Untitled - Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

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MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E
DEI TRASPORTI
Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche
Lazio – Abruzzo - Sardegna – Ufficio 3 Tecnico 1 – Via
Monzanbano n° 10 –
00185 Roma
COMANDO GENERALE DELLA
GUARDIA DI FINANZA
Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
INDICE
1.
DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
10
1.1
Impianti meccanici
10
1.2
Impianti elettrici e speciali
16
1.3
Impianti di rilevazione e spegnimento incendi
17
2.
OGGETTO DELL’APPALTO
21
2.1
Oggetto dell’appalto
21
2.2
Individuazione delle lavorazioni e delle fasi di realizzazione dell’opera
25
3.
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.6
3.7
3.8
DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI DA ESEGUERSI
31
Installazione di un nuovo gruppo elettrogeno
31
Rifacimento cabina MT/BT del QGBT ed adeguamento normativo del locale cabina
MT/BT
Installazione nuovi UPS
32
32
Impianti di condizionamento ed estrazione aria dei locali cabina MT/BT e Gruppo
Elettrogeno
33
Sostituzione di n° 1 generatori di calore e realizzazione di un’impianto solare termico per
produzione d’acqua calda sanitaria.
33
Rifacimento sottocentrali produzione acqua calda sanitaria
34
Realizzazione dei collegamenti tra locali tecnici posti nella zona polivalente e locali tecnici
blocchi B e C caserma Piave
34
Sostituzione dei quadri di smistamento a servizio dei blocchi “B” e “C”
35
3.9
Realizzazione delle colonne montanti degli impianti meccanici e della distribuzione
secondaria tra quadri di smistamento e di piano
35
3.10
35
Rimozione ed installazione ascensori
3.11
Rifacimento impianti meccanici elettrici e speciali a servizio dei vari piani
3.11.1
Impianti elettrici
3.11.2
Impianti di rilevazione incendi
3.11.3
Cablaggio strutturato di dati e fonia
3.11.4
Impianti meccanici
36
37
38
39
39
3.12
42
Sistemi di gestione degli impianti
IMES05- Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali – Disciplinare descrittivo
2/232
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E
DEI TRASPORTI
Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche
Lazio – Abruzzo - Sardegna – Ufficio 3 Tecnico 1 – Via
Monzanbano n° 10 –
00185 Roma
3.12.1
3.12.2
3.12.3
3.12.4
3.12.5
COMANDO GENERALE DELLA
GUARDIA DI FINANZA
Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Sistema di regolazione e supervisione degli impianti meccanici
Sistema di rilevazione impianti antincendio
Sistema di gestione impianti elettrici
Sistema di gestione illuminazione di emergenza
Sistema di gestione illuminazione normale
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
42
43
43
43
44
3.13
Impianti da realizzarsi a servizio dei Locali del piano basamentale BLOCCO “A” E “D”
44
3.13.1
Impianto di rilevazione e spegnimento automatico d’incendio ad AEROSOL a servizio degli
archivi 44
3.13.2
Impianto meccanici, elettrici e speciali
45
3.13.3
Conclusioni
46
4.
IMPIANTI ELETTRICI
47
4.1
Introduzione
4.1.1
Direzione lavori
4.1.2
Criteri di progetto
4.1.3
Criteri di scelta dei componenti
47
47
47
48
4.2
Gruppo elettrogeno
4.2.1
Automatismi
4.2.2
Blocchi
4.2.3
Caratteristiche meccaniche motore primo
4.2.4
Caratteristiche dell’alternatore
4.2.5
Caratteristiche quadro di controllo gruppo
4.2.6
Comandi e segnalazioni a distanza
4.2.7
Verniciatura
4.2.8
Prove di collaudo
4.2.9
Documentazione
4.2.10
Spedizione
4.2.11
Messa a punto e assistenza all’avviamento
4.2.12
Garanzie
48
48
49
49
50
50
51
51
51
51
52
52
52
4.3
Rifacimento cabina MT/BT
4.3.1
Quadri di media tensione
4.3.2
Trasformatori
53
53
61
4.4
Quadro generale di bassa tensione
4.4.1
Norme di riferimento
4.4.2
Dati ambientali
4.4.3
Caratteristiche elettriche
4.4.4
Dati dimensionali
4.4.5
Caratteristiche costruttive carpenteria
4.4.6
Verniciatura
4.4.7
Collegamenti di potenza
4.4.8
Derivazioni
4.4.9
Dispositivi di manovra e protezione
4.4.10
Conduttore di protezione
4.4.11
Collegamenti ausiliari
4.4.12
Accessori di cablaggio
4.4.13
Collegamenti alle linee esterne
4.4.14
Collaudi
62
62
63
63
63
63
64
64
64
65
65
65
66
66
66
IMES05- Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali – Disciplinare descrittivo
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DEI TRASPORTI
Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche
Lazio – Abruzzo - Sardegna – Ufficio 3 Tecnico 1 – Via
Monzanbano n° 10 –
00185 Roma
4.4.15
4.5
COMANDO GENERALE DELLA
GUARDIA DI FINANZA
Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Apparecchiature di bassa tensione
Installazione di gruppi di continuità DI PIANO
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
66
70
4.6
Quadri di smistamento e quadri di zona
4.6.1
Riferimenti normativi
4.6.2
Generalità
4.6.3
Elenco dei quadri da realizzarsi
4.6.4
Dati Tecnici generali dei quadri di zona
4.6.5
Interruttori modulari
4.6.6
Riduttori di corrente
4.6.7
Relé ausiliari
4.6.8
Analizzatore di rete - Multimetro
4.6.9
Morsetti
4.6.10
Targhette di identificazione
4.6.11
Prove e certificati
72
72
72
74
75
75
76
76
76
77
77
77
4.7
Distribuzione
4.7.1
Cavi e condutture
4.7.2
Distribuzione con posa ad incasso
4.7.3
Distribuzione con posa a parete
77
78
85
86
4.8
Protezioni
4.8.1
Impianto di terra
4.8.2
Protezione dalle sovracorrenti
87
87
89
4.9
Protezione contro i contatti diretti ed indiretti
4.9.1
Riferimenti normativi
4.9.2
Protezione contro i contatti diretti
4.9.3
Protezione contro i contatti indiretti
4.9.4
Coordinamento apparecchi di protezione
91
91
92
93
96
4.10
Sistemi di canalizzazione
4.10.2
Cavidotti e pozzetti
4.10.3
Cavidotti
100
105
106
4.11
Accessori
4.11.1
Cassette di derivazione
4.11.2
Passacavi stagni
107
107
108
4.12
Corpi Illuminanti e relativi accessori
108
4.13
Impianti elevatori (Ascensori)
116
4.14
Sistema di gestione e supervisione
4.14.1
Sistema di supervisione e controllo impianto elettrico
4.14.2
Sistema di gestione illuminazione di emergenza
4.14.3
Sistema di gestione illuminazione normale centralizzata
121
121
125
128
5.
133
IMPIANTI SPECIALI
5.1
Impianti di rilevazione
5.1.1
Pulsante manuale indirizzato a rottura vetro
IMES05- Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali – Disciplinare descrittivo
133
135
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Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche
Lazio – Abruzzo - Sardegna – Ufficio 3 Tecnico 1 – Via
Monzanbano n° 10 –
00185 Roma
5.1.2
5.1.3
5.1.4
5.1.5
5.1.6
5.1.7
5.1.8
5.1.9
5.2
COMANDO GENERALE DELLA
GUARDIA DI FINANZA
Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Modulo indirizzato di uscita
Modulo a due ingressi ed una uscita
Rivelatore di massima temperatura per ambienti critici identificato con isolatore
Rivelatore ottico di fumo analogico identificato
Rilevatori di fumo
Pannello ottico acustico
Cavo twistato
Sistema di gestione centralizzata dell’impianto rilevazione incendi
Impianto di diffusione sonora per l’evacuazione di emergenza
136
136
137
138
138
139
140
140
141
5.3
Cablaggio strutturato
5.3.1
Cavo in fibra ottica
5.3.2
Cassetti ottici
5.3.3
Cablaggio orizzontale
5.3.4
Cavo in rame
5.3.5
Presa RJ45
5.3.6
Cordoni di permutazione (Patch-cord)
5.3.7
Carpenterie per distributori di edificio/piano ed accessori
5.3.8
Armadi
5.3.9
Cassette
5.3.10
Pannelli guida cavi
5.3.11
Passacavi verticali
142
142
142
143
144
144
144
145
145
146
146
146
5.4
Impianto TV centralizzata
147
5.5
Segnalazione ottico-acustiche allarme WC
147
5.6
Impianti di rilevazione e spegnimento incendi ad aerosol
5.6.1
Erogatore automatico ad aerosol
5.6.2
Box connessioni
5.6.3
Unità di supporto
5.6.4
Modulo controllo batteria per Unità di supporto
5.6.5
Kit per la verifica del funzionamento delle linee di attivazione erogatori
5.6.6
Cavo twistato
5.6.7
Centrale di gestione impianti di spegnimento.
5.6.8
Rilevatori di fumo
5.6.9
Pulsante di comando
5.6.10
Pulsante di allarme
5.6.11
Selettore a chiave inibizione scarica.
5.6.12
Contatto magnetico
5.6.13
Pannello ottico-acustico di allarme
5.6.14
Sirena d’allarme
5.6.15
Cavo twistato
148
148
148
148
149
149
149
150
151
151
152
152
152
152
153
153
6.
154
IMPIANTI MECCANICI
6.1
Dati di progetto e parametri di funzionamento degli impianti
6.1.1
Impianti di climatizzazione estiva ed invernale
6.1.2
Impianti Idrico-sanitario
154
154
158
6.2
Montaggio, messa in funzione e collaudo degli impianti
6.2.1
Messa in funzione impianti Idrici
160
160
IMES05- Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali – Disciplinare descrittivo
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MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E
DEI TRASPORTI
Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche
Lazio – Abruzzo - Sardegna – Ufficio 3 Tecnico 1 – Via
Monzanbano n° 10 –
00185 Roma
6.2.2
6.2.3
6.2.4
COMANDO GENERALE DELLA
GUARDIA DI FINANZA
Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Collaudo Impianti
Collaudo impianto di condizionamento
Prove funzionali
161
161
162
6.3
Generatore di calore
165
6.4
Bruciatore
166
6.5
Gruppo frigorifero a pompa di calore a servizio della centrale operativa e locali annessi
167
6.6
Unità di trattamento aria
171
6.7
Batterie di post-riscaldamento da canale
174
6.8
Ventilatori di estrazione
6.8.1
Descrizione generale
6.8.2
Ventilatori di tipo centrifugo
6.8.3
Ventilatori centrifughi da canale
6.8.4
Torrini d’espulsione
6.8.5
Ventilatori di estrazione per installazione a soffitto
174
174
175
176
176
176
6.9
Scambiatori di calore a piastre
177
6.10
Bollitori con scambiatore di calore
177
6.11
Bollitori con doppi scambiatore
6.11.1
Bollitore solare con scambiatori estraibili
6.11.2
Bollitore con scambiatori estraibili idonei per vapore
6.11.3
Bollitore con scambiatori estraibili idonei per acqua e per vapore
178
178
178
179
6.12
Impianto solare termico
6.12.1
Collettore solare a tubi sottovuoto
6.12.2
Valvole di sicurezza
6.12.3
Valvole di sicurezza per bollitori
6.12.4
Valvole di scarico termico
6.12.5
Valvole di sfogo aria
6.12.6
Disareatore (separatore d’aria)
6.12.7
Vaso d’espansione
6.12.8
Contatore di calore
180
180
180
180
181
181
181
181
182
6.13
Elettropompe
6.13.1
Descrizione generale
6.13.2
Elettropompe per montaggio in linea
6.13.3
Pompe gemellari
182
182
183
183
6.14
Tubazioni
6.14.1
Tubazioni interrate
6.14.2
Tubazioni a vista incassate o annegate
6.14.3
Giunzioni in genere
6.14.4
Protezione esterna delle tubazioni
6.14.5
Isolamento acustico delle tubazioni
6.14.6
Protezioni contro le corrosioni delle tubazioni
6.14.7
Colori distintivi delle tubazioni
185
185
186
186
186
186
187
187
IMES05- Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali – Disciplinare descrittivo
6/232
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E
DEI TRASPORTI
Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche
Lazio – Abruzzo - Sardegna – Ufficio 3 Tecnico 1 – Via
Monzanbano n° 10 –
00185 Roma
6.14.8
6.14.9
6.14.10
6.14.11
6.14.12
6.14.13
6.14.14
6.14.15
6.14.16
6.14.17
6.14.18
6.14.19
COMANDO GENERALE DELLA
GUARDIA DI FINANZA
Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Pulizia e disinfezione delle tubazioni
Prove delle tubazioni
Tubazioni in acciaio nero
Tubazioni in acciaio zincato
Tubazioni preisolate idonee per essere direttamente interrate
Tubazioni in rame
Tubazioni PEAD
Tubazioni in polietilene duro (PE h)
Tubazioni in PVC
Tubazioni multistrato
Mensole, supporti ed ancoraggi per tubazioni
Note finali
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
187
188
188
189
189
189
190
190
190
191
191
192
6.15
Canali
6.15.1
Canali Rettangolari
6.15.2
Curve
6.15.3
Canali circolari
6.15.4
Supporto dei canali
6.15.5
Giunti antivibranti nei condotti
6.15.6
Prescrizioni per l'installazione
192
192
193
193
193
194
194
6.16
Rivestimento isolante
6.16.1
Caratteristiche generali
6.16.2
Tubazioni
6.16.3
Canali
195
195
195
200
6.17
Collettori di distribuzione
6.17.1
Collettori in acciaio per locali tecnologici
6.17.2
Collettori per circuito ventilconvettori e/o radiatori
6.17.3
Collettori in rame
6.17.4
Cassette di contenimento per collettori
202
202
202
203
203
6.18
Valvolame e componenti vari
6.18.1
Valvole di intercettazione
6.18.2
Valvole di ritegno
6.18.3
Filtri
6.18.4
Rubinetti a maschio
6.18.5
Giunti antivibranti
6.18.6
Compensatori delle dilatazioni
6.18.7
Valvole di sfiato aria
6.18.8
Barilotti anticolpo d’ariete
6.18.9
Manometri ed idrometri
6.18.10
Termometri
6.18.11
Termostati
6.18.12
Pressostati
6.18.13
Valvole di sicurezza
6.18.14
Valvole di scarico termico
6.18.15
Vasi di espansione
6.18.16
Giunti dielettrici
6.18.17
Sistema di riempimento
6.18.18
Gruppo montato in disconnessione
6.18.19
Targhette indicatrici
203
203
204
204
205
205
205
206
206
206
206
207
207
207
207
207
208
208
209
209
6.19
209
Componenti per la distribuzione dell’aria
IMES05- Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali – Disciplinare descrittivo
7/232
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E
DEI TRASPORTI
Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche
Lazio – Abruzzo - Sardegna – Ufficio 3 Tecnico 1 – Via
Monzanbano n° 10 –
00185 Roma
6.19.1
6.19.2
6.19.3
6.19.4
6.19.5
6.19.6
6.19.7
6.19.8
6.19.9
6.19.10
COMANDO GENERALE DELLA
GUARDIA DI FINANZA
Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Bocchette
Griglie
Diffusori ad effetto elicoidale
Diffusori lineare a feritoia
Valvole di aspirazione dell’aria dai servizi igienici
Condotti flessibili
Portine e pannelli di ispezione
Silenziatori
Attenuatori acustici
Note finali
209
210
211
211
211
211
211
212
212
212
6.20
Serrande di regolazione
213
6.21
Serrande tagliafuoco
213
6.22
Serrande di sovrapressione
215
6.23
Filtri dell’aria
215
6.24
Ventilconvettori
215
6.25
Sistema di regolazione ventilconvettori
218
6.26
Corpi scaldanti e relativo valvolame
6.26.1
Radiatori
6.26.2
Valvole manuali con preregolazione micrometrica
6.26.3
Valvole termostatiche
6.26.4
Detentori
6.26.5
Valvole manuali di sfiato aria
219
219
219
219
220
220
6.27
Condizionatori autonomi di tipo split o multisplit system
220
6.28
Condizionatori a servizio del locale cabina MT/BT
221
6.29
Condotti da fumo
223
6.30
Barriere acustiche
224
6.31
Velette e/o tracantoni in cartongesso e/o calcio silicato REI
225
6.32
Sistema di regolazione e supervisione centralizzato impianti di climatizzazione e
condizionamento
6.32.1
Apparecchiature di regolazione in campo
6.32.2
Sistema di Regolazione e Controllo di Centrali e Sottocentrali
IMES05- Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali – Disciplinare descrittivo
227
228
231
8/232
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E
DEI TRASPORTI
Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche
Lazio – Abruzzo - Sardegna – Ufficio 3 Tecnico 1 – Via
Monzanbano n° 10 –
00185 Roma
COMANDO GENERALE DELLA
GUARDIA DI FINANZA
Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
INTRODUZIONE
Le Specifiche Tecniche che seguono rappresentano quelle minime richieste per apparecchiature
e materiali.
Eventuali varianti rispetto a quanto specificato nel presente disciplinare devono essere evidenziate in offerta e possono essere accettate ad insindacabile giudizio della D.L. solo se ben documentate e giustificate.
IMES05- Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali – Disciplinare descrittivo
9/232
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E
DEI TRASPORTI
Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche
Lazio – Abruzzo - Sardegna – Ufficio 3 Tecnico 1 – Via
Monzanbano n° 10 –
00185 Roma
1.
COMANDO GENERALE DELLA
GUARDIA DI FINANZA
Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
Nella progettazione e nella esecuzione degli impianti dovranno essere rispettate le norme
tecniche, Leggi e regolamenti che seguono, oltre che tutte le successive modifiche ed integrazioni, nonchè le Leggi, i regolamenti e i decreti e le circolari intervenuti o che intervenissero in corso d'opera. In particolare, l’Impresa dovrà in ogni caso attenersi alle prescrizioni dei seguenti enti: USL, ISPESL, VVF, CEI, UNI GAS, nonché del Regolamento d'Igiene in vigore nel Comune in cui si eseguono gli impianti in oggetto.
1.1 IMPIANTI MECCANICI
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Legge n° 10 del 9 gennaio 1991
Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale
dell’energia, di risparmio energetico e dello sviluppo delle fonti rinnovabili di energia.
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D.P.R. n° 412 del 26 agosto 1993
Regolamento recante le norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici ai fini del contenimento dei consumi energetici.
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D.L. n° 192 del 19 agosto 2005
Attuazione della direttiva 2002/91/CE del parlamento Europeo e del Consiglio del
16/12/2002, concernente il rendimento energetico dell’edilizia. Il provvedimento introduce
modifiche, integrazioni ed aggiornamenti alla disciplina già vigente in materia. Risparmio
energetico degli edifici (valori di trasmittanza delle strutture edilizie; utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia termica) e successive integrazioni
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Decreto legislativo n° 311 del 29 dicembre 2006
Disposizioni correttive ed integrative al D.L. 192 per quanto concerne il risparmio energetico degli edifici (valori di trasmittanza delle strutture edilizie; utilizzo di fonti rinnovabili
per la produzione di energia termica) e successive integrazioni
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Decreto del presidente della repubblica n° 59 del 2 aprile 2009
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Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche
Lazio – Abruzzo - Sardegna – Ufficio 3 Tecnico 1 – Via
Monzanbano n° 10 –
00185 Roma
COMANDO GENERALE DELLA
GUARDIA DI FINANZA
Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Regolamento di attuazione dell’art. 4, comma1. Lettere a) e b) del D.L. n° 192 del
19/08/2006
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D.M. 30/7/1986
Aggiornamento dei coefficienti volumici globali di dispersione termica
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Deliberazione n° 48 del Consiglio Comunale di Roma
Integrazione del vigente regolamento Edilizio Comunale.
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Deliberazione n° 7 del Consiglio Comunale di Roma
Integrazione del vigente regolamento edilizio comunale che sostituisce ed integra le disposizioni introdotte con la delibera consiliare n° 48/2006 con gli articoli 48/bis, 48/ter,
48/quater , 48/quinques, 48/sexies e 48 septies
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Circolare del Ministero dell’interno n° 42 del 20 maggio 1974
Dispositivi ed apparecchiature di sicurezza per impianti termici. Specifiche di prova.
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Regio Decreto-Legge 9 luglio 1926
Costituzione dell’A.N.C.C.
-
D.M. 1.12.1975, titolo II
Normativa I.S.P.E.S.L. concernente le specificazioni tecniche da applicare agli impianti
centrali di riscaldamento utilizzanti acqua calda sotto pressione con temperatura non superiore a quella di ebollizione a pressione atmosferica.
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DM del 16 febbraio 1982
Modifica del DM del 27 settembre 1965 concernente le attività soggette alle visite di prevenzione incendi.
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DPR n. 577 del 29 luglio 1982
Approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e di
vigilanza antincendio.
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DPR n. 802 del 12 agosto 1982
Attuazione direttiva CEE n. 80/181 relativa alle unità di misura.
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Legge 5/3/1990 n.46 (G.U. n. 59 del 12/3/1990)
Norme di sicurezza degli impianti.
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D.M. 15/10/1993 n. 519 (G.U. n. 294 del 16/12/93)
Regolamento recante autorizzazione all’Istituto superiore prevenzione e sicurezza del lavoro ad esercitare attività omologative di primo o nuovo impianto per la messa a terra e la
protezione dalle scariche atmosferiche.
-
Legge n. 46 del 5/3/1990:
Norme per la sicurezza degli impianti
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D.L. n° 81 del 09/04/2008 e successi ve integrazioni
Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro
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D.P.R. n. 447 del 5/12/1991:
Regolamento di attuazione della Legge 5.3.1990 N° 46
-
D. Lgs. N. 626 del 19/09/1994
Recante norme sulla salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro
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D.M. Interni del 22/02/2006
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di
edifici e/o locali destinati ad uffici
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D.M. 1/12/1975
Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione
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Circ. Min. Interno n° 68 del 25/11/1969
Istruzioni sull'installazione e funzionamento di impianti termici alimentati con gas di rete
-
D.P.R. n. 1391 del 22/12/1970
Regolamento per l'esecuzione della Legge 13 Luglio 1966, n° 615, recante provvedimenti
contro l'inquinamento atmosferico, limitatamente al settore degli impianti termici
-
Legge n. 447 del 26/20/95:
Legge quadro sull’inquinamento acustico
-
D.P.C.M. del 14/11/97
Valori limite delle emissioni delle sorgenti sonore
-
Disp. Min. LL PP 4/2/77:
Norme tecniche generali per la regolamentazione dell'installazione e dell'esercizio degli
impianti di fognature e depurazione
-
UNI 7357
Calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento degli edifici.
-
UNI 9182
Impianti di alimentazione acqua calda e fredda. Criteri di progettazione, collaudo e gestione.
-
UNI 9183
Sistemi di scarico delle acque usate. Criteri di progettazione, collaudo e gestione.
-
UNI 9184
Sistemi di scarico delle acque meteoriche. Criteri di progettazione, collaudo e gestione.
-
UNI 5104
Impianto di condizionamento dell’aria – Norme per l’ordinazione, l’offerta ed il collaudo.
-
UNI 5364
Impianto riscaldamento ad acqua calda – regole per la presentazione dell’offerta e per il
collaudo.
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UNI 8065
Trattamento delle acque negli impianti termici ad uso civile.
-
UNI 8066
Impianti di riscaldamento di edifici di civile abitazione – Stima dei consumi combustibile.
-
UNI 9182:2008
Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Criteri di
progettazione, collaudo e gestione IT
-
UNI EN 1085:2007
Trattamento delle acque di scarico - Vocabolario EN
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UNI EN 1091:1998
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Sistemi di scarico a depressione all'esterno degli edifici. IT
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UNI EN 12050-1:2003
Impianti di sollevamento delle acque reflue per edifici e cantieri - Principi per costruzione e
prove - Impianti di sollevamento per acque reflue contenenti materiale fecale IT
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UNI EN 12050-3:2001
Impianti di sollevamento delle acque reflue per edifici e cantieri - Principi per costruzione e
prove - Impianti di sollevamento per acque reflue contenenti materiale fecale ad applicazione limitata IT
-
UNI EN 12056-1:2001
Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Requisiti generali e prestazioni. IT
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UNI EN 12056-2:2001
Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Impianti per acque reflue,
progettazione e calcolo IT
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UNI EN 12056-3:2001
Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Sistemi per
l'evacuazione delle acque meteoriche, progettazione e calcolo IT
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UNI EN 12056-4:2001
Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Stazioni di
pompaggio di acque reflue - Progettazione e calcolo IT
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UNI EN 12056-5:2001
Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Installazione e prove, istruzioni per l'esercizio, la manutenzione e l'uso. IT
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UNI 7129-1
Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione – Progettazione e installazione – Parte 1: Impianto interno
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UNI 7129-2
Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione – Progettazione e installazione – Parte 2: Installazione degli apparecchi di utilizzazione, ventilazione
e aerazione dei locali di installazione
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UNI 7129-3
Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione – Progettazione e installazione – Parte 3: Sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione
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UNI 7129-4
Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione – Progettazione e installazione – Parte 4: Messa in servizio degli impianti/apparecchi
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UNI 9165
Reti di distribuzione del gas – Condotte con pressione massima di esercizio minore o uguale a 5 bar – Progettazione, costruzione, collaudo, conduzione, manutenzione e risanamento.
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UNI 10389
Generatori di calore – Misurazioni in opera del rendimento di combustione
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UNI 10640
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Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Canne fumarie collettive ramificate per apparecchi di tipo B a tiraggio naturale – Progettazione e verifica
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UNI 10641
Canne fumarie collettive e camini a tiraggio naturale per apparecchi di tipo C con ventilatore nel circuito di combustione – Progettazione e verifica
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UNI 10642
Apparecchi a gas – Classificazione in funzione del metodo di prelievo dell’aria comburente
e di evacuazione dei prodotti della combustione
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UNI 10845
Impianti a gas per uso domestico – Sistemi per l’evacuazione dei prodotti della combustione asserviti ad apparecchi alimentati a gas – Criteri di verifica, risanamento, ristrutturazione
e intuba mento
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UNI 11071
Impianti a gas per uso domestico asserviti ad apparecchi a condensazione e affini - Criteri
per la progettazione, l’installazione, la messa in servizio e la manutenzione
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UNI EN 1443
Camini – Requisiti generali
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UNI EN 1457
Camini – Condotti interni di terracotta/ceramica – Requisiti e metodi di prova
-
UNI EN 1857
Camini – Componenti - Condotti fumari di calcestruzzo
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UNI EN 1858
Camini – Componenti - Blocchi di calcestruzzo
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UNI EN 12446
Camini – Componenti – Elementi esterni di calcestruzzo
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UNI 10339
Impianti aeraulici a fini di benessere: Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la
richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine e la fornitura
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UNI 7357-74 (e successivi fogli di aggiornamento):
Calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento di edifici
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UNI 10344-93
Riscaldamento degli edifici. Calcolo del fabbisogno di energia
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UNI 10348-93
Riscaldamento degli edifici. Rendimenti dei sistemi di riscaldamento
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UNI 10376-94
Isolamento termico degli impianti di riscaldamento e raffrescamento degli edifici
-
UNI 10379-94
Riscaldamento degli edifici. Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato
-
UNI 10349-94
Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici
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UNI EN 13384-1
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Camini - Metodi di calcolo termico e fluido dinamico - Parte 1: Camini asserviti ad un solo
apparecchio
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UNI 8065-89
Trattamento dell'acqua negli impianti termici ad uso civile
-
UNI 8884–88
Caratteristiche e trattamento delle acque dei circuiti di raffreddamento e di umidificazione
-
UNI 8199–98
Misura in opera e valutazione del rumore prodotto negli ambienti dagli impianti di riscaldamento, condizionamento e ventilazione
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UNI 9165-90
Reti di distribuzione del gas con pressioni massime di esercizio minori o uguali a 5 bar.
Progettazione, costruzione e collaudo
-
UNI 9183
Edilizia - Sistemi di scarico delle acque usate - Criteri di progettazione, collaudo e gestione
-
UNI 9184
Edilizia - Sistemi di scarico delle acque meteoriche. Criteri di
progettazione, collaudo e gestione
-
UNI 12845
Apparecchiature per estinzione incendi: alimentazioni idriche per impianti automatici antincendio Norma
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UNI 11292
Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per locali antincendio Norma
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Raccolta "M", "S", "VSR", "VSG", "E", "R"
Raccolta delle specificazioni tecniche emanate dall'A.N.C.C. in applicazione dei DD.MM.
21/11/1972, 21/5/1974 e 1/12/1975 e relativi addenda. In particolare:
Chiarimenti sulle norme di sicurezza per gli apparecchi contenenti liquidi caldi
sotto pressione
Chiarimenti alla Circolare n° 68 del 25/11/1969 - Circ. Min. Interno n° 59 del
31/7/1970.
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Circ.Min. Sanità 16/10/64 n.183
Erogazione di acqua potabile negli edifici
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Circ.Min. Sanità n.135 del 28/10/60
Tubi in plastica. Utilizzazione negli acquedotti
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Circ.Min. Sanità n.125 del 18/7/1967
Disciplina della utilizzazione per tubazioni di acqua potabile in cloruro di polivinile
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Circ. Min. Lav. Pubb. n. 27291 del 20/3/86
Istruzioni relative alla normativa per le tubazioni
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Circ. Min Lav. Pubb. n. 2136 del 5/5/66
Istruzioni sull'impiego delle tubazioni inacciaio saldate sulla costruzione di acquedotti
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Adeguamento Antincendio
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1.2 IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI
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Legge n. 186 del 1.3.1968
Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici;
-
Decreto 22/01/2008 n.37
Regolamento concernente l’attuazione dell’art.11- quaterdecies, comma13, lettera a) della
legge n.248del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di
installazione degli impianti all’interno degli edifici;
-
D.P.R. 24/7/96, N.791
Attuazione della direttiva 72/23/CEE relativa alla sicurezza delmateriale elettrico
-
DLgs 9/4/08 n.81
Attuazione dell’art.1 della Legge 3/8/07 n.123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
-
Norma CEI 0-16 (9/2008)
Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT e MT
delle imprese distributrici di energia elettrica;
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Norme CEI 11-1 (1999-01)
Impianti elettrici con tensione superiore a 1kV in corrente
alternata;
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Norme CEI 11-1;V1 (2000-11)
Impianti elettrici con tensione superiore a 1kV in corrente alternata;
-
Norme CEI 11-17 (1992)
Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo;
-
Norme CEI 11-18 (1983) –
Impianti di produzione, trasporto e distribuzione dell'energia elettrica. Dimensionamento
degli impianti in relazione alle tensioni;
-
Norme CEI 17-6 (1988) –
Apparecchiature prefabbricate con involucro metallico per tensione da 1 a 72,5 kV;
-
Norme CEI 17-13/1 (1995) –
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra perbassa tensione (Quadri BT) - Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo(AS) e apparecchiature non di serie
parzialmente soggette a prove di tipo (ANS);
-
Norma CEI 23-51(1996) :
Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare;
-
Norme CEI del C.T. 20 (cavi per energia):
tutti i fascicoli applicabili;
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Norme CEI 34-21/22/23 (1998) :
Apparecchi di illuminazione;
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Norme CEI 64-8 VI° ED. (Gen.2007) :
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Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V c.a. e a 1500 V
c.c.
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CEI 64- 8
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua- Norme armonizzate, cioè condivise dagli altri paesi
della Comunità Europea (CEE);
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CEI 64 - 2
Impianti in luoghi con pericolo di esplosione.
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Norme CEI per i materiali elettrici , le apparecchiature e le macchine :
CEI 17- 3 Contattori fino a 1000 V;
CEI 17 - 5 Apparecchiature a bassa tensione (interruttori industriali);
CEI 17- 11 Interruttori di manovra - sezionatori
CEI 17-13 / 17-1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione ( Quadri BT, AS e ANS);
CEI 20-14, CEI 20-20 e CEI 20-22 per i cavi isolati in PVC con tensione nominale non superiore a 450 V/ 750 V e non propaganti l’incendio;
CEI 20 - 35 Cavi non propaganti la fiamma;
CEI 20 - 36 Cavi resistenti al fuoco;
CEI 20 - 38 Cavi non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi;
CEI 23-3 per gli interruttori automatici per impianti domestici e similari;
CEI 23-5 per le prese a spina per usi domestici e similari;
CEI 23-8 per tubi rigidi in PVC e accessori;
CEI 23-14 per tubi protettivi flessibili in PVC e loro accessori;
CEI 23-9 per gli apparecchi di comando non automatici per usi domestici e similari;
CEI 23-12 per le prese a spina per uso industriale;
CEI 23-18 per gli interruttori differenziali puri e gli interruttori magnetotermici differenziali per uso domestici e similari;
CEI 31-1 Esecuzione delle costruzioni elettriche (custodie ecc) destinate all’installazione in
luoghi con pericolo di incendio
CEI 34-1, CEI 34-12, CEI 34-16 per lampade a incandescenza;
CEI 34-3 per lampade fluorescenti lineari;
CEI 70 - 11 Gradi di protezione.
1.3 IMPIANTI DI RILEVAZIONE E SPEGNIMENTO INCENDI
DPR n. 246 del 21 Aprile 1993
Regolamento di attuazione della Direttiva 89/106/CEE relativa ai prodotti da costruzione
(CPD). G.U. n. 170 del 22 luglio 1993.
DPR n. 499 del 10 Dicembre 1999
Regolamento recante norme di attuazione della Direttiva 93/68/CEE per la parte che modifica
la direttiva 89/106/CEE in materia di prodotti da costruzione (CPD). G.U. 27 gennaio 1998, n.
21.
Decreto 5 marzo 2007
Applicazione della Direttiva 89/106/CEE in materia di prodotti da costruzione (CPD). G.U. n.
66 del 20/3/2007 e n. 67 del 21/3/2007.
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Norme UNI 9795 (Apr.2005)
Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione manuale d’incendio;
Norma UNI-CEN/TS 54-14
Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio; linee guida per la progettazione,
l’installazione e la manutenzione;
Norme armonizzate UNI EN:
− EN 54-2 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Centrale di controllo e segnalazione.
EN 54-3 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Dispositivi sonori di allarme
incendio.
EN 54-4 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Apparecchiatura di alimentazione
− EN 54-5 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di calore - Rivelatori puntiformi.
− EN 54-7 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di fumo - Rivelatori puntiformi funzionanti secondo il principio della diffusione della luce, della trasmissione
della luce o della ionizzazione.
− EN 54-10 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di fiamma - Rivelatori puntiformi.
− EN 54-11 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Punti di allarme manuali.
− EN 54-12 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di fumo - Rivelatori lineari che utilizzano un raggio ottico luminoso.
− EN 54-17 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Isolatori di corto circuito.
− EN 54-18 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Dispositivi di ingresso/uscita da utilizzare per percorsi di trasmissione di sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio.
− EN 54-20 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di fumo ad aspirazione.
− EN 54-21 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Dispositivi di trasmissione
dell'allarme e del segnale di guasto.
− EN 1155 Accessori per serramenti - Dispositivi elettromagnetici fermoporta per porte girevoli - Requisiti e metodi di prova.
− EN 12094-1 Sistemi fissi di lotta contro l'incendio - Componenti di impianti di estinzione a
gas - Requisiti e metodi di prova per dispositivi elettrici automatici di comando e gestione
spegnimento e di ritardo.
− EN 12094-4 Sistemi fissi di lotta contro l'incendio - Componenti di impianti di estinzione a
gas - Requisiti e metodi di prova per complesso valvola di scarica e rispettivi attuatori.
− EN 12094-9 Sistemi fissi di lotta contro l'incendio - Componenti di impianti di estinzione a
gas - Requisiti e metodi di prova per rivelatori d'incendio speciali.
EN 12094-10 Sistemi fissi di lotta contro l'incendio - Componenti di impianti di estinzione
a gas - Requisiti e metodi di prova per manometri e pressostati.
− EN 12094-13 Sistemi fissi di lotta contro l'incendio - Componenti di impianti di estinzione
a gas - Requisiti e metodi di prova per valvole di ritegno e valvole di non ritorno.
UNI 9795:2010 Norma italiana (nuova edizione)
Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio - Progettazione, installazione ed esercizio
UNI 11224:2007
Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi
IMES05- Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali – Disciplinare descrittivo
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MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E
DEI TRASPORTI
Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche
Lazio – Abruzzo - Sardegna – Ufficio 3 Tecnico 1 – Via
Monzanbano n° 10 –
00185 Roma
COMANDO GENERALE DELLA
GUARDIA DI FINANZA
Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
UNI EN 54-1:1998
Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio – Introduzione
UNI EN 54-13:2005
Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Valutazione della compatibilità dei componenti di un sistema
UNI EN 54-14:2004
Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Linee guida per la pianificazione, la progettazione, l'installazione, la messa in servizio, l'esercizio e la manutenzione
UNI EN 15004 (sostituisce le precedenti norme UNI ISO 14520 e UNI 10877)
Installazioni fisse antincendio - Sistemi ad estinguenti gassosi
UNI 11280:2008
Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi
UNI CEN/TR 15276:2009 parte 1 e 2:
Installazioni fisse antincendio - Sistemi estinguenti ad aerosol condensato - Requisiti e metodi
di prova per componenti (parte 1). Progettazione, installazione e manutenzione (parte 2).
UNI EN 15004-1:2008
Installazioni fisse antincendio - Sistemi ad estinguenti gassosi - Progettazione, installazione e
manutenzione
UNI EN 15004-x:2008
Installazioni fisse antincendio - Sistemi ad estinguenti gassosi - Proprietà fisiche e progettazione dei sistemi ad estinguenti gassosi:
− parte 2 per l'agente estinguente FK-5-1-12 (NOVEC 1230)
− parte 4 per l'agente estinguente HFC 125
− parte 5 per l'agente estinguente HFC 227ea
− parte 6 per l'agente estinguente HFC 23
− parte 7 per l'agente estinguente IG-01
− parte 8 per l'agente estinguente IG-100
− parte 9 per l'agente estinguente IG-55
− parte 10 per l'agente estinguente IG-541
Norme impianto di spegnimento incendi ad Aerosol di potassio:
− Norme CEI 64.8 per gli impianti utilizzatori
− Norme CEI 20.22 e20.36 - UNEL per i cavi elettrici
− Norme CN VVF UNI 9795 per gli impianti di rivelazione incendio
− Norma EN 54 per gli impianti automatici di rivelazione incendio
− Norma UNI 12094 per dispositivi elettrici automatici di comando e gestione spegnimento e
ritardo
− D.M. 37/08 per la Sicurezza degli Impianti
− UNI ISO 15779 “Condensed Aerosol fire extinguishing system”
− Norme N.F.P.A. 2001 ediz. 1994/1996
− Norme N.F.P.A. 2010 ediz. 2010
− Certificazione TESI – 7 aprile 2001 – N° 086/B - UNI 10877/1 EN 54P/9 “Impianto fisso
di estinzione incendi generatore d’aerosol”
− Relazione Università “La Sapienza” Roma, Facoltà di Chimica, sulla non tossicità
dell’aerosol
− Relazione Università “La Sapienza” Roma, Facoltà di Chimica, attestante la ottemperanza
dell’aerosol ai limiti previsti dalle normative vigenti ai fini della protezione dell’atmosfera
− Rapporto di prova Laboratori OCE sulla leggibilità delle cassette dati per server dopo esposizione ad aerosol.
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−
−
−
−
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Laboratorio: prova di invecchiamento artificiale in camera climatica per la conferma della
durata di vita degli erogatori aerosol a 20 anni.
Rapporto di prova Laboratori OCE per attestare le distanze alle quali vengono raggiunte le
temperature di emissione secondo CEN TR 15276
Rapporto di prova Laboratorio SIPE NOBEL attestante la non esplosività del compound
Ministero dell’Interno, Commissione Consultiva Centrale per il Controllo delle Armi: declassificazione degli erogatori
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2.
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
OGGETTO DELL’APPALTO
2.1 OGGETTO DELL’APPALTO
L’oggetto dell’appalto consiste nell’esecuzione di tutti i lavori e forniture necessarie per i lavori
di adeguamento funzionale ed impianti, eliminazione delle barriere architettoniche ed adeguamento antincendio della Caserma Piave Blocco “B-C” e porzione basamentale blocco “D-A”.
Il presente disciplinare descrittivo tratta in particolar modo di tutti quei lavori e forniture necessari per:
− il rifacimento della cabina MT/BT;
− l’installazione di un nuovo gruppo elettrogeno e la realizzazione di barriere acustiche a servizio del gruppo esistente e del radiatore remoto a suo servizio;
− la sostituzione di numero 1 generatori di calore e l’installazione di un sistema di cogenerazione;
a servizio del complesso formato dalla Caserma Piave e della Zona Polivalente nonché la realizzazione degli impianti meccanici elettrici e speciali da porsi a servizio:
− dei Blocchi B e C
− della zone archivi del piano basamentale Blocchi A e D
della suddetta caserma.
La descrizione di tale opere oltre che nel capitolo 3 del presente disciplinare descrittivo sono
riportate negli elaborati di seguito elencati:
IMES00
IMES01
IMES02
IMES03
IMES04
IMES05
IMES06
IMES07
IMES08
IMES09
Settembre ‘15
Settembre ‘15
Settembre ‘15
Settembre ‘15
Settembre ‘15
Settembre ‘15
Settembre ‘15
Settembre ‘15
Settembre ‘15
Settembre ‘15
IM00
Settembre ‘15
IM01
Settembre ‘15
IM02
Settembre ‘15
IM03
Settembre ‘15
IM04
Settembre ‘15
IM05
Settembre ‘15
Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali - Elenco elaborati
Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali - Individuazione fasi di intervento
Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali - Relazione illustrativa
Impianti Meccanici - Relazione tecnica
Impianti Elettrici e Speciali - Relazione tecnica
Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali - Disciplinare descrittivo
Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali - Computo Metrico
Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali - Computo Metrico Estimativo
Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali - Elenco Prezzi
Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali - Analisi Prezzi
Impianti meccanici - Strutture edilizie e Planimetrie individuazione – Relazione di calcolo impianto di riscaldamento e condizionamento
Impianti meccanici - Distribuzione fluidi termovettori e Distribuzione
aeraulica – Planimetria Piano Basamentale“Blocco C”
Impianti meccanici - Distribuzione fluidi termovettori e Distribuzione aeraulica – Planimetria Piano Basamentale “Blocco B”
Impianti meccanici - Distribuzione fluidi termovettori e Distribuzione
aeraulica – Planimetria Piano Rialzato “Blocco C”
Impianti meccanici - Distribuzione fluidi termovettori e Distribuzione
aeraulica – Planimetria Piano Rialzato “Blocco B”
Impianti meccanici - Distribuzione fluidi termovettori e Distribuzione
IMES05- Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali – Disciplinare descrittivo
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IM06
Settembre ‘15
IM07
Settembre ‘15
IM08
Settembre ‘15
IM09
Settembre ‘15
IM10
Settembre ‘15
IM11
IM12
Settembre ‘15
Settembre ‘15
IM13
Settembre ‘15
IM14
Settembre ‘15
IM15
Settembre ‘15
IM16
Settembre ‘15
IM17
Settembre ‘15
IM18
Settembre ‘15
IM19
Settembre ‘15
IM20
Settembre ‘15
IM21
Settembre ‘15
IM22
Settembre ‘15
IM23
Settembre ‘15
IM24
Settembre ‘15
IM25
Settembre ‘15
IM26
Settembre ‘15
IM27
Settembre ‘15
IM28
Settembre ‘15
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Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
aeraulica – Planimetria Piano Primo “Blocco C”
Impianti meccanici - Distribuzione fluidi termovettori e Distribuzione
aeraulica – Planimetria Piano Primo “Blocco B”
Impianti meccanici - Distribuzione fluidi termovettori e Distribuzione
aeraulica – Planimetria Piano Secondo “Blocco C”
Impianti meccanici - Distribuzione fluidi termovettori e Distribuzione
aeraulica – Planimetria Piano Secondo “Blocco B”
Impianti meccanici - Distribuzione fluidi termovettori e Distribuzione aeraulica – Planimetria Piano Terzo “Blocco C”
Impianti meccanici - Distribuzione fluidi termovettori e Distribuzione aeraulica – Planimetria Piano Terzo “Blocco B”
Impianti meccanici - Schema altimetrico fluidi termovettori freddi
Impianti meccanici - Schema altimetrico fluidi termovettori caldi
Impianti meccanici - Impianto di estrazione aria ed impianto a radiatori
servizi igienici Tipologia 1/3
Impianti meccanici - Impianto di estrazione aria ed impianto a radiatori
servizi igienici Tipologia 2
Impianti meccanici - Impianto di estrazione aria ed impianto a radiatori
servizi igienici Tipologia 4/5
Impianti meccanici - Impianto di estrazione aria ed impianto a radiatori
servizi igienici Tipologia 6
Impianti meccanici - Impianto di estrazione aria ed impianto a radiatori
servizi igienici Tipologia 7/8
Impianto idrico sanitario servizi igienici Tipologia 1/3- Adduzione acqua
calda e fredda e tubi di scarico
Impianto idrico sanitario servizi igienici Tipologia 2- Adduzione acqua
calda e fredda e tubi di scarico
Impianto idrico sanitario servizi igienici Tipologia 4/5- Adduzione acqua
calda e fredda e tubi di scarico
Impianto idrico sanitario servizi igienici Tipologia 6- Adduzione acqua
calda e fredda e tubi di scarico
Impianto idrico sanitario servizi igienici Tipologia 7/8- Adduzione acqua
calda e fredda e tubi di scarico
Impianti meccanici - Schemi altimetrici adduzione acqua sanitaria calda,
fredda e ricircolo, scarico acque nere ed estrazione aria servizi igienici
Impianti meccanici - Distribuzione fluidi termo vettori – Planimetria Piano Basamentale “Blocco A”
Impianti meccanici - Distribuzione fluidi termovettori– Planimetria Piano
Basamentale “Blocco D”
Impianti meccanici - Locali Tecnici Posizionamento Macchine
Impianti meccanici - Planimetria generale, passaggio tubazioni fluidi
termovettori ed acqua sanitaria da centrali a sottocentrali blocchi B e C
Impianti meccanici - Schema funzionale sottocentrali blocchi B e C
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IM29
IM30
IM31
IM32
IM33
IM34
IM35
IM36
IM37
IM38
IM39
IM40
IM41
IM42
IM43
IM44
IM45
IES01
IES02
IES03
IES04
IES05
IES06
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GUARDIA DI FINANZA
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Settembre ‘15 Impianti meccanici - Schema funzionale UTA
Impianti meccanici - Schema a blocchi impianto di regolazione e superSettembre ‘15
visione centralizzato
Impianti meccanici – Schema a blocchi sistema di regolazione ventilconSettembre ‘15
vettori
Impianti meccanici – Quadro elettrico sottocentrale termofrigorifera
Settembre ‘15
blocco B - QUESTBB
Impianti meccanici - Quadro elettrico sottocentrale termofrigorifera blocSettembre ‘15
co C - QUESTBC
Settembre ‘15 Impianti meccanici – Quadri elettrici rete fan-coils
Impianti meccanici – Impianto di spegnimento ad aerosol locali archivi
Settembre ‘15
blocco A
Impianti meccanici – Impianto di spegnimento ad aerosol locali archivi
Settembre ‘15
blocco D
Impianti meccanici – Schema funzionale interventi da realizzarsi in cenSettembre ‘15
trale termica e frigorifera
Impianti meccanici – Locale centrale termica – Posizionamento nuovo
Settembre ‘15
generatore di calore
Settembre ‘15 Impianti meccanici – Impianto condizionamento locale cabina MT/BT
Impianti meccanici – posizionamento collettori solari e distribuzione
Settembre ‘15
termovettori – Stato di fatto - Planimetria Piano copertura edificio C
Impianti meccanici – posizionamento collettori solari e distribuzione
Settembre ‘15
termovettori – Stato di progetto - Planimetria Piano copertura edificio C
Impianti meccanici – Distribuzione fluidi termovettori – impianto solare
Settembre ‘15 termico – Stato di fatto e di progetto – Stralcio planimetria Piano Basamentale edificio “C” e Zona Polivalente
Impianti meccanici – Posizionamento macchine sottocentrali di produSettembre ‘15
zione acqua calda sanitaria - Stato di fatto e di progetto
Impianti meccanici – Schema funzionale centrali termica e di produzione
Settembre ‘15
acqua calda sanitaria – Stato di fatto
Impianti meccanici – Schema funzionale centrali di produzione acqua
Settembre ‘15
calda sanitaria stato di progetto
Impianti Elettrici e Speciali – Quaderno Tipologie Uffici - BLOCCHI B
Settembre ‘15
eC
Impianti Elettrici e Speciali – Distribuzione Circuiti, Luci e FM Settembre ‘15
BLOCCO C – Piano Basamentale
Impianti Elettrici e Speciali – Distribuzione Circuiti, Luci e FM Settembre ‘15
BLOCCO B – Piano Basamentale
Impianti Elettrici e Speciali – Distribuzione Circuiti, Luci e FM Settembre ‘15
BLOCCO C – Piano Rialzato
Impianti Elettrici e Speciali – Distribuzione Circuiti, Luci e FM Settembre ‘15
BLOCCO B – Piano Rialzato
Settembre ‘15 Impianti Elettrici e Speciali – Distribuzione Circuiti, Luci e FM -
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IES07
Settembre ‘15
IES08
Settembre ‘15
IES09
Settembre ‘15
IES10
Settembre ‘15
IES11
Settembre ‘15
IES12
Settembre ‘15
IES13
Settembre ‘15
IES14
Settembre ‘15
IES15
Settembre ‘15
IES16
Settembre ‘15
IES17
Settembre ‘15
IES18
Settembre ‘15
IES19
Settembre ‘15
IES20
IES21
IES22
IES23
IES24
IES25
IES26
Settembre ‘15
Settembre ‘15
Settembre ‘15
Settembre ‘15
Settembre ‘15
Settembre ‘15
Settembre ‘15
IES27
Settembre ‘15
IES28
Settembre ‘15
IES29
Settembre ‘15
IES30
Settembre ‘15
IS31
Settembre ‘15
IES32
Settembre ‘15
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GUARDIA DI FINANZA
Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
BLOCCO C – Piano Primo
Impianti Elettrici e Speciali – Distribuzione Circuiti, Luci e FM BLOCCO B – Piano Primo
Impianti Elettrici e Speciali – Distribuzione Circuiti, Luci e FM BLOCCO C – Piano Secondo
Impianti Elettrici e Speciali – Distribuzione Circuiti, Luci e FM BLOCCO B – Piano Secondo
Impianti Elettrici e Speciali – Distribuzione Circuiti, Luci e FM BLOCCO C – Piano Terzo
Impianti Elettrici e Speciali – Distribuzione Circuiti, Luci e FM BLOCCO B – Piano Terzo
Impianti Elettrici e Speciali – Distribuzione Circuiti, Luci e FM BLOCCO C – Piano Secondo – Centrale Operativa e Locali Annessi
Impianti Elettrici e Speciali – Altimetrico quadri elettrici e sistema di
supervisione - BLOCCHI B-C
Impianti Elettrici e Speciali – Schema Unifilare Quadro di Media Tensione
Impianti Elettrici e Speciali – Verifiche CEI 64-8 QMT
Impianti Elettrici e Speciali – Schema Unifilare QGBT alimentazione
blocchi “B”, “C” e Cabin a Servizi
Impianti Elettrici e Speciali – Verifiche CEI 64-8 QGBT
Impianti Elettrici e Speciali – Schemi Unifilari Quadri di Smistamento
“A” e “B” – BLOCCHI “C” e “B”
Impianti Elettrici e Speciali – Verifiche CEI 64-8 Quadri di Smistamento
“A” e “B” – BLOCCHI “C” e “B”
Impianti Elettrici e Speciali – Schemi Unifilari Quadri di Zona
Impianti Elettrici e Speciali – Verifiche CEI 64-8 Quadri di Zona
Impianti Elettrici e Speciali – Illuminazione corridoi
Impianti Elettrici e Speciali – Gestione illuminazione
Impianti Elettrici e Speciali – Calcoli illuminotecnici
Impianti Elettrici e Speciali – Schema altimetrico cablaggio strutturato
Impianti Elettrici e Speciali – Locale cabina MT/BT
Impianti Elettrici e Speciali – Schema Unifilare Quadro Elettrico Generale Provvisorio
Impianti Elettrici e Speciali – Verifiche CEI 64-8 Quadro Elettrico Generale Provvisorio
Impianti Elettrici e Speciali – Locale Gruppo Elettrogeno
Impianti Elettrici e Speciali – Schemi Unifilari Quadri Impianti Meccanici
Impianti Elettrici e Speciali – Verifiche CEI 64-8 Quadri Impianti Meccanici
Impianti Elettrici e Speciali – Distribuzione circuiti luce ed FM locali
archivi blocco A
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DEI TRASPORTI
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IES33
IES34
IES35
IES36
IES37
IES38
IES39
IES40
IES41
IES42
IES43
IES44
IES45
IES46
IES47
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GUARDIA DI FINANZA
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Settembre ‘15 Impianti Elettrici e Speciali – Schema Unifilare Quadro Elettrici locali
archivi blocco A
Settembre ‘15 Impianti Elettrici e Speciali – Distribuzione circuiti luce ed FM locali
archivi blocco D
Settembre ‘15 Impianti Elettrici e Speciali – Schema Unifilare Quadro elettrico locali
archivi blocco D
Settembre ‘15 Impianti Elettrici e Speciali – Planimetria generale passaggio distribuzione primaria da QGBT a QSM blocchi B e C
Settembre ‘15 Impianto Rilevazione ed Allarme Incendio - Piano Basamentale Blocco
C
Settembre ‘15 Impianto Rilevazione ed Allarme Incendio - Piano Basamentale Blocco
B
Settembre ‘15 Impianto Rilevazione ed Allarme Incendio - Piano Rialzato Blocco C
Settembre ‘15 Impianto Rilevazione ed Allarme Incendio - Piano Rialzato Blocco B
Settembre ‘15 Impianto Rilevazione ed Allarme Incendio - Piano Primo Blocco C
Settembre ‘15 Impianto Rilevazione ed Allarme Incendio - Piano Primo Blocco B
Settembre ‘15 Impianto Rilevazione ed Allarme Incendio - Piano Secondo Blocco C
Settembre ‘15 Impianto Rilevazione ed Allarme Incendio - Piano Secondo Blocco B
Settembre ‘15 Impianto Rilevazione ed Allarme Incendio - Piano Terzo Blocco C
Settembre ‘15 Impianto Rilevazione ed Allarme Incendio - Piano Terzo Blocco B
Impianto Rilevazione ed Allarme Incendio - Schema Altimetrico - BlocSettembre ‘15
chi B e C
Suddetti elaborati sono da ritenersi parte integrante del presente disciplinare.
2.2 INDIVIDUAZIONE DELLE LAVORAZIONI E DELLE FASI DI REALIZZAZIONE DELL’OPERA
Gli interventi suddetti sono stati suddivisi in più fasi lavorative ed ogni fase è stata organizzata
in modo tale da:
- essere completamente indipendente rispetto alle altre;
- garantire la funzionalità della struttura nelle zone occupate dal personale e non direttamente interessate dai singoli blocchi lavorativi.
Tali fasi sono state individuate sulla base delle indicazioni fornite dal COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA IV Reparto – Ufficio Infrastrutture – Sezione
tecnica Interventi Infrastrutturali mediante documento fatto pervenire presso il Ministro
delle Infrastrutture e dei Trasporti, Provveditorato Interregionale alla Opere Pubbliche per
il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna – Ufficio 6 Tecnico 4 in data 17 aprile 2014 che si allega
alla presente relazione (vedi allegato 1).
Vengono di seguito riportati le varie fasi di lavorazione i blocchi ad esse corrispondenti e
gli ambienti interessati:
FASE 0
Locali tecnici
Tale fase lavorativa interesserà i seguenti locali
tecnici:
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00185 Roma
FASE 1
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Blocco C piano Terzo
Blocco B piano Terzo
Blocco C piano secondo
FASE 2
Blocco C piano secondo
Centrale operativa
Blocco B piano rialzato
Blocco C piano rialzato
Blocco piano rialzato
Centro cifra
FASE 3
Blocco B piano secondo
FASE 4
Blocco B piano primo
Blocco C piano primo
FASE 5
Blocco B piano basamentale
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
- zona polivalente:
locale cabina MT/BT (POWER CENTER);
locale gruppo elettrogeno
centrale termica
centrale termo frigorifera
sottocentrale produzione acqua calda sanitaria
sottocentrale produzione acqua calda sanitaria cucina
copertura edificio C (scale C1 e C2; scale C3 e C4)
- piano basamentale blocco B:
locale sottoquadro di smistamento
locale sottocentrale termo frigorifera
locale tecnico ascensore
- piano basamentale blocco C:
locale sottoquadro di smistamento
locale sottocentrale termo frigorifera
locali tecnici ascensore
- tutti i piani blocco B
vano corsa ascensore
locali tecnici di piano
zona di sbarco ascensore
- tutti i piani blocco C
vano corsa ascensori
locali tecnici di piano
zona di sbarco ascensori
La fase lavorativa interesserà i locali tecnici di piano e locali destinati ad uffici, apparati di rete e servizi igienici
Locali tecnici di piano e ambienti destinati ad uffici, apparati di rete e servizi igienici
Locali tecnici di piano e ambienti destinati ad uffici, apparati di rete e servizi igienici
Centrale operativa e locali ad essa annessi compresi
i servizi igienici
Locali tecnici di piano e ambienti destinati ad uffici, apparati di rete e servizi igienici
Locali tecnici di piano e ambienti destinati ad uffici, apparati di rete e servizi igienici
Locali centro cifra e locali trasmissione
Locali tecnici di piano e ambienti destinati ad uffici, apparati di rete e servizi igienici
Locale tecnico di piano e ambienti destinati ad uffici, apparati di rete e servizi igienici
Locale tecnico di piano e ambienti destinati ad uffici, apparati di rete e servizi igienici
Locale tecnico di piano e ambienti destinati ad uffi-
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Blocco C piano basamentale
Blocco A piano basamentale
Blocco D piano basamentale
FASE 6
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
ci, apparati di rete e servizi igienici
Locale tecnico di piano e ambienti destinati ad uffici, apparati di rete e servizi igienici
Locale tecnico di piano e ambienti destinati ad uffici, apparati di rete e servizi igienici
Locale tecnico di piano e ambienti destinati ad uffici, apparati di rete e servizi igienici C
Locali tecnici dei vari piani e locale presidiato
Nell’elaborato IMES01 sono riportate le planimetrie dell’edifico con evidenziate le fasi e le
zone suddette.
La Fase 0 dei lavori comprenderà tutte le opere necessarie:
- alla rimozione dell’attuale gruppo elettrogeno ed alla relativa installazione di un nuovo gruppo elettrogeno avente la doppia funzione di alimentare inizialmente l’attuale QGBT in sostituzione provvisoria dei vecchi trasformatori e quindi, poi in modo definitivo tutti i circuiti
preferenziali a servizio della Caserma Piave e della zona polivalente. Si è optato per questa
soluzione perché consente di avere un sistema nuovo di gestione dei carichi ed una gruppo
elettrogeno nuovo, inoltre l’incremento di costo è minimo rispetto alle lavorazioni che si andrebbero a fare per ripristinare il vecchio gruppo elettrogeno con l’inconveniente di avere una
macchina che ha comunque circa dieci anni di vita;
- al rifacimento della Cabina MT/BT ed alla posa in opera del nuovo QGBT;
- alla realizzazione degli impianti di condizionamento ed estrazione aria dei locali cabina
MT/BT e Gruppo Elettrogeno;
- alla sostituzione di n° 1 generatore di calore non più funzionante con un nuovo generatore di
calore avente le stesse caratteristiche tecniche;
- allo smantellamento dell’attuale impianto solare termico, fuori servizio da tempo e realizzazione di un nuovo impianto solare termico come richiesto dal voto del CTA n° 2595 del
22/05/’14 L’installazione di questo nuovo impianto solare termico ha la funzione di produrre
acqua calda sanitaria a supporto dei generatori di vapore installati nella centrale termica a
servizio della caserma PIAVE. Il criterio adottato per il dimensionamento dell’impianto è
quello di calcolare il massimo apporto solare e considerare per quel periodo una produzione
del 100% di acqua calda sanitaria prodotta con l’impianto solare termico;
- al rifacimento, previo smantellamento, della sottocentrale di produzione acqua calda sanitaria
a servizio del complesso costituito dalla Caserma Piave e dalla Zona Polivalente;
- al rifacimento, previo smantellamento, della sottocentrale di produzione acqua calda sanitaria
a servizio della cucina posta al piano basamentale dell’edificio C della Zona Polivalente .
Si procederà quindi alla realizzazione:
o del passaggio delle tubazioni di adduzione acqua dalla centrale tecnologiche
alle sottocentrali del blocco B e C;
o del passaggio dei cavi elettrici di alimentazione tra QGBT e quadri di smistamento blocco B e C;
o delle colonne montanti di adduzione fluidi termovettori caldi e freddi a servizio
dei blocchi B e C;
o delle colonne montanti di adduzione acqua fredda, calda e ricircolo a servizio
WC blocchi suddetti;
o dei collegamenti tra le colonne montanti e le sottocentrali;
o delle canalizzazioni verticali di estrazione aria servizi igienici e dei relativi
ventilatori di estrazione a loro servizio;
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Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
o delle colonne di scarico acque nere a servizio dei vari blocchi bagni;
- alla sostituzione dei quadri smistamento a servizio dei blocchi B e C;
- alla posa in opera:
o della canala metallica e dei cavidotti per il passaggio in verticale ed orizzontale
dei cavi di alimentazione tra Quadri di smistamento e quadri di piano;
o della canala metallica per il passaggi verticale ed orizzontale dei cavi di alimentazione degli impianti speciali;
o della distribuzione secondaria tra quadri di smistamento e quadri di piano;
- alla rimozione e alla nuova installazione degli ascensori a servizio del blocco B e C.
Le Fasi 1, 2, 3, 4 e 5 comprenderanno per ogni singolo blocco tutte le opere necessarie:
- alla realizzazione dei locali tecnici dei piani tramite fornitura e posa in opera di quadri elettrici, di un UPS per piano, degli armadi rack, delle centraline di rilevazione incendi, delle unità
di trattamento aria, ecc.
- alla realizzazione della distribuzione orizzontale per quanto riguarda:
o la distribuzione dei fluidi termovettori caldo freddi dalla sottocentrale di piano
ai singoli elementi terminali (batterie di scambio termico unità di trattamento
aria, batterie di post riscaldamento da canale, ventilconvettori, radiatori);
o la distribuzione aeraulica (canalizzazioni di mandata e ripresa aria, canalizzazioni di estrazione aria servizi igienici, serrande tagliafuoco e di regolazione);
o la distribuzione degli impianti elettrici tra il quadro di piano e le scatole di derivazione e tra:
le scatole di derivazione e le postazioni di lavoro poste all’interno dei
vari ambienti;
le scatole di derivazione e i corpi illuminanti poste lungo i corridoi ed a
servizio dei vari locali
o la distribuzione degli impianti speciali, quali cablaggio strutturato,impianto dati
e telefonico, impianto di rilevazione incendi, impianto TV, impianto di diffusione sonora a scopo di evacuazione;
- alla realizzazione degli impianti di condizionamento autonomi a servizio dei locali destinati
ad ospitare apparati di rete;
- alla realizzazione delle schemature interne ai servizi igienici per quanto riguarda impianto di
scarico acque nere e adduzione acqua, nonché ai collegamenti tra le schemature e :
o le colonne di scarico verticale;
o le colonne montanti di adduzione acqua;
- alla realizzazione del sistema di regolazione da installarsi a servizio dei ventilconvettori;
- all’installazione degli elementi terminali quali:
o per gli impianti meccanici
ventilconvettori
diffusori ad effetto elicoidale
diffusori lineare a feritoia (lungo i corridoi)
valvole di aspirazione
bocchette di ripresa aria
griglie di presa area esterna ed espulsione aria
radiatori (nei servizi igienici)
o per gli impianti elettrici
postazioni di lavoro
punti prese e relativo frutto
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Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
punto comando e relativo frutto
prese TV
rilevatori di fumo e relative gemme luminose (per quelli installati nel
controsoffitto)
pulsanti d’allarme
targhe ottico/acustiche
elettromagneti a servizio delle porte tagliafuoco
comandi per serrande tagliafuoco
diffusori audio
La Fase 5 dei lavori oltre alle opere necessarie al rifacimento dei blocchi B e C del piano basamentale comprenderà tutte le opere necessarie alla realizzazione degli impianti meccanici,
elettrici e speciali da porsi a servizio dei blocchi A e D del suddetto piano quali:
- impianto FM
- impianto illuminazione normale e di emergenza
- impianto dati e TP
- impianto di rilevazione e allarme incendio ambienti uffici e corridoio
- impianto di condizionamento locali uffici
- impianto di riscaldamento dei servizi igienici di nuova realizzazione (solo blocco A)
- impianto di spegnimento ad AEROSOL e rilevazione incendio a servizio degli archivi (n° 8
impianti a servizio degli archivi del blocco A; n° 4 impianti a servizio degli archivi del blocco D)
La Fase 6 dei lavori comprenderà tutte le opere necessarie alla realizzazione, programmazione,
messa in servizio e collaudo degli impianti di gestione e supervisione quali:
- sistema di regolazione e supervisione impianti meccanici
- sistema di supervisione impianto di rilevazione e allarme incendi
- sistema di supervisione degli impianti elettrici
- sistema di gestione dell’illuminazione normale
- sistema di gestione dell’illuminazione d’emergenza
Per l’esecuzione dei lavori si è stabilito con il committente un piano di suddivisione dei lavori
che consentirà di interferire il meno possibile con le attività lavorative della caserma.
Le opere previste nella fase 0 sono da ritenersi propedeutiche alla realizzazione degli impianti previsti nelle altre fasi lavorative e pertanto dovranno essere eseguite per prime.
L’ordine di esecuzione dei lavori previste nelle fasi lavorative da 1 a 5 sono state stabilite
con il committente sulla base dei tempi necessari alla realizzazione delle singole fasi (vedi
crono programma dei lavori).
Le lavorazioni previste nella fase 6 potranno essere eseguite solo una volta ultimate le fasi
lavorative da 0 a 5.
Per quanto riguarda le fasi da 1 a 5, la consegna della fase successiva avverrà solo una volta
ultimato e collaudata la fase precedente dei lavori.
La suddivisioni in fasi lavorative delle opere da realizzarsi comporterà pertanto la consegna
parziale di parte dell’opera e la riconsegna al committente una volta ultimate. Tutta la logistica con il relativo spostamento del personale sarà un onere del committente e quindi ci
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dovrà essere un coordinamento fra le zone da prendere in consegna e il relativo spostamento del personale.
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Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI DA ESEGUERSI
3.1 INSTALLAZIONE DI UN NUOVO GRUPPO ELETTROGENO
Attualmente la sezione preferenziale del QGBT a servizio della Caserma Piave e della zona polivalente è alimentata da un gruppo elettrogeno a gasolio, avente una potenzialità pari a 1025
kVA (Pcontinua= 819 kW; Pemergenza= 888 kW), dotato di sistema di raffreddamento ad acqua costituito da una radiatore remoto posto sul campo sportivo. Per garantire l’alimentazione
di carburante al gruppo è stato installato in apposito vano tecnico un serbatoio di accumulo a
norma MISA avente una capacità pari a 5000 litri.
Suddetto gruppo, è stato installato da oltre dieci anni, quindi necessita di una revisione globale
ed inoltre poiché è nato per funzionare con determinati parametri elettrici e meccanici quali la
portata d’aria e temperatura con l’intervento a cui è sottoposto verrà ad avere normalmente un
calo di potenza. Considerando che si sta realizzando tutto il power center nuovo le dorsali di
distribuzione nuove si ritiene tecnicamente ed economicamente vantaggiosa la fornitura di un
nuovo gruppo elettrogeno in sostituzione dell’attuale gruppo,questo consente di evitare lo spostamento dell’attuale radiatore e la relativa insonorizzazione.
Per l’installazione del nuovo gruppo elettrogeno è stato previsto di :
- rimuovere il tratto orizzontale della canna fumaria di espulsione fumi tra locale gruppo elettrogeno e tratto verticale della stessa (vedi elaborati grafici di progetto);
- ampliare la superficie di aerazione naturale dell’attuale locale gruppo elettrogeno mediante
rimozione della porta in ferro e tagli a forza di tamponature esterna;
- realizzare delle griglie di aerazione ed una nuova porta di accesso al locale gruppo elettrogeno in grado di garantire un maggior passaggio naturale di aria;
- realizzazione di un impianto di estrazione aria di tipo forzato dotato di sistema automatico di
accensione nel caso di temperature troppo elevate all’interno del locale;
- installare un nuovo gruppo elettrogeno avente le medesime caratteristiche tecniche ma dotato
di sistema di raffreddamento incorporato e di:
o setti coibentati di aspirazione ed espulsione aria
o cofanatura afonica
o quadro di scambio .
A servizio del nuovo gruppo elettrogeno si dovrà inoltre:
- realizzare il collegamento della canna fumaria per l’espulsione fumi del nuovo gruppo elettrogeno
- installare un pulsante di sgancio all’esterno del locale per l’arresto manuale del gruppo elettrogeno.
Il nuovo gruppo elettrogeno installato andrà pertanto ad alimentare oltre alla sezione preferenziale dei quadri di smistamento posti a servizio della Caserma Piave e quindi dei vari quadri di
piano anche i gruppi di pressurizzazione antincendio posti a servizio della caserma stessa e della zona polivalente.
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3.2 RIFACIMENTO CABINA MT/BT DEL QGBT ED
NORMATIVO DEL LOCALE CABINA MT/BT
ADEGUAMENTO
Il rifacimento della Cabina MT/BT prevede:
- la sostituzione dei trasformatori esistenti con nuovi trasformatori aventi una potenza nominale 1.250 kVA;
- la rimozione e l’installazione di un nuovo quadro elettrico di media tensione realizzato in
conformità a quanto previsto dalle vigenti normative;
- l’installazione di gruppi di rifasamento;
- installazione di gruppo statico di soccorso per alimentazione circuiti ausiliari quadri elettrici
di MT e BT completo di pacco batterie per un autonomia di 60 minuti
- la rimozione dell’attuale quadro elettrico generale e la nuova installazione del QGBT (Power
Center).
Il nuovo QGBT (Power Center) che si andrà a realizzare sarà suddiviso in due sezioni:
- Sezione normale
- Sezione preferenziale
il QGBT ospiterà le partenze oltre che dei quadri di smistamento realizzati a servizio dei blocchi B e C (QSMB e QSMA) anche tutte le altre partenze attualmente presenti sul QGBT esistente ed in particolare quelle relative ai quadri elettrici posti a servizio:
- della centrale termica,
- della centrale frigorifera,
- della centrale di pressurizzazione idrica
- della centrale di pressurizzazione antincendio
- del quadro di smistamento del blocco C
- del quadro di smistamento blocco D
- del quadro di smistamento della palazzina gerarchia
Per consentire l’adeguamento normativo del locale si provvederà inoltre a realizzare, previa rimozione di quelli esistenti, un nuovo impianto di illuminazione normale e di emergenza nonché
forza motrice ed alla ritinteggiatura dello stesso.
3.3 INSTALLAZIONE NUOVI UPS
A servizio della Caserma Piave e della zona polivalente verranno installati per ciascun piano un
UPS che andrà ad alimentare le postazioni sotto continuità assoluta di ciascun blocco. Il quadro
del blocco B di ciascun piano ospiterà la partenza per l’ingresso all’UPS di piano da sezione
preferenziale; invece le due uscite in parallelo dell’UPS andranno ad alimentare una la sezione
di continuità assoluta del quadro di piano del blocco B e l’altra quella del quadro di piano del
blocco C.
In particolare verranno installati i seguenti UPS:
- n° 4 UPS da 80 kVA a servizio dei piani basamentale, rialzato, primo, secondo dei
blocchi B e C;
-
n° 1 UPS da 40 kVA a servizio del piano terzo dei blocchi B e C;
-
n° 3 UPS da 10 kVA a servizio:
o
del piano basamentale blocco A;
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o del piano basamentale blocco D;
o del piano secondo blocco C locale sala controllo e locali annessi.
Ciascun UPS avrà un autonomia di 15 minuti, questa scelta è stata fatta considerando
l’intervento a seguire del gruppo elettrogeno ed evitando in questo modo l’installazione di pacchi batterie esterne.
3.4 IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO ED ESTRAZIONE ARIA DEI LOCALI CABINA MT/BT E GRUPPO ELETTROGENO
Per garantire le idonee caratteristiche termo-igrometriche all’interno dei locali tecnici destinati
a Cabina MT/BT e locale gruppo elettrogeno si provvederà a realizzare:
- Cabina MT/BT
o Impianto di condizionamento costituito da n° 4 Condizionatore d'aria ad espansione diretta con condensatore raffreddato ad aria tipo Over con mandata
dell’aria verso l’alto e ripresa frontale costituiti da una condizionatore a sviluppo verticale ed una motocondensante esterna.
o Impianto di estrazione aria costituito da: n° 1 ventilatore di estrazione aria, canalizzazioni in acciaio zincato a sezione rettangolare, bocchette di estrazione e
griglia di espulsione aria. Tale impianto sarà dotato di sistema di regolazione
per l’accensione automatica in caso di eccessiva temperatura all’interno del locale.
- Locale gruppo elettrogeno
o Impianto di estrazione aria costituito da: n° 1 ventilatore di estrazione aria canalizzazioni in acciaio zincato a sezione rettangolare, bocchette di estrazione e
griglia di espulsione aria. Tale impianto sarà dotato di sistema di regolazione
per l’accensione automatica in caso di eccessiva temperatura all’interno del locale.
Le caratteristiche tecniche delle apparecchiature che compongono suddetti impianti sono riportate e nella relazione tecnica degli impianti meccanici, nel disciplinare descrittivo e negli elaborati grafici di progetto.
3.5 SOSTITUZIONE DI N° 1 GENERATORI DI CALORE E REALIZZAZIONE DI UN’IMPIANTO SOLARE TERMICO PER PRODUZIONE
D’ACQUA CALDA SANITARIA.
Gli impianti di riscaldamento a servizio del complesso costituito dalla Caserma Piave e dalla
zona polivalente sono alimentati da una centrale termica costituita da n° 4 generatori di calore
di tipo pressurizzato alimentatati a gas metano, di cui inizialmente in fase di stesura del progetto definitivo n° 2 risultano essere non funzionanti, nei sopralluoghi successivi che si sono resi
necessari per la stesura del progetto esecutivo si è potuto riscontrare che un generatore di calore
è stato riparato e messo di nuovo in funzione mentre l’altro deve essere sostituito.
Vista la necessità di dover sostituire tale generatore di calore e recepito il voto del CTA n°
2595 del 22/05/’14 nel quale si chiede, invece dell’installazione di un gruppo di cogenerazione,
la sostituzione dell’attuale generatore di calore rotto con uno nuovo di pari potenzialità e
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l’incremento di un impianto solare termico per la produzione d’acqua calda sanitaria per la caserma Piave compresi gli alloggi.
L’installazione dell’impianto solare termico ed consentirà di razionalizzare l’uso dei consumi
del gas nella misura del 50% dell’attuale consumo annuo per la produzione d’acqua calda sanitaria.
3.6 RIFACIMENTO SOTTOCENTRALI PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA
Per poter usufruire al meglio del nuovo impianto solare termico che si andrà a realizzare, si
provvederà alla rimozione ed al rifacimento delle sottocentrali di produzione acqua calda sanitaria a servizio del complesso costituto dalla Caserma Piave e dalla Zona Polivalente. Tali sottocentrali oltre che dall’impianto solare termico saranno alimentate dai generatori di vapore
presenti a servizio del complesso.
Le opere da realizzarsi per il rifacimento delle sottocentrali comprendono anche l’installazione
di un nuovo sistema di regolazione e di nuovi impianti elettrici a servizio delle nuove apparecchiature e dei locali.
3.7 REALIZZAZIONE DEI COLLEGAMENTI TRA LOCALI TECNICI POSTI
NELLA ZONA POLIVALENTE E LOCALI TECNICI BLOCCHI B E C
CASERMA PIAVE
L’alimentazione degli impianti meccanici elettrici e speciali da realizzarsi a servizio del blocco
B e C della caserma Piave sarà garantita mediante collegamento tra:
- QGBT e quadri elettrici di smistamento a servizio del blocco B (QSMB) e del blocco C
(QSMA)
- quadri elettrici di smistamento e locali tecnici posti al piano basamentale
- centrale termica e sottocentrali (locali tecnici 1 e 2 piano basamentale) a servizio del blocco b
eC
- centrale frigorifera e sottocentrali (locali tecnici 1 e 2 piano basamentale) a servizio del blocco B e C
Per la realizzazione di tali collegamenti verranno utilizzate le intercapedini e i cavedi orizzontali e/o verticali esistenti, e si dovrà provvedere alla realizzazione di una parte dei cavedi e delle
vie cavo necessarie ad effettuare i suddetti collegamenti.
I collegamenti tra centrali e sottocentrali degli impianti meccanici verranno realizzati:
- per quanto riguarda i fluidi termo vettori caldi e freddi con tubazioni in acciaio nero senza
saldatura secondo norma UNI 7287 coibentati mediante coppelle di polistirolo espanso densità 15-20 Kg/mc aventi spessori conformi a quanto previsto dalla tabella “B” del D.P.R. 26
agosto 1993, n. 412 e rivestimento in alluminio
- per quanto riguarda l’acqua calda sanitaria tubazioni in acciaio zincato senza saldatura a
norme UNI 8863 serie leggera, opportunamente coibentate mediante coppelle di polistirolo
espanso densità 15-20 Kg/mc aventi spessori conformi a quanto previsto dalla tabella “B” del
D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412 e rivestimento in alluminio
- per quanto riguarda i collegamenti elettrici di potenza mediante cavi isolati in gomma HEPR
con guaina in PVC di tipo FG7R 0,6/1kV, FG7OR 0,6/1kV (CEI- UNEL 35375 e 35377), con
conduttore flessibile, isolato in gomma G7 sotto guaina in PVC, non propagante incendio (CEI
20-22/2) e a ridotta emissione di gas corrosivi (CEI 20-37/2) in caso di incendio, completo di
morsetti e capicorda protetti mediante canala metallica e/o cavidotti.
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3.8 SOSTITUZIONE DEI QUADRI DI SMISTAMENTO A SERVIZIO DEI
BLOCCHI “B” E “C”
I quadri di smistamento a servizio dei blocchi B e C risultano essere ormai obsoleti e pertanto si
procederà alla loro rimozione ed alla realizzazione di nuovi quadri di smistamento.
Il nuovi quadri di smistamento che si andranno a realizzare saranno suddivisi in due sezioni:
- Sezione normale
- Sezione preferenziale
ed ospiteranno rispettivamente le partenze:
- dei quadri di piano a servizio delle singole zone dei blocchi B e C,
- dei quadri elettrici da porsi a servizio delle nuove sottocentrali degli impianti meccanici da
realizzarsi al piano basamentale dei suddetti blocchi.
Dal quadro di smistamento QSMA a servizio del blocco C partirà inoltre il circuito di alimentazione del gruppo frigorifero che andrà ad alimentare l’impianto di condizionamento autonomo
della centrale operativa e dei locali ad essa annessi.
3.9 REALIZZAZIONE DELLE COLONNE MONTANTI DEGLI IMPIANTI
MECCANICI E DELLA DISTRIBUZIONE SECONDARIA TRA QUADRI
DI SMISTAMENTO E DI PIANO
Nella fase 0 dei lavori si dovrà inoltre provvedere alla realizzazione per ognuno dei blocchi B
e C delle colonne montanti di:
- adduzione fluidi termo vettori caldi
- adduzione fluidi termo vettori freddi
- adduzione fluidi termo vettori radiatori
- adduzione acqua calda fredda e ricircolo servizi igienici
- scarico acque nere servizi igienici
nonché alla posa in opera di n° 2 canale e/o passerella portacavi per consentire l’installazione
dei cavi che costituiscono le montanti verticali degli impianti elettrici e speciali. La canala e/o
passerella portacavi degli impianti speciali sarà dotata di setto separatore.
Le colonne montanti di adduzione fluidi termo vettori saranno realizzate mediante tubazioni in
acciaio nero, mentre quelle di adduzione acqua saranno realizzate con tubazioni in acciaio zincato.
Le colonne di scarico acque nere saranno realizzate con tubazioni in PHED insonorizzate e rivestite con materassino fonoassorbente.
3.10 RIMOZIONE ED INSTALLAZIONE ASCENSORI
I blocchi B e C della Caserma Piave sono attualmente serviti da n° 3 ascensori che andranno
sostituiti con 3 nuovi impianti elevatori di tipo oleodinamico.
Per rimuovere e reinstallare i tre ascensori si dovranno eseguire le seguenti lavorazioni:
- delimitazione della zona antistante l’ascensore senza precludere il passaggio delle persone e l’utilizzo delle scale,
- rimozione,
- degli apparati presenti nei locali tecnici a servizio dell’ascensore,
- delle porte e della cabina ascensore,
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delle guide e dell’impianto elettrico a servizio del vano ascensore,
dei cavi di alimentazione impianto elevatore,
passaggio dei cavi elettrici di alimentazione del nuovo impianto elevatore,
realizzazione dell’impianto elettrico a servizio del vano ascensore,
installazione del nuovo impianto elevatore e degli impianti a suo servizio,
collaudo e messa in esercizio dello stesso.
Si potrà intervenire su di un solo ascensore alla volta e si potrà lavorare alla rimozione ed installazione del successivo impianto elevatore solo una volta rimesso in funzione quello precedente.
3.11 RIFACIMENTO IMPIANTI MECCANICI ELETTRICI E SPECIALI A
SERVIZIO DEI VARI PIANI
I lavori da realizzarsi nelle aree adibite ad uso uffici, al fine di creare il minimo disagio al personale lavorativo, verranno eseguiti in funzione delle fasi di intervento suddette (capitolo 2 della presente relazione) ed individuate nelle planimetrie dell’elaborato grafico IMES01.
Per ogni singola fase verranno eseguite le seguenti lavorazioni:
- realizzazione del nuovo impianto elettrico mediante posa in opera essenzialmente di:
• passerella passacavi e scatole di derivazione lungo i corridoi;
• tubi rigidi e/o flessibili, scatole di derivazione , scatole portafrutti e colonne portautenze all’interno dei vari ambienti;
• nuovo quadro elettrico costituito da 3 sezioni (Normale, Preferenziale e di Continuità assoluta);
• installazione dell’UPS di piano, se non installato durante le fasi precedenti;
• infilaggio cavi e cablaggio;
• installazione delle postazioni di lavoro (PDL), comando luci, prese, ecc.;
• installazione dei corpi illuminanti;
- realizzazione dell’impianto di rilevazione ed allarme incendi mediante posa in opera di:
• passerella passacavi e scatole di derivazione lungo i corridoi (in tale passerella passeranno anche i cavi dati, TP e TV);
• tubi rigidi e/o flessibili per il collegamento dalla cassette di derivazione al punto di
installazione del rilevatore;
• cavo resistente al fuoco schermato e twistato per la realizzazione del nuovo loop antincendio fino alla centralina di piano;
• dispositivi di ingresso/uscita per la gestione delle serrande tagliafuoco, dei pulsanti
di allarme e delle targhe ottico acustiche;
• rilevatori di fumo di tipo convenzionali completi di relative gemme nei controsoffitti dei vari ambienti e corridoi;
• rilevatori di fumo di tipo convenzionali a controsoffitto dei vari ambienti e corridoi;
• pulsanti di allarme, targhe ottico acustiche, elettromagneti a servizio delle porte tagliafuoco;
• centrale di rilevazione incendi;
• apparecchi necessari alla realizzazione dell’impianto di diffusione sonora a scopo di
evacuazione e relativi cavi di alimentazione e collegamento;
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Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
- realizzazione dell’impianto dati e TP a servizio dei vari locali mediante posa in opera essenzialmente di:
• scatole di derivazione lungo i corridoi;
• tubi rigidi e/o flessibili per il collegamento dalla cassette di derivazione al punto di
installazione delle prese dati e TP;
• cavi UTP categoria 6;
• presa trasmissione fonia RJ11 Cat.6 da inserirsi nelle postazioni di lavoro;
• presa trasmissione dati RJ45 Cat.6 da inserirsi nelle postazioni di lavoro;
• armadio rack di piano e/o zona;
• attestazione tra prese e armadio rack;
- realizzazione dell’impianto TV a servizio dei vari locali;
- realizzazione impianto di climatizzazione a servizio dei vari locali mediante posa in opera essenzialmente di:
• tubazioni in acciaio nero per distribuzione fluidi termovettori e relativo valvolame;
• canalizzazioni di mandata e ripresa aria in lamiera di acciaio zincato complete di
serrande tagliafuoco e di regolazione;
• tubazioni in rame per collegamento tra tubazioni di distribuzione fluidi termo vettori
e gli elementi terminali;
• condotti flessibili coibentati per collegamento tra canali aria ed elementi terminali;
• unità di trattamento aria di zona dotata di recuperatore di calore a flussi incrociati e
due batterie di scambio termico;
• batterie di post-riscaldamento da canale;
• ventilconvettori del tipo canalizzabile per installazione orizzontale a controsoffitto;
• ventilcovettori del tipo a cassetta a 4 vie;
• sitema di regolazione per ventilconvettori;
• diffusori ad effetto elicoidale completi di camera di raccordo e bocchette di ripresa
aria (vari ambienti);
• diffusori lineari completi di camera di raccordo (corridoio);
- realizzazione per i servizi igienici di :
• impianto di riscaldamento a radiatori;
• impianto di estrazione aria;
• impianto di scarico acque nere;
• impianto di adduzione acqua calda e fredda;
- verifiche funzionali e collaudo degli impianti suddetti.
3.11.1 Impianti elettrici
Per la progettazione degli impianti elettrici, si è eseguita un'analisi dei carichi atta a valutare la
sezione dei cavi di alimentazione che dovranno essere installati per l’alimentazione dei quadri
elettrici di zona (distribuzione primaria) e per quelli delle singole utenze, in modo da garantire
sia il funzionamento normale a regime, che il funzionamento anomalo per sovracorrente. Le
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connessioni dei quadri elettrici all’impianto di terra, dovranno essere realizzate in conformità a
quanto previsto dalla vigente normativa.
I quadri di zona saranno del tipo da esterno in robusta struttura metallica grado di protezione
esterno IP41 ed interno 2X e saranno suddivisi in sezione normale, sezione preferenziale e sezione continuità assoluta.
I cavi utilizzati per la distribuzione principale e secondaria dell’impianto elettrico saranno del
tipo isolati in gomma HEPR con guaina termoplastica FG7(O)M1, con conduttore flessibile isolato in gomma, sotto guaina in materiale termoplastico, non propagante incendio (CEI 2022/3) e a ridottissima emissione di gas tossici e a totale assenza di gas corrosivi (CEI 20-37,
CEI20-38/1).
I cavi dalla scatola di derivazione alle singole utenze saranno del tipo FG7R unipolari
3.11.2 Impianti di rilevazione incendi
Ogni piano dei blocchi B e C della caserma sarà dotato di un impianto di rilevazione incendi
costituito essenzialmente da:
- rilevatori di fumo di tipo analogico indirizzato con comportamento di risposta uniforme per
differenti tipologie di incendio e alta resistenza alla sporcizia (quelli installati nei controsoffitti saranno dotati di gemma ripetitrice di allarme);
- pulsanti di allarme manuale a rottura di vetro, di tipo analogico posti all’interno dei corridoi e
comunque in prossimità delle vie di fuga;
- targhe ottico acustiche recanti la scritta “ALLARME INCENDIO”;
- elettromagneti per blocco delle porte tagliafuoco con pulsante manuale di sgancio;
- rivelatori di fumo adatti al montaggio entro canalizzazioni d’aria da posizionarsi nei collettori
di mandata e ripresa di ogni macchina di trattamento aria;
- moduli di input/output indirizzati;
- centrale analogica a 2 loop conforme alle normative EN54-2 e 4 completa di scheda di interfaccia per rete ethernet per comunicazione con software di concentrazione.
I collegamenti tra i rilevatori di fumo di tipo analogico e la centrale di rilevazione saranno eseguiti mediante loop (anelli chiusi) realizzati con cavi antifiamma non propaganti l’incendio rispondenti alle normative CEI 20-22 II, di tipo twistato schermato.
I moduli di input/output indirizzati consentiranno invece di collegare alla centrale di rilevazione
tutti gli altri apparecchi sopraelencati.
La rete di alimentazione delle targhe ottico acustiche sarà realizzata con cavi antifiamma resistenti all’incendio tipo FTG10(O)M1 rispondenti alle normative CEI 20-36 aventi sezione opportunamente dimensionata.
Il sistema di rilevazione incendi sarà inoltre in grado di attivare la chiusura delle serrande taglia
fuoco poste a servizio delle canalizzazioni di immissione ed estrazione e l’arresto dei ventilatori delle unità di trattamento aria, nonché per il solo piano terzo dell’arresto dei ventilatori di estrazione aria servizi igienici.
Tutti gli apparati in campo saranno posti in collegamento con la centrale di rivelazione situata
all’interno del locale tecnico di piano.
Tutte le centrali di piano saranno collegate al sistema di supervisione centralizzato posto in apposito locale tecnico presidiato indicato dalla committente.
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3.11.3 Cablaggio strutturato di dati e fonia
Il cablaggio strutturato di fonia-dati sarà realizzato secondo lo schema funzionale di progetto
realizzato e collaudato secondo gli standard della categoria 6 (EIA/TIA-568-B.2-1).
I rack di piano saranno collegati a quello principale posto in apposito locale tecnico del piano
basamentale con dorsali di edificio composte da cavi in fibra ottica tipo LOOSE multifibra
con guaina di tipo LS0H e da cavi in rame tipo UTP cat. 6 sempre sotto guaina LS0H. Queste
saranno alloggiate, sia nei tratti orizzontali che nei verticali (cavedi) in passerelle in filo
d’acciaio saldato con setti separatori, dedicate ai servizi a correnti deboli.
Ad ogni piano è prevista, l’installazione di due armadi rack uno a servizio del blocco C e d uno
a servizio del blocco B. I rack saranno del tipo con appoggio a pavimento provvisti di porta esterna trasparente con chiusura a chiave. All’interno saranno installati n° 2 pannelli di alimentazione (uno in alto ed uno in basso) con 5 prese universali e pannelli (patch panel) da un’unità
rack con prese tipo RJ45 cat. 6 per il collegamento del cablaggio orizzontale di piano.
Il cablaggio orizzontale sarà realizzato con cavo UTP 4cp cat.6 con guaina tipo LS0H, posato
in passerelle in filo d’acciaio saldato con setti separatori, posate nei controsoffitti generalmente
sovrapposte a quelle per i cavi di energia elettrica, i cui percorsi sono individuabili in progetto.
I singoli cavi raggiungeranno le prese terminali mediante tubazioni in pvc rigido(Ø20 min.) fissato a soffitto e/o parete nel tratto orizzontale e nell’intercapide delle pareti in cartongesso per
quello verticale. In un tubo Ø20 sarà posato un cavo UTP.
3.11.4 Impianti meccanici
A servizi dei vari piani saranno realizzati gli impianti meccanici di seguito descritti.
3.11.4.1 Impianti di climatizzazione invernale ed estiva.
Gli impianti di climatizzazione invernale ed estiva da realizzarsi a servizio dei blocchi B e C
della Caserma Piave saranno alimentati mediante spillamento dei fluidi termovetori caldi dalla
centrale termica e freddi dalla centrale frigorifera presenti nella zona polivalente (vedi elaborato grafico IMES01). A servizio dei due blocchi al piano basamentale dell’edificio si provvederà
a realizzare n° 2 sottocentrali termo frigorifere (una a servizio di ogni blocco). All’interno di
suddette sottocentrale verranno installati i gruppi di pompe che andranno ad alimentare i circuiti caldi e freddi dell’impianto di condizionamento. Le elettropompe che costituiscono tale
gruppi saranno del tipo con inverter integrato di tipo singolo o gemellare.
A servizio dei vari blocchi si provvederà a realizzare:
- un impianto a ventilconvettori ed aria primaria per i locali destinati ad uffici;
- un impianto a radiatori e di estrazione aria per i servizi igienici;
- impianti autonomi del tipo split system ad espansione diretta a servizio dei locali apparati di
rete;
- impianto autonomo a servizio della centrale operativa e locali annessi;
- impianto autonomo a servizio dei locali del centro cifra.
Impianto a ventilconvettori ed aria primaria
In un impianto ad aria primaria e fan-coils i carichi termici sono ripartiti tra i ventilconvettori
installati all’interno dei vari ambienti e l’aria primaria proveniente dalle unità di trattamento aria. I ventilconvettori trattano tutta aria di ricircolo proveniente dall’ambiente, mentre l’aria
primaria assume la funzione di ventilazione e di controllo dell’umidità relativa ambiente.
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L’impianto a ventilconvettori che si andrà a realizzare sarà del tipo a due tubi. I fan-coils installati a servizio dei vari ambiente saranno:
- del tipo canalizzabile idonei per installazione orizzontale completi di plenum di mandata con
due o tre attacchi circolari, plenum di ripresa a 90° completo di griglia di aspirazione e di
valvola motorizzata a due vie;
- del tipo a cassetta a quattro vie completi di griglia di mandata ed aspirazione con alette orientabili e di valvola motorizzata a due vie;
Tutti i ventilconvettori installati saranno dotati di motore brushless inverter in grado di garantire una regolazione continua della portata d’aria (0-100%) a seconda delle effettive esigenze
dell’ambiente consentendo di ottenere un confort ottimale grazie alle ridotte oscillazioni della
temperatura e dell’umidità ambiente. L’installazione di ventilconvettroi dotati di motori brushless consentirà inoltre un risparmio elettrico pari al 50% rispetto ad un ventilconvettore tradizionale a tre velocità e di ridurre notevolmente il rumore dovuto al funzionamento della macchina.
L’impianto ad aria primaria sarà alimentato per ogni singolo blocco di piano da una centrale
di trattamento aria da installarsi all’interno del locale tecnico. Ogni centrale di trattamento aria
sarà composta essenzialmente da:
- n° 2 ventilatori di tipo plug-fan a pale rovesce completi di inverter (una di mandata e uno di
ripresa);
- n° 2 batterie di scambio termico (una di pre riscaldamento ed una di raffeddamento);
- recuperatore di calore a flussi incrociati;
- umidificazione a microugelli.
I vari elementi terminali dotati di motori elettrici (U.T.A., ventilconvettori,) che andranno a costituire gli impianti per quanto concerne i singoli consumi energetici saranno tutte in classe A.
Impianto a radiatori e di estrazione aria per i servizi igienici
Tutti i servizi igienici saranno riscaldati durante il periodo invernale mediante radiatori in alluminio completi di, valvola con testa termostatica, detentore e valvola sfogo aria.
La distribuzione tra i singoli elementi terminali ed il circuito principale sarà di tipo a collettore.
Oltre all’impianto a radiatori si provvederà a realizzare per ogni singolo blocco un impianto di
estrazione aria che garantirà un numero di ricambi aria pari a 10 vol/amb/h.
Tale aria verrà prelevata dagli ambienti limitrofi, tenendo costantemente in depressione suddetti
locali.
Impianti autonomi a servizio dei locali apparati di rete
Per i vari locali destinati ad ospitare gli apparati di rete si provvederà ad installare un impianto
di condizionamento autonomo mediante installazione di condizionatori a pompa di calore split
system costituiti da:
- un unità esterna;
- unità interne a parete del tipo idoneo per momo e multisplit .
Tali condizionatori saranno dotati di gas refrigerante R410A, tecnologia DC Inverter e di telecomando dotato di orologio per la programmazione dell’accensione e spegnimento del condizionatore. Il condizionatore dovrà avere un efficienza energetica stagionale minimo in classe A.
Impianto autonomo a servizio della centrale operativa e dei locali ad essa annessi
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A servizio dei locali della centrale operativa e quelli ad essa annessi sarà installato un refrigeratore d’acqua reversibile in pompa di calore ad R410A completo di controllo della condensazione e modulo idronico costituito da serbatoio di accumulo e n° 2 elettropompe. Tale gruppo sarà
collegato mediante installazione di valvole a tre vie complete di servocomando alle tubazioni di
distribuzione dei fluidi termovettori dell’impianto a ventilconvettori realizzato a servizio della
zona suddetta garantendo cosi il funzionamento degli impianti di climatizzazione invernale ed
estiva anche quando l’impianto centralizzato sarà spento.
Impianti autonomi a servizio dei locali del centro cifra
I locali del centro cifra posti al piano rialzato blocco C della caserma oltre che dell’impianto di
climatizzazione estiva ed invernale centralizzato, saranno dotati di impianti di condizionamento
autonomi costituiti da condizionatori a pompa di calore split system costituiti da:
- un unità esterna
- una o due unità interne del tipo a parete
Tali condizionatori saranno dotati di gas refrigerante R410A, tecnologia DC Inverter e di pannello a filo dotato di orologio per la programmazione dell’accensione e spegnimento del condizionatore. Il condizionatore dovrà avere un efficienza energetica stagionale minimo in classa A
3.11.4.2 Impianti idrico sanitari
Impianto di scarico acque nere
Per i servizi igienici presenti ai vari piani dei Blocchi B e C si provvederà realizzare un nuovo
impianto di scarico delle acque nere costituiti da:
- schemature orizzontale passante in parte a parete ed in parte a soffitto del piano sottostante a
quello del servizio igienico interessato;
- colonne di scarico verticali dotate di ventilazione secondaria e primaria uscente in copertura;
Le colonne di scarico saranno collegate a pavimento del piano basamentale alla rete di scarico
acque nere esistente a servizio della caserma.
Le schemature orizzontali passanti a soffitto del piano sottostante e le colonne montanti saranno realizzate con tubazioni in PHED insonorizzate e rivestite con materassino fonoassorbente.
Impianto di adduzione acqua fredda, calda e ricircolo
L’impianto di adduzione acqua che si andrà a realizzare a servizio dei bagni sarà costituito da:
- circuito adduzione acqua fredda;
- circuito adduzione acqua calda sanitaria;
- circuito di ricircolo acqua calda sanitaria;
Le colonne montanti saranno realizzate con tubazioni in acciaio zincato opportunamente coibentate, mentre le schemature interne dei servizi igienici verranno realizzata con tubi in polipropilene o multistrato idonee per condotte d'approvvigionamento idrico, rispondente alle prescrizioni della circolare n.102 del 12 febbraio 1978 del Ministero della sanità).
L’acqua calda sanitaria sarà spillata dalla centrale di produzione acqua calda posta nella zona
polivalente.
A servizio dei bagni della zona centrale operativa si provvederà inoltre ad installare degli scaldaacqua termoelettrici che garantiranno la produzione di acqua calda sanitaria quando
l’impianto centralizzato non sarà in funzione
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3.12 SISTEMI DI GESTIONE DEGLI IMPIANTI
Per meglio gestire gli impianti meccanici elettrici e speciali che si andranno a realizzare a servizio dei blocchi B e C della caserma Piave si è scelto di installare i seguenti sistemi di controllo e gestione:
- sistema di regolazione e supervisione degli impianti meccanici in grado di sorvegliare e gestire il regolare funzionamento degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva garantendo
cosi un funzionamento ottimale degli impianti e di individuare facilemente eventuali anomalie di funzionamento;
- sistema di supervisione impianti antincendio;
- sistema di supervisione dei quadri elettrici in grado di sorvegliare il regolare funzionamento
dell'impianto elettrico, garantendo la massima continuità di esercizio e sicurezza;
- sistema di gestione delle luci di emergenza che permette di avere informazioni real-time sui
corpi illuminanti, memorizzare e controllare le ore di utilizzo in modo da poter valutare la vita utile delle lampade, e ricevere segnalazioni in caso di guasto;
- sistema di illuminazione normale dei corridoi che consente di programmare degli scenari a
seconda degli orari di lavoro e alle esigenze di sorveglianza dello stabile durante le ore notturne.
Tali sistemi saranno tutti di tipo remotizzato e centralizzato e faranno capo ad uno o più PC installato in apposito locale presidiato indicato dal committente. Nei paragrafi successivi vengono
descritti suddetti sistemi di supervisione e gestione.
3.12.1 Sistema di regolazione e supervisione degli impianti meccanici
Il sistema di supervisione e regolazione degli impianti meccanici oltre che dagli elementi in
campo quali:
- sonde di temperatura da canale, sonde di temperatura per tubazioni, sonde di temperatura aria
esterna;
- pressostati differenziali;
- termostati antigelo;
- valvole a tre e due vie dotate di servocomando;
- termostati e pannelli di interfaccia da installarsi all’interno dei vari ambienti e lungo i corridoi per la gestione dei ventilconvettori;
sarà costituito da:
- pannelli di gestione remota di tutti i ventilconvettori presenti in una singola zona;
- regolatori DDC multifunzione dotati di display LCD;
- router per comunicazione tra pannelli di gestione remota ventilconvettori e sistema centralizzato;
- router per comunicazione tra regolatori multifunzione e sistema centralizzato;
- PC con software di gestione e supervisione impianti.
Tutti i dati prelevati direttamente dal campo tramite i controllori remoti (pannelli, regolatori
DDC) verranno acquisiti dalla postazione principale di supervisione e controllo dell’impianto
tramite la quale sarà possibile variarne i parametri di funzionamento e di set-point
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3.12.2 Sistema di rilevazione impianti antincendio
Le varie centrali di rilevazione incendi saranno collegate fisicamente mediante apposito cavo
ad un sistema di supervisione dedicato alla gestione degli impianti di rilevazione costituiti da
più di una centrale di rilevazione. Tale sistema sarà in grado di:
- visualizzare su PC tramite pagine grafiche gli allarmi scattati;
- gestire e registrare gli allarmi e gli eventi da tutti i sistemi integrati;
- garantirà la sicurezza di accesso al sistema mediante un sistema di profili e password.
3.12.3 Sistema di gestione impianti elettrici
L’architettura del sistema prevede l’installazione di unità d’automazione intelligente all’interno
dei quadri elettrici di zona e del nuovo QGBT ed un unità centrale di controllo.
In aggiunta ciascun quadro di piano verrà corredato da un’isola d’automazione modulare per la
gestione in modalità hardwired dei principali segnali del quadro stesso.
Il sistema di supervisione e controllo gestirà in modalità seriale con protocollo Modbus RTU e
Modbus TCP. I dati concentrati su ciascun quadro, unitamente ai dati gestiti in modalità seriale,
verranno scambiati tra di loro e con la postazione di supervisione per mezzo di una rete Ethernet TCP/IP ottica e grazie al protocollo standard Modbus TCP/IP.
A tal proposito si dovrà prevedere la presenza in ciascun quadro di un’adeguata quantità di gateway Modbus/Ethernet: la funzione di questi dispositivi sarà quella di convertire la trama del
protocollo Modbus in una trama Modbus TCP/IP in grado di essere veicolata dalla rete Ethernet
principale a servizio del sistema di supervisione.
Tutti i dati prelevati direttamente dal campo in modalità seriale o tramite i controllori remoti
verranno acquisiti dalla postazione principale di supervisione e controllo dell’impianto (Touch
screen di tipo industriale, con monitor ad alta risoluzione).
Le funzionalità minime messe a disposizione dal sistema dovranno essere le seguenti:
- monitoraggio generale dell’impianto (quadri elettrici principali e ausiliari delle sale elettriche,
sottoquadri di locale ecc.) grazie all’acquisizione ed all’archiviazione di stati / allarmi dal
campo (per via seriale ed in modalità punto/punto);
- visualizzazione su pagine videosinottiche della configurazione generale e di dettaglio, degli
allarmi attivi sull’impianto e di tutti gli eventi significativi dell’impianto e del sistema;
- stampa di allarmi / eventi del sistema;
Presso la sala controllo verrà installato un controllore programmabile responsabile
dell’esecuzione dei seguenti compiti:
- acquisire e concentrare i segnali hardwired presenti in ciascun quadro;
- dialogare con tutte le unità remote al fine di aggiornare in ogni momento le unità stesse sulle
condizione operative attuali dell’impianto gestito.
- dialogare con l’applicativo software Scada installato sulla postazione principale di supervisione e controllo dell’impianto.
3.12.4 Sistema di gestione illuminazione di emergenza
I corpi di illuminazione di emergenza da installarsi presentano oltre agli elementi tradizionali,
(lampada, batteria, restar, spia luminosa, ecc.) anche un dispositivo in grado di effettuare
l’autotest sullo stato di funzionamento di tutti i componenti.
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Il dispositivo esegue con una determinata frequenza l’autotest e in caso di funzionamento normale la spia di segnalazione è fissa e di colore verde, invece nel caso in cui si rilevi un guasto,
il colore della spia è differente e in funzione della modalità di lampeggio comunica il tipo di
guasto (batteria scarica, lampada non funzionate, ecc.); l’utente attraverso il manuale riconosce
il tipo di guasto ed interviene per ripristinare il corpo illuminante.
Tale funzionamento risulta efficace nel caso di piccoli ambienti, ma nel caso dello stabile in
questione che presenta corridoi estesi, è impensabile controllare periodicamente il corretto funzionamento di ogni singola lampade attraverso il controllo visivo dell’addetto alla manutenzione, si ha la necessità di gestire in modo automatico il sistema.
Per tale motivo si è scelto di installare dei controllori che sorvegliano gli apparecchi per
l’illuminazione di emergenza comunicando attraverso il bus DALI. Tale sistema permette di
avere informazioni real-time sui corpi illuminanti, memorizzare e controllare le ore di utilizzo
in modo da poter valutare la vita utile delle lampade, e ricevere segnalazioni in caso di guasto.
Il segnale di guasto viene visualizzato sul PC della postazione di controllo principale (da installarsi nell’ufficio pass), tale segnalazione riguarda l’individuazione del controllore che presenta
il guasto, raggiungendo il controllore si individua lo specifico corpo illuminante danneggiato
grazie all’assegnazione degli indirizzi in fase di messa in funzione dell’impianto.
Per la realizzazione dell’impianto di gestione dell’illuminazione di emergenza sarà necessario
installare oltre ai controllori ed il cavo bus dei moduli che permettono di estendere l’impianto.
Ogni apparecchio per luce di emergenza viene riconosciuto dal controller local e assegnato al
corrispondente circuito DALI. Di conseguenza ogni apparecchio è sorvegliato e comunica singolarmente. Di seguito è riportato lo schema a blocchi della sistema.
3.12.5 Sistema di gestione illuminazione normale
Per l’illuminazione normale si è scelto di installare un sistema di gestione dell’illuminazione,
che permette di programmare degli scenari a seconda delle necessità dell’utente finale.
L’esigenza nasce dalla necessità di contribuire al minimizzare gli spreghi di energia elettrica sia per un fattore economico ma soprattutto per quello legato all’inquinamento ambientale.
I circuiti luce saranno controllati mediante modbus, cosi da consentire la scelta dello scenario più idoneo alle condizioni di luce necessarie nei vari orari di lavoro o situazioni particolari; tale flessibilità è realizzabile in quanto si ha la possibilità di cambiare la configurazione dei corpi illuminanti senza dover intervenire sui circuiti ma soltanto sulla programmazione.
Di base verranno impostati uno scenario diurno da utilizzarsi durante l’orario lavorativo e
uno notturno che verrà utilizzato durante i giri di controllo. Il sistema di gestione dei corridoi sarà in grado di interfacciarsi con l’impianto di allarme antincendio, in modo da portare
al massimo livello di illuminamento i vari corridoi nel caso in cui si verifichino situazione
di emergenza o eventi straordinari di altra natura.
3.13 IMPIANTI DA REALIZZARSI A SERVIZIO DEI LOCALI DEL PIANO
BASAMENTALE BLOCCO “A” E “D”
3.13.1 Impianto di rilevazione e spegnimento automatico d’incendio ad
AEROSOL a servizio degli archivi
A servizio di ogni archivio presente al piano basamentale dei blocchi A e D si provvederà a
realizzare n° 12 impianti di rilevazione e spegnimento automatico di incendio ad Aerosol di
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Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Sali di Potassio (8 a servizio del blocco A; 4 a servizio del blocco D ) conformi alla norma
UNI ISO 15779:2012.
Ognuno dei suddetti impianti sarà essenzialmente costituiti da:
centrale di rilevazione e spegnimento incendi;
rilevatori di fumo;
unità di supporto per la gestione degli erogatori di aerosol;
erogatori di aerosol completi di box di connessione;
pannelli ottico/acustici per la segnalazione;
selettore a chiave di inibizione scarica;
ventilatori di estrazione del tipo idoneo per installazione a controsoffitto;
pulsanti di allarme, di attivazione manuale scarica e di attivazione ventilatori di estrazione.
Le centrali di rilevazione e spegnimento, i ventilatori di estrazione e i vari elementi in campo saranno alimentati da un quadro elettrico appositamente realizzato.
Per la protezione degli archivi è stato scelto di utilizzare questo tipo di impianti di spegnimento in quanto:
- l’Aerosol di Sali di Potassio non danneggia in alcun modo il materiale cartaceo presente negli
archivi;
- per la loro realizzazione non è necessario installare nessuna rete di adduzione dell’agente estinguente per mezzo di tubazioni e raccorderie in acciaio, né contenitori in bombole ad alta o
altissima pressione da posizionarsi in appositi locali tecnici;
- non occorre che i locali in cui tali impianti vengano installati siano dotati di serrande di sovrappressione.
3.13.2 Impianto meccanici, elettrici e speciali
A servizio dei locali posti al piano basamentale di blocchi A e D si realizzeranno i seguenti impianti:
- Locali adibiti ad ufficio:
o impianto di condizionamento del tipo a ventilconvettori a due tubi mediante
installazione di fan-col del tipo a cassetta a 4;
o impianto di regolazione a servizio del suddetto impianto di condizionamento
costituito da pannelli di regolazione a parete e pannello remoto di gestione zona;
o impianto elettrico FM, illuminazione ed illuminazione di emergenza;
o impianto di fonia-dati;
o impianto di rilevazione incendi con centralina di rilevazione autonoma (tali impianto interesserà tutti i locali ad eccezione degli archivi, vedi paragrafo
3.11.1).
- Locali adibiti ad archivio:
o impianto elettrico FM, illuminazione ed illuminazione di emergenza;
o impianto di rilevazione incendi (vedi paragrafo 3.11.1).
- Locali adibiti a servizi igienici
o impianto di riscaldamento a radiatori;
o impianto elettrico FM, illuminazione ed illuminazione di emergenza.
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3.13.3 Conclusioni
Gli interventi sopra descritti consentiranno di:
- elevare la classe energetica della struttura;
- ottimizzare le rese e ridurre al minimo i consumi energetici degli impianti;
L’ottimizzazione delle rese e dei consumi avverrà principalmente mediante installazione di apparecchiature rientranti in classe energetica A o superiore e provvedendo in tutte le zone ad effettuare recuperi di calore.
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IMPIANTI ELETTRICI
4.1 Introduzione
Tutte le opere previste sono da realizzarsi unitamente alle opere ausiliarie necessarie per
l’installazione degli impianti, nessuna esclusa.
Per opere ausiliarie si intendono :
− formazione di piccole tracce, fori in cemento armato, se non già predisposti, rasatura e rifinitura, compresi i materiali di risarcitura; fissaggi di apparecchiature, staffaggi, canalizzazioni ecc. alle strutture qualunque esse siano;
− opere di carpenteria metallica per basamenti, passerelle ecc.;
− energia elettrica necessaria per le lavorazioni, relativi cavi di adduzione, quadretti locali di
prelievo energia.
L’energia sarà resa disponibile, per quanto possibile, nei locali direttamente interessati.
4.1.1 Direzione lavori
Il Direttore dei lavori per la pratica realizzazione dell'impianto, oltre al coordinamento di tutte
le operazioni necessarie alla realizzazione dello stesso, deve prestare particolare attenzione alla
verifica della completezza di tutta la documentazione, ai tempi della sua realizzazione ed a eventuali interferenze con altri lavori.
Verificherà inoltre che i materiali impiegati e la loro messa in opera siano conformi a quanto
stabilito dal progetto.
Al termine dei lavori si farà rilasciare il rapporto di verifica dell'impianto elettrico, come precisato nella “Appendice G” della Guida CEI 64-50=UNI 9620, che attesterà che lo stesso è stato
eseguito a regola d'arte. Raccoglierà inoltre la documentazione più significativa per la successiva gestione e manutenzione.
4.1.2 Criteri di progetto
Per gli impianti elettrici, nel caso più generale, è indispensabile l'analisi dei carichi previsti e
prevedibili per la definizione del carico convenzionale dei componenti e del sistema.
Con riferimento alla configurazione e costituzione degli impianti, che saranno riportate su adeguati schemi e planimetrie, è necessario il dimensionamento dei circuiti sia per il funzionamento normale a regime, che per il funzionamento anomalo per sovracorrente. Ove non diversamente stabilito, la caduta di tensione nell'impianto non deve essere superiore al 4% del valore
nominale.
E' indispensabile la valutazione delle correnti di corto circuito massimo e minimo delle varie
parti dell'impianto. Nel dimensionamento e nella scelta dei componenti occorre assumere per il
corto circuito minimo valori non superiori a quelli effettivi presumibili, mentre per il corto circuito massimo valori non inferiori ai valori minimali eventualmente indicati dalla normativa e
comunque non inferiori a quelli effettivi presumibili.
E' opportuno:
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- ai fini della protezione dei circuiti terminali dal corto circuito minimo, adottare interruttori automatici con caratteristica L o comunque assumere quale tempo d'intervento massimo per essi
0,4s;
- ai fini della continuità e funzionalità ottimale del servizio elettrico, curare il coordinamento
selettivo dell'intervento dei dispositivi di protezione in serie, in particolare degli interruttori automatici differenziali.
Per gli impianti ausiliari e telefonici saranno fornite caratteristiche tecniche ed elaborati grafici
(schemi o planimetrie).
4.1.3 Criteri di scelta dei componenti
I componenti devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive norme e
scelti e messi in opera tenendo conto delle caratteristiche di ciascun ambiente (ad esempio gli
interruttori automatici rispondenti alla norma CEI 23-3, le prese a spina rispondenti alle norme
CEI 23-5 e 23-16, gli involucri di protezione rispondenti alla norma CEI 70-1).
4.2 GRUPPO ELETTROGENO
Il gruppo elettrogeno dovrà essere trifase, con motore diesel da 1.500 giri, su basamento completo di quadro di controllo e avviamento automatico, batteria al piombo, tensione 400/230 V
+/- 5% a 50 Hz, con sistema di raffreddamento ad acqua, completo di autocommutatore rete gruppo, per servizio continuo da 1.022 kVA e servizio emergenza 1.125 kVA e dovrà avere le
seguenti caratteristiche tecniche:
Condizioni ambientali
–
Temperatura ambiente : +1°C ÷ +40°C
–
Umidità relativa max : 100%
–
Umidità relativa norm. : 70%
–
Ambiente di tipo : Normale
Caratteristiche nominali
–
Servizio continuo 1.022 kVA
–
Servizio emergenza 1.125 kVA
–
Potenza ai morsetti dell’alternatore: 910 kVA (servizio continuo)
–
Tensione:
400/230 V - 50 Hz
–
Collegamento dell’alternatore a stella con neutro accessibile
4.2.1 Automatismi
Il gruppo elettrogeno sarà a funzionamento automatico.
Dovrà essere previsto:
–
La sorveglianza automatica del funzionamento del gruppo elettrogeno.
–
L’arresto immediato del gruppo in caso di guasti e l’impossibilità di rimetterlo in funzione prima di avere eliminato il guasto stesso.
–
Ripetizione per tre volte consecutive del ciclo di avviamento in caso di mancata partenza del gruppo.
–
La prova manuale del funzionamento automatico.
–
L’avviamento e l’arresto manuale.
–
La marcia regolare anche con carico minimo.
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4.2.2 Blocchi
Il gruppo si arresterà automaticamente per le seguenti anomalie:
–
altissima temperatura dell’acqua di raffreddamento;
–
sovra velocità;
–
sovraccarico generatore;
–
bassa pressione dell’olio di lubrificazione;
–
basso livello combustibile;
–
e anomalie sopra citate dovranno generare un allarme acustico e ottico.
4.2.3 Caratteristiche meccaniche motore primo
Il motore primo sarà un motore a ciclo diesel ad iniezione diretta eventualmente sovralimentato
dotato di raffreddamento ad acqua, regolatore automatico di giri e avviamento elettrico.
Il motore sarà di progetto std. del costruttore e completo di tutte le apparecchiature necessarie
al corretto funzionamento ed al controllo della macchina.
I macchinari dovranno essere corredati di tutti i dispositivi necessari per il rispetto delle norme
antinfortunistiche.
Le caratteristiche del motore dovranno essere le seguenti:
–
Regolatore di giri elettronico: ISO 3046
–
Potenza Max: 1290 Hp
–
N.giri/min: 1500
–
N. cilindri: 8
–
Cilindrata: 30561 cc
–
Consumo specifico al 75%: 170 L/h
Sarà previsto, se necessario, un sistema di smorzamento delle vibrazioni adatto a ridurle al minimo su tutta la gamma delle velocità, da quella di stallo a quella uguale al 110% della velocità
di esercizio.
Il fornitore dovrà trasmettere ogni indicazione che consenta di predisporre le opere civili.
Il sistema di avviamento sarà elettrico e comprenderà:
–
le batterie di accumulatori sistemate sul basamento del motore;
–
l’apparecchiatura per la loro carica, sistemata entro il quadro elettrico di comando e
manovra;
–
Sarà previsto un impianto di preriscaldamento per un facile e rapido avviamento anche
in inverno.
–
La variazione della frequenza durante l’avviamento con l’inserzione dei carichi dovrà
essere contenuta entro il ±1%.
Il sistema principale dell’olio di lubrificazione comprenderà le seguenti parti principali:
–
pompa ad ingranaggi mossa direttamente dal motore;
–
filtri del tipo autopulenti;
–
valvola di regolazione della pressione;
–
refrigerante a radiatore;
–
pompa a mano.
Il sistema di raffreddamento ad acqua sarà del tipo a circuito chiuso e comprenderà:
–
pompa circolazione;
–
radiatore remoto o ulteriore apparecchiatura di raffreddamento da concordare con il costruttore);
–
regolatore automatico della temperatura dell’acqua;
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–
serbatoio di reintegro del radiatore.
Il circuito di alimentazione del combustibile comprenderà:
–
pompa di alimento;
–
filtro;
–
serbatoio della capacità minima di 120 litri contenuto preferibilmente nel basamento;
–
pompa manuale;
Il motore sarà fornito con la seguente strumentazione di misura e controllo:
–
trasmettitore ed indicatore del numero di giri;
–
indicatori e termostati per segnalazione e blocco per alta e altissima temperatura acqua
di raffreddamento;
–
indicatore e pressostati per segnalazione e blocco per minima pressione olio lubrificazione;
–
indicatore di livello sul serbatoio del combustibile con segnalazione del livello minimo;
–
cavo di collegamento (segnalazione controllo) tra G.E. e quadro di controllo.
Su un quadretto installato sul motore primo saranno montati gli strumenti indicatori sotto riportati ed elencati al paragrafo precedente:
–
indicatore di giri;
–
indicatore della temperatura dell’acqua di raffreddamento;
–
indicatore della pressione dell’olio di lubrificazione.
4.2.4 Caratteristiche dell’alternatore
Alternatore sincrono trifase, autoventilato, autoeccitato senza spazzole (brushless), dispositivo
di autoregolazione statico, protezione IP 21, isolamento statore/rotore classe H, tropicalizzato,
regolazione automatica della tensione ±0.5% da vuoto a pieno carico a cosϕ variabile da 0.8 a
1, corrente massima 2,5 volte la corrente nominale a cosϕ 0.4 x 12-15 sec, n° di poli 4, potenza
continua 1100kVA.
Accoppiamento coassiale, tramite giunto elastico a campana d’unione motore/alternatore.
Saranno normalmente adottati i seguenti sistemi di raffreddamento:
–
autoventilazione con aria in ciclo aperto;
–
autoventilazione con aria sul mantello o con cassa tubi.
Il generatore avrà cuscinetti a sfere o a rulli lubrificati con grasso. Il reintegro del lubrificante
sarà effettuato senza dover rimuovere le cuffie.
4.2.5 Caratteristiche quadro di controllo gruppo
Il Sistema di controllo gruppo sarà ubicato all’interno del quadro di macchina e conterrà montate e connesse le seguenti apparecchiature:
–
interruttore quadripolare magnetotermico 1250 A completo di bobina di sgancio;
–
N°3 trasformatori di corrente
–
N°1 multimetro
–
n°1 commutatore per la scelta di tipo di servizio con le posizioni (
manuale
bloccato - prova)
–
N°2 pulsanti per l’avviamento manuale e per l’arresto di emergenza del motore sia
quando è in funzionamento manuale che automatico.
–
N°1 interruttore per l’inserzione dei controlli automatici durante il funzionamento manuale, il complesso di relè per l’avviamento, la marcia, l’arresto del gruppo.
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N°1 complesso di segnalazione e di allarme ottenuto con segnali luminosi e segnale
acustico con possibilità di prova e di tacitazione del complesso.
N°1 pulsante prova lampade
fusibili, lampade, morsetti e quanto altro necessario per realizzare le condizioni richieste.
Le segnalazioni richieste saranno per:
blocco per altissima temperatura acqua di raffreddamento
alta temperatura acqua di raffreddamento
minima pressione olio lubrificazione
minimo livello del combustibile
avviamento impedito
mancanza tensione ai comandi
intervento protezioni generatore
prova non riuscita
anomalie agli impianti di preriscaldamento e/o di prelubrificazione
mancato funzionamento di complessi di alimentazione di pompe, scaldiglie, azionamenti di valvole
4.2.6 Comandi e segnalazioni a distanza
Dovrà essere prevista la possibilità di comando e controllo a distanza con i seguenti segnali:
–
arresto in emergenza;
–
segnale riassuntivo di anomalie di funzionamento;
–
segnale di gruppo funzionante;
–
arresto emergenza a fungo fuori porta a doppio pacco.
4.2.7 Verniciatura
La verniciatura di generatore, motore diesel, quadro elettrico, box di contenimento e parti collegate dovrà essere per ambiente normale non aggressivo.
4.2.8 Prove di collaudo
Saranno effettuate sul gruppo le seguenti prove di accettazione:
–
rispondenza alle specifiche e ai disegni;
–
prove di isolamento;
–
verifica di tutti gli automatismi delle protezioni e degli interblocchi.
Per accettazione finale in cantiere:
–
prova funzionale.
4.2.9 Documentazione
Saranno forniti dal Costruttore i fogli dati che definiranno tutte le caratteristiche tecniche delle
apparecchiature.
Tutti i dati ivi riportati si intendono garantiti dal Costruttore.
Saranno forniti i seguenti disegni e documenti in almeno 4 copie:
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–
–
–
–
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disegni di ingombro contenenti tutte le dimensioni principali e le quote atte a definire
perfettamente le modalità di installazione nonché i pesi e tutti i dati di posa dei ferri di
base;
schemi elettrici unifilari;
schemi funzionali e di cablaggio;
certificati di collaudo;
elenco delle parti di ricambio di primo impiego e per 2 anni di esercizio;
istruzioni di montaggio e manutenzione.
4.2.10 Spedizione
Il Costruttore dovrà adottare tutte le misure atte a consentire il trasporto delle apparecchiature
in modo che siano evitati tutti i rischi di possibile deterioramento e danneggiamento.
Sarà responsabilità del Costruttore determinare l’opportunità o meno della spedizione in più
parti delle apparecchiature.
Qualora il Costruttore non sia incaricato del trasporto, dovrà comunicare dimensioni, pesi e volumi di spedizione.
4.2.11 Messa a punto e assistenza all’avviamento
Sono comprese nella fornitura tutte le prestazioni di personale specializzato del Costruttore per
la messa a punto e l’assistenza all’avviamento delle apparecchiature sul luogo di installazione.
4.2.12 Garanzie
Tutta la fornitura dovrà essere garantita da ogni tipo di difetto di fabbricazione di qualità dei
materiali per un periodo di 12 mesi ad iniziare dalla data dell’avviamento ed in ogni caso non
più di 18 mesi dalla consegna.
Durante l’intero periodo di garanzia il Fornitore dovrà sostituire senza alcun onere per la
Committente, tutti i materiali che risulteranno difettosi nei limiti di tempo già previsti al punto
precedente.
I materiali e/o apparecchiature sostituite saranno coperti da garanzia per un ulteriore periodo di
12 mesi dalla data di sostituzione.
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4.3 RIFACIMENTO CABINA MT/BT
4.3.1 Quadri di media tensione
4.3.1.1
Norme di riferimento
Il quadro e le apparecchiature oggetto della fornitura dovranno essere progettate, costruite e
collaudate in conformità alle Norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), IEC (International
Electrotechnical Commission) in vigore ed in particolare le seguenti:
Quadro:
- CEI 17-21 EN 60694 (IEC 60694)
- CEI 17-6 EN 60298 (IEC 60298)
Interruttori:
- CEI 17-1 (IEC 60056)
Interruttore-manovra-sezionatore:
- CEI 17-9 EN 60265 (IEC 60265)
Sezionatori:
- CEI 17-4 EN 60129 (IEC 60129)
Trasf. di corrente :
- CEI 38-1 EN 60044-1 (IEC 60044-1)
Trasf. di tensione :
- CEI 38-2 EN 60044-2 (IEC 60044-1)
Grado di protezione degli involucri:
- CEI 70-1 EN 60529, (IEC 60529)
Controllo e comando:
- IEC 801
Inoltre dovrà essere conforme alle regolamentazioni e normative previste dalla Legislazione Italiana per la prevenzione degli infortuni:
- Conforme al D.P.R. 547 del 27-04-1955 e successive modifiche.
- Conforme al pto. 11 del D.P.R. 341 relativo ai recipienti in pressione.
Il quadro dovrà inoltre essere realizzato da un costruttore che adotti un sistema di gestione della
qualità secondo le norme UNI EN ISO 9001:2000, certificato da ente certificatore accreditato.
4.3.1.2
Dati elettrici
Tensione nominale:
Tensione esercizio:
Numero delle fasi :
24 kV
8.4/20kV
3
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Livello normale di isolamento
Tensione di tenuta ad impulso 1.2/50µs a secco verso terra e tra le
fasi (valore di cresta) :
Tensione di tenuta a frequenza industriale per un minuto a secco verso terra e tra le fasi :
Frequenza nominale :
Corrente nominale sbarre principali :
Corrente nominale sbarre di derivazione:
Corrente nominale ammissibile di breve durata:
Durata nominale del corto circuito :
Potere di interruzione degli interruttori :
Tenuta all’arco interno sul fronte per 0.7“
4.3.1.4
125 kV
50kV
50 Hz
630 A
630 A
16 kA
1"
12.5 kA
12.5 kA
Dati dimensionali
Il quadro dovrà essere composto da n°7 unità modulari aventi ciascuna le seguenti dimensioni
di ingombro massime :
Larghezza :
Profondità :
Altezza :
750 mm
1230 mm
2050 mm
Per una lunghezza totale di 4945 mm.
Si dovrà inoltre tenere conto delle seguenti distanze minime di rispetto:
Anteriormente :
1200 mm
Lateralmente:
25mm minimo
4.3.1.5
Ammaraggio del quadro
Il fissaggio del quadro a pavimento dovrà essere effettuato su apposito zoccolo di rialzo di altezza minima 350mm tramite tasselli ad espansione con viti M8 e relativa rondella o sistema
equivalente.
4.3.1.6
Struttura del quadro
Il quadro dovrà essere formato da unità affiancabili ognuna costituita da celle componibili e
standardizzate.
Il quadro realizzato in esecuzione protetta dovrà essere adatto per installazione all'interno in accordo alla normativa CEI.
La struttura portante dovrà essere realizzata con lamiera d'acciaio di spessore non inferiore a 2
mm.
Gli accoppiamenti meccanici tra le unità dovranno essere realizzati a mezzo bulloni,
mentre sulla base della struttura portante dovranno essere previsti i fori per il fissaggio al pavimento, di ogni unità.
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L'involucro metallico di ogni unità dovrà comprendere:
- due aperture laterali in cella sbarre per il passaggio delle sbarre principali;
- un pannello superiore di chiusura della cella sbarre smontabile dall'esterno fissato con
viti;
- un pannello frontale di accesso alla cella apparecchiature;
- due ganci di dimensioni adeguate per il sollevamento di ciascuna unità.
Le pareti posteriore e laterali di ciascuna unità saranno fisse, pertanto potranno essere rivettate
od imbullonate. In quest'ultimo caso dovranno essere smontabili solo dall’interno.
Il pannello frontale di accesso alla cella apparecchiature dovrà essere interbloccato con le apparecchiature interne come previsto nella descrizione delle varie unità, ed avrà due oblò di ispezione della cella.
Il grado di protezione dell'involucro esterno dovrà essere IP2XC; tra le celle che compongono
l’unita’ e le celle di unità adiacenti dovrà essere IP20 in accordo alla normativa CEI 70-1 EN
60529.
Le unità dovranno essere realizzate in modo da permettere eventuali futuri ampliamenti sui entrambi i lati del quadro, pertanto dovranno essere previste delle chiusure laterali di testa, con
pannelli in lamiera smontabili dall’interno mediante l'utilizzo di appositi attrezzi.
4.3.1.7
Celle apparecchiature M.T.
La celle apparecchiature MT dovranno essere sistemate nella parte inferiore frontale delle singole unità con accessibilità tramite pannello asportabile ed in base alle diverse funzioni, dovranno contenere:
-
cella arrivo linea cabina di trasformazione:
o Interruttore di manovra sezionatore (IMS) e sezionatore di messa a terra
o Per IMS comando a chiusura apertura indipendente tramite leva di manovra
o Per Sez di Terra chiusura apertura indipendente tramite leva di manovra
o Sistema di sbarre
o Indicatori di presenza tensione
o Blocco a chiave sul sezionatore di messa a terra
o Piastre di ammarro cavi unipolari
o Contatti ausiliari su IMS
o Cella ausiliari BT
o Zoccolo di rialzo h=350mm
La chiave del sezionatore di terra dovrà impedire la chiusura del sezionatore in presenza di tensione sul cavo di consegna e dovrà quindi essere interbloccata con il sezionatore di messa a terra del Distributore al quale dovrà essere consegnata.
-
cella interruttore generale cabina di trasformazione:
o Interruttore con sezionatore e risalita sbarre
o interruttore in SF6 24kV-12.5kA-630A,
o sezionatore e sezionatore di messa a terra a monte dell’interruttore;
o sezionatore di messa a terra a valle dell’interrutore;
o comando manuale
o sistema di sbarre
o blocco a chiave sul sezionatore in posizione di chiuso
o blocco a chiave sui sezionatori di messa a terra
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Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
blocco a chiave sull’interruttore in posizione di aperto
cella per ausiliari di BT
contatti ausiliari sull’interruttore
n.3 trasformatori di corrente
indicatori di presenza tensione
piastre di ammarro cavi unipolari
comando motorizzato interruttore
sganciatori di apertura e chiusura
contatti ausiliari su sezionatore
relè di protezione a microprocessore
zoccolo di rialzo h=350mm
cella protezione trasformatore:
o Interruttore di manovra sezionatore combinato con fusibili
o Interruttore di manovra sezionatore (IMS) e sezionatore di messa a terra
a monte dei fusibili
o Per IMS comando a chiusura apertura indipendente tramite leva di manovra
o Per sez di terra chiusura apertura indipendente tramite leva di manovra
o Sistema di sbarre
o Indicatori di presenza tensione
o Blocco a chiave sul sezionatore di messa a terra
o Segnalazione ottica fusione fusibile
o Piastre di ammarro cavi unipolari
o Contatti ausiliari su IMS
o Cella ausiliari BT
o Zoccolo di rialzo h=350mm
-
la cella sbarre dovrà essere ubicata nella parte superiore dell’unità e dovrà contenere il
sistema di sbarre principali in rame elettrolitico. Il sistema di sbarre dovrà essere collegato e sostenuto dagli attacchi superiori del sezionatore o dell’interruttore di manovra
sezionatore. Le sbarre dovranno attraversare le unità senza interposizione di diaframmi
intermedi, in modo da costituire un condotto continuo. Al fine di garantire al personale
le necessarie condizioni di sicurezza, la cella sbarre dovrà essere segregata dalle celle
apparecchiature con grado di protezione IP20 (CEI 70-1 EN 60529).
-
le celle strumenti dovranno essere posizionate sulla parte frontale e superiore dell’unità,
dovranno essere corredate di una portella incernierata, con chiavistelli e dovranno poter
contenere:
o morsettiere per l'allacciamento dei cavetti ausiliari provenienti dall'esterno.
o tutte le apparecchiature di comando, segnalazione contrassegnate con
opportune
o targhette indicatrici.
o strumenti di misura , relè aux ecc.
o unità di misura e relè di protezione a microprocessore
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Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
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La cella strumenti frontale avente altezza 100 mm dovrà essere parte integrante dell’unità.
La cella strumenti superiore avente altezza 450mm dovrà essere posizionata sopra l’unità e
dovrà essere segregata dalla cella sbarre tramite lamiera fissata sulla parte superiore della
cella sbarre.
4.3.1.8
Sbarre principali e connessioni
Le sbarre principali dovranno essere realizzate in tondo di rame rivestito con isolanti termorestringenti e dimensionate per sopportare le correnti di corto circuito. Le connessioni dovranno
essere realizzate in piatto di rame.
4.3.1.9
Materiali isolanti
I criteri di progettazione delle parti isolanti dovranno garantire la resistenza alla polluzione ed
all'invecchiamento. Tutti i materiali isolanti, impiegati nella costruzione del quadro, dovranno
essere autoestinguenti ed inoltre dovranno essere scelti con particolare riguardo alle caratteristiche di resistenza alla scarica superficiale ed alla traccia.
4.3.1.10 Interblocchi
Le unità dovranno essere dotate di tutti gli interblocchi necessari per prevenire errate manovre
che potrebbero compromettere oltre che l'efficienza e l'affidabilità delle apparecchiature, la sicurezza del personale addetto all'esercizio dell'impianto.
In particolare dovranno essere previsti i seguenti interblocchi:
1) blocco a chiave tra l’interruttore generale ed i sezionatori di linea : l'apertura dei sezionatori
di linea sarà subordinata all'apertura dell'interruttore
2) blocco a chiave sul sezionatore di terra: la chiusura del sezionatore di terra sarà possibile solo quando anche il montante di alimentazione sarà messo a terra
3) blocco meccanico tra sezionatore di linea e sezionatore di terra: la chiusura del sezionatore
di terra sarà subordinata all'apertura del sezionatore di linea e viceversa
4) blocco meccanico tra il sezionatore di terra e il pannello di accesso: sarà possibile asportare
il pannello solo a sezionatore di terra chiuso.
5) Le serrature di interblocco dovranno essere a matrice non riproducibile tipo Profalux in unica copia.
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4.3.1.11 Verniciatura
Tutta la struttura metallica delle unità (salvo le parti in lamiera zincata a caldo) dovrà essere
opportunamente trattata e verniciata in modo da offrire un’ottima resistenza alla corrosione.
Il ciclo di verniciatura sarà il seguente:
- fosfosgrassatura
- passivazione cromica
- verniciatura industriale a forno con ciclo a polvere su lamiere elettrozincate.
Lo spessore medio della finitura dovrà essere di 50 µm. Le superfici verniciate devono superare
la prova di aderenza secondo le norme ISO 2409. La bulloneria, i leveraggi e gli accessori di
materiale ferroso devono essere protetti mediante zincatura elettrolitica.
4.3.1.12 Apparecchiature ausiliarie ed accessori
Il quadro dovrà essere completo di tutti gli apparecchi di comando e segnalazione indicati e necessari per renderlo pronto al funzionamento.
Dovranno essere presenti i seguenti cartelli e targhe:
- Targa indicante il nome del costruttore, il tipo dell'unità l'anno di fabbricazione, la tensione nominale, la corrente nominale, corrente di breve durata nominale e il numero di
matricola.
- Schema sinottico
- Indicazioni del senso delle manovre
- Targa monitoria
Tutti i circuiti ausiliari dovranno essere realizzati con conduttori flessibili in rame, isolati in
PVC non propagante l'incendio, del tipo NO 7VK e di sezione adeguata.
Tutti i circuiti ausiliari che attraversino le zone di media tensione dovranno essere protetti con
canaline metalliche o tubi flessibili con anima metallica.
I conduttori dei circuiti ausiliari, in corrispondenza delle apparecchiature e delle morsettiere,
dovranno essere opportunamente contrassegnati come da schema funzionale.
Ciascuna parte terminale dei conduttori dovrà essere provvista di adatti terminalini opportunamente isolati.
Tutti i conduttori dei circuiti ausiliari relativi all’apparecchiatura contenuta nell'unità dovranno
essere attestati a morsettiere componibili numerate.
Il supporto isolante dei morsetti dovrà essere in materiale autoestinguente non igroscopico. Il
serraggio dei terminali nel morsetto dovrà essere del tipo a VITE per il collegamento lato cliente e del tipo FASTON all’interno della cella.
Le morsettiere destinate ai collegamenti con cavi esterni al quadro dovranno essere proporzionate per consentire il fissaggio di un solo conduttore a ciascun morsetto.
4.3.1.13 Isolatori
Gli isolatori portanti per il sostegno delle sbarre principali, nelle unita’ giro sbarre, e di derivazione dovranno essere in materiale organico per tensione nominale fino a 24 KV.
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4.3.1.14 Apparecchiature
Le apparecchiature principali montate nel quadro dovranno essere adeguate alle caratteristiche
di progetto indicate e dovranno rispondere alle prescrizioni di seguito indicate.
4.3.1.15 Interruttori
Gli interruttori dovranno essere del tipo ad autocompressione ad interruzione in esafluoruro di
zolfo con polo in pressione secondo il concetto di “sistema sigillato a vita” in accordo alla normativa CEI 17-1 allegato EE con pressione relativa del SF6 di primo riempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar.
Caratteristiche elettriche:
- Tensione nominale (50/60Hz) 24kV
- Corrente nominale 630 A
- Potere d’interruzione Isc a 24kV 12.5kA
- Poter di chiusura 31.5kA
- Corr.di breve durata 12.5kA per 3sec.
Tutti gli interruttori di uguale portata e pari caratteristiche dovranno essere fra loro intercambiabili.
Gli interruttori dovranno essere predisposti per ricevere l’interblocco previsto con il
- sezionatore di linea, e dovranno essere dotati dei seguenti accessori:
- comando a motore carica molle
- comando manuale carica molle
- sganciatore di apertura
- sganciatore di chiusura
- contamanovre meccanico
- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto - chiuso dell'interruttore
- TV U1n=10/√3kV; U2=100/√3_100/3; prestazione 50VA; cl0.5_3P
- Resistenza antiferrorisonanza cablata
- TA 300/5 12kAx1s 1,5VA 5P30
- Blocco chiave (PROFALUX) su interr chiave libera in pos. di aperto
- ciclo di operazioni standard (O-03mn-CO-3mn-CO)
- Relè di protezione a microprocessore (tipo Sepam S40/S20) con visore
- Alimentaz. aux. Relè di protezione da 110/240 Vca
- Interfaccia comunicazione RS485
- Bobina di minima tensione
- Toroide omopolare chiuso tipo CSH 200 Diam=200mm
- Interruttore automatico protezione circuiti aux
- Interruttore automatico protezione secondari TV
- Manipolatore di comando Apri/Chiudi interruttore
- Selettore locale/distanza
- Lampada di segnalazione interruttore chiuso (rossa)
- Lampada di segnalazione interruttore aperto (verde)
- Pulsante d'emergenza
Il comando dell'interruttore dovrà essere garantito per 10.000 manovre. La manutenzione ordinaria di lubrificazione del comando dovrà essere raccomandata dopo 5000 manovre o comunque ogni 5 anni.
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Apparecchi con caratteristiche inferiori dovranno essere considerati tecnologicamente inadeguati all’utilizzo.
Il comando degli interruttori dovrà essere del tipo ad energia accumulata a mezzo molle di
chiusura precaricate tramite motore, ed in caso di emergenza con manovra manuale.
Le manovre di chiusura ed apertura dovranno essere indipendenti dall'operatore.
Il comando dovrà essere a sgancio libero assicurando l'apertura dei contatti principali anche se
l'ordine di apertura è dato dopo l’inizio di una manovra di chiusura, secondo le norme CEI 17-1
Il gas impiegato dovrà essere conforme alla norma CEI 10-7.
4.3.1.16 Interruttore di manovra sezionatore (IMS) – sezionatore
Entrambe le apparecchiature dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- tipo rotativo
- realizzato con un involucro "sigillato a vita”, (CEI17-1 allegato EE) di resina epossidica con pressione relativa del SF6 di primo riempimento a 20 °C uguale a 0.4 Bar.
Tale involucro, dovrà possedere un punto a rottura prestabilito per far defluire verso l'esterno le
eventuali sovrapressioni che si manifestassero all'interno dello stesso.
Le sovrapressioni saranno evacuate verso il retro del quadro senza provocare alcun pericolo per
le persone. Il sezionatore sarà a tre posizioni ed assumerà, secondo della manovra, il seguente
stato:
- Chiuso sulla linea,
- Aperto,
- Messo a terra
L' IMS dovrà essere utilizzato nelle unità prive di interruttore mentre il sezionatore dovrà essere
utilizzato sia da solo che in presenza di interruttore.
Il potere di chiusura e della messa a terra dell'IMS sarà uguale a 2.5 volte la corrente nominale
ammissibile di breve durata.
Sarà possibile verificare visivamente la posizione dell'IMS o sezionatore tramite un apposito
oblò.
All’occorrenza dovrà ricevere sia la motorizzazione che eventuali blocchi a chiave. I comandi
dei sezionatori e IMS dovranno essere posizionati sul fronte dell'unità. Gli apparecchi dovranno
essere azionabili mediante una leva asportabile.
Il senso di movimento per l'esecuzione delle manovre dovrà essere conforme alla norma CEI
16-5; inoltre le manovre si dovranno effettuare applicando all’estremità delle leve un momento
non superiore ai 200 Nm.
Entrambi gli apparecchi dovranno essere predisposti per gli interblocchi descritti precedentemente.
Nelle unità interruttore dovrà essere previsto un secondo sezionatore di terra senza potere di
chiusura pieno dell’impianto. La manovra dei due sezionatori dovrà essere simultanea.
4.3.1.17 Trasformatori di corrente e di tensione
I trasformatori di corrente e di tensione dovranno avere caratteristiche elettriche, prestazioni e
classe di precisione richiesti dall’unita’ di protezione.
I trasformatori di corrente in particolare, dovranno essere dimensionati per sopportare le correnti di corto circuito, (limite termico per 1 secondo e dinamico) dell'impianto. In base alla ne-
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cessità impiantistica, i trasformatori di tensione potranno essere del tipo ‘polo a terra’ inserzione ‘fase-terra’ o poli isolati inserzione ‘fase-fase’.
I trasformatori di corrente e di tensione dovranno avere isolamento in resina epossidica ed essere adatti per installazione fissa all'interno delle unità ed essere esenti da scariche parziali.
I rilevatori di corrente omopolare dovranno essere del tipo toroidale con diametro 120/200mm,
precisione ±5% e corrente massima ammessa 20kA per 1 s. la resistenza massima dei cavi di
collegamento all’unità di protezione non dovrà superare il limite di 4Ω.
4.3.1.18 Fusibili
Dovranno essere prodotti in conformità con le seguenti norme:
- CEI EN 650282-1 (CEI32-3)
- DIN 43625
- ISO 90017EN29001
Caratteristiche tecniche:
- alto potere d’interruzione
- alta limitazione di corrente
- bassa sovratensione d’interruzione
- bassa dissipazione di potenza
- uso interno / esterno
- con percussore
4.3.1.19 Prove
Il quadro dovrà essere sottoposto presso il costruttore alle prove di accettazione e di collaudo
previste dalle norme CEI 17-6.
Dovranno essere inoltre disponibili presso il costruttore, i rapporti prova (test-report) relativi
alle seguenti prove di tipo eseguite su unità simili a quelli della presente fornitura:
- prova di corrente di breve durata
- prova di riscaldamento
- prova di isolamento
In aggiunta, dovranno essere disponibili i rapporti prova per tenuta all’arco interno pari a
12,5kA per 0,7secondi oppure a richiesta con valore di 16kA per 1 secondo
4.3.2 Trasformatori
Il trasformatore sarà trifase del tipo con avvolgimenti inglobati e colati sotto vuoto in resina
epossidica.
Il trasformatore sarà conforme alle normative IEC 726, CENELEC HD 464 S1/A2, HD 464
S1/A3, CEI 14-8 / 14-12 e conforme alle classi ambientali E1–C1 che classificano le unità atte
al funzionamento in ambienti con presenza di condensa occasionale e modesto inquinamento e
con temperatura ambiente fino a -5°C ed alla classe di comportamento al fuoco F1 che classifica le unità con caratteristiche di autoestinguenza e non emissione di sostanze tossiche e fumi
opachi.
Il trasformatore sarà protetto contro i contatti diretti da armadio di protezione IP31.
Le caratteristiche elettriche saranno:
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- potenza nominale
- frequenza
- N. fasi
- tensione primaria
- campo di regolazione tensione
- tensioni secondarie
- liv. isolam. Primario : Um/FI/Imp
- Collegamento
- Classe termica avvolgimenti MT/BT:
1250kVA
50 Hz
3
8,4 - 20kV
± 2 x 2.5%
400V
24/50/125kV
Dyn11
F/F
Saranno dotati dei seguenti accessori:
- carrello con ruote orientabili
- golfari per il sollevamento
attacchi per il traino
- morsetto di terra
- isolatori BT
- piastre di connessione MT BT
- tre termosonde PT100, una per ogni avvolgimentoBT
- scatola di connessione ausiliari
- morsettiere per la regolazione della tensione.
I trasformatori saranno protetti contro i sovraccarichi da centraline di controllo termico dotate
di:
- due soglie per comandi esterni
- una soglia di allarme
- una soglia di sgancio
- modulo di telelettura
4.4 QUADRO GENERALE DI BASSA TENSIONE
I conduttori di bassa tensione in uscita dal secondario del trasformatore saranno attestati su un
quadro denominato QGBT (Quadro Generale Bassa Tensione) situato sempre nel locale cabina
di trasformazione.
Questo sarà realizzato in isola con forma costruttiva 3. Ogni quadro sarà completo e pronto al
funzionamento entro i seguenti limiti meccanici ed elettrici:
- Lamiere di chiusura laterali;
- Attacchi per collegamento cavi di potenza compresi; cavi e terminali esclusi;
- Morsetteria per collegamento cavi ausiliari esterni compresa; cavi e capicorda esclusi.
4.4.1 Norme di riferimento
Il quadro sarà progettato, assiemato e collaudato in totale rispetto delle seguenti normative:
- IEC 60439.1 (CEI 17.13.1)
- IEC 60529 (CEI 70.1)
riguardanti l'assiemaggio di quadri prefabbricati AS e ANS.
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4.4.2 Dati ambientali
I dati ambientali riferiti al locale chiuso ove dovrà essere inserito il quadro in oggetto sono:
- Temperatura ambiente:
max +40 °C - min - 5 °C
- Umidità relativa:
95 % massima
Altitudine:
< 2000 metri s.l.m.
4.4.3 Caratteristiche elettriche
Tensione nominale:
Tensione esercizio:
Numero delle fasi:
Frequenza nominale:
Corrente nominale sbarre principali:
Corrente nominale sbarredi derivazione
Corrente di c.to circuito Simmetrico
Durata nominale del corto circuito:
Corrente nominale di cresta
Grado di protezione sul fronte:
Grado di protezione a porta aperta:
Forma di segregazione:
1000V
400 V
3F + N
50/60 Hz
fino a 3200 A
fino a 3200 A
fino a: 85 kA
1"
187 kA
IP 31
IP 30
3b/4b
4.4.4 Dati dimensionali
Il quadro sarà composto da unità modulari aventi dimensioni di ingombro massime:
- Larghezza fino a: 300/650 mm
- Profondità: 600 mm
- Altezza fino a: 2006 mm
Si dovrà inoltre tenere conto delle seguenti distanze minime di rispetto:
- Anteriormente : 800 mm
- Posteriormente : 800 mm
4.4.5 Caratteristiche costruttive carpenteria
Il quadro sarà composto da una o più strutture associate in larghezza realizzate in lamiera secondo UNI EN 10142 e pannelli di chiusura (portelle+pannelli laterali+pannelli posteriori) in
laminato a freddo secondo UNI EN 10130 dello spessore non inferiore a 15-20/10.
Il quadro sarà chiuso su ogni lato con pannelli asportabili a mezzo di viti. Le porte anteriori saranno corredate di chiusura a chiave, il rivestimento frontale sarà costituito da cristallo di tipo
temperato.
Le colonne del quadro saranno complete di golfari di sollevamento. Sul pannello anteriore saranno previste feritoie per consentire il passaggio degli organi di comando.
Tutte le apparecchiature saranno fissate su guide o su pannelli fissati su specifiche traverse di
sostegno.
Gli strumenti e lampade di segnalazione saranno montate sui pannelli frontali.
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Sul pannello frontale ogni apparecchiatura sarà contrassegnata da targhette indicatrici che ne
identificano il servizio.
Tutte le parti metalliche del quadro saranno collegate a terra (in conformità a quanto prescritto
dalla citata norma CEI 17.13/1).
4.4.6 Verniciatura
Per garantire un’efficace resistenza alla corrosione, la struttura e i pannelli saranno opportunamente trattati e verniciati.
Il trattamento di fondo prevederà il lavaggio, il fosfosgrassaggio, l’asciugatura e l’essicazione
delle lamiere.
Le lamiere trattate saranno verniciate con polvere epossipoliestere o poliestere in colore a finire
RAL9001 spessore minimo di 70 micron.
4.4.7 Collegamenti di potenza
Le sbarre e i conduttori saranno dimensionati per sopportare le sollecitazioni termiche e dinamiche corrispondenti ai valori della corrente nominale e per i valori delle correnti di corto circuito richiesti.
Le sbarre orizzontali saranno in rame elettrolitico di sezione rettangolare su tutta la lunghezza;
saranno fissate alla struttura tramite supporti isolati a pettine in grado di ricevere un massimo di
5 sbarre per fase e saranno disposte in modo da permettere eventuali modifiche future.
Le sbarre verticali, anch'esse in rame elettrolitico, fino a 1600A saranno a profilo continuo con
un numero massimo di 1 sbarra per fase predisposte per l'utilizzo di appositi accessori per il
collegamento e fissate alla struttura tramite supporti isolati.
L'interasse tra le fasi e la distanza tra i supporti sbarre saranno regolamentate in base alle prove
effettuate presso laboratori qualificati.
I collegamenti tra sistemi sbarre orizzontali e verticali saranno realizzati mediante fazzoletti di
giunzione standard forniti dal costruttore o dal fornitore del quadro.
Le sbarre principali saranno predisposte per essere suddivise, in sezioni pari agli elementi di
scomposizione del quadro, e consentiranno ampliamenti su entrambi i lati.
Nel caso di installazione di sbarre di piatto, queste ultime saranno declassate del 20% rispetto
alla loro portata nominale.
4.4.8 Derivazioni
Per correnti da 100A a 630A gli interruttori saranno alimentati direttamente dalle sbarre principali mediante bandella flessibile dimensionata in base alla corrente nominale dell'interruttore
stesso.
In caso di specifiche esigenze gli interruttori scatolati con In max pari a 160A, potranno essere
affiancati verticalmente su un'unica piastra, rendendo così l’intero quadro con forma di segregazione tipo 3.
Tutti i cavi di potenza, superiori a 50 mmq, entranti o uscenti dal quadro non avranno interposizione di morsettiere; si attesteranno direttamente agli attacchi posteriori degli interruttori alloggiati sul retro del quadro in una zona opportunamente predisposta.
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L’ammaraggio dei cavi avverrà su specifici accessori di fissaggio. Le sbarre saranno identificate con opportuni contrassegni autoadesivi a seconda della fase di appartenenza così come le
corde saranno equipaggiate con anellini terminali colorati.
Tutti i conduttori ausiliari si attesteranno a delle morsettiere componibili su guida posizionate
lateralmente o nella parte posteriore del quadro, con diaframmi dove necessario, che saranno
adatte, salvo diversa prescrizione, ad una sezione di cavo non inferiore a 6 mmq.
4.4.9 Dispositivi di manovra e protezione
Sarà garantita una facile individuazione delle manovre da compiere, che saranno pertanto concentrate sul fronte dello scomparto.
All'interno sarà possibile una agevole ispezionabilità ed una facile manutenzione. Le distanze i
dispositivi e le eventuali separazioni metalliche impediranno che interruzioni di elevate correnti
di corto circuito o avarie notevoli possano interessare l'equipaggiamento elettrico montato in
vani adiacenti.
Saranno in ogni caso, garantite le distanze che realizzano i perimetri di sicurezza imposti dal
costruttore.
Tutti i componenti elettrici ed elettronici saranno contraddistinti da targhette di identificazione
conformi a quanto indicato dagli schemi.
Salvo diversa indicazione del progettista e/o richiesta nella specifica di progetto, sarà previsto,
uno spazio pari al 20 % dell'ingombro totale che consenta eventuali ampliamenti senza intervenire sulla struttura di base ed i relativi circuiti di potenza.
4.4.10 Conduttore di protezione
Ogni struttura sarà direttamente collegata alla sbarra di terra avente una sezione pari a 400mm2.
Le porte saranno predisposte per essere collegate alla struttura tramite una connessione flessibile.
4.4.11 Collegamenti ausiliari
Saranno in conduttore flessibile con isolamento pari a 1KV con le seguenti sezioni minime:
- 2,5 mmq per i T.A.,
- 2,5 mmq per i circuiti di comando,
- 1,5 mmq per i circuiti di segnalazione e T.V.
Ogni conduttore sarà completo di anellino numerato corrispondente al numero sulla morsettiera
e sullo schema funzionale.
Saranno identificati i conduttori per i diversi servizi (ausiliari in alternata - corrente continua circuiti di allarme - circuiti di comando - circuiti di segnalazione) impiegando conduttori con
guaine colorate differenziate oppure ponendo alle estremità anellini colorati.
Potranno essere consentiti due conduttori sotto lo stesso morsetto solamente sul lato interno del
quadro.
I morsetti saranno del tipo a vite per cui la pressione di serraggio sia ottenuta tramite una lamella e non direttamente dalla vite.
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I conduttori saranno riuniti a fasci entro canaline o sistemi analoghi con coperchio a scatto. Tali
sistemi consentiranno un inserimento di conduttori aggiuntivi in volume pari al 25% di quelli
installati.
Non è ammesso il fissaggio con adesivi.
4.4.12 Accessori di cablaggio
La circolazione dei cavi di potenza e/o ausiliari dovrà avvenire nella zona posteriore del quadro
o all’interno delle canaline laterali.
L'accesso alle condutture sarà possibile solo dal retro del quadro mediante l'asportazione delle
lamiere di copertura posteriori.
4.4.13 Collegamenti alle linee esterne
Le linee si attesteranno alla morsettiera in modo adeguato per rendere agevole qualsiasi intervento di manutenzione.
Le morsettiere non sosterranno il peso dei cavi ma gli stessi dovranno essere ancorati ove necessario a dei specifici profilati di fissaggio.
Nel caso in cui le linee di uscita siano costituite da cavi di grossa sezione o da più cavi in parallelo, è sconsigliabile il collegamento diretto sui codoli posteriori interruttori in modo da evitare
eventuali sollecitazioni meccaniche.
4.4.14 Collaudi
Le prove di collaudo saranno eseguite secondo le modalità della norma CEI 17.13.1. Inoltre il
fornitore dovrà fornire i certificati delle prove di tipo, previste dalla norma CEI 17.13.1 effettuate su prototipi del quadro.
4.4.15 Apparecchiature di bassa tensione
Le apparecchiature principali montate nel quadro dovranno essere adeguate alle caratteristiche
di progetto riportate negli schemi elettrici e dovranno rispondere alle seguenti prescrizioni particolari.
4.4.15.1 Interruttori
Tutti gli interruttori di uguale portata e pari caratteristiche dovranno essere fra loro intercambiabili in modo da assicurare la massima continuità di servizio; per tale motivo gli interruttori
di arrivo dovranno avere lo stesso potere di interruzione di quelli di partenza.
Gli interruttori di partenza dai Power Center saranno di tipo scatolato fino a 1600 A, oltre tale
portata dovranno essere di tipo aperto salvo differenti indicazioni poste sullo schema unifilare,
mentre quelli con corrente inferiore o uguale a 63 A potranno essere di tipo modulare.
Gli interruttori scatolati devono essere conformi alle normative CEI EN 60947-1, CEI EN
60947-2 e dovranno essere in grado di funzionare nelle condizioni d'inquinamento corrispon-
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denti al grado d' inquinamento 3 per gli ambienti industriali come indicato dalla norma CEI EN
60947-1.
4.4.15.2 Caratteristiche generali
Tutti gli interruttori scatolati devono avere le seguenti caratteristiche elettriche generali:
- tensione nominale di impiego (Ue) ≥ 690V CA (50/60Hz)
- tensione nominale di isolamento (Ui) ≥ 750 V CA (50/60 Hz)
- tensione nominale di tenuta all’impulso (Uimp) ≥ 8kV (1,2/50µs)
Al fine di garantire una maggiore durata ed una elevata affidabilità del prodotto il numero di
manovre elettriche e meccaniche degli interruttori deve essere pari ad almeno 3 volte il valore
minimo richiesto dalla norma CEI EN 60947-2.
Gli interruttori non devono subire riduzioni delle prestazioni nominali in funzione delle differenti posizioni di montaggio previste.
Devono inoltre poter essere alimentati indifferentemente sia da monte che da valle, anche in
presenza di dispositivi differenziali direttamente connessi all’interruttore.
Gli interruttori inoltre devono garantire l’attitudine al sezionamento come previsto dalla norma
CEI EN 60947-2. Sul fronte dell'apparecchio deve essere previsto il simbolo che precisa tale
attitudine.
Per garantire massima sicurezza, i contatti di potenza devono essere isolati, all’interno di un involucro di materiale termoindurente, dalle altre funzioni quali il meccanismo di comando, lo
sganciatore di protezione e gli ausiliari.
Tutti i poli devono essere azionati simultaneamente all’apertura, alla chiusura e allo sgancio
dell’interruttore.
Gli interruttori scatolati devono essere disponibili in esecuzione fissa oppure rimovibile/estraibile, sia in versione tripolare che quadripolare. Per le versioni rimovibili/estraibili, un
opportuno dispositivo assicurerà l’apertura preventiva dell’apparecchiatura per impedire
l’inserzione o l’estrazione ad interruttore chiuso.
Per ottimizzare la standardizzazione dei quadri e migliorare la flessibilità d'impianto le parti
fisse degli interruttori estraibili fino a 250 A e da 400 a 630 A devono avere le stesse dimensioni, indipendentemente da:
- livello di prestazione (Icu)
- tipo di sganciatore
- ausilari elettrici /meccanici.
Le parti fisse devono essere inoltre corredate di opportuni dispositivi di sicurezza per garantire
un grado di protezione minimo IP20 contro i contatti accidentali in condizione di estratto/rimosso.
Gli attacchi posteriori per il collegamento elettrico di potenza possono essere, indifferentemente, posizionati in verticale e in orizzontale.
Per consentire le operazioni di manutenzione ordinaria in condizioni di massima sicurezza tutti
gli interruttori devono avere il doppio isolamento tra la parte frontale ed i circuiti interni di potenza e la parte di potenza dell'interruttore deve essere totalmente isolata dalle parti di comando
e dagli ausiliari.
L’interruttore potrà essere dotato di opportuni blocchi meccanici (a serrature, a lucchetti, mediante piombatura) per poter impedire manovre inopportune.
Gli eventuali dispositivi di interblocco e comando necessari per consentire agli interruttori di
funzionare come commutatori rete-gruppo, sia in versione manuale che automatica, devono es-
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sere facilmente applicabili alla versione standard degli interruttori e devono rispondere alla
norma CEI EN 60947-6-1.
Per soddisfare particolari esigenze di continuità di servizio deve essere possibile realizzare, con
opportuni dispositivi previsti dal Costruttore, commutatori di rete manuali o automatici con interblocco mediante aste o cavi.
Gli interruttori scatolati richiesti con protezione differenziale, devono essere equipaggiati di un
Dispositivo Differenziale a corrente Residua (DDR) applicato direttamente alla base della scatola dell'interruttore.
Il dispositivo di sgancio del DDR deve agire meccanicamente e direttamente sul sistema di
sgancio dell'interruttore senza interposizione di sganciatori voltmetrici.
I DDR devono inoltre:
- essere conformi alla norma CEI EN 60947-2, allegato B
- essere immunI contro gli sganci intempestivi secondo le norma CEI EN 60255 e CEI
EN 61000.4
- poter funzionare normalmente fino a temperature ambiente di -25°C
- essere alimentati dall’interno dell’apparecchio con la tensione della rete protetta (campo di tensione ammissibile da 200 a 550V); l’alimentazione deve essere trifase ed il
funzionamento deve essere garantito anche in mancanza di una fase assicurando lo
sgancio dell’interruttore anche in presenza di abbassamenti di tensione fino a 80V
- poter essere dotati di un contatto di segnalazione per indicare a distanza l’eventuale intervento per guasto differenziale.
a) MECCANISMO DI COMANDO
Gli interruttori devono essere manovrati attraverso una leva di comando, che indicherà in
modo chiaro ed univoco le tre posizioni dell’interruttore
o I (on) ;
o Tripped (sganciato)
o 0 (off)
e devono essere equipaggiati di un pulsante di test "push to trip" sul fronte per permettere la
verifica del corretto funzionamento del meccanismo di comando e dell'apertura dei poli. Al
fine di assicurare l’attitudine al sezionamento (sezionamento visualizzato) conforme alla
norma CEI EN 60947-2 § 7-27:
o il comando deve essere concepito in modo tale che la leva di comando possa indicare la posizione di OFF (aperto) solo se i contatti di potenza sono
effettivamente aperti e separati
o la posizione OFF della leva di comando corrisponde alla posizione di sezionato
o l’isolamento deve essere assicurato attraverso una doppia interruzione dei
circuiti di potenza.
L’aggiunta di una manovra rotativa o di un telecomando non devono pregiudicare
l’attitudine al sezionamento dell’interruttore.
b) LIMITAZIONE DELLA CORRENTE, SELETTIVITA’
Gli interruttori scatolati devono avere una forte capacità di limitazione della corrente. In
caso di cortocircuito, gli effetti termici massimi I²t devono essere limitati a:
o 106 A2s per i calibri fino a 250 A
o 5 x106 A2s per i calibri tra 400 A e 630 A.
Queste caratteristiche consentiranno delle prestazioni elevate di filiazione con gli altri apparecchi di potenza o gli interruttori modulari situati a valle.
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Gli interruttori scatolati devono essere equipaggiati di un sistema di sgancio indipendente
dallo sganciatore magnetotermico o elettronico. Questo sistema assicurerà lo sgancio
dell’interruttore per correnti di cortocircuito elevate. L’interruzione sarà effettuata in meno
di 10ms per le correnti di cortocircuito superiori a 25In.
Gli interruttori scatolati hanno installato di serie un dispositivo concepito per sganciare
l’interruttore in caso di cortocircuiti elevati. Questo dispositivo deve essere indipendente
dagli sganciatori magnetotermici o elettronici.
Gli interruttori scatolati, i cui calibri sono identici ai loro sganciatori, devono assicurare selettività per tutte le correnti di guasto fino a 35kA eff., con tutti gli interruttori a valle, di
calibro inferiore o uguale a 0,4 volte quello dello sganciatore a monte.
c) AUSILIARI
Tutti gli ausiliari elettrici devono essere alloggiati in uno scomparto isolato dai circuiti di
potenza e devono essere installabili anche da personale di manutenzione ordinaria senza la
necessità di regolazione nè di utilizzo di attrezzi particolari.
L'identificazione e l'ubicazione degli ausiliari elettrici deve essere indicata in modo indelebile sulla scatola di base dell'interruttore e sugli ausiliari stessi.
Tutti gli accessoriamenti elettrici, ad esclusione del telecomando, non devono comportare
aumento di volume dell'interruttore.
Per minimizzare gli stock di ricambi e facilitare le eventuali modifiche alle funzionalità
dell'impianto, gli accessori che realizzano le funzioni ausiliarie di segnalazione di:
o stato dell'interruttore
o intervento per guasto
o interruttore scattato
devono essere identici indipendentemente dalla funzione ausiliaria realizzata, dalla corrente
nominale e dal potere di interruzione dell'interruttore.
Le bobine di apertura e di chiusura elettrica a distanza potranno essere alimentate in modo
permanente, senza contatti di autointerruzione, in modo da realizzare facilmente l'interblocco elettrico dell'apparecchio.
Gli interruttori scatolati devono poter essere equipaggiati di un telecomando a motore. Un
selettore “auto/manu” posto sul fronte inibirà il comando a distanza quando posizionato su
“manu”; viceversa quando il selettore sarà posizionato su “auto” sarà inibito il comando
manuale dal fronte del telecomando. Una segnalazione a distanza sul modo di funzionamento “manu” o “auto” dove essere possibile. Analogamente dovrà essere possibile la
piombatura di una calotta trasparente per inibire l’accesso al selettore “auto/manu”.
La chiusura dell’interruttore telecomandato dovrà avvenire in meno di 80ms, e devono essere possibili 4 cicli al minuto.
Dopo uno sgancio su guasto elettrico (sovraccarico, cortocircuito, guasto di terra), il riarmo
a distanza deve essere inibito. Deve essere invece possibile il riarmo a distanza
dell’interruttore se l’apertura è stata provocata da uno sganciatore voltemtrico.
Il meccanismo di comando deve essere esclusivamente ad accumulo di energia.
L'aggiunta di un telecomando o di una manovra rotativa deve conservare integralmente le
caratteristiche tipiche della manovra diretta quali:
o le 3 posizioni stabili: ON, OFF e TRIPPED
o il sezionamento visualizzato, con una chiara indicazione sul fronte delle
posizioni (I) e (O).
o le regolazioni dello sganciatore e i dati di targa dell'interruttore devono rimanere chiaramente visibili e/o accessibili.
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4.4.15.3 Funzione di protezione
Gli interruttori scatolati devono essere equipaggiati di sganciatori completamente intercambiabili assicurando al protezione contro sovraccarichi e cortocircuiti. Gli sganciatori potranno essere di tipo:
- elettronico o magnetotermico fino a 250A
- solo elettronico per 400 e 630 A.
Gli sganciatori elettronici e magnetotermici devono essere regolabili e deve essere possibile la
piombatura delle regolazioni per impedire l’accesso non autorizzato alle stesse. I valori di regolazione della prima soglia Lungo Ritardo (Io o Ir a seconda della tipologia di sganciatore) devono essere sempre espressi in Ampere direttamente sul selettore di regolazione posto sul fronte dello sganciatore stesso.
Gli sganciatori elettronici devono essere conformi all’allegato F della norma CEI EN 60947-2
(misura dei valori efficaci di corrente, compatibilità elettromagnetica, ecc.).
Le regolazioni delle protezioni si applicheranno a tutti i poli dell’interruttore. Gli sganciatori di
protezione non devono aumentare il volume dell’interruttore. Tutti i componenti elettronici
hanno una tenuta in temperatura fino a 125°C.
4.4.15.4 Interruttori di manovra – sezionatori
Là dove è richiesto dagli schemi unifilari, dovrà essere possibile usare, come dispositivi generali del quadro, interruttori di manovra-sezionatori che potranno essere derivati dagli interruttori sopra descritti. In tal caso dovranno avere le stesse caratteristiche meccaniche di robustezza
ed affidabilità e ricevere i blocchi e tutti gli eventuali accessori degli interruttori di derivazione.
Gli interruttori di manovra-sezionatori dovranno far parte di una gamma di apparecchi con correnti nominali comprese tra 25 A e 3150 A e disponibili sia in versione tetrapolare che tripolare.
Dovrà inoltre essere possibile il loro comando a distanza mediante apposito dispositivo di comando motorizzato con i blocchi e gli eventuali accessori degli interruttori di derivazione. Gli
interruttori di manovra-sezionatori dovranno avere potere di chiusura fino a 80 kA.
4.5 INSTALLAZIONE DI GRUPPI DI CONTINUITÀ DI PIANO
Gli UPS che verranno installati ai vari piani sono:
-
n° 4 UPS da 80 kVA a servizio dei piani basamentale, rialzato, primo, secondo dei
blocchi B e C;
-
n° 1 UPS da 40 kVA a servizio del piano terzo dei blocchi B e C;
-
n° 3 UPS da 10 kVA a servizio:
o
del piano basamentale blocco A;
o del piano basamentale blocco D;
o del piano secondo blocco C locale sala controllo e locali annessi.
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Ciascun UPS avrà un autonomia di 15 minuti.
Al tempo stesso verrà predisposto sul QGBT una sezione di continuità per la futura realizzazione della linea di continuità centralizzata.
Suddetti UPS verranno installati nel locale tecnico posto ai piani in prossimità dei quadri del
blocco B. infatti su ciascun quadro blocco B verrà installata la partenza da linea preferenziale
per l’alimentazione dell’UPS di piano che presenterà due uscite in per alimentare le sezioni di
continuità dei quadri blocco B e C.
Ogni il sistema UPS sarà costituito da 1 UPS, con modalità di funzionamento a doppia conversione e conformi alla categoria VFI della normativa 62040.
Ogni modulo UPS avrà una potenza unitaria di 80, 40 o 10 kVA e sarà composto dalle seguenti
apparecchiature:
◗ un raddrizzatore caricabatterie
◗ un inverter
◗ una batteria
◗ un sistema di gestione delle batterie
◗ un bypass statico (contattore statico) fornito su ogni unità
◗ un bypass di manutenzione fornito su ogni unità
◗ un'interfaccia utente di comunicazione fornito su ogni unità.
Il sistema UPS comprenderà inoltre tutte le altre apparecchiature necessarie al funzionamento e
alla manutenzione in assoluta sicurezza, compresi gli interruttori, i sezionatori, ecc.
Il sistema di UPS dovrà garantire ai carichi che saranno collegati alla sua uscita la continuità
della fornitura di un’energia elettrica di qualità conforme a quanto definito nella specifica che
segue, anche in caso di disturbo o di indisponibilità della rete elettrica, entro limiti di autonomia legati alla capacità della batteria installata.
Per il funzionamento normale il raddrizzatore caricabatterie alimenterà l’inverter corrispondente con corrente continua e garantirà la carica della batteria. Allo stesso tempo, l’inverter alimenterà permanentemente il carico con energia elettrica affidabile ad alta qualità. I moduli UPS
collegati in parallelo si ripartiranno in modo automatico ed uniforme il carico applicato. Un circuito ad anello di corrente permetterà una ripartizione automatica del carico tra gli UPS in parallelo.
Durante il funzionamento in autonomia mediante batteria, in caso di guasto o di un forte deterioramento della rete d’alimentazione, ogni inverter continuerà ad alimentare il carico senza interruzione né disturbi, utilizzando l'energia accumulata nella sua batteria fino ai limiti previsti
dall’autonomia di 15’ a potenza normale. Al ritorno della rete di alimentazione, il raddrizzatore
caricabatterie alimenterà di nuovo il corrispondente inverter, senza interruzione né disturbo
dell’energia fornita al carico, ricaricando automaticamente la propria batteria.
In caso di funzionamento in parallelo e ridondanza, i moduli funzioneranno in parallelo e/o in
ridondanza e si ripartiranno il carico in modo equo. In caso di guasto grave di uno, questi verranno disaccoppiati automaticamente. Se gli UPS restanti hanno una potenza sufficiente per alimentare il carico, rimarranno normalmente in funzione.
Nel caso in cui la potenza disponibile fosse insufficiente, il carico verrà trasferito automaticamente e senza interruzione alla rete riserva (Bypass), se quest’ultima rientra nelle tolleranze
ammesse.
In caso di forte sovraccarico generato dal carico (corto-circuito, elevata corrente di spunto,
ecc.), le utenze verranno trasferite sulla rete riserva, in modo immediato ed automatico, senza
interrompere l'alimentazione, purché la rete riserva sia disponibile e rientri nelle tolleranze speIMES05- Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali – Disciplinare descrittivo
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cificate; verrà quindi eseguita la sincronizzazione automatica in fase e frequenza di ogni UPS
con la rete di riserva. L'accoppiamento del carico in uscita agli UPS avverrà in modo automatico o manuale e sarà effettuato senza interruzione né disturbo per le utenze.
Se richiesto, l'UPS potrà effettuare un trasferimento automatico con micro-interruzione in caso
di guasto grave del sistema UPS con assenza di sincronizzazione della rete riserva.
Per facilitare le operazioni di manutenzione, la totalità dei componenti sarà accessibile dal fronte degli armadi. Inoltre verrà fornito un sistema di bypass meccanico (solitamente integrato)
con comando manuale che sarà integrato ad ogni UPS. Per garantire la sicurezza totale di un
intervento in assenza di tensione, questo consentirà di isolare gli UPS pur continuando ad alimentare i carichi tramite la rete riserva. Un dispositivo di isolamento permetterà allo stesso
modo di isolare i raddrizzatori caricabatterie dalla rete di alimentazione.
Per facilitare la manutenzione, la batteria di ogni UPS dovrà poter essere isolata dal raddrizzatore caricabatterie e dall’inverter corrispondenti tramite un interruttore magnetotermico e non
sezionatore a fusibili e/o fusibili. In questo caso, l’inverter dovrà continuare ad alimentare il carico senza interruzione né disturbo, tranne indisponibilità della rete normale di alimentazione.
La batteria di ogni UPS dovrà consentire l’avviamento dell'UPS anche in caso di indisponibilità
della rete di alimentazione normale e la continuità di funzionamento entro i limiti
dell’autonomia nominale.
L’UPS sarà basato sulla tecnologia IGBT e su una modalità di commutazione a frequenza libera per garantire un'ottima qualità della tensione in uscita ed un rendimento ottimale.
Il sistema UPS verrà dimensionato per alimentare permanentemente un carico di 80, 40 o 10
kVA, con un fattore di potenza uguale a 0,8 e sarà costituito da 1 UPS in configurazione unitario / parallelelabile di potenza unitaria 80, 40 o 10.
4.6 QUADRI DI SMISTAMENTO E QUADRI DI ZONA
4.6.1 Riferimenti normativi
-
-
CEI EN 60439-1 (CEI 17-13/1): Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
per bassa tensione (quadri BT) - Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS)
e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS)
CEI EN 60439-3 (CEI 17-13/3): Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
per bassa tensione (quadri BT) - Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature
assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso - Quadri di distribuzione (ASD)
CEI 23-51: Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare
4.6.2 Generalità
I quadri dovranno essere del tipo prefabbricato di primaria casa costruttrice, e la D.L. o la
Committenza potranno effettuare presso il costruttore collaudi parziali e finali per verificarne lo stato di produzione.
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Dovranno essere realizzati in carpenteria metallica con grado di protezione e segregazione come specificato negli schemi unifilari relativi.
Negli allegati di progetto sono riportati il numero e le caratteristiche degli interruttori
nonché un fronte quadro di massima e le sezioni che lo costituiscono (normale, preferenziale,
continuità)
La tipologia di installazione prevista è a pavimento o parete
Tipologie di montaggio differenti dovranno essere concordate con la Direzione Lavori.
Tutti i quadri elettrici che verranno realizzati dovranno essere conformi alle Norme CEI 1713/1 ; CEI 23-51.
La zona apparecchiature sarà situata sulla parte anteriore del quadro, collocata all'interno di appositi scomparti.
Per consentire l'ingresso di cavi e/o conduttori, il contenitore sarà dotato sui lati inferiore e superiore di aperture chiuse con coperchio fissato con viti o con fori pretranciati.
Ogni quadro sarà provvisto di pannelli di fondo o intelaiature per consentire il fissaggio delle
apparecchiature elettriche.
Una volta installate le apparecchiature il quadro dovrà essere chiuso con pannelli che garantiscano, a porta aperta, un grado di protezione non inferiore a IP30. La porta di chiusura del quadro dovrà poter essere aperta con un angolo > di 100 e provvista di chiusura a chiave.
Nei quadri provvisti di strumenti di misura la porta qualora prevista deve essere trasparente e a porta chiusa le indicazioni degli strumenti devono essere lette facilmente. Le dimensioni della carpenteria dei quadri ed il dimensionamento termico dovrà essere tale da prevedere
un aumento di almeno il 30 % degli apparecchi previsti da progetto e della potenza installata
Tutte le apparecchiature elettriche dovranno possedere il marchio IMQ o altro marchio nell'ambito dei paesi CEE nonché la marcatura CE.
Le caratteristiche delle apparecchiature elettriche da installarsi nei quadri sono riportate nei relativi schemi unifilari.
I cavi ed i conduttori indicati negli schemi unifilari si riferiscono alle linee in entrata ed in uscita dal quadro e non al tipo e alla sezione dei conduttori di cablaggio.
Per il cablaggio interno si adotteranno le seguenti soluzioni:
- distribuzione effettuata con conduttori di tipo N07V-K non propaganti l'incendio secondo le Norme CEI 20-22 II, non propaganti la fiamma secondo CEI 20-35 ed a ridotta emissione di gas tossici e fumi opachi secondo CEI 20-37/2 con densità di corrente
massima ammessa, riferita alla corrente nominale dell'interruttore a monte e non alla
corrente di impiego, tale per cui la temperatura massima a cui si porteranno non superi
gli 85° C.
Non sono ammesse soluzioni del tipo "entra - esci" dalle singole apparecchiature e tutte le derivazioni saranno effettuate con apposite morsettiere. I conduttori entranti su morsettiere ed apparecchiature elettriche dovranno essere provvisti di terminali di cablaggio del tipo a collare
dove le connessioni sono a vite mentre saranno del tipo a tubetto dove le connessioni sono con
morsetto a gabbia.
Il collegamento del quadro con i conduttori esterni dovrà essere effettuato con apposite morsettiere per le quali si ammette una temperatura massima di 70° C riferita alle correnti nominali
degli interruttori a monte e non alla corrente d'impiego.
Le morsettiere, i conduttori di cablaggio, i cavi di partenza, tutti i collegamenti a valle ed a
monte degli interruttori e delle apparecchiature dovranno essere identificati secondo codici numerati in accordo con gli schemi unifilari del quadro. Inoltre sui pannelli di chiusura del quadro
in corrispondenza di ogni apparecchiatura elettrica visibile dovrà essere applicata una targhetta
riportante la stessa dicitura che si trova nello schema unifilare.
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
In posizione facilmente visibile all’esterno del quadro dovrà essere fissata una targhetta riportante i seguenti dati (CEI 17-13/1 art. 5.1):
- nome o marchio di fabbrica del costruttore;
- l’indicazione del tipo o un numero di identificazione o un altro mezzo di identificazione che permetta di ottenere dal costruttore le informazioni tecniche;
- la natura della corrente (e la frequenza in caso di corrente alternata );
- le tensioni nominali di impiego;
- le tensioni nominali di isolamento;
- le tensioni dei circuiti ausiliari (se esistente);
- la corrente di cortocircuito presunta;
- il grado di protezione;
- la forma di segregazione interna.
A seconda del tipo di quadro (AS o ANS) dovranno essere forniti i certificati relativi alle prove
di tipo; inoltre dovranno essere eseguite le prove individuali previste per i vari tipi di quadri elettrici in conformità alla Norma CEI 17-13/1, a queste prove si riserva di presenziare anche la
Direzione Lavori.
L’onere economico di tutte le prove sarà a carico della Ditta e la Direzione Lavori si riserva la
facoltà di rifiutare apparecchiature con caratteristiche diverse da quelle di progetto e/o che diano risultati negativi in tali prove.
4.6.3 Elenco dei quadri da realizzarsi
Oltre al QGBT ed ad alcuni centralini trai quali quello da realizzarsi a servizio del locale CABINA MT/BT nel progetto definitivo è previste la realizzazione dei seguenti quadri elettrici:
1) QSMA - Quadro elettrico di smistamento BLOCCO C con sezione N, P e predisposizione C ( con le seguenti corrispondenze N=Normale, P=Preferenziale,
C=Continuità assoluta);
2) QSMB - Quadro elettrico di smistamento BLOCCO B con sezione N, P e predisposizione C;
3) QE PB B - Quadro elettrico piano basamentale BLOCCO B con sezione N, P e C;
4) QE PB C - Quadro elettrico piano basamentale BLOCCO C con sezione N, P e C;
5) QE PB A - Quadro elettrico piano basamentale BLOCCO A con sezione N, e predisposizione P e C;
6) QE PB D - Quadro elettrico piano basamentale BLOCCO D con sezione N, sezione N, e predisposizione P e C;
7) QE PR B - Quadro elettrico piano Rialzato BLOCCO B con sezione N, P e C;
8) QE PR C - Quadro elettrico piano Rialzato BLOCCO C con sezione N, P e C;
9) QE PR Centro Cifra - Quadro elettrico piano Rialzato BLOCCO C Centro Cifracon
sezione C;
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Adeguamento Antincendio
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10) QE P1 B - Quadro elettrico piano Primo BLOCCO B con sezione N, P e C;
11) QE P1 C - Quadro elettrico piano Primo BLOCCO C con sezione N, P e C;
12) QE P2 B - Quadro elettrico piano Secondo BLOCCO B con sezione N, P e C;
13) QE P2 C L1- Quadro elettrico piano Secondo BLOCCO C lato 1con sezione N, P e
C;
14) QE P2 C L2- Quadro elettrico piano Secondo BLOCCO C lato centrale operativa
con sezione N, P e C;
15) QE Sala Operativa- Quadro elettrico piano Secondo BLOCCO C Sala Operativa
con sezione C con UPS dedicato;
16) QE P3 B - Quadro elettrico piano Terzo BLOCCO B con sezione N, P e C;
17) QE P3 C - Quadro elettrico piano Terzo BLOCCO C con sezione N, P e C;
4.6.4 Dati Tecnici generali dei quadri di zona
-
Tensione di isolamento (in base alle apparecchiature)
Tensione di esercizio
Corrente nominale nelle sbarre
Corrente di corto circuito
Frequenza
Tensione ausiliaria
Sistema di neutro
Sbarre (3F o 3F + N)
Materiale P,G Lamiera
Resistenza meccanica secondo norma
Verniciatura esterna
Verniciatura interna
Forma di segregazione
Grado di protezione esterno
Grado di protezione interno
Installazione
V
V
A 400-630
kA 10-15
Hz 50/60
V
3F+N
CEI EN 50102
RAL9001
RAL9001
1
IP 43
IP 20
a parete e/o pavimento
4.6.5 Interruttori modulari
Gli interruttori di tipo MODULARE dovranno avere involucro autoestinguente ed inoltre dovrà
essere stata verificata l’opacità dei fumi e l’atossicità dei gas. Essi dovranno avere meccanica
autoportante che comporta la mancanza di vincolo meccanico tra involucro e componenti meccanici interni.
Gli interruttori di tipo MODULARE dovranno essere dotati di relè di protezione termomagnetici ed avranno potere d’interruzione adeguato al valore della corrente di guasto nel punto di installazione, comunque non inferiore al valore di 10 kA (secondo CEI- EN 60947-2).
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Ove specificato negli schemi unifilari di progetto gli interruttori oltre alla protezione magnetotermica avranno la protezione contro i contatti indiretti realizzata con blocchi differenziali in
classe AC o classe A secondo quanto indicato negli schemi unifilari dei vari quadri elettrici.
Il blocco differenziale in classe A dovrà assicurare lo sgancio dell’interruttore associato in presenza di correnti differenziali di guasto di tipo alternato sinusoidale ed anche di tipo uniderizionale pulsanti.
La caratteristica SI consentirà di realizzare selettività di tipo verticale con dispositivi di tipo istantaneo e di migliorare la continuità di servizio contro scatti di tipo intempestivo dovute ad
apparecchi utilizzatori generatori di armoniche o a correnti di tipo transitorio dovute a sovratensioni di manovra.
Il dispositivo da impiegare dovrà garantire un livello di immunità 5000 A secondo un’onda periodica a fronte ripido 8/20µS.
4.6.6 Riduttori di corrente
Dovranno essere del tipo ad isolamento in aria, con le seguenti caratteristiche:
- tensione max di isolamento
690 V
- tensione di prova a 50 Hz per 1 sec.
3 kV
- corrente nominale secondaria
1/5 A
- prestazione
10 VA in classe 0,5
4.6.7 Relé ausiliari
I relè ausiliari,quando previsti,dovranno essere montati all'interno delle celle strumenti, su opportuna basetta, ed avranno sostanzialmente la funzione di moltiplicare il numero dei contatti e
di permettere ulteriori funzioni.
4.6.8 Analizzatore di rete - Multimetro
L’analizzatore di retedovrà avere una precisione almeno dello 0.5% sulle letture di corrente e
tensione, per le potenze la precisione dovrà essere almeno dell’ 1%. Tutte le misure dovranno
essere RMS.
Tali precisioni sono da intendersi sia per il pieno carico che per sue frazioni; le tensioni o le
correnti dovranno essere visualizzate simultaneamente in un’unica schermata per una visione a
colpo d’occhio della situazione dell'impianto.
L'apparecchio dovrà essere di classe 1 secondo le indicazioni della Norma IEC61036 per le misurazioni di energia. Dovrà essere in grado di fornire misurazioni di energia sui 4 quadranti.
L’analizzatore di rete dovrà offrire almeno le seguenti grandezze misurate:
- Corrente di ogni fase;
- Corrente di neutro;
- Tensioni stellate e concatenate;
- Potenza attiva (kW), per fase e totale trifase;
- Potenza reattiva (kvar), per fase e totale trifase;
- Potenza apparente (kVA), per fase e totale trifase;
- Fattore di potenza (true), per fase e totale trifase, con convenzione IEC o IEEE, con indicazione della tipologia di carico (induttivo o capacitivo);
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Lettura della frequenza;
Energia attiva (kWh), totale trifase;
Energia reattiva (kvarh), totale trifase;
Energia apparente (kVAh), totale trifase;
Tempo di funzionamento.
4.6.9 Morsetti
Le morsettiere dovranno essere ad elementi componibili fissate su profilato. I morsetti dovranno essere realizzati con classe di isolamento secondo IEC 85, con materiale conduttore di ottone, rame o altro materiale ad alta conduttività e dovranno essere del tipo antiallentante. Dovranno essere previsti setti sulle morsettiere per separare circuiti diversi.
4.6.10 Targhette di identificazione
Tutte le apparecchiature dovranno essere contraddistinte da una targhetta
di identificazione del circuito di appartenenza, fissata sul quadro in corrispondenza dell'apparecchio stesso.
Inoltre, su ogni apparecchio dovrà essere riportata la sigla prevista nello schema elettrico. Le
targhette dovranno essere fissate mediante viti o con adesivi. Sulle portelle degli scomparti dovranno essere riportate le targhette indicatrici per gli apparecchi di segnalazione e comando.
Per le apparecchiature all'interno degli scomparti dovranno essere previste delle targhette di tipo adesivo.
I quadri dovranno riportare, in luogo ben visibile, una targa metallica indicante il nome del costruttore, le Norme di riferimento, il tipo di quadro, la data di fabbricazione, il numero di progetto di riferimento, i dati tecnici quali la tensione nominale, la frequenza, la corrente nominale
delle sbarre principali ed anche la corrente di corto circuito di breve durata.
4.6.11 Prove e certificati
Ogni quadro dovrà essere sottoposto alle prove di accettazione e collaudo presso la fabbrica del
costruttore previste dalle relative norme CEI/IEC, alla presenza del cliente o di un suo rappresentante. Il costruttore dovrà dimostrare di essere in possesso della certificazione di qualità ISO
9001. Sarà fornito il certificato di conformità alle Norme, unitamente al rapporto di collaudo. A
richiesta verrà fornita copia della documentazione relativa alle prove di tipo previste dalle
Norme vigenti. La documentazione relativa alle prove di tipo saranno emesse da Enti di certificazione riconosciuti a livello internazionale.
4.7 DISTRIBUZIONE
Per consentire alla nuova distribuzione da quadri di smistamento e quadri di zona verranno realizzati dei passaggi all’interno dei locali tecnici riportati sulle planimetrie.
In particolare per ciascun blocco (B e C) verranno realizzati di cavedi per il passaggio delle alimentazioni elettriche normali, preferenziali e di continuità dei quadri di zona e degli impianti
speciali, quale cablaggio strutturato, antincendio e bus per la gestione dell’illuminazione.
I cavi verranno alloggiati in canala metallica con setto separatore.
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Inoltre per la distribuzione secondaria, da quadro di paino ad utenze luci ed FM lungo i corridoi
verranno installate n° 2 canala metallica per la distribuzione degli impianti elettrici e speciali a
servizio di ogni ufficio e locale.
4.7.1 Cavi e condutture
4.7.1.1
Riferimenti normativi
CEI 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua”
Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici
CEI 16-4 “Individuazione dei conduttori tramite colori o codici numerici”,
CEI 11-17: “Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in
cavo”
CEI 20-40 (+V1 e V2): “Guida per l'uso di cavi a bassa tensione”
CEI 20-27 (+V1): “Cavi per energia e per segnalamento. Sistema di designazione”
CEI-UNEL 35011 (+V1): “Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione”
CEI-UNEL 35012: “Contrassegni e classificazione dei cavi in relazione al fuoco”
CEI 20-22/2: “Prove d’incendio su cavi elettrici Parte 2: Prova di non propagazione
dell’incendio”
CEI 20-22/3: “Metodi di prova comuni per cavi in condizioni di incendio - Prova di propagazione della fiamma verticale di fili o cavi montati verticalmente a fascio”
CEI-UNEL 00722: “Colori distintivi delle anime dei cavi isolati con gomma o polivinilcloruro per energia o per comandi e segnalazioni con tensioni nominali U0/U non superiori a
0.6/1 kV”
CEI-UNEL 35024/1 (+ Ec): “Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c. - Portate di corrente
in regime permanente per posa in aria” (per pose fisse) (CEI 64-8 Art. 523.1.3)
CEI-UNEL 35024/2: “Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in c.a. e a 1500 in c.c. - Portate di corrente in regime permanente per posa
in aria”
CEI-UNEL 35026: “Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per
tensioni nominali di 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Portate di
corrente in regime permanente per posa interrata”
4.7.1.2
Linee elettriche principali generalità
Le condutture saranno poste in opera in modo che:
siano facilmente individuabili;
sia possibile il loro controllo, la localizzazione di eventuali guasti e la loro riparazione;
se installate in cunicoli comuni con altre canalizzazioni, non siano soggette a riscaldamenti, gocciolamenti per perdite e condense o a qualsiasi influenza dannosa.
I conduttori non dovranno essere sottoposti a sollecitazioni meccaniche oltre al peso proprio;
essi dovranno inoltre essere opportunamente ancorati in modo da non trasmettere sollecitazioni
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meccaniche ai morsetti delle cassette, delle prese, degli interruttori e delle apparecchiature in
genere.
All'inizio di ogni conduttura e, se necessario, in corrispondenza ai cambiamenti di sezione, sarà
posta un'adeguata protezione contro i cortocircuiti ed i sovraccarichi secondo quanto previsto
dalle Norme e dal progetto.
Le canalizzazioni e gli involucri protettivi metallici, i loro accessori, nonché tutte le parti metalliche in genere anche con funzione di sostegno o di contenimento dovranno essere elettricamente collegate fra loro e a terra.
I cavi impiegati saranno conformi alle Norme CEI, alle tabelle CENELEC e CEI UNEL e
provvisti del Marchio Italiano di Qualità (IMQ).
Potranno essere multipolari o unipolare come riportato sugli schemi unifilari di progetto.
Per i cavi multipolari la colorazione delle anime sarà conforme alle prescrizioni delle tabelle
UNEL con le seguenti avvertenze:
l'anima di colore giallo-verde sarà usata esclusivamente come conduttore di protezione
(PE);
l'anima di colore blu chiaro sarà usata esclusivamente come neutro quando questo è presente. In assenza di neutro potrà essere usata come fase;
Qualora sia prevista la posa di più cavi unipolari in parallelo per ciascuna fase, si dovrà fare in
modo che la corrente in ogni fase si ripartisca in modo uniforme tra i cavi che risultano in parallelo su essa.
Pertanto affinché le loro impedenze risultino uguali dovrà essere posta la massima cura affinché si abbiano disposizioni il più possibile simmetriche rispetto al centro geometrico del sistema costituito dalla linea; le sezioni e le lunghezze siano rigorosamente uguali.
Tutte le
estremità
dei
cavi
attestati nei
quadri saranno contrassegnate
con la corrispondente sigla (n. di linea) che compare sugli schermi unifilari dei quadri stessi. La
marcatura sarà ottenuta con collari in materiale isolante o con altri sistemi di equivalente affidabilità.
Non sono pertanto ammessi marcafilo di tipo autoadesivo.
Nella posa dei cavi dovranno essere osservate le più restrittive fra le condizioni delle Norme e
del costruttore specialmente per quanto riguarda raggi minimi di curvatura, sollecitazione a trazione e temperatura del cavo stesso al momento della posa.
La posa in passerella sarà fatta disponendo i cavi in modo ordinato e su non più di due strati.
Per la posa in canalette metalliche saranno impiegati solo cavi con guaina. Tutti i cavi facenti
parte dello stesso circuito in corrente alternata, se posati in canalette metalliche chiuse, saranno
posti nella stessa canaletta.
Per la posa interrata i cavi saranno disposti entro manufatti in cls anche prefabbricati a sezione
rettangolare con coperchio in funzione di protezione meccanica.
I cavi saranno posati all’interno del manufatto su sottofondo di sabbia con riempimento dopo
posa sempre in sabbia.
La profondità di posa sarà non inferiore 60cm.
Cavi appartenenti a sistema di categorie diverse saranno posati in canalette distinte.
Salvo indicazioni diverse riportate negli elaborati di progetto, potranno essere posati nella stessa canaletta purché siano rispettate le seguenti condizioni:
Non siano cavi appartenenti a sistemi di seconda categoria (tensione nominale superiore a
1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c.). Questi cavi saranno posati in ogni caso entro canalette o
tubazioni proprie.
Siano ben distinguibili (a vista) i cavi dei due sistemi ricorrendo eventualmente a targhe di
individuazione o ad altri mezzi equivalenti.
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I cavi a tensione nominale più bassa abbiano la stessa tensione di isolamento dei cavi a tensione
nominale più alta.
Il conduttore di neutro non deve essere comune a più circuiti.
I tipi di posa delle condutture in funzione del tipo di conduttore o di cavo utilizzato e delle varie
situazioni, devono essere in accordo con quanto prescritto dalla CEI 64-8 Art. 521 (Tab. 52A e
Tab. 52B).
E’ consentita la posa di circuiti diversi in una sola conduttura a condizione che tutti i conduttori
siano isolati per la tensione nominale presente più elevata.
Le condutture relative ai circuiti di energia e dei circuiti ausiliari devono essere separati da
quelli dei circuiti telefonici.
Non è permessa la posa diretta di cavi sotto intonaco.
Le dimensioni interne dei tubi protettivi e dei relativi accessori di percorso devono essere tali
da permettere di tirare i cavi dopo la messa in opera di questi tubi protettivi e relativi accessori.
I cavi devono inoltre poter essere sfilati, per agevolare eventuali riparazioni o futuri ampliamenti dell’impianto.
I raggi di curvatura delle condutture devono essere tali che i conduttori ed i cavi non ne risultino danneggiati.
I supporti dei cavi e gli involucri non devono avere spigoli taglienti.
Il rapporto tra il diametro interno del tubo (in cui sono posati i cavi) e il diametro del cerchio
circoscritto ai cavi contenuti deve essere:
- almeno 1,3 volte (minimo 10mm) Negli ambienti ordinari;
- almeno 1,4 volte (minimo 16mm) Negli ambienti speciali.
Il rapporto tra la sezione interna del canale o della passerella e l’area della sezione occupata dai
cavi, deve essere almeno il doppio.
I coperchi dei canali e degli accessori devono essere asportabili per mezzo di un attrezzo, quando sono a portata di mano (CEI 64-8).
Si riportano di seguito per i diversi tipi di cavo, le principali caratteristiche e le prescrizioni riguardanti l'impiego, la posa e il comportamento al fuoco.
4.7.1.3
Linee elettriche secondarie generalità
Le condutture di alimentazione secondaria distribuiranno l'alimentazione elettrica dai quadri di
zona alle utenze locali come prese e/o punti luce, alimentazione ventilconvettori per condizionamento ambienti, e/o condizionatori autonomi.
Saranno suddivise in più circuiti sia per le utenze prese che per le utenze luce e sempre protette
da interruttori automatici magnetotermici differenziali ad alta sensibilità.
Saranno posate entro passerella metallica posata all’interno di velletta in cartongesso.
Non saranno installate nei vani corsa o nei locali macchine di ascensori e montacarichi se non
appartenenti all'impianto dell'ascensore o del montacarichi stesso.
Non saranno posate nelle pareti o nelle intercapedini di canne fumarie.
Per quanto possibile la posa dovrà avvenire nei corridoi o in locali ove, in caso di interventi, si intralcino il meno possibile le normali attività.
Le condutture saranno poste in opera in modo che:
- siano facilmente individuabili;
- sia possibile il loro controllo, la localizzazione di eventuali guasti e la loro riparazione;
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Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
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basamentale blocco “D-A”
-
se installate in cunicoli comuni con altre canalizzazioni, non siano soggette a
riscaldamenti, gocciolamenti per perdite e condense o a qualsiasi influenza dannosa.
I conduttori non dovranno essere sottoposti a sollecitazioni meccaniche oltre al peso proprio;
essi dovranno inoltre essere opportunamente ancorati in modo da non trasmettere sollecitazioni
meccaniche ai morsetti delle cassette, delle prese degli interruttori e delle apparecchiature in
genere.
All'inizio di ogni conduttura e, se necessario, in corrispondenza ai cambiamenti di sezione, sarà
posta un'adeguata protezione contro i cortocircuiti ed i sovraccarichi secondo quanto previsto
dalle Norme e dal progetto.
Le canalizzazioni e gli involucri protettivi metallici, i loro accessori, nonché tutte le parti metalliche in genere anche con funzione di sostegno o di contenimento dovranno essere elettricamente collegate fra loro e a terra.
I cavi impiegati saranno conformi alle Norme CEI, alle tabelle CENELEC e CEI UNEL e
provvisti del Marchio Italiano di Qualità (IMQ).
Potranno essere multipolari o unipolare come riportato sugli schemi unifilari di progetto.
Per i cavi multipolari la colorazione delle anime sarà conforme alle prescrizioni delle tabelle
UNEL con le seguenti avvertenze:
- l'anima di colore giallo-verde sarà usata esclusivamente come conduttore di protezione (PE);
- l'anima di colore blu chiaro sarà usata esclusivamente come neutro quando questo è
presente. In assenza di neutro potrà essere usata come fase;
Tutte le estremità dei cavi attestati nei quadri saranno contrassegnate con la corrispondente sigla (n. di linea) che compare sugli schermi unifilari dei quadri stessi. La marcatura sarà ottenuta
con collari in materiale isolante o con altri sistemi di equivalente affidabilità.
Non sono pertanto ammessi marcafilo di tipo autoadesivo.
Nella posa dei cavi dovranno essere osservate le più restrittive fra le condizioni delle Norme e
del costruttore specialmente per quanto riguarda raggi minimi di curvatura, sollecitazione a trazione e temperatura del cavo stesso al momento della posa.
La posa in passerella sarà fatta disponendo i cavi in modo ordinato e su non più di due strati lasciando disponibile circa il 50% dello spazio occupato inizialmente dai cavi per eventuali successivi ampliamenti.
Derivazioni e giunzioni saranno eseguite entro le apposite cassette fissate alla passerella stessa.
Per la posa in canalette metalliche saranno impiegati solo cavi con guaina antiabrasiva. Tutti i
cavi facenti parte dello stesso circuito in corrente alternata, se posati in canalette metalliche
chiuse, saranno posti nella stessa canaletta.
Cavi appartenenti a sistema di categorie diverse saranno posati in canalette distinte.
Salvo indicazioni diverse riportate negli elaborati di progetto, potranno essere posati nella stessa canaletta purché siano rispettate le seguenti condizioni:
Non siano cavi appartenenti a sistemi di seconda categoria (tensione nominale superiore a
1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c.). Questi cavi saranno posati in ogni caso entro canalette o
tubazioni proprie.
Siano ben distinguibili (a vista) i cavi dei due sistemi ricorrendo eventualmente a targhe di
individuazione o ad altri mezzi equivalenti.
I cavi a tensione nominale più bassa abbiano la stessa tensione di isolamento dei cavi a tensione nominale più alta.
Le derivazioni dovranno essere effettuate entro apposite cassette e non saranno ammesse
giunzioni nastrate né soluzioni del tipo "entra - esci" dalle apparecchiature elettriche e dagli apparecchi di illuminazione, a meno che non siano espressamente previste dal costruttore
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dell’apparato. Le derivazioni e le giunzioni dovranno essere effettuate con morsettiere in policarbonato antiurto ed autoestinguente a più vie.
Qualora tali morsettiere risultassero essere troppo ingombranti per le cassette esistenti saranno
tollerati, a discrezione della Direzione Lavori, anche morsetti di tipo a cappuccio con serraggio
indiretto dei conduttori. Non è ammessa la posa di cavi incassati direttamente sotto intonaco o
muratura senza tubo protettivo.
Nella posa in tubo i cavi appartenenti allo stesso circuito o costituenti la stessa linea, dovranno
per quanto possibile, essere posti nella stessa tubazione, ciò vale quindi in particolare per le linee costituite da cavi di piccola sezione quali dorsali della distribuzione secondaria.
L'infilaggio dei cavi dovrà avvenire successivamente alla posa delle tubazioni protettive. Il diametro delle tubazioni dovrà essere tale da garantire la sfilabilità dei cavi. Le dimensioni non
saranno comunque inferiori a quelle indicate sui disegni.
Per la posa entro tubazioni metalliche potranno essere impiegati solo cavi provvisti di guaina
antiabrasiva. Per i sistemi in corrente alternata tutti i cavi (fasi e neutro) facenti parte dello stesso circuito, se posate in tubazioni metalliche, dovranno essere infilati nello stesso tubo, cavi
appartenenti a sistemi di categorie diverse saranno posati entro tubazioni distinte con proprie
cassette di derivazione. Potranno fare capo alle stesse cassette solo quando siano verificate entrambe le condizioni:
- La tensione di isolamento sia per tutti quella del sistema a tensione nominale maggiore;
- Le singole cassette siano munite di diaframmi o setti di separazione fissi.
Si riportano di seguito le prescrizioni per le vie cavo e per i diversi tipi di cavo, le principali caratteristiche,e le prescrizioni riguardanti l'impiego, la posa e il comportamento al fuoco .
4.7.1.4
Sigle di designazione
Le condutture elettriche devono essere disposte o contrassegnate in modo tale da poter essere
identificate per le ispezioni, le prove, le riparazioni o le modifiche dell’impianto.
Per l’identificazione dei cavi senza guaina mediante simboli si applica la Norma CEI 16-1 “Individuazione dei conduttori isolati”.
Per la siglatura dei cavi per energia, sul mercato italiano sono in vigore due norme:
- CEI 20-27 (derivata da CENELEC HD 361), relativa ai cavi di energia armonizzati, di tensione nominale fino a 450/750V o ai tipi nazionali riconosciuti (autorizzati
da TC20). I cavi non più contemplati dalla Norma CEI, già in uso e normalizzati,
trovano le proprie sigle di designazione nella V1 della CEI 20-27. Per le designazioni di nuovi tipi di cavi nazionali si dovrà fare riferimento alla Norma CEIUNEL 35011;
- CEI-UNEL 35011.
4.7.1.5
Colori distintivi dei cavi
I conduttori devono essere distinguibili per tutta la loro lunghezza tramite il colore dell’isolante
o per mezzo di marcatori colorati.
I cavi devono essere distinti tramite le seguenti colorazioni (CEI-UNEL 00722):
- giallo verde per il conduttore della terra;
- blu per il conduttore del neutro;
- marrone, nero, grigio, per le tre fasi di potenza;
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-
blu chiaro con marcature giallo-verde alle terminazioni oppure giallo-verde con
marcature blu chiaro alle terminazioni per il conduttore PEN;
- rosso per i conduttori positivi e nero per i conduttori negativi in c.c. (ovviamente
posati in canalizzazioni differenti da quelle contenenti circuiti in c.a.).
Il colore delle guaine dei cavi è normalizzato dalla norma CEI UNEL 00721.
I conduttori di equipaggiamento elettrico delle macchine possono essere identificati con mezzi
alternativi alla colorazione (CEI EN 60204-1).
4.7.1.6
Cavi per energia
I cavi per energia, sono normati dal CT20 e le caratteristiche elettriche costruttive sono riportate nelle tabelle CEI UNEL sopra citate.
4.7.1.7
Sezione minima conduttore di fase
Tabella 1
Tipi di
Conduttore
Materiale
Sezione [mmq]
Condutture
Cavi
Circuiti di potenza
Cu
1,5
fisse
Al
16
Circuiti di segnalazione e au- Cu
0,5 (a)
siliari di comando
Conduttori Circuiti di potenza
Cu
10
nudi
Al
16
Circuiti di segnalazione e au- Cu
4
siliari di comando
Condutture mobili con cavi Apparecchio utilizzatore spe- Cu
Vedere Norma specicifico
fica dell’apparecchio
flessibili
Qualsiasi altra applicazione
0,75 (b)
Circuiti a bassissima tensione
0,75
per applicazioni speciali
(a) per circuiti di segnalazione e comando di apparecchiature elettroniche: sez. minima 0,1mm2
(b) la nota (a) si applica nel caso di cavi flessibili multipolari che contengano 7 o più anime
4.7.1.8
Conduttura
Uso del circuito
Sezione minima conduttori neutro
Tabella 2
Circuito monofase
Circuito polifase
Circuito polifase
Sezione fase (Sez F)
Sezione neutro (Sez N)
Sez F
Sez N = Sez F
Sez F ≤ 16 mm2 (Cu) o 25 Sez N = Sez F
mm2(Al)
Sez F > 16 mm2 (Cu) o 25 Sez N = (SEZ F)/2 (*)
mm2(Al)
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(*) con il minimo di 16mm2 (per conduttori in Cu) e 25 mm2 (per conduttori in Al) purché siano soddisfatte le condizioni degli artt. 522, 524.1, 524.2, 524.3, 543.1.4. delle norme CEI 64-8
4.7.1.9
Sezione minima conduttori di protezioni
Vedere parte del disciplinare riguardante l’impianto di terra.
4.7.1.10 Cadute di tensioni massime ammesse
La caduta di tensioni massima ammessa lungo l’impianto utilizzatore non deve mai superare il
4% della tensione nominale, a meno che diversamente concordato con il committente.
4.7.1.11 Prestazioni dei cavi nei confronti dell’incendio
A seconda delle esigenze di resistenza al fuoco posso utilizzare le seguenti tipologie di cavi:
non propaganti la fiamma (CEI 20-35);
non propaganti l’incendio (CEI 20-22/2, CEI 20-22/3);
resistenti al fuoco (CEI 20-36);
a ridotta emissione di gas tossici e nocivi (CEI 20-37, CEI 20-38).
4.7.1.12 Cavi unipolari MT
Descrizione: Cavi MT unipolari RG7H1OR 18/30 kV Fornitura in opera di Cavi unipolari
RG7H1OR 18/30 kV F.O. di cavo 30 kV rg7h1r/40 Cavo MT RG7H1OR 18/30 kV:
- sezione 1x95 mm2 per collegamento tra Cabina ente erogatore e Locale MT/BT complesso caserma Piave zona polivalente
- sezione 1x50 mm2 per collegamento tra QMT e trasformatori
4.7.1.13 Cavi multipolari e unipolari tipo FG7OM1/0.6-1 KV e FG7M1/0.6-1KV
Descrizione: cavi multipolari e cavi unipolari flessibili a bassissima emissione di fumi e gas
tossici in rame rosso ricotto isolati in gomma HEPR ad alto modulo e con guaina esterna termoplastica speciale di qualitàM1 colore verde; tensione nominale: 0,6/1kV; conformi alle
Norme: CEI 20-22 III, CEI 20-35, CEI 20-37, CEI 20-38 tipi di posa ammessi: all'esterno e
all'interno anche in ambienti bagnati; posa fissa su muratura e su strutture e canalizzazioni metalliche; entro tubazioni interrate o direttamente interrati;
comportamento al fuoco: non propaganti l’incendio, non propaganti la fiamma e a bassissima
emissione di fumi e gas tossici in caso di incendio.
4.7.1.14 Cavi multipolari e unipolari TIPO FTG10(O)M1- RF31-22
Descrizione: cavi multipolari e cavi unipolari flessibili in rame rosso ricotto isolati in elastomerico reticolato di qualitàG10, con guaina esterna termoplastica speciale di qualità M1 colore azzurro; tensione nominale: 0,6/1kV; conformi alle Norme: CEI 20-22 III, CEI 20-35, CEI 20IMES05- Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali – Disciplinare descrittivo
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37,CEI 20-38, CEI 20-36 tipi di posa ammessi: all'esterno e all'interno anche in ambienti bagnati; posa fissa su muratura e su strutture e canalizzazioni metalliche; entro tubazioni interrate
o direttamente interrati; comportamento al fuoco: non propaganti l’incendio, non propaganti la
fiamma, RESISTENTI AL FUOCO, a ridottissima emissione di gas corrosivi in caso di incendio.
4.7.1.15 Conduttori tipo FG7OR
CAVI ISOLATI IN GOMMA HEPR CON GUAINA IN PVC FG7R 0,6/1kV, FG7OR 0,6/1kV
(CEI- UNEL 35375 e 35377), con conduttore flessibile, isolato in gomma G7 sotto guaina in
PVC, non propagante incendio (CEI 20-22/2) e a ridotta emissione di gas corrosivi (CEI 2037/2) in caso di incendio, completo di morsetti e capicorda; tipi di posa ammessi: in tubazioni
rigide o flessibili in vista o incassate; in canalette in materia plastica con coperchio
4.7.1.16 Conduttori tipo N07G9-K
Cavo isolato con gomma - N07G9-K (CEI UNEL 35368), con conduttore flessibile, isolato in
gomma G9, non propagante incendio (CEI 20-22/2), a ridottissima emissione di fumi e di gas
tossici e a totale assenza di gas corrosivi (CEI 20-37/parti 2-5-7 e CEI 20-38/1), completo di
morsetti e capicorda; tipi di posa ammessi: in tubazioni rigide o flessibili in vista o incassate; in
canalette in materia plastica con coperchio
4.7.1.17 Conduttori tipo N07V-K
Descrizione: conduttori a corda flessibile di rame rosso ricotto, isolati con PVC di qualità
R2; tensione nominale:450/750 V; conformi alle Norme: CEI 20-22 II, CEI 20-35, CEI 2037/2; tipi di posa ammessi: in tubazioni rigide o flessibili in vista o incassate; in canalette in
materia plastica con coperchio; comportamento al fuoco: non propaganti l’incendio, non propaganti la fiamma e a bassa emissione di gas corrosivi.
4.7.2 Distribuzione con posa ad incasso
4.7.2.1
Riferimenti normativi
CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua
CEI 64-50 + (V1): Edilizia residenziale
Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati
CEI EN 50086-1 (CEI 23-39): Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche
Parte 1: Prescrizioni generali
CEI EN 50086-2-2 (CEI 23-55): Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche
Parte 2-2: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli e accessori
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Prescrizioni per distribuzione con tubi ad incasso
Nell'impianto previsto per la realizzazione sotto traccia i tubi protettivi devono essere in materiale termoplastico serie leggera.
Il tracciato dei tubi protettivi deve consentire un andamento rettilineo orizzontale (con minima
pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale. Le curve devono essere effettuate con raccordi o piegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità
dei cavi.
A ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, a ogni derivazione
secondaria dalla linea principale e in ogni locale servito, la tubazione deve essere interrotta con
cassette di derivazione.
Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegando
opportuni morsetti e morsettiere. Dette cassette devono essere costruite in modo che nelle condizioni ordinarie di installazione non sia possibile introdurvi corpi estranei e risulti agevole la
dispersione di calore in esse prodotte. Il coperchio delle cassette deve offrire buone garanzie di
fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo.
I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli che ospitano altre canalizzazioni,
devono essere disposti in modo da non essere soggetti a influenze dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazione di condensa, ecc.
Generalmente si raccomanda che:
- la distanza tra due scanalature sia di 1,50m;
- le scanalature siano effettuate ad una distanza di 20cm dall’intersezione di due pareti.
4.7.3 Distribuzione con posa a parete
4.7.3.1
Riferimenti normativi
CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua
CEI EN 50086-1 (CEI 23-39): Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche
Parte 1: Prescrizioni generali
CEI EN 50086-2-1 (CEI 23-54): Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche
Parte 2-1: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi e accessori
La distribuzione con tubi rigidi a parete dovrà essere realizzata utilizzando prodotti rispondenti
alle normative CEI EN 50086-1 e CEI EN 50086-2-1 ed a marchio IMQ, completi di accessori
quali collari, giunzioni, scatole di derivazione, raccordi ecc.
Il grado di protezione dovrà arrivare all’IP65 ed il sistema dovrà essere completo di giunzioni
ad innesto rapido.
Il sistema di montaggio, la distanza di fissaggio dei supporti ed il corretto utilizzo degli accessori dovrà essere indicato dal costruttore.
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4.8 PROTEZIONI
4.8.1 Impianto di terra
4.8.1.1
Riferimenti normativi
CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua
Legge 5 marzo 1990, n° 46 Art. 9 (Dichiarazione di conformità)
D.P.R. 6 dicembre 1991, n° 447 Art. 7
CEI 64-12 - Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e
terziario
CEI 11-37 - Guida per l'esecuzione degli impianti di terra nei sistemi utilizzatori di energia
alimentati a tensione maggiore di 1kV
CEI 11-1 - Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata
DPR 462/01: Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a
terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi
4.8.1.2
Costituzione e prescrizioni impianto elettrico
L’impianto di terra è definito come l’insieme dei dispersori, dei conduttori di terra, dei collettori (o nodi) principali di terra e dei conduttori di protezione ed equipotenziali, destinato a realizzare la messa a terra di protezione e/o di funzionamento.
Fig. 13 – Esempio di collegamento di un impianto di terra
Le caratteristiche dell’impianto di terra devono soddisfare le prescrizioni di sicurezza e funzionali dell’impianto elettrico, in particolare deve essere realizzato in modo da poter effettuare le
verifiche periodiche previste.
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Conduttori di terra
Il collegamento di un conduttore di terra al dispersore deve essere effettuato in modo accurato
ed elettricamente soddisfacente.
La parte interrata del conduttore di terra cpriva di isolamento e a contatto col terreno è considerata come dispersore.
4.8.1.4
Collettori o nodi principali di terra
Sono costituiti da una sbarra o da un terminale al quale si devono collegare tutti i conduttori di
terra, di protezione, equipotenziali principali e, se richiesti, i conduttori funzionali.
Sul conduttore di terra, in posizione accessibile, deve essere previsto un dispositivo di apertura
che permetta di misurare la resistenza di terra: tale dispositivo può essere convenientemente
combinato con il collettore principale di terra. Questo dispositivo deve essere apribile solo mediante attrezzo, deve essere meccanicamente robusto e deve assicurare il mantenimento della
continuità elettrica.
I conduttori di protezione o PEN possono essere collegati a terra in più punti.
Si raccomanda che il dispositivo di apertura sia combinato con il collettore principale di terra.
4.8.1.5
Conduttori di protezione
Le sezioni dei conduttori di protezione non devono essere inferiori ai seguenti valori:
Tabella 3
Sezione dei conduttori di fase dell’impianto
S [mm2]
S ≤ 16
16 < S ≤ 35
S > 35
Sezione minima del corrispondente conduttore
di protezione Sp [mm2]
Sp = S
Sp = 16
Sp = S/2
Tali valori sono utilizzabili solo in caso in cui il materiale dei conduttori di fase e di protezione
sia lo stesso (in caso contrario, riferirsi alla norma CEI 64-8 Art. 543).
La sezione di ogni conduttore di protezione che non faccia parte della conduttura di alimentazione, non deve essere, in ogni caso, inferiore a:
2,5 mm2 se è prevista una protezione meccanica;
4 mm2 se non è prevista una protezione meccanica.
Possono essere utilizzati come conduttori di protezione, gli involucri o strutture metalliche dei
quadri, i rivestimenti metallici (comprese le guaine di alcune condutture), i tubi protettivi, i canali metallici, le masse estranee, se rispondenti alle specifiche indicate nella norma CEI 64-8
Art. 543.2.
Le connessioni dei conduttori di protezione devono essere accessibili per ispezioni e per prove,
ad eccezione delle giunzioni di tipo miscelato o incapsulato.
Sui conduttori di protezione non devono essere inseriti apparecchi di interruzione, ma possono
esserlo dispositivi apribili mediante attrezzo ai fini delle prove.
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Conduttori equipotenziali
Collegamenti elettrici che mettono diverse masse e masse estranee al medesimo potenziale.
Quando le tubazioni metalliche dell’acqua sono utilizzate come conduttori di terra o di protezione, i contatori dell’acqua devono essere cortocircuitati per con un conduttore di sezione adeguata secondo la sua funzione nell’impianto di terra.
Le connessioni dei conduttori di protezione devono essere accessibili per ispezioni e per prove,
ad eccezione delle giunzioni di tipo miscelato o incapsulato.
Sui conduttori di protezione non devono essere inseriti apparecchi di interruzione, ma possono
esserlo dispositivi apribili mediante attrezzo ai fini delle prove.
4.8.2 Protezione dalle sovracorrenti
4.8.2.1
Riferimenti normativi
CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua
4.8.2.2
Protezione delle condutture contro le sovracorrenti
I conduttori attivi devono essere protetti tramite una delle modalità seguenti:
installazione di dispositivi di protezione da sovraccarichi e cortocircuiti (CEI 64-8 Sez. 434
e Sez. 433) aventi caratteristiche tempo/corrente in accordo con quelle specificate nelle
Norme CEI relative ad interruttori automatici e da fusibili di potenza, oppure
utilizzo di un alimentazione non in grado di fornire una corrente superiore a quella sopportabile dal conduttore.
I dispositivi che assicurano la protezione sia contro i sovraccarichi sia contro i cortocircuiti sono:
interruttori automatici provvisti di sganciatori di sovracorrente;
interruttori combinati con fusibili;
fusibili.
4.8.2.3
Sovraccarico
I dispositivi che permettono protezione unicamente dai sovraccarichi hanno la caratteristica di
intervento a tempo inverso e possono avere potere di interruzione inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel punto in cui essi sono installati (interruttori automatici con sganciatori di
sovracorrente o fusibili gG/aM).
Le condizioni che devono rispettare sono le seguenti:
IB ≤ In ≤ Iz
If ≤ 1,45 Iz
dove:
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IB = corrente di impiego del circuito;
Iz = portata in regime permanente della conduttura (Sezione 523);
In = corrente nominale del dispositivo di protezione (Per i dispositivi di protezione regolabili la
corrente nominale In è la corrente di regolazione scelta);
If = corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo
convenzionale in condizioni definite.
Fig. 13
Si consiglia di non installare protezioni contro i sovraccarichi nei circuiti che alimentano apparecchi utilizzatori in cui l’apertura intempestiva del circuito potrebbe essere causa di pericolo.
4.8.2.4
Cortocircuito
I dispositivi di protezione contro i cortocircuiti devono avere i seguenti requisiti:
potere di interruzione maggiore o uguale alla corrente di ctocto presunta nel punto di installazione (a meno di back up);
tempo di intervento inferiore a quello necessario affinché le correnti di ctocto provochino
un innalzamento di temperatura superiore a quello ammesso dai conduttori, ovvero deve
essere rispettata le relazione:
I2t ≤ K2S2
dove:
t = durata in secondi;
S = sezione in mm2;
I = corrente effettiva di cortocircuito in ampere, espressa in valore efficace;
K = 115 per i conduttori in rame isolati con PVC;
143 per i conduttori in rame isolati con gomma etilenpropilenica e propilene reticolato;
74 per i conduttori in alluminio isolati con PVC;
87 per i conduttori in alluminio isolati con gomma etilenpropilenica o propilene reticolato;
115 corrispondente ad una temperatura di 160°C, per le giunzioni saldate a stagno tra conduttori in rame;
I 2t = integrale di Joule per la durata del cortocircuito (espresso in A2s).
La formula appena descritta è valida per i cortocircuiti di durata ≤ 5s e deve essere verificata
per un cortocircuito che si produca in un punto qualsiasi della conduttura protetta.
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
I dispositivi di protezione contro il ctocto devono essere installati nei punti del circuito ove avviene una variazione delle caratteristiche del cavo (S, K) tali da non soddisfare la disequazione
suddetta eccetto nel caso in cui il tratto di conduttura tra il punto di variazione appena citato e il
dispositivo soddisfi contemporaneamente le seguenti condizioni:
- lunghezza tratto ≤ 3m;
- realizzato in modo che la probabilità che avvenga un cto cto sia bassissima;
- non sia disposto nelle vicinanze di materiale combustibile o in luoghi a maggior rischio in caso di incendio o di esplosione.
Il coordinamento tra la protezione contro i sovraccarichi e la protezione contro i cortocircuiti
può essere ottenuta tramite:
- un dispositivo di protezione contro i sovraccarichi (se rispetta le prescrizioni contenute nella Norma CEI 64-8 Sez. 433 ed ha un potere di interruzione maggiore o
uguale al valore della corrente di cortocircuito presunta nel suo punto di installazione);
- dispositivi distinti, coordinati in modo che l’energia lasciata passare dal dispositivo
di protezione dal cto cto sia inferiore o uguale a quella massima sopportabile dal
dispositivo di protezione dal sovraccarico.
4.8.2.5
Protezione dei conduttori di fase
La rilevazione ed interruzione delle sovracorrenti deve essere effettuata per tutti i conduttori di
fase a meno delle eccezioni specificate dalla Norma CEI 64-8 Sez. 473.3.2.
4.8.2.6
Protezione del conduttore di neutro
E’ necessario prevedere la rilevazione delle sovracorrenti sul conduttore di neutro e conseguente interruzione dei conduttori di fase nel caso in cui il neutro abbia sezione minore dei conduttori di fase eccetto il caso in cui vengano soddisfatte contemporaneamente le due seguenti condizioni:
- il conduttore di neutro è protetto contro i cortocircuiti dal dispositivo di protezione
dei conduttori di fase del circuito;
- la massima corrente che può attraversare il conduttore di neutro in servizio ordinario è inferiore al valore della portata di questo conduttore.
4.9 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI
4.9.1 Riferimenti normativi
CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente
alternata e a 1500V in corrente continua
Legge 46/1990 (Articolo 7): Norme per la sicurezza degli impianti
DPR 447/1991 (Articolo 5): Regolamento di attuazione della legge n. 46 del 5 marzo 1990, in
materia di sicurezza degli impianti
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4.9.2 Protezione contro i contatti diretti
Si ha un contatto diretto quando una persona tocca direttamente una parte attiva o quando il
contatto avviene tramite un elemento conduttore che non sia una massa, ad es. un attrezzo.
Nei confronti dei contatti diretti si applica la regola generale, in base alla quale tutte le parti attive devono essere isolate, oppure protette con involucri o barriere;
Per gli impianti di illuminazione esterna o assimilabili si applicano delle prescrizioni più restrittive. Uno sportello, pur apribile, con chiave o attrezzo, è posto a meno di 2,5 m dal suolo e
dà accesso a parti attive, queste devono essere inaccessibili al dito di prova (IPXXB), oppure
devono essere protette da un ulteriore schermo, con uguale grado di protezione, a meno che lo
sportello si trovi in un ambiente accessibile solo a persone autorizzate.
La preoccupazione di un contatto diretto si estende anche agli apparecchi di illuminazione, più
precisamente alle lampade (fragili), le quali non devono diventare accessibili se non dopo aver
rimosso un involucro o una barriera per mezzo di un attrezzo, a meno che l'apparecchio non si
trovi ad un’altezza superiore a 2,8 m.
4.9.2.1
Protezione per mezzo di isolamento delle parti attive
Questa protezione è ottenuta tramite isolamento completo e irremovibile (tranne che per mezzo
di distruzione) delle parti attive del sistema.
4.9.2.2
Protezione dalle parti attive per mezzo di involucri o barriere
L'involucro di un componente elettrico, oltre che garantire la protezione dai contatti diretti, deve impedire l'ingresso di liquidi e di corpi solidi, ad es, polveri.
Caratteristiche:
- IP ≥ 2X o IP ≥ IPXXB (IP ≥ 4X o IP ≥ XXD per quanto riguarda le superfici orizzontali superiori a portata di mano);
- nel caso debbano essere rimossi involucri o barriere si deve provvedere a rispettare
i requisiti minimi forniti dalla norma (ad esempio rendendo possibile l’operazione
solamente tramite chiave o attrezzo).
Per i componenti di un impianto di illuminazione esterna il grado di protezione contro l'ingresso di liquidi deve essere almeno pari a:
- IPX8 (immersione in acqua continua) per i componenti interrati o installati in pozzetti senza drenaggio;
- IPX7 (immersione per 30 min) per i componenti installati in pozzetti con drenaggio;
- IPX5 (protezione contro i getti d'acqua) per gli apparecchi d'illuminazione in galleria, in quanto vengono puliti con getti d'acqua.
In tutti gli altri casi è richiesto un grado di protezione almeno IP33, salvo particolari condizioni
di installazione. Il grado IP33 (minimo), tuttavia, non è sufficiente in molti casi, ad esempio, se
l’apparecchio e vicino al terreno perché esposto agli spruzzi; in tal caso occorre almeno il grado
di protezione IPX4.
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4.9.3 Protezione contro i contatti indiretti
Il contatto indiretto avviene con una massa in tensione a seguito di un guasto di isolamento.
Negli impianti in genere e negli impianti di illuminazione esterna o assimilabili la protezione
contro i contatti indiretti può essere eseguita mediante interruzione automatica dell'alimentazione. In alternativa si può ricorrere alla protezione con componenti di classe II (isolamento
doppio o rinforzato), oppure per separazione elettrica.
4.9.3.1
Protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione
L’interruzione automatica dell’alimentazione è richiesta se sulle masse può essere superato (in
caso di guasto) il valore della tensione di contatto limite. Le masse dell'impianto devono essere
collega a terra mediante un conduttore di protezione.
Il valore della resistenza dell'impianto di terra e il dispositivo di protezione del circuito (il differenziale nel sistema TT e il magnetotermico o il differenziale nel sistema TN-S) devono essere
coordinati in modo da interrompere il circuito in un tempo compatibile con la protezione del
corpo umano. Gli apparecchi da proteggere mediante interruzione automatica
dell’alimentazione sono apparecchi di classe I, dotati cioè di isolamento principale e morsetto
di terra.
Si devono coordinare:
- tipologia di collegamento a terra del sistema;
- tipo di PE utilizzato;
- tipo di dispositivi di protezione.
Si devono collegare allo stesso impianto di terra tutte le masse a cui si possa accedere simultaneamente.
Devono essere connessi al collegamento equipotenziale principale:
- il conduttore di protezione;
- il conduttore di terra;
- il collettore principale di terra;
- le masse estranee specificate all’art. 413.1.2.1.
In casi particolari definiti dalla norma può essere richiesto un collegamento equipotenziale supplementare.
Prescrizioni particolari per sistemi TN (Cabina propria, categoria I)
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Fig. 14
Questa tipologia di sistema è caratterizzata da:
- messa a terra del sistema di alimentazione tramite un punto di messa a terra (generalmente il neutro o in rari casi una fase);
- collegamento di tutte le masse (se necessario anche masse estranee) al punto di
messa a terra.
Può essere utilizzato un conduttore PEN a posa fissa che funga sia da conduttore di neutro che
da PE se si soddisfano le specifiche date dalla Norma CEI art 564.2:
Sez ≥ 10mm2 (rame) , oppure Sez ≥ 16mm2 (alluminio);
non abbia installato a monte un dispositivo differenziale.
Deve essere garantita la protezione dai contatti indiretti mediante interruzione automatica
dell’alimentazione rispettando la seguente disequazione:
Ia ≤ U0/ZS
dove:
Ia = valore di corrente definita dalla norma CEI 64-8 art.413.1.3.8;
U0 = valore della tensione nominale tra fase e terra;
Zs = impedenza anello di guasto.
Per ottenere suddetta protezione possono essere impiegati apparecchi di protezione contro le
sovracorrenti o apparecchi differenziali (facendo particolare attenzione per quest’ultimi alle limitazioni di applicazione nel sistema TN).
Negli impianti di illuminazione esterna o assimilabili con installazione su palo generalmente si
collegano i pali tra loro con una corda nuda, a volte si usa anche la parte interrata dei pali interconnessi con una corda, preferibilmente nuda e interrata (la parte del palo immersa nel cemento
è da considerare in contatto elettrico con il terreno e quindi come dispersore di fatto). La norma stabilisce le dimensioni minime per i dispersori intenzionali, allo scopo di garantire la necessaria resistenza alla corrosione e alle sollecitazioni meccaniche (CEI 64/8).
L’impianto così realizzato dovrà essere collegato all’impianto di terra di cabina, in modo da
creare un impianto di terra unico (CEI 11-1).
4.9.3.2
Collegamento equipotenziale supplementare
Il collegamento deve essere disposto tra tutte le masse e masse estranee che possono essere accessibili simultaneamente, inoltre deve essere collegato a tutti i conduttori PE dei componenti
elettrici.
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Protezione con impiego di componenti di classe II o con isolamento
equivalente
La protezione deve essere ottenuta tramite:
- utilizzo di componenti elettrici di calasse II e quadri rispondenti alla Norma CEI
17-13/1: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT - Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS));
- isolamento supplementare di componenti aventi il solo isolamento principale e isolamento rinforzato delle parti attive nude (entrambi ottenibili rispettando le condizioni art. 413.2 CEI 64-8).
Anche gli impianti di illuminazione esterna o assimilabili possono essere realizzati utilizzando
apparecchi con isolamento doppio o rinforzato (apparecchi di classe II) e cavi di classe II (sono
cavi con guaina e con tensioni di isolamento almeno 0,6/1 kV).
Nell'installazione del cavo si deve fare particolare attenzione all'ingresso nel palo, per evitare
danneggiamenti o abrasioni dell'isolamento. L'eventuale morsettiera alla base del palo deve essere anch'essa di classe II.
Gli apparecchi di classe II non richiedono la messa a terra, anzi la loro messa a terra è proibita.
L'esperienza ha infatti dimostrato che la probabilità che sull'involucro metallico siano riportate
tensioni pericolose per l'inefficienza dell'impianto di terra è maggiore della probabilità che la
messa a terra sia utile in caso di cedimento dell'isolamento doppio o rinforzato.
4.9.3.4
Protezione mediante luoghi non conduttori
Evita il contatto simultaneo tra parti a potenziale differente a seguito di un guasto
dell’isolamento principale.
L’utilizzo di componenti di classe 0 è ammesso alle seguenti condizioni:
- le masse e le masse estranee siano collocate in modo da non poter essere toccate
simultaneamente (vedi norma CEI 64-8 Articolo 413.3);
- nel luogo non conduttore non devono essere distribuiti conduttori di protezione;
- la resistenza dei pavimenti e delle pareti isolanti non deve essere inferiore a 50kΩ
per tensioni ≤ 500V e 100kΩ per tensioni > 500V.
Questa tipologia di protezione è raramente applicabile in edifici civili e similari.
4.9.3.5
Protezione mediante collegamento equipotenziale locale non connesso a terra
Permette di evitare l’insorgere di tensioni di contatto pericolose.
Questa protezione è ottenuta mediante collegamento, non messo a terra tra tutte le masse e le
masse estranee contemporaneamente accessibili. Tali conduttori non devono avere sezione inferiore a 2,5mm2 se protetti meccanicamente e a 4mm2 se non protetti meccanicamente.
Tutte le tubazioni metalliche, di qualsiasi tipo, uscenti o entranti dal locale, devono essere isolate mediante appositi giunti per evitare la propagazione di potenziali pericolosi.
Il locale deve risultare sotto sorveglianza di personale addestrato al fine di evitare
l’introduzione nel locale di apparecchi collegati a terra o di masse estranee.
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Questa tipologia di protezione è utilizzabile in situazioni particolari e mai in edifici civili e similari oppure in luoghi destinati ad ospitare il pubblico.
4.9.3.6
Protezione mediante separazione elettrica
Devono essere rispettate le condizioni descritte in art 413.5 Norma CEI 64-8.
Le prescrizioni generali sono:
- alimentazione del circuito tramite trasformatore di isolamento;
- avere Vn [V]xL [m] ≤ 100000 con L [m] ≤ 500 e Vn [V] ≤ 500: (Vn: tensione nominale alimentazione circuito; L: lunghezza circuito);
- utilizzare condutture distinte per diversi circuiti separati;
- non si devono collegare le parti attive né a terra né a nessun altro circuito;
- collegare le masse del circuito tramite conduttori equipotenziali isolati.
4.9.4 Coordinamento apparecchi di protezione
4.9.4.1
Riferimenti normativi
CEI EN 60898-1(CEI 23-3/1): Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per
impianti domestici e similari. Parte 1: Interruttori automatici per funzionamento in corrente alternata
CEI EN 60947-2 (CEI 17- 5): Apparecchiature a bassa tensione.
Parte 2: Interruttori automatici
CEI EN 61008-1 (CEI 23-42) Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari
CEI EN 61009-1 (CEI 23-44) Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari
CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente
alternata e a 1500V in corrente continua
Il coordinamento dei dispositivi di protezione può essere di due tipi:
- selettivo;
- di sostegno (back-up).
4.9.4.2
Coordinamento selettivo
L’esigenza di ottenere selettività di intervento tra i dispositivi di protezione installati in un impianto è definita dal committente o dal progettista dell’impianto.
La mancanza di energia elettrica, anche per un breve tempo può causare danni economici e, in
alcuni casi, compromettere la sicurezza delle persone. Ad esempio in alcuni impianti ove è richiesta la massima continuità di esercizio, quale:
- impianti industriali a ciclo continuo;
- impianti ausiliari di centrali;
- reti di distribuzione civili (ospedali, banche, ecc.);
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4.9.4.3
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impianti di bordo;
predomina sulle altre esigenze quella di garantire il più possibile la continuità di
funzionamento.
Coordinamento selettivo tra dispositivi di protezione da sovracorrenti
La soluzione normalmente adottata è quella del coordinamento selettivo delle protezioni di
massima corrente che consente di isolare dal sistema la parte di impianto interessata dal guasto,
facendo intervenire il solo interruttore situato immediatamente a monte di esso.
Al fine di realizzare un corretto coordinamento selettivo, si devono tener presente le seguenti
regole fondamentali:
1) allo scopo di ridurre gli effetti di tipo termico ed elettrodinamico e contenere i tempi di ritardo entro valori ragionevoli, il coordinamento selettivo non dovrebbe avvenire tra più di
quattro interruttori in cascata;
2) ciascun interruttore deve essere in grado di stabilire, supportare ed interrompere la massima
corrente di cortocircuito nel punto dove è installato;
3) per assicurarsi che gli interruttori di livello superiore non intervengano, mettendo fuori servizio anche parti di impianto non guaste, si devono adottare soglie di corrente di intervento
(ed eventualmente di tempo di intervento) di valore crescente partendo dagli utilizzatori
andando verso la sorgente di alimentazione;
4) per assicurare la selettività, l’intervallo dei tempi di intervento dovrebbe essere approssimativamente di 0,1-0,2 s. Il tempo massimo di intervento non dovrebbe superare i 0,5 s.
La selettività tra due interruttori in cascata, può essere totale o parziale.
Fig. 15
Selettività totale
- La selettività è totale se si apre solo l’interruttore B, per tutti i valori di corrente inferiori o uguali alla massima corrente di ctocto presunta nel punto in cui è installato
B.
- Selettività parziale
- La selettività è parziale se si apre solo l’interruttore B per valori di corrente di cortocircuito in C inferiori al valore IL oltre il quale si ha l’intervento simultaneo di A
e B.
Le tipologie di selettività ottenibili sono:
- cronometrica;
- amperometrica;
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4.9.4.4
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di zona.
Selettività cronometrica
Può essere ottenuta con l’impiego di sganciatori o relé muniti di dispositivi di ritardo intenzionale dell’intervento.
I ritardi vengono scelti con valori crescenti risalendo lungo l’impianto per garantire che
l’intervento sia effettuato dall’interruttore immediatamente a monte del punto in cui si è verificato.
L’interruttore A interviene con ritardo ∆t rispetto all’interruttore B, nel caso che entrambi gli
interruttori siano interessati a una corrente di guasto di valore superiore a Im.
L’interruttore A, ovviamente, dovrà essere in grado di sopportare le sollecitazioni dinamiche e
termiche durante il tempo di ritardo.
Fig. 16
4.9.4.5
Selettività amperometrica
Può essere ottenuta regolando la soglia di intervento istantaneo a valori di corrente diversi fra
gli interruttori A e B e sfruttando la condizione favorevole del diverso valore assunto dalla corrente di cortocircuito in funzione della posizione in cui si manifesta il guasto a causa
dell’impedenza dei cavi.
Per effetto della limitazione dovuta a questa impedenza in certi casi è possibile regolare
l’intervento istantaneo dell’interruttore a monte del cavo ad un valore dell’intensità di corrente
superiore a quello del massimo valore raggiungibile dalla corrente di guasto che percorre
l’interruttore a valle, pur assicurando quasi completamente la protezione della parte di impianto
compresa tra i due interruttori.
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Fig. 17
A seconda degli interruttori impiegati la selettività amperometrica può assumere condizioni diverse:
a) con interruttori tradizionali con breve ritardo a monte e a valle: la selettività è tanto più efficace e sicura quanto più grande è la differenza tra la corrente nominale dell’interruttore
posto a monte e quella dell’interruttore posto a valle; inoltre la selettività amperometrica
generalmente risulta totale se la corrente di ctocto in C è inferiore alla corrente magnetica
dell’intervento dell’interruttore A;
b) con interruttori tradizionali con breve ritardo a monte e interruttori tradizionali a valle: selettività amperometrica, per valori di corrente di ctocto elevati, può essere migliorata utilizzando interruttori a monte provvisti di relé muniti di breve ritardo (curva ”S”); la selettività
è totale se l’interruttore A non si apre; la possibilità di avere interventi selettivi senza
l’introduzione di ritardi intenzionali riduce le sollecitazioni termiche e dinamiche
all’impianto in caso di guasto e frequentemente permette di sotto-dimensionare alcuni suoi
componenti;
c) con interruttori tradizionali a monte e interruttori limitatori a valle: usando interruttori limitatori a valle e, a monte di essi, interruttori tradizionali (dotati di potere d’interruzione adeguato con sganciatori di tipo istantaneo) è possibile ottenere selettività totale.
In questo ultimo caso la selettività dell’intervento si realizza grazie ai tempi di intervento estremamente ridotti dell’interruttore limitatore che riducono l’impulso di energia dovuto alla
corrente di guasto a valori tanto bassi da non causare l’intervento dell’interruttore a monte.
Con questo principio è possibile realizzare la selettività totale anche tra interruttori limitatori di
diverso calibro fino a quei valori di corrente che non provocano l’apertura transitoria dei contatti del limitatore a monte.
4.9.4.6
Selettività energetica
È un tipo di selettività alla quale si ricorre quando fra due interruttori non è possibile impostare
un tempo di ritardo nell’intervento.
Questo sistema può consentire di ottenere un livello di selettività che va oltre il valore della soglia magnetica dell’interruttore a monte, impiegando un interruttore limitatore a valle.
Nel caso si abbia a monte un interruttore del tipo B ma con Icw ≤ Icu, in funzione della limitazione effettuata dall’interruttore a valle possiamo ottenere un limite di selettività superiore al
valore della soglia istantanea dell’interruttore a monte.
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Per lo studio della selettività energetica non si confrontano le curve di intervento corrente/tempo dei componenti installati in serie ma le curve dell’energia specifica (I2t) lasciata passare dall’interruttore a valle e la curva dell’energia dell’interruttore a monte. Si ottiene la selettività energetica se le due curve non hanno punti di intersezione. L’effetto di limitazione
dell’energia specifica passante è funzione del tipo di interruttore (meccanismo di apertura, contatti ecc.) mentre il livello energetico di non sgancio è legato alle caratteristiche di intervento
dello sganciatore (soglia istantanea, tempo di intervento), nonché dalla soglia di repulsione dei
contatti (apertura incondizionata).
Fig. 18
Per poter realizzare in maniera ottimale una selettività energetica occorre pertanto impiegare:
- sganciatori istantanei con tempo di risposta legato alla corrente di cortocircuito e di
taglia diversa;
- interruttori con una forte limitazione di corrente ed i contatti differenziati per taglia.
L’impiego di interruttori limitatori a valle permette inoltre una sensibile riduzione delle sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche alle quali è soggetto l’impianto e di contenere i ritardi intenzionali imposti agli interruttori installati a livello primario.
4.10 SISTEMI DI CANALIZZAZIONE
4.10.1.1 Passerella portacavi in filo d’acciaio saldato
Passerella in filo d'acciaio saldato con finitura tipo GAC galvanizzata a caldo per immersione
dopo la fabbricazione NF A 91-121 / NF A 91-122.
Per la posa saranno impiegate, per quanto possibile, mensole ancorate a profilati fissati alle
strutture di sostegno in modo da garantire sempre ispezionabilità ed accessibilità.
La distanza fra due sostegni non dovrà essere superiore a 2 m e comunque tale che la freccia
d'inflessione non risulti superiore a 5 mm.
La distanza della canaletta dal soffitto o da un'altra sovrapposta dovrà essere di almeno 20 cm.
Particolare attenzione dovrà quindi essere posta negli incroci o attraversamenti superiori o inferiori delle canalizzazioni degli impianti meccanici.
Il collegamento fra due tratti dovrà avvenire mediante appositi giunti di tipo incastro in modo
da ottenere la perfetta continuità del piano di scorrimento dei cavi ed evitarne l'abrasione duran-
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della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
te la posa. Per eseguire cambiamenti di direzione, variazioni di quota, di larghezza, ecc. dovranno essere impiegati gli accessori allo scopo previsti dal costruttore.
4.10.1.2 Canala metallica dotata di coperchio di chiusura
Canali in lamiera zincata a caldo con processo Sendzimir, conforme UNI-EN 10142, spessore
del rivestimento protettivo non inferiore a 14µ, lunghezza del singolo elemento 3mt. Forata o
non forata, dotata di coperchio di chiusura.
Le condizioni e raccomandazioni di posa sono le stesse già descritte per la passerella portacavi
in filo d’acciaio saldato.
4.10.1.3 Sistema di canali ad uso battiscopa e cornice
Canalina con funzioni porta apparecchi e portacavi, realizzata in PVC rigido non propagante la
fiamma, idonea per installazioni a battiscopa, parete e soffitto di impianti elettrici e/o sistemi di
comunicazione con tensioni fino a 1000 V in corrente alternata e/o 1500 V in corrente continua
e certificata da IMQ secondo la norma EN 50085. Canalina completa di componenti ed accessori per ridurre al minimo lavorazioni e adattamenti in opera e scatole porta apparecchi conformi ai principali standard europei. Fondo degli elementi rettilinei e dei componenti di interconnessione - ivi comprese le scatole di derivazione - dotati di separatori per la segregazione
completa dei circuiti su cinque scomparti, con utilizzo di apposito coperchio copri scomparto, e
garanzia del posizionamento dei cavi ad almeno 10 millimetri di altezza rispetto al pavimento
finito mediante apposito elemento distanziale realizzato in materiale morbido. Coperchio degli
elementi rettilinei smontabile solo con attrezzo (idoneità all’installazione in ambiente aperto al
pubblico secondo la norma CEI 64-8) e dotato di pellicola di protezione dai danneggiamenti
superficiali durante l’installazione. Angolo interno, angolo esterno ed angolo piano a raggiatura
variabile. Scatole porta apparecchi ancorate in modo indipendente ed all’esterno rispetto
all’elemento rettilineo. Grado di protezione assicurato dall’involucro (secondo la norma EN
60529): IP40. Grado di resistenza agli urti durante l’installazione e l’utilizzo: 5 Joule.
4.10.1.4 Sistemi di tubi protettivi
Il sistema di tubazioni impiegato sarà completo di tutti i sistemi adatti alla realizzazione di condutture e vie cavi per posa a vista, sottotraccia, bordomacchina e interrata.
In particolare faranno parte della gamma le seguenti tipologie di tubazioni:
- Tubazioni rigide in PVC adatte alla realizzazione di condutture a vista in ambiente
civile, terziario, industriale.
- Tubazioni corrugate pieghevoli adatte per realizzazione di distribuzione sottotraccia in ambienti civile/terziario.
- Tubazioni flessibili (guaine spiralate) adatte alla realizzazione di condutture a vista
e bordomacchina in ambiente civile, terziario, industriale.
- Tubazioni per distribuzione interrata adatte alla realizzazione di condutture interrate (es. distribuzione di servizi comuni) per impianti elettrici e/o telecomunicazioni.
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4.10.1.5 Tubi rigidi
Il sistema di tubazioni rigide in materiale termoplastico impiegato, comprenderà tubazioni in
PVC vergine e materiale halogen free, in modo che le caratteristiche meccaniche del prodotto
siano le migliori possibili, e permettano la possibilità della piegatura a freddo in fase di posa.
Tutte le tubazioni saranno dotate di marchio di qualità IMQ.
La serie di accessori comprenderà tutte le funzioni di collegamento, supporto e raccordo tra i
tubi; in particolare sarà completata da giunti flessibili che permettono il loro utilizzo sia come
giunzione sia come curva, e mettono al riparo da eventuali errori di taglio sulla lunghezza del
tubo in fase di posa. Gli accessori permetteranno la realizzazione di percorsi interamente halogen free.
La serie comprenderà almeno tre tipologie di tubo:
- tubo rigido medio piegabile a freddo;
- tubo rigido pesante ad elevata resistenza meccanica;
- tubo rigido pesante halogen free.
L’offerta dovrà comprendere una gamma completa di accessori tali da poter essere componibili
a tutti i diametri della gamma e consentire di realizzare un’installazione a regola d’arte per ogni
tipo di percorso. Gli accessori dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- realizzati in materiale termoplastico a base di PVC, autoestinguente;
- gradi di protezione realizzabili da IP40 a IP65 (a seconda della serie di accessori utilizzati);
- disponibilità di scatole di derivazione standard o/e con possibilità di sistemi di raccordo a scatto, con tubi rigidi di almeno 3 diametri, guaine spiralate di almeno 3
diametri e pressacavi per cavi aventi diametro esterno minimo 3 mm e massimo 12
mm. Tali scatole dovranno permettere la derivazione di minimo 3 tubi e massimo
10 tubi semplicemente montando a scatto tutti i raccordi.
La gamma degli accessori dovrà comprendere:
- raccordi standard IP40;
- raccordi IP65 ad innesto rapido;
- manicotti flessibili da IP44 a IP65;
- curve 90° standard IP 40;
- curve 90° IP65 ad innesto rapido;
- curve a 90° e derivazioni a T ispezionabili;
- raccordi tubo-scatola, tubo-guaina e tubo-cavo IP65 ad innesto rapido;
- serie di pressacavi con grado di protezione fino a IP68;
- supporti semplici;
- supporti componibili su guida;
- supporti a graffetta con chiodo;
- supporti metallici a collare.
Riferimenti normativi
CEI EN 50086-1 (CEI 23-39): Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche
Parte 1: Prescrizioni generali
CEI EN 50086-2-1 (CEI 23-54): Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche
Parte 2-1: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi e accessori
CEI EN 50267-2-2 (CEI 20-37/2-2): Metodi di prova comuni per cavi in condizioni di incendio
- Prove sui gas emessi durante la combustione dei materiali prelevati dai cavi
Parte 2-2: Procedure di prova - Determinazione del grado di acidità (corrosività) dei gas dei
materiali mediante la misura del pH e della conduttività
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Caratteristiche generali
Resistenza all’urto 2kg da 100mm (2J);
resistenza di isolamento 100Mohm a 500V per 1 min.;
resistenza alla fiamma (secondo CEI EN 50086): autoestinguente in meno di 30s;
gamma di 7 diametri disponibili da 16mm a 63mm;
temperatura di applicazione permanente e di installazione: -5°C/+60°C.
Caratteristiche specifiche
Tubo isolante rigido medio piegabile a freddo
Materiale: PVC;
classificazione 3321;
resistenza alla compressione 750N.
Tubo isolante rigido pesante
Materiale: PVC;
classificazione 4321;
resistenza alla compressione 1250N.
Tubo isolante rigido pesante Halogen free
Materiale: Halogen free (CEI EN 50267-2-2)
classificazione 4422;
resistenza alla compressione 1250N.
4.10.1.6 Tubi pieghevoli
Il sistema di tubazioni corrugate pieghevoli in materiale termoplastico per distribuzione sottotraccia e all’interno di controsoffitti e pavimenti flottanti, comprenderà tubazioni in PVC e polipropilene vergini, in modo che le caratteristiche meccaniche del prodotto siano le migliori
possibili.
I tubi corrugati pieghevoli della gamma saranno disponibili in diverse colorazioni in modo da
contrassegnare in fase di posa dei cavi linee diverse e identificare i percorsi.
Tutti i componenti della gamma saranno marcati IMQ e conformi alle relative normative europee.
La serie comprenderà almeno due tipologie di tubo:
tubi pieghevoli autoestinguenti;
tubi pieghevoli halogen free autoestinguenti e autorinvenenti.
La serie di accessori comprenderà manicotti e tappi che impediranno l’ingresso di corpi estranei all’interno dei tubi.
Riferimenti normativi
CEI EN 50086-1 (CEI 23-39): Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche
Parte 1: Prescrizioni generali
CEI EN 50086-2-2 (CEI 23-55): Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche
Parte 2-2: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli e accessori
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Caratteristiche generali
Resistenza di isolamento 100Mohm a 500V per 1 min.;
rigidità dielettrica: 2000V a 50Hz per 15 minuti;
resistenza alla fiamma (secondo CEI EN 50086): autoestinguente in meno di 30s;
gamma di 6 o 7 diametri (a seconda del colore) disponibili da 16mm a 63mm;
resistenza alla compressione: 750N.
Caratteristiche specifiche
Tubo isolante pieghevole autoestinguente
Materiale: PVC;
classificazione 3321;
resistenza all’urto 2kg da 100mm (2J);
gamma minima di colori disponibili: bianco naturale, nero, verde, azzurro, marrone, lilla;
disponibilità anche in versione con sonda tiracavo.
Tubo isolante pieghevole halogen free autoestinguente ed autorinvenente
Materiale: Polipropilene;
classificazione 3422;
resistenza all’urto 2kg da 300mm (6J);
gamma minima di colori disponibili: grigio, grigio scuro;
disponibilità anche in versione con sonda tiracavo.
4.10.1.7 Tubi flessibili
Il sistema di tubazioni flessibili (guaine spiralate), dovrà comprendere una serie di prodotti adattabili a diverse esigenze ed utilizzabili anche in ambienti con condizioni ambientali particolarmente gravose. Tutte le tubazioni saranno dotate di marchio di qualità IMQ.
In particolare la gamma dovrà comprendere:
guaine isolanti spiralate (autoestinguenti resistenti ad agenti chimici per impieghi industriali);
guaine isolanti spiralate per impieghi non gravosi (applicazioni industriali non gravose).
La gamma comprenderà un elevato numero di accessori, che permetteranno di poter impiegare
tutte le guaine spiralate in tutte le condizioni ambientali ed installative previste dalle norme.
Gli accessori dovranno avere le seguenti caratteristiche:
Realizzati in materiale termoplastico a base di PVC, autoestiguente;
Grado di protezione minimo IP64;
Resistenza alla fiamma secondo CEI EN 50086 : autoestinguente in meno di 30s;
La gamma degli accessori dovrà comprendere:
Raccordi girevoli dritti scatola-guaina con almeno tre tipologie di filettatura: Metrica, Gas,
PG;
Raccordi girevoli curvi scatola-guaina guaina con almeno tre tipologie di filettatura: Gas,
PG;
Raccordi fissi scatola-guaina guaina con almeno tre tipologie di filettatura: Metrica, Gas,
PG;
Raccordi tubo-guaina ad innesto rapido;
Manicotti girevoli guaina-guaina;
Raccordi guaina-cavo.
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Riferimenti normativi
CEI EN 50086-1 (CEI 23-39): Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche
Parte 1: Prescrizioni generali
CEI EN 50086-2-3 (CEI 23-56)+(V1): Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche
Parte 2-3: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi flessibili e accessori
Caratteristiche generali
Resistenza all’urto 2kg da 100mm (2J);
resistenza di isolamento 100Mohm a 500V per 1 min.;
rigidità dielettrica: 2000V a 50Hz per 15 minuti;
resistenza alla fiamma (secondo CEI EN 50086): autoestinguente in meno di 30s;
temperatura di applicazione permanente e di installazione: -5°C/+60°C.
Caratteristiche specifiche
Guaina isolante spiralata
Materiale: PVC (rigido per la spirale interna, plastificato per la copertura);
classificazione 2311;
resistenza alla compressione 320N;
disponibili alcune versioni con sonda tiracavo;
colori disponibili: nero RAL 9005, grigio RAL 7035, azzurro.
Guaina isolante spiralata per impieghi non gravosi
Materiale: PVC (rigido per la spirale interna, plastificato per la copertura);
classificazione 1311;
resistenza alla compressione 125N;
colore disponibile: grigio RAL 7035.
4.10.1.8 Guaina in PVC plastificato
Dovrà essere conforme alle norme CEI EN 50086-1 e CEI EN 50086-2-3 in materiale autoestinguente e costituito da un tubo in plastica morbida, internamente liscio rinforzato da una spirale di sostegno in pvc provvista di marchio italiano di qualità e marcatura CE. La spirale dovrà
avere caratteristiche (passo dell'elica, rigidezza, ecc.) tali da garantire l'inalterabilità della sezione anche per il raggio minimo di curvatura (r. min. = 2 x diam. int.) ed il ritorno alla sezione
originale in caso di schiacciamento. Il campo di temperatura di impiego dovrà estendersi da 15°C. a + 70 °C.
Per il collegamento a tubi di altro tipo, canalette, cassette di derivazione o di morsettiere dei
motori, contenitori, ecc. dovranno essere impiegati esclusivamente raccordi previsti allo scopo
dal costruttore e costituiti da: corpo (del raccordo), anello di tenuta, ghiera filettata di serraggio,
controdado o manicotto filettato a seconda se il collegamento è con cassette, canalette o contenitori oppure con tubi filettati.
4.10.2 Cavidotti e pozzetti
Il sistema di tubazioni per distribuzione interrata, dovrà comprendere una serie di cavidotti e di
pozzetti adatti a realizzare percorsi cavi per condutture interrate.
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In particolare la gamma dovrà comprendere cavidotti pieghevoli a doppia parete ed una serie
completa di pozzetti disponibili con coperchi ad alta resistenza.
La gamma comprenderà una serie di accessori di giunzione, raccordo e attestazione che renderanno più agevole semplice la posa dei cavidotti.
4.10.3 Cavidotti
4.10.3.1 Tubo corrugato a doppia parete
Tubo corrugato a doppia parete tipo normale, stabilizzato ai raggi UV con garanzia 1 anno dalla
data di produzione riportata sul tubo, per protezione cavi elettrici B.T. e M.T. (bassa e media
tensione) e telefonici. resistenza allo schiacciamento: CEI EN 50086-2-4/A1 (CEI 23-46;V1)
450N con deformazione diametro interno pari al 5% marchio IMQ - marcatura CE.
RAGGIO DI CURVATURA MINIMO: 15 volte il diametro esterno.
LIMITI D’IMPIEGO: - 50 °C • + 60 °C.
4.10.3.2 Tubo corrugato a singola parete
Tubo corrugato a singola parete tipo leggero, stabilizzato ai raggi UV con garanzia 1 anno dalla
data di produzione riportata sul tubo, per protezione cavi elettrici B.T. (bassa tensione) e telefonici.
resistenza allo schiacciamento 250N con deformazione diametro interno pari al 5%marcatura
CE.
RAGGIO DI CURVATURA MINIMO: 15 volte il diametro esterno.
LIMITI D’IMPIEGO: - 50 °C • + 60 °C
4.10.3.3 Pozzetti
Pozzetti di ispezione in elementi prefabbricati di calcestruzzo, realizzati con cemento tipo
42,5R ed inerti lavati e vagliati opportunamente dosati per ottenere un cls di classe > 350, costruiti con i seguenti elementi: elemento di fondo di altezza 100 cm con impronte di riduzione
di spessore per l'introduzione del tubo di attraversamento. Soletta carrabile di copertura. Gli elementi saranno posati su una platea di calcestruzzo di spessore 20 cm, armata con rete elettrosaldata maglia 20 x 20, di dimensioni maggiori di 20 cm rispetto alle dimensioni esterne del
pozzetto. Gli elementi saranno tra loro sigillati e stuccati con l'interposizione di malta cementizia.
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4.11 ACCESSORI
4.11.1 Cassette di derivazione
Dovranno essere in materiale isolante autoestinguente dotate di coperchio fissato con viti o con
sistema a 1/4 di giro o equivalente.
Le viti dovranno essere rese imprendibili, essere in acciaio inossidabile o in ottone o comunque
trattate superficialmente contro la corrosione (cadmiatura, zincocromatura, ecc.).
Saranno poste in opera in posizione tale da essere facilmente apribili ed ispezionabili curando
in modo particolare che risultino allineate tra loro e parallele a pareti, soffitti, e spigoli dei locali. Quelle posate in vista dovranno essere fissate con non meno di due viti. Per quanto possibile,
si dovrà cercare di unificare i tipi di dimensioni.
Tutte le tubazioni protettive dovranno entrare dai fianchi o dal fondo delle cassette. L'ingresso
dovrà avvenire attraverso i fori o gli indebolimenti sfondabili previsti dal costruttore e senza
praticare allargamenti o produrre rotture sulle pareti.
Il numero delle tubazioni entranti o uscenti da ciascuna cassetta non dovrà, pertanto essere superiore a quello dei fori o degli indebolimenti stessi.
Nelle cassette stagne il taglio dei passatubi in plastica morbida dovrà avvenire in modo che ne
risulti un foro circolare e non sia abbassato il grado di protezione. Tali passatubi non dovranno
essere asportati per introdurre tubazioni di diametro superiore a quello previsto dal costruttore.
Le tubazioni dovranno sporgere all'interno della cassetta per circa 0,5 cm, le parti più sporgenti
dovranno essere tagliate prima dell'infilaggio dei cavi.
Le cassette di tipo ad incasso dovranno essere opportunamente protette in modo da non essere
riempite durante la fase di intonacatura delle pareti. Tutte le parti in malta eventualmente entrate dovranno essere asportate con cura prima dell'infilaggio dei conduttori.
Setti di separazione fissi dovranno essere previsti in quelle cassette cui fanno capo impianti con tensioni nominali diverse.
In nessun caso le cassette destinate agli impianti speciali potranno essere utilizzate per altro tipo di impianto.
Tutte le derivazioni e le giunzioni sui conduttori dovranno essere eseguite entro le cassette; non è ammesso pertanto eseguirle nelle scatole di contenimento di prese interruttori, ecc.
oppure entro gli apparecchi illuminanti o nelle tubazioni protettive.
Le derivazioni saranno effettuate mediante morsettiere fisse oppure di tipo componibile montate su guida di tipo unificato. Il serraggio dei conduttori dovrà essere a vite con l'interposizione
di una piastrina metallica.
Sono ammessi collegamenti eseguiti con morsetti a cappuccio con serraggio indiretto.
Tutte le cassette di derivazione dovranno essere contrassegnate in modo chiaro;. la siglatura
dovrà essere fatta impiegando timbri di tipo componibile sostituiti da caratteri di almeno 10
mm di altezza ed impieganti inchiostro di tipo indelebile.
Le sigle dovranno essere poste sulla superficie interna che su quella esterna del coperchio di
ciascuna cassetta solamente nel caso di cassette installate su pareti o superfici che sicuramente
non saranno tinteggiate, le sigle potranno essere poste solo sulla superficie esterna. Cassette destinate a impianti e/o servizi diversi dovranno riportare le sigle di tutti gli impianti.
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4.11.2 Passacavi stagni
Saranno costituiti dai seguenti componenti:
- Tasselli forati (divisi in due semitasselli per poter serrare il cavo) in materiale isolante incombustibile e resistente ai liquidi e ai solventi più comuni.
- Tasselli pieni di riempimento, dello stesso materiale.
- Telaio di contenimento in acciaio saldato completo degli accessori di serraggio dei
tasselli, nelle varie forme e tipi (adatto ad essere saldato su parti metalliche, ad essere annegato nel calcestruzzo, ad essere fissato a tubazioni, ecc.).
Saranno installati ogni qualvolta sia necessario evitare che i liquidi di qualsiasi tipo (prevalentemente l'acqua) passino da un ambiente ad un altro attraverso le coperture destinate al passaggio dei cavi.
In particolare saranno previsti sulle tubazioni d'ingresso negli edifici per impedire che oltre
l'acqua possano entrare anche animali.
4.12 CORPI ILLUMINANTI E RELATIVI ACCESSORI
Le tipologie di apparecchi utilizzati nei vari locali sono desumibili dalle planimetrie di progetto.
Per le specifiche tecniche dei corpi illuminanti oltre che a quanto indicato nel presente disciplinare si dovrà tenere conto delle specifiche tecniche riportata nelle pagine finali degli elaborati
grafici IES01 e IES22.
Si deve precisare che tutte le lampade fluorescenti e tutte quelle a scarica, dovranno essere rifasate singolarmente nel cablaggio dell’apparecchio illuminante.
4.12.1.1 Plafoniera LED IP 50 rotonda
Plafoniera LED rotonda in protezione IP50, con rifrattore opale. Potenza totale: 22 W. con
Converter LED. Durata dei LED 50000 h con rimanente 70 % del flusso luminoso. Tolleranza
colore (MacAdam): 4. Flusso luminoso totale degli apparecchi: 1640 lm. Efficienza apparecchio: 75 lm/W. resa cromatica Ra > 80, temperatura di colore 4000 K. Modulo LED con protezione ESD. Armatura in profilo di lamiera d'acciaio, bianco, preverniciato, rifrattore stampato a
iniezione in polimetilmetacrilato opale. Guarnizione su tutto il perimetro di poliuretano espanso
idrorepellente; pratica chiusura con manopole girevoli di plastica. Apparecchio cablato senza
alogeni. Misure: 350 x 350 x 104 mm; peso: 1.3 kg.
4.12.1.2 Plafoniera LED IP 50 quadrata
Plafoniera 50 W a LED quadrata in protezione IP54, con rifrattore opale. Potenza totale: 50 W.
con Converter LED. Durata dei LED 50000 h con rimanente 80 % del flusso luminoso. Tolleranza colore (MacAdam): 4. Flusso luminoso totale degli apparecchi: 5005 lm. Efficienza apparecchio: 100 lm/W. resa cromatica Ra > 80, temperatura di colore 4000 K. Modulo LED con
protezione ESD. Armatura in profilo di lamiera d'acciaio, bianco, preverniciato, rifrattore stam-
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pato a iniezione in polimetilmetacrilato opale. Guarnizione su tutto il perimetro di poliuretano
espanso idrorepellente; conduzione speciale del cablaggio IP54; montaggio tramite le rondelle
bisellate allegate. Misure: 620 x 620 x 90 mm; peso: 7.5 kg.
4.12.1.3 Apparecchio 56 W a LED a sospensione
Apparecchio 56W a LED. Sottile apparecchio a sospensione LED con emissione diretta/indiretta; ottica formata da mini-alveoli brillantati. Potenza totale: 56 W LED. Apparecchio
per comando DALI. Converter LED. Durata: 50000h con rimanente 80% del flusso iniziale.
Tolleranza colore (MacAdam): 4. Flusso luminoso totale degli apparecchi: 4900 lm. Efficienza
apparecchio: 88 lm/W; resa cromatica Ra > 80, temperatura di colore 4000 K. Direzionamento
con alveoli LED ad alta efficienza abbinati a un'ottica primaria per dissolvere i punti luce; alveoli in materiale composito coperto da alluminio applicato uniformemente a vapore e da strato
protettivo in SiO2. Forte componente diretta per un'illuminazione all'insegna del risparmio energetico, limitazione abbagliamento conf. EN 12464-1:2011 con L65<1500 cd/m² a 65° in ogni direzione e UGR < 19 per posti di lavoro al computer. Emissione indiretta attraverso profilo
ininterrotto per una luminosità omogenea del soffitto con punti luce dissolti. Sistema ottico
chiuso, moduli LED protetti dal contatto e dal danneggiamento dovuto a scarica elettrostatica;
armatura in profilo di alluminio estruso di sezione quadrata visibile, verniciato a polvere, con
testate in pressofusione di alluminio di colore intonato, fissate con viti a scomparsa; apparecchio di colore argento. Compreso cavo di raccordo trasparente; set per sospensione a fune,
composto da 1 rosone e 2 funi da 1000mm, ognuna con fune trasversale, già montato. Regolazione continua dell'altezza e spostamento in senso longitudinale. Misure: 1209 x 63 x 64 mm.
Peso: 3 kg.
4.12.1.4 Apparecchio112 W a LED a sospensione
Apparecchio 112W a LED. Sottile apparecchio a sospensione LED con emissione diretta/indiretta; ottica formata da mini-alveoli brillantati. Potenza totale: 112 W LED. Apparecchio
per comando DALI. Converter LED. Durata: 50000h con rimanente 80% del flusso iniziale.
Tolleranza colore (MacAdam): 4. Flusso luminoso totale degli apparecchi: 9800 lm. Efficienza
apparecchio: 88 lm/W; resa cromatica Ra > 80, temperatura di colore 4000 K. Direzionamento
con alveoli LED ad alta efficienza abbinati a un'ottica primaria per dissolvere i punti luce; alveoli in materiale composito coperto da alluminio applicato uniformemente a vapore e da strato
protettivo in SiO2. Forte componente diretta per un'illuminazione all'insegna del risparmio energetico, limitazione abbagliamento conf. EN 12464-1:2011 con L65<1500 cd/m² a 65° in ogni direzione e UGR < 19 per posti di lavoro al computer. Emissione indiretta attraverso profilo
ininterrotto per una luminosità omogenea del soffitto con punti luce dissolti. Sistema ottico
chiuso, moduli LED protetti dal contatto e dal danneggiamento dovuto a scarica elettrostatica;
armatura in profilo di alluminio estruso di sezione quadrata visibile, verniciato a polvere, con
testate in pressofusione di alluminio di colore intonato, fissate con viti a scomparsa; apparecchio di colore argento. Compreso cavo di raccordo trasparente; set per sospensione a fune,
composto da 1 rosone e 2 funi da 1000mm, ognuna con fune trasversale, già montato. Regolazione continua dell'altezza e spostamento in senso longitudinale. Misure: 2407 x 63 x 65 mm.
Peso: 5.4 kg.
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Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
4.12.1.5 Apparecchio ad incasso LED 36 W
Apparecchio a LED 36W.Incasso con ottica comfort 36W, per sorgenti a Led, con reattore elettronico dimmerabile, inserimento in binari portanti a vista; Apparecchio con lampade di colorazione 840 e pellicola protettiva; innesto tripolare accessibile dall'esterno;armatura incasso verniciata elettroforeticamente in bianco, con fessure per ventilazione; ottica brillantata in alluminio puro anodizzato satinato ad alta riflessione, con tecnologia di lamelle UniQue®, parti di
chiusura verniciate elettroforeticamente in bianco; limitazione abbagliamento: 1000 cd/m² bei
65° in ogni direzione conf. EN12464. Dati: Modulo: 600, misure 598 x 598 x 53 mm.
4.12.1.6 Apparecchio ad incasso LED 61 W
apparecchio a LED 61W. Incasso con ottica comfort 61W, per sorgenti a Led, con reattore elettronico dimmerabile, inserimento in binari portanti a vista; Apparecchio con lampade di colorazione 840 e pellicola protettiva; innesto tripolare accessibile dall'esterno;armatura incasso verniciata elettroforeticamente in bianco, con fessure per ventilazione; ottica brillantata in alluminio puro anodizzato satinato ad alta riflessione, con tecnologia di lamelle, parti di chiusura verniciate elettroforeticamente in bianco; limitazione abbagliamento: 1000 cd/m² bei 65° in ogni
direzione conf. EN12464. Dati: Modulo: 600, misure 598 x 598 x 53 mm.
4.12.1.7 Apparecchio ad incasso LED 44 W
Apparecchio da incasso 44W LED840. Flusso luminoso totale degli apparecchi: 3780 lm. Efficienza apparecchio: 86 lm/W; temperatura di colore 4000K; resa cromatica Ra 80, durata dei
LED 50000h con rimanente 70% di flusso; apparecchio slave per comando DALI con converter
LED digitale dimmerabile; direzionamento tramite ottica a micropiramidi MPO+ pluristrato, di
aspetto perfettamente omogeneo e senza fughe, con emissione schermata UGR < 19 e L65 <
1500 cd/m² conf. EN 12464-1:2011; luminanze ridotte alle angolature verticali, schermatura
speciale per display molto inclinati e massima libertà di collocazione; punti luce LED dissolti
omogeneamente; rifrattore trasparente in puro PMMA per un aspetto brillante, facile da pulire e
poco soggetto allo sporco; sistema ottico chiuso con fissaggio all'armatura senza bisogno di utensili; moduli LED protetti dal contatto e dal danneggiamento dovuto a cariche elettrostatiche;
unità LED e converter sostituibili separatamente; sottile armatura in lamiera d'acciaio verniciata; cornice ottica d'alta qualità in alluminio verniciato argento; all'interno morsettiera pentapolare a innesto (collegamento dall'esterno); montaggio come apparecchio singolo o in cluster; per
fori in soffitti o moduli con sistema portante a scomparsa. Il set di fissaggio va ordinato a parte.
Modulo: 600. Collaudo filo incandescente: 650°C. Misure: 598 x 598 x 86 mm, peso: 8.3 kg.
4.12.1.8 Apparecchio ad incasso LED 37 W
Apparecchio 37W. Apparecchio da incasso Luce Morbida V. Flusso luminoso totale degli apparecchi: 3850 lm. Efficienza apparecchio: 104 lm/W. resa cromatica Ra > 80, temperatura di
colore 4000 K, durata dei LED di 50.000h con rimanente 75% di flusso. Apparecchio per comando DALI (DALI only); ottica HighDefinition con accenti metallici per un equilibrio ideale
tra efficienza ed estetica, emissione schermata con UGR < 19 conf. EN 12464-1; luminanze ridotte alle angolature verticali, schermatura speciale adatta a display molto inclinati; massima
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basamentale blocco “D-A”
libertà di posizionamento degli apparecchi; risoluzione omogenea dei punti LED; camera luminosa in PMMA con prismatizzazione SEP Soft Edge che riduce e rende uniformi le luminanze
in ogni direzione; riflettore ad alto rendimento. Concezione ottimizzata per la massima efficienza grazie agli accorgimenti ottici e termici. L'ottica si fissa senza utensili ed è provvista di
una guarnizione che la protegge dallo sporco. Sistema ottico chiuso, con moduli LED protetti
dal contatto e dal danneggiamento provocato da scariche elettrostatiche. Apparecchio di aspetto
estremamente uniforme, in lamiera d'acciaio, con apparecchio con morsetto di raccordo interno,
compatibile con LINECT® (allacciamento dall'esterno). Modulo: 600. Misure: 598 x 598 x 98
mm, peso: 5.2 kg.
4.12.1.9 Apparecchio angolare 19 W
Apparecchio angolare 19 W per linea luminosa LED. resa cromatica Ra > 80, temperatura di
colore 4000 K, resa cromatica Ra 80, durata dei LED 50.000h con restante 70 % del flusso.
SLOT2 EL 19W LED840 L525 F LDO con cornice larga 5 mm in profilo di alluminio estruso,
anodizzato naturale con ottica in PMMA. Canale di alluminio con telaio da incasso per configurare file continue. Rifrattore in vetro acrilico opale (PMMA), finitura esterna diffusa per una
luminosità omogenea al 100 %. Distanza massima di sospensione 2,5 m. Tre possibilità di alimentazione posteriore con 20 mm di diametro per binario. Montaggio ad incasso, plafone o sospensione. Misure: 525 x 525 x 100 mm. Peso: 5 kg.
4.12.1.10
Linea luminosa 48W LED840 IP 40
Linea luminosa 48W LED840 IP 40, resa cromatica Ra > 80, temperatura di colore 4000 K, resa cromatica Ra 80. Flusso luminoso totale degli apparecchi: 3432 lm. Efficienza apparecchio:
65 lm/W, durata dei LED 50.000h con rimanente 70% del flusso, conConverter LED. Apparecchio per comando DALI (DALI only) in profilo di alluminio estruso e cornice larga 5 mm, anodizzato naturale. Rifrattore in vetro acrilico opale (PMMA), finitura esterna diffusa per una
luminosità omogenea al 100 %. Apparecchio formato da armatura e ottica ininterrotta di
PMMA opale. Comprensivo di supporto componenti, cablaggio e testate con 2 viti di fissaggio.
Apparecchio cablato senza alogeni. Protezione: IP40. Misure: 2411 x 72 x 100 mm peso: 8.5
kg.
4.12.1.11
Linea luminosa 73W LED840 IP 40
Linea luminosa 73W LED840 IP40, resa cromatica Ra > 80, temperatura di colore 4000 K, resa cromatica Ra 80. Flusso luminoso totale degli apparecchi: 5148 lm. Efficienza apparecchio:
65 lm/W, durata dei LED 50.000h con rimanente 70% del flusso, conConverter LED. Apparecchio per comando DALI (DALI only) in profilo di alluminio estruso e cornice larga 5 mm, anodizzato naturale. Rifrattore in vetro acrilico opale (PMMA), finitura esterna diffusa per una
luminosità omogenea al 100 %. Apparecchio formato da armatura e ottica ininterrotta di
PMMA opale. Comprensivo di supporto componenti, cablaggio e testate con 2 viti di fissaggio.
Apparecchio cablato senza alogeni. Protezione: IP40. Misure: 3611 x 72 x 100 mm peso: 12 kg
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Compreso ogni altro onere e magistero per dare il sistema funzionante secondo la perfetta regola d'arte e in conformità a quanto previsto dalle vigenti normative.
4.12.1.12
Linea luminosa 91W LED840 IP 40
Linea luminosa 91W LED840 IP40, resa cromatica Ra > 80, temperatura di colore 4000 K, resa
cromatica Ra 80. Flusso luminoso totale degli apparecchi: 6435 lm. Efficienza apparecchio: 65
lm/W, durata dei LED 50.000h con rimanente 70% del flusso, conConverter LED. Apparecchio
per comando DALI (DALI only) in profilo di alluminio estruso e cornice larga 5 mm, anodizzato naturale. Rifrattore in vetro acrilico opale (PMMA), finitura esterna diffusa per una luminosità omogenea al 100 %. Apparecchio formato da armatura e ottica ininterrotta di PMMA
opale. Comprensivo di supporto componenti, cablaggio e testate con 2 viti di fissaggio. Apparecchio cablato senza alogeni. Protezione: IP40. Misure: 4511 x 72 x 100 mm peso: 16 kg.
4.12.1.13
Linea luminosa 60W LED840 IP 40
Linea luminoso 60W LED840 IP 40, resa cromatica Ra > 80, temperatura di colore 4000 K, resa cromatica Ra 80. Flusso luminoso totale degli apparecchi: 4290 lm. Efficienza apparecchio:
65 lm/W, durata dei LED 50.000h con rimanente 70% del flusso, conConverter LED. Apparecchio per comando DALI (DALI only) in profilo di alluminio estruso e cornice larga 5 mm, anodizzato naturale. Rifrattore in vetro acrilico opale (PMMA), finitura esterna diffusa per una
luminosità omogenea al 100 %. Apparecchio formato da armatura e ottica ininterrotta di
PMMA opale. Comprensivo di supporto componenti, cablaggio e testate con 2 viti di fissaggio.
Apparecchio cablato senza alogeni. Protezione: IP40. Misure: 3011 x 72 x 100 mm peso: 10 kg.
4.12.1.14
Linea luminosa 30 W LED840 IP 40
Linea luminoso 30W LED840 IP 40, resa cromatica Ra > 80, temperatura di colore 4000 K, resa cromatica Ra 80. Flusso luminoso totale degli apparecchi: 2145 lm. Efficienza apparecchio:
65 lm/W, durata dei LED 50.000h con rimanente 70% del flusso, conConverter LED. Apparecchio per comando DALI (DALI only) in profilo di alluminio estruso e cornice larga 5 mm, anodizzato naturale. Rifrattore in vetro acrilico opale (PMMA), finitura esterna diffusa per una
luminosità omogenea al 100 %. Apparecchio formato da armatura e ottica ininterrotta di
PMMA opale. Comprensivo di supporto componenti, cablaggio e testate con 2 viti di fissaggio.
Apparecchio cablato senza alogeni. Protezione: IP40. Misure: 1511 x 72 x 100 mm peso: 5 kg.
4.12.1.15
Canale per linea luminosa
Canale per linea luminosa LED SLOT2 K LED L4500 PM F LB in profilo di alluminio estruso,
anodizzato naturale con ottica in PMMA. Canale di alluminio con telaio da incasso di larghezza
5 mm per configurare file continue. Rifrattore in vetro acrilico opale (PMMA), finitura esterna
diffusa per una luminosità omogenea al 100 %. Distanza massima di sospensione 2,5 m. Tre
possibilità di alimentazione posteriore con 20 mm di diametro per binario. Montaggio ad incasso, plafone o sospensione. Misure: 4500 x 72 x 100 mm. Peso: 9 kg.
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SLOT2 B 30W LED840 L1500 LDO.
Supporto per linea luminosa LED. resa cromatica Ra > 80, temperatura di colore 4000 K, resa
cromatica Ra 80, durata dei LED 50.000h con restante 70 % del flusso; Converter LED. Apparecchio per comando DALI (DALI only). Apparecchio cablato senza alogeni. Misure: 1500 x
72 x 100 mm peso: 2.1 kg.
4.12.1.16
Apparecchio di sicurezza LED per illuminazione antipanico
Apparecchio di sicurezza LED per illuminazione antipanico di min. 0,5lx conf, ANTI-PANIC
AD LED, conforme alla normativa EN 1838; a plafone; con alimentazione a batteria singola
per 1 ora di autonomia.Circuito con esercizio in emergenza oppure permanente, con test di controllo automatico o centralizzato; altezza locali da 2,2 a 5 m; high power LED di tonalità diurna; gestione termica ottimizzata da grossi dissipatori in pressofusione di alluminio; lente in policarbonato (PC); armatura in pressofusione di alluminio, verniciato a polvere in bianco, RAL
9016; montaggio rapido e senza utensili; manutenzione senza utensili; innesti per cablaggio
passante fino a 2,5mm²; protetto da colpi di pallone. Potenza totale: 4 W; alimentazione: 230V
AC, selettore per numerazione meccanica; Misure: 146 x 146 x 37 mm; IP40; peso: 0.65 kg.
Apparecchio cablato senza alogeni.
4.12.1.17
Segnaletica di emergenza
Segnaletica di emergenza con esercizio in emergenza oppure permanente, con test di controllo
automatico o centralizzato, del tipo CROSSIGN A LED. Montaggio a plafone; armatura in policarbonato stampato a iniezione in colore bianco; alimentatore LED a 2 canali, con numerazione ottica e meccanica e funzione “Maintenance". Montaggio semplificato. Assenza di manutenzione grazie alla tecnologia LED; durata di 50.000h con flusso luminoso costante. Funzione
ERI con due LED aggiuntivi high power e lenti asimmetriche, girevoli di 360° e fissabili a passi di 90°, per illuminazione di vie di fuga. Retroilluminazione omogenea del pittogramma con
LED low power di luminanza > 500 cd/m² sulla parte bianca. Tensione alimentata: 220/240V
AC. Potenza totale: 5.8 W. Protezione: IP42, classe isolamento: SC2; Circuito permanente: da
+5°C a +30°C, circuito in emergenza: da +5°C a +35°C. Misure dell’apparecchio con segnaletica: 332 x 44 x 210 mm; peso: 0.47 kg; apparecchio cablato senza alogeni. Segnaletica compresa.
4.12.1.18
Apparecchio di sicurezza LED per illuminazione di vie di fuga
Apparecchio di sicurezza LED per illuminazione di vie di fuga con min. 1lx; montaggio a parete; con alimentazione a batteria singola per 1 ora di autonomia. Circuito con esercizio in emergenza oppure permanente, con test di controllo automatico o centralizzato; altezza locali da 2,2
a 4,5 m; high power LED di tonalità diurna; gestione termica ottimizzata da grossi dissipatori in
pressofusione di alluminio; riflettore e lente in policarbonato (PC); armatura in pressofusione di
alluminio, verniciato a polvere in bianco, RAL 9016; supporto in lamiera d'acciaio zincata; rifrattore bianco, in PC rinforzato con fibre di vetro e parte trasparente in PC; l’armatura si fissa
sul supporto con rapidità e senza utensili; manutenzione senza utensili; innesti per cablaggio
passante fino a 2,5mm²; possibilità di ingresso cavi laterale. Potenza totale: 5 W; alimentazio-
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basamentale blocco “D-A”
ne: 230V AC, selettore per numerazione meccanica; Misure: 200 x 130 x 59 mm; IP65; peso:
1.03 kg. Apparecchio cablato senza alogeni.
Per l’installazione sarà necessario effettuare lo scasso della muratura di un foro di dimensioni
idonei all’ incasso dell’apparecchio
4.12.1.19
Apparecchio stagno 2/36W
1- Apparecchio stagno 2/36W; per lampada T26, con reattore elettronico, armatura in policarbonato, alimentazione variabile; rifrattore in policarbonato stampato a iniezione,
stabilizzato agli UV e prismatizzato all’interno; chiusure in materiale plastico e morsettiera tripolare a innesto. Omologato per montaggio in ambienti interni oppure esterni
coperti da tettoie. Apparecchio cablato senza alogeni. cablaggio passante tramite conduttori singoli standard (NYM) (ordinare a parte) V2, collaudo filo incandescente
850°C, protezione: IP65, classe isolamento: SC1; misure: 1300 mm x 147 mm x 118
mm; peso: 2.21 kg.
2- Apparecchio stagno 2/36W; per lampada T26, con reattore elettronico; armatura in policarbonato, alimentazione variabile; rifrattore in policarbonato stampato a iniezione,
stabilizzato agli UV e prismatizzato all’interno; chiusure in materiale plastico e morsettiera tripolare a innesto. Omologato per montaggio in ambienti interni oppure esterni
coperti da tettoie (vedi istruzioni di montaggio). Apparecchio cablato senza alogeni.
cablaggio passante tramite conduttori singoli standard (NYM) (ordinare a parte) V2,
collaudo filo incandescente 850°C, protezione: IP65, classe isolamento: SC1; misure:
1300 mm x 147 mm x 118 mm; peso: 2.21 kg.
4.12.1.20
Circuito con esercizio in emergenza
Circuito con esercizio in emergenza oppure permanente, con test di controllo automatico o centralizzato del tipo CROSSIGN 160 AB LED. Montaggio a plafone; armatura in policarbonato
stampato a iniezione in colore bianco; alimentatore LED a 2 canali, con numerazione ottica e
meccanica e funzione “Maintenance". Montaggio semplificato. Assenza di manutenzione grazie alla tecnologia LED; durata di 50.000h con flusso luminoso costante. Funzione ERI con due
LED aggiuntivi high power e lenti asimmetriche, girevoli di 360° e fissabili a passi di 90°, per
illuminazione di vie di fuga. Retroilluminazione omogenea del pittogramma con LED low
power di luminanza > 500 cd/m² sulla parte bianca. Tensione alimentata: 220/240V AC. Potenza totale: 5.8 W. Protezione: IP42, classe isolamento: SC2; Circuito permanente: da +5°C a
+30°C, circuito in emergenza: da +5°C a +35°C. Misure dell’apparecchio con segnaletica: 332
x 44 x 210 mm; peso: 0.47 kg; apparecchio cablato senza alogeni. Segnaletica compresa.
4.12.1.21
Comando multifunzione
Comando multifunzione DSI/DALI per comando separato di due gruppi di apparecchi. Max. 25
reattori DALI o 50 DSI per canale d’uscita. Dimming: 100 - 1 %. Con relais da 10 Ampere per
scollegare in opzione i reattori spenti togliendo la tensione. Raccordo con morsetti a vite. Armatura per montaggio in quadro elettrico, colore grigio (RAL 7040), con LED segnaletico e
pulsante di test. Misure: 70 x 90 x 59 mm, peso: 0.22 kg.
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4.12.1.22
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Multisensore
Multisensore comprendente le funzioni di un segnalatore di presenza e di un ricevitore per segnali di 3 gruppi di telecomandi a infrarossi liberamente configurabili del tipo ED-SENS. Montaggio a plafone (in scatola Euro/standard singola), oppure su intonaco (si inserisce il multisensore nell’anello per intonaco allegato) oppure montaggio in controsoffitti o sotto traccia (si inserisce il multisensore nell’apposito anello allegato). Sul lato d’uscita cavo di comando DALI a
due fili, polarità invertibile, uso di materiale d’installazione standard; alimentazione via DALI.
LED rosso per segnalare lo stato di esercizio, LED verde per segnalare la qualità della ricezione
radio; funzione scale con tempo 1..127min. Materiale armatura: plastica priva di alogeni, colore
bianco (RAL 9003), lente Poly IR 2, protezione IP 40. IRTOUCH Telecomando a infrarossi per
apparecchi singoli o raggruppati, (on/off e dimming). Si possono programmare 3 scene di luce
ed inoltre accendere/spegnere e dimmerare 5 zone separate. Il telecomando possiede un tasto
on/off, 3 tasti di scena, 2 tasti dimming, 5 tasti per la scelta di zone. Portata fino a 10 m, protocollo IR: RSTEP, 38KHz; armatura in plastica priva di alogeni, con supporto per parete; temperatura ambiente ammessa: da 0 a 50°C.
4.12.1.23
Comando squadrato
Comando squadrato bianco Circle con pulsanti in posizione concentrica per richiamare tre scene di luce. La scena attiva è segnalata da un diodo luminoso verde. Tasto centrale Vieni/Vai da
premere quando si entra o esce dal locale. Se è attiva la scena "Vai" (assenza), il tasto centrale è
illuminato di rosso per favorire l’orientamento. Inoltre l’utente ha a disposizione due pulsanti a
bilico per regolare due funzioni del locale. Armatura e pulsanti in materiale sintetico, superficie
satinata, bianco. Su tutti i tasti sono stampati pittogrammi intuitivi. Montaggio in singola scatola standard Euro oppure in backbox metallico UK (non compresi nella fornitura); a montaggio
avvenuto le viti non rimangono in vista. Il comando si allaccia al cavo DALI con una morsettiera a vite (polarità invertibile).
Alimentazione solo tramite il cavo DALI (senza collegamento di rete), corrente assorbita 6mA
(3 carichi DALI). Misure: 87 x 87 x 13 mm, peso: 0.15 kg. INTO-1CCX. Il telaio di montaggio
consente di incassare un comando Circle a filo superficie in una parete di cartongesso da 25mm
di spessore. La cornice d’acciaio forma una fuga regolare tra il comando e il foro della parete.
Misure del foro parete 92 x 92mm. Scatola sotto traccia da 68mm Ø compresa nella fornitura.
INTO-1CCX. Il telaio di montaggio consente di incassare un comando Circle a filo superficie
in una parete di cartongesso da 25mm di spessore. La cornice d’acciaio forma una fuga regolare
tra il comando e il foro della parete. Misure del foro parete 92 x 92mm. Scatola sotto traccia da
68mm Ø compresa nella fornitura. INTO-CCX TOOL. Utensile per estrazione.
4.12.1.24
Plafoniera in IP54 con rifrattore opale 1/54W
Plafoniera in IP54 con rifrattore opale 1/54W, per lampade T16, con reattore elettronico, armatura in profilo di lamiera d’acciaio preverniciato in bianco; rifrattore stampato a iniezione in
PMMA opale; fattore di manutenzione migliorato dalla protezione elevata IP54, del tipo PERLUCE O 1/54W T16 PM IP54. Guarnizione impermeabilizzante per esigenze elevate IP 54;
montaggio tramite le rondelle bisellate incluse; vano per cablaggio passante. Apparecchio cablato senza alogeni. Misure: 1220 x 120 x 92 mm; peso: 2.63 kg.
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4.12.1.25
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Plafoniera in IP54 con rifrattore opale 1/24W
Plafoniera in IP54 con rifrattore opale 1/24W, per lampade T16, con reattore elettronico, armatura in profilo di lamiera d’acciaio preverniciato in bianco; rifrattore stampato a iniezione in
PMMA opale; fattore di manutenzione migliorato dalla protezione elevata IP54 del tipo PERLUCE O 1/24W T16 IP54 PM. Guarnizione impermeabilizzante per esigenze elevate IP 54;
montaggio tramite le rondelle bisellate incluse; vano per cablaggio passante. Apparecchio cablato senza alogeni. Misure: 620 x 120 x 92 mm; peso: 1.46 kg.
4.12.1.26
Faretto
Faretto, bianco, dimmerabile DALI; con il nuovo adattatore universale L3+DALI per binario
elettrificato L3+DALI; distribuzione asimmetrica; ideale per illuminazione omogenea verticale
in musei, esposizioni, gallerie d’arte, negozi e aree di presentazione; linea compatta e aspetto
minimalista; lampade: 1/54W T16; portalampada: G5; con reattore elettronico digitale dimmerabile; tensione di rete: 230V/50Hz; armatura in profilo di alluminio estruso, testate in pressofusione di alluminio; superficie: vernice microstrutturata in bianco; testata faretto orientabile di
90°; adattatore girevole di 365°; riflettore brillantato asimmetrico operato: alluminio puro, argento anodizzato, con vetro protettivo; sostituzione lampade senza utensili. Misure: 1191 x 133
x 149 mm; peso: 3.99 kg.
4.12.1.27
Plafoniera stagna per illuminazione locali tecnici.
Corpo in policarbonato infrangibile ed autoestinguente stabilizzato ai raggiUV.
Diffusore stampato ad iniezione in policarbonato trasparente autoestinguente V2.
Riflettore in acciaio laminato a freddo rivestito con primer epossidico 7/8µ, verniciatura
stabilizzata ai raggi UV, antingiallimento in poliestere lucido bianco sp.
20µ.
Cablaggio induttivo alimentazione 230V - 50hz fattore di potenza >0,95 per lampade
1x36W e 2x36W.
Se contrassegnata con simbolo S con cablaggio in emergenza autoalimentato.
4.13 IMPIANTI ELEVATORI (ASCENSORI)
4.13.1.1 Cabina
Cabina a un ingresso in struttura metallica autoportante costruita con pareti in Acciaio inossidabile Satinato, le pareti frontali sono costruite in Acciaio inossidabile Satinato.
Le dimensioni della cabina variano a seconda del tipo di impianto.
Illuminazione del tipo LED, Satinato (F) Specchio chiaro, di altezza parziale, posizionamento:
parete di fondo.
Corrimano in alluminio satinato sulla parete di fondo con terminale standard.
Pavimento in unica lastra di PIETRA DI APRICENA CHIARA spessore 3 cm. con profilo di
giunzione a “L” o altro materiale a scelta della D.L..
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Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
4.13.1.2 Porta di cabina
Per un ingresso con porta automatica azionata da un operatore in corrente continua a controllo
elettronico a due ante.
Traffico standard (AMDV), ad apertura telescopica laterale
Pannelli in Acciaio Inossidabile Satinato . Dispositivo di interdizione a fascio di raggi infrarossi
in grado di rilevare la presenza di ostacoli su tutta l'altezza della porta.
4.13.1.3 Porte di piano
Automatiche ad apertura telescopica laterale, di altezza netta mm, abbinate alla corrispondente
porta di cabina. Pannelli delle porte di piano e portali di costruzione in Acciaio inossidabile Satinato per tutti i piani. Le porte di piano dovranno avere una resistenza al fuoco pari almenno ad
EI 120.
4.13.1.4 Manovra
Universale con esecuzione di singolo comando di chiamata solo con cabina al piano.
Quadro di manovra integrato in un piccolo pannello montato direttamente sulla porta confinitura in Satinato posizionato all'ultimo piano.
4.13.1.5 Bottoniera e segnalazioni di cabina
Pannello operativo di cabina a sette segmenti, include tutte le funzioni richieste dall'utente, pulsanti di chiamata in acciaio inossidabile con indicazioni in rilievo per i non vedenti, indicatore
della posizione di piano, luce di emergenza, sistema di comunicazione a due vie per il collegamento con il centro servizi. Con finitura in acciaio Satinato. Pulsante chiusura porta.
4.13.1.6 Bottoniere e segnalazioni ai piani
Pulsantiera di piano costruita in lamiera di acciaio inossidabile satinato, montata sul portale.
Indicatore della posizione di piano montata sulla fascia alta orizzontale del portale.
Indicazione luminosa ai piani di ascensore occupato.
Targhetta Braille.
4.13.1.7 Dispositivi impianto
Illuminazione vano, interruttore sul quadro e in fossa
Dispositivi previsti dal DM 236- Legge 13 del 09-01-89 adeguamento alla normativa EN 8170.
Dispositivo di comunicazione bidirezionale
Dispositivo di allarme, al piano principale
Operativita luce in cabina
Citofono di emergenza, Quadro elettrico -interfono cabina LOA blocco meccanico porta
cab.N81/1
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Protezione tra portale e vano
Compatibilita elettromagnetica alle norme Europee: EN 12015: 5/1998 e EN 12016: 5/1998 ai
sensi della direttiva EN 89/336/EEC.
Scaletta in fondo fossa Direttiva 95/16 /EC
4.13.1.8 Riferimenti normativi
Tutti gli impianti previsti devono essere completamente adeguati ed uniformi alla normativa
EN 81-70 e comunque devono rispettare pienemente tutte le normative valide al momento della
fornitura in opera.
In particolar modo per quanto concerne i seguenti punti:
–
le bottoniere con il collare verde al piano principale e il pulsante giallo allarme;
–
il corrimano in acciaio con estremità arrotondate su parete laterale;
–
la sintesi vocale;
–
la cortina di luce e lo specchio ad altezza parziale
4.13.1.9 Dispositivo di comunicazione bidirezionale e varie:
Gli impianti ascensori saranno a due velocita, una di regime e l'altra di rallentamento che consenta una perfetta fermata al piano con qualsiasi carico in cabina.
Le guide di scorrimento per la cabina saranno in acciaio profilato a T laminato a freddo, rettificato sulle tre facce di scorrimento e munite di incastro, nei punti di giunzione, a coda di rondine.
La lunghezza totale delle guide rilevabile dai disegni di progetto.
Le staffe saranno fissate con tasselli ad espansione.
Armatura della cabina di tipo a quattro montanti (uno per ciascuna guida) con architravi di
raccordo, spinta diretta, costruzione con robusti profilati di acciaio, completa di tutti gli accessori e di pattini di scorrimento in nylon antiusura.
Dispositivo automatico di emergenza che oltre a riportare la cabina al piano terra in caso di
arresto della stessa, fra un piano e l'altro, per mancanza di energia elettrica, apre automaticamente la porta del piano.
L’ impianto sarà completo inoltre di: argano, freno al servomotore, funi portanti in acciaio ad
alta resistenza, quadro di manovra, interruttori magnetici installati nel vano ed in cabina, materiale elettrico completo, cavi flessibili multipli per il collegamento delle apparecchiature di manovra, dispositivo per l'azionamento automatico per la porta di cabina e dispositivo di sicurezza
per invertire il movimento di chiusura della porta in presenza di ostacolo, bottoniera di piano e
di cabina e tutti i dispositivi di sicurezza regolamentari quali paracadute per la cabina, interruttori di fine corsa, limitatore di velocità e suoneria di allarme.
L’impianto dovrà essere dato in opera perfettamente funzionante e rispondente alle normative
vigenti, ivi compresa ogni pratica, tasse per il collaudo e la licenza di impianto e di esercizio,
spese contrattuali, ecc.
4.13.1.10
Fornitura
La fornitura comprende:
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Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Trasporto dei materiali in un unico lotto franco cantiere (imballo standard compreso),
tramite autoarticolato di lunghezza standard;
–
Mano d’opera specializzata per rilievi, posa in opera dei materiali ed assistenza al collaudo
–
Quadro di manovra a microprocessore completo di quadretto locale di distribuzione
(inserito nel quadro di manovra)
–
Collegamenti elettrici di terra dal quadro sino alla base del vano di corsa
–
Manovalanza in aiuto al montatore
–
Batteria tampone per l’alimentazione del segnale d’allarme e della luce in cabina
–
Esame finale degli impianti (95/16/CE)
–
Materiale di risulta depositato nell’area del cantiere
–
Manutenzione conservativa gratuita per i primi 12 mesi dall’ultimazione del montaggio
–
Rimozione delle pellicole da cabina, porte e portali entro la fine del montaggio
La fornitura comprende inoltre:
–
Ganci omologati da montare nella testata del vano di corsa, con portata di 1500 kg cadauno
–
Scarico e trasporto dei materiali nel cantiere; custodia nell’apposita area indicata dalla
D.L.
–
Trasporto del materiale di risulta alla pubblica discarica
–
Linee elettriche di forza motrice e luce tra contatori ENEL e quadretto ausiliario posto
nell'armadietto
–
Differenziale da 0,3 A - Tipo B.
–
Linea telefonica analogica PSTN dedicata per il dispositivo di comunicazione vocale a
due vie (95/16/CE)
–
Opere murarie di qualsiasi natura compresi i ponteggi e quant’altro occorra.
–
Profili tipo Halfen fissati in idonee posizioni del vano di corsa per ancoraggio guide
scorrimento (solo per vani in muratura ed incastellatura metallici)
la fornitura comprende tutte le opere nessuna esclusa per dare gli impianti perfettamente funzionanti in ogni loro parte.
–
4.13.1.11
Posa in opera
La posa in opera dell’ Ascensore comprende:
–
Mano d’opera specializzata per rilievi, posa in opera dei materiali ed assistenza al collaudo
–
Quadro di manovra a microprocessore completo di quadretto locale di distribuzione
(inserito nel quadro di manovra)
–
Collegamenti elettrici di terra dal quadro sino alla base del vano di corsa
–
Manovalanza in aiuto al montatore
–
Batteria tampone per l’alimentazione del segnale d’allarme e della luce in cabina
–
Esame finale degli impianti (95/16/CE)
–
Materiale di risulta depositato nell’area del cantiere
–
Manutenzione conservativa gratuita per i primi 12 mesi dall’ultimazione del montaggio
–
Rimozione delle pellicole da cabina, porte e portali entro la fine del montaggio
–
Ganci omologati nella testata del vano di corsa, con portata di 1500 kg cadauno
–
Trasporto del materiale di risulta alla pubblica discarica
–
Linee elettriche di forza motrice e luce tra contatori ENEL e quadretto ausiliario posto
nell'armadietto sito all'ultimo piano
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Differenziale da 0,3 A - Tipo B.
Linea telefonica analogica PSTN dedicata per il dispositivo di comunicazione vocale a
due vie (95/16/CE)
Opere murarie di qualsiasi natura
Profili tipo Halfen fissati in idonee posizioni
una linea telefonica fissa dedicata esclusivamente all’impianto elevatore, utilizzabile entro il giorno dell’esame finale per l’attivazione del dispositivo di comunicazione vocale
bidirezionale, se previsto (direttiva95/16/CE).
una linea elettrica per forza motrice e luce regolarmente dotata di impianto di messa a
terra.
l'imballo ed il trasporto dei materiali franco cantiere;
le porte di piano come precedentemente descritte;
le staffe per l'ancoraggio delle guide;
la verniciatura in anti-ossido sottofondo delle parti in ferro;
i lubrificanti di primo riempimento;
l'opera del montatore;
le prove di precollaudo effettuate dall’Ufficio tecnico della ditta fornitrice
dell’impianto elevatore.
le opere murarie al completo;
i ponteggi, tiri in alto con relativi mezzi d'opera;
manovalanza specializzata in aiuto al montaggio;
la manovalanza pesante per lo scarico dei materiali, immagazzinamento all'arrivo in
cantiere e successivi trasporti orizzontali e verticali fino al luogo d'impiego.
la presa per il collegamento di terra delle apparecchiature elettriche con relativo pozzetto di dispersione;
la linea elettrica di alimentazione per luce e forza motrice fino al quadro di manovra,
completa di interruttori con valvole;
l'interruttore sottovetro da sistemare al piano terra;
l'impianto di illuminazione nel locale macchina e nel vano di percorso;
l'energia elettrica per attrezzi, prove e collaudi;
magazzinaggio e custodia dei materiali in cantiere;
le spese di collaudo ISPESL;
le tasse per la licenza di impianto e di esercizio;
la certificazione di idoneità delle strutture del fabbricato riferita alle sollecitazioni indotte dal funzionamento dell'elevatore. Il tutto firmato da un Tecnico Abilitato (in triplice copia);
ottenimento dichiarazione di idoneità del vano di scorrimento e del locale motore rilasciata dal locale Comando VV.F. (se richiesto);
4.13.1.12
Verifiche e prove preliminari dell’impianto, collaudo e garanzie.
Durante l'esecuzione dei lavori, e in modo che risultino ultimate subito dopo l'esecuzione dei
lavori stessi, si devono effettuare le verifiche e le prove preliminari intese ad accertare: che la
fornitura del materiale costituente l'impianto, quantitativamente e qualitativamente, corrisponda
alle prescrizioni contrattuali; che il montaggio delle varie parti sia accuratamente eseguito e che
il funzionamento di ogni singolo organo, dispositivo ed apparecchio sia perfetto e che
l’impianto con accompagnamento di persone risulti collaudabile a norma dell'art. 14 del Regolamento governativo "per l'impianto e l'esercizio degli ascensori per trasporto in servizio priva-
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to di persone e di merci accompagnate da persone" (approvato col RD 23 giugno 1927, n. 1404,
e modificato col RD 3 maggio 1934, n. 906).
Particolare cura si deve porre nel controllo della quantità di corrente assorbita dal motore
dell’impianto allo spunto e in marcia normale, a pieno carico e a vuoto.
Tale quantità non deve superare (salvo una tolleranza del 2%) quella specificata dalla Ditta
Fornitrice.
Le verifiche e le prove preliminari di cui sopra, saranno eseguite dalla Direzione dei lavori in
contraddittorio con l'Appaltatore e la Ditta fornitrice e di esse e dei risultati ottenuti si compilerà di volta in volta regolare verbale.
Il Direttore dei lavori, ove trovi da eccepire in ordine a detti risultati, perche non conformi alle
prescrizioni del presente capitolato-programma, emette il verbale di ultimazione dei lavori solo
dopo aver accertato, facendone esplicita dichiarazione nel verbale stesso, che da parte della Ditta assuntrice sono state eseguite tutte le modifiche, aggiunte, riparazioni e sostituzioni necessarie.
Si intende che nonostante l'esito favorevole delle verifiche e prove preliminari suddette l'Appaltatore rimane responsabile delle deficienze che abbiano a riscontrarsi in seguito, anche dopo il
collaudo, e fino al termine del periodo di garanzia previsto di almeno 2 anni dal rilascio della
licenza di esercizio.
Durante tale periodo dovrà essere assicurata anche la ordinaria e straordinaria manutenzione
dell’impianto installato.
4.14 SISTEMA DI GESTIONE E SUPERVISIONE
Per meglio gestire gli impianti FM e di illuminazione che si andranno a realizzare a servizio
dello del Comando della Guardia di Finanza di Viale XXI Aprile si è scelto di installare i seguenti sistemi di controllo e gestione:
–
sistema di supervisione dei quadri elettrici in grado di sorvegliare il regolare funzionamento dell'impianto elettrico, garantendo la massima continuità di esercizio e sicurezza;
–
sistema di gestione delle luci di emergenza che permette di avere informazioni realtime sui corpi illuminanti, memorizzare e controllare le ore di utilizzo in modo da poter
valutare la vita utile delle lampade, e ricevere segnalazioni in caso di guasto;
–
sistema di illuminazione normale centralizzato con sensori di presenza e di flusso luminoso.
Tali sistemi saranno tutti di tipo remotizzato e centralizzato e faranno capo ad un PC installato
nel locali ufficio pass posto in prossimità dell’ingresso principale dell’edificio. Nei paragrafi
successivi vengono descritti suddetti sistemi di supervisione e gestione.
4.14.1 Sistema di supervisione e controllo impianto elettrico
Il sistema di supervisione dei quadri elettrici che sorvegliare il regolare funzionamento
dell’impianto elettrico, garantendo la massima continuità di esercizio e sicurezza grazie
all’adozione (semi) automatica di una serie di operazioni predefinite sull’impianto anche in essenza dell’intervento di personale esperto. Il sistema è di tipo modulare al fine di poter implementare le sole funzionalità necessarie all'impianto in oggetto e scalabile ovvero predisposto a
supportare possibili espansioni dell'impianto.
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Le funzionalità messe a disposizione dal sistema d’automazione in oggetto dovranno essere
perlomeno le seguenti:
Monitoraggio generale dell’impianto (quadri elettrici principali e ausiliari delle sale elettriche, sottoquadri di locale ecc.) grazie all’acquisizione ed all’archiviazione di stati / allarmi
dal campo (per via seriale ed in modalità punto/punto);
Visualizzazione su pagine videosinottiche della configurazione generale e di dettaglio, degli allarmi attivi sull’impianto e di tutti gli eventi significativi dell’impianto e del sistema;
Stampa di allarmi / eventi del sistema;
il PLC principale della sala di controllo è un controllore con architettura modulare (rack –
alimentatore – cpu – moduli I/O). Cpu con porta ethernet integrata e comunicazione Modbus TCP e web server di classe B integrato. Presenza porta seriale RS232 – RS485 con
protocollo configurabile ASCII – Modbus Master / Slave. Presenza modulo aggiuntivo ethernet con WEB Server classe B Integrato
Dotazione di scheda SD Card per memorizzazione programma; assenza di batteria di backup;
capacità di memoria pari a 8 mByte; alimentazione a 24 Vdc.
L’applicativo del sofware presenta delle GUI, databese strutturato, libreria oggetti e protocollo
industriale di comunicazione con la possibiltà di modificare e validitare gli oggetti on-line. Il
RTDB (Real Time Data Base) è di tipo strutturato e pertanto permmette di organizzare logicamente la struttura dati per riflettere il processo/impianto da supervisionare. Il risultato è che la
gestione del DB e la ricerca di informazioni al suo interno (Query del DB) sarà assai più semplice e naturale rispetto a quella che si avrebbe in un DB non-strutturato. In sistema garantisce
le seguenti le prestazioni:
Cambio pagina: max 2 secondi e tempo nullo nel caso di pagina già presente in memoria;
Telecomandi: circa 1 secondo, riferito ad un telecomando semplice (ovvero senza esecuzione di verifiche di congruenza)
Stati ed allarmi: circa 2 secondi
Reazioni ad un comando: circa 3 secondi, 1 secondo per l’attivazione + 2 secondi per la visualizzazione di cambio stato
Misure: da 5 a 10 sec , la frequenza è funzione delle reali esigenze
Media sulle misure: 15 minuti, i valori filtrati delle misure di potenza attiva verranno resi
disponibili al sistema di gestione delle energie con queste cadenza.
Trend: Stessa delle misure, l’orizzonte di memorizzazione sarà tipicamente di 24 ore.
4.14.1.1 Requisiti tecnici
Nel seguente capitolo si definiscono i principali requisiti tecnici relativi al sistema di supervisione e controllo dell’impianto elettrico che si andrà a realizzare a servizio dello stabile di via
del Collegio Romano 27.
Il sistema e i suoi elementi dovranno essere conformi alle vigenti normative CEI e/o IEC (in
particolare le EN 61131-2, CSA 22-2, UL 508, UL 746C, UL94 per l’hardware e le IEC 1131-3
per il software di programmazione dei PLC). La ditta che implementerà il sistema dovrà possedere la certificazione del CSQ per il sistema di qualità ISO 9001 (UNI EN 9001).
Di seguito è riportato lo schema di gestione degli impianti elettrici:
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L’architettura del sistema sarà tipicamente distribuita come segue: in ciascuna delle postazioni di rilevazione si dovrà prevedere un’unità d’automazione intelligente in grado di acquisire i segnali in modalità hardwired dal campo e di trasmettere detti segnali all’unità
centrale di controllo, che verrà installata nel locale UFFICIO PASS.
In aggiunta ciascun quadro di piano verrà corredato da un’isola d’automazione modulare
per la gestione in modalità hardwired dei principali segnali del sottoquadro stesso.
Il sistema di supervisione e controllo gestirà in modalità seriale con protocollo Modbus
RTU e Modbus TCP. I dati concentrati su ciascun quadro, unitamente ai dati gestiti in modalità seriale, verranno scambiati tra di loro e con la postazione di supervisione per mezzo
di una rete Ethernet TCP/IP ottica e grazie al protocollo standard Modbus TCP/IP.
A tal proposito si dovrà prevedere la presenza in ciascun quadro di un’adeguata quantità di
gateway Modbus/Ethernet: la funzione di questi dispositivi sarà quella di convertire la trama del protocollo Modbus in una trama Modbus TCP/IP in grado di essere veicolata dalla
rete Ethernet principale a servizio del sistema di supervisione.
Tutti i dati prelevati direttamente dal campo in modalità seriale o tramite i controllori remoti verranno acquisiti dalla postazione principale di supervisione e controllo dell’impianto
(Touch screen di tipo industriale, con monitor ad alta risoluzione).
Le funzionalità messe a disposizione dal sistema dovranno essere perlomeno le seguenti:
–
Monitoraggio generale dell’impianto (quadri elettrici principali e ausiliari delle sale elettriche, sottoquadri di locale ecc.) grazie all’acquisizione ed all’archiviazione di stati /
allarmi dal campo (per via seriale ed in modalità punto/punto);
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Visualizzazione su pagine videosinottiche della configurazione generale e di dettaglio,
degli allarmi attivi sull’impianto e di tutti gli eventi significativi dell’impianto e del sistema;
Stampa di allarmi / eventi del sistema;
Presso la sala controllo verrà installato un controllore programmabile responsabile
dell’esecuzione dei seguenti compiti:
Acquisire e concentrare i segnali hardwired presenti in ciascun quadro;
Dialogare con tutte le unità remote al fine di aggiornare in ogni momento le unità stesse
sulle condizione operative attuali dell’impianto gestito.
Dialogare con l’applicativo software Scada installato sulla postazione principale di supervisione e controllo dell’impianto;
Il controllore programmabile dovrà essere installato in un armadio d’automazione dedicato
unitamente a:
Switch Ethernet rame/ottico, gateways Modbus/Ethernet, box ottico e relative patchcords
rame e ottiche;
le morsettiere di appoggio degli ingressi e delle uscite nonché quelle del bus di comunicazione;
gli alimentatori esterni 220Vca/110Vdc – 24Vcc;
tutto il materiale di montaggio richiesto (interruttori magnetotermici, selettori, lampade, resistenze anticondensa, targhe identificative, ecc).
4.14.1.2 Controllore programmabile
Controllore programmabile del tipo PLC master M340 o similari per la connessione della postazione di controllo con i quadri elettrici dei vari piani e locali avente i seguenti dati tecnici:
offrire un’ ampia gamma di soluzioni, dal singolo rack di I/O (fino a 448 I/O) a configurazioni multi-drop con 64,000 punti di I/O. Le CPU saranno dotate di memorie RAM da
256kbyte a 8Mbyte con le quali rispondere facilmente anche alle piu’ complesse richieste
software.
tempo di risoluzione della logica e l’ asservimento degli I/O saranno sufficientemente veloci da coprire sia esigenze di alta velocita’ per controllo macchine che per la gestione di materiali. Queste CPU forniscono anche le elevate prestazioni dei processori floating point in
modo da eseguire algoritmi e calcoli matematici a velocita’ ottimali per una maggiore integrita’ e qualita’ del processo.
le schede di I/O dovranno essere locali o remotate tramite Remote I/O o distributed I/O.
tutti i moduli, CPU, Alimentatori, Schede di I/O ed Interfacce dovranno integrare la funzionalità Hot-swapping cioè possibilità di estrazione sotto tensione.
tutti i moduli, ad esclusione dell’alimentatore e della CPU non hanno nessuna dipendenza
da slot;
le CPU e gli alimentatori del controllore, non dovranno avere batteria di backup.
4.14.1.3 Supervisione QE di zona
Accessori necessari per la gestione dei consumi dell’impianto elettrico:
Spitter MODBUS LU94C
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Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
TSX ETG 100
Cavo BELDEN schermato di tipo 2x0,5 necessario per il cablaggio interno al quadro degli
interruttori al sistema bus,
Switch etherne EGX 300 MG,
Il fornitore dell’impianto di supervisione dovrà assicurare intervento di tecnico specialistico per
la messa in servizio (SAT) e il collaudo del sistema mediante:
verifica del corretto cablaggio e della corretta comunicazione dei PLC principale;
installazione e configurazione degli applicativi software delle postazioni principale di supervisione e controllo;
verifica della comunicazione tra la postazione operatore principale ed il PLC;
parametrizzazione e settaggio delle schede di comunicazione di tutte le apparecchiature;
verifica della corrispondenza tra i segnali gestiti dal PLC ed i dati della postazione operatore;
simulazione della gestione di alcune significative procedure di guasto sull’impianto e di riconfigurazione dello stesso da parte del sistema di supervisione e controllo al fine di isolare
il guasto e riconfigurare adeguatamente la stazione di continuità.
4.14.2 Sistema di gestione illuminazione di emergenza
I corpi di illuminazione di emergenza da installarsi presentano oltre agli elementi tradizionali,
(lampada, batteria, restar, spia luminosa, ecc.) anche un dispositivo in grado di effettuare
l’autotest sullo stato di funzionamento di tutti i componenti.
Il dispositivo esegue con una determinata frequenza l’autotest e in caso di funzionamento normale la spia di segnalazione è fissa e di colore verde, invece nel caso in cui si rilevi un guasto,
il colore della spia è differente e in funzione della modalità di lampeggio comunica il tipo di
guasto (batteria scarica, lampada non funzionate, ecc.); l’utente attraverso il manuale riconosce
il tipo di guasto ed interviene per ripristinare il corpo illuminante.
Tale funzionamento risulta efficace nel caso di piccoli ambienti, ma nel caso dello stabile in
questione che presenta corridoi estesi, è impensabile controllare periodicamente il corretto funzionamento di ogni singola lampade attraverso il controllo visivo dell’addetto alla manutenzione, si ha la necessità di gestire in modo automatico il sistema.
Per tale motivo si è scelto di installare dei controllori che sorvegliano gli apparecchi per
l’illuminazione di emergenza comunicando attraverso il bus eDALI. Tale sistema permette di
avere informazioni real-time sui corpi illuminanti, memorizzare e controllare le ore di utilizzo
in modo da poter valutare la vita utile delle lampade, e ricevere segnalazioni in caso di guasto.
Il segnale di guasto viene visualizzato sul PC della postazione di controllo principale (da installarsi nell’ufficio pass), tale segnalazione riguarda l’individuazione del controllare che presenta
il guasto, raggiungendo il controllare si individua lo specifico corpo illuminante danneggiato
grazie all’assegnazione degli indirizzi in fase di messa in funzione dell’impianto.
In funzione del numero dei corpi illuminanti e della distribuzione degli spazi sarà necessario
installare 2 controllori che andranno a coprire rispettivamente i seguenti blocchi B e C, il cavo
bus dei moduli che permettono di estendere l’impianto e gli extender per collegare gli apparecchi di emergenza ai vari piani.
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Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Per la realizzazione dell’impianto di gestione dell’illuminazione di emergenza sarà necessario
installare oltre ai 4 controllori ed il cavo bus dei moduli che permettono di estendere
l’impianto.
Il cavo che va dal controller all’ultimo apparecchio può avere una lunghezza massima di 300 m
(sezione minima 1,5mm²). Impiegando moduli extender si può estendere l’impianto a 256 apparecchi sottoposti a controllo; in tal caso la lunghezza massima del cavo arriva a 600m.
Ogni apparecchio per luce di emergenza viene riconosciuto dal controller local e assegnato al
corrispondente circuito eDALI. Di conseguenza ogni apparecchio è sorvegliato e comunica
singolarmente.
Il sistema sarà quindi costituito da:
n°1 postazione di controllo generale (esclusa la fornitura del PC) su quale verrà installato il software;
-
n° 2 controllori locali;
n° 2 interfaccia per trasmette i dati modbus del controller su Ethernet (TCP/IP);
n°6 moduli per estendere l’impianto;
cavo bus.
Di seguito è riportato lo schema a blocchi della sistema.
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Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
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4.14.2.1 Centrale gestione illuminazione di emergenza
Centralina per la gestione dell’illuminazione di emermenga modello ONLITE local SB 128
Controlle marca Zumbtobel o similari. SB 128 ONLITE local sorveglia gli apparecchi per illuminazione di emergenza comunicando attraverso il bus eDALI. Il cavo che va dal controller
all’ultimo apparecchio può avere una lunghezza massima di 300 m (sezione minima 1,5mm² ).
Impiegando moduli extender ONLITE local si può estendere l’impianto a 256 apparecchi sottoposti a controllo; in tal caso la lunghezza massima del cavo arriva a 600m. La centralina permette di effettuaare la numerazione e sorveglianza automatica di apparecchi ed ognii apparecchio per luce di emergenza ONLITE local viene riconosciuto dal controller SB 128 ONLITE
local e assegnato al corrispondente circuito eDALI, in modo tale che ogni è sorvegliato e comunica singolarmente. Inoltre grazie ai contatti a potenziale neutro si ha la possibilità di segnalare a distanza lo stato dell’impianto. Sono disponibili tre contatti a potenziale neutro per segnalare a distanza lo stato dell’impianto ONLITE local. Ai contatti si possono assegnare liberamente gli eventi voluti. ONLITE local Extender. Modulo estensione linea 64 numerazioni.
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ONLITE local Switch Module. SB local check SM è un apparecchio d’entrata DALI per commutare separatamente i quattro circuiti del controller SB 128 passando dal funzionamento in
servizio permanente a quello in emergenza. Per attivare i circuiti della luce di sicurezza, o anche singoli apparecchi di un circuito, si possono impiegare normali interruttori o cronorelais
con contatti a potenziale neutro. In tal modo è possibile commutare apparecchi per luce o segnaletica di sicurezza, che per legge devono essere collegati in servizio permanente, facendoli
passare al servizio in emergenza fuori dagli orari di lavoro.
4.14.2.2 Interfaccia modbus per la gestione illuminazione di emergenza
Interfaccia modbus NPORT2 Interface Euro o similari, necessari per la connessione dei corpi
illuminanti con la postazione di supervisione. L'unità Nport2 controlla due interfaccia RS 232 e
trasmette i dati modbus del controller ONLITE SB 128 oppure di ONLITE EPS 360 suEthernet
(TCP/IP). Svolge le seguenti funzioni: Interfaccia lan 10BaseT/100BaseTx Ethernet, Riconoscimento automatico sulla rete, Configurazione con Driver Panels, seriell Port, Telnet, WEB;
Browser, SN; RS 232 interamente in Duplex; Performance: fino a 460Kbps; Parity: None, even, odd, space, mark; Data bits: 5,6,7,8; Stop bits: 1, 1.5,2; IRQ: None; I/O adress: None;
Tensione alimentata: 9-30V DC 400mA @12V; Componente di rete: 230VAC, 12V DC 1°;
Misure: 167 x 99 x 29 mm (largh./lungh./alt.); Temperatura: da 00C a 600C; Armatura: metallica; Peso: 0,5 kg; Mod Bus doppio RS 232 – Ethernet.
Il fornitore dell’impianto di gestione illuminazione di emergenza dovrà assicurare intervento di
tecnico specialistico per la messa in servizio e il collaudo del sistema dell’area interessata.
4.14.3 Sistema di gestione illuminazione normale centralizzata
La gestione dell’illuminazione centralizzata è realizzata grazie alla connessione dei corpi illuminanti dimmerabili ad un server che con l’utilizzo del relativo software permette:
- la gestione di allarmi e segnalazioni all’intero di un intero impianto;
- la registrazione centrale di dati sui consumi, lista allarmi, logfiles (memorizzazione degli eventi significativi), test luce di emergenza;
- il backup e restore dei dati di tutti i controller in rete;
- il collegamento centrale con sistemi esterni tramite interfaccia standard;
- la trasmissione di informazioni tramite e-mail, SMS o print.
La postazione di supervisione sarà accessoria di un compatto PC industriale con 2 dischi fissi e
funzione di sicurezza RAID1 con 4 interfaccia seriali D-SUB9, 1 collegamento VGA, 2 interfaccia USB, 3 TCP/IP Ethernet RJ45 e modem ISDN interno per manutenzione remota con relativo software.
Il sistema prevede la connessione dei vari elementi locali presenti nei vari uffici e corridoi al
processore di elaboratore dati. In particolare per ciascun piano verranno installati i seguenti
componenti:
- netlink: modulo di piano o area, necessario per poter impostare le scene di luce, dimming 1...100% senza accedere all’apparecchio con la possibilità di segnalare errori al
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sistema. Ai cavi di comando DALI si collegheranno gli appositi sensori e apparecchi di
comando;
modulo per uscita relais con 4 contatti a controllo e indirizzamento indipendente per
la commutazione di lampade con tensione di rete fino a 230/240V
apparecchio di uscita digitale
sensore a soffitto per rilevare la luce diurna incidente dalle finestre; allacciamento al
pannello di comando; installazione con materiale standard
modulo per entrata universale con 4 ingressi numerabili separatamente; per allacciare
pulsanti e interruttori convenzionali, segnalatori di presenza o altri contatti ad un sistema bus per la gestione di luce e locali
I netlink verranno connessi al processore ed elaboratore dati tramite cavo TCP/IP cat.5 schermato. La netlink avrà le seguenti connessioni:
- Cavo Bus per la connessione degli ingressi LUCI dei pulsati presenti negli uffici e per
il modulo uscita DALI delle aree comuni
- Cavo Bus DALI per la connessione ai reattori DALI di ciascun corpo illuminante e al
sensore di luce naturale interno
- Cavo di rete – FTP per la connessione ethernet
- Alimentazione elettrica a 230 V e 50 Hz
Alla netlink installata al piano secondo verrà connesso un eliometro con raccordo bus per il rilevamento della luce esterna, con 8 fotocellule compensate; i dati relativi alla luce esterna vengono messi a disposizione dei controller per il comando dell'illuminazione artificiale a seconda
della luce diurna e delle serrande di un edificio; i fotosensori sono adattati all'onda V-lambda;
riscaldamento a termoregolazione integrato per impedire un offuscamento della copertura
dell’eliometro.
In sostanza il sistema riceve le informazioni da un fotosensore centrale (eliometro), montato
sul punto più alto dell’edificio. Questo eliometro registra i dati relativi all’incidenza diretta della luce solare, proveniente da ogni punto cardinale, e quelli della luce diffusa presente al momento.
In tutti i locali illuminati per intero o in parte dalla luce del sole, gli apparecchi si regolano in
base alla quantità di luce naturale presente. Ne derivano non solo considerevoli risparmi energetici ma anche un maggior comfort per gli utenti.
4.14.3.1 Server centrale
Server centrale del tipo LITENET basis set economy, comprensivo di software, per max. 500
uscite LUXMATE, per gestire allarmi e segnali di un sistema completo. Registrazione centrale
di dati di funzionamento, lista allarmi, logfiles e verbale luce di emergenza. Backup e restore
dei dati di tutti i controller di automazione collegati all´impianto. Il server è un compatto PC
industriale con 2 dischi fissi e funzione di sicurezza RAID1 e protezione disco fisso. Montaggio in quadri da 19", adatto anche come desktop da tavolo. Temperatura ambiente 0... 50°C,
con 4 interfaccia seriali D-SUB9, 1 collegamento VGA, 2 interfaccia USB, 3 TCP/IP Ethernet
RJ45 e modem interno ISDN per manutenzione remota con relativo software PCAnyWhere
Host, 1 tastiera inglese; 1 mouse MS; 1 cavo di rete. Misure 482 x 472 x 88(2HE)mm. Compresa una licenza per la gestione di tutti i dati da parte del responsabile, un eliometro con raccordo
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bus per il rilevamento della luce esterna, con 8 fotocellule compensate; i dati relativi alla luce
esterna vengono messi a disposizione dei controller per il comando dell´illuminazione artificiale a seconda della luce diurna e delle serrande di un edificio; i fotosensori sono adattati all´onda
V-lambda; riscaldamento a termoregolazione integrato per impedire un offuscamento della copertura dell´eliometro; costruzione adatta per montaggio su un tubo (diametro 42...50mm); armatura in vetro acrilico; acciaio.
Completo:
delle licenze relativo al software di gestione del server centrale e dei singoli apparecchi che
costituiscono il sistema di controllo dell’illuminazione ordinaria
dell’attivazione dell’ impianto gestione scenari luci corridoio
4.14.3.2 Pannello per comando centrale
Pannello per comando centrale di 12 locali per controllo, configurazione e avviamento di un
sistema di gestione della luce. Display TFT a colori sensibile al tatto (misura 5,7"), con segnale
ottico e in opzione anche acustico. Un sensore rileva l´avvicinarsi di persone (attivando
l´illuminazione del display). Le panoramiche strutturate in modo chiaro consentono di richiamare, modificare e definire scenari diversi (che includono lampade, serrande, schermi di proiezione e di tutte le altre utenze del bus integrate nel sistema). Colori del display variabili. Tramite altre immagini chiare ed intuitive si mettono in funzione le utenze del bus,si configurano i
comandi orari e quelli sequenziali (per sequenze dinamiche), si adatta il pannello di comando al
locale e si definisce il profilo dell´utente inserendo password che limitano le funzioni. MKXP.
Box di metallo per montaggio dei pannelli di comando senza bisogno di utensili. Adatto ad incasso in cavità, calcestruzzo o sotto traccia. Protezione IP 30, per tensioni fino a 400V, con superficie di appoggio dei pannelli; misure esterne 186 x 149,5mm, profondità 72mm.
4.14.3.3 Apparecchio di uscita digitale per comando simultaneo 3 x 64 reattori/trasformatori
Apparecchio di uscita digitale per comando simultaneo di max. 3 x 64 reattori/trasformatori
compatibili DALI, richiamo di 99 gruppi e 20 scene di luce, dimming 1...100%; numerazione
di tutti i 3 x 64 reattori senza accedere all´apparecchio; possibilità di segnalare errori al sistema;
lato d´uscita: ognuna con cavo di comando a due fili, allacciamento rete e bus. Ai cavi di comando DALI si possono collegare anche appositi sensori e apparecchi di comando LUXMATE
DALI. Sono provvisti di alimentazioni per i 3 cavi DALI,ognuno predisposto per max. 100 carichi DALI. Lato d´entrata: collegamento Ethernet (CAT 5 o superiore); lato d´uscita: ognuna
con cavo di comando a due fili, allacciamento rete e bus. Cavi di comando a polarità invertibile, materiale d´installazione standard. I collegamenti avvengono tramite morsetti a vite e spine
RJ45. Armatura per quadro elettrico in alluminio anodizzato. Montaggio inquadri elettrici su
binario da 35 mm conf. EN 50022 a temperatura ambiente 0..45°; protezione IP20, misure: 210
x 105 x 59mm, 12 TE da 17,5mm.
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4.14.3.4 Apparecchio di uscita digitale per comando simultaneo 3 x 100 reattori/trasformatori
Apparecchio di uscita digitale per comando simultaneo di max. 3 x 100 reattori/trasformatori
compatibili DSI (ad es. reattori elettronici digitali, dimmer fasici o trasformatori elettronici),
dimming 1-100%. Possibilità di segnalare errori al sistema; lato d´uscita: 3 uscite a comando e
indirizzamento autonomo con cavo a due fili. Lato d´entrata: entrata pulsante, allacciamento
rete e bus. Cavi di comando a polarità invertibile. I collegamenti avvengono tramite morsetti a
vite. Armatura per quadro elettrico in policarbonato antincendio privo di alogeni. Montaggio su
binario da 35 mm conf. EN 50022 a temperatura ambiente da 0 a +50°C; protezione IP20, misure: 140 x 90 x 59mm 8 T E da 17,5 mm.
4.14.3.5 Dispositivo di alimentazione per sistema bus
Dispositivo di alimentazione per sistema bus con 15V DC per max100 utenze con la possibilità
di collegamento a cascata. L´alimentazione è protetta da cortocircuiti. Lato di uscita: collegamento al sistema bus, a polarità invertibile, per alimentazione dei terminali; possibilità di collegare relais di segnalazione; utilizzo di materiale d´installazione standard; possibilità di segnalare gli errori al sistema; con LED per segnalare lo stato dell´impianto. Armatura in policarbonato antincendio, privo di alogeni, per montaggio in quadro elettrico su binario da 35mm conf.
EN 50022, protezione IP20, Temperatura ambiente da 0 a 50°C. LM-BK. Accoppiatore bus per
l´accoppiamento di 2 alimentazioni (circuiti bus). L´accoppiatore trasmette telegrammi bus da
un circuito all´altro e viceversa. I cortocircuiti del bus vengono rilevati e non trasmessi.
Collegamento di rete, lato di uscita: 2 collegamenti bus. I collegamenti avvengono tramite morsetti a vite. Armatura per quadro comandi in policarbonato antincendio, privo di alogeni, per
montaggio su binari da 35 mm conf. EN 50022, temperatura ambiente da 0 a +50°C, protezione
IP20, misure: 140 x 90 x 59mm 8 T E da 17,5mm.
4.14.3.6 Entrata universale
Dispositivo LM-4UAS marca ZUMTOBEL o similari . Entrata universale 4x quadro el., con 4
ingressi numerabili separatamente; per allacciare pulsanti e interruttori convenzionali, segnalatori di presenza, cronorelais o altri contatti ad un sistema bus per la gestione di luce e locali. Libera configurazione ad opera di personale autorizzato. A seconda di come viene numerato un
ingresso, si possono comandare tutti i terminali di un locale oppure un gruppo. Tensione
d´entrata 230V AC, 50/60Hz, montaggio su binario da 35mm conf. EN 50022; misure: 4 TE da
17,5mm, policarbonato autoestinguente e privo di alogeni, colore grigio chiaro. I cavi bus e di
rete si avvitano agli ingressi. Contatti predisposti per minimo 230VAC, avvitamenti sugli ingressi dell´apparecchio.
4.14.3.7 Uscita relais con contatti a controllo e indirizzamento indipendente
Dispositivo di uscita relais con contatti a controllo e indirizzamento indipendente per commutazione di utenze elettriche con tensione di rete fino a 230/240V. Carico ammesso max. per ciascun contatto 16A (cosphi=1). Collegamento di rete e bus. Lato di uscita: tre contatti relais indipendenti con cavo a due fili. I collegamenti avvengono tramite morsetti a vite. Pulsante di
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test, LED di segnalazione. Armatura in policarbonato antincendio privo di alogeni, per montaggio in quadri elettrici su binari da 35 mm conf. EN 50022, temperatura ambiente da 0 a
+50°C, protezione IP20, misure: 140 x 90 x 59mm 8 TE da 17,5mm.
4.14.3.8 Uscita relais con 4 contatti a controllo e indirizzamento indipendente
Dispositivo di uscita relais con 4 contatti a controllo e indirizzamento indipendente per la
commutazione di lampade con tensione di rete fino a 230/240V Carico ammesso max. per ciascun contatto 10A (cosphi=1). Collegamento di rete e bus. Lato di uscita: quattro contatti relais
indipendenti con cavo a due fili. I collegamenti avvengono tramite morsetti a vite. Pulsante di
test, LED di segnalazione. Armatura in policarbonato antincendio privo di alogeni, per montaggio in quadri elettrici su binari da 35 mm conf. EN 50022, temperatura ambiente da 0 a
+50°C, protezione IP20, misure: 105 x 90 x 59mm 6 TE da 17,5 mm.
Il fornitore dell’impianto di gestione illuminazione ordinaria dovrà assicurare intervento di tecnico specialistico per la messa in servizio e il collaudo del sistema.
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IMPIANTI SPECIALI
5.1 IMPIANTI DI RILEVAZIONE
DPR n. 246 del 21 Aprile 1993
Regolamento di attuazione della Direttiva 89/106/CEE relativa ai prodotti da costruzione
(CPD). G.U. n. 170 del 22 luglio 1993.
DPR n. 499 del 10 Dicembre 1999
Regolamento recante norme di attuazione della Direttiva 93/68/CEE per la parte che modifica
la direttiva 89/106/CEE in materia di prodotti da costruzione (CPD). G.U. 27 gennaio 1998, n.
21.
Decreto 5 marzo 2007
Applicazione della Direttiva 89/106/CEE in materia di prodotti da costruzione (CPD). G.U. n.
66 del 20/3/2007 e n. 67 del 21/3/2007.
Norme armonizzate UNI EN:
− EN 54-2 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Centrale di controllo e segnalazione.
EN 54-3 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Dispositivi sonori di allarme
incendio.
EN 54-4 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Apparecchiatura di alimentazione
− EN 54-5 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di calore - Rivelatori puntiformi.
− EN 54-7 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di fumo - Rivelatori puntiformi funzionanti secondo il principio della diffusione della luce, della trasmissione
della luce o della ionizzazione.
− EN 54-10 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di fiamma - Rivelatori puntiformi.
− EN 54-11 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Punti di allarme manuali.
− EN 54-12 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di fumo - Rivelatori lineari che utilizzano un raggio ottico luminoso.
− EN 54-17 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Isolatori di corto circuito.
− EN 54-18 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Dispositivi di ingresso/uscita da utilizzare per percorsi di trasmissione di sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio.
− EN 54-20 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di fumo ad aspirazione.
− EN 54-21 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Dispositivi di trasmissione
dell'allarme e del segnale di guasto.
− EN 1155 Accessori per serramenti - Dispositivi elettromagnetici fermoporta per porte girevoli - Requisiti e metodi di prova.
− EN 12094-1 Sistemi fissi di lotta contro l'incendio - Componenti di impianti di estinzione a
gas - Requisiti e metodi di prova per dispositivi elettrici automatici di comando e gestione
spegnimento e di ritardo.
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basamentale blocco “D-A”
EN 12094-4 Sistemi fissi di lotta contro l'incendio - Componenti di impianti di estinzione a
gas - Requisiti e metodi di prova per complesso valvola di scarica e rispettivi attuatori.
− EN 12094-9 Sistemi fissi di lotta contro l'incendio - Componenti di impianti di estinzione a
gas - Requisiti e metodi di prova per rivelatori d'incendio speciali.
EN 12094-10 Sistemi fissi di lotta contro l'incendio - Componenti di impianti di estinzione
a gas - Requisiti e metodi di prova per manometri e pressostati.
− EN 12094-13 Sistemi fissi di lotta contro l'incendio - Componenti di impianti di estinzione
a gas - Requisiti e metodi di prova per valvole di ritegno e valvole di non ritorno.
UNI
9795:2010
Norma
italiana
(nuova
edizione)
Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio - Progettazione,
installazione ed esercizio
UNI 11224:2007
Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi
UNI EN 54-1:1998
Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio – Introduzione
UNI EN 54-13:2005
Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Valutazione della compatibilità dei componenti di un sistema
UNI EN 54-14:2004
Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Linee guida per la pianificazione, la progettazione, l'installazione, la messa in servizio, l'esercizio e la manutenzione
UNI EN 15004 (sostituisce le precedenti norme UNI ISO 14520 e UNI 10877)
Installazioni fisse antincendio - Sistemi ad estinguenti gassosi
UNI 11280:2008
Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi
UNI CEN/TR 15276:2009 parte 1 e 2:
Installazioni fisse antincendio - Sistemi estinguenti ad aerosol condensato - Requisiti e metodi
di prova per componenti (parte 1). Progettazione, installazione e manutenzione (parte 2).
UNI EN 15004-1:2008
Installazioni fisse antincendio - Sistemi ad estinguenti gassosi - Progettazione, installazione e
manutenzione
UNI EN 15004-x:2008
Installazioni fisse antincendio - Sistemi ad estinguenti gassosi - Proprietà fisiche e progettazione dei sistemi ad estinguenti gassosi:
− parte 2 per l'agente estinguente FK-5-1-12 (NOVEC 1230)
− parte 4 per l'agente estinguente HFC 125
− parte 5 per l'agente estinguente HFC 227ea
− parte 6 per l'agente estinguente HFC 23
− parte 7 per l'agente estinguente IG-01
− parte 8 per l'agente estinguente IG-100
− parte 9 per l'agente estinguente IG-55
− parte 10 per l'agente estinguente IG-541
Norme impianto di spegnimento incendi ad Aerosol di potassio:
− Norme CEI 64.8 per gli impianti utilizzatori
− Norme CEI 20.22 e20.36 - UNEL per i cavi elettrici
− Norme CN VVF UNI 9795 per gli impianti di rivelazione incendio
− Norma EN 54 per gli impianti automatici di rivelazione incendio
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Norma UNI 12094 per dispositivi elettrici automatici di comando e gestione spegnimento e
ritardo
D.M. 37/08 per la Sicurezza degli Impianti
UNI ISO 15779 “Condensed Aerosol fire extinguishing system”
Norme N.F.P.A. 2001 ediz. 1994/1996
Norme N.F.P.A. 2010 ediz. 2010
Certificazione TESI – 7 aprile 2001 – N° 086/B - UNI 10877/1 EN 54P/9 “Impianto fisso
di estinzione incendi generatore d’aerosol”
Relazione Università “La Sapienza” Roma, Facoltà di Chimica, sulla non tossicità
dell’aerosol
Relazione Università “La Sapienza” Roma, Facoltà di Chimica, attestante la ottemperanza
dell’aerosol ai limiti previsti dalle normative vigenti ai fini della protezione dell’atmosfera
Rapporto di prova Laboratori OCE sulla leggibilità delle cassette dati per server dopo esposizione ad aerosol.
Laboratorio: prova di invecchiamento artificiale in camera climatica per la conferma della
durata di vita degli erogatori aerosol a 20 anni.
Rapporto di prova Laboratori OCE per attestare le distanze alle quali vengono raggiunte le
temperature di emissione secondo CEN TR 15276
Rapporto di prova Laboratorio SIPE NOBEL attestante la non esplosività del compound
Ministero dell’Interno, Commissione Consultiva Centrale per il Controllo delle Armi: declassificazione degli erogatori
5.1.1 Pulsante manuale indirizzato a rottura vetro
Pulsante di allarme manuale a rottura vetro dotato di led di segnalazione di avvenuto azionamento in caso di accensione fissa o di corretto colloquio con la centrale in caso di accensione
lampeggiante adatto al montaggio a giorno in ambienti chiusi.
Il pulsante è realizzato in conformità alla norma EN.54.11.
Il pulsante e' fornito completo di circuito di identificazione il quale assegna l'indirizzo per
mezzo di due interruttori decimali. Insieme viene fornita una chiave per effettuare il test una
volta installato il pulsante. La chiave provoca la caduta del vetrino e la simulazione dell’ allarme.
Il pulsante può avere come opzione una membrana resettabile al posto del vetrino, caratteristica
molto importante per ambienti con forte presenza di pubblico, questi può essere inoltre fornito
di sportello di copertura per ulteriore protezione.
Specifiche tecniche:
Tensione di funzionamento
Corrente a riposo
Corrente di allarme
Temperatura di funzionamento
Umidità relativa (senza condensa)
Grado di protezione
15-28Vcc
200 microA
5 mA con led attivo
da 0 °C a + 50 °C
10 - 95%
IP44
Pulsante manuale a rottura vetro con modulo di indirizzamento completo di confezione Confezione di 10 vetrini di ricambio, coperchio frontale in plastica e membrana resettabile
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Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
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5.1.2 Modulo indirizzato di uscita
Modulo di uscita adatto al collegamento su linea ad indirizzo bifilare, dotato di circuito di identificazione che assegna l'indirizzo dell'elemento per mezzo di due interruttori rotativi.
Il modulo di uscita permette di comandare delle attivazioni esterne a seguito di una certa segnalazione proveniente dal sistema in funzione della programmazione della centrale.
Il modulo e' dotato di un led a luce verde spenta in allarme che lampeggerà invece in condizione normale, indicando il corretto funzionamento del modulo e la regolare comunicazione con la
centrale. Il modulo può essere montato in una scatola di contenimento. Sarà inoltre possibile
controllare la regolare efficienza del modulo tramite un dispositivo di prova . Il modulo ha due
possibili modi di funzionamento:
CON = uscita controllata
FORC = uscita libera da potenziale.
Il modo di funzionamento viene programmato a mezzo dip switch presenti sul modulo.
Questi può inoltre disporre di staffa per montaggio su binario DIN o staffa per montaggio su
pannello.
Il modulo dispone d’isolatore di corto circuito, non utilizzabile se desiderato.
Specifiche tecniche:
Tensione di funzionamento
Corrente a riposo
Corrente a riposo con led attivo
Contatto
Temperatura di funzionamento
Umidità relativa (senza condensa)
Peso
15-28Vcc
310 microA
510 microA
2 A 30Vcc
da -20 °C a + 60 °C
5 - 95%
110 gr.
5.1.3 Modulo a due ingressi ed una uscita
Modulo a due ingressi ed un’uscita adatto al collegamento su linea ad indirizzo bifilare, dotato
di triplo circuito di identificazione il quale assegna tre indirizzi sequenziali all'elemento per
mezzo di due interruttori rotativi.
Il modulo a doppio ingresso permette di raccogliere le segnalazioni provenienti da sistemi diversi e di riportarle in un loop di rivelazioni incendio ad indirizzo, mentre la singola uscita
permette il comando di un’attivazione tramite contatto in scambio.
Il modulo e' dotato di un tre led verdi (uno per ciascun canale) che lampeggeranno in condizione normali, indicando il corretto funzionamento del modulo e la regolare comunicazione con
la centrale. Il modulo può essere montato in una scatola di contenimento. Sarà inoltre possibile
controllare la regolare efficienza del modulo tramite un dispositivo di prova .
A seconda dell'applicazione, il modulo potrà ricevere i seguenti ingressi:
ingresso on/off su linea sorvegliata
FORC = uscita libera da potenziale.
Questi può inoltre disporre di staffa per montaggio su binario DIN o staffa per montaggio su
pannello.
Il modulo dispone d’isolatore di corto circuito, non utilizzabile se desiderato.
Specifiche tecniche:
Tensione di funzionamento
15-30Vcc
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Corrente a riposo
Corrente a riposo con led attivo
Temperatura di funzionamento
Umidità relativa (senza condensa)
Peso
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Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
340 microA
660 microA
da -20 °C a + 60 °C
5 - 95%
110 gr.
5.1.4 Rivelatore di massima temperatura per ambienti critici identificato
con isolatore
Il rivelatore di massima temperatura analogico identificato viene utilizzato in particolare per la
protezione di locali ed installazioni in cui un principio di incendio sia accompagnato da un repentino aumento della temperatura o in cui altri rivelatori di incendio non possono essere applicati a causa di presenza costante di fumo, vapore, ecc. Il rivelatore reagisce al superamento
della temperatura massima prestabilita che è di 78°C.
Il rivelatore di massima temperatura analogico identificato opera una discriminazione tra fuochi
reali ed allarmi intempestivi; fornisce, grazie alla sua bassa resistenza termica, una rapida risposta a possibili cambiamenti di temperatura; trasmette un segnale di corrente analogico direttamente proporzionale alla temperatura.
Tutti i circuiti elettronici sono costituiti da componenti allo stato solido ed a tenuta stagna per
prevenire i danni causati dalla polvere, dalla sporcizia e dall`umidita`. Tutti i circuiti sono protetti contro le sovracorrenti e le interferenze elettromagnetiche. Non presenta componenti soggetti ad usura. La risposta del rivelatore (attivazione) è chiaramente visibile dall`esterno grazie
alla luce rossa lampeggiante emessa da due diodi (led), che coprono un angolo di campo visivo
di 360 gradi; questa luce diventa fissa in caso di allarme. I due led sono tricolori (rosso, verde e
giallo) per permettere differenti segnalazioni. Dotato di isolatore di corto circuito. Il rivelatore
ha un circuito di interfacciamento con ingresso analogico, in grado di controllare la trasmissione di segnali all`interno di un loop a due soli conduttori, costantemente sorvegliati che avviene
attraverso una comunicazione continua (interrogazione/risposta) tra sensore e centrale. Grazie a
questo sistema di comunicazione con protocollo digitale avanzato, il rivelatore trasmette alla
centrale un valore analogico corrispondente alla propria sensibilità, che viene confrontato con i
dati residenti nel software del sistema, per determinare quando richiede un intervento di manutenzione.
Specifiche tecniche:
Tensione di funzionamento
Corrente di riposo
Corrente di allarme
Temperatura di funzionamento:
Umidità relativa (senza condensa)
Diametro
Altezza con base
Peso
Costruzione
15 - 32Vcc
210 microA
3,5mA con led attivo
da -10 °C a + 70 °C
10 – 93%
102 mm.
61 mm.
88 gr.
materiale ignifugo
Rivelatore analogico termico di massima con isolatore EN54 parte 5 e 17
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5.1.5 Rivelatore ottico di fumo analogico identificato
Il rivelatore di fumo ottico analogico identificato reagisce a tutti i fumi visibili. E’ particolarmente adatto per rilevare fuochi covanti e fuochi a lento sviluppo. Questi tipi di fuochi si manifestano normalmente nella fase precedente all`incendio con sviluppo di fiamma; in questa fase
quindi il fumo prodotto dal focolaio è chiaro ed estremamente riflettente. Il rivelatore ottico di
fumo interviene tempestivamente a segnalare il principio di incendio prima che siano prodotti
danni ingenti. Il rivelatore grazie al suo design costruttivo studiato al computer permette un più
facile accesso ai differenti tipi di fumo ed un ostacolo alla polvere.
Il rivelatore di fumo ottico analogico identificato, a mezzo di selettori rotanti, grazie ad una
nuova camera ottica che modifica il posizionamento del fotodiodo emettitore e ricevitore ed il
labirinto è in grado di operare una discriminazione tra fuochi reali ed allarmi intempestivi che
possono essere causati da correnti d'aria, polvere, insetti, repentine variazioni di temperatura,
corrosione, ecc.
Il rivelatore ottico di fumo a basso profilo trasmette un segnale di corrente analogico direttamente proporzionale alla densità di fumo presente. Tutti i circuiti sono protetti contro le sovracorrenti e le interferenze elettromagnetiche.
La risposta del rivelatore (attivazione) è chiaramente visibile dall`esterno grazie alla luce rossa
lampeggiante emessa da due diodi (led), che coprono un angolo di campo visivo di 360 gradi;
questa luce diventa fissa in caso di allarme. I due led sono tricolori (rosso, verde e giallo) per
permettere differenti segnalazioni. Il rivelatore ha un circuito di uscita analogica in grado di
controllare la trasmissione di segnali all`interno di un loop a due soli conduttori costantemente
sorvegliati, che avviene attraverso una comunicazione continua (interrogazione/risposta) tra
sensori e centrale. Grazie a questo sistema di comunicazione con protocollo digitale avanzato,
il rivelatore trasmette alla centrale un valore analogico corrispondente alla propria sensibilità,
che viene confrontato con i dati residenti nel software del sistema per determinare quando necessita un intervento di manutenzione.
Specifiche tecniche:
Tensione di funzionamento
15V - 32Vcc
Corrente di riposo
200 microA
Corrente di allarme
3,5mA con led attivo
Temperatura di funzionamento
da -30 °C a + 70 °C
Umidità relativa (senza condensa)
10 - 93%
Diametro
102 mm.
Altezza con base
52 mm.
Peso
97 gr.
Costruzione
materiale ignifugo
Rivelatore ottico di fumo analogico EN54 parte 7
5.1.6 Rilevatori di fumo
Rivelatore fotoelettronico di fumo ad effetto Tyndall a basso profilo certificato per impiego nei
sistemi di spegnimento automatico, LED di allarme locale ed uscita per LED remoto. Certificato CPD - EN 54-7 LPC e VDS.
Base di fissaggio per rivelatori, con uscita per LED di ripetizione remota allarme
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Caratteristiche tecniche:
Tensione di alimentazione :
Assorbimento a 24 Vcc :
Assorbimento in allarme :
Indicazione d’allarme :
Temperatura di funzionamento (senza ghiaccio) :
Umidità di funzionamento (senza condensa) :
Sensibilità :
Materiale :
Collegamento :
Dimensioni: rivelatore+baseAltezza x diametro (mm) :
9-33 Vcc
45µA
52mA
LED rosso
-20 +60 °C
0-95%
Secondo EN54 pt 7
PC bianco (UL94-V0)
2 fili polarità indifferente
49 x 100
5.1.7 Pannello ottico acustico
Pannello ottico acustico costituito da cassonetto luminoso interamente costruito con materiali
non combustibili (ABS o V0) e non propagatori di fiamma.; schermi e diciture in PMMA (Polimetilmetacrilato) ad infiammabilità lenta.
Le diciture, su sfondo rosso, sono messe in risalto a cassonetto attivo.
Il pannello ha in dotazione la dicitura di allarme incendio, ma è possibile avere anche differenti
scritte. Questi può avere anche la versione con messaggi preregistrati, quella con grado di protezione IP55 e quello autoalimentato.
Caratteristiche generali:
Lampada a 8 led ad alta efficienza(6 per quello vocale) ed avvisatore acustico piezoelettrico
Basso assorbimento in allarme
Disponibile anche in versione IP55
Disponibile con versione con messaggi preregistrati
Differenti diciture intercambiabili
Specifiche tecniche:
Tensione di funzionamento
12/24Vcc
Tensione di funzion. per autoalimentato 24Vcc o 220Vca con scheda
supplementare
Assorbimento in allarme
95mA a 24Vcc, 180-260mA
per vocale, 75mA autoal.
Dimensioni
330 x 135 x 63 mm.
Peso
400 gr., 950 gr. per vocale
640 gr. per autoalimentato
Tipo pannello
Pannello vocale
Numero messaggi preregistrati
8
Numero messaggi attivabili
3 singoli o in cascata
Messaggio personalizzato
con kit aggiuntivo
Modi di funzionamento
4: solo suono o parlato, suono+parlato
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o viceversa
Pannello ottico/acustico con scritte intercambiabili
Pannello ottico/acustico con messaggi preregistrati
Pannello ottico/acustico IP55
Pannello ottico/acustico autoalimentato
Accessori:
Staffa di montaggio per pannello singolo o doppio
Scritta opzionale "Vietato Entrare
Scritta opzionale “Evacuare il Locale”
Scritta opzionale “Allarme in Corso”
Scritta opzionale “Vietato Entrare Spegnimento in Corso”
Scritta opzionale “Allarme Gas”
Scritta opzionale “Fire Alarm”
Kit per registrazione messaggi
Contenitore IP65
Scheda alimentatore 220/24Vcc
Batteria di ricambio
Pannello ottico acustico completo di staffa di montaggio per pannello singolo o doppio,
contenitore IP65, scheda alimentatore e batteria di ricambio.
5.1.8 Cavo twistato
Cavo resistente al fuoco per linee di rivelazione incendio schermato e twistato, 2 x1,5 mm.
Guaina di colore rosso GR 4 (isolamento 750 V), LSZH (Low Smoke Zero Halogen). Certificato EN 50200 IMQ a norma UNI 9795 edizione 2010.
5.1.9 Sistema di gestione centralizzata dell’impianto rilevazione incendi
L’impianto di rilevazioni incendi per ciascuna zona sarà caratterizzato da una centralina antincendio alla quale saranno collegati:
- i rilevatori,
- i pulsanti di allarme,
- ripetitori ottico acustici,
- gli elettromagneti,
- i moduli per la gestione delle serrande taglia fuoco,
- i moduli per il blocco ventilatori.
In funzione dei numeri di piano e dei blocchi zona verranno installate n° 10 centraline analogiche a 2 loop.
Le 10 centraline locali verranno connesse al sistema di supervisione dedicato alla gestione di
impianti con oltre 8 centrali incendio. Il sistema permette:
- visualizzazione device con librerie grafiche dedicate,
- gestione e registrazione di allarmi ed eventi da tutti i sistemi integrati,
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sicurezza agli accessi garantita da un sistema di profili e password,
Network integrato con sistema client/server.
La piattaforma grafica da installare dovrà essere compatibile con i sistemi Windows Xp, Vista,
7 ed sarà tale da rendere lo sviluppo dei progetti il più semplice e veloce possibile. Tutte le
problematiche di base nello sviluppo dell’applicazione saranno risolte e integrate nel sistema,
quali gestione fuori linea, storici e gestione eventi dell’impianto.
5.2 IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA PER L’EVACUAZIONE DI EMERGENZA
Il D.M. 22 febbraio 2006 ‘Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici’prevede che negli
uffici deve essere prevista l’installazione oltre di:
-
segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale opportunamente distribuiti
ed ubicati in prossimità delle uscite
-
impianto fisso di rilevazione e segnalazione automatica degli incendi in grado di rilevare e segnalare a distanza un principio di incendio
anche:
-
un sistema di allarme in grado di avvertire le persone presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio allo scopo di dare avvio alle procedure di emergenza nonché
alle connesse operazioni di evacuazione.
A tale scopo presso l’edificio verranno installati lungo i corridoi dei blocchi B e C dei diffusori
ad incasso soffitto EN54-24, potenza 6 watt 100 V, calotta metallica antifiamma, morsetto ceramico, fusibile termico e cavo antifiamma, diametro 180 mm, profondità 130 mm, secondo
quanto previsto dalla normativa suddetta. In particolare verranno installati:
-
n° 10 diffusori al piano terzo blocco B;
n° 10 diffusori al piano terzo blocco C;
n° 11 diffusori al piano secondo blocco B;
n° 11 diffusori al piano secondo blocco C;
n° 11 diffusori al piano primo blocco B;
n° 11 diffusori al piano primo blocco C;
n° 11 diffusori al piano rialzato blocco B;
n° 11 diffusori al piano rialzato blocco C;
n° 10 diffusori al piano basamentale blocco B;
n° 10 diffusori al piano basamentale blocco C.
Tali diffusori saranno connessi tra loro tramite cavo FTG10(O)M1 2x1,5 mmq alla relativa centralina, che a sua volta verrà connessa alla postazione di controllo 24h su 24 h con cavo FTP
cat. 6.
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Considerando il notevole numero di diffusori sarà necessario installare sia una centrale Master
che una Slave entrambe certificate EN54-16. Inoltre verrà installata una postazione microfonica
EN54-16 programmabile in gruppi di zone.
5.3 CABLAGGIO STRUTTURATO
5.3.1 Cavo in fibra ottica
Per la realizzazione delle dorsali saranno utilizzati cavi a fibre ottiche di tipo
multimodale, 50/125 µ.
Il cavo dovrà essere conforme a quanto richiesto sulla norma EN 50173 e con una guaina esterna che abbia le caratteristiche di fiamma ritardante secondo la norma EN 50266, non propagazione della fiamma secondo la norma EN 50265, basse emissioni di fumo secondo le EN 50268
e zero emissioni di HCL secondo la norma EN 50267.
Per applicazioni di tipo interno/esterno, ossia per posa all’interno di edifici e all’esterno in quei
casi in cui le condizioni ambientali non prevedano la presenza di acqua, saranno utilizzati cavi
dielettrici di tipo loose, da 8 fibre per cavo, resistenti ai roditori tramite filati di vetro che serviranno anche per la trazione, diametro massimo del cavo 10 mm, con guaina LSZH.
I filati di vetro dovranno avere almeno una composizione di 8 strati con valore di TEX di
24000.
Il cavo dovrà essere conforme a quanto richiesto sulla norma EN 50173 e con una guaina esterna che abbia le caratteristiche di fiamma ritardante secondo la norma EN 50266, non propagazione della fiamma secondo la norma EN 50265, basse emissioni di fumo secondo le EN 50268
e zero emissioni di HCL secondo la norma EN 50267.
Detti cavi dovranno avere, al proprio interno, fibre che siano in grado di soddisf are i seguenti
requisiti minimi:
Attenuazione max @ 850 nm
Attenuazione max @ 1300
Banda passante OFL @ 850
Banda passante OFL @
50/125
≤ 2.8 dB / km
≤ 0.8 dB / km
≥ 600 MHz.km
≥ 1200 MHz.km
5.3.2 Cassetti ottici
I cavi in fibra ottica saranno attestati, alle due estremità, su appositi cassetti ottici da installare
nei quadri ripartitori di pertinenza.
I cassetti ottici saranno in grado comunque di organizzare l’arrivo della dorsale ottica in spire
fissate da fascette, così da impedire che eventuali trazioni sulla dorsale stessa si scarichino sul
connettore; in grado di alloggiare indifferentemente connettori ST, SC duplex o MTRJ;
installabili ed estraibili frontalmente sul patch panel una volta accoppiati ai supporti per connettori, senza ausilio di strumenti; supporti identificabili dallo stesso porta-etichette per supporti
RJ45, in modo da consentire la realizzazione di un fronte pannello di aspetto omogeneo;
in grado di accettare anche supporti per prese RJ45 nell’eventualità che i supporti per connettori ottici necessari non ne saturino la capacità.
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Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
La connettorizzazione delle fibre ottiche sarà realizzata per mezzo di connettori SC, SCduplex,
i quali verranno attestati nei supporti ottici per mezzo di appositi accoppiatori (bussole). In caso
di utilizzo di cavi loose, dovrà essere possibile utilizzare
uno strumento (noto comunemente come splitter o sfioccatore) che, attestato sul cavo loose,
consenta il montaggio di appositi tubi di protezione che portino il diametro delle singole fibre
da 250µ a 1 mm, consentendo un’agevole installazione e manipolazione delle fibre stesse.
Connettore ottico SC per attestazione di fibra ottica 50/125, prelappato a crimpare, corpo in
metallo e ferula in ceramica, attenuazione nominale 0.3dB e riflessione di 20dB. Corrispondente alla norma IEC 60874-14. Attestazione tramite unico attrezzo per connettori ST, SC, MTRJ
ed LC.
5.3.3 Cablaggio orizzontale
a) Pannelli di permutazione (patch-panel)
Nei ripartitori dovranno essere installati pannelli di permutazione per prese RJ45 (patch panel),
metallici , installabili su rack 19” che avranno le seguenti caratteristiche:
- occupazione dello spazio suddivisa in 24 moduli elementari, perfettamente intercambiabili, quindi adatti all’installazione
- contemporanea di prese dati, prese RJ45 in categoria 3 per la telefonia e connettori per
fibra ottica (MTRJ, ST, SC duplex);
- adatti all’installazione di prese UTP o FTP, in qualsiasi categoria dalla 5e alla 7;
- disponibili nelle versioni a una, due e tre unità rack;
- in 1 unità e 19 pollici dovranno essere installabili,
alternativamente:
- fino a 24 prese RJ45, oppure
- fino a 16 prese MiniC, oppure
- fino a 48 prese telefoniche RJ45 in categoria 3, oppure
- fino a 24 connettori MTRJ, oppure
- fino a 24 connettori ST, oppure
- fino a 12 connettori SC duplex, oppure
- una qualsiasi combinazione dei precedenti collocabile in 24 moduli;
- eventuali moduli lasciati liberi dovranno poter essere chiusi da
- opportuni otturatori;
- forniti vuoti, per consentire l’installazione dei prodotti nell’esatto
- numero necessario;
- installazione ed estrazione dei vari elementi dal fronte, senza
- strumenti e senza la necessità di smontare il patch panel
- possibilità di scelta tra installazione con:
- piano di fissaggio arretrato rispetto ai montanti rack della
- carpenteria;
- piano di fissaggio allineato con i montanti rack della carpenteria;
- completi di organizzatore dei cavi per l’organizzazione dei cavi in
- uscita dalle prese ed il loro fissaggio tramite fascette o un
- opportuno accessorio a pettine installabile ad incastro;
- possibilità identificazione delle singole prese per mezzo di appositi supporti colorati
(blu, verde, rosso, giallo, bianco, nero), completi di sportellino trasparente di protezio-
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ne della presa e di foro per il fissaggio dei moltiplicatori di linea; detti supporti dovranno permettere l’installazione frontale di un porta-etichette o,
alternativamente, permettere l’applicazione di etichette adesive 12x18 mm
5.3.4 Cavo in rame
Le connessioni tra i distributori di piano e le prese saranno eseguite per mezzo di cavo FTP, 4
coppie twistate in filo di rame, categoria 6, guaina esterna in LSZH (a bassa emissione di fumi
e zero alogeni) e fiamma ritardante secondo CEI EN 50266. Per garantire un buon margine operativo, il parametro ACR dovrà avere un valore di almeno 31 dB a 100 MHz e 19 dB a 200
MHz.
5.3.5 Presa RJ45
La tipologia della presa, sia lato armadio che lato utente, sarà quella RJ45, 8 pin, di tipo schermato (FTP), certificata dal costruttore come di categoria 6 (“cat. 6”).
A garanzia della performance dei singoli link e quindi del sistema di cablaggio, la presa RJ45,
dovrà inoltre:
- essere di un unico e solo tipo nell’intero sistema, utilizzabile sia lato PdL che lato armadio-ripartitore;
- semplicemente e rapidamente connettorizzabile, senza l’utilizzo di particolari attrezzi;
la connessione dovrà inoltre avvenire per mezzo di un sistema che garantisca una lunghezza di non oltre 7 mm della dipanatura delle coppie del cavo attestato sulla presa;
- permettere, quando il caso lo richieda, l’utilizzo di un accessorio per la protezione posteriore dell’uscita del cavo dal connettore,
- consentendo un’uscita tanto assiale quanto radiale (cavo a 90° rispetto al connettore,
indifferentemente verso destra o verso sinistra).
- soddisfare la versione più aggiornata delle norme ISO/IEC 11801 e CEI EN 50173
- essere certificata da un ente terzo il quale garantisca l’interoperabilità della suddetta
presa con patch cord e cavi in categoria 6 prodotti anche da diversi costruttori; tale certificazione dovrà essere ripetuta con cadenza annuale.
Per la realizzazione dei PdL, le prese di cui sopra potranno essere installate su placche autoportanti di colore bianco o nero, ospitanti fino a 4 prese e da fissare su scatole passo “503”, o su
supporti di serie civili per mezzo di appositi adattatori.
La placca autoportante dovrà permettere, in caso di future esigenze dell’utente, l’installazione
di appositi moltiplicatori di linea per il collegamento, tramite il medesimo cavo, di due utenze
distinte: informatica/informatica, telefonica/telefonica, telefonica/informatica.
5.3.6 Cordoni di permutazione (Patch-cord)
Il sistema sarà dotato di patch-cord con categoria minima pari alla categoria del sistema, con lo
stesso tipo di schermatura e preferibilmente dello stesso costruttore dell’intero sistema a cablaggio strutturato. Le patch cord dovranno essere di lunghezza pari a 1 metro, secondo
l’esigenza.
Per i ripartitori saranno forniti cordoni della lunghezza necessaria a permutare le prese più lontane secondo un cablaggio ordinato.
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Per i posti lavoro si consigliano cordoni di lunghezza pari ad almeno 3 metri.
5.3.7 Carpenterie per distributori di edificio/piano ed accessori
Per la realizzazione del generale di edificio e dei distributori di piano dovranno essere realizzate carpenterie rack 19”, dello stesso costruttore degli elementi passivi che conterranno, nonché
dell’intero sistema di cablaggio strutturato.
Si utilizzeranno armadi per altezze tra le 24 e le 47 unità rack. Detti armadi dovranno poter essere di varie larghezze e profondità onde consentire la realizzazione più consona alle esigenze
di ogni impianto.
Larghezza
800 mm
600 mm
Profondità
800 mm
600 mm
Utilizzo
Distributore generale, installazione server
Distributore di piano
5.3.8 Armadi
Saranno costituiti da lamiera di acciaio piegata e saldata con rivestimento a base di poliestere,
di colore predominante RAL7035, tenuta agli impatti meccanici esterni IK08, carico ammissibile di almeno 250kg e fino a 500 kg per l’installazione di server, fianchi asportabili senza attrezzo con sistema di aggancio e sgancio rapido e dotati di porta a vetro.
Dovrà essere sempre possibile l’estensione dell’armadio tramite apposite strutture che possano
essere unite sul fianco dell’armadio previa l’asportazione del fianco, il quale verrà poi reinstallato sull’estensione. Detta operazione potrà essere ripetuta indefinitamente.
Anche se non previsto in questa fase, dette carpenterie devono poter essere equipaggiate, nel
caso di future esigenze, con i seguenti accessori di fabbricazione del medesimo costruttore del
sistema:
- zoccolo in lamiera di acciaio piegata h=100mm;
- piedini antivibrazione o rotelle per una facile movimentazione;
- tetto in lamiera con spazzole per entrata cavi;
- piastra parziale di chiusura tetto con n. 3 ventilatori (con possibilità di installare 2 piastre su armadi p=600mm e 3 piastre su armadi p=800mm);
- piastra di chiusura tetto con fori di aerazione;
- pannello con interruttore e termostato per la ventilazione;
- coperture laterali verticali per lo spazio tra montanti e fianchi dell’armadio (nel caso di
armadi l=800mm);
- piano d’appoggio a mensola con fessure di ventilazione;
- montanti verticali supplementari (per l’installazione di ripiani a maggiore carico), montanti parziali e traverse per il loro montaggio;
- ripiano orizzontale forato con portata di almeno 50kg e fino a 100 kg per armadi server;
- ripiano estraibile forato con portata di almeno 30kg e fino a 100 kg per armadi server;
- cassetto su guide scorrevoli con portata di almeno 20kg e fino a 60 kg per armadi
server;
- soltanto per armadi server, dovrà essere possibile installare ripiani dedicati al sostegno
di tastiere e schermi video;
- pannelli per apparecchiature modulari Din;
- lampada per illuminazione porta con rivelatore di movimento,
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interruttore manuale o asportabile.
5.3.9 Cassette
Per un facile accesso da tergo delle apparecchiature installate a pannello, le cassette rack saranno del tipo con “apertura a libro”, costituite in due parti incernierate in lamiera d’acciaio e dotati di portello a vetro con apertura a 180° e serratura a chiave (sia sulla porta sia sull’apertura del
corpo).
Anche se non previsto in questa fase, dette cassette devono poter essere equipaggiate, nel caso
di future esigenze, con i seguenti accessori di fabbricazione del medesimo costruttore del sistema:
- piastra chiusura tetto con spazzole per entrata cavi;
- piastra chiusura tetto con n. 2 ventilatori;
- piastra chiusura tetto con fori di aerazione;
- pannello con interruttore e termostato per la ventilazione;
- cassetti di ventilazione a 3 o 6 ventilatori per una portata d’aria rispettivamente di almeno 400 e 800 m3/h;
- piano d’appoggio a mensola con fessure di ventilazione;
- montanti verticali supplementari;
- pannelli per apparecchiature modulari Din.
5.3.10 Pannelli guida cavi
Al fine di permettere una buona organizzazione del cablaggio ed una corretta tenuta dei cordoni
di permutazione all’interno dei ripartitori, dovrà essere installato un adeguato numero di pannelli guida cavi, in prossimità di pannelli di permutazione (patch-panel, moduli telefonici, ecc.)
e parti in generale destinate ad accogliere permutazioni.
Questi potranno essere del tipo:
- ad anelli incompleti, di altezza “rack” pari ad 1 unità, dotati di tre anelli di tenuta e di
fessure “mangia cavi” per l’inserimento dei cordoni verso l’interno della carpenteria;
- a 4 anelli incompleti e di altezza “rack” pari a 2 unità;
- ad intercalare “mangia cavi”, di altezza “rack” pari ad 1 unità, realizzato con fessure
per l’inserimento dei cordoni di permutazione verso l’interno della carpenteria e dotate
di sistema di protezione a spazzole.
Posizionamento, quantità e scelta dei pannelli guidacavi dovranno essere effettuati in modo da
permettere l’organizzazione del massimo numero di permutazioni prevedibili per le parti (patchpanel, moduli telefonici, hub, ecc.) cui i rispettivi pannelli sono dedicati.
5.3.11 Passacavi verticali
All’interno dei ripartitori, dovrà essere installato un adeguato numero di anelli passacavi per
l’organizzazione dei cordoni di permutazione negli spostamenti in verticale.
Detti passacavi saranno del tipo ad anello incompleto, in metallo o in plastica, fissati sui montanti verticali rack e di dimensione adeguata ad ospitare le massimo numero di permutazioni
previste e predisposte.
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5.4 IMPIANTO TV CENTRALIZZATA
A servizio dell’immobile verranno installati impianti di ricezione dei segnali televisivi terrestri
e satellitari provenienti da un unico satellite (Eutesat Hot Bird).
La tipologia di impianto proposta è quello monocavo per segnali satellitari e terrestri.
I gruppi antenne verranno posizionati sulla copertura e verranno fissati a elementi di struttura
fissi presenti sul piano copertura.
I sostegni saranno fissati con apposite staffe e all’occorrenza resi stabili da tiranti controventi .
Le antenne per la ricezione dei canali terrestri verranno fissate nella parte alta del sostegno,
mentre l’antenna parabolica verrà fissata alla base.
Gli orientamenti delle singole antenne saranno realizzati in modo che il segnale misurato alla
base del cavo di collegamento sia > a 60 dbµV considerato come valore minimo in ingresso
prima delle apparecchiature di testata.
Le antenne saranno collegate ad una centrale costituita da armadio metallico da parete, contenente le apparecchiature per la ricezione e l’amplificazione dei canali terrestri con i rispettivi
trimmer di attenuazione e regolazione del guadagno di uscita per ogni banda, le apparecchiature
per la selezione e distribuzione di n°6 canali digitali QPSK in chiaro scelti della Committente,
l’amplificatore finale con unica uscita e l’alimentatore della centrale.
A secondo delle perdite misurate sulla colonna di discesa dovute all’attenuazione dei cavi ed
alle imprevedibili condizioni di posa, in caso di bisogno si dovrà provvedere a riamplificare i
segnali mediante amplificatori di linea, con regolazione del guadagno, installati in scatole da
incasso dedicate.
I cavi di discesa dovranno essere di tipo SMATV avente le seguenti caratteristiche:
- Attenuazione compresa tra 25 e 30 dB/100 m a 2150 MHz ;
- Schermatura ≥90 dB ;
- Riflessione > di 20 dB ;
- Dielettrico PEG gas injected ;
- Guaina esterna in pvc ;
- Diametro Ø 6.
Tutte le apparecchiature dovranno avere terminazioni di ingresso/uscita con connettori tipo F,
pertanto anche tutti i cavi dovranno essere <terminati> con analoghi connettori.
Le apparecchiature dovranno essere tutte della stessa casa e con classe II di isolamento.
Gli impianti dovranno essere realizzati nel rispetto della norma CEI 100-43 e 100-44, secondo
lo schema funzionale fornito in progetto, calcolando che alla presa più svantaggiata si abbia
comunque un segnale compreso tra 57-80 dBµV per i segnali terrestri analogici e 47-77 dBµV
per i segnali satellitari analogici e digitali, con un dislivello massimo ≤12dB tra canali non adiacenti e disaccoppiamento ≥ 22 dB.
5.5 SEGNALAZIONE OTTICO-ACUSTICHE ALLARME WC
Il sistema sarà composto da pulsanti a tirante di serie civile componibile uguale agli altri comandi e prese installati dotati di placca di finitura in tecnopolimero.
I pulsanti dovranno essere installati fuori della definita come “zona 1” dalla norma CEI 64-8/7.
Il contatto del pulsante ecciterà un relè multicontatto installato nella scatola principale di stanza
o del locale wc, che rimarrà eccitato tramite un cablaggio di autotenuta realizzato con uno dei
contatti.
La chiusura del relè provvederà all’alimentazione della segnalazione ottica e sonora di allarme
situata nel corridoio.
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La segnalazione ottico-sonora sarà realizzata con componenti di serie civile componibile della
stessa serie scelta per gli altri comandi posti ad incasso in scatola portapparecchi tipo 503.
L’allarme potrà essere tacitato dal pulsante di reset (con contatto nc) installato nella stessa scatola del comando luce del wc.
Il relè dovrà avere un contatto in scambio libero da potenziali da tenere a disposizione per una
futura centralizzazione degli allarmi.
5.6 IMPIANTI DI RILEVAZIONE E SPEGNIMENTO INCENDI AD AEROSOL
5.6.1 Erogatore automatico ad aerosol
Erogatore automatico ad Aerosol di Sali di Potassio costituito da generatore monouso e monodose per applicazione del tipo a saturazione di ambiente di massa estinguente pari a g 2.210
corredato di:
− contenitore metallico in lamiera di acciaio inox, spessore minimo 10/10 mm
− dimensioni: diametro mm 165 e altezza mm. 305 (compreso l’ingombro del connettore)
− peso: 10,5 Kg
− staffa di ancoraggio;
− circuito di attivazione in bassa tensione 24 Vcc, intercambiabile
La linea elettrica di comando dovrà essere costituita da cavo multipolare del tipo classificato
CE 2010-EN 50200-IEC 60331 di sezione minima 2 x 1.0 mm2.
5.6.2 Box connessioni
Appositamente realizzati per permettere una più rapida e semplice connessione degli erogatori
alla linea di comando. Il connettore di collegamento all’erogatore è cablato all’interno della
scatola ad un circuito stampato nel quale è già realizzata la serie degli erogatori. I connettori ad
innesto predisposti sul circuito stampato, permettono un agevole collegamento alle linee di ingresso ed uscita. I box connessione presentano una o due connettori di collegamento verso
l’erogatore; la versione con due connettori si utilizzerà nel caso vengano installati due erogatori
in posizione adiacente.
5.6.3 Unità di supporto
L’unità i dispositivi estinguenti aerosol ciascuna ed in particolare:
− Agisce come un sistema antincendio automatico o manuale. L’attivazione automatica degli
estinguenti è condizionata dalla segnalazione di allarme incendio da parte di una centrale
esterna, con la possibilità di parzializzazione in due zone dell’area interessata.
− Controlla elettricamente fino a 5 linee composte ciascuna da un massimo di 7 dispositivi.
− Fornisce mediante led gli allarmi relativi ad anomalie o malfunzionamenti quali:
–
Allarme di avvenuta attivazione degli erogatori
–
Allarme di batteria tampone scarica.
–
Allarme di assenza rete elettrica.
− Fornisce mediante led le segnalazioni relative ai controlli di linea:
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Segnalazione di presenza/assenza dalla centrale.
Segnalazione della continuità di ciascuna linea di erogatori.
–
Segnalazione del posizionamento della chiave.
− Fornisce all’esterno, mediante connettori, lo stato degli allarmi e delle segnalazioni.
L’unità di supporto dovrà essere alimentata solo tramite la rete elettrica 220 Vac, 50 Hz e dovrà essere equipaggiata con una batteria tampone ricaricabile da 24Vcc, 7Ah, in grado di garantire il funzionamento anche in assenza di rete elettrica. L’unità è protetta contro le scariche atmosferiche
–
–
5.6.4 Modulo controllo batteria per Unità di supporto
Questo modulo, collegato alle batterie dell’unità di supporto, permette di trasmettere alla centrale di rivelazione incendi un segnale ON/OFF qualora si verifichi una delle seguenti anomalie:
− Mancanza batteria
− Batteria di valore diverso da 24 Vcc
− Batteria scarica (tensione inferiore a 18Vcc) o mancanza rete per un periodo prolungato
− Batteria difettosa: in corto/in perdita/ aperta
5.6.5 Kit per la verifica del funzionamento delle linee di attivazione erogatori
Il KIT che consente la verifica di funzionamento delle linee di attivazione degli erogatori in caso di incendio ed è composto da:
− n° 9 connettore ponticellato e isolato
− n° 1 connettore con cavo e led (in parallelo)
Viene di seguito descritto il metodo da utilizzarsi per il controllo delle linee di attivazione.
Per controllare la linea (max 10 elementi collegati in serie):
− applicare un connettore ponticellato e isolato su ciascuna Box di connessione in corrispondenza del connettore “erogatore”;
− applicare il connettore con cavo e led nell’ultima scatola della linea;
− generare un comando di scarica.
Se il Led del connettore a cavo si accende la linea è collegata correttamente e funzionante; se il
LED rimane spento si dovrà procedere al controllo del corretto collegamento delle linee
all’interno delle Box di connessione e la polarità di uscita dell’unità di supporto delle linee di
attivazione.
Controllare inoltre che al momento della generazione del comando di scarica si accendano i rispettivi led sull’unità di supporto descritta precedentemente.
5.6.6 Cavo twistato
Cavo resistente al fuoco per linee di segnalatori di allarme incendio e comando spegnimento
twistato, 2 x 1,5 mm. Guaina di colore rosso GR 4 (isolamento 750 V), LSZH (Low Smoke Zero Halogen). Certificato EN 50200 IMQ a norma UNI 9795 ed. 2010.
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5.6.7 Centrale di gestione impianti di spegnimento.
Centrale di gestione impianti di spegnimento con tre linee di ingresso, un canale di spegnimento. Coincidenza di zone a linee incrociate, a singolo, doppio o triplo consenso. Può essere utilizzata sia come centrale di rivelazione e spegnimento che come unità di solo comando spegnimento prelevando i segnali da un impianto di rivelazione analogico indirizzato. Gestione dell'estrattore per l'aerazione dei locali dopo la scarica. Countdown visualizzato su ampio display,
pulsante di comando manuale della scarica incorporato. Uscita RS485 per ripetitori remoti.
Completa di alimentatore 24 Vcc 3 A. Completa di Batteria di accumulatori ermetici 12 V. 7
Ah. Certificata EN12094-1.
Caratteristiche tecniche:
Alimentazione principale:
Fusibile alimentazione principale:
Alimentatore:
Massimo ripple di corrente:
Batterie (Yuasa NP):
Tensione di carica Batterie:
Corrente di carica Batterie:
Fusibile batterie:
Max corrente erogata dalle batterie:
Corrente assorbita a riposo:
Uscita alimentazione ausiliaria:
Uscita segnalatori:
Portata contatti relé guasto:
Portata contatti relé incendio:
Portata contatti relé allarme locale:
Portata contatti relé primo stadio:
Portata contatti relé secondo stadio:
Contatti relé estrattore:
Corrente zona a riposo:
Morsetti:
Numero di rivelatori per zona:
Numero di segnalatori per circuito:
Fine linea rivelazione
Fine linea ingressi sorvegliati
Fine linea segnalatori
Fine linea attuazione
Numero linee di rivelazione
Numero linee segnalatori
Uscita attuazione
Ritardo attuazione
Durata attuazione
Ingressi comandi da remoto
Resistenza linea rivelazione
Resistenza di allarme rivelatori
Resistenza di allarme pulsanti
230V AC +10%/-15% (100 W max)
1.6 Amp (F1.6A L250V)
3 A totali incluso carica batteria 28V +/- 2V
200 millivolts
2 da 12 Volt 7Ah sealed lead acid in serie
27.6VDC nominali (temperature compensated)
0.7A max
3.15 A, vetro 20mm
3A
0.095°
Fusibile elettronico 500mA
24V Fusibile elettronico 500mA
30VDC 1A Amp max
30VDC 1A Amp max
30VDC 1A Amp max
30VDC 1A Amp max
30VDC 1A Amp max
30VDC 1A Amp max
2mA max
da 0.5mm² a 2.5mm²
Dipendente dal tipo (max 32)
Dipendente dal tipo (max. 0.5A per circuito)
Resistenza 6K8 5% ½ Watt
Resistenza 6K8 5% ½ Watt
Resistenza 10K 5% ¼ Watt
Diodo 1N4004
3
2 x 1° Stadio, 1 x 2° Stadio
24 V, Fusibile 1 A
Regolabile da 0 a 60 secondi (intervalli di 5 secondi)
Regolabile da 60 a 300 secondi (intervalli di 5 secondi)
In chiusura, resistenza max 100 Ohms
8K ohms - 1K ohm
999 ohms - 400 ohms
399 ohms - 100 ohms
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00185 Roma
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
COMANDO GENERALE DELLA
GUARDIA DI FINANZA
Viale XXI Aprile n° 51 – 00162 Roma
Resistenza di corto circuito
Condizione di rimosso
Cablaggio
Resistenza linea ingressi
Resistenza di allarme ingressi
Resistenza di corto circuito ingressi
Collegamento ripetitori
Alimentazione ripetitori
Dimensioni centralina
99 ohms - 0 ohms
15.5 to 17.5 volts
come da normativa
8K ohms - 1K ohm
999 ohms - 100 ohms
99 ohms - 0 ohms
Due fili RS485
24 V, Fusibile elettronico 500mA
385 x 310 x 90
5.6.8 Rilevatori di fumo
Rivelatore fotoelettronico di fumo ad effetto Tyndall a basso profilo certificato per impiego nei
sistemi di spegnimento automatico, LED di allarme locale ed uscita per LED remoto. Certificato CPD - EN 54-7 LPC e VDS.
Base di fissaggio per rivelatori, con uscita per LED di ripetizione remota allarme
Caratteristiche tecniche:
Tensione di alimentazione :
Assorbimento a 24 Vcc :
Assorbimento in allarme :
Indicazione d’allarme :
Temperatura di funzionamento (senza ghiaccio) :
Umidità di funzionamento (senza condensa) :
Sensibilità :
Materiale :
Collegamento :
Dimensioni: rivelatore+baseAltezza x diametro (mm) :
9-33 Vcc
45µA
52mA
LED rosso
-20 +60 °C
0-95%
Secondo EN54 pt 7
PC bianco (UL94-V0)
2 fili polarità indifferente
49 x 100
5.6.9 Pulsante di comando
Pulsante di comando manuale, con coperchietto di protezione sigillabile. Vetrino infrangibile
riarmabile mediante apposita chiave a corredo. Doppia morsettiera per facilitare il collegamento elettrico.
Pulsante di comando di colore giallo per spegnimento manuale (scarica manuale)
Pulsante di comando di colore verde per attivazione ventilatori di estrazione
Caratteristiche Tecniche
Dimensioni:
Peso:
Temperatura di funzionamento:
Umidità di funzionamento:
90x90x28 mm
130 gr
0 - 50° C
30 - 95% (senza condensa)
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Adeguamento Funzionale ed Impianti
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Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
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5.6.10 Pulsante di allarme
Pulsante manuale analogico indirizzato progettato e costruito in conformità alla norma EN-54
parte 11 con isolatore di linea incorporato.
Il sistema avanzato di comunicazione gli consente un tempo tipico di risposta, quando in allarme, di circa un secondo, dipendente dal numero di pulsanti collegati alla linea loop.
Un LED bicolore lampeggia verde quando il pulsante è interrogato dalla centrale e diventa rosso fisso quando in allarme. Il comando di accensione del LED rosso proviene dalla centrale in
risposta all'attivazione del pulsante stesso a conferma che il segnale di allarme è stato ricevuto
dalla centrale. L'indirizzo al pulsante, viene dato tramite un DIL switch ad otto vie.
Il pulsante fornito completo di sportellino trasparente di protezione contro l'azionamento accidentale. Dopo l'attivazione, può essere facilmente ripristinato mediante la chiavetta fornita a
corredo.
Pulsante di comando di colore rosso
Caratteristiche Tecniche
Dimensioni:
Peso:
Portata dei contatti:
Temperatura di funzionamento:
Umidità di funzionamento:
90x90x28 mm
130 gr
500 mA a 30 Vcc max
0 - 50° C
30 - 95% (senza condensa)
5.6.11 Selettore a chiave inibizione scarica.
Selettore a chiave di inibizione scarica a 3 posizioni: 1 manuale; 0 inibizione impianto; 2 automatico
completo di apposita base per installazione a parete e di chiave
5.6.12 Contatto magnetico
Contatto magnetico reed a scambio per la segnalazione dello stato delle porte di ambienti con
spegnimento automatico.
5.6.13 Pannello ottico-acustico di allarme
Pannello ottico-acustico di allarme composto da avvisatore ottico lampeggiante a LED ad alta
luminosità con scritta serigrafata e segnalatore acustico a suono intermittente. Alim. 24 Vcc.
Assorbimento 55 mA. Certificato CPD UNI EN54-3. Corpo in ABS di colore bianco, pannello
frontale in plastica trasparente consente un’ottima visibilità della segnalazione di allarme.
I panelli ottico-acustici saranno dotati delle seguenti scritte serigrafate:
− ALLARME INCENDIO
− VIETATO ENTRARE (Spegnimento in corso)
− EVACUOARE IL LOCALE
Caratteristiche tecniche:
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Dimensioni:
Temperatura stoccaggio:
Temperatura di funzionamento:
Umidità relativa:
Protezione:
Alimentazione:
Consumo:
340 x 140 x 55 mm
da - 10. C a + 50. C
da + 5.C a + 40.C
< 85 %
Tipo A (da interni)
12-28 Vdc
55 mA a 24 Vcc
5.6.14 Sirena d’allarme
Sirena multitono certificata EN54 con toni standard, di cui almeno 4 approvati EN54-3; selezione dei toni effettuata tramite DIL swith; sistema standard di bloccaggio, completa di base
per fissaggio a parete predisposta per l’ingresso dei cavi sia lateralmente che dalla parte posteriore.
Caratteristiche tecniche:
Volume suono
Livello suono ad 1 metro (tono
1):
Corrente assorbita a 24Vcc:
Tensione ammessa:
Numero di Toni:
Frequenze di lavoro:
Classe IP:
Temperatura di lavoro:
Peso (compreso imballo):
Low
Med
High
86 dBA
101dBA
106 dBA
≤9 mA
≤18 mA
≤36 mA
24v dc ±10%
32
440Hz / 2900Hz
IP21C
-20°C / +70°C
220
5.6.15 Cavo twistato
Cavo resistente al fuoco per linee di rivelazione incendio schermato e twistato, 2 x1,5 mm.
Guaina di colore rosso GR 4 (isolamento 750 V), LSZH (Low Smoke Zero Halogen). Certificato EN 50200 IMQ a norma UNI 9795 edizione 2010.
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6.
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IMPIANTI MECCANICI
6.1 DATI DI PROGETTO E PARAMETRI DI FUNZIONAMENTO DEGLI IMPIANTI
6.1.1 Impianti di climatizzazione estiva ed invernale
6.1.1.1
Parametri climatici della località
Inverno
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
Gradi giorno della zona d'insediamento,
(determinati in base al regolamento):
Temperatura minima di progetto dell'aria esterna
(secondo norma UNI 5364 e successivi aggiornamenti):
Ubicazione edificio:
Altezza s.l.m.(m) :
Zona climatica
:
Durata periodo di riscaldamento:
Latitudine:
Longitudine:
Zona geografica:
Zona di vento:
Velocità del vento:
Direzione prevalente vento:
Categoria terreno:
Conduttività termica terreno:
Temperatura terreno:
Località climatica di riferimento:
Valori medi mensili:
1415 GG
0,00 °C
Roma
20
D
166 gg (dal 1.11 al 15.4 )
41° 53''
12° 28''
3 - Italia centrale e meridionale
2
2,6
SO
2 - sabbia o ghiaia
2,0000 W/mK
12,50 °C
Roma
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Mese
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PVap H
(Pa)
(MJ/m²)
S
SO-SE
O-E
NO-NE
Gennaio
7,59
855
10,60
8,37
4,95
2,35
Febbraio
8,69
869
11,90
10,06
6,91
3,67
Marzo
11,40
903
12,59
12,07
9,79
6,00
Aprile
14,69 1098
11,63
13,30
12,80
9,14
Maggio
18,50 1422
10,58
13,84
15,37
12,23
Giugno
22,89 1825
9,91
13,72
16,41
13,78
Luglio
25,69 1858
10,77
15,01
17,55
14,15
Agosto
25,30 2056
12,39
15,34
15,69
11,35
Settembre
22,39 1808
14,16
14,60
12,51
7,73
Ottobre
17,39 1438
15,05
13,05
9,23
4,72
Novembre
12,59 1210
11,83
9,45
5,74
2,70
Dicembre
8,90
924
9,67
7,54
4,29
2,01
Tmg = Temperatura giornaliera media mensile dell'aria esterna
PVap = Pressione parziale del vapore d'acqua nell'aria esterna
H = Irradiazione solare giornaliera media mensile
−
Tmg
(°C)
Dati climatici medi stagionali:
Temperatura dell'aria esterna:
–
Irradianza sul piano orizzontale:
–
−
N
2,08
2,87
4,02
5,73
8,29
10,00
9,56
6,75
4,44
3,27
2,29
1,84
OR
6,28
9,18
13,69
18,89
23,59
25,69
27,09
23,30
17,59
12,18
7,30
5,39
10,30 °C
97,00 W/m²
Dati climatici per il mese di massima insolazione (Marzo):
–
Temperatura dell'aria esterna:
11,40 °C
–
Irradianza sul piano orizzontale:
158,00 °C
Estate
− Ubicazione edificio:
− Altezza s.l.m. (m):
− Località climatica di riferimento:
− Temperatura b.s. esterna ore 15:
− Temperatura b.u. esterna ore 15:
− Latitudine nord:
− Escursione termica giornaliera:
− Escursione termica annua:
− Velocità del vento (m/s):
− Fattore di foschia:
− Dati climatici ambiente esterno:
Roma
20,00
Roma
34,00 °C
24,25 °C
41,88
11,50 °C
34,00 °C
2,60 m/s
1,00
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Temp. b.s.
Temp. b.u.
Umid rel.
UM
°C
°C
%
Temp. b.s.
Temp. b.u.
Umid rel.
UM
°C
°C
%
6.1.1.2
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ORA
1
25,9
22,3
73,2
ORA
13
32,3
24,0
50,7
2
25,9
22,3
73,2
3
25,9
22,3
73,2
4
25,9
22,3
73,2
5
25,9
22,3
73,2
6
25,9
22,3
73,2
7
25,9
22,3
73,2
8
25,9
22,3
73,2
9
27,2
22,5
67,0
10
28,5
22,8
61,5
11
29,8
23,3
58,0
12
31,0
23,8
54,9
14
33,5
24,3
46,9
15
34,0
24,3
45,0
16
33,5
24,3
46,9
17
33,0
24,0
47,6
18
32,5
23,8
48,4
19
31,4
23,5
52,0
20
30,2
23,3
55,9
21
29,0
22,9
59,7
22
27,7
22,5
63,9
23
26,5
22,2
69,5
24
25,2
22,0
75,6
Dati di progetto
Condizioni esterne di progetto:
− inverno:
− estate:
T= 0 °C; UR= 70%
T= 34 °C; UR= 60%
Condizioni interne di progetto:
Tabella Condizione termoigrometriche interne
Locali
Temperatura
invernale
°C
20 ± 1
20 ± 1
Uffici, corridoi
Servizi igienici
*Filtrazione aria:
M= media efficienza
S= alta efficienza
A= assoluta
Umidità
Temperatura
estiva
Relativa
°C
%
25 ± 1
50% ± 5
n.c.
n.c.
+
Pressione locali
P= Positiva
N= Negativa
E= Neutra
Ricambi
aria
Vol/amb/h
2,5
10
Filtrazione
aria*
Pressione+
M
/
P, N
N
Carico persone:
Corridoio e vani scala
–
calore metabolico sensibile
–
calore metabolico latente
–
calore metabolico totale
65
82
147
W/p
W/p
W/p
calore metabolico sensibile
calore metabolico latente
calore metabolico totale
63
69
132
W/p
W/p
W/p
Carichi interni:
− carichi illuminazione elettrici :
− altri carichi (uffici)
21,5
75,5
W/m2
W/m2
Uffici
–
–
–
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Sorgenti energetiche a disposizione:
− energia elettrica
− aria esterna
380/3/50
34 °C
Fluidi primari prodotti:
− acqua calda cogeneratore
− acqua calda caldaie
− acqua refrigerata gruppi frigoriferi
70/60 °C
80/70 °C
7/12 °C
6.1.1.3
Lavori di
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Livello del rumore
I livelli del rumore di fondo da adottare per le verifiche del rispetto dei limiti previsti dalla UNI
8199/81 sono:
− Tutti gli ambienti di giorno 35 dBA
− Tutti gli ambienti di notte 28 dBA
6.1.1.4
Velocità dei fluidi
Le velocità di seguito specificate rappresentano i limiti minimi e massimi entro cui si dovrà eseguire il calcolo.
6.1.1.5
Velocità dell'acqua nelle tubazioni
Dovrà essere tra 0,5 e 2,0 m/sec., per cadute di pressione comprese mediamente tra 10 e 30 mm
c.a./m.
6.1.1.6
Velocità dell'aria
La velocità dell'aria nelle canalizzazioni dovrà essere per:
− Impianti a bassa velocità:
–
canali principali
V max = 4 ÷ 8 m/sec.
–
canalizzazioni secondarie
V max = 2 ÷ 5,5 m/sec.
− Impianti ad alta velocità:
–
canali principali
V max = 18 m/sec
–
canalizzazioni secondarie
V max = 8 ÷ 12 m/sec
La velocità attraverso le batterie di scambio termico delle unità di trattamento aria dovranno essere al massimo pari 2,5 m/s.
Velocità nelle zone occupate da persone: l'impianto dovrà essere dimensionato in modo tale da
ottenere nelle zone occupate dalle persone una velocità dell'aria non superiore a 0,2 m/s.
6.1.1.7
Prestazioni ventilconvettori
La scelta dei ventilconvettori dovrà essere effettuata sulla base della sola potenza sensibile erogabile dal ventilconvettore nelle condizioni di progetto, e con il ventilatore alla velocità media.
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6.1.1.8
COMANDO GENERALE DELLA
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Lavori di
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Prestazioni batterie Unità Trattamento Aria ( UTA )
Il dimensionamento delle batterie di scambio termico delle MTA dovrà essere effettuato tenendo conto di una riduzione delle prestazioni, dovuta a sporcamento delle superfici interne ed esterne, non inferiore al 10 %.
6.1.1.9
Rendimento delle apparecchiature
Tutte le apparecchiature dovranno essere scelte nella curva di massimo rendimento; in via preliminare si indicano i rendimenti minimi accettabili per le principali apparecchiature:
− ventilatori a pale rovescie:
η non inferiore al 75%
− ventilatori a pale in avanti:
η non inferiore al 60%
− pompe:
η non inferiore al 75%
− motori elettrici
η non inferiore al 75÷85%
− caldaie:
η non inferiore al 91%
6.1.1.10 Prescrizioni di carattere acustico
La scelta delle apparecchiature e dei componenti e le modalità d'isolamento acustico dovranno
garantire la massima silenziosità dell'impianto.
Nella zona centrale di ogni ambiente servito il livello sonoro durante il funzionamento dell'impianto dovrà essere inferiore al limite di accettabilità previsto dalla UNI 8199/81.
Nelle Centrali e negli altri locali ad uso esclusivo degli impianti tecnici il livello di rumore dovrà essere sempre inferiore ai 70 dBA
Per quanto riguarda la emissione di rumore verso l'esterno gli impianti dovranno rispettare i limiti previsti dal DPCM 14.11.97 " Limiti di accettabilità del rumore in ambiente abitativo ed in
esterno" .
In particolare le apparecchiature installate dovranno garantire un livello di rumore differenziale
non superiore a 3 dB(A) rispetto ai livelli di Rumore Residuo da rilevare prima della realizzazione degli impianti. Tali limite dovrà essere rispettato anche adottando anche adottando opportuni accorgimenti quali il montaggio di sistemi di insonorizzazione e/o barriere acustiche.
6.1.1.11 Efficienza dei filtri
Qualunque sia il tipo prescelto, i filtri dovranno avere una efficienza non inferiore all' 85%, secondo il metodo ASHRAE 52/76, sistema ponderale.
6.1.2 Impianti Idrico-sanitario
6.1.2.1
Sistema di distribuzione dell'acqua potabile
Il sistema di distribuzione dell'acqua potabile ed i diametri delle tubazioni dovranno soddisfare
le seguenti condizioni:
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−
−
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i diametri interni delle diramazioni alle utilizzazioni non potranno essere inferiori al diametro convenzionale di 1/2" a meno che non siano relativi ad un unico utilizzatore e non superino la lunghezza di 1 m;
la velocità dell'acqua nelle tubazioni non dovrà superare le velocità riportate nella tabella
successiva:
Tabella velocità massima dell’acqua nelle tubazioni in relazione al diametro
Diametro nominale
15
20
25
32
40
50
65
80
−
−
Velocità (m/s)
0,7
0,9
1,2
1,2
1,2
1,2
1,2
1,2
le portate delle singole utilizzazioni non potranno avere valori inferiori ai minimi appresso
indicati:
–
lavabo: 0,20 l/sec.
–
bidet: 0,20 l/sec.
–
vasi a cassetta: 0.12 l/sec.
la pressione dell’acqua nei punti di utilizzo deve essere compresa tra 1,8 bar nel punto più
sfavorevole e 3,5 bar nel punto più favorito.
6.1.2.2
Rete di scarico acque usate
Il dimensionamento delle tubazioni di scarico deve essere effettuato in base alle Unità di Scarico competenti a ciascun apparecchio o utenza, secondo quanto risulta dalla seguente tabella:
Tabella Unità di scarico
Apparecchio
Vaso con cassetta
Lavabo
Bidet
Doccia
Orinatoio
Unità di scarico
4
1
1
2
1
valori riportati dalle norme UNI.
Devono essere previste ispezioni (diametro uguale a quello del tubo sino al diametro 110
mm e del diametro di 110 mm per tubi di diametro superiore) nei seguenti punti:
− al termine della rete interna di scarico insieme al sifone e ad una derivazione;
− ad ogni cambio di direzione con angolo maggiore di 45°;
− ogni 15 m di percorso lineare per tubi con diametro sino a 110 mm ed ogni 30 m
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Adeguamento Funzionale ed Impianti
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Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
per tubi con diametro maggiore;
− ad ogni confluenza di due o più provenienze;
− alla base di ogni colonna.
Tutte le ispezioni devono essere accessibili (apparecchi facilmente rimovibili possono fungere
da ispezioni). Il diametro per le tubazioni delle colonne di scarico dovrà tenere conto del massimo numero di unità di scarico oltre che per ogni piano anche per tutta la colonna; il diametro
rimane uguale dalla base alla sommità della colonna stessa.
La ventilazione primaria di più colonne può essere unificata in un unico collettore: la sezione di
quest'ultimo deve essere uguale o maggiore della somma delle colonne che vi fanno capo. Ogni
collettore deve essere dotato di tubazione di ventilazione secondaria collegato al suo tratto terminale.
6.2 MONTAGGIO, MESSA IN FUNZIONE E COLLAUDO DEGLI IMPIANTI
L’Impresa dovrà provvedere in fase di montaggio ad effettuare tutte le azioni necessarie
ad una corretta esecuzione dei lavori; tra le altre dovrà:
− conservare in magazzino i componenti approvvigionati opportunamente coperti per evitare
ingressi di polvere, terra o altri corpi estranei;
− durante e dopo il montaggio tenere sempre puliti internamente le tubazioni e le canalizzazioni ed i componenti ad essi collegati. In particolare dovranno essere opportunamente ricoperti i terminali di tubazioni o canalizzazioni; le bocchette, i diffusori, i ventilconvettori,
i radiatori, ecc.; tali componenti, dovranno rimanere protetti fino alla prova funzionale
dell'impianto;
− rima delle prove funzionali dell'impianto, dovrà essere effettuato per due volte consecutive
opportuno flussaggio delle tubazioni al termine del quale dovranno essere smontati e puliti
tutti i filtri acqua.
6.2.1 Messa in funzione impianti Idrici
Prima della messa in funzione dell'impianto si devono eseguire le seguenti operazioni:
− prelavaggio del sistema per l'eliminazione della sporcizia e dei materiali estranei prima che
siano posti in opera i rubinetti di erogazione;
− lavaggio prolungato ad impianto ultimato, con rubinetterie ed apparecchi sanitari installati,
in preparazione all'operazione di disinfezione;
− disinfezione mediante immissione nella rete di cloro gassoso o miscela di acqua e cloro
gassoso o soluzione di ipoclorito di calcio;
− risciacquo finale con acqua potabile sino a quando il fluido scaricato non assume le caratteristiche chimiche e batteriologiche dell'acqua di alimentazione.
Il dosaggio del disinfettante deve assicurare la presenza di 50 ppm di cloro residuo da accertare
attraverso prelievi di campioni da più di un punto della distribuzione.
La durata minima della ritenzione della miscela disinfettante è di 8 ore e deve interessare tutta
la distribuzione, comprese anche le parti che dovranno essere connesse alla rete direttamente
dall'utente quali, per esempio, le diramazioni di acqua calda che derivano dagli scaldacqua autonomi a gas o elettrici.
E' consentito di procedere a disinfezioni distinte su parti singole della distribuzione con l'avvertenza di accertare che nessuna parte rimanga esclusa.
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La disinfezione dei serbatoi di accumulo si deve effettuare nello stesso modo della distribuzione, ma con l'uso di una soluzione che faccia rilevare 200 ppm di cloro residuo e con un tempo
di ritenzione minimo di 2 ore.
6.2.2 Collaudo Impianti
Il collaudo comprenderà tre gruppi di operazioni distinte, da attuarsi in tempi diversi:
− la verifica quantitativa e qualitativa delle parti costituenti l'impianto;
− le prove preliminari;
− l'accertamento e il collaudo definitivo del funzionamento dell'impianto e delle parti che lo
compongono in relazione alle garanzie date.
Le operazioni di cui ai primi due punti potranno essere effettuate, in tutto o in parte, anche durante l'esecuzione dei lavori in relazione alle specificazioni contenute nelle ordinazioni. Durante le operazioni di collaudo dovrà essere garantita la presenza di personale tecnico specifico
sia della impresa che dei fornitori per i componenti principali.
Le altre eventuali prove preliminari dovranno essere eseguite appena ultimato l'impianto, prima
della consegna, dopo che l’Impresa avrà fornito al Committente i disegni completati delle installazioni eseguite e possibilmente prima dell'ultimazione delle opere murarie, in modo da
rendere il più possibile facili e meno costosi eventuali lavori di modifica e/o di correzione.
I disegni che l’Impresa dovrà consegnare, aggiornati all'atto delle prove, dovranno essere tali da
poter individuare la posizione delle varie parti dell'impianto e a tale scopo dovranno essere corredati da una descrizione delle parti che fossero state modificate rispetto all'offerta. L’Impresa,
inoltre, dovrà consegnare contemporaneamente le istruzioni per l'esercizio dell'impianto.
6.2.3 Collaudo impianto di condizionamento
Nelle prove preliminari sarà completata la verifica qualitativa e quantitativa dei materiali sulla
base delle constatazioni fatte in corso di lavoro e saranno eseguite le prove di circolazione dei
fluidi riscaldanti, raffreddanti, umidificanti e deumidificanti e dell'aria percorrente i vari circuiti
ed attraversante le diverse bocchette.
Nelle prove preliminari dovranno inoltre essere effettuate le verifiche atte a determinare l'efficienza dei ventilatori, pompe, batterie, filtri, scambiatori di calore e, infine, il funzionamento
degli apparecchi di regolazione automatica.
Il buon risultato delle prove preliminari non esonererà l’Impresa dalle garanzie che dovranno
essere soddisfatte e che potranno essere controllate anche in sede di collaudo definitivo.
Ultimate le verifiche e le prove preliminari verrà fatta la consegna dell'impianto mediante
un verbale nel quale dovranno essere esposti i rilievi eseguiti e le eventuali osservazioni e
prescrizioni del Direttore dei Lavori.
6.2.3.1
Collaudo definitivo
Il collaudo definitivo dell'impianto dovrà essere effettuato in una o più fasi, in relazione alle
stagioni durante le quali l'impianto stesso è destinato a funzionare.
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Collaudo invernale
Per il collaudo definitivo valgono le seguenti prescrizioni:
− temperatura esterna minima 0 °C, la temperatura effettiva al momento del collaudo sarà rilevata a nord dell'edificio;
− contemporaneamente sarà rilevata l'umidità relativa;
− temperatura ed umidità relative interne saranno rilevate al centro degli ambienti a circa 1,5
m dal pavimento;
− la temperatura dell'acqua in partenza dalle caldaie, in particolare dalla valvola di spillamento, sarà rilevata a mezzo di termometri ad immersione, previo loro controllo con termometro campione fornito dal Collaudatore e/o dall’impresa;
− sarà pure rilevata la velocità dell'aria negli ambienti;
− in centrale termica saranno eseguite tutte le operazioni di controllo adatte alla verifica del
buon andamento della combustione ed in particolare:
–
temperatura acqua in entrata ed uscita dalle caldaie;
–
temperatura aria in centrale;
–
temperatura fumi in uscita dalla caldaia;
–
temperatura fumi in uscita dal camino;
–
concentrazione CO2;
− il collaudo sarà eseguito dopo un funzionamento nelle condizioni di normale regime di almeno 7 giorni, controllato dal Collaudatore e dalla Ditta;
− durante tale periodo deve essere consentito il normale esercizio degli ambienti, comprese le
aperture degli infissi.
6.2.3.3
Collaudo estivo
Per il collaudo estivo valgono le seguenti prescrizioni:
− temperatura ed umidità relativa di progetto 35 °C con 50% UR; la temperatura e l'umidità
effettiva saranno misurate al momento del collaudo; le prestazioni dell'impianto rilevate
nelle condizioni di collaudo saranno rapportate ai dati di progetto; temperatura interna ed
umidità relativa saranno rilevate nelle normali condizioni di esercizio;
− il ricambio d'aria apportato dal condizionatore aria primaria dovrà essere per ogni ambiente
nei valori di progetto.
6.2.4 Prove funzionali
Dovranno essere effettuate le seguenti prove e verifiche:
− prova di tenuta idraulica delle reti di distribuzione;
− prova di tenuta delle canalizzazioni di immissione ed estrazione aria
− prova di portata della rete acqua potabile e servizi;
− prova di efficienza della rete di ventilazione secondaria;
− misurazione dei livelli sonori.
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Prova di tenuta idraulica delle reti di distribuzione acqua potabile
(prova idraulica a freddo)
Dopo aver chiuso le estremità delle condutture con tappi a vite o flange, in modo da costituire
un circuito chiuso e dopo aver riempito d'acqua il circuito stesso, si sottoporrà a pressione la
rete o parte di essa a mezzo di una pompa idraulica munita di manometro inserita in un punto
qualunque del circuito. Tutte le tubazioni in prova complete delle valvole e dei rubinetti di intercettazione mantenuti in posizione "aperta" saranno provate ad una pressione pari ad una volta e mezza la pressione massima di esercizio dell'impianto ma comunque non inferiore a 600
kPa.
La pressione di prova sarà letta su manometro inserito a metà altezza delle colonne montanti.
Per pressione massima di esercizio si intende la massima pressione per la quale è stato dimensionato l'impianto onde assicurare la erogazione al rubinetto più alto e più lontano con la contemporaneità prevista e con il battente residuo non inferiore a 5 m H2O.
La prova sarà giudicata positiva se l'impianto mantenuto al valore della pressione stabilita
per 24 ore consecutive, non accuserà perdite.
6.2.4.2
Prova idraulica a caldo
La prova riguarda esclusivamente le distribuzioni di acqua calda con produzione centralizzata;
va effettuata dopo la messa in funzione dell'impianto di preparazione acqua calda, alla pressione di esercizio per non meno di due ore consecutive, ad un valore di temperatura iniziale maggiore di almeno 10 °C al massimo valore di temperatura raggiungibile nell'esercizio.
La prova ha lo scopo di accertare gli effetti delle dilatazioni termiche sulle tubazioni.
La rilevazione a vista degli effetti sulle parti accessibili e quella indiretta sulle parti non accessibili deve constatare il libero scorrimento delle tubazioni particolarmente in corrispondenza
degli attraversamenti delle strutture murarie senza danneggiamenti alle strutture stesse e l'assenza di qualsiasi perdita d'acqua.
6.2.4.3
Prova di tenuta delle canalizzazioni di immissione, ripresa ed estrazione aria ambiente
La prova riguarda le canalizzazioni orizzontali e verticali realizzate a servizio dei blocci B e C
della caserma PIAVE e sarà eseguita sulla base di quanto indicato dalla norma UNI EN 1507
del luglio 2008.
Le prove di tenuta dovrà essere eseguita nel seguente modo::
− realizzazione sulle canalizzazioni di immissione ed estrazione aria di attacchi circolari diametro minimo 150 mm;
− intercettazione di tratti di canale di superficie variabile mediante fissaggio e sigillatura di
lastre in lamiera zincata;
− collegamento della canalizzazione di immissione aria oggetto di prova ad un ventilatore di
immissione aria dotato di inverter, a cui è stato precedentemente collegato sulla bocca di
uscita un venturimetro, mediante condotto flessibile;
− messa in funzione del ventilatore e messa in pressione del tratto di canale interessato dalla
prova di tenuta fino al raggiungimento di una pressione maggiore del 15% rispetto alla
pressione di esercizio delle canalizzazioni;
− misurazione della pressione all’interno del canale mediante manometro digitale portatile
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dotato di certificato di calibrazione valido;
misurazione della pressione differenziale tra monte e valle del venturimetro mediante il
manometro digitale suddetto;
verifica analitica dei dati rilevati.
6.2.4.4
Prova di portata rete acqua potabile e acqua calda
La prova, da effettuarsi sia per l'impianto di acqua potabile che per quello dell'acqua calda, intende accertare che gli impianti siano in grado di erogare la portata alla pressione stabilita
quando sia funzionante un numero di erogazioni pari a quelle previste.
Per ciascuna prova si seguiranno le seguenti modalità:
− apertura di un numero di utenze pari a quello stabilito dal coefficiente di contemporaneità,
calcolato per il numero totale di apparecchi installati
− le utenze funzionanti saranno distribuite a partire dalle colonne più sfavorite (scelte in rapporto alla distanza ed al numero di apparecchi serviti), in maniera tale che ciascun tronco
del collettore orizzontale alimenti il numero di apparecchi previsto dalla contemporaneità
stabilita.
La prova di erogazione di acqua fredda va effettuata per una durata minima di 30 min consecutivi facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione previste nel calcolo;
la prova si ritiene superata se, in tale periodo, il flusso dell'acqua da ogni bocca rimane nei valori di calcolo con una tolleranza del 10% .
La prova di erogazione di acqua calda va effettuata per una durata minima di 60 min (o per una
durata maggiore, se concordata, in relazione al servizio) facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione previste nel calcolo meno una; la prova si ritiene superata
se, in tale periodo, dalle altre bocche fatte funzionare in successione una per volta, l'acqua calda
viene erogata nella portata prevista con una tolleranza del 10% e alla temperatura prevista dopo
i primi 1,5 litri con una tolleranza di 1 °C.
La prova potrà essere ripetuta distribuendo le utenze in modo da verificare il corretto dimensionamento delle varie colonne montanti sempre nelle condizioni di contemporaneità stabilite.
6.2.4.5
Prova di efficienza della rete di ventilazione secondaria
La prova consiste nel controllo della tenuta dei sifoni degli apparecchi gravanti sulle colonne da
provare quando venga fatto scaricare, contemporaneamente, un numero di apparecchi pari a
quello stabilito dalla contemporaneità.
6.2.4.6
Misurazioni acustiche
Per la determinazione delle modalità di misura dei livelli di rumore si farà riferimento, per analogia e per quanto applicabili, alla norma UNI 8199 ("Misura in opera e valutazione del rumore
prodotto negli ambienti dagli impianti di riscaldamento, condizionamento e ventilazione") e alla norma UNI 9182. La tolleranza ammessa sui valori misurati sarà quella che caratterizza la
precisione dello strumento.
Nelle pagine seguenti vengono riportate le specifiche tecniche delle macchine e dei materiali da
installarsi.
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6.3 GENERATORE DI CALORE
Generatore di calore in acciaio, con focolare ad inversione di fiamma chiuso completamente
nella parte posteriore da un fondo bombato sostenuto da un tronchetto totalmente bagnato. Accoppiabile a bruciatori ad aria soffiata per il funzionamento a combustibili liquidi o gassosi.
Destinato all’impiego in impianti con temperatura dell’acqua compresa tra 60 e 100°C (termostato di sicurezza tarato a 110°C). Rendimento 3 stelle
Corpo caldaia costruito in acciaio di qualità, costituito dalla piastra tubiera anteriore risbordata
verso il focolare con procedimento RSB e dalla piastra posteriore bombata (anziché piana per
una miglior resistenza alla pressione interna), con fori eseguiti mezzo taglio laser.
Focolare del tipo ad inversione di fiamma, di forma cilindrica e chiuso completamente nella
parte posteriore da un fondo bombato sostenuto da un tronchetto totalmente bagnato; viene percorso dalla fiamma nella parte centrale, mentre i gas caldi ritornano perifericamente verso la
parte anteriore parzialmente bagnata per essere convogliati nel fascio tubiero.
Tubi da fumo del tipo EN10217-2 P235GH, saldati alle piastre tubiere.
Estruso di alluminio (Fin-eR), alettato internamente, inserito a pressione nella parte posteriore
dei tubi da fumo della caldaia, in modo da garantire il completo contatto tra le superfici. FIN- E
è un sistema che permette di migliorare l’efficienza delle caldaie; aumenta il risparmio energetico e riduce l’impatto ambientale. I fumi, lambendo la superficie alettata, cedono calore e diminuiscono notevolmente la temperatura che altrimenti rimarrebbe elevata fino alla camera
fumo con notevoli perdite di energia al camino. La caldaia, non modificata nella sua struttura,
recupera efficienza senza aumentare la pressurizzazione nel focolare. La manutenzione risulta
facilitata dalla disposizione longitudinale dell’alettatura interna: uno scovolo con analoga geometria provvede all’eliminazione di residui di combustione.
Camera fumo posteriore costruita in lamiera di acciaio termicamente isolata formata da un unico pezzo facilmente apribile per l’ispezione dei tubi da fumo, fissata a mezzo di bulloni, completa di raccordo camino e portina di pulizia.
Fasciame di contenimento dotato degli attacchi necessari per l’impianto e per le apparecchiature di funzionamento, il tutto aggregato a mezzo saldatura con procedimenti omologati e saldatori qualificati.
Isolamento con materassini di lana di vetro ad elevata densità, protetti da pannelli di acciaio
verniciato, facilmente smontabili.
Generatore di calore completo di:
− Mantellatura completa di isolamento
− Turbolatori
− Scovolo pulizia
− Panello di comando termostatico composto da: 1 segnalatore luminoso presenza tensione, 2
termostati di regolazione caldaia, 1 termostati di sicurezza a riarmo manuale, 1 termostato
di consenso circolatore impianto, 1 interruttore bruciatore; 1 interruttore circolatore impianto, 1 termometro caldaia
Caratteristiche tecniche:
− Potenza Nominale:
− Portata Termica Massima:
− Rendimento al 30% (rif. P.C.I):
− Pressione di Progetto:
− Øc - Diametro uscita fumi:
− Capacità:
2000 kW
2094 kW
95,80
5 bar
500 mm
2000 l
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Peso complessivo (massa):
H - Altezza:
L - Larghezza Totale:
P - Lunghezza:
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3730 Kg
1876 mm
1600 mm
3220 mm
6.4 BRUCIATORE
Bruciatore a gas metano modulante completo di rampa gas secondo la vigente normativa UNI-CIG. Bruciatore monoblocco di gas metano ad aria soffiata con regolazione della potenza modulante e LOW NOx
Classe 2. Rampa gas DN 65 o similare LOW NOx classe 2.
−
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Bruciatore modulante con sistema AGP ad aria soffiata
Tecnologia di combustione: Low NOx clase 2
Potenza massima: 2500 e 3000 kW
Rapporto di regolazione: 1/4
Testa di combustione
Quadro elettrico modulare integrato a bordo (Sistema ISC) che consente una facile installazione di: programmatore di comando FLF; regolatore di potenza; variatore di velocità giri
motore
Alimentazione elettrica trifase
Motore ventilatore con avviamento stella-triangolo
Facile accesso agli organi di combustione
Tempi di manutenzione ridotti
Mantenimento della regolazione della testa del bruciatore durante la manutenzione (Sistema RTC)
Canale dell’aria realizzato in modo tale da ridurre il livello sonoro (Sistema Low Noise)
Chiusura automatica della serranda aria esterna del bruciatore
Rampa gas assemblata e collaudata per tenuta stagna e sicurezza elettrica con dispositivo di
controllo di tenuta della valvola gas integrato
Indice di protezione IP 41
Temperatura massima di esercizio 60 °C
Bruciatore realizzato in conformità con gli standard EN676 e le diretive europee: apparecchi a gas 2009/142/EC; compatibilità elettromagnetica (EMC) 2006/42/EC; bassa tensione
2006/95/EC
Caratteristiche tecniche:
− Range di potenza gas: (390) 1500 – 2500 kW
− Pressione del gas: 50 – 500 mbar
− Programmatore di comando / rilevatore di fiamma: LFL 1.333 / Sonda di ionizzazione
− Tensione ausiliaria: 1NPE AC 230 V – 50/60 Hz
− Tensione di alimentazione: 3NPE AC 400 V – 5 Hz
− Motore ventilatore: 50 Hz – 3 kW
− Classe di emissione: classe 2 (<120 mg/kWh)
− Livello sonoro: <70 dB(A)
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6.5 GRUPPO FRIGORIFERO A POMPA DI CALORE A SERVIZIO DELLA
CENTRALE OPERATIVA E LOCALI ANNESSI
L’impianto di climatizzazione invernale ed estivo a servizio della centrale operativa e dei locali
annessi oltre che dalla centrale termica e frigorifera posta a servizio del complesso costituito
dalla Caserma Piave e dalla Zona Polivalente sarà alimentato da una pompa di calore aria acqua
avente le caratteristiche costruttive e tecniche di seguito riportate.
Refrigeratore d'acqua reversibile in pompa di calore ad R410A con 2 compressori scroll e ventilatori assiali, in versione silenziata ad alta efficienza. Funzionamento in freddo con aria fino a
46°C. Due circuiti frigoriferi indipendenti, per una massima affidabilità di funzionamento. Pannello comandi a distanza, flussostato, filtro acqua, vaso d'espansione, gruppo di caricamento,
resistenza antigelo evaporatore e resistenza elettrica antigelo accumulo forniti di serie. Regolazione elettronica a microprocessore. Controllo della temperatura acqua in ingresso, con possibilità di selezionare il controllo sull’acqua in uscita; controllo di condensazione estivo con segnale modulante 0-10V in funzione della pressione, compensato in base alla temperatura aria esterna, sbrinamento intelligente a decadimento di pressione; rotazione compressori e pompe in
base alle ore di funzionamento; parzializzazione di sicurezza; riarmo automatico degli allarmi
prima del blocco totale; messaggistica in 4 lingue; storico allarmi. Primo avviamento gratuito
da parte del Servizio Assistenza tecnica. Certificato Eurovent
Gruppo frigorifero a pompa di calore completo di:
− accumulo idraulico con pompa ad alta prevalenza e pompa di riserva.
− gruppo di antivibranti in gomma, da montare sotto il basamento dell’unità;
− fogli di gomma in neoprene da installarsi al disotto dei giunti antivibranti;
− scheda di interfaccia RS-485 per sistema di supervisione con controllo MODBUS, cosi da
consentire l’interfacciamento della scheda elettronica che equipaggiano la macchina ad una
rete di comunicazione a distanza con standard elettrico RS485.
Struttura portante
Realizzata in lamiera di acciaio zincata a caldo di adeguato spessore, è verniciata con polveri
poliestere in gradi di resistere nel tempo agli agenti atmosferici.
Composizione
Unità composta da un telaio con un unico modulo, contenente un solo scambiatore refrigeranteacqua.
Compressori
2 compressori scroll. Ogni circuito frigorifero monta un compressore (1 + 1).
I compressori ermetici di tipo scroll ottimizzati per lavorare con refrigerante R410A con elevata resa e basso assorbimento elettrico. Corredati di resistenza elettrica antigelo nel carter che
viene alimentata automaticamente ad ogni sosta purché l’unità venga mantenuta sotto tensione.
Mossi da motori elettrici a 2 poli con protezione termica interna, raffreddati dal gas in aspirazione; montati su antivibranti in gomma posti alla base. Per ridurre al massimo l’emissione sonora, i compressori sono racchiusi all’interno di un vano isolato acusticamente.
L’utilizzo di più compressori scroll, messi in funzione a seconda delle esigenze di carico
dell’impianto, permette un’efficace regolazione “a gradini” della potenza erogata dall’unità, ottenendo un funzionamento molto efficiente ai carichi parziali. Tutto ciò si traduce in valori notevoli di efficienza energetica stagionale ESEER, calcolata secondo specifiche Eurovent.
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Valvola termostatica
Valvola termostatica standard di tipo meccanico con equalizzatore esterno posto all’uscita
dell’evaporatore e bulbo sensibile alla temperatura di aspirazione. In funzione del carico termico modula l’afflusso di gas mantenendo sempre il corretto grado di surriscaldamento del gas in
aspirazione al compressore. Consente di lavorare con temperatura minima dell’acqua prodotta
di 4 °C.
Evaporatore
Un solo scambiatore refrigerante-acqua di tipo a piastre ad espansione secca ad alta efficienza,
in acciaio inox AISI 316 saldobrasato, con due circuiti indipendenti lato refrigerante ed uno lato acqua, isolato esternamente con materiale a celle chiuse per impedire la formazione della
condensa e ridurre le dispersioni termiche. Di serie viene montata la resistenza elettrica antigelo: il suo funzionamento viene comandato da una sonda dedicata posizionata nello scambiatore
stesso; l'attivazione è gestita dalla scheda elettronica e avviene quando la temperatura dell'acqua è +3 °C (valore di default, modificabile). Lo scambiatore è reversibile per funzionare come
evaporatore, nel caso di produzione di acqua refrigerata, o come condensatore, nel caso di produzione di acqua calda. Rispetta la norme PED.
Batterie
Scambiatori aria-refrigerante, con funzione di condensatori, costituiti da batterie alettate con
tubi di rame ed alette turbolenziate in alluminio, bloccate mediante espansione meccanica dei
tubi.
Descrizione del circuito frigorifero
Realizzato in tubo di rame con giunzioni saldate in lega d'argento comprendente, oltre ai compressori e agli scambiatori, i seguenti componenti:
− valvola termostatica che modula l'afflusso del gas in funzione del carico frigorifero;
− valvola solenoide di by-pass che esclude la valvola termostatica durante i cicli di sbrinamento; separatore di liquido posto in aspirazione al compressore a protezione da eventuali
ritorni di refrigerante liquido, partenze allagate, funzionamento con presenza di liquido;
− filtro deidratatore di tipo meccanico realizzato in ceramica e materiale igroscopico, in grado di trattenere le impurità e le eventuali tracce di umidità presenti nel circuito frigorifero;
− spia del liquido per verificare la carica di gas frigorigeno e l’eventuale presenza di umidità
nel circuito frigorifero;
− valvola solenoide sulla linea del liquido che si chiude allo spegnimento del compressore,
impedendo il flusso di gas frigorigeno verso l’evaporatore;
− valvola di inversione del ciclo frigorifero che inverte il flusso di refrigerante al variare del
funzionamento estivo/invernale e durante i cicli di sbrinamento;
− valvole unidirezionali per indirizzare il refrigerante nel corretto verso di deflusso;
− accumulo del liquido per trattenere il gas frigorigeno allo stato liquido, qualora la macchina
in quel particolare punto di funzionamento, ne presenti in esubero.
Gruppo Ventilante
Gruppo ventilante costituito da unità elicoidali, bilanciate staticamente e dinamicamente, azionate direttamente da motori elettrici asincroni trifase protetti elettricamente da interruttori magnetotermici e meccanicamente con griglie metalliche anti-intrusione di protezione, secondo
norme CEI EN 60335-2-40 e fissate sulla parte superiore della carpenteria.
Il gruppo ventilante per lo smaltimento del calore prodotto dai condensatori è composto da 8
ventilatori con girante da 450 mm.
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Quadro Elettrico
Contiene la sezione di potenza e la gestione dei controlli e delle sicurezze. È conforme alla direttiva LVD 2006/95/CE, e alle direttive sulla compatibilità elettromagnetica EMC
2004/108/CE. Inoltre tutti i cavi sono numerati per un immediato riconoscimento di tutti i componenti elettrici.
È sempre dotato di sezionatore bloccoporta: è possibile accedere al quadro elettrico togliendo
tensione agendo sulla leva di apertura del quadro stesso. È possibile bloccare tale leva con uno
o più lucchetti durante interventi di manutenzione per impedire una indesiderata messa in tensione della macchina. All’interno del quadro è collocata la tastiera di comando che consente il
controllo completo dell'apparecchio.
Sicurezze e protezioni
Nel refrigeratore sono sempre presenti i seguenti dispositivi:
− Pressostato di alta pressione a taratura fissa (40 bar) e riarmo manuale: è posto sul lato
premente del compressore ed ha il compito di arrestare il funzionamento del compressore
in caso di pressioni anomale di lavoro.
− Trasduttore di alta pressione: è posto sul lato premente del compressore ed ha il compito di
arrestare il funzionamento del compressore in caso di pressioni anomale di lavoro.
− Trasduttore di bassa pressione con funzione di pressostato di bassa; è posto sulla linea di
aspirazione del compressore, ed ha il compito di arrestare il funzionamento del compressore in caso di pressioni anomale di lavoro.
− Valvole sicurezza circuito frigorifero, tarata a 30 bar quella sul lato di bassa e a 45 bar
quella sul lato di alta: intervengono scaricando la sovrappressione in caso di pressioni anomale.
− Il quadro elettrico è protetto da sistema di interblocco della porta di accesso: è possibile
bloccare tale leva con uno o più lucchetti durante interventi di manutenzione per impedire
una indesiderata messa in tensione della macchina.
Sono inoltre sempre presenti:
− magnetotermici a protezione dei compressori;
− magnetotermici a protezione dei ventilatori;
− magnetotermico di protezione del circuito ausiliario;
− termostato di controllo della temperatura del gas di scarico per ogni circuito.
Trasduttori
L’unità viene fornita completa di: sonda di temperatura dell’acqua all’ingresso e sonda di temperatura dell’acqua all’uscita. In tal modo è possibile azionare i compressori al fine di mantenere costante la temperatura dell’acqua prodotta oppure la temperatura dell’acqua di ritorno
dall’impianto. Il refrigeratore è completo anche di trasduttori di alta pressione (uno per circuito): essi permettono di visualizzare sul display della scheda a microprocessore i valori della
pressione di mandata del compressore. Sono presenti inoltre un trasduttori di bassa pressione
(uno per circuito): essi permettono di visualizzare sul display della scheda a microprocessore i
valori della pressione di aspirazione del compressore; essi sono installati sul lato di bassa pressione del circuito frigorifero ed arrestano il funzionamento del compressore in caso di pressioni
anomale di lavoro.
Regolazione elettronica
Il microprocessore ha le seguenti funzioni:
− Gestione completa della macchina.
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Regolazione della temperatura mediante termostatazione a gradini controllata sull’acqua
all’ingresso del refrigeratore (a controllo proporzionale) oppure in uscita (a controllo proporzionale + integrale).
Gestione dei compressori completa per tempistiche del compressore (attesa tra spunti, attesa tra spegnimento e riaccensione, tempo minimo funzionamento ecc.) e rotazione dei
compressori in base alle ore di lavoro e ai tempi minimi di attesa (privilegiando resa della
macchina e precisione sulla temperatura dell'acqua).
Gestione delle eventuali anomalie del chiller mediante: preallarmi a riarmo automatico, allarmi, storico anomalie per facilitare la diagnosi del guasto.
Visualizzazione di tutte le principali grandezze riguardanti il funzionamento del chiller.
Possibilità di modifica dei principali parametri di funzionamento.
Gestione funzionamento a freddo con: desurriscaldatore (accessorio) oppure recupero totale
(accessorio) ed eventuale flussostato lato idraulico del circuito di recupero.
Gestione gruppo di pompaggio.
Gestione antigelo sull’evaporatore mediante resistenze e contatto pompa di circolazione.
Controllo a distanza mediante: pannello remoto, contatti puliti, seriale RS485 e protocollo
Modbus compatibile.
Doppio set-point sia estivo che invernale preimpostato a menu e selezionabile mediante
contatto pulito.
Funzione riduzione potenza inseribile mediante contatto pulito.
Gestione parzializzazione di sicurezza a step per alta pressione e antigelo.
Timer programmatore giornaliero/settimanale a 2 fasce orarie (accessorio PGS).
Gestione funzionamento a pompa di calore con: sbrinamento intelligente, resistenze integrative (inseribili in funzione della temperatura esterna), controllo evaporazione mediante
riduzione della velocità ventilatori (solo se presente dispositivo a taglio di fase sui ventilatori).
La scheda consente inoltre di visualizzare tutti i parametri di funzionamento letti dalle sonde, quali temperature dell’acqua, pressione di mandata etc.
Gruppo idronico
Accumulo e gruppo di pompaggio ad alta prevalenza con pompa di riserva.
La macchina viene fornita con serbatoio inerziale incorporato da 300 lt, filtro del tipo a Y montato, valvola di sicurezza tarata a 6 bar, flussostato, vasi d’espansione, resistenza antigelo di
protezione per l’accumulo, gruppo di pompaggio, gruppo di caricamento automatico corredato
di manometro, valvola di sfiato e rubinetto di scarico.
Gestione dei gruppi di pompaggio
Una pompa più la riserva con rotazione gestita dalla scheda elettronica. La rotazione delle
pompe avviene ciclicamente ogni 2 ore, in modo da ottimizzare le ore di lavoro; durante lo
scambio si realizza sempre la sovrapposizione di qualche secondo in modo da garantire la chiusura del flussostato. Lo scambio avviene in automatico in caso di rottura della pompa in funzione.
Conformità
All'interno dell’ apparecchio sarà presente il manuale di installazione e d'uso, completo di dichiarazione di conformità con riferimento alla matricola dell'apparecchio. La targhetta caratteristica dovrà riportare il marchio CE.
Gruppo conforme alle seguenti norme armonizzate:
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
CEI EN 60335-2-40 (Norma di sicurezza riguardante le pompe di calore elettriche, i condizionatori d’aria e i deumidificatori);
CEI EN 61000-6-1 e CEI EN 61000-6-3 (Immunità ed emissione elettromagnetica per
l’ambiente residenziale);
CEI EN 61000-6-2 e CEI EN 61000-6-4 (Immunità ed emissione elettromagnetica per
l’ambiente industriale);
EN378 (Refrigerating system and heat pumps - safety and environmental requirements);
UNI EN 12735 (Tubi di rame tondi senza saldatura per condizionamento e refrigerazione);
UNI EN 14276 (Attrezzature a pressione per sistemi di refrigerazione e per pompe di calore).
Soddisfacendo così i requisiti essenziali delle seguenti direttive:
Direttiva LVD: 2006/95/CE
Direttiva compatibilità elettromagnetica 2004/108/CE
Direttiva macchine 98/37/CE
Direttiva PED in materia di attrezzature a pressione 97/23/CE
Il prodotto, in accordo con la direttiva 97/23/CE, soddisferà la procedura di Garanzia qualità
Totale (modulo H) con certificato n.06/270-QT3664 Rev.0 emesso dall’organismo notificato
n.1131: CEC, via Pisacane 46, Legnano (MI) - Italia.
Caratteristiche tecniche:
− Potenza frigorifera nominale 77 kW.
− Potenza termica nominale 86 kW
− EER 2,85
− ESEER 3,73
− COP 3,30
− Potenza elettrica assorbita: 26,92 kW
− Corrente assorbita: 49 A
− Corrente massima (FLA): 63 A
− Corrente di spunto (LRA): 200 A
− Alimentazione elettrica 400V-3-50Hz.
− Dimensioni:
–
Larghezza: 1100 mm
–
Profondità: 2950 mm
–
Altezza:1606 mm
− Peso: 811 kg
6.6 UNITÀ DI TRATTAMENTO ARIA
Unità di trattamento aria primaria a sezioni componibili idonea per installazione interna rientrante in classe di efficienza energetica A, da porsi all’interno di apposito vano tecnico. Telaio
portante con profili estrusi in alluminio, spessore profilo 40 mm, lato interno pannello in acciaio zincato, lato esterno in acciaio preverniciato, spessore pannelli 25 mm, isolamento in lana
minerale a fibre orientate, bacinelle in acciaio inox 304. Unità di trattamento aria costituita da:
− sezione ventilatore di ripresa del tipo Plug Fan pale rovesce (motore conforme a IEC
60034-30:2008) dotato di inverter completa di: antivibranti in gomma; filtro sintetico pieghettato Classe/Efficienza (EN779:2012) G3 – 85%; rete di protezione antinfortunistica;
microinterruttore di sicurezza su portella di ispezione; oblò per portella di ispezione;
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Lavori di
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Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
sezione recuperatore d’aria statico a flussi incrociati realizzato con piastre in alluminio, con
extrasigillatura completa di: bacinella in acciaio INOX 304; filtro sintetico pieghettato
Classe/Efficienza (EN779:2012) G3 – 85%; serranda di presa aria esterna in lamiera zincata; serranda di espulsione in lamiera zincata; punto luce completo; oblò su portello di ispezione; efficienza recuperatore in temperatura (EN 308 st) 50,01%; rendimento recuperatore
62,50%
− sezione filtri a tasche rigide Classe/Efficienza (EN779:2012) F7 – 85%, con controtelaio in
lamiera zincata, completa di oblò per portella di ispezione e punto luce completo.
− sezione batteria di riscaldamento a 4 ranghi alimentata con acqua: 80/70 °C, estraibile su
guide, con tubi in rame e alette in alluminio, passo alette 2,5 mm; collettori in rame e terminale in ottone.
− sezione batteria di raffreddamento a 8 ranghi alimentata con acqua: 7/12 °C estraibile su
guide, con tubi in rame e alette in alluminio, passo alette 2,5 mm; collettori in rame e terminale in ottone.
− sezione umidificazione ad ugelli a perdere con doppia camera, bacinella in acciaio INOX
304 e separatore di gocce a 3 pieghe in polipropilene; rampa in PVC con ugelli autopulenti
in nylon
− sezione ventilatore di mandata del tipo Plug Fan pale rovesce (motore conforme a IEC
60034-30:2008) dotato di inverter completa di: antivibranti in gomma; rete di protezione
antinfortunistica; microinterruttore di sicurezza su portella di ispezione; oblò per portella di
ispezione.
Unità di trattamento aria completa di sistema di termoregolazione che include tutti gli elementi
in campo necessari e funzionali alla gestione della specifica applicazione richiesta (sensori di
temperatura, sensori di umidità, pressostati, differenziali, termostati, servomotori serrande, corpi valvole e relativi servomotori, sensori di qualità dell'aria, sonde di pressione differenziale,
ecc.) cosi come indicato negli elaborati grafici di progetto. Gli elementi in campo si intendono
installati, tarati, e collegati elettricamente. La centrale di trattamento aria regolata si completa
di quadro elettrico di gestione della potenza elettrica, installato a bordo macchina e conforme
alla direttiva EN60529, completo degli elementi di protezione delle utenze elettriche, interruttori magnetotermici ,sezionatore generale, morsettiera numerata con identificazione di tutte le
connessioni elettrice di potenza e per gli ausiliari. Alimentazione ausiliari con trasformatore
230/24V. Il cablaggio elettrico della macchina e dei vari componenti, dovrà essere realizzato in
conformità alle norme CEI 20-20 e 20-27 e sarà realizzato utilizzando cavi multipolari
FR2OHH2R BLU per i collegamenti di segnale e cavi FG70R per i cablaggi di potenza mentre
questi ultimi saranno cavi FG7OH2R+T per le connessioni di potenza. I cavi di segnale saranno
di tipo schermati e saranno separati dai cavi di potenza.
L’unità di trattamento aria oltre al quadro elettrico di regolazione e potenza sarà completa dei
seguenti elementi:
− Attuatori Serrande
–
Attuatore 7N/m on-Off rit molla con fine corsa per serranda di presa aria esterna per installazione interna
–
Attuatore 7N/m on-Off rit molla con fine corsa per serranda di espulsione per installazione interna
− Valvole Batterie
–
Valvola a 2 vie con servomotore segnale 0-10V, assieme idraulico installato in macchina ed isolato termicamente.
–
Valvola a 2 vie con servomotore segnale 0-10V, assieme idraulico installato in macchina ed isolato termicamente.
− Gestione/Cablaggio Motori Elettrici
−
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Adeguamento Antincendio
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basamentale blocco “D-A”
Cablaggio di n° 1 motore a servizio del ventilatore di ripresa aria e cablaggio di n° 1
inverter per montaggio bordo centrale all'interno del vano tecnico se presente, con grado
di protezione IP54. Regolazione a pressione costante in canale per abbinamento ad impianti a portata variabile VAV (con lettura dei valori di set point ed istantanei su
Display)
–
Cablaggio di n° 1 motore a servizio del ventilatore di mandata e cablaggio di n° 1 inverter per montaggio bordo centrale all'interno del vano tecnico se presente, con grado
di protezione IP54. Regolazione a pressione costante in canale per abbinamento ad impianti a portata variabile VAV (con lettura dei valori di set point ed istantanei su
Display)
− Umidificatori Adiabatici
–
N° 3 valvole on-off di carico. Kit fornito montato e cablato.
− Sonde e Potenziometri
–
N° 3 Sonda temperatura da canale tipo Ni 1000
–
N° 2 Sonda combinata temperatura/umidità canale tipo Ni1000/0-10 V DC
− Termostati E Pressostati
–
N° 1 Termostato antigelo con capillare, riarmo automatico
–
N° 2 Press. Diff Filtro campo 30-400Pa per monitoraggio sporcamento filtri classe G (a
celle)
–
N° 1 Press. Diff Filtro campo 50-500Pa per monitoraggio sporcamento filtri classe M/F
(a tasche)
− Accessori
–
N° 2 Microswitch di sicurezza
–
N° 1 Gestione e cablaggio punti luce
–
N° 1 Com. seriale e sviluppo supervisione Modbus RS485 comprensivo di moduli di
comunicazione, connettori e lista variabili
− Punti Aggiuntivi
–
N° 2 Uscite analogiche aggiuntive
− Elementi Aggiuntivi
–
Ingressi analogici per sonde temperatura dopo batterie di post
–
Uscite analogiche per comando valvole batterie di post
–
Due sonde di temperatura per regolazione batterie di post a canale
La macchina e le sue funzioni saranno controllata da un regolatore a microprocessore DDC con
software applicativo realizzato
specificamente dalla casa costruttrice, studiato per garantire l’ottimale controllo automatico di
tutte le funzioni richieste da ogni singola specifica applicazione richiesta. Tale regolatore dovrà
essere in grado di gestire n° 2 batterie di post-riscaldamento da canale poste sulle canalizzazioni di mandata aria ai vari ambienti.
La centrale dovrà essere collaudata in fabbrica dove verranno controllate le connessioni elettriche ed i movimenti degli organi meccanici di regolazione oltre che verificate le funzionalità logiche , le interazioni elettromeccaniche, e la corrispondenza software a quanto richiesto in progetto.
–
Nelle seguenti tabelle vengono riportate le caratteristiche di portata e prevalenza utile delle unità di trattamento aria da installarsi a servizio delle varie zone.
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basamentale blocco “D-A”
Tabella 6.4.1 – Caratteristiche di portata e prevalenza delle unità di trattamento aria da installarsi a servizio del Blocco B
Piano
Terzo
Secondo
Primo
Rialzato
Basamentale
N° UTA
1
1
1
1
1
Ventilatore mandata
Portata
Prevalenza
m3/h
Pa
3.000
300 Pa
8.000
300 Pa
8.000
300 Pa
7.500
300 Pa
7.500
300 Pa
Ventilatore Ripresa
Portata
Prevalenza
m3/h
Pa
2.400
250
6.400
250
6.400
250
6.000
250
6.000
250
Tabella 6.4.2 – Caratteristiche di portata e prevalenza delle unità di trattamento aria da installarsi a servizio del Blocco C
Piano
Terzo
Secondo
Primo
Rialzato
Basamentale
N° UTA
1
1
1
1
1
Ventilatore mandata
Portata
Prevalenza
m3/h
Pa
3.000
300 Pa
8.000
300 Pa
8.000
300 Pa
7.500
300 Pa
6.000
300 Pa
Ventilatore Ripresa
Portata
Prevalenza
m3/h
Pa
2.400
250
6.400
250
6.400
250
6.000
250
4.800
250
6.7 BATTERIE DI POST-RISCALDAMENTO DA CANALE
Batteria di post-riscaldamento da canale ad acqua con tubi in rame e alette in alluminio, passo
alette 2,5 mm, collettori in rame e terminale in ottone completa di
− n° 4 valvole di intercettazione,
− n° 1 valvola motorizzata a due vie completa di servomotore ,
− sonde di temperatura.
La valvola a tre vie e le sonde di temperatura saranno gestite mediante il regolatore multifunzione presente sul quadro elettrico a servizio delle unità di trattamento aria.
6.8 VENTILATORI DI ESTRAZIONE
6.8.1 Descrizione generale
−
−
Punto di funzionamento sulle curve caratteristiche in una zona nella quale siano soddisfatte
le grandezze di progetto, col massimo rendimento.
Motori elettrici adatti per funzionamento continuo nelle condizioni di temperatura, umidità
ed altri parametri di esercizio. Numero dei poli minimo 4 (se non diversamente indicato).
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−
−
−
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Protezione con sonde immerse in ciascuna fase statorica atte ad interrompere stabilmente
(riarmo manuale) l’alimentazione in caso di temperature anormali.
Eventuali ingrassatori o dispositivi di lubrificazione montati in posizione accessibile ed in
modo da evitare qualsiasi possibilità di trafilamento del lubrificante.
Le giranti devono essere bilanciate staticamente e dinamicamente allo scopo di garantire il
funzionamento silenzioso.
Devono essere previsti eventuali silenziatori per garantire i livelli sonori richiesti.
6.8.2 Ventilatori di tipo centrifugo
Le loro caratteristiche costruttive, se non diversamente indicato, sono:
− Coclea in lamiera zincata. Girante in lamiera zincata se con pale in avanti e in acciaio saldato e verniciato se con pale rovesce.
− Girante a doppia aspirazione, a pale in avanti per pressioni totali fino a 700 Pa e con girante
a pale rovesce per pressioni superiori.
− Albero in un solo pezzo, in acciaio rettificato, supporti autoallineanti con cuscinetti radiali
a sfera, serie standard long life.
− Motore elettrico asincrono trifase, esecuzione IP 55, completo di slitte tendicinghia.
− Trasmissione con pulegge e cinghie trapezoidali, almeno 2; in ogni caso il numero delle
cinghie deve essere tale che, con la rottura di una di esse, sia ugualmente possibile trasferire l’intera potenza.
− Basamento unico per motore e ventilatore, con supporti antivibranti a molla (possono essere accettati i supporti in gomma solo se adeguatamente giustificati).
− Nel caso di accoppiamento diretto alle canalizzazioni, oltre alle flange di raccordo, vanno
previsti i raccordi antivibranti in tela plastificata.
− Nel caso di installazione all’interno di un cassone metallico (“ventilatore cassonato”), i
supporti antivibranti devono isolare il complesso ventilatore/motore dalla struttura metallica del cassone stesso. Il cassone, se non espressamente menzionato il contrario, deve avere
le stesse modalità costruttive relative alle unità centrali di trattamento aria a sezioni componibili, e deve essere dotato di portina di ispezione a tenuta ermetica, con oblò a doppio
vetro ed impianto di illuminazione di tipo stagno con alimentazione a 24 Vcc.
− La portina d’ispezione deve essere dotata di microinterruttore atto ad sezionare
l’alimentazione elettrica.
Se espressamente citato, possono essere richieste esecuzioni particolari, quali:
− Girante semplice aspirazione.
− Coclea e girante zincate in bagno galvanico.
− Coclea e girante in lega d’alluminio.
− Esecuzione antideflagrante, cioè con boccagli di ingresso di tipo antiscintilla (in PVC o in
lega di alluminio o in rame) e motore in esecuzione APDE.
− Esecuzione antiacida, cioè completamente in acciaio inox.
− Esecuzione antiacida ed antideflagrante, cioè completamente in acciaio inox, esclusi i boccagli da realizzare in PVC.
− A portata variabile, cioè con convogliatore dei filetti fluidi sulla aspirazione dotato di azionatore e posizionatore (normalmente di tipo pneumatico), levismi e collegamenti.
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6.8.3 Ventilatori centrifughi da canale
Sono di tipo a semplice aspirazione con pale avanti e motore direttamente accoppiato, bilanciati
staticamente e dinamicamente.
Sono montati all'interno di casse rettangolari flangiate, con setto d'imbocco per l'aspirazione,
completi di raccordi antivibranti su ambo i lati di collegamento alle canalizzazioni, con cassetta
morsettiera.
Costruzione in lamiera di acciaio zincato, installazione orizzontale o verticale, con supporti di
sostegno di tipo atto allo smorzamento delle vibrazioni.
6.8.4 Torrini d’espulsione
Caratteristiche costruttive:
− girante centrifuga, eliocentrifuga o elicoidale, in alluminio o in lamiera zincata verniciata a
forno con resine epossidiche;
− motore elettrico di tipo chiuso, direttamente accoppiato alla girante;
− basamento e cappello in alluminio o resina rinforzata con fibre di vetro;
Lo scarico è di tipo radiale; se espressamente richiesto può essere di tipo verticale, con cappello
interno di protezione antipioggia.
Il torrino è completo di rete protettiva antivolatile, serranda di sovrappressione, zoccolo ed accessori per il montaggio.
In caso di necessità, il torrino è dotato di silenziatore per sistemazione esterna, da fissare alla
base del torrino, con corpo in lamiera zincata e materassini fonoassorbenti in lana di vetro.
6.8.5 Ventilatori di estrazione per installazione a soffitto
Ventilatore di estrazione del tipo idoneo per installazione a soffitto realizzati con struttura in
acciaio con trattamento superficiale tipo “aluzink” rivestita internamente con fogli in polietilene e poliestere e dotati di elettroventilatori centrifughi a 3 velocità con motori a 4 poli completi
di plenum di aspirazione ed espulsione aria in lamiera di acciaio zincata, nonché di griglia di
ripresa in alluminio a doppio ordine di alette mobili e griglia espulsione aria a semplice ordine
di alette (passo alette 100 mm).
In prossimità di ogni ventilatore si provvederà ad installare sezionatore elettrico.
Caratteristiche tecniche:
Ventilatori di estrazione a servizio del locale Archivio 1, 2 e 3 (2 a servizio archivio 1; 2 a servizio archivio 2; 1 a servizio archivio 3)
Portata aria estratta: 2000 m3/h
Prevalenza utile: 150 Pa
Potenza elettrica assorbita: 420 W
Alimentazione: 220V/1f/50HZ
Dimensioni: 1345(l)x535(p)x375(h) mm
Ventilatori di estrazione a servizio del locale Archivio 4, 5, 6 e 7 (1 a servizio di ogni archivio)
Portata aria estratta: 2500 m3/h
Prevalenza utile: 150 Pa
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Potenza elettrica assorbita: 600 W
Alimentazione: 220V/1f/50HZ
Dimensioni: 1345(l)x535(p)x375(h) mm
Ventilatore di estrazione a servizio del locale Archivio 8
Portata aria estratta: 1100 m3/h
Prevalenza utile: 100 Pa
Potenza elettrica assorbita: 90 W
Alimentazione: 220V/1f/50HZ
Dimensioni: 645(l)x450(p)x296(h) mm
Ventilatori di estrazione a servizio del locale Archivio A, B e D (1 a servizio di ogni archivio)
Portata aria estratta: 2500 m3/h
Prevalenza utile: 150 Pa
Potenza elettrica assorbita: 600 W
Alimentazione: 220V/1f/50HZ
Dimensioni: 1345(l)x535(p)x375(h) mm
Ventilatori di estrazione a servizio del locale Archivio B (2 ventilatori)
Portata aria estratta: 1100 m3/h
Prevalenza utile: 100 Pa
Potenza elettrica assorbita: 90 W
Alimentazione: 220V/1f/50HZ
Dimensioni: 645(l)x450(p)x296(h) mm
6.9 SCAMBIATORI DI CALORE A PIASTRE
Scambiatore a piastre in acciaio inox con attacchi flangiati aventi le seguenti caratteristiche
tecniche:
–
n° piastre 71
–
potenza 450 kW
–
temperatura acqua circuito primario: 80-70 °C
–
perdite di carico circuito primario: 5,17 KPa
–
temperatura acqua circuito secondario: 40-45 °C
–
perdite di carico circuito secondario 19,43 KPa
Si dovrà provvedere all’installazione di uno scambiatore a servizio di ognuna delle sottocentarli
poste al piano basdamentale dei blocchci B e C della Caserma Piave
6.10 BOLLITORI CON SCAMBIATORE DI CALORE
Bollitore del tipo verticale, in acciaio zincato a bagno caldo con smaltatura organica idonea per
acqua potabile ai sensi del DPR 777/82, dotato di 1 scambiatore di calore del tipo antilegionella, a fascio tubiero in acciaio inox AISI 316 L, piegati ad U e mandrinati su piastra smaltifonata
a grande superficie di scambio, e completi di copertura esterna in SCAI colore rosso ed isolamento termico in poliuretano espanso flessibile spessore 50 mm conforme al DPR 412/93 in
attuazione alla LEX 10/91.
− Bollitore:
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Capacità bollitore:
300 litri
Temperatrura d'esercizio:
max 80 °C;
–
Pressione d'esercizio:
max 8 bar.
Scambiatore di calore realizzato con tubo in acciaio AISI 316L, idoneo per acqua potabile,
avvolto a spirale e saldato al serbatoio:
–
Temperatura d'esercizio:
max 110 °C;
–
Pressione d'esercizio:
max 12 bar.
–
Potenzialità scambiatore:
40 kW
–
–
−
6.11 BOLLITORI CON DOPPI SCAMBIATORE
6.11.1 Bollitore solare con scambiatori estraibili
Bollitore solare con scambiatori estraibili per produzione acqua calda sanitaria con trattamento
anticorrosivo smaltoplast idoneo per acqua potabile ai sensi del DM 174/2004, completo di: n°
2 scambiatori estraibili, coibentazione in poliuretano flessibile spessore 50 mm e rivestimento
esterno SCAI di colore3 grigio ral 7038, protezione catodica mediante anodi di magnesio
(AMS, in lega AZ 63) con tappo saldato, guarnizioni in gomma. Scambiatori estraibili del tipo
a fascio tubiero piegato ad U mandrinato su piastra, idoneo per acqua potabile con tubi in acciaio Inox Aisi 316 L.
Caratteristiche tecniche bollitore:
–
Capacità:
–
Temperatura max d'esercizio:
–
Pressione max di esercizio:
–
Diametro esterno con coibentazione:
–
Altezza :
3000 lt
80° C
6 bar
1400 mm
2550 mm
Caratteristiche scambiatori:
–
Potenzialità:
–
Temperatura di esercizio max:
–
Pressione max di esercizio:
144 kW con acqua solare 75-65°C
110 °C
12 bar
6.11.2 Bollitore con scambiatori estraibili idonei per vapore
Serbatoio di accumulo con scambiatori estraibili per produzione acqua calda sanitaria con trattamento anticorrosivo smaltoplast idoneo per acqua potabile ai sensi del DM 174/2004, completo di: n° 2 scambiatori di calore a vapore estraibili, coibentazione in poliuretano flessibile
spessore 50 mm e rivestimento esterno SCAI di colore3 grigio ral 7038, protezione catodica
mediante anodi di magnesio (AMS, in lega AZ 63) con tappo saldato, guarnizioni in gomma.
Scambiatori di calore a vapore estraibili del tipo a fascio tubiero piegato ad U mandrinato, idoneo per acqua potabile con tubi in acciaio Inox Aisi 316 L con piastra al carbonio verniciata.
Caratteristiche tecniche bollitore:
–
Capacità
2000 lt
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–
–
–
–
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Temperatura max d'esercizio:
Pressione max di esercizio:
Diametro esterno con coibentazione:
Altezza :
Caratteristiche scambiatori:
–
Potenzialità
–
Pressione max di esercizio:
Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
80° C
6 bar
1400 mm
2450 mm
91 kW
12 bar
6.11.3 Bollitore con scambiatori estraibili idonei per acqua e per vapore
Bollitore con scambiatori estraibili per produzione acqua calda sanitaria con trattamento anticorrosivo smaltoplast idoneo per acqua potabile ai sensi del DM 174/2004, completo di: n° 2
scambiatori estraibili di cui uno alimentato da impianto solare termico ed uno a vapore, coibentazione in poliuretano flessibile spessore 50 mm e rivestimento esterno SCAI di colore3 grigio
ral 7038, protezione catodica mediante anodi di magnesio (AMS, in lega AZ 63) con tappo saldato, guarnizioni in gomma. Scambiatori estraibili del tipo a fascio tubiero piegato ad U mandrinato su piastra, idoneo per acqua potabile con tubi in acciaio Inox Aisi 316 L.
Compreso il trasporto in cantiere, il tiro in alto e/o calo in basso, la movimentazione all'interno
del cantiere fino al luogo di accantonamento indicato dalla D.L. e da qui al punto di installazione all'interno della sottocentrale di produzione acqua calda sanitaria cucina, il rubinetto di
scarico completo di rubinetto portagomma ed ogni altro materiale, accessorio, onere e magistero per l'installazione del serbatoio di accumulo secondo la perfetta regola dell'arte
Caratteristiche tecniche bollitore:
–
Capacità:
–
Temperatura max d'esercizio:
–
Pressione max di esercizio:
–
Diametro esterno con coibentazione:
–
Altezza :
Caratteristiche scambiatori:
–
Potenzialità scambiatore inferiore
alimentato ad acqua circuito:
–
Temperatura di esercizio max:
–
Pressione max di esercizio:
–
Potenzialità scambiatore superiore
alimentato a vapore:
–
Pressione max di esercizio:
1500 lt
80° C
6 bar
1050 mm
2400 mm
168 kW con acqua solare 75-65°C
110 °C
12 bar
68 kW
12 bar
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basamentale blocco “D-A”
6.12 IMPIANTO SOLARE TERMICO
6.12.1 Collettore solare a tubi sottovuoto
Collettore solare a tubi sottovuoto di elevata efficienza secondo il principio heatpipe per un elevata affidabilità, idonee per montaggio libero su tetto piano. Tubi sottovuoto dotati di superfici di assorbimento con rivestimento selettivo integrato cosi da non essere sottoposto a sporcizia.
Condesatori completamente avvolti, mediante lo scambiatore di calore a doppio Duotec in acciaio inossidabile. Tubi sottovuoto ruotabili che permettono un orientamento ottimale in direzione del sole per massimizzare lo sfruttamento di energia. Collegamento a secco, cioè l'impiego o la sostituzione dei tubi sottovuoto si può eseguire anche ad impianto riempito. Isolamento
termico altamente efficace della scatola di allacciamento.
Il Collettore solare sarà ad elevate prestazioni, testato secondo EN 12975.
Caratteristiche tecniche:
–
N° di tubi:
–
Superficie lorda:
–
Superficie di assorbimento:
–
Superficie di apertura
–
Distanza tra collettori:
–
Dimensioni d'ingombro
(larghezza x altezza x profondità):
–
Peso:
–
Superficie di assorbimento con:
–
grado di rendimento ottico: 73 %
–
coefficiente di dispersione termica k1:
–
coefficiente di dispersione termica k1:
–
Capacità termica:
–
Contenuto di liquido:
–
Pressione max di esercizio:
–
Attacco diametro:
18
5,32 m2
3,26 m²
3,49 m²
44 mm
2390 x 2260 x 174 mm
113 kg
1,21 W/(m²K)
0,0075 W/(m²K)
8,4 kJ/(m²K)
0,92 l
6 bar
22 mm
6.12.2 Valvole di sicurezza
Valvola di sicurezza a membrana per impianti a pannelli solari. Marchiata CE secondo Direttiva 97/23/CE. Omologata TÜV per impianti solari. Attacchi filettati 1/2" F x 3/4" F. Corpo in
ottone cromato. Membrana e guarnizione in elastomero ad alta resistenza. Molla in acciaio UNI
3823. Manopola in PA 6 G 30. Campo di temperatura -30÷160°C. Pressione nominale PN 10.
Massima percentuale glicole 50%. Da installarsi sul circuito solare
6.12.3 Valvole di sicurezza per bollitori
Valvola di sicurezza a membrana, qualificata e tarata INAIL (ex I.S.P.E.S.L.) Dotata di marchio CE secondo direttiva 97/23/CE. Attacchi F x F. Tmax 110°C. Corpo e coperchio in ottone.
Membrana e guarnizione in EPDM. Manopola in nylon con fibre di vetro. Sovrappressione di
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apertura 10%, scarto di chiusura 20%. Sicurezza positiva. Corredata di verbale di taratura a
banco.
6.12.4 Valvole di scarico termico
Valvola di scarico termico. Qualificata e tarata INAIL ( ex I.S.P.E.S.L.). Dotata di marchio CE
secondo direttive 97/23/CE e 2006/95/CE. Ad azione positiva. Attacchi filettati 1 1/2” M x 1
1/4” F (1 1/2” M x 1 1/2” F). Corpo in ottone. Molle in acciaio inox. Tenute in EPDM. Coperchio di protezione in PP. Fluido di impiego acqua. Completa di cavo a 4 fili con deviatore elettrico a riarmo manuale. Portata contatti microinterruttore ausiliario 15 A. Campo di temperatura
di esercizio 5÷100°C. Temperatura di taratura alla quale inizia l’apertura della valvola 85°C (1
1/2” x 1 1/4”). Pressione massima di esercizio 10 bar.
6.12.5 Valvole di sfogo aria
Valvola automatica di sfogo aria per impianti a pannelli solari. Attacco filettato 3/8” M. Corpo
e coperchio in ottone. Cromato. Galleggiante in polimero ad alta resistenza. Tenute in elastomero ad alta resistenza. Fluidi d’impiego acqua e soluzioni glicolate. Massima percentuale di
glicole 50%. Campo di temperatura d'esercizio -30÷180°C. Pressione massima d’esercizio 10
bar. Pressione massima di scarico 5 bar.- Rubinetto di intercettazione per valvole sfogo aria per
impianti a pannelli solari. Attacchi filettati 3/8” F x 3/8” M. Corpo e sfera in ottone cromato.
Tenute in elastomero ad alta resistenza. Fluidi d’impiego: acqua e soluzioni glicolate. Massima
percentuale di glicole 50%. Campo di temperatura di esercizio -30÷200°C. Pressione massima
di esercizio 10 bar.
6.12.6 Disareatore (separatore d’aria)
Disaeratore. Attacchi flangiati PN 16; accoppiamento con controflangia EN 1092-1 (ex UNI
2278). Scarico 1” M (con tappo). Corpo in acciaio verniciato con polveri epossidiche. Elemento
interno in acciaio inox. Tenute idrauliche in EPDM. Fluidi d’impiego: acqua, soluzioni glicolate non pericolose escluse dal campo di applicazione della direttiva 67/548/CE. Massima percentuale di glicole 50%. Pressione massima d’esercizio 10 bar. Pressione massima di scarico 10
bar. Campo di temperatura 0÷110°C. Fornito di: - Valvola automatica sfogo aria: corpo in ottone, galleggiante in PP, guida galleggiante e asta in ottone, leva galleggiante e molla in acciaio
inox. - Rubinetto di scarico: in ottone cromato Coibentazione a guscio in schiuma poliuretanica
espansa rigida a celle chiuse per misure e pellicola esterna in alluminio grezzo goffrato.
6.12.7 Vaso d’espansione
Vaso di espansione per circuito primario degli impianti solari, certificato CE. Attacco 1" M
Corpo in acciaio. Membrana a diaframma in SBR. Attacco alla tubazione in acciaio zincato.
Fluidi d’impiego acqua e soluzioni glicolate; massima percentuale di glicole 50%. Pressione
massima di esercizio 10 bar. Pressione di precarica 2,5 bar. Campo di temperatura sistema 10÷120°C.; campo di temperatura membrana -10÷70°C. Capacità 105 l
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6.12.8 Contatore di calore
Contatore di calore dinamico diretto per impiego in impianti in cui l’energia termica è recuperata dal sole avente le seguenti caratteristiche: contatore volumetrico per acqua calda a giunto
magnetico (Temperatura massima 120°C) con uscita impulsiva; sonda di temperatura di tipo
Pt100; visualizzazione dati sul display 8 digit; campo di temperatura 5÷120°C; grado di protezione IP 54; trasmissione mediante bus BIDIREZIONALE secondo modalità RS485/M-bus;
conformità EN 1434; alimentazione a batteria e 24 V (ac) in modalità trasmissione M-bus.
6.13 ELETTROPOMPE
6.13.1 Descrizione generale
Caratteristiche comuni a tutte le elettropompe, se non diversamente indicato:
− tipo centrifugo monostadio,
− tenuta meccanica esente da manutenzione,
− motore elettrico di tipo autoventilato,
− grado di protezione IP 44,
− classe di isolamento B,
− velocità di rotazione 1.450 giri/min,
Su espressa richiesta possono essere adottate varianti tra cui:
− tenuta con premistoppa,
− tipo a rotore bagnato,
− grado di protezione IP 55,
− velocità di rotazione 1.440 giri/min,
− a più velocità di rotazione,
− motore del tipo antideflagrante,
− motore in esecuzione tropicalizzata.
Le pompe dovranno:
− funzionare senza vibrazione e con la massima silenziosità;
− il collegamento alle tubazioni dovrà essere effettuato con flange in modo da poter agevolmente rimuovere le pompe;
− gli organi di tenuta dovranno assicurare l’assoluta assenza di perdite di acqua e sgocciolamenti;
− la lubrificazione dovrà essere continua ed efficiente, dovrà essere assolutamente impedita
la mescolanza dell’acqua con il lubrificante;
− ciascuna pompa dovrà essere protetta da un salvamotore;
− la pompa dovrà lavorare in zona di elevato rendimento: a tal fine il fornitore consegnerà alla D.L. il diagramma portata-prevalenza della pompa impiegata, con l’indicazione della caratteristica idraulica dell’impianto;
− ogni pompa sarà munita di manometri per il controllo della prevalenza, giunti antivibranti,
valvole di intercettazione, nonché di filtro sull’aspirazione.
Le pompe dovranno essere collocate in opera mediante idonei giunti antivibranti di connessione
alle tubazioni.
Le pompe dovranno essere fornite di basamento di appoggio in conglomerato cementizio
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o in carpenteria metallica di opportune dimensioni, con interposto idoneo materiale
smorzante (neoprene o similare).
6.13.2 Elettropompe per montaggio in linea
Tipo monoblocco per montaggio diretto sulla tubazione, con aspirazione e mandata in asse con
il tubo.
Sostegno diretto tramite la tubazione stessa o, se espressamente richiesto, tramite piede per il
fissaggio a parete.
Esecuzione singola o gemellare. Nel caso di esecuzione gemellare, le prestazione richieste si
intendono fornite con il funzionamento di una sola elettropompa, con circolazione nella elettropompa inattiva inibita tramite valvola di ritegno incorporata.
Nel caso di più velocità di rotazione, le prestazioni si intendono fornite con velocità inferiore
alla massima.
Il tipo “a rotore bagnato” è utilizzato normalmente per ridotte portate e prevalenze. Se non diversamente indicato, le loro specifiche caratteristiche sono:
− corpo in ghisa, albero in acciaio al carbonio, girante in materiale sintetico, cuscinetti in grafite;
− a più velocità (minimo 3), con commutatore manuale;
− pressione nominale PN 10;
− campi di temperatura dell’acqua: +20 °C/+100 °C per uso solo riscaldamento e –10
°C/+130 °C per uso condizionamento, con possibilità di convogliare miscela glicolata fino
a 40%;
− grado di protezione IP 42, classe di isolamento F.
Il tipo “a motore ventilato” se non diversamente indicato, hanno le seguenti specifiche caratteristiche:
− corpo in ghisa, albero in acciaio al cromo, girante in ghisa, cuscinetti a rulli autolubrificati;
− pressione nominale PN 16;
− temperatura dell’acqua nel campo: -10 °C/+140 °C con possibilità di convogliare miscela
glicolata fino a 30%;
6.13.3 Pompe gemellari
Le pompe, di tipo in-line, saranno di tipo monoblocco con motori elettrici direttamente accoppiati; saranno provvisti di tenute meccaniche e valvola a clapet di intercettazione della valvola a
riposo.
Le pompe avranno corpo in ghisa, girante in bronzo, albero in acciaio, tenuta di tipo meccanico, cuscinetti a sfere con lubrificazione permanente a grasso.
Il motore sarà di tipo asincrono trifase con rotore in corto circuito a 4 poli, tensione di alimentazione 220-380 V / 50 Hz, ventilato esternamente, con protezione IP 54. La potenza nominale
dei motori dovrà essere non inferiore a 1.25 volte la potenza assorbita dalla pompa nelle condizioni più gravose di funzionamento previste.
In prossimità della pompa dovrà essere installato un sezionatore sotto carico per l’esclusione
dell’alimentazione elettrica.
Nella seguente tabella vengono riportate le caratteristiche tecniche dei gruppi pompe da installarsi nelle sottocentrali a servizio dei due blocchi.
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basamentale blocco “D-A”
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Tabella 6.10.1 – Caratteristiche gruppi pompe a servizio della sottocentrale Blocco B
Sigla
pompe
Porta
m3/h
Prevalenza
m.c.a.
Esecuzione
Circuito
P1*
35
20
singola (2+1)
Ventilconvettori blocco C
P2*
54
15
singola (1+1)
Batterie UTA fredde blocco C
P3*
54
15
singola (1+1)
Batterie Pre e Post Riscaldamento blocco C
P4*
35
9
gemellare (1+1)
Circuito caldo ventilconvettori
P5
6
8
Singola (1+1)
Circuito ricircolo sanitario
* Pompe dotate di inverter
Tabella 6.10.2 – Caratteristiche gruppi pompe a servizio della sottocentrale Blocco C
Sigla
pompe
Porta
m3/h
Prevalenza
m.c.a.
Esecuzione
Circuito
P6*
35
20
singola (2+1)
Ventilconvettori blocco C
P7*
54
15
singola (1+1)
Batterie UTA fredde blocco C
P8*
54
15
singola (1+1)
Batterie Pre e Post Riscaldamento blocco C
P9*
35
9
gemellare (1+1)
Circuito caldo ventilconvettori
P10
6
8
Singola (1+1)
Circuito ricircolo sanitario
* Pompe dotate di inverter
Tabella 6.10.3 – Caratteristiche gruppi pompe a servizio delle sottocentrali produzione acqua
calda sanitaria
Sigla
pompe
Porta
m3/h
Prevalenza
m.c.a.
Esecuzione
Circuito
P11
12
6
Singola (1+1)
Circuito ricircolo sanitario
P12
6
4
Singola (1+1)
Circuito ricircolo sanitario cucina
Tutte le elettropompe installate siano esse singole o gemellari saranno dotate di inverter integrato sul corpo pompa ad eccezione di quelle a servizio del circuito di ricircolo acqua calda sanitaria.
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Adeguamento Funzionale ed Impianti
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Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Le elettropompe del circuito solare dovranno avere caratteristiche tale da garantire il corretto
funzionamento dell’impianto sulla base delle indicazioni fornite dal produttore dell’impianto
solare termico.
6.14 TUBAZIONI
La posa in opera di qualunque tipo di tubazione, dovrà essere preceduta, qualora dal progetto
non emergano specifiche indicazioni, dallo studio esecutivo particolareggiato delle opere da eseguire, di modo che possano individuarsi con esattezza i diametri ottimali delle varie tubazioni
ed i relativi spessori. Lo studio sarà completo di relazioni, calcoli, grafici e di quant'altro necessario per individuare le opere sotto ogni aspetto, sia analitico che esecutivo.
A lavori ultimati l'Appaltatore sarà altresì tenuto a consegnare alla Direzione, per l'acquisizione
agli atti, appositi grafici, quotati in dettaglio, con l'indicazione dei percorsi di ogni tipo di tubazione e per ogni ambiente.
Le tubazioni in genere, del tipo e dimensioni prescritte, dovranno avere le caratteristiche indicate nel presente disciplinare o quelle più particolari o diverse eventualmente specificate in Elenco.
Le tubazioni dovranno seguire il minimo percorso compatibile con il migliore funzionamento
dell'impianto cui sono destinati e comunque i tracciati eventualmente stabiliti; dovranno evitarsi per quanto possibile gomiti, bruschi risvolti, giunti e cambiamenti di sezione, come pure dovrà curarsi che le tubazioni non risultino ingombranti e siano di facile ispezione, specie in corrispondenza a giunti, sifoni, ecc. Sarà assolutamente vietata la formazione di giunti non necessari per l'impiego di spezzoni; in difetto, l'Appaltatore sarà tenuto al rifacimento della tubazione
ed ai conseguenti ripristini.
Le tubazioni non dovranno mai attraversare i giunti di dilatazione delle strutture. Qualora l'attraversamento non fosse comunque evitabile, le stesse dovranno essere dotate, in corrispondenza del giunto, di opportuni compensatori di dilatazione, nei tipi approvati dalla Direzione Lavori.
6.14.1 Tubazioni interrate
Saranno poste alla profondità e con la pendenza stabilite in progetto o disposte dalla Direzione,
previo accertamento dell'integrità delle stesse e degli eventuali rivestimenti; la profondità dovrà
essere comunque tale da garantire uno strato di copertura di almeno 1,00 m rispetto alla generatrice delle tubazioni.
Per i rinterri si utilizzeranno i materiali provenienti dagli scavi, in precedenza depositati lungo
uno od entrambi i lati dello scavo, qualunque sia la consistenza ed il grado di costipamento delle materie stesse.
Salvo disposizioni in contrario, il rinterro delle tubazioni avverrà a tratti una volta eseguite, con
esito favorevole, le prove di collaudo.
Il rinterro sarà effettuato rincalzando i tubi lateralmente con materiale a granulometria fine e
minuta ed avendo cura che non vengano a contatto degli eventuali rivestimenti pietre o
quant'altro possa costituire fonte di danneggiamento.
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6.14.2 Tubazioni a vista incassate o annegate
Le tubazioni non interrate dovranno essere sostenute e fissate con convenienti staffe, cravatte,
mensole, grappe e simili, in numero tale da garantire il loro perfetto ancoraggio alle strutture di
sostegno. Tali elementi, eseguiti di norma in acciaio zincato od in ghisa malleabile, saranno
murati con gli intervalli prescritti (in genere non superiori ad 1,00 m) e saranno realizzati in
modo da permettere la rapida rimozione delle tubazioni.
Le tubazioni in vista o incassate dovranno correre ad una distanza dalle pareti tale da rendere
agevole le giunzioni e comunque non inferiore a 5 cm; le tubazioni in traccia, annegate nelle
malte, dovranno essere idoneamente protette e fissate.
Tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili, destinati ad impianti di alimentazione idrica e
di scarico e posizionati in aree dove coesistono impianti elettrici, dovranno essere protetti contro contatti indiretti con un adeguato impianto di terra.
6.14.3 Giunzioni in genere
Le giunzioni dovranno essere eseguite secondo la migliore tecnica relativa a ciascun tipo di materiale, con le prescrizioni più avanti riportate e le specifiche indicate dal fornitore.
Le giunzioni non dovranno dar luogo a perdite di alcun genere, qualunque possa essere la causa
determinate (uso, variazioni termiche, assestamenti, ecc.) e questo sia in prova, che in anticipato esercizio e fino al collaudo; ove pertanto si manifestassero delle perdite, l'Appaltatore sarà
tenuto ad intervenire con immediatezza per le necessarie riparazioni, restando a suo carico ogni
ripristino o danno conseguente.
6.14.4 Protezione esterna delle tubazioni
La protezione esterna delle tubazioni dovrà essere eseguita salvo diversa disposizione, sulla base delle indicazioni riportate in appresso. La protezione dovrà essere continua ed estesa ai raccordi ed agli elementi metallici di fissaggio; qualora perciò nelle operazioni di montaggio la
stessa dovrà essere danneggiata, si dovrà provvederne al perfetto reintegro od all'adozione di
sistemi integrativi di efficacia non inferiore.
Le tubazioni di acciaio, nero o zincato, correnti in cunicolo od in appositi cavedi ricavati nelle
murature, dovranno essere sottoposte a trattamento anticorrosione. Le tubazioni annegate nelle
malte dovranno altresì essere isolate con idonea carta (da almeno 80 g/mc) fissata alle stesse.
Le tubazioni in vista dovranno essere verniciate a ciclo completo, esteso cioè anche alle mani di
finitura, e nei colori prescritti.
Le tubazioni convoglianti acqua a bassa temperatura, comunque sistemate, dovranno essere idoneamente coibentate e schermate, al fine di evitare fenomeni di condensa e conseguenti stillicidi, trasudamenti, corrosioni e danni derivati.
6.14.5 Isolamento acustico delle tubazioni
Dovranno garantire che le tubazioni non trasmettano rumori o vibrazioni alle strutture e non inneschino fenomeni di risonanza.
Tutte le tubazioni correnti a soffitto e nei controsoffitti dovranno essere ancorate alla struttura
dell'edificio mediante staffaggi muniti di tenditore.
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Le staffe dovranno essere ancorate agli organi di sospensione o di appoggio attraverso supporti
antivibranti tipo "Vibrostop" o similari, di flessibilità adeguata al carico statico cui verranno
sottoposti.
Tutte le tubazioni collegate direttamente alle pompe dovranno essere dotate sugli attacchi di
giunti antivibranti in gomma o similare per ottenere il taglio delle trasmissioni dirette per via
metallica.
Le tubazioni dell'impianto di scarico (acque nere e acque bianche) dovranno essere isolate acusticamente qualora passino in controsoffitti di locali occupati (uffici, negozi, ristoranti, etc.) o
in cavedi adiancenti a locali analoghi. L'isolamento sarà realizzato o installando tubazioni preisolate, o rivestendo le tubazioni nude con opportuno spessore di lana di roccia o materiale
schiumoso classe 1, lamina di piombo e barriera al vapore.
In corrispondenza di curve per cambiamenti di direzione o innesto sui collettori suborizzontali
è necessario isolare acusticamente il tratto di tubazione che comprende la curva e il tratto a valle per una lunghezza di almeno 1 metro. Inoltre, per edifici alti oltre 15 metri, è opportuno che
sulle tubazioni discendenti siano realizzate opportune curve rompi tratta, per ridurre la velocità
dell'acqua e, quindi, il rumore dell'urto dell'acqua sul gomito del piede di colonna.
6.14.6 Protezioni contro le corrosioni delle tubazioni
Ovunque necessario debbono essere adottati idonei accorgimenti per garantire la buona conservazione nel tempo delle tubazioni metalliche, con i relativi pezzi speciali, dagli agenti chimici e
fisici ambientali.
I tipi di protezione da adottare possono essere scelti,in accordo con la D.L. tra i seguenti trattamenti:
− applicazione a caldo od a freddo di speciali vernici bituminose;
− applicazioni di vernici anticorrosive a base di cromato di zinco o di piombo;
− applicazioni di fasce sovrapponibili paraffinate in resine sintetiche.
I rivestimenti, di qualsiasi natura, debbono essere accuratamente applicati alle tubazioni, previa
accurata pulizia, e debbono presentare assolutamente soluzioni di continuità.
All'atto della applicazione dei mezzi di protezione occorre evitare che in essi siano contenute
sostanze suscettibili di attaccare sia direttamente che indirettamente il metallo sottostante, attraverso eventuale loro trasformazione.
6.14.7 Colori distintivi delle tubazioni
Le tubazioni convoglianti fluidi liquidi o gassosi, alloggiate sia in cavedio che in vista, dovranno essere identificabili mediante apposita verniciatura, da eseguire nei colori previsti dalla
norma di unificazione UNI 5634-65 P.
6.14.8 Pulizia e disinfezione delle tubazioni
Tutte le tubazioni, prima della posa in opera, dovranno essere accuratamente pulite sia esternamente che internamente; nel corso della posa, l'ultimo tubo posato dovrà essere chiuso con
apposito tappo, essendo assolutamente vietato per tale operazioni l'impiego di sacchi, carta,
stracci o simili.
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Le condotte di acqua potabile dovranno essere scrupolosamente sottoposte a pulizia e lavaggio
prima e dopo le operazioni di posa e inoltre ad energica disinfezione, da effettuare con le modalità prescritte dalla competente autorità comunale o dalla Direzione Lavori.
6.14.9 Prove delle tubazioni
Quando le tubazioni dovessero venire soggette a pressione, anche per breve tempo, dovranno
essere sottoposte ad una pressione di prova almeno 1,5-2 volte quella di esercizio.
La prova verrà effettuata riempendo d'acqua il tronco da provare e raggiungendo la pressione
prescritta mediante pompa manuale, da applicare all'estremo più depresso del tronco stesso; anche le letture al manometro dovranno effettuarsi in tale punto. Si dovrà tenere presente che, dopo il riempimento delle tubazioni, sarà opportuno lasciare aperti per un certo periodo eventuali
sfiati, onde permettere l'uscita di ogni residuo di aria.
La pressione di prova dovrà mantenersi costante per una durata di almeno 24 ore continue, periodo durante il quale si provvederà ad una accurata ispezione dei giunti. Qualora la prova non
riuscisse favorevole per perdite, trasudamenti od altri inconvenienti, si provvederà alle necessarie riparazioni o sostituzioni e la prova sarà ripetuta con le stesse modalità. Le prove saranno
effettuate a cura e spese dell'Appaltatore, il quale dovrà procurare ogni apparecchiatura necessaria; per le prove con acqua, lo stesso sarà tenuto a procurare anche l'acqua occorrente, pure
nel caso che manchino gli allacciamenti alla rete od a qualunque altra fonte di approvvigionamento diretto.
Le prove saranno eseguite in contraddittorio fra la Direzione Lavori e l'Appaltatore e per ogni
prova eseguita con esito favorevole ne sarà redatto apposito verbale sottoscritto dalle parti. Dichiarato accettato il tratto di tubazione, di parte della rete o di tutta la rete, si procederà al rinterro dei cavi (nel caso di tubazioni interrate) od alla chiusura delle tracce murarie e dei cavedi
(nel caso di tubazioni incassate o comunque mascherate) previa effettuazione dei trattamenti
protettivi e di identificazione.
Le tubazioni di acqua verranno collaudate con le modalità in precedenza esposte; le prove verranno eseguite prima parzialmente sui singoli tronchi della rete e poi successivamente su tutta
la rete.
Le tubazioni di gas potranno venire provate, secondo quanto disposto dalla Direzione, sia ad
aria, con un comune compressore, sia ad acqua, con le modalità di cui sopra.
Le tubazioni di scarico dovranno subire, in rapporto a quanto richiesto, almeno una delle seguenti prove; prova ad acqua, prova ad aria e prova del fumo.
6.14.10
Tubazioni in acciaio nero
Le tubazioni da impiegare devono avere le seguenti caratteristiche:
− in acciaio nero Mannesmann s.s. UNI 8863 serie media o serie pesante,
− in acciaio nero Mannesmann s.s. UNI 7287/74 - 4991
Per giunti, raccordi, flange e guarnizioni devono essere rispettate le seguenti norme:
− giunti tra i tubi e tra i tubi ed i raccordi, eseguiti mediante saldature a regola d'arte,
− superfici da saldarsi, accuratamente pulite ed egualmente distanziate lungo la circonferenza
dei tubi prima della saldatura,
− saldature larghe almeno 2 volte e mezzo lo spessore dei tubi da saldarsi.
− giunti tra tubi ed apparecchiature (valvole, saracinesche, filtri, ecc.) filettati per diametri
fino a 2" compreso, flangiati per diametri superiori. Nelle centrali tali giunti dovranno esseIMES05- Impianti Meccanici, Elettrici e Speciali – Disciplinare descrittivo
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re esclusivamente flangiati. Nel caso di attacchi filettati, si dovrà prevedere uno spezzone
di tubo gas, filettato da una parte per l'attacco alla apparecchiatura e saldato dall'altra al tubo bollitore, quest'ultimo non va filettato.
Le curve saranno DIMA 3S o 4S.
− per i collegamenti delle apparecchiature dove necessario devono essere usate flange del tipo a collarino o del tipo a sovrappressione secondo le norme UNI,
− le guarnizioni devono essere di spessore idoneo per il diametro delle flange e comunque
non inferiore a 2 mm.
Tutte le tubazioni e le superfici in acciaio nero dovranno essere protette con due mani vernice
antiruggine con spessore di 30 micron per ogni mano.
La verniciatura seguirà ad una adeguata pulitura e preparazione delle superfici da verniciare
(spazzolatura, scartavetratura, raschiatura etc, etc) in modo da avere una perfetta riuscita del lavoro.
6.14.11
Tubazioni in acciaio zincato
Le tubazioni in acciaio zincato devono essere di tipo Mannesmann s.s. UNI 8863 serie media,
fortemente zincate internamente ed esternamente, filettate a vite e manicotto oppure flangiate.
I giunti tra i tubi in ferro zincato devono essere eseguiti mediante filettatura per tubazioni con
diametri inferiori od uguali a 3", e mediante flangiatura per diametri superiori e nelle centrali.
Se, per motivo di spazio non si possono adottare giunti a flange vanno adottati manicotti filettati.
I raccordi devono essere in ghisa malleabile zincata del tipo con bordo; le flange del tipo tondo
in acciaio zincato a fuoco o ghisa malleabile.
6.14.12
Tubazioni preisolate idonee per essere direttamente interrate
Le tubazioni preisolate idonee per essere direttamente interrate dovranno essere realizzate con
tubo in acciaio nero FM tipo UNI 6363, guaina esterna in polietilene con spessore minimo di 3
mm, schiuma rigida di poliuretano fra tubo acciaio e guaina polietilene con densità di 70/80
kg/m3 e conducibilità a 40°C < di 0,026 W/mK, spessori di isolante progressivi, temperatura di
impiego fino a 130 °C
6.14.13
Tubazioni in rame
Dovranno essere in rame elettrolitico al fosforo, (Cu=99,9% min.-P=0,015÷0.040%), senza saldatura.
Per la realizzazione delle reti di distribuzione degli impianti idrico sanitari, gas, di riscaldamento e di condizionamento, dovranno essere impiegate esclusivamente tubazioni in rame rispondenti alla serie pesante secondo le norme UNI 6507-69, provviste di marcatura a norma del
DPR n° 1095/68, con spessore pari a 1 mm per diametri fino a 18 mm e spessore 1,5 mm per
diametri superiori.
Le tubazioni dovranno essere previste in rotoli di rame ricotto fino ad un diametro esterno di 22
mm.; in rotoli, poste in opere con giunzioni a pressione, a mezzo di adattatori e raccordi, ed in
verghe, allo stato crudo, poste in opera saldate per diametri esterni fino a 54 mm.
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Per le giunzioni delle tubazioni dovrà essere utilizzata una raccorderia in rame, e dovranno essere realizzate mediante saldobrasatura capillare con lega binaria stagno-argento a basso punto
di fusione. Per sorreggere le suddette tubazioni dovranno essere utilizzate staffe, a vista nei cunicoli, nelle intercapedini e nei controsoffitti, composte da profilati in ferro zincato con morsetti di plastica per il bloccaggio delle tubazioni.
6.14.14
Tubazioni PEAD
Le tubazioni in polietilene alta densità (PEAD), ricavate per estrusione devono corrispondere
sia alle prescrizioni igienico sanitarie riportate nella circolare n.102 del 02/12/78 del Ministero
della Sanità sia alle seguenti norme:
UNI 7611/7615, tipo 312
per condotte in pressione;
UNI 7613/7615, tipo 303
per condotte di scarico interrate e per fognature;
UNI 8451/7615, tipo 302
per condotte di scarico all'interno dei fabbricati, fino a 100 °C;
UNI 7614/84
per condotte di gas combustibili interrate.
La fornitura comprende i prezzi speciali, gli ancoraggi, i supporti e tutti gli accessori.
Per le tubazioni conformi a UNI 7611 ed UNI 7613 le giunzioni sono ottenute mediante raccordi di metallo o resina fino al diametro esterno di 90 mm e per saldatura di testa per diametri
superiori.
Per le tubazioni conformi a UNI 8451 vedasi quanto di seguito detto per le tubazioni PE h.
Per le tubazioni conformi a UNI 7614 le giunzioni sono ottenute con saldature di testa o con
manicotto elettrico.
6.14.15
Tubazioni in polietilene duro (PE h)
Devono avere caratteristiche di durata illimitata e rispondenti alle norme UNI 8451, nonché di
notevole resistenza alle aggressioni meccaniche e chimiche; le congiunzioni devono avvenire
con saldatura a specchio senza presentare rugosità onde permettere il miglior deflusso dell'acqua.
Devono essere complete di pezzi speciali come giunti a saldare, dilatatori, braghe, ispezioni,
tappi.
Devono corrispondere alle norme UNI 8452 e devono essere collegabili tra loro mediante manicotti di innesto, raccordi a vite, manicotti elettrici, manicotti scorrevoli, congiunzioni a flange
e saldatura di testa. I manicotti e gli eventuali raccordi devono essere in resine poliolefiniche,
costituiti da un manicotto con anello di gomma che garantisca la tenuta idraulica, completato da
un anello espandibile con scanalature interne che impedisca lo sfilamento del tubo dal giunto,
mediante il bloccaggio realizzato con apposita ghiera filettata.
L'Appaltatore deve disporre delle apparecchiature necessarie per effettuare le giunzioni con
saldatura testa/testa dei tubi mediante polifusione nonché della relativa manodopera specializzata.
I giunti tra tubazioni in polietilene o PVC e tubazioni metalliche devono essere di tipo speciale
a bicchiere o a manicotti con anelli di tenuta ed eventualmente adattatori.
6.14.16
Tubazioni in PVC
Devono rispettare le norme qui di seguito indicate:
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UNI 7443/75, tipo 300 e 301 per scarichi all'interno dei fabbricati fino a 50 °C, pluviali,
reti di ventilazione;
UNI 7443/75, tipo 302
per scarichi all'interno dei fabbricati fino a 90 °C;
UNI 7441/75, tipo 313
per fluidi in pressione, acquedotti, irrigazione;
UNI 7447/75, tipo 303
per fognature interrate.
Le tubazioni devono essere complete di pezzi speciali, come braghe, giunti a T, giunti di dilatazione, tappi di ispezione, ecc..
I giunti tra tubi in PVC devono generalmente essere del tipo a bicchiere con collare di lunghezza 0,5-1,0 sigillato con collante.
Ove sia necessario acconsentire una dilatazione assiale, i giunti devono essere del tipo a doppio
bicchiere con anello di gomma.
L'assuntore dovrà indicare questi giunti alla D.L. per approvazione.
La tenuta delle giunzioni deve essere assicurata da speciali mastici idrorepellenti ai siliconi,
raccomandati dalle singole case produttrici.
6.14.17
Tubazioni multistrato
Tubazioni in multistrato composito (alluminio + PE per complessivi 5 strati con barriera all'ossigeno) idonee per distribuzione di acqua sanitaria calda e fredda ed acqua di riscaldamento/raffrescamento con temperatura massima di 95C, PN 10, rispondenti alle prescrizioni della
Circolare n. 102 del 02/12/78 del Ministero della Sanità, forniti in rotoli per diametri esterni fino al 32 mm ed in barre per diametri esterni maggiori, posate in vista o sottotraccia con giunzioni meccaniche a compressione.
6.14.18
Mensole, supporti ed ancoraggi per tubazioni
Le tubazioni non correnti sottotraccia devono essere sostenute da apposito staffaggio atto a
sopportarne il peso, consentirne il bloccaggio e permetterne la libera dilatazione; lo staffaggio
può essere eseguito sia mediante staffe continue per fasci tubieri o mediante collari e pendini
per le tubazioni singole. Le staffe o i pendini devono essere installati in modo tale che il sistema delle tubazioni sia autoportante e quindi non dipendente dalla congiunzione alle apparecchiature in alcun modo. Il mensolame deve essere in acciaio verniciato previo trattamento con
due mani di antiruggine di diverso colore, o in acciaio zincato. Il mensolame esposto agli agenti
atmosferici deve essere zincato e, se richiesto, ulteriormente protetto con vernice a base bituminosa.
Nelle tratte diritte la distanza fra due supporti successivi non deve superare m 2,5 circa, in presenza di curve il supporto deve essere posizionato a non più di 60 cm dal cambiamento di direzione, possibilmente nella tratta più lunga. Tranne qualche caso assolutamente particolare,
quanto fissato a detti supporti deve essere smontabile; pertanto non sono ammesse saldature fra
supporti e tubi o altri sistemi di fissaggio definitivo. Qualora sia necessario effettuare saldature,
queste devono essere ricoperte con due mani di vernice antiruggine. Quando necessario i supporti devono essere di tipo scorrevole, a slitta od a rulli. Deve essere provveduto ad adeguati
isolamenti, quali guarnizioni in gomma o simili, per eliminare vibrazioni e trasmissione di rumore, nonché per eliminare i ponti termici negli staffaggi delle tubazioni percorse da acqua refrigerata. E' ammesso l'uso di collari pensili purché di tipo snodato regolabili.
L'assuntore dovrà sottoporre all'approvazione della D.L. i disegni dettagliati indicanti i tipi, il
numero e la posizione di sospensioni, supporti ed ancoraggi che intende installare.
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Note finali
Tubazioni, giunzioni, curve raccordi ed organi vari facenti parte dell'impianto devono essere
adatti alla pressione di esercizio dell'impianto stesso. Tutte le tubazioni (in acciaio, ghisa, rame,
PVC, ecc.) prima dell'installazione devono essere corredate di una specifica dichiarazione di
conformità alle prescrizioni richieste. Le tubazioni devono essere installate in modo da uniformarsi alle condizioni del fabbricato così da non interessare né le strutture, né i condotti ed in
modo da non interferire con le apparecchiature installate per altri impianti.
Nell'attraversamento di pavimenti, muri, soffitti, tramezze, devono essere forniti ed installati
spezzoni di tubo zincato aventi un diametro sufficiente alla messa in opera della tubazione; per
le tubazioni che debbono attraversare il pavimento la parte superiore dello spezzone deve sporgere 5 cm sopra la quota del pavimento finito.
Il diametro del manicotto deve essere maggiore di almeno 4 centimetri al diametro esterno della
tubazione (isolamento compreso). Nel montaggio dei circuiti di acqua calda, fredda, refrigerata
e di torre si deve avere cura di realizzare le opportune pendenze minime ammesse in relazione
al fluido trasportato (comunque mai al disotto dello 0,2%) nel senso del moto, in modo da favorire l'uscita dell'aria dagli sfiati che devono essere previsti in tutti i punti alti dei circuiti, mentre
nei punti bassi devono essere previsti dispositivi di spurgo e scarico.
Sfiati e scarichi devono essere convogliati ad imbuti di raccolta collegati alla fognatura completi di rete antitopo.
Alla fine del montaggio tubazioni, mensolame, tiranti, ecc. devono essere spazzolati esternamente con cura, prima di essere verniciati previo trattamento con due mani di antiruggine bicolore ed una mano di vernice a finire (se specificatamente richiesta), da eseguirsi dopo il collaudo preliminare o su autorizzazione della D.L.. Anche tutti i macchinari e le saracinesche in ghisa devono essere forniti completamente verniciati.
Eventuali ritocchi a fine lavori, per consegnare gli impianti in perfetto stato, devono essere effettuati dall'Appaltatore. Alla fine del montaggio, le reti devono essere pulite con soffiaggio
mediante aria compressa e con lavaggio prolungato, previo accordo con la D.L..
6.15 CANALI
Saranno costruiti in lamiera zincata a sezione rettangolare o a sezione circolare.
Tutti i canali di mandata, alla partenza della centrale di trattamento aria, dovranno avere un foro per la presa della temperatura e della pressione.
Per i particolari non descritti in questo capitolato valgono le norme SMACMA.
6.15.1 Canali Rettangolari
Per questi canali gli spessori minimi ammessi sono quelli riportati nella seguente tabella
Tabella 6.12.1 – Spessori minimi dei canali rettangolari.
Spessore
(mm)
0.8
1.0
Lato maggiore canale
fino a 700 mm
da 700 a 1200 mm
Passo tra flange e/o
Tipo di giunzione
rinforzi (mm)
2.000
Flange
2.000
Flange
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Adeguamento Antincendio
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Tutti i canali devono essere a tenuta.
Le aggraffature longitudinali dovranno essere sigillate mediante mastice plastico per tenuta
(classe 1 di reazione al fuoco).
Le guarnizioni di tenuta delle flange dovranno essere con classe 1 di reazione al fuoco.
I pannelli dei canali devono essere irrigiditi con scanalature stampate diagonalmente o con nervature rullate distanziate di 300 mm, ortogonali rispetto al flusso dell'aria.
La profondità delle scanalature dovrà essere sufficiente ad evitare pulsazioni delle lamiere specialmente all'arresto o alla messa in marcia dei ventilatori.
Le variazioni di sezione e di forma, le derivazioni, le curve e i particolari costruttivi non descritti sopra dovranno essere conformi alle norme SMACNA.
6.15.2 Curve
Tutte le curve dei canali rettangolari dovranno avere un raggio interno uguale a 3/4 della larghezza dei canali.
Se ciò non fosse possibile si dovranno prevedere alette direttrici che dividano il canale in sezioni aventi il raggio interno uguale alla larghezza di ogni sezione.
In alternativa, potranno essere previste curve ad angolo retto con applicazione interna di deflettori a passo costante costruiti a profilo alare con doppio spessore di lamiera.
6.15.3 Canali circolari
Per questi canali gli spessori minimi ammessi sono quelli riportati nella seguente tabella.
Tabella 6.12.2 – Spessori minimi dei canali circolari.
Diametro canale
fino a 250 mm
da 300 ad 800 mm
oltre 800 mm
Spessore (mm)
0,6
0,8
1,0
Particolare cura dovrà essere posta nella realizzazione della tenuta all'aria dei canali mediante
interposizione di sigillante nella aggraffatura della banda spiralata.
Le giunzioni tra i tronchi di canale dovranno essere realizzate con nippli zincati, sigillati con
mastice (classe 1 di reazione al fuoco) e fissati con interposto viti autofilettanti con elastomero
per la tenuta dell'aria.
6.15.4 Supporto dei canali
Tutti i canali orizzontali saranno sostenuti ad intervalli di 1,5÷2,6 m massimo per evitare frecce
secondo la sezione del canale stesso in accordo alle norme SMACNA.
Le sospensioni dei canali rettangolari saranno realizzate in linea di massima con profilati ad U
imbullonati su due aste filettate di 8 mm; sia i profilati che le aste filettate saranno zincate.
Le dimensioni dei profilati a U dovranno essere quelle riportate nella seguente tabella.
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Tabella 6.12.3 – Dimensione dei sostegni dei canali orizzontali.
Dimensione profilato ad U (mm)
25 x 15 x 2.5
30 x 30 x 3
50 x 40 x 4
Lato appoggio canale
Inferiore a 800 mm
Da 800 a 1500 mm
Superiore a 1500 mm
Per il supporto dei canali circolari si deve utilizzare ferro piatto da 25 x 3 mm con interposizione di feltro o di gomma tra il canale ed il supporto; il supporto sarà zincato.
Tutti i canali verticali saranno fissati o alle putrelle già esistenti nei cavedi, o a nuove putrelle
opportunamente predisposte dal fornitore dei canali ove necessario.
Comunque è lasciato all'installatore la scelta dei sistema di sostegno e fissaggio dei canali
nell'ambito delle soluzioni di cui alle norme SMACNA. La soluzione scelta sarà sottoposta alla
approvazione della D.L.
6.15.5 Giunti antivibranti nei condotti
Dovranno essere installati ove indicato e necessario.
Essi dovranno essere in materiale non infiammabile ed a tenuta d'aria come tela di neoprene, di
peso non inferiore a 0.7 kg/m2 e comunque adeguato alla pressione statica cui i giunti sono sottoposti.
I giunti dovranno essere fissati al resto dell'impianto (condotti metallici, ventilatori, condizionatori, etc, etc) mediante flange e bulloni con idonee guarnizioni per garantire una perfetta tenuta
di aria. l giunti sono considerati accessori e compresi nei prezzi unitari dei canali resi in opera.
6.15.6 Prescrizioni per l'installazione
l canali salvo indicazioni esplicite differenti, dovranno correre parallelamente o in posizione
ortogonale alle pareti, alle travi ed alle strutture in genere.
A montaggio avvenuto, previa pulizia interna, le estremità e le diverse aperture dei canali dovranno essere chiuse da appropriate coperture (tappi, fondelli) in lamiera.
Se richiesto, prima della messa in moto degli impianti, tutte le bocchette di mandata dovranno
essere ricoperte con tela; dopo due ore di funzionamento questa copertura verrà eliminata e tutte le bocchette pulite, smontandole se necessario. Dovunque richiesto o necessario dovranno
essere previsti dei fori, opportunamente realizzati, per l'inserimento di strumenti atti alla misura
di portate, temperature, pressioni, velocità dell'aria etc, etc.
Per evitare qualsiasi fenomeno di natura elettrochimica i collegamenti fra differenti parti di metalli diversi saranno realizzati con l'interposizione di adatto materiale isolante.
In conformità con le eventuali prescrizioni dettate dalle norme di sicurezza (Vigili del Fuoco,
etc, etc) dovranno essere previste serrande tagliafuoco o tagliafumo di tipo e dimensioni approvate.
Tutte le linee dovranno essere identificate con frecce e bande colorate poste in opera con interdistanza da 1,5 m circa e comunque secondo le disposizioni della D.L.
I canali flessibili ove utilizzati avranno classe 1 di reazione al fuoco.
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6.16 RIVESTIMENTO ISOLANTE
6.16.1 Caratteristiche generali
Tutti i materiali isolanti utilizzati devono essere dotati di certificato di prova riferito alla reazione al fuoco in classe 0 o in classe 1, rilasciato da C.S.E. del Ministero dell'Interno o da altro
laboratorio legalmente riconosciuto dal Ministero stesso. Devono essere fomite inoltre le seguenti certificazioni e dichiarazioni:
− marchio di conformità e dichiarazione di conformità come previsto nel Decreto Ministeriale del 26 giugno 1984, artt. 2.6 e 2.7;
− dichiarazione di estensione attestante che tutto quanto fornito ha eguali caratteristiche di
quanto certificato;
− certificato attestante che quanto fornito è stato prodotto secondo processi e procedure conformi alle norme UNI EN 29002. Le caratteristiche tecniche dei materiali devono essere
supervisionate da istituti per il controllo della qualità.
La fornitura deve essere comprensiva di qualsiasi materiale (mastice, nastri, autoadesivi ecc.),
necessario per la perfetta posa del materiale isolante.
6.16.2 Tubazioni
6.16.2.1 Note generali
L'isolamento delle tubazioni, serbatoi, collettori, ecc. deve essere eseguito dopo il buon esito
della prova idrica e su autorizzazione della D.L.
Le tubazioni nere devono essere isolate dopo aver preparato la superficie di appoggio con spazzolatura e coloritura con due mani di vernice antiruggine resistente alla temperatura d'esercizio.
Le tubazioni di adduzione fluidi termovettroi calde e fredde saranno coibentate con coppelle in
polistirolo espanso denità 15-20 kg/mc.
Le tubazioni di adduzione acqua calda sanitaria saranno coibentate con guaina flessibile o lastra
in elastomero sintetico estruso a cellule chiuse, coefficiente di conducibilità termica a 40°C non
superiore a 0,042 W/m², classe 1 di reazione al fuoco, campo di impiego da -40 °C a +105 °C,
fattore di resistenza alla diffusione del vapore > 1600,
6.16.2.2 Materiali isolanti
Se non diversamente specificato, gli isolanti termici da utilizzare sono essenzialmente i seguenti:
− coppelle in fibra di vetro
–
densità non inferiore a 50 kg/m3;
–
resistenza al fuoco in classe 0;
–
conducibilità termica non superiore a 0,034 W/m °C alla temperatura di riferimento di
+40°C.
− coppelle in polistirolo espanso
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densità non inferiore a 25 kg/m3;
–
resistenza al fuoco in classe 1;
–
conducibilità termica non superiore a 0,041 W/m °C alla temperatura di riferimento di
+20°C;
–
resistenza alla diffusione del vapore acqueo non inferiore a 50.
coppelle in polistirene espanso
–
densità non inferiore a 25 kg/m3;
–
resistenza al fuoco in classe 1;
–
conducibilità termica non superiore a 0,041 W/m °C alla temperatura di riferimento di
+20°C;
–
resistenza alla diffusione del vapore acqueo non inferiore a 50.
materassino in fibra di vetro
–
densità non inferiore 25 kg/m3;
–
resistenza al fuoco in classe 0;
–
conducibilità termica non superiore a 0,037 W/m °C alla temperatura di riferimento di
+40°C.
guaine a cellule chiuse, tipo per reti di acqua calda
–
adatte per l'impiego con fluidi con temperatura compresa tra +10°C e +100°C. Prodotte
senza l'ausilio di fluoro, cloro o idrocarburi;
–
densità non inferiore a 40 kg/m3;
–
resistenza al fuoco in classe 1;
–
conducibilità termica non superiore a 0,042 W/m °C alla temperatura di riferimento di
+40°C.
guaine a cellule chiuse, tipo per reti acqua refrigerata
–
adatte per l'impiego con fluidi con temperatura compresa tra –40°C e +100°C. Prodotte
senza l'ausilio di fluoro, cloro o idrocarburi;
–
densità non inferiore a 70 kg/m3;
–
resistenza al fuoco in classe 1;
–
conducibilità termica non superiore a 0,042 W/m °C alla temperatura di riferimento di
+40°C.
–
resisenza alla diffusione del vapore acqueo superiore a 2500.
lastre a cellule chiuse, tipo per acqua refrigerata
–
adatte per l'impiego con fluidi con temperatura compresa tra –40°C e +100°C. Prodotte
senza l'ausilio di fluoro, cloro o idrocarburi;
–
densità non inferiore a 70 kg/m3;
–
resistenza al fuoco in classe 1
–
conducibilità termica non superiore a 0,042 W/m °C alla temperatura di riferimento di
+40°C;
–
resistenza alla diffusione del vapore acqueo superiore a 2500.
–
−
−
−
−
−
6.16.2.3 Spessori di isolamento delle tubazioni convoglianti fluidi caldi
Gli spessori minimi dell'isolamento, per le tubazioni convoglianti fluidi caldi, devono essere
quelli previsti nel Decreto del Presidente della Repubblica del 26 agosto 1993, n.412: "Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli
impianti termici degli edifici ai fini del mantenimento dei consumi di energia, in attuazione
dell'art.4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n.l0, allegato B", integralmente riportato nella
pagina successiva:
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ISOLAMENTO DELLE RETI DI DISTRIBUZIONE DEL CALORE NEGLI IMPIANTI TERMICI
Le tubazioni delle reti di distribuzione dei fluidi caldi in fase liquida o vapore degli impianti
termici devono essere coibentate con materiale isolante il cui spessore minimo è fissato dalla
seguente tabella I in funzione del diametro della tubazione espresso in mm e della conduttività
termica utile del materiale isolante espressa in W/m °C alla temperatura di 40°C.
Tabella 6.13.1
Conduttività terDiametro esterno della tubazione
mica dell’isolante
(mm)
(W/m°C)
< 20
da 20 a 39 da 40 a 59
0,030
13
19
26
0,032
14
21
29
0,034
15
23
31
0,036
17
25
34
0,038
18
28
37
0,040
20
30
40
0,042
22
32
43
0,044
24
35
46
0,046
26
38
50
0,048
28
41
54
0,050
30
44
58
da 60 a 79
33
36
39
43
46
50
54
58
62
66
71
da 80 a 99
37
40
44
47
51
55
59
63
68
72
77
>100
40
44
48
52
56
60
64
69
74
79
84
Per valori di conduttività termica utile dell'isolante differenti da quelli indicati in tabella 1, i valori minimi dello spessore del materiale isolante sono ricavati per interpolazione lineare dei dati
riportati nella tabella 1 stessa.
I montanti verticali delle tubazioni devono essere posti al di qua dell'isolamento termico
dell'involucro edilizio, verso l'interno del fabbricato ed i relativi spessori minimi dell'isolamento che risultano dalla tabella 1, vanno moltiplicati per 0,5.
Per tubazioni correnti entro strutture non affacciate né all'esterno né su locali non riscaldati gli
spessori di cui alla tabella 1, vanno moltiplicati per 0,3.
Nel caso di tubazioni preisolate con materiali o sistemi isolanti eterogenei o quando non sia misurabile direttamente la conduttività termica del sistema, le modalità di installazione e i limiti di
coibentazione sono fissati da norme tecniche UNI.
I canali dell'aria calda per la climatizzazione invernale posti in ambienti non riscaldati devono
essere coibentati con uno spessore di isolante non inferiore agli spessori indicati nella tabella 1
per tubazioni di diametro esterno da 20 a 39 mm.
Qualora, negli altri elaborati di gara, siano previsti spessori superiori rispetto a quelli minimi di
legge, dovranno essere adottati gli spessori maggiorati. In ogni caso gli spessori sono relativi al
solo materiale isolante, escludendo eventuali impermeabilizzazioni, protezioni esterne e simili.
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6.16.2.4 Spessori di isolamento delle tubazioni convoglianti fluidi refrigerati
Se non diversamente indicato negli altri elaborati di gara, gli spessori dell'isolamento delle tubazioni convoglianti acqua refrigerata sono i seguenti:
− nel caso di isolamento con coppelle
–
30 mm per tubazioni fino al DN 40 compreso;
–
50 mm per tubazioni con DN superiore al DN 40.
− 19 mm nel caso di isolamento con guaine a cellule chiuse.
In ogni caso gli spessori sono relativi al solo materiale isolante, escludendo eventuali impermeabilizzazioni, protezioni esterne e simili.
6.16.2.5 Spessori di isolamento delle tubazioni convoglianti fluidi freddi
Se, non diversamente indicato negli altri elaborati di gara, gli spessori dell'isolamento delle tubazioni convoglianti acqua fredda (da acquedotto o simili) sono i seguenti:
− 20 mm nel caso di isolamento con coppelle;
− 13 mm nel caso di isolamento con guaine a cellule chiuse.
In ogni caso gli spessori sono relativi al solo materiale isolante, escludendo eventuali impermeabilizzazioni, protezioni esterne e simili.
6.16.2.6 Tecnologie di posa
La posa delle coppelle va eseguita a giunti sfalsati.
Sulle tubazioni convoglianti acqua calda le coppelle vanno legate con filo di ferro zincato.
Sulle tubazioni convoglianti acqua fredda o refrigerata le coppelle vanno legate con filo di ferro
zincato ed i giunti stuccati con mastice di emulsione bituminosa.
Le guaine isolanti vanno poste in opera, dove possibile, infilandole sulla tubazione dall'estremità libera e facendole quindi scorrere sul tubo stesso. Nel caso in cui la posa in opera sopradescritta non sia possibile, si devono tagliare le guaine longitudinalmente, applicarle sulle tubazioni e saldare i due bordi. A giunzioni effettuate (sia trasversali che longitudinali) deve essere
applicato sulle stesse del nastro adesivo.
I collanti, i nastri adesivi e qualsiasi altro materiale accessorio devono essere quelli raccomandati o quelli forniti dalla medesima casa costruttrice del materiale isolante.
Può essere richiesto di avvolgere le coppelle, a legatura avvenuta, con materiali di vario tipo
come cartone ondulato, cartonfeltro bitumato, carta crespata politenata e simili.
Per le tubazioni convoglianti acqua fredda o refrigerata, ad esclusione di quelle isolate con
guaine a cellule chiuse, deve essere realizzata una efficace barriera al vapore.
Questa deve essere ben aderente all'isolamento e non deve presentare soluzioni di continuità.
Tale barriera può essere realizzata con cartonfeltro bitumato dal peso non inferiore a 500 g/m2
oppure con guaine di PVC termosaldate.
E' ammesso realizzare la barriera vapore mediante applicazione, sulle coppelle, di uno strato di
emulsione bituminosa (almeno due mani) armata con fibra di vetro.
Le tubazioni esposte agli agenti atmosferici o posate in luoghi particolarmente umidi (cunicoli
e simili), vanno adeguatamente protette con strato impermeabilizzante posato al di sopra dell'isolamento termico. Tale strato può essere realizzato mediante avvolgimento con benda di mussolona catramata che deve avere lo spessore minimo di mm 5, oppure mediante l'impiego di
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PVC termosaldato di spessore non inferiore a mm 3, oppure ancora mediante benda mussolona
e spalmatura di emulsione bituminosa ripetendo l'operazione due volte.
Il rivestimento protettivo esterno deve essere adeguato al tipo di posa per conferire all'insieme
dell'isolamento la necessaria robustezza meccanica.
Se è richiesta la protezione con lamierino metallico (rame, acciaio inossidabile, alluminio) questo deve avere lo spessore minimo di 0,6 mm ed essere bordato, e debitamente calandrato e sagomato in modo da ben adattarsi alle superfici sottostanti.
Tutte le connessioni longitudinali vanno sovrapposte e graffate a maschio e femmina e fissate
con viti autofilettanti in acciaio inossidabile. Connessioni trasversali sovrapposte di almeno 25
mm pure fissate con viti autofilettanti in acciaio inossidabile.
Ove si presentino attacchi e sporgenze il rivestimento in lamierino va tagliato a sagoma e l'attacco protetto da mascherina metallica.
Il rivestimento con lamierino deve essere reso impermeabile inserendo nelle giunzioni longitudinali e trasversali, delle paste adesive del tipo permanentemente elastico (per es.: sigillante siliconico) .
Se la protezione finale è in PVC, questa deve essere realizzata mediante posa, al di sopra dell'isolante termico, di un foglio autoavvolgente in PVC avente lo spessore minimo di mm 0,35,
fissato con chiodi in plastica. Le testate vanno protette con mascherine di alluminio.
L'impermeabilizzazione della protezione esterna va eseguita con paste adesive di tipo permanentemente elastico come detto.
Se non diversamente indicato, saracinesche, valvole, ecc. delle reti acqua refrigerata, vapore,
acqua surriscaldata, acqua fredda (per quest'ultima limitatamente all'installazione in centrali e
sottocentrali), devono essere isolate con spessore dell'isolamento non inferiore a quello dei tubi
che sono collegati ad esse. L'isolamento termico di dette componenti va protetto con scatole
metalliche opportunamente sagomate apribili mediante clips. Eventuali vuoti tra il materiale isolante incollato alle scatole e flange o valvole, vanno riempiti di fibra minerale sciolta, perfettamente costipata.
In corrispondenza delle flangiature l'isolamento termico va interrotto per una lunghezza tale da
consentire la posa dei bulloni (almeno 70 mm); il giunto va protetto con opportuna scatola.
Tutte le testate vanno protette con lamierini sagomati di opportuno spessore.
Nel caso di protezione esterna in lamierino metallico, per le tratte di una certa lunghezza (indicativamente 10.20 m, comunque in funzione della temperatura del fluido) vanno realizzati
giunti di dilatazione di tipo telescopico per evitare deformazioni alla protezione stessa.
Il rivestimento isolante e l'eventuale barriera al vapore devono essere continui e cioè senza interruzioni in corrispondenza degli appoggi, tramite interposizione di materiale avente funzione
di taglio termico, quali:
− poliuretano ad alta densità;
− vetro cellulare espanso;
− doghe di legno duro trattato con olio di antracene.
Tale accorgimento deve essere adottato anche per passaggi attraverso pareti, solette, ecc..
Per piccoli diametri e per brevi tratte (es.: collegamenti terminali di ventilconvettori e relativo
valvolame) è consentito l'uso di nastro anticondensa.
L'isolamento termico deve essere eseguito curando anche l'aspetto estetico, ossia realizzando
una buona cilindratura esterna, curando particolarmente la finitura dei pezzi speciali delle testate e simili.
L'isolamento termico dei serbatoi, degli scambiatori, vasi di espansione, separatori e componenti varie di una certa grandezza va eseguito con le stesse tecnologie sopra precisate ma ricorrendo a spessori e densità maggiori del coibente e a spessori maggiori dei materiali usati per la
protezione.
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Inoltre ogni 10 m devono essere dipinte delle frecce, lunghe 30 cm indicanti il senso di percorrenza del fluido
L'identificazione di più circuiti utilizzanti fluido ad eguali condizioni deve essere fatta con relativi colori e con l'aggiunta di un numero romano.
Le tabelle dell'identificazione devono essere messe sotto vetro nelle centrali.
Devono essere effettuati eventuali ritocchi a fine lavori, per consegnare gli impianti in perfetto
stato.
6.16.3 Canali
6.16.3.1 Note generali
Tutti i canali devono essere completamente rivestiti per quei tratti ove si possa avere dispersione di calore o possibilità di formazione di condensa.
Oltre che per scopi termici il rivestimento può essere richiesto come afonizzante.
L'isolamento termico va posato esclusivamente sulla superficie esterna del canale; è consentita
la posa all'interno a scopo afonizzante solo previa autorizzazione e per brevi tratte.
6.16.3.2 Materiali isolanti
Se non diversamente specificato gli isolanti termici da utilizzare sono essenzialmente i seguenti:
− materassino in fibra di vetro
–
densità non inferiore a 25 kg/m3;
–
resistenza al fuoco in classe 0;
–
conducibilità termica non superiore a 0,037 W/m°C alla temperatura di riferimento di
+40°C.
− lastre a cellule chiuse
–
densità non inferiore a 70 kg/m3;
–
resistenza al fuoco in classe 1;
–
conducibilità termica non superiore a 0,042 W/m°C alla temperatura di riferimento di
+40°C;
–
resistenza alla diffusione del vapore acqueo non inferiore a 2500.
6.16.3.3 Spessori di isolamento dei canali convoglianti aria calda
Gli spessori minimi dell'isolamento, per i canali convoglianti aria calda, devono essere quelli
previsti nel Decreto del Presidente della Repubblica del 26 agosto 1993, n.412: "Regolamento
recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti
termici degli edifici ai fini del mantenimento dei consumi di energia, in attuazione
dell'art.4,comma4, della legge 9 gennaio 1991, n.10, allegato B.
Detti spessori sono rilevabili dalla tabella e dalle relative note riportate al precedente capitolo
"Spessori dell'isolamento tubazioni convoglianti fluidi caldi".
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Qualora, negli altri elaborati di gara, siano previsti spessori superiori a quelli minimi di legge,
dovranno essere adottati gli spessori maggiorati.
In ogni caso gli spessori sono relativi al solo materiale isolante, escludendo eventuali impermeabilizzazioni, protezioni esterne e simili.
6.16.3.4 Spessori di isolamento dei canali convoglianti aria fredda
Se non diversamente indicato negli altri elaborati di gara, gli spessori dell'isolamento sono i seguenti:
− 25 mm nel caso di isolamento esterno con materassino in fibra di vetro trapuntato su carta
"kraft" retinata alluminio,
− nel caso di isolamento esterno con materassino in fibra di vetro con o senza ulteriori protezioni:
–
30 mm nei tratti non esposti agli agenti atmosferici esterni
–
50 mm nei tratti esposti agli agenti atmosferici esterni.
− 19 mm nel caso di isolamento esterno con lastre a cellule chiuse
− 6 mm nel caso di isolamento interno con lastre a cellule chiuse.
In ogni caso gli spessori sono relativi al solo materiale isolante, escludendo eventuali impermeabilizzazioni, protezione esterne e simili.
6.16.3.5 Tecnologie di posa
La posa dei materassini in fibra di vetro va eseguita mediante incollaggio con apposito adesivo
e successiva legatura con rete in acciaio zincata (maglia a triplice torsione) cucita con filo di
ferro pure zincato.
La posa delle lastre a cellule chiuse è pure eseguita mediante incollaggio con adesivo adatto, su
tutta la superficie di contatto bordi compresi. Qualora lo spessore richiesto comporti l'impiego
di due o più strati sovrapposti, i giunti devono essere sfalsati.
Sulle giunzioni longitudinali e trasversali deve essere applicato lo speciale nastro adesivo fornito dallo stesso costruttore delle lastre.
I collanti, i nastri adesivi e qualsiasi altro materiale accessorio devono essere quelli raccomandati o quelli forniti dalla medesima casa costruttrice dell'isolante.
L'isolamento posato all'interno del canale a scopo afonizzante, deve essere costituito da lastre a
cellule chiuse. Le lastre vanno fissate alle pareti interne del canale con adeguato collante e fissaggio delle estremità con lamierino ribordato.
Se espressamente richiesto, l'isolamento posato all'interno del canale a scopo afonizzante, può
essere costituito da materassino in fibra di vetro trattato superficialmente con resine termoindurenti e rivestito, sulla superficie in contatto con il fluido convogliato, con lamierino zincato forato
che impedisce Io sfaldamento delle fibre.
I canali esposti agli agenti atmosferici o posati in luoghi particolarmente umidi vanno adeguatamente protetti con strato impermeabilizzante posato al di sopra dell'isolamento termico. Tale
strato può essere realizzato mediante avvolgimento con benda di mussolone catramato che deve
avere lo spessore minimo di mm 5 oppure mediante l'impiego di PVC termosaldato di spessore
non inferiore a mm 3.
Come detto per le tubazioni, il rivestimento protettivo esterno può essere in lamierino metallico
(rame, acciaio inossidabile, alluminio). Tale lamierino, di spessore non inferiore a 0,6 mm, de-
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ve essere bordato e convenientemente sagomato in modo da aderire alle superfici sottostanti.
Tutte le connessioni longitudinali devono essere sovrapposte e graffate a maschio e femmina e
fissate con viti autofilettanti in acciaio inossidabile.
Le connessioni trasversali devono essere sovrapposte di almeno 15 mm, pure fissate con viti in
acciaio inossidabile. Il rivestimento in lamierino deve essere reso impermeabile inserendo nelle
giunzioni longitudinali e trasversali delle paste adesive del tipo permanentemente elastico (per
es: sigillante siliconico).
Se la protezione finale è in PVC, questa deve essere realizzata mediante posa, al di sopra dell'isolante termico, di un foglio autoavvolgente di PVC avente lo spessore minimo di mm 0,35,
fissato con chiodini in plastica. L'impermeabilizzazione della protezione esterna va eseguita
con paste adesive di tipo permanentemente elastico (per es.: sigillante siliconico).
Inoltre indicativamente ogni 10 m devono essere dipinte delle frecce, lunghe 30 cm indicanti il
senso di percorrenza.
L'identificazione del circuito deve essere fatta con i relativi colori e con l'aggiunta di numero
romano.
Le tabelle dell'identificazione devono essere messe sotto vetro nelle centrali.
Devono essere effettuati eventuali ritocchi a fine lavori, per consegnare gli impianti in perfetto
stato.
6.17 COLLETTORI DI DISTRIBUZIONE
6.17.1 Collettori in acciaio per locali tecnologici
I collettori dovranno essere realizzati con spezzoni di tubo in acciaio nero senza saldature
chiusi all'estremità con fondi bombati. Saranno posti in opera su mensole o basi metalliche in
modo da evitare la concentrazione degli sforzi sulle valvole, ad un'altezza tale da rendere agevole la manovra delle valvole di sezionamento.
Essi dovranno essere muniti di valvola di scarico con tappo di chiusura, su imbuto e tubo di
scarico sino al pozzetto della fognatura. Su ogni collettore dovrà essere previsto un idrometro a
quadrante munito di rubinetto a tre vie per l'attacco del manometro campione ed un termometro
ad immersione. Tutte le tubazioni di derivazione in arrivo ed in partenza dai collettori dovranno
essere dotate di organi di intercettazione, le tubazioni dei ritorni al collettore dovranno essere
dotate di pozzetto per l'applicazione di un termometro.
6.17.2 Collettori per circuito ventilconvettori e/o radiatori
Collettore per impianti di condizionamento e/o riscaldamento. Pmax d'esercizio: 10 bar; campo
di temperatura: 5÷100°C; interasse derivazioni: 50 mm; composto da:
− 1 collettore di ritorno completo di valvole di intercettazione;
− 1 collettore di andata completo di valvole di preregolazione;
− 2 zanche;
− 2 riduzioni 1" 1/4 M x 1" F;
− 2 raccordi di testa con tappi
− kit eccentrico di by-pass di taratura
− rubinetto di scarico
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completo di coibentazione a guscio preformata a caldo
6.17.3 Collettori in rame
Collettore complanare in rame di distribuzione idrica fino a 3/4" per acqua calda e fredda, in
bronzo, ottone o rame, completi di attacchi, chiavarde, guarnizioni ed anime di rinforzo, con gli
attacchi alle tubazioni di arrivo e distribuzione.
6.17.4 Cassette di contenimento per collettori
Cassetta per collettori idonea per installazione incassata a parete completa di sportello di chiusura con blocchetto ad aggancio rapido profondità regolabile da 110 a 140 mm
6.18 VALVOLAME E COMPONENTI VARI
Tutte le valvole, saracinesche, rubinetti e componenti vari devono essere adatti alle pressioni e
temperature di esercizio nonché alla natura del fluido convogliato.
Tutto il materiale flangiato si intende completo di controflange, bulloni e guarnizioni.
6.18.1 Valvole di intercettazione
Le valvole di intercettazione saranno montate a monte ed a valle di componenti per permettere
la manutenzione ordinaria degli stessi e per interventi di manutenzione straordinaria dell'impianto.
Per i diametri dal DN 50 e superiori le valvole di intercettazione saranno a farfalla del tipo Wafer con corpo e disco in ghisa sferoidale, stelo in acciaio inox, guarnizione di tenuta dello stelo
in doppio anello 0-Ring, I comandi saranno del tipo a leva, per i diametri fino al DN 125, e del
tipo a volantino con riduttore per i diametri superiori
Per i diametri fino a 1”1/2 saranno del tipo a sfera con attacchi filettati; corpo e sfera in
ottone
Gli organi di intercettazione potranno essere sottoposti a prove di tenuta per il corpo (consistenti nell'assoggettarlo ad una pressione pari a 1,5 volte quella di esercizio) e per l'otturatore (consistente nel sottoporre alla pressione di esercizio la parte a monte dell'otturatore): in tutti e due i
casi per ventiquattro ore non si dovranno notare perdite.
Tutte le saracinesche dovranno avere diametro nominale maggiore od uguale al diametro interno della tubazione, sulla quale dovranno essere montate; dovranno inoltre essere dotate di targhetta metallica, indicante il circuito da sezionare.
6.18.1.1 Valvole a sfera
Sono normalmente usate come organi di intercettazione per le reti di acqua fredda, calda, refrigerata e, in opportuna versione, per reti gas.
Caratteristiche costruttive, se non diversamente indicato negli altri elaborati:
− passaggio totale;
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pressione nominale PN 16;
corpo in ottone sfera in ottone cromato;
guarnizione di tenuta sulla sfera in PTFE;
leva di comando in lega d'alluminio, plastificata, con boccola distanziatrice ove sia richiesta la coibentazione;
− attacchi a manicotto filettati gas femmina;
− temperatura max d'esercizio 100°C.
Se espressamente richiesto, devono essere adottati attacchi flangiati unificati.
−
−
−
−
6.18.1.2 Valvole a farfalla
Sono normalmente usate come organi di intercettazione per le reti di acqua fredda, calda, refrigerata e, in opportuna versione, per reti gas.
Caratteristiche costruttive, se non diversamente indicato negli altri elaborati:
− pressione nominale PN 10;
− corpo e farfalla in ghisa;
− guarnizione di tenuta in EPDM;
− albero e sede di tenuta in acciaio inox;
− comando a leva, con dispositivo di bloccaggio ed indice di apertura;
− temperatura max d'esercizio 120°C.
6.18.2 Valvole di ritegno
Saranno previste valvole di non ritorno del tipo a battente con coperchio e corpo in ghisa,
chiusura di gomma/ottone con anello di tenuta del battente di perbunan e sede di tenuta del corpo di ottone. Il valvolame deve essere scelto in relazione alla pressione e temperatura di esercizio e in conformità alla normativa UNI.
Caratteristiche costruttive, salvo particolari prescrizioni:
− pressione nominale PN 16;
− corpo in ottone o in ghisa per diametri superiori al DN 100;
− otturatore a disco in acciaio inox o a cono in ghisa per diametri superiori al DN 100;
− molla in acciaio inox;
− superfici di tenuta sul corpo e sull'otturatore lappate;
− tenuta morbida in EPDM, per esercizio fino a 120°C, oppure in VITON fino a 200°C;
− attacchi filettati nel caso di designazione del DN in pollici;
− temperatura max d'esercizio 120°C oppure 200°C a seconda del tipo di tenuta.
6.18.3 Filtri
Saranno del tipo a Y con corpo in ghisa (o in ottone), attacchi flangiati (o filettati) adatti per
le temperature di esercizio previste.
L'elemento filtrante sarà in lamiera di acciaio inossidabile 18/8, di spessore non inferiore a
0,5 mm forata con fori di diametro non superiore a 0,6 mm.
I coperchi flangiati saranno muniti di tappo di sfogo filettato.
Caratteristiche costruttive, se non diversamente indicato negli altri elaborati:
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pressione nominale PN 16;
tipo a Y;
qualora sia richiesta l’esecuzione flangiata, il corpo ed il coperchio sono in ghisa;
qualora sia richiesta l’esecuzione filettata, corpo e tappo sono in bronzo;
cestello filtrante estraibile in lamierino di acciaio inox 18/8;
temperatura max. d’esercizio 300 °C se l’esecuzione è in ghisa e 120 °C se in bronzo.
6.18.4 Rubinetti a maschio
Caratteristiche costruttive, se non diversamente indicato negli altri elaborati:
− pressione nominale PN 10;
− tipo a 2 o, se richiesto, a 3 vie;
− qualora sia richiesta l'esecuzione flangiata, sono in ghisa con maschio in bronzo;
− qualora sia richiesta l'esecuzione filettata, sono completamente in bronzo;
− tipo con premistoppa e vite spingimaschio se in ghisa o con premistoppa a calotta se in
bronzo;
− temperatura max d'esercizio a 120°C.
6.18.5 Giunti antivibranti
Caratteristiche costruttive, se non diversamente indicato negli altre elaborati:
− pressione nominale PN 10;
− corpo di gomma, cilindrico, in materiale di caucciù, elastico vulcanizzato, contenuto tra
flange di acciaio;
− temperatura max d'esercizio 100°C.
6.18.6 Compensatori delle dilatazioni
Vanno adottati qualora le dilatazioni delle tubazioni non possano essere assorbite dalle curve o
da configurazioni del tipo a lira.
Le spinte vanno scaricate sui punti fissi, con guide intermedie per permettere solo movimenti
assiali ed impedire flessioni o disassamenti.
Il posizionamento dei punti fissi va concordato con la D.L., previa notifica delle sollecitazioni
trasmesse alle strutture.
Caratteristiche costruttive dei compensatori di dilatazione, se non diversamente indicato negli
altri elaborati:
− pressione nominale PN 16;
− tipo a soffietto a pareti ondulate multiple in acciaio inox AISI 321;
− movimento totale in funzione delle esigenze;
− attacchi a flangia unificati;
− temperatura max d'esercizio 300 °C.
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6.18.7 Valvole di sfiato aria
Vanno previste nei punti più alti delle reti ed in genere ovunque vi possa essere formazione di
sacche d’aria. Per facilitare la separazione, possono essere corredate di proprio separatore.
Caratteristiche costruttive, se non diversamente indicato negli altri elaborati:
− esecuzione completamente metallica;
− tipo automatico a galleggiante, con rubinetto manuale di intercettazione;
− tappo igroscopico di sicurezza;
− anello O-Ring di tenuta tra corpo e coperchio onde consentire l’ispezionabilità.
6.18.8 Barilotti anticolpo d’ariete
Se non diversamente specificato, i barilotti anticolpo d'ariete devono essere costituiti da un tubo
in acciaio zincato con diametro 2" con attacchi del diametro ½” filettati da installarsi al termine delle diramazioni principali.
6.18.9 Manometri ed idrometri
Dovranno essere del tipo a molla tubolare con custodia in acciaio inox e attacco filettato; dovranno essere dotati di rubinetto di prova del tipo a tre vie e flangia di attacco del manometro
campione con ricciolo di rame.
Caratteristiche di funzionamento:
− temperatura massima: 130 °C
− precisione: 0,6% .
Il valore di fondo scala dei manometri dovrà essere scelto in relazione alla pressione di esercizio dell’impianto, conformemente a quanto previsto dalla normativa.
6.18.10
Termometri
Dovranno essere del tipo volumetrico a carica di mercurio, con gambo rigido stagno agli spruzzi, dotati di attacco filettato mobile girevole o scorrevole, pozzetto e guaina. L'elemento sensibile dovrà comprendere un bulbo in acciaio inox, capillare e molla a chiocciola. La custodia
dovrà essere in acciaio inox.
Caratteristiche di funzionamento:
− temperatura massima: 130 °C
− pressione massima: 10 bar
− precisione: + 1% .
Devono avere i seguenti campi:
0° ÷ 120°C
per l'acqua calda
10°C ÷ 40°C
per l'acqua refrigerata
Devono consentire la lettura delle temperature con la precisione di 0,5 °C per l'acqua fredda e
di l °C per gli altri fluidi.
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Termostati
Dovranno essere del tipo a dilatazione di liquido. Dovranno essere costituiti da un sistema
sensibile e da un meccanismo di scatto, con un capillare di collegamento tra la sonda
sensibile e un polmoncino che agisca sul meccanismo.
Dovranno essere dotati di sistema di regolazione manuale ed automatico.
− Temperatura massima: 130°C
− Pressione massima: 10 bar
6.18.12
Pressostati
Dovranno essere del tipo a molla Bourdon, muniti di custodia paraspruzzi, scala graduata visibile, contatto a mercurio, attacco filettato e sistema esterno di aggiustaggio del valore.
− Pressione massima: 10 bar
− Temperatura massima: 130 °C.
6.18.13
Valvole di sicurezza
Dovranno essere del tipo certificate e tarate al banco INAIL (ex ISPESL) con attacchi femmina, femmina. Caratteristiche di funzionamento
− Sovrappressione di apertura 10%
− Scarto di chiusura 20%
− PN 10
− Campo di temperatura: 5-110 °C
− Taratura e dimensioni come da schema funzionale di progetto
6.18.14
Valvole di scarico termico
Dovranno essere del tipo ad azione positiva certificate e tarate al banco INAIL (ex ISPESL)
certificate per uso sanitario. Caratteristiche di funzionamento
− Pressione d’esercizio max: 10 bar
− Temperatura d’esercizio max: 100°C
− Temperatura di taratura: 85 °C
− Potenza di scarico: 108 kW
6.18.15
Vasi di espansione
I vasi di espansione, saranno del tipo a membrana, in lamiera di acciaio, collaudati INAIL (ex
I.S.P.E.S.L.) .
I vasi di espansione saranno del tipo appeso fino ad una capacità di 35 l, poggiati a terra se di
capacità superiore.
I vasi saranno installati generalmente al di sotto della tubazione principale, a monte della pompa di circolazione.
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La tubazione di collegamento del vaso all'impianto dovrà essere posta in opera con opportune
pendenze in modo da evitare sacche di aria e dovrà essere priva di qualsiasi organo di intercettazione.
6.18.16
−
−
−
−
−
−
−
−
−
Giunti dielettrici
Parti metalliche: anelli in acciaio ASTM A 105, UNI Fe 510 B o equivalenti.
Tronchetti: tubo API 5L Gr. B-API 5LX-ASTM A 106-UNI 4491-68.
Anelli di isolamento: stratificato di vetro e resina epossidica classe G10-G11 (NEMA LI 1)
Resistenza alla compressione≥400 N/mm2.
Guarnizione di tenuta: butadiene acrilonitrile-fluoropolimero (VITON) per alte temperature
d’esercizio.
Materiale sigillante: resina epossidica indurente a freddo.
Rivestimento interno: resina epossidica in polvere a 220 °C.
Rivestimento esterno: fondo epossifenolico.
Prima dell’applicazione del rivestimento le superfici metalliche devono essere sottoposte a
trattamento di sabbiatura.
Proprietà che devono essere garantite in aria secca a 25 °C:
–
Pressione d’esercizio: PN 10.
–
Pressione di collaudo: PN 15.
–
Temperature d’esercizio: -10 °C/+70 °C.
–
Rigidità dielettrica: ≥ 3.000 V (a 50 Hz).
6.18.17
Sistema di riempimento
Dovrà essere costituito da una valvola automatica riduttrice di pressione, di tipo compensato,
posta sulla tubazione di alimentazione e tarata alla pressione di alimentazione dell'impianto; la
valvola dovrà essere completa di filtro all'ingresso, manometro di controllo e saracinesche d'intercettazione a monte e a valle. Dovrà essere in grado di reintegrare, a freddo, le eventuali perdite accidentali dell'acqua della rete.
Gruppo di riempimento automatico pretarabile di grande portata, doppia intercettazione, valvola di non ritorno. Cartuccia con filtro estraibile. Campo di regolazione: 1÷6 bar. Pmax in entrata: 16 bar. Tmax d'esercizio: 60°C. Composto da:
− Riduttore di pressione a sede compensata. Sede e filtro in acciaio inox.
− Membrana e guarnizione di tenuta in NBR. Superfici di scorrimento rivestite a caldo con
PTFE.
− Cartuccia con membrana, filtro, sede ed otturatore, estraibile per operazioni di manutenzione.
− Valvola a monte di intercettazione a sfera con ritegno incorporato. Cromata.
− Valvola a valle di intercettazione a sfera. Cromata.
− con manometro scala 0 ÷ 6 bar
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Gruppo montato in disconnessione
Gruppo montato di disconnessione. Attacchi filettati F. Tmax d'esercizio 65°C. Pmax d'esercizio 10 bar. Composto da:
− Disconnettore a zona di pressione ridotta controllabile. Tipo BA. Certificato a norma EN
12729 . Attacchi filettati M a bocchettone. Corpo in lega antidezincificazione. Aste dei ritegni sede di scarico e molle in acciaio inox. Tenute in NBR. Dispositivo di sicurezza positiva conforme a norma EN 12729. Completo di prese di pressione a monte, intermedia e a
valle e di imbuto di scarico con collare di fissaggio per la tubazione.
− Filtro a Y. Corpo in bronzo. Maglia in acciaio inox. Tenuta in Saital K. Luce maglia 0,8
mm.
− Valvole di intercettazione a sfera a monte e a valle. Corpo in ottone. Cromate.
6.18.19
Targhette indicatrici
Tutte le apparecchiature ed i relativi componenti singoli (caldaie, elettropompe, scambiatori di
calore, sistemi di regolazione, valvole, ecc.) devono essere identificati con opportune targhette.
Su tutte le tubazioni che fanno capo ai collettori vanno previste targhette fissate su piastrine
complete di tondino a saldare sui tubi stessi.
Le targhette, ben visibili ad occhio nudo ad una distanza di 3 m, devono essere in alluminio o
plastica rigida, con diciture incise da definire con la D.L.. Il fissaggio deve essere fatto con viti.
Non sono ammesse targhette autoadesive di alcun genere.
6.19 COMPONENTI PER LA DISTRIBUZIONE DELL’ARIA
6.19.1 Bocchette
6.19.1.1 Bocchette di mandata
Sono a sezione rettangolare, a doppia serie di alette deflettrici, orientabili indipendentemente,
con serranda di taratura ad alette contrapposte, oppure del tipo a captatore per montaggio in linea.
Sono complete di controtelaio sia per il tipo da montare a parete che per quello da montare a
canale. Il fissaggio al controtelaio è di tipo smontabile.
Possono essere in acciaio verniciato a fuoco o in alluminio estruso anodizzato e satinato, colore
da stabilire con la D.L.
6.19.1.2 Bocchette di ripresa
Sono a sezione rettangolare, a semplice ordine di alette deflettrici, del tipo fisso od orientabile.
Serranda di taratura, ad alette contrapposte. Controtelai e modalità di esecuzione come per le
bocchette di mandata.
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6.19.2 Griglie
6.19.2.1 Griglie di ripresa aria esterna od espulsione
Le griglie per presa aria esterna ed espulsione devono essere costituite da un’intelaiatura in acciaio zincato e verniciato, di spessore minimo 1 mm, con alette in acciaio zincato e verniciato
di robusto spessore assicurate al telaio, disposte con inclinazione di 45°, sagomate contro
l’ingresso della pioggia con tegolo rompigocce e con rete zincata di protezione antitopo con
maglia massima di 1 cm. Per dimensioni di una certa rilevanza le alette devono essere fissate a
distanziatori intermedi per garantire l’assenza di vibrazioni.
Le singole parti della griglia sono bullonate tra di loro o saldate (in questo caso la zincatura deve essere fatta a saldatura avvenuta).
Devono essere pure complete di telaio per il montaggio dall’interno o dall’esterno con relative
zanche di fissaggio.
Se prescritto, possono essere dotate di serranda di taratura ad alette contrapposte o serranda a
gravità.
La griglia deve essere posta ad un’altezza tale da impedire l’accumulo di neve davanti ad essa.
Qualora una griglia sia collegata ad un canale, tra la griglia ed il canale deve essere previsto un
tronco della lunghezza minima di 30 cm in lamiera zincata e dello spessore stesso del canale,
inclinato verso l’alto di un angolo di 25°, per impedire eventuale trasporto d’acqua nel canale.
6.19.2.2 Griglie di transito
Sono del tipo con alette fisse a V a prova di luce, per il montaggio su porte o pareti divisorie.
Per porte o pareti di spessore inferiore a 6 cm sono dotate di controcornice. Per pareti con spessore superiore devono essere completate da una bocchetta di ripresa da montare sulla faccia opposta.
L'esecuzione può essere in acciaio verniciato o alluminio anodizzato, colore da stabilire con la
D.L.
6.19.2.3 Griglie di presa aria esterna afonica
Tali griglie devono comprendere un telaio portante con una serie di alette fisse. Queste ultime
sono a profilo speciale antipioggia con addossato, nella parte inferiore, un materassino coibente
ignifugo ed imputrescibile. Il materassino è trattenuto da una lamiera forata ad evitare lo sfaldamento delle fibre.
Le griglie devono essere complete di rete protettiva antivolatile inoltre devono consentire il
montaggio in batteria.
Attenuazione minima Rw = 12 dB a 1000 Hz con perdita di carico contenuta.
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Adeguamento Antincendio
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6.19.3 Diffusori ad effetto elicoidale
Diffusori a flusso elicoidale a geometria fissa con piastra quadrata in alluminio o acciaio idonei per installazione a controsoffitto completi di plenum il lamiera zincata dotato di lamiera equalizzatrice microforata, serranda di regolazione ed isolamento termico.
Piastra frontale (dimensioni 595x595 mm) con alette di deflessione stampate
6.19.4 Diffusori lineare a feritoia
Diffusore lineare regolabile a due feritoie in alluminio idoneo per installazione in mandata e ripresa aria. In grado di garantire un flusso dell’aria ottimale e stabile, unitamente ad un basso
livello sonoro e ad un alrto rapporto di induzione, con penetrazione del flusso aria ambiente evitando un flusso turbolento. Il sistema di regolazione delle singole feritoie dovrà essere costituito da deflettori cilindrici che possono essere regolati singolarmente in modo da realizzare
una mandata dell’aria orizzontale o inclinata in una sola direzione oppure in direzioni opposte
alternate. Diffusore lineare completo di plenum di distribuzione completo di isolamento termico con serranda di regolazione ed attacco laterale e/o dall’alto, nonché dei terminali.
Lunghezza diffusore lineare 1m
Plenum con un attacco
6.19.5 Valvole di aspirazione dell’aria dai servizi igienici
−
−
Regolazione mediante rotazione del disco centrale;
Realizzate in acciaio verniciato o materiale plastico
6.19.6 Condotti flessibili
Condotto flessibili coibentato per il collegamento degli elementi terminali di mandata, ripresa
ed estrazione aria alle canalizzazioni a sezione rettangolare in lamiera di acciaio zincato.
Il fissaggio tra canale il lamiera zincata e condotto flessibile e tra condotto flessibile ed elemento terminale avverrà mediante nastro adesivo in laminato di alluminio e adesivo a base di
gomma sintetica più fascetta stringi tubo in acciaio inox AISI 430 con dispositivo di trazione in
acciaio temprato galvanizzato.
Condotto costituito da strati multipli di fogli di alluminio con protezione in polietere e isolato
termicamente con fibra di vetro spessore 25 mm; protetto esternamente da alluminio laminato
rinforzato in fibra di vetro.
Condotto flessibile dotato di omologazione in classe A (1) di resistenza al fuoco rilasciato da
istituto autorizzato a livello nazionale.
6.19.7 Portine e pannelli di ispezione
Nelle sezioni dei canali che richiedono pulizia interna ed ove sono installati filtri, serrande tagliafuoco, batterie di post-riscaldamento, serrande, è necessario installare portine o pannelli di
ispezione.
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Le portine d’ispezione devono essere in lamiera di forte spessore con intelaiatura in profilati,
complete di cerniere, maniglie apribili da entrambi i lati, guarnizioni ed oblò di ispezione.
6.19.8 Silenziatori
Il silenziatore sarà essenzialmente costituito da una carcassa metallica contenente vari setti di
materiale fono-assorbente ignifugo.
La carcassa sarà in lamiera zincata spessore minimo di 1 mm con flange ad angolare preforate.
I setti dovranno essere realizzati con materiale ad alto coefficiente di assorbimento acustico e
rivestiti con lamierino zincato o alluminio microforato.
Le misure dei setti ed i passaggi dell’aria tra un setto e l’altro avranno misure tali da garantire
le attenuazioni sonore necessarie, senza provocare elevate perdite di carico o rumore proprio
autogenerato dal silenziatore stesso.
I tipi che verranno installati sono di tipo parallelepipedo in esecuzione in lamiera di acciaio
zincata, con coulisses composte da telai in profilati zincati contenenti le unità fonoassorbenti
incombustibili; le superfici delle coulisses devono essere protette da un involucro in lamiera forata con superficie libera del 30÷40% abbattimento della pressione sonora di almeno 35 Db(A)
e comunque tali da far rientrare i valori secondo quanto previsto dalle norme.
6.19.9 Attenuatori acustici
Attenuatori acustici costruiti in lamiera zincata di acciaio, con setti in lamiera e rivestimento
interno in materassino di poliuretano flessibile, rivestito da un telo di polietilene forellinato,
densità 30 Kg/mc, spessore 25 mm, rivestimento interno in lamierino da 6/10 forellinato in lamiera zincata,
6.19.10
Note finali
Le bocchette, i diffusori e le griglie di mandata, ripresa ed estrazione aria vanno scelte in modo
da soddisfare le seguenti
condizioni:
− funzionamento a bassi livelli sonori:
− assenza di movimenti d’aria non tollerabili;
− massima facilità di pulizia e di installazione;
− perfetta tenuta agli agenti atmosferici (acqua, sabbia, ecc.) con idonee guarnizioni.
La velocità dell’aria in uscita dalle bocchette di mandata misurata mediante anemometro deve
essere limitata a 2,5 m/s per le bocchette poste in prossimità delle persone ed a 6 m/s per le
bocchette poste in zona lontana dalle persone.
La velocità frontale dell’aria alle bocchette di ripresa deve essere limitata a 2 m/s max, se non
diversamente indicato.
I diffusori circolari o quadrati a soffitto sono stati dimensionati con una velocità nel collo non
superiore a 5 m/s.
Per i diffusori lineari da parete vale quanto precisato per le bocchette, mentre per i diffusori lineari da soffitto vale quanto detto per i diffusori quadrati o circolari.
In ogni caso nelle zone dove in genere sostano persone la velocità dell’aria, rilevata a 2 m da
pavimento, non deve essere superiore a 0,15 m/s.
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Gli organi finali di distribuzione dell’aria devono armonizzare con l’arredamento degli ambienti pertanto :
− la loro scelta definitiva è subordinata all’approvazione della D.L.;
− il loro posizionamento definitivo è pure subordinato all’approvazione della D.L. in quanto
funzione della modularità dei controsoffitti;
− va tenuto presente che gli adattamenti di cui ai punti precedenti vanno eseguiti salvaguardando in modo prioritario la corretta distribuzione dell’aria.
6.20 SERRANDE DI REGOLAZIONE
Le serrande possono essere del tipo ad alette parallele, a rotazione contrapposta o di tipo speciale ad azione manuale od automatica, adatte alla pressione di esercizio con minimo trafilamento.
6.20.1.1 Serrande ad alette parallele
Sono impiegate come organi di intercettazione e devono essere costituite da robusta intelaiatura
d’acciaio zincato spessore minimo 1,6 mm, montate su perni d’acciaio rotanti in boccole in ottone e bronzo, teflon e nylon con aste di connessione.
Bordi delle alette sagomati in modo da sovrapporsi nella posizione di chiusura.
Se sono ad azione manuale, l'asta di comando deve essere facilmente accessibile, se invece
l’azione è automatica le serrande devono essere fornite complete di levismi adatti per le regolazioni richieste.
6.20.1.2 Serrande ad alette contrapposte
Le serrande ad alette a rotazione contrapposta sono impiegate come organo di regolazione ed
hanno caratteristiche costruttive analoghe a quelle descritte sopra.
Possono essere ad azione manuale, ed in questo caso il comando deve essere rinviato
all’esterno del canale; oppure ad azione automatica, ed in questo caso gli automatismi devono
essere previsti per il tipo di regolazione richiesta.
Tutte le serrande poste sulle prese d’aria esterna devono avere intelaiatura ed alette zincate a
caldo e finitura con due strati di vernice a fuoco.
Tutte le altre serrande devono avere alette in acciaio galvanizzato, intelaiatura in lamiera pesante ed una mano di vernice sintetica.
Le serrande nei punti di chiusura delle alette sulla intelaiatura, devono avere dispositivi tali da
minimizzare le perdite.
Deve essere chiaramente visibile dall’esterno il posizionamento delle alette.
6.21 SERRANDE TAGLIAFUOCO
Le serrande tagliafuoco devono essere di tipo omologato, telaio e parti di comando in acciaio
zincato, farfalla in materiale refrattario isolante a caratteristiche stabili (per es. a base di materiali ceramici). La costruzione deve essere tale da consentirne l’impiego sia in posizione orizzontale che verticale, indipendentemente dalla direzione del flusso d'aria nonché, per grandi
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dimensioni, il montaggio in batteria. Esse devono consentire la manovra manuale sia in apertura che in chiusura.
Il dispositivo di sgancio automatico può essere di vari tipi, sia a fusibile termico (taratura 70°C)
sia elettrico per mancanza di tensione o per messa sotto tensione, sia pneumatico.
La resistenza al fuoco deve essere adeguata al grado di sicurezza richiesto, comunque non inferiore a due ore.
Il montaggio deve essere curato in modo da assicurare l’accessibilità ai vari meccanismi. La sigillatura va effettuata lungo tutto il contorno impiegando materiali, dotati di opportuna certificazione di resistenza al fuoco rilasciate da enti autorizzati, da inserirsi fra il telaio della serranda ed il muro di supporto. Il riempimento deve essere omogeneo ed interessare la massima parte dello spessore del muro; le parti terminali in prossimità delle due facce esterne vanno rifinite
con malta di gesso e tinteggiate con vernici classe di reazione al fuoco A1. Nel caso di montaggio in batteria deve essere garantita la perfetta tenuta al fuoco anche in corrispondenza degli
accostamenti fra una serranda e l’altra impiegando materiali refrattari e piastre di accoppiamento.
Le serrande devono consentire il montaggio di apparecchiature ausiliarie quali indicatori di posizione ed interruttori di fine corsa.
Sono accettate solo serrande tagliafuoco corredate di certificato ufficiale di prova che ne attesta
la rispondenza alle prescrizioni contenute nella Circolare del Ministero dell’Interno – Direzione
Generale dei servizi antincendi n.91 del 14 settembre 1961, del Decreto Ministeriale 26 marzo
1985 ed eventuali successive integrazioni e modifiche.
La fornitura comprende tutti gli accessori di montaggio.
Le serrande tagliafuoco che verranno installate saranno del tipo
− a sezione rettangolare EI 120
− a sezione circolari EI 120
composte da un condotto metallico al cui interno ruota , attorno al proprio asse, una pala azionata da un comando esterno con involucro in lamiera d’acciaio zincata. La pala sarà realizzata
in pannello unico multistrato con superficie esterne in calcio fibrosilicato. Il condotto metallico
sarà dotato di guaina perimetrale termoespandente in corrispondenza del punto di chiusura della
pala. La serranda tagliafuoco sarà completa di servomotore con ritorno a molla ad interruzione
di corrente con due contatti ausiliari di inizio e fine corsa a 24 V AC/DC.
La fornitura delle serrande tagliafuoco oltre a quanto sopra indicato ed ad ogni altro accessorio
onere e magistero necessario alla loro installazione secondo quanto previsto dalla perfetta regola dell’arte, comprende il rilascio da parete della ditta esecutrice della seguente documentazione:
−
dichiarazione di conformità dell’opera realizzata alla regola dell’arte su modulo conforme a
quanto previsto dall’art. 7 del D.M. 37/08 completo di:
–
Relazione tipologica dei materiali
–
Iscrizione alla camera di commercio industria artigianato e agricoltura
–
Schede tecniche dei materiali utilizzati
−
dichiarazione di corretta posa in opera su modulistica dei VVF completa di certificato di
iscrizione alla Camera di Commercio Industria Agricoltura ed Artigianato e dei seguenti allegati:
–
Elaborati grafici formato A3 riportanti il posizionamento dei materiali utilizzati
–
Schede tecniche dei materiali utilizzati
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Rapporti di prova dei materiali utilizzati rilasciati da ente competente riconosciuto a livello nazionale
Dichiarazione di rispondenza dei materiali forniti dal produttore a quelli utilizzati nei
rapporti di prova
Dichiarazione di rispondenza dei materiali forniti dal rivenditore a quelli utilizzati nei
rapporti di prova
Bolla di trasporto del materiale presso il cantiere
6.22 SERRANDE DI SOVRAPRESSIONE
Devono essere costituite da un telaio metallico e da alette nervate a movimento indipendente
provviste di guarnizioni di tenuta in gomma. Esse devono essere complete di controtelaio in acciaio zincato adatto alla specifica installazione. Esecuzione della griglia in acciaio zincato od
alluminio anodizzato.
6.23 FILTRI DELL’ARIA
La efficienza dei filtri è individuata secondo la classificazione Eurovent (Comitato Europeo di
Costruttori di Materiale Aeraulico).
Le celle filtranti del tipo rigenerabile, devono essere costituite da fibre acriliche calibrate e legate mediante resine sintetiche per assicurare al materiale massima compattezza, alta resistenza
meccanica ed elevata elasticità.
Il materiale filtrante deve essere insensibile agli agenti atmosferici ed alla maggior parte dei
composti organici ed essere contenuto in telaio in lamiera zincata con due reti a maglia quadrata elettrosaldata e zincate.
Le celle filtranti devono poter essere utilizzate a temperatura fino a 120°C e umidità relativa
fino al 100%.
L’insieme dei materiali costituenti il complesso di filtrazione deve corrispondere alla normativa
antincendio, in particolare per portate d’aria superiori a 2,8 m3/s.
La velocità dell’aria nell’attraversamento dei filtri deve rispettare i limiti suggeriti dal costruttore per l’efficienza prescritta.
Ciascun complesso filtrante deve essere dotato di manometro differenziale che permetta la
comparazione della perdita di carico durante l’esercizio con quella massima ammessa. Questa
ultima va chiaramente indicata sulla scala dello strumento stesso e sul libretto di manutenzione,
corredante ciascun filtro.
Se non diversamente specificato, le unità centrali di trattamento aria dotate di sezione di filtrazione devono avere una efficienza di captazione pari alla Classe EU3.
I filtri a rullo devono comprendere il telaio in acciaio zincato, il rullo di materiale filtrante ed i
dispositivi di avanzamento automatico.
Il materiale filtrante è costituito da fibra di vetro ininfiammabile.
I filtri a tasche devono essere costituiti da un telaio metallico zincato con applicate le tasche di
materiale filtrante in fibra di vetro ininfiammabile e non rigenerabile.
6.24 VENTILCONVETTORI
I ventilconvettori sono unità per il trattamento locale dell’aria costituiti essenzialmente da:
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telaio in lamiera zincata di acciaio
involucro di contenimento in lamiera d’acciaio verniciata a fuoco internamente rivestito con materiale termo-fonoassorbente, con griglia per la mandata d’aria;
batteria di trattamento in tubo di rame ed alettatura a pacco in alluminio;
motore elettrico monofase;
pompa di rilancio della condensa;
bacinella di raccolta della condensa con scarico;
filtro aria, efficienza minima EU 2, in fibra sintetica;
A servizio degli ambienti posti ai vari piani dei blocchi B e C delle caserma si provvederà ad
installare dei ventilconvettori del tipo:
−
−
−
−
−
canalizzabile idonei per installazione orizzontale completi di plenum di mandata con due o
tre attacchi circolari, plenum di ripresa a 90° completo di griglia di aspirazione e di valvola
motorizzata a due vie
canalizzabile idonei per installazione orizzontale completi di plenum di mandata con due o
tre attacchi circolari, plenum di ripresa a 90° completo di griglia di aspirazione e di valvola
motorizzata a tre vie per la sola zona centrale operativa e locali annessi posta al secondo
piani blocco C
a cassetta a quattro vie completi di griglia di mandata ed aspirazione con alette orientabili,
di termostato e di valvola motorizzata a due vie
a cassetta a quattro vie completi di griglia di mandata ed aspirazione con alette orientabili.,
di termostato e di valvola motorizzata a tre vie la sola zona centrale operativa e locali annessi posta al secondo piani blocco C
a pavimento con mobile metallico di protezione con verniciatura in poliestere anticorossione e zoccolini con ripresa dal basso e mandata dalla parte superiore completi di valvola motorizzata a due vie da installarsi a servizio dei soli ambienti posti nal piano terzo del blocco
BeC
Tutti i ventilconvettori installati saranno dotati di motori brushless inverter in grado di garantire
una regolazione continua della portata d’aria (0-100%) a seconda delle effettive esigenze
dell’ambiente consentendo di ottenere un confort ottimale grazie alle ridotte oscillazioni della
temperatura e dell’umidità ambiente.
Nelle tabelle seguenti vengono riportate le caratteristiche tecniche dei ventilconvettori da installarsi.
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Tabella 6.21.1 – Ventilconvettori canalizzabili
Modello
1
2
W
3160
4240
Potenza termica
Kcal/h
2718
3646
W
2210
3400
Potenza frigorifera totale
frig/h
1900
2924
W
1750
2760
Potenza Frigorifera sensibile
frig/h
1505
2374
Portata acqua batteria
l/h
380
585
3
Portata aria velocità media
m /h
282
370
Diametro attacchi
ø
½” (17/21)
¾”(23/27)
Potenza assorbita
W
45
57
Corrente assorbita
A
0,41
0,5
Batteria caldo/fredda a 3 ranghi alimentata con acqua 7/12 °C in estate ed acqua 50/45 °C in
inverno
Alimentazione 230V/1f/50HZ , Valvole motorizzate a due vie Kvs 2,5
Tabella 6.21.2 – Ventilconvettori a cassetta a 4 vie
Modello
3
W
4950
Potenza termica
Kcal/h
4257
W
3950
Potenza frigorifera totale
frig/h
3397
W
3160
Potenza Frigorifera sensibile
frig/h
2718
Portata acqua batteria
l/h
679
Portata aria velocità media
m3/h
425
Diametro attacchi
ø
¾”(23/27)
Potenza assorbita
W
55
Corrente assorbita
A
0,43
Batteria caldo/fredda a 3 ranghi alimentata con acqua 7/12 °C in estate ed acqua 50/45 °C in
inverno
Alimentazione 230V/1f/50HZ , Valvole motorizzate a due vie Kvs 2,5
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Tabella 6.21.3 – Ventilconvettori a pavimento
Modello
4
5
6
7
W
2100
3160
4240
4900
Potenza termica
Kcal/h
1806
2718
3646
4214
W
1500
2210
3400
4190
Potenza frigorifera totale
frig/h
1290
1900
2924
3603
W
1240
1750
2760
3000
Potenza Frigorifera sensibile
frig/h
1066
1505
2374
2580
Portata acqua batteria
l/h
258
380
585
721
3
Portata aria velocità media
m /h
180
282
370
430
Diametro attacchi
ø
½” (17/21) ½” (17/21) ¾”(23/27) ¾”(23/27)
Potenza assorbita
W
36
45
57
62
Corrente assorbita
A
0,33
0,41
0,5
0,51
Batteria caldo/fredda a 3 ranghi alimentata con acqua 7/12 °C in estate ed acqua 50/45 °C in
inverno
Alimentazione 230V/1f/50HZ , Valvole motorizzate a due vie Kvs 2,5
6.25 SISTEMA DI REGOLAZIONE VENTILCONVETTORI
Il sistema di regolazione dei ventilconvettori per ogni singolo zona sarà costituito da:
− Termostato da fissare sulla fiancata del ventilconvettore ad INVERTER. E' dotato di sonda
aria e di sonda acqua, ingrado di gestire impianti 2 tubi. Equipaggiato di contatto esterno
da utilizzare come ON-OFF remoto in bassa tensione. Tale termostato, tramite comunicazione, seriale in 2 fili consente la realizzazione di una sola zona di ventilconvettori (1
master + massimo 5 slave). Il termostato è protetto da fusibile. Completo di: contatto economy/sensore presenza; porta seriale RS485, protocollo ModBus RTU, per controllo centralizzato; possibilità di inserimento di schede di espansione per sviluppi futuri.
− Interfaccia utente a parete . Colore chiaro, da abbinare al termostato ambiente posto a bordo ventilconvettore e con pannello di gestione remota, in grado di permettere il controllo
delle funzionalità del ventilconvettore tramite tastiera touch capacitiva, con visualizzazione
su display LCD. Tale interfaccia dovrà consentire di scegliere di regolare l’ambiente con la
sonda a bordo pannello , o con la sonda del fancoil a cui è connesso, oppure tramite la lettura mediata.
− Pannello con display LCD grafico retroilluminato e tastiera capacitiva per il controllo centralizzato di un impianto idronico.
I termostati dovranno essere installati a servizio dei soli ventilconvettori canalizzabili ed a pavimento in quanto le cassette sono dotate di serie di tale dispositivo.
I collegamenti tra termostati e interfaccia utente a parete e tra queste ultime ed panello di controllo centralizzato sarà realizzato mediante cavi di segnale di tipo schermato.
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6.26 CORPI SCALDANTI E RELATIVO VALVOLAME
In tutti i servizi igienici da realizzarsi a servizio dei blocchi B e C della caserma si provvederà
ad installare dei radiatori in grado di mantenere all’interno degli ambienti le condizioni di comfort ottimale e di compensare le dispersioni termiche invernali.
6.26.1 Radiatori
Devono essere in alluminio con tutte le superfici lambite internamente dall'acqua.
Le superfici dei radiatori indicate nel progetto si intendono superfici termiche equivalenti secondo le norme UNI.
I radiatori devono essere verniciati con vernici speciali di fondo secondo un procedimento che
deve prevedere:
− sgrassaggio del pezzo;
− verniciatura ad immersione con vernici all'acqua idrosolubile per una perfetta aderenza al
metallo;
− appassimento del film di vernice;
− trattamento termico per l'essiccazione della vernice in forno a 200°C.
Ogni radiatore deve inoltre essere completo di mensole di sostegno, valvola a doppio regolaggio a via diritta o a squadra, detentore e valvola di sfiato aria (se non esiste la rete di sfiato).
La ditta installatrice deve curare che la posizione del radiatore nell'ambiente da riscaldare sia
tale da garantire il massimo rendimento e da assicurare una uniforme distribuzione delle temperature nel locale.
− Potenza del singolo elemento: 141 W
− Interasse: 600 mm
− Altezza massima dell’elemento 680 mm
6.26.2 Valvole manuali con preregolazione micrometrica
Caratteristiche costruttive, se non diversamente indicato negli altri elaborati:
− pressione nominale PN 10;
− esecuzione in ottone cromato;
− tipo a via diritta o a squadra;
− attacchi con filetto femmina o maschio;
− con dispositivo di preregolazione micrometrica;
− tenuta con premistoppa in PTFE ed anello O-Ring sull'asta;
− manopola in materiale plastico;
− temperatura max d'esercizio 110 °C.
6.26.3 Valvole termostatiche
Caratteristiche costruttive, se non diversamente indicato negli altri elaborati:
− pressione nominale PN 10;
− esecuzione in ottone cromato;
− tipo a via diritta o a squadra;
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Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
attacchi con filetto femmina o maschio;
tenuta con premistoppa in PTFE ad anello O-Ring sull'asta;
comando termostatico con elemento sensibile a liquido, incorporato;
manopola in resina costruzione robusta, protetta contro urti accidentali;
campo di temperatura 8/26°C, con intervento antigelo;
temperatura max d'esercizio 110°C.
6.26.4 Detentori
Caratteristiche costruttive, se non diversamente indicato negli altri elaborati:
− pressione nominale PN 10;
− esecuzione in ottone cromato;
− tipo a via diritta o a squadra;
− attacchi con filetto femmina o maschio;
− tenuta con premistoppa in PTFE ad anello O-Ring sull'asta;
− cappuccio in materiale plastico;
− temperatura max d'esercizio 110°C.
6.26.5 Valvole manuali di sfiato aria
Caratterisiche costruttive, se non diversamente indicato negli altri elaborati:
− pressione nominale PN 10;
− esecuzione cromata;
− filetto a tenuta in teflon;
− volantino in resina;
− temperatura max d'esercizio 110°C.
6.27 CONDIZIONATORI AUTONOMI DI TIPO SPLIT
SYSTEM
O MULTISPLIT
I condizionatori autonomi installati a servizio dei locali apparati di rete e del centro cifra saranno di tipo per funzionamento in pompa di calore.
Saranno costituti da unità interne e da un’unità esterna motocondensante con collegamento
tramite tubazioni del refrigerante in rame coibentate. Il refrigerante sarà R410A.
La unità interna saranno del tipo a parete.
L’unità interna dei sistemi multisplit sarà dotata di pannello di controllo a filo per installazione
a parete con display a cristalli liquidi e tasti soft touch per il controllo di tutte le principali funzioni del condizionatore; mentre le unità interne dei mono split saranno comandate mediante
telecomando a raggi infrarossi con display a cristalli liquidi.
Il sistema di controllo consentirà il passaggio automatico da riscaldamento a raffreddamento e
viceversa, in funzione della temperatura impostata nonché il controllo della umidità relativa nel
funzionamento in raffrescamento.
L’unità esterna sarà dotata di compressore rotativo a velocità variabile (INVERTER), insonorizzato con condensatore in tubo di rame alettato e ventilatore assiale a bassa rumorosità.
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I condizionatori saranno forniti completo di tubazioni e cavi elettrici di collegamento tra le unità interna e quella esterna.
Vengono di seguito riportate caratteristiche tecniche degli split e multisplit system da installarsi.
Tabella 6.21.1 – Caratteristiche tecniche split e multisplit system
Modello
A
Descrizione
Split system a pompa di calore costituito da unità esterna ed unità interna a parete
con tecnologia inverter ad efficienza energetica “A”completa di telecomando
Pc= 2,6 kW Ph= 2,75 kW
B
Split system a pompa di calore costituito da unità esterna ed unità interna a parete
con tecnologia inverter adefficienza energetica “A” completa di telecomando
Pc= 3,5 kW Ph= 3,65 kW
C
Multi split system a pompa di calore costituito da unità esterna e due unità interne
a parete con tecnologia inverter ad efficienza energetica “A”COMPLETA DI
PANNELLO A PARETE Pc= 5,0 kW Ph= 5,6 kW
D
Multi split system a pompa di calore costituito da unità esterna e tre unità interne (
P=2,2kW P=2,2kW P=3,5kW) a parete con tecnologia inverter ad efficienza energetica "A" completa di pannello a parete Pc= 5,0 kW Ph= 5,6 kW
6.28 CONDIZIONATORI A SERVIZIO DEL LOCALE CABINA MT/BT
A servizio del locale cabina MT/BT verrà realizzato un impianto di condizionamento costituito
da condizionatore d'aria ad espansione diretta con condensatore raffreddato ad aria tipo Over
con mandata dell’aria verso l’alto e ripresa frontale composti da una condizionatore a sviluppo
verticale ed una motocondensante esterna.
In particolare si provvederà alla fornitura di:
− n° 4 condizionatori d’aria
Ogni condizionatore è costituiti da:
− CABINET con struttura, in lamiera di acciaio zincato,assemblata tramite rivetti, con doppia
pennellatura laterale che assicura una superiore rigidità, tamponamenti in lamiera d’ acciaio
(vano compressore e ventilatore) cosi da garantire sia la sicurezza che un elevato assorbimento acustico. Verniciatura esterna pannelli a polveri epossidiche-poliestere. Pannello
frontale montato su cerniere per consentire un facile accesso, apribile agendo sulla serratura
a chiusura rapida. Accesso alla sezione del compressore anche durante il funzionamento
dell’ unità,mediante rimozione del pannello frontale e del tamponamento di protezione.
Pannelli sono rivestiti internamente con materiale isolante termoacustico Cl. 0 (ISO
1182.2).
− VENTILATORE del tipo centrifugo ad azionamento diretto con pale ricurve all’indietro e
rotore esterno asincrono.Motore trifase con grado di protezione IP54, dotato di protezione
termica interna. Girante staticamente e dinamicamente bilanciata, cuscinetti autolubrificanti. Ventilatore installato su supporti in gomma antivibranti per ridurre il contatto meccanico
con il telaio e quindi minimizzare le vibrazioni condotte alla struttura. Prevalenza disponi-
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bile fino a 350 Pa. Velocità variabile manualmente tramite autotrasformatore con diverse e
numerose possibilità di settaggio.
− COMPRESSORE tipo SCROLL ermetico, grado di protezione IP54, elevato COP e MTBF
e con basso livello di emissione sonora. Montato nella parte inferiore della macchina su
supporti antivibranti. Bassa corrente di spunto tramite equalizzazione delle pressioni interne.
− BATTERIA DI RAFFREDDAMENTO ad ampia superficie di scambio in modo da garantire un rapporto calore sensibile (SHR) superiore a 0, 90 a 24°C, con un'umidità relativa del
50% in ambiente. La batteria è costituita da tubi di rame e alette di alluminio trattate con
resine idrofiliche protettive contro la proliferazione batterica.
− SEZIONE FILTRANTE dotata di filtri del tipo a cassetto, installati all’ interno della macchina, sempre a monte degli organi di ventilazione e di scambio termico. Grado di filtrazione da G4 (CEN EN779 – equivalente a EU4 secondo Eurovent ).
− QUADRO ELETTRICO realizzato in accordo alla norma IEC 204-1 standard, alloggiato
frontalmente in un vano isolato dal flusso d’aria e coperto da un carter al fine di proteggere
le parti alimentate a tensione superiore a 24V. Le unità sono predisposte per il funzionamento a 400 Vac trifase. Interruttori magnetotermici sono forniti a protezione di ogni componente elettrico. Un trasformatore monofase per fornire la potenza al circuito secondario a
24 V. Un interruttore generale con maniglia bloccoporta installato di serie sul carter di sicurezza per prevenire la rimozione dello stesso quando l’interruttore è nella posizione di funzionamento. Avviamento automatico dopo un possibile arresto dell’unità per mancanza di
alimentazione elettrica.
− Morsetti addizionali per avviamento a distanza e riporto di alcuni stati di funzionamento(ventilatori e compressori) o collegamenti di dispositivi addizionali sono predisposti di
serie sulla morsettiera del quadro elettrico. In morsettiera è, inoltre, disponibile un contatto
pulito per il riporto a distanza dell’ allarme generale.
− CONTROLLO A MICROPROCESSORE mediantre scheda posta all'interno del quadro
elettrico. Interfaccia utente rappresentata da un display retroilluminato a 3 cifre che visualizza i parametri funzionali e i relativi codici mediante pulsanti di navigazione e led.
− DISPLAY GRAFICO LCD con scheda e display a cristalli liquidi a bordo macchina.
Il CONDENSATORE REMOTO RAFFREDDATO AD ARIA con flusso aria orizzontale o
verticale e dotata di un ventilatore assiale, direttamente azionato da un motore elettrico monofase a 6 poli, con grado di protezione IP55 e sezionatore manuale alimentazione elettrica. Elettroventilatore assiale del tipo a rotore esterno con motore monofase 230/1/50-60 (V/Ph/Hz) costruito in accordo alle norme VDE0530/11.72 con grado di protezione IP 54 (IP44 per
HCE07/10) a norme DIN 40050e classe di isolamento F completo di griglia di protezione verniciate con vernice anticorrosione. La batteria del condensatore è costituita da tubi di rame e
alette di alluminio. La carcassa è costituita da una lega di magnesio e alluminio di 2 mm di
spessore.
Il condizionatore dovrà essere completo di: ZOCCOLO di altezza pari a 200 mm; CONDOTTO FLUSSO ARIA ORIZZONTALE CON GRIGLIA, H = 600 MM (PLENUM) con espulsione dell’ aria in direzione orizzontale; KIT VALVOLA DI NON RITORNO; Kit valvola di
non ritorno refrigerante; Trasporto a mezzo corriere f.co ns. stabilimento di Piove di Sacco
(PD).
Compreso il trasporto, il tiro in alto e/o calo in basso, l'accantonamento in cantiere in apposito
locale indicato dalla D.L., il posizionamneto dell'unità interna ed esterna,l' avviamento, la taratura ed il collaudo a carico della ditta fornitrice, nonchè ogni altro accessorio onere e magistero
per dare il condizionatore installato secondo la perfetta regola dell'arte e perfettamente funzionante.
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Vengono di seguito riportate le caratteristiche tecniche del condizionatore e del condensatore
remoto ad esso abbinato:
–
Temperatura ingresso aria 24,0 °C
–
Umidità relativa ingresso aria 50,0 %
–
Refrigerante R407C
–
Portata aria unità 5200 m³/h
–
Alimentazione unità 400 V/3 ph/50 Hz
–
ESP 50 Pa
–
Potenza elettrica ass. unità 6,78 kW
–
Potenza frigorifera totale resa 19,3 kW EER unità 2,85
–
Potenza frigorifera sensibile resa 18,6 kW Potenza elettrica ass. sistema 7,32 kW
–
SHR 0,96 EER sistema 2,64
–
Temperatura uscita aria 13,3 °C Classe filtro interno (EN779 std) G4
–
Umidità relativa uscita aria 95,6 % Larghezza 750 mm
–
SPL interno (@ 2m, f.f) 52,4 dB(A) Profondità 750 mm
–
Temperatura di condensazione 51,7 °C Altezza 1950 mm
–
Peso 260 kg
–
Ventilatori
–
Quantità 1 n°
–
Corrente assorbita 1 x 4,65 A
–
Tipo Normal Corrente a pieno carico 1 x 4,80 A
–
Alimentazione elettrica 400/3/50
–
Corrente a rotore bloccato 1 x 18,00 A
–
Potenza elettrica assorbita 1 x 1,50 kW
–
Tensione settaggio ventilatore 220,0 V
–
Compressori
–
Quantità 1 n° COP compressore 3,66
–
Alimentazione elettrica 400 V/3 ph/50 Hz
–
Corrente assorbita 1 x 7,22 A
–
Potenza elettrica assorbita 1 x 5,28 kW
–
Corrente a pieno carico 1 x 11,50 A
–
Corrente a rotore bloccato 1 x 73,00 A
–
Dati tecnici rilevanti per singolo CONDENSATORE
–
Configurazione scarico aria Verticale
–
Potenza elettrica assorbita 0,54 kW
–
Alimentazione elettrica 230 V/1 ph/50 Hz
–
Corrente a pieno carico 2,40 A
–
Corrente a rotore bloccato 5,40 A
–
Carico termico scambiato 24,6 kW
6.29 CONDOTTI DA FUMO
I condotti da fumo per il collegamento tra le canne fumarie esistenti e:
lo scarico del gruppo elettrogeno
lo scarico della turbina del sistema di cogenerazione verranno realizzati con elementi prefabbricati a doppia parete con canna interna in acciaio inox, AISI 316, coibentazione in lana minerale (spessore min. 25 mm.) e finitura esterna in acciaio inox AISI 304.
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La coibentazione dovrà risultare sufficiente ad ottenere una temperatura superficiale massima
di 40°C in quelle zone dove potrebbe essere possibile il contatto casuale da parte di persone; in
ogni caso dovrà essere garantita la minima temperatura di uscita dei fumi prevista dalla legge.
La base dei condotti dovrà avere la sezione minima prevista dalle norme e comunque dovrà essere provvista di portello di ispezione e pulizia.
Il singolo condotto verrà staffato lungo la parete di appoggio mediante selle che permettano la
dilatazione del materiale.
Il condotto dovrà essere provvisto di tutto quanto richiesto dalle leggi vigenti, ed in particolare
degli accessori per il prelievo campioni dei prodotti di combustione, rilevamento temperatura
fumi, camera raccolta fuliggini.
I condotto fumario che si andrà ad installare saranno privo di qualsiasi strozzatura in tutta la sua
lunghezza e sarà inoltre:
− a tenuta dei prodotti della combustione impermeabile e termicamente isolata;
− adeguatamente distanziata mediante intercapedine d’aria o isolanti opportuni da materiali
e/o facilmente infiammabili;
La saldatura longitudinale della parete interna ed esterna del condotto da fumo sarà realizzata
con processi LASER o TIG. La connessione dei diversi elementi modulari verrà realizzata per
mezzo di giunto a bicchiere, del tipo maschio/femmina, il cui particolare profilo conico garantisce una elevata resistenza meccanica e una tenuta ai fumi, anche in pressione (sino a 5000Pa).
6.30 BARRIERE ACUSTICHE
Le BARRIERE FONOISOLANTI saranno realizzate IN PANNELLI prefabbricati costituiti da:
- strutture di supporto realizzate con profilati in ferro Fe360, sezioni varie (HEA120 - UPN
100 - etc.), zincati a caldo e verniciati lunghezza variabile comprensivi di piastre e contropiastre bulloni barre filettate saldature e accessori per il montaggio e la solidarizzazione alle
strutture;
- lamiera esterna piena preverniciata, sp = 1.2 mm, con antirombo verso l'interno
- riempimento in lana di roccia 60 kg/mc protetta con tessuto idrorepellente
- lamiera interna microforata preverniciata, sp = 0.8 mm, con antirombo verso l'interno
comprensiva di:
- porta di accesso alla macchina
- guide ed accessori di fissaggio
Le barriere fonoisolanti dovranno essere realizzati in modo da garantire un livello di rumore
differenziale non superiore a 3 dB(A) rispetto ai livelli di Rumore Residuo da rilevare prima
della realizzazione degli impianti e comunque non superiore ai limiti previsti dal DPCM
14.11.97 " Limiti di accettabilità del rumore in ambiente abitativo ed in esterno" .
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6.31 VELETTE E/O TRACANTONI IN CARTONGESSO E/O CALCIO SILICATO REI
Per mascherare e proteggere i ventilatori di estrazione si dovrà provvedere alla realizzazione di
velette in cartongesso e/o calcio silicato aventi le caratteristiche di seguito riportate.
La velette da realizzarsi saranno costituita da orditura metallica semplice rivestita con lastre d
cartongesso e/o calcio silicato aventi una resistenza al fuoco REI 120 dotate di certificazione
CE e rapporto di prova rilasciato da istituto riconosciuto a livello nazionale.
L’orditura sarà realizzata con profili metallici a norma UNI EN 10142 -DIN 18182 T.1, spessore 0,6 mm, sarà costituita da guide a "U" e montanti a "C", posti ad interassi non superiori a 60
mm e sarà acusticamente isolata dalle strutture perimetrali con nastro vinilico monoadesivo.
Il rivestimento del lato esterno dell’orditura sarà realizzato con due strati di lastre di cartongesso e/o calcio silicato aventi adeguato spessore a garantire la suddetta resistenza al fuoco, levigate e pretrattate con primer per ridurre l’assorbimento di umidità su entrambi i lati, omologate in
classe A1 di reazione al fuoco, ad elevate prestazioni di resistenza alle sollecitazioni meccaniche, con densità a secco pari a 1150 ±50 kg/m3, testate secondo DIN 4103 per resistere nelle
zone libere da montanti o rinforzi a carichi sospesi di 50 kg con tassello da vuoto Ø 8 mm, di
30 kg con vite Ø 5 mm e di 17 kg con chiodi per quadro (prova con sollecitazioni a fatica, carico agente a strappo, condizioni di umidità dell’aria variabile fino all’85% e fattore di sicurezza
del carico ammesso dichiarato = 2).
Le lastre saranno posate “a correre” in verticale con gli eventuali giunti orizzontali sfalsati di
almeno 20 cm. Il 1° strato di lastre verrà fissato esclusivamente ai montanti a “C” o ad “U” con
viti autofilettanti, poste ad interasse non superiore a 25 cm e comunque non superiore a quanto
previsto dalla scheda tecnica del prodotto proposto alla D.L. in fase di esecuzione dell’opera. Il
fissaggio del 2° strato avverrà “lastra su lastra” direttamente sul 1° strato con viti autofilettanti,
poste ad interassi non superiori a 25 cm. e con distanza delle file verticali pari a 40 cm., oppure
con graffe a punte divergenti (zincate e resinate) con Ø =1,5 mm, larghezza 10 mm, lunghezza
18-19 mm (20-21 mm con doppia lastra da 12,5 mm) poste ad interassi non superiori a 15 cm e
con distanza delle file verticali pari 40 cm. Il secondo strato di lastre dovrà essere sfalsato di
almeno 20 cm. rispetto al primo.
In alternativa, si può anche fissare il 2° strato ai montanti a “C“con viti autofilettanti , poste ad
interasse non superiore a 25 cm. Il secondo strato di lastre dovrà essere sfalsato di mezza lastra
rispetto al primo.
I fissaggi saranno distanti almeno 10 mm dai bordi e 50 mm dagli angoli delle lastre.
Le lastre del 1° strato saranno semplicemente accostate sui bordi senza ulteriore finitura del
giunto.
Le giunzioni degli strati esterni di lastre, si potranno seguire con metodi alternativi:
− Giunto stuccato: lasciare tra le lastre una fuga aperta di 5-7 mm da riempire completamente
con idoneo stucco per giunti da applicare in due mani (non è necessario armare i giunti con
nastri di rinforzo).
− Giunto incollato (solo sui bordi dritti): applicare, a filo continuo al centro del bordo dritto e
pulito della prima lastra già fissata, adesivo per giunti e posare poi la lastra successiva premendola contro la prima fino a formare una fuga di max. 1 mm; per garantire l’affidabilità
dell’incollaggio, non premere le lastre fino ad annullare il giunto; dopo 18-36 ore a seconda
delle condizioni climatiche, l’adesivo fuoriuscito dalle fughe cessa di espandersi e può essere rimosso meccanicamente, per esempio con una spatola; procedere infine alla stuccatura delle fughe e delle teste delle viti con lo stucco.
− Giunto con lastre a bordo ribassato: metodo di stuccatura tradizionale nelle costruzioni a
secco con stucco e rete d’armatura.
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Per una maggiore stabilità e rapidità dell’esecuzione, si consiglia eseguire i giunti orizzontali
con la tecnica del “giunto incollato”. Prevedere giunti di dilatazione ogni 10 m lineari di parete
se si lavora con fuga incollata e ogni 8 m lineari di parete se si lavora con fuga stuccata o con
lastre a bordo ribassato.
Per ottenere una rasatura fine delle lastre dovrà essere applicata su tutta la superficie realizzata
uno stucco rasante pronto (spessore max. di applicazione 0,5 mm); per rasature con spessori
maggiori utilizzare lo stucco rasante in polvere.
Nelle costruzioni delle parete dovrà essere curata la perfetta esecuzione degli spigoli.
La costruzione delle pereti deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfettocollegamento sia con le murature esistenti, sia fra le varie parti di esse, evitando nel corso dei
lavori la formazione di strutture eccessivamente emergenti dal resto della costruzione.
Tutte le dette pareti saranno eseguite con le migliori regole d'arte, a corsi orizzontali ed a perfetto filo. La tolleranza della verticale dell'allineamento sara di 1,5 - 2 mm. al mt. fino al massimo di 1 cm.
Oltre alle prove eseguite in cantiere in corso di opera, a lavoro ultimato saranno effettuati i collaudi provvisorio o definitivo.
Sono previste verifiche di corretto montaggio, verticalita, complanarita, stato superficiale, uniformità di colorazione ecc.
La fornitura delle velette oltre a quanto sopra indicato ed ad ogni altro accessorio onere e magistero necessario alla loro realizzazione secondo quanto previsto dalla perfetta regola dell’arte,
comprende il rilascio da parete della ditta esecutrice della seguente documentazione:
−
dichiarazione di conformità dell’opera realizzata alla regola dell’arte su modulo conforme a
quanto previstio dall’art. 7 del D.M. 37/08 completo di:
–
Relazione tipologica dei materiali
–
Iscrizione alla camera di commercio industria artigianato e agricoltura
–
Schede tecniche dei materiali utilizzati
−
dichiarazione di corretta posa in opera su modulistica dei VVF completa di certificato di
iscrizione alla Camera di Commercio Industria Agricoltura ed Artigianato e dei seguenti allegati:
–
Elaborati grafici formato A3 riportanti il posizionamento dei materiali utilizzati
–
Schede tecniche dei materiali utilizzati
–
Rapporti di prova dei materiali utilizzati rilasciati da ente competente riconosciuto a livello nazionale
–
Dichiarazione di rispondenza dei materiali forniti dal produttore a quelli utilizzati nei
rapporti di prova
–
Dichiarazione di rispondenza dei materiali forniti dal rivenditore a quelli utilizzati nei
rapporti di prova
–
Bolla di trasporto del materiale presso il cantiere
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6.32 SISTEMA DI REGOLAZIONE E SUPERVISIONE CENTRALIZZATO IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE E CONDIZIONAMENTO
Il sistema di supervisione da installarsi a servizio degli impianti meccanici realizzati per i
blocchi B e C della caserma Piave si baserà su una architettura SEVER / WEB CLIENT che
permetterà oltre alla postazione operatore la possibilità di avere un ulteriore licenza operatore
che potrà visualizzare tutti i parametri del sistema , al pari della postazione Server prevista
nell’appalto , su un qualsiasi PC dell’immobile posto sulla Rete Ethernet.
I WEB Client e il Server saranno connessi alla rete aziendale che sfrutterà software standardizzato con protocollo TCP-IP.
Il sistema sarà aperto a dispositivi di terzi e sarà in grado di integrare protocolli standard quali:
LONworks, BACnet, MODbus, KNX , EIB , OPC, etc.
Il Sistema sarà del tipo ad intelligenza distribuita con struttura gerarchica a tre livelli in grado
di garantire:
− un elevato grado di affidabilità.
− una elevata velocità di campionamento dati
− un elevato grado di apertura al fine di garantire tutte le integrazioni e/o interfacce che si
renderanno necessarie
Il primo livello comprende i sensori, le valvole, gli attuatori e i moduli per il controllo di ogni
singolo ambiente che sono interfacciati al livello intermedio mediante bus di comunicazione o
hardwired.
Il secondo livello è costituito da sottostazioni di controllo e sequenze operative che gestiscono
il bus di comunicazione dei moduli di controllo e realizzeranno la comunicazione con il Sistema Centrale attraverso un Bus di sistema o direttamente in IP. Ciascuna sottostazione potrà
quindi operare sia in stand-alone che essere interfacciata ad un Sistema Centrale di supervisione.
Il funzionamento delle sottostazioni dovrà essere in ogni caso indipendente dal Sistema Centrale.
Il terzo livello o livello gestionale è costituito dal sistema di supervisione per il controllo e il
monitoraggio degli impianti .
Dal Sistema di supervisione dovrà essere possibile da parte dell’operatore, interagire in maniera
semplice ed intuitiva con gli impianti.
Il sistema dovrà avere caratteristiche di modularità hardware e software che permetteranno di
realizzare tutte le configurazioni necessarie a coprire tutte le applicazioni e consentiranno future modifiche senza particolari costi/necessità di programmazione e d’installazione.
Il sistema di controllo sarà interconnesso attraverso connessione ethernet con protocollo
TCP/IP al network aziendale.
Tale sistema di supervisione e regolazione dovrà essere in grado di comunicare con i vari regolatori di zona posti a servizio:
− della sottocentrale Blocco C
− della sottocentrale Blocco B
− delle unità di trattamento aria
− dei ventilconvettori
− del gruppo frigorifero a pompa di calore alimentante l’impianto autonomo a servizio della
centrale operativa e locali annessi
e di gestire i dati prelevati direttamente dal campo tramite i controllori remoti (pannelli, regolatori DDC) permettendo di variare dalla postazione di supervisione i parametri di set-point delle
varie apparecchiture.
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Lavori di
Adeguamento Funzionale ed Impianti
Eliminazione delle barriere architettoniche ed
Adeguamento Antincendio
della caserma “PIAVE” blocco “B-C” e porzione
basamentale blocco “D-A”
Il sistema di supervisione sarà costituito essenzialmente da:
− stazione di supervisione di installarsi in locale concordato con il committente costituita da
PC con sceda di rete , completo di stampante e monitor 23” dotato di sistema operativo
WINDOWS e software per la gestione, supervisione e controllo;
− pannelli di gestione remota ventilconvettori delle singola zona,
− regolatori DDC multifunzione dotati di display LCD installati a servizio delle sottocentrali
e delle unità di trattamento aria,
− router per comunicazione tra panelli di gestione remota ventilconvettori e sistema centralizzato e per comunicazione tra regolatori multifunzione e sistema centralizzato
Il software di Gestione , Supervisione e Controllo dovrà assicurare un’interfaccia utente evoluta, che non richieda istruzioni particolari per gli operatori; l’ambiente grafico sarà pertanto in
grado di assicurare un’elevata qualità della visualizzazione delle varie sezioni di impianto, espresse sia sotto forma di estratti di P&I, oppure di layout locali. In entrambi i casi la grafica
dovrà essere realizzata il più vicino possibile alla realtà.
Le pagine grafiche saranno del tipo dinamico per permettere di visualizzare le grandezze variabili e di poter modificare quei parametri gestionali (set point, orari, avviamenti ecc.) che
nell’arco dell’anno e delle stagioni abbisognano di aggiustamenti fisiologici; inoltre tali pagine
dovranno richiamare l’organizzazione dei P&ID’s con visualizzazione delle macchine, pompe,
ventilatori, sonde, ecc..
6.32.1 Apparecchiature di regolazione in campo
Tutte le apparecchiature impiegheranno componenti allo stato solido e circuiti integrati, garantendo una precisione nel tempo e una affidabilità assoluta.
L'alimentazione ai sistemi di regolazione sarà a bassa tensione (24 V - 50 Hz) e quindi con caratteristiche di sicurezza.
Tutti i componenti dovranno resistere ai seguenti limiti ambientali:
− temperatura : 40 °C
− umidità relativa : 90% .
Dovranno essere forniti tutti i quadri portastrumenti con i componenti montati e cablati.
Dovranno inoltre essere forniti tutti quegli apparecchi a campo in grado di completare i circuiti
di regolazione e controllo, quali: sensori, trasmettitori, valvole, servocomandi, termostati, pressostati, umidostati etc..
6.32.1.1 Servocomandi
I servocomandi per il posizionamento delle valvole dovranno permettere un accurato posizionamento lineare delle stesse. Saranno dotati di un convertitore elettronico del segnale in ingresso che permetterà l'azionamento di un motore elettrico ad induzione e riduttore ad ingranaggi
ed avrà un funzionamento reversibile.
In caso di mancanza del segnale di regolazione dovrà essere possibile che il servocomando si
posizioni automaticamente in una di queste tre posizioni a scelta: aperto, chiuso, metà.
Per i servocomandi non dotati di ritorno a molla dovrà essere possibile comandare manualmente la posizione del servocomando stesso.
A seconda del tipo di valvola dovranno avere una corsa utile di 20 e 40 mm ed una forza sullo
stelo di almeno 600 N (e, laddove richiesto, di almeno 1200 N).
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I servocomandi delle valvole potranno essere dotati di uno o due interruttori ausiliari.
I servocomandi per le serrande avranno un movimento rotatorio tramite motore elettrico reversibile e riduttore ad ingranaggi. Quelli modulanti saranno dotati di un convertitore elettronico
per la conversione del segnale di regolazione. L'angolo di rotazione sarà limitato meccanicamente a 95% .
I servocomandi per le serrande potranno essere dotati, quando richiesto, di ritorno a molla e di
eventuali interruttori ausiliari. Dovranno essere inoltre completi degli accessori per l'accoppiamento alle serrande. Essi dovranno sviluppare una coppia di almeno 15 Nm.
6.32.1.2 Valvole di regolazione
Le valvole di regolazione saranno del tipo a flusso avviato (globo) PN16, con corpo in bronzo o
ghisa sferoidale, stelo in acciaio inox, guarnizione di tenuta dello stelo in doppio anello 0 Ring, attacchi filettati fino ad 1"/4 e flangiati per diametri superiori, completi di servocomando
motorizzato.
6.32.1.3 Misuratori di pressione
La misura dovrà essere realizzata mediante straing-ganges di particolare precisione e stabilità di
caratteristiche, la struttura dovrà essere compatta totalmente priva di parti in moto. Il collegamento elettrico dovrà essere compatta totalmente priva di parti in moto. Il collegamento elettrico dovrà essere realizzato mediante cavo twistato direttamente uscente dal trasduttore. La compensazione termica dovrà essere particolarmente curata in modo tale che l'influenza residua delle variazioni di temperatura sul valore misurato e sulla deriva dello zero sia inferiore allo
0,005% °C.
− pressione massima : 10 bar
− temperatura massima : 130 °C
− segnale di uscita compatibile con il sistema di comando e controllo
− precisione della misura : 0,2%
6.32.1.4 Misuratori di temperatura
Dovranno essere del tipo a resistenza (RTD), costituiti da: elemento sensibile comprendente la
resistenza annegata in tubetti isolanti, guaina di protezione con bulbo, testa, morsetti, pressocavo e attacco.
− Campo della temperatura: 0 ÷ 130 °C
− Pressione massima: 10 bar
− Precisione della misura 0,2%
− Segnale di uscita compatibile con il sistema di comando e controllo.
6.32.1.5 Termosonde per canali d'aria
Dovranno essere del tipo ad immersione con sonda flessibile e pieghevole che consenta di rilevare sempre la temperatura media dell'aria nei canali.
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Il segnale di uscita, proporzionale alla misura dovrà essere compatibile con il sistema di comando e controllo.
6.32.1.6 Sonde di umidità relativa
Dovranno essere dotate di sonde igroscopiche da introdurre in canale.
Il segnale di uscita proporzionale alla misura dovrà essere compatibile al sistema di comando e
controllo.
Dovranno essere previsti gli opportuni collegamenti al sistema di comando e controllo.
− Temperatura massima: 45 °C
− Precisione: ± 2%.
6.32.1.7 Termostati
Dovranno essere del tipo a dilatazione di liquido. Dovranno essere costituiti da un sistema sensibile e da un meccanismo di scatto, con un capillare di collegamento tra la sonda sensibile e un
polmoncino che agisca sul meccanismo. Dovranno essere dotati di sistema di regolazione manuale ed automatico.
− Temperatura massima: 130°C
− Pressione massima: 10 bar
6.32.1.8 Termostati antigelo
Dovranno essere dello stesso tipo dei termostati sopracitati tarati al punto di scatto inferiore.
− Temperatura massima: 50 °C
− Pressione massima: 10 bar
6.32.1.9 Pressostati
Dovranno essere del tipo a molla Bourdon, muniti di custodia paraspruzzi, scala graduata visibile, contatto a mercurio, attacco filettato e sistema esterno di aggiustaggio del valore.
− Pressione massima: 10 bar
− Temperatura massima: 130 °C.
6.32.1.10
Pressostati differenziali
Dovranno essere del tipo a molla. L'elemento di misura dovrà essere a molle contrapposte e il
contatto a mercurio visibile dall'esterno.
Dovranno essere forniti di attacchi filettati.
− Pressione massima: 10 bar
− Temperatura massima: 130 °C.
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Umidostati
Dovranno essere in grado di regolare il contenuto di umidità dell'aria nel campo di
regolazione da 20÷80% UR. Saranno costituiti da una sonda igroscopica, un cinematismo
di trasmissione, un microinterruttore e una manopola di regolazione graduata.
Dovranno essere dotati di sistema di regolazione manuale ed automatico.
− Temperatura massima: 45 °C
− Precisione: ± 2%
6.32.1.12
Miscelatore elettronico con disinfezione termica programmabile.
Miscelatore elettronico con disinfezione termica programmabile costituito da: Corpo valvola.
Attacchi acqua calda e fredda filettati attacco acqua miscelata a bocchettone. Corpo in ottone.
Sfera in ottone cromato con inserto in POM . Tenute idrauliche in EPDM. Pressione massima
di esercizio (statica) 10 bar. Temperatura massima in ingresso 100°C. Scala temperatura termometro 0÷80°C. Servomotore. Alimentazione 230 V (ac)-50/60 Hz direttamente dal regolatore. Assorbimento a regime 6 VA. Grado di protezione IP 65. Campo di temperatura ambiente 10÷55°C. Coperchio di protezione autoestinguente VO. Lunghezza cavo di alimentazione 0,8
m. Miscelatore. Precisione ±2°C. Pressione massima di esercizio (dinamica) 5 bar. Massima
rapporto tra le pressioni in ingresso (C/F o F/C), con G = 0,5 Kv, 2:1. Regolatore digitale. Alimentazione 230 V (ac)-50/60 Hz. Assorbimento 6,5 VA. Campo di temperatura di regolazione
20÷85°C. Campo di temperatura di disinfezione 40÷85°C. Campo di temperatura ambiente
0÷50°C. Con programma di verifica dell'effettivo raggiungimento delle temperature e dei tempi
di disinfezione termica; dotato di sistema di storicizzazione giornaliera dei parametri misurati;
predisposto al collegamento per il monitoraggio e la telegestione. Grado di protezione IP 54
(montaggio a parete). Conforme direttive CE. Completo di n° 4 sonde e/o termostati
La regolazione dei circuito acqua calda sanitaria, dovrà essere realizzato nel rispetto di quanto
prescritto dalla normativa relativa al risparmio energetico e di quella relativa alla prevenzione
ed al controllo della legionellosi che vengono di seguito riportate:
− “Linee Guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi predisposte dal Ministero
della Sanità ed adottate dalla Conferenza Stato Regioni il 4/4/2000”. Pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale N° 103 del 5 Maggio 2000;
− “Linee Guida recanti indicazioni sulla Legionellosi per i gestori di strutture turisticoricettive e termali”, Provvedimento del 13 Gennaio 2005. Pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale N° 51 del 3 Marzo 2005;
− “Linee Guida recanti indicazioni ai laboratori con attività di diagnosi microbiologica e controllo ambientale della Legionellosi” Provvedimento del 13 Gennaio 2005. Pubblicate sulla
Gazzetta Ufficiale N° 51 del 3 Marzo 2005)
6.32.2 Sistema di Regolazione e Controllo di Centrali e Sottocentrali
Ciascuna apparecchiatura impiegata sarà dotata di multiregolatore digitale del tipo con proprietà a controllo diretto digitale (D.D.C.) completamente integrato e liberamente programmabile;
l’unità dovrà essere in grado di essere inserita in un sistema di supervisione esterno pur svolgendo le funzioni richieste in modo completamente autonomo; il regolatore sarà fornito già
configurato per gestire l’impianto di climatizzazione secondo le specifiche richieste.
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Tutto il software di gestione sarà residente su memorie non volatili in modo da essere salvaguardato da mancanza di tensione senza richiedere alimentazioni di back-up.
L'unità dovrà essere dotata di "display" per la visualizzazione, in loco, delle variabili logiche,
analogiche e relativi allarmi.
Le funzioni che dovranno essere garantite, dovranno includere almeno quanto segue:
− anelli di regolazione (P, PI, PID, ON/OFF)
− attivazione anelli di regolazione in funzione di variabili logiche
− selezione di minima
− selezione di massima
− media
− entalpia C/F
− ritaratura in funzione di una spezzata (almeno 5 segmenti)
− selezione di un ingresso analogico in funzione di stati logici
− formula di calcolo dotata di costanti onde permettere una maggiore flessibilità di impiego
− temporizzazione di tipologia varia (ritardata all'apertura o alla chiusura con o senza memoria, ad impulso, con ingresso di reset)
− relazioni logiche realizzabili mediante funzioni del tipo AND, OR, NOT
− scelta del regime di funzionamento, degli anelli di regolazione (comfort, occupato, giorno/notte), in funzione dello stato di variabili logiche.
Il regolatore deve avere almeno 6 ingressi universali, 2 uscite analogiche, 4 uscite digitali.
Gli ingressi analogici dovranno essere in grado di accettare segnali provenienti da sonde attive
(0-10 Vcc, 0-20 mA, 4-20 mA) e sonde passive (resistive).
A livello software, dovrà essere possibile definire i campi di lavoro dei vari ingressi, onde permettere l'impiego di qualsiasi sonda presente sul mercato, avente le caratteristiche di uscita sopra specificate.
Gli ingressi logici dovranno accettare contatti privi di tensione.
Vi dovranno essere almeno 2 uscite analogiche e 6 digitali.
Le uscite analogiche dovranno essere in grado di fornire segnali modulanti variabili nei
seguenti campi:
− 0-10 Vcc, 0-20 ma, 4-20 mA
L'interfaccia locale con l'operatore sarà ottenuto tramite display sul regolatore che dovrà fornire
direttamente le seguenti informazioni:
− indicazione del numero dell'ingresso analogico o digitale che si sta, al momento, visualizzando
− indicazione del valore numerico degli ingressi ed uscite analogiche e stato, ON/OFF, degli
ingressi e uscite digitali
− indicazione, a mezzo LED, dell'unità di misura (C, F, %)
− indicazione, a mezzo LED, della variabile visualizzata (ingresso analogico, ingresso digitale, uscita, set point effettivo, regolazione in manuale, ingresso analogico in allarme)
La tastiera sul regolatore dovrà permettere le seguenti operazioni:
− selezione degli ingressi analogici e digitali
− selezione dei moduli di uscita
− selezioni di informazioni ausiliarie relative agli ingressi analogici, ai moduli di uscita ed al
set point effettivo dei moduli di regolazione
− messa in manuale del modulo di regolazione
− aumento/diminuzione del valore della variabile selezionata (soglia di allarme, set point effettivo, modulo uscita).
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