1-Relazione Generale

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ASTI Servizi Pubblici S.p.A.
REALIZZAZIONE DI NUOVO POZZO N. 21
IN LOCALITÀ BONOMA DEL COMUNE
DI SAN DAMIANO D’ASTI
E CHIUSURA DI N. 1 POZZO
RELAZIONE GENERALE
E TECNICA
Progettista:
Ing. Roberto Botto
Geologo incaricato
Dott. Geologo Gianfranco Gardenghi
PROGETTO ESECUTIVO
Collaboratori alla progettazione:
Direttore dei Lavori:
Assistenti di Cantiere:
Coordinatore della sicurezza
in fase di Progettazione:
Ing. Roberto Botto
Coordinatore della sicurezza
in fase di Esecuzione:
Elaborato
Responsabile Aziendale:
1
Ing. Roberto Tamburini
Consulenze:
rev.
Scala
data
descrizione
Codifica dell’intervento
approv.
data
Data redazione
Settembre 2015
Asti Servizi Pubblici S.p.A. – C.so Don Minzoni, 86 – 14100 Asti (AT) – Tel. 0141/434611 – Fax. 0141/434666
INDICE
1.
PREMESSA
1
2.
FATTIBILITÀ DELL’INTERVENTO – RAGIONI DELLA SOLUZIONE PRESCELTA – DISPONIBILITÀ
DELLE AREE
2.1 Indagini geologiche, geotecniche, idrogeologiche, idrauliche e sismiche
2.2 Vincoli di natura storica, artistica, archeologica, paesaggistica.
2.3 Accertamento in ordine alla disponibilita’ delle aree o immobili.
2.4 Analisi dei centri di pericolo
2.5 Cronoprogramma delle fasi attuative
2.6 Prefattibilità Ambientale
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3.
DESCRIZIONE DELLE OPERE
3.1 Ubicazione del pozzo
3.2 Profondità del pozzo
3.3 Metodo di trivellazione
3.4 Modalità di allontanamento degli scarichi
3.5 Diametri, materiali, spessori, saldature e giunzioni
3.6 Completamento del pozzo – Granulometria e posizione del dreno
3.7 Tipo di cementazione e posizione
3.8 Tipo di filtri e posizione
3.9 Sviluppo del pozzo.
3.10 Fabbricato avampozzo.
3.11 Opere idrauliche.
3.11.1 Condotta di mandata
3.11.2 Elettropompa di sollevamento
3.11.3 Componenti per la formazione della testa del pozzo
3.12 Impianti elettrici.
3.12.1 Generalità
3.12.2 Impianto di messa a terra
3.12.3 Linee elettriche
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4.
LA CHIUSURA DEL POZZO N. 4 (CODICE REGIONALE ATP00862)
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5.
ADEMPIMENTI D.LGS. 9 APRILE 2008 N. 81
16
6.
STIMA DEI COSTI E QUADRO ECONOMICO RIASSUNTIVO
17
.
1-RELAZIONE GENERALE DOCX
1.
PREMESSA
La Società Asti Servizi Pubblici S.p.A. (A.S.P. S.p.A.) ha incaricato il sottoscritto ing. Roberto Botto, con studio
professionale in Monforte d’Alba (CN) via Ginestra 18, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di
Cuneo al n. A1152, della progettazione esecutiva ed il coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione
della “Realizzazione di un nuovo pozzo n° 21 in Loc Bonoma del Comune di San Damiano d’Asti e chiusura di
n° 1 pozzo”.
Il presente Progetto Esecutivo, relativo agli interventi necessari per poter dismettere il pozzo n. 4 e realizzare il
nuovo pozzo n. 21, oltre ad attenersi alla normativa vigente, è conforme alle osservazioni/prescrizioni emerse
in sede di Conferenza dei Servizi la quale, riscontrati i pareri favorevoli con prescrizioni degli intervenuti, ha
determinato di esprimersi favorevolmente sul progetto definitivo, con le prescrizioni formulate e riportate nei
verbali e nei diversi pareri allegati ad essi.
La conclusione del procedimento relativo alla conferenza del servizi è stata formalizzata con
Determinazione del Direttore dell’Autorità d'Ambito n.5 “Astigiano – Monferrato” prot 52 del 17/03/2015
ed ha portato all’approvazione progetto definitivo.
Nella stesura del progetto esecutivo si è provveduto ad aggiornare tutti i Prezzi Unitari utilizzando come base
di riferimento il prezzario “Prezzi di riferimento per opere e lavori pubblici nella Regione Piemonte”, redatto dal
Provveditorato alle Opere pubbliche per il Piemonte e la Valle D’Aosta ed il prezziario pozzi per acqua dell’
A.N.I.P.A., attualmente in vigore; tale aggiornamento non ha comportato variazione del quadro economico già
approvato.
L’autorizzazione alla ricerca di acque sotterranee è stata concessa della Provincia di Asti – Area
Territorio – Servizio Ambiente – con Determinazione Dirigenziale n. 2357 del 07/08/2015.
Il pozzo n. 4 fa parte della Concessione n. AT00004, caratterizzata da un volume massimo di prelievo annuo
di 2.617.172 m3 ed una portata media per il P4 di 19,9 litri/secondo.
Il nuovo pozzo n. 21 avrà la medesima destinazione d'uso, volumi di prelievo uguali o inferiori a quelli già
concessi e portata media “di progetto” di 19,9 litri/secondo, pari alla portata media della Concessione
AT00004.
Si specifica che la portata “di dimensionamento” delle opere elettromeccaniche è stata assunta in sede
progettuale pari a 30 litri/secondo in modo da poter garantire, in condizioni di emergenza, sufficienti margini di
sicurezza nei confronti dell’utenza; resta inteso che i volumi di prelievo comunque rientreranno sempre entro i
limiti della Concessione.
Per quanto riguarda i dati idrogeologici necessari alla progettazione si è fatto riferimento ai contenuti degli
elaborati sviluppati dal dott. Geologo Gianfranco Gardenghi, appositamente incaricato all’uopo dal
Committente A.S.P.; il dott. Gardenghi ha anche supervisionato la perforazione di un pozzo pilota nell’area in
cui sarà realizzato il pozzo definitivo; tale infrastruttura è stata utilizzata per determinare i parametri
caratteristici dell’acquifero; le prove eseguite nel dicembre 2012 hanno dato esito positivo e in linea con le
aspettative.
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1-RELAZIONE GENERALE DOCX
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2.
FATTIBILITÀ DELL’INTERVENTO
DISPONIBILITÀ DELLE AREE
2.1
Indagini geologiche, geotecniche, idrogeologiche, idrauliche e sismiche
–
RAGIONI
DELLA
SOLUZIONE
PRESCELTA
–
La fattibilità dell’intervento è confermata dalle risultanze dello “Studio idrogeologico generale” a firma ActisGiorgetto Geologo Michele datato ottobre 1976, dal Rapporto Preliminare stilato dal dott. Geologo Gianfranco
Gardenghi a seguito della perforazione del pozzo pilota e della esecuzione del relativo sviluppo avvenuto nel
Dicembre 2012 e dal “Rapporto sulla esecuzione delle indagini dirette” redatto dal Dott. Gardenghi nel
Febbraio 2015.
La soluzione prescelta non altera la potenzialità complessiva del campo pozzi, in quanto l’inserimento del
nuovo pozzo non aumenta lo sfruttamento della risorsa idrica del sottosuolo, essendo il nuovo pozzo
realizzato in sostituzione del pozzo n. 4, con captazione di volumi sempre inferiori a quelli di concessione.
Per le considerazioni di dettaglio in merito agli aspetti geologici – idrogeologici, si rimanda alla consultazione
degli elaborati redatti dal Geologo incaricato Dott. Gianfranco Gardenghi.
2.2
Vincoli di natura storica, artistica, archeologica, paesaggistica.
La zona individuata per la costruzione del nuovo pozzo è attigua al campo pozzi esistente e non risulta
soggetta a vincoli di natura storica, archeologica e paesaggistica.
L’estrema modestia delle opere fuori terra, consistenti nella realizzazione dell’avampozzo avente le medesime
caratteristiche volumetriche e tipologiche degli avampozzi esistenti, è di fatto ininfluente sull’assetto
paesaggistico attuale.
2.3
Accertamento in ordine alla disponibilita’ delle aree o immobili.
Per la realizzazione del nuovo pozzo 21 con tutte le opere accessorie (recinzioni, strada, condotta adduttrice,
ecc.) non sono richiesti né espropri, né occupazioni temporanee, essendo l’intervento interamente realizzato
su terreni di proprietà di A.S.P. S.p.A..
Anche il collegamento terminale della condotta di mandata all’infrastruttura acquedottistica esistente avverrà in
terreno di proprietà A.S.P.
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2.4
Analisi dei centri di pericolo
Nel corso della Conferenza dei Servizi convocata in data 20/12/2014 dalla Autorità d’Ambito N. 5 Astigiano
Monferrato è emersa la necessità di un aggiornamento del quadro conoscitivo riguardante i centri di pericolo
potenziale delineato nello studio, redatto da Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze della
Terra nel dicembre 2010, “Aggiornamento ed approfondimento dello studio delle falde idriche sotterranee di
Valle Maggiore (di Cantarana) e di Valle Traversola (San Paolo Solbrito) per la razionalizzazione dei prelievi
idropotabili e per la definizione delle aree di salvaguardia”.
Sulla base delle verifiche svolte dal Dott. Gardenghi, si ritiene che il quadro delineato nel precitato studio a
proposito dei centri di pericolo potenziale insistenti nel raggio di 1 km dal sito previsto per la perforazione sia
sostanzialmente invariato e non vi sono dunque motivi ostativi alla realizzazione degli interventi di progetto.
2.5
Cronoprogramma delle fasi attuative
A.S.P. procederà con l’approvazione del progetto esecutivo ed il successivo affidamento dei lavori secondo le
tempistiche determinate dall’espletamento dell’iter procedurale.
L’esecuzione dei lavori veri e propri, in linea di massima, potrà essere conclusa, come da cronoprogramma,
nel tempo di 180 giorni naturali e consecutivi, fermo restando l’assenza di eventi particolari che ne proroghino
la durata.
2.6
Prefattibilità Ambientale
Le soluzioni progettuali prescelte si inseriscono perfettamente nel paesaggio circostante, dal momento che le
opere visibili a lavori ultimati saranno riferibili unicamente al fabbricato avanpozzo, che è stato scelto in linea
con la soluzione architettonica ed estetica già utilizzata per gli altri fabbricati avanpozzi esistenti nel campo
pozzi di Cantarana.
Come si evince dalla cartografia del P.R.G.C. – variante parziale 4 bis del comune di S. Damiano d’Asti, il sito
di perforazione è definito come “ARAP1” – Area di ricarica degli Acquiferi Profondi, ai sensi dell’Art. 12 NTdA
PTP ed Art 25 punto 1 NTA, e non vi sono controindicazioni in merito alla realizzazione delle opere in
progetto, fatto salvo l’acquisizione preventiva di tutte le autorizzazioni prescritte dalla vigente normativa.
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3.
DESCRIZIONE DELLE OPERE
Il presente progetto prevede la realizzazione delle opere di seguito descritte.
3.1
Ubicazione del pozzo
Il pozzo 21 in progetto è ubicato in Comune di S. Damiano d’Asti, località Bonoma, nel campo pozzi ad uso
idropotabile già esistente.
La localizzazione è pressoché baricentrica rispetto all’area di salvaguardia individuata per l’intero campo pozzi
dall’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze della Terra.
3.2
Profondità del pozzo
Dalle risultanze dello studio geologico emerge che i terreni astiani maggiormente produttivi sono localizzati
all’incirca tra i 90 ed i 130 m dal piano campagna; si prevede pertanto di raggiungere con la perforazione una
profondità di 140 m circa dall’attuale piano di campagna.
Tale profondità potrà essere ottimizzata in corso d’opera dal Direttore dei Lavori, sentito il Geologo incaricato,
in funzione della effettiva situazione geologica ed idrogeologica riscontrata.
3.3
Metodo di trivellazione
Per quanto riguarda la scelta della tecnologia di perforazione, tenuto conto della neccessità di avere uno
spessore minimo del dreno non inferiore a 5 cm e considerata la necessità di individuare con precisione gli
orizzonti acquiferi, in accordo con il Geologo incaricato si è deciso di utilizzare la perforazione a circolazione
inversa, che permette una buona velocità di avanzamento; inoltre l’assenza di pannello alle pareti del pozzo
ne facilita la messa in produzione.
Sulla base delle considerazioni sopra indicate e tenendo conto che la colonna del pozzo è costituita da una
tubazione in acciaio inox diametro 323 mm, il diametro di perforazione dovrà essere pari a 800 mm,
perfettamente compatibile con la tecnologia individuata.
La perforazione dovrà essere eseguita utilizzando acqua chiara o fango bentonitico avente una viscosità
Marsh non inferiore a 40 sec., pur non essendo escluso l’utilizzo di fanghi anche a base di polimeri
biodegradabili.
Dalle risultanze dello studio geologico emerge che i terreni astiani maggiormente produttivi sono localizzati
all’incirca tra i 90 ed i 130 m dal piano campagna; si prevede pertanto di raggiungere con la perforazione una
profondità di 140 m circa dall’attuale piano di campagna.
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1-RELAZIONE GENERALE DOCX
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Tale profondità potrà essere ottimizzata in corso d’opera dal Direttore dei Lavori, sentito il Geologo incaricato,
in funzione della effettiva situazione geologica ed idrogeologica riscontrata.
Per i primi 25 metri di profondità a partire dal piano di campagna il diametro di perforazione sarà pari a 1.000
mm; ciò permetterà di installare la colonna cieca in acciaio di diametro 800 mm.
Per maggiori dettagli relativi alle condizioni geologiche ed idrogeologiche dell’area di intervento, si rimanda
alla consultazione degli elaborati specifici sviluppati dal Geologo incaricato Dott. Gianfranco Gardenghi.
3.4
Modalità di allontanamento degli scarichi
I materiali solidi di risulta dalla perforazione saranno allontanati e smaltiti e cura e spese dell’impresa
Appaltatrice in discarica per inerti. Le acque provenienti dalle operazioni di spurgo e sviluppo del pozzo, in
ragione della loro natura, potranno essere scaricate nel reticolo di drenaggio superficiale esistente.
3.5
Diametri, materiali, spessori, saldature e giunzioni
Si prevede la realizzazione della colonna definitiva, utilizzando tubazioni in acciaio inox AISI 304 con
diametro esterno di 323 mm, spessore 8 mm; la colonna verrà completata con tubazioni già finestrate a
spirale a luce continua, con sistema tipo Johnson, in acciaio inox AISI 304 - Diametro esterno mm 323,
spessore 8 mm, apertura 0,75 - 1,00 mm e colonna portante con cave 6 x 35 mm, uniti fra loro mediante
elettrosaldatura testa a testa.
L’esatta ubicazione verrà definita in base alla effettiva stratigrafia riscontrata in fase di perforazione,
trattandosi di una falda confinata o al limite semi - confinata, la lunghezza della sezione filtrante usualmente
adottata è dell’ordine dell’80% dello spessore della falda.
Avendo la Relazione Geologica indicato tre spessori produttivi rispettivamente di 3, 18 e3 m, si prevedono
dunque in progetto tre settori di tubazione filtrante pari complessivamente a 24 m, ottimizzabili in corso
d’opera.
Considerando che la portata di transito in un filtro avente un valore di apertura pari a 0.50 mm e una larghezza
delle spire pari a 3.43 mm installato nelle condizioni di progetto è dell’ordine dei 3-4 l/s per metro di filtro, la
capacità filtrante complessiva potenziale è dell’ordine dei 70 - 100 l/s, ampiamente superiore alla massima
portata di emungimento in condizioni di emergenza, indicata in 30 l/s.
Si specifica che il valore di tale portata viene assunto in 30 l/s in modo da poter garantire, in condizioni di
emergenza, sufficienti margini di sicurezza nei confronti dell’utenza; resta inteso che i volumi di prelievo
comunque rientreranno sempre entro i limiti della Concessione; la portata media di progetto risulterà essere
pari a 19,9 litri/secondo.
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Le tubazioni utilizzate per formare la colonna di rivestimento devono resistere alla pressione esterna esercitata
dalla spinta del terreno incoerente e dalla pressione idrostatica dovuta alla colonna di boiacca di cemento
immessa a tergo dei tubi durante la cementazione.
Lo spessore della tubazione di rivestimento in acciaio inossidabile Diametro 323 mm è stato determinato in
funzione della resistenza allo schiacciamento mediante la seguente formula:
Pe =
Ks 2E / (1-ν²)
(D/s)(D/s – 1)²
dove:
Ks = coefficiente di sicurezza = 0,67
Pe = pressione esterna massima ammissibile;
E = modulo di elasticità dell’acciaio = 2x105 N/mm²;
ν = coefficiente di Poisson = 0,3;
D = diametro della tubazione = 0,3 m;
s = spessore della tubazione.
Per stimare la pressione massima alla quale il pozzo sarà sottoposto, si è tenuto conto dei seguenti fattori:
-
cautelativamente non si è considerato l’effetto contrastante operato dall’acqua all’interno del pozzo;
il drenaggio posto in opera, quindi prima del suo costipamento, si comporta approssimativamente come
un fluido al quale è possibile attribuire una densità pari a 2.000 kg/m³; cautelativamente si è pertanto
considerata nulla la coesione del terreno circostante e del drenaggio, anche per tenere in debito conto
dell’effetto di diminuzione dell’angolo di attrito indotto durante la fase di sviluppo del pozzo.
Pertanto la pressione a cui è sottoposta la tubazione in oggetto può essere cautelativamente determinata
adottando la seguente espressione:
Pe = ρ ⋅ γ ⋅ L
dove:
Pe = pressione geostatica;
ρ = densità del materiale costituente il drenaggio;
L = profondità massima del pozzo rispetto al piano campagna.
Adottando un valore L = 140 m, si determina una pressione geostatica pari a circa 2,75 N/mm², per i quali è
necessario uno spessore minimo di calcolo pari a 5,9 mm.
In accordo con il Committente, tenuto conto della esperienza maturata sugli altri pozzi del sito di Cantarana e
considerando che l’extra costo per l’acquisto di un tubo di spessore superiore non risulta elemento sensibile in
relazione alla economicità dell’intervento, si prevede cautelativamente l’adozione di una tubazione avente
spessore pari a 8 mm, che fornisce un più ampio campo di garanzia di stabilità nei confronti di potenziali
fenomeni di deformazione o schiacciamento.
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Tutti i dispositivi e componenti che vengono a contatto con acque destinate al consumo umano devono essere
realizzati con materiali idonei secondo il D.M. 06 Aprile 2004 n. 174.
Pertanto ogni elemento, utilizzato per la costruzione dell’infrastruttura, che risulterà a contatto diretto con
l’acqua dovrà riportare la propria conformità normativa tramite opportuna etichettatura, stampigliatura,
marcatura o, dove non possibile, con un’apposita dichiarazione.
3.6
Completamento del pozzo – Granulometria e posizione del dreno
Una volta terminata l’installazione della colonna definitiva di rivestimento ed aver impermeabilizzato il fondo,
l’intercapedine tra la colonna stessa ed il perforo dovrà essere riempita con materiale drenante, costituito da
ghiaietto siliceo arrotondato, di caratteristiche dimensionali scelte in funzione della granulometria degli strati
acquiferi.
La posizione del dreno, dovendo interessare interamente le tre porzioni di filtri Johnson, è da considerarsi
nel tratto fra le quote – 140 e - 81 dal p.c., di lunghezza pari a 59 metri.
Il ghiaietto per la formazione del dreno deve essere formato da grani arrotondati di natura silicea (non inferiore
al 90%); la scelta della granulometria del ghiaietto per il dreno deve essere fatta in base alla granulometria del
terreno acquifero e alle dimensioni delle finestrature dei filtri.
La scelta della granulometria può farsi in più modi, ma quello più semplice e comunemente più usato è il
seguente:
- terreno fine ed omogeneo (U < 2,5): D(dreno) = d50(terreno);
- terreno fine ed eterogeneo (U > 2,5): D(dreno) = 4d50(terreno);
- terreno grossolano ed eterogeneo (U > 2,5): D(dreno)= 6d30(terreno)
dove D corrisponde al diametro medio della classe di variazione del ghiaietto che il venditore può fornire (per
esempio, per la classe 1.5 – 2.5 mm si ha D = 2.0 mm).
Per quanto riguarda l'analisi granulometrica dei terreni acquiferi, poiché non esistono filtri con finestrature
minori di 0.2 mm, tutti i grani più piccoli di questo valore possono essere ritenuti uguali a 0.2 mm e ciò vale
anche per i grani maggiori di 1.5 mm; quindi si deve fare l'analisi granulometrica usando vagli di 0.2 – 0.4 – 0.6
– 0.8 – 1.0 – 1.2 – 1.5 mm e tracciare la curva granulometrica in un diagramma lineare.
Il ogni caso l’Impresa dovrà individuare la tipologia di ghiaietto che ritiene di utilizzare e fornire in via
preventiva un campione del medesimo, accompagnato da idonea documentazione, in modo da ottenere
formale accettazione dal committente della fornitura, prima che venga eseguita la posa in opera.
Successivamente saranno realizzati, nell’ordine, uno strato di aggrappante in sabbia + argilla, dello spessore
di 5 metri, ed un tamponamento in argilla, spessore 70 metri, superficialmente di provvederà alla chiusura con
boiacca cementizia fino al piano di campagna.
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3.7
Tipo di cementazione e posizione
Lo schema di cementazione, stante le ricostruzioni stratigrafiche effettuate, sarà così realizzato:
da 140,00
a 81,00 metri da pc.
- dreno in ghiaietto
da 81,00
a 76,00 metri da pc.
- strato di aggrappante in sabbia+argilla
da 76,00
a 5,00 metri da pc.
- impermeabilizzazione con argilla
da 5,00
a 0,00 metri da pc.
- impermeabilizzazione con boiacca cementizia
Il tutto al fine di garantire che la falda non abbia possibilità di interconnessione con gli strati superficiali.
In questo modo l’acquifero profondo che sarà sfruttato dal nuovo pozzo presenterà scarsa vulnerabilità e
quindi una buona protezione dall’apporto di inquinanti dalla superficie, in base ai seguenti fattori:
- presenza di un setto impermeabile di protezione superiormente ai livelli acquiferi;
- appartenenza degli acquiferi captati a complessi idrici profondi.
La boiacca cementizia sarà formata di solo cemento, senza inerti, nelle seguenti proporzioni: 70 l di acqua per
1 ql di cemento più 3 - 4 kg di bentonite, al fine di ottenere una boiacca sufficientemente fluida a ritiro
contenuto; è escluso il ricorso a malte o a calcestruzzi; in presenza di acque aggressive nei confronti del
cemento Portland, è opportuno il ricorso a cementi speciali.
3.8
Tipo di filtri e posizione
Per la formazione dei filtri saranno utilizzate tubazioni già finestrate a spirale a luce continua, con sistema tipo
Johnson, in acciaio inox AISI 304 - Diametro esterno mm 323, spessore 8 mm, apertura 0,75 - 1,00 mm e
colonna portante con cave 6 x 35 mm, uniti fra loro mediante elettrosaldatura testa a testa.
L’esatta ubicazione verrà definita in base alla effettiva stratigrafia riscontrata in fase di perforazione,
trattandosi di una falda confinata o al limite semi - confinata, la lunghezza della sezione filtrante usualmente
adottata è dell’ordine dell’80% dello spessore della falda.
Avendo la Relazione Geologica indicato tre spessori produttivi rispettivamente di 3, 18 e3 m, si prevedono
dunque in progetto tre settori di tubazione filtrante pari complessivamente a 24 m, ottimizzabili in corso
d’opera.
La posizione dei filtri, definita sulla base delle risultanze della perforazione pilota, è la seguente:
da 127,00
da 110,00
da 86,00
a 124,00 metri da pc.
a 92,00 metri da pc.
a 83,00 metri da pc.
Il tutto come evidenziato negli elaborati grafici di progetto; l’esatta ubicazione potrà essere valutata ed
ottimizzata in corso d’opera.
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3.9
Sviluppo del pozzo.
A pozzo finito si prevede l’esecuzione delle operazioni di spurgo del pozzo e, successivamente, si procederà
con l’esecuzione di una prova di portata a gradini, indispensabile per definire le corrette condizioni di
sfruttamento del pozzo.
Le operazioni di spurgo permetteranno di attivare un moto alternato dell’acqua attraverso i filtri, allo scopo di
rimuovere il materiale sottile del terreno nei pressi del pozzo.
Al termine delle operazioni di spurgo sarà eseguita una prova di pompaggio variabile, con almeno tre gradini
di portata, sulla base della quale si potrà determinare la trasmissività, la portata critica, le perdite di carico,
l’abbassamento specifico ed il raggio d’influenza del pozzo alla portata nominale di esercizio.
3.10
Fabbricato avampozzo.
Terminata la fase di completamento del pozzo, si procederà con la realizzazione del fabbricato avampozzo,
idoneo ad alloggiare sia l’impiantistica idraulica, sia le apparecchiature elettriche di alimentazione e comando
della elettropompa.
Sarà eseguito lo scotico preliminare dello strato superficiale di terreno, per uno spessore di circa 50 cm;
successivamente sarà riportato del materiale misto granulare anidro per rilevati, da stendere e compattare
adeguatamente in modo da formare il piano d’imposta delle fondazioni della platea in c.a. da gettare in opera.
Tale elemento costituirà l’appoggio per il posizionamento di un avampozzo in c.a. prefabbricato, della
medesima tipologia di tutti gli altri fabbricati già presenti nel campo pozzi di Cantarana.
Le fotografie riportate di seguito si riferiscono ad un fabbricato avampozzo già esistente e ben rappresentano il
risultato estetico finale delle opere in progetto.
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Fotografia n. 1: avampozzo esistente al campo pozzi di Cantarana - vista laterale
Fotografia n. 2: avampozzo esistente al campo pozzi di Cantarana - vista frontale
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3.11
Opere idrauliche.
3.11.1
Condotta di mandata
Il pozzo sarà collegato alla esistente vasca di accumulo acque grezze della rete di raccolta del campo pozzi di
Cantarana, così come stabilito in fase di sopralluogo dai tecnici ASP.
È necessario pertanto realizzare una condotta idraulica di collegamento, con tracciato secondo gli elaborati
grafici di progetto, avente una lunghezza pari a circa 560 metri.
Le verifiche idrauliche sono state impostate in modo da soddisfare il requisito di limitare la velocità in condotta
sotto gli 1,2 m/s in corrispondenza del passaggio della portata di progetto valutata in 30 l/s.
Le verifiche sono state condotte applicando sia la correlazione di Colebrook-White, sia quella di HazenWilliams, ottenendo i seguenti risultati, dai quali si evince che il diametro della tubazione che soddisfa i
requisiti di progetto è pari a 200 mm.
A) correlazione di Colebrook-White
D = 0.2 = Diametro della condotta (m)
Q = 0.035 = Portata della condotta (m3/s)
E = 0.2 = Scabrezza (mm)
EPS = 0.001 = Scabrezza Relativa
A = 0.031416 = Area sezione in m2
V = 1.114 = Velocità m/sec
N = 1.006E-06 = Viscosità cinematica m2/sec
RE = 221487.99602386 = Numero di Reynolds
Lambda = 0.020900761080442 = Coefficiente di resistenza con formula di Colebrook
V = 1.114 = Velocità m/s
J = 6,61 = Perdita di Carico (cadente), m/km
B) correlazione di Hazen- Williams
D = 0.2 = Diametro della condotta (m)
Q = 0.035 = Portata della condotta (m3/s)
C = 150 = Scabrezza
A = 0.031416 = Area sezione in m2
V = 1.114 = Velocità m/s
J = 4.97 = Perdita di Carico (cadente), m/km
Assumendo le condizioni di verifica più sfavorevoli (caso A, Colebrook-White), la perdita di carico nella
condotta premente può essere valutata in 6,6 m/km che, per una lunghezza di 560 metri, definisce una perdita
di carico distribuita in condotta di 3,7 metri.
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Tale perdita, sommata ad ulteriori 6 metri di perdite localizzate per le apparecchiature di testa pozzo, curve,
imbocchi e sbocchi, portano a complessivi 9,7 metri, arrotondati a 10 metri, di perdite di carico in linea.
Per la realizzazione della condotta di mandata ed interconnessione al sistema acquedotti stico già esistente si
prevede dunque di utilizzare condotte in PEAD PE 100 - sigma 80 - PREN 12201 - 2 e UNI EN ISO 15494,
rispondenti alle prescrizioni igienico sanitarie del Ministro della Sanita' relative a manufatti per liquidi
alimentari, Diametro commerciale 250, PN 16.
3.11.2
Elettropompa di sollevamento
Il dislivello geodetico esistente fra la l’avampozzo ed il punto di allaccio alla rete esistente è di circa 8 metri,
mentre la profondità del pelo libero dal piano di campagna è valutata in 56 metri, definibile con maggior
precisione in sede di installazione in base alle risultanze della prova di emungimento a gradini.
In base ai dati progettuali, la prevalenza della pompa dovrà essere di almeno 56 + 8 + 10 =74 metri.
Si prevede dunque di installare una elettropompa di sollevamento avente il seguente punto di lavoro:
Portata di dimensionamento: 30 l/s (per condizioni di emergenza)
Prevalenza: 74 metri.
Considerando che A.S.P. S.p.A. sta perseguendo una campagna di razionalizzazione e riordino del proprio
parco apparecchiature, in modo da ottimizzare la fase gestionale e minimizzare i costi operativi, è richiesta
espressamente la fornitura e l’installazione di una elettropompa della medesima tipologia di tutte le altre
elettropompe già installate al campo pozzi di Cantarana, ossia l’elettropompa da installarsi dovrà essere
Rovatti modello 8EX3/5C-640F, avente le seguenti caratteristiche.
Corpi pompa di tipo centrifugo multistadio a flusso semiassiale con valvola di ritegno incorporata nel corpo di
mandata.
Corpo premente : Acciaio inox AISI 316
Corpo aspirazione : Acciaio inox AISI 316
Girante : Acciaio inox AISI 316
Diffusore : Acciaio inox AISI 316
Albero pompa : Acciaio inox DUPLEX AISI 329
Manicotto : Acciaio inox DUPLEX AISI 329
Motore sommerso asincrono trifase con rotore in corto circuito, incapsulato in bagno d'acqua.
Camicia statore
Acciaio inox
Coperchi e supporti
Ghisa
Albero
Acciaio inox
Tenuta meccanica
Grafite / Ceramica
Accoppiamento
NEMA 6''
Grado di protezione
IP 68
Classe di isolamento
F
.
1-RELAZIONE GENERALE DOCX
12
Numero di avviamenti
Pressione esercizio
Peso
Frequenza
N. poli
P2
U
In 1/1
EFF
CosPhi
Punto di lavoro
max 20
max 35 bar
83,9 kg
50 Hz
2
30 kW
400 V - Dir
63,5 A
83 %
0,84
P=35 l/s, H=74 m.
In allegato si riportano le schede tecniche della elettropompa da installarsi.
Si ribadisce che in condizioni di funzionamento ordinario la portata media sarà fissata a 19,9 litri / secondo,
come da attuale Concessione.
3.11.3
Componenti per la formazione della testa del pozzo
Per quanto riguarda l’impiantistica, A.S.P. fornirà all’Appaltatore, che avrà dunque l’onere del trasporto in
cantiere dal magazzino ASP ed il montaggio in opera, dei seguenti componenti:
N. 2 valvole a farfalla a Wafer DN 150 PN 16;
N. 2 attuatori elettrici a quarto di giro;
N. 1 Misuratore di portata di tipo elettromagnetico DN150 PN16;
N. 1 Sonda di livello falda di tipo piezoresistivo;
N. 1 Misuratore di torbidità.
A.S.P. S.p.A. provvederà direttamente ad eseguire le seguenti lavorazioni, che si intendono dunque escluse
dai lavori in appalto:
-
Fornitura ed installazione di quadro elettrico di potenza con inverter per alimentazione pompa;
Fornitura ed installazione di quadro elettrico di automazione;
Fornitura ed installazione di quadro gestione e trasmissione segnali radio,
Collegamenti elettrici ed impianto elettrico del fabbricato;
Messa in esercizio e taratura strumenti.
L’Appaltatore dovrà comunque fornire tutta l’assistenza ed il supporto necessari, anche in termini di
manodopera edile, per eseguire tutte le operazioni di montaggio all’interno del fabbricato e per garantire il
risultato ultimo della messa in funzione a perfetta regola d’arte del pozzo.
.
1-RELAZIONE GENERALE DOCX
13
3.12
Impianti elettrici.
3.12.1
Generalità
L’impianto elettrico a servizio del pozzo è in bassa tensione, a tensione 230/400V con sistema trifase a
frequenza 50Hz. L’alimentazione è derivata da una cabina elettrica d’utente esistente ed in servizio,
predisposta per recepire l’intervento di ampliamento in oggetto, sia in termini di potenza installata che di
predisposizioni impiantistiche sugli apparati/quadri elettrici.
L’impianto elettrico si colloca in una realtà impiantistica esistente, ma non si esclude in futuro una diversa
tipologia di alimentazione, come ad esempio un’alimentazione elettrica da distributore, direttamente in bassa
tensione.
I principali carichi/sistemi presenti nell’impianto in oggetto sono:
• Pompa pozzo, con una potenza meccanica stimata di circa 30kW a cui corrisponde una potenza
elettrica assorbita di circa 36kW alla tensione 400V 3∼ e cosfì 0,84
• Quadro elettrico servizi, per la distribuzione luce, prese ed ausiliari, compresa l’alimentazione agli
strumenti per le grandezze fisiche (portata e/o pressione, torbidità o altro); la potenza elettrica
massima stimata in progetto è di circa 15kW alla tensione 400V 3∼ e cosfì 0,82
3.12.2
Impianto di messa a terra
Per far fronte agli eventuali diversi regimi di funzionamento, ovvero in sistemi di tipo TT o TN-S, l’impianto
elettrico di messa a terra per il nuovo pozzo è stato progettato in modo da garantire un adeguato valore di
resistenza totale di terra ed il contenimento di eventuali tensioni di passo e contatto nelle zone periferiche
dell’impianto.
Per questo motivo, un anello di dispersione interrato all’esterno del pozzo e l’insieme dei collegamenti a terra
dei ferri d’armatura, della camicia del pozzo, delle strutture metalliche in genere, è essenziale al corretto e
sicuro esercizio dell’impianto.
L’impianto sfrutta la significativa capacità di dispersione della camicia metallica del pozzo, impiegandola come
dispersore ed eseguendone il collegamento con minimo due conduttori.
Tra il punto di alimentazione elettrica (cabina elettrica esistente) e la nuova camera avampozzo di progetto
deve essere installato un conduttore di terra in corda di rame, sez. 50 mmq, necessario a rendere unico il
sistema elettrico di dispersione ed a garantire il corretto esercizio delle protezioni differenziali appartenenti ad
uno stesso sistema elettrico, nonché a garantire adeguate sicurezze circa la protezione contro i contatti
indiretti e contro le tensioni di passo e contatto nei sistemi elettrici TN-S.
.
1-RELAZIONE GENERALE DOCX
14
3.12.3
Linee elettriche
La linea elettrica di alimentazione al pozzo, deve essere realizzata in cavo tipo FG7(O) 0.6/1kV con sezioni
adeguate al funzionamento dell’impianto. La linea deve essere posata in tubazione interrata di polietilene
flessibile a doppia parete ed alta densità.
Il tipo di cavo indicato è idoneo alla posa interrata ed è in grado di garantire la vita minima attesa, in funzioni
delle condizioni di esercizio di progetto.
Il calcolo della sezione del cavo è stato eseguito considerando i diversi fattori previsti dalla normativa CEI ed
UNEL, quindi in particolare:
• Lunghezza della linea
• Tipo di posa
• Temperatura di posa
• Tipo di terreno
• Numero di circuiti
• Carico previsto in tipo, corrente, fattore di potenza, tipo di servizio, tipo di avviamento, ecc.
• Caduta di tensione al carico nominale ed in avviamento, entro i termini normativi e di funzionamento
• Tipo di protezione a monte
• Tipo di sistema elettrico
• Lunghezza massima protetta
• Protezione dai contatti indiretti
• Protezione dal sovraccarico
• Protezione contro il cortocircuito
• Tutti i fattori in genere, che concorrono al dimensionamento di una linea in cavo e di un impianto
In dettaglio, per la linea di alimentazione alla pompa, i fattori determinanti sono l’elevata lunghezza del
collegamento, la possibilità di avere un inverter presso la camera avanpozzo ma anche l’eventuale
avviamento diretto del motore asincrono trifase, quindi del suo abbinamento ad una pompa, alla relativa
colonna d’acqua e quindi un servizio di tipo severo/pesante.
La verifica della protezione dal sovraccarico di un cavo avviene assicurando le seguenti relazioni:
IB ≤ In ≤ IZ
IB
In
IZ
If
If ≤ 1 ,45 • IZ
corrente di impiego del circuito ⇒ sistema trifase = P / √3 • V • cosϕ ⇒ sistema monofase = P / V • cosϕ
corrente nominale del dispositivo di protezione
portata a regime permanente della conduttura elettrica
corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di protezione
[A]
[A]
[A]
La precedente disuguaglianza è all’origine delle valutazioni sul dimensionamento delle linee in cavo.
L’impianto in oggetto prevede la realizzazione di una linea elettrica in cavo unipolare tipo FG7R 0.6/1kV e
sezione 3x1x120 mm2, posa interrata in tubazione PEAD, lunghezza circa 440 m.
.
1-RELAZIONE GENERALE DOCX
15
Inoltre deve essere realizzata la linea elettrica per l’intercollegamento dei sistemi di terra tra il punto di
alimentazione e la camera avanpozzo, con un conduttore nudo di rame, interrato nello scavo di posa delle
condutture principali, del tipo a treccia, con sezione 50 mm2 e filo elementare ∅ min. 1,8 mm.
L’impianto in oggetto prevede la posa di due tubazioni flessibili interrate in PEAD doppia parete ∅ min.
esterno 110 mm e ∅ min. interno 84 mm, di cui:
o Tubo 1) linea elettrica;
o Tubo 2) predisposizione per eventuale linea elettrica secondaria, o linee di trasmissione dati. ed altre
eventuali linee.
4.
LA CHIUSURA DEL POZZO N. 4 (CODICE REGIONALE ATP00862)
Per quanto riguarda la chiusura del pozzo P4 (AT-P-00862), si prevede la sua chiusura mediante l’esecuzione
dei seguenti interventi:
•
•
•
•
•
•
5.
rimozione integrale delle opere elettromeccaniche (pompa di emungimento dell'acqua e relativa condotta
di mandata, cavi di alimentazione, linee di segnale ed ogni elemento impiantistico presente) e corretto
smaltimento dei materiali di risulta;
rimozione integrale delle opere idrauliche costituenti la testa del pozzo (curve, tee, sfiato, scarico,
misuratore di portata ecc…) e corretto smaltimento dei materiali di risulta;
riempimento della tubazione con materiale inerte;
riempimento della parte sommitale della colonna con un livello di argilla e tappo di cemento finale;
chiusura permanente dell'imbocco e sigillatura definitiva della colonna del pozzo mediante l'apposizione
di fondello in acciaio saldato alla tubazione di rivestimento del pozzo;
coronamento in calcestruzzo gettato in casseforma 0.80 x 0.80 x 0.50 m, con funzione di protezione
meccanica del fondello chiusura.
ADEMPIMENTI D.LGS. 9 APRILE 2008 N. 81
In base al D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, sussistono i presupposti per la redazione di un Piano di Sicurezza e
Coordinamento e per l'effettuazione della relativa notifica preliminare dei lavori.
Il Piano di sicurezza indicherà tutte le cautele necessarie a evitare situazioni di pericolo, mentre il
coordinamento in fase di esecuzione sarà rivolto ad una corretta e sicura conduzione dei lavori stessi.
Nell’espletamento dei lavori sopra descritti l’Impresa Appaltatrice si dovrà impegnare a sviluppare il proprio
POS e ad adottare tutte le misure e le cautele necessarie a garantire la salvaguardia e l’incolumità delle
persone addette ai lavori e dei terzi, nonché a evitare danni a cose, dando concreta attuazione a tutti gli
adempimenti previsti dall’attuale normativa di settore.
.
1-RELAZIONE GENERALE DOCX
16
6.
STIMA DEI COSTI E QUADRO ECONOMICO RIASSUNTIVO
I prezzi a base della stima dei costi sono stati dedotti dall'Elenco Prezzi Opere Pubbliche della Regione
Piemonte e dal prezziario pozzi per acqua dell’ A.N.I.P.A., attualmente in vigore, e da indagini di mercato.
L’emissione del Progetto Esecutivo ed il conseguente aggiornamento degli Elenchi Prezzi non ha comportato
variazioni di quadro economico rispetto a quanto già approvato.
Le opere in progetto comportano un impegno di spesa lorda complessiva di Euro 400.000,00
(quattrocentomila/00), secondo il quadro economico di seguito riportato:
.
1-RELAZIONE GENERALE DOCX
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A
IMPORTO DELLA PROCEDURA DI AFFIDAMENTO
A1
Importo lavori:
A2
Oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza
TOTALE "A" =A1 + A2 DELLA PROCEDURA DI AFFIDAMENTO
B
SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE
B1
Forniture di materiali da parte dell'Amministrazione:
283 000,00
Euro
15 000,00
Euro
298 000,00
B1a Quadro elettrico di potenza con inverter per alimentazione pompa
Euro
9 000,00
B1b Quadro elettrico di automazione
Euro
6 000,00
B1c Quadro gestione e trasmissione segnali radio
Euro
4 200,00
B1d N. 2 valvole a farfalla a Wafer DN 150 PN 16
Euro
350,00
B1e N. 2 attuatori elettrici a quarto di giro
Euro
1 750,00
B1f Misuratore di portata di tipo elettromagnetico DN150 PN16
Euro
1 550,00
B1g Sonda di livello falda di tipo piezoresistivo
Euro
950,00
B1h Misuratore di torbidità
Euro
3 000,00
B1i Messa in esercizio, taratura strumenti e prove di funzionamento
Euro
1 800,00
B1l Impianto elettrico - collegamenti elettrici
Euro
8 500,00
Euro
16 000,00
B1m Fabbricato avanpozzo in struttura prefabbricata montato in opera
Totale forniture di materiali da parte dell'Amministrazione:
Euro
53 100,00
B2
Spese tecniche per Direzione Lavori e Coordinamento Sicurezza in Fase
Esecutiva
B3
Spese per rilievi, accertamenti e indagini
2 000,00
B4
Spese per pubblicità, pubblicazione bandi e gara
2 000,00
B5
Spese per collaudi
3 500,00
B6
Imprevisti
20 000,00
21 400,00
TOTALE "B" =B1 - B7 DELLE SOMME A DISPOSIZIONE
102 000,00
TOTALE GENERALE
400 000,00
.
1-RELAZIONE GENERALE DOCX
18
Allegato 1:
Schede Tecniche Elettropompa di sollevamento
Rovatti 8EX3/5C-640F
.
1-RELAZIONE GENERALE DOCX
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