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SOMMARIO
A. RELAZIONE ILLUSTRATIVA .......................................................................................................... 2
A.1. DESCRIZIONE GENERALE ........................................................................................................... 2
A.2. ILLUSTRAZIONE DELLE RAGIONI DELLA SOLUZIONE SELEZIONATA ....................... 4
A.3. DESCRIZIONE DETTAGLIATA .................................................................................................... 5
A.4. FATTIBILITA’ DELL’INTERVENTO ........................................................................................... 8
A.5. DISPONIBILITA’ DELLE AREE DA UTILIZZARE ................................................................... 8
A.6. INDIRIZZI DEL PROGETTO DEFINITIVO – ESIGENZE DI GESTIONE E MANUTENZIONE
...................................................................................................................................................................... 8
A.7. ACCESSIBILITA’ .............................................................................................................................. 9
A.8. SISTEMAZIONI ESTERNE ........................................................................................................... 10
B. RELAZIONE TECNICA .................................................................................................................... 11
B.1. IMPIANTI E BENESSERE AMBIENTALE ................................................................................. 11
B.2. IMPIANTI MECCANICI................................................................................................................. 13
B.3. IMPIANTI ELETTRICI .................................................................................................................. 26
C. ELABORATI PROGETTUALI ......................................................................................................... 53
C.1 ELABORATI CHE COMPONGONO IL PROGETTO PRELIMINARE .................................. 53
C.2 ELABORATI DA ADOTTARE IN SEDE DI PROGETTO DEFINITIVO ................................ 54
C.3. ELABORATI DA ADOTTARE IN SEDE DI PROGETTO ESECUTIVO ................................ 55
D. PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA .. 58
E. SICUREZZA E CONTROLLO DELLE STRUTTURE IN FASE DI ESERCIZIO .................... 62
F. VERIFICA NORMATIVA D.M. 18 MARZO 1996 ......................................................................... 63
G. VERIFICA NORME C.O.N.I. PER L’ IMPIANTISTICA SPORTIVA ........................................ 71
H. VERIFICA NORMATIVA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE .................. 78
I – QUADRO ECONOMICO .................................................................................................................. 81
L - CARTOGRAFIA CATASTALE ....................................................................................................... 82
M - CARTOGRAFIA DI PRG ................................................................................................................ 82
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POTENZIAMENTO CENTRO SPORTIVO CON REALIZZAZIONE DI
PALAZZETTO POLIFUNZIONALE
A. RELAZIONE ILLUSTRATIVA
A.1. DESCRIZIONE GENERALE
Il nuovo palazzetto polifunzionale verrà realizzato a potenziamento del centro sportivo
esistente in Via Mazzorona nella frazione di Lugana del Comune di Sirmione
Il nuovo edificio ha pianta rettangolare di dimensioni complessive m 50,00 x 32,50 con
altezza massima fuori terra di m. 6,20.
2920
1640
270
380
380
485
A
270
3
3
+100.25
BASKET m 28X15
AREA GIOCO
m² = 642
PALESTRA
PALLAVOLO m 18X9
m² = 144
+96.25
+100.25
U.S.
2
+98.92
3090
U. S.
2
3090
DEPOSITO
ATTREZZI
m² = 10
SALETTA RIUNIONI
+100.25
m² = 36
U.S.
FILTRO 2
m² = 42
+96.25
UFFICIO
+97.29
TRIBUNA
m² = 156
m² = 18
INFORMAZIONI
m² = 11
SERVIZI 1
m² = 17
1
SERVIZI 1
m² = 18
1
INGRESSO
POSTI A SEDERE n° 345
m² = 36
DISTRIBUTIVO
m² = 97
U. S.
U.S.
+100.25
FILTRO 1
m² = 13
U.S.
+100.25
U.S.
270
A
380
U.S.
380
U. S.
4560
PIANTA PIANO TERRA
270
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Figura.1 Pianta piano terra e prospetto nord
Principi guida del progetto
I principi base del progetto sono i tre di seguito sinteticamente descritti:
1) inserimento nel territorio caratterizzato da colture a vigneto con installazioni a spalliera.
Dalla regolare geometria definita dagli impianti a vigneto, si è derivata l'idea di
un'architettura semplice e pulita nella quale si evidenziano gli elementi strutturali verticali
posti allo stesso interasse dei filari dei vitigni richiamandone l'immagine
Figura.2 Contesto
2) trasparenza più estesa possibile. Per questo, si è cercata una soluzione che, a meno
della parte necessariamente cieca adibita a servizi, garantisse la possibilità, di "vedere
attraverso" secondo la direttrice nord-sud. In tal modo, dalla via Mazzarona sarà possibile
traguardare oltre il fabbricato per una sua ampia porzione evitando l'effetto "quinta" di una
barriera visiva di 50 metri di lunghezza. Per questo, tutte le attività ed i servizi sono
posizionati a quote più basse del terreno e della sede stradale.
Figura.3 Parti opache e trasparenti
3) per limitare ulteriormente l'impatto del fabbricato, si è previsto di interrare sia il campo da
gioco, che le tribune e gli spogliatoi. Con questa scelta, il fabbricato "emerge" dal piano
campagna per solo 6 metri circa. La parte interrata è prevista pari a 4m per una
complessiva altezza di 10 metri. Nella sezione in figura seguente si descrive meglio la
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disposizione delle funzioni.
Figura 4
A.2. ILLUSTRAZIONE DELLE RAGIONI DELLA SOLUZIONE SELEZIONATA
L’obiettivo generale del progetto è quello di realizzare una struttura che si configuri come
polo di aggregazione e di attrazione a livello regionale in considerazione della visibilità e
della tradizione di una località come Sirmione.
Un impianto realmente polifunzionale che consenta l’integrazione fra l’attività sportivaricreativa e manifestazioni sociali-culturali, capace di valorizzare sia l’evento occasionale
con grande affluenza di pubblico sia la quotidianità d’uso da parte dell’utenza locale e
turistica.
L’esperienza maturata nel campo della realizzazione di grandi impianti sportivi porta a
considerare il progetto come uno strumento determinante della futura qualità di gestione.
Un complesso polifunzionale trova il suo punto di equilibrio economico nella misura della
sua capacità gestionale di saper sfruttare, nella quotidianità d’uso, l’offerta degli spazi
dell’impianto in un arco molto ampio di fasce orarie e durante tutte le stagioni dell’anno,
alternando le funzioni in modo flessibile ed agile, seguendo ed anticipando i comportamenti
sportivi, di socializzazione ed intrattenimento della propria utenza di riferimento.
Si intendi quindi proporre un centro vitale, caratterizzato da un’ampia offerta di servizi, che
consenta una progettata e strategica alternanza di diverse attività, quali:
• Sport come pratica agonistica: partite, tornei, allenamenti;
• Sport come pratica formativa: corsi di avviamento allo sport per le diverse fasce di
utenza (bambini, ragazzi, adulti), campus stagionali formativi, cura del corpo (fitness,
yoga, danza, aerobica, muscolazione);
• Attività sociali per anziani e portatori di handicap permanenti e/o temporanei: corsi di
mantenimento, recupero e riabilitazione;
• Attività amatoriale: manifestazioni sportive dimostrative, gioco e attività libere;
• Culturali/commerciali quali convegni, conferenze, mostre, esposizioni, fiere, mercati
tematici (modellismo, collezionismo, antiquariato, mercato di Natale, festa di
Capodanno, ecc.)
• Ricreative, quali spettacoli, feste, concerti, manifestazioni folkloristiche.
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A.3. DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Il progetto è conforme alla normativa cogente ed in particolare alle disposizioni contenute
nelle seguenti leggi:
• D.M. 18/03/1996 “Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti
sportivi”.
• D.M. 11/11/1996 “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”.
• D.P.R. 24/07/1996 n. 503 “Norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche
negli edifici, spazi e servizi pubblici”.
Inoltre sono state osservate le Norme del C.O.N.I. per l’impiantistica sportiva (approvate
con deliberazione del Consiglio Nazionale n. 1379 del 25 giugno 2008) e i regolamenti delle
competenti Federazioni Sportive; il palazzetto è omologabile per le attività di pallavolo e
pallacanestro a livello agonistico.
Le caratteristiche e le dimensioni dell’intervento sono state individuate in base ai seguenti
parametri:
• tipologia di attività;
• prescrizioni normative;
• integrazione con gli spazi pubblici adiacenti;
• controllo del limite di spesa.
Le caratteristiche tecnico – costruttive, la qualità dei materiali e delle componenti
tecnologiche individuate dal progetto riducono al minimo, soprattutto nel primo periodo di
funzionamento, le esigenze dell’attività di manutenzione.
Il sistema costruttivo proposto per la realizzazione dell’edificio persegue un duplice
obiettivo:
• integrazione fra l’uso di tecnologie collaudate e soluzioni innovative che consentono
di sfruttare le potenzialità offerte dallo sviluppo dell’industria edilizia;
• garantire la qualità di esecuzione dell’opera da parte delle imprese costruttrici.
La qualità dei materiali assicura la durabilità nel tempo dell’intervento, la facilità della
manutenzione delle opere e la sicurezza degli utenti.
Tale risultato è tanto più importante per l’edilizia pubblica sia per il suo alto grado di utilizzo
che per facilitarne il mantenimento e la conservazione minimizzando l’impegno di risorse
umane ed economiche.
Un ulteriore elemento di garanzia della qualità tecnico-costruttiva dell’intervento è costituito
dall’integrazione fra le componenti edilizie ed impiantistiche al fine di garantire un
organismo unitario sia in fase di costruzione che di gestione. Tale risultato consente un
funzionamento complessivo dell’edificio efficiente, facile da controllare e da gestire e con
risparmi nei consumi energetici.
Il progetto del nuovo palazzetto è stato sviluppato garantendo le massime condizioni di
sicurezza per gli utenti.
Tale risultato è ottenuto con adeguate scelte relative a:
• materiali impiegati;
• sistema dei percorsi;
• forma dei locali;
• caratteristiche degli arredi ed attrezzature;
• caratteristiche degli impianti tecnologici;
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• possibilità di controllo diretto ed indiretto da parte del personale.
Gli impianti tecnologici progettati sono caratterizzati da una costante possibilità di controllo
sul loro funzionamento e sullo stato di conservazione dei componenti ed apparecchiature al
fine di prevenire malfunzionamenti, guasti o situazioni di pericolo.
Le componenti edilizie sono progettate in modo da consentire un periodico controllo delle
parti strutturali, di tutte le opere ed i materiali che devono garantire nel tempo le loro
caratteristiche funzionali.
Il dimensionamento proposto deriva dalle esigenze espresse dal Comune di Sirmione, dalle
caratteristiche dell’area di intervento e dalla normativa tecnica cogente: norme CONI,
regolamenti delle Federazioni Sportive interessate, norme sulla costruzione degli impianti
sportivi; normativa sulla sicurezza.
Per tale intervento i requisiti di base fondamentali sono:
• dimensioni degli spazi per il gioco e per i servizi di supporto: norme C.O.N.I. e
Federazioni Sportive ; norme sulla costruzione degli impianti sportivi
• attività sportiva prevalenti: pallavolo e pallacanestro
• attività scolastica: norme sull’edilizia scolastica
• capienza di pubblico: 350 spettatori.
La descrizione dell’intervento può essere suddivisa per unità funzionali secondo lo schema
adottato dal CONI:
• sezione attività sportive;
• sezione per gli atleti;
• sezione per il pubblico;
• sezione locali tecnologici
La sezione attività sportive ha dimensioni in pianta ed altezza netta tali da consentire la
realizzazione di campi regolamentari ed omologabili da parte del CONI per le attività di:
• Pallavolo (dimensioni in pianta m. 9,0 x 18,0 )
• Pallacanestro (dimensioni in pianta m. 15,0 x 28,0 ).
Il pavimento dei campi da gioco è posizionato ad una quota ribassata di quattro metri
rispetto alla quota di pavimento dei locali al piano terra: ingresso, distributivo superiore
della tribuna per il pubblico, palestra.
La fascia perimetrali di rispetto del campo della pallacanestro sono sempre superiori a due
metri. In corrispondenza del lato lungo del campo da gioco opposto alle tribune lo spazio
disponibile di bordo campo consente la collocazione delle panchine per i giocatori e del
tavolo per i giudici all’esterno della fascia di rispetto.
La sezione attività sportive può essere divisa in due parti, mediante tenda mobile appesa
alla struttura di copertura, in modo da utilizzare contemporaneamente due campi da
pallavolo disposti in senso trasversale. Tale soluzione, unitamente alla diversificazione dei
collegamenti con gli spogliatoi, consente la fruizione del palazzetto da parte di due distinti
gruppi di utenti (due squadre sportive o due classi scolastiche) senza alcuna interferenza
fra le loro attività.
A livello amatoriale e di allenamento il palazzetto consente la pratica delle seguenti attività
sportive:
• calcetto;
• tennis;
Mediante la predisposizione delle regolamentari pedane l’impianto può essere utilizzato per
manifestazioni occasionali e temporanee di numerose ed ulteriori attività sportive:
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•
•
•
•
•
•
•
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ginnastica artistica;
judo;
lotta;
karate;
arti marziali;
pugilato;
scherma
Inoltre la sala può essere utilizzata per attività extrasportive, quali;
• conferenze;
• proiezioni;
• concerti;
• mostre ed esposizioni;
• feste;
• attività sociali e ricreative.
Al piano terra del nuovo impianto sportivo polivalente viene realizzata una palestra avente
superficie netta di mq.144 che consente di svolgere in modo funzionale, numerose attività:
• motorie, ginniche, di animazione e ricreative;
• sociali, corsi di mantenimento, recupero e riabilitazione, corsi di danza per bambini
ed adulti, corsi di ginnastica per adulti, aerobica.
La palestra è accessibile direttamente dall’atrio di ingresso ed è servita dagli spogliatoi
comuni collocati al piano interrato accessibili sia dalle scale interne che dall’ascensore.
Il dimensionamento della sezione per gli atleti è effettuato in base alle norme sulla
costruzione degli impianti sportivi ed alle prescrizioni del C.O.N.I.
La sezione per gli atleti è posizionata al piano interrato, alla stessa quota del pavimento
della sala di attività il cui accesso è garantito in modo diretto. Il collegamento fra atrio di
ingresso al palazzetto e gli spogliatoi è realizzato tramite le scale interne e l’ascensore.
Sono previsti quattro spogliatoi ed ogni locale è dimensionato per contenere 15 utenti. La
zona a servizio di ogni spogliatoio è formata da un disimpegno con due lavabi, due servizi
igienici (di cui uno fruibile da utenti diversamente abili) e locale docce con sette punti di
erogazione (di cui due fruibili da utenti diversamente abili).
La sezione atleti è completata da due spogliatoi per istruttori/giudici di gara, ognuno è
dimensionato per 8 utenti; ogni spogliatoio è dotato di zona servizi comprendente un
servizio igienico ed una zona docce con due punti di erogazione, entrambi i locali sono
fruibile anche da utenti diversamente abili.
E’ prevista la dotazione di un pronto soccorso/infermeria per gli atleti dotato di proprio
servizio igienico fruibile anche da utenti diversamente abili.
L’accesso dall’esterno alla sezione per gli atleti e da questa verso la sala per attività
sportive è realizzato in modo totalmente indipendente dai percorsi del pubblico spettatore.
La sezione per il pubblico comprende la zona atrio con un locale controllo/informazioni per
gli utenti in ingresso all’impianto sportivo, la tribuna per gli spettatori ed i servizi igienici.
L’atrio ed i percorsi per il pubblico sono autonomi da quelli riservati agli atleti e sono
organizzati in modo tale da consentire un rapido sfollamento dalle tribune verso l’esterno
dell’edificio.
La distribuzione del pubblico alla tribuna avviene dall’alto con un percorso interno che si
sviluppa dall’atrio al distributivo superiore ed infine alle scalette.
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La tribuna è collocata in corrispondenza del lato lungo dei campi da gioco, si sviluppa su
otto gradoni ed ha una capienza di trecentoquaranta posti a sedere.
E’ previsto inoltre il posizionamento di cinque posti riservati a spettatori su sedia a rotelle.
E’ stata effettuata la verifica delle condizioni di visibilità dalla tribuna verso i diversi spazi di
attività.
Il numero di servizi igienici per il pubblico è fissato dalla normativa; complessivamente ne
vengono realizzati sei suddivisi per sesso. Sono collocati in posizione facilmente
accessibile dalle tribune, due sono fruibili da utenti diversamente abili.
I locali tecnologici sono costituiti da un magazzino e da un locale tecnico.
Il magazzino è posizionata al piano interrato, alla stessa quota del pavimento della sala di
attività il cui accesso è garantito in modo diretto.
Il collegamento fra l’esterno dell’impianto ed il magazzino è garantito dal montacarichi
interno accessibile dalla zona ingresso.
Il locale tecnico è collocato anche esso al piano interrato ed è costituito dalla centrale
termica e dal locale UTA a cielo libero.
Il locale tecnico è dotato di scala di servizio autonoma.
A.4. FATTIBILITA’ DELL’INTERVENTO
La destinazione urbanistica prevista dal vigente Piano Regolatore Generale del Comune di
Sirmione per l’area oggetto del presente intervento è “Zona Servizi Pubblici”
A.5. DISPONIBILITA’ DELLE AREE DA UTILIZZARE
L’ area da utilizzare per il presente intervento è disponibile in quanto già di proprietà del
Comune di Sirmione.
Catastalmente l’area di intervento è costituita dall’intero mappale n. 636 e da una porzione
del mappale n. 674 del foglio n. 16 del Comune di Sirmione
A.6. INDIRIZZI DEL PROGETTO DEFINITIVO – ESIGENZE DI GESTIONE E
MANUTENZIONE
Il progetto definitivo verrà sviluppato in modo da individuare compiutamente i lavori da
realizzare, nel rispetto delle esigenze, dei criteri, dei vincoli, degli indirizzi e delle indicazioni
contenuti nel presente progetto preliminare.
Il progetto definitivo confermerà con maggior grado di dettaglio i contenuti già presenti nel
progetto preliminare.
Conterrà inoltre tutti gli elementi necessari al fini del rilascio delle autorizzazioni ed
approvazioni di parte degli Enti competenti (AUSL, VV.FF., CONI, ecc.).
Le caratteristiche tecnico – costruttive, la qualità dei materiali e delle componenti
tecnologiche individuate dal progetto ridurranno al minimo, soprattutto nel primo periodo di
funzionamento, le esigenze dell’attività di manutenzione.
Il sistema costruttivo proposto per la realizzazione dell’edificio persegue un duplice
obiettivo:
• integrazione fra l’uso di tecnologie collaudate e soluzioni innovative che consentono
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di sfruttare le potenzialità offerte dallo sviluppo dell’industria edilizia;
garantire la qualità di esecuzione dell’opera da parte delle imprese costruttrici.
La qualità dei materiali previsti dovrà assicurare la durabilità nel tempo dell’intervento, la
facilità della manutenzione delle opere e la sicurezza degli utenti.
La qualità delle scelte costruttive comporta notevoli risparmi sui futuri costi di
manutenzione. Tale risultato è tanto più importante per l’edilizia pubblica sia per il suo alto
grado di utilizzo che per facilitarne il mantenimento e la conservazione minimizzando
l’impegno di risorse umane ed economiche.
Un ulteriore elemento di garanzia della qualità tecnico-costruttiva dell’intervento è costituito
dall’integrazione fra le componenti edilizie ed impiantistiche al fine di garantire un
organismo unitario sia in fase di costruzione che di gestione. Tale risultato consente un
funzionamento complessivo dell’edificio efficiente, facile da controllare e da gestire e con
risparmi nei consumi energetici.
Inoltre, al fine di garantire la massima durata nel tempo dell’efficienza del centro turisticosportivo, il progetto esecutivo conterrà “Il piano di manutenzione dell’opera”.
Questo sarà formato dal “Manuale di manutenzione” dell’edificio ed in particolare degli
impianti tecnologici, e dal “Programma di manutenzione” che dovrà prevedere un sistema di
controlli e di interventi da eseguire a cadenze prefissate al fine di una corretta gestione del
bene e delle sue parti nel corso degli anni.
A.7. ACCESSIBILITA’
Il progetto ha sviluppato il dimensionamento e l’organizzazione degli spazi del palazzetto in
raccordo con il contesto urbano in modo da garantire il soddisfacimento delle diverse
utenze.
Gli spazi interni della sala per attività sportive e della zona spogliatoi e servizi sono
distribuiti ed organizzati in modo da renderli facilmente fruibili da parte dei diversi utilizzatori
dell’impianto.
Tutti i locali sono progettati con forme regolari al fine di facilitarne l’uso, la pulizia e la
manutenzione.
Le caratteristiche e le dimensioni della sala di attività sportiva, dei locali di supporto e di
servizio per gli atleti e le zone riservate agli spettatori sono tali da garantirne l’accessibilità
ai soggetti portatori di handicap.
L’accessibilità veicolare è garantita in corrispondenza dell’ atrio di ingresso all’edificio, del
magazzino e del locale tecnologico.
La sala per le attività sportive viene realizzata con adeguate caratteristiche funzionali
riguardo a:
• materiali impiegati ( pavimentazione, finiture pareti, controsoffitti)
• attrezzabilità (attrezzature ed arredi fissi e mobili)
• illuminazione naturale (benessere visivo e rapporto con l’ambiente naturale e
costruito circostante)
• accessibilità garantita anche a soggetti portatori di handicap
• uso del colore.
Gli spazi per il pubblico sono realizzati in modo tale da:
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• essere accessibili con facilità e sicurezza (nelle condizioni di ingresso ed uscita),
anche da soggetti portatori di handicap;
• garantire ottimali condizioni di visibilità dello spettatore sportivo ed extrasportivo;
• essere dotati dei necessari servizi di supporto.
A.8. SISTEMAZIONI ESTERNE
Il nuovo palazzetto polifunzionale è realizzato a potenziamento del centro sportivo esistente
di Via Leonardo da Vinci particolarmente finalizzato al gioco del calcio.
L’accesso pedonale e carrabile al palazzetto avviene dalla rotonda di Via Mazzorona, con
separazione dei percorsi riservati al pubblico spettatore dai percorsi riservati agli atleti.
L’area di intervento è suddivisa in tre distinte zone:
• area a verde compresa fra il palazzetto e Via Mazzorona;
• bretella di accesso dalla rotonda pavimentata in calcestruzzo drenante;
• area di sedime del palazzetto con pavimentazione perimetrale in calcestruzzo
drenante.
Il palazzetto è orientato lungo l’asse Est-Ovest in modo da posizionare l’accesso per gli
atleti sul fronte occidentale e l’accesso per il pubblico sul fronte settentrionale affacciato
verso la Via Mazzorona e servito dai percorsi pedonali di collegamento al parcheggio,
I lati settentrionale e meridionale del palazzetto sono aperto verso l’ampia zona verde
presente all’interno ed all’esterno dell’area di intervento; il progetto prevede la formazione
di ampie superfici vetrate su tali fronti in modo consentire la visibilità del verde dall’interno
della palestra.
Le sistemazioni esterne previste in progetto consistono essenzialmente nella realizzazione
degli accessi al nuovo impianto sportivo e della viabilità pedonale e carrabile interna all’
area di intervento.
Le sistemazioni esterne sono completate dalle fognature, suddivise due reti: una per la
raccolta delle acque meteoriche ed una per lo smaltimento delle acque nere provenienti dai
locali wc e docce del palazzetto. La prima rete collega i pozzetti posti al piede dei pluviali e
le caditoie e le griglie poste sulle superfici esterne pavimentate. La rete acque nere collega
i pozzetti posti in uscita dagli scarichi interni.
L’immissione nella fognatura comunale avviene su Mazzorona, previo inserimento di sifoni
tipo Firenze.
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B. RELAZIONE TECNICA
B.1. IMPIANTI E BENESSERE AMBIENTALE
Il progetto pone particolare attenzione a due aspetti di grande interesse nell’esecuzione di
opere pubbliche:
- il comfort degli utenti;
- le componenti tecnologiche.
Un impianto polifunzionale è un centro importante per la collettività che lo realizza: oltre alla
funzionalità ed alla piacevolezza estetica occorre che la sua frequentazione costituisca un
piacere per l’utente (atleta e spettatore). Il comfort non deve essere inteso come qualcosa
di superfluo o accessorio, ma strettamente connesso con la redditività sociale ed
economica dell’investimento.
Il comfort o benessere si misura attraverso alcune prestazioni fondamentali: comfort visivo,
comfort termoigrometrico, comfort auditivo, qualità dell’aria.
Il comfort visivo si ottiene attraverso l’illuminazione naturale e quella artificiale.
L’illuminazione naturale, oltre il rispetto degli standard specifici, deve assicurare la
gradevolezza dell’ambiente interno in rapporto con l’esterno, la qualità architettonica
dell’edificio ed anche un adeguato contenimento dei consumi energetici.
Le aperture sono distribuite in modo da evitare fenomeni di irraggiamento diretto e di
abbagliamento per gli atleti e gli spettatori.
Sono collocate in posizioni calcolate per garantire la vista del paesaggio circostante e
permeare l’interno con l’esterno in maniera decisa ed equilibrata.
Dove necessario le vetrate saranno schermate da appositi frangisole o da tende interne.
L’illuminazione artificiale è progettata tenendo conto dei seguenti parametri specifici:
uniformità di illuminamento, livello di illuminamento, contrasti, colore della luce, non
abbagliamento, risparmio energetico secondo le norme UNI 10380 “Illuminazione di interni
con luce artificiale”.
Il comfort termoigrometrico viene garantito dalla qualità dei materiali utilizzati e dagli
impianti meccanici. Questi ultimi sono realizzati in modo da consentire un continuo controllo
delle condizioni ambientali di temperatura ed umidità in funzione del clima esterno, del
numero di persone presenti nel palazzetto polivalente e dell’attività praticata.
L’impianto di climatizzazione invernale della sala polifunzionale sarà di tipo misto (pannelli
radianti a pavimento ed aria primaria) con controllo della temperatura e dell’umidità ottenuto
mediante moderne apparecchiature elettroniche di regolazione.
Sarà inoltre obiettivo della progettazione impiantistica il contenimento dei consumi
energetici e delle emissioni inquinanti in atmosfera con l’adozione di generatori di calore del
tipo a condensazione, particolarmente indicati nell’abbinamento con i pannelli radianti a
pavimento.
Nella progettazione dell’impianto a pannelli radianti, particolare cura verrà posta nel
mantenimento di una temperatura superficiale della pavimentazione corrispondente agli
standard proposti dalla ricerca scientifica sul confort ambientale.
Il comfort acustico è molto importante in un impianto polifunzionale dove si produce molto
rumore con la palla, con gli attrezzi, con il corpo e la voce, e tale requisito viene garantito
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per tutte le attività praticabili (es. conferenze, proiezioni, concerti).
Il progetto, attraverso la scelta dei materiali di finitura di pareti e soffitti e la scelta di
forme adeguate per la sala di attività, consente di contenere i tempi di
riverberazione dei suoni ed ottenere una acustica di buona qualità.
Il controllo della qualità dell’aria, necessario per cause sia biologiche che meccaniche
(sostanze inquinanti) viene realizzato mediante ricambi naturali ed artificiali utilizzando il
sistema di trattamento aria di cui sopra, completo di un efficiente sistema di filtrazione.
La progettazione del nuovo palazzetto polifunzionale viene sviluppata considerando fra gli
obiettivi primari la facilità ed economicità di gestione nel tempo.
A tal fine sono adottati tutti i necessari accorgimenti quali ad esempio:
• sezionamento degli impianti, in modo da mettere in funzione solo quelli collegati alle
varie modalità di utilizzo della struttura;
• possibilità di controllo e di intervento centralizzato sulle componenti tecnologiche,
con conseguente risparmio di tempo e personale impiegato.
• utilizzo dell’energia mediante sistemi consolidati ed affidabili mirati alla riduzione dei
consumi.
• possibilità impiantistica di poter essere integrata per seguire nel tempo gli sviluppi
tecnologici verso cui l’evoluzioni della pratica sportiva.
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B.2. IMPIANTI MECCANICI
Scheda informativa generale
Gli ambienti all’interno del fabbricato si articolano in sei aree funzionali costituite da :
•
•
•
•
•
Campo da gioco con tribune spettatori.
Palestra piano terra.
Spogliatoi istruttori, atleti e servizi, ripostiglio.
Ingresso palazzetto spettatori con servizi igienici e locali di servizio piano terra
Centrale Termica posta all’esterno dell’edificio
Descrizione degli impianti
-Centrale termica
Sarà realizzata un sistema ibrido con caldaie a condensazione e pompa di calore ariaacqua della potenzialità termica adeguata per il riscaldamento ambienti e la produzione
dell’acqua calda ad uso sanitario dell’intero palazzetto ad uso sportivo.
A valle del gruppo di generatori di calore verrà installato un unico gruppo di
apparecchiature di sicurezza I.S.P.E.S.L. e organi di intercettazione del gas metano come
previsto dal D.M. 12 aprile 1996.
L’impianto di adduzione del gas metano sarà realizzato con tubazioni in acciaio zincato UNI
EN 10255/05 per le parti a vista, complete di organi di intercettazione, giunti antivibranti e
modalità di posa secondo D.M. 12 aprile 1996.
Lo scarico dei prodotti della combustione verrà realizzato a mezzo di un collettore da fumo
in acciaio inox AISI 316L a parete semplice (∅200mm) o in materiale plastico PPs,
opportunamente coibentato con lana di roccia e lamierino di alluminio e una canna fumaria
in acciaio inox a doppia parete ∅200mm con scarico sulla copertura del fabbricato
esistente adiacente alla centrale termica, conforme alle norme UNI EN 1443.
La distribuzione dell’acqua calda generata dal generatore di calore verrà distribuita tramite
tubazioni in acciaio, collettori di distribuzione, valvole a sfera, valvole di ritegno e circolatori
con caratteristiche di portata e prevalenza adeguate al circuito servito .
Tutte le tubazioni all’interno della centrale termica verranno opportunamente coibentate con
coppelle di poliuretano, copertura in PVC rigido e terminali colorati alle testate.
Per il controllo della temperatura dell’acqua verrà installato all’interno del generatore di
calore una centralina climatica con il controllo della temperatura di mandata in funziona
delle condizioni climatiche esterne.
La produzione di acqua calda sanitaria verrà realizzata tramite n°2 bollitori ad accumulo
con integrazione solare per almeno il 50% del fabbisogno annuo di acqua calda ad uso
sanitario.
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-Impianto di riscaldamento zona di ingresso palazzetto e servizi al piano terra
Per il riscaldamento dei locali sopra indicati verranno installati dei fan-coils a pavimento,
completi di commutatore di velocità e termostato ambiente incorporato, con distribuzione
dell’acqua calda del tipo a collettori complanari, con tubazioni di andata e ritorno per ogni
singola batteria.
Le tubazioni di alimentazione saranno del tipo in acciaio nero ss (quelle principali dalla
centrale termica ai collettori complanari), in rame preisolato quelle secondarie dai collettori
alle singole batterie.
-Impianto di riscaldamento spogliatoi e servizi piano interrato
Per il riscaldamento dei locali sopra indicati verranno installati dei fan-coils a soffitto e a
pavimento, completi di commutatore di velocità e termostato ambiente incorporato, con
distribuzione dell’acqua calda del tipo a collettori complanari, con tubazioni di andata e
ritorno per ogni singola batteria.
Le tubazioni di alimentazione saranno del tipo in acciaio nero ss (quelle principali dalla
centrale termica ai collettori complanari), in rame preisolato quelle secondarie dai collettori
alle singole batterie.
Per il riscaldamento del locale infermeria verrà installata una batteria di radiatori in acciaio a
colonna verniciati RAL 9010, con distribuzione dell’acqua calda del tipo a collettori
complanari, con tubazioni di andata e ritorno per ogni singola batteria.
Le tubazioni di alimentazione saranno del tipo in acciaio nero ss (quelle principali dalla
centrale termica ai collettori complanari), in rame preisolato quelle secondarie dai collettori
alle singole batterie.
Il controllo della temperatura all’interno di ogni singolo locale verrà eseguito tramite valvole
con testina termostatica autoazionata termicamente.
-Impianto di riscaldamento campo da gioco e palestra piano terra
Verrà realizzato un impianto a pannelli radianti a pavimento con tubazioni in polietilene
reticolato, prive di giunzioni incassate e posate nude in intimo contatto con il getto di
calcestruzzo.
L’isolamento termico sarà costituito da pannelli rigidi in polistirene ad alta densità
preformati, dove verranno alloggiate le tubazioni.
Sul perimetro interno dell’edificio verranno posizionate delle strisce isolanti in fibra minerale
per separare le strutture verticali dalla piastra scaldante. La caldana dove verranno
annegati i tubi del riscaldamento presenterà una buona trasmissione al calore e verrà resa
piu’ compatta annegando nel getto una rete metallica sp.3mm e piu’ elastica con l’aggiunta
di additivi.
Inoltre per ogni 50mq di superficie sarà necessario prevedere dei giunti di dilatazione.
La distribuzione dell’acqua calda ai pannelli avverrà tramite collettori lineari di distribuzione
con tubazioni in acciaio con guaina isolante dai collettori principali di distribuzione in
centrale termica.
Il controllo della temperatura dell’acqua calda verrà eseguito mediante un complesso di
termoregolazione climatica in centrale termica .
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-Impianto di estrazione servizi
L’impianto di ricambio aria per il locali ad uso spogliatoio e servizi igienici al piano a servizio
dei bagni cechi e dei relativi antibagni, verrà realizzato installando un ventilatore centrifugo
cassonato con idonee caratteristiche di portata d’aria e prevalenza, completo di apposito
condotto in PVC per il convogliamento e lo scarico dell’aria in copertura.
La portata d’aria estratta dai locali sarà pari a quella di rinnovo proveniente dai locali
adiacenti.
Il funzionamento degli aspiratori sarà del tipo continuo durante le ore di utilizzo del
palazzetto.
SCHEDA TECNICA IMPIANTO DI RICAMBIO ARIA SERVIZI
-Numero di ricambi d’aria docce :
-Numero di ricambi d’aria antibagno :
-Numero di ricambi d’aria spogliatoi :
-Numero di ricambi d’aria bagni :
4 Vol/h (1)
4 Vol/h (1)
4 Vol/h (1)
8 Vol/h (1)
(1) UNI 10339 (giugno 1995)
Dati generali impianto servizi igienici piano interrato :
-Volume antibagni / spogliatoi /docce:
695 m³
-Volume bagni :
121 m³
-Numero di ricambi d’aria spogliatoi :
4 Vol/h
-Numero di ricambi d’aria antibagni / docce :
4 Vol/h
-Numero di ricambi d’aria bagni :
8 Vol/h (1)
-Portata d’aria totale richiesta :
3.748 m³/h
-Portata d’aria estrattore :
3.800 m³/h (Vel. II)
-Prevalenza utile :
13 mm.c.a.
(1) UNI 10339 (giugno 1995)
Dati generali impianto servizi igienici piano terra :
-Volume antibagni :
55 m³
-Volume bagni :
52 m³
-Numero di ricambi d’aria spogliatoi :
4 Vol/h
-Numero di ricambi d’aria antibagni / docce :
4 Vol/h
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-Numero di ricambi d’aria bagni :
-Portata d’aria totale richiesta :
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8 Vol/h (1)
636 m³/h
-Portata d’aria estrattore :
650 m³/h (Vel. II)
-Prevalenza utile :
10 mm.c.a.
(1) UNI 10339 (giugno 1995)
-Ricambio aria zona palestra
L’impianto di aria primaria a servizio della palestra verrà realizzato tramite una unità di
trattamento dell’aria posizionata in un apposito locale tecnico, costruita da sezioni
componibili e facilmente smontabili :
*Telaio portante in estruso di lega di alluminio (UNI 6060), angolari in nylon caricato con
fibra di vetro, pannellatura in lamiera zincata a doppia parete internamente rivestita con
materiale termofonoassorbente (poliuretano iniettato densità 40kg/mc) e portine apribili su
cerniere dotate di maniglie autoserranti con elementi di tenuta incassati lungo tutto il
perimetro.
*Basamento in profilato di acciaio zincato
*Batteria di scambio termico in tubi di rame ad alettatura in alluminio a pacco, con
geometria P60/30 e passo alette 2,5mm, numero di ranghi 4, potenza termica adeguata .
*Ventilatore di mandata aria tipo centrifugo a doppia aspirazione costruito in lamiera di
acciaio zincata rinforzata con telaio portante, girante calettata su albero di acciaio e
supportata da cuscinetti a sfere autoallineanti stagni lubrificati a vita. Il basamento del
gruppo motore ventilatore è montato su supporti antivibranti ed il motore è dotato di slitte
tendicinghie di facile accessibilità. La trasmissione è del tipo a cinghia trapezoidale tipo TLZ
315R protette con carter regolamentare
Caratteristiche tecniche :
-Motore di tipo trifase a 4 poli
*Ventilatore di ripresa aria tipo centrifugo a doppia aspirazione costruito in lamiera di
acciaio zincata rinforzata con telaio portante, girante calettata su albero di acciaio e
supportata da cuscinetti a sfere autoallineanti stagni lubrificati a vita. Il basamento del
gruppo motore ventilatore è montato su supporti antivibranti ed il motore è dotato di slitte
tendicinghie di facile accessibilità. La trasmissione è del tipo a cinghia trapezoidale tipo TLZ
315R protette con carter regolamentare
Caratteristiche tecniche :
-Motore di tipo trifase a 4 poli
*Sezione di recupero calore completa di recuperatore a flussi incrociati costruito con setti in
alluminio a perfetta tenuta, filtro sintetico ondulato a celle (efficienza G3) posizionato sulla
parte di presa aria esterna e serrande sulla bocca di espulsione e sulla presa aria esterna a
tutta sezione del tipo ad alette contrapposte a profilo alare completa di perno sporgente e
motorizzabile.
L’alimentazione della batteria ad acqua della ventilante verrà realizzata con tubazioni in
acciaio con percorso sottotraccia a pavimento con partenza dalla centrale termica.
La termoregolazione impiegata sarà del tipo elettronico modulante con comandi per la
regolazione della temperatura e regolazione potenziometrica, sonde trasmettitrici delle
grandezze rilevate, servocomando per valvole esenti da manutenzione completi di staffa
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per accoppiamento ai corpi valvola e dispositivo di indicazione di apertura e comando
manuale, valvola a sede ed otturatore, a tre vie secondo le indicazioni degli schemi.
La distribuzione dell’aria all’interno della palestra avverrà tramite canalizzazioni a sezioni
rettangolare in lamiera zincata con la distribuzione dell’aria tramite ugelli ad alta induzione a
parete.
La ripresa in ambiente verrà eseguita a mezzo di apposite griglie in acciaio a singolo ordine
di alette fisse .
SCHEDA TECNICA IMPIANTO DI RICAMBIO ARIA CAMPO DA GIOCO
Dati generali :
-Superficie campo da gioco :
642 m²
-Superficie zona spettatori :
- m²
-Volume totale campo da gioco + spettatori :
7.966 m³
-Indice di affollamento campo da gioco :
0,2 P/m² (1) = 129 persone
-Indice di affollamento zona spettatori :
352 persone
-Affollamento complessivo :
481 persone
-Rapporto Volume / affollamento :
16,56 ( 1 - punto 9.1.1.1 metodo A)
-Portata d’aria esterna prospetto III UNI 10339 :
59,4 m³/h per persona (1) (campo da gioco)
-Portata d’aria esterna effettiva minima (metodo B) :
56,41 m³/h per persona (1)
-Portata d’aria esterna prospetto III UNI 10339 :
23,4 m³/h per persona (1) (tribuna)
-Portata d’aria esterna effettiva minima (metodo B) :
22,93 m³/h per persona (1)
-Portata d’aria richiesta campo da gioco :
129 p X 56,41 m³/h = 7.275 m³/h
-Portata d’aria richiesta tribuna :
352 p X 22,93 m³/h = 8.071 m³/h
-Portata d’aria esterna trattata U.T.A. :
15.346 m³/h
-Numero di ricambi d’aria :
1,92 Vol/h
-Infiltrazioni :
/
-Filtrazione aria richiesta :
2 ÷ 4 (1)
-Filtrazione eseguita :
G3 - G4
-Efficienza dei filtri installati .
85% - 95%
(1) UNI 10339 (giugno 1995)
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Impianto idrico sanitario
La produzione di acqua calda sanitaria verrà realizzata tramite n°2 bollitori ad accumulo
con doppio serpentino con integrazione solare con pannelli sottovuoto, corredato di un
sistema di miscelazione dell’acqua calda in uscita dal bollitore (temperatura dell’acqua
accumulata 48 °c, temperatura dell’acqua agli utili zzi 36°c).
La distribuzione dell’acqua sarà eseguita con tubazioni in polietilene ad alta densità per la
rete interrata, in tubo multistrato con barriere d’ossigeno e anima in alluminio con raccordi a
pinzare per la distribuzione sottotraccia dalla centrale termica ai singoli servizi.
Le parti a vista e quelle sottotraccia saranno adeguatamente coibentate con guaina
isolante. Le reti di scarico saranno realizzate in polietilene ad alta densità (HDPE) complete
degli idonei accorgimenti di realizzazione e di ventilazione per garantire un funzionamento
affidabile e silenzioso.
I sanitari installati all’interno dei servizi saranno del tipo a pavimento ;
-vasi per infanti di dimensioni ridotte con sedile in PVC e cassette di scarico incassate con
comando pneumatico.
-vasi con cassette di scarico incassate con doppio pulsante e sedile in PVC
-lavabi con colonna e miscelatori monoforo per l’erogazione dell’acqua
Servizio disabili :
-tazza WC del tipo a pavimento con altezza del piano superiore di 0.5m dal pavimento,
sedile e cassetta di scarico ad incasso con comando pneumatico.
-lavabo ceramico ergonomico con appoggia gomiti antispruzzo fissato su mensole fisse con
tubazioni di adduzione e sifone sotto traccia e miscelatore monocomando con leva clinica.
-corrimano orizzontale continuo fissato lungo l’intero perimetro del locale, corrimano fissato
sulla faccia interna della porta, due corrimano verticali a servizio della tazza WC e uno
specchio del tipo inclinabile posto sul lavabo.
Per quanto riguarda le condutture di adduzione dell'acqua, dovranno essere assicurate le
portate minime ai terminali, con una contemporaneità massima prevista del 20%, e pertanto
per acqua calda e fredda dovranno essere assunte le portate e le pressioni nominali dei
rubinetti di erogazione per apparecchi sanitari di seguito riportate:
Apparecchio
Lavabi
Bidet
Vasi a cassetta
Doccia
Lavello cucina
Portata
l/s
0,10
0,10
0,10
0,15
0,15
Pressione minima
KPa
50
50
50
50
50
La pressione disponibile all'impianto, a valle del contatore dell'Ente fornitore d'acqua, si
deve ritenere pari a 300 kPa.
Qualora la pressione disponibile non sia sufficiente a garantire le portate degli erogatori
sopra indicate, dovrà essere previsto un sistema di sopraelevazione della pressione,
attualmente escluso dal progetto.
Le rubinetterie per gli apparecchi sanitari dovranno essere del tipo monoforo, di buona
qualità, onde assicurare funzionalità e durata.
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-Integrazione solare per la produzione di acqua calda ad uso sanitario
L’integrazione con sistema solare per la produzione di acqua calda ad uso sanitario sarà
essenzialmente costituito dalle seguenti apparecchiature :
- Pannelli solari a tubi sottovuoto TIPO PARADIGMA CPC45 INOX, con superficie
d'assorbimento altamente selettiva, specchio concentratore CPC (Compound Parabolic
Concentrator) ad alto potere riflettente, unità di pressione del calore con tubi in rame e
lamiere in alluminio presenti all'interno del tubo assorbente, collettore di raccolta coibentato
con lana di vetro e PPS. I tubi in vetro sottovuoto possono essere sostituiti senza necessità
di svuotamento del circuito (attacco a secco). Caratteristiche tecniche: * Rendimento in
riferimento alla superficie effettiva: 58,10 % * Coefficiente di perdita calore k1: 0,928
W/(mq·K) * Coefficiente di perdita calore k2: 0,001 W/(mq·K2) * Dimensioni esterne
(LxAxP): 2,42 x 2,03 x 0,12 m * Superficie lorda: 4,37 mq *Superficie netta: 4,50 mq * Peso:
72 kg * Pressione max d'esercizio: 10 bar, * Collegamenti: Cu 15 mm
* Contenuto d'acqua: 3,1 l* Completo di sonda collettore PT1000
- Kit fissaggi per installazione su tetti piani a 30° o a parete a 60°, composto da staffe di
fissaggio in ferro zincato, graffe ed accessori
- Kit di collegamento CPC INOX, con due tubi flessibili da 0,90 m isolati e relativi raccordi
- Stazione solare STAqua, premontata, completa di pompa con prevalenza massima 6
metri, valvola di sicurezza 4 bar, manometro 10 bar, termometro, valvola di intercettazione,
bulbo per sonda di ritorno, valvola di ritegno, regolatore di portata 2…8 litri/min,
collegamenti Cu18
-Regolazione solare per la gestione del circuito solare, con funzione antigelo, calcolo rese
solari, funzioni di sicurezza, completa di involucro a parete e trasformatore 12 V
- Kit di collegamento al bollitore esistente, composto da due sifoni per mandata e ritorno e
valvole di intercettazione, adatto anche per il carico impianto.
- Tubo solare SPEED, lunghezza 25 m, diametro Cu 15 mm, composto da:
due tubi paralleli in rame con isolamento e cavo in silicone per il collegamento del sensore
solare
- coibentazione in gomma elastica EPDM porosa e compatta resistente agli agenti
atmosferici, ai raggi UV, senza PVC e con tolleranza di temperature fino a 125°C, pellicola
protettiva in PE, resistente ai raggi UV,
- cavo in silicone per il collegamento del sensore solare 2 x 0,75 mm2, VDE 0295,
resistente a temperature di 180°C - sistema di iden tificazione dei tubi di mandata e ritorno,
fascette per il fissaggio dei tubi (viti per edilizia e tasselli per applicazioni murarie)
- N°2 Bollitori solari per produzione di acqua cald a sanitaria posizionati verticale realizzato
in acciaio ST 37-2 con relativo certificato di qualità. La protezione contro la corrosione è
garantita dalla smaltatura a doppio strato e tramite l'utilizzo di un anodo di magnesio contro
le correnti galvaniche. Adatto per impianti conformi alle norme DIN 4753 con temperatura
ammessa dell’acqua calda di mandata fino a 95°C dot ato di due scambiatori di calore
interni ad alta resa con tubo liscio con superficie piana per ottenere il massimo risultato
quando si sfruttano la tecnologia solare e quella della condensazione compreso di
termometro di controllo, piedini regolabili in altezza, flangia di controllo, mantello di
coibentazione in schiuma dura PU senza CFC, completo di anodo al magnesio. Dati tecnici
:- contenuto acqua: 410 l - altezza con isolamento:1750 mm - diametro con isolamento: 700
mm - peso: 160 kg - potenza scambiatore lato caldaia : 60 kW.
- n°1 Vaso d'espansione da 105 lt conforme alle nor mative 97/23/EG e pr EN 13831 per
l'uso in impianti solari di tipo chiuso, Pressione in entrata 2,5 bar Temp. max. ammessa
100°C. Press. max di esercizio 10 bar.
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-Alimentazione e distribuzione acqua fredda
Alimentazione
L'alimentazione dell'acqua necessaria al fabbisogno dell'edificio dovrà essere derivata
direttamente dall'acquedotto cittadino, a valle del contatore.
Distribuzione
Dovrà essere adottata una distribuzione dell'acqua in grado di:
garantire l'osservanza delle norme di igiene;
assicurare la pressione e la portata di progetto alle utenze;
limitare la produzione di rumori e vibrazioni.
La distribuzione dell'acqua deve essere realizzata con materiali e componenti idonei e deve
avere le parti non in vista facilmente accessibili per la manutenzione.
Le tubazioni costituenti la rete di distribuzione dell'acqua fredda dovranno essere
coibentate con materiale isolante, atto ad evitare il fenomeno di condensa superficiale.
Dovrà essere assolutamente necessario evitare il ritorno di eventuali acque contaminate sia
nell'acquedotto che nella distribuzione di acqua potabile, mediante disconnettore idraulico.
Ogni distribuzione di acqua potabile, prima di essere utilizzata, dovrà essere pulita e
disinfettata come indicato nelle norme UNI 9182, punto 25.
Le colonne montanti della rete di distribuzione dovranno essere munite di un organo di
intercettazione, con rubinetto di scarico alla base e ammortizzatore di colpo d'ariete in
sommità.
Su ogni conduttura di collegamento di una colonna con gli apparecchi sanitari, da essa
serviti in uno stesso ambiente, dovrà essere installato un organo di intercettazione.
Dovranno comunque essere osservati i criteri riportati nel D.M.L.P. 12 dicembre 1985.
-Impianto di scarico
Gli scarichi dovranno essere realizzati con tubazione in polietilene rigido ad alta densità e
comprenderanno i collegamenti orizzontali degli apparecchi sanitari fino alle colonne
verticali.
Le reti di scarico dell'impianto in questione dovranno essere alloggiate generalmente sotto
pavimento e in parte all’interno dell’intercapedine sotto il pavimento.
Le acque provenienti dai servizi igienici del fabbricato dovranno essere raccolte
separatamente in pozzetti, posti a quota 0.00 opportunamente dimensionati, in base alla
contemporaneità determinata in funzione agli apparecchi previsti in progetto, dai quali tali
acque dovranno essere scaricate per gravità verso la fognatura comunale.
Qualora non fosse possibile convogliare per gravità le acque di scarico nella fognatura
comunale, dovrà essere previsto un sistema di accumulo e sollevamento fino al punto in cui
sia possibile farle defluire per gravità.
In prossimità dell’ingresso alla centrale termica posizionato in apposito pozzetto di raccolta
vi verrà installata una pompa sommergibile per lo scarico dell’acqua piovana raccolta dalla
scala di accesso alla centrale termica, completa di tubazione di scarico in Pe del diametro
indicato negli elaborati grafici.
Se espressamente richiesto dal regolamento d'igiene del Comune, dovrà essere previsto
un sistema di smaltimento con caratteristiche rispondenti alle indicazioni di detto
regolamento.
Per il dimensionamento delle reti di scarico delle acque meteoriche dovranno essere
assunti i valori dell'altezza e della durata delle piogge, pubblicati nell'annuncio statistico
meteorologico dell'Istat relativamente al luogo in cui è situato l'edificio.
Per le superfici da considerare nel calcolo vale quanto indicato nelle norme UNI 9184 punto
7.3.
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Per i servizi igienici del piano interrato è previsto in sistema di sollevamento delle acque
nere di scarico.
-Apparecchi sanitari e rubinetteria
Gli apparecchi sanitari previsti dovranno essere in porcellana vetrificata bianca di primaria
marca, corredati di rubinetteria monocomando in ottone pesante cromato.
In generale, gli apparecchi sanitari dovranno avere le seguenti caratteristiche:
-
robustezza meccanica;
durabilità;
assenza di difetti;
resistenza all'abrasione;
pulibilità di tutte le parti;
a resistenza alla corrosione (per usi specifici);
adeguatezza alle prestazioni da fornire.
-Impianto gas metano
L’impianto di adduzione del gas a valle del contatore è costituito da tubazioni in polietilene
alta densità per i tratti interrati, posati secondo il DM 12/04/96, da tubazioni in acciaio
zincato o rame nei tratti esterni in vista, da tubazioni in rame o acciaio zincato protette da
guaine se in vista o poste in appositi alloggiamenti permanentemente aerati all’interno dei
locali nel rispetto del DM 12/04/96.
Nell’attraversamento di muri perimetrali o solai dovranno essere protette da controtubo
chiuso verso l’interno e aperto verso esterno. Nei tratti in vista le tubazioni del gas
dovranno essere verniciate di colore giallo come previsto dalla normativa.
-Impianto antincendio
L’impianto fisso di protezione ed estinzione degli incendi verrà realizzato con tubazioni in
polietilene ad alta densità (UNI 7611-76) per le reti interrate (preferibilmente posate entro
guaina di PVC), con partenza dal pozzetto interrato della rete idrica comunale per la
formazione di un anello sul perimetro dell’intero edificio. La tubazione sopra descritta andrà
a servire bocche antincendio UNI 25 (NASPO DA ESTERNO), complete di cassetta
esterna in lamiera smaltata, manichetta semirigida UNI 25 certificata (lunghezza 20 m),
rubinetto ∅1” e lancia a doppio effetto in materiale plastico UNI 25.
Il collegamento delle bocche antincendio alla rete interrata verrà eseguito tramite tubazioni
in acciaio zincato senza saldature opportunamente protette contro gli urti e il gelo.
A monte dell’intera rete antincendio verrà installato un gruppo attacco motopompa
soprasuolo con due attacchi UNI 70 e un attacco motopompa UNI 100 e un attacco di
mandata VVF interrato.
All’interno del fabbricato verranno installati degli estintori portatili di capacità estinguente
non inferiore a 55A–89 B C di tipo approvato dal Ministero degli Interni e dislocati nel modo
seguente :
• n. 9 all’interno della palestra
• n. 1 nel locale Centrale termica
All’interno e all’esterno del fabbricato verrà inoltre posizionata la segnaletica di sicurezza di
cui al Decreto della Presidenza della Repubblica 8/6/1982 n. 524.
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Determinazione della rete antincendio :
La pressione disponibile all'impianto, a valle del contatore dell'Ente fornitore d'acqua, si
deve ritenere pari a 3,5 Bar.
*NASPO installati
n°8
*Contemporaneità di erogazione
n°4
*Portata d’acqua Totale
240 l/min
*Pressione Richiesta
3 bar
Caratteristiche tecniche di funzionamento degli impianti
*Zona climatica
:
E
*Altezza sul livello del mare :
68
*Gradi giorno
2229
:
-Condizioni termoigrometriche interne:
*Zona Palestra:
Temperatura interna bs +14°c
Umidità Relativa 50 %
*Zona Spogliatoi/servizi:
Temperatura interna bs +20°c
Umidità Relativa (3)
*Zona tribune :
Temperatura interna bs +16°c
Umidità Relativa (3)
*Tolleranza temperatura
:
+/-1°C
(3) Umidità non controllata
-Condizioni termoigrometriche esterne :
*Temperatura esterna invernale
U.R. corrispondente
:
:
-7°C
50%
-Fluidi :
-acqua calda pannelli radianti a pavimento :
40°-33°
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-acqua calda per radiatori
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:
-acqua calda per ventilconvettori
60°-45°
:
60°-45°
-acqua calda U.T.A. :
62°-52°
-acqua calda sanitaria:
36°
-*Potenzialità termica richiesta
Rev. 1 – dic.2015
:
-*Potenzialità termica nominale installata :
260 KW
282,2 KW
Leggi e Normative di riferimento
Gli impianti dovranno essere forniti ed installati completi di tutte le apparecchiature,
materiali ed accessori necessari ad assicurarne la perfetta funzionalità e rispondenza alle
Leggi e Norme vigenti, in particolare :
Impianti termici ed in pressione:
-D.M. 21.11.1972: “Norme per la costruzione degli apparecchi a pressione”
-D.M. 01.12.1975: “Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto
pressione”
-C.A.N.C.C. 05.12.1977, n.29: “Chiarimenti sulle norme di sicurezza per apparecchi
contenenti liquidi caldi sotto pressione (D.M. 01.12.1975)”
-Circolare n.8578 del 26/2/1976 INAIL, firma dei progetti di apparecchi ed impianti di cui al
D.M. 1/12/1975.
-Raccolta M,S,VSR,VSG,E,R, delle specificazioni tecniche emanate dall’ISPESL dei
DD.MM.21/11/1972, 21/5/1974 e 1/12/1975 e relativi addenda.
-C.M.I. 31.08.1978, n.31 MI.S: “Norme di sicurezza per installazione di motori a
combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica od a macchina operatrice”
Circolare n.145 del 5/8/1971 del Ministero della Sanità: D.P.R. 22/12/1979 n.1391,
regolamento per l’esecuzione della legge 13/7/1966 n.615 recante provvedimenti contro
l’inquinamento atmosferico, limitatamente al settore degli impianti termici.
-A.N.C.C.: “Specificazioni tecniche applicative del titolo II del D.M. 01.12.1975 riguardante
le norme di sicurezza per gli apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione. Edizione
1982”
-D.L. 27.09.1991 n.311: “Attuazione direttive n.87/404/CEE e n.90/488/CEE in materia di
recipienti semplici a pressione a norma dell’art. 55 della Legge 21/12/1990, n.428”
-D.M. 26.01.1981: “Valori di riferimento del rendimento di combustione degli impianti di
risaldamento”
-Legge 29.05.1982, n.308: “Norme sul contenimento dei consumi energetici, lo sviluppo
delle fonti rinnovabili di energia e l’esercizio di centrali elettriche alimentate con combustibili
diversi dagli idrocarburi”
-D.M. 23.11.1982: “Direttive per il contenimento del consumo di energia relativo alla
termoventilazione ed alla climatizzazione di edifici industriali ed artigianali”
-D.M.I. 30.07.1986: “Aggiornamento dei coefficienti di dispersione termica degli edifici”
-Legge 09.01.1991, n.9: “Norme per l’attuazione del nuovo piano energetico nazionale:
aspetti istituzionali, centrali idroelettriche ed elettrodotti, idrocarburi e geotermia,
autoproduzione e disposizioni fiscali”
Legge 09.01.1991, n.10: “Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia
di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di
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energia”
-D.M. 07.10.91: “Norme transitorie per il contenimento dei consumi energetici”
D.P.R. 26 agosto 1993, n.412. “Regolamento recante norme per la progettazione,
l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del
contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’articolo 4, comma 4, della L. 10/91”
e relativi aggiornamenti;
Decreto Legislativo 19 agosto 2005 n. 192.
DPR n. 660/96 “Regolamento per l’attuazione delle direttive 92/42/CEE concernente i
requisiti di rendimento delle nuove caldaie ad acqua calda, alimentate con combustibili
liquidi o gassosi”
D.P.R. 21.12.1999, n.551: “Modifiche al Presidente della Repubblica 26/03/1993, n.412:
Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la
manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di
energia, in attuazione dell’art. 4, comma 4 della Legge 09.01.1991 n.10”
-UNI 8199, Mar.1981: Misura in opera e valutazione del rumore prodotto negli ambienti
dagli impianti di riscaldamento, condizionamento e ventilazione
-UNI 9182, Apr.1987: “Edilizia - Impianti di alimentazione e distribuzione d’acqua fredda e
calda - Criteri di progettazione, collaudo e gestione”
-UNI 9183, Apr.1987: “Edilizia - Sistemi di scarico delle acque usate - Criteri di
progettazione, collaudo e gestione”
-NI 9184, Apr.1987: “Edilizia - Sistemi di scarico della acque meteoriche - Criteri di
progettazione, collaudo e gestione”
-UNI 5104, Gen.1963: “Impianti di condizionamento dell’aria - Norme per l’ordinazione,
l’offerta ed il collaudo”
UNI 5364, Set.1976: “Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Regole per la
presentazione dell’offerta e per il collaudo”
UNI 7129: “Impianti a gas per uso domestico alimentati da reti di distribuzione.
Progettazione, installazione e manutenzione.”
-UNI 7357, Dic.1974: “Calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento di edifici”
-UNI 7939/1, Set.1979: “Terminologia per la regolazione automatica degli impianti di
benessere - Impianti di riscaldamento degli ambienti”
-UNI 8065, Giu.1989: “Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile”
UNI 8066, Dic.1980: “Impianti di riscaldamento di edifici di civile abitazione - Stima dei
consumi di combustibile”
UNI 8199: “Norma per la misura in opera e valutazione del rumore prodotto negli ambienti
degli impianti di riscaldamento, condizionamento e ventilazione.”
-UNI 8477/1, Mag.1983: “Energia solare - Calcolo degli apporti per applicazioni in edilizia Valutazione dell’energia raggiante ricevuta”
-UNI 8477/2, Dic.1985: “Energia solare - Calcolo degli apporti per applicazioni in edilizia Valutazione degli apporti ottenibili mediante sistemi attivi o passivi”
-UNI 8364, Feb.1984: “Impianti di riscaldamento - Controllo e manutenzione”
-UNI 8884, Feb.1988: “Caratteristiche e trattamento delle acque dei circuiti di
raffreddamento e umidificazione”
-UNI 8855, Feb.1989: “Impianti di riscaldamento - Conduzione e controllo”
-UNI 10339, 1993: “Impianti aeraulici a fini di benessere: Generalità, classificazione e
requisiti. Regole per la richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine, la fornitura”
-UNI 10344, Nov.1993: “Riscaldamento degli edifici - Calcolo del fabbisogno di energia”
-UNI 10345, Nov.1993: “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Trasmittanza
termica dei componenti edilizi finestrati - Metodo di calcolo”
-UNI 10346, Nov.1993: “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Scambi di energia
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termica tra terreno ed edificio - Metodo di calcolo”
-UNI 10347, Nov.1993: “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Energia termica
scambiata tra una tubazione e l’ambiente circostanze - Metodo di calcolo”
-UNI 10348, Nov.1993: “Riscaldamento degli edifici - Rendimenti dei sistemi di
riscaldamento - Metodo di calcolo”
-UNI 10349, Apr.1994: “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Dati climatici”
-UNI 10351, Mar.1994: “Materiali da costruzione - Conduttività termica e permeabilità al
vapore”
-UNI 10355, Mag.1994: “Murature e solai - Valori della resistenza termica e metodo di
calcolo”
-UNI 10366, Apr.1994: “Manutenzione - Criteri di progettazione della manutenzione”
-UNI 10375, Mag.1994: “Metodo di calcolo della temperatura interna estiva degli ambienti”
-UNI 10376, Mag.1994: “Isolamento termico degli impianti di riscaldamento e
raffrescamento degli edifici”
-UNI 10379, Mag.1994: “Riscaldamento degli edifici - Fabbisogno energetico convenzionale
normalizzato - Metodo di verifica”
Disposizioni V.V.F. ed ISPESL sulla sicurezza:
-D.P.R. 27/4/1955 N.547 Art.37: relativo all’obbligo del preventivo esame del progetto di
nuovi impianti da parte del Corpo dei Vigili del Fuoco ed all’obbligo di richiesta della visita di
collaudo ad impianto ultimato prima dell’inizio dell’impiego.
-D.M. 27/9/1965: determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi.
-Circolare n.28 del 19/4/1972 del Ministero dell’Interno Direzione Generale della Protezione
Civile e dei Servizi Antincendi, Servizio Tecnico Centrale: chiarimenti circa l’applicazione
delle norme vigenti riguardanti gli impianti termici. Legge n.615 del 13/7/1966, D.P.R.
n.1391 del 22/12/1970 e Circolare M.I. n.73 del 29/7/1971.
-D.M.I. 16.02.1982: “Modificazioni del D.M. 27.09.1965, concernenti la determinazione delle
attività soggette alle visite di prevenzione incendi”
- Legge 18.07.1980, n.406, art.2: “Norme per la sicurezza degli impianti”
-D.P.R. 29.07.1982, n.577: “Approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei
servizi di prevenzione e vigilanza incendi”
-D.M.I. 30.11.1983: “Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi”
-.D.M.I. 26.06.1984: “Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai
fini della prevenzione incendi”
-D.M. 37/2008 ”
-D.M.I. 16.11.1983: “Elenco delle attività soggette, nel campo dei rischi rilevanti, all’esame
dei VVF ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. 29.07.1982, n.577”
-D.M.I. 02.08.1984: “Norme e specificazioni per la formulazione del rapporto di sicurezza ai
fini della prevenzione incendi nelle attività a rischio di incendi rilevanti di cui al D.M.
16.11.1983”
-D.M.I. 09.07.1988: “Modificazioni al D.M. 16.11.1983”
-D.P.R. 17.05.1988, n.175: “Attuazione della direttiva CEE n.82/501, relativa ai rischi di
incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali, ai sensi della Legge
16.04.1987, n.183”
Circolari e prescrizioni emesse dai Comandanti Provinciali dei VVF, competenti
territorialmente
D.M.I. 18.03.1996: “Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti
sportivi”
D.M.I 10.03.1998: “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione
dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.
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D.P.R. 19.03.1956: n.303: “Norme generali per l’igiene del lavoro”
-D.P.R. 27.04.1955, n.547: “Norme per le prevenzione degli infortuni sul lavoro”
-D.P.R. 07.01.1956, n.164: “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle
costruzioni”
-D.P.R. 19.03.1956, n.302: “Norme integrative del D.P.R. 27.04.1955, n.547”
-D.M. 12.09.1959: “Attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle
documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previste dalle norme di
prevenzione degli infortuni sul lavoro”
-D.P.R. 08.06.1982, n.524: “Attuazione delle direttive CEE n.77/576 e n.79/640 in materia
di segnaletica di sicurezza sul posto di lavoro”
-D.M.C.P.C. 28.11.1987, n.588: “Attuazione delle direttive CEE n.79/113, n.81/1051,
n.85/405, n.84/533, n.84/406, n.84/534, n.84/535, n.85/407, n.84/536, n.85/408, n.84/537 e
n.85/409in merito ai metodi di misura ed ai livelli sonori presenti nei cantieri”
-Legge 05.03.1990, n.46: “Norme per la sicurezza degli impianti”; per il regolamento di
attuazione vedi D.P.R. n.447/91;
-Legge 15.08.1991, n.277: “Attuazione delle direttive CEE n.80/1107, n.82/605, n.83/477,
n.86/188 e n.88/642 in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da
esposizione od agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell’art.7 della
Legge 30.07.1990, n.212”
Ministero della Sanità - Circolare n.23 del 25/11/91: Usi delle fibre di vetro isolanti Problematiche igienico sanitarie - Istruzioni per il corretto impiego.
- D.P.C.M. 1 marzo 1991. “ Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e
nell’ambiente esterno;
- L. 447 del 26/10/95 : “Legge quadro sull’ inquinamento acustico”
- D.L. vo n.626 del 19 settembre 1994. “Attuazioni delle direttive 89/391/CEE, 89/655/CEE,
89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, e 90/679/CEE, riguardanti il
miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.
- D.M. 12 aprile 1996 : Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili
gassosi.
B.3. IMPIANTI ELETTRICI
Norme di riferimento
Gli impianti elettrici saranno realizzati nel rispetto delle seguenti leggi e normative:
• di tutte le leggi e norme vigenti in materia antinfortunistica;
• dei regolamenti e prescrizioni comunali relativi all’area oggetto di realizzazione
dell'opera;
• di tutte le norme in materia di impianti di cui trattasi emanate dal C.E.I. (comitato
elettrotecnico italiano) e delle tabelle C.E.I.-U.N.E.L.
• della legge n. 186 del 01/03/1968
• “Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature materiali e
impianti elettrici ed elettronici” e con essa tutte le Norme CEI che si ritengono qui
per intero integralmente trascritti. Gazzetta Ufficiale n. 77 del 23/03/1968
• Prescrizioni comando VVFF
Ing. Gianfranco Gaudenzi
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Prescrizioni
ENEL
Prescrizioni ed indicazioni TELECOM ITALIA
Norme CEI in genere con particolare riferimento a:
Norme CEI 64-8
Impianti elettrici utilizzatori
Norme CEI 31-30
Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza
di gas – Classificazione dei luoghi pericolosi
Norme CEI 31-33
Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza
di gas – Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas
(diversi dalle miniere)
Norme CEI 31-35
Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza
di gas – Guida alla classificazione dei luoghi pericolosi
Norme CEI 64-12
Guida alla realizzazione degli Impianti di terra
Norme CEI 64-52
Guida alla esecuzione degli impianti elettrici negli edifici
scolastici
Norme CEI 11-8
Impianti di messa a terra e successive varianti ed integrazioni
Norme CEI 17-13
Apparecchiature costruite in fabbrica
Norme CEI 23-8
Tubi protettivi rigidi in PVC
Norme CEI 23-14
Tubi protettivi flessibili in PVC
Norme CEI 23-28
Tubi metallici per contenimento cavi
Norme CEI 20-22
Prova sui cavi non propaganti l’incendio
Norme CEI 20-35
Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco
Norme CEI 20-36
Prove di resistenza al fuoco dei cavi elettrici
Norme CEI 20-37
Prove sui gas emersi durante la combustione – cavi elettrici
Norme CEI 20-38
Cavi isolanti in gomma a basso sviluppo di fumi e gas
corrosivi e tossici
tensioni Uo /U non superiori a 0.6/1Kv
Norme CEI 20-40
Guida all’uso dei cavi di B.T.
Norme CEI 23-5
Prese a spina
Norme CEI 23-9
Apparecchi di comando
Norme CEI 23-12
Prese a spina tipo industriale
Norme CEI 70-1
Gradi di protezione degli involucri
Norme CEI 34-21
Apparecchi di illuminazione
Norme CEI 34-22
Apparecchi per illuminazione di emergenza
Norme CEI 103-1
Impianti telefonici interni
Norme CEI 12-15
Impianti centralizzati antenna TV
Norme CEI 81-10
Protezioni delle strutture contro i fulmini
Prescrizioni ISPESL
EN 12464-1:2012
Illuminazioni artificiali negli ambienti
CEI-UNEL 35024/1 Portate di corrente in regime permanente dei cavi elettrici
Dati iniziali, classificazione, descrizione impianti
Dati iniziali
Gli impianti elettrici soggetto della presente relazione sono quelli relativi all’installazione
dell’illuminazione, forza motrice, impianti speciali e fotovoltaici all’interno del palazzetto
polifunzionale da realizzarsi in Comune di Sirmione
Ing. Gianfranco Gaudenzi
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Gli impianti elettrici soggetto della presente relazione possono essere indicativamente
suddivisi nelle seguenti parti:
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Installazione quadri elettrici di alimentazione
Centralini di alimentazione locale
Canalizzazioni e linee dorsali
Impianto elettrico e parti comuni
Impianto illuminazione generale
Impianto di terra
Categoria Impianto
L'impianto elettrico a servizio dei locali è un impianto di categoria
(secondo Norme CEI 64-8 Cap.22.1)
- Categoria I
ordinari
con tensione nominale <= 1000V c.a. e <= 1500V c.c. per gli impianti
Sistema Di Distribuzione
La fornitura dell'energia elettrica viene effettuata da ente fornitore esterno in bassa tensione
a 230/400V.
Il sistema di distribuzione è di tipo T T
- T collegamento diretto di un punto del sistema (centro stella del trasformatore)
- T collegamento delle masse a diverso impianto di terra indipendente rispetto al centro
stella del trasformatore
Dati Fornitura Di Energia
Le caratteristiche del sistema elettrico sono le seguenti:
Sistema di conduttori attivi (corrente alternata):
Frequenza:
Tensione nominale:
Potenza della fornitura:
Corrente di cortocircuito presunta nel punto di fornitura:
2/4 conduttori
50 Hz
230/400V
100KW
16KA
Classificazione Degli Impianti
Gli ambienti oggetto dell’appalto, viste l’attività svolta, non ricadono nella Norma CEI 64-8
Cap. 751.03 NON sono quindi da considerarsi locali a maggior rischio in caso di incendio.
Ing. Gianfranco Gaudenzi
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Descrizione Impianti
L’impianto elettrico, sarà realizzato con partenza dal quadro elettrico generale posto nella
zona contatore.
All’interno dell’edificio, al fine di rendere massima la semplicità di realizzazione
dell’impianto e agevolare l’utente finale in caso di modifiche future, si procede a realizzare
una distribuzione in passerella metallica all’interno dei corridoi e spazi comuni, dalla quale,
attraverso appositi stacchi e scatole di derivazione, le linee entrano in tubazioni
sottotraccia, andando ad alimentare alcune delle utenze terminali o i sottoquadri di
distribuzione. Dai sottoquadri di zona, l’impianto raggiunge tutte le utenze terminali
mediante linee posate in tubazioni sottotraccia ed in alcuni casi mediante impianti posati in
esterno, protetti mediante canali e tubazioni a parete.
Quadro generale
Il quadro principale e le apparecchiature della fornitura dovranno essere costruite e
collaudate in conformità alle Norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), IEC
(International Electrical Code) in vigore ed in particolare le seguenti:
- Quadri
CEI Norma 17.21 (fascicolo 795)
IEC Norma 694
CEI Norma 17.6 (fascicolo 1126)
IEC Norma 298
- Interruttori
CEI Norma 17.1 (fascicolo 405)
IEC Norma 56
- Sezionatori
CEI Norma 17.9
IEC Norma 265
- Trasformatori
CEI Norma 38.2
IEC Norma 186
comprese le loro successive modifiche e/o variazioni.
Inoltre dovranno essere conformi anche alle regolamentazioni e normative previste dalla
legislazione italiana per la prevenzione degli infortuni.
La struttura dovrà essere del tipo quadro a parete, con carpenteria modulare metallica, con
grado di protezione minimo IP44, dotato di porta frontale trasparente, e scaricatori di
sovratensione.
I dispositivi di protezione contro i sovraccarichi dovranno essere dimensionati in base alle
caratteristiche delle condutture, alle correnti di impiego e alla portata nella condizione di
posa delle stesse.
Per diminuire i disservizi in caso di guasti e cortocircuiti le apparecchiature dovranno avere
caratteristiche tali da prevedere la massima selettività tra elementi in serie e da escludere
la filiazione delle protezioni delle partenze con gli interruttori generali.
L’impianto generale di terra sarà costituito da dispersori in profilati di acciaio zincato dim.
50x50x5 h 2000 mm infissi ciascuno entro pozzetto in c.a. con botola in c.a. dimensioni utili
interne 400x400x600 mm ed collegati tra loro con corda di rame nudo da 35 mm2 di
sezione con diametro di ogni singolo conduttore costituente il trefolo di 1.8 mm minimo.
Da questo impianto partirà il conduttore di terra che si collegherà al collettore di terra del
quadro generale.
Ing. Gianfranco Gaudenzi
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Esso dovrà essere collegato ai nodi equipotenziali principali e secondari con una
conduttore N07V-K gialloverde di sezione minima 16mmq.
Il nodo collettore realizzato all’interno del quadro dovrà essere realizzato con l’installazione
di una barra in rame forata e filettata, cui collegare tutti i conduttori equipotenziali
dell’impianto.
Quadri secondari
Tutti i quadri elettrici dovranno avere le seguenti caratteristiche comuni:
- Carpenteria in resina, PVC o lamiera di acciaio verniciata, atte a rendere congrue le
dimensioni dei moduli con quelle dei vani predisposti per l’installazione.
- La porta frontale dovrà avere chiusura a chiave per impedire la manovra degli interruttori
ai non addetti e per evitare contatti con parti in tensione.
- Le apparecchiature di protezione dei circuiti dovranno avere potere di interruzione adatto
alle correnti di corto circuito previste nel punto di installazione e caratteristiche di intervento,
in caso di sovraccarico, tali da impedire ai cavi di subire danneggiamenti termici.
- I circuiti utilizzatori dovranno essere suddivisi sulle tre fasi in modo da rendere equilibrato
il carico complessivo.
- Gli interruttori a protezione delle linee monofasi dovranno essere di tipo bipolare con due
poli protetti, quelli a protezione delle linee trifasi con tre poli protetti e neutro apribile.
Tutti i quadri dovranno essere dimensionati per contenere un ulteriore 30% di
apparecchiature senza dovere effettuare ulteriori interventi sulla carpenteria.
- Tutte le linee in uscita da ciascun quadro dovranno essere attestate su una morsettiera
numerata, i conduttori formanti le suddette linee dovranno essere dotati di capicorda e
collarini numerati.
Gli schemi elettrici relativi ed il posizionamento dei Quadri secondari dovranno essere
rilevabili dalle tavole progettuali.
Il collegamento all'interno del quadro Q02 verrà realizzato con partenza dal quadro Q01,
con posa di cavo isolato in EPR posato in cunicolo interrato.
Le partenze delle linee principali saranno realizzate con posa in passerella forata dal
quadro Q02.
I quadri avranno strutture con grado di protezione almeno IP4X, accessibili dal fronte,
dovranno essere conformi a quanto richiesto dalla Norma CEI 23-51 e a cura del
costruttore essere sottoposto ai seguenti controlli e verifiche:
A) Identificazione del quadro
Il quadro dovrà essere provvisto di una targa in materiale indelebile recante.
- nome e marchio del costruttore.
- tipo o altro mezzo di identificazione del quadro.
- tensione di funzionamento e tensione di isolamento.
- grado di protezione.
- corrente nominale del quadro. (valore minimo tra la corrente nominale dell'interruttore
generale e la somma
delle correnti nominali di tutti i circuiti di uscita).
B) Limiti di temperatura
Occorre verificare che gli apparecchi installati nell'involucro, tenuto conto del fattore di
contemporaneità, sviluppino una potenza totale inferiore alla massima dissipabile
dall'involucro stesso.
C) Resistenza di isolamento
Occorre verificare l'isolamento fra i conduttori e la massa.
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D) Grado di protezione
Il grado di protezione IP, dichiarato dal costruttore dell'involucro, non deve essere
compromesso dall’installatore nel montaggio dei componenti.
E) Efficienza del circuito di protezione
Per i quadri con involucro metallico si effettuerà un esame a vista dell’effettiva connessione
delle masse al circuito di protezione. Se sussistono dubbi, verranno misurate la resistenza
tra il terminale di entrata del PE e la corrispondente massa che deve risultare trascurabile.
F) Cablaggio, funzionamento meccanico ed elettrico
Verrà verificato il funzionamento di eventuali dispositivi di blocco, la sistemazione dei cavi, il
corretto montaggio di apparecchi ed accessori, la rispondenza del quadro agli schemi e dati
tecnici ed effettuata una prova di funzionamento elettrico.
G) Contatti diretti
Verrà effettuato un esame a vista per verificare l'idoneità delle misure di protezione contro i
contatti diretti.
H) Protezione contro il corto circuito
Verrà verificato che l'unità ed ogni suo componente sia in grado di sopportare la corrente di
corto circuito nel punto di installazione. Particolare attenzione dovrà essere posta nella
disposizione dei supporti delle sbarre e nel serraggio dei conduttori e delle barre per il
collegamento degli interruttori.
Al termine dei lavori dovranno essere forniti gli schemi dei quadri completi della
dichiarazione di conformità del costruttore e su tutti i quadri dovrà essere installato il
marchio CE secondo quanto specificato nel DL 626/96 e successive modificazioni.
La dichiarazione di conformità dovrà essere completa di:
•
Nome e indirizzo del fabbricante
•
Descrizione del materiale elettrico
•
Riferimento alle norme armonizzate
•
Eventuale riferimento alle specifiche
•
Identificazione del firmatario
•
Le ultime due cifre dell’anno in cui è apposta la marcatura “CE/....”
Distribuzione primaria e secondaria
L’impianto elettrico, sarà realizzato con partenza dal quadro elettrico generale posto nella
zona contatore.
All’interno dell’edificio, al fine di rendere massima la semplicità di realizzazione
dell’impianto e agevolare l’utente finale in caso di modifiche future, si procede a realizzare
una distribuzione in passerella metallica all’interno dei corridoi, nelle zone controsoffittate,
dalla quale, attraverso appositi stacchi e scatole di derivazione, le linee entrano in tubazioni
e canali in esterno, andando ad alimentare alcune delle utenze terminali o i sottoquadri di
distribuzione. Dai sottoquadri locali, l’impianto raggiunge tutte le utenze terminali mediante
linee posate in tubazioni, generalmente posate sottotraccia.
I componenti utilizzati dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- Linee dorsali
Le linee dorsali saranno posate parte nel canale, parte in tubi sottotraccia. Tali linee
saranno in conduttore in rame isolato in PVC tipo N07V-K con isolamento 450/750V (solo in
tubazione o canale, non in passerella) o in cavo con guaina isolato in EPR tipo FG7OR.
- Canale distribuzione
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Per la posa cavi è previsto l'utilizzo di una passerella metallica di tipo zincato.
La passerella dovrà essere completa di tutti i pezzi speciali quali: curve, raccordi a T
eccetera.
Ogni elemento dovrà essere installato a perfetta regola d'arte con giunzione degli elementi
base e coperchi perfettamente accostati e collegati tra loro in modo tale da garantire un
buon risultato anche a livello estetico.
- Tubo PVC rigido
Questo tipo dovrà essere conforme alle tabelle UNEL 37118/72, avrà colore grigio chiaro
ed autoestinguente, con una resistenza allo schiacciamento pari a 150 KG/dm.
- Derivazioni
Ogni volta che è eseguita una derivazione o smistamento di conduttori, dovranno essere
impiegate scatole o cassette di derivazione. Tali cassette da esterno dovranno essere in
PVC, complete di coperchio con guarnizione di tenuta e grado di protezione generale IP55.
Le giunzioni e le derivazioni dovranno essere eseguite tramite morsetti in materiale isolante
tipo a cappuccio e la lunghezza dei conduttori all'interno dovrà essere tale da permettere
l'estrazione per un eventuale controllo.
- Tipo e portata conduttori e cavi
I conduttori dei cavi devono essere di rame. La portata delle condutture deve essere
commisurata alla potenza totale che si prevede di installare, tenendo conto di un
coefficiente di contemporaneità uguale a uno.
Con riferimento all'articolo relativo alla scelta dei cavi della Norma CEI 64-8. Per i circuiti a
tensione nominale non superiore a 230/400V i cavi devono avere tensione nominale non
inferiore a 450/700V ed essere del tipo con guaina.
Le condutture non devono essere causa di innesco o di propagazione d'incendio, devono
essere usati cavi e conduttori che rispondano alle seguenti caratteristiche:
N07V-K
Caratteristiche tecniche:
- Tensione nominale 450/750V
- Temperatura di esercizio 70° C
- Temperatura di cortocircuito 160°C
- Isolamento PVC TI2
- Guaina PVC qualità TM1
FG7OR
Caratteristiche tecniche:
- Tensione nominale 0.6/1KV
- Temperatura di esercizio 90° C
- Temperatura di cortocircuito 240°C
- Isolamento HEPR
- Guaina PVC qualità RZ
- Colore grigio
- Impianto di segnalazione dai servizi per utenti diversamente abili
Verrà realizzato un impianto di chiamata interno con suoneria. Questo impianto sarà
costituito da pulsanti a tirante dislocati nei bagni per utenti diversamente abili.
Agendo su questo pulsante si azionerà una suoneria, posta in locale presidiato, e si
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provocherà l’accensione di un segnale luminoso che indicherà da dove è venuta la
chiamata.
Questo impianto funzionerà a bassissima tensione di sicurezza tipo SELV.
La disattivazione di questa lampada potrà essere effettuata solo ed esclusivamente dal
punto in cui è pervenuta la chiamata.
Impianti utilizzatori terminali
Gli impianti utilizzatori terminali dovranno essere eseguiti nel più rigoroso rispetto della
legislazione specifica e della normativa CEI vigente ed in particolare della Norma CEI 64.8
e 64.2.
Impianti nei locali tecnici
Gli impianti elettrici nei locali tecnici dovranno essere realizzati con l’impiego di
apparecchiature in contenitori di protezione, con grado di protezione IP44 e con la posa
delle condutture in tubi in acciaio zincato e/o PVC autoestinguente installati a parete.
Questa soluzione, oltre alla tenuta contro l’eventuale ingresso di acqua, offre anche una
adeguata protezione contro i piccoli urti.
Le dotazioni fondamentali dovranno essere, oltre che a quelle specifiche per le
apparecchiature installate nei locali, prese a spina e prese CEE 17 con interruttore di
protezione e interblocco per uso di utensili elettrici e punti luce fissi con relativi comandi.
La protezione contro i contatti indiretti dovrà essere assicurata da dispositivi a corrente
differenziale ad alta sensibilità per i circuiti per prese e punti luce.
Impianto di illuminazione artificiale
L’impianto di illuminazione artificiale dovrà essere conforme alle Norme EN 12464-1:2012
(E), aggiornamento 13/01/2012.
L’impianto di illuminazione è stato dimensionato in base ai seguenti parametri:
1) livello ed uniformità di illuminamento;
2) ripartizione della luminanza;
3) prevenzione dell’abbagliamento;
4) colore della luce;
5) resa del colore.
Nella scelta del numero e del tipo di sorgenti luminose da installare dovranno tener
presente anche i seguenti aspetti:
a) contenimento dei costi di installazione;
b) contenimento dei costi di esercizio;
c) risparmio energetico;
L’impianto di illuminazione è stato dimensionato sulla base delle norme indicate e garantirà
le seguenti caratteristiche:
Ambiente
Lux medi
Ra
UGRl
U0
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Uffici
Corridoi e Reception
Zona gioco
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500
80
19
0,60
300
700 (Coni)
80
22
0,60
I corpi illuminanti saranno: del tipo ad incasso negli altri locali. Essi dovranno essere
rispondenti alle caratteristiche richieste dal computo metrico e dalla Direzione Lavori.
In successivo paragrafo descriveremo l’impianto di illuminazione di emergenza.
Impianto di terra – Protezione contro i contatti indiretti
L’impianto di terra dovrà essere costituito da un conduttore in rame nudo posato ad intimo
contatto con il terreno, connesso a vari dispersori.
Lo scavo del terreno, di sezione circa 30x70 cm, dopo la posa del conduttore, dovrà essere
totalmente reinterrato, prevedendo un primo strato di terreno conduttore come terra,
humus, ecc., non ghiaia o ciottoli.
I dispersori, di tipo in acciaio zincato a caldo, con forma a croce e lunghezza 2mt, saranno
infissi nel terreno, ispezionabili mediante appositi pozzetti di tipo prolunga e collegati
tramite apposite corsetterie al conduttore sopra citato..
Il collettore di terra dovrà essere installato nel Quadro Generale Q01.
Le caratteristiche dei materiali previsti per l’impianto di terra dovranno essere tali da
garantire che:
- Il valore di resistenza di terra così ottenuta sia in accordo con le esigenze di protezione e
di funzionamento dell’impianto.
- L’efficienza dell’impianto si mantenga nel tempo secondo quanto specificato dalla
normativa.
- Le correnti e le dispersioni a terra possano essere sopportate senza danni, in particolare
di origine termica ed elettrodinamica.
- I materiali abbiano adeguata solidità o adeguata protezione meccanica, tenuto conto delle
influenze esterne.
Dovranno essere prese tutte le precauzioni per ridurre i danni che, per effetto elettrolitico,
l’impianto di terra potrà eventualmente arrecare ad altre parti metalliche interrate nelle
vicinanze del dispersore.
I dispersori sono realizzati in profilati di acciaio zincato dim. 50x50x5 h 2000 mm infissi
ciascuno entro pozzetto in c.a. con botola in c.a. dimensioni utili interne 300x300x500 mm
ed collegati tra loro con corda di rame nudo da 35 mm2 di sezione con diametro di ogni
singolo conduttore costituente il trefolo di 1.8 mm minimo.
Da questo impianto partirà il conduttore di terra che si collegherà al collettore di terra del
quadro generale.
Esso dovrà essere collegato ai nodi equipotenziali principali e secondari con una
conduttore N07V-K gialloverde di sezione minima 16mmq.
Il nodo collettore realizzato all’interno del quadro dovrà essere realizzato con l’installazione
di una barra in rame forata e filettata, cui collegare tutti i conduttori equipotenziali
dell’impianto.
Il coordinamento per la protezione contro i contatti indiretti avviene quando è verificata la
seguente relazione:
Rt < 50 / I
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dove:
50 è il valore massimo accettabile della tensione di contatto Ut
I è il valore della corrente che fa intervenire il dispositivo di protezione nel nostro caso 1A a
monte di tutto l’impianto, il valore minimo della resistenza di terra sarà:
Rt < 50 / 1 = 50 ohm
Il valore sopra riportato dovrebbe essere raggiungibile con grande facilità, considerando un
grado di resistività medio del terreno.
La protezione contro i contatti indiretti viene assicurata dalla presenza su tutte le linee di
protezione mediante interruttori automatici di tipo differenziale, aventi adeguati valori di
corrente di soglia. In particolare sulle linee delle prese elettriche si sono usati interruttori
automatici di tipo istantaneo con soglia di intervento differenziale pari a 0,03Amp.
Impianti speciali
-A Impianto telefonico
Gli impianti telefonici avranno origine da scatola di derivazione installata al piano terra. Il
tubo di ingresso dall’esterno dovrà avere diametro minimo 80mm e comunque quello
richiesto dalle specifiche Telecom (o altro fornitore di servizi telefonici) di zona.
-B Impianto di segnalazione ed allarme
Viene solamente predisposto un sistema di segnalazione e di allarme secondo norma
UNI9795. Esso è impostato con l'inserimento di una centralina elettronica a più zone. Sulle
diverse zone saranno installati dei pulsanti con frontalino luminoso frangibile, per la
segnalazione di incendio o emergenza, collegati a lampeggianti e sirene installate nei
corridoi dello stabile. Le apparecchiature saranno tutte rispondenti a norma UNI 94 ed i cavi
di collegamento degli avvisatori ottico acustici saranno di tipo FG10OR resistenti alla
fiamma per 3 ore e posate sottotraccia. Nel caso si realizzi l’impianto, occorre predisporre
un registro periodico per le verifiche funzionali sull’impianto di segnalazione allarme.
-C Impianto bus
Non realizzato
-D Impianto citofonico
Si realizza un impianto di tipo citofonico (solo fonia) per collegare l’entrata con 2 punti
interni. Le linee dell’impianto citofonico devono essere canalizzate separatamente da quelle
energia.
-E Altri impianti speciali
Altri impianti speciali, quali: impianto TV terrestre e SAT, antintrusione, sono predisposti per
essere in futuro eventualmente realizzati mediante l’uso di cavi adeguati allo scopo, posati
generalmente sottotraccia, come da indicazioni del costruttore le apparecchiature. Ove
richiesto i cavi di collegamento di tali impianti saranno canalizzati separatamente da quelli
energia, oppure i suddetti cavi avranno isolamenti adeguati a sopportare le tensioni
dell’impianto F.M.
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-F Impianti dati
Sono realizzati mediante la posa in opera in apposite canalizzazioni separate da quelle
energia, con posa in opera di linee cat 6, allacciate ad apposito hub/switch.
Illuminazione di emergenza
L’impianto dovrà essere rispondente alle Norme CEI ed in particolare modo dovranno
essere garantiti i requisiti seguenti:
- L’impianto dovrà essere indipendente da qualsiasi altro impianto elettrico.
- I circuiti di alimentazione non dovranno essere protetti dai sovraccarichi.
- Gli apparecchi di emergenza dovranno incorporare un segnale che indichi le seguenti
condizioni:
- presenza alimentazione
- batteria sottocarica
A tale scopo si dovranno installare delle lampade autoalimentate con le seguenti
caratteristiche:
- Intervento immediato e sicuro al mancare della tensione di rete.
- Praticamente nessuna manutenzione
- Possibilità in qualsiasi momento della funzionalità dell'apparecchio
- Autonomia minima 30 minuti
- Tempo di ricarica completa 12 ore
La loro indipendenza dal sistema elettrico di alimentazione sarà garantita dalla dotazione di
una propria sorgente di energia. Le lampade utilizzate saranno del tipo fluorescente,
consentendo un minor consumo ed una maggior autonomia anche con batterie di
dimensioni ridotte.
Gli apparecchi illuminanti saranno essenzialmente costituiti da:
- Una o più lampade fluorescenti
- Una batteria sigillata al piombo ricaricabile
- Un carica batterie per al fornitura della corrente di mantenimento carica
- Un inverter
- Un circuito elettronico di protezione contro eventuali cortocircuiti del sistema
Gli apparecchi illuminanti di emergenza autonomi utilizzeranno batterie che non richiedono
sostituzione per almeno quattro anni di funzionamento ordinario. La distribuzione dei corpi
illuminanti dovrà garantire un illuminamento non inferiore a 5 lux vicino ad ogni punto di
pronto soccorso, dispositivo antincendio o punto di chiamata se fuori dalle vie di esodo.
Altrimenti il valore è di 1 lx sulle vie di esodo secondo UNI EN 1838 del Marzo 2000, Par.
4.1.
Requisiti tecnici dell’impianto
Quadri di comando e distribuzione.
a)
b)
c)
d)
e)
tensione di esercizio: 400 V
tensione nominale: 600 V
massima densità di corrente ammissibile in conduttori flessibili: 4 A / mm²
massima corrente ammissibile nelle sbarre di rame: quella indicata dalle
Tabelle UNEL
grado minimo di protezione (norme IEC): IP IP3X
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f)
g)
h)
i)
j)
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spessori minimi carpenterie metalliche pari a 20/10 mm g - tensione di prova
: per un minuto 2 kV
organi di interruzione idonei ad interrompere le massime correnti di corto
circuito che dovranno essere presentarsi in caso di guasto
tensione di esercizio ausiliari: 24 V ca.
categoria di impiego teleruttori: AC2 - AC3
categoria di impiego relais ausiliari: AC11
Linee di distribuzione.
a)
b)
c)
d)
e)
f)
caduta di tensione:
circuiti FM max 4 %
circuiti luce max 3 %
portata massima dei conduttori:
68 % della portata ricavabile dalle Tabelle UNEL
sezione minima conduttori:
mm². 1,5 per le derivazioni sui circuiti luce, mm². 2,5 per le linee di FM
facenti capo ad una singola utilizzazione
grado di isolamento minimo conduttori:
V/V = 450/750 V (ex grado di isolamento 3) per conduttori posati entro
canalizzazioni in PVC, V/V = 600/1000 V (ex grado di isolamento 4) per
conduttori posati entro canalizzazioni metalliche.
dimensionamento conduttori:
- corrente massima di corto circuito presente a valle del quadro generale,
- tempo di intervento delle protezioni minore o uguale a cinque secondi,
- I2 t = K2 S2 (vedasi 64-8).
coefficienti stipamento:
- cavi posati in tubazioni diametro del tubo di contenimento pari a 1,5 volte
diametro esterno del cavo contenuto (spessore guaine compreso),
conduttori posati in tubazioni diametro del tubo di contenimento pari a 1,5
volte il diametro circoscritto del fascio di conduttori ivi posati,
- cavi posati in canalizzazioni 40% della sezione utile della canalizzazione
stessa.
raggi minimi di curvatura:
- 9 (D + d) per cavi unipolari schermati o con conduttori concentrici,
- 8 (D + d) per tutti gli altri tipi di cavi, dove:
- D = diametro esterno del cavo,
- d = diametro del/dei conduttore/i.
-
g)
Protezione linee e calcoli di dimensionamento.
1. Protezione contro i contatti diretti: è ovunque assicurata mediante barriere
2. Protezione contro il sovraccarico: assicurata ovunque mediante interruttori
automatici di tipo magnetotermico con adeguata portata in corrente, inferiore o
uguale alla portata della linea
3. Protezione contro il cortocircuito: assicurata mediante interruttori automatici di tipo
magnetotermico, considerando la lunghezza delle linee di sezione minore (1,5 e
2,5mmq) limitata.
4. Caduta di tensione: verificata per le linee peggiorative da questo punto di vista,
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mediante mantenimento del carico o della lunghezza linea secondo quanto segue.
Al fine di non appesantire troppo la presente relazione, riportiamo nel seguito l’esito dei
calcoli di dimensionamento delle linee di sezione inferiore (1,5 e 2,5mmq) al fine di
individuarne la lunghezza massima accettabile per soddisfare i requisiti di caduta di
tensione al 4% e protezione contro il cortocircuito.
Naturalmente la lunghezza massima accettabile è la minore fra quella risultante per la
caduta di tensione e quella risultante per la protezione contro il corto circuito, desumibili
dalle due tabelle seguenti.
Si tratta di verificare i casi peggiori, le linee di sezione inferiore e con grado di utilizzazione
in termini di Ib, maggiore, sono quelle in cui la caduta di tensione è maggiore ed inoltre la
protezione a fine linea contro il cortocircuito risulta più ostica.
Per questo riportiamo l’esito dei calcoli solo per le linee di sezione 1,5 e 2,5mmq.
Per motivi di completezza riportiamo l’esito del calcolo anche per la linea generale di
alimentazione tipo 5G25mmq, lunga 50mt, quella di sezione maggiore per l’impianto.
Ricordiamo che Iz= valore di corrente massimo trasportabile dalla linea In= valore di
corrente di soglia interruttore automatico, Ib= valore di corrente circolante sulla linea. Deve
valere la: Iz >= In >= Ib.
Tutte le linee da 1,5 o 2,5 mmq, hanno lunghezza inferiore a quelle nel seguito indicato o
valori di soglia dei rispettivi interruttori automatici uguali o minori di quelli riportati.
Lunghezze massime per garantire caduta di tensione inferiore al 4%.
tipo linea
Sezione
Int.: In [A]
Ib[A]
Curva Lunghezza max
[m]
[mmq]
34
MONO/N07V-K
1,5
10
10
C
68
3x
1,5
10
5
C
35
MONO/N07V-K
2,5
16
16
C
70
3x
2,5
16
8
C
114
25
63
63
C
MONO/N07V-K
3x
MONO/N07V-K
3x
TRIF/5G25
FG7OR
Lunghezze massime protette per cortocircuito a fine linea
Sezione
Int.: In
Curv Lunghezza max protetta [m]
[mmq]
[A]
a
1,5
2,5
25
10
16
63
C
C
C
100
100
210
Iz
[A]
12,7
12,7
17,5
17,5
105
tipo linea
MONO/N07V-K 3x
MONO/N07V-K 3x
TRIF/5G25 FG7OR
Iz
[A]
12,7
17,5
105
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B.4 STRUTTURE PORTANTI E MATERIALI
Il palazzetto polifunzionale ha dimensioni in pianta pari a 45.60m x 30.9m oltre alla gronda
a sbalzo. Il palazzetto in elevazione ha un’altezza massima a partire dall’imposta delle
fondazioni pari a 10.6m; la struttura presenta una parte completamente interrata alta circa
4.5m a partire sempre dall’imposta delle fondazioni.
Il sistema sismo resistente del palazzetto polifunzionale è costituito da setti in calcestruzzo
sia interni sia perimetrali al fabbricato che si sviluppano dalle fondazioni in copertura.
La struttura di fondazione ipotizzata è costituita da una platea generalizzata estesa sotto a
tutto il fabbricato. I muri perimetrali interrati sono in calcestruzzo armato, i solai interni al
fabbricato in laterocemento, mentre la copertura è realizzata con travi reticolari in acciaio
nella zona del campo da gioco e con travi in legno lamellare nella restante porzione di
edificio.
Il coronamento perimetrale del fabbricato è realizzato con un anello in calcestruzzo armato,
mentre la gronda ha un aggetto di circa 3.4m in direzione parallela alle capriate e di circa
3m lungo i lati corti del fabbricato. La struttura portante della gronda è in acciaio ed è
incastrata nelle travi di coronamento perimetrale in calcestruzzo armato.
I pilastri in acciaio sono stati considerati come bielle, senza funzione sismo resistente in
quanto la resistenza agli eventi sismici è tutta affidata ai setti in calcestruzzo armato.
Il sistema sismo resistente del palazzetto polifunzionale è costituito da setti in calcestruzzo
sia interni sia perimetrali al fabbricato che si sviluppano dalle fondazioni in copertura.
La struttura descritta è stata analizzata ai fini di un predimensionamento degli elementi
portanti sia verticali sia orizzontali fuori terra con un modello agli elementi finiti ed
eseguendo sul modello di calcolo un’analisi dinamica senza condensazione di piano.
Nel modello di calcolo realizzato e che viene di seguito riportato si possono identificare i
diversi elementi strutturali: in verde gli elementi finiti a quattro nodi che modellano i setti
sismo resistenti in calcestruzzo armato, in magenta gli elementi finiti a quattro nodi che
modellano la trave di coronamento perimetrale al fabbricato, in rosso i pilastri in acciaio, in
blu le travi in legno lamellare , in arancio la trave in calcestruzzo sovrastante il setto in
calcestruzzo centrale e che divide in due porzioni la luce delle travi in legno.
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Si riportano, di seguito, alcuni dettagli del modello di calcolo:
•
Sezione trasversale lungo la trave reticolare in acciaio:
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•
sezione ortogonale alle travi in acciaio (lungo il lato maggiore del fabbricato):
•
dettagli struttura in acciaio:
Si osserva che il Comune di Sirmione (BS) è classificato come zona sismica 2 dalla vigente
normativa e che l’edificio in oggetto è soggetto ad affollamenti significati e pertanto
nell’analisi è stata considerata una classe d’uso III. L’analisi condotta sul fabbricato è di tipo
modale con fattore di struttura q=1.5 e tiene conto dei seguenti dati di progetto:
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Parametri di calcolo Analisi Dinamica
Spettro in accordo con TU 2008
Sirmione BS Longitudine 10.6083 Latitudine 45.4944
Tipo di Terreno C
Coefficiente di amplificazione topografica (ST) 1.0000
Vita nominale della costruzione (VN) 50.0 anni
Classe d'uso III coefficiente CU 1.5
Classe di duttilità impostata Bassa
Fattore di struttura massimo qo per sisma orizzontale 1.50
Fattore di duttilità KR per sisma orizzontale 1.00
Fattore riduttivo regolarità in altezza KR 1.00
Fattore riduttivo per la presenza di setti KW 1.00
Fattore di struttura q per sisma orizzontale 1.50
Fattore di struttura q per sisma verticale 1.50
Smorzamento Viscoso ( 0.05 = 5% ) 0.05
TU 2008 SLV H
Probabilità di superamento (PVR) 10.0 e periodo di ritorno (TR) 712 (anni)
Ss 1.420
TB 0.15 [sec]
TC 0.45 [sec]
TD 2.36 [sec]
ag/g 0.1892
Fo 2.4628
TC* 0.2800
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TU 2008 SLD H
Probabilità di superamento (PVR) 63.0 e periodo di ritorno (TR) 75 (anni)
Ss 1.500
TB 0.14 [sec]
TC 0.41 [sec]
TD 1.89 [sec]
ag/g 0.0718
Fo 2.5125
TC* 0.2500
TU 2008 SLO H
Probabilità di superamento (PVR) 81.0 e periodo di ritorno (TR) 45 (anni)
Ss 1.500
TB 0.13 [sec]
TC 0.40 [sec]
TD 1.82 [sec]
ag/g 0.0544
Fo 2.5046
TC* 0.2410
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Fattori di partecipazione per il calcolo delle masse:
Condizione
Commento
Fattore di Partecipazione
1
peso proprio
1.000000
2
permanenti
1.000000
3
neve
0.000000
Vespai, sottofondi e massetti
Tutto l’edificio è realizzato su di un vespaio in materiale arido di cava o ghiaia natura dello
spessore di cm. 30, su cui viene posto in opera il massetto di sottopavimentazione in
calcestruzzo dello spessore di cm. 10 armato con rete elettrosaldata, avente diametro di
mm. 6 e passo 20x20.
Nella zona spogliatoi, sul massetto armato viene posta in opera la caldana, per
adeguamento di livelli e formazione pendenze, in cemento cellulare alleggerito con
polistirolo o aggreganti di argilla espansa, per uno spessore minimo di cm. 10. Per la posa
dei pavimenti viene realizzato un massetto in sabbia e cemento.
Nell’ambiente palestra, i pannelli radianti per il riscaldamento sono ricoperti da caldana
termica additivata per il miglioramento dell’ omogeneità, dell’ elasticità e della compattezza.
La caldana viene rasata con malta fine premiscelata autolivellante per la successiva posa
della pavimentazione sportiva.
Impermeabilizzazioni ed isolamenti
I sottofondi sono trattati con la posa di una membrana bitume polimero plastomerica,
armata con feltro di vetro.
La copertura della sala per attività sportive viene impermeabilizzata mediante applicazione
a fiamma di una doppia guaina prefabbricata bituminosa termoplastica.
La copertura del corpo spogliatoi viene impermeabilizzata mediante posa di due guaine
bitumate incrociate al poliestere, con la seconda a finitura ardesiata.
In tutte le murature perimetrali si prevede la messa in opera di adeguate bande tagliamuro
in guaina bituminosa dello spessore di mm.3 per impedire la risalita di umidità.
Ing. Gianfranco Gaudenzi
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L’isolamento termico dell’impianto di riscaldamento a pavimento è realizzato in polistirene
estruso, spessore 30 mm, densità 35 kg/mc.
L’isolamento termico delle coperture è realizzato in pannelli di polistirene.
Tamponamenti perimetrali e partizioni interne
I tamponamenti perimetrali sono costituiti da murature in termolaterizio alveolato,
generalmente rifoderate in laterizio forato di cm 8 di spessore.
Le tramezzature sono in blocchi di laterizio forato, generalmente di spessore 12 cm.
Intonaci e tinteggiature
Gli intonaci interni ed esterni sono del tipo premiscelato a base di cemento, sabbia fine e
calce.
Le pareti interne della zona spogliatoi sono tinteggiate con idropittura lavabile fino
all’altezza di m 2,20 e con tinta a tempera fino al soffitto. Le pareti interne del palazzetto
sono tinteggiate con pittura a tempera.
Le pareti esterne sono tinteggiate con idropittura acrilica alla farina di quarzo.
Pavimenti e rivestimenti
Per tutte le aree funzionali, ad esclusione dell’area di gioco principale e della palestra si
prevedono pavimenti in gres porcellanato formato 30x30 con finitura antisdrucciolo.
Nelle zone servizi igienici – docce – disimpegno sono previsti rivestimenti delle pareti in
piastrelle monocottura formato cm. 20x20 posate a colla, fino all’altezza di m.2,20.
Date le caratteristiche d’uso dell’ambiente palazzetto polifunzionale, il progetto prevede
Pavimento sportivo in gomma costituito da tre strati a struttura differenziata composto da
strato superficiale omogeneo di usura a base di gomma naturale e sintetica, cariche
minerali, vulcanizzanti, stabilizzanti e pigmenti coloranti con superficie opaca, liscia,
antiriflesso ed effetto cromatico a tonalità semiunita di spessore mm. 1,0 e sottostrato
portante composto da uno strato omogeneo idoneo a sopportare sollecitazioni e pressioni
concentrate e continue di spessore mm. 1,0; i due strati saranno calandrati e vulcanizzati a
formare un materiale unico di spessore costante pari a mm. 2,0 che verrà accoppiato ad un
sottofondo elastico espanso costituito da schiuma poliuretanica a celle aperte di mm. 5,5
con densità e durezza appositamente modulate per garantire determinati valori di
assorbimento degli urti, ritorno di energia, elasticità, isolamento acustico e capacità
portante.
Il prodotto finale si presenta con una superficie liscia, opaca e antiriflesso dello spessore
totale di mm. 7,5, nel formato teli di altezza cm. 190 e lunghezza massima pari a ml.18,00
con un peso complessivo di 6,1 kg/mq
Tale pavimento viene incollato ad una lamina costituita da speciali resine viniliche e fibra di
vetro stabilizzante con una serie di peduncoli in resina espansa nella parte sottostante dello
spessore di mm. 1,2, nel formato teli di altezza cm. 200 e lunghezza massima pari a ml.
50,00 con un peso complessivo di 1,05 kg/mq
La lamina stabilizzante viene solo appoggiata al sottofondo ed i teli dovranno essere posati
a giunzioni avvicinate; su di essi, ma con giunzioni non corrispondenti, verranno
successivamente incollati con collanti a base di resine poliuretaniche bicomponenti,
(consumo di c.a. 450 gr/mq) i teli della pavimentazione sportiva.
Il tutto va a formare un unico pavimento autoposante dello spessore totale nominale di mm.
8,7, mentre lo spessore reale del prodotto finito compreso collante adesivo è di mm.9,0 con
un peso complessivo di 7,60 kg/mq.
Ing. Gianfranco Gaudenzi
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La pavimentazione è provvista di marcatura CE, ed è conforme alla normativa EN 14904
(tipo P1) e alla normativa EN13501-1 (classe al fuoco Cfl-S1).
Il pavimento possiede inoltre le seguenti caratteristiche tecniche:
• Durezza dello strato di superficie 90 Shore A (UNI ISO 7619-1);
• stabilità dimensionale: (UNI EN ISO 23999) nessuna variazione apprezzabile
• esente da alogeni, cadmio, formaldeide ed amianto;
• classificazione al fuoco: classe B-s1 (UNU EN 23501-1);
• rimbalzo della palla: (UNI EN 12235) > 98%;
• resistenza allo scivolamento: (UNI EN 13036-4) conforme;
• resistenza agli urti: (UNI EN 14808) 27;
• deformazione verticale: (UNI EN 14809)1,5;
• resistenza all’usura: (UNI EN ISO 5470-1) conforme;
• brillantezza speculare: (UNI EN ISO 2813) conforme;
• resistenza all’impronta: (UNI EN 1516) 0,2;
• resistenza all’impatto: (UNI EN 1517) conforme.
Controsoffitti
Nell’atrio di ingresso atleti e nei corridoi di distribuzione spogliatoi si prevede l’installazione
di un controsoffitto in lastre di cartongesso, dello spessore di cm 1,5, tinteggiato a tempera.
La sala per l’attività sportiva è dotata di controsoffitto fonoassorbente in pannelli di
agglomerato di fibre minerali, dimensioni cm. 60x60, spessore cm. 1,5 , con finitura
superficiale rasata o semirasata, posati su struttura portante e trasversale costituita da
profili a T rovescio con maglia di idonee dimensioni, pendinature rigide regolabili in altezza.
Tutti i profili metallici dovranno essere in acciaio zincato e preverniciati quelli eventualmente
in vista , su superficie bianca opaca, classe 0 di resistenza al fuoco.
Serramenti esterni
Struttura
I profili metallici saranno estrusi in lega primaria di alluminio EN AW-6060, verniciati come
di seguito indicato.
La larghezza del telaio fisso sarà di 65 mm, come l'anta complanare sia all'esterno che
all'interno delle porte d’ingresso, mentre l’anta a sormonto delle finestre (all'interno)
misurerà 75 mm. mentre la larghezza del telaio e anta nel caso di porte di ingresso con
funzione di uscite di sicurezza sarà di mm. 65.
Tutti i profili, sia di telaio che di anta, dovranno essere realizzati secondo il principio delle 3
camere, costituiti cioè da profili interni ed esterni tubolari e dalla zona di isolamento, per
garantire una buona resistenza meccanica e giunzioni a 45° e 90° stabili e ben allineate.
Le ali di battuta dei profili di telaio fisso (L,T etc.) saranno alte 25 mm.
I semiprofili esterni dei profili di cassa dovranno essere dotati di una sede dal lato muratura
per consentire l'eventuale inserimento di coprifili per la finitura del raccordo alla struttura
edile.
Le pareti in vista, interne ed esterne, dei profili avranno spessore nominale di 2 mm con
una tolleranza di ± 0,2 mm. Dovrà essere possibile realizzare se necessario, finiture e colori
diversi sui profili interni ed esterni.
Il collegamento tra la parte interna e quella esterna dei profili sarà realizzato in modo
continuo e definitivo mediante listelli di materiale sintetico termicamente isolante (tipo
Polythermid o Poliammide). Il valore di trasmittanza termica delle singole sezioni Uf,
calcolato secondo UNI EN ISO 10077-2 o verificato in laboratorio secondo le norme UNI
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EN ISO 12412-2 dovrà essere compreso tra 2,1 W/m²°K e 3,2 W/m²°K. I listelli isolanti
dovranno essere dotati di due inserti in alluminio, posizionati in corrispondenza della zona
di accoppiamento, per aumentare la resistenza allo scorrimento del giunto. Tale resistenza,
misurata su profili già trattati o sottoposti a ciclo termico idoneo, sarà superiore a 2,4 KN
(prova eseguita su 10 cm. di profilo). I listelli isolanti dovranno avere una larghezza minima
di 17,5 mm per i profili delle porte e 27,5 mm per i telai fissi e le ante finestre.
Su tutti i telai, fissi e apribili, verranno eseguite le lavorazioni atte a garantire il drenaggio
dell'acqua attorno ai vetri e la rapida compensazione dell'umidità dell'aria nella camera di
contenimento delle lastre. I profili dovranno avere i listelli perfettamente complanari con le
pareti trasversali dei semiprofili interni per evitare il ristagno dell'eventuale acqua di
infiltrazione o condensazione. I semiprofili esterni avranno invece le pareti trasversali
posizionate più basse per facilitare il drenaggio verso l'esterno (telai fissi) o nella camera
del giunto aperto (telai apribili).
Il drenaggio e la ventilazione dell'anta non dovranno essere eseguiti attraverso la zona di
isolamento ma attraverso il profilo esterno. Le asole di drenaggio dei telai saranno protette
esternamente con apposite conchiglie, che nel caso di zone particolarmente ventose, in
corrispondenza di specchiature fisse, saranno dotate di membrana.
Accessori di movimentazione
Nel caso di porte d’ingresso con funzione di uscita di sicurezza dovranno essere previsti i
relativi maniglioni antipanico con maniglia a leva esterna e serratura di sicurezza
sbloccabile per mezzo della barra antipanico.
Gli accessori esposti dovranno essere realizzati in lega di alluminio od in altro materiale
compatibile con l'alluminio e di pari resistenza alla corrosione.
La scelta delle apparecchiature base e dei componenti supplementari necessari, deve
essere eseguita in funzione delle dimensioni, pesi e tipo di utenza, nel rispetto delle
indicazioni riportate nella documentazione tecnica del produttore del sistema. Le
apparecchiature devono essere quelle originali del sistema.
Apertura ad anta ribalta con maniglia cremonese - Le apparecchiature saranno dotate della
sicurezza contro l’errata manovra posta nell’angolo superiore dal lato maniglia lontano da
possibili eventuali manomissioni, allo scopo di evitare lo scardinamento dell’anta. I
compassi in acciaio inossidabile saranno collegati rigidamente alla cerniera superiore e
saranno inoltre dotati di sicurezza contro la chiusura accidentale. Gli stessi saranno fissati
sull’anta a mezzo di due punzoni filettati, che foreranno la parete tubolare del profilo. Le
parti in movimento dell’apparecchiatura saranno datate di mollette in nylon antivibrazione.
L’apparecchiatura dovrà avere una portata per le ante complanari di 75 Kg, mentre per le
ante a sormonto 90 Kg o 130 Kg.
Potrà essere previsto l’utilizzo di viti supplementari per il fissaggio delle cerniere solo per
pesi tra 90 Kg e 130 Kg.
Eventuali chiusure supplementari dovranno essere scelte in conformità a quanto previsto
dalle tabelle di dimensionamento del produttore del sistema in funzione del peso delle
dimensioni e della spinta del vento. La maniglia sarà del tipo a cremonese.
Porte ad 1-2 ante - Le porte saranno provviste di cerniere in alluminio cilindriche con le ali
di fissaggio a scomparsa all’interno della camera telaio anta. Il fissaggio avverrà su
contropiastre in alluminio, inserite nei tubolari dei profili. Le cerniere saranno dotate di
dispositivo che dovrà consentire la regolazione delle ante in altezza e lateralmente ad anta
montata. Il numero delle cerniere dovrà essere conforme alle indicazioni riportate nelle
tabelle di dimensionamento, in funzione delle dimensioni e del peso, dal produttore del
sistema. Le porte saranno dotate di serratura con tre catenacci a rotazione e scrocco. I
catenacci saranno dotati di inserti in acciaio ad alta resistenza e come lo scrocco saranno
nichelati.
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La piastra sarà in acciaio inossidabile satinato. Gli incontri saranno regolabili e realizzati in
pressofusione di zama. Le porte con apertura verso l’interno saranno complete di
maniglioni interni ed esterni di forma e colore a scelta della D.L. e di chiudiporta aerei con
bracci a slitta.
Le porte con funzione di uscita di sicurezza saranno complete di maniglioni antipanico con
maniglia a leva esterna e serratura di sicurezza sbloccabile attraverso la barra orizzontale
del maniglione.
Nel caso di porte apribili verso l’interno, si dovranno prevedere maniglioni interni ed esterni
in acciaio inox diam. mm. 40 (tipo mod. PBA), serratura di sicurezza a tre punti di chiusura
con incontro elettrico. Tutte le porte a prescindere dal senso di apertura dovranno essere
complete di chiudiporta aerei con bracci a slitta (tipo mod. Dorma o Geze).
Detti meccanismi dovranno consentire una regolazione micrometrica della pressione da
esercitare sul serramento e dell'arresto in posizione chiuso e/o aperto. Dovrà essere
garantita l'accessibilità e facile manutenzione ai meccanismi.
Guarnizioni e sigillature
Valgono le prescrizioni della General Electric Silicones Italia della Federal Specification
Americana, delle Norme UNI ed UNCSAAL.
Tutte le guarnizioni dovranno soddisfare le specifiche di prestazione del punto c. del
presente articolo.
In corrispondenza e lungo tutto lo sviluppo della linea di contatto tra il controtelaio con il
telaio maestro, per le finestre, con il bancale, dovrà essere applicata una guarnizione
continua.
La traversa superiore del controtelaio non dovrà in alcun caso avere la funzione di
architrave o di sostegno o di casseratura del vano murario di alloggiamento del serramento.
Il controtelaio verrà installato dopo la realizzazione delle spalle murarie. Il distacco tra
queste ultime e l’estradosso del montante del controtelaio dovrà essere contenuto entro il
limite di 10 mm. Le liste coprifilo dovranno avere un andamento regolare lungo tutto il loro
sviluppo e ricoprire per almeno 10 mm sia la muratura che il telaio. L’installazione delle liste
coprifilo non potrà essere utilizzata per coprire eventuali difetti di complanarità tra la parete
e il serramento . In questa caso gli accorgimenti da adottare dovranno essere concordati
con la D.L.
Tutte le giunzioni tra i profili saranno incollate e sigillate con colla per metalli poliuretanica a
2 componenti.
Le guarnizioni cingivetro saranno in elastomero (EPDM) e compenseranno le tolleranze di
spessore delle lastre di vetrocamera e/o stratificate, garantendo contemporaneamente, una
corretta pressione di lavoro perimetrale. La guarnizione cingivetro esterna rivestirà il
fermavetro e parte del profilo esterno (a cappotto) e sarà montata a telai vulcanizzati. La
guarnizione complementare di tenuta, anch'essa in elastomero (EPDM), adotterà il principio
dinamico della precamera di turbolenza di grande dimensione (a giunto aperto).
Dovrà essere inserita in una sede ricavata sul listello isolante in modo da garantire un
accoppiamento ottimale ed avere la battuta su un'aletta dell'anta facente parte del listello
isolante per la protezione totale dei semiprofili interni. La continuità perimetrale della
guarnizione sarà assicurata mediante l'impiego di angoli vulcanizzati i quali, forniti di
apposita spallatura, faciliteranno l'incollaggio della guarnizione stessa. In alternativa,
potranno essere previsti telai vulcanizzati. Tutte le guarnizioni saranno marchiate in modo
continuo riportando il codice dell'articolo.
Dopo il montaggio, sia l’infisso sia il bancale delle finestre dovranno essere protetti in modo
da garantire l’integrità fino all’ultimazione dei lavori.
Il sistema complessivo della guarnizione di tenuta, dei gocciolatoi o delle camere di
decompressione ottenute dall’assemblaggio dei profilati degli infissi esterni metallici o in
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PVC, dovranno soddisfare i requisiti di prestazione richiesti.
Le guarnizioni e le sigillature saranno rifilate e rasate in modo da non costituire ricettacolo
d/o deposito di polvere.
Il fornitore presenterà in fase esecutiva, una dichiarazione del fabbricante della guarnizione
contenente il riferimento alla norma, se esistente, e i valori delle caratteristiche.
Il fornitore della facciata presenterà in fase esecutiva, una dichiarazione del fabbricante del
sigillante contenente la normativa di riferimento, i valori delle caratteristiche ed
eventualmente , se richiesto preventivamente, una forma di garanzia per un periodo
temporale prefissato.
Tutti i materiali impiegati dovranno essere accompagnati dalle prescrizioni del Fabbricante
per le caratteristiche e per i criteri di posa in opera. La documentazione relativa dovrà
essere presentata, per approvazione, alla Direzione dei Lavori prima della esecuzione delle
opere.
Protezione superficiale
Tutte le superfici di lega leggera dovranno essere protette contro le corrosioni mediante
verniciatura con polveri termoindurenti a base di resine poliesteri . Questa dovrà essere
eseguita applicando norma UNI 9983 e i controlli dovranno essere svolti come da marchio
di qualità europeo QUALICOAT con particolare riferimento al : tipo di pretrattamento,
brillantezza , lo spessore del rivestimento) , l’aderenza a secco) , durezza , resistenza
all’imbutitura), flessibilità) , la resistenza all’urto, l’aderenza a umido, la resistenza alla
corrosione accelerata, la resistenza alla luce e allo sfarinamento.
Il vetraggio
I profili di fermavetro garantiranno un inserimento minimo del vetro di almeno 14 mm.
I profili di fermavetro saranno inseriti mediante bloccaggi in plastica agganciati al
fermavetro stesso, l'aggancio sarà così di assoluta sicurezza affinchè, a seguito di aperture
o per la spinta del vento il fermavetro non ceda elasticamente.
I bloccaggi dovranno inoltre compensare le tolleranze dimensionali e gli spessori aggiunti,
nel caso della verniciatura, per garantire un corretto aggancio in qualsiasi situazione.
I profili di fermavetro dovranno essere sagomati in modo tale da supportare a tutta altezza
la guarnizione cingivetro interna per consentire una pressione ottimale sulla lastra di vetro.
Il dente di aggancio della guarnizione sarà più arretrato rispetto al filo esterno del
fermavetro in modo da ridurre la sezione in vista della guarnizione riducendo l'effetto
cornice.
Nel caso di pannelli opachi nelle specchiature fisse il sistema dovrà inoltre prevedere il
vetraggio con profili di fermavetro alti 22 mm, inseriti mediante bloccaggi in plastica montati
sul fermavetro stesso i quali dovranno inoltre compensare le tolleranze dimensionali e gli
spessori aggiunti; nel caso della verniciatura, per garantire un corretto aggancio in
qualsiasi situazione i profili di fermavetro dovranno essere sagomati in modo tale da
supportare a tutta altezza la guarnizione cingivetro interna per consentire una pressione
ottimale sulla lastra di vetro. Il dente di aggancio della guarnizione cingivetro interna sarà
più arretrato rispetto al filo esterno del fermavetro in modo da ridurre la sezione in vista
della guarnizione riducendo l’effetto cornice. Gli appoggi del vetro nelle ante saranno in
alluminio ed agganciati alla parte interna del profilo, dovranno avere una lunghezza di 100
mm ed essere realizzati in modo da non impedire il corretto drenaggio e ventilazione della
sede del vetro.
Carterizzazioni esterne
Le inevitabili differenze di quota dovranno essere compensate ed assorbite da carter interni
ed esterni realizzati in lamiera di alluminio pressopiegata spessore non inferiore a mm.
15/10, compreso la coibentazione degli interspazi in lana minerale, le guaine impermeabili
in EPDM e le sigillature siliconiche.
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Messa a terra dei serramenti
L'Appaltatore dovrà provvedere, affinché sia assicurata la continuità elettrica fra i vari
elementi costituenti il serramento e dovrà predisporre, nelle posizioni indicate dalla
Direzione dei Lavori, i necessari attacchi per le connessioni alla rete di messa a terra
generale della costruzione. Si farà riferimento alle normative dettate dal CEI (Comitato
elettrotecnico italiano) 11-8 Impianti di messa a terra .
Certificazioni richieste
Gli infissi forniti in cantiere dovranno essere accompagnati da certificazione che attesti le
prestazioni relative alle specifiche di cui al punto c. del presente articolo: la classe A, E, V,
in cui è omologato; livello di isolamento acustico; livello di isolamento termico.
Potranno essere montati solo dopo l’accettazione della conformità normativa del D.L.
I certificati che forniscono i risultati delle prove di laboratorio per la determinazione della
classe dovranno menzionare chiaramente il tipo di infisso su cui sono state effettuate le
prove.
Dovranno essere fornite inoltre le prestazioni di tutte le componenti che dimostrino il
rispetto di tutte le specifiche riportate nei singoli paragrafi.
Pareti continue a taglio termico
La facciata continua prevede tamponamenti vetrati incollati con sigillante strutturale.
Struttura portante
Il montaggio superiore ed inferiore della facciata continua potrà avvenire indistintamente su:
-struttura continua in tubolare di acciaio zincato opportunamente spessorato e
perfettamente a piombo, fissato con viti e tasselli alla muratura
-staffe di fissaggio in acciaio zincato di forte spessore con viti in acciaio inossidabile aisi
316.
Profili della facciata continua e copertura a taglio termico.
I profili metallici saranno estrusi in lega primaria di alluminio EN AW-6060.
La profondità dei profilati, disponibili in diverse dimensioni, dovrà essere scelta in
conformità al calcolo statico. La sezione architettonica, in vista internamente, sarà di 85
mm e sarà costante anche in corrispondenza dei telai ad inserimento fissi ed apribili a
sporgere.
Tutti i profili saranno predisposti per essere rinforzati all’interno della tubolarità con speciali
estrusi in alluminio con spessori maggiorati.
La superficie esterna della facciata risulterà perfettamente complanare e l'accostamento tra
i vari elementi di tamponamento sarà scandito da una fuga esterna sia verticale che
orizzontale di 20 mm.
I profili a taglio termico dei telai, sui quali saranno incollate le lastre di vetro, potranno avere
finiture superficiali diverse tra interno ed esterno.
Il profilo sul quale verrà applicato il collante strutturale sarà trattato secondo le indicazioni e
le specifiche del fornitore del sigillante e sarà marcato su tutta la lunghezza con riportate le
indicazioni del fornitore della finitura superficiale e la data di produzione.
Il sistema dovrà inoltre prevedere:
-profili isolati adatti a compensare le inevitabili differenze di quote nel collegamento della
facciata alla struttura dell'edificio garantendo, contemporaneamente, la complanarità con le
superfici della facciata.
-idonei profili di traverso per l’inserimento a scomparsa dei motori per l’azionamento di
aperture a sporgere e parallele
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-profili di montante sdoppiati per il montaggio a telai e per la realizzazione di angoli interni
ed esterni (spezzare geometriche).
-profili di traverso di profondità idonea all’allineamento interno con il profilo di montante.
L'interruzione del ponte termico fra la parte strutturale interna e le copertine di chiusura
esterne sarà realizzata mediante l'interposizione di un listello estruso di materiale sintetico
termicamente isolante, di dimensione adeguata allo spessore delle lastre di tamponamento
o dei telai delle parti apribili. Il valore del coefficiente di trasmittanza termica Uf della
struttura di facciata dovrà essere calcolato secondo UNI EN ISO 10077-2 per le diverse
sezioni del sistema e per le diverse profondità degli elementi strutturali.
I profili strutturali saranno dotati di canaline ad altezze differenziate. L’eventuale acqua di
infiltrazione o condensa verrà così drenata dal piano di raccolta del traverso su quello più
basso del montante e da qui guidata fino alla base della costruzione.
Il sistema dovrà inoltre prevedere la possibilità di drenaggio da ogni singola specchiatura.
In corrispondenza delle giunzioni traverso montante la speciale guarnizione di battuta
interna verrà parzialmente asportata in modo da realizzare una barriera all’acqua che
eviterà anche il sorgere di fastidiosi scricchiolii dovuti alle variazioni dimensionali
(dilatazioni).
I pannelli in vetrocamera verranno sigillati al profilo perimetrale in stabilimento lasciando
uno spazio su tutto il perimetro atto a garantire la ventilazione ed il drenaggio dell’eventuale
acqua di condensa attraverso i fori che dovranno essere realizzati sul telaio in conformità a
quanto specificato nel catalogo delle lavorazioni del produttore del sistema.
Staffe di fissaggio
Realizzate in acciaio zincato di forte spessore con viteria in acciaio inox AISI 316.
Accessori di movimentazione
La scelta delle apparecchiature base e dei componenti supplementari necessari, deve
essere eseguita in funzione delle dimensioni, pesi e tipo di utenza, nel rispetto delle
indicazioni riportate nella documentazione tecnica del produttore del sistema.
Le apparecchiature devono essere quelle originali del sistema.
In funzione della combinazione dei componenti dell’apparecchiatura scelti saranno
realizzabili ante con pesi fino a 250 Kg.
Saranno inoltre disponibili:
-bracci limitatori di apertura con la funzione unica di limitare l’angolo di apertura dell’anta a
sporgere.
-Dispositivo per l’arresto dell’anta in qualsiasi posizione di apertura attivato dalla semplice
rotazione a 90° della maniglia.
Guarnizioni e sigillature
La tenuta sarà realizzata con tre diverse barriere realizzate con guarnizioni in EPDM; la
guarnizione esterna verrà applicata a telai vulcanizzati mentre quella doppia intermedia con
apposite crociere prestampate in modo da garantire la continuità della tenuta anche in
corrispondenza delle giunzioni.
A garanzia dell’originalità, tutte le guarnizioni dovranno essere marchiate in modo continuo
riportando l’indicazione del numero dell’articolo.
Sigillatura strutturale
La sigillatura strutturale sarà eseguita con sigillante siliconico per impieghi strutturali (tipo
Dow Corning, Tremco o Sika Engineering).
La sigillatura sarà realizzata da vetrerie, qualificate dal produttore del sigillante, e eseguita
in stretta conformità alle prescrizioni dello stesso e di quanto previsto dalla guida tecnica
ETAG 002 e dovrà essere certificata.
Banchine interne e esterne
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Saranno realizzate in lamiera di alluminio spessore mm.20/10 opportunamente
pressopiegate, complete di coibentazione e fissaggi a scomparsa.
I giunti orizzontali di dilatazione termica
Le dilatazioni orizzontali saranno compensate dalla giunzione traverso-montante che
prevederà fissaggi asolati o impiegando montanti sdoppiati.
Il sistema prevederà dei giunti per consentire le dilatazioni verticali dei montanti; questi
ultimi verranno interrotti sopra i traversi e collegati tra loro da cannotti ricavati da profili
estrusi in alluminio verniciati e da idonei particolari di tenuta.
Il vetraggio
Le lastre di vetro camera dovranno essere adeguatamente supportate in corrispondenza
del traverso inferiore del telaio per evitare che la sigillatura strutturale sia sollecitata a taglio
dal peso dei tamponamenti.
-Vetro camera con lastre sfalsate.
La lastra interna sarà supportata dal un apposito appoggio largo 100 mm agganciato al
profilo di telaio.
La lastra esterna sarà supportata da appositi appoggi larghi sempre 100 mm fissati a
mezzo viti al profilo di telaio.
Spessore complessivo del vetro mm 37
Porte inserite all'interno del reticolo di facciata continua
Le porte in due ante con funzione di uscita di sicurezza saranno realizzate con profili a
taglio termico tipo serie SCHÜCO Royal S 65.
Tutti i profili esterni saranno rivestiti dal tamponamento vetrato, la tecnologia utilizzata sarà
quella dell’incollaggio strutturale.
Le cerniere saranno del tipo a scomparsa non visibili sia dall’esterno sia dall’interno.
I maniglioni antipanico sono previsti con maniglia a leva esterna e serratura di sicurezza
sbloccabile per mezzo della barra antipanico, e i chiudiporta sono aerei con bracci a slitta,
tipo mod. Geze.
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Rev. 1 – dic.2015
C. ELABORATI PROGETTUALI
C.1 ELABORATI CHE COMPONGONO IL PROGETTO PRELIMINARE
Gli elaborati che compongono il presente progetto preliminare sono:
•
•
•
•
•
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•
•
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•
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•
•
•
REL:
CAR:
CAL:
TAVOLA 1:
TAVOLA 2:
TAVOLA 3:
TAVOLA 4:
TAVOLA 5:
TAVOLA 6:
TAVOLA 7:
TAVOLA 8:
TAVOLA 9:
TAVOLA 10:
TAVOLA 1A:
TAVOLA 2A:
TAVOLA 3A:
TAVOLA 1E:
RELAZIONE ILLUSTRATIVA E TECNICA
RELAZIONE CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI
CALCOLO SOMMARIO DELLA SPESA
INQUADRAMENTO
PLANIMETRIA GENERALE
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
SIMULAZIONI ESTERNO ED INTERNO
PIANTA PIANO INTERRATO
PIANTA PIANO TERRA
PIANTA COPERTURA
SEZIONI
PROSPETTI
CONCEPT
SCHEMA IMPIANTO ANTINCENDIO MECCANICI: PLANIMETRIA GENERALE
SCHEMA IMPIANTO ANTINCENDIO MECCANICI: LIVELLO PIANO INTERRATO
SCHEMA IMPIANTO ANTINCENDIO MECCANICI: LIVELLO PIANO TERRA
SCHEMA IMPIANTO ELETTRICO: PLANIMETRIA ILLUMINAZIONE E FORZA
MOTRICE
TAVOLA 2E: SCHEMA IMPIANTO ELETTRICO: PLANIMETRIA IMPIANTI SPECIALI
TAVOLA 3E: SCHEMA IMPIANTO ELETTRICO: PLANIMETRIA IMPIANTO FOTOVOLTAICO
TAVOLA 1M: SCHEMA IMPIANTO GAS METANO: PLANIMETRIA GENERALE
TAVOLA 2M: SCHEMA IMPIANTO GAS METANO: LIVELLO PIANO INTERRATO
TAVOLA 3M: SCHEMA IMPIANTI MECCANICI: CENTRALE TERMICA
TAVOLA 4M: SCHEMA IMPIANTI MECCANICI: SCARICHI PIANO INTERRATO
TAVOLA 5M: SCHEMA IMPIANTI MECCANICI: SCARICHI PIANO TERRA
TAVOLA 6M: SCHEMA IMPIANTI MECCANICI: PLANIMETRIA ESTERNA IMPIANTO IDRICO
SANITARIO
TAVOLA 7M: SCHEMA IMPIANTI MECCANICI: PIANO INTERRATO – IMPIANTO IDRICO
SANITARIO
TAVOLA 8M: SCHEMA IMPIANTI MECCANICI: PIANO TERRA – IMPIANTO IDRICO
SANITARIO
TAVOLA 9M: SCHEMA IMPIANTI MECCANICI: PIANO INTERRATO – IMPIANTO DI
RISCALDAMENTO
TAVOLA 10M: SCHEMA IMPIANTI MECCANICI: PIANO TERRA – IMPIANTO DI
RISCALDAMENTO
TAVOLA 11M: SCHEMA IMPIANTI MECCANICI: PIANO INTERRATO – IMPIANTO ESTRAZIONE E
RICAMBI D’ARIA
TAVOLA 12M: SCHEMA IMPIANTI MECCANICI: PIANO TERRA – IMPIANTO ESTRAZIONE E
RICAMBI D’ARIA
Ing. Gianfranco Gaudenzi
Comune di Sirmione
File: Relazione illustrativa e tecnica
Palazzetto polifunzionale
Progetto preliminare
Relazione illustrativa e tecnica
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C.2 ELABORATI DA ADOTTARE IN SEDE DI PROGETTO DEFINITIVO
Il progetto definitivo sarà composto almeno dai seguenti elaborati:
• Relazione generale
• Relazioni tecniche e relazioni specialistiche
• Rilievi planimetrici
• Elaborati grafici
• Calcoli delle strutture e degli impianti
• Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici
• Elenco prezzi unitari
• Computo metrico estimativo
• Quadro economico
• Calcolo di incidenza percentuale della quantità di manodopera
• Cronoprogramma
• Schema di contratto e capitolato speciale di appalto
• Linee guida per la stima degli oneri per la sicurezza del cantiere
Relazioni tecniche e relazioni specialistiche
• Relazione geologica e geoidrologica
• Relazione geotecnica e geomeccanica
• Relazione idrologica ed idraulica
• Relazione archeologica
• Relazione sismica
• Relazione tecnica opere civili
• Relazione tecnica impianti
• Relazione sulla gestione dei materiali
• Relazione sulla cantierizzazione
• Relazione sull’impatto acustico
ELABORATI GRAFICI generalmente in scala 1:100
ARCHITETTURA
•
•
•
•
•
•
•
•
stralcio dello strumento urbanistico generale
planimetria generale
planimetria attacco a terra quote, con sezioni illustrative dei profili significativi
dell’intervento
piante di tutti i livelli quotate con destinazioni d’uso
sezioni complessive quotate
prospetti di tutti i fronti quotati con materiali
piante intervento edilizio demolizioni-ricostruzioni
sezioni intervento edilizio demolizioni-ricostruzioni
prospetti intervento edilizio demolizioni ricostruzioni
•
STRUTTURE
•
•
•
•
•
•
strutture di fondazione
strutture di elevazione
strutture di solaio ed orizzontamento
sezioni strutturali
fonometrie principali
nodi tipici
Ing. Gianfranco Gaudenzi
Comune di Sirmione
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Progetto preliminare
Relazione illustrativa e tecnica
•
progetto consolidamento e interventi sull’esistente
•
•
•
•
•
progetto involucro edilizio
progetto sistemi di isolamento termico
progetto reti e sottoservizi
progetto sistemi di smaltimento fluidi e aeriformi
abaco tipologie partizioni-orizzontamenti
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Rev. 1 – dic.2015
• progetto demolizioni
AMBIENTE E SISTEMA EDILIZIO
IMPIANTI TECNOLOGICI
IMPIANTI MECCANICI
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Distribuzione principale fluidi unifilare
Distribuzione principale aria unifilare
Centrale produzione calore: distribuzione apparecchi
Centrale frigorifera: distribuzione apparecchi
Impianto antincendio e rivelazione fumi
Centrale antincendio
Schemi funzionali
IMPIANTI ELETTRICI
Distribuzione principale FEM unifilare
Distribuzione principale illuminazione unifilare
Distribuzione principale rete dati unifilare
Distribuzione principale impianti speciali unifilare
Schema quadri principali
Il progetto definitivo sarà in ogni caso composto da tutti gli elaborati specialistici necessari
per ottenere i pareri di Legge (VV. F. , A.U.S.L. , ecc.)
C.3. ELABORATI DA ADOTTARE IN SEDE DI PROGETTO ESECUTIVO
Il progetto esecutivo sarà composto dai seguenti elaborati:
RELAZIONI
•
•
•
•
Relazione generale
Relazione sulle strutture
Relazione tecnica opere architettoniche
Relazione tecnica impianti
ELABORATI GRAFICI generalmente in scala 1:50 con particolari in scala 1:20
ARCHITETTURA
PLANIMETRIE GENERALI
•
•
•
•
•
planimetria generale
quote e distacchi
tracciamento plano altimetrico
sottoservizi
sistemazioni e pavimentazioni esterne
•
•
architettoniche generali quotate di tutti i livelli con classificazione locali
architettoniche di dettaglio, riferimento abaci, particolari
PIANTE
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Progetto preliminare
•
Relazione illustrativa e tecnica
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architettoniche di dettaglio con forometrie, riferimento impianti e terminali impianti
SEZIONI
•
•
•
•
architettoniche generali quotate con rimando particolari
architettoniche di dettaglio con riferimento abaci, particolari
architettoniche di dettaglio con passaggio impianti
architettoniche di dettaglio ambiente con posizionamento terminali
•
•
architettonici di tutti i fronti
architettonici di dettaglio
PROSPETTI
PARTICOLARI COSTRUTTIVI
•
•
architettonici riferimento abaci
componenti edilizie
STRUTTURE
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
modellazione sismica
piante generali strutture di fondazione carpenterie riferimento EPU
nodi tipici ed armature fondazioni
particolari costruttivI strutture di fondazione
piante generali strutture di elevazione carpenterie riferimento EPU
nodi tipici e armature strutture di elevazione
particolari costruttivi strutture di elevazione
piante generali orizzontamenti e solai carpenterie riferimento EPU
nodi tipici ed armature
strutture speciali
particolari costruttivi
progetto demolizioni
progetto consolidamento ed adeguamento sismico struttura esistente
AMBIENTE E SISTEMA EDILIZIO
•
•
•
•
•
progetto esecutivo involucro edilizio
progetto esecutivo sistemi di isolamento termico
progetto esecutivo sistemi di smaltimento fluidi e aeriformi
progetto esecutivo acustica
progetto esecutivo sistemi antincendio, compartimentazioni e vie di esodo
ABACI
•
•
•
•
chiusure esterne
chiusure interne
partizioni esterne
partizioni interne
IMPIANTI TECNOLOGICI
IMPIANTI MECCANICI
•
•
•
•
•
•
Progetto esecutivo distribuzione fluidi
Progetto esecutivo distribuzione aria
Progetto esecutivo Centrale produzione calore
Progetto esecutivo Centrale frigorifera:
Progetto esecutivo Impianto antincendio e rivelazione fumi
Progetto esecutivo Centrale antincendio
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Progetto preliminare
•
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•
Relazione illustrativa e tecnica
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Schemi funzionali
IMPIANTI ELETTRICI
Progetto esecutivo distribuzione principale FEM
Progetto esecutivo illuminazione
Progetto esecutivo rete
Progetto esecutivo impianti speciali
Schemi quadri
RELAZIONE DI CALCOLO DELLE STRUTTURE
•
•
•
•
Indicazione norme di riferimento
Qualità e caratteristiche meccaniche dei materiali
Analisi dei carichi
Verifiche statiche
CALCOLI ESECUTIVI DEGLI IMPIANTI
•
•
•
Descrizione particolareggiata delle parti di ogni impianto
Relazione di calcolo di ogni impianto
Caratteristiche funzionali e qualitative dei materiali, macchinari ed apparecchiature
PIANO DI MANUTENZIONE
OPERE EDILI
•
•
•
Manuale d’uso
Manuale di manutenzione
Programma di manutenzione
STRUTTURE
•
•
•
Manuale d’uso
Manuale di manutenzione
Programma di manutenzione
IMPIANTI TECNOLOGICI
•
•
•
Manuale d’uso
Manuale di manutenzione
Programma di manutenzione
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
•
•
•
•
Relazione
Lay out cantiere
Computo oneri sicurezza
Fascicolo dell’opera
CRONOPROGRAMMADELLE LAVORAZIONI
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D. PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA
DEI PIANI DI SICUREZZA
La gestione della sicurezza del cantiere del nuovo palazzetto polifunzionaleha origine da un
corretto adempimento delle attività e degli obblighi, precisati dall’art. 91 del D.Lgs 81/2008,
del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione, il quale appronterà il Piano di
Sicurezza e Coordinamento (PSC) e tutti gli elaborati tecnici necessari per la prevenzione e
protezione dei potenziali rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori addetti alla
realizzazione dell’opera.
La localizzazione dell’area di intervento non presenta rischi ambientali che richiedono
particolari prescrizioni per l’osservanza delle norme di sicurezza.
Il Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione nella redazione del Piano di
Sicurezza e Coordinamento definirà con particolare attenzione i seguenti aspetti:
• obblighi e responsabilità dell’impresa;
• caratteristiche dei referenti per la sicurezza richiesti all’impresa;
• requisiti richiesti per le ditte subappaltatrici;
• coordinamento fra impresa, subappaltatori e lavoratori autonomi;
• presenza in cantiere esclusivamente di personale autorizzato;
• attività di formazione ed informazione dei lavoratori;
• utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
• misure di prevenzione contro il rischio di caduta dall’alto.
Nell'allestimento e nell'organizzazione del cantiere si terrà conto in primis della viabilità di
accesso all'area interessata dai lavori per poi procedere all'organizzazione delle viabilità
interna al cantiere sia carraia che pedonale. L'area di cantiere dovrà essere recintata con
idonea recinzione aperta solo per la realizzazione degli accessi al cantiere stesso.
In particolare verranno individuati i percorsi pedonali dai servizi di cantiere (baracca di
cantiere, servizi igienici, eventuali locali di riposo, deposito attrezzi....) alla zona di
lavorazione e le vie di passaggio dei mezzi meccanici di cantiere (automezzi, autogrù
escavatori....) evitando al meglio le loro interferenze.
Le due viabilità (carraia e pedonale) saranno per quanto possibile separate tra loro; per le
eventuali interferenze tra i due generi di viabilità durante specifiche fasi lavorative verranno
date indicazioni sia nel piano di sicurezza che durante la fase esecutiva dell'opera se si
verificheranno situazioni diverse o non previste dal PIANO DI SICUREZZA predisposto dal
coordinatore in fase di progettazione dell'opera.
Nelle planimetrie relative al “progetto sicurezza” saranno evidenziate le opere provvisionali
necessarie alla realizzazione dell'opera in sicurezza, quali: ponteggi lungo il perimetro del
fabbricato, parapetti per la protezione dalla caduta dall'alto dalle scale in attesa della messa
in opera delle ringhiere, protezione mediante parapetto realizzato a regola d'arte
dell'apertura nella struttura dell'ascensore e dei lucernari in copertura.
Per l'organizzazione del cantiere verranno fornite planimetrie con l'indicazione
dell'ubicazione dei vari servizi, depositi ecc. necessari allo svolgersi dell'attività lavorativa in
sicurezza; in particolare verranno collocati i seguenti servizi all'interno dell'area di cantiere:
Ufficio di cantiere a disposizione anche della direzione lavori, del coordinatore per
l'esecuzione dei lavori ove saranno conservati i documenti inerenti le lavorazioni da
svolgersi all'interno del cantiere (es. disegni progettuali, piano di sicurezza, copia
autorizzazioni e notifiche, piani operativi delle diverse imprese partecipanti ai lavori, libri
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matricola, giornale di cantiere, registro infortuni, cassetta di pronto soccorso, piani di
montaggio e smontaggio dei ponteggi, manuale di montaggio d'uso di manutenzione e di
smontaggio degli impianti di sollevamento, nonché libro di verifica e la dichiarazione di
conformità degli stessi impianti; manuale d'uso e di manutenzione, dichiarazione di
conformità di tutte le attrezzature e macchine presenti in cantiere, copia della denuncia
all'ISPSEL dell'impianto di messa a terra del cantiere e dell'impianto di protezione contro le
scariche atmosferiche, dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico di cantiere,
eventuale progetto dell'impianto elettrico di cantiere, certificazione dei quadri elettrici,
documentazione di verifica semestrale degli estintori.... ).
Locale di ricovero che dovrà consentire ai lavoratori di proteggersi nel caso di intemperie,
o quando il caldo è eccessivo. Potrà essere coincidente con il refettorio e dovrà essere
dotato di tavoli e sedie in numero adeguato ai lavoratori presenti.
Spogliatoio che dovrà avere una capacità sufficiente, essere possibilmente vicino ai locali
di lavoro, aerato, illuminato, ben difeso dalle intemperie, riscaldato durante la stagione
fredda e munito di sedili e di armadietti personali che consentano a ciascun lavoratore di
posizionarvi eventualmente i propri indumenti durante il lavoro. Gli spogliatoi dovranno
essere distinti per i due sessi nel caso in cui nel cantiere vi lavorino anche delle donne.
Dovrà essere possibilmente vicino ai servizi igienici.
Servizi igienici che dovranno essere dotati di latrine e lavabi. Dovranno essere presenti
acqua, detergenti e mezzi per asciugarsi.
Verranno inoltre individuata la collocazione del deposito rifiuti e del deposito materiali, in
particolare:
Deposito materiali è il luogo o locale in cui vengono immagazzinati o stoccati i materiali, i
prodotti chimici o cancerogeni che si dovranno utilizzare per le varie lavorazioni. La
localizzazione del deposito materiali è subordinata all'organizzazione generale del cantiere
ed in particolare dipende dai possibili percorsi interni al cantiere stesso in modo da facilitare
il carico e lo scarico degli stessi materiali. Risulta dunque opportuno destinare una
particolare area del cantiere a deposito materiali; tale area dovrà essere delimitata e in
zona tale da non ostacolare o creare pericolo nelle diverse lavorazioni da effettuarsi in
cantiere. Le dimensioni dell'area devono essere tali da consentire di manovrare in
sicurezza i materiali sia manualmente sia con l'ausilio di eventuali mezzi si sollevamento.
Nel caso si rendesse necessaria la fruibilità di alcune zone di cantiere non più interessate
dalle lavorazioni (parti finite e fruibili autonomamente dell'opera) su richiesta
dell'amministrazione comunale verranno studiate le vie di accesso alle zone stesse
separandole dagli eventuali rischi del cantiere ancora in fase di lavorazione mediante
recinzioni mobili, cartellonistica con l'indicazione delle vie da seguire, comportamenti da
adottare da parte degli utenti.
IMPIANTI DI CANTIERE
Il cantiere darà dotato degli impianti tecnici necessari per il funzionamento del cantiere
stesso e per la sicurezza di quanti in esso vi operano. Saranno eseguiti secondo la corretta
regola dell'arte e nel rispetto delle leggi vigenti uno o più impianti elettrici: per
l'alimentazione di macchine e/o attrezzature, messa a terra, l'allacciamento alla rete
telefonica.
Sarà sempre garantita la disponibilità in cantiere di un apparecchio telefonico, fisso o
mobile, per poter chiamare tempestivamente i soccorsi in caso di emergenza.
Le parti metalliche degli impianti a bassa tensione (fino a 400 V) situati in luoghi
normalmente bagnati o anche molto umidi o in immediata prossimità di grandi masse
metalliche saranno collegate a terra.
L'impianto sarà ad anello chiuso per conservare l'equipotenzialità delle masse anche in
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caso di taglio accidentale di un conduttore di terra e sarà unico per l'intero cantiere.
Tutte le apparecchiature elettriche, le grandi masse metalliche ed i ponteggi saranno
collegati all'impianto di terra: questi collegamenti saranno effettuati in corrispondenza delle
masse elettriche, cioè di quelle parti che possono andare in tensione per cedimento
dell'isolamento funzionale. Prima della messa in esercizio dell'impianto elettrico del cantiere
la ditta abilitata che lo ha realizzato dovrà compiere la verifica dell'impianto di messa a
terra, redigendo un documento in cui siano riportati i valori di resistenza di terra.
Il cantiere sarà considerato, dal punto di vista elettrico, "ambiente bagnato con presenza di
masse metalliche", e pertanto sarà vietata utilizzazione di qualsivoglia utensili di classe I.
Sarà assolutamente vietato mettere fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando,
sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con altri di diversa taratura o peggio
ancora utilizzando sistemi di fortuna.
Particolare cura, volta a salvaguardarne lo stato manutentivo, dovrà essere tenuta da parte
dei lavoratori nei confronti dell'impianto elettrico di cantiere (in particolare nei confronti dei
cavi, dei contatti, degli interruttori, delle prese di corrente, delle custodie di tutti gli elementi
in tensione), data la sua pericolosità e la rapida usura cui sono soggette tutte le
attrezzature presenti.
Tutte le persone che operano in cantiere dovranno conoscere l'esatta posizione e le
corrette modalità d'uso degli interruttori di emergenza posizionati sui quadri elettrici di
cantiere.
Le macchine elettriche, quali ad esempio seghe circolari, betoniere, flessibili ecc., che
possono presentare pericolo per l'operatore con la rimessa in moto al ristabilirsi della
tensione di rete dopo una interruzione, dovranno essere provviste di dispositivo contro il
riavviamento automatico.
Controllo da parte del coordinatore per l'esecuzione della documentazione
Il Coordinatore per la sicurezza, durante la sua costante attività di controlli sull’applicazione
delle disposizioni del piano porrà particolare attenzione ai seguenti elementi:
• l’idoneità dei piani operativi prodotti dalle imprese in riferimento alle specifiche
caratteristiche delle lavorazioni;
• l’aggiornamento del piano di sicurezza e dei piani operativi all’evoluzione dei lavori
ed alle eventuali modifiche intervenute;
• l’organizzazione tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, della
cooperazione e del coordinamento delle attività nonché della loro reciproca
informazione;
• la formazione e l’informazione dei lavoratori sulla corretta applicazione delle
procedure per l’esecuzione in sicurezza delle lavorazioni;
• l’utilizzo da parte dei lavoratori dei dispositivi di protezione individuale.
Ogni impresa (nella persona del datore di lavoro) dovrà inviare al Coordinatore ed al
Committente i seguenti documenti entro una settimana dalla consegna dei lavori:
•iscrizione alla Camera di Commercio, Industria ed Artigianato con oggetto sociale inerente
alla tipologia dell’appalto
•documento di valutazione dei rischi e rumore dell'impresa
•specifica documentazione attestante la conformità alle disposizioni del decreto
legislativo81/08, di macchine, attrezzature e opere provvisionali
• elenco dei dispositivi di protezione individuali forniti ai lavoratori
•nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, degli incaricati
dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione, di
primo soccorso e gestione dell’emergenza, del medico competente quando necessario
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•nominativo (i) del (i) rappresentante (i) dei lavoratori per la sicurezza
•attestati inerenti la formazione delle suddette figure e dei lavoratori
•elenco dei lavoratori risultanti dal libro matricola e relativa idoneità sanitaria
•documento unico di regolarità contributiva
•dichiarazione di non essere oggetto di provvedimenti di sospensione o interdittivi
• piano operativo di sicurezza
Durante le visite in cantiere da parte del coordinatore per la sicurezza verranno predisposti
verbali, che dovranno essere controfirmati dal responsabile di cantiere, ove verranno
riportati consigli, miglioramenti ai fini della sicurezza dei lavoratori e di eventuali terzi di
situazioni già in atto, eventuali diffide alla continuazione dei lavori sino alla messa in
sicurezza di eventuali zone, attrezzature o macchine di cantiere (es. ponteggi non montati a
regola d'arte, base gru non recintata, percorsi carrai e pedonali non idonei, cantiere con
presenza di materiali pericolosi sparsi, zone non delimitate, parapetti non in regola,
attrezzature e macchine non a norma con la vigente normativa).
INTERFERENZA DI LAVORAZIONE
Data la variabilità "fisiologica” dell'andamento delle lavorazioni che ogni cantiere comporta
è necessario prescrivere un meccanismo di notifica della contemporaneità di lavorazioni
per permettere, anche in caso di andamento diverso rispetto alle previsioni del
cronoprogramma, di tenere sotto controllo la presenza in cantiere di attori diversi, e di
consentire al coordinatore della sicurezza di impostare le necessarie azioni di
coordinamento.
I rischi tipici delle varie fasi di lavoro sono normalmente sempre gli stessi e sono pertanto
reperibili utilmente anche in letteratura, diversamente, i rischi “aggiuntivi” che derivano dal
sovrapporsi di lavorazioni sono difficilmente standardizzabili a causa della indefinita
possibilità che hanno di presentarsi in cantiere.
Separando i fronti diretti di lavoro, le eventuali interferenze si limiteranno alle sole attività
indirette. E' infatti sufficiente separare i luoghi in cui si svolgono le lavorazioni, per avere
una semplice contemporaneità, ma non un'interferenza.
Due o più imprese impegnate contemporaneamente in operazioni tra loro interferenti
dovranno temporaneamente sospendere i lavori e chiedere l'intervento del direttore di
cantiere, il quale impartirà istruzioni per la corretta esecuzione, secondo le regole del piano,
le regole dell'arte, la prudenza. Nella realizzazione di parti di edificio sovrastanti altri luoghi
di lavoro nasce il rischio dovuto alla sovrapposizione con il pericolo di caduta di materiali
dal luogo di lavoro che si trova a quota più alta rispetto a quello sottostante, pertanto se si
creassero situazioni lavorative di questo tipo (ad esempio durante la realizzazione del
primo piano) si dovrà sospendere una delle due lavorazioni in corso.
Esisterà il rischio generale derivante dal possibile utilizzo in comune di apprestamenti,
macchine, impianti vari: in questi casi la regola generale sarà quella che il proprietario della
cosa utilizzata in comune dia, prima dell'utilizzo altrui, le informazioni specifiche e le
istruzioni di corretto usoNella stesura dei piani di sicurezza particolare attenzione dovrà
essere adottata per quanto riguarda:
• movimentazione dei mezzi operativi e degli automezzi sulla viabilità di accesso al
cantiere;
• misure di protezione degli scavi;
• misure di prevenzione contro il rischio di caduta dall’alto.
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E. SICUREZZA E CONTROLLO DELLE
STRUTTURE IN FASE DI ESERCIZIO
Il progetto del centro sportivo polifunzionale è stato sviluppato garantendo le condizioni di
massima sicurezza per gli utenti.
Tale risultato viene ottenuto con adeguate scelte relative a:
• materiali impiegati;
• sistema dei percorsi;
• forma dei locali;
• caratteristiche degli arredi ed attrezzature;
• caratteristiche degli impianti tecnologici;
• possibilità di controllo diretto ed indiretto da parte del personale.
Gli impianti tecnologici progettati saranno caratterizzati da una costante possibilità di
controllo sul loro funzionamento e sullo stato di conservazione dei componenti ed
apparecchiature al fine di prevenire malfunzionamenti, guasti o situazioni di pericolo.
Le componenti edilizie saranno progettate in modo da consentire un periodico controllo
delle parti strutturali, di tutte le opere ed i materiali che devono garantire nel tempo le loro
caratteristiche funzionali.
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Rev. 1 – dic.2015
F. VERIFICA NORMATIVA D.M. 18 MARZO 1996
NORME DI SICUREZZA PER LE COSTRUZIONI E L’ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI
SPORTIVI
Art.1 - Campo di applicazione
Il presente intervento è costituito da un impianto sportivo di nuova costruzione nel quale si
svolgono attività sportive regolate dal C.O.N.I. e da alcune Federazioni Sportive Nazionali
riconosciute dal C.O.N.I.
L’impianto sportivo progettato è conforme ai regolamenti del C.O.N.I. e delle Federazioni
Sportive competenti, in particolare: Pallacanestro (F.I.P.) e Pallavolo (F.I.P.A.V.).
Nell’ impianto è prevista la presenza di spettatori in numero superiore a 100.
Art.4 – Ubicazione
L’ubicazione dell’impianto è tale da consentire l’avvicinamento e la manovra dei mezzi di
soccorso e la possibilità di sfollamento verso aree adiacenti.
L’area per la realizzazione dell’impianto è tale che la zona esterna garantisce, ai fini della
sicurezza, il rapido sfollamento.
A tal fine i parcheggi e le zone di concentrazione dei mezzi pubblici sono situati in posizione
tale da non costituire ostacolo al deflusso.
L’ impianto sportivo è dotato di un luogo da cui è possibile coordinare gli interventi di
emergenza; tale luogo, collocato fra il fronte principale dell’edificio e la recinzione lungo la
strada, è facilmente individuabile ed accessibile da parte delle squadre di soccorso.
Per consentire l’intervento dei mezzi di soccorso gli accessi all’area hanno i seguenti
requisiti minimi:
• raggio di volta non inferiore a m.13;
• altezza libera non inferiore a m.4;
• larghezza non inferiore a m.3.50;
• pendenza non superiore al 10%.
Art.5 - Area di servizio annessa all’impianto
Anche se non richiesto dalla Norma, è individuato un luogo sicuro, in corrispondenza della
zona a verde posta nella parte settentrionale dell’area, da utilizzare come punto di raduno
per gli spettatori e gli atleti. E’ costituto da uno spazio scoperto e delimitato in modo da
risultare libero da ostacoli al deflusso; è su superficie piana posta in corrispondenza delle
uscite di sicurezza dal palazzetto polivalente ed ha ampiezza tale da poter garantire una
densità di affollamento inferiore alle due persone a metro quadrato.
Art.6 - Spazi riservati agli spettatori ed all’attività sportiva
• Spazio riservato agli spettatori
Il numero dei posti a sedere nella tribuna è dato dal numero totale degli elementi di seduta
con soluzione di continuità, così come definito dalla norma UNI 9931ed è pari a 340
spettatori.
Sono inoltre presenti 5 posti riservati ai utenti diversamente abili.
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Il totale dei posti è quindi pari a 345 spettatori.
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E’ garantita per ogni spettatore la visibilità dell’area destinata all’attività sportiva
conformemente alle norme UNI 9217.
• Spazio per attività sportiva
Lo spazio di attività sportiva è collegato agli spogliatoi ed all’esterno dell’area di servizio
dell’impianto con percorsi separati da quelli degli spettatori.
Lo spazio riservato agli spettatori è delimitato rispetto a quello dell’attività sportiva in modo
conforme ai regolamenti del C.O.N.I., della F.I.P. e della F.I.P.A.V. mediante transenna
movibile.
Art.7 – Settori
Non applicabile
• Art.8 - Sistema di vie di uscita
• Zona riservata agli spettatori
L’impianto è provvisto di un sistema organizzato di vie di uscita dalla zona riservata agli
spettatori. Il sistema è dimensionato in base alla capienza ed è dotato di tre uscite.
Il sistema di vie di uscita dalla zona spettatori è indipendente da quello della zona di attività
sportive.
E’ garantito l’esodo senza ostacoli dall’impianto.
La larghezza di ogni uscita e via di uscita è superiore a due moduli (1.20 m.); sono presenti
tre uscite aventi ognuna larghezza utile di 1.8 m (complessivi 5.4 m) garantendo in tal modo
una capacità di deflusso per 450 persone (1.20 m. per 100 persone).
I posti riservati ai portatori di handicap su sedie a rotelle sono collocati in corrispondenza
della parte superiore centrale della tribuna, in corrispondenza di una delle tre uscite di
sicurezza.
Le vie di uscita hanno la stessa larghezza complessiva delle uscite dallo spazio riservato
agli spettatori.
La lunghezza massima delle vie di uscita è inferiore a 40 m.
Non sono presenti scale.
• Zona di attività sportiva
L’impianto è provvisto di un sistema organizzato di vie di uscita dalla zona attività sportiva.
Il sistema è dimensionato in base alla capienza ed è dotato di due uscite.
Il sistema di vie di uscita dalla zona di attività sportive è indipendente da quello della zona
spettatori.
E’ garantito l’esodo senza ostacoli dall’impianto.
La larghezza di entrambe le uscite e di entrambe le via di uscita è uguale a tre moduli (1.80
m.), garantendo una capacità di deflusso per 300 persone (1.20 m. per 100 persone).
Le vie di uscita hanno la stessa larghezza complessiva delle uscite.
La lunghezza massima delle vie di uscita è inferiore a 40 m.
• Art.9 - Distribuzione interna
I percorsi di smistamento hanno larghezza pari a1,20 m e non servono più di 20 posti per
parte e per fila. Sono previste otto file di gradoni.
I gradoni per posti a sedere hanno una pedata non inferiore a 0,60 m; il rapporto fra pedata
ed alzata dei gradoni non è inferiore a 1,2.
I percorsi di smistamento sono rettilinei, i gradini delle scale di smistamento sono a pianta
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rettangolare con alzata non superiore a 25 cm e pedata non inferiore a 23 cm; il rapporto
fra pedata e alzata è superiore a 1,2.
• Art.10 - Servizi di supporto alla zona spettatori
I servizi igienici della zona spettatori sono separati per sesso e costituiti dai gabinetti e dai
locali di disimpegno.
I gabinetti hanno porta scorrevole oppure porta apribile verso l’esterno (WC per utenti
diversamente abili) e ogni gruppo di servizi ha accesso da locale di disimpegno nel quale
sono installato tre lavabi.
La dotazione è di tre gabinetti per gli uomini e di tre gabinetti per le donne; in entrambi i
gruppi di servizi un gabinetto è fruibile da utenti diversamente abili.
La distanza dei servizi igienici dall’uscita dalla zona spettatori è di m. 5,0 ed il percorso è
senza dislivelli; l’accesso ai servizi igienici non intralcia il percorso di esodo del pubblico.
Nei servizi igienici è previsto un sistema di ventilazione artificiale tale da assicurare un
ricambio continuo di 6 volumi ambiente per ora.
I servizi igienici saranno segnalati.
• Art.11 – Spogliatoi
Gli spogliatoi per atleti ed arbitri e i relativi servizi sono conformi per numero e dimensioni
alle Norme C.O.N.I. per l’impiantistica sportiva, come verificato al successivo paragrafo.
Gli spogliatoi hanno accessi separati dagli spettatori ed i relativi percorsi di collegamento
con la zona esterna e con lo spazio di attività sportiva sono delimitati e separati dal
pubblico.
• Art.12 – Manifestazioni occasionali
E’ prevista l’utilizzazione dell’impianto anche per lo svolgimento di manifestazioni
occasionali a carattere non sportivo nel rispetto delle destinazioni e delle condizioni d’uso
delle varie zone dell’impianto, secondo quanto previsto nei precedenti articoli.
Nel caso in cui la zona spettatori sia estesa alla zona attività sportive, la capienza, la
distribuzione interna e il dimensionamento delle vie di uscita risponde alle prescrizioni di cui
ai precedenti articoli.
• Art. 13 - 14
Non applicabili
• Art.15 - Strutture, finiture, arredi
Il dimensionamento esecutivo strutturale dell’impianto sarà effettuato sulla base della
Normativa Tecnica vigente.
I requisiti di resistenza al fuoco degli elementi strutturali saranno definiti in base alla
relazione sul carico d’incendio redatta ai sensi della legislazione vigente.
• Art.16 – Depositi
Il locale deposito ha superficie di mq. 76,0.
Le strutture di separazione e le porte di accesso hanno caratteristiche REI 90 e sono
munite di dispositivo di autochiusura.
Il carico di incendio è limitato a 50 Kg/mq.
E’ previsto un impianto di ventilazione meccanica.
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In prossimità di entrambe le porte di acceso del locale è installato un estintore di capacità
estinguente non inferiore a 21A.
E’ installato un impianto automatico di rilevazione fumi con pannello di segnalazione
ottico/acustico collegato ad una centralina antincendio posta nel locale controllo al piano
terra.
Poiché il deposito è ubicato al piano interrato la comunicazione con gli ambienti limitrofi
avviene tramite disimpegno ad uso esclusivo realizzato con strutture resistenti al fuoco e
munito di porte aventi caratteristiche REI 60.
•
Art.17 - Impianti tecnici
1. Impianti elettrici
Gli impianti elettrici sono realizzati in conformità alla normativa vigente come evidenziato
nel precedente paragrafo della presente realazione.
In particolare, ai fini della prevenzione degli incendi, gli impianti elettrici:
• non costituiscono causa primaria di incendio o di esplosione;
• non forniscono alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi;
• il comportamento al fuoco della membratura è compatibile con la specifica destinazione
d’uso dei singoli locali;
• sono suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio
dell’intero sistema (utenza);
• dispongono di apparecchi di manovra ubicati in posizioni “protette” e riportano chiare
indicazioni dei circuiti cui si riferiscono.
L’alimentazione di sicurezza è automatica ad interruzione breve (< 0,5 sec) per gli impianti
di segnalazione , allarme ed illuminazione.
Il dispositivo di carica degli accumulatori è di tipo automatico e tale da consentire la ricarica
completa entro 12 ore.
L’ autonomia dell’alimentazione di sicurezza consente lo svolgimento in sicurezza del
soccorso per il tempo necessario, come segue:
segnalazione e allarme: 30 minuti;
illuminazione di sicurezza: 60 minuti.
L’ impianto di illuminazione di sicurezza assicura un livello di illuminazione pari a 50 lux ad
1 metro di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita.
Il quadro elettrico generale è ubicato nel primo locale spogliatoi arbitri/insegnanti e quindi in
posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta per consentire di porre fuori tensione
l’ impianto elettrico dell’ attività.
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2 Impianti di riscaldamento
Le condizioni di progetto assunte a base del dimensionamento degli impianti di
riscaldamento sono le seguenti:
*Zona climatica
:
E
*Altezza sul livello del mare :
68
*Gradi giorno
2229
:
-Condizioni termoigrometriche interne:
*Zona Palestra:
Temperatura interna bs +14°c
Umidità Relativa 50 %
*Zona Spogliatoi/servizi:
Temperatura interna bs +20°c
Umidità Relativa (3)
*Zona tribune :
Temperatura interna bs +16°c
Umidità Relativa (3)
*Tolleranza temperatura
:
+/-1°C
(3) Umidità non controllata
-Condizioni termoigrometriche esterne :
*Temperatura esterna invernale
U.R. corrispondente
:
:
-7°C
50%
SCHEDA TECNICA IMPIANTO DI RICAMBIO ARIA SERVIZI
-Numero di ricambi d’aria docce :
-Numero di ricambi d’aria antibagno :
-Numero di ricambi d’aria spogliatoi :
-Numero di ricambi d’aria bagni :
4 Vol/h (1)
4 Vol/h (1)
4 Vol/h (1)
8 Vol/h (1)
(1) UNI 10339 (giugno 1995)
Dati generali impianto servizi igienici piano interrato :
-Volume antibagni / spogliatoi /docce:
695 m³
-Volume bagni :
121 m³
-Numero di ricambi d’aria spogliatoi :
4 Vol/h
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-Numero di ricambi d’aria antibagni / docce :
Rev. 1 – dic.2015
4 Vol/h
-Numero di ricambi d’aria bagni :
8 Vol/h (1)
-Portata d’aria totale richiesta :
3.748 m³/h
-Portata d’aria estrattore :
Pag.68 di 82
3.800 m³/h (Vel. II)
-Prevalenza utile :
13 mm.c.a.
(1) UNI 10339 (giugno 1995)
Dati generali impianto servizi igienici piano terra :
-Volume antibagni :
55 m³
-Volume bagni :
52 m³
-Numero di ricambi d’aria spogliatoi :
4 Vol/h
-Numero di ricambi d’aria antibagni / docce :
4 Vol/h
-Numero di ricambi d’aria bagni :
8 Vol/h (1)
-Portata d’aria totale richiesta :
636 m³/h
-Portata d’aria estrattore :
650 m³/h (Vel. II)
-Prevalenza utile :
10 mm.c.a.
(1) UNI 10339 (giugno 1995)
SCHEDA TECNICA IMPIANTO DI RICAMBIO ARIA CAMPO DA GIOCO
Dati generali :
-Superficie campo da gioco :
642 m²
-Superficie zona spettatori :
- m²
-Volume totale campo da gioco + spettatori :
7.966 m³
-Indice di affollamento campo da gioco :
0,2 P/m² (1) = 129 persone
-Indice di affollamento zona spettatori :
350 persone
-Affollamento complessivo :
481 persone
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-Rapporto Volume / affollamento :
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16,56 ( 1 - punto 9.1.1.1 metodo A)
-Portata d’aria esterna prospetto III UNI 10339 :
(campo da gioco)
59,4
-Portata d’aria esterna effettiva minima (metodo B) :
56,41 m³/h per persona (1)
-Portata d’aria esterna prospetto III UNI 10339 :
(tribuna)
23,4
-Portata d’aria esterna effettiva minima (metodo B) :
22,93 m³/h per persona (1)
-Portata d’aria richiesta campo da gioco :
m³/h
m³/h
per
per
persona
persona
(1)
(1)
129 p X 56,41 m³/h = 7.275 m³/h
-Portata d’aria richiesta tribuna :
m³/h
352 p X 22,93 m³/h = 8.071
-Portata d’aria esterna trattata U.T.A. :
15.346 m³/h
-Numero di ricambi d’aria :
1,92 Vol/h
-Infiltrazioni :
/
-Filtrazione aria richiesta :
2 ÷ 4 (1)
-Filtrazione eseguita :
G3 - G4
-Efficienza dei filtri installati .
85% - 95%
(1) UNI 10339 (giugno 1995)
3 Impianto di rilevazione e segnalazione degli incendi
Nel locale tecnologico e nel magazzino è installato un impianto automatico di rilevazione
fumi con pannello di segnalazione ottico/acustico collegato ad una centralina antincendio
posta nello spogliatoio arbitri/insegnanti in prossimità del quadro elettrico generale.
Nei corridoi di distribuzione agli spogliatoi sono installati dei pulsanti manuali di allarme
antincendio; all’interno della sala per attività sportive ed all’esterno del fabbricato in
corrispondenza del locale tecnologico sono collocate delle sirene per allarme antincendio.
L’impianto fisso di protezione ed estinzione degli incendi verrà realizzato con tubazioni in
polietilene ad alta densità (UNI 7611-76) per le reti interrate (preferibilmente posate entro
guaina di PVC), con partenza dal pozzetto interrato della rete idrica comunale per la
formazione di un anello sul perimetro dell’intero edificio. La tubazione sopra descritta andrà
a servire bocche antincendio UNI 25 (NASPO DA ESTERNO), complete di cassetta
esterna in lamiera smaltata, manichetta semirigida UNI 25 certificata (lunghezza 20 m),
rubinetto ∅1” e lancia a doppio effetto in materiale plastico UNI 25.
Il collegamento delle bocche antincendio alla rete interrata verrà eseguito tramite tubazioni
in acciaio zincato senza saldature opportunamente protette contro gli urti e il gelo.
A monte dell’intera rete antincendio verrà installato un gruppo attacco motopompa
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soprasuolo con due attacchi UNI 70 e un attacco motopompa UNI 100 e un attacco di
mandata VVF interrato.
All’interno del fabbricato verranno installati degli estintori portatili di capacità estinguente
non inferiore a 55A–89 B C di tipo approvato dal Ministero degli Interni e dislocati nel modo
seguente :
• n. 9 all’interno della palestra
• n. 1 nel locale Centrale termica
All’interno e all’esterno del fabbricato verrà inoltre posizionata la segnaletica di sicurezza di
cui al Decreto della Presidenza della Repubblica 8/6/1982 n. 524.
Determinazione della rete antincendio :
La pressione disponibile all'impianto, a valle del contatore dell'Ente fornitore d'acqua, si
deve ritenere pari a 3,5 Bar.
*NASPO installati
n°8
*Contemporaneità di erogazione
n°4
*Portata d’acqua Totale
240 l/min
*Pressione Richiesta
3 bar
• Art.18 - Dispositivi di controllo degli spettatori
Non applicabile
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G. VERIFICA NORME C.O.N.I. PER L’ IMPIANTISTICA
SPORTIVA
(approvate con deliberazione del Consiglio Nazionale n. 1379 del 25 giugno 2008)
Articolo 4 – Dotazioni
Il palazzetto polifunzionale comprende:
• Spazio di attività con relative attrezzature per la pratica sportiva;
• Spogliatoi per gli atleti con propri servizi igienici e docce;
• Spogliatoi per giudici di gara/istruttori/personale insegnante con propri servizi igienici e
docce;
• Magazzino per gli attrezzi, materiali ed attrezzature varie;
• Locale di pronto soccorso, dotato di proprio servizio igienico;
• Impianti tecnici.
• Spazi per il pubblico
• Aree sussidiarie: parcheggi, spazi verdi.
Articolo 5 – Fruibilità da parte dei utenti diversamente abili
L’impianto è realizzato ed attrezzato in modo da consentirne l’ uso da parte dei utenti
diversamente abili per gli spazi destinati al pubblico, per quelli relativi all’attività sportiva e
per i servizi di supporto.
Articolo 6 – Caratteristiche delle aree
6.1 - L’impianto sportivo è integrato con le infrastrutture ed i servizi esistenti.
6.2 – L’intera area destinata all’ impianto è recintata.
6.3 - L’impianto è dotato di idonee aree destinate a o parcheggio dei mezzi di trasporto dei
diversi utenti, in conformità alle disposizioni di legge ed ai regolamenti comunali.
Articolo 7 – Spazi per le attività sportive
Lo spazio destinato all’attività sportiva consente lo svolgimento della pratica sportiva in
condizioni di sicurezza per gli utenti.
Tale spazio è correlati ai servizi di supporto in modo da permetterne un agevole utilizzo.
Lo spazio di attività è inoltre facilmente attrezzabile ed accessibile per le diverse operazioni
di approntamento e di manutenzione.
7.2 – Verranno eseguite le segnature per i campi da pallavolo e pallacanestro in modo
conforme alle prescrizioni delle relative Federazioni e con diverse colorazioni per
consentire una facile individuazione dei due campi.
7.3 – Il campo da gioco di dimensioni maggiori (pallacanestro) è dotato di fasce di rispetto,
libere da qualsiasi ostacolo, la cui misura minima è superiore a due metri.
7.4 – Al fine di evitare interferenze con l’attività sportiva e possibili pericoli, lo spazio di
attività sportiva è inaccessibile agli spettatori.
7.5 – La pavimentazione dello spazio di attività viene realizzata in gomma, tenendo conto
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che l’ utilizzazione prevalente è costituita dalla pallavolo e pallacanestro.
7.6 - L’ altezza minima, libera da qualsiasi ostacolo, in corrispondenza dello spazio di
attività è di m 9,00.
7.7 - La superficie illuminante naturale è pari ad un mezzo della superficie in pianta dello
spazio di attività.
Non sono presenti superfici finestrate normali all’asse longitudinale dei campi di attività. E’
evitata l’ incidenza diretta dei raggi solari su piani orizzontali per altezze inferiori a m 2,50
dal piano di gioco.
7.8 – L’ impianto di illuminazione artificiale è realizzato in modo da evitare fenomeni di
abbagliamento per i praticanti e gli spettatori, in base alla norma UNI SPORT 9316.
L’impianto di illuminazione artificiale è conforme alle Norme EN 12464-1:2012 (E),
aggiornamento 13/01/2012.
L’impianto di illuminazione è dimensionato in base ai seguenti parametri:
1) livello ed uniformità di illuminamento;
2) ripartizione della luminanza;
3) prevenzione dell’abbagliamento;
4) colore della luce;
5) resa del colore.
Nella scelta del numero e del tipo di sorgenti luminose si terranno presente i seguenti
aspetti:
a) contenimento dei costi di installazione;
b) contenimento dei costi di esercizio;
c) risparmio energetico;
L’impianto di illuminazione è stato dimensionato per garantire un illuminamento medio per
l’area di gioco di 700 lux
7.9 – L’impianto di illuminazione di emergenza dovrà essere rispondente alle Norme CEI ed
in particolare modo dovranno essere garantiti i requisiti seguenti:
- L’impianto dovrà essere indipendente da qualsiasi altro impianto elettrico.
- I circuiti di alimentazione non dovranno essere protetti dai sovraccarichi.
- Gli apparecchi di emergenza dovranno incorporare un segnale che indichi le seguenti
condizioni:
- presenza alimentazione
- batteria sottocarica
A tale scopo si dovranno installare delle lampade autoalimentate con le seguenti
caratteristiche:
- Intervento immediato e sicuro al mancare della tensione di rete.
- Praticamente nessuna manutenzione
- Possibilità in qualsiasi momento della funzionalità dell'apparecchio
- Autonomia minima 30 minuti
- Tempo di ricarica completa 12 ore
La loro indipendenza dal sistema elettrico di alimentazione sarà garantita dalla dotazione di
una propria sorgente di energia. Le lampade utilizzate saranno del tipo fluorescente,
consentendo un minor consumo ed una maggior autonomia anche con batterie di
dimensioni ridotte.
Gli apparecchi illuminanti saranno essenzialmente costituiti da:
- Una o più lampade fluorescenti
- Una batteria sigillata al piombo ricaricabile
- Un carica batterie per al fornitura della corrente di mantenimento carica
- Un inverter
- Un circuito elettronico di protezione contro eventuali cortocircuiti del sistema
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Gli apparecchi illuminanti di emergenza autonomi utilizzeranno batterie che non richiedono
sostituzione per almeno quattro anni di funzionamento ordinario. La distribuzione dei corpi
illuminanti dovrà garantire un illuminamento non inferiore a 5 lux vicino ad ogni punto di
pronto soccorso, dispositivo antincendio o punto di chiamata se fuori dalle vie di esodo.
Altrimenti il valore è di 1 lx sulle vie di esodo secondo UNI EN 1838 del Marzo 2000, Par.
4.1.
Viene realizzato un impianto di illuminazione di emergenza per lo spazio di attività che
consente la graduale sospensione della pratica sportiva in condizioni di sicurezza,
assicurando un livello di illuminamento medio pari a 5 lux per una durata di 60 minuti.
7.10 – E’ previsto un sistema ricambio d’aria misto;
• naturale mediante l’apertura di finestre per una superficie ventilante superiore ad un
sedicesimo della superficie in pianta dello spazio di attività;
• artificiale con idonei accorgimenti per evitare che l’aria immessa possa causare
fastidi agli utenti o interferenze con l’attività sportiva.
SCHEDA TECNICA IMPIANTO DI RICAMBIO ARIA SERVIZI
-Numero di ricambi d’aria docce :
4 Vol/h (1)
-Numero di ricambi d’aria antibagno :
4 Vol/h (1)
-Numero di ricambi d’aria spogliatoi :
4 Vol/h (1)
-Numero di ricambi d’aria bagni :
8 Vol/h (1)
(1) UNI 10339 (giugno 1995)
Dati generali impianto servizi igienici piano interrato :
-Volume antibagni / spogliatoi /docce:
695 m³
-Volume bagni :
121 m³
-Numero di ricambi d’aria spogliatoi :
4 Vol/h
-Numero di ricambi d’aria antibagni / docce :
4 Vol/h
-Numero di ricambi d’aria bagni :
8 Vol/h (1)
-Portata d’aria totale richiesta :
3.748 m³/h
-Portata d’aria estrattore :
3.800 m³/h (Vel. II)
-Prevalenza utile :
13 mm.c.a.
(1) UNI 10339 (giugno 1995)
Dati generali impianto servizi igienici piano terra :
-Volume antibagni :
55 m³
-Volume bagni :
52 m³
-Numero di ricambi d’aria spogliatoi :
4 Vol/h
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-Numero di ricambi d’aria antibagni / docce : 4 Vol/h
-Numero di ricambi d’aria bagni :
8 Vol/h (1)
-Portata d’aria totale richiesta :
636 m³/h
-Portata d’aria estrattore :
650 m³/h (Vel. II)
-Prevalenza utile :
10 mm.c.a.
(1) UNI 10339 (giugno 1995)
SCHEDA TECNICA IMPIANTO DI RICAMBIO ARIA CAMPO DA GIOCO
Dati generali :
-Superficie campo da gioco :
642 m²
-Superficie zona spettatori :
250 m²
-Volume totale campo da gioco + spettatori :
7.966 m³
-Indice di affollamento campo da gioco :
0,2 P/m² (1) = 129 persone
-Indice di affollamento zona spettatori :
350 persone
-Affollamento complessivo :
481 persone
-Rapporto Volume / affollamento :
16,56 ( 1 - punto 9.1.1.1 metodo A)
-Portata d’aria esterna prospetto III UNI 10339 :
59,4 m³/h per persona (1) (campo da gioco)
-Portata d’aria esterna effettiva minima (metodo B) :
56,41 m³/h per persona (1)
-Portata d’aria esterna prospetto III UNI 10339 :
23,4 m³/h per persona (1) (tribuna)
-Portata d’aria esterna effettiva minima (metodo B) :
22,93 m³/h per persona (1)
-Portata d’aria richiesta campo da gioco :
129 p X 56,41 m³/h = 7.275 m³/h
-Portata d’aria richiesta tribuna :
352 p X 22,93 m³/h = 8.071 m³/h
-Portata d’aria esterna trattata U.T.A. :
15.346 m³/h
-Numero di ricambi d’aria :
1,92 Vol/h
-Infiltrazioni :
/
-Filtrazione aria richiesta :
2 ÷ 4 (1)
-Filtrazione eseguita :
G3 - G4
-Efficienza dei filtri installati .
85% - 95%
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(1) UNI 10339 (giugno 1995)
7.11 – Per lo spazio di attività il sistema di riscaldamento adottato (pannelli radianti a
pavimento) consente una sufficiente uniformità delle temperature evitando fenomeni di
ristagno e di stratificazione dell’aria.
-Condizioni termoigrometriche interne:
*Zona Palestra:
Temperatura interna bs +14°c
Umidità Relativa 50 %
*Zona Spogliatoi/servizi:
Temperatura interna bs +20°c
Umidità Relativa (3)
*Zona tribune :
Temperatura interna bs +16°c
Umidità Relativa (3)
*Tolleranza temperatura
:
+/-1°C
(3) Umidità non controllata
7.12 – Lo spazio di attività sarà dotato delle attrezzature fisse, amovibili e mobili, nonché
degli attrezzi sportivi necessari per lo svolgimento della pratica sportiva secondo il livello e
la categoria richiesti dai futuri utenti, in particolare per la pratica degli sport della pallavolo e
della pallacanestro.
Tali attrezzature, come pure i sistemi di ancoraggio, saranno conformi alle indicazioni della
relative Federazioni, realizzati in modo tale da non costituire pericolo per gli utenti e capaci
di sopportare le sollecitazioni statiche e dinamiche conseguenti alle condizioni di uso
normali e accidentali, tenendo conto di un idoneo margine di sicurezza.
7.13 – L’ impianto è realizzato in modo che le operazioni di conduzione e manutenzione
ordinaria risultino facilmente eseguibili, con tempi contenuti e limitato impiego di personale.
Lo spazio di attività è a diretto contatto con il magazzino ed è accessibile ai mezzi per la
manutenzione.
7.14 – Il dimensionamento delle vie di esodo consente un affollamento massimo nello
spazio di attività di 300 persone, che, tenuto conto del tipo e livello di attività sportiva
praticata e computando il numero di atleti, giudici di gara, istruttori e addetti che possono
essere contemporaneamente presenti, risulta di assoluta sicurezza.
Articolo 8 – Servizi di supporto per l’attività sportiva
L’altezza minima dei locali di servizio è pari a m 3.50.
Le pavimentazioni sono del tipo non sdrucciolevole nelle condizioni d’ uso previste.
Le caratteristiche dei materiali e dei rivestimenti impiegati sono tali da consentire la facile
pulizia di tutte le superfici.
Le diverse parti degli impianti tecnici e le apparecchiature soggette a periodici interventi di
manutenzione e controllo risultano facilmente accessibili, ma anche protette da
manomissioni.
8.1 - Sono realizzati quattro spogliatoi atleti; i locali sono suddivisi per sesso e sono protetti
contro l’introspezione.
Ogni spogliatoio è dimensionato per 15 utenti (considerando una superficie per posto
spogliatoio di mq 1,60) e quindi la capienza complessiva degli spogliatoi è di 60 utenti.
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Gli spogliatoi risultano fruibili da parte dei utenti diversamente abili; a tal fine le porte di
accesso hanno luce netta di m 0,90; è prevista la possibilità di usare una panca della
lunghezza di m 0,80 con profondità di m 0,60 e con uno spazio laterale libero della
lunghezza di m 1 per la sosta della sedia ruote.
Gli spogliatoi sono dotati di WC e docce con le caratteristiche successivamente indicate.
8.2 - Sono realizzati due spogliatoi per giudici di gara/istruttori; i locali sono protetti contro
l’introspezione.
Ogni locale è dimensionato per 8 utenti, considerando una superficie per posto spogliatoio
di mq 1,60. La relativa zona servizi comprende il disimpegno, il locale doccia con due punti
di erogazione ed un servizio igienico, con le caratteristiche successivamente indicate.
Gli spogliatoi, i relativi servizi e le docce sono fruibili da parte dei utenti diversamente abili
motori.
8.3 - E’ previsto un locale infermeria/pronto soccorso della zona di attività sportiva, ubicato
lungo le vie di accesso agli spogliatoi ed in modo da avere un agevole accesso sia dallo
spazio di attività che dall’esterno dell’impianto.
Le dimensioni degli accessi e dei percorsi sono tali da consentire l’agevole passaggio di
una barella. Le dimensioni del locale consentono lo svolgimento delle attività di pronto
soccorso, il locale ha una superficie netta di mq 16,00 con dimensione minima di m 3,50.
Il locale è dotato di proprio WC adatto per utenti diversamente abili in locale separato. 8.4 E’ previsto un locale deposito per materiali vari ed attrezzature, ubicato in modo da avere
accesso agevole sia dallo spazio di attività che dall’esterno dell’impianto.
La porta di accesso ed i percorsi sono dimensionati in modo da consentire il passaggio
delle attrezzature senza difficoltà.
La dimensione, pari a mq. 76,00, è commisurata alle scorte di materiali previsti ed al tipo di
attrezzature necessarie, tenendo conto delle esigenze connesse all’agevole esecuzione
delle diverse operazioni da effettuarsi e del rispetto delle norme di sicurezza.
8.5 – Lo spogliatoio per gli addetti coincide con lo spogliatoio per giudici di gara/istruttori.
8.6. - servizi igienici hanno dimensioni di m 0,90 x 1,20, con porta apribile verso l’esterno; i
servizi igienici per utenti diversamente abili motori hanno dimensioni di m 1,80 x 2.20.
Ogni WC ha accesso da apposito locale di disimpegno nel quale sono installati due lavabi;
il numero di lavabi è superiore a quello dei WC. Il disimpegno viene utilizzato anche per il
locale docce.
Per ogni spogliatoio atleti sono previsti due WC, uno dei WC è accessibile ai utenti
diversamente abili motori con le attrezzature prescritte dalla normativa vigente.
8.7 - Ogni posto doccia ha dimensione minima di m 0,90 x 0,90 con antistante spazio di
passaggio della larghezza di m 0,90.
Alle docce si accede tramite locale filtro.
Per ogni spogliatoio sono previsti sette posti doccia, uno dei quali è fruibile da parte dei
utenti diversamente abili motori. E’ quindi realizzato un posto doccia ogni due posti
spogliatoi.
Il posto doccia per utenti diversamente abili è dotato di sedile ribaltabile e di accessori
conformi alla normativa vigente.
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Articolo 9 – Spazi per il pubblico
Gli spazi per il pubblico comprendono la zona atrio con un locale controllo/informazioni per
gli utenti in ingresso all’impianto sportivo, la tribuna per gli spettatori ed i servizi igienici.
La zona destinata agli spettatori, presenti in numero massimo di 345, è conforme alla
vigente normativa di sicurezza (cfr. paragrafo precedente di verifica D.M. 18/03/1996).
Le caratteristiche costruttive e distributive consentono l’ agevole movimentazione del
pubblico, compreso quello disabile, ed una confortevole visione dello spettacolo sportivo in
conformità alla norma UNI SPORT 9217.
9.1 – Durante le manifestazioni, gli spazi destinati all’attività sportiva, gli spogliatoi ed i
relativi collegamenti risultano inaccessibili agli spettatori.
L’atrio ed i percorsi per il pubblico sono autonomi da quelli riservati agli atleti e sono
organizzati in modo tale da consentire un rapido sfollamento dalle tribune verso l’esterno
dell’edificio.
La separazione all’ interno dello spazio destinato all’ attività sportiva viene realizzato con
transenne aventi altezza di m 1,10, conforme ai regolamenti delle competenti Federazioni
sportive.
9.3 – Il numero di servizi igienici per il pubblico è fissato dalla normativa; complessivamente
ne vengono realizzati sei suddivisi per sesso. Sono collocati in posizione facilmente
accessibile dalle tribune, due sono fruibili da utenti diversamente abili.
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H. VERIFICA NORMATIVA SUPERAMENTO BARRIERE
ARCHITETTONICHE
DPR 24/7/1996 n.503 “Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”
Spazi pedonali
Gli accessi dell’ impianto sportivo sono collegati con la rete viaria esterna e con le aree di
parcheggio pubblico mediante percorso pedonale accessibile anche alle persone con
ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale.
Sono rispettate le norme del Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 14/6/1989 n. 236.
Percorsi
Tutti I percorsi di accesso all’ impianto sportivo presentano un andamento semplice e
regolare e sono privi di strozzature, arredi, ostacoli di qualsiasi natura che riducano la
larghezza utile di passaggio.
La loro larghezza è tale da garantire la mobilità nonché, in punti non eccessivamente
distanti tra loro, anche l’inversione di marcia da parte di una persona su sedie a ruote.
Quando il percorso pedonale è adiacente a zone non pavimentate, è previsto un ciglio
realizzato con materiale atto ad assicurare l’immediata percezione visiva nonché acustica
se percorso con bastone.
Ogni qualvolta il percorso pedonale si raccorda con il livello stradale sono predisposte
rampe di pendenza contenuta e raccordate in maniera continua con il piano carrabile, che
consentano il passaggio di una sedia a ruote.
Pavimentazione
La pavimentazione dei percorsi pedonali è antisdrucciolevole.
Eventuali differenze di livello tra gli elementi costituenti la pavimentazione sono contenute
in maniera tale da non consentire ostacolo al transito di una persona su sedia a ruote.
Percorsi
Tutti I percorsi pedonali hanno una larghezza minima di cm. 120 ed hanno, per consentire
l’inversione di marcia da parte di persona su sedia a ruote, allargamenti del percorso, da
realizzare in piano, ogni 10 m. di sviluppo lineare.
La pendenza longitudinale non supera l’8% .
Il dislivello tra il piano del percorso ed il piano del terreno o delle zone carrabili ad esso
adiacenti è di cm. 2.5.
Allorquando il percorso si raccorda con il livello stradale o è interrotto da un passo
carrabile, sono realizzate brevi rampe di pendenza non superiore al 15% per un dislivello
massimo di cm. 15.
Fino ad un’altezza di m. 2.10 dal calpestio, non esistono ostacoli di nessun genere, quali
tabelle segnaletiche o elementi sporgenti dai fabbricati, che possono essere causa di
infortunio ad una persona in movimento.
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Servizi igienici
Sono presenti servizi igienici per il pubblico spettatore e per gli utenti sportivi che rispettano
le norme contenute ai punti 4.1.6 ed 8.16 del DM 16/6/89 n. 236.
Sono provvisti di un corrimano orizzontale continuo, fissato lungo l’intero perimetro del
locale (ad eccezione dello spazio interessato dal lavabo e dalla porta) ad una altezza di
0.80 m. dal pavimento ed a una distanza di cm. 5 dalla parete.
Altro corrimano è previsto all’altezza di m. 0.80, fissato nella faccia interna della porta, in
modo da consentirne l’apertura a spinta verso l’esterno. Sono previste inoltre due corrimani
verticali fissati al pavimento ed al soffitto ed opportunamente controventati alle pareti.
Un corrimano verticale è posto alla sinistra (per chi entra) della tazza WC ad una distanza
dall’asse WC di cm. 40 e dalla parete posteriore di cm. 15, in modo da essere solidamente
afferrato con la mano da parte di chi usa la tazza WC.
Il secondo corrimano verticale è posto alla destra (per chi entra) della tazza WC, ad una
distanza di cm. 30 dal bordo anteriore della tazza WC e di cm. 15 dalla parete laterale
destra in modo da essere solidamente afferrato con la mano sinistra.
I corrimano, orizzontali e verticali, sono realizzati in tubo di acciaio di un pollice, rivestito e
verniciato con materiale plastico antiusura.
La porta di accesso al locale igienico ha luce netta di m. 0.90 ed è apribile verso l’esterno;
le dimensioni del locale igienico sono di m. 1.80x2.40.
Esso è attrezzato con:
• tazza ed accessori
• lavabo
• specchio
• corrimani orizzontali e verticali
• campanello elettrico di segnalazione
La tazza WC è situata nella parete opposta all’entrata.
La sua posizione garantisce dal lato sinistro (per chi entra) uno spazio adeguato per
l’avvicinamento e la rotazione di una sedia a rotelle, dall’altro, una distanza tale da
consentire a chi usa il WC un agevole appiglio ai corrimani posti sulla parete laterale
(destra per chi entra). Pertanto l’asse della tazza WC è posto ad una distanza minima di m.
1.40 dalla parete laterale sinistra e ad una distanza di m. 0.40 dalla parete laterale destra.
La distanza tra il bordo anteriore della tazza WC e la parete posteriore è di almeno m. 0.80,
l’altezza del piano superiore della tazza è di m. 0.50 al pavimento.
Gli accessori (comando per il lavaggio idraulico della tazza WC, porta carta igienica) sono
sistemati in modo da rendere l’uso agevole ed immediato.
Il lavabo è posto nella parete opposta a quella cui è fissata la tazza WC, lateralmente
all’accesso. Il piano superiore del lavabo è posto ad una altezza di m. 0.80 dal pavimento
ed è del tipo a mensola in maniera da consentire un adeguato avvicinamento con sedia a
rotelle. Le tubazioni di adduzione e di scarico sono sotto traccia in modo da evitare ogni
possibile ingombro sotto il lavabo.
Il campanello elettrico è del tipo a cordone, posto in prossimità della tazza WC, con
suoneria ubicata in luogo appropriato al fine di consentire l’immediata percezione della
eventuale richiesta di assistenza.
Parcheggi
Sono previsti posti auto, di larghezza non inferiore a m. 3.20, riservati ai veicoli al servizio di
persone utenti diversamente abili, nei parcheggi esterni pubblici.
Tali posti auto, opportunamente segnalati sono ubicati in aderenza ai percorsi pedonali e
nelle vicinanze dell’accesso all’edificio.
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Corridoi e passaggi
La larghezza minima è di 1,20 m, i corridoi ed i passaggi non presentano variazioni di
livello; non sono presenti pilastri, colonne o mobili sporgenti o addossati alle pareti.
Porte
Le porte sono di facile manovrabilità ed hanno, comprese quelle dei gabinetti, luce netta di
0.90 m, i materiali con cui sono realizzate le porte e gli stipiti sono resistenti all’urto e
all’usura.
Pavimenti
I pavimenti sono antisdrucciolevoli nelle zone servizi degli spogliatoi.
Non sono presenti variazioni di livello.
Spogliatoi
La disposizione degli arredi fissi negli spogliatoi sarà tale da consentire il transito della
persona su sedia a ruote e l’agevole utilizzazione di tutte le attrezzature contenute.
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I – QUADRO ECONOMICO
1) OPERE
a) Opere da calcolo sommario della spesa soggette a ribasso
b) Opere da calcolo sommario della spesa non soggette a ribasso
c) Totale opere: a)+b)
€ 2,278,219.85
€ 62,322.36
€ 2,340,542.21
2) SOMME A DISPOSIZIONE
d) _Spese tecniche, allacciamenti, pubblicazioni:
_Allacciamenti ai pubblici servizi
_Contributo integrativo prestazioni professionali
_Spese per pubblicazione gara di appalto
_Progetto definitivo ed esecutivo
_Direzione dei lavori
_Coordinatore Sicurezza
_Collaudi
_Accatastamento
€ 222,351.51
e) Imprevisti
€ 117,027.11
f) Totale somme a disposizione
€ 339,378.62
g) IVA 10% su c)+e)
h) IVA 22% su d)
€ 245,756.93
€ 48,917.33
3) TOTALE INTERVENTO c)+d)+e)+g)+h)
€ 2,974,595.09
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L - CARTOGRAFIA CATASTALE
ESTRATTO DA FG. 16:
M - CARTOGRAFIA DI PRG
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