Il Customer Magazine di Phoenix Contact | Novembre 2013

UPDATE
Il Customer Magazine di Phoenix Contact | Novembre 2013
04
Connessioni industriali
I vantaggi della plastica
06
Connessioni industriali
Cablaggio smart
08
Handing
Telecontrollo per il solare
15
Iniziativa Amref 2013
Scatta il Natale
3 13
02
L’Editoriale
UPDATE 3|13
Editoriale
02
Francesco Lanzani
L’intervista
03
Francesco Lanzani
President
In copertina
04
E’ Natale, socializziamo!
Gentili lettori,
durante i primi giorni di questo Dicembre 2013, abbiamo avuto il piacere di annunciare la
consueta attività Natalizia a favore di Amref la cui diffusione è stata affidata principalmente, dal punto di vista mediatico, ai canali cosiddetti “Social”. L’ennesimo segno dei
tempi che cambiano ed una concreta testimonianza della presenza sempre più diffusa di
tali mezzi nella nostra vita quotidiana. Basta analizzare qualche dato per renderci conto
della portata del fenomeno: ogni secondo nel mondo nascono 4,5 bambini e vengono
creati 5 nuovi profili Facebook; ogni mese vengono aperti circa 3 milioni di nuovi Blog e il
G+ button di Google, viene premuto oltre 150 milioni di volte. Numeri impressionanti, che
rivelano l’esistenza di un mondo virtuale intrecciato con la vita reale in modo ormai indissolubile. In sostanza, nell’ultimo decennio è cambiato il paradigma della comunicazione,
con la trasformazione dei singoli individui da ascoltatori passivi, a comunicatori attivi
“multidirezionali”. Allo stesso modo, aziende e professionisti, hanno popolato questo spazio mediatico, con sempre maggior intensità. A tale diffusione però, non è sempre collegata una strategia a supporto adeguata. L’esserci è stato per molti fine a se stesso o semplicemente una moda a cui doversi assoggettare. Non far notare la mancanza, è stata la
motivazione che ha spinto milioni di aziende al mondo ad investire ingenti somme senza
preoccuparsi di avere un adeguato ritorno sull’investimento e sull'immagine. La misurazione di tale dimensione è sicuramente un’operazione difficoltosa e parte come sempre
con la definizione chiara ed inequivocabile degli obiettivi da raggiungere.
Di sicura strategica importanza è la cosiddetta “Brand Health”, intesa come lo stato di
salute del marchio misurato sulla base del valore percepito. Intercettare quanto e con
quali toni si parli, è decisamente fondamentale per misurarsi con le aspettative di un consumatore sempre più preparato ed esigente. Un’altra dimensione fondamentale è legata
alla “Operational Efficiency” intesa come la possibilità di riduzione dei costi operativi dell’azienda grazie all’adozione di strumenti Social. Pensiamo ad esempio alla riduzione di
chiamate in ingresso ottenibile garantendo in alternativa un supporto mirato su Blog o
spazi virtuali. La possibilità di innovare grazie all'interazione diretta con il consumatore e
ai ridotti tempi di feedback dal campo è un altro dei vantaggi da dimensionare e monitorare nel tempo. Da non sottovalutare poi, la regina delle ipotesi che consiste nel generare
nuove opportunità di vendita, sfruttando il passaparola e le esperienze condivise. Tutte
cose fondamentali nella progettazione di una presenza mediatica efficace, non ci sono
dubbi, ma non dimentichiamoci di la più importante: la voglia di fare insieme.
Socializziamo quindi, è Natale!
Pierantonio Palerma,
Gruppo Il Sole 24 Ore
Connessioni industriali
Custodie per ambienti salini
Approfondimenti
06
Connessioni industriali
Compatte e versatili
12
Protezioni contro le sovratensioni
A ciascuno il suo
Dal campo
08
Automazione industriale
Nella nuvola senza ombre
Nuovi Prodotti
10
Alimentazione
10
Connessioni industriali
11
Connessioni industriali
11
Gestione del segnale
Attualità
14
Energica
14
Nuove App
15
Natale 2013
Servizio lettori
15
Per ulteriori informazioni
In copertina: Ottime performance
in termini di resistenza alla corrosione, di isolamento termico ed
elettrico e di rapporto resistenza/
peso, hanno portato negli ultimi
anni all'adozione di materiali plastici in sostituzione ai metalli
anche nella produzione
di connettori. Per maggiori informazioni si veda pag.4 e 5.
www.phoenixcontact.it
L’Intervista
UPDATE 3|13
Elettronica d’eccellenza
Attività di alto livello e specializzazioni locali delineano
il panorama italiano della ricerca elettronica
Sono stati assegnati lo scorso 26 settembre i
riconoscimenti dell’Innovation Design Contest,
concorso promosso dal gruppo Il Sole 24 Ore per
premiare i progetti più brillanti sviluppati da
laureandi e neolaureati delle facoltà italiane di
elettronica. Questo evento è stato l’occasione
per fare il punto sulla realtà della R&D in ambito elettronico in Italia. Update ha incontrato
Pierantonio Palerma, direttore responsabile
delle testate di elettronica del Gruppo Il Sole 24
Ore per approfondire quanto emerso.
UPDATE: In passato ci è stato spesso segnalato
uno scostamento tra il tipo di attività di R&D
svolta in ambito universitario rispetto a quella
aziendale. Questa situazione si verifica anche
nel mondo dell’elettronica?
Palerma: In Italia esistono delle eccellenze di
primo livello in ambito di R&D, in campo sia
industriale sia accademico. La cosa particolare,
nel campo dell’elettronica, è la grande affinità
tra il tipo di ricerca svolta all’interno delle aziende e quella in ambito accademico. In tal senso, la
differenza maggiore si nota invece tra aziende di
grandi dimensioni e PMI: mentre infatti le prime
intraprendono progetti di sviluppo tecnologico
di ampio respiro, le seconde si vedono “costrette” a perseguire attività di tipo più strettamente
applicativo. La causa di ciò è rintracciabile in
prima battuta in una diversa disponibilità di
risorse, che difficilmente trova rimedio in sovvenzioni pubbliche o soluzioni di collaborazione
interaziendali, data la scarsa abitudine in Italia a
far rete.
UPDATE: La sua attività editoriale ed il suo frequente coinvolgimento come moderatore in
tavole rotonde e conferenze fanno di lei un
osservatore privilegiato del mondo dell’elettronica: quali ritiene che siano i campi in cui è lecito attendersi le maggiori innovazioni in futuro?
Palerma: I principali settori in cui si concentrano
attualmente le attività di R&S sono quelli legati
a illuminotecnica, healthcare & wellness ed
automotive, con due grandi focus tematici su
energy efficiency e sicurezza dei dati, quest’ultimo conseguente allo sviluppo del cosiddetto
Internet delle cose (IoT) e all’aumento dei rischi
connessi ad eventuali attacchi di hacker. In relazione alle tematiche di sviluppo, il concorso ha
evidenziato un elemento caratteristico del
mondo della ricerca in Italia, ovvero quella che
potremmo quasi definire una “specializzazione
della ricerca” in ambito accademico. Le risposte
ai bandi hanno infatti delineato delle precise
polarizzazioni territoriali, con atenei specializzati
in particolari aree tematiche, anche in virtù della
composizione del corpo docente e della presenza di istituti di ricerca dedicati ad ambiti specifici. In tal senso, ad esempio, da un'università ci
sono giunti soprattutto progetti sull'alta frequenza, mentre da un'altra soprattutto sull'optoelettronica, da una terza sui materiali, ecc.
Pierantonio Palerma,
direttore responsabile
delle testate di
elettronica del Gruppo
Il Sole 24 Ore
UPDATE: Quale può essere il ruolo di editoria,
associazioni ed enti nell’aiutare gli studenti ad
approcciare il mondo del
lavoro e sviluppare appieno
Le risposte ai bandi hanno
le proprie potenzialità?
Palerma: Le iniziative prodelineato delle precise
mosse da questo tipo di
polarizzazioni territoriali, con
realtà possono avere un
ruolo fondamentale in tal
atenei specializzati
senso. La peculiarità di tali
in particolari aree tematiche
organizzazioni è infatti
quella di costituire una
sorta di ponte tra il mondo
universitario e quello industriale. Questo progetto, ad esempio, è stato ideato per stimolare
gli studenti a coltivare i propri talenti e sviluppare la creatività progettuale, offrendo alle
eccellenze un palcoscenico di notevole risonanza. Ma non sono stati solo gli studenti a venirne
attratti: anche le aziende hanno prestato una
forte attenzione al progetto. In iniziative di questo tipo, infatti, il mondo produttivo trova un
canale preferenziale per restare aggiornato
sugli sviluppi della ricerca universitaria, attivare
collaborazioni, identificare e valorizzare i nuovi
talenti.
03
04
In Copertina
In ambiente marino, le
custodie in plastica si
fanno particolarmente
apprezzare per le loro doti
di resistenza alla
corrosione e alla
formazione di condensa
UPDATE 3|13
Anche in caso di brezza marina
Custodie in plastica per connettori industriali pesanti
Da oltre 50 anni le custodie per connettori industriali vengono fabbricate in alluminio pressofuso, a lungo ritenuto l’unico materiale valido per
l’impiego in condizioni ambientali estreme e per
garantire un'elevata resistenza ad urti e vibrazioni. Ma ora arrivano sul mercato connettori
industriali con custodie in plastica.
Negli ultimi decenni, le plastiche sono andate a
sostituire in misura crescente gli altri materiali,
grazie alla continua ottimizzazione in termini di
resistenza alla corrosione, qualità, precisione
nella lavorazione, efficienza produttiva, isolamento termico ed elettrico e rapporto resistenza/peso. Nuove tecnologie di produzione e lavorazione della plastica permettono ora di sostituire i metalli con materiali plastici anche nella produzione di connettori.
Il connettore industriale
Esempio di applicazione di
connettori sulla parete
del quadro elettrico con
custodia in plastica
Heavycon Advance
Benchè i connettori industriali pesanti con custodia in metallo si siano dimostrati validi in condizioni ambientali estreme, in una custodia di alluminio a contatto con sostanze corrosive anche
minime scalfiture della verniciatura a polvere
bastano per causare una corrosione filiforme che
nasce dall'azione dei cosiddetti sali starter, ad
esempio cloruri, in presenza di alta umidità dell'aria. Addirittura la brezza marina aggredisce,
con il suo contenuto salino, la custodia di alluminio pressofuso del connettore industriale.
Per evitare queste problematiche, nell'ambito
delle custodie per connettori trovano applicazione processi di rivestimento speciali o particolari
leghe di alluminio. Per le condizioni ambientali
più gravose la custodia viene prodotta in acciaio
inossidabile, con una notevole lievitazione dei
costi. Lo zinco pressofuso, a causa del suo maggiore peso, è riservato alle custodie di piccole
dimensioni e richiede inoltre un’onerosa protezione anti-corrosione. Tutti questi metalli si sono
affermati sul mercato in quanto utilizzabili anche
in condizioni di elevata sollecitazione meccanica.
L'alternativa plastica
Le custodie in plastica offrono resistenza a molte
sostanze che aggrediscono l’alluminio o altri
metalli. Inoltre, sono altamente resistenti a vibrazioni ed urti. Questi modelli possiedono proprietà finora impensabili, ed offrono vantaggi
aggiuntivi in molti campi di applicazione.
Alto valore produttivo, nelle turbine
eoliche offshore ma non solo
Le turbine eoliche, sempre più spesso installate
come impianti offshore, sono particolarmente
esposte al pericolo di corrosione della custodia
In Copertina
UPDATE 3|13
del connettore a causa dell'azione aggressiva
dell'acqua di mare. Molti materiali plastici sono,
per contro, resistenti alla salinità. Inoltre i connettori possono anche contribuire significativamente alla riduzione del peso, dato che spesso le
custodie plastiche pesano meno della metà delle
analoghe custodie in metallo.
Nelle turbine eoliche, i connettori sono altresì
esposti al cambio repentino di temperature, fatto
che favorisce la formazione di pericolosi effetti di
condensa; nelle custodie di plastica le parti interne sono però protette termicamente contro gli
sbalzi di temperatura e ciò fa sì che si crei molta
meno condensa rispetto alle custodie in metallo.
Inoltre, la plastica è un ottimo isolante elettrico,
quindi anche apparecchiature con classe di protezione 2 possono essere equipaggiate con connettori industriali, cosa non possibile, invece, con
connettori pesanti in esecuzione metallica.
Anche dal punto di vista dei costi, i connettori di
plastica si dimostrano convenienti, essendo
molto più economici degli analoghi prodotti in
metallo.
Connettori senza custodia da incasso
Le custodie per connettori in plastica si ispirano
ai connettori pesanti della gamma prodotti
Heavycon Advance di Phoenix Contact, che possono essere montati direttamente sulla parete
del quadro elettrico senza la necessità di una
custodia da incasso con staffe di bloccaggio e di
una guarnizione piatta sul pannello di installazione. Le guarnizioni profilate, specificamente
sviluppate, assicurano un'elevata classe di protezione. Il lato di installazione viene fissato alla
parete con due flange di incasso. Le sezioni di
montaggio corrispondono alle sezioni standard
dei connettori industriali. Le custodie mobili
delle varianti in plastica della serie di connettori
Heavycon Advance sono robuste, resistenti alla
corrosione e a forti sollecitazioni meccaniche.
Sono costruite secondo norma grazie all’inserto
metallico che collega le piastre PE e soddisfano i
requisiti del grado di protezione IP65/67. Inoltre,
sono più leggere dell'alluminio.
Le custodie mobili sono disponibili per moduli
standard ed inserti portacontatti standard.
La plastica impiegata è conforme alla classe di
infiammabilità UL 94 V0. Il bloccaggio delle
custodie avviene con viti a brugola M6, altre ver-
sioni sono disponibili su richiesta. L'uscita dei
cavi è diritta o laterale.
Nella versione con custodia in plastica, i connettori industriali offrono chiari vantaggi economici. Il pressacavo stampato ad iniezione riduce
l’uso di componenti aggiuntivi nonché i tempi di
montaggio. Inoltre, non c’è la necessità di utilizzare la custodia da incasso, essendo sufficiente
quella mobile.
Heavycon Advance è un
concetto di custodia per
connettori industriali che
non necessita di base di
montaggio a pannello
1
Vantaggi tecnici ed economici
Le custodie in alluminio continueranno sicuramente ad essere usate in condizioni di sollecitazione termica estrema o di interferenze EMC.
Spesso però le custodie in plastica sono addirittura superiori e preferibili alle custodie in metallo, soprattutto quando il peso o la condensa rappresentano un problema. Nelle applicazioni offshore che richiedono molta manutenzione, le
custodie in plastica riducono i rischi derivanti
dalla corrosione e dalla formazione di condensa.
Inoltre, le custodie in plastica sono utilizzabili
ormai anche per apparecchiature con classe di
protezione 2. I vantaggi economici di questi
nuovi prodotti porteranno ad una loro veloce diffusione.
Claudio Basilico
Per maggiori informazioni contrassegnare
la casella 1 nella sezione servizio lettori.
2
1 - Per cavi con uscita
diritta e laterale sono a
disposizione corrispondenti
varianti di custodia
2 - Collegamento delle
piastre PE tramite inserto
metallico: l'inserto
provvede a collegare
elettricamente le due
piastre PE dell'inserto
portacontatti standard
05
06
Approfondimenti
UPDATE 3|13
Ripartizione tridimensionale
Soluzioni di cablaggio in kit
L’avvento delle smart grid,
conseguente alla svolta
energetica, ha posto nuove
sfide a progettisti e costruttori, legate al minuzioso
monitoraggio della rete e ad
una maggiore densità del
segnale nelle apparecchiature: i costi devono venire
ridotti standardizzando i
processi di produzione, ed al
contempo un ottimale monitoraggio di tutti i parametri di
rete fondamentali richiede soluzioni su misura. Phoenix Contact risolve questo
apparente contrasto con il concetto di cablaggio in kit.
I morsetti a quattro piani
con connessione
Push-in offrono una
soluzione ottimale alle
esigenze di espandibilità
degli impianti
I contatti a crimpare
tornano alla ribalta grazie
alla nuova soluzione per il
cablaggio automatizzato
Configurazione minima e massima
dell'impianto
Per colmare il divario tra riduzione dei costi e
maggiori prestazioni, il punto di partenza è un
concetto di impianto standard minimo fungente
da piattaforma, su cui integrare poi tutti gli altri
componenti. Si creano così la configurazione
minima e massima dell'impianto, da tenere in
considerazione nella progettazione e nella
disposizione del quadro elettrico.
Tutti i componenti della configurazione minima
vengono connessi con un fascio di cavi standardizzato, per avere a disposizione il maggior numero possibile di
punti di contatto ad innesto.
Perchè il fascio di cablaggio
standard continui a servire
da base, deve essere garantita sin dall'inizio una sufficiente capacità di supportare
ulteriori estensioni, permettendo la connessione di
moduli aggiuntivi tramite
contatti ad innesto.
Il kit per il cablaggio ad innesto
Phoenix Contact contiene prodotti per il cablaggio di segnali e di potenza nonché per la connessione di convertitori.
Il cablaggio di segnali reso semplice
Particolarmente adatti per la crescente densità di
segnali nel cablaggio si dimostrano i nuovi morsetti di installazione a quattro piani con connessione Push-in della gamma PT, che consentono di
realizzare i contatti per le unità periferiche e i
segnali esterni tramite un cablaggio veloce, sicuro e senza attrezzi. Le morsettiere a quattro piani
occupano solo un quarto della superficie richiesta in precedenza e, con uno o due ulteriori slot a
scelta, costituiscono il modulo di base di un
moderno sistema per il cablaggio di quadri elettrici. Rispetto ad una morsettiera con cablaggio
fisso, i connettori offrono grandi vantaggi: gli slot
vengono equipaggiati con connettori per contatti
a crimpare che, allineati in serie, hanno piastre
terminali inseribili e possono essere cablati in
modo definitivo sulle estremità dei cavi già
durante l'assemblaggio del fascio, così da creare
la base per un fascio di cablaggio pre-configurato
e multipolo ad innesto. Durante l'assemblaggio
finale basta inserire i connettori negli slot previsti permettendo il layout modulare dell’impianto. In alternativa, utilizzando spine di prova preconfigurate, gli slot si prestano anche per il collaudo finale di una linea di produzione, per scopi
di verifica negli interventi di manutenzione
oppure per creare contatti ad innesto per componenti passivi.
Innesto tridimensionale per
il morsetto di base
Per non limitare la ponticellabilità e la chiarezza,
i nuovi morsetti a quattro piani con connessione
Push-in offrono una ripartizione tridimensionale
dei segnali. L'asse X collega, all'interno del morsetto, il contatto di connessione Push-in con uno
o entrambi i contatti ad innesto. Il collegamento
di segnali lungo i vani di ponticellamento permette di collegare, sull'asse Y, ciascun morsetto
adiacente su ogni piano. L'asse Z connette verticalmente i piani tramite un qualsiasi ponticello
verticale ad innesto. Questo consente di collegare facilmente i ponticelli in tutte e tre le dimensioni. Ponticelli a catena più complessi, distribuiti
Approfondimenti
UPDATE 3|13
Soluzioni di cablaggio per smart grid
Le conseguenze della svolta energetica nonché il sempre più accurato monitoraggio di rete
incrementano i requisiti posti alle apparecchiature elettriche in termini di densità di segnale
e di efficienza. Più potenza e meno costi, ecco cosa significa la smart grid per i costruttori di
apparecchiature elettriche, progettisti e costruttori. Una cosa è certa: non ci saranno né più
spazio né più soldi per l'implementazione di nuovi concetti di sistema. La sfida sta quindi
nell'identificare altri campi di innovazione.
Gli impianti con un design più compatto ed un cablaggio meno complicato non offrono solo
condizioni di acquisto più vantaggiose ma celano anche dell’altro potenziale: un cablaggio
più semplice accelera i processi di produzione, fa risparmiare tempo e costi di cablaggio e
riduce il tasso di errore.
su più contatti o piani, prima offerti come
cablaggio aggiuntivo in canalina, avvengono
così attraverso cavi crimpati nel connettore. Il
morsetto a quattro piani permette quindi di trasferire integralmente tutte le funzioni del
modello ad un piano nella versione multipiano e
di eseguire i ponticellamenti di cavi in modo
automatizzato o ad innesto.
Connettori robusti non devono
essere necessariamente pesanti
Quando l'innesto diventa parte integrante dei
componenti del fascio di cablaggio, si pone la
questione della robustezza dei connettori. Dato
che solitamente vengono uniti in gruppi fino a
cinque dischi, un connettore offre fino a venti
poli. I connettori robusti superano senza problemi la verifica di tumbling barrel secondo la
norma DIN 60512 T5-7b.
I fasci di cavo uscenti dal connettore possono
essere ripartiti e raggruppati tramite un'ulteriore
custodia per connettori. Phoenix Contact offre
tubi di protezione in plastica o metallo per favorire il passaggio e la protezione meccanica dei
conduttori, nonché per un trasporto sicuro del
fascio di cablaggio. Per la connessione delle unità
periferiche, questi assemblaggi di cavi possono
essere anche collegati a connettori pesanti con
custodie in metallo o plastica, così da rendere il
fascio di cablaggio completamente ad innesto
anche all'esterno del quadro elettrico.
setto di installazione integra piedini metallici
che creano automaticamente il contatto con la
guida di montaggio all’inserimento della morsettiera; può inoltre essere cablato ulteriormente sia attraverso contatti ad innesto o ponticelli
sia tramite conduttori sul contatto Push-in.
Specialmente nella tecnica di segnalazione e di
controllo, i contatti di messa a terra vengono
spesso utilizzati per la schermatura o misurati
per l'identificazione sicura del potenziale.
Viceversa, il contatto di terra permette anche la
semplice connessione di attuatori a 250 V.
Claudio Basilico
Per maggiori informazioni contrassegnare la
casella 2 nella sezione servizio lettori.
Potenziale di terra ad un solo clic
Una funzione speciale del morsetto a quattro
piani è la schermatura e messa a terra nel
cablaggio di segnali. Un contatto PE integrato
al primo piano aumenta la facilità d'uso. Il mor-
La ripartizione
tridimensionale di segnali
su quattro piani rende il
cablaggio più compatto
e semplice
Il faticoso lavoro di
montaggio del ponticello
con cavo diventa un
compito automatizzato
per il connettore
Un contatto di messa a
terra e di schermatura
consente una connessione
diretta senza ulteriori
dispendi
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08
Dal campo
UPDATE 3|13
Fotovoltaico nella nuvola
Portare il telecontrollo nel Cloud
La soluzione Hsolar di
Handing permette un
telecontrollo dettagliato
degli impianti fotovoltaici
con un'architettura
cloud-based.
Il range di temperature
di funzionamento
estremamente esteso
delle soluzioni Phoenix
Contact si è rivelato di
notevole importanza in
un'applicazione di questo
tipo, dove le temperature
all'interno dei quadri
di campo possono
raggiungere anche i 70°C
Il cloud computing è una realtà sempre
più pervasiva nell’attuale panorama tecnologico. È il caso ad esempio di HSolar, un sistema di supervisione Cloud-based per impianti
fotovoltaici realizzato da Handing con l’impiego
di prodotti Phoenix Contact.
Handing Srl è una società di consulenza focalizzata sull’innovazione tecnologica, di prodotto e di
approccio al mercato. Nata nel 2010, la società è
fortemente radicata nel territorio del Triveneto, in
cui opera mantenendo una visione internazionale
sulle tecnologie e le dinamiche di mercato: in
questo modo si propone quale consulente sempre all’avanguardia sulle nuove tecnologie in
ambito informatico, in particolare in tema di
gestione di basi di dati ed applicazioni web-related.
Supervisione oltre le frontiere
Un esempio di questa competenza è lo sviluppo
di HSolar (www.hsolar.it), un sistema di supervisione di ultima generazione per impianti fotovoltaici pensato per assicurare il monitoraggio più
completo, una gestione avanzata
dell’allarmistica e la misura continua delle prestazioni indipendentemente dalla dimensione e dall’architettura dell’impianto. Basato su
tecnologia Cloud, è in grado di raccogliere tutti i dati rilevanti di un
impianto, elaborarli e renderli fruibili tramite Internet in forma tabellare e grafica utilizzando un browser standard.
Coerentemente con la sua natura
di applicazione Cloud, il sistema ha un’architettura distribuita: monitora 7 impianti in territorio italiano (situati in Veneto, Lombardia e Piemonte)
con una potenza di picco complessiva di circa 5
MWp e un’ulteriore grande impianto da 5 MWp
situato in Romania, mentre i server per l’elaborazione dei dati si trovano nel nord della Francia ed i
dati satellitari per la comparazione di produttività
provengono dalla Slovacchia.
Logging e analisi
Il sistema è modulare e scalabile e può dare un
quadro sia sintetico che analitico dell’impianto in
termini di produttività e di funzionalità fino al
singolo componente. Le sue specifiche lo rendono
applicabile a varie tipologie di impianto e personalizzabile tramite una profilazione di diverse
tipologie di utente, per una fruizione agevole e
mirata.
La redditività dell’impianto viene massimizzata
operando su due fronti: la manutenzione e l’ottimizzazione. Da un lato, infatti, il sistema segnala
in modo tempestivo e ponderato le condizioni di
guasto, allertando la squadra di service; dall’altro,
esegue una comparazione dettagliata tra le condizioni di temperatura e irraggiamento e la produttività risultante, dando origine ad una accurata reportistica settimanale grazie a cui è possibile
analizzare le performance dell’impianto, valutare
l’eventuale degrado dei singoli elementi e pianificare al meglio eventuali azioni correttive.
Alla base di tutto vi è un’accurata attività di logging di tutti i dati rilevanti sul funzionamento
dell’impianto, svolta tramite PLC della famiglia
ILC1xx di Phoenix Contact, installati in loco e prov-
Dal campo
UPDATE 3|13
visti delle necessarie schede di espansione e
comunicazione, fondamentali per il corretto funzionamento del sistema di telecontrollo.
Impianto monitorato
Tra gli impianti monitorati vi è un’installazione di
più di 700 kWp, posata sul tetto di un’azienda
siderurgica in provincia di Padova. In essa, HSolar
acquisisce nel PLC i dati sull’irraggiamento solare,
sulle correnti di stringa, sulle temperature dei
moduli e sulla temperatura ambientale in una
catena di misura che, viste le tratte piuttosto lunghe, prevede una prima conversione del segnale
analogico in 4/20mA e poi la digitalizzazione in
protocollo Modbus.
Rileva inoltre i dati provenienti dagli inverter
(interfacciabili tramite protocolli Modbus sia su
scheda seriale RS 485 che su TCP/IP) e dal contatore fiscale, da cui si estraggono i dati di potenza
istantanea, energia prodotta e diverse altre figure
utili per l’analisi qualitativa dell’energia immessa
nella rete. Anche queste informazioni vengono
acquisite via TCP/IP, con l’utilizzo di un convertitore MID-Modbus.
Infine, monitora eventi e situazioni di guasto registrati dai Sistemi di Protezione di Interfaccia per
permettere di valutare in modo approfondito le
cause di ogni stacco dell’impianto dalla rete di
distribuzione discriminando le anomalie imputabili all’impianto o all’ente distributore.
Il PLC trasmette poi via LAN tutti i dati raccolti ad
un router, connesso con i server in Francia.
L’impiego del protocollo SMTP permette all’amministratore del sistema locale di gestire HSolar
come un qualsiasi PC d’ufficio, inserendolo nella
propria rete privata, senza necessità di utilizzare
una sottorete DMZ (demilitarizzata).
Partnership a valore aggiunto
Fondamentale attenzione è stata posta alla selezione dei partner, per poter sviluppare un prodotto
che si differenziasse dalla media in termini di qualità e robustezza. Non a caso, la decisione di adottare soluzioni Phoenix Contact è stata presa
ponendo attenzione ad un mix di fattori tecnologici e di mercato. La diffusione del marchio ha consentito all’azienda di disporre di valide garanzie di
approvvigionamento di prodotti che, dal punto di
vista tecnico, si sono rivelati in grado di rispondere
al meglio alle esigenze specifiche del progetto.
Il dispositivo Solarcheck
permette una misura delle
stringhe fotovoltaiche
esente da perdite, non
impiegando sensori
resistivi e non richiedendo
alcuna interruzione dei
cavi di corrente.
Oltre ai PLC ed ai dispositivi Solarcheck,
nell'applicazione hanno trovato spazio anche altri
prodotti Phoenix Contact, come gli alimentatori
switching e gli switch Ethernet - FO
Accanto ai controllori della famiglia ILC1xx,
Handing si è dunque avvalsa dei prodotti
Phoenix Contact anche per altre funzioni: è il caso
sia degli alimentatori switching di vario formato,
sia degli switch Ethernet-fibra ottica a range di temperatura esteso
adottati nell’impianto.
Particolarmente utili si sono poi rivelati gli articoli Solarcheck, selezionati
per la misura ed il monitoraggio
delle correnti di stringa in virtù della
loro capacità di funzionare con un
range di temperature estremamente
esteso (un quadro stringa esposto al
sole in estate, può superare i 70°C) e
di poter essere inseriti nella catena
di misura, nel caso di retrofit, in
modo non invasivo.
Inoltre, in fase di sviluppo dell’applicazione vi è stata una importante
collaborazione sinergica tra esperti Handing e
personale Phoenix Contact, per l’adattamento di
alcune specifiche funzionalità del firmware.
Carlo Moretta
Per maggiori informazioni contrassegnare
la casella 3 nella sezione servizio lettori.
Grazie ad Hsolar, tutti i
dati rilevanti sull'impianto
diventano consultabili in
modo facile ed immediato
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10
Nuovi Prodotti
UPDATE 3|13
Nuovi alimentatori ad alta densità
I nuovi Uno Power assicurano un'elevata efficienza energetica
I nuovi alimentatori
Uno Power ad alta densità di potenza sono
progettati per alimentare in modo affidabile
carichi fino a 100 W
con 24 V DC o 12 V DC
in quadri elettrici
compatti. Le ridotte
perdite in stand-by e
l'alto grado di rendimento assicurano un’elevata efficienza energetica.
Le tre custodie, disponibili nelle dimensioni
22,5 / 35 / 55 x 90 x 84 mm (larghezza x altezza
x profondità), presentano un design sottile e
compatto ed assicurano il minimo ingombro nel
quadro elettrico. Per l’alimentazione a 24 V DC
sono disponibili alimentatori nelle classi di
potenza di 30, 60 e 100 W, per utenze di 12 V DC
dispositivi da 30 e 55 W.
Tutti gli alimentatori si caratterizzano per la loro
alta efficienza energetica: le basse perdite a
vuoto inferiori ai 0,3 W ed il grado di rendimento ottimizzato per l'intero campo di funzionamento consentono un notevole risparmio di
energia rispetto ai prodotti attualmente sul
mercato. Con un’efficienza di oltre il 90% a carico nominale, solo una piccola parte dell'energia
elettrica è trasformata in energia termica.
Per consentirne l’utilizzo in tutto il mondo, sono
certificati UL e dispongono di un ingresso a
range esteso. Gli alimentatori supportano tensioni di ingresso da 85 a 264 V AC e lavorano,
quindi, in modo affidabile anche in caso di fluttuazioni della tensione della rete di alimentazione. I tempi di copertura in caso di caduta di rete
fino a 140 ms a pieno carico e l’MTBF (Mean
Time Between Failure - tempo medio fra i guasti)
> 500.000 h garantiscono un'alta affidabilità
operativa. L'ampio range di temperatura di esercizio, da -25 a +70 °C, rende inoltre possibile il
loro impiego in ambienti esterni.
Per maggiori informazioni contrassegnare la
casella 4 nella sezione servizio lettori.
Preconfezionamento rapido
Spelare, applicare capicorda e crimpare in un'unica mossa
Con l'utensile manuale
Crimphandy, Phoenix Contact offre
una novità per un semplice e veloce preconfezionamento dei conduttori: le operazioni di spelatura,
applicazione di capicorda e crimpatura avvengono in soli due secondi
ed in un'unica fase di lavorazione.
Il controllo automatico della sezione del conduttore nonché la meccanica robusta garantiscono una
compressione che supera gli standard richiesti. I capicorda a nastro
vengono alimentati automaticamente dal caricatore integrato. La crimpatura di forma quadrata ne consente l’utilizzo con tutti i morsetti.
La gestione del dispositivo è semplice: tre LED
informano costantemente sullo stato di funzionamento. La capacità della batteria agli ioni di
litio garantisce fino a 2000 crimpature ed il caricabatteria fornito in dotazione consente la ricarica completa in un’ora.
Le dimensioni dell'utensile manuale non superano quelle di un avvitatore elettrico, il suo peso di
430 g lo rende maneggevole ed adatto all’uso in
mobilità. Un recipiente per la raccolta degli scarti dei rivestimenti d'isolamento, facilmente
estraibile, garantisce un ambiente di lavoro sempre pulito e permette l'utilizzo del dispositivo
anche all'interno di quadri ed apparecchiature
elettriche.
Per maggiori informazioni contrassegnare la
casella 5 nella sezione servizio lettori.
Nuovi Prodotti
UPDATE 3|13
Connettori industriali in plastica
Il sistema Heavycon Evo riduce complessità e costi logistici
I nuovi connettori industriali Heavycon EVO di
Phoenix Contact sono conformi alla classe di
protezione IP65 e dotati di un attacco a baionetta standard inclinato. I corrispondenti passacavi
con vani di connessione da M20 a M40 possono
essere combinati liberamente con tutte le custodie mobili e per giunti nelle taglie B6, B10, B16 e
B24. Grazie alla direzione regolabile dell'uscita
del cavo, consentono di ridurre fino al 70% le
varianti di custodie rispetto a quelle in alluminio, tagliando i costi di logistica ed aumentando
la disponibilità. Questi connettori industriali
possono essere impiegati con temperature tra i 40 e i +100 °C e sono compatibili con tutti i componenti standard inclusi i contatti PE anticipati.
Sono supportati anche tutti i comuni inserti fissi
e modulari nel formato della serie B. Le nuove
custodie da incasso e a zoccolo si adattano ai
comuni fori di parete e di montaggio dei connettori industriali pesanti.
Per maggiori informazioni contrassegnare la
casella 6 nella sezione servizio lettori.
Omologazione UL
I dispositivi CANopen conquistano il mercato statunitense
I repeater, gli accoppiatori di segmenti e i bridge
per CANopen e DeviceNet di Phoenix Contact
sono ora disponibili con omologazione UL e
diventano quindi utilizzabili senza limiti anche
nel mercato statunitense.
Questi componenti rendono di facile realizzazione presupposti importanti come la segmentazione, l'isolamento galvanico e l’espansione
della rete nonché la creazione di svariate strutture di rete. Nei sistemi basati su CAN, il massimo ampliamento di rete raggiungibile è limitato, a seconda della velocità di trasmissione, dal
ritardo di segnale nei cavi e nei dispositivi. Con il
repeater PSI-REP-DNET CAN e l'accoppiatore di
segmenti PSI-SC-DNET CAN, questa limitazione
viene meno, permettendo di creare reti altamente dinamiche o estese. Il bridge modulare PSIBridge-DNET CAN permette di collegare due
segmenti di una rete tramite mezzi di trasmissione differenti. In alternativa possono essere
utilizzati linee di modem/DSL, collegamenti
wireless o reti Ethernet. Nei due segmenti sono
supportate anche differenti velocità di trasmissione dei dati.
Per maggiori informazioni contrassegnare la
casella 7 nella sezione servizio lettori.
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Approfondimenti
UPDATE 3|13
Ampia protezione su lunghe tratte
Come scegliere interruttori magnetotermici o di protezione
Sempre più spesso le applicazioni industriali vengono alimentate con una tensione di controllo di
24 V DC e agli alimentatori da 24 V DC è richiesto
di offrire migliori prestazioni in minori dimensioni. Il concetto degli interruttori di protezione
deve essere adeguato di conseguenza.
Sistema di custodia
standardizzato con
protezioni inseribili,
ponticellamento
dell'alimentazione
d'ingresso e cablaggio
La tecnica degli alimentatori switching è in continua evoluzione ed offre
molti vantaggi nelle apparecchiature elettriche: con
un'efficienza di oltre il 93
percento, la tensione
d'uscita rimane costante.
Tuttavia, bisogna tenere
conto anche degli svantaggi: in caso di superamento
della corrente nominale di
un alimentatore, la tensione di alimentazione precipita a pochi Volt causando il black-out di singoli
gruppi di dispositivi o di interi impianti.
La curva caratteristica determina la
corrente di intervento
Una protezione affidabile ed in grado di provvedere ad una disattivazione selettiva in caso di
guasto richiede un dispositivo di protezione
adatto al sistema da proteggere. La corrente di
intervento, determinata dalla relativa tecnica di
interruzione, dipende dalla curva caratteristica:
un’interruzione affidabile richiede 1,25 volte la
corrente nominale nel caso di un interruttore di
protezione elettronico e fino a 15 volte la corren-
te nominale nel caso di un interruttore magnetotermico. Importante è che l'alimentatore fornisca la corrente di intervento necessaria e che la
resistenza del conduttore non limiti il flusso di
corrente.
La scelta del giusto interruttore di
protezione
Gli alimentatori della serie Quint Power con tecnologia SFB (Selective Fuse Breaking-Technology)
assicurano fino a sei volte il valore della corrente
nominale per 12 ms, azionando un interruttore di
protezione nel giro di pochi millisecondi. La grande riserva di corrente difende tutte le altre utenze da cadute di tensione.
Per proteggere le linee in edifici vengono utilizzati interruttori magnetotermici con curva di
intervento B, spesso sovradimensionati per l’impiego in ambito industriale in quanto mancanti
di amperaggi adeguati sotto i 6 A. Un'alternativa
è data dagli interruttori magnetotermici con
curva di intervento C che, tuttavia, scattano tardi:
la corrente di intervento necessaria per un’interruzione mirata, molto più elevata, è spesso limitata dall'impedenza troppo alta della linea. Si
tratta di un errore frequente nella progettazione
di impianti. Per un concetto di protezione affidabile, il giusto dimensionamento diventa cruciale.
Un interruttore di protezione per
ogni applicazione
Grazie al nuovo concetto di interruzione di protezione di Phoenix Contact, l’utente ha la possibilità di estendere le linee per entrare più a fondo
Approfondimenti
UPDATE 3|13
nelle strutture senza rinunciare ad una protezione selettiva. Le varie curve di intervento (F1, SFB,
M1) e la fine gradazione della corrente nominale
(da 0,5 A fino a 16 A) consentono un adattamento personalizzato ad ogni applicazione.
Per dispositivi con corrente nominale e di spunto costanti, la scelta può cadere su una curva di
intervento veloce. Una buona scelta è la curva F1
degli interruttori di protezione di Phoenix
Contact con un range di corrente che va da 2 a 4
volte il valore di corrente nominale. La sua bassa
tolleranza semplifica la progettazione.
Utenze con elevate correnti di spunto richiedono
curve di intervento multiple della corrente
nominale per evitare interventi intempestivi.
Con un range da 6 a 10 volte il valore della corrente nominale, la curva SFB dell’interruttore di
Phoenix Contact si presenta decisamente più
stretta delle curve ordinarie, e la corrente di
intervento è più bassa rispetto alla curva di
intervento C. Ciò rende possibile aumentare le
distanze tra l’alimentazione ed il carico del 30
percento, senza limitare la corrente di intervento.
Gli interruttori di protezione elettronici di
Phoenix Contact offrono una limitazione di corrente attiva permettendo il passaggio massimo
di 1,25 volte la corrente nominale. Riducono in
modo significativo i carichi di linee e dispositivi
e permettono lunghezze di linea molto superiori
rispetto agli interruttori magnetotermici.
Interruttori di protezione:
corrispondenze normative
Gli interruttori magnetotermici, chiamati anche
Miniature Circuit Breaker (MCB) sono regolamentati dalla norma CEI EN 60898-1 sugli interruttori magnetotermici per installazioni domestiche e similari e relative caratteristiche tecniche. Un interruttore magnetotermico con 5 e più
kA possiede un alto potere di interruzione. Ha la
funzione di proteggere le linee elettriche in
installazioni interne in caso di corto circuito e
sovraccarico, quindi anche contro incendi di origine elettrica. Di norma vengono utilizzati interruttori di protezione 16 A con curva di intervento
B. La sezione di cavo viene opportunamente
abbinata per resistere alla massima sollecitazione prevista. La possibilità di segnalazione remota degli interruttori magnetotermici è data tipicamente tramite un contatto ausiliario installa-
bile lateralmente.
In caso di guasto,
gli interruttori
magnetotermici
separano galvanicamente il circuito
elettrico. Sono
progettati per una
tensione nominale di 230 V AC; per applicazioni DC la curva di
intervento non corrisponde al comportamento
di intervento. In tal caso deve essere applicato
un fattore di correzione di 1,2 - 1,4 volte la corrente nominale, a seconda del produttore, che
comporta un azionamento molto più lento.
I campi di intervento si
evidenziano nel confronto
tra le diverse curve di
intervento (F1, SFB e M1)
Alta disponibilità
Gli interruttori di protezione sono concepiti per
l'utilizzo in apparecchiature elettriche a bassa
tensione. Sono regolamentati dalla norma
CEI EN 60934 che ne specifica i requisiti tecnici
per una protezione affidabile di conduttori e
dispositivi. I produttori di interruttori di protezione offrono amperaggi nominali di circa
0,5 - 16 A con diverse curve di intervento.
Perciò, l’utente ha la possibilità di personalizzare
il dispositivo in funzione delle esigenze del proprio impianto, in modo da aumentarne la disponibilità. Uno dei presupposti minimi per un
impianto ad alta disponibilità è la segnalazione
remota, implementata di serie negli interruttori
di protezione per minimizzare i tempi di indisponibilità in caso di errore. Per interruttori di
protezione elettronici senza separazione galvanica non esiste attualmente una specifica
norma CEI o EN; viene
applicata la specifica
UL 2346.
Walter Nova
Per maggiori informazioni contrassegnare
la casella 8 nella
sezione servizio lettori.
I nuovi interruttori
magnetotermici ed
elettronici vengono
innestati sulla guida DIN
e consentono una facile
distribuzione della corrente
nel quadro elettrico
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Attualità
UPDATE 3|13
Partnership d’eccellenza
Phoenix Contact ed Energica Ego: prestazioni elettriche perfette
In occasione dell'edizione 2013 di EICMA,
Esposizione Internazionale del Motociclo
tenutasi a Milano dal 5 al 10 novembre 2013,
Phoenix Contact ha partecipato come partner
tecnologico alla presentazione ufficiale di
Energica Ego, la prima superbike elettrica italiana nata dall’esperienza del Gruppo CRP.
Unica al mondo per la tecnologia e l’innovazione applicata, Energica Ego rappresenta un
importante passo nello sviluppo della mobilità
elettrica ed un‘eccellenza in ambito motociclistico, grazie alla sua capacità di combinare prestazioni, alta tecnologia e rispetto dell’ambiente.
Con i suoi 100 kW di potenza e una velocità
massima limitata a 240 km/h, Energica Ego è
infatti la declinazione su strada di eCRP 1.4, la
moto elettrica da corsa vice campione del
mondo prodotta dal Gruppo CRP.
La presa veicolo scelta da Gruppo CRP per
Energica Ego è conforme allo standard internazionale CCS (Combined Charging System) ed è
stata sviluppata dalla Phoenix Contact
E-Mobility in stretta collaborazione con i principali gruppi automobilistici europei (ACEA).
Dal 2017 lo standard CCS sarà installato di serie
su tutti i veicoli elettrici prodotti e commercializzati in Europa. La presa veicolo Inlet CCS è un’interfaccia combinata che permette di gestire in
un unico connettore sia la ricarica in AC che in
DC. Sarà quindi possibile ricaricare Energica Ego
in modalità medio-lenta (AC - monofase) in
ambiente domestico o privato come anche in
modalità veloce (DC) in meno di 30 minuti
attraverso le stazioni di ricarica attive in
ambiente pubblico. Totalmente compatibile con
gli standard di connessione per l’infrastruttura
di ricarica in AC previsti dalle normative in
Europa (Type 2), Stati Uniti d’America e
Giappone (Type 1), la presa veicolo Inlet CCS
assicura un’ampia possibilità di impiego di
Energica Ego in ambito internazionale.
Sempre più mobile
Sviluppata una nuova App contro le sovratensioni
Dopo il rilascio di quelle
dedicate ai cataloghi,
Phoenix Contact rende ora
disponibile su Google Play e
nell'App Store anche una nuova
App per smartphone dedicata
alle protezioni contro le sovratensioni. Questo tool moderno e di facile utilizzo permetterà agli elettricisti
di illustrare ai propri clienti la necessità di proteggere i loro dispositivi
contro le sovratensioni.
L’App permette di simulare l’equipaggiamento di una villetta unifamiliare con
l’adeguata protezione contro le sovratensioni,
creare un’animazione che mostri il livello di protezione dell’edificio e spiegare l’utilità di questi
dispositivi tramite video simple show o filmati
di prove di laboratorio. Tutti i prodotti selezionati vengono memorizzati nelle cosiddette liste di
protezione, che possono essere inviate al cliente
come supporto documentale di consulenza
oppure elaborate per sviluppare un'offerta.
Anche costruttori o proprietari di case possono
trarre vantaggio dalla app per selezionare i prodotti necessari a proteggere gli edifici e inviare
la lista di protezione al proprio specialista di
installazioni elettriche.
Il lato buono di Facebook
E’ social la nuova iniziativa natalizia a favore di AMREF
Ogni immagine raccolta diventerà il tassello di
un fotomosaico che verrà infine pubblicato su
Facebook.
L’importo della donazione aumenterà al crescere
del numero di immagini caricate: infatti, per
ogni persona che parteciperà all’iniziativa,
Phoenix Contact donerà 1 euro ad AMREF.
Quale modo migliore per augurare buone feste?
Phoenix Contact inaugura la propria presenza
sui principali social media ospitando sul proprio
profilo Facebook la tradizionale iniziativa
Natalizia a supporto di AMREF e dei suoi progetti idrici in Kenia, Tanzania e Uganda.
Tra il 2 dicembre ed il 10 gennaio prossimi, visitando la pagina Facebook di Phoenix Contact
Italy sarà possibile partecipare all'iniziativa:
basterà caricare una foto a tema natalizio.
Redazione
Phoenix Contact S.p.A.
Marketing Communication Dept.
Tel. 02 66 05 91 - Fax 02 66 05 95 00
e-mail: [email protected]
Copyright © 2013 by Phoenix Contact
UPDATE 1I14
uscirà a
Marzo 2014
Phoenix Contact S.p.A.
Via Bellini, 39/41 - 20095 Cusano Milanino
Fax 02 66 05 95 00
Servizio lettori
Per ricevere maggiori informazioni, si prega di contrassegnare gli
argomenti di interesse e inoltrare copia del presente modulo via fax:
La preghiamo di compilare i seguenti campi per ricevere
la documentazione richiesta
UPDATE
Nome/Cognome
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05
06
... oppure inviare una e-mail all’indirizzo di posta
[email protected]
www.phoenixcontact.it
Ai sensi del DLgs 196/2003, esprimo il consenso al trattamento e alla comunicazione dei dati qui riportati
ai soggetti che svolgono le attività necessarie all’espletamento della presente richiesta.
(In mancanza del consenso la registrazione non potrà essere eseguita).
Accetto q Firma
Azienda
Funzione/Settore
Indirizzo
Telefono/Fax
e-mail
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Potenza e rapidità
da circuito
Portare potenza al circuito
stampato richiede performance
da campioni
Indipendentemente dalle specifiche
esigenze di connessione che ogni
applicazione richiede, oggi è possibile
avere maggiore potenza sul circuito
stampato.
I sistemi con connessione rapida di
Phoenix Contact sono stati progettati
per questo e per garantire rapidità nel
montaggio del connettore.
La gamma offre diverse soluzioni, tra cui:
• Sistemi passaparete con entrata
del cavo angolata
• Morsetti con pinning zig-zag nel
passo 10 mm con omologazione UL
di 600 V in Use Group C
• Sistemi passaparete azionabili con
leva piombabile, dotati di custodie
opzionali per protezioni fino
ad IP 65/68
• Morsetti THR saldabili con
connessione veloce per sezioni
cavo fino a 6mm²
e molto altro ancora.
Scegli potenza e rapidità,
scegli Phoenix Contact.
Per maggiori informazioni:
Tel. 02 66 05 91
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