CAPITOLO 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Utilizzarelefunzionididataeora ..................41 Utilizzarelefunzionistatistiche.....................67 IlsistemadidatadiExcel..........................42 Utilizzarelefunzionididatabase...................73 Utilizzarelefunzioniditestoedati..................50 Utilizzarelefunzionicubo........................ 80 Utilizzarelefunzionilogiche .......................58 Utilizzarelefunzionimatematico-finanziarie ........ 84 Utilizzarelefunzionidiricercaeriferimento..........61 Utilizzarelefunzionimatematicheetrigonometriche. 90 Utilizzarelefunzioniinformative .................. 64 PowerPivot......................................93 Q uesto capitolo descrive molte funzioni importanti di Microsoft Excel, comprese funzioni che possono essere utilizzate per manipolare i valori data e ora. È possibile utilizzare tali funzioni insieme all’ora di sistema del proprio computer, ma occorre essere sicuri che l’ora del sistema sia corretta. Utilizzare le funzioni di data e ora Quando Excel riconosce un valore data, la cella corrispondente viene formattata automaticamente come una data. Per esempio, il valore 7-10 viene interpretato come 7 ottobre dell’anno corrente e la cella formattata di conseguenza. Tutte le immissioni successivamente inserite in quella cella verranno visualizzate come valori data. Quindi, per esempio, inserendo il numero 123456 verrà visualizzato 03/01/2238 (per ulteriori informazioni su questi numeri, consulta la sezione “Il sistema di data di Excel” più avanti in questo capitolo). APPROFONDIMENTO Immettere valori data Quando vengono inserite date, Excel riconosce una barra (/) o un segno meno (–) come separatore. Per esempio, Excel riconosce 13/8/08 o 26-4-11 come date. Questi due caratteri si trovano sul tastierino numerico e sono facili da trovare e utilizzare. 41 02 Ex Fun.indd 41 19/04/12 12.02 42 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Il sistema di data di Excel Microsoft Excel salva le date come numeri progressivi (o seriali) in modo che possano essere utilizzate nei calcoli. Per impostazione predefinita, Excel determina una data basandosi sui numeri progressivi che iniziano con 1, che è il 1° gennaio 1900, e finiscono con il numero 2.958.465, che è il 31 dicembre 9999. Ciò significa che Excel può calcolare solo i valori data compresi tra queste due date. ATTENZIONE Capitolo 2 ! Microsoft Excel per Mac utilizza un sistema di data diverso. Il calendario inizia il 01/01/1904. Per motivi di compatibilità, la versione Windows di Excel offre un’opzione per l’utilizzo del sistema di data a iniziare dal 1904. Seleziona questa opzione solo se devi utilizzare gli stessi fogli di lavoro su computer Windows e Mac. Ma stai attento: questa impostazione si applica al foglio di lavoro attivo e le date già inserite verranno modificate! Per visualizzare il numero progressivo di un valore data od ora, ripristina il formato Generale della cella. Nelle versioni di Excel precedenti Excel 2003, puoi selezionare l’opzione Elimina nel menu Modifica e fare clic su Formati per ripristinare il formato Generale. In Excel 2007 o Excel 2010, basta fare clic sul formato numero sulla scheda Home (Figura 2.1). Figura 2.1 La selezione del formato numero sulla scheda Home in Excel 2007 ed Excel 2010. 02 Ex Fun.indd 42 19/04/12 12.02 Il sistema di data di Excel 43 Ecco il modo in cui date e orari insieme vengono visualizzati come numeri progressivi: il numero prima del punto è la data. Per esempio, il numero 39448 indica il numero di giorni trascorsi dal 01/01/1900. Il risultato è il 1° gennaio 2008. I numeri dopo il punto indicano l’ora. Se dividi questo valore per il numero di ore in un giorno, ottieni la frazione decimale per un’ora: 1/24 = 0,04166667. Il numero 0,5 indica che è passata mezza giornata ed è mezzogiorno. Il numero 0,25 indica le 6 del mattino, mentre 0,75 indica le 18,00. Formati numerici di data e ora Tabella 2.1 Formati numerici per date e orari 02 Ex Fun.indd 43 Formato Descrizione/Risultato Numero =SOMMA(numero1;numero2...) Testo =CONCATENA(Testo1;Testo2;...) G Data senza zero iniziale GG Data con zero iniziale per i numeri con una sola cifra GGG Nome abbreviato del giorno (Lun, Mar, Mer, Gio, Ven, Sab, Dom) GGGG Nome del giorno (Lunedì, Martedì e così via) M Mese senza zero iniziale MM Mese con zero iniziale per i numeri con una sola cifra MMM Nome abbreviato del mese (Gen, Feb, Mar e così via) MMMM Nome del mese (Gennaio, Febbraio, Marzo e così via) A o AA Anno a due cifre AAA o AAAA Anno a quattro cifre h Ora senza zero iniziale hh Ora con zero iniziale m Minuto senza zero iniziale mm Minuto con zero iniziale [h] o [hh] Ore per più di 24 ore [m] o [mm] Minuti per più di 60 minuti [s] o [ss] Secondi per più di 60 secondi h.mm AM Formato dodici ore (A.M.): ante meridiem (latino per “prima di mezzogiorno”, le ore tra mezzanotte e mezzogiorno) h.mm PM Formato dodici ore (P.M.): post meridiem (latino per “dopo mezzogiorno”, le ore tra mezzogiorno e mezzanotte) Capitolo 2 Puoi visualizzare la data e l’ora utilizzando i formati elencati nella Tabella 2.1. 19/04/12 12.02 44 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Anni bisestili Quando programmi calcoli con le date, devi considerare gli anni bisestili. Nel calendario Gregoriano, ogni quattro anni c’è un anno bisestile in cui il mese di febbraio è di 29 giorni. Se l’anno può essere diviso per 100 senza resto, non è un anno bisestile, con un’unica eccezione: se l’anno è divisibile per 400 senza resto, è comunque un anno bisestile. Se quest’ultima regola non viene rispettata, ci saranno altri errori invece di un 29 febbraio. Funzioni di analisi Capitolo 2 Sebbene la maggior parte di queste funzioni di data e ora sia disponibile con l’installazione standard di Excel 2003 (e versioni precedenti), alcune devono essere attivate. Puoi attivarle selezionando Strumenti/Componenti aggiuntivi ed effettuando una scelta nella finestra di dialogo Componenti aggiuntivi (Figura 2.2). Figura 2.2 In Excel 2003 e versioni precedenti, alcune funzioni di analisi devono essere attivate nella finestra di dialogo Componenti aggiuntivi. In Excel 2007 ed Excel 2010, puoi utilizzare tutte le funzioni senza dover attivare il componente aggiuntivo. Funzioni di data e ora in pratica I seguenti esempi pratici mostrano calcoli tipici che utilizzano le funzioni di data e ora di Excel. File di esempio Utilizza il foglio di lavoro Prassi del file di esempio Data_ora.xls o Data_ora.xlsx nella cartella Capitolo02. Per ulteriori informazioni sui file di esempio, vedi la sezione “Utilizzare i file di esempio” nell’introduzione. 02 Ex Fun.indd 44 19/04/12 12.02 Il sistema di data di Excel 45 Calcolare l’inizio e la fine dell’ora legale Supponi che l’ora legale inizi l’ultima domenica di marzo e finisca l’ultima domenica di ottobre. L’inizio dell’ora legale nell’anno corrente viene calcolato con la formula seguente: =DATA(ANNO(OGGI());4;)-GIORNO.SETTIMANA(DATA(ANNO(OGGI());4;))+1 r e s tituis ce 31 mar zo de ll ’anno cor r ente. G I O R N O . restituisce il numero del giorno della settimana dell’ultimo giorno di marzo dell’anno corrente. L’argomento 1 alla fine della formula fa riferimento al primo giorno della settimana, cioè lunedì. Quindi, sottraendo questo valore dall’ultimo giorno del mese e aggiungendo un giorno, si ottiene la data dell’ultima domenica di marzo. DATA(ANNO(OGGI());4;) La formula seguente restituisce la fine dell’ora legale nell’anno corrente (l’ultima domenica di ottobre): Capitolo 2 SETTIMANA(DATA(ANNO(OGGI());4;) =DATA(ANNO(OGGI());11;)-GIORNO.SETTIMANA(DATA(ANNO(OGGI());11;))+1 Identificare che giorno dell’anno è oggi Puoi utilizzare una funzione di data nidificata per scoprire il numero progressivo corrispondente alla data odierna: =OGGI()-DATA(ANNO(OGGI())-1;12;31) Questa formula sottrae il 31 dicembre dell’anno scorso dalla data odierna. Il risultato è la differenza tra le date in giorni, in questo caso il numero del giorno odierno dell’anno corrente. Esegiore calcoli con l’ora Immetti l’ora corrente premendo Ctrl+Maiusc+. (punto). L’ora viene visualizzata nel formato hh.mm. Per esempio, la cella potrebbe visualizzare 14.25, così come la barra della formula. Se selezioni il formato numero Generale, viene visualizzato il valore (in questo esempio 0,60069444). Se stai calcolando le ore, devi ricordare che un orario è sempre un valore compreso tra 0 e 1. Di solito non devi preoccuparti della conversione, poiché Excel converte automaticamente date e orari. Per calcolare la differenza tra due valori di data e ora, puoi sottrarre la data/ora d’inizio dalla data/ora di fine. In questo modo, puoi creare una tabella con l’orario di lavoro per calcolare le ore di ogni giorno lavorativo, come nell’esempio che segue nella sezione successiva. 02 Ex Fun.indd 45 19/04/12 12.02 46 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Calcolare l’orario di lavoro Supponi di voler creare un foglio di lavoro con gli orari dei turni di un’azienda. Alcuni dipendenti lavorano dalle 10.00 alle 18.00. Come si fa a calcolare le ore di lavoro corrette? Capitolo 2 Se i dipendenti lavorano dalle 10.00 alle 18.00 e calcoli la differenza, il risultato è ######. Anche se cambi la larghezza della colonna, il problema non si risolve. Se, invece, modifichi il formato di questo numero portandolo su Generale, il valore viene visualizzato. È interessante notare come Excel può calcolare l’orario quando imposti il formato numero su Generale ma non quando questo è impostato su un formato ora. Come puoi vedere, il formato ora di Excel non funziona con i numeri negativi. Per risolvere questo problema esistono due opzioni: cambiare l’impostazione generale al sistema di data 1904 (Figura 2.3) oppure utilizzare una formula. Figura 2.3 Passare al sistema data 1904 in Excel 2007 ed Excel 2010. ATTENZIONE ! Utilizza il comando di menu Strumenti/Opzioni (Excel 2003 o versioni precedenti) per selezionare la casella di controllo del sistema di data 1904 sulla scheda Calcolo. Attivando questa opzione, Excel può eseguire calcoli con orari negativi. Tuttavia, questa soluzione presenta qualche svantaggio: l’impostazione si applica solo al foglio di lavoro attivo. Se ci sono altri fogli di lavoro che fanno riferimento a quei valori ora, occorre modificare anche quei fogli di lavoro. Tutti i valori data immessi si modificano di quattro anni e allora bisogna cambiare tutte le date esistenti. Perciò, questa opzione non è una soluzione affidabile. Eseguire calcoli oltre il limite di data Per calcolare un intervallo di tempo che sconfina in un altro giorno, puoi immettere gli orari e includere la data. Se il lavoro inizia alle 22.00 del 4/8/2008 e termina alle 06.20 del 5/8/2008 02 Ex Fun.indd 46 19/04/12 12.02 Il sistema di data di Excel 47 Capitolo 2 puoi facilmente calcolare la differenza. Ciò è possibile con la formula =Fine-Inizio. Comunque, devi visualizzare il formato numero della cella risultato nel formato hh.mm (Figura 2.4). Figura 2.4 Quando includi la data insieme all’ora, il calcolo della differenza non pone problemi. Un altro metodo consiste nel controllare il valore ora maggiore se si dispone degli orari sia di inizio che di fine. Con la funzione logica SE(test;se_vero;se_falso), si ottiene il risultato con la formula =SE(Inizio>Fine;1-(Inizio-Fine);(Fine-Inizio) Questa formula può essere utilizzata per calcolare una differenza di massimo 24 ore. La Figura 2.5 mostra un esempio. Figura 2.5 Quando è specificata solo l’ora, bisogna considerare il possibile sconfinamento in un altro giorno. Se gli intervalli di tempo sono inferiori a 24 ore e l’orario iniziale è maggiore di quello finale, puoi considerare la differenza assoluta tra i due orari e poi sottrarla da 1. =SE(Inizio>Fine;1-(Inizio-Fine);Fine–Inizio) Un’altra opzione consiste nell’inserire un confronto Inizio>Fine. Il risultato è uno dei due valori logici VERO o FALSO. Se Excel trova un valore logico in un calcolo, il valore viene convertito in 1 o 0. Poiché un giorno intero corrisponde al valore 1, puoi aggiungere 1 a un orario (quando l’inizio è maggiore della fine) e ottenere il risultato nel giorno successivo. Utilizza questa formula: =(Inizio>Fine)+Fine-Inizio 02 Ex Fun.indd 47 19/04/12 12.02 48 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Sommare intervalli di tempo Quando esegui somma fra orari, devi considerare alcuni aspetti. In Excel, la somma di due orari non supererà le 24 ore; il risultato di 15 ore più 12 ore è 3 ore. Puoi risolvere questo problema utilizzando il formato numero corretto: 1. Seleziona la cella risultato e fai clic sull’opzione di menu Formato/Celle (Excel 2003 e versioni precedenti) oppure fai clic sulla freccia nell’angolo inferiore destro del gruppo Numeri sulla scheda Home (Excel 2007 ed Excel 2010), come si vede nella Figura 2.6. Capitolo 2 Figura 2.6 In Excel 2007 ed Excel 2010, fai clic sulla freccia in fondo al gruppo Numeri sulla scheda Home per aprire la finestra di dialogo Formato celle. 2. Fai clic sulla scheda Numero della finestra di dialogo Formato celle e seleziona Perso- 3. Seleziona il formato numero [h].mm. Attento alle parentesi. Se non riesci a trovare il nalizzato nel campo dell’elenco Categoria. formato esatto, modifica una voce simile. Il risultato viene visualizzato nel formato 24.00. Calcolare lo stipendio in base all’orario di lavoro Dal momento che Excel tratta le ore come frazioni di un giorno, bisogna essere molto attenti quando si calcolano valori basati sul numero delle ore di lavoro. Per esempio, se un dipendente lavora 6,25 ore e viene pagato €21 l’ora, moltiplicando semplicemente questi valori il risultato sarà di €5,61. Il dipendente non sarebbe troppo contento! Per calcolare il risultato corretto, devi moltiplicare il numero delle ore per 24. Il calcolo corretto sarebbe =(“6.25”*24)*21, con un risultato pari a €134,75 (Figura 2.7). Figura 2.7 Moltiplicando le ore per la paga oraria si ottiene un risultato errato in D21. 02 Ex Fun.indd 48 19/04/12 12.02 Il sistema di data di Excel 49 Arrotondare i valori ora Supponi, per esempio, che la cella B42 contenga l’orario 08.52.36 nel formato numero hh.mm. ss. La formula =ARROTONDA.MULTIPLO(B42;1/24) dà come risultato 09.00.00, mentre la formula =ARROTONDA.MULTIPLO(B42;1/1440) dà 08.53.00. Identificare il trimestre Supponi di voler identificare il trimestre dell’anno in cui ricade una determinata data. Per questo esempio, il primo trimestre va da gennaio a marzo, il secondo da aprile a giugno e così via. Capitolo 2 Dal momento che il minuto o addirittura il secondo esatto non sono sempre necessari, è possibile arrotondare i valori ora. Ricorda che Excel utilizza il valore 1 per un giorno. Un’ora è una frazione di un giorno, ossia un 1/24, mentre un minuto è un 1/1440. Se imposti questi valori come argomenti della funzione tabella ARROTONDA.MULTIPLO(), l’orario viene arrotondato di conseguenza. Dividi il numero del mese per 3 e arrotonda il risultato al numero intero successivo con la formula =ARROTONDA.PER.ECC(MESE(valore data)/3;0) come si vede nella Figura 2.8. Figura 2.8 Identificare il trimestre dell’anno. Convertire ore normali in ore decimali (ore industriali) È possibile convertire un orario in ore e minuti decimali. Se le ore e i minuti sono numeri interi, utilizza la formula seguente per calcolare le ore decimali: Orario = Ora(valore data) + Minuto(valore data)/60 Se l’orario appare come frazione, moltiplica questo valore per 24. Ecco alcuni esempi: 02 Ex Fun.indd 49 ● 06.30 corrisponde alle ore decimali 6,5. ● 07.15 corrisponde alle ore decimali 7,25. ● 09.45 corrisponde alle ore decimali 9,75. 19/04/12 12.02 50 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot File di esempio Utilizza il foglio di lavoro Prassi del file di esempio Data_ora.xls o Data_ora.xlsx nella cartella Capitolo02. Per ulteriori informazioni sui file di esempio, vedi la sezione “Utilizzare i file di esempio” nell’introduzione. Capitolo 2 Utilizzare le funzioni di testo e dati Con le funzioni di testo e dati di Excel, puoi visualizzare i dati in una varietà di formati nonché convertire dati o eseguire calcoli in combinazione con altre funzioni. Troverai altre soluzioni negli esempi pratici che seguono. File di esempio Utilizza il foglio di lavoro che trovi nel file di esempio Dati_testo.xls o Dati_testo.xlsx nella cartella Capitolo02. Per ulteriori informazioni sui file di esempio, vedi la sezione “Utilizzare i file di esempio” nell’introduzione. Separare stringhe di testo in CAP e località Supponi di avere un elenco di indirizzi in cui una colonna contiene una località che consiste in uno stato e nel CAP a cinque cifre. Poiché non hai bisogno dello stato, vuoi estrarre semplicemente il CAP a cinque cifre. Quindi, devi eseguire una query per cercare gli ultimi cinque caratteri dell’indirizzo completo. Supponendo che l’indirizzo si trovi nella cella A38, la formula è la seguente: =DESTRA(A38;5) In questo caso, la funzione testo DESTRA() restituisce i cinque caratteri all’estremità destra della stringa (Figura 2.9). 02 Ex Fun.indd 50 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni di testo e dati 51 Capitolo 2 Figura 2.9 Il CAP a cinque cifre viene estratto con la funzione di tabella DESTRA(). Separare i nomi dai cognomi Supponi che un elenco di nominativi contenga sia il nome sia il cognome. Separare i nomi dai cognomi è più complesso dell’estrazione del CAP a cinque cifre, poiché i nomi non hanno una lunghezza standard. Supponendo che la cella A21 contenga il nome e il cognome separati da uno spazio, immetti la formula seguente in B21 per estrarre il nome (Figura 2.10): =SINISTRA(A21;TROVA(" ";A21)-1) Figura 2.10 Il nome di battesimo viene estratto specificando il separatore. Poiché i nomi non hanno tutti la stessa lunghezza, devi utilizzare la funzione TROVA() per trovare il primo spazio. Questa funzione restituisce la posizione dello spazio nel testo sotto forma di numero. Tale numero viene diminuito di 1 e utilizzato nella funzione SINISTRA() come argomento del numero di caratteri per restituire il nome di battesimo. Per estrarre il cognome, immetti la seguente formula nella cella C21: =DESTRA(A21;LUNGHEZZA(A21)-TROVA(" ";A21)) La funzione DESTRA() estrae il cognome. Per calcolare il numero di caratteri da estrarre da destra, si utilizza la lunghezza dell’intero nome e si sottrae da questa il numero di caratteri della stringa fino al primo spazio, utilizzando di nuovo la funzione TROVA() per trovare la posizione dello spazio. Ma ciò non basta. Sarebbe una mera coincidenza se lo spazio si trovasse nella stessa posizione del numero di caratteri letto da destra. 02 Ex Fun.indd 51 19/04/12 12.02 52 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Perciò, si utilizza la funzione LUNGHEZZA(), la quale identifica il numero complessivo di caratteri del testo. Se sottrai il numero della posizione dello spazio dal numero totale dei caratteri, come in LUNGHEZZA(A21)-TROVA(“ “;A21), ottieni la lunghezza del cognome. Invertire l’ordine di nomi e cognomi Se in una colonna il cognome è posizionato davanti al nome di battesimo, potresti voler invertire l’ordine. Supponiamo che la cella A5 contenga il nome Jayne, Darcy. A condizione che l’ordine di cognomi e nomi sia uguale e il separatore sia una virgola più uno spazio, puoi utilizzare la formula seguente per invertire l’ordine di nomi e cognomi: Capitolo 2 =DESTRA(A5;LUNGHEZZA(A5)-TROVA(",";A5)-1)&" "&SINISTRA(A5;TROVA(",";A5)-1) Il risultato è Darcy Jayne (Figura 2.11). Il nome di battesimo viene estratto tramite la funzione =DESTRA(A5;LUNGHEZZA(A5)-TROVA(",";A5)-1 Nota che la funzione TROVA individua la posizione della virgola e occorre poi sottrarre un ulteriore carattere per calcolare lo spazio dopo la virgola. Il cognome all’inizio della stringa di testo utilizza la funzione = SINISTRA(A5;TROVA(",";A5)-1) I due nomi vengono poi concatenati, con uno spazio come separatore, utilizzando & " " & Figura 2.11 Nidificato ma efficace: invertire nome e cognome con una formula. 02 Ex Fun.indd 52 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni di testo e dati 53 Scomporre l’IBAN 1. Codice paese DE (due caratteri). 2. Cifra di controllo (due caratteri). 3. Codice banca (otto caratteri). 4. Numero di conto (dieci caratteri). Se il numero di conto è più breve, si aggiungono zeri iniziali. Capitolo 2 L’IBAN (International Bank Account Number) è richiesto per le transizioni monetarie internazionali. Poiché questo numero è composto di parti con una lunghezza fissa, puoi estrarre i singoli componenti dell’IBAN. L’IBAN può contenere fino a 34 caratteri. Un IBAN tedesco è composto da 22 caratteri nell’ordine seguente (Figura 2.12): Figura 2.12 Scomporre l’IBAN nelle sue componenti con la funzione STRINGA.ESTRAI(). Per separare le parti che compongono l’IBAN nella cella B4, utilizza la formula seguente: ● Codice paese: =SINISTRA(B4;2) ● Cifra di controllo: =STRINGA.ESTRAI(B4;3;2) ● Codice banca: =STRINGA.ESTRAI(B4;5;8) ● Numero di conto: =STRINGA.ESTRAI(B4;13;10) o =DESTRA(B4;10) Hai già utilizzato le funzioni SINISTRA() e DESTRA() negli esempi precedenti. Per estrarre stringhe dal centro di una stringa di testo, utilizza la funzione STRINGA.ESTRAI(testo; inizio;num_caratt). 02 Ex Fun.indd 53 19/04/12 12.02 54 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Calcolare la frequenza di un carattere in una stringa Per attività di tipo giornalistico e per l’analisi di un testo, potrebbe essere necessario stabilire quanto spesso un determinato carattere o stringa appare in un blocco di testo. Con il trucco che segue, puoi farlo in Excel: se la cella B3 contiene la stringa e la cella A7 contiene il testo da analizzare, utilizza la formula seguente: =(LUNGHEZZA(A7)-LUNGHEZZA(SOSTITUISCI(A7;$B$3;"")))/LUNGHEZZA($B$3) Capitolo 2 La funzione LUNGHEZZA(A7) calcola il numero di caratteri nella cella A7. La funzione SOSTITUISCI() nella seconda parte della formula sostituisce tutte le occorrenze dei caratteri nella stringa di testo con niente (“”) e calcola la nuova lunghezza. Se sottrai questa lunghezza dalla lunghezza originale della stringa e la dividi per la lunghezza della stringa di testo, troverai il numero delle occorrenze (Figura 2.13). Figura 2.13 Il trucco per contare la frequenza dei caratteri. Rimuovere tutti gli spazi In alcuni casi, potresti voler rimuovere gli spazi vuoti da una stringa di testo. Per eseguire questa operazione, poi utilizzare la funzione SOSTITUISCI() (Figura 2.14). Se vuoi rimuovere tutti gli spazi dal testo della cella A15, per esempio, puoi utilizzare la formula seguente: =SOSTITUISCI(A15;" ";"") Figura 2.14 La funzione SOSTITUISCI() sostituisce le stringhe. 02 Ex Fun.indd 54 19/04/12 12.02 Utilizzarelefunzioniditestoedati 55 Questa è la funzione con la sua sintassi: SOSTITUISCI(testo;testo_prec;nuovo_testo;ricorrenza) Questa funzione sostituisce il vecchio testo con il nuovo testo in una stringa. In questo esempio, lo spazio (“ “) è sostituito da una stringa vuota (“”). New York diventa NewYork. Puoi utilizzare la funzione SOSTITUISCI() anche per sostituire alcuni caratteri in una stringa di testo. Capitolo 2 Suggerimento Per eliminare gli spazi in eccesso prima e dopo il testo, utilizza la funzione ANNULLA. SPAZI(). Correggere la posizione dei segni Quando si importano dati, talvolta il segno meno dei numeri negativi appare dopo il valore. Tuttavia, questa espressione non può essere utilizzata nei calcoli in quanto Excel non la riconosce come numero. Infatti, la posizione del segno meno fa sì che il numero venga interpretato come un valore testuale. Per convertire il valore della cella A4 in un numero, utilizza la formula seguente (Figura 2.15): =SE(DESTRA(A4;1)="-";SINISTRA(A4;LUNGHEZZA(A4)-1)*(-1);A4) Figura 2.15 Convertire un numero modificando la posizione del segno negativo. La funzione SE() viene utilizzata per verificare il contenuto di parte di una cella. La funzione DESTRA() controlla la presenza del segno meno. La funzione SINISTRA() separa la parte numerica e la converte nel valore negativo del numero moltiplicandola per –1. Visualizzare il nome del file e del foglio di lavoro La formula seguente visualizza il nome del file corrente. Immetti la formula seguente nella cella A21: =CELLA("nomefile") 02 Ex Fun.indd 55 19/04/12 12.02 56 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Questa funzione restituisce il nome del file del foglio di lavoro corrente. Vengono visualizzati il percorso completo del file e il nome del foglio di lavoro. Se il foglio di lavoro corrente non è ancora stato salvato, la funzione restituisce una stringa vuota. All’interno della stringa il nome del file è racchiuso tra parentesi quadre, cosa che può essere utile per estrarre il nome dalla stringa. La formula seguente estrae il nome del file dal risultato: =STRINGA.ESTRAI(A21;TROVA("[";A21;1)+1;TROVA("]";A21;1)-TROVA("[";A21;1)-1) Capitolo 2 La funzione STRINGA.ESTRAI() calcola il numero di caratteri dalla posizione iniziale. L’espressione TROVA(“[“;A21;1)+1 determina la posizione iniziale dopo la parentesi sinistra. L’espressione TROVA(“]”;A21;1)-TROVA(“[“;A21;1)-1 calcola il numero di caratteri compreso tra le parentesi sinistra e destra. Puoi utilizzare questa funzione anche per visualizzare il nome del foglio di lavoro. Per fare ciò, utilizza la formula seguente: =STRINGA.ESTRAI(A21;TROVA("]";A21;1)+1;LUNGHEZZA(A21)) Concatenare il contenuto delle celle La Figura 2.16 mostra un tipico elenco di indirizzi. Per concatenare i dati dell’elenco, utilizza la formula seguente: =A4&" "&C4&" "&B4&" vive a "&D4&" "&E4&"." Figura 2.16 L’operatore di concatenazione & combina testo e valori in espressioni più complesse. 02 Ex Fun.indd 56 19/04/12 12.02 Utilizzarelefunzioniditestoedati 57 Con l’operatore di concatenazione & puoi concatenare testo e riferimenti. Puoi utilizzare anche la funzione di testo CONCATENA(), che restituisce lo stesso identico risultato. =CONCATENA(A4;" ";C4;" ";B4;" vive a ";D4;" ";E4;".") Per alcune concatenazioni di testo, potresti voler inserire un’interruzione di riga in una posizione diversa dal margine destro, per esempio dopo un certo numero di caratteri o dopo una determinata parola. Puoi premere Alt+Invio per inserire l’interruzione in qualunque posizione. Appena premi il tasto Invio, l’interruzione di riga diventa visibile nella cella. Puoi anche collegare due stringhe con un carattere di fine riga (Figura 2.17). Il carattere di fine riga ha un codice carattere pari a 10 e può essere aggiunto con la funzione CODICE.CARATT(): Capitolo 2 Inserire interruzioni di riga nel testo concatenato =CONCATENA(A4;" ";C4;" ";B4;CODICE.CARATT(10);"vive a ";D4;" ";E4;".") Figura 2.17 Le concatenazioni di testo possono contenere interruzioni di riga e altri caratteri speciali. APPROFONDIMENTO Visualizzare le interruzioni di riga nelle celle Affinché un’interruzione di riga sia visibile, la cella deve avere l’opzione di a capo automatico attivata. Nel menu di scelta rapida della cella, seleziona Formato celle e poi, sulla scheda Allineamento, seleziona la casella di controllo Testo a capo. 02 Ex Fun.indd 57 19/04/12 12.02 58 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Visualizzare i dati Probabilmente, per presentare i numeri utilizzi spesso i grafici di Excel. Tuttavia, per visualizzare i dati puoi utilizzare anche grafica interna alla cella invece dei grafici. A tale scopo, puoi servirti della funzione RIPETI(), come si vede nella Figura 2.18. Capitolo 2 Figura 2.18 Creare grafica con la funzione RIPETI(). In questo esempio, le chiamate evase dal personale addetto all’assistenza sono inserite in un elenco. La formula =RIPETI("(";B4) converte il numero 12 in B4 in dodici icone telefono. Affinché la cella della formula visualizzi la parentesi iniziale come icona telefono, dovrai selezionare il font Wingdings. File di esempio Utilizza il foglio di lavoro Chiamate assistenza del file di esempio Dati_testo.xls o Dati_testo.xlsx nella cartella Capitolo02. Per ulteriori informazioni sui file di esempio, vedi la sezione “Utilizzare i file di esempio” nell’introduzione. Utilizzare le funzioni logiche Le funzioni logiche sono tra gli strumenti più versatili di Excel. Possono essere utilizzate per automatizzare calcoli, personalizzare visualizzazioni e fornire opzioni di decisione. L’esempio di questa sezione presenta un’istruzione decisionale di base. In questo esempio, una società ha una procedura per generare i prezzi delle merci. La Figura 2.19 mostra il calcolo su un foglio di lavoro. 02 Ex Fun.indd 58 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni logiche 59 Capitolo 2 Figura 2.19 Un calcolo differenziale tipico. Un rivenditore compra merci da un fornitore e ottiene uno sconto. Ottiene, inoltre, anche uno sconto per il pagamento in contanti. Le spese di consegna vengono aggiunte al prezzo di acquisto e, dopo l’aggiunta di altri costi (come l’affitto e gli stipendi), il costo diretto ammonta a €4.482,82. Il prezzo di vendita al cliente deve includere uno sconto e, inoltre, occorre pagare il venditore. La differenza tra il prezzo di vendita in contanti e i costi originali è il profitto. Il profitto viene calcolato come percentuale sul costo originale. Ogni fase del calcolo viene eseguita in Excel. Il profitto viene calcolato con =D14-D12 e la percentuale con =D13/D12 Calcolare la redditività Ma come fa Excel a sapere se il profitto richiesto va bene? Supponi che il rivenditore si accontenti del 20%. Egli immette la formula seguente nella cella C21 (nella figura è unita alla cella a destra successiva): =SE(C13>=20%;"OK";"troppo basso") 02 Ex Fun.indd 59 19/04/12 12.02 60 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot La funzione SE() controlla la percentuale ed esegue un calcolo basandosi sul risultato. La funzione controlla se il valore della cella C13 è maggiore o uguale al 20%. Se il valore è maggiore o uguale al 20%, viene visualizzato “OK”. Altrimenti, viene visualizzato il testo alternativo “Troppo basso”. Capitolo 2 Questo esempio verifica una sola condizione, ma può essere esteso a condizioni più complesse con funzioni logiche aggiuntive, come la funzione E() e altre istruzioni SE(). Per esempio, magari il rivenditore non vuole ridurre il proprio profitto ma deve considerare la concorrenza nonché il livello massimo dei prezzi. Allora, potrebbe voler evidenziare visivamente la cella che contiene la percentuale di profitto. In Excel 2007 ed Excel 2010, può aprire la finestra di dialogo che appare nella Figura 2.20. L’opzione Nuova regola può essere raggiunta dalla scheda Home facendo clic su Formattazione condizionale nel gruppo Stili. Se stai utilizzando una versione più vecchia di Excel, seleziona Formato/Formattazione condizionale. La formula =E(($C$13>=20%);($D$19<6500)) verifica se vengono soddisfatte le due condizioni seguenti: ● Il valore della cella C13 è maggiore o uguale al 20%. ● Il prezzo di vendita immesso è inferiore a €6.500. Se entrambe le condizioni sono soddisfatte, la cella si colora di verde. Figura 2.20 Formattazione condizionale e funzioni logiche. 02 Ex Fun.indd 60 19/04/12 12.02 Utilizzarelefunzionidiricercaeriferimento 61 File di esempio Utilizza il foglio di lavoro Calcolo differenziale del file di esempio CalcoloDifferenziale. xls o CalcoloDifferenziale.xlsx nella cartella Capitolo02. Per ulteriori informazioni sui file di esempio, vedi la sezione “Utilizzare i file di esempio” nell’introduzione. Capitolo 2 Utilizzare le funzioni di ricerca e riferimento La struttura a tabella dei fogli lavoro di Excel consente all’utente di eseguire ricerche di informazioni all’interno dei fogli di lavoro in modo sistematico. Eseguire ricerche tramite una tabella incrociata Supponi di disporre di informazioni sui prezzi di un articolo in forma di tabella (in questo esempio, magliette di taglie e colori diversi). Dopo avere selezionato un colore e una taglia, vuoi ricercare il prezzo e utilizzarlo per ulteriori calcoli (Figura 2.21). Per eseguire questa operazione, si utilizza una tipica tabella a campi incrociati. Figura 2.21 Prezzi basati su taglia e colore. 02 Ex Fun.indd 61 19/04/12 12.02 62 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Excel offre una varietà di funzioni di ricerca che è possibile utilizzare per questo tipo di operazione. Esistono tre funzioni principali: CERCA(), CERCA.VERT() e CERCA.ORIZZ(), oltre alle funzioni CONFRONTA() e INDICE(), che offrono funzionalità simili. Tutte queste funzioni cercano informazioni in un’area rettangolare in base a determinati criteri e restituiscono le informazioni oppure la posizione dell’informazione. Gli esempi che seguono dimostrano come utilizzare alcune di tali funzioni. Capitolo 2 La funzione CERCA.VERT() prende un valore e cerca di trovare una corrispondenza con i valori della prima colonna di una tabella. Quando viene trovata una corrispondenza, la funzione restituisce tutte le informazioni associate all’immissione corrispondente nella tabella. La ricerca può essere effettuata in due modi diversi: ● ● Cercare una corrispondenza esatta dell’elemento nella prima colonna della tabella. Cercare un valore, sia il valore esatto sia quello più prossimo ma inferiore a quello ricercato. In questo caso, la tabella di ricerca deve essere ordinata sulla prima colonna. La funzione CONFRONTA() ricerca una matrice di valori e restituisce la posizione della prima corrispondenza in quella matrice, cioè la colonna oppure la riga. Le corrispondenze possono essere esatte oppure il valore più alto o quello più basso. La Figura 2.21 mostra i prezzi di magliette di colori diversi e di varie taglie. Vuoi cercare le informazioni non solo in una determinata riga ma anche in una determinata colonna. Procedi un passo per volta. Per prima cosa, cerca la colonna che contiene la taglia desiderata. La terza colonna contiene la taglia M. Se vuoi che Excel riconosca questo valore, premi F10 per immettere 3 in una cella ausiliaria. La formula =CONFRONTA(C10;C4:H4;1) trova il valore della cella C10 (taglia M) nell’intestazione delle celle comprese tra C4 e H4 e restituisce il numero della colonna. Al secondo passo si giunge tramite la funzione CERCA.VERT(). Immetti la formula seguente nella cella C12: =CERCA.VERT(C9;B5:H7;F10+1;FALSO) Questa formula cerca il contenuto della cella C9 (giallo) nella prima colonna delle celle comprese tra B5 e H7. Se viene trovato un valore, la formula lo restituisce nella quarta colonna e il lavoro è fatto! Per rendere questa operazione ancora più raffinata, ci sono svariate altre cose che puoi fare. Invece di utilizzare due formule, puoi incorporare la funzione CONFRONTA() nella funzione CERCA.VERT() per ottenere il risultato da un’unica formula. La formattazione condizionale potrebbe essere utile per evidenziare la cella selezionata. 02 Ex Fun.indd 62 19/04/12 12.02 Utilizzarelefunzionidiricercaeriferimento 63 File di esempio Un’altra funzione comune di questa categoria è la funzione SCARTO(), che si concentra su un intervallo specifico e ti consente di regolarlo dinamicamente definendo lo spostamento di righe e colonne. Dà uno sguardo all’esempio seguente (Figura 2.22), in cui vengono riportate su una tabella le temperature diurne relative a un periodo di cinque giorni. Supponi di voler visualizzare le temperature diurne di un giorno selezionato. Capitolo 2 Utilizza il foglio di lavoro Camicie del file di esempio Ricerca.xls o Ricerca.xlsx nella cartella Capitolo02. Per ulteriori informazioni sui file di esempio, vedi la sezione “Utilizzare i file di esempio” nell’introduzione. Figura 2.22 Grafici dinamici. La soluzione consiste nel collegare dinamicamente la colonna utilizzata dal grafico sulla temperatura a un valore di input sul foglio di lavoro. Inizia creando un grafico a linee per visualizzare le temperature nella giornata di lunedì. Ci sono alcuni trucchi di cui puoi servirti. Innanzitutto, è possibile denominare non sono gli intervalli ma anche le formule. In Excel 2007 ed Excel 2010, sulla scheda Formule, seleziona Nomi definiti/Definisci nome, mentre nelle versioni precedenti del programma selezionerai Inserisci/Nomi/Definisci per denominare le formule. Utilizza queste opzioni per definire intervalli dinamici per la legenda e la serie di dati per il grafico. Definisci il nome Giorno come: =SCARTO(Grafico!$C$4;0;Grafico!$B$23) Il riferimento nella cella C4 del foglio di lavoro Grafico viene spostato in basso di zero righe e verso destra del numero di colonne indicato nella cella B23 (Figura 2.22). 02 Ex Fun.indd 63 19/04/12 12.02 64 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Fai la stessa cosa per i dati del grafico. Utilizza il nome Dati e collegalo con la formula =SCARTO(Grafico!$C$5:$C$19;0;Grafico!$B$23) Questa formula si applica a un’intera colonna invece che a una sola riga. Il riferimento viene spostato allo stesso modo. Dopo aver creato il grafico, fai clic sulla linea tracciata. Nella casella di immissione appare qualcosa di simile a ciò che segue: =SERIE(Grafico!$C$4;Grafico!$B$5:$B$19;Grafico!$C$5:$C$19;1) Capitolo 2 Modifica questa immissione sostituendo i riferimenti assoluti di cella con i tuoi riferimenti dinamici: =SERIE(Ricerca.xlsx!Giorno;Grafico!$B$5:$B$19;Ricerca.xlsx!Dati;1) Devi utilizzare il nome della cartella di lavoro e i nomi devono essere separati da un punto esclamativo. Per ottenere una soluzione perfetta, dovresti aggiungere anche una casella di selezione per selezionare il valore nella cella B23. File di esempio Utilizza il foglio di lavoro Grafico del file di esempio Ricerca.xls o Ricerca.xlsx nella cartella Capitolo02. Per ulteriori informazioni sui file di esempio, vedi la sezione “Utilizzare i file di esempio” nell’introduzione. Utilizzare le funzioni informative Le funzioni informative sono simili alle funzioni logiche e servono a integrare e supportare altre funzioni e formule. Al cuore delle funzioni informative ci sono le cosiddette funzioni VALORE (Tabella 2.2), che forniscono informazioni sui tipi di espressione o sul contenuto della cella. Queste informazioni possono essere visualizzate o, meglio ancora, utilizzate per altri calcoli. I nomi di queste funzioni sono di chiara interpretazione e i valori restituiti sono sempre valori logici. Il valore logico conferma se il valore della cella specificato nell’argomento è del tipo richiesto. Di solito, l’argomento per le funzioni è un riferimento di cella, ma talvolta, per esempio nel caso della funzione VAL.RIF(), viene fornito un valore specifico a scopo di prova. 02 Ex Fun.indd 64 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni informative 65 Funzione Definizione VAL.VUOTO() La cella è vuota. VAL.TESTO(), VAL.NON.TESTO() Il valore della cella è testo o non è testo. VAL.NUMERO() Il valore della cella è un numero. VAL.LOGICO() Il valore della cella è un valore logico. VAL.ERR(), VAL.ERRORE() La cella contiene un errore. VAL.NON.DISP() La cella contiene un errore #N/D. VAL.PARI(),VAL.DISPARI() Il valore della cella è un numero pari o dispari. Quando ti servi di intervalli denominati e li utilizzi come riferimento, ottieni un errore #RIF! se cancelli accidentalmente il nome. Per esempio, supponi che le celle comprese tra B2 e D5 siano state denominate Fatturato e che la cella F7 contenga Capitolo 2 Tabella 2.2 Panoramica delle funzioni VALORE =SOMMA(Fatturato) Questa formula funziona solo se il nome Fatturato esiste veramente. Tuttavia, la formula =SE(VAL.RIF(Fatturato);SOMMA(Fatturato);"Il nome di intervallo Fatturato è stato cancellato.") è in qualche modo più sicura. La funzione VAL.RIF(Fatturato) restituisce FALSO se il nome Fatturato è stato cancellato. Invece di calcolare la somma dell’intervallo sconosciuto e di generare un errore, Excel visualizza un messaggio che riporta la causa dell’errore. Se il nome dell’intervallo esiste, viene calcolato il totale. Possono facilmente verificarsi errori quando si utilizza la funzione CERCA.VERT(), specialmente quando si cerca un elemento non presente nell’elenco. Nella Figura 2.23, la formula =CERCA.VERT(B13;D13:E15;2;FALSO) genera un errore #N/D (N/D=non disponibile) per indicare che l‘elemento Camicetta non è presente nell’elenco. La formula =SE(VAL.ERRORE(CERCA.VERT(B13;D13:E15;2;FALSO));"non trovato";CERCA. VERT(B13;D13:E15;2;FALSO)) è più lunga, ma verifica prima se CERCA.VERT() ha dato un esito positivo. In caso contrario, appare il messaggio “non trovato”; se la funzione ha dato un esito positivo, viene visualizzato il prezzo. Figura 2.23 Cercare informazioni negli elenchi. 02 Ex Fun.indd 65 19/04/12 12.02 66 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Spesso, calcoli semplici possono determinare errori; considera, per esempio, l’utilizzo di una funzione come 1/x (x non può essere zero) oppure LOG(x) (x deve essere un numero positivo). Se vuoi creare un grafico da una serie di numeri, puoi manipolare i dati per essere sicuro che i valori errati “scompaiano” dall’intervallo di origine del grafico. Capitolo 2 Figura 2.24 Questa presentazione di 1/x è errata poiché i valori di errore vengono mostrati come zeri. Per evitare la presentazione errata della Figura 2.24, immetti =SE(VAL.ERRORE(1/B13);NON.DISP();1/B13) In tal modo, si intercetta l’errore #DIV/0! e lo si sostituisce con la funzione NON.DISP() che indica che il valore non esiste. Fai la stessa cosa per gli altri valori di errore. Nota Puoi anche cancellare la formula dalla cella che contiene l’errore e selezionare l’opzione grafico che ti consente di non rappresentare celle vuote. 02 Ex Fun.indd 66 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni statistiche 67 Utilizzare le funzioni statistiche La statistica è la scienza dell’utilizzo di metodi per gestire informazioni quantitative (dati). Tuttavia, la maggior parte delle persone associano la parola statistica a grosse tabelle e grafici che illustrano (o talvolta nascondono) dati diversi relativi, per esempio, a gruppi demografici, attività economiche, malattie o impatti ambientali. I dati vengono raccolti per scopi molteplici. Spesso consistono di campioni casuali prelevati da una popolazione più ampia (reale o ipotetica) e vengono utilizzati per formulare enunciazioni generalizzate che riguardano l’intera popolazione, prendendo in considerazione variazioni casuali nei valori campione. Capitolo 2 Ma questa è solo una parte della scienza statistica, chiamata anche statistica descrittiva. La statistica viene utilizzata per illustrare dati su vasta scala ma anche per riepilogare grosse quantità di informazioni con poche semplici misure, quali la media e la varianza. La statistica analitica si basa su modelli di probabilità e principi derivati dalla teoria della probabilità. Supponiamo di gestire un’azienda e di voler scoprire se sia più vantaggioso investire in una massiccia campagna pubblicitaria o ridurre i costi. Vogliamo esaminare con cura gli introiti basati su una strategia prescelta. Inoltre, vogliamo anche conoscere i mesi con le entrate più basse e più alte e la correlazione tra costi e vendite. Ecco un altro esempio relativo a qualcosa che prima o poi avrà riguardato tutti noi: quanto alta è la probabilità di vincere la lotteria e di passare il resto della vita ai Caraibi? Tutte queste sono domande statistiche ed Excel può aiutarti a trovare le risposte. Panoramica Per una migliore comprensione, questo libro suddivide le funzioni statistiche in sei aree. Nelle sezioni seguenti vengono presentate le varie aree con le funzioni corrispondenti. Il percorso verso la giusta via di mezzo Excel offre svariate funzioni per calcolare valori medi diversi. I valori medi forniscono un resoconto veloce dei dati disponibili e sono il primo passo dell’analisi. Questi valori ti aiutano a trovare il valore medio in un elenco di valori. La media aritmetica è una delle misure di confronto più comuni. Grazie alla semplicità nel calcolarla e alla sua diffusione, la media aritmetica piace anche a chi non sia un professionista della statistica. Esistono, comunque, molte altre misure della media che è possibile utilizzare, come mostrato nella Tabella 2.3. 02 Ex Fun.indd 67 19/04/12 12.02 68 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Tabella 2.3 Funzioni del tipo valore media ESC.PERCENT.RANGO() MEDIA() MEDIA.VALORI() ESC.PERCENTILE() MEDIA.ARMONICA() MEDIANA() ESC.QUARTILE() MEDIA.GEOMETRICA() MODA.MULT() INC.PERCENT.RANGO() MEDIA.PIÙ.SE() MODA.SNGL() INC.PERCENTILE() MEDIA.SE() INC.QUARTILE() MEDIA.TRONCATA() Capitolo 2 Correlazione e regressione La correlazione ti permette di considerare il rapporto tra due variabili. Per esempio, un’azienda produttrice di beni potrebbe voler valutare se è opportuno effettuare ulteriori test di qualità. Oppure, un’azienda potrebbe voler conoscere la relazione tra vendite e pubblicità. In Excel sono disponibili svariate misure e test di correlazione e regressione (Tabella 2.4). Tabella 2.4 Funzioni di regressione CORRELAZIONE() INTERCETTA() REGR.LOG() COVARIANZA.P() PEARSON() RQ() COVARIANZA.S() PENDENZA() TENDENZA() CRESCITA() PREVISIONE() DEV.Q() REGR.LIN() Simmetria Sono disponibili due funzioni statistiche di simmetria (Tabella 2.5): ● ● La funzione ASIMMETRIA() caratterizza il livello di asimmetria intorno alla media. Se i dati sono distribuiti simmetricamente, la media, la moda e la mediana coincidono. La curtosi di un gruppo di dati misura la forma e la dispersione della distribuzione in confronto a una distribuzione normale. Tabella 2.5 Funzioni di simmetria CURTOSI() ASIMMETRIA() Excel e la dispersione Quanto più i valori dei singoli dati deviano dalla media, tanto meno rappresentativa della distribuzione sarà la media. Il valore media da solo non è sufficiente a caratterizzare una distribuzione di frequenza. Occorre considerare anche in che misura i valori deviano dal valore media. Per questo, si calcola la dispersione. Le funzioni nella Tabella 2.6 mostrano tutti i tipi di varianza. 02 Ex Fun.indd 68 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni statistiche 69 Tabella 2.6 Funzioni di varianza DEV.ST.C() DEV.ST.VALORI() VAR.P() DEV.ST.P() MEDIA.DEV() VAR.POP.VALORI() DEV.ST.POP.VALORI() VAR.C() VAR.VALORI() Il calcolo probabilistico costituisce una parte essenziale della statistica. Poiché spesso non si lavora su popolazioni complete ma solamente su campioni più piccoli, occorre comprendere la probabilità e le conclusioni derivate. I calcoli di probabilità vengono utilizzati per pronosticare risultati di studi basati su determinati presupposti. La statistica analitica sovente confronta i risultati per stabilire se i valori statistici di dati raccolti empiricamente siano diversi. Un esempio consiste nella valutazione dell’efficacia dei farmaci. La frequenza relativa degli eventi osservati in esperimenti casuali viene analizzata e utilizzata per determinare la probabilità degli eventi. La Tabella 2.7 mostra le funzioni di probabilità disponibili in Excel. Capitolo 2 Tendenze e previsioni Tabella 2.7 Funzioni di probabilità CONFIDENZA.T() DISTRIB.T.DS() INV.NORM() DISTRIB.BINOM.NEG() DISTRIB.WEIBULL() INV.NORM.ST() DISTRIB.EXP() FISHER() PERMUTAZIONE() DISTRIB.LOGNORM() INV.F() PROBABILITÀ() DISTRIB.NORM.ST() INV.F.DS() TEST.F() DISTRIB.T() INV.GAMMA() DISTRIB.T.2T() INV.LOGNORM() Uno più uno L’analisi di dati statistici comporta molti calcoli. Per esempio, se si analizza un sondaggio, occorre sapere innanzitutto quanti questionari sono stati restituiti. Poi bisogna contare la frequenza con cui appaiono i singoli risultati, vale a dire singole caratteristiche con lo stesso valore. Di solito, ciò viene definita analisi dei dati univariata. Per contare le combinazioni di caratteristiche, per esempio le vendite in una determinata provincia, occorre considerare una distribuzione bivariata. Se vengono aggiunte più variabili, si parla di distribuzione multivariata o multidimensionale. Sono disponibili vari strumenti per raggruppare, consolidare e analizzare i dati. La Tabella 2.8 mostra le funzioni di analisi di Excel. 02 Ex Fun.indd 69 19/04/12 12.02 70 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Tabella 2.8 Funzioni di conteggio CONTA.NUMERI() FREQUENZA() MIN.VALORI() CONTA.PIÙ.SE() GRANDE() PICCOLO() CONTA.SE() MAX() RANGO.MEDIA() CONTA.VALORI() MAX.VALORI() RANGO.UG() CONTA.VUOTE() MIN() Capitolo 2 La gamma delle funzioni e delle analisi statistiche è molto ampia ed Excel offre un set di strumenti completo per analizzare la maggior parte dei dati. Alcuni strumenti generano, oltre alle tabelle, anche grafici. Novità di Excel 2010 Excel 2010 offre alcune funzioni statistiche nuove. Per esempio, la funzione INVT() è stata sostituita dalle funzioni INV.T() e INV.T.2T() per accrescere l’accuratezza dei risultati. Inoltre, le distribuzioni T destra e sinistra sono ora mostrate separatamente. Per garantire la compatibilità con le versioni precedenti di INV.T() e INV.T.2T(), la funzione INVT() è ancora disponibile. Le funzioni statistiche in pratica Gli esempi pratici seguenti mostrano calcoli tipici che utilizzano le funzioni statistiche di Excel. File di esempio Utilizza il foglio di lavoro Elenco del file di esempio Statistica_pratica.xls o Statistica_pratica.xlsx nella cartella Capitolo02. Per ulteriori informazioni sui file di esempio, vedi la sezione “Utilizzare i file di esempio” nell’introduzione. Un centro di formazione ha condotto una ricerca sui partecipanti a corsi su Excel, Microsoft PowerPoint e Microsoft Outlook in ciascun giorno del mese di luglio 2008, e sono state raccolte le informazioni mostrate nella Figura 2.25. Sono stati distribuiti 184 questionari. 02 Ex Fun.indd 70 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni statistiche 71 Capitolo 2 Figura 2.25 I risultati del sondaggio sono consolidati in una tabella. Trovare il numero di risposte Nonostante siano stati distribuiti 184 questionari, supponi di voler conoscere il numero delle risposte ricevute poiché non tutti hanno partecipato all’iniziativa. Puoi farlo utilizzando la funzione CONTA.VALORI() che conta il numero dei questionari restituiti, mentre puoi utilizzare la funzione MEDIA() per calcolare la valutazione media delle risposte (Figura 2.26). Figura 2.26 La formula =CONTA.VALORI(C2:C185) restituisce 149 partecipanti. Valutazione media In che modo i partecipanti valutano i corsi del centro di formazione? Buoni, medi, pessimi? Per ottenere un risultato rapido, calcolerai il valore medio utilizzando la funzione MEDIA(). Le valutazioni vengono sommate tra loro e il totale viene diviso per il numero delle valutazioni (Figura 2.27). Figura 2.27 Calcolare la valutazione media di tutti i corsi. La formula =MEDIA(D2:D185) restituisce una valutazione media pari a 2,26. 02 Ex Fun.indd 71 19/04/12 12.02 72 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Forniscono valutazioni migliori gli uomini o le donne? Il centro di formazione vuole sapere se siano stati gli uomini o le donne a valutare i corsi in modo più favorevole. La funzione MEDIA.SE() può restituire questo risultato. Nota La funzione MEDIA.SE() è disponibile in Excel 2007 ed Excel 2010. Capitolo 2 MEDIA.SE() calcola la valutazione media di tutte le immissioni che soddisfano criteri specifici, in questo caso uomini o donne (Figura 2.28). Figura 2.28 Calcolare la valutazione media dei corsi per gli uomini e le donne. La formula =MEDIA.SE(C2:C185;”uomo”;D2:D185) restituisce una valutazione media pari a 2,50 per gli uomini. Con una valutazione media di 2,50, gli uomini valutano i corsi in modo migliore delle donne. Inoltre, il centro di formazione vuole sapere anche in che modo le donne valutano i corsi su Excel. La funzione MEDIA.PIÙ.SE() restituisce la risposta al quesito. Nota La funzione MEDIA.PIÙ.SE() è disponibile in Excel 2007 ed Excel 2010. MEDIA.PIÙ.SE() calcola il valore medio di tutte le celle in un determinato intervallo che soddisfano più criteri specifici, in questo caso donne ed Excel (Figura 2.29). Figura 2.29 Calcolare la valutazione media dei corsi su Excel da parte delle donne. La formula =MEDIA.PIÙ.SE(D2:D185;C2:C185;”donna”;B2:B185;”Excel”) restituisce la valutazione media 1,38 data dalle donne sui corsi su Excel. 02 Ex Fun.indd 72 19/04/12 12.02 Utilizzarelefunzionididatabase 73 Utilizzare le funzioni di database Le funzioni di database sono particolarmente utili in quanto analizzano dati contenuti in tabelle con intestazioni (nomi dei campi) e righe dati (record di dati). Il blocco delle informazioni contenute nelle righe e nelle colonne costituisce un database. ● Assicurati che gli elenchi abbiano intestazioni di colonna. ● Assicurati che gli elenchi non contengano righe o colonne vuote. ● Assicurati che gli elenchi non contengano celle collegate. In Excel 2003 e versioni precedenti, l’utilizzo di Excel come database era piuttosto limitato poiché una tabella poteva avere un massimo di 65.536 righe. In Excel 2007 questo limite è stato esteso: ora ogni tabella per gli elenchi di dati può avere 1.048.576 righe. La stessa cosa vale per le colonne: in Excel 2003, una tabella poteva avere 156 colonne, mentre in Excel 2007 il numero delle colonne è stato portato a 16.384. Capitolo 2 Utilizzare le funzioni di database è più semplice se si osservano le regole seguenti: Nomi di database dinamici I nomi dinamici sono un modo efficace per semplificare l’utilizzo dei dati nei database di Excel. Se specifichi un nome dinamico, puoi aprire un modello di dati per visualizzare e acquisire dati e poi cercare record di dati, trovare dati o immettere dati. Quando si utilizzano i nomi dinamici, è importante ricordarsi di includere una riga vuota in fondo e una colonna vuota accanto all’ultima immissione. Ciò evita problemi se successivamente vengono aggiunte nuove colonne o righe. File di esempio Utilizza il foglio di lavoro Dati del file di esempio FunzioniDB vuoto.xls o FunzioniDB vuoto.xlsx nella cartella Capitolo02. Per ulteriori informazioni sui file di esempio, vedi la sezione “Utilizzare i file di esempio” nell’introduzione. Per semplificare i calcoli futuri, a questo database è stato dato un nome dinamico. Indipendentemente dalle dimensioni dell’elenco, questo nome è sempre lo stesso e puoi utilizzarlo nelle funzioni di database. 02 Ex Fun.indd 73 19/04/12 12.02 74 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Per assegnare un nome dinamico all’elenco di Excel, procedi nel modo seguente in Excel 2007 o Excel 2010: 1. Fai clic nella cella A1 o nella prima cella del database e poi clic sul pulsante Definisci nome (Figura 2.30) nel gruppo Nomi definiti sulla scheda Formule. Capitolo 2 Figura 2.30 Definire nomi in Excel 2007 o Excel 2010. 2. Immetti il nome Inizio nella finestra di dialogo Nuovo nome e poi fai clic su OK (Figura 2.31). Figura 2.31 Specificare il punto di inizio del database. Il punto di inizio del database è stato impostato. Ora devi generare il nome dinamico del database con la funzione SCARTO(). Prima devi sapere quante immissioni esistono nella colonna A e nella riga 1. 3. Fai clic sull’intestazione della colonna A per selezionare l’intera colonna e immetti il nome Riga nella casella del nome (Figura 2.32). Premi il tasto Invio per confermare. Figura 2.32 Assegnare un nome alla colonna A. 02 Ex Fun.indd 74 19/04/12 12.02 Utilizzarelefunzionididatabase 75 Nota Il nome Riga per la colonna A ha un senso in quanto vuoi calcolare le immissioni della colonna A (in altre parole, le righe). 4. Per testare le impostazioni, calcola il numero delle righe nella colonna A utilizzando la funzione CONTA.VALORI(). Fai clic su una qualsiasi cella vuota del foglio di lavoro e immetti la formula seguente: =CONTA.VALORI(riga) Poiché alla colonna A è stato assegnato il nome Riga, devi fare clic solo sulla colonna A per selezionare l’argomento della funzione. Dal momento che il numero delle righe è stato calcolato con la funzione CONTA.VALORI(), viene preso in considerazione il contenuto di tutte le celle, inclusi testo e valori logici. Capitolo 2 5. Premi il tasto Invio per confermare. Se stai utilizzando la tabella di Excel del file di esempio FunzioniDB vuoto.xlsx, il risultato sarà 7.008. Ora calcolerai il numero di immissioni nella riga 1. Per eseguire questa operazione utilizzerai la stessa procedura utilizzata per calcolare il numero delle immissioni nella colonna A. 6. Fai clic sull’intestazione di riga per selezionare l’intera riga e inserisci il nome Colonna nella casella del nome (Figura 2.33). Figura 2.33 Assegnare un nome alla riga 1. 7. Per testare le impostazioni, calcola il numero delle immissioni nella riga 1 utilizzando la funzione CONTA.VALORI(). Fai clic su una qualsiasi cella vuota del foglio di lavoro e immetti la formula seguente: =CONTA.VALORI(colonna) Se stai utilizzando la tabella di Excel del file di esempio FunzioniDB vuoto.xlsx, il risultato sarà 6. ATTENZIONE ! Ricordati di eliminare le funzioni utilizzate per calcolare le immissioni della riga e della colonna. 02 Ex Fun.indd 75 19/04/12 12.02 76 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Assegnando un nome alla colonna e alla riga e calcolando le immissioni contenute nella colonna e nella riga, hai già posto le basi per il nome dinamico della matrice (database). Se aggiungi o elimini colonne o righe, il valore all’interno delle celle della formula aumenterà o diminuirà rispettivamente. A questo punto puoi di fatto assegnare un nome dinamico al database nell’intervallo seguente: l’intervallo del database inizia alla cella A1 a cui hai dato il nome Inizio; questa posizione viene estesa verso il basso per il numero di righe calcolate con la funzione =CONTA.VALORI(riga); in questo caso, 7.008 immissioni; contemporaneamente, la posizione viene estesa sei colonne a destra, a cominciare dalla cella Inizio, sulla base del risultato del calcolo Capitolo 2 =CONTA.VALORI(colonna) Ora devi sottrarre una posizione in ciascuna delle due dimensioni dell’intervallo del database. La funzione seguente assegna il nome dinamico e definisce l’intervallo del database: =Inizio:SCARTO(Inizio;CONTA.VALORI(Riga)-1;CONTA.VALORI(Colonna)-1) Procedi come segue: 1. Sulla scheda Formule, fai clic sul pulsante Definisci nome nel gruppo Nomi definiti. 2. Nella finestra di dialogo Nuovo nome, immetti il nome Database. 3. Nel campo Riferito a immetti la formula riportata subito prima di questi passi, come si vede nella Figura 2.34. Se non stai utilizzando il foglio di lavoro del file di esempio nella Cartella02, adatta le immissioni di conseguenza. Figura 2.34 Specificare l’intervallo del database. 4. Fai clic sul pulsante OK. Per verificare il nome, premi il tasto F5 e immetti il nome Database nel campo Riferimento della finestra di dialogo Vai a (Figura 2.35) che viene visualizzata. Fai clic su OK. 02 Ex Fun.indd 76 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni di database 77 Capitolo 2 Figura 2.35 Cercare e mostrare aree specifiche del database. Se il nome dinamico è stato assegnato correttamente e l’intervallo del database è esatto, dovrebbe venire selezionato l’intero intervallo del database tra la cella A1 e la cella F7008 (Figura 2.36, ma nota che appare solo una parte dell’intervallo). Figura 2.36 Viene selezionato l’intero database ma qui è mostrata solo una parte. Excel 2003, Excel 2007 ed Excel 2010 offrono un metodo alternativo per assegnare nomi dinamici personalizzati: puoi definire l’intervallo da calcolare come elenco (Excel 2003) o come tabella (Excel 2007 o Excel 2010). Procedi come segue in Excel 2003: 1. Posiziona il punto di inserimento nell’elenco. 2. Seleziona l’opzione di menu Data/Elenco/Crea. 3. Se necessario, correggi il riferimento all’intervallo suggerito e specifica se l’elenco ha 4. Fai clic su OK per confermare. un’intestazione. In Excel 2007 ed Excel 2010, l’elenco viene chiamato tabella. Per creare l’intervallo tabella in Excel 2007 o Excel 2010, procedi come segue: 1. Posiziona il punto di inserimento nell’elenco. 2. Sulla scheda Inserisci nel gruppo Tabelle, fai clic sul pulsante Tabella. 02 Ex Fun.indd 77 19/04/12 12.02 78 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot 3. Se necessario, correggi il riferimento all’intervallo suggerito e specifica se l’elenco ha 4. Fai clic su OK per confermare. intestazioni. In entrambi i casi, si ottiene un intervallo elenco qualificato. Excel estende tutti i riferimenti in questo intervallo elenco non appena l’intervallo viene esteso. Le funzioni di database in pratica Capitolo 2 Gli esempi pratici che seguono mostrano calcoli tipici che utilizzano le funzioni di database di Excel. File di esempio Utilizza il foglio di lavoro Pratica del file di esempio Database_pratica.xls o Database_pratica.xlsx nella cartella Capitolo02. Per ulteriori informazioni sui file di esempio, vedi la sezione “Utilizzare i file di esempio” nell’introduzione. Un centro di formazione ha creato un database per registrare informazioni sui corsi tenuti dall’istruttore. Questi dati necessitano di una valutazione. Al database è stato assegnato il nome dinamico Info_corso. Sono disponibili i campi di database seguenti (Figura 2.37): 02 Ex Fun.indd 78 ● Data ● Corso ● Istruttore ● Maschio/Femmina ● Azienda ● Valutazione ● Fatturato 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni di database 79 Capitolo 2 Figura 2.37 I risultati nel database. Il centro di formazione vuole sapere quanti corsi su Excel si sono tenuti da quando si è iniziato a raccogliere le informazioni. La funzione DB.CONTA.VALORI() restituisce il risultato. Quanti corsi su Excel si sono tenuti? La funzione DB.CONTA.VALORI() conta il numero di celle in una colonna, elenco o database che non sono vuote e che soddisfano condizioni specifiche (Figura 2.38). Figura 2.38 Calcolare il numero di corsi su Excel nel database. Definisci l’intervallo dei criteri per il filtro. L’intervallo dei criteri è composto dall’intestazione di colonna e dai criteri di filtro nella cella sottostante. Per fare ciò, copia l’intervallo B1:B2 nelle celle L1:L2. La formula =DB.CONTA.VALORI(Info_corso;B1;L1:L2) restituisce 23 corsi su Excel. Puoi trovare il numero degli altri corsi modificando il filtro in L2 in Microsoft Word, per esempio. 02 Ex Fun.indd 79 19/04/12 12.02 80 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Calcolare il fatturato Ora, il centro di formazione vuole sapere quanto hanno fruttato i corsi su Excel. Per trovare la risposta puoi utilizzare la funzione DB.SOMMA(). Questa funzione somma i numeri in una colonna di un database che soddisfano condizioni specifiche (Figura 2.39). Capitolo 2 Figura 2.39 Calcolare il fatturato dei corsi su Excel. La formula =DB.SOMMA(Info_corso;G1;L1:L2) restituisce una somma pari a € nerata dai corsi su Excel. 22.522,00 ge- Trovare la valutazione media dei corsi Il centro di formazione è altresì interessato a conoscere la valutazione media attribuita a istruttori e corsi. Per trovare la risposta, puoi utilizzare la funzione DB.MEDIA(), che fornisce la media delle valutazioni che soddisfano le condizioni specificate (Figura 2.40). Figura 2.40 Calcolare i valori medi dai valori del database nella colonna Valutazione. In questo caso, non hai bisogno dell’intervallo dei criteri L1:L2, perché non è richiesto alcun filtro. La formula =DB.MEDIA(Info_corso;F1;F:F) restituisce una valutazione media pari a 1,88. Utilizzare le funzioni cubo Le funzioni cubo sono state introdotte la prima volta in Excel 2007. I cubi dati sono insiemi di dati complessi e multidimensionali derivati da informazioni non elaborate, archiviate in un database standard. Le funzioni cubo sono un po’ complesse a livello tecnico (richiedono almeno Microsoft SQL Server 2005 e Microsoft SQL Server Analysis Services) e, inoltre, contengono termini nuovi a cui si potrebbe essere poco avvezzi. 02 Ex Fun.indd 80 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni cubo 81 I cubi OLAP (online analytical processing, elaborazione analitica online), noti più semplicemente come cubi, offrono il vantaggio di avere i dati già aggregati sul server e collegati al cubo per rendere le informazioni più prontamente disponibili. Ciò consente un’analisi di insiemi di dati complessi. L’elenco delle vendite potrebbe essere simile a quello nella Figura 2.41. Dal momento che nell’elenco vengono ripetute le informazioni per catene, negozi, anni e prodotti, occorre riepilogare tutti quei dati. Capitolo 2 Questo libro prova a spiegare operazioni complesse basandosi su un esempio semplice. L’esempio utilizza due catene di negozi, chiamate Nord e Sud, che hanno venduto dolciumi (cioccolato e biscotti) dal 2008 al 2010. Ciascuna delle due catene ha due punti vendita. Le vendite sono registrate in un database e possono essere riepilogate e valutate utilizzando metodi comuni. Puoi utilizzare visualizzazioni preparate in Microsoft Access o in un altro database, connessioni ai dati di Excel oppure Microsoft Query per creare la query. Figura 2.41 Le vendite dei negozi delle società. Puoi preparare il riepilogo con strumenti di programmazione, come quelli contenuti in Microsoft Visual Studio 2005, Visual Studio 2008 e Visual Studio 2010. Per fare ciò, devi esaminare la struttura dei dati ed elaborare preventivamente i dati (Figura 2.42). 02 Ex Fun.indd 81 19/04/12 12.02 82 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Capitolo 2 Figura 2.42 Preparare il cubo per Analysis Services. Anni, prodotti e negozi diventano dimensioni (assi del cubo), mentre le vendite diventano misure. Puoi estendere le misure secondo necessità (per esempio, fatturato lordo, valori medi e altri valori statistici). I KPI (Key Performance Indicators) ti consentono di utilizzare misure aggiuntive con proprietà diverse. Se il cubo è presente sul server (a differenza di una tabella in un database, il cubo non viene modificato finché non è rigenerato) e hai accesso al server, hai due opzioni per creare la tabella pivot: ● ● Selezionare Inserisci/Tabella pivot/Origine dati esterna e poi selezionare una connessione a una cartella di lavoro. Selezionare Dati/Da altre origini con queste opzioni: m Da Analysis Services m Da Microsoft Query Se utilizzi la seconda opzione, ti verrà chiesto di inserire la tabella pivot in un secondo momento. Microsoft Query ti permette anche di collegarti a cubi non in linea. L’elenco dei campi della tabella pivot nella Figura 2.43 rispecchia le dimensioni e la configurazione del cubo. 02 Ex Fun.indd 82 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni cubo 83 Capitolo 2 Figura 2.43 Dal cubo alla tabella pivot. Spetta a te visualizzare i dati che ti interessano. Puoi selezionare filtri rapporto, intestazioni di colonna e di riga e valori (Figura 2.44). Figura 2.44 Creare il riepilogo. 02 Ex Fun.indd 83 19/04/12 12.02 84 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Le funzioni cubo possono essere utilizzate in due modi diversi: ● Gli strumenti OLAP includono l’opzione Converti in formule (Figura 2.45). Questo comando converte l’intera tabella pivot (ad eccezione del filtro di rapporto). Dopo puoi formattare la tabella nel modo preferito, ma la tabella non può essere riorganizzata ulteriormente. Capitolo 2 Figura 2.45 Applicare le funzioni cubo automaticamente. ● Puoi immettere le formule nel foglio di lavoro manualmente per eseguire la ricerca delle informazioni nel cubo. Le funzioni cubo non sono legate alla tabella pivot, poiché una connessione cubo nella cartella di lavoro è sufficiente. La formula seguente restituisce il fatturato lordo dei biscotti venduti nel 2008 nel punto vendita NorthEast: =VALORE.CUBO("non in linea";"[Misure].[Fatturato lordo]";"[Punti vendita].[Punto vendita].[Tutti].[NorthEast]";" [Anni].[Anno].[Tutti].[2008]";"[Prodotti].[Prodotto]. [Tutti].[Biscotti]") La formula seguente restituisce l’anno con le vendite maggiori in quel negozio: =MEMBRO.ORDINATO.CUBO("non in linea";INSIEME.CUBO("non in linea";"([Punti vendita]. [Punto vendita].[Tutti].[NorthEast]; [Anni].Bambini)";"tutte le vendite";2;"[Misure]. [Vendite]");1) Utilizzare le funzioni di matematica finanziaria Se desideri utilizzare le funzioni matematico-finanziarie di Excel, dovrai avere una certa familiarità con esse. Excel può fornire i calcoli ma non le interpretazioni. Le funzioni di Excel e la corrispondente Guida non in linea non possono essere un surrogato di un manuale ad hoc. Si crede erroneamente che le funzioni matematico-finanziarie di Excel siano progettate su misura per la matematica finanziaria e aziendale degli Stati Uniti e che abbiano quindi un’attinenza solo parziale con gli altri paesi. È forse questo il motivo per cui la maggior parte dei libri di matematica finanziaria si tiene alla larga da Excel. Se Excel viene incluso, viene utilizzato di solito solo come semplice programma di foglio di calcolo, e le sue funzioni sono utilizzate raramente. 02 Ex Fun.indd 84 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni di matematica finanziaria 85 La matematica finanziaria copre diverse aree, tra cui la statistica e il calcolo integrale e differenziale, ma esistono aree, come la valutazione dei warrant azionari e di altri prodotti finanziari derivati, che non possono essere gestite da Excel. In ogni caso, l’interesse è il prezzo del capitale preso a prestito (tasso passivo) o dato in prestito (interessi attivi). Il tasso di interesse fa riferimento a un determinato periodo (spesso un anno). Inizialmente esistono due diversi calcoli dell’interesse: annualità e rendimento anticipato degli interessi. Altri termini relativi all’interesse sono interesse nominale, interesse reale e interesse di mercato. Esistono anche termini che hanno un rapporto diretto con l’interesse: sconto di cassa, dividendo straordinario, sconto, margine di utile lordo e deprezzamento. Capitolo 2 Un calcolo dell’interesse semplice è caratterizzato dal fatto che l’interesse non viene sommato al capitale alla scadenza. Questo tipo di calcolo viene utilizzato soprattutto per i periodi brevi. Un calcolo dell’interesse semplice è fondamentalmente un calcolo di percentuali. La matematica finanziaria offre molti termini diversi in relazione all’interesse. L’annualità si riferisce a un normale conto di deposito fruttifero a risparmio o a un comune mutuo ipotecario. L’interesse viene calcolato e pagato alla fine del periodo di interesse per il capitale iniziale. Il rendimento anticipato degli interessi viene di solito utilizzato per pagare una cambiale, per finanziamenti statali e per costruire contratti di prestito. L’interesse viene pagato per il capitale maturato alla fine del periodo e calcolato sulla base del tasso di interesse. Se un risparmiatore versa denaro sul proprio conto di deposito durante l’anno, calcolare l’interesse alla fine dell’anno non è difficile. Se il denaro si trova sul conto per quattro mesi e il tasso di interesse è del 3%, viene pagato solo un terzo dell’interesse annuo. Ma questo semplice calcolo della percentuale dovrebbe prendere in considerazione i giorni esatti quando si determina la proporzione dell’anno e, per fare ciò, si utilizza la funzione GIORNO360(). Se viene presentata una cambiale con la scadenza di un mese e la banca stabilisce un interesse annuo del 6%, la banca trattiene (senza spese) lo 0,5% (un dodicesimo dell’interesse annuo) dell’ammontare della cambiale e paga la differenza. Per contare i giorni, potresti utilizzare anche qui la funzione GIORNO360(). Comunque, per questa operazione Excel offre la funzione PREZZO.SCONT(). La tabella nella Figura 2.46 descrive i calcoli passo per passo. Il numero dei giorni del periodo viene calcolato in F2 e il risultato viene applicato al tasso di interesse annuo per determinare il tasso relativo al periodo in questione. Applicando questo tasso al capitale si ottiene un valore pari a €9.950. Excel fornisce la funzione PREZZO.SCONT() per eseguire il calcolo. Questo esempio chiarisce il fatto che le funzioni semplificano i calcoli ma che il loro utilizzo richiede una certa conoscenza delle relative funzionalità. Figura 2.46 Calcolo della cambiale come calcolo della percentuale. 02 Ex Fun.indd 85 19/04/12 12.02 86 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Questo esempio rivela anche qualcos’altro: a che tasso di interesse (annuo) devi investire €9.950,00 affinché ti vengano pagati €10.000,00 dopo un mese, includendo l’interesse? La risposta è 50/9950*12=6,03%. Questo è anche un semplice calcolo di percentuale. Per questo calcolo, Excel offre la funzione REND.TITOLI.SCONT(). Esiste un’altra funzione che puoi utilizzare: TASSO.INT(). Per ottenere il risultato devi passare a questa funzione i dati a sinistra nella Figura 2.46. File di esempio Capitolo 2 Utilizza il foglio di lavoro Matematica finanziaria del file di esempio Matematica finanziaria.xls o Matematica finanziaria.xlsx nella cartella Capitolo02. Per ulteriori informazioni sui file di esempio, vedi la sezione “Utilizzare i file di esempio” nell’introduzione. In questo esempio (per l’annualità), l’interesse da pagare viene sommato al capitale iniziale e diventa così parte del capitale. Ciò determina un interesse composto. Questo utilizzo delle formule richiede che il tasso di interesse resti uguale nell’intero periodo. Ciò non sempre è realistico, ma è comune in alcuni modelli di investimento. Se investi €10.000 per 10 anni, la banca potrebbe offrire un tasso di interesse del 4,8%. La Figura 2.47 mostra una panoramica dettagliata di questo conto. Figura 2.47 Progressione di un conto con un saldo iniziale di €10.000. Per calcolare il risultato di €15.981,32, non occorre alcuna funzione; devi soltanto aggiungere l’interesse al capitale alla fine dell’anno. Excel contiene un gruppo di funzioni che include la funzione VAL.FUT(). Il nome di questa funzione è un’abbreviazione di valore futuro o anche valore accumulato. Questa funzione, nella formula =VAL.FUT(4,8%;10;;-10000) 02 Ex Fun.indd 86 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni di matematica finanziaria 87 Il calcolo dell’interesse composto serve come base per gli esempi riportati nel resto di questa sezione. Esempio di calcolo di un’annualità Un’annualità è il pagamento periodico di uno stesso importo. Tutte le funzioni disponibili in Excel presumono che la data di pagamento dell’annualità coincida con la data dell’interesse. Le uniche differenze riguardano le annualità anticipate e quelle in arretrato, che vengono pagate alla fine del periodo. Capitolo 2 in cui €10.000 vengono investiti per 10 anni a un tasso di interesse del 4,8%, restituisce €15.981,33. Perché questa differenza? La deviazione si verifica perché ciascuna somma immessa come versamento, prelievo o credito sull’interesse deve essere arrotondata a due cifre decimali (non esistono unità monetarie più piccole). Questo dato non può essere incorporato dalla funzione in una formula matematica, in quanto una formula matematica esegue i calcoli con un elevato livello di precisione. Perciò occorre utilizzare la funzione ARROTONDA() per arrotondare la somma in questa fase. Limitare le celle a due sole cifre decimali non è sufficiente e può determinare errori. Questo esempio può essere esteso con il depositante che aggiunge al conto altri €2.000 ogni anno. Il calcolo del conto appare nella Figura 2.48. Figura 2.48 Investimento più risparmi. Anche qui la funzione VAL.FUT() è utile: =VAL.FUT(4,8%;10;-2000;-10000)-2000 = 38903,52 €2.000 vengono investiti ogni anno per 10 anni a un tasso d’interesse del 4,8% e sommati al saldo di apertura iniziale di €10.000. Poiché non c’è un versamento effettuato l’ultimo giorno, occorre sottrarre gli ultimi €2.000 dai pagamenti calcolati con VAL.FUT(). In questo calcolo c’è anche un piccolo errore di arrotondamento. 02 Ex Fun.indd 87 19/04/12 12.02 88 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Calcolare i rimborsi La matematica finanziaria utilizza tre forme di base per il rimborso di un prestito: il rimborso attraverso un unico pagamento finale (spesso in collegamento con un’assicurazione sulla vita), il rimborso tramite rate di importo costante (comune per l’acquisto di merci) e il rimborso tramite pagamenti di annualità per le quali l’ammontare del rimborso più l’interesse resta uguale (il tipo di credito utilizzato comunemente per finanziare proprietà immobiliari). L’ultimo tipo è fondamentalmente un calcolo di annualità, ma i ruoli del creditore e del debitore sono invertiti. La funzione di Excel per calcolare i rimborsi copre solo il primo e il terzo tipo. Capitolo 2 La formula utilizzata in precedenza può essere impiegata anche per calcolare i rimborsi delle annualità. Nella maggior parte dei casi, il tasso di interesse annuo deve essere diviso per 12 per calcolare l’interesse mensile. L’interesse mensile viene poi utilizzato nella formula. Per esempio, supponi che una banca offra il finanziamento seguente per il patrimonio immobiliare: un prestito di €100.000 all’interesse nominale annuo del 5,6% (un interesse fisso per cinque anni) e un rimborso dell’1% annuo. La banca fornisce anche le seguenti informazioni: ● Pagamento mensile: €550,00 ● Tasso percentuale annuo iniziale: 5,75% Il pagamento mensile deriva dal calcolo di un dodicesimo del tasso d’interesse del 5,6% più un rimborso dell’1%: 6,6%/12 dell’ammontare del prestito. Il totale è €550,00. Con la formula seguente puoi calcolare il tasso effettivo: =EFFETTIVO(5,6%;12) La Figura 2.49 mostra il piano di rimborso per il primo anno, che puoi creare senza alcuna funzione finanziaria speciale. 02 Ex Fun.indd 88 19/04/12 12.02 Utilizzare le funzioni di matematica finanziaria 89 Capitolo 2 Figura 2.49 Un piano di rimborso per il finanziamento di un’annualità. Questo piano di rimborso mostra che, alla fine dell’anno, viene restituito più dell’1% concordato. Ciò è determinato dai pagamenti mensili nel corso dell’anno (la dodicesima parte). Il tasso effettivo deve essere superiore all’interesse nominale poiché la somma concordata doveva essere rimborsata più velocemente. Le funzioni di Excel ti consentono di calcolare singoli elementi, come l’interesse del quinto mese, il saldo del capitale alla fine del 16° mese oppure il tasso percentuale annuo che, di solito, non può essere calcolato con una semplice equazione. L’ordine della quotazione corrente dei prezzi non si basa su durate divise ma su parti dell’anno. Calcolare i tassi di cambio I calcoli del tasso di cambio e del rendimento complessivo di un investimento sono un’area delicata della matematica finanziaria. Molte delle funzioni integrate si concentrano su queste aree. Il tasso di cambio viene definito sempre come valore numerario relativo di uscite future dopo avere sottratto l’interesse accantonato, se necessario. Il rendimento complessivo è la cifra (come tasso di interesse) del valore effettivo. Esempio di valutazione di investimento Gli investimenti vengono spesso calcolati con analisi di investimento statiche o dinamiche. Tali analisi potrebbero includere confronti costi/ricavi nonché il periodo di estinzione del debito, e si basano su calcoli di costi e pagamenti. I metodi dinamici considerano l’interesse composto e valutano versamenti e prelievi. Questi metodi non sono comunemente utilizzati nel commercio a causa dei modelli e della raccolta statica di dati. Excel fornisce svariate funzioni per calcoli di investimento dinamici (metodo del valore capitale e metodo del tasso di interesse interno). Questi metodi sono l’ideale per le analisi di investimento. 02 Ex Fun.indd 89 19/04/12 12.02 90 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Per calcolare gli utili sulle entrate, prendi i valori mostrati nella Figura 2.50 e immettili in un foglio di lavoro. Capitolo 2 Figura 2.50 Un semplice esempio di rendimento di capitale interno. Qui la funzione TIR.COST() fornisce il risultato più veloce, ma potresti utilizzare anche la funzione TASSO() o FORMULA.RICERCA.OBIETTIVO. Esempio di calcolo di ammortamento Ricorda che i pagamenti sono definiti non soltanto dalla somma ma anche dalla data di pagamento. I pagamenti potrebbero essere illustrati su una linea temporale. Fa una certa differenza il fatto che il debitore paghi il suo debito oggi o tra un anno. Più lungo è il periodo di remissione del debito, maggiore sarà l’importo dovuto. L’interesse è sommato al debito e il debito viene capitalizzato. Questo principio potrebbe essere espresso nel senso inverso: il denaro dato in ritardo vale meno. Ciò non ha niente a che vedere con l’inflazione. Da un punto di vista finanziario, è irrilevante che €11.000 vengano restituiti in un anno o che €10.000 vengano restituiti oggi (sulla base di un tasso d’interesse annuo del 10%). Quindi, i calcoli di ammortamento non fanno propriamente parte della matematica finanziaria. Di solito, i calcoli di ammortamento vengono trattati nei manuali. Excel fornisce le funzioni corrispondenti in un gruppo a parte. Utilizzare le funzioni matematiche e trigonometriche Le funzioni matematiche e trigonometriche includono la funzione SOMMA(). Questa è, probabilmente, la funzione di Excel maggiormente utilizzata. Per potenziare la funzione SOMMA(), Excel offre la funzione SOMMA.SE(). Supponi di avere un elenco con le vendite ai clienti. Per filtrare le vendite relative a un determinato cliente e calcolare la somma, utilizza la funzione SOMMA.SE(), come mostrato nell’esempio seguente. I clienti sono elencati nelle celle A2:A20, mentre le vendite sono elencate in B2:B20 (Figura 2.51). La cella D6 contiene il cliente di cui vuoi interrogare le vendite. La formula in E6 relativa alla somma delle vendite è: =SOMMA.SE(A2:A20;D6;B2:B20) 02 Ex Fun.indd 90 19/04/12 12.02 Utilizzarelefunzionimatematicheetrigonometriche 91 Capitolo 2 Figura 2.51 Filtrare i valori con la funzione SOMMA.SE(). Se immetti il nome del cliente in D6, puoi calcolare la somma delle vendite. Generare dati di test casuali Tra le funzioni matematiche e trigonometriche c’è anche la funzione CASUALE.TRA(), che facilita l’utilizzo di Excel. Con questa funzione, infatti, puoi riempire velocemente tabelle con dati di test e dimostrativi. Nota Per Excel 2003 e versioni precedenti, potrebbe essere necessario attivare il componente aggiuntivo di questa funzione (per ulteriori informazioni, consulta la sezione “Funzioni di analisi” precedentemente in questo capitolo). In Excel 2007 ed Excel 2010, la funzione è disponibile per impostazione predefinita. Immetti la funzione CASUALE.TRA() in una cella qualunque e poi inserisci il valore minimo e massimo dell’intervallo numerico. Se i valori sono compresi tra 500 e 1000, utilizza la formula =CASUALE.TRA(500;1000). Ora puoi copiare la formula nelle celle degli altri valori per visualizzare un valore diverso compreso tra 500 e 1000 in quelle celle (Figura 2.52). 02 Ex Fun.indd 91 19/04/12 12.02 92 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Figura 2.52 Riempire una tabella con valori casuali. Capitolo 2 Se apri il file o premi il tasto F9, tutti i valori vengono ricalcolati. Per convertire i valori casuali contenuti nelle celle in valori fissi, copia l’intervallo che contiene i valori casuali, seleziona il comando Incolla speciale nel menu di scelta rapida, attiva Valori nella finestra di dialogo Incolla speciale (Figura 2.53) e fai clic su OK. Figura 2.53 La finestra di dialogo Incolla speciale offre molte opzioni utili. File di esempio Utilizza i fogli di lavoro Matematica e Casuale del file di esempio Matematica.xls o Matematica.xlsx nella cartella Capitolo02. Per ulteriori informazioni sui file di esempio, vedi la sezione “Utilizzare i file di esempio” nell’introduzione. Nella sezione matematica e trigonometria ci sono soltanto due esempi delle funzioni. 02 Ex Fun.indd 92 19/04/12 12.02 PowerPivot 93 Il meglio viene alla fine. Microsoft offre un potente strumento di analisi: il componente aggiuntivo gratuito PowerPivot per Excel 2010. Questo componente aggiuntivo si basa sulle tecnologie più recenti consentendo l’elaborazione di grossi gruppi di dati (fino a svariati milioni di righe), l’integrazione ottimizzata dei dati e la possibilità di pubblicare analisi su Internet con Microsoft SharePoint 2010. L’elenco seguente descrive i vantaggi di PowerPivot: ● ● ● ● ● ● Capitolo 2 PowerPivot PowerPivot combina funzioni native di Excel 2010 con un modulo in memoria per permettere agli utenti di valutare grossi gruppi di dati in modo interattivo e di utilizzare i risultati per i calcoli. Ciò è possibile grazie al nuovo sistema di gestione memoria, che utilizza la compressione orientata alle colonne. Tutto viene svolto nella memoria del computer per accelerare le operazioni sui dati. PowerPivot ottimizza l’integrazione di dati provenenti da origini diverse, inclusi database aziendali, fogli di calcolo, report, file CSV e alimentazioni di dati. PowerPivot ignora i limiti di riga per i fogli di lavoro di Excel 2007 ed Excel 2010. Puoi accedere a tabelle pivot, medie di dati e altre comuni caratteristiche di analisi di Excel per creare report. Puoi pubblicare le analisi in SharePoint 2010 per condividerle con altri utenti della tua organizzazione. Gli altri utenti che utilizzano report di Excel Services possono servirsi delle stesse funzioni, come le medie dati e le query veloci. Le applicazioni e i report in SharePoint 2010 vengono aggiornati automaticamente tramite un rilevamento simultaneo della versione. All’indirizzo http://www.powerpivot.com puoi trovare ulteriori informazioni ed esercitazioni (in inglese), oltre al componente aggiuntivo PowerPivot da scaricare. Utilizzare PowerPivot in Excel 2010 In Excel 2010, con il componente aggiuntivo PowerPivot installato, fai clic sul pulsante PowerPivot sulla scheda PowerPivot per passare da Excel alla finestra PowerPivot. All’inizio la finestra è vuota e la barra multifunzione contiene molti pulsanti non attivi. Occorre incorporare i dati da analizzare. Fai clic sul pulsante Da database (Figura 2.54) e seleziona Da SQL Server. 02 Ex Fun.indd 93 19/04/12 12.02 94 Capitolo2 UtilizzarelefunzioniePowerPivot Figura 2.54 Il gruppo Recupera dati esterni sulla scheda Home della finestra PowerPivot. Capitolo 2 Nota Il database di esempio Microsoft utilizzato è ContosoRetailDW, che al momento della stesura del libro può essere scaricato all’indirizzo http://www.microsoft.com/download/en/details.aspx?displaylang=en&id=18279 Il file di trasferimento ContosoBIdemoBAK.exe contiene due file da estrarre: ContosoRetailDW.bak e un elenco di Excel. ContosoRetailDW.bak è un backup di Microsoft SQL Server che dovrai ripristinare in SQL Server. Immetti il nome del server in Importazione guidata tabella, specifica le credenziali e seleziona il nome del database (Figura 2.55). Figura 2.55 Il primo passo per effettuare la connessione con il database in Importazione guidata tabella. 02 Ex Fun.indd 94 19/04/12 12.02 PowerPivot 95 Capitolo 2 Nel passo successivo, mantieni l’opzione preselezionata per fare una selezione dall’elenco delle tabelle e delle visualizzazioni (Figura 2.56). Figura 2.56 Il secondo passo in Importazione guidata tabella. Seleziona la tabella FactSales. Questa tabella contiene 3,4 milioni di righe di dati di transazioni. Fai clic sul pulsante Seleziona tabelle correlate (Figura 2.57). Vengono incluse sei tabelle di dati principali correlate. Fai clic sul pulsante Fine. Figura 2.57 Selezionare tabelle e visualizzazioni dal database SQL Server. 02 Ex Fun.indd 95 19/04/12 12.02 96 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Se selezioni tabelle di grosse dimensioni, il caricamento dei dati può richiedere alcuni minuti. La procedura guidata mostra l’avanzamento del caricamento (Figura 2.58). Capitolo 2 Figura 2.58 I dati vengono caricati. Quando i dati sono stati caricati, le tabelle vengono visualizzate nella finestra PowerPivot. La finestra (Figura 2.59) somiglia a un foglio di lavoro di Excel ma ha funzionalità diverse. Salva la cartella di lavoro, che ha la dimensione di 87 MB. Per poter pubblicare i dati in SharePoint, chiedi all’amministratore del sistema di aumentare le dimensioni massime dei dati caricati (che, per impostazione predefinita, è di 50 MB). 02 Ex Fun.indd 96 19/04/12 12.02 PowerPivot 97 Capitolo 2 Figura 2.59 La finestra PowerPivot contiene le tabelle caricate. Se il database di origine ha un diagramma delle relazioni, cioè una definizione di tutte le relazioni del database, il diagramma verrà utilizzato automaticamente da PowerPivot. Fai clic destro su una colonna della tabella di ricerca per visualizzare la tabella associata. Puoi controllare e aggiungere le relazioni tra tabelle sulla scheda Struttura (Figura 2.60). Figura 2.60 La scheda Struttura in PowerPivot. Se fai clic su Gestisci relazioni sulla scheda Struttura, ottieni una panoramica delle relazioni definite (Figura 2.61). Puoi modificare le relazioni e creare eventualmente nuove relazioni necessarie per incorporare tabelle da altre origini. 02 Ex Fun.indd 97 19/04/12 12.02 98 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Capitolo 2 Figura 2.61 Una panoramica di tutte le relazioni tra le tabelle. Se visualizzi la tabella DimStore, potrai notare che mancano le informazioni su aree, paesi e località dei negozi. Queste informazioni sono collegate tramite il campo GeographyKey nella tabella DimGeography. Per aggiungere la tabella DimGeography dalla stessa origine, procedi come segue: 1. Fai clic sul pulsante Da database e seleziona Da SQL Server (Figura 2.54). 2. Immetti il nome del server e le credenziali in Importazione guidata tabella. Seleziona 3. Nel passo successivo, mantieni l’opzione per fare una selezione dall’elenco delle tabelle 4. Nell’ultimo passo della procedura guidata, seleziona la casella di controllo relativa alla 5. Seleziona la tabella DimStore e fai clic sul pulsante Crea relazione sulla scheda Struttura. il database ContosoRetailDW. e delle visualizzazioni (Figura 2.56). tabella DimGeography e fai clic sul pulsante Fine. 02 Ex Fun.indd 98 6. Nella finestra di dialogo Modifica relazione, seleziona la colonna GeographyKey per la tabella DimStore. Seleziona DimGeography come tabella di ricerca collegata e GeographyKey come colonna di ricerca collegata. Fai clic su OK per uscire. 19/04/12 12.02 PowerPivot 99 L’elenco necessario per l’analisi dei dati è completo. Non occorre aggiungere altre tabelle per creare una valutazione pivot. Ora procedi come segue: 1. Sulla scheda Home nella finestra PowerPivot, fai clic sulla freccia Tabella pivot (Figura 2.62). Come puoi vedere, sono disponibili modelli per tabelle pivot e grafici pivot. Capitolo 2 Figura 2.62 Modelli per valutazioni pivot. 2. Nel menu, seleziona Grafico e tabella pivot (in verticale). Passerai alla finestra di Excel 3. Seleziona l’area del grafico e trascina il campo ChannelName dalla tabella DimChannel 4. Fai clic destro sul nuovo elemento media dati e, nel menu di scelta rapida, seleziona il 5. Trascina i campi ContinentName e RegionCountryName dalla tabella DimGeography 6. Trascina il campo CalendarYear dalla tabella DimDate nell’area Etichette di riga. Il nome 7. Trascina i campi TotalCost e SalesAmount dalla tabella FactSales nell’area Valori. 8. Seleziona il comando Modifica misura nei menu di scelta rapida di entrambi gli elementi. con entrambi gli oggetti pivot vuoti sul foglio di lavoro. nell’area Sezionamenti verticali. comando Impostazioni campo. Immetti Sales Channel nella casella Nome personalizzato. Fai clic su OK per uscire. nell’area Sezionamenti orizzontali. Nelle impostazioni campi degli elementi, modifica i nomi personalizzati in Continent e Country/Region. personalizzato nelle impostazioni campi dovrebbe essere Year. Nelle impostazioni misura degli elementi, modifica i nomi personalizzati in Costs e Revenue. La Figura 2.63 mostra le impostazioni create finora. 02 Ex Fun.indd 99 19/04/12 12.02 100 Capitolo 2 Utilizzare le funzioni e PowerPivot Capitolo 2 Figura 2.63 Il progetto del grafico pivot nel report PowerPivot. Se necessario, formatta il grafico (per esempio, imposta il formato numerico per gli assi). Il secondo gruppo di passi riguarda la tabella pivot. Per completare la tabella pivot, procedi come segue: 1. Seleziona l’area della tabella pivot sotto il grafico. Noterai che i sezionamenti del grafico 2. Trascina il campo CalendarYear dalla tabella DimDate nell’area Etichette di colonna. Il 3. Trascina il campo Manufacturer dalla tabella DimProduct nell’area Etichette di riga. Il 4. Trascina i campi TotalCost e SalesAmount dalla tabella FactSales nell’area Valori. Anche sono già impostati. Mantieni queste impostazioni. nome personalizzato nelle impostazioni campo dovrebbe essere Year. nome personalizzato nelle impostazioni campo dovrebbe essere Manufacturer. qui, modifica i nomi personalizzati in Costs e Revenue. Modifica i formati nella tabella pivot (Figura 2.64), per esempio cambia il formato numerico o la larghezza delle colonne. Il risultato dovrebbe essere simile a quanto appare nella Figura 2.65. Assegna un nome al foglio contenente il report PowerPivot e salva il lavoro. Figura 2.64 Il progetto della tabella pivot nel report PowerPivot. 02 Ex Fun.indd 100 19/04/12 12.02 PowerPivot 101 Capitolo 2 È stato creato un nuovo foglio di lavoro con la tabella pivot associata per il grafico. Non eliminare questo foglio di lavoro e ricorda che, ogni volta che modifichi la tabella pivot, il cambiamento viene applicato anche al grafico. Figura 2.65 Un report PowerPivot composto da un grafico e una tabella che utilizzano gli stessi slicer. Per i report PowerPivot, occorre solo sapere come creare e progettare tabelle pivot e grafici pivot. In altre parole, le tue conoscenze su Excel sono sufficienti per utilizzare PowerPivot. 02 Ex Fun.indd 101 19/04/12 12.02 02 Ex Fun.indd 102 19/04/12 12.02