montaggio della manovra di emergenza marelli

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COD: 054.00 / LEO IS I 1
MONTAGGIO DELLA MANOVRA DI EMERGENZA MARELLI
SU ARGANI “LEO” CON FRENO A TAMBURO
Le operazioni descritte vanno eseguite senza che vi siano carichi applicati
all’argano e togliendo tensione al motore
FASE 1
La prima cosa da fare se l’argano è stato
costruito prima di Gennaio 2005 è sostituire il
supporto perni ganasce perché non è
predisposto per il montaggio della manovra di
emergenza.
FASE 2
Svitare le quattro viti M10 x 30 di fissaggio del
volano.
FASE 3
Svitare le quattro viti M8 x 30.
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Montaggio emergenza Marelli su Leo a tamburo
FASE 4
Per l’estrazione del supporto ganasce e
cuscinetto motore, avvitare due bulloni M10 x 30
nei due fori filettati (se il supporto è in alluminio
utilizzare M12 x 30), avendo cura di ruotare di
qualche centimetro il supporto stesso in modo
che i bulloni non si appoggino sui fori filettati del
motore.
FASE 5
Dopo avere sostituito il supporto e montato il
tamburo freno con la corona dentata si deve
montare il motorino superiore Marelli sul telaio.I
bulloni passanti sono M8 x 35 mentre il bullone
di M8 x 20 vuole avvitato nel filetto che si trova
nella carcassa dei motorini.
Occorre montare solo il motorino superiore
altrimenti non è possibile fissare il telaio alla
macchina
FASE 6
Durante il montaggio è spesso necessario
spessorare il supporto motori Marelli per
centrare il pignone del motorino con la corona
dentata in modo che ingrani correttamente
FASE 7
Quando si è montato anche il motorino inferiore
si deve procedere a regolare il tutto in modo che
i pignoni dei motorini si possano innestare nella
corona dentata senza ostacoli e al termine si
deve stringere il bullone di M12 x 60
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Montaggio emergenza Marelli su Leo a tamburo
SCHEMA COLLEGAMENTI ELETTRICI PER LEO CON DISPOSITIVO PER
RECUPERO CABINA FUORI PIANO
Riferirsi alla figura di pagina 4
Il cavo n.1 ( di colore rosso ) deve essere collegato ad un estremo al polo positivo della
batteria\utilizzatore, all’altro al polo positivo del motorino superiore “ 1m ”. Da esso deve anche
partire il cavo n.5 ( anche questo di colore rosso ), e arrivare al polo positivo del motorino inferiore
“ 5m ”. Questi collegamenti servono per alimentare i motorini. Il cavo di massa n.2 ( colore azzurro
) deve collegare il punto 2m col negativo della batteria\utilizzatore. Il cavo n.6 ( colore azzurro )
serve per portare a massa il motorino inferiore nello stesso morsetto 2m. I cavi 3\4 per il comando
della “marcia” ( entrambi color marrone ) vanno collegati da un capo ai rispettivi punti 3m\4m, e
dall’ altro al positivo della batteria\utilizzatore solo nel momento in cui si debba attivare
l’emergenza in un senso o nell’altro di rotazione per far salire o scendere la cabina (i motorini,
ovviamente, non devono mai funzionare insieme). Per far funzionare i motorini singolarmente
senza l’ausilio di interruttori, collegare rispettivamente al polo positivo della batteria\utilizzatore, il
cavo n.3 per attivare il motorino superiore, il cavo n.4 per quello inferiore.
NOTE PER I CAMPI D’UTILIZZO DELLA MANOVRA DI EMERGENZA
Prima di avviare i motorini per dare inizio alla manovra di soccorso, nel caso in cui l’impianto non
risulti sufficientemente sbilanciato o sia alle estremità della corsa, accertarsi di aver seguito i
seguenti punti:
1. Aver staccato la tensione di alimentazione del motore.
2. Scegliere la direzione di intervento del sistema di emergenza elettrico per portare la cabina al
piano più vicino.
3. Aprire il freno subito dopo aver comandato l’innesto dell’emergenza in maniera da permettere
il perfetto ingranamento tra la corona dentata del volano non ancora in rotazione ed il pignone
del motorino senza sforzarne le parti meccaniche: nel caso tale ingranamento non sia
avvenuto, richiudere il freno togliendo l’alimentazione al sistema di emergenza, e riprovare la
sequenza di comandi successivamente. Non sfruttare a lungo il dispositivo, usarlo
esclusivamente in caso di emergenza per muovere la cabina per brevi tratti oppure, in ogni
caso, usarlo per il minor tempo possibile in quanto il dispositivo non è adatto ad un utilizzo
prolungato. Nel caso in cui la corsa da svolgere implichi un utilizzo superiore ai 30 secondi, si
consiglia di effettuare la manovra in step successivi alternando momenti di riposo per evitare il
surriscaldamento dei motorini; naturalmente non devono essere superati i limiti di tempo relativi
alla capacità della batteria scelta.
4. Si ricorda a questo proposito che il rapporto di riduzione tra il pignone del motorino e la corona
dentata posta sul volano è 9 / 170, a cui bisogna aggiungere il rapporto di riduzione finale
dell’argano, e che il n° di giri dei motorini, superiore ai 9000 rpm a vuoto, tende a diminuire in
maniera molto accentuata in funzione dello sbilanciamento dell’impianto, e quindi della coppia
motrice da erogare per vincerne la resistenza. Facendo un esempio numerico, una
configurazione d’impianto tipica per 1 m/s in tiro diretto come quella col rapporto 1/45 e la
puleggia da 600 mm riesce a sviluppare alla puleggia una velocità di circa 3.7 cm/s ogni 1000
rpm effettivi sviluppati sul pignone del motorino.
Caratteristiche elettriche motorini :
Entrambi i motorini usati per la manovra di soccorso hanno le seguenti specifiche:
-potenza massima pari a 0.9 kW;
-tensione di alimentazione 12V;
-corrente assorbita effettivamente da ogni singolo motorino variabile in funzione del carico richiesto
al pignone (dati di prova riferiti a 23 C°) , vediamo alcuni esempi:
3 Nm
circa 200 A, velocità del pignone intorno ai 3000 rpm
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Montaggio emergenza Marelli su Leo a tamburo
4,25 Nm circa 245 A, velocità del pignone intorno ai 2200 rpm
6,30Nm circa 325 A, velocità del pignone intorno ai 1000 rpm
CARATTERISTICHE ELETTRICHE PER BATTERIE ALIMENTAZIONE MANOVRA DI
SOCCORSO
Per azionare i motorini di avviamento si consiglia di adottare batterie del tipo “ uso pesante a
tampone ”, ad esempio come la serie Dryfit A200 della Sonnenschein, che garantiscono le
prestazioni richieste anche a distanza di anni dalla loro installazione ed hanno delle elevate
correnti di scarica grazie a bassissimi valori di resistenza interna.
Per il caso dei 3 Nm, la batteria con caratteristiche minime deve essere da almeno 63 Ah, in grado
di sopportare una corrente di 200 A per un periodo minimo pari a circa 2 minuti ed una scarica max
di 440 A. Il successivo modello minimo per i 4,25 Nm è da 80 Ah con una corrente di 320 A per
circa 2 minuti, e una scarica max di 600 A. Per l’utilizzo a 6,30 Nm la batteria deve essere da
almeno 110 Ah, con una scarica massima di 770 A e analogo periodo d’utilizzo.
L’utilizzo di una batteria di taglia superiore alle minime esigenze richieste garantisce ovviamente
maggiori margini di sicurezza.
Tali batterie hanno le seguenti dimensioni (lung.x larg.x alt., in mm) e pesi:
63 Ah
381 x 175 x 190
23,1 kg
80 Ah
330 x 171 x 241
30 kg
110 Ah
284 x 267 x 230
37 kg
200 Ah
518 x 291 x 242
70 kg
Ricordiamo inoltre che in fase di avvio del sistema, con la velocità del pignone ancora prossima a
0 rpm, le correnti richieste raggiungono valori prossimi ai 410 A.
A questo proposito è bene dimensionare adeguatamente il cablaggio in modo che, nelle condizioni
di spunto, la densità di corrente non superi i 10-12 A/mm2 : questo per limitare riscaldamenti ed
aumenti di resistenza nei circuiti tali da pregiudicare il funzionamento del sistema.
Si ricorda anche che le batterie devono essere costantemente tenute sotto carica tramite un
normale caricabatterie a 12V di capacità adeguata.
ALBERTO SASSI S.p.A.
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