COMUNE DI SEREGNO PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA PARCO A. DA GIUSSANO ALIMENTAZIONE TORRI FARO ED ILLUMINAZIONE PUBBLICA Impianti Elettrici SPECIFICHE TECNICHE E PRESTAZIONALI Aprile 2010 PROGETTISTA: Ing. Giovanni Domenella Via G.Carducci 5 – 20038 Seregno – MI Tel. 0362.235972 Fax 0362.600057 - [email protected] Cap.I – Leggi e Norme Tecniche Pag.1 —————————————————————————————————————— CAPITOLO I LEGGI E NORME TECNICHE Art.01 – OSSERVANZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI La Ditta Appaltatrice, nella realizzazione degli impianti, sarà pienamente responsabile circa l'ottemperanza di leggi, disposizioni, regolamenti e prescrizioni vigenti in materia. In particolare la sua responsabilità sarà volta al rispetto delle leggi e delle normative elencate di seguito e, più in generale, di quante altre venissero emanate durante il corso dei lavori o che comunque fossero sempre applicabili agli impianti in via di realizzazione. 01.1 – LEGGI E NORME TECNICHE Di seguito vengono elencate le principali leggi e norme in materia: • DPR 27.4.1955 n.547 e successivi aggiornamenti • Legge 23.3.1968 n.186 (regola dell'arte) • D.M. 22.01.2008 n.37 (Norme per la sicurezza degli impianti) • D.Lgs. 19.09.1994 n.626 (attuazione direttive CEE n.89/654 n.89/655, n.89/656, n.90/269, n.90/270, n.90/394 e n.90/679) - sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro • D.Lgs. 19.03.1996 n.242 (modifiche ed integrazioni del D.Lgs. 19.09.1994 n.626) • D.Lgs.14.08.1996 n.494 (sicurezza nei cantieri) • Raccomandazioni ASL, ISPESL ed Ispettorato del lavoro. • Norme e prescrizioni della società distributrice di energia elettrica. • Prescrizioni del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco competente per territorio. • Tabelle di unificazione UNI, CEI, UNEL. Norme del Comitato Elettrotecnico Italiano con particolare riguardo per: ◊ Norme CEI 16-4 – EN60446 - Individuazione dei conduttori isolati e nudi tramite colori - fascicolo 9347 - 2008 ◊ Norme CEI 17-13/1 – EN60439-1 Apparecchiature assiemate di manovra e di protezione per bassa tensione (quadri BT) Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS) - fascicolo 5862 - 2000. Cap.I – Leggi e Norme Tecniche Pag.2 —————————————————————————————————————— ◊ Norme CEI 17-70 – Guida all’applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione fascicolo 5120 – 1999 ◊ Norme CEI 20-21/1/2/3 - Calcolo della portata dei cavi elettrici - fascicoli 9041, 9042, 9043, 9044, 9045, 9046, 9047, 9048 - 2007 ◊ Norme CEI 20-38 - Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi - parte I - fascicolo 9876 - 2009. ◊ Norme CEI 64-8/1/2/3/4/5/6/7 - VI edizione - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V. in corrente alternata ed a 1500 V. in corrente continua - fascicoli 8608, 8609, 8610, 8611, 8612, 8613, 8614 – 2007 ◊ Norme CEI 64-12 - Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario – fascicolo 9959 - II edizione - 2009 ◊ Norme CEI 64-14 - Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori – fascicolo 8706 - 2007 ◊ Norme CEI 70-1 - EN 60529 - Grado di protezione degli involucri (Codice IP) – Variante V1 - 2000. La rispondenza degli impianti alle norme sopra indicate dovrà riguardare non solo l'esecuzione dell'impianto ma anche ogni singolo componente dell'impianto stesso. 01.2 - RISPETTO DI NORME DI SICUREZZA ED IGIENE NELL’ESECUZIONE DELLE OPERE IN ATTUAZIONE DEL D.Lgs. 494/96 Premesso che le opere verranno effettuate in area pubblica aperta, di seguito vengono elencate e descritte le opere provvisionali ed i dispositivi di sicurezza individuali e collettivi che dovranno essere attuati e previsti, ai sensi del D.Lgs. 494/96, per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori, degli presenti sul luogo del cantiere nel corso dei lavori, e degli impedimenti da mettere in opera al fine da rendere non accessibile le aree di lavoro al pubblico. 01. Lavori in Quota Non viene prevista alcuna esecuzione di opere da svolgersi in quota. 02. Lavori sui Quadri Elettrici E' fatto assoluto divieto di effettuare lavori od presenza di tensione. interventi su quadri elettrici in Per eccezionali interventi che si rendessero necessari per l'isolamento di linee e/o la messa in sicurezza di quadri prima dell'esecuzione di qualsiasi opera, gli addetti devono essere equipaggiati di guanti con adeguato potere di isolamento e scarpe con suola isolante. 03. Opere di scavo La maggior parte degli scavi previsti per l’esecuzione dell’opera riguardano la messa in opera di condutture elettriche interrate e, pertanto sono abbondantemente Cap.I – Leggi e Norme Tecniche Pag.3 —————————————————————————————————————— inferiori alla quota di 1,5 m e non richiedono opere provvisionali per la messa in sicurezza. In ogni caso le eventuale opere di scavo sono di pertinenza di altra Impresa specializzata in opere di scavo, gli addetti alla esecuzione delle opere elettriche devono prestare attenzione al coordinamento dei lavori da eseguirsi contemporaneamente. 04. Presenza di Traffico di Autoveicoli Le attività da svolgersi in area soggetta a traffico veicolare devono essere preventivamente segnalate mediante segnaletica verticale e cartelli monitori, e delimitate, ove possibile, mediante transennamento. Durante ogni fase operativa almeno una persona sarà dedicata al controllo visivo del traffico. Potranno essere richiesti blocchi temporanei del traffico veicolare per permettere lo svolgimento in sicurezza delle operazioni di installazione. 05. Attrezzature per la Protezione Individuale Le opere da eseguirsi riguardano esclusivamente la messa in opera di cavi in cavidotti interrati e di impianti ed apparecchiature elettriche completi di ogni connessa opera muraria, complementare ed accessoria. Per l’espletamento di tali lavori non sono necessarie lavorazioni particolari o pericolose, in ogni caso è fatto obbligo ad ogni lavoratore l’uso dei dispositivi individuali di protezione più appropriati a seconda dell’attività correntemente svolta in cantiere. Tutti i mezzi di protezione necessari saranno personali ed assegnati ad ogni lavoratore. 06. Movimentazione di Materiali e Formazione di Magazzini Tutte le operazioni che comportano movimentazioni di materiali devono essere effettuate con idonee attrezzature tenendo conto che il peso massimo di un carico manuale è di 30 kg. In tutti i casi di movimentazione manuale di materiali gli addetti devono essere equipaggiati di guanti pesanti. L’ambiente operativo sarà in area pubblica aperta e, pertanto, per i materiali e le attrezzature necessari all’esecuzione delle opere non sono disponibili aree o zone per la custodia e l’immagazzinamento, l’Impresa esecutrice dovrà provvedere giornalmente al trasporto in area di cantiere mediante mezzi opportuni. 07. Area di Cantiere Ai fini dell’esecuzione delle opere ed impianti precedentemente descritti l’area di cantiere viene definita quella di effettivo svolgimento dei lavori opportunamente delimitata e segnalata. Tale area, così definita e circoscritta, sarà accessibile al solo personale addetto ai lavori, l’accesso a qualunque altra persona non autorizzata, dovrà essere impedito con opportune barriere predisposte e messe in opera dall’Impresa. La circolazione del personale dell’Impresa addetto ai lavori al di fuori dell’area di cantiere ma all’interno dell’area circostante, dovrà essere limitato al solo trasporto di materiali di risulta o nuovi da mettere in opera, il personale addetto ai lavori dovrà Cap.I – Leggi e Norme Tecniche Pag.4 —————————————————————————————————————— adottare tutte le cautele e precauzioni possibili per limitare il disagio ed i rischi per gli individui e le attività che vengono contemporaneamente vengono svolte nelle aree immediatamente adiacenti. • • • Più in generale, in tutte le zone in cui, nel corso dei lavori, sussistono: la presenza di un possibile pericolo, particolari condizioni operative, limitazioni di spazio, vanno adeguatamente delimitate ed evidenziate con segnaletica di sicurezza e con cartelli indicatori e monitori. 08. Deposito Materiali di Risulta Nell’abito dell’area pubblica e zone pertinenti è possibile individuare un’area da adibire a deposito dei materiali di risulta, di imballaggio e/o di varia natura solo temporaneamente mediante opportuna segnalazione. Pertanto qualunque materiale dovrà essere sgomberato dall’area pubblica contestualmente all’allontanamento dall’area di cantiere del personale addetto per fine turno di lavoro. Sempre a cura e spese dell’Impresa, qualsiasi materiale residuato dovrà essere trasportato in discarica e l’area completamente bonificata e riconsegnata nello stesso stato originario. 09. Misure Generali di Sicurezza ed Igiene Prima dell'inizio dei lavori la Ditta esecutrice delle opere dovrà consegnare al Responsabile della Sicurezza e Prevenzione Preposto dall’Ufficio Tecnico Comunale copia del piano di sicurezza generale previsto ai sensi dell'Art. 4 del D.Lgs. 626/94. Identificazione del Personale Addetto ai Lavori Tutto il personale impiegato per l'esecuzione dei lavori deve essere immediatamente identificabile e quindi deve essere obbligatoriamente corredato di: - idonei indumenti di lavoro, tuta o camice colorato, - tesserino di identificazione con il nome dell'addetto e dell’Impresa da tenere a vista. Spogliatoio e Servizi Igienici Nell’area oggetto delle opere non sussistono fabbricati o costruzioni utilizzabili per il magazzinaggio dei materiali, spogliatoio e Servizi Igienici, pertanto, l’Impresa dovrà farsi carico della messa in opera di opere provvisionali temporanee o di mezzi mobili di cantiere Pronto Soccorso e Presidio Telefonico Come gia accennato nell’area non esistono strutture di appoggio per tali servizi, pertanto, la cassetta di pronto soccorso fornita dall’Impresa a corredo del cantiere potrà essere conservata all’interno delle opere provvisionali o di mezzi mobili di cantiere. Allo stesso modo, per ogni situazione di emergenza in cui è necessario il ricorso ai presidi sanitari locali (servizio ambulanza, pronto soccorso, ospedale, ecc.) l’Impresa dovrà mettere a disposizione del personale addetto almeno un apparecchio telefonico mobile di servizio e di emergenza.. Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive Pag.5 —————————————————————————————————————— CAPITOLO II PRESCRIZIONI TECNICHE ESECUTIVE Art.02 – CANALIZZAZIONI ELETTRICHE - CAVIDOTTI In ogni impianto elettrico i conduttori devono essere sempre protetti e salvaguardati meccanicamente. Dette protezioni possono essere: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle, condotti o cunicoli ricavati nella struttura edile, ecc. Negli impianti in edifici civili e similari si devono rispettare le prescrizioni di seguito elencate. 02.1 - TUBAZIONI PROTETTIVE Per la realizzazione degli impianti saranno impiegati i seguenti tipi di tubo a seconda delle prescrizioni indicate nelle descrizioni dei singoli impianti: • in materiale plastico rigido di tipo pesante UNEL 37118/P colore grigio, oppure colore nero con contrassegno del Marchio Italiano di Qualità per la distribuzione nei tratti incassati nelle pareti, nei pavimenti, nei soffitti o dove espressamente richiesto, o in vista sulle pareti fissato con appositi supporti possibilmente in nylon indeformabili tipo SCH FISCHER o altra primaria marca, se il tubo è filettabile possono essere realizzati impianti IP55, AD-FE o AD-FT; • PVC plastico flessibile tipo pesante con contrassegno del Marchio Italiano di Qualità colore grigio o nero, caratteristiche come tabella UNEL 37121/170 solo dove espressamente richiesto o incassato; • PVC flessibile con rinforzo spiralato e raccordi stagni filettati all'estremità quando necessita un raccordo flessibile alle utenze con una buona protezione meccanica. In particolare per l'installazione dovranno essere osservate le seguenti indicazioni: • per le linee in vista i tubi protettivi dovranno essere di materiale termoplastico rigido della serie pesante rispondenti alle tabelle UNEL 37118/72 e UNEL 37121/70, • saranno posate tubazioni distinte per i circuiti appartenenti a servizi diversi, anche se caratterizzati dalla stessa tensione. Il diametro interno dei tubi, fermo restando quanto previsto circa la sfilabilità dei cavi, deve essere almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuto e comunque non inferiore a 16 mm; • il numero massimo dei cavi unipolari che si possono introdurre nelle diverse tubazioni è indicato nella tabella seguente: Diam.Esterno/ Diam.Interno Tubazione • Sezione dei Cavi (mmq) 1 1,5 2,5 4 6 20/15,5 9 7 4 4 2 25/19,8 12 9 7 7 4 2 12 9 7 7 32/26,4 10 16 3 è vietato installare tubi protettivi nelle pareti e intercapedini delle canne fumarie, nel vano ascensori ed a diretto contatto con tubazioni idriche o con condotte ad elevata temperatura; Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive Pag.6 —————————————————————————————————————— • • • • • • • ogni tubazione deve essere interrotta con cassette e/o sportelli di ispezione: - ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali; - ad ogni derivazione da linea principale a secondaria; - sempre in ogni locale servito; le tubazioni protettive devono giungere al filo interno delle scatole o cassette di derivazione; nel caso di impianti stagni, le cassette devono essere dotate di imbocchi a pressacavo per consentire la tenuta stagna delle cassette; il fissaggio delle tubazioni non deve avvenire mai mediante chiodi a sparo, ma solo con tasselli ad espansione; i supporti devono essere distanziati quanto necessario per assicurare un buon fissaggio delle tubazioni, in ogni caso la loro distanza non deve essere superiore a 1,5 metri; i tubi dovranno seguire un andamento parallelo agli assi delle strutture evitando percorsi diagonali od accavallamenti; tutte le curve saranno eseguite a largo raggio. Non sono ammesse le curve stampate e le derivazioni a T; in ogni caso dovrà essere garantita un'agevole sfilabilità dei conduttori; 02.2 - SCATOLE E CASSETTE DI DERIVAZIONE Le scatole e cassette di derivazione saranno impiegate nella realizzazione delle reti di distribuzione ogni volta che dovrà essere eseguita sui conduttori una derivazione e quando lo richiedano le dimensioni, la forma o la lunghezza di un tratto di tubazione . Tutte le giunzioni o le derivazioni devono essere realizzate esclusivamente con morsetti contenuti entro scatole o cassette di derivazione . Di norma le scatole o cassette verranno altresì impiegate ad ogni brusca deviazione del percorso delle tubazioni; ogni due curve, ogni 15 metri nei tratti rettilinei, all'ingresso di ogni locale alimentato ed in corrispondenza di ogni corpo illuminante. In via del tutto generale si prevede l'impiego dei seguenti tipi di scatole e cassette di derivazione: • scatole di derivazione tonde diametro 70 mm o quadrate, lato 65 mm, in materiale plastico, adatte ad essere incassate nelle pareti o nei soffitti, senza coperchio, impiegate per l'alimentazione di apparecchi illuminanti non stagni a soffitto; • cassette di derivazione adatte al montaggio incassato nelle pareti, di forma quadrata o rettangolare in materiale plastico antiurto, ad uno o più scomparti completi di separatori, coperchio a perdere per montaggio provvisorio, coperchio definitivo in materiale plastico infrangibile fissato a viti, guide DIN sul fondo per montaggio dei morsetti; • cassette di derivazione in materiale plastico isolante, tipo adatto ad essere applicati a vista sulle strutture o sulle pareti, complete di imbocchi per tubi accostati o filettati, coperchi opachi in materia le isolante infrangibile o coperchi trasparenti in policarbonato con fissaggio a viti; eventuale guarnizione in neoprene fra corpo cassetta e coperchio; guide DIN sul fondo per il fissaggio dei morsetti; o utilizzo di morsetti a cappuccio; 02.3 - MODALITÀ DI POSA DI CANALIZZAZIONI E CASSETTE Non è ammesso far transitare nella stessa cassetta conduttori appartenenti ad impianti o servizi diversi. Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive Pag.7 —————————————————————————————————————— Le tubazioni devono essere posate a filo delle cassette con la cura di lisciare gli spigoli onde evitare il danneggiamento delle guaine dei conduttori nelle operazioni di infilaggio e sfilaggio. Nel caso di impianto a vista i raccordi con le tubazioni devono essere eseguiti soltanto tramite raccordi pressatubo filettati, in pressofusione o plastici. I conduttori potranno transitare nelle cassette di derivazione senza essere interrotti; essi dovranno avere un arricchimento tale da permettere un eventuale immorsettamento successivo per derivazioni. I conduttori saranno sempre disposti ordinatamente nelle cassette con un minimo di ricchezza. I morsetti saranno di tipo a mantello con base di ceramica od altro materiale isolante non igroscopico di analoghe caratteristiche e saranno adeguati alla sezione dei conduttori derivati. Si può derogare nel caso di impianti luce o F.M. nel terziario con l'utilizzo di morsetti a cappuccio con fissaggio a vite, contraddistinti nei colori delle fasi e con sezione minima per conduttori fino a 4 mmq. Nel caso di impianti a vista le cassette saranno fissate esclusivamente alle strutture murarie tramite tasselli ad espansione. Nel caso di impianti incassati le cassette saranno montate a filo del rivestimento esterno e saranno munite di coperchio "a perdere" o adeguata protezione , i coperchi definitivi saranno montati ad ultimazione degli interventi murari di finitura. Tutte le scatole saranno contrassegnate sul coperchio in modo che possa essere individuato il tipo di servizio di appartenenza. Della siglatura delle cassette dovrà essere fornito un elenco con ubicazione e destinazione del servizio a carico dell'installatore. Tutte le scatole o cassette di qualsiasi materiale saranno provviste di morsetti di terra; quelle in materiale metallico avranno il morsetto di messa a terra sul corpo scatola. Sono vietate le giunzioni eseguite con attorcigliamento dei conduttori (anche se saldate e rivestite di nastro isolante). Non sono ammesse giunzioni dirette sui cavi a meno che le operazioni di "straordinaria manutenzione" non lo richiedano espressamente. In ogni caso andrà concordata la modalità della giunzione con la D.L. Art.03 – CAVI E CONDUTTORI Per i collegamenti elettrici usualmente in tensione, esterni alle macchine, agli apparecchi e a tutte le apparecchiature, non è ammesso l'impiego di conduttori nudi. Fa eccezione la barra generale di terra che funge da collettore. 03.1 - TIPO DI POSA DEI CAVI • • I tipi di posa ammessi per i cavi sono i seguenti: in tubo , canalette o cunicoli e su passerelle, a vista, sotto particolari condizioni. Per posa in tubo, i cavi devono essere muniti di guaina antiabrasiva se le condizioni di posa non escludono il danneggiamento dei cavi durante l'infilaggio (si considerano antiabrasive, le guaine realizzate con materiali elastomerici o termoplastici con proprietà meccaniche non inferiori a quelle del policloroprene di qualità Ky oppure del cloruro di polivinile di qualità Rz ( CEI 20-11). Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive Pag.8 —————————————————————————————————————— 03.2 - ISOLAMENTO DEI CAVI I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensioni nominali (Uo/U) non inferiori a 450/750 V, simbolo di designazione 07. (Uo = valore efficace della tensione tra uno qualsiasi dei conduttori e la terra, U=valore efficace della tensione tra due conduttori qualsiasi del cavo multipolare o di un sistema di cavi unipolari). Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500 V, simbolo di designazione 05. Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti con tensioni nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore. Nel caso in cui i cavi non sono posati in tubo, in canalette o in cunicoli tali da assicurare nei confronti dei cavi stessi, un grado di protezione non inferiore a IP40 IP44 o se non sono interrati, devono avere particolari requisiti di non propagazione del l'incendio (Norme CEI 20-22). 03.3 - DESIGNAZIONE DEI CAVI Tra i cavi utilizzabili vi sono i seguenti tipi rispondenti ai documenti di armonizzazione CENELEC: • H07V-K cavi unipolari isolati con PVC senza guaina per uso generale (senza guaina antiabrasiva ma solo con isolamento). Isolante in PVC di qualità TL1 (UNEL 35747; CEI 20-20; CENELEC HD 21; 227 IEC 02). • • • • Oltre ad essi ricordiamo secondo le relative norme CEI: cavi flessibili sotto guaina di polivinilcloruro tipo HO7VV-F e/o FROR. Isolante di qualità TM1 e TM2, guaina in PVC di qualità TL2 (UNEL 35730, CEI 20-22 II, CEI 20-35, CEI 20-37 i) cavi unipolari senza guaina protettiva, non propaganti l'incendio, isolati in polivinilcloruro tipo N07V-K, isolante PVC di qualità R2 antifiamma (UNEL 35752-Pr 2373, CEI 20-22 II, CEI 20-35, CEI 20-37 I) cavi per energia flessibili non propaganti l'incendio isolati in polivinilcloruro tipo N1VV-K, isolante in PVC di qualità R2 antifiamma, guaina interna in riempitivo antifiamma, guaina esterna in PVC di qualità RZ antifiamma (UNEL 35757 per unipolari e UNEL 35756 per multipolari) cavi per energia FG7OR-06/1kV non propagante l'incendio, isolati in gomma (HEPR) ad alto modulo tipo G7, riempitivo ad alto grado di autoestinguenza, guaina esterna di PVC di qualità RZ antifiamma di colore grigio (UNEL 35756, CEI 20-22 II, CEI 20-35, CEI 20-37 I); 03.4 - COLORI DISTINTIVI DEI CAVI Il codice colori che dovrà essere rispettato per facilitare l'identificazione dei conduttori sarà il seguente: - giallo-verde - per conduttori di terra e protezione - blu o azzurro- per neutro - marrone - fase R in corrente alternata - nero - fase S in corrente alternata e polarità - in corrente continua - grigio - fase T in corrente alternata - rosso - polarità + in corrente continua Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive Pag.9 —————————————————————————————————————— 03.5 - SEZIONI MINIME E CADUTE DI TENSIONE AMMESSE Le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensioni non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL. Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse dei conduttori di rame sono: • 0.75 mmq per i circuiti di segnalazione e comando; • 1,5 mmq per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2.2 kW; • 2.5 mq per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza nitaria compresa tra 2.2 kW e 3.6 kW; • 4 mmq per montanti singoli o linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza nominale superiore a 3.6 kW; 03.6 - SEZIONI MINIME DEL CONDUTTORE DI TERRA La sezione del conduttore di terra deve essere non conduttore di protezione con i minimi di seguito indicati: inferiore a quella del Conduttore di protezione Sezione del conduttore di facente parte dello stesso fase che alimenta la cavo o nello stesso tubo macchina o l’apparecchio del conduttore di fase Conduttore di protezione non facente parte dello stesso cavo e non insieme al cond. di fase Minore o Uguale a 16 Uguale alla sezione conduttore di fase mmq 2,5 mmq se protetto meccanicamente, 4 mmq se non protetto del Maggiore di 16 mmq e Minore o Uguale a 35 Uguale a 16 mmq mmq Metà della sezione del conduttore di fase; per i cavi multipolari la sezione Maggiore di 35 mmq specificata dalle rispettive norme Uguale a 16 mmq Metà della sezione del conduttore di fase; per i cavi multipolari la sezione specificata dalle rispettive norme In alternativa ai criteri sopra indicati è ammesso il calcolo della sezione minima del conduttore di protezione mediante il metodo analitico indicato al paragrafo (a) dell'Art. 543.1.1 delle norme CEI 64-8. Sezione minima (mmq) - protetto contro la corrosione 16 (Cu) 16 (Fe) - non protetto contro la corrosione 25 (Cu) 50 (Fe) 03.7 - SEZIONE MINIMA DEI CONDUTTORI NEUTRI La sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore corrispondenti conduttori di fase. a quella dei Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive Pag.10 —————————————————————————————————————— Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mmq, la sezione dei conduttori neutri può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, con il minimo tuttavia di 16 mmq (per conduttori in rame), purché siano soddisfatte le condizioni degli Artt. 522, 524.2, 524.3, 524.1, 543.1.4 delle norme CEI 64-8; 03.8 - SEZIONE DEI CONDUTTORI DI PROTEZIONE La sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quella indicata nella tabella riportata di seguito, tratta dalle norme CEI 64-8. Vedi prescrizioni Artt. 547.1.1 - 547.1.2 e 547.1.3 delle norme CEI 64-8; 03.9 - PROPAGAZIONE DEL FUOCO LUNGO I CAVI I cavi in aria installati individualmente (distanziati fra loro di almeno 250mm) devono rispondere alla prova di non propagazione del fuoco secondo le norme CEI 20-35. Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso in cui sia da contenere il pericolo di propagazione di un eventuale incendio, essi devono avere i requisiti di non propagazione dell'incendio in conformità alle norme CEI 20-22; 03.10 - PROVVEDIMENTI CONTRO LO SVILUPPO DI FUMO E DI GAS TOSSICI Allorché i cavi siano installati in notevole quantità in ambienti chiusi frequentati dal pubblico e di difficile e lenta evacuazione si devono adottare sistemi di posa atti ad impedire la propagazione del fumo negli ambienti stessi, o in alternativa, ricorrere all'impiego di cavi a bassa emissione di fumo secondo le norme CEI 20-37 e 20-38; Qualora cavi in quantità rilevanti siano installati in ambienti chiusi frequentati dal pubblico, oppure si trovino a coesistere, in ambiente chiuso, con apparecchiature particolarmente vulnerabili da agenti corrosivi, deve essere tenuto presente il pericolo che i cavi stessi bruciando sviluppino gas tossici o corrosivi. Ove tale pericolo sussista occorre fare ricorso all'impiego di cavi aventi la caratteristica di non sviluppare gas tossici e corrosivi ad alte temperature secondo le norme CEI 20-38. 03.11 - POSA DI CAVI E CAVIDOTTI I cavi potranno essere posati sospesi alle strutture del fabbricato, in canaline o passerelle plastiche/metalliche portacavi, in tubazioni a vista od incassate, in cunicoli ventilati o chiusi, in tubazioni interrate od interrati direttamente. In ogni caso saranno posti in opera secondo le norme di buona tecnica e risultare montati a regola d'arte. Le modalità di posa, saranno specificate nel Progetto degli impianti, laddove il Progetto non prescrive particolari soluzioni costruttive, l'installatore, di volta in volta, potrà adottare il tipo di posa che riterrà più opportuno secondo la propria esperienza e professionalità. Ogni servizio od ogni impianto, anche se a pari tensione, usufruirà di una rete di canalizzazioni completamente indipendente e con proprie cassette di derivazione, per casi particolari, tassativamente concordati con la Direzione dei Lavori, è possibile condividere la stessa canalizzazione per impianti elettricamente simili quando essi non costituiscono causa di reciproco disturbo. Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive Pag.11 —————————————————————————————————————— Art.04 – BARRIERE CONTRO LA PROPAGAZIONE DEGLI INCENDI Sui percorsi principali dei cavi non intubati, raggruppati in passerelle, canaline aperte e cunicoli non riempiti, saranno adottati i seguenti provvedimenti per prevenire la propagazione degli incendi in senso longitudinale o verticale: • saranno poste barriere tagliafiamma in tutti i passaggi di pareti verticali e solette e in generale di suddivisione tra diversi ambienti; • saranno poste barriere tagliafiamma all'entrata dei cavi nei quadri se non verranno usati cavi non propaganti l'incendio (Norme CEI 20-22); • le barriere tagliafiamma saranno di spessore minimo 20 cm ed ottenute con lana di roccia o con altro materiale fortemente coibente ed incombustibile interposto tra cavi e tra questi e le pareti delle canalette; • i cunicoli e le finestre di passaggio, saranno completamente chiuse con opere di muratura o lamiera di spessore maggiore od uguale a 2 mm. • in alternativa ed in considerazione dei costi potranno essere usate barriere tagliafiamma tipo Kiepe Electric, 3M, Grunau KBS, ecc., comunque corredati di certificato di omologazione CESI o equivalenti. Art.05 – PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento dell'isolamento o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse). Per la protezione contro i contatti indiretti ogni impianto elettrico utilizzatore o raggruppamento di impianti contenuti in uno stesso edificio e nelle sue dipendenze (quali portinerie distaccate e simili) deve avere un proprio impianto di terra. A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili destinati ad adduzione, distribuzione e carico delle acque, nonché tutte le masse metalliche accessibili di notevole estensione esistenti nell'area dell'impianto elettrico utilizzatore stesso. 05.1 – IMPIANTO DI MESSA A TERRA DI PROTEZIONE Per ogni edificio contenente impianti elettrici deve essere opportunamente previsto, in sede di costruzione, un proprio impianto di messa a terra (impianto di terra locale) che deve soddisfare le prescrizioni delle vigenti norme CEI 64-8. Tale impianto, in alcuni casi definito anche maglia equipotenziale, come già accennato, è destinato a limitare le tensioni di contatto sulle parti conduttrici esposte e le tensioni di passo sul terreno ed inoltre serve ad: • indirizzare verso terra le correnti di guasto, queste correnti si richiudono attraverso gli strati profondi del terreno sul neutro a terra del generatore o del trasformatore se questi sono stati collegati a terra, oppure, se l'impianto viene esercito con neutro isolato, le correnti si richiudono attraverso le capacità delle linee di alimentazione; • chiudere i circuiti di guasto a terra sul neutro dei generatori o dei trasformatori attraverso i conduttori che costituiscono lo stesso impianto di terra; in questo caso Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive Pag.12 —————————————————————————————————————— • • l'impianto adempie alla funzione di chiudere le correnti di guasto che circolano al suo interno, senza interessare i singoli dispersori (impianto di terra unico); indirizzare a terra le correnti dovute a scariche atmosferiche, in questo caso svolge la funzione di dispersore, infatti le correnti dovute alle scariche atmosferiche si richiudono, percorrendo gli strati del terreno, sulle nubi, creando un vasto campo di correnti tra terreno e nubi; indirizzare a terra le cariche elettrostatiche con funzione di dispersore; uno stesso impianto può evidentemente svolgere solo alcune delle funzioni indicate come pure le può svolgere tutte contemporaneamente; infatti se consideriamo un impianto utilizzatore alimentato da cabina di trasformazione media/bassa tensione, l'impianto di messa a terra di protezione: funge da dispersore nei riguardi della media tensione e svolge la funzione di richiudere le correnti di guasto nei riguardi della bassa tensione. 05.2 – CARATTERISTICHE GENERALI DELL'IMPIANTO DI TERRA L'impianto sarà comunque costituito da spandenti di terra tubolari in acciaio zincato da 1.5 pollici, da profilato a croce in acciaio zincato da 50x50x5, oppure da tondino di acciaio ramato da 20 mm. posati entro pozzetti e collegati fra loro con una corda di rame nuda, possibilmente stagnata, da 50 mmq posata ad intimo contatto con il terreno. La resistenza globale dell'impianto di terra dovrà avere un valore inferiore al minimo richiesto dal D.P.R. 27.04.1955 n.547 e le protezioni dovranno essere coordinate in accordo alle norme CEI. La corda nuda interrata utilizzata per il collegamento dei dispersori a picchetto contribuirà sostanzialmente all'abbassamento del valore globale del dispersore. Il dispersore dovrà essere attestato ad uno o più collettori di terra facilmente ispezionabili e dotati di dispositivo/i di apertura manovrabile/i solo con attrezzo. Dai collettori di terra partiranno le dorsali che, in orizzontale, dovranno correre sulle passerelle portacavi. Le derivazioni dalle dorsali dovranno essere effettuate con morsetti a vite. Dovranno essere collegate a terra le seguenti utilizzazioni: • carpenterie metalliche di tutti i quadri elettrici; • centri luce e prese luce; • prese di forza motrice; • corpi di motori elettrici, apparecchiature di comando etc.; • passerelle portacavi e tubazioni in ferro; • le tubazioni metalliche dei bagni, docce, etc.; • le strutture metalliche portanti dei controsoffitti e dei pavimenti flottanti. 05.3 – COORDINAMENTO IMPIANTO DI TERRA - DISPOSITIVIDI INTERRUZIONE Una volta realizzato l'impianto di messa a terra, la protezione contro i contatti indiretti può essere attuata con uno dei seguenti sistemi: a) coordinamento fra impianto di messa a terra e protezione di massima corrente. Questo tipo di protezione richiede la realizzazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè magnetotermico, in modo che risulti soddisfatta la seguente relazione: Rt ≤ 50/Is Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive Pag.13 —————————————————————————————————————— dove Is è il valore della corrente di intervento in 5 s del dispositivo di protezione; se l'impianto comprende più derivazioni protette da dispositivi con correnti di intervento diverse, deve essere considerata la corrente di intervento più elevata; b) coordinamento di impianto di messa a terra e interruttori differenziali. Questo tipo di protezione richiede la realizzazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè differenziale che assicuri l'apertura dei circuiti da proteggere non appena eventuali correnti di guasto creino situazioni di pericolo. Affinché detto coordinamento sia efficiente deve essere osservata la seguente relazione: Rt ≤ 50/Id dove: Id è il valore della corrente nominale di intervento differenziale del dispositivo di protezione. Negli impianti di tipo TT, alimentati direttamente in bassa tensione dalla Società distributrice, la soluzione più affidabile ed in certi casi l'unica che si possa attuare, è quella con gli interruttori differenziali che consentono la presenza di un certo margine di sicurezza a copertura degli inevitabili aumenti del valore di Rt durante la vita dell'impianto. 05.4 – PROTEZIONE MEDIANTE DOPPIO ISOLAMENTO In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di protezione attiva, la protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata adottando macchine e apparecchi con isolamento doppio o rinforzato per costruzione od installazione: apparecchi di Classe II. In uno stesso impianto la protezione con apparecchi di Classe II può coesistere con la protezione mediante messa a terra; è tuttavia vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche accessibili delle macchine, degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di Classe II. Art.06 – PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE ELETTRICHE I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le sovracorrenti causate da sovraccarichi o da corto circuiti. La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle norme CEI 64-8. In particolare i conduttori devono essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) (valore di corrente calcolato in funzione della massima potenza da trasmettere in regime permanente). Gli interruttori automatici magnetotermici da installare a loro protezione devono avere una corrente nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata nominale (Iz) ed una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz). In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni: Ib ≤ In ≤ Iz If ≤ 1,45 Iz Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive Pag.14 —————————————————————————————————————— La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate è automaticamente soddisfatta nel caso di impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5. Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto circuito che possono verificarsi nell'impianto per garantire che nel conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose secondo la relazione: I² t ≤ Ks² (Artt. 434.3, 434.3.1, 434.3.2 e 434.2 - norme CEI 64-8). Essi devono avere un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione. E' tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore a condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione (Art. 434.3, 434.3.1, 434.3.2 delle norme CEI 64-8). In questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che l'energia specifica passante I² t lasciata passare dal dispositivo a monte non risulti superiore a quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo a valle e dalle condutture protette. • • • Vanno, infine, protetti individualmente i seguenti tipi di circuiti: tutte le derivazioni di impianto verso l'esterno dell’edificio; le utenze installate in ambienti speciali, eccezione fatta per quelli umidi; i motori di potenza superiore a 0,5 kW. Cap.III – Collaudo e Garanzia Pag.15 —————————————————————————————————————— CAPITOLO III MATERIALI DA RENDERE IN OPERA Art.07 – QUALITA’ E CARATTERISTICHE DEI MATERIALI Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all'ambiente in cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio. Tutti i materiali e gli apparecchi devono essere rispondenti alle relative norme CEI e tabelle di unificazione CEI-UNEL, ove queste esistono. Per i materiali la cui provenienza è prescritta dalle condizioni del Capitolato Speciale d'appalto, potranno pure essere richiesti i campioni, sempre che siano materiali di normale produzione. E' raccomandata nella scelta dei materiali la preferenza ai prodotti nazionali. Tutti gli apparecchi devono riportare dati di targa ed eventuali indicazioni d'uso utilizzando la simbologia del CEI e la lingua italiana. 07.1 – COMANDI (INTERRUTTORI, DEVIATORI, PULSANTI)E PRESE A SPINA Sono da impiegarsi apparecchi da incasso modulari e componibili. Gli interruttori devono avere portata 16 A, è ammesso negli edifici residenziali l'uso di interruttori di portata 10 A, le prese devono essere di sicurezza con alveoli schermati e devono far parte di una serie completa di apparecchi atti a realizzare impianti di segnalazione, impianti di distribuzione sonora, senza ricorrere ad altre serie o marche per singole funzioni particolari o speciali. La serie deve consentire l'installazione di almeno 3 apparecchi interruttori nella scatola rettangolare normalizzata. Tutti i materiali di questa categoria devono essere proporzionati al rispettivo carico di esercizio e rispondere alle esigenze e richieste delle caratteristiche del locale in cui vengono installate. Gli interruttori devono essere onnipolari. E' tollerato l'uso di interruttori, deviatori, commutatori, invertitori unipolari soltanto sui circuiti di illuminazione purché interrompano il conduttore di fase. Per le prese l'altezza dal piano pavimento finito non deve essere inferiore, negli ambienti normali, a 15 cm. Tutte le prese devono portare il contatto di messa a terra. Le prese a spina con corrente nominale superiore a 16A e quelle destinate ad alimentare apparecchi utilizzatori fissi o trasportabili di potenza nominale superiore a 1 kW devono essere provviste, a monte, di organi di interruzione che consentano l'inserimento e il disinserimento della spina a circuito aperto. Le apparecchiature di comando saranno sempre contenitore che protegga i morsetti e le parti in tensione. complete di scatola o Cap.III – Materiali Da Rendere In Opera Pag.16 —————————————————————————————————————— Qualora gli apparecchi siano composti con elementi metallici (contenitore, telaio di sostegno, mostrina, ecc.) dovrà essere assicurata la messa a terra degli stessi. Dovrà essere prevista la fornitura ed il montaggio di adatte protezioni a perdere ed il fissaggio delle mostrine definitive solo dopo le operazioni murarie di finitura (tinteggiature, rivestimenti, ecc.). Le prese saranno di tipo civile o stagno a seconda del tipo di impianto previsto ed avranno imbocchi differenziati a seconda del tipo di servizio o di tensione. In particolare dovranno essere distinti gli imbocchi per le utenze seguenti: - carichi luce - carichi F.M. - carichi F.M. derivati da gruppo soccorritore. Ogni circuito, di norma, non potrà alimentare un numero di prese superiore a 5, o per una potenza massima contemporanea di 3000 VA considerato un circuito monofase a 220V-50Hz. Ogni presa che collega un utilizzatore a tensione superiore a 50V sarà provvista di polo di terra e qualora fosse in materiale metallico avrà il corpo connesso a terra. Le prese per distribuzione trifase dovranno essere collegate in modo da ottenere il medesimo senso ciclico delle fasi. Se non diversamente indicato tutte le prese previste con interruttore di blocco di nuova fornitura si intendono comprensive di spina. 07.2 – QUADRI DI COMANDO E DISTRIBUZIONE IN LAMIERA I quadri di comando devono essere muniti di profilati per il fissaggio a scatto delle apparecchiature elettriche. Detti profilati devono essere rialzati dalla base per consentire il passaggio dei conduttori di cablaggio. Gli apparecchi installati devono essere protetti da pannelli di chiusura preventivamente lavorati per far sporgere l'organo di manovra delle apparecchiature. I quadri della serie devono essere costruiti in modo da dare la possibilità di essere installati a parete o ad incasso, senza sportello, con sportello trasparente o in lamiera, con serratura a chiave a seconda della decisione della Direzione Lavori. Il grado di protezione minimo deve essere IP40 e comunque adeguato all'ambiente. I quadri di comando di grandi dimensioni e gli armadi di distribuzione devono appartenere a una serie di elementi componibili di larghezza e di profondità adeguate Sugli armadi deve essere possibile montare porte trasparenti o cieche con serratura a chiave. Sia la struttura che le porte devono essere realizzate in modo da permettere il montaggio delle porte stesse con l'apertura destra o sinistra. 07.3 – QUADRI DI COMANDO E DISTRIBUZIONE IN MATERIALE ISOLANTE Negli ambienti in cui la Direzione dei Lavori lo ritiene opportuno, al posto dei quadri in lamiera si dovranno installare quadri in materiale isolante. In questo caso devono avere attitudine a non innescare l'incendio in caso di riscaldamento eccessivo secondo la tabella di cui all'Art. 134.1.6 delle norme CEI 64-8, Cap.III – Materiali Da Rendere In Opera Pag.17 —————————————————————————————————————— e comunque i quadri non incassati devono avere una resistenza alla prova del filo incandescente non inferiore a 650 gradi centigradi. I quadri devono essere composti da cassette isolanti con piastra apparecchi estraibile per consentire il cablaggio degli apparecchi in officina. porta- Devono essere disponibili con grado di protezione adeguato all'ambiente di installazione e comunque almeno IP40; in questo caso il portello deve avere apertura a 180 gradi. Questi quadri devono consentire una installazione di classe II del tipo a doppio isolamento. 07.4 – PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE PER I QUADRI ELETTRICI I quadri avranno struttura autoportante in lamiera di acciaio accuratamente trattata con polveri epossidiche o verniciata alla nitrocellulosa previo trattamento antiruggine, stuccatura e lisciatura; oppure costruiti in materiale isolante. Le varie apparecchiature saranno disposte ordinatamente all'interno dei quadri e facilmente accessibili per agevolare le operazioni di manutenzione. I collegamenti di potenza tra le apparecchiature saranno realizzati con sbarre di rame oppure con conduttori unipolari flessibili tipo HO7VK di sezione mai inferiore a 4 mmq. I circuiti ausiliari saranno realizzati con cavi unipolari flessibili tipo HO7VK di sezione non inferiore a 1,5 mmq. I conduttori saranno opportunamente contrassegnati in modo da consentire una facile identificazione dei circuiti. Tutta la bulloneria sarà secondo il sistema metrico, cadmiata e munita di rondelle elastiche. Ogni singola partenza dal quadro in cavo deve essere dimensionata per la corrente nominale del rispettivo interruttore o contattore e per la corrente di c.to c.to massima che si può verificare in quel punto. Nella esecuzione dei quadri dovrà prevedersi uno spazio per eventuale aggiunta di interruttori pari almeno al 10% di quelli installati con un minimo di uno. Le morsettiere dei circuiti ausiliari devono essere separate da quelle dei circuiti principali. Tutti i contatti ausiliari non utilizzati, verranno portati in morsettiera. • • • • Ogni quadro sarà, inoltre, completo di: targhette indicatrici sotto ogni apparecchio; sbarra di rame per la messa a terra; verniciatura interna anticondensa; verniciatura esterna in colore a scelta della Direzione Lavori. In definitiva la fornitura dovrà comprendere tutti gli accessori necessari per il buon funzionamento del quadro, come filetterie, morsettiere e quant'altro, anche non esplicitamente specificato nel presente Capitolato, atto a dare i quadri completi e funzionanti in ogni loro parte e rispondenti alle normative CEI, antinfortunistiche (DPR 547) attualmente in vigore. In osservanza alle norme antinfortunistiche nessun quadro deve essere accessibile in presenza di tensione, pertanto gli interruttori generali delle varie alimentazioni devono essere dotati di dispositivo per bloccare in posizione di chiuso la portella. Tutti i pannelli di chiusura eventualmente asportabili dovranno essere fissati con bulloni in modo che ne risulti impossibile l'apertura senza l'uso di apposito attrezzo. Cap.III – Materiali Da Rendere In Opera Pag.18 —————————————————————————————————————— 07.5 – ISTRUZIONI PER L'UTENTE I quadri elettrici devono essere preferibilmente dotati di istruzioni semplici e facilmente accessibili, atte a dare all'utente informazioni sufficienti per il comando e l'identificazione delle apparecchiature nonché‚ ad individuare le cause del guasto elettrico. L'individuazione può essere effettuata tramite le stesse apparecchiature o dispositivi separati. Qualora tale dispositivo abbia una lampada di emergenza incorporata, può essere omessa l'illuminazione di emergenza di servizio. Art.08 – PROVE DEI MATERIALI L'Amministrazione Appaltante indicherà preventivamente eventuali prove da eseguirsi in fabbrica o presso laboratori specializzati da precisarsi, su materiali da impiegarsi negli impianti oggetto dell'appalto. Le spese inerenti a tali prove non faranno carico all'Amministrazione Appaltante, la quale si assumerà le sole spese per fare eventualmente assistere alle prove propri incaricati. Non saranno in genere richieste prove per i materiali contrassegnati con il Marchio Italiano di Qualità o equivalenti ai sensi della legge 791 del 18.10.1977. Art.09 – ACCETTAZIONE DEI MATERIALI I materiali dei quali sono stati richiesti i campioni non potranno essere posti in opera che dopo l'accettazione da parte dell'Amministrazione Appaltante. Questa dovrà dare il proprio responso entro sette giorni dalla presentazione dei campioni, in difetto di che il ritardo graverà sui termini di consegna delle opere. Le parti si accorderanno per l'adozione, per i prezzi e per la consegna, qualora nel corso dei lavori si dovessero usare materiali non contemplati nel presente Capitolato. La Ditta Appaltatrice non dovrà porre in opera materiali rifiutati dalla Amministrazione Appaltante, ma dovrà provvedere al loro immediato allontanamento dal cantiere. Art.10 – VERIFICHE E PROVE IN CORSO D’OPERA Durante il corso dei lavori, l'Amministrazione Appaltante si riserva di eseguire verifiche e prove preliminari sugli impianti o parti di impianti, in modo da poter tempestivamente intervenire qualora non fossero rispettate le condizioni del Capitolato Speciale di Appalto. Le verifiche potranno consistere nell'accertamento della rispondenza dei materiali impiegati con quelli stabiliti, nel controllo delle installazioni secondo le disposizioni convenute (posizioni, percorsi ecc.), nonché‚ in prove parziali di isolamento e di funzionamento ed in tutto quello che può essere utile allo scopo sopra accennato. Cap.III – Materiali Da Rendere In Opera Pag.19 —————————————————————————————————————— Dei risultati delle verifiche e prove preliminari di cui sopra, si dovrà compilare regolare verbale. Art.11 – MATERIALI DI RISPETTO Per le utenze previste da progetto deve essere prevista una scorta di materiali di rispetto secondo le seguenti indicazioni: • • • fusibili con cartuccia a fusione chiusa, per i quali dovrà essere prevista, come minimo, una scorta pari al 20% di quelli in opera; bobine di automatismi, per le quali dovrà essere prevista una scorta pari al 10% di quelle in opera, con minimo almeno di una unità; una terna di chiavi per ogni serratura di eventuali armadi; lampadine per segnalazioni; di esse dovrà essere prevista una scorta pari al 10% di ogni tipo di quelle in opera. Art.12 – QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI Per la realizzazione degli impianti potranno essere impiegati materiali di tipo e marca diversi da quanto indicato nelle specifiche purché, questi materiali, abbiano caratteristiche simili o prestazioni equivalenti a quelli indicati nella Descrizione Dettagliata delle Opere e siano scelti tra la produzione dei costruttori sotto indicati e da sottoporre, comunque per l'approvazione alla Direzione Lavori. • Interruttori secondari modulari (con o senza protezione) - MERLIN GERIN - B-TICINO - SIEMENS - ABB-ELETTROCONDUTTURE • Contattori, relè termici - SIEMENS - TELEMECANIQUE - ABB-ELETTROCONDUTTURE - MERLIN GERIN • Sezionatori rotativi e a lame (sottocarico e vuoto) - MERLIN GERIN - CGE - BRETER - ABB-ELETTROCONDUTTURE • Pulsanti, specole luminose, selettori, manipolatori - BRETER - CEMA - CGE-CBK - TELEMECANIQUE • Portafusibili e fusibili - SIEMENS - LEGRAND • • • - ITALWEBER - MERLIN GERIN -SOCOMEC Tubazioni in PVC tipo Pesante - DIELECTRIX - INSET - LUME Tubazioni e cassette derivazione metalliche - RTGAMMA COSMEC - TEAFLEX Passerelle e canaline portacavi zincate - CARPANETO SATI - RTGAMMA - ZAMET Cap.III – Materiali Da Rendere In Opera Pag.20 —————————————————————————————————————— - LUME • • • - FEMI - GAMI Corda in rame nuda e piatto di rame - COLOMBO - SMI - METALLURGICA BRESCIANA - CARPANETO SATI Canaline in PVC - EBO - GI ZETA - CANALPLAST Cassette di derivazione da incasso - B-TICINO - GEWISS - ABB-LUCASYSTEM • Cassette di derivazione a vista - GEWISS - SAREL • Interruttori e comandi da incasso - AVE -B-TICINO - VIMAR - GEWISS Prese interbloccate e comandi stagni - B-TICINO - PALAZZOLI - ILME - SCHYLLER - GEWISS - SCAME Cavi - PIRELLI - GENERAL CAVI - FULGORCAVI - ALCATEL - ALFA CAVI - CEAM Morsetterie e capicorda - CABUR - BM - LEGRAND - ENTRELEC - WEIDMULLER - PHOENIX • • • • • Morsetti a cappuccio isolante - B-TICINO - MORS FIL - BM - ELECO Corpi illuminanti e Proiettori - DISANO/FOSNOVA - PHILIPS - OSRAM - 3F-FILIPPI - GEWISS - ING.CASTALDI - SIEMENS - REGGIANI • Lampade - PHILIPS - OSRAM Cap.IV – Collaudo e Garanzia Degli Impianti Pag.21 —————————————————————————————————————— CAPITOLO IV COLLAUDO E GARANZIA DEGLI IMPIANTI Art.13 – COLLAUDO PROVVISORIO E CONSEGNA DEGL’IMPIANTI Dopo l'ultimazione dei lavori ed il rilascio del relativo certificato da parte della Direzione dei Lavori, l'Amministrazione Appaltante ha la facoltà di prendere in consegna gli impianti, anche se il collaudo definitivo degli stessi non abbia ancora avuto luogo. In tal caso, però, la presa in consegna degli impianti da parte della Amministrazione Appaltante dovrà essere preceduta da una verifica provvisoria degli stessi, che abbia avuto esito favorevole. Qualora l'Amministrazione Appaltante non intenda valersi della facoltà di prendere in consegna gli impianti ultimati prima del collaudo definitivo, può analogamente disporre affinché‚ dopo il rilascio del certificato di ultimazione dei lavori si proceda alla verifica provvisoria degli impianti. E' anche facoltà della Ditta Appaltatrice chiedere circostanze, abbia luogo la verifica provvisoria degli impianti. che, nelle medesime La verifica provvisoria accerterà che gli impianti siano in condizione di poter funzionare normalmente, che siano state rispettate le vigenti norme di legge per la prevenzione degli infortuni ed in particolare dovrà controllare: - lo stato di isolamento dei circuiti; - la continuità elettrica dei circuiti; - il grado di isolamento e le sezioni dei conduttori; - l'efficienza dei comandi e delle protezioni nelle condizioni del massimo carico previsto; - l'efficienza delle protezioni contro i contatti indiretti. La verifica provvisoria ha lo scopo di consentire, in caso di esito favorevole, l'inizio del funzionamento degli impianti ad uso degli utenti a cui sono destinati. Ultimata la verifica provvisoria, l'Amministrazione Appaltante prenderà in consegna gli impianti con regolare verbale. Art.14 – COLLAUDO DEFINITIVO DEGLI IMPIANTI Il collaudo definitivo deve iniziare entro tre mesi dalla data di ultimazione dei lavori e tutte le relative operazioni devono essere portate a termine entro i sei mesi successivi. Esso dovrà accertare che gli impianti ed i lavori, per quanto riguarda i materiali impiegati, l'esecuzione e la funzionalità, siano in tutto corrispondenti a quanto precisato nel presente Capitolato Speciale, tenuto conto di eventuali modifiche concordate in sede di aggiudicazione dell'appalto stesso o nel corso del l'esecuzione dei lavori. • Ad impianto ultimato si deve provvedere alle seguenti verifiche di collaudo: rispondenza delle disposizioni di legge; Cap.IV – Collaudo e Garanzia Degli Impianti Pag.22 —————————————————————————————————————— • • • rispondenza delle prescrizioni dei Vigili del Fuoco; rispondenza a prescrizioni particolari concordate contrattualmente; rispondenza alle norme CEI di riferimento, come di seguito descritto. In particolare, occorrerà verificare: a) che siano osservate le norme tecniche generali di cui all'Art. 32 del presente Capitolato e di quante altre, successivamente, siano state emanate, integrate o modificate; b) che siano state scrupolosamente osservate le prescrizioni tutte relative agli Artt. 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39 e 40 del presente Capitolato; c) che gli impianti e i lavori corrispondano inoltre a tutte quelle eventuali modifiche concordate in sede di aggiudicazione dell'Appalto o nel corso dell'esecuzione dei lavori; Dovranno inoltre ripetersi i controlli prescritti per la verifica provvisoria eseguite secondo le modalità prescritte dalla norma CEI 64-14 e si dovrà redigere l'apposito verbale del collaudo definitivo. Art.15 – GARANZIA DEGLI IMPIANTI L'Appaltatore ha l'obbligo di garantire gli impianti per un periodo di 12 mesi dalla data di approvazione del certificato di collaudo. Si intende per garanzia degli impianti, entro il termine precisato, l'obbligo che incombe alla Ditta Appaltatrice di riparare tempestivamente, a sue spese, tutti i guasti e le imperfezioni che si manifestino negli impianti per effetto della non buona qualità dei materiali o per difetto di montaggio. Art.16 – OBBLIGHI ED ONERI GENERALI E SPECIALI 16.1 – OPERE ACCESSORIE E PROVVISIONALI Debbono intendersi per opere accessorie e provvisionali comprese nell'Appalto tutte le opere accessorie direttamente connesse all'esecuzione degli impianti come ad esempio: • formazione di cave e fori su dima, • esecuzione di saldature di vario tipo e con la tecnica più appropriata a seconda della funzionalità, • messa in opera di linee, prolunghe, trasformatori, lampade, apparecchi elettrici e quant’altro necessario per l’esecuzione dei lavori, • quant'altro esplicitamente previsto nelle prescrizioni esecutive e nel computo metrico - descrizione dettagliata delle opere, come pure ogni accessorio, materiale di finitura e di completamento necessari a dare compiute e funzionanti le opere anche se non elencate e descritte, • uso e noleggio di strumenti ed attrezzature particolari e speciali, • messa in opera di protezioni, ringhiere, parapetti, cartelli monitori e segnalazioni, • esecuzione di prove strumentali, • redazione di schizzi, disegni e schemi elettrici ad uso di cantiere, L'approntamento di ponteggi e di sostegni di servizio, il noleggio di mezzi ed attrezzature speciali e di ogni altra opera provvisionale occorrente per l'esecuzione degli impianti devono far carico alla Ditta Appaltatrice. Cap.IV – Collaudo e Garanzia Degli Impianti Pag.23 —————————————————————————————————————— 16.2 – ONERI E SOMMINISTRAZIONI DIVERSI Nel prezzo d'Appalto si devono considerare compresi i seguenti oneri: • • • • • • • • • • • • • • • • l'obbligo di controllare sul posto le misure delle strutture e predisposizioni edili, sorveglianza ed assistenza dei lavori, di predisporre uomini e mezzi per l'effettuazione delle prove dei vari impianti, di funzionamento e per i collaudi; l'imballaggio, i trasporti in cantiere dei materiali di fornitura della Ditta Installatrice, lo scarico ed il trasporto nell'interno del cantiere; i tiri verticali ed il trasporto di qualunque genere di materiale nell'ambito del cantiere; l'esecuzione ed il montaggio degli impianti, loro parti ed apparecchi, eseguito da ottimo personale specializzato; qualsiasi opera da elettricista, da meccanico per dare gli impianti ultimati e perfettamente funzionanti, comprese le manovalanze di aiuto; la fornitura di grappe, mensole, supporti, mezzi di sostegno, tubazioni, passerelle, scatole di derivazione ecc; la fornitura delle impalcature e degli occorrenti ponteggi; la fornitura di tutto il materiale di consumo per il montaggio; la fornitura e la posa in opera di cavi per l'utilizzazione dell'energia elettrica necessaria all'esecuzione dei lavori; l'obbligo di eseguire i lavori nel pieno, completo e rigoroso rispetto delle norme antiinfortunistiche; l'assicurazione di legge per il personale di montaggio, manovalanza ed aiuto; manutenzione e revisione gratuita degli impianti così come previsto dall'Art. 54; la fornitura dei materiali di rispetto così come previsto dall'Art. 50; una serie di disegni esecutivi aggiornati degli impianti su supporto riproducibile con i relativi manuali di istruzione per il funzionamento e la conduzione complementati da tutti i dati pertinenti e le caratteristiche dei materiali installati; conduzione degli impianti da parte di personale tecnico fino al collaudo finale per consentire alla Committente di creare il proprio personale di conduzione e manutenzione; sgombero, subito dopo l'ultimazione degli impianti dell’area di cantiere e dei materiali, compreso anche la pulizia. Cap.V – Descrizione Dettagliata delle Opere Pag.24 —————————————————————————————————————— CAPITOLO V DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE OPERE Art.17 – ELENCO DEI MATERIALI 17.1 – QUANTITA’ DEI MATERIALI Le voci indicate nel presente computo con la dicitura DERIVAZIONI identificano impianti completi, che, a se seconda della specifica, riguardano: • impianti per la distribuzione di energia, • impianti per segnalazione, • impianti per comunicazione e per telecontrollo, da realizzare in conformità di quanto disposto nelle relative prescrizioni esecutive. Ciascuna voce comprende sempre la quota parte del rispettivo impianto a partire dai morsetti dello specifico punto di alimentazione o derivazione, e quindi comprende: • le canalizzazioni in tubo rigido o flessibile a seconda del tipo di posa, • i conduttori di rame isolati in PVC di tipo appropriato all'utilizzo, • il frutto (o frutti) componibile da incassare con scatola rettangolare telaio isolante e mostrina a scelta conformi alle norme CEI 23-9 e 23-16 • la messa in opera, incassata nel muro o posata in vista, compresa la quota parte dell'intero impianto a partire dal punto di derivazione principale (eventuali scatole di derivazione intermedie incluse) pertanto le metrature indicate per tipologia di cavo si riferiscono unicamente ai montanti ed alle dorsali. I tipi e le quantità indicate per ciascuna voce dell'elenco di cui al seguente paragrafo 56.3, sono riportate per agevolare le Ditte Concorrenti nella valutazione della consistenza dell'Appalto. Nel caso di eventuali discordanze tra quanto riportato nel presente elenco e gli elaborati grafici, la Ditta deve far riferimento prioritariamente, anche se non esclusivamente, alle quantità e qualità riportate nell'elenco. Si precisa che, tali quantità vanno considerate come quantità minime che ciascuna Ditta si deve impegnare a fornire, ma non sono vincolanti per la reale valutazione degli impianti da rendere in opera. Ossia, la Ditta Appaltatrice è comunque obbligata a fornire ed installare tutte quelle parti, componenti e dispositivi che, anche se non compaiono esplicitamente nell'elenco materiali di cui al paragrafo 56.3, sono necessari ed indispensabili per la resa dei circuiti ed impianti completamente in opera e funzionanti nel rispetto delle prescrizioni del presente Capitolato e delle norme vigenti. 17.2 – QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI Per quanto riguarda la qualità e la provenienza dei materiali da impiegare per la realizzazione degli impianti si deve fare riferimento all'elenco dei costruttori fornito all'Art. 51. Cap.V – Descrizione Dettagliata delle Opere Pag.25 —————————————————————————————————————— Tuttavia, al fine di garantire un risultato tecnico-funzionale quanto più aderente a quanto stabilito dal Progettista di concerto col Committente, per alcune voci, vengono esplicitamente indicati tipo e marca dei materiali che preferenzialmente dovranno essere utilizzati per la resa in opera. Ciascuna Ditta potrà, in ogni caso, proporre gli apparecchi di provenienza e tipo che reputa più opportuni, le singole proposte, fornite obbligatoriamente insieme all'offerta economica, costituiranno elemento contrattuale. Pag. 26 Computo Metrico Cap.1 - Quadri Elettrici N. Art. Descrizione lavori U.M. Quantità 1.0 Q-GEN Quadro Elettrico Generale per Torri Faro 1.1 QUADRO ELETTRICO MODULARE di distribuzione in esecuzione da parete, in lamiera elettrozincata, verniciata con polveri epossidiche colore grigio RAL 7035 Dimensioni minime 1000x600x170 Grado di protezione IP55 Tipo Gewiss - Serie 47 CVX 160E od equivalente Completo dei seguenti accessori: - portella anteriore chiusa con doppia serrutura a chiave - morsettiere di interconnessione - pannelli frontali, supporti, guide, ancoraggi, bulloneria ed accessori di montaggio necessari al completo cablaggio n. 1 INTERRUTTORE NON AUTOMATICO MODULARE a sgancio libero, in opera su quadro elettrico compresi i collegamenti Tipo Merlin Gerin - NG125 NA od equivalente - 4P x 125 A n. 1 SEZIONATORE PORTAFUSIBILI modulare da quadro (fusibili 10,3 x 38) in opera su quadro elettrico, completo di fusibili, nei tipi: - tripolare+N - fusibili fino a 25 A n. 1 SPIA DI SEGNALAZIONE presenza tensione trifase modulare per installazione su quadro, in opera - colore rosso/verde n. 1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.5a 1.5b 1.6 1.7 1.8 1.9 INTERRUTTORE AUTOMATICO MODULARE magnetotermico differenziale - conforme alle norme CEI EN 60947-2 - potere di interruzione - Icu >= 15 kA - blocco differenziale in Classe A - Tipo Selettivo Tipo Merlin Gerin - Serie Multi9 - C60 H+Vigi C60 od - curva di intervento magnetotermica di tipo C - 4P x 20 A - sensibilità 300 mA - Selettivo - curva di intervento magnetotermica di tipo B - 4P x 20 A - sensibilità 300 mA - Selettivo n. 3 n. 1 INTERRUTTORE AUTOMATICO MODULARE magnetotermico differenziale - conforme alle norme CEI EN 60947-2 - potere di interruzione - Icu >= 10 kA - curva di intervento magnetotermica di tipo C - blocco differenziale in Classe AC Tipo Merlin Gerin - Serie Multi 9 - C40N Vigi od equivalente - 1P+N x 6 A - sensibilità 30 mA n. 1 CONTATTORE per telecomando di potenza, in opera su quadro elettrico compresi collegamenti - tensione bobina 230V Tipo Merlin Gerin - CT od equivalente - 4P - 4NA - corrente nominale In=40A - Contatto ausiliario 1NA-1NO n. n. 4 4 LAMPADA DI SEGNALAZIONE modulare da incasso su quadro (alimentazione 230 V), in opera, nei tipi: - colore verde n. 4 PULSANTE DOPPIO con contatti 1xNA + 1xNC modulare da incasso su quadro, con operatori distinti di colore rosso e verde, in opera compresi collegamenti Tipo Merlin Gerin - BP 1Na+1Nc od equivalente n. 4 Prezzo Unitario Prezzo Totale Pag. 27 Computo Metrico N. Art. 1.10 Descrizione lavori MATERIALI DI COMPLETAMENTO, compreso onere e materiali per la formazione di canalizzazioni portacavi in materiale plastico di sezione adeguata, accessori di montaggio e prove funzionali per rendere il tutto montato, collaudato e funzionante (Quadro Torri Faro) A corpo U.M. Quantità n. 1 2.0 Q_GIP Quadro Elettrico Generale Illuminazione Pubblica 2.1 QUADRO ELETTRICO MODULARE di distribuzione in esecuzione da esterno, in vetroresina colore grigio RAL 7035 Dimensioni minime 1000x600x315 Tipo Bocchiotti - Serie VTR-6 od equivalente Completo dei seguenti accessori: - portella anteriore chiusa con doppia serrutura a chiave - morsettiere di interconnessione - pannelli frontali, supporti, guide, ancoraggi, bulloneria ed accessori di montaggio necessari al completo cablaggio n. 1 INTERRUTTORE NON AUTOMATICO MODULARE a sgancio libero, in opera su quadro elettrico compresi i collegamenti Tipo Merlin Gerin - Serie Multi 9 - IS od equivalente - 4P x 40 A n. 1 SEZIONATORE PORTAFUSIBILI modulare da quadro (fusibili 10,3 x 38) in opera su quadro elettrico, completo di fusibili, nei tipi: - tripolare+N - fusibili fino a 25 A n. 1 SPIA DI SEGNALAZIONE presenza tensione trifase modulare per installazione su quadro, in opera - colore rosso/verde n. 1 - curva di intervento magnetotermica di tipo C - 2P x 20 A - sensibilità 300 mA - Selettivo - 2P x 10 A - sensibilità 300 mA - Selettivo n. n. 3 2 INTERRUTTORE AUTOMATICO MODULARE magnetotermico differenziale - conforme alle norme CEI EN 60947-2 - potere di interruzione - Icu >= 10 kA - curva di intervento magnetotermica di tipo C - blocco differenziale in Classe AC Tipo Merlin Gerin - Serie Multi 9 - C40N Vigi od equivalente - 1P+N x 6 A - sensibilità 30 mA n. 1 INTERRUTTORE FOTOELETTRICO CREPUSCOLARE in opera compreso il collegamento fra sensore e regolatore - tensione nominale 230 V - elemenMto sensibile al Cds in custodia per esterno e staffa di fissaggio a parete - soglia di intervento regolabile tra 1-200 lux - ritardo di intervento fino a 40 sec. - N.1 contatto in scambio 10 A -230 V Tipo Schneider - Serie Multi9 - IC200 od equivalente n. 1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.5a 2.5b 2.6 2.7 INTERRUTTORE AUTOMATICO MODULARE magnetotermico differenziale - conforme alle norme CEI EN 60947-2 - potere di interruzione - Icu >= 10 kA - blocco differenziale in Classe A - Tipo Selettivo Tipo Merlin Gerin - Serie Multi9 - C60 N+Vigi C60 od Prezzo Unitario Prezzo Totale Pag. 28 Computo Metrico N. 2.8 2.9 2.10 2.11 2.12 2.13 2.14 Art. Descrizione lavori U.M. Quantità OROLOGIO INTERRUTTORE MODULARE multicanale giornaliero programmabile in opera su quadro elettrico - tensione nominale 230 V - pilotaggio al quarzo - riserva di carica di almeno un anno - display digitale - N.1 canale programmabile - N.1 contatto in scambio - passaggio ora solare/legale automatico Tipo Schneider - Serie Multi9 - IHP 15724 od equivalente n. 1 CONTATTORE per telecomando di potenza, in opera su quadro elettrico compresi collegamenti - tensione bobina 230V Tipo Merlin Gerin - CT od equivalente - 4P - 4NA - corrente nominale In=25A n. 1 CONTATTORE per telecomando di potenza, in opera su quadro elettrico compresi collegamenti - tensione bobina 230V Tipo Merlin Gerin - CT od equivalente - 1P - 1NA - corrente nominale In=25A n. 1 CONTATTORE per telecomando di potenza, in opera su quadro elettrico compresi collegamenti - tensione bobina 230V Tipo Merlin Gerin - CT od equivalente - 2P - 2NA - corrente nominale In=25A n. 1 DEVIATORE da quadro modulare con comando a leva , in opera su quadro elettrico compresi i collegamenti - N. 1 contatto commutazione - Comando a leva - N. 3 posizioni (1-0-2) n. 2 INTERRUTTORE SEZIONATORE MODULARE completo di lampada di segnalazione, in opera su quadro elettrico compresi i collegamenti Tipo Merlin Gerin - Serie Multi 9 - IS od equivalente - 4P x 40 A n. 2 MATERIALI DI COMPLETAMENTO, compreso onere e materiali per la formazione di canalizzazioni portacavi in materiale plastico di sezione adeguata, accessori di montaggio e prove funzionali per rendere il tutto montato, collaudato e funzionante (Quadro Illuminazione Pubblica) A corpo n. 1 Totale Quadri Elettrici - Cap.1 Prezzo Unitario Prezzo Totale Pag. 29 Computo Metrico Cap.2 - Alimentazione Torri Faro N. Art. Descrizione lavori U.M. Quantità 1.0 DE-TOF Distribuzione Elettrica per Torri Faro 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 MESSA A TERRA delle torri mediante imbullonatura di corda di rame nudo fornita di capocorda n. 4 CONDUTTORE DI TERRA in corda di rame nudo sezione 50 mmq, in opera interrato m 24 DISPERSORE di terra a picchetto, lunghezza 2 m. - in profilato di acciaio zincato 50x50x5 mm n. 8 cad cad 2 2 CHIUSINO quadrato in ghisa lamellare perlitica classe C250 a norme UNI EN124 cad - luce 550 x 550 mm, altezza 75 mm, peso 85 kg 2 POSA in opera di chiusini e di griglie in ghisa di qualunque forma e dimensione su pozzetti o camerette Compresi la formazione del piano di posa con idonea malta anche apresa rapida, la posa del telaio e del relativo coperchio, gli sbarramenti e la segnaletica. cad - completamento condutture 2 POZZETTO DI DERIVAZIONE ispezionabile in elementi prefabbricati in conglomerato cementizio, dimensioni esterne 0,55x0,55 m ed interne 0,45x0,45 m completo di telaio e chiusino in fusione di ghisa - anello di fondo - anello intermedio CAVO MULTIPOLARE flessibile - Tipo FG7OR, tensione nominale 0,6/1 kV, non propagante l'incendio a norma CEI 2022 II a contenuta emissione di gas corrosivi a norma CEI 2037 I, completo di accessori per il collegamento all'interno di quadri o cassette - corda flessibile in rame rosso ricotto - isolamento in gomma HEPR ad alto modulo - guaina in PVC speciale qualità RZ Posato in cunicolo o su passerella portacavi in orizzontale o verticale - 4 x 10 mm² - linee per torri faro - 4 x 25 mm² - alimentazione quadro generale torri COMPENSO per esecuzione degli allacciamenti al quadro di distribuzione ed alle morsettiere delle torri faro, assistenza al collaudo funzionale e strumentale, compreso onere per materiali di completamento ed accessori di montaggio A corpo Totale Alimentazione Torri Faro - Cap. 2 m m 550 10 1 Prezzo Unitario Prezzo Totale Pag. 30 Computo Metrico Cap.3 - Illuminazione Pubblica N. Codice Descrizione lavori U.M. Quantità 1.0 IE-IP Impianti Elettrici per Illuminazione Pubblica 1.1 APPARECCHIO ILLUMINANTE 150W Stradale completo di lampada a ioduri metallici con accenditore incorporato, in opera su palo completo di testapalo. Apparecchio costituito da un corpo realizzato in pressofusione di alluminio verniciato - munito di vetro di chiusura solidale alla cornice - classe di isolamento II - dotato di staffe con scala graduata per l'orientamento sull'asse verticale bloccabili in posizione stabile - dimensioni 352x427 mm D=380 mm - colore grigio (15) Tipo Iguzzini - 5619 MaxiWoody Wide-Flood - corpo illuminante - lampada 150W - ioduri metallici Osram HIE n. n. 11 11 APPARECCHIO ILLUMINANTE 150W a fascio diffuso completo di lampada a ioduri metallici con accenditore incorporato, in opera su palo completo di flangia di fissaggio. Apparecchio costituito da un corpo realizzato in pressofusione di alluminio verniciato - munito di vetro di chiusura solidale alla cornice - classe di isolamento II - dotato di staffe con scala graduata per l'orientamento sull'asse verticale bloccabili in posizione stabile - dimensioni 352x427 mm D=380 mm - colore grigio (15) Tipo Iguzzini - 5618 MaxiWoody Wide-Flood - corpo illuminante - lampada 150W - ioduri metallici Osram HIE - flangia a palo per doppio apparecchio n. n. n. 10 10 10 APPARECCHIO ILLUMINANTE 250W a fascio diffuso completo di lampada a ioduri metallici con accenditore incorporato, in opera su palo completo di flangia di fissaggio. Apparecchio costituito da un corpo realizzato in pressofusione di alluminio verniciato - munito di vetro di chiusura solidale alla cornice - classe di isolamento II - dotato di staffe con scala graduata per l'orientamento sull'asse verticale bloccabili in posizione stabile - dimensioni 521x534 mm D=484 mm - colore grigio (15) Tipo Iguzzini - 5669 MaxiWoody Flood - corpo illuminante - lampada 250W - ioduri metallici Osram HIE - flangia a palo per doppio apparecchio n. n. n. 2 2 2 APPARECCHIO ILLUMINANTE 400W a fascio stretto completo di lampada a ioduri metallici con accenditore incorporato, in opera su palo completo di flangia di fissaggio. Apparecchio costituito da un corpo realizzato in pressofusione di alluminio verniciato - munito di vetro di chiusura solidale alla cornice - classe di isolamento II - dotato di staffe con scala graduata per l'orientamento sull'asse verticale bloccabili in posizione stabile - dimensioni 521x534 mm D=484 mm - colore grigio (15) Tipo Iguzzini - 5671 MaxiWoody Spot - corpo illuminante - lampada 400W - flangia a palo per doppio apparecchio n. n. n. 4 4 4 1.1a 1.1b 1.2 1.2a 1.2b 1.2c 1.3 1.3a 1.3b 1.3c 1.4 1.4a 1.4b 1.4c Prezzo Unitario Totale Pag. 31 Computo Metrico N. 1.5 1.5a 1.5b 1.5c 1.6 1.6a 1.6b 1.7 1.7a 1.7b 1.7c 1.7d 1.8 1.9 1.10 1.11 Codice Descrizione lavori PALO in acciaio zincato a sezione conica lunghezza totale 7,8 m (7 m fuori terra), realizzato in un unico tubo saldato con diametro alla base di 138 mm e diametro alla testa di 60 mm - Trattamento di zincatura secondo le norme UNI EN 40-5 con successivo trattamento di verniciatura in polveri acriliche. - Dotato di asola per l'installazione di morsettiera per l'allacciamento elettrico con idonea copertura in fusione di alluminio. - Colore grigio (15) Tipo Iguzzini - 1281 - 1281 palo altezza 7 m fuori terra (7,8 m totali) - 5985 braccio porta apparecchio - 1862 morsettiera allacciamento U.M. Quantità n. n. n. 11 11 11 n. n. 5 5 - Dotato di asola per l'installazione di morsettiera per l'allacciamento elettrico con idonea copertura in fusione di alluminio. - Dotato di foratura a 5 diverse quote per il passaggio cavi e fissaggio dei corpi illuminanti. - Colore grigio (15) Tipo Iguzzini - 1288 - 1288 palo altezza 9 m fuori terra (10 m totali) - 1865 morsettiera allacciamento - scatola per derivazione da palo - 0246 chiave chiusura vano morsettiera n. n. n. n. 2 2 2 2 MESSA A TERRA delle torri mediante imbullonatura di corda di rame nudo fornita di capocorda n. 18 DISPERSORE di terra a picchetto, lunghezza 2 m. - in profilato di acciaio zincato 50x50x5 mm n. 18 MUFFOLA per installazione sotterranea entro pozzetto rompitratta per derivazione bipolare isolata con miscela di resina bicomponente e gel, in opera - pali vialetti n. 18 CARTELLO MONITORE metallico con dicitura istruzioni o simboli inerenti gli impianti elettrici, nei tipi: - Avvertenza di pericolo per tensione elettrica elevata n. 18 PALO in acciaio zincato a sezione cilindrica lunghezza totale 8 m (7 m fuori terra), realizzato in un unico tubo a sezione cilidrica con diametro 121 mm.. - Trattamento di zincatura secondo le norme UNI EN 40-5 con successivo trattamento di verniciatura in polveri epossidiche. - Dotato di asola per l'installazione di morsettiera per l'allacciamento elettrico con idonea copertura in fusione di alluminio. - Dotato di foratura a 4 diverse quote per il passaggio cavi e fissaggio dei corpi illuminanti. - Colore grigio (15) Tipo Iguzzini - 1287 - 1287 palo altezza 7 m fuori terra (8 m totali) - 1863 morsettiera allacciamento PALO in acciaio zincato a sezione cilindrica lunghezza totale 10 m (9 m fuori terra), realizzato in due parti di diverso diametro, la prima parte di lunghezza 4,2 m e diametro 193 mm, la seconda parte di 5,8 m e diametro 121 mm.. - Trattamento di zincatura secondo le norme UNI EN 40-5 con successivo trattamento di verniciatura in polveri epossidiche. Prezzo Unitario Totale Pag. 32 Computo Metrico N. 1.12 Codice Descrizione lavori U.M. Quantità CAVO UNIPOLARE rigido - Tipo RG7R, tensione nominale 0,6/1 kV, non propagante l'incendio a norma CEI 20-22 II a contenuta emissione di gas corrosivi a norma CEI 20-37 I, completo di accessori per il collegamento all'interno di quadri o cassette di derivazione, compresa assistenza per il trasporto e posa e quant'altro necessario a dare il lavoro finito, in opera: - corda rigida in rame rosso ricotto - isolamento in gomma HEPR ad alto modulo - guaina in PVC speciale qualità RZ Posato in cunicolo o su passerella portacavi in orizzontale o verticale - 1x10 mm² - linee dorsali di distribuzione principali 1.13 1.13a CAVO MULTIPOLARE flessibile - Tipo FG7OR, tensione nominale 0,6/1 kV, non propagante l'incendio a norma CEI 2022 II a contenuta emissione di gas corrosivi a norma CEI 2037I, completo di accessori per il collegamento all'interno di quadri o cassette derivazione, compresa assistenza per il trasporto e posa e quant'altro necessario a dare il lavoro finito, in opera: - corda flessibile in rame rosso ricotto - isolamento in gomma HEPR ad alto modulo - guaina in PVC speciale qualità RZ Posato in cunicolo o su passerella portacavi in orizzontale o verticale - 2 x 2,5 mm² - derivazioni per alimentazione lampioni 1.13b - 2 x 6 mm² - alimentazione luci palco 1.13c - 4 x 16 mm² - alimentazione generale 1.14 1.15 1.16 1040 m 380 m m 200 50 - Totale pali per illuminazione pubblica n. 18 COMPENSO per montaggio corpi illuminanti e loro cablaggio compresi gli oneri per materiali vari di completamento, accessori di montaggio ed esecuzione di prove funzionali e strumentali. - Totale Corpi Illuminanti - illuminazione pubblica n. 27 COMPENSO per posa in opera di palo di sostegno per illuminazione pubblica mediante esecuzione delle seguenti opere: Dotazione di Protezione Anticorrosiva alla base di ciascun palo mediante applicazione di guaina termorestringente senza giunzione in poliolefina distribuita simmetricamente sopra e sotto il piano di campagna del palo Riempimento dell'intercapedine tra palo e plinto di fondazione con sabbia vagliata, bagnata e superiormente sigillata con una corona di 50 mm di malta di cemento lisciato esternamente. COMPENSO per formazione di nicchia aperta in muratura elevata su apposita fondazione in calcestruzzo per il posizionamento di quadro elettrico da esterno, con le seguenti caratteristiche: - dimensioni interne nette 0,8 x 0,8 x 0,3 m - muratura in mattoni pieni oppure mediante getto di calcestruzzo in cassaforma - muratura chiusa su tre lati senza copertura - intonacata internamente, esternamente e lisciata a fratazzo - formazione di condotto per raccordo tubazioni per passaggio cavi A corpo Totale Illuminazione Pubblica - Cap. 3 1 Prezzo Unitario Totale Pag. 33 Computo Metrico Cap.4 - Opere Varie N. Art. Descrizione lavori U.M. Quantità 1.0 OV-COM Completamento Cavidoti e Plinti di Fondazione 1.1 1.2 1.2a 1.2b 1.3 1.4 1.4a 1.4b 1.5 1.5a 1.5b 1.6 1.6a 1.6b 1.7 NOLEGGIO ESCAVATORE oleodinamico di tipo gommato munito di qualsiasi equipaggiamento di lavoro, compreso autista, carburante e lubrificante. - con potenza fino a 70 HP ore SCAVO con mezzo meccanico a sezione obbligata in terreni di qualsiasi natura e consistenza, in presenza di reti di servizi, eseguiti con mezzo meccanico e con interventi manuali, comprese le opere provvisionali di protezione e segnalazione, escluse le armature degli scavi. - sezione dello scavo per condutture elettriche 0,4 x 0,6 m con accatastamento delle terre lungo la sede dei lavori 90 x 0,4 x 0,6 m m³ - sezione dello scavo per plinti di fondazione 1,0 x 1,0 x 1,0 m con accatastamento delle terre presso la sede dei lavori 3 x 1,0 m³ m³ 16,00 21,60 3,00 RINTERRO di scavi con materiale già depositato nell'ambito del cantiere eseguito a strati non superiori a 50 cm, compresi il trasporto, lo scarico, il costipamento, la rullatura, la bagnatura m³ 24,60 - Fondazioni armate in conglomerato cementizio (plinti, travi rovescie,platee, ecc.) realizzate mediante getto manuale di calcestruzzo confezionato in betoniera con inerti ad assorbimento granulometrico adeguato alla particolare destinazione del getto, , escluso ferri e casseri, resistenza: - Rck = 25 N/mm² n° 3 x m³ 0,64 m³ 1,92 - Acciaio tondo i barre per cemento armato, in opera compresa lavorazione, posa, sfrido, legature, di qualità: - Fe B 44 K ad aderenza migliorata n° 3 x kg 4,5 kg 13,50 CAVIDOTTO PLASTICO DA INTERRARE a norma CEI 23/29 con resistenza allo schiacciamento di 200 kg/dmq, in tubo flessibile a doppio stratto, esterno corrugato, interno liscio, posato su adeguato letto di sottofondo ed interrato alla profondità minima di 0,5 m, comprese opere murarie di assistenza, esclusi scavi e rinterri, in opera nelle dimensioni: - diametro esterno 50 mm e diametro interno 40 mm - diametro esterno 125 mm e diametro interno 98 mm m m 10 80 POZZETTO DI DERIVAZIONE ispezionabile in elementi prefabbricati in conglomerato cementizio, dimensioni esterne 0,55x0,55 m ed interne 0,45x0,45 m completo di telaio e chiusino in fusione di ghisa - anello di fondo - anello intermedio n. n. 3 3 CHIUSINO quadrato in ghisa lamellare perlitica classe C250 a norme UNI EN124 - luce 550 x 550 mm, altezza 75 mm, peso 85 kg n. 3 FONDAZIONE completa in calcestruzzo per palo ( altezza fuori terra m. 7), dimensioni di circa 800x800x1000 mm con foro centrale di 40 mm superiore al diametro massimo del palo e foro trasversale diam. 100 mm per passaggio cavi. Totale n.3 Prezzo Unitario Prezzo Totale Pag. 34 Computo Metrico N. 1.8 Art. Descrizione lavori U.M. Quantità POSA in opera di chiusini e di griglie in ghisa di qualunque forma e dimensione su pozzetti o camerette Compresi la formazione del piano di posa con idonea malta anche apresa rapida, la posa del telaio e del relativo coperchio, gli sbarramenti e la segnaletica. n. - pali vialetti Totale Opere Varie - Cap. 4 3 Prezzo Unitario Prezzo Totale