® 2 STRUTTURE RESIDENZIALI Offerte Dedicate RES2002 ® Offerte dedicate 2 STRUTTURE RESIDENZIALI Redazione a cura della Formazione tecnica & Studi Impianti elettrici Redazione: Giuseppe Mezzadri Redattore: Carlo Petrini Realizazione grafica: Studio dal Verme Tenti - Varese - Italy 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I PREMESSA Le offerte dedicate Le “offerte dedicate” sono state ideate da BTicino per aiutare gli operatori di settore ad affrontare, sviluppare e risolvere problematiche di impiantistica elettrica nelle strutture ad uso prevalentemente civile, come ad esempio: Residenze, Alberghi, Ospedali, Scuole, ecc. Anche se espressamente indirizzate a progettisti e installatori elettrici, le “offerte dedicate” sono un’utile strumento informativo per tutti coloro che sono coinvolti o interessati allo sviluppo degli impianti elettrici. Ad esempio gli operatori edili, preoccupati dell’impatto dei diversi componenti sulla struttura, o i committenti, più attenti alla funzionalità degli apparecchi, all’estetica e ai costi. Diversamente da altre opere e pubblicazioni simili, le “Offerte Dedicate” non si limitano ad evidenziare e approfondire le tematiche impiantistiche in generale, ma forniscono, in dettaglio, una serie di soluzioni standard, frutto di analisi fra qualità e costi che considerano sia la legislazione vigente in fatto di sicurezza degli impianti, sia l’effettiva disponibilità dei prodotti sul mercato. Molte delle soluzioni impiantistiche proposte sono inoltre state valorizzate e comparate fra loro per facilitare al lettore la scelta della soluzione più adatta alle proprie esigenze. Strutture residenziali La sicurezza dal “pericolo elettrico” è sempre stata in cima alle preoccupazioni dell’utente dell’impiantistica domestica, ma negli ultimi anni, grazie alla Legge 46/90 che ha contribuito a rendere più sicuri gli impianti, l’utente volge sempre di più lo sguardo verso le tecnologie che possono soddisfare il mai sopito desiderio di rendere la propria casa sempre più confortevole e protettiva. L’impianto elettrico nell’edilizia abitativa tende dunque a variare e a confrontarsi con la crescente modernizzazione tecnologica. Se fino a ieri l’impianto elettrico domestico veniva concepito solo ed esclusivamente per le sue funzioni essenziali, cioè illuminare, riscaldare e far funzionare gli apparecchi utilizzatori e gli elettrodomestici, oggi l’utente chiede che queste funzioni si integrino e cioè che sia possibile delegare l’accensione delle luci, l’attivazione di elettrodomestici e dei vari utilizzatori, compresa la climatizzazione degli ambienti, la sicurezza, e il risparmio energetico, a “servitori tecnologici” attenti e fedeli con i quali comunicare in modo semplice e sicuro anche quando si è lontani. Oggi il mercato chiede la casa DOMOTICA. BTicino da sempre all’avanguardia nel progettare soluzioni intelligenti per migliorare la vita domestica, segna un nuovo passo in avanti nell’evoluzione della casa. La casa è diventata intelligente; un filo la unisce all’uomo perché questi possa sentirla totalmente propria: My-Home. My-Home è la svolta verso la completa automazione delle funzioni domestiche: un sistema in grado di controllare e mettere in comunicazione tutti i diversi componenti di un impianto elettrico, facendo compiere alla casa azioni diverse e simultanee, controllabili e attivabili con un solo semplice gesto, anche a distanza. BTicino spa - Gennaio 2002 La nostra Società si riserva di variare in qualsiasi momento, le caratteristiche dei prodotti descritti e illustrati nel seguente volume. 3 ® 1 PAG. I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I 1. Sezionamento, Protezione e Dimensionamento linee di alimentazione principali secondarie 1.1 Sezionamento e protezione linee di alimentazione principale delle unità abitative, dei box e delle 8 8 cantine 1.2 Dimensionameno linee di alimentazione principale delle unità abitative, dei box e delle cantine 15 1.3 Sezionamento e protezione dei circuiti interni alle unità abitative: quadri elettrici 22 1.4 Dimensionamento cavi per la distribuzione interna delle unità abitative, dei box e delle cantine 32 2. Dotazioni elettriche nelle unità abitative e nei locali annessi 42 2.1 I nuovi impianti e sistemi per la sicurezza e il comfort nella casa: MY HOME 42 2.2 Predisposizione dei tracciati per l’installazione dei sistemi e dei componenti MY HOME 48 2.3 Rappresentazioni planimetrIche con esempi di dotazioni elettriche nelle unità abitative 56 2.4 Rappresentazione planimetrica con esempio di dotazione elettrica per box e cantine 82 2.5 Comparazione costi fra i diversi impianti, dotazioni e serie civili componibili 84 2 I M P I A N T I D I P R O T E Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O 1. Impianto di terra 94 1.1 Prescrizioni particolari per i locali bagno o doccia 96 1.2 Prescrizioni per i supporti metallici dell’antenna TV 98 1.3 Schema topografico impianto di terra 99 2. Uso degli SPD per la protezione delle apparecchiature delle sovratensioni indotte causate da fulminazione indiretta 100 3. Impianto alimentazione pompe antincendio 104 3 A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O 1. Impianti elettrici nelle parti comuni 4 110 1.1 Protezione e dimensionamento delle linee principali 110 1.2 Sviluppo degli impianti e dotazione apparecchiature elettriche nelle aree comuni 114 1.3 Dimensionamento dei Quadri elettrici 120 2. Impianti elettrici di Ascensori e Montacarichi 126 4 PAG. I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E 1. Impianto telefonico e di trasmissione dati 134 2. Impianto centralizzato di antenna TV 136 3. Impianti citofonici, videocitofonici e di telefonia integrata 140 3.1 Generalità 140 3.2 Criteri installativi generali degli impianti 146 3.3 Comparazione costi fra diversi sistemi di comunicazione citofonica e videocitofonica 148 4. Cablaggio parti comuni di edifici multiunità per la telecomunicazione 150 e la distribuzione multimediale 5 A U S I L I P E R L A P R O G E T T A Z I O N E 1. Quote installative consigliate per le apparecchiature 154 2. Legenda dei segni grafici 156 3. Schemi di collegamento impianti di diffusione sonora 166 6 A P P E N D I C I - Legge 5 marzo1990, n.46 170 - DPR 6 dicembre 1991, n, 447 174 - Stralci Guida CEI 0-3 per la compilazione della dichiarazione di conformità 178 5 ® IMPIANTI ELETTRICI NELLE UNITÀ IMMOBILIARI SEZIONAMENTO, PROTEZIONE E DIMENSIONAMENTO LINEE DI ALIMENTAZIONE 1. Sezionamento, Protezione e Dimensionamento linee di alimentazione principali e secondarie L’impianto elettrico delle unità abitative e dei locali a loro annessi ha origine a valle del contatore dell’ente distributore normalmente installato sul confine della proprietà. Nei complessi condominiali con sviluppo su più piani questi contatori vengono normalmente raggruppati in appositi locali ai piani terra degli edifici. La distanza dei cantatori dall’abitazione rende problematico soddisfare la regola generale dell’arte che prevede, per il sezionamento generale dell’impianto, un punto facilmente accessibile e sotto controllo dal proprietario in modo da facilitare le manovre di emergenza e garantire, in caso di modifiche o rifacimenti dell’impianto, l’accesso in sicurezza alle parti attive. Oltre a ciò si aggiunge il problema inerente la protezione dell’utente e della proprietà dai pericoli legati all’utilizzo dell’energia elettrica come: - innesco e propagazione degli incendi a causa delle sovracorrenti (sovraccarico e c.to c.to) e/o sovratensioni (scariche atmosferiche) - folgorazione per difetto di isolamento degli utilizzatori (contatti indiretti). In questo capitolo vengono rappresentate alcune soluzioni tipo per il sezionamento, la protezione e il dimensionamento delle linee e dei circuiti di alimentazione delle unità abitative e dei locali a loro annessi. Queste soluzioni tengono conto delle leggi e delle norme tecniche vigenti relative alla regola dell’arte e anche delle esigenze del fruitore degli impianti. Vengono di fatto considerati i tipi di contratto stipulati con l’ente distributore dell’energia e il livello di funzionalità e comfort richiesti come ad esempio: il numero dei circuiti, la selettività delle protezioni, la concentrazione dei dispositivi, ecc. 1.1 Sezionamento e protezione linee di alimentazione principale delle unità abitative, dei box e delle cantine Gli schemi di seguito sono relativi alla protezione e sezionamento delle linee di alimentazione principale delle unità immobiliari, con i locali annessi derivati dal contatore privato. A pagina 34 (1.5) vengono analizzate le problematiche relative alla gestione e controllo dei carichi considerando i futuri contatori di energia elettronici i quali consentono, grazie all’ausilio delle moderni sistemi BUS, di variare la potenza contrattuale a distanza (3÷10 kW). Per gli impianti nuovi questa opportunità non crea problemi, se si ha l’accortezza di dimensionare le linee di alimentazioni e gli interruttori di protezione per il contratto superiore a quello standard (almeno 6 kW). Per gli impianti esistenti è sempre necessario verificare, all’atto dell’installazione dei contatori elettronici, il dimensionamento e la protezione dalle sovracorrenti delle linee di alimentazione. Lo schema A è particolarmente indicato per i contratti fino a 3 kW. L’installazione del differenziale “S” immediatamente a valle del contatore consente la selettività di intervento, in caso di guasti a terra, con il dispositivo differenziale installato nel centralino alloggio e garantisce anche la protezione dai contatti indiretti delle utenze elettriche installate nel box e nella cantina come indicato nel grafico nella curva di sicurezza a pag. 9. Questa soluzione impiantistica consente di ignorare, ai fini della protezione della linea, la presenza del dispositivo limitatore del distributore di energia. Se si vuole evitare che un guasto a terra, originato nel box o nella cantina, tolga alimentazione anche all’unità abitativa, è possibile utilizzare lo schema B. 8 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I SCHEMA A SCHEMA B Wh Wh A N E L L E tipo "Generale" (istantaneo) A BOX e CANTINA tipo "S" (selettivo) tipo "Generale" (istantaneo) tipo "Generale" (istantaneo) Circuiti interni UNITÀ ABITATIVA Circuiti interni UNITÀ ABITATIVA SCHEMA D SCHEMA C Wh Wh A A tipo "Generale" (istantaneo) I M M O B I L I A R I In questo caso la protezione da c.to c.to e il sezionamento della linea montante dell’unità abitativa è affidata al limitatore installato sul contatore. Si ricorda che questo è consentito solo si sono seguite le prescrizioni del commento all’art. 473 della Norma CEI 64-8. Per impianti con potenza contrattuale superiore a 3 kW (4,5 – 6) è preferibile non considerare la presenza del dispositivo del distributore di energia e installare a valle del contatore di energia un dispositivo privato per la protezione della conduttura dalle sovracorrenti e dai contatti indiretti scegliendo fra gli schemi C e D. Se il dispositivo a protezione della colonna montante è privo di relè differenziale, la protezione dai contatti indiretti della colonna montante deve essere realizzata con condutture a doppio isolamento. tipo "Generale" (istantaneo) BOX e CANTINA BOX e CANTINA tipo "S" (selettivo) tipo "Generale" (istantaneo) U N I T À tipo "Generale" (istantaneo) t (ms) CONDIZIONI PARTICOLARI CONDIZIONI ORDINARIE 10000 5000 2000 Circuiti interni UNITÀ ABITATIVA Circuiti interni UNITÀ ABITATIVA 1000 500 300 200 150 100 50 40 Figura ricavata dalla curva di sicurezza Corrente/ Tempo IEC 479-1. *La condizione di sicurezza è soddisfatta, perché fino a tensioni di 230 V. le curve di intenvento dei differenziali di tipo “S”, si collocano sempre al di sotto della curva di sicurezza (tensione / tempo - vedi anche commento all’art. 413.1.4.2 della Norma CEI 64-8) 20 U (V) 10 10 20 25 50 100 200 250 500 1000 differenziale tipo S differenziale tipo G 9 Scelta dei dispositivi di protezione da installare a valle del contatore di energia Gli articoli sono un esempio con apparecchi Btdin 60 (6kA) schema tipo di apparecchio di protezione articoli A GENERALE UNITÀ IMMOBILIARE: magnetotermico 1P+N/16A + mod. diff. associabile tipo A (Selettivo) - Idn 0,3A - 2P/32A - (4 mod. DIN) B GENERALE UNITÀ IMMOBILIARE: protezione affidata al limitatore sul contatore BOX CANTINE: 1) magnetotermico 1P+N/16A + mod. diff. associabile tipo A (Generale) - Idn 0,03A - 2P/32A - (4 mod. DIN) 2) magnetotermico 1P+N/16A + mod. diff. associabile tipo AR* (Generale) - Idn 0,03A - 2P/32A - (4 mod. DIN) 3) magnetotermico differenziale 1P+N/16A tipo A (Generale) - Idn 0,03A C D GENERALE UNITÀ IMMOBILIARE: magnotermico 1P+N da: contratti da 4,5 kW = In 25A - (2 mod. DIN) contratti da 6 kW = In 32A - (2 mod. DIN) BOX E CANTINA: vedi schema B - (2 o 4 mod. DIN) GENERALE UNITÀ IMMOBILIARE: magnetotermico 1P+N da: contratti da 4,5 kW = In 25A - (2 mod. DIN) contratti da 6 kW = In 32A - (2 mod. DIN) + mod. diff. associabile tipo A (Selettivo) - Idn 0,3A - 2P/32A (2 mod. DIN) BOX E C ANTINA: vedi schema B - (2 o 4 mod. DIN) contenitore F81N/16 F115/4D + G24/32AS F81N/16 + G23/32A F81N/16 F115/4D +G23/32AR G8813/16A F115/2D F81N/25 F81N/32 art. F115/2D art. F115/4D F115/4D F115/6 art.F115/6D F81N/25 F81N/32 G24/32AS F115/6 2x F115/4D art. F81N art. G8813/... art. G2... - I differenziali di tipo A e AR sono efficaci anche in presenza correnti di guasto a terra di tipo pulsante unidirezionale. In particolare gli AR sono totalmente insensibili ai disturbi e selettivi nei confronti dei differenziali da 10 mA. Particolare installativo locale contatori 10 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Protezione dei circuiti di box e cantine derivati dal contatore parti comuni interruttore bipolare e fusibile interruttore automatico magnetotermico interruttore automatico magnetotermico con dispositivo differenziale Salvavita (*) Idn= 10 mA art. 5011 + 5088 art. 5226S art. 5246S Quando i circuiti di alimentazione box e cantine sono alimentati direttamente dal quadro servizi generali (parti comuni), è necessario prevedere dei dispositivi di protezione locale per evitare che i guasti aventi origine nei singoli box o cantine (c.to c.to, sovraccarico o guasto a terra) tolgano l’alimentazione generale dell’intera zona creando disagi agli altri condomini. La soluzione ottimale è quella di prevede un dispositivo di protezione installato all’interno di ogni singolo box e cantina. Per limitare il consumo dell’energia elettrica condominiale si consiglia di installare dispositivi con corrente nominale bassa (es. In 6 A = max 1200 W). Di lato sono rappresentate soluzioni che prevedono l’uso di diversi dispositivi di protezione: art. 5011 + 5089 * Utilizzare sulla dorsale che alimenta i box e le cantine in partenza dal quadro generale parti comuni un dispositivo differenziale da 30 mA di tipo AR per avere la garanzia di selettività in caso di guasti a terra. Interruttori automatici magnetotermici Magitik Articolo Tipo In Vn Potere interruzione 5206S unipolare 6A 220V a.c. 1500A - 220V a.c. 5210S unipolare 10A 220V a.c. 3000A - 220V a.c. 5216S unipolare 16A 220V a.c. 3000A - 220V a.c. 5226S bipolare 6A 220V a.c. 1500A - 220V a.c. 5230S bipolare 10A 220V a.c. 3000A - 220V a.c. 5236S bipolare 16A 220V a.c. 3000A - 220V a.c. Interruttori differenziali Salvavita Magitik bipolari con un polo protetto - 2 moduli Articolo In Vn Potere d’interr. 5246S 6A 230V a.c. 1500A - 220V a.c. 5250S 10A 230V a.c. 3000A - 220V a.c. 5256S 16A 230V a.c. 3000A - 220V a.c. I∆n 10 mA 10 mA 10 mA Interruttore Articolo Descrizione. 5011 interruttore 2P-16A Portafusibili Articolo Descrizione. 5088 portafusibile completo di fusibile tipo miniatura T0 da 15A - 250V a.c. 5089 portafusibile per fusubili a cartuccia Fusicolor tipo T fino a 16A - 380V a.c. Fusibili Articolo T0/... T/... Descrizione. fusibile miniatura a cartuccia 2-4-6-10-15A Ø 6x28 mm - corpo in vetro - per art. 5088 potere di interruzione 1500A fusibile tipo Fusicolor con segnalatore di avvenuta fusione 4-6-10-16A - corpo ceramico verde Ø 8,5x31,5 mm per art. 5089N potere di interruzione 100kA 11 Sezionamento linee alimentazione di box soggetti alle visite di prevenzione incendi Quando la tipologia di movimentazione e sosta veicoli della struttura residenziale ha caratteristiche tali da essere considerata attività soggetta alle visite di controllo di prevenzione incendi, deve essere previsto un comando di emergenza atto a porre fuori tensione l’impianto elettrico dell’intera attività.(1) La realizzazione di questo comando non comporta problemi se i circuiti di alimentazione delle parti comuni (passi carrai, corselli, ecc) e dei singoli box fanno capo ad una linea condominiale comune in quanto è sufficiente installare, sull’interruttore generale dell’autorimessa, uno sganciatore di emergenza come rappresentato nel disegno. COMANDO/I DI EMERGENZA AUTORIMESSA Interruttore Generale dei circuiti AUTORIMESSA (da ubicare in posizione facilmente accessibile ai VIGILI del FUOCO F80E R S T N P PNL N P N L L N Se invece i box sono alimentati direttamente dai contatori dell’unità immobiliare devono essere adottate soluzioni particolari che consentono di sezionare contemporaneamente e da un unico punto, tutti i circuiti presenti nell’autorimessa. A pagina 13 vengono rappresentate quelle citate dalla Guida CEI 64-50 art. 4.6.2. La scelta fra le due soluzioni proposte deve essere fatta considerando sia i costi sia l’efficienza e la funzionalità delle singole apparecchiature. Per esempio la soluzione con i contattori ha un costo minore rispetto alla soluzione con gli sganciatori di emergenza, ma un maggior rischio di saldatura dei contatti. La scelta dunque deve essere fatta in modo oculato e deve prendere in considerazione anche la possibilità di prevedere una routine di verifica dello stato di funzionalità delle singole apparecchiature. (1) Vedi D.M. 16 febbraio 1982 / D.M. 1 febbraio 1986 Generale autorimessa con sganciatore di emergenza 12 Contattore Generale circuito sgancio emergenza con trasformatore Interruttore di manovra con sganciatore di emergenza 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I • installazione di un contattore su ogni circuito, con alimentazione della bobina con sistema SELV, alimentato dalla linea condominiale con il comando di emergenza che agisce solo sulla linea delle parti comuni del condominio Contattore (2NO) sulla linea di alimentazione di ogni singolo box BOX-1 BOX-2 BOX-3 BOX-n F80E TRF 220/24 V Interruttore Generale dei circuiti Comuni AUTORIMESSA L N PNL L COMANDO/I DI EMERGENZA AUTORIMESSA (da ubicare in posizione facilmente accessibile ai VIGILI del FUOCO N • installazione, su ogni interruttore delle linee che interessano la zona autorimessa, di una bobina di sgancio a minima tensione alimentata: a) dalla linea condominiale; o b) direttamente dal singolo interruttore. F80E PNL PNL PNL Interruttore sulla linea di alimentazione di ogni singolo box PNL L N P BOX-1 BOX-2 BOX-3 BOX-n P Interruttore Generale dei circuiti Comuni AUTORIMESSA L N COMANDO/I DI EMERGENZA AUTORIMESSA PNL L Nota: E’ opportuno prevedere una sorgente ausiliaria per evitare sganci intempestivi in caso di mancanza di rete. N N (da ubicare in posizione facilmente accessibile ai VIGILI del FUOCO 13 Qualunque sia la soluzione impiantistica adottata, le apparecchiature utilizzate per il sezionamento di emergenza devono essere accessibili solo a persona addestrata. Allo scopo deve essere previsto un quadro elettrico provvisto di portello con chiusura a chiave nel quale alloggiare tutte le apparecchiature interessate allo sgancio di emergenza. Il quadro può essere in lamiera se le linee in entrata sono protette a monte da un dispositivo differenziale di tipo “G” o “S”. Si consiglia l’uso del portello trasparente per facilitare l’individuazione di eventuali interruttori aperti. Quadri Tiboard da parete IP30 - completi di pannelli con profilati portapparecchi Articolo N° moduli Porta aggiuntiva in lamiera Dimensioni Potenza dissipabile Pinv installabili piena con cristallo esterne senza porta con porta articolo articolo mm (Ixhxp) (W) (W) E55/72C 72 su 3 file E55P/72P E55P/72T 550x600x135 155 93 E55/96C 96 su 4 file E55P/96P E55P/96T 550x750x135 168 105 E55/120C 120 su 5 file E55P/120P E55P/120T 550x900x135 182 120 E55/144C 144 su 6 file E55P/144P E55P/144T 550x1050x135 195 130 art. E55/...C Porte aggiuntive IP41 per quadri Tiboard da parete e da incasso, in lamiera piena e con cristallo, con serratura unificata ad alette Porta in lamiera piena Porta in lamiera con cristallo per quadri articolo articolo dimensioni mm (I x h) da parete da incasso E55P/72P E55P/72T 550x600 640x694 E55P/96P E55P/96T 550x750 640x844 E55P/120P E55P/120T 550x900 640x994 E55P/144P E55P/144T 550x1050 640x1144 art. E55/P...T art. E55P/...P Quadri da parete in lamiera IP30 - con portello Articolo Articolo Apparecchi installabili Dimensioni (mm) (con portello (con portello Btdin Megatiker I h p in lamiera) trasparente) (n° moduli) MD/MS/MA/ME 125 E109P/12D E109C/12D 12 (1 fila da 12) no 300 300 90 E109P/24D E109C/24D 24 (2 file da 12) no 300 425 90 E109P/36D E109C/36D 36 (3 file da 12) no 300 550 90 E109P/54D E109C/54D 54 (3 file da 18) si 470 680 120 E109P/72D E109C/72D 72 (3x2 file da 12) si 630 680 120 E109P/96D E109C/96D 96 (4x2 file da 12) si 630 830 120 art. E109C/12D 14 Potenza dissipabile Pinv (W) 39 59 86 108 138 188 1 I M P I A N T I 1.2 Dimensionamento linee di alimentazione principale delle unità abitative, dei box e delle cantine 6 linee 9 linee E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Le linee di alimentazione principale delle unità immobiliari nei percorsi comuni (montanti e dorsali principali) devono essere tra loro separate. Per le colonne montanti vengono normalmente adottate soluzioni che prevedono condutture incassate o in vista. Montante unità abitative con condutture incassate Coperchi di ricambio completi di viti di fissaggio per fissaggio scatole di derivazione - in resina antiurto autoestinguente - superficie tinteggiabile Articolo Per scatola articolo 16201C 16101 16202C 16202 e 16203 16204C 16204 16205C 16205 16206C 16206 16207C 16207 16208C 16208 16209C 16209 16211C 16211 art.16201C 12 linee art.16206D Setti separatori interni per suddivisione delle scatole di derivazione in scomparti - in resina antiurto autoestinguente Articolo Per scatola articolo Dimensioni (mm) 16206D 16206, 16207 e 16208 154x70 16209D 16209 218x70 art.503ED Elemento per affiancamento orizzontale e verticale delle scatole Articolo Per scatola articolo 16200G 16204, 16205, 16206, 16207, 16208 e 16209 503ED 16201, 16202, 16203 2 15 linee 1 2 1 = un tubo flex in PVC per ogni unità abitativa con cavi unipolari senza guaina Per la tubazione in PVC si consiglia il Ø25 in grado di contenere 2 cavi N07V-K da 10 mm2 (eventuali richieste di aumento della potenza contrattuale). art. 16206 2 = cassette di derivazione installate alla base della colonna montante e ogni due o più piani come rompitratta Le cassette di derivazione devono essere dimensionate in modo da consentire l’innesto di tutte le tubazioni in arrivo e partenza. art.16208 Scatola di derivazione da incasso complete di coperchio - in resina antiurto Articolo Dimensioni interne Dimensioni interne (mm) esterne (mm) 16201 87x87x44 97x97x45 16202 113x91x49 126x105x50 16204 113x91x69 126x105x70 16205 154x130x69 170x145x70 16206 218x154x69 243x180x70 16207 289x154x69 305x180x70 16208 387x154x69 342x180x70 16209 364x218x69 390x243x70 16211 493x262x69 520x289x70 15 Montante unità abitative con condutture in vista 6 linee fori sul fondo del canale CANALI CM 9 linee 1 1 2 2 Dimensioni (mm) Sezione interna utile (mm2) 90 x 40 2310 110 x 40 2408 130 x 40 2500 110 x 60 4200 130 x 60 5000 150 x 60 5800 12 linee Il canale deve essere scelto in base alla sezione interna utile e il n° dei cavi di alimentazione contenuti, applicando un coefficiente di riempimento del 50% come indicato di seguito: 15 linee n° cavi contenuti nel canale = sezione interna utile canale x 0,5 sezione esterna del cavo scelto. sezione esterna dei cavi bipolari FG7OR 1 = canale in materiale plastico isolante per contenimento di un cavo bipolare con guaina per ogni unità abitativa. 1,5 mm2 = 111,2 mm2 2,5 mm2 4 mm2 6 mm2 10 mm2 16 mm2 25 mm2 2 = tubi flex in PVC pesante per ingresso incassato delle linee nelle unità abitative. (si consiglia almeno Ø32) = = = = = = 126,6 mm2 151,6 mm2 191,0 mm2 257,2 mm2 399,6 mm2 522,5 mm2 guida DIN Il canale portapparecchi tipo CM, disponibile in sette dimensioni differenti, con sezioni comprese tra 90 x 40 mm e 190 x 60 mm, permette di realizzare canalizzazioni solide e sicure per la distribuzione elettrica nel settore del terziario. Il fondo del canale presenta forature per agevolare la posa con tasselli o con viti ed inter namente è dotato di guida DIN per permettere il vincolo di: - elementi per la separazione del canale in più scomparti; - apparecchi modulari (tipo Btdin); - accessori per il fissaggio di apparecchiature modulari civili (serie Living International, Light, Living Classic, Magic e Tekne). 16 elemento separatore Grazie alla presenza della guida DIN nel fondo del canale ed alla possibilità installativa dell’elemento separatore, è possibile suddividere il canale in scomparti simmetrici o asimmetrici. 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Dorsale box e cantine con condutture in vista Per lo sviluppo della distribuzione dorsale di alimentazione box e cantine si consiglia di prevedere componenti in vista, considerata la difficoltà di incassare condutture e cassette di derivazione o smistamento in ambienti con forte presenza di CLS. La scelta del grado di protezione di questi componenti varia in funzione del tipo di rischio presente nell’ambiente. In ogni caso, escludendo percorsi in zone AD o sotto pioggia battente, si considera sufficiente un grado di protezione ≥ IP40. Per la sviluppo della distribuzione è possibile adottare le seguenti soluzioni: a) circuiti box e cantine alimentati dal contatore privato 1 = canale in materiale plastico isolante per contenimento di un cavo bipolare con guaina per ogni box e/o cantina. Il canale deve essere dimensionato in base alla sezione interna utile e il n° dei cavi di alimentazione contenuti, applicando un coefficiente di riempimento del 50% (vedi a pag. 16). Wh Wh Wh 15 linee 2 = tubi rigidi in PVC pesante per ingresso linee nel box o cantina (si consiglia almeno Ø20). 1 2 12 linee 9 linee 6 linee b) circuiti box e cantina alimentati dal contatore parti comuni 1 = tubo in PVC pesante per contenimento della dorsale realizzata con cavi unipolari senza guaina. Si consiglia di dimensionare il tubo in modo che il Ø interno sia pari almeno a 1,3 volte il Ø del cerchio circoscritto al fascio dei cavi contenuti, con un minimo di 10 mm. 2 11 3 3 4 2 = Scatola di derivazione 3 = tubo rigido in PVC pesante per ingresso circuiti nel box o cantina (si consiglia almeno Ø20) 4 = quadro elettrico delle parti comuni 17 Scelta dei cavi per la realizzazione delle alimentazioni principali di unità abitative e locali annessi La sezione minima dei cavi dipende dalla nota formula Ib ≤ In ≤ Iz dove: Ib è la corrente di impiego calcolata in funzione della potenza contrattuale; (a) In è la corrente nominale del dispositivo di protezione della linea di alimentazione; Iz è la portata in regime permanente della conduttura che varia in funzione del tipo di posa del cavo. (a) con = 0,85 / 3kW = 15,3A / 4,5kW = 23A / 6 kW = 30,7A Portata di corrente dei cavi secondo tabelle CEI-UNEL 35024/1 Sezione cavo in mm2 Cavo senza guaina N07V-K posato in tubo sottotraccia (2 cavi attivi) Cavo con guaina FG7OR posato in canale installato a parete (2 cavi attivi) (b) 1,5 2,5 4 6 10 17,5 A 24 A 32 A 41 A 57 A 19 A 26 A 36 A 46 A 64 A (b) per più cavi raggruppati nella stessa conduttura devono essere applicati i coefficienti di correzione indicati di seguito: n. cavi multipolari 1 2 3 4 5 6÷7 8÷10 11÷14 ≥ 15 Coefficiente K 1,00 0,80 0,70 0,65 0,60 0,55 0,50 0,45 0,40 (c) L'art. 525 della Norma CEI 64-8 raccomanda che la tensione non superi, in qualsiasi punto dell’impianto utilizzatore e con il relativo carico di progetto, il 4% della tensione nominale dell'impianto (9,2 V). Bisogna inoltre considerare la caduta di tensione; in particolare per edifici dove le unità abitative e i locali annessi si trovano a grande distanza dal locale contatori. (c) Per agevolare la scelta della sezione dei cavi, nelle tabelle a pag. 19 - 20 - 21 abbiamo indicato la cdt % dei cavi in funzione della distanza percorsa in metri dalla conduttura. Le caselle colorate evidenziano i valori max % consigliati per le alimentazioni principali in modo da consentire una riduzione delle sezioni sui circuiti interni agli ambienti e precisamente: - unità abitative 1,5 % (3,45 V) - colore - box e cantine 2,5 % (5,75 V) - colore la maggiore percentuale consigliata per box e cantine si giustifica dal ridotto sviluppo della distribuzione all’interno di questi ambienti. Esempio di condutture a doppio isolamento Cavo con isolamento principale almeno uguale alla tensione nominale del circuito (Un), inserito in tubo non metallico (es. N07V-K in tubo PVC) Cavo con isolamento principale di un gradino superiore alla tensione nominale del circuito (Un) provvisto di guaina non metallica antiabrasiva (es. cavo FG7OR) 18 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Caduta di tensione: % consigliata per montanti e dorsali principali con potenza contrattuale 3 KW - (230V/15,3A) metri sezione (cavi N07V-K) metri 1,5 2,5 4 6 10 1 0,200 0,120 0,075 0,050 0,029 7 1,400 0,843 0,525 0,352 10 2,000 1,205 0,750 12 2,400 1,446 13 2,600 17 sezione (cavi FG7OR) 1,5 2,5 4 6 10 1 0,220 0,132 0,082 0,055 0,032 0,206 7 1,538 0,924 0,573 0,382 0,222 0,502 0,294 10 2,000 1,205 0,750 0,502 0,294 0,900 0,603 0,353 11 2,417 1,452 0,900 0,600 0,348 1,566 0,975 0,653 0,382 12 2,636 1,584 0,982 0,655 0,380 3,400 2,048 1,274 0,854 0,500 15 3,295 1,980 1,227 0,819 0,475 19 3,799 2,289 1,424 0,955 0,559 17 3,735 2,244 1,390 0,928 0,538 21 4,199 2,530 1,574 1,055 0,618 19 4,174 2,508 1,554 1,037 0,601 26 3,132 1,949 1,306 0,765 22 2,905 1,779 1,201 0,696 28 3,373 2,099 1,407 0,823 25 3,301 2,045 1,365 0,791 31 3,735 2,324 1,558 0,912 28 3,697 2,290 1,529 0,886 34 4,096 2,549 1,708 1,000 31 4,093 2,536 1,692 0,981 39 2,924 1,960 1,147 35 2,863 1,911 1,108 43 3,224 2,161 1,264 39 3,190 2,129 1,235 46 3,449 2,311 1,353 42 3,435 2,293 1,330 50 3,749 2,512 1,470 46 3,736 2,511 1,456 52 3,898 2,613 1,529 48 3,926 2,620 1,519 65 3,266 1,911 63 3,439 1,994 82 4,120 2,411 75 4,094 2,374 2,500 79 85 2,501 per unità abitative 1,5 % (3,45 V) per box e cantine 2,5 % (5,75 V) N07V-K FG70R CEI 20-22 II IEMMEQU C CEI 20-22 II IEMMEQU B A E D C B A - Conduttore a corda flessibile di rame rosso ricotto B - Isolante in PVC qualità R2. Costruito in doppio strato fino ai 6 mm2. C - Marcatura ad incisione. A A - Conduttore di rame ricotto rosso o stagnato a corda flessibile o rigida. B - Isolamento in HEPR (gomma eltilene propilenica vulcanizzata) qualità G7. C - Riempitivo in materiale non fibroso e non igroscopico D - Guaina in PVC qualità RZ. E - Stampigliatura ad incisione ed inchiostro. 19 Caduta di tensione % consigliata per montanti e dorsali principali con potenza contrattuale 4,5 KW - (230V/23A) metri sezione (cavi N07V-K) 1,5 metri 2,5 4 6 10 1 0,181 0,113 0,076 0,044 5 0,906 0,564 0,378 8 1,449 0,902 10 1,811 13 sezione (cavi FG7OR) 1,5 2,5 4 6 10 1 0,198 0,123 0,082 0,048 0,221 5 0,992 0,615 0,410 0,238 0,604 0,354 7 1,398 0,961 0,574 0,333 1,127 0,755 0,442 9 1,786 1,107 0,739 0,428 2,354 1,465 0,982 0,575 12 2,382 1,475 0,985 0,571 14 2,535 1,578 1,057 0,619 15 2,977 1,844 1,231 0,714 20 3,662 2,254 1,511 0,884 18 3,572 2,213 1,477 0,857 22 3,984 2,479 1,662 0,973 21 4,168 2,582 1,723 0,999 26 2,930 1,964 1,149 23 2,828 1,887 1,095 30 3,381 2,266 1,326 26 3,197 2,134 1,237 33 3,719 2,493 1,459 29 3,566 2,380 1,380 34 3,832 2,568 1,503 32 3,935 2,626 1,523 39 2,946 1,724 39 3,200 1,856 43 3,248 1,901 43 3,529 2,046 48 3,626 2,122 48 3,939 2,284 53 4,003 2,343 53 2,522 57 2,520 57 2,712 64 2,829 64 3,046 81 3,581 75 3,569 88 3,890 84 3,997 per unità abitative 1,5 % (3,45 V) FG7OR N07V-K CEI 20-22 II IEMMEQU C CEI 20-22 II IEMMEQU B A A - Conduttore a corda flessibile di rame rosso ricotto B - Isolante in PVC qualità R2. Costruito in doppio strato fino ai 6 mm2. C - Marcatura ad incisione. 20 E D C A - Conduttore di rame ricotto rosso o stagnato a corda flessibile o rigida. B - Isolamento in HEPR (gomma eltilene propilenica vulcanizzata) qualità G7. C - Riempitivo in materiale non fibroso e non igroscopico D - Guaina in PVC qualità RZ. E - Stampigliatura ad incisione ed inchiostro. 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Caduta di tensione % consigliate per montanti e dorsali principali con potenza contrattuale 6 KW – (230V/30,7A) metri metri sezione (cavi N07V-K) sezione (cavi FG7OR) 4 6 10 1 0,164 0,110 0,054 0,295 5 0,821 0,548 0,318 1,008 0,590 9 1,477 0,986 0,572 1,805 1,210 0,708 12 1,969 1,314 0,762 15 2,256 1,512 0,885 14 2,298 1,534 0,889 16 2,407 1,613 0,944 17 2,790 1,862 1,080 20 3,009 2,016 1,180 20 3,282 2,191 1,270 24 3,610 2,420 1,416 22 3,611 2,410 1,397 25 3,761 2,520 1,475 24 3,939 2,629 1,524 30 3,025 1,770 30 3,286 1,906 32 3,226 1,888 33 3,615 2,096 35 3,529 2,065 36 3,943 2,287 40 4,033 2,360 40 2,541 42 2,478 44 2,795 48 2,832 48 3,049 55 3,245 53 3,366 61 3,599 58 3,684 68 4,012 63 4,002 1,5 2,5 4 6 10 1 0,150 0,101 0,059 5 0,752 0,504 10 1,504 12 1,5 2,5 per unità abitative 1,5 % (3,45 V) N07V-K FG7OR CEI 20-22 II IEMMEQU C CEI 20-22 II IEMMEQU B A A - Conduttore a corda flessibile di rame rosso ricotto B - Isolante in PVC qualità R2. Costruito in doppio strato fino ai 6 mm2. C - Marcatura ad incisione. E D C A - Conduttore di rame ricotto rosso o stagnato a corda flessibile o rigida. B - Isolamento in HEPR (gomma eltilene propilenica vulcanizzata) qualità G7. C - Riempitivo in materiale non fibroso e non igroscopico D - Guaina in PVC qualità RZ. E - Stampigliatura ad incisione ed inchiostro. 21 1.3 Sezionamento e protezione dei circuiti interni alle unità abitative: quadri elettrici All’interno di ogni unità abitativa deve essere installato un quadro elettrico (centralino) per il contenimento delle apparecchiature di comando, protezione e controllo dei circuiti elettrici interni all’abitazione. Il quadro deve essere ubicato in posizione baricentrica, facilmente accessibile dai diversi ambienti della casa come ad esempio: nei corridoi o nei disimpegni. Quantità e caratteristiche delle apparecchiature elettriche contenute nel quadro di unità abitativa dipendono sia dalla potenza contrattuale, sia dalle diverse necessità di sicurezza e comfort richiesti dall’utente. Ad esempio: - circuiti diversi per zona e ambienti diversi (luce zona giorno – prese zona notte – ecc.); - protezione dell’impianto e degli utilizzatori da sovratensioni causate da fulminazione indiretta; - necessità di evitare black-out per intervento intempestivo delle protezioni durante i temporali; - necessità di gestire automaticamente potenze totali installate superiori a quelle contrattuali. Di seguito vengono rappresentate alcune soluzioni base riferite al dimensionamento di quadri elettrici unità abitativa. Gli schemi si riferiscono alle soluzioni per il sezionamento e protezione delle linee di alimentazione principale indicate a pag. 8 - 9 - 10 (1.1). Potenza contrattuale 3 Kw – (230V/15,3A) con linea protetta da automatico magnetotermico differenziale vedi SCHEMA A pag. 9 1 tipo "Generale" 30 mA segnalazione acustica accesso e bagni tipo "Generale" 30 mA 1 Wh 25A 25A 16A 16A tipo "S" 300 mA 10A 2 6A 10A 3 punti luce e prese ≥ 2000 W prese < 2000 W a 16A 22 segnalazione acustica accesso e bagni 2 3 prese < 2000 W punti luce 16A prese ≥ 2000 W con protezione locale singola o a gruppi: lavatrice, lavastoviglie, forno, ecc. b 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I con linea protetta dal limitatore del distributore di energia vedi SCHEMA B pag. 9 Wh 1 tipo "Generale" 30 mA tipo "Generale" 30 mA 1 segnalazione acustica accesso e bagni 20A segnalazione acustica accesso e bagni 20A 16A 10A 10A 2 3 punti luce e prese ≥ 2000 W prese < 2000 W 6A 2 c 3 d prese punti < 2000 W luce 16A 16A prese ≥ 2000 W con protezione locale singola o a gruppi: lavatrice, lavastoviglie, forno, ecc. Tabella riepilogativa con elenchi materiale (*) qe a b c d descrizione apparecchi art. mod.DIN 1 2 3 differenziale puro tipo A – Idn 0,03A 2P/25A magnetotermico 1P+N/16A – Btdin 45 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. G723/25A F881NA/16 F881NA/10 E88 2 1 1 3 1 2 3 differenziale puro tipo A – Idn 0,03A 2P/25A magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45 ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. G723/25A F881NA/10 F881NA/6 E88 2 1 1 3 1 2 3 magnetotermico differenziale tipo A – Idn 0,03A 2P/20A magnetotermico 1P+N/16A – Btdin 45 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. G8813A/20A F881NA/16 F881NA/10 E88 2 1 1 3 1 2 3 magnetotermico differenziale tipo A – Idn 0,03A 2P/20A magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45 ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. G8813A/20A F881NA/10 F881NA/6 E88 2 1 1 3 tot. mod. 7 7 7 7 (*) Sono elencati solo alcuni degli articoli disponibili a catalogo. Si consiglia di dimensionare sempre il contenitore per un numero di moduli maggiore di quello totale per predisporre l’incasso di apparecchiature future. Ad esempio per l’installazione del differenziale tipo AR (totalmente insensibile ai disturbi e selettivo nei confronti dei differenziali da 10 mA) sono necessari 4 mod. DIN in luogo dei 2 previsti. art. F215P/...D Centralino Multiboard da incasso 23 Potenza contrattuale 4,5 Kw – (230V/23A) con linea protetta da automatico magnetotermico o automatico magnetotermico differenziale vedi SCHEMA C pag. 9 Wh tipo "Generale" 30 mA 1 25A segnalazione acustica accesso e bagni 40A vedi SCHEMA D pag. 9 Wh tipo "Generale" 30 mA 1 segnalazione acustica accesso e bagni 40A 16A 10A 2 6A 3 20A 4 prese prese punti ≥ 2000 W < 2000 W luce 6A 10A 2 a 16A 3 4 prese < 2000 W punti luce 16A 16A b prese ≥ 2000 W con protezione locale singola o a gruppi: lavatrice, lavastoviglie, forno, ecc. tipo ”S” 300 mA 25A con linea protetta dal limitatore del distributore di energia vedi SCHEMA B pag. 9 Wh tipo tipo "Generale "Generale" 30 mA 30 mA 11 segnalazione acustica accesso e bagni tipo "Generale" 30 mA 1 32A 32A 16A 2 10A 3 6A 20A 4 prese prese punti ≥ 2000 W < 2000 W luce c 2 16A 24 segnalazione acustica accesso e bagni 10A 6A 3 4 prese < 2000 W punti luce 16A 16A d prese ≥ 2000 W con protezione locale singola o a gruppi: lavatrice, lavastoviglie, forno, ecc. 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Tabella riepilogativa con elenchi materiale (*) qe a b c d descrizione apparecchi art. mod. DIN tot. mod. 1 2 3 4 differenziale puro tipo A – Idn 0,03A 2P/40A magnetotermico 1P+N/16A – Btdin 45 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45 ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. G723/40A F881NA/16 F881NA/10 F881NA/6 E88 2 1 1 1 3 8 1 2 3 4 differenziale puro tipo A – Idn 0,03A 2P/40A magnetotermico 1P+N/20A – Btdin 45 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45 ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. G723/40A F881NA/20 F881NA/10 F881NA/6 E88 2 1 1 1 3 8 1 2 3 4 magnetotermico differenziale tipo A – Idn 0,03A 2P/32A magnetotermico 1P+N/16A – Btdin 45 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45 ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. G8813A/32A F881NA/16 F881NA/10 F881NA/6 E88 2 1 1 1 3 8 1 2 3 4 magnetotermico differenziale tipo A – Idn 0,03A 2P/32A magnetotermico 1P+N/20A – Btdin 45 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45 ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. G8813A/32A F881NA/20 F881NA/10 F881NA/6 E88 2 1 1 1 3 8 (*) Sono elencati solo alcuni degli articoli disponibili a catalogo. Si consiglia di dimensionare sempre il contenitore per un numero di moduli maggiore di quello totale per predisporre l’incasso di apparecchiature future. Ad esempio per l’installazione del differenziale tipo AR (totalmente insensibile ai disturbi e selettivo nei confronti dei differenziali da 10 mA) e la centrale di controllo gestione carichi, sono necessari 6 mod. DIN oltre quelli previsti. art. E215P/...DN Centralino residenziale da incasso art. E215/...S Scatola da incasso per centralino 25 Potenza contrattuale 6 Kw – (230V/30,7A) con linea protetta da automatico magnetotermico o automatico magnetotermico differenziale vedi SCHEMA C pag. 9 vedi SCHEMA D pag.9 Wh Wh con linea protetta dal limitatore del distributore di energia vedi SCHEMA C pag. 9 Wh 32A 32A tipo S 300 mA segnalazione acustica accesso e bagni tipo "Generale" 30 mA 1 1 tipo tipo "Generale" "Generale 30mA mA 30 1 40A segnalazione acustica accesso e bagni 40A 25A 10A 2 6A 6A 4 3 prese punti < 2000 W luce 16A 26 16A 16A 25A 5 punti luce b prese ≥ 2000 W con protezione locale singola o a gruppi: lavatrice, lavastoviglie, forno, ecc. 10A 2 4 3 prese < 2000 W 16A 6A 6A 16A punti luce 16A 5 punti luce d prese ≥ 2000 W con protezione locale singola o a gruppi: lavatrice, lavastoviglie, forno, ecc. 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Tabella riepilogativa con elenchi materiale (*) qe b d descrizione apparecchi art. mod. DIN 1 2 3 4 5 differenziale puro tipo A - Idn 0,03A 2P/40A magnetotermico 1P+N/25A - Btdin 45 magnetotermico 1P+N/10A - Btdin 45 magnetotermico 1P+N/6A - Btdin 45 magnetotermico 1P+N/6A - Btdin 45 ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. G723/40A F881NA/25 F881NA/10 F881NA/6 F881NA/6 E88 2 1 1 1 1 3 1 2 3 4 5 differenziale puro tipo A - Idn 0,03A 2P/40A magnetotermico 1P+N/25A - Btdin 45 magnetotermico 1P+N/10A - Btdin 45 magnetotermico 1P+N/6A - Btdin 45 magnetotermico 1P+N6/A - Btdin 45 ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. G723/40A F881NA/25 F881NA/10 F881NA/6 F881NA/6 E88 2 1 1 1 1 3 tot. mod. 9 9 (*) Sono elencati solo alcuni degli articoli elencati disponibili a catalogo. Si consiglia di dimensionare sempre il contenitore per un numero di moduli maggiore di quello totale per predisporre l’incasso di apparecchiatiature future. Ad esempio per l’installazione del differenziale tipo AR (totalmente insensibile ai disturbi e selettivo nei confronti dei differenziali da 10 mA), della centrale di controllo gestione carichi e degli scaricatori di tensione, sono necessari 8 mod. DIN oltre quelli previsti. art.. F215/...D Centralino Multiborad da incasso art. E215/...DVN Centralino residenziale da incasso 27 Comparazione costi dei Quadri elettrici unità abitative Confronto e comparazione dei costi relativi al materiale elettrico per realizzazione delle soluzioni base rappresentate nelle pagine 22÷27. 100 = € 123,72 secondo listino n. 21-4 Gennaio 2002 Contratto da 3 kW Contratto da 4,5 kW Contratto da 6 kW CENTRALINI PREDISPOSTI 18 moduli 12 moduli 125 105 105 b a 137 125 110 96 96 d c 18 moduli a b d c 122 110 b d CENTRALINI NON PREDISPOSTI 12 moduli 8 moduli 8 moduli 129 115 100 a 28 100 b 91 c 115 99 91 d a b c 114 99 d b d 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Una unità immobiliare con un quadro elettrico predisposto per soddisfare una maggiore potenza rispetto a quella contrattuale di base (3 kW) e in grado di accogliere, senza oneri edili aggiuntivi, future funzioni tecnologiche acquista un maggior valore sul mercato immobiliare. Scegliere le dimensioni del contenitore e la tipologia delle apparecchiature contenute nel quadro elettrico, è dunque la conseguenza di un’attenta analisi di costi e benefici. (vedi anche punto 1.5 a pag. 34) telaio portapparecchi estraibile con supporti laterali un resina e profilati DIN35 in acciaio morsettiera aggiuntiva pannello frontale con portelli divisi orizzontali (art. E215/24DON) morsettiera aggiuntiva Scaricatori di sovratensione estraibili per la protezione dai fulmini Differenziale totalmente insensibile ai disturbi e selettivo nei confronti dei differenziali da 10 mA Modulo di riarmo automatico Comando a motore per Btdin Centrale di gestione e controllo dei carichi (Anti black-out e risparmio energetico) 29 Centralini residenziali da incasso Centralini da incasso in resina IP40 senza portello Articolo Scatola N° moduli Dimensioni da incasso installabili mm (Ixh) articolo E215/4DN 1006 4 114X180 E215/6DN E215/6S 6 192X170 E215/8DN E215/8S 8 228X170 Potenza dissipabile Pinv (W) 11 14 16,6 E215/..DN Centralini da incasso in resina IP40 con portello Articolo Scatola N° moduli Dimensioni da incasso installabili** mm (Ixh) articolo E215P/6DN E215/6S 6 192x170 E215P/8DN E215/8S 8 228x170 E215P/12DN E215/12S 12 298x170 E215/..S Scatola da incasso compatibile* 0808-1007 0800-1008 Potenza dissipabile Pinv (W) 11,5 14,5 18 * Scatole da incasso di precedenti serie di centralini BTicino. ** In questi centralini è possibile installare portafusubili sezionatori BTicino serie F311, F311N, F312, F313, F313N, per fusibili a cartuccia tipo T/... Centralini in resina da incasso IP40 con portelli orizzontali divisi completi di scatola d’incasso Articolo N° moduli Dimensioni Potenza installabili mm (Ixh) dissipabile (n° file) Pinv (W) E215/24DON 24 (2x12) 302x375x100 38 E215/36DON 36 (3x12) 302x525x100 54 E215P/..DN Centralini in resina IP40 con portello verticale unico completi di scatola d’incasso Articolo N° moduli Dimensioni Potenza installabili mm (Ixh) dissipabile (n° file) Pinv (W) E215/24DVN 24 (2x12) 302x375x100 38 E215/36DVN 36 (3x12) 302x525x100 54 (Pinv) Potenza massima dissipabile dall’involucro Valore della potenza dissipabile all’interno dell’involucro, nel rispetto dei limiti di sovratemperatura e nelle condizioni di installazione previste, determinato dal costruttore mediante la prova di sovratemperatura eseguita secondo le modalità indicate dalla Norma Sperimentale CEI 23-49. Falsi-polo per centralini serie E215...N Articolo Descrizione E215FP1N falso-polo da 18 mm (1 modulo) E215FPN falso-polo da 9 mm (1/2 modulo) E215/24DON Profilati DIN 35 per adattare centralini E215P/... a scatole preesistenti Profilato di adattamento Scatola da incasso preesistente in cui installare Articolo N°moduli Per centralino In lamiera Dim. mm In resina Dim. mm installabili articolo articolo (Ixhxp) articolo (Ixhxp) 4 E215/4DN 1006 94x155x60 E215/07 7 E215P/8DN 0808 167x151x62 1007 165x155x60 E215/08 11 E215P/12DN 0800 238x155x62 1008 235x155x60 E215/24DVN 30 E215/FPN E215FP1N 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Centralini Multiboard da incasso e da parete Centralini da incasso in resina IP40 con portello - scatola da incasso non compresa Articolo Scatola N° moduli Dimensioni Potenza da incasso installabili mm (Ixhxp)* dissipabile articolo Pinv (W) F215P/4D F215/4S 4 181X200X101 15 F215P/6D F215/6S 6 239X225X106 19 F215P/8D F215/8S 8 275X232X106 25 F215P/12D F215/12S 12 320X253X106 31 F215P/18D F215/18S 18 422X253X106 35 F215/12S * profondità della sola scatola da incasso 72 mm. Centralini da incasso in resina IP40 con portello - scatola da incasso compresa Articolo Scatola N° moduli Dimensioni Potenza da incasso installabili mm (Ixhxp) dissipabile (n° file) Pinv (W) F215P/24D compresa 24 (2x12) 320x410x114** 42 F215P/36D3 compresa 36 (3x12) 320x560x114** 56 F215P/36D2 compresa 36 (2x18) 425x460x133*** 65 F215P/54D compresa 54 (3x18) 425x610x133*** 76 F215P/72D compresa 72 (4x18) 425x760x133*** 107 F215P/12D ** profondità della sola scatola da incasso 80 mm. *** profondità della sola scatola da incasso 91 mm. Centralini da parete in resina IP40 con portello Articolo N° moduli installabili (n° file) F105P/8D 8 F105P/12D 12 F105P/24D 24 (2X12) F105P/36D3 36 (3X12) F105P/36D2 36 (2x18) F105P/54D 54 (3x18) F105P/72D 72 (4x18) F215/24D Dimensioni mm (Ixhxp) 276x233x120 321x254x120 321x411x120 321x561x120 425x460x120 425x610x120 425x760x120 Potenza dissipabile Pinv (W) 21 24 32 40 48 56 66 (Pinv) Potenza massima dissipabile all’interno dell’involucro Valore della potenza dissipabile all’interno dell’involucro, nel rispetto dei limiti di sovratemperatura e nelle condizioni di installazione previste, determinato dal costruttore mediante la prova di sovratemperatura eseguita secondo le modalità indicate dalla Norma Sperimentale CEI 23-49. F105P/8D F105P/36D2 F105P/36D3 F105P/54D 31 1.4 Dimensionamento cavi per la distribuzione interna delle unità abitative, dei box e delle cantine All’interno dell’unità abitativa i cavi devono essere postati entro tubi protettivi di materiale isolante incassati nei pavimenti e nelle pareti. Per i locali box e cantina, considerata la difficoltà di incassare i componenti nelle pareti di questi locali (calcestruzzo nei box e spessore < 10 cm nelle cantine), è preferibile installare i tubi e le scatole di contenimento apparecchi in vista. impianto incassato per unità abitativa 5 2 1 3 2 impianto in vista per box e cantine pressatubo pressacavo base coperchio inserti metallici 32 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Scelta dei cavi per la realizzazione dei circuiti interni alle unità abitative e locali annessi Come già accennato per l’alimentazione principale, la scelta della sezione minima dei cavi dipende dalla nota formula Ib ≤ In ≤ Iz dove: Ib è la corrente di impiego del circuito; In è la corrente nominale del dispositivo di protezione; Iz è la portata in regime permanente della conduttura che varia in funzione del tipo di posa del cavo. Portata di corrente dei cavi secondo tabelle CEI-UNEL 35024/1 Cavo senza guaina N07V-K posato in tubo sottotraccia o a parete (circuiti monofase). Sezione cavo in mm2 Numero dei circuiti all’interno dello stesso tubo (a) 1,5 2,5 4 1 2 3 4 17,5 24 32 14 19,2 25,6 12,25 16,8 22,4 11,37 15,6 20,8 (a) Le portate si riferiscono a gruppi omogenei di cavi percorsi dalla stessa corrente Come è stato fatto per le colonne montanti bisogna considerare la caduta di tensione all’interno dei locali. Per agevolare la scelta della sezione dei cavi abbiamo indicato di seguito la lunghezza max dei cavi per contenere la cdt % nei limiti consigliati dalle Norme (4%), tenendo conto della caduta di tensione prevista per i montanti e le dorsali principali a pag. 18 e precisamente: 2,5% nelle unità abitative e 1, 5% nei box e cantine. Lunghezza max dei cavi in metri Caratteristiche del circuito Potenza max in kW In interruttore 1,5 mm2 4,5 3,7 3 1,9 1,1 25 20 16 10 6 12 20 34 Unità abitative cdt 2,5% 2,5 mm2 17 21 33 57 4mm2 23 27 34 53 91 Box e cantine cdt 1,5% 1,5 mm2 2,5mm2 7 12 20 12 20 34 N07V-K CEI 20-22 II IEMMEQU C B A A - Conduttore a corda flessibile di rame rosso ricotto B - Isolante in PVC qualità R2. Costruito in doppio strato fino ai 6 mm2. C - Marcatura ad incisione. 33 ® 40 1 IMPIANTI ELETTRICI NELLE UNITÁ IMMOBILIARI DOTAZIONI ELETTRICHE 41 2. Dotazioni elettriche nelle unità abitative e nei locali annessi In questo capitolo sono analizzati, sviluppati e rappresentati graficamente, i criteri generali relativi alla dotazione elettrica nelle unità abitative, nei box e nelle cantine. Per orientare il lettore nella scelta tra le diverse serie civili componibili dell’offerta BTicino, e i possibili livelli di comfort e sicurezza possibili, abbiamo aggiunto alcune comparazioni costi di impianti e apparecchiature in fondo a questo capitolo. 2.1 I nuovi impianti e sistemi per la sicurezza e il comfort nella casa Un ambiente è tanto più confortevole quanto più si evitano operazioni manuali per il comando, la regolazione e il controllo delle apparecchiature installate. Ad esempio l’attivazione del riscaldamento e/o refrigerazione di una casa deve essere automatica e la temperatura mantenuta costante senza che sia necessaria alcuna manualità. Ogni intervento diverso da quello di impostazione della temperatura desiderata, è considerato fastidioso o, peggio, una schiavitù. L’uso sempre più vasto di nuove apparecchiature e funzionalità, atte a migliorare la qualità e il comfort nella casa, ha accresciuto l’esigenza di installare sistemi in grado di far dialogare apparecchiature e impianti diversi trasformando di fatto la casa tradizionale in casa DOMOTICA. Bticino da sempre all’avanguardia nel progettare soluzioni intelligenti per migliorare la vita domestica, segna un nuovo passo in avanti nell’evoluzione della casa. La casa è diventata intelligente. My-Home è la svolta verso la completa automazione delle funzioni domestiche: un sistema in grado di controllare e mettere in comunicazione tutti i diversi componenti di un impianto elettrico, facendo compiere alla casa azioni diverse e simultanee, controllabili e attivabili con un solo semplice gesto, anche a distanza. 42 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Esempi di dialogo fra diversi impianti e apparecchiature per la domotica Comandi integrati per la comunicazione esterna comando a distanza e da telefoni interni di dispositivi di automazione e termo-regolazione Illuminazione giardino Accensione caldaia Cronotermostato BTicino art. I.4449/N4449/NT4449 Irrigazione giardino Telefoni interni accensione automatica luci giardino e chiamata telefonica all’utente e/o alle forze dell’ordine Illuminazione giardino Irrigazione giardino Sali e scendi tapparelle Comunicatore telefonico Comunicatore telefonico Supervisione, comando e controllo dell’impianto attraverso pagine web Esecuzione di attuazioni su rete LAN attraverso software Virtual Switch Postazione di lavoro Sirena antifurto Postazione di lavoro Ufficio Sali e scendi tapparelle Rete LAN Web server Illuminazione giardino Web server 43 Impianti e sistemi My-Home Per My-Home si intende un impianto che aggiunge alle tradizionali richieste di sicurezza e comfort, la possibilità di soddisfare tutte le necessità legate all’avvento delle nuove tecnologie informatiche e di trasmissione dati; queste ultime di fatto consentono di ottenere, all’interno dell’abitazione, prestazioni e servizi impensabili con le apparecchiature e i sistemi tradizionali. L’inserimento di queste tecnologie nella casa, o la loro predisposizione in impianti tradizionali (vedi pag. 48), viene di fatto agevolato dalla presenza sul mercato di sistemi BUS a basso costo (es. SCS Bticino) le cui funzionalità possono facilmente integrarsi alle dotazioni dell’impianto tradizionale sostituendone, in tutto o in parte, i componenti di comando e controllo dell’energia. L’utilizzo di questi nuovi componenti, oltre ad ampliare le funzionalità di quelli tradizionali, permette, grazie a particolari dispositivi di interfaccia, l’integrazione e lo scambio automatico delle informazioni fra i diversi impianti e servizi, siano essi interni od esterni alla casa. Di seguito vengono descritti le principali funzioni dei singoli sistemi e impianti My-Home. Nelle tabelle c-d-e della parte C sono elencati diversi livelli di dotazione apparecchi relativi alla tipologie adile presa in esame in questo volume. Controllo locale termoregolazione allarmi tecnici illuminazione antifurto dati/telefonia videocitotelefonia videocontrollo diffusione sonora Controllo remoto Controllo continuo attuatore centralino telefonico telefonico Preamplificatore diffusione sonora 44 Attuatore carichi con presa bipasso Centralina scenari comunicatore telefonico Comando tapparelle Web Server Diffusore sonoro Centrale di controllo carichi 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Automazione Comandi per l’illuminazione , la ventilazione e la movimentazione tapparelle. BUS SCS SELV Cavo SCS 230V a.c. SERRANDE ELETTRICHE VENTILAZIONE I componenti del sistema, che sostituiscono i comandi tradizionali, consentono la gestione di funzioni complesse come ad esempio: la centralizzazione di tutti le accensioni in uno o più punti e la possibilità di richiamare, agendo su un pulsante, uno scenario personalizzato direttamente dall’utente (accensione simultanea di alcune lampade, insieme ad alcune serrande, ecc). ILLUMINAZIONE Temporizzatore opzionale Gestione dell’energia I d Controllo e gestione carichi per l’ottimizzazione e/o risparmio sulla potenza contrattuale. BUS 230V a.c. Il sistema permette di effettuare il controllo della massima potenza impegnata prevenendo l’intervento del limitatore del distributore di energia causato dall’accensione contemporanea di più elettrodomestici Carico non controllato Priorità 1 Priorità 2 Priorità 3 Alimentazione 230V~ Diffusione sonora 2 Fili 3 Fili Diffusione di segnali musicali, sorveglianza acustica e ricerca persone, nei vari ambienti della casa. Rete Fonte sonora esterna Il sistema, con pochi componenti ed un cablaggio ridotto, consente di sonorizzare tutti gli ambienti della casa, di scegliere la fonte di ascolto (radio o impianti HI-FI), sorvegliare acusticamente i locali desiderati o inviare messaggi di ricerca persone. 45 Antifurto Rilevazione e segnalazione dell’intrusione Linea Tamper Linea telefonica Il sistema è in grado di rilevare i tentativi di intrusione nella proprietà e di attivare automaticamente, anche a distanza, i dispositivi di difesa. Inoltre, grazie ai ricevitori radio, è possibile l’integrazione con i servizi di telesoccorso e allarmi tecnici. Linea contatti Doppino telefonico inguainato 230V a.c. Videocontrollo Domestico Monitoraggio video degli ambienti privati e/o condominiali. L L Il sistema introduce in ambito domestico la funzione di videocontrollo di immagini rilevate da telecamere installate agli accessi comuni esterni dell’edificio e/o delle aree private come mansarde e balconi. I E E Segnalazione luminosa Segnalazione ottico acustica a display. Sistema di segnalazione per la chiamata ottica ed acustica dai diversi ambienti della casa che sostituisce il vecchio relè a cartellino e si distingue per la ridotta modularità, la grande flessibilità di impiego e la semplicità del cablaggio. Alimentatore Comunicatore telefonico 46 Sirena antifurto esterna Centrale a 4 zone Telecomando antifurto IR 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Videocitotelefonia Sistema di integrazione fra la rete esterna dell’impianto telefonico e gli impianti interni di video-citofonia. Telefono Pivot centralino telefonico Distributore video Protezione linea telefonica Il sistema consente, con l’adozione del centralino PABX di My-Home, di integrare la linea telefonica dell’impianto citofonico e videocitofonico con quella dell’impianto telefonico, permettendo di usufruire di tutte le funzioni in un unico apparecchio. Posto esterno dedicato video Rete di dati domestica Sistemi di cablaggio strutturato per la distribuzione dei segnali multimediali e di telecomunicazione. (vedi predisposizione dei tracciati a pag. 48) ok ann 2 3 4 1 5 6 7 8 9 ok ann 1 0 2 3 4 5 6 7 8 9 ok ann 1 0 2 3 4 5 6 7 8 9 0 TV TV TV TV TV TV ok ann ok ann 1 2 3 4 1 5 6 7 8 9 2 3 4 5 6 7 8 9 0 0 Dati fonia TV TV TV TV Postazione di utilizzo Il cablaggio per le telecomunicazioni e distribuzione multimediale negli edifici residenziali sta oggi diventando sempre più importante sia per la nascita e diffusione dei nuovi servizi di telecomunicazione, ivi compresi quelli per il telelavoro, sia per la crescente distribuzione di segnali multimediali (audio e video) e di automazione tra gli apparecchi domestici. Centralino di permutazione Alla luce di quanto esposto, diventa sempre più importante predisporre, o fare predisporre in fase di costruzione o ristrutturazione della casa, una rete di tubazioni e scatole adatte ad accogliere queste nuove tecnologie. Videocitotelefono Videocitofono Telecamera da incasso 47 2.2 Predisposizione dei tracciati per l’installazione dei sistemi e dei componenti My-Home Non conoscendo a priori le particolari necessità dell’utente in fatto di servizi e integrazione fra gli impianti e per evitare, a costruzione ultimata, l’onere di opere edili per la posa delle condutture e l’incasso dei componenti, è consigliabile predisporre l’abitazione di un tracciato di tubi e scatole da incasso in quantità tale da soddisfare il maggior numero di richieste possibili. In questa parte del volume sono stati rappresentati alcuni tracciati per la distribuzione degli impianti nelle unità abitative. In particolare per la distribuzione dei segnali telematici sono sviluppate le due soluzioni: ad anello e con centro stella. 100 114 34 37 Confronto costi dei tracciati (tubi e scatole) relativi agli impianti elettrici tradizionali rappresentati nelle planimetrie a pag. 52÷55 100 = 69 euro Escluso cavi e messa in opera a = elettrico dotazione BASE b = elettrico dotazione CONFORT c = comunicazioni ad ANELLO (tubi 20 mm) d = comunicazioni a STELLA (tubi 25 mm) Il sistema ad anello viene solitamente utilizzato solo nelle distribuzioni tradizionali, quando cioè si intende gestire separatamente i segnali di telefonia da quelli dell’antenna TV e non si prevedono integrazioni future. Quando è prevista l’integrazione fra gli impianti, come ad esempio per telecomunicazione e distribuzione multimediale, risulta indispensabile realizzare il tracciato delle tubazioni con il sistema a stella. La differenza fra i due sistemi, dal punto di vista dei costi materiale (tubazioni e scatole), è trascurabile come risulta dagli istogrammi c-d. Eventuali costi aggiuntivi, inerenti la copertura dei tracciati, sono compensati dall’aumento del valore immobiliare di un'unità abitativa adeguatamente predisposta per accogliere le nuove tecnologie. Uguale valutazione economica deve essere fatta nel decidere se predisporre la distribuzione elettrica per accogliere dotazioni base o dotazioni comfort (istogrammi a-b). Rimangono da analizzare i costi in più per trasformare la “casa tradizionale” in “casa domotica”: ovvero quali aggiunte e modifiche apportare ai tracciati (tubi e scatole) per consentire l’installazione dei componenti My-Home. Le differenze nel tracciato e nella scelta delle scatole portapparecchi La differenza tra il tracciato di tubazioni e scatole di un impianto tradizionale e un tracciato predisposto per My-Home consiste essenzialmente in un aumento generalizzato di tubazioni e scatole la cui quantità e posizione dipende essenzialmente dal livello di servizio richiesto. Se si escludono alcuni impianti come la diffusione sonora, il videocontrollo domestico, la segnalazione luminosa e la videocitofonia, per i quali è importante conoscere a priori le specifiche esigenze del committente (ubicazione dei componenti e livello di dotazione), per gli altri sistemi e impianti My-Home questo non è necessario. E’ cioè possibile attrezzare l’unità abitativa con una serie di tracciati (tubi e scatole) in grado di soddisfare qualsiasi richiesta di dotazione futura senza la necessità di ricorrere all’intervento edile: oneri che di solito scoraggiano l’utente nell’acquisizione di nuove tecnologie. Quadro unità abitativa Per predisporre la casa tradizionale alla installazione dei servizi e funzionalità My-home (Domotica) devono essere seguiti i seguenti consigli: Centrale di controllo e gestione energia (prevedere lo spazio nel quadro) 48 1 I M P I A N T I Contatti magnetici a onde radio Rivelatore di apertura E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Antifurto - Installazione di scatole da incasso a quattro moduli in prossimità di porte e finestre per il contenimento dei componenti elettronici come: rilevatori volumetrici, centrali di controllo, parzializzatori, espansori di zona, inseritori, interfaccia contatti, ecc; - Posa di una tubazione incassata che collega tutti i cassonetti delle finestre e porte finestre per consentire il collegamento filare di tutti i dispositivi di protezione perimetrale installati su infissi, tapparelle, vetri ecc. (linea tamper). E’ possibile evitare l’incasso di questa tubazione affidando la protezione perimetrale di porte e finestre a rilevatori magnetici a onde radio connessi all’impianto fisso filare. Antifurto ANTIFURTO E AUTOMAZIONE Antifurto Automazione Gestione energia Per gli impianti di Automazione e Gestione energia - Installazione di scatole a 4 moduli al posto di quelle a 3 moduli per una. maggiore flessibilità nell’inserimento degli attuatori di comando e controllo carichi ad integrazione o sostituzione dei comandi tradizionali; - Installazione, in prossimità di finestre e porte-finestre, di scatola incasso con tubo collegato alla dorsale principale. (inserimento automatismi per movimentazione tapparelle); - Spazio libero nel Quadro elettrico Unità Abitativa (almeno 4 mod. DIN) per installazione centrale di controllo e gestione dei carichi. 49 Cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale delle unità abitative Come indicato nella Guida CEI 306-2(4) per soddisfare le esigenze di telecomunicazione e multimedialità nelle strutture di civile abitazione è necessario dotare anche le abitazioni di sistemi di cablaggio strutturato che consentano di ricevere, nei diversi ambienti della casa, tutte le informazioni che la moderna comunicazione via cavo è in grado di fornire: telefonia e dati (ISDN, ASDL, (o VDSL), EDP, IEEE 1934); segnali TV (terrestre e satellitare), segnali radio, ecc. La Guida indica all’art. 4.1.1 che la tipologia per la struttura di questo cablaggio deve essere a stella con i rami che convergono in un unico punto e al quale fanno capo anche tutti i servizi che, dalle reti urbane e di edificio, sono portati nell’appartamento. La guida suggerisce inoltre di attrezzare tutti gli ambienti con almeno un punto di utilizzazione e in numero tale da evitare l’uso di cordoni di allacciamento superiori agli 8 m. Anche se per la dotazione di ciascun punto di prelievo di segnali la guida CEI considera due livelli di dotazione, in funzione dei servizi richiesti, per lo sviluppo dei tracciati si consiglia di predisporre sempre l’unità abitativa con tubi e scatole in grado di accogliere i servizi avanzati scegliendo un’unica scatola modulare da almeno 4 moduli, al posto di 2 scatole da 3 moduli. Struttura di cablaggio per telecomunicazione e distribuzione multimediale 1 tubo Øi 38 mm una scatola 503E Servizi Base 1 tubo Øe 25 mm (Øi 16÷18 mm) 1 cavo 4 cp 1 cavo coax 504 E 2x503E due scatole 503E o una scatola 504E Servizi Avanzati 2 tubo Øe 25 mm (Øi 16÷18 mm) 2 cavi 4 cp 2 cavi coax (4) Guida per il cablaggio strutturato per le telecomunicazioni e distribuzioni multimediale negli edifici residenziali 50 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Il vano o armadio tecnologico My-home, come accennato all’inizio del capitolo, è la risposta alla domanda di funzioni sempre più evolute caratterizzata da una modularità di sistema che consente di scegliere una singola porzione dell’offerta totale e di ampliarla a piacere nel tempo. Con My-Home è dunque possibile creare sinergie tra i diversi impianti e/o sistemi installati nella casa, e di comunicare con il mondo esterno interagendo dai telefoni di rete fissa e mobile e/o da qualunque Personal Computer, sia via rete locale che via Internet. Per facilitare questa integrazione, così come fatto per il cablaggio per telecomunicazioni, è necessario che le tubazioni di tutti gli impianti e/o sistemi interni alla casa facciano capo ad un unico punto centrale al quale attestare la rete esterna. E’ così possibile centralizzazione gli apparati e i dispositivi per lo smistamento, la derivazione, il controllo e la permutazione delle informazioni per la realizzazione di ogni tipo di sinergia. Questo punto diventa di fatto il cervello della casa domotica e le sue dimensioni variano nel tempo in funzione delle esigenze e funzionalità. Nell’armadio tecnico oltre ai dispositivi di interfaccia tra i diversi impianti e i dispositivi di collegamento in rete Ethernet/Internet devono essere installati anche gli alimentatori, dei singoli impianti My-home. Attuatore telefonico art. F461/2 Alimentatore My Home art. E46AD CN Web server art. F451 Centralino telefonico art. 335828 Protezione linea telefonica art. PLT1 Comunicatore telefonico art.4075 Contenitori per dispositivi e apparati My Home Permutatore art. C9412 51 a Esempio di tracciato tubi e scatole per impianto elettrico con dotazione di apparecchiature BASE Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN TV 10 10 TV TP 10 E 2 tubi UNEL UNEL 10 TP 10 UNEL 10 10 UNEL 10 TV TP 10 10 UNEL E 2 tubi 10 2 tu bi UNEL UNEL 10 UNEL E 10 TV 10 TP GAS C 10 10 10 TV TP UNEL 10/16 10/16 2 tubi TP UNEL TP 1 tubo per alimentazione alloggio TP UNEL E TV TP 10 10 colonna montante 52 10 10/16 E UNEL 1 I M P I A N T I b E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Esempio di tracciato tubi e scatole per un impianto elettrico con dotazione COMFORT Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN TV 10 10 TV TP 10 10 10 10 10 UNEL UNEL 2 E 10 10 10 TP UNEL 2 tubi TP 10 10 10 UNEL 10 10 TV TP 10 UNEL 10 UNEL E 2 tubi 10/16 10 2t ub i UNEL UNEL 10 UNEL M 10/16 E 10 10 TV 10 TP GAS C 10 10 10 10 10 TV TP EDP UNEL 10/16 10/16 UNEL 10/16 10/16 UNEL 10 10 UNEL E UNEL 1 tubo per alimentazione alloggio M UNEL E TP 10 TV 10 10 10 colonna montante 53 c Esempio di tracciato tubi e scatole per impianti di comunicazione con SVILUPPO AD ANELLO Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN TV 10 10 UNEL 10 TP 10 10 UNEL 10 TP UNEL TV 10 UNEL 10 TP 10 10 UNEL TV 10 UNEL 10 UNEL UNEL 10 TV 10 TP GAS C 10 10 10 TV TP UNEL 10/16 10/16 citofono 10/16 TP UNEL TP TP UNEL telefono CT antenna TV TV TP 10 10 TV TL colonna montante 54 10 UNEL Presa della Societ‡ Telefonica 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Esempio di tracciato tubi e scatole per impianti di comunicazione con SVILUPPO A STELLA d Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN TV 10 10 TV UNEL 10 10 10 10 10 10 10 10 TP UNEL TP 10 UNEL 10 TP 10 TL TV CT 10 10 UNEL TP 10 UNEL 10 UNEL TV 10/16 10 10 UNEL UNEL 10/16 UNEL M 10 10 TV 10 citofono TP GAS C 10 10 10 10 10 TV TP EDP 10/16 10/16 UNEL 10/16 10/16 10 10 UNEL antenna TV telefono HI-FI UNEL UNEL UNEL citofono M UNEL segnale HI-FI TP 10 TV 10 CT 10 10 TV TL colonna montante 55 In questa parte del volume vengono descritti e rappresentati i concetti generali relativi alle dotazioni degli impianti elettrici, telefonici, ed ausiliari negli ambienti civili abitativi. Per lo sviluppo di questi impianti abbiamo scelto un’unità abitativa tipo composta da 4 locali, doppi servizi e cucina abitabile, in modo da rappresentare diverse soluzioni installative che ci consentono di evidenziare le differenze funzionali tra gli impianti tradizionali e gli impianti MyHome. A pag. 84 abbiamo indicato i costi delle apparecchiature necessarie alla realizzazione delle soluzioni proposte, diversificandoli per tipologie, dotazioni di impianto e serie civili componibili. 2.3 Rappresentazione planimetriche con esempi di dotazioni elettriche nelle unità abitative Tabella di riepilogo delle planimetrie con la rappresentazione degli impianti elettrici telefonici ed ausiliari Tipologia di impianto riferimento planimetria Pag. Livello dotazione apparecchiature * a pag. impianti rappresentati Tradizionale A 60 BASE 58 - 59 Elettrico / Citofonico / Telefonico / TV / B 61 COMFORT C1 C2 68 69 BASE D1 D2 72 73 COMFORT Elettrico con automazione e gestione dei carichi / VideoCitofonia e Telefonia integrata / TV / Diff. Sonora / Antifurto / Segnalazione luminosa E1 E2 76 77 ALTA FUNZIONALITA’ Elettrico con automazione e gestione dei carichi / VideoCitofonia e Telefonia integrata / TV / Diff. Sonora / Antifurto / Segnalazione luminosa / Rete Dati interna My-Home *tabella riepilogativa dei concetti generali inerenti i livelli di dotazione 56 Elettrico / VideoCitofonico / Telefonico / TV / 66 - 67 Elettrico con automazione e gestione dei carichi / Citofonia e Telefonia integrata / TV / Diff. Sonora / Antifurto / Segnalazione luminosa 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Unità Abitativa Tipo: 4 locali e doppi servizi + cucina abitabile - > 100 m2 disposizione degli arredi Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN CAMERA CAMERETTA BAGNO DI SERVIZIO BAGNO CUCINA CAMERA - STUDIO SOGGIORNO 57 Tabella riepilogativa dei concetti generali inerenti i livelli di dotazione relativi alle planimetrie A e B Locali e/o vani Ingressi, Disimpegni e/o Corridoi Illuminazione Servizi ed apparecchiature varie 1 punto luce comandato almeno da 2 punti. Per percorsi > di 4 m aggiungere altri punti luce in parallelo al primo. 1 pulsante con targa per bussata. Abitazioni vaste: prevedere 1 ripetizione ottico/acustica del rivelatore di segnale Gas nel corridoio/disimpegno notte Comandi ubicati in prossimità di ogni accesso provvisti di lampada di localizzazione a scarica (a2). 1 pulsante con targa per bussata con lampada di localizzazione. Ripostigli 1 punto luce comandato (a1). Bagni (b1) 1 punto luce comandato per illuminazione generale del locale (a1); 1 punto luce comandato per illuminazione della specchiera sul lavabo. Pulsante di chiamata a tirante nella doccia o vasca e in prossimità della tazza Luce sussidiaria con torcia autonoma estraibile anti black-out. Terrazzi e/o Balconi (e1) 1 punto luce protetto comandato con interruttore posto all’interno dell’abitazione provvisto di lampada di riscontro per evitare di dimenticare la luce accesa. 1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) e 1 presa 10/16 A BIPASSO (P17/11) a disposizione in un unica custodia protetta. Cucina Camera Cameretta CameraStudio Soggiorno B A S E 58 1 punto luce comandato per illuminazione generale del locale (c1); 1 punto luce per illuminazione del piano lavoro cucina e/o l’alimentazione cappa di aspirazione fumi. 1 rivelatore del Gas combustibile; 1 presa TV; 1 presa TEL; 1 CITOFONO per la comunicazione esterna. Lampada di emergenza fissa anti black-out (f2). 1 Citofono Vivavoce per la comunicazione esterna in parallelo al videocitofono del soggiorno. 1 punto luce comandato almeno da 3 punti. 1 presa TV; 1 presa TEL Regolazione della luminosità da tutti i punti di comando per la luce generale (d2); 2 punti luce per lampada comodino realizzati con prese 10 A (P11) comandate (e2). 1 presa TV; 2 prese TEL una per ogni testaletto. 1 punto luce comandato almeno da 2 punti. 1 presa TV; 1 presa TEL 1 punto luce per lampada comodino realizzato con presa 10 A (P11) comandata (e2). 1 presa TV; 1 prese TEL 1 punto luce comandato almeno da 2 punti. 1 presa TV ; 1 presa TEL. Regolazione della luminosità da almeno un punto di comando (d2); 1 punto luce per lampada comodino realizzato con presa 10 A (P11) comandata (e2). 1 presa TV; 2 prese TEL, (telefono e computer). 1 punto luce comandato da almeno 2 punti; 1 punto luce per lampada a stelo realizzato con presa 10 A (P11) comandato da almeno 2 punti; Nei soggiorni ampi con tavolo per pranzo o gioco: 1 punto luce comandato con regolatore di luminosità. 1 termostato ambiente; 1 presa TV; 1 presa TEL. Nei locali molto ampi per evitare vincoli di arredo, é necessario attrezzare con presa TV e TEL almeno due pareti. Regolazione della luminosità dai diversi punti di comando (d2); Luce sussidiaria con torcia autonoma estraibile anti black-out.; Nei soggiorni ampi o con tavolo per pranzo o gioco: lampada di emergenza fissa anti black-out in aggiunta alla torcia estraibile (f2). 1 cronotermostato ambiente; 1 presa TV; 1 presa TEL 1 video citofono da tavolo per la comunicazione estena in parallelo al citofono in cucina a1) Se l’interruttore di comando è installato all’esterno del locale deve essere provvisto di lampada di riscontro per evitare di dimenticare la luce accesa. b1) Nel caso di bagni ciechi (sprovvisti di finestre) con aspirazione forzata per ogni singolo bagno, è necessario azionare la ventola insieme all’accensione dell’illuminazione generale del locale e ritardare il suo spegnimento con apparecchi temporizzatori. c1) Per le cucine con aperture su terrazzi e/o balconi “abitabili”, deve essere previsto il comando anche dalla porta finestra (deviata). d1) Per aumentare il numero delle prese e/o allacciare elettrodomestici fissi con spine diverse a impianto finito. (vedi pag. 63). e1) Per i terrazzi con accesso da più locali deve essere previsto almeno il comando da due punti (deviatori). Nel caso di installazione di centrale termica autonoma (caldaietta a Gas) deve essere prevista la sua alimentazione a mezzo custodia protetta provvista di interruttore bipolare e predisposta per allacciamento all’eventuale elettrovalvola. (vedi pag. 65). f1) Di norma sono gli ambienti nei quali trovano collocazione i quadri elettrici delle unità abitative in particolare dietro le porte per mimetizzare la loro presenza. Considerando la necessità di ubicarli in posizione baricentrica della casa per essere raggiungibile da qualsiasi punto e per agevolare lo sviluppo dorsale della distribuzione elettrica, si suggerisce di installare il quadro unità abitativa nei corridoi e disimpegni interni e non a lato della porta d’ingresso. Nelle vicinanze del centralino deve trovare posto anche una luce sussidiaria realizzata con torcia autonoma estraibile per facilitare l’ispezione del quadro in caso di intervento dei dispositivi di protezione o black-out. 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I Utenze mobili N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Utenze fisse Almeno 1 presa 10/16 UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.). Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.). 1 presa 10 A (P11) a disposizione per eventuali utilizzatori. 1 presa 10 A (P11) vicino al lavabo per utensili di pulizia personale come rasoi elettrici, asciugacapelli, depilatori, ecc.) vicino al lavabo. Nei bagni di servizio: 1 presa SCHUKO/BIPASSO con a fianco interruttore bipolare di comando per lavatrice. 2 prese 10 A (P11) per utensili di pulizia personale (rasoi elettrici, asciugacapelli, depilatori, ecc.) vicino al lavabo. Comando lavatrice provvisto di protezione magnetotermica. 1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) a disposizione in custodia protetta. 1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) e 1 presa 10/16 A BIPASSO (P17/11) a disposizione in unica custodia protetta. Predisposizione impianto di condizionamento - (c2). 1 presa da 10 A (P11) e 1 presa da 10/16 A UNEL (P11/30) installate in unica scatola ad altezza del piano lavoro cucina per i vari utensili elettrici (frullatori, macinacaffè, ecc.); 1 presa da 10/16 A UNEL (P11/30) per elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.); 2 prese 10 A (P11) sulle pareti diverse da quelle per predisposizioni idrauliche per televisore o altro. 3 prese 10/16 A BIPASSO (P 17/11) nelle vicinanze delle predisposizioni idrauliche per lavastoviglie, forno e frigo (d1). 2 prese da 10 A (P11) e 1 presa 10/16 A (P11/30) per il piano lavoro cucina; Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.). Nelle vicinanze delle predisposizioni idrauliche prevedere 2 gruppi di prese cad composto da 2 prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A e 1 presa 10/16 A BIPASSO (P17/11), installate in unica scatola e protetti dalle sovracorrenti da 2 interruttori automatici installati ad altezza piano lavoro. (tot.6 prese e 2 interruttori); 1 presa da 10/16 A UNEL (P11/30) sulla parete opposta delle predisposizioni idrauliche; 1 comando tapparelle elettriche (b2). 4 prese 10 A (P11) per le lampade portatili dei comodini, l’apparecchio TV e altro; 1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.). 4 prese 10 A (P11); Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.). 2 prese 10 A (P11) per lampade portatili comodini e apparecchio TV; 1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia come scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc. 3 prese 10 A (P11); Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.). 4 prese 10 A (P11) per le lampade portatili dei comodini, l’apparecchio TV, computer e altro; 1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.). 4 prese 10 A (P11); Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.). 2 prese 10 A (P11) dove si ipotizza la posizione degli apparecchi di ricezione del segnale (TV-RADIO) e almeno 1 presa in ogni restante angolo del locale; 1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.). Minimo di 4 prese 10 A (P11) dove si ipotizza la posizione degli apparecchi di ricezione del segnale (TV-RADIO); raddoppio delle prese nei restanti angoli del locale con aggiunta o predisposizione (tubo e spazio nella scatola) per prese polarizzate del segnale audio HI-FI. Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomestici di pulizia scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.). C O M F O R T 1 comando tapparelle elettriche (b2). a2) Se il numero dei punti di comando è superiore a 2 è preferibile l’impiego di pulsanti con relè ciclico al posto degli invertitori. b2) Il comando tapparelle elettriche, o almeno la sua predisposizione, è sempre consigliata per porte finestre e/o in presenza di tapparelle blindate. c2) Nel caso di sistemi di refrigerazione che prevedono unità esterne installate nel terrazzo/balcone, per il suo allacciamento deve essere prevista una custodia protetta equipaggiata di interruttore automatico magnetico. d2) Se la regolazione della luminosità è prevista da più punti, devono essere usati comandi a pulsante in luogo di quelli rotativi. e2) Queste prese non devono essere messe in combinazione con i comandi. f2) È buona regola installare le lampade di emergenza fisse in modo che non risultino oscurate dai mobili dell’arredo (es. sopra le porte). 59 A IMPIANTO TRADIZIONALE DOTAZIONE BASE (per particolari installativi vedi pag. 62÷65) Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN TV 10 10 CAMERA TV TP 10 CAMERETTA 1 2 UNEL UNEL UNEL E 2 3 4 10 TP 10 3 3 UNEL BAGNO DI SERVIZIO vasca UNEL tazza 5 7 5 6 10 8 lavatrice BAGNO 6 8 7 doccia UNEL UNEL 10 4 ripetitore di segnale allarme GAS - h 180 1 1 4 UNEL 1 tazza 10 E TV TP 10 10 CUCINA CAMERA - STUDIO UNEL 9 UNEL Quadro Elettrico Unità Abitativa Citofono 3 UNEL 9 12 UNEL 10 10 UNEL 11 10 TP UNEL 12 bipasso 10/16 C 10 10 10 TV TP GAS h 110 UNEL 15 13 12 15 UNEL 10/16 10/16 10/16 10 UNEL UNEL UNEL E TV 10 11 10 12 9 10 UNEL 3 10 termostato ambiente h 130 E UNEL 16 12 UNEL 15 TP TP 13 alimentazione caldaietta a GAS e predisposizione elettrovalvola rivelatore di GAS luce piano lavoro e/o alimentazione cappa TP 13 16 UNEL SOGGIORNO 14 13 12 UNEL bussata 14 CAMERA CAMERETTA TV TP 10 10 BAGNO DI SERVIZIO BAGNO CUCINA CAMERA - STUDIO SOGGIORNO 60 1 I M P I A N T I B E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I IMPIANTO TRADIZIONALE DOTAZIONE CONFORT (per particolari installativi vedi pag. 62÷65) Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN TV 10 10 CAMERA TV 1 UNEL UNEL 10 ripetitore di segnale allarme GAS - h 180 10 1b TP UNEL BAGNO DI SERVIZIO UNEL vasca 5 7 5 6 BAGNO 10 3 10 TV E TP UNEL 11 12 10 comando tapparelle UNEL 10 UNEL bipasso 10/16 e UNEL motore tapparella elettrica 10 10/16 TV 10 9a lampada EMERGENZA sopra la porta TP 12 10 10 10 TV TP EDP 15 13 12 cronotermostato ambiente h 130 predisposizione per (tubazione e spazio) UNEL Video Citofono da tavolo UNEL 10 11 piano lavoro h 110 GAS UNEL 10/16 10/16 UNEL 10/16 10/16 UNEL UNEL 3 E 12 12 R 10 10 UNEL alimentazione caldaietta a GAS e predisposizione elettrovalvola rivelatore di GAS da ubicare nelle cassette di derivazione pi˘ vicine al carico luce interessato R 15 luce piano lavoro e/o alimentazione cappa bipasso 10/16 e UNEL (sottolavello) 13 13 16 M UNEL 15 16 UNEL 14 13 12 M SOGGIORNO comando tapparelle UNEL lampada ENERGENZA h 240 bussata CAMERA predisposizione per (tubazione e spazio) 14 CAMERETTA predisposizione per (tubazione e spazio) 10 TP 10 TV motore tapparella elettrica 10 Citofono a vivavoce 3 C eventuale alimentazione per unit‡ esterna di refrigerazione UNEL 10/16 UNEL UNEL E 10 tazza Quadro Elettrico Unit‡ Abitativa 12 10 10 CUCINA 9 10 UNEL 10 CAMERA - STUDIO 9 10 10 8 doccia 9 bipasso 10/16 e UNEL 8 7 lavatrice TL TV CT 6 10 4 3 3 tazza 10 UNEL TP 4a UNEL 10 UNEL 10 4 2 E 1a 10 3 4 1 10 UNEL 10 1 1 10 CAMERETTA 2 UNEL 3 TP 10 10 BAGNO DI SERVIZIO BAGNO CUCINA CAMERA - STUDIO SOGGIORNO 61 Soluzioni tipiche impianto tradizionale con DOTAZIONE BASE e DOTAZIONE CONFORT LAMPADA EMERGENZA CITOFONO VIVAVOCE Camera con dotazione scatole “BASE” COMANDO e PRESA TESTALETTO 62 TELEFONO CITOFONO Camera con dotazione scatole “COMFORT” TELEFONO PRESE ENERGIA COMANDI TESTALETTO 1 I M P I A N T I PRESE SUL PIANO LAVORO UBICAZIONE PRESE MOBILI MULTIPLE E L E T T R I C I N E L L E PROTEZIONE PRESE UTENZE FISSE U N I T À I M M O B I L I A R I RILEVATORE FUGHE GAS PUNTO CONSIGLIATO PER LE PRESE ENERGIA UTENZE FISSE EVENTUALI CAVI DI PROLUNGA POSATI SUL PAVIMENTO PER ALLACCIAMENTO UTENZE FISSE 63 Soluzioni tipiche impianto tradizionale con DOTAZIONE BASE e DOTAZIONE CONFORT PRESE TV TELEFONO VIDEOCITOFONO PRESE ENERGIA ZONA HI-FI/TV VIDEOCITOFONO DA TAVOLO 64 TERMOSTATO CRONOTERMOSTATO e TORCIA AUTONOMA 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I EVENTUALE ELETTROVALVOLA COMANDO CALDAIETTA A GAS IN CUSTODIA PROTETTA DA PARETE PULSANTE EMERGENZA COMANDO E PRESA PER LAVATRICE 65 Tabella riepilogativa dei concetti generali inerenti i livelli di dotazione My-Home relativi alle planimetrie C-D-E Vengono qui descritte solo le dotazioni relative agli impianti e ai sistemi My-Home. I concetti generali inerenti l'illuminazione, il prelievo energia e i servizi vari, sono descritti nella tabella di pag. 58-59. Per esempi di integrazione fra impianti e sistemi vedi pag. 41-42. IMPIANTI E SISTEMI MY-HOME BASE Automazione Comandi per l’illuminazione, la ventilazione e la movimentazione tapparelle. Sostituzione di tutti i comandi tradizionali per l’illuminazione con componenti My-home. Gestione dell’energia Controllo e gestione carichi anti black-out per il risparmio energetico. Controllo di 2 carichi: 1 - cucina (lavastoviglie e/o forno) 2 - bagno (lavatrice). Diffusione sonora Diffusione di segnali musicali, sorveglianza acustica e ricerca persone, nei vari ambienti della casa. (vedi schemi a pag. 166-167) Sintonizzatore radio-sveglia in camera con diffusori sonori in loco e nei due bagni. Antifurto Rilevazione e segnalazione dell’intrusione Telesoccorso e allarmi tecnici Impianto monozoma con protezione volumetrica a IR in ogni ambiente. Una sirena esterna e gestione dell’allarme fughe gas. Segnalazione luminosa Segnalazione ottico-acustica a display. Quadro display numerico con chiamata dall’ingresso e dai 2 bagni. Videocitotelefonia Sistema di integrazione fra la rete esterna dell’impianto telefonico e gli impianti interni di video-citofonia. Videocontrollo domestico Monitoraggio video degli ambienti privati e/o condominiali Rete di dati domestica Sistemi di cablaggio strutturato per la distribuzione dei segnali multimediali e di telecomunicazione. 66 Predisposizione in ogni ambiente per apparecchi cito-telefonici. Citotelefono da parete in cucina. Centralino telefonico nel vano tecnico (ipotizza 1 linea urbana e 5 derivati interni). 1 I M P I A N T I COMFORT N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I ALTA FUNZIONALITÁ Sostituzione di tutti i comandi tradizionali per l’illuminazione e di comando tapparelle elettriche con componenti My-home. Una centralina scenari all’ingresso (a1). Controllo di 4 carichi: 1 - cucina (gruppo prese 1), 3 - bagno (lavatrice) E L E T T R I C I 2 - cucina (gruppo prese 2) 4 - balcone (condizionatore) Sostituzione di tutti i comandi tradizionali per l’illuminazione concomponenti My-home. Tapparelle motorizzate per tutte le finestre coni comandi locali. Aumento generalizzato dei punti di comando per l’illuminazione e la movimentazione tapparelle. Due centraline scenari(ingresso e camera) (a2). Controllo di 6/8 carichi: - con attuatore componibile in loco per: 1 - cucina (gruppo prese 1); 2 - (gruppo prese 2); 3 - bagno (lavatrice); 4 - balcone (condizionatore) - con attuatori DINnel centralino: per 5 - circuito prese < 2000 W; 6 - circuiti punti luce. Un pannello di visualizzazione e di controllo in cucina (b2). Sintonizzatore radio-sveglia in camera + microfoni per ricerca persone in cucina e camera studio. Diffusori sonori in ogni ambiente. Diffusione sonora a 2 canali con sintonizzatore radio-sveglia in camera e fonte sonora esterna in soggiorno. Diffusori sonori in ogni ambiente. Impianto con centrale a 4 zone (b1) con protezione perimetrale (porsugli accessi esterni alla proprietà (porta ingresso e finestre dei balconi), e protezione volumetrica in tutti gli ambienti interni. Una sirena esterna e una interna; gestione dell’allarme fughe gas e del telesoccorso. Protezione perimetrale su tutti gli accessi esterni alla proprietà te e finestre) e volumetrica in tutti gli ambienti interni; suddivisione dell’impianto in più di 4 zone di protezione (c2) e gestione dell’allarme fughe gas, del telesoccorso e degli allarmi per allagamento e temperatura interna freezer. Due sirene esterne e una interna per disturbare l’intruso. Quadro display numerico con chiamata dall’ingresso, dai bagni e da tutti gli altri ambienti della casa. Chiamata dall’ingresso, dai bagni e da tutti gli altri ambienti della casa con quadro a display alfanumerico. Predisposizione in ogni ambiente per apparecchi cito-telefonici. Videocitotelefono in cucina e soggiorno; centralino telefonico nel vano tecnico.(1 linea urbana e 5 drivati). Predisposizione in ogni ambiente per apparecchi cito-telefonici. Videocitotelefono in cucina e soggiorno; centralino telefonico nel nel vano tecnico. (2 linee urbane e 8 derivati). Telecamera di ripresa in soggiorno e nel corridoio interno con rilevatore IR per allarmabilità e web server per monitoraggio via Internet. Rete dati interna con permutatore per linee telefoniche e di trasmissione dati con aggiunta di presa 10A (P11) per gli apparecchi informatici (computer - stampanti - modem). a1) Centralina scenari (4 comandi): 1 = tutte le tapparelle abbassate 3 = accendi luci di percorso corridoi 2 = tutte le luci spente 4 = spegni luci di percorso corridoi; b1) 1 = finestre balconi 3 = ambienti zona notte 2 = ambienti zona giorno 4 = zona ingresso; a2) Centralina scenari A (4 comandi): 1 = tutte le tapparelle abbassate 3 = accendi luci di percorso corridoi Centralina scenari B (4 comandi): 1 = tutte le tapparelle abbassate 3 = accendi luci di percorso corridoi 2 = tutte le tapparelle alzate 4 = spegni luci di percorso corridoi; 2 = tutte le luci spente 4 = spegni luci di percorso corridoi; b2) Visualizzazione e controllo dei carichi: lavatrice, prese cucina e condizionatore c2) 1 = finestre zona giorno 3 = ambienti zona giorno 5 = ingresso; 2 = finestre zona notte 4 = ambienti zona notte 67 IMPIANTO MY-HOME DOTAZIONE BASE Impianti con sistemi di: Automazione; Gestione energia; Segnal. Display; Citotelefonia C1 (per particolari installativi vedi pag. 70÷71) Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN TV 10 10 CAMERA TV CAMERETTA 1 UNEL UNEL 1 UNEL 4 1 2 E 1 1 10 4 2 UNEL 1 1 TP 4 3 10 10 10 TP vasca 5 1 BAGNO BAGNO DI SERVIZIO 7 5 UNEL 3 E UNEL 10 1 PA bipasso 10/16 10 10 TV TP E UNEL 15 13 12 15 UNEL 1 10/16 10/16 termostato ambiente h 130 UNEL 10/16 10 UNEL alimentazione caldaietta a GAS (vedi Allarmi Tecnici) E 16 luce piano lavoro e/o alimentazione cappa 12 UNEL 15 11 h 110 1 UNEL 10 UNEL 10 QD UNEL 10 UNEL 12 C 11 10 12 1 1 UNEL UNEL UNEL Citolelefono da parete 12 Quadro a Display numerici TP 10 Quadro Elettrico Unit‡ Abitativa UNEL 9 CUCINA 10 CT- TV-TL 1 9 TP 3 9 TV A B TV VANO o ARMADIO TECNICO ubicazione di alimentatori e dispositivi vari CAMERA STUDIO 10 tazza UNEL UNEL 10 10 UNEL 1 doccia A 6 1 10 10 8 lavatrice 6 1 8 7 1 tazza 1 A 3 3 13 13 13 1 12 1 UNEL 16 SOGGIORNO 14 SL UNEL A bussata CAMERA 14 10 TV TP CAMERETTA BAGNO DI SERVIZIO 10 BAGNO CUCINA CAMERA - STUDIO SOGGIORNO 68 1 I M P I A N T I C2 E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I IMPIANTO MY-HOME DOTAZIONE BASE Impianti con sistemi di: Diff. Sonora (DS); Antifurto e allarmi tecnici (AF) (per particolari installativi vedi pag. 70÷71) Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN CAMERA CAMERETTA AF DS radio-sveglia IR diffusore sonoro rilev .IR ripetitore di segnale allarme GAS - h 180 pulsante per la ricerca canali e la teleaccensione amplificatore locale IR R " IR centrale di controllo Antifurto BAGNO BAGNO DI SERVIZIO C h 160 cm h 160 cm sirena esterna CUCINA CAMERA STUDIO AF DS IR attuatore a relË per eventuale elettrovalvola tubazione dorsale R VANO o ARMADIO TECNICO ubicazione di alimentatori e dispositivi vari IR alimentazione caldaietta a GAS GAS AF rivelatore di GAS + interfaccia canale aux IR inseritore SOGGIORNO CAMERA IR CAMERETTA BAGNO DI SERVIZIO BAGNO CUCINA CAMERA - STUDIO SOGGIORNO 69 Soluzioni tipiche impianto My Home con DOTAZIONE BASE COMANDO LAVATRICE CON ATTUATORE CARICHI COMANDO LUCE CENTRALE PRESE ENERGIA PRESE ENERGIA PRESA TV e TELEFONO 70 PRESA LAVATRICE PULSANTE EMERGENZA COMANDO LUCE LAVABO e PRESA 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I CONTENITORE PER DISPOSITIVI MY-HOME NEL VANO TECNICO QUADRO UNITÁ ABITATIVA TORCIA AUTONOMA ESTRAIBILE INSERITORE ANTIFURTO PRESA APPARECCHI DI PULIZIA VARIATORE DI LUCE PER ZONA PRANZO RILEVATORE ANTIFURTO IR 71 Impianto MY-HOME DOTAZIONE CONFORT Impianti con sistemi di: Automazione; Gestione energia; Segnal. Display; Citotelefonia D1 (per particolari installativi vedi pag. 74÷75) Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN TV Pulsante Chiamata Pulsante Chiamata A 1 2 3 10 10 UNEL 1 SL 4 2 4a 1b 10 10 A BAGNO DI SERVIZIO 7 3 1 1 UNEL BAGNO 10 TV SL C UNEL VideoCito Telefono da tavolo SL 1 10/16 UNEL 10/16 10/16 UNEL UNEL 10/16 1 piano lavoro h 110 UNEL UNEL 1 10 bipasso 10/16 e UNEL (sottolavello) cronotermostato centralina scenari torcia autonoma h 130 SOGGIORNO comando tapparelle E 12 10 UNEL comando tapparelle alimentazione caldaietta a GAS e predisposizione elettrovalvola luce piano lavoro e/o alimentazione cappa 13 14 13 13 2 10/16 12 UNEL UNEL 16 1 UNEL 11 2 1 lampada EMERGENZA sopra la porta Pulsante Chiamata predisposizione per (tubazione e spazio) M PA 10 UNEL UNEL 15 13 12 15 11 10 UNEL EDP 15 16 motore tapparella elettrica 12 Q.E. Unit‡ Abitativa 1 10 10 bipasso 10/16 e UNEL M 10 10 10 10 Quadro a Display numerici QD 1 UNEL 10/16 12 10 9a TP UNEL VideoCitoTelefono P. I. 3 12 eventuale alimentazione per unit‡ esterna di refrigerazione motore tapparella elettrica CUCINA 10 CT-TV-TL E 1 UNEL 3 E SL tazza A 9 A TV TP 3 UNEL Pulsante Chiamata 10 TV VANO o ARMADIO TECNICO ubicazione di alimentatori e dispositivi vari 9 10 UNEL 10 UNEL CAMERA STUDIO 10 10 1 doccia A 1 10 9 8 lavatrice 5 6 7 UNEL 1 vasca 5 1 A 3 tazza 10 10 1 TP 10 10 4 4 1 TP bipasso 10/16 e UNEL 1 UNEL 10 1 10 CAMERETTA 3 UNEL 10 E 1 1 TP UNEL 1 1a TV A B 10 CAMERA 10 SL UNEL lampada ENERGENZA h 240 A bussata CAMERA predisposizione per (tubazione e spazio) 14 CAMERETTA predisposizione per (tubazione e spazio) 10 10 TV TP 10 BAGNO DI SERVIZIO 10 BAGNO CUCINA CAMERA - STUDIO SOGGIORNO 72 1 I M P I A N T I D2 E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Impianto MY-HOME DOTAZIONE CONFORT Impianti con sistemi di: Diff. Sonora (DS); Antifurto e allarmi tecnici (AF) (per particolari installativi vedi pag. 74÷75) Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN CAMERA parzializzatore di zona P CAMERETTA AF DS ripetitore di segnale allarme GAS - h 180 rilev. IR IR diffusore sonoro IR R " IR centrale di controllo Antifurto h 160 BAGNO DI SERVIZIO C h 160 sirena interna BAGNO interfaccia contatti sirena esterna I AF CUCINA SOS CAMERA STUDIO ricevitore radio per telesoccorso DS attuatore a relè per eventuale elettrovalvola IR modulo microfonico VANO o ARMADIO TECNICO ubicazione di alimentatori e dispositivi vari R tubazione dorsale IR alimentazione caldaietta a GAS contatti magnetici GAS AF rivelatore di GAS + interfaccia canale aux IR inseritore SOGGIORNO CAMERA IR CAMERETTA BAGNO DI SERVIZIO BAGNO CUCINA CAMERA - STUDIO SOGGIORNO 73 Soluzioni tipiche impianto My Home con DOTAZIONE CONFORT CENTRALE ANTIFURTO COLLARE CON TELECOMANDO RADIO INTERFACCIA CONTATTI e RICEVITORE RADIO RIPETITORE SEGNALE ALLARME GAS DIFFUSORE SONORO AMPLIFICATORE LOCALE DIFF. SONORA COMANDO LUCE SPECCHIO e TORCIA AUTONOMA ESTRAIBILE PRESE DI ENERGIA 74 1 I M P I A N T I COMANDO GRUPPO PRESE SOTTOLAVELLO CON ATTUATORE CARICHE E L E T T R I C I N E L L E GRUPPO DI PRESE SOTTOLAVELLO PER UTENZE FISSE U N I T À I M M O B I L I A R I RILEVATORE FUGHE GAS CON INTERFACCIA PER INVIO SEGNALE DI MESSAGGIO CRONOTERMOSTATO TORCIA AUTONOMA CENTRALINA SCENARI PRESE ENERGIA e CONNETTORE HI-FI PRESA TV e CONNETTORE PER VIDEOCITOTELEFONO 75 Impianto MY-HOME DOTAZIONE ALTA FUNZIONALITA’ Impianti con sistemi di: Automazione; Gestione energia; Segnal. Display; Citotelefonia E1 (per particolari installativi vedi pag. 78÷81) Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN EDP EDP TV 10 10 Telefono Dati e TV CAMERA Telefono Dati e TV Pulsante Chiamata 1 3 2 EDP TV 10 10 Pulsante Chiamata CAMERETTA 10 1 1 EDP EDP 4 1 5 1 2 M UNEL 6 UNEL 1 A 10 10 Telefono Dati e TV TV-TL E-CT 9 3 UNEL TV 10/16 3 CUCINA Q.E. Unità Abitativa 1 1 12 9 10 T6 Dati/TV TV 1 T5 Pulsante Chiamata 15 10 UNEL 12 T6 11 1 15 10 10 10 EDP 10 EDP SL TV UNEL segnale casse Hi-Fi M T7 UNEL 2 UNEL 10/16 10/16 UNEL 10/16 bipasso 10/16 caldaietta a GAS 10/16 UNEL luce piano lavoro e/o alimentazione cappa E bipasso 10/16 e UNEL (sottolavello) UNEL 12 1 10/16 12 T7 T8 13 2 10/16 piano lavoro h 110 1 13 A video-cito-telefono Pulsante da tavolo Chiamata Cronotermistato e torcia autonoma SOGGIORNO 16 1 C eventuale alimentazione per unit‡ esterna di refrigerazione 10 UNEL SL 10 ubicazione ATTUATORE A RELE' per elettrovalvola (allarmi tecnici) 1 EDP UNEL UNEL 10 EDP 10 A 10 10 M 3 9a 10/16 E 10 11 10 12 Telefono Dati e TV 2 bipasso 10/16 e UNEL motore tapparella elettrica SL UNEL UNEL 9 M EDP UNEL EDP VANO O ARMADIO TECNICO ubicazione di alimentatori e dispositivi vari CAMERA STUDIO bipasso 10/16 e UNEL A UNEL lavatrice T5 T4 Pulsante Chiamata tazza UNEL 10 motore tapparella elettrica motore tapparella elettrica 10 UNEL 10 4 2 7 Pulsante Chiamata doccia torcia autonoma estraibile 10 1 BAGNO DI SERVIZIO BAGNO 6 10 torcia autonoma estraibile 10 5 1 T3 7 3 Pulsante Chiamata vasca 1 M 10 3 A Pulsante Chiamata tazza 4a 1 1 A 2 M UNEL E 1 1b 10 10 T1 T2 UNEL 1 3 10 10 10 T1 1 4 SL 1a Telefono o Dati UNEL motore tapparella elettrica Telefono o Dati UNEL 1 T1 EDP T2 10 T1 M A B 10 2 centralina scenari A centralina scenari B ubicazione INTERFACCIA CONTATTI impianto Antifurto UNEL 16 SL UNEL 2 13 M 14 15 lampada EMERGENZA h 240 ubicazione rilev. IR impianto Antifurto T8 A bussata presa per segnale casse Hi-Fi Telefono Dati e TV 10 10 10 EDP EDP 13 12 CAMERA CAMERETTA presa per segnale casse Hi-Fi TV 10 BAGNO DI SERVIZIO 10 BAGNO Quadro Display Alfanumerici CUCINA QD CAMERA - STUDIO PA P. I. ubicazione degli apparecchi per Diff. Sonora video-cito -telefono SOGGIORNO ubicazione degli apparecchi per Antifurto e Allarmi tecnici 76 lampada EMERGENZA 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Impianto MY-HOME DOTAZIONE ALTA FUNZIONALITA’ Impianti con sistemi di: Diff. Sonora (DS); Antifurto e allarmi tecnici (AF) E2 (per particolari installativi vedi pag. 78÷81) Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN CAMERA parzializzatore + espansore di zona P contatti magnetici AF DS amplificatore locale con pulsante ricerca stazioni e deviatore canale 1/2 h 230 rilev. IR ripetitore di segnale allarme GAS - h 180 E h 115 diffusore sonoro h 115 diffusore sonoro IR amplificatore locale con pulsante ricerca stazioni e deviatore canale 1/2 IR sintonizzatore radio contatti magnetici CAMERETTA h 230 rilev. IR IR R " h 230 rilev. IR contatti magnetici BAGNO DI SERVIZIO h 160 diffusore sonoro C CAMERA STUDIO rivevitore radio per telesoccorso h 230 rilev. IR h 115 diffusore sonoro sirena esterna AF DS CUCINA SOS espansore di zone Antifurto IR contatti magnetici sirena interna centrale di controllo Antifurto E BAGNO contatti magnetici h 160 diffusore sonoro VDC R VANO O ARMADIO TECNICO ubicazione di alimentatori e dispositivi vari contatti magnetici IR R h 230 rilev. IR ATTUATORE A RELE' per elettrovalvola (allarmi tecnici) tubazione dorsale R IR ALLARMI TECNICI sirena esterna contatti magnetici amplificatore locale con pulsante ricerca stazioni e deviatore canale 1/2 Telecamera orientabile / Interruttore IR / RelË di allarmabilit‡ / RelÈ di accensione luce del campo di ripresa (unica scatola da incasso) R IR R sonda per allagamento liquidi (nel punto di max pendenza) alimentazione caldaietta a GAS GAS TEMP sonda temperatura congelatore (vicino al congelatore) ALLAG rilevatore di GAS + interfaccia canale aux AF SOGGIORNO IR h 230 rilev. IR amplificatore locale con pulsante ricerca stazioni e deviatore canale 1/2 contatti magnetici I interfaccia contatti e inseritore Antifurto CAMERA h 115 diffusore sonoro CAMERETTA IR h 230 rilev. IR BAGNO DI SERVIZIO BAGNO CUCINA diffusore sonoro amplificatore locale con pulsante ricerca stazioni e deviatore canale 1/2 CAMERA - STUDIO SOGGIORNO ubicazione apparecchi per video-cito-telefonia e segnalazione I I SOS rivevitore radio per allarmi tecnici interfaccia contatti per protezione perimetrale 77 Soluzioni tipiche impianto My Home con DOTAZIONE ALTA FUNZIONALITA’ RILEVATORE ANTIFURTO IR PARZIALIZZATORE e ESPANSORE ZONA ANTIFURTO DIFFUSORE SONORO SINTONIZZATORE RADIO AMPLIFICATORE e PULSANTE SELEZIONE DIFFUSIONE SONORA PRESE ENERGIA TELEFONO o DATI 78 CONTATTI MAGNETICI e SENSORI ROTTURA VETRI COMANDO TAPPARELLE COMANDO CENTRO LUCE COMANDO PRESA LAMPADA COMODINO COMANDO TAPPARELLE CON CENTRALINA SCENARI 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I VIDEOCONTROLLO CON TELECAMERA ALLERTABILE PRESE ENERGIA e CONNETTORE HI-FI PULSANTE CHIAMATA COMANDO TAPPARELLE (A) COMANDO TAPPARELLE (B) LUCE INGRESSO COMANDI DIMMER LUCE SOGGIORNO e PRESA COMANDATA LAMPADA EMERGENZA e RILEVATORE ANTIFURTO IR PRESE TV-TEL DATI PRESE ENERGIA e PER SEGNALE CASSE HI-FI 79 Soluzioni tipiche impianto My Home con DOTAZIONE ALTA FUNZIONALITA’ SIRENA INTERNA ANTIFURTO CONTENITORE PER DISPOSITIVI MY-HOME NEL VANO TECNICO COMANDO LUCE BAGNO E TORCIA ESTRAIBILE VIDEOCONTROLLO DOMESTICO CON TELECAMERA ALLERTABILE RILEVATORE DI ALLAGAMENTO 80 RILEVATORE DI TEMPERATURA CONGELATORE 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I SEGNALAZIONE A DISPLAY ALFANUMERICI COMBINAZIONE MULTIBOX PER CENTRALIZZAZIONE APPARECCHIATURE - PULSANTE CHIAMATA - COMANDO TAPPARELLE - LUCE CORRIDOIO DIFFUSORE SONORO PRESE TV - TEL DATI AMPLIFICATORE DIFF. SONORA E RICERCA CANALI 81 2.4 Rappresentazione planimetrica con esempio di dotazione elettrica per box cantine Per lo sviluppo e la rappresentazione delle dotazioni nei locali annessi all’unità abitativa abbiamo scelto tipologie di locali standard di residenze condominiali. I box e le cantine private di un condominio sono da considerarsi ambienti ordinari (5). Si consiglia comunque di adottare le seguenti regole di buona tecnica in modo da rendere l’impianto meccanicamente resistente e ridurre così al minimo la possibilità di guasto: BOX - circa 12,5 m2 CANTINA - circa 10 m2 1) utilizzare custodie portapparecchi con grado di protezione non inferiore a IP40. 2) installare le apparecchiature di comando e prelievo energia a 1,40 m. da pavimento finito (6) 3) realizzare l’impianto a vista con tubi di PVC pesante disposti in modo da evitare urti con i veicoli. 4) scegliere corpi illuminanti con protezione meccanica del bulbo luminoso (es. gabbia) 1) utilizzare custodie portapparecchi con grado di protezione non inferiore a IP40 2) installare gli apparecchi di comando e prelievo energia ad altezze comprese fra i 0,90 e 1,40 m. 3) realizzare l’impianto in vista con tubazioni di PVC pesante. 4) scegliere corpi illuminanti con protezione meccanica del bulbo luminoso (es. gabbia) CANTINA CANTINA C C A-B 60W B Conduttura comune per alimentazione CANTINE A) Interruttore bipolare(7) per il comando del corpo illuminante B) Presa 2P+T SCHUKO/BIPASSO per spine Schuko, 10A e16A (P30-P11-P17) C) Corpo illuminante installato a parete provvisto di gabbia di protezione e schermo di vetro A D D) Scatola di derivazione da parete (5) É vietato il deposito di sostanze infiammabili ad eccezione dei limitati quantitativi normalmente tenuti per usi domestici o igienico sanitari. DIM 8/3/85 di cui alla Legge 818/94. (6) Altezza max consentita dalla legge sul superamento delle barriere architettoniche (DM 236/89) per l’accessibilità dei comandi. Al fine di proteggere gli apparecchi dal rischio di danneggiamento meccanico da parte degli autoveicoli, si consiglia di installare le apparecchiature in posizione tale da evitare l’urto con l’auto (esempio: lato protetto dal montante della porta basculante). (7) Aumenta la sicurezza nei cambi lampadine guaste. Normalmente, considerata la distanza dal locale contatori, l’utente non seziona mai l’interruttore posto a valle del contatore. 82 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I Esempio di contenitori protetti per la realizzazione degli impianti elettrici in vista in box, cantine, locali tecnici e nelle parti comuni esterne di edifici di edilizia abitativa. NUOVA IDROBOX CUSTODIE Ampia gamma e nuova modularità. 1 POSTO A partire dalla modularità principale, da 1 a 6 moduli, la nuova gamma di contenitori estende la tipologia del prodotto proponendo soluzioni con elevato numero di posti. La gamma più flessibile, quella che offre il grado di protezione IP4D, si estende dalla custodia di 1 modulo fino a 16, disposti in orizzontale, particolarmente utile per impianti di una certa complessità (officine, postazioni di lavoro, ecc.). La gamma dei contenitori con grado di protezione IP55 si estende invece dalla custodia da 1 a 12 moduli in verticale (4 moduli su 3 file). IP40 IP55 25401 25501 25402 25502 25403 25503 2 POSTI 3 POSTI 4 POSTI 25404 25404/2V 25404/ 25504 6 POSTI 25405V 25405 8 POSTI 25408 25508V 25408V 12 POSTI 25412 25412V 25512V 16 POSTI 25416 83 2.5 Comparazione costi fra i diversi impianti, dotazioni e serie civili componibili In questa parte vengono evidenziati e comparati tra loro i costi delle apparecchiature elettriche per la realizzazione degli impianti necessari a soddisfare le moderne esigenze di abitabilità della casa e precisamente: - Impianto Elettrico con apparecchi per il comando, il controllo e il prelievo di energia - Impianto Segnalazione luminosa - Impianto Antifurto e Allarmi tecnici - Impianto di Diffusione sonora - Impianto Videocontrollo - Impianto Citofonico, Videocitofonico e di Telefonia integrata I prezzi sono riferiti alle dotazioni rappresentate nelle planimetrie del presente volume. Tabella di riepilogo comparazione costi fra impianti, dotazioni e serie civili componibili Tipologia di impianto riferimento planimetria Tradizionale A B My-home Pag Livello dotazione apparecchiature * a pag, Serie civili comparate ** 60 BASE 58 - 59 Luna / Tekne / Magic / Light / Light Tech / Living International 61 COMFORT C1 - C2 68 - 69 BASE D1 - D2 72 - 73 COMFORT E1 - E2 76 - 77 ALTA FUNZIONALITÁ’ Magic / Light / Light Tech / Living International 66 - 67 Light / Light Tech / Living International * tabella riepilogativa dei concetti generali inerenti i livelli di dotazione ** placche di finitura considerate: LUNA = BN bianco / MAGIC = R resina / LIGHT = IB bianco integrale / LIGHT TECH = TH originale / LIVING INT = AC acciaio scuro Dai prezzi esposti si intendono esclusi: - tubi e conduttori; - mano d’opera elettrico; - mano d’opera edile; - apparecchi di interfaccia rete etheternet; - attuatori telefonici; - comunicatori telefonici; - elettrovalvola gas; - quello che non compare nelle descrizioni e nelle planimetrie comunicatore telefonico art. 4075 (406,04 Euro) interfaccia rete etheternet Web Server art F451 (332,19 Euro) Attuatore telefonico art. F461/2 (142,28 Euro) (Listino n° 21-4 gennaio 2002) 84 Elettrovalvola GAS art. L45525/12NO (78,44 Euro) 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I IMPIANTO TRADIZIONALE Comparazione costi apparecchiature elettriche per COMANDO, CONTROLLO e PRELIEVO ENERGIA (sono comprese le apparecchiature per la segnalazione e gli allarmi tecnici: chiamata dai bagni, bussata ingresso e allarme gas) 100 = 910 euro 229 (Listino n° 21-4 gennaio 2002) 235 193 171 144 153 117 100 83 Luna Magic Light Light T Living I BASE Magic Light Light T Living I COMFORT 1172 Comparazione costi apparecchi DERIVATI INTERNI DELL’IMPIANTO CITOFONICO e VIDEOCITOFONICO (con apparecchi PIVOT) (per i costi totali dell’impianto vedi pag. 148-149) 100 = 34 euro 100 (Listino n° 21-4 gennaio 2002) BASE COMFORT LUNA (esempio di componentistica) MAGIC (esempio di componentistica) CITOFONI E VIDEOCITOFONI (esempio di componentistica) Citofono vivavoce modulare per Living International Citofono PIVOT Video citofono PIVOT 85 IMPIANTO MY-HOME Comparazione costi apparecchiature elettriche per COMANDO, CONTROLLO e PRELIEVO ENERGIA (sono compresi gli alimentatori SCS e il permutatore per rete dati e telefonia insieme ai contenitori necessari per la loro installazione nel vano tecnico) 100 = 2.168 euro (Listino n° 21-4 gennaio 2002) 222 214 198 152 Light Light T Living I BASE LIGHT (esempio di componentistica) LIGHT TECH (esempio di componentistica) LIVING INTERNATIONAL (esempio di componentistica) 86 171 115 110 100 166 Light Light T COMFORT Living I Light Light T Living I ALTA FUNZIONALITÁ 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I IMPIANTO MY-HOME Comparazione costi apparecchiature elettriche per SEGNALAZIONI A DISPLAY (nei costi “alta funzionalità” è compreso l’alimentatore da ubicare nel vano tecnico con relativi contenitori e il telecomando IR per la programmazione messaggi) 100 = 439 euro (Listino n° 21-4 gennaio 2002) 244 105 100 Light Light T 110 108 Living I BASE Light 118 Light T COMFORT 251 248 122 Living I Light Light T Living I ALTA FUNZIONALITÁ SEGNALAZIONE CON DISPLAY NUMERICI E ALFANUMERICI (esempio di componentistica) Quadro a display numerico Quadro a display alfanumerico Telecomando IR per programmazione messaggi DISPOSITIVI E APPARATI MY-HOME (esempio di componentistica) Alimentatore SCS Permutatore per linee telefoniche e trasmissione dati Attuatore telefonico 87 IMPIANTO MY-HOME Comparazione costi apparecchiature elettriche per ANTIFURTO e ALLARMI TECNICI (sono compresi gli alimentatori da ubicare nel vano tecnico, i relativi contenitori e i telecomandi a IR) 100 = 1.762 euro (Listino n° 21-4 gennaio 2002) 186 100 Light 125 109 Light T 134 198 190 129 104 Light Living I Light T Living I COMFORT BASE Light Light T Living I ALTA FUNZIONALITÁ ANTIFURTO E ALLARMI TECNICI (esempio di componentistica) ricevitore radio Inseritore antifurto attuatore a relè centrale antifurto monozona centrale antifurto a 4 zone contatti magnetici da incasso 88 ripetitore segnale gas rilevatori IR telecomando antifurto tascabile sirena interna sirena allarme esterna rilevatore GAS telecomando SOS 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I IMPIANTO MY-HOME Comparazione costi apparecchiature elettriche per DIFFUSIONE SONORA (sono compresi gli alimentatori da ubicare nel vano tecnico con i relativi contenitori) 100 = 648 euro (Listino n° 21-4 gennaio 2002) 191 Light Light T 198 176 180 183 103 102 100 198 Living I BASE Light Light T COMFORT Living I Light Light T Living I ALTA FUNZIONALITÁ DIFFUSIONE SONORA (esempio di componentistica) amplificatore locale con regolazione del volume individuale amplificatore da ingresso con presa jack 3,5 mm modulo elettronico con microfono incorporato per ricerca persone copritasti intercambiabili con simbologia illuminabile sintonizzatore con radio sveglia diffusore sonoro da incasso 89 IMPIANTO MY-HOME Comparazione costi apparecchiature elettriche VIDEOCONTROLLO DOMESTICO (le apparecchiature per l’allarmabilità delle telecamere, gli apparecchi di interfaccia rete ethernet (Web Server Video) con i relativi accessori e i contenitori da ubicare nel vano tecnico) 100 = 1.586 euro (Listino n° 21-4 gennaio 2002) 106 100 Light Light T 101 Living I ALTA FUNZIONALITA' VIDEOCONTROLLO DOMESTICO (esempio di componentistica) Web Server video Telecamera Rivelatori di presenza VIDEOCITOTELEFONIA (esempio di componentistica) art. 335033 Telefono standard 90 Centralino telefonico art. PLT1 Protezione linea telefonica 1 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I IMPIANTO MY-HOME Comparazione costi apparecchiature elettriche per DERIVATI INTERNI DELL’IMPIANTO CITOTELEFONICO E VIDEOCITOTELEFONICO (apparecchi PIVOT) (sono compresi il centralino telefonico, la protezione della linea telefonica e i contenitori da ubicare nel vano tecnico - per i costi totali dell’impianto vedi pag. 148-149) 345 100 = 348 euro (Listino n° 21-4 gennaio 2002) 287 100 Light BASE Light T COMFORT Living I ALTA FUNZIONALITÁ VIDEOCITOTELEFONIA (esempio di componentistica) Videocitotelefonia da tavolo Composizione Multibox con videocitotelefono 91 ® IMPIANTI DI PROTEZIONE D E L L’ E D I F I C I O 1. Impianti di terra.(1) (Vedi schema topografico a pag.99) Tutte le masse degli apparecchi utilizzatori, devono essere collegate all’impianto di terra. Devono essere collegate a terra anche le masse estranee all’impianto elettrico esistenti nell’area del complesso quali: le tubazioni dell’acqua, del riscaldamento, del gas, nonché le armature dell’edificio, le guide dell’ascensore, ecc. L’impianto dove comprendere: 1. Dispersore (DA e DN) Corpo metallico, o complesso di corpi metallici, posto in intimo contatto con il terreno e che realizza il collegamento elettrico con la terra. Per il dimensionamento del dispersore intenzionale (DA) si consiglia: per infissione nel terreno Picchetti massicci in acciaio zincato Øe 20 mm l=3 m per posa nel terreno Bandella (nastro) in acciaio zincato 30 x 3,5 mm 2. Conduttore di terra (CT) Conduttore non in intimo contatto con il terreno, destinato a collegare i dispersori fra loro e al collettore (o nodo) principale di terra. Si consiglia di utilizzare conduttori di rame protetti meccanicamente e contro la corrosione con sezione calcolata come indicato per il conduttori di protezione (PE). 3. Collettore (o nodo) principale di terra (MT) Elemento dell’impianto di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra, di protezione e di equipotenzialità. (1) CEI 64-8/5 capitolo 54 94 2 I M P I A N T I D I P R O T E Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O 4. Conduttore di protezione (PE) Conduttore che va collegato a una massa per la protezione contro i contatti indiretti. Detto conduttore deve essere dello stesso materiale del conduttore di fase e avere la sezione minima calcolata secondo la seguente tabella: S SP ≤16 = S ≤ 35 = 16 > 35 = S/2 S = Sezione dei conduttori di fase dell’impianto (mm2) Sp = Sezione minima del corrispondente conduttore di protezione (mm2) Se il PE non fa parte della conduttura di alimentazione la sezione minima deve essere: ≥ 2,5 con protezione meccanica ≥ 4 senza protezione meccanica 5. Conduttore equipotenziale (EQP ed EQS) Conduttore avente lo scopo di assicurare l’equipotenzialità fra le masse estranee e il PE o il MT. I conduttori equipotenziali principali (EQP) devono avere sezione ≥ a metà di quella del conduttore PE principale di sezione maggiore, con un minimo di 6 mm2 e un massimo di 25 mm2 (se di rame). I conduttori equipotenziali supplementari (EQS) devono avere le seguenti sezioni: tipo di connessione sezione (mm2) fra massa e massa ≥ a metà del conduttore di protezione di sezione minore fra massa e massa estranea ≥ a metà del conduttore di protezione della massa altri casi ≥ 2,5 con protezione meccanica ≥ 4 senza protezione meccanica Il dispersore ed i conduttori di protezione delle masse devono avere una resistenza totale RA (in ohm) tale da soddisfare la condizione: RA ≤ V/Ia(2) dove: V = 50V in condizioni ordinarie - 25V in condizioni particolari Ia = valore in ampere della corrente che provoca l’intervento automatico del dispositivo di protezione. (= Idn se il dispositivo di protezione è un differenziale) (2) CEI 64-8/4 art. 413.1.4.2 95 1.1 Prescrizioni particolari per il locale bagno o doccia Le prescrizioni qui riportate si applicano alle vasche da bagno, ai piatti doccia ad alle loro zone circostanti. Sono valide anche per i locali in cui sono installate cabine da doccia prefabbricate e si applicano anche in presenza di vasca monoblocco per idromassaggi (se costruita in conformità alle Norme CEI 6133 e 62-5). Zone di rispetto dei bagni Definizione delle zone 96 0 Volume interno alla vasca da bagno o al piatto doccia. Nel caso di cabine prefabbricate si estende a tutto l’interno della cabina. 1 Volume delimitato dalla superficie verticale circoscritta alla vasca da bagno o al piatto doccia o, in assenza del piatto doccia, dalla superficie verticale posta a 0,6 m. dal soffione della doccia; dal pavimento; e dal piano orizzontale situato a m. 2,25 al di sopra del pavimento (se il fondo della vasca da bagno o del piatto doccia si trova a più di m. 0,15 al di sopra del pavimento, il piano orizzontale viene situato a m. 2,25 al di sopra di questo fondo). 2 Volume delimitato dalla superficie verticale della zona 1; dalla superficie verticale situata a 0,60 m. dalla superficie precedente e parallela ad essa; dal pavimento; e dal piano situato a m. 2,25 sopra il pavimento. 3 Volume delimitato dalla superficie esterna della zona 2; dalla superficie verticale situata a 2,40 m. dalla superficie precedente e parallela ad essa; dal pavimento; e dal piano situato a 2,25 m. dal pavimento. 2 I M P I A N T I D I P R O T E Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O Le zone 1 e 2 non si estendono all’esterno del locale attraverso le aperture, se queste sono munite di serramenti. Tutte le masse estranee delle zone 1, 2 e 3 dovranno essere collegate al conduttore di protezione attraverso il nodo equipotenziale supplementare. I conduttori equipotenziali dovranno a vere sezione ≥ 2,5 mm2 se con protezione meccanica e ≥ 4 mm2 senza protezione meccanica. Scelta e installazione dei componenti condutture (se incassate a profondità < 5 cm): Le condutture non devono avere rivestimento metallico e dovranno rispondere ai requisiti di isolamento di classe II o equivalente. Installare ad esempio cavi tipo N07V-K in tubi o condotti in PVC. Zona 0 É vietata l’installazione di conduttore. Zona 1 e 2 Ammessi cavi posati in vista solo se appartenenti a sistemi a bassissima tensione (SELV) o siano limitati al collegamento di apparecchi utilizzatori situati in tali zone (es. scaldacqua) Zona 3 Ammessi cavi posati in vista solo se appartenenti a sistemi a bassissima tensione (SELV) oppure che siano limitati al collegamento di apparecchi utilizzatori. N.B. Nelle zone 0, 1, 2 sono ammesse cassette di derivazione solo se relative alle connessioni degli apparecchi con le loro condutture di alimentazione. dislocazione dei dispositivi di protezione sezionamento e comando: Zona 0 É vietata l’installazione dei dispositivi di protezione, sezionamento e comando. Zona 1 e 2 Sono ammessi: tiranti isolanti per azionare interruttori o pulsanti; interruttori di circui-ti SEL V con sorgente di sicurezza ≤ 12V installata fuori dalle zone 0, 1, 2. Solo in zona 2 sono ammesse anche prese a spina per rasoi elettrici alimentate da trasformatori con isolamento di classe II incorporati nella stessa presa. Zona 3 Nessuna limitazione purché la protezione dai contatti indiretti avvenga tramite separazione elettrica, o basissima tensione (SELV), oppure interruttore differenziale con corrente di intervento differenziale ≤ 30 mA. apparecchi utilizzatori: Zona 0 É vietata l’installazione di apparecchi utilizzatori. Zona 1 É ammessa l’installazione di scaldacqua (esclusi quelli a pompa di calore) e di apparecchi alimentati con sistemi a bassissima tensione (SELV). É ammessa anche l’installazione di unità per idromassaggi sotto la vasca da bagno purché vengano rispettate le condizioni riguardanti il collegamento equipotenziale supplementare e che questa zona sia accessibile solo mediante uso di attrezzo. Zona 2 Oltre a quanto ammesso in zona 1, si possono installare, previa protezione dai contatti indiretti con interruttore differenziale avente corrente Id ≤ 30 mA, gli apparecchi di illuminazione di classe I, gli apparecchi di riscaldamento di classe I, le unità per idromassaggi di classe I. Possono essere installate inoltre tutte le apparecchiature di cui sopra ma di classe II. Zona 3 Nessuna limitazione. Gli apparecchi utilizzatori portatili o mobili devono essere utilizzati in modo che nessuna loro parte entri nelle zone 0, 1, 2. N.B. Gli elementi riscaldanti annegati nel pavimento dovranno essere protetti da una griglia o schermo metallico connessi al nodo equipotenziale supplementare. 97 1.2 Prescrizioni per i supporti metallici dell’antenna TV (vedi schema topografico a pag. 99) I supporti metallici per le antenne TV potrebbero, in caso di fenomeni atmosferici, diventare organi di captazione dei fulmini e quindi aumentare nell’edificio le possibilità di fulminazione. Il regolamento di attuazione della legge 46/90(3) impone l’obbligo di progetto per la protezione contro i fulmini solo per edifici con volumi superiori a 200 m3 e altezza superiori a 5 metri. Considerato quindi che la decisione di considerare questi “supporti metallici” semplici pezzi di ferro o pericolosi organi di captazione dipende dal un calcolo progettuale è preferibile eseguire la valutazione del rischio anche per edifici di dimensioni inferiori. Per le Norme CEI 81-1 CEI 81-3 e CEI 81-4, il collegamento o meno dei supporti metallici delle antenne TV all’impianto di protezione contro i fulmini deve essere valutato considerando le diverse situazioni indicate nella tabella seguente: A B C Edificio autoprotetto con antenna che non aumenta le probabilità di fulminazione:non deve essere eseguito nessun collegamento Edificio autoprotetto ma con antenna che aumenta le probabilità di fulminazione in modo inammissibile (Nd > Na)(*): a- collegare i supporti metallici dell’antenna al dispersore con calata diretta; b- realizzare l’impianto LPS interno Edificio protetto con LPS esterno con antenna installata all’esterno del volume protetto: a- collegare i supporti metallici dell’antenna all’LPS esterno; b- adeguare LPS interno al nuovo livello di protezione (*) Nd = frequenza di fulminazione diretta Na = valore limite ammesso adlla Norma - I conduttori di collegamento devono avere caratteristiche e dimensioni uguali a quelle degli elementi dell’impianto di protezione e seguire il percorso più breve possibile. - Eventuali dispersori dell’impianto di protezione contro i fulmini devono essere collegati elettricamente fra loro e al Collettore (o nodo) principale di terra. (3) DPR 447/91 art. 4 punto d) 98 2 I M P I A N T I D I P R O T E Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O 1.3 Schema topografico impianto di terra A - B - C = vedi pag. 98 1 In base alle esigenze, picchetti o corda orizzontale possono essere usati in alternativa. 2 Collegamento di sezione adeguata ad esclusiva funzione di equipotenziale fra entrata e uscita dal contatore idrico. 3 Si esclude la vasca da bagno perchè non é in genere in contatto con i ferri del cemento armato. (CEI 64-8 commento all’art. 701.413.1.6). 99 2. Uso degli SPD per la protezione delle apparecchiature dalle sovratensioni indotte causate da fulminazione indiretta Le sovratensioni sui circuiti elettrici possono essere provocate dall’intervento di dispositivi di manovra o di protezione (sovratensioni di manovra), da guasti verso terra e da fulminazione diretta o indiretta del circuito. Gli effetti provocati dalle sovratensioni possono essere molto dannosi e pericolosi, poiché in seguito a tali eventi si può verificare la possibilità di innesco di incendi, il precoce invecchiamento dei conduttori, il danneggiamento degli avvolgimenti di motori elettrici, il cedimento dell’isolamento e la distruzione delle apparecchiature di tipo elettronico (Personal Computer e sistemi video/audio). L’esperienza insegna che, per quanto riguarda gli impianti in bassa tensione, la percentuale di sovratensioni provocate dai fulmini supera di gran lunga quelle originate dall’intervento di dispositivi (manovra o protezione) e da guasti a terra ed è per questo che deve essere fatta particolare attenzione alla protezione degli edifici da questi eventi. Il problema legato alla protezione degli impianti e degli utilizzatori da questi fenomeni è molto complesso, le Norme CEI 81-1 CEI 81-3 e CEI 81-4 invitano ad un’attenta analisi progettuale per valutare il rapporto tra il rischio che si corre di avere un particolare danno (R) e il rischio che l’utente o la comunità considerano tollerabile (Ra). Se il primo risulta maggiore del secondo (R > Ra) devono necessariamente essere prese adeguate misure per la protezione. Le Norme citate danno chiare indicazioni al progettista sui fattori di rischio tollerabile per danni inerenti il sociale (perdita di vite umane, di servizi pubblici essenziali e di patrimonio culturale), ma non considerano la perdita economica la cui valutazione è lasciata al singolo privato. Ne consegue che nelle strutture residenziali condominiali, dove il committente (impresa edile) non sempre coincide con il proprietario della struttura, il progettista si limita alla protezione dell’edificio contro i rischi inerenti le tensioni di “passo e contatto”. Viene di fatto ignorata la protezione di utilizzatori che oggi, in modo sempre più massiccio, si trovano all’interno delle singole unità abitative e la cui perdita non viene considerata accettabile dal loro proprietario: Personal Computer - Televisori- Hi-Fi - Segreterie Telefoniche - Elettrodomestici con componenti elettronici - ecc.) Questi apparecchi hanno infatti un livello di isolamento ridotto il quale potrebbe essere deteriorato o distrutto da sovratensioni indotte sopportabili senza danno dagli altri utilizzatori presenti nell’ambiente. (vedi tabella pag. 101). 100 2 I M P I A N T I Risulta quindi necessaria l’installazione di SPD(4) che consentono la riduzione del fattore di rischio di danno o distruzione delle apparecchiature “molto sensibili” a causa di sovratensioni sugli impianti interni causate da fulminazione indiretta (componente di rischio M). D I P R O T E Z I O N E Tipo di materiale da proteggere (4) Surge Protector Device (dispositivi di protezione dalle sovratensioni * Livello di protezione = Ui: (livello di tenuta ad impulso delle apparecchiature dell’impianto BT secondo gli studi CENELEC sopportabili dai componenti elettrici) D E L L ’ E D I F I C I O Descrizione Livello di protezione * Materiale poco sensibile - cavi e grosse apparecchiature - motori - trasformatori - apparecchi di comando e protezione > 6 kV Materiale sensibile - lavatrice - congelatore - frigorifero - lavastoviglie ecc. > 2,5 kV Materiale molto sensibile - personal computer - fotocopiatrice - televisore - Hi-Fi ecc. > 1,5 kV • Dimensionamento e scelta dei dispositivi SPD di classe di prova II. Forma d’onda di corrente 8/20 ms I (valore di picco) 100% T1= tempo di salita T2= tempo di discesa all'emivalore 90% 50% La scelta del dispositivo più adatto in questi casi cade su quelli di classe di prova II. La scelta deve essere fatta definendo il corretto valore dei seguenti parametri: - corrente nominale di scarica: In ≥ ... kA (8/20/1 µs) - livello di protezione effettivo: Up ≤ 0,9 Ui (Ui = tenuta ad impulso delle apparecchiature) - tensione max continuativa: Uc ≥ 1,732 U0 (U0 = 230V) - corrente continuativa: Ic < 1mA 10% T1=8ms T2=20ms Rispondenza normativa N° moduli DIN Frequenza nominale Tensione nominale di impiego Ue Tensione max. a regime permanente Uc Tensione max. di protezione Up Corrente nominale di scarica In (8/20µs) Corrente massima di scarica Imax (8/20µs) Corrente di cortocircuito max. condizionata Icc Corrente continuativa Ic alla Uc Corrente di fuga a terra Is Interrutore Btdin di protezione associato Grado di protezione Temperatura di funzionamento Temperatura di immagazzinaggio Sezione massima conduttori rigidi/flessibili Protezione termica Sistemi di distribuzione impiegabili F10A/1 IEC 61643 2 50/60 Hz 230V a.c. 275V a.c. 1,2 kV 5 kA (20 volte) 15 kA (1 volta) 10 kA <1 mA nulla (A) C20 - 10kA IP20 -10 ÷ +40° C -20 ÷ +70° C 25/16 mm2 integrata TT - TN-S F10H/2 IEC 61643 2 50/60 Hz 230V a.c. 275V a.c. 1,4 kV 15 kA (20 volte) 40 kA (1 volta) 10 kA <1 mA nulla (A) C20 - 10kA IP20 -10 ÷ +40° C -20 ÷ +70° C 25/16 mm2 integrata TT - TN-S F10L/2 IEC 61643 2 50/60 Hz 400V a.c. 440V a.c. 2 kV 20 kA (20 volte) 70 kA (1 volta) 15 kA <1 mA nulla (A) C40 - 15kA IP20 -10 ÷ +40° C -20 ÷ +70° C 25/16 mm2 integrata TT - TN-S 101 • Prescrizioni per l’installazione. I dispositivi SPD devono essere installati preferibilmente vicino alle apparecchiature da proteggere oppure sui quadri intermedi più vicini (Q.E Unità Abitativa) per evitare ulteriori sovratensioni indotte. In ogni caso la distanza tra SPD e apparecchiature da proteggere non deve essere superiore a: - 10 m se il conduttore di protezione (PE) fa parte della stessa conduttura che alimenta l’apparecchiatura da proteggere - 15 m se il conduttore di protezione (PE) non fa parte della stessa conduttura che alimenta l’apparecchiatura da proteggere Questa distanza di protezione (d) può essere aumentata al diminuire del valore del livello di protezione del SPD (Up) rispetto al valore di tenuta ad impulso dell’apparecchio protetto (Ui). Indicativamente: Up ≤ 0,9 Ui (= d); Up ≤ 0,8 Ui (= d x 2); Up ≤ 0,7 Ui (= d x 3) Grande attenzione deve essere fatta nel cablaggio di questi dispositivi di protezione all’interno dei quadri unità abitativa. Le lunghezze dei collegamenti dell’SPD ai conduttori attivi e al PE devono essere le più corte possibili come indicato nel disegno a lato. F-N PE Considerato quanto detto, risulta quanto mai opportuno prevedere nei quadri di unità abitativa spazi modulari liberi (≥ 2 mod. DIN) per consentire l’installazione di questi dispositivi utili a ridurre il rischio di danno o distruzione delle apparecchiature “molto sensibili” a causa di sovratensioni indotte da fulminazione indiretta vicino alla struttura (componente di rischio M). Prevedere spazio all’interno dei quadri unità abitative per l’installazione dei disositivi di protezione dalle sovratensioni (SPD) 102 2 I M P I A N T I D I P R O T E Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O • Protezione terminale per sovratensioni fra conduttori attivi. Quando serve una la protezione fine delle apparecchiature elettroniche, oltre agli SPD indicati in precedenza, devono essere utilizzati degli scaricatori delle serie civili componibili (o volanti) da installare in abbinamento di prese di corrente che alimentano tali apparecchiature. Questi dispositivi sono collegati solo ed esclusivamente tra la fase ed il neutro e non sono adatti per il collegamento conduttori attivi e PE. Di seguito sono riportate le caratteristiche tecniche dei prodotti per installazione fissa. N° moduli Living international/Light Frequenza nominale Tensione nominale di impiego Ue Tensione max. a regime permanente Uc Tensione max. di protezione Up Corrente nominale di scarica In (8/20µs) Corrente massima di scarica Imax (8/20µs) Corrente di cortocircuito max. condizionata Icc Corrente continuativa Ic alla Uc Corrente di fuga a terra Is Protezione associata (incorporata) Grado di protezione Temperatura di funzionamento Temperatura di immagazzinaggio Sezione massima conduttori rigidi/flessibili Protezione termica Sistemi di distribuzione impiegabili L4536 1 50/60 Hz 230V a.c. 275V a.c. 1 kV 1 kA (20 volte) 2 kA (1 volta) 1,5 kA <1 mA nulla (A) fusibile IP20 -10 ÷ +40° C -20° ÷ +70° C 2,5 mm2 integrata TT - TN-S N4536 1 50/60 Hz 230V a.c. 275V a.c. 1 kV 1 kA (20 volte) 2 kA (1 volta) 1,5 kA <1 mA nulla (A) fusibile IP20 -10 ÷ +40° C -20° ÷ +70° C 2,5 mm2 integrata TT - TN-S Salva fulmine spina/presa con scaricatore di sovratensioni incorporato 103 3. Impianto alimentazione pompe antincendio (secondo le indicazioni della norma UNI 9490 dell’aprile 1989) Edifici di civile abitazione(5) - Gli edifici con altezza antincendio > 24 m, devono essere dotati di una serie di idranti alimentati normalmente dall’acquedotto pubblico. - Qualora l’acquedotto non garantisca quanto richiesto dovrà essere realizzata una idonea riserva idrica. Le elettropompe di alimentazione devono essere collegate all’alimentazione elettrica dell’edificio tramite linea propria non utilizzata da altre utenze. -Negli edifici aventi altezza antincendio > 54 m, i gruppi di pompaggio devono essere costituiti da due pompe, una di riserva all’altra, alimentate da fonti indipendenti (ad esempio elettropompa e motopompa). Autorimesse(6) - Nelle autorimesse fuori terra ad al primo interrato di capacità superiore a 50 autoveicoli deve essere installato almeno un idrante ogni 50 autoveicoli o frazione. In quelle oltre al primo interrato di capacità superiore a 30 autoveicoli deve essere installato almeno un idrante ogni 30 autoveicoli o frazione. - L’impianto deve essere alimentato normalmente dall’acquedotto cittadino. Può essere alimentato anche da una riserva idrica costituita da un serbatoio con apposito impianto di pompaggio idoneo a conferire in permanenza alla rete le caratteristiche idrauliche richieste. Tale soluzione dovrà essere adottata qualora l’acquedotto cittadino non garantisca con continuità, nelle 24 ore, l’erogazione richiesta. Autorimessa condominile con box privati (5) DMI 16/5/87 n° 246 (6) DMI 1/2/86 104 2 I M P I A N T I D I P R O T E Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O Stralci dalla norma UNI 9490 dell’aprile 1989 Stazione pompe (art. 4.9.1) - La stazione pompe deve essere ubicata in un apposito locale destinato esclusivamente ad impianti antincendio; detto locale deve essere separato dai restanti elementi verticali ed orizzontali come minimo REI 120 ed avere almeno una parete confinante con spazio scoperto. In alternativa può essere installata in una costruzione isolata in modo adeguato al resto. - La stazione pompe deve essere dotata di sistema di illuminazione di emergenza, oltre a quello normale. - I motori per le pompe possono essere elettrici o diesel. Ciascun gruppo deve essere dotato di un proprio sistema di avviamento automatico e manuale. - Deve essere installato un dispositivo automatico che azioni un segnale di allarme acustico e luminoso in locale permanente controllato, in caso di mancanza di tensione e/o di una fase. Alimentazione (art. 4.9.4.3) (7) - L’alimentazione deve avvenire tramite una o più linee ad esclusivo servizio dell’impianto, collegate in modo che l’energia sia disponibile anche se tutti gli interruttori della restante rete sono aperti. Ogni interruttore su queste linee deve essere protetto contro la possibilità di apertura accidentale o di manomissione e chiaramente segnalato mediante cartelli o iscrizioni recanti l’avviso: “Alimentazione della pompa per gli impianti antincendio NON APRIRE L’INTERRUTTORE IN CASO DI INCENDIO” - La linea di alimentazione del QE di Controllo Pompe deve essere protetta da fusibili ad alta capacità di rottura. Non sono ammessi relè né termici né magnetici di massima corrente. Indicatori luminosi (art. 4.9.4.4-5) - Indicatori luminosi devono segnalare che l’energia elettrica è disponibile al motore e deve essere automaticamente segnalata la mancanza di una fase. Tutte le lampadine spia devono essere duplicate o a doppio filamento. - Deve essere installato un dispositivo automatico che azioni un segnale acustico e luminoso in un locale permanentemente controllato, in caso di mancanza di tensione di alimentazione e/o di fase. Tale dispositivo deve avere alimentazione indipendente. Condutture (art. 4.9.4.6) - I cavi che collegano le sorgenti di alimentazione di energia ai quadri di controllo delle pompe, compresi quelli relativi ai dispositivi automatici di allarme, devono essere per quanto possibile in unico tratto. - Qualora il collegamento sia realizzato con una sola linea, questa deve correre esclusivamente all’interno della proprietà in cui è installato l’impianto ovvero essere interrata ad adeguatamente protetta. - Se l’energia elettrica è fornita da sorgenti separate tramite due o più linee, queste devono essere distanti tra loro non meno di 3 m. Le linee devono essere realizzate con cavi resistenti al fuoco almeno 3h, secondo CEI 20-36 (FR31-22), oppure essere protette in misura equivalente, cioè poste in cavidotti ad uso esclusivo dell’impianto aventi resistenza al fuoco REI 180. Quadri di controllo (art. 4.9.4.7) - L’armadio contenente il quadro deve essere scelto tenendo conto delle condizioni di installazione; in ogni caso deve essere almeno del tipo IP54 secondo CEI 701 e CEI 17-13. (7) Vedi “Scelta delle apparecchiature per il sezionamento e la protezione delle linee” a pag. seguente 105 Scelta delle apparecchiature per il sezionamento e la protezione delle linee L’articolo 4..8.4.3 della Norma UNI 9490 contiene alcuni punti in contrasto con la Norma CEI 64-8 in quanto si esclude l’uso di interruttori automatici magnetotermici e non si fa accenno alla protezione dai contatti indiretti. Il parere espresso dai VVF in merito all’utilizzo di interruttori automatici magnetotermici differenziali al posto dei fusibili, varia a seconda del comando provinciale dei VVF interpellato. A questo proposito si riporta nel riquadro il testo integrale della lettera di risposta inviata dal Ministero dell’Interno ad un’Ispettorato interregionale dei VVF in merito a questo preciso argomento. Prot. n. 604/4144 vott. 19 del 23 aprile 1998 Dal Ministero dell’Interno - Direzione Generale Servizi Antincendio SERVIZIO TECNICO CENTRALE All’ispettorato Interregionale VV.F. per il Veneto e Trentino Alto Adige - 35139 Padova Oggetto: Impianto elettrico di alimentazione delle pompe antincendio. Con nota di pari oggetto datata 28 febbraio 1998 è stato posto un quesito relativo all’applicazione della norma UNI 9490 in presenza degli obblighi derivanti dalle norme CEI 64-8. Al riguardo, sulla scorta del competente parere del Centro Studi Esperienze, si ritiene che gli obiettivi di sicurezza imposti dalla CEI 64-8 debbano essere rispettati anche se in disaccordo con la specifica prescrizione della UNI 9490 - punto 4.8.4.3. Premesso quanto sopra è dunque possibile utilizzare interruttori automatici per la protezione della linea di alimentazione. Non è necessario nemmeno che l’interruttore sia privo dello sganciatore termico; basta che la corrente nominale (o di regolazione) sia sufficientemente elevata da escludere l’intervento per sovraccarico. Per la protezione dai contatti indiretti, sebbene siano da preferire sistemi che non comportano l’interruzione del circuito al primo guasto a terra (impianto a doppio isolamento), è possibile utilizzare i relè differenziali (sistemi TT). Per evitare scatti intempestivi di questi dispositivi è opportuno tarare il relè differenziale sulla max corrente necessaria al coordinamento con l’impianto di terra (Id = 50/Ra) con tempi max di intervento ammessi dalla Norma (1s)(8). Esempio: 50V/16,6 = 3A (8) CEI 64-8/4 art. 413.1.4 106 2 I M P I A N T I D I P R O T E Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O Esempio di interruttore per sezionamento e protezione della linea di alimentazione pompe antincendio: Wh Contatore SERVIZI GENERALI QE SERVIZI GENERALI - QSG - Interruttore POMPE ANTINCENDIO 1 2 Interruttore GENERALE Legenda 3 Stazione POMPE 4 M 1 = Interruttore MA125 (In ... A) art1T7023A/.... + Modulo differenziale laterale GE125 (In ... A) art T7043/.... (Idn 3A - ∆t 1s) 2 = Contatti aux per segnalazione posizione interruttore aperto/chiuso art. M5A/1CS 3 = QE Pompe Antincendio 4 = Motore pompa Antincendio Interruttore di alimentazione pompe antincendio con modulo differenziale laterale per installazione su guida DIN35 Esempio di contenitore con portello e possibilità di chiusura a chiave per l’alloggiamento dell’interruttore di alimentazione pompe antincendi 107 ® AREE COMUNI DELL’EDIFICIO 1. Impianti elettrici nelle parti comuni Questa parte del volume è relativa agli impianti elettrici di comando e prelievo energia delle zone di fruizione comune dei complessi residenziali note come “parti comuni”. 1.1 Protezione e dimensionamento delle linee principali Sezionamento e protezione I circuiti elettrici per l’alimentazione delle parti comuni hanno origine da un quadro elettrico (Q.E Servizi Generali) installato nelle vicinanze del contatore parti comuni ad una distanza non superiore a 3 m(1). Nel caso di distanze maggiori è necessario installare, subito a valle del contatore, un un’interruttore automatico magnetotermico con relè differenziale per la protezione generale dell’intero complesso. (vedi esempio a lato). Nel quadro elettrico Servizi Generali Comuni devono essere contenute le apparecchiature per il sezionamento, la protezione, il comando e il controllo dei circuiti generali dell’intero complesso residenziale. Quando il complesso residenziale è costituito da più corpi scala, devono essere previsti ulteriori quadri elettrici (QE Servizi di scala) derivati dal precedente, per il contenimento delle apparecchiature di sezionamento, comando, controllo e protezione dei circuiti comuni di ogni singola scala. I quadri devono essere ubicati nelle zone o nei locali riservati all’installazione dei gruppi di misura del distributore previsti in ogni singola scala. (locali contatori). Per la protezione dalle sovracorrenti dei circuiti elettrici parti comuni, devono essere impiegati, interruttori automatici magnetotermici modulari con potere di interruzione adeguato(2) dimensionati secondo la condizione: Automatico magnetotermico con modulo differenziale sottoposto installato a parete con calotte coprimorsetto. Corrente e tempo di intervento differenziale regolabile: Idn = 0,03 ÷3 mA t = 0-0,3-1-3 s Ib ≤ In ≥ Iz dove Ib In Iz = = = corrente di impiego del circuito corrente nominale dell’apparecchio portata delle condutture (1) Punto di installazione del dispositivo di protezione da sovracorrenti e contatti indiretti (vedi per c.to c.to l’art. 473.2.2.1 - CEI 64-8) (2) Chiedere al Distributore il valore della Icc al contatore e comunque ≥ 6kA 110 3 A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O La protezione dai contatti indiretti deve essere attuata utilizzando interruttori differenziali in modo da soddisfare la condizione : Ra ≤ 50/Ia dove Ra = somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse (ohm) Ia = corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione (ampere). Per interruttori differenziali si intende la Idn. Per ottenere la selettività tra i diversi dispositivi di protezione a corrente differenziale, la Norma(3) ammette, solo nei circuiti di distribuzione, l’uso di dispositivi con intervento regolabile purché non superiore a 1 s Distribuzione principale e colonne montanti La distribuzione principale delle linee di alimentazione in partenza dal quadro Servizi Generali, fino al raggiungimento dei quadri Servizi Scala, deve essere realizzata con tubazioni in PVC pesante interposte da cassette rompi tratta o, nei tratti esterni, da pozzetti ispezionabili. PE SERVIZI SCALA VDC TV Per la distribuzione dei circuiti in partenza da ogni quadro Servizi Scala, deve essere previsto, nella zona centrale di ogni corpo scala, una sede per l’alloggiamento delle colonne montanti dalle quali si provvederà alla distribuzione di tutti i circuiti comuni al corpo scala e precisamente: TEL. VDCTV-TEL Particolare di sviluppo colonne montanti parti comuni al piano - luce sbarchi ascensori - luce rampe scala e corridoi di accesso alle unità abitative - punti prelievo energia - FM ascensore - luce ascensore Cablaggio edificio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale (3) art. 413.1.4.2 - CEI 64-8 111 Esempio di dimensionamento minimo di tubazioni e scatole di derivazione riferite ad un edificio di 5 piani con 3 unità abitative per piano. (vedi disegno pagina 111) Descrizione degli impianti, dei circuiti e delle linee inserite nelle colonne montanti n° e sezione dei cavi tubo flex in PVC (montante) PE - Conduttore di protezione comune (PE) 1 x 6 mm2 Øe 16 113 x 91 x 49 Servizi scala Linea FM Elevatore Linea LUCE Elevatore 4 x 6 mm2 2 x 2,5 mm2 Øe 32 154 x 98 x 69 Circuito Luci rampe scala Circuito Pulsanti luminosi scala Circuito Luci Sbarco Ascensore al piano Circuito Punti di prelievo energia Linea Centralino Antenna TV Circuito dell’interruttore crepuscolare 2 x 1,5 mm2 2 x 1,5 mm2 2 x 1,5 mm2 2 x 1,5 mm2 2 x 1,5 mm2 4 x 1,5 mm2 Øe 32 4 x 1/3 x 0,5 mm2 Øe 25 1 conduttore per ogni videocitofono derivato 15 x 0,5 mm2 Øe 25 TV - Cavo dell’impianto Antenna TV 1 x RG59 mm2 Øe 16 154 x 98 x 69 TELEF. - Impianto Telefonico 1 coppiola per unità abitativa 30 x 0,6 mm2 2 x Øe 32 154 x 98 x 69 5 x Øe (Øi 38) 289 x 154 x 69 VDC. - Impianto videocitofonico analogico 7 conduttori comuni VDC - TV - TEL Predisposizione edificio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale (4) (4) art. 4.2.2 - Guida CEI 306-2 112 dim. int. cassetta consigliate (mm) 154 x 98 x 69 3 A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O Multibox derivazione IA TUBO A: 230V PORTINER TUBO B: 230V SCALA Scatole di derivazione da incasso complete di coperchio Rif. N° Dimensione Dimensione N° separatori N°sedi* Predisposizione articolo interne esterne installabili per per rotaia (mm) (mm) fascette Din blocca tubi BT1 16201 87x87x44 97x97x45 2 BT2 16202 113x91x49 123x101x50 2 BT3 16203 113x91x69 123x101x70 2 BT4 16204 154x98x69 164x108x70 2 BT5 16205 154x130x69 164x140x70 2 si BT6 16206 218x154x69 234x170x70 1 (art 16206D) 4 si BT7 16207 289x154x69 299x164x70 2 (art 16206D) 6 si BT8 16208 387x154x69 397x164x70 2 (art 16206D) 6 si BT9 16209 364x234x69 380x234x70 2 (art 16206D) 6 Facilità di installazione predisposizione per accoppiamenti rigidi orizzontali-verticali I coperchi sono robusti, ampi, facilmente regolabili e grazie alla satinatura superficiale, sono facilmente tinteggiabili. ampie prefratture rettangolari su tutti i lati predisposizione per morsetti, guida DIN, separatori interni, fascette blocca tubi/cavi anello periferico esterno di irrigidimento struttura Affiancabilità Per consentire installazioni rapide e precise in ogni situazione, é possibile affiancare tra loro le scatole. Con l’affiancatore art. 16200G si possono accoppiare le scatole contemporaneamente in orizzontale ed in verticale. 503ED (affiancatore per scatole BT1 ÷ BT3) 16200G (affiancatore per scatole BT4 ÷ BT9) 113 1.2 Sviluppo degli impianti e dotazione delle apparecchiature elettriche nelle aree comuni Aree comuni interne ed esterne Per l’accensione e lo spegnimento dell’illuminazione nelle aree verdi condominiali, nelle strade di accesso esterno ai corpi scala e nelle corsie dei box, così come negli atri e nello sbarco ascensore ai piani, si consiglia di utilizzare dispositivi che si attivano automaticamente quando la luminosità scende al di sotto della soglia desiderata. Al fine di contenere i consumi energetici nelle aree e/o ambienti comuni è preferibile utilizzare apparecchi di illuminazione per lampade fluorescenti (lineari o compatte) ad alta efficienza. Nel caso di ambienti interni molto vasti, è possibile risparmiare ulteriormente sul consumo energetico riducendo del 50% l’illuminamento nelle ore notturne con l’utilizzo di orologi programmatori. Durante il passaggio notturno deve essere possibile ripristinare, per un tempo determinato, l’illuminamento generale, agendo manualmente su pulsanti luminosi opportunamente dislocati o automaticamente con interruttori ad infrarossi passivi. Nelle aree comuni devono essere garantiti e seguenti livelli di illuminamento medio in lux(5): 100 = atri e sbarchi ascensori 20 = porticati e corsie box 10 = aree verdi e strade di accesso (5) Norma UNI 10380 “Illuminazione di interni con luce artificiale” Interruttori crepuscolari 220V~ alimentazione ritardo alimentazione 220V 50Hz carico IP44 Orologi programmatori analogici 114 IP54 1 2 3 4 IP55 art. 23791 Interruttori crepuscolari con cellula fotosensibile separata e orologio programmatore incorporato 3 A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O Corsie di accesso ai box Gli impianti elettrici nelle corsie di accesso ai singoli box devono essere realizzati con componenti adatti al luogo di installazione. Si consiglia con un grado di protezione non inferiore a IP4X. Per l’illuminazione delle corsie di accesso ai box devono essere adottati gli stessi provvedimenti previsti per le aree comuni esterne. Scale e corridoi per l’accesso alle unità abitative Nei pianerottoli scala e per ogni cambiamento di direzione nei corridoi di accesso alle unità abitative, devono essere installati apparecchi di illuminazione in numero è quantità sufficiente a garantire un illuminamento medio non inferiore ai 100 lux. L’accensione luci deve essere attivata automaticamente da interruttore crepuscolare al mancare dell’illuminazione diurna e disattivata, sempre automaticamente, nelle ore notturne (di basso traffico) da un orologio opportunamente programmato. Come per tutti gli altri ambienti interni deve comunque essere possibile ripristinare temporaneamente l’illuminazione nelle ore notturne, sia manualmente, con l’ausilio di pulsanti luminosi dislocati ad ogni inizio di rampa, in prossimità degli sbarchi ascensori e almeno ogni 6 metri in presenza di passaggi e corridoi, sia automaticamente con interruttori ad infrarossi passivi. In questi ambienti gli impianti elettrici devono essere realizzati con componenti incassati nelle pareti. Interruttori con sensore di presenza a raggi infrarossi (IR) Per installazione esterna (Idrobox) Per installazione incassata nelle serie civili componibili 115 Corridoi cantine e locali di servizio Contenitori Idro Box IP40 - IP55 In questi ambienti gli impianti elettrici deve essere realizzati in vista e le apparecchiature di comando e prelievo energia installate in contenitori con grado di protezione non inferiore a IP40. Si consiglia di utilizzare corpi illuminanti del tipo con gabbia di protezione per lampade incandescenti. Per l’illuminazione dei corridoi cantine è consigliabile prevedere apparecchi di illuminazione ogni 5/6 metri di percorso rettilineo e ad ogni cambiamento di direzione, con potenza della lampada tale da garantire un illuminamento medio non inferiore ai 50 lx. Al fine di contenere i consumi energetici condominiali, anche in questi ambienti l’accensione luce deve essere a tempo determinato, attivabile manualmente, con pulsanti luminosi disposti ogni 4 metri circa o automaticamente, al passaggio di persone, con interruttori ad infrarossi passivi. In tutti i locali di servizio (locali contatori, deposito, raccolta rifiuti, ecc.), deve essere previsto un punto luce comandato localmente da interruttore luminoso posto all’interno del locale stesso. Nel locale contatori inoltre, oltre ai gruppi di misura del distributore di energia, devono essere ubicati anche i quadri elettrici relativi del corpo scala e le eventuali centraline telefoniche della società di telecomunicazione. Prese comuni per il prelievo energia Le prese a spina previste per la pulizia e/o la manutenzione devono essere installate in ogni ambiente comune in quantità e con caratteristiche tali da evitare l’uso di riduttori per l’adattamento delle diverse spine degli utilizzatori. Devono essere presi accorgimenti che consentano l’utilizzo di queste prese solo al personale autorizzato per evitare furti di energia (es. blocco a chiave sull’interruttore che protegge il circuito). Si consiglia di prevedere punti di prelievo energia: - negli atri ogni 10 metri di parete lineare; - ad ogni piano nel pianerottolo di accesso alle unità abitative; - in ogni locale di servizio. Esempi di prese ad adattabilità multipla 116 Blocco leva lucchettabile per Btdin 3 A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O Illuminazione di sicurezza Anche se l’obbligatorietà è richiesta solo per gli edifici con altezza > di 32 m(6), si consiglia di prevedere l’illuminazione di sicurezza anche per gli edifici con altezza antincendio > di 24 m. Devono essere previsti complessi autonomi per illuminazione di sicurezza nelle vie di esodo come negli atri ingressi, nei pianerottoli, nei corridoi, ecc. Questi complessi di emergenza devono avere caratteristiche tecniche (durata e livello di illuminamento) tali da garantire un’ordinato sfollamento. Sono consigliabili almeno 5 lux in corrispondenza di porte e scale, ed almeno 2 lx in ogni altro ambiente (misurati su un piano orizzontale ad 1 metro di altezza dal piano calpestio). Per le autorimesse con capacità di parcamento > 300 autoveicoli è necessario realizzare l’illuminazione di sicurezza utilizzando le stesse soluzioni tecniche adottate nel resto del complesso residenziale. L’alimentazione dei complessi autonomi per illuminazione di sicurezza deve essere derivata direttamente dagli interruttori automatici messi a protezione dei circuiti luce delle zone interessate dagli stessi. Lampade di emergenza e torce autonome ricaricabili delle serie civili componibili (6) DM 16/05/87 n° 246 117 Esempio planimetrico con sviluppo dell’impianto elettrico nelle parti comuni Esempi di comandi luminosi Interruttore C4001L Deviatore C4003L A B C D E F = = = = = = Montanti parti comuni scala Montanti linee alimentazione Unità Abitative Distribuzione elettrica in vista Distribuzione elettrica incassata QE Servizi di Scala Posto di comunicazione citofonica esterno 1 2 3 4 5 = = = = = Apertura porta ingresso (serratura elettrica) Comando luci scala Comando luci corridoi cantine Comando luci corsello autorimessa Gruppi autonomi per luce di emergenza. Si ricorda che in base al D.M. 14 giugno 1989, n° 236(7) i comandi luce delle aree e/o zone di fruizione comune di un complesso residenziale devono essere “accessibili” anche alle persone in visita. Si consiglia quindi di installarli ad altezze comprese tra i 60 e 140 cm (vedi quote installative consigliate a pag. 154) e di utilizzare, per la loro individuazione, lampade di localizzazione a scarica e tastini segnaletici. Simbologia Lampada precablata di localizzazione 230V 1,5 mA a scarica Lampada a scarica 230V Esempi di componentistica nelle parti comuni Living International (7) Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visibilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche. Interruttore in custodia da parete 118 Prese Magic incasso Prese Luna Idrobox 3 A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN DEPOSITO BICI-CARROZZINE 60W CANTINA 3 RACCOLTA RIFIUTI CANTINA 60W CANTINA ATRIO 5 2x36W 3 C 2x36W NP D 1 B PE 60W NP F 5 NP 5 LOCALE CONTATORI Wh Wh Wh Wh Wh 2x18W 2 Wh E 4 A B 1x36W C 1x36W CORSELLO AUTORIMESSA BOX AUTO NP 5 1x36W 4 119 1.3 Dimensionamento dei quadri elettrici Quadro elettrico Servizi Generali e di Scala - Per il contenimento delle apparecchiature di comando, controllo e protezione delle linee di alimentazione generale e dei circuiti derivati nei complessi residenziali, devono essere utilizzati preferibilmente contenitori in materiale isolante (resina termoplastica) adatti per l’installazione da parete o da incasso e provvisti, o dotabili, di portelli con chiusura a chiave. - Nel caso si intenda utilizzare contenitori in lamiera per la realizzazione del quadro Generale del complesso residenziale, si rammenta che devono essere presi gli opportuni accorgimenti atti a garantire il doppio isolamento della conduttura che va dal contatore del distributore fino all’interruttore differenziale posto come generale dell’intero complesso (8). A titolo esemplificativo nelle pagine seguenti sono stati rappresentati gli schemi elettrici dei quadri Servizi Generali e di Scala relativi ad un complesso residenziale con più corpi scala. (8) vedi commento all’art.413.2.1.1 - CEI 64-8 Panoramica di involucri in resina e in lamiera destinati alla realizzazione di quadri di distribuzione (centralini) per gli impianti elettrici nel settore civile terziario. Composizione delle strutture dei Quadri TIBOARD da parete in resina IP30- IP31 120 Composizione delle strutture dei Quadri TIBOARD da incasso in resina IP30- IP31 3 A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O Quadro elettrico Servizi Generali (QSG): Centralino Tboard da parete IP41 con portello e chiusura a chiave 550x1050x135 (art. E55/144...) (realizzato con l’ausilio del software tecnico TISYSTEM) 121 122 3 I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E P A R T I C O M U N I 123 Quadro elettrico Servizi Scala (QSS) Centralino Tboard da parete IP41 con portello a chiave 550x6000x135 (art.E55/72....) (realizzato con l’ausilio del software tecnico TISYSTEM) 124 3 A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O 125 2. Impianti elettrici di Ascensori e Montacarichi L’installazione e l’esercizio degli impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili, non competono all’installatore elettrico; questi deve occuparsi solo dei circuiti di forza motrice e luce che non appartengono all’impianto elevatore. Per i circuiti di illuminazione che interessano il vano corsa devono comunque essere soddisfatte le prescrizioni richieste dalle norme tecniche (es. UNI EN 81.1 e 2) sia per quanto riguarda le caratteristiche elettriche (es. illuminamento e caratteristiche condutture), sia le condizioni di installazione (es. posizione, distanza dal contrappeso, ecc.). Rif. di legge: titolo DPR 1497/63 Norme per gli ascensori e i montacarichi in servizio privato DM 587/87 Attuazione delle direttive n. 84/529/CEE e n. 86/312CEE relative agli ascensori elettrici DM 268/94 Regolamento recante attuazione delle direttive n. 90/486/CEE relativa alla disciplina degli ascensori elettrici, idraulici od oleodinamici DPR 162/99 Regolamento recante norme per l’attuazione della Direttiva 95/16/CEE sugli ascensori e di semplificaeione dei procedimenti per la concessione del nulla osta per ascensori e montacarichi nonchè la relativa licenza di esercizio Interruttore generale dell’impianto ascensore All’interno del locale macchinario deve essere previsto, per ogni ascensore, un interruttore generale atto ad interrompere, su tutti i conduttori attivi, l’alimentazione di forza motrice dell’ascensore.(9) Il DPR 1497/63(10) chiede, per gli ascensori installati in edifici civili con presenza di personale di custodia, l’installazione dell’interruttore generale o del suo comando, in un locale facilmente accessibile da detto personale. In mancanza del personale di custodia, l’interruttore generale o il suo comando deve essere disposto al piano terreno, in posizione facilmente accessibile e in custodia sottovetro. Quest’ultima richiesta non deve essere considerata se l’impianto elevatore è stato realizzato in accordo con il DPR 162/99, ovvero rispondente alle regole di sicurezza previste dalle norme armonizzate UNI EN 81.1 e UNI EN 81.2. (9) Vedi DM 587/87 art. 13.4.1 (10) art. 6.5 a) 126 3 A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O Comando di emergenza(11) 2 R N PNL Vani di ascensori e montacarichi in servizio privato aventi corsa sopra il piano intermedio maggiore di 20 metri installati in edifici civili aventi altezza in gronda maggiore di 24 metri devono essere provvisti di un interruttore generale munito di protezione contro le sovracorrenti installato in posizione segnalata, manovrabile sotto carico e atto a porre fuori tensione l’impianto elettrico dell’attività. Nella figura è rappresentato lo schema multifilare dell’eventuale circuito per lo sgancio a distanza delle linee di alimentazione FM e Luce dell’ascensore nel caso in cui gli interruttori installati nel quadro Servizi Scala, non siano facilmente accessibili ai VVF. R S T N PNL L N 4 1 3 1 interruttori di protezione linea FM Ascensore (vedi QE Servizi Generali) 2 interruttori di protezione linea Luce Ascensore (vedi QE Servizi Generali) 3 sganciatore di emergenza (art. F80E) 4 comando di sgancio degli interruttori di linea ascensore in custodia sottovetro (art. 503/85N) da ubicare in posizione facilmente accessibile ai VVF. (11) Vedi direttive Ministeriali di prevenzione degli incendi Sezionamento e Protezione delle linee Di seguito viene proposto uno schema di distribuzione elettrica per la protezione delle linee di alimentazione ascensore che considera anche la selettività dei dispositivi di protezione. Wh vedi Q.E. Locale Elevatore Idn ≥ 1 A rit. ≤ 1 s a tipo Generale 30 mA tipo Generale 300 mA illuminazione FM Circuiti servizi condominiali FM a 1 tipo S 1A 2 Motore Elevatore 1 tipo S 0,3A Motore Cabina Vano Prese Elevatore elevatore corsa locale a spina 2 1 2 interruttore a protezione della linea di alimentazione FM ascensore interruttore a protezione della linea di alimentazione LUCE ascensore a inizio impianto FM e LUCE Ascensore secondo Norme EN 81.1 e EN 81.2 127 Scelta degli interruttori Di seguito vengono indicati alcuni articoli di interruttori (BTDIN 60) per la protezione delle linee di alimentazione Ascensore da ubicare nel Quadro Elettrico dei Servizi Scala. 1/2 3/4 1/2 3/4 5/6 7/8 T T 2/1 4/3 2/1 4/3 6/5 8/7 CIRCUITO CIRCUITO Potenza installata KW FM* 4 5,5 7,5 LUCE In a 230 V In a 400 V A 8,4 11,6 15,8 I spunto A 32 44 60 Articoli F84/20 + G26/32AS/2 Potenza installata KW A 2 2,5 3 10 12,6 15 F84/25 +G46/32AS Articoli In a 30° A 16 16 16 Idn (tipo S) A 0,3 0,3 0,3 In a 30° A 20 20 25 I interv. ** A 100 100 125 Idn (tipo S) A 1 1 1 F81N/16 + G24/32AS * Motore asincrono trifase, 4 poli, 1500 giri/min, cos 0,85, g 0,85 - Corrente di spunto 3,8 In x 1 s ** Corrente di intervento entro 1,5 s NB - I differenziali di tipo A sono efficaci anche in presenza correnti di guasto a terra di tipo pulsante unidirezionale. 128 3 A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O Dimensionamento delle condutture • Colonne Montanti - Le linee montanti di alimentazione FM e LUCE Ascensore in partenza dal quadro Servizi Scala devono essere realizzate con cavi unipolari senza guaina del tipo non propagante l’incendio (es. N07V-K), posati in tubazioni di PVC pesante ubicate nella colonna montante della scala. (vedi colonne montanti a pag. 111-112) - Di seguito sono evidenziate le lunghezze max consigliate per le linee di alimentazione dei circuiti FM e LUCE Ascensore. Le sezioni sono state calcolate considerando la corrente di spunto del motore (3,8xIn/1s) e le cadute di tensione sulla linea principale . Caratteristiche del carico In/In spunto KW a 230V 4 8,4A/32A 5,5 11,6A/44A 7,5 15,8A/60A Caratteristiche del carico Lunghezza max in metri cavi per il circuito FM - (cdt=3%) 4 sezione mm2 6 10 16 40 29 --- 60 43 32 159 115 85 102 74 54 Lunghezza max in metri dei cavi per il circuito LUCE - (cdt=2,5%) KW In a 230V 1,5 2 2,5 3 10A 12,6A 15A 19 15 12 2,5 sezione mm2 4 6 10 16 31 25 20 50 40 33 129 103 86 201 160 135 75 60 50 • Locale Elevatore e Vano corsa - Per l’alimentazione dei circuiti derivati del locale elevatore e del vano corsa, si consiglia di utilizzare cavi unipolari senza guaina del tipo non propagante l'incendio (es. N07V-K), posati in tubazioni di PVC pesante installate in vista. - A fianco sono indicate le lunghezze max consigliate per i circuiti interni al fine di mantenere la caduta di tensione totale entro il valore del 4% raccomandato dalle Norme(12). Caratteristiche del carico Lunghezza max in metri (cdt = 1,5%) KW In a 230V 1,5 2,5 0,5 1 1,5 2 2,5 3 2,5 A 5A 7,5 A 10 A 12,6 A 15 A 45 22 15 11 9 7 75 38 25 19 15 12 sezione mm2 4 6 121 60 40 30 24 20 181 90 60 45 36 30 10 310 155 103 77 62 51 (12) Vedi commento all’art. 525 Norma CEI 64-8 129 Sviluppo degli impianti elettrici Nelle strutture residenziali i locali riservati agli impianti ascensori, sono di norma considerati ambienti ordinari. É però buona tecnica, per i locali tecnologici, realizzare gli impianti sempre in vista utilizzando apparecchiature meccanicamente resistenti in modo da permettere una facile manutenzione e ridurre al minimo la possibilità di rotture. Esempio di presa nel vano corsa con Schuko bipasso e dispositivo di protezione locale in custodia Idrobox • Vano corsa - Il vano corsa deve essere munito di impianto di illuminazione elettrica installata stabilmente che deve comprendere una lampada ad una distanza di 0,5 m. dal punto più alto e più basso e, successivamente, ad intervalli di 7 m.(13) - Nella fossa deve essere installata una presa di corrente 2P+T a 250V alimentata direttamente o del tipo alimentata in BTS(14). - L’alimentazione dell’illuminazione elettrica e della presa deve essere indipendente dall’alimentazione del macchinario(15). • Locale macchinario Di seguito è rappresentato lo studio dell’impianto elettrico in un locale del macchinario e delle pulegge di rinvio. Proiezione vano corsa H M 3∼ G Interruttore e presa in unico contenitore IP40 D F I Cassetta di derivazione A F B E A = Interruttore unipolare per il comando del corpo illuminante B = Presa 2P+T Bipasso e UNEL(16) C = Corpo illuminante installato a soffitto con protezione meccanica del bulbo luminoso (es. gabbia) (17 ) D = Cassetta di derivazione E = Quadro elettrico Locale Elevatore F = Tubazioni rigide in PVC pesante G = Quadro elettrico Comando Elevatore H = Dispositivo carica BTR e Batterie accumulatori I = Lampada di emergenza per interventi nel locale nei casi di black-out Lampada di emergenza (13) DM 587/87 art. 5.9. (14) DM 587/87 art. 5.7.3.4. - 13.6.2. (15) DM 587/87 art. 13.6.1. (16) DM 587/87 art. 6.4.7. - 13.6.1. - 13.6.2. (17) DM 587/87 art. 6.3.6. - L’illuminazione del locale macchinario deve essere con installazione fissa assicurata sulla base di 200 lux al livello del pavimento 130 3 A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O • quadro elettrico locale elevatore Di seguito è rappresentato uno schema tipo di un quadro elettrico da installare nel locale del macchinario e delle pulegge di rinvio con un esempio di articoli del catalogo Bticino necessari per la sua realizzazione. Circuito 3N+N 50 Hz-400/230 V Circuito FN 50 Hz-230 V tipo Generale 300 mA 1 tipo Generale 30 mA 2 2 1 LUCE FM 3 4 5 6 3 FM F115/4D 6 1 2 3 4 5 6 descrizione Generale FM elevatore Generale LUCE elevatore cabina elevatore vano corsa elevatore locale elevatore Prese 2P+T locale e vano corsa Potenza kW 7,5 2,4 0,1 0,18 0,14 2 Sez. F-N-PE 6 mm2 1,5 mm2 1,5 mm2 1,5 mm2 1,5 mm2 F881N/6 F881N/6 F881N/10 F881N/10 uno per cabina uno per vano corsa LUCE F115/6D 5 4 Articolo G744/25A note uno per elevatore G723/25A 131 ® IMPIANTI DI COMUNICAZIONE 1. Impianto telefonico e di trasmissione dati Criteri generali - Devono essere predisposte canalizzazioni, scatole, nicchie, per collegare i punti di prelievo del segnale telefonico e di trasmissione dati delle unità abitative con la rete esterna. I dati dimensionali evidenziati nel disegno sono tratti dalla Guida CEI 64-50 e hanno valore indicativo; in sede esecutiva è necessario chiedere conferma alle società telefoniche. 5° D 4° 3° Ø20 2° Ø32 1° T - Tutte le tubazioni e le scatole devono rimanere ad esclusiva disposizione degli impianti telefonici e di trasmissione dati; non sono consentiti raccordi o promiscuità con tubi e scatole destinate al servizio elettrico. Tutte le apparecchiature devono essere installate ad altezze da pavimento tali da consentirne l’accesso senza l'ausilio di alcun tipo di scala. Ad esempio: - terminale di rete telefonica – 90÷120 cm; - cassette di derivazione ai piani 25÷35 cm. C B Distribuzione generale per predisporre le parti comuni dell’edificio al cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale, vedi punto 4 a pag. 150-151. A A = Armadio Partitore B = Cavidotto in materiale isolante Ø 125 mm C = Terminale di rete (420x230x180 cm) D = Cassetta di derivazione al piano (200x140x70) Scatole e prese telefoniche installate all’ingresso dell’alloggio, o in posizione baricentrica, per attestazione del cavo del gestore di rete. 134 - Dall'Armadio Partitore, posto all'esterno del confine di proprietà e il Terminale di rete, ubicato in ogni corpo scala in prossimità delle scale o all'interno del locale contatori, deve essere prevista una tubazione interrata in PVC pesante avente Øi ≥ 125 mm. - In partenza dal Terminale di rete deve essere prevista la colonna montante facente capo alle cassette di derivazione per la distribuzione dell'impianto telefonico ad ogni piano. - Devono essere previste tubazioni in PVC pesante con Ø 32 mm moltiplicate in funzione del numero delle unità immobiliari servite e precisamente: 1 tubo fino a 10 unità - 2 tubi da 11 fino a 24 unità. Per edifici con vani scala con più di 24 unità immobiliari è opportuno esaminare le soluzione più idonee congiuntamente con la società telefonica. 4 I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E Distribuzione interna all'unità abitativa • tradizionale ad anello In prossimità dell'ingresso, accanto alla scatola della prima presa telefonica, devono essere incassate altre due scatole dalle società telefonica con le pareti adiacenti e comunicanti fra loro atte al contenimento degli eventuali accessori come: suoneria supplementare, filtro filodiffusione, ecc. - Questo gruppo di scatole deve essere collegato alla cassetta del montante di piano con tubo Ø 20 mm e agli altri punti telefonici con un collegamento ad anello sempre con tubo Ø 20 mm. Come indicato nell'esempio planimetrico. • a stella predisposta per distribuzione multimediale - Per consentire all’impianto telefonico e di trasmissione dati di adattarsi alle nuove tecnologie bus di telecomunicazione e distribuzione multimediale, è preferibile comunque realizzare una distribuzione a stella in luogo di quella tradizionale ad anello come indicato nell’esempio planimetrico. (vedi anche predisposizione dei tracciati a pag. 48) TEL TEL TEL TEL TEL TEL camera camera camera camera TEL TEL TEL Ø 20 mm bagno Ø 32 mm TEL cassetta di derivazione al piano (200x140x70 cm) TEL cucina TEL TEL bagno soggiorno TEL soggiorno TEL TEL cucina TEL TEL TEL Esempio di distribuzione tradizionale ANELLO TEL Esempio di distribuzione a STELLA per telecomunicazione e distribuzione multimediale • Prese terminali di prelievo del segnale - Sia nel caso di distribuzione ad anello che a stella, le prese di prelievo del segnale possono essere del tipo modulare, componibile con la serie civile installata e la cui scelta dipende dalle specifiche esigenze dell’utenza (vedi alcuni esempi sotto). Fa eccezione la prima presa di ingresso, sulla quale si attesta il cavo in entrata del segnale che è fornita della società che gestisce la rete di telecomunicazione, almeno fino alla liberalizzazione dell’ultimo miglio. Prese telefoniche con e senza interruzione della linea a valle Connettori telefonici RJ11 - RJ12 Connettori EDP e Telefonia RJ 45 e Fibra ottica 135 2. Impianto centralizzato di antenna TV Criteri generali - In questi ultimi anni, grazie all’avvento delle nuove tecnologie, si sono verificati sviluppi e trasformazioni che hanno fatto cambiare radicalmente il concetto e l’utilizzo del televisore. Ora le comunicazioni non avvengono solo in modo unidirezionale via etere, ma anche in modo interattivo con l’utilizzo di satelliti e, presto, anche del cavo. - Conseguenza diretta di questa evoluzione e il costante aggiornamento delle tecniche installative che vanno di pari passo con i nuovi concetti ed i nuovi termini impiantistici inerenti la realizzazione di impianti di antenna TV. - Per la realizzazione di questi impianti, è sempre più necessario l’intervento di personale specializzato nel settore almeno per quanto riguarda la scelta delle apparecchiature di ricezione, amplificazione e controllo del segnale, ma nulla vieta che i problemi tecnici legati alla realizzazione delle reti di distribuzione sia affrontati da installatori specializzati in impianti di distribuzione dell'energia o segnalazione. Rete di distribuzione - La rete di distribuzione serve per prelevare il segnale dal terminale di antenna e portarlo fino alle prese utente ubicate nei locali dell’unità abitativa ed è costituita essenzialmente da un certo numero di cavi, o colonne di distribuzione, che si dipartono da un centralino di antenna (terminale di testa) e raggiungono le prese degli utenti secondo lo schema tipico di Cascata (serie) o Derivazione. - Per la distribuzione in cascata devono essere utilizzate prese passanti che, oltre a fornire all'utente un segnale attenuato per realizzare un opportuno disaccoppiamento, assicurano la continuità della colonna discendente (vedi schema a pag. 137). - Per rete di distribuzione in derivazione devono essere impiegate prese non attenuate di derivazione inserendo sulla colonna in discesa dei derivatori per realizzare la continuità della linea e fornire al cavo dell'utente un segnale attenuato (vedi schema a pag. 137). - Si possono anche realizzare reti di distribuzione miste, in cui convivono distribuzioni in cascata e in derivazione; considerando però la difficoltà di progettazione dovuta a calcoli che evitino pericolosi squilibri nei livelli di segnale alle prese, tali soluzioni sono da utilizzare solamente quando le caratteristiche dell’edificio non consentono alternative. - Tutte le colonne montanti devono venire chiuse con un carico resistivo prossimo all'impedenza caratteristica della linea (tipicamente 75): a tale scopo secondo il tipo di distribuzione si devono impiegare prese o derivatori terminali, o resistenze terminali. 136 4 I M P I A Esempio di impianto in cascata e prese TV/SAT passanti N T I D I C M U N I A Z I O N E Antenna Parabola Terminale di testa C Esempio di impianto in derivazione e prese TV/SAT derivate Antenna Parabola O Terminale di testa Partitore Partitore Partitore TV 1 TV max 5 prese 5 TV TV TV TV TV TV TV TV TV TV TV TV TV 6 TV 75RT(N) TV TV TV Prese d'utente derivate TV TV TV TV TV TV TV 75RT(N) TV TV 75RT(N) max 5 prese TV TV TV TV TV Prese d'utente passanti Derivatore TV TV TV TV TV TV TV TV TV TV TV Prese d'utente passanti 10 75RT(N) 75RT(N) Resistenza di chiusura 75Ω Resistenza di chiusura 75Ω Resistenza di chiusura 75Ω Prese coassiali per impianti di antenna TV (connettore maschio) 137 Condutture Le condutture dell'impianto antenna TV devono essere totalmente indipendenti da quelle pertinenti alle linee di energia e i tracciati devono risultare i più brevi e rettilinei possibili opportunamente distanziati dalle tubazioni degli impianti di riscaldamento, dell'acqua e delle canne fumarie. (vedi pag. 111112 “Impianti elettrici nelle parti comuni”). Devono essere utilizzati tubi in PVC pesante del tipo flessibile per l'incasso sottotraccia e rigido per l'installazione in vista. I cavi coassiali utilizzati devono avere un'impedenza caratteristica di 75Ω con una tolleranza di ± 3 Ω e le discontinuità lungo il cavo devono essere tali che il rapporto d'onde stazionarie (ROS) su uno spezzone di 100 m sia al massimo di 1,3 nella banda di frequenza da 50 a 800MHz. L'attenuazione deve essere inferiore a 12 db/100 m alla frequenza di 200MHz ed inoltre il cavo deve essere di tipo a basso invecchiamento. La schermatura deve essere di caratteristiche tali da impedire irradiazioni che possono disturbare la ricezione di altri impianti e da proteggere l'impianto dalla captazione diretta dei segnali emessi da antenne troppo vicine o di disturbi esterni dovuti ad autoveicoli, impianti industriali, ecc. I cavi con isolamenti in polietilene cellulare espanso hanno minor attenuazione di quelli in polietilene compatti, i quali d'altra parte offrono il vantaggio di resistere meglio alle sollecitazioni meccaniche ed all'invecchiamento. Nella tabella sono riportate ad esempio le caratteristiche di alcuni cavi coassiali in commercio. I valori di attenuazione vengono riferiti alle varie frequenze di ricezione televisiva e sono espresse in decibel/100m. Attenuazione dB/100m - frequenza (MHz) 138 Dielettrico in polietilene es: tipo CAVEL: 50 MHz 200 MHz 500 MHz 600 MHz 800 MHz Espanso (PEE) 00339 FMC 1210E 4,5 (0,2dB/5m) 9,5 (0,5dB/5) 16 (0,8dB/5m) 17 (0,9dB/5m) 20 (1dB/5m) Compatto (PE) 4256 FMC CU33 - ST33 6(0,3dB85m) 12,5 (0,6dB/5m) 20 (1dB/5m) 22,5 (1,1dB/5m) 26 (1,3dB/5m) 4 I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E Messa a terra degli impianti e dei sostegni d'antenna Ogni impianto d'antenna essendo generalmente dotato di amplificatori alimentati direttamente od indirettamente dalla rete, può assumere tensioni pericolose in caso di perdite di isolamento o cortocircuito. Per evitare pericoli di questo genere le Norme CEI 12-15 prevedono: a) che le prese utente siano realizzate in modo da impedire il trasferimento all'impianto di tensioni di rete presenti accidentalmente ai terminali d'antenna dei televisori. b) che tutte le apparecchiature soddisfino i requisiti richiesti dalle Norme CEI 12-13 c) che l'impianto sia collegato alla terra dell'edificio. - Per quanto riguarda la protezione contro le scariche atmosferiche vedi “Impianti di protezione dell’edificio” a pag. 98. Per consentire all’impianto di antenna TV di adattarsi alle nuove tecnologie bus di telecomunicazione e distribuzione multimediale, è necessario, all’interno dell’unità abitativa, realizzare una distribuzione con derivazione a stella in luogo di quella tradizionale in cascata (serie) come indicato nella predisposizione dei tracciati a pag 48. Per la predisposizione delle infrastrutture comuni dell’edificio al cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale, vedi punto 4 a pag. 150-151. 139 3. Impianti citofonici, video-citofonici e di telefonia integrata 3.1 Generalità Ogni edificio deve essere provvisto di un impianto di comunicazione audio e/o video che colleghi il posto esterno della proprietà con i posti interni delle unità abitative. Oggi è possibile ottenere da questi impianti altissime prestazioni grazie ai nuovi sistemi digitali e ad apparecchiature che per soluzioni tecniche, estetica e funzionalità, sono in grado di soddisfare tutte le diverse esigenze installative richieste dal mercato, sia in termine di dimensioni che di prestazioni. In questa parte del volume vengono evidenziati alcuni sistemi di comunicazione citofonica e videocitofonica, compresa l’integrazione tra questi e la rete telefonica, ideali per risolvere le problematiche tipiche degli edifici condominiali e più precisamente: Posti esterni SFERA: modulari e componibili scatola da incasso 140 cornice portamoduli contenitore da parete telaio portamoduli moduli per impianti frontal imodulari cornice 4 I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E SISTEMA ANALOGICO Il sistema analogico si basa su un impianto dal cablaggio tradizionale con un montante di 4 o di 7 fili (rispettivamente se audio o video) più i ritorni di chiamata (1 per ogni posto interno). Gli impianti video non richiedono l’utilizzo del cavo coassiale. Nell’ambito dello stesso edificio, all’interno di ogni unità abitativa, sono possibili diverse soluzioni che vanno dal singolo posto interno audio o video agli intercomunicanti videocitofonici o citofonici fino alla telefonia con centralini PABX. Il cablaggio tradizionale (4+n audio 7+n video) per la realizzazione di impianti con poche utenze. SISTEMA 2 FILI Questo sistema consente la realizzazione di impianti audio e video con un cablaggio a 2 soli fili non polarizzati e senza derivatori di piano. Il cablaggio rimane identico anche in presenza di più posti esterni. Ideale per impianti di media dimensione e ristrutturazione: max 100 posti interni audio e 26 posti interni video. Solo e sempre 2 fili, per audio, la soluzione più semplice e rapida. SISTEMA DIGITALE Il sistema digitale si basa su un impianto dal cablaggio ridotto a 6 o 8 fili (rispettivamente se audio o video) senza ritorni di chiamata. Gli impianti video non richiedono l’utilizzo del cavo coassiale. Nell’ambito dello stesso edificio, all’interno di ogni unità abitativa, sono possibili diverse soluzioni che vanno dal singolo posto interno audio o video agli intercomunicanti videocitofonici o citofonici fino alla telefonia con centralini PABX. Un unico cavo da 8 fili per la realizzazione di impianti complessi e molto estesi. SISTEMA TELEFONICO AUDIO CON CENTRALINO PABX Utilizzando il modulo fonico dedicato, è possibile collegare il posto esterno direttamente al centralino, con l’impiego di un semplice doppino twistato, come se fosse un normale telefono. Il suo impiego consente di integrare le funzioni di citofonia, intercomunicazione e telefonia. Solo 2 fili per impianti integrati di telefonia e citofonia. 141 Schema di principio IMPIANTO VIDEO ANALOGICO Cablaggio sistema analogico: n° di fili necessari per il collegamento del montante - audio 4 fili + n ritorni di chiamata - video 7 fili + n ritorni di chiamata 7+n 8 derivazione sul piano 8 7 fili + n ritorni di chiamata 7 2 Videocitofono Sprint 142 Videocitofono Pivot tech 4 I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E Schema di principio IMPIANTO 2 FILI VIDEO Cablaggio sistema 2 fili: - audio 2 fili anche non twistati per il collegamento di tutti gli apparecchi - video 2 fili twistati per il collegamento di tutti gli apparecchi Citofono Sprint Citofono Pivot grigio antracite 143 Schema di principio IMPIANTO VIDEO DIGITALE 8 FILI Cablaggio sistema digitale: n° di fili necessari per il collegamento del montante indipendentemente dal n. di utenze e dalle dimensioni dell’impianto: audio 6 fili - video 8 fili 8 8 derivazione sul piano 8 solo 8 fili 7 2 Citofoni vivavoce per serie civili componibili Light 144 Living International Living Tech 4 I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E Integrazione delle funzioni audio e video con l’impianto telefonico Grazie all’adozione del centralino PABX (centralino telefonico) all’interno delle singola unità abitativa è possibile integrare la fonica dell’impianto telefonico, consentendo di usufruire di queste funzioni primarie da un unico apparecchio: il telefono. Con il centralino PABX è inoltre possibile avere le seguenti funzioni: - intercomunicazione tra tutti i telefoni della casa - sorveglianza acustica degli ambienti - teleattivazione dei dispositivi - videocontrollo 7+n 8 8 derivazione sul piano 8 derivazione sul piano 8 8 7 fili + n ritorni di chiamata solo 8 fili a = impianto video analogico b = impianto video digitale 8 fili c = telefoni Pivot con base inclinata per installazione da tavolo (citotelefoni e videocitotelefoni). Telefoni e videocitotelefoni Telefono Videocitotelefono 145 3.2 Criteri installativi generali degli impianti 2 - La linea di alimentazione degli impianti citofonici e videocitofonici deve essere protetta e derivata dal QE Servizi Generali del complesso edilizio. Se il complesso edilizio si sviluppa su più edifici con più ingressi o corpi scala, i dispositivi elettronici per l'alimentazione e l’amplificazione del segnale di ogni singolo edificio o corpo scala devono essere ubicati nel locale contatori in prossimità del QE Servizi Scala. 1a 3b - Deve essere prevista e opportunamente dimensionata, una rete di distribuzione per collegare tra loro tutti i posti esterni di ogni singolo corpo scala, i relativi dispositivi di alimentazione e gli apparecchi derivati delle singole unità abitative, con il posto esterno principale e l'eventuale centralino di portineria. 3a 7 fili +n 230V 1 5 Solo video 7 fili +n 4 2 1.............. 2.............. 3.............. M1 4.............. 7.............. 5.............. 8.............. 6.............. 9.............. R 1.............. 2.............. 3.............. RP M1 4.............. 7.............. 5.............. 8.............. 6.............. 9.............. R RP 1 2 3 1 2 3 4 5 6 4 5 6 8 9 7 8 9 7 0 0 1a PABX 3 Linea telefonica 230V 1 5 Solo video 4 7 fili +n - Le tubazioni utilizzate per questa rete devono essere del tipo flessibile in PVC pesante installate sotto traccia nei percorsi interni all'edificio e interrate nei tratti esterni. Le condutture devono essere totalmente indipendenti da quelle pertinenti alle linee di energia, con tracciati più brevi e rettilinei possibili e opportunamente distanziate dalle tubazioni degli impianti di riscaldamento, dell'acqua e dalle canne fumarie. 1 230V 1 3b 2 3a Esempio di dimensionamento della colonna montante (calcolata su 24 posti interni) Per la predisposizione al cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale, vedi punto 4 a pag. 150-151. n° e sezione cavi tubo flex in PVC (montante) dim. int. cassetta consigliate (mm) 1xØe 25 113 x 91 x 69 3x1 mm2 2x0,28 mm2 twistato 26x0,28 mm2 2xØe 25 *154 x 98 x 69 SISTEMA 2 FILI Impianto citofonico 2 conduttori non twistati 2x0,28 mm2 1xØe 20 113 x 91 x 69 Impianto videocitofonico 2 conduttori twistati 2x0,28 mm2 1xØe20 113 x 91 x 69 SISTEMA DIGITALE Impianto citofonico 6 conduttori ** 2x1 mm2 4x0,28 mm2 1xØe 25 *154 x 98 x 69 1xØe 25 *154 x 98 x 69 SISTEMA ANALOGICO Impianto citofonico 4 conduttori comuni + 1 per ogni derivato Impianto videocitofonico 7 conduttori comuni + 1 per ogni derivato Impianto videocitofonico 8 conduttori ** * previsto lo spazio per derivatori di piano ** es. unico cavo da 8 fili art. 336900 146 2x1 mm2 26x0,28 mm2 2x1 mm2 2x0,28 mm2 twistato 2x0,28 mm2 twistato 2x0,28 mm2 twistato 4 I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E I sistemi digitali per impianto nuovi e l’ammodernamento di quelli esistenti Esempi di scatole di derivazione Multibox Come evidenziato negli istogrammi a pag. 148-149 , i sistemi audio a 8 fili (digitali) oltre ad essere gli unici in grado di risolvere problemi di complessi immobiliari molto estesi, con edifici a più ingressi, risultano economicamente più vantaggiosi dei sistemi analogici già per impianti con 2 ingressi principali in quanto l’esigua differenza dei costi tra le apparecchiature (+14%) viene rovesciata a favore del digitale grazie ai minori costi per la distribuzione (cavi, tubi e mano d’opera). I costi della distribuzione giustificano il passaggio dall’analogico al digitale già per impianti con 1 PE e 10 derivati interni, inoltre a favore del digitale audio pesa anche la possibilità di disporre di un impianto già predisposto per la videocitofonia. Se si passa agli impianti video poi la convenienza dei sistemi digitali rispetto agli analogici appare con maggiore evidenza già dai costi delle sole apparecchiature di un impianto con 1 PE e 12 derivati (solo +4,5%). I sistemi a 2 fili sono particolarmente indicati nelle ristrutturazioni dove gli spazi per le condutture sono ridotti. Il risparmio maggiore rispetto al sistema digitale si ha nei costi di mano d’opera per il cablaggio delle apparecchiature che risultano inferiori (2 fili al posto di 8). Sistema digitale a 8 fili: particolare di schema impianto videocitofonico con 48 posti interni, 1 PE principale e 2 PE a piè di scala. Schema realizzato in automatico con il Software Tecnico TERCOM. 147 903 797 762 3.3 Comparazione costi fra diversi sistemi di comunicazione citofonica e videocitofonica 215 173 (con apparecchi PIVOT e pulsantiere esterne SFERA) 100 analogico 2 fili digitale analogico 2 fili digitale AUDIO VIDEO Impianto con 12 posti interni 1 montante e 1 posto esterno principale 100 = € 548 Listino n. 21-4 gennaio 2002 AUDIO 867 analogico digitale 2 fili 755 738 VIDEO analogico digitale 2 fili 205 N. B. Sono esclusi i costi relativi alla distribuzione (tubi e cavi) e messa in opera. Sono esclusi inoltre i prezzi dei configuratori per i sistemi digitali (indicativamente una trousse di 100 configuratori = € 86,99 138 100 analogico digitale 2 fili 2 fili digitale analogico VIDEO AUDIO Impianto con 24 posti interni 1 montante e 1 posto esterno principale 100 = € 1.133 639 563 562 176 114 100 analogico digitale AUDIO 2 fili analogico digitale 2 fili VIDEO Impianto con 24 posti interni 1 montante e 2 posti esterni principali 100 = € 1.525 148 4 I M P I A N T I D I C O M U N I C A 211 E 106 100 2 fili N 189 129 digitale O 604 606 analogico I 788 777 100 Z analogico AUDIO digitale analogico digitale analogico 2 fili AUDIO VIDEO digitale VIDEO Impianto con 48 posti interni Impianto con 48 posti interni 2 montanti e 1 posti esterni principali 2 montanti e 2 posti esterni principali 100 = € 1.871 100 = € 2.595 441 420 100 100 digitale AUDIO digitale VIDEO digitale AUDIO digitale VIDEO Impianto con 48 posti interni Impianto con 120 posti interni 2 montanti - 1 posti esterno principale e 2 PE a pie di scala 5 montanti - 2 posti esterni principali e 5 PE a piè di scala 100 = € 4.267 100 = € 9.570 149 4. Cablaggio parti comuni di edifici multiunità per la telecomunicazione e la distribuzione multimediale Questa parte tratta dall’art. 4.2 della Guida CEI 306-2(1), fornisce indicazioni sul cablaggio delle parti comuni degli edifici multiunità. • Struttura Per esigenze e vincoli tipici di un edificio con funzione prevalentemente abitativa, nelle parti comuni degli edifici si avrà in generale una molteplicità di cablaggi per telecomunicazione e distribuzione multimediale e precisamente: - Cablaggi installati dai gestori di reti pubbliche: è il caso delle attuali reti pubbliche per telefonia e distribuzione di TV via cavo. Esse raggiungono i singoli appartamenti con fasci di doppini o con una struttura in cavo coassiale (ad albero o a stella), utilizzando in genere canalizzazioni predisposte allo scopo nell’edificio; - Cablaggi installati a cura di chi gestisce l'edificio: • cablaggi per gli impianti centralizzati di ricezione TV, terrestre e/o satellitare. Tali cablaggi dovranno essere realizzati secondo le regole esposte nella Guida CEI 100-7(2), adottando una struttura che porti al centro stella di ogni appartamento un segnale di ampiezza definita; •cablaggi per l’automazione di edificio (citofoni, ecc.). Le regole per la realizzazione di tali cablaggi sono descritte nella Guida alla realizzazione dei sistemi bus per gli edifici;(3) •cablaggi per uso telefonico, nei casi in cui esiste un centralino telefonico di edificio. Questi cablaggi sono realizzati con fasci di doppini, o con cavi multicoppia (in genere rispondenti alla categoria 3 descritta nella CEI EN 50173 (CEI 303-14);(4) •cablaggi per uso generale, dove sia richiesta una distribuzione di segnali dati all’interno dell’edificio. Per questi cablaggi la Norma di riferimento è la EN 50173 (CEI 303-14). Tenuto conto di quanto sopra, nella realizzazione o ristrutturazione di un edificio ha importanza soprattutto progettare infrastrutture adatte ad installare i cablaggi previsti; questi saranno poi realizzati in base ai rispettivi documenti di riferimento. • Predisposizione delle infrastrutture per il cablaggio L’infrastruttura di riferimento nei nuovi edifici è costituita da un condotto (in genere un cavedio in muratura) nel quale predisporre le canalizzazioni per la salita/discesa dei cavi per telecomunicazione e distribuzione multimendiale, nonché di altri cablaggi: A tale fine il cavedio deve svilupparsi per tutta l’altezza dell’edificio, dalla base al sottotetto, in modo che il punto di ingresso delle reti esterne e dei se- (1) Guida per il cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale negli edifici residenziali - fasc. 5627 (2) CT 100 - “Guida per l’applicazione delle norme riguardanti gli impianti di antenna per ricezione radiofonica e televisiva” (3) SC83A - Bozza di Guida (4) CT306 - “Tecnologia dell’informazione - Sistemi di cablaggio generico” 150 4 I TV Citofoni Telefoni Dati 2x∅ int. 50 mm Ø38 Ø38 Ø38 P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E gnali/servizi possa essere situato a qualunque livello Lungo lo sviluppo del cavedio devono essere individuati locali adatti all’installazione degli armadi/apparati necessari. Tali locali devono essere facilmente accessibili; sono da escludere locali con rischio di incendi o esplosione (comprese le autorimesse) o con rischio di allagamento. Il locale nel quale è previsto il collegamento con la rete di telecomunicazione esterna deve essere raggiunto con due tubi aventi diametro interno minimo di 50 mm (o una canalizzazione equivalente) predisposti allo scopo. In corrispondenza dei vari piani deve esistere lo spazio per scatole o armadietti di derivazione, dove installare giunti o organi di diramazione, nonché le eventuali parti attive in funzione del servizio (ad esempio gli amplificatori dell’impianto TV). 3x∅ int. 38 mm Ø38 M Il cavedio deve essere dimensionato in modo da permettere la facile installazione dei cablaggi previsti nell’edificio, anche in prospettiva di futuri ampliamenti. Per la distribuzione dei cavi per telecomunicazioni e distribuzione multimediale, si suggerisce l’installazione di 3 tubi con diametro interno utile di almeno 38 mm (o altre canalizzazioni equivalenti) lungo ogni colonna che serve al massimo 8 unità abitative, aggiungendo un tubo per servire sino a 4 ulteriori unità. Tra il punto di derivazione di piano e il punto di ingresso nei vari appartamenti deve essere posta una tubazione il cui diametro il cui diametro interno utile consigliato è di almeno 38 mm. Nel caso di interventi su edifici esistenti l’infrastruttura di edificio deve avvicinarsi il più possibile al modello precedentemente indicato. Allo scopo si potrà ricorrere anche al riutilizzo e adattamento di infrastrutture preesistenti, comprese eventualmente quelle utilizzate per altri servizi (quali ad esempio: pattumiere dismesse). Esempio di schema delle infrastrutture di un edifico multiunità (da Guida CEI 306-2) Locale Apparati U.A. U.A. Derivazioni di piano U.A. U.A. U.A. U.A. U.A. U.A. Condutture per il passaggio dei cavi per i servizi oggetto della presente Guida (3 per le prime 8 U.A. + 1 per le ulteriori 4 U.A.) Condutture di collegamento tra il punto di derivazione e le unità abitative U.A. U.A. U.A. U.A. Cavedio Condutture per il raccordo con le reti di telecomunicazioni U.A. U.A. U.A. U.A. Locale Apparati 151 AUSILI PER L A P R O G E T TA Z I O N E 1. Quote installative consigliate Quote per apparecchiature di comando, controllo e prelievo energia Tenuto delle prescrizioni e dei commenti della Norma CEI 64-8 art. 752.55.1 e 537.5.2 265 cm Prese a spina per alimentazione cappa e ventola cucina 230÷250 cm Rilevatori di gas metano (20÷40 cm da soffitto) oltre 225 cm Pulsanti e tiranti per docce e vasche nei bagni Prese a spina per ventole di aspirazione nei bagni cechi Nei box installare gli apparecchi in posizione protetta da urti con autoveicoli ➘ 140 cm ▼ FASCIA PER L’ACCESSIBILITÀ DEI COMANDI ELETTRICI ai fini della Legge 09/01/89 n°13 e DM 14/06/89 n°236 “Disposizioni per favorire il superamento delle barriere architettoniche” (*) ▲ Quadri unità abitative Comandi e prese in box e cantine 120 cm Citofoni 110 cm Comandi e prese nei bagni e sul piano lavoro in cucina 90 cm Comandi 80 cm Comandi e prese a testaletto 45 cm Prese a spina TV, TEL, Dati, HI-FI, ecc. 40 cm (*) E’ possibile installare prese a spina e comandi fuori dalla fascia di accessibilità del DM 236, per esigenze funzionali allo sviluppo dell’impianto elettrico e per facilitare la manutenzione e/o la sostituzione di apparecchiature elettriche fisse da parte di personale qualificato. 154 30 cm cassette di derivazione e giunzione 17 cm da parete incassate o sporgenti 7 cm su canalina o zoccolo battiscopa 4 cm su torrette o calotte sporgenti da pavimento ALTEZZE MINIME PER COMANDI E PRESE 5 A U S I L I P E R L A P R O G E T T A Z I O N E Quote per i componenti nei quadri elettrici Tenuto delle prescrizioni contenute nella Norma CEI-EN 60439-1 (CEI 17-13/1) art. 7.6.2.1 Le quote indicate sono raccomandate al fine di rendere gli apparecchi ed i terminali per i conduttori esterni, accessibili al montaggio, al cablaggio e alla manutenzione e/o sostituzione. Ragionevolmente, per quanto possibile, è bene attenersi a tali indicazioni. STRUMENTI INDICATORI LETTI DALL’OPERATORE ▲ ≤ 200 cm 160 cm ▼ FASCIA DI ACCESSIBILITÀ PER I DISPOSITIVI DI “COMANDO DI EMERGENZA” ▲ 80 cm TERMINALI DELLE APPARECCHIATURE E MORSETTIERE ▲ ≥ 20 cm 80 cm 155 2. Legenda dei segni grafici In questa parte del volume abbiamo raccolto i segni grafici normalmente utilizzati nella realizzazione e sviluppo degli impianti elettrici. Tutti i simboli presenti sono stati ricavati, con opportune integrazioni, dalle Normative CEI CT 3 e trovano rispondenza con le simbologie utilizzate nelle pubblicazioni bticino relative alle “OFFERTE DEDICATE” oltre che a quelle utilizzate nei Software tecnici TIPLAN e TISYSTEM. Segni grafici per piani di installazione pag. Apparecchi componibili Apparecchi componibili speciali Apparecchi componibili Antifurto Attuatori e comandi SCS Segnalazione luminosa a diplay Apparecchi componibili Diffusione sonora Citofoni / Video-Citofoni / Video-controllo Diffusione sonora Rivelazione Gas - Fumi - Incendi Apparecchi di illuminazione Illuminazione di sicurezza Richiesta di udienza e visualizzazione delle chiamate Prese CEE Comandi di Emergenza Condutture Simboli grafici vari 157 158 158 159 159 160 160 160 160 161 161 161 162 162 162 163 Segni grafici per schemi elettrici Dispositivi di manovra, di comando e di protezione Contatti Correnti e tensioni Morsetti di collegamenti - Conduttori - Messa a terra Relé di misura e dispositivi vari Dispositivi e metodi di comando Strumenti di misura 156 164 164 165 165 165 165 165 5 A U S I L I P E R L A P R O G E T T A Z I O N E Segni grafici per piani di installazione Apparecchi componibili Pulsante di marcia o arresto Interruttore unipolare Portalampada Interruttore bipolare Presa 2P+T 10A interbloccata con interruttore autom. magnetotermico Presa 2P+T 16A interbloccata con interruttore autom. magnetotermico Presa 2P+T 10A interbloccata con interruttore autom. magnetotermico differenziale Presa 2P+T 16A interbloccata con interruttore autom. magnetotermico differenziale Presa 2P+T 10A Interruttore unipolare con lampada spia Interruttore bipolare con comando a chiave Relè interruttore ciclico Relè interruttore ciclico con pulsante incorporato Interruttore unipolare a tirante Deviatore unipolare Deviatore unipolare con lampada spia Deviatore unipolare con comando a chiave Invertitore Presa 2P+T 10A Presa 2P+T 10A con scaricatore di tensione Presa 2P+T 16A Presa 2P+T 16A irreversibile Presa 2P+T 10/16A UNEL Commutatore unipolare 1-0-2 Presa 2P+T 10/16A bipasso Relè monostabile con pulsante incorporato Regolatore continuo di luminosità Presa 2P 15A USA Regolatore continuo di luminosità con deviatore Interruttore automatico magnetotermico Interruttore automatico magnetotermico differenziale Portafusibile Presa 2P 6A 24V mignon Presa telefonica Ricevitore ad infrarossi a 1 canale Connettore trasmissione dati Ricevitore ad infrarossi a 2 canali Connettore trasmissione dati e telefonia Presa telef. unificata TELECOM Ricevitore ad infrarossi per regolatore di luminosità Ricevitore ad infrarossi a 1 canale a raggi infrarossi Rivelatore a raggi infrarossi passivo Presa 2P 24V irreversibile Uscita per condutture volanti Presa TV Pulsante con targa portanome Pulsante con targa portanome illuminato Pulsante luminoso Targa portanome Pulsante unipolare tirante Targa portanome illuminata Pulsante bipolare Doppio pulsante Pulsante bipolare a tirante Pulsante + portalampada Pulsante unipolare Ronzatore + portalampada 157 Segni grafici per piani di installazione Pulsante + ronzatore Doppio portalampada Ronzatore Apparecchi componibili Antifurto Centrale monozona C Centrale a 4 zone C Suoneria P Parzializzatore zone 1-4 Predispositore a jack Inseritore Relè Disinseritore a chiave Connettore speciale Interfaccia canale ausiliario Connettore 2P (punto - linea) Attuatore a relè R Falso polo E IR Espansore zone 5-8 Rivelatore IR passivo fisso FISSO Apparecchi componibili speciali IR Rivelatore IR passivo orientabile ORIENT AB. Orologio sveglia elettronico Interfaccia contatti Orologio programmatore Contatto elettromagnetico NC Termostato ambiente C T Temporizzatore elettronico t Comunicatore telefonico Sirena interna INTERNA Cronotermostato elettronico C A Presa di sicurezza 2 Poli +Terra 10A Alimentatore per Antifurto Sirena esterna con lampeggiante ESTERNA IR GAS Rivelatore IR di presenza Sensore piezoelettrico rottura vetri Rivelatore di gas Telecomando radio per telesoccorso SOS 230/12V 4VA EV 3/4" Ripetitore di segnale per rivelatore di gas Trasformatore 230-12V per rivelatore di gas Elettrovalvola riarmo manuale 12Vc.c. Selettore 1via 3 posizioni + zero Lampada segnapasso Torcia autonoma estraibile Lampada di emergenza 158 Modulo ricevitore radio RADIO H20 to° Rivelatore con sonda per allagamento Rivelatore di anomalia temperature congelatore 5 A U S I L I P E R L A P R O G E T T A Z I O N E Segni grafici per piani di installazione Centralina scenari – 2 moduli Attuatori e comandi SCS 1 2 (automazione e gestione dell’energia) Attuatore da incasso a 1 relé - 2 mod. Attuatore da incasso a 2 relé - 2 mod. Attuatore da incasso a dimmer - 2 mod. 1 Attuatore da incasso a 1 relé - 1 mod. Comando a pulsante - 1 carico - funzioni speciali - 2 moduli Comando basculante - 1 carico - funzioni speciali - 2 moduli Comando a pulsante serigrafato - 1 carico funzioni speciali - 2 moduli Comando a pulsante - carico singolo e doppio funzioni speciali - 2 moduli Comando basculante - carico singolo e doppio funzioni speciali - 2 moduli Comando a pulsante e basculante - carico singolo e doppio - funzioni speciali - 2 moduli Comando a pulsante carico singolo - 2 moduli Attuatore DIN a 1 relé - 2 moduli 1 1FL 2 Attuatore DIN a 2 relé - 2 moduli 2 Attuatore DIN a 4 relé - 2 moduli 4 G.E. Segnalazione luminosa a display AD AC Comando a pulsante serigrafato carico singolo - 2 moduli Comando a pulsanti - carico singolo - 2 moduli A AB Comando a pulsanti - carico singolo e doppio - 2 moduli Comando a pulsanti - carico singolo e doppio - 2 moduli Comando a basculanti - 3 carichi - 3 moduli IR Centrale DIN di gestione energia - 4 mod. Alimentatore SCS - 8 mod. DIN Comando basculante carico singolo - 2 moduli Comando 2 pulsanti e 1 basculante - 3 carichi - 3 moduli Comando 1 pulsante e 2 basculanti - 3 carichi - 3 moduli Comando a pulsanti di cui 1 serigrafato 3 carichi - 3 moduli Comando 1 pulsante e 2 basculanti - 3 carichi - 3 moduli Comando 2 pulsanti e 1 basculante - 3 carichi - 3 moduli Comando 2 pulsanti e 1 basculante - 3 carichi - 3 moduli Comando 3 pulsanti serigrafati - 3 carichi - 3 moduli Comando 2 pulsanti serigrafati - 2 carichi - 2 moduli Interfaccia 2 ingressi - 1 moduli Attuatore DIN a 1 relé per lampade fluorescenti - 2 moduli Attuatore DIN controllo carichi - 2 moduli Alimentatore 230Vac-9Vdc per quadri display Alimentatore 230Vac-12Vdc per centrali chiamate Pulsante chiamata posto 1 Pulsante chiamata posto 2÷N-1 Pulsante chiamata ultimo posto Pulsante chiamata a tirante posto 1 A AB Pulsante chiamata a tirante posto 2÷N-1 Pulsante chiamata a tirante ultimo posto Quadro display alfanumerico. QD D Distributore di camera Telecomando a raggi infrarossi Ricevitore infrarossi - 2 moduli Pannello visualizzazione Gestione Energia - 2 moduli 159 Segni grafici per piani di installazione Apparecchi componibili Diffusione Sonora R Diffusione sonora Amplificatore locale Centralino Diffusione Sonora Modulo Ricerca Persone a viva voce Diffusore Sonoro Modulo Sorveglianza Acustica d’ambiente Diffusore Sonoro a colonna Preamplificatore con presa di ingresso Microfono per Diffusione Sonora Relé ausiliario monostabile Alimentatore per Diffusione Sonora Sintonizzatore con radiosveglia Presa Microfono Diffusore sonoro Presa per FiloDiffusione Alimentatore 230-24 cc Presa per Diffusore Sonoro Citofoni / Video - Citofoni / Video - controllo Rilevazione GAS - FUMI- INCENDI Centralino VideoCitofonico Centralino Rivelazione Incendi Posto esterno Citofonico o Videocitofonico Rivelatore di Gas Rivelatore di fumo Apparecchio Videocitofonico Rivelatore di Ossido di Carbonio Apparecchio Citofonico Rivelatore di gas GPL Alimentatore Videocitofonico Rivelatore Termico Alimentatore Citofonico Pulsante di allarme antincendio Serratura elettrica Sirena di allarme antincendio Segnalat. acustico supplementare citofonico o videocitofonico Monitor per Videocontrollo Illuminatore a raggi infrarossi per Videocontrollo Telecamera da interno per Videocontrollo Telecamera da esterno per Videocontrollo 160 5 A U S I L I P E R L A P R O G E T T A Z I O N E Segni grafici per piani di installazione Apparecchi di illuminazione Illuminazione di sicurezza Corpo illuminante IP20/40 per tubi fluoresc. a soffitto da 18/36/58W Corpo illuminante IP20/40 per tubi fluoresc. da parete 18/36/58W Corpo illuminante IP65 per tubi fluoresc. a soffitto 18/36/58W Corpo illuminante IP65 per tubi fluoresc. da parete 8/36/58W Corpo illumin. IP40 per lampade fluoresc. compatte a soffitto Corpo illumin. IP40 per lampade fluoresc. compatte da parete Corpo illumin. IP55 per lampade fluoresc. compatte a soffitto Corpo illumin. IP55 per lampade fluoresc. compatte da parete Lampioncino per lampade fluorescenti compatte Corpo illumin. IP55 per lampade incandescenti a soffitto Corpo illumin. IP55 per lampade incandescenti da parete Faretto per lampade incandescenti o alogene Proiettore IP54 per lampade alogene Gruppo autonomo per illuminazione IP22/40 Gruppo autonomo per illuminazione IP44/65/66 Inverter NON permanente per lampada singola Inverter permanente per lampada singola Gruppo autonomo indicatore Uscita - IP22/40 Gruppo autonomo indicatore Direzione Uscita - IP22/40 Gruppo autonomo indicatore Uscita di Sicurezza - IP22/40 Gruppo autonomo indicatore di Direzione Uscita di Sicurezza - IP22/40 Gruppo autonomo indicatore Uscita - IP65/66 Gruppo autonomo indicatore Direzione Uscita - IP65/66 Gruppo autonomo indicatore Uscita di sicurezza - IP65/66 Gruppo autonomo indicatore di Direzione Uscita di Sicurezza - IP65/66 Proiettore IP55 per lampade a vapori di mercurio Proiettore IP55 per lampade a vapori di sodio Riflettore industriale IP20 per lampade a vapori di mercurio Riflettore industriale IP20 per lampade a vapori di sodio Riflettore industr. IP55 o Armatura tradale per lamp. a vap. di mercurio Riflettore industr. IP55 o Armatura stradale per lamp. a vap. di sodio Palo per installazione di Lampioni, Proiettori e Armature Stradali Palo con 1 braccio per installazione. di Lampioni, Proiettori e Armat. Stradali Palo con 2 bracci per installazione di Lampioni, Proiettori e Armat. Stradali Richiesta di udienza e visualizzazione delle chiamate Richiesta Udienza Combinazione interna Richiesta Udienza Combinazione esterna Visualizzazione chiamate Posto di ricezione principale Visualizzazione chiamate Posto di ricezione secondario Visualizzazione chiamate Centralina di alimentazione Alimentatore per Richiesta Udienza o Visualizzazione chiamate 161 Segni grafici per piani di installazione Presa CEE 17 2P 16A Prese CEE Presa CEE 17 3P 16A Presa CEE 17 2P+T 16A Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 16A Presa CEE 17 2P+T 16A - Idrobox Presa CEE 17 3P+T 16A - Idrobox Presa CEE 17 2P 32A Sezionatore di emergenza sottovetro Comandi di emergenza IP55 - con SPIE di segnalazione Sezionatore di emergenza sottovetro IP55 - con SPIE di segnalazione Sezionatore di emergenza sottovetro IP55 Pulsante di emergenza sottovetro IP44/55 - con SPIE di segnalazione Pulsante di emergenza sottovetro IP44/55 Comando dell'interruttore ascensore DPR 1497 Pulsante di arresto di emergenza a fungo antinfortunistico Presa CEE 17 2P 32A Presa CEE 17 3P+T 32A Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 32A Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 63A Presa CEE 17 2P+T 16A con Blocco Conduttura incassata Presa CEE 17 3P+T 16A con Blocco Conduttura a parete Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 32A con Blocco Conduttura interrata Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 63A con Blocco Montante ascendente Presa CEE 17 2P+T 16A con Interblocco Montante discendente passante Presa CEE 17 3P+T 16A con Interblocco Montante verticale passante Presa CEE 17 3P+T 16A con Interblocco Cassetta di derivazione da incasso Presa CEE 17 2P+T 32A con Interblocco Cassetta di derivazione da parete Presa CEE 17 3P+T/3P+T+N 16A con Interblocco Presa CEE 17 2P+T 32A con Interblocco Cassetta di derivazione da incasso o da parete IP55 Idrobox Pozzetto per impianti elettrici interrati Presa CEE 17 3P+T/3P+T+N 63A con Interblocco Presa CEE 17 2P/16A IP65 con Trasformatore di sicurezza 24V Presa CEE 17 2P/32A IP65 con Trasformatore di sicurezza 48V 162 Condutture Pozzetto per impianti elettrici interrati con picchetto di terra Torretta a scomparsa Colonna INTERLINK 5 A U S I L I P E R L A P R O G E T T A Z I O N E Segni grafici per piani di installazione Simboli grafici vari Apparecchiatura in contenitore con grado di protezione > IP40 Contatore Punto luce generico a soffitto Contatore Reattivo Punto luce generico a parete Cabina elettrica in Servizio Cabina elettrica in Progetto Generatore Motore asincrono trifase Motore asincrono monofase Orologio elettrico Pilota o Principale Orologio elettrico Secondario o Indipendente Trasformatore Gruppo Elettrogeno Trasmettitore a raggi infrarossi Soccorritore alimentatore completo di batterie Gruppo di Continuità statico completo di batterie Quadro elettrico Quadro segnalazione luminosa Punto telefonico a pagamento Antenna Punto telefonico a pagamento Messa a terra 163 Segni grafici per schemi elettrici Dispositivi di manovra, di comando e di protezione Contatti Interruttore (segno grafico generale) Interruttore (di potenza) Contatto di chiusura (aperto a riposo) Interruttore di potenza ad apertura automatica Interruttore automatico differenziale Interruttore automatico magnetotermico Interruttore automatico magnetotermico differenziale Sezionatore Contatto di scambio con interruzione momentanea Contatto a due vie e a tre posizioni, con posizione centrale di apertura Contatto a due chiusure Sezionatore a due vie e tre posizioni con posizione centrale di apertura Contatto di chiusura anticipato (chiude in anticipo rispetto agli altri contatti di uno stesso gruppo) Contatto di chiusura ritardato (chiude in ritardo rispetto agli altri contatti di uno stesso gruppo) Contatto di apertura ritardato (apre in ritardo rispetto agli altri contatti di uno stesso gruppo) Contatto di apertura anticipato (apre in anticipo rispetto agli altri contatti di uno stesso gruppo) Contatto di chiusura ritardato alla chiusura Contatto di chiusura ritardato alla apertura Contatto di chiusura ritardato alla chiusura ed all'apertura Contatto di apertura ritardato alla chiusura Contatto di apertura ritardato alla apertura Contatto di apertura ritardato all'apertura ed alla chiusura Interruttore di manovra-sezionatore Fusibile. segno grafico generale Interruttore di manovra con fusibile incorporato (segno grafico generale) Sezionatore con fusibile incorporato Interruttore di manovra-sezionatore con fusibile incorporato Contattore (contatto di chiusura) Contattore (contatto di apertura) Contatto di apertura (chiuso a riposo) Contatto a due aperture Contatto di posizione di chiusura (fine corsa) Contatto di posizione di apertura (fine corsa) 164 5 A U S I L I P E R L A P R O G E T T A Z I O N E Segni grafici per schemi elettrici Correnti e tensioni Corrente continua Corrente alternata Dispositivi e metodi di comando Collegamento meccanico, pneumatico, idraulico Interblocco meccanico tra due apparecchi Polarità positiva e negativa Mediano Neutro Comando meccanico manuale (segno grafico generale) Comando a tirante Circuito trifase+ neutro Comando rotativo Frequenza di rete Comando a pulsante Tensione F-F 400V / F-N 230V Comando di sicurezza (o di emergenza con pulsante a fungo) Comando a chiave Morsetti di collegamento Conduttori - Messa a terra Connessione di conduttori Comando elettromagnetico (bobina) Derivazione Comando da protezione elettromagnetica di sovracorrente Comando da protezione termica di sovracorrente, es. relé termico Comando a motore elettrico Doppia derivazione Comando ad orologio elettrico Conduttore. Il numero dei conduttori è indicato da trattini o da un numero Conduttore neutro (ad esempio gas, acqua) Conduttore di protezione Comando dal livello di un fluido Terminale o morsetto Terra - segno grafico generale Equipotenzialità Massa (telaio) Relè di misura e dispositivi similari Relé Buchholz (a sviluppo di gas) Sganciatore di emergenza con mini accumulatori al litio Relé di minima tensione Comando da una portata fluida Strumenti di misura Strumento indicatore Amperometro Strumento indicatore Voltmetro Strumento registratore Wattmetro registratore Strumento integratore Contatore di energia attiva Trasformatore di corrente TA Trasformatore di tensione TV Relé di massima corrente 165 3. Schemi di collegamento impianti diffusione sonora Questa sezione riporta, sotto forma di schemi elettrici, le applicazioni del sistema di diffusione sonora sviluppati in questo volume nelle dotazioni relative agli impianti My-Home. • impianto ad un canale con sintonizzatore radio sveglia (planimetria C2 a pag. 69) 230V~ L N AGLI ALTRI EVENTUALI 9 DIFFUSORI CH S L+ MAX 2 DIFFUSORI PER AMPLIFICATORE LOCALE AMPLIFICATORE LOCALE art. L/N4485 art. NT4485 C S L+ PULSANTE art. L/N4005 art. NT4005 A A DIFFUSORE art. N4958 art. 4958 DIFFUSORE art. N4958 art. 4958 AMPLIFICATORE LOCALE art. L/N4485 art. NT4485 SINTONIZZATORE art. L/N4492 art. NT4492 + + A C S CH C S A CH S L+ PULSANTE art. L/N4005 art. NT4005 A DIFFUSORE art. N4958 art. 4958 L+ ++ ALIMENTATORE art. E45/24DC Nota: collegare il morsetto C del sintonizzatore art. L/N/NT4492 al morsetto C dell’amplificatore art. L/N/NT4485 quando si vuole abilitare la teleaccensione dell’amplificatore con l’attivazione del sintonizzatore. • schema funzionale 230V~ 2 Fili 4 Fili Nota: il numero dei conduttori varia da 4 a 5 se si installa il pulsante per il comando remoto del sintonizzatore accanto agli amplificatori locali art. L/N//NT4485. 166 ® APPENDICI In questa parte del volume sono riportati alcuni testi di Legge e uno stralcio della Guida CEI 0-3 per la dichiarazione di conformità, necessari agli operatori di settore per il loro lavoro e, in generale, per una migliore comprensione delle problematiche relative agli impianti elettrici in questo settore. Nota: I testi qui riportati non possono considerarsi sostitutivi di quelli originali ai quali si deve comunque fare riferimento. Legge 5 marzo 1990, n. 46 testo integrale D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447 testo integrale Guida CEI 0-3 per la compilazione della dichiarazione di conformità e allegati testo integrale Modulo per la dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola dell’arte come da D.M. 20 febbraio 1992 Allegato A - Legenda alla dichiarazione di conformità Allegato C - Esempio, utilizzabile nei casi più semplici, di tabella schematica relativa all’impianto realizzato Allegato E - Prospetto relativo al numero di copie che l’azienda installatrice deve rilasciare e relativi destinatari Allegato F - Esempio di relazione con tipologie di materiali Allegato G - Tabella verifiche 178 179 180 181 182 182 169 Legge 5 marzo 1990, n. 46 “Norme per la sicurezza degli impianti” (G.U. 12 marzo 1990, n. 59) Art. 1. Ambito di applicazione Art. 3 Requisiti tecnico-professionali 1. Sono soggetti all'applicazione della presente legge i seguenti impianti relativi agli edifici adibiti ad uso civile: a) gli impianti di produzione, di trasporto, di distribuzione e di utilizzazione dell'energia elettrica all'interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell'energia fornita dall'ente distributore ; b) gli impianti radiotelevisivi ed elettronici in genere, le antenne e gli impianti di protezione da scariche atmosferiche ; c) gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione azionati da fluido liquido, aeriforme, gassoso e di qualsiasi natura o specie; d) gli impianti idrosanitari nonché quelli di trasporto, di trattamento, di uso, di accumulo e di consumo di acqua all'interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell'acqua fornita dall'ente distributore e) gli impianti per il trasporto e l'utilizzazione di gas allo stato liquido o aeriforme all'interno degli edifici a partire dal punto di consegna del combustibile gassoso fornito dall'ente distributore; f) gli impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili; g) gli impianti di protezione antincendio. 1. I requisiti tecnico-professionali di cui all'articolo 2, comma 2, sono i seguenti: 2. Sono altresì soggetti all'applicazione della presente legge gli impianti di cui al comma 1, lettera a), relativi agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi. Art. 2 Soggetti abilitati 1. Sono abilitate all'installazione, alla trasformazione, all'ampliamento e alla manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1 tutte le imprese, singole o associate, regolarmente iscritte nel registro delle ditte di cui al regio decreto 20 settembre 1934, N.2011, e successive modificazioni ed integrazioni, o nell'albo provinciale delle imprese artigiane di cui alla legge 8 agosto 1985, n 443. 2. L'esercizio delle attività di cui al comma 1 é subordinato al possesso dei requisiti tecnico-professionali, di cui all'articolo 3, da parte dell'imprenditore, il quale, qualora non ne sia in possesso, prepone all'esercizio delle attività di cui al medesimo comma 1 un responsabile tecnico che abbia tali requisiti. 170 a) laurea in materia tecnica specifica conseguita presso una università statale o legalmente riconosciuta; b) oppure diploma di scuola secondaria superiore conseguito, con specializzazione relativa al settore delle attività di cui all'articolo 2, comma1, presso un istituto statale o legalmente riconosciuto, previo un periodo di inserimento, di almeno un anno continuativo, alle dirette dipendenze di una impresa del settore; c) oppure titolo o attestato conseguito ai sensi della legislazione vigente in materia di formazione professionale, previo un periodo di inserimento, di almeno due anni consecutivi, alle dirette dipendenze di una impresa del settore; d) oppure prestazione lavorativa svolta, alle dirette dipendenze di una impresa stessa, per un periodo non inferiore a tre anni, escluso quello computato ai fini dell'apprendistato, in qualità di operaio installatore con qualifica di specializzato nelle attività di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1. Art. 4 Accertamento dei requisiti tecnico-professionali 1. L'accertamento dei requisiti tecnico-professionali é espletato per le imprese artigiane dalle commissioni provinciali per l'artigianato. Per tutte le altre imprese é espletato da una commissione nominata dalla giunta della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura e composta da un minimo di cinque ad un massimo di nove membri dei quali un membro in rappresentanza degli ordini professionali, un membro in rappresentanza dei collegi professionali, un membro in rappresentanza degli enti erogatori di energia elettrica e di gas ed i restanti membri designati dalle organizzazioni delle categorie più rappresentative a livello nazionale degli esercenti le attività disciplinate dalla presente legge; la commissione é presieduta da un docente universitario di ruolo di materia tecnica o da un docente di istituto tecnico industriale di ruolo di materia tecnica. 2. Le imprese alle quali siano stati riconosciuti i requisiti tecnico-professionali, hanno diritto ad un certificato di ricono- 6 A scimento, secondo i criteri stabiliti dal regolamento di attuazione di cui all'articolo 15. Art. 5 Riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali 1. Hanno diritto ad ottenere il riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali, previa domanda da presentare entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, alla commissione provinciale per l'artigianato, coloro che dimostrino di essere iscritti, alla medesima data, da almeno un anno nell'albo provinciale delle imprese artigiane di cui alla legge 8 agosto 1985, n.443, come imprese installatrici o di manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1. 2. Hanno altresì diritto ad ottenere il riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali, previa domanda da presentare entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, coloro che dimostrino di essere iscritti, alla medesima data, da almeno un anno nel registro delle ditte di cui al regio decreto 20 settembre 1934, n. 2011, e successive modificazioni ed integrazioni, come imprese installatrici o di manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1. Art. 6 Progettazione degli impianti 1.Per l'installazione, la trasformazione e l'ampliamento degli impianti di cui ai commi 1, lettere a), b), c)e) e g), e 2 dell'articolo 1 é obbligatoria la redazione del progetto da parte di professionisti, iscritti negli albi professionali, nell'ambito delle rispettive competenze. 2. La redazione del progetto per l'installazione, la trasformazione e l'ampliamento degli impianti di cui al comma 1 é obbligatoria al di sopra dei limiti dimensionali indicati nel regolamento di attuazione di cui all'articolo 15. 3. Il progetto di cui al comma 1 é depositato: a) presso gli organi competenti al rilascio di licenze di impianto o di autorizzazioni alla costruzione quando previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti; b) presso gli uffici comunali, contestualmente al progetto edilizio, per gli impianti il cui progetto non sia soggetto per legge ad approvazione. Art. 7 Installazione degli impianti 1. Le imprese installatrici sono tenute ad eseguire gli impianti a regola d'arte utilizzando allo scopo materiali parimenti costruiti a regola d'arte. I materiali ed i componenti realizzati secondo le norme tecniche di sicurezza dell'Ente italia- P P E N D I C I no di unificazione (UNI) e del Comitato elettrotecnico italiano (CEI), nonché nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia, si considerano costruiti a regola d'arte. 2. In particolare gli impianti elettrici devono essere dotati di impianti di messa a terra e di interruttori differenziale ad alta sensibilità o di altri sistemi di protezione equivalenti. 3. Tutti gli impianti realizzati alla data di entrata in vigore della presente legge devono essere adeguati, entro tre anni da tale data da quanto previsto dal presente articolo. Art. 8 Finanziamento dell'attività di normazione tecnica 1. Il 3 per cento del contributo dovuto annualmente dall'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) per l'attività di ricerca di cui all'articolo 3, terzo comma, del decreto-legge 30 giugno 1982, n 390, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 agosto 1982, n 597, é destinato all'attività di normazione tecnica, di cui all'articolo 7 della presente legge, svolta dall'UNI e dal CEI. 2. La somma di cui al comma 1, calcolata sull'ammontare del contributo versato dall'INAIL nel corso dell'anno precedente, é iscritta a carico del capitolo 3030 dello stato di previsione della spesa dal Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato per il 1990 e a carico delle proiezioni del corrispondente capitolo per gli anni seguenti. Art. 9 Dichiarazione di conformità 1. Al termine dei lavori l'impresa installatrice é tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme di cui all'articolo 7. Di tale dichiarazione, sottoscritta dal titolare dell'impresa installatrice e recante in numeri di partita IVA e di iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, faranno parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati nonché, ove previsto, il progetto di cui all'articolo 6. Art. 10 Responsabilità del committente e del proprietario 1. Il committente o il proprietario é tenuto ad affidare i lavori d'installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1 ad imprese abilitate ai sensi dell'articolo 2. 171 Art.11 Certificato di abitabilità e di agibilità 1. Il sindaco rilascia il certificato di abitabilità o di agibilità dopo aver acquisito anche la dichiarazione di conformità o il certificato di collaudo degli impianti installati, ove previsto, salvo quanto disposto dalle leggi vigenti. Art. 12 Ordinaria manutenzione degli impianti e cantieri 1. Sono esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e del rilascio del certificato di collaudo, nonché dall'obbligo di cui all'articolo 10, i lavori concernenti l'ordinaria manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1. 2. Sono altresì esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e del rilascio del certificato di collaudo le installazioni per apparecchi per usi domestici e la fornitura provvisoria di energia elettrica per gli impianti di cantiere e similari, fermo restando l'obbligo del rilascio della dichiarazione di conformità di cui all'articolo 9. Art. 13 Deposito presso il comune del progetto, della dichiarazione di conformità o del certificato di collaudo 1. Qualora nuovi impianti tra quelli di cui ai commi 1, lettere a), b), c), e), e g), e 2 dell'articolo 1 vengano installati in edifici per i quali é già stato rilasciato il certificato di abitabilità, l'impresa installatrice deposita presso il comune, entro trenta giorni dalla conclusione dei lavori, il progetto di rifacimento dell'impianto e la dichiarazione di conformità o il certificato di collaudo degli impianti installati, ove previsto da altre norme o dal regolamento di attuazione di cui all'articolo 15. 2. In caso di rifacimento parziale di impianti, il progetto e la dichiarazione di conformità o il certificato di collaudo, ove previsto, si riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto dell'opera di rifacimento. Nella relazione di cui all'articolo 9 dovrà essere espressamente indicata la compatibilità con gli impianti preesistenti. Art. 14 Verifiche 1. Per eseguire i collaudi, ove previsti, e per accertare la conformità degli impianti alle disposizioni della presente legge e della normativa vigente, i comuni, le unità sanitarie locali, i comandi provinciali dei Vigili del Fuoco e l'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL) hanno facoltà di avvalersi della collaborazione dei liberi pro- 172 fessionisti, nell'ambito delle rispettive competenze, di cui all'articolo 6, comma 1, secondo le modalità stabilite dal regolamento di attuazione di cui all'articolo 15. 2. Il certificato di collaudo deve essere rilasciato entro tre mesi dalla presentazione della relativa richiesta. Art. 15 Regolamento di attuazione 1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge é emanato, con le procedure da cui all'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n 400, il regolamento di attuazione. Nel regolamento di attuazione sono precisati i limiti per i quali risulti obbligatoria la redazione del progetto di cui all'articolo 6 e sono definiti i criteri e le modalità di redazione del progetto stesso in relazione al grado di complessità tecnica dell'installazione degli impianti, tenuto conto dell'evoluzione tecnologica, per fini di prevenzione e di sicurezza. 2. Presso il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato é istituita una commissione permanente, presieduta dal direttore generale della competente Direzione generale del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, o da un suo delegato, e composta da sei rappresentanti designati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle categorie imprenditoriali e artigiane interessate, da sei rappresentanti delle professioni designati pariteticamente dai rispettivi consigli nazionali e da due rappresentanti degli enti erogatori di energia elettrica e di gas. 3. La commissione permanente di cui al comma 2 collabora ad indagini e studi sull'evoluzione tecnologica del comparto. Art. 16 Sanzioni 1. Alla violazione di quanto previsto dall'articolo 10 consegue, a carico del committente o del proprietario, secondo le modalità previste dal regolamento di attuazione di cui all'articolo 15, una sanzione amministrativa da lire centomila a lire cinquecentomila. Alla violazione delle altre norme della presente legge consegue, secondo le modalità previste dal medesimo regolamento di attuazione, una sanzione amministrativa da lire un milione a lire dieci milioni. 2. Il regolamento di attuazione di cui all'articolo 15 determina le modalità della sospensione delle imprese dal registro o dall'albo di cui all'articolo 2, comma 1, e dei provvedimenti disciplinari a carico dei professionisti iscritti nei rispettivi albi, dopo la terza violazione delle norme relative alla sicurezza degli impianti, non ché gli aggiornamenti dell'entità delle sanzioni amministrative di cui al comma 1. 6 A P P E N D I C I Art. 17 Abrogazione e adeguamento dei regolamenti comunali e regionali 1. I comuni e le regioni sono tenuti ad adeguare i propri regolamenti, qualora siano in contrasto con la presente legge. Art. 18 Disposizioni transitorie 1. Fino all'emanazione del regolamento di attuazione di cui all'articolo 15 sono autorizzate ad eseguire opere di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1 le imprese di cui all'articolo 2, comma 1 le quali sono tenute ad eseguire gli impianti secondo quanto prescritto dall'articolo 7 ed a rilasciare al committente o al proprietario la dichiarazione di conformità recante i numeri di partita IVA e gli estremi dell'iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. 2. La dichiarazione di cui al comma 1 sostituisce a tutti gli effetti la dichiarazione di conformità di cui all'articolo 9. Art. 19 Entrata in vigore 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica Italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. 173 D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447 “Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990, n. 46, in materia di sicurezza degli impianti” (G.U. 15 febbraio 1992, n. 38) IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA rete pubblica, continua ad applicarsi il decreto 4 ottobre 1982 del Ministero delle poste e delle telecomunicazioni pubblicato nel- Visto l'art. 87, quinto comma, della Costituzione; visto l'art. 15 del- la Gazzetta Ufficiale n. 8 del 10 Gennaio 1983 con riferimento al- la legge 5 marzo 1990, n. 46 recante norme per la sicurezza degli l'autorizzazione, all'installazione e agli ampliamenti degli im- impianti; visto l'art. 17 ,comma 1, lettera b), della legge 23 agosto pianti stessi. 1988 n. 400; udito il parere del Consiglio di Stato espresso nell'adunanza generale del 27 giugno 1991; vista la deliberazione del 5. Per impianto del gas a valle del punto di consegna si intende l'in- Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 6 Novembre sieme delle tubazioni e dei loro accessori dal medesimo punto 1991; sulla proposta del Ministro dell’industria, del commercio e del- di consegna all'apparecchio utilizzatore, l'installazione ed i col- l’artigianato; legamenti del medesimo, le predisposizioni edili e/o meccaniche per la ventilazione del locale dove deve essere installato l'apEMANA il seguente Regolamento: ART. 1 (Ambito di applicazione) parecchio, le predisposizioni edili e/o meccaniche per lo scarico all'esterno dei prodotti della combustione. 6. Per impianti di protezione antincendio si intendono gli idranti, gli impianti di spegnimento di tipo automatico e manuale, nonché gli impianti di rilevamento di gas, fumo e incendio. 1. Per edifici adibiti ad uso civile, ai fini del comma 1 dell'articolo 1 della legge 5 marzo 1990 n. 46, di seguito denominata “legge”, ART. 2 si intendono le unità immobiliari o la parte di esse, destinate ad (Requisiti tecnico-professionali) uso abitativo, a studio professionale o a sede di persone giuridiche private, associazioni, circoli o conventi e simili. 1. Con la dizione "alle dirette dipendenze di un impresa del settore" di cui all'art. 3, comma 1, lettere b) e c) della legge deve in- 2. Sono soggetti all'applicazione della legge, per quanto concer- tendersi non solo il rapporto di lavoro subordinato ma altresì ogni ne i soli impianti elettrici di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), altra forma di collaborazione tecnica continuativa nell’ambito del- della legge, anche gli edifici adibiti a sede di società, ad attivi- l'impresa artigiana da parte del titolare, dei soci o dei familiari. tà industriale, commerciale o agricola o comunque di produzione o di intermediazione di beni o servizi, gli edifici di culto nonché ART. 3 gli immobili destinati ad uffici, scuole, luoghi di cura, magazzi- (Certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali) ni o depositi o in genere a pubbliche finalità, dello Stato o di enti pubblici territoriali, istituzionali o economici. 1. Il certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali è rilasciato alle imprese artigiane dalla commissione provincia- 3. Per impianti di utilizzazione dell'energia elettrica si intendono le per l'artigianato che ha provveduto all'accertamento dei re- i circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori e delle pre- quisiti a norma dell'articolo 4 della legge o al riconoscimento de- se a spina con esclusione degli equipaggiamenti elettrici delle gli stessi a norma dell’ articolo 5, comma 1. macchine, degli utensili, degli apparecchi elettrici in genere. Nell'ambito degli impianti elettrici rientrano anche quelli posti 2 .Alle altre imprese singole o associate o al responsabile tecnico all'esterno di edifici se gli stessi sono collegati ad impianti elet- di cui al comma 2 dell'articolo 1, il certificato di riconoscimento trici posti all'interno. Gli impianti luminosi pubblicitari rientra- è rilasciato dalla camera di commercio competente presso la qua- no altresì nello stesso ambito qualora siano collegati ad impianti le è stata presentata la domanda di cui all'articolo 5 comma 2 del- elettrici posti all'interno. la legge o presso la quale si è concluso positivamente l'accertamento di cui all'articolo 4 della legge ad opera della commissione 4. Per impianto radiotelevisivo ed elettronico si intende la parte nominata dalla giunta della medesima Camera di commercio. comprendente tutte le componenti necessarie alla trasmissione 174 ed alla ricezione dei segnali e dei dati ad installazione fissa 3. Il certificato è rilasciato sulla base di modelli approvati con de- funzionanti in bassissima tensione, mentre tutte le componen- creto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, ti funzionanti a tensione di rete nonché i sistemi di protezione che fisserà altresì le modalità per l'effettuazione di periodiche contro le sovratensioni sono da ritenersi appartenenti all’im- verifiche circa la permanenza in capo alle imprese dei requisiti pianto elettrico. Per gli impianti telefonici interni collegati alla tecnico-professionali. 6 A ART. 4 (Progettazione degli impianti) P P E N D I C I no in numero pari o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento sono in numero pari o superiore a 10. 1. Fatta salva l'applicazione di norme che impongono una pro- 2. I progetti debbono contenere gli schemi dell'impianto e i dise- gettazione degli impianti, la redazione del progetto di cui gni planimetrici nonché una relazione tecnica sulla consistenza all'art. 6 della legge è obbligatoria per l'installazione, la tra- e sulla tipologia dell'installazione, della trasformazione o del- sformazione e l'ampliamento dei seguenti impianti: l'ampliamento dell'impianto stesso, con particolare riguardo all'individuazione dei materiali e componenti da utilizzare e al- a) per gli impianti elettrici di cui all'art. 1, comma 1, lettera a) le misure di prevenzione e di sicurezza da adottare. Si conside- della legge, per tutte le utenze condominiali di uso comune rano redatti secondo la buona tecnica professionale i progetti ela- aventi potenza impegnata superiore a 6 kW e per utenze borati in conformità alle indicazioni delle guide dell'Ente Italiano domestiche di singole unità abitative di superficie superiore a di Unificazione (UNI) e del CEI. 400 m2; per gli impianti effettuati con lampade fluorescenti a catodo freddo collegati ad impianti elettrici per i quali è 3. Qualora l'impianto a base di progetto sia variato in opera, il pro- obbligatorio il progetto e in ogni caso per impianti di poten- getto presentato deve essere integrato con la necessaria docu- za complessiva maggiore di 1200 VA rese dagli alimentatori; mentazione tecnica attestante tali varianti in corso d'opera, alle quali, oltre che al progetto, l'installatore deve fare riferi- b) per gli impianti di cui all'art. 1 comma 2 della legge relativi mento nella sua dichiarazione di conformità. agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi, quando le utenze sono alimentate a ART. 5 tensione superiore a 1000 V, inclusa la parte in bassa ten- (Installazione degli impianti) sione o quando le utenze sono alimentate in bassa tensione qualora la superficie superi i 200 m2; 1. I materiali e componenti costruiti secondo le norme tecniche per la salvaguardia della sicurezza dell' UNI e del CEI, nonché nel ri- c) il progetto è comunque obbligatorio per gli impianti elet- spetto della legislazione tecnica vigente in materia di sicurezza, trici con potenza impegnata superiore o uguale a 1,5 kW per si considerano costruiti a regola d'arte. tutta l'unità immobiliare provvista, anche solo parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica del Comitato 2. Si intendono altresì costruiti a regola d’ arte i materiali ed i com- Elettrotecnico Italiano (CEI), in caso di locali adibiti ad uso ponenti elettrici dotati di certificati o attestati di conformità al- medico o per i quali sussista pericolo di esplosione o maggior le norme armonizzate previste dalla legge 18 ottobre 1977 n. 791 rischio di incendio o dotati altresì di marchi di cui all'allegato IV del decreto del Ministero dell'industria, del commercio e dell’artigianato 13 giugno d) per gli impianti di cui all'art. 1, comma 1, lettera b) della 1989, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Uffi- legge, per gli impianti elettronici in genere, quando coesisto- ciale n. 171 del 24 Luglio 1989. no con impianti elettrici con obbligo di progettazione nonché per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in edi- 3. Gli impianti realizzati in conformità alle norme tecniche dell'U- fici di volume superiore a 200 m3 dotati di impianti elettrici NI e del CEI, nonché alla legislazione tecnica vigente si intendono soggetti a normativa specifica del CEI o in edifici con volume costruiti a regola d'arte. superiore a 200 m3 e con un’ altezza superiore a 5 metri; 4. Nel caso in cui per i materiali e i componenti ed impianti non siae) per gli impianti di cui all’ art. 1, comma 1, lettera c) della no state seguite le norme tecniche per la salvaguardia della si- legge, per le canne fumarie collettive ramificate, nonché per curezza dell'UNI e del CEI, l'installatore dovrà indicare nella di- gli impianti di climatizzazione per tutte le utilizzazioni aventi chiarazione di conformità la norma di buona tecnica adottata. una potenzialità frigorifera pari o superiore a 40.000 frigorie/ora; 5. In tale ipotesi si considerano a regola d'arte i materiali, componenti ed impianti per il cui uso o la cui realizzazione siano sta- f) per gli impianti di cui all'art. 1, comma 1, lettera e) della leg- te rispettate le normative emanate dagli organismi di norma- ge, per il trasporto e l'utilizzazione di gas combustibili con por- lizzazione di cui all'allegato II della direttiva 83/189/CEE, se det- tata termica superiore a 34,8 kW o di gas medicali per uso ospe- te norme garantiscono un livello di sicurezza equivalente. daliero e simili, nel caso di stoccaggi; 6. Per interruttori differenziali ad alta sensibilità si intendono quelg) per gli impianti di cui all'art.1, comma 1, lettera g) della leg- li aventi corrente differenziale nominale non superiore ad 1A. Gli ge, qualora siano inseriti in un'attività soggetta al rilascio del cer- impianti elettrici devono essere dotati di interruttori differenziali tificato prevenzione incendi e comunque quando gli idranti so- con il livello di sensibilità più idoneo ai fini della sicurezza nel- 175 l'ambiente da proteggere e tale da consentire un regolare fun- ART. 8 zionamento degli stessi. Per sistemi di protezione equivalente ai (Manutenzione degli impianti) fini del comma 2 dell'art. 7 della legge, si intende ogni sistema di protezione previsto dalle norme CEI contro i contatti indiretti. 1. Per la manutenzione degli impianti di ascensori e montacarichi in servizio privato continuano ad applicarsi le disposizioni di cui 7. Con riferimento alle attività produttive, si applica l'elenco del- all'art. 5 della legge 24 ottobre 1942 n. 1415. le norme generali di sicurezza riportate nell'articolo 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 31 marzo 1989, pub- 2. Per interventi di ordinaria manutenzione degli impianti si inten- blicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 93 dono tutti quelli finalizzati a contenere il degrado normale d'u- del 21 Aprile 1989. so nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportino la necessità di primi interventi che comunque non modifichino la 8. Per l'adeguamento degli impianti già realizzati alla data di en- struttura essenziale dell'impianto o la loro destinazione d'uso. trata in vigore della legge è consentita una suddivisione dei lavori in fasi operative purché l'adeguamento complessivo avvenga ART. 9 comunque nel triennio previsto dalla legge, vengano rispetta- (Verifiche) ti i principi di progettazione obbligatoria con riferimento alla globalità dei lavori e venga rilasciata per ciascuna fase la dichiara- 1. Per l'esercizio della facoltà prevista dall'articolo 14 della leg- zione di conformità che ne attesti l'autonoma funzionalità e la ge, gli enti interessati operano la scelta del libero professionista sicurezza. Si considerano comunque adeguati gli impianti elet- nell'ambito di appositi elenchi conservati presso le camere di trici preesistenti che presentino i seguenti requisiti: sezionamento commercio e comprendenti più sezioni secondo le rispettive e protezioni contro le sovracorrenti, posti all'origine delI'im- competenze. Gli elenchi sono formati annualmente sulla base pianto; protezione contro i contatti diretti; protezione contro i di documentata domanda di iscrizione ed approvati dal Mini- contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale stro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. avente corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA. 2.Con decreto del Ministro dell'industria,del commercio e delART. 6 l’artigianato, sentiti gli ordini e i collegi professionali, sono adot- (Attività di normazione tecnica) tati schemi uniformi di elenchi e di sezioni a cui dovranno adeguarsi gli elenchi e le sezioni predisposti dalle camere di com- 1. L’UNI ed il CEI svolgono l'attività di elaborazione di specifiche tec- mercio. niche per la salvaguardia della sicurezza di cui alI'art. 7 della legge, anche sulla base di indicazioni del Ministero dell’industria, 3. I soggetti direttamente obbligati ad ottemperare a quanto pre- del commercio e dell’ artigianato - Direzione generale della pro- visto dalla legge devono conservare tutta la documentazione duzione industriale e di osservazioni della commissione perma- amministrativa e tecnica e consegnarla all'avente causa in ca- nente di cui all'art. 15, comma 2, della legge ed inviano seme- so di trasferimento dell'immobile a qualsiasi titolo nonché stralmente alla Direzione generale predetta la descrizione dei la- devono darne copia alla persona che utilizza i locali. vori svolti in tale settore, per l'attribuzione delle somme, di cui all'art. 8 della legge, che verranno erogate secondo criteri da de- 4. All'atto della costruzione o ristrutturazione dell'edificio con- terminarsi con regolamento del Ministro dell'industria, del com- tenente gli impianti di cui all'art. 1, commi 1 e 2 della legge, il mercio e dell’artigianato, di concerto con il Ministro del tesoro. committente o il proprietario affiggono ben visibile un cartello che, oltre ad indicare gli estremi della concessione edilizia ed ART. 7 informazioni relative alla parte edile, deve riportare il nome del- (Dichiarazione di conformità) l'installatore delI'impianto o degli impianti e, qualora sia previsto il progetto, il nome del progettista dell'impianto o degli 1. La dichiarazione di conformità viene resa sulla base di modelli impianti. predisposti con decreto del Ministro dell'industria del commercio e dell'artigianato sentiti l'UNI e il CEI. ART. 10 (Sanzioni) 2. La dichiarazione di conformità è rilasciata anche sugli impianti realizzati dagli uffici tecnici interni delle ditte non installatrici, 1. Le sanzioni amministrative di cui all'articolo 16, comma 1, del- intendendosi per uffici tecnici interni le strutture aziendali pre- la legge vengono determinate nella misura variabile tra il mi- poste all'impiantistica. nimo ed il massimo, con riferimento alla entità e complessità 3. Copia della dichiarazione è inviata dal committente alla commissione provinciale per l'artigianato o a quella insediata presso la camera di commercio . 176 dell'impianto, al grado di pericolosità e alle altre circostanze obiettive e soggettive della violazione. 6 A P P E N D I C I 2. Le sanzioni amministrative sono aggiornate ogni cinque anni con regolamento del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato sulla base dell'evoluzione tecnologica in materia di prevenzione e sicurezza e della svalutazione monetaria. 3. Le violazioni della legge accertate, mediante verifica o in qualunque altro modo, a carico delle imprese installatrici, sono comunicate alla commissione di cui all'art. 4 della legge, competente per territorio, che provvede all'iscrizione nell'albo provinciale delle imprese artigiane o nel registro delle ditte in cui l'impresa inadempiente risulta iscritta, mediante apposito verbale. 4. La violazione reiterata per più di tre volte delle norme relative alla sicurezza degli impianti da parte delle imprese abilitate comporta altresì, in casi di particolare gravità, la sospensione temporanea dell'iscrizione delle medesime imprese dal registro delle ditte o dall'albo provinciale delle imprese artigiane, su proposta dei soggetti accertatori e su giudizio delle commissioni che sovraintendono alla tenuta dei registri e degli albi. 5. Dopo la terza violazione delle norme riguardanti la progettazione e i collaudi, i soggetti accertatori propongono agli ordini professionali provvedimenti disciplinari a carico dei professionisti iscritti nei rispettivi albi. 6. All'applicazione delle sanzioni di cui al presente articolo provvedono gli uffici provinciali dell'industria, del commercio e dell'artigianato. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. _________________________________ Dato a Roma, addì 6 dicembre 1991 177 Stralcio della Guida CEI 0-3 DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ DELL’IMPIANTO ALLA REGOLA DELL’ARTE Art. 9 della Legge N° 46 del 5 Marzo 1990 Il sottoscritto__________________________________________________________________________________________________________________ titolare o legale rappresentante dell’impresa (ragione sociale)_______________________________________________________________________ operante nel settore _____________________________________ con sede in via ______________________________________________ n°_________ Comune _________________________________________ (Prov.) ________________________________ Tel. __________________________________ part. IVA ______________________________________________________________________________________________________________________ ❑ iscritta al registro delle ditte (R.D. 20.9.1934 n° 2001) della Camera C.I.A.A di ______________________________________________________________________________________________________ n° ______________________ ❑ iscritta all’albo provinciale delle imprese artigiane (Legge 8.8.1995 n° 433) di ___________________________________________________________________________________________________ n° __________________________ esecutrice dell’impianto (descrizione schematica) __________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ inteso come: ❑ nuovo impianto ❑ trasformazione ❑ ampliamento ❑ manutenzione straordinaria ❑ altro (1) _____________________________________________________________________________________________________________________ Nota: Per gli impianti a gas specificare il tipo di gas distribuito: canalizzato della 1^, 2^, 3^ famiglia: GPL da recipienti mobili, GPL da serbatoio fisso. commissionato da: __________________________,_____________ installato nei locali siti nel Comune di ___________________________________ _____________________(prov.) _______ via _______________________________________________ n° ____ scala _____ piano _____ interno _____ di proprietà (nome, cognome, o ragione sociale e indirizzo) ________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________________________________________ in edificio ad uso: ❑ industriale ❑ civile (2) ❑ commercio ❑ altri usi DICHIARA sotto la propria responsabilità, che l’impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell’arte, secondo quanto previsto dall’art.7 della legge n° 46/90, tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui è destinato l’edificio, avendo in particolare: ❑ ❑ rispettato il progetto (per impianti con obbligo di progetto ai sensi dell’art. 6 della legge n° 46/90) eguito la normativa tecnica applicabile all’impiego (3) ______________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________________________ ❑ installato componenti e materiali costruiti a regola d’arte e adattati al luogo di installazione, art. 7 legge n° 46/90 ❑ controllato l’impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità con esito positivo, avendo eseguito le verifiche richieste dalle nor me e dalle disposizioni di legge. Allegati obbligatori: ❑ progetto (solo per impianto con obbligo di progetto) (4) ❑ relazione con tipologie di materiali utilizzati (5) ❑ schema di impianto realizzato (6) ❑ riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già esistenti (7) ❑ copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali Allegati facoltativi (8): ❑ ______________________________________________________________________________________________________________________________ ❑ _______________________________________________________________________________________________________________________________ DECLINA ogni responsabilità per sinistri a persone o cose derivanti da manomissione dell’impianto da parte di terzi, ovvero da carenza di manutenzione o riparazione. Data __________________Il Responsabile Tecnico ___________________________________ Il Dichiarante __________________________________ (timbro e firma) Avvertenze per il committente: responsabilità del committente o del proprietario: legge n° 46 1990, art. 10 (9). Nota La legenda al modello di dichiarazione di conformità è riportata nell’Allegato A. 178 6 A P P E N D I C I Stralcio della Guida CEI 0-3 Allegato A - Legenda alla Dichiarazione di Conformità 1) Come ad esempio nel caso di impianti a gas, con “altro” si può intendere la sostituzione di un apparecchio installato in modo fisso. 2) Per la definizione “uso civile” vedere D.P.R. 6 dicembre 1991 n. 447, art. 1 comma 1. 3) Citare la o le norme tecniche e di legge, distinguendo tra quelle riferite alla progettazione, all’esecuzione e alle verifiche. 4) Qualora l’impianto eseguito su progetto sia variato in opera, il progetto presentato alla fine dei lavori deve comprendere le variazioni realizzate in corso d’opera. 5) La relazione deve contenere, per i prodotti soggetti a norme, la dichiarazione di rispondenza alle stesse completata, ove esistente, con riferimenti a marchi, certificati di prova, ecc. rilasciati da istituti autorizzati. Per gli altri prodotti (da elencare) il firmatario deve dichiarare che trattasi di materiali, prodotti e componenti conformi a quanto previsto dall’art. 7 della legge 46. La relazione deve dichiarare l’idoneità rispetto all’ambiente dell’installazione. Quando rilevante ai fini del buon funzionamento dell’impianto, si devono fornire indicazioni sul numero o caratteristiche degli apparecchi installati ed installabili. Ad esempio per il gas: 1) il numero, tipo e potenza degli apparecchi 2) caratteristiche dei componenti il sistema di ventilazione dei locali 3) caratteristiche del sistema di scarico dei prodotti della combustione 4) indicazioni sul collegamento elettrico degli apparecchi, ove previsto. 6) Per schema dell’impianto realizzato, si intende la descrizione dell’opera come eseguita (si fa semplice rinvio al progetto quando questo esiste). Nel caso di trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria, l’intervento deve essere inquadrato, se possibile, nello schema dell’impianto preesistente. Lo schema citerà la pratica prevenzione incendi (ove richiesto). 7) I riferimenti sono costituiti dal nome dell’impresa esecutrice e dalla data della dichiarazione. Non sono richiesti nel caso di tratti di un nuovo impianto o di impianto costruito prima dell’entrata in vigore della legge. Nel caso che parte dell’impianto sia predisposto da un’altra impresa (ad esempio ventilazione e scarico fumi dell’impianto gas), la dichiarazione deve riportare gli analoghi riferimenti per dette parti. 8) Esempio: eventuali certificati dei risultati delle verifiche eseguite sull’impianto prima della messa in esercizio o trattamenti per pulizia, disinfezione, ecc. 9) Al termine dei lavori l’impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità degli impianti nel rispetto delle norme di cui all’art. 7 (legge n. 49/1990, art. 9). Il committente o il proprietario è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1 ad imprese abilitate ai sensi dell’art. 2 (legge n. 46/1990, art. 10). Il sindaco rilascia il certificato di abitabilità o di agibilità dopo aver acquisito anche la dichiarazione di conformità (omissis) (legge n. 46/1990, art. 11). Copia della dichiarazione è inviata dal committente alla commissione provinciale per l’artigianato o a quella insediata presso la Camera di Commercio (Regolamento Legge 46/90, art. 7). ______________________________________ Note: Con l’emanazione del D.P.R. 392 del 18/04/94, art. 3, comma 4, il paragrafo in grassetto della nota 9 è così modificato: 1 Copia della dichiarazione di conformità di cui all’articolo 9 della legge, sottoscritta anche dal Responsabile tecnico, è inviata a cura dell’impresa 2 Qualora il responsabile tecnico di una impresa installatrice sia una persona diversa dal titolare dell’impresa stessa, deve essere aggiunta, alla Camera di Commercio nella cui circoscrizione l’impresa stessa ha propria sede. alla dichiarazione, per la copia da inviare alla Camera di Commercio, anche la scritta “il responsabile tecnico”, con lo spazio per la relativa firma, nelle vicinanze della scritta “Il Dichiarante”. 3 anche Allegato E. 179 Stralcio della Guida CEI 0-3 Allegato C – Esempio, utilizzabile nei casi più semplici, di tabella schematica relativa all’impianto realizzato (vedi dichiarazione di conformità (6) Alimentazione da Distributore pubblico di energia con collegamento a terra mediante sistema TT Tensione nominale: .................................................................................................................... ............................. V Potenza contrattuale impegnata / massima: ........................................................................................ ............................. kW Corrente di corto circuito all’origine dell’impianto: ........................ .............................. kA Circuito di distribuzione (dal contatore al quadro di distribuzione): · massima corrente di impiego: ................... A · sezione dei conduttori (Cu): ................... mm2 · corrente nominale: ❑ degli interruttori magnetotermici .............. A ❑ degli interruttori differenziali .............. A/............ mA ❑ degli interruttori magnetotermici ................................ kA · potere di interruzione: ❑ degli interruttori differenziali magnetotermici .............. kA · tipo di posa delle condutture: ❑ in tubi protettivi ❑ in canali ❑ cavi multipolari ❑ ................................................................ Circuiti terminali (dal quadro di distribuzione agli apparecchi utilizzatori o alle prese a spina), se diversi da quelli di distribuzione: · massima corrente di impiego: ................... A · sezione dei conduttori (Cu): ................... mm2 · corrente nominale: ❑ degli interruttori magnetotermici .............. A ❑ degli interruttori differenziali .............. A/............ mA ❑ degli interruttori magnetotermici ................................ kA · potere di interruzione:q ❑ degli interruttori differenziali magnetotermici .............. kA · tipo di posa delle condutture: ❑ in tubi protettivi ❑ in canali ❑ cavi multipolari ❑ ................................................................. Nota: Se l’impianto comprende più circuiti terminali con caratteristiche diverse, le relative informazioni possono venire riportate su altre copie della presente tabella. Caduta di tensione: ❑ 4% ❑ .......................................... Grado di protezione di eventuali apparecchi all’aperto: IP ........................................................................................ ❑ È stato realizzato l’impianto di terra, completo di dispersore, di conduttori di protezione (PE) e di collegamento equipotenziale prin cipale (EQP). ❑ È stato realizzato, nei locali per bagni e docce, il collegamento equipotenziale supplementare (EQS). --------------------------------------Nota: Per altre informazioni, non comprese nella presente tabella schematica, si può eventualmente fare riferimento allo schema elettrico unifilare (facoltativo), redatto sulla base delle informazioni fornite dalla Guida CEI 64-50, e ad una breve descrizione (facoltativa) redatta sulla base delle voci riportate nella pagina seguente. 180 6 A P P E N D I C I Stralcio della Guida CEI 0-3 C.1 - Breve descrizione dell’impianto realizzato Può essere redatta una breve descrizione dell’impianto realizzato includendo, oltre alle informazioni riportate nella precedente tabel la sche matica, nel caso in cui questa tabella non sia stata compilata, informazioni riguardanti ad esempio le seguenti voci: · il tipo di impianto (energia, illuminazione, o altro) · l’ambiente in cui sono installati i vari componenti elettrici ed in particolare sono posate le condutture · il grado di protezione (IP) dei componenti elettrici, quando questi siano installati in luoghi particolari · le caratteristiche dei componenti elettrici relativamente alla protezione contro i contatti indiretti, con particolare riferimento al dimensionamento dell’impianto di terra (conduttore di protezione, conduttori equipotenziali principali e supplementari, conduttori di terra e dispersore) · le caratteristiche dei componenti elettrici con riferimento alla protezione contro i contatti diretti · i tipi e le caratteristiche degli eventuali circuiti ausiliari, ad esempio degli impianti citofonici, degli impianti di segnalazione e di allarme e degli impianti di antenna TV. · le predisposizioni per gli altri impianti, ad esempio per impianti telefonici · i risultati delle verifiche, per i quali si può tuttavia rinviare al rapporto (facoltativo) di verifica. Allegato E - Prospetto relativo al numero di copie che l’impresa installatrice deve rilasciare e relativi destinatari (vedi dichiarazione di conformità (9) Se esiste il certificato di abitabilità o di agibilità dell’edificio, l’installatore deve, oltre a tenere una copia per il proprio archivio, rilasciare: · 1 copia al Committente · 1 copia al Comune, solo per impianti nuovi, entro 30 giorni dalla fine dei lavori · 1 copia alla Camera di Commercio Industria ed Agricoltura di competenza, senza allegati (Circolare MICA 3342/C del 22 giugno 1994) Se non esiste il certificato di abitabilità o di agibilità dell’edificio, l’installatore deve, oltre a tenere una copia per il proprio archivio, rilasciare: · 2 copie al Committente, che deve provvedere ad inviare, per impianti nuovi, alla fine dei lavori una copia al Comune ·1 copia alla Camera di Commercio Industria ed Agricoltura di competenza, senza allegati (Circolare MICA 3342/C del 22 giugno 1994) 181 181 Stralcio della Guida CEI 0-3 Allegato F - Esempio di relazione con tipologie dei materiali (vedi dichiarazione di conformità (5) Denominazione del Modello, tipo Nome del costruttore Conforme alla regola dell’arte (*) \componente (**) o sigla (**) (**) (***) Marcatura Marchio IMQ Altra documenta- CE (o altri Marchi UE) zione (****) (*) Barrare le caselle relative (**) Gli accessori elettrici di largo impiego (ad esempio capicorda, pressacavo, connettori, morsetti, ecc.) possono essere genericamente indicati come accessori vari di montaggio, senza indicazioni del modello, del tipo o della sigla e del nome del costruttore. (***) L’indicazione del nome del costruttore è facoltativa per quei componenti elettrici, quali cavi, tubi protettivi, canali, ecc., di costruttori diversi che vengano utilizzati per uno stesso impianto. (****) Se i componenti elettrici non sono provvisti di marcatura CE o di marchio IMQ o di altro marchio UE di conformità alle norme, l’installatore deve richiedere al costruttore, al mandatario o all’importatore la dichiarazione che il componente elettrico è costruito a regola d’atre ai sensi dell’articolo 5 del DPR 447/91. I componenti elettrici elencati nella presente relazione sono dichiarati idonei rispetto all’ambiente di installazione. Allegato G - Tabella Verifiche (vedi dichiarazione di conformità (8) CEI 0-3 - art. 3.4.1 Rapporto di verifica L’installatore può fornire un rapporto sui risultati delle verifiche eseguite, con esito positivo, sull’impianto prima della messa in esercizio. Nell’allegato G è riportato un esempio di elaborato utilizzabile per molte pratiche applicazioni. N° VERIFICHE ESAME A VISTA 1 L’impianto eseguito è conforme alla documentazione tecnica (es.: progetto) 2 I componenti hanno caratteristiche adeguate all’ambiente per costruzione e/o installazione 3 Le protezioni contro i contatti diretti ed indiretti sono adeguate 4 Gli impianti elettrici alimentati a tensione superiore a 1000V in c.a. (cabine AT/MT) sono conformi alle prescrizioni della Norma CEI 11-1 5 I conduttori sono stati scelti e posati in modo da assicurare le portate e cadute di tensione previste 6 Le protezioni delle condutture contro i sovraccarichi sono conformi alle prescrizioni della Norme CEI 7 Le protezioni delle condutture contro i cortocircuiti sono conformi alle prescrizioni della Norme CEI 8 Il sezionamento dei circuiti è conforme alle prescrizioni della Norme CEI 9 Il comando e/o l’arresto di emergenza è stato previsto dove necessario 10 182 I conduttori hanno tensione nominale d’isolamento adeguate ESITO POS 6 A P P E N D I C I Stralcio della Guida CEI 0-3 N° VERIFICHE ESAME A VISTA 11 I conduttori hanno le sezioni minime previste 12 I colori e/o le marcature per l’identificazione dei conduttori sono rispettati 13 I tubi protettivi ed i canali hanno dimensioni adeguate 14 Le connessioni dei conduttori sono idonee 15 Gli interruttori di comando unipolari sono inseriti sul conduttore di fase 16 ESITO POS Le dimensioni minime dei dispersori, dei conduttori di terra e dei conduttori di protezione ed equipotenziali (principali e supplementari), sono conformi alle prescrizioni delle norme CEI 17 I (il) nodi (o) collettori (e) di terra sono (è) accessibili (e) 18 Il conduttore di protezione è stato predisposto per tutte le masse 19 Il conduttore equipotenziale principale è stato predisposto per tutte le masse estranee 20 I sistemi di protezione contro i contatti indiretti senza interruzione automatica dei circuiti (eventuali) sono conformi alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 21 Gli impianti elettici nelle aree classificate con pericolo di .esplosione rispondono alle prescrizioni della Norma CEI 64-2 ed alla classificazione delle zone 22 Gli impianti elettrici negli ambienti a maggior rischio di incendio rispondono alle prescrizioni della Norma CEI 23 L’impianto elettrico nei locali da bagno e docce è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 701 24 L’impianto elettrico nelle piscine è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 702 64-8 / parte 7 / sez. 751 25 L’impianto elettrico dei locali contenenti riscaldatori per saune è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 703 26 L’impianto elettrico del cantiere di costruzione e demolizione è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 704 27 L’impianto elettrico della struttura adibita ad uso agricolo o zootecnico è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 705 28 Gli impianti elettrici nei luoghi conduttori ristretti sono conformi alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 706 29 L’impianto di terra delle apparecchiature per elaborazione dati trattate dalla Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 707 è conforme alle relative prescrizioni 30 L’impianto elettrico delle aree di campeggio è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 708 31 Gli impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo e di trattenimento sono conformi alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 752 32 Gli impianti elettrici per lampade a scarica a catodo freddo ad alta tensione sono conformi alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 753 33 L’impianto elettrico della centrale termica risponde alle prescrizioni della Norme CEI 64-2 e CEI 64-2A (se applicabili) 34 L’impianto elettrico dell’autorimessa risponde alle prescrizioni della Norme CEI 64-2 e CEI 64-2A (se applicabili) 35 Gli impianti elettrici nei locali ad uso medico sono conformi alle prescrizioni della Norma CEI 64-4 36 Le quote delle installazione delle prese (ed altre apparecchiature in relazione alle disposizioni di Legge sulle barriere architettoniche) sono rispettate 37 La predisposizione delle tubazioni telefoniche risponde alle Norme CEI ed alle prescrizioni TELECOM 38 L’impianto di protezione contro i fulmini è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 81-1 39 L’impianto di antenna TV è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 12-15 e 12-15V1 40 41 183 ® BTicino s.p.a. via Messina, 38 20154 Milano - Italy www.biticino.it