Scarica Piano di Sicurezza - Azienda Ospedaliera Brotzu

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OSPEDALI SOSTENIBILI
Committente
Nominativo
Sede
Città
Azienda Ospedaliera G. Brotzu
Piazzale A. Ricchi 1
CAGLIARI
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
(D.Lgs. 81/08)
Cantiere
Ubicazione
Località
Natura dell'opera
Inizio presunto dei lavori
Ammontare presunto dei lavori
Piazzale A. Ricchi 1
CAGLIARI
Impianti Solari Integrati: Ospedali Sostenibili – Azienda Ospedaliera
G. Brotzu
15/01/2012
€ 4.492.536,24 Euro
Coordinatore per la progettazione
Nominativo
Indirizzo
Località
Dott. Ing. Gianluca Borelli
Piazzale A. Ricchi 1
CAGLIARI
Cagliari, OTTOBRE 2011
Il Coordinatore per la progettazione
____________________________________
INTRODUZIONE
Obiettivi del Piano di sicurezza e coordinamento
Il presente Piano di Sicurezza e di Coordinamento, in seguito denominato PSC, è stato sviluppato e
redatto in modo dettagliato ed è stato suddiviso in moduli autonomi, corrispondenti alle diverse
categorie di lavoro, al fine di consentire un’immediata lettura e comprensione da parte di tutti gli
operatori del Cantiere. Tutte le informazioni risultano chiare e sintetiche e, per ogni fase di lavoro
prevista e derivante dall’analisi degli elaborati di progetto, è possibile dedurre tutti i rischi, con le
relative valutazioni, le misure di prevenzione ed i relativi dispositivi di protezione collettivi ed individuali
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
da utilizzare.
Il PSC contiene l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi, e le conseguenti procedure, gli
apprestamenti e le attrezzature atti a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per
la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori. Il PSC contiene altresì le misure di
prevenzione dei rischi risultanti dalla eventuale presenza simultanea o successiva di più imprese o di
lavoratori autonomi ed è redatto anche al fine di prevedere, quando ciò risulti necessario, l’utilizzazione
di impianti comuni quali infrastrutture, mezzi logistici e di protezione collettiva.
Come indicato dall’art. 100 del D.Lgs. n. 81/08, il PSC è costituito da una relazione tecnica e
prescrizioni correlate alla complessità dell'opera da realizzare ed alle eventuali fasi critiche del processo
di costruzione, atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi i
rischi particolari riportati nell’ Allegato XI dello stesso D.Lgs. 81, nonché la stima dei costi di cui al
punto 4 dell’ Allegato XV.
Il piano di sicurezza e coordinamento (PSC) é corredato, come previsto dallo stesso art. 100 del D.Lgs.
n. 81/08, da tavole esplicative di progetto, relative agli aspetti della sicurezza, costituiti da una
planimetria sull’organizzazione del cantiere.
Sono stati rispettati i contenuti minimi del piano di sicurezza e di coordinamento, definiti nell’allegato
XV, ed è stata redatta la stima analitica dei costi della sicurezza, come definiti dallo stesso Allegato XV.
Come previsto dal D. Lgs. n. 81/08, il PSC è costituito da una relazione tecnica e prescrizioni correlate
alla complessità dell’opera da realizzare ed alle eventuali fasi critiche del processo di costruzione. In
particolare il piano contiene i seguenti elementi (indicati nell’allegato XV del D.Lgs. 81/08):
In riferimento all’area di cantiere
caratteristiche dell'area di cantiere, con particolare attenzione alla presenza nell'area del
cantiere di linee aeree e condutture sotterranee;
presenza di fattori esterni che comportano rischi per il cantiere, con particolare attenzione:
ai lavori stradali al fine di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori impiegati nei
confronti dei rischi derivanti dal traffico circostante
ai rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l'area circostante.
In riferimento all'organizzazione del cantiere
le modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni;
i servizi igienico-assistenziali;
la viabilità principale di cantiere;
gli impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di qualsiasi
tipo;
gli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche;
le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'articolo 102;
le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'articolo 92, comma 1, lettera c);
le eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali;
la dislocazione degli impianti di cantiere;
la dislocazione delle zone di carico e scarico;
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti;
le eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d'incendio o di esplosione.
In riferimento alle lavorazioni, le stesse sono state suddivise in fasi di lavoro e, quando la
complessità dell'opera lo richiede, in sottofasi di lavoro, ed è stata effettuata l'analisi dei rischi
aggiuntivi, rispetto a quelli specifici propri dell’attività delle imprese esecutrici o dei lavoratori
autonomi, connessi in particolare ai seguenti elementi:
al rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere;
al rischio di seppellimento da adottare negli scavi;
al rischio di caduta dall'alto;
al rischio di insalubrità dell'aria nei lavori in galleria;
al rischio di instabilità delle pareti e della volta nei lavori in galleria;
ai rischi derivanti da estese demolizioni o manutenzioni, ove le modalità tecniche di attuazione
siano
definite in fase di progetto;
ai rischi di incendio o esplosione connessi con lavorazioni e materiali pericolosi utilizzati in
cantiere;
ai rischi derivanti da sbalzi eccessivi di temperatura.
al rischio di elettrocuzione;
al rischio rumore;
al rischio dall'uso di sostanze chimiche.
Per ogni elemento dell'analisi il PSC contiene sia le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le
misure preventive e protettive richieste per eliminare o ridurre al minimo i rischi di lavoro (ove
necessario, sono state prodotte tavole e disegni tecnici esplicativi) sia le misure di coordinamento atte
a realizzare quanto previsto nello stesso PSC.
Il PSC dovrà essere custodito presso il Cantiere e dovrà essere controfirmato, per presa visione ed
accettazione, dai datori di lavoro delle imprese esecutrici.
Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) è parte integrante del Contratto d'Appalto delle
opere in oggetto e la mancata osservanza di quanto previsto nel PSC costituisce violazione delle norme
contrattuali.
L'impresa appaltatrice o capo gruppo dovrà consegnare copia del PSC alle altre imprese esecutrici,
prima dell'inizio dei rispettivi lavori, per i lavori pubblici prima della consegna dei lavori.
Entro dieci giorni dell'inizio dei lavori deve essere presa visione da parte dei Rappresentanti dei
lavoratori delle imprese esecutrici.
Sono ammesse integrazioni al presente PSC da parte dei Datori di Lavoro delle imprese esecutrici, da
formulare al Coordinatore per l'esecuzione dei lavori, l'accettazione delle quali non può in alcun modo
comportare modifiche economiche ai patti contrattuali.
Le prescrizioni contenute nel presente piano, da sole, sono da ritenersi insufficienti a garantire la
sicurezza e la salubrità durante l'esecuzione dei lavori. Per tale motivo devono essere ulteriormente
dettagliate, a cura dei Datori di Lavoro delle Imprese esecutrici, nei rispettivi Piani Operativi di
Sicurezza, da intendersi documenti di dettaglio del PSC.
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Valutazione dei rischi nel Piano di sicurezza e coordinamento
La presente sezione costituisce adempimento a quanto disposto all'art. 12, primo periodo, circa i
contenuti del PSC, relativamente alla valutazione dei rischi.
Come già affermato precedentemente, l'obiettivo primario del PSC è quello di valutare tutti i rischi
residui della progettazione e di indicare le azioni di prevenzione e protezione ritenute idonee, allo stato
attuale delle conoscenze (fase progettuale), alla loro eliminazione o riconduzione entro limiti di
accettabilità.
Questa operazione è stata effettuata nel elaborazione del presente PSC.
Tutti i rischi segnalati nelle varie sezioni di questo documento, la cui valutazione, per ovvie ragioni, non
è riportata nell'elaborato stesso, sono esclusivamente rischi di progettazione, cioè rischi desunti
dall'applicazione del progetto senza lo studio di sicurezza, in altri termini, in assenza di alcuno dei
provvedimenti indicati nel PSC.
Evidentemente, sono rischi valutati inaccettabili.
L'applicazione delle procedure e delle protezioni indicati nel presente PSC consentono, in alcuni casi, di
eliminare del tutto, ma nella generalità dei casi, di ricondurre i rischi entro limiti di ammissibilità, cioè
con il potenziale o di fare danni facilmente reversibili (graffio, piccola ferita, …) ma frequenti o di
causare danni anche più elevati molto raramente. Si potrebbe parlare più propriamente di pericoli che
di rischi.
Un discorso a parte è stato fatto per la valutazione preventiva del rischio rumore.
Questa valutazione è stata operata facendo riferimento ai tempi di esposizione e ai livelli di rumore
standard individuati da studi e misurazioni la cui validità è riconosciuta dalla commissione prevenzione
infortuni.
Gestione del Piano di sicurezza e coordinamento
Scopo della presente sezione è quello di regolamentare il sistema di rapporti tra i vari soggetti coinvolti
dall'applicazione delle norme contenute nel D.Lgs. n. 81/08 ed in particolare dalle procedure riportate
nel PSC, al fine di:
- facilitare lo scambio delle informazioni e la cooperazione;
- definire le modalità di azione del CSE durante la fase esecutiva;
- definire l'azione di controllo da parte del Committente o del Responsabile dei lavori;
- definire le modalità d'intervento del Committente o del Responsabile nei casi in cui la
legislazione lo richiede.
Il Coordinatore dei lavori deve interloquire in prima persona con il direttore tecnico di cantiere di parte
dell'Appaltatore, con i Datori di lavoro delle altre imprese esecutrici e con i Lavoratori autonomi.
Il Direttore tecnico di cantiere, per parte dell'Appaltatore, i datori di lavoro delle imprese esecutrici (o
loro delegati) e i Lavoratori autonomi devono uniformarsi alla prescrizioni contenute nei Piani di
sicurezza e alle indicazioni ricevute dal Coordinatore per l'esecuzione.
Si rammenta allo scopo, che la violazione da parte delle Imprese e dei Lavoratori autonomi agli artt. 7,
8 del D.Lgs. n. 494/96, come modificato dal D.Lgs. n. 528/99, e alle prescrizioni contenute nel PSC
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
costituisce giusta causa di sospensione dei lavori, allontanamento dei soggetti dal cantiere o di
risoluzione del contratto.
Le imprese esecutrici, prima dell'esecuzione dei rispettivi lavori, devono presentare il proprio Piano
Operativo di Sicurezza (POS), da intendersi come piano di dettaglio del PSC, al Coordinatore per
l'esecuzione. Non possono eseguire i rispettivi lavori se prima non è avvenuta l'approvazione formale
del POS da parte del Coordinatore per l'esecuzione.
Nel caso di lavori pubblici, l'Appaltatore o il Concessionario, entro trenta giorni dall'aggiudicazione e
comunque prima della consegna dei lavori, redige e consegna il POS (complessivo) alla Stazione
appaltante.
Anche in questo caso i lavori non potranno darsi inizio se non è avvenuta la formale approvazione del
POS da parte del Coordinatore per l'esecuzione.
È fatto obbligo di cooperare da parte dei Datori di lavoro delle imprese esecutrici e dei Lavoratori
autonomi, al fine di trasferire informazioni utili ai fini della prevenzione infortuni e della tutela della
salute dei lavoratori.
Spetta al Coordinatore per l'esecuzione organizzare tra i Datori di lavoro delle imprese esecutrici e dei
Lavoratori autonomi la cooperazione e il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca
informazione.
Il CSE, al fine di consentire l'attuazione di quanto sopra indicato, dovrà tenere in cantiere delle riunioni
di coordinamento, il cui programma è riportato in via generale nella tabella successiva.
Denominazione
(fasi entranti)
Prima riunione:
presentazione e verifica piano
Riunione ordinaria periodica
Riunione di coordinamento
straordinaria
Riunione di coordinamento
straordinaria nuove imprese
Riunione di coordinamento
straordinaria modifica del PSC
Quando
Convocati
Punti di verifica
principali
prima dell'inizio dei CSE – DTC – DLG – RSPP Presentazione piano
(eventuale)
e verifica punti
lavori
principali
prima dell'inizio o al CSE – DTC – Impresa – Procedure particolari
da attuare
cambiamento di fasi Lavoratore autonomo
di lavoro
Verifica piano
Verifica
sovrapposizioni
a verificarsi di
CSE – DTC – DLG Procedure particolari
situazioni particolari Impresa – Lavoratore
da attuare
autonomo
prima dell'ingrasso di CSE – Impresa - RSPP Procedure particolari
nuove imprese in
(eventuale)
da attuare
cantiere
Verifica piano
quando necessario
CSE - CSE – Impresa Nuove procedure
RSPP (eventuale)
concordate
Durante l'esecuzione dei lavori, ad opera del CSE, si provvederà a registrare su apposito documento
(registro di coordinamento) la data, il motivo e i soggetti intervenuti nella riunione e a redigere un
verbale di coordinamento in cui sono riportate sinteticamente le decisioni adottate.
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Inoltre, ad ogni sopralluogo in cantiere, il CSE provvederà alla redazione di un rapporto di visita in
cantiere, come risultato del monitoraggio delle situazioni operative in cantiere al fine di verificare
l'applicazione delle disposizioni contenute nei piani di sicurezza.
Periodicamente, il CSE provvederà ad inviare copia del registro di coordinamento, il/i verbale/i di
coordinamento e il/i rapporto/i di visita al Committente o Responsabile dei Lavori.
DATI IDENTIFICATIVI DEL CANTIERE
Committente
Nominativo
Sede
Località
AZIENDA OSPEDALIERA G. BROTZU
Piazzale A. Ricchi 1
CAGLIARI
Cantiere
Ubicazione cantiere
Località
Natura dell'opera
Inizio presunto dei lavori
Ammontare presunto dei lavori
Piazzale A. Ricchi 1
CAGLIARI
Impianti Solari Integrati: Ospedali Sostenibili – Azienda Ospedaliera G.
Brotzu
15/01/2012
€ 4.492.536,24 EURO
INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI COINVOLTI
Responsabile dei lavori
Nominativo
Indirizzo
Città
Telefono
Dott. Ing. Bruno Facen
Piazzale A. Ricchi 1
CAGLIARI
070 539478
Progettista generale
Nominativo
Indirizzo
Città
Dott. Ing. Gianluca Borelli
Piazzale A. Ricchi 1
CAGLIARI
Coordinatore della progettazione
Nominativo
Indirizzo
Città
Dott. Ing. Gianluca Borelli
Piazzale A. Ricchi 1
CAGLIARI
pg 6
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Direttore lavori
Nominativo
Indirizzo
Città
Telefono
Dott. Ing. Gianluca Borelli
Piazzale A. Ricchi 1
CAGLIARI
Coordinatore dell'esecuzione lavori
Nominativo
Indirizzo
Città
Telefono
Dott. Ing. Gianluca Borelli
Piazzale A. Ricchi 1
CAGLIARI
Impresa appaltatrice o capogruppo
Ragione sociale
Indirizzo
Città
Qualificazione
Telefono
Rappresentante legale
Resp. servizio prevenzione
Medico competente
Rappresentante dei lavoratori
Lavori da eseguire
Direttore tecnico di cantiere
Nominativo
Indirizzo
Città
Telefono
Delegato per la sicurezza in cantiere
Nominativo
Indirizzo
Città
Telefono
DESCRIZIONE SINTETICA DELL'OPERA
•
Il progetto consiste:
nella realizzazione di un sistema grid-connected per la generazione di energia elettrica da
fonte energetica rinnovabile solare attraverso trasformazione fotovoltaica, con l’ipotesi di
utilizzare direttamente l’energia prodotta;
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
nella realizzazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria.
DOCUMENTAZIONE DA CUSTODIRE IN CANTIERE
Ai sensi della vigente normativa le imprese che operano in cantiere dovranno custodire presso gli uffici
di cantiere la seguente documentazione:
1. Notifica preliminare (inviata alla A.S.L. e alla D.P.L. dal committente e consegnata all'impresa
esecutrice che la deve affiggere in cantiere - art. 90, D.Lgs. n. 81/2008);
2. Piano di Sicurezza e di Coordinamento;
3. Fascicolo dell'Opera;
4. Piano Operativo di Sicurezza di ciascuna delle imprese operanti in cantiere e gli eventuali
relativi aggiornamenti;
5. Titolo abilitativo alla esecuzione dei lavori (denuncia di inizio attività, concessione edilizia);
6. Copia del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio Industria e Artigianato per ciascuna
delle imprese operanti in cantiere;
7. Documento unico di regolarità contributiva (DURC)
8. Certificato di iscrizione alla Cassa Edile per ciascuna delle imprese operanti in cantiere;
9. Copia del registro degli infortuni per ciascuna delle imprese operanti in cantiere;
10. Copia del libro matricola dei dipendenti per ciascuna delle imprese operanti in cantiere;
11. Verbali di ispezioni effettuate dai funzionari degli enti di controllo che abbiano titolo in materia
di ispezioni dei cantieri (A.S.L., Ispettorato del lavoro, I.S.P.E.S.L., Vigili del Fuoco, ecc.);
12. Registro delle visite mediche periodiche e idoneità alla mansione;
13. Certificati di idoneità per lavoratori minorenni;
14. Tesserini di vaccinazione antitetanica.
Inoltre, ove applicabile, dovrà essere conservata negli uffici del cantiere anche la seguente
documentazione:
15. Contratto di appalto (contratto con ciascuna impresa esecutrice e subappaltatrice);
16. Autorizzazione per eventuale occupazione di suolo pubblico;
17. Autorizzazioni degli enti competenti per i lavori stradali (eventuali);
18. Autorizzazioni o nulla osta eventuali degli enti di tutela (Soprintendenza ai Beni Architettonici e
Ambientali, Soprintendenza archeologica, Assessorato regionale ai Beni Ambientali, ecc.);
19. Segnalazione all'esercente l'energia elettrica per lavori effettuati a meno di 5 metri dalle linee
elettriche stesse.
20. Denuncia di installazione all'I.S.P.E.S.L. nel caso di portata superiore a 200 kg, con
dichiarazione di conformità marchio CE;
21. Denuncia all'organo di vigilanza dello spostamento degli apparecchi di sollevamento di portata
superiore a 200 kg;
22. Richiesta di visita periodica annuale all'organo di vigilanza degli apparecchi di sollevamento
non manuali di portata superiore a 200 kg;
23. Documentazione relativa agli apparecchi di sollevamento con capacità superiore ai 200 kg,
completi di verbali di verifica periodica;
24. Verifica trimestrale delle funi, delle catene incluse quelle per l'imbracatura e dei ganci metallici
riportata sul libretto di omologazione degli apparecchi di sollevamenti;
25. Piano di coordinamento delle gru in caso di interferenza;
26. Libretto d'uso e manutenzione delle macchine e attrezzature presenti sul cantiere;
27. Schede di manutenzione periodica delle macchine e attrezzature;
28. Dichiarazione di conformità delle macchine CE;
29. Libretto matricolare dei recipienti a pressione, completi dei verbali di verifica periodica;
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
30. Copia di autorizzazione ministeriale all'uso dei ponteggi e copia della relazione tecnica del
fabbricante per i ponteggi metallici fissi;
31. Piano di montaggio, trasformazione, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.) per i ponteggi metallici fissi;
32. Progetto e disegno esecutivo del ponteggio, se alto più di 20 m o non realizzato secondo lo
schema tipo riportato in autorizzazione ministeriale;
33. Dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico da parte dell'installatore;
34. Dichiarazione di conformità dei quadri elettrici da parte dell'installatore;
35. Dichiarazione di conformità dell'impianto di messa a terra, effettuata dalla ditta abilitata, prima
della messa in esercizio;
36. Dichiarazione di conformità dell'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche, effettuata
dalla ditta abilitata;
37. Denuncia impianto di messa a terra e impianto di protezione contro le scariche atmosferiche
(ai sensi del D.P.R. 462/2001);
38. Comunicazione agli organi di vigilanza della "dichiarazione di conformità " dell'impianto di
protezione dalle scariche atmosferiche.
COMPITI E RESPONSABILITA'
Coordinatore per la progettazione
Il Coordinatore per la progettazione provvede a:
redigere il piano di sicurezza e coordinamento, in conformità all'art. 99 del D.Lgs. n. 81/08 e
successive modifiche ed integrazioni e regolamentazioni;
riportare nel piano di sicurezza e coordinamento la stima analista dei costi della sicurezza;
valutare, in collaborazione con il progettista, la congruità dell'importo di progetto in relazione
all'ammontare dei costi per la sicurezza;
eventualmente, sottoporre al committente o al responsabile dei lavori, previa comunicazione al
progettista, integrazioni da apportare al progetto al fine di renderlo comprensivo dei costi della
sicurezza;
compilare il fascicolo degli interventi ulteriori; (Art. 91, D.Lgs. n. 81/08)
eventualmente, su richiesta del committente o del responsabile dei lavori, fornire indicazioni
utili e supportare la fase della scelta delle imprese e dei lavoratori autonomi al fine di poter
valutare l'idoneità tecnico professionale e la rispondenza dei concorrenti alle esigenze di
sicurezza specifica nel piano di sicurezza e coordinamento.
Coordinatore per l'esecuzione
Il Coordinatore l'esecuzione provvede a:
redigere il Piano di Sicurezza e Coordinamento, nel caso in cui la designazione è conseguente
alla circostanze che i lavori inizialmente affidati ad un'unica impresa sono in realtà eseguiti da
più imprese; (Art. 90, D.Lgs. n. 81/08)
compilare il fascicolo degli interventi ulteriori, nel caso in cui la designazione è conseguente
alla circostanze che i lavori inizialmente affidati ad un'unica impresa sono in realtà eseguiti da
più imprese; (Art. 90, D.Lgs. n. 81/08)
verificare, tramite azioni di coordinamento e controllo, l'applicazione del Piano di sicurezza e
coordinamento e delle relative procedure di lavoro (Art. 92, D.Lgs. n. 81/08), garantendo la
frequenza delle visite in cantiere sulla base della complessità dell'opera e del grado di
affidabilità delle imprese ed assicurando la sua presenza in cantiere nelle fasi di maggiori
criticità;
verbalizzare ogni visita in cantiere, ogni disposizione impartita per il rispetto del Piano di
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
sicurezza e coordinamento, ogni verifica degli avvenuti adeguamenti e, in generale, ogni
comunicazione trasmessa alle imprese o da queste ricevute, dandone comunicazione scritta al
committente o al responsabile dei lavori;
verificare l'idoneità dei Piani operativi di sicurezza, presentati dalle imprese esecutrici, e la loro
coerenza con quanto disposto nel Piano di sicurezza e coordinamento; (Art. 92, D.Lgs. n.
81/08)
adeguare il Piano di sicurezza e coordinamento e il Fascicolo degli interventi ulteriori; (Art. 92,
D.Lgs. n. 81/08)
verificare che le imprese esecutrici adeguino i rispettivi Piani operativi di sicurezza; (Art. 92,
D.Lgs. n. 81/08)
organizzare la cooperazione e il coordinamento tra le imprese e i lavoratori autonomi; (Art. 92,
D.Lgs. n. 81/08)
verificare l'attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare
coordinamento dei Rappresentanti per la sicurezza, finalizzato al miglioramento della sicurezza
in cantiere; (Art. 92, D.Lgs. n. 81/08)
segnalare al Committente o al Responsabile dei lavori le “gravi” inosservanze (violazioni agli
art. 7, 8 e 9 e alle prescrizioni contenute nel piano di sicurezza e coordinamento) da parte
delle imprese e ai lavoratori autonomi, previa contestazione scritta, e proporre la sospensione
dei lavori, l'allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere o la risoluzione
del contratto; (Art. 92, D.Lgs. n. 81/08)
comunicare, nel caso in cui il Committente o il Responsabile dei lavori non addotti alcun
provvedimento in merito alla segnalazione di cui al punto precedente, senza fornire idonea
giustificazione, le “gravi” inosservanze all'Azienda USL e alla Direzione provinciale del lavoro
competenti per territorio; (Art. 92, D.Lgs. n. 81/08)
sospendere le singole lavorazioni in caso di pericolo grave imminente direttamente riscontrato,
fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate. (Art. 92,
D.Lgs. n. 81/08)
Il progettista
La progettazione di un'opera costituisce l'elemento più delicato del processo di realizzazione degli
interventi edilizi o di ingegneria civile. Il progettista, pur non entrando specificatamente nel merito
della sicurezza, è colui che determina il livello quantitativo e quantitativo dei potenziali rischi nel
cantiere, attraverso le scelte tecnologiche, costruttive e a volte anche architettoniche.
Il Progettista, dunque, provvede a:
elaborare il progetto secondo criteri diretti a ridurre alla fonte i rischi per la sicurezza e salute
dei lavoratori, tenendo conto dei principi generali di tutela;
determinare la durata del lavoro o delle singole fasi di lavoro, al fine di permettere la
pianificazione dei lavori in condizioni di sicurezza;
a collaborare e fornire tutte le informazioni, dati e documentazioni necessarie al coordinatore
per la progettazione;
prendere in esame ed, eventualmente, sottoporli al committente o al responsabile dei lavori,
se designato, le proposte avanzate dal coordinatore per la progettazione che richiedono
modifiche al progetto e tesa a migliorare le condizioni di sicurezza e salubrità in cantiere
durante l'esecuzione dei lavori;
prendere in esame nella redazione del progetto ed, eventualmente, sottoporli al committente o
al responsabile dei lavori, se designato, le proposte del coordinatore per la progettazione
avanzate per meglio garantire la tutela della sicurezza e salute durante i lavori di
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
manutenzione dell'opera.
Il Direttore dei Lavori
Il Direttore dei Lavori provvede a:
dirigere e controllare sotto l'aspetto tecnico, contabile ed amministrativo, per conto della
committenza, la corretta esecuzione dei lavori, nel rispetto del contratto d'appalto e dei suoi
allegati;
curare che i lavori siano eseguiti a regola d'arte ed in conformità al progetto e al contratto;
verificare periodicamente, nel caso di lavori pubblici, il possesso e la regolarità da parte
dell'appaltatore della documentazione prevista dalle leggi in materia di obblighi nei confronti
dei dipendenti;
dialogare con il coordinatore per l'esecuzione, in particolare riferisce tempestivamente nuove
circostanze tecniche (per esempio, le varianti al progetto) che possono influire sulla sicurezza;
non interferire nell'operato del coordinatore per l'esecuzione;
sospendere i lavori su ordine del committente o del responsabile dei lavori e dietro
segnalazione del coordinatore per l'esecuzione dei lavori;
consentire la sospensione delle singole lavorazioni da parte del coordinatore per l'esecuzione,
nel caso in cui quest'ultimo riscontri direttamente un pericolo grave ed immediato per i
lavoratori e fino a quando il coordinatore medesimo non verifichi l'avvenuto adeguamenti da
parte delle imprese interessate.
Le imprese esecutrici
Il Datore di lavoro delle imprese esecutrici provvede a:
prima dell'inizio dei lavori l'impresa aggiudicataria trasmettere il Piano di sicurezza e
coordinamento alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi;
redigere il Piano operativo di sicurezza;
nel caso di lavori pubblici, in assenza di piano di sicurezza e coordinamento, redigere anche il
piano sostitutivo di sicurezza;
prima dell'inizio dei rispettivi lavori trasmettere il proprio Piano operativo di sicurezza al
Coordinatore per l'esecuzione;
mettere a disposizione dei Rappresentanti per la sicurezza copia dei piani di sicurezza 10 giorni
prima dell'inizio dei lavori;
prima dell'accettazione del Piano di sicurezza e coordinamento consultare il rappresentante per
la sicurezza;
prima dell'accettazione delle modifiche significative al Piano di sicurezza e coordinamento
consultare il rappresentante per la sicurezza;
designare gli addetti alla gestione dell'emergenza;
inserire nel cartello di cantiere i nominativi dei coordinatori per la sicurezza;
affiggere copia della notifica in cantiere;
partecipare direttamente o tramite delegato alle riunioni convocate dal coordinatore;
prendere atto dei rilievi del coordinatore per l'esecuzione;
osservare le misure generali di tutela
attuare quanto previsto nei piani di sicurezza;
curare le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi;
curare che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvenga correttamente;
sottoporre il cantiere a visita semestrale del Medico competente e del Responsabile del ervizio
di prevenzione e protezione;
tenere la riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi.
pg 11
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
I lavoratori autonomi
I lavoratori autonomi provvedono a:
attenersi a quanto previsto nei piani di sicurezza;
attenersi alle indicazioni fornite dal Coordinatore per l'esecuzione;
utilizzare le attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni previste dalle norme;
utilizzare i dispositivi di protezione individuale in conformità alle norme;
I dirigenti e i preposti
Con i termini di dirigenti e preposti nel cantiere si intendono il direttore tecnico di cantiere e i capi
squadra.
I dirigenti provvedono a:
adottare le misure conformi alle prescrizioni di cui all'allegato IV;
attuare quanto previsto nei piani di sicurezza;
esercitare la sorveglianza sull'attuazione di tutte le misure di sicurezza previste nei piani di
sicurezza affidati alla sovrintendenza dei suoi preposti nonché dei responsabili delle imprese
co-esecutrici o dei fornitori o sub-appaltatori;
mettere a disposizione dei Rappresentanti per la sicurezza copia dei piani di sicurezza 10 giorni
prima dell'inizio dei lavori;
prima dell'inizio dei lavori l'impresa aggiudicataria trasmettere il Piano di sicurezza e
coordinamento alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi;
prima dell'inizio dei rispettivi lavori trasmettere il proprio Piano operativo di sicurezza al
Coordinatore per l'esecuzione;
I preposti provvedono a:
adottare le misure conformi alle prescrizioni di cui all'allegato IV;
attuare quanto previsto nei piani di sicurezza;
sorvegliare sull'attuazione di tutte le misure di sicurezza previste nei piani di sicurezza ed
affidati alla propria squadra.
I lavoratori
I lavoratori dipendenti provvedono a:
osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai
preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i preparati
pericolosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza;
utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei
mezzi e dei dispositivi di protezione, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui si
venga a conoscenza;
non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di
controllo;
non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di propria competenza
ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
sottoporre ai controlli sanitari previsti nei loro confronti;
contribuire all'adempimento di tutti gli obblighi imposti dall'autorità competente o comunque
necessari a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori durante il lavoro;
non rifiutare la designazione ad addetto alla gestione dell'emergenza, se non per giustificato
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
motivo;
sottoporre ai programmi di formazione e addestramento;
utilizzare le attrezzature di lavoro e i DPI conformemente all'informazione, alla formazione ed
all'addestramento ricevuti;
curare le attrezzature e i DPI messi a disposizione;
non apportare modifiche alle attrezzature di lavoro e ai DPI di propria iniziativa;
segnalare immediatamente qualsiasi difetto od inconveniente rilevato nelle attrezzature di
lavoro o nei DPI messi a disposizione;
segnalare qualsiasi infortunio o incidente relativo all'uso di agenti biologici;
abbandonare immediatamente l'area interessata da eventi imprevedibili o incidenti.
CARATTERISTICHE AREA DEL CANTIERE
L'area del cantiere non presenta particolari rischi per la presenza di sottoservizi che possano
interessare le lavorazioni.
FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI PER IL CANTIERE
I lavori saranno effettuati sulla struttura ospedaliera, pertanto particolare cura sarà posta nel
montaggio del ponteggio, nella sua messa in sicurezza e nella sistemazione di adeguata segnaletica.
RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE COMPORTANO PER L'AREA CIRCOSTANTE
I rischi che le lavorazioni comportano per l'esterno sono costituite essenzialmente dalla possibile
caduta dall'alto di attrezzi e materiali. Come misure preventive si predispone un ponteggio corredato di
pedana di protezione per la caduta di materiali dall'alto e rete protettiva. Poiché nell'ambiente
circostante vi sarà molto probabilmente la presenza di altre persone, vi sarà un traffico pedonale nei
pressi del ponteggio e sotto di esso in quanto vi saranno gli ingressi all’ospedale. Sarà cura
dell'Impresa predisporre adeguati camminamenti protetti anche per la caduta dall'alto di materiali e
attrezzature, stante l'impossibilità di interrompere l'attività dell’ospedale durante il periodo del cantiere.
L'onere per la messa in sicurezza dell'area circostante il cantiere e per permettere il passaggio dei
pedoni, negli ingressi obbligati all’ospedale, è corrisposto per intero all'impresa nei costi per la
sicurezza, tra le voci di allestimento del ponteggio e della recinzione del cantiere, che devono essere
realizzati in modo da scongiurare la caduta di materiale dall'alto fuori dall'area recintata, evitare che
personale non addetto al cantiere oltrepassi la recinzione.
ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
Principi generali
Con le presenti prescrizioni di Piano di Sicurezza e Coordinamento si intende disciplinare, fornendo le
specifiche prestazionali e normative, il sistema generale di implementazione del cantiere, allo scopo di
garantire condizioni di base sufficientemente valide a salvaguardare la sicurezza e la salubrità dei
lavoratori sin dall'inizio dei lavori.
La corretta impostazione organizzativa del cantiere consente, inoltre, di avere benefici anche sotto il
profilo della produzione e quindi dell'economia dei lavori.
In linea generale, salvo le più dettagliate specifiche fornite successivamente, con il progetto di cantiere
si intendono raggiungere i seguenti obiettivi:
- garantire la segnalazione e il divieto di accesso agli estranei nel cantiere;
- limitare al minimo le interferenze con la viabilità ordinaria;
- consentire l'accesso ai mezzi e ai pedoni in sicurezza;
- regolamentare il traffico dei pedoni e dei veicoli all'interno del cantiere;
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
-
allocare le aree di produzione di cantiere in modo da non interferire tra loro e con le altre
attività svolte all'interno o all'esterno del cantiere;
- assicurare adeguata fornitura di energia, con impianti regolarmente costituiti;
- assicurare il rispetto delle condizioni minime di igiene del lavoro;
- assicurare la corretta gestione delle emergenze.
Le indicazioni fornite nella presente sezione devono essere lette con l'esame congiunto del lay-out di
cantiere, riportato nel presente piano di sicurezza e coordinamento, dove sarà possibile rilevare
informazioni specifiche sui singoli apprestamenti di cantiere.
Recinzione fissa di cantiere
Requisiti prestazionali
L'area interessata dai lavori dovrà essere completamente recintata, allo scopo di garantire il divieto di
accesso ai non addetti ai lavori.
La recinzione dovrà risultare sufficientemente robusta e visibile.
Allo scopo dovrà avere, salvo diverso avviso del regolamento edilizio comunale, un'altezza di metri
2,00 da terra e potrà essere costituita da reti plastiche colorate (arancione) e/o metalliche
elettrosaldate impostate su strutture portanti lignee o in ferro ovvero da cesate in legno (tavole
accostate o pannelli di lamiera).
Le partizioni piene, ma all'occorrenza anche le altre, devono essere opportunamente controventate,
per contrastare efficacemente l'azione del vento e le altre eventuali forze orizzontali accidentali.
Per quanto concerne il dimensionamento, la tipologia e il numero degli accessi, con eventuale
separazione tra accesso pedonale e veicolare, si rimanda alla lettura del lay-out di cantiere.
In ogni caso, per l'accesso unico di cantiere si dovrà realizzare un passo di larghezza che superi di
almeno 1,40 metri il massimo limite di sagoma dei veicoli in transito, segnalando opportunamente il
possibile transito dei pedoni.
Sugli accessi devono essere esposti i cartelli di divieto, pericolo e prescrizioni, in conformità al D.Lgs. n.
81/08 e il cartello d'identificazione di cantiere, conforme alla circolare del ministero dei lavori pubblici
n. 1729/ul 01/06/1990.
In zona trafficata da pedoni e/o da veicoli la recinzione deve essere illuminata. L'illuminazione non
dovrà costituire un pericolo elettrico, pertanto dovrà essere a bassissima tensione di alimentazione,
fornita da sorgente autonoma o tramite trasformatore di sicurezza, o se posta ad un'altezza superiore
a 200 centimetri da terra anche a bassa tensione (220 Volt) ma con idoneo grado d'isolamento e
protezione.
Per la protezione dei pedoni, se non esiste un marciapiede o questo sarà occupato dal cantiere, si deve
provvedere a delimitare (vedi lay-out di cantiere) un corridoio di transito pedonale, lungo il lato o i lati
prospicienti il traffico veicolare, della larghezza di almeno 1,00 metro.
Detto marciapiede potrà essere costituito da marciapiede temporaneo costruito sulla carreggiata
oppure da un striscia di carreggiata protetta, sul lato del traffico, da barriere o da un parapetto di
circostanza segnalati dalla parte della carreggiata.
Se il cantiere o i suoi depositi determina (vedi lay-out di cantiere) un restringimento della carreggiata si
provvederà ad apporre il segnale di pericolo temporaneo di strettoia.
Se la larghezza della strettoia è inferiore a 5,60 metri occorre istituire il transito a senso unico
alternato, regolamentato a vista (con segnale dare precedenza nel senso unico alternato), da
manovrieri (muniti di apposita paletta o bandiera di colore arancio fluorescente) o a mezzo semafori, in
accordo con le autorità preposte (comune, provincia, ANAS).
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Viabilità carrabile di cantiere
Requisiti prestazionali
Durante l'esecuzione dei lavori deve essere garantita in cantiere la corretta e sicura viabilità delle
persone e dei veicoli, evitando possibili interferenze tra pedoni e mezzi, ingorghi sui percorsi stradali e
di aree di lavoro e ostacoli vari da compromettere l'efficacia delle vie ed uscite d'emergenza.
La viabilità di cantiere deve rispondere a requisiti di solidità e stabilità, ed avere dimensioni ed
andamento tali da non costituire pericolo ai lavoratori operanti nelle vicinanze.
La superficie deve essere sufficientemente solida in relazione al peso dei mezzi a pieno carico che vi
devono transitare.
Per evitare cedimenti del fondo stradale, le vie di circolazione dei mezzi devono correre a sufficiente
distanza dagli scavi. In caso contrario, quando non è possibile fare altrimenti, si dovrà provvedere al
consolidamento delle pareti degli scavi.
I dislivelli nelle vie di circolazione devono essere raccordati con opportune rampe inclinate che, se
destinate anche ai pedoni, devono essere di pendenza inferiore all'8%.
Le vie di circolazione interne al cantiere, quando possono costituire pericolo per i pedoni, devono
essere opportunamente delimitate e comunque segnalate.
Il traffico dovrà essere regolamentato, limitando la velocità massima di circolazione a non più di 30
km/h.
Nelle vie di circolazione si devono garantire buone condizioni di visibilità (non inferiore a 30 lux),
eventualmente si provvederà a garantire il livello minimo di illuminamento facendo ricorso
all'illuminazione artificiale.
Le rampe di accesso agli scavi di splateamento o sbancamento devono avere carreggiata solida, atte a
resistere al transito dei mezzi di trasporto di cui è previsto l'impiago, adeguata pendenza in relazione
alle possibilità dei mezzi stessi. La larghezza delle rampe deve essere tale da consentire un franco non
inferiore a 70 centimetri oltre la larghezza d'ingombro del veicolo. Nei tratti lunghi, con franco limitato
ad un solo lato, devono avere piazzole o nicchie di rifugio, lungo il lato privo di franco, ad intervalli non
superiore a 20 metri l'una dall'altra.
Il transito sotto ponti sospesi, ponti a sbalzo, scale aeree e altri luoghi simili e/o con pericoli di caduta
gravi, deve essere obbligatoriamente impedito.
Viabilità pedonale di cantiere
Requisiti prestazionali
Durante l'esecuzione dei lavori deve essere garantita in cantiere la corretta e sicura viabilità delle
persone e dei veicoli, evitando possibili interferenze tra pedoni e mezzi, ingorghi sui percorsi stradali e
di aree di lavoro e ostacoli vari da compromettere l'efficacia delle vie ed uscite d'emergenza.
Nelle vie di circolazione si devono garantire buone condizioni di visibilità (non inferiore a 30 lux),
eventualmente si dovrà provvedere a garantire il livello minimo di illuminamento facendo ricorso
all'illuminazione artificiale.
I viottoli e le scale con gradini ricavate nel terreno devono essere muniti di parapetto nei tratti
prospicienti il vuoto, quando il dislivello è superiore a metri 2,00; le alzate dei gradini ricavati nel
terreno friabile devono essere sostenute con tavole e robusti paletti.
Nelle vie d'accesso e nei luoghi pericolosi non proteggibili devono essere obbligatoriamente apposte le
opportune segnalazioni ed evitate con idonee disposizioni la caduta di gravi dal terreno a monte dei
posti di lavoro.
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
La zona superiore del fronte d'attacco degli scavi deve essere almeno delimitata mediante opportune
segnalazioni spostabili con il progredire dello scavo.
Il transito sotto ponti sospesi, ponti a sbalzo, sale aeree e altri luoghi simili e/o con pericoli di caduta
gravi devono essere obbligatoriamente impedito.
Le andatoie e le passerelle devono avere larghezza minima non inferiore a 60 cm, se destinate al solo
passaggio dei lavoratori, non inferiore a 120 cm, se destinate anche al trasporto dei materiali. La
pendenza non deve essere superiore al 50%. La lunghezza deve essere interrotta da pianerottoli di
riposo, posti ad intervalli opportuni.
Le andatoie devono avere il piano di calpestio fornito di listelli trasversali fissati sulle tavole di basa, a
distanza non maggiore a quella del passo di un uomo carico.
Le andatoie e le passerelle devono essere munite verso il vuoto di normali parapetti e tavola
fermapiede.
Servizi igienico assistenziali con docce di cantiere
Requisiti prestazionali
Il cantiere dovrà essere dotato di locali per i servizi igienico assistenziali di cantiere dimensionati in
modo da risultare consoni al numero medio di operatori presumibilmente presenti in cantiere (vedi layout di cantiere).
Nel calcolo dimensionale dei locali si dovranno utilizzare i parametri che normalmente sono adoperati
per i servizi nei luoghi di lavoro permanenti.
In ogni caso in cantiere si dovrà garantire:
- un numero sufficiente di gabinetti, in ogni caso non inferiore a 1 ogni 30 lavoratori occupati
per turno (nei lavori in sotterraneo 1 ogni 20 lavoratori), separati (eventualmente) per sesso o
garantendo un'utilizzazione separata degli stessi;
- un numero sufficiente di lavabi - deve essere garantita acqua in quantità sufficiente, tanto per
uso potabile quanto per lavarsi -, in ogni caso almeno 1 ogni 5 lavoratori;
- spogliatoi, distinti (eventualmente) per sesso;
- locali riposo, conservazione e consunzione pasti, fornito di sedili, tavoli, scaldavivande e lava
recipienti;
- un numero sufficiente di docce (obbligatorie nei casi in cui i lavoratori sono esposti a sostanze
particolarmente insudicianti o lavorano in ambienti molto polverosi od insalubri) dotate di
acqua calda e fredda, provviste di mezzi detersivi e per asciugarsi, distinte (eventualmente)
per sesso (nei lavori in sotterraneo, quando si occupano oltre 100 lavoratori, devono essere
installate docce in numero di almeno 1 ogni 25 lavoratori).
Nel caso i locali per le docce, i lavandini e gli spogliatoi del cantiere siano separati, questi locali devono
facilmente comunicare tra loro.
I servizi igienico assistenziali devono essere costituiti entro unità logistiche (box prefabbricati o
baracche allestite in cantiere), sollevati da terra, chiuse, ben protette dalle intemperie
(impermeabilizzate e coibentate), areate, illuminate naturalmente ed artificialmente, riscaldate nella
stagione fredda, convenientemente arredati, dotate di collegamento alle reti di distribuzione
dell'energia elettrica, di adduzione dell'acqua direttamente da acquedotto o da altra fonte e di
smaltimento della fognatura o, in alternativa, di proprio sistema di raccolta e depurazione delle acque
nere.
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
I locali destinati ai servizi igienico assistenziali devono essere mantenuti in stato di scrupolosa pulizia.
Camera di medicazione
Requisiti prestazionali (vedi lay-out di cantiere)
I cantieri che occupano più di 5 dipendenti, quando sono ubicati lontano dai posti pubblici permanenti
di pronto soccorso e le attività che in essi si svolgono presentano rischi di scoppio, asfissia, di infezione
o di avvelenamento sono obbligati ad allestire la “camera di medicazione”.
La camera di medicazione deve contenere i presidi di cui all'art. 27 del decreto e deve essere costituita
da unità logistica (box prefabbricati o baracche allestite in cantiere), sollevata da terra, chiusa, ben
protetta dalle intemperie (impermeabilizzata e coibentata), areata, illuminata naturalmente ed
artificialmente, riscaldata nella stagione fredda, convenientemente arredata, dotata di collegamento
alle reti di distribuzione dell'energia elettrica, di adduzione dell'acqua direttamente da acquedotto o da
altra fonte e di smaltimento della fognatura o, in alternativa, di proprio sistema di raccolta e
depurazione delle acque di scarico.
La camera di medicazione deve essere mantenuta in stato di scrupolosa pulizia.
Movimentazione manuale dei carichi
Requisiti prestazionali
I datori di lavoro delle imprese esecutrici delle opera devono procedere alla valutazione del rischio da
movimentazione manuale dei carichi al fine di individuare le relative misure per annullarlo o ridurlo
nella massima misura possibile.
In seguito alla valutazione dovranno fornire ai lavoratori le seguenti informazioni:
- il rischio che corrono i lavoratori che effettuano la movimentazione manuale dei carichi;
- peso del carico da manipolare;
- il centro di gravità o il lato più pesante nel caso in cui il contenuto di un imballo abbia
collocazione eccentrica;
- la movimentazione corretta dei carichi.
In ogni caso, per ridurre i rischi da movimentazione manuale dei carichi, è necessario:
- ridurre il peso (carico da movimentare) entro i limiti di norma (max 30 kg per gli uomini e 20
kg per le donne);
- flettere quanto più possibile le ginocchia e non la schiena;
- mantenere il carico più possibile vicino al corpo;
- evitare le torsioni del tronco;
- non sollevare mai i pesi oltre l'altezza delle spalle;
- evitare di stoccare i materiali direttamente sul pavimento, meglio riporli su un bancale;
- evitare di immagazzinare i prodotti e/o i materiali sul pavimento, al di sotto delle scaffalature;
- evitare di movimentare materiali e/o carichi che richiedono l'uso di scale a mano;
- evitare la movimentazione di fusti, o altri oggetti di peso elevato, sia a livello di pavimento che
da bancale, per rotolamento: dato il peso elevato (anche superiore a 100 kg) questa
operazione comporta un alto rischio d'infortunio;
- interrompere le azioni ripetitive di sollevamento dei carichi, in modo particolare se la durata di
questa fase operativa è prolungata;
- fornire i necessari DPI nel caso la movimentazione manuale comporti rischi aggiuntivi di tagli o
lacerazioni durante la presa e il trasporto.
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
15. Adempimenti
Gli operatori esposti al rischio di movimentazione manuale dei carichi devono essere sottoposti a
sorveglianza sanitaria obbligatoria (visita iniziale e periodica) da parte del medico competente
aziendale.
Impianti elettrico e di messa a terra di cantiere
Requisiti prestazionali
Per impianto elettrico di cantiere si considera tutta la rete di distribuzione posta a valle del punto di
consegna (misuratore) installato dall'Ente erogatore.
A valle del punto di consegna verrà installato un interruttore onnipolare (entro tre metri dal contatore),
il cui distacco toglie tensione a tutto l'impianto.
Da questo punto parte la linea che alimenta il quadro generale con summontato un interruttore
generale magnetotermico opportunamente tarato contro le sovracorrenti (sovraccarichi e cortocircuiti),
che alimenta le linee dell'impianto di cantiere, ognuna delle quali deve essere protetta da un
interruttore differenziale ritardato (Id<0.3-0.5A).
Completeranno l'impianto gli eventuali quadri secondari e i quadretti di piano.
Tutti i quadri elettrici di cantiere devono essere conformi alla norma CEI EN 60439-4 (CEI 17-13/4) ed
avere grado di protezione minimo IP43 (IP44 secondo la Guida CEI 64-17 fasc. n. 5492).
La rispondenza alla norma di un quadro di cantiere (ASC) è verificata tramite l'applicazione sul quadro
di una targhetta dove sono leggibili il nome del costruttore e marchio di fabbrica dell'ASC, la
designazione del tipo o numero d'identificazione; EN 60439-4, la natura e il valore nominale della
corrente;
le tensioni di funzionamento di impiego e nominale.
Ogni quadro deve avere un dispositivo per l'interruzione di emergenza, se il quadro non è chiudibile a
chiave può assolvere a tale scopo l'interruttore generale di quadro.
Le linee devono essere costituite:
- per posa mobile, da cavi del tipo H07RN-F o di tipo equivalente ai fini della resistenza all'acqua
e all'abrasione, in ogni caso opportunamente protetti contro i danneggiamenti meccanici
(transito di persone e mezzi, movimentazione carichi a mezzo di gru e autogrù);
- nella posa fissa, da cavi sia flessibili che rigidi i quali devono essere interrati ad una profondità
non inferiore a 0,50 metri e protette superiormente con laterizi.
Le prese a spina devono essere conformi alla norma CEI EN 60309 (CEI 23-12) e approvate da IMQ,
con grado di protezione non inferiore ad IP44. Le prese a spina devono essere protette da interruttore
differenziale da Id=0,03°.
Le prese a spina delle attrezzature di potenza superiore a 1000W devono potersi inserire o disinserirsi
a circuito aperto.
Protezione contro i contatti indiretti
La protezione contro i contatti indiretti potrà essere assicurata:
- mediante sorgente di energia SELV e PELV (tensione nominale =50V c.a. e 120V c.c.);
- mediante impianto di terra coordinato con interruttore differenziale idoneo';
- mediante componenti elettrici di classe II o con isolamento equivalente;
- per mezzo di luoghi non conduttori;
- per separazione elettrica.
Gli impianti elettrici installati nei locali servizi del cantiere (baracche per uffici, bagni, spogliatoi, …)
possono essere di tipo ordinario (norma CEI 64-8).
pg 18
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Adempimenti
L'impianto elettrico dovrà essere realizzato da installatore in possesso dei requisiti prescritti dalla legge
n. 46/90. Lo stesso deve sottoporre a collaudo l'impianto realizzato prima della messa in esercizio e
redigere la dichiarazione di conformità con tutti gli allegati necessari (ad eccezione del progetto
dell'impianto il quale non è obbligatorio ma auspicabile).
La richiesta di omologazione dell'impianto di terra deve essere presentata (mod.B) al Dipartimento
ISPESL territorialmente competente, entro trenta giorni dalla messa in opera, a cura dell'appaltatore.
Per accertare lo stato di efficienza dell'impianto di terra deve essere effettuata, con periodicità
biennale, verifica periodica da parte dell'Azienda USL competente territorialmente, tramite i Presidi
Multizonali di Prevenzione.
L'installatore, inoltre, avrà cura di fornire informazioni sufficienti a consentire l'uso corretto e sicuro
dell'impianto realizzato da parte dell'impresa utilizzatrice committente. Quest'ultima dovrà garantire la
presenza dell'impianto, provvedendo alle dovute operazioni di controllo e manutenzioni, per tutta la
durata del dei lavori, consentendo l'uso da parte di tutto le altre imprese e lavoratori autonomi che
interverranno, a qualsiasi titolo, in cantiere.
Illuminazione di cantiere
Requisiti prestazionali
Le attività di cantiere saranno svolte abitualmente durante il periodo di luce diurno. Nel caso in cui le
attività si dovessero protrarre oltre tale periodo o per nei lavori in ambienti poco illuminati o bui sarà
necessario disporre di illuminazione artificiale e di illuminazione di sicurezza per ottenere un
illuminamento non inferiore a 30 lux. Potrà esser omessa l'illuminazione di sicurezza quando
l'illuminazione artificiale è utilizzata per brevi periodi e in aggiunta a quella solare per rifiniture, oppure
è di ausilio al presidio notturno del cantiere (p.to 9 Guida CEI IN 64-17:2000-02).
L'illuminazione potrà essere ottenuta tramite impianto fisso, impianto trasportabile e impianto portatile.
L'impianto fisso di illuminazione dovrà avere le stesse caratteristiche dell'impianti elettrico di cantiere.
In particolare, deve avere un grado protezione che in ambiente normale non deve essere inferiore a
IP44, il tracciato dei cavi di alimentazione e la posizione degli apparecchi deve essere tale da non
costituire intralcio e devono essere protetti contro gli urti accidentali.
Analoghi accorgimenti si devono adottare nel caso in cui si utilizzino apparecchi di illuminazione
trasportabili (normalmente a lampada alogena). In particolare, lo spostamento degli apparecchi da una
posizione all'altra dovrà avvenire solo dopo aver disattivato l'alimentazione e il cavo di alimentazione
deve essere del tipo per posa mobile (H07RN-F o equivalenti).
Le lampade portatili dovrà essere conformi alla Norma CEI EN 60598-2-8, ed avere almeno le seguenti
caratteristiche:
- impugnatura in materiale isolante;
- parti in tensione, o che possono entrare in tensione, completamente protette;
- protezione meccanica della lampadina.
Devono avere un grado di protezione non inferiore a IP44 e se utilizzate in luogo conduttore ristretto
dovranno essere alimentate mediante circuiti a bassissima tensione di sicurezza SELV.
Adempimenti
Per la parte in cui sono applicabili, gli stessi dell'impianto elettrico di cantiere.
Depositi temporanei: materiali di rifiuto
pg 19
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Requisiti prestazionali
I materiali di rifiuto derivanti da attività di demolizione e costruzione (compreso gli scavi) sono
classificati dalla normativa vigente come materiali speciali non pericolosi, ad eccezione dei materiali
contenente amianto che sono classificati come speciali pericolosi.
La costituzione di depositi temporanei di materiali speciali è regolamentata dal decreto Ronchi (D.Lgs.
n. 22/97) nel seguente modo:
- i rifiuti pericolosi devono essere raccolti e avviati alle operazioni di recupero o smaltimento con
cadenza almeno bimestrale indipendentemente dalle quantità in deposito, ovvero (in
alternativa), quando il quantitativo in deposito non raggiunge i 10 mc; il termine di durata del
deposito temporaneo è di un anno se il quantitativo di rifiuti in deposito non supera i 10 mc
nell'anno;
- i rifiuti non pericolosi devono essere raccolti e avviati alle operazioni di recupero o smaltimento
almeno trimestralmente, indipendentemente dalla quantità di deposito, ovvero (in alternativa)
quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunge i 20 mc; il termine di durata del deposito
temporaneo è di u anno se il quantitativo di rifiuti non supera i 20 mc nell'anno;
- il deposito temporaneo deve essere fatto per tipi omogenei e nel rispetto delle relative norme
tecniche, nonché, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito di
sostanze pericolose in esse contenute (per esempio l'amianto);
- devono essere rispettate le norme che disciplinano l'imballaggio e l'etichettatura dei rifiuti
pericolosi.
I rifiuti speciali non pericolosi possono essere smaltiti, nel rispetto delle norme, nel seguente modo:
- auto-smaltimento, previa individuazione preventiva della discarica autorizzata;
- conferimento a terzi autorizzati;
- conferimento ai soggetti che gestiscono il servizio pubblico di raccolta, previa stipula di
apposita convenzione.
Il lay-out di cantiere indica il luogo di costituzione in cantiere dei materiali di rifiuto. L'Appaltatore può
chiedere di modificare la soluzione proposta, garantendo e giustificando la correttezza del sistema
proposto.
In ogni caso, oltre a sottostare alle norme di carattere generale riportate in precedenza, si avrà cura
di:
- convogliare a terra i materiali minuti derivanti dalle demolizioni entro cassoni o con appositi
convogliatori costituiti da tubi con tramoggia anticaduta superiore;
- allontanare i materiali di rifiuto derivanti dalle demolizioni con apposite attrezzature di
movimentazione meccanizzato dei carichi;
- evitare di costituire depositi nei pressi degli scavi;
- nel caso in cui non è possibile evitare la costituzione di depositi nei pressi degli scavi,
provvedere all'armatura delle pareti degli scavi;
- delimitare le aree di deposito e segnalarle con appositi cartelli.
Adempimenti
Le imprese che producono rifiuti pericolosi, ad eccezione dei piccoli imprenditori artigiani di cui all'art.
2083 del codice civile, hanno l'obbligo di tenere un registro di carico e scarico dei rifiuti speciali
pericolosi (amianto).
Depositi temporanei: materiali da costruzione
pg 20
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Requisiti prestazionali
Il lay-out di cantiere riporta le aree destinate al deposito temporaneo dei materiali da costruzione sulla
base di un dimensionamento di massima.
Sarà cura dell'Appaltatore calcolare in dettaglio il dimensionamento delle aree, anche in relazione alle
tecniche costruttive effettivamente adoperate per la realizzazione delle opere di contratto, e verificare
l'idoneità delle aree preventivate allo stoccaggio temporaneo e differenziato nel tempo dei materiali e
dei manufatti necessari ai lavori.
Le eventuali modifiche, specie se interferiscono con le altre aree lavorative, costituiscono integrazione
al presente Piano ed in quanto tale sono sottoposte all'approvazione da parte del Coordinatore per
l'esecuzione.
In ogni caso si dovranno rispettare le seguenti regole:
- la costituzione di depositi pericolosi (materiali infiammabili, tossici, nocivi, corrosivi) vanno
effettuati nel rispetto della normativa specifica (prevenzione incendi) e delle indicazioni fornite
dal produttore nella scheda tecnica prodotto;
- vanno costituiti depositi omogenei;
- la costituzione dei depositi deve essere effettuata in maniera ordinata, nella previsione della
successione della loro posa in opera;
- la costituzione di depositi in pile deve essere effettuata in modo tale da evitare crolli
intempestivi;
- la costituzione di depositi di manufatti prefabbricati verticali deve essere fatta utilizzato le
apposite rastrelliere;
- la costituzione di depositi di materiali orizzontali deve essere fatta curando il sollevamento da
terra e il di stanziamento verticale tra i materiali;
- i depositi devono essere opportunamente delimitati e segnalati, eventualmente completamente
segregati.
Principi generali di gestione delle emergenze
Procedure
Nel lay-out di cantiere è indicato il “luogo sicuro” che dovrà essere raggiunto nel caso in cui nel
cantiere si verifichi un'emergenza.
Per emergenza si intende un evento nocivo che colpisce un gruppo (una squadra di operai per
esempio), una collettività (l'intero cantiere).
Esempi di emergenze sono gli eventi legati agli incendi, le esplosioni, gli allagamenti, gli spargimenti di
sostanze liquide pericolose, i franamenti e smottamenti.
Il percorso che conduce, dall'esterno e all'interno del cantiere, al “luogo sicuro” deve essere mantenuto
sgombro e fruibile dalle persone e i mezzi di soccorso in ogni circostanza.
È obbligo del datore di lavoro dell'impresa esecutrice dei lavori (l'Appaltatore) provvedere a designare
uno o più soggetti, opportunamente formati, incaricati di gestire le emergenze.
Il datore di lavoro deve inoltre provvedere a:
- organizzare i necessari rapporti con i servizi pubblici d'emergenza;
- informare i lavoratori circa le misure predisposte e le misure da adottare in caso d'emergenza;
- dare istruzioni affinché i lavoratori possano mettersi al sicuro in caso d'emergenza;
- stabilire le procedure d'emergenza da adottare nel cantiere.
Pur non essendo obbligatoria per legge la redazione del piano di emergenza per i cantieri temporanei o
mobili, si fornisce a titolo esemplificato, una procedura che potrà essere adottata in cantiere nel caso
in cui si verifichi un'emergenza:
1. dare l'allarme (all'interno del cantiere e allertare i Vigili del Fuoco)
pg 21
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
2.
3.
4.
5.
6.
7.
verificare cosa sta accadendo
tentare un primo intervento (sulla base della formazione ricevuta)
mettersi in salvo (raggiungimento del “luogo sicuro”)
effettuare una ricognizione dei presenti
avvisare i Vigili del Fuoco
attendere i Vigili del Fuoco e informarli sull'accaduto
Adempimenti
Il datore di lavoro dell'impresa esecutrice deve designare, prima dell'inizio dei lavori, uno o più
lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione
delle emergenze, ai sensi dell'art. 4, c. 5, lett a), del D.Lgs. n. 626/94, o se stesso nei casi previsti
dall'art. 10 del decreto medesimo.
I lavoratori designati devono frequentare un corso di formazione la cui durata dipende dal livello di
rischio corrispondente al cantiere (livelli basso, medio, elevato).
Cantieri temporanei o mobili
Cantieri temporanei o mobili in sotterrano per la costruzione, manutenzione e
riparazione di gallerie, caverne, pozzi ed opere simili di lunghezza superiore a
50 m
Cantieri temporanei o mobili ove si impiegano esplosivi
Cantieri temporanei o mobili ove si detengono ed impiegano sostanze
infiammabili e si fa uso di fiamme libere, esclusi quelli interamenti all'aperto
Altri cantieri temporanei o mobili
Livello alto
Corso
Corso A (durata 4 ore, di cui 2 ore di esercitazioni pratiche)
Corso B (durata 8 ore, di cui 3 ore di esercitazioni pratiche)
Corso C (durata 16 ore, di cui 4 ore di esercitazioni pratiche)
Livello alto
Livello medio
Livello basso
X
X
X
X
Livello medio
Livello basso
X
X
X
Principi generali di prevenzione incendi
Riferimenti normativi
DM 31 luglio 1934
Circ. Min. Interno 74/56
Circ. Min. Interno 31/78
DM 16 febbraio 1982
DM 31 marzo 1984 e DM 13 ottobre 1994
DM 19 marzo 1990
D.Lgs. 626/94
D.Lgs. 494/96 all. IV
DM 10 marzo 1998
Procedure
Nel cantiere sono previste le possibili fonti d'innesco incendio riportate nella tabella seguente.
FONTI DI PERICOLO INCENDIO
DEPOSITO BITUME
DEPOSITO GPL (SERBATOIO)
DEPOSITO GPL (BOMBOLE)
DEPOSITO ACETILENE
SI
NO
X
X
X
X
pg 22
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
DEPOSITO OSSIGENO
DEPOSITO VERNICI, SOLVENTI, COLLANTI
DEPOSITO LIQUIDI INFIAMMABILI (gasolio)
DISTRIBUTORE DI CARBURANTE
DEPOSITO DI LEGNAME
GRUPPO ELETTROGENO
ALTRI (specificare)
X
X
X
X
X
X
X
Le misure specifiche da adottare durante le fasi di utilizzo dei materiali e sostanze con pericolo
d'incendio sono riportate nelle procedure di prevenzione delle Fasi Lavorative, riportate
successivamente.
In ogni caso, in cantiere si devono custodire, in posizione facilmente raggiungibile e ben visibile, come
presidi minimi antincendio, almeno due estintori a CO2 o a polvere, di potere estinguente non inferiore
a 21 A 89 BC e di tipo approvato dal ministero dell'Interno.
A livello organizzativo, si dovrà attuare quanto segue.
Depositi acetilene
I depositi di acetilene devono essere separati da altri tipi di depositi pericolosi, per esempio quello di
ossigeno.
Possono applicarsi, per analogia, le stesse norme di prevenzione incendi indicate per i depositi di GPL
in bombole.
I mezzi estinguenti, da porre presso l'accesso al deposito, possono essere costituiti da almeno un
estintore a CO2 o a polvere (di tipo approvato).
Depositi di ossigeno
I depositi di ossigeno devono essere separati da altri tipi di depositi pericolosi, per esempio quello di
acetilene.
Possono applicarsi, per analogia, le stesse norme di prevenzione incendi indicate per i depositi di GPL
in bombole.
I mezzi estinguenti, da porre presso l'accesso al deposito, possono essere costituiti da almeno un
estintore a CO2 o a polvere (di tipo approvato).
Depositi di vernici, solventi, collanti
Il deposito può essere costituito all'interno di un fabbricato.
La porta di accesso deve essere dotata di una soglia rialzata e il pavimento dovrà essere impermeabile.
Idonea resistenza al fuoco della struttura deve essere garantita in relazione alla quantità di deposito.
La superficie di aerazione deve essere non inferiore di 1/100 della superficie in pianta del locale.
Porre presso l'accesso un estintore di capacità estinguente non inferiore a 21 A 89 BC, di tipo
approvato, e relativa cartellonistica di sicurezza (vietato fumare, vietato usare fiamme libere).
Depositi di liquidi infiammabili o combustibili (gasolio)
Per la costituzione di depositi di gasolio (caratteristiche costruttive e distanze di sicurezza) bisogna
attenersi alle prescrizioni contenute nel DM 31 luglio 1834.
In particolare, a seconda della categoria del liquido e della quantità stoccata, si dovranno rispettare
distanze di sicurezza comprese tra 1,5 m e 10 m.
Porre presso l'accesso un estintore di capacità estinguente non inferiore a 21 A 89 BC, di tipo
approvato, e relativa cartellonistica di sicurezza (vietato fumare, vietato usare fiamme libere).
pg 23
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Deposito di legname
Il legname, soprattutto i residui di lavorazione, costituisce una delle più frequenti cause d'incendio nei
cantieri.
I depositi di legname possono esser costatiti anche all'interno di fabbricati non isolati da altri, ma in
strutture di resistenza al fuoco idonea al carico d'incendio che si costituisce con il deposito, dotate di
aerazione permanente verso l'esterno.
In prossimità del deposito deve essere mantenuto almeno un estintore portatile, di tipo approvato per
classi di fuoco A-B-C, con capacità estinguente non inferiore a 21A 89B C e relativa cartellonistica di
sicurezza (vietato fumare, vietato usare fiamme libere).
Adempimenti
Si dovrà procedere all'ottenimento del certificato di prevenzioni incendi nei casi elencati nella tabella
seguente (sintesi, non esaustiva, della tabella allegata al DM 16 febbraio 1982 applicabile ai cantieri
temporanei o mobili).
p.to
attività / deposito
3 Depositi di gas combustibili in bombole compressi di capacità da 0,75-2 mc
3 Depositi di gas combustibili in bombole disciolti o liquefatti da 75 a 500 kg
Deposito gasolio fuori terra di quantità superiore non 500 kg
4 Deposito GPL in bombole di quantità non superiore a 5 mc
5 Deposito di ossigeno di quantità superiore a 2 mc
8 Officine e laboratori con saldatura e taglio metalli con gas con oltre 5 addetti
15 Deposito di bitume di quantità superiore da 0,5 a 25 mc
18 Distributore di carburante per autotrazione (benzina, gasolio, miscela)
20 Deposito vernici, solventi, collanti di quantità superiore a 500 kg
24 Detenzione di esplosivi
46 Deposito di legname di quantità superiore a 5 tonnellate
64 Gruppo elettrogeno di potenza complessiva superiore a 25 kW
Presidi sanitari: camera di medicazione
Procedure/Adempimenti
L’appaltatore, prima dell'inizio effettivo dei lavori deve provvedere a costituire in cantiere, nel luogo
indicato nel lay-out di cantiere, in posizione fissa, ben visibile e segnalata, una camera di medicazione,
attrezzata secondo quando disposto nel DM 28 luglio 1958 p.to 3.
La camera di medicazione deve essere convenientemente areata ed illuminata (luce naturale ed
artificiale), riscaldata nella stagione fredda, fornita di un lettino con cuscino e di due coperte di lana, di
acqua per bere e lavarsi (calda e fredda), detergenti ed asciugamani.
L'appaltatore dovrà provvedere, entro gli stessi termini , a designare un soggetto, opportunamente
formato, avente il compito di prestare il primo soccorso all'eventuale infortunato.
Numeri utili
SERVIZIO/SOGGETO
Polizia
Carabinieri
Comando dei Vigili Urbani
Comando provinciale dei Vigili del Fuoco
TELEFONO
113
112
115
pg 24
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Pronto soccorso ambulanza
Guardia medica
ASL territorialmente competente
ISPESL territorialmente competente
Direzione provinciale del Lavoro territorialmente competente
INAIL territorialmente competente
Acquedotto (segnalazione guasti)
Elettricità (segnalazione guasti)
Gas (segnalazione guasti)
Direttore dei lavori
Coordinatore per l'esecuzione
Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (appaltatore)
118
ALBERO RIASSUNTIVO
Allestimento del cantiere
o Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere
Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere
• Andatoie e Passerelle
o Caduta dall'alto
o Caduta di materiale dall'alto o a livello
o Andatoie e Passerelle: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore andatoie e passerelle
• Attrezzi manuali
o Punture, tagli, abrasioni
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore attrezzi manuali
• Scala doppia
o Caduta dall'alto
o Cesoiamenti, stritolamenti
o Movimentazione manuale dei carichi
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Scala doppia: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore scala doppia
• Scala semplice
o Caduta dall'alto
o Movimentazione manuale dei carichi
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Scala semplice: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore scala semplice
• Sega circolare
o Elettrocuzione
o Inalazione polveri, fibre
o Punture, tagli, abrasioni
o Scivolamenti, cadute a livello
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Ustioni
o Sega circolare: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore sega circolare
pg 25
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
•
•
•
•
Smerigliatrice angolare (flessibile)
o Elettrocuzione
o Inalazione polveri, fibre
o Punture, tagli, abrasioni
o Ustioni
o Smerigliatrice angolare (flessibile): misure preventive e
protettive
o DPI: utilizzatore smerigliatrice angolare (flessibile)
Trapano elettrico
o Elettrocuzione
o Inalazione polveri, fibre
o Punture, tagli, abrasioni
o Ustioni
o Trapano elettrico: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore trapano elettrico
Rumore per "Operaio polivalente"
DPI: addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al
cantiere
Dumper
• Caduta dall'alto
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Cesoiamenti, stritolamenti
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Incendi, esplosioni
• Investimento, ribaltamento
• Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
• Movimentazione manuale dei carichi
• Scivolamenti, cadute a livello
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Rumore per "Operatore dumper"
• Vibrazioni per "Operatore dumper"
• Dumper: misure preventive e protettive
• DPI: operatore dumper
• Attrezzi manuali
o Punture, tagli, abrasioni
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Realizzazione della viabilità del cantiere
o Addetto alla realizzazione della viabilità di cantiere
Andatoie e Passerelle
• Caduta dall'alto
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Andatoie e Passerelle: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore andatoie e passarelle
Attrezzi manuali
• Punture, tagli, abrasioni
pg 26
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
o
o
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Sega circolare
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Punture, tagli, abrasioni
• Scivolamenti, cadute a livello
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Ustioni
• Sega circolare: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore sega circolare
Smerigliatrice angolare (flessibile)
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Punture, tagli, abrasioni
• Ustioni
• Smerigliatrice angolare (flessibile): misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore smerigliatrice angolare (flessibile)
Trapano elettrico
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Punture, tagli, abrasioni
• Ustioni
• Trapano elettrico: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore trapano elettrico
Rumore per "Operaio polivalente"
DPI: addetto alla realizzazione della viabilità di cantiere
Autocarro
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
Movimentazione manuale dei carichi
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti, compressioni
Rumore per "Operatore autocarro"
Vibrazioni per "Operatore autocarro"
Autocarro: misure preventive e protettive
DPI: operatore autocarro
Attrezzi manuali
• Punture, tagli, abrasioni
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Pala meccanica
pg 27
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
Scivolamenti, cadute a livello
Rumore per "Operatore pala meccanica"
Vibrazioni per "Operatore pala meccanica"
Pala meccanica: misure preventive e protettive
DPI: operatore pala meccanica
Attrezzi manuali
• Punture, tagli, abrasioni
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Allestimento di servizi sanitari del cantiere
o Addetto all'allestimento di servizi sanitari del cantiere
Andatoie e Passerelle
• Caduta dall'alto
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Andatoie e Passerelle: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore andatoie e passerelle
Attrezzi manuali
• Punture, tagli, abrasioni
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Ponte su cavalletti
• Scivolamenti, cadute a livello
• Ponte su cavalletti: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore ponte su cavalletti
Ponteggio mobile o trabattello
• Caduta dall'alto
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Movimentazione manuale dei carichi
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore ponteggio mobile o trabattello
Scala doppia
Caduta dall'alto
Cesoiamenti, stritolamenti
Movimentazione manuale dei carichi
Urti, colpi, impatti, compressioni
Scala doppia: misure preventive e protettive
DPI: utilizzatore scala doppia
Scala semplice
Caduta dall'alto
Movimentazione manuale dei carichi
pg 28
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
o
Urti, colpi, impatti, compressioni
Scala semplice: misure preventive e protettive
DPI: utilizzatore scala semplice
Sega circolare
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Punture, tagli, abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti, compressioni
Ustioni
Sega circolare: misure preventive e protettive
DPI: utilizzatore sega circolare
Smerigliatrice angolare (flessibile)
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Punture, tagli, abrasioni
Ustioni
Smerigliatrice angolare (flessibile): misure preventive e protettive
DPI: utilizzatore smerigliatrice angolare (flessibile)
Trapano elettrico
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Punture, tagli, abrasioni
Ustioni
Trapano elettrico: misure preventive e protettive
DPI: utilizzatore trapano elettrico
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Addetti all'imbracatura dei carichi: prevenzioni a "Caduta di materiale
dall'alto o a livello"
Rumore per "Operaio polivalente"
DPI: addetto all'allestimento di servizi sanitari del cantiere
Autocarro
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
Movimentazione manuale dei carichi
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti, compressioni
Rumore per "Operatore autocarro"
Vibrazioni per "Operatore autocarro"
Autocarro: misure preventive e protettive
DPI: operatore autocarro
Attrezzi manuali
• Punture, tagli, abrasioni
• Urti, colpi, impatti, compressioni
pg 29
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
•
•
Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Autogrù
Cesoiamenti, stritolamenti
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
Movimentazione manuale dei carichi
Punture, tagli, abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti, compressioni
Rumore per "Operatore autogrù"
Vibrazioni per "Operatore autogrù"
Autogrù: misure preventive e protettive
DPI: operatore autogrù
Attrezzi manuali
• Punture, tagli, abrasioni
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi
o Addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli
impianti fissi
Andatoie e Passerelle
• Caduta dall'alto
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Andatoie e Passerelle: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore andatoie e passerelle
Attrezzi manuali
• Punture, tagli, abrasioni
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Ponte su cavalletti
• Scivolamenti, cadute a livello
• Ponte su cavalletti: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore ponte su cavalletti
Ponteggio mobile o trabattello
• Caduta dall'alto
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Movimentazione manuale dei carichi
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore ponteggio mobile o trabattello
Scala doppia
• Caduta dall'alto
o
pg 30
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
o
• Cesoiamenti, stritolamenti
• Movimentazione manuale dei carichi
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Scala doppia: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore scala doppia
Scala semplice
• Caduta dall'alto
• Movimentazione manuale dei carichi
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Scala semplice: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore scala semplice
Sega circolare
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Punture, tagli, abrasioni
• Scivolamenti, cadute a livello
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Ustioni
• Sega circolare: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore sega circolare
Smerigliatrice angolare (flessibile)
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Punture, tagli, abrasioni
• Ustioni
• Smerigliatrice angolare (flessibile): misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore smerigliatrice angolare (flessibile)
Trapano elettrico
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Punture, tagli, abrasioni
• Ustioni
• Trapano elettrico: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore trapano elettrico
Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Addetti all'imbracatura dei carichi: prevenzioni a "Caduta di materiale
dall'alto o a livello"
Rumore per "Operaio polivalente"
DPI: addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e
per gli impianti fissi
Autocarro
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
Movimentazione manuale dei carichi
pg 31
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti, compressioni
Rumore per "Operatore autocarro"
Vibrazioni per "Operatore autocarro"
Autocarro: misure preventive e protettive
DPI: operatore autocarro
Attrezzi manuali
• Punture, tagli, abrasioni
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Autogrù
Cesoiamenti, stritolamenti
Elettrocuzione
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
Movimentazione manuale dei carichi
Punture, tagli, abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti, compressioni
Rumore per "Operatore autogrù"
Vibrazioni per "Operatore autogrù"
Autogrù: misure preventive e protettive
DPI: operatore autogrù
Attrezzi manuali
• Punture, tagli, abrasioni
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Realizzazione di impianto elettrico del cantiere
o Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere
Attrezzi manuali
• Punture, tagli, abrasioni
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Ponte su cavalletti
• Scivolamenti, cadute a livello
• Ponte su cavalletti: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore ponte su cavalletti
Ponteggio mobile o trabattello
• Caduta dall'alto
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Movimentazione manuale dei carichi
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive
o
pg 32
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
• DPI: utilizzatore ponteggio mobile o trabattello
Scala doppia
• Caduta dall'alto
• Cesoiamenti, stritolamenti
• Movimentazione manuale dei carichi
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Scala doppia: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore scala doppia
Scala semplice
• Caduta dall'alto
• Movimentazione manuale dei carichi
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Scala semplice: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore scala semplice
Scanalatrice per muri ed intonaci
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
• Punture, tagli, abrasioni
• Ustioni
• Scanalatrice per muri ed intonaci: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore scanalatrice per muri ed intonaci
Trapano elettrico
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Punture, tagli, abrasioni
• Ustioni
• Trapano elettrico: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore trapano elettrico
Elettrocuzione
• Impianto elettrico di alimentazione: requisiti generali
Rumore per "Elettricista (ciclo completo)"
Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)"
DPI: addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere
Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere
o Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere
Attrezzi manuali
• Punture, tagli, abrasioni
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Ponte su cavalletti
• Scivolamenti, cadute a livello
• Ponte su cavalletti: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore ponte su cavalletti
Ponteggio mobile o trabattello
• Caduta dall'alto
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
pg 33
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
• Movimentazione manuale dei carichi
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore ponteggio mobile o trabattello
Scala doppia
• Caduta dall'alto
• Cesoiamenti, stritolamenti
• Movimentazione manuale dei carichi
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Scala doppia: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore scala doppia
Scala semplice
• Caduta dall'alto
• Movimentazione manuale dei carichi
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Scala semplice: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore scala semplice
Scanalatrice per muri ed intonaci
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
• Punture, tagli, abrasioni
• Ustioni
• Scanalatrice per muri ed intonaci: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore scanalatrice per muri ed intonaci
Trapano elettrico
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Punture, tagli, abrasioni
• Ustioni
• Trapano elettrico: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore trapano elettrico
Elettrocuzione
• Disposizioni per l'impianto di messa a terra
Rumore per "Elettricista (ciclo completo)"
Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)"
DPI: addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere
Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso
o Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso
Argano a bandiera
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Elettrocuzione
• Punture, tagli, abrasioni
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Argano a bandiera: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore argano a bandiera
Attrezzi manuali
• Punture, tagli, abrasioni
pg 34
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Ponteggio metallico fisso
• Caduta dall'alto
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Scivolamenti, cadute a livello
• Ponteggio metallico fisso: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore ponteggio metallico fisso
Scala semplice
• Caduta dall'alto
• Movimentazione manuale dei carichi
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Scala semplice: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore scala semplice
Trapano elettrico
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Punture, tagli, abrasioni
• Ustioni
• Trapano elettrico: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore trapano elettrico
Elettrocuzione
• Lavori in prossimità di linee elettriche
Movimentazione manuale dei carichi
• Protezione da "Movimentazione manuale dei carichi"
Rumore per "Ponteggiatore"
DPI: addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso
o Autocarro
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Cesoiamenti, stritolamenti
Inalazione polveri, fibre
Incendi, esplosioni
Investimento, ribaltamento
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
Movimentazione manuale dei carichi
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti, compressioni
Rumore per "Operatore autocarro"
Vibrazioni per "Operatore autocarro"
Autocarro: misure preventive e protettive
DPI: operatore autocarro
Attrezzi manuali
• Punture, tagli, abrasioni
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
• DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Impianti
pg 35
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
o
Realizzazione di impianto solare termico
Addetto alla realizzazione di impianto termico (autonomo)
• Attrezzi manuali
o Punture, tagli, abrasioni
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore attrezzi manuali
• Cannello per saldatura ossiacetilenica
o Inalazione fumi, gas, vapori
o Incendi, esplosioni
o Radiazioni non ionizzanti
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Ustioni
o Cannello per saldatura ossiacetilenica: misure preventive e
protettive
o DPI: utilizzatore cannello per saldatura ossiacetilenica
• Saldatrice elettrica
o Elettrocuzione
o Inalazione fumi, gas, vapori
o Incendi, esplosioni
o Radiazioni non ionizzanti
o Ustioni
o Saldatrice elettrica: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore saldatrice elettrica
• Scala semplice
o Caduta dall'alto
o Movimentazione manuale dei carichi
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Scala semplice: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore scala semplice
• Trapano elettrico
o Elettrocuzione
o Inalazione polveri, fibre
o Punture, tagli, abrasioni
o Ustioni
o Trapano elettrico: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore trapano elettrico
• Rumore per "Impiantista termico"
• DPI: addetto alla realizzazione di impianto termico (autonomo)
Autogrù
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Cesoiamenti, stritolamenti
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Incendi, esplosioni
• Investimento, ribaltamento
• Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
• Movimentazione manuale dei carichi
pg 36
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
•
•
•
•
•
•
•
•
o
Punture, tagli, abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti, compressioni
Rumore per "Operatore autogrù"
Vibrazioni per "Operatore autogrù"
Autogrù: misure preventive e protettive
DPI: operatore autogrù
Attrezzi manuali
o Punture, tagli, abrasioni
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Realizzazione di impianto elettrico fotovoltaico
Addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno
• Attrezzi manuali
o Punture, tagli, abrasioni
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore attrezzi manuali
• Ponte su cavalletti
o Scivolamenti, cadute a livello
o Ponte su cavalletti: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore ponte su cavalletti
• Ponteggio mobile o trabattello
o Caduta dall'alto
o Caduta di materiale dall'alto o a livello
o Movimentazione manuale dei carichi
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore ponteggio mobile o trabattello
• Scala doppia
o Caduta dall'alto
o Cesoiamenti, stritolamenti
o Movimentazione manuale dei carichi
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Scala doppia: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore scala doppia
• Scala semplice
o Caduta dall'alto
o Movimentazione manuale dei carichi
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Scala semplice: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore scala semplice
• Scanalatrice per muri ed intonaci
o Elettrocuzione
o Inalazione polveri, fibre
o Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
o Punture, tagli, abrasioni
pg 37
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Ustioni
Scanalatrice per muri ed intonaci: misure preventive e
protettive
o DPI: utilizzatore scanalatrice per muri ed intonaci
Trapano elettrico
o Elettrocuzione
o Inalazione polveri, fibre
o Punture, tagli, abrasioni
o Ustioni
o Trapano elettrico: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore trapano elettrico
Rumore per "Elettricista (ciclo completo)"
Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)"
DPI: addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno
o
o
•
•
•
•
Autogrù
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Cesoiamenti, stritolamenti
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Incendi, esplosioni
• Investimento, ribaltamento
• Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
• Movimentazione manuale dei carichi
• Punture, tagli, abrasioni
• Scivolamenti, cadute a livello
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Rumore per "Operatore autogrù"
• Vibrazioni per "Operatore autogrù"
• Autogrù: misure preventive e protettive
• DPI: operatore autogrù
• Attrezzi manuali
o Punture, tagli, abrasioni
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Smobilizzo del cantiere
Addetto allo smobilizzo del cantiere
• Andatoie e Passerelle
o Caduta dall'alto
o Caduta di materiale dall'alto o a livello
o Andatoie e Passerelle: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore andatoie e passerelle
• Argano a bandiera
o Caduta di materiale dall'alto o a livello
o Elettrocuzione
o Punture, tagli, abrasioni
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Argano a bandiera: misure preventive e protettive
pg 38
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
o DPI: utilizzatore argano a bandiera
Attrezzi manuali
o Punture, tagli, abrasioni
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Ponte su cavalletti
o Scivolamenti, cadute a livello
o Ponte su cavalletti: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore ponte su cavalletti
Ponteggio metallico fisso
o Caduta dall'alto
o Caduta di materiale dall'alto o a livello
o Scivolamenti, cadute a livello
o Ponteggio metallico fisso: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore ponteggio metallico fisso
Ponteggio mobile o trabattello
o Caduta dall'alto
o Caduta di materiale dall'alto o a livello
o Movimentazione manuale dei carichi
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore ponteggio mobile o trabattello
Scala doppia
o Caduta dall'alto
o Cesoiamenti, stritolamenti
o Movimentazione manuale dei carichi
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Scala doppia: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore scala doppia
Scala semplice
o Caduta dall'alto
o Movimentazione manuale dei carichi
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Scala semplice: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore scala semplice
Trapano elettrico
o Elettrocuzione
o Inalazione polveri, fibre
o Punture, tagli, abrasioni
o Ustioni
o Trapano elettrico: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore trapano elettrico
Caduta di materiale dall'alto o a livello
o Addetti all'imbracatura dei carichi: prevenzioni a "Caduta di
materiale dall'alto o a livello"
Rumore per "Operaio polivalente"
DPI: addetto allo smobilizzo del cantiere
pg 39
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Autocarro
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Cesoiamenti, stritolamenti
• Inalazione polveri, fibre
• Incendi, esplosioni
• Investimento, ribaltamento
• Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
• Movimentazione manuale dei carichi
• Scivolamenti, cadute a livello
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Rumore per "Operatore autocarro"
• Vibrazioni per "Operatore autocarro"
• Autocarro: misure preventive e protettive
• DPI: operatore autocarro
• Attrezzi manuali
o Punture, tagli, abrasioni
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Autogrù
• Cesoiamenti, stritolamenti
• Elettrocuzione
• Inalazione polveri, fibre
• Incendi, esplosioni
• Investimento, ribaltamento
• Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
• Movimentazione manuale dei carichi
• Punture, tagli, abrasioni
• Scivolamenti, cadute a livello
• Urti, colpi, impatti, compressioni
• Rumore per "Operatore autogrù"
• Vibrazioni per "Operatore autogrù"
• Autogrù: misure preventive e protettive
• DPI: operatore autogrù
• Attrezzi manuali
o Punture, tagli, abrasioni
o Urti, colpi, impatti, compressioni
o Attrezzi manuali: misure preventive e protettive
o DPI: utilizzatore attrezzi manuali
Carrello elevatore
• Caduta dall'alto
• Caduta di materiale dall'alto o a livello
• Cesoiamenti, stritolamenti
• Elettrocuzione
• Inalazione fumi, gas, vapori
• Incendi, esplosioni
• Investimento, ribaltamento
• Irritazioni cutanee, reazioni allergiche
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
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•
Movimentazione manuale dei carichi
Punture, tagli, abrasioni
Scivolamenti, cadute a livello
Urti, colpi, impatti, compressioni
Rumore per "Magazziniere"
Vibrazioni per "Magazziniere"
Carrello elevatore: misure preventive e protettive
DPI: operatore carrello elevatore
ELENCO FASI LAVORATIVE (non in ordine cronologico)
1
impianto elettrico di cantiere
5
fondazioni in calcestruzzo
15
termico: rete in centrale
18
impianto elettrico e di terra interno agli edifici
19
completamento impianto elettrico interno
impianto fotovoltaico
impianto solare termico
32
delimitazione lavori
33
smantellamento impianti
34
smantellamento opere provvisionali in legno
35
smontaggio opere provvisionali metalliche
36
smantellamento recinzioni e pulizia finale
SCHEDE FASI LAVORATIVE
FASE N. 1: impianto elettrico e di terra di cantiere
Lavorazione
Realizzazione di impianto elettrico di cantiere, con posa cavi aerei e interrati, e relativo impianto di
terra.
Attrezzature adoperate
attrezzi d'uso comune (mazza, piccone, martello, pinza a compressione, pinza, spellacavo,
tronchese, cacciavite), utensili elettrici portatili (trapano), scale a mano o doppie, trabattelli,
escavatore
Rischi
contatti con gli attrezzi
ribaltamento
polveri
contatto con le macchine operatrici investimento
vibrazioni
caduta dall'alto e in piano
schizzi e allergeni
rumore
Prescrizioni
La presente fase lavorativa, interessando l'intero cantiere, può costituire motivo di interferenza
con altre attività svolte contemporaneamente, pertanto è necessario che sia svolta sotto la
sorveglianza di un preposto.
Operare all'interno del cantiere (zona già delimitata); se il lavoro interessa o è nell'immediata
pg 41
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
vicinanza della sede stradale, predisporre la necessaria segnaletica stradale, attenendosi alle
norme del codice della strada e al regolamento d'attuazione.
Gli impianti elettrici preesistenti devono essere identificati e chiaramente segnalati. Le eventuali
linee elettriche aeree devono essere deviate fuori del cantiere o messe fuori tensione. Se ciò non
fosse possibile si devono prevedere barriere e/o si deve mantenere sempre la distanza di
sicurezza da esse (minimo 5 metri).
Le linee interrate devono essere poste ad una profondità tale da evitare danni dovuti al
passaggio degli automezzi.
Le linee aeree devono avere un tracciato ed un'altezza tali da evitare contatti accidentali con i
mezzi operanti in cantiere.
Il lavoro deve essere eseguito “fuori tensione”, ovvero sezionando a monte l'impianto,
chiudendo a chiave il sezionatore aperto e verificando l'assenza di tensione.
Gli utensili elettrici portatili devono essere a doppio isolamento e non collegati all'impianto di
terra.
Gli utensili elettrici portatili e mobili utilizzati in luoghi conduttori ristretti devono essere
alimentati a bassissima tensione di sicurezza (=50V forniti mediante trasformatore di sicurezza).
L'illuminazione provvisoria per eseguire i lavori può essere ottenuta utilizzando lampade
elettriche portatili alimentate a bassissima tensione (=50V forniti mediante trasformatore di
sicurezza).
Verificare preventivamente lo stato di usura degli utensili e la loro rispondenza all'uso che andrà
fatto.
Verificare, in particolare, l'attacco tra il manico di legno e gli elementi metallici.
In presenza di tensione elettrica devono essere utilizzati utensili con impugnatura isolata.
I componenti elettrici utilizzati nei cantieri devono essere muniti di certificato di qualità o di una
dichiarazione di conformità (è sufficiente anche la dichiarazione su catalogo).
Nei lavori a quota superiore a due metri utilizzare trabattelli a norma, secondo le istruzioni del
costruttore.
Usare scale a mano o doppie regolamentari per altezze inferiori a due metri (fornire scale
semplici con pioli incastrati o saldati ai montanti e con le estremità antisdrucciolevoli; le scale
doppie non devono superare i 5 metri di altezza; verificare l'efficienza del dispositivo che limita
l'apertura della scala).
Verificare prima dell'uso le condizioni generali dell'utensile e l'efficienza del dispositivo di
comando a uomo presente.
Immettere in cantiere mezzi in perfetto stato di efficienza tecnica e di sicurezza, in conformità
alle norme specifiche di appartenenza.
I percorsi stradali interni al cantiere non devono avere pendenza trasversale eccessiva.
Segnalare le zone di operazione dell'escavatore e mantenere a distanza di sicurezza i lavoratori a
terra.
Durante l'escavazione meccanica segnalare l'operatività del mezzo tramite il girofaro.
Fornire le informazioni necessarie ad eseguire una corretta movimentazione manuale dei carichi
pesanti ed ingombranti.
Fornire idonei dispositivi di protezione individuale (guanti dielettrici e guanti protettivi in genere,
calzature di sicurezza, casco), con relative istruzioni all'uso.
A tutti coloro che devono operare in prossimità di zone di transito veicolare vanno forniti gli
indumenti fluorescenti e rifrangenti aventi le caratteristiche previste dal decreto del 9 giugno
1995.
Idonei otoprotettori devono essere consegnati ed utilizzati in base alla valutazione del rischio
rumore:
pg 42
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
generico impianti
operatore escavatore
assistente escavatore
<80 dB(A)
>85 <90 dB(A)
>80 <85 dB(A)
FASE N. 15: IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE – REALIZZAZIONE RETE IN CENTRALE
Lavorazione:
Impianto di climatizzazione – distribuzione acqua con tubazioni in materiali metallici.
Attività contemplate:
-
apertura di tracce e fori
posa cassette portacollettori e porta apparecchiature
posa di tubazioni e collettori;
prove di tenuta impianto.
Attrezzature adoperate
attrezzatura manuale d'uso comune (- mazza e punta – pennellessa, cazzuola, secchio, cesoia
manuale, livella, seghetto manuale per ferro, ganci, tasselli ad espansione, bulloni e viti varie,
chiavi, giraviti)
ponte metallico su ruote, ponte metallico su cavalletti, scala a mano
tubazioni, curve, raccordi, saldatrici ossiacetileniche, cannello a gas
pompe e manometri
isolante
Rischi
allergeni
contatto con le attrezzature
inalazioni di fumi
punture, tagli, abrasioni,
ferite
caduta dall'alto
caduta materiali dall'alto
elettrocuzione
movimentazione manuale dei carichi
inalazione fibre (isolanti) incendio
rumore
Prescrizioni
Operazioni preliminari
Accertarsi preventivamente dell'assenza di servizi a rete incassati lungo il tracciato da eseguire.
Gli operatori predispongono le opere provvisionali (trabattelli e ponti su ruote) per i lavori in
elevato, le attrezzature e i materiali.
Preventivamente verificano l'idoneità all'uso specifico e la conformità alle norme delle opere
provvisionali.
Quando il lavoro è svolto ad altezza superiore a metri 2,00 utilizzare trabattelli regolamentari
(montati per l'altezza massima prevista dal fabbricante senza l'aggiunta di sovrastrutture, con
ruote bloccate, con ponte di servizio dotato di parapetto regolamentare con tavola fermapiede
su ogni lato) o ponti su cavalletti regolamentari dotati di parapetto su tutti i lati (costituiti da
tavolato di larghezza non inferiore a 90 cm e di altezza non superiore a 2 metri, costituito da
tavoloni lunghi 4 metri e poggianti, ben accostati e fissati su tre cavalletti, con parte a sbalzo
non eccedente i 20 cm).
È vietato spostare il trabattello con persone o materiale su di esso.
Nei lavori a quota inferiore a metri 2,00 è possibile utilizzare scale a mano o doppie
regolamentari (fornire scale semplici con pioli incastrati ai montanti o saldati e con le estremità
pg 43
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
antisdrucciolevoli; le scale doppie non devono superare i 5 metri di altezza; verificare l'efficienza
del dispositivo che limita l'apertura della scala).
Se il lavoro è eseguito su scala ad altezza superiore a 2,00 metri è necessario vincolare la scala e
l'operatore che esegue i lavori in elevato deve indossare ed agganciare la cintura di sicurezza.
Accertarsi preventivamente che:
- le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano profondità superiore a m. 0.50
siano munite di normale parapetto e tavole fermapiede oppure convenientemente sbarrate in
modo da impedire la caduta di persone;
- le aperture lasciate nei solai siano circondate da normale parapetto e da tavola fermapiede
oppure siano coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza non inferiore a quella del
piano di calpestio dei ponti di servizio.
Gli utensili elettrici portatili devono essere a doppio isolamento e non collegati all'impianto di
terra.
Gli utensili elettrici portatili e mobili utilizzati in luoghi conduttori ristretti devono essere
alimentati a bassissima tensione di sicurezza (=50V forniti mediante trasformatore di sicurezza).
L'illuminazione provvisoria per eseguire i lavori può essere ottenuta utilizzando lampade
elettriche portatili alimentate a bassissima tensione (=50V forniti mediante trasformatore di
sicurezza).
Verificare preventivamente lo stato di usura degli utensili e la loro rispondenza all'uso che andrà
fatto.
Verificare, in particolare, l'attacco tra il manico di legno e gli elementi metallici.
Accertarsi preventivamente che le attrezzature manuali siano idonee al lavoro, funzionanti e in
buono stato di conservazione.
Posa in opera di tubazioni
Effettuate le verifiche , gli operatori predispongono la tubazione da utilizzare tagliandola con il
seghetto per metalli nelle dimensioni previste; qualora necessario verranno predisposte le
saldature fra i vari elementi e le curve di raccordo.
Conservare le bombole lontane da fonti di calore e vincolate in posizione verticale.
L'apparecchiatura per la saldatura deve essere adoperata in ambiente ventilato e da personale
formato.
Predisporre un estintore nelle vicinanze del lavoro di saldatura o taglio con fiamma
ossiacetilenica.
Durante l'uso della fiamma ossiacetilenica utilizzare occhiali o visiere.
Le tubazioni verranno bloccate con collari fissati con tasselli ad espansione.
Fornire le informazioni necessarie ad eseguire una corretta movimentazione manuale dei carichi
pesanti ed ingombranti.
L'operatore a terra dovrà sempre portare l'elmetto.
Prove di tenuta
Dopo aver tappato le estremità utilizzando tappi con elementi a serrare e guarnizioni o con la
saldatura dei lembi, l'impianto viene messo in pressione con la pompa e ne viene misurata la
pressione d'esercizio per tempi predefiniti.
Isolamento e rivestimento tubazioni
Quando si utilizzano coppelle di isolamento, le stesse verranno infilate sui tubi , qualora invece si
utilizzino fascie di materiali a base di fibre di vetro o di roccia, durante la fase di isolamento
adoperare idoneo facciale filtrante.
Idonei otoprotettori devono essere consegnati ed utilizzati in base alla valutazione del rischio
rumore:
generico
<80 dB(A)
pg 44
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
specifica (uso utensili elettrici)
>85 <90 dB(A)
FASE N. 18: IMPIANTO ELETTRICO E DI TERRA INTERNO AGLI EDIFICI
Lavorazione:
Impianto elettrico e di terra interno agli edifici.
Attività contemplate:
- posa canaline, tubazioni, cassette di derivazione e porta apparecchiature
- posa in opera quadri elettrici principali e secondari incassati o esterni;
- posa cavi unipolari o multipolari e relative connessioni;
- posa conduttore di protezione e dispersori (picchetti);
- collegamenti e predisposizione allacciamenti ad enti gestori.
Attrezzature adoperate
attrezzatura manuale d'uso comune (pennellessa, cazzuola, secchio, martello, cacciaviti, forbici,
tronchesi, spellacavi, sonda, fune di servizio, chiavi, livella, mazza), avvitatore elettrico,
perforatore elettrico, sega manuale per ferro, segaccio a mano, cesoia manuale, taglierina
elettrica per metalli, ganci, tasselli ad espansione, bulloni e viti varie, ponte metallico su ruote,
ponte metallico su cavalletti, scala a mano, cavi, cassette, quadri, paletto in acciaio/rame,
manicotti di giunzione, vite di battuta, morsetti di terra
Rischi
caduta dall'alto
caduta materiali dall'alto contatto con le attrezzature
elettrocuzione
proiezione di schegge
allergeni (cemento)
movimentazione manuale dei carichi rumore
Prescrizioni
Operazioni preliminari
Il lavoro s'intende eseguito “fuori tensione” (in assenza di rete elettrica).
Accertarsi preventivamente dell'assenza di servizi a rete incassati lungo il tracciato da eseguire.
Gli operatori predispongono le opere provvisionali (trabattelli e ponti su ruote) per i lavori in
elevato, le attrezzature e i materiali.
Preventivamente verificano l'idoneità all'uso specifico e la conformità alle norme delle opere
provvisionali.
Quando il lavoro è svolto ad altezza superiore a metri 2,00 utilizzare trabattelli regolamentari
(montati per l'altezza massima prevista dal fabbricante senza l'aggiunta di sovrastrutture, con
ruote bloccate, con ponte di servizio dotato di parapetto regolamentare con tavola fermapiede
su ogni lato) o ponti su cavalletti regolamentari dotati di parapetto su tutti i lati (costituiti da
tavolato di larghezza non inferiore a 90 cm e di altezza non superiore a 2 metri, costituito da
tavoloni lunghi 4 metri e poggianti, ben accostati e fissati su tre cavalletti, con parte a sbalzo
non eccedente i 20 cm).
È vietato spostare il trabattello con persone o materiale su di esso.
Nei lavori a quota inferiore a metri 2,00 è possibile utilizzare scale a mano o doppie
regolamentari (fornire scale semplici con pioli incastrati ai montanti o saldati e con le estremità
antisdrucciolevoli; le scale doppie non devono superare i 5 metri di altezza; verificare l'efficienza
del dispositivo che limita l'apertura della scala).
Se il lavoro è eseguito su scala ad altezza superiore a 2,00 metri è necessario vincolare la scala e
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
l'operatore che esegue i lavori in elevato deve indossare ed agganciare la cintura di sicurezza.
Accertarsi preventivamente che:
- le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano profondità superiore a m. 0.50
siano munite di normale parapetto e tavole fermapiede oppure convenientemente sbarrate
in modo da impedire la caduta di persone;
- le aperture lasciate nei solai siano circondate da normale parapetto e da tavola fermapiede
oppure siano coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza non inferiore a quella
del piano di calpestio dei ponti di servizio.
Gli utensili elettrici portatili devono essere a doppio isolamento e non collegati all'impianto di
terra.
Gli utensili elettrici portatili e mobili utilizzati in luoghi conduttori ristretti devono essere
alimentati a bassissima tensione di sicurezza (=50V forniti mediante trasformatore di sicurezza).
L'illuminazione provvisoria per eseguire i lavori può essere ottenuta utilizzando lampade
elettriche portatili alimentate a bassissima tensione (=50V forniti mediante trasformatore di
sicurezza).
Verificare preventivamente lo stato di usura degli utensili e la loro rispondenza all'uso che andrà
fatto.
Verificare, in particolare, l'attacco tra il manico di legno e gli elementi metallici.
In presenza di tensione elettrica devono essere utilizzati utensili con impugnatura isolata.
Accertarsi preventivamente che le attrezzature manuali siano idonee al lavoro, funzionanti e in
buono stato di conservazione.
Posa canaline, tubazioni, cassette di derivazione e porta apparecchiature
L'operatore a terra o su scala o su opera provvisionale, coadiuvato dall'altro, provvede a
posizionare e fissare con scaglie di laterizio tubi e cassette entro le tracce già predisposte,
controllando con la livella la planarità.
Successivamente, provvede a bagnare con la pennellessa le parti murarie e con impasto
cementizio ed esegue la muratura delle cassette e la chiusura delle tracce.
L'operatore a terra o su scala o su opera provvisionale, coadiuvato dall'altro, provvede a
eseguire i fori e a fissare con tasselli ad espansione le canaline o le tubazioni ad esecuzione
esterne.
Posa in opera quadri elettrici principali e secondari incassati o esterni
Effettuate le verifiche similmente all'attività precedente, gli operatori fissano, su nicchia
predisposta, con scaglie di laterizio i quadri e verificano con la livella la verticalità e il piano.
Successivamente, provvedono a bagnare con la pennellessa le parti murarie e con impasto
cementizio ed eseguono la muratura del quadro.
Nel caso di posa in opera di quadro elettrico a parete in esecuzione esterna, gli operatori
predispongono regolare collegamento elettrico per gli elettroutensili da adoperare (perforatore
elettrico), verificano l'efficienza, la conformità alle norme e lo stato di conservazione degli stessi
e provvedono ad eseguire i fori sulla muratura ed inseriscono i tasselli.
Successivamente provvedono ad eseguire il fissaggio del quadro con apposite viti ai fori
precedentemente eseguiti e controllano la verticalità ed il piano del quadro.
Fornire le informazioni necessarie ad eseguire una corretta movimentazione manuale dei carichi
pesanti ed ingombranti.
Posa cavi unipolari o multipolari e relative connessioni
Effettuate le verifiche similmente alle attività precedenti, un operatore si posiziona nella parte
opposta dove è posizionato il cavalletto portabobine o portamatasse.
Coadiuvato dall'altro, provvede ad inserire la sonda nella tubazione, previo apertura delle
cassette, fino al raggiungimento dei capi dei cavi unipolari o multipolari.
pg 46
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Agganciata la sonda ai capi del cavi un operatore provvede a tirare la sonda, un altro collabora
ad infilare i cavi mentre il terzo controlla il regolare svolgimento del lavoro ed interviene in caso
di necessità.
Se viene impiegata al sonda metallica per la posa accertarsi che alle estremità dei cavetti non vi
sia la possibilità di contatti tra la sonda e parti scoperte elettriche.
Infilati i cavi si eseguire il taglio e si provvedere ad isolare i cavi con nastro isolante.
Posa conduttore di protezione e dispersori (picchetti)
Un operatore delimita e segnala la zona di lavoro.
Effettuati i controlli similmente alle attività precedenti, procedono ad infiggere a colpi di mazza,
su pozzetto predisposto, il paletto di terra, dopo avere posizionato in testa la vite di battuta.
Un operatore svita la vite di battuta, mentre l'altro con il manicotto di giunzione aggiunge un
altro paletto e inserisce la vite di battuta.
Gli operatori alternandosi continuano ad infiggere a colpi di mazza il paletto fino alla battuta.
Infine eseguono la connessione elettrica al paletto di terra con apposito morsetto a bulloni.
Gli operatori recuperano il materiale e l'attrezzatura e ripetono l'operazione fino a compimento
del lavoro.
Se l'attività avviene in prossimità di zone di transito veicolare vanno forniti gli indumenti
fluorescenti e rifrangenti aventi le caratteristiche previste dal decreto del 9 giugno 1995.
Collegamenti e predisposizione allacciamenti ad enti gestori
Gli operatori, effettuate le verifiche preventive di cui alle attività precedenti, provvedono,
operando fuori tensione, ad effettuare tutti i collegamenti elettrici in BT ai quadri e alle varie
apparecchiature premontate.
I lavoratori durante il lavoro devono indossare scarpe antinfortunistiche, guanti dielettrici, casco
nei casi in cui vi sia rischio di caduta di materiali dall'alto, occhiali nelle lavorazioni con
proiezione di schegge.
In presenza di tensione elettrica devono essere utilizzati utensili con impugnatura isolata.
Idonei otoprotettori devono essere consegnati ed utilizzati in base alla valutazione del rischio
rumore:
generico
<80 dB(A)
elettricista
<80 dB(A)
FASE N. 19: COMPLETAMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO AGLI EDIFICI
Lavorazione:
Completamento impianto elettrico interno agli edifici.
Attività contemplate:
- montaggio placche, coperchi, simili;
- montaggio corpi illuminanti.
Attrezzature adoperate
attrezzatura manuale d'uso comune (cacciaviti, forbici, tronchesi, spellacavi), avvitatore elettrico,
perforatore elettrico, ganci, tasselli ad espansione, bulloni e viti varie, fune di servizio, ponte
metallico su ruote, ponte metallico su cavalletti, scala a mano
Rischi
caduta dall'alto
proiezione di schegge
caduta materiali dall'alto contatto con le attrezzature
elettrocuzione
allergeni (cemento)
pg 47
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
movimentazione manuale dei carichi rumore
Prescrizioni
Operazioni preliminari
Il lavoro s'intende eseguito “fuori tensione” (in assenza di rete elettrica).
Accertarsi preventivamente dell'assenza di servizi a rete incassati lungo il tracciato da eseguire.
Gli operatori predispongono le opere provvisionali (trabattelli e ponti su ruote) per i lavori in
elevato, le attrezzature e i materiali.
Preventivamente verificano l'idoneità all'uso specifico e la conformità alle norme delle opere
provvisionali.
Quando il lavoro è svolto ad altezza superiore a metri 2,00 utilizzare trabattelli regolamentari
(montati per l'altezza massima prevista dal fabbricante senza l'aggiunta di sovrastrutture, con
ruote bloccate, con ponte di servizio dotato di parapetto regolamentare con tavola fermapiede
su ogni lato) o ponti su cavalletti regolamentari dotati di parapetto su tutti i lati (costituiti da
tavolato di larghezza non inferiore a 90 cm e di altezza non superiore a 2 metri, costituito da
tavoloni lunghi 4 metri e poggianti, ben accostati e fissati su tre cavalletti, con parte a sbalzo
non eccedente i 20 cm).
È vietato spostare il trabattello con persone o materiale su di esso.
Nei lavori a quota inferiore a metri 2,00 è possibile utilizzare scale a mano o doppie
regolamentari (fornire scale semplici con pioli incastrati ai montanti o saldati e con le estremità
antisdrucciolevoli; le scale doppie non devono superare i 5 metri di altezza; verificare l'efficienza
del dispositivo che limita l'apertura della scala).
Se il lavoro è eseguito su scala ad altezza superiore a 2,00 metri è necessario vincolare la scala e
l'operatore che esegue i lavori in elevato deve indossare ed agganciare la cintura di sicurezza.
Accertarsi preventivamente che:
- le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano profondità superiore a m. 0.50
siano munite di normale parapetto e tavole fermapiede oppure convenientemente sbarrate
in modo da impedire la caduta di persone;
- le aperture lasciate nei solai siano circondate da normale parapetto e da tavola fermapiede
oppure siano coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza non inferiore a quella
del piano di calpestio dei ponti di servizio.
Gli utensili elettrici portatili devono essere a doppio isolamento e non collegati all'impianto di
terra.
Gli utensili elettrici portatili e mobili utilizzati in luoghi conduttori ristretti devono essere
alimentati a bassissima tensione di sicurezza (=50V forniti mediante trasformatore di sicurezza).
L'illuminazione provvisoria per eseguire i lavori può essere ottenuta utilizzando lampade
elettriche portatili alimentate a bassissima tensione (=50V forniti mediante trasformatore di
sicurezza).
Verificare preventivamente lo stato di usura degli utensili e la loro rispondenza all'uso che andrà
fatto.
Verificare, in particolare, l'attacco tra il manico di legno e gli elementi metallici.
In presenza di tensione elettrica devono essere utilizzati utensili con impugnatura isolata.
Accertarsi preventivamente che le attrezzature manuali siano idonee al lavoro, funzionanti e in
buono stato di conservazione.
Dal punto di vista operativo è necessario controllare, prima di effettuare i vari lavori, che si operi
in assenza di rete, provvedendo alla misura con apposito strumento di tensione.
I lavoratori durante il lavoro devono indossare scarpe antinfortunistiche, guanti dielettrici, casco
nei casi in cui vi sia rischio di caduta di materiali dall'alto, occhiali nelle lavorazioni con
pg 48
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
proiezione di schegge.
In presenza di tensione elettrica devono essere utilizzati utensili con impugnatura isolata.
Idonei otoprotettori devono essere consegnati ed utilizzati in base alla valutazione del rischio
rumore:
generico
<80 dB(A)
elettricista
<80 dB(A)
FASE N. 30: IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Lavorazione:
L'impianto fotovoltaico è l'insieme dei componenti meccanici, elettrici ed elettronici che captano
l'energia solare per trasformarla in energia elettrica che poi viene resa disponibile all'utilizzazione da
parte dell'utenza. Gli impianti fotovoltaici possono essere: a) alimentazione diretta: l'apparecchio da
alimentare viene collegato direttamente al FV (acronimo di modulo fotovoltaico); lo svantaggio di
questo tipo di impianti è che l'apparecchio collegato al modulo fotovoltaico non funziona in assenza di
sole (di notte); applicazioni: piccole utenze come radio, piccole pompe, calcolatrici tascabili, ecc.; b)
funzionamento ad isola: il modulo FV alimenta uno o più apparecchi elettrici; l'energia fornita dal
modulo, ma momentaneamente non utilizzata, viene usata per caricare degli accumulatori; quando il
fabbisogno aumenta, o quando il modulo FV non funziona (p.e. di notte), viene utilizzata l'energia
immagazzinata negli accumulatori; applicazioni: zone non raggiunte dalla rete di distribuzione elettrica
e dove l'installazione di essa non sarebbe conveniente; c) funzionamento per immissione in rete: come
nell'impianto ad isola il modulo solare alimenta le apparecchiature elettriche collegate, l'energia
momentaneamente non utilizzata viene immessa nella rete pubblica; il gestore di un impianto di
questo tipo fornisce dunque l'energia eccedente a tutti gli altri utenti collegati alla rete elettrica, come
una normale centrale elettrica; nelle ore serali e di notte la corrente elettrica può essere nuovamente
prelevata dalla rete pubblica. Un semplice impianto fotovoltaico ad isola è composto dai seguenti
elementi: a) cella solare: per la trasformazione di energia solare in energia elettrica; per ricavare più
potenza vengono collegate tra loro diverse celle; b) regolatore di carica: è un apparecchio elettronico
che regola la ricarica e la scarica degli accumulatori; uno dei suoi compiti è di interrompere la ricarica
ad accumulatore pieno; c) accumulatori: sono i magazzini di energia di un impianto fotovoltaico; essi
forniscono l'energia elettrica quando i moduli non sono in grado di produrne, per mancanza di
irradiamento solare; d) inverter: trasforma la corrente continua proveniente dai moduli e/o dagli
accumulatori in corrente alternata convenzionale a 230 V; se l'apparecchio da alimentare necessita di
corrente continua si può fare a meno di questa componente; e) utenze: apparecchi alimentati
dall'impianto fotovoltaico.
Cella solare
E' un dispositivo che consente la conversione dell'energia prodotta dalla radiazione solare in energia
elettrica. E' generalmente costituita da un sottile strato (valore compreso tra 0,2 e 0,35 mm) di
materiale semiconduttore in silicio opportunamente trattato (tale procedimento viene indicato come
processo di drogaggio). Attualmente la produzione industriale di celle fotovoltaiche sono: a) celle al
silicio cristallino ricavate dal taglio di lingotti fusi di silicio di un singolo cristallo (monocristallino) o di
più cristalli (policristallino); b) celle a film sottile ottenute dalla deposizione di uno strato di silicio
amorfo su un supporto plastico o su una lastra di vetro. Le celle al silicio monocristallino sono di colore
blu scuro alquanto uniforme ed hanno una purezza superiore a quelle realizzate al silicio policristallino;
le celle al film sono economicamente vantaggiose dato il ridotto apporto di materiale semiconduttore
(1-2 micron) necessario alla realizzazione di una cella ma hanno un decadimento delle prestazioni del
30% nel primo mese di vita.
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Inverter
L'inverter o convertitore statico è un dispositivo elettronico che trasforma l'energia continua (prodotta
dal generatore fotovoltaico) in energia alternata (monofase o trifase) che può essere utilizzata da
un'utenza oppure essere immessa in rete. In quest'ultimo caso si adoperano convertitori del tipo a
commutazione forzata con tecnica PWM senza clock e/o riferimenti di tensione o di corrente e dotati
del sistema MPPT (inseguimento del punto di massima potenza) che permette di ottenere il massimo
rendimento adattando i parametri in uscita dal generatore fotovoltaico alle esigenze del carico.
Gli inverter possono essere di due tipi: a) a commutazione forzata in cui la tensione di uscita viene
generata da un circuito elettronico oscillatore che consente all'inverter di funzionare come un
generatore in una rete isolata; b) a commutazione naturale in cui la frequenza della tensione di uscita
viene impostata dalla rete a cui è collegato.
Quadro elettrico
Nel quadro elettrico degli impianti fotovoltaici (connessi ad una rete elettrica) avviene la distribuzione
dell'energia. In caso di consumi elevati o in assenza di alimentazione da parte dei moduli fotovoltaici la
corrente viene prelevata dalla rete pubblica. In caso contrario l'energia fotovoltaica eccedente viene di
nuovo immessa in rete. Inoltre esso misura la quantità di energia fornita dall'impianto fotovoltaico alla
rete. I quadri elettrici dedicati agli impianti fotovoltaici possono essere: a) quadro di campo; b) quadro
di interfaccia rete. Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico
autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori
e delle morsettiere e devono essere del tipo stagno in materiale termoplastico con grado di protezione
non inferiore a IP65.
Strutture di sostegno
Le strutture di sostegno sono i supporti meccanici che consentono l'ancoraggio dei pannelli fotovoltaici
alle strutture su cui sono montati e/o al terreno. Generalmente sono realizzate assemblando profili
metallici in acciaio zincato o in alluminio anodizzato in grado di limitare gli effetti causati dalla
corrosione.
Attrezzature adoperate
attrezzatura manuale d'uso comune (cacciaviti, forbici, tronchesi, spellacavi), avvitatore elettrico,
perforatore elettrico, ganci, tasselli ad espansione, bulloni e viti varie, fune di servizio, ponte
metallico su ruote, ponte metallico su cavalletti, scala a mano
Rischi
caduta dall'alto
caduta materiali dall'alto contatto con le attrezzature
proiezione di schegge
elettrocuzione
allergeni (cemento)
movimentazione manuale dei carichi rumore
Prescrizioni
Operazioni preliminari
Il lavoro s'intende eseguito “fuori tensione” (in assenza di rete elettrica).
Accertarsi preventivamente dell'assenza di servizi a rete incassati lungo il tracciato da eseguire.
Gli operatori predispongono le opere provvisionali (trabattelli e ponti su ruote) per i lavori in
elevato, le attrezzature e i materiali.
Preventivamente verificano l'idoneità all'uso specifico e la conformità alle norme delle opere
provvisionali.
Quando il lavoro è svolto ad altezza superiore a metri 2,00 utilizzare trabattelli regolamentari
(montati per l'altezza massima prevista dal fabbricante senza l'aggiunta di sovrastrutture, con
ruote bloccate, con ponte di servizio dotato di parapetto regolamentare con tavola fermapiede
pg 50
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
su ogni lato) o ponti su cavalletti regolamentari dotati di parapetto su tutti i lati (costituiti da
tavolato di larghezza non inferiore a 90 cm e di altezza non superiore a 2 metri, costituito da
tavoloni lunghi 4 metri e poggianti, ben accostati e fissati su tre cavalletti, con parte a sbalzo
non eccedente i 20 cm).
È vietato spostare il trabattello con persone o materiale su di esso.
Nei lavori a quota inferiore a metri 2,00 è possibile utilizzare scale a mano o doppie
regolamentari (fornire scale semplici con pioli incastrati ai montanti o saldati e con le estremità
antisdrucciolevoli; le scale doppie non devono superare i 5 metri di altezza; verificare l'efficienza
del dispositivo che limita l'apertura della scala).
Se il lavoro è eseguito su scala ad altezza superiore a 2,00 metri è necessario vincolare la scala e
l'operatore che esegue i lavori in elevato deve indossare ed agganciare la cintura di sicurezza.
Accertarsi preventivamente che:
- le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano profondità superiore a m. 0.50
siano munite di normale parapetto e tavole fermapiede oppure convenientemente sbarrate
in modo da impedire la caduta di persone;
- le aperture lasciate nei solai siano circondate da normale parapetto e da tavola fermapiede
oppure siano coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza non inferiore a quella
del piano di calpestio dei ponti di servizio.
Gli utensili elettrici portatili devono essere a doppio isolamento e non collegati all'impianto di
terra.
Gli utensili elettrici portatili e mobili utilizzati in luoghi conduttori ristretti devono essere
alimentati a bassissima tensione di sicurezza (=50V forniti mediante trasformatore di sicurezza).
L'illuminazione provvisoria per eseguire i lavori può essere ottenuta utilizzando lampade
elettriche portatili alimentate a bassissima tensione (=50V forniti mediante trasformatore di
sicurezza).
Verificare preventivamente lo stato di usura degli utensili e la loro rispondenza all'uso che andrà
fatto.
Verificare, in particolare, l'attacco tra il manico di legno e gli elementi metallici.
In presenza di tensione elettrica devono essere utilizzati utensili con impugnatura isolata.
Accertarsi preventivamente che le attrezzature manuali siano idonee al lavoro, funzionanti e in
buono stato di conservazione.
Dal punto di vista operativo è necessario controllare, prima di effettuare i vari lavori, che si operi
in assenza di rete, provvedendo alla misura con apposito strumento di tensione.
I lavoratori durante il lavoro devono indossare scarpe antinfortunistiche, guanti dielettrici, casco
nei casi in cui vi sia rischio di caduta di materiali dall'alto, occhiali nelle lavorazioni con
proiezione di schegge.
In presenza di tensione elettrica devono essere utilizzati utensili con impugnatura isolata.
Idonei otoprotettori devono essere consegnati ed utilizzati in base alla valutazione del rischio
rumore:
generico
<80 dB(A)
elettricista
<80 dB(A)
FASE N. 31: IMPIANTO SOLARE TERMICO
Lavorazione:
L’impianto solare termico è l’insieme dei componenti di captazione solare, di conversione
dell’energia solare in energia termica e delle valvole, tubazioni, gruppi di pompaggio e
circolazione, dei sistemi di controllo e protezione, nonché delle eventuali predisposizioni edili e
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
meccaniche per una corretta installazione dell’impianto, teso alla produzione di acqua calda
sanitaria in supporto e implementazione all’impianto centralizzato esistente. L’impianto è
costituito da un circuito primario che assorbe energia solare termica dai pannelli e, tramite
scambiatori inseriti nei boiler posizionati in sottocentrale termica al piano seminterrato del corpo
di fabbrica principale, è in grado di riscaldare l’acqua sanitaria contenuta nei boiler di preriscaldamento solare. La circolazione del fluido termo vettore è garantita da 5 circolatori solari,
uno per ogni sotto-campo, e da tre circolatori dedicati per ogni boiler solare.
Eventuali esigenze di innalzamento della temperatura dell’acqua calda sanitaria sono soddisfatte
dalla centrale termica mediante tre boiler di accumulo dell’acqua calda sanitaria.
Qualora l’energia solare disponibile sia superiore alle richieste, l’energia in eccesso verrà
utilizzata per il pre-riscaldamento del fluido termovettore delle batterie di post-riscaldamento
tramite uno scambiatore a piastre che garantisce la separazione idraulica tra l’acqua calda
sanitaria e lo stesso fluido termovettore.
Il sistema viene gestito da PLC e da un sistema di supervisione.
Un collettore solare trasforma la radiazione solare in calore e si distingue così da un pannello
fotovoltaico, che trasforma la luce del sole in corrente elettrica. L’elemento principale è
l’assorbitore, che ha la funzione di assorbire la radiazione solare incidente a onde corte e di
trasformarla in calore (trasformazione fototermica). Solitamente è composto da un metallo con
buona capacità di condurre il calore (per esempio il rame) e dovrebbe riuscire a trasformare il
più completamente possibile la radiazione solare in calore. Nei collettori vengono impiegati
assorbitori dotati di un cosiddetto strato selettivo, che determina un alto grado di assorbimento
(a > 0,95) nel range delle lunghezza d’onda della radiazione solare e contemporaneamente
irradiano poca energia, grazie a un basso fattore di emissività (e < 0,1) nelle lunghezze d’onda
della radiazione termica. Un buon contatto termico tra l’assorbitore e un fluido termovettore in
circolazione (per esempio acqua, glicole oppure aria) permette la cessione del calore al fluido
termovettore e di conseguenza il trasporto fuori dal collettore del calore pronto per essere usato.
Per ridurre le dispersioni termiche e per migliorare il rendimento del collettore, l’assorbitore
viene provvisto di una copertura trasparente frontale, mentre lateralmente e sul retro viene
coibentato. Nei collettori a tubi sottovuoto ogni striscia di assorbitore è inserita in un tubo di
vetro in cui è stato creato il vuoto. Questo comporta un’ottima coibentazione che rende possibile
il raggiungimento di temperature di lavoro anche nel campo del calore per processi industriali.
L’impianto in oggetto è a circolazione forzata ed è formato da collettori solari connessi attraverso
un circuito con un accumulo localizzato nella sotto-centrale termica al piano seminterrato del
corpo di fabbrica principale del Presidio. All’interno del circuito solare si trova acqua con un
fluido termovettore antigelo. Le pompe di circolazione del circuito solare sono attivate da un
regolatore differenziale di temperatura quando la temperatura all’interno del collettore è
superiore alla temperatura di riferimento impostata nel serbatoio di accumulo. Il calore viene
quindi trasportato al serbatoio di accumulo e ceduto all’acqua sanitaria mediante uno
scambiatore di calore.
Attrezzature adoperate
attrezzatura manuale d'uso comune (- mazza e punta 1 – pennellessa, cazzuola, secchio,
cesoia manuale, livella, seghetto manuale per ferro, ganci, tasselli ad espansione, bulloni e viti
varie, chiavi, giraviti 2 – 3 –)
perforatore elettrico, scanalatrice elettrica 1 –
ponte metallico su ruote, ponte metallico su cavalletti, scala a mano 1 – 2 –
tubazioni, curve, raccordi, saldatrici ossiacetileniche, cannello a gas 3 –
pompe e manometri 4 –
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Rischi
caduta dall'alto
caduta materiali dall'alto contatto con le attrezzature
elettrocuzione
proiezione di schegge
allergeni (cemento)
movimentazione manuale dei carichi inalazioni di fumi
incendio
rumore
Prescrizioni
Operazioni preliminari
Accertarsi preventivamente dell'assenza di servizi a rete incassati lungo il tracciato da eseguire.
Gli operatori predispongono le opere provvisionali (trabattelli e ponti su ruote) per i lavori in
elevato, le attrezzature e i materiali.
Preventivamente verificano l'idoneità all'uso specifico e la conformità alle norme delle opere
provvisionali.
Quando il lavoro è svolto ad altezza superiore a metri 2,00 utilizzare trabattelli regolamentari
(montati per l'altezza massima prevista dal fabbricante senza l'aggiunta di sovrastrutture, con
ruote bloccate, con ponte di servizio dotato di parapetto regolamentare con tavola fermapiede
su ogni lato) o ponti su cavalletti regolamentari dotati di parapetto su tutti i lati (costituiti da
tavolato di larghezza non inferiore a 90 cm e di altezza non superiore a 2 metri, costituito da
tavoloni lunghi 4 metri e poggianti, ben accostati e fissati su tre cavalletti, con parte a sbalzo
non eccedente i 20 cm).
È vietato spostare il trabattello con persone o materiale su di esso.
Nei lavori a quota inferiore a metri 2,00 è possibile utilizzare scale a mano o doppie
regolamentari (fornire scale semplici con pioli incastrati ai montanti o saldati e con le estremità
antisdrucciolevoli; le scale doppie non devono superare i 5 metri di altezza; verificare l'efficienza
del dispositivo che limita l'apertura della scala).
Se il lavoro è eseguito su scala ad altezza superiore a 2,00 metri è necessario vincolare la scala e
l'operatore che esegue i lavori in elevato deve indossare ed agganciare la cintura di sicurezza.
Accertarsi preventivamente che:
- le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano profondità superiore a m. 0.50
siano munite di normale parapetto e tavole fermapiede oppure convenientemente sbarrate
in modo da impedire la caduta di persone;
- le aperture lasciate nei solai siano circondate da normale parapetto e da tavola fermapiede
oppure siano coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza non inferiore a quella
del piano di calpestio dei ponti di servizio.
Gli utensili elettrici portatili devono essere a doppio isolamento e non collegati all'impianto di
terra.
Gli utensili elettrici portatili e mobili utilizzati in luoghi conduttori ristretti devono essere
alimentati a bassissima tensione di sicurezza (=50V forniti mediante trasformatore di sicurezza).
L'illuminazione provvisoria per eseguire i lavori può essere ottenuta utilizzando lampade
elettriche portatili alimentate a bassissima tensione (=50V forniti mediante trasformatore di
sicurezza).
Verificare preventivamente lo stato di usura degli utensili e la loro rispondenza all'uso che andrà
fatto.
Verificare, in particolare, l'attacco tra il manico di legno e gli elementi metallici.
Accertarsi preventivamente che le attrezzature manuali siano idonee al lavoro, funzionanti e in
buono stato di conservazione.
Posa in opera di tubazioni ed accessori vari
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Effettuate le verifiche similmente all'attività precedente, gli operatori predispongono la tubazione
da utilizzare tagliandola con il seghetto per metalli nelle dimensioni previste; qualora necessario
verranno predisposte le saldature fra i vari elementi e le curve di raccordo.
Conservare le bombole lontane da fonti di calore e vincolate in posizione verticale.
L'apparecchiatura per la saldatura deve essere adoperata in ambiente ventilato e da personale
formato.
Predisporre un estintore nelle vicinanze del lavoro di saldatura o taglio con fiamma
ossiacetilenica.
Durante l'uso della fiamma ossiacetilenica utilizzare occhiali o visiere.
Le tubazioni verranno bloccate per punti con malta di cemento o se in esecuzione a vista con
collari fissati con tasselli ad espansione.
Fornire le informazioni necessarie ad eseguire una corretta movimentazione manuale dei carichi
pesanti ed ingombranti.
L'operatore a terra dovrà sempre portare l'elmetto.
Prove di tenuta
Dopo aver tappato le estremità utilizzando tappi con elementi a serrare e guarnizioni o con la
saldatura dei lembi, l'impianto viene messo in pressione con la pompa e ne viene misurata la
pressione d'esercizio per tempi predefiniti.
Idonei otoprotettori devono essere consegnati ed utilizzati in base alla valutazione del rischio
rumore:
generico
<80 dB(A)
specifica (uso utensili elettrici)
>85 <90 dB(A)
FASE N. 32: DELIMITAZIONI LAVORI
Lavorazione:
Delimitazione area di lavoro e aree depositi.
Attrezzature adoperate
autocarro, picchetti, mazza, piccone, pala, martello, pinze, tenaglie, scale portatili
Rischi
investimento
punture, tagli, abrasioni
ribaltamento
movimentazione manuale dei carichi
urti, colpi, impatti, compressioni
rumore
Prescrizioni
Se l'intervento interessa o è nell'immediata vicinanza della sede stradale, predisporre la
necessaria segnaletica stradale, attenendosi alle norme del codice della strada e al regolamento
d'attuazione.
Eventualmente, incaricare il personale di disciplinare il traffico durante la sistemazione delle
delimitazioni.
Tenersi a distanza di sicurezza dai mezzi in movimento.
Garantire l'assistenza gestuale del guidatore da parte di personale a terra.
Durante le fasi di scarico dei materiali vietare l'avvicinamento del personale e di terzi, medianti
avvisi e sbarramenti.
Verificare, prima e durante l'uso, le condizioni degli attrezzi con particolare riguardo alla solidità
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
degli attacchi dei manici di legno agli elementi metallici.
Consentire l'uso di scale portatili conformi alle norme, con ampia base d'appoggio e ben
sistemate (preferire le scale doppie a due-tre gradini).
Fornire le informazioni necessarie ad eseguire una corretta movimentazione manuale dei carichi
pesanti ed ingombranti.
A tutti coloro che devono operare in prossimità di zone di transito veicolare vanno forniti gli
indumenti fluorescenti e rifrangenti aventi le caratteristiche previste dal decreto del 9 giugno
1995.
In questa fase i lavoratori devono indossare scarpe di sicurezza, guanti, casco.
Idonei otoprotettori devono essere consegnati ed utilizzati in base alla valutazione del rischio
rumore:
generico
<80 dB(A)
addetto autocarro
<80 dB(A)
FASE N. 33: SMANTELLAMENTO IMPIANTI DI CANTIERE
Lavorazione:
Smantellamento impianti elettrico e di terra, parafulmini, idrico e fognario di cantiere e
allontanamento dei vari elementi.
Attrezzature adoperate
attrezzi d'uso comune (mazza, piccone, martello, pinze, cacciavite), utensili elettrici portatili
(trapano), scale a mano o doppie, tra battelli, escavatore
Rischi
contatti con gli attrezzi
ribaltamento
polveri
contatto con le macchine operatrici
vibrazioni
schizzi e allergeni
investimento
caduta dall'alto
rumore
Prescrizioni
Il lavoro deve essere eseguito “fuori tensione”, ovvero sezionando a monte l'impianto elettrico,
chiudendo a chiave il sezionatore aperto e verificando l'assenza di tensione.
Operare all'interno del cantiere (zona già delimitata); se il lavoro interessa o è nell'immediata
vicinanza della sede stradale, predisporre la necessaria segnaletica stradale, attenendosi alle
norme del codice della strada e al regolamento d'attuazione.
Gli impianti definitivi devono essere identificati e chiaramente segnalati per evitare danni e
pericoli.
Porre particolare attenzione alle linee interrate.
Utilizzare:
- utensili elettrici portatili a doppio isolamento e non collegati all'impianto di terra;
- utensili elettrici portatili e mobili utilizzati in luoghi conduttori ristretti alimentati a bassissima
tensione di sicurezza (=50V forniti mediante trasformatore di sicurezza);
- illuminazione provvisoria per eseguire i lavori ottenuta utilizzando lampade elettriche portatili
alimentate a bassissima tensione (=50V forniti mediante trasformatore di sicurezza).
Verificare preventivamente lo stato di usura degli utensili e la loro rispondenza all'uso che andrà
fatto.
Verificare, in particolare, l'attacco tra il manico di legno e gli elementi metallici.
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
In presenza di tensione elettrica devono essere utilizzati utensili con impugnatura isolata.
Nei lavori a quota superiore a due metri utilizzare trabattelli a norma, secondo le istruzioni del
costruttore.
Usare scale a mano o doppie regolamentari per altezze inferiori a due metri (fornire scale
semplici con pioli incastrati o saldati ai montanti e con le estremità antisdrucciolevoli; le scale
doppie non devono superare i 5 metri di altezza; verificare l'efficienza del dispositivo che limita
l'apertura della scala).
Verificare prima dell'uso le condizioni generali dell'utensile e l'efficienza del dispositivo di
comando a uomo presente.
Durante le fasi di carico vietare l'avvicinamento del personale e di terzi, medianti avvisi e
sbarramenti.
Controllare la portata dei mezzi per non sovraccaricarli.
Fornire le informazioni necessarie ad eseguire una corretta movimentazione manuale dei carichi
pesanti ed ingombranti.
Fornire idonei dispositivi di protezione individuale (guanti dielettrici e guanti protettivi in genere,
calzature di sicurezza, casco), con relative istruzioni all'uso.
A tutti coloro che devono operare in prossimità di zone di transito veicolare vanno forniti gli
indumenti fluorescenti e rifrangenti aventi le caratteristiche previste dal decreto del 9 giugno
1995.
Idonei otoprotettori devono essere consegnati ed utilizzati in base alla valutazione del rischio
rumore:
generico impianti
<80 dB(A)
FASE N. 34: SMANTELLAMENTO DI OPERE PROVVISIONALI IN LEGNO
Lavorazione:
Smontaggio ed allontanamento dei vari elementi di opere provvisionali in legno (ponteggi in
legno, puntellature e simili).
Attrezzature adoperate
autocarro con braccio gru, argano a mano, attrezzi manuali d'uso comune (martello, pinze,
tenaglie, chiavi di serraggio)
Rischi
investimento
caduta dall'alto
scivolamenti, cadute a livello
caduta di materiali dall'alto movimentazione manuale dei carichi urti, colpi, impatti, compressioni
punture, tagli, abrasioni
rumore
Prescrizioni
Delimitare l'area di lavoro con nastro di segnalazione.
Se interessa o è nell'immediata vicinanza della sede stradale, predisporre la necessaria
segnaletica stradale, attenendosi alle norme del codice della strada e al regolamento
d'attuazione.
Vietare l'accesso alle persone non addette ai lavori.
La fase di smontaggio deve essere effettuata da personale pratico, in buone condizioni fisiche e
sotto il controllo diretto di un preposto.
pg 56
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Durante lo smontaggio i pontisti e gli aiutanti devono utilizzare la cintura di sicurezza ancorata
ad una fune tesa tra due montanti.
È vietato salire e/o scendere lungo i montanti o gettare dall'alto elementi di ponteggio.
È vietato depositare materiale (di ponteggio) in quantità eccessive.
La chiave per il serraggio dei bulloni deve essere assicurata alla cintola con un moschettone di
sicurezza.
Utilizzare utensili in buono stato.
Prima di permettere l'accesso alla zona in cui è stato eseguito il lavoro di smontaggio è
necessario la rimozione di tutti i chiodi e le punte.
Durante le fasi di carico vietare l'avvicinamento del personale e di terzi, medianti avvisi e
sbarramenti.
Controllare la portata dei mezzi per non sovraccaricarli.
Movimentare il materiale con cautela in modo non generare oscillazioni pericolose.
Fornire le informazioni necessarie ad eseguire una corretta movimentazione manuale dei carichi
pesanti ed ingombranti.
In questa fase i lavoratori devono indossare casco, scarpe di sicurezza antisdrucciolevoli, guanti,
cintura di sicurezza.
Idonei otoprotettori devono essere consegnati ed utilizzati in base alla valutazione del rischio
rumore:
generico
<85 dB(A)
addetto sega circolare
>90 <95 dB(A)
FASE N. 35: SMONTAGGIO DI OPERE PROVVISIONALI METALLICHE
Lavorazione:
Smontaggio ed allontanamento dei vari elementi di opere provvisionali metalliche (ponteggi
metallici fissi e simili).
Attrezzature adoperate
autocarro con braccio gru, argano a mano, attrezzi manuali d'uso comune (martello, pinze,
tenaglie, chiavi di serraggio)
Rischi
investimento
caduta dall'alto
scivolamenti, cadute a livello
caduta di materiali dall'alto movimentazione manuale dei carichi urti, colpi, impatti, compressioni
punture, tagli, abrasioni
rumore
Prescrizioni
Delimitare l'area di lavoro con nastro di segnalazione.
Se interessa o è nell'immediata vicinanza della sede stradale, predisporre la necessaria
segnaletica stradale, attenendosi alle norme del codice della strada e al regolamento
d'attuazione.
Vietare l'accesso alle persone non addette ai lavori.
La fase di smontaggio deve essere effettuata da personale pratico, in buone condizioni fisiche e
sotto il controllo diretto di un preposto.
Durante lo smontaggio i pontisti e gli aiutanti devono utilizzare la cintura di sicurezza ancorata
ad una fune tesa tra due montanti.
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
È vietato salire e/o scendere lungo i montanti o gettare dall'alto elementi di ponteggio.
È vietato depositare materiale (di ponteggio) in quantità eccessive.
La chiave per il serraggio dei bulloni deve essere assicurata alla cintola con un moschettone di
sicurezza.
Durante le fasi di carico vietare l'avvicinamento del personale e di terzi, medianti avvisi e
sbarramenti.
Controllare la portata dei mezzi per non sovraccaricarli.
Movimentare il materiale con cautela in modo non generare oscillazioni pericolose.
Fornire le informazioni necessarie ad eseguire una corretta movimentazione manuale dei carichi
pesanti ed ingombranti.
In questa fase i lavoratori devono indossare casco, scarpe di sicurezza antisdrucciolevoli, guanti,
cintura di sicurezza.
Idonei otoprotettori devono essere consegnati ed utilizzati in base alla valutazione del rischio
rumore:
generico pontista
<80 dB(A)
FASE N. 36: SMANTELLAMENTO RECINZIONI E PULIZIA FINALE
Lavorazione:
Rimozione ed allontanamento degli elementi di recinzione provvisoria di cantiere, ritiro
segnaletica e pulizia finale.
Attrezzature adoperate
autocarro, attrezzi d'uso comune
Rischi
investimento
punture, tagli, abrasioni
rumore
ribaltamento
polvere
urti, colpi, impatti, compressioni
movimentazione manuale dei carichi
Prescrizioni
Se interessa o è nell'immediata vicinanza della sede stradale, predisporre la necessaria
segnaletica stradale, attenendosi alle norme del codice della strada e al regolamento
d'attuazione.
Verificare la presenza di eventuali linee elettriche interrate prima di iniziare l'intervento.
Durante le fasi di carico vietare l'avvicinamento del personale e di terzi, medianti avvisi e
sbarramenti.
Controllare la portata dei mezzi per non sovraccaricarli.
Fornire le informazioni necessarie ad eseguire una corretta movimentazione manuale dei carichi
pesanti ed ingombranti.
In questa fase i lavoratori devono indossare scarpe di sicurezza, guanti, facciale filtrante.
Idonei otoprotettori devono essere consegnati ed utilizzati in base alla valutazione del rischio
rumore:
generico
>80 <85 dB(A)
addetto martello pneumatico
>95 dB(A)
pg 58
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
SCHEDE SICUREZZA OPERE STRUTTURALI
FASE N. OS1: Taglio di asfalto di carreggiata stradale
Taglio dell'asfalto della carreggiata stradale eseguito con l'ausilio di attrezzi meccanici. La fase lavorativa averrà
limitatamente la zona interessata ai lavori ed evitando l'interruzione del servizio della strada stessa.
Macchine utilizzate:
1)
2)
Autocarro;
Escavatore.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto al taglio di asfalto di carreggiata stradale;
Addetto al taglio dell'asfalto della carreggiata stradale eseguito con l'ausilio di attrezzi meccanici.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto al taglio di asfalto di carreggiata stradale;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) occhiali
o schermi facciali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio;
e) otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
Investimento, ribaltamento;
Rumore per "Addetto tagliasfalto a disco";
Vibrazioni per "Addetto tagliasfalto a disco";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
Attrezzi manuali;
Tagliasfalto a disco;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; Scivolamenti, cadute a livello; Ustioni.
FASE N. OS2: Scavo a sezione obbligata
Scavi a sezione obbligata, eseguiti a cielo aperto o all'interno di edifici con mezzi meccanici. Il ciglio superiore dello scavo
dovrà risultare pulito e spianato così come le pareti, che devono essere sgombre da irregolarità o blocchi. Nei lavori di
escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione dell'escavatore e sul ciglio
o alla base del fronte di attacco. Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o
disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all'armatura o al consolidamento
del terreno.
Macchine utilizzate:
1)
2)
3)
Autocarro;
Escavatore;
Pala meccanica.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto allo scavo a sezione obbligata;
Addetto alla esecuzione di scavi a sezione obbligata, eseguiti a cielo aperto o all'interno di edifici con mezzi meccanici.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto allo scavo a sezione obbligata;
pg 59
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali
protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f)
otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
Caduta dall'alto;
Incendi, esplosioni;
Seppellimento, sprofondamento;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
Attrezzi manuali;
Andatoie e Passerelle;
Scala semplice;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a
livello; Movimentazione manuale dei carichi.
FASE N. OS3: Rinterro di scavo
Rinterro e compattazione di scavi precedentemente eseguiti, a mano e/o con l'ausilio di mezzi meccanici.
Macchine utilizzate:
1)
Pala meccanica.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto al rinterro di scavo;
Addetto al rinterro e compattazione di scavi precedentemente eseguiti, a mano e/o con l'ausilio di mezzi meccanici.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto al rinterro di scavo;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali
protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) mascherina antipolvere; f)
otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
Caduta dall'alto;
Incendi, esplosioni;
Seppellimento, sprofondamento;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
Attrezzi manuali;
Andatoie e Passerelle;
Scala semplice;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a
livello; Movimentazione manuale dei carichi.
FASE N. OS4: Lavorazione e posa ferri di armatura per sottoservizi in c.a.
Lavorazione (sagomatura, taglio, saldatura) e posa nelle casserature di tondini di ferro per armature di sotteservizi urbani.
Macchine utilizzate:
pg 60
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
1)
Autogrù.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per sottoservizi in c.a.;
Addetto alla lavorazione (sagomatura, taglio) e posa nelle casserature di tondini di ferro per armature di sotteservizi
urbani.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per sottoservizi in c.a.;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c)
calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cintura di sicurezza; e) occhiali o schermi
facciali paraschegge.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
Rumore per "Ferraiolo o aiuto ferraiolo";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
d)
Attrezzi manuali;
Ponte su cavalletti;
Scala semplice;
Trancia-piegaferri;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Scivolamenti, cadute a livello; Caduta dall'alto;
Movimentazione manuale dei carichi; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione.
FASE N. OS5: Getto in calcestruzzo per sottoservizi in c.a.
Esecuzione di getti in calcestruzzo per la realizzazione di sotteservizi urbani.
Macchine utilizzate:
1)
Autobetoniera.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto al getto in calcestruzzo per sottoservizi in c.a.;
Addetto all'esecuzione di getti in calcestruzzo per la realizzazione di sotteservizi urbani.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto al getto in calcestruzzo per sottoservizi in c.a.;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali
di sicurezza; d) cinture di sicurezza; e) indumenti protettivi (tute).
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
Rumore per "Carpentiere o aiuto carpentiere";
Vibrazioni per "Carpentiere o aiuto carpentiere";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
d)
e)
Andatoie e Passerelle;
Attrezzi manuali;
Gruppo elettrogeno;
Scala semplice;
Vibratore elettrico per calcestruzzo;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
pg 61
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti,
compressioni; Elettrocuzione; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Irritazioni cutanee, reazioni
allergiche; Movimentazione manuale dei carichi.
FASE N. OS6: Rimozione di massetto
Rimozione di massetto comunque eseguito (in calcestruzzo, in calcestruzzo alleggerito con argilla espansa, con vermiculite,
con perline di polistirolo espanso, in malta bastarda, ecc.), realizzato per sottofondo di pavimenti e per l'ottenimento di
pendenze, ecc. eseguita mediante l'utilizzo del martello demolitore elettrico e attrezzi manuali. Durante la fase lavorativa si
prevede il trasporto orizzontale e verticale del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente
recuperabili.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla rimozione di massetto;
Addetto alla rimozione di massetto comunque eseguito (in calcestruzzo, in calcestruzzo alleggerito con argilla espansa,
con vermiculite, con perline di polistirolo espanso, in malta bastarda, ecc.), realizzato per sottofondo di pavimenti e per
l'ottenimento di pendenze, ecc. eseguita mediante l'utilizzo del martello demolitore elettrico e attrezzi manuali.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto alla rimozione di massetto;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c)
calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
d)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Inalazione polveri, fibre;
Rumore per "Operaio comune (addetto alle demolizioni)";
Vibrazioni per "Operaio comune (addetto alle demolizioni)";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
Argano a bandiera;
Argano a cavalletto;
Attrezzi manuali;
Compressore con motore endotermico;
Martello demolitore elettrico;
Martello demolitore pneumatico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti,
compressioni; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Scoppio; Inalazione polveri, fibre; Movimentazione manuale dei carichi; Scivolamenti, cadute a livello.
FASE N. OS7: Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate
Applicazione di pannelli isolanti di qualsiasi tipo su superfici esterne orizzontali, previo pulizia ed eventuale ripristino della
planeità, mediante collanti, tasselli o a fiamma.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto all'applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate;
Addetto alla applicazione di pannelli isolanti di qualsiasi tipo su superfici esterne orizzontali, previo pulizia ed eventuale
ripristino della planeità, mediante collanti o tasselli.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto all'applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate;
Prescrizioni Organizzative:
pg 62
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c)
occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e)
otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
Caduta dall'alto;
Rumore per "Operaio comune (murature)";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
Attrezzi manuali;
Betoniera a bicchiere;
Ponteggio metallico fisso;
Ponteggio mobile o trabattello;
Ponte su cavalletti;
Scala semplice;
Taglierina elettrica;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Irritazioni cutanee, reazioni
allergiche; Movimentazione manuale dei carichi; Caduta dall'alto; Scivolamenti, cadute a livello; Ustioni.
FASE N. OS8: Formazione di massetto per coperture
Formazione del massetto per le pendenze per coperture comunque eseguito (in calcestruzzo, in calcestruzzo alleggerito con
argilla espansa, con vermiculite, con perline di polistirolo espanso, in malta bastarda).
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla formazione di massetto per coperture;
Addetto alla formazione del massetto per le pendenze per coperture comunque eseguito (in calcestruzzo, in calcestruzzo
alleggerito con argilla espansa, con vermiculite, con perline di polistirolo espanso, in malta bastarda, ecc.).
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto alla formazione di massetto per coperture;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c)
calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
Caduta dall'alto;
Rumore per "Pavimentista preparatore fondo";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
Attrezzi manuali;
Impastatrice;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; Movimentazione manuale dei
carichi.
FASE N. OS9: Impermeabilizzazione di coperture
Realizzazione di impermeabilizzazione di coperture eseguita con guaina bituminosa posata a caldo.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto all'impermeabilizzazione di coperture;
pg 63
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Addetto alla realizzazione di impermeabilizzazione di coperture eseguita con guaina bituminosa posata a caldo.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto all'impermeabilizzazione di coperture;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c)
calzature di sicurezza a sfilamento rapido con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) mascherina con filtro
specifico; e) occhiali di protezione; f) indumenti protettivi (tute).
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
Caduta dall'alto;
Rumore per "Impermeabilizzatore";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
Attrezzi manuali;
Cannello a gas;
Ponteggio metallico fisso;
Ponteggio mobile o trabattello;
Scala doppia;
Scala semplice;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; Ustioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Scivolamenti, cadute a livello; Movimentazione manuale dei carichi; Cesoiamenti, stritolamenti.
FASE N. OS10: Lavorazione e posa ferri di armatura per le strutture in fondazione
Lavorazione (sagomatura, taglio, saldatura) e posa nelle casserature di tondini di ferro per armature di strutture in fondazione.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per le strutture in fondazione;
Addetto alla lavorazione (sagomatura, taglio, saldatura) e posa nelle casserature di tondini di ferro per armature di
strutture in fondazione.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per le strutture in fondazione;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c)
calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cintura di sicurezza; e) occhiali o schermi
facciali paraschegge.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
Punture, tagli, abrasioni;
Rumore per "Ferraiolo o aiuto ferraiolo";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
d)
Attrezzi manuali;
Ponte su cavalletti;
Scala semplice;
Trancia-piegaferri;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Scivolamenti, cadute a livello; Caduta dall'alto;
Movimentazione manuale dei carichi; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione.
FASE N. OS11: Getto in calcestruzzo per le strutture in fondazione
Esecuzione di getti di cls per la realizzazione di strutture in fondazione, dirette (come plinti, travi rovesce, platee, ecc.).
pg 64
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Macchine utilizzate:
1)
Autobetoniera.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto al getto in calcestruzzo per le strutture in fondazione;
Addetto all'esecuzione di getti di cls per la realizzazione di strutture in fondazione, dirette (come plinti, travi rovesce,
platee, ecc.).
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto al getto in calcestruzzo per le strutture in elevazione;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali
di sicurezza; d) cinture di sicurezza; e) indumenti protettivi (tute).
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
Rumore per "Carpentiere";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
d)
e)
Andatoie e Passerelle;
Attrezzi manuali;
Gruppo elettrogeno;
Scala semplice;
Vibratore elettrico per calcestruzzo;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti,
compressioni; Elettrocuzione; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Irritazioni cutanee, reazioni
allergiche; Movimentazione manuale dei carichi.
FASE N. OS12: Montaggio di strutture verticali in acciaio
Montaggio dei pilastri, ottenuti con profilati HE accoppiati o con scatolari e solidarizzati alle fondazioni mediante tirafondi,
delle controventature e dell'orditura secondaria, disposta orizzontalmente tra i pilastri e realizzata con profilati tipo IPE
posizionati ad interasse adeguato a consentire la disposizione delle chiusure opache verticali.
Macchine utilizzate:
1)
Autogrù.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto al montaggio di strutture verticali in acciaio;
Addetto al montaggio dei pilastri, ottenuti con profilati HE accoppiati o con scatolari e solidarizzati alle fondazioni
mediante tirafondi, delle controventature e dell'orditura secondaria, disposta orizzontalmente tra i pilastri e realizzata
con profilati tipo IPE posizionati ad interasse adeguato a consentire la disposizione delle chiusure opache verticali.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto al montaggio di strutture verticali in acciaio;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) elmetto (sia per gli addetti al
montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola,
indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco
eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con
suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
Caduta dall'alto;
pg 65
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
b)
c)
Movimentazione manuale dei carichi;
Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in c.a.";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
Andatoie e Passerelle;
Attrezzi manuali;
Avvitatore elettrico;
Ponteggio metallico fisso;
Saldatrice elettrica;
Scala semplice;
Smerigliatrice angolare (flessibile);
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti,
compressioni; Elettrocuzione; Scivolamenti, cadute a livello; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni;
Radiazioni non ionizzanti; Ustioni; Movimentazione manuale dei carichi; Inalazione polveri, fibre.
FASE N. OS13: Montaggio di strutture orizzontali in acciaio
Montaggio delle capriate in acciaio e loro posizionamento in quota, delle controventature e dell'orditura secondaria per la posa
in opera della copertura continua.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto al montaggio di strutture orizzontali in acciaio;
Addetto al montaggio delle capriate in acciaio e loro posizionamento in quota, delle controventature e dell'orditura
secondaria per la posa in opera della copertura continua.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto al montaggio di strutture orizzontali in acciaio;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) elmetto (sia per gli addetti al
montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola,
indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco
eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con
suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
Caduta dall'alto;
Movimentazione manuale dei carichi;
Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in c.a.";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
Andatoie e Passerelle;
Attrezzi manuali;
Avvitatore elettrico;
Ponteggio metallico fisso;
Saldatrice elettrica;
Scala semplice;
Smerigliatrice angolare (flessibile);
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti,
compressioni; Elettrocuzione; Scivolamenti, cadute a livello; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni;
Radiazioni non ionizzanti; Ustioni; Movimentazione manuale dei carichi; Inalazione polveri, fibre.
FASE N. OS14: Montaggio di strutture verticali in legno
pg 66
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Montaggio dei pilastri, ottenuti con profilati HE accoppiati o con scatolari e solidarizzati alle fondazioni mediante tirafondi,
delle controventature e dell'orditura secondaria, disposta orizzontalmente tra i pilastri e realizzata con profilati tipo IPE
posizionati ad interasse adeguato a consentire la disposizione delle chiusure opache verticali.
Macchine utilizzate:
1)
Autogrù.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto al montaggio di strutture verticali in legno;
Addetto al montaggio dei pilastri, solidarizzati alle fondazioni mediante tirafondi, delle controventature e dell'orditura
secondaria, disposta orizzontalmente tra i pilastri posizionati ad interasse adeguato a consentire la disposizione delle
chiusure opache verticali.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto al montaggio di strutture verticali in acciaio;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) elmetto (sia per gli addetti al
montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola,
indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco
eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con
suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
Caduta dall'alto;
Movimentazione manuale dei carichi;
Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in c.a.";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
Andatoie e Passerelle;
Attrezzi manuali;
Avvitatore elettrico;
Ponteggio metallico fisso;
Saldatrice elettrica;
Scala semplice;
Smerigliatrice angolare (flessibile);
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti,
compressioni; Elettrocuzione; Scivolamenti, cadute a livello; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni;
Radiazioni non ionizzanti; Ustioni; Movimentazione manuale dei carichi; Inalazione polveri, fibre.
FASE N. OS15: Montaggio di strutture orizzontali in legno
Montaggio di capriate in legno e loro posizionamento in quota, delle controventature e dell'orditura secondaria per la posa in
opera della copertura continua.
Macchine utilizzate:
1)
Autogrù.
Lavoratori impegnati:
1)
Addetto al montaggio di strutture orizzontali in legno;
Addetto al montaggio delle capriate in legno e loro posizionamento in quota, delle controventature e dell'orditura
secondaria per la posa in opera della copertura continua.
Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo
capitolo:
a) DPI: addetto al montaggio di strutture orizzontali in acciaio;
pg 67
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) elmetto (sia per gli addetti al
montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola,
indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco
eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con
suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a)
b)
c)
Caduta dall'alto;
Movimentazione manuale dei carichi;
Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in c.a.";
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
Andatoie e Passerelle;
Attrezzi manuali;
Avvitatore elettrico;
Ponteggio metallico fisso;
Saldatrice elettrica;
Scala semplice;
Smerigliatrice angolare (flessibile);
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti,
compressioni; Elettrocuzione; Scivolamenti, cadute a livello; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni;
Radiazioni non ionizzanti; Ustioni; Movimentazione manuale dei carichi; Inalazione polveri, fibre.
RISCHI INDIVIDUATI NELLE LAVORAZIONI E RELATIVE MISURE
PREVENTIVE E PROTETTIVE
Elenco dei rischi:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
11)
12)
13)
14)
15)
16)
17)
18)
19)
20)
Caduta dall'alto;
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Inalazione polveri, fibre;
Incendi, esplosioni;
Investimento, ribaltamento;
Movimentazione manuale dei carichi;
Punture, tagli, abrasioni;
Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in c.a.";
Rumore per "Addetto tagliasfalto a disco";
Rumore per "Carpentiere o aiuto carpentiere";
Rumore per "Carpentiere";
Rumore per "Ferraiolo o aiuto ferraiolo";
Rumore per "Impermeabilizzatore";
Rumore per "Operaio comune (addetto alle demolizioni)";
Rumore per "Operaio comune (murature)";
Rumore per "Pavimentista preparatore fondo";
Seppellimento, sprofondamento;
Vibrazioni per "Addetto tagliasfalto a disco";
Vibrazioni per "Carpentiere o aiuto carpentiere";
Vibrazioni per "Operaio comune (addetto alle demolizioni)".
pg 68
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
RISCHIO: "Caduta dall'alto"
Descrizione del Rischio:
Lesioni a causa di cadute dall'alto per perdita di stabilità dell'equilibrio dei lavoratori, in assenza di adeguate misure di
prevenzione, da un piano di lavoro ad un altro posto a quota inferiore.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Scavo a sezione obbligata; Rinterro di scavo;
Prescrizioni Esecutive:
Il ciglio del fronte di scavo dovrà essere reso inaccessibile mediante barriere mobili, posizionate ad opportuna
distanza di sicurezza e spostabili con l'avanzare del fronte dello scavo stesso. Dovrà provvedersi, inoltre, a
segnalare la presenza dello scavo con opportuni cartelli. A scavo ultimato, tali barriere mobili provvisorie
dovranno essere sostituite da regolari parapetti.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 118.
b)
Nelle lavorazioni: Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e
inclinate; Formazione di massetto per coperture; Impermeabilizzazione di coperture;
Prescrizioni Esecutive:
Prima di procedere alla esecuzione di lavori su tetti, lucernari, coperture simili, deve essere accertato che questi
abbiano resistenza sufficiente per sostenere il peso degli operai e dei materiali di impiego. Nel caso in cui sia
dubbia tale resistenza, devono essere adottati i necessari apprestamenti atti a garantire la incolumità delle persone
addette, disponendo a seconda dei casi, tavole sopra le orditure, sottopalchi e facendo uso di cinture di sicurezza.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 148.
c)
Nelle lavorazioni: Formazione di massetto per coperture; Impermeabilizzazione di
coperture;
Prescrizioni Organizzative:
Le aperture lasciate nei solai o nelle piattaforme di lavoro devono essere circondate da normale parapetto e da
tavola fermapiede oppure devono essere coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza non inferiore a
quella del piano di calpestio dei ponti di servizio. Qualora le aperture vengano usate per il passaggio di materiali o
di persone, un lato del parapetto può essere costituito da una barriera mobile non asportabile, che deve essere
aperta soltanto per il tempo necessario al passaggio. Le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano
una profondità superiore a m 0,50 devono essere munite di normale parapetto e tavole fermapiede oppure essere
convenientemente sbarrate in modo da impedire la caduta di persone.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 146.
d)
Nelle lavorazioni: Montaggio di strutture verticali in acciaio; Montaggio di strutture
orizzontali in acciaio; Montaggio di strutture verticali in legno; Montaggio di strutture
orizzontali in legno;
Prescrizioni Organizzative:
Prima dell'inizio dell'opera deve essere messa a disposizione dei responsabili del lavoro, degli operatori e degli
organi di controllo, la seguente documentazione tecnica: a) piano di lavoro sottoscritto dalla o dalle ditte e dai
tecnici interessati che descriva chiaramente le modalità di esecuzione delle operazioni di montaggio e la loro
successione; b) procedure di sicurezza da adottare nelle varie fasi di lavoro fino al completamento dell'opera; c)
nel caso di più ditte operanti nel cantiere, cronologia degli interventi da parte delle diverse ditte interessate. In
mancanza di tale documentazione tecnica, della quale dovrà essere fatta esplicita menzione nei documenti di
appalto, è fatto divieto di eseguire operazioni di montaggio.
Riferimenti Normativi:
Circolare Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale n.13/82, Art.22.
e)
Nelle lavorazioni: Montaggio di strutture verticali in acciaio; Montaggio di strutture
orizzontali in acciaio; Montaggio di strutture verticali in legno; Montaggio di strutture
orizzontali in legno;
Prescrizioni Organizzative:
pg 69
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Nelle operazioni di montaggio di strutture prefabbricate, quando esiste pericolo di caduta di persone, deve essere
attuata almeno una delle seguenti misure di sicurezza atte ad eliminare il predetto pericolo: a) impiego di
impalcatura, ponteggio o analoga opera provvisionale; b) adozione di cinture di sicurezza con bretelle collegate a
fune di trattenuta di lunghezza tale da limitare l'eventuale caduta a non oltre 1,5 m; c) adozioni di reti di
sicurezza; d) adozione di sistemi o procedure espressamente citati nelle istruzioni scritte fornite dal fornitore o
dalla ditta di montaggio. Nella costruzione di edifici, in luogo del punto a), possono essere adottate difese
applicate alle strutture prefabbricate a piè d'opera ovvero immediatamente dopo il loro montaggio, costituite da
parapetto normale con arresto al piede, ovvero del parapetto normale, arretrato di 30 cm rispetto al filo esterno del
struttura alla quale è affiancato, e sottostante mantovana, in corrispondenza dei luoghi di stazionamento e di
transito accessibile.
RISCHIO: "Caduta di materiale dall'alto o a livello"
Descrizione del Rischio:
Lesioni causate dall'investimento di masse cadute dall'alto, durante le operazioni di trasporto di materiali o per caduta degli
stessi da opere provvisionali, o a livello, a seguito di demolizioni mediante esplosivo o a spinta da parte di materiali frantumati
proiettati a distanza.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Rimozione di massetto;
Prescrizioni Organizzative:
Il materiale di demolizione non deve essere gettato dall'alto, ma deve essere trasportato oppure convogliato in
appositi canali, il cui estremo inferiore non deve risultare ad altezza maggiore di m 2 dal livello del piano di
raccolta. I canali suddetti devono essere costruiti in modo che ogni tronco imbocchi nel tronco successivo; gli
eventuali raccordi devono essere adeguatamente rinforzati. L'imboccatura superiore del canale deve essere
sistemata in modo che non possano cadervi accidentalmente persone. Ove sia costituito da elementi pesanti od
ingombranti, il materiale di demolizione deve essere calato a terra con mezzi idonei. L'accesso allo sbocco dei
canali di scarico per il caricamento ed il trasporto del materiale accumulato deve essere consentito soltanto dopo
che sia stato sospeso lo scarico dall'alto.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Art. 153; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Art. 152.
RISCHIO: "Inalazione polveri, fibre"
Descrizione del Rischio:
Lesioni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore derivanti dall'esposizione per l'impiego diretto di
materiali in grana minuta, in polvere o in fibrosi e/o derivanti da lavorazioni o operazioni che ne comportano l'emissione.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Rimozione di massetto;
Prescrizioni Organizzative:
Demolizioni: inumidimento materiali. Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il
sollevamento della polvere, irrorando con acqua le murature ed i materiali di risulta.
Demolizioni: materiali contenenti amianto. Prima di procedere alla demolizione del manufatto accertarsi che lo
stesso non presenti materiali contenenti amianto, ed eventualmente procedere alla loro eliminazione preventiva in
conformità a quanto disposto dal D.M. Sanità del 6.09.1994.
Demolizioni: stoccaggio ed evacuazione detriti. Curare che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle
macerie avvengano correttamente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 96; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 153.
pg 70
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
RISCHIO: "Incendi, esplosioni"
Descrizione del Rischio:
Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni a seguito di lavorazioni in presenza o in prossimità di materiali, sostanze o
prodotti infiammabili.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Scavo a sezione obbligata; Rinterro di scavo;
Prescrizioni Esecutive:
Assicurarsi che nella zona di lavoro non vi siano cavi, tubazioni, ecc. interrate interessate dal passaggio di corrente
elettrica, gas, acqua, ecc.
RISCHIO: "Investimento, ribaltamento"
Descrizione del Rischio:
Lesioni causate dall'investimento ad opera di macchine operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Taglio di asfalto di carreggiata stradale;
Prescrizioni Esecutive:
Indumenti da lavoro ad alta visibilità, per tutti gli operatori impegnati nei lavori stradali o che operano in zone con
forte flusso di mezzi d'opera.
RISCHIO: "Movimentazione manuale dei carichi"
Descrizione del Rischio:
Lesioni a carico della zona dorso lombare causate, per la caratteristica o le condizioni ergonomiche sfavorevoli, a seguito di
operazioni di trasporto o sostegno di un carico.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Montaggio di strutture verticali in acciaio; Montaggio di strutture
orizzontali in acciaio; Montaggio di strutture verticali in legno; Montaggio di strutture
orizzontali in legno;
Prescrizioni Organizzative:
Movimentazione manuale dei carichi: misure generali. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative
necessarie o ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una
movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori.
Movimentazione manuale dei carichi: adozione di metodi di lavoro. Qualora non sia possibile evitare la
movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative
necessarie, ricorre ai mezzi appropriati o fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il
rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi. Nel caso in cui la necessità di una
movimentazione manuale di un carico ad opera del lavoratore non può essere evitata, il datore di lavoro: a)
organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e salute; b) valuta,
se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute connesse al lavoro in questione;
c) evita o riduce i rischi, particolarmente di patologie dorso-lombari, adottando le misure adeguate, tenendo conto
in particolare dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche dell'ambiente di lavoro e delle esigenze che tale
attivita' comporta; d) sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria.
pg 71
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Movimentazione manuale dei carichi: elementi di riferimento. Le caratteristiche dell'ambiente di lavoro
possono aumentare le possibilità di rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorsolombari nei seguenti casi: a) lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento
dell'attività richiesta; b) il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o è scivoloso; c) il posto o
l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi a un'altezza di sicurezza
o in buona posizione; d) il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione del
carico a livelli diversi; e) il pavimento o il punto di appoggio sono instabili; f) la temperatura, l'umidità o la
ventilazione sono inadeguate. L'attività può comportare un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in
particolare dorso-lombari se comporta una o più delle seguenti esigenze: a) sforzi fisici che sollecitano in
particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati; b) pause e periodi di recupero fisiologico
insufficienti; c) distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto; d) un ritmo imposto da
un processo che non può essere modulato dal lavoratore.
Prescrizioni Esecutive:
Movimentazione manuale dei carichi: modalità di stoccaggio. Le modalità di stoccaggio del materiale
movimentato devono essere tali da garantire la stabilità al ribaltamento, tenute presenti le eventuali azioni di
agenti atmosferici o azioni esterne meccaniche. Verificare la compattezza del terreno prima di iniziare lo
stoccaggio.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Art. 168; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 33.
RISCHIO: "Punture, tagli, abrasioni"
Descrizione del Rischio:
Lesioni per punture, tagli, abrasioni di parte del corpo per contatto accidentale dell'operatore con elementi taglienti o pungenti
o comunque capaci di procurare lesioni.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Lavorazione e posa ferri di armatura per le strutture in fondazione;
Prescrizioni Esecutive:
I ferri d'attesa sporgenti vanno adeguatamente segnalati e protetti con nastro colorato e/o mediante tavole legate
provvisoriamente agli stessi.
RISCHIO: Rumore per "Addetto montaggio prefabbricati in c.a."
Descrizione del Rischio:
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 317 del C.P.T. Torino
(Trasporto e posa prefabbricati in c.a. - Trasporto e posa prefabbricati in c.a.).
Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione è "Inferiore a 80 dB(A)"; sull’attività di tutto il cantiere è "Inferiore a 80 dB(A)".
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Montaggio di strutture verticali in acciaio; Montaggio di strutture
orizzontali in acciaio; Montaggio di strutture verticali in legno; Montaggio di strutture
orizzontali in legno;
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le
misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro
conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
pg 72
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di misure
tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti
realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale,
quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e
macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una
migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell’intensità dell’esposizione e
l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo
messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro
scopo e le loro condizioni di utilizzo.
RISCHIO: Rumore per "Addetto tagliasfalto a disco"
Descrizione del Rischio:
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 184 del C.P.T. Torino
(Costruzioni stradali in genere - Ripristini stradali).
Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione è "Superiore a 85 dB(A)"; sull’attività di tutto il cantiere è "Superiore a 85 dB(A)".
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Taglio di asfalto di carreggiata stradale;
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di
azione (Lex > 85 dB(A) sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza e' effettuata dal medico
competente, con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai
rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con
provvedimento motivato, puo' disporre contenuti e periodicita' della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti
dal medico competente.
Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di
azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le
circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori
di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di
esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle
procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di
protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le
misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro
conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di misure
tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti
realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale,
quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e
macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una
pg 73
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell’intensità dell’esposizione e
l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo
messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro
scopo e le loro condizioni di utilizzo.
Programma di misure tecniche e organizzative. Elaborazione ed applicazione di un programma di misure
tecniche e organizzative volte a ridurre l'esposizione al rumore, considerando in particolare le misure di
prevenzione e protezione sopra elencate.
Segnalazione e delimitazione zone ad elevata rumorosità. I luoghi di lavoro dove i lavoratori sono esposti ad
un rumore al di sopra dei valori superiori di azione sono indicati da appositi segnali. Dette aree sono inoltre
delimitate e l'accesso alle stesse è limitato, ove ciò sia tecnicamente possibile e giustificato dal rischio di
esposizione.
Dispositivi di protezione individuale:
Uso dei Dispositivi di protezione individuale. Durante le seguenti attività e con le rispettive indicazioni in
merito alla protezione dell’udito i lavoratori sono forniti di specifici DPI dell’udito:
1) Utilizzo tagliasfalto a disco (B620), protezione dell'udito Obbligatoria, DPI dell’udito Generico (cuffie o
inserti) (valore di attenuazione 20 dB(A)).
Si prevede per i lavoratori adeguato addestramento sull’uso dei dispositivi dell’udito (art. 77 comma 5 del D.Lgs.
9 aprile 2008 n.81).
RISCHIO: Rumore per "Carpentiere o aiuto carpentiere"
Descrizione del Rischio:
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 149 del C.P.T. Torino
(Costruzioni stradali in genere - Nuove costruzioni (Opere d'arte)).
Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione è "Uguale a 85 dB(A)"; sull’attività di tutto il cantiere è "Uguale a 85 dB(A)".
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Getto in calcestruzzo per sottoservizi in c.a.;
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. La sorveglianza sanitaria e' estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori
ai valori inferiori di azione (Lex > 80 dB(A)) e minori o uguali ai valori superiori di azione (Lex <= 85 dB(A)),
su loro richiesta e qualora il medico competente ne conferma l'opportunità.
Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di
azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le
circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori
di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di
esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle
procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di
protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le
misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro
conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di misure
pg 74
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti
realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale,
quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e
macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una
migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell’intensità dell’esposizione e
l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo
messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro
scopo e le loro condizioni di utilizzo.
Programma di misure tecniche e organizzative. Elaborazione ed applicazione di un programma di misure
tecniche e organizzative volte a ridurre l'esposizione al rumore, considerando in particolare le misure di
prevenzione e protezione sopra elencate.
Dispositivi di protezione individuale:
Uso dei Dispositivi di protezione individuale. Durante le seguenti attività e con le rispettive indicazioni in
merito alla protezione dell’udito i lavoratori sono forniti di specifici DPI dell’udito:
1) Getti con vibrazione (utilizzo vibratore per cls) (A108), protezione dell'udito Obbligatoria, DPI dell’udito eeee
(valore di attenuazione 12 dB(A)).
2) Disarmo (A109), protezione dell'udito Obbligatoria, DPI dell’udito eeee (valore di attenuazione 12 dB(A)).
Si prevede per i lavoratori adeguato addestramento sull’uso dei dispositivi dell’udito (art. 77 comma 5 del D.Lgs.
9 aprile 2008 n.81).
RISCHIO: Rumore per "Carpentiere"
Descrizione del Rischio:
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 81 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Ristrutturazioni).
Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione è "Superiore a 85 dB(A)"; sull’attività di tutto il cantiere è "Superiore a 85 dB(A)".
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Getto in calcestruzzo per le strutture in fondazione;
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di
azione (Lex > 85 dB(A) sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza e' effettuata dal medico
competente, con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai
rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con
provvedimento motivato, puo' disporre contenuti e periodicita' della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti
dal medico competente.
Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di
azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le
circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori
di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di
esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle
procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di
protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le
misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
pg 75
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro
conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di misure
tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti
realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale,
quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e
macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una
migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell’intensità dell’esposizione e
l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo
messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro
scopo e le loro condizioni di utilizzo.
Programma di misure tecniche e organizzative. Elaborazione ed applicazione di un programma di misure
tecniche e organizzative volte a ridurre l'esposizione al rumore, considerando in particolare le misure di
prevenzione e protezione sopra elencate.
Segnalazione e delimitazione zone ad elevata rumorosità. I luoghi di lavoro dove i lavoratori sono esposti ad
un rumore al di sopra dei valori superiori di azione sono indicati da appositi segnali. Dette aree sono inoltre
delimitate e l'accesso alle stesse è limitato, ove ciò sia tecnicamente possibile e giustificato dal rischio di
esposizione.
Dispositivi di protezione individuale:
Uso dei Dispositivi di protezione individuale. Durante le seguenti attività e con le rispettive indicazioni in
merito alla protezione dell’udito i lavoratori sono forniti di specifici DPI dell’udito:
1) Casserature (A51), protezione dell'udito Obbligatoria, DPI dell’udito Generico (cuffie o inserti) (valore di
attenuazione 12 dB(A)).
2) Utilizzo sega circolare (B591), protezione dell'udito Obbligatoria, DPI dell’udito Generico (cuffie o inserti)
(valore di attenuazione 12 dB(A)).
Si prevede per i lavoratori adeguato addestramento sull’uso dei dispositivi dell’udito (art. 77 comma 5 del D.Lgs.
9 aprile 2008 n.81).
RISCHIO: Rumore per "Ferraiolo o aiuto ferraiolo"
Descrizione del Rischio:
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 150 del C.P.T. Torino
(Costruzioni stradali in genere - Nuove costruzioni (Opere d'arte)).
Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione è "Uguale a 80 dB(A)"; sull’attività di tutto il cantiere è "Uguale a 80 dB(A)".
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Lavorazione e posa ferri di armatura per sottoservizi in c.a.; Lavorazione
e posa ferri di armatura per le strutture in fondazione;
Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di
azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le
circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori
di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di
esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle
procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di
protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
pg 76
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le
misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro
conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di misure
tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti
realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale,
quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e
macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una
migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell’intensità dell’esposizione e
l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo
messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro
scopo e le loro condizioni di utilizzo.
RISCHIO: Rumore per "Impermeabilizzatore"
Descrizione del Rischio:
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 289 del C.P.T. Torino
(Impermeabilizzazioni - Impermeabilizzazioni (Guaine)).
Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione è "Superiore a 85 dB(A)"; sull’attività di tutto il cantiere è "Superiore a 85 dB(A)".
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Impermeabilizzazione di coperture;
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di
azione (Lex > 85 dB(A) sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza e' effettuata dal medico
competente, con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai
rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con
provvedimento motivato, puo' disporre contenuti e periodicita' della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti
dal medico competente.
Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di
azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le
circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori
di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di
esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle
procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di
protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le
misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro
conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di misure
pg 77
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti
realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale,
quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e
macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una
migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell’intensità dell’esposizione e
l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo
messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro
scopo e le loro condizioni di utilizzo.
Programma di misure tecniche e organizzative. Elaborazione ed applicazione di un programma di misure
tecniche e organizzative volte a ridurre l'esposizione al rumore, considerando in particolare le misure di
prevenzione e protezione sopra elencate.
Segnalazione e delimitazione zone ad elevata rumorosità. I luoghi di lavoro dove i lavoratori sono esposti ad
un rumore al di sopra dei valori superiori di azione sono indicati da appositi segnali. Dette aree sono inoltre
delimitate e l'accesso alle stesse è limitato, ove ciò sia tecnicamente possibile e giustificato dal rischio di
esposizione.
Dispositivi di protezione individuale:
Uso dei Dispositivi di protezione individuale. Durante le seguenti attività e con le rispettive indicazioni in
merito alla protezione dell’udito i lavoratori sono forniti di specifici DPI dell’udito:
1) Posa guaine (utilizzo cannello) (B176), protezione dell'udito Obbligatoria, DPI dell’udito Generico (cuffie o
inserti) (valore di attenuazione 12 dB(A)).
Si prevede per i lavoratori adeguato addestramento sull’uso dei dispositivi dell’udito (art. 77 comma 5 del D.Lgs.
9 aprile 2008 n.81).
RISCHIO: Rumore per "Operaio comune (addetto alle demolizioni)"
Descrizione del Rischio:
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 96 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Ristrutturazioni).
Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione è "Superiore a 85 dB(A)"; sull’attività di tutto il cantiere è "Superiore a 85 dB(A)".
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Rimozione di massetto;
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di
azione (Lex > 85 dB(A) sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza e' effettuata dal medico
competente, con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai
rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con
provvedimento motivato, puo' disporre contenuti e periodicita' della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti
dal medico competente.
Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di
azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le
circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori
di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di
esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle
procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di
protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
pg 78
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le
misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro
conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di misure
tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti
realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale,
quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e
macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una
migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell’intensità dell’esposizione e
l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo
messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro
scopo e le loro condizioni di utilizzo.
Programma di misure tecniche e organizzative. Elaborazione ed applicazione di un programma di misure
tecniche e organizzative volte a ridurre l'esposizione al rumore, considerando in particolare le misure di
prevenzione e protezione sopra elencate.
Segnalazione e delimitazione zone ad elevata rumorosità. I luoghi di lavoro dove i lavoratori sono esposti ad
un rumore al di sopra dei valori superiori di azione sono indicati da appositi segnali. Dette aree sono inoltre
delimitate e l'accesso alle stesse è limitato, ove ciò sia tecnicamente possibile e giustificato dal rischio di
esposizione.
Dispositivi di protezione individuale:
Uso dei Dispositivi di protezione individuale. Durante le seguenti attività e con le rispettive indicazioni in
merito alla protezione dell’udito i lavoratori sono forniti di specifici DPI dell’udito:
1) Utilizzo martello pneumatico (B368), protezione dell'udito Obbligatoria, DPI dell’udito Generico (cuffie o
inserti) (valore di attenuazione 20 dB(A)).
2) Movimentazione e scarico macerie (A49), protezione dell'udito Obbligatoria, DPI dell’udito Generico (cuffie o
inserti) (valore di attenuazione 12 dB(A)).
Si prevede per i lavoratori adeguato addestramento sull’uso dei dispositivi dell’udito (art. 77 comma 5 del D.Lgs.
9 aprile 2008 n.81).
RISCHIO: Rumore per "Operaio comune (murature)"
Descrizione del Rischio:
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 43 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione è "Superiore a 85 dB(A)"; sull’attività di tutto il cantiere è "Superiore a 85 dB(A)".
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e
inclinate;
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di
azione (Lex > 85 dB(A) sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza e' effettuata dal medico
competente, con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai
rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con
provvedimento motivato, puo' disporre contenuti e periodicita' della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti
dal medico competente.
Informazione e Formazione:
pg 79
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di
azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore, incluse le
circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori
di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni o calcoli dei livelli di
esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per la salute; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle
circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle
procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di
protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le
misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro
conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di misure
tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti
realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale,
quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e
macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una
migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell’intensità dell’esposizione e
l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo
messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro
scopo e le loro condizioni di utilizzo.
Programma di misure tecniche e organizzative. Elaborazione ed applicazione di un programma di misure
tecniche e organizzative volte a ridurre l'esposizione al rumore, considerando in particolare le misure di
prevenzione e protezione sopra elencate.
Segnalazione e delimitazione zone ad elevata rumorosità. I luoghi di lavoro dove i lavoratori sono esposti ad
un rumore al di sopra dei valori superiori di azione sono indicati da appositi segnali. Dette aree sono inoltre
delimitate e l'accesso alle stesse è limitato, ove ciò sia tecnicamente possibile e giustificato dal rischio di
esposizione.
Dispositivi di protezione individuale:
Uso dei Dispositivi di protezione individuale. Durante le seguenti attività e con le rispettive indicazioni in
merito alla protezione dell’udito i lavoratori sono forniti di specifici DPI dell’udito:
1) Utilizzo sega circolare per laterizi (B595), protezione dell'udito Obbligatoria, DPI dell’udito Generico (cuffie o
inserti) (valore di attenuazione 25 dB(A)).
Si prevede per i lavoratori adeguato addestramento sull’uso dei dispositivi dell’udito (art. 77 comma 5 del D.Lgs.
9 aprile 2008 n.81).
RISCHIO: Rumore per "Pavimentista preparatore fondo"
Descrizione del Rischio:
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 37 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Fascia di appartenenza:
Sulla settimana di maggiore esposizione è "Inferiore a 80 dB(A)"; sull’attività di tutto il cantiere è "Inferiore a 80 dB(A)".
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Formazione di massetto per coperture;
Misure tecniche e organizzative:
pg 80
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo le
misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro
conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di misure
tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti
realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale,
quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e
macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del rumore mediante una
migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e dell’intensità dell’esposizione e
l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo
messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile con il loro
scopo e le loro condizioni di utilizzo.
RISCHIO: "Seppellimento, sprofondamento"
Descrizione del Rischio:
Seppellimento e sprofondamento a seguito di slittamenti, frane, crolli o cedimenti nelle operazioni di scavi all'aperto o in
sotterraneo, di demolizione, di manutenzione o pulizia all'interno di silos, serbatoi o depositi, di disarmo delle opere in c.a., di
stoccaggio dei materiali, e altre.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Scavo a sezione obbligata; Rinterro di scavo;
Prescrizioni Organizzative:
Scavi in trincea: sbadacchiature vietate. Le pareti inclinate non dovranno essere armate con sbadacchi
orizzontali in quanto i puntelli ed i traversi potrebbero slittare verso l'alto per effetto della spinta del terreno. Si
dovrà verificare che le pareti inclinate abbiano pendenza di sicurezza.
Scavi in trincea, pozzi, cunicoli: armature di sostegno. Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m 1,50,
quando la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle
pareti, si deve provvedere, man mano che procede lo scavo, all'applicazione delle necessarie armature di sostegno.
Qualora la lavorazione richieda che il lavoratore operi in posizione curva, anche per periodi di tempo limitati, la
suddetta armatura di sostegno dovrà essere posta in opera già da profondità maggiori od uguali a 1,20 m. Le tavole
di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno cm 30. Nello scavo dei cunicoli, a
meno che si tratti di roccia che non presenti pericolo di distacchi, devono predisporsi idonee armature per evitare
franamenti della volta e delle pareti. Dette armature devono essere applicate man mano che procede il lavoro di
avanzamento; la loro rimozione può essere effettuata in relazione al progredire del rivestimento in muratura.
Idonee precauzioni e armature devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in vicinanza dei relativi scavi
vi siano fabbriche o manufatti, le cui fondazioni possano essere scoperte o indebolite dagli scavi. Nei lavori in
pozzi di fondazione profondi oltre m 3 deve essere disposto, a protezione degli operai addetti allo scavo ed
all'esportazione del materiale scavato, un robusto impalcato con apertura per il passaggio della benna.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Art. 119.
b)
Nelle lavorazioni: Scavo a sezione obbligata; Rinterro di scavo;
Prescrizioni Esecutive:
E' tassativamente vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano
necessari per le condizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 120.
pg 81
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
RISCHIO: Vibrazioni per "Addetto tagliasfalto a disco"
Descrizione del Rischio:
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 184 del C.P.T. Torino
(Costruzioni stradali in genere - Ripristini stradali): a) utilizzo tagliasfalto a disco per 60%.
Fascia di appartenenza:
Mano-Braccio (HAV): "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²"; Corpo Intero (WBV): "Non presente".
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Taglio di asfalto di carreggiata stradale;
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori d'azione sono
sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o
con periodicita' diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione riportata nel documento di
valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori in funzione della valutazione del
rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della
sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.
Informazione e Formazione:
Informazione e formazione dei lavoratori. Nelle attivita' che comportano una esposizione a rischi derivanti da
vibrazioni, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ricevano informazioni e una formazione adeguata con
particolare riguardo a: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dalle
vibrazioni, incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di
esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni
o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilità per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per
la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della
stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione alle vibrazioni; g) all'uso corretto dei
dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Formazione e addestramento uso DPI. Il datore di lavoro assicura una formazione adeguata e organizza, se
necessario, uno specifico addestramento circa l'uso corretto e l'utilizzo pratico dei DPI.
Formazione specifica uso macchina/attrezzo. Il datore di lavoro, quando sono superati i valori d'azione, assicura
una formazione adeguata e organizza uno specifico addestramento circa l'uso corretto e sicuro delle macchine e/o
attrezzature di lavoro, in modo da ridurre al minimo la loro esposizione a vibrazioni meccaniche.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli non
superiori ai valori limite di esposizione. E' obbligo del datore di lavoro verificare che, su periodi brevi, per le
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio il valore di esposizione sia inferiore a 20 m/s² e per le vibrazioni
trasmesse al corpo intero il valore di esposizione sia inferiore a 1,5 m/s².
Acquisto di nuove attrezzature o macchine condotte a mano. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto
di nuove attrezzature o macchine condotte a mano, quelle che espongono a minori livelli di vibrazioni.
Inderogabile per A(8) > 5 m/s².
Adozione di metodi di lavoro. Il datore di lavoro adotta i cicli di lavoro che consentano di alternare periodi di
esposizione a vibrazione a periodi in cui il lavoratore non sia esposto a vibrazione.
Adozione di sistemi di lavoro. Il datore di lavoro adotta sistemi di lavoro ergonomici che consentano di ridurre al
minimo la forza di prensione o spinta da applicare all'utensile.
Manutenzione attrezzi o macchine condotte a mano. Il datore di lavoro adotta un programma di manutenzione
regolare e periodico degli attrezzi o macchine condotte a mano.
Utilizzo corretto di attrezzi o macchine condotte a mano. I lavoratori devono applicare le modalità corrette di
prensione e di impugnatura delle attrezzature o macchine condotte a mano in conformità alla formazione ricevuta.
Procedure di lavoro e esercizi alle mani. I lavoratori devono assicurarsi di avere le mani riscaldate prima e
durante il turno di lavoro ed effettuare esercizi e massaggi alle mani durante le pause di lavoro in conformità alla
formazione ricevuta.
Dispositivi di protezione individuale:
Fornitura di indumenti per la protezione dal freddo e l'umidità. Il datore di lavoro fornisce, ai lavoratori
esposti alle vibrazioni, indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità.
pg 82
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Fornitura di DPI (guanti antivibranti). Il datore di lavoro fornisce, ai lavoratori esposti alle vibrazioni, guanti
che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio.
Fornitura di DPI (maniglie antivibranti). Il datore di lavoro fornisce, ai lavoratori esposti alle vibrazioni,
maniglie che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio.
RISCHIO: Vibrazioni per "Carpentiere o aiuto carpentiere"
Descrizione del Rischio:
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 149 del C.P.T. Torino
(Costruzioni stradali in genere - Nuove costruzioni (Opere d'arte)): a) getto cls con vibrazione (utilizzo vibratore per cls) per
40%.
Fascia di appartenenza:
Mano-Braccio (HAV): "Inferiore a 2,5 m/s²"; Corpo Intero (WBV): "Non presente".
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Getto in calcestruzzo per sottoservizi in c.a.;
Informazione e Formazione:
Informazione e formazione dei lavoratori. Nelle attivita' che comportano una esposizione a rischi derivanti da
vibrazioni, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ricevano informazioni e una formazione adeguata con
particolare riguardo a: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dalle
vibrazioni, incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di
esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni
o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilità per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per
la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della
stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione alle vibrazioni; g) all'uso corretto dei
dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli non
superiori ai valori limite di esposizione. E' obbligo del datore di lavoro verificare che, su periodi brevi, per le
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio il valore di esposizione sia inferiore a 20 m/s² e per le vibrazioni
trasmesse al corpo intero il valore di esposizione sia inferiore a 1,5 m/s².
Acquisto di nuove attrezzature o macchine condotte a mano. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto
di nuove attrezzature o macchine condotte a mano, quelle che espongono a minori livelli di vibrazioni.
Inderogabile per A(8) > 5 m/s².
RISCHIO: Vibrazioni per "Operaio comune (addetto alle demolizioni)"
Descrizione del Rischio:
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 96 del C.P.T. Torino
(Costruzioni edili in genere - Ristrutturazioni): a) utilizzo martello demolitore pneumatico per 5%; b) utilizzo martello
demolitore elettrico per 25%.
Fascia di appartenenza:
Mano-Braccio (HAV): "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²"; Corpo Intero (WBV): "Non presente".
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a)
Nelle lavorazioni: Rimozione di massetto;
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori d'azione sono
sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o
con periodicita' diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione riportata nel documento di
valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori in funzione della valutazione del
pg 83
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della
sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.
Informazione e Formazione:
Informazione e formazione dei lavoratori. Nelle attivita' che comportano una esposizione a rischi derivanti da
vibrazioni, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ricevano informazioni e una formazione adeguata con
particolare riguardo a: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dalle
vibrazioni, incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di
esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni ,misurazioni
o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilità per individuare e segnalare gli effetti negativi dell'esposizione per
la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della
stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione alle vibrazioni; g) all'uso corretto dei
dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazione sanitarie all'uso.
Formazione e addestramento uso DPI. Il datore di lavoro assicura una formazione adeguata e organizza, se
necessario, uno specifico addestramento circa l'uso corretto e l'utilizzo pratico dei DPI.
Formazione specifica uso macchina/attrezzo. Il datore di lavoro, quando sono superati i valori d'azione, assicura
una formazione adeguata e organizza uno specifico addestramento circa l'uso corretto e sicuro delle macchine e/o
attrezzature di lavoro, in modo da ridurre al minimo la loro esposizione a vibrazioni meccaniche.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli non
superiori ai valori limite di esposizione. E' obbligo del datore di lavoro verificare che, su periodi brevi, per le
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio il valore di esposizione sia inferiore a 20 m/s² e per le vibrazioni
trasmesse al corpo intero il valore di esposizione sia inferiore a 1,5 m/s².
Acquisto di nuove attrezzature o macchine condotte a mano. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto
di nuove attrezzature o macchine condotte a mano, quelle che espongono a minori livelli di vibrazioni.
Inderogabile per A(8) > 5 m/s².
Adozione di metodi di lavoro. Il datore di lavoro adotta i cicli di lavoro che consentano di alternare periodi di
esposizione a vibrazione a periodi in cui il lavoratore non sia esposto a vibrazione.
Adozione di sistemi di lavoro. Il datore di lavoro adotta sistemi di lavoro ergonomici che consentano di ridurre al
minimo la forza di prensione o spinta da applicare all'utensile.
Manutenzione attrezzi o macchine condotte a mano. Il datore di lavoro adotta un programma di manutenzione
regolare e periodico degli attrezzi o macchine condotte a mano.
Utilizzo corretto di attrezzi o macchine condotte a mano. I lavoratori devono applicare le modalità corrette di
prensione e di impugnatura delle attrezzature o macchine condotte a mano in conformità alla formazione ricevuta.
Procedure di lavoro e esercizi alle mani. I lavoratori devono assicurarsi di avere le mani riscaldate prima e
durante il turno di lavoro ed effettuare esercizi e massaggi alle mani durante le pause di lavoro in conformità alla
formazione ricevuta.
Dispositivi di protezione individuale:
Fornitura di indumenti per la protezione dal freddo e l'umidità. Il datore di lavoro fornisce, ai lavoratori
esposti alle vibrazioni, indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità.
Fornitura di DPI (guanti antivibranti). Il datore di lavoro fornisce, ai lavoratori esposti alle vibrazioni, guanti
che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio.
Fornitura di DPI (maniglie antivibranti). Il datore di lavoro fornisce, ai lavoratori esposti alle vibrazioni,
maniglie che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio.
ATTREZZATURE utilizzate nelle lavorazioni
Elenco degli attrezzi:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Andatoie e Passerelle;
Argano a bandiera;
Argano a cavalletto;
Attrezzi manuali;
Avvitatore elettrico;
Betoniera a bicchiere;
Cannello a gas;
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PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
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9)
10)
11)
12)
13)
14)
15)
16)
17)
18)
19)
20)
21)
22)
23)
Compressore con motore endotermico;
Gruppo elettrogeno;
Impastatrice;
Martello demolitore elettrico;
Martello demolitore pneumatico;
Ponte su cavalletti;
Ponteggio metallico fisso;
Ponteggio mobile o trabattello;
Saldatrice elettrica;
Scala doppia;
Scala semplice;
Smerigliatrice angolare (flessibile);
Tagliasfalto a disco;
Taglierina elettrica;
Trancia-piegaferri;
Vibratore elettrico per calcestruzzo.
Andatoie e passerelle
Le andatoie e le passerelle sono delle opere provvisionali che vengono predisposte per consentire il collegamento di posti di
lavoro collocati a quote differenti o separati da vuoti, come nel caso di scavi in trincea o ponteggi.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta dall'alto;
2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Andatoie e Passerelle: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Modalità d'utilizzo: 1) Controllare la stabilità, solidità e completezza dell'andatoia o passerella, rivolgendo
particolare attenzione al tavolato di calpestio ed ai parapetti; 2) Evitare di sovraccaricare l'andatoia o passerella;
3) Ogni anomalia o instabilità dell'andatoia o passerella, andrà tempestivamente segnalata al preposto e/o al datore
di lavoro.
Principali modalità di posa in opera: 1) Le andatoie o passerelle devono avere larghezza non inferiore a m 0.60
se destinate al solo passaggio dei lavoratori, a m 1.20 se destinate anche al trasporto dei materiali; 2) La pendenza
non deve essere superiore al 50%; 3) Per andatoie lunghe, la passarella dovrà esser interrotta da pianerottoli di
riposo; 4) Sul calpestio delle andatoie e passarelle, andranno fissati listelli trasversali a distanza non superiore al
passo di un uomo carico; 5) I lati delle andatoie e passerelle prospicienti il vuoto, dovranno essere munite di
normali parapetti e tavole fermapiede; 6) Qualora le andatoie e passerelle costituiscano un passaggio stabile non
provvisorio e sussista la possibilità di caduta di materiali dall'alto, andranno adeguatamente protette a mezzo di un
impalcato di sicurezza.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 130.
2)
DPI: utilizzatore andatoie e passarelle;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b)
guanti; c) indumenti protettivi (tute).
Argano a bandiera
L'argano è un apparecchio di sollevamento costituito da un motore elevatore e dalla relativa struttura di supporto. L'argano a
bandiera utilizza un supporto snodato, che consente la rotazione dell'elevatore attorno ad un asse verticale, favorendone
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
l'utilizzo in ambienti ristretti, per sollevare carichi di modeste entità. L'elevatore a bandiera viene utilizzato prevalentemente
nei cantieri urbani di recupero e piccola ristrutturazione per il sollevamento al piano di lavoro dei materiali e degli attrezzi. I
carichi movimentati non devono essere eccessivamente pesanti ed ingombranti.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Elettrocuzione;
Punture, tagli, abrasioni;
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Argano a bandiera: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Accertati che il braccio girevole portante l'argano sia stato fissato, mediante staffe, con bulloni
a vite muniti di dado e controdado, a parti stabili quali pilastri in cemento armato, ferro o legno; 2) Qualora
l'argano a bandiera debba essere collocato su un ponteggio, accertati che il montante su cui verrà ancorato, sia
stato raddoppiato; 3) Verifica che sia stata efficacemente transennata l'area di tiro al piano terra; 4) Verifica che
l'intero perimetro del posto di manovra sia dotato di parapetto regolamentare; 5) Accertati che siano rispettate le
distanze minime da linee elettriche aeree; 6) Assicurati dell'affidabilità dello snodo di sostegno dell'argano; 7)
Accertati che sussista il collegamento con l'impianto di messa a terra; 8) Verifica l'efficienza dell'interruttore di
linea presso l'elevatore; 9) Accertati della funzionalità della pulsantiera di comando; 10) Accertati che sul
tamburo di avvolgimento del cavo, sussistano almeno 3 spire in corrispondenza dello svolgimento massimo del
cavo stesso; 11) Verificare la corretta installazione e la perfetta funzionalità dei dispositivi di sicurezza
(dispositivo di fine corsa di salita e discesa del gancio, dispositivo limitatore di carico, arresto automatico in caso
di interruzione dell'alimentazione, dispositivo di frenata per il pronto arresto e fermo del carico, dispositivo di
sicurezza del gancio).
Durante l'uso: 1) Prendi visione della portata della macchina; 2) Accertati della corretta imbracatura ed
equilibratura del carico, e della perfetta chiusura della sicura del gancio; 3) Utilizza dispositivi e contenitori
idonei allo specifico materiale da movimentare (secchio, cesta, cassone, ecc.); 4) Impedisci a chiunque di sostare
sotto il carico; 5) Effettua le operazioni di sollevamento o discesa del carico con gradualità, evitando brusche
frenate o partenze, per non assegnare ulteriori sforzi dinamici; 6) Rimuovi le apposite barriere mobili solo dopo
aver indossato la cintura di sicurezza; 7) Evita assolutamente di utilizzare la fune dell'argano per imbracare
carichi; 8) Sospendi immediatamente le operazioni quando vi sia presenza di persone esposte al pericolo di caduta
di carichi dall'alto o in presenza di vento forte.
Dopo l'uso: 1) Provvedi a liberare il gancio da eventuali carichi, a riavvolgere la fune portando il gancio sotto il
tamburo, a ruotare l'elevatore verso l'interno del piano di lavoro, a interrompere l'alimentazione elettrica e a
chiudere l'apertura per il carico con le apposite barriere mobili bloccandole mediante lucchetto o altro sistema
equivalente; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato
nel libretto d'uso e segnala eventuali anomalie riscontrate al preposto e/o al datore di lavoro.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81,
Allegato 6.
2)
DPI: utilizzatore argano a bandiera;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) guanti.
Argano a cavalletto
L'argano è un apparecchio di sollevamento costituito da un motore elevatore e dalla relativa struttura di supporto. L'argano a
cavalletto ha una struttura di supporto realizzata con due cavalletti: quello anteriore è attrezzato con due staffoni per agevolare
l'operatore durante la ricezione del carico; mentre quello posteriore è solidale con i due cassoni per la zavorra. Il dispositivo di
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
elevazione scorre su una rotaia fissa che collega superiormente i due staffoni e permette lo spostamento del materiale fuori dal
piano di sostegno. I carichi movimentati non devono essere eccessivamente pesanti ed ingombranti. È assolutamente vietato
adibire l'utilizzo al trasporto di persone.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Elettrocuzione;
Punture, tagli, abrasioni;
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Argano a cavalletto: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Accertati che l'argano a cavalletto sia stato installato su superfici piane e ben livellate; 2)
Verifica che sia stata efficacemente transennata l'area di tiro al piano terra; 3) Verifica che l'intero perimetro del
posto di manovra sia dotato di parapetto regolamentare; 4) Accertati che siano rispettate le distanze minime da
linee elettriche aeree; 5) Assicurati dell'affidabilità strutturale del cavalletto portante l'argano; 6) Assicurati
dell'affidabilità strutturale dei cassoni per la zavorra, del loro adeguato riempimento (non possono essere utilizzati
liquidi ma solo inerti di peso specifico noto) e dell'integrità del relativo dispositivo di chiusura; 7) Qualora
l'argano sia stato ubicato in un piano intermedio del fabbricato, assicurati della funzionalità del puntone di
reazione o altro tipo di fissaggio; 8) Accertati che sussista il collegamento con l'impianto di messa a terra; 9)
Verifica l'efficienza dell'interruttore di linea presso l'elevatore; 10) Accertati della funzionalità della pulsantiera di
comando; 11) Assicurati della presenza, nella parte frontale dell'argano, delle tavole fermapiede da 30 cm e degli
staffoni di sicurezza (appoggi alti 1,20 m. dal piano di lavoro e sporgenti 20 cm. aventi la funzione di offrire al
lavoratore un valido appiglio durante le fasi di ricezione del carico; 12) Accertati che sul tamburo di
avvolgimento del cavo, sussistano almeno 3 spire in corrispondenza dello svolgimento massimo del cavo stesso;
13) Verificare la corretta installazione e la perfetta funzionalità dei dispositivi di sicurezza (dispositivo di fine
corsa di salita e discesa del gancio, dispositivo limitatore di carico, arresto automatico in caso di interruzione
dell'alimentazione, dispositivo di frenata per il pronto arresto e fermo del carico, dispositivo di fine corsa ad
azione ammortizzata per il carrello dell'argano, dispositivo di sicurezza del gancio); 14) Accertati del corretto
inserimento del perno per il fermo della prolunga del braccio.
Durante l'uso: 1) Prendi visione della portata della macchina: ricordati che la portata varia in funzione delle
condizioni d'impiego (come la lunghezza del braccio o la sua inclinazione); 2) Accertati della corretta
imbracatura ed equilibratura del carico, e della perfetta chiusura della sicura del gancio; utilizza dispositivi e
contenitori idonei allo specifico materiale da movimentare (secchio, cesta, cassone, ecc.); 3) Impedisci a chiunque
di sostare sotto il carico; 4) Effettua le operazioni di sollevamento o discesa del carico con gradualità, evitando
brusche frenate o partenze, per non assegnare ulteriori sforzi dinamici; 5) Rimuovi gli staffoni solo dopo aver
indossato la cintura di sicurezza; 6) Evita assolutamente di utilizzare la fune dell'argano per imbracare carichi; 7)
Sospendi immediatamente le operazioni quando vi sia presenza di persone esposte al pericolo di caduta di carichi
dall'alto o in presenza di vento forte.
Dopo l'uso: 1) Provvedi a liberare il gancio da eventuali carichi, a riavvolgere la fune portando il gancio sotto il
tamburo, a bloccare l'argano sul fine corsa interno, a interrompere l'alimentazione elettrica e a chiudere l'apertura
per il carico con le apposite barriere mobili bloccandole mediante lucchetto o altro sistema equivalente; 2)
Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel libretto d'uso
e segnala eventuali anomalie riscontrate al preposto e/o al datore di lavoro.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81,
Allegato 6.
2)
DPI: utilizzatore argano a cavalletto;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) guanti.
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Attrezzi manuali
Gli attrezzi manuali (picconi, badili, martelli, tenaglie, cazzuole, frattazzi, chiavi, scalpelli, ecc.), presenti in tutte le fasi
lavorative, sono sostanzialmente costituiti da una parte destinata all'impugnatura, in legno o in acciaio, ed un'altra, variamente
conformata, alla specifica funzione svolta.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Punture, tagli, abrasioni;
2) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Attrezzi manuali: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Accertati del buono stato della parte lavorativa dell'utensile; 2) Assicurati del buono stato del
manico e del suo efficace fissaggio.
Durante l'uso: 1) Utilizza idonei paracolpi quando utilizzi punte e/o scalpelli; 2) Quando si utilizzano attrezzi ad
impatto, provvedi ad allontanare adeguatamente terzi presenti; 3) Assumi una posizione stabile e corretta; 4)
Evita di abbandonare gli attrezzi nei passaggi (in particolare se sopraelevati), provvedendo a riporli negli appositi
contenitori.
Dopo l'uso: 1) Riponi correttamente l'utensile, verificandone lo stato di usura.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.
2)
DPI: utilizzatore attrezzi manuali;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) occhiali; d) guanti.
Avvitatore elettrico
L'avvitatore elettrico è un utensile elettrico di uso comune nel cantiere edile, commercializzato in tipi alimentati sia in bassa
che in bassissima tensione.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Elettrocuzione;
2) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Avvitatore elettrico: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Assicurati del buono stato dei pressacavi; accertati che il cavo di alimentazione e la spina non
presentino danneggiamenti evitando assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali
riparazioni; 2) Assicurati che l'utensile sia del tipo a doppio isolamento (220V) o alimentato a bassissima tensione
di sicurezza (50V), e non collegato elettricamente a terra; accertati del corretto funzionamento dell'interruttore.
Durante l'uso: 1) Accertati che il cavo di alimentazione non intralci i passaggi e sia posizionato in modo da
evitare che sia soggetto a danneggiamenti; 2) Accertati che i collegamenti volanti a presa e spina, quando
indispensabili, siano realizzati con elementi aventi almeno protezione IP 67 e posizionati fuori dai tratti interrati;
3) Utilizza prolunghe realizzate secondo le norme di sicurezza (cavo per posa mobile) per portare l'alimentazione
in luoghi ove non sono presenti quadri elettrici, evitando assolutamente di approntare prolunghe artigianalmente;
pg 88
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
4) Utilizza l'impugnatura della spina per disconnetterla da una presa, evitando accuratamente di farlo tendendo il
cavo; evita di connettere la spina su prese in tensione, accertandoti preventivamente che risultino "aperti" sia
l'interruttore dell'apparecchiatura elettrica che quello posto a monte della spina; 5) Non richiudere mai un circuito
elettrico disconnesso automaticamente dai dispositivi di protezione, senza prima aver individuato e riparato il
guasto; 6) Assicurati di aver interrotto l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro; informa
tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi
durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Assicurati di aver interrotto l'alimentazione elettrica e riponi l'utensile nell'apposito contenitore;
ripulisci con cura i cavi di alimentazione prima di provvedere a riporli.
Riferimenti Normativi:
D.M. 20 novembre 1968; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3;
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6; CEI 23-34; CEI 23-50; CEI 23-57; CEI 64-8; CEI 107-43.
2)
DPI: utilizzatore avvitatore elettrico;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b)
guanti.
Betoniera a bicchiere
La betoniera a bicchiere è una macchina destinata al confezionamento di malta, di dimensioni contenute, costituita da una
vasca di capacità solitamente di 300-500 litri, montata su di un asse a due ruote per facilitarne il trasporto. Il motore,
frequentemente elettrico, è contenuto in un armadio metallico laterale con gli organi di trasmissione che, attraverso il contatto
del pignone con la corona dentata, determinano il movimento rotatorio del tamburo di impasto. Il tamburo (o bicchiere), al cui
interno sono collocati gli organi lavoratori, è dotato di una apertura per consentire il carico e lo scarico del materiale.
Quest'ultima operazione avviene manualmente attraverso un volante laterale che comanda l'inclinazione del bicchiere e il
rovesciamento dello stesso per la fuoriuscita dell'impasto. Durante il normale funzionamento il volante è bloccato, per
eseguire la manovra di rovesciamento occorre sbloccare il volante tramite l'apposito pedale. Solitamente questo tipo di
macchina viene utilizzato per il confezionamento di malta per murature ed intonaci e per la produzione di calcestruzzi se
occorrenti in piccole quantità.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Cesoiamenti, stritolamenti;
Elettrocuzione;
Getti, schizzi;
Inalazione polveri, fibre;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Movimentazione manuale dei carichi;
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Betoniera a bicchiere: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Accertati della presenza e dell'efficienza delle protezioni (carter) da contatto accidentale degli
ingranaggi, delle pulegge, delle cinghie e degli altri organi di trasmissione del moto (lo sportello del vano motore
della betoniera non costituisce protezione); 2) Prendi visione della posizione del comando per l'arresto
d'emergenza e verificane l'efficienza; 3) Controlla la presenza ed il buono stato della protezione sovrastante il
posto di manovra (tettoia); 4) Accertati che il volante di comando azionante il ribaltamento del bicchiere, abbia i
raggi accecati nei punti in cui esiste il pericolo di tranciamento; 5) Assicurati che il pedale di sgancio del volante
azionante il ribaltamento del bicchiere sia dotato di protezione al di sopra ed ai lati; 6) Nel caso che la pulsantiera
di comando sia esterna al vano motore, assicurati della presenza di un lucchetto sullo sportello della pulsantiera
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
stessa; 7) Accertati che in prossimità della macchina siano presenti cartelli con l'indicazione delle principali
norme d'uso e di sicurezza; 8) Verifica che i comandi siano dotati di dispositivi efficienti per impedire
l'avviamento accidentale del motore; 9) Assicurati della stabilità del terreno dove è stata installata la macchina
(assenza di cedimenti) e dell'efficacia del drenaggio (assenza di ristagni d'acqua); 10) Accertati della stabilità
della macchina; 11) In particolare se la betoniera è dotata di pneumatici per il traino, assicurati che non siano stati
asportati, verifica il loro stato manutentivo e la pressione di gonfiaggio, l'azionamento del freno di stazionamento
e/o l'inserimento di cunei in legno; 12) Inoltre, se sono presenti gli appositi regolatori di altezza, verificane il
corretto utilizzo o, in loro assenza, accertati che vengano utilizzati assi di legno e mai pietre o mattoni; 13)
Assicurati, nel caso in cui l'impasto viene scaricato all'interno di fosse accessibili dalla benna della gru, che i
parapetti posti a protezione di tali fosse siano efficienti ed in grado di resistere ad eventuali urti con le benne
stesse; 14) Accertati del buono stato dei collegamenti elettrici e di messa a terra e verifica l'efficienza degli
interruttori e dispositivi elettrici di alimentazione e manovra; 15) Assicurati che gli indumenti che indossi non
presentino possibili appigli (lacci, tasche larghe, maniche ampie, ecc.) che potrebbero agganciarsi negli organi in
moto.
Durante l'uso: 1) Evita assolutamente di asportare o modificare le protezioni degli organi in moto; evita
assolutamente di eseguire qualsiasi operazione di manutenzione (pulizia, lubrificazione, riparazione, ecc.) su
organi in movimento; 2) Evita assolutamente di introdurre attrezzi o parti del corpo all'interno della tazza in
rotazione, prestando particolare cura a che tutte le operazioni di carico si concludano prima dell'avviamento del
motore; 3) Evita di movimentare carichi eccessivamente pesanti o di effettuarlo in condizioni disagiate, e utilizza
appropriate attrezzature (pale, secchioni, ecc.); 4) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di
malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Verifica di aver aperto tutti i circuiti elettrici (interrotto ogni operatività) e l'interruttore generale
di alimentazione del quadro; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo
quanto indicato nel libretto e sempre dopo esserti accertato che il motore sia spento e non riavviabile da terzi
accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
Circolare Ministero del Lavoro n.103/80; Circolare Ministero del Lavoro 29 giugno 1981 n.76; D.Lgs. 9 aprile 2008
n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2)
DPI: utilizzatore betoniera a bicchiere;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) occhiali; d) maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); e) otoprotettori; f) indumenti
protettivi (tute).
Cannello a gas
Usato essenzialmente per la posa di membrane bituminose, il cannello a gas funziona utilizzando gas propano. Diverse sono le
soluzioni con cui il cannello viene commercialmente proposto, con braccio di diversa lunghezza e con campane
intercambiabili di diverso diametro per permettere di raggiungere più livelli di potenza calorica.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
5)
Inalazione fumi, gas, vapori;
Incendi, esplosioni;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Ustioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Cannello a gas: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Assicurarsi del buono stato delle tubazioni di adduzione al cannello, evitando di realizzare
qualsiasi riparazione di fortuna ma sostituendo le tubazioni se ammalorate; 2) Accertati che le tubazioni siano
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OSPEDALI SOSTENIBILI
disposte in curve ampie, lontano dai punti di passaggio e/o proteggendole da calpestio, scintille, fonti di calore e
dal contatto con attrezzature o rottami taglienti; 3) Accertati del buono stato delle connessioni (bomboletubazioni; tubazioni-cannello, ecc.); 4) Accertati della presenza e funzionalità del dispositivo di riduzione della
pressione e, a valle di esso, delle valvole contro il ritorno di fiamma; 5) Ricordati di movimentare le bombole con
gli appositi carrelli, posizionandole sempre in posizione verticale; 6) Assicurati che nelle vicinanze del posto di
lavoro non vi sia presenza di materiali infiammabili; 7) Accertati che la postazione di lavoro sia adeguatamente
ventilata.
Durante l'uso: 1) Accertati della presenza, in prossimità del luogo di lavoro, di un estintore; evita assolutamente
di lasciare fiamme libere incustodite; 2) Proteggi le bombole dall'esposizione solare e/o da fonti di calore; 3)
Durante le pause di lavoro, provvedi a spegnere la fiamma e ad interrompere il flusso del gas, chiudendo le
apposite valvole; 4) Evita assolutamente di utilizzare la fiamma libera in prossimità del tubo e della bombola del
gas; 5) Evita assolutamente di piegare le tubazioni per interrompere l'afflusso di gas; 6) Evita di sottoporre a
trazione le tubazioni di alimentazione; 7) Provvedi ad accendere il cannello utilizzando gli appositi accenditori,
senza mai usare modalità di fortuna, come fiammiferi, torce di carta, ecc.; 8) Informa tempestivamente il preposto
e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Provvedi a spegnere la fiamma, chiudendo le valvole d'afflusso del gas; 2) Provvedi a riporre le
apparecchiature in luoghi aerati, lontani dagli agenti atmosferici e da sorgenti di calore; 3) Assicurati che le
bombole siano stoccate in posizione verticale, e ricordati che è assolutamente vietato realizzare depositi di
combustibili in locali sotterranei.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2)
DPI: utilizzatore cannello a gas;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b)
guanti; c) occhiali; d) maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); e) otoprotettori; f) guanti; g)
indumenti protettivi (tute).
Compressore con motore endotermico
I compressori sono macchine destinate alla produzione di aria compressa, che viene impiegata per alimentare macchine
apposite, come i martelli pneumatici, vibratori, avvitatori, intonacatrici, pistole a spruzzo, ecc.. Sono costituite essenzialmente
da due parti: un gruppo motore, endotermico o elettrico, ed un gruppo compressore che aspira l'aria dall'ambiente e la
comprime. I compressori possono essere distinti in mini o maxi compressori: i primi sono destinati ad utenze singole (basse
potenzialità) sono montati su telai leggeri dotati di ruote e possono essere facilmente trasportati, mentre i secondi, molto più
ingombranti e pesanti, sono finalizzati anche all'alimentazione contemporanea di più utenze.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Inalazione fumi, gas, vapori;
Incendi, esplosioni;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Scoppio;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Compressore con motore endotermico: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Accertati dell'efficienza della strumentazione (valvola di sicurezza tarata alla massima
pressione, efficiente dispositivo di arresto automatico del gruppo di compressione al raggiungimento della
pressione massima di esercizio, manometri, termometri, ecc.); 2) Prendi visione della posizione del comando per
l'arresto d'emergenza e verificane l'efficienza; 3) Assicurati dell'integrità dell'isolamento acustico; 4) Accertati
che la macchina sia posizionata in maniera da offrire garanzie di stabilità; 5) Assicurati che la macchina sia
posizionata in luoghi sufficientemente aerati; 6) Assicurati che nell'ambiente ove è posizionato il compressore
non vi sia presenza di gas, vapori infiammabili o ossido di carbonio, anche se in minima quantità; 7) Accertati
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PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
della corretta connessione dei tubi; 8) Accertati che i tubi per l'aria compressa non presentino tagli, lacerazioni,
ecc., evitando qualsiasi riparazione di fortuna; 9) Accertati della presenza e dell'efficienza delle protezioni da
contatto accidentale relative agli organi di manovra e agli altri organi di trasmissione del moto o parti del
compressore ad alta temperatura; 10) Accertati dell'efficienza del filtro di trattenuta per acqua e particelle d'olio;
11) Accertati della pulizia e dell'efficienza del filtro dell'aria aspirata; 12) Controlla la presenza ed il buono stato
della protezione sovrastante il posto di manovra (tettoia).
Durante l'uso: 1) Delimita l'area di lavoro esposta a livello di rumorosità elevato; 2) Assicurati di aver aperto il
rubinetto dell'aria compressa prima dell'accensione del motore e ricordati di mantenerlo aperto sino al
raggiungimento dello stato di regime del motore; 3) Evita di rimuovere gli sportelli del vano motore; 4) Accertati
di aver chiuso la valvola di intercettazione dell'aria compressa ad ogni sosta o interruzione del lavoro; 5)
Assicurati del corretto livello della pressione, controllando frequentemente i valori sui manometri in dotazione; 6)
Evita assolutamente di toccare gli organi lavoratori degli utensili o i materiali in lavorazione, in quanto,
certamente surriscaldati; 7) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di
fiamme libere in adiacenza della macchina; 8) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di
malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Assicurati di aver spento il motore e ricordati di scaricare il serbatoio dell'aria; 2) Effettua tutte le
operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel libretto e sempre dopo esserti
accertato che il motore sia spento e non riavviabile da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2)
DPI: utilizzatore compressore con motore endotermico;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b)
otoprotettori; c) guanti; d) indumenti protettivi (tute).
Gruppo elettrogeno
Macchina alimentata da un motore a scoppio destinata alla produzione di energia elettrica per l'alimentazione di attrezzature
ed utensili del cantiere.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Elettrocuzione;
Inalazione fumi, gas, vapori;
Incendi, esplosioni;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Gruppo elettrogeno: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Ricordati di posizionare il gruppo elettrogeno all'aperto o in luoghi aerati, tali da consentire lo
smaltimento delle emissioni di scarico del motore; 2) Accertati del buono stato degli organi di scarico dei gas
combusti e dei relativi attacchi al gruppo elettrogeno; 3) Accertati che il luogo di scarico dei gas combusti sia
posto a conveniente distanza da prese di aspirazione d'aria di altre macchine o aria condizionata; 4) Accertati che
il gruppo elettrogeno sia opportunamente distanziato dalle postazioni di lavoro; 5) Accertati della stabilità della
macchina; 6) Accertati di aver collegato il gruppo elettrogeno all'impianto di terra del cantiere; 7) Assicurati che
il gruppo elettrogeno sia dotato di interruttore di protezione: in sua assenza gli attrezzi utilizzatori dovranno essere
alimentati interponendo un quadro elettrico a norma; 8) Accertati del buon funzionamento dell'interruttore di
comando e di protezione; 9) Controlla la presenza ed il buono stato della protezione sovrastante il posto di
manovra (tettoia).
Durante l'uso: 1) Delimita l'area di lavoro esposta a livello di rumorosità elevato; 2) Evita assolutamente di
aprire o rimuovere gli sportelli e/o gli schermi fonoisolanti; 3) Accertati che non vi siano perdite o trasudamenti
di carburante; 4) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di fiamme
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
libere in adiacenza della macchina; 5) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di
malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Assicurati di aver staccato l'interruttore e spento il motore; 2) Effettua tutte le operazioni di
revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel libretto e sempre dopo esserti accertato che
il motore sia spento e non riavviabile da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81,
Allegato 6.
2)
DPI: utilizzatore gruppo elettrogeno;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b)
otoprotettori; c) guanti; d) indumenti protettivi (tute).
Impastatrice
L'impastatrice è una macchina da cantiere destinata alla preparazione a ciclo continuo di malta.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Movimentazione manuale dei carichi;
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Impastatrice: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Accertati della presenza e dell'efficienza delle protezioni da contatto accidentale degli
ingranaggi, delle pulegge, delle cinghie e degli altri organi di trasmissione del moto; 2) Prendi visione della
posizione del comando per l'arresto d'emergenza e verificane l'efficienza; 3) Accertati del buono stato dei
collegamenti elettrici e di messa a terra e verifica l'efficienza degli interruttori e dispositivi elettrici di
alimentazione e manovra; 4) Controlla la presenza ed il buono stato della protezione sovrastante il posto di
manovra (tettoia); 5) Accertati della stabilità della macchina; 6) In particolare se la betoniera è dotata di
pneumatici per il traino, assicurati che non siano stati asportati, verifica il loro stato manutentivo e la pressione di
gonfiaggio, l'azionamento del freno di stazionamento e/o l'inserimento di cunei in legno; 7) Accertati del buono
stato della griglia di protezione e dell'efficienza del dispositivo di interruzione del moto degli organi lavoratori a
seguito del suo sollevamento della griglia stessa; 8) Assicurati dell'integrità dei componenti elettrici a vista; 9)
Assicurati che gli indumenti che indossi non presentino possibili appigli (lacci, tasche larghe, maniche ampie,
ecc.) che potrebbero agganciarsi negli organi in moto.
Durante l'uso: 1) Accertati che il cavo di alimentazione non intralci i passaggi e sia posizionato in modo da
evitare che sia soggetto a danneggiamenti; 2) Non manomettere il dispositivo automatico di blocco degli organi
lavoratori al sollevamento della griglia; 3) Evita assolutamente di asportare o modificare le protezioni degli
organi in moto; 4) Evita assolutamente di eseguire qualsiasi operazione di manutenzione (pulizia, lubrificazione,
riparazione, ecc.) su organi in movimento.
Dopo l'uso: 1) Verifica di aver aperto tutti i circuiti elettrici (interrotto ogni operatività) e l'interruttore generale
di alimentazione del quadro; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo
quanto indicato nel libretto e sempre dopo esserti accertato che il motore sia spento e non riavviabile da terzi
accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
Circolare Ministero del Lavoro n.103/80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81,
Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
2)
DPI: utilizzatore impastatrice;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); d) guanti; e) indumenti protettivi (tute).
RISCHI INDIVIDUATI NELLE LAVORAZIONI E RELATIVE MISURE
PREVENTIVE E PROTETTIVE
Il martello demolitore è un utensile la cui utilizzazione risulta necessaria ogni qualvolta si presenti l'esigenza di un elevato
numero di colpi ed una battuta potente. Vengono prodotti tre tipi di martello, in funzione della potenza richiesta: un primo,
detto anche scalpellatore o piccolo scrostatore, la cui funzione è la scrostatura di intonaci o la demolizione di pavimenti e
rivestimenti, un secondo, detto martello picconatore, il cui utilizzo può essere sostanzialmente ricondotto a quello del primo
tipo ma con una potenza e frequenza maggiori che ne permettono l'utilizzazione anche su materiali sensibilmente più duri, ed
infine i martelli demolitori veri e propri, che vengono utilizzati per l'abbattimento delle strutture murarie, opere in
calcestruzzo, frantumazione di manti stradali, ecc.. Una ulteriore distinzione deve essere fatta in funzione del differente tipo di
alimentazione: elettrico o pneumatico.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Martello demolitore elettrico: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Assicurati che l'utensile sia a doppio isolamento (220V) o alimentato a bassissima tensione di
sicurezza (50V), comunque non collegato a terra; 2) Accertati che il cavo di alimentazione e la spina non
presentino danneggiamenti evitando assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali
riparazioni; 3) Accertati del corretto funzionamento dei comandi; 4) Assicurati del corretto fissaggio della punta
e degli accessori; 5) Assicurati della presenza e dell'efficienza della cuffia antirumore; 6) Provvedi a segnalare la
zona esposta a livello di rumorosità elevato.
Durante l'uso: 1) Accertati che il cavo di alimentazione non intralci i passaggi e sia posizionato in modo da
evitare che sia soggetto a danneggiamenti; 2) Procedi impugnando saldamente l'attrezzo con due mani; 3)
Provvedi ad interdire al passaggio l'area di lavoro; 4) Assicurati di essere in posizione stabile prima di iniziare le
lavorazioni; 5) Assicurati di aver interrotto l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro; 6) Informa
tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi
durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Ricordati di scollegare l'alimentazione elettrica dell'utensile; 2) Effettua tutte le operazioni di
revisione e manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel libretto dopo esserti accertato di aver
sconnesso l'alimentazione elettrica.
Riferimenti Normativi:
D.M. 20 novembre 1968; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3;
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6; CEI 23-34; CEI 23-50; CEI 23-57; CEI 64-8; CEI 107-43.
2)
DPI: utilizzatore martello demolitore elettrico;
Prescrizioni Organizzative:
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) occhiali; d) maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); e) otoprotettori; f) guanti
antivibrazioni; g) indumenti protettivi (tute).
Martello demolitore pneumatico
Il martello demolitore è un utensile la cui utilizzazione risulta necessaria ogni qualvolta si presenti l'esigenza di un elevato
numero di colpi ed una battuta potente. Vengono prodotti tre tipi di martello, in funzione della potenza richiesta: un primo,
detto anche scalpellatore o piccolo scrostatore, la cui funzione è la scrostatura di intonaci o la demolizione di pavimenti e
rivestimenti, un secondo, detto martello picconatore, il cui utilizzo può essere sostanzialmente ricondotto a quello del primo
tipo ma con una potenza e frequenza maggiori che ne permettono l'utilizzazione anche su materiali sensibilmente più duri, ed
infine i martelli demolitori veri e propri, che vengono utilizzati per l'abbattimento delle strutture murarie, opere in
calcestruzzo, frantumazione di manti stradali, ecc.. Una ulteriore distinzione deve essere fatta in funzione del differente tipo di
alimentazione: elettrico o pneumatico.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
Inalazione fumi, gas, vapori;
Inalazione polveri, fibre;
Movimentazione manuale dei carichi;
Scivolamenti, cadute a livello;
Scoppio;
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Martello demolitore pneumatico: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Assicurati dell'integrità dei tubi e delle connessioni con l'utensile; 2) Accertati del corretto
funzionamento dei comandi; 3) Assicurati della presenza e dell'efficienza della cuffia antirumore; 4) Provvedi a
segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato; 5) Assicurati del corretto fissaggio della punta e degli
accessori; 6) Accertati che le tubazioni non intralcino i passaggi e siano posizionati in modo da evitare che
possano subire danneggiamenti; 7) Assicurati che i tubi non siano piegati con raggio di curvatura eccessivamente
piccolo.
Durante l'uso: 1) Procedi impugnando saldamente l'attrezzo con due mani; 2) Provvedi ad interdire al passaggio
l'area di lavoro; 3) Provvedi ad usare l'attrezzo senza forzature; 4) Ricordati di interrompere l'afflusso d'aria nelle
pause di lavoro e di scaricare la tubazione; 5) Assicurati di essere in posizione stabile prima di iniziare le
lavorazioni; 6) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che
dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Provvedi a spegnere il compressore, scaricare il serbatoio dell'aria e a scollegare i tubi di
alimentazione dell'aria; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto
indicato nel libretto e sempre dopo esserti accertato che il motore sia spento e non riavviabile da terzi
accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2)
DPI: utilizzatore martello demolitore pneumatico;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) occhiali; d) maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); e) otoprotettori; f) guanti
antivibrazioni; g) indumenti protettivi (tute).
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FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Ponte su cavalletti
Il ponte su cavalletti è costituito da un impalcato di assi in legno di dimensioni adeguate, sostenuto da cavalletti solitamente
metallici, poste a distanze prefissate.
La sua utilizzazione riguarda, solitamente, lavori all'interno di edifici, dove a causa delle ridotte altezze e della brevità dei
lavori da eseguire, non è consigliabile il montaggio di un ponteggio metallico fisso.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Scivolamenti, cadute a livello;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Ponte su cavalletti: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Modalità d'utilizzo: 1) Assicurati dell'integrità e corretta posa in opera del tavolato, dell'accostamento delle
tavole e delle buone condizioni dei cavalletti; 2) Accertati della planarità del ponte: quando necessario, utilizza
zeppe di legno per spessorare il ponte e mai mattoni o blocchi di cemento; 3) Evita assolutamente di realizzare dei
ponti su cavalletti su impalcati dei ponteggi esterni o di realizzare ponti su cavalletti uno in sovrapposizione
all'altro; 4) Evita di sovraccaricare il ponte con carichi non previsti o eccessivi, ma caricarli con i soli materiali ed
attrezzi necessari per la lavorazione in corso.
Principali modalità di posa in opera: 1) Possono essere adoperati solo per lavori da effettuarsi all'interno di
edifici o, quando all'esterno, se al piano terra; 2) L''altezza massima dei ponti su cavaletti è di m 2; 3) I montanti
non devono essere realizzati con mezzi di fortuna, del tipo scale a pioli, pile di mattoni, sacchi di cemento; 4) I
piedi dei cavalletti devono poggiare sempre su pavimento solido e compatto; 5) Il ponte dovrà poggiare su tre
cavalletti posti a distanza non superiore di m 1.80: qualora vengano utilizzati tavoloni aventi sezione 30 cm x 5 cm
x 4 m, potranno adoperarsi solo due cavalletti a distanza non superiore a m 3.60; 6) Le tavole dell'impalcato
devono risultare bene accostate fra loro, essere fissate ai cavalletti, non presentare parti a sbalzo superiori a cm 20;
7) La larghezza dell'impalcato non deve essere inferiore a cm 90.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 139; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 18, Punto 2.2.2.
2)
DPI: utilizzatore ponte su cavalletti;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) guanti.
Ponteggio metallico fisso
Il ponteggio fisso è un opera provvisionale che viene realizzata per eseguire lavori di ingegneria civile, quali nuove
costruzioni o ristrutturazioni e manutenzioni, ad altezze superiori ai 2 metri. Essenzialmente si tratta di una struttura reticolare
realizzata con elementi metallici. Dal punto di vista morfologico le varie tipologie esistenti in commercio sono
sostanzialmente riconducibili a due: quella a tubi e giunti e quella a telai prefabbricati. La prima si compone di tubi (correnti,
montanti e diagonali) collegati tra loro mediante appositi giunti, la seconda di telai fissi, cioè di forma e dimensioni
predefinite, posti uno sull'altro a costituire la stilata, collegata alla stilata attigua tramite correnti o diagonali.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta dall'alto;
2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
3) Scivolamenti, cadute a livello;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Ponteggio metallico fisso: misure preventive e protettive;
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PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Prescrizioni Esecutive:
Modalità d'uso: Utilizzare il ponteggio in conformità al Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio (PiMUS)
presente in cantiere. In particolare: 1) Accertati che il ponteggio si mantenga in buone condizioni di
manutenzione; 2) Evita assolutamente di salire o scendere lungo i montanti del ponteggio, ma utilizza le apposite
scale; 3) Evita di correre o saltare sugli intavolati del ponteggio; 4) Evitare di gettare dall'alto materiali di
qualsiasi genere o gli stessi elementi metallici del ponteggio; 5) Abbandona il ponteggio nel caso sopraggiunga
un forte vento; 6) Utilizza sempre la cintura di sicurezza, durante le operazioni di montaggio e smontaggio del
ponteggio, o ogni qualvolta i dispositivi di protezione collettiva non garantiscano da rischio di caduta dall'alto; 7)
Utilizza bastoni muniti di uncini, evitando accuratamente di sporgerti oltre le protezioni, nelle operazioni di
ricezione del carico su ponteggi o castelli; 8) Evita di sovraccaricare il ponteggio, creando depositi ed attrezzature
in quantità eccessive: è possibile realizzare solo piccoli depositi temporanei dei materiali ed attrezzi strettamene
necessari ai lavori; 9) Evita di effettuare lavorazioni a distanza minore di 5 m da linee elettriche aeree, se non
direttamente autorizzato dal preposto.
Principali modalità di posa in opera: Il ponteggio va necessariamente allestito ogni qualvolta si prevedano
lavori a quota superiore a m. 2 e il montaggio dovrà avvenire in conformità al Piano di Montaggio, Uso e
Smontaggio (PiMUS) presente in cantiere. In particolare: 1) Accertarsi che il ponteggio metallico sia munito della
relativa documentazione ministeriale (libretto di autorizzazione ministeriale) e che sia installato secondo le
indicazioni del costruttore; 2) Verificare che tutti gli elementi metallici del ponteggio portino impressi il nome o il
marchio del fabbricante; 3) Prima di iniziare il montaggio del ponteggio è necessario verificare la resistenza del
piano d'appoggio, che dovrà essere protetto dalle infiltrazioni d'acqua o cedimenti; 4) La ripartizione del carico
sul piano di appoggio deve essere realizzata a mezzo di basette; 5) Qualora il terreno non fosse in grado di
resistere alle pressioni trasmesse dalla base d'appoggio del ponteggio, andranno interposti elementi resistenti, allo
scopo di ripartire i carichi, come tavole di legno di adeguato spessore (4 o 5 cm); 6) Ogni elemento di ripartizione
deve interessare almeno due montanti fissando ad essi le basette; 7) Se il terreno risultasse non orizzontale si
dovrà procedere o ad un suo livellamento, oppure bisognerà utilizzare basette regolabili, evitando rigorosamente il
posizionamento di altri materiali (come pietre, mattoni, ecc.) di resistenza incerta; 8) Gli impalcati del ponteggio
devono risultare accostati alla costruzione è consentito un distacco non superiore a 30 cm; 9) Nel caso occorra
disporre di distanze maggiori tra ponteggio e costruzione bisogna predisporre un parapetto completo verso la parte
interna del ponteggio; 10) Nel caso che l'impalcato del ponteggio sia realizzato con tavole in legno, esse dovranno
risultare sempre ben accostate tra loro, al fine di evitare cadute di materiali o attrezzi. In particolare dovranno
essere rispettate le seguenti modalità di posa in opera: a) dimensioni delle tavole non inferiori a 4x30cm o
5x20cm; b) sovrapposizione tra tavole successive posta "a cavallo" di un traverso e di lunghezza pari almeno a
40cm; c) ciascuna tavola dovrà essere adeguatamente fissata (in modo da non scivolare sui traversi) e poggiata su
almeno tre traversi senza presentare parti a sbalzo; 11) Nel caso che l'impalcato del ponteggio sia realizzato con
elementi in metallo, andranno verificati l'efficienza del perno di bloccaggio e il suo effettivo inserimento. 12) Gli
impalcati e i ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a distanza non
superiore a m 2,50, la cui funzione è quella di trattenere persone o materiali che possono cadere dal ponte
soprastante in caso di rottura di una tavola; 13) I ponteggi devono essere controventati sia in senso longitudinale
che trasversale è ammessa deroga alla controventatura trasversale a condizione che i collegamenti realizzino un
adeguata rigidezza trasversale; 14) I ponteggi devono essere dotati di appositi parapetti disposti anche sulle
testate. Possono essere realizzati nei seguenti modi: a) mediante un corrente posto ad un'altezza minima di 1 m
dal piano di calpestio e da una tavola fermapiede aderente al piano di camminamento, di altezza variabile ma tale
da non lasciare uno spazio vuoto tra se ed il corrente suddetto maggiore di 60 cm; b) mediante un corrente
superiore con le caratteristiche anzidette, una tavola fermapiede, aderente al piano di camminamento, alta non
meno di 20 cm ed un corrente intermedio che non lasci tra se e gli elementi citati, spazi vuoti di altezza maggiore
di 60 cm. In ogni caso, i correnti e le tavole fermapiede devono essere poste nella parte interna dei montanti; 15)
Per ogni piano di ponte devono essere applicati due correnti di cui uno può fare parte del parapetto; 16) Il
ponteggio deve essere ancorato a parti stabili della costruzione (sono da escludersi balconi, inferriate, pluviali,
ecc.), evitando di utilizzare fil di ferro e/o altro materiali simili; 17) Il ponteggio deve essere efficacemente
ancorato alla costruzione almeno in corrispondenza ad ogni due piani di ponteggio e ad ogni due montanti, con
disposizione di ancoraggio a rombo; 18) Le scale per l'accesso agli impalcati, devono essere vincolate, non in
prosecuzione una dell'altra, sporgere di almeno un metro dal piano di arrivo, protette se poste verso la parte
esterna del ponteggio; 19) Tutte le zone di lavoro e di passaggio poste a ridosso del ponteggio devono essere
protette da apposito parasassi (mantovana) esteso per almeno 1,20 m oltre la sagoma del ponteggio stesso; in
alternativa si dovrà predisporre la chiusura continua della facciata o la segregazione dell'area sottostante in modo
da impedire a chiunque l'accesso; 20) Il primo parasassi deve essere posto a livello del solaio di copertura del
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piano terreno e poi ogni 12 metri di sviluppo del ponteggio; 21) Sulla facciata esterna e verso l'interno dei
montanti del ponteggio, dovrà provvedersi ad applicare teli e/o reti di nylon per contenere la caduta di materiali.
Tale misura andrà utilizzata congiuntamente al parasassi e mai in sua sostituzione; 22) E' sempre necessario
prevedere un ponte di servizio per lo scarico dei materiali, per il quale dovrà predisporsi un apposito progetto. I
relativi parapetti dovranno essere completamente chiusi, al fine di evitare che il materiale scaricato possa cadere
dall'alto; 23) Le diagonali di supporto dello sbalzo devono scaricare la loro azione, e quindi i carichi della
piazzola, sui nodi e non sui correnti, i quali non sono in grado di assorbire carichi di flessione se non minimi. Per
ogni piazzola devono essere eseguiti specifici ancoraggi; 24) Con apposito cartello dovrà essere indicato il carico
massimo ammesso dal progetto; 29) Il montaggio del ponteggio non dovrà svilupparsi in anticipo rispetto allo
sviluppo della costruzione: giunti alla prima soletta, prima di innalzare le casseforme per i successivi pilastri è
necessario costruire il ponteggio al piano raggiunto e così di seguito piano per piano. In ogni caso il dislivello non
deve mai superare i 4 metri; 30) L'altezza dei montanti deve superare di almeno m 1 l'ultimo impalcato o il piano
di gronda; 31) Il ponteggio metallico deve essere collegato elettricamente "a terra" non oltre 25 metri di sviluppo
lineare, secondo il percorso più breve possibile e evitando brusche svolte e strozzature; devono comunque
prevedersi non meno di due derivazioni. 32) Il responsabile del cantiere, ad intervalli periodici o dopo violente
perturbazioni atmosferiche o prolungata interruzione di lavoro, deve assicurarsi della verticalità dei montanti, del
giusto serraggio dei giunti, della efficienza degli ancoraggi e dei controventi, curando l'eventuale sostituzione o il
rinforzo di elementi inefficienti.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione IV; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione V;
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 18, Punto 2; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 19.
2)
DPI: utilizzatore ponteggio metallico fisso;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) guanti; d) attrezzatura anticaduta.
Ponteggio mobile o trabattello
Il ponte su ruote o trabattello è una piccola impalcatura che può essere facilmente spostata durante il lavoro consentendo
rapidità di intervento. È costituita da una struttura metallica detta castello che può raggiungere anche i 15 metri di altezza.
All'interno del castello possono trovare alloggio a quote differenti diversi impalcati. L'accesso al piano di lavoro avviene
all'interno del castello tramite scale a mano che collegano i diversi impalcati. Trova impiego principalmente per lavori di
finitura e di manutenzione, ma che non comportino grande impegno temporale.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Caduta dall'alto;
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Movimentazione manuale dei carichi;
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Modalità d'utilizzo: 1) Assicurati del buono stato di tutti gli elementi del ponteggio (aste, incastri, collegamenti);
2) Accertati che il ponte sia stato montato in tutte le sue parti, con tutte le componenti previste dal produttore; 3)
Assicurati della perfetta planarità e verticalità della struttura e, quando necessario, provvedi a ripartire il carico del
ponte sul terreno con tavoloni; 4) Accertati dell'efficacia del blocco ruote; evita assolutamente di utilizzare
impalcati di fortuna, ma utilizza solo quelli in dotazione o indicati dal produttore; 5) Evita assolutamente di
installare sul ponte apparecchi di sollevamento; 6) Prima di effettuare spostamenti del ponteggio, accertati che
non vi siano persone sopra di esso; 7) Assicurati che non vi siano linee elettriche aeree a distanza inferiore a m. 5;
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8) Assicurati, nel caso di utilizzo all'esterno e di considerevole sviluppo verticale, che il ponte risulti ancorato alla
costruzione almeno ogni due piani.
Principali modalità di posa in opera: 1) Il trabattello dovrà essere realizzato dell'altezza indicata dal produttore,
senza aggiunte di sovrastrutture; 2) La massima altezza consentita è di m. 15, dal piano di appoggio all'ultimo
piano di lavoro; 3) La base dovrà essere di dimensioni tali da resistere ai carichi e da offrire garanzie al
ribaltamento conseguenti alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di
vento; 4) I ponti la cui altezza superi m. 6, andranno dotati di piedi stabilizzatori; il piano di scorrimento delle
ruote deve risultare compatto e livellato; il ponte dovrà essere dotato alla base di dispositivi del controllo
dell'orizzontalità; 5) Le ruote del ponte devono essere metalliche, con diametro e larghezza non inferiore
rispettivamente a 20 cm e 5 cm, e dotate di meccanismo per il bloccaggio: col ponte in opera, devono risultare
sempre bloccate dalle due parti con idonei cunei o con stabilizzatori; 6) Sull'elemento di base deve sempre essere
presente una targa riportante i dati e le caratteristiche salienti del ponte, nonché le indicazioni di sicurezza e d'uso
di cui tenere conto; 7) Il ponte deve essere progettato per carichi non inferiori a quelli di norma indicati per i
ponteggi metallici destinati ai lavori di costruzione; 8) Per impedire lo sfilo delle aste, esse devono essere di un
sistema di bloccaggio (elementi verticali, correnti, diagonali); 9) L'impalcato deve essere completo e ben fissato
sugli appoggi; 10) Il parapetto di protezione che perimetra il piano di lavoro deve essere regolamentare e
corredato sui quattro lati di tavola fermapiede alta almeno cm 20; 11) Il piano di lavoro dovrà essere corredato di
un regolare sottoponte a non più di m 2,50; 12) L'accesso ai vari piani di lavoro deve avvenire attraverso scale a
mano regolamentari: qualora esse presentino un'inclinazione superiore a 75° vanno protette con paraschiena, salvo
adottare un dispositivo anticaduta da collegare alla cintura di sicurezza; 13) Per l'accesso ai vari piani di lavoro
sono consentite botole di passaggio, purché richiudibili con coperchio praticabile.
Riferimenti Normativi:
D.M. 22 maggio 1992 n.466; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione VI.
2)
DPI: utilizzatore ponteggio mobile o trabattello;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) guanti.
Saldatrice elettrica
La saldatrice elettrica è un utensile di uso comune alimentato a bassa tensione con isolamento di classe II.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
5)
Elettrocuzione;
Inalazione fumi, gas, vapori;
Incendi, esplosioni;
Radiazioni non ionizzanti;
Ustioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Saldatrice elettrica: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Accertati che il cavo di alimentazione e la spina non presentino danneggiamenti, evitando
assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali riparazioni; 2) Evita assolutamente di
operare saldature in presenza di gas o vapori infiammabili esplodenti (ad esempio su recipienti o su tubi che
abbiano contenuto materiali pericolosi); 3) Accertati dell'integrità della pinza porta elettrodo; 4) Provvedi a
delimitare la zona di lavoro, impedendo a chiunque il transito o la sosta.
Durante l'uso: 1) Verifica la disposizione dei cavi di alimentazione affinché non intralcino i posti di lavoro e i
passaggi, e non siano soggetti a danneggiamenti meccanici da parte del materiale da lavorare e lavorato; 2)
Provvedi ad allontanare il personale non addetto alle operazioni di saldatura; 3) Durante le pause di lavoro,
ricordati di interrompere l'alimentazione elettrica; 4) Qualora debbano essere effettuate saldature in ambienti
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chiusi o confinati, assicurati della presenza e dell'efficienza di un adeguato sistema di aspirazione fumi e/o
ventilazione; 5) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che
dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Assicurati di aver interrotto il collegamento elettrico; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e
manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso
l'alimentazione elettrica.
Riferimenti Normativi:
D.M. 20 novembre 1968; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3;
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6; CEI 23-34; CEI 23-50; CEI 23-57; CEI 64-8; CEI 107-43.
2)
DPI: utilizzatore saldatrice elettrica;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); d) guanti; e) grembiule da saldatore; f)
indumenti protettivi (tute).
Scala doppia
La scala doppia deriva dall'unione di due scale semplici incernierate tra loro alla sommità e dotate di un limitatore di apertura.
Viene adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili:
discesa in scavi o pozzi, opere di finitura ed impiantistiche, ecc..
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Caduta dall'alto;
Cesoiamenti, stritolamenti;
Movimentazione manuale dei carichi;
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Scala doppia: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Modalità d'utilizzo: 1) Evita assolutamente di utilizzare scale metalliche per effettuare interventi su elementi in
tensione; 2) Evita assolutamente di utilizzare la scala doppia come supporto per ponti su cavalletto; 3) Evita
assolutamente di operare "a cavalcioni" sulla scala o di utilizzarla su qualsiasi opera provvisionale; 4) Puoi
accedere sulla eventuale piattaforma, e/o sul gradino sottostante, solo qualora i montanti siano stati prolungati di
almeno 60 cm al di sopra di essa; 5) Non effettuare spostamenti laterali della scala se su di essa è presente un
lavoratore; 6) Evita di salire sull'ultimo gradino o piolo della scala; 7) Sia nella salita che nella discesa, utilizza la
scala sempre rivolgendoti verso di essa; 8) Ricordati che non è consentita la contemporanea presenza di più
lavoratori sulla scala.
Principali modalità di posa in opera: 1) Le scale devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di
impiego, devono essere sufficientemente resistenti nell'insieme e nei singoli elementi e devono avere dimensioni
appropriate al loro uso; 2) Le scale doppie non devono superare l'altezza di m 5 e devono essere provviste di
catena di adeguata resistenza o di altro dispositivo che impedisca la apertura della scala oltre il limite prestabilito
di sicurezza; 3) Le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un'unica tavola di ripartizione; 4) I
pioli devono essere privi di nodi ed ben incastrati nei montanti; 5) Le scale devono possedere dispositivi
antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei montanti così come, analogamente, anche i pioli devono essere del
tipo antisdrucciolevole; 6) E' vietato l'uso di scale che presentino listelli di legno chiodati sui montanti al posto
dei pioli rotti.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 113.
2)
DPI: utilizzatore scala doppia;
Prescrizioni Organizzative:
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OSPEDALI SOSTENIBILI
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) guanti.
Scala semplice
La scala semplice è un'attrezzatura di lavoro costituita da due montanti paralleli, collegati tra loro da una serie di pioli
trasversali incastrati e distanziati in egual misura. Viene adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere
temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili: discesa in scavi o pozzi, salita su opere provvisionali, opere di finitura ed
impiantistiche.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta dall'alto;
2) Movimentazione manuale dei carichi;
3) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Scala semplice: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Modalità d'utilizzo: 1) Se utilizzi una scala non vincolata, essa deve essere trattenuta al piede da altro lavoratore;
2) Nel caso in cui sia possibile agganciare adeguatamente la scala, provvedi ad agganciare la cintura di sicurezza
ad un piolo della scala stessa; 3) Non effettuare spostamenti laterali della scala se su di essa è presente un
lavoratore; 4) Evita l'uso di scale eccessivamente sporgenti oltre il piano di arrivo; 5) Sia nella salita che nella
discesa, utilizza la scala sempre rivolgendoti verso di essa; 6) Ricordati che non è consentita la contemporanea
presenza di più lavoratori sulla scala; 7) Se utilizzi scale ad elementi innestabili per effettuare lavori in quota,
assicurati che sia presente una persona a terra che effettui una vigilanza continua sulla scala stessa.
Principali modalità di posa in opera: 1) La lunghezza della scala in opera non deve superare i m 15; 2) Per
lunghezze superiori agli m 8 devono essere munite di rompitratta; 3) La scala deve superare di almeno m 1 il
piano di accesso (è possibile far proseguire un solo montante efficacemente fissato); 4) Deve essere curata,
inoltre, la corrispondenza del piolo con lo stesso; 5) Le scale usate per l'accesso a piani successivi non devono
essere poste una in prosecuzione dell'altra; 6) Le scale poste sul filo esterno di una costruzione od opere
provvisionali (ponteggi) devono essere dotate di corrimano e parapetto; 7) La scala deve distare dalla verticale di
appoggio di una misura pari ad 1/4 della propria lunghezza; 8) E' vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di
legno chiodati sui montanti; 9) Le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un'unica tavola di
ripartizione; 10) Il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai
passaggi.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 113.
2)
DPI: utilizzatore scala semplice;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) guanti.
Smerigliatrice angolare (flessibile)
La smerigliatrice angolare a disco o a squadra, più conosciuta come mola a disco o flessibile o flex, è un utensile portatile che
reca un disco ruotante la cui funzione è, a seconda del tipo di disco (abrasivo o diamantato), quella di tagliare, smussare,
lisciare superfici anche estese. Dal punto di vista tipologico le smerigliatrici si differenziano per alimentazione (elettrica o
pneumatica), e funzionamento (le mini smerigliatrici hanno potenza limitata, alto numero di giri e dischi di diametro che va da
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i 115 mm ai 125 mm mentre le smerigliatrici hanno potenza maggiore, velocità minore ma montano dischi di diametro da 180
mm a 230 mm).
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre;
Punture, tagli, abrasioni;
Ustioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Smerigliatrice angolare (flessibile): misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uomo: 1) Assicurati che l'utensile sia a doppio isolamento (220V) non collegato a terra; assicurati del
corretto funzionamento dei dispositivi di comando (pulsanti e dispositivi di arresto) accertandoti, in special modo,
dell'efficienza del dispositivo "a uomo presente" (automatico ritorno alla posizione di arresto, quando si rilascia
l'impugnatura); 2) Accertati che il cavo di alimentazione e la spina non presentino danneggiamenti, evitando
assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali riparazioni; 3) Accertati dell'assenza di
materiale infiammabile in prossimità del posto di lavoro; 4) Assicurati che l'elemento su cui operare non sia in
tensione o attraversato da impianti tecnologici attivi; 5) Evita assolutamente di operare tagli e/o smerigliature su
contenitori o bombole che contengano o abbiano contenuto gas infiammabili o esplosivi o altre sostanze in grado
di produrre vapori esplosivi; 6) Accertati che le feritoie di raffreddamento, collocate sull'involucro esterno
dell'utensile siano libere da qualsiasi ostruzione; 7) Assicurati del corretto fissaggio del disco, e della sua idoneità
al lavoro da eseguire; 8) Accertati dell'integrità ed efficienza del disco; accertati dell'integrità e del corretto
posizionamento delle protezioni del disco e paraschegge; 9) Provvedi a delimitare la zona di lavoro, impedendo a
chiunque il transito o la sosta; segnala l'area di lavoro esposta a livello di rumorosità elevato.
Durante l'uso: 1) Utilizza entrambe le mani per tenere saldamente l'attrezzo; 2) Provvedi a bloccare pezzi in
lavorazione, mediante l'uso di morsetti ecc., evitando assolutamente qualsiasi soluzione di fortuna (utilizzo dei
piedi, ecc.); 3) Durante le pause di lavoro, ricordati di interrompere l'alimentazione elettrica; 4) Assicurati che
terzi non possano inavvertitamente riavviare impianti tecnologici (elettricità, gas, acqua, ecc) che interessano la
zona di lavoro; 5) Posizionati in modo stabile prima di dare inizio alle lavorazioni; evita assolutamente di
manomettere le protezioni del disco; 6) Evita assolutamente di compiere operazioni di registrazione,
manutenzione o riparazione su organi in movimento; 7) Evita di toccare il disco al termine del lavoro (taglio e/o
smerigliatura), poiché certamente surriscaldato; 8) Durante la levigatura evita di esercitare forza sull'attrezzo
appoggiandoti al materiale; 9) Al termine delle operazioni di taglio, presta particolare attenzione ai contraccolpi
dovuti al cedimento del materiale; 10) Durante le operazioni di taglio praticate su muri, pavimenti o altre strutture
che possano nascondere cavi elettrici, evita assolutamente di toccare le parti metalliche dell'utensile; 11) Evita di
velocizzare l'arresto del disco utilizzando il pezzo in lavorazione; 12) Informa tempestivamente il preposto e/o il
datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Assicurati di aver interrotto il collegamento elettrico; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e
manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso
l'alimentazione elettrica.
Riferimenti Normativi:
D.M. 20 novembre 1968; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3;
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6; CEI 23-34; CEI 23-50; CEI 23-57; CEI 64-8; CEI 107-43.
2)
DPI: utilizzatore smerigliatrice angolare (flessibile);
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) occhiali; d) maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); e) otoprotettori; f) guanti
antivibrazioni; g) indumenti protettivi (tute).
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Tagliasfalto a disco
Attrezzatura di cantiere destinata al taglio degli asfalti nel caso di lavorazioni che non richiedano l'asportazione dell'intero
manto stradale (posa cavi telefonici, tubazioni fognarie, ecc.).
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Incendi, esplosioni;
Investimento, ribaltamento;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Punture, tagli, abrasioni;
Scivolamenti, cadute a livello;
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Ustioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Tagliasfalto a disco: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Provvedi a delimitare la zona di lavoro, impedendo a chiunque il transito o la sosta; 2)
Provvedi a segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato; 3) Assicurati del corretto fissaggio del disco
e della tubazione dell'acqua; 4) Accertati dell'efficienza delle protezioni dagli organi di trasmissione e del carter
relativo al disco; 5) Assicurati del corretto funzionamento degli organi di comando.
Durante l'uso: 1) Assumi una posizione stabile e ben equilibrata prima di procedere nel lavoro; 2) Evita di
utilizzare la macchina in ambienti chiusi o scarsamente ventilati; 3) Assicurati che l'erogazione dell'acqua per il
raffreddamento della lama sia costante; 4) Durante le pause di lavoro accertati di aver spento la macchina; 5)
Evita assolutamente di forzare le operazioni di taglio; 6) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare
ed accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza della macchina; 7) Informa tempestivamente il preposto
e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Evita di toccare gli organi lavoratori e/o i materiali lavorati, in quanto surriscaldati; 2) Assicurati
di aver spento il motore e ricordati di chiudere il rubinetto del carburante; 3) Effettua tutte le operazioni di
revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel libretto e sempre dopo esserti accertato che
la macchina sia spenta e non riavviabile da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2)
DPI: utilizzatore tagliasfalto a disco;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) copricapo; c)
calzature di sicurezza; d) occhiali; e) otoprotettori; f) guanti; g) indumenti protettivi (tute).
Taglierina elettrica
Attrezzatura elettrica da cantiere per il taglio di laterizi o piastrelle di ceramica.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre;
Punture, tagli, abrasioni;
Ustioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Taglierina elettrica: misure preventive e protettive;
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Accertati della stabilità della macchina; 2) Accertati del corretto fissaggio della lama e degli
accessori; 3) Accertati del buon stato e della corretta disposizione delle protezioni dagli organi di trasmissione
(cinghie, pulegge, ecc.); 4) Accertati dell'efficienza della lama di protezione del disco; 5) Assicurati
dell'efficienza del carrellino portapezzi; 6) Accertati che l'area di lavoro sia sufficientemente illuminata; 7)
Accertati dell'integrità dei collegamenti e dei conduttori elettrici e di messa a terra visibili; 8) Assicurati del
corretto funzionamento dell'interruttore di avviamento; 9) Assicurati del corretto funzionamento del dispositivo di
sicurezza (bobina di sgancio) contro l'avviamento automatico in caso di accidentale rimessa in tensione della
macchina; 10) Accertati che il cavo di alimentazione non intralci i passaggi e sia posizionato in modo da evitare
che sia esposto a danneggiamenti (causati dal materiale lavorato o da lavorare, transito di persone, ecc); 11)
Provvedi a riempire il contenitore d'acqua; 12) Controlla la presenza ed il buono stato della protezione sovrastante
il posto di manovra (tettoia).
Durante l'uso: 1) Utilizza il carrello portapezzi per procedere alla lavorazione; 2) Accertati che il pezzo da
lavorare sia posizionato correttamente; 3) Assumi una posizione stabile e ben equilibrata prima di procedere nel
lavoro; 4) Assicurati che la vaschetta posta sotto il piano di lavoro contenga sempre una sufficiente quantità
d'acqua; 5) Accertati che la macchina non si surriscaldi eccessivamente; 6) Provvedi a mantenere ordinata l'area
di lavoro, ed in special modo, adoperati affinché il piano di lavoro sia sempre pulito e sgombro da materiali di
scarto; 7) Assicurati di aver interrotto l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro; 8) Informa
tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi
durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Ricordati di scollegare elettricamente la macchina; pulisci la macchina da eventuali residui di
materiale curando, in particolare, la pulizia della vaschetta dell'acqua; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e
manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel libretto e sempre dopo esserti accertato che la macchina
sia spenta e non riavviabile da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.M. 20 novembre 1968; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3;
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6; CEI 23-34; CEI 23-50; CEI 23-57; CEI 64-8; CEI 107-43.
2)
DPI: utilizzatore taglierina elettrica;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b)
guanti.
Trancia-piegaferri
La trancia-piegaferri viene utilizzata per sagomare i ferri di armatura, e le relative staffe, dei getti di conglomerato cementizio
armato. E' costituita da una piastra circolare al cui centro è fissato un perno che serve d'appoggio al ferro tondino da piegare;
in posizione leggermente decentrata, è fissato il perno sagomatore mentre lungo la circonferenza della piastra rotante abbiamo
una serie di fori, nei quali vengono infissi appositi perni, che consentono di determinare l'angolo di piegatura del ferro
tondino. Nella parte frontale, rispetto all'operatore, è collocata la tranciaferri costituita da un coltello mobile, azionato con
pedaliera o con pulsante posizionato sulla piastra.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1)
2)
3)
4)
Cesoiamenti, stritolamenti;
Elettrocuzione;
Punture, tagli, abrasioni;
Scivolamenti, cadute a livello;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Trancia-piegaferri: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Prima dell'uso: 1) Accertati dell'integrità dei collegamenti e dei conduttori elettrici e di messa a terra visibili;
assicurati dell'integrità delle protezioni e dei ripari alle morsettiere e del buon funzionamento degli interruttori
elettrici di azionamento e di manovra; 2) Controlla la presenza ed il buono stato della protezione sovrastante il
posto di manovra (tettoia); 3) Accertati della stabilità della macchina; 4) Accertati dell'adeguatezza dell'area di
lavoro circostante il banco di lavorazione; 5) Assicurati dell'efficienza del pedale di comando e dell'interruttore;
6) Prendi visione della posizione del comando per l'arresto d'emergenza e verificane l'efficienza; 7) Accertati
della presenza e dell'efficienza delle protezioni da contatto accidentale relative agli organi di manovra e agli altri
organi di trasmissione del moto (pulegge, cinghie, ingranaggi, ecc.) e del buon funzionamento dei pulsanti e dei
dispositivi di arresto.
Durante l'uso: 1) Verifica la disposizione dei cavi di alimentazione affinché non intralcino i posti di lavoro e i
passaggi, e non siano soggetti a danneggiamenti meccanici da parte del materiale da lavorare e lavorato; 2) Presta
particolare attenzione nel mantenere ad adeguata distanza le mani dagli organi lavoratori; 3) Qualora debbano
essere eseguite lavorazioni o tagli su piccoli pezzi, utilizza le apposite attrezzature speciali per trattenere e
movimentare il pezzo in prossimità degli organi lavoratori;
4) Evita di tagliare più tondini o barre
contemporaneamente; 5) Mantieni sgombro da materiali il banco di lavoro; 6) Evita assolutamente di rimuovere i
dispositivi di protezione; 7) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o
pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Verifica di aver aperto tutti i circuiti elettrici della macchina (interrotto ogni operatività) e
l'interruttore generale di alimentazione al quadro; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della
macchina secondo quanto indicato nel libretto e sempre dopo esserti accertato che la macchina sia spenta e non
riavviabile da terzi accidentalmente; 3) Pulisci la macchina da eventuali residui di materiale e, in particolare,
verifica che il materiale lavorato o da lavorare non sia accidentalmente venuto ad interferire sui conduttori di
alimentazione e/o messa a terra.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81,
Allegato 6.
2)
DPI: utilizzatore trancia-piegaferri;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi (tute).
Vibratore elettrico per calcestruzzo
Il vibratore elettrico per calcestruzzo è un attrezzo da cantiere per il costipamento del conglomerato cementizio a getto
avvenuto.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Elettrocuzione;
2) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1)
Vibratore elettrico per calcestruzzo: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Accertati che i cavi di alimentazione e la spina non presentino danneggiamenti, evitando
assolutamente di utilizzare nastri isolanti adesivi per eseguire eventuali riparazioni; 2) Accertati che i cavi di
alimentazione non intralcino i passaggi e siano posizionati in modo da essere preservati da danneggiamenti; 3)
Assicurati di aver posizionato il trasformatore in un luogo asciutto.
Durante l'uso: 1) Durante le pause di lavoro ricorda di scollegare l'alimentazione elettrica; 2) Assicurati di
essere in posizione stabile prima di iniziare le lavorazioni; 3) Evita di mantenere l'organo lavoratore (cosiddetto
"ago") a lungo fuori dal getto; 4) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di
malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Dopo l'uso: 1) Ricordati di scollegare l'alimentazione elettrica dell'utensile; 2) Accertati di aver pulito con cura
l'attrezzo; 3) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione dell'attrezzo secondo quanto indicato nel
libretto dopo esserti accertato di aver sconnesso l'alimentazione elettrica.
Riferimenti Normativi:
D.M. 20 novembre 1968; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3;
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6; CEI 23-34; CEI 23-50; CEI 23-57; CEI 64-8; CEI 107-43.
2)
DPI: utilizzatore vibratore elettrico per calcestruzzo;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) copricapo; b) calzature di
sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi (tute).
MACCHINE utilizzate nelle Lavorazioni
Elenco delle macchine:
1)
2)
3)
4)
5)
Autobetoniera;
Autocarro;
Autogrù;
Escavatore;
Pala meccanica.
Autobetoniera
L'autobetoniera è un mezzo d'opera su gomma destinato al trasporto di calcestruzzi dalla centrale di betonaggio fino al luogo
della posa in opera. Essa è costituita essenzialmente da una cabina, destinata ad accogliere il conducente ed una tramoggia
rotante destinata al trasporto dei calcestruzzi.
Rischi generati dall'uso della Macchina:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
Caduta dall'alto;
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Cesoiamenti, stritolamenti;
Getti, schizzi;
Inalazione polveri, fibre;
Incendi, esplosioni;
Investimento, ribaltamento;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Rumore per "Operatore autobetoniera";
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 28 del C.P.T.
Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Fascia di appartenenza. Sulla settimana di maggiore esposizione è "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"; sull’attività
di tutto il cantiere è "Uguale a 80 dB(A)".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. La sorveglianza sanitaria e' estesa ai lavoratori esposti a livelli
superiori ai valori inferiori di azione (Lex > 80 dB(A)) e minori o uguali ai valori superiori di azione (Lex <=
85 dB(A)), su loro richiesta e qualora il medico competente ne conferma l'opportunità.
Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori
di azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore,
incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di
esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
,misurazioni o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi
dell'esposizione per la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza
sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza
sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al
rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e
controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo
le misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di
lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di
misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o
rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del
rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione
delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del
rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e
dell’intensità dell’esposizione e l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di
riposo messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile
con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.
Programma di misure tecniche e organizzative. Elaborazione ed applicazione di un programma di misure
tecniche e organizzative volte a ridurre l'esposizione al rumore, considerando in particolare le misure di
prevenzione e protezione sopra elencate.
Dispositivi di protezione individuale:
Uso dei Dispositivi di protezione individuale. Durante le seguenti attività e con le rispettive indicazioni in
merito alla protezione dell’udito i lavoratori sono forniti di specifici DPI dell’udito:
1) Carico materiale (B27), protezione dell'udito Facoltativa, DPI dell’udito Generico (cuffie o inserti) (valore
di attenuazione 12 dB(A)).
Si prevede per i lavoratori adeguato addestramento sull’uso dei dispositivi dell’udito (art. 77 comma 5 del
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81).
10) Scivolamenti, cadute a livello;
11) Urti, colpi, impatti, compressioni;
12) Vibrazioni per "Operatore autobetoniera";
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 28 del C.P.T.
Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) trasporto materiale per 40%.
Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Inferiore a 0,5 m/s²".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Informazione e Formazione:
Informazione e formazione dei lavoratori. Nelle attivita' che comportano una esposizione a rischi derivanti
da vibrazioni, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ricevano informazioni e una formazione adeguata
con particolare riguardo a: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante
dalle vibrazioni, incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori
limite di esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni
,misurazioni o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilità per individuare e segnalare gli effetti negativi
dell'esposizione per la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza
sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione alle
vibrazioni; g) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e
controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli
non superiori ai valori limite di esposizione. E' obbligo del datore di lavoro verificare che, su periodi brevi, per
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio il valore di esposizione sia inferiore a 20 m/s² e per le
vibrazioni trasmesse al corpo intero il valore di esposizione sia inferiore a 1,5 m/s².
Acquisto di nuove macchine mobili. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuove macchine
mobili, quelle che espongono a minori livelli di vibrazioni. Inderogabile per A(8) > 1 m/s².
Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1)
Autobetoniera: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di
illuminazione; 2) Controlla tutti i comandi (con particolare riguardo per i comandi del tamburo e i dispositivi di
blocco in posizione di riposo) e i dispositivi frenanti; 3) Disponi affinché la visibilità del posto di guida sia
ottimale; 4) Verifica che siano correttamente disposte tutte le protezioni da organi in movimento (catena di
trasmissione, ruote dentate, ecc.); 5) Controlla, proteggendoti adeguatamente, l'integrità delle tubazioni
dell'impianto oleodinamico; 6) Controlla la stabilità della scaletta; 7) Controlla i percorsi e le aree di manovra
richiedendo, se necessario, la predisposizione di adeguati rafforzamenti; 8) Nel cantiere procedi a velocità
moderata, nel rispetto dei limiti ivi stabiliti; 9) In prossimità dei posti di lavoro procedi a passo d'uomo; 10)
Durante gli spostamenti del mezzo, aziona il girofaro; 11) Controlla che lungo i percorsi carrabili del cantiere e,
in particolare, nella zona di lavoro non vi sia la presenza di sottoservizi (cavi, tubazioni, ecc. per il passaggio di
gas, energia elettrica, acqua, fognature, linee telefoniche, ecc.); 12) Se devi effettuare manovre in spazi ristretti o
in condizioni di limitata visibilità, richiedi l'intervento di personale a terra; 13) Evita, se non esplicitamente
consentito, di transitare o fermarti in prossimità del bordo degli scavi; 14) Accertati che il mezzo sia posizionato
in maniera da consentire il passaggio pedonale e, comunque, provvedi a delimitare il raggio d'azione del mezzo;
15) Verifica che non vi siano linee elettriche interferenti l'area di manovra del mezzo.
Durante l'uso: 1) Accertati, prima di effettuare spostamenti, che il canale di scarico sia ben ancorato al mezzo;
2) Annuncia l'inizio delle operazioni mediante l'apposito segnalatore acustico; 3) Durante le operazioni di scarico,
sorveglia costantemente il canale per impedirne oscillazioni e contraccolpi; 4) Se presente la benna di
caricamento, mantieniti a distanza di sicurezza durante le manovre di caricamento, impedendo a chiunque di
avvicinarsi; 5) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere
in adiacenza del mezzo; 6) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o
pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina (ponendo particolare
attenzione ai freni ed ai pneumatici) secondo quanto indicato nel libretto del mezzo e sempre dopo esserti
accertato che i motori siano spenti e non riavviabili da terzi accidentalmente; 2) In particolare accertati che i
motori siano spenti e non riavviabili da terzi accidentalmente prima di procedere alla pulizia del tamburo, della
tramoggia e del canale.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6; Circolare Ministero del Lavoro n.
103/80.
2)
DPI: operatore autobetoniera;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) occhiali (se presente il rischio di schizzi); d) otoprotettori; e) guanti; f) indumenti protettivi (tute).
Attrezzi utilizzati dall'operatore:
a)
Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.
Autocarro
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
L'autocarro è una macchina utilizzata per il trasporto di mezzi, materiali da costruzione e/o di risulta da demolizioni o scavi,
ecc., costituita essenzialmente da una cabina, destinata ad accogliere il conducente, ed un cassone generalmente ribaltabile, a
mezzo di un sistema oleodinamico.
Rischi generati dall'uso della Macchina:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Cesoiamenti, stritolamenti;
Inalazione polveri, fibre;
Incendi, esplosioni;
Investimento, ribaltamento;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Movimentazione manuale dei carichi;
Rumore per "Operatore autocarro";
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 24 del C.P.T.
Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Fascia di appartenenza. Sulla settimana di maggiore esposizione è "Inferiore a 80 dB(A)"; sull’attività di tutto il
cantiere è "Inferiore a 80 dB(A)".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo
le misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di
lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di
misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o
rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del
rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione
delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del
rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e
dell’intensità dell’esposizione e l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di
riposo messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile
con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.
9) Scivolamenti, cadute a livello;
10) Urti, colpi, impatti, compressioni;
11) Vibrazioni per "Operatore autocarro";
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 24 del C.P.T.
Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo autocarro per 60%.
Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Inferiore a 0,5 m/s²".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Informazione e Formazione:
Informazione e formazione dei lavoratori. Nelle attivita' che comportano una esposizione a rischi derivanti
da vibrazioni, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ricevano informazioni e una formazione adeguata
con particolare riguardo a: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante
dalle vibrazioni, incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori
limite di esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni
,misurazioni o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilità per individuare e segnalare gli effetti negativi
dell'esposizione per la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza
sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione alle
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
vibrazioni; g) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e
controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli
non superiori ai valori limite di esposizione. E' obbligo del datore di lavoro verificare che, su periodi brevi, per
le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio il valore di esposizione sia inferiore a 20 m/s² e per le
vibrazioni trasmesse al corpo intero il valore di esposizione sia inferiore a 1,5 m/s².
Acquisto di nuove macchine mobili. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuove macchine
mobili, quelle che espongono a minori livelli di vibrazioni. Inderogabile per A(8) > 1 m/s².
Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1)
Autocarro: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di
illuminazione; 2) Controlla tutti i comandi e i dispositivi frenanti; 3) Disponi affinché la visibilità del posto di
guida sia ottimale; 4) Controlla i percorsi e le aree di manovra richiedendo, se necessario, la predisposizione di
adeguati rafforzamenti; 5) Nel cantiere procedi a velocità moderata, nel rispetto dei limiti ivi stabiliti; 6) In
prossimità dei posti di lavoro procedi a passo d'uomo; 7) Durante gli spostamenti del mezzo, aziona il girofaro;
8) Controlla che lungo i percorsi carrabili del cantiere e, in particolare, nella zona di lavoro non vi sia la presenza
di sottoservizi (cavi, tubazioni, ecc. per il passaggio di gas, energia elettrica, acqua, fognature, linee telefoniche,
ecc.); 9) Se devi effettuare manovre in spazi ristretti o in condizioni di limitata visibilità, richiedi l'intervento di
personale a terra; 10) Evita, se non esplicitamente consentito, di transitare o fermarti in prossimità del bordo degli
scavi; 11) Accertati che il mezzo sia posizionato in maniera da consentire il passaggio pedonale e, comunque,
provvedi a delimitare il raggio d'azione del mezzo; 12) Verifica che non vi siano linee elettriche interferenti l'area
di manovra del mezzo.
Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio dell'azionamento del ribaltabile mediante l'apposito segnalatore acustico; 2)
Impedisci a chiunque di farsi trasportare all'interno del cassone; 3) Evita assolutamente di azionare il ribaltabile
se il mezzo è in posizione inclinata; 4) Nel caricare il cassone poni attenzione a: disporre i carichi in maniera da
non squilibrare il mezzo, vincolarli in modo da impedire spostamenti accidentali durante il trasporto, non superare
l'ingombro ed il carico massimo; 5) Evita sempre di caricare il mezzo oltre le sponde, qualora vengano
movimentati materiali sfusi; 6) Accertati sempre, prima del trasporto, che le sponde siano correttamente
agganciate; 7) Durante le operazioni di carico e scarico scendi dal mezzo se la cabina di guida non è dotata di
roll-bar antischiacciamento; 8) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza
di fiamme libere in adiacenza del mezzo; 9) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di
malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina (ponendo particolare
attenzione ai freni ed ai pneumatici) secondo quanto indicato nel libretto del mezzo e sempre dopo esserti
accertato che i motori siano spenti e non riavviabili da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2)
DPI: operatore autocarro;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi (tute).
Attrezzi utilizzati dall'operatore:
a)
Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Autogrù
L'autogrù è un mezzo d'opera su gomma, costituito essenzialmente da una cabina, destinata ad accogliere il conducente, ed un
apparecchio di sollevamento azionato direttamente dalla suddetta cabina o da apposita postazione. Il suo impiego in cantiere
può essere il più disparato, data la versatilità del mezzo e le differenti potenzialità dei tipi in commercio, e può andare dal
sollevamento (e posizionamento) dei componenti della gru, a quello di macchine o dei semplici materiali da costruzione, ecc.
Rischi generati dall'uso della Macchina:
1) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
2) Cesoiamenti, stritolamenti;
3) Elettrocuzione;
4) Inalazione polveri, fibre;
5) Incendi, esplosioni;
6) Investimento, ribaltamento;
7) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
8) Movimentazione manuale dei carichi;
9) Punture, tagli, abrasioni;
10) Rumore per "Operatore autogrù";
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 26 del C.P.T.
Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Fascia di appartenenza. Sulla settimana di maggiore esposizione è "Uguale a 80 dB(A)"; sull’attività di tutto il
cantiere è "Inferiore a 80 dB(A)".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori
di azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore,
incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di
esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni
,misurazioni o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi
dell'esposizione per la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza
sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza
sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al
rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e
controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo
le misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di
lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di
misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o
rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del
rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione
delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del
rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e
dell’intensità dell’esposizione e l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di
riposo messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile
con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.
11) Scivolamenti, cadute a livello;
12) Urti, colpi, impatti, compressioni;
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
13) Vibrazioni per "Operatore autogrù";
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 26 del C.P.T.
Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) movimentazione carichi per 50%; b) spostamenti per
25%.
Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Inferiore a 0,5 m/s²".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Informazione e Formazione:
Informazione e formazione dei lavoratori. Nelle attivita' che comportano una esposizione a rischi derivanti
da vibrazioni, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ricevano informazioni e una formazione adeguata
con particolare riguardo a: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante
dalle vibrazioni, incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori
limite di esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni
,misurazioni o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilità per individuare e segnalare gli effetti negativi
dell'esposizione per la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza
sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione alle
vibrazioni; g) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e
controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli
non superiori ai valori limite di esposizione. E' obbligo del datore di lavoro verificare che, su periodi brevi, per
le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio il valore di esposizione sia inferiore a 20 m/s² e per le
vibrazioni trasmesse al corpo intero il valore di esposizione sia inferiore a 1,5 m/s².
Acquisto di nuove macchine mobili. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuove macchine
mobili, quelle che espongono a minori livelli di vibrazioni. Inderogabile per A(8) > 1 m/s².
Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1)
Autogrù: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di
illuminazione; 2) Controlla tutti i comandi e i dispositivi frenanti; 3) Disponi affinché la visibilità del posto di
guida sia ottimale; 4) Verifica che siano correttamente disposte tutte le protezioni da organi in movimento; 5)
Controlla i percorsi e le aree di manovra richiedendo, se necessario, la predisposizione di adeguati rafforzamenti;
6) Nel cantiere procedi a velocità moderata, nel rispetto dei limiti ivi stabiliti; 7) In prossimità dei posti di lavoro
procedi a passo d'uomo; 8) Controlla che lungo i percorsi carrabili del cantiere e, in particolare, nella zona di
lavoro non vi sia la presenza di sottoservizi (cavi, tubazioni, ecc. per il passaggio di gas, energia elettrica, acqua,
fognature, linee telefoniche, ecc.); 9) Se devi effettuare manovre in spazi ristretti o in condizioni di limitata
visibilità, richiedi l'intervento di personale a terra; 10) Durante gli spostamenti del mezzo e durante le manovre di
sollevamento, aziona il girofaro; 11) Evita, se non esplicitamente consentito, di transitare o fermarti in prossimità
del bordo degli scavi; 12) Accertati che il mezzo sia posizionato in maniera da consentire il passaggio pedonale e,
comunque, provvedi a delimitare il raggio d'azione del mezzo; 13) Stabilizza il mezzo utilizzando gli appositi
stabilizzatori e, ove necessario, provvedi ad ampliarne l'appoggio con basi dotate adeguata resistenza; 14)
Verifica che non vi siano linee elettriche interferenti l'area di manovra del mezzo.
Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio delle manovre di sollevamento mediante l'apposito segnalatore acustico; 2)
Durante il lavoro notturno utilizza gli appositi dispositivi di illuminazione; 3) Il sollevamento e/o lo scarico deve
essere sempre effettuato con le funi in posizione verticale; 4) Attieniti alle indicazioni del personale a terra
durante le operazioni di sollevamento e spostamento del carico; 5) Evita di far transitare il carico al di sopra di
postazioni di lavoro e/o passaggio; 6) Cura la strumentazione ed i comandi, mantenendoli sempre puliti e privi di
grasso, ecc.; 7) Evita assolutamente di effettuare manutenzioni su organi in movimento; 8) Durante i
rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza del mezzo;
9) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero
evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Evita di lasciare carichi sospesi; 2) Ritira il braccio telescopico e accertati di aver azionato il
freno di stazionamento; 3) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
quanto indicato nel libretto del mezzo e sempre dopo esserti accertato che i motori siano spenti e non riavviabili
da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2)
DPI: operatore autogrù;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) otoprotettori; d) guanti; e) indumenti protettivi (tute).
Attrezzi utilizzati dall'operatore:
a)
Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.
Escavatore
L'escavatore è una macchina particolarmente versatile che può essere indifferentemente utilizzata per gli scavi di sbancamento
o a sezione obbligata, per opere di demolizioni, per lo scavo in galleria, semplicemente modificando l'utensile disposto alla
fine del braccio meccanico. Nel caso di utilizzo per scavi, l'utensile impiegato è una benna che può essere azionata mediante
funi o un sistema oleodinamico. L'escavatore è costituito da: a) un corpo base che, durante la lavorazione resta normalmente
fermo rispetto al terreno e nel quale sono posizionati gli organi per il movimento della macchina sul piano di lavoro; b) un
corpo rotabile (torretta) che, durante le lavorazioni, può ruotare di 360 gradi rispetto il corpo base e nel quale sono posizionati
sia la postazione di comando che il motore e l'utensile funzionale.
Rischi generati dall'uso della Macchina:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Cesoiamenti, stritolamenti;
Elettrocuzione;
Inalazione polveri, fibre;
Incendi, esplosioni;
Investimento, ribaltamento;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Rumore per "Operatore escavatore";
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 23 del C.P.T.
Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Fascia di appartenenza. Sulla settimana di maggiore esposizione è "Uguale a 80 dB(A)"; sull’attività di tutto il
cantiere è "Inferiore a 80 dB(A)".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori
di azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore,
incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di
esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni
,misurazioni o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi
dell'esposizione per la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza
sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza
sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al
rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e
controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo
le misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di
lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di
misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o
rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del
rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione
delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del
rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e
dell’intensità dell’esposizione e l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di
riposo messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile
con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.
8) Scivolamenti, cadute a livello;
9) Urti, colpi, impatti, compressioni;
10) Vibrazioni per "Operatore escavatore";
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 23 del C.P.T.
Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo escavatore (cingolato, gommato) per 60%.
Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Compreso tra 0,5 e 1
m/s²".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori d'azione
sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una
volta l'anno o con periodicita' diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione riportata nel
documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori in funzione
della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e
periodicità della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.
Informazione e Formazione:
Informazione e formazione dei lavoratori. Nelle attivita' che comportano una esposizione a rischi derivanti
da vibrazioni, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ricevano informazioni e una formazione adeguata
con particolare riguardo a: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante
dalle vibrazioni, incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori
limite di esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni
,misurazioni o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilità per individuare e segnalare gli effetti negativi
dell'esposizione per la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza
sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione alle
vibrazioni; g) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e
controindicazione sanitarie all'uso.
Formazione e addestramento uso DPI. Il datore di lavoro assicura una formazione adeguata e organizza, se
necessario, uno specifico addestramento circa l'uso corretto e l'utilizzo pratico dei DPI.
Formazione specifica uso macchina/attrezzo. Il datore di lavoro, quando sono superati i valori d'azione,
assicura una formazione adeguata e organizza uno specifico addestramento circa l'uso corretto e sicuro delle
macchine e/o attrezzature di lavoro, in modo da ridurre al minimo la loro esposizione a vibrazioni meccaniche.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli
non superiori ai valori limite di esposizione. E' obbligo del datore di lavoro verificare che, su periodi brevi, per
le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio il valore di esposizione sia inferiore a 20 m/s² e per le
vibrazioni trasmesse al corpo intero il valore di esposizione sia inferiore a 1,5 m/s².
Acquisto di nuove macchine mobili. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuove macchine
mobili, quelle che espongono a minori livelli di vibrazioni. Inderogabile per A(8) > 1 m/s².
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Adozione di metodi di lavoro. Il datore di lavoro adotta i cicli di lavoro che consentano di alternare periodi di
esposizione a vibrazione a periodi in cui il lavoratore non sia esposto a vibrazione.
Manutenzione macchine mobili. Il datore di lavoro adotta un programma di manutenzione regolare e
periodico delle macchine mobili, con particolare riguardo alle sospensioni, ai sedili ed al posto di guida degli
automezzi.
Utilizzo corretto di macchine mobili. I lavoratori devono applicare le modalità corrette di guida al fine di
ridurre le vibrazioni in conformità alla formazione ricevuta; ad esempio: evitare alte velocità in particolare su
strade accidentate, postura di guida e corretta regolazione del sedile.
Pianificazione dei percorsi di lavoro. Il datore di lavoro pianifica, laddove possibile, i percorsi di lavoro
scegliendo quelli meno accidentali; oppure, dove possibile, effettuare lavori di livellamento stradale.
Procedure di lavoro ed esercizi alla colonna. I lavoratori devono evitare ulteriori fattori di rischio per
disturbi a carico della colonna ed effettuare esercizi per prevenire il mal di schiena durante le pause di lavoro
in conformità alla formazione ricevuta.
Dispositivi di protezione individuale:
Fornitura di indumenti per la protezione dal freddo e l'umidità. Il datore di lavoro fornisce, ai lavoratori
esposti alle vibrazioni, indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità.
Fornitura di dispositivi di smorzamento. Il datore di lavoro dota le macchine, che espongono ai più alti
livelli di vibrazione, di dispositivi di smorzamento che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (piedi
o parte seduta del lavoratore).
Fornitura di sedili ammortizzanti. Il datore di lavoro dota le macchine, che espongono ai più alti livelli di
vibrazione, di sedili ammortizzanti che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (piedi o parte seduta
del lavoratore).
Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1)
Escavatore: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di
illuminazione; 2) Controlla tutti i comandi e i dispositivi frenanti; 3) Disponi affinché la visibilità del posto di
guida sia ottimale; 4) Controlla, proteggendoti adeguatamente, l'integrità dei componenti dell'impianto
oleodinamico, prestando particolare riguardo alle tubazioni flessibili; 5) Controlla i percorsi e le aree di manovra
richiedendo, se necessario, la predisposizione di adeguati rafforzamenti; 6) Nel cantiere procedi a velocità
moderata, nel rispetto dei limiti ivi stabiliti; 7) In prossimità dei posti di lavoro procedi a passo d'uomo; 8)
Durante gli spostamenti del mezzo, aziona il girofaro; 9) Controlla che lungo i percorsi carrabili del cantiere e, in
particolare, nella zona di lavoro non vi sia la presenza di sottoservizi (cavi, tubazioni, ecc. per il passaggio di gas,
energia elettrica, acqua, fognature, linee telefoniche, ecc.); 10) Se devi effettuare manovre in spazi ristretti o in
condizioni di limitata visibilità, richiedi l'intervento di personale a terra; 11) Evita, se non esplicitamente
consentito, di transitare o fermarti in prossimità del bordo degli scavi; 12) Accertati che il mezzo sia posizionato
in maniera da consentire il passaggio pedonale e, comunque, provvedi a delimitare il raggio d'azione del mezzo;
13) Verifica che non vi siano linee elettriche interferenti l'area di manovra del mezzo.
Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio delle manovre di scavo mediante l'apposito segnalatore acustico; 2) Se il
mezzo ne è dotato, ricorda di utilizzare sempre gli stabilizzatori prima di iniziare le operazioni di scavo durante il
lavoro notturno utilizza gli appositi dispositivi di illuminazione; 3) Impedisci a chiunque l'accesso a bordo del
mezzo; 4) Impedisci a chiunque di farsi trasportare o sollevare all'interno della benna; 5) Evita di traslare il
carico, durante la sua movimentazione, al di sopra di postazioni di lavoro e/o passaggio; 6) Cura la
strumentazione ed i comandi, mantenendoli sempre puliti e privi di grasso, ecc.; 7) Durante gli spostamenti tenere
l'attrezzatura di lavoro ad una altezza dal terreno tale da assicurare una buona visibilità e stabilità; 8) Durante le
interruzioni momentanee del lavoro, abbassa a terra la benna ed aziona il dispositivo di blocco dei comandi; 9)
Durante le operazioni di sostituzione dei denti della benna, utilizza sempre occhiali di protezione ed otoprotettori;
10) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere in adiacenza
del mezzo; 11) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che
dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Accertati di aver abbassato a terra la benna e di aver azionato il freno di stazionamento ed inserito
il blocco dei comandi; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
indicato nel libretto del mezzo e sempre dopo esserti accertato che i motori siano spenti e non riavviabili da terzi
accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2)
DPI: operatore escavatore;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di
sicurezza; c) maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); d) otoprotettori ; e) guanti; f) indumenti
protettivi (tute).
Attrezzi utilizzati dall'operatore:
a)
Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.
Pala meccanica
La pala meccanica è una macchina utilizzata per lo scavo, carico, sollevamento, trasporto e scarico del materiale. La macchina
è costituita da un corpo semovente, su cingoli o su ruote, munita di una benna, nella quale, mediante la spinta della macchina,
avviene il caricamento del terreno. Lo scarico può avvenire mediante il rovesciamento della benna, frontalmente, lateralmente
o posteriormente. I caricatori su ruote possono essere a telaio rigido o articolato intorno ad un asse verticale. Per particolari
lavorazioni la macchina può essere equipaggiata anteriormente con benne speciali e, posteriormente, con attrezzi trainati o
portati quali scarificatori, verricelli, ecc.
Rischi generati dall'uso della Macchina:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
Cesoiamenti, stritolamenti;
Inalazione polveri, fibre;
Incendi, esplosioni;
Investimento, ribaltamento;
Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
Rumore per "Operatore pala meccanica";
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 22 del C.P.T.
Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Fascia di appartenenza. Sulla settimana di maggiore esposizione è "Compresa tra 80 e 85 dB(A)"; sull’attività
di tutto il cantiere è "Compresa tra 80 e 85 dB(A)".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. La sorveglianza sanitaria e' estesa ai lavoratori esposti a livelli
superiori ai valori inferiori di azione (Lex > 80 dB(A)) e minori o uguali ai valori superiori di azione (Lex <=
85 dB(A)), su loro richiesta e qualora il medico competente ne conferma l'opportunità.
Informazione e Formazione:
Informazione e Formazione dei lavoratori. I lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori
di azione sono informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare
riferimento: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante dal rumore,
incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori limite di
esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni
,misurazioni o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilita' per individuare e segnalare gli effetti negativi
dell'esposizione per la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza
sanitaria e all'obiettivo della stessa; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza
sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al
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rumore; g) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e
controindicazione sanitarie all'uso.
Misure tecniche e organizzative:
Misure di prevenzione e protezione. Al fine di eliminare i rischi dal rumore alla fonte o di ridurli al minimo
le misure di prevenzione e protezione riguardano: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che
emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di
lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l'esposizione al rumore; c)
progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull’uso
corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore; e) adozione di
misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o
rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti e/o adozione di misure tecniche per il contenimento del
rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; f) opportuni programmi di manutenzione
delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; g) riduzione del
rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione e della durata e
dell’intensità dell’esposizione e l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Locali di riposo. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di
riposo messa a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali e' ridotto a un livello compatibile
con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.
Programma di misure tecniche e organizzative. Elaborazione ed applicazione di un programma di misure
tecniche e organizzative volte a ridurre l'esposizione al rumore, considerando in particolare le misure di
prevenzione e protezione sopra elencate.
Dispositivi di protezione individuale:
Uso dei Dispositivi di protezione individuale. Durante le seguenti attività e con le rispettive indicazioni in
merito alla protezione dell’udito i lavoratori sono forniti di specifici DPI dell’udito:
1) Utilizzo pala (B446), protezione dell'udito Facoltativa, DPI dell’udito Generico (cuffie o inserti) (valore di
attenuazione 12 dB(A)).
Si prevede per i lavoratori adeguato addestramento sull’uso dei dispositivi dell’udito (art. 77 comma 5 del
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81).
7) Scivolamenti, cadute a livello;
8) Vibrazioni per "Operatore pala meccanica";
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 22 del C.P.T.
Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo pala meccanica (cingolata, gommata) per
60%.
Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Compreso tra 0,5 e 1
m/s²".
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Sorveglianza Sanitaria:
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori d'azione
sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una
volta l'anno o con periodicita' diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione riportata nel
documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori in funzione
della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e
periodicità della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.
Informazione e Formazione:
Informazione e formazione dei lavoratori. Nelle attivita' che comportano una esposizione a rischi derivanti
da vibrazioni, il datore di lavoro provvede a che i lavoratori ricevano informazioni e una formazione adeguata
con particolare riguardo a: a) alle misure adottate volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio derivante
dalle vibrazioni, incluse le circostanze in cui si applicano dette misure; b) all'entita' e al significato dei valori
limite di esposizione e dei valori di azione, nonche' ai potenziali rischi associati; c) ai risultati delle valutazioni
,misurazioni o calcoli dei livelli di esposizione; d) all'utilità per individuare e segnalare gli effetti negativi
dell'esposizione per la salute; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza
sanitaria e all'obiettivo della stessa; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione alle
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vibrazioni; g) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e
controindicazione sanitarie all'uso.
Formazione e addestramento uso DPI. Il datore di lavoro assicura una formazione adeguata e organizza, se
necessario, uno specifico addestramento circa l'uso corretto e l'utilizzo pratico dei DPI.
Formazione specifica uso macchina/attrezzo. Il datore di lavoro, quando sono superati i valori d'azione,
assicura una formazione adeguata e organizza uno specifico addestramento circa l'uso corretto e sicuro delle
macchine e/o attrezzature di lavoro, in modo da ridurre al minimo la loro esposizione a vibrazioni meccaniche.
Misure tecniche e organizzative:
Misure generali. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli
non superiori ai valori limite di esposizione. E' obbligo del datore di lavoro verificare che, su periodi brevi, per
le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio il valore di esposizione sia inferiore a 20 m/s² e per le
vibrazioni trasmesse al corpo intero il valore di esposizione sia inferiore a 1,5 m/s².
Acquisto di nuove macchine mobili. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuove macchine
mobili, quelle che espongono a minori livelli di vibrazioni. Inderogabile per A(8) > 1 m/s².
Adozione di metodi di lavoro. Il datore di lavoro adotta i cicli di lavoro che consentano di alternare periodi di
esposizione a vibrazione a periodi in cui il lavoratore non sia esposto a vibrazione.
Manutenzione macchine mobili. Il datore di lavoro adotta un programma di manutenzione regolare e
periodico delle macchine mobili, con particolare riguardo alle sospensioni, ai sedili ed al posto di guida degli
automezzi.
Utilizzo corretto di macchine mobili. I lavoratori devono applicare le modalità corrette di guida al fine di
ridurre le vibrazioni in conformità alla formazione ricevuta; ad esempio: evitare alte velocità in particolare su
strade accidentate, postura di guida e corretta regolazione del sedile.
Pianificazione dei percorsi di lavoro. Il datore di lavoro pianifica, laddove possibile, i percorsi di lavoro
scegliendo quelli meno accidentali; oppure, dove possibile, effettuare lavori di livellamento stradale.
Procedure di lavoro ed esercizi alla colonna. I lavoratori devono evitare ulteriori fattori di rischio per
disturbi a carico della colonna ed effettuare esercizi per prevenire il mal di schiena durante le pause di lavoro
in conformità alla formazione ricevuta.
Dispositivi di protezione individuale:
Fornitura di indumenti per la protezione dal freddo e l'umidità. Il datore di lavoro fornisce, ai lavoratori
esposti alle vibrazioni, indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità.
Fornitura di dispositivi di smorzamento. Il datore di lavoro dota le macchine, che espongono ai più alti
livelli di vibrazione, di dispositivi di smorzamento che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (piedi
o parte seduta del lavoratore).
Fornitura di sedili ammortizzanti. Il datore di lavoro dota le macchine, che espongono ai più alti livelli di
vibrazione, di sedili ammortizzanti che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (piedi o parte seduta
del lavoratore).
Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1)
Pala meccanica: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Controlla tutti i dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) e i gruppi ottici di
illuminazione; 2) Controlla tutti i comandi e i dispositivi frenanti; 3) Disponi affinché la visibilità del posto di
guida sia ottimale; 4) Controlla, proteggendoti adeguatamente, l'integrità dei componenti dell'impianto
oleodinamico, prestando particolare riguardo alle tubazioni flessibili; 5) Verifica la funzionalità del dispositivo di
attacco del martello e le connessioni delle relative tubazioni dell'impianto oleodinamico; 6) Controlla i percorsi e
le aree di manovra richiedendo, se necessario, la predisposizione di adeguati rafforzamenti; 7) Nel cantiere
procedi a velocità moderata, nel rispetto dei limiti ivi stabiliti; in prossimità dei posti di lavoro procedi a passo
d'uomo; 8) Durante gli spostamenti del mezzo, aziona il girofaro; 9) Controlla che lungo i percorsi carrabili del
cantiere e, in particolare, nella zona di lavoro non vi sia la presenza di sottoservizi (cavi, tubazioni, ecc. per il
passaggio di gas, energia elettrica, acqua, fognature, linee telefoniche, ecc.); 10) Se devi effettuare manovre in
spazi ristretti o in condizioni di limitata visibilità, richiedi l'intervento di personale a terra; 11) Evita, se non
esplicitamente consentito, di transitare o fermarti in prossimità del bordo degli scavi; 12) Valuta, con il preposto
e/o il datore di lavoro, la distanza cui collocarsi da strutture pericolanti o da demolire e/o da superfici aventi
incerta portanza; 13) Provvedi a delimitare il raggio d'azione del mezzo; 14) Provvedi a delimitare l'area esposta
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a livello di rumorosità elevata; 15) Verifica che non vi siano linee elettriche interferenti l'area di manovra del
mezzo.
Durante l'uso: 1) Annuncia l'inizio delle manovre di scavo mediante l'apposito segnalatore acustico; 2) Se il
mezzo ne è dotato, estendi sempre gli stabilizzatori prima di iniziare le operazioni di demolizione; 3) Durante il
lavoro notturno utilizza gli appositi dispositivi di illuminazione; 4) Impedisci a chiunque di farsi trasportare o
sollevare all'interno della benna; 5) Evita di traslare il carico, durante la sua movimentazione, al di sopra di
postazioni di lavoro e/o passaggio; 6) Cura la strumentazione ed i comandi, mantenendoli sempre puliti e privi di
grasso, ecc.; 7) Evita di caricare la benna, con materiale sfuso, oltre il suo bordo; 8) Durante gli spostamenti
tenere l'attrezzatura di lavoro ad una altezza dal terreno tale da assicurare una buona visibilità e stabilità; 9)
Durante le interruzioni momentanee del lavoro, abbassa a terra la benna ed aziona il dispositivo di blocco dei
comandi; 10) Durante i rifornimenti, spegni il motore, evita di fumare ed accertati dell'assenza di fiamme libere in
adiacenza del mezzo; 11) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o
pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Accertati di aver abbassato a terra la benna e di aver azionato il freno di stazionamento ed inserito
il blocco dei comandi; 2) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto
indicato nel libretto del mezzo e sempre dopo esserti accertato che i motori siano spenti e non riavviabili da terzi
accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2)
DPI: operatore pala meccanica;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) copricapo; c)
calzature di sicurezza; d) maschere (se presenti nell'aria polveri o sostanze nocive); e) otoprotettori; f) guanti; g)
indumenti protettivi (tute).
Attrezzi utilizzati dall'operatore:
a)
Attrezzi manuali;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.
EMISSIONE SONORA ATTREZZATURE E MACCHINE
(art 103, D.Lgs. 81/2008)
ATTREZZATURA
Emissione
Sonora dB(A)
Lavorazioni
Argano a bandiera
Rimozione di massetto.
79.2
Argano a cavalletto
Rimozione di massetto.
79.2
Avvitatore elettrico
Montaggio di strutture verticali in acciaio; Montaggio di strutture orizzontali
in acciaio; Montaggio di strutture verticali in legno; Montaggio di strutture
orizzontali in legno.
75.4
Betoniera a bicchiere
Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate.
80.5
Cannello a gas
Impermeabilizzazione di coperture.
86.3
Compressore con motore endotermico
Rimozione di massetto.
84.7
Gruppo elettrogeno
Getto in calcestruzzo per sottoservizi in c.a.; Getto in calcestruzzo per le
strutture in fondazione.
80.8
Impastatrice
Formazione di massetto per coperture.
79.8
Martello demolitore elettrico
Rimozione di massetto.
95.3
Martello demolitore pneumatico
Rimozione di massetto.
98.7
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
ATTREZZATURA
Saldatrice elettrica
Emissione
Sonora dB(A)
Lavorazioni
Montaggio di strutture verticali in acciaio; Montaggio di strutture orizzontali
in acciaio; Montaggio di strutture verticali in legno; Montaggio di strutture
orizzontali in legno.
71.2
Smerigliatrice angolare (flessibile)
Montaggio di strutture verticali in acciaio; Montaggio di strutture orizzontali
in acciaio; Montaggio di strutture verticali in legno; Montaggio di strutture
orizzontali in legno.
97.7
Tagliasfalto a disco
Taglio di asfalto di carreggiata stradale.
102.6
Taglierina elettrica
Applicazione esterna di pannelli isolanti su superfici orizzontali e inclinate.
95.1
Trancia-piegaferri
Lavorazione e posa ferri di armatura per sottoservizi in c.a.; Lavorazione e
posa ferri di armatura per le strutture in fondazione.
79.2
Getto in calcestruzzo per sottoservizi in c.a.; Getto in calcestruzzo per le
strutture in fondazione.
81.0
Vibratore elettrico per calcestruzzo
MACCHINA
Autobetoniera
Emissione
Sonora dB(A)
Lavorazioni
Getto in calcestruzzo per sottoservizi in c.a.; Getto in calcestruzzo per le
strutture in fondazione.
83.1
Autocarro
Taglio di asfalto di carreggiata stradale; Scavo a sezione obbligata.
77.9
Autogrù
Lavorazione e posa ferri di armatura per sottoservizi in c.a.; Montaggio di
strutture verticali in acciaio; Montaggio di strutture verticali in legno;
Montaggio di strutture orizzontali in legno.
81.6
Escavatore
Taglio di asfalto di carreggiata stradale; Scavo a sezione obbligata.
80.9
Pala meccanica
Scavo a sezione obbligata; Rinterro di scavo.
84.6
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA
STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA SPECIFICI
DESCRIZIONE
N.R.
U.M.
QUANTITA'
PREZZO
IMPORTO
paio
240
€ 1,70
€ 408,00
paio
240
€ 1,19
€ 285,60
paio
60
€ 23,86
€ 1.431,60
paio
60
€ 42,61
€ 2.556,60
cadauna
60
€ 48,29
€ 2.897,40
cadauno
60
€ 2,84
€ 170,40
cadauno
60
€ 14,09
€ 845,40
paio
60
€ 30,68
€ 1.840,80
cadauno
60
€ 9,09
€ 545,40
cadauna
60
€ 16,19
€ 971,40
cadauna
1
€
2.400,00
€ 2.400,00
corpo
1
€
2.220,00
€ 2.220,00
1
Guanti contro le aggressioni meccaniche Fornitura (durata un
mese)
2
Guanti contro le aggressioni chimiche Fornitura (durata un mese)
3
Guanti dielettrici a cinque dita provati a 5000 V Fornitura (durata
sei mesi)
4
Guanti imbottiti adatti a ridurre le vibrazioni conformi EN10819
Fornitura (durata sei mesi)
5
Tuta da lavoro per la protezione dell'epidermide Fornitura (durata
sei mesi)
6
Copricapo per la protezione dai raggi solari Fornitura (durata sei
mesi)
7
Casco di protezione Fornitura (durata un anno)
8
Scarpe basse con suola antiperforazione e puntale in acciaio
Fornitura (durata sei mesi)
9
Occhiali a stanghette e ripari laterali per la protezione dalla
proiezionme di oggetti e/o da getti e schizzi Fornitura (durata sei
mesi)
10
Cuffie auricolari Fornitura (durata un anno)
11
12
Autogru
Ponteggio (durata quattro mesi)
€
16.572,60
Totale
€
16.572,60
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PIANO DI SICUREZZA
OSPEDALI SOSTENIBILI
Importo totale presunto dei lavori (C)
€ 4.509.108,84 EURO
Importo dei lavori a base d'appalto soggetto a
ribasso d'asta
€ 4.492.536,24 EURO
Spesa complessiva della sicurezza (SCS) non
soggetta a ribasso d'asta
Indice della sicurezza (IS=SCS/C)
€ 106.423,33 EURO
2,3%
pg
FV piano sicurezza
PIANO DI SICUREZZA
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