REGIONE CAMPANIA BANDO POR Campania FSE 2007-2013 Asse III - Obbiettivo Operativo g2 e P.O.R. Campania Fers 2007-2013 Asse VI - Obbiettivo operativo 6.3. Decreto Dirigenziale della Regione Campania n° 284 del 28.07.2011 pubblicato sul BURC n° 49 del 01.08.2011 COMUNE DI CANCELLO ED ARNONE AMPLIAMENTO E RIQUALIFICAZIONE DEL "CENTRO SERVIZI" PER LA CREAZIONE DI UN "CENTRO POLIFUNZIONALE" PROGETTO ESECUTIVO ELABORATO N° ELABORATO DI PROGETTO: 28 RELAZIONE TECNICA E DI CALCOLO - IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI TAVOLA IM01 ESTREMI APPROVAZIONE: Progetto preliminare: Delibera G. C. n. 108 del 28/09/2011 Progetto definitivo: Delibera G. C. n. 109 del 28/09/2011 Il Tecnico: ARCH. DOMENICO ZIPPO II Trav. Via Kruscev, n° 1- 81030 - Villa di Briano (CE) Tel./fax 081.5041262 e.mail: [email protected] DATA 20 GENNAIO 2014 Il Responsabile del Procedimento: ARCH. Emilio GRAZIANO U.T.C. Cancello Ed Arnone TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. Nei termini di legge è rigorosamente vietato riprodurre o comunicare a terzi il contenuto di questo documento senza autorizzazione. COMUNE DI CANCELLO ED ARNONE PROVINCIA DI CASERTA AMPLIAMENTO E RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO SERVIZI PER LA CREAZIONE DI UN CENTRO POLIFUNZIONALE IMPIANTI ELETTRICI RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA PREMESSA Il presente progetto è stato redatto ai sensi DM 37/08 e secondo le indicazioni della Norma CEI 64-8. Con tale progetto vengono dimensionate tutte le apparecchiature elettriche per sistemi di I categoria a servizio dell’edificio Polifunzionale di Cancello ed Arnone che si sviluppa su un unico livello, piano terra, e consta di n°5 ambienti con destinazione uffici e sale polivalenti per attività culturali e socio educative, oltre i servizi igienici. L’intervento prevede anche la rifunzionalizzazione del piano terzo dell’edificio che consta di n°9 ambienti con destinazione prevalente di uffici oltre i servizi igienici. L’edificio in progetto sarà dotato di impianti elettrici adeguati alle esigenze specifiche dettate dalla committenza e relative alla tipologia edilizia adottata. Per lo sviluppo del progetto sono stati presi in considerazione i seguenti dati tecnici relativi alla rete di BT che alimenta l’edificio derivanti dalle indicazioni tecniche del progetto preliminare e da sopralluoghi effettuati in sito: corrente di corto circuito Icc = 6 kA tensione di esercizio Vn = 230/400 V potenza presunta impegnata piano terra P = 30 kW potenza presunta impegnata piano terzo P = 20 kW L’impianto elettrico oggetto della presente relazione sarà costituito dalle seguenti parti essenziali: - Quadro elettrico generale piano terra; - Quadro elettrico generale piano terzo; - linee elettriche di derivazione per le nuove utenze - impianto di illuminazione nei vari locali - impianto di illuminazione di sicurezza - collegamenti dei conduttori di protezione all'impianto di terra Per la progettazione sono stati presi in considerazione i seguenti fattori: 1 - sviluppo planimetrico dell'impianto; - esigenza di continuità di servizio; - esigenza di conformità a Leggi, Decreti e Norme CEI vigenti in materia di impianti elettrici; - potenza degli utilizzatori in esercizio; - protezione da contatti diretti ed indiretti; 2 REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI Gli impianti ed i componenti dovranno essere realizzati a regola d'arte, conformemente alle prescrizioni della legge 1° marzo 1968, n. 186 (sono da considerare eseguiti a regola d’arte gli impianti realizzati sulla base delle norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) art.2 legge citata), del DM 37/08 e del D.P.R. 21 ottobre 2001, n. 462 (Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi). Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché‚ dei loro componenti, dovranno essere corrispondenti alle norme di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione del progetto ed in particolare dovranno essere conformi: - alle prescrizioni e indicazioni dell'ENEL o dell'Azienda Distributrice dell'energia elettrica; - alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano); - alle prescrizioni ed indicazioni della TELECOM ITALIA; - alle prescrizioni dei VVF. 3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO • Norma CEI 0-2 • Norma CEI 8-6 Fasc.1312 • Norma CEI 12-15 fasc.432 • Norma CEI 12-15 fasc.1382V • Norma CEI 17-13 Fasc.1433 • Norma CEI 20-20 Fasc.1025 • Norma CEI 20/22 Fasc.1025 • Norma CEI 20-35 Fasc.668 • Norma CEI 20-40 Fasc.1772G • Norma CEI 20-43 Fasc.1928 • Norma CEI 23-3 Fasc.452 • Norma CEI 23-3 Fasc. 1550 • Norma CEI 23-5 Fasc.306 • Norma CEI 23-9 Fasc.823 • Norma CEI 23-14 Fasc.297 • Norma CEI 23-18 Fasc.532 • Norma CEI 23-30 Fasc.1261 • Norma CEI 34-21 Fasc.1348 • Norma CEI 34-200 Fasc.1748 • Norma CEI 64/8-1 Fasc.1916 • Norma CEI 64/8-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici. Tensione nominale per i sistemi di distribuzione pubblica dell’energia elettrica in bassa tensione Antenna. Impianti centralizzati Variante 1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (Quadri b.t.). Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS). Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V. Prova dei cavi non propaganti l’incendio. Prova dei cavi sottoposti al fuoco. Parte 1: Prova di non propagazione della fiamma sul singolo cavo verticale. Guida per l’uso dei cavi in bassa tensione. Ottimizzazione economica delle sezioni dei conduttori dei cavi elettrici per energia. Interruttori automatici di sovracorrente per uso domestico e similari. (per tensione nominale non superiore a 415V in corrente alternata. Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari. Prese a spina per uso domestico e similare. Apparecchi di comando non automatici (interruttori) per installazione fissa per uso domestico e similare. Prescrizioni generali. Tubi protettivi flessibili in PVC e loro accessori Interruttori differenziali per uso domestico e similare e interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari. Dispostivi di connessione (giunzione e/o derivazione) per installazioni elettriche fisse domestiche e similari. Parte 2.1: Prescrizioni particolari. Morsetti senza vite per la connessione di conduttori di rame senza preparazione speciale. Apparecchi di illuminazione – Parte I: Prescrizioni generali e prove. Apparecchi di illuminazione – Parte II: Prescrizioni particolari. Apparecchi di emergenza. Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 4 Fasc.1917 • Norma CEI 64/8-3 Fasc.1918 • Norma CEI 64/8-4 Fasc.1919 • Norma CEI 64/8-5 Fasc.1920 • Norma CEI 64/8-6 Fasc.1921 • Norma CEI 64/8-7 Fasc.1922 • Norma CEI 64-12 Fasc.2093G • Norma CEI 64-50 Fasc.1282G • Norma CEI 70-1 Fasc.1915E • Norma CEI 103-1/1 Fasc.1331 • Norma CEI 103-1/13 Fasc.1334 • Norma CEI 103-1/14 Fasc.1309 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Parte 2: Definizioni. Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Parte 3: Caratteristiche elettriche generali Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici. Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. Parte 6: Verifiche. Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari. Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso civile e residenziale. Edilizia residenziale – Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori ausiliari e telefonici. Gradi di protezione degli involucri Impianti telefonici interni. Parte I: Generalità. Impianti telefonici interni. Parte 13: Criteri di installazioni e reti. Impianti telefonici interni. Parte 14: Collegamento alla rete in servizio pubblico. Alla normativa tecnica è affiancata la seguente normativa legislativa: Legge 1/03/1968 N.186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, materiale ed impianti elettrici ed elettronici. DM 37/08 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installa-zione degli impianti all'interno degli edifici D.P.R. 22/10/2001 N° 462 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi. 5 CARATTERITICHE DELL’IMPIANTO Alimentazione L’alimentazione verrà derivata da rete ENEL; il punto di consegna sarà ubicato in prossimità del fabbricato. Descrizione impianto Gli impianti elettrici a servizio dei locali dell’edificio in oggetto prenderanno origine a valle di un quadro (uno per il piano terra ed uno per il piano terzo) da ubicarsi in corrispondenza dell’attuale arrivo della alimentazione elettrica da rete cittadina in corridoio. L’impianto illuminazione e forza motrice sarà realizzato a vista con canaline plastiche nel corridoio divise per linee elettriche e derivazioni con tubazione RK diametro 32, 25, 20, 16, plafoniere 4x18 Watt per uffici e corridoi e 2x18W per i servizi e cassette di derivazione stagne, cavi elettrici sezione minima 1,5 mmq. Le plafoniere saranno montate a sospensione negli uffici, tramite catena/trefolo e fissate su struttura metallica. Il numero delle plafoniere sarà come da grafici di progetto comandate da uno o più punti separati, a gruppi di 2/4. L’illuminazione di emergenza sarà costituita da una linea dedicata a cui faranno capo tutte le lampade di emergenza, la distribuzione delle lampade sarà composta da una lampada 1x 18watt per ogni locale piccolo, corridoio e servizi, mentre nei locali grandi 2 lampade 1x18watt. L’impianto di illuminazione vie di fuga sarà costituito da una linea dedicata a cui fanno capo tutte le lampade, le lampade saranno del tipo sempre accese e saranno poste nei punti indicati nei grafici di progetto. Il sistema di illuminazione sarà in grado di garantire: Ingressi, disimpegni e corridoi Servizi igienici Uffici, sale 200 lux 200 lux 400 lux L’impianto F.M degli uffici sarà realizzato con tubazione a vista RK del diametro 20/25, cassette di derivazione stagne e cavi elettrici di sezione minima 2,5 mmq. Le prese di ogni locale ufficio saranno del tipo: - gruppo prese tipo A – postazione di lavoro: n.2 prese bipasso 10/16 A, n.2 prese UNEL 10/16 A, n. 2 Prese RJ per attacco dati e telefonico - gruppo prese tipo B – ordinarie: - n.1 presa 10/16 A, n.1 presa UNEL 16 A IMPIANTO RETE EQUIPOTENZIALE Per tale impianto sarà utilizzata la rete esistente, si realizzeranno i collegamenti di ogni elemento presa e corpo illuminante con un cavo giallo verde, per impianto di terra, di sezione non inferiore a quella di fase per tutto il percorso delle linee elettriche, a cui saranno collegate, tramite cassetta con nodo equipotenziale. Determinazione delle potenze da impegnare La potenza da impegnare, tenuto conto del fattore di contemporaneità e utilizzazione, è di 30 kW trifasi per il piano terra e 20 kW trifasi per il piano terzo. Quadri elettrici Gli impianti elettrici prenderanno origine a valle del gruppo di misura; da questi si derivano le linee elettriche di alimentazione del quadro generale dell’edificio in esame. 6 Dal quadro generale, opportunamente dimensionate e protette contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti, saranno derivate le linee elettriche di alimentazione della sezione illuminazione e potenza del nuovo quadro così come riportato sugli elaborati grafici di progetto. Gli interruttori automatici a protezione delle linea di alimentazione delle varie utenze saranno di tipo magnetotermico differenziale, inoltre gli interruttori automatici generali saranno dotati di bobina di sgancio comandata anche a distanza, tramite i pulsanti di sgancio dell’energia elettrica posti all’ingresso dell’aviorimessa, da utilizzare in caso di emergenza. Il quadro sarà realizzato secondo gli schemi unifilari di progetto e dovranno essere certificati dal costruttore secondo la Norma CEI 23-51. I quadri elettrici di distribuzione saranno realizzati in conformità alle tavole di progetto allegate ed alle Norme CEI 17-13 e CEI 23-51. Su ciascun quadro dovrà essere affissa la relativa targa di identificazione del quadro, il nominativo della ditta realizzatrice, la tensione nominale di esercizio e la corrente nominale di quadro, secondo quanto specificato nella Norma CEI 17-13. In particolare i quadri dovranno rispettare le caratteristiche di resistenza alle sollecitazioni meccaniche, elettriche e termiche oltre alle caratteristiche complementari imposte dall’ambiente in cui sono installati. I quadri dovranno essere costruiti in modo tale da garantire un’adeguata protezione contro i contatti diretti e dovranno essere realizzati prevedendo che l’accesso alle parti in tensione debba avvenire solamente con l’impiego di appositi attrezzi; ogni dispositivo di comando e protezione dovrà riportare chiaramente una scritta indicante il circuito a cui si riferisce. Tutte le parti attive dovranno essere completamente ricoperte con un isolante che può essere rimosso solamente mediante la sua distruzione. Per garantire un’adeguata protezione contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche dei quadri, sia esse fisse che mobili, dovranno essere collegate al conduttore di protezione che sarà di sezione uguale al conduttore di fase. In particolare i quadri elettrici risponderanno alle seguenti specifiche tecniche e disposizioni: involucro esterno in carpenteria ; apparecchiature elettromeccaniche di costruzione idonea alle caratteristiche elettriche richieste e riportate negli schemi di progetto allegati; cablaggi eseguiti del colore idoneo alla tipologia del circuito; morsettiere numerate per tutte le linee che alimentano e che si derivano dal quadro; numerazione di tutti i conduttori facenti parte sia di circuiti di potenza che di comando; cartellini indicatori con scritta posta in corrispondenza dell'apparecchio riportante l'indicazione del circuito a cui ci si riferisce; collettore o morsettiera di terra proprio. Gli interruttori automatici di tipo modulare dovranno essere con montaggio su guide DIN 17.5 mm tipo EN 50022 (Omega). Linee di distribuzione principale La distribuzione principale, con origine dal nuovo quadro sarà del tipo radiale con linee elettriche ininterrotte fino al locale o gruppo di locali da servire con derivazione in cassetta. Il cavo, per i tratti in canalina e per le derivazioni in tubazione sarà del tipo flessibile isolato in PVC tipo N07V-K 450/750 V, posato entro tubazione/canalina in PVC posata a vista. I cavi elettrici delle derivazioni secondarie saranno alloggiati in tubazioni in PVC serie pesante posata a vista. Le linee elettriche di distribuzione e di derivazione dovranno essere realizzate con cavi elettrici multipolari e unipolari rispondenti alle Norme CEI 20-20 e CEI 20-22, con conduttori in corda di rame flessibile (cavo tipo N07V-K, FG7OR), secondo le indicazioni fornite nelle tavole relative ai quadri elettrici di distribuzione. Le condutture non dovranno essere causa di innesco o di propagazione di incendi: dovranno essere usati cavi, tubi protettivi e canali aventi caratteristiche di non propagazione della fiamma nelle condizioni di posa. Le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto), devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL 35024-70 e 35023-70. In generale le sezioni minime dei conduttori di rame ammesse saranno: - 0,75 mmq per circuiti di segnalazione e telecomando; 7 - 1,5 mmq per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2 KW; - 2,5 mmq per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria superiore a 2 KW e inferiore o uguale a 3 KW; - 4 mmq per montanti singoli o linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza nominale superiore a 3 KW; Lungo le dorsali non saranno ammesse riduzioni di sezione arbitrarie e solo per i punti di utilizzazione sarà ammessa una riduzione di sezione, a condizione che questa non comprometta il coordinamento con i dispositivi di protezione posti a monte. La sezione dei conduttori di neutro non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase nei circuiti monofase, qualunque sia la sezione dei conduttori e, nei circuiti polifase, quando la sezione dei conduttori di fase sia inferiore o uguale a 16 mmq. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mmq, la sezione dei conduttori di neutro può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia di 16 mmq (per conduttori in rame), purché siano soddisfatte le condizioni delle norme CEI 64-8. La colorazione dei conduttori dovrà essere conforme a quanto specificato dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In particolare, i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti, rispettivamente ed esclusivamente, con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, essi devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori: nero,grigio (cenere) e marrone. Quando si utilizzano cavi unipolari con guaina, non è necessaria l’individuazione mediante colorazione continua dell’isolante; tuttavia in questo caso le estremità dei cavi devono essere identificate in modo permanente durante l’installazione mediante l’impiego: - di fascette o altri elementi di bicolore giallo-verde per il conduttore di protezione; - di fascette di colore blu chiaro per il conduttore di neutro. Particolare cura dovrà essere posta nella posa dei cavi facendo attenzione che le condutture non siano soggette a sforzi a trazione e non siano danneggiate da spigoli vivi o da parti soggette a movimento; la piegatura dei cavi dovrà essere effettuata con raggi di curvatura non inferiori a quelli minimi indicati dalle tabelle CEIUNEL relative a ciascun tipo di cavo. Nella scelta e nella installazione dei cavi si dovrà tenere presente quanto segue: - per i circuiti a tensione nominale non superiore a 230/400V i cavi devono avere tensione nominale di isolamento non inferiore a 450/750V; - per i circuiti di segnalazione e di comando è ammesso l’impiego di cavi con tensione nominale di isolamento non inferiore a 300/500V. All’interno dei canali e tubi protettivi si potranno inoltre installare circuiti a tensione diversa, purché i cavi delle varie linee siano tra loro separati con setti divisori; in alternativa, è possibile posare all’interno del canale un altro canale di dimensioni ridotte o un tubo protettivo, oppure si possono utilizzare cavi di segnale isolati per la tensione nominale dei cavi di energia. Le connessioni e le derivazioni dovranno essere sempre effettuate esclusivamente nelle scatole di derivazione con morsetti metallici a vite con cappuccio isolato o sistemi ad essi equivalenti; dovrà sempre essere possibile identificare i conduttori tramite opportuna marcatura degli stessi (fascetta con targhetta sul conduttore). Le dimensioni delle scatole di derivazione devono essere tali da garantire un buon contenimento per i conduttori ed una buona sfilabilità delle condutture. Linee di distribuzione secondarie Saranno realizzate con conduttore unipolare isolato in PVC di qualità R2, non propagante l'incendio, tipo N07V-K (CEI 20-22 II). Impianto illuminazione interna I valori medi di illuminazione da conseguire sono stati ricavati dalle tabelle di raccomandazioni UNI 12464. Essi non dovranno essere inferiori ai seguenti valori : 8 Ingressi, disimpegni e corridoi Servizi igienici Uffici, sale lavoro 200 lux 200 lux 400 lux Negli ambienti chiusi è ammesso, sul piano orizzontale a m 0,80 dal pavimento, un coefficiente di disuniformità (inteso come rapporto tra i valori massimo e minimo di illuminazione) non superiore a 2. In linea generale, ambienti adiacenti fra i quali si hanno frequenti passaggi di persone dall'uno all'altro, non solo dovranno avere differenze nei valori medi di illuminazione inferiori al 50%, ma la qualità dell'illuminazione dovrà essere la stessa o simile. L'illuminazione degli ambienti interni sarà realizzata con corpi illuminanti diversificati in funzione della destinazione e dell'ambiente. Il calcolo dei punti luce necessari nei vari ambienti è stato stabilito in faso di progettazione definitiva e verificato in tale fase di progettazione esecutiva. Per ogni tipo di ambiente è stato scelto un apparecchio appropriato al tipo di installazione. Al fine di consentire un facile esodo anche in condizioni di emergenza, in tutti gli ambienti comuni, è stata prevista un’illuminazione di emergenza realizzata con corpi illuminanti alimentati da una batteria tampone. L’illuminazione di emergenza dovrà garantire un illuminamento non inferiore a 5 lux nel garage ed in prossimità delle vie di uscita e sulle scale. Inoltre, è stata prevista una segnaletica di sicurezza con lampade autoalimentate di tipo sempre acceso, complete di pittogramma. Impianto prese FM L'impianto prese FM a servizio delle zone comuni e dei locali sarà realizzato come da elaborati di progetto mediante prese FM di tipo civile. Le prese saranno alloggiate in cassette a vista e saranno del tipo bipasso 10/16A 250V o UNEL. L'analisi dei carichi è stata effettuata valutando le potenze assorbite dai vari utilizzatori e prevedendo le potenze relative ad utilizzatori non noti a priori. Le potenze nominali sono state moltiplicate per i coefficienti di utilizzazione e contemporaneità ottenendo così le potenze utili per il dimensionamento dell'impianto. Qui di seguito si riportano i valori dei coefficienti di utilizzazione e contemporaneità adottati nel nostro caso: Fattore di utilizzazione per i circuiti di illuminazione per i circuiti di F.M. (prese di servizio) Fattore di contemporaneità per i circuiti di illuminazione per i circuiti di F.M. (prese di servizio) Ku Ku = 1 Ku = 0.3 ÷ 0.5 Kc Kc = 0.9 ÷ 1 Kc = 0.4 ÷ 0.6 Tubi protettivi, canali portacavi La distribuzione degli impianti a servizio dell’immobile sarà realizzata mediante tubazioni o guaine in PVC e canalizzazioni metalliche posate a parete e parte o a soffitto. Nel caso dell’attraversamento di locali con controsoffitto la posa dei cavi avverrà all’interno della stessa contro soffittatura con canalizzazioni e tubazioni in PVC. Per la distribuzione con canale portacavi si applicano le norme CEI 23-32. Le dimensioni sono calcolate in modo tale che la sezione occupata dai cavi non superi la metà di quella disponibile, secondo quanto prescritto dalle norme CEI 64-8. Per il grado di protezione contro i contatti diretti, si applica quanto richiesto dalle norme CEI 64-8, utilizzando i necessari accessori (angoli, derivazioni, ecc.); opportune barriere dovranno separare cavi a tensioni nominali differenti. 9 I tubi protettivi saranno del tipo flessibile o rigido in materiale termoplastico serie pesante, o metallici con caratteristiche idonee per il tipo di posa previsto. Il diametro interno dei tubi dovrà essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti; il diametro del tubo dovrà essere sufficientemente grande da permettere di sfilare e reinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino danneggiati i cavi stessi o i tubi. Comunque, il diametro interno non dovrà essere inferiore a 16 mm. Le curve dovranno essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi. Ad ogni brusca deviazione, ad ogni derivazione da linea principale a secondaria e in ogni locale servito, la tubazione dovrà essere interrotta con cassette di derivazione. Le giunzioni dei conduttori dovranno essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando opportuni morsetti o morsettiere con grado di protezione IPXXB. Dette cassette dovranno essere costruite in modo che, nelle condizioni di installazione, non sia possibile introdurre corpi estranei; inoltre, dovrà risultare agevole la dispersione del calore in esse prodotto. Il coperchio delle cassette dovrà offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo. All’interno dell’immobile sarà prevista la posa di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi e come tali saranno posati in tubi diversi e faranno capo a cassette separate. Tuttavia sarà ammesso collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette, purché essi siano isolati per la tensione più elevata e le singole cassette siano internamente munite di diaframmi, amovibili, se non a mezzo di attrezzo, posti tra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi diversi. All’interno dei canali per consentire l’alloggiamento di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi sarà installato un apposito setto di separazione. Per i canali metallici dovranno essere previsti i necessari collegamenti di terra ed equipotenziali, secondo quanto previsto dalle norme CEI 64-8. La distribuzione all’esterno dell’edificio sarà realizzata principalmente mediante l'interro di tubo flessibile, di idonea sezione, a doppia parete corrugato esternamente e liscio internamente, in polietilene ad alta densità, ad elevata resistenza chimica alle sostanze acide e basiche, idrocarburi, detersivi, infiammabili ed acqua, con resistenza allo schiacciamento ≥750N. Durante le operazioni di posa si dovrà prestare particolare attenzione ai raggi di curvatura, i quali dovranno essere tali che il diametro interno del cavidotto non diminuisca di oltre il 10%. Il diametro nominale dei tubi dovrà essere maggiore di 1.4 volte il diametro del cavo o del fascio di cavi ed i tubi dovranno risultare distanziati tra loro per consentire l'installazione e l'accessibilità agli accessori. La profondità di posa tra il piano di appoggio del tubo e la superficie del suolo dovrà risultare non inferiore a 50 cm, prevedendo una idonea protezione meccanica delle tubazioni stesse. Particolare cura dovrà essere posta nel caso in cui si verifichi la coesistenza tra tubi contenenti cavi per energia ed altre canalizzazioni, opere o strutture interrate. In generale si osserveranno le seguenti indicazioni: i tubi contenenti cavi per energia dovranno essere situati a quota inferiore (almeno 0.30 m.) da quelli contenenti cavi di telecomunicazioni e/o segnalamento per evitare fenomeni di interferenza dovuti a transistori sui circuiti di energia. E' consigliabile inoltre che l'incrocio o il parallelismo di tubi contenenti cavi per energia e tubazioni adibite al trasporto ed alla distribuzione di sia almeno di 0,30 m. Cassette, giunzioni Per la realizzazione degli impianti saranno impiegate cassette in materiale termoplastico autoestinguente resistente al calore anormale ed al fuoco fino a 650 °C (norma CEI 50 –11), resistente agli urti. L’utilizzazione delle cassette sarà prevista per ogni derivazione o smistamento dei conduttori, mantenendo la separazione dei circuiti (FM, Illuminazione) mediante sdoppiamento delle cassette stesse o l’uso di setti divisori al loro interno. Le cassette dovranno essere installate rispettando la complanarità con pareti in muratura o pavimenti, l’allineamento con gli assi verticali ed orizzontali delle pareti e le posizioni disponibili per non occupare mai quote di pareti utilizzabili per l’arredamento. Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite in modo ordinato e dovranno essere facilmente individuabili. Le connessioni avvengono mediante morsettiere componibili a vite; non sono ammesse connessioni a cappuccio o tipo mammuth. 10 Impianto di terra. L'impianto di terra sarà unico per l’edifico, esso sarà realizzato secondo gli elaborati di progetto. Il collegamento tra le dorsali primarie e secondarie e tra queste ultime ed i conduttori provenienti dalle masse metalliche e dalle masse estranee, verrà eseguito in cassette di derivazione impiegando morsetti in bronzo serrati mediante bulloni. Ogni dorsale, sia principale che secondaria, dovrà essere posta in opera in un'unica pezzatura, evitando categoricamente collegamenti tra due o più conduttori anche se eseguiti con impiego di morsetti suddetti. Una volta attuato l'impianto di messa a terra, la protezione contro i contatti indiretti sarà realizzata con il seguente sistema: coordinamento fra impianto di messa a terra ed interruttori differenziali. Questo tipo di protezione richiede l'installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè differenziale, che assicuri l'apertura dei circuiti da proteggere non appena eventuali correnti di guasto creino situazioni di pericolo. Affinché detto coordinamento sia efficiente, dovrà essere osservata la seguente relazione: Rt ≤ 50/Id dove Id è il valore della corrente nominale di intervento differenziale del dispositivo di protezione. Nel caso in esame, essendo la Id maggiore dei dispositivi installati pari a 0,03 A si ha: Rt ≤ 50/0,3=166Ω . Quindi l’impianto di terra dovrà presentare una resistenza di terra inferiore a 166Ω. 11 PRESCRIZIONI DI PROGETTO Interruttori modulari Gli interruttori di tipo MODULARE dovranno avere involucro autoestinguente. Essi dovranno avere meccanica autoportante che comporta la mancanza di vincolo meccanico tra involucro e componenti meccanici interni in modo tale che eventuali shock termici non pregiudichino la funzionalità dell’interruttore stesso. Tutti gli interruttori dovranno essere predisposti per ricevere i blocchi i blocchi differenziali e gli eventuali contatti che ne indicano lo stato. Dovranno presentare un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di cortocircuito prevista nel punto di installazione con un minimo di 6 kA. Canalizzazioni e vie cavo Dovranno essere conformi alle norme CEI ed ai disegni di progetto in cui sono riportati, in corrispondenza ai tracciati dei percorsi indicati per le varie linee, il tipo e le dimensioni delle canalizzazioni protettive previste. Ad integrazione e completamento di quanto la rappresentazione grafica consente di indicare si precisa quanto segue: - La posa dovrà essere eseguita in modo ordinato secondo percorsi orizzontali o verticali, paralleli o perpendicolari a pareti e/o soffitti, senza tratti obliqui ed evitando incroci o accavallamenti non necessari. - Dovranno essere evitate le giunzioni su tubi di tipo corrugato o di diametro diverso; - Per le giunzioni fra tubazioni rigide e tubazioni flessibili dovranno essere impiegati gli adatti raccordi previsti allo scopo dal costruttore del tubo flessibile. - qualora è prevista l'esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, questi saranno protetti da tubi diversi tali da far capo a cassette separate. In mancanza di indicazioni o prescrizioni diverse sulle tavole di progetto, nei locali umidi o bagnati o all'esterno le tubazioni saranno in materiale isolante e tutti gli accessori per la messa in opera, quali mensole o staffe di sostegno per le canalette, morsetti di fissaggio per i tubi, dovranno essere in materiale plastico o in acciaio inossidabile. All'interno di detti locali le varie parti costituenti le canalette (tratti rettilinei, curve ecc.) dovranno essere collegate fra loro mediante bulloni in nylon o in acciaio inossidabile. Negli impianti in vista (generalmente stagni) l'ingresso di tubi in cassette, contenitori e canalette dovrà avvenire tramite adatto pressatubo senza abbassare il grado di prestazione previsto. Per consentire l'agevole infilaggio e sfilaggio dei conduttori il rapporto fra il diametro interno del tubo protettivo ed il diametro del fascio di cavi contenuti dovrà essere almeno pari a 1,5. Il diametro delle tubazioni non dovrà comunque essere inferiore a quello riportato sui disegni di progetto, con un valore minimo di 20 mm. Analogamente, le dimensioni delle canalette portacavi non dovranno essere inferiori a quelle riportate sui disegni e, salvo diversa indicazione o in assenza di dimensione, le canalette dovranno essere dimensionate per portare i cavi su un unico strato. Sempre allo scopo di facilitare l'infilaggio non dovranno essere eseguite più di due curve, sulle tubazioni protettive senza l'interposizione di una cassetta di transito. Analogamente nei tratti rettilinei non dovrà essere superata la lunghezza di 15m senza l'interposizione di una cassetta rompitratta. Le tubazioni interrate dovranno rispondere alle seguenti caratteristiche costruttive e di posa (salvo diversa prescrizione di progetto o indicazione della DLL) : - Essere di materiale termoplastico (PVC) e dotate di sufficiente resistenza allo schiacciamento; - Avere i giunti di tipo a bicchiere sigillati con apposito collante, o di tipo filettato per evitare lo sfilamento e le infiltrazioni di acqua; - Essere posate a non meno di 0,7 m di profondità, avendo cura di stendere sul fondo dello scavo e sopra il tubo, una volta posato. uno strato di sabbia di circa lo cm di spessore; i tratti interrati, ove sia prevedibile il transito di automezzi, dovranno essere protetti con copponi di calcestruzzo vibrato; - Dovranno essere previsti pozzetti di ispezione in corrispondenza ai cambiamenti di Direzione e ad intervalli non superiori a 15 m nei tratti rettilinei; 12 - I tratti rettilinei orizzontali dovranno essere posati con pendenza verso un pozzetto per evitare il ristagno dell'acqua; - Il tratto entrante nel fabbricato deve essere posato con pendenza verso l'esterno, per evitare l'ingresso di acqua; - Dopo aver infilato i cavi, le estremità all'interno e/o all’esterno del fabbricato dovranno essere chiuse con un tappo e sigillate o con un passacavo stagno secondo quanto indicato sui disegni; - Tutti i pozzetti dovranno essere senza fondo, o comunque con fori adeguati ad evitare il ristagno dell'acqua. Prima della chiusura di tracce o scavi, e di eventuali controsoffitti e/o pavimenti sopraelevati, dovrà essere avvisato con sufficiente anticipo il DLL, in modo da consentire un esame a vista delle modalità con cui‚ stata effettuata la posa delle canalizzazioni. Tutte le variazioni dei percorsi rispetto a quelli di progetto dovranno essere preventivamente approvate dalla DLL, ed essere riportate sui disegni da consegnare alla Committente al termine dei lavori stessi. Cassette di derivazione Saranno del tipo ad incasso e/o parete, realizzate in materiale isolante a base di PVC autoestinguente, resistente alla prova del filo incandescente a 850° C, grado di protezione IP4X. Saranno dotate di coperchio fissato con viti o con sistema rapido a 1/4 di giro o equivalente. Saranno poste in opera in posizione tale da essere facilmente apribili ed ispezionabili, curando in modo particolare che risultino allineate fra loro e Parallele a pareti, soffitti e spigoli dei locali. Dovranno essere fissate a parete o soffitto con non meno di due viti. Per quanto possibile, si dovrà cercare di unificare i tipi e dimensioni. Tutte le tubazioni protettive dovranno entrare dai fianchi delle cassette. L'ingresso dovrà avvenire esclusivamente attraverso i fori da prevedere in cantiere in funzione della seguente tabella: Dimensioni scatola (mm) Diametro max fori (mm) Numero max fori (riferito a ∅ mm) 100x100x50 20 4 150x110x70 25 6 190x140x70 32 12 240x190x70 32 18 300x220x120 32 40 24 16 Le tubazioni verranno fissate alle pareti delle scatole mediante adeguati sistemi in modo da mantenere inalterato il grado di protezione previsto per il circuito considerato. Le tubazioni dovranno sporgere all'interno della cassetta per circa 6 mm, le parti più sporgenti dovranno essere tagliate prima dell'infilaggio dei cavi. Setti di separazione dovranno essere previsti in quelle cassette cui fanno capo impianti con tensioni nominali diverse. In questo caso le cassette destinate all'impianto telefonico non potranno essere utilizzate per altri impianti. Tutte le derivazioni e le giunzioni sui conduttori dovranno essere eseguiti entro le cassette: non è‚ ammesso pertanto eseguirle nelle scatole di contenimento di prese, interruttori, oppure entro gli apparecchi illuminanti o nelle tubazioni protettive. Le derivazioni saranno effettuate mediante morsettiere fisse oppure di tipo componibile, montate su guida di tipo unificato. Il serraggio dei conduttori dovrà essere a vite, con interposizione di una piastrina metallica. non sono ammessi collegamenti eseguiti con nastrature. Tutte le cassette di derivazione dovranno essere contrassegnate in modo chiaro con le sigle già descritte e con la numerazione dei circuiti rilevabile dagli elaborati grafici. La siglatura dovrà essere fatta impiegando timbri di tipo componibile costituiti da caratteri di almeno 10 mm di altezza ed impiegando inchiostro dl tipo indelebile. Le sigle dovranno essere poste sulla superficie interna del coperchio di ciascuna cassetta solamente nel caso di cassette installate su pareti o superfici che sicuramente saranno tinteggiate. Protezione delle condutture elettriche I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le sovracorrenti causate da sovraccarichi o da corto circuiti. La protezione contro i sovraccarichi è stata effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle norme CEI 64-8. 13 In particolare i conduttori sono stati scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) (valore di corrente calcolato in funzione della massima potenza da trasmettere in regime permanente). Gli interruttori automatici magnetotermici da installare a loro protezione hanno una corrente nominale (IN) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata nominale (Iz) ed una corrente in funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz). In tutti i casi sono soddisfatte le seguenti relazioni: Ib ≤ IN ≤ Iz If ≤ 1,45 I La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate è automaticamente soddisfatta in quanto sono stati impiegati interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5. Gli interruttori automatici magnetotermici scelti, inoltre, sono in grado di interrompere le correnti di corto circuito che possono verificarsi nell'impianto per garantire che nel conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose secondo la relazione: I2t ≤ KS2 (artt. 434.3, 434.3.1, 434.3.2 e 434.2 delle norme CEI 64-8). Essi presentano un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione. Si ricorda che è tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore a condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione (art. 434.3, 434.3.1, 434.3.2 delle norme CEI 64-8). Le linee elettriche di alimentazione dei circuiti sono state dimensionate, considerato la modesta entità dell’impianto, con i carichi concentrati a fondo linea. Il dimensionamento e la scelta delle sezioni per le varie linee elettriche è riportata sugli elaborati grafici di progetto. Si precisa tuttavia che in qualche caso sono state adottate maggiorazioni dimensionali nei calcoli delle condutture, rispetto ai valori consentiti dalle norme CEI o di legge; questo al fine di consentire successivi e limitati incrementi delle utilizzazioni, non implicanti, comunque, veri e propri ampliamenti degli impianti. Tipi e caratteristiche delle condutture Le linee elettriche a servizio della distribuzione primaria saranno realizzate in cavi uni/multipolari con isolamento con isolamento in gomma etilenpropilenica ad alto modulo, sotto guaina in PVC speciale di qualità Rz, non propagante la fiamma CEI 20-35, non propagante l'incendio CEI 20-22 II e ridotta emissione di gas corrosivi CEI 20-37/2, tensione nominale 0.6/1kV, tipo FG7(O)R CEI 20-13 e conduttori a corda flessibile in rame rosso, complete di accessori di terminazione, fissaggio e siglatura. Le linee di distribuzione secondaria e collegamento utenza saranno realizzate con conduttori unipolari con isolamento in PVC di qualità R2, non propagante la fiamma CEI 20-35, non propagante l'incendio CEI 20-22 II e ridotta emissione di gas corrosivi CEI 20-37/2, tensione nominale 450/750V, tipo N07V-K CEI 20-20, conduttori a corda flessibile in rame rosso ricotto, complete di accessori di terminazione. Tutti i cavi saranno alloggiati in apposite tubazione in PVC interrate, incassate nel calcestruzzo e/o posate a vista, è vietata la posa dei cavi in aria senza nessuna protezione meccanica. I cavi di fase, del neutro e del conduttore di protezione saranno distinguibili tra loro in conformità a quanto indicato dalle norme CEI, in particolare: i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, devono essere contraddistinti, in modo univoco per tutto l'impianto, dai colori: nero, grigio (cenere) e marrone. Caratteristiche tecniche cavo N07V-K: Conduttore: Corda Flessibile di rame rosso ricotto Isolamento: a doppio strato Guaina: PVC 14 Norme Costruttive: CEI UNEL 35752 Flessibili Tensione Nominale Uo/U: 450/750 V Tensione di Prova: 4000 V in c.a. Temp. massima di Esercizio: 70 °C Temp. massima di cortocircuito: 160 °C Temp. minima di posa: 5 °C Norme di Prova CEI 20-22 II Caratteristiche tecniche cavo FG7OR: Conduttore: Corda Flessibile di rame rosso ricotto Isolamento: a doppio strato Guaina: PVC speciale di qualità rz, colore grigio Norme Costruttive: CEI UNEL 35752 Flessibili Tensione Nominale Uo/U: 0.6/1k V Tensione di Prova: 4000 V in c.a. Temp. massima di Esercizio: 90 °C Temp. massima di cortocircuito: 250 °C Temp. minima di posa: 0 °C Norme di Prova CEI 20-22 II Caduta di tensione La caduta di tensione è calcolata considerando i conduttori a 70°C per isolamento in PVC ed a 90°C per isolamento in HEPR o AFUMEX. La formula per ottenere la caduta di tensione è la seguente: V = K L I ( Rcos ϕ + Xsen ϕ) I valori della caduta di tensione valgono per sistemi elettrici in corrente continua ponendo cos ϕ = 1 e sen ϕ= 0. Per il dimensionamento finale dei cavi è stato tuttavia utilizzato un software che tiene conto di quanto sopra indicato. Apparecchi di comando Gli apparecchi di comando saranno di tipo BTICINO o similare, saranno costruttivamente conformi e rispondenti a quanto prescritto dalle norme CEI 23.11/68 - V1/81 -V2/86 23.9/87 e successive varianti, dalle seguenti caratteristiche generali: tensione nominale: 250 V ca frequenza nominale: 50 Hz corrente nominale: 10/16A tensione di prova per 1': 2 kV involucro isolante in policarbonato di tipo chiuso per la totale segregazione delle parti attive; viti di serraggio dei conduttori; contatti in lega di argento. Saranno distinti per tipologia ed esigenze impiantistiche secondo quanto riportato sulle tavole di progetto e cosi suddivisi: interruttore per il comando di utenze da un solo punto. deviatore per il comando di utenze da due punti. pulsante, del tipo a tasto, a tirante o a perella ma comunque con ritorno a molla nella Posizione originaria dopo il suo azionamento. Sarà con contatto NC o NA secondo le esigenze. 15 Saranno provvisti di Marchio Italiano di Qualità (lMQ) e di certificazione di conformità rilasciata dal CESI o da laboratori di prove di Istituti Universitari e fornibile su richiesta dalla DLL. Prese a spina tipo civile Saranno costruttivamente conformi e rispondenti a quanto prescritto dalle norme CEI 23.5, 23.16 e successive varianti, dalle seguenti caratteristiche principali: tensione nominale: 250 V ca frequenza nominale: 50 Hz corrente nominale: 10/16A tensione di prova per 1': 2 kV involucro isolante in policarbonato di tipo chiuso; viti di serraggio dei conduttori; alveoli con schermo mobile (di sicurezza). Le prese da installare saranno di tipo bipasso. Accessori per apparecchi componibili Il telaio sarà realizzato in materiale plastico autoestinguente. Sarà realizzato in modo da isolare completamente le parti attive ed i cavi di collegamento degli elementi. Avrà struttura meccanica robusta a facilitare il bloccaggio rapido degli apparecchi. Sarà infine fissata alla cassetta incassata tramite due viti entro fori asolati onde eliminare eventuali difetti di posa della scatola incassata. La placca sarà fissata al telaio mediante sistema a scatto. Per l'estrazione successiva della stessa dovrà essere impiegato un cacciavite inserito negli appositi incastri come prescritto dalle raccomandazioni CEI. Il colore ed il materiale saranno scelti dal Committente. La scatola di contenimento sarà in materiale termoplastico rigido di colore arancio per il contenimento dei frutti componibili. Avrà dimensioni adeguate al tipo di telaio necessario. Sarà incassata nelle pareti al grezzo prima dell'intonaco in modo che questa risulti perfettamente (se possibile) a filo della finitura onde facilitare il montaggio successivo degli altri componenti. Laddove viene esplicitamente richiesta l'esecuzione stagna, si dovranno adottare accessori opportuni in modo da ottenere, per le apparecchiature, il grado di protezione richiesto. Dovranno quindi essere impiegate placche fornite di membrana e guarnizione di tenuta per gli organi di comando e placche con coperchio a molla e guarnizione per tutti gli altri elementi componibili. (es. prese). Il grado di protezione non dovrà essere inferiore a IP54 e comunque rispondere a quanto previsto dalle normative vigenti. Corpi illuminanti I corpi illuminanti sono diversificati per tipologia di attività, come esposto precedentemente e sugli elaborati di progetto, in particolare dovranno essere delle primarie case costruttrici, rispettare gli standard sul risparmio energetico, essere dotati di marchio CE e di marchio di qualità. Collegamenti equipotenziali nei locali tecnici Saranno eseguiti per ottenere l'equalizzazione del potenziale di tutti gli apparecchi e di tutte le tubazioni metalliche di adduzione e scarico di fluidi entranti nei locali. I collegamenti saranno eseguiti secondo quanto previsto dalle norme CEI. Il cavo impiegato sarà del tipo flessibile in rame isolato in PVC (cavo N07V-K) di colore giallo-verde e sezione 6 mm2, sarà posato entro tubazioni protettive in PVC della serie pesante di tipo corrugato se incassate sottotraccia a parete o di tipo rigido negli altri casi e con diametro di almeno 16 mm. In corrispondenza dei collegamenti, se necessario (ad es. se l'organo di connessione è sprovvisto di morsetto), saranno previsti capicorda a compressione di tipo adatto. Le zone sottostanti i morsetti o i bulloni saranno accuratamente pulite. 16 Barriere architettoniche L'edificio dovrà essere facilmente accessibile e fruibile anche da persone disabili. A tal fine si dovranno osservare le prescrizioni contenute nel D.M. 14/06/89 n. 236; in particolare si riportano i seguenti punti: - gli interruttori per il comando dell'impianto di illuminazione dovranno essere posizionati in uno spazio compreso tra 60 e 140 cm, con altezza consigliata tra 75 e 140 cm; - i campanelli ed i pulsanti di comando dovranno essere installati ad un'altezza compresa tra 40 e 140 cm, con altezza consigliata tra 60 e 140 cm; - i pulsanti sottovetro dovranno essere posti ad un'altezza compresa tra 110 e 140 cm con altezza consigliata superiore a 120 cm; - le prese dovranno essere poste ad un'altezza compresa tra 45 e 115 cm, con altezza consigliata tra 60 e 110 cm; - i videocitofoni ed i telefoni dovranno essere posti rispettivamente ad un'altezza compresa tra 110 e 130 cm e 100 e 140 cm con altezza consigliata pari a 120 cm. I frutti di comando luce e chiamata dovranno essere dotati di dispositivo luminescente per l'individuazione al buio limitatamente ai locali con accesso dei disabili. L'altezza di montaggio effettiva dovrà essere concordata con la D.L. in funzione delle altezze consigliate dal D.M. suddetto. COLLAUDO Verifiche e collaudo dell’impianto Il collaudo definitivo, da eseguirsi a carico della ditta appaltatrice, dovrà accertare che gli impianti ed i lavori, per quanto riguarda i materiali impiegati, l'esecuzione e la funzionalità, siano in tutto corrispondenti a quanto precisato negli elaborati di progetto, tenuto conto di eventuali modifiche concordate con la DLL. Ad impianto ultimato, si deve provvedere alle seguenti verifiche di collaudo: - rispondenza alle disposizioni di legge; rispondenza alle prescrizioni dei VV.F.; rispondenza a prescrizioni particolari concordate in sede di offerta; rispondenza alle norme CEI relative al tipo di impianto, come di seguito descritto. In particolare, nel collaudo definitivo, dovranno effettuarsi le seguenti verifiche: a) che siano state osservate le norme tecniche generali; b) che gli impianti ed i lavori siano corrispondenti agli elaborati di progetto e alla relativa offerta; c) che gli impianti ed i lavori corrispondano inoltre a tutte quelle eventuali modifiche concordate con la DLL. e) che i materiali impiegati siano idonei al tipo di installazione e dotati di marcature CE. Esame a vista Deve essere eseguita un'ispezione visiva per accertarsi che gli impianti siano realizzati nel rispetto delle prescrizioni delle Norme generali, delle Norme degli impianti di terra e delle Norme particolari riferenti all'impianto installato. Detto controllo deve accertare che il materiale elettrico, che costituisce l'impianto fisso, sia conforme alle relative Norme, sia scelto correttamente ed installato in modo conforme alle prescrizioni normative e non presenti danni visibili che possano compromettere la sicurezza. Tra i controlli a vista devono essere effettuati quelli relativi a: - protezioni e misura di distanze nel caso di protezione con barriera, - presenza di adeguati dispositivi di sezionamenti e interruzioni polarità, scelta del tipo di apparecchi e misure di protezione adeguate alle influenze esterne, identificazione dei conduttori di neutro e di protezione, fornitura di schemi, cartelli ammonitori, identificazione di comandi e 17 protezioni, collegamenti dei conduttori. Inoltre è opportuno che questi esami inizino durante il corso dei lavori. Verifica del tipo e dimensionamento dei componenti dell'impianto e dell'apposizione dei contrassegni di identificazione. Si deve verificare che tutti i componenti dei circuiti messi in opera nell'impianto utilizzatore siano del tipo adatto alle condizioni di posa ed alle caratteristiche dell'ambiente, nonché correttamente dimensionati, in relazione ai carichi reali di funzionamento contemporaneo o, in mancanza di questi, in relazione a quelli convenzionali. Per cavi e conduttori si deve controllare che il dimensionamento sia fatto in base alle portate indicate nelle tabelle CEI-UNEL; si deve, inoltre verificare che i componenti siano dotati dei dovuti contrassegni di identificazione, ove prescritti. Verifica della sfilabilità dei cavi Si devono estrarre uno o più cavi dal tratto di tubo o di condotto compreso tra due cassette o scatole successive e controllare che quest'operazione non abbia provocato danneggiamento agli stessi. La verifica va eseguita su tratti di tubo o di condotto per una lunghezza pari complessivamente ad una percentuale tra l'1% ed il 5% della lunghezza totale. A questa verifica si aggiungono, per gli impianti elettrici negli edifici prefabbricati e costruzioni modulari, anche quelle relative al rapporto tra il diametro interno del tubo o del condotto e quello del cerchio circoscritto al fascio di cavi in questi contenuto ed al dimensionamento dei tubi o dei condotti. Misura della resistenza di isolamento Si deve eseguire con l'impiego di un ohmetro, la cui tensione continua sia 250 V, nel caso di misura su parti di impianto di categoria 0 o su parti di impianto alimentate a bassissima tensione di sicurezza, oppure di 500 V, in caso di misura su parti di impianto di prima categoria. La misura si deve effettuare tra ogni conduttore attivo ed il circuito di terra e fra ogni coppia di conduttori tra loro. Durante la misura, gli apparecchi utilizzatori devono essere disinseriti; la misura è relativa ad ogni circuito, intendendosi per tale la parte di impianto elettrico protetto dallo stesso dispositivo di protezione. I valori minimi ammessi per costruzioni tradizionali sono: - 500.000 Ohm per sistemi a tensione nominale superiore a 50 V; - 250.000 Ohm per sistemi a tensione nominale inferiore o uguali a 50 V. Misura delle cadute di tensione La misura delle cadute di tensione deve essere eseguita tra il punto di inizio dell'impianto ed il punto scelto per la prova; si inseriscono un voltmetro nel punto iniziale ed un altro nel secondo punto (i due strumenti devono avere la stessa classe di precisione). Devono essere alimentati tutti gli apparecchi utilizzatori che possono funzionare contemporaneamente; nel caso di apparecchiature con assorbimento (di corrente) istantaneo, di corrente si fa riferimento al carico convenzionale scelto come base per la determinazione della sezione delle condutture. Le letture dei due voltmetri si devono eseguire contemporaneamente e si deve procedere poi alla determinazione della caduta di tensione percentuale. Verifica delle protezioni contro i cortocircuiti ed i sovraccarichi Si deve controllare che: - il potere di interruzione degli apparecchi di protezione contro i cortocircuiti sia adeguato alle condizioni dell'impianto e della sua alimentazione; - la taratura degli apparecchi di protezione contro sovraccarichi sia correlata alla portata dei conduttori protetti 18 dagli stessi. Verifica delle protezioni contro i contatti indiretti Devono essere eseguite le verifiche dell'impianto di terra descritte nelle norme per gli impianti di messa a terra (norme CEI 64-8). Si devono effettuare le seguenti verifiche: a) esame a vista dei conduttori di terra e protezione. Si intende che andranno controllate sezioni, materiali e modalità di posa, nonché lo stato di conservazione, sia dei conduttori stessi, sia delle giunzioni. Si devono inoltre controllare i conduttori di terra, il morsetto di terra degli utilizzatori fissi ed il contatto di terra delle prese a spina; b) si deve eseguire la misura del valore di resistenza di terra dell'impianto, utilizzando un dispersore ausiliario e una sonda di tensione con appositi strumenti di misura o con il metodo voltamperometrico. La sonda di tensione e il dispersore ausiliario vanno posti ad una sufficiente distanza dall'impianto di terra e tra di loro; si possono ritenere ubicati in modo corretto quando siano sistemati ad una distanza dal loro contorno pari a 5 volte la dimensione massima dell'impianto stesso; quest' ultima, nel caso di semplice dispersore a picchetto, può assumersi pari alla sua lunghezza. Una pari distanza va mantenuta tra la sonda di tensione ed il dispersore ausiliario. Responsabilità Qualsiasi modifica o variazione da apportare, anche in futuro, al progetto ed alle disposizioni relative all’impianto in oggetto dovranno essere preventivamente concordate con il tecnico responsabile. Non si assume nessuna responsabilità per la non osservanza delle disposizioni emanate. Si ricorda che al termine dei lavori la Ditta installatrice è tenuta a rilasciare al Committente la dichiarazione di conformità completa degli allegati obbligatori e gli as-built dell’impianto realizzato. Manutenzione La manutenzione è un capitolo importante nella conduzione degli impianti elettrici. Da essa dipendono la FUNZIONALITÀ e la SICUREZZA, sia dei sistemi di trasformazione e distribuzione sia degli utilizzatori. Le verifiche periodiche sugli impianti elettrici infatti sono destinate a mantenerne inalterate nel tempo le prestazioni funzionali e antinfortunistiche. L’efficienza degli interruttori e dei dispositivi differenziali, ad esempio, va verificata, almeno ogni 6 mesi, premendo il tasto di prova “T” previsto su ogni apparecchio. Prima della messa in funzione e almeno ogni 2 anni va realizzata la vera e propria prova di funzionamento dei differenziali, attuabile con strumenti in grado di misurare la corrente differenziale d’intervento e, possibilmente, anche il tempo d’intervento differenziale. Solo in questo modo si può dire di aver mantenuto sotto controllo l’efficacia del sistema di protezione contro i contatti indiretti. La manutenzione deve interessarsi anche delle apparecchiature installate nei diversi locali ed all’esterno, garantendone il buono stato di conservazione; in particolare per le prese a spina dovrà accertare: - che gli eventuali coperchietti di protezione siano integri; - che la tenuta dei pressacavi non sia venuta meno; - che gli alveoli si presentino integri e non danneggiati da sovracorrenti o da eccessivi sforzi meccanici. Sugli impianti d’illuminazione gli interventi manutentivi mirano soprattutto a: - evitare che il livello d’illuminamento medio scenda al di sotto dei valori minimi accettabili, in relazione allo scopo per cui s’è provveduto a illuminare un determinato ambiente, ovvero ai compiti che in esso vengono svolti dalle persone; - prevenire la bruciatura delle lampade o il guasto di elementi accessori, che sottoporrebbero l’utenza a una drastica e improvvisa riduzione del livello d’illuminamento; - ridurre le perdite energetiche dovute alla progressiva diminuzione di rendimento delle lampade. 19 In un cavo elettrico, invece, l’usura riguarda essenzialmente le parti isolanti; vale a dire le coperture isolanti primarie sui singoli conduttori, il riempitivo (che nel caso di un cavo multipolare compatta fra loro i conduttori) e la guaina. Il degrado degli isolanti è l’effetto di un loro invecchiamento naturale, ma anche di fattori interni ed esterni al cavo, sui quali è possibile intervenire a livello manutentivo. I fattori interni si ricollegano sempre a un surriscaldamento del conduttore, imputabile a valori di corrente superiori a quelli che esso può normalmente portare in base alla sua sezione. I fattori esterni sono di origine ambientale e discendono dal tipo d’installazione e dal percorso seguito dalla conduttura. 20 IMPIANTI ELETTRICI RELAZIONE DI CALCOLO Calcoli elettrici Le potenze utilizzate per il dimensionamento dell’impianto, tenendo conto degli opportuni coefficienti di contemporaneità ed utilizzazione sono le seguenti: Quadro Generale Bassa Tensione – Piano Terra 30 kW Quadro Generale Bassa Tensione – Piano Terzo 20 kW Pertanto, la potenza necessaria stabilita per il funzionamento della struttura in esame è data dalla potenza assorbita dal QGEN. Protezione dai sovraccarichi La protezione dai sovraccarichi, effettuata con interruttori magnetotermici che rispettino le norme CEI 23-3 (per correnti nominali inferiori a 125 A) , deve rispettare la seguente relazione: Ib ≤ In ≤ Iz dove: • Ib è la corrente di impiego della linea; • In è la corrente nominale dell’interruttore; • Iz è la portata del cavo. Si ricava in tal modo la corrente nominale dei dispositivi di interruzione utilizzati, ricavabile dagli elaborati di progetto relativi agli schemi unifilari dei quadri. Protezione contro i contatti indiretti Il metodo principale di protezione contro i contatti indiretti si basa sull’interruzione automatica dell’alimentazione del circuito in cui si verifica il guasto verso terra (CEI 64- 8/4,) quando la tensione di contatto presunta supera 50 V in c.a. (negli ambienti ordinari). L’impianto si configura come un sistema TT, quindi la protezione contro i contatti indiretti è conseguibile con interruttori differenziali ed il collegamento delle masse all’impianto di terra. Su tutti i circuiti terminali riguardanti l’illuminazione e le prese a spina sono previsti dispositivi differenziali in classe AC con Idn = 0,03 A per le prese di corrente di servizio, per l’illuminazione e per le altre utenze fisse. Protezione dai contatti diretti La protezione contro i contatti diretti prevista per gli impianti in oggetto è di tipo totale. Essa sarà realizzata mediante: isolamento (asportabile solo mediante distruzione) per le condutture in genere; segregazione entro involucri per le parti attive non isolate: detti involucri avranno grado di protezione almeno IP4X. In particolare, le parti attive entro gli involucri avranno grado di protezione IP20 per la maggior parte dei componenti, e saranno accessibili solo togliendo parti di involucri con l’uso di attrezzi. Per i circuiti di alimentazione di prese a spina è fornita, inoltre, una protezione aggiuntiva contro i contatti diretti dai dispositivi differenziali con Idn = 30 mA. Correnti massime di corto circuito Le correnti di guasto sulla rete a 400 V, indicate anche sugli schemi, sono calcolate in conformità alla norma CEI 11-25 e con i seguenti dati: Una potenza di corto-circuito della rete del distributore a 400 V a monte pari 6 kA; 21 le lunghezze dei cavi stimate sulle piante tenendo conto del loro percorso approssimativo; la reattanza per unità di lunghezza dei cavi tratta dalla tabella CEI UNEL 35023; la tensione nominale del sistema elettrico pari a 230 V verso terra e 400 V tra le fasi; Il potere di interruzione (massima corrente che l’interruttore può interrompere) di ciascun dispositivo di protezione installato nei diversi quadri elettrici dell’impianto deve essere superiore alla corrente di cortocircuito massima (all’inizio della linea). Di seguito si riportano i valori calcolati per le correnti di cortocircuito massimo in ciascun quadro elettrico. Il valore riportato è relativo a cortocircuiti trifase per gli arrivi in linea trifase e a cortocircuiti fase-neutro per gli arrivi in linea monofase. In funzione di tale valore viene scelto il potere di interruzione minimo delle apparecchiature installate in quel quadro. Quadro Generale Bassa Tensione QGEN 6.0 kA I poteri di interruzione degli interruttori installati nei vari quadri devono essere maggiori o uguali ai valori indicati nelle tabelle degli schemi unifilari di potenza dei quadri. I dispositivi di protezione relativi ai suddetti quadri, a cui si è fatto riferimento negli elaborati grafici, nei capitolati e nei computi, sono stati individuati sulla base delle taglie commerciali e delle tabelle di filiazione fornite dai costruttori. Come scelta progettuale generale, gli interruttori dell’impianto avranno un potere di interruzione non inferiore a 4.5 kA, salvo altra specifica indicata negli elaborati di progetto. La verifica per correnti di corto circuito minime (di fondo linea) non è in questo caso necessaria, in quanto tutte le linee sono protette dai sovraccarichi (Norma CEI 64-8). Verifica cadute di tensione Le sezioni dei conduttori dell’impianto sono state scelte, secondo le indicazioni della norma CEI 64-8, imponendo una caduta di tensione percentuale, rispetto al valore nominale, inferiore al 2 % per ogni tratta e al 4 % in totale. Nel seguito si riportano i risultati dei calcoli effettuati per la verifica dei livelli di caduta di tensione. Tali valori sono stati ottenuti, sulla base dei carichi presenti, ipotizzando un fattore di potenza di ciascun singolo carico pari a 0.9. I valori delle cadute di tensione massime di progetto per le linee in partenza da ciascun quadro elettrico si possono rilevare dalla seguente tabella. Quadro Generale Bassa Tensione QGEN 2.65 % Tensione di isolamento delle apparecchiature e cavi elettrici La tensione di riferimento per l’isolamento delle apparecchiature per la bassa tensione è di 690V. I cavi elettrici BT della distribuzione principale sono isolati per il livello 1 di tensione nominale di isolamento ovvero Uo/U = 0.6/1KV. I cavi elettrici BT della distribuzione terminale sono isolati per il livello 07 di tensione nominale di isolamento ovvero Uo/U = 450/750V. Dimensionamento dell’impianto di terra Le ipotesi e i risultati dei calcoli effettuati per il dimensionamento dell'impianto di terra sono le seguenti: Sistema di distribuzione: TT Tensione nominale: 400/230 V Tensione di contatto ammissibile per 5 secondi: 50 V Corrente di intervento I del dispositivo di protezione più a monte in non più di 5 secondi: 0.3 A Terreno uniforme e non roccioso Resistività ρ del terreno stimata: 200 Ωm � Resistenza di terra minima richiesta dalla norma CEI 64-8: Rt ≤ 50/ Id∆ 50 =166 Ω 22 Per la realizzazione dell'impianto di protezione di terra verrà interrato, all’esterno dell’edificio, in prossimità del quadro elettrico, a una profondità di 0.5 m, n° 1 picchetto a croce in profilato omogeneo di acciaio zincato con lunghezza pari a 1.5 m. La formula utilizzata per il calcolo approssimato della resistenza di terra per ciascun picchetto è la seguente: dove: L è la lunghezza del picchetto dispersore L = 1.5 m a è il raggio del picchetto dispersore a = 0.025 m Valore teorico calcolato per n°1 picchetto: Rt = 95 Ω Il valore teorico è inferiore al valore richiesto dalla norma CEI 64-8; il valore reale della resistenza di terra verrà misurato dall'impresa installatrice dell'impianto. Il dispersore sarà collegato al collettore generale di terra tramite il conduttore di terra, che sarà di tipo isolato in PVC con sezione pari a 16 mmq. I materiali impiegati dovranno rispettare le indicazioni della norma CEI 64-8. Calcoli Illuminotecnici Normativa di riferimento Il presente progetto illuminotecnico è stato redatto in ottemperanza alle seguenti normative e raccomandazioni in materia di comfort visivo. CIE Recommendations; UNI EN 12464-1:2004 Luce e illuminazione – Illuminazione all'interno dei posti di lavoro – Parte 1: posti di lavoro in interni; EN 60598-2-22 “Apparecchi di illuminazione di emergenza”; ISO 3684: 1984 “Segnali di sicurezza, colori”; EN 50172 “Apparecchi di segnalazione per le vie di esodo”; EN 1838 “illuminazione di emergenza”. Illuminazione ordinaria L’obiettivo del presente progetto illuminotecnico è quello di verificare la rispondenza delle prestazioni dell’impianto di illuminazione alle raccomandazioni suggerite dalle norme in materia di illuminazioni di interni ed esterni in condizioni ordinarie. La norma UNI EN 12464-1 definisce i valori limite dei seguenti parametri: • illuminamento medio mantenuto, relativo alla superficie di riferimento da considerare in relazione al tipo di ambiente; • uniformità di illuminamento, inteso come rapporto tra l’illuminamento delle aree nelle immediate vicinanze e l’illuminamento del compito visivo; • condizioni di abbagliamento, relativo al rispetto dei valori massimi U.G.R.; • direzionalità della luce; • colore della luce e resa del colore. Per il progetto degli impianti di illuminazione degli interni si è fatto ricorso al metodo di calcolo “punto per punto”. Tali calcoli hanno come scopo la determinazione dell’illuminamento su un numero discreto di punti situati su prefissate superfici (piane o cilindriche, orizzontali o verticali) in modo da tracciare le linee isolux, ossia i luoghi geometrici che presentano lo stesso valore di illuminamento. In pratica, sull’area di interesse, si crea un reticolo e si effettua il calcolo dell’illuminamento nei suoi nodi o al centro delle sue maglie. Ai fini di una più corretta valutazione dell’illuminamento è necessario tenere in considerazione sia l’illuminamento diretto, dovuto alle radiazioni provenienti direttamente dalla sorgente luminosa e incidenti il punto considerato, sia quello indiretto, dovuto alle radiazioni che incidono sul punto dopo avere subito riflessioni dalle superfici circostanti. 23 Risultati calcoli illuminotecnici Facendo riferimento alle indicazioni di progetto definitivo quali: Ingressi, disimpegni e corridoi Servizi igienici Uffici, sale lavoro 200 lux 200 lux 400 lux il calcolo illuminotecnico è stato effettuato in base ai valori riportati nella norma UNI EN 12464-1 o su specifiche prescrizioni relative alla ergonomicità dei posti lavoro. Sono riportati di seguito i risultati relativi agli studi di simulazione effettuati nei locali significativi per ciascuna delle categorie di zona sopra riportate (zone di circolazione e corridoi, servizi igienici, uffici) di maggiore estensione. Villa di Briano, lì 20.01.2014 Il tecnico (arch. Domenico Zippo) 24 Progetto : QUADRO GENERALE POLIFUNZIONALE CANCELLO ED ARNONE PIANO TERRA Tensione di esercizio [V] : 400/230 Sistema di distribuzione : TT Corrente di corto circuito presunta trifase [kA] : 10,0 Corrente di corto circuito presunta fase-neutro [kA] : 6,0 25 QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERRA Protezione di Backup : No Sezione minima di fase [mm²] : 1,5 Metodo per dimensionamento dei conduttori di Neutro e Protezione : 1/2 Fase Metodo per scelta della corrente nominale degli interruttori : In > Ib Corrente nominale minima degli apparecchi[A] : 6 Collegamento in morsettiera : Si Norma di riferimento per potere di interruzione dei Btdin : CEI EN 60898 Potere d'interruzione degli interruttori : Icn/Icu Note : 26 DATI QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERRA Simb. N° Descrizione linea Fasi linea Potenza totale Potenza effettiva Kc Ku 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 GENERALE ALIMENTAZIONE SPIA PRESENZA RETE GENERALE LUCI CIRCUITO LUCI 1 CIRCUITO LUCI 2 CIRCUITO LUCI 3 CIRCUITO LUCI 4 CIRCUITO LUCI 5 CIRCUITO LUCI 6 GENERALE PRESE CIRCUITO PRESE 1 CIRCUITO PRESE 2 CIRCUITO PRESE 3 CIRCUITO PRESE 4 CIRCUITO PRESE 5 CDZ VENTILATORE ESTRAZIONE RISERVA L1 L2 L3 N 28,000 kW 25,800 kW 0,65 1,00 L1 L2 L3 N L1 N L2 N L3 N L1 N L2 N L3 N L1 L2 L3 N L1 N L3 N L2 N L1 N L3 N L1 L2 L3 N L1 N L3 N 3,000 kW 0,600 kW 0,500 kW 0,400 kW 0,650 kW 0,350 kW 0,500 kW 8,000 kW 1,600 kW 1,600 kW 1,600 kW 1,600 kW 1,600 kW 15,000 kW 2,000 kW 0,000 kW 3,000 kW 0,600 kW 0,500 kW 0,400 kW 0,650 kW 0,350 kW 0,500 kW 8,000 kW 1,600 kW 1,600 kW 1,600 kW 1,600 kW 1,600 kW 15,000 kW 2,000 kW 0,000 kW 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 27 DATI QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERRA Simb. N° Moduli DIN 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 7,0 6,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 Potere di interruzione [kA] 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 Corrente nominale In [A] 50 10 6 6 6 6 6 6 25 10 10 10 10 10 40 10 10 Corrente regolata Ir [A] 1 • In = 80 1 • In = 10 1 • In = 6 1 • In = 6 1 • In = 6 1 • In = 6 1 • In = 6 1 • In = 6 1 • In = 25 1 • In = 10 1 • In = 10 1 • In = 10 1 • In = 10 1 • In = 10 1 • In = 40 1 • In = 10 1 • In = 10 Corrente regolata di neutro [A] 80 10 6 6 6 6 6 6 25 10 10 10 10 10 40 10 10 Intervento magnetico di fase [A] 9 • In = 450 9 • In = 90 9 • In = 54 9 • In = 54 9 • In = 54 9 • In = 54 9 • In = 54 9 • In = 54 9 • In = 90 9 • In = 90 9 • In = 90 9 • In = 90 9 • In = 90 9 • In = 90 9 • In = 360 9 • In = 90 9 • In = 90 Intervento magnetico di neutro [A] 450 90 54 54 54 54 54 54 90 90 90 90 90 90 90 90 90 28 DATI QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERRA Simb. N° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Ritardo magnetico [s] Corrente differenz. [A] 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 Tempo intervento differ. [s] Selettività Poli 4 Corrente di impiego [A] 34,69 0,90 R 4 2 2 2 2 2 2 2 2 4 2 2 2 2 2 4,82 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 6,04 2,90 2,42 1,93 3,14 1,69 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R [KA] CosØ linea Corrente fase L1 [A] 34,69 Corrente fase L2 [A] 28,72 Corrente fase L3 [A] 33,90 4,82 4,83 4,82 4,82 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 6,04 2,90 4,83 4,11 4,35 2,42 1,93 3,14 1,69 29 DATI QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERRA Simb. N° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Corrente Neutro [A] 5,62 CosØ fase L1 CosØ fase L2 CosØ fase L3 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,00 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 1,82 2,90 2,42 1,93 3,14 1,69 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R Accessori Contatto ausiliario Accessori Contatto scattato relè Accessori Sganciatori 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 30 DATI QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERRA Simb. N° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Accessori Motore/Maniglie Potenza diss. apparecchio [W] 1,51 7,20 3,87 1,55 1,55 1,55 1,55 1,55 1,55 1,55 1,55 3,30 2,28 2,28 2,28 2,28 2,28 Icc max inizio linea [kA] 3,700 Icc max fondo linea [kA] 3,649 Icc F-N min fondo linea [kA] 1,910 Icc F-N min inizio linea [kA] 1,938 Icc F-N max fondo linea [kA] 1,910 3,649 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 3,649 1,670 1,670 1,670 1,670 1,670 0,458 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 3,213 0,157 0,196 0,157 0,121 0,196 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 1,670 0,157 0,196 0,157 0,121 0,196 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,670 1,670 1,670 1,670 1,670 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 1,670 0,157 0,196 0,157 0,121 0,196 31 DATI QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERRA Simb. N° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Tipo cavo Isolante N° circ. raggr. Lunghezza linea [m] C.d.T. linea [%] C.d.T. totale [%] 0,64 % Lunghezza cablaggio [m] 1,00 Sezione cablaggio fase [mm²] 25 Sezione cablaggio neutro [mm²] 25 Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina PVC PVC PVC PVC PVC PVC PVC PVC PVC 4 4 4 4 4 4 4 4 4 45,0 45,0 45,0 45,0 45,0 45,0 45,0 45,0 45,0 0,82 % 1,66 % 1,66 % 1,66 % 1,66 % 1,66 % 1,66 % 1,66 % 1,66 % Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina PVC PVC PVC PVC PVC 1 1 1 1 1 45,0 35,0 45,0 60,0 35,0 1,51 % 0,98 % 1,00 % 2,18 % 0,68 % 1,46 % 2,29 % 2,29 % 2,29 % 2,29 % 2,29 % 2,29 % 2,29 % 2,29 % 0,64 % 2,14 % 1,61 % 1,64 % 2,82 % 1,32 % 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 32 Progetto : QUADRO GENERALE POLIFUNZIONALE CANCELLO ED ARNONE PIANO TERRA Tensione di esercizio [V] : 400/230 Sistema di distribuzione : TT Corrente di corto circuito presunta trifase [kA] : 10,0 Corrente di corto circuito presunta fase-neutro [kA] : 6,0 33 QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERZO Protezione di Backup : No Sezione minima di fase [mm²] : 1,5 Metodo per dimensionamento dei conduttori di Neutro e Protezione : 1/2 Fase Metodo per scelta della corrente nominale degli interruttori : In > Ib Corrente nominale minima degli apparecchi[A] : 6 Collegamento in morsettiera : Si Norma di riferimento per potere di interruzione dei Btdin : CEI EN 60898 Potere d'interruzione degli interruttori : Icn/Icu Note : 34 DATI QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERZO Simb. N° Descrizione linea Fasi linea Potenza totale Potenza effettiva Kc Ku 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 GENERALE ALIMENTAZIONE SPIA PRESENZA RETE GENERALE LUCI CIRCUITO LUCI 1 CIRCUITO LUCI 2 CIRCUITO LUCI 3 CIRCUITO LUCI 4 CIRCUITO LUCI 5 GENERALE PRESE CIRCUITO PRESE 1 CIRCUITO PRESE 2 CIRCUITO PRESE 3 CIRCUITO PRESE 4 CDZ 1 CDZ 2 CDZ 3 CDZ 4 RISERVA L1 L2 L3 N 18,000 kW 15,650 kW 0,65 1,00 L1 L2 L3 N L1 N L2 N L3 N L1 N L2 N L1 L2 L3 N L1 N L3 N L2 N L1 N L1 N L2 N L3 N L1 N L1 N 3,000 kW 0,600 kW 0,500 kW 0,400 kW 0,650 kW 0,350 kW 7,000 kW 1,600 kW 1,600 kW 1,600 kW 1,600 kW 2,000 kW 2,000 kW 2,000 kW 1,200 kW 0,000 kW 3,000 kW 0,600 kW 0,500 kW 0,400 kW 0,650 kW 0,350 kW 7,000 kW 1,600 kW 1,600 kW 1,600 kW 1,600 kW 2,000 kW 2,000 kW 2,000 kW 1,200 kW 0,000 kW 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 35 DATI QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERZO Simb. N° Moduli DIN 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 7,0 6,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 Potere di interruzione [kA] 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 6,0 Corrente nominale In [A] 50 10 6 6 6 6 6 6 25 10 10 10 10 10 10 10 10 Corrente regolata Ir [A] 1 • In = 50 1 • In = 10 1 • In = 6 1 • In = 6 1 • In = 6 1 • In = 6 1 • In = 6 1 • In = 6 1 • In = 25 1 • In = 10 1 • In = 10 1 • In = 10 1 • In = 10 1 • In = 10 1 • In = 10 1 • In = 10 1 • In = 10 Corrente regolata di neutro [A] 50 10 6 6 6 6 6 6 25 10 10 10 10 10 10 10 10 Intervento magnetico di fase [A] 9 • In = 450 9 • In = 90 9 • In = 54 9 • In = 54 9 • In = 54 9 • In = 54 9 • In = 54 9 • In = 54 9 • In = 90 9 • In = 90 9 • In = 90 9 • In = 90 9 • In = 90 9 • In = 90 9 • In = 90 9 • In = 90 9 • In = 90 Intervento magnetico di neutro [A] 450 90 54 54 54 54 54 54 90 90 90 90 90 90 90 90 90 36 DATI QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERZO Simb. N° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Ritardo magnetico [s] Corrente differenz. [A] 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 0,03 Tempo intervento differ. [s] Selettività Poli 4 Corrente di impiego [A] 34,69 0,90 R 4 2 2 2 2 2 2 2 2 4 2 2 2 2 2 4,82 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 6,04 2,90 2,42 1,93 3,14 1,69 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R [KA] CosØ linea Corrente fase L1 [A] 34,69 Corrente fase L2 [A] 28,72 Corrente fase L3 [A] 33,90 4,82 4,83 4,82 4,82 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 6,04 2,90 4,83 4,11 4,35 2,42 1,93 3,14 1,69 37 DATI QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERZO Simb. N° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Corrente Neutro [A] 5,62 CosØ fase L1 CosØ fase L2 CosØ fase L3 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,00 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 4,83 1,82 2,90 2,42 1,93 3,14 1,69 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R Accessori Contatto ausiliario Accessori Contatto scattato relè Accessori Sganciatori 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 0,90 R 38 DATI QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERZO Simb. N° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Accessori Motore/Maniglie Potenza diss. apparecchio [W] 1,51 7,20 3,87 1,55 1,55 1,55 1,55 1,55 1,55 1,55 1,55 3,30 2,28 2,28 2,28 2,28 2,28 Icc max inizio linea [kA] 3,700 Icc max fondo linea [kA] 3,649 Icc F-N min fondo linea [kA] 1,910 Icc F-N min inizio linea [kA] 1,938 Icc F-N max fondo linea [kA] 1,910 3,649 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 3,649 1,670 1,670 1,670 1,670 1,670 0,458 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 3,213 0,157 0,196 0,157 0,121 0,196 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 1,670 0,157 0,196 0,157 0,121 0,196 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,910 1,670 1,670 1,670 1,670 1,670 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 0,230 1,670 0,157 0,196 0,157 0,121 0,196 39 DATI QUADRO GENERALE DI ZONA PIANO TERZO Simb. N° 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Tipo cavo Isolante N° circ. raggr. Lunghezza linea [m] C.d.T. linea [%] C.d.T. totale [%] 0,64 % Lunghezza cablaggio [m] 1,00 Sezione cablaggio fase [mm²] 25 Sezione cablaggio neutro [mm²] 25 Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina PVC PVC PVC PVC PVC PVC PVC PVC PVC 4 4 4 4 4 4 4 4 4 45,0 45,0 45,0 45,0 45,0 45,0 45,0 45,0 45,0 0,82 % 1,66 % 1,66 % 1,66 % 1,66 % 1,66 % 1,66 % 1,66 % 1,66 % Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina Unip. no guaina PVC PVC PVC PVC PVC 1 1 1 1 1 45,0 35,0 45,0 60,0 35,0 1,51 % 0,98 % 1,00 % 2,18 % 0,68 % 1,46 % 2,29 % 2,29 % 2,29 % 2,29 % 2,29 % 2,29 % 2,29 % 2,29 % 0,64 % 2,14 % 1,61 % 1,64 % 2,82 % 1,32 % 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 40