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STRUTTURE
RESIDENZIALI
Offerte
Dedicate
RES2002
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Offerte dedicate
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STRUTTURE
RESIDENZIALI
Redazione a cura della
Formazione tecnica & Studi Impianti elettrici
Redazione: Giuseppe Mezzadri
Redattore: Carlo Petrini
Realizazione grafica:
Studio dal Verme Tenti - Varese - Italy
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I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
PREMESSA
Le offerte dedicate
Le “offerte dedicate” sono state ideate da BTicino per aiutare gli operatori di settore ad affrontare, sviluppare e risolvere problematiche di impiantistica elettrica nelle strutture ad uso prevalentemente civile, come ad esempio: Residenze, Alberghi, Ospedali, Scuole, ecc.
Anche se espressamente indirizzate a progettisti e installatori elettrici, le “offerte dedicate” sono un’utile strumento informativo per tutti coloro che sono coinvolti o interessati allo sviluppo degli impianti elettrici. Ad esempio gli operatori edili, preoccupati dell’impatto dei diversi componenti sulla struttura, o i committenti, più attenti alla funzionalità degli apparecchi, all’estetica e ai costi.
Diversamente da altre opere e pubblicazioni simili, le “Offerte Dedicate” non si limitano ad evidenziare e approfondire le tematiche impiantistiche in generale, ma forniscono, in dettaglio, una serie di soluzioni standard, frutto di analisi fra qualità e costi che considerano sia la legislazione vigente in fatto di sicurezza degli impianti, sia l’effettiva disponibilità dei prodotti sul mercato. Molte delle soluzioni impiantistiche proposte sono inoltre state valorizzate e comparate fra loro per facilitare al lettore la scelta della soluzione più adatta alle proprie esigenze.
Strutture residenziali
La sicurezza dal “pericolo elettrico” è sempre stata in cima alle preoccupazioni dell’utente dell’impiantistica domestica, ma negli ultimi anni, grazie alla Legge 46/90 che ha contribuito a rendere più sicuri gli impianti, l’utente volge
sempre di più lo sguardo verso le tecnologie che possono soddisfare il mai sopito desiderio di rendere la propria casa sempre più confortevole e protettiva.
L’impianto elettrico nell’edilizia abitativa tende dunque a variare e a confrontarsi con la crescente modernizzazione
tecnologica. Se fino a ieri l’impianto elettrico domestico veniva concepito solo ed esclusivamente per le sue funzioni
essenziali, cioè illuminare, riscaldare e far funzionare gli apparecchi utilizzatori e gli elettrodomestici, oggi l’utente
chiede che queste funzioni si integrino e cioè che sia possibile delegare l’accensione delle luci, l’attivazione di elettrodomestici e dei vari utilizzatori, compresa la climatizzazione degli ambienti, la sicurezza, e il risparmio energetico, a “servitori tecnologici” attenti e fedeli con i quali comunicare in modo semplice e sicuro anche quando si è lontani. Oggi il mercato chiede la casa DOMOTICA.
BTicino da sempre all’avanguardia nel progettare soluzioni intelligenti per migliorare la vita domestica, segna un nuovo passo in avanti nell’evoluzione della casa. La casa è diventata intelligente; un filo la unisce all’uomo perché questi possa sentirla totalmente propria: My-Home.
My-Home è la svolta verso la completa automazione delle funzioni domestiche: un sistema in grado di controllare e
mettere in comunicazione tutti i diversi componenti di un impianto elettrico, facendo compiere alla casa azioni diverse
e simultanee, controllabili e attivabili con un solo semplice gesto, anche a distanza.
BTicino spa - Gennaio 2002
La nostra Società si riserva di variare in qualsiasi momento,
le caratteristiche dei prodotti descritti e illustrati nel seguente volume.
3
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1
PAG.
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
1. Sezionamento, Protezione e Dimensionamento linee di alimentazione
principali secondarie
1.1
Sezionamento e protezione linee di alimentazione principale delle unità abitative, dei box e delle
8
8
cantine
1.2
Dimensionameno linee di alimentazione principale delle unità abitative, dei box e delle cantine
15
1.3
Sezionamento e protezione dei circuiti interni alle unità abitative: quadri elettrici
22
1.4
Dimensionamento cavi per la distribuzione interna delle unità abitative, dei box e delle cantine
32
2. Dotazioni elettriche nelle unità abitative e nei locali annessi
42
2.1
I nuovi impianti e sistemi per la sicurezza e il comfort nella casa: MY HOME
42
2.2
Predisposizione dei tracciati per l’installazione dei sistemi e dei componenti MY HOME
48
2.3
Rappresentazioni planimetrIche con esempi di dotazioni elettriche nelle unità abitative
56
2.4
Rappresentazione planimetrica con esempio di dotazione elettrica per box e cantine
82
2.5
Comparazione costi fra i diversi impianti, dotazioni e serie civili componibili
84
2
I M P I A N T I
D I
P R O T E Z I O N E
D E L L ’ E D I F I C I O
1. Impianto di terra
94
1.1
Prescrizioni particolari per i locali bagno o doccia
96
1.2
Prescrizioni per i supporti metallici dell’antenna TV
98
1.3
Schema topografico impianto di terra
99
2. Uso degli SPD per la protezione delle apparecchiature delle sovratensioni indotte
causate da fulminazione indiretta
100
3. Impianto alimentazione pompe antincendio
104
3
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C
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N
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D
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’
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D
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F
I
C
I
O
1. Impianti elettrici nelle parti comuni
4
110
1.1
Protezione e dimensionamento delle linee principali
110
1.2
Sviluppo degli impianti e dotazione apparecchiature elettriche nelle aree comuni
114
1.3
Dimensionamento dei Quadri elettrici
120
2. Impianti elettrici di Ascensori e Montacarichi
126
4
PAG.
I
M
P
I
A
N
T
I
D
I
C
O
M
U
N
I
C
A
Z
I
O
N
E
1. Impianto telefonico e di trasmissione dati
134
2. Impianto centralizzato di antenna TV
136
3. Impianti citofonici, videocitofonici e di telefonia integrata
140
3.1
Generalità
140
3.2
Criteri installativi generali degli impianti
146
3.3
Comparazione costi fra diversi sistemi di comunicazione citofonica e videocitofonica
148
4. Cablaggio parti comuni di edifici multiunità per la telecomunicazione
150
e la distribuzione multimediale
5
A
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S
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L
I
P
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L
A
P
R
O
G
E
T
T A
Z
I
O
N
E
1. Quote installative consigliate per le apparecchiature
154
2. Legenda dei segni grafici
156
3. Schemi di collegamento impianti di diffusione sonora
166
6
A P P E N D I C I
- Legge 5 marzo1990, n.46
170
- DPR 6 dicembre 1991, n, 447
174
- Stralci Guida CEI 0-3 per la compilazione della dichiarazione di conformità
178
5
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IMPIANTI ELETTRICI
NELLE UNITÀ IMMOBILIARI
SEZIONAMENTO, PROTEZIONE E
DIMENSIONAMENTO
LINEE DI ALIMENTAZIONE
1. Sezionamento, Protezione e Dimensionamento linee di
alimentazione principali e secondarie
L’impianto elettrico delle unità abitative e dei locali a loro annessi ha origine
a valle del contatore dell’ente distributore normalmente installato sul confine della proprietà. Nei complessi condominiali con sviluppo su più piani questi contatori vengono normalmente raggruppati in appositi locali ai piani
terra degli edifici.
La distanza dei cantatori dall’abitazione rende problematico soddisfare la regola generale dell’arte che prevede, per il sezionamento generale dell’impianto,
un punto facilmente accessibile e sotto controllo dal proprietario in modo da
facilitare le manovre di emergenza e garantire, in caso di modifiche o rifacimenti dell’impianto, l’accesso in sicurezza alle parti attive. Oltre a ciò si aggiunge
il problema inerente la protezione dell’utente e della proprietà dai pericoli legati all’utilizzo dell’energia elettrica come:
- innesco e propagazione degli incendi a causa delle sovracorrenti (sovraccarico e c.to c.to) e/o sovratensioni (scariche atmosferiche)
- folgorazione per difetto di isolamento degli utilizzatori (contatti indiretti).
In questo capitolo vengono rappresentate alcune soluzioni tipo per il sezionamento, la protezione e il dimensionamento delle linee e dei circuiti di alimentazione delle unità abitative e dei locali a loro annessi. Queste soluzioni
tengono conto delle leggi e delle norme tecniche vigenti relative alla regola
dell’arte e anche delle esigenze del fruitore degli impianti. Vengono di fatto
considerati i tipi di contratto stipulati con l’ente distributore dell’energia e il
livello di funzionalità e comfort richiesti come ad esempio: il numero dei circuiti, la selettività delle protezioni, la concentrazione dei dispositivi, ecc.
1.1 Sezionamento e
protezione linee di
alimentazione principale
delle unità abitative, dei
box e delle cantine
Gli schemi di seguito sono relativi alla protezione e sezionamento delle linee
di alimentazione principale delle unità immobiliari, con i locali annessi derivati
dal contatore privato.
A pagina 34 (1.5) vengono analizzate le problematiche relative alla gestione e controllo dei carichi considerando i futuri contatori di energia elettronici
i quali consentono, grazie all’ausilio delle moderni sistemi BUS, di variare la
potenza contrattuale a distanza (3÷10 kW). Per gli impianti nuovi questa opportunità non crea problemi, se si ha l’accortezza di dimensionare le linee
di alimentazioni e gli interruttori di protezione per il contratto superiore a
quello standard (almeno 6 kW). Per gli impianti esistenti è sempre necessario verificare, all’atto dell’installazione dei contatori elettronici, il dimensionamento e la protezione dalle sovracorrenti delle linee di alimentazione.
Lo schema A è particolarmente indicato per i contratti fino a 3 kW. L’installazione del differenziale “S” immediatamente a valle del contatore consente la
selettività di intervento, in caso di guasti a terra, con il dispositivo differenziale
installato nel centralino alloggio e garantisce anche la protezione dai contatti
indiretti delle utenze elettriche installate nel box e nella cantina come indicato
nel grafico nella curva di sicurezza a pag. 9.
Questa soluzione impiantistica consente di ignorare, ai fini della protezione
della linea, la presenza del dispositivo limitatore del distributore di energia.
Se si vuole evitare che un guasto a terra, originato nel box o nella cantina, tolga alimentazione anche all’unità abitativa, è possibile utilizzare lo schema B.
8
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
SCHEMA A
SCHEMA B
Wh
Wh
A
N E L L E
tipo "Generale"
(istantaneo)
A
BOX e
CANTINA
tipo "S"
(selettivo)
tipo "Generale"
(istantaneo)
tipo "Generale"
(istantaneo)
Circuiti interni
UNITÀ
ABITATIVA
Circuiti interni
UNITÀ
ABITATIVA
SCHEMA D
SCHEMA C
Wh
Wh
A
A
tipo "Generale"
(istantaneo)
I M M O B I L I A R I
In questo caso la protezione da c.to
c.to e il sezionamento della linea
montante dell’unità abitativa è affidata al limitatore installato sul contatore. Si ricorda che questo è consentito solo si sono seguite le prescrizioni del commento all’art. 473
della Norma CEI 64-8.
Per impianti con potenza contrattuale superiore a 3 kW (4,5 – 6) è preferibile non considerare la presenza
del dispositivo del distributore di
energia e installare a valle del contatore di energia un dispositivo privato
per la protezione della conduttura dalle sovracorrenti e dai contatti indiretti
scegliendo fra gli schemi C e D.
Se il dispositivo a protezione della colonna montante è privo di relè differenziale, la protezione dai contatti indiretti della colonna montante deve
essere realizzata con condutture a doppio isolamento.
tipo "Generale"
(istantaneo)
BOX e
CANTINA
BOX e
CANTINA
tipo "S"
(selettivo)
tipo "Generale"
(istantaneo)
U N I T À
tipo "Generale"
(istantaneo)
t (ms)
CONDIZIONI PARTICOLARI
CONDIZIONI ORDINARIE
10000
5000
2000
Circuiti interni
UNITÀ
ABITATIVA
Circuiti interni
UNITÀ
ABITATIVA
1000
500
300
200
150
100
50
40
Figura ricavata dalla curva di sicurezza Corrente/ Tempo IEC 479-1.
*La condizione di sicurezza è soddisfatta, perché fino a tensioni di 230 V. le curve di
intenvento dei differenziali di tipo “S”, si collocano sempre al di sotto della curva di
sicurezza (tensione / tempo - vedi anche commento all’art. 413.1.4.2 della Norma CEI 64-8)
20
U (V)
10
10
20 25
50
100
200 250 500
1000
differenziale tipo S
differenziale tipo G
9
Scelta dei dispositivi di protezione da installare a valle del contatore di energia
Gli articoli sono un esempio con apparecchi Btdin 60 (6kA)
schema tipo di apparecchio di protezione
articoli
A
GENERALE UNITÀ IMMOBILIARE:
magnetotermico 1P+N/16A + mod. diff. associabile
tipo A (Selettivo) - Idn 0,3A - 2P/32A - (4 mod. DIN)
B
GENERALE UNITÀ IMMOBILIARE:
protezione affidata al limitatore sul contatore
BOX CANTINE:
1) magnetotermico 1P+N/16A + mod. diff. associabile
tipo A (Generale) - Idn 0,03A - 2P/32A - (4 mod. DIN)
2) magnetotermico 1P+N/16A + mod. diff. associabile
tipo AR* (Generale) - Idn 0,03A - 2P/32A - (4 mod. DIN)
3) magnetotermico differenziale 1P+N/16A
tipo A (Generale) - Idn 0,03A
C
D
GENERALE UNITÀ IMMOBILIARE:
magnotermico 1P+N da:
contratti da 4,5 kW = In 25A - (2 mod. DIN)
contratti da 6 kW = In 32A - (2 mod. DIN)
BOX E CANTINA:
vedi schema B - (2 o 4 mod. DIN)
GENERALE UNITÀ IMMOBILIARE:
magnetotermico 1P+N da:
contratti da 4,5 kW = In 25A - (2 mod. DIN)
contratti da 6 kW = In 32A - (2 mod. DIN)
+ mod. diff. associabile tipo A (Selettivo) - Idn 0,3A - 2P/32A
(2 mod. DIN)
BOX E C ANTINA:
vedi schema B - (2 o 4 mod. DIN)
contenitore
F81N/16
F115/4D
+ G24/32AS
F81N/16
+ G23/32A
F81N/16
F115/4D
+G23/32AR
G8813/16A F115/2D
F81N/25
F81N/32
art. F115/2D
art. F115/4D
F115/4D
F115/6
art.F115/6D
F81N/25
F81N/32
G24/32AS
F115/6
2x F115/4D
art. F81N
art. G8813/...
art. G2...
- I differenziali di tipo A e AR sono efficaci anche in presenza correnti di guasto a terra di tipo pulsante unidirezionale. In particolare gli AR sono
totalmente insensibili ai disturbi e selettivi nei confronti dei differenziali da 10 mA.
Particolare installativo locale contatori
10
1
I M P I A N T I
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Protezione dei circuiti di box e cantine derivati dal contatore parti comuni
interruttore bipolare e
fusibile
interruttore automatico
magnetotermico
interruttore automatico
magnetotermico con
dispositivo differenziale
Salvavita (*)
Idn=
10 mA
art. 5011 + 5088
art. 5226S
art. 5246S
Quando i circuiti di alimentazione box
e cantine sono alimentati direttamente
dal quadro servizi generali (parti comuni), è necessario prevedere dei dispositivi di protezione locale per evitare che i guasti aventi origine nei singoli
box o cantine (c.to c.to, sovraccarico o
guasto a terra) tolgano l’alimentazione generale dell’intera zona creando
disagi agli altri condomini.
La soluzione ottimale è quella di prevede un dispositivo di protezione installato all’interno di ogni singolo box
e cantina.
Per limitare il consumo dell’energia
elettrica condominiale si consiglia di installare dispositivi con corrente nominale bassa (es. In 6 A = max 1200 W).
Di lato sono rappresentate soluzioni
che prevedono l’uso di diversi dispositivi di protezione:
art. 5011 + 5089
* Utilizzare sulla dorsale che alimenta i box e le cantine in partenza dal quadro generale parti comuni un dispositivo differenziale da 30 mA di tipo
AR per avere la garanzia di selettività in caso di guasti a terra.
Interruttori automatici magnetotermici Magitik
Articolo Tipo
In
Vn
Potere interruzione
5206S unipolare
6A 220V a.c. 1500A - 220V a.c.
5210S unipolare 10A 220V a.c. 3000A - 220V a.c.
5216S unipolare 16A 220V a.c. 3000A - 220V a.c.
5226S bipolare
6A 220V a.c. 1500A - 220V a.c.
5230S bipolare
10A 220V a.c. 3000A - 220V a.c.
5236S bipolare
16A 220V a.c. 3000A - 220V a.c.
Interruttori differenziali Salvavita Magitik
bipolari con un polo protetto - 2 moduli
Articolo In
Vn
Potere d’interr.
5246S
6A
230V a.c.
1500A - 220V a.c.
5250S
10A
230V a.c.
3000A - 220V a.c.
5256S
16A
230V a.c.
3000A - 220V a.c.
I∆n
10 mA
10 mA
10 mA
Interruttore
Articolo
Descrizione.
5011
interruttore 2P-16A
Portafusibili
Articolo
Descrizione.
5088
portafusibile completo di fusibile tipo miniatura
T0 da 15A - 250V a.c.
5089
portafusibile per fusubili a cartuccia Fusicolor tipo
T fino a 16A - 380V a.c.
Fusibili
Articolo
T0/...
T/...
Descrizione.
fusibile miniatura a cartuccia 2-4-6-10-15A Ø 6x28
mm - corpo in vetro - per art. 5088 potere di
interruzione 1500A
fusibile tipo Fusicolor con segnalatore di avvenuta
fusione 4-6-10-16A - corpo ceramico verde Ø 8,5x31,5 mm per art. 5089N potere di interruzione 100kA
11
Sezionamento linee alimentazione di box soggetti alle visite di
prevenzione incendi
Quando la tipologia di movimentazione e sosta veicoli della struttura residenziale ha caratteristiche tali da essere considerata attività soggetta alle visite di controllo di prevenzione incendi, deve essere previsto un comando di
emergenza atto a porre fuori tensione l’impianto elettrico dell’intera attività.(1)
La realizzazione di questo comando non comporta problemi se i circuiti di alimentazione delle parti comuni (passi carrai, corselli, ecc) e dei singoli box fanno capo ad una linea condominiale comune in quanto è sufficiente installare,
sull’interruttore generale dell’autorimessa, uno sganciatore di emergenza come rappresentato nel disegno.
COMANDO/I DI
EMERGENZA
AUTORIMESSA
Interruttore Generale dei circuiti
AUTORIMESSA
(da ubicare in
posizione facilmente
accessibile ai
VIGILI del FUOCO
F80E
R S T N
P
PNL
N
P
N
L
L
N
Se invece i box sono alimentati direttamente dai contatori dell’unità immobiliare devono essere adottate soluzioni particolari che consentono di sezionare contemporaneamente e da un unico punto, tutti i circuiti presenti nell’autorimessa. A pagina 13 vengono rappresentate quelle citate dalla Guida
CEI 64-50 art. 4.6.2.
La scelta fra le due soluzioni proposte deve essere fatta considerando sia i costi sia l’efficienza e la funzionalità delle singole apparecchiature. Per esempio
la soluzione con i contattori ha un costo minore rispetto alla soluzione con gli
sganciatori di emergenza, ma un maggior rischio di saldatura dei contatti.
La scelta dunque deve essere fatta in modo oculato e deve prendere in considerazione anche la possibilità di prevedere una routine di verifica dello stato di funzionalità delle singole apparecchiature.
(1) Vedi D.M. 16 febbraio 1982 / D.M. 1 febbraio 1986
Generale autorimessa con
sganciatore di emergenza
12
Contattore
Generale circuito sgancio emergenza
con trasformatore
Interruttore di manovra con
sganciatore di emergenza
1
I M P I A N T I
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N E L L E
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I M M O B I L I A R I
• installazione di un contattore su ogni circuito, con alimentazione della bobina con sistema SELV, alimentato dalla
linea condominiale con il comando di emergenza che agisce solo sulla linea delle parti comuni del condominio
Contattore (2NO) sulla
linea di alimentazione
di ogni singolo box
BOX-1
BOX-2
BOX-3
BOX-n
F80E
TRF 220/24 V
Interruttore Generale dei
circuiti Comuni AUTORIMESSA
L N
PNL
L
COMANDO/I DI EMERGENZA
AUTORIMESSA (da ubicare in posizione
facilmente accessibile ai VIGILI del FUOCO
N
• installazione, su ogni interruttore delle linee che interessano la zona autorimessa, di una bobina di sgancio a minima tensione alimentata:
a) dalla linea condominiale; o b) direttamente dal singolo interruttore.
F80E
PNL
PNL
PNL
Interruttore
sulla linea di
alimentazione di
ogni singolo box
PNL
L
N
P
BOX-1
BOX-2
BOX-3
BOX-n
P
Interruttore
Generale dei
circuiti Comuni
AUTORIMESSA
L N
COMANDO/I DI
EMERGENZA
AUTORIMESSA
PNL
L
Nota: E’ opportuno prevedere una sorgente ausiliaria per evitare sganci intempestivi in caso di mancanza di rete.
N
N
(da ubicare in
posizione facilmente
accessibile ai
VIGILI del FUOCO
13
Qualunque sia la soluzione impiantistica adottata, le apparecchiature utilizzate per il sezionamento di emergenza devono essere accessibili solo a persona
addestrata. Allo scopo deve essere previsto un quadro elettrico provvisto di portello con chiusura a chiave nel quale alloggiare tutte le apparecchiature interessate allo sgancio di emergenza.
Il quadro può essere in lamiera se le linee in entrata sono protette a monte
da un dispositivo differenziale di tipo “G” o “S”. Si consiglia l’uso del portello
trasparente per facilitare l’individuazione di eventuali interruttori aperti.
Quadri Tiboard da parete IP30 - completi di pannelli con profilati portapparecchi
Articolo N° moduli
Porta aggiuntiva in lamiera
Dimensioni
Potenza dissipabile Pinv
installabili
piena
con cristallo
esterne
senza porta con porta
articolo
articolo
mm (Ixhxp)
(W)
(W)
E55/72C 72 su 3 file E55P/72P
E55P/72T
550x600x135 155
93
E55/96C 96 su 4 file E55P/96P
E55P/96T
550x750x135 168
105
E55/120C 120 su 5 file E55P/120P
E55P/120T
550x900x135 182
120
E55/144C 144 su 6 file E55P/144P
E55P/144T
550x1050x135 195
130
art. E55/...C
Porte aggiuntive IP41 per quadri Tiboard da parete e da incasso, in lamiera piena e con cristallo,
con serratura unificata ad alette
Porta in lamiera piena
Porta in lamiera con cristallo
per quadri
articolo
articolo
dimensioni mm (I x h)
da parete
da incasso
E55P/72P
E55P/72T
550x600
640x694
E55P/96P
E55P/96T
550x750
640x844
E55P/120P
E55P/120T
550x900
640x994
E55P/144P
E55P/144T
550x1050
640x1144
art. E55/P...T
art. E55P/...P
Quadri da parete in lamiera IP30 - con portello
Articolo
Articolo
Apparecchi installabili
Dimensioni (mm)
(con portello (con portello Btdin
Megatiker
I
h
p
in lamiera)
trasparente) (n° moduli)
MD/MS/MA/ME
125
E109P/12D
E109C/12D
12 (1 fila da 12)
no
300 300
90
E109P/24D
E109C/24D
24 (2 file da 12)
no
300 425
90
E109P/36D
E109C/36D
36 (3 file da 12)
no
300 550
90
E109P/54D
E109C/54D
54 (3 file da 18)
si
470 680 120
E109P/72D
E109C/72D
72 (3x2 file da 12) si
630 680 120
E109P/96D
E109C/96D
96 (4x2 file da 12) si
630 830 120
art. E109C/12D
14
Potenza
dissipabile
Pinv
(W)
39
59
86
108
138
188
1
I M P I A N T I
1.2 Dimensionamento linee
di alimentazione
principale delle unità
abitative, dei box e delle
cantine
6 linee
9 linee
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Le linee di alimentazione principale delle unità immobiliari nei percorsi comuni
(montanti e dorsali principali) devono essere tra loro separate.
Per le colonne montanti vengono normalmente adottate soluzioni che prevedono condutture incassate o in vista.
Montante unità abitative con condutture incassate
Coperchi di ricambio completi di viti di fissaggio per
fissaggio scatole di derivazione - in resina antiurto autoestinguente - superficie tinteggiabile
Articolo
Per scatola articolo
16201C
16101
16202C
16202 e 16203
16204C
16204
16205C
16205
16206C
16206
16207C
16207
16208C
16208
16209C
16209
16211C
16211
art.16201C
12 linee
art.16206D
Setti separatori interni per suddivisione delle scatole di
derivazione in scomparti - in resina antiurto autoestinguente
Articolo
Per scatola articolo
Dimensioni (mm)
16206D
16206, 16207 e 16208 154x70
16209D
16209
218x70
art.503ED
Elemento per affiancamento orizzontale e verticale delle
scatole
Articolo
Per scatola articolo
16200G
16204, 16205, 16206, 16207, 16208 e 16209
503ED
16201, 16202, 16203
2
15 linee
1
2
1 = un tubo flex in PVC per ogni unità
abitativa con cavi unipolari senza
guaina
Per la tubazione in PVC si consiglia il Ø25 in grado di contenere 2 cavi N07V-K da 10 mm2 (eventuali richieste di
aumento della potenza contrattuale).
art. 16206
2 = cassette di derivazione installate
alla base della colonna montante e ogni due o più piani come
rompitratta
Le cassette di derivazione devono essere dimensionate in
modo da consentire l’innesto di tutte le tubazioni in arrivo e partenza.
art.16208
Scatola di derivazione da incasso complete di coperchio
- in resina antiurto
Articolo
Dimensioni interne
Dimensioni
interne (mm)
esterne (mm)
16201
87x87x44
97x97x45
16202
113x91x49
126x105x50
16204
113x91x69
126x105x70
16205
154x130x69
170x145x70
16206
218x154x69
243x180x70
16207
289x154x69
305x180x70
16208
387x154x69
342x180x70
16209
364x218x69
390x243x70
16211
493x262x69
520x289x70
15
Montante unità abitative con condutture in vista
6 linee
fori sul
fondo del
canale
CANALI CM
9 linee
1
1
2
2
Dimensioni
(mm)
Sezione interna utile
(mm2)
90 x 40
2310
110 x 40
2408
130 x 40
2500
110 x 60
4200
130 x 60
5000
150 x 60
5800
12 linee
Il canale deve essere scelto in base alla sezione interna utile e il n° dei cavi di alimentazione contenuti, applicando un coefficiente di riempimento del 50% come indicato di seguito:
15 linee
n° cavi contenuti nel canale = sezione interna utile canale x 0,5
sezione esterna del cavo scelto.
sezione esterna dei cavi bipolari FG7OR
1 = canale in materiale plastico isolante per contenimento di
un cavo bipolare con guaina per ogni unità abitativa.
1,5 mm2 = 111,2 mm2
2,5 mm2
4 mm2
6 mm2
10 mm2
16 mm2
25 mm2
2 = tubi flex in PVC pesante per ingresso incassato delle linee
nelle unità abitative. (si consiglia almeno Ø32)
=
=
=
=
=
=
126,6 mm2
151,6 mm2
191,0 mm2
257,2 mm2
399,6 mm2
522,5 mm2
guida DIN
Il canale portapparecchi tipo CM, disponibile in
sette dimensioni differenti, con sezioni comprese
tra 90 x 40 mm e 190 x 60 mm, permette di
realizzare canalizzazioni solide e sicure per la
distribuzione elettrica nel settore del terziario.
Il fondo del canale presenta forature per
agevolare la posa con tasselli o con viti ed
inter namente è dotato di guida DIN per
permettere il vincolo di:
- elementi per la separazione del canale in più
scomparti;
- apparecchi modulari (tipo Btdin);
- accessori per il fissaggio di apparecchiature
modulari civili (serie Living International, Light,
Living Classic, Magic e Tekne).
16
elemento separatore
Grazie alla presenza della guida DIN nel fondo del
canale ed alla possibilità installativa dell’elemento
separatore, è possibile suddividere il canale in
scomparti simmetrici o asimmetrici.
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Dorsale box e cantine con condutture in vista
Per lo sviluppo della distribuzione dorsale di alimentazione box e cantine si consiglia di prevedere componenti in vista, considerata la difficoltà di incassare condutture e cassette di derivazione o smistamento in ambienti con forte presenza
di CLS. La scelta del grado di protezione di questi componenti varia in funzione
del tipo di rischio presente nell’ambiente. In ogni caso, escludendo percorsi in
zone AD o sotto pioggia battente, si considera sufficiente un grado di protezione ≥ IP40.
Per la sviluppo della distribuzione è possibile adottare le seguenti soluzioni:
a) circuiti box e cantine alimentati dal contatore privato
1 = canale in materiale plastico isolante per
contenimento di un cavo bipolare con
guaina per ogni box e/o cantina.
Il canale deve essere dimensionato in base
alla sezione interna utile e il n° dei cavi di alimentazione contenuti, applicando un coefficiente di riempimento del 50% (vedi a
pag. 16).
Wh
Wh
Wh
15 linee
2 = tubi rigidi in PVC pesante per ingresso linee nel box o cantina (si consiglia almeno
Ø20).
1
2
12 linee
9 linee
6 linee
b) circuiti box e cantina alimentati dal contatore parti comuni
1 = tubo in PVC pesante per contenimento della dorsale realizzata con cavi unipolari senza guaina. Si consiglia di dimensionare il
tubo in modo che il Ø interno sia pari almeno a 1,3 volte il Ø del cerchio circoscritto al fascio dei cavi contenuti, con un minimo di 10 mm.
2
11
3
3
4
2 = Scatola di derivazione
3 = tubo rigido in PVC pesante per ingresso
circuiti nel box o cantina (si consiglia
almeno Ø20)
4 = quadro elettrico delle parti comuni
17
Scelta dei cavi per la realizzazione delle alimentazioni principali
di unità abitative e locali annessi
La sezione minima dei cavi dipende dalla nota formula Ib ≤ In ≤ Iz dove:
Ib è la corrente di impiego calcolata in funzione della potenza contrattuale; (a)
In è la corrente nominale del dispositivo di protezione della linea di alimentazione;
Iz è la portata in regime permanente della conduttura che varia in funzione
del tipo di posa del cavo.
(a) con = 0,85 / 3kW = 15,3A / 4,5kW = 23A / 6 kW = 30,7A
Portata di corrente dei cavi secondo tabelle CEI-UNEL 35024/1
Sezione cavo in mm2
Cavo senza guaina N07V-K posato in
tubo sottotraccia (2 cavi attivi)
Cavo con guaina FG7OR posato
in canale installato a parete
(2 cavi attivi) (b)
1,5
2,5
4
6
10
17,5 A
24 A
32 A
41 A
57 A
19 A
26 A
36 A
46 A
64 A
(b) per più cavi raggruppati nella stessa conduttura devono essere applicati i coefficienti di
correzione indicati di seguito:
n. cavi multipolari
1
2
3
4
5
6÷7
8÷10
11÷14
≥ 15
Coefficiente K
1,00
0,80
0,70
0,65
0,60
0,55
0,50
0,45
0,40
(c) L'art. 525 della Norma CEI 64-8 raccomanda che la tensione
non superi, in qualsiasi punto dell’impianto utilizzatore e con
il relativo carico di progetto, il 4% della tensione nominale
dell'impianto (9,2 V).
Bisogna inoltre considerare la caduta di tensione; in particolare per edifici dove le unità abitative e i locali annessi si trovano a grande distanza dal locale
contatori. (c)
Per agevolare la scelta della sezione dei cavi, nelle tabelle a pag. 19 - 20 - 21
abbiamo indicato la cdt % dei cavi in funzione della distanza percorsa in metri dalla conduttura. Le caselle colorate evidenziano i valori max % consigliati
per le alimentazioni principali in modo da consentire una riduzione delle sezioni sui circuiti interni agli ambienti e precisamente:
- unità abitative 1,5 % (3,45 V) - colore
- box e cantine 2,5 % (5,75 V) - colore
la maggiore percentuale consigliata per box e cantine si giustifica dal ridotto sviluppo della distribuzione all’interno di questi ambienti.
Esempio di condutture a doppio
isolamento
Cavo con isolamento principale almeno uguale alla
tensione nominale del circuito (Un), inserito in tubo non
metallico (es. N07V-K in tubo PVC)
Cavo con isolamento principale di un gradino superiore alla
tensione nominale del circuito (Un) provvisto di guaina non
metallica antiabrasiva (es. cavo FG7OR)
18
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Caduta di tensione: % consigliata per montanti e dorsali principali
con potenza contrattuale 3 KW - (230V/15,3A)
metri
sezione (cavi N07V-K)
metri
1,5
2,5
4
6
10
1
0,200
0,120
0,075
0,050
0,029
7
1,400
0,843
0,525
0,352
10
2,000
1,205
0,750
12
2,400
1,446
13
2,600
17
sezione (cavi FG7OR)
1,5
2,5
4
6
10
1
0,220
0,132
0,082
0,055
0,032
0,206
7
1,538
0,924
0,573
0,382
0,222
0,502
0,294
10
2,000
1,205
0,750
0,502
0,294
0,900
0,603
0,353
11
2,417
1,452
0,900
0,600
0,348
1,566
0,975
0,653
0,382
12
2,636
1,584
0,982
0,655
0,380
3,400
2,048
1,274
0,854
0,500
15
3,295
1,980
1,227
0,819
0,475
19
3,799
2,289
1,424
0,955
0,559
17
3,735
2,244
1,390
0,928
0,538
21
4,199
2,530
1,574
1,055
0,618
19
4,174
2,508
1,554
1,037
0,601
26
3,132
1,949
1,306
0,765
22
2,905
1,779
1,201
0,696
28
3,373
2,099
1,407
0,823
25
3,301
2,045
1,365
0,791
31
3,735
2,324
1,558
0,912
28
3,697
2,290
1,529
0,886
34
4,096
2,549
1,708
1,000
31
4,093
2,536
1,692
0,981
39
2,924
1,960
1,147
35
2,863
1,911
1,108
43
3,224
2,161
1,264
39
3,190
2,129
1,235
46
3,449
2,311
1,353
42
3,435
2,293
1,330
50
3,749
2,512
1,470
46
3,736
2,511
1,456
52
3,898
2,613
1,529
48
3,926
2,620
1,519
65
3,266
1,911
63
3,439
1,994
82
4,120
2,411
75
4,094
2,374
2,500
79
85
2,501
per unità abitative 1,5 % (3,45 V)
per box e cantine 2,5 % (5,75 V)
N07V-K
FG70R
CEI 20-22 II IEMMEQU
C
CEI 20-22 II IEMMEQU
B
A
E
D
C
B
A - Conduttore a corda flessibile di rame rosso ricotto
B - Isolante in PVC qualità R2.
Costruito in doppio strato fino ai 6 mm2.
C - Marcatura ad incisione.
A
A - Conduttore di rame ricotto rosso o stagnato a corda flessibile o rigida.
B - Isolamento in HEPR (gomma eltilene propilenica vulcanizzata)
qualità G7.
C - Riempitivo in materiale non fibroso e non igroscopico
D - Guaina in PVC qualità RZ.
E - Stampigliatura ad incisione ed inchiostro.
19
Caduta di tensione % consigliata per montanti e dorsali principali
con potenza contrattuale 4,5 KW - (230V/23A)
metri
sezione (cavi N07V-K)
1,5
metri
2,5
4
6
10
1
0,181
0,113
0,076
0,044
5
0,906
0,564
0,378
8
1,449
0,902
10
1,811
13
sezione (cavi FG7OR)
1,5
2,5
4
6
10
1
0,198
0,123
0,082
0,048
0,221
5
0,992
0,615
0,410
0,238
0,604
0,354
7
1,398
0,961
0,574
0,333
1,127
0,755
0,442
9
1,786
1,107
0,739
0,428
2,354
1,465
0,982
0,575
12
2,382
1,475
0,985
0,571
14
2,535
1,578
1,057
0,619
15
2,977
1,844
1,231
0,714
20
3,662
2,254
1,511
0,884
18
3,572
2,213
1,477
0,857
22
3,984
2,479
1,662
0,973
21
4,168
2,582
1,723
0,999
26
2,930
1,964
1,149
23
2,828
1,887
1,095
30
3,381
2,266
1,326
26
3,197
2,134
1,237
33
3,719
2,493
1,459
29
3,566
2,380
1,380
34
3,832
2,568
1,503
32
3,935
2,626
1,523
39
2,946
1,724
39
3,200
1,856
43
3,248
1,901
43
3,529
2,046
48
3,626
2,122
48
3,939
2,284
53
4,003
2,343
53
2,522
57
2,520
57
2,712
64
2,829
64
3,046
81
3,581
75
3,569
88
3,890
84
3,997
per unità abitative 1,5 % (3,45 V)
FG7OR
N07V-K
CEI 20-22 II IEMMEQU
C
CEI 20-22 II IEMMEQU
B
A
A - Conduttore a corda flessibile di rame rosso ricotto
B - Isolante in PVC qualità R2.
Costruito in doppio strato fino ai 6 mm2.
C - Marcatura ad incisione.
20
E
D
C
A - Conduttore di rame ricotto rosso o stagnato a corda flessibile o rigida.
B - Isolamento in HEPR (gomma eltilene propilenica vulcanizzata)
qualità G7.
C - Riempitivo in materiale non fibroso e non igroscopico
D - Guaina in PVC qualità RZ.
E - Stampigliatura ad incisione ed inchiostro.
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Caduta di tensione % consigliate per montanti e dorsali principali
con potenza contrattuale 6 KW – (230V/30,7A)
metri
metri
sezione (cavi N07V-K)
sezione (cavi FG7OR)
4
6
10
1
0,164
0,110
0,054
0,295
5
0,821
0,548
0,318
1,008
0,590
9
1,477
0,986
0,572
1,805
1,210
0,708
12
1,969
1,314
0,762
15
2,256
1,512
0,885
14
2,298
1,534
0,889
16
2,407
1,613
0,944
17
2,790
1,862
1,080
20
3,009
2,016
1,180
20
3,282
2,191
1,270
24
3,610
2,420
1,416
22
3,611
2,410
1,397
25
3,761
2,520
1,475
24
3,939
2,629
1,524
30
3,025
1,770
30
3,286
1,906
32
3,226
1,888
33
3,615
2,096
35
3,529
2,065
36
3,943
2,287
40
4,033
2,360
40
2,541
42
2,478
44
2,795
48
2,832
48
3,049
55
3,245
53
3,366
61
3,599
58
3,684
68
4,012
63
4,002
1,5
2,5
4
6
10
1
0,150
0,101
0,059
5
0,752
0,504
10
1,504
12
1,5
2,5
per unità abitative 1,5 % (3,45 V)
N07V-K
FG7OR
CEI 20-22 II IEMMEQU
C
CEI 20-22 II IEMMEQU
B
A
A - Conduttore a corda flessibile di rame rosso ricotto
B - Isolante in PVC qualità R2.
Costruito in doppio strato fino ai 6 mm2.
C - Marcatura ad incisione.
E
D
C
A - Conduttore di rame ricotto rosso o stagnato a corda flessibile o rigida.
B - Isolamento in HEPR (gomma eltilene propilenica
vulcanizzata) qualità G7.
C - Riempitivo in materiale non fibroso e non igroscopico
D - Guaina in PVC qualità RZ.
E - Stampigliatura ad incisione ed inchiostro.
21
1.3 Sezionamento e
protezione dei circuiti
interni alle unità
abitative:
quadri elettrici
All’interno di ogni unità abitativa deve essere installato un quadro elettrico
(centralino) per il contenimento delle apparecchiature di comando, protezione
e controllo dei circuiti elettrici interni all’abitazione. Il quadro deve essere ubicato in posizione baricentrica, facilmente accessibile dai diversi ambienti della casa come ad esempio: nei corridoi o nei disimpegni.
Quantità e caratteristiche delle apparecchiature elettriche contenute nel
quadro di unità abitativa dipendono sia dalla potenza contrattuale, sia dalle
diverse necessità di sicurezza e comfort richiesti dall’utente. Ad esempio:
- circuiti diversi per zona e ambienti diversi (luce zona giorno – prese zona
notte – ecc.);
- protezione dell’impianto e degli utilizzatori da sovratensioni causate da fulminazione indiretta;
- necessità di evitare black-out per intervento intempestivo delle protezioni
durante i temporali;
- necessità di gestire automaticamente potenze totali installate superiori a
quelle contrattuali.
Di seguito vengono rappresentate alcune soluzioni base riferite al dimensionamento di quadri elettrici unità abitativa.
Gli schemi si riferiscono alle soluzioni per il sezionamento e protezione delle
linee di alimentazione principale indicate a pag. 8 - 9 - 10 (1.1).
Potenza contrattuale 3 Kw – (230V/15,3A)
con linea protetta da automatico magnetotermico differenziale
vedi
SCHEMA A
pag. 9
1
tipo
"Generale"
30 mA
segnalazione
acustica
accesso e bagni
tipo
"Generale"
30 mA
1
Wh
25A
25A
16A
16A
tipo "S"
300 mA
10A
2
6A
10A
3
punti luce e
prese
≥ 2000 W prese < 2000 W
a
16A
22
segnalazione
acustica
accesso e bagni
2
3
prese
< 2000 W
punti
luce
16A
prese ≥ 2000 W
con protezione locale
singola o a gruppi:
lavatrice, lavastoviglie,
forno, ecc.
b
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
con linea protetta dal limitatore del distributore di energia
vedi
SCHEMA B
pag. 9
Wh
1
tipo
"Generale"
30 mA
tipo
"Generale"
30 mA
1
segnalazione
acustica
accesso e bagni
20A
segnalazione
acustica
accesso e bagni
20A
16A
10A
10A
2
3
punti luce e
prese
≥ 2000 W prese < 2000 W
6A
2
c
3
d
prese
punti
< 2000 W luce
16A
16A
prese ≥ 2000 W
con protezione locale
singola o a gruppi:
lavatrice, lavastoviglie,
forno, ecc.
Tabella riepilogativa con elenchi materiale (*)
qe
a
b
c
d
descrizione apparecchi
art.
mod.DIN
1
2
3
differenziale puro tipo A – Idn 0,03A 2P/25A
magnetotermico 1P+N/16A – Btdin 45
magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c.
G723/25A
F881NA/16
F881NA/10
E88
2
1
1
3
1
2
3
differenziale puro tipo A – Idn 0,03A 2P/25A
magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45
magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c.
G723/25A
F881NA/10
F881NA/6
E88
2
1
1
3
1
2
3
magnetotermico differenziale tipo A – Idn 0,03A 2P/20A
magnetotermico 1P+N/16A – Btdin 45
magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c.
G8813A/20A
F881NA/16
F881NA/10
E88
2
1
1
3
1
2
3
magnetotermico differenziale tipo A – Idn 0,03A 2P/20A
magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45
magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c.
G8813A/20A
F881NA/10
F881NA/6
E88
2
1
1
3
tot. mod.
7
7
7
7
(*) Sono elencati solo alcuni degli articoli disponibili a catalogo. Si consiglia di dimensionare sempre il contenitore per un numero di moduli
maggiore di quello totale per predisporre l’incasso di apparecchiature future. Ad esempio per l’installazione del differenziale tipo AR (totalmente
insensibile ai disturbi e selettivo nei confronti dei differenziali da 10 mA) sono necessari 4 mod. DIN in luogo dei 2 previsti.
art. F215P/...D
Centralino Multiboard da incasso
23
Potenza contrattuale 4,5 Kw – (230V/23A)
con linea protetta da automatico magnetotermico o automatico magnetotermico differenziale
vedi
SCHEMA C
pag. 9
Wh
tipo
"Generale"
30 mA
1
25A
segnalazione
acustica
accesso e bagni
40A
vedi
SCHEMA D
pag. 9
Wh
tipo
"Generale"
30 mA
1
segnalazione
acustica
accesso e bagni
40A
16A
10A
2
6A
3
20A
4
prese
prese
punti
≥ 2000 W < 2000 W luce
6A
10A
2
a
16A
3
4
prese
< 2000 W
punti
luce
16A
16A
b
prese ≥ 2000 W
con protezione locale
singola o a gruppi:
lavatrice, lavastoviglie,
forno, ecc.
tipo ”S”
300 mA
25A
con linea protetta dal limitatore del distributore di energia
vedi
SCHEMA B
pag. 9
Wh
tipo
tipo
"Generale
"Generale"
30 mA
30 mA
11
segnalazione
acustica
accesso e bagni
tipo
"Generale"
30 mA
1
32A
32A
16A
2
10A
3
6A
20A
4
prese
prese
punti
≥ 2000 W < 2000 W luce
c
2
16A
24
segnalazione
acustica
accesso e bagni
10A
6A
3
4
prese
< 2000 W
punti
luce
16A
16A
d
prese ≥ 2000 W
con protezione locale
singola o a gruppi:
lavatrice, lavastoviglie,
forno, ecc.
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Tabella riepilogativa con elenchi materiale (*)
qe
a
b
c
d
descrizione apparecchi
art.
mod. DIN
tot. mod.
1
2
3
4
differenziale puro tipo A – Idn 0,03A 2P/40A
magnetotermico 1P+N/16A – Btdin 45
magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45
magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c.
G723/40A
F881NA/16
F881NA/10
F881NA/6
E88
2
1
1
1
3
8
1
2
3
4
differenziale puro tipo A – Idn 0,03A 2P/40A
magnetotermico 1P+N/20A – Btdin 45
magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45
magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c.
G723/40A
F881NA/20
F881NA/10
F881NA/6
E88
2
1
1
1
3
8
1
2
3
4
magnetotermico differenziale tipo A – Idn 0,03A 2P/32A
magnetotermico 1P+N/16A – Btdin 45
magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45
magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c.
G8813A/32A
F881NA/16
F881NA/10
F881NA/6
E88
2
1
1
1
3
8
1
2
3
4
magnetotermico differenziale tipo A – Idn 0,03A 2P/32A
magnetotermico 1P+N/20A – Btdin 45
magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45
magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c.
G8813A/32A
F881NA/20
F881NA/10
F881NA/6
E88
2
1
1
1
3
8
(*) Sono elencati solo alcuni degli articoli disponibili a catalogo. Si consiglia di dimensionare sempre il contenitore per un numero di moduli maggiore
di quello totale per predisporre l’incasso di apparecchiature future. Ad esempio per l’installazione del differenziale tipo AR (totalmente insensibile
ai disturbi e selettivo nei confronti dei differenziali da 10 mA) e la centrale di controllo gestione carichi, sono necessari 6 mod. DIN oltre quelli
previsti.
art. E215P/...DN
Centralino residenziale da incasso
art. E215/...S
Scatola da incasso per centralino
25
Potenza contrattuale 6 Kw – (230V/30,7A)
con linea protetta da automatico magnetotermico
o automatico magnetotermico differenziale
vedi
SCHEMA C
pag. 9
vedi
SCHEMA D
pag.9
Wh
Wh
con linea protetta dal limitatore del distributore di
energia
vedi
SCHEMA C
pag. 9
Wh
32A
32A
tipo S
300 mA
segnalazione
acustica
accesso e bagni
tipo
"Generale"
30 mA
1
1
tipo
tipo
"Generale"
"Generale
30mA
mA
30
1
40A
segnalazione
acustica
accesso e bagni
40A
25A
10A
2
6A
6A
4
3
prese
punti
< 2000 W luce
16A
26
16A
16A
25A
5
punti
luce
b
prese ≥ 2000 W
con protezione locale
singola o a gruppi:
lavatrice, lavastoviglie,
forno, ecc.
10A
2
4
3
prese
< 2000 W
16A
6A
6A
16A
punti
luce
16A
5
punti
luce
d
prese ≥ 2000 W
con protezione locale
singola o a gruppi:
lavatrice, lavastoviglie,
forno, ecc.
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Tabella riepilogativa con elenchi materiale (*)
qe
b
d
descrizione apparecchi
art.
mod. DIN
1
2
3
4
5
differenziale puro tipo A - Idn 0,03A 2P/40A
magnetotermico 1P+N/25A - Btdin 45
magnetotermico 1P+N/10A - Btdin 45
magnetotermico 1P+N/6A - Btdin 45
magnetotermico 1P+N/6A - Btdin 45
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c.
G723/40A
F881NA/25
F881NA/10
F881NA/6
F881NA/6
E88
2
1
1
1
1
3
1
2
3
4
5
differenziale puro tipo A - Idn 0,03A 2P/40A
magnetotermico 1P+N/25A - Btdin 45
magnetotermico 1P+N/10A - Btdin 45
magnetotermico 1P+N/6A - Btdin 45
magnetotermico 1P+N6/A - Btdin 45
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c.
G723/40A
F881NA/25
F881NA/10
F881NA/6
F881NA/6
E88
2
1
1
1
1
3
tot. mod.
9
9
(*) Sono elencati solo alcuni degli articoli elencati disponibili a catalogo. Si consiglia di dimensionare sempre il contenitore per un numero di moduli
maggiore di quello totale per predisporre l’incasso di apparecchiatiature future. Ad esempio per l’installazione del differenziale tipo AR
(totalmente insensibile ai disturbi e selettivo nei confronti dei differenziali da 10 mA), della centrale di controllo gestione carichi e degli scaricatori
di tensione, sono necessari 8 mod. DIN oltre quelli previsti.
art.. F215/...D
Centralino Multiborad
da incasso
art. E215/...DVN
Centralino residenziale
da incasso
27
Comparazione costi dei Quadri elettrici unità abitative
Confronto e comparazione dei costi relativi al materiale elettrico per realizzazione
delle soluzioni base rappresentate nelle pagine 22÷27.
100 = € 123,72 secondo listino n. 21-4 Gennaio 2002
Contratto da 3 kW
Contratto da 4,5 kW
Contratto da 6 kW
CENTRALINI PREDISPOSTI
18 moduli
12 moduli
125
105
105
b
a
137
125
110
96
96
d
c
18 moduli
a
b
d
c
122
110
b
d
CENTRALINI NON PREDISPOSTI
12 moduli
8 moduli
8 moduli
129
115
100
a
28
100
b
91
c
115
99
91
d
a
b
c
114
99
d
b
d
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Una unità immobiliare con un quadro elettrico predisposto per soddisfare una
maggiore potenza rispetto a quella contrattuale di base (3 kW) e in grado di
accogliere, senza oneri edili aggiuntivi, future funzioni tecnologiche acquista
un maggior valore sul mercato immobiliare. Scegliere le dimensioni del contenitore e la tipologia delle apparecchiature contenute nel quadro elettrico,
è dunque la conseguenza di un’attenta analisi di costi e benefici.
(vedi anche punto 1.5 a pag. 34)
telaio portapparecchi estraibile con supporti laterali un resina e profilati DIN35 in acciaio
morsettiera
aggiuntiva
pannello frontale
con portelli divisi
orizzontali (art.
E215/24DON)
morsettiera
aggiuntiva
Scaricatori di sovratensione
estraibili per la protezione
dai fulmini
Differenziale totalmente
insensibile ai disturbi
e selettivo nei confronti
dei differenziali da 10 mA
Modulo di riarmo
automatico
Comando a motore
per Btdin
Centrale di gestione
e controllo dei carichi
(Anti black-out e
risparmio energetico)
29
Centralini residenziali da incasso
Centralini da incasso in resina IP40 senza portello
Articolo
Scatola
N° moduli
Dimensioni
da incasso installabili
mm (Ixh)
articolo
E215/4DN
1006
4
114X180
E215/6DN
E215/6S
6
192X170
E215/8DN
E215/8S
8
228X170
Potenza
dissipabile
Pinv (W)
11
14
16,6
E215/..DN
Centralini da incasso in resina IP40 con portello
Articolo
Scatola
N° moduli
Dimensioni
da incasso installabili** mm (Ixh)
articolo
E215P/6DN
E215/6S
6
192x170
E215P/8DN
E215/8S
8
228x170
E215P/12DN E215/12S
12
298x170
E215/..S
Scatola
da incasso
compatibile*
0808-1007
0800-1008
Potenza
dissipabile
Pinv (W)
11,5
14,5
18
* Scatole da incasso di precedenti serie di centralini BTicino.
** In questi centralini è possibile installare portafusubili sezionatori BTicino serie F311, F311N, F312, F313, F313N, per fusibili a
cartuccia tipo T/...
Centralini in resina da incasso IP40 con portelli orizzontali divisi completi di scatola
d’incasso
Articolo
N° moduli
Dimensioni
Potenza
installabili
mm (Ixh)
dissipabile
(n° file)
Pinv (W)
E215/24DON
24 (2x12)
302x375x100
38
E215/36DON
36 (3x12)
302x525x100
54
E215P/..DN
Centralini in resina IP40 con portello verticale unico completi di scatola d’incasso
Articolo
N° moduli
Dimensioni
Potenza
installabili
mm (Ixh)
dissipabile
(n° file)
Pinv (W)
E215/24DVN
24 (2x12)
302x375x100
38
E215/36DVN
36 (3x12)
302x525x100
54
(Pinv) Potenza massima dissipabile dall’involucro
Valore della potenza dissipabile all’interno dell’involucro, nel rispetto dei limiti di sovratemperatura e nelle condizioni di installazione previste, determinato dal costruttore mediante la prova di sovratemperatura eseguita secondo le modalità indicate dalla Norma Sperimentale CEI 23-49.
Falsi-polo per centralini serie E215...N
Articolo
Descrizione
E215FP1N
falso-polo da 18 mm (1 modulo)
E215FPN
falso-polo da 9 mm (1/2 modulo)
E215/24DON
Profilati DIN 35 per adattare centralini E215P/... a scatole preesistenti
Profilato di adattamento
Scatola da incasso preesistente in cui installare
Articolo N°moduli Per centralino In lamiera Dim. mm
In resina Dim. mm
installabili articolo
articolo
(Ixhxp)
articolo (Ixhxp)
4
E215/4DN
1006
94x155x60
E215/07 7
E215P/8DN
0808
167x151x62 1007
165x155x60
E215/08 11
E215P/12DN
0800
238x155x62 1008
235x155x60
E215/24DVN
30
E215/FPN
E215FP1N
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Centralini Multiboard da incasso e da parete
Centralini da incasso in resina IP40 con portello - scatola da incasso non compresa
Articolo
Scatola
N° moduli
Dimensioni
Potenza
da incasso
installabili
mm (Ixhxp)*
dissipabile
articolo
Pinv (W)
F215P/4D
F215/4S
4
181X200X101
15
F215P/6D
F215/6S
6
239X225X106
19
F215P/8D
F215/8S
8
275X232X106
25
F215P/12D
F215/12S
12
320X253X106
31
F215P/18D
F215/18S
18
422X253X106
35
F215/12S
* profondità della sola scatola da incasso 72 mm.
Centralini da incasso in resina IP40 con portello - scatola da incasso compresa
Articolo
Scatola
N° moduli
Dimensioni
Potenza
da incasso
installabili
mm (Ixhxp)
dissipabile
(n° file)
Pinv (W)
F215P/24D
compresa
24 (2x12)
320x410x114**
42
F215P/36D3 compresa
36 (3x12)
320x560x114**
56
F215P/36D2 compresa
36 (2x18)
425x460x133***
65
F215P/54D
compresa
54 (3x18)
425x610x133***
76
F215P/72D
compresa
72 (4x18)
425x760x133***
107
F215P/12D
** profondità della sola scatola da incasso 80 mm.
*** profondità della sola scatola da incasso 91 mm.
Centralini da parete in resina IP40 con portello
Articolo
N° moduli
installabili
(n° file)
F105P/8D
8
F105P/12D
12
F105P/24D
24 (2X12)
F105P/36D3
36 (3X12)
F105P/36D2
36 (2x18)
F105P/54D
54 (3x18)
F105P/72D
72 (4x18)
F215/24D
Dimensioni
mm (Ixhxp)
276x233x120
321x254x120
321x411x120
321x561x120
425x460x120
425x610x120
425x760x120
Potenza
dissipabile
Pinv (W)
21
24
32
40
48
56
66
(Pinv) Potenza massima dissipabile all’interno dell’involucro
Valore della potenza dissipabile all’interno dell’involucro, nel rispetto dei limiti di sovratemperatura e nelle condizioni di installazione previste, determinato dal costruttore mediante la prova di sovratemperatura eseguita secondo le modalità indicate dalla Norma Sperimentale CEI 23-49.
F105P/8D
F105P/36D2
F105P/36D3
F105P/54D
31
1.4 Dimensionamento cavi
per la distribuzione
interna delle unità
abitative, dei box e
delle cantine
All’interno dell’unità abitativa i cavi devono essere postati entro tubi protettivi di materiale isolante incassati nei pavimenti e nelle pareti.
Per i locali box e cantina, considerata la difficoltà di incassare i componenti nelle pareti di questi locali (calcestruzzo nei box e spessore < 10 cm nelle cantine),
è preferibile installare i tubi e le scatole di contenimento apparecchi in vista.
impianto incassato per unità abitativa
5
2
1
3
2
impianto in vista per box e cantine
pressatubo
pressacavo
base
coperchio
inserti metallici
32
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Scelta dei cavi per la realizzazione dei circuiti interni alle unità
abitative e locali annessi
Come già accennato per l’alimentazione principale, la scelta della sezione minima dei cavi dipende dalla nota formula Ib ≤ In ≤ Iz dove:
Ib è la corrente di impiego del circuito;
In è la corrente nominale del dispositivo di protezione;
Iz è la portata in regime permanente della conduttura che varia in funzione
del tipo di posa del cavo.
Portata di corrente dei cavi secondo tabelle CEI-UNEL 35024/1
Cavo senza guaina N07V-K posato in tubo sottotraccia o a parete (circuiti monofase).
Sezione cavo in mm2
Numero dei circuiti all’interno dello stesso tubo (a)
1,5
2,5
4
1
2
3
4
17,5
24
32
14
19,2
25,6
12,25
16,8
22,4
11,37
15,6
20,8
(a) Le portate si riferiscono a gruppi omogenei di cavi percorsi dalla stessa corrente
Come è stato fatto per le colonne montanti bisogna considerare la caduta di
tensione all’interno dei locali.
Per agevolare la scelta della sezione dei cavi abbiamo indicato di seguito la lunghezza max dei cavi per contenere la cdt % nei limiti consigliati dalle Norme (4%),
tenendo conto della caduta di tensione prevista per i montanti e le dorsali principali a pag. 18 e precisamente:
2,5% nelle unità abitative e
1, 5% nei box e cantine.
Lunghezza max dei cavi in metri
Caratteristiche del circuito
Potenza max
in kW
In
interruttore
1,5 mm2
4,5
3,7
3
1,9
1,1
25
20
16
10
6
12
20
34
Unità abitative cdt 2,5%
2,5 mm2
17
21
33
57
4mm2
23
27
34
53
91
Box e cantine cdt 1,5%
1,5 mm2
2,5mm2
7
12
20
12
20
34
N07V-K
CEI 20-22 II IEMMEQU
C
B
A
A - Conduttore a corda flessibile di rame rosso ricotto
B - Isolante in PVC qualità R2.
Costruito in doppio strato fino ai 6 mm2.
C - Marcatura ad incisione.
33
®
40
1
IMPIANTI ELETTRICI
NELLE UNITÁ IMMOBILIARI
DOTAZIONI ELETTRICHE
41
2. Dotazioni elettriche nelle unità abitative e nei locali annessi
In questo capitolo sono analizzati, sviluppati e rappresentati graficamente, i
criteri generali relativi alla dotazione elettrica nelle unità abitative, nei box e
nelle cantine. Per orientare il lettore nella scelta tra le diverse serie civili
componibili dell’offerta BTicino, e i possibili livelli di comfort e sicurezza possibili, abbiamo aggiunto alcune comparazioni costi di impianti e apparecchiature in fondo a questo capitolo.
2.1 I nuovi impianti e
sistemi per la sicurezza e
il comfort nella casa
Un ambiente è tanto più confortevole quanto più si evitano operazioni manuali per il comando, la regolazione e il controllo delle apparecchiature installate. Ad esempio l’attivazione del riscaldamento e/o refrigerazione di
una casa deve essere automatica e la temperatura mantenuta costante senza
che sia necessaria alcuna manualità. Ogni intervento diverso da quello di impostazione della temperatura desiderata, è considerato fastidioso o, peggio,
una schiavitù.
L’uso sempre più vasto di nuove apparecchiature e funzionalità, atte a migliorare la qualità e il comfort nella casa, ha accresciuto l’esigenza di installare
sistemi in grado di far dialogare apparecchiature e impianti diversi trasformando di fatto la casa tradizionale in casa DOMOTICA.
Bticino da sempre all’avanguardia nel progettare soluzioni intelligenti per migliorare la vita domestica, segna un nuovo passo in avanti nell’evoluzione della casa. La casa è diventata intelligente. My-Home è la svolta verso la completa
automazione delle funzioni domestiche: un sistema in grado di controllare e
mettere in comunicazione tutti i diversi componenti di un impianto elettrico,
facendo compiere alla casa azioni diverse e simultanee, controllabili e attivabili con un solo semplice gesto, anche a distanza.
42
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Esempi di dialogo fra diversi impianti e apparecchiature per la domotica
Comandi integrati per la comunicazione esterna
comando a distanza e da telefoni interni di dispositivi di automazione e termo-regolazione
Illuminazione giardino
Accensione
caldaia
Cronotermostato
BTicino art.
I.4449/N4449/NT4449
Irrigazione
giardino
Telefoni interni
accensione automatica luci giardino e chiamata telefonica
all’utente e/o alle forze dell’ordine
Illuminazione
giardino
Irrigazione
giardino
Sali e scendi
tapparelle
Comunicatore
telefonico
Comunicatore
telefonico
Supervisione, comando e controllo dell’impianto
attraverso pagine web
Esecuzione di attuazioni su rete LAN
attraverso software Virtual Switch
Postazione di lavoro
Sirena antifurto
Postazione di lavoro
Ufficio
Sali e scendi
tapparelle
Rete
LAN
Web server
Illuminazione
giardino
Web server
43
Impianti e sistemi My-Home
Per My-Home si intende un impianto che aggiunge alle tradizionali richieste di
sicurezza e comfort, la possibilità di soddisfare tutte le necessità legate all’avvento
delle nuove tecnologie informatiche e di trasmissione dati; queste ultime di fatto consentono di ottenere, all’interno dell’abitazione, prestazioni e servizi impensabili con le apparecchiature e i sistemi tradizionali.
L’inserimento di queste tecnologie nella casa, o la loro predisposizione in impianti
tradizionali (vedi pag. 48), viene di fatto agevolato dalla presenza sul mercato
di sistemi BUS a basso costo (es. SCS Bticino) le cui funzionalità possono facilmente
integrarsi alle dotazioni dell’impianto tradizionale sostituendone, in tutto o in
parte, i componenti di comando e controllo dell’energia.
L’utilizzo di questi nuovi componenti, oltre ad ampliare le funzionalità di quelli tradizionali, permette, grazie a particolari dispositivi di interfaccia, l’integrazione e lo scambio automatico delle informazioni fra i diversi impianti e servizi, siano essi interni od esterni alla casa.
Di seguito vengono descritti le principali funzioni dei singoli sistemi e impianti
My-Home. Nelle tabelle c-d-e della parte C sono elencati diversi livelli di dotazione apparecchi relativi alla tipologie adile presa in esame in questo volume.
Controllo locale
termoregolazione
allarmi tecnici
illuminazione
antifurto
dati/telefonia
videocitotelefonia
videocontrollo
diffusione sonora
Controllo remoto
Controllo continuo
attuatore centralino telefonico
telefonico
Preamplificatore
diffusione sonora
44
Attuatore
carichi con
presa bipasso
Centralina
scenari
comunicatore
telefonico
Comando
tapparelle
Web Server
Diffusore sonoro
Centrale di controllo
carichi
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Automazione
Comandi per l’illuminazione , la ventilazione e la movimentazione tapparelle.
BUS SCS
SELV
Cavo SCS
230V a.c.
SERRANDE ELETTRICHE
VENTILAZIONE
I componenti del sistema, che sostituiscono i comandi tradizionali, consentono la gestione di funzioni complesse come ad esempio: la centralizzazione di tutti le accensioni in uno o
più punti e la possibilità di richiamare, agendo su un pulsante, uno scenario personalizzato direttamente
dall’utente (accensione simultanea
di alcune lampade, insieme ad alcune
serrande, ecc).
ILLUMINAZIONE
Temporizzatore
opzionale
Gestione dell’energia
I d
Controllo e gestione carichi per l’ottimizzazione e/o risparmio sulla potenza contrattuale.
BUS
230V a.c.
Il sistema permette di effettuare il
controllo della massima potenza impegnata prevenendo l’intervento del
limitatore del distributore di energia
causato dall’accensione contemporanea di più elettrodomestici
Carico non
controllato
Priorità 1
Priorità 2
Priorità 3
Alimentazione
230V~
Diffusione sonora
2 Fili
3 Fili
Diffusione di segnali musicali, sorveglianza
acustica e ricerca persone, nei vari ambienti della casa.
Rete
Fonte sonora esterna
Il sistema, con pochi componenti ed
un cablaggio ridotto, consente di sonorizzare tutti gli ambienti della casa, di scegliere la fonte di ascolto (radio o impianti HI-FI), sorvegliare acusticamente i locali desiderati o inviare messaggi di ricerca persone.
45
Antifurto
Rilevazione e segnalazione dell’intrusione
Linea Tamper
Linea
telefonica
Il sistema è in grado di rilevare i tentativi di intrusione nella proprietà e di
attivare automaticamente, anche a distanza, i dispositivi di difesa. Inoltre,
grazie ai ricevitori radio, è possibile
l’integrazione con i servizi di telesoccorso e allarmi tecnici.
Linea contatti
Doppino telefonico inguainato
230V a.c.
Videocontrollo Domestico
Monitoraggio video degli ambienti privati
e/o condominiali.
L
L
Il sistema introduce in ambito domestico la funzione di videocontrollo di
immagini rilevate da telecamere installate agli accessi comuni esterni
dell’edificio e/o delle aree private come mansarde e balconi.
I
E
E
Segnalazione luminosa
Segnalazione ottico acustica a display.
Sistema di segnalazione per la chiamata ottica ed acustica dai diversi
ambienti della casa che sostituisce il
vecchio relè a cartellino e si distingue
per la ridotta modularità, la grande
flessibilità di impiego e la semplicità
del cablaggio.
Alimentatore
Comunicatore
telefonico
46
Sirena
antifurto esterna
Centrale a 4 zone
Telecomando
antifurto IR
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
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Videocitotelefonia
Sistema di integrazione fra la rete esterna
dell’impianto telefonico e gli impianti interni di video-citofonia.
Telefono Pivot
centralino
telefonico
Distributore
video
Protezione
linea telefonica
Il sistema consente, con l’adozione
del centralino PABX di My-Home, di
integrare la linea telefonica dell’impianto citofonico e videocitofonico
con quella dell’impianto telefonico,
permettendo di usufruire di tutte le
funzioni in un unico apparecchio.
Posto esterno
dedicato video
Rete di dati domestica
Sistemi di cablaggio strutturato per la distribuzione dei segnali multimediali e di telecomunicazione.
(vedi predisposizione dei tracciati a pag. 48)
ok ann
2
3
4
1
5
6
7
8
9
ok ann
1
0
2
3
4
5
6
7
8
9
ok ann
1
0
2
3
4
5
6
7
8
9
0
TV
TV
TV
TV
TV
TV
ok ann
ok ann
1
2
3
4
1
5
6
7
8
9
2
3
4
5
6
7
8
9
0
0
Dati fonia
TV
TV
TV
TV
Postazione
di utilizzo
Il cablaggio per le telecomunicazioni
e distribuzione multimediale negli
edifici residenziali sta oggi diventando sempre più importante sia per la
nascita e diffusione dei nuovi servizi
di telecomunicazione, ivi compresi
quelli per il telelavoro, sia per la crescente distribuzione di segnali multimediali (audio e video) e di automazione tra gli apparecchi domestici.
Centralino di
permutazione
Alla luce di quanto esposto, diventa sempre più importante predisporre, o
fare predisporre in fase di costruzione o ristrutturazione della casa, una rete di tubazioni e scatole adatte ad accogliere queste nuove tecnologie.
Videocitotelefono
Videocitofono
Telecamera da incasso
47
2.2 Predisposizione dei
tracciati per
l’installazione dei
sistemi e dei
componenti My-Home
Non conoscendo a priori le particolari necessità dell’utente in fatto di servizi
e integrazione fra gli impianti e per evitare, a costruzione ultimata, l’onere di
opere edili per la posa delle condutture e l’incasso dei componenti, è consigliabile predisporre l’abitazione di un tracciato di tubi e scatole da incasso in
quantità tale da soddisfare il maggior numero di richieste possibili.
In questa parte del volume sono stati rappresentati alcuni tracciati per la distribuzione degli impianti nelle unità abitative. In particolare per la distribuzione dei segnali telematici sono sviluppate le due soluzioni: ad anello e con
centro stella.
100
114
34
37
Confronto costi dei tracciati (tubi e scatole)
relativi agli impianti elettrici tradizionali
rappresentati nelle planimetrie a pag.
52÷55
100 = 69 euro
Escluso cavi e messa in opera
a = elettrico dotazione BASE
b = elettrico dotazione CONFORT
c = comunicazioni ad ANELLO
(tubi 20 mm)
d = comunicazioni a STELLA
(tubi 25 mm)
Il sistema ad anello viene solitamente utilizzato solo nelle distribuzioni tradizionali, quando cioè si intende gestire separatamente i segnali di telefonia
da quelli dell’antenna TV e non si prevedono integrazioni future. Quando è
prevista l’integrazione fra gli impianti, come ad esempio per telecomunicazione
e distribuzione multimediale, risulta indispensabile realizzare il tracciato delle tubazioni con il sistema a stella.
La differenza fra i due sistemi, dal punto di vista dei costi materiale (tubazioni e scatole), è trascurabile come risulta dagli istogrammi c-d. Eventuali costi
aggiuntivi, inerenti la copertura dei tracciati, sono compensati dall’aumento
del valore immobiliare di un'unità abitativa adeguatamente predisposta per
accogliere le nuove tecnologie.
Uguale valutazione economica deve essere fatta nel decidere se predisporre
la distribuzione elettrica per accogliere dotazioni base o dotazioni comfort (istogrammi a-b).
Rimangono da analizzare i costi in più per trasformare la “casa tradizionale”
in “casa domotica”: ovvero quali aggiunte e modifiche apportare ai tracciati (tubi e scatole) per consentire l’installazione dei componenti My-Home.
Le differenze nel tracciato e nella scelta delle scatole portapparecchi
La differenza tra il tracciato di tubazioni e scatole di un impianto tradizionale e un tracciato predisposto per My-Home consiste essenzialmente in un aumento generalizzato di tubazioni e scatole la cui quantità e posizione dipende essenzialmente dal livello di servizio richiesto. Se si escludono alcuni impianti
come la diffusione sonora, il videocontrollo domestico, la segnalazione luminosa e la videocitofonia, per i quali è importante conoscere a priori le specifiche esigenze del committente (ubicazione dei componenti e livello di dotazione), per gli altri sistemi e impianti My-Home questo non è necessario. E’ cioè
possibile attrezzare l’unità abitativa con una serie di tracciati (tubi e scatole)
in grado di soddisfare qualsiasi richiesta di dotazione futura senza la necessità di ricorrere all’intervento edile: oneri che di solito scoraggiano l’utente nell’acquisizione di nuove tecnologie.
Quadro
unità abitativa
Per predisporre la casa tradizionale alla installazione dei servizi e funzionalità My-home (Domotica) devono essere seguiti i seguenti consigli:
Centrale di controllo
e gestione energia
(prevedere lo spazio
nel quadro)
48
1
I M P I A N T I
Contatti magnetici a onde radio
Rivelatore di apertura
E L E T T R I C I
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Antifurto
- Installazione di scatole da incasso a quattro moduli in prossimità di porte e
finestre per il contenimento dei componenti elettronici come: rilevatori volumetrici, centrali di controllo, parzializzatori, espansori di zona, inseritori,
interfaccia contatti, ecc;
- Posa di una tubazione incassata che collega tutti i cassonetti delle finestre e
porte finestre per consentire il collegamento filare di tutti i dispositivi di protezione perimetrale installati su infissi, tapparelle, vetri ecc. (linea tamper).
E’ possibile evitare l’incasso di questa tubazione affidando la protezione perimetrale di porte e finestre a rilevatori magnetici a onde radio connessi all’impianto fisso filare.
Antifurto
ANTIFURTO E AUTOMAZIONE
Antifurto
Automazione
Gestione energia
Per gli impianti di Automazione e Gestione energia
- Installazione di scatole a 4 moduli al posto di quelle a 3 moduli per una.
maggiore flessibilità nell’inserimento degli attuatori di comando e controllo carichi ad integrazione o sostituzione dei comandi tradizionali;
- Installazione, in prossimità di finestre e porte-finestre, di scatola incasso con
tubo collegato alla dorsale principale.
(inserimento automatismi per movimentazione tapparelle);
- Spazio libero nel Quadro elettrico Unità Abitativa (almeno 4 mod. DIN) per
installazione centrale di controllo e gestione dei carichi.
49
Cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale
delle unità abitative
Come indicato nella Guida CEI 306-2(4) per soddisfare le esigenze di telecomunicazione e multimedialità nelle strutture di civile abitazione è necessario
dotare anche le abitazioni di sistemi di cablaggio strutturato che consentano
di ricevere, nei diversi ambienti della casa, tutte le informazioni che la moderna
comunicazione via cavo è in grado di fornire:
telefonia e dati (ISDN, ASDL, (o VDSL), EDP, IEEE 1934); segnali TV (terrestre e
satellitare), segnali radio, ecc.
La Guida indica all’art. 4.1.1 che la tipologia per la struttura di questo cablaggio
deve essere a stella con i rami che convergono in un unico punto e al quale fanno capo anche tutti i servizi che, dalle reti urbane e di edificio, sono portati nell’appartamento. La guida suggerisce inoltre di attrezzare tutti gli ambienti
con almeno un punto di utilizzazione e in numero tale da evitare l’uso di cordoni di allacciamento superiori agli 8 m. Anche se per la dotazione di ciascun
punto di prelievo di segnali la guida CEI considera due livelli di dotazione, in
funzione dei servizi richiesti, per lo sviluppo dei tracciati si consiglia di predisporre sempre l’unità abitativa con tubi e scatole in grado di accogliere i servizi avanzati scegliendo un’unica scatola modulare da almeno 4 moduli, al posto di 2 scatole da 3 moduli.
Struttura di cablaggio per telecomunicazione e distribuzione multimediale
1 tubo Øi 38 mm
una scatola 503E
Servizi Base
1 tubo Øe 25 mm
(Øi 16÷18 mm)
1 cavo 4 cp
1 cavo coax
504 E
2x503E
due scatole
503E o una
scatola
504E
Servizi Avanzati
2 tubo Øe 25 mm
(Øi 16÷18 mm)
2 cavi 4 cp
2 cavi coax
(4) Guida per il cablaggio strutturato per le telecomunicazioni e distribuzioni multimediale negli edifici residenziali
50
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
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I M M O B I L I A R I
Il vano o armadio tecnologico
My-home, come accennato all’inizio del capitolo, è la risposta alla domanda
di funzioni sempre più evolute caratterizzata da una modularità di sistema che
consente di scegliere una singola porzione dell’offerta totale e di ampliarla a
piacere nel tempo. Con My-Home è dunque possibile creare sinergie tra i diversi impianti e/o sistemi installati nella casa, e di comunicare con il mondo esterno interagendo dai telefoni di rete fissa e mobile e/o da qualunque Personal
Computer, sia via rete locale che via Internet.
Per facilitare questa integrazione, così come fatto per il cablaggio per telecomunicazioni, è necessario che le tubazioni di tutti gli impianti e/o sistemi interni alla casa facciano capo ad un unico punto centrale al quale attestare la
rete esterna. E’ così possibile centralizzazione gli apparati e i dispositivi per lo
smistamento, la derivazione, il controllo e la permutazione delle informazioni per la realizzazione di ogni tipo di sinergia.
Questo punto diventa di fatto il cervello della casa domotica e le sue dimensioni variano nel tempo in funzione delle esigenze e funzionalità.
Nell’armadio tecnico oltre ai dispositivi di interfaccia tra i diversi impianti e i
dispositivi di collegamento in rete Ethernet/Internet devono essere installati
anche gli alimentatori, dei singoli impianti My-home.
Attuatore telefonico
art. F461/2
Alimentatore My Home
art. E46AD CN
Web server
art. F451
Centralino telefonico
art. 335828
Protezione linea
telefonica
art. PLT1
Comunicatore telefonico
art.4075
Contenitori
per dispositivi e
apparati My Home
Permutatore
art. C9412
51
a
Esempio di tracciato tubi e scatole per impianto elettrico con
dotazione di apparecchiature BASE
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
TV
10
10
TV
TP
10
E
2 tubi
UNEL
UNEL
10
TP
10
UNEL
10
10
UNEL
10
TV
TP
10
10
UNEL
E
2 tubi
10
2
tu
bi
UNEL
UNEL
10
UNEL
E
10
TV
10
TP
GAS
C
10
10
10
TV
TP
UNEL
10/16
10/16
2 tubi
TP
UNEL
TP
1 tubo per
alimentazione
alloggio
TP
UNEL
E
TV
TP
10
10
colonna
montante
52
10
10/16
E
UNEL
1
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b
E L E T T R I C I
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Esempio di tracciato tubi e scatole per un impianto elettrico con
dotazione COMFORT
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
TV
10
10
TV
TP
10
10
10
10
10
UNEL
UNEL
2
E
10
10
10
TP
UNEL
2 tubi
TP
10
10
10
UNEL
10
10
TV
TP
10
UNEL
10
UNEL
E
2 tubi
10/16
10
2t
ub
i
UNEL
UNEL
10
UNEL
M
10/16
E
10
10
TV
10
TP
GAS
C
10
10
10
10
10
TV
TP
EDP
UNEL
10/16
10/16
UNEL
10/16
10/16
UNEL
10
10
UNEL
E
UNEL
1 tubo per
alimentazione
alloggio
M
UNEL
E
TP
10
TV
10
10
10
colonna
montante
53
c
Esempio di tracciato tubi e scatole per impianti di comunicazione con
SVILUPPO AD ANELLO
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
TV
10
10
UNEL
10
TP
10
10
UNEL
10
TP
UNEL
TV
10
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10
TP
10
10
UNEL
TV
10
UNEL
10
UNEL
UNEL
10
TV
10
TP
GAS
C
10
10
10
TV
TP
UNEL
10/16
10/16
citofono
10/16
TP
UNEL
TP
TP
UNEL
telefono
CT
antenna TV
TV
TP
10
10
TV
TL
colonna
montante
54
10
UNEL
Presa della
Societ‡ Telefonica
1
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Esempio di tracciato tubi e scatole per impianti di comunicazione con
SVILUPPO A STELLA
d
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
TV
10
10
TV
UNEL
10
10
10
10
10
10
10
10
TP
UNEL
TP
10
UNEL
10
TP
10
TL
TV
CT
10
10
UNEL
TP
10
UNEL
10
UNEL
TV
10/16
10
10
UNEL
UNEL
10/16
UNEL
M
10
10
TV
10
citofono
TP
GAS
C
10
10
10
10
10
TV
TP
EDP
10/16
10/16
UNEL
10/16
10/16
10
10
UNEL
antenna TV
telefono
HI-FI
UNEL
UNEL
UNEL
citofono
M
UNEL
segnale HI-FI
TP
10
TV
10
CT
10
10
TV
TL
colonna
montante
55
In questa parte del volume vengono descritti e rappresentati i concetti generali relativi alle dotazioni degli impianti elettrici, telefonici, ed ausiliari negli
ambienti civili abitativi. Per lo sviluppo di questi impianti abbiamo scelto un’unità abitativa tipo composta da 4 locali, doppi servizi e cucina abitabile, in modo da rappresentare diverse soluzioni installative che ci consentono di evidenziare le differenze funzionali tra gli impianti tradizionali e gli impianti MyHome.
A pag. 84 abbiamo indicato i costi delle apparecchiature necessarie alla realizzazione delle soluzioni proposte, diversificandoli per tipologie, dotazioni di
impianto e serie civili componibili.
2.3 Rappresentazione
planimetriche con
esempi di dotazioni
elettriche nelle unità
abitative
Tabella di riepilogo delle planimetrie con la rappresentazione degli impianti elettrici telefonici ed ausiliari
Tipologia
di impianto
riferimento
planimetria
Pag.
Livello dotazione
apparecchiature
*
a pag.
impianti rappresentati
Tradizionale
A
60
BASE
58 - 59
Elettrico / Citofonico / Telefonico / TV /
B
61
COMFORT
C1
C2
68
69
BASE
D1
D2
72
73
COMFORT
Elettrico con automazione e gestione dei carichi /
VideoCitofonia e Telefonia integrata / TV /
Diff. Sonora / Antifurto / Segnalazione luminosa
E1
E2
76
77
ALTA
FUNZIONALITA’
Elettrico con automazione e gestione dei carichi /
VideoCitofonia e Telefonia integrata / TV /
Diff. Sonora / Antifurto / Segnalazione luminosa /
Rete Dati interna
My-Home
*tabella riepilogativa dei concetti generali inerenti i livelli di dotazione
56
Elettrico / VideoCitofonico / Telefonico / TV /
66 - 67
Elettrico con automazione e gestione dei carichi /
Citofonia e Telefonia integrata / TV / Diff. Sonora /
Antifurto / Segnalazione luminosa
1
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Unità Abitativa Tipo: 4 locali e doppi servizi + cucina abitabile - > 100 m2
disposizione degli arredi
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
CAMERA
CAMERETTA
BAGNO DI
SERVIZIO
BAGNO
CUCINA
CAMERA - STUDIO
SOGGIORNO
57
Tabella riepilogativa dei concetti generali inerenti i livelli di dotazione relativi
alle planimetrie A e B
Locali e/o vani
Ingressi,
Disimpegni
e/o Corridoi
Illuminazione
Servizi ed apparecchiature varie
1 punto luce comandato almeno da 2 punti. Per percorsi > di 4 m
aggiungere altri punti luce in parallelo al primo.
1 pulsante con targa per bussata.
Abitazioni vaste: prevedere 1 ripetizione ottico/acustica del rivelatore
di segnale Gas nel corridoio/disimpegno notte
Comandi ubicati in prossimità di ogni accesso provvisti di lampada
di localizzazione a scarica (a2).
1 pulsante con targa per bussata con lampada di localizzazione.
Ripostigli
1 punto luce comandato (a1).
Bagni
(b1)
1 punto luce comandato per illuminazione generale del locale (a1);
1 punto luce comandato per illuminazione della specchiera sul lavabo.
Pulsante di chiamata a tirante nella doccia o vasca e in prossimità
della tazza
Luce sussidiaria con torcia autonoma estraibile anti black-out.
Terrazzi
e/o Balconi
(e1)
1 punto luce protetto comandato con interruttore posto all’interno
dell’abitazione provvisto di lampada di riscontro per evitare di
dimenticare la luce accesa.
1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) e 1 presa 10/16 A BIPASSO (P17/11)
a disposizione in un unica custodia protetta.
Cucina
Camera
Cameretta
CameraStudio
Soggiorno
B
A
S
E
58
1 punto luce comandato per illuminazione generale del locale (c1);
1 punto luce per illuminazione del piano lavoro cucina e/o
l’alimentazione cappa di aspirazione fumi.
1 rivelatore del Gas combustibile;
1 presa TV;
1 presa TEL;
1 CITOFONO per la comunicazione esterna.
Lampada di emergenza fissa anti black-out (f2).
1 Citofono Vivavoce per la comunicazione esterna
in parallelo al videocitofono del soggiorno.
1 punto luce comandato almeno da 3 punti.
1 presa TV;
1 presa TEL
Regolazione della luminosità da tutti i punti di comando per la luce
generale (d2); 2 punti luce per lampada comodino realizzati con
prese 10 A (P11) comandate (e2).
1 presa TV;
2 prese TEL una per ogni testaletto.
1 punto luce comandato almeno da 2 punti.
1 presa TV;
1 presa TEL
1 punto luce per lampada comodino realizzato con presa 10 A (P11)
comandata (e2).
1 presa TV;
1 prese TEL
1 punto luce comandato almeno da 2 punti.
1 presa TV ;
1 presa TEL.
Regolazione della luminosità da almeno un punto di comando (d2);
1 punto luce per lampada comodino realizzato con presa 10 A (P11)
comandata (e2).
1 presa TV;
2 prese TEL, (telefono e computer).
1 punto luce comandato da almeno 2 punti; 1 punto luce per lampada
a stelo realizzato con presa 10 A (P11) comandato da almeno 2 punti;
Nei soggiorni ampi con tavolo per pranzo o gioco:
1 punto luce comandato con regolatore di luminosità.
1 termostato ambiente; 1 presa TV; 1 presa TEL.
Nei locali molto ampi per evitare vincoli di arredo, é necessario
attrezzare con presa TV e TEL almeno due pareti.
Regolazione della luminosità dai diversi punti di comando (d2);
Luce sussidiaria con torcia autonoma estraibile anti black-out.;
Nei soggiorni ampi o con tavolo per pranzo o gioco:
lampada di emergenza fissa anti black-out in aggiunta alla torcia
estraibile (f2).
1 cronotermostato ambiente;
1 presa TV;
1 presa TEL
1 video citofono da tavolo per la comunicazione estena
in parallelo al citofono in cucina
a1) Se l’interruttore di comando è installato all’esterno del locale deve essere provvisto di lampada di riscontro per evitare di dimenticare la luce accesa.
b1) Nel caso di bagni ciechi (sprovvisti di finestre) con aspirazione forzata per ogni singolo bagno, è necessario azionare la ventola insieme all’accensione dell’illuminazione generale
del locale e ritardare il suo spegnimento con apparecchi temporizzatori.
c1) Per le cucine con aperture su terrazzi e/o balconi “abitabili”, deve essere previsto il comando anche dalla porta finestra (deviata).
d1) Per aumentare il numero delle prese e/o allacciare elettrodomestici fissi con spine diverse a impianto finito. (vedi pag. 63).
e1) Per i terrazzi con accesso da più locali deve essere previsto almeno il comando da due punti (deviatori). Nel caso di installazione di centrale termica autonoma (caldaietta a
Gas) deve essere prevista la sua alimentazione a mezzo custodia protetta provvista di interruttore bipolare e predisposta per allacciamento all’eventuale elettrovalvola. (vedi
pag. 65).
f1) Di norma sono gli ambienti nei quali trovano collocazione i quadri elettrici delle unità abitative in particolare dietro le porte per mimetizzare la loro presenza.
Considerando la necessità di ubicarli in posizione baricentrica della casa per essere raggiungibile da qualsiasi punto e per agevolare lo sviluppo dorsale della distribuzione
elettrica, si suggerisce di installare il quadro unità abitativa nei corridoi e disimpegni interni e non a lato della porta d’ingresso.
Nelle vicinanze del centralino deve trovare posto anche una luce sussidiaria realizzata con torcia autonoma estraibile per facilitare l’ispezione del quadro in caso di intervento
dei dispositivi di protezione o black-out.
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
Utenze mobili
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Utenze fisse
Almeno 1 presa 10/16 UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia
(scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomestici
di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
1 presa 10 A (P11) a disposizione per eventuali utilizzatori.
1 presa 10 A (P11) vicino al lavabo per utensili di pulizia personale come rasoi
elettrici, asciugacapelli, depilatori, ecc.) vicino al lavabo.
Nei bagni di servizio: 1 presa SCHUKO/BIPASSO con a fianco interruttore
bipolare di comando per lavatrice.
2 prese 10 A (P11) per utensili di pulizia personale (rasoi elettrici, asciugacapelli,
depilatori, ecc.) vicino al lavabo.
Comando lavatrice provvisto di protezione magnetotermica.
1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) a disposizione in custodia protetta.
1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) e 1 presa 10/16 A BIPASSO (P17/11)
a disposizione in unica custodia protetta.
Predisposizione impianto di condizionamento - (c2).
1 presa da 10 A (P11) e 1 presa da 10/16 A UNEL (P11/30) installate in unica
scatola ad altezza del piano lavoro cucina per i vari utensili elettrici (frullatori,
macinacaffè, ecc.); 1 presa da 10/16 A UNEL (P11/30) per elettrodomestici di
pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.); 2 prese 10 A (P11) sulle
pareti diverse da quelle per predisposizioni idrauliche per televisore o altro.
3 prese 10/16 A BIPASSO (P 17/11) nelle vicinanze delle predisposizioni
idrauliche per lavastoviglie, forno e frigo (d1).
2 prese da 10 A (P11) e 1 presa 10/16 A (P11/30) per il piano lavoro cucina;
Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomestici
di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
Nelle vicinanze delle predisposizioni idrauliche prevedere 2 gruppi di prese
cad composto da 2 prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A e 1 presa 10/16 A
BIPASSO (P17/11), installate in unica scatola e protetti dalle sovracorrenti da
2 interruttori automatici installati ad altezza piano lavoro. (tot.6 prese e 2
interruttori); 1 presa da 10/16 A UNEL (P11/30) sulla parete opposta delle
predisposizioni idrauliche; 1 comando tapparelle elettriche (b2).
4 prese 10 A (P11) per le lampade portatili dei comodini, l’apparecchio TV e
altro; 1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia (scope
elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
4 prese 10 A (P11); Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli
elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
2 prese 10 A (P11) per lampade portatili comodini e apparecchio TV;
1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia come scope
elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.
3 prese 10 A (P11); Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli
elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
4 prese 10 A (P11) per le lampade portatili dei comodini, l’apparecchio TV,
computer e altro; 1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di
pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
4 prese 10 A (P11); Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli
elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
2 prese 10 A (P11) dove si ipotizza la posizione degli apparecchi di ricezione
del segnale (TV-RADIO) e almeno 1 presa in ogni restante angolo del locale;
1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia (scope
elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
Minimo di 4 prese 10 A (P11) dove si ipotizza la posizione degli apparecchi di
ricezione del segnale (TV-RADIO); raddoppio delle prese nei restanti angoli del
locale con aggiunta o predisposizione (tubo e spazio nella scatola) per prese
polarizzate del segnale audio HI-FI. Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A
per gli elettrodomestici di pulizia scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
C
O
M
F
O
R
T
1 comando tapparelle elettriche (b2).
a2) Se il numero dei punti di comando è superiore a 2 è preferibile l’impiego di pulsanti con relè ciclico al posto degli invertitori.
b2) Il comando tapparelle elettriche, o almeno la sua predisposizione, è sempre consigliata per porte finestre e/o in presenza di tapparelle blindate.
c2) Nel caso di sistemi di refrigerazione che prevedono unità esterne installate nel terrazzo/balcone, per il suo allacciamento deve essere prevista una custodia protetta equipaggiata di
interruttore automatico magnetico.
d2) Se la regolazione della luminosità è prevista da più punti, devono essere usati comandi a pulsante in luogo di quelli rotativi.
e2) Queste prese non devono essere messe in combinazione con i comandi.
f2) È buona regola installare le lampade di emergenza fisse in modo che non risultino oscurate dai mobili dell’arredo (es. sopra le porte).
59
A
IMPIANTO TRADIZIONALE DOTAZIONE BASE
(per particolari installativi vedi pag. 62÷65)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
TV
10
10
CAMERA
TV
TP
10
CAMERETTA
1
2
UNEL
UNEL
UNEL
E
2
3
4
10
TP
10
3
3
UNEL
BAGNO DI
SERVIZIO
vasca
UNEL
tazza
5
7
5
6
10
8
lavatrice
BAGNO
6
8
7
doccia
UNEL
UNEL
10
4
ripetitore di
segnale allarme
GAS - h 180
1
1
4
UNEL
1
tazza
10
E
TV
TP
10
10
CUCINA
CAMERA - STUDIO
UNEL
9
UNEL
Quadro Elettrico
Unità Abitativa
Citofono
3
UNEL
9
12
UNEL
10
10
UNEL
11
10
TP
UNEL
12
bipasso
10/16
C
10
10
10
TV
TP
GAS
h 110
UNEL
15 13 12
15
UNEL
10/16
10/16
10/16
10
UNEL
UNEL
UNEL
E
TV
10
11
10
12
9
10
UNEL
3
10
termostato
ambiente
h 130
E
UNEL
16
12
UNEL
15
TP
TP
13
alimentazione
caldaietta a GAS
e predisposizione
elettrovalvola
rivelatore di GAS
luce piano lavoro e/o
alimentazione cappa
TP
13
16
UNEL
SOGGIORNO
14 13 12
UNEL
bussata
14
CAMERA
CAMERETTA
TV
TP
10
10
BAGNO DI
SERVIZIO
BAGNO
CUCINA
CAMERA - STUDIO
SOGGIORNO
60
1
I M P I A N T I
B
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
IMPIANTO TRADIZIONALE DOTAZIONE CONFORT
(per particolari installativi vedi pag. 62÷65)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
TV
10
10
CAMERA
TV
1
UNEL
UNEL
10
ripetitore di
segnale allarme
GAS - h 180
10
1b
TP
UNEL
BAGNO DI
SERVIZIO
UNEL
vasca
5
7
5
6
BAGNO
10
3
10
TV
E
TP
UNEL
11
12
10
comando
tapparelle
UNEL
10
UNEL
bipasso 10/16
e UNEL
motore
tapparella
elettrica
10
10/16
TV
10
9a
lampada
EMERGENZA
sopra la porta
TP
12
10
10
10
TV
TP
EDP
15 13 12
cronotermostato
ambiente
h 130
predisposizione per
(tubazione e spazio)
UNEL
Video
Citofono
da tavolo
UNEL
10
11
piano lavoro
h 110
GAS
UNEL
10/16
10/16
UNEL
10/16
10/16
UNEL
UNEL
3
E
12
12
R
10
10
UNEL
alimentazione
caldaietta a GAS
e predisposizione
elettrovalvola
rivelatore di GAS
da ubicare nelle cassette
di derivazione pi˘ vicine
al carico luce interessato
R
15
luce piano lavoro e/o
alimentazione cappa
bipasso 10/16 e UNEL
(sottolavello)
13
13
16
M
UNEL
15
16
UNEL
14
13
12
M
SOGGIORNO
comando
tapparelle
UNEL
lampada
ENERGENZA
h 240
bussata
CAMERA
predisposizione per
(tubazione e spazio)
14
CAMERETTA
predisposizione per
(tubazione e spazio)
10
TP
10
TV
motore
tapparella
elettrica
10
Citofono
a vivavoce
3
C
eventuale
alimentazione
per unit‡ esterna
di refrigerazione
UNEL
10/16
UNEL
UNEL
E
10
tazza
Quadro Elettrico
Unit‡ Abitativa
12
10
10
CUCINA
9
10
UNEL
10
CAMERA - STUDIO
9
10
10
8
doccia
9
bipasso 10/16
e UNEL
8
7
lavatrice
TL
TV
CT
6
10
4
3
3
tazza
10
UNEL
TP
4a
UNEL
10
UNEL
10
4
2
E
1a
10
3
4
1
10
UNEL
10
1
1
10
CAMERETTA
2
UNEL
3
TP
10
10
BAGNO DI
SERVIZIO
BAGNO
CUCINA
CAMERA - STUDIO
SOGGIORNO
61
Soluzioni tipiche impianto tradizionale con
DOTAZIONE BASE e DOTAZIONE CONFORT
LAMPADA EMERGENZA
CITOFONO VIVAVOCE
Camera con dotazione scatole “BASE”
COMANDO e PRESA
TESTALETTO
62
TELEFONO
CITOFONO
Camera con dotazione scatole “COMFORT”
TELEFONO
PRESE ENERGIA
COMANDI
TESTALETTO
1
I M P I A N T I
PRESE SUL PIANO
LAVORO
UBICAZIONE PRESE
MOBILI MULTIPLE
E L E T T R I C I
N E L L E
PROTEZIONE PRESE
UTENZE FISSE
U N I T À
I M M O B I L I A R I
RILEVATORE
FUGHE GAS
PUNTO CONSIGLIATO PER
LE PRESE ENERGIA UTENZE FISSE
EVENTUALI CAVI DI PROLUNGA
POSATI SUL PAVIMENTO
PER ALLACCIAMENTO UTENZE FISSE
63
Soluzioni tipiche impianto tradizionale con
DOTAZIONE BASE e DOTAZIONE CONFORT
PRESE TV
TELEFONO
VIDEOCITOFONO
PRESE ENERGIA
ZONA HI-FI/TV
VIDEOCITOFONO
DA TAVOLO
64
TERMOSTATO
CRONOTERMOSTATO e
TORCIA AUTONOMA
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
EVENTUALE
ELETTROVALVOLA
COMANDO CALDAIETTA A GAS
IN CUSTODIA
PROTETTA DA PARETE
PULSANTE
EMERGENZA
COMANDO E PRESA
PER LAVATRICE
65
Tabella riepilogativa dei concetti generali inerenti i livelli di dotazione My-Home
relativi alle planimetrie C-D-E
Vengono qui descritte solo le dotazioni relative agli impianti e ai sistemi My-Home.
I concetti generali inerenti l'illuminazione, il prelievo energia e i servizi vari, sono descritti nella tabella di pag. 58-59.
Per esempi di integrazione fra impianti e sistemi vedi pag. 41-42.
IMPIANTI E SISTEMI MY-HOME
BASE
Automazione
Comandi per l’illuminazione, la ventilazione e la movimentazione
tapparelle.
Sostituzione di tutti i comandi tradizionali per l’illuminazione
con componenti My-home.
Gestione dell’energia
Controllo e gestione carichi anti black-out per il risparmio energetico.
Controllo di 2 carichi:
1 - cucina (lavastoviglie e/o forno)
2 - bagno (lavatrice).
Diffusione sonora
Diffusione di segnali musicali, sorveglianza acustica e ricerca persone,
nei vari ambienti della casa. (vedi schemi a pag. 166-167)
Sintonizzatore radio-sveglia in camera con diffusori sonori
in loco e nei due bagni.
Antifurto
Rilevazione e segnalazione dell’intrusione Telesoccorso e allarmi tecnici
Impianto monozoma con protezione volumetrica a IR in ogni
ambiente. Una sirena esterna e gestione dell’allarme fughe gas.
Segnalazione luminosa
Segnalazione ottico-acustica a display.
Quadro display numerico con chiamata dall’ingresso e dai 2 bagni.
Videocitotelefonia
Sistema di integrazione fra la rete esterna dell’impianto telefonico
e gli impianti interni di video-citofonia.
Videocontrollo domestico
Monitoraggio video degli ambienti privati e/o condominiali
Rete di dati domestica
Sistemi di cablaggio strutturato per la distribuzione dei segnali
multimediali e di telecomunicazione.
66
Predisposizione in ogni ambiente per apparecchi cito-telefonici.
Citotelefono da parete in cucina. Centralino telefonico nel vano
tecnico (ipotizza 1 linea urbana e 5 derivati interni).
1
I M P I A N T I
COMFORT
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
ALTA FUNZIONALITÁ
Sostituzione di tutti i comandi tradizionali per l’illuminazione
e di comando tapparelle elettriche con componenti My-home.
Una centralina scenari all’ingresso (a1).
Controllo di 4 carichi:
1 - cucina (gruppo prese 1),
3 - bagno (lavatrice)
E L E T T R I C I
2 - cucina (gruppo prese 2)
4 - balcone (condizionatore)
Sostituzione di tutti i comandi tradizionali per l’illuminazione
concomponenti My-home. Tapparelle motorizzate per tutte le
finestre coni comandi locali. Aumento generalizzato dei punti
di comando per l’illuminazione e la movimentazione tapparelle.
Due centraline scenari(ingresso e camera) (a2).
Controllo di 6/8 carichi:
- con attuatore componibile in loco per:
1 - cucina (gruppo prese 1);
2 - (gruppo prese 2);
3 - bagno (lavatrice);
4 - balcone (condizionatore)
- con attuatori DINnel centralino: per
5 - circuito prese < 2000 W;
6 - circuiti punti luce.
Un pannello di visualizzazione e di controllo in cucina (b2).
Sintonizzatore radio-sveglia in camera + microfoni per ricerca
persone in cucina e camera studio. Diffusori sonori in ogni
ambiente.
Diffusione sonora a 2 canali con sintonizzatore radio-sveglia in
camera e fonte sonora esterna in soggiorno.
Diffusori sonori in ogni ambiente.
Impianto con centrale a 4 zone (b1) con protezione perimetrale
(porsugli accessi esterni alla proprietà (porta ingresso e finestre
dei balconi), e protezione volumetrica in tutti gli ambienti interni.
Una sirena esterna e una interna; gestione dell’allarme fughe
gas e del telesoccorso.
Protezione perimetrale su tutti gli accessi esterni alla proprietà
te e finestre) e volumetrica in tutti gli ambienti interni;
suddivisione dell’impianto in più di 4 zone di protezione (c2)
e gestione dell’allarme fughe gas, del telesoccorso e degli allarmi
per allagamento e temperatura interna freezer. Due sirene
esterne e una interna per disturbare l’intruso.
Quadro display numerico con chiamata dall’ingresso, dai bagni e
da tutti gli altri ambienti della casa.
Chiamata dall’ingresso, dai bagni e da tutti gli altri ambienti della
casa con quadro a display alfanumerico.
Predisposizione in ogni ambiente per apparecchi cito-telefonici.
Videocitotelefono in cucina e soggiorno; centralino telefonico
nel vano tecnico.(1 linea urbana e 5 drivati).
Predisposizione in ogni ambiente per apparecchi cito-telefonici.
Videocitotelefono in cucina e soggiorno; centralino telefonico nel
nel vano tecnico. (2 linee urbane e 8 derivati).
Telecamera di ripresa in soggiorno e nel corridoio interno con
rilevatore IR per allarmabilità e web server per monitoraggio
via Internet.
Rete dati interna con permutatore per linee telefoniche e di
trasmissione dati con aggiunta di presa 10A (P11) per gli
apparecchi informatici (computer - stampanti - modem).
a1) Centralina scenari (4 comandi):
1 = tutte le tapparelle abbassate
3 = accendi luci di percorso corridoi
2 = tutte le luci spente
4 = spegni luci di percorso corridoi;
b1) 1 = finestre balconi
3 = ambienti zona notte
2 = ambienti zona giorno
4 = zona ingresso;
a2) Centralina scenari A (4 comandi):
1 = tutte le tapparelle abbassate
3 = accendi luci di percorso corridoi
Centralina scenari B (4 comandi):
1 = tutte le tapparelle abbassate
3 = accendi luci di percorso corridoi
2 = tutte le tapparelle alzate
4 = spegni luci di percorso corridoi;
2 = tutte le luci spente
4 = spegni luci di percorso corridoi;
b2) Visualizzazione e controllo dei carichi: lavatrice, prese cucina e condizionatore
c2) 1 = finestre zona giorno
3 = ambienti zona giorno
5 = ingresso;
2 = finestre zona notte
4 = ambienti zona notte
67
IMPIANTO MY-HOME DOTAZIONE BASE
Impianti con sistemi di: Automazione; Gestione energia; Segnal.
Display; Citotelefonia
C1
(per particolari installativi vedi pag. 70÷71)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
TV
10
10
CAMERA
TV
CAMERETTA
1
UNEL
UNEL
1
UNEL
4
1
2
E
1
1
10
4
2
UNEL
1
1
TP
4
3
10
10
10
TP
vasca
5
1
BAGNO
BAGNO DI
SERVIZIO
7
5
UNEL
3
E
UNEL
10
1
PA
bipasso
10/16
10
10
TV
TP
E
UNEL
15 13 12
15
UNEL
1
10/16
10/16
termostato
ambiente
h 130
UNEL
10/16
10
UNEL
alimentazione
caldaietta a GAS
(vedi Allarmi Tecnici)
E
16
luce piano lavoro e/o
alimentazione cappa
12
UNEL
15
11
h 110
1
UNEL
10
UNEL
10
QD
UNEL
10
UNEL
12
C
11
10
12
1
1
UNEL
UNEL
UNEL
Citolelefono
da parete
12
Quadro
a Display
numerici
TP
10
Quadro Elettrico
Unit‡ Abitativa
UNEL
9
CUCINA
10
CT- TV-TL
1
9
TP
3
9
TV
A B
TV
VANO o ARMADIO
TECNICO
ubicazione di
alimentatori e
dispositivi vari
CAMERA
STUDIO
10
tazza
UNEL
UNEL
10
10
UNEL
1
doccia
A
6
1
10
10
8
lavatrice
6
1
8
7
1
tazza
1
A
3
3
13
13
13
1
12
1
UNEL
16
SOGGIORNO
14
SL
UNEL
A
bussata
CAMERA
14
10
TV
TP
CAMERETTA
BAGNO DI
SERVIZIO
10
BAGNO
CUCINA
CAMERA - STUDIO
SOGGIORNO
68
1
I M P I A N T I
C2
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
IMPIANTO MY-HOME DOTAZIONE BASE
Impianti con sistemi di: Diff. Sonora (DS); Antifurto e allarmi tecnici (AF)
(per particolari installativi vedi pag. 70÷71)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
CAMERA
CAMERETTA
AF DS
radio-sveglia
IR
diffusore
sonoro
rilev .IR
ripetitore di
segnale allarme
GAS - h 180
pulsante per la
ricerca canali e
la teleaccensione
amplificatore
locale
IR
R
"
IR
centrale
di controllo
Antifurto
BAGNO
BAGNO DI
SERVIZIO
C
h 160 cm
h 160 cm
sirena
esterna
CUCINA
CAMERA
STUDIO
AF
DS
IR
attuatore a relË
per eventuale
elettrovalvola
tubazione
dorsale
R
VANO o ARMADIO
TECNICO
ubicazione di
alimentatori e
dispositivi vari
IR
alimentazione
caldaietta a GAS
GAS
AF
rivelatore di GAS
+ interfaccia canale aux
IR
inseritore
SOGGIORNO
CAMERA
IR
CAMERETTA
BAGNO DI
SERVIZIO
BAGNO
CUCINA
CAMERA - STUDIO
SOGGIORNO
69
Soluzioni tipiche impianto My Home con
DOTAZIONE BASE
COMANDO LAVATRICE
CON ATTUATORE CARICHI
COMANDO LUCE
CENTRALE
PRESE ENERGIA
PRESE ENERGIA
PRESA TV
e TELEFONO
70
PRESA LAVATRICE
PULSANTE
EMERGENZA
COMANDO LUCE
LAVABO e PRESA
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
CONTENITORE PER
DISPOSITIVI MY-HOME
NEL VANO TECNICO
QUADRO UNITÁ
ABITATIVA
TORCIA AUTONOMA
ESTRAIBILE
INSERITORE
ANTIFURTO
PRESA APPARECCHI
DI PULIZIA
VARIATORE DI LUCE
PER ZONA PRANZO
RILEVATORE
ANTIFURTO IR
71
Impianto MY-HOME DOTAZIONE CONFORT
Impianti con sistemi di: Automazione; Gestione energia; Segnal.
Display; Citotelefonia
D1
(per particolari installativi vedi pag. 74÷75)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
TV
Pulsante
Chiamata
Pulsante
Chiamata
A
1
2
3
10
10
UNEL
1
SL
4
2
4a
1b
10
10
A
BAGNO DI
SERVIZIO
7
3
1
1
UNEL
BAGNO
10
TV
SL
C
UNEL
VideoCito
Telefono
da tavolo
SL
1
10/16
UNEL
10/16
10/16
UNEL
UNEL
10/16
1
piano lavoro
h 110
UNEL
UNEL
1
10
bipasso 10/16 e UNEL
(sottolavello)
cronotermostato
centralina scenari
torcia autonoma
h 130
SOGGIORNO
comando
tapparelle
E
12
10
UNEL
comando
tapparelle
alimentazione
caldaietta a GAS
e predisposizione
elettrovalvola
luce piano lavoro e/o
alimentazione cappa
13
14
13
13
2
10/16
12
UNEL
UNEL
16
1
UNEL
11
2
1
lampada
EMERGENZA
sopra la porta
Pulsante
Chiamata
predisposizione per
(tubazione e spazio)
M
PA
10
UNEL
UNEL
15 13 12
15
11
10
UNEL
EDP
15
16
motore
tapparella
elettrica
12
Q.E.
Unit‡
Abitativa
1
10
10
bipasso 10/16
e UNEL
M
10
10
10
10
Quadro a Display
numerici
QD
1
UNEL
10/16
12
10
9a
TP
UNEL
VideoCitoTelefono
P. I.
3
12
eventuale
alimentazione
per unit‡ esterna
di refrigerazione
motore
tapparella
elettrica
CUCINA
10
CT-TV-TL
E
1
UNEL
3
E
SL
tazza
A
9
A
TV
TP
3
UNEL
Pulsante
Chiamata
10
TV
VANO o ARMADIO
TECNICO
ubicazione di
alimentatori e
dispositivi vari
9
10
UNEL
10
UNEL
CAMERA
STUDIO
10
10
1
doccia
A
1
10
9
8
lavatrice
5
6
7
UNEL
1
vasca
5
1
A
3
tazza
10
10
1
TP
10
10
4
4
1
TP
bipasso 10/16
e UNEL
1
UNEL
10
1
10
CAMERETTA
3
UNEL
10
E
1
1
TP
UNEL
1
1a
TV
A B
10
CAMERA
10
SL
UNEL
lampada
ENERGENZA
h 240
A
bussata
CAMERA
predisposizione per
(tubazione e spazio)
14
CAMERETTA
predisposizione per
(tubazione e spazio)
10
10
TV
TP
10
BAGNO DI
SERVIZIO
10
BAGNO
CUCINA
CAMERA - STUDIO
SOGGIORNO
72
1
I M P I A N T I
D2
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Impianto MY-HOME DOTAZIONE CONFORT
Impianti con sistemi di: Diff. Sonora (DS); Antifurto e allarmi tecnici (AF)
(per particolari installativi vedi pag. 74÷75)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
CAMERA
parzializzatore
di zona
P
CAMERETTA
AF DS
ripetitore di
segnale allarme
GAS - h 180
rilev. IR
IR
diffusore
sonoro
IR
R
"
IR
centrale
di controllo
Antifurto
h 160
BAGNO DI
SERVIZIO
C
h 160
sirena
interna
BAGNO
interfaccia
contatti
sirena
esterna
I
AF
CUCINA
SOS
CAMERA
STUDIO
ricevitore radio
per telesoccorso
DS
attuatore a relè
per eventuale
elettrovalvola
IR
modulo
microfonico
VANO o ARMADIO
TECNICO
ubicazione di
alimentatori e
dispositivi vari
R
tubazione
dorsale
IR
alimentazione
caldaietta a GAS
contatti
magnetici
GAS
AF
rivelatore di GAS
+ interfaccia canale aux
IR
inseritore
SOGGIORNO
CAMERA
IR
CAMERETTA
BAGNO DI
SERVIZIO
BAGNO
CUCINA
CAMERA - STUDIO
SOGGIORNO
73
Soluzioni tipiche impianto My Home con
DOTAZIONE CONFORT
CENTRALE
ANTIFURTO
COLLARE CON
TELECOMANDO RADIO
INTERFACCIA
CONTATTI e
RICEVITORE RADIO
RIPETITORE SEGNALE
ALLARME GAS
DIFFUSORE
SONORO
AMPLIFICATORE
LOCALE
DIFF. SONORA
COMANDO LUCE
SPECCHIO e TORCIA
AUTONOMA
ESTRAIBILE
PRESE DI ENERGIA
74
1
I M P I A N T I
COMANDO GRUPPO PRESE
SOTTOLAVELLO
CON ATTUATORE CARICHE
E L E T T R I C I
N E L L E
GRUPPO DI PRESE SOTTOLAVELLO
PER UTENZE FISSE
U N I T À
I M M O B I L I A R I
RILEVATORE FUGHE GAS
CON INTERFACCIA PER INVIO
SEGNALE DI MESSAGGIO
CRONOTERMOSTATO
TORCIA AUTONOMA
CENTRALINA SCENARI
PRESE ENERGIA e
CONNETTORE HI-FI
PRESA TV e
CONNETTORE PER
VIDEOCITOTELEFONO
75
Impianto MY-HOME DOTAZIONE ALTA FUNZIONALITA’
Impianti con sistemi di: Automazione; Gestione energia; Segnal.
Display; Citotelefonia
E1
(per particolari installativi vedi pag. 78÷81)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
EDP
EDP
TV
10
10
Telefono
Dati e TV
CAMERA
Telefono
Dati e TV
Pulsante
Chiamata
1
3
2
EDP
TV
10
10
Pulsante
Chiamata
CAMERETTA
10
1
1
EDP
EDP
4
1
5
1
2
M
UNEL
6
UNEL
1
A
10
10
Telefono
Dati e TV
TV-TL
E-CT
9
3
UNEL
TV
10/16
3
CUCINA
Q.E. Unità
Abitativa
1
1
12
9
10
T6
Dati/TV
TV
1
T5
Pulsante
Chiamata
15
10
UNEL
12
T6
11
1
15
10
10
10
EDP
10
EDP
SL
TV
UNEL
segnale
casse Hi-Fi
M
T7
UNEL
2
UNEL
10/16
10/16
UNEL
10/16
bipasso 10/16
caldaietta a GAS
10/16
UNEL
luce piano lavoro e/o
alimentazione cappa
E
bipasso 10/16 e UNEL
(sottolavello)
UNEL
12
1
10/16
12 T7 T8
13
2
10/16
piano lavoro
h 110
1
13
A
video-cito-telefono
Pulsante
da tavolo
Chiamata
Cronotermistato e
torcia autonoma
SOGGIORNO
16
1
C
eventuale
alimentazione
per unit‡ esterna
di refrigerazione
10
UNEL
SL
10
ubicazione
ATTUATORE A RELE'
per elettrovalvola
(allarmi tecnici)
1
EDP
UNEL
UNEL
10
EDP
10
A
10
10
M
3
9a
10/16
E
10
11
10
12
Telefono
Dati e TV
2
bipasso 10/16
e UNEL
motore
tapparella
elettrica
SL
UNEL
UNEL
9
M
EDP
UNEL
EDP
VANO O ARMADIO
TECNICO
ubicazione di
alimentatori e
dispositivi vari
CAMERA
STUDIO
bipasso 10/16
e UNEL
A
UNEL
lavatrice
T5
T4
Pulsante
Chiamata
tazza
UNEL
10
motore
tapparella
elettrica
motore
tapparella
elettrica
10
UNEL
10
4
2
7
Pulsante
Chiamata
doccia
torcia autonoma
estraibile
10
1
BAGNO DI
SERVIZIO
BAGNO
6
10
torcia autonoma
estraibile
10
5
1
T3
7
3
Pulsante
Chiamata
vasca
1
M
10
3
A
Pulsante
Chiamata
tazza
4a
1
1
A
2
M
UNEL
E
1
1b
10
10
T1
T2
UNEL
1
3
10
10
10
T1
1
4
SL
1a
Telefono
o Dati
UNEL
motore
tapparella
elettrica
Telefono
o Dati
UNEL
1
T1
EDP
T2
10
T1
M
A B
10
2
centralina
scenari A
centralina
scenari B
ubicazione
INTERFACCIA CONTATTI
impianto Antifurto
UNEL
16
SL
UNEL
2
13
M
14
15
lampada
EMERGENZA
h 240
ubicazione rilev. IR
impianto Antifurto
T8
A
bussata
presa per segnale
casse Hi-Fi
Telefono
Dati e TV
10
10
10
EDP
EDP
13 12
CAMERA
CAMERETTA
presa per segnale
casse Hi-Fi
TV
10
BAGNO DI
SERVIZIO
10
BAGNO
Quadro
Display
Alfanumerici
CUCINA
QD
CAMERA - STUDIO
PA
P. I.
ubicazione degli
apparecchi per
Diff. Sonora
video-cito
-telefono
SOGGIORNO
ubicazione degli
apparecchi per Antifurto
e Allarmi tecnici
76
lampada
EMERGENZA
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Impianto MY-HOME DOTAZIONE ALTA FUNZIONALITA’
Impianti con sistemi di: Diff. Sonora (DS); Antifurto e allarmi tecnici (AF)
E2
(per particolari installativi vedi pag. 78÷81)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
CAMERA
parzializzatore
+ espansore
di zona
P
contatti
magnetici
AF DS
amplificatore
locale con pulsante
ricerca stazioni e
deviatore canale 1/2
h 230
rilev. IR
ripetitore di
segnale allarme
GAS - h 180
E
h 115
diffusore
sonoro
h 115
diffusore
sonoro
IR
amplificatore
locale con pulsante
ricerca stazioni e
deviatore canale 1/2
IR
sintonizzatore
radio
contatti
magnetici
CAMERETTA
h 230
rilev. IR
IR
R
"
h 230
rilev. IR
contatti
magnetici
BAGNO DI
SERVIZIO
h 160
diffusore
sonoro
C
CAMERA
STUDIO
rivevitore radio
per telesoccorso
h 230
rilev. IR
h 115
diffusore
sonoro
sirena
esterna
AF
DS
CUCINA
SOS
espansore di zone
Antifurto
IR
contatti
magnetici
sirena
interna
centrale
di controllo
Antifurto
E
BAGNO
contatti
magnetici
h 160
diffusore
sonoro
VDC
R
VANO O ARMADIO
TECNICO
ubicazione di
alimentatori e
dispositivi vari
contatti
magnetici
IR
R
h 230
rilev. IR
ATTUATORE A RELE'
per elettrovalvola
(allarmi tecnici)
tubazione
dorsale
R
IR
ALLARMI TECNICI
sirena
esterna
contatti
magnetici
amplificatore
locale con pulsante
ricerca stazioni e
deviatore canale 1/2
Telecamera orientabile /
Interruttore IR / RelË di
allarmabilit‡ / RelÈ di
accensione luce del campo
di ripresa
(unica scatola da incasso)
R
IR
R
sonda per
allagamento liquidi
(nel punto di
max pendenza)
alimentazione
caldaietta a GAS
GAS
TEMP
sonda temperatura
congelatore
(vicino al congelatore)
ALLAG
rilevatore di GAS
+ interfaccia canale aux
AF
SOGGIORNO
IR
h 230
rilev. IR
amplificatore
locale con pulsante
ricerca stazioni e
deviatore canale 1/2
contatti
magnetici
I
interfaccia contatti
e inseritore Antifurto
CAMERA
h 115
diffusore
sonoro
CAMERETTA
IR
h 230
rilev. IR
BAGNO DI
SERVIZIO
BAGNO
CUCINA
diffusore
sonoro
amplificatore
locale con pulsante
ricerca stazioni e
deviatore canale 1/2
CAMERA - STUDIO
SOGGIORNO
ubicazione
apparecchi per
video-cito-telefonia
e segnalazione
I
I
SOS
rivevitore
radio per
allarmi tecnici
interfaccia contatti
per protezione perimetrale
77
Soluzioni tipiche impianto My Home con
DOTAZIONE ALTA FUNZIONALITA’
RILEVATORE
ANTIFURTO IR
PARZIALIZZATORE e
ESPANSORE ZONA
ANTIFURTO
DIFFUSORE
SONORO
SINTONIZZATORE
RADIO
AMPLIFICATORE e
PULSANTE SELEZIONE
DIFFUSIONE SONORA
PRESE ENERGIA
TELEFONO o DATI
78
CONTATTI MAGNETICI e
SENSORI ROTTURA VETRI
COMANDO TAPPARELLE
COMANDO CENTRO LUCE
COMANDO PRESA
LAMPADA COMODINO
COMANDO TAPPARELLE
CON CENTRALINA SCENARI
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
VIDEOCONTROLLO
CON TELECAMERA
ALLERTABILE
PRESE ENERGIA e
CONNETTORE HI-FI
PULSANTE CHIAMATA
COMANDO TAPPARELLE (A)
COMANDO TAPPARELLE (B)
LUCE INGRESSO
COMANDI DIMMER
LUCE SOGGIORNO
e PRESA COMANDATA
LAMPADA EMERGENZA
e RILEVATORE
ANTIFURTO IR
PRESE TV-TEL DATI
PRESE ENERGIA e PER
SEGNALE CASSE HI-FI
79
Soluzioni tipiche impianto My Home con
DOTAZIONE ALTA FUNZIONALITA’
SIRENA INTERNA
ANTIFURTO
CONTENITORE PER
DISPOSITIVI MY-HOME
NEL VANO TECNICO
COMANDO LUCE
BAGNO E TORCIA
ESTRAIBILE
VIDEOCONTROLLO
DOMESTICO CON
TELECAMERA ALLERTABILE
RILEVATORE DI
ALLAGAMENTO
80
RILEVATORE DI
TEMPERATURA
CONGELATORE
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
SEGNALAZIONE
A DISPLAY
ALFANUMERICI
COMBINAZIONE MULTIBOX
PER CENTRALIZZAZIONE
APPARECCHIATURE
- PULSANTE CHIAMATA
- COMANDO TAPPARELLE
- LUCE CORRIDOIO
DIFFUSORE
SONORO
PRESE TV - TEL DATI
AMPLIFICATORE
DIFF. SONORA
E RICERCA CANALI
81
2.4 Rappresentazione
planimetrica con
esempio di dotazione
elettrica per box cantine
Per lo sviluppo e la rappresentazione delle dotazioni nei locali annessi all’unità abitativa abbiamo scelto tipologie di locali standard di residenze condominiali.
I box e le cantine private di un condominio sono da considerarsi ambienti ordinari (5). Si consiglia comunque di adottare le seguenti regole di buona tecnica
in modo da rendere l’impianto meccanicamente resistente e ridurre così al minimo la possibilità di guasto:
BOX - circa 12,5 m2
CANTINA - circa 10 m2
1) utilizzare custodie portapparecchi con grado di
protezione non inferiore a IP40.
2) installare le apparecchiature di comando e prelievo
energia a 1,40 m. da pavimento finito (6)
3) realizzare l’impianto a vista con tubi di PVC pesante
disposti in modo da evitare urti con i veicoli.
4) scegliere corpi illuminanti con protezione meccanica del
bulbo luminoso (es. gabbia)
1) utilizzare custodie portapparecchi con grado di protezione non
inferiore a IP40
2) installare gli apparecchi di comando e prelievo energia ad altezze
comprese fra i 0,90 e 1,40 m.
3) realizzare l’impianto in vista con tubazioni di PVC pesante.
4) scegliere corpi illuminanti con protezione meccanica del bulbo
luminoso (es. gabbia)
CANTINA
CANTINA
C
C
A-B
60W
B
Conduttura comune per
alimentazione CANTINE
A)
Interruttore bipolare(7) per il
comando del corpo illuminante
B)
Presa 2P+T SCHUKO/BIPASSO per
spine Schuko, 10A e16A
(P30-P11-P17)
C)
Corpo illuminante installato
a parete provvisto di gabbia di
protezione e schermo di vetro
A
D
D)
Scatola di derivazione da parete
(5) É vietato il deposito di sostanze infiammabili ad eccezione dei limitati quantitativi normalmente tenuti per usi domestici o igienico sanitari. DIM 8/3/85 di cui alla Legge 818/94.
(6) Altezza max consentita dalla legge sul superamento delle barriere architettoniche (DM 236/89) per l’accessibilità dei comandi. Al fine di proteggere gli apparecchi dal rischio di danneggiamento meccanico da parte degli autoveicoli, si consiglia di installare le apparecchiature in posizione tale da evitare l’urto con l’auto (esempio: lato protetto dal montante della porta
basculante).
(7) Aumenta la sicurezza nei cambi lampadine guaste. Normalmente, considerata la distanza dal locale contatori, l’utente non seziona mai l’interruttore posto a valle del contatore.
82
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
Esempio di contenitori protetti per la realizzazione degli impianti
elettrici in vista in box, cantine, locali tecnici e nelle parti comuni
esterne di edifici di edilizia abitativa.
NUOVA IDROBOX
CUSTODIE
Ampia gamma e nuova modularità.
1 POSTO
A partire dalla modularità principale,
da 1 a 6 moduli, la nuova gamma di
contenitori estende la tipologia del prodotto proponendo soluzioni con elevato numero di posti.
La gamma più flessibile, quella che offre
il grado di protezione IP4D, si estende
dalla custodia di 1 modulo fino a 16,
disposti in orizzontale, particolarmente
utile per impianti di una certa complessità (officine, postazioni di lavoro, ecc.).
La gamma dei contenitori con grado di
protezione IP55 si estende invece dalla
custodia da 1 a 12 moduli in verticale (4
moduli su 3 file).
IP40
IP55
25401
25501
25402
25502
25403
25503
2 POSTI
3 POSTI
4 POSTI
25404
25404/2V
25404/
25504
6 POSTI
25405V
25405
8 POSTI
25408
25508V
25408V
12 POSTI
25412
25412V
25512V
16 POSTI
25416
83
2.5 Comparazione costi fra i
diversi impianti,
dotazioni e serie civili
componibili
In questa parte vengono evidenziati e comparati tra loro i costi delle apparecchiature elettriche per la realizzazione degli impianti necessari a soddisfare
le moderne esigenze di abitabilità della casa e precisamente:
- Impianto Elettrico con apparecchi per il comando, il controllo e il prelievo di
energia
- Impianto Segnalazione luminosa
- Impianto Antifurto e Allarmi tecnici
- Impianto di Diffusione sonora
- Impianto Videocontrollo
- Impianto Citofonico, Videocitofonico e di Telefonia integrata
I prezzi sono riferiti alle dotazioni rappresentate nelle planimetrie del presente
volume.
Tabella di riepilogo comparazione costi fra impianti, dotazioni e serie civili componibili
Tipologia
di impianto
riferimento
planimetria
Tradizionale
A
B
My-home
Pag
Livello dotazione
apparecchiature
*
a pag,
Serie civili comparate **
60
BASE
58 - 59
Luna / Tekne / Magic / Light / Light Tech / Living
International
61
COMFORT
C1 - C2
68 - 69
BASE
D1 - D2
72 - 73
COMFORT
E1 - E2
76 - 77
ALTA
FUNZIONALITÁ’
Magic / Light / Light Tech / Living International
66 - 67
Light / Light Tech / Living International
* tabella riepilogativa dei concetti generali inerenti i livelli di dotazione
** placche di finitura considerate: LUNA = BN bianco / MAGIC = R resina / LIGHT = IB bianco integrale / LIGHT TECH = TH originale / LIVING INT = AC acciaio scuro
Dai prezzi esposti si intendono esclusi:
- tubi e conduttori;
- mano d’opera elettrico;
- mano d’opera edile;
- apparecchi di interfaccia rete etheternet;
- attuatori telefonici;
- comunicatori telefonici;
- elettrovalvola gas;
- quello che non compare nelle descrizioni e nelle planimetrie
comunicatore telefonico
art. 4075
(406,04 Euro)
interfaccia rete etheternet
Web Server art F451
(332,19 Euro)
Attuatore telefonico
art. F461/2
(142,28 Euro)
(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
84
Elettrovalvola GAS
art. L45525/12NO
(78,44 Euro)
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
IMPIANTO TRADIZIONALE
Comparazione costi apparecchiature elettriche per
COMANDO, CONTROLLO e PRELIEVO ENERGIA
(sono comprese le apparecchiature per la segnalazione e gli allarmi tecnici: chiamata dai
bagni, bussata ingresso e allarme gas)
100 = 910 euro
229
(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
235
193
171
144
153
117
100
83
Luna
Magic
Light
Light T
Living I
BASE
Magic
Light
Light T
Living I
COMFORT
1172
Comparazione costi apparecchi DERIVATI INTERNI DELL’IMPIANTO
CITOFONICO e VIDEOCITOFONICO (con apparecchi PIVOT)
(per i costi totali dell’impianto vedi pag. 148-149)
100 = 34 euro
100
(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
BASE
COMFORT
LUNA (esempio di componentistica)
MAGIC (esempio di componentistica)
CITOFONI E VIDEOCITOFONI (esempio di componentistica)
Citofono vivavoce modulare
per Living International
Citofono PIVOT
Video citofono PIVOT
85
IMPIANTO MY-HOME
Comparazione costi apparecchiature elettriche per
COMANDO, CONTROLLO e PRELIEVO ENERGIA
(sono compresi gli alimentatori SCS e il permutatore per rete dati e telefonia insieme ai contenitori necessari per la loro installazione nel vano tecnico)
100 = 2.168 euro
(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
222
214
198
152
Light
Light T
Living I
BASE
LIGHT (esempio di componentistica)
LIGHT TECH (esempio di componentistica)
LIVING INTERNATIONAL (esempio di componentistica)
86
171
115
110
100
166
Light
Light T
COMFORT
Living I
Light
Light T
Living I
ALTA FUNZIONALITÁ
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
IMPIANTO MY-HOME
Comparazione costi apparecchiature elettriche per
SEGNALAZIONI A DISPLAY
(nei costi “alta funzionalità” è compreso l’alimentatore da ubicare nel vano tecnico con relativi contenitori e il telecomando IR per la programmazione messaggi)
100 = 439 euro
(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
244
105
100
Light
Light T
110
108
Living I
BASE
Light
118
Light T
COMFORT
251
248
122
Living I
Light
Light T
Living I
ALTA FUNZIONALITÁ
SEGNALAZIONE CON DISPLAY NUMERICI E ALFANUMERICI (esempio di componentistica)
Quadro a display numerico
Quadro a display alfanumerico
Telecomando IR per
programmazione messaggi
DISPOSITIVI E APPARATI MY-HOME (esempio di componentistica)
Alimentatore SCS
Permutatore per linee telefoniche
e trasmissione dati
Attuatore telefonico
87
IMPIANTO MY-HOME
Comparazione costi apparecchiature elettriche per
ANTIFURTO e ALLARMI TECNICI
(sono compresi gli alimentatori da ubicare nel vano tecnico, i relativi contenitori e i telecomandi a IR)
100 = 1.762 euro
(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
186
100
Light
125
109
Light T
134
198
190
129
104
Light
Living I
Light T
Living I
COMFORT
BASE
Light
Light T
Living I
ALTA FUNZIONALITÁ
ANTIFURTO E ALLARMI TECNICI (esempio di componentistica)
ricevitore radio
Inseritore antifurto
attuatore a relè
centrale antifurto
monozona
centrale antifurto
a 4 zone
contatti magnetici
da incasso
88
ripetitore segnale gas
rilevatori IR
telecomando
antifurto tascabile
sirena interna
sirena allarme esterna
rilevatore GAS
telecomando SOS
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
IMPIANTO MY-HOME
Comparazione costi apparecchiature elettriche per
DIFFUSIONE SONORA
(sono compresi gli alimentatori da ubicare nel vano tecnico con i relativi contenitori)
100 = 648 euro
(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
191
Light
Light T
198
176
180
183
103
102
100
198
Living I
BASE
Light
Light T
COMFORT
Living I
Light
Light T
Living I
ALTA FUNZIONALITÁ
DIFFUSIONE SONORA (esempio di componentistica)
amplificatore locale con
regolazione del volume
individuale
amplificatore da ingresso
con presa jack 3,5 mm
modulo elettronico con
microfono incorporato
per ricerca persone
copritasti intercambiabili con simbologia
illuminabile
sintonizzatore
con radio sveglia
diffusore sonoro
da incasso
89
IMPIANTO MY-HOME
Comparazione costi apparecchiature elettriche
VIDEOCONTROLLO DOMESTICO
(le apparecchiature per l’allarmabilità delle telecamere, gli apparecchi di interfaccia rete ethernet (Web Server Video) con i relativi accessori e i contenitori da ubicare nel vano tecnico)
100 = 1.586 euro
(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
106
100
Light
Light T
101
Living I
ALTA FUNZIONALITA'
VIDEOCONTROLLO DOMESTICO (esempio di componentistica)
Web Server video
Telecamera
Rivelatori di presenza
VIDEOCITOTELEFONIA (esempio di componentistica)
art. 335033
Telefono standard
90
Centralino telefonico
art. PLT1
Protezione
linea telefonica
1
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
U N I T À
I M M O B I L I A R I
IMPIANTO MY-HOME
Comparazione costi apparecchiature elettriche per DERIVATI INTERNI
DELL’IMPIANTO CITOTELEFONICO E VIDEOCITOTELEFONICO
(apparecchi PIVOT)
(sono compresi il centralino telefonico, la protezione della linea telefonica e i contenitori da ubicare nel vano tecnico - per i costi totali dell’impianto vedi pag. 148-149)
345
100 = 348 euro
(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
287
100
Light
BASE
Light T
COMFORT
Living I
ALTA FUNZIONALITÁ
VIDEOCITOTELEFONIA (esempio di componentistica)
Videocitotelefonia da tavolo
Composizione Multibox con videocitotelefono
91
®
IMPIANTI DI PROTEZIONE
D E L L’ E D I F I C I O
1.
Impianti di terra.(1)
(Vedi schema topografico a pag.99)
Tutte le masse degli apparecchi utilizzatori, devono essere collegate all’impianto di terra.
Devono essere collegate a terra anche le masse estranee all’impianto elettrico esistenti nell’area del complesso quali: le tubazioni dell’acqua, del riscaldamento, del gas, nonché le armature dell’edificio, le guide dell’ascensore, ecc.
L’impianto dove comprendere:
1. Dispersore (DA e DN)
Corpo metallico, o complesso di corpi metallici, posto in intimo contatto con
il terreno e che realizza il collegamento elettrico con la terra.
Per il dimensionamento del dispersore intenzionale (DA) si consiglia:
per infissione nel terreno
Picchetti massicci in acciaio zincato
Øe 20 mm l=3 m
per posa nel terreno
Bandella (nastro) in acciaio zincato
30 x 3,5 mm
2. Conduttore di terra (CT)
Conduttore non in intimo contatto con il terreno, destinato a collegare i dispersori fra loro e al collettore (o nodo) principale di terra. Si consiglia di utilizzare conduttori di rame protetti meccanicamente e contro la corrosione con
sezione calcolata come indicato per il conduttori di protezione (PE).
3. Collettore (o nodo) principale di terra (MT)
Elemento dell’impianto di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra,
di protezione e di equipotenzialità.
(1) CEI 64-8/5 capitolo 54
94
2
I M P I A N T I
D I
P R O T E Z I O N E
D E L L ’ E D I F I C I O
4. Conduttore di protezione (PE)
Conduttore che va collegato a una massa per la protezione contro i contatti
indiretti. Detto conduttore deve essere dello stesso materiale del conduttore
di fase e avere la sezione minima calcolata secondo la seguente tabella:
S
SP
≤16
=
S
≤ 35
=
16
> 35
=
S/2
S = Sezione dei conduttori di fase dell’impianto
(mm2)
Sp = Sezione minima del corrispondente conduttore di protezione (mm2)
Se il PE non fa parte della conduttura di alimentazione la sezione minima deve essere:
≥ 2,5 con protezione meccanica
≥ 4 senza protezione meccanica
5. Conduttore equipotenziale (EQP ed EQS)
Conduttore avente lo scopo di assicurare l’equipotenzialità fra le masse estranee e il PE o il MT.
I conduttori equipotenziali principali (EQP) devono avere sezione ≥ a metà di
quella del conduttore PE principale di sezione maggiore, con un minimo di
6 mm2 e un massimo di 25 mm2 (se di rame).
I conduttori equipotenziali supplementari (EQS) devono avere le seguenti sezioni:
tipo di connessione
sezione (mm2)
fra massa e massa
≥ a metà del conduttore di protezione di sezione minore
fra massa e massa estranea
≥ a metà del conduttore di protezione della massa
altri casi
≥ 2,5 con protezione meccanica
≥ 4 senza protezione meccanica
Il dispersore ed i conduttori di protezione delle masse devono avere una resistenza totale RA (in ohm) tale da soddisfare la condizione: RA ≤ V/Ia(2) dove:
V = 50V in condizioni ordinarie - 25V in condizioni particolari
Ia = valore in ampere della corrente che provoca l’intervento automatico del
dispositivo di protezione. (= Idn se il dispositivo di protezione è un differenziale)
(2) CEI 64-8/4 art. 413.1.4.2
95
1.1 Prescrizioni particolari
per il locale bagno o
doccia
Le prescrizioni qui riportate si applicano alle vasche da bagno, ai piatti doccia
ad alle loro zone circostanti. Sono valide anche per i locali in cui sono installate cabine da doccia prefabbricate e si applicano anche in presenza di vasca
monoblocco per idromassaggi (se costruita in conformità alle Norme CEI 6133 e 62-5).
Zone di rispetto dei bagni
Definizione delle zone
96
0
Volume interno alla vasca da bagno o al piatto doccia. Nel caso di cabine prefabbricate si estende a tutto l’interno della cabina.
1
Volume delimitato dalla superficie verticale circoscritta alla vasca da bagno
o al piatto doccia o, in assenza del piatto doccia, dalla superficie verticale posta a 0,6 m. dal soffione della doccia; dal pavimento; e dal piano orizzontale situato a m. 2,25 al di sopra del pavimento (se il fondo della vasca da bagno o del piatto doccia si trova a più di m. 0,15 al di sopra del pavimento, il
piano orizzontale viene situato a m. 2,25 al di sopra di questo fondo).
2
Volume delimitato dalla superficie verticale della zona 1; dalla superficie verticale situata a 0,60 m. dalla superficie precedente e parallela ad essa; dal pavimento; e dal piano situato a m. 2,25 sopra il pavimento.
3
Volume delimitato dalla superficie esterna della zona 2; dalla superficie verticale situata a 2,40 m. dalla superficie precedente e parallela ad essa; dal pavimento; e dal piano situato a 2,25 m. dal pavimento.
2
I M P I A N T I
D I
P R O T E Z I O N E
D E L L ’ E D I F I C I O
Le zone 1 e 2 non si estendono all’esterno del locale attraverso le aperture, se
queste sono munite di serramenti.
Tutte le masse estranee delle zone 1, 2 e 3 dovranno essere collegate al conduttore di protezione attraverso il nodo equipotenziale supplementare.
I conduttori equipotenziali dovranno a vere sezione ≥ 2,5 mm2 se con protezione meccanica e ≥ 4 mm2 senza protezione meccanica.
Scelta e installazione dei componenti
condutture (se incassate a profondità < 5 cm):
Le condutture non devono avere rivestimento metallico e dovranno rispondere ai requisiti di isolamento di classe II o equivalente. Installare ad esempio
cavi tipo N07V-K in tubi o condotti in PVC.
Zona 0
É vietata l’installazione di conduttore.
Zona 1 e 2
Ammessi cavi posati in vista solo se appartenenti a sistemi a bassissima tensione (SELV)
o siano limitati al collegamento di apparecchi utilizzatori situati in tali zone (es. scaldacqua)
Zona 3
Ammessi cavi posati in vista solo se appartenenti a sistemi a bassissima tensione (SELV)
oppure che siano limitati al collegamento di apparecchi utilizzatori.
N.B. Nelle zone 0, 1, 2 sono ammesse cassette di derivazione solo se relative alle connessioni
degli apparecchi con le loro condutture di alimentazione.
dislocazione dei dispositivi di protezione sezionamento e comando:
Zona 0
É vietata l’installazione dei dispositivi di protezione, sezionamento e comando.
Zona 1 e 2
Sono ammessi: tiranti isolanti per azionare interruttori o pulsanti; interruttori di
circui-ti SEL V con sorgente di sicurezza ≤ 12V installata fuori dalle zone 0, 1, 2.
Solo in zona 2 sono ammesse anche prese a spina per rasoi elettrici alimentate da
trasformatori con isolamento di classe II incorporati nella stessa presa.
Zona 3
Nessuna limitazione purché la protezione dai contatti indiretti avvenga tramite
separazione elettrica, o basissima tensione (SELV), oppure interruttore differenziale
con corrente di intervento differenziale ≤ 30 mA.
apparecchi utilizzatori:
Zona 0
É vietata l’installazione di apparecchi utilizzatori.
Zona 1
É ammessa l’installazione di scaldacqua (esclusi quelli a pompa di calore) e di
apparecchi alimentati con sistemi a bassissima tensione (SELV). É ammessa anche
l’installazione di unità per idromassaggi sotto la vasca da bagno purché vengano
rispettate le condizioni riguardanti il collegamento equipotenziale supplementare e
che questa zona sia accessibile solo mediante uso di attrezzo.
Zona 2
Oltre a quanto ammesso in zona 1, si possono installare, previa protezione dai
contatti indiretti con interruttore differenziale avente corrente Id ≤ 30 mA, gli
apparecchi di illuminazione di classe I, gli apparecchi di riscaldamento di classe I, le
unità per idromassaggi di classe I. Possono essere installate inoltre tutte le
apparecchiature di cui sopra ma di classe II.
Zona 3
Nessuna limitazione. Gli apparecchi utilizzatori portatili o mobili devono essere
utilizzati in modo che nessuna loro parte entri nelle zone 0, 1, 2.
N.B. Gli elementi riscaldanti annegati nel pavimento dovranno essere protetti da una griglia o
schermo metallico connessi al nodo equipotenziale supplementare.
97
1.2 Prescrizioni per i
supporti metallici
dell’antenna TV
(vedi schema topografico a pag. 99)
I supporti metallici per le antenne TV potrebbero, in caso di fenomeni atmosferici, diventare organi di captazione dei fulmini e quindi aumentare nell’edificio le possibilità di fulminazione.
Il regolamento di attuazione della legge 46/90(3) impone l’obbligo di progetto
per la protezione contro i fulmini solo per edifici con volumi superiori a 200 m3
e altezza superiori a 5 metri. Considerato quindi che la decisione di considerare
questi “supporti metallici” semplici pezzi di ferro o pericolosi organi di captazione dipende dal un calcolo progettuale è preferibile eseguire la valutazione
del rischio anche per edifici di dimensioni inferiori.
Per le Norme CEI 81-1 CEI 81-3 e CEI 81-4, il collegamento o meno dei supporti metallici delle antenne TV all’impianto di protezione contro i fulmini deve
essere valutato considerando le diverse situazioni indicate nella tabella seguente:
A
B
C
Edificio autoprotetto con antenna che non aumenta le probabilità di fulminazione:non deve essere eseguito nessun collegamento
Edificio autoprotetto ma con antenna che aumenta le probabilità di fulminazione
in modo inammissibile (Nd > Na)(*):
a- collegare i supporti metallici dell’antenna al dispersore con calata diretta;
b- realizzare l’impianto LPS interno
Edificio protetto con LPS esterno con antenna installata all’esterno del volume
protetto:
a- collegare i supporti metallici dell’antenna all’LPS esterno;
b- adeguare LPS interno al nuovo livello di protezione
(*) Nd = frequenza di fulminazione diretta
Na = valore limite ammesso adlla Norma
- I conduttori di collegamento devono avere caratteristiche e dimensioni
uguali a quelle degli elementi dell’impianto di protezione e seguire il percorso più breve possibile.
- Eventuali dispersori dell’impianto di protezione contro i fulmini devono essere collegati elettricamente fra loro e al Collettore (o nodo) principale di terra.
(3) DPR 447/91 art. 4 punto d)
98
2
I M P I A N T I
D I
P R O T E Z I O N E
D E L L ’ E D I F I C I O
1.3 Schema topografico
impianto di terra
A - B - C = vedi pag. 98
1 In base alle esigenze, picchetti o corda orizzontale possono essere usati in
alternativa.
2 Collegamento di sezione adeguata ad esclusiva funzione di equipotenziale
fra entrata e uscita dal contatore idrico.
3 Si esclude la vasca da bagno perchè non é in genere in contatto con i ferri del cemento armato. (CEI 64-8 commento all’art. 701.413.1.6).
99
2. Uso degli SPD per la protezione delle apparecchiature dalle
sovratensioni indotte causate da fulminazione indiretta
Le sovratensioni sui circuiti elettrici
possono essere provocate dall’intervento di dispositivi di manovra o di
protezione (sovratensioni di manovra), da guasti verso terra e da fulminazione diretta o indiretta del circuito. Gli effetti provocati dalle sovratensioni possono essere molto
dannosi e pericolosi, poiché in seguito a tali eventi si può verificare la
possibilità di innesco di incendi, il
precoce invecchiamento dei conduttori, il danneggiamento degli avvolgimenti di motori elettrici, il cedimento dell’isolamento e la distruzione delle apparecchiature di tipo
elettronico (Personal Computer e sistemi video/audio).
L’esperienza insegna che, per quanto riguarda gli impianti in bassa tensione,
la percentuale di sovratensioni provocate dai fulmini supera di gran lunga quelle originate dall’intervento di dispositivi (manovra o protezione) e da guasti
a terra ed è per questo che deve essere fatta particolare attenzione alla protezione degli edifici da questi eventi.
Il problema legato alla protezione degli impianti e degli utilizzatori da
questi fenomeni è molto complesso, le Norme CEI 81-1 CEI 81-3 e CEI 81-4 invitano ad un’attenta analisi progettuale per valutare il rapporto tra il rischio
che si corre di avere un particolare danno (R) e il rischio che l’utente o la comunità considerano tollerabile (Ra). Se il primo risulta maggiore del secondo (R > Ra) devono necessariamente essere prese adeguate misure per la protezione.
Le Norme citate danno chiare indicazioni al progettista sui fattori di rischio tollerabile per danni inerenti il sociale (perdita di vite umane, di servizi pubblici essenziali e di patrimonio culturale), ma non considerano la perdita economica la cui valutazione è lasciata al singolo privato. Ne consegue che nelle strutture residenziali condominiali, dove il committente (impresa edile) non
sempre coincide con il proprietario della struttura, il progettista si limita alla protezione dell’edificio contro i rischi inerenti le tensioni di “passo e contatto”. Viene di fatto ignorata la protezione di utilizzatori che oggi, in modo
sempre più massiccio, si trovano all’interno delle singole unità abitative e la
cui perdita non viene considerata accettabile dal loro proprietario: Personal
Computer - Televisori- Hi-Fi - Segreterie Telefoniche - Elettrodomestici con componenti elettronici - ecc.)
Questi apparecchi hanno infatti un livello di isolamento ridotto il quale potrebbe
essere deteriorato o distrutto da sovratensioni indotte sopportabili senza danno dagli altri utilizzatori presenti nell’ambiente. (vedi tabella pag. 101).
100
2
I M P I A N T I
Risulta quindi necessaria l’installazione di SPD(4) che consentono la riduzione del fattore di rischio di danno o distruzione delle apparecchiature “molto sensibili” a causa di sovratensioni sugli impianti interni causate da fulminazione indiretta (componente di rischio M).
D I
P R O T E Z I O N E
Tipo di materiale da proteggere
(4) Surge Protector Device (dispositivi di
protezione dalle sovratensioni
* Livello di protezione = Ui:
(livello di tenuta ad impulso delle apparecchiature dell’impianto BT secondo gli studi CENELEC sopportabili dai componenti elettrici)
D E L L ’ E D I F I C I O
Descrizione
Livello di protezione *
Materiale poco sensibile
- cavi e grosse apparecchiature
- motori
- trasformatori
- apparecchi di comando
e protezione
> 6 kV
Materiale sensibile
- lavatrice
- congelatore
- frigorifero
- lavastoviglie ecc.
> 2,5 kV
Materiale molto sensibile
- personal computer
- fotocopiatrice
- televisore
- Hi-Fi ecc.
> 1,5 kV
• Dimensionamento e scelta dei dispositivi SPD di classe di prova II.
Forma d’onda di corrente 8/20 ms
I (valore
di picco)
100%
T1= tempo di salita
T2= tempo di discesa all'emivalore
90%
50%
La scelta del dispositivo più adatto in questi casi cade su
quelli di classe di prova II. La scelta deve essere fatta definendo il corretto valore dei seguenti parametri:
- corrente nominale di scarica: In ≥ ... kA (8/20/1 µs)
- livello di protezione effettivo: Up ≤ 0,9 Ui (Ui = tenuta ad impulso delle apparecchiature)
- tensione max continuativa: Uc ≥ 1,732 U0 (U0 = 230V)
- corrente continuativa: Ic < 1mA
10%
T1=8ms
T2=20ms
Rispondenza normativa
N° moduli DIN
Frequenza nominale
Tensione nominale di impiego Ue
Tensione max. a regime permanente Uc
Tensione max. di protezione Up
Corrente nominale di scarica In (8/20µs)
Corrente massima di scarica Imax (8/20µs)
Corrente di cortocircuito max. condizionata Icc
Corrente continuativa Ic alla Uc
Corrente di fuga a terra Is
Interrutore Btdin di protezione associato
Grado di protezione
Temperatura di funzionamento
Temperatura di immagazzinaggio
Sezione massima conduttori rigidi/flessibili
Protezione termica
Sistemi di distribuzione impiegabili
F10A/1
IEC 61643
2
50/60 Hz
230V a.c.
275V a.c.
1,2 kV
5 kA (20 volte)
15 kA (1 volta)
10 kA
<1 mA
nulla (A)
C20 - 10kA
IP20
-10 ÷ +40° C
-20 ÷ +70° C
25/16 mm2
integrata
TT - TN-S
F10H/2
IEC 61643
2
50/60 Hz
230V a.c.
275V a.c.
1,4 kV
15 kA (20 volte)
40 kA (1 volta)
10 kA
<1 mA
nulla (A)
C20 - 10kA
IP20
-10 ÷ +40° C
-20 ÷ +70° C
25/16 mm2
integrata
TT - TN-S
F10L/2
IEC 61643
2
50/60 Hz
400V a.c.
440V a.c.
2 kV
20 kA (20 volte)
70 kA (1 volta)
15 kA
<1 mA
nulla (A)
C40 - 15kA
IP20
-10 ÷ +40° C
-20 ÷ +70° C
25/16 mm2
integrata
TT - TN-S
101
• Prescrizioni per l’installazione.
I dispositivi SPD devono essere installati preferibilmente vicino alle apparecchiature da proteggere oppure sui quadri intermedi più vicini (Q.E Unità
Abitativa) per evitare ulteriori sovratensioni indotte. In ogni caso la distanza tra SPD e apparecchiature da proteggere non deve essere superiore a:
- 10 m se il conduttore di protezione (PE) fa parte della stessa conduttura
che alimenta l’apparecchiatura da proteggere
- 15 m se il conduttore di protezione (PE) non fa parte della stessa conduttura che alimenta l’apparecchiatura da proteggere
Questa distanza di protezione (d) può essere aumentata al diminuire del valore del livello di protezione del SPD (Up) rispetto al valore di tenuta ad impulso dell’apparecchio protetto (Ui). Indicativamente:
Up ≤ 0,9 Ui (= d); Up ≤ 0,8 Ui (= d x 2); Up ≤ 0,7 Ui (= d x 3)
Grande attenzione deve essere fatta nel cablaggio di questi dispositivi di protezione all’interno dei quadri unità abitativa. Le lunghezze dei collegamenti
dell’SPD ai conduttori attivi e al PE devono essere le più corte possibili come
indicato nel disegno a lato.
F-N
PE
Considerato quanto detto, risulta quanto mai opportuno prevedere nei
quadri di unità abitativa spazi modulari liberi (≥ 2 mod. DIN) per consentire
l’installazione di questi dispositivi utili a ridurre il rischio di danno o distruzione delle apparecchiature “molto sensibili” a causa di sovratensioni indotte
da fulminazione indiretta vicino alla struttura (componente di rischio M).
Prevedere spazio all’interno dei quadri unità abitative
per l’installazione dei disositivi di protezione dalle
sovratensioni (SPD)
102
2
I M P I A N T I
D I
P R O T E Z I O N E
D E L L ’ E D I F I C I O
• Protezione terminale per sovratensioni fra conduttori attivi.
Quando serve una la protezione fine delle apparecchiature elettroniche, oltre agli SPD indicati in precedenza, devono essere utilizzati degli scaricatori
delle serie civili componibili (o volanti) da installare in abbinamento di prese di corrente che alimentano tali apparecchiature. Questi dispositivi sono collegati solo ed esclusivamente tra la fase ed il neutro e non sono adatti per il
collegamento conduttori attivi e PE. Di seguito sono riportate le caratteristiche tecniche dei prodotti per installazione fissa.
N° moduli Living international/Light
Frequenza nominale
Tensione nominale di impiego Ue
Tensione max. a regime permanente Uc
Tensione max. di protezione Up
Corrente nominale di scarica In (8/20µs)
Corrente massima di scarica Imax (8/20µs)
Corrente di cortocircuito max. condizionata Icc
Corrente continuativa Ic alla Uc
Corrente di fuga a terra Is
Protezione associata (incorporata)
Grado di protezione
Temperatura di funzionamento
Temperatura di immagazzinaggio
Sezione massima conduttori rigidi/flessibili
Protezione termica
Sistemi di distribuzione impiegabili
L4536
1
50/60 Hz
230V a.c.
275V a.c.
1 kV
1 kA (20 volte)
2 kA (1 volta)
1,5 kA
<1 mA
nulla (A)
fusibile
IP20
-10 ÷ +40° C
-20° ÷ +70° C
2,5 mm2
integrata
TT - TN-S
N4536
1
50/60 Hz
230V a.c.
275V a.c.
1 kV
1 kA (20 volte)
2 kA (1 volta)
1,5 kA
<1 mA
nulla (A)
fusibile
IP20
-10 ÷ +40° C
-20° ÷ +70° C
2,5 mm2
integrata
TT - TN-S
Salva fulmine spina/presa con scaricatore di sovratensioni incorporato
103
3. Impianto alimentazione pompe antincendio
(secondo le indicazioni della norma UNI 9490 dell’aprile 1989)
Edifici di civile abitazione(5)
- Gli edifici con altezza antincendio > 24 m, devono essere dotati di una serie
di idranti alimentati normalmente dall’acquedotto pubblico.
- Qualora l’acquedotto non garantisca quanto richiesto dovrà essere realizzata
una idonea riserva idrica. Le elettropompe di alimentazione devono essere
collegate all’alimentazione elettrica dell’edificio tramite linea propria non utilizzata da altre utenze.
-Negli edifici aventi altezza antincendio > 54 m, i gruppi di pompaggio devono
essere costituiti da due pompe, una di riserva all’altra, alimentate da fonti indipendenti (ad esempio elettropompa e motopompa).
Autorimesse(6)
- Nelle autorimesse fuori terra ad al primo interrato di capacità superiore a 50
autoveicoli deve essere installato almeno un idrante ogni 50 autoveicoli o frazione. In quelle oltre al primo interrato di capacità superiore a 30 autoveicoli
deve essere installato almeno un idrante ogni 30 autoveicoli o frazione.
- L’impianto deve essere alimentato normalmente dall’acquedotto cittadino.
Può essere alimentato anche da una riserva idrica costituita da un serbatoio
con apposito impianto di pompaggio idoneo a conferire in permanenza alla rete le caratteristiche idrauliche richieste.
Tale soluzione dovrà essere adottata qualora l’acquedotto cittadino non garantisca con continuità, nelle 24 ore, l’erogazione richiesta.
Autorimessa condominile con box privati
(5) DMI 16/5/87 n° 246
(6) DMI 1/2/86
104
2
I M P I A N T I
D I
P R O T E Z I O N E
D E L L ’ E D I F I C I O
Stralci dalla norma UNI 9490 dell’aprile 1989
Stazione pompe (art. 4.9.1)
- La stazione pompe deve essere ubicata in un apposito locale destinato esclusivamente ad impianti antincendio; detto locale deve essere separato dai restanti elementi verticali ed orizzontali come minimo REI 120
ed avere almeno una parete confinante con spazio
scoperto.
In alternativa può essere installata in una costruzione
isolata in modo adeguato al resto.
- La stazione pompe deve essere dotata di sistema di illuminazione di emergenza, oltre a quello normale.
- I motori per le pompe possono essere elettrici o diesel.
Ciascun gruppo deve essere dotato di un proprio sistema di avviamento automatico e manuale.
- Deve essere installato un dispositivo automatico che
azioni un segnale di allarme acustico e luminoso in locale permanente controllato, in caso di mancanza di
tensione e/o di una fase.
Alimentazione (art. 4.9.4.3) (7)
- L’alimentazione deve avvenire tramite una o più linee
ad esclusivo servizio dell’impianto, collegate in modo
che l’energia sia disponibile anche se tutti gli interruttori della restante rete sono aperti. Ogni interruttore su queste linee deve essere protetto contro la possibilità di apertura accidentale o di manomissione e
chiaramente segnalato mediante cartelli o iscrizioni recanti l’avviso: “Alimentazione della pompa per gli
impianti antincendio NON APRIRE L’INTERRUTTORE IN
CASO DI INCENDIO”
- La linea di alimentazione del QE di Controllo Pompe
deve essere protetta da fusibili ad alta capacità di
rottura.
Non sono ammessi relè né termici né magnetici di
massima corrente.
Indicatori luminosi (art. 4.9.4.4-5)
- Indicatori luminosi devono segnalare che l’energia elettrica è disponibile al motore e deve essere automaticamente segnalata la mancanza di una fase. Tutte le
lampadine spia devono essere duplicate o a doppio filamento.
- Deve essere installato un dispositivo automatico che
azioni un segnale acustico e luminoso in un locale permanentemente controllato, in caso di mancanza di tensione di alimentazione e/o di fase. Tale dispositivo
deve avere alimentazione indipendente.
Condutture (art. 4.9.4.6)
- I cavi che collegano le sorgenti di alimentazione di
energia ai quadri di controllo delle pompe, compresi
quelli relativi ai dispositivi automatici di allarme, devono essere per quanto possibile in unico tratto.
- Qualora il collegamento sia realizzato con una sola linea, questa deve correre esclusivamente all’interno della proprietà in cui è installato l’impianto ovvero essere interrata ad adeguatamente protetta.
- Se l’energia elettrica è fornita da sorgenti separate tramite due o più linee, queste devono essere distanti tra
loro non meno di 3 m.
Le linee devono essere realizzate con cavi resistenti al
fuoco almeno 3h, secondo CEI 20-36 (FR31-22), oppure essere protette in misura equivalente, cioè poste in
cavidotti ad uso esclusivo dell’impianto aventi resistenza al fuoco REI 180.
Quadri di controllo (art. 4.9.4.7)
- L’armadio contenente il quadro deve essere scelto tenendo conto delle condizioni di installazione; in ogni
caso deve essere almeno del tipo IP54 secondo CEI 701 e CEI 17-13.
(7) Vedi “Scelta delle apparecchiature per il sezionamento e la protezione delle linee” a pag. seguente
105
Scelta delle apparecchiature per il sezionamento e la
protezione delle linee
L’articolo 4..8.4.3 della Norma UNI 9490 contiene alcuni punti in contrasto con
la Norma CEI 64-8 in quanto si esclude l’uso di interruttori automatici magnetotermici e non si fa accenno alla protezione dai contatti indiretti.
Il parere espresso dai VVF in merito all’utilizzo di interruttori automatici magnetotermici differenziali al posto dei fusibili, varia a seconda del comando provinciale dei VVF interpellato. A questo proposito si riporta nel riquadro il testo integrale della lettera di risposta inviata dal Ministero dell’Interno ad un’Ispettorato interregionale dei VVF in merito a questo preciso argomento.
Prot. n. 604/4144 vott. 19 del 23 aprile 1998
Dal Ministero dell’Interno - Direzione Generale Servizi Antincendio SERVIZIO TECNICO CENTRALE
All’ispettorato Interregionale VV.F. per il Veneto e Trentino Alto Adige - 35139 Padova
Oggetto: Impianto elettrico di alimentazione delle pompe antincendio.
Con nota di pari oggetto datata 28 febbraio 1998 è stato posto un quesito relativo all’applicazione della norma UNI 9490 in presenza degli obblighi derivanti dalle norme CEI 64-8. Al riguardo, sulla scorta del competente parere del Centro Studi Esperienze, si ritiene che gli obiettivi di sicurezza imposti dalla CEI 64-8
debbano essere rispettati anche se in disaccordo con la specifica prescrizione della UNI 9490 - punto 4.8.4.3.
Premesso quanto sopra è dunque possibile utilizzare interruttori automatici
per la protezione della linea di alimentazione.
Non è necessario nemmeno che l’interruttore sia privo dello sganciatore termico; basta che la corrente nominale (o di regolazione) sia sufficientemente
elevata da escludere l’intervento per sovraccarico.
Per la protezione dai contatti indiretti, sebbene siano da preferire sistemi che
non comportano l’interruzione del circuito al primo guasto a terra (impianto
a doppio isolamento), è possibile utilizzare i relè differenziali (sistemi TT).
Per evitare scatti intempestivi di questi dispositivi è opportuno tarare il relè differenziale sulla max corrente necessaria al coordinamento con l’impianto di
terra (Id = 50/Ra) con tempi max di intervento ammessi dalla Norma (1s)(8).
Esempio: 50V/16,6 = 3A
(8) CEI 64-8/4 art. 413.1.4
106
2
I M P I A N T I
D I
P R O T E Z I O N E
D E L L ’ E D I F I C I O
Esempio di interruttore per sezionamento e protezione
della linea di alimentazione pompe antincendio:
Wh
Contatore
SERVIZI
GENERALI
QE SERVIZI
GENERALI
- QSG -
Interruttore
POMPE
ANTINCENDIO
1
2
Interruttore
GENERALE
Legenda
3
Stazione
POMPE
4
M
1 = Interruttore MA125 (In ... A)
art1T7023A/.... + Modulo differenziale
laterale GE125 (In ... A) art T7043/....
(Idn 3A - ∆t 1s)
2 = Contatti aux per segnalazione posizione
interruttore aperto/chiuso
art. M5A/1CS
3 = QE Pompe Antincendio
4 = Motore pompa Antincendio
Interruttore di alimentazione
pompe antincendio
con modulo differenziale laterale
per installazione su guida DIN35
Esempio di contenitore con portello e
possibilità di chiusura a chiave
per l’alloggiamento dell’interruttore
di alimentazione pompe antincendi
107
®
AREE COMUNI DELL’EDIFICIO
1. Impianti elettrici nelle parti comuni
Questa parte del volume è relativa agli impianti elettrici di comando e prelievo energia delle zone di fruizione comune dei complessi residenziali note come “parti comuni”.
1.1 Protezione e
dimensionamento delle
linee principali
Sezionamento e protezione
I circuiti elettrici per l’alimentazione delle parti comuni hanno origine da un
quadro elettrico (Q.E Servizi Generali) installato nelle vicinanze del contatore parti comuni ad una distanza non superiore a 3 m(1). Nel caso di distanze maggiori è necessario installare, subito a valle del contatore, un un’interruttore
automatico magnetotermico con relè differenziale per la protezione generale
dell’intero complesso. (vedi esempio a lato).
Nel quadro elettrico Servizi Generali Comuni devono essere contenute le apparecchiature per il sezionamento, la protezione, il comando e il controllo dei
circuiti generali dell’intero complesso residenziale.
Quando il complesso residenziale è costituito da più corpi scala, devono essere previsti ulteriori quadri elettrici (QE Servizi di scala) derivati dal precedente,
per il contenimento delle apparecchiature di sezionamento, comando, controllo e protezione dei circuiti comuni di ogni singola scala.
I quadri devono essere ubicati nelle zone o nei locali riservati all’installazione dei gruppi di misura del distributore previsti in ogni singola scala.
(locali contatori).
Per la protezione dalle sovracorrenti dei circuiti elettrici parti comuni, devono essere impiegati, interruttori automatici magnetotermici modulari con potere di interruzione adeguato(2) dimensionati secondo la condizione:
Automatico magnetotermico con modulo
differenziale sottoposto installato a parete con
calotte coprimorsetto.
Corrente e tempo di intervento differenziale
regolabile:
Idn = 0,03 ÷3 mA
t = 0-0,3-1-3 s
Ib ≤ In ≥ Iz dove Ib
In
Iz
=
=
=
corrente di impiego del circuito
corrente nominale dell’apparecchio
portata delle condutture
(1) Punto di installazione del dispositivo di protezione da sovracorrenti e contatti indiretti (vedi per c.to c.to l’art. 473.2.2.1 - CEI 64-8)
(2) Chiedere al Distributore il valore della Icc al contatore e comunque ≥ 6kA
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La protezione dai contatti indiretti deve essere attuata utilizzando interruttori
differenziali in modo da soddisfare la condizione : Ra ≤ 50/Ia dove
Ra = somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle
masse (ohm)
Ia = corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di
protezione (ampere). Per interruttori differenziali si intende la Idn.
Per ottenere la selettività tra i diversi dispositivi di protezione a corrente differenziale,
la Norma(3) ammette, solo nei circuiti di distribuzione, l’uso di dispositivi con intervento
regolabile purché non superiore a 1 s
Distribuzione principale e colonne montanti
La distribuzione principale delle linee di alimentazione in partenza dal quadro Servizi Generali, fino al raggiungimento dei quadri Servizi Scala, deve essere realizzata con tubazioni in PVC pesante interposte da cassette rompi tratta o, nei tratti esterni, da pozzetti ispezionabili.
PE
SERVIZI
SCALA
VDC
TV
Per la distribuzione dei circuiti in partenza da ogni quadro Servizi Scala,
deve essere previsto, nella zona centrale di ogni corpo scala, una sede
per l’alloggiamento delle colonne
montanti dalle quali si provvederà
alla distribuzione di tutti i circuiti comuni al corpo scala e precisamente:
TEL.
VDCTV-TEL
Particolare di sviluppo colonne montanti
parti comuni al piano
- luce sbarchi ascensori
- luce rampe scala e corridoi di
accesso alle unità abitative
- punti prelievo energia
- FM ascensore
- luce ascensore
Cablaggio edificio per
telecomunicazioni e
distribuzione multimediale
(3) art. 413.1.4.2 - CEI 64-8
111
Esempio di dimensionamento minimo di tubazioni e scatole di derivazione riferite ad un edificio di 5 piani con 3 unità abitative per piano.
(vedi disegno pagina 111)
Descrizione degli impianti, dei circuiti e
delle linee inserite nelle colonne montanti
n° e sezione
dei cavi
tubo flex in PVC
(montante)
PE - Conduttore di protezione comune (PE)
1 x 6 mm2
Øe 16
113 x 91 x 49
Servizi scala
Linea FM Elevatore
Linea LUCE Elevatore
4 x 6 mm2
2 x 2,5 mm2
Øe 32
154 x 98 x 69
Circuito Luci rampe scala
Circuito Pulsanti luminosi scala
Circuito Luci Sbarco Ascensore al piano
Circuito Punti di prelievo energia
Linea Centralino Antenna TV
Circuito dell’interruttore crepuscolare
2 x 1,5 mm2
2 x 1,5 mm2
2 x 1,5 mm2
2 x 1,5 mm2
2 x 1,5 mm2
4 x 1,5 mm2
Øe 32
4 x 1/3 x 0,5 mm2
Øe 25
1 conduttore per ogni videocitofono derivato
15 x 0,5 mm2
Øe 25
TV - Cavo dell’impianto Antenna TV
1 x RG59 mm2
Øe 16
154 x 98 x 69
TELEF. - Impianto Telefonico
1 coppiola per unità abitativa
30 x 0,6 mm2
2 x Øe 32
154 x 98 x 69
5 x Øe (Øi 38)
289 x 154 x 69
VDC. - Impianto videocitofonico analogico
7 conduttori comuni
VDC - TV - TEL Predisposizione edificio per telecomunicazioni e
distribuzione multimediale (4)
(4) art. 4.2.2 - Guida CEI 306-2
112
dim. int. cassetta
consigliate (mm)
154 x 98 x 69
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Multibox derivazione
IA
TUBO A: 230V PORTINER
TUBO B: 230V SCALA
Scatole di derivazione da incasso complete di coperchio
Rif.
N°
Dimensione Dimensione N° separatori N°sedi* Predisposizione
articolo interne
esterne
installabili
per
per rotaia
(mm)
(mm)
fascette Din
blocca
tubi
BT1 16201
87x87x44
97x97x45
2
BT2 16202
113x91x49
123x101x50
2
BT3 16203
113x91x69
123x101x70
2
BT4 16204
154x98x69
164x108x70
2
BT5 16205
154x130x69 164x140x70
2
si
BT6 16206
218x154x69 234x170x70 1 (art 16206D)
4
si
BT7 16207
289x154x69 299x164x70 2 (art 16206D)
6
si
BT8 16208
387x154x69 397x164x70 2 (art 16206D)
6
si
BT9 16209
364x234x69 380x234x70 2 (art 16206D)
6
Facilità di installazione
predisposizione per
accoppiamenti rigidi
orizzontali-verticali
I coperchi sono robusti, ampi, facilmente
regolabili e grazie alla satinatura superficiale,
sono facilmente tinteggiabili.
ampie prefratture
rettangolari
su tutti i lati
predisposizione per
morsetti, guida DIN,
separatori interni,
fascette blocca tubi/cavi
anello periferico esterno
di irrigidimento struttura
Affiancabilità
Per consentire installazioni rapide e precise in ogni situazione, é possibile affiancare tra loro le
scatole.
Con l’affiancatore art. 16200G si possono accoppiare le scatole contemporaneamente in
orizzontale ed in verticale.
503ED
(affiancatore per scatole BT1 ÷ BT3)
16200G
(affiancatore per scatole BT4 ÷ BT9)
113
1.2 Sviluppo degli impianti
e dotazione delle
apparecchiature
elettriche nelle aree
comuni
Aree comuni interne ed esterne
Per l’accensione e lo spegnimento dell’illuminazione nelle aree verdi condominiali, nelle strade di accesso esterno ai corpi scala e nelle corsie dei box, così come negli atri e nello sbarco ascensore ai piani, si consiglia di utilizzare dispositivi che si attivano automaticamente quando la luminosità scende al di sotto della soglia desiderata.
Al fine di contenere i consumi energetici nelle aree e/o ambienti comuni è preferibile utilizzare apparecchi di illuminazione per lampade fluorescenti (lineari
o compatte) ad alta efficienza.
Nel caso di ambienti interni molto vasti, è possibile risparmiare ulteriormente sul consumo energetico riducendo del 50% l’illuminamento nelle ore notturne con l’utilizzo di orologi programmatori. Durante il passaggio notturno
deve essere possibile ripristinare, per un tempo determinato, l’illuminamento generale, agendo manualmente su pulsanti luminosi opportunamente
dislocati o automaticamente con interruttori ad infrarossi passivi.
Nelle aree comuni devono essere garantiti e seguenti livelli di illuminamento
medio in lux(5):
100 = atri e sbarchi ascensori
20 = porticati e corsie box
10 = aree verdi e strade di accesso
(5) Norma UNI 10380 “Illuminazione di interni con luce artificiale”
Interruttori crepuscolari
220V~
alimentazione
ritardo
alimentazione
220V 50Hz
carico
IP44
Orologi programmatori analogici
114
IP54
1
2
3
4
IP55
art. 23791
Interruttori crepuscolari con cellula fotosensibile
separata e orologio programmatore incorporato
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Corsie di accesso ai box
Gli impianti elettrici nelle corsie di accesso ai singoli box devono essere realizzati
con componenti adatti al luogo di installazione. Si consiglia con un grado di
protezione non inferiore a IP4X.
Per l’illuminazione delle corsie di accesso ai box devono essere adottati gli stessi provvedimenti previsti per le aree comuni esterne.
Scale e corridoi per l’accesso alle unità abitative
Nei pianerottoli scala e per ogni cambiamento di direzione nei corridoi di accesso alle unità abitative, devono essere installati apparecchi di illuminazione
in numero è quantità sufficiente a garantire un illuminamento medio non inferiore ai 100 lux.
L’accensione luci deve essere attivata automaticamente da interruttore crepuscolare al mancare dell’illuminazione diurna e disattivata, sempre automaticamente, nelle ore notturne (di basso traffico) da un orologio opportunamente programmato.
Come per tutti gli altri ambienti interni deve comunque essere possibile ripristinare temporaneamente l’illuminazione nelle ore notturne, sia manualmente, con l’ausilio di pulsanti luminosi dislocati ad ogni inizio di rampa, in prossimità degli sbarchi ascensori e almeno ogni 6 metri in presenza di passaggi e
corridoi, sia automaticamente con interruttori ad infrarossi passivi.
In questi ambienti gli impianti elettrici devono essere realizzati con componenti
incassati nelle pareti.
Interruttori con sensore di presenza a
raggi infrarossi (IR)
Per installazione esterna (Idrobox)
Per installazione
incassata nelle serie
civili componibili
115
Corridoi cantine e locali di servizio
Contenitori Idro Box IP40 - IP55
In questi ambienti gli impianti elettrici deve essere realizzati in vista e le apparecchiature di comando e prelievo energia installate in contenitori con grado di protezione non inferiore a IP40. Si consiglia di utilizzare corpi illuminanti
del tipo con gabbia di protezione per lampade incandescenti.
Per l’illuminazione dei corridoi cantine è consigliabile prevedere apparecchi
di illuminazione ogni 5/6 metri di percorso rettilineo e ad ogni cambiamento
di direzione, con potenza della lampada tale da garantire un illuminamento
medio non inferiore ai 50 lx.
Al fine di contenere i consumi energetici condominiali, anche in questi ambienti
l’accensione luce deve essere a tempo determinato, attivabile manualmente,
con pulsanti luminosi disposti ogni 4 metri circa o automaticamente, al passaggio di persone, con interruttori ad infrarossi passivi.
In tutti i locali di servizio (locali contatori, deposito, raccolta rifiuti, ecc.), deve essere previsto un punto luce comandato localmente da interruttore luminoso posto all’interno del locale stesso. Nel locale contatori inoltre, oltre ai
gruppi di misura del distributore di energia, devono essere ubicati anche i quadri elettrici relativi del corpo scala e le eventuali centraline telefoniche della
società di telecomunicazione.
Prese comuni per il prelievo energia
Le prese a spina previste per la pulizia e/o la manutenzione devono essere installate in ogni ambiente comune in quantità e con caratteristiche tali da evitare l’uso di riduttori per l’adattamento delle diverse spine degli utilizzatori.
Devono essere presi accorgimenti che consentano l’utilizzo di queste prese solo al personale autorizzato per evitare furti di energia (es. blocco a chiave sull’interruttore che protegge il circuito).
Si consiglia di prevedere punti di prelievo energia:
- negli atri ogni 10 metri di parete lineare;
- ad ogni piano nel pianerottolo di accesso alle unità abitative;
- in ogni locale di servizio.
Esempi di prese ad adattabilità multipla
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Blocco leva lucchettabile per Btdin
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Illuminazione di sicurezza
Anche se l’obbligatorietà è richiesta solo per gli edifici con altezza > di 32 m(6),
si consiglia di prevedere l’illuminazione di sicurezza anche per gli edifici con altezza antincendio > di 24 m.
Devono essere previsti complessi autonomi per illuminazione di sicurezza
nelle vie di esodo come negli atri ingressi, nei pianerottoli, nei corridoi, ecc. Questi complessi di emergenza devono avere caratteristiche tecniche (durata e livello di illuminamento) tali da garantire un’ordinato sfollamento. Sono consigliabili almeno 5 lux in corrispondenza di porte e scale, ed almeno 2 lx in ogni
altro ambiente (misurati su un piano orizzontale ad 1 metro di altezza dal piano calpestio).
Per le autorimesse con capacità di parcamento > 300 autoveicoli è necessario
realizzare l’illuminazione di sicurezza utilizzando le stesse soluzioni tecniche
adottate nel resto del complesso residenziale.
L’alimentazione dei complessi autonomi per illuminazione di sicurezza deve
essere derivata direttamente dagli interruttori automatici messi a protezione
dei circuiti luce delle zone interessate dagli stessi.
Lampade di emergenza e torce autonome ricaricabili delle serie civili componibili
(6) DM 16/05/87 n° 246
117
Esempio planimetrico con sviluppo dell’impianto elettrico nelle parti comuni
Esempi di comandi luminosi
Interruttore
C4001L
Deviatore
C4003L
A
B
C
D
E
F
=
=
=
=
=
=
Montanti parti comuni scala
Montanti linee alimentazione Unità Abitative
Distribuzione elettrica in vista
Distribuzione elettrica incassata
QE Servizi di Scala
Posto di comunicazione citofonica esterno
1
2
3
4
5
=
=
=
=
=
Apertura porta ingresso (serratura elettrica)
Comando luci scala
Comando luci corridoi cantine
Comando luci corsello autorimessa
Gruppi autonomi per luce di emergenza.
Si ricorda che in base al D.M. 14 giugno 1989, n° 236(7) i comandi luce delle aree
e/o zone di fruizione comune di un complesso residenziale devono essere “accessibili” anche alle persone in visita. Si consiglia quindi di installarli ad altezze
comprese tra i 60 e 140 cm (vedi quote installative consigliate a pag. 154) e di
utilizzare, per la loro individuazione, lampade di localizzazione a scarica e tastini segnaletici.
Simbologia
Lampada precablata
di localizzazione
230V 1,5 mA a scarica
Lampada a scarica
230V
Esempi di componentistica
nelle parti comuni
Living International
(7) Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visibilità degli edifici privati e di edilizia residenziale
pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.
Interruttore in
custodia da parete
118
Prese Magic incasso
Prese Luna Idrobox
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Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
DEPOSITO
BICI-CARROZZINE
60W
CANTINA
3
RACCOLTA
RIFIUTI
CANTINA
60W
CANTINA
ATRIO
5
2x36W
3
C
2x36W
NP
D
1
B
PE
60W
NP
F
5
NP
5
LOCALE
CONTATORI
Wh
Wh
Wh
Wh
Wh
2x18W
2
Wh
E
4
A
B
1x36W
C
1x36W
CORSELLO
AUTORIMESSA
BOX
AUTO
NP
5
1x36W
4
119
1.3 Dimensionamento dei
quadri elettrici
Quadro elettrico Servizi Generali e di Scala
- Per il contenimento delle apparecchiature di comando, controllo e protezione
delle linee di alimentazione generale e dei circuiti derivati nei complessi residenziali, devono essere utilizzati preferibilmente contenitori in materiale
isolante (resina termoplastica) adatti per l’installazione da parete o da incasso
e provvisti, o dotabili, di portelli con chiusura a chiave.
- Nel caso si intenda utilizzare contenitori in lamiera per la realizzazione del
quadro Generale del complesso residenziale, si rammenta che devono essere presi gli opportuni accorgimenti atti a garantire il doppio isolamento della conduttura che va dal contatore del distributore fino all’interruttore differenziale posto come generale dell’intero complesso (8).
A titolo esemplificativo nelle pagine seguenti sono stati rappresentati gli
schemi elettrici dei quadri Servizi Generali e di Scala relativi ad un complesso residenziale con più corpi scala.
(8) vedi commento all’art.413.2.1.1 - CEI 64-8
Panoramica di involucri in resina e in
lamiera destinati alla realizzazione di
quadri di distribuzione (centralini) per gli
impianti elettrici nel settore civile
terziario.
Composizione delle strutture dei Quadri
TIBOARD da parete in resina IP30- IP31
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Composizione delle strutture dei Quadri
TIBOARD da incasso in resina IP30- IP31
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Quadro elettrico Servizi Generali (QSG):
Centralino Tboard da parete IP41 con portello e chiusura a chiave
550x1050x135 (art. E55/144...)
(realizzato con l’ausilio del software tecnico TISYSTEM)
121
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3
I M P I A N T I
E L E T T R I C I
N E L L E
P A R T I
C O M U N I
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Quadro elettrico Servizi Scala (QSS)
Centralino Tboard da parete IP41 con portello a chiave 550x6000x135
(art.E55/72....)
(realizzato con l’ausilio del software tecnico TISYSTEM)
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2. Impianti elettrici di Ascensori e Montacarichi
L’installazione e l’esercizio degli impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili, non competono all’installatore elettrico; questi deve occuparsi solo dei circuiti di forza motrice e luce che non appartengono all’impianto elevatore. Per i circuiti
di illuminazione che interessano il vano corsa devono comunque essere soddisfatte le prescrizioni richieste dalle norme tecniche (es. UNI EN 81.1 e 2) sia
per quanto riguarda le caratteristiche elettriche (es. illuminamento e caratteristiche condutture), sia le condizioni di installazione (es. posizione, distanza dal contrappeso, ecc.).
Rif. di legge:
titolo
DPR 1497/63
Norme per gli ascensori e i montacarichi in servizio privato
DM 587/87
Attuazione delle direttive n. 84/529/CEE e n. 86/312CEE relative agli
ascensori elettrici
DM 268/94
Regolamento recante attuazione delle direttive n. 90/486/CEE
relativa alla disciplina degli ascensori elettrici, idraulici od
oleodinamici
DPR 162/99
Regolamento recante norme per l’attuazione della Direttiva
95/16/CEE sugli ascensori e di semplificaeione dei procedimenti per
la concessione del nulla osta per ascensori e montacarichi nonchè la
relativa licenza di esercizio
Interruttore generale dell’impianto ascensore
All’interno del locale macchinario deve essere previsto, per ogni ascensore,
un interruttore generale atto ad interrompere, su tutti i conduttori attivi, l’alimentazione di forza motrice dell’ascensore.(9)
Il DPR 1497/63(10) chiede, per gli ascensori installati in edifici civili con presenza
di personale di custodia, l’installazione dell’interruttore generale o del suo
comando, in un locale facilmente accessibile da detto personale.
In mancanza del personale di custodia, l’interruttore generale o il suo comando
deve essere disposto al piano terreno, in posizione facilmente accessibile e
in custodia sottovetro. Quest’ultima richiesta non deve essere considerata se
l’impianto elevatore è stato realizzato in accordo con il DPR 162/99, ovvero
rispondente alle regole di sicurezza previste dalle norme armonizzate UNI EN
81.1 e UNI EN 81.2.
(9) Vedi DM 587/87 art. 13.4.1
(10) art. 6.5 a)
126
3
A
R
E
E
C
O
M
U
N
I
D
E
L
L
’
E
D
I
F
I
C
I
O
Comando di emergenza(11)
2
R N
PNL
Vani di ascensori e montacarichi in
servizio privato aventi corsa sopra il
piano intermedio maggiore di 20 metri installati in edifici civili aventi altezza in gronda maggiore di 24 metri devono essere provvisti di un interruttore generale munito di protezione contro le sovracorrenti installato in posizione segnalata, manovrabile sotto carico e atto a porre
fuori tensione l’impianto elettrico
dell’attività.
Nella figura è rappresentato lo schema multifilare dell’eventuale circuito
per lo sgancio a distanza delle linee di
alimentazione FM e Luce dell’ascensore nel caso in cui gli interruttori installati nel quadro Servizi Scala, non
siano facilmente accessibili ai VVF.
R S T N
PNL
L
N
4
1
3
1 interruttori di protezione linea FM
Ascensore (vedi QE Servizi Generali)
2 interruttori di protezione linea Luce
Ascensore (vedi QE Servizi Generali)
3 sganciatore di emergenza (art. F80E)
4 comando di sgancio degli interruttori di
linea ascensore in custodia sottovetro
(art. 503/85N) da ubicare in posizione
facilmente accessibile ai VVF.
(11) Vedi direttive Ministeriali di prevenzione degli incendi
Sezionamento e Protezione delle linee
Di seguito viene proposto uno schema di distribuzione elettrica per la protezione delle linee di alimentazione ascensore che considera anche la selettività dei dispositivi di protezione.
Wh
vedi Q.E. Locale Elevatore
Idn ≥ 1 A
rit. ≤ 1 s
a
tipo
Generale
30 mA
tipo
Generale
300 mA
illuminazione
FM
Circuiti servizi
condominiali
FM
a
1
tipo S
1A
2
Motore
Elevatore
1
tipo S
0,3A
Motore
Cabina Vano
Prese
Elevatore elevatore corsa locale a spina
2
1
2
interruttore a protezione della linea di alimentazione FM ascensore
interruttore a protezione della linea di alimentazione LUCE ascensore
a
inizio impianto FM e LUCE Ascensore secondo Norme EN 81.1 e EN 81.2
127
Scelta degli interruttori
Di seguito vengono indicati alcuni articoli di interruttori (BTDIN 60) per la protezione delle linee di alimentazione Ascensore da ubicare nel Quadro Elettrico
dei Servizi Scala.
1/2 3/4
1/2 3/4 5/6 7/8
T
T
2/1 4/3
2/1 4/3 6/5 8/7
CIRCUITO
CIRCUITO
Potenza installata KW
FM*
4
5,5
7,5
LUCE
In a 230 V
In a 400 V
A
8,4
11,6
15,8
I spunto
A
32
44
60
Articoli
F84/20 + G26/32AS/2
Potenza installata KW
A
2
2,5
3
10
12,6
15
F84/25 +G46/32AS
Articoli
In a 30°
A
16
16
16
Idn (tipo S)
A
0,3
0,3
0,3
In a 30°
A
20
20
25
I interv. **
A
100
100
125
Idn (tipo S)
A
1
1
1
F81N/16 + G24/32AS
* Motore asincrono trifase, 4 poli, 1500 giri/min, cos 0,85, g 0,85 - Corrente di spunto 3,8 In x 1 s
** Corrente di intervento entro 1,5 s
NB - I differenziali di tipo A sono efficaci anche in presenza correnti di guasto a terra di tipo
pulsante unidirezionale.
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3
A
R
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E
C
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E
L
L
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I
F
I
C
I
O
Dimensionamento delle condutture
• Colonne Montanti
- Le linee montanti di alimentazione FM e LUCE Ascensore in partenza dal quadro Servizi Scala devono essere realizzate con cavi unipolari senza guaina del
tipo non propagante l’incendio (es. N07V-K), posati in tubazioni di PVC pesante ubicate nella colonna montante della scala. (vedi colonne montanti a
pag. 111-112)
- Di seguito sono evidenziate le lunghezze max consigliate per le linee di alimentazione dei circuiti FM e LUCE Ascensore. Le sezioni sono state calcolate considerando la corrente di spunto del motore (3,8xIn/1s) e le cadute di tensione sulla linea principale .
Caratteristiche
del carico
In/In spunto
KW a 230V
4
8,4A/32A
5,5 11,6A/44A
7,5 15,8A/60A
Caratteristiche
del carico
Lunghezza max in metri
cavi per il circuito FM - (cdt=3%)
4
sezione mm2
6
10
16
40
29
---
60
43
32
159
115
85
102
74
54
Lunghezza max in metri dei cavi
per il circuito LUCE - (cdt=2,5%)
KW
In
a 230V
1,5
2
2,5
3
10A
12,6A
15A
19
15
12
2,5
sezione mm2
4
6
10
16
31
25
20
50
40
33
129
103
86
201
160
135
75
60
50
• Locale Elevatore e Vano corsa
- Per l’alimentazione dei circuiti derivati del locale elevatore e del vano corsa,
si consiglia di utilizzare cavi unipolari senza guaina del tipo non propagante
l'incendio (es. N07V-K), posati in tubazioni di PVC pesante installate in vista.
- A fianco sono indicate le lunghezze max consigliate per i circuiti interni al fine di mantenere la caduta di tensione totale entro il valore del 4% raccomandato dalle Norme(12).
Caratteristiche
del carico
Lunghezza max in metri
(cdt = 1,5%)
KW
In
a 230V
1,5
2,5
0,5
1
1,5
2
2,5
3
2,5 A
5A
7,5 A
10 A
12,6 A
15 A
45
22
15
11
9
7
75
38
25
19
15
12
sezione mm2
4
6
121
60
40
30
24
20
181
90
60
45
36
30
10
310
155
103
77
62
51
(12) Vedi commento all’art. 525 Norma CEI 64-8
129
Sviluppo degli impianti elettrici
Nelle strutture residenziali i locali riservati agli impianti ascensori, sono di norma considerati ambienti ordinari. É però buona tecnica, per i locali tecnologici, realizzare gli impianti sempre in vista utilizzando apparecchiature meccanicamente resistenti in modo da permettere una facile manutenzione e ridurre al minimo la possibilità di rotture.
Esempio di presa nel vano corsa
con Schuko bipasso e dispositivo
di protezione locale in custodia Idrobox
• Vano corsa
- Il vano corsa deve essere munito di impianto di illuminazione elettrica installata
stabilmente che deve comprendere una lampada ad una distanza di 0,5 m.
dal punto più alto e più basso e, successivamente, ad intervalli di 7 m.(13)
- Nella fossa deve essere installata una presa di corrente 2P+T a 250V alimentata direttamente o del tipo alimentata in BTS(14).
- L’alimentazione dell’illuminazione elettrica e della presa deve essere indipendente dall’alimentazione del macchinario(15).
• Locale macchinario
Di seguito è rappresentato lo studio dell’impianto elettrico in un locale del macchinario e delle pulegge di rinvio.
Proiezione
vano corsa
H
M
3∼
G
Interruttore e presa in unico contenitore IP40
D
F
I
Cassetta di derivazione
A
F
B
E
A = Interruttore unipolare per il comando del
corpo illuminante
B = Presa 2P+T Bipasso e UNEL(16)
C = Corpo illuminante installato a soffitto con
protezione meccanica del bulbo luminoso
(es. gabbia) (17 )
D = Cassetta di derivazione
E = Quadro elettrico Locale Elevatore
F = Tubazioni rigide in PVC pesante
G = Quadro elettrico Comando Elevatore
H = Dispositivo carica BTR e Batterie
accumulatori
I = Lampada di emergenza per interventi nel
locale nei casi di black-out
Lampada di emergenza
(13) DM 587/87 art. 5.9.
(14) DM 587/87 art. 5.7.3.4. - 13.6.2.
(15) DM 587/87 art. 13.6.1.
(16) DM 587/87 art. 6.4.7. - 13.6.1. - 13.6.2.
(17) DM 587/87 art. 6.3.6. - L’illuminazione del locale macchinario deve essere con installazione fissa assicurata sulla base di 200 lux al
livello del pavimento
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O
• quadro elettrico locale elevatore
Di seguito è rappresentato uno schema tipo di un quadro elettrico da installare nel locale del macchinario e delle pulegge di rinvio con un esempio di articoli del catalogo Bticino necessari per la sua realizzazione.
Circuito 3N+N
50 Hz-400/230 V
Circuito FN
50 Hz-230 V
tipo
Generale
300 mA
1
tipo
Generale
30 mA
2
2
1
LUCE
FM
3
4
5
6
3
FM
F115/4D
6
1
2
3
4
5
6
descrizione
Generale
FM
elevatore
Generale
LUCE
elevatore
cabina
elevatore
vano corsa
elevatore
locale
elevatore
Prese 2P+T
locale e vano
corsa
Potenza kW
7,5
2,4
0,1
0,18
0,14
2
Sez. F-N-PE
6 mm2
1,5 mm2
1,5 mm2
1,5 mm2
1,5 mm2
F881N/6
F881N/6
F881N/10
F881N/10
uno per
cabina
uno per
vano corsa
LUCE
F115/6D
5
4
Articolo
G744/25A
note
uno per
elevatore
G723/25A
131
®
IMPIANTI DI
COMUNICAZIONE
1. Impianto telefonico e di trasmissione dati
Criteri generali
- Devono essere predisposte canalizzazioni, scatole, nicchie, per collegare i punti di prelievo del segnale telefonico e di trasmissione dati delle unità abitative con la rete esterna.
I dati dimensionali evidenziati nel disegno sono tratti dalla Guida CEI 64-50
e hanno valore indicativo; in sede esecutiva è necessario chiedere conferma
alle società telefoniche.
5°
D
4°
3°
Ø20
2°
Ø32
1°
T
- Tutte le tubazioni e le scatole devono rimanere ad esclusiva disposizione degli impianti telefonici e di trasmissione dati; non sono consentiti raccordi o
promiscuità con tubi e scatole destinate al servizio elettrico.
Tutte le apparecchiature devono essere installate ad altezze da pavimento tali da consentirne l’accesso senza l'ausilio di alcun tipo di scala. Ad esempio:
- terminale di rete telefonica – 90÷120 cm;
- cassette di derivazione ai piani 25÷35 cm.
C
B
Distribuzione generale
per predisporre le parti comuni dell’edificio al cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale, vedi punto 4 a pag. 150-151.
A
A = Armadio Partitore
B = Cavidotto in materiale isolante Ø
125 mm
C = Terminale di rete (420x230x180
cm)
D = Cassetta di derivazione al piano
(200x140x70)
Scatole e prese telefoniche installate all’ingresso dell’alloggio, o in posizione baricentrica,
per attestazione del cavo del gestore di rete.
134
- Dall'Armadio Partitore, posto all'esterno del confine di proprietà e il Terminale
di rete, ubicato in ogni corpo scala in prossimità delle scale o all'interno del locale contatori, deve essere prevista una tubazione interrata in PVC pesante avente Øi ≥ 125 mm.
- In partenza dal Terminale di rete deve essere prevista la colonna montante facente capo alle cassette di derivazione per la distribuzione dell'impianto telefonico ad ogni piano.
- Devono essere previste tubazioni in PVC pesante con Ø 32 mm moltiplicate in
funzione del numero delle unità immobiliari servite e precisamente:
1 tubo fino a 10 unità - 2 tubi da 11 fino a 24 unità.
Per edifici con vani scala con più di 24 unità immobiliari è opportuno esaminare
le soluzione più idonee congiuntamente con la società telefonica.
4
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E
Distribuzione interna all'unità abitativa
• tradizionale ad anello
In prossimità dell'ingresso, accanto alla scatola della prima presa telefonica,
devono essere incassate altre due scatole dalle società telefonica con le pareti adiacenti e comunicanti fra loro atte al contenimento degli eventuali
accessori come: suoneria supplementare, filtro filodiffusione, ecc.
- Questo gruppo di scatole deve essere collegato alla cassetta del montante di
piano con tubo Ø 20 mm e agli altri punti telefonici con un collegamento ad
anello sempre con tubo Ø 20 mm. Come indicato nell'esempio planimetrico.
• a stella predisposta per distribuzione multimediale
- Per consentire all’impianto telefonico e di trasmissione dati di adattarsi alle
nuove tecnologie bus di telecomunicazione e distribuzione multimediale, è
preferibile comunque realizzare una distribuzione a stella in luogo di quella tradizionale ad anello come indicato nell’esempio planimetrico. (vedi anche predisposizione dei tracciati a pag. 48)
TEL
TEL
TEL
TEL
TEL
TEL
camera
camera
camera
camera
TEL
TEL
TEL
Ø 20 mm
bagno
Ø 32 mm
TEL
cassetta di
derivazione al piano
(200x140x70 cm)
TEL
cucina
TEL
TEL
bagno
soggiorno
TEL
soggiorno
TEL
TEL
cucina
TEL
TEL
TEL
Esempio di distribuzione
tradizionale ANELLO
TEL
Esempio di distribuzione a STELLA
per telecomunicazione e distribuzione multimediale
• Prese terminali di prelievo del segnale
- Sia nel caso di distribuzione ad anello che a stella, le prese di prelievo del segnale possono essere del tipo modulare, componibile con la serie civile installata e la cui scelta dipende dalle specifiche esigenze dell’utenza (vedi alcuni esempi sotto). Fa eccezione la prima presa di ingresso, sulla quale si attesta il cavo in entrata del segnale che è fornita della società che gestisce la rete di telecomunicazione, almeno fino alla liberalizzazione dell’ultimo miglio.
Prese telefoniche
con e senza
interruzione della
linea a valle
Connettori telefonici
RJ11 - RJ12
Connettori EDP e
Telefonia RJ 45 e
Fibra ottica
135
2. Impianto centralizzato di antenna TV
Criteri generali
- In questi ultimi anni, grazie all’avvento delle nuove tecnologie, si sono verificati sviluppi e trasformazioni che hanno fatto cambiare radicalmente il concetto e l’utilizzo del televisore. Ora le comunicazioni non avvengono solo in
modo unidirezionale via etere, ma anche in modo interattivo con l’utilizzo
di satelliti e, presto, anche del cavo.
- Conseguenza diretta di questa evoluzione e il costante aggiornamento delle tecniche installative che vanno di pari passo con i nuovi concetti ed i nuovi termini impiantistici inerenti la realizzazione di impianti di antenna TV.
- Per la realizzazione di questi impianti, è sempre più necessario l’intervento
di personale specializzato nel settore almeno per quanto riguarda la scelta
delle apparecchiature di ricezione, amplificazione e controllo del segnale, ma
nulla vieta che i problemi tecnici legati alla realizzazione delle reti di distribuzione sia affrontati da installatori specializzati in impianti di distribuzione dell'energia o segnalazione.
Rete di distribuzione
- La rete di distribuzione serve per prelevare il segnale dal terminale di antenna e portarlo fino alle prese utente ubicate nei locali dell’unità abitativa ed è
costituita essenzialmente da un certo numero di cavi, o colonne di distribuzione,
che si dipartono da un centralino di antenna (terminale di testa) e raggiungono
le prese degli utenti secondo lo schema tipico di Cascata (serie) o Derivazione.
- Per la distribuzione in cascata devono essere utilizzate prese passanti che,
oltre a fornire all'utente un segnale attenuato per realizzare un opportuno disaccoppiamento, assicurano la continuità della colonna discendente
(vedi schema a pag. 137).
- Per rete di distribuzione in derivazione devono essere impiegate prese non
attenuate di derivazione inserendo sulla colonna in discesa dei derivatori per
realizzare la continuità della linea e fornire al cavo dell'utente un segnale attenuato (vedi schema a pag. 137).
- Si possono anche realizzare reti di distribuzione miste, in cui convivono distribuzioni in cascata e in derivazione; considerando però la difficoltà di progettazione dovuta a calcoli che evitino pericolosi squilibri nei livelli di segnale alle prese, tali soluzioni sono da utilizzare solamente quando le caratteristiche
dell’edificio non consentono alternative.
- Tutte le colonne montanti devono venire chiuse con un carico resistivo prossimo all'impedenza caratteristica della linea (tipicamente 75): a tale scopo secondo il tipo di distribuzione si devono impiegare prese o derivatori terminali, o resistenze terminali.
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4
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A
Esempio di impianto in cascata e prese TV/SAT
passanti
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Antenna
Parabola
Terminale
di testa
C
Esempio di impianto in derivazione e prese
TV/SAT derivate
Antenna
Parabola
O
Terminale
di testa
Partitore
Partitore
Partitore
TV
1
TV
max 5
prese
5
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
6
TV
75RT(N)
TV
TV
TV
Prese
d'utente
derivate
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
75RT(N)
TV
TV
75RT(N)
max 5
prese
TV
TV
TV
TV
TV
Prese
d'utente
passanti
Derivatore
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
Prese
d'utente
passanti
10
75RT(N)
75RT(N)
Resistenza di
chiusura 75Ω
Resistenza di
chiusura 75Ω
Resistenza di
chiusura 75Ω
Prese coassiali per impianti di antenna TV (connettore maschio)
137
Condutture
Le condutture dell'impianto antenna TV devono essere totalmente indipendenti da quelle pertinenti alle linee di energia e i tracciati devono risultare i
più brevi e rettilinei possibili opportunamente distanziati dalle tubazioni degli impianti di riscaldamento, dell'acqua e delle canne fumarie. (vedi pag. 111112 “Impianti elettrici nelle parti comuni”). Devono essere utilizzati tubi in PVC
pesante del tipo flessibile per l'incasso sottotraccia e rigido per l'installazione in
vista.
I cavi coassiali utilizzati devono avere un'impedenza caratteristica di 75Ω
con una tolleranza di ± 3 Ω e le discontinuità lungo il cavo devono essere tali che il rapporto d'onde stazionarie (ROS) su uno spezzone di 100 m sia al massimo di 1,3 nella banda di frequenza da 50 a 800MHz. L'attenuazione deve essere inferiore a 12 db/100 m alla frequenza di 200MHz ed inoltre il cavo deve
essere di tipo a basso invecchiamento.
La schermatura deve essere di caratteristiche tali da impedire irradiazioni che
possono disturbare la ricezione di altri impianti e da proteggere l'impianto dalla captazione diretta dei segnali emessi da antenne troppo vicine o di disturbi esterni dovuti ad autoveicoli, impianti industriali, ecc.
I cavi con isolamenti in polietilene cellulare espanso hanno minor attenuazione
di quelli in polietilene compatti, i quali d'altra parte offrono il vantaggio di resistere meglio alle sollecitazioni meccaniche ed all'invecchiamento.
Nella tabella sono riportate ad esempio le caratteristiche di alcuni cavi coassiali in commercio. I valori di attenuazione vengono riferiti alle varie frequenze
di ricezione televisiva e sono espresse in decibel/100m.
Attenuazione dB/100m - frequenza (MHz)
138
Dielettrico in
polietilene
es: tipo CAVEL:
50 MHz
200 MHz
500 MHz
600 MHz
800 MHz
Espanso
(PEE)
00339 FMC 1210E
4,5 (0,2dB/5m)
9,5 (0,5dB/5)
16 (0,8dB/5m)
17 (0,9dB/5m)
20 (1dB/5m)
Compatto
(PE)
4256 FMC CU33 - ST33
6(0,3dB85m)
12,5 (0,6dB/5m)
20 (1dB/5m)
22,5 (1,1dB/5m)
26 (1,3dB/5m)
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Messa a terra degli impianti e dei sostegni d'antenna
Ogni impianto d'antenna essendo generalmente dotato di amplificatori alimentati direttamente od indirettamente dalla rete, può assumere tensioni pericolose in caso di perdite di isolamento o cortocircuito.
Per evitare pericoli di questo genere le Norme CEI 12-15 prevedono:
a) che le prese utente siano realizzate in modo da impedire il trasferimento all'impianto di tensioni di rete presenti accidentalmente ai terminali d'antenna
dei televisori.
b) che tutte le apparecchiature soddisfino i requisiti richiesti dalle Norme CEI
12-13
c) che l'impianto sia collegato alla terra dell'edificio.
- Per quanto riguarda la protezione contro le scariche atmosferiche vedi “Impianti di protezione dell’edificio” a pag. 98.
Per consentire all’impianto di antenna TV di adattarsi alle nuove
tecnologie bus di telecomunicazione e distribuzione multimediale, è
necessario, all’interno dell’unità abitativa, realizzare una distribuzione
con derivazione a stella in luogo di quella tradizionale in cascata
(serie) come indicato nella predisposizione dei tracciati a pag 48.
Per la predisposizione delle infrastrutture comuni dell’edificio al
cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale, vedi
punto 4 a pag. 150-151.
139
3. Impianti citofonici, video-citofonici e di telefonia integrata
3.1 Generalità
Ogni edificio deve essere provvisto di un impianto di comunicazione audio e/o
video che colleghi il posto esterno della proprietà con i posti interni delle unità abitative.
Oggi è possibile ottenere da questi impianti altissime prestazioni grazie ai nuovi sistemi digitali e ad apparecchiature che per soluzioni tecniche, estetica e
funzionalità, sono in grado di soddisfare tutte le diverse esigenze installative richieste dal mercato, sia in termine di dimensioni che di prestazioni.
In questa parte del volume vengono evidenziati alcuni sistemi di comunicazione citofonica e videocitofonica, compresa l’integrazione tra questi e la rete telefonica, ideali per risolvere le problematiche tipiche degli edifici condominiali e più precisamente:
Posti esterni SFERA: modulari e componibili
scatola
da incasso
140
cornice
portamoduli
contenitore
da parete
telaio
portamoduli
moduli per impianti
frontal
imodulari
cornice
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SISTEMA ANALOGICO
Il sistema analogico si basa su un impianto dal cablaggio tradizionale con un
montante di 4 o di 7 fili (rispettivamente se audio o video) più i ritorni di chiamata (1 per ogni posto interno).
Gli impianti video non richiedono l’utilizzo del cavo coassiale.
Nell’ambito dello stesso edificio, all’interno di ogni unità abitativa, sono possibili diverse soluzioni che vanno dal singolo posto interno audio o video agli
intercomunicanti videocitofonici o citofonici fino alla telefonia con centralini
PABX.
Il cablaggio tradizionale (4+n audio 7+n video) per la realizzazione di impianti con poche
utenze.
SISTEMA 2 FILI
Questo sistema consente la realizzazione di impianti audio e video con un cablaggio a 2 soli fili non polarizzati e senza derivatori di piano. Il cablaggio rimane identico anche in presenza di più posti esterni. Ideale per impianti di media dimensione e ristrutturazione: max 100 posti interni audio e 26 posti interni
video.
Solo e sempre 2 fili, per audio, la soluzione
più semplice e rapida.
SISTEMA DIGITALE
Il sistema digitale si basa su un impianto dal cablaggio ridotto a 6 o 8 fili (rispettivamente se audio o video) senza ritorni di chiamata.
Gli impianti video non richiedono l’utilizzo del cavo coassiale.
Nell’ambito dello stesso edificio, all’interno di ogni unità abitativa, sono possibili diverse soluzioni che vanno dal singolo posto interno audio o video agli
intercomunicanti videocitofonici o citofonici fino alla telefonia con centralini
PABX.
Un unico cavo da 8 fili per la realizzazione di
impianti complessi e molto estesi.
SISTEMA TELEFONICO AUDIO CON CENTRALINO PABX
Utilizzando il modulo fonico dedicato, è possibile collegare il posto esterno direttamente al centralino, con l’impiego di un semplice doppino twistato, come se fosse un normale telefono.
Il suo impiego consente di integrare le funzioni di citofonia, intercomunicazione
e telefonia.
Solo 2 fili per impianti integrati di telefonia e
citofonia.
141
Schema di principio IMPIANTO VIDEO ANALOGICO
Cablaggio sistema analogico:
n° di fili necessari per il collegamento del montante
- audio 4 fili + n ritorni di chiamata
- video 7 fili + n ritorni di chiamata
7+n
8
derivazione
sul piano
8
7 fili + n
ritorni di
chiamata
7
2
Videocitofono Sprint
142
Videocitofono Pivot tech
4
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E
Schema di principio IMPIANTO 2 FILI VIDEO
Cablaggio sistema 2 fili:
- audio 2 fili anche non twistati per il collegamento di tutti gli apparecchi
- video 2 fili twistati per il collegamento di tutti gli apparecchi
Citofono Sprint
Citofono Pivot grigio antracite
143
Schema di principio IMPIANTO VIDEO DIGITALE 8 FILI
Cablaggio sistema digitale:
n° di fili necessari per il collegamento del montante indipendentemente dal
n. di utenze e dalle dimensioni dell’impianto:
audio 6 fili - video 8 fili
8
8
derivazione
sul piano
8
solo
8 fili
7
2
Citofoni vivavoce per serie civili componibili
Light
144
Living International
Living Tech
4
I
M
P
I
A
N
T
I
D
I
C
O
M
U
N
I
C
A
Z
I
O
N
E
Integrazione delle funzioni audio e video con l’impianto telefonico
Grazie all’adozione del centralino PABX (centralino telefonico) all’interno delle singola unità abitativa è possibile integrare la fonica dell’impianto telefonico, consentendo di usufruire di queste funzioni primarie da un unico apparecchio: il telefono.
Con il centralino PABX è inoltre possibile avere le seguenti funzioni:
- intercomunicazione tra tutti i telefoni della casa
- sorveglianza acustica degli ambienti
- teleattivazione dei dispositivi
- videocontrollo
7+n
8
8
derivazione
sul piano
8
derivazione
sul piano
8
8
7 fili + n
ritorni di
chiamata
solo
8 fili
a = impianto video analogico
b = impianto video digitale 8 fili
c = telefoni Pivot con base inclinata per
installazione da tavolo (citotelefoni e
videocitotelefoni).
Telefoni e videocitotelefoni
Telefono
Videocitotelefono
145
3.2 Criteri installativi
generali degli impianti
2
- La linea di alimentazione degli impianti citofonici e videocitofonici deve essere protetta e derivata dal QE Servizi Generali del complesso edilizio. Se il
complesso edilizio si sviluppa su più edifici con più ingressi o corpi scala, i dispositivi elettronici per l'alimentazione e l’amplificazione del segnale di ogni
singolo edificio o corpo scala devono essere ubicati nel locale contatori in prossimità del QE Servizi Scala.
1a
3b
- Deve essere prevista e opportunamente dimensionata, una rete di distribuzione
per collegare tra loro tutti i posti esterni di ogni singolo corpo scala, i relativi dispositivi di alimentazione e gli apparecchi derivati delle singole unità abitative, con il posto esterno principale e l'eventuale centralino di portineria.
3a
7 fili
+n
230V
1
5 Solo
video
7 fili
+n
4
2
1..............
2..............
3..............
M1
4..............
7..............
5..............
8..............
6..............
9..............
R
1..............
2..............
3..............
RP
M1
4..............
7..............
5..............
8..............
6..............
9..............
R
RP
1
2
3
1
2
3
4
5
6
4
5
6
8
9
7
8
9
7
0
0
1a
PABX
3
Linea telefonica
230V
1
5 Solo
video
4
7 fili
+n
- Le tubazioni utilizzate per questa rete devono essere del tipo flessibile in PVC
pesante installate sotto traccia nei percorsi interni all'edificio e interrate nei
tratti esterni. Le condutture devono essere totalmente indipendenti da
quelle pertinenti alle linee di energia, con tracciati più brevi e rettilinei possibili e opportunamente distanziate dalle tubazioni degli impianti di riscaldamento, dell'acqua e dalle canne fumarie.
1
230V
1
3b
2
3a
Esempio di dimensionamento della colonna montante
(calcolata su 24 posti interni)
Per la predisposizione al cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale, vedi punto
4 a pag. 150-151.
n° e sezione cavi
tubo flex
in PVC (montante)
dim. int. cassetta
consigliate (mm)
1xØe 25
113 x 91 x 69
3x1 mm2
2x0,28 mm2 twistato
26x0,28 mm2
2xØe 25
*154 x 98 x 69
SISTEMA 2 FILI
Impianto citofonico
2 conduttori non twistati
2x0,28 mm2
1xØe 20
113 x 91 x 69
Impianto videocitofonico
2 conduttori twistati
2x0,28 mm2
1xØe20
113 x 91 x 69
SISTEMA DIGITALE
Impianto citofonico
6 conduttori **
2x1 mm2
4x0,28 mm2
1xØe 25
*154 x 98 x 69
1xØe 25
*154 x 98 x 69
SISTEMA ANALOGICO
Impianto citofonico
4 conduttori comuni + 1 per ogni derivato
Impianto videocitofonico
7 conduttori comuni + 1 per ogni derivato
Impianto videocitofonico
8 conduttori **
* previsto lo spazio per derivatori di piano
** es. unico cavo da 8 fili art. 336900
146
2x1 mm2
26x0,28 mm2
2x1 mm2
2x0,28 mm2 twistato
2x0,28 mm2 twistato
2x0,28 mm2 twistato
4
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C
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Z
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N
E
I sistemi digitali per impianto nuovi e l’ammodernamento di quelli esistenti
Esempi di scatole di derivazione
Multibox
Come evidenziato negli istogrammi a pag. 148-149 , i sistemi audio a 8 fili (digitali) oltre ad essere gli unici in grado di risolvere problemi di complessi immobiliari molto estesi, con edifici a più ingressi, risultano economicamente più
vantaggiosi dei sistemi analogici già per impianti con 2 ingressi principali in
quanto l’esigua differenza dei costi tra le apparecchiature (+14%) viene rovesciata a favore del digitale grazie ai minori costi per la distribuzione (cavi,
tubi e mano d’opera).
I costi della distribuzione giustificano il passaggio dall’analogico al digitale già
per impianti con 1 PE e 10 derivati interni, inoltre a favore del digitale audio
pesa anche la possibilità di disporre di un impianto già predisposto per la videocitofonia.
Se si passa agli impianti video poi la convenienza dei sistemi digitali rispetto
agli analogici appare con maggiore evidenza già dai costi delle sole apparecchiature di un impianto con 1 PE e 12 derivati (solo +4,5%).
I sistemi a 2 fili sono particolarmente indicati nelle ristrutturazioni dove gli
spazi per le condutture sono ridotti. Il risparmio maggiore rispetto al sistema digitale si ha nei costi di mano d’opera per il cablaggio delle apparecchiature che risultano inferiori (2 fili al posto di 8).
Sistema digitale a 8 fili: particolare di
schema impianto videocitofonico con 48
posti interni, 1 PE principale e 2 PE a piè
di scala.
Schema realizzato in automatico con il
Software Tecnico TERCOM.
147
903
797
762
3.3 Comparazione costi
fra diversi sistemi di
comunicazione
citofonica e
videocitofonica
215
173
(con apparecchi PIVOT e
pulsantiere esterne SFERA)
100
analogico
2 fili
digitale
analogico
2 fili
digitale
AUDIO
VIDEO
Impianto con 12 posti interni
1 montante e 1 posto esterno principale
100 = € 548
Listino n. 21-4 gennaio 2002
AUDIO
867
analogico
digitale
2 fili
755
738
VIDEO
analogico
digitale
2 fili
205
N. B. Sono esclusi i costi relativi alla distribuzione (tubi e cavi) e messa in opera.
Sono esclusi inoltre i prezzi dei configuratori per i sistemi digitali (indicativamente una trousse di 100 configuratori =
€ 86,99
138
100
analogico
digitale
2 fili
2 fili
digitale
analogico
VIDEO
AUDIO
Impianto con 24 posti interni
1 montante e 1 posto esterno principale
100 = € 1.133
639
563
562
176
114
100
analogico
digitale
AUDIO
2 fili
analogico
digitale
2 fili
VIDEO
Impianto con 24 posti interni
1 montante e 2 posti esterni principali
100 = € 1.525
148
4
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C
A
211
E
106
100
2 fili
N
189
129
digitale
O
604
606
analogico
I
788
777
100
Z
analogico
AUDIO
digitale
analogico
digitale
analogico
2 fili
AUDIO
VIDEO
digitale
VIDEO
Impianto con 48 posti interni
Impianto con 48 posti interni
2 montanti e 1 posti esterni principali
2 montanti e 2 posti esterni principali
100 = € 1.871
100 = € 2.595
441
420
100
100
digitale
AUDIO
digitale
VIDEO
digitale
AUDIO
digitale
VIDEO
Impianto con 48 posti interni
Impianto con 120 posti interni
2 montanti - 1 posti esterno principale e
2 PE a pie di scala
5 montanti - 2 posti esterni principali e 5 PE a piè di scala
100 = € 4.267
100 = € 9.570
149
4. Cablaggio parti comuni di edifici multiunità
per la telecomunicazione e la distribuzione multimediale
Questa parte tratta dall’art. 4.2 della Guida CEI 306-2(1), fornisce indicazioni sul
cablaggio delle parti comuni degli edifici multiunità.
• Struttura
Per esigenze e vincoli tipici di un edificio con funzione prevalentemente abitativa, nelle parti comuni degli edifici si avrà in generale una molteplicità di cablaggi
per telecomunicazione e distribuzione multimediale e precisamente:
- Cablaggi installati dai gestori di reti pubbliche: è il caso delle attuali reti pubbliche per telefonia e distribuzione di TV via cavo. Esse raggiungono i singoli
appartamenti con fasci di doppini o con una struttura in cavo coassiale (ad
albero o a stella), utilizzando in genere canalizzazioni predisposte allo scopo nell’edificio;
- Cablaggi installati a cura di chi gestisce l'edificio:
• cablaggi per gli impianti centralizzati di ricezione TV, terrestre e/o satellitare. Tali cablaggi dovranno essere realizzati secondo le regole esposte nella Guida CEI 100-7(2), adottando una struttura che porti al centro stella di ogni
appartamento un segnale di ampiezza definita;
•cablaggi per l’automazione di edificio (citofoni, ecc.). Le regole per la realizzazione di tali cablaggi sono descritte nella Guida alla realizzazione dei
sistemi bus per gli edifici;(3)
•cablaggi per uso telefonico, nei casi in cui esiste un centralino telefonico di
edificio. Questi cablaggi sono realizzati con fasci di doppini, o con cavi multicoppia (in genere rispondenti alla categoria 3 descritta nella CEI EN 50173
(CEI 303-14);(4)
•cablaggi per uso generale, dove sia richiesta una distribuzione di segnali dati all’interno dell’edificio. Per questi cablaggi la Norma di riferimento è la
EN 50173 (CEI 303-14).
Tenuto conto di quanto sopra, nella realizzazione o ristrutturazione di un edificio ha importanza soprattutto progettare infrastrutture adatte ad installare i cablaggi previsti; questi saranno poi realizzati in base ai rispettivi documenti
di riferimento.
• Predisposizione delle infrastrutture per il cablaggio
L’infrastruttura di riferimento nei nuovi edifici è costituita da un condotto (in
genere un cavedio in muratura) nel quale predisporre le canalizzazioni per la
salita/discesa dei cavi per telecomunicazione e distribuzione multimendiale, nonché di altri cablaggi:
A tale fine il cavedio deve svilupparsi per tutta l’altezza dell’edificio, dalla base al sottotetto, in modo che il punto di ingresso delle reti esterne e dei se-
(1) Guida per il cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale negli edifici residenziali - fasc. 5627
(2) CT 100 - “Guida per l’applicazione delle norme riguardanti gli impianti di antenna per ricezione radiofonica e televisiva”
(3) SC83A - Bozza di Guida
(4) CT306 - “Tecnologia dell’informazione - Sistemi di cablaggio generico”
150
4
I
TV
Citofoni
Telefoni
Dati
2x∅ int. 50 mm
Ø38
Ø38
Ø38
P
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E
gnali/servizi possa essere situato a qualunque livello
Lungo lo sviluppo del cavedio devono essere individuati locali adatti all’installazione degli armadi/apparati necessari. Tali locali devono essere facilmente
accessibili; sono da escludere locali con rischio di incendi o esplosione (comprese le autorimesse) o con rischio di allagamento. Il locale nel quale è previsto
il collegamento con la rete di telecomunicazione esterna deve essere raggiunto
con due tubi aventi diametro interno minimo di 50 mm (o una canalizzazione equivalente) predisposti allo scopo.
In corrispondenza dei vari piani deve esistere lo spazio per scatole o armadietti
di derivazione, dove installare giunti o organi di diramazione, nonché le eventuali parti attive in funzione del servizio (ad esempio gli amplificatori dell’impianto TV).
3x∅ int. 38 mm
Ø38
M
Il cavedio deve essere dimensionato in modo da permettere la facile installazione dei cablaggi previsti nell’edificio, anche in prospettiva di futuri ampliamenti. Per la distribuzione dei cavi per telecomunicazioni e distribuzione
multimediale, si suggerisce l’installazione di 3 tubi con diametro interno utile di almeno 38 mm (o altre canalizzazioni equivalenti) lungo ogni colonna che
serve al massimo 8 unità abitative, aggiungendo un tubo per servire sino a 4
ulteriori unità.
Tra il punto di derivazione di piano e il punto di ingresso nei vari appartamenti
deve essere posta una tubazione il cui diametro il cui diametro interno utile
consigliato è di almeno 38 mm.
Nel caso di interventi su edifici esistenti l’infrastruttura di edificio deve avvicinarsi il più possibile al modello precedentemente indicato. Allo scopo si potrà ricorrere anche al riutilizzo e adattamento di infrastrutture preesistenti,
comprese eventualmente quelle utilizzate per altri servizi (quali ad esempio:
pattumiere dismesse).
Esempio di schema delle infrastrutture di un edifico multiunità
(da Guida CEI 306-2)
Locale
Apparati
U.A.
U.A.
Derivazioni di piano
U.A.
U.A.
U.A.
U.A.
U.A.
U.A.
Condutture per il passaggio dei cavi per i servizi oggetto della
presente Guida (3 per le prime 8 U.A. + 1 per le ulteriori 4 U.A.)
Condutture di collegamento tra il punto di derivazione e le unità
abitative
U.A.
U.A.
U.A.
U.A.
Cavedio
Condutture per il raccordo con le reti di telecomunicazioni
U.A.
U.A.
U.A.
U.A.
Locale
Apparati
151
AUSILI PER
L A P R O G E T TA Z I O N E
1. Quote installative consigliate
Quote per apparecchiature di comando, controllo e prelievo
energia
Tenuto delle prescrizioni e dei commenti della Norma CEI 64-8 art. 752.55.1 e
537.5.2
265 cm
Prese a spina per alimentazione cappa e ventola cucina
230÷250 cm
Rilevatori di gas metano (20÷40 cm da soffitto)
oltre 225 cm
Pulsanti e tiranti per docce e vasche nei bagni
Prese a spina per ventole di aspirazione nei bagni cechi
Nei box installare gli apparecchi
in posizione protetta da urti
con autoveicoli
➘
140 cm
▼
FASCIA PER
L’ACCESSIBILITÀ
DEI COMANDI
ELETTRICI
ai fini della Legge
09/01/89 n°13 e
DM 14/06/89 n°236
“Disposizioni per
favorire il
superamento delle
barriere
architettoniche” (*)
▲
Quadri unità abitative
Comandi e prese in box e cantine
120 cm
Citofoni
110 cm
Comandi e prese nei bagni e sul piano lavoro in cucina
90 cm
Comandi
80 cm
Comandi e prese a testaletto
45 cm
Prese a spina TV, TEL, Dati, HI-FI, ecc.
40 cm
(*) E’ possibile installare prese a spina e comandi fuori dalla fascia di
accessibilità del DM 236, per esigenze funzionali allo sviluppo
dell’impianto elettrico e per facilitare la manutenzione e/o la sostituzione di apparecchiature elettriche fisse da parte di personale
qualificato.
154
30 cm
cassette di derivazione e giunzione
17 cm
da parete incassate o sporgenti
7 cm
su canalina o zoccolo battiscopa
4 cm
su torrette o calotte sporgenti da pavimento
ALTEZZE
MINIME PER
COMANDI
E PRESE
5
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Quote per i componenti nei quadri elettrici
Tenuto delle prescrizioni contenute nella Norma CEI-EN 60439-1 (CEI 17-13/1)
art. 7.6.2.1
Le quote indicate sono raccomandate al fine di rendere gli apparecchi ed i terminali per i conduttori esterni, accessibili al montaggio, al cablaggio e alla manutenzione e/o sostituzione. Ragionevolmente, per quanto possibile, è bene
attenersi a tali indicazioni.
STRUMENTI INDICATORI LETTI
DALL’OPERATORE
▲
≤ 200 cm
160 cm
▼
FASCIA DI ACCESSIBILITÀ
PER I DISPOSITIVI DI
“COMANDO DI EMERGENZA”
▲
80 cm
TERMINALI
DELLE APPARECCHIATURE
E MORSETTIERE
▲
≥ 20 cm
80 cm
155
2. Legenda dei segni grafici
In questa parte del volume abbiamo raccolto i segni grafici normalmente utilizzati
nella realizzazione e sviluppo degli impianti elettrici.
Tutti i simboli presenti sono stati ricavati, con opportune integrazioni, dalle Normative CEI CT 3 e trovano rispondenza con le simbologie utilizzate nelle pubblicazioni bticino relative alle “OFFERTE DEDICATE” oltre che a quelle utilizzate nei Software tecnici TIPLAN e TISYSTEM.
Segni grafici per piani di installazione
pag.
Apparecchi componibili
Apparecchi componibili speciali
Apparecchi componibili Antifurto
Attuatori e comandi SCS
Segnalazione luminosa a diplay
Apparecchi componibili Diffusione sonora
Citofoni / Video-Citofoni / Video-controllo
Diffusione sonora
Rivelazione Gas - Fumi - Incendi
Apparecchi di illuminazione
Illuminazione di sicurezza
Richiesta di udienza e visualizzazione delle chiamate
Prese CEE
Comandi di Emergenza
Condutture
Simboli grafici vari
157
158
158
159
159
160
160
160
160
161
161
161
162
162
162
163
Segni grafici per schemi elettrici
Dispositivi di manovra, di comando e di protezione
Contatti
Correnti e tensioni
Morsetti di collegamenti - Conduttori - Messa a terra
Relé di misura e dispositivi vari
Dispositivi e metodi di comando
Strumenti di misura
156
164
164
165
165
165
165
165
5
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Segni grafici per piani di installazione
Apparecchi componibili
Pulsante di marcia o arresto
Interruttore unipolare
Portalampada
Interruttore bipolare
Presa 2P+T 10A interbloccata
con interruttore autom. magnetotermico
Presa 2P+T 16A interbloccata
con interruttore autom. magnetotermico
Presa 2P+T 10A interbloccata con interruttore
autom. magnetotermico differenziale
Presa 2P+T 16A interbloccata con interruttore
autom. magnetotermico differenziale
Presa 2P+T 10A
Interruttore unipolare
con lampada spia
Interruttore bipolare
con comando a chiave
Relè interruttore ciclico
Relè interruttore ciclico
con pulsante incorporato
Interruttore unipolare a tirante
Deviatore unipolare
Deviatore unipolare
con lampada spia
Deviatore unipolare
con comando a chiave
Invertitore
Presa 2P+T 10A
Presa 2P+T 10A
con scaricatore di tensione
Presa 2P+T 16A
Presa 2P+T 16A irreversibile
Presa 2P+T 10/16A UNEL
Commutatore unipolare 1-0-2
Presa 2P+T 10/16A bipasso
Relè monostabile
con pulsante incorporato
Regolatore continuo di luminosità
Presa 2P 15A USA
Regolatore continuo di luminosità
con deviatore
Interruttore automatico
magnetotermico
Interruttore automatico
magnetotermico differenziale
Portafusibile
Presa 2P 6A 24V mignon
Presa telefonica
Ricevitore ad infrarossi a 1 canale
Connettore trasmissione dati
Ricevitore ad infrarossi a 2 canali
Connettore trasmissione dati
e telefonia
Presa telef. unificata TELECOM
Ricevitore ad infrarossi per regolatore
di luminosità
Ricevitore ad infrarossi a 1 canale
a raggi infrarossi
Rivelatore a raggi infrarossi passivo
Presa 2P 24V irreversibile
Uscita per condutture volanti
Presa TV
Pulsante con targa portanome
Pulsante con targa portanome illuminato
Pulsante luminoso
Targa portanome
Pulsante unipolare tirante
Targa portanome illuminata
Pulsante bipolare
Doppio pulsante
Pulsante bipolare a tirante
Pulsante + portalampada
Pulsante unipolare
Ronzatore + portalampada
157
Segni grafici per piani di installazione
Pulsante + ronzatore
Doppio portalampada
Ronzatore
Apparecchi componibili Antifurto
Centrale monozona
C
Centrale a 4 zone
C
Suoneria
P
Parzializzatore zone 1-4
Predispositore a jack
Inseritore
Relè
Disinseritore a chiave
Connettore speciale
Interfaccia canale ausiliario
Connettore 2P (punto - linea)
Attuatore a relè
R
Falso polo
E
IR
Espansore zone 5-8
Rivelatore IR passivo fisso
FISSO
Apparecchi componibili speciali
IR
Rivelatore IR passivo orientabile
ORIENT AB.
Orologio sveglia elettronico
Interfaccia contatti
Orologio programmatore
Contatto elettromagnetico NC
Termostato ambiente
C
T
Temporizzatore elettronico
t
Comunicatore telefonico
Sirena interna
INTERNA
Cronotermostato elettronico
C
A
Presa di sicurezza 2 Poli +Terra 10A
Alimentatore per Antifurto
Sirena esterna con lampeggiante
ESTERNA
IR
GAS
Rivelatore IR di presenza
Sensore piezoelettrico rottura vetri
Rivelatore di gas
Telecomando radio per telesoccorso
SOS
230/12V 4VA
EV
3/4"
Ripetitore di segnale per
rivelatore di gas
Trasformatore 230-12V
per rivelatore di gas
Elettrovalvola riarmo manuale
12Vc.c.
Selettore 1via 3 posizioni + zero
Lampada segnapasso
Torcia autonoma estraibile
Lampada di emergenza
158
Modulo ricevitore radio
RADIO
H20
to°
Rivelatore con sonda per allagamento
Rivelatore di anomalia temperature
congelatore
5
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Segni grafici per piani di installazione
Centralina scenari – 2 moduli
Attuatori e comandi SCS
1
2
(automazione e gestione dell’energia)
Attuatore da incasso a 1 relé - 2 mod.
Attuatore da incasso a 2 relé - 2 mod.
Attuatore da incasso a dimmer - 2 mod.
1
Attuatore da incasso a 1 relé - 1 mod.
Comando a pulsante - 1 carico - funzioni
speciali - 2 moduli
Comando basculante - 1 carico - funzioni
speciali - 2 moduli
Comando a pulsante serigrafato - 1 carico funzioni speciali - 2 moduli
Comando a pulsante - carico singolo e doppio
funzioni speciali - 2 moduli
Comando basculante - carico singolo e doppio
funzioni speciali - 2 moduli
Comando a pulsante e basculante - carico
singolo e doppio - funzioni speciali - 2 moduli
Comando a pulsante carico singolo - 2 moduli
Attuatore DIN a 1 relé - 2 moduli
1
1FL
2
Attuatore DIN a 2 relé - 2 moduli
2
Attuatore DIN a 4 relé - 2 moduli
4
G.E.
Segnalazione luminosa a display
AD
AC
Comando a pulsante serigrafato carico singolo - 2 moduli
Comando a pulsanti - carico singolo - 2 moduli
A
AB
Comando a pulsanti - carico singolo e doppio
- 2 moduli
Comando a pulsanti - carico singolo e doppio
- 2 moduli
Comando a basculanti - 3 carichi - 3 moduli
IR
Centrale DIN di gestione energia - 4 mod.
Alimentatore SCS - 8 mod. DIN
Comando basculante carico singolo - 2 moduli
Comando 2 pulsanti e 1 basculante - 3 carichi
- 3 moduli
Comando 1 pulsante e 2 basculanti - 3 carichi
- 3 moduli
Comando a pulsanti di cui 1 serigrafato 3 carichi - 3 moduli
Comando 1 pulsante e 2 basculanti - 3 carichi
- 3 moduli
Comando 2 pulsanti e 1 basculante - 3 carichi
- 3 moduli
Comando 2 pulsanti e 1 basculante - 3 carichi
- 3 moduli
Comando 3 pulsanti serigrafati - 3 carichi
- 3 moduli
Comando 2 pulsanti serigrafati - 2 carichi
- 2 moduli
Interfaccia 2 ingressi - 1 moduli
Attuatore DIN a 1 relé per lampade
fluorescenti - 2 moduli
Attuatore DIN controllo carichi - 2 moduli
Alimentatore 230Vac-9Vdc
per quadri display
Alimentatore 230Vac-12Vdc
per centrali chiamate
Pulsante chiamata posto 1
Pulsante chiamata posto 2÷N-1
Pulsante chiamata ultimo posto
Pulsante chiamata a tirante posto 1
A
AB
Pulsante chiamata a tirante posto 2÷N-1
Pulsante chiamata a tirante ultimo posto
Quadro display alfanumerico.
QD
D
Distributore di camera
Telecomando a raggi infrarossi
Ricevitore infrarossi - 2 moduli
Pannello visualizzazione Gestione Energia
- 2 moduli
159
Segni grafici per piani di installazione
Apparecchi componibili
Diffusione Sonora
R
Diffusione sonora
Amplificatore locale
Centralino Diffusione Sonora
Modulo Ricerca Persone a viva voce
Diffusore Sonoro
Modulo Sorveglianza Acustica d’ambiente
Diffusore Sonoro a colonna
Preamplificatore con presa di ingresso
Microfono per Diffusione Sonora
Relé ausiliario monostabile
Alimentatore per Diffusione Sonora
Sintonizzatore con radiosveglia
Presa Microfono
Diffusore sonoro
Presa per FiloDiffusione
Alimentatore 230-24 cc
Presa per Diffusore Sonoro
Citofoni / Video - Citofoni /
Video - controllo
Rilevazione GAS - FUMI- INCENDI
Centralino VideoCitofonico
Centralino Rivelazione Incendi
Posto esterno Citofonico o Videocitofonico
Rivelatore di Gas
Rivelatore di fumo
Apparecchio Videocitofonico
Rivelatore di Ossido di Carbonio
Apparecchio Citofonico
Rivelatore di gas GPL
Alimentatore Videocitofonico
Rivelatore Termico
Alimentatore Citofonico
Pulsante di allarme antincendio
Serratura elettrica
Sirena di allarme antincendio
Segnalat. acustico supplementare
citofonico o videocitofonico
Monitor per Videocontrollo
Illuminatore a raggi infrarossi
per Videocontrollo
Telecamera da interno per Videocontrollo
Telecamera da esterno per Videocontrollo
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Segni grafici per piani di installazione
Apparecchi di illuminazione
Illuminazione di sicurezza
Corpo illuminante IP20/40 per tubi
fluoresc. a soffitto da 18/36/58W
Corpo illuminante IP20/40 per tubi
fluoresc. da parete 18/36/58W
Corpo illuminante IP65 per tubi
fluoresc. a soffitto 18/36/58W
Corpo illuminante IP65 per tubi
fluoresc. da parete 8/36/58W
Corpo illumin. IP40 per lampade
fluoresc. compatte a soffitto
Corpo illumin. IP40 per lampade
fluoresc. compatte da parete
Corpo illumin. IP55 per lampade
fluoresc. compatte a soffitto
Corpo illumin. IP55 per lampade
fluoresc. compatte da parete
Lampioncino per lampade
fluorescenti compatte
Corpo illumin. IP55 per lampade
incandescenti a soffitto
Corpo illumin. IP55 per lampade
incandescenti da parete
Faretto per lampade
incandescenti o alogene
Proiettore IP54 per lampade alogene
Gruppo autonomo per illuminazione
IP22/40
Gruppo autonomo per illuminazione
IP44/65/66
Inverter NON permanente
per lampada singola
Inverter permanente
per lampada singola
Gruppo autonomo indicatore
Uscita - IP22/40
Gruppo autonomo indicatore
Direzione Uscita - IP22/40
Gruppo autonomo indicatore
Uscita di Sicurezza - IP22/40
Gruppo autonomo indicatore di
Direzione Uscita di Sicurezza - IP22/40
Gruppo autonomo indicatore
Uscita - IP65/66
Gruppo autonomo indicatore
Direzione Uscita - IP65/66
Gruppo autonomo indicatore
Uscita di sicurezza - IP65/66
Gruppo autonomo indicatore di
Direzione Uscita di Sicurezza - IP65/66
Proiettore IP55 per lampade a
vapori di mercurio
Proiettore IP55 per lampade a
vapori di sodio
Riflettore industriale IP20 per
lampade a vapori di mercurio
Riflettore industriale IP20 per
lampade a vapori di sodio
Riflettore industr. IP55 o Armatura
tradale per lamp. a vap. di mercurio
Riflettore industr. IP55 o Armatura
stradale per lamp. a vap. di sodio
Palo per installazione di Lampioni,
Proiettori e Armature Stradali
Palo con 1 braccio per installazione. di
Lampioni, Proiettori e Armat. Stradali
Palo con 2 bracci per installazione di
Lampioni, Proiettori e Armat. Stradali
Richiesta di udienza e visualizzazione
delle chiamate
Richiesta Udienza Combinazione interna
Richiesta Udienza Combinazione esterna
Visualizzazione chiamate Posto di ricezione principale
Visualizzazione chiamate Posto di ricezione secondario
Visualizzazione chiamate Centralina di alimentazione
Alimentatore per Richiesta Udienza
o Visualizzazione chiamate
161
Segni grafici per piani di installazione
Presa CEE 17 2P 16A
Prese CEE
Presa CEE 17 3P 16A
Presa CEE 17 2P+T 16A
Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 16A
Presa CEE 17 2P+T 16A - Idrobox
Presa CEE 17 3P+T 16A - Idrobox
Presa CEE 17 2P 32A
Sezionatore di emergenza sottovetro
Comandi di emergenza
IP55 - con SPIE di segnalazione
Sezionatore di emergenza sottovetro
IP55 - con SPIE di segnalazione
Sezionatore di emergenza sottovetro
IP55
Pulsante di emergenza sottovetro
IP44/55 - con SPIE di segnalazione
Pulsante di emergenza sottovetro
IP44/55
Comando dell'interruttore
ascensore DPR 1497
Pulsante di arresto di emergenza
a fungo antinfortunistico
Presa CEE 17 2P 32A
Presa CEE 17 3P+T 32A
Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 32A
Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 63A
Presa CEE 17 2P+T 16A con Blocco
Conduttura incassata
Presa CEE 17 3P+T 16A con Blocco
Conduttura a parete
Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 32A con Blocco
Conduttura interrata
Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 63A con Blocco
Montante ascendente
Presa CEE 17 2P+T 16A con Interblocco
Montante discendente passante
Presa CEE 17 3P+T 16A con Interblocco
Montante verticale passante
Presa CEE 17 3P+T 16A con Interblocco
Cassetta di derivazione da incasso
Presa CEE 17 2P+T 32A con Interblocco
Cassetta di derivazione da parete
Presa CEE 17 3P+T/3P+T+N 16A
con Interblocco
Presa CEE 17 2P+T 32A con Interblocco
Cassetta di derivazione da incasso o
da parete IP55 Idrobox
Pozzetto per impianti elettrici interrati
Presa CEE 17 3P+T/3P+T+N 63A
con Interblocco
Presa CEE 17 2P/16A IP65 con
Trasformatore di sicurezza 24V
Presa CEE 17 2P/32A IP65 con
Trasformatore di sicurezza 48V
162
Condutture
Pozzetto per impianti elettrici interrati
con picchetto di terra
Torretta a scomparsa
Colonna INTERLINK
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Segni grafici per piani di installazione
Simboli grafici vari
Apparecchiatura in contenitore con
grado di protezione > IP40
Contatore
Punto luce generico a soffitto
Contatore Reattivo
Punto luce generico a parete
Cabina elettrica in Servizio
Cabina elettrica in Progetto
Generatore
Motore asincrono trifase
Motore asincrono monofase
Orologio elettrico
Pilota o Principale
Orologio elettrico
Secondario o Indipendente
Trasformatore
Gruppo Elettrogeno
Trasmettitore a raggi infrarossi
Soccorritore alimentatore
completo di batterie
Gruppo di Continuità statico
completo di batterie
Quadro elettrico
Quadro segnalazione luminosa
Punto telefonico a pagamento
Antenna
Punto telefonico a pagamento
Messa a terra
163
Segni grafici per schemi elettrici
Dispositivi di manovra, di comando e
di protezione
Contatti
Interruttore
(segno grafico generale)
Interruttore (di potenza)
Contatto di chiusura (aperto a riposo)
Interruttore di potenza ad apertura
automatica
Interruttore automatico
differenziale
Interruttore automatico
magnetotermico
Interruttore automatico
magnetotermico differenziale
Sezionatore
Contatto di scambio con interruzione
momentanea
Contatto a due vie e a tre posizioni,
con posizione centrale di apertura
Contatto a due chiusure
Sezionatore a due vie e tre posizioni
con posizione centrale di apertura
Contatto di chiusura anticipato
(chiude in anticipo rispetto agli altri
contatti di uno stesso gruppo)
Contatto di chiusura ritardato (chiude in
ritardo rispetto agli altri contatti di
uno stesso gruppo)
Contatto di apertura ritardato (apre in
ritardo rispetto agli altri contatti di uno
stesso gruppo)
Contatto di apertura anticipato (apre
in anticipo rispetto agli altri contatti
di uno stesso gruppo)
Contatto di chiusura
ritardato alla chiusura
Contatto di chiusura
ritardato alla apertura
Contatto di chiusura
ritardato alla chiusura ed all'apertura
Contatto di apertura
ritardato alla chiusura
Contatto di apertura
ritardato alla apertura
Contatto di apertura
ritardato all'apertura ed alla chiusura
Interruttore di manovra-sezionatore
Fusibile.
segno grafico generale
Interruttore di manovra con fusibile
incorporato (segno grafico generale)
Sezionatore con fusibile incorporato
Interruttore di manovra-sezionatore
con fusibile incorporato
Contattore
(contatto di chiusura)
Contattore
(contatto di apertura)
Contatto di apertura (chiuso a riposo)
Contatto a due aperture
Contatto di posizione di chiusura
(fine corsa)
Contatto di posizione di apertura
(fine corsa)
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Segni grafici per schemi elettrici
Correnti e tensioni
Corrente continua
Corrente alternata
Dispositivi e metodi di comando
Collegamento meccanico,
pneumatico, idraulico
Interblocco meccanico tra due apparecchi
Polarità positiva e negativa
Mediano
Neutro
Comando meccanico manuale
(segno grafico generale)
Comando a tirante
Circuito trifase+ neutro
Comando rotativo
Frequenza di rete
Comando a pulsante
Tensione F-F 400V / F-N 230V
Comando di sicurezza (o di
emergenza con pulsante a fungo)
Comando a chiave
Morsetti di collegamento Conduttori - Messa a terra
Connessione di conduttori
Comando elettromagnetico (bobina)
Derivazione
Comando da protezione
elettromagnetica di sovracorrente
Comando da protezione termica di
sovracorrente, es. relé termico
Comando a motore elettrico
Doppia derivazione
Comando ad orologio elettrico
Conduttore. Il numero dei conduttori
è indicato da trattini o da un numero
Conduttore neutro
(ad esempio gas, acqua)
Conduttore di protezione
Comando dal livello di un fluido
Terminale o morsetto
Terra - segno grafico generale
Equipotenzialità
Massa (telaio)
Relè di misura e dispositivi similari
Relé Buchholz (a sviluppo di gas)
Sganciatore di emergenza con mini
accumulatori al litio
Relé di minima tensione
Comando da una portata fluida
Strumenti di misura
Strumento indicatore
Amperometro
Strumento indicatore
Voltmetro
Strumento registratore
Wattmetro registratore
Strumento integratore
Contatore di energia attiva
Trasformatore di corrente TA
Trasformatore di tensione TV
Relé di massima corrente
165
3.
Schemi di collegamento impianti diffusione sonora
Questa sezione riporta, sotto forma di schemi elettrici, le applicazioni del sistema di diffusione sonora sviluppati in questo volume nelle dotazioni relative
agli impianti My-Home.
• impianto ad un canale con sintonizzatore radio sveglia
(planimetria C2 a pag. 69)
230V~
L N
AGLI ALTRI EVENTUALI
9 DIFFUSORI
CH
S
L+
MAX 2 DIFFUSORI PER
AMPLIFICATORE LOCALE
AMPLIFICATORE
LOCALE
art. L/N4485
art. NT4485
C
S
L+
PULSANTE
art. L/N4005
art. NT4005
A
A
DIFFUSORE
art. N4958
art. 4958
DIFFUSORE
art. N4958
art. 4958
AMPLIFICATORE
LOCALE
art. L/N4485
art. NT4485
SINTONIZZATORE
art. L/N4492
art. NT4492
+ +
A
C S CH
C
S
A
CH
S
L+
PULSANTE
art. L/N4005
art. NT4005
A
DIFFUSORE
art. N4958
art. 4958
L+
++
ALIMENTATORE
art. E45/24DC
Nota: collegare il morsetto C del sintonizzatore art. L/N/NT4492 al morsetto C dell’amplificatore art. L/N/NT4485 quando si vuole abilitare la teleaccensione dell’amplificatore
con l’attivazione del sintonizzatore.
• schema funzionale
230V~
2 Fili
4 Fili
Nota: il numero dei conduttori varia da 4 a 5 se si installa il pulsante per il comando remoto del sintonizzatore accanto agli amplificatori locali art. L/N//NT4485.
166
®
APPENDICI
In questa parte del volume sono riportati alcuni testi di Legge e uno stralcio della Guida
CEI 0-3 per la dichiarazione di conformità, necessari agli operatori di settore per il loro
lavoro e, in generale, per una migliore comprensione delle problematiche relative agli
impianti elettrici in questo settore.
Nota: I testi qui riportati non possono considerarsi sostitutivi di quelli originali ai quali si deve
comunque fare riferimento.
Legge 5 marzo 1990, n. 46
testo integrale
D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447
testo integrale
Guida CEI 0-3 per la compilazione della dichiarazione
di conformità e allegati
testo integrale
Modulo per la dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola dell’arte
come da D.M. 20 febbraio 1992
Allegato A - Legenda alla dichiarazione di conformità
Allegato C - Esempio, utilizzabile nei casi più semplici, di tabella schematica
relativa all’impianto realizzato
Allegato E - Prospetto relativo al numero di copie che l’azienda installatrice
deve rilasciare e relativi destinatari
Allegato F - Esempio di relazione con tipologie di materiali
Allegato G - Tabella verifiche
178
179
180
181
182
182
169
Legge 5 marzo 1990, n. 46 “Norme per la sicurezza degli impianti”
(G.U. 12 marzo 1990, n. 59)
Art. 1.
Ambito di applicazione
Art. 3
Requisiti tecnico-professionali
1. Sono soggetti all'applicazione della presente legge i seguenti impianti relativi agli edifici adibiti ad uso civile:
a) gli impianti di produzione, di trasporto, di distribuzione
e di utilizzazione dell'energia elettrica all'interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell'energia fornita dall'ente distributore ;
b) gli impianti radiotelevisivi ed elettronici in genere, le antenne
e gli impianti di protezione da scariche atmosferiche ;
c) gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione azionati da
fluido liquido, aeriforme, gassoso e di qualsiasi natura o
specie;
d) gli impianti idrosanitari nonché quelli di trasporto, di trattamento, di uso, di accumulo e di consumo di acqua all'interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell'acqua
fornita dall'ente distributore
e) gli impianti per il trasporto e l'utilizzazione di gas allo stato liquido o aeriforme all'interno degli edifici a partire dal
punto di consegna del combustibile gassoso fornito dall'ente distributore;
f) gli impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo
di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili;
g) gli impianti di protezione antincendio.
1. I requisiti tecnico-professionali di cui all'articolo 2, comma 2,
sono i seguenti:
2. Sono altresì soggetti all'applicazione della presente legge gli
impianti di cui al comma 1, lettera a), relativi agli immobili
adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad
altri usi.
Art. 2
Soggetti abilitati
1. Sono abilitate all'installazione, alla trasformazione, all'ampliamento e alla manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1 tutte le imprese, singole o associate, regolarmente
iscritte nel registro delle ditte di cui al regio decreto 20 settembre 1934, N.2011, e successive modificazioni ed integrazioni, o nell'albo provinciale delle imprese artigiane di cui alla legge 8 agosto 1985, n 443.
2. L'esercizio delle attività di cui al comma 1 é subordinato al
possesso dei requisiti tecnico-professionali, di cui all'articolo 3, da parte dell'imprenditore, il quale, qualora non ne sia
in possesso, prepone all'esercizio delle attività di cui al medesimo comma 1 un responsabile tecnico che abbia tali requisiti.
170
a) laurea in materia tecnica specifica conseguita presso una
università statale o legalmente riconosciuta;
b) oppure diploma di scuola secondaria superiore conseguito, con specializzazione relativa al settore delle attività di
cui all'articolo 2, comma1, presso un istituto statale o legalmente riconosciuto, previo un periodo di inserimento, di almeno un anno continuativo, alle dirette dipendenze di una
impresa del settore;
c) oppure titolo o attestato conseguito ai sensi della legislazione vigente in materia di formazione professionale, previo
un periodo di inserimento, di almeno due anni consecutivi,
alle dirette dipendenze di una impresa del settore;
d) oppure prestazione lavorativa svolta, alle dirette dipendenze di una impresa stessa, per un periodo non inferiore a
tre anni, escluso quello computato ai fini dell'apprendistato,
in qualità di operaio installatore con qualifica di specializzato
nelle attività di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1.
Art. 4
Accertamento dei requisiti tecnico-professionali
1. L'accertamento dei requisiti tecnico-professionali é espletato per le imprese artigiane dalle commissioni provinciali per
l'artigianato. Per tutte le altre imprese é espletato da una
commissione nominata dalla giunta della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura e composta da un
minimo di cinque ad un massimo di nove membri dei quali
un membro in rappresentanza degli ordini professionali,
un membro in rappresentanza dei collegi professionali, un
membro in rappresentanza degli enti erogatori di energia
elettrica e di gas ed i restanti membri designati dalle organizzazioni delle categorie più rappresentative a livello nazionale degli esercenti le attività disciplinate dalla presente
legge; la commissione é presieduta da un docente universitario di ruolo di materia tecnica o da un docente di istituto
tecnico industriale di ruolo di materia tecnica.
2. Le imprese alle quali siano stati riconosciuti i requisiti tecnico-professionali, hanno diritto ad un certificato di ricono-
6
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scimento, secondo i criteri stabiliti dal regolamento di attuazione di cui all'articolo 15.
Art. 5
Riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali
1. Hanno diritto ad ottenere il riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali, previa domanda da presentare entro un
anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, alla commissione provinciale per l'artigianato, coloro che dimostrino di essere iscritti, alla medesima data, da almeno un
anno nell'albo provinciale delle imprese artigiane di cui alla legge 8 agosto 1985, n.443, come imprese installatrici o di
manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1.
2. Hanno altresì diritto ad ottenere il riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali, previa domanda da presentare
entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, alla camera di commercio, industria, artigianato e
agricoltura, coloro che dimostrino di essere iscritti, alla medesima data, da almeno un anno nel registro delle ditte di cui
al regio decreto 20 settembre 1934, n. 2011, e successive modificazioni ed integrazioni, come imprese installatrici o di manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1.
Art. 6
Progettazione degli impianti
1.Per l'installazione, la trasformazione e l'ampliamento degli
impianti di cui ai commi 1, lettere a), b), c)e) e g), e 2 dell'articolo 1 é obbligatoria la redazione del progetto da parte di professionisti, iscritti negli albi professionali, nell'ambito
delle rispettive competenze.
2. La redazione del progetto per l'installazione, la trasformazione e l'ampliamento degli impianti di cui al comma 1 é obbligatoria al di sopra dei limiti dimensionali indicati nel regolamento di attuazione di cui all'articolo 15.
3. Il progetto di cui al comma 1 é depositato:
a) presso gli organi competenti al rilascio di licenze di impianto o di autorizzazioni alla costruzione quando previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti;
b) presso gli uffici comunali, contestualmente al progetto edilizio, per gli impianti il cui progetto non sia soggetto per legge ad approvazione.
Art. 7
Installazione degli impianti
1. Le imprese installatrici sono tenute ad eseguire gli impianti a regola d'arte utilizzando allo scopo materiali parimenti
costruiti a regola d'arte. I materiali ed i componenti realizzati secondo le norme tecniche di sicurezza dell'Ente italia-
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no di unificazione (UNI) e del Comitato elettrotecnico italiano
(CEI), nonché nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia, si considerano costruiti a regola d'arte.
2. In particolare gli impianti elettrici devono essere dotati di impianti di messa a terra e di interruttori differenziale ad alta
sensibilità o di altri sistemi di protezione equivalenti.
3. Tutti gli impianti realizzati alla data di entrata in vigore della presente legge devono essere adeguati, entro tre anni da
tale data da quanto previsto dal presente articolo.
Art. 8
Finanziamento dell'attività di normazione tecnica
1. Il 3 per cento del contributo dovuto annualmente dall'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) per l'attività di ricerca di cui all'articolo 3, terzo
comma, del decreto-legge 30 giugno 1982, n 390, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 agosto 1982, n 597, é destinato all'attività di normazione tecnica, di cui all'articolo 7
della presente legge, svolta dall'UNI e dal CEI.
2. La somma di cui al comma 1, calcolata sull'ammontare del
contributo versato dall'INAIL nel corso dell'anno precedente, é iscritta a carico del capitolo 3030 dello stato di previsione
della spesa dal Ministero dell'industria, del commercio e
dell'artigianato per il 1990 e a carico delle proiezioni del corrispondente capitolo per gli anni seguenti.
Art. 9
Dichiarazione di conformità
1. Al termine dei lavori l'impresa installatrice é tenuta a rilasciare
al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme di cui all'articolo 7.
Di tale dichiarazione, sottoscritta dal titolare dell'impresa installatrice e recante in numeri di partita IVA e di iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura,
faranno parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati nonché, ove previsto, il progetto
di cui all'articolo 6.
Art. 10
Responsabilità del committente e del proprietario
1. Il committente o il proprietario é tenuto ad affidare i lavori d'installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1 ad imprese abilitate ai sensi dell'articolo 2.
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Art.11
Certificato di abitabilità e di agibilità
1. Il sindaco rilascia il certificato di abitabilità o di agibilità dopo aver acquisito anche la dichiarazione di conformità o il certificato di collaudo degli impianti installati, ove previsto, salvo quanto disposto dalle leggi vigenti.
Art. 12
Ordinaria manutenzione degli impianti e cantieri
1. Sono esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e del
rilascio del certificato di collaudo, nonché dall'obbligo di cui
all'articolo 10, i lavori concernenti l'ordinaria manutenzione
degli impianti di cui all'articolo 1.
2. Sono altresì esclusi dagli obblighi della redazione del progetto
e del rilascio del certificato di collaudo le installazioni per apparecchi per usi domestici e la fornitura provvisoria di energia elettrica per gli impianti di cantiere e similari, fermo restando l'obbligo del rilascio della dichiarazione di conformità
di cui all'articolo 9.
Art. 13
Deposito presso il comune del progetto, della dichiarazione
di conformità o del certificato di collaudo
1. Qualora nuovi impianti tra quelli di cui ai commi 1, lettere a),
b), c), e), e g), e 2 dell'articolo 1 vengano installati in edifici
per i quali é già stato rilasciato il certificato di abitabilità, l'impresa installatrice deposita presso il comune, entro trenta
giorni dalla conclusione dei lavori, il progetto di rifacimento dell'impianto e la dichiarazione di conformità o il certificato di collaudo degli impianti installati, ove previsto da altre norme o dal regolamento di attuazione di cui all'articolo 15.
2. In caso di rifacimento parziale di impianti, il progetto e la dichiarazione di conformità o il certificato di collaudo, ove previsto, si riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto dell'opera di rifacimento. Nella relazione di cui all'articolo 9 dovrà essere espressamente indicata la compatibilità con gli impianti preesistenti.
Art. 14
Verifiche
1. Per eseguire i collaudi, ove previsti, e per accertare la conformità degli impianti alle disposizioni della presente legge
e della normativa vigente, i comuni, le unità sanitarie locali, i comandi provinciali dei Vigili del Fuoco e l'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL) hanno facoltà di avvalersi della collaborazione dei liberi pro-
172
fessionisti, nell'ambito delle rispettive competenze, di cui all'articolo 6, comma 1, secondo le modalità stabilite dal regolamento di attuazione di cui all'articolo 15.
2. Il certificato di collaudo deve essere rilasciato entro tre mesi dalla presentazione della relativa richiesta.
Art. 15
Regolamento di attuazione
1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente
legge é emanato, con le procedure da cui all'articolo 17
della legge 23 agosto 1988, n 400, il regolamento di attuazione. Nel regolamento di attuazione sono precisati i limiti
per i quali risulti obbligatoria la redazione del progetto di cui
all'articolo 6 e sono definiti i criteri e le modalità di redazione
del progetto stesso in relazione al grado di complessità tecnica dell'installazione degli impianti, tenuto conto dell'evoluzione tecnologica, per fini di prevenzione e di sicurezza.
2. Presso il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato é istituita una commissione permanente, presieduta
dal direttore generale della competente Direzione generale
del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato,
o da un suo delegato, e composta da sei rappresentanti designati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle categorie imprenditoriali e artigiane interessate,
da sei rappresentanti delle professioni designati pariteticamente dai rispettivi consigli nazionali e da due rappresentanti
degli enti erogatori di energia elettrica e di gas.
3. La commissione permanente di cui al comma 2 collabora ad indagini e studi sull'evoluzione tecnologica del comparto.
Art. 16
Sanzioni
1. Alla violazione di quanto previsto dall'articolo 10 consegue,
a carico del committente o del proprietario, secondo le modalità previste dal regolamento di attuazione di cui all'articolo 15, una sanzione amministrativa da lire centomila a lire cinquecentomila. Alla violazione delle altre norme della
presente legge consegue, secondo le modalità previste dal
medesimo regolamento di attuazione, una sanzione amministrativa da lire un milione a lire dieci milioni.
2. Il regolamento di attuazione di cui all'articolo 15 determina
le modalità della sospensione delle imprese dal registro o dall'albo di cui all'articolo 2, comma 1, e dei provvedimenti disciplinari a carico dei professionisti iscritti nei rispettivi albi,
dopo la terza violazione delle norme relative alla sicurezza
degli impianti, non ché gli aggiornamenti dell'entità delle sanzioni amministrative di cui al comma 1.
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Art. 17
Abrogazione e adeguamento dei regolamenti comunali e regionali
1. I comuni e le regioni sono tenuti ad adeguare i propri regolamenti, qualora siano in contrasto con la presente legge.
Art. 18
Disposizioni transitorie
1. Fino all'emanazione del regolamento di attuazione di cui all'articolo 15 sono autorizzate ad eseguire opere di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione
degli impianti di cui all'articolo 1 le imprese di cui all'articolo
2, comma 1 le quali sono tenute ad eseguire gli impianti secondo quanto prescritto dall'articolo 7 ed a rilasciare al
committente o al proprietario la dichiarazione di conformità recante i numeri di partita IVA e gli estremi dell'iscrizione
alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
2. La dichiarazione di cui al comma 1 sostituisce a tutti gli effetti la dichiarazione di conformità di cui all'articolo 9.
Art. 19
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a
quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica Italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
173
D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447 “Regolamento di attuazione della legge 5
marzo 1990, n. 46, in materia di sicurezza degli impianti”
(G.U. 15 febbraio 1992, n. 38)
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
rete pubblica, continua ad applicarsi il decreto 4 ottobre 1982 del
Ministero delle poste e delle telecomunicazioni pubblicato nel-
Visto l'art. 87, quinto comma, della Costituzione; visto l'art. 15 del-
la Gazzetta Ufficiale n. 8 del 10 Gennaio 1983 con riferimento al-
la legge 5 marzo 1990, n. 46 recante norme per la sicurezza degli
l'autorizzazione, all'installazione e agli ampliamenti degli im-
impianti; visto l'art. 17 ,comma 1, lettera b), della legge 23 agosto
pianti stessi.
1988 n. 400; udito il parere del Consiglio di Stato espresso nell'adunanza generale del 27 giugno 1991; vista la deliberazione del
5. Per impianto del gas a valle del punto di consegna si intende l'in-
Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 6 Novembre
sieme delle tubazioni e dei loro accessori dal medesimo punto
1991; sulla proposta del Ministro dell’industria, del commercio e del-
di consegna all'apparecchio utilizzatore, l'installazione ed i col-
l’artigianato;
legamenti del medesimo, le predisposizioni edili e/o meccaniche
per la ventilazione del locale dove deve essere installato l'apEMANA
il seguente Regolamento:
ART. 1
(Ambito di applicazione)
parecchio, le predisposizioni edili e/o meccaniche per lo scarico
all'esterno dei prodotti della combustione.
6. Per impianti di protezione antincendio si intendono gli idranti,
gli impianti di spegnimento di tipo automatico e manuale, nonché gli impianti di rilevamento di gas, fumo e incendio.
1. Per edifici adibiti ad uso civile, ai fini del comma 1 dell'articolo
1 della legge 5 marzo 1990 n. 46, di seguito denominata “legge”,
ART. 2
si intendono le unità immobiliari o la parte di esse, destinate ad
(Requisiti tecnico-professionali)
uso abitativo, a studio professionale o a sede di persone giuridiche private, associazioni, circoli o conventi e simili.
1. Con la dizione "alle dirette dipendenze di un impresa del settore" di cui all'art. 3, comma 1, lettere b) e c) della legge deve in-
2. Sono soggetti all'applicazione della legge, per quanto concer-
tendersi non solo il rapporto di lavoro subordinato ma altresì ogni
ne i soli impianti elettrici di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a),
altra forma di collaborazione tecnica continuativa nell’ambito del-
della legge, anche gli edifici adibiti a sede di società, ad attivi-
l'impresa artigiana da parte del titolare, dei soci o dei familiari.
tà industriale, commerciale o agricola o comunque di produzione
o di intermediazione di beni o servizi, gli edifici di culto nonché
ART. 3
gli immobili destinati ad uffici, scuole, luoghi di cura, magazzi-
(Certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali)
ni o depositi o in genere a pubbliche finalità, dello Stato o di enti pubblici territoriali, istituzionali o economici.
1. Il certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali
è rilasciato alle imprese artigiane dalla commissione provincia-
3. Per impianti di utilizzazione dell'energia elettrica si intendono
le per l'artigianato che ha provveduto all'accertamento dei re-
i circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori e delle pre-
quisiti a norma dell'articolo 4 della legge o al riconoscimento de-
se a spina con esclusione degli equipaggiamenti elettrici delle
gli stessi a norma dell’ articolo 5, comma 1.
macchine, degli utensili, degli apparecchi elettrici in genere.
Nell'ambito degli impianti elettrici rientrano anche quelli posti
2 .Alle altre imprese singole o associate o al responsabile tecnico
all'esterno di edifici se gli stessi sono collegati ad impianti elet-
di cui al comma 2 dell'articolo 1, il certificato di riconoscimento
trici posti all'interno. Gli impianti luminosi pubblicitari rientra-
è rilasciato dalla camera di commercio competente presso la qua-
no altresì nello stesso ambito qualora siano collegati ad impianti
le è stata presentata la domanda di cui all'articolo 5 comma 2 del-
elettrici posti all'interno.
la legge o presso la quale si è concluso positivamente l'accertamento di cui all'articolo 4 della legge ad opera della commissione
4. Per impianto radiotelevisivo ed elettronico si intende la parte
nominata dalla giunta della medesima Camera di commercio.
comprendente tutte le componenti necessarie alla trasmissione
174
ed alla ricezione dei segnali e dei dati ad installazione fissa
3. Il certificato è rilasciato sulla base di modelli approvati con de-
funzionanti in bassissima tensione, mentre tutte le componen-
creto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato,
ti funzionanti a tensione di rete nonché i sistemi di protezione
che fisserà altresì le modalità per l'effettuazione di periodiche
contro le sovratensioni sono da ritenersi appartenenti all’im-
verifiche circa la permanenza in capo alle imprese dei requisiti
pianto elettrico. Per gli impianti telefonici interni collegati alla
tecnico-professionali.
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ART. 4
(Progettazione degli impianti)
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no in numero pari o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento
sono in numero pari o superiore a 10.
1. Fatta salva l'applicazione di norme che impongono una pro-
2. I progetti debbono contenere gli schemi dell'impianto e i dise-
gettazione degli impianti, la redazione del progetto di cui
gni planimetrici nonché una relazione tecnica sulla consistenza
all'art. 6 della legge è obbligatoria per l'installazione, la tra-
e sulla tipologia dell'installazione, della trasformazione o del-
sformazione e l'ampliamento dei seguenti impianti:
l'ampliamento dell'impianto stesso, con particolare riguardo
all'individuazione dei materiali e componenti da utilizzare e al-
a) per gli impianti elettrici di cui all'art. 1, comma 1, lettera a)
le misure di prevenzione e di sicurezza da adottare. Si conside-
della legge, per tutte le utenze condominiali di uso comune
rano redatti secondo la buona tecnica professionale i progetti ela-
aventi potenza impegnata superiore a 6 kW e per utenze
borati in conformità alle indicazioni delle guide dell'Ente Italiano
domestiche di singole unità abitative di superficie superiore a
di Unificazione (UNI) e del CEI.
400 m2; per gli impianti effettuati con lampade fluorescenti a
catodo freddo collegati ad impianti elettrici per i quali è
3. Qualora l'impianto a base di progetto sia variato in opera, il pro-
obbligatorio il progetto e in ogni caso per impianti di poten-
getto presentato deve essere integrato con la necessaria docu-
za complessiva maggiore di 1200 VA rese dagli alimentatori;
mentazione tecnica attestante tali varianti in corso d'opera, alle quali, oltre che al progetto, l'installatore deve fare riferi-
b) per gli impianti di cui all'art. 1 comma 2 della legge relativi
mento nella sua dichiarazione di conformità.
agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al
terziario e ad altri usi, quando le utenze sono alimentate a
ART. 5
tensione superiore a 1000 V, inclusa la parte in bassa ten-
(Installazione degli impianti)
sione o quando le utenze sono alimentate in bassa tensione qualora la superficie superi i 200 m2;
1. I materiali e componenti costruiti secondo le norme tecniche per
la salvaguardia della sicurezza dell' UNI e del CEI, nonché nel ri-
c) il progetto è comunque obbligatorio per gli impianti elet-
spetto della legislazione tecnica vigente in materia di sicurezza,
trici con potenza impegnata superiore o uguale a 1,5 kW per
si considerano costruiti a regola d'arte.
tutta l'unità immobiliare provvista, anche solo parzialmente,
di ambienti soggetti a normativa specifica del Comitato
2. Si intendono altresì costruiti a regola d’ arte i materiali ed i com-
Elettrotecnico Italiano (CEI), in caso di locali adibiti ad uso
ponenti elettrici dotati di certificati o attestati di conformità al-
medico o per i quali sussista pericolo di esplosione o maggior
le norme armonizzate previste dalla legge 18 ottobre 1977 n. 791
rischio di incendio
o dotati altresì di marchi di cui all'allegato IV del decreto del Ministero dell'industria, del commercio e dell’artigianato 13 giugno
d) per gli impianti di cui all'art. 1, comma 1, lettera b) della
1989, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Uffi-
legge, per gli impianti elettronici in genere, quando coesisto-
ciale n. 171 del 24 Luglio 1989.
no con impianti elettrici con obbligo di progettazione nonché
per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in edi-
3. Gli impianti realizzati in conformità alle norme tecniche dell'U-
fici di volume superiore a 200 m3 dotati di impianti elettrici
NI e del CEI, nonché alla legislazione tecnica vigente si intendono
soggetti a normativa specifica del CEI o in edifici con volume
costruiti a regola d'arte.
superiore a 200 m3 e con un’ altezza superiore a 5 metri;
4. Nel caso in cui per i materiali e i componenti ed impianti non siae) per gli impianti di cui all’ art. 1, comma 1, lettera c) della
no state seguite le norme tecniche per la salvaguardia della si-
legge, per le canne fumarie collettive ramificate, nonché per
curezza dell'UNI e del CEI, l'installatore dovrà indicare nella di-
gli impianti di climatizzazione per tutte le utilizzazioni aventi
chiarazione di conformità la norma di buona tecnica adottata.
una potenzialità frigorifera pari o superiore a 40.000 frigorie/ora;
5. In tale ipotesi si considerano a regola d'arte i materiali, componenti ed impianti per il cui uso o la cui realizzazione siano sta-
f) per gli impianti di cui all'art. 1, comma 1, lettera e) della leg-
te rispettate le normative emanate dagli organismi di norma-
ge, per il trasporto e l'utilizzazione di gas combustibili con por-
lizzazione di cui all'allegato II della direttiva 83/189/CEE, se det-
tata termica superiore a 34,8 kW o di gas medicali per uso ospe-
te norme garantiscono un livello di sicurezza equivalente.
daliero e simili, nel caso di stoccaggi;
6. Per interruttori differenziali ad alta sensibilità si intendono quelg) per gli impianti di cui all'art.1, comma 1, lettera g) della leg-
li aventi corrente differenziale nominale non superiore ad 1A. Gli
ge, qualora siano inseriti in un'attività soggetta al rilascio del cer-
impianti elettrici devono essere dotati di interruttori differenziali
tificato prevenzione incendi e comunque quando gli idranti so-
con il livello di sensibilità più idoneo ai fini della sicurezza nel-
175
l'ambiente da proteggere e tale da consentire un regolare fun-
ART. 8
zionamento degli stessi. Per sistemi di protezione equivalente ai
(Manutenzione degli impianti)
fini del comma 2 dell'art. 7 della legge, si intende ogni sistema
di protezione previsto dalle norme CEI contro i contatti indiretti.
1. Per la manutenzione degli impianti di ascensori e montacarichi
in servizio privato continuano ad applicarsi le disposizioni di cui
7. Con riferimento alle attività produttive, si applica l'elenco del-
all'art. 5 della legge 24 ottobre 1942 n. 1415.
le norme generali di sicurezza riportate nell'articolo 1 del Decreto
del Presidente del Consiglio dei Ministri 31 marzo 1989, pub-
2. Per interventi di ordinaria manutenzione degli impianti si inten-
blicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 93
dono tutti quelli finalizzati a contenere il degrado normale d'u-
del 21 Aprile 1989.
so nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportino la necessità di primi interventi che comunque non modifichino la
8. Per l'adeguamento degli impianti già realizzati alla data di en-
struttura essenziale dell'impianto o la loro destinazione d'uso.
trata in vigore della legge è consentita una suddivisione dei lavori in fasi operative purché l'adeguamento complessivo avvenga
ART. 9
comunque nel triennio previsto dalla legge, vengano rispetta-
(Verifiche)
ti i principi di progettazione obbligatoria con riferimento alla globalità dei lavori e venga rilasciata per ciascuna fase la dichiara-
1. Per l'esercizio della facoltà prevista dall'articolo 14 della leg-
zione di conformità che ne attesti l'autonoma funzionalità e la
ge, gli enti interessati operano la scelta del libero professionista
sicurezza. Si considerano comunque adeguati gli impianti elet-
nell'ambito di appositi elenchi conservati presso le camere di
trici preesistenti che presentino i seguenti requisiti: sezionamento
commercio e comprendenti più sezioni secondo le rispettive
e protezioni contro le sovracorrenti, posti all'origine delI'im-
competenze. Gli elenchi sono formati annualmente sulla base
pianto; protezione contro i contatti diretti; protezione contro i
di documentata domanda di iscrizione ed approvati dal Mini-
contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale
stro dell'industria, del commercio e dell'artigianato.
avente corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA.
2.Con decreto del Ministro dell'industria,del commercio e delART. 6
l’artigianato, sentiti gli ordini e i collegi professionali, sono adot-
(Attività di normazione tecnica)
tati schemi uniformi di elenchi e di sezioni a cui dovranno adeguarsi gli elenchi e le sezioni predisposti dalle camere di com-
1. L’UNI ed il CEI svolgono l'attività di elaborazione di specifiche tec-
mercio.
niche per la salvaguardia della sicurezza di cui alI'art. 7 della legge, anche sulla base di indicazioni del Ministero dell’industria,
3. I soggetti direttamente obbligati ad ottemperare a quanto pre-
del commercio e dell’ artigianato - Direzione generale della pro-
visto dalla legge devono conservare tutta la documentazione
duzione industriale e di osservazioni della commissione perma-
amministrativa e tecnica e consegnarla all'avente causa in ca-
nente di cui all'art. 15, comma 2, della legge ed inviano seme-
so di trasferimento dell'immobile a qualsiasi titolo nonché
stralmente alla Direzione generale predetta la descrizione dei la-
devono darne copia alla persona che utilizza i locali.
vori svolti in tale settore, per l'attribuzione delle somme, di cui
all'art. 8 della legge, che verranno erogate secondo criteri da de-
4. All'atto della costruzione o ristrutturazione dell'edificio con-
terminarsi con regolamento del Ministro dell'industria, del com-
tenente gli impianti di cui all'art. 1, commi 1 e 2 della legge, il
mercio e dell’artigianato, di concerto con il Ministro del tesoro.
committente o il proprietario affiggono ben visibile un cartello
che, oltre ad indicare gli estremi della concessione edilizia ed
ART. 7
informazioni relative alla parte edile, deve riportare il nome del-
(Dichiarazione di conformità)
l'installatore delI'impianto o degli impianti e, qualora sia previsto il progetto, il nome del progettista dell'impianto o degli
1. La dichiarazione di conformità viene resa sulla base di modelli
impianti.
predisposti con decreto del Ministro dell'industria del commercio e dell'artigianato sentiti l'UNI e il CEI.
ART. 10
(Sanzioni)
2. La dichiarazione di conformità è rilasciata anche sugli impianti
realizzati dagli uffici tecnici interni delle ditte non installatrici,
1. Le sanzioni amministrative di cui all'articolo 16, comma 1, del-
intendendosi per uffici tecnici interni le strutture aziendali pre-
la legge vengono determinate nella misura variabile tra il mi-
poste all'impiantistica.
nimo ed il massimo, con riferimento alla entità e complessità
3. Copia della dichiarazione è inviata dal committente alla commissione provinciale per l'artigianato o a quella insediata presso la camera di commercio .
176
dell'impianto, al grado di pericolosità e alle altre circostanze
obiettive e soggettive della violazione.
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2. Le sanzioni amministrative sono aggiornate ogni cinque anni
con regolamento del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato sulla base dell'evoluzione tecnologica in materia di
prevenzione e sicurezza e della svalutazione monetaria.
3. Le violazioni della legge accertate, mediante verifica o in qualunque altro modo, a carico delle imprese installatrici, sono comunicate alla commissione di cui all'art. 4 della legge, competente
per territorio, che provvede all'iscrizione nell'albo provinciale delle imprese artigiane o nel registro delle ditte in cui l'impresa inadempiente risulta iscritta, mediante apposito verbale.
4. La violazione reiterata per più di tre volte delle norme relative
alla sicurezza degli impianti da parte delle imprese abilitate
comporta altresì, in casi di particolare gravità, la sospensione temporanea dell'iscrizione delle medesime imprese dal registro delle ditte o dall'albo provinciale delle imprese artigiane, su proposta
dei soggetti accertatori e su giudizio delle commissioni che sovraintendono alla tenuta dei registri e degli albi.
5. Dopo la terza violazione delle norme riguardanti la progettazione
e i collaudi, i soggetti accertatori propongono agli ordini professionali provvedimenti disciplinari a carico dei professionisti
iscritti nei rispettivi albi.
6. All'applicazione delle sanzioni di cui al presente articolo provvedono gli uffici provinciali dell'industria, del commercio e dell'artigianato. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato,
sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo
e di farlo osservare.
_________________________________
Dato a Roma, addì 6 dicembre 1991
177
Stralcio della Guida CEI 0-3
DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ DELL’IMPIANTO ALLA REGOLA DELL’ARTE
Art. 9 della Legge N° 46 del 5 Marzo 1990
Il sottoscritto__________________________________________________________________________________________________________________
titolare o legale rappresentante dell’impresa (ragione sociale)_______________________________________________________________________
operante nel settore _____________________________________ con sede in via ______________________________________________ n°_________
Comune _________________________________________ (Prov.) ________________________________ Tel. __________________________________
part. IVA ______________________________________________________________________________________________________________________
❑ iscritta al registro delle ditte (R.D. 20.9.1934 n° 2001) della Camera C.I.A.A di
______________________________________________________________________________________________________ n° ______________________
❑ iscritta all’albo provinciale delle imprese artigiane (Legge 8.8.1995 n° 433) di
___________________________________________________________________________________________________ n° __________________________
esecutrice dell’impianto (descrizione schematica) __________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________________________________________
inteso come:
❑ nuovo impianto ❑ trasformazione ❑ ampliamento
❑ manutenzione straordinaria
❑ altro (1) _____________________________________________________________________________________________________________________
Nota: Per gli impianti a gas specificare il tipo di gas distribuito: canalizzato della 1^, 2^, 3^ famiglia: GPL da recipienti mobili, GPL da serbatoio fisso.
commissionato da: __________________________,_____________ installato nei locali siti nel Comune di ___________________________________
_____________________(prov.) _______ via _______________________________________________ n° ____ scala _____ piano _____ interno _____
di proprietà (nome, cognome, o ragione sociale e indirizzo) ________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________________________________________
in edificio ad uso:
❑ industriale
❑ civile (2)
❑ commercio
❑ altri usi
DICHIARA
sotto la propria responsabilità, che l’impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell’arte, secondo quanto previsto dall’art.7
della legge n° 46/90, tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui è destinato l’edificio, avendo in particolare:
❑
❑
rispettato il progetto (per impianti con obbligo di progetto ai sensi dell’art. 6 della legge n° 46/90)
eguito la normativa tecnica applicabile all’impiego (3) ______________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________________________________________
❑
installato componenti e materiali costruiti a regola d’arte e adattati al luogo di installazione, art. 7 legge n° 46/90
❑
controllato l’impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità con esito positivo, avendo eseguito le verifiche richieste dalle nor
me e dalle disposizioni di legge.
Allegati obbligatori:
❑
progetto (solo per impianto con obbligo di progetto) (4)
❑
relazione con tipologie di materiali utilizzati (5)
❑
schema di impianto realizzato (6)
❑
riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già esistenti (7)
❑
copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali
Allegati facoltativi (8):
❑
______________________________________________________________________________________________________________________________
❑
_______________________________________________________________________________________________________________________________
DECLINA
ogni responsabilità per sinistri a persone o cose derivanti da manomissione dell’impianto da parte di terzi, ovvero da carenza di manutenzione o riparazione.
Data __________________Il Responsabile Tecnico ___________________________________ Il Dichiarante __________________________________
(timbro e firma)
Avvertenze per il committente: responsabilità del committente o del proprietario: legge n° 46 1990, art. 10 (9).
Nota La legenda al modello di dichiarazione di conformità è riportata nell’Allegato A.
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Stralcio della Guida CEI 0-3
Allegato A - Legenda alla Dichiarazione di Conformità
1) Come ad esempio nel caso di impianti a gas, con “altro” si può intendere la sostituzione di un apparecchio installato in modo fisso.
2) Per la definizione “uso civile” vedere D.P.R. 6 dicembre 1991 n. 447, art. 1 comma 1.
3) Citare la o le norme tecniche e di legge, distinguendo tra quelle riferite alla progettazione, all’esecuzione e alle verifiche.
4) Qualora l’impianto eseguito su progetto sia variato in opera, il progetto presentato alla fine dei lavori deve comprendere le variazioni
realizzate in corso d’opera.
5) La relazione deve contenere, per i prodotti soggetti a norme, la dichiarazione di rispondenza alle stesse completata, ove esistente, con
riferimenti a marchi, certificati di prova, ecc. rilasciati da istituti autorizzati. Per gli altri prodotti (da elencare) il firmatario deve dichiarare che trattasi di materiali, prodotti e componenti conformi a quanto previsto dall’art. 7 della legge 46. La relazione deve dichiarare l’idoneità rispetto all’ambiente dell’installazione. Quando rilevante ai fini del buon funzionamento dell’impianto, si devono fornire indicazioni sul numero o caratteristiche degli apparecchi installati ed installabili. Ad esempio per il gas:
1) il numero, tipo e potenza degli apparecchi
2) caratteristiche dei componenti il sistema di ventilazione dei locali
3) caratteristiche del sistema di scarico dei prodotti della combustione
4) indicazioni sul collegamento elettrico degli apparecchi, ove previsto.
6) Per schema dell’impianto realizzato, si intende la descrizione dell’opera come eseguita (si fa semplice rinvio al progetto quando questo
esiste). Nel caso di trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria, l’intervento deve essere inquadrato, se possibile, nello
schema dell’impianto preesistente. Lo schema citerà la pratica prevenzione incendi (ove richiesto).
7) I riferimenti sono costituiti dal nome dell’impresa esecutrice e dalla data della dichiarazione. Non sono richiesti nel caso di tratti di un nuovo impianto o di impianto costruito prima dell’entrata in vigore della legge. Nel caso che parte dell’impianto sia predisposto da un’altra impresa (ad esempio ventilazione e scarico fumi dell’impianto gas), la dichiarazione deve riportare gli analoghi riferimenti per dette parti.
8) Esempio: eventuali certificati dei risultati delle verifiche eseguite sull’impianto prima della messa in esercizio o trattamenti per pulizia,
disinfezione, ecc.
9) Al termine dei lavori l’impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità degli impianti nel rispetto delle norme di cui all’art. 7 (legge n. 49/1990, art. 9). Il committente o il proprietario è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di ampliamento
e di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1 ad imprese abilitate ai sensi dell’art. 2 (legge n. 46/1990, art. 10). Il sindaco rilascia il certificato di abitabilità o di agibilità dopo aver acquisito anche la dichiarazione di conformità (omissis) (legge n. 46/1990, art. 11).
Copia della dichiarazione è inviata dal committente alla commissione provinciale per l’artigianato o a quella insediata presso la Camera
di Commercio (Regolamento Legge 46/90, art. 7).
______________________________________
Note:
Con l’emanazione del D.P.R. 392 del 18/04/94, art. 3, comma 4, il paragrafo in grassetto della nota 9 è così modificato:
1
Copia della dichiarazione di conformità di cui all’articolo 9 della legge, sottoscritta anche dal Responsabile tecnico, è inviata a cura dell’impresa
2
Qualora il responsabile tecnico di una impresa installatrice sia una persona diversa dal titolare dell’impresa stessa, deve essere aggiunta,
alla Camera di Commercio nella cui circoscrizione l’impresa stessa ha propria sede.
alla dichiarazione, per la copia da inviare alla Camera di Commercio, anche la scritta “il responsabile tecnico”, con lo spazio per la relativa firma, nelle vicinanze della scritta “Il Dichiarante”.
3
anche Allegato E.
179
Stralcio della Guida CEI 0-3
Allegato C – Esempio, utilizzabile nei casi più semplici, di tabella schematica relativa
all’impianto realizzato (vedi dichiarazione di conformità (6)
Alimentazione da Distributore pubblico di energia con collegamento a terra mediante sistema TT
Tensione nominale:
....................................................................................................................
............................. V
Potenza contrattuale impegnata / massima: ........................................................................................
............................. kW
Corrente di corto circuito all’origine dell’impianto: ........................
.............................. kA
Circuito di distribuzione (dal contatore al quadro di distribuzione):
· massima corrente di impiego:
...................
A
· sezione dei conduttori (Cu):
...................
mm2
· corrente nominale:
❑ degli interruttori magnetotermici
.............. A
❑ degli interruttori differenziali
.............. A/............ mA
❑ degli interruttori magnetotermici
................................ kA
· potere di interruzione:
❑ degli interruttori differenziali magnetotermici .............. kA
· tipo di posa delle condutture:
❑ in tubi protettivi
❑ in canali
❑ cavi multipolari
❑ ................................................................
Circuiti terminali (dal quadro di distribuzione agli apparecchi utilizzatori o alle prese a spina), se diversi da quelli di distribuzione:
· massima corrente di impiego:
...................
A
· sezione dei conduttori (Cu):
...................
mm2
· corrente nominale:
❑ degli interruttori magnetotermici
.............. A
❑ degli interruttori differenziali
.............. A/............ mA
❑ degli interruttori magnetotermici
................................ kA
· potere di interruzione:q
❑ degli interruttori differenziali magnetotermici .............. kA
· tipo di posa delle condutture:
❑ in tubi protettivi
❑ in canali
❑ cavi multipolari
❑ .................................................................
Nota: Se l’impianto comprende più circuiti terminali con caratteristiche diverse, le relative informazioni possono venire riportate su
altre copie della presente tabella.
Caduta di tensione:
❑ 4%
❑ ..........................................
Grado di protezione di eventuali apparecchi all’aperto:
IP ........................................................................................
❑ È stato realizzato l’impianto di terra, completo di dispersore, di conduttori di protezione (PE) e di collegamento equipotenziale prin
cipale (EQP).
❑ È stato realizzato, nei locali per bagni e docce, il collegamento equipotenziale supplementare (EQS).
--------------------------------------Nota: Per altre informazioni, non comprese nella presente tabella schematica, si può eventualmente fare riferimento allo schema elettrico unifilare (facoltativo), redatto sulla base delle informazioni fornite dalla Guida CEI 64-50, e ad una breve descrizione (facoltativa)
redatta sulla base delle voci riportate nella pagina seguente.
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Stralcio della Guida CEI 0-3
C.1 - Breve descrizione dell’impianto realizzato
Può essere redatta una breve descrizione dell’impianto realizzato includendo, oltre alle informazioni riportate nella precedente tabel
la sche
matica, nel caso in cui questa tabella non sia stata compilata, informazioni riguardanti ad esempio le seguenti voci:
· il tipo di impianto (energia, illuminazione, o altro)
· l’ambiente in cui sono installati i vari componenti elettrici ed in particolare sono posate le condutture
· il grado di protezione (IP) dei componenti elettrici, quando questi siano installati in luoghi particolari
· le caratteristiche dei componenti elettrici relativamente alla protezione contro i contatti indiretti, con particolare riferimento al dimensionamento dell’impianto di terra (conduttore di protezione, conduttori equipotenziali principali e supplementari, conduttori di
terra e dispersore)
· le caratteristiche dei componenti elettrici con riferimento alla protezione contro i contatti diretti
· i tipi e le caratteristiche degli eventuali circuiti ausiliari, ad esempio degli impianti citofonici, degli impianti di segnalazione e di allarme e degli impianti di antenna TV.
· le predisposizioni per gli altri impianti, ad esempio per impianti telefonici
· i risultati delle verifiche, per i quali si può tuttavia rinviare al rapporto (facoltativo) di verifica.
Allegato E - Prospetto relativo al numero di copie che l’impresa installatrice deve rilasciare e
relativi destinatari (vedi dichiarazione di conformità (9)
Se esiste il certificato di abitabilità o di agibilità dell’edificio, l’installatore deve, oltre a tenere una copia per il proprio archivio, rilasciare:
· 1 copia al Committente
· 1 copia al Comune, solo per impianti nuovi, entro 30 giorni dalla fine dei lavori
· 1 copia alla Camera di Commercio Industria ed Agricoltura di competenza, senza allegati
(Circolare MICA 3342/C del 22 giugno 1994)
Se non esiste il certificato di abitabilità o di agibilità dell’edificio, l’installatore deve, oltre a tenere una copia per il proprio archivio, rilasciare:
· 2 copie al Committente, che deve provvedere ad inviare, per impianti nuovi, alla fine dei lavori una copia al Comune
·1 copia alla Camera di Commercio Industria ed Agricoltura di competenza, senza allegati
(Circolare MICA 3342/C del 22 giugno 1994)
181
181
Stralcio della Guida CEI 0-3
Allegato F - Esempio di relazione con tipologie dei materiali
(vedi dichiarazione di conformità (5)
Denominazione del
Modello, tipo
Nome del costruttore
Conforme alla regola dell’arte (*)
\componente (**)
o sigla (**)
(**) (***)
Marcatura
Marchio IMQ
Altra documenta-
CE
(o altri Marchi UE)
zione (****)
(*)
Barrare le caselle relative
(**)
Gli accessori elettrici di largo impiego (ad esempio capicorda, pressacavo, connettori, morsetti, ecc.) possono essere genericamente
indicati come accessori vari di montaggio, senza indicazioni del modello, del tipo o della sigla e del nome del costruttore.
(***)
L’indicazione del nome del costruttore è facoltativa per quei componenti elettrici, quali cavi, tubi protettivi, canali, ecc., di
costruttori diversi che vengano utilizzati per uno stesso impianto.
(****) Se i componenti elettrici non sono provvisti di marcatura CE o di marchio IMQ o di altro marchio UE di conformità alle norme,
l’installatore deve richiedere al costruttore, al mandatario o all’importatore la dichiarazione che il componente elettrico è
costruito a regola d’atre ai sensi dell’articolo 5 del DPR 447/91.
I componenti elettrici elencati nella presente relazione sono dichiarati idonei rispetto all’ambiente di installazione.
Allegato G - Tabella Verifiche
(vedi dichiarazione di conformità (8)
CEI 0-3 - art. 3.4.1 Rapporto di verifica
L’installatore può fornire un rapporto sui risultati delle verifiche eseguite, con esito positivo, sull’impianto prima della messa in esercizio.
Nell’allegato G è riportato un esempio di elaborato utilizzabile per molte pratiche applicazioni.
N°
VERIFICHE ESAME A VISTA
1
L’impianto eseguito è conforme alla documentazione tecnica (es.: progetto)
2
I componenti hanno caratteristiche adeguate all’ambiente per costruzione e/o installazione
3
Le protezioni contro i contatti diretti ed indiretti sono adeguate
4
Gli impianti elettrici alimentati a tensione superiore a 1000V in c.a. (cabine AT/MT) sono conformi alle prescrizioni
della Norma CEI 11-1
5
I conduttori sono stati scelti e posati in modo da assicurare le portate e cadute di tensione previste
6
Le protezioni delle condutture contro i sovraccarichi sono conformi alle prescrizioni della Norme CEI
7
Le protezioni delle condutture contro i cortocircuiti sono conformi alle prescrizioni della Norme CEI
8
Il sezionamento dei circuiti è conforme alle prescrizioni della Norme CEI
9
Il comando e/o l’arresto di emergenza è stato previsto dove necessario
10
182
I conduttori hanno tensione nominale d’isolamento adeguate
ESITO POS
6
A
P
P
E
N
D
I
C
I
Stralcio della Guida CEI 0-3
N°
VERIFICHE ESAME A VISTA
11
I conduttori hanno le sezioni minime previste
12
I colori e/o le marcature per l’identificazione dei conduttori sono rispettati
13
I tubi protettivi ed i canali hanno dimensioni adeguate
14
Le connessioni dei conduttori sono idonee
15
Gli interruttori di comando unipolari sono inseriti sul conduttore di fase
16
ESITO POS
Le dimensioni minime dei dispersori, dei conduttori di terra e dei conduttori di protezione ed equipotenziali
(principali e supplementari), sono conformi alle prescrizioni delle norme CEI
17
I (il) nodi (o) collettori (e) di terra sono (è) accessibili (e)
18
Il conduttore di protezione è stato predisposto per tutte le masse
19
Il conduttore equipotenziale principale è stato predisposto per tutte le masse estranee
20
I sistemi di protezione contro i contatti indiretti senza interruzione automatica dei circuiti (eventuali)
sono conformi alle prescrizioni della Norma CEI 64-8
21
Gli impianti elettici nelle aree classificate con pericolo di .esplosione rispondono alle prescrizioni della Norma
CEI 64-2 ed alla classificazione delle zone
22
Gli impianti elettrici negli ambienti a maggior rischio di incendio rispondono alle prescrizioni della Norma CEI
23
L’impianto elettrico nei locali da bagno e docce è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 701
24
L’impianto elettrico nelle piscine è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 702
64-8 / parte 7 / sez. 751
25
L’impianto elettrico dei locali contenenti riscaldatori per saune è conforme alle prescrizioni della Norma CEI
64-8 / parte 7 /sez. 703
26
L’impianto elettrico del cantiere di costruzione e demolizione è conforme alle prescrizioni della Norma CEI
64-8 / parte 7 /sez. 704
27
L’impianto elettrico della struttura adibita ad uso agricolo o zootecnico è conforme alle prescrizioni della Norma
CEI 64-8 / parte 7 /sez. 705
28
Gli impianti elettrici nei luoghi conduttori ristretti sono conformi alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7
/sez. 706
29
L’impianto di terra delle apparecchiature per elaborazione dati trattate dalla Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 707
è conforme alle relative prescrizioni
30
L’impianto elettrico delle aree di campeggio è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 708
31
Gli impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo e di trattenimento sono conformi alle prescrizioni
della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 752
32
Gli impianti elettrici per lampade a scarica a catodo freddo ad alta tensione sono conformi alle prescrizioni
della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 753
33
L’impianto elettrico della centrale termica risponde alle prescrizioni della Norme CEI 64-2 e CEI 64-2A
(se applicabili)
34
L’impianto elettrico dell’autorimessa risponde alle prescrizioni della Norme CEI 64-2 e CEI 64-2A (se applicabili)
35
Gli impianti elettrici nei locali ad uso medico sono conformi alle prescrizioni della Norma CEI 64-4
36
Le quote delle installazione delle prese (ed altre apparecchiature in relazione alle disposizioni di Legge
sulle barriere architettoniche) sono rispettate
37
La predisposizione delle tubazioni telefoniche risponde alle Norme CEI ed alle prescrizioni TELECOM
38
L’impianto di protezione contro i fulmini è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 81-1
39
L’impianto di antenna TV è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 12-15 e 12-15V1
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®
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via Messina, 38
20154 Milano - Italy
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