Centro elaborazione dati
(Norme di Installazione)
Ultimo aggiornamento:
1 apr. 2004
Norme di installazione
Protezione contro i contatti diretti
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Isolamento delle parti attive
Involucri o barriere con grado di protezione minimo IP2X o IPXXB. Per le superfici
orizzontali superiori a portata di mano il grado di protezione non deve essere
inferiore a IPXXD.
Protezione addizionale mediante interruttori differenziali con Idn non superiore a 30
mA
Impiego dei sistemi SELV e PELV
Protezione contro i contatti indiretti: Si applicano i sistemi di protezione previsti dalla
norma generale impianti: la tensione limite di contatto UL deve essere minore o uguale a
50 V;
sistemi TT - deve essere verificata la relazione RE x Id <=UL dove: RE =
resistenza di terra, Idn = corrente nominale del dispositivo differenziale che
può essere di tipo AC, A, B;
o sistemi TN - deve essere verificata la relazione Ia<=U0/ZS dove: U0 é la
tensione nominale in valore efficace tra fase e neutro in volt dell'impianto
relativamente al lato bassa tensione, ZS é l'impedenza totale in ohm
dell'anello di guasto che comprende il trasformatore il conduttore di fase e
quello di protezione tra il punto di guasto e il trasformatore, Ia la corrente in
ampere che provoca l'intervento del dispositivo di protezione entro il tempo
indicato dalle Norme CEI 64-8 nella tab. 48/A dell'articolo 481.3.1.1 (per i
circuiti terminali di impianti con tensione verso terra di 230 V i tempi di
intervento non devono essere superiori a 0,4 s, tempi superiori sono
ammessi per i circuiti di distribuzione e, solo a particolari condizioni, anche
per i circuiti terminali);
o sistema SELV E PELV - la tensione nominale non deve essere superiore a
50 V a.c. (valore efficace) e a 120 V d.c. (non ondulata)
o
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sulla scheda e su tutti i relativi contenuti.
Il materiale e i contenuti presentati nel sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con
la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio
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Note:
In relazione alle correnti di dispersione le apparecchiature elettroniche di elaborazione dei
dati possono essere suddivise in tre gruppi:
o con correnti di dispersione non superiori a 3,5 mA - gli apparecchi possono essere
alimentati senza particolari accorgimenti anche mediante prese a spina per usi
domestici e similari
o con correnti di dispersione comprese tra 3,5 e 10 mA – il collegamento alla rete
deve essere fisso oppure ottenuto mediante spine di tipo industriale. Nei sistemi TT,
quando il circuito è protetto mediante un interruttore differenziale, la Norma richiede
che sia soddisfatta anche la seguente relazione: Idf<=Idn<=U/2Ra dove Idf è la
corrente totale di dispersione verso terra, Idn la corrente differenziale nominale del
dispositivo differenziale, UL la tensione limite di contatto e la Ra la resistenza del
dispersore.
o con corrente di dispersione superiore a10 mA – devono essere adottati gli stessi
provvedimenti indicati per le apparecchiature con correnti di dispersione comprese
tra 3,5 e 10 mA ed eventualmente uno o più dei seguenti accorgimenti:
Impiego di trasformatori con secondario collegato a terra
L’apparecchiatura può essere separata elettricamente mediante
trasformatore con il circuito secondario che deve essere preferibilmente
connesso come un sistema TN. In questo caso la corrente di filtro si chiude
su un circuito completamente metallico che deve essere opportunamente
sovradimensionato o dotato di dispositivo per il controllo dell’integrità per
garantire una connessione ad affidabilità aumentata come indicato ai punti
successivi. L’alimentazione avviene normalmente tramite trasformatori a due
avvolgimenti (sono esclusi gli autotrasformatori) ma può essere anche
ottenuta attraverso un UPS o un gruppo motore alternatore.
Connessione a terra ad elevata affidabilità
I conduttori di protezione devono soddisfare le prescrizioni generali stabilite
dalla 64-8 al capitolo 54 ed avere una sezione maggiorata rispetto a quella
normalmente prevista. Se il conduttore non fa parte dello stesso cavo di
alimentazione la sezione minima ammessa è di 10 mm2 in alternativa può
essere costituito da due conduttori in parallelo di sezione non inferiore a 4
mm2. Se il PE fa parte di un cavo multipolare la somma delle sezioni di tutte
le anime costituenti il cavo, compreso il PE, non deve essere inferiore a 10
mm2 e comunque il PE non deve avere una sezione inferiore a 2,5 mm2 . Si
possono usare anche due conduttori di protezione in parallelo se costituiti da
due anime del cavo multipolare di alimentazione, a condizione che la somma
delle sezioni di tutti i conduttori che costituiscono il cavo multipolare non sia
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inferiore a 10 mm2. In tale caso uno dei conduttori di protezione può essere
costituito da una armatura metallica, da una guaina metallica o da un
rivestimento metallico che facciano parte per costruzione del cavo. Si
possono usare anche due conduttori di protezione in parallelo con sezione
non inferiore a 2,5 mm2 installati entro uno dei seguenti involucri:
canali metallici;
cunicoli metallici;
schermature metalliche;
armature metalliche.
tubi protettivi metallici rigidi che presentino una continuità
elettrica in accordo con le Norme della serie CEI EN 50086;
Sorveglianza della continuità del PE
Installazione sul conduttore di protezione di un dispositivo di sorveglianza
della continuità del conduttore di protezione che interrompa
automaticamente l’alimentazione se si interrompe il circuito verso terra.
In presenza di periferiche remote con impianto di messa a terra separato rispetto a quello
del centro di elaborazione dati, per evitare il pericolo di tensioni pericolose trasferite può
essere utilizzato uno dei seguenti sistemi di protezione:
- interposizione di dispositivi di separazione (per es. trasformatori di
isolamento oppure optoisolatori) nei cavi di segnale che garantiscano
un’adeguata separazione galvanica;
- impiego di componenti ed apparecchiature con isolamento adeguato;
- impiego di dispositivi limitatori di tensione (ad esempio varistori) in prossimità
dei punti nei quali si vuole garantire lai sicurezza;
Messa a terra a basso livello di disturbo
L’impianti di messa a terra deve essere unico ma per limitare i disturbi provenienti dalla
rete di terra i conduttori di terra degli apparecchi elettronici devono essere tenuti il più
possibile separati da quelli degli apparecchi elettrici. E’ in genere sufficiente collegare in
modo radiale le masse elettroniche ad un nodo equipotenziale specificatamente dedicato
che dovrà poi essere collegato al collettore principale dell’impianto di terra generale. Nel
centro di elaborazione, in accordo con la Norma CEI EN 50310, si dovrà quindi garantire
un’equipotenzialità diffusa e il mantenimento a potenziale nullo della messa a terra
funzionale.
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Grado di protezione minimo:
o Il grado di protezione minimo richiesto all’ambiente è generalmente IP2X. Se i locali
sono classificati come luoghi a maggior rischio in caso di incendio consultare la
scheda collegata.
o Per le eventuali insegne luminose esterne si può prevedere un impianto con grado
di protezione IP23 se installato a più di 3 metri di altezza, e IP43 se installato ad
altezza inferiore ai 3 metri;
o Per le scatole predisposte nel pavimento per derivazioni mediante torrette,
abitualmente soggette a polvere e a spargimenti di acqua durante le operazioni di
pulizia (anche le cassette di derivazione fissate sotto i pavimenti galleggianti), il
grado di protezione è bene non sia inferiore a IP52.
Tipo di posa condutture:
o Condutture incassate nelle pareti (tipo leggero) e nel pavimento (tipo pesante), o in
tubi e condotti a vista di adeguata robustezza installati a parete.
o Canali isolanti o metallici, oppure battiscopa.
o Distribuzione con condutture posate sotto pavimento galleggiante
o Distribuzione nel controsoffitto entro tubi, canali o passerelle fissati sulle pareti o al
soffitto. E’ ammessa, se il controsoffitto ne sopporta il peso, la posa di cavi con
guaina appoggiati direttamente per l’allaccio degli apparecchi di illuminazione
o Se il locale è classificato come luogo a maggior rischio in caso di incendio
consultare la scheda collegata.
Esempi di cavi utilizzabili:
Per gli impianti di energia si possono utilizzare i seguenti tipi di cavo:
- per posa all'interno: H07V-K, N07V-K, N07G9-K, FROR 450/750
- per posa all'interno e all'esterno anche interrata: FG7OR 0,6/1 kV, FG7R 0,6/1 kV,
N1VV-K
Per gli impianti di segnalazione e comando si possono utilizzare i seguenti tipi di cavo:
- H05V-K, H05RN-F, FROR 300/500v, H03VV-F, H03RN-F
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Tipologia e normativa di riferimento dei quadri elettrici:
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Il quadro può essere del tipo ad uso domestico e similare, rispondente alla norma
CEI 23-51, se la corrente nominale in entrata Inq non é superiore ai 125 A, la
tensione nominale non é superiore ai 440 V e la corrente di cortocircuito presunta
nel punto di installazione non supera i 10 kA oppure i 15kA quando il quadro é
protetto mediante dispositivo limitatore.
Se le condizioni precedenti non sono verificate occorre realizzare un quadro
rispondente alla norma CEI 17-13/1.
Per la protezione contro i contatti diretti i quadri devono possedere almeno i
seguenti gradi di protezione:
-IPXXD (oppure IP4X) per le superfici orizzontali superiori a portata di mano;
-IPXXB (oppure IP2X) per tutti gli altri casi.
Per la protezione contro le influenze esterne:
- nei locali nei quali si procede usualmente a spargimenti di liquidi almeno IPX4;
- nei locali per la cui pulizia é previsto l'uso di getti d'acqua almeno IPX5.
Il quadro elettrico generale deve essere installato in locale accessibile al solo
personale autorizzato. Per migliorare la funzionalità dell'impianto può essere
conveniente, nei punti nodali dell'impianto, installare quadri di distribuzione
secondari. I quadri collocati in ambienti accessibili al pubblico devono essere
provvisti di sportello apribile solo mediante attrezzo o chiave. Sul fronte dei quadri
devono essere applicati cartelli o targhette indicanti la funzione dei vari dispositivi.
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Livello di illuminamento medio richiesto:
Verificare caso per caso, con riferimento alla Norma EN 12464-1, non dimenticando che
le tipiche attività svolte nell’ufficio come leggere, disegnare, scrivere esigono una
condizione di visibilità ottimale. Particolare attenzione deve quindi essere posta
nell’esecuzione dell’impianto di illuminazione che deve garantire:
- buona uniformità di illuminamento
- buona resa del colore
- limitazione dell’abbagliamento.
Valori di illuminamento medio di esercizio, grado unificato di abbagliamento e indice di
resa cromatica raccomandati nell’illuminazione degli uffici:
Sale conferenze e riunioni
Archivi
Illuminamento
medio
(lx)
500
200
Grado unificato di
abbagliamento
(UGRL)
19
25
Indice di resa
cromatica
(Ra)
80
80
Reception e attesa
300
22
80
Dattilografia e computer
500
19
80
Scale
150
25
40
Corridoi e disimpegni
100
28
40
Tipo di locale o di attività svolta
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Illuminazione di sicurezza:
Un centro di elaborazione dati è normalmente da considerare come un luogo di lavoro
nel quale, in relazione a particolari disposizioni legislative, è richiesta l’illuminazione di
sicurezza come di seguito indicato.
Luoghi di lavoro
Con più di 100
persone
Legge
DPR 27/04/55, n. 547
Qualunque luogo di DLgs 19/09/94, n. 626
lavoro pubblico o
privato
Aziende e uffici nei DM 08/03/1985
quali sono occupati
oltre 500 addetti
Caratteristiche
Tempo di
intervento
Autonomia
Illuminamento
Tempo di
ricarica
Tempo di
intervento
Autonomia
Illuminamento
Tempo di
ricarica
Tempo di
intervento
Autonomia
Illuminamento
Tempo di
ricarica
Automatico/manuale
Tempo necessario a
garantire lo sfollamento
Adeguato
Non precisato
Non precisato
Non precisato
5 lx
Non precisato
Non precisato
Tempo necessario a
garantire lo sfollamento
Adeguato
Non precisato
Alla luce di cui sopra è consigliabile installare apparecchi per l’illuminazione di sicurezza
con autonomia non minore di 1 ora e che possano garantire un livello di illuminamento
minimo (5 lx) per consentire un ordinato sfollamento.
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