3. impianto di trattamento alghe

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Indice
1.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO .....................................................................................2
1.1 SEZIONE DI PRETRATTAMENTO ALGHE .....................................................................10
1.2 SEZIONE DI TRATTAMENTO SEDIMENTI.....................................................................11
1.3 IMPIANTO FOTOVOLTAICO ............................................................................................25
1.4 IMPIANTI ELETTRICI, AUTOMAZIONE E TELECONTROLLO ...................................27
2.
INDAGINI GEOLOGICHE, IDROLOGICHE, IDRAULICHE E GEOTECNICHE .45
3.
ASPETTI SISMICI ..............................................................................................................46
4.
ACCERTAMENTI IN ORDINE AGLI EVENTUALI VINCOLI DI NATURA
STORICA, ARTISTICA, ARCHEOLOGICA, PAESAGGISTICA ..............................47
5.
INDAGINI ARCHEOLOGICHE.......................................................................................48
6.
ACCERTAMENTO IN ORDINE ALLE INTERFERENZE CON PUBBLICI
SERVIZI PRESENTI LUNGO IL TRACCIATO ............................................................48
7.
RIFIUTI ................................................................................................................................49
8.
ESPROPRI ...........................................................................................................................49
9.
CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE E STRUTTURALI ..............................50
10.
RILIEVO PLANOALTIMETRICO ..................................................................................54
11.
IMPIANTI E SICUREZZA ................................................................................................54
12.
TRAFFICO E VIABILITA’ ...............................................................................................55
13.
INDICAZIONI PER L’IMPIANTO ESISTENTE DURANTE LA REALIZZAZIONE
DELL’INTERVENTO ........................................................................................................61
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1. DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Uno degli aspetti caratterizzanti le attività da effettuare sulla laguna è la raccolta delle biomasse
algali che negli anni ha comportato l’asporto di notevoli quantità delle stesse, valori che sono
arrivati anche a 10.000 t/anno.
Inoltre nelle zone circostanti alla laguna dalle attività agricole e forestali, si originano notevoli flussi
di altre biomasse che ad oggi non trovano ottimale utilizzo.
Ai fini di valutare una possibilità di utilizzo delle alghe con altri materiali per ottenere un materiale
riutilizzabile, identificato come terreno artificiale (denominato LORA), è stata effettuata una
apposita sperimentazione (nel periodo settembre 2004 – settembre 2005).
I materiali utilizzati sono stati:
ALGHE: provenienza laguna di Orbetello
FANGHI DI DEPURAZIONE: provenienti da depurazione urbana con caratteristiche idonee per lo
spandimento in agricoltura secondo la normativa vigente in materia (D.L. n. 99 del 27.01.1992 e
successive modifiche)
TERRA E ROCCE DI SCAVO: sono state prese in considerazione soltanto quelle che in base alle
analisi per la classificazione del rifiuto risultano non pericolosi con codice CER 170504 “terra e
rocce diverse da quelle di cui alla voce 170503”.
La sperimentazione è stata effettuata miscelando i tre materiali in una vasca di volume di circa 250
mc, con i seguenti rapporti di miscelazione:
Alghe
Fanghi
Terra e rocce
%
%
%
I prova
20
40
40
II prova
20
30
50
III prova
15
35
50
IV prova
30
30
40
Il terreno artificiale così ottenuto è stato sottoposto alle seguenti analisi:
a) analisi sul tal quale volte a verificare che i parametri analizzati rientrino in quanto previsto
dalla Tab. B del D.L. 471/99.
b) Test di Cessione a pH 5 in acido acetico come previsto dalla deliberazione del Comitato
Interministeriale del 27.07.1984 rispondente a quanto prescritto in Tab. 3 del D.L.gs
152/2006 per lo scarico in acque superficiali.
2
Pur essendo il materiale ottenuto una materia prima e non certo un rifiuto, è stato eseguito, a solo
scopo di prendere atto dei risultati, senza dunque alcun vincolo di limiti nei valori indagati, un Test
di Cessione in acqua a 16 giorni secondo le procedure indicate nel D.M. 5 febbraio 1998 n. 72 che
individua i rifiuti non pericolosi avviati al recupero ai sensi degli artt. 31 e 33 del D.L. 5 febbraio
1997 n. 22 e s.m.i..
Il suolo artificiale ottenuto dalla miscelazione in tutti e quattro le sperimentazioni risulta conforme
agli scopi prefissati e più in dettaglio è stato caratterizzato da :
A. Tutti i parametri analizzati nelle analisi svolte sul tal quale rientravano nella tab. A del D.L.
471/99 e s.m.i.. Da ciò si evince come le aspettative prefissate dal progetto (rispetto della
tab. B) sono state ampiamente raggiunte e superate in quanto il prodotto ottenuto paragonato
ad un terra e rocce di scavo potrebbe non solo essere utilizzato per riempimenti in siti
commerciali e/o industriali, ma anche in siti residenziali e verde pubblico.
B. Il test di cessione in acido acetico a pH 5 del prodotto dei due cumuli, rientra
tranquillamente in quanto prescritto dalla tab. 3 del D.L.gs 152/2006 per scarico in acque
superficiali.
C. Il test di cessione in acqua a 16 giorni secondo le procedure indicate nel DM 5/2/98 n. 72 ha
mostrato che tutti i parametri indagati rientrano nei limiti tabellari meno che per i valori di
COD, solfati e cloruri. Il parametro COD è chiaramente giustificabile in conseguenza
dell’utilizzo di fanghi biologici e alghe, ricchi di sostanza organica e pertanto
inevitabilmente alto,questo dato invece avvalora la bontà agronomica del prodotto ottenuto;
infatti il fosforo rientra nei limiti minimi espressi dalla legge per lo spandimento di fanghi
biologici in agricoltura, mentre i valori di azoto e carbonio si avvicinano a questi. Per quanto
riguarda i solfati e cloruri i valori riscontrati sono attribuibili alla provenienza delle alghe
miscelate essendo state raccolte in ambiente salmastro.
Pertanto per ottenere il terreno artificiale denominato LORA si può partire da:
• CER 200399
Alghe raccolte nella laguna di Orbetello
• CER 190805
Fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane
• CER 170504
Terre e rocce speciali non pericolose
I materiali verranno utilizzati nelle seguenti quantità annue:
• Tonn. 10.000 alghe
• Tonn. 18.000 fanghi (di cui 3.000 t provenienti dall’impianto di depurazione di Terrarossa e
15.000 t con codice CER 190805 provenienti da altri impianti di depurazione di acque reflue
urbane
• Tonn. 40.000 terra e rocce
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Il terreno artificiale LORA annualmente prodotto dall’impianto sarà di circa 55.000 tonnellate. La
diminuzione di peso rispetto al materiale in ingresso è dovuto alla perdita di umidità durante le fasi
di lavorazione.
Il quantitativo esposto può essere modificato nelle singole componenti ad esempio volendo esaltare
più la componente biomasse ai fini di ricoperture di aree da piantumazione, oppure la parte terre e
rocce per riempimenti, od anche nel quantitativo totale cercando comunque di mantenere le
proporzioni indicate.
Per l’approvvigionamento dei singoli elementi costituenti la ricetta per ottenere il terreno artificiale
occorre segnalare che essi possono essere reperiti in zona, in quanto anche connessi direttamente
allo svolgimento delle attività commissariali svolte ed in corso di svolgimento.
In particolare i fanghi possono essere reperiti dall’impianto di depurazione di Terrarossa, per il
quale a seguito di specifica aggiudicazione è in corso la concessione dei lavori per il potenziamento
e l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Terrarossa e per il completamento e
l’adeguamento della rete di collettamento degli scarichi dell’areale dei comuni di Orbetello e Monte
Argentario e della gestione dell’intero sistema integrato.
La previsione di produzione di fanghi dell’impianto di depurazione di Terrarossa è di circa 3000
t/anno (al 25% di secco); il restante quantitativo di fanghi sarà reperito da altri impianti di
depurazione che trattano acque reflue urbane per un quantitativo stimato di circa 15.000 t/anno (al
25% di secco) con codice CER 190805.
Per quanto riguarda le terre e rocce speciali non pericolose codice CER 170504, queste possono
essere reperite nel territorio del Comune di Orbetello e zone limitrofe, per un quantitativo stimato di
circa 18.000 t/anno.
Inoltre in relazione alla necessità di asportare i sedimenti per la pulizia dei canali lagunari e per il
ripristino delle quote batimetriche ove necessario (e pertanto l’impianto non può trattare sedimenti
contaminati), si può ottenere del materiale inerte da limi, sabbie etc. in quantità di circa 22.000
t/anno da utilizzare insieme alle terre e rocce da scavo.
Per rendere i sedimenti idonei all’utilizzo sopra indicato si prevede di effettuare un apposito
trattamento, da detto impianto è ipotizzabile di poter recuperare oltre il 90% dei sedimenti in
ingresso, il restante, sia in forma di fanghi che liquida, deve trovare allocazione in idonei impianti
di smaltimento.
Ovviamente qualora i sedimenti dovessero avere i requisiti idonei ad essere utilizzati (codice CER
170504), questi non saranno sottoposti al trattamento.
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Il terreno artificiale ottenuto dovrà pertanto rispettare i limiti di cui alla colonna B della tabella 1 del
D.M. 471/99 (DLgs 152/2006), mentre il test di cessione deve rispettare quanto riportato
nell’allegato 3 del Decreto 05.04.2006 n. 186.
Il terreno artificiale potrà essere utilizzato in primo luogo per il riempimento e riporto in quota di
aree di bordo laguna, con una disponibilità di circa 1 milione di mc, ed ovviamente anche in tutte
quelle altre aree esterne dove se ne rilevasse la necessità.
D’altra parte la disponibilità di biomasse algali ed altre biomasse (nonché frazione verde ed
eventualmente frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata) reperibili in loco permette
anche di individuare altre possibilità di utilizzo, in particolare si evidenzia come sia possibile
produrre fertilizzanti o pervenire ad una valorizzazione di tipo energetico.
In queste ipotesi si deve necessariamente passare attraverso il lavaggio delle alghe, finalizzato alla
riduzione del contenuto salino delle stesse (per cloruri e solfati), con conseguente operazione di
triturazione.
L’acqua necessaria al processo viene reintegrata in quota parte e la soluzione salina viene scaricata.
Le alghe miscelate alle altre biomasse ed ai fanghi subiscono un processo di ossidazione in
biotunnel, con successiva maturazione secondaria e fasi di raffinazione e vagliatura, fino
all’ottenimento del prodotto fertilizzante.
E’ da rilevare che l’acqua necessaria per i reintegri viene approvvigionata dalla rete di riutilizzo
delle acque depurate mediante prolungamento della esistente linea che attualmente arriva ad
Orbetello Scalo, mentre le acque saline di scarico vengono portate con apposita condotta fino alla
stazione S3B dove entrano nella condotta di scarico a mare.
Le acque di scarico e/o percolazione che necessitano di trattamento di depurazione vengono
collettate mediante una nuova tubazione fino alla stazione S3A e da questa pervengono all’impianto
di depurazione di Terrarossa dove vengono trattate. E’ inoltre prevista la valorizzazione energetica
delle alghe, delle altre biomasse e dei fanghi mediante un processo di digestione anaerobica per la
produzione di biogas ed utilizzo dello stesso in un motore per la produzione di energia elettrica, con
il calore di raffreddamento del motore stesso si prevede di riscaldare il digestore in maniera tale da
ottimizzare le rese; il materiale estratto dal digestore viene reinserito nel processo per la produzione
di fertilizzanti od anche delle terre artificiali.
Pertanto nel sito in località Patanella, attualmente utilizzato come punto di raccolta delle alghe,
previa demolizione dell’edificio esistente, si prevede di realizzare la impiantistica con una
previsione di fabbisogno di un’area di circa 44.500 mq, con edifici e parti coperte per circa 12.000
mq, di cui una parte a tettoia per circa 1.350 mq per lo stoccaggio delle terre selezionate, delle terre
prodotte, e del fertilizzante; inoltre una parte esterna sarà pavimentata, in quanto è possibile che le
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terre selezionate, possano arrivare in quantità superiori, (in tempi ridotti), rispetto a quelle da
utilizzare per ottenere il terreno artificiale, pertanto queste terre verranno sottoposte al processo di
trattamento ed i prodotti ottenuti, se in quantità superiori a quelli depositabili sotto la tettoia,
saranno stoccati sul piazzale pronti all’utilizzo differito nel tempo.
Già nella progettazione preliminare sono stati presi in particolare considerazione gli aspetti relativi
all’inserimento dell’opera nel contesto dell’area lagunare; per tale motivo tutte le attività e
lavorazioni si svolgono all’interno di edifici per minimizzare gli impatti sull’ambiente circostante;
dovuti alle emissioni acustiche, gli odori ed alle polveri.
L’edificio principale raccoglie tutte le lavorazioni ed ha una altezza interna di 8,00 m ed i
tamponamenti laterali sull’esterno raggiungono un’altezza massima da terra di 9,70 m, detto
edificio presenta tamponamenti laterali in pannelli prefabbricati in calcestruzzo con finitura esterna
con graniglia e zone e fasce cromatiche, i portoni sono ad impacchettamento verticale (automatici)
ed orizzontali (manuali) quelli di maggiori dimensioni.
La tettoia di dimensioni in pianta di 15,00x 90,00 m, ha pilastri in c.a. con altezza sotto trave di 5,00
e copertura con legno lamellare, con struttura costituita da travi principali disposte ogni 5,00 m ed
arcarecci, la copertura è costituita la lastre tipo colorbit.
Gli edifici accessori sono costituiti dal locale pesa e gruppo elettrogeno di forma rettangolare, con
dimensioni in pianta di 12,40x4,40m ed altezza interna di 3,00m e dal locale cabina elettrica,
anch’esso di forma rettangolare, con dimensioni in pianta di 16,50x5,00m ed altezza interna di
3,00m.
E’ inoltre prevista la realizzazione di un edificio servizi avente forma irregolare con lati di 10,00 m
e 5,00 m ed altezza interna di 3,30 m, finiture esterne con blocchi splittati, infissi in alluminio
elettroverniciato e vetro del tipo antisfondamento, gronde con travicelli in legno e mezzane, manto
di copertura in coppi ed embrici.
Le infrastrutture sono completate da infrastrutture interrate: vasca n. 20 avente dimensioni in pianta
di 5,00x5,00 m, vasca n. 19 avente dimensioni in pianta di 12,00x 11,00 e vasca antincendio con
volume utile di 100 mc, avente dimensioni 10,00x6,00x2,00(h) m.
Le opere sono inserite nel contesto ambientale anche con la realizzazione di un argine perimetrale
in terra altezza di 3,00 m, completato da piantumazione autoctone e semina a prato, tale soluzione
permette di ottenere una efficace mitigazione degli impatti visivi degli edifici; le aree a terra sono
seminate a prato, tutta l’area sarà dotata di impianto di irrigazione alimentato con acqua della rete di
riutilizzo.
Per la individuazione di dettaglio e per gli approfondimenti si rimanda anche agli elaborati grafici
tav. 2.5, 2.6, 2.14.
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In relazione alla scelta progettuale di avere tutte le apparecchiature all’interno di edifici, onde
minimizzare gli impatti nell’area circostante dovuti alle emissioni acustiche, agli odori, e alle
polveri si ha una buona disponibilità di coperture di edifici da poter utilizzare per la installazione di
pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.
Si prevede nel presente progetto la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenzialità
elettrica di 654 KWp, utilizzando moduli in silicio monocristallino aventi superficie di 1,39 mq con
rendimento elettrico di circa 0,17 KW/mq e quindi con una superficie ipotizzata di circa 3800 mq.
I pannelli fotovoltaici saranno installati su tetto piano, rivolti a sud con una inclinazione
sull’orizzontale pari a 33°.
Pertanto l’impianto da realizzare in località Patanella prevede:
-
una apposita sezione di trattamento dei sedimenti, l’impianto per i sedimenti è dimensionato
per una potenzialità massima di 200 mc/h, con uscita di terre e rocce (non pericolosi) da
utilizzare successivamente e stoccare provvisoriamente sotto tettoia, oppure all’esterno su
piazzale cementato;
-
Vasche al coperto per lo stoccaggio delle alghe e dei fanghi e delle altre biomasse;
-
Pretrattamenti dei materiali in ingresso;
-
Pretrattamenti sulle alghe finalizzati alla riduzione della salinità con impiego di 10 mc/h di
acqua di riutilizzo dall’impianto di Terrarossa;
-
Miscelazione dei vari componenti al fine di ottenere le proporzioni qualitative e quantitative
richieste per il prodotto finale;
-
Biostabilizzazione con aria in biotunnel per maturazione spinta;
-
Aree di stoccaggio del prodotto finale per l’invio all’utilizzo;
-
Attrezzature e servizi complementari, quali uffici, laboratorio analisi, pesa (lunghezza circa
15,00 m), piazzola lavaggio mezzi, sistemi ausiliari (impianto idrico, antincendio,
telefonico, videocitofonico, con apertura cancelli, condizionamento edificio servizi);
-
Impianto di trattamento chimico fisico a servizio dell’impianto di trattamento dei sedimenti;
-
L’acqua di reintegro per il processo di lavaggio delle alghe e trattamento sedimenti, pari a
circa 10 mc/h, sarà adotta dalla rete di riutilizzo delle acque depurate prodotte presso
l’impianto di Terrarossa;
-
Impianto di abbattimento odori mediante biofiltro per tutte le zone aspirate,
dimensionamento su una portata massima di 80.000 mc/h (dimensioni biofiltro 23,10x21,10
m, con una altezza di ricoprimento di 180 cm);
-
Impianto per la digestione anaerobica con produzione di energia elettrica della potenzialità
di 0,5 MW;
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-
Impianto fotovoltaico della potenzialità di 654 KWp;
-
Impianto elettrico, di automazione e telecontrollo in grado di dialogare con il sistema attivo
presso l’impianto di Terrarossa;
Il Commissario Delegato ha previsto di eseguire anticipatamente una serie di opere, mediante
apposito progetto denominato “Interventi di adeguamento ambientale dell’impianto provvisorio di
trattamento delle biomasse algali”.
La esecuzione di queste opere è attuata con specifico affidamento, la gestione di dette opere e di
tutte le opere attualmente esistenti nel sito di Patanella, farà capo in una prima fase a soggetto
incaricato dal Commissario Delegato, successivamente al Concessionario a partire dalla data di
sottoscrizione del contratto della concessione fino all’entrata in esercizio di tutte le opere della
concessione, rimanendo gli “Interventi di adeguamento ambientale dell’impianto provvisorio di
trattamento delle biomasse algali” e le altre attualmente esistenti nel sito di Patanella parte
integrante della gestione per tutta la durata contrattualmente prevista.
In sintesi i lavori consistono in (per una descrizione dettagliata si rimanda alla relazione generale,
specialistica e specifiche elettromeccaniche riportate in allegato):
- Impianto di lavaggio e triturazione alghe potenzialità 6 t/h finalizzato a separare la componente
salina ed ottenere delle alghe con bassa presenza salina, triturate, pronte al successivo utilizzo
secondo le previsioni del progetto generale, una volta che saranno realizzati tutti gli impianti
previsti; detto impianto è integrato con una sezione di trattamento chimico-fisico potenzialità
1mc/h con punte fino a 3 mc/h per abbattere il carico del percolato prima dell’invio alla pubblica
fognatura.
Gli impianti vengono realizzati e ubicati come previsto nel progetto generale utilizzando una
parte dell’esistente edificio.
- Realizzazione di sollevamento separato delle acque saline da recapitare a mare con la rete sud
alla stazione S3B, dal percolato da inviare alla rete fognaria, alla stazione S3A, che adduce
all’impianto di depurazione di Terrarossa.
- Le alghe vengono attualmente stoccate in vasche impermeabilizzate, al momento è presente e
disponibile in parte la vasca n. 3; che con la produzione di alghe annua sarà completata entro la
metà del prossimo anno; al massimo si può pensare di arrivare a fine 2012.
Necessita pertanto realizzare una nuova vasca che permetta di stoccare separatamente le alghe
trattate e cautelativamente di coprire almeno 3 anni con volume geometrico di invaso circa 4000
m3, (che aumenta tenendo conto dell’andamento della colmata superiore da realizzare in fase di
riempimento).
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La nuova vasca sarà realizzata in adiacenza alla vasca n. 3 attualmente in fase di riempimento, e
con le stesse modalità ed impermeabilizzazioni del fondo.
Lo stoccaggio si configura come R13, secondo quanto previsto dall’Allegato C della Parte
Quarta del DLgs 152/2006 e s.m.i., e pertanto può avere una durata fino a 3 anni, valore
temporale idoneo alla realizzazione e messa in esercizio dell’impianto generale; con l’esercizio
dello stesso le alghe presenti in tutte e quattro le vasche, saranno rimosse ed avviate al
trattamento e quindi sarà ripristinata l’area.
- Implementazione del sistema di pompaggio attualmente presente con installazione di numero due
pompe di alimentazione dell’impianto di trattamento percolato o in alternativa della nuova
stazione di sollevamento per inviare il percolato trattato alla rete fognaria stazione S3A.
- Collegamento tra l’impianto di Patanella e la stazione S3A/S3B con tubazioni provvisorie:
- n. 1 in Pead DN 90 PN 10 per l’invio alla stazione S3A dei percolati trattati;
- n. 2 in Pead DN 125 PN 10, uno per l’approvvigionamento idrico, costituito da acqua prelevata
dalla rete di riutilizzo delle acque depurate dell’impianto di Terrarossa e fornite dal
concessionario, Integra Concessioni s.r.l., conformemente a quanto previsto dal D.M. 185/03
e s.m.i., con la sola deroga per i cloruri e l’altra per l’invio alla stazione S3B delle acque
saline da recapitare a mare.
Le tubazioni vengono posate in parte interrate ma prevalentemente sul fondo della laguna e
posate in opera con specifiche modalità.
Per la messa a dimora delle alghe queste sono state stoccate in n. 3 vasche realizzate nel 2004,
affiancate l’una all’altra: la prima vasca ha un volume utile di circa 8.000 mc all’interno della quale
sono stoccate alghe miscelate con sabbia; la seconda vasca ha un volume utile di circa 7.000 mc
all’interno della quale sono stoccate solamente alghe; la terza vasca ha un volume utile di circa
4.000 mc all’interno della quale sono stoccate solamente alghe ed è attualmente riempita per circa
2.000 mc.
La quarta vasca di stoccaggio delle alghe lavate e triturate è realizzata nell’ambito degli interventi
di adeguamento ambientale dell’impianto provvisorio, che si prevede di realizzare a fianco di quella
attualmente in fase di riempimento (vasca n. 3) ed avrà un volume utile di circa 4.000 mc.
Tutte le vasche sono rese impermeabile mediante la stesura di telo impermeabilizzante in hpde,
sopra di esso è inoltre realizzato un sottofondo di drenaggio per le alghe costituito da una stesura sul
fondo vasca di circa 10 cm di sabbia e di circa 20 cm di pietrisco granulare di cava pezzatura 20/40.
Nel punto più fondo di ciascuna vasca è presente un pozzetto di drenaggio con pompa immersa per
il sollevamento del percolato.
9
Per la sistemazione ambientale delle aree dove sono ubicate le vasche di stoccaggio, è previsto che
siano rimosse le coperture, ove presenti, e che le alghe stoccate siano inviate al trattamento
nell’impianto, che siano rimossi e smaltiti i pozzetti, le tubazioni, le apparecchiature presenti e gli
impianti elettrici, i teli di impermeabilizzazione, siano inoltre demoliti gli argini con il ripristino
delle originarie quote del terreno ante intervento.
Inoltre è prevista la rimozione delle tubazioni provvisorie di collegamento tra l’impianto di
Patanella e la stazione S3A/S3B costituite da: n. 1 in Pead DN 90 PN 10 per l’invio alla stazione
S3A dei percolati trattati; n. 2 in Pead DN 125 PN 10, uno per l’approvvigionamento idrico,
costituito da acqua prelevata dalla rete di riutilizzo delle acque depurate dell’impianto di Terrarossa
e l’altra per l’invio alla stazione S3B delle acque saline da recapitare a mare; e il ripristino dei
luoghi ante loro posa; si precisa che le tubazioni recuperabili saranno nella disponibilità del
concessionario, mentre gli altri materiali saranno smaltiti.
Per la gestione sarà necessario utilizzare:
-
Macchinari quali n. 2 pale gommate, bob-cat etc.;
-
Allacci alla rete elettrica, telefonica.
Per l’analisi dettagliata degli aspetti gestionali si rimanda all’elaborato “Piano economico
finanziario di massima”.
Il costo stimato delle opere da realizzare oggetto di concessione è pari a € 16.618.150,00, di cui per
lavori € 16.258.150,00 (comprendenti € 260.000,00 per oneri per la sicurezza DLgs 81/08 e s.m.i.) e
per oneri per la progettazione esecutiva e coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione €
360.000,00.
Sull’importo di € 16.618.150,00 il Commissario Delegato mette a disposizione un contributo in
conto capitale di € 5.000.000,00.
Di seguito si riportano le caratteristiche tecniche significative di alcuni componenti dell’impianto.
1.1 SEZIONE DI PRETRATTAMENTO ALGHE
Le alghe tal quali raccolte dalla laguna sono mediamente quantificabili in circa 10.000 t/anno e
presentano la seguente composizione:
-
alghe: 94 % in peso
-
residui grossolani e conchiglie: 1% in peso
-
residui di sabbie, limo e argille: 5% in peso.
10
Le operazioni principali per rendere l’alga riutilizzabile per i processi previsti nel presente progetto
sono:
a) eliminazione dei corpi solidi come conchiglie, ghiaie, sabbie;
b) eliminazione della salinità delle alghe in particolare cloruri e solfati;
c) triturazione delle alghe una volta eliminata la salinità, per rendere le stesse in condizione di
essere lavorate per la produzione energetica e la produzione di fertilizzanti.
- QUANTITA’ DI PRODOTTO LAVORATO
6t/h
- ORE LAVORATIVE
8-12 h / g
- QUANTITA’ DI ACQUA NECESSARIA PER
LAVAGGIO DESALINIZZANTE
10 m3 / h
Le opere consistenti in impianto di lavaggio e triturazione alghe potenzialità 6 t/h finalizzato a
separare la componente salina ed ottenere delle alghe con bassa presenza salina, triturate, pronte al
successivo utilizzo secondo le previsioni del presente progetto (detto impianto è integrato con una
sezione di trattamento chimico-fisico potenzialità 1mc/h con punte fino a 3 mc/h per abbattere il
carico del percolato prima dell’invio alla pubblica fognatura), sono già previste nel progetto
“Interventi di adeguamento ambientale dell’impianto provvisorio di trattamento delle biomasse
algali”, per la descrizione si rimanda alla documentazione allegata costituita da relazione generale,
specialistica e specifiche elettromeccaniche.
1.2 SEZIONE DI TRATTAMENTO SEDIMENTI
I sedimenti lagunari sono stati dettagliatamente classificati mediante diverse campagne di
rilevamenti, una prima è stata condotta nell’anno 2005 dall’Università degli studi di Siena Dipartimento di scienze ambientali con responsabile scientifico il Prof. Silvano Focardi, finalizzato
alla caratterizzazione ambientale dell’area ex SITOCO perimetrazione a mare; i risultati di tali
indagini sono presi a riferimento per gli sviluppi del presente progetto, con recenti aggiornamenti di
indagine fatti eseguire dal Commissario Delegato.
Intento del presente intervento è quello di poter trattare i sedimenti estratti per la pulizia dei canali
lagunari e per il ripristino delle quote batimetriche ove necessario (e pertanto l’impianto non può
11
trattare sedimenti contaminati), per poter ottenere dei prodotti riutilizzabili direttamente od in altre
filiere in modo da ridurre il più possibile il quantitativo di materiale da portare a smaltimento.
Per la estrazione dei sedimenti si prevede di utilizzare apposito natante dotato di sistema di
aspirazione e di pompa di spinta con una portata di almeno 200 mc/h.
Nelle zone dove per basso livello batimetrico non fosse possibile operare con il battello con
profondità inferiore a 30 cm, si opererà manualmente oppure con piccoli mezzi cingolati a pattino
largo.
In ogni caso il sedimento arriva all’impianto di trattamento mediante tubazione in pead flessibile
DN 200 PN6 supportata da galleggianti.
Il sistema ipotizzato permette la raccolta fino ad una distanza di circa 1 km per distanze superiori si
dovrà procedere con stazione intermedia di rilancio, si prevede di effettuare una attività di
aspirazione di sedimenti lagunari e di lavorazione degli stessi per una durata di 6/8 mesi/anno in
relazione alle esigenze del particolare pregio ambientale della laguna, quali la nidificazione degli
uccelli.
Pertanto l’impianto di trattamento dei sedimenti è dimensionato per una portata idraulica in arrivo
all’impianto massima di 200 m3/h.
L’obiettivo fondamentale dell’intervento è quello di recuperare il più possibile dei materiali estratti
ai fini di un loro riutilizzo diretto quali materie prime nei processi produttivi come ghiaia, sabbia
etc, od indiretto, per la produzione di terreni artificiali.
Pertanto si prevede non solo la riclassificazione attraverso il lavaggio dei sedimenti di ghiaia e
sabbia ma anche il recupero di una frazione di inerti che dalle analisi granulometriche effettuate
risulta quantitativamente molto importante, cioè il limo.
La tecnologia utilizzata è una idroseparazione che utilizza dei micro-cicloni a grappolo a diametro
molto ridotto e velocità molto elevate per consentire un rendimento elevato di separazione.
Si considera pertanto di recuperare attraverso queste tecnologie i limi con granulometria che va dai
60 µ ai 20 µ.
La quantità stimata da lavorare della sospensione contenente i sedimenti è di 250.000 mc/anno (in
funzione delle ore di lavoro si ottengono i quantitativi).
Concentrazione media dei solidi sospesi in arrivo all’impianto: 20% in peso
Densità della sospensione al 20% = 230 gr/l = 1,14 kg/l
Pertanto abbiamo:
250.000 m3 x 0,23 t/ m3 = 57.500 t di solido secco
Consideriamo di lavorare 6 mesi/anno quindi ~ 120 gg/lav : 57.500 t / 120 gg = 479 t/g di solido
secco
12
Consideriamo ore lavorative 12 h/g : 479 t/g / 12h = 40 t ss/h ;
equivalente a 40 t ss/h / 0,23 t/mc = 173 mc/h
Se consideriamo ore lavorative 8 h/g : 479 t/g / 8h = 60 t ss /h
Equivalente a 60 t ss /h / 0,23 t/mc = 260 mc/h
Si ritiene pertanto corretto dimensionare l’impianto di trattamento per una portata massima di 200
mc/h con una quantità di solido secco di 40 t ss /h.
DIMENSIONAMENTO IMPIANTO TRATTAMENTO SEDIMENTI
Q = 200 m3/h
Q ss = 40 t ss/h
Valori medi riscontrati nelle analisi granulometriche
GHIAIA
SABBIA
LIMO
ARGILLA
min
0,5 %
25,5 %
13%
0,5 %
medio
3,8%
53,7 %
37,3 %
5,2 %
16,5 %
82%
63%
12,13 %
max
BILANCIO DI MASSA
40 t ss/h x 0,038 = 1,52 t/h GHIAIA
40 t ss/h x 0,537 = 21,48 t/h SABBIA
40 t ss/h x 0,373 = 14,92 t/h LIMO
40 t ss/h x 0,052 = 2,08 t/h ARGILLA + RESIDUI
Considerando che il prodotto classificato include un valore di acqua residua identificato come
umidità residua i quantitativi effettivamente accumulati sono:
MATERIALE
QUANTITÀ
UMIDITÀ
QUANTITÀ
P.S.
VOLUME
SECCA t/h
RESIDUA %
UMIDA t/h
Kg/l
m3/h
GHIAIA
1,52
0,85
1,78
2
0,89
SABBIA
21,48
0,85
25,27
2,4
10,52
LIMO
14,92
0,8
18,65
2
9,32
ARGILLA
+
RESIDUI
TOTALE
2,08
0,8
2,6
1,8
1,44
40
48,3
22,17
13
QUANTITÀ DI ACQUA RESIDUA
200 m3/h x 1,14 Kg/l = 228 t/h sedimenti
228 t/h – 48,3 t/h = 179,7 t/h di acqua
Si deve considerare un ulteriore 5% di acqua da trattare che si rende necessaria per la preparazione
di chemicals, controlavaggio e pulizia in generale.
179,7 t/h : 0,95 = 189 t/h di acqua da destinare allo scarico mediante la condotta a mare.
14
ARRIVO SEDIMENTI DA
IMPIANTO
TRATTAMENTO ALGHE
SCHEMA DI PROCESSO
ARRIVO
SEDIMENTI
ELIMINAZIONE
TROVANTI
SFANGATRICE
RESIDUI
FLOTTANTE
ORGANICI E
ALGHE
VAGLIO
GHIAIA
IDROCICLONE
TRATTAMENTI
CHIMICI
SUPPLEMENTARI
DA VERIFICARE
MICROCICLONE
PREPARAZIONE
Ca (OH) 2
STOCCAGGIO
AGITATO LENTO
PER OMOGENEIZZAZIONE
PRECIPITAZIONE
METALLI
PESANTI
CELLE
ATTRIZIONE
2°
IDROCICLONE
FILTRAZIONE
LIMI
PREPARAZIONE
FLOCCULANTI
FILTRAZIONE
SABBIA
STOCCAGGIO
SABBIE
da 2 mm
a 67 micron
STOCCAGGIO
LIMI
SEDIMENTAZIONE
STOCCAGGIO
ACQUA
FILTRAZIONE
CARBONE
FILTRAZIONE
FANGHI
STOCCAGGIO
DISCARICA
ACQUA
ALLO
SCARICO
15
Per ottenere la massima resa di recupero inerti sono state previste fondamentalmente le seguenti
fasi:
•
Dispersione del sedimento per eliminare grumi di argilla e ottenere una separazione
efficiente di tutte le granulometrie presenti.
•
Classificazione di ghiaie con eliminazione per flottazione di residui legnosi o radici.
•
Classificazione di sabbie attraverso idrocicloni.
•
Classificazione di limi attraverso microcicloni a grappolo.
Disidratazione meccanica per filtrazione ad alta pressione per rendere palabile il limo.
•
Precipitazione degli eventuali metalli pesanti presenti con latte di calce.
La calce inibisce anche fenomeni fermentativi di eventuali sostanze organiche in
putrefazione.
•
Per quanto riguarda l’arsenico è generalmente presente in natura in forma insolubile e
pertanto si ritiene inglobato nelle argille residue.
•
Argilla ed eventuali metalli pesanti precipitati vengono separati dalle acque prima con
sedimentazione e poi con disidratazione spinta con un filtro pressa.
La destinazione di questo residuo dovrà essere probabilmente in discarica come rifiuto non
pericoloso.
Le acque presenti in impianto vengono ricircolate in parte in circuito chiuso per alimentare i circuiti
di classificazione degli inerti e in parte vengono destinate allo scarico dopo trattamento su filtro a
sabbia e a carbone.
Non si ritiene necessario completare l’impianto con filtri a resina a scambio ionico perché la
solubilità dei metalli pesanti precipitati è molto bassa e si ritiene possa restare ampiamente sotto i
limiti minimi per lo scarico nella condotta che recapita a mare.
Di seguito si riporta la consistenza e le caratteristiche delle principali apparecchiature costituenti
l’impianto:
16
IMPIANTO SELEZIONE GHIAIA
Pos.
Q.tà
Descrizione
A1
1
Griglia per la separazione dei trovanti aspirati nei sedimenti
A2
1
Vasca di stoccaggio ed omogeneizzazione sedimenti, volume utile 100 m3
(diametro 6.3 m, altezza 4 m) in acciaio al carbonio verniciato con
elettroagitatore a doppia pala potenza installata 15 Kw
A3
1
Pompa di tipo centrifugo di trasferimento fanghi ispessiti, portata 150 m3/h,
prevalenza 80 mca, potenza installata 37 kW con motore controllato da inverter
A4
1
Sfangatrice a palette produzione massima 60 t/h con carcassa esterna avente
dimensioni 2000x7000 mm, potenza installata 45 kW, due alberi controrotanti
sincronizzati con diametro 800 mm cadauno, palette in lega al cromo-molibdeno
A5
1
Vaglio vibrante inclinato con lavaggio con n. 3 piani da 4x1.54 m, potenza
installata 7.5 kW, acqua necessaria 1200 l/min
A6
1
Nastro trasportatore semifisso, larghezza telo 500 mm, interasse tra i tamburi 24
m, potenza installata 4 kW, formato da un traliccio portante, telo gommato
antiabrasivo e rinforzato, terne di rulli portanti, rutti di ritorno e di guida, testa di
rinvio munita di tenditore a vite, raschietto a vomere, tramoggia di carico con
rulli ammortizzanti rivestiti in gomma.
A7
1
Quadro elettrico di comando
17
IMPIANTO SELEZIONE SABBIE
Pos.
Q.tà
Descrizione
B1
1
Gruppo recupero e lavaggio sabbia, portata idraulica max. 230 mc/h, capacità
massima inerte 45 t/h composta da pompa centrifuga (30 kW), n. 2 cicloni
rivestiti internamente in gomma diametro 375 mm, collettore ripartitore di
alimentazione per entrambi i cicloni, vasca di raccolta dell’overflow dei cicloni.
B2
1
Vaglio vibrante per drenaggio sabbie, dimensioni 1,55x3,4 m, lunghezza area
drenante 3 m composto da n. 10+1 pannelli in poliuretano dimensioni 300x1550
mm, n. 2 motovibratori (6 kW), n. 4 gruppi di molle poggianti su telaio piano,
scivolo con rivestimento in acciaio antiusura per lo scarico del materiale, vasca di
raccolta, impianto docce per risciacquo della sabbia.
B3
1
Celle di attrizione a doppio scomparto con doppio serbatoio con volume 225+225
l, doppia motorizzazione a 6 poli da 11 kW cadauna
B4
1
Vaglio vibrante per drenaggio sabbie, dimensioni 1,55x3,4 m, lunghezza area
drenante 3 m composto da n. 10+1 pannelli in poliuretano dimensioni 300x1550
mm, n. 2 motovibratori (6 kW), n. 4 gruppi di molle poggianti su telaio piano,
scivolo con rivestimento in acciaio antiusura per lo scarico del materiale, vasca di
raccolta, impianto docce per risciacquo della sabbia.
B5
1
Nastro trasportatore semifisso, larghezza telo 650 mm, interasse tra i tamburi 24
m, potenza installata 9 kW
18
IMPIANTO SELEZIONE LIMI
Pos.
Q.tà
Descrizione
C1
2
GRUPPO RECUPERO LIMI composto da:
-
Vasca stazione di pompaggio per batteria di idrocicloni da 5 “, dim.
2.2x1.8x1.2 m con vasca in PEHD e struttura di sostegno in acciaio
zincato
-
Pompa di tipo centrifugo di trasferimento fanghi, portata 70 m3/h,
prevalenza 70 mca, potenza installata 15 kW con motore controllato da
inverter
-
C2
1
Batteria di idrocicloni da 5”
VASCA DI STOCCAGGIO ED OMOGENEIZZAZIONE FANGO, volume utile
50 m3 (diametro 4 m, altezza 4.5 m) in acciaio al carbonio verniciato con
elettroagitatore a doppia pala potenza installata 7.5 kW
C3
1
Pompa di tipo centrifugo di trasferimento fanghi, portata 250 m3/h, prevalenza
108 mca, potenza installata 75 kW con motore controllato da inverter
19
C4
1
FILTRO PRESSA
Filtro pressa a trave alta con accessori. Completo di n. 95 piastre in polipropilene,
spessore di camera 35 mm, n. 95 tele e sottotele in polipropilene.
Protezioni antinfortunistiche con barriera fotoelettrica da entrambi i lati transenna
perimetrale fissa
Doppia alimentazione in acciaio al carbonio verniciato
Espulsione collettore centrale, collettore scarico filtrato in PVC
Fine filtrazione con flussostato elettronico
Stazione aria compressa per core blow
Volume totale panello : 5790.4 l
Superficie filtrante totale : 335.674 m2
C5
1
IMPIANTO AUTOMATICO LAVAGGIO TELE comprensivo di pompa di
lavaggio tele ad alta pressione (portata 14 m3/h, pressione di esercizio 50 bar,
potenza installata 30 kW) e serbatoio stoccaggio acqua lavaggio tele da 2000 l
C6
1
GRUPPO TRASPORTO PANELLO composto da :
-
piedi di rialzo, altezza 1 m con passerelle laterali scale e ringhiere
-
trasportatore a doppia coclea orizzontale, diametro 400 mm in acciaio al
carbonio verniciato
-
C7
1
trasportatore a nastro in elevazione (inclinazione ca. 22°), lunghezza 8 m
QUADRO ELETTRICO con PLC
20
IMPIANTO PRECIPITAZIONE METALLI PESANTI
Pos.
Q.tà
Descrizione
D1
1
Reattore in PRFV per precipitazione metalli pesanti capacità 18 m3 , potenza
installata 2,2 kW
D2
1+1
Pompe di tipo centrifugo di trasferimento acque torbide ai decantatori, portata
280 m3/h, prevalenza 17.5 mca, potenza installata 37 kW
D3
1
Misuratore della concentrazione di solidi sospesi e regolatore automatico di
dosaggio polielettrolita
D4
1
Impianto automatico preparazione polielettrolita, capacità 3000 l/h con pompa
dosatrice, portata 0.6-3 m3/h, pressione 3 bar, potenza installata 1.1 kW
D5
1
Ispessitore dinamico con fondo in acciaio al carbonio poggiante su una serie di
tralicci costituito da :
-
vasca di decantazione prefabbricata in pannelli modulari in acciaio al
carbonio zincati a caldo, dimensioni vasca : diametro 10318 m, altezza 3500
mm,
-
ponte raschiafango con braccio singolo in acciaio al carbonio zincato a
caldo con elettroagitatore centrale kW 0.3, lunghezza totale del ponte 7 m,
larghezza 0.8 m
D6
1
Pompa di tipo centrifugo di trasferimento fanghi ispessiti, portata 50 m3/h,
prevalenza 50 mca, potenza installata 11 kW
21
D7
1
Vasca di stoccaggio ed omogeneizzazione fango, volume utile 50 m3 (diametro 4
m, altezza 4.5 m) in acciaio al carbonio verniciato con elettroagitatore a doppia
pala potenza installata 7.5 kW
D8
1
Impianto di stoccaggio e dosaggio latte di calce idrata composto da :
-
silos monolitico in acciaio al carbonio verniciato, volume 51 m3
-
depolverazione con filtro scarico a cartucce con pulizia a controlavaggio
pneumatico
-
fluidificazione con soffiante da 16 m3/h, a 0.5 bar, potenza installata 0.55 kW
-
dosatore calce del tipo volumetrico a coclea con portata fissa 1800 l/h,
lunghezza 4 m, inclinazione 30 °, potenza 1.5 kW
-
dissolutore con capacità 2 m3, diametro 1.6 m, altezza 2 m, con agitatore in
AISI 304
-
D9
1
quadro elettrico generale
Pompa di alimentazione latte di calce al serbatoio di stoccaggio tipo centrifuga
monoblocco in ghisa, portata 12 m3/h, prevalenza 54 mca, potenza 4 kW
D10
1
Quadro elettrico con PLC
D11
1
Pompa di tipo centrifugo di trasferimento fanghi, portata 250 m3/h, prevalenza
108 mca, potenza installata 75 kW con motore controllato da inverter
22
D12
1
FILTRO PRESSA
Filtro pressa a trave alta con accessori. Completo di n. 47 piastre in polipropilene,
spessore di camera 25 mm, n. 47 tele e sottotele in polipropilene.
Parti in contatto con il prodotto rivestite in Ecophen
Protezioni antinfortunistiche con barriera fotoelettrica da entrambi i lati transenna
perimetrale fissa
Doppia alimentazione in acciaio al carbonio verniciato
Espulsione collettore centrale, collettore scarico filtrato in PVC
Fine filtrazione con flussostato elettronico
Stazione aria compressa per core blow
Quadro elettrico con PLC
Volume totale panello : 2042.4 l
Superficie filtrante totale : 157.642 m2
D13
1
IMPIANTO AUTOMATICO LAVAGGIO TELE
D14
1
IMPIANTO LAVAGGIO ACIDO DELLE TELE con serbatoio da 1000 l
D15
1
GRUPPO TRASPORTO PANELLO composto da :
-
piedi di rialzo, altezza 1 m con passerelle laterali scale e ringhiere
-
trasportatore a doppia coclea orizzontale, diametro 400 mm in acciaio al
carbonio verniciato
-
trasportatore a nastro in elevazione (inclinazione ca. 22°), lunghezza 8 m
23
IMPIANTO CHIARIFICA ACQUE
Pos.
Q.tà
Descrizione
E1
1
Vasca di accumulo e rilancio acque chiarificate con setto separatore per acque di
ritegno, diametro 4 m, altezza 3.5 m, capacità 40 m3
E2
2
Pompe di tipo centrifugo monoblocco, portata 250 m3/h, prevalenza 47.5 mca,
potenza installata 5.5 kW
E3
2
Filtro a sabbia, portata 70 m3/h, pressione max. 5 bar, in acciaio al carbonio
verniciato, diametro serbatoio 2.5 m, altezza cilindro 2.5 m, altezza totale con
gambe 4.1 m.
E4
2
Pompe di tipo centrifugo monoblocco, portata 70 m3/h, prevalenza 54 mca,
potenza installata 22 kW
E5
2
Filtri a carbone attivo, portata 95 m3, pressione max. 5 bar in acciaio al carbonio
verniciato, diametro del serbatoio 2.2 m, altezza cilindro 3 m
E6
2
Pompe di tipo centrifugo monoblocco, portata 70 m3/h, prevalenza 54 mca,
potenza installata 22 kW
24
1.3 IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Si prevede dunque di realizzare un impianto fotovoltaico da 654 kWp generati da impianto a
pannelli fissi in silicio monocristallino (tecnologia HIT) rivolti a sud, alloggiato su coperture piane
di fabbricato di totale 9.940 mq, (vedi tavola 2.13 allegata).
Di seguito si riportano i dettagli tecnici dell’impianto.
DATI DI PROGETTO
Località di riferimento per i dati climatici
Grosseto
Potenza disponibile
654.000 Wp
Punto di connessione
Presso il punto di consegna
Punto di misura dell’energia fornita
Presso il punto di consegna
Punto di misura dell’energia prodotta
Presso il punto di consegna
Caratteristiche impianto
Potenza nominale impianto
Moduli fotovoltaici
654,00 kWp
Ad installazione fissa, da 240 Wp, 1610 x 861 mm (1,39
m2), ciascuno composto da 60 celle
Gruppi di conversione
con efficienza di picco al 96%;
Numero totale pannelli
2725
Superficie totale utile pannelli
3.788 m2
Superficie totale copertura
9.940 mq
Distanza pannelli nord-sud
3,42 m
Azimuth
0°
Tilt
33°
Calcolo producibilità impianto
Stima perdite sistema (*)
16.12 %
Rendimento dell’impianto:
83,88 %
Irraggiamento medio sul piano dei moduli
1764,0 Kwh/mq/a
25
(secondo i dati UNI 10349)
Irraggiamento medio sul piano dei moduli
1697,4 Kwh/mq/a
(secondo i dati ENEA)
Irraggiamento medio sul piano orizzontale
1565,6 Kwh/mq/a
(secondo i dati UNI 10349)
Irraggiamento medio sul piano orizzontale
1483,7 Kwh/mq/a
(secondo i dati ENEA)
Stima producibilità (dati climatici norma UNI 10349)
967.667 kWh/anno
1.479,6 kWh/anno/kWp.
931.124 kWh/anno
Stima producibilità (dati climatici ENEA)
1.423,7 kWh/anno/kWp.
(*) Comprensive di perdite per Riflessione, ombreggiamento, mismatching, effetto temperatura,
quadri in continua, inverter, filtri -
I pannelli utilizzati saranno del tipo SANYO HIT-240HDE4, le cui caratteristiche sono riportate
nell’elaborato grafico.
Per tener conto delle perdite di produzione per invecchiamento pannelli su base annua (circa 1%) e
con criterio prudenziale si quantifica la produzione media annua in 817.500 kWh/a.
EFFETTI DELL’INTERVENTO
L’impianto ha lo scopo di produrre energia elettrica da fonte rinnovabile, contribuendo quindi al
miglioramento dell’ambiente grazie ad una riduzione del consumo di combustibili fossili e delle
emissioni di gas serra (anidride carbonica su tutte) e di inquinanti in generale.
Considerando che per la produzione di 1 Mwh di energia elettrica in alta e media tensione da
impianto fotovoltaico sono necessari 0,23 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) e si producono
1,5 kg di NOx e 675 kg di CO2, si calcolano le quantità emesse nel caso specifico in questione.
La seguente tabella riassume i benefici prodotti ogni anno dal funzionamento dell’impianto:
IMPIANTO
Energia elettrica prodotta
TOTALE
817.500
kWh/anno
188,1
TEP/anno
Riduzione delle emissioni di CO 2
551.812
Kg/anno
Riduzione delle emissioni di NOx
1.226,2
Kg/anno
dall’impianto
Risparmio di energia primaria
26
1.4 IMPIANTI ELETTRICI, AUTOMAZIONE E TELECONTROLLO
1.4.1 - Impianti elettrici
1.4.1.1 - Cabina elettrica
Per la alimentazione dell’energia elettrica è prevista la realizzazione di una nuova cabina elettrica
individuata nella tavola 2.5 con il n. 27-28-29 detta cabina avrà un locale quadri e locale misure
Enel con accesso indipendente dall’esterno mediante apposito cancello; la parte utente avrà accesso
dall’interno e sarà composta da un locale per l’alloggiamento del trasformatore da 1600 KVA,
isolato in resina, (è previsto lo spazio per la installazione di un trasformatore di maggiori
dimensioni qualora in sede delle successive fasi di progettazione si rendesse necessario) e da un
altro locale per la installazione dei quadri di BT, di parallelo con la rete per l’inserimento in rete
dell’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico e dal motore, nonchè i quadri elettrici e
relativi interruttori per la alimentazione delle singole sezioni di impianto le quali saranno dotate di
quadri locali.
1.4.1.2 - Gruppo elettrogeno
Si prevede l’installazione, nell’apposito locale, di un gruppo elettrogeno insonorizzato della potenza
di 1034 kVA, completo di quadro elettrico di intervento automatico, il gruppo elettrogeno interverrà
quindi per mancanza di tensione ENEL e quando l’energia prodotta dal motore e dall’impianto
fotovoltaico non è sufficiente.
Le caratteristiche del gruppo elettrogeno dovranno essere indicativamente le seguenti:
Potenza continua
1034 kVA
Potenza in emergenza
1115 kVA
Consumo specifico combustibile 2/4
96 l/h
Consumo specifico combustibile 3/4
143 l/h
Consumo specifico combustibile 4/4
192 l/h
Rumorosità
104 dB(A) – insonorizzato < 80 dB(A)
Raffreddamento
liquido
Dimensioni
4600x1800x2350mm
Peso
7050 kg
Per l’alimentazione del gruppo elettrogeno è prevista l’installazione di una cisterna interrata di
gasolio della capacità di 5000 litri (autonomia prevista circa 24 ore), ad asse orizzontale, con doppia
parete realizzata in acciaio al carbonio, completa di trattamento protettivo esterno, di sistema di
27
monitoraggio perdite gestito da apposita centralina, di misuratore in continuo di livello ad ultrasuoni
e di sistema di travaso.
1.4.1.3 - Impianto di terra
L’impianto sarà costituito da dispersori a picchetto collegati tra loro, in modo da formare una
maglia, mediante corda nuda di rame della sezione di 95 mm² direttamente annegata nel terreno.
Nella cabina sarà realizzato il collettore di terra principale per il collegamento delle utenze presenti
nel fabbricato; saranno altresì realizzati collettori di terra nelle vicinanze di utenze principali e
quadri di distribuzione. Tutti i quadri di distribuzione, di comando principali e derivati saranno
collegati all’impianto di terra mediante collegamenti realizzati in cavo di rame isolato del tipo
N07V-K di varie sezioni.
1.4.1.4 - Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche
Sarà installato un limitatore di sovratensione all’arrivo della linea elettrica di alimentazione del
quadro di distribuzione di ogni singolo fabbricato e dei quadri di comando delle utenze.
Gli impianti interni, rete trasmissione dati, centralino telefonico, centraline del telecontrollo ed
apparecchiature elettroniche sensibili in genere, saranno protetti da limitatori di sovratensione
all’ingresso delle apparecchiature.
1.4.1.5 - Impianto di illuminazione esterna
L’impianto di illuminazione esterna sarà realizzato preferibilmente tramite l’impiego di proiettori
da 250 W ad ioduri metallici da porre a parete negli edifici, avranno grado di protezione IP65,
Classe di protezione I, corpo e telaio di chiusura pressofusi in lega di alluminio UNI EN 46100,
verniciati con polveri poliestere di colore grigio RAL 7021 dopo un trattamento di cromatazione,
staffa in acciaio. Vetro di chiusura piano temperato spessore 5mm. Viterie in acciaio cromozincato
internamente ed in acciaio inox esternamente. Guarnizioni in silicone espanso antinvecchiante
adatto a compensare le dilatazione dovute al funzionamento.
Per le zone dove non è possibile utilizzare proiettori a parete l’impianto di illuminazione esterna
sarà realizzato tramite l’impiego di armature stradali installate su pali conici a sezione circolare,
ricavati da lamiera in acciaio Fe 360 B secondo norma UNI EN 10025, di altezza pari a 9 e 10 metri
fuori terra, a seconda della tipologia delle zone da illuminare (strade o piazzole). Il palo dovrà
essere fornito zincato a caldo secondo norma UNI EN 40/4 e completo di tutti gli accessori. I pali
saranno equipaggiati con armatura stradale rettangolare corpo in resina poliestere rinforzata con
28
fibra di vetro colore RAL 7035, classe di isolamento II, grado vano lampada IP 65, montaggio testa
palo completa di lampada al sodio ad alta pressione da 250 W (pali da 10 m) e 150 W (pali da 9 m).
L'impianto sarà alimentato da una linea trifase più neutro con origine in un quadro generale di
comando e manovra dal quale dipenderanno tutte le linee di alimentazione dei corpi illuminanti. La
distribuzione delle linee che dovrà essere il più possibile equa tra le tre fasi, sarà effettuata in cavo
multipolare con posa interrata entro tubo in PVC serie pesante e dovrà osservare le prescrizioni e le
distanze minime, da altri cavi o tubazioni metalliche, richieste della norma CEI 11-17. La
distribuzione delle linee sarà di tipo radiale. Le derivazioni principali saranno effettuate all'interno
degli stessi pozzetti detti rompitratto, quelle secondarie che collegano in parallelo tutte le lampade,
saranno effettuate nella morsettiera interna di ogni palo.
L’impianto di illuminazione dovrà essere dotato di doppi circuiti per esclusione di alcuni punti e
sistemi di attenuazione per contenere al massimo le problematiche di inquinamento luminoso.
1.4.1.6 - Cavi
Tutti i componenti elettrici saranno collegati tra di loro da cavi di potenza di idonee sezioni e da
cavi per segnalamento. Entrambe le tipologie di cavi devono transitare in cavidotti e canalette
separate tra loro ed il loro dimensionamento (sezioni e numero di cavi per quelli multipolari) sarà
effettuato in sede di approfondimento progettuale. I collegamenti di potenza tra gruppo elettrogeno
e quadro di distribuzione generale, tra quest’ultimo ed i quadri locali fino al collegamento delle
utenze sarà effettuato con cavi tipo unipolare FG7R 0,6/1kV o multipolare FG7OR 0,6/1kV che
presentano le seguenti caratteristiche:

Installazione: posa fissa sia all’interno che all’esterno in tubazioni, passarelle e similari;

Isolante: gomma HEPR ad alto modulo;

Guaina: in PVC.
In presenza di collegamenti di motori attraverso inverter, i cavi di potenza devono essere di tipo
schermato FG7OH2R 0,6/1kV. I collegamenti dei segnali in campo (sensori, attuatori, strumenti...)
ai quadri locali e a quelli di telecontrollo devono essere effettuati mediante cavi multipolari
schermati tipo Euroscreen aventi le seguenti caratteristiche:

Utilizzabili in ambienti industriali e protetti da interferenze elettromagnetiche;

Installazione: posa fissa sia all’interno che all’esterno in tubazioni in aria;

Tensione di isolamento: 450/750 V

Isolante e guaina: mescola speciale a base di PVC;

Schermatura: treccia di rame.
29
Il collegamento tra i quadri predisposti per il telecontrollo, sarà effettuato in fibra ottica. Le
canalette all’esterno dovranno essere in acciaio AISI 304, mentre quelle all’interno potranno essere
in acciaio zincato a caldo. I sistemi di canalizzazione dovranno essere realizzati in modo tale da non
consentire la promiscuità fra cavi appartenenti a circuiti con tensioni differenti (Norme CEI 23-19,
CEI 23-31, CEI 23-32 e CEI 64-8/5 art. 528.1.1)
1.4.1.7 - Servizi ausiliari
Si prevedono i seguenti servizi ausiliari che potranno essere integrati nella successiva progettazione.
•
Impianto di produzione di aria compressa e linee di distribuzione
In sede di approfondimento progettuale dovrà essere dimensionato detto gruppo nonché indicate le
linee di distribuzione a seconda degli utilizzi e delle utenze che si intende comandare con attuatori
pneumatici.
•
Impianto video-citofonico
Dovrà essere previsto un impianto video-citofonico per il controllo e comando dei cancelli di
accesso, in particolare saranno previste telecamere di ripresa, punti di chiamata ed apertura
automatica per entrambi: a tal fine i cancelli saranno realizzati con tutte le motorizzazioni e
fotocellule necessarie.
•
Automazione cancello e gestione pesa
Il nuovo accesso sarà dotato di automazione per l’apertura, completo di sistema di identificazione
automatica a distanza per mezzo di utilizzo di tag in radiofrequenza, per la identificazione dei
mezzi, con procedura automatica di riconoscimento ed apertura cancello, nonché attivazione del
processo di pesatura, mediante la gestione semaforica di accesso alla pesa, delle fasi di pesata e di
uscita dalla pesa. Il programma di gestione della pesa sarà completato con opportuno software per la
gestione dei formulari e del registro rifiuti.
•
Impianti di sicurezza
Saranno da prevedere tutte le dotazioni impiantistiche per impianto idrico antincendio (vasca
antincendio con dimensioni 10,00x6,00x2,00(h)m, con volume utile di 100 mc) e comunque mezzi
mobili di estinzione (estintori a polvere taglia 6, 12 e 50 kg ed estintori a CO 2 taglia 5 kg) conformi
alla vigente normativa, nonché l’esposizione di adeguata segnaletica di sicurezza.
30
1.4.2 Sistema di automazione e telecontrollo
1.4.2.1 - Introduzione
L’impianto sarà dotato di un Sistema di Supervisione, Controllo e Telecontrollo, questo documento
ne descrive le caratteristiche e dovrà essere tale da dialogare con l’esistente sistema e controllo di
gestione dell’impianto di depurazione di Terrarossa e della rete di collettamento, acquisendo i dati e
lo stato di funzionamento della stazione S3A, S3B, SLR e fornendo le informazioni equivalenti
relativamente alle stazioni di pompaggio n.19 e n.20..
Oggetto del presente documento è descrivere le caratteristiche del sistema di supervisione, controllo
e telecontrollo, in relazione alle seguenti principali problematiche:
 Gestione dell’impianto attraverso le STAR A, B e C.
 Supervisione attraverso il rilevamento di segnali fisici di stato (digitali) e misure (analogici)
rilevabili in sito dagli apparati STAR A, B e C.
 Supervisione delle stazioni di sollevamento esistenti S3A, S3B e SLR e supervisione e
trasferimetno dati funzionamento pompaggio da impianto verso tali stazioni.
 Remotizzazione degli allarmi (Fig. 1) attraverso appositi messaggi vocali a personale
reperibile;
 Remotizzazione della supervisione (Fig. 1) attraverso apposite postazioni operatore remote
(fisse e/o portatili).
 Scambio dati con il gestore dell’impianto di Terrarossa.
1.4.2.2 - Descrizione generale del sistema
In figura 1 è riportata l’architettura del sistema da utilizzare, le cui componenti fondamentali sono:
 Sottosistema di Supervisione e Controllo composto dalle unità Server Scada in configurazione
ridondata con hot back-up e gestione automatica della commutazione Master/Slave,
completa di unità i-EWDS per la gestione automatica della commutazione.
 Sottosistema di Interfaccia Operatore composto da 2 postazioni operatore (HMI1 e HMI-2) e
da una stazione di ingegneria integrata con l’HMI-1.
 Sottosistema WEB-Server per consentire l’accesso protetto verso gli Scada da parte degli
HMI Remoti (max. 3), via rete Internet con interfaccia WEB e Browser di mercato.
31
 Sottosistema di Automazione/Regolazione composto da PLC con CPU e alimentatori in
configurazione ridondata con hot back-up, più rack per l’alloggiamento delle schede di I/O
per l’interfacciamento con l’impianto.
Gli elementi di cui sopra sono collegati tra loro per mezzo di:
 Una Rete Factory di Acquisizione Ridondata, rete di campo, realizzata in Fibra Ottica, con
standard Ethernet 802.3 e protocollo di comunicazione TCP/IP, velocità 10/100/1000 Mb/s,
che connette il sottosistema di Supervisione/Controllo (Unità Scada ridondate) con il
sottosistema di Automazione/Regolazione (STAR ridondate A, B e C,). La fibra ottica è del
tipo armato.
 Una Rete di Sistema in Singolo, con standard Ethernet 802.3 e protocollo di comunicazione
TCP/IP, velocità 10/100/1000 Mb/s, che connette il sottosistema di Supervisione/Controllo
(Unità Scada ridondate) con il sottosistema di Interfaccia Operatore (HMI-1 e HMI-2) ed il
WEB-Server.
A completamento di quanto sopra, ma assolutamente integrati nel sistema, si devono considerare:
 Sottosistema di Interfaccia Operatore Remoto (N. 2 Notebook per HMI-3 ed HMI-4).
 Stampante b/n e colore.
 Switch Ethernet per interconnessione STAR-A, STAR-B e STAR-C, nonché SCADA A,
SCADA B e WEB Server.
 Unità di commutazione linee seriali, modem per collegamento via rete telefonica PSTNISDN-GSM-ADSL delle esistenti RTU nelle stazioni S3A, S3B, SLR.
1.4.2.2.1 - Area di Acquisizione, Automazione/Regolazione
Nel sistema richiesto le funzioni di acquisizione ed elaborazione dei segnali da campo sono
realizzate dal sottosistema STAR (Centrale di Acquisizione e Regolazione). Esso dialoga con il
livello di supervisione su una rete di campo ridondata standard ETHERNET IEEE 802.3.
Ciascuna STAR è composta dagli apparati le cui caratteristiche qualitative sono di seguito riportate.
La descrizione indicativa delle STAR A, B e C sono invece riportate nel successivo capitolo 4.2.3.
Caratteristiche fondamentali dei sottosistemi STAR sono:
• Sistema di alimentazione intelligente, ridondato, con modulo di diagnostica, per fornire
energia a tutte le schede elettroniche (CPU ed I/O) ed eventualmente al “campo”.
32
• Bus di sistema DualBus, ridondato, basato su doppio bus standard CANBUS 2.0B, per la
gestione della logica Master/Slave e che consente l'estrazione delle schede sotto tensione.
Esso si sviluppa meccanicamente su cestelli formato 19" doppio Eurocard sui quali alloggiare
gli alimentatori, le schede di CPU e le schede di I/O di tutte le tipologie necessarie.
• Scheda di CPU, ridondata, con gestione della logica di watch-dog, master/slave e di hot back-
up tramite porta di intercomunicazione ad alta velocità dedicata. Processore di base a 32 bit
con clock base a 200 Mhz. Interfaccia Ethernet per la comunicazione con il livello di
supervisione, più n. 2 linee seriali RS232/485 più n. 1 porta USB 2.0.
• Schede di I/O di tipo slave, cioè completamente asservite alla CPU; per ingressi ed uscite sia
di tipo digitale che analogico, tutte con caratteristiche di reiezione ai disturbi e di isolamento
tipiche delle applicazioni in ambito industriale.
Le modularità e tipologie previste sono le seguenti:

Scheda ingressi analogici, modulo 8 ingressi analogici (AI) 4 ÷20 mA,
ciascuno isolato galvanicamente, con convertitore A/D per ogni canale e
risoluzione 16 bit. Scheda completa, sul frontale, di led per segnalazioni di
diagnostica.

Scheda ingressi digitali, modulo 16 ingressi digitali (DI) optoisolati, per
contatti liberi da tensione. Scheda completa, sul frontale, di led per
segnalazioni di diagnostica.

Scheda uscite digitali, modulo 16 uscite digitali (DO) non comunizzate,
realizzate tramite coppie di relè allo stato solido per carichi di piccola
potenza (24 Vcc – 2 A), eventualmente completabile con morsettiere a relè
per carichi di potenza maggiore. Scheda completa, sul frontale, di led per
segnalazioni di diagnostica.

Scheda uscite analogiche, modulo 8 uscite analogiche (AO) 4 ÷20 mA,
isolate galvanicamente rispetto ai circuiti logici, con convertitore A/D per
ogni canale e risoluzione 16 bit. Scheda completa, sul frontale, di led per
segnalazioni di diagnostica.
I moduli di I/O per bus attivi richiesti devono consentire la loro sostituzione, per manutenzione e/o
guasto, in esercizio e sotto tensione, senza coinvolgere il funzionamento di altre unità periferiche
non interessate.
33
1.4.2.2.1.1 - Funzioni software realizzate dal controllore STAR
Alla STAR sono affidati i compiti di acquisizione dati, nonché di gestione delle sequenze operative
di automazione, di regolazione, di protezione ed interblocco. Tali sequenze si implementano con un
tool software che utilizza il formalismo grafico FBD secondo la normativa IEC 1131-3
Dalla Centrale operatore è possibile sia impostare le condizioni operative desiderate (ad es. i valori
di set-point dei regolatori) che condurre manualmente l'impianto, previa selezione su video
dell'organo da comandare/regolare, mentre alla STAR è demandato il compito di attuare tali
impostazioni agendo sugli organi comandati.
Localmente alla STAR viene eseguita anche la diagnostica del proprio equipaggiamento
(autodiagnostica) e la gestione della dualità della CPU, il tutto in modo trasparente sia all'operatore
che al software applicativo.
Il software applicativo è caricabile sulla STAR sia tramite la postazione di ingegneria, che
localmente attraverso una opportuna porta seriale. L'aggiornamento può essere effettuato con il
sistema in linea, garantendo cioè la non interrompibilità del servizio.
1.4.2.2.1.2 - Funzioni di diagnostica del controllore STAR
L'apparato STAR possiede nel proprio firmware di base delle primitive on-line dedicate alla
diagnostica del proprio equipaggiamento; in tal senso sono rilevabili sia guasti relativi alla singola
scheda di I/O, che alle schede dotate di CPU, che agli alimentatori a corredo.
Le diverse anomalie sono rilevabili localmente, a mezzo di segnalazioni luminose o contatti
d'allarme, e dalla postazione operatore attraverso una pagina sinottico rappresentante il lay-out del
sistema di controllo. Tale sinottico rappresenta quindi tutto il sistema di automazione evidenziando,
tipicamente in rosso, le schede e le comunicazioni fuori servizio o guaste; l’operatore ha così
l'immediata informazione, tra l'altro registrata sia sulla pagina allarmi che sul libro giornale di
servizio, del modulo da sostituire perchè malfunzionante.
1.4.2.2.2 - Area di Supervisione/Controllo ed Interfaccia Operatore
Il livello di Interfaccia Operatore del sistema viene realizzato dalle stazioni operatore HMI con
grafica in ambiente Windows.
Per le stazioni operatore HMI di tipo “Remoto”, la loro connessione agli Scada avviene via Internet,
ed il sistema centrale viene completato dal sottosistema WEB-Server.
Il livello di supervisione e controllo viene invece realizzato dalle stazioni Server Scada (Singole o
duali), basate su sistema operativo Microsoft Windows XP a 32 bit.
34
Si precisa che modifiche/aggiunte/cambiamenti della configurazione (Pagine, punti, logiche,…)
devono avvenire con il sistema on-line, ovvero senza alcuna interruzione del servizio di
supervisione, controllo ed automazione degli impianti.
Nell’architettura di Fig. 1 il livello di Supervisione Server Scada viene realizzato attraverso due
Centrali (PC) in configurazione ridondata con hot back e commutazione automatica in caso di
guasto, con gestione Master/Slave garantita da una unità i-EWDS.
In questa architettura il livello di interfaccia operatore viene realizzato attraverso due stazioni
operatore, HMI-1 e HM-2, che sfruttano gli stessi PC usati come Server Scada. Il package software
per l'attività di ingegneria e configurazione dell'intero sistema risiede anch’esso su uno dei 2 PC di
cui sopra, che prende anche il nome di WorkStation di Ingegneria.
Per le postazioni operatore Remote (HMI-3 e HMI-4 in Fig. 1) si utilizzeranno invece dei PC
portatili (Notebook). Per consentire l’accesso protetto verso gli Scada da parte di max. 3 HMI
Remoti, via rete Internet con interfaccia WEB e Browser di mercato, deve essere fornito anche il
sottosistema WEB-Server costituito a tutti gli effetti da un PC con S.O. Windows Server 2003.
Per il corretto funzionamento del sottosistema WEB-Server deve essere installato un router ADSL.
Per la funzione di “Remote Alarming”, ovvero per l’invio di messaggi vocali al personale reperibile
dotato di telefono cellulare GSM, deve essere installato un apposito modem ISDN o PSTN.
1.4.2.3 - Descrizione del sistema
1.4.2.3.1 - Dimensionamento I/O
In questo paragrafo sono indicate tutte le caratteristiche dell’I/O che il sistema centrale di
supervisione (Scada) deve gestire.
Tale I/O è così suddivisibile:
1. Punti di I/O “fisico” che devono supportare le due Stazioni di Acquisizione e Regolazione
STAR DUALE A, STAR DUALE B e STAR DUALE C(Ved. Fig. 1); necessario quindi
anche per dimensionare in termini di schede di I/O tali STAR.
2. Punti di I/O provenienti in modo “intelligente”, ovvero via MODBUS/TCP su rete Ethernet.
3. Punti di I/O provenienti in modo “intelligente”, ovvero tramite OPC su rete Ethernet.
35
In funzione poi della modularità disponibile per le schede di I/O delle STAR A, B e C, viene
indicato l’equipaggiamento degli apparati, in sede delle successive fasi di progettazione dovrà
essere indicato dettagliatamente l’I/O.
1.4.2.3.2 - Hardware Sistema di Acquisizione STAR
Nel presente capitolo vengono riportate le indicazioni delle caratteristiche hardware relative alle
Stazioni di Acquisizione e Regolazione STAR DUALE A, STAR DUALE B e STAR DUALE C,
aventi indicativamente la seguente composizione, da dettagliare nelle successive fasi di
progettazione:
Pos. Q.tà. Descrizione
1
2
Tot.
Scheda a microcontrollore STAR in configurazione 2
duale con hot backup, CPU 32 bit a 200 MHz, con
RAM statica e dinamica q.b.. Completa di interfaccia
seriale ad alta velocità per dialogo con CPU duale, e
modulo per la comunicazione con il livello di
supervisione attraverso la rete Ethernet. Le CPU sono
dotate di interfaccia DualBus per il pilotaggio del
sottosistema di I/O.
2
Scheda da 16 ingressi digitali optoisolati, completa di
morsettiera a back-panel.
3
Scheda da 16 uscite digitali con piccoli relè allo stato
solido, completa di morsettiera a relè per carichi di
media potenza (250Vac 10A).
4
Scheda da 8 ingressi analogici con isolamento galvanico
e convertitore A/D a 16 bit
5
1
ALIM per barra DIN + 5V 50W duale per alim. 2 Alim.
Elettronica
6
1
ALIM per barra DIN +24V 50W duale per alim. contatti 2 Alim
da campo
7
1
Kit per controllo delle alimentazioni
1
8
1
IORACK/M base, 19"
1
36
9
Ethernet Switch Device 4 porte Rame 1 porta in Fibra
Ottica monomodale
10
1
Armadio
fronte
retro,
dimensioni
800x600x2200 1
(LxPxH), di tipo chiuso, con telaio 19", grado di
protezione IP 54, colore RAL 7035.
1.4.2.3.3 - Hardware Sistema di Supervisione ed Interfaccia Operatore
L’hardware del sistema di supervisione ed interfaccia operatore nell’architettura ridondata illustrata
in figura 1, è sostanzialmente composto da 2 PC con i quali vengono realizzate le funzioni Scada
Duale, le funzioni di Postazione Operatore (HMI-1 e HMI-2) di cui una anche con funzioni di
stazione di ingegneria (Workstation Ingegneria) dell’intero sistema.
A quanto sopra si aggiungono due Notebook con funzioni di HMI-Remoti (HMI-3 e HMI-4) ed il
WEB Server, anch’esso un PC, per la connessione protetta, via rete Internet con interfaccia WEB e
Browser di mercato, di max. 3 HMI remoti agli Scada.
1.4.2.3.3.1 Hardware per Scada Duale
L’hardware che necessario per la realizzazione di quanto sopra è il seguente:
 N. 2 PC in esecuzione standard adatti per montaggio in rack standard 19”, con CPU classe
Core2 Quad Q6600 2,4 GHz/8MCache, ciascuno con:
o 4 Gb di RAM,
o 250 Gb di Hard Disk,
o 4 Controller Ethernet 10/100/1000 Mb/s,
o 1 unità DVD-RW,
o 10 porte USB 2.0,
o 1 scheda Dialogic per linea telefonica PSTN o ISDN per l’invio di messaggi vocali
al personale reperibile.
 N. 1 Switch KVM Belkin a 4 porte per la commutazione di un monitor, una tastiera ed un
mouse delle postazioni operatore fisse (HMI-1 o HMI-2), alternativamente sul WEB Server
e su un PC Scada.
 N. 1 estensore CAT. 5 per switch KVM Belkin di cui sopra.
37
 N. 1 unità EWDS (External Watch-Dog and Switch) per la commutazione automatica tra le
due macchine con gestione master/slave.
 Unità di commutazione linee seriali, modem, per collegamento alla RTU delle stazioni S3A,
S3B ed SLR.
Tutto quanto sopra è installato in apposito armadio di dimensioni 600x1000x2200 mm. (LxPxH) di
colore RAL 7035, accesso Fronte/Retro, porta frontale trasparente, grado di protezione IP40. La
dotazione dell’armadio comprende le mensole, il materiale vario (canaline, lampade,…), il cassetto
per la tastiera ed il mouse e tutto quanto necessario al corretto montaggio ed assemblaggio
nell’armadio delle apparecchiature di cui sopra.
1.4.2.3.3.2 - Hardware per Postazioni Operatore Fisse (HMI-1 ed HMI-2)
Le 2 licenze software HMI per le postazioni operatore fisse verranno installate sullo stesso
hardware (PC standard) di cui al precedente paragrafo 3.3.1.
Per queste postazioni devono essere previsti solo ed esclusivamente:
 N. 2 monitor LCD 20” (1280x1024),
 N. 2 tastiera e mouse standard PC,
 N. 1 stampante a colori tipo HP Deskjet 6940 per Hard Copy.
In conseguenza di quanto sopra avremo n. 1 monitor più n. 1 tastiera e mouse collegati su un PC
standard per la manutenzione di uno Scada e l’utilizzo dell’HMI-1.
Grazie poi allo Switch KVM Belkin avremo n. 1 monitor più n. 1 tastiera e mouse collegati
contemporaneamente a due PC standard, uno con funzioni di secondo Scada, HMI-2 e stazione di
ingegneria, l’altro con funzioni di WEB Server.
1.4.2.3.3.3 - Hardware per Postazioni Operatore Remote (HMI-3 ed HMI-4)
Per le postazioni operatore remote (HMI-3 ed HMI-4) è previsto l’utilizzo di due Notebook (PC
Portatile), con caratteristiche tecniche allineate agli standard di mercato; a titolo di esempio esse
potranno essere:
o CPU tipo Core2 Duo da 1,8 GHz,
o 2 Gb di RAM
o 160 Gb di Hard Disk,
38
o 1 Controller Ethernet 10/100/1000 Mb/s,
o N. 4 porte USB 2.0,
o 1 unità DVD-RW,
o N. 1 porta WiFi
o Schermo LCD 15”
o Modem GSM.
Ciascun notebook è dotato di apposita borsa per il suo trasporto.
1.4.2.3.3.4 - Hardware per WEB Server (HMI Remoti via Internet)
Per consentire l’accesso protetto da parte degli HMI Remoti agli Scada è necessario completare il
sistema con un apparato WEB-Server. Tale apparato, sostanzialmente composto da un PC, consente
la connessione contemporanea protetta, via rete Internet con interfaccia WEB e Browser di mercato,
agli Scada da parte degli HMI remoti.
Tale apparato, sia per quanto riguarda l’hardware che il software con cui sarà equipaggiato
consentirà, al momento, l’accesso contemporaneo al sottosistema Scada di max. 3 utenti via
Internet.
In dettaglio l’hardware che sarà fornito per la realizzazione del WEB-Server è il seguente:
 N. 1 apparato Firewall completo di relativo software per la protezione hw/sw dell'accesso al
Web Server stesso da parte di utenti indesiderati.
 N. 1 PC in esecuzione standard adatto per montaggio in rack standard 19”, con CPU classe
Core2 Quad Q6600 2,4 GHz/8MCache con:
o 4 Gb di RAM,
o 320 Gb di Hard Disk,
o 2 Controller Ethernet 10/100/1000 Mb/s,
o 1 unità DVD-RW,
o 10 porte USB 2.0,
39
Per rendere funzionale al massimo l’intera struttura del sistema centrale e ridurre gli ingombri,
anche questo PC standard deve essere montato nell’armadio descritto nel precedente paragrafo,
ovvero nell’armadio che contiene anche i PC con le funzioni Scada.
1.4.2.3.4 - Software
Il software si suddivide in software di base ed in software applicativo con cui debbono essere
equipaggiati i diversi apparati oggetto di fornitura.
Si vogliono evidenziare alcune peculiarità indispensabili richieste per tale software:
• L'accesso alle rappresentazioni grafiche dell'impianto dovrà avvenire sia seguendo percorsi
logici organizzati secondo una struttura ad albero, che per mezzo di accesso diretto sfruttando
i tasti funzionali disponibili sulla tastiera;
• Le operazioni di comando o imposizione di set-point devono avvenire, previa selezione
dell'organo comandato, tramite apposite windows o tessere di comando e prevedono sempre
un meccanismo di conferma o di annullamento; l'invio dei comandi o dei set-point, può essere
registrato ed il conseguente esito ha effetto sia sulla rappresentazione grafica a video che sul
libro giornale;
• Gli allarmi possono essere visualizzati, in una pagina dedicata, con uno o più criteri di
estrazione associabili sia al loro livello di severità che alla zona/e d'impianto di appartenenza;
Nelle pagine video è inoltre possibile associare attributi, tipici dello stato o del valore in
allarme, a ciascun oggetto in esse rappresentato.
• Deve essere prevista sia la stampa del libro giornale che la sua scrittura su disco;
• Potranno essere configurati dei report sia periodici che ad evento o su richiesta;
• In modalità configurazione è possibile stampare i listati dei programmi applicativi utente.
• In modalità run time è possibile testare dinamicamente le logiche scritte con il formalismo
grafico FBD secondo lo standard IEC 1131-3.
1.4.2.3.4.1 - Software di Base
Il software di base che è installato è:
A) I sistemi operativi Microsoft con i quali saranno equipaggiati tutti i PC:
40
a)
N. 2 licenze Microsoft Windows XP Pro per i PC con funzioni Scada ed HMI 1 e
2.
b)
N. 2 licenze Microsoft Office Basic 2007 per i PC con funzioni Scada ed HMI 1 e
2.
c)
N. 2 licenze Microsoft Windows Vista Home Premium per i PC (Notebook) con
funzioni di HMI remoti (HMI-3 ed HMI-4).
d)
N. 1 licenza Microsoft Windows Server 2003 – 3 CAL per il PC con funzioni di
WEB-Server.
e)
N. 1 licenza Microsoft Windows Server 2003 – TS CAL – MLP 3 US per il PC
con funzioni di WEB-Server.
f)
N. 1 licenza Microsoft Office Basic 2007 per il PC con funzioni di WEB-Server.
g)
N. 2 licenze software per gli SCADA, versione 32 bit, per sistema operativo
:
Microsoft Windows-XP Pro, complete dei pacchetti per la gestione di archivi,
tabulati, Front-End, Reperibili e programmi applicativi. Versione ridondata, con
gestione Master/Slave ed hot back-up.
h)
N. 2 licenze software per HMI, versione per Microsoft Windows-XP Pro, per la
gestione dinamica e interattiva dell’impianto attraverso le opportune pagine video.
i)
N. 1 licenza software Development Tools, versione per Microsoft Windows-XP
Pro, completa di tutti i tools necessari alla configurazione del sistema:
i. PAGE-EDITOR per la configurazione delle pagine video,
ii. POINT-EDITOR per la configurazione dei punti del Data Base,
iii. REPORT EDITOR per la configurazione dei tabulati,
iv. HISTORIAN ADMIN per la configurazione degli archivi di dati storici,
v. SOFT LOGIC EDITOR per la configurazione di tutti i programmi applicativi
(logiche, sequenze, regolazioni, …) utilizzando il formalismo grafico FBD
secondo la normativa IEC 1131-3.
B) Software di base per il corretto interfacciamento (Front End) delle unità Scada con tutte le
unità periferiche. In particolare le licenze software SCADA dovranno comprendere:
41
a)
N. 1 Front End Duale che supporti il protocollo IEC 61870-5-104 per
l’interfacciamento degli Scada Duali con le STAR/D A e B.
b)
N. 1 Front End Duale che supporti il protocollo Modbus/TCP su rete Ethernet per
l’interfacciamento degli Scada Duali con i PLC A e B.
c)
N. 1 Front End Duale che supporti lo standard OPC per l’interrogazione, via rete
Ethernet, dei 5 concentratori di dati provenienti dalle utenze
1.4.2.3.4.2 - Software Applicativo
Essenzialmente tale software è composto da:
• Configurazione del data base degli I/O fisici e calcolati secondo le successive fasi progettuali.
• Configurazione delle pagine e dei punti di diagnostica necessari alla corretta gestione del
sistema.
• Configurazione delle pagine sinottico necessarie alla corretta gestione degli impianti
attraverso gli HMI.
• Configurazione di tabulati/report.
• Configurazione degli archivi e delle pagine trend per la visualizzazione dei dati d’archivio.
• Configurazione delle funzioni di gestione reperibili.
• Configurazione delle funzioni di WEB Server per consentire l’accesso contemporaneo al
sistema di max. 3 utenti (HMI) remoti.
• Configurazione dei Front End per consentire il dialogo degli Scada con tutte le diverse
tipologie di unità periferiche previste.
• Configurazione delle STAR DUALE A, STAR DUALE B e STAR DUALE C (Ved. Fig. 1)
in
versione
ridondata,
con
le
logiche/sequenze
di
protezione/blocco
e
di
automazione/regolazione di loro competenza in funzione della zona d’impianto da esse
controllata.
L’aggiornamento del software applicativo può avvenire con il sistema in linea, garantendo quindi la
non interrompibilità del servizio.
Configurazione del DB degli I/O
42
Dovranno essere configurati tutti i punti di I/O fisico dell’intero impianto (DI, DO, AI, AO), più i
punti di I/O logico. Naturalmente questa configurazione comprende anche tutti gli allarmi
d’impianto derivanti dall’utilizzo dell’I/O fisico e/o dell’I/O logico di cui sopra.
Configurazione delle pagine per la gestione dell’impianto
Devono essere realizzati:
 12 display dinamici (sinottici) per la gestione dell’impianto, ed indicativamente suddivisibili
in:

2 di tipo complesso, di cui uno sinottico complessivo dell’intervento ed uno
sinottico specifico generale impianto;

7 di tipo medio (vari scenari dell’impianto);

3 di tipo semplice o derivati dai precedenti.
 N. 2 windows tipiche per comandi digitali e loro duplicazione in funzione dei DO.
 N. 1 windows tipica per le regolazioni d’impianto, con sua duplicazione in funzione degli AO.
 Configurazione degli archivi e delle pagine trend per la loro visualizzazione per circa 500
misure.
 Configurazione di 10 tabulati/report di media complessità.
Configurazione delle pagine e dei punti di diagnostica del sistema.
Dovranno essere configurate tutte le pagine e tutti i punti di diagnostica che il sistema richiederà.
Dovranno essere altresì configurati anche tutti gli allarmi necessari alla corretta gestione della
diagnostica di sistema.
Configurazione delle CPU delle STAR e PLC
Saranno configurate le CPU delle STAR DUALI A, B e C:
 Elaborazione di tutti i segnali analogici (AO e AI) con generazione di allarmi di soglia o
consensi a sequenze di comando.
43
 Gestione delle reti di collegamento,
 Gestione logiche di blocco/interblocco degli impianti,
 Supervisione attraverso il rilevamento di segnali fisici di stato (digitali) e misure (analogici)
rilevabili in sito, e loro elaborazione per la generazione di eventuali allarmi.
 Per le singole STAR in caso di loro anomalia è prevista la installazione di appositi PLC in
grado di gestire i funzionamenti di emergenza che dovranno essere precisati nelle successive
fasi di progettazione; detti PLC dovranno essere configurati.
44
In riferimento a quanto richiesto all’art. 20 del D.P.R. 207/2010 per i contenuti della Relazione
Tecnica, di seguito si riportano i seguenti punti:
2. INDAGINI GEOLOGICHE, IDROLOGICHE, IDRAULICHE E
GEOTECNICHE
E’ stato redatto effettuato un apposito studio riportato nell’elaborato 4a, di cui di seguito si
riportano le conclusioni.
“Sulla base degli elementi acquisti dai rilievi geologici, geomorfologici ed idrogeologici e dalla
indagini geognostiche e geofisiche effettuate sull’area di progetto, possono essere formulate le
seguenti conclusioni:
•
L’intervento risulta geologicamente fattibile e non sarà di ostacolo al normale deflusso
delle acque superficiali e sotterranee
•
Le operazioni di sondaggio hanno evidenziato una serie sabbio argillosa limosa propria
della zona di transizione
•
Dal punto di vista geomorfologico non sono state rilevate situazioni di dissesto in atto o
potenziale
•
Nelle perforazioni eseguite e nel piezometro installato l’acqua livella staticamente a 0,5
m dal piano di campagna
•
La campagna di indagine geognostica e geofisica è stata ritenuta sufficiente a
caratterizzare il sito di progetto relativamente alle previsioni progettuali preliminari
•
L’indagine sismica ha consentito di individuare la tipologia di suolo di fondazione in
base a quanto previsto dalle NTC 2008 e successive modifiche ed integrazioni: Suolo di
tipo C
•
Sulla base dei dati acquisiti durante le operazioni di sondaggio e le relative prove di
laboratorio geotecnico, sono state effettuate valutazioni sui coefficienti di sicurezza per
carichi statici pari a 50 kPa, valutazione di massima sui cedimenti delle opere di
fondazione e valutazione delle altezze critiche degli scavi a breve termine; le valutazioni
sono state eseguite nelle peggiori condizioni ovvero con terreno saturo ed utilizzando i
valori più bassi dei moduli edometrici fra quelli proposti dalle elaborazioni secondo
vari autori. Tale scelta è stata effettuata per dimostrare la fattibilità geologico tecnica
dell’opera nelle condizioni più cautelative.
Il calcolo dei cedimenti è stato effettuato con livello di approfondimento di progetto
preliminare/definitivo e quindi i valori rappresentano un’indicazione che potrà subire modifiche in
45
corso di affinamento del livello di progettazione (progetto esecutivo); i cedimenti edometrici
risultano piuttosto contenuti per l’ipotesi fondazionale effettuata. Sarà necessario in fase esecutiva
effettuare una verifica geologica tecnica sugli scavi di splateamento al fine della conferma o meno
della variabilità laterale dei terreni investigati e della continuità o meno delle loro caratteristiche
fisico meccaniche.
La verifica dell’altezza critica degli scavi ha fornito valori del coefficiente di sicurezza minimo pari
a 1.8 per angoli di scarpa di 60° ed altezza di scavo di 1.5 m; la profondità di 1.5 è stata oggetto di
esemplificazione del calcolo per l’incastro della fondazione ipotizzata.
In fase di cantiere, in relazione alle caratteristiche dei materiali litici da movimentare, si consiglia
di eseguire gli interventi di sterro possibilmente in periodi estivi e non piovosi, con la massima
celerità e controllando giornalmente le caratteristiche di stabilità. Visto il livello piezometrico
ubicato a 0.5 m dal piano di campagna dovrà essere predisposto un sistema di intervento in
presenza di falda.
Gli interventi di reinterro a tergo delle opere dovranno essere eseguiti subito dopo la loro
realizzazione.
I cigli delle scarpate non dovranno essere caricati con materiali edili o con mezzi d’opera nella
fase costruttiva.
Se le operazioni dovessero prolungarsi anche nei periodo piovosi particolare attenzione dovrà
essere posta nella realizzazione delle opere di regimazione idraulica delle acque ruscellanti di
pioggia avendo cura di evitare ristagni ed anomale imbibizioni.
Ci riserviamo di fornire ulteriori raccomandazioni in fase esecutiva.
Dal punto di vista idrogeologico non sussistono motivi ostanti alla realizzazione dell’intervento.
L’area è perimetrata come PIME per cui valgono le norme di cui all’art. 5 delle Norme di PAI.
In considerazione della variabilità sia laterale che verticale dei sedimenti caratterizzanti le zone di
transizione, sarà compito della progettazione definitiva/esecutiva procedere all’eventuale
integrazione delle indagine geologico tecniche che dovessero rendersi necessarie nel caso di
variazioni nella consistenza e nella ubicazione dei manufatti.
L’ubicazione delle indagini è stata effettuata sulla base della distribuzione/tipologia/consistenza
dei manufatti previsti in fase di progettazione preliminare.”
3. ASPETTI SISMICI
In seguito alla emanazione della Ordinanza P.C.M. n. 3519 del 28.04.06 e alla susseguente
Deliberazione G.R.T. n. 431 del 19.06.06 e s.m.i. è stata approvata la nuova classificazione sismica
della Regione Toscana, in base alla quale il Comune di Orbetello è posto in zona 4.
46
4. ACCERTAMENTI IN ORDINE AGLI EVENTUALI VINCOLI DI
NATURA STORICA, ARTISTICA, ARCHEOLOGICA,
PAESAGGISTICA
E’ stata elaborata di seguito una panoramica dei vincoli presenti nel territorio del Comune di
Orbetello, con la specificazione della situazione della zona di Patanella.
L’analisi dei vincoli presenti nell’area destinata al progetto è stata elaborata utilizzando le tavole
allegate al Piano Strutturale del Comune di Orbetello.
Sono esaminate nel dettaglio le seguenti categorie di vincolo:

Parchi, riserve naturali ed aree naturali protette di interesse locale

Bioitaly o biodiversità

Vincolo idrogeologico

Vincolo monumentale, archeologico, paesaggistico

Vincolo di uso civico

Zone di rispetto

Vincoli dettati dagli strumenti urbanistici
o Aree A.R.P.A. e A.R.
o Carte dei rischi del P.T.C.

Rischio sismico
Si riporta di seguito una sintesi della situazione vincolistica dell’area oggetto di intervento:
Vincolo
Presente (SI/NO)
Parchi, riserve naturali ed aree naturali protette di SI - Area contigua alla riserva naturale Laguna di
interesse locale
Orbetello
Bioitaly o biodiversità
SI
S.I.R. - p.S.I.C. - Z.P.S. Laguna di Orbetello.
Vincolo idrogeologico
NO
Vincolo paesaggistico
SI
vincolo generale
Vincolo monumentale e archeologico
NO
Vincolo di uso civico
NO
Vincolo dettato dagli strumenti urbanistici:
 Dominio costiero
 SI
 Aree ARPA
 SI
 Pericolosità idraulica
 Elevata
 Pericolosità geologica
 4 in una piccola porzione
Rischio sismico
Zona 4
Vincolo inerente le zone di rispetto
NO
47
A maggior chiarimento di quanto sopra descritto si rimanda allo specifico elaborato n. 3 Studio di
prefattibilità ambientale.
5. INDAGINI ARCHEOLOGICHE
Riferimenti normativi:

D.Lgs. 42/2004
Il sistema dei vincoli paesaggistici comprende:
1) i vincoli generali, che sono quei beni individuati direttamente dalla legge e che quindi non
necessitano di atto amministrativo speciale per l’individuazione. Sulle aree così vincolate non si
possono eseguire opere di qualsivoglia natura che possano causare deturpamento o stravolgimento
della struttura estetica, strutturale e paesaggistica;
2) i vincoli speciali, che sono imposti su singoli immobili, individuati con speciale provvedimento
amministrativo a causa del loro notevole interesse pubblico. Tali vincoli trovano la loro naturale
disciplina nei Piani Paesistici. I beni individuati come bellezze naturali d’insieme, in attesa delle
prescrizioni di Piano, sono assoggettati ad un vincolo temporaneo di inedificabilità.
Non si riscontrano nel terreno oggetto del progetto beni culturali soggetti a vincolo monumentale
secondo gli articoli 21 e 22 del D. Lgs. 42/2004.
La zona oggetto dell'intervento è sottoposta al vincolo generale di "protezione delle bellezze
naturali", ex L. 1497/39, e secondo l’art. 142, comma 1, lettera f): riserve statali-regionali e parchi,
per cui particolare cura andrà posta nel prevedere interventi di mitigazione dell’impatto
paesaggistico dell’opera.
6. ACCERTAMENTO IN ORDINE ALLE INTERFERENZE CON
PUBBLICI SERVIZI PRESENTI LUNGO IL TRACCIATO
All’interno dell’area dove si prevede di realizzare l’impianto di trattamento delle biomasse algali,
non sono presenti pubblici servizi.
Relativamente al percorso delle nuove condotte che dall’impianto raggiungono la stazione S3A/B,
in via preliminare non si sono riscontrate significative interferenze con altri sottoservizi (gas,
acquedotto, fognature, linee elettriche, linee telefoniche, acquedotto).
Ulteriori approfondimenti dovranno essere svolti nelle successive fasi di progettazione e comunque
prima dell’esecuzione dei lavori, allo scopo di eliminare o limitare la possibilità di danneggiamenti
48
accidentali di reti esistenti durante le operazioni di scavo; sarà necessario richiedere ai gestori la
segnalazione della rete di loro competenza prima dell’inizio delle attività di scavo.
7. RIFIUTI
Fase di cantiere
La quantità di rifiuti prodotti dall’attività di cantiere è destinata allo smaltimento in accordo alla
vigente normativa in materia.
In ogni caso sono minimizzati gli sprechi dei materiali impiegati, promovendo quando possibile il
riutilizzo degli stessi: inoltre è predisposta una raccolta differenziata per minimizzare la quantità di
rifiuti da destinarsi a discarica (raccolta separata di legno, cartone, materiali ferrosi, vetro,...).
Fase di esercizio
L’impatto in fase di esercizio derivante dall’impianto sulla componente ambientale rifiuti sarà
essenzialmente positivo, il processo prevede in ingresso materiali classificati come rifiuti e li
trasforma in prodotti riutilizzabili in senso produttivo ed energia.
I rifiuti solidi di scarto del ciclo produttivo saranno smaltiti in discarica a norma di legge, mentre i
percolati saranno inviati all’impianto di depurazione di Terrarossa; la soluzione salina derivante dal
trattamento sarà inviata a scarico a mare, come dettagliatamente già descritto.
8. ESPROPRI
Per la realizzazione dell’impianto si prevede di espropriare alcuni terreni circostanti l’area ove è già
ubicato l’impianto esistente, per ampliare l’area necessaria alla realizzazione del progetto; le aree da
espropriare sono di proprietà privata.
Le aree attualmente occupate sono individuate al foglio di mappa 37 del Comune di Orbetello,
particella n. 657 di proprietà del Commissario Delegato.
Inoltre per le nuove condotte da realizzare per il collegamento tra l’impianto di trattamento delle
biomasse algali e la stazione di sollevamento S3A/B, sarà attuata una servitù avente una larghezza
di 3,00 m, per tutto il percorso. Le condotte sono ubicate principalmente su aree pubbliche di
proprietà del Comune di Orbetello e del Demanio dello Stato, per brevi tratti invece sono ubicate in
aree di proprietà privata.
Le nuove aree da acquisire sono state quantificate in € 81.783,00, mentre l’ indennità di
occupazione in € 20.332,00, per un importo complessivo pari ad € 102.115,00.
49
Per individuare dettagliatamente le particelle catastali su cui si interverrà e per la quantificazione
economica di dettaglio dell’esproprio e del diritto di superficie, si rimanda all’elaborato n. 7 - Piano
particellare preliminare delle aree.
9. CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE E STRUTTURALI
L’edificio presente sul terreno è alto circa 7,5 metri, che sarà smontato sia per quanto riguarda la
copertura ed i tamponamenti in vetroresina, sia per quanto riguarda le strutture in acciaio; le aree in
pianta (compresi gli impianti), saranno inglobate nel nuovo edificio.
Già nella progettazione preliminare sono stati presi in particolare considerazione gli aspetti relativi
all’inserimento dell’opera nel contesto dell’area lagunare; per tale motivo tutte le attività e
lavorazioni si svolgono all’interno di edifici per minimizzare gli impatti sull’ambiente circostante;
dovuti alle emissioni acustiche, gli odori ed alle polveri.
L’edificio principale raccoglie tutte le lavorazioni ed ha una altezza interna di 8,00 m ed i
tamponamenti laterali sull’esterno raggiungono un’altezza massima da terra di 9,70 m, detto
edificio presenta tamponamenti laterali in pannelli prefabbricati in calcestruzzo con finitura esterna
con graniglia e zone e fasce cromatiche, i portoni sono ad impacchettamento verticale (automatici)
ed orizzontali (manuali) quelli di maggiori dimensioni.
La tettoia di dimensioni in pianta di 15,00x 90,00 m, ha pilastri in c.a. con altezza sotto trave di 5,00
e copertura con legno lamellare, con struttura costituita da travi principali disposte ogni 5,00 m ed
arcarecci, la copertura è costituita la lastre tipo colorbit.
Gli edifici accessori sono costituiti dal locale pesa e gruppo elettrogeno di forma rettangolare, con
dimensioni in pianta di 12,40x4,40m ed altezza interna di 3,00m e dal locale cabina elettrica,
anch’esso di forma rettangolare, con dimensioni in pianta di 16,50x5,00m ed altezza interna di
3,00m.
E’ inoltre prevista la realizzazione di un edificio servizi avente forma irregolare con lati di 10,00 m
e 5,00 m ed altezza interna di 3,30 m, finiture esterne con blocchi splittati, infissi in alluminio
elettroverniciato e vetro del tipo antisfondamento, gronde con travicelli in legno e mezzane, manto
di copertura in coppi ed embrici.
Le infrastrutture sono completate da infrastrutture interrate: vasca n. 20 avente dimensioni in pianta
di 5,00x5,00 m, vasca n. 19 avente dimensioni in pianta di 12,00x 11,00 e vasca antincendio con
volume utile di 100 mc, avente dimensioni 10,00x6,00x2,00(h) m.
Le opere sono inserite nel contesto ambientale anche con la realizzazione di un argine perimetrale
in terra altezza di 3,00 m, completato da piantumazione autoctone e semina a prato, tale soluzione
50
permette di ottenere una efficace mitigazione degli impatti visivi degli edifici; le aree a terra sono
seminate a prato, tutta l’area sarà dotata di impianto di irrigazione alimentato con acqua della rete di
riutilizzo.
Si riportano di seguito le caratteristiche in termini dimensionali degli edifici:

Edificio principale (con superficie complessiva di 10.030,64 mq) suddiviso in:
-
Locale stoccaggio fanghi da impianto di depurazione (circa 219,80 mq);
-
Locale stoccaggio biomasse (circa 219,80 mq);
-
Locale stoccaggio alghe (circa 767,51 mq);
-
Locale lavaggio e triturazione alghe e trattamento percolato (circa 379,68 mq);
-
Area di miscelazione e raffinazione (circa 1336,09 mq)
-
Locali biotunnel (circa 1758,40 mq)
-
Locale maturazione secondaria (circa 728,48 mq)
-
Sezione trattamento sedimenti ( circa 2652,16 mq)
-
Aree di servizio interne (circa 1468,72+500,00 mq)
-
Locale servizio pesa e gruppo elettrogeno (circa 54,56 mq)
-
Cabina elettrica, locale trasformatore, locale ENEL/locale misure (circa 92,5 mq)
-
Palazzina uffici e servizi (circa 175 mq)
Si avranno poi una serie di apparecchiature accessorie:

Biofiltro

Due digestori anaerobici

Pesa

Vasca stoccaggio percolato

Vasca raccolta percolati

Vasca raccolta soluzione salina

Vasca antincendio
Infine si avrà una zona coperta a tettoia, (1350 mq di superficie) che sarà utilizzata per lo stoccaggio
temporaneo dei prodotti del ciclo di lavorazione (terre selezionate, terre artificiali e fertilizzanti)
prima del loro invio agli utilizzatori.
Nella figura seguente si è riportato uno stralcio della tavola 2.5, che raffigura la planimetria di
progetto dell’impianto.
51
Figura 1.Edifici e sistemazione a verde dell’impianto in progetto
I nuovi fabbricati coperti, raffigurati con retino grigio, avranno una superficie totale di circa 12000
mq.
Per tali edifici si prevedono altezze massime di circa 8 metri sul piano di campagna, quindi di poco
superiori a quelle dell’edificio esistente in loco al momento.
La scelta delle finiture cromatiche degli edifici dovrà essere effettuata in considerazione delle
colorazioni presenti in zona, sia per quanto riguarda gli edifici sia per quanto riguarda gli aspetti
vegetazionali.
I colori prescelti saranno di tipo pastello e comunque con tonalità tenui.
Il risultato estetico complessivo dei materiali di finitura e delle colorazioni prescelte permetterà di
ottenere un corretto inserimento dell’opera nel contesto delle destinazioni delle aree circostanti, nel
rispetto delle tonalità presenti; inoltre gli aspetti cromatici devono essere integrati con le scelte di
realizzazione di adeguate barriere arboree e di piantumazione con cespugli delle aree a verde.
Sistemazione a verde
Per una rappresentazione grafica della sistemazione a verde prevista per l’impianto in progetto si
veda la tavola 2.5.
Il presente progetto prevede la sistemazione a verde di tutta la zona oggetto dell’intervento di
costruzione dell’impianto, con l’obiettivo di ottenere una complessiva ottimale sistemazione a
verde.
Tutto intorno all’impianto verrà realizzato un rilevato di circa 3 metri di altezza, su cui verrà
piantumata una barriera arborea la cui altezza dovrà essere tale da minimizzare la visione dei
fabbricati interni; la barriera arborea sarà quindi di tipo alto, con funzione schermante su ogni lato
52
dell’impianto: verranno inseriti alberi di alto fusto a chioma larga, intercalati da una siepe di arbusti
di taglia medio-piccola.
Ai due lati dei cancelli di ingresso saranno realizzate zone a verde seminate a prato, così come nella
zona posteriore, dietro le tettoie di stoccaggio terre selezionate, terre artificiali e fertilizzanti.
Anche in queste aiuole verranno piantati cespugli bassi.
La scelta delle specie utilizzate per la piantumazione deve ricadere su essenze autoctone, sia per
rispettare l’ecosistema del luogo sia per inserire piante resistenti, che ben si adattano al clima ed alla
tipologia di terreno presenti.
Alcune delle specie che potrebbero essere utilizzate sono elencate di seguito:
Semina a prato
Barriera arborea alta
Barriera arborea
bassa
Cespugli
Specie
agrotis capillaris highland
festuca rubra commutata
lifalla
festuca rubra novorubra
festuca rubra trico phylla
liprosa
lolium perenne mondial
poa pratensis geronimo
Quercus ilex
Quercus cerris
Quercus pubescens
Fraxinus omus
Viburnum timus
Arbutus unedo
Pistacia lentiscus
Phyllirea augustifolia
Phylirea latifolia
Quercus ilex a cespuglio
Crataegus monogyne
Prunus spinosa
Rosa canina
Rosmarinus officinalis
Spartium junceum
Teucrium fruticans
Rhamnus alathernum
Cystus in varietà
Altezza cm.
300/350
200/350
200/450
250/400
60/130
60/120
80140
120/140
80/100
80/120
40/60
40/60
40/60
40/8
60/120
40/80
40/80
40/60
Figura 2.: Elenco specie ammesse per la sistemazione a verde
Dovrà essere realizzato in impianto di irrigazione di tutte le aree previste a verde, detto impianto
dovrà essere dimensionato per prevedere la parzializzazione delle aree e della tipologia di
adacquamento (irrigatori statici a torretta e ala gocciolante autocompensante a labirinto per siepi e
cespugli); la risorsa idrica da impiegare dovrà essere l’acqua di riutilizzo proveniente dall’impianto
di depurazione di Terrarossa.
53
L’intervento complessivo di sistemazione a verde dell’area di impianto dovrà ben integrarsi
nell’ambiente circostante e costituirà un miglioramento rispetto alla situazione attuale dell’area di
impianto, che non contempla alcun tipo di intervento di inserimento ambientale dell’opera.
Strutture
I nuovi edifici da realizzare sono previsti del tipo prefabbricato, con fondazione in cemento armato
gettata in opera, le vasche interrate ed i bacini di contenimento verranno realizzati in cemento
armato gettato in opera, il tutto secondo la nuova Norma tecnica per le costruzioni D.M.
14.01.2008. E’ previsto inoltre la realizzazione di una tettoia in legno con struttura portante in c.a. e
copertura a capanna, costituita da portanti in legno di abete con trave principale, e travi di rifinitura,
tamponatura tra arcarecci e tiranti in acciaio, ai sensi del D.M. 14.01.2008 e norme specifiche
vigenti.
10. RILIEVO PLANOALTIMETRICO
Per tutta l’area interessata dal presente progetto è stato eseguito un rilievo topografico con
strumentazione GPS modello Leica SmartRover 1250 collegato tramite connessione internet alla
rete di stazioni permanenti della Regione Toscana/Rete Italpos.
Il rilievo è stato poi integrato con stazioni celerimetriche locali per l’infittimento dei punti in alcune
zone dove il segnale satellitare era scadente. Il rilievo celerimetrico è stato eseguito con stazione
totale Leica TC605L avente precisione angolare di 10” e precisione lineare di +/- 5 cm.
A maggior chiarimento di quanto sopra descritto, si rimanda all’elaborato grafico di progetto tav.
2.4, 2.22 e 2.23.
11. IMPIANTI E SICUREZZA
Sia gli impianti previsti nel progetto degli “Interventi di adeguanto ambientale dell’impianto
provvisorio di trattamento delle biomasse algali”, che quelli previsti nel presente progetto rispettano
la normativa in termini di marcatura CE delle apparecchiature e le opere e gli impianti sono
facilmente utilizzabili e manutenzionabili nel rispetto delle vigenti normative ed in particolare di
quelle sulla sicurezza sui luoghi di lavoro ai sensi del DLgs 81/2008 e s.m.i..
54
12. TRAFFICO E VIABILITA’
Di seguito si riassumono alcuni aspetti relativi a traffico e viabilità, per approfondimenti su tali temi
si rimanda allo “Studio di prefattibilità ambientale”.
L’analisi dell’aspetto ambientale in questione risulta importante per le ricadute indirette che può
avere su di esso l’impianto sia nella fase di costruzione che di esercizio.
Il territorio della provincia di Grosseto è percorso in direzione nord-sud dalla SS1 Aurelia, strada a
scorrimento veloce a due corsie per senso di marcia.
La strada di accesso all’impianto si immette sulla SS1 Aurelia in corrispondenza dell’intersezione
tra questa e la S.P. 128 della Parrina.
Poco più a nord lungo la SS1 Aurelia si ha il cavalcavia che oltrepassa la ferrovia Pisa-Roma, che in
questo tratto corre praticamente parallela alla SS1 via Aurelia, mentre poco più a sud dell’incrocio
si ha una serie di intersezioni a raso che permettono l’accesso alla zona artigianale di Campolungo,
ad essa adiacente.
Il tratto considerato della SS1 via Aurelia è caratterizzato da una elevata pericolosità, confermata
dall’alto numero di incidenti rilevato dovuto sia all’intenso traffico che alla forte velocità dei mezzi
che percorrono la statale, che rendono pericolosa l’immissione di veicoli in ripartenza.
In particolare l’incrocio di immissione sulla via che conduce all’impianto di Patanella è considerato
ad elevata pericolosità.
Tavola 3. Stralcio della Tavola QC17a del P.S. di Orbetello – viabilità e infrastrutture esistenti
55
La S.S.1 Aurelia prosegue poi verso sud attraversando l’abitato di Orbetello Scalo, al quale si
accede tramite uno svincolo che immette sulla S.S. 440 di Porto S. Stefano, che attraversa Neghelli,
Orbetello e poi oltrepassando la diga collega la terraferma al Monte Argentario.
Traffico attuale dovuto alla movimentazione dei materiali coinvolti nel processo dell’impianto
in progetto
Il traffico dovuto all’impianto in progetto, che sarà analizzato in dettaglio nei paragrafi successivi,
non rappresenterà un incremento rispetto ad un traffico al momento presente, nel bilancio del
traffico indotto dall’impianto si dovrà quindi tener conto del fatto che si vanno a modificare i flussi
di traffico già esistenti, in buona parte razionalizzandoli, e non ad aggiungere alla situazione
esistente flussi di traffico prima non presenti, fatta esclusione per la movimentazione di materiali
inerti, altre biomasse e fanghi.
Impatti in fase di cantiere
La presenza del cantiere per la realizzazione dell’impianto comporterà un incremento del traffico
veicolare nell’area di Patanella, con un conseguente aumento degli impatti ambientali correlati
(incremento delle emissioni in atmosfera di gas di scarico e particolato, emissioni sonore).
Nella fase transitoria di cantiere si prevede un aumento del traffico di mezzi pesanti, dovuto alle
attività di costruzione delle varie parti dell’impianto, comunque limitato nel tempo, in quanto la fase
di costruzione avrà una durata di 16 mesi.
Raccolta delle biomasse algali
Tale raccolta viene effettuata tramite imbarcazioni raccogli-alghe, dotate di apposito sistema di
falciatura che effettua il taglio delle alghe stesse a circa 10 cm dal fondo
Tali imbarcazioni non possono raggiungere tutte le zone della laguna, in quanto in alcune parti il
livello del fondale è troppo basso per permetterne lo spostamento.
Le operazioni di raccolta delle alghe sono inoltre soggette a limitazioni temporali. La raccolta può
essere effettuata per circa 6-8 mesi l’anno, e viene sospesa per consentire la nidificazione
indisturbata degli uccelli che popolano la Laguna stessa.
Le alghe raccolte nella Laguna di Ponente vengono conferite al punto di attracco posto in prossimità
del centro abitato di Orbetello, dove il materiale viene caricato su camion e trasportato a Patanella
seguendo un percorso studiato per evitare il transito di mezzi pesanti nel centro abitato di Orbetello.
56
La raccolta delle alghe nella laguna di Ponente viene effettuate ad Ansedonia, in corrispondenza
degli sgrigliatori posti all’imbocco del canale omonimo. Da qui le biomasse algali vengono portate
a Patanella con automezzi che percorrono la SS1 Aurelia.
Impatti in fase di esercizio
Una volta in funzione l’impianto di trattamento delle biomasse algali, si prevede che si avrà una
modificazione dei flussi di traffico che interessano l’area di impianto: si avranno ancora i
conferimenti di biomasse algali, oltre ad eventualmente altre biomasse dalle zone limitrofe,
conferimenti di terre e rocce, fanghi dall’impianto di depurazione di Terrarossa o da altri impianti di
depurazione, sedimenti lagunari; inoltre dovranno essere portati a destinazione i prodotti del
processo: terre e rocce per riempimenti (che in gran parte verranno riutilizzati direttamente a bordo
laguna), fertilizzanti; infine verranno eventualmente portati a smaltimento i fanghi ed i limi di
risulta del processo di recupero.
In ragione della complessità della situazione logistica, si vede la necessità di meglio valutare e
quantificare il numero di automezzi che circolerà.
Percorsi di accesso all’impianto degli autoveicoli
Data la pericolosità dell’incrocio tra la SS1 Aurelia e la SP 128 della Parrina e la geometria dello
stesso che non permette le manovre di svolta dei mezzi pesanti previsti, si pensa di organizzare
logisticamente i conferimenti nel seguente modo:
I veicoli provenienti da nord sulla SS1 Aurelia escono allo svincolo posto a nord rispetto al suddetto
incrocio, e percorrono quindi la viabilità di accesso all’impianto.
57
Percorso previsto mezzi in arrivo da nord
I veicoli provenienti da sud sulla SS1 Aurelia proseguono verso nord fino allo stesso svincolo,
effettuano la manovra di svolta sulla viabilità di impianto e vi accedono come detto al punto
precedente. Mezzi di dimensioni tali da non poter effettuare la manovra di svolta possono
proseguire verso nord fino allo svincolo di Albinia, dove la presenza di una rotatoria permetterà la
manovra di inversione di marcia.
Percorso previsto mezzi in arrivo da sud
I veicoli in uscita dall’impianto di Patanella diretti verso sud accedono alla SS1 Aurelia svoltando
dalla viabilità di impianto come descritto nella figura seguente; per mezzi di dimensioni tali da non
58
riuscire ad effettuare tale manovra di svolta, i veicoli si immetteranno sulla SS1 Aurelia verso nord
e effettueranno l’inversione alla rotatoria di Albinia.
Percorso previsto mezzi in partenza verso sud
I veicoli in uscita dall’impianto di Patanella in direzione nord accederanno alla SS1 Aurelia come si
vede nella figura seguente:
Percorso previsto mezzi in partenza verso nord
59
Flussi di traffico
Si riporta nelle tabelle seguenti l’ipotesi fatta sul traffico che insisterà sulla via Aurelia in
conseguenza all’esercizio dell’impianto, prendendo in prima approssimazione le quantità di
materiali previste nello schema a blocchi (tav. 2.8) allegato al progetto preliminare.
Materiale in entrata
t/anno % via terra Portata automezzo settimane/anno
(t)
biomasse algali
10.000
100
10
26
altre biomasse
10.000
100
10
26
sedimenti e materiali inerti 22.000
30
10
52
fanghi terrarossa
3.000
100
20
52
altri fanghi
15.000
100
20
52
terre e rocce
18.000
100
10
52
Materiale in uscita
t/anno
% via
terra
inerti
fanghi disidratati a
discarica
terra artificiale
fertilizzanti
33100
3100
55000
2000
viaggi/
settimana
38
38
13
3
15
35
settimane/ann
o
100
100
Portata
automezzo
(t)
10
10
52
52
64
30
100
10
10
52
52
32
4
a settimana
al giorno
248
50
Totale mezzi in ingresso e uscita transitanti sull'Aurelia
viaggi/
settimana
6
Si avranno quindi secondo queste ipotesi in media 50 transiti al giorno in ingresso ed altrettanti in
uscita che percorreranno la SS1 Aurelia.
Di tali volumi di traffico, meno della metà saranno aggiuntivi rispetto al traffico esistente, in quanto
si tratta per la restante parte di riorganizzare i flussi di materiali già presenti.
Si può quindi concludere che, dati i volumi di traffico presenti sulla SS1 Aurelia al momento, il
traffico derivato dall’impianto avrà impatto sulla componente traffico, ma non tale da pregiudicare
il normale scorrimento della viabilità ordinaria.
60
13. INDICAZIONI PER L’IMPIANTO ESISTENTE DURANTE LA
REALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO
- L’area dove attualmente vengono trattate le alghe, di proprietà del Commissario Delegato, ha una
superficie di circa 7790 mq, è delimitata mediante recinzione costituita da rete metallica plastificata,
è presente un unico accesso dalla strada vicinale di Patanella con cancello avente larghezza di circa
5,00 m.
All’interno di tale area è presente un edificio ed altri manufatti minori di seguito descritti.
L’edificio esistente, dove vengono stoccate e messe ad essiccare le alghe, è ubicato all’interno
dell’area, ha dimensioni in pianta di 30,20x37,00 m ed altezza in gronda di 5,60 m, suddiviso
internamente in quattro settori ciascuno di larghezza 9,00 m e lunghezza di 24,50 m, per ogni settore
è presente un’apertura per accedervi all’interno di dimensioni 4,00x4,60(h) m.
E’ realizzato con struttura in acciaio zincata fissata ad un muro perimetrale in c.a. di altezza 1,20 m
e spessore 0,20 m, l’attuale telaio è costituito da dritti a sezione rettangolare di dimensioni 60x100
mm in acciaio, disposti ad una distanza l’uno dall’altro di 1,50 m; da tubolari orizzontali a sezione
rettangolare di dim. 30x50 mm in acciaio disposti ad una distanza l’uno dall’altro di 1,00 m circa e
da tiranti incrociati. L’edificio risulta coperto, la struttura della copertura è sempre in acciaio zincata
e forma quattro falde, ciascuna in corrispondenza di un settore, l’altezza massima al colmo è di circa
7,40 m.
Il tamponamento perimetrale e la copertura sono costituiti da pannelli in vetroresina, fissati alla
struttura.
All’interno dell’area sono presenti altri manufatti minori, di seguito descritti:
- pozzetto di sollevamento percolato: trattasi di pozzetto interrato avente dimensioni interne di
2,60x3,00x 1,60(h) m, coperto con soletta in c.a. avente spessore di 20 cm; all’interno del quale
sono alloggiate n. 2 pompe di sollevamento percolato;
- vasca di stoccaggio percolato di dimensioni in pianta 21,20x5,60 m, interrata, posta nell’angolo
sud dell’impianto;
- bacino: trattasi di basamento in c.a. avente dimensioni 11,55x10,60 m, perimetrata da muretto in
c.a. avente spessore di circa 20 cm ed altezza di circa 100 cm, con passaggio sul lato piazzale;
- serbatoio di accumulo acqua in vetroresina da 15.000 lt;
- box servizi.
La viabilità interna è pavimentata in conglomerato bituminoso relativamente alle superfici intorno
all’edificio, la zona in prossimità dell’ingresso è realizzata invece con pavimentazione industriale in
61
c.a. lisciata superficialmente al quarzo.
Le alghe essiccate sono state accumulate in apposite vasche. Sono presenti n. 3 vasche realizzate nel
2004, affiancate l’una all’altra: la prima vasca ha un volume utile di circa 8.000 mc all’interno della
quale sono stoccate alghe miscelate con sabbia; la seconda vasca ha un volume utile di circa 7.000
mc all’interno della quale sono stoccate alghe; la terza vasca vasca ha un volume utile di circa 2.000
mc all’interno della quale sono stoccate alghe.
Con il progetto relativo a “Interventi di adeguamento ambientale dell’impianto provvisorio di
trattamento delle biomasse algali” si prevede di realizzare una quarta vasca a fianco di quella
attualmente in fase di riempimento (vasca n. 3); la quarta vasca avrà un volume utile di circa 4.000
mc e verrà riempita con alghe.
Tutte le vasche sono rese impermeabile mediante la stesura di telo impermeabilizzante in hpde,
sopra di esso è inoltre realizzato un sottofondo di drenaggio per le alghe costituito da una stesura sul
fondo vasca di circa 10 cm di sabbia e di circa 20 cm di pietrisco granulare di cava pezzatura 20/40.
Nel punto più fondo di ciascuna vasca è presente un pozzetto di drenaggio con pompa immersa per
il sollevamento del percolato.
Per le parti impiantistiche previste negli “Interventi di adeguamento ambientale dell’impianto
provvisorio di trattamento delle biomasse algali” per la loro consistenza e caratteristiche tecniche si
rimanda alle allegate Relazione generale, Relazione specialistica e Specifiche elettromeccaniche,
tali interventi saranno completati nei primi mesi dell’anno 2012; trattasi pertanto di impianti nuovi
in ottimali condizioni di manutenzione.
- Con gli interventi del presente prospetto vengono ampliate le aree attualmente disponibili,
passando dagli attuali 7790 mq a circa 44.500 mq, con edifici e parti coperte per circa 12.000 mq, di
cui una parte a tettoia per circa 1.350 mq per lo stoccaggio delle terre selezionate, delle terre
prodotte, e del fertilizzante come rilevabile dalla planimetria di prospetto Tav. 2.5 Tutte le aree
vengono utilizzate per specifici fini impiantistici, funzionali agli impianti ed alle attività, di
creazione di opere a verde e di mitigazione impatto ambientale etc, pertanto non si hanno zone
dismesse.
- Come rilevabile dagli elaborati grafici Tav. 2.5 - Planimetria stato di progetto, lo svolgimento
prevalente delle attività, edilizie e successivamente impiantistiche, avviene sul lato sud ed est
rispetto all’edificio esistente.
62
Le modalità gestionali di trattamento alghe e percolato così come previste nel prospetto “Intervento
di adeguamento ambientale dell’impianto provvisorio” possono continuare tranquillamente in
quanto tutte le fasi di movimentazione alghe sia in ingresso che in uscita dal trattamento avviene dal
lato nord.
Gli impianti previsti nel citato “Intervento di adeguamento ambientale dell’impianto provvisorio”
sono appoggiati a terra sulla soletta dell’edificio, pertanto quando la struttura in acciaio ed il
tamponamento in vetroresina saranno smontati non si avranno ripercussioni sulla funzionalità degli
impianti, almeno di piccole interferenze locali che possono essere agevolmente risolte senza
arrecare pregiudizio alle funzionalità degli impianti.
D’altra parte si ipotizza che lo smontaggio dell’edificio e la realizzazione di quello di nuova
costruzione interessante l’area possa avvenire in un periodo dell’anno in cui non è effettuata la
raccolta delle alghe.
Dal punto di vista degli accessi sarà gestito il transito attraverso l’unico cancello esistente, ponendo
adeguata segnaletica di indicazione e separazione del flusso dei mezzi relativi alle attività gestionali
da quelle di cantiere; a tal fine saranno delimitate le aree afferenti agli aspetti gestionali del
trattamento delle alghe da quelle residue di cantiere.
Il soggetto che gestirà il trattamento delle alghe e del percolato, sarà il concessionario stesso, infatti
è previsto che a partire dalla data di sottoscrizione del contratto di concessione, inizi fin da subito la
gestione provvisoria dell’impianto esistente completo degli “Intervento di adeguamento ambientale
dell’impianto provvisorio”; tale modalità permette di organizzare più agevolmente le fasi gestionali
e quelle di cantiere,potendo così agevolmente risolvere le eventuali problematiche che si dovessero
manifestare.
63
RELAZIONE GENERALE
Indice
1. PREMESSA .....................................................................................................2
2. CRITERI PROGETTUALI...............................................................................3
3. IMPIANTO DI TRATTAMENTO ALGHE ......................................................5
4. IMPIANTO DI TRATTAMENTO PERCOLATO............................................8
5. SOLLEVAMENTI FINALI ............................................................................. 12
5.1.
5.2.
SOLLEVAMENTO DEL PERCOLATO TRATTATO .......................................................12
SOLLEVAMENTO ACQUE SALINE ..............................................................................12
6. VASCA DI STOCCAGGIO PROVVISORIO ALGHE................................. 13
7. INTERVENTI DI INTERCONNESSIONE .................................................... 14
8. DESCRIZIONE DELLE OPERE CIVILI INTERNE ALL’IMPIANTO
ESISTENTE .................................................................................................. 15
8.1.
8.2.
8.3.
STAZIONE DI SOLLEVAMENTO ACQUE SALINE E PERCOLATO ..............................16
INTERVENTI EDIFICIO ESISTENTE .............................................................................16
SOTTOSERVIZI ..............................................................................................................17
9. ASPETTI GEOLOGICI ................................................................................. 19
10. IMPATTI AMBIENTALI ................................................................................ 19
10.1. ASPETTI ACUSTICI ........................................................................................................19
10.1.1.
10.1.2.
Impatti in fase di cantiere .........................................................................................................21
Impatti in fase di esercizio........................................................................................................22
10.2.
10.3.
10.4.
10.5.
10.6.
ASPETTI ENERGETICI ..................................................................................................23
CONSUMI IDRICI ...........................................................................................................23
EMISSIONI IN ARIA .......................................................................................................24
SCARICHI IDRICI ...........................................................................................................24
MINIMIZZAZIONE DEGLI IMPATTI NEL SITO DI INTERVENTO IN FASE DI
CANTIERE ......................................................................................................................24
10.7. GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO .........................................................25
10.8. GESTIONE DEI MATERIALI DA DEMOLIZIONE ........................................................26
10.9. GESTIONE IMPIANTI....................................................................................................26
11. LOCALIZZAZIONE CATASTALE E DISPONIBILITA’ DELLE AREE.... 27
12. TEMPISTICA ESECUZIONE LAVORI........................................................ 27
13. QUANTIFICAZIONE ECONOMICA ............................................................ 27
1
1.
PREMESSA
Nella situazione attuale le alghe raccolte in laguna con specifiche imbarcazioni vengono portate a
terra in appositi punti della laguna ed inoltre vengono raccolte con gli sgrigliatori posti sul canale in
uscita dalla laguna. Tutta la raccolta algale viene trasportata con mezzi su gomma fino alla località
Patanella dove le alghe vengono stoccate e messe ad essiccare in apposito edificio coperto di
dimensioni in pianta di 30,20x37,00 m ed altezza in gronda di 5,60 m, suddiviso internamente in
quattro settori ciascuno di larghezza 9,00 m e lunghezza di 24,50 m.
All’interno dell’edificio nelle apposite quattro baie presenti le alghe subiscono un processo di
sgocciolamento ed essiccamento mediamente della durata di circa 15-20 giorni, a rotazione su ogni
baia, dopodiché vengono caricate su camion e trasportate nelle immediate vicinanze dove sono
presenti delle vasche di stoccaggio provvisorio realizzate con varie tempistiche che risultano
completamente riempite e coperte con terreno nel quale è insediata vegetazione tipica del luogo.
E’ attualmente in fase di ricoprimento una ultima vasca avente lunghezza di circa 98,00 m,
larghezza variabile da 23,00 a 10,00 m circa e profondità variabile da 1,60 a 2,20 m circa.
Dalle vasche riempite, da quella in fase di riempimento e dalle fasi di sgocciolamento si origina del
percolato che viene convogliato e raccolto in un pozzetto di sollevamento percolato, le quantità di
percolato sono di circa 8000 m3/anno; attualmente il percolato viene pompato dal pozzetto di
sollevamento mediante conduttura in polietilene che corre interrata nella strada di accesso
all’impianto che recapita alla rete fognaria alla stazione SP14 (Campolungo); la quantità di
percolato inviata è quantificata con apposito misuratore di portata di tipo elettromagnetico.
Con le pompe presenti nel pozzetto percolato è inoltre possibile, operando manualmente sulle
valvole installate sulle tubazioni di mandata, alimentare la vasca di stoccaggio percolato che
funziona da polmone quando la quantità di percolato prodotta è superiore a quella che giornalmente
viene inviata in fognatura, mediamente 30-50 mc/giorno (nel periodo di raccolta alghe), dalla vasca
di accumulo viene rialimentato il pozzetto di pompaggio.
Il percolato presenta caratteristiche variabili in funzione della stagionalità e delle condizioni
metereologiche, infatti in caso di precipitazioni piovose si ha un incremento di produzione in
considerazione che è presente una vasca in fase di riempimento.
Le attuali modalità di gestione e messa a dimora delle alghe e l’invio del percolato con le attuali
caratteristiche alla fognatura sono possibili in considerazione delle deroghe alla vigente normativa
che sono attribuite al Commissario Delegato.
2
2.
CRITERI PROGETTUALI
Gli interventi in progetto sono finalizzati ad adeguare alle vigenti normative l’esistente impianto
dalla data della loro ultimazione fino a che non sarà realizzato e messo in esercizio l’intervento
complessivo identificato come “impianto di trattamento delle biomasse algali per la loro
valorizzazione mediante produzione di terreni artificiali ed energetica”.
Gli aspetti ambientali che necessitano di interventi sono quelli relativi al percolato prodotto dalle
alghe nonché allo stoccaggio delle alghe, collocate in opportune vasche impermeabilizzate.
Per quanto riguarda il percolato questo viene attualmente inviato mediante stazione di pompaggio
alla rete fognaria, con recapito alla stazione SP14 Campolungo, che adduce all’impianto di
depurazione di Terrarossa.
Il percolato si origina sia dalle fasi di stoccaggio e movimentazione delle alghe all’interno
dell’edificio, sia dal drenaggio delle vasche impermeabilizzate; i dati storici disponibili indicano in
circa 8000 m3/anno il quantitativo di percolato prodotto;ovviamente caratterizzato oltre che dal
carico inquinante di tipo biologico anche da una elevata salinità.
Attualmente il percolato è caratterizzato da carichi inquinanti superiori a quelli previsti per
l’accesso in pubblica fognatura e pertanto tale attività è possibile in virtù delle deroghe possedute
dal Commissario Delegato; in condizioni ordinarie devono essere rispettati i limiti di accettabilità in
pubblica fognatura secondo quanto riportato nel DLgs 152/06 Tab. 3 Allegato 5 e s.m.i., nel
regolamento di autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura dell’Autorità ATO 6 - Ombrone e
del concessionario, gestore del servizio di fognatura e depurazione, Integra Concessioni s.r.l..
Il criterio fondamentale degli interventi previsti per l’impianto provvisorio è quello di realizzare
delle opere che siano comunque già previste nel progetto generale, in maniera tale da contenere il
più possibile i costi ed inoltre di rendere l’impianto provvisorio autorizzabile in regime ordinario sia
per quanto riguarda lo scarico del percolato in pubblica fognatura sia per le modalità di stoccaggio
provvisorio delle alghe.
Occorre pertanto intervenire in tema di trattamento del percolato ma anche direttamente sulle alghe
in arrivo dalla raccolta in maniera da separare fin da subito la componente salina.
Inoltre per la esecuzione degli impianti si prevede di realizzare sostanzialmente interventi
impiantistici, all’interno dell’esistente edificio senza quindi creare impatti conseguenti a nuove
edificazioni o quanto altro.
In analogia a quanto previsto nel progetto generale si ritiene opportuno eseguire i seguenti
interventi:
3
- Impianto di lavaggio e triturazione alghe potenzialità 6 t/h (con le caratteristiche previste nel
progetto generale) finalizzato a separare la componente salina ed ottenere delle alghe con bassa
presenza salina, triturate, pronte al successivo utilizzo secondo le previsioni del progetto
generale, una volta che saranno realizzati tutti gli impianti previsti; detto impianto è integrato
con una sezione di trattamento chimico-fisico potenzialità 1mc/h con punte fino a 3 mc/h per
abbattere il carico del percolato prima dell’invio alla pubblica fognatura.
Gli impianti vengono realizzati e ubicati come previsto nel progetto generale utilizzando una
parte dell’esistente edificio.
- Realizzazione di sollevamento separato delle acque saline da recapitare a mare con la rete sud
alla stazione S3B, dal percolato da inviare alla rete fognaria, alla stazione S3A, che adduce
all’impianto di depurazione di Terrarossa.
- Le alghe vengono attualmente stoccate in vasche impermeabilizzate, al momento è presente e
disponibile in parte la vasca n. 3; che con la produzione di alghe annua sarà completata entro la
metà del prossimo anno; al massimo si può pensare di arrivare a fine 2012.
Necessita pertanto realizzare una nuova vasca che permetta di stoccare separatamente le alghe
trattate e cautelativamente di coprire almeno 3 anni con volume geometrico di invaso circa 4000
m3, (che aumenta tenendo conto dell’andamento della colmata superiore da realizzare in fase di
riempimento).
La nuova vasca sarà realizzata in adiacenza alla vasca n. 3 attualmente in fase di riempimento, e
con le stesse modalità ed impermeabilizzazioni del fondo.
Lo stoccaggio si configura come R13, secondo quanto previsto dall’Allegato C della Parte
Quarta del DLgs 152/2006 e s.m.i., e pertanto può avere una durata fino a 3 anni, valore
temporale idoneo alla realizzazione e messa in esercizio dell’impianto generale; con l’esercizio
dello stesso le alghe presenti in tutte e quattro le vasche, saranno rimosse ed avviate al
trattamento e quindi sarà ripristinata l’area.
- Implementazione del sistema di pompaggio attualmente presente con installazione di numero due
pompe di alimentazione dell’impianto di trattamento percolato o in alternativa della nuova
stazione di sollevamento per inviare il percolato trattato alla rete fognaria stazione S3A.
- Collegamento tra l’impianto di Patanella e la stazione S3A/S3B con tubazioni provvisorie:
- n. 1 in Pead DN 90 PN 10 per l’invio alla stazione S3A dei percolati trattati;
- n. 2 in Pead DN 125 PN 10, uno per l’approvvigionamento idrico, costituito da acqua
prelevata dalla rete di riutilizzo delle acque depurate dell’impianto di Terrarossa e fornite
dal concessionario, Integra Concessioni s.r.l., conformemente a quanto previsto dal D.M.
4
185/03 e s.m.i., con la sola deroga per i cloruri e l’altra per l’invio alla stazione S3B delle
acque saline da recapitare a mare.
Le tubazioni vengono posate in parte interrate ma prevalentemente sul fondo della laguna e
posate in opera con specifiche modalità come più avanti descritto.
La scelta del percorso che sviluppa circa 1930 m è dovuta al fatto di accorciarlo in maniera
significativa rispetto a quello previsto nel progetto generale che tra l’altro passa all’interno
dell’area ex-SITOCO (sviluppo previsto circa 5000 m), e la soluzione prevista presenta una
notevole semplicità di esecuzione.
Il costo di questo intervento per la tubazione provvisoria non può essere recuperato nel progetto
generale.
- La realizzazione dei nuovi impianti comporta un aumento della potenza elettrica, rispetto a
quello ad oggi disponibile da Enel in BT pari a 20 kW, si prevede necessario un potenziamento
di potenza di 70kW.
3.
IMPIANTO DI TRATTAMENTO ALGHE
Per quanto riguarda le alghe si prevede di effettuare dei trattamenti di lavaggio e triturazione,
peraltro già previsti anche nel progetto generale, con l’obiettivo di ottenere delle alghe alle quali è
eliminata la componente salina, nonché i residui grossolani e sabbiosi, sono inoltre triturate per
facilità di movimentazione messa a dimora con successivo riutilizzo per i trattamenti con le opere
impiantistiche nel progetto generale.
Le alghe tal quali raccolte dalla laguna sono mediamente quantificabili in circa 10.000 t/anno e
presentano la seguente composizione:
-
alghe: 94 % in peso
-
residui grossolani e conchiglie: 1% in peso
-
residui di sabbie, limo e argille: 5% in peso.
Le operazioni principali per rendere l’alga riutilizzabile per i processi previsti nel progetto generale
sono:
a) eliminazione dei corpi solidi come conchiglie, ghiaie, sabbie;
b) eliminazione della salinità delle alghe in particolare cloruri e solfati;
c) triturazione delle alghe una volta eliminata la salinità, per rendere le stesse in condizione di
essere lavorate per la produzione energetica e la produzione di fertilizzanti.
5
In relazione ai quantitativi derivanti dalla raccolta si prevede di effettuare un trattamento su una
linea avente una potenzialità di 6 t/h con funzionamento su turno giornaliero 8-10 ore.
Il fabbisogno di acqua di lavaggio è quantificabile in 1,6-1,8 m3/t di alga trattata (6 t/h) pertanto si
ipotizza un utilizzo di 10 m3/h di acqua ottenuta dalla rete di riutilizzo delle acque trattate presso
l’impianto di depurazione di Terrarossa.
Le alghe sono immagazzinate nell’edificio in apposite baie, prevalentemente lo stoccaggio avviene
dalla baia dove si trova la tramoggia di carico; l’altra baia viene utilizzata come stoccaggio
aggiuntivo in caso di necessità. Le alghe sono caricate dall’operatore, con un mezzo d’opera, nella
tramoggia di ricevimento prodotto (NT1). La tramoggia è montata su celle di carico per controllare
e registrare la quantità di prodotto che entra in lavorazione, la portata di alimentazione, fino ad un
massimo di 6 t/h è impostabile da PLC; il nastro (NT1) è dotato di motore con inverter per poter
regolare la velocità di avanzamento e quindi la portata.
Il nastro (NT1) carica un seguente nastro elevatore e dosatore (NT2) che provvede a regolare
l’afflusso del materiale alle fasi di trattamento; tale nastro scarica sul nastro di collegamento (NT3)
che alimenta costantemente la prima lavatrice del tipo a tamburo (LAV1).
La prima fase di lavaggio delle alghe ha lo scopo di rimuovere le parti grossolane che possono
essere incorporate nel materiale, ad esempio le conchiglie, e la sabbia; tale operazione è effettuata
in una lavatrice a “Tamburo” (LAV1). La macchina è dotata di pompe interne che provvedono al
ricircolo dell’acqua di lavaggio e allo scarico periodico della torbida, che si forma nelle due vasche
di raccolta, verso le fasi di vagliatura (VBR1) ed equalizzazione (S5).
L’acqua necessaria al lavaggio è rifornita dallo scarico della seconda lavatrice (LAV2).
Le alghe, dopo questo primo trattamento di lavaggio sono raccolte sul nastro di collegamento (NT4)
e con esso conferite nella seconda lavatrice (LAV2).
Questa macchina è del tipo a “Borbottaggio” e ha la funzione di rimuovere la salinità dal materiale.
Il prodotto lavato è raccolto dal nastro posto all’estremità della macchina e che ha anche la funzione
di sgocciolare le alghe appena lavate.
Le acque saline che si producono durante il lavaggio vengono inviate alla lavatrice a Tamburo, per
essere utilizzate per il lavaggio del materiale grossolano, con un sistema di recupero acqua di
lavaggio in contro corrente che permette di recuperare dopo l’utilizzo tutta l’acqua immessa nella
vasca di lavaggio e nella lavatrice a tamburo
L’operazione di recupero in contro-corrente avviene tramite sonde di livello posizionate nelle
lavatrici e l’apertura di una valvola automatica; la modalità descritta permette di ottenere un
ottimale consumo di acqua.
6
Il prodotto proveniente dalla lavatrice a “Borbottaggio”, sgocciola sul suo nastro estrattore, arriva al
nastro di scarico (NT 5) alla cui sommità è montata una taglierina a dischi (TR 1) che provvede a
ridurre in piccola pezzatura le alghe.
Il nastro è montato con un’inclinazione, per poter avere uno spazio libero sotto taglierina di almeno
H=1500 mm per permettere la rimozione del materiale trinciato da parte degli operatori con un
mezzo d’opera.
Il materiale cade a terra in apposita baia di stoccaggio e da questa caricato su camion e trasportato e
scaricato nella vasca di stoccaggio provvisorio.
Le acque derivanti dal ciclo di lavaggio delle alghe, dopo aver subito appositi trattamenti, vengono
raccolte, pompate e collettate con una nuova tubazione in pead DN125 PN10, posta in parte
interrata ed in parte sul fondo della laguna, alla stazione S3B che recapita a mare, pertanto l’acqua
di lavaggio rispetta i limiti di scarico previsti dalla Tab. 3 dell’Allegato 5 del DLgs 152/06 e s.m.i.
con scarico in ricettore marino.
I trattamenti previsti sulle acque di lavaggio prevedono una prima fase di separazione dei residui
grossolani (e conchiglie) mediante vibrovaglio, successivamente una equalizzazione in apposita
vasca che risulta equipaggiata di soffiante (80 Nmc/h) e rete di distribuzione e insufflaggio ossigeno
(n. 12 diffusori da portata ciascuno di circa 6 Nmc/h), alla vasca è possibile addurre anche il
percolato trattato, laddove esso presenti caratteristiche di elevata salinità e medio/basso carico
organico, tale che con i trattamenti successivi previsti permette di rispettare i limiti di scarico in
acque superficiali. La ossidazione con aria permette da un lato un certo abbattimento della
componente biologica e dall’altro il mantenere in sospensione eventuali residui sabbiosi a piccola
granulometria.
La fase successiva di decantazione avviene in un sedimentatore a pacchi lamellari potenzialità 13
mc/h con velocità ascensionale inferiore a 0,5 m/h. Le acque di lavaggio vengono preventivamente
addizionate di polielettrolita preventivamente preparato in apposito polipreparatore della
potenzialità di 1500 l/h. I fanghi contenenti residui sabbiosi, quantificati in 2 m3/h al 15%, vengono
stoccati e scaricati nella fognatura che trasporta il percolato trattato che adduce al sollevamento per
l’invio alla stazione S3A ed al trattamento all’impianto di depurazione di Terrarossa; in alternativa è
possibile lo stoccaggio in apposito serbatoio dal quale il fango sarà inviato all’impianto di
trattamento sedimenti previsto nel progetto generale, oppure allontanato con autobotte.
L’acqua di lavaggio viene ulteriormente trattata mediante filtrazione su sabbia e su carboni attivi
mediante due unità, di cui una di riserva all’altra, di potenzialità ciascuna di 12 m3/h che
garantiscono una acqua in uscita dal processo tale da essere scaricata a mare, con abbattimento di
COD fino a 500 mg/l.
7
Pertanto le acque di scarico del processo di lavaggio e triturazione alghe sono adeguatamente
trattate prima di poter essere scaricate avendo come ricettore la condotta con scarico a mare
(Stazione S3B) e pertanto rispettando i limiti di scarico in acque superficiali di cui alla Tab. 3
dell’Allegato 5 del DLgs 152/06 e s.m.i..
A maggior chiarimento di quanto esposto si rimanda anche agli elaborati grafici tav. 3.7 - Schema a
blocchi, tav. 3.8 - P&I, tav. 3.10 - Edificio - Opere elettromeccaniche, tav. 3.11 - Impianto
trattamento alghe - Viste e particolari; tav. 3.13 - Impianti - Particolari tubazioni.
4.
IMPIANTO DI TRATTAMENTO PERCOLATO
Il percolato prodotto dalle alghe si origina attualmente durante la fase di stoccaggio nelle baie
dell’edificio per sgocciolamento dell’ammasso e poi successivamente dalle vasche di stoccaggio; le
caratteristiche di detto percolato sono molto variabili dipendendo da diversi fattori.
Di seguito si riporta una caratterizzazione:
- certificato n. 460/07:
SST 587 mg/l COD 979 mg/l
N-NH4 38,8 mg/l
P 78,3 mg/l
- certificato n. 458/07:
SST 381 mg/l COD 573 mg/l
N-NH4 11,4 mg/l
P 36,4 mg/l
- certificato n. 459/07:
SST 1215 mg/l COD 3220 mg/l
N-NH4 700 mg/l
P 61,8 mg/l
- certificato n. C/DP/0138/10: SST 114 mg/l COD 2426 mg/l
N-NH4 67,9 mg/l
P 3,6 mg/l
Nella soluzione progettuale di adeguamento ambientale, si prevede di effettuare il trattamento di
lavaggio e triturazione appena le alghe arrivano all’impianto, o comunque con tempo di attesa
molto contenuto, al più 1-2 giorni, fatto questo che elimina sostanzialmente il percolato dovuto alla
fase di sgocciolamento.
Inoltre le alghe, lavate e triturate, messe a dimora in apposita nuova vasca di stoccaggio provvisorio
(V4), produrranno molto meno percolato e comunque sarà un percolato nel quale non sarà
significativamente presente la componente salina.
Le esistenti vasche di accumulo delle alghe continueranno a produrre percolato, si evidenzia che
una solamente è ancora in fase di ricoprimento a cielo aperto, soggetta quindi alle precipitazioni
meteoriche, e che dovrà quanto prima essere dotata di protezione impermeabilizzante.
Nel progetto generale è previsto che tutte e quattro le vasche di stoccaggio provvisorio, le tre
esistenti e quella da realizzare con il presente progetto, siano svuotate dal contenuto di alghe, per il
successivo trattamento nell’impianto, demoliti gli argini e la viabilità e smantellate le infrastrutture
ripristinando il piano del terreno originario prima della realizzazione delle vasche.
8
Alla fine del percorso, con l’impianto complessivo realizzato, è pertanto da prevedere che il
percolato si riduca praticamente a valori ridottissimi; pertanto l’impianto di trattamento del
percolato previsto nel presente intervento deve sostanzialmente svolgere le proprie attività, dalla sua
realizzazione fino a quando una volta realizzato l’intervento complessivo non siano state rimosse le
alghe dalla vasche di stoccaggio provvisorio.
Pertanto il percolato deve subire uno specifico trattamento con l’obiettivo di raggiungere i limiti di
scarico in pubblica fognatura di cui alla tab. 3 dell’allegato 5 del DLgs 152/06 e s.m.i., secondo
quanto previsto dal Regolamento di autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura dell’autorità di
ATO 6 - Ombrone, nonché dal concessionario Integra Concessioni s.r.l. gestore della rete fognaria e
del depuratore di Terrarossa, in quanto si prevede con nuova stazione di sollevamento di collettarlo
con apposita tubazione in pead DN 90 PN10, posta in parte interrata ed in parte sul fondo lagunare,
fino alla stazione di sollevamento S3A e da questa, tramite la rete fognaria, all’impianto di
depurazione di Terrarossa.
Lo scarico si configura come scarico industriale che deve essere autorizzato dal gestore del servizio
di fognatura e depurazione in relazione alle caratteristiche chimico-fisiche del refluo ed alla sua
quantità in relazione alla capacità depurativa residua dell’impianto di depurazione di Terrarossa, il
quale presenta la capacità residua necessaria per poter trattare il percolato come sopra caratterizzato.
La procedura indicata è già stata effettuata per altri scarichi industriali di soggetti presenti nell’area
di raccolta del sistema fognario.
Il percolato scaricato, pari a massimo 50 m3/giorno (con valori medi intorno a 35 m3/giorno), deve
rispettare i seguenti valori:
Materiali solidi totali = 1500 (*) mg/l
COD
= 5000 mg/l
BOD5
= 2500 mg/l
NH4
= 150 mg/l
Tensioattivi
= 3 mg/l
Fosforo
= 30 mg/l
Cloruri
= 5000 mg/l
Solfati
= 2000 mg/l
Tutti gli altri parametri dovranno essere nei limiti di cui alla Tab. 3 dell’All. 5 del DLgs 152/2006 e
s.m.i..
9
(*) Il valore indicato potrà essere superato in occasione di scarichi di residui sabbiosi dal processo
di lavaggio alghe, per tali fasi si può raggiungere un valore di 20 g/l, tale situazione sarà superata
con la realizzazione del progetto generale.
In considerazione della variabilità quantitativa e qualitativa del percolato nel tempo e dei limiti allo
scarico sopra indicati, si prevede di effettuare un processo di trattamento chimico fisico anche con
la possibilità di inviare il percolato in uscita dal trattamento alla linea trattamento acque della
sezione di trattamento alghe.
Pertanto l’impianto di trattamento percolato può operare nelle seguenti situazioni:
a) trattamento chimico-ficiso con recapito alla pubblica fognatura (stazione S3A);
b) se e quando le caratteristiche del percolato saranno migliorate , tale da renderlo compatibile
con lo scarico alla pubblica fognatura (stazione S3A), non sarà effettuato il trattamento e
avverrà solamente la fase di pompaggio;
c) se e quando le caratteristiche del percolato, saranno migliorate tale da renderlo compatibile
con i trattamenti previsti per la linea di lavaggio acque della sezione di trattamento alghe,
questo sarà inviato, tutto o in parte, alla vasca di equalizzazione (S5).
Il processo chimico-fisico, dimensionato su una portata idraulica di 3 m3/h operando in
continuo, prevede:
a) una prima sezione di trattamento con cloruro ferrico al 40%, in serbatoio in vetroresina (S1)
del volume di 3 mc, con tempo di permanenza di 60 minuti, ed un dosaggio variabile di
cloruro ferrico fino ad un massimo di 9 l/h, nello specifico il trattamento è finalizzato
all’abbattimento del COD e del fosforo.
Il quantitativo di cloruro ferrico è proporzionale alla portata di trattamento.
In considerazione che il percolato in ingresso presenta in PH di 7,8÷7,9 si ha una leggera
riduzione dello stesso fino a 7,0÷7,2 (valore che varia in funzione del dosaggio di Fe Cl3).
In alternativa al cloruro ferrico, qualora non vi sia la necessità di abbattere il fosforo, si
prevede di utilizzare il PAC (policloruro di alluminio), utilizzando in tal caso, la linea di
dosaggio del cloruro ferrico;
b) una seconda sezione di neutralizzazione con utilizzo di soda al 30%, in serbatoio in
vetroresina (S2) del valore di 3 mc, con un tempo di permanenza di 60 minuti, ed un
dosaggio variabile di soda fino ad un massimo di 9 l/h.
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Il serbatoio (S2) è equipaggiato con misura di PH (PH1) che permette di impostare il PH
della reazione che viene fissato a 8,8 (max 9,00), in tale situazione si ha la precipitazione
completa dei metalli presenti, sotto forma di idrossidi.
Il Phmetro comanda il quantitativo di soda da inserire nel processo;
c) una terza sezione di sedimentazione con utilizzo di polielettrolita, in serbatoio in vetroresina
(S3) del volume di 3,54 mc, con un tempo di permanenza di circa 70 minuti ed un dosaggio
di polielettrolita liquido anionico di tipo commerciale al 5‰, effettuato proporzionalmente
alla portata di trattamento fino ad una portata massima di 9 l/h.
Nella sezione di trattamento delle acque derivanti dal lavaggio delle alghe è presente una
apposita apparecchiatura di polipreparazione (Poly 1) della potenzialità di 1500 l/h, in caso
di necessità potrà essere effettuato un collegamento provvisorio con la stessa per alimentare
la cisternetta di stoccaggio.
Lo scarico del materiale sedimentato può avvenire direttamente in fognatura dalla parte
inferiore conica del serbatoio, oppure mediante una valvola su un attacco per autobotte (o
all’occorrenza per una unità mobile di disisdratazione); una volta realizzato il progetto
generale il fango sarà inviato al trattamento nella apposita sezione dello stesso;
d) una quarta sezione di stoccaggio ed accumulo in serbatoio in vetroresina (S4) del volume di
3 m3, dal serbatoio per troppo pieno avviene lo scarico in fognatura al sollevamento con il
recapito finale alla stazione S3A; in alternativa mediante pompaggio (PC4) è possibile
alimentare la vasca di equalizzazione (S5) dell’impianto di trattamento delle acque di
lavaggio delle alghe.
A maggior chiarimento di quanto sopra esposto si rimanda agli elaborati grafici tav. 3.7 - Schema a
blocchi; tav. 3.8 - P&I; tav. 3.10 - Edificio - Opere elettromeccaniche; tav. 3.12 - Impianto
trattamento percolato - Viste e particolari; tav. 3.13 - Impianti - Particolari tubazioni.
11
5.
SOLLEVAMENTI FINALI
5.1. Sollevamento del Percolato Trattato
La vasca è alimentata dalla rete fognaria interna che raccoglie lo scarico di fondo di tutti i serbatoi
dell’impianto di trattamento del percolato, dal troppo pieno del serbatoio di accumulo e dallo
scarico dei controlavaggi dei filtri dell’impianto di trattamento acque del lavaggio alghe.
Essa è dotata di due pompe centrifughe sommergibili (PC 5 – 6) che funzionano una di scorta
all’altra e di tre sonde di livello, minimo (LLVD), medio (MLVD) e massimo(HLVD); ciascuna
pompa ha una portata massima di 9 m3/h.
Quando il livello sale fino a toccare il medio livello, una pompa si accende e si spegne quando il
livello scende sotto il minimo. Nel caso in cui il livello salga ancora fino a toccare la sonda di
massimo sarà emesso un allarme affinché l’operatore possa intervenire in loco e sarà dato il
comando di spegnimento alle pompe PV che alimentano l’impianto di trattamento del percolato. In
questo caso il consenso al funzionamento si ripristinerà quando il livello sarà sceso sotto la soglia di
medio.
Il misuratore sulla linea di mandata delle pompe (FIT 2) provvederà alla visualizzazione della
misura istantanea di portata con l’uscita in corrente 4-20 mA e alla totalizzazione (giornaliera e
mensile) del percolato trattato inviato alla depurazione con l’uscita impulsiva.
Sul collettore di mandata delle pompe è collegata una linea di acqua di servizio per il flussaggio
della tubazione di mandata; essa è comandata da un’elettrovalvola (EV 1) che ha un tempo di
apertura ed uno di chiusura impostabili sul PLC, tale precauzione è adottata al fine di prevenire
intasamenti della tubazione a causa dell’accumulo di sedimenti presenti nel liquido pompato.
Anche sulla linea dell’acqua di servizio è installato un misuratore di portata (FIT 4) che provvederà
alla visualizzazione della misura istantanea di portata con l’uscita in corrente 4-20 mA e alla
totalizzazione (giornaliera e mensile) dell’acqua utilizzata per il flussaggio con l’uscita impulsiva.
5.2. Sollevamento Acque Saline
La vasca è alimentata dallo scarico di acqua depurata proveniente dall’impianto di trattamento
acque del lavaggio alghe.
Essa è dotata di due pompe centrifughe sommergibili (PC 7 – 8) che funzionano una di scorta
all’altra e di tre sonde di livello, minimo (LLVM), medio (MLVM) e massimo(HLVM), ciascuna
pompa ha una portata massima di 15 m3/h.
12
Quando il livello sale fino a toccare il medio livello, una pompa si accende e si spegne quando il
livello scende sotto il minimo. Nel caso in cui il livello salga ancora fino a toccare la sonda di
massimo sarà emesso un allarme affinché l’operatore possa intervenire in loco.
Il misuratore sulla linea di mandata delle pompe (FIT 3) provvederà alla visualizzazione della
misura istantanea di portata con l’uscita in corrente 4-20 mA e alla totalizzazione (giornaliera e
mensile) delle acque saline inviate a mare con l’uscita impulsiva.
6. VASCA DI STOCCAGGIO PROVVISORIO ALGHE
La vasca di stoccaggio provvisorio alghe verrà realizzata a fianco di quella esistente attualmente in
fase di riempimento, il tutto come rilevabile dalla tav. 3.17 - Vasca di stoccaggio alghe - Pianta e
particolari.
La vasca di stoccaggio avrà dimensioni in pianta di 99,60x20,00 m (riferiti al fondo vasca) ed una
profondità variabile da 1,60 m a 2,20 m con superficie del fondo vasca di circa 1.850,00 m e
volume utile per lo stoccaggio di circa 4.000,00 mc.
Lo scavo di sbancamento prevede una movimentazione di circa 1.700,00 mc, che in quota parte
verrà riutilizzato per la creazione degli argini, per la realizzazione dei quali verranno impiegati
1020,00 mc, la rimanenza verrà stesa nell’area intorno alle vasche.
Le attività prevedono uno scotico del piano di campagna con rimozione di rovi e piante, e lo scavo
di sbancamento. Il terreno una volta scavato verrà stoccato in prossimità dell’area di intervento,
dopo di che verrà selezionato, ripulito, vagliato e riutilizzato per la realizzazione dell’argine della
vasca di stoccaggio.
L’argine verrà realizzato per strati non superiori a 30 cm, rullato e costipati, previa la stesura della
geogriglia biorientata, fino a raggiungere le quote di progetto. In sommità dell’argine verrà creata
una pista carrabile con materiale inerte 4/7 (sp. 30 cm) e con misto granulare 0/30 (sp. 10 cm),
previa la stesura di tessuto non tessuto 250 gr/mq.
Terminata la realizzazione della vasca si procederà alla stesura sul fondo e sulle scarpate del tessuto
non tessuto 250 gr/mq e successivamente alla stesura del telo impermeabilizzante in hdpe.
Successivamente verrà effettuato il sottofondo di drenaggio per le alghe, costituito da una stesura
sul fondo vasca di circa 10 cm di sabbia e di circa 20 cm di pietrisco granulare di cava pezzatura
20/40.
Verrà inoltre realizzato il pozzetto drenaggio in cls prefabbricato di dim. 120x120x280(h) m,
all’interno del quale verrà posizionata pompa (PC1) immersa per il sollevamento del percolato al
13
sollevamento esistente.
Completano le attività la realizzazione di recinzione costituita da paletti in legno infissi nel terreno
di diam. 10 cm e rete metallica, per la delimitazione della nuova area che si riunirà con quella
esistente e la posa di cancello, avente le stesse caratteristiche della rete, sulla rampa di accesso e la
stesura del terrene in esubero nell’area circostante.
A maggior chiarimento di quanto sopra descritto si rimanda alle tavole grafiche 3.17 - Vasca di
stoccaggio alghe - Pianta e particolari e tav. 3.18 Vasca di stoccaggio alghe - Sezioni.
7. INTERVENTI DI INTERCONNESSIONE
Gli interventi consistono nella realizzazione di n. 3 tubazioni in pead (n. 2 DN 125 PN 10 condotta
acque saline e rete di riutilizzo e n. 1 DN 90 PN10 condotta percolato) di interconnessione tra
l’impianto e la stazione di sollevamento S3A/B avente una lunghezza di circa 1930 m ciascuno.
Le condotte del percolato e delle acque saline vengono rilanciate ciascuna dalle pompe ubicate nella
stazione di sollevamento (PC5-6 e PC7-8), anch’essa di nuova realizzazione e confluiscono
all’interno del pozzetto in ingresso alla stazione S3A per quanto riguarda il percolato e della
stazione S3B per quanto riguarda le acque saline; per la rete di riutilizzo verrà intercettata la linea
esistente, ubicata in prossimità della stazione S3A/B, e da qui verrà creato un nuovo stacco in pead
dn 125 pn 10 che correrà parallelo alle altre due condotte, fino a raggiungere l’impianto di
trattamento alghe; nel punto di intercettazione con la linea esistente, verrà creato un nuovo pozzetto
di dim. interne 1,50x1,50 m.
I tubi verranno posati in parte in scavo (lunghezza media di circa 630 m) ed in parte in laguna
(lunghezza 1300 m), come riportato nella tav. 3.2.
Per la realizzazione di tali condotte verranno utilizzate tubazioni in PEAD, in barre da 12 m, alta
densità PE 100 SRD 17 per condotte in pressione, a superficie liscia di colore nero con bande
coestruse di colore azzurro, in tutto rispondente alla norma UNI EN 12201 con marchio di
conformità secondo le norme UNI CEI EN 45 011 e 45004.
Relativamente alle fasi esecutive delle condotte occorre distinguere i tratti a terra e quelli in laguna;
per i tratti a terra si procederà con uno scavo a sezione ristretta per una profondità di circa 60-70
cm; il tubo verrà rinfiancato e ricoperto da strato di sabbia ricavato da terreno precedentemente
scavato e ripulito e vagliato; anche per i tratti di scavo effettuati fuori dalla sede stradale si prevede
di riutilizzare il terreno di scavo; mentre per i tratti interessati da percorrenza di mezzi e di camion,
14
si prevede di ripristinare lo scavo mediante la stesura di inerte pezzatura 4/7 per uno spessore di
circa 30 cm e la stesura di misto granulare stabilizzato pezzatura 0/30 per uno spessore di 10 cm.
La stesura dei tubi in laguna verrà effettuato nel seguente modo: la saldatura delle barre in pead da
eseguirsi testa a testa verrà eseguita a terra, la posa delle barre, mediante trascinamento, verrà
effettuata con l’utilizzo di pontile galleggiante modulare da lavoro, guidato ed indirizzato da barca
con fondo piatto di dimensioni lunghezza 5,00 m e larghezza 1,00 m e pescaggio 20 cm,
equipaggiato con motore da 25 CV. Sul pontile galleggiante verranno effettuate le giunzioni testa a
testa tra le barre e lo zavorramento dei tubi in pead mediante l’inserimento degli stessi all’interno di
tubo in cemento avente diam. 300 mm, lunghezza 1,00 m da posizionare uno ogni 4 m, il tutto come
da particolare grafico tav. 3.19 - Particolari costruttivi.
Le fasi di ingresso e uscita dei tubi dalla laguna verranno eseguite creando un argine provvisorio
intorno all’area di intervento, in modo da creare una barriera all’acqua ed intervenire all’asciutto per
eseguire il collegamento tra il tratto in scavo ed il tratto in laguna ed eseguire così il riempimento
dello scavo in prossimità della laguna.
L’inserimento dei tubi all’interno del pozzetto della stazione S3A e all’interno della vasca della
S3B, avverrà mediante realizzazione di foro con carotatrice, inserimento tubo in pead e sigillatura
del foro stesso, tali interventi sono superficiali in quanto il fondo tubo delle nuove condotte è
previsto a - 0,60 m dal piano campagna, pertanto l’intervento di inserimento tubo non va ad incidere
sulla attività della stazione di sollevamento esistente.
A maggior chiarimento di quanto sopra descritto si rimanda alle tavole grafiche 3.2 - Planimetria
generale e tav. 3.19 - Particolari costruttivi.
8. DESCRIZIONE DELLE OPERE CIVILI INTERNE ALL’IMPIANTO ESISTENTE
Per tutta l’area oggetto di intervento (area impianto, nuova vasca V4 e stazione S3A/B) è stato
effettuato un rilievo topografico planoaltimetrico, le quote indicate sono espresse in metri sopra il
livello del mare, a maggior dettaglio si rimanda alla tav. 3.3 - Rilievo palno-altimetrico.
15
8.1.
Stazione di sollevamento acque saline e percolato
La stazione di sollevamento acque saline e percolato è ubicata in area libera all’interno dell’attuale
impianto ed è identificata in planimetria di progetto tav. 3.6 - Planimetria di progetto con utenze e
sottoservizi, con i numeri 5 e 6.
Trattasi di vasca a forma rettangolare di dimensioni esterne in pianta di 6,25x3,50m, suddivisa in
due comparti di dimensioni interne uno di 3,00x2,50m (stazione percolato) e l’altro di 3,00x3,00m
(stazione acque saline), l’altezza interna è di 2,00 m, da realizzare in cemento armato gettato in
opera con calcestruzzo C30/35, del tipo XA1 secondo la norma UNI EN 206-1 ed armate con
acciaio in barre ad aderenza migliorata tipo B450C, controllato in stabilimento; durante le fasi di
esecuzione, ed in particolare, per la ripresa del getto tra soletta e pareti verticali, è previsto il
posizionamento di giunto di ripresa getto in pvc della larghezza di 20 cm.
Per il fondo delle vasche è prevista la lisciatura della soletta da eseguirsi con strato superficiale
antiusura costituito da aggregato minerale al quarzo corindone e ossidi coloranti in ragione di 5
kg/mq, per uno spessore medio di 2-3 mm e formazione di pendenza del fondo.
Il bordo vasca è a quota +0,90 m, 15 cm più alta rispetto alla quota stradale.
La copertura verrà eseguita con grigliato in vetroresina tipo chiuso, con apposita struttura di
sostegno in acciaio zincato, come riportato nella tav. 3.14 - Stazione di sollevamento acque saline e
percolato.
All’interno della stazione di sollevamento percolato (5) confluisce la linea dei percolati in pvc dn
200 mm, i quali vengono rilanciati alla stazione S3A; mentre nella stazione di sollevamento acque
saline (6) confluisce la linea delle acque saline sempre in pvc dn 200 mm, le quali vengono
rilanciate alla stazione S3B.
8.2.
Interventi edificio esistente
L’edificio è ubicato all’interno di area recintata facente parte dell’impianto dove attualmente
vengono stoccate e messe ad essiccare le alghe; è coperto, ha dimensioni in pianta in pianta di
30,20x37,00 m ed altezza in gronda di 5,60 m, suddiviso internamente in quattro settori ciascuno di
larghezza 9,00 m e lunghezza di 24,50 m.
L’intervento in progetto prevede minimi interventi di adeguamento da effettuare all’interno
dell’edificio, quali ad esempio:
- esecuzione di rinforzo di telaio interno dell’edificio esistente a seguito di passaggio di nastro
16
trasportatore, come di seguito descritto.
L’attuale telaio è costituito da dritti a sezione rettangolare di dimensioni 60x100 mm in acciaio,
disposti ad una distanza l’uno dall’altro di 1,50 m, fissato a muretto in c.a. avente un’altezza di
1,20 m e spessore di 20 cm; da tubolari orizzontali a sezione rettangolare di dim. 30x50 mm in
acciaio disposti ad una distanza l’uno dall’altro di 1,00 m circa e da tiranti incrociati nella prima
campata.
L’intervento prevede il rinforzo laterale di due telai in corrispondenza del passaggio del nastro
elevatore e dosatore (NT2) e del nastro di scarico prodotto (NT5), i quali interessano
rispettivamente il telaio tra la seconda e la terza baia ed il telaio tra la terza e la quarta baia e per il
passaggio dei quali occorre una luce libera di 2,95x1,85(h) m il primo e di 1,45x1,85(h) m il
secondo.
Per il passaggio del nastro (NT2), avente una larghezza di 2,50 m, occorre rimuovere un profilato
verticale, in maniera tale da avere una luce libera di 3,00 m ed i tiranti incrociati; la rimozione di
tali profilati, verrà compensata da un nuovo telaio di rinforzo costituito da due nuovi dritti da
affiancati e saldare a quelli esistenti aventi stesse dimensioni e caratteristiche, e da trave IPE 200
disposta orizzontalmente e saldata in testa ai due profilati esistenti, il tutto come da particolare
grafico tav. 3.19 - Particolari costruttivi.
Stessa tipologia di telaio, ma con dimensioni diverse, verrà realizzata per il passaggio del nastro di
scarico prodotto (NT5), avente una larghezza di 1,00 m; in questo caso non è necessario rimuovere
nessun profilato dritto, ma soltanto i tiranti incrociati. Pertanto verrà realizzato un telaio di
irrigidimento, costituito da nuovi profilati verticali a sezione rettangolare di dim. 60x100 mm da
affiancare a quelli esistenti ed uniti mediante saldatura e da una trave IPE 200 disposta
orizzontalmente da saldare in testa ai dritti esistenti, il tutto come da particolare grafico tav. 3.19;
- realizzazione di nuovo muretto di separazione tra l’area dove è prevista l’ubicazione dell’impianto
di trattamento percolato e l’area di stoccaggio delle alghe trattate; tale muro verrà realizzato in
cemento armato con spessore 20 cm ed altezza 120 cm, come quelli esistenti;
- realizzazione di basamenti in c.a. per l’appoggio dei serbatoi previsti.
8.3.
Sottoservizi
Si prevede la realizzazione dei seguenti nuovi sottoservizi per il collegamento sia idraulico che
elettrico di tutte le nuove utenze da installare:
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- linea elettrica di potenza e di segnali: costituite entrambe da n. 2 tubi corrugati in hdpe dn 125
mm e pozzetti in cls di dim. 50x50 cm;
- rete di terra costituita da corda di rame nuda sez. 35 mmq da collegare alla linea esistente e
dispersori con sezione a croce, in acciaio zincato della lunghezza di 1,5 m, infissi nel terreno,
disposti all’interno di pozzetti in cls dim. 40x40 cm;
- condotta percolato: costituita da tubazione in pvc rigido non plastificato conformi alla norma EN
1401 tipo SN 8 e garantiti dai marchi “iiP”, giuntati a bicchiere mediante anelli elastomerici OR di
diam. 125 e 200 mm e pozzetti di ispezione in cls dim. 30x30 cm e 60x60 cm; la condotta defluisce
all’interno della nuova stazione di sollevamento da realizzare, che rilancia il percolato alla stazione
S3A;
- condotta acque saline: costituita anch’essa da tubazione in pvc rigido non plastificato conformi
alla norma EN 1401 tipo SN 8 e garantiti dai marchi “iiP”, giuntati a bicchiere mediante anelli
elastomerici OR di diam. 125 e 200 mm e pozzetti di ispezione in cls dim. 50x50 cm; la condotta
defluisce all’interno della nuova stazione di sollevamento da realizzare, che rilancia il percolato alla
stazione S3B;
- linea acqua di servizio: costituita da tubazione in pead dn 63 pn 10, per il tratto interrato e in
acciaio zincato dn 50 sp. 2 mm per il tratto fuori terra.
Le condotte in pead sono rispondenti alla norma UNI EN 12201.
Per i percorsi delle linee si rimanda alla tav. 3.6 - Planimetria di progetto con utenze e sottoservizi.
Tali sottoservizi verranno realizzati interrati sia su sede stradale interna all’impianto che in area
libera a verde, sempre interna all’impianto. Si prevede una profondità di scavo di circa 70 cm; i tubi
corrugati in hdpe per il passaggio dei cavi, verranno rinfiancati e ricoperti da uno spessore di 5-10
cm di calcestruzzo; mentre le tubazioni in pead ed in pvc verranno rinfiancate con sabbia derivante
da terreno precedentemente scavato e pulito e vagliato.
I pozzetti di ispezione sono del tipo in calcestruzzo prefabbricato completi di fondo, delle
necessarie prolunghe prefabbricate per raggiungere le profondità di progetto, e coperti con chiusino
in ghisa sferoidale classe D400, C250 o B125 a seconda della ubicazione, come indicato
nell’elaborato tav. 3.6 - Planimetria di progetto con utenze e sottoservizi e tav. 3.19 - Particolari
costruttivi.
18
9. ASPETTI GEOLOGICI
Non si prevedono interventi di tipo strutturale, in quanto sono previsti solo modesti interventi di
modifica di telaio interno dell’edifico esistente e la realizzazione in c.a. gettato in opera di pozzetto
di sollevamento di modeste dimensioni.
Pertanto non si è ritenuto necessario redigere una relazione geologica da allegare al presente
progetto per la caratterizzazione geologica e geotecnica del terreno può essere fatto riferimento alla
Relazione Geologica e Geotecnica allegata al progetto preliminare per l’ ”Impianto di trattamento
delle biomasse algali per la loro valorizzazione mediante produzione di terreni artificiali ed
energetica”, redatta in data Luglio 2010 dallo Studio di Geologia e Arte Mineraria del Dott. Geol.
Stefano Bianchi e Studio Tecnico Associato STALF del Dott. Geol. Fabrizio Fanciulletti.
Dal punto di vista sismico, il Comune di Orbetello, in base alla OPCM n. 3274/03, è inserito in
classe 4 di sismicità. Tale classificazione è stata mantenuta anche nella Deliberazione di Giunta
Regionale n. 431 del 19.06.2006 “Riclassificazione sismica del territorio regionale: Attuazione del
D.M. 14.09.2005 e Ord. PCM 3519 del 28.04.2006 pubblicata sulla G.U. dell’11.05.2006.
10.
IMPATTI AMBIENTALI
Di seguito vengono indicati, analizzati e descritti i possibili impatti ambientali che si possono
manifestare in relazione allo svolgimento delle attività connesse alla realizzazione degli interventi
previsti nel presente progetto.
10.1. Aspetti acustici
Il Comune di Orbetello ha eseguito la suddivisione del territorio comunale nelle zone previste dal
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14.11.1997.
Secondo il D.P.C.M. 14 novembre 1997, si stabilisce la seguente classificazione:
Classi di destinazione d’uso del territorio comunale:
Classe I -
Aree particolarmente protette. Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete
rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree
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destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico,
parchi pubblici, ecc.
Classe II -
Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale. Rientrano in questa classe le aree
urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione,
con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali artigianali e
industriali.
Classe III - Aree di tipo misto. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico
veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività
commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali;
aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.
Classe IV - Aree di intensa attività umana. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da
intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività
commerciali e uffici con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande
comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole
industrie.
Classe V -
Aree prevalentemente industriali. Rientrano in questa classe le aree interessate da
insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.
Classe VI - Aree esclusivamente industriali. Rientrano in questa classe le aree esclusivamente
interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.
Di seguito si riportano le tabelle indicanti i valori limite di emissione, immissione e qualità definiti
nel suddetto decreto.
Tempi di riferimento:
- Diurno:dalle ore 06.00 alle ore 22.00;
- Notturno: dalle ore 22.00 alle ore 06.00.
VALORI LIMITE DI EMISSIONE (Leq dB(A))
Classi di destinazione d’uso del territorio
I
Aree particolarmente protette
II
Aree prevalentemente residenziali
III
Aree di tipo misto
IV
Aree di intensa attività umana
V
Aree prevalentemente industriali
VI
Aree esclusivamente industriali
Diurno
45
50
55
60
65
65
Notturno
35
40
45
50
55
65
VALORI LIMITE DI IMMISSIONE (Leq dB(A))
Classi di destinazione d’uso del territorio
I
Aree particolarmente protette
II
Aree prevalentemente residenziali
III
Aree di tipo misto
IV
Aree di intensa attività umana
V
Aree prevalentemente industriali
Diurno
50
55
60
65
70
Notturno
40
45
50
55
60
20
VI
Aree esclusivamente industriali
VALORI LIMITE DI QUALITA’ (Leq dB(A))
Classi di destinazione d’uso del territorio
I
Aree particolarmente protette
II
Aree prevalentemente residenziali
III
Aree di tipo misto
IV
Aree di intensa attività umana
V
Aree prevalentemente industriali
VI
Aree esclusivamente industriali
70
70
Diurno
47
52
57
62
67
70
Notturno
37
42
47
52
57
70
Nella figura seguente si è riportato un estratto del Piano di Classificazione Acustica comunale di
Orbetello, con la relativa legenda.
Figura 1. Estratto dalla zonizzazione acustica del Comune di Orbetello
Da tale figura si osserva che l’area dell’impianto in progetto si colloca in classe III (colore giallo).
L’area di intervento confina a sud con una fascia in classe II, dove non è attualmente presente
alcuna abitazione, ma che è un’area ad alto contenuto naturalistico, in quanto zona costiera limitrofa
alla riserva statale Laguna di Orbetello. Dall’estratto del Piano di Classificazione acustica si rileva
la assenza di recettori sensibili, così come definiti dal Piano di Classificazione Acustica nell’intorno
dell’area di intervento; si dovrà comunque verificare il rispetto dei limiti di legge presso le
abitazioni più vicine.
10.1.1.
Impatti in fase di cantiere
Lo strumento urbanistico del Comune di Orbetello impone la interruzione delle attività di cantiere
nei periodi critici di insediamento e riproduzione dei migratori, in particolare dal 1 dicembre al 1
luglio di ogni anno. Le operazioni di cantiere si svolgeranno quindi nel restante periodo dell’anno e
nel periodo indicato solo a seguito di apposita valutazione di incidenza.
21
L’utilizzo delle macchine operatrici per le fasi di scavo, sbancamento, trasporto e per tutte le altre
attività correlate alla realizzazione delle costruzioni, comporta un inevitabile peggioramento del
clima acustico caratteristico della zona, comunque limitato alle sole ore di lavoro diurno e ad un
periodo limitato di tempo corrispondente alla fase di cantierizzazione.
Inoltre verranno adottati tutti i possibili accorgimenti (ad esempio la riduzione alla fonte delle
sorgenti di rumore ove possibile, la programmazione di attività di carico e scarico di materiali,
oppure la programmazione di attività rumorose in genere in fasce particolari di orario) per
minimizzare l’impatto.
Modificazioni del clima acustico si avranno prevalentemente in fase di scavo per la posa delle
tubazioni interrate e durante la costruzione degli impianti di trattamento alghe e percolato, sia per
l’utilizzo di macchine operatrici che per le attività di trasporto con automezzi dei materiali e delle
apparecchiature necessari alla realizzazione degli impianti.
Durante la fase di cantiere verranno comunque rispettati i limiti di legge relativamente al rumore sia
in ambiente di lavoro che in ambiente esterno.
Se comunque in particolari fasi di lavorazione si avessero superamenti di uno o più limiti imposti
dalla normativa acustica verrà presentata al Comune di Orbetello apposita richiesta di deroga ai
limiti normativi ai sensi dell’art. 2, comma 2, lettera c, della L.R. 89/98 e s.m.i., con le modalità
previste dal corrispondente Regolamento Comunale o dalla D.C.R.T. 22.2.2000, n. 77, allegato I,
parte 3.
10.1.2.
Impatti in fase di esercizio
Gli impianti di trattamento alghe e trattamento percolato presentano utenze elettriche di modesta
potenzialità, i nastri trasportatori, lavatrici equipaggiate con motori elettrici, taglierina a dischi,
pompe di rilancio all’interno dell’edificio oppure immerse.
Una sorgente potenziale di rumore può essere la soffiante di alimentazione alla vasca di
equalizzazione (S5), ma è individuata una apparecchiatura che presenta una emissione di 63 dBA ad
1 m; inoltre per la compressione dell’aria per gli azionamenti di processo e strumentali è
individuato un compressore ad azionamento a vite silenziato che presenta una emissione di 64 dBA
ad 1 m.
L’impianto in esercizio rispetterà i limiti di emissione, immissione e differenziale imposti dalla
vigente normativa e dal Piano Comunale di Zonizzazione acustica vigente.
In considerazione della prossimità all’impianto della Laguna, caratterizzata prevalentemente da
classe acustica 2 nel vigente Piano di Zonizzazione Acustica, con valori limite di qualità di 52 dBA
22
diurni e 42 dBA notturni, sono stati presi particolari accorgimenti progettuali, che permettono di
garantire il rispetto di tutti i limiti imposti dalla vigente zonizzazione acustica, compresi i valori
limite di qualità previsti per l’area lagunare.
Ad ogni modo il rispetto di tali limiti verrà verificato in fase di esercizio con lo svolgimento di una
opportuna campagna di misure fonometriche ai recettori individuati limitrofi alle fonti di rumore.
10.2. Aspetti energetici
Il progetto è stato sviluppato eseguendo un’accurata selezione sulla tipologia delle apparecchiature
occorrenti per il funzionamento degli impianti, in particolare la scelta si è indirizzata verso quelle
apparecchiature che garantissero elevati rendimenti ed un notevole risparmio energetico.
In tale scenario il nastro di estrazione dalla tramoggia di alimentazione (NT1) è equipaggiato con
inverter in modo da poterlo utilizzare nelle configurazioni di esercizio richieste permettendo
pertanto la ottimizzazione del consumo di energia elettrica.
Anche le pompe volumetriche (PV1 e PV2) di alimentazione dell’impianto trattamento percolato
possono modulare la loro portata.
Il consumo orario di energia elettrica per il funzionamento dei nuovi impianti è quantificabile in 55
kwh.
10.3. Consumi idrici
L’acqua necessaria per il lavaggio delle alghe e per i fabbisogni richiesti dagli impianti, ad esempio
polipreparazione e controlavaggio filtri a sabbia e a carbone è prelevata presso la stazione S3A/B
dalla rete di riutilizzo delle acque depurate dell’impianto di depurazione di Terrarossa, fornita nel
rispetto del D.M. 185/03 e s.m.i. (con la sola esclusione dei cloruri), mediante apposita tubazione in
pead DN 125 PN 10 posata in parte interrata ed in parte sul fondo della laguna.
-
Consumo per il lavaggio delle alghe: 10 mc/h;
-
Consumo per la preparazione del polielettrolita: 1 mc/h
-
Consumo per i controlavaggi dei filtri a sabbia e a carbone: 8 mc/giorno.
Si evidenzia come i consumi idrici siano completamente coperti con acqua di riutilizzo.
23
10.4. Emissioni in aria
Durante l’esercizio degli impianti non si hanno emissioni in aria.
10.5. Scarichi idrici
Gli scarichi idrici salini derivanti dall’impianto di lavaggio alghe vengono collettati alla stazione
S3B e da questa a mare e lo scarico rispetta i valori limite per scarichi in corpo di acqua superficiale
di cui alla tabella 3, Allegato 5, Parte III del DLgs 152/06 e s.m.i..
Gli scarichi idrici derivanti dall’impianto di trattamento percolato vengono collettati alla stazione
S3A e da questa mediante la rete fognaria all’impianto di depurazione di Terrarossa e rispettano i
valori limite per scarichi in pubblica fognatura di cui alla Tab. 3, Allegato 5 del DLgs 152/2006 e
s.m.i. con le seguenti variazioni:
Materiali solidi totali = 1500 mg/l
COD
= 5000 mg/l
BOD5
= 2500 mg/l
NH4
= 150 mg/l
Tensioattivi
= 3 mg/l
Fosforo
= 30 mg/l
Cloruri
= 5000 mg/l
Solfati
= 2000 mg/l
Si rimanda alla relazione specialistica per ulteriori approfondimenti.
10.6. Minimizzazione degli impatti nel sito di intervento in fase di cantiere
Per quanto riguarda gli impatti ambientali, oltre che a minimizzare l’impatto acustico con uso di
appositi mezzi come sopra indicato, si ritiene particolarmente significativo eseguire lavorazioni ad
umido per il taglio della pavimentazione in c.a. ed asfalto.
Per quanto riguarda il contenimento delle polveri al fine di limitare al massimo l’impatto ambientale
nelle fasi di scavo e movimentazione terreno per la realizzazione della vasca (V4) di stoccaggio
provvisorio delle alghe, si prevede una bagnatura periodica almeno 3 volte al giorno delle zone di
lavoro e di transito dei mezzi (se le attività sono svolte in periodi asciutti).
24
Analoghe valutazioni sono da fare per lo scavo, la posa ed il reinterro per la realizzazione delle
tubazioni di interconnessione (n. 2 tubi DN 125 PN10 e n. 1 tubo DN 90 PN10).
Le modeste attività di scavo da effettuare all’interno dell’area dell’impianto esistente, non
determinano significative emissioni di polvere, comunque se all’atto operativo si dovessero
manifestare problematiche in tal senso si provvederà alla bagnatura 3 volte al giorno.
La strada di accesso all’impianto è sterrata fino alla S.S.1 Aurelia, pertanto in concomitanza con i
transiti dei mezzi afferenti alle attività previste nel presente intervento si provvederà alla bagnatura
della strada 3 volte al giorno.
Inoltre gli inerti saranno approvvigionati di volta in volta nella quantità necessaria per quella
giornata di lavoro e le terre di scavo saranno prontamente riutilizzate, tali misure consentono di
evitare spargimenti di polveri alzate dal vento con conseguenti disagi; qualora ci fosse la necessità
di stoccaggio provvisorio (qualche giorno) in cumulo, questo sarà giornalmente bagnato (almeno 2
volte).
10.7. Gestione delle terre e rocce da scavo
Il piano di gestione delle terre e rocce da scavo è redatto in conformità all’art. 186 del D. Lgs.
152/06 e s.m.i. (D. Lgs. 04/08); tale articolo stabilisce che le terre e rocce da scavo possono essere
impiegate per rinterri, riempimenti, rimodellazioni e rilevati purché rispettino contemporaneamente
le seguenti condizioni:
1. siano impiegate direttamente nell’ambito di opere o interventi preventivamente individuati e
definiti
2. sin dalla fase della produzione vi sia certezza dell’integrale riutilizzo
3. l’utilizzo integrale della parte destinata a riutilizzo sia tecnicamente possibile senza necessità di
preventivo trattamento o di trasformazioni preliminari
4. sia garantito un elevato livello di tutela ambientale
5. sia accertato che non provengono da siti contaminati o sottoposti ad interventi di bonifica ai
sensi del titolo V del D. Lgs. 152/06 (i contaminanti presenti non risultano superiori ai limiti
della tab.1 colonna A dell’allegato 5 alla parte IV del D. Lgs. 152/06, applicabile per siti ad uso
di verde pubblico, privato e residenziale);
6. Le loro caratteristiche chimiche e chimico-fisiche siano tali che il loro impiego nel sito prescelto
non determini rischi per la salute e per la qualità delle matrici ambientali interessate ed avvenga
25
nel rispetto delle norme di tutela delle acque superficiali e sotterranee, della flora, della fauna,
degli habitat e delle aree naturali protette. In particolare deve essere dimostrato che il materiale
da utilizzare non è contaminato, con riferimento alla destinazione d’uso del medesimo, nonché
la compatibilità di detto materiale con il sito di destinazione.
7. la certezza del loro integrale utilizzo sia dimostrata.
Il materiale di resulta dagli scavi si origina sostanzialmente per la realizzazione della nuova vasca
(V4) di stoccaggio provvisorio delle alghe; il progetto privilegia una soluzione che permette il
riutilizzo in loco del materiale scavato (pari a circa 1.700,00 mc), per la realizzazione degli argini
della vasca ( pari a 1.030,00 mc), il restante materiale viene steso nelle aree circostanti.
Per quanto riguarda i modesti tratti di posa interrata delle condotte di interconnessione, il materiale
dello scavo sarà sostanzialmente riutilizzato tutto per i riempimenti, presentando idonee
caratteristiche sabbiose per allettamento e ricopertura tubazioni.
Il materiale di scavo per la realizzazione del pozzetto di sollevamento e le reti di collegamento
esterno all’edificio sarà steso nelle aree esterne che necessitano di livellamento.
10.8. Gestione dei materiali da demolizione
Materiali derivanti da modeste demolizioni di soletta in c.a. e forature nelle pareti (pari a circa 7,50
mc), nonché dal taglio di asfalto (pari a circa 9,60 mc) saranno smaltiti come rifiuti non pericolosi
(mediante formulario) presso soggetti autorizzati operanti nella zona.
10.9. Gestione impianti
Gli impianti del presente intervento saranno gestiti in una prima fase da soggetto incaricato dal
Commissario Delegato; ma una volta realizzato l’intervento da affidare in concessione denominato
“Progetto preliminare per l’impianto di trattamento delle biomasse algali per la loro valorizzazione
mediante produzione di terreni artificiali ed energetica”, tutti gli impianti del presente intervento
saranno affidati in gestione al Concessionario.
26
11.
LOCALIZZAZIONE CATASTALE E DISPONIBILITA’ DELLE AREE
Di seguito vengono indicati i riferimenti catastali delle aree interessate dalla realizzazione degli
interventi nonché delle tubazioni di interconnessione.
L’impianto ricade nel foglio di mappa 37 del Comune di Orbetello, particella n. 657 di proprietà del
Commissario delegato al risanamento della laguna di Orbetello.
L’area interessata dalla realizzazione della vasca (V4) di stoccaggio delle alghe ed il percorso delle
condotte di interconnessione, ricadono nelle particelle n. 105 e n. 68 entrambe del foglio di mappa
n. 37, e risultano di proprietà del Comune di Orbetello.
La stazione di sollevamento S3A/B, risulta di proprietà del Commissario delegato al risanamento
della laguna di Orbetello, mentre le aree circostanti interessate dal passaggio delle condotte,
risultano in parte del Demanio Pubblico ed in parte del Comune di Orbetello.
12.
TEMPISTICA ESECUZIONE LAVORI
La tempistica per la esecuzione dei lavori è valutata in 150 giorni naturali e consecutivi come
rilevabile nel cronoprogramma.
13.
QUANTIFICAZIONE ECONOMICA
Per la esecuzione dei lavori si prevede un importo complessivo di € 1.117.441,59, così distribuito:
1) Opere impiantistiche
€
844.722,15
2) Opere civili
€
57.881,97
3) Interventi di interconnessione
€
112.064,09
4) Vasca di stoccaggio provvisorio alghe
€
80.050,42
5) Oneri per la sicurezza Dlgs 81/2008 e s.m.i.
€
22.722,96
Per i dettagli si rimanda al documento 8 - Computo metrico estimativo e quadro economico.
27
2) RELAZIONE SPECIALISTICA
La presente relazione specialistica si articola nelle seguenti parti:
a) Relazione specialistica di processo
b) Relazione specialistica per gli impianti elettrici e sistema di controllo
c) Relazione specialistica per le opere edili
2.a) RELAZIONE SPECIALISTICA DI PROCESSO
INDICE
1
PREMESSA ......................................................................................................2
2
IMPIANTO DI TRATTAMENTO ALGHE ..................................................4
2.1
2.2
3
IMPIANTO DI TRATTAMENTO PERCOLATO ........................................9
3.1
3.1.1
3.1.2
3.1.3
3.1.4
3.1.5
4
LAVAGGIO E TRITURAZIONE ALGHE ........................................................................... 5
TRATTAMENTO ACQUE DAL TRATTAMENTO DI LAVAGGIO .................................... 6
SCELTA DELLA SOLUZIONE IMPIANTISTICA.............................................................. 10
Vasca Raccolta Percolato ......................................................................................................... 11
Reattore Acido (S1)................................................................................................................... 12
Neutralizzazione (S2) ................................................................................................................ 12
Sedimentazione (S3).................................................................................................................. 13
Serbatoio di Accumulo (S4) .....................................................................................................13
SOLLEVAMENTI FINALI........................................................................... 13
4.1
4.2
SOLLEVAMENTO DEL PERCOLATO TRATTATO ........................................................ 13
SOLLEVAMENTO ACQUE SALINE ............................................................................... 14
1
2.a) RELAZIONE SPECIALISTICA DI PROCESSO
1 Premessa
Nella situazione attuale le alghe raccolte in laguna con specifiche imbarcazioni vengono portate a
terra in appositi punti della laguna ed inoltre vengono raccolte con gli sgrigliatori posti sul canale in
uscita dalla laguna. Tutta la raccolta algale viene trasportata con mezzi su gomma fino alla località
Patanella dove le alghe vengono stoccate e messe ad essiccare in apposito edificio coperto di
dimensioni in pianta di 30,20x37,00 m ed altezza in gronda di 5,60 m, suddiviso internamente in
quattro settori ciascuno di larghezza 9,00 m e lunghezza di 24,50 m.
All’interno dell’edificio nelle apposite quattro baie presenti le alghe subiscono un processo di
sgocciolamento ed essiccamento mediamente della durata di circa 15-20 giorni, a rotazione su ogni
baia, dopodiché vengono caricate su camion e trasportate nelle immediate vicinanze dove sono
presenti delle vasche di stoccaggio provvisorio realizzate con varie tempistiche che risultano
completamente riempite e coperte con terreno nel quale è insediata vegetazione tipica del luogo.
E’ attualmente in fase di ricoprimento una ultima vasca avente lunghezza di circa 98,00 m,
larghezza variabile da 23,00 a 10,00 m circa e profondità variabile da 1,60 a 2,20 m circa.
Dalle vasche riempite, da quella in fase di riempimento e dalle fasi di sgocciolamento si origina del
percolato che viene convogliato e raccolto in un pozzetto di sollevamento percolato (vedi tav. 3.4),
le quantità di percolato sono di circa 8000 m3/anno; attualmente il percolato viene pompato dal
pozzetto (02) mediante conduttura in polietilene che corre interrata nella strada di accesso
all’impianto che recapita alla rete fognaria alla stazione SP14 (Campolungo); la quantità di
percolato inviata è quantificata con apposito misuratore di portata di tipo elettromagnetico.
Con le pompe presenti nel pozzetto (02) è inoltre possibile, operando manualmente sulle valvole
installate sulle tubazioni di mandata, alimentare la vasca di stoccaggio percolato (03) che funziona
da polmone quando la quantità di percolato prodotta è superiore a quella che giornalmente viene
inviata in fognatura, mediamente 30-50 mc/giorno (nel periodo di raccolta alghe), dalla vasca di
accumulo viene rialimentato il pozzetto di pompaggio.
Il percolato presenta caratteristiche variabili in funzione della stagionalità e delle condizioni
metereologiche, infatti in caso di precipitazioni piovose si ha un incremento di produzione in
considerazione che è presente una vasca in fase di riempimento.
Il fabbisogno di acqua, per lavaggio aree e per irrigazione è assicurato da un pozzo (07) e da un
serbatoio di accumulo acque della capacità di 15 m3, al quale attinge una autoclave di
pressurizzazione che alimenta anche la rete idrica antincendio.
L’energia elettrica necessaria è fornita da rete Enel in BT con potenza di 20 kW in un punto
identificato con il quadro Q0 dove è ubicato il contatore e l’interruttore generale, e distribuita con i
quadri Q1, Q2, Q3, Q4, alle singole utenze, per maggiori indicazioni si rimanda alla tav. 3.4 ed alla
relazione specialistica di seguito descritta.
Il percolato presenta caratteristiche variabili in considerazione delle diverse analisi effettuate nel
tempo si possono riportare i parametri significativi di tipo biologico:
- certificato n. 460/07: SST 587 mg/l
COD 979 mg/l
N-NH4 38,8 mg/l P 78,3 mg/l
- certificato n. 458/07: SST 381 mg/l
COD 573 mg/l
N-NH4 11,4 mg/l P 36,4 mg/l
2
- certificato n. 459/07: SST 1215 mg/l
COD 3220 mg/l
N-NH4 700 mg/l
P 61,8 mg/l
Una analisi completa è stata effettuata da Studio Ambiente con rapporto di prova n. C/DP/0138/10
del 10.01.2011, il cui risultato si riporta di seguito:
PARAMETRI
VALORE
RILEVATO
U.M.
METODI
pH
7,89
Conducibilità a 20°C
18190
S/cm
APAT CNR IRSA metodo 2030 ed. 2003
Conducibilità a 25°C
19840
S/cm
APAT CNR IRSA metodo 2030 ed. 2003
Materiali grossolani
Ass.
Solidi Sospesi Totali
114
mg/L
APAT CNR IRSA metodo 2090 ed. 2003
C.O.D.
2426
mg/LO2
APAT CNR IRSA metodo 5130 ed. 2003
B.O.D.5
1750
mg/LO2
APAT CNR IRSA metodo 5120 ed. 2003
Azoto Kjeldhai
105,9
mg/L N
Azoto ammoniacale
67,9
mg/L NH4
Azoto organico
53,1
mg/L N
Fosforo totale
3,6
mg/L P
APAT CNR IRSA metodo 4010 ed. 2003
Solfati
964,5
mg/L SO4
APAT CNR IRSA metodo 4140 ed. 2003
Cloruri
5030,2
mg/L
APAT CNR IRSA metodo 4190 A1 ed. 2003
Arsenico
0,14
mg/L
APAT CNR IRSA metodo 3080 A ed. 2003
Cromo totale
< 0,03
mg/L
KIT LANGE LCK 313
Ferro
0,49
mg/L
APAT CNR IRSA metodo 3160 A ed. 2003
Manganese
4,56
mg/L
APAT CNR IRSA metodo 3190 A ed. 2003
Mercurio
0,007
mg/L
APAT CNR IRSA metodo 3200 A1 ed. 2003
Nichel
0,07
mg/L
APAT CNR IRSA metodo 3220 A ed. 2003
Piombo
0,14
mg/L
APAT CNR IRSA metodo 3230 A ed. 2003
Rame
< 0,03
mg/L
APAT CNR IRSA metodo 3250 A ed. 2003
Zinco
0,045
mg/L
APAT CNR IRSA metodo 33200 A ed. 2003
APAT CNR IRSA metodo 2060 ed. 2003
APAT CNR IRSA metodo 4030 ed. 2003
Le attuali modalità di gestione e messa a dimora delle alghe e l’invio del percolato con le attuali
caratteristiche alla fognatura sono possibili in considerazione delle deroghe alla vigente normativa
che sono attribuite al Commissario Delegato.
In considerazione che è previsto un intervento complessivo sugli aspetti relativi al trattamento delle
alghe e del percolato e delle altre problematiche connesse alla ordinaria gestione delle varie attività
in laguna, detto intervento è denominato “Impianto di trattamento delle biomasse algali per la loro
valorizzazione mediante produzione di terreni artificiali ed energetica”.
Con il presente intervento di adeguamento ambientale dell’impianto provvisorio di trattamento delle
biomasse algali si intende effettuare quegli interventi necessari a poter gestire le problematiche
relative alle alghe ed al percolato da esse originato in regime ordinario nel rispetto della vigente
normativa, senza le deroghe attualmente messe in campo dal Commissario Delegato, in attesa della
entrata in esercizio delle opere previste nel progetto complessivo.
3
2 Impianto di Trattamento Alghe
Per quanto riguarda le alghe si prevede di effettuare dei trattamenti di lavaggio e triturazione,
peraltro già previsti anche nel progetto generale, con l’obiettivo di ottenere delle alghe alle quali è
eliminata la componente salina, nonché i residui grossolani e sabbiosi, sono inoltre triturate per
facilità di movimentazione messa a dimora con successivo riutilizzo per i trattamenti con le opere
impiantistiche nel progetto generale.
Le alghe tal quali raccolte dalla laguna sono mediamente quantificabili in circa 10.000 t/anno e
presentano la seguente composizione:
- alghe: 94 % in peso
- residui grossolani e conchiglie: 1% in peso
- residui di sabbie, limo e argille: 5% in peso.
Le operazioni principali per rendere l’alga riutilizzabile per i processi previsti nel progetto generale
sono:
a) eliminazione dei corpi solidi come conchiglie, ghiaie, sabbie;
b) eliminazione della salinità delle alghe in particolare cloruri e solfati;
c) triturazione delle alghe una volta eliminata la salinità, per rendere le stesse in condizione di
essere lavorate per la produzione energetica e la produzione di fertilizzanti.
In relazione ai quantitativi derivanti dalla raccolta si prevede di effettuare un trattamento su una
linea avente una potenzialità di 6 t/h con funzionamento su turno giornaliero 8-10 ore.
Il fabbisogno di acqua di lavaggio è quantificabile in 1,6-1,8 m3/t di alga trattata (6 t/h) pertanto si
ipotizza un utilizzo di 10 m3/h di acqua ottenuta dalla rete di riutilizzo delle acque trattate presso
l’impianto di depurazione di Terrarossa.
Le acque derivanti dal ciclo di lavaggio delle alghe, dopo aver subito appositi trattamenti, vengono
raccolte, pompate e collettate con una nuova tubazione in pead DN125 PN10, posta in parte
interrata ed in parte sul fondo della laguna, alla stazione S3B che recapita a mare, pertanto l’acqua
di lavaggio rispetta i limiti di scarico previsti dalla Tab. 3 dell’Allegato 5 del DLgs 152/06 e s.m.i.
con scarico in ricettore marino.
I trattamenti previsti sulle acque di lavaggio prevedono una prima fase di separazione dei residui
grossolani (e conchiglie) mediante vibrovaglio, successivamente una equalizzazione in apposita
vasca che risulta equipaggiata di soffiante (80 Nmc/h) e rete di distribuzione e insufflaggio ossigeno
(n. 12 diffusori da portata ciascuno di circa 6 Nmc/h), alla vasca è possibile addurre anche il
percolato trattato, laddove esso presenti caratteristiche di elevata salinità e medio/basso carico
organico, tale che con i trattamenti successivi previsti permette di rispettare i limiti di scarico in
acque superficiali. La ossidazione con aria permette da un lato un certo abbattimento della
componente biologica e dall’altro il mantenere in sospensione eventuali residui sabbiosi a piccola
granulometria.
La fase successiva di decantazione avviene in un sedimentatore a pacchi lamellari potenzialità 13
mc/h con velocità ascensionale inferiore a 0,5 m/h. Le acque di lavaggio vengono preventivamente
addizionate di polielettrolita preventivamente preparato in apposito polipreparatore della
potenzialità di 1500 l/h. I fanghi contenenti residui sabbiosi, quantificati in 2 m3/h al 15%, vengono
4
stoccati e scaricati nella fognatura che trasporta il percolato trattato che adduce al sollevamento per
l’invio alla stazione S3A ed al trattamento all’impianto di depurazione di Terrarossa; in alternativa è
possibile lo stoccaggio in apposito serbatoio dal quale il fango sarà inviato all’impianto di
trattamento sedimenti previsto nel progetto generale.
L’acqua di lavaggio viene ulteriormente trattata mediante filtrazione su sabbia e su carboni attivi
mediante due unità, di cui una di riserva all’altra, di potenzialità ciascuna di 12 m3/h che
garantiscono una acqua in uscita dal processo tale da essere scaricata a mare, con abbattimento di
COD fino a 500 mg/l.
A maggior chiarimento di quanto esposto si rimanda anche agli elaborati grafici tav. 3.7 - Schema a
blocchi e tav. 3.8 - P&I, tav. 3.10 - Edificio opere elettromeccaniche, tav. 3.11 – Impianto
trattamento alghe - Viste e particolare, tav. 3.13 - Impianti - Particolari costruttivi.
Inoltre di seguito si descrivono dettagliatamente le modalità operative e gestionali:
2.1 Lavaggio e triturazione alghe
Prima di iniziare il caricamento del prodotto l’operatore provvede ad avviare tutti i comparti del
lavaggio e triturazione alghe, solo quando l’impianto è in moto inizierà le operazioni di caricamento
del materiale. L’impianto è gestito dal PLC installato nel quadro elettrico (Q7), il blocco di uno dei
nastri prevede il fermo dell’avanzamento di tutti i nastri per evitare che il prodotto si accumuli nella
zona del guasto e l’emissione di un allarme.
Le alghe sono immagazzinate nell’edificio in apposite baie, prevalentemente lo stoccaggio avviene
dalla baia dove si trova la tramoggia di carico; l’altra baia viene utilizzata come stoccaggio
aggiuntivo in caso di necessità. Le alghe sono caricate dall’operatore, con un mezzo d’opera, nella
tramoggia di ricevimento prodotto (NT1). La tramoggia è montata su celle di carico per controllare
e registrare la quantità di prodotto che entra in lavorazione, la portata di alimentazione, fino ad un
massimo di 6 t/h è impostabile da PLC; il nastro (NT1) è dotato di motore con inverter per poter
regolare la velocità di avanzamento e quindi la portata.
Il nastro (NT1) carica un seguente nastro elevatore e dosatore (NT2) che provvede a regolare
l’afflusso del materiale alle fasi di trattamento; tale nastro scarica sul nastro di collegamento (NT3)
che alimenta costantemente la prima lavatrice del tipo a tamburo (LAV1).
La prima fase di lavaggio delle alghe ha lo scopo di rimuovere le parti grossolane che possono
essere incorporate nel materiale, ad esempio le conchiglie, e la sabbia; tale operazione è effettuata
in una lavatrice a “Tamburo” (LAV1). La macchina è dotata di pompe interne che provvedono al
ricircolo dell’acqua di lavaggio e allo scarico periodico della torbida, che si forma nelle due vasche
di raccolta, verso le fasi di vagliatura (VBR1) ed equalizzazione (S5).
L’acqua necessaria al lavaggio è rifornita dallo scarico della seconda lavatrice (LAV2).
Le alghe, dopo questo primo trattamento di lavaggio sono raccolte sul nastro di collegamento (NT4)
e con esso conferite nella seconda lavatrice (LAV2).
Questa macchina è del tipo a “Borbottaggio” e ha la funzione di rimuovere la salinità dal materiale.
Il prodotto lavato è raccolto dal nastro posto all’estremità della macchina e che ha anche la funzione
di sgocciolare le alghe appena lavate.
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Le acque saline che si producono durante il lavaggio vengono inviate alla lavatrice a Tamburo, per
essere utilizzate per il lavaggio del materiale grossolano, con un sistema di recupero acqua di
lavaggio in contro corrente che permette di recuperare dopo l’utilizzo tutta l’acqua immessa nella
vasca di lavaggio e nella lavatrice a tamburo
L’operazione di recupero in contro-corrente avviene tramite sonde di livello posizionate nelle
lavatrici e l’apertura di una valvola automatica; la modalità descritta permette di ottenere un
ottimale consumo di acqua.
L’acqua utilizzata per il lavaggio (quantità 10 mc/h) proviene dal serbatoio di accumulo dell’acqua
di riutilizzo (S10) con apposita linea preferenziale derivata a valle dell’autoclave di
pressurizzazione (PC14) che è rifornito dalla linea di riutilizzo pead DN125 PN10 proveniente dalla
rete di distribuzione delle acque di riutilizzo dell’impianto di depurazione di Terrarossa. Il serbatoio
(S10) è corredato da sonde di livello (LLS10, MLS10, HLS10). Una valvola pneumatica (VP 2) è
posta sulla tubazione di arrivo dell’acqua di riutilizzo ed è asservita alle sonde di livello del
serbatoio (S10).
Quando il serbatoio è vuoto la valvola (VP10) si apre e riempie il serbatoio fino al massimo livello
(HLS10). Dopodiché man mano che il livello cala e scende sotto al medio livello (MLS10) si riapre
la valvola (VP10) e provvede a riportare il livello al massimo. Se il livello continua a scendere e
scopre la sonda di minimo (LLS10) si deve fermare la pompa dell’autoclave (PC14) ed emettere un
allarme.
Sulla tubazione di arrivo dell’acqua oltre alla valvola (VP) è montato anche un misuratore di portata
(FIT10), esso provvederà alla visualizzazione della misura istantanea di portata con l’uscita in
corrente 4-20 mA e alla totalizzazione (giornaliera e mensile) dell’acqua in ingresso al serbatoio
d’accumulo con l’uscita impulsiva.
Il prodotto proveniente dalla lavatrice a “Borbottaggio”, sgocciola sul suo nastro estrattore, arriva al
nastro di scarico (NT 5) alla cui sommità è montata una taglierina a dischi (TR 1) che provvede a
ridurre in piccola pezzatura le alghe.
Il nastro è montato con un’inclinazione, per poter avere uno spazio libero sotto taglierina di almeno
H=1500 mm per permettere la rimozione del materiale trinciato da parte degli operatori con un
mezzo d’opera.
Il materiale cade a terra in apposita baia di stoccaggio e da questa caricato su camion e trasportato e
scaricato nella vasca di stoccaggio provvisorio.
2.2 Trattamento Acque dal trattamento di lavaggio
Le acque di scarico del processo di lavaggio e triturazione alghe devono essere adeguatamente
trattate prima di poter essere scaricate avendo come ricettore la condotta con scarico a mare
(Stazione S3B) e pertanto rispettare i limiti di scarico in acque superficiali di cui alla Tab. 3
dell’Allegato 5 del DLgs 152/06 e s.m.i..
Il flusso di acque saline, miste ai materiali rimossi dalla lavatrice a tamburo, giunge al separatore
vibrante (VBR 1) che provvede a separare la parte solida dall’acqua. I solidi separati (1% in peso
sul materiale in ingresso al trattamento) sono scaricati lateralmente (in apposito contenitore) mentre
l’acqua cade nel serbatoio di Equalizzazione (S5) al quale può essere inviata anche l’acqua
proveniente dall’impianto di trattamento del percolato (più avanti descritto).
Il serbatoio, del tipo a fondo piatto e cielo aperto, ha installati sul fondo n. 12 piattelli diffusori per
la distribuzione dell’aria (ciascuno con portata fino a circa 6 Nmc/h). Ciò al fine di mantenere un
ambiente ossidante che prevenga la fermentazione del materiale organico eventualmente disciolto o
sospeso nell’acqua. Per fornire aria al serbatoio è prevista una soffiante (SF1) con portata di 80
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Nmc/h il cui funzionamento è regolato da un misuratore di ossigeno disciolto (O2D1) immerso
nell’acqua della vasca; tale misuratore fornisce al PLC un segnale 4-20 mA, sul PLC sono previste
due soglie impostabili dall’operatore attraverso il tastierino, una di minima ed una di massima
concentrazione di ossigeno.
Al raggiungimento della soglia di minima la soffiante entra in funzione e si spegne quando la
concentrazione arriva ad attivare la soglia di massima.
A protezione delle linee di distribuzione dell’aria e della soffiante sulla mandata della macchina è
installato un pressostato (PT1); esso ha una soglia di massima pressione al raggiungimento della
quale il PLC interrompe il funzionamento della soffiante ed emette un allarme, la pressione sulla
tubazione di distribuzione dell’aria è visualizzabile dal manometro (PI 1) che vi è installato.
Il livello nel serbatoio è controllato con un misuratore di livello dal tipo ad ultrasuoni (LIT2).
Nel PLC sulla base della misura di livello devono essere configurabili da tastierino 3 soglie:
minimo, medio e massimo livello.
L’acqua è estratta dal serbatoio mediante la pompa centrifuga (PC9), essa entra in funzione al
raggiungimento della soglia di medio livello e si spegne al raggiungimento del minimo livello del
serbatoio, mentre il raggiungimento dell’altro livello ferma l’arrivo di acque dalle macchine a
monte ed emette un allarme.
Sulla linea di mandata della pompa (PC9) è installato un manometro (PI 2) per la visualizzazione
della pressione di esercizio e un misuratore di portata (FIT 5); inoltre vi si trova un punto
d’iniezione del polielettrolita proveniente dalla pompa dosatrice (PD4).
La portata del polielettrolita che viene immesso in linea è regolata, sulla base della misura di portata
rilevata dal misuratore (FIT5), da un convertitore statico di frequenza che varia il numero di giri
della pompa dosatrice (PD4).
La pompa dosatrice aspira la soluzione di polielettrolita dal polipreparatore (POLI 1) potenzialità
1500 l/h; esso prepara una soluzione di polvere di polimero in acqua, la prima sezione riceve il
polimero da una tramoggia; nella fase di dispersione, una coclea a portata fissa con funzionamento
temporizzato, rilascia il polielettrolita su un getto d’acqua; il getto d’acqua viene controllato e
avviato rispettivamente con pressostato (PT 2) e elettrovalvola (EV 2) posti sul’interfaccia
dell’acqua richiesta, inoltre sulla linea dell’acqua è installato un manometro (PI 3) per la
visualizzazione della pressione dell’acqua in ingresso.
Nella seconda sezione le vasche, con agitatori con motoriduttori, fanno seguire alla dispersione le
fasi di dissoluzione, maturazione e stoccaggio.
L’impianto è automatizzato con elettrolivelli, controllo della pressione dell’acqua di alimentazione,
scarichi di fondo e troppopieno ed è dotato di proprio sistema di controllo e quadro elettrico
integrato per autonomia di funzionamento.
La miscela acqua-polielettrolita è quindi inviata al decantatore a pacco lamellare (SED1)
dimensionato con una portata massima di 13 m3/h con velocità ascensionale minore di 0,5 m/h; in
esso i solidi, coagulati per l’azione del polielettrolita, si separano dalla fase liquida precipitando sul
fondo del decantatore ed è prelevato dalla pompa mono (PM1) ed inviato al serbatoio di stoccaggio
dei fanghi (S7), mentre l’acqua esce per stramazzo e raggiunge a gravità il serbatoio di accumulo
(S6).
Il fango arriva al serbatoio (S7) e da esso inviato con fognatura a gravità verso il sollevamento del
percolato trattato per essere inviato alla rete fognaria stazione S3A con successivo trattamento
presso l’impianto di depurazione di Terrarossa. In caso di emergenza si chiude la valvola manuale
di scarico (V32), il serbatoio (S7) si riempie e il fango asportato periodicamente con un autospurgo,
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che può collegarsi al fondo del serbatoio attraverso l’apposita valvola manuale (V33), in tal caso il
serbatoio (S7) è equipaggiato da una sonda di massimo livello (LT 5) che provvede a segnalare al
PLC la necessità di procedere allo svuotamento del serbatoio, ed in caso di riempimento ferma le
pompe di estrazione (PM1).
L’acqua salina è accumulata nel serbatoio (S6), esso è corredato di sonde di livello capacitive di
minimo (LLS6), medio (MLS6) e massimo (HLS6) livello. Il minimo livello ferma le pompe che
aspirano le acque saline dal serbatoio (PC 10 – 11). Il medio livello da alle pompe il consenso di
inizio funzionamento, il massimo livello da un allarme e ferma le pompe che a monte alimentano
l’impianto di trattamento acque saline.
Il serbatoio alimenta a gravità due pompe centrifughe (PC 10 - 11) che alimentano la sezione di
filtrazione a sabbia e carboni attivi costituita da due unità gemelle, operanti una di riserva all’altra,
ed alloggiati su appositi skid.
Sulla tubazione di mandata delle pompe è installato un misuratore di portata (FIT 6 - 8) ed un
manometro (PI 4 - 6) per ciascuna linea. Inoltre nella tubazione viene iniettato Ipoclorito di sodio
per la disinfezione.
Il reagente è dosato per mezzo di una pompa dosatrice (PD 5 - 6) che lo aspira da un piccolo
serbatoio dedicato (S 8 – 9). Ogni serbatoio è corredato di due sonde di livello (LLS8 e LLS9) con
la funzione di segnalare il basso livello del reagente e quindi inviare al PLC il segnale per fermare
la pompa dosatrice.
La quantità di ipoclorito da dosare proporzionalmente alla portata influente ai filtri è impostata
dall’operatore sul tastierino del PLC e regolata dal segnale che esso invia alla scheda di regolazione
della pompa.
La sezione di filtrazione è costituita da due gruppi in parallelo composti, ognuno, da un filtro
multimedia e da uno a carbone attivato (FS 1 - FC 1 e FS 2 - FC 2).
I due gruppi lavorano uno di scorta all’altro, avendo ciascuno una potenzialità di trattamento di 12
m3/h.
Il filtro multimedia ( FS 1 - 2) è costituito da un serbatoio in PRFV riempito di quarzite, antracite e
garnet. Esso è corredato di valvole di esercizio e controlavaggio a farfalla ad azionamento
pneumatico, valvole per prese campione in ingresso e uscita, manometri in ingresso ed uscita per il
controllo delle perdite di carico e quadro locale elettropneumatico e strumentale per l’alloggiamento
delle elettrovalvole pilota.
Il filtro a carbone attivato ( FC 1 – 2) è costituito da un serbatoio in PRFV riempito di carbone
granulare 12x40. Esso è corredato di valvole di esercizio e controlavaggio a farfalla ad azionamento
pneumatico, valvole per prese campione in ingresso e uscita, manometri in ingresso ed uscita per il
controllo delle perdite di carico e quadro locale elettropneumatico e strumentale per l’alloggiamento
delle elettrovalvole pilota.
Ad ognuno dei due gruppi di filtrazione è asservita una pompa per il controlavaggio (PC 12 – 13)
periodico dei filtri. Esse prelevano l’acqua dal serbatoio di accumulo (S10) e sono dotate, sulla
tubazione di mandata, di misuratore di portata (FIT 7 – 9) e di manometro (PI 5 – 7) per il controllo
della pressione di esercizio.
L’acqua in uscita dalla sezione di filtrazione raggiunge la stazione di sollevamento acque saline
mentre le acque derivanti dal controlavaggio dei filtri sono scaricate nella rete fognaria che recapita
alla stazione di sollevamento del percolato trattato.
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A servizio dell’impianto è installato un compressore aria di servizio (CCM 1) che alimenta una rete
di distribuzione dell’aria compressa per tutta la impiantistica presente; esso è corredato di
pressostato (PT 3) e di manometro (PI 8) sulla linea di mandata, a valle del compressore è
posizionato il serbatoio di polmonazione (S11).
3 Impianto di Trattamento Percolato
Il percolato prodotto dalle alghe si origina attualmente durante la fase di stoccaggio nelle baie
dell’edificio per sgocciolamento dell’ammasso e poi successivamente dalle vasche di stoccaggio; le
caratteristiche di detto percolato sono molto variabili dipendendo da diversi fattori.
Nella soluzione progettuale di adeguamento ambientale, si prevede di effettuare il trattamento di
lavaggio e triturazione appena le alghe arrivano all’impianto, o comunque con tempo di attesa
molto contenuto, al più 1-2 giorni, fatto questo che elimina sostanzialmente il percolato dovuto alla
fase di sgocciolamento.
Inoltre le alghe, lavate e triturate, messe a dimora in apposita nuova vasca di stoccaggio provvisorio
(V4), produrranno molto meno percolato e comunque sarà un percolato nel quale non sarà
significativamente presente la componente salina.
Le esistenti vasche di accumulo delle alghe continueranno a produrre percolato, si evidenzia che
una solamente è ancora in fase di ricoprimento a cielo aperto, soggetta quindi alle precipitazioni
meteoriche, e che dovrà quanto prima essere dotata di protezione impermeabilizzante.
Nel progetto generale è previsto che tutte e quattro le vasche di stoccaggio provvisorio, le tre
esistenti e quella da realizzare con il presente progetto, siano svuotate dal contenuto di alghe, per il
successivo trattamento nell’impianto, demoliti gli argini e la viabilità e smantellate le infrastrutture
ripristinando il piano del terreno originario prima della realizzazione delle vasche.
Alla fine del percorso, con l’impianto complessivo realizzato, è pertanto da prevedere che il
percolato si riduca praticamente a valori ridottissimi; pertanto l’impianto di trattamento del
percolato previsto nel presente intervento deve sostanzialmente svolgere le proprie attività, dalla sua
realizzazione fino a quando una volta realizzato l’intervento complessivo non siano state rimosse le
alghe dalla vasche di stoccaggio provvisorio.
Pertanto il percolato deve subire uno specifico trattamento con l’obiettivo di raggiungere i limiti di
scarico in pubblica fognatura di cui alla tab. 3 dell’allegato 5 del DLgs 152/06 e s.m.i., secondo
quanto previsto dal Regolamento di autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura dell’autorità di
ATO 6 - Ombrone, nonché del concessionario Integra Concessioni s.r.l. gestore della rete fognaria e
del depuratore di Terrarossa, in quanto si prevede con nuova stazione di sollevamento di collettarlo
con apposita tubazione in pead DN 90 PN10, posta in parte interrata ed in parte sul fondo lagunare,
fino alla stazione di sollevamento S3A e da questa, tramite la rete fognaria, all’impianto di
depurazione di Terrarossa.
Lo scarico si configura come scarico industriale che deve essere autorizzato dal gestore del servizio
di fognatura e depurazione in relazione alle caratteristiche chimico-fisiche del refluo ed alla sua
quantità in relazione alla capacità depurativa residua dell’impianto di depurazione di Terrarossa, il
quale presenta la capacità residua necessaria per poter trattare il percolato come sopra caratterizzato.
La procedura indicata è già stata effettuata per altri scarichi industriali di soggetti presenti nell’area
di raccolta del sistema fognario.
Il percolato scaricato, pari a massimo 50 m3/giorno (con valori medi intorno a 35 m3/giorno), deve
rispettare i seguenti valori:
Materiali solidi totali = 1500 (*) mg/l
COD
= 5000 mg/l
BOD5
= 2500 mg/l
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NH4
Tensioattivi
Fosforo
Cloruri
Solfati
= 150 mg/l
= 3 mg/l
= 30 mg/l
= 5000 mg/l
= 2000 mg/l
Tutti gli altri parametri dovranno essere nei limiti di cui alla Tab. 3 dell’All. 5 del DLgs 152/2006 e
s.m.i..
(*) Il valore indicato potrà essere superato in occasione di scarichi di residui sabbiosi dal processo
di lavaggio alghe, per tali fasi si può raggiungere un valore di 20 g/l, tale situazione sarà superata
con la realizzazione del progetto generale.
3.1 Scelta della soluzione impiantistica
In considerazione della variabilità quantitativa e qualitativa del percolato nel tempo e dei limiti allo
scarico sopra indicati, si prevede di effettuare un processo di trattamento chimico fisico anche con
la possibilità di inviare il percolato in uscita dal trattamento alla linea trattamento acque della
sezione di trattamento alghe.
Pertanto l’impianto di trattamento percolato può operare nelle seguenti situazioni:
a) trattamento chimico-ficiso con recapito alla pubblica fognatura (stazione S3A);
b) se e quando le caratteristiche del percolato saranno migliorate , tale da renderlo compatibile
con lo scarico alla pubblica fognatura (stazione S3A), non sarà effettuato il trattamento e
avverrà solamente la fase di pompaggio;
c) se e quando le caratteristiche del percolato, saranno migliorate tale da renderlo compatibile
con i trattamenti previsti per la linea di lavaggio acque della sezione di trattamento alghe,
questo sarà inviato, tutto o in parte, alla vasca di equalizzazione (S5).
Il processo chimico-fisico, dimensionato su una portata idraulica di 3 m3/h operando in
continuo, prevede:
a) una prima sezione di trattamento con cloruro ferrico al 40%, in serbatoio in vetroresina (S1)
del volume di 3 mc, con tempo di permanenza di 60 minuti, ed un dosaggio variabile di
cloruro ferrico fino ad un massimo di 9 l/h, nello specifico il trattamento è finalizzato
all’abbattimento del COD e del fosforo.
Il quantitativo di cloruro ferrico è proporzionale alla portata di trattamento.
In considerazione che il percolato in ingresso presenta in PH di 7,8÷7,9 si ha una leggera
riduzione dello stesso fino a 7,0÷7,2 (valore che varia in funzione del dosaggio di Fe Cl3).
In alternativa al cloruro ferrico, qualora non vi sia la necessità di abbattere il fosforo, si
prevede di utilizzare il PAC (policloruro di alluminio), utilizzando in tal caso, la linea di
dosaggio del cloruro ferrico;
b) una seconda sezione di neutralizzazione con utilizzo di soda al 30%, in serbatoio in
vetroresina (S2) del valore di 3 mc, con un tempo di permanenza di 60 minuti, ed un
dosaggio variabile di soda fino ad un massimo di 9 l/h.
Il serbatoio (S2) è equipaggiato con misura di PH (PH1) che permette di impostare il PH
della reazione che viene fissato a 8,8 (max 9,00), in tale situazione si ha la precipitazione
completa dei metalli presenti, sotto forma di idrossidi.
Il Phmetro comanda il quantitativo di soda da inserire nel processo;
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c) una terza sezione di sedimentazione con utilizzo di polielettrolita, in serbatoio in vetroresina
(S3) del volume di 3,54 mc, con un tempo di permanenza di circa 70 minuti ed un dosaggio
di polielettrolita liquido anionico di tipo commerciale al 5‰, effettuato proporzionalmente
alla portata di trattamento fino ad una portata massima di 9 l/h.
Nella sezione di trattamento delle acque derivanti dal lavaggio delle alghe è presente una
apposita apparecchiatura di polipreparazione (Poly 1) della potenzialità di 1500 l/h, in caso
di necessità potrà essere effettuato un collegamento provvisorio con la stessa per alimentare
la cisternetta di stoccaggio.
Lo scarico del materiale sedimentato può avvenire direttamente in fognatura dalla parte
inferiore conica del serbatoio, oppure mediante una valvola su un attacco per autobotte (o
all’occorrenza per una unità mobile di disisdratazione); una volta realizzato il progetto
generale il fango sarà inviato al trattamento nella apposita sezione dello stesso;
d) una quarta sezione di stoccaggio ed accumulo in serbatoio in vetroresina (S4) del volume di
3 m3, dal serbatoio per troppo pieno avviene lo scarico in fognatura al sollevamento con il
recapito finale alla stazione S3A; in alternativa mediante pompaggio (PC4) è possibile
alimentare la vasca di equalizzazione (S5) dell’impianto di trattamento delle acque di
lavaggio delle alghe.
A maggior chiarimento di quanto sopra esposto si rimanda agli elaborati grafici tav. 3.7 - Schema a
bloccci e tav. 3.8 - P&I; inoltre di seguito si descrivono le modalità operative e gestionali
dell’impianto di trattamento percolato nonché dei sollevamenti finali.
L’impianto è dimensionato per una capacità di trattamento fino a 3 m3/h e normalmente opererà con
una portata di 1 m3/h e avrà il seguente funzionamento:
3.1.1
Vasca Raccolta Percolato
Nel pozzetto (esistente) di raccolta e rilancio confluisce il percolato da tutte le varie vasche di
stoccaggio delle alghe esistenti. Anche il percolato derivante dalla vasca di stoccaggio provvisorio
in progetto viene trasportato con la conduttura esistente al pozzetto, all’interno della vasca (V4) la
pompa (PC1) è dotata di tre sonde di livello, minimo (LLV4), medio (MLV4) e massimo(HLV4).
Quando il livello sale fino a toccare il medio livello la pompa si accende e si spegne quando il
livello scende sotto il minimo; nel caso in cui il livello salga ancora fino a toccare la sonda di
massimo è emesso un allarme affinché l’operatore possa intervenire in loco.
Detto pozzetto, denominato vasca raccolta percolato, è dotato di un gruppo di pompe volumetriche
(PV 1 – 2).
In condizioni normali al raggiungimento del medio livello entra in funzione una delle due pompe
volumetriche e con essa viene alimentata l’impianto di trattamento. La portata della pompa è
impostata dall’operatore sul tastierino del PLC, rilevata dal misuratore magnetico (FIT1) posto sulla
tubazione di mandata della pompa e regolata dal PLC, sulla base delle impostazioni, con un segnale
che manovra il servomotore della pompa. E’ possibile operando sulle valvole manuali (V6) e (V7)
inviare il percolato alla nuova stazione di sollevamento.
La pompa resta in moto fino al raggiungimento del minimo livello vasca o al suo spegnimento da
parte dell’operatore.
Se il livello del percolato raggiunge la sonda di massimo si aziona una delle due pompe centrifughe
(PC2-3) che provvederà ad inviare il percolato eccedente alla vasca di stoccaggio del percolato, la
pompa centrifuga cesserà il funzionamento quando il livello scenderà sotto la sonda di medio livello
il tutto operando come nella esistente situazione.
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Nella situazione attuale le pompe (PC2) e (PC3) operando una di riserva all’altra, provvedono al
rilancio del percolato con apposita tubazione che recapita alla rete fognaria alla stazione SP14
(Campolungo); la quantità di percolato inviata alla fognatura è quantificata con apposito misuratore
di portata di tipo elettromagnetico; il quantitativo medio giornaliero di percolato inviato alla
fognatura varia da 30 a 50 mc/giorno.
Con le pompe (PC2) e (PC3) è possibile, operando con delle valvole ad azionamento manuale,
alimentare la vasca di stoccaggio presente, che assume funzione di polmone e dalla quale il
percolato può essere nuovamente riportato al pozzetto attuale di pompaggio equipaggiato con
pompe centrifughe sommergibili (PC 2 – 3) e di tre sonde di livello, minimo (LLVP), medio
(MLVP) e massimo(HLVP).
Nella previsione progettuale le pompe rimangono per il rilancio verso la vasca di accumulo, mentre
la linea di rilancio alla stazione (SP14) non viene più utilizzata, rimarrà comunque fisicamente e
potrà essere utilizzata in caso di emergenza.
3.1.2
Reattore Acido (S1)
Il percolato inviato al trattamento dalle pompe volumetriche (PV1 - 2) giunge al reattore (S1) a
portata nota ed impostabile e controllata dal misuratore (FIT1) con linea L 16 in acciaio zincato DN
50 sp. 2 mm nel tratto fuori terra e in pead DN 63 DN 10 nel tratto interrato.
Con l’impianto in funzione l’agitatore del reattore (AG 1) è sempre acceso.
La reazione avviene con il dosaggio di un agente flocculante acido (cloruro ferrico) prelevato da
una cisternetta e dosato con una pompa dosatrice (PD1) dedicata.
La quantità di reagente da dosare proporzionalmente alla portata influente al reattore è impostata
dall’operatore sul tastierino del PLC e regolata dal segnale che esso invia alla scheda di regolazione
della pompa.
Il percolato così trattato esce dal serbatoio (S1), dotato di stramazzo e canaletta superiore di raccolta
e convogliamento in punto di uscita.
Il misuratore sulla linea di mandata delle pompe (FIT 1) provvede alla visualizzazione della misura
istantanea di portata con l’uscita in corrente 4-20 mA e alla totalizzazione (giornaliera e mensile)
del percolato inviato al trattamento con l’uscita impulsiva.
3.1.3
Neutralizzazione (S2)
Il percolato trattato nel reattore acido (S1) raggiunge per gravità con tubazione in PVC DN80 PN10
il serbatoio dove avviene la neutralizzazione (S2).
Con l’impianto in funzione l’agitatore del neutralizzatore (AG 2) è sempre acceso.
La reazione avviene per il dosaggio di soda caustica al 30% prelevata da una cisternetta e dosata
con una pompa dosatrice (PD 2) dedicata.
La reazione è controllata dal pHmetro (PH1) inserito nel neutralizzatore che invia il segnale al PLC.
L’operatore imposta la soglia di pH a cui deve essere regolata la reazione dal tastierino e il PLC
provvede ad azionare la pompa dosatrice fino al raggiungimento e al mantenimento del pH.
Il percolato così trattato esce dal serbatoio (S2), dotato di stramazzo e canaletta superiore di raccolta
e convogliamento in punto di uscita.
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3.1.4
Sedimentazione (S3)
Il percolato trattato nel neutralizzatore (S2) raggiunge per gravità con tubazione in PVC DN80
PN10 il serbatoio (S3) dove avviene la sedimentazione del fango che si è prodotto nelle reazioni
precedenti.
Per aumentare la dimensione dei fiocchi di fango ed aumentarne la velocità di sedimentazione si
dosa, proporzionalmente alla portata influente, rilevata dal misuratore (FIT1), una soluzione di
polielettrolita prelevata da una cisternetta e dosata con una pompa dosatrice (PD3) dedicata. La
quantità di reagente da dosare proporzionalmente alla portata influente al sedimentatore è impostata
dall’operatore sul tastierino del PLC e regolata dal segnale che esso invia alla scheda di regolazione
della pompa.
La sedimentazione fa si che il fango si depositi sul fondo del serbatoio e da esso estratto
periodicamente, secondo i tempi impostati dall’operatore sul tastierino del PLC, con l’apertura della
valvola pneumatica (VP1). In caso di emergenze il funzionamento della valvola automatica di
estrazione fanghi può essere interrotto, con la valvola chiusa, e il fango asportato periodicamente
con un autospurgo, che può collegarsi al fondo del serbatoio (S3) attraverso la valvola manuale
(V39).
L’acqua chiarificata esce per stramazzo dal sedimentatore (S3).
3.1.5
Serbatoio di Accumulo (S4)
L’acqua chiarificata proveniente dal sedimentatore raggiunge per gravità con tubazione in PVC
DN80 PN10 il serbatoio di accumulo (S4).
Il serbatoio è dotato di un misuratore di livello continuo (LIT 1). Nel PLC sulla base della misura di
livello possono essere configurabili da tastierino 3 soglie: minimo, medio e massimo livello.
Sono possibili due scenari per l’acqua contenuta nel serbatoio: essa può essere inviata alla rete
fognaria che recapita alla vasca di rilancio in fognatura alla stazione S3A affinché da questa
raggiunga l’impianto di depurazione di Terrarossa o può essere inviata alla vasca di equalizzazione
dell’impianto di trattamento acque che provvede alla depurazione delle acque provenienti dal
lavaggio delle alghe per effettuare i successivi trattamenti previsti. L’operatore deve impostare
l’indirizzo dell’acqua sul PLC perché nel caso in cui si opti per l’invio alla fognatura il serbatoio di
accumulo deve essere riempito, fino alla soglia di massimo livello, e l’acqua defluirà da esso per
gravità dal troppo pieno; invece se l’acqua deve essere inviata alla vasca di equalizzazione, deve
essere azionata la pompa centrifuga (PC4) della pompa entra in funzione al raggiungimento della
soglia di medio livello e si spegne al raggiungimento del minimo livello.
4 Sollevamenti finali
4.1 Sollevamento del Percolato Trattato
La vasca è alimentata dalla rete fognaria interna che raccoglie lo scarico di fondo di tutti i serbatoi
dell’impianto di trattamento del percolato, dal troppo pieno del serbatoio di accumulo e dallo
scarico dei controlavaggi dei filtri dell’impianto di trattamento acque del lavaggio alghe.
Essa è dotata di due pompe centrifughe sommergibili (PC 5 – 6) che funzionano una di scorta
all’altra e di tre sonde di livello, minimo (LLVD), medio (MLVD) e massimo(HLVD); ciascuna
pompa ha una portata massima di 9 m3/h.
13
Quando il livello sale fino a toccare il medio livello, una pompa si accende e si spegne quando il
livello scende sotto il minimo. Nel caso in cui il livello salga ancora fino a toccare la sonda di
massimo sarà emesso un allarme affinché l’operatore possa intervenire in loco e sarà dato il
comando di spegnimento alle pompe PV che alimentano l’impianto di trattamento del percolato. In
questo caso il consenso al funzionamento si ripristinerà quando il livello sarà sceso sotto la soglia di
medio.
Il misuratore sulla linea di mandata delle pompe (FIT 2) provvederà alla visualizzazione della
misura istantanea di portata con l’uscita in corrente 4-20 mA e alla totalizzazione (giornaliera e
mensile) del percolato trattato inviato alla depurazione con l’uscita impulsiva.
Sul collettore di mandata delle pompe è collegata una linea di acqua di servizio per il flussaggio
della tubazione di mandata; essa è comandata da un’elettrovalvola (EV 1) che ha un tempo di
apertura ed uno di chiusura impostabili sul PLC, tale precauzione è adottata al fine di prevenire
intasamenti della tubazione a causa dell’accumulo di sedimenti presenti nel liquido pompato.
Anche sulla linea dell’acqua di servizio è installato un misuratore di portata (FIT 4) che provvederà
alla visualizzazione della misura istantanea di portata con l’uscita in corrente 4-20 mA e alla
totalizzazione (giornaliera e mensile) dell’acqua utilizzata per il flussaggio con l’uscita impulsiva.
4.2 Sollevamento Acque Saline
La vasca è alimentata dallo scarico di acqua depurata proveniente dall’impianto di trattamento
acque del lavaggio alghe.
Essa è dotata di due pompe centrifughe sommergibili (PC 7 – 8) che funzionano una di scorta
all’altra e di tre sonde di livello, minimo (LLVM), medio (MLVM) e massimo(HLVM), ciascuna
pompa ha una portata massima di 15 m3/h.
Quando il livello sale fino a toccare il medio livello, una pompa si accende e si spegne quando il
livello scende sotto il minimo. Nel caso in cui il livello salga ancora fino a toccare la sonda di
massimo sarà emesso un allarme affinché l’operatore possa intervenire in loco.
Il misuratore sulla linea di mandata delle pompe (FIT 3) provvederà alla visualizzazione della
misura istantanea di portata con l’uscita in corrente 4-20 mA e alla totalizzazione (giornaliera e
mensile) delle acque saline inviate a mare con l’uscita impulsiva.
14
2.b) RELAZIONE SPECIALISTICA PER GLI IMPIANTI
ELETTRICI E SISTEMA DI CONTROLLO
INDICE
1.
Premessa
2
2.
Normativa di riferimento
3
3.
Struttura dell’impianto elettrico
4
4.
Classificazione degli ambienti
5
5.
Protezioni
5
6.
Quadri locali
8
7.
Descrizione dell’impianto di terra
14
8.
Condutture e modalità di posa
15
9.
Canalizzazioni
19
10.
Impianti f.m.
20
11.
Sistema di controllo
21
1
1. Premessa
Sono oggetto della presente descrizione le opere occorrenti alla realizzazione dell’impianto
elettrico e strumentale a servizio dell’impianto provvisorio di trattamento delle biomasse
algali.
Gli impianti elettrici esistenti sono alimentati con una fornitura Enel in BT con contatore
(GET 1 2004 OM.132) con potenza di 20 kW, numero cliente 400220751. L’energia
elettrica è fornita in punto identificato con il quadro Q0, dove è posto anche l’interruttore
generale magnetotermico 4x40A, differenziale In = 0,5A, dal quale con una linea posata
interrata, che corre sulla sede stradale di accesso all’impianto, della lunghezza di circa 280
m, è alimentato il quadro Q1, dal quale vengono alimentati i quadri Q2, Q3 e Q4.
Con il presente progetto non si interviene sugli esistenti quadri Q1, Q2, Q3 mentre nel
quadro Q4 (esistente) viene inserito un interruttore ed i relativi comandi per i livelli della
pompa (PC1) posta nella vasca da realizzare per lo stoccaggio provvisorio delle alghe
trattate.
In relazione alle nuove infrastrutture impiantistiche che si intende realizzare con l’intervento
in progetto occorre potenziare la fornitura Enel in BT incrementandola rispetto all’attuale di
70 kW, conseguentemente deve essere cambiato da parte di Enel il contatore e nel presente
progetto è prevista l’installazione di un nuovo interruttore generale su Q0, la estrazione e
smaltimento dei cavi esistenti e la loro sostituzione con una nuova linea dal Q0 al Q5
(ampliamento di Q1 esistente).
La alimentazione del nuovo impianto ha luogo a partire dall’interruttore generale che sarà
istallato nel quadro Q0 ubicato in prossimità del contatore di fornitura elettrica di bassa
tensione.
L’impianto elettrico consiste pertanto in:
Ø
Istallazione Quadro Elettrico Q0 contenente l’interruttore generale di alimentazione
impianto;
Ø
Linea di alimentazione del nuovo Quadro Elettrico Q5;
Ø
Quadro Elettrico Q5 contenente gli interruttori di alimentazione dei sottoquadri
Q1(esistente), Q6, Q8, Q9;
Ø
Quadro elettrico Q6 - Sollevamento percolato al trattamento chimico fisico;
Ø
Quadro elettrico Q7 - Impianto trattamento alghe;
2
Ø
Quadro elettrico Q8 - Impianto trattamento chimico fisico;
Ø
Quadro elettrico Q9 - Sollevamento acque saline;
Ø
Impianto di illuminazione;
Ø
Impianto prese servizi;
Ø
Rete di terra ed equipotenziale;
Ø
Quadri Q1, Q2, Q3 esistenti su cui non si interviene e quadro Q4 esistente su cui si
interviene come sopra precisato.
2. Normativa di riferimento
Si conviene che sono da applicarsi tutte le leggi ed i regolamenti vigenti in materia di opere
pubbliche e precisamente:
•
Le norme tecniche emanate per gli impianti di cui trattasi agli Enti ed Associazioni
competenti (VV.FF-CEI, Enel...).
In particolare dovranno essere rispettate:
•
o
Le norme UNEL e UNI
o
I regolamenti e le prescrizioni comunali del luogo ove si devono svolgere i lavori.
o
Legge 1/3/1968 n° 186.
o
Legge 18/10/1977 n° 791.
o
DPR 6/12/1991.
o
DM 37/2008.
o
DLgs 81/2008 e s.m.i.
Le norme CEI ultima edizione e successive integrazioni:
o
17-13
Apparecchiature costruite in fabbrica (Quadri elettrici).
o
64-8
Impianti elettrici utilizzatori.
o
70-1
Grado di protezione degli involucri.
o
11-17
Linee in cavo.
o
11-37
Guida per l’esecuzione degli impianti di messa a terra
3
3. Struttura dell’impianto elettrico
Il presente progetto prevede di alimentare il nuovo impianto di trattamento delle alghe dal
quadro elettrico Q0 che verrà posto nelle vicinanze del contatore Enel per la fornitura
dell’energia elettrica in Bassa Tensione
La distribuzione dell’impianto elettrico sarà pertanto la seguente:
Q0 - Partenza linea
------ Q5 - Distribuzione linee å
Q1 * å
Q2 * å
Q3 * å
Q4 esist. ---
aggiunta di inter. e livelli PC1
------ Q6 - Sollevamento percolato al trattamento chimico fisico
------ Q8 - Impianto trattamento chimico fisico
------ Q7 - Impianto trattamento alghe
------ Q1 - Impianto esistente
------ Q9 – Sollevamento acque saline e percolato
Nota * : Quadri esistenti su cui non si interviene
ANALISI ENERGETICA
Le apparecchiature previste nel presente intervento presentano una potenza installata di circa
90 kW. Valutando i tempi e le modalità di esecuzione dei trattamenti svolti sull’impianto si
può ipotizzare una potenza media oraria di lavoro assorbita dalla rete pari a circa 55 Kw per
cui è opportuno potenziare la fornitura Enel BT attualmente presente di 70 kW.
Prescrizioni generali
I componenti saranno scelti conformi alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive norme in
modo da non causare effetti nocivi sugli altri componenti o sulla rete di alimentazione.
I componenti dell’impianto e gli apparecchi utilizzatori fissi dovranno essere installati in
modo da facilitare il funzionamento, il controllo, l’esercizio e l’accesso alle connessioni.
4
I dispositivi di manovra e di protezione devono portare scritte o altri contrassegni che ne
permettano la identificazione.
4. Classificazione degli ambienti
Locali tecnologici
Tali locali sono destinati a contenere apparecchiature e macchine. L’accesso ai locali è
consentito esclusivamente al personale autorizzato ed adeguatamente istruito. Considerate le
caratteristiche strutturali degli ambienti in oggetto si esclude la classificazione degli stessi
come “luoghi ristretti” come da parte della norma CEI 64-8/6 fascicolo 1921 V^ edizione.
Locali e manufatti con pericolo di esplosione
Non esistono locali con tali caratteristiche.
Grado protezione impianti
I gradi di protezione degli involucri e degli impianti, conformemente alle prescrizioni delle
norme CEI 70-1, dovranno essere adeguati all'ambiente ed alla tipologia del locale dove gli
impianti saranno installati; si indicano qui di seguito in funzione degli ambienti considerati, i
gradi di protezione minimi da conseguire per i singoli componenti e per gli impianti intesi
complessivamente:
- Quadri elettrici (portelle chiuse):
IP 21/40/IP 55
- Impianti elettrici:
IP 55
- Impianti elettrici esterni:
IP 55/65
5. Protezioni
Protezioni contro i contatti diretti
A tale scopo si prevedono, con riferimento alle norme C.E.I. 64-8/6 V^ edizione le seguenti
protezioni:
- Protezioni contro i contatti diretti
Articolo 412.0
- Protezione mediante isolamento parti attive
Articolo 412.1
- Protezione mediante involucri o barriere
Articolo 412.2
5
- Protezione mediante ostacoli
Articolo 412.3
- Protezione mediante distanziamento
Articolo 412.4
- Protezione addizionale mediante interruttori
differenziali (Impianti luce e prese FM)
Articolo 412.5
Protezioni contro i contatti indiretti
Bassa Tensione
Si prevede la protezione mediante interruzione automatica del circuito di alimentazione da
cui verrà realizzato con riferimento alla norma CEI 64-8/4 V^ edizione e precisamente agli
articoli:
- Protezioni contro i contatti indiretti
Articolo 413
- Protezione mediante interr. automatica dell’alimentazione
Articolo 413.1
- Sistemi TN
Articolo 413.1.3
Particolare cura verrà posta alla condizione dell’articolo 413.1.3.3:
Ia = Uo/Zs
Ia = Il valore in ampere della corrente che provoca l’intervento del dispositivo di protezione
entro 0,4 sec. sui circuiti terminali (Apparecchiature mobili e/o portatili) o entro 5 sec. sui
circuiti di distribuzione o terminali che alimentano apparecchiature fisse:
Uo = Il valore della tensione nominale verso terra dell’impianto espressa in volt.
Zs =
L’impedenza totale in ohm dell’anello di guasto, fra il conduttore attivo ed il
conduttore di protezione PE.
Per soddisfare la condizione sopracitata verranno utilizzati interruttori magnetotermici e/o
differenziali.
Protezioni condutture contro le sovracorrenti
I conduttori attivi saranno protetti da uno o più dispositivi che interrompano
automaticamente l’alimentazione quando si produce un sovraccarico così come riportato al
Capitolo 43 Sezione 433 della norma CEI V^edizione, o un cortocircuito così come riportato
al Capitolo 43 sezione 434 della norma CEI V^edizione.
Protezioni del sovraccarico
6
Il coordinamento del dispositivo di protezione delle condutture contro i sovraccarichi dovrà
rispondere alle seguenti due condizioni:
1) Ib <= In <= Iz
2) If <= 1,45 x Iz
Dove:
Ib = Corrente di impiego del circuito
IZ = Portata a regime permanente della conduttura
In = Corrente nominale del dispositivo di protezione
If = Corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il
tempo convenzionale in condizioni definite.
Protezioni del cortocircuito
Con riferimento all’articolo 434.3 della norma CEI 64-8/4 si riporta quanto segue:
Il potere di interruzione non deve essere inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel
punto di installazione.
E’ tuttavia ammesso l’utilizzo di un dispositivo di protezione con potere di interruzione
inferiore se a monte è installato un altro dispositivo avente il necessario potere di
interruzione.
In questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che
l’energia passante non superi quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo
situato a valle e dalle condutture protette da questi dispositivi.
Tutte le correnti provocate da un cortocircuito che si presenti in un punto qualsiasi del
circuito devono essere interrotte in un tempo non superiore a quello che porta i conduttori
alla temperatura limite ammissibile.
La formula è la seguente:
(I2t) <= K2S2
dove (I2t) è l’integrato di Joule per la durata del cortocircuito (in A2s)
Sezionamento e comando
7
Per il sezionamento ed il comando non automatico locale e a distanza, dovranno essere
utilizzati opportuni sezionamenti al fine di evitare e/o sopprimere pericoli connessi con gli
impianti elettrici, con gli apparecchi o con le macchine alimentate elettricamente.
Ogni circuito deve poter essere sezionato dall’alimentazione.
Il sezionamento deve avvenire su tutti i conduttori attivi.
Quando la manutenzione non elettrica può comportare rischi per le persone, si devono
prevedere dispositivi di interruzione dell’alimentazione.
6. Quadri locali
Prescrizioni generali
Il potere di interruzione dovrà essere in funzione del massimo valore presunto della corrente
di corto circuito. Il costruttore del quadro secondo le Norme CEI 17-13 deve effettuare il
calcolo della dissipazione termica dei componenti e realizzare il congruo sistema di
ventilazione.
L'ingombro netto dei quadri deve essere atto a contenere tutte le apparecchiature e a rendere
agevole l'accesso alle stesse ed alle operazioni di normale manutenzione.
Le linee devono attestarsi ad una morsettiera di abbondante sezione, ordinatamente in modo
che questa non debba sostenere il peso dei conduttori, che allo scopo sono opportunamente
ancorati.
I cablaggi all'interno dei quadri sono eseguiti con conduttori non propaganti la fiamma
(norme CEI 20-22) ed i restanti materiali non metallici sono del tipo autoestinguente.
Ogni conduttore di potenza e/o ausiliario é identificato con opportuno segnafilo, in modo da
facilitarne il riconoscimento ed il servizio.
Ogni conduttore all'interno del quadro é protetto contro il corto circuito come previsto dalle
norme CEI 64-8.
Se ciò non fosse possibile specialmente nei tratti brevi (< 3 mt.) i conduttori dovranno essere
dimensionati per la massima (I)^2 x t che possa verificarsi in quel punto e comunque tutti i
collegamenti derivati dalle sbarre principali avranno una sezione minima di 6 mmq.
Il quadro, ove indicato, è corredato da strumenti di misura per corrente alternata.
8
Il quadro elettrico dovrà essere completo inoltre dello schema elettrico di potenza e
funzionale e del certificato di collaudo eseguito dalla ditta costruttrice in base alle norme
CEI.
Le prove da eseguire sono:
- Verifica delle caratteristiche costruttive (conformità al progetto)
- Prove di tensione applicata
- Verifica del funzionamento meccanico
- Verifica del funzionamento elettrico
- Verifica dei mezzi di protezione e della continuità elettrica del circuito di protezione.
Quadro Q.0.
Sarà collocato all’esterno in prossimità del contatore di alimentazione di BT.
Una distribuzione indicativa del Quadro Q0 è la seguente:
Colonna 1
Nel quadro sarà presente l’interruttore generale di alimentazione dell’impianto, sarà
costruito in SMC (vetroresina) - Colore grigio RAL 7040. Cerniere interne in resina
termoplastica a base poliarillamidica rinforzata con fibra di vetro (IXEF). Parti metalliche
esterne in acciaio inox o in acciaio tropicalizzato e verniciato grigio, elettricamente isolate
con l'interno. Corpo serratura in vetroresina e integrato nello sportello. Maniglia in resina
Poliammidica. Perno di manovra serratura in lega di alluminio; aste e paletti interni in
acciaio con trattamento Geomet 321. Il quadro avrà dimensioni totali 546x570x308 (lxhxp)
mm per posa su piedistallo.
Quadro Q.5
Sarà collocato all’esterno in prossimità della recinzione dell’impianto a fianco del quadro
esistente Q1.
Una distribuzione indicativa del Quadro Q5 è la seguente:
9
Colonna 1
Nel quadro saranno presenti gli interruttori di alimentazione dei sottoquadri Q1 (esistente),
Q6, Q8, Q9; sarà costruito in SMC (vetroresina) - Colore grigio RAL 7040. Cerniere interne
in resina termoplastica a base poliarillamidica rinforzata con fibra di vetro (IXEF). Parti
metalliche esterne in acciaio inox o in acciaio tropicalizzato e verniciato grigio,
elettricamente isolate con l'interno. Corpo serratura in vetroresina e integrato nello sportello.
Maniglia in resina Poliammidica. Perno di manovra serratura in lega di alluminio; aste e
paletti interni in acciaio con trattamento Geomet 321. Il quadro avrà dimensioni totali
546x900x308 (lxhxp) mm per posa su piedistallo.
Quadro Q.6
Sarà collocato all’esterno in prossimità della vasca di raccolta percolato esistente.
Una distribuzione indicativa del Quadro Q6 è la seguente:
Colonna 1
Il quadro sarà corredato con interruttori di protezione linea BT, circuiteria ausiliaria e
ospiterà oltre all’interruttore generale i componenti per la protezione dei circuiti
(distribuzione) e per la protezione ed il comando delle eventuali utenze (motori,
elettrovalvole...). Sul fronte quadro saranno presenti, per le utenze il cui funzionamento è
comandato dal quadro, la segnalazione degli stati (marcia e allarme), i pulsanti ed i selettori
e quanto altro necessario per la ripetizione degli stati al sistema di gestione. Per i
componenti del quadro Q.6 si rimanda allo schema elettrico. Sarà costruito in SMC
(vetroresina) - Colore grigio RAL 7040. Cerniere interne in resina termoplastica a base
poliarillamidica rinforzata con fibra di vetro (IXEF). Parti metalliche esterne in acciaio inox
o in acciaio tropicalizzato e verniciato grigio, elettricamente isolate con l'interno. Corpo
serratura in vetroresina e integrato nello sportello. Maniglia in resina Poliammidica. Perno
di manovra serratura in lega di alluminio; aste e paletti interni in acciaio con trattamento
10
Geomet 321. Il quadro avrà dimensioni totali 546x570x308 (lxhxp) mm per posa su
piedistallo.
Quadro Q.8
Sarà collocato all’interno dell’edificio in prossimità dell’impianto di trattamento chimico
fisico.
Una distribuzione indicativa del Quadro Q8 è la seguente:
Colonna 1
MERL IN GER IN
Il quadro sarà corredato con l’interruttore di protezione linea BT, circuiteria ausiliaria e
ospiterà oltre all’interruttore generale i componenti per la protezione dei circuiti
(distribuzione) e per la protezione ed il comando delle eventuali utenze (motori,
elettrovalvole...). Sul fronte quadro saranno presenti, per le utenze il cui funzionamento è
comandato dal quadro, la segnalazione degli stati (marcia e allarme), i pulsanti ed i selettori
e quanto altro necessario per la ripetizione degli stati al sistema di gestione. Per i
componenti del quadro Q.8 si rimanda allo schema elettrico. Sarà costruito in carpenteria
metallica in acciaio aisi 304 spessore 20/10 modulare dotata di controporte trasparenti, sarà
dotato di zoccolo (h=10 cm).
L'esecuzione del quadro é mista con pannelli per l’inserimento di apparecchi di tipo
modulare per la protezione delle linee in uscita, con pannelli ciechi per il contenimento dei
circuiti ausiliari di interconnessione fra le utenze ed i segnali provenienti dagli strumenti
(livelli, pressioni, misuratori di portata, ecc..).
Il quadro avrà dimensioni totali 600x1600x400 (lxhxp) mm per posa su pavimento.
Quadro Q.7
Sarà collocato all’interno dell’edificio in prossimità dell’impianto di trattamento alghe.
11
Una distribuzione indicativa del Quadro Q7 è la seguente:
Colonna 1
MER LI N GER IN
Il quadro sarà corredato con l’interruttore di protezione linea BT, circuiteria ausiliaria e
ospiterà oltre all’interruttore generale i componenti per la protezione dei circuiti
(distribuzione) e per la protezione ed il comando delle eventuali utenze (motori,
elettrovalvole...). Sarà costruito in carpenteria metallica in acciaio aisi 304 spessore 20/10
modulare dotata di controporte trasparenti, sarà dotato di zoccolo (h=10 cm).
L'esecuzione del quadro é mista con pannelli per l’inserimento di apparecchi di tipo
modulare per la protezione delle linee in uscita, con pannelli ciechi per il contenimento dei
circuiti ausiliari di interconnessione fra le utenze ed i segnali provenienti dagli strumenti
(livelli, pressioni, misuratori di portata, ecc..).
Il quadro elettrico generale per il controllo dell’intero impianto di lavaggio alghe e
depurazione acque avrà dimensioni 2400x500xH2000 mm per posa su pavimento.
A fronte del quadro è essere inserito interruttore generale differenziale blocca porta.
L’interno quadro comprende inoltre: - Trasformatore per alimentazione circuiti ausiliari; Aerazione interna con ventilazione; - Illuminazione interna.
Il pannello di comando è realizzato a pannelli
verticali costituiti
da
una robusta
struttura in acciaio inox aisi 304 spessore 20/10. All'interno dei pannelli sono posizionati:
- controllore
a logica
programmabile SIMENS S7 o similare necessario alla gestione
computerizzata dell'impianto con inserite tutte le schede di ingresso ed uscita digitali in
misura del 15% in più del numero richiesto dalle utenze stesse. E' installata anche una
scheda di dialogo seriale con protocollo PROFIBUS o similare, la quale può permettere
il dialogo tra questa unità di controllo programmabile e qualsiasi host computer oppure
personal computer attualmente sul mercato, questo per favorire anche a distanza, la
monitorizzazione ed il controllo delle varie fasi di lavorazione;
12
- trasformare circuiti di comando a 110 Volt corrente alternata, protezioni con
interruttori automatici per i circuiti principali e fusibili per le uscite del PLC;
- morsettiere di interscambio con il quadro comando
motori per
segnalare l'avvenuta
marcia di ciascun motore o la conseguente anomalia;
- relè ausiliari o soccorritori ove fosse necessario sdoppiare qualche contatto di ingresso.
Sulla parte esterna del quadro saranno posizionati tutti i comandi di avviamento e
arresto e tutte
le segnalazioni luminose di sequenza o marcia delle utenze, il dispositivo
prova lampade, la centralina di rilevamento allarmi con sequenza ed il pulsante di
conferma allarme nonché di tacitazione sirena.
Fronte quadro con tastiera alfanumerica tipo “touch screen” con schermo LCD collegato a
CPU del PLC.
Tensione alimentazione: 400/3/50 V/Ph/Hz
Tensione circuiti di comando: 110 V.c.a. per contattori, elettrovalvola, lampade; 24 V.c.c.
per circuiti di ingresso PLC.
Compreso cavi di segnalazione e potenza di collegamento dal quadro alle utenze e ai
sottoquadri delle apparecchiature (impianto di filtrazione).
Quadro Q9
Sarà collocato all’esterno in prossimità della stazione di sollevamento acque saline e
percolato.
Una distribuzione indicativa del Quadro Q9 è la seguente:
Colonna 1
Il quadro sarà corredato con interruttori di protezione linea BT, circuiteria ausiliaria e
ospiterà oltre all’interruttore generale i componenti per la protezione dei circuiti
(distribuzione) e per la protezione ed il comando delle eventuali utenze (motori,
elettrovalvole...). Sul fronte quadro saranno presenti, per le utenze il cui funzionamento è
comandato dal quadro, la segnalazione degli stati (marcia e allarme), i pulsanti ed i selettori
e quanto altro necessario per la ripetizione degli stati al sistema di gestione. Per i
componenti del quadro Q.9 si rimanda allo schema elettrico. Sarà costruito in SMC
(vetroresina) - Colore grigio RAL 7040. Cerniere interne in resina termoplastica a base
13
poliarillamidica rinforzata con fibra di vetro (IXEF). Parti metalliche esterne in acciaio inox
o in acciaio tropicalizzato e verniciato grigio, elettricamente isolate con l'interno. Corpo
serratura in vetroresina e integrato nello sportello. Maniglia in resina Poliammidica. Perno
di manovra serratura in lega di alluminio; aste e paletti interni in acciaio con trattamento
Geomet 321. Il quadro avrà dimensioni totali 546x570x308 (lxhxp) mm per posa su
piedistallo.
7. Descrizione dell’impianto di terra
Protezione dai contatti diretti ed indiretti
La protezione dai contatti diretti verrà assicurata dall’isolamento dei componenti che
verranno scelti solo se riportanti il marchi IMQ, caratteristica che ne assicura, tra l’altro, la
corrispondenza dell’isolamento alle relative norme. La protezione dai contatti indiretti verrà
effettuata mediante realizzazione dell’impianto di messa a terra opportunamente coordinato
con le protezioni elettriche installate.
Dispersori
Verrà realizzato un impianto di terra, costituito da n. 6 pozzetti ispezionabili di dim. 40x40
cm nei quali saranno allocati i dispersori, con sezione a croce, in acciaio zincato della
lunghezza di 1,5 m, infissi nel terreno. La disposizione dei pozzetti sarà realizzata attorno al
fabbricato come rilevabile dalla planimetria elettrica tav. 3.20. I vari dispersori saranno tra
loro collegati con corda di rame nuda (sezione 35 mm2). Al dispersore è collegato il
conduttore di terra di sezione di 35 mm2 isolato in PVC, il collegamento deve essere
eseguito con bullone e capocorda stagnato, per limitare la corrosione localizzata delle
superfici di contatto delle giunzioni. Il conduttore di terra non deve essere a contatto diretto
con il terreno, non deve seguire percorsi tortuosi, va protetto, all’uscita dal pavimento, con
tubazione in PVC per almeno 0,30 m, giunge al collettore principale di terra, allocato in
prossimità per le manovre necessarie in caso di verifica, nei pressi del dispersore.
Collettore di terra
L’impianto di terra precedentemente descritto, deve essere collegato con quello esistente in
modo da formare un unico impianto e deve inoltre prevedere dei collettori costituiti da una
14
sbarra di acciaio zincato a caldo o in acciaio inox o in rame stagnato o cadmiato, con
morsetti, viti e bulloni per fissare i capicorda dei conduttori.
8. Condutture e modalità di posa
Tipi e sezioni dei conduttori
Tutti i cavi ed i conduttori impiegati dovranno essere di primaria casa costruttrice,
rispondere alle disposizioni costruttive stabilite dalle norme CEI ed essere dotati di marchio
IMQ.
Per la tipologia di insediamento è d’obbligo adottare cavi unipolari isolati in gomma e/o
PVC con guaina non propagante l’incendio CEI 20-22 II del tipo N07V-K e/o FG7.
Tipi cavi elettrici
I cavi da utilizzare saranno del tipo non propaganti l'incendio secondo le norme CEI 20-20,
20-22 e precisamente:
- Cavi N07V-K
colorazioni:
nero, marrone, grigio, blu, giallo/verde
Caratteristiche elettriche:
- Tensione nominale:
450-750 V
- Tensione di prova:
2.5 kV in c.a.
- Temperatura massima di esercizio:
70 °C
Cavi FG70R/0,6-1
-Unipolare e/o multipolare per alimentazione e per comando e segnalamento
Colorazione anima:
- Unipolare:
nero
- Multipolare alimentazione utenze:
blu, marrone, nero, giallo/verde
- Multipolare comando e segnalamento: nero numerato in progressione con conduttore
giallo/verde
- Guaina esterna colore grigio
Caratteristiche elettriche:
- Tensione nominale:
0.6-1 kV
15
- Tensione di prova:
4kV in c.a.
- Temperatura massima di esercizio:
70 °C
Raccomandazioni per la posa:
- Raggio minimo di curvatura:
4D
- Sforzo massimo di trazione durante la posa: 6 kg/mmq sezione del rame.
Cavi FG70H2R/0,6-1
-Multipolare per alimentazione e per comando e segnalamento
Colorazione anima:
- Multipolare alimentazione utenze:
blu, marrone, nero, giallo/verde
- Multipolare comando e segnalamento: nero numerato in progressione con conduttore
giallo/verde
Schermatura:
-Costituita da treccia di fili di rame rosso
Guaina esterna :
-in PVC speciale di qualità RZ colore grigio
Caratteristiche elettriche:
- Tensione nominale:
0.6-1 kV
- Tensione di prova:
4kV in c.a.
- Temperatura massima di esercizio:
70 °C
Raccomandazioni per la posa:
- Raggio minimo di curvatura:
4D
- Sforzo massimo di trazione durante la posa: 6 kg/mmq sezione del rame.
Cavi UNITRONIC Li2YCY PiMF
Multipolare schermato per trasmissioni dati e grandezze analogiche a bassa capacità a
coppie twistate singolarmente schermate
- Guaina esterna colore grigio
- Temperatura massima di esercizio:
70 °C
Raccomandazioni per la posa:
- Raggio minimo di curvatura: 10 x diametro esterno
Cavi F/UTP Cat. 5e
-Cavi per trasmissione dati - sezione AWG 24 Schermato
-Conduttore interno: Rigido in rame rosso - sezione nominale AWG 24/1 o 0,51 mm2
16
-In accordo: IEC 60228 cl. 1, VDE 0295 cl. 1
-Isolamento singoli conduttori: Polietilene (PE) spessore 0,95 mm
-
Colori:
Blu+Bianco/Blu,
Arancio+Bianco/Arancio,
Verde+Bianco/Verde,
Marrone+Bianco/Marrone
- Agente Separatore: Nastro accoppiato alluminio/poliestere AL/PES
- Guaina Esterna e comportamento al fuoco: Cloruro di polivinile non propagante l’incendio
(PVC-FR) oppure Low Smoke Zero Alogen (LSZH)
- Colore: Grigio (RAL 7001)
Cadute di tensione
Le linee principali di distribuzione sono state dimensionate per contenere il valore della
caduta di tensione entro i limiti sottoindicati del valore della caduta di tensione percentuale
DV%.
-Linee FM:
DV%max=4%
-Linee luce:
DV%max=4%
-Linee alim. utenze:
DV%max=4%
Coefficiente di utilizzazione
Il coefficiente di utilizzazione adottato in ciascun punto di prelievo dell'impianto elettrico,
definito come il rapporto fra l'effettiva corrente massima assorbita e la portata nominale
dell'utilizzatore, é il seguente:
- Motori:
0,9
- Prese F.M.:
0,4
- Impianti luce:
1
Coefficiente di contemporaneità
Il coefficiente di contemporaneità, inteso come il rapporto fra la potenza massima prelevata
contemporaneamente dalle linee di alimentazione, rispetto alla potenza erogabile, per i vari
tipi di utilizzatori é il seguente:
- Motori:
0,8
- Prese F.M:
0,2
- Impianti luce:
0,8
17
Resistenza di isolamento
La resistenza di isolamento verso terra e fra i conduttori appartenenti a fasi diverse, non
dovrà essere inferiore a:
- 1500 kOhm Per i sistemi a tensione nominale verso terra superiori a 50 V.
- 1000 kOhm Per i sistemi a tensione nominale verso terra inferiore e/o uguali a 50 V.
Prescrizioni riguardanti i circuiti di nuova installazione
I cavi di fase, del neutro e del conduttore di protezione (terra) saranno distinguibili fra loro
come indicato nelle norme CEI ed in particolare dovranno essere rispettate le condizioni.
- Fasi: nero, marrone, grigio
- Neutro: blu
Tutti i cavi che entrano od escono da un quadro dovranno essere collegati ad appositi
morsetti componibili posti su guide Din tranne che per la linea di alimentazione del quadro.
Tutte le linee dovranno essere contraddistinte in partenza, nelle scatole di derivazione ed in
arrivo, con appositi cartellini con scritte indelebili indicanti il circuito servito.
Posa in tubazioni interrate
Le tubazioni interrate verranno realizzate in pead hpde corrugate diam. 125 mm e rincalzate
con cemento, le linee saranno intervallate da pozzetti di ispezione in cls dim. 50x50 cm.
Tale tipo di posa prevede il solo impiego di cavi con guaina.
Posa in tubazioni a vista
Le dimensioni interne delle tubazioni dovranno essere tali da assicurare un comodo
infilaggio e sfilaggio dei cavi in esso contenuti.
La superficie interna del tubo dovranno essere sufficientemente lisce in modo che
l’infilaggio dei cavi non danneggi la guaina isolante.
Tale tipo di posa prevede l’impiego di cavi a singolo e doppio isolamento.
Riempimento delle canalizzazioni
18
Il coefficiente di riempimento delle canalizzazioni, inteso come il rapporto fra la sezione
totale teorica esterna dei conduttori e la sezione interna netta delle canalizzazioni, dovrà
avere i valori massimi di seguito specificati:
- Passerelle portacavi: 0,5
- Tubazioni esterne ed interrate: 0,5
Cassette di derivazione
Le cassette di derivazione sono l'unico dispositivo dove possono essere realizzate giunzioni
e derivazioni di cavi.
Le cassette saranno in PVC grigio stagne IP65 complete di pressacavi e morsettiere per la
derivazione degli impianti luce, forza motrice e dovranno essere posizionate in luoghi ove
rimangano protette contro eventuali urti accidentali.
9. Canalizzazioni
Passerelle portacavi e tubazioni protettive
I canali dovranno avere scomparti separati per circuiti a tensioni ed uso diversi.
Le canalizzazioni per l’impianto sono previste in acciaio inox aisi 304, forate con coperchio,
di dimensioni variabili, installate su opportuni staffaggi in acciaio inox aisi 304 completi di
tutti gli accessori di montaggio quali curve, derivazioni, giunzioni e coperchi.
Le dimensioni dovranno essere scelte in modo tale che il rapporto tra la sezione della canala
e l’area della sezione occupata dai cavi non sia inferiore a 2.
Le tubazioni a vista sono previste del tipo TAZ in acciaio zincato elettrosaldato e del tipo
PVC grigio IP55, sono presenti per il passaggio dei cavi dalle canalette portacavi alle singole
utenze o alle cassette di sezionamento e comando locale. Le curve devono essere realizzate
per piegatura a freddo delle tubo o con l’utilizzo di curve a gomito prefabbricate o con
cassette ad angolo. Tutte le giunzioni dovranno essere realizzate mediante gli appositi giunti
di tenuta. Gli accessori comunque dovranno essere in grado di garantire una esecuzione con
grado di protezione IP55. Le tubazioni saranno fissate con gli appositi supporti da installare
ogni 60 cm circa di tubazione.
19
Le canalizzazioni e le tubazioni saranno installate a parete sui muri di contenimento dei
serbatoi e/o alle strutture in acciaio, e/o parapetto complete di scatole installate a distanza
tale da permettere un facile infilaggio dei cavi.
Si devono prestare particolari cure nella posa in opera delle canalette e delle tubazioni in
modo che risultino parallele alle strutture, alle pareti, ecc.
10.
Impianti f.m.
Impianti FM
Tutti gli impianti saranno realizzati con cavi aventi le caratteristiche generali e quelle
riportate sugli schemi del progetto e saranno posati nelle canalizzazioni precedentemente
descritte.
I cavi utilizzati nell’impianto in oggetto saranno del tipo a doppio isolamento.
Per ogni utenza non visibile dal quadro di controllo verrà posato un quadretto stagno IP65 in
resina di comando locale completo di sezionatore tripolare di potenza per il sezionamento
dell’alimentazione.
Per le utenze il cui funzionamento richiede una scelta di abbinamento con utenze diverse da
fare localmente saranno istallate pulsantiere stagne in resina IP65 con i selettori per la scelta
locale.
Impianti prese FM
E’ prevista l’installazione di nr. 5 gruppi prese di servizio composti da:
N° 5 presa CEE 2P+T da 16A - 220V;
N° 5 presa CEE 3P+T da 16A - 400V;
Questi gruppi sono:
installati ad una distanza fra loro non superiore a 40 metri;
del tipo interbloccate e destinate ad uso industriale;
protette singolarmente da fusibili;
con un grado di protezione minimo IP65.
Tutti i gruppi prese sono protetti in partenza con interruttore differenziale con Id 0,03A.
20
Illuminazione edificio
L’illuminazione dell’interno dell’edificio e dell’esterno sarà costituita da n. 6 corpi
illuminanti, di cui due esterni e quattro interni, aventi le seguenti caratteristiche: corpo in
alluminio pressofuso, con alettature di raffreddamento. Riflettore simmetrico, in alluminio
martellato 99.85, ossidato anodicamente spessore 2 micron e brillantato. Diffusore vetro
temperato, sp. 5 mm resistente agli shock termici e agli urti (prove UNI EN 1250-1:2001).
Verniciatura a polvere poliestere, colore nero, resistente alla corrosione e alle nebbie saline,
IP65 con lampade JM-T 250W. Inoltre sono previste n. 4 plafoniere di emergenza con corpi
illuminanti autoalimentati da 18W distribuite all’interno dell’edificio.
11.
Sistema di controllo
Impianto trattamento alghe
L’impianto è gestito da un PLC inserito nel quadro Q7.
Tale PLC è progettato in modo che in futuro possa essere collegato a sistemi di supervisione
di grado superiore.
L’operatore potrà impostare i parametri attraverso un tastierino posto sul fronte quadro.
Si prevede l’utilizzo di PLC avente le seguenti caratteristiche:
- Controllore
a
logica
programmabile
Siemens
S7
necessario
alla
gestione
computerizzata dell'impianto con inserite tutte le schede di ingresso ed uscita, digitali e
analogiche, in misura del 15% in più del numero richiesto dalle utenze stesse. E'
installata anche una scheda di dialogo seriale con protocollo PROFIBUS, la quale può
permettere il dialogo tra questa unità di controllo programmabile e qualsiasi host
computer oppure personal computer attualmente sul mercato, questo per favorire anche
a distanza, la monitorizzazione ed il controllo delle varie fasi di lavorazione.
- Trasformare circuiti di comando a 110 Volt corrente alternata, protezioni con interruttori
automatici per i circuiti principali e fusibili per le uscite del PLC.
- Morsettiere di interscambio con il quadro comando motori per segnalare l'avvenuta
marcia di ciascun motore o la conseguente anomalia.
- Relè ausiliari o soccorritori ove fosse necessario sdoppiare qualche contatto di ingresso
21
- Fronte quadro con tastiera alfanumerica tipo “touch screen” con schermo LCD collegato
a CPU del PLC
Tensione circuiti di comando 110 V.c.a. per contattori, elettrovalvole, lampade 24 V.c.c.
per circuiti di ingresso PLC.
Impianto trattamento percolato
L’impianto è gestito da un PLC inserito nel quadro Q8.
Tale PLC è progettato in modo che in futuro possa essere collegato a sistemi di supervisione
di grado superiore.
L’operatore potrà impostare i parametri attraverso un tastierino posto sul fronte quadro.
Si prevede l’utilizzo di PLC avente le seguenti caratteristiche:
- Controllore
a
logica
programmabile
Siemens
S7
necessario
alla
gestione
computerizzata dell'impianto con inserite tutte le schede di ingresso ed uscita, digitali e
analogiche, in misura del 15% in più del numero richiesto dalle utenze stesse. E'
installata anche una scheda di dialogo seriale con protocollo PROFIBUS, la quale può
permettere il dialogo tra questa unità di controllo programmabile e qualsiasi host
computer oppure personal computer attualmente sul mercato, questo per favorire anche
a distanza, la monitorizzazione ed il controllo delle varie fasi di lavorazione.
- Trasformare circuiti di comando a 110 Volt corrente alternata, protezioni con interruttori
automatici per i circuiti principali e fusibili per le uscite del PLC.
- Morsettiere di interscambio con il quadro comando motori per segnalare l'avvenuta
marcia di ciascun motore o la conseguente anomalia.
- Relè ausiliari o soccorritori ove fosse necessario sdoppiare qualche contatto di ingresso
- Fronte quadro con tastiera alfanumerica tipo “touch screen” con schermo LCD collegato
a CPU del PLC
Tensione circuiti di comando 110 V.c.a. per contattori, elettrovalvole, lampade 24 V.c.c.
per circuiti di ingresso PLC.
Di seguito si riportano in dettaglio tutte le apparecchiature con relative sigle da cui si evince
che: DI = 39; DO = 15; AI = 11; AO = 5.
22
23
APPARECCHIATURE E STRUMENTI
N
1
2
3
4
5
6
SEZIONE
Sezione Vasca stoccaggio alghe n° 4
Sezione Vasca stocacggio alghe n° 4
Sezione Vasca stocacggio alghe n° 4
Sezione Vasca stocacggio alghe n° 4
Sezione Vasca stocacggio alghe n° 4
Sezione Vasca stocacggio alghe n° 4
Sezione Vasca stocacggio alghe n° 4
Pompa sommergibile rilancio percolato
Valvola a saracinesca sezionamento linea DN50?
Valvola di ritegno a Palla
Livello a galleggiante
Livello a galleggiante
Livello a galleggiante
DESCRIZIONE
PC
V
VR
LLV4
MLV4
HLV4
1
1
1
1
1
1
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Sezione Vasca Raccolta Percolato
Pompa invio Percolato a Stoccaggio (esistente)
Pompa invio Percolato a Stoccaggio (esistente)
Valvola a farfalla DN40 sezionamento vasca
Pompa Volumetrica (peristaltica o membrana) con servomotore 3 mc/h Kw 1,
Valvola a farfalla DN 40 Sezionamento mandata pompa
Valvola di ritegno disco e molla DN40
Valvola a farfalla DN40 sezionamento vasca
Pompa Volumetrica (peristaltica o membrana) con servomotore 3 mc/h Kw 1,
Valvola a farfalla DN 40 Sezionamento mandata pompa
Valvola di ritegno disco e molla DN40
Misuratore Magnetico di Portata DN 40
Livello a galleggiante
Livello a galleggiante
Livello a galleggiante
Valvola a farfalla d'indirizzo a chimico fisico DN 50
Valvola a farfalla d'indirizzo a Vasca Raccolta acque invio a Depuratore DN 50
PC
PC
V
PV
V
VR
V
PV
V
VR
FIT
LLVP
MLVP
HLVP
V
V
2
3
2
1
3
2
4
2
5
3
1
1
1
1
6
7
23
24
25
Sezione Reattore Acido
Sezione Reattore Acido
Sezione Reattore Acido
Sezione Reattore Acido
Agitatore
Valvola a Farfalla di scarico di fondo DN 80
Serbatoio in Vetroresina a fondo conico cielo bombato 3 m
AG
V
S
1
8
1
2
1
26
27
28
29
Sezione Neutralizzatore
Sezione Neutralizzatore
Sezione Neutralizzatore
Sezione Neutralizzatore
Sezione Neutralizzatore
Agitatore
Valvola a Farfalla di scarico di fondo DN 80
pHmetro
Serbatoio in Vetroresina a fondo conico cielo bombato 3 m
AG
V
pH
S
2
9
1
2
2
1
30
31
32
Sezione Sedimentazione
Sezione Sedimentazione
Sezione Sedimentazione
Sezione Sedimentazione
Valvola a Farfalla a comando pneumatico doppio effettodi scarico di fondo DN 8
Sedimentatore in Vetroresina a fondo conico cielo bombato 3,54 m
Valvola a Farfalla manuale scarico di fondo per attacco spurghi DN 80
VP
S
V
1
3
21
2
33
34
35
36
37
38
39
Sezione Serbatoio di Accumulo
Sezione Serbatoio di Accumulo
Sezione Serbatoio di Accumulo
Sezione Serbatoio di Accumulo
Sezione Serbatoio di Accumulo
Sezione Serbatoio di Accumulo
Sezione Serbatoio di Accumulo
Sezione Serbatoio di Accumulo
Serbatoio in Vetroresina fondo piatto cielo bombato 3 mc
Misuratore di livello a membrana affacciata DN 50
Valvola a sfera DN 50 sezionamento aspirazione pompa di rilancio
Pompa centrifuga di rilancio a Equalizzazione 3 mc/h Kw 0,4
Valvola a sfera DN 50 sezionamento mandata pompa di rilancio
Valvola di ritegno a clapet DN 50
Valvola a farfalla scarico di fondo serbatoio DN 80
S
LIT
V
PC
V
VR
V
4
1
10
4
11
4
12
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Sezione rilancio in Fognatura
Livello a galleggiante
Livello a galleggiante
Livello a galleggiante
Pompa sommergibile Qmax= 9 mc/h a 13,5 m Kw 1,7
Pompa sommergibile Qmax= 9 mc/h
Valvola a farfalla DN 50 Sezionamento mandata pompa PC5
Valvola di ritegno a clapet DN 50
Valvola a farfalla DN 50 Sezionamento mandata pompa PC6
Valvola di ritegno a clapet DN 50
Elettrovalvola lavaggio linea
Valvola a saracinesca di sezionamento ingresso FIT 2 DN 80
Misuratore elettromagnetico di portata DN 65
Valvola a saracinesca di sezionamento uscita FIT DN 80
Valvola a saracinesca di By-pass FIT 2
Valvola a saracinesca di By-pass FIT 2
Misuratore elettromagnetico di portata DN 50
LLVD
MLVD
HLVD
PC
PC
V
VR
V
VR
EV
V
FIT
V
V
V
FIT
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
Sezione rilancio a mare
Sezione rilancio a mare
Sezione rilancio a mare
Sezione rilancio a mare
Sezione rilancio a mare
Sezione rilancio a mare
Sezione rilancio a mare
Sezione rilancio a mare
Sezione rilancio a mare
Sezione rilancio a mare
Sezione rilancio a mare
Pompa sommergibile Qmax= 15 mc/h a 12 m Kw 1,7
Pompa sommergibile Qmax= 15 mc/h a 12 m Kw 1,7
Valvola a farfalla DN 65 Sezionamento mandata pompa PC7
Valvola di ritegno a clapet DN 65
Valvola a farfalla DN 65 Sezionamento mandata pompa PC8
Valvola di ritegno a clapet DN 65
Livello a galleggiante
Livello a galleggiante
Livello a galleggiante
Misuratore elettromagnetico di portata DN 80
66
67
Sezione dosaggio Cloruro Ferrico o PAC
Sezione dosaggio Cloruro Ferrico o PAC
Sezione dosaggio Cloruro Ferrico o PAC
68
69
70
71
ID
DI
DO
AI
AO
2
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
2
1
1
1
1
5
6
13
5
14
6
1
15
2
16
17
18
4
1
1
1
2
2
1
1
1
1
PC
PC
V
VR
V
VR
LLVM
MLVM
HLVM
FIT
7
8
19
7
20
8
1
1
1
3
2
2
Pompa dosatrice 9 l/h aspirazione tubo flessibile e succhieruola
Valvola multifunzione su mandata pompe
PD
VF
1
1
2
1
1
1
Sezione dosaggio Soda Caustica
Sezione dosaggio Soda Caustica
Sezione dosaggio Soda Caustica
Pompa dosatrice 9 l/h aspirazione tubo flessibile e succhieruola
Valvola multifunzione su mandata pompe
PD
Vf
2
2
2
1
1
1
Sezione dosaggio polielettrolita
Sezione dosaggio polielettrolita
Sezione dosaggio polielettrolita
Pompa dosatrice 9 l/h aspirazione tubo flessibile e succhieruola
Valvola multifunzione su mandata pompe
PD
VF
3
3
2
1
1
1
39
15
11
5
Totali
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2.c) RELAZIONE SPECIALISTICA PER LE OPERE EDILI
INDICE
1 - PREMESSA
2
2 - DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
2
3 - CARATTERISTICHE MATERIALI IMPIEGATI
3
4 - LEGGI E REGOLAMENTI
5
1
1 - PREMESSA
Nel presente progetto esecutivo non si prevedono interventi di tipo strutturali, in quanto sono
previsti solo modesti interventi di modifica di telaio interno dell’edifico esistente e la realizzazione
in c.a. gettato in opera di pozzetto di sollevamento di modeste dimensioni.
Pertanto non si è ritenuto necessario redigere una relazione geologica da allegare al presente
progetto per la caratterizzazione geologica e geotecnica del terreno può essere fatto riferimento alla
Relazione Geologica e Geotecnica allegata al progetto preliminare per l’ ”Impianto di trattamento
delle biomasse algali per la loro valorizzazione mediante produzione di terreni artificiali ed
energetica”, redatta in data Luglio 2010 dallo Studio di Geologia e Arte Mineraria del Dott. Geol.
Stefano Bianchi e Studio Tecnico Associato STALF del Dott. Geol. Fabrizio Fanciulletti.
Dal punto di vista sismico, il Comune di Orbetello, in base alla OPCM n. 3274/03, è inserito in
classe 4 di sismicità. Tale classificazione è stata mantenuta anche nella Deliberazione di Giunta
Regionale n. 431 del 19.06.2006 “Riclassificazione sismica del territorio regionale: Attuazione del
D.M. 14.09.2005 e Ord. PCM 3519 del 28.04.2006 pubblicata sulla G.U. dell’11.05.2006.
2 - DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
Le opere in progetto prevedono la realizzazione dei seguenti interventi:
-
Modifica telaio interno edificio esistente per passaggio nastri trasportatori
L’intervento riguarda l’esecuzione di rinforzo di telaio interno dell’edificio esistente a seguito di
passaggio di nastro trasportatore.
L’attuale telaio è costituito da dritti a sezione rettangolare di dimensioni 60x100 mm in acciaio,
disposti ad una distanza l’uno dall’altro di 1,50 m, fissato a muretto in c.a. avente un’altezza di 1,20
m e spessore di 20 cm; da tubolari orizzontali a sezione rettangolare di dim. 30x50 mm in acciaio
disposti ad una distanza l’uno dall’altro di 1,00 m circa e da tiranti incrociati nella prima campata.
L’intervento prevede il rinforzo laterale di due telai in corrispondenza del passaggio del nastro
elevatore e dosatore (NT2) e del nastro di scarico prodotto (NT5), i quali interessano rispettivamente
il telaio tra la seconda e la terza baia ed il telaio tra la terza e la quarta baia e per il passaggio dei
quali occorre una luce libera di 2,95x1,85(h) m il primo e di 1,45x1,85(h) m il secondo.
Per il passaggio del nastro (NT2), avente una larghezza di 2,50 m, occorre rimuovere un profilato
verticale, in maniera tale da avere una luce libera di 3,00 m ed i tiranti incrociati; la rimozione di tali
profilati, verrà compensata da un nuovo telaio di rinforzo costituito da due nuovi dritti da affiancati
2
e saldare a quelli esistenti aventi stesse dimensioni e caratteristiche, e da trave IPE 200 disposta
orizzontalmente e saldata in testa ai due profilati esistenti, il tutto come da particolare grafico tav.
3.19.
Stessa tipologia di telaio, ma con dimensioni diverse, verrà realizzata per il passaggio del nastro di
scarico prodotto (NT5), avente una larghezza di 1,00 m; in questo caso non è necessario rimuovere
nessun profilato dritto, ma soltanto i tiranti incrociati. Pertanto verrà realizzato un telaio di
irrigidimento, costituito da nuovi profilati verticali a sezione rettangolare di dim. 60x100 mm da
affiancare a quelli esistenti ed uniti mediante saldatura e da una trave IPE 200 disposta
orizzontalmente da saldare in testa ai dritti esistenti, il tutto come da particolare grafico tav. 3.19.
-
Realizzazione di nuova stazione di sollevamento delle acque saline e percolato
Trattasi di vasca a forma rettangolare di dimensioni esterne in pianta di 6,25x3,50 m, suddivisa in
due comparti di dimensioni interne uno di 3,00x2,50 m (stazione percolato) e l’altro di 3,00x3,00 m
(stazione acque saline), l’altezza interna è di 2,00 m, spessore soletta 30 cm e spessore pareti 25 cm,
da realizzare in cemento armato gettato in opera con calcestruzzo C30/35, del tipo XA1 secondo la
norma UNI EN 206-1 ed armate con acciaio in barre ad aderenza migliorata tipo B450C, controllato
in stabilimento; durante le fasi di esecuzione, ed in particolare, per la ripresa del getto tra soletta e
pareti verticali, è previsto il posizionamento di giunto di ripresa getto in pvc della larghezza di 20
cm.
A maggior chiarimento di quanto sopra descritto si rimanda agli elaborati grafici tav. 3.9 - Edificio stato di progetto - Pianta e sezioni, tav. 3.14 - Stazione di sollevamento acque saline e percolato, tav.
3.19 - Particolari costruttivi.
3 - CARATTERISTICHE MATERIALI IMPIEGATI
Per la realizzazione delle opere si prevede l'impiego dei seguenti materiali:
a) Calcestruzzo
- Si prevede l’impiego di calcestruzzo C30/35 per la stazione di sollevamento, sia per le opere di
fondazioni che per le strutture in elevato, del tipo impermeabile secondo la norma UNI EN 206-1 e
la norma EN 12390-8, la classe di esposizione del calcestruzzo è XA1 che comporta una classe di
resistenza caratteristica a compressione maggiore di Rck 350 Kg/cmq (con copriferro 3.00 cm)
- Si prevede l’impiego di calcestruzzo C20/25 (ex Rck 250) per le strutture minori, quali muretti,
basamenti etc.
3
b) Armatura
Si prevede l’impiego di barre di acciaio ad aderenza migliorata B450C per opere in c.a..
c) Acciaio
Si prevede l’impiego di acciaio S 235 per carpenteria metallica, per le operazioni di saldatura si fa
riferimento alla EN24063, alla UNI EN288-2:1993 + A1:1999 ed alla UNI EN 1011-1:2003.
d) Materiali inerti
Per la realizzazione dei sottofondi o per il ripristino della sede stradale a seguito di scavi, si
prevede l' impiego di inerte pezzatura selezionata 4/7 stabilizzato in curva il tutto rispondente
alla classificazione secondo CNR UNI 10006 e appartenente al gruppo A1-a; con marcatura CE,
secondo la norma UNI EN 13242 e di misto granulare pezzatura selezionata 0/30 mm
stabilizzato in curva, anch’esso rispondente alla classificazione secondo CNR UNI 10006 e
appartenente al gruppo A1-a con marcatura CE, secondo la norma UNI EN 13242. Per la
esecuzione di drenaggio si prevede l’utilizzo di pietrisco granulare di cava pezzatura 20/40.
e) Tubazioni interrate
Per la realizzazione delle condotte verranno utilizzati i seguenti materiali:
- tubazioni in PEAD, in barre da 12 m e/o 6 m e/o rotoli, alta densità PE 100 SRD 17 per
condotte in pressione, a superficie liscia di colore nero con bande coestruse di colore azzurro, in
tutto rispondente alla norma UNI EN 12201 con marchio di conformità secondo le norme UNI
CEI EN 45 011 e 45004 (certificazione di conformità e di prodotto), realizzati esclusivamente
con materia prima vergine in conformità alle norme UNI EN 12201;
- tubazioni in PVC rigido non plastificato conformi alla norma EN 1401 tipo SN 8 serie pesante e
garantiti dai marchi "iiP", giuntati a bicchiere mediante anelli elastomerici OR.
f) Telo impermeabilizzante in hdpe
Si prevede l’utilizzo di telo impermeabilizzante in HDPE dello spessore di 2,50 mm per
impermeabilizzazione della vasca di stoccaggio provvisorio delle alghe, avente le seguenti
caratteristiche: superficie liscia, prodotta con polimero vergine (non rigenerato o riciclato), per una
quantità minima pari al 97 %, mentre per il restante 2 % sarà costituita dal pigmento con l’aggiunta
di additivi atti a migliorare le qualità di viscosità, saldabilità e resistenza ai raggi U.V. In
particolare, l’indice di viscosità, definito dal MFI (Melt Flow Index), dovrà risultare compreso tra 2
4
e 3 g/10 min (ASTM D 1238 190/5 Cond. P).
La geomembrana dovrà risultare completamente impermeabile all’acqua e dovrà presentare le
seguenti caratteristiche dimensionali e chimico-fisiche:
Densità: 0,942 g/cm3 (ASTM D 1505)
Melt Flow Index (MFI): 2÷3 g/10 min (ASTM D 1238 190/5)
Carico di snervamento: 33 N/mm (ASTM D 6693)
Allungamento a snervamento: 12 % (ASTM D 6693)
Carico di rottura: 60 N/mm (ASTM D 6693)
Allungamento a rottura: 700 % (ASTM D 6693)
Resistenza alla lacerazione: 280 N/mm (ASTM D 1004)
Resistenza alla perforazione: 1200 mm (DIN 16726)
Elongazione multi assiale: 15 % (DIN 53861/EN 14151)
Stabilità dimensionale : < 1 % (ASTM D 1204, 1 ora a 100 °C)
ESCR (stress cracking): 2000 ore (ASTM D 1693)
Resistenza al punzonamento: 700 N (ASTM D 4833)
g) Geogriglia biorientata
Geogriglia biorientata a struttura regolare costituita da polimeri aventi alta resistenza meccanica e
notevole inerzia chimica, fisica e biologica, e stabilizzati all’azione dei raggi U.V. con aggiunta di
nerofumo ed accoppiate per termosaldatura ad un geotessile anticontaminante da 140 g/mq. Il
suddetto materiale dovrà corrispondere alle seguenti caratteristiche: - polimero costituente il
manufatto 100% PP (polipropilene); - peso unitario (ISO 9864) 560 g/mq (di cui 140 g/mq di
geotessile); - resistenza massima a trazione su singolo filo (ISO 10319) MD 30,0 kN/m; allungamento a snervamento (ISO 10319) MD 11,0%.
h) Realizzazione di argine
Riporto di terreno precedentemente scavato, idoneamente selezionato, pulito e vagliato, per la
realizzazione di argine, da eseguirsi con mezzi meccanici, steso per strati non superiori a 0,30 m,
opportunamente compattato con rullo.
4 - LEGGI E REGOLAMENTI
Nel dimensionamento delle strutture, in cemento armato, ci si è attenuti alle prescrizioni dettate
dalla normativa vigente in materia.
5
Si citano in particolare: Nuove norme tecniche per le costruzioni DM Infrastrutture 14.01.08, L.R.
40/11, L.R. 01/05, Legge 2/2/1974 n. 64, L. 1086/71.
Le altre norme sono riscontrabili nei singoli elaborati progettuali, nei quali per ogni aspetto è citata
la normativa di riferimento.
6
INDICE
SPECIFICHE OPERE ELETTROMECCANICHE................................3
1
IMPIANTO DI TRATTAMENTO ALGHE ..................................................5
1.1
LAVAGGIO E TRITURAZIONE ALGHE ......................................................................... 5
1.1.1
1.1.2
1.1.3
1.1.4
1.1.5
1.1.6
1.1.7
1.1.8
1.2
Tramoggia di ricevimento prodotto, NT 1.............................................................................. 5
Elevatore dosatore, NT 2........................................................................................................... 6
Nastro di collegamento NT 3.................................................................................................... 7
Lavatrice a Tamburo, LAV 1..................................................................................................... 7
Nastro di collegamento, NT 4................................................................................................... 8
Lavatrice a Borbottaggio, LAV 2 .............................................................................................. 8
Nastro Scarico prodotto, NT 5 ................................................................................................. 9
Taglierina a Dischi, TR 1.......................................................................................................... 10
IMPIANTO TRATTAMENTO ACQUE ............................................................................ 11
1.2.1
1.2.2
1.2.3
1.2.4
1.2.5
1.2.6
1.2.7
1.2.8
1.2.9
1.2.10
1.2.11
1.2.12
1.2.13
1.2.14
1.2.15
1.2.16
1.2.17
1.2.18
1.2.19
1.2.20
1.2.21
1.2.22
1.2.23
1.2.24
1.2.25
1.2.26
1.2.27
1.2.28
1.2.29
1.2.30
1.2.31
1.2.32
1.2.33
Separatore Vibrante, VBR 1.....................................................................................................11
Serbatoio di Equalizzazione, S 5 ............................................................................................. 11
Pompa di Trasferimento da Vasca di Equalizzazione, PC 9............................................... 15
Valvola a farfalla manuale su mandata pompa di trasferimento PC 9............................... 16
Indicatore di pressione su mandata PC 9, PI 2 ..................................................................... 16
Unità di Dosaggio Polielettrolita, PD 4.................................................................................. 16
Valvola a farfalla manuale di sezionamento PD 4, V 25, V 26.......................................... 18
Vasca di Preparazione Polielettrolita, POLI 1 ...................................................................... 18
Pressostato su linea acqua preparazione polielettrolita, PT 2 ............................................. 19
Indicatore di pressione linea acqua preparazione polielettrolita, PI 3 ............................... 20
Elettrovalvola acqua di preparazione polielettrolita, EV 2.................................................. 20
Decantatore a Pacco Lamellare, SED 1 ................................................................................. 20
Valvola a farfalla manuale di scarico di fondo SED 1, V 29.............................................. 21
Pompa trasferimento fanghi all’ispessitore:........................................................................... 21
Valvola a farfalla manuale di sezionamento PM 1, V 27, V 28 ......................................... 21
Serbatoio di Ricevimento uscita decantatore, S 6................................................................. 21
Valvola a farfalla manuale di scarico di fondo S 6, V 30 .................................................... 22
Valvola a farfalla manuale su aspirazione pompe caricamento filtri PC 10 - 11, V 31 .. 23
Gruppo di ricevimento Ispessito da decantatore, S 7 .......................................................... 23
Impianto Filtrazione a Sabbia e Carbone............................................................................... 24
Stazione di servizio con Aria compressa, CCM 1................................................................. 33
Pressostato su linea aria di servizio, PT 3 .............................................................................. 34
Indicatore di pressione linea aria di servizio, PI 8 ................................................................ 34
Valvola di prelievo da linea alimentazione acqua di riutilizzo, V 34.................................. 35
Misuratore di portata Arrivo Acqua di servizio, FIT 10...................................................... 35
Valvola automatica di alimentazione serbatoio di accumulo Acqua di servizio, VP 2.... 36
Serbatoio di Accumulo Acqua di servizio, S 10 .................................................................... 36
Regolatori di livello, LLS10, MLS10, HLS10 ........................................................................ 37
Valvola d’Intercettazione scarico di fondo serbatoio, V 35 ................................................ 37
Valvola d’Intercettazione aspirazione pompa autoclave, V 36 ........................................... 37
Valvola di ritegno su aspirazione pompa autoclave, VR 9 .................................................. 38
Pompa Acqua di servizio con Autoclave, PC 14 .................................................................. 38
Valvola d’Intercettazione aspirazione linea controlavaggi, V 37 ........................................ 38
1
1.2.34
Valvola d’Intercettazione sezionamento linea flussaggio collettore sollevamento
percolato trattato, V 38............................................................................................................................... 39
1.3
1.3.1
2
TUBAZIONI DI COLLEGAMENTO APPARECCHIATURE ............................................. 39
Tubazioni di collegamento apparecchiature .......................................................................... 39
TRATTAMENTO PERCOLATO ................................................................. 40
2.1
2.1.1
2.1.2
2.1.3
2.1.4
2.2
2.2.1
2.2.2
2.2.3
2.2.4
2.2.5
2.2.6
2.2.7
2.2.8
2.2.9
2.3
2.3.1
2.3.2
2.3.3
2.4
2.4.1
2.4.2
2.4.3
2.4.4
2.5
2.5.1
2.5.2
2.5.3
2.6
2.6.1
2.6.2
2.6.3
2.6.4
2.6.5
2.6.6
2.7
2.7.1
2.7.2
2.7.3
2.7.4
2.7.5
2.7.6
2.7.7
2.7.8
2.7.9
VASCA STOCCAGGIO PROVVISORIO ALGHE N. 4 ...................................................... 40
Pompa di rilancio percolato da vasca n. 4, PC 1................................................................... 40
Valvola d’Intercettazione su mandata pompa PC1, V1 ....................................................... 40
Valvola di ritegno su mandata pompa PC 1, VR 1............................................................... 41
Indicatore di Livello a Galleggiante, LLV4, MLV4, HLV4 ................................................ 41
VASCA RACCOLTA PERCOLATO ESISTENTE ............................................................. 41
Pompa di invio percolato a stoccaggio, PC 2, PC 3 ............................................................. 41
Valvola di sezionamento aspirazione pompe alimentazione impianto, V 2, V 4............. 41
Pompa invio Percolato al trattamento, PV 1, PV 2.............................................................. 42
Valvola di sezionamento mandata pompe alimentazione impianto, V 3, V 5.................. 43
Valvola di ritegno su mandata pompe alimentazione impianto, VR 2, VR 3................... 43
Misuratore di portata alimentazione impianto, FIT 1.......................................................... 43
Indicatore di Livello a Galleggiante, LLVP, MLVP, HLVP ............................................... 44
1.2.8 Valvola di indirizzo a impianto di trattamento, V 6 ................................................... 45
Valvola di indirizzo a Vasca raccolta invio acque a depuratore, V 7 ................................. 45
REATTORE ACIDO ........................................................................................................ 45
Agitatore del reattore, AG 1 .................................................................................................... 45
Reattore Acido, S 1 ................................................................................................................... 46
Valvola di scarico di fondo del reattore, V 8......................................................................... 46
NEUTRALIZZATORE ..................................................................................................... 47
Agitatore del reattore, AG 2 .................................................................................................... 47
Neutralizzatore, S 2 ................................................................................................................... 47
PHmetro di controllo della reazione, PH 1........................................................................... 48
Valvola di scarico di fondo del reattore, V 9......................................................................... 48
SEDIMENTAZIONE ....................................................................................................... 48
Sedimentatore, S3 ...................................................................................................................... 48
Valvola automatica di scarico di fondo del sedimentatore, VP 1.......................................49
Valvola manuale di scarico di fondo del sedimentatore per attacco spurghi, V 39 ......... 49
SERBATOIO DI ACCUMULO .......................................................................................... 49
Serbatoio di accumulo, S4 ........................................................................................................ 50
Misuratore di livello serbatoio LIT 1...................................................................................... 50
Pompa di rilancio verso Equalizzazione, PC 4 ..................................................................... 51
Valvole di intercettazione pompa PC 4, V 10, V11 ............................................................ 51
Valvola di ritegno su mandata pompa VR 4 ........................................................................ 52
Valvola di scarico di fondo del serbatoio, V 12 .................................................................... 52
STAZIONE DI SOLLEVAMENTO PERCOLATO TRATTATO ........................................ 52
Indicatore di Livello a Galleggiante, LLVD, MLVD, HLVD ............................................ 52
Pompe di sollevamento trattato PC5, PC6............................................................................ 53
Valvola intercettazione mandata pompe, V 13, V 14........................................................... 53
Valvola di ritegno su mandata pompa VR 5, VR 6 ............................................................. 54
Elettrovalvola acqua di flussaggio linea, EV 1 ..................................................................... 54
Valvole d’Intercettazione misuratore di portata FIT 2, V 15, V 16.................................. 54
1.7.7 Misuratore di portata sollevamento percolato trattato, FIT 2................................... 55
Valvole di by-pass misuratore di portata FIT 2, V 17, V 18.............................................. 56
Misuratore di portata acqua di flussaggio linea, FIT 4......................................................... 56
2
2.8
STAZIONE DI SOLLEVAMENTO ACQUE SALINE ....................................................... 57
2.8.1
2.8.2
2.8.3
2.8.4
2.8.5
2.9
Indicatore di Livello a Galleggiante, LLVM, MLVM, HLVM ........................................... 57
Pompe di sollevamento Acque Saline PC7, PC8 .................................................................. 57
Valvola intercettazione mandata pompe, V 19, V 20........................................................... 58
Valvola di ritegno su mandata pompa VR 7, VR 8 ............................................................. 58
Misuratore di portata sollevamento Acque saline, FIT 3 .................................................... 59
DOSAGGIO CLORURO FERRICO ................................................................................. 60
2.9.1
2.9.2
Pompa dosatrice cloruro ferrico, PD 1 .................................................................................. 60
Valvola multifunzione su mandata dosatrice, VF 1.............................................................. 60
2.10 DOSAGGIO SODA CAUSTICA ...................................................................................... 61
2.10.1
2.10.2
Pompa dosatrice soda caustica, PD 2..................................................................................... 61
Valvola multifunzione su mandata dosatrice, VF 2.............................................................. 61
2.11 DOSAGGIO POLIELETTROLITA .................................................................................. 62
2.11.1
2.11.2
Pompa dosatrice polielettrolita, PD 3 .................................................................................... 62
Valvola multifunzione su mandata dosatrice, VF 3.............................................................. 62
2.12 TUBAZIONI DI COLLEGAMENTO APPARECCHIATURE ............................................. 62
2.12.1
2.12.2
3
Tubazioni di collegamento apparecchiature .......................................................................... 62
Piani di servizio, scale, parapetti, grigliati, strutture di supporto ........................................ 63
IMPIANTO ELETTRICO ............................................................................ 65
3.1
CABLAGGIO E POSA QUADRI........................................................................... 65
3.1.1
3.1.2
3.1.3
3.1.4
3.1.5
3.1.6
3.2
QUADRO BT
QUADRO BT
QUADRO BT
QUADRO BT
QUADRO BT
QUADRO BT
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE...................................................................... 68
3.2.1
3.3
F. e p.o. di n. 6 proiettori da 250W a ioduri metallici ......................................................... 68
PRESE DI SERVIZIO............................................................................................... 69
3.3.1
3.4
F. e p.o. di n° 5 gruppo prese interbloccate .......................................................................... 69
IMPIANTO DI TERRA ............................................................................................ 69
3.4.1
3.5
F. e p.o. di impianto di terra ................................................................................................... 69
COLLEGAMENTI ELETTRICI UTENZE......................................................... 70
3.5.1
3.5.2
3.5.3
3.6
“ Q0” .............................................................................................................. 65
“ Q5” .............................................................................................................. 65
“ Q6” .............................................................................................................. 65
“ Q8” .............................................................................................................. 66
“ Q9” .............................................................................................................. 67
“ Q7” .............................................................................................................. 67
F. e p.o. di canala in acciaio inox aisi 304 .............................................................................. 70
F. e p.o. di tubazione in acciaio zincato TAZ a vista ........................................................... 70
F. e p.o. di tubazione in PVC pesante rigida a vista ............................................................. 70
CAVI DI POTENZA ................................................................................................. 71
3.6.1
3.6.2
3.6.3
3.6.4
3.6.5
3.6.6
3.6.7
3.6.8
3.6.9
3.6.10
3.6.11
3.6.12
Cavo FG7OR 0,6/1KV 1x70................................................................................................. 71
Cavo FG7OR 0,6/1KV 1x50................................................................................................. 71
Cavo FG7OR 0,6/1KV 1x25................................................................................................. 71
Cavo FG7OR 0,6/1KV 3G1,5 .............................................................................................. 72
Cavo FG7OR 0,6/1KV 3G6.................................................................................................. 72
Cavo FG7OR 0,6/1KV 4G1,5 .............................................................................................. 72
Cavo FG7OR 0,6/1KV 4G2,5 .............................................................................................. 73
Cavo FG7OR 0,6/1KV 4G4.................................................................................................. 73
Cavo FG7OR 0,6/1KV 5G6.................................................................................................. 73
Cavo FG7OR 0,6/1KV 5G10 ............................................................................................... 74
Cavo NO7VK 1x35 .................................................................................................................. 74
Cavo NO7VK 1x50 GV .......................................................................................................... 74
3
3.7
3.7.1
3.7.2
3.7.3
CAVI DI SEGNALE.................................................................................................. 75
F. e p.o. di cavo FG7OH2R 0,6/1KV 2x1,5 ........................................................................ 75
F. e p.o. di cavo FG7OH2R 0,6/1KV 1x1,5 ........................................................................ 75
F. e p.o. di cavo FG7OH2R 0,6/1KV 12G1,5..................................................................... 75
4
Specifiche opere elettromeccaniche
1 Impianto di Trattamento Alghe
1.1
Lavaggio e Triturazione Alghe
1.1.1
Tramoggia di ricevimento prodotto, NT 1
Item:
NT 1
Struttura, piani di servizio, scale, passerelle etc: in acciaio zincato a caldo.
Parti a contatto con il prodotto:
in acciaio inox AISI 316
Nastro:
PVC, L=2000 mm, interasse 5850 mm (Turatti mod. ETM40 blu
o similare)
Tamburo motorizzato e folle:
in acciaio inox rivestito in gomma vulcanizzata
Diametro:
350 mm.
Motoriduttore con motore servoventilato C412 KW 2,2 con trasmissione a catena
Inverter per regolazione velocità
Portata:
6 t/h
Sponde:
altezza 1200 mm.
Supporti:
inox con perno 40
Rulli sostegno nastro:
inox diam. 60 mm.
Sistema di tensionamento nastro:
a vite.
Sistema di ingrassaggio manuale per i rulli.
Ogni altro accessorio per una esecuzione a regola d’arte.
Dimensioni tramoggia:
Lunghezza:
6000 mm.
Larghezza
2000 mm.
Volume totale
15 mc.
Il nastro sarà dotato di n. 6 celle di carico a perno per la pesatura del prodotto caricato.
Le celle hanno le seguenti caratteristiche:
Cella di carico funzionante a doppio taglio, insensibile ai carichi laterali.
La cella è costruita in acciaio inox ed offre la massima resistenza agli urti e ai sovraccarichi. La cella
utilizzata con i propri accessori di montaggio, elimina la necessità di vincoli meccanici ed auto ribaltanti.
5
Caratteristiche tecniche
Portata nominale
Sensibilità
Errore combinato
Ripetibilità
Creep a pieno carico (20’)
Temperatura di funzionamento
Campo di temperatura
compensato
Effetto della temperatura sullo
zero
Effetto della temperatura
sull’uscita
Alimentazione consigliata
Resistenza di ingresso
Resistenza di uscita
Resistenza di isolamento
Sovraccarico di sicurezza
Sovraccarico massimo
Flessione al carico massimo
Grado di protezione
Materiale
Connessione elettrica
1.1.2
10000 – 20000 – 30000 – 40000 – 50000 – 60000
1±0,1
±0,10
±0,02
±0,03
-20÷+70
-10÷+50
kg
%mV/V
%PN
%PN
%PN
°C
°C
0,005
%PN/°C
0,005
%PN/°C
Da 5 a 15
700±20
700±5
>5000
150
>400
0,4
IP65
Acciaio inox
Cavo schermato a 6 conduttori
Vcc/ca
M
%PN
%PN
mm
Elevatore dosatore, NT 2
Item:
NT 2
Struttura, piani di servizio, scale, passerelle etc: in acciaio zincato a caldo.
Parti a contatto con il prodotto:
in acciaio inox AISI 316
Nastro di estrazione:
in materiale plastico perforato. Rexnord serie 6392 o similare
Larghezza 2000 mm. interasse 4000 mm. blu con
facchini H. 100 mm. e passo 250mm.
Motoriduttore:
C312 o similare KW 1,5 trasmissione a catena.
Portata:
6 t/h
Sponde:
altezza 1200 mm.
Supporti:
inox con perno 40
Sistema di tensionamento nastro:
a vite.
Lunghezza:
3700 mm.
Larghezza:
2000 mm.
Sistema di ingrassaggio manuale per i rulli.
Ogni altro accessorio per una esecuzione a regola d’arte.
6
1.1.3
Nastro di collegamento NT 3
Item:
NT 3
Struttura, piani di servizio, scale, passerelle etc: in acciaio inox AISI 304.
Parti a contatto con il prodotto:
in acciaio inox AISI 316
Le parti principali che compongono la macchina sono:
Struttura con gambe
Sponde e piano d’appoggio
Nastro:
PVC L= 800 interasse 4300 mm (Turatti mod. ETM40 blu o
similare)
Tamburo motorizzato e folle:
in acciaio inox rivestito in gomma vulcanizzata
Diametro:
200 mm.
Motore + riduttore:
KW 1,5
Portata:
6 t/h
Supporti:
inox con perno 40
Rulli sostegno nastro:
inox diam. 60 mm.
Sistema di tensionamento nastro:
a vite.
Sistema di ingrassaggio manuale per i rulli.
Ogni altro accessorio per una esecuzione a regola d’arte.
1.1.4
Lavatrice a Tamburo, LAV 1
Item:
LAV 1 (Turatti o similare)
Struttura, piani di servizio, scale, passerelle etc: in acciaio inox AISI 304.
Parti a contatto con il prodotto:
in acciaio inox AISI 316
Costituita da un tamburo rotante in acciaio inox AISI 316 con fori di differenti misure avente un
motore di 3,5 kW
Motoriduttore con trasmissione a catena, Motore Siemens + riduttore Bonfiglioli o similare kW 5,5
Vasca inferiore a due sezioni in comunicazione tramite troppo pieno.
Scarico acqua/terra dal fondo della vasca con valvole automatiche
Scarico acque in collettore unico centralizzato (in tubo inox aisi 316).
Corredata di:
N. 1 Pompa trasferimento acque di lavaggio e vibrovaglio tipo centrifuga potenza installata 1,5 kW
N. 2 pompe di ricircolo marca CSF o similare modello CS80 KW 4 cad. con tubazioni a getti
Valvola automatica di alimentazione
7
N. 2 desabbiatori a ciclone mod. DES- 500 o similare con valvola automatica di scarico
Valvola manuale per riempimento vasca alla partenza
Circuito idraulico per ricircolo acqua in contro-corrente:
Permette di recuperare dopo l’utilizzo tutta l’acqua immessa nella vasca L’operazione di recupero in
contro-corrente avviene tramite sonde di livello posizionate nelle lavatrici e l’apertura di una valvola
automatica.
Potenza installata:
13,5 kW
Lunghezza:
6000 mm
Diametro:
2000 mm
Altezza:
4000 mm
Ogni altro accessorio per una esecuzione a regola d’arte.
1.1.5
Nastro di collegamento, NT 4
Item:
NT 4
Struttura, piani di servizio, scale, passerelle etc: in acciaio inox AISI 304
Parti a contatto con il prodotto:
in acciaio inox AISI 316
Le parti principali che compongono la macchina sono:
Struttura con gambe
Sponde e piano d’appoggio
Nastro:
PVC L= 800 interasse 6000 mm (turatti mod. ETM 40 blu o
similare)
Tamburo motorizzato e folle:
in acciaio inox rivestito in gomma vulcanizzata
Diametro:
200 mm.
Motore + riduttore:
KW 1,5 (Siemens + Bonfiglioli o similare)
Portata:
6 t/h
Supporti:
inox Turatti con perno 40
Rulli sostegno nastro:
inox diam. 60 mm.
Sistema di tensionamento nastro:
a vite.
Sistema di ingrassaggio manuale per i rulli.
Ogni altro accessorio per una esecuzione a regola d’arte.
1.1.6
Item:
Lavatrice a Borbottaggio, LAV 2
LAV 2 (Turatti mod. 2000 o similare)
8
Portata:
6 t/h
Struttura, piani di servizio, scale, passerelle etc: in acciaio inox AISI 304.
Parti a contatto con il prodotto:
in acciaio inox AISI 316
Lavatrice a doppia azione idraulica-pneumatica, idonea al lavaggio di prodotti flottanti.
Costituita da una vasca in acciaio inox, svolge un accurato lavoro di lavaggio nelle prime sezioni,
mentre nell'ultima, in cui è montato un nastro di estrazione, provvede a sgocciolare il prodotto.
Le parti principali che compongono la macchina sono :
- vasca in acciaio inox
- N.2 elettroventilatori inox marca Turatti + silenziatori diam 165x 500, KW 3 cad.
- N.2 pompe di ricircolo acqua marca CSF o similare mod. CS100-260-4-15/BT31 KW 11 cad.
- sistema di distribuzione aria ed acqua
- sistema di distribuzione acqua in contro-corrente
- getti di lavaggio
- N.2 pale motorizzate di avanzamento prodotto Motore Siemens + riduttore Bonfiglioli W75/U (o
similare) KW 1,1 cad.
- filtro sgrigliatore autopulente 628 x 1900 mm. rete Johnson luce 1 mm. Motore Siemens + riduttore
Bonfiglioli W86/U (o similare) KW 0,55
- scarico automatizzato e temporizzato con valvole a farfalla PVC DN 125
- nastro di estrazione in materiale plastico perforato. Rexnord serie 6392 l. 1725 (o similare) Motore
Siemens + riduttore Bonfiglioli W86/U o similare KW 1,5 cad
Sistema di recupero acqua di lavaggio in contro corrente
Permette di recuperare dopo l’utilizzo tutta l’acqua immessa nella vasca di lavaggio e nella lavatrice a
tamburo.
L’operazione di recupero in contro-corrente avviene tramite sonde di livello posizionate nella lavatrice
e l’apertura di una valvola automatica.
Potenza installata:
32,25 kW
Lunghezza:
7500 mm
Larghezza:
2000 mm
Altezza:
2600 mm
Ogni altro accessorio per una esecuzione a regola d’arte.
1.1.7
Item:
Nastro Scarico prodotto, NT 5
NT 5
9
Struttura, piani di servizio, scale, passerelle etc: in acciaio inox AISI 304
Parti a contatto con il prodotto:
in acciaio inox AISI 316
Le parti principali che compongono la macchina sono:
Struttura con gambe
Sponde e piano d’appoggio
Nastro:
PVC L= 800 interasse 11000 mm (Turatti mod. ETM 40 blu o
similare)
Tamburo motorizzato e folle:
in acciaio inox rivestito in gomma vulcanizzata
Diametro:
200 mm
Motore + riduttore:
KW 1,5 (Siemens + Bonfiglioli o similare)
Portata:
6 t/h
Supporti:
inox con perno 40
Rulli sostegno nastro:
inox diam. 60 mm
Sistema di tensionamento nastro:
a vite
Sistema di ingrassaggio manuale per i rulli.
Ogni altro accessorio per una esecuzione a regola d’arte.
Il nastro deve essere montato con una inclinazione, per poter avere uno spazio libero sotto taglierina di
almeno H=1500 mm
1.1.8
Taglierina a Dischi, TR 1
Item:
TR 1 (Turatti o similare)
Struttura, piani di servizio, scale, passerelle etc: in acciaio inox AISI 304
Parti a contatto con il prodotto:
in acciaio inox AISI 316
Taglierina a dischi rotanti ad asse orizzontale.
Funzionamento:
in continuo con alimentazione da nastro
Spessore taglio:
100 mm.
Le parti principali che compongono la macchina sono :
- telaio e carter di protezione
- albero portalame
- gruppo motoriduttore con accoppiamento tramite cinghia dentata
- sistemi di sicurezza
Motorizzazione con motoriduttore
Potenza installata:
3 kW
Portata:
6 t/h
10
Lunghezza:
800 mm.
Larghezza:
800 mm.
Altezza:
700 mm.
1.2 Impianto Trattamento Acque
1.2.1
Separatore Vibrante, VBR 1
Item:
VBR 1 (tipo MR36 “S6 -“6” o similare)
Materiale Separatore:
in acciaio inox AISI 316
Caratteristiche tecniche
Diam. Rete:
900 mm ad uno stadio (due separazioni).
Fascia inferiore:
6" con cono e condotto di scarico diam. 204 mm
Fascia superiore:
6" con condotto di scarico diam. 204 mm
Anello portarete:
inox AISI 316 con luce netta 1,5 mm
Coperchio:
acciaio inox AISI 316
Gruppo di pulizia:
acciaio inox AISI 316
Carpenteria, molle e scatola di derivazione: acciaio inox AISI 304
Struttura, piani di servizio, scale, passerelle etc: in acciaio inox AISI 304
Motore elettrico centrale:
1,1 Kw, 380 V
Tubazione di convogliamento a terra materiale separato in acciaio inox Aisi 304 DN 200 sp. 3 mm.
1.2.2
Serbatoio di Equalizzazione, S 5
Item:
S5
Serbatoio in vetroresina per l’equalizzazione delle acque con setti porosi e soffiante.
Tipo:
Cilindrico verticale; cielo aperto con bordo rinforzato;
fondo piano, con 12 setti porosi per la diffusione di Aria
collegati ad anello.
Capacità geometrica:
Dimensioni:
Temperatura esercizio:
Pressione esercizio:
Temperatura progetto:
Pressione progetto:
Resina Liner:
Resina struttura:
Completo di :
12 m3
Ø 2500 x 2400 mm H
ambiente
atmosferica
:50°C
+20/-10 mbar
bisfenolica chimico resistente
meccanico resistente
11
- n. 2 fori per il sollevamento a vuoto del serbatoio ;
- n. 1 attacco flangiato di fondo per scarico totale DN 80 ;
- n. 1 attacco flangiato di fondo per scarico parziale DN 80 a 50 mm da terra ;
- n. 1 staffa superiore per misuratore di livello.
- n. 1 staffa superiore per misuratore di Ossigeno.
- n. 1 tronchetto di passaggio inferiore per il collegamento dell’anello di diffusione dell’aria
Il serbatoio è completo di:
Diffusori per la distribuzione dell’aria
Item:
DIF 1 ÷ 12
Corpo diffusore:
9” con disco di appoggio integrato e attacco filettato
¾”M.
Ghiera di Fissaggio:
per diffusore da 9” con disco di appoggio integrato.
Membrana:
EPDM, serie silver II, per diffusore da 9”.
Misuratore di ossigeno:
Item:
O2D 1
Centralina acquisizione dati digitale a due canali display alfanumerico, due uscite 4-20 mA, tre relays,
comunicazione di servizio RS 232, IP 66, alimentazione: 90 - 260 V, AC50/60 Hz - 10 VA max, con
cavo di alimentazione, dimensioni 144x144x150 mm.
Sensore per determinazione dell'ossigeno disciolto mediante
luminescenza.
Il metodo si fonda sulla radiazione luminescente emessa da un apposita sostanza (luminoforo) e riduce
la misura della concentrazione dell'ossigeno ad una misura puramente fisica e cioè di tempo . Dato che,
a livello di principio, la misura non è assolutamente soggetta e deriva, l'utente non deve calibrare il
sensore. LDO impiega il metodo della determinazione del tempo di luminescenza e si avvale di un
sistema di riferimento integrato, una seconda sorgente luminosa (LED rosso) , che garantisce
l'affidabilità del sistema. Il sistema è precalibrato in fabbrica e non richiede nessuna calibrazione di
sorta.
Dati tecnici:
Principio di misura:
a luminescenza
Range di misura:
0.00 - 20.0 mg/l OD 200% saturazione
Risoluzione :
0.01 mg/l a 0.01 % di saturazione
Ripetibilità:
0.05 mg/l
Accuratezza:
< 1 mg/l +/- 0.1 mg/l; >1 mg/l +/- 0.2 mg/l
Sensibilità:
+/- 0.05 %
12
Range di temperatura:
da 0 a +50°C
Materiale del sensore:
acciaio inox, noryl
Cavo:
10 m
Livello a ultrasuoni:
Item:
LIT 2
Strumento per la misura in continua di livello, volume e portata con tecnologia ad ultrasuoni,
particolarmente indicato per il monitoraggio del livello di liquidi in vasche di stoccaggio, serbatoi o
canali aperti.
Sistema brevettato di elaborazione del segnale “Sonic Intelligence” in grado di garantire una elevata
immunità dai disturbi e dai falsi allarmi causati da ostacoli fissi.
Alimentazione in tecnica a 2 fili (loop di corrente).
Custodia in plastica (PBT) con display per la visualizzazione locale della misura e dei parametri di
configurazione del dispositivo. Grado di protezione IP67.
Connessioni elettriche:
2X M20X1,5. Connessione al processo: 2” BSP.
Range di misura:
0…6 metri
Corpo del sensore:
PVDF.
Risoluzione:
migliore di 3mm, con precisione ±6mm.
Trasduttore integrato con compensazione interna della temperatura.
Temperatura di esercizio:
compresa tra -40 e 85°C.
Pressione di esercizio:
Pressione ambiente (vasche aperte)
Segnale in uscita:
4..20mA.
Comunicazione:
Protocollo HART.
Approvazione per utilizzo in zona sicura, conforme alle normative FM, CSA, CE.
Dispositivo programmabile tramite interfaccia HART o tastierino di configurazione IR .
Completo di nr.1 tastierino di configurazione IR a sicurezza intrinseca (EEx-ia)
Struttura in carpenteria e piattaforma con ringhiere,
Soffiante
Item:
SF 1
Portata aria:
80 Nmc/h
Pressione:
1000 mbar
Rumorosità:
63 dbA
Valvola a Farfalla manuale di sezionamento linea aria
13
Item:
V 21
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 40
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Indicatore di pressione su linea aria per diffusori
Item:
PI 1
Fluido interessato:
aria
Installazione:
su tubo acciaio DN 40
Tipo:
manometro a molla di Bourdon, cassa in Aisi 304,
elemento di misura in Aisi 316, quadrante DN50,
precisione ± 1%, tolleranza dello 0, attacco al processo
½” NPT in Aisi 304 con manifold a 2 vie in Aisi 304
Campo di misura:
0-600 KPa
Interruttore di pressione su linea aria per diffusori
Item:
PT 1
Fluido interessato:
aria
Pressostato dotato di un interruttore integrato, comandato della pressione, unipolare, la cui posizione di
contatto dipende da:
- pressione nel connettore
- impostazione del campo.
Il pressostato è dotato di interruttore manuale che blocca il sistema di contatto in posizione aperta
indipendentemente dalla pressione presente nel sistema.
Attacco di pressione:
G 1/2 o G ¼
Campo di pressione:
2-6 bar
Sistema di contatto:
Sistema di contatto tripolare (TPST), che si
apre all’aumentare la pressione. Il sistema di
contatto è protetto, ha terminali aperti, viti
terminali autosollevanti e viti a stella e svasate,
Entrata cavo:
I pressostati presentano filettature per la
connessione di due passacavi PG 16.
14
Valvola di scarico pressione:
La valvola presenta una filettatura esterna M10 x 1, un dado
d’unione ed un anello di tenuta. Sia il dado che l’anello di tenuta
sono in formato da ¼”.
Interruttore manuale:
Quando il sistema di contatto è stato bloccato in posizione
aperta con l’interruttore manuale, il coperchio può essere
rimosso senza provocare l'avviamento dell'impianto.
Protezione:
L’involucro protettivo è in plastica (PA 6) ed è disponibile in
versione IP 43 o in versione IP 55 a norma IEC 529. Sulla parte
bassa può essere praticato un foro di sfogo per lo scarico della
condensa.
Valvola a farfalla manuale su aspirazione pompa di trasferimento PC 9.
Item:
V 22
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 80
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Valvola a farfalla manuale di scarico di fondo.
Item:
V 23
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 80
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
1.2.3
Pompa di Trasferimento da Vasca di Equalizzazione, PC 9
Item:
PC 9
Tipo:
centrifuga monoblocco.
Girante:
AISI 316, tipo chiuso diam. 169 mm
Coperchio:
AISI 316
15
Corpo:
AISI 316
Tenuta meccanica:
doppia in Si/Si/VITON
Portata max:
15 mc/h
Prevalenza:
30 m.c.l.
Potenza:
3 Kw
1.2.4 Valvola a farfalla manuale su mandata pompa di trasferimento PC 9
Item:
V 24
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 50
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
1.2.5
Indicatore di pressione su mandata PC 9, PI 2
Item:
PI 2
Fluido interessato:
acqua
Installazione:
su tubo acciaio DN 50
Tipo:
manometro a molla di Bourdon, cassa in Aisi 304,
elemento di misura in Aisi 316, quadrante DN50,
precisione ± 1%, tolleranza dello 0, attacco al processo
½” NPT in Aisi 304 con manifold a 2 vie in Aisi 304
Campo di misura:
1.2.6
0-600 KPa
Unità di Dosaggio Polielettrolita, PD 4
Item:
PD 4
Funzionamento
La soluzione di polielettrolita viene iniettata in linea con una pompa volumetrica mono. Il dosaggio
viene adattato regolando in anello tra:
un misuratore magnetico di portata:
Item:
FIT 5
Tipo:
Misuratore di portata elettromagnetico con elettronica
separata, con tubo di misura interamente saldato, misura
16
bidirezionale, elettronica per montaggio a parete IP 65,
memorizzazione dati su EEPROM, display digitale a due
righe, indicazione contemporanea di portata istantanea e
totalizzata
Diametro:
DN 50
Protezione tubo di misura:
IP 68
Parti non bagnate:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Flange:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Verniciatura di rivestimento:
poliuretano
Rivestimento interno:
PTFE / ETFE
Elettrodi:
AISI 316
Attacchi:
DIN PN 40
Alimentazione:
220 VAC
Potenza assorbita:
≤ 20watt
Uscita:
4/20 mA attiva o passiva con separazione galvanica
Uscita impulsiva:
per totalizzatore esterno ( passiva con alimentazione 5-24
Vcc)
Frequenza di uscita:
0÷1000Hz
Durata impulso:
0.5÷100 msec
Damping:
0.2 ÷200 sec
Segnale di allarme:
passivo per tubo vuoto / flusso inverso
Cut-Off:
settabile da 0 a 0.3 m/sec
Precisione (isteresi,linearità,ripetibilità):
≤ 0.25% v.m. nel campo 1 ÷ 10 m/sec
≤ 0.5% v.m. nel campo 0.3÷1 m/sec
Certificato di calibrazione:
su 3 punti del campo scala
Conducibilità min:
5µS/cm
Totalizzatori:
2 di cui almeno 1 resettabile
Fondo scala:
impostabile in unità ingegneristiche : l/sec l/h
e un convertitore statico di frequenza che varia il numero di giri della pompa.
Caratteristiche tecniche della pompa:
Portata:
0,5÷2,5 m3/h
Prevalenza massima:
3 bar
Potenza:
1,1 kW
Materiale pompa
17
Corpo:
ghisa
Statore e cuffie:
NBR (Perbunan)
Alberi e rotore:
acciaio inox AISI 304
1.2.7 Valvola a farfalla manuale di sezionamento PD 4, V 25, V 26
Item:
V 25 - 26
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 32
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
1.2.8
Vasca di Preparazione Polielettrolita, POLI 1
Item:
POLI 1
Funzionamento
L’impianto prepara una soluzione di polvere di polimero in acqua. La prima sezione riceve il polimero
da una tramoggia; nella fase di dispersione, una coclea a portata fissa con funzionamento temporizzato,
rilascia il polielettrolita su un getto d’acqua; il getto d’acqua viene controllato e avviato rispettivamente
con pressostato e elettrovalvola posti sul’interfaccia dell’acqua richiesta.
Nella seconda sezione le vasche, con agitatori con motoriduttori, fanno seguire alla dispersione le fasi di
dissoluzione, maturazione e stoccaggio.
L’impianto è automatizzato con elettrolivelli, controllo della pressione dell’acqua di alimentazione,
scarichi di fondo e troppopieno ed è dotato di proprio sistema di controllo e quadro elettrico integrato
per autonomia di funzionamento.
Caratteristiche tecniche Polipreparatore
Volume tramoggia polimero:
50 l
pressione di alimentazione (approssimata):
2 bar
Volume utile vasche:
1.080 l
Concentrazione polimero in acqua:
0,1 %
Potenzialità soluzione:
1.500 l/h
Potenza installata:
1,3 kW
Materiale (tramoggia e vasche):
AISI 304
Quadro elettrico
18
Potenza installata:
1,3 kW
Tensione:
400/3/50 V/Ph/Hz
Tensione ausiliari:
110 V.c.a.
Protezione:
IP55
Dimensioni e peso
Dimensioni LxBxH (approssimate):
1400 x 1000 x 2300 mm
Peso (approssimato) a secco:
400 kg
1.2.9
Pressostato su linea acqua preparazione polielettrolita, PT 2
Item:
PT 2
Fluido interessato:
acqua
Pressostato dotato di un interruttore integrato, comandato della pressione, unipolare, la cui posizione di
contatto dipende da:
- pressione nel connettore
- impostazione del campo.
Il pressostato è dotato di interruttore manuale che blocca il sistema di contatto in posizione aperta
indipendentemente dalla pressione presente nel sistema.
Attacco di pressione:
G 1/2 o G ¼
Campo di pressione:
2-6 bar
Sistema di contatto:
Sistema di contatto tripolare (TPST), che si
apre all’aumentare la pressione. Il sistema di
contatto è protetto, ha terminali aperti, viti
terminali autosollevanti e viti a stella e svasate,
Entrata cavo:
I pressostati presentano filettature per la
connessione di due passacavi PG 16.
Valvola di scarico pressione:
La valvola presenta una filettatura esterna M10 x 1, un
dado d’unione ed un anello di tenuta. Sia il dado che
l’anello di tenuta sono in formato da ¼”.
Interruttore manuale:
Quando il sistema di contatto è stato bloccato in
posizione aperta con l’interruttore manuale, il coperchio
può essere rimosso senza provocare l'avviamento
dell'impianto.
Protezione:
L’involucro protettivo è in plastica (PA 6) ed è
disponibile in versione IP 43 o in versione IP 55 a norma
19
IEC 529. Sulla parte bassa può essere praticato un foro di
sfogo per lo scarico della condensa.
1.2.10 Indicatore di pressione linea acqua preparazione polielettrolita, PI 3
Item:
PI 3
Fluido interessato:
acqua
Installazione:
su tubo acciaio DN 25
Tipo:
manometro a molla di Bourdon, cassa in Aisi 304,
elemento di misura in Aisi 316, quadrante DN50,
precisione ± 1%, tolleranza dello 0, attacco al processo
½” NPT in Aisi 304 con manifold a 2 vie in Aisi 304
Campo di misura:
0-600 KPa
1.2.11 Elettrovalvola acqua di preparazione polielettrolita, EV 2
Item:
EV 2
Elettrovalvole per acqua di rete
Corpo:
Ottone
Parti interne e tubo guida nucleo:
Acciaio inox
Organi di Tenuta:
NBR
Attacchi:
Filettati 1”gas, femmina
Elettromagnete in conformità alle norme CE, direttive 73/23CEE e relativa modifica 93/68CEE.
Bobina avvolta con fili in classe “H” e impregnata sotto vuoto con resina poliestere. Isolamento in
classe “F” (155°C) con inglobamento in PBT (polibutilene-tereftalato) caricato vetro.
Connessione elettrica a 2 poli più massa.
Tensione di alimentazione:
230V/50Hz c.a.
1.2.12 Decantatore a Pacco Lamellare, SED 1
Item:
SED 1
Portata massima:
13 m3/h
Velocità ascensionale acqua massimo
0,5 m/h
Realizzato con profili e lamiera in acciaio inox AISI 304 con rivestimento interno di vernice epossidica,
pacco lamellare in materiale plastico a nido d’ape opportunamente sagomato ed estraibile, spaziatura
40 mm, superficie equivalente 26,3 m3, completo di bocca di scarico fango DN 80, bocca di scarico di
fondo DN 80.
20
canaletta e scala alla marinara con ballatoio in acciaio inox aisi 304 dimensioni 2250 mm x 1800 mm x h
4400 mm.
1.2.13 Valvola a farfalla manuale di scarico di fondo SED 1, V 29
Item:
V 29
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 80
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
1.2.14 Pompa trasferimento fanghi all’ispessitore:
Item:
PM 1
Tipo mono vite con portata regolabile manualmente
Materiali
Corpo e parti rotanti:
AISI 316
Statore e cuffia:
NBRL
Alberi e rotore:
AISI 316
Caratteristiche tecniche
Portata:
0,4-3 mc/h
Prevalenza:
30 m.c.l.
Potenza:
0,75 kW
1.2.15 Valvola a farfalla manuale di sezionamento PM 1, V 27, V 28
Item:
V 27 - 28
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 32
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
1.2.16 Serbatoio di Ricevimento uscita decantatore, S 6
Item:
S6
21
Serbatoio in vetroresina.
Tipo:
Cilindrico verticale; cielo aperto con bordo rinforzato;
fondo piano
Capacità geometrica:
5 m3
Dimensioni:
Ø 1800 x 2000 mm H
Temperatura esercizio:
ambiente
Pressione esercizio:
atmosferica
Temperatura progetto:
:50°C
Pressione progetto:
+20/-10 mbar
Resina Liner:
bisfenolica chimico resistente
Resina struttura:
meccanico resistente
Completo di :
- n. 2 fori per il sollevamento a vuoto del serbatoio ;
- n. 1 attacco flangiato di fondo per scarico totale DN 80 ;
- n. 1 attacco flangiato di fondo per scarico parziale DN 80 a 50 mm da terra.
Accessori: Indicatori di livello
Item;
LLS6 – MLS6 – HLS6
Tipo:
Conduttivo
Materiale:
AISI 316 con resistenza specifica 5÷15 kΣ
Tensione alimentazione:
24, 110, 220, 230 o 240 Vc.a.; 50/60 Hz
Tempo di risposta
Attivazione: 80 ms max.
Riassetto: 160 ms max.
Uscita:
1 A, 250 Vc.a. (carico induttivo: cos
= 0,4)
3 A, 250 Vc.a. (carico resistivo)
Quantità
n. 3
1.2.17 Valvola a farfalla manuale di scarico di fondo S 6, V 30
Item:
V 30
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 80
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
22
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
1.2.18 Valvola a farfalla manuale su aspirazione pompe caricamento filtri PC 10 - 11, V 31
Item:
V 31
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 80
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
1.2.19 Gruppo di ricevimento Ispessito da decantatore, S 7
Item:
S7
-Capacità geometrica totale:
11 mc
-Diametro interno:
2200 mm
-Altezza totale serbatoio:
3970 mm
-Bocca di scarico a 500 mm da terra;
-Fondo conico a 90°, cielo bombato;
- Resina Liner:
bisfenolica chimico resistente
- Resina struttura:
meccanico resistente
-Aspetto esterno:
verniciato RAL 1002;
-Atto al contenimento del prodotto con p.s.<=1,3 Kg/dmc a temperatura ambiente;
- n. 2 golfari in ferro zincato per il sollevamento a vuoto del serbatoio ;
- n. 1 attacco flangiato superiore laterale per inserimento interruttore di massimo livello DN 50:
- n. 1 attacco flangiato di fondo per scarico totale DN 100 ;
- n. 1 attacco flangiato superiore laterale per caricamento fanghi DN80 con tubo interno di carico ;
. n.1 sfiato ricurvo;
- n. 1 passo d’uomo inferiore laterale DN 500 flangiato e tamponato.
- intelaiatura metallica zincata a caldo (nr. 4 colonne) di sostegno del silo, avente altezza
da terra di mm 500 rispetto la bocca di scarico .
Accessori:
Interruttore di Massimo Livello:
Item:
Tipo:
LT 5
Misuratore di livello Capacitivo
23
Materiale:
Montaggio:
Custodia:
Protezione:
Elettronica:
Lunghezza elettrodo:
Omologazione:
PP
Flangiato DN50
Resina
IP 67
Relé con doppio contatto 20…250 VAC (5 A)
200 mm salvo verifica
Sicurezza di sovrappieno secondo WHG
Valvole di scarico di fondo e per attacco spurghi:
Item:
V 32 - 33
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 100
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità:
2
1.2.20 Impianto Filtrazione a Sabbia e Carbone
L’impianto di filtrazione è articolato in due linee indipendenti, ognuna è costituita da filtri in serbatoi in
PRFV, tubazioni del gruppo di comando frontale in PVC e valvole a farfalla del gruppo stesso con
corpo e lente in PVC, cuneo gommato in EPDM; le pompe sono in bronzo a causa della presenza di
cloruri.
Ogni linea è completa di una pompa di alimentazione dell’impianto di filtrazione, stazione di dosaggio
dell’ipoclorito, filtro multimedia , filtro a carboni attivi e pompa di controlavaggio, il tutto assemblato
su uno skid.
L’impianto di filtrazione è dimensionato per garantire per ogni linea le seguenti prestazioni:
-
pressione di alimentazione dell’impianto: 2÷6 barg
-
pompa di alimentazione dell’impianto: 12 mc/h
1.2.20.1 Pompa Alimentazione Filtri, PC 10, PC 11
Item:
PC 10 - 11
24
Pompa centrifuga monoblocco, ad asse orizzontale, avente le seguenti caratteristiche:
Portata:
12 m³/h
Pressione:
3 bar
Materiale corpo e girante:
bronzo
Potenza nominale:
2,2 KW
Tensione di alimentazione:
400 V, 50 Hz
Protezione:
IP 55
Completa di valvole manuali d’intercettazione e di ritegno in PVC
Manometro in AISI 316 sulla mandata,
Item:
PI 4 - 6
completo di valvole di intercettazione
Quantità:
n. 2
1.2.20.2 Misuratore di portata alimentazione filtro, FIT 6, FIT 8
Item;
FIT 6 - 8
Tipo:
Misuratore di portata elettromagnetico con elettronica
separata, con tubo di misura interamente saldato, misura
bidirezionale, elettronica per montaggio a parete IP 65,
memorizzazione dati su EEPROM, display digitale a due
righe, indicazione contemporanea di portata istantanea e
totalizzata
Diametro:
DN 50
Protezione tubo di misura:
IP 68
Parti non bagnate:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Flange:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Verniciatura di rivestimento:
poliuretano
Rivestimento interno:
PTFE / ETFE
Elettrodi:
AISI 316
Attacchi:
DIN PN 40
Alimentazione:
220 VAC
Potenza assorbita:
≤ 20watt
Uscita:
4/20 mA attiva o passiva con separazione galvanica
25
Uscita impulsiva:
per totalizzatore esterno ( passiva con alimentazione 5-24
Vcc)
Frequenza di uscita:
0÷1000Hz
Durata impulso:
0.5÷100 msec
Damping:
0.2 ÷200 sec
Segnale di allarme:
passivo per tubo vuoto / flusso inverso
Cut-Off:
settabile da 0 a 0.3 m/sec
Precisione (isteresi,linearità,ripetibilità):
≤ 0.25% v.m. nel campo 1 ÷ 10 m/sec
≤ 0.5% v.m. nel campo 0.3÷1 m/sec
Certificato di calibrazione:
su 3 punti del campo scala
Conducibilità min:
5µS/cm
Totalizzatori:
2 di cui almeno 1 resettabile
Fondo scala:
impostabile in unità ingegneristiche : l/sec l/h
Quantità
n. 2
1.2.20.3 Serbatoio di stoccaggio dell’ipoclorito, S 8, S 9
Item:
S8 – S9
Serbatoio in PE autoportante completo del serbatoio di contenimento degli accidentali sversamenti
Volume:
100 lt
Diametro:
600 mm
Altezza:
800 mm
Accessori:
Completo di n. 2 interruttori di livello in materiale antiacido per la segnalazione di basso livello e
mancanza prodotto:
Item:
LLS8 – LLS9
Tipo:
Materiale:
Montaggio:
Custodia:
Protezione:
Elettronica:
Omologazione:
Misuratore di livello Capacitivo
PP
Filettato DN 25
Resina
IP 67
Relé con doppio contatto 20…250 VAC (5 A)
Sicurezza di sovrappieno secondo WHG
1.2.20.4 Pompa dosatrice dell’ipoclorito, PD5, PD 6
26
Item:
PD 5 – PD 6
Pompa dosatrice elettromagnetica a membrana
Portata massima regolabile dal 10 al 100% : 1,0 l/h
Pressione di lavoro:
10 bar
Regolazione dosaggio:
manuale
Tipo:
A membrana
Materiale dosatore :
PVC
Membrana:
PTFE
Tensione d’alimentazione:
220 V, 50 Hz
Corredata di tubazioni di collegamento dal serbatoio di stoccaggio fino al punto di dosaggio
Quantità:
n. 2
1.2.20.5 Filtrazione multi-media, FS 1, FS 2
Item:
FS 1 - 2
Filtro automatico multi-media, avente le seguenti caratteristiche tecniche:
Caratteristiche generali
Tipo di filtro:
automatico
Superficie filtrante:
1,1 m²
Portata di esercizio:
12 m³/h
Velocità lineare di filtrazione:
11 m/h
Pressione di progetto:
6 bar
Perdita di carico:
< 0,5 bar
Caratteristiche costruttive
Materiale di costruzione:
PRFV
Trattamento interno:
liner in PE
Diametro del filtro:
1.200 mm
Altezza del filtro:
2.300 mm
Completo di gambe di appoggio e golfari di sollevamento
Diffusore inferiore a raggiera in PP con feritoie da 0,5 mm e distributore superiore
Materiale di riempimento:
quarzite, antracite e garnet
Altezza totale del letto filtrante:
1,1 metri
Quantità di materiale filtrante:
1.700 kg
Peso di esercizio:
3.100 kg
Gruppo di comando
27
Materiale di realizzazione delle tubazioni gruppo di comando: PVC, PN 10
Tipologia delle valvole di esercizio e controlavaggio : a farfalla, corpo e lente in PVC, tenuta in
EPDM, DN 80
Azionamento :
attuatore pneumatico, a doppio effetto
Valvole per prese campione in ingresso e uscita
Manometri in AISI 316 in ingresso ed uscita per il controllo delle perdite di carico
Quadretto locale elettropneumatico e strumentale per l’alloggiamento delle elettrovalvole pilota
alimentate a 24V, realizzato in PRFV, con frontale trasparente, protezione IP 55
Controlavaggio
Stima frequenza di contro lavaggio : 6÷7 ore (con TSS di 50 ppm)
Tipo di controlavaggio:
con acqua
Portata acqua di contro lavaggio:
28 m³/h @ 1,5 bar, per 15 minuti
Quantità di acqua per contro lavaggio:
7 m³
Portata acqua di lavaggio:
12 m³/h, per 5 minuti
Quantità di acqua per lavaggio in corrente:
1 m³
Quantità di acqua complessiva:
8 m³
Quantità:
n. 2
1.2.20.6 Filtrazione a carboni attivi, FC 1, FC 2
Item:
FC 1 - 2
Caratteristiche generali
Tipo di filtro:
automatico
Volume di carboni attivi:
1,0 m³
Portata di esercizio:
12 m³/h
Tempo di contatto:
5 minuti
Pressione di progetto:
6 bar
Perdita di carico:
< 0,5 bar
Caratteristiche costruttive
Materiale di costruzione:
PRFV
Trattamento interno:
liner in PE
Diametro del filtro:
1.200 mm
Altezza del filtro:
2.300 mm
Completo di gambe di appoggio e golfari di sollevamento
Diffusore inferiore a raggiera in PP con feritoie da 0,5 mm e distributore superiore
28
Materiale di riempimento:
carbone granulare 12x40 tipo NW1 NATURAL
COCCO
Altezza totale letto filtrante e adsorbente :
1,1 metri
Quantità di materiale adsorbente:
1.000 litri
Peso di esercizio:
3.100 kg
Gruppo di comando
Materiale di realizzazione delle tubazioni gruppo di comando : PVC, PN 10
Tipologia delle valvole di esercizio e controlavaggio : a farfalla, corpo e lente in PVC, tenuta in
EPDM, DN 80
Azionamento : attuatore pneumatico, a doppio effetto
Valvole per prese campione in ingresso e uscita
Manometri in AISI 316 in ingresso ed uscita per il controllo delle perdite di carico
Quadretto locale elettropneumatico e strumentale per l’alloggiamento delle elettrovalvole pilota
alimentate a 24 V, realizzato in PRFV, con frontale trasparente, protezione IP 55
Controlavaggio
Stima frequenza di contro lavaggio:
settimanale
Tipo di controlavaggio:
con acqua
Portata acqua di contro lavaggio:
28 m³/h @ 1,5 bar, per 15 minuti
Quantità di acqua per contro lavaggio:
7 m³
Portata acqua di lavaggio:
12 m³/h, per 5 minuti
Quantità di acqua per lavaggio in corrente:
1 m³
Quantità di acqua complessiva:
8 m³
1.2.20.7 Pompe Controlavaggio filtri, PC 12 , PC13
Item:
PC 12 - 13
Pompa centrifuga monoblocco, ad asse orizzontale, avente le seguenti caratteristiche:
Portata:
28 m³/h
Pressione:
1,5 bar
Corpo e girante:
bronzo
Potenza nominale:
2,2 KW
Tensione di alimentazione:
400 V, 50 Hz
Protezione:
IP 55
Completa di valvole manuali d’intercettazione e di ritegno in PVC
Manometro in AISI 316 sulla mandata,
29
Item:
PI 5 - 7
completo di valvole di intercettazione
Quantità:
n.2
1.2.20.8 Misuratore di portata alimentazione filtro, FIT 7, FIT 9
Item;
FIT 7 - 9
Tipo:
Misuratore di portata elettromagnetico con elettronica
separata, con tubo di misura interamente saldato, misura
bidirezionale, elettronica per montaggio a parete IP 65,
memorizzazione dati su EEPROM, display digitale a due
righe, indicazione contemporanea di portata istantanea e
totalizzata
Diametro:
DN 65
Protezione tubo di misura:
IP 68
Parti non bagnate:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Flange:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Verniciatura di rivestimento:
poliuretano
Rivestimento interno:
PTFE / ETFE
Elettrodi:
AISI 316
Attacchi:
DIN PN 40
Alimentazione:
220 VAC
Potenza assorbita:
≤ 20watt
Uscita:
4/20 mA attiva o passiva con separazione galvanica
Uscita impulsiva:
per totalizzatore esterno ( passiva con alimentazione 5-24
Vcc)
Frequenza di uscita:
0÷1000Hz
Durata impulso:
0.5÷100 msec
Damping:
0.2 ÷200 sec
Segnale di allarme:
passivo per tubo vuoto / flusso inverso
Cut-Off:
settabile da 0 a 0.3 m/sec
Precisione (isteresi,linearità,ripetibilità):
≤ 0.25% v.m. nel campo 1 ÷ 10 m/sec
≤ 0.5% v.m. nel campo 0.3÷1 m/sec
Certificato di calibrazione:
su 3 punti del campo scala
Conducibilità min:
5µS/cm
Totalizzatori:
2 di cui almeno 1 resettabile
30
Fondo scala:
impostabile in unità ingegneristiche : l/sec l/h
Quantità
n. 2
1.2.20.9 Telaio di sostegno
Telaio in profilati di acciaio al carbonio, opportunamente trattato in superficie con vernice
epossivinilica, previa sabbiatura delle parti, per il sostegno ed il contenimento sinergico di tutte le
apparecchiature che compongo l’ impianto di filtrazione
Dimensioni skid:
5.000x2.000 mm, h. 2.600 mm
Peso approx. skid:
4.000 Kg
Quantità:
2
1.2.20.10 Quadro Elettrico Comando Filtri
Quadro elettrico generale per il controllo dell’ intero impianto di filtrazione, con alimentazione 400 V,
50 Hz (trifase senza neutro), in armadio in acciaio inox aisi 304, spessore 20/10, con angolari di
rinforzo, serratura con chiave, protezione IP 55, avente le misure indicative di 800 x 500 mm, h. 2.000
mm.
Per ogni utenza elettrica, nel quadro sono previsti:
- Teleruttore
- Salvamotore
- Selettore MAN-0-AUT
- Lampade segnalazione marcia e blocco termico
Il cablaggio del quadro inoltre comprende:
- Multimetro digitale per le grandezze elettriche a fronte quadro
- Circuito di comando delle apparecchiature a B.T. 24 V con cavo a sezione minima di 1.5 mm²
- Interruttore generale magneto-termico differenziale, del tipo "blocca porta".
- Trasformatore 400/230 V per l’alimentazione della strumentazione e utenze monofase
- Areazione interna con ventilazione forzata
Il quadro elettrico, i relativi cablaggi e collegamenti, saranno eseguiti secondo le vigenti normative
CEI-ISPESL.
Il PLC sarà composto da unità centrale, dotato di memoria EEPROM interna con batteria tampone ed
è corredato delle seguenti apparecchiature:
- Alimentatore PLC
- CPU
- Moduli d’ingresso analogici
31
- Moduli d’ingresso e uscita digitali SPDT
Sul fronte quadro sarà installata una tastiera alfanumerica, con schermo LCD da 5.7”, direttamente
collegata alla CPU del PLC installato, che consentirà di effettuare, fra tante, le seguenti operazioni:
- Regolazione dei livelli d’allarme e di intervento
- Visualizzazione e regolazione di altri parametri funzionali
- Visualizzazione e regolazione degli allarmi
- Varie ed eventuali
Il terminale consentirà inoltre la visualizzazione dello stato dell’impianto, le varie grandezze misurate in
campo, l’effettiva natura delle varie situazioni d’allarme che possono verificarsi in impianto: blocco
termico motori, anomalia di bassa pressione aria compressa, minimo livello serbatoi reagenti, allarme
comune, ecc..
Il terminale sarà predisposto per il futuro allacciamento ad un sistema di supervisione remoto fornendo
gli stati di tutte le utenze allacciate al PLC, analogiche e digitali.
Quantità:
2
1.2.20.11 Impianto elettrico
Impianto elettrico, per la realizzazione di tutti i collegamenti elettrici necessari al funzionamento delle
apparecchiature installate a bordo degli skid, realizzato secondo le normative vigenti e le seguenti
prescrizioni:
-
le canalizzazioni saranno realizzate utilizzando canale di varia misura in acciaio inox aisi 304,
complete di raccordi e staffe per la posa in opera;
-
le tubazioni a vista saranno realizzate utilizzando tubi di varia misura in PVC autoestinguente,
complete di raccordi e staffe per la posa in opera;
-
le linee elettriche di potenza saranno realizzate con l’ausilio di cavi tipo FG07 OR, e /o FG07 R
posati a regola d’arte, con sezione minima di 2,5 mmq;
-
le linee elettriche di comando saranno realizzate con l’ausilio di cavi FG07OR, e/o FG07R,
posati a regola d’arte, con sezione minima di 1,5 mmq;
-
le scatole di giunzione saranno IP55, con coperchio smontabile, aventi dimensioni tali da
garantire le operazioni di manutenzione; all’interno delle scatole è prevista la possibilità del
passaggio dei cavi esclusa la possibilità di effettuare giunte e/o connessioni con l’ausilio di
mersetti.
Quantità: n. 2
1.2.20.12 Impianto idraulico
32
L’impianto idraulico, per la realizzazione di tutti i collegamenti per la generazione dei flussi necessari al
funzionamento dell’impianto a bordo degli skid, realizzato secondo le seguenti prescrizioni:
-
tubazioni di collegamento per la realizzazione dei collegamenti interni agli impianti saranno
realizzate in PVC di diametri commerciali, al fine di avere velocità del fluido al loro interno <
2,5 m/s;
-
tubazioni di collegamento per il convogliamento dei reagenti chimici saranno realizzati in PVC
del tipo ad incollaggio e PE flessibile, con raccordi idonei alla pressione di 16 bar;
-
valvole di ritegno e intercettazion, saranno tutte in PVC, con elastomeri compatibili con i fluidi
da intercettare, le valvole previste saranno idonee alla pressione di 10 bar;
-
bulloneria sulle flange di collegamento sarà del tipo a norma DIN, in acciaio inox aisi 304;
-
staffe di supporto per la realizzazione degli impianti elettrici ed idraulici, saranno in acciaio aisi
304.
Quantità: n. 2
1.2.21 Stazione di servizio con Aria compressa, CCM 1
Item:
CCM 1
Compressore rotativo silenziato a vite, serie Dry o similare, composto da compressore, serbatoio
verticale, prefiltro, essiccatore a ciclo frigorifero, post filtro disoleatore, sistema centralizzato di scarico
condense.
L’aria atmosferica, compressa dal compressore viene accumulata nel serbatoio; successivamente viene
prefiltrata ed essiccata prima di essere disoleata.
Le condense che si separano nelle varie fasi di trattamento dell’aria compressa vengono scaricate
automaticamente.
Modello:
CSA 7,5/10 o similare
Potenza:
7,5 Hp - 5,5 kW
Pressione:
10 bar
Produzione aria:
670 l/min
Rumore:
64 dB (A)
Peso:
195 kg
Dimensioni:
995x655x1045 mm
Tipo compressore:
CSA 7,5/10 o similare
Tipo essiccatore:
CDX9 o similare
Tipo prefiltro e postfiltro:
20
Capacità serbatoio:
2000 lt
33
Materiale serbatoio:
acciaio al carbonio verniciato
1.2.22 Pressostato su linea aria di servizio, PT 3
Item:
PT 3
Fluido interessato:
aria
Pressostato dotato di un interruttore integrato, comandato della pressione, unipolare, la cui posizione di
contatto dipende da:
- pressione nel connettore
- impostazione del campo.
Il pressostato è dotato di interruttore manuale che blocca il sistema di contatto in posizione aperta
indipendentemente dalla pressione presente nel sistema.
Attacco di pressione:
G 1/2 o G ¼
Campo di pressione:
2-6 bar
Sistema di contatto:
Sistema di contatto tripolare (TPST), che si
apre all’aumentare la pressione. Il sistema di
contatto è protetto, ha terminali aperti, viti
terminali autosollevanti e viti a stella e svasate,
Entrata cavo:
I pressostati presentano filettature per la
connessione di due passacavi PG 16.
Valvola di scarico pressione:
La valvola presenta una filettatura esterna M10 x 1, un
dado d’unione ed un anello di tenuta. Sia il dado che
l’anello di tenuta sono in formato da ¼”.
Interruttore manuale:
Quando il sistema di contatto è stato bloccato in
posizione aperta con l’interruttore manuale, il coperchio
può essere rimosso senza provocare l'avviamento
dell'impianto.
Protezione:
L’involucro protettivo è in plastica (PA 6) ed è
disponibile in versione IP 43 o in versione IP 55 a norma
IEC 529. Sulla parte bassa può essere praticato un foro di
sfogo per lo scarico della condensa.
1.2.23 Indicatore di pressione linea aria di servizio, PI 8
Item:
PI 8
Fluido interessato:
aria
34
Installazione:
su tubo acciaio DN 50
Tipo:
manometro a molla di Bourdon, cassa in Aisi 304,
elemento di misura in Aisi 316, quadrante DN50,
precisione ± 1%, tolleranza dello 0, attacco al processo
½” NPT in Aisi 304 con manifold a 2 vie in Aisi 304
Campo di misura:
0-10 bar
1.2.24 Valvola di prelievo da linea alimentazione acqua di riutilizzo, V 34
Item:
V 34
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 100
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità
n. 1
1.2.25 Misuratore di portata Arrivo Acqua di servizio, FIT 10
Item;
FIT 10
Tipo:
Misuratore di portata elettromagnetico con elettronica
separata, con tubo di misura interamente saldato, misura
bidirezionale, elettronica per montaggio a parete IP 65,
memorizzazione dati su EEPROM, display digitale a due
righe, indicazione contemporanea di portata istantanea e
totalizzata
Diametro:
DN 80
Protezione tubo di misura:
IP 68
Parti non bagnate:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Flange:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Verniciatura di rivestimento:
poliuretano
Rivestimento interno:
PTFE / ETFE
Elettrodi:
AISI 316
Attacchi:
DIN PN 40
Alimentazione:
220 VAC
35
Potenza assorbita:
≤ 20watt
Uscita:
4/20 mA attiva o passiva con separazione galvanica
Uscita impulsiva:
per totalizzatore esterno ( passiva con alimentazione 5-24
Vcc)
Frequenza di uscita:
0÷1000Hz
Durata impulso:
0.5÷100 msec
Damping:
0.2 ÷200 sec
Segnale di allarme:
passivo per tubo vuoto / flusso inverso
Cut-Off:
settabile da 0 a 0.3 m/sec
Precisione (isteresi,linearità,ripetibilità):
≤ 0.25% v.m. nel campo 1 ÷ 10 m/sec
≤ 0.5% v.m. nel campo 0.3÷1 m/sec
Certificato di calibrazione:
su 3 punti del campo scala
Conducibilità min:
5µS/cm
Totalizzatori:
2 di cui almeno 1 resettabile
Fondo scala:
impostabile in unità ingegneristiche : l/sec l/h
Quantità
n. 1
1.2.26 Valvola automatica di alimentazione serbatoio di accumulo Acqua di servizio, VP 2
Item:
VP 2
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento pneumatico
Dimensioni:
DN 100
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
Buna
Attuatore:
Pneumatico a doppio effetto, completo di elettrovalvola
Pilota, pressione minima di alimentazione 6 bar.
Quantità
n. 1
1.2.27 Serbatoio di Accumulo Acqua di servizio, S 10
Item:
S 10
-Capacità geometrica totale:
12 mc
-Diametro interno:
2500 mm
36
-Altezza totale:
2790 mm
Resina Liner:
bisfenolica chimico resistente
Resina struttura:
meccanico resistente
-Fondo piano, cielo aperto;
Completo di :
- n. 2 fori per il sollevamento a vuoto del serbatoio ;
- n. 1 attacco flangiato di fondo per scarico totale DN 80 ;
- n. 2 attacco flangiato di fondo per scarico parziale DN 80 a 50 mm da terra ;
- n. 1 attacco flangiato superiore di Troppo Pieno DN 80
- n. 1 staffa di ancoraggio per indicatori di livello
- n. 4 staffe per l’ancoraggio del serbatoio a terra.
1.2.28 Regolatori di livello, LLS10, MLS10, HLS10
Item:
LLS10 - MLS10 – HLS10
Tipo:
Conduttivo
Materiale:
AISI 316 con resistenza specifica 5÷15 kΣ
Tensione alimentazione:
24, 110, 220, 230 o 240 Vc.a.; 50/60 Hz
Tempo di risposta
Attivazione: 80 ms max.
Riassetto: 160 ms max.
Uscita:
1 A, 250 Vc.a. (carico induttivo: cos
= 0,4)
3 A, 250 Vc.a. (carico resistivo)
Quantità
n. 3
1.2.29 Valvola d’Intercettazione scarico di fondo serbatoio, V 35
Item:
V 35
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 80
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità
n. 1
1.2.30 Valvola d’Intercettazione aspirazione pompa autoclave, V 36
37
Item:
V 36
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 65
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità
n. 1
1.2.31 Valvola di ritegno su aspirazione pompa autoclave, VR 9
Item:
VR 9
Tipo:
Valvola di ritegno a Disco e Molla
Dimensioni:
DN 65
Corpo:
AISI 316
Disco:
AISI 316
Molla:
AISI 316
Tenuta;
Metallica
Quantità
n. 1
1.2.32 Pompa Acqua di servizio con Autoclave, PC 14
Item:
PC 14
Elettropompa centrifuga in esecuzione monoblocco in ghisa
max parti solide:
0,2%
portata:
0-38 mc/h
prevalenza:
30-50 mcl
potenza installata:
5,5 kW
tenuta meccanica:
Vidia/Vidia/Epdm
Autoclave di accumulo acque in pressione
1.2.33 Valvola d’Intercettazione aspirazione linea controlavaggi, V 37
Item:
V 37
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
38
Dimensioni:
DN 50
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità
n. 1
1.2.34 Valvola d’Intercettazione sezionamento linea flussaggio collettore sollevamento
percolato trattato, V 38
Item:
V 38
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 50
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità
n. 1
1.3 Tubazioni di collegamento apparecchiature
1.3.1
Tubazioni di collegamento apparecchiature
Le linee idrauliche si intendono complete di ogni accessorio ed onere per la esecuzione a regola d’arte e
pertanto comprensiva di pezzi speciali, flange, curve, tee, raccordi vari, riduzioni, bulloni, guarnizioni,
etc, complete di supporti, staffaggi, collari, il tutto come dettagliatamente riportato negli elaborati di
progetto.
Le tubazioni, i collettori etc, dovranno essere staffati e supportati da elementi in acciaio inox aisi 304 o
316 o in acciaio zincato, comprensivi di tagli a misura, sfridi, forature, saldature, bulloneria, pezzi
speciali, collari ed ogni altro accessorio, la fornitura ed il montaggio di tutta la carpenteria metallica ed
ogni altro onere per dare il lavoro compiuto a perfetta regola d’arte.
39
2 Trattamento Percolato
2.1 Vasca stoccaggio provvisorio alghe n. 4
2.1.1
Pompa di rilancio percolato da vasca n. 4, PC 1
Item
PC 1
Elettropompa sommergibile tipo Caprari MXV07M2/C o similare
Pompa centrifuga, girante a canale
Portata:
0,5÷5,5 l/s
Prevalenza:
1÷8,9 m
Motore elettrico, asincrono trifase, rotore a gabbia, 400 Volt, 50 Hz, 2 poli
Isolamento/protezione:
classe H (+180 °C) / IP 68
Potenza nominale:
0,85 kW
Corrente nominale:
4,2 A
Avviamento:
diretto
Raffreddamento:
mediante liquido circostante
Materiali:
Fusioni principali:
in ghisa GG25
Girante:
in ghisa
Albero:
acciaio inox
Tenuta meccanica interna:
in ceramica/carbonio
Tenuta meccanica interna:
in ceramica/carburo di tungsteno
L’elettropompa è completa di:
-
Piede di accoppiamento automatico da fissare a fondo vasca , con curva flangiata UNI PN 10 DN
40, completo di tasselli di fissaggio e portaguide;
-
Catena per il sollevamento in acciaio zincato lunghezza m 5;
-
Cavo elettrico sommergibile o similare, lunghezza m 10
2.1.2
Valvola d’Intercettazione su mandata pompa PC1, V1
Item:
V1
Servizio:
intercettazione flusso
Fluido interessato:
acqua
Installazione:
su tubo acciaio DN 40
Dimensioni:
DN 40
40
Tipo:
valvola a saracinesca flangiata PN10, vite interna, corpo
ed otturatore in ghisa, albero e sedi interne in acciaio
inox, con albero normale e volantino di manovra
Azionamento:
2.1.3
manuale con volantino
Valvola di ritegno su mandata pompa PC 1, VR 1
Item
VR 1
Dimensioni:
DN 40
Tipo:
valvola di ritegno a palla, PN10, corpo in ghisa sferoidale,
palla in acciaio rivestita in gomma vulcanizzata, flangiata
2.1.4
Indicatore di Livello a Galleggiante, LLV4, MLV4, HLV4
Item;
LLV4 – MLV4 – HLV4
Tipo:
a variazione di assetto
Materiale:
involucro in polipropilene
Cavo:
PP
Cavo lunghezza:
min. 13 m
Quantità
n. 3
2.2 Vasca Raccolta Percolato Esistente
2.2.1
Pompa di invio percolato a stoccaggio, PC 2, PC 3
Item
PC 2 - PC 3
Pompe esistenti
2.2.2
Valvola di sezionamento aspirazione pompe alimentazione impianto, V 2, V 4
Item
V 2- V 4
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 40
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
41
Sede:
EPDM
Quantità
n. 2
2.2.3
Pompa invio Percolato al trattamento, PV 1, PV 2
Item:
PV 1 - PV 2
Pompa volumetrica a doppia membrana “Sandwich” con incorporate: valvola di sicurezza, reintegro
olio e spurgo aria.
Allarme rottura membrana:
visivo da manometro
Meccanismo:
Ritorno positivo API 675
Materiale corpo pompa:
Ghisa
Testata:
PVC
Membrana:
PTFE
Sedi Valvola:
AISI 316
Guida valvola:
PP
Tenuta Valvole:
FPM
Valvole:
a sfera, singole, AISI 316 L
Portata:
3000 l/h
Pressione:
max. di esercizio 4,5/6 bar
Taratura valvola di sicurezza interna:
6 bar
Attacchi:
flangiati UNI, DN 40
Regolazione automatica della portata tramite servocomando elettrico lineare proporzionale
• Alimentazione: 230V (+10% -15%) 50/60Hz monofase - Protezione IP66
• Motore 0,012 kW monofase bidirezionale 4 poli
• Lettura analogica in percentuale della portata della pompa tramite nonio con scala graduata
• Azionamento manuale tramite manopola in plastica sia con servocomando NON alimentato o previa
impostazione del selettore (deep-switch)
• Corpo servocomando e coperchio in alluminio ossidato nero
• Temperatura ambiente "Ta"–5°C _ Ta _ +40°C (RH 65%)
• N°2 attacchi PG 11 sul coperchio morsettiera
Caratteristiche Regolatore di posizione incorporato:
• Segnale di comando: 4÷20 mA; 0÷20 mA; 20÷4 mA; 0÷10 V; 0÷2 Hz; 0÷30 Hz. Selezionabile in
campo in base all'impostazione del selettore (deepswitch)
• Porta seriale per comando da Protocollo RS-485
• Tramite la linea seriale il fondoscala dei segnali di comando in frequenza può essere impostato da 2 a
42
50Hz
• Segnale di risposta: 4÷20 mA (anche con azionamento manuale previo impostazione deep-switch)
• Trimmer parzializzatore di portata (Q.max). Riduzione possibile fino al 50%
• Predisposizione per segnalazione a distanza di guasto generico. Relé ed installazione a cura del cliente.
Motore C.V.E. da 0,75 kW, 4 poli, 230/400 V-trifase-50 Hz; IP55. ( Forma B5 , Grandezza 80)
2.2.4
Valvola di sezionamento mandata pompe alimentazione impianto, V 3, V 5
Item:
V3-V5
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 40
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità
n. 2
2.2.5
Valvola di ritegno su mandata pompe alimentazione impianto, VR 2, VR 3
Item:
VR 2 – VR 3
Tipo:
Dimensioni:
Valvola di ritegno a Disco e Molla
DN 40
Corpo:
AISI 316
Disco:
AISI 316
Molla:
AISI 316
Tenuta;:
Metallica
Quantità
n. 2
2.2.6
Misuratore di portata alimentazione impianto, FIT 1
Item;
FIT 1
Tipo:
Misuratore di portata elettromagnetico con elettronica
separata, con tubo di misura interamente saldato, misura
bidirezionale, elettronica per montaggio a parete IP 65,
memorizzazione dati su EEPROM, display digitale a due
43
righe, indicazione contemporanea di portata istantanea e
totalizzata
Diametro:
DN 40
Protezione tubo di misura:
IP 68
Parti non bagnate:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Flange:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Verniciatura di rivestimento:
poliuretano
Rivestimento interno:
PTFE / ETFE
Elettrodi:
AISI 316
Attacchi:
DIN PN 40
Alimentazione:
220 VAC
Potenza assorbita:
≤ 20watt
Uscita:
4/20 mA attiva o passiva con separazione galvanica
Uscita impulsiva:
per totalizzatore esterno ( passiva con alimentazione 5-24 Vcc)
Frequenza di uscita:
0÷1000Hz
Durata impulso:
0.5÷100 msec
Damping:
0.2 ÷200 sec
Segnale di allarme:
passivo per tubo vuoto / flusso inverso
Cut-Off:
settabile da 0 a 0.3 m/sec
Precisione (isteresi,linearità,ripetibilità):
≤ 0.25% v.m. nel campo 1 ÷ 10 m/sec
≤ 0.5% v.m. nel campo 0.3÷1 m/sec
Certificato di calibrazione:
su 3 punti del campo scala
Conducibilità min:
5µS/cm
Totalizzatori:
2 di cui almeno 1 resettabile
Fondo scala:
impostabile in unità ingegneristiche : l/sec l/h
Quantità
n. 1
2.2.7
Indicatore di Livello a Galleggiante, LLVP, MLVP, HLVP
Item;
LLVP – MLVP – HLVP
Tipo:
a variazione di assetto
Materiale:
involucro in polipropilene
Cavo:
PP
Cavo lunghezza:
min. 13 m
Quantità
n. 3
44
2.2.8
1.2.8 Valvola di indirizzo a impianto di trattamento, V 6
Item:
V6
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 50
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità
n. 1
2.2.9
Valvola di indirizzo a Vasca raccolta invio acque a depuratore, V 7
Item:
V7
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 50
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità
n. 1
2.3 Reattore Acido
2.3.1
Agitatore del reattore, AG 1
Item:
AG 1
Albero:
dotato di 2 giunti rigidi, AISI 304
Girante:
3 eliche diametro 400 mm, passo 30°, pale assiali con
profilo, AISI 304
Velocità di rotazione elica:
46 rpm
Lanterna:
in ghisa
Motore:
trifase, 380 V, 50 Hz, 0,37 kW, 4 poli, 1440 rpm, classe
isolamento F
45
2.3.2
Reattore Acido, S 1
Item:
S1
-Capacità geometrica totale:
3 mc
-Diametro interno:
1200 mm
-Altezza totale serbatoio:
3650 mm
-Bocca di scarico a 500 mm da terra;
-Fondo conico a 60°, cielo bombato;
-Aspetto esterno verniciato RAL 1002;
-Atto al contenimento del prodotto con p.s.<=1,3 Kg/dmc a temperatura ambiente;
- n. 2 golfari in ferro zincato per il sollevamento a vuoto del serbatoio ;
- n. 1 attacco flangiato superiore per alimentazione reagente DN 50 con tubo interno di carico da
realizzare flangiato;
- n. 1 attacco flangiato di fondo per scarico totale DN 80 ;
- n. 1 attacco flangiato superiore laterale per caricamento percolato DN50 con tubo interno di carico
da realizzare flangiato;
- n. 1 attacco flangiato superiore per agitatore DN 500;
- n. 1 corona circolare di stramazzo interna superiore con bocchello esterno DN 80;
- n.1 sfiato ricurvo;
- n. 1 passo d’uomo laterale DN 400 flangiato e tamponato per il montaggio dell’agitatore.
- intelaiatura metallica zincata a caldo (nr. 4 colonne) di sostegno del silo, avente altezza
da terra di mm 580 rispetto la bocca di scarico .
2.3.3
Valvola di scarico di fondo del reattore, V 8
Item:
V8
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 80
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità
n. 1
46
2.4 Neutralizzatore
2.4.1
Agitatore del reattore, AG 2
Item:
AG 2
Albero:
dotato di 2 giunti rigid1, AISI 304
Girante:
3 eliche diametro 400 mm, passo 30°, pale assiali con
profilo, AISI 304
Velocità di rotazione elica:
46 rpm
Lanterna:
in ghisa
Motore:
trifase, 380 V, 50 Hz, 0,37 kW, 4 poli, 1440 rpm, classe
isolamento F
2.4.2
Neutralizzatore, S 2
Item:
S2
-Capacità geometrica totale:
3 mc
-Diametro interno:
1200 mm
-Altezza totale serbatoio:
3650 mm
-Bocca di scarico a 500 mm da terra;
-Fondo conico a 60°, cielo bombato;
-Aspetto esterno verniciato RAL 1002;
-Atto al contenimento del prodotto con p.s.<=1,3 Kg/dmc a temperatura ambiente;
- n. 2 golfari in ferro zincato per il sollevamento a vuoto del serbatoio ;
- n. 1 attacco flangiato superiore per alimentazione reagente DN 50 con tubo interno di carico;
- n. 1 attacco flangiato superiore per inserimento pHmetro DN 50:
- n. 1 attacco flangiato di fondo per scarico totale DN 80 ;
- n. 1 attacco flangiato superiore laterale per caricamento percolato DN80 con tubo interno di carico
da realizzare flangiato;
- n. 1 corona circolare di stramazzo interna superiore con bocchello esterno DN 80;
- n. 1 attacco flangiato superiore per agitatore DN 500;
. n.1 sfiato ricurvo;
- n. 1 passo d’uomo laterale DN 400 flangiato e tamponato per il montaggio dell’agitatore.
- intelaiatura metallica zincata a caldo (nr. 4 colonne) di sostegno del silo, avente altezza
da terra di mm 480 rispetto la bocca di scarico .
47
2.4.3
PHmetro di controllo della reazione, PH 1
Item:
PH 1
Controller:
centralina acquisizione dati, display alfanumerico, due
uscite 4-20 mA, due ingressi sensori, tre relays,
comunicazione di servizio RS 232, IP 66, alimentazione
85 - 276 V AC50/60 Hz, 10 V A max
Sensore digitale di tipo differenziale per la misura del
pH.
ad immersione per inserimento nel serbatoio dall’alto
attraverso il bocchello apposito DN 50.
Sensore:
Portasonda:
2.4.4
Valvola di scarico di fondo del reattore, V 9
Item:
V9
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 80
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità
n. 1
2.5 Sedimentazione
2.5.1
Sedimentatore, S3
Item:
S3
-Capacità geometrica totale:
3,54 mc
-Diametro interno:
1500 mm
-Altezza del serbatoio:
3450 mm
-Bocca di scarico a 500 mm da terra;
-Fondo conico a 60°, cielo bombato;
-Aspetto esterno verniciato RAL 1002;
-Atto al contenimento del prodotto con p.s.< = 1,3 Kg/dmc a temperatura ambiente;
- n. 2 golfari metallici zincati per il sollevamento a vuoto ;
- tubo DN 1000 interno centrale per immissione prodotto da decantare;
- canala di scarico regolabile in PRFV con stramazzi (Thompson);
48
- attacco flangiato di carico DN 80 ;
- attacco flangiato di scarico da canala DN 80 ;
- attacco flangiato di scarico totale sul fondo del cono DN80 ;
- telaio metallico zincato di sostegno avente altezza di 480 mm da terra
2.5.2
Valvola automatica di scarico di fondo del sedimentatore, VP 1
Item:
VP 1
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento pneumatico
Dimensioni:
DN 80
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
Buna
Attuatore:
Pneumatico a doppio effetto, completo di elettrovalvola
Pilota, pressione minima di alimentazione 6 bar.
Quantità
2.5.3
n. 1
Valvola manuale di scarico di fondo del sedimentatore per attacco spurghi, V 39
Item:
V 39
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 80
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità
n. 1
2.6 Serbatoio di accumulo
49
2.6.1
Serbatoio di accumulo, S4
Item:
S4
-Capacità geometrica totale:
3 mc
-Diametro interno:
1200 mm
-Altezza totale:
2790 mm
-Fondo piano, cielo bombato;
-Livello visivo esterno a galleggiante con fascia indicatrice;
-Aspetto esterno verniciato RAL 1002;
-Atto al contenimento del prodotto con p.s.<=1,1 Kg/dmc a temperatura ambiente;
- n. 2 golfari in ferro zincato per il sollevamento a vuoto del serbatoio ;
- n. 1 indicatore di livello a con carrucola e fascia indicatrice;
- n. 1 attacco flangiato di fondo per scarico totale DN 80 ;
- n. 1 attacco flangiato di fondo per aspirazione pompe di trasferimento DN 800 a 100 mm da terra
(lato inferiore a 100 mm da terra, e l’asse a 140 mm da terra ca.);
- n. 1 passo uomo inferiore laterale DN 500 PN 10 flangiato e tamponato ;
- n. 1 attacco flangiato superiore laterale di troppo pieno DN 80 ;
- n. 1 attacco flangiato laterale inferiore per misuratore di livello DN 80 ;
- n. 1 passo uomo superiore centrale in PRFV DN 500 flangiato e tamponato ;
- n. 1 sfiato libero ricurvo in PVC DN 100 su coperchio passo uomo.
- n. 3 staffe per l’ancoraggio del tubo di troppo pieno:
- n. 4 staffe per l’ancoraggio del serbatoio a terra.
2.6.2 Misuratore di livello serbatoio LIT 1
Item:
LIT 1
Tipo:
trasmettitore per misura di livello con attacco diretto
flangiato a spinta idrostatica
3 Upper Range Limit:
2,5 bar (100"H2O)
Uscita trasmettitore:
4-20 mA/digitale HART
Dimensione diaframma:
2 "/DN 50
Materiale diaframma:
AISI 316, a faccia piana
Dimensioni flangia:
DN 50, DIN PN 40, SST
O-Ring:
TFE caricato in vetro
Materiale trasmettitore:
alluminio rivestito di poliuretano, 1/2-14 NPT
Certificato di calibrazione:
richiesto
50
2.6.3
Pompa di rilancio verso Equalizzazione, PC 4
Item:
PC 4
Tipo:
Pompa centrifuga ad asse orizzontale
Portata:
3 m3/h
Prevalenza:
5 m.c.a.
Velocità:
2900 rpm
Aspirazione:
Filettata 1” Gas
Mandata:
Filettata 1” Gas
Girante:
aperta, in ottone P
Materiale corpo:
ghisa G250
Tenuta:
meccanica
Motore:
0,4 kW, 380V, classe F, IP 54
Montaggio:
su basamento per fissaggio a terra.
2.6.4
Valvole di intercettazione pompa PC 4, V 10, V11
Item:
V 10 – 11
Servizio:
valvola di intercettazione
Fluido interessato:
acqua
Dimensioni:
DN 25
Tipo:
valvola a sfera monoblocco ad azionamento manuale in
acciaio inox, pressione PN16
Materiale corpo:
ASTM A351 CF8M
Manicotto:
ASTM A351 CF8M
Sfera:
ASTM A351 CF8M
Sede della sfera:
15%-R-PTFE
Guarnizione corpo/manicotto:
PTFE
Asta:
AISI 3016
Rondella:
PTFE
Guarnizione albero:
PTFE
Dado premistoppa:
AISI 304
Attacchi alla linea:
filettato 2” gas
Quantità:
2
51
2.6.5
Valvola di ritegno su mandata pompa VR 4
Item:
VR 4
Servizio:
ritegno
Fluido interessato:
acqua
Installazione:
Wafer
Dimensioni:
DN 50
Tipo:
valvola di ritegno a clapet
Corpo:
AISI 316
Clapet:
AISI 316
O-Ring:
EPDM
2.6.6
Valvola di scarico di fondo del serbatoio, V 12
Item:
V 12
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 80
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità
n. 1
2.7 Stazione di sollevamento Percolato Trattato
2.7.1
Indicatore di Livello a Galleggiante, LLVD, MLVD, HLVD
Item;
LLVD – MLVD – HLVD
Tipo:
a variazione di assetto
Materiale:
involucro in polipropilene
Cavo:
PP
Cavo lunghezza:
min. 13 m
Quantità
n. 3
52
2.7.2
Pompe di sollevamento trattato PC5, PC6
Item:
PC 5-6
Elettropompa sommergibile ITT Flygt CS3057.181 o similare
Girante n. 262 diametro 112 mm, curva caratteristica n° 53-264-00-0164
Portata:
9 mc/h
Prevalenza:
13,5 m
Motore elettrico, asincrono trifase, rotore a gabbia, 400 Volt, 50 Hz, 2 poli
Tipo:
13-08-2bb
Isolamento/protezione:
classe H (+180 °C) / IP 68
Potenza nominale:
1,7 kW
Corrente nominale:
3,8 A
Avviamento:
diretto
Raffreddamento:
diretto dal liquido circostante
Materiali:
Fusioni principali:
in ghisa
Girante:
in ghisa, parzialmente indurita
Albero:
acciaio inox
Tenute meccaniche:
in carburo di tungsteno tipo “Plug in”
L’elettropompa è completa di:
-
Piede di accoppiamento automatico da fissare a fondo vasca, con curva flangiata UNI PN 10 DN
50, completo di tasselli di fissaggio e portaguide, in acciaio Aisi 316;
-
Tubi guida in acciaio Aisi 316;
-
Catena per il sollevamento in acciaio Aisi 316 lunghezza m 5;
-
Cavo elettrico sommergibile Flygt Subcab o similare, lunghezza m 10
-
Quantità:
2.7.3
n. 2
Valvola intercettazione mandata pompe, V 13, V 14
Item:
V 13 - 14
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 50
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
53
Quantità
2.7.4
n. 2
Valvola di ritegno su mandata pompa VR 5, VR 6
Item:
VR 5 - 6
Servizio:
ritegno
Fluido interessato:
acqua
Installazione:
Wafer
Dimensioni:
DN 50
Tipo:
valvola di ritegno a clapet
Corpo:
AISI 316
Clapet:
AISI 316
O-Ring:
EPDM
Quantità:
n.2
2.7.5
Elettrovalvola acqua di flussaggio linea, EV 1
Item:
EV 1
Elettrovalvole per acqua di rete
Corpo:
Ottone
Parti interne e tubo guida nucleo:
Acciaio inox
Organi di Tenuta:
NBR
Attacchi:
Filettati 2”gas, femmina
Elettromagnete in conformità alle norme CE, direttive 73/23CEE e relativa modifica 93/68CEE.
Bobina avvolta con fili in classe “H” e impregnata sotto vuoto con resina poliestere. Isolamento in
classe “F” (155°C) con inglobamento in PBT (polibutilene-tereftalato) caricato vetro.
Connessione elettrica a 2 poli più massa.
Tensione di alimentazione:
2.7.6
230V/50Hz c.a.
Valvole d’Intercettazione misuratore di portata FIT 2, V 15, V 16
Item:
V 15 - 16
Servizio:
intercettazione flusso
Fluido interessato:
acqua
Installazione:
su tubo acciaio DN 80
Dimensioni:
DN 80
54
Tipo:
valvola a saracinesca flangiata PN10, vite interna, corpo
ed otturatore in ghisa, albero e sedi interne in acciaio
inox, con albero normale e volantino di manovra
Azionamento:
manuale con volantino
Quantità;
n°2
2.7.7
1.7.7 Misuratore di portata sollevamento percolato trattato, FIT 2
Item;
FIT 2
Tipo:
Misuratore di portata elettromagnetico con elettronica
separata, con tubo di misura interamente saldato, misura
bidirezionale, elettronica per montaggio a parete IP 65,
memorizzazione dati su EEPROM, display digitale a due
righe, indicazione contemporanea di portata istantanea e
totalizzata
Diametro:
DN 65
Protezione tubo di misura:
IP 68
Parti non bagnate:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Flange:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Verniciatura di rivestimento:
poliuretano
Rivestimento interno:
PTFE / ETFE
Elettrodi:
AISI 316
Attacchi:
DIN PN 40
Alimentazione:
220 VAC
Potenza assorbita:
≤ 20watt
Uscita:
4/20 mA attiva o passiva con separazione galvanica
Uscita impulsiva:
per totalizzatore esterno ( passiva con alimentazione 5-24
Vcc)
Frequenza di uscita:
0÷1000Hz
Durata impulso:
0.5÷100 msec
Damping:
0.2 ÷200 sec
Segnale di allarme:
passivo per tubo vuoto / flusso inverso
Cut-Off:
settabile da 0 a 0.3 m/sec
Precisione (isteresi,linearità,ripetibilità):
≤ 0.25% v.m. nel campo 1 ÷ 10 m/sec
≤ 0.5% v.m. nel campo 0.3÷1 m/sec
55
Certificato di calibrazione:
su 3 punti del campo scala
Conducibilità min:
5µS/cm
Totalizzatori:
2 di cui almeno 1 resettabile
Fondo scala:
impostabile in unità ingegneristiche : l/sec l/h
Quantità
n. 1
2.7.8
Valvole di by-pass misuratore di portata FIT 2, V 17, V 18
Item:
V 17 - 18
Servizio:
intercettazione flusso
Fluido interessato:
acqua
Installazione:
su tubo acciaio DN 80
Dimensioni:
DN 80
Tipo:
valvola a saracinesca flangiata PN10, vite interna, corpo
ed otturatore in ghisa, albero e sedi interne in acciaio
inox, con albero normale e volantino di manovra
Azionamento:
manuale con volantino
Quantità;
n°2
2.7.9
Misuratore di portata acqua di flussaggio linea, FIT 4
Item;
FIT 4
Tipo:
Misuratore di portata elettromagnetico con elettronica
separata, con tubo di misura interamente saldato, misura
bidirezionale, elettronica per montaggio a parete IP 65,
memorizzazione dati su EEPROM, display digitale a due
righe, indicazione contemporanea di portata istantanea e
totalizzata
Diametro:
DN 50
Protezione tubo di misura:
IP 68
Parti non bagnate:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Flange:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Verniciatura di rivestimento:
poliuretano
Rivestimento interno:
PTFE / ETFE
Elettrodi:
AISI 316
Attacchi:
DIN PN 40
56
Alimentazione:
220 VAC
Potenza assorbita:
≤ 20watt
Uscita:
4/20 mA attiva o passiva con separazione galvanica
Uscita impulsiva:
per totalizzatore esterno ( passiva con alimentazione 5-24
Vcc)
Frequenza di uscita:
0÷1000Hz
Durata impulso:
0.5÷100 msec
Damping:
0.2 ÷200 sec
Segnale di allarme:
passivo per tubo vuoto / flusso inverso
Cut-Off:
settabile da 0 a 0.3 m/sec
Precisione (isteresi,linearità,ripetibilità):
≤ 0.25% v.m. nel campo 1 ÷ 10 m/sec
≤ 0.5% v.m. nel campo 0.3÷1 m/sec
Certificato di calibrazione:
su 3 punti del campo scala
Conducibilità min:
5µS/cm
Totalizzatori:
2 di cui almeno 1 resettabile
Fondo scala:
impostabile in unità ingegneristiche : l/sec l/h
Quantità
n. 1
2.8 Stazione di sollevamento Acque Saline
2.8.1
Indicatore di Livello a Galleggiante, LLVM, MLVM, HLVM
Item;
LLVM – MLVM – HLVM
Tipo:
a variazione di assetto
Materiale:
involucro in polipropilene
Cavo:
PP
Cavo lunghezza:
min. 13 m
Quantità
n. 3
2.8.2
Pompe di sollevamento Acque Saline PC7, PC8
Item:
PC 7-8
Elettropompa sommergibile ITT Flygt CS3057.181 o similare
Girante n. 262 diametro 112 mm, curva caratteristica n° 53-264-00-0164
Portata:
15 mc/h
Prevalenza:
12 m
57
Motore elettrico, asincrono trifase, rotore a gabbia, 400 Volt, 50 Hz, 2 poli
Tipo:
13-08-2bb
Isolamento/protezione:
classe H (+180 °C) / IP 68
Potenza nominale:
1,7 kW
Corrente nominale:
3,8 A
Avviamento:
diretto
Raffreddamento:
diretto dal liquido circostante
Materiali:
Corpo pompa:
in bronzo
Fusioni principali:
in bronzo
Girante:
in bronzo
Albero:
acciaio inox
Tenute meccaniche:
in carburo di tungsteno tipo “Plug in”
L’elettropompa è completa di:
-
Piede di accoppiamento automatico da fissare a fondo vasca, con curva flangiata UNI PN 10 DN
50, completo di tasselli di fissaggio e portaguide, in acciaio Aisi 316;
-
Tubi guida in acciaio Aisi 316;
-
Catena per il sollevamento in acciaio Aisi 316 lunghezza m 5;
-
Cavo elettrico sommergibile Flygt Subcab o similare, lunghezza m 10
-
Quantità:
2.8.3
n. 2
Valvola intercettazione mandata pompe, V 19, V 20
Item:
V 19 - 20
Tipo:
Valvola a Farfalla, LUG, azionamento a leva
Dimensioni:
DN 65
Flange:
PN 10/16
Corpo:
Ghisa Sferoidale
Disco:
AISI 316
Sede:
EPDM
Quantità
n. 2
2.8.4
Valvola di ritegno su mandata pompa VR 7, VR 8
Item:
VR 7 - 8
Servizio:
ritegno
58
Fluido interessato:
acqua
Installazione:
Wafer
Dimensioni:
DN 65
Tipo:
valvola di ritegno a clapet
Corpo:
AISI 316
Clapet:
AISI 316
O-Ring:
EPDM
Quantità:
n.2
2.8.5
Misuratore di portata sollevamento Acque saline, FIT 3
Item;
FIT 3
Tipo:
Misuratore di portata elettromagnetico con elettronica
separata, con tubo di misura interamente saldato, misura
bidirezionale, elettronica per montaggio a parete IP 65,
memorizzazione dati su EEPROM, display digitale a due
righe, indicazione contemporanea di portata istantanea e
totalizzata
Diametro:
DN 80
Protezione tubo di misura:
IP 68
Parti non bagnate:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Flange:
Acciaio al carbonio DIN2526/c
Verniciatura di rivestimento:
poliuretano
Rivestimento interno:
PTFE / ETFE
Elettrodi:
AISI 316
Attacchi:
DIN PN 40
Alimentazione:
220 VAC
Potenza assorbita:
≤ 20watt
Uscita:
4/20 mA attiva o passiva con separazione galvanica
Uscita impulsiva:
per totalizzatore esterno ( passiva con alimentazione 5-24
Vcc)
Frequenza di uscita:
0÷1000Hz
Durata impulso:
0.5÷100 msec
Damping:
0.2 ÷200 sec
Segnale di allarme:
passivo per tubo vuoto / flusso inverso
59
Cut-Off:
settabile da 0 a 0.3 m/sec
Precisione (isteresi,linearità,ripetibilità):
≤ 0.25% v.m. nel campo 1 ÷ 10 m/sec
≤ 0.5% v.m. nel campo 0.3÷1 m/sec
Certificato di calibrazione:
su 3 punti del campo scala
Conducibilità min:
5µS/cm
Totalizzatori:
2 di cui almeno 1 resettabile
Fondo scala:
impostabile in unità ingegneristiche : l/sec l/h
Quantità
n. 1
2.9 Dosaggio Cloruro Ferrico
2.9.1
Pompa dosatrice cloruro ferrico, PD 1
Item;
PD 1
Pompa dosatrice elettronica ALLDOS serie PRIMUS 208 ETRON o similare
Portata max:
9,0 lt/h
Pressione max:
6 Bar
Regolazione cilindrata:
0...100 %
Cadenza regolabile:
0...120 cpm
Attacchi per tubo:
DN8 6 x 12 mm
Materiale dosatore :
PVC
Valvole :
PVC
Sfere :
Vetro
Guarnizioni :
Viton
Comando:
manuale o esterno ad impulsi
Regolazione della portata:
segnale analogico esterno 4-20 mA
Ingresso per livello esterno
Protezione:
IP 65
Alimentazione
220 Vac 50 Hz 0,011 Kw
Accessori:
Tubo di aspirazione in PTFE e succhieruola
2.9.2
Item;
Valvola multifunzione su mandata dosatrice, VF 1
VF 1
Valvola multifunzione ALLDOS PER POMPE DOSATRICI o similare
60
TIPO MFV-G5/8-10 PVC/V U1 - PN 95704566 –
Materiale:
PVDF/PVC/VITON
Funzioni svolte: CONTROPRESSIONE - SPURGO - SICUREZZA - SCARICO LINEA
2.10 Dosaggio Soda Caustica
2.10.1 Pompa dosatrice soda caustica, PD 2
Item;
PD 2
Pompa dosatrice elettronica ALLDOS serie PRIMUS 208 ETRON o similare
Portata max:
9,0 lt/h
Pressione max:
6 Bar
Regolazione cilindrata:
0...100 %
Cadenza regolabile:
0...120 cpm
Attacchi per tubo:
DN8 6 x 12 mm
Materiale dosatore :
PVC
Valvole :
PVC
Sfere :
Vetro
Guarnizioni :
Viton
Comando:
manuale o esterno ad impulsi
Regolazione della portata:
segnale analogico esterno 4-20 mA
Ingresso per livello esterno
Protezione:
IP 65
Alimentazione
220 Vac 50 Hz 0,011 Kw
Accessori:
Tubo di aspirazione in PTFE e succhieruola
2.10.2 Valvola multifunzione su mandata dosatrice, VF 2
Item:
VF 2
Valvola Multifunzione ALLDOS per pompe dosatrici o similare
TIPO MFV-G5/8-10 PVC/V U1 - PN 95704566 –
Materiale:
PVDF/PVC/VITON
Funzioni svolte:
Contropressione - Spurgo - Sicurezza – Scarico linea
61
2.11 Dosaggio Polielettrolita
2.11.1 Pompa dosatrice polielettrolita, PD 3
Item;
PD 3
Pompa dosatrice elettronica ALLDOS serie PRIMUS 208 ETRON o similare
Portata max:
9,0 lt/h
Pressione max:
6 Bar
Regolazione cilindrata:
0...100 %
Cadenza regolabile:
0...120 cpm
Attacchi per tubo:
DN8 6 x 12 mm
Materiale dosatore :
PVC
Valvole :
PVC
Sfere :
Vetro
Guarnizioni :
Viton
Comando:
manuale o esterno ad impulsi
Regolazione della portata:
segnale analogico esterno 4-20 mA
Ingresso per livello esterno
Protezione:
IP 65
Alimentazione
220 Vac 50 Hz 0,011 Kw
Accessori:
Tubo di aspirazione in Rilsan o PTFE e succhieruola
2.11.2 Valvola multifunzione su mandata dosatrice, VF 3
Item;
VF 3
Valvola Multifunzione ALLDOS per pompe dosatrici o similare
TIPO MFV-G5/8-10 PVC/V U1 - PN 95704566 –
Materiale:
PVDF/PVC/VITON
Funzioni svolte:
Contropressione - Spurgo - Sicurezza – Scarico linea
2.12 Tubazioni di collegamento apparecchiature
2.12.1 Tubazioni di collegamento apparecchiature
Le linee idrauliche si intendono complete di ogni accessorio ed onere per la esecuzione a regola d’arte e
pertanto comprensiva di pezzi speciali, flange, curve, tee, raccordi vari, riduzioni, bulloni, guarnizioni,
62
etc, complete di supporti, staffaggi, collari, il tutto come dettagliatamente riportato negli elaborati di
progetto.
Per la linea dell’acqua di servizio e dell’aria compressa si intendono comprese e compensati la
realizzazione di n. 20 stacchi da 1”, con eventuali riduzioni a ½” e ¼”, con montaggio di valvola
manuale, nei punti indicati dalla D.L..
Le tubazioni, i collettori etc, dovranno essere staffati e supportati da elementi in acciaio inox aisi 304 o
316 o in acciaio zincato, comprensivi di tagli a misura, sfridi, forature, saldature, bulloneria, pezzi
speciali, collari ed ogni altro accessorio, la fornitura ed il montaggio di tutta la carpenteria metallica ed
ogni altro onere per dare il lavoro compiuto a perfetta regola d’arte.
2.12.2 Piani di servizio, scale, parapetti, grigliati, strutture di supporto
Fornitura e posa in opera di piani di servizio e scale in carpenteria in acciaio zincato verniciato, come
riportato nei particolari grafici di progetto. I componenti dovranno essere realizzati in acciaio
Fe360B zincato per immersione a caldo conforme alla norma EN ISO 1461. Si precisa che tutte le
saldature ed il montaggio dei pezzi dovranno essere eseguite in officina, da personale qualificato; per
le operazioni di saldatura si farà riferimento alla EN24063, alla UNI EN288-2:1993 + A1:1999 ed
alla UNI EN 1011-1:2003. Le superfici zincate dovranno essere preparate per la successiva
verniciatura, con colore a scelta della D.L., secondo quanto riportato nella UNI EN ISO 129444:2001 e dovranno essere verniciate secondo la ISO 12944-5/S7.04. E’ prevista la protezione contro
la corrosione: zincatura a caldo con lavorazione secondo la normativa DIN 50976, successivo
rivestimento con polveri poliesteri non inquinanti, resistenti alla corrosione e ai raggi UV. I montanti
dovranno essere posti in opera mediante zanche a murare e/o viti e tasselli ad espansione in numero
e dimensioni sufficienti a garantire stabilità all’intero manufatto.
Fornitura e posa in opera di parapetto e ringhiere da realizzarsi in acciaio zincato verniciato,
costituiti da tubolari lavorati a disegno semplice, disposti orizzontalmente di diametro 46 e 32 mm, e
verticalmente, del diametro di 42 mm, disposti uno ogni 115 cm, ed aventi un’altezza di circa 110
cm; completano il parapetto parapiede con forma a “C” avente dimensioni 20x125x20 mm
anch’esso in acciaio zincato verniciato. I componenti dovranno essere realizzati in acciaio Fe360B
zincato per immersione a caldo conforme alla norma EN ISO 1461. Si precisa che tutte le saldature
ed il montaggio dei pezzi dovranno essere eseguite in officina, da personale qualificato; per le
operazioni di saldatura si farà riferimento alla EN24063, alla UNI EN288-2:1993 + A1:1999 ed alla
UNI EN 1011-1:2003. Le superfici zincate dovranno essere preparate per la successiva verniciatura,
con colore a scelta della D.L., secondo quanto riportato nella UNI EN ISO 12944-4:2001 e
dovranno essere verniciate secondo la ISO 12944-5/S7.04. E’ prevista la protezione contro la
63
corrosione: zincatura a caldo con lavorazione secondo la normativa DIN 50976, successivo
rivestimento con polveri poliesteri non inquinanti, resistenti alla corrosione e ai raggi UV.
Fornitura e posa in opera di grigliati monolitici realizzati per iniezione a bassa pressione di resina
bisfenolica con rinforzo di fibre continue di vetro sottoforma di roving. I laminati dovranno essere a
maglia rettangolare da 100x30mm, chiusa da un laminato dello spessore di 3mm con finitura
superficiale antisdrucciolo realizzata mediante applicazione di grani di quarzo puro a granulometria
da 0,3÷0,8 integrato nella parte superiore del pannello e con doppio strato di resina bisfenolica
classificato e certificato R13 V10 della norma DIN E 51130. Compresa la fornitura e la posa in
opera di angolari in acciaio zincato dim. 40x40x3 mm sui quali sarà appoggiato il grigliato in
vetroresina tipo chiuso. I grigliati dovranno essere in possesso delle seguenti caratteristiche tecniche:
spessore 28 mm, peso 12 kg/mq, resistenza elettrica < 70 Mohn, reazione al fuoco classe 1.
Realizzazione di struttura di supporto per apparecchiature costituita da profilati in ferro Fe360B,
Fe430B, Fe430C, Fe510, zincati a caldo, di dimensioni varie rilevabili negli elaborati grafici di
progetto. La zincatura dovrà essere eseguita per immersione a caldo conforme alla norma EN ISO
1461. Si precisa che tutte le saldature ed il montaggio dei pezzi dovranno essere eseguite in officina,
da personale qualificato; per le operazioni di saldatura si farà riferimento alla EN24063, alla UNI
EN288-2:1993 + A1:1999 ed alla UNI EN 1011-1:2003. Le superfici zincate dovranno essere
preparate per la successiva verniciatura, con colore a scelta della D.L., secondo quanto riportato
nella UNI EN ISO 12944-4:2001 e dovranno essere verniciate secondo la ISO 12944-5/S7.04. E’
prevista la protezione contro la corrosione: zincatura a caldo con lavorazione secondo la normativa
DIN 50976, successivo rivestimento con polveri poliesteri non inquinanti, resistenti alla corrosione e
ai raggi UV. Compresi e compensati le opere di ancoraggio e solidarizzazione di qualsiasi tipo,
piastre, bullonature, saldature, compreso l’utilizzo di piattaforme motorizzate, carrelli elevatori,
autogrù ed attrezzature in genere, per qualsiasi condizione di montaggio al fine di dare le opere
perfettamente finite a regola d’arte. Compresi tagli a misura, sfridi, forature, saldature, bulloneria,
pezzi speciali ed ogni altro accessorio necessario per la realizzazione dell’opera.
64
3 Impianto elettrico
Di seguito si riportano le specifiche relative alle opere elettriche da realizzare, a maggior chiarimento di
quanto descritto, si rimanda anche alla relazione specialistica per gli impianti elettrici.
3.1 CABLAGGIO E POSA QUADRI
3.1.1
QUADRO BT “ Q0”
Quadro elettrico costruito in SMC (vetroresina) - Colore grigio RAL 7040. Cerniere interne in resina
termoplastica a base poliarillamidica rinforzata con fibra di vetro (IXEF). Parti metalliche esterne in
acciaio inox o in acciaio tropicalizzato e verniciato grigio, elettricamente isolate con l'interno. Corpo
serratura in vetroresina e integrato nello sportello. Maniglia in resina Poliammidica. Perno di
manovra serratura in lega di alluminio; aste e paletti interni in acciaio con trattamento Geomet 321.
Il quadro avrà dimensioni totali 546x570x308 (lxhxp) mm per posa su piedistallo e sarà completo di
ogni organo ed accessorio per il perfetto cablaggio, la posa in opera e la messa in servizio e quanto
altro occorre, come specificato negli schemi elettrici (Schema Q0) per dare l'opera completa e
funzionante.
3.1.2
QUADRO BT “ Q5”
Quadro elettrico costruito in SMC (vetroresina) - Colore grigio RAL 7040. Cerniere interne in resina
termoplastica a base poliarillamidica rinforzata con fibra di vetro (IXEF). Parti metalliche esterne in
acciaio inox o in acciaio tropicalizzato e verniciato grigio, elettricamente isolate con l'interno. Corpo
serratura in vetroresina e integrato nello sportello. Maniglia in resina Poliammidica. Perno di
manovra serratura in lega di alluminio; aste e paletti interni in acciaio con trattamento Geomet 321.
Nel quadro saranno presenti gli interruttori di alimentazione dei sottoquadri Q1 (esistente), Q6, Q8,
Q9.
Il quadro avrà dimensioni totali 546x900x308 (lxhxp) mm per posa su piedistallo e sarà completo di
ogni organo ed accessorio per il perfetto cablaggio, la posa in opera e la messa in servizio e quanto
altro occorre, come specificato negli schemi elettrici (Schema Q5) per dare l'opera completa e
funzionante.
3.1.3
QUADRO BT “ Q6”
Quadro elettrico costruito in SMC (vetroresina) - Colore grigio RAL 7040. Cerniere interne in resina
termoplastica a base poliarillamidica rinforzata con fibra di vetro (IXEF). Parti metalliche esterne in
65
acciaio inox o in acciaio tropicalizzato e verniciato grigio, elettricamente isolate con l'interno. Corpo
serratura in vetroresina e integrato nello sportello. Maniglia in resina Poliammidica. Perno di
manovra serratura in lega di alluminio; aste e paletti interni in acciaio con trattamento Geomet 321.
Il quadro sarà corredato con interruttori di protezione linea BT, circuiteria ausiliaria e ospiterà oltre
all’interruttore generale i componenti per la protezione dei circuiti (distribuzione) e per la protezione
ed il comando delle eventuali utenze (motori, elettrovalvole...). Sul fronte quadro saranno presenti,
per le utenze il cui funzionamento è comandato dal quadro, la segnalazione degli stati (marcia e
allarme), i pulsanti ed i selettori e quanto altro necessario per la ripetizione degli stati al sistema di
gestione.
Il quadro avrà dimensioni totali 546x570x308 (lxhxp) mm per posa su piedistallo e sarà completo di
ogni organo ed accessorio per il perfetto cablaggio, la posa in opera e la messa in servizio e quanto
altro occorre, come specificato negli schemi elettrici (Schema Q6) per dare l'opera completa e
funzionante.
3.1.4
QUADRO BT “ Q8”
Quadro elettrico costruito in carpenteria metallica in acciaio Aisi 304 spessore 20/10 modulare
dotata di controporte trasparenti, e di zoccolo di base (h=10cm).
L'esecuzione del quadro é mista con pannelli per l’inserimento di apparecchi di tipo modulare per la
protezione delle linee in uscita, con pannelli ciechi per il contenimento dei circuiti ausiliari di
interconnessione fra le utenze ed i segnali provenienti dagli strumenti (livelli, pressioni, misuratori di
portata, ecc..).
Il quadro sarà corredato con interruttori di protezione linea BT, circuiteria ausiliaria e ospiterà oltre
all’interruttore generale i componenti per la protezione dei circuiti (distribuzione) e per la protezione
ed il comando delle eventuali utenze (motori, elettrovalvole...). Sul fronte quadro saranno presenti,
per le utenze il cui funzionamento è comandato dal quadro, la segnalazione degli stati (marcia e
allarme), i pulsanti ed i selettori e quanto altro necessario per la ripetizione degli stati al sistema di
gestione.
Il quadro avrà dimensioni totali 600x1600x400 (lxhxp) mm per posa su pavimento e sarà completo
di ogni organo ed accessorio per il perfetto cablaggio, la posa in opera e la messa in servizio e quanto
altro occorre, come specificato negli schemi elettrici (Schema Q8) per dare l'opera completa e
funzionante.
66
3.1.5
QUADRO BT “ Q9”
Quadro elettrico costruito in SMC (vetroresina) - Colore grigio RAL 7040. Cerniere interne in resina
termoplastica a base poliarillamidica rinforzata con fibra di vetro (IXEF). Parti metalliche esterne in
acciaio inox o in acciaio tropicalizzato e verniciato grigio, elettricamente isolate con l'interno. Corpo
serratura in vetroresina e integrato nello sportello. Maniglia in resina Poliammidica. Perno di
manovra serratura in lega di alluminio; aste e paletti interni in acciaio con trattamento Geomet 321.
Il quadro sarà corredato con interruttori di protezione linea BT, circuiteria ausiliaria e ospiterà oltre
all’interruttore generale i componenti per la protezione dei circuiti (distribuzione) e per la protezione
ed il comando delle eventuali utenze (motori, elettrovalvole...). Sul fronte quadro saranno presenti,
per le utenze il cui funzionamento è comandato dal quadro, la segnalazione degli stati (marcia e
allarme), i pulsanti ed i selettori e quanto altro necessario per la ripetizione degli stati al sistema di
gestione.
Il quadro avrà dimensioni totali 546x570x308 (lxhxp) mm per posa su piedistallo e sarà completo di
ogni organo ed accessorio per il perfetto cablaggio, la posa in opera e la messa in servizio e quanto
altro occorre, come specificato negli schemi elettrici (Schema Q9) per dare l'opera completa e
funzionante.
3.1.6
QUADRO BT “ Q7”
Quadro elettrico generale per il controllo dell’intero impianto di lavaggio alghe e depurazione acque
(dimensioni 2400x500xH2000 mm).
Ciascuna utenza elettrica prevede: Teleretturore e Salvamotore.
A fronte del quadro dovrà essere inserito interruttore generale differenziale blocca porta.
L’interno quadro dovrà comprendere inoltre: - Trasformatore per alimentazione circuiti ausiliari; Aerazione interna con ventilazione; - Illuminazione interna.
Il pannello di comando dovrà essere realizzato a pannelli
verticali costituiti
da
una robusta
struttura in acciaio inox aisi 304 spessore 20/10. All'interno dei pannelli dovranno essere posizionati:
-
controllore
a
logica
programmabile SIMENS S7 o similare necessario alla gestione
computerizzata dell'impianto con inserite tutte le schede di ingresso ed uscita digitali in misura
del 15% in più del numero richiesto dalle utenze stesse. E' installata anche una scheda di
dialogo seriale con protocollo PROFIBUS o similare, la quale può permettere il dialogo tra
questa unità di controllo programmabile e qualsiasi host computer oppure personal computer
attualmente sul mercato, questo per favorire anche a distanza, la monitorizzazione ed il
controllo delle varie fasi di lavorazione;
67
-
trasformare circuiti di comando a 110 Volt corrente alternata, protezioni con interruttori
automatici per i circuiti principali e fusibili per le uscite del PLC;
-
morsettiere di interscambio con il quadro comando motori per segnalare l'avvenuta marcia
di ciascun motore o la conseguente anomalia;
-
relè ausiliari o soccorritori ove fosse necessario sdoppiare qualche contatto di ingresso. Sulla
parte esterna del quadro saranno posizionati tutti i comandi di avviamento e arresto e tutte
le segnalazioni luminose di sequenza o marcia delle utenze, il dispositivo prova lampade, la
centralina di rilevamento allarmi con sequenza ed il pulsante di conferma allarme nonché di
tacitazione sirena.
Fronte quadro con tastiera alfanumerica tipo “touch screen” con schermo LCD collegato a CPU del
PLC.
Tensione alimentazione: 400/3/50 V/Ph/Hz
Tensione circuiti di comando: 110 V.c.a. per contattori, elettrovalvola, lampade; 24 V.c.c. per circuiti di
ingresso PLC.
Compreso cavi di segnalazione e potenza di collegamento dal quadro alle utenze e ai sottoquadri delle
apparecchiature (impianto di filtrazione).
3.2 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE
3.2.1
F. e p.o. di n. 6 proiettori da 250W a ioduri metallici
F. e p.o. di n. 6 proiettori da 250W a ioduri metallici che nello specifico avranno grado di protezione
IP65, Classe di protezione I, corpo e telaio di chiusura pressofusi in lega di alluminio UNI EN
46100, verniciati con polveri poliestere di colore grigio RAL 7021 dopo un trattamento di
cromatazione, staffa in acciaio. Vetro di chiusura piano temperato spessore 5mm. Viterie in acciaio
cromozincato internamente ed in acciaio inox esternamente. Guarnizioni in silicone espanso
antinvecchiante adatto a compensare le dilatazione dovute al funzionamento. Compreso linee di
alimentazione circuito luce realizzato in cavo di sezione e tipologia adeguata all’istallazione posto
entro tubo esterno in PVC rigido. Nel prezzo si intende compreso e compensato ogni onere e
accessorio necessario per la posa ed ogni altro onere per dare il lavoro finito a regola d’arte.
F. e p.o. di n. 4 apparecchi autonomi di illuminazione di emergenza per illuminazione non
permanente IP 55-IP65, per istallazione fissa a plafone, alimentazione 220V 50 Hz, autonomia
minima di una ora (1h), batteria al Ni-Cd ricaricabile completo di lampada 18W, spia e led di
funzionamento, corpo in resina autoestinguente, schermo in materiale acrilico antiurto, colore RAL
68
grigio. Compreso linee di alimentazione circuito luce realizzato in cavo di sezione e tipologia
adeguata all’istallazione posto entro tubo esterno in PVC rigido. Nel prezzo si intende compreso e
compensato ogni onere e accessorio necessario per la posa ed ogni altro onere per dare il lavoro
finito a regola d’arte.
3.3 PRESE DI SERVIZIO
3.3.1
F. e p.o. di n° 5 gruppo prese interbloccate
F. e p.o. di n° 5 gruppo prese interbloccate (con interblocco meccanico ed elettrico) in materiale
termoindurente, completo di portafusibili, fusibili a cartuccia, piastre di supporto e cassette di
derivazione compreso quanto necessario per l’istallazione a regola d’arte; grado di protezione IP55.
Gruppo composto da presa 2x16A + presa 3x16A + T; comprensivo di tubazione e condutture
adeguate. Nel prezzo si intende compreso e compensato ogni onere e accessorio necessario per la
posa ed ogni altro onere per dare il lavoro finito a regola d’arte.
3.4 IMPIANTO DI TERRA
3.4.1
F. e p.o. di impianto di terra
F. e p.o. di impianto di terra costituito da n° 6 dispersori, con sezione a croce, in acciaio zincato
della lunghezza di 1.5 m, infissi nel terreno. I vari dispersori saranno tra loro collegati con corda di
rame nuda (sezione 35 mm2). Al dispersore è collegato il conduttore di terra di sezione di 35 mm2
isolato in PVC, il collegamento deve essere eseguito con bullone e capocorda stagnato, per limitare
la corrosione localizzata delle superfici di contatto delle giunzioni. Il conduttore di terra non deve
essere a contatto diretto con il terreno, non deve seguire percorsi tortuosi, va protetto, all’uscita dal
pavimento, con tubazione in PVC per almeno 0.30 m, giunge al collettore principale di terra per le
manovre necessarie in caso di verifica, nei pressi del dispersore. Per quanto riguarda il tratto da
posare intorno all’edificio, la corda di rame dovrà essere posata all’interno di tubo in pvc diam. 32
fissato alla parete del muro in c.a. e sul bordo dello stesso; in presenza degli accessi, la corda di rame
verrà posata a terra sotto traccia, previa la realizzazione della stessa; tutto quanto sopra compreso
nel prezzo.
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Il collegamento all’impianto di terra prevede dei collettori costituiti da una sbarra di acciaio zincato a
caldo o in acciaio inox o in rame stagnato o cadmiato, con morsetti, viti e bulloni per fissare i
capicorda dei conduttori. Il tutto come rilevabile nella relazione specialistica. Nel prezzo si intende
compreso e compensato ogni onere e accessorio necessario per la posa ed ogni altro onere per dare
il lavoro finito a regola d’arte.
3.5 COLLEGAMENTI ELETTRICI UTENZE
3.5.1
F. e p.o. di canala in acciaio inox aisi 304
F. e p.o. di canala in acciaio inox aisi 304 dim. 300x100(h) mm, 200x75(h) mm e 100x75(h) mm
IP44, completa di coperchio, staffe per sospensioni ogni 1,50 m, fissaggi a pavimento, a parete in
c.a., a struttura in acciaio, disposta secondo gli elaborati di progetto; completa di guarnizione ed ogni
accessorio per ottenere grado di protezione, quota parte pezzi speciali (curve, derivazioni, ecc..) e
accessori di fissaggio ed ogni altro accessorio per dare il lavoro finito a perfetta regola d’arte.
3.5.2
F. e p.o. di tubazione in acciaio zincato TAZ a vista
F. e p.o. di tubazione in acciaio zincato elettrosaldato TAZ con riporto di zinco sulle saldature, a
vista diametro 32 e 50mm. Materiale: acciaio zincato sendzimir secondo EURONORM 142/95 e
147/91; Nel prezz si intende compreso scatole di derivazione e accessori di fissaggio a pavimento, a
parete in c.a., a struttura in acciaio, raccordi ed ogni altro accessorio per dare il lavoro finito a
perfetta regola d’arte.
3.5.3
F. e p.o. di tubazione in PVC pesante rigida a vista
F. e p.o. di tubazione in PVC pesante rigida a vista diametro 25, 32, 50mm, compreso quota parte
scatole di derivazione e accessori di fissaggio a pavimento, a parete in c.a., a struttura in acciaio e
raccordi ed ogni altro accessorio per dare il lavoro finito a perfetta regola d’arte.
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3.6 CAVI DI POTENZA
3.6.1
Cavo FG7OR 0,6/1KV 1x70
Linea elettrica in cavo FG7OR, in corda flessibile sezione cavo 1x70mmq in rame rosso ricotto,
tensione nominale 0,6/1kV, tensione di prova 4kV in c.a., isolamento in mescola a base di gomma
etilenpropilenica di qualità G7, temperatura di esercizio 90 gradi C, temperatura di corto circuito 250
gradi C, costante di isolamento 5000 MOhm/km, carico di rottura minimo a trazione 8,5 N/mmq,
invecchiamento accelerato a 150 gradi C per 168 h, guaina in mescola di PVC speciale di qualità Rz,
rispondente alle Norme CEI 20-35, CEI 20-22 parte II, CEI 20-37 parte I, CEI 20-11, CEI 20-34
fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o
su passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per
dare il lavoro finito.
3.6.2
Cavo FG7OR 0,6/1KV 1x50
Linea elettrica in cavo FG7OR, in corda flessibile sezione cavo 1x50mmq in rame rosso ricotto,
tensione nominale 0,6/1kV, tensione di prova 4kV in c.a., isolamento in mescola a base di gomma
etilenpropilenica di qualità G7, temperatura di esercizio 90 gradi C, temperatura di corto circuito 250
gradi C, costante di isolamento 5000 MOhm/km, carico di rottura minimo a trazione 8,5 N/mmq,
invecchiamento accelerato a 150 gradi C per 168 h, guaina in mescola di PVC speciale di qualità Rz,
rispondente alle Norme CEI 20-35, CEI 20-22 parte II, CEI 20-37 parte I, CEI 20-11, CEI 20-34
fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o
su passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per
dare il lavoro finito.
3.6.3
Cavo FG7OR 0,6/1KV 1x25
Linea elettrica in cavo FG7OR, in corda flessibile sezione cavo 1x25mmq in rame rosso ricotto,
tensione nominale 0,6/1kV, tensione di prova 4kV in c.a., isolamento in mescola a base di gomma
etilenpropilenica di qualità G7, temperatura di esercizio 90 gradi C, temperatura di corto circuito 250
gradi C, costante di isolamento 5000 MOhm/km, carico di rottura minimo a trazione 8,5 N/mmq,
invecchiamento accelerato a 150 gradi C per 168 h, guaina in mescola di PVC speciale di qualità Rz,
rispondente alle Norme CEI 20-35, CEI 20-22 parte II, CEI 20-37 parte I, CEI 20-11, CEI 20-34
fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o
su passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per
dare il lavoro finito.
71
3.6.4
Cavo FG7OR 0,6/1KV 3G1,5
Linea elettrica in cavo FG7OR, in corda flessibile sezione cavo 3x1,5mmq in rame rosso ricotto,
tensione nominale 0,6/1kV, tensione di prova 4kV in c.a., isolamento in mescola a base di gomma
etilenpropilenica di qualità G7, temperatura di esercizio 90 gradi C, temperatura di corto circuito 250
gradi C, costante di isolamento 5000 MOhm/km, carico di rottura minimo a trazione 8,5 N/mmq,
invecchiamento accelerato a 150 gradi C per 168 h, guaina in mescola di PVC speciale di qualità Rz,
rispondente alle Norme CEI 20-35, CEI 20-22 parte II, CEI 20-37 parte I, CEI 20-11, CEI 20-34
fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o su
passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il
lavoro finito.
3.6.5
Cavo FG7OR 0,6/1KV 3G6
Linea elettrica in cavo FG7OR, in corda flessibile sezione cavo 3x6mmq in rame rosso ricotto, tensione
nominale 0,6/1kV, tensione di prova 4kV in c.a., isolamento in mescola a base di gomma
etilenpropilenica di qualità G7, temperatura di esercizio 90 gradi C, temperatura di corto circuito 250
gradi C, costante di isolamento 5000 MOhm/km, carico di rottura minimo a trazione 8,5 N/mmq,
invecchiamento accelerato a 150 gradi C per 168 h, guaina in mescola di PVC speciale di qualità Rz,
rispondente alle Norme CEI 20-35, CEI 20-22 parte II, CEI 20-37 parte I, CEI 20-11, CEI 20-34
fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o su
passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il
lavoro finito.
3.6.6
Cavo FG7OR 0,6/1KV 4G1,5
Linea elettrica in cavo FG7OR, in corda flessibile sezione cavo 4x1,5mmq in rame rosso ricotto,
tensione nominale 0,6/1kV, tensione di prova 4kV in c.a., isolamento in mescola a base di gomma
etilenpropilenica di qualità G7, temperatura di esercizio 90 gradi C, temperatura di corto circuito 250
gradi C, costante di isolamento 5000 MOhm/km, carico di rottura minimo a trazione 8,5 N/mmq,
invecchiamento accelerato a 150 gradi C per 168 h, guaina in mescola di PVC speciale di qualità Rz,
rispondente alle Norme CEI 20-35, CEI 20-22 parte II, CEI 20-37 parte I, CEI 20-11, CEI 20-34
fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o
su passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per
dare il lavoro finito.
72
3.6.7
Cavo FG7OR 0,6/1KV 4G2,5
Linea elettrica in cavo FG7OR, in corda flessibile sezione cavo 4x2,5mmq in rame rosso ricotto,
tensione nominale 0,6/1kV, tensione di prova 4kV in c.a., isolamento in mescola a base di gomma
etilenpropilenica di qualità G7, temperatura di esercizio 90 gradi C, temperatura di corto circuito 250
gradi C, costante di isolamento 5000 MOhm/km, carico di rottura minimo a trazione 8,5 N/mmq,
invecchiamento accelerato a 150 gradi C per 168 h, guaina in mescola di PVC speciale di qualità Rz,
rispondente alle Norme CEI 20-35, CEI 20-22 parte II, CEI 20-37 parte I, CEI 20-11, CEI 20-34
fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o su
passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il
lavoro finito.
3.6.8
Cavo FG7OR 0,6/1KV 4G4
Linea elettrica in cavo FG7OR, in corda flessibile sezione cavo 4x4mmq in rame rosso ricotto,
tensione nominale 0,6/1kV, tensione di prova 4kV in c.a., isolamento in mescola a base di gomma
etilenpropilenica di qualità G7, temperatura di esercizio 90 gradi C, temperatura di corto circuito 250
gradi C, costante di isolamento 5000 MOhm/km, carico di rottura minimo a trazione 8,5 N/mmq,
invecchiamento accelerato a 150 gradi C per 168 h, guaina in mescola di PVC speciale di qualità Rz,
rispondente alle Norme CEI 20-35, CEI 20-22 parte II, CEI 20-37 parte I, CEI 20-11, CEI 20-34
fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o
su passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per
dare il lavoro finito.
3.6.9
Cavo FG7OR 0,6/1KV 5G6
Linea elettrica in cavo FG7OR, in corda flessibile sezione cavo 5x6mmq in rame rosso ricotto, tensione
nominale 0,6/1kV, tensione di prova 4kV in c.a., isolamento in mescola a base di gomma
etilenpropilenica di qualità G7, temperatura di esercizio 90 gradi C, temperatura di corto circuito 250
gradi C, costante di isolamento 5000 MOhm/km, carico di rottura minimo a trazione 8,5 N/mmq,
invecchiamento accelerato a 150 gradi C per 168 h, guaina in mescola di PVC speciale di qualità Rz,
rispondente alle Norme CEI 20-35, CEI 20-22 parte II, CEI 20-37 parte I, CEI 20-11, CEI 20-34
fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o su
passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il
lavoro finito.
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3.6.10 Cavo FG7OR 0,6/1KV 5G10
Linea elettrica in cavo FG7OR, in corda flessibile sezione cavo 5x10 mmq in rame rosso ricotto,
tensione nominale 0,6/1kV, tensione di prova 4kV in c.a., isolamento in mescola a base di gomma
etilenpropilenica di qualità G7, temperatura di esercizio 90 gradi C, temperatura di corto circuito 250
gradi C, costante di isolamento 5000 MOhm/km, carico di rottura minimo a trazione 8,5 N/mmq,
invecchiamento accelerato a 150 gradi C per 168 h, guaina in mescola di PVC speciale di qualità Rz,
rispondente alle Norme CEI 20-35, CEI 20-22 parte II, CEI 20-37 parte I, CEI 20-11, CEI 20-34
fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o su
passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il
lavoro finito.
3.6.11 Cavo NO7VK 1x35
Linea elettrica in cavo unipolare isolato in sigla di designazione NO7V-K, in corda flessibile sezione
cavo 35mmq in rame rosso ricotto, tensione nominale 450/750 V, tensione di prova 2500V in c.a.,
temperatura di funzionamento 70 gradi C, temperatura in corto circuito 160 gradi C, isolante in
mescola PVC, rispondente alle Norme CEI 20-22 parte II, UNEL 35752, fornita e posta in opera.
Sono compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o su passerella o
graffettata; le giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro
finito.
3.6.12 Cavo NO7VK 1x50 GV
Linea elettrica in cavo unipolare isolato in sigla di designazione NO7V-K, in corda flessibile sezione
cavo 50mmq in rame rosso ricotto, tensione nominale 450/750 V, tensione di prova 2500V in c.a.,
temperatura di funzionamento 70 gradi C, temperatura in corto circuito 160 gradi C, isolante in
mescola PVC, rispondente alle Norme CEI 20-22 parte II, UNEL 35752.
, fornita e posta in opera. Sono compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale
o su passerella o graffettata; le giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per
dare il lavoro finito.
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3.7 CAVI DI SEGNALE
3.7.1
F. e p.o. di cavo FG7OH2R 0,6/1KV 2x1,5
Linea elettrica in cavo FG7OH2R, schermatura costituita da treccia di fili di rame rosso, conduttori
in corda flessibile sezione cavo 2x1,5mmq in rame rosso ricotto, tensione nominale 0,6/1kV,
tensione di prova 4kV in c.a., isolamento in mescola a base di gomma etilenpropilenica di qualità G7,
temperatura di esercizio 90 gradi C, temperatura di corto circuito 250 gradi C, costante di isolamento
5000 MOhm/km, carico di rottura minimo a trazione 8,5 N/mmq, invecchiamento accelerato a 150
gradi C per 168 h, guaina in mescola di PVC speciale di qualità Rz, rispondente alle Norme CEI 2035, CEI 20-22 parte II, CEI 20-37 parte I, CEI 20-11, CEI 20-34 fornita e posta in opera. Sono
compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o su passerella o graffettata; le
giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.
3.7.2
F. e p.o. di cavo FG7OH2R 0,6/1KV 1x1,5
Linea elettrica in cavo FG7OH2R, schermatura costituita da treccia di fili di rame rosso, conduttori
in corda flessibile sezione cavo 1x1,5mmq in rame rosso ricotto, tensione nominale 0,6/1kV,
tensione di prova 4kV in c.a., isolamento in mescola a base di gomma etilenpropilenica di qualità G7,
temperatura di esercizio 90 gradi C, temperatura di corto circuito 250 gradi C, costante di isolamento
5000 MOhm/km, carico di rottura minimo a trazione 8,5 N/mmq, invecchiamento accelerato a 150
gradi C per 168 h, guaina in mescola di PVC speciale di qualità Rz, rispondente alle Norme CEI 2035, CEI 20-22 parte II, CEI 20-37 parte I, CEI 20-11, CEI 20-34 fornita e posta in opera. Sono
compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o su passerella o graffettata; le
giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.
3.7.3
F. e p.o. di cavo FG7OH2R 0,6/1KV 12G1,5
Linea elettrica in cavo FG7OH2R, schermatura costituita da treccia di fili di rame rosso, conduttori
in corda flessibile sezione cavo 12G1,5mmq in rame rosso ricotto, tensione nominale 0,6/1kV,
tensione di prova 4kV in c.a., isolamento in mescola a base di gomma etilenpropilenica di qualità G7,
temperatura di esercizio 90 gradi C, temperatura di corto circuito 250 gradi C, costante di isolamento
5000 MOhm/km, carico di rottura minimo a trazione 8,5 N/mmq, invecchiamento accelerato a 150
gradi C per 168 h, guaina in mescola di PVC speciale di qualità Rz, rispondente alle Norme CEI 2035, CEI 20-22 parte II, CEI 20-37 parte I, CEI 20-11, CEI 20-34 fornita e posta in opera. Sono
75
compresi: l'installazione su tubazione in vista o incassata o su canale o su passerella o graffettata; le
giunzioni ed i terminali. E' inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito.
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