COMUNE DI SEREGNO SPECIFICHE TECNICHE E PRESTAZIONALI

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COMUNE DI SEREGNO
PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA
PARCO A. DA GIUSSANO
ALIMENTAZIONE TORRI FARO ED ILLUMINAZIONE
PUBBLICA
Impianti Elettrici
SPECIFICHE TECNICHE E PRESTAZIONALI
Aprile 2010
PROGETTISTA: Ing. Giovanni Domenella
Via G.Carducci 5 – 20038 Seregno – MI
Tel. 0362.235972 Fax 0362.600057 - [email protected]
Cap.I – Leggi e Norme Tecniche
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CAPITOLO I
LEGGI E NORME TECNICHE
Art.01 – OSSERVANZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI
La Ditta Appaltatrice, nella realizzazione degli impianti, sarà pienamente
responsabile circa l'ottemperanza di leggi, disposizioni, regolamenti e prescrizioni
vigenti in materia.
In particolare la sua responsabilità sarà volta al rispetto delle leggi e delle
normative elencate di seguito e, più in generale, di quante altre venissero emanate
durante il corso dei lavori o che comunque fossero sempre applicabili agli impianti
in via di realizzazione.
01.1 – LEGGI E NORME TECNICHE
Di seguito vengono elencate le principali leggi e norme in materia:
•
DPR 27.4.1955 n.547 e successivi aggiornamenti
•
Legge 23.3.1968 n.186 (regola dell'arte)
•
D.M. 22.01.2008 n.37 (Norme per la sicurezza degli impianti)
•
D.Lgs. 19.09.1994 n.626 (attuazione direttive CEE n.89/654 n.89/655, n.89/656,
n.90/269, n.90/270, n.90/394 e n.90/679) - sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo
di lavoro
•
D.Lgs. 19.03.1996 n.242 (modifiche ed integrazioni del D.Lgs. 19.09.1994 n.626)
•
D.Lgs.14.08.1996 n.494 (sicurezza nei cantieri)
•
Raccomandazioni ASL, ISPESL ed Ispettorato del lavoro.
•
Norme e prescrizioni della società distributrice di energia elettrica.
•
Prescrizioni del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco competente per territorio.
•
Tabelle di unificazione UNI, CEI, UNEL.
Norme del Comitato Elettrotecnico Italiano con particolare riguardo per:
◊
Norme CEI 16-4 – EN60446 - Individuazione dei conduttori isolati e nudi tramite
colori - fascicolo 9347 - 2008
◊
Norme CEI 17-13/1 – EN60439-1 Apparecchiature assiemate di manovra e di
protezione per bassa tensione (quadri BT) Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature
di serie (AS) e non di serie (ANS) - fascicolo 5862 - 2000.
Cap.I – Leggi e Norme Tecniche
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◊
Norme CEI 17-70 – Guida all’applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione fascicolo 5120 – 1999
◊
Norme CEI 20-21/1/2/3 - Calcolo della portata dei cavi elettrici - fascicoli 9041, 9042,
9043, 9044, 9045, 9046, 9047, 9048 - 2007
◊
Norme CEI 20-38 - Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio a basso
sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi - parte I - fascicolo 9876 - 2009.
◊
Norme CEI 64-8/1/2/3/4/5/6/7 - VI edizione - Impianti elettrici utilizzatori a
tensione nominale non superiore a 1000 V. in corrente alternata ed a 1500 V. in
corrente continua - fascicoli 8608, 8609, 8610, 8611, 8612, 8613, 8614 – 2007
◊
Norme CEI 64-12 - Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso
residenziale e terziario – fascicolo 9959 - II edizione - 2009
◊
Norme CEI 64-14 - Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori – fascicolo
8706 - 2007
◊
Norme CEI 70-1 - EN 60529 - Grado di protezione degli involucri (Codice IP) –
Variante V1 - 2000.
La rispondenza degli impianti alle norme sopra indicate dovrà riguardare non solo
l'esecuzione dell'impianto ma anche ogni singolo componente dell'impianto stesso.
01.2 - RISPETTO DI NORME DI SICUREZZA ED IGIENE NELL’ESECUZIONE
DELLE OPERE IN ATTUAZIONE DEL D.Lgs. 494/96
Premesso che le opere verranno effettuate in area pubblica aperta, di seguito
vengono elencate e descritte le opere provvisionali ed i dispositivi di sicurezza individuali
e collettivi che dovranno essere attuati e previsti, ai sensi del D.Lgs. 494/96, per la
prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori, degli presenti sul
luogo del cantiere nel corso dei lavori, e degli impedimenti da mettere in opera al fine da
rendere non accessibile le aree di lavoro al pubblico.
01. Lavori in Quota
Non viene prevista alcuna esecuzione di opere da svolgersi in quota.
02. Lavori sui Quadri Elettrici
E' fatto assoluto divieto di effettuare lavori od
presenza di tensione.
interventi su quadri elettrici in
Per eccezionali interventi che si rendessero necessari per l'isolamento di linee
e/o la messa in sicurezza di quadri prima dell'esecuzione di qualsiasi opera, gli addetti
devono essere equipaggiati di guanti con adeguato potere di isolamento e scarpe con
suola isolante.
03. Opere di scavo
La maggior parte degli scavi previsti per l’esecuzione dell’opera riguardano la
messa in opera di condutture elettriche interrate e, pertanto sono abbondantemente
Cap.I – Leggi e Norme Tecniche
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inferiori alla quota di 1,5 m e non richiedono opere provvisionali per la messa in
sicurezza.
In ogni caso le eventuale opere di scavo sono di pertinenza di altra Impresa
specializzata in opere di scavo, gli addetti alla esecuzione delle opere elettriche devono
prestare attenzione al coordinamento dei lavori da eseguirsi contemporaneamente.
04. Presenza di Traffico di Autoveicoli
Le attività da svolgersi in area soggetta a traffico veicolare devono essere
preventivamente segnalate mediante segnaletica verticale e cartelli monitori, e delimitate,
ove possibile, mediante transennamento.
Durante ogni fase operativa almeno una persona sarà dedicata al controllo visivo
del traffico. Potranno essere richiesti blocchi temporanei del traffico veicolare per
permettere lo svolgimento in sicurezza delle operazioni di installazione.
05. Attrezzature per la Protezione Individuale
Le opere da eseguirsi riguardano esclusivamente la messa in opera di cavi in
cavidotti interrati e di impianti ed apparecchiature elettriche completi di ogni connessa
opera muraria, complementare ed accessoria.
Per l’espletamento di tali lavori non sono necessarie lavorazioni particolari o
pericolose, in ogni caso è fatto obbligo ad ogni lavoratore l’uso dei dispositivi individuali di
protezione più appropriati a seconda dell’attività correntemente svolta in cantiere.
Tutti i mezzi di protezione necessari saranno personali ed assegnati ad ogni
lavoratore.
06. Movimentazione di Materiali e Formazione di Magazzini
Tutte le operazioni che comportano movimentazioni di materiali devono essere
effettuate con idonee attrezzature tenendo conto che il peso massimo di un carico
manuale è di 30 kg.
In tutti i casi di movimentazione manuale di materiali gli addetti devono essere
equipaggiati di guanti pesanti.
L’ambiente operativo sarà in area pubblica aperta e, pertanto, per i materiali e le
attrezzature necessari all’esecuzione delle opere non sono disponibili aree o zone per la
custodia e l’immagazzinamento, l’Impresa esecutrice dovrà provvedere giornalmente al
trasporto in area di cantiere mediante mezzi opportuni.
07. Area di Cantiere
Ai fini dell’esecuzione delle opere ed impianti precedentemente descritti l’area di
cantiere viene definita quella di effettivo svolgimento dei lavori opportunamente delimitata
e segnalata. Tale area, così definita e circoscritta, sarà accessibile al solo personale
addetto ai lavori, l’accesso a qualunque altra persona non autorizzata, dovrà essere
impedito con opportune barriere predisposte e messe in opera dall’Impresa.
La circolazione del personale dell’Impresa addetto ai lavori al di fuori dell’area di
cantiere ma all’interno dell’area circostante, dovrà essere limitato al solo trasporto di
materiali di risulta o nuovi da mettere in opera, il personale addetto ai lavori dovrà
Cap.I – Leggi e Norme Tecniche
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adottare tutte le cautele e precauzioni possibili per limitare il disagio ed i rischi per gli
individui e le attività che vengono contemporaneamente vengono svolte nelle aree
immediatamente adiacenti.
•
•
•
Più in generale, in tutte le zone in cui, nel corso dei lavori, sussistono:
la presenza di un possibile pericolo,
particolari condizioni operative,
limitazioni di spazio,
vanno adeguatamente delimitate ed evidenziate con segnaletica di sicurezza e con
cartelli indicatori e monitori.
08. Deposito Materiali di Risulta
Nell’abito dell’area pubblica e zone pertinenti è possibile individuare un’area da
adibire a deposito dei materiali di risulta, di imballaggio e/o di varia natura solo
temporaneamente mediante opportuna segnalazione.
Pertanto qualunque materiale dovrà essere sgomberato dall’area pubblica
contestualmente all’allontanamento dall’area di cantiere del personale addetto per fine
turno di lavoro.
Sempre a cura e spese dell’Impresa, qualsiasi materiale residuato dovrà essere
trasportato in discarica e l’area completamente bonificata e riconsegnata nello stesso
stato originario.
09. Misure Generali di Sicurezza ed Igiene
Prima dell'inizio dei lavori la Ditta esecutrice delle opere dovrà consegnare al
Responsabile della Sicurezza e Prevenzione Preposto dall’Ufficio Tecnico Comunale
copia del piano di sicurezza generale previsto ai sensi dell'Art. 4 del D.Lgs. 626/94.
Identificazione del Personale Addetto ai Lavori
Tutto il personale impiegato per l'esecuzione dei lavori deve essere immediatamente identificabile e quindi deve essere obbligatoriamente corredato di:
- idonei indumenti di lavoro, tuta o camice colorato,
- tesserino di identificazione con il nome dell'addetto e dell’Impresa da tenere a vista.
Spogliatoio e Servizi Igienici
Nell’area oggetto delle opere non sussistono fabbricati o costruzioni utilizzabili per
il magazzinaggio dei materiali, spogliatoio e Servizi Igienici, pertanto, l’Impresa dovrà
farsi carico della messa in opera di opere provvisionali temporanee o di mezzi mobili di
cantiere
Pronto Soccorso e Presidio Telefonico
Come gia accennato nell’area non esistono strutture di appoggio per tali servizi,
pertanto, la cassetta di pronto soccorso fornita dall’Impresa a corredo del cantiere potrà
essere conservata all’interno delle opere provvisionali o di mezzi mobili di cantiere.
Allo stesso modo, per ogni situazione di emergenza in cui è necessario il ricorso ai
presidi sanitari locali (servizio ambulanza, pronto soccorso, ospedale, ecc.) l’Impresa
dovrà mettere a disposizione del personale addetto almeno un apparecchio telefonico
mobile di servizio e di emergenza..
Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive
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CAPITOLO II
PRESCRIZIONI TECNICHE ESECUTIVE
Art.02 – CANALIZZAZIONI ELETTRICHE - CAVIDOTTI
In ogni impianto elettrico i conduttori devono essere
sempre protetti e
salvaguardati meccanicamente.
Dette protezioni possono essere: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle,
condotti o cunicoli ricavati nella struttura edile, ecc. Negli impianti in edifici civili e
similari si devono rispettare le prescrizioni di seguito elencate.
02.1 - TUBAZIONI PROTETTIVE
Per la realizzazione degli impianti saranno impiegati i seguenti tipi di tubo a
seconda delle prescrizioni indicate nelle descrizioni dei singoli impianti:
• in materiale plastico rigido di tipo pesante UNEL 37118/P colore grigio, oppure
colore nero con contrassegno del Marchio Italiano di Qualità per la distribuzione
nei tratti incassati nelle pareti, nei pavimenti, nei soffitti o dove espressamente
richiesto, o in vista sulle pareti fissato con appositi supporti possibilmente in nylon
indeformabili tipo SCH FISCHER o altra primaria marca, se il tubo è filettabile
possono essere realizzati impianti IP55, AD-FE o AD-FT;
• PVC plastico flessibile tipo pesante con contrassegno del Marchio Italiano di
Qualità colore grigio o nero, caratteristiche come tabella UNEL 37121/170 solo
dove espressamente richiesto o incassato;
• PVC flessibile con rinforzo spiralato e raccordi stagni filettati all'estremità quando
necessita un raccordo flessibile alle utenze con una buona protezione meccanica.
In particolare per l'installazione dovranno essere osservate le seguenti indicazioni:
• per le linee in vista i tubi protettivi dovranno essere di materiale termoplastico rigido
della serie pesante rispondenti alle tabelle UNEL 37118/72 e UNEL 37121/70,
• saranno posate tubazioni distinte per i circuiti appartenenti a servizi diversi, anche se
caratterizzati dalla stessa tensione. Il diametro interno dei tubi, fermo restando
quanto previsto circa la sfilabilità dei cavi, deve essere almeno 1,3 volte il diametro
del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuto e comunque non inferiore
a 16 mm;
• il numero massimo dei cavi unipolari che si possono introdurre nelle diverse
tubazioni è indicato nella tabella seguente:
Diam.Esterno/
Diam.Interno
Tubazione
•
Sezione dei Cavi (mmq)
1
1,5
2,5
4
6
20/15,5
9
7
4
4
2
25/19,8
12
9
7
7
4
2
12
9
7
7
32/26,4
10
16
3
è vietato installare tubi protettivi nelle pareti e intercapedini delle canne fumarie, nel
vano ascensori ed a diretto contatto con tubazioni idriche o con condotte ad
elevata temperatura;
Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive
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•
•
•
•
•
•
•
ogni tubazione deve essere interrotta con cassette e/o sportelli di ispezione:
- ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali;
- ad ogni derivazione da linea principale a secondaria;
- sempre in ogni locale servito;
le tubazioni protettive devono giungere al filo interno delle scatole o cassette di
derivazione;
nel caso di impianti stagni, le cassette devono essere dotate di imbocchi a
pressacavo per consentire la tenuta stagna delle cassette;
il fissaggio delle tubazioni non deve avvenire mai mediante chiodi a sparo, ma solo
con tasselli ad espansione;
i supporti devono essere distanziati quanto necessario per assicurare un buon
fissaggio delle tubazioni, in ogni caso la loro distanza non deve essere superiore a
1,5 metri;
i tubi dovranno seguire un andamento parallelo agli assi delle strutture evitando
percorsi diagonali od accavallamenti;
tutte le curve saranno eseguite a largo raggio. Non sono ammesse le curve
stampate e le derivazioni a T; in ogni caso dovrà essere garantita un'agevole
sfilabilità dei conduttori;
02.2 - SCATOLE E CASSETTE DI DERIVAZIONE
Le scatole e cassette di derivazione saranno impiegate nella realizzazione delle
reti di distribuzione ogni volta che dovrà essere eseguita sui conduttori una derivazione e
quando lo richiedano le dimensioni, la forma o la lunghezza di un tratto di tubazione .
Tutte le giunzioni o le derivazioni devono essere realizzate esclusivamente con
morsetti contenuti entro scatole o cassette di derivazione .
Di norma le scatole o cassette verranno altresì impiegate ad ogni brusca
deviazione del percorso delle tubazioni; ogni due curve, ogni 15 metri nei tratti
rettilinei, all'ingresso
di ogni locale alimentato ed in corrispondenza di ogni corpo
illuminante.
In via del tutto generale si prevede l'impiego dei seguenti tipi di scatole e cassette
di derivazione:
• scatole di derivazione tonde diametro 70 mm o quadrate, lato 65 mm, in materiale
plastico, adatte ad essere incassate nelle pareti o nei soffitti, senza coperchio,
impiegate per l'alimentazione di apparecchi illuminanti non stagni a soffitto;
• cassette di derivazione adatte al montaggio incassato nelle pareti, di forma quadrata
o rettangolare in materiale plastico antiurto, ad uno o più scomparti completi di
separatori, coperchio a perdere per montaggio provvisorio, coperchio definitivo in
materiale plastico infrangibile fissato a viti, guide DIN sul fondo per montaggio dei
morsetti;
• cassette di derivazione in materiale plastico isolante, tipo adatto ad essere applicati a vista sulle strutture o sulle pareti, complete di imbocchi per tubi accostati o
filettati, coperchi opachi in materia le isolante infrangibile o coperchi trasparenti in
policarbonato con fissaggio a viti; eventuale guarnizione in neoprene fra corpo
cassetta e coperchio; guide DIN sul fondo per il fissaggio dei morsetti; o utilizzo di
morsetti a cappuccio;
02.3 - MODALITÀ DI POSA DI CANALIZZAZIONI E CASSETTE
Non è ammesso far transitare nella stessa cassetta conduttori appartenenti ad
impianti o servizi diversi.
Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive
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Le tubazioni devono essere posate a filo delle cassette con la cura di lisciare gli
spigoli onde evitare il danneggiamento delle guaine dei conduttori nelle operazioni di
infilaggio e sfilaggio. Nel caso di impianto a vista i raccordi con le tubazioni devono
essere eseguiti soltanto tramite raccordi pressatubo filettati, in pressofusione o plastici.
I conduttori potranno transitare nelle cassette di derivazione senza essere
interrotti; essi dovranno avere un arricchimento tale da permettere un eventuale
immorsettamento successivo per derivazioni. I conduttori saranno sempre disposti ordinatamente nelle cassette con un minimo di ricchezza.
I morsetti saranno di tipo a mantello con base di ceramica od altro materiale
isolante non igroscopico di analoghe caratteristiche e saranno adeguati alla sezione dei
conduttori derivati. Si può derogare nel caso di impianti luce o F.M. nel terziario con
l'utilizzo di morsetti a cappuccio con fissaggio a vite, contraddistinti nei colori delle fasi
e con sezione minima per conduttori fino a 4 mmq.
Nel caso di impianti a vista le cassette saranno fissate esclusivamente alle
strutture murarie tramite tasselli ad espansione. Nel caso di impianti incassati le
cassette saranno montate a filo del rivestimento esterno e saranno munite di coperchio
"a perdere" o adeguata protezione , i coperchi definitivi saranno montati ad ultimazione
degli interventi murari di finitura.
Tutte le scatole saranno contrassegnate sul coperchio in modo che possa essere
individuato il tipo di servizio di appartenenza. Della siglatura delle cassette dovrà
essere fornito un elenco con ubicazione e destinazione del servizio a carico
dell'installatore.
Tutte le scatole o cassette di qualsiasi materiale saranno provviste di morsetti di
terra; quelle in materiale metallico avranno il morsetto di messa a terra sul corpo
scatola.
Sono vietate le giunzioni eseguite con attorcigliamento dei conduttori (anche se
saldate e rivestite di nastro isolante). Non sono ammesse giunzioni dirette sui cavi a
meno che le operazioni di "straordinaria manutenzione" non lo richiedano espressamente. In ogni caso andrà concordata la modalità della giunzione con la D.L.
Art.03 – CAVI E CONDUTTORI
Per i collegamenti elettrici usualmente in tensione, esterni alle macchine, agli
apparecchi e a tutte le apparecchiature, non è ammesso l'impiego di conduttori nudi. Fa
eccezione la barra generale di terra che funge da collettore.
03.1 - TIPO DI POSA DEI CAVI
•
•
I tipi di posa ammessi per i cavi sono i seguenti:
in tubo , canalette o cunicoli e su passerelle,
a vista, sotto particolari condizioni.
Per posa in tubo, i cavi devono essere muniti di guaina antiabrasiva se le
condizioni di posa non escludono il danneggiamento dei cavi durante l'infilaggio (si considerano antiabrasive, le guaine realizzate con materiali elastomerici o termoplastici
con proprietà meccaniche non inferiori a quelle del policloroprene di qualità Ky oppure
del cloruro di polivinile di qualità Rz ( CEI 20-11).
Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive
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03.2 - ISOLAMENTO DEI CAVI
I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensioni
nominali (Uo/U) non inferiori a 450/750 V, simbolo di designazione 07.
(Uo = valore efficace della tensione tra uno qualsiasi dei conduttori e la terra,
U=valore efficace della tensione tra due conduttori qualsiasi del cavo multipolare o
di un sistema di cavi unipolari).
Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a
tensioni nominali non inferiori a 300/500 V, simbolo di designazione 05.
Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti con
tensioni nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore.
Nel caso in cui i cavi non sono posati in tubo, in canalette o in cunicoli tali da
assicurare nei confronti dei cavi stessi, un grado di protezione non inferiore a IP40 IP44 o se non sono interrati, devono avere particolari requisiti di non propagazione
del l'incendio (Norme CEI 20-22).
03.3 - DESIGNAZIONE DEI CAVI
Tra i cavi utilizzabili vi sono i seguenti tipi rispondenti ai documenti di
armonizzazione CENELEC:
• H07V-K cavi unipolari isolati con PVC senza guaina per uso generale (senza
guaina antiabrasiva ma solo con isolamento). Isolante in PVC di qualità TL1
(UNEL 35747; CEI 20-20; CENELEC HD 21; 227 IEC 02).
•
•
•
•
Oltre ad essi ricordiamo secondo le relative norme CEI:
cavi flessibili sotto guaina di polivinilcloruro tipo HO7VV-F e/o FROR. Isolante di
qualità TM1 e TM2, guaina in PVC di qualità TL2 (UNEL 35730, CEI 20-22 II, CEI
20-35, CEI 20-37 i)
cavi unipolari senza guaina protettiva, non propaganti l'incendio, isolati in
polivinilcloruro tipo N07V-K, isolante PVC di qualità R2 antifiamma (UNEL 35752-Pr
2373, CEI 20-22 II, CEI 20-35, CEI 20-37 I)
cavi per energia flessibili non propaganti l'incendio isolati in polivinilcloruro tipo
N1VV-K, isolante in PVC di qualità R2 antifiamma, guaina interna in riempitivo
antifiamma, guaina esterna in PVC di qualità RZ antifiamma (UNEL 35757 per
unipolari e UNEL 35756 per multipolari)
cavi per energia FG7OR-06/1kV non propagante l'incendio, isolati in gomma
(HEPR) ad alto modulo tipo G7, riempitivo ad alto grado di autoestinguenza, guaina
esterna di PVC di qualità RZ antifiamma di colore grigio (UNEL 35756, CEI 20-22 II,
CEI 20-35, CEI 20-37 I);
03.4 - COLORI DISTINTIVI DEI CAVI
Il codice colori che dovrà essere rispettato per facilitare l'identificazione dei
conduttori sarà il seguente:
- giallo-verde - per conduttori di terra e protezione
- blu o azzurro- per neutro
- marrone
- fase R in corrente alternata
- nero
- fase S in corrente alternata e polarità - in corrente continua
- grigio
- fase T in corrente alternata
- rosso
- polarità + in corrente continua
Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive
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03.5 - SEZIONI MINIME E CADUTE DI TENSIONE AMMESSE
Le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della
lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensioni non superi il valore del 4% della
tensione a vuoto) devono essere scelte tra quelle unificate.
In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse,
per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL.
Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni
minime ammesse dei conduttori di rame sono:
• 0.75 mmq per i circuiti di segnalazione e comando;
• 1,5 mmq per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri
apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale
a 2.2 kW;
• 2.5 mq per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza nitaria
compresa tra 2.2 kW e 3.6 kW;
• 4 mmq per montanti singoli o linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con
potenza nominale superiore a 3.6 kW;
03.6 - SEZIONI MINIME DEL CONDUTTORE DI TERRA
La sezione del conduttore di terra deve essere non
conduttore di protezione con i minimi di seguito indicati:
inferiore a
quella del
Conduttore di protezione
Sezione del conduttore di facente parte dello stesso
fase che alimenta la cavo o nello stesso tubo
macchina o l’apparecchio del conduttore di fase
Conduttore di protezione
non facente parte dello
stesso
cavo
e
non
insieme al cond. di fase
Minore o Uguale a 16 Uguale alla sezione
conduttore di fase
mmq
2,5 mmq se protetto
meccanicamente,
4 mmq se non protetto
del
Maggiore di 16 mmq e
Minore o Uguale a 35 Uguale a 16 mmq
mmq
Metà della sezione del
conduttore di fase; per i cavi
multipolari
la
sezione
Maggiore di 35 mmq
specificata dalle rispettive
norme
Uguale a 16 mmq
Metà della sezione del
conduttore di fase; per i cavi
multipolari
la
sezione
specificata dalle rispettive
norme
In alternativa ai criteri sopra indicati è ammesso il calcolo della sezione minima del
conduttore di protezione mediante il metodo analitico indicato al paragrafo (a) dell'Art.
543.1.1 delle norme CEI 64-8.
Sezione minima (mmq)
- protetto contro la corrosione
16 (Cu)
16 (Fe)
- non protetto contro la corrosione 25 (Cu)
50 (Fe)
03.7 - SEZIONE MINIMA DEI CONDUTTORI NEUTRI
La sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore
corrispondenti conduttori di fase.
a quella dei
Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive
Pag.10
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Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mmq, la sezione dei
conduttori neutri può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, con il
minimo tuttavia di 16 mmq (per conduttori in rame), purché siano soddisfatte le
condizioni degli Artt. 522, 524.2, 524.3, 524.1, 543.1.4 delle norme CEI 64-8;
03.8 - SEZIONE DEI CONDUTTORI DI PROTEZIONE
La sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che
collegano all'impianto di terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve
essere inferiore a quella indicata nella tabella riportata di seguito, tratta dalle norme
CEI 64-8. Vedi prescrizioni Artt. 547.1.1 - 547.1.2 e 547.1.3 delle norme CEI 64-8;
03.9 - PROPAGAZIONE DEL FUOCO LUNGO I CAVI
I cavi in aria installati individualmente (distanziati fra loro di almeno 250mm) devono
rispondere alla prova di non propagazione del fuoco secondo le norme CEI 20-35.
Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso in cui sia da contenere il
pericolo di propagazione di un eventuale incendio, essi devono avere i requisiti di non
propagazione dell'incendio in conformità alle norme CEI 20-22;
03.10 - PROVVEDIMENTI CONTRO LO SVILUPPO DI FUMO E DI GAS TOSSICI
Allorché i cavi siano installati in notevole quantità in ambienti chiusi frequentati
dal pubblico e di difficile e lenta evacuazione si devono adottare sistemi di posa atti ad
impedire la propagazione del fumo negli ambienti stessi, o in alternativa, ricorrere
all'impiego di cavi a bassa emissione di fumo secondo le norme CEI 20-37 e 20-38;
Qualora cavi in quantità rilevanti siano installati in ambienti chiusi frequentati
dal pubblico, oppure si trovino a coesistere, in ambiente chiuso, con apparecchiature
particolarmente vulnerabili da agenti corrosivi, deve essere tenuto presente il pericolo
che i cavi stessi bruciando sviluppino gas tossici o corrosivi.
Ove tale pericolo sussista occorre fare ricorso all'impiego di cavi aventi la
caratteristica di non sviluppare gas tossici e corrosivi ad alte temperature secondo le
norme CEI 20-38.
03.11 - POSA DI CAVI E CAVIDOTTI
I cavi potranno essere posati sospesi alle strutture del fabbricato, in canaline o
passerelle plastiche/metalliche portacavi, in tubazioni a vista od incassate, in cunicoli
ventilati o chiusi, in tubazioni interrate od interrati direttamente. In ogni caso saranno
posti in opera secondo le norme di buona tecnica e risultare montati a regola d'arte.
Le modalità di posa, saranno specificate nel Progetto degli impianti, laddove il
Progetto non prescrive particolari soluzioni costruttive, l'installatore, di volta in volta, potrà
adottare il tipo di posa che riterrà più opportuno secondo la propria esperienza e
professionalità.
Ogni servizio od ogni impianto, anche se a pari tensione, usufruirà di una rete di
canalizzazioni completamente indipendente e con proprie cassette di derivazione, per
casi particolari, tassativamente concordati con la Direzione dei Lavori, è possibile
condividere la stessa canalizzazione per impianti elettricamente simili quando essi non
costituiscono causa di reciproco disturbo.
Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive
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Art.04 – BARRIERE CONTRO LA PROPAGAZIONE DEGLI INCENDI
Sui percorsi principali dei cavi non intubati, raggruppati in passerelle, canaline
aperte e cunicoli non riempiti, saranno adottati i seguenti provvedimenti per prevenire la
propagazione degli incendi in senso longitudinale o verticale:
• saranno poste barriere tagliafiamma in tutti i passaggi di pareti verticali e solette e in
generale di suddivisione tra diversi ambienti;
• saranno poste barriere tagliafiamma all'entrata dei cavi nei quadri se non verranno
usati cavi non propaganti l'incendio (Norme CEI 20-22);
• le barriere tagliafiamma saranno di spessore minimo 20 cm ed ottenute con lana di
roccia o con altro materiale fortemente coibente ed incombustibile interposto tra cavi
e tra questi e le pareti delle canalette;
• i cunicoli e le finestre di passaggio, saranno completamente chiuse con opere di
muratura o lamiera di spessore maggiore od uguale a 2 mm.
• in alternativa ed in considerazione dei costi potranno essere usate barriere
tagliafiamma tipo Kiepe Electric, 3M, Grunau KBS, ecc., comunque corredati di
certificato di omologazione CESI o equivalenti.
Art.05 – PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche
accessibili dell'impianto elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in
tensione ma che, per cedimento dell'isolamento o per altre cause accidentali, potrebbero
trovarsi sotto tensione (masse).
Per la protezione contro i contatti indiretti ogni impianto elettrico utilizzatore o
raggruppamento di impianti contenuti in uno stesso edificio e nelle sue dipendenze
(quali portinerie distaccate e simili) deve avere un proprio impianto di terra.
A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni
metalliche accessibili destinati ad adduzione, distribuzione e carico delle acque, nonché
tutte le masse metalliche accessibili di notevole estensione esistenti nell'area
dell'impianto elettrico utilizzatore stesso.
05.1 – IMPIANTO DI MESSA A TERRA DI PROTEZIONE
Per ogni edificio contenente impianti elettrici deve essere opportunamente
previsto, in sede di costruzione, un proprio impianto di messa a terra (impianto di terra
locale) che deve soddisfare le prescrizioni delle vigenti norme CEI 64-8.
Tale impianto, in alcuni casi definito anche maglia equipotenziale, come già
accennato, è destinato a limitare le tensioni di contatto sulle parti conduttrici esposte e
le tensioni di passo sul terreno ed inoltre serve ad:
• indirizzare verso terra le correnti di guasto, queste correnti si richiudono
attraverso gli strati profondi del terreno sul neutro a terra del generatore o del
trasformatore se questi sono stati collegati a terra, oppure, se l'impianto viene
esercito con neutro isolato, le correnti si richiudono attraverso le capacità delle linee
di alimentazione;
• chiudere i circuiti di guasto a terra sul neutro dei generatori o dei trasformatori
attraverso i conduttori che costituiscono lo stesso impianto di terra; in questo caso
Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive
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•
•
l'impianto adempie alla funzione di chiudere le correnti di guasto che circolano al
suo interno, senza interessare i singoli dispersori (impianto di terra unico);
indirizzare a terra le correnti dovute a scariche atmosferiche, in questo caso svolge
la funzione di dispersore, infatti le correnti dovute alle scariche atmosferiche si
richiudono, percorrendo gli strati del terreno, sulle nubi, creando un vasto campo di
correnti tra terreno e nubi;
indirizzare a terra le cariche elettrostatiche con funzione di dispersore;
uno stesso impianto può evidentemente svolgere solo alcune delle funzioni indicate come
pure le può svolgere tutte contemporaneamente; infatti se consideriamo un impianto
utilizzatore alimentato da cabina di trasformazione media/bassa tensione, l'impianto di
messa a terra di protezione: funge da dispersore nei riguardi della media tensione e
svolge la funzione di richiudere le correnti di guasto nei riguardi della bassa tensione.
05.2 – CARATTERISTICHE GENERALI DELL'IMPIANTO DI TERRA
L'impianto sarà comunque costituito da spandenti di terra tubolari in acciaio
zincato da 1.5 pollici, da profilato a croce in acciaio zincato da 50x50x5, oppure da
tondino di acciaio ramato da 20 mm. posati entro pozzetti e collegati fra loro con una
corda di rame nuda, possibilmente stagnata, da 50 mmq posata ad intimo contatto con il
terreno.
La resistenza globale dell'impianto di terra dovrà avere un valore inferiore al
minimo richiesto dal D.P.R. 27.04.1955 n.547 e le protezioni dovranno essere coordinate
in accordo alle norme CEI.
La corda nuda interrata utilizzata per il collegamento dei dispersori a picchetto
contribuirà sostanzialmente all'abbassamento del valore globale del dispersore.
Il dispersore dovrà essere attestato ad uno o più collettori di terra facilmente
ispezionabili e dotati di dispositivo/i di apertura manovrabile/i solo con attrezzo.
Dai collettori di terra partiranno le dorsali che, in orizzontale, dovranno correre
sulle passerelle portacavi. Le derivazioni dalle dorsali dovranno essere effettuate con
morsetti a vite.
Dovranno essere collegate a terra le seguenti utilizzazioni:
• carpenterie metalliche di tutti i quadri elettrici;
• centri luce e prese luce;
• prese di forza motrice;
• corpi di motori elettrici, apparecchiature di comando etc.;
• passerelle portacavi e tubazioni in ferro;
• le tubazioni metalliche dei bagni, docce, etc.;
• le strutture metalliche portanti dei controsoffitti e dei pavimenti flottanti.
05.3 – COORDINAMENTO IMPIANTO DI TERRA - DISPOSITIVIDI INTERRUZIONE
Una volta realizzato l'impianto di messa a terra, la protezione contro i contatti
indiretti può essere attuata con uno dei seguenti sistemi:
a) coordinamento fra impianto di messa a terra e protezione di massima corrente.
Questo tipo di protezione richiede la realizzazione di un impianto di terra
coordinato con un interruttore con relè magnetotermico, in modo che risulti
soddisfatta la seguente relazione:
Rt ≤ 50/Is
Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive
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dove Is è il valore della corrente di intervento in 5 s del dispositivo di protezione;
se l'impianto comprende più derivazioni protette da dispositivi con correnti di
intervento diverse, deve essere considerata la corrente di intervento più elevata;
b) coordinamento di impianto di messa a terra e interruttori differenziali.
Questo tipo di protezione richiede la realizzazione di un impianto di terra coordinato
con un interruttore con relè differenziale che assicuri l'apertura dei circuiti da
proteggere non appena eventuali correnti di guasto creino situazioni di pericolo.
Affinché detto coordinamento sia efficiente deve essere osservata la seguente
relazione:
Rt ≤ 50/Id
dove: Id è il valore della corrente nominale di intervento differenziale del dispositivo
di protezione.
Negli impianti di tipo TT, alimentati direttamente in bassa tensione dalla Società
distributrice, la soluzione più affidabile ed in certi casi l'unica che si possa attuare, è
quella con gli interruttori differenziali che consentono la presenza di un certo margine di
sicurezza a copertura degli inevitabili aumenti del valore di Rt durante la vita
dell'impianto.
05.4 – PROTEZIONE MEDIANTE DOPPIO ISOLAMENTO
In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di
protezione attiva, la protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata adottando
macchine e apparecchi con isolamento doppio o rinforzato per costruzione od
installazione: apparecchi di Classe II.
In uno stesso impianto la protezione con apparecchi di Classe II può coesistere con
la protezione mediante messa a terra; è tuttavia vietato collegare intenzionalmente a
terra le parti metalliche accessibili delle macchine, degli apparecchi e delle altre parti
dell'impianto di Classe II.
Art.06 – PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE ELETTRICHE
I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le
sovracorrenti causate da sovraccarichi o da corto circuiti.
La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata in ottemperanza alle
prescrizioni delle norme CEI 64-8.
In particolare i conduttori devono essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia
superiore o almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) (valore di corrente calcolato in
funzione della massima potenza da trasmettere in regime permanente).
Gli interruttori automatici magnetotermici da installare a loro protezione devono
avere una corrente nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib)
e la sua portata nominale (Iz) ed una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a
1,45 volte la portata (Iz).
In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni:
Ib ≤ In ≤ Iz
If ≤ 1,45 Iz
Cap.II – Prescrizioni Tecniche Esecutive
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La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate è
automaticamente
soddisfatta nel caso di impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e
CEI 17-5.
Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto
circuito che possono verificarsi nell'impianto per garantire che nel conduttore protetto
non si raggiungano temperature pericolose secondo la relazione:
I² t ≤ Ks²
(Artt. 434.3, 434.3.1, 434.3.2 e 434.2 - norme CEI 64-8).
Essi devono avere un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto
circuito presunta nel punto di installazione.
E' tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di
interruzione inferiore a condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il
necessario potere di interruzione (Art. 434.3, 434.3.1, 434.3.2 delle norme CEI 64-8).
In questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in
modo che l'energia specifica passante I² t lasciata passare dal dispositivo a monte non
risulti superiore a quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo a valle
e dalle condutture protette.
•
•
•
Vanno, infine, protetti individualmente i seguenti tipi di circuiti:
tutte le derivazioni di impianto verso l'esterno dell’edificio;
le utenze installate in ambienti speciali, eccezione fatta per quelli umidi;
i motori di potenza superiore a 0,5 kW.
Cap.III – Collaudo e Garanzia
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CAPITOLO III
MATERIALI DA RENDERE IN OPERA
Art.07 – QUALITA’ E CARATTERISTICHE DEI MATERIALI
Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere
adatti all'ambiente in cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere
alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità alle quali possono essere
esposti durante l'esercizio.
Tutti i materiali e gli apparecchi devono essere rispondenti alle relative norme CEI
e tabelle di unificazione CEI-UNEL, ove queste esistono.
Per i materiali la cui provenienza è prescritta dalle condizioni del Capitolato
Speciale d'appalto, potranno pure essere richiesti i campioni, sempre che siano
materiali di normale produzione.
E' raccomandata nella scelta dei materiali la preferenza ai prodotti nazionali.
Tutti gli apparecchi devono riportare dati di targa ed eventuali indicazioni d'uso
utilizzando la simbologia del CEI e la lingua italiana.
07.1 – COMANDI (INTERRUTTORI, DEVIATORI, PULSANTI)E PRESE A SPINA
Sono da impiegarsi apparecchi da incasso modulari e componibili. Gli interruttori
devono avere portata 16 A, è ammesso negli edifici residenziali l'uso di interruttori di
portata 10 A, le prese devono essere di sicurezza con alveoli schermati e devono far
parte di una serie completa di apparecchi atti a realizzare impianti di segnalazione,
impianti di distribuzione sonora, senza ricorrere ad altre serie o marche per singole
funzioni particolari o speciali.
La serie deve consentire l'installazione di almeno 3 apparecchi interruttori nella
scatola rettangolare normalizzata.
Tutti i materiali di questa categoria devono essere proporzionati al rispettivo
carico di esercizio e rispondere alle esigenze e richieste delle caratteristiche del locale
in cui vengono installate.
Gli interruttori devono essere onnipolari. E' tollerato l'uso di interruttori, deviatori,
commutatori, invertitori unipolari soltanto sui circuiti di illuminazione purché interrompano
il conduttore di fase.
Per le prese l'altezza dal piano pavimento finito non deve essere inferiore, negli
ambienti normali, a 15 cm.
Tutte le prese devono portare il contatto di messa a terra. Le prese a spina con
corrente nominale superiore a 16A e quelle destinate ad alimentare apparecchi
utilizzatori fissi o trasportabili di potenza nominale superiore a 1 kW devono essere
provviste, a monte, di organi di interruzione che consentano l'inserimento e il disinserimento della spina a circuito aperto.
Le apparecchiature di comando saranno sempre
contenitore che protegga i morsetti e le parti in tensione.
complete
di scatola
o
Cap.III – Materiali Da Rendere In Opera
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Qualora gli apparecchi siano composti con elementi metallici (contenitore, telaio
di sostegno, mostrina, ecc.) dovrà essere assicurata la messa a terra degli stessi.
Dovrà essere prevista la fornitura ed il montaggio di adatte protezioni a perdere
ed il fissaggio delle mostrine definitive solo dopo le operazioni murarie di finitura
(tinteggiature, rivestimenti, ecc.).
Le prese saranno di tipo civile o stagno a seconda del tipo di impianto previsto
ed avranno imbocchi differenziati a seconda del tipo di servizio o di tensione.
In particolare dovranno essere distinti gli imbocchi per le utenze seguenti:
- carichi luce
- carichi F.M.
- carichi F.M. derivati da gruppo soccorritore.
Ogni circuito, di norma, non potrà alimentare un numero di prese superiore a 5,
o per una potenza massima contemporanea di 3000 VA considerato un circuito
monofase a 220V-50Hz.
Ogni presa che collega un utilizzatore a tensione superiore a 50V sarà provvista
di polo di terra e qualora fosse in materiale metallico avrà il corpo connesso a terra.
Le prese per distribuzione trifase dovranno essere collegate in modo da ottenere il
medesimo senso ciclico delle fasi.
Se non diversamente indicato tutte le prese previste con interruttore di blocco di
nuova fornitura si intendono comprensive di spina.
07.2 – QUADRI DI COMANDO E DISTRIBUZIONE IN LAMIERA
I quadri di comando devono essere muniti di profilati per il fissaggio a scatto delle
apparecchiature elettriche. Detti profilati devono essere rialzati dalla base per consentire
il passaggio dei conduttori di cablaggio.
Gli apparecchi installati devono essere protetti da
pannelli di
chiusura
preventivamente lavorati per far sporgere l'organo di manovra delle apparecchiature.
I quadri della serie devono essere costruiti in modo da dare la possibilità di essere
installati a parete o ad incasso, senza sportello, con sportello trasparente o in lamiera,
con serratura a chiave a seconda della decisione della Direzione Lavori.
Il grado di protezione minimo deve essere IP40 e comunque adeguato
all'ambiente. I quadri di comando di grandi dimensioni e gli armadi di distribuzione
devono appartenere a una serie di elementi componibili di larghezza e di profondità
adeguate
Sugli armadi deve essere possibile montare porte trasparenti o cieche con
serratura a chiave. Sia la struttura che le porte devono essere realizzate in modo da
permettere il montaggio delle porte stesse con l'apertura destra o sinistra.
07.3 – QUADRI DI COMANDO E DISTRIBUZIONE IN MATERIALE ISOLANTE
Negli ambienti in cui la Direzione dei Lavori lo ritiene opportuno, al posto dei
quadri in lamiera si dovranno installare quadri in materiale isolante.
In questo caso devono avere attitudine a non innescare l'incendio in caso di
riscaldamento eccessivo secondo la tabella di cui all'Art. 134.1.6 delle norme CEI 64-8,
Cap.III – Materiali Da Rendere In Opera
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e comunque i quadri non incassati devono avere una resistenza alla prova del filo
incandescente non inferiore a 650 gradi centigradi.
I quadri devono essere composti da cassette isolanti con piastra
apparecchi estraibile per consentire il cablaggio degli apparecchi in officina.
porta-
Devono essere disponibili con grado di protezione adeguato all'ambiente di
installazione e comunque almeno IP40; in questo caso il portello deve avere apertura a
180 gradi. Questi quadri devono consentire una installazione di classe II del tipo a
doppio isolamento.
07.4 – PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE PER I QUADRI ELETTRICI
I quadri avranno struttura autoportante in lamiera di acciaio accuratamente trattata
con polveri epossidiche o verniciata alla nitrocellulosa previo trattamento antiruggine,
stuccatura e lisciatura; oppure costruiti in materiale isolante.
Le varie apparecchiature saranno disposte ordinatamente all'interno dei quadri
e facilmente accessibili per agevolare le operazioni di manutenzione.
I collegamenti di potenza tra le apparecchiature saranno realizzati con sbarre di
rame oppure con conduttori unipolari flessibili tipo HO7VK di sezione mai inferiore a 4
mmq. I circuiti ausiliari saranno realizzati con cavi unipolari flessibili tipo HO7VK di
sezione non inferiore a 1,5 mmq.
I conduttori saranno opportunamente contrassegnati in modo da consentire una
facile identificazione dei circuiti. Tutta la bulloneria sarà secondo il sistema metrico,
cadmiata e munita di rondelle elastiche.
Ogni singola partenza dal quadro in cavo deve essere dimensionata per la
corrente nominale del rispettivo interruttore o contattore e per la corrente di c.to c.to
massima che si può verificare in quel punto.
Nella esecuzione dei quadri dovrà prevedersi uno spazio per eventuale aggiunta
di interruttori pari almeno al 10% di quelli installati con un minimo di uno.
Le morsettiere dei circuiti ausiliari devono essere separate da quelle dei circuiti
principali. Tutti i contatti ausiliari non utilizzati, verranno portati in morsettiera.
•
•
•
•
Ogni quadro sarà, inoltre, completo di:
targhette indicatrici sotto ogni apparecchio;
sbarra di rame per la messa a terra;
verniciatura interna anticondensa;
verniciatura esterna in colore a scelta della Direzione Lavori.
In definitiva la fornitura dovrà comprendere tutti gli accessori necessari per il buon
funzionamento del quadro, come filetterie, morsettiere e quant'altro, anche non
esplicitamente specificato nel presente Capitolato, atto a dare i quadri completi e
funzionanti in ogni loro parte e rispondenti alle normative CEI, antinfortunistiche (DPR
547) attualmente in vigore.
In osservanza alle norme antinfortunistiche nessun quadro deve essere accessibile in presenza di tensione, pertanto gli interruttori generali delle varie alimentazioni
devono essere dotati di dispositivo per bloccare in posizione di chiuso la portella.
Tutti i pannelli di chiusura eventualmente asportabili dovranno essere fissati con
bulloni in modo che ne risulti impossibile l'apertura senza l'uso di apposito attrezzo.
Cap.III – Materiali Da Rendere In Opera
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07.5 – ISTRUZIONI PER L'UTENTE
I quadri elettrici devono essere preferibilmente dotati di istruzioni semplici e
facilmente accessibili, atte a dare all'utente informazioni sufficienti per il comando e
l'identificazione delle apparecchiature nonché‚ ad individuare le cause del guasto
elettrico.
L'individuazione può essere effettuata tramite le stesse apparecchiature o
dispositivi separati. Qualora tale dispositivo abbia una lampada di emergenza
incorporata, può essere omessa l'illuminazione di emergenza di servizio.
Art.08 – PROVE DEI MATERIALI
L'Amministrazione Appaltante indicherà preventivamente eventuali prove da
eseguirsi in fabbrica o presso laboratori specializzati da precisarsi, su materiali da
impiegarsi negli impianti oggetto dell'appalto.
Le spese inerenti a tali prove non faranno carico all'Amministrazione Appaltante, la quale
si assumerà le sole spese per fare eventualmente assistere alle prove propri incaricati.
Non saranno in genere richieste prove per i materiali contrassegnati con il Marchio
Italiano di Qualità o equivalenti ai sensi della legge 791 del 18.10.1977.
Art.09 – ACCETTAZIONE DEI MATERIALI
I materiali dei quali sono stati richiesti i campioni non potranno essere posti in
opera che dopo l'accettazione da parte dell'Amministrazione Appaltante. Questa dovrà
dare il proprio responso entro sette giorni dalla presentazione dei campioni, in difetto di
che il ritardo graverà sui termini di consegna delle opere.
Le parti si accorderanno per l'adozione, per i prezzi e per la consegna, qualora
nel corso dei lavori si dovessero usare materiali non contemplati nel presente
Capitolato.
La Ditta Appaltatrice non dovrà porre in opera materiali rifiutati dalla
Amministrazione Appaltante, ma dovrà provvedere al loro immediato allontanamento dal
cantiere.
Art.10 – VERIFICHE E PROVE IN CORSO D’OPERA
Durante il corso dei lavori, l'Amministrazione Appaltante si riserva di eseguire
verifiche e prove preliminari sugli impianti o parti di impianti, in modo da poter
tempestivamente intervenire qualora non fossero rispettate le condizioni del Capitolato
Speciale di Appalto.
Le verifiche potranno consistere nell'accertamento della rispondenza dei
materiali impiegati con quelli stabiliti, nel controllo delle installazioni secondo le
disposizioni convenute (posizioni, percorsi ecc.), nonché‚ in prove parziali di
isolamento e di funzionamento ed in tutto quello che può essere utile allo scopo sopra
accennato.
Cap.III – Materiali Da Rendere In Opera
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Dei risultati delle verifiche e prove preliminari di cui sopra, si dovrà compilare
regolare verbale.
Art.11 – MATERIALI DI RISPETTO
Per le utenze previste da progetto deve essere prevista una scorta di materiali di
rispetto secondo le seguenti indicazioni:
•
•
•
fusibili con cartuccia a fusione chiusa, per i quali dovrà essere prevista, come
minimo, una scorta pari al 20% di quelli in opera;
bobine di automatismi, per le quali dovrà essere prevista una scorta pari al 10% di
quelle in opera, con minimo almeno di una unità;
una terna di chiavi per ogni serratura di eventuali armadi;
lampadine per segnalazioni; di esse dovrà essere prevista una scorta pari al 10% di
ogni tipo di quelle in opera.
Art.12 – QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI
Per la realizzazione degli impianti potranno essere impiegati materiali di tipo e
marca diversi da quanto indicato nelle specifiche purché, questi materiali, abbiano
caratteristiche simili o prestazioni equivalenti a quelli indicati nella Descrizione Dettagliata
delle Opere e siano scelti tra la produzione dei costruttori sotto indicati e da sottoporre,
comunque per l'approvazione alla Direzione Lavori.
•
Interruttori secondari modulari (con o senza protezione)
- MERLIN GERIN
- B-TICINO
- SIEMENS
- ABB-ELETTROCONDUTTURE
•
Contattori, relè termici
- SIEMENS
- TELEMECANIQUE
- ABB-ELETTROCONDUTTURE
- MERLIN GERIN
•
Sezionatori rotativi e a lame (sottocarico e vuoto)
- MERLIN GERIN
- CGE
- BRETER
- ABB-ELETTROCONDUTTURE
•
Pulsanti, specole luminose, selettori, manipolatori
- BRETER
- CEMA
- CGE-CBK
- TELEMECANIQUE
•
Portafusibili e fusibili
- SIEMENS
- LEGRAND
•
•
•
- ITALWEBER
- MERLIN GERIN
-SOCOMEC
Tubazioni in PVC tipo Pesante
- DIELECTRIX
- INSET
- LUME
Tubazioni e cassette derivazione metalliche
- RTGAMMA
COSMEC
- TEAFLEX
Passerelle e canaline portacavi zincate
- CARPANETO SATI
- RTGAMMA
- ZAMET
Cap.III – Materiali Da Rendere In Opera
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- LUME
•
•
•
- FEMI
- GAMI
Corda in rame nuda e piatto di rame
- COLOMBO
- SMI
- METALLURGICA BRESCIANA
- CARPANETO SATI
Canaline in PVC
- EBO
- GI ZETA
- CANALPLAST
Cassette di derivazione da incasso
- B-TICINO
- GEWISS
- ABB-LUCASYSTEM
•
Cassette di derivazione a vista
- GEWISS
- SAREL
•
Interruttori e comandi da incasso
- AVE
-B-TICINO
- VIMAR
- GEWISS
Prese interbloccate e comandi stagni
- B-TICINO
- PALAZZOLI
- ILME
- SCHYLLER
- GEWISS
- SCAME
Cavi
- PIRELLI
- GENERAL CAVI
- FULGORCAVI
- ALCATEL
- ALFA CAVI
- CEAM
Morsetterie e capicorda
- CABUR
- BM
- LEGRAND
- ENTRELEC
- WEIDMULLER
- PHOENIX
•
•
•
•
•
Morsetti a cappuccio isolante
- B-TICINO
- MORS FIL
- BM
- ELECO
Corpi illuminanti e Proiettori
- DISANO/FOSNOVA
- PHILIPS
- OSRAM
- 3F-FILIPPI
- GEWISS
- ING.CASTALDI
- SIEMENS
- REGGIANI
• Lampade
- PHILIPS
- OSRAM
Cap.IV – Collaudo e Garanzia Degli Impianti
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CAPITOLO IV
COLLAUDO E GARANZIA DEGLI IMPIANTI
Art.13 – COLLAUDO PROVVISORIO E CONSEGNA DEGL’IMPIANTI
Dopo l'ultimazione dei lavori ed il rilascio del relativo certificato da parte della
Direzione dei Lavori, l'Amministrazione Appaltante ha la facoltà di prendere in consegna
gli impianti, anche se il collaudo definitivo degli stessi non abbia ancora avuto luogo.
In tal caso, però, la presa in consegna degli impianti da parte della Amministrazione Appaltante dovrà essere preceduta da una verifica provvisoria degli stessi, che
abbia avuto esito favorevole.
Qualora l'Amministrazione Appaltante non intenda valersi della facoltà di
prendere in consegna gli impianti ultimati prima del collaudo definitivo, può
analogamente disporre affinché‚ dopo il rilascio del certificato di ultimazione dei lavori si
proceda alla verifica provvisoria degli impianti.
E' anche facoltà della Ditta Appaltatrice chiedere
circostanze, abbia luogo la verifica provvisoria degli impianti.
che, nelle medesime
La verifica provvisoria accerterà che gli impianti siano in condizione di poter
funzionare normalmente, che siano state rispettate le vigenti norme di legge per la
prevenzione degli infortuni ed in particolare dovrà controllare:
- lo stato di isolamento dei circuiti;
- la continuità elettrica dei circuiti;
- il grado di isolamento e le sezioni dei conduttori;
- l'efficienza dei comandi e delle protezioni nelle condizioni del massimo carico previsto;
- l'efficienza delle protezioni contro i contatti indiretti.
La verifica provvisoria ha lo scopo di consentire, in caso di esito favorevole, l'inizio
del funzionamento degli impianti ad uso degli utenti a cui sono destinati.
Ultimata la verifica provvisoria, l'Amministrazione Appaltante prenderà in consegna
gli impianti con regolare verbale.
Art.14 – COLLAUDO DEFINITIVO DEGLI IMPIANTI
Il collaudo definitivo deve iniziare entro tre mesi dalla data di ultimazione dei
lavori e tutte le relative operazioni devono essere portate a termine entro i sei mesi
successivi.
Esso dovrà accertare che gli impianti ed i lavori, per quanto riguarda i materiali
impiegati, l'esecuzione e la funzionalità, siano in tutto corrispondenti a quanto precisato
nel presente Capitolato Speciale, tenuto conto di eventuali modifiche concordate in sede
di aggiudicazione dell'appalto stesso o nel corso del l'esecuzione dei lavori.
•
Ad impianto ultimato si deve provvedere alle seguenti verifiche di collaudo:
rispondenza delle disposizioni di legge;
Cap.IV – Collaudo e Garanzia Degli Impianti
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•
•
•
rispondenza delle prescrizioni dei Vigili del Fuoco;
rispondenza a prescrizioni particolari concordate contrattualmente;
rispondenza alle norme CEI di riferimento, come di seguito descritto.
In particolare, occorrerà verificare:
a) che siano osservate le norme tecniche generali di cui all'Art. 32 del presente Capitolato e di quante altre, successivamente, siano state emanate, integrate o modificate;
b) che siano state scrupolosamente osservate le prescrizioni tutte relative agli Artt. 33,
34, 35, 36, 37, 38, 39 e 40 del presente Capitolato;
c) che gli impianti e i lavori corrispondano inoltre a tutte quelle eventuali modifiche concordate in sede di aggiudicazione dell'Appalto o nel corso dell'esecuzione dei lavori;
Dovranno inoltre ripetersi i controlli prescritti per la verifica provvisoria eseguite
secondo le modalità prescritte dalla norma CEI 64-14 e si dovrà redigere l'apposito
verbale del collaudo definitivo.
Art.15 – GARANZIA DEGLI IMPIANTI
L'Appaltatore ha l'obbligo di garantire gli impianti per un periodo di 12 mesi dalla
data di approvazione del certificato di collaudo.
Si intende per garanzia degli impianti, entro il termine precisato, l'obbligo che
incombe alla Ditta Appaltatrice di riparare tempestivamente, a sue spese, tutti i
guasti e le imperfezioni che si manifestino negli impianti per effetto della non buona
qualità dei materiali o per difetto di montaggio.
Art.16 – OBBLIGHI ED ONERI GENERALI E SPECIALI
16.1 – OPERE ACCESSORIE E PROVVISIONALI
Debbono intendersi per opere accessorie e provvisionali comprese nell'Appalto
tutte le opere accessorie direttamente connesse all'esecuzione degli impianti come ad
esempio:
• formazione di cave e fori su dima,
• esecuzione di saldature di vario tipo e con la tecnica più appropriata a seconda della
funzionalità,
• messa in opera di linee, prolunghe, trasformatori, lampade, apparecchi elettrici e
quant’altro necessario per l’esecuzione dei lavori,
• quant'altro esplicitamente previsto nelle prescrizioni esecutive e nel computo
metrico - descrizione dettagliata delle opere, come pure ogni accessorio, materiale di
finitura e di completamento necessari a dare compiute e funzionanti le opere anche
se non elencate e descritte,
• uso e noleggio di strumenti ed attrezzature particolari e speciali,
• messa in opera di protezioni, ringhiere, parapetti, cartelli monitori e segnalazioni,
• esecuzione di prove strumentali,
• redazione di schizzi, disegni e schemi elettrici ad uso di cantiere,
L'approntamento di ponteggi e di sostegni di servizio, il noleggio di mezzi ed
attrezzature speciali e di ogni altra opera provvisionale occorrente per l'esecuzione degli
impianti devono far carico alla Ditta Appaltatrice.
Cap.IV – Collaudo e Garanzia Degli Impianti
Pag.23
——————————————————————————————————————
16.2 – ONERI E SOMMINISTRAZIONI DIVERSI
Nel prezzo d'Appalto si devono considerare compresi i seguenti oneri:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
l'obbligo di controllare sul posto le misure delle strutture e predisposizioni edili,
sorveglianza ed assistenza dei lavori, di predisporre uomini e mezzi per
l'effettuazione delle prove dei vari impianti, di funzionamento e per i collaudi;
l'imballaggio, i trasporti in cantiere dei materiali di fornitura della Ditta Installatrice,
lo scarico ed il trasporto nell'interno del cantiere;
i tiri verticali ed il trasporto di qualunque genere di materiale nell'ambito del cantiere;
l'esecuzione ed il montaggio degli impianti, loro parti ed apparecchi, eseguito da
ottimo personale specializzato;
qualsiasi opera da elettricista, da meccanico per dare gli impianti ultimati e
perfettamente funzionanti, comprese le manovalanze di aiuto;
la fornitura di grappe, mensole, supporti, mezzi di sostegno, tubazioni, passerelle,
scatole di derivazione ecc;
la fornitura delle impalcature e degli occorrenti ponteggi;
la fornitura di tutto il materiale di consumo per il montaggio;
la fornitura e la posa in opera di cavi per l'utilizzazione dell'energia elettrica
necessaria all'esecuzione dei lavori;
l'obbligo di eseguire i lavori nel pieno, completo e rigoroso rispetto delle norme antiinfortunistiche;
l'assicurazione di legge per il personale di montaggio, manovalanza ed aiuto;
manutenzione e revisione gratuita degli impianti così come previsto dall'Art. 54;
la fornitura dei materiali di rispetto così come previsto dall'Art. 50;
una serie di disegni esecutivi aggiornati degli impianti su supporto riproducibile con i
relativi manuali di istruzione per il funzionamento e la conduzione complementati da
tutti i dati pertinenti e le caratteristiche dei materiali installati;
conduzione degli impianti da parte di personale tecnico fino al collaudo finale per
consentire alla Committente di creare il proprio personale di conduzione e
manutenzione;
sgombero, subito dopo l'ultimazione degli impianti dell’area di cantiere e dei materiali,
compreso anche la pulizia.
Cap.V – Descrizione Dettagliata delle Opere
Pag.24
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CAPITOLO V
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE OPERE
Art.17 – ELENCO DEI MATERIALI
17.1 – QUANTITA’ DEI MATERIALI
Le voci indicate nel presente computo con la dicitura DERIVAZIONI identificano
impianti completi, che, a se seconda della specifica, riguardano:
• impianti per la distribuzione di energia,
• impianti per segnalazione,
• impianti per comunicazione e per telecontrollo,
da realizzare in conformità di quanto disposto nelle relative prescrizioni esecutive.
Ciascuna voce comprende sempre la quota parte del rispettivo impianto a partire
dai morsetti dello specifico punto di alimentazione o derivazione, e quindi comprende:
• le canalizzazioni in tubo rigido o flessibile a seconda del tipo di posa,
• i conduttori di rame isolati in PVC di tipo appropriato all'utilizzo,
• il frutto (o frutti) componibile da incassare con scatola rettangolare telaio isolante e
mostrina a scelta conformi alle norme CEI 23-9 e 23-16
• la messa in opera, incassata nel muro o posata in vista, compresa la quota parte
dell'intero impianto a partire dal punto di derivazione principale (eventuali scatole di
derivazione intermedie incluse)
pertanto le metrature indicate per tipologia di cavo si riferiscono unicamente ai
montanti ed alle dorsali.
I tipi e le quantità indicate per ciascuna voce dell'elenco di cui al seguente
paragrafo 56.3, sono riportate per agevolare le Ditte Concorrenti nella valutazione
della consistenza dell'Appalto. Nel caso di eventuali discordanze tra quanto riportato
nel presente elenco e gli elaborati grafici, la Ditta deve far riferimento prioritariamente,
anche se non esclusivamente, alle quantità e qualità riportate nell'elenco.
Si precisa che, tali quantità vanno considerate come quantità minime che
ciascuna Ditta si deve impegnare a fornire, ma non sono vincolanti per la reale
valutazione degli impianti da rendere in opera.
Ossia, la Ditta Appaltatrice è comunque obbligata a fornire ed installare tutte
quelle parti, componenti e dispositivi che, anche se non compaiono esplicitamente
nell'elenco materiali di cui al paragrafo 56.3, sono necessari ed indispensabili per la
resa dei circuiti ed impianti completamente in opera e funzionanti nel rispetto delle
prescrizioni del presente Capitolato e delle norme vigenti.
17.2 – QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI
Per quanto riguarda la qualità e la provenienza dei materiali da impiegare per la
realizzazione degli impianti si deve fare riferimento all'elenco dei costruttori fornito
all'Art. 51.
Cap.V – Descrizione Dettagliata delle Opere
Pag.25
——————————————————————————————————————
Tuttavia, al fine di garantire un risultato tecnico-funzionale quanto più aderente a
quanto stabilito dal Progettista di concerto col Committente, per alcune voci, vengono
esplicitamente indicati tipo e marca dei materiali che preferenzialmente dovranno
essere utilizzati per la resa in opera.
Ciascuna Ditta potrà, in ogni caso, proporre gli apparecchi di provenienza e tipo
che reputa più opportuni, le singole proposte, fornite obbligatoriamente insieme
all'offerta economica, costituiranno elemento contrattuale.
Pag. 26
Computo Metrico
Cap.1 - Quadri Elettrici
N.
Art.
Descrizione lavori
U.M. Quantità
1.0 Q-GEN
Quadro Elettrico Generale per Torri Faro
1.1
QUADRO ELETTRICO MODULARE di distribuzione in
esecuzione da parete, in lamiera elettrozincata, verniciata
con polveri epossidiche colore grigio RAL 7035
Dimensioni minime 1000x600x170
Grado di protezione IP55
Tipo Gewiss - Serie 47 CVX 160E od equivalente
Completo dei seguenti accessori:
- portella anteriore chiusa con doppia serrutura a chiave
- morsettiere di interconnessione
- pannelli frontali, supporti, guide, ancoraggi, bulloneria ed
accessori di montaggio necessari al completo cablaggio
n.
1
INTERRUTTORE NON AUTOMATICO MODULARE a sgancio
libero, in opera su quadro elettrico compresi i collegamenti
Tipo Merlin Gerin - NG125 NA od equivalente
- 4P x 125 A
n.
1
SEZIONATORE PORTAFUSIBILI modulare da quadro (fusibili
10,3 x 38) in opera su quadro elettrico, completo di fusibili, nei
tipi:
- tripolare+N - fusibili fino a 25 A
n.
1
SPIA DI SEGNALAZIONE presenza tensione trifase modulare
per installazione su quadro, in opera
- colore rosso/verde
n.
1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.5a
1.5b
1.6
1.7
1.8
1.9
INTERRUTTORE AUTOMATICO MODULARE
magnetotermico differenziale
- conforme alle norme CEI EN 60947-2
- potere di interruzione - Icu >= 15 kA
- blocco differenziale in Classe A - Tipo Selettivo
Tipo Merlin Gerin - Serie Multi9 - C60 H+Vigi C60 od
- curva di intervento magnetotermica di tipo C
- 4P x 20 A - sensibilità 300 mA - Selettivo
- curva di intervento magnetotermica di tipo B
- 4P x 20 A - sensibilità 300 mA - Selettivo
n.
3
n.
1
INTERRUTTORE AUTOMATICO MODULARE
magnetotermico differenziale
- conforme alle norme CEI EN 60947-2
- potere di interruzione - Icu >= 10 kA
- curva di intervento magnetotermica di tipo C
- blocco differenziale in Classe AC
Tipo Merlin Gerin - Serie Multi 9 - C40N Vigi od equivalente
- 1P+N x 6 A - sensibilità 30 mA
n.
1
CONTATTORE per telecomando di potenza, in opera su
quadro elettrico compresi collegamenti
- tensione bobina 230V
Tipo Merlin Gerin - CT od equivalente
- 4P - 4NA - corrente nominale In=40A
- Contatto ausiliario 1NA-1NO
n.
n.
4
4
LAMPADA DI SEGNALAZIONE modulare da incasso su
quadro (alimentazione 230 V), in opera, nei tipi:
- colore verde
n.
4
PULSANTE DOPPIO con contatti 1xNA + 1xNC modulare da
incasso su quadro, con operatori distinti di colore rosso e
verde, in opera compresi collegamenti
Tipo Merlin Gerin - BP 1Na+1Nc od equivalente
n.
4
Prezzo
Unitario
Prezzo
Totale
Pag. 27
Computo Metrico
N.
Art.
1.10
Descrizione lavori
MATERIALI DI COMPLETAMENTO, compreso onere e
materiali per la formazione di canalizzazioni portacavi in
materiale plastico di sezione adeguata, accessori di montaggio
e prove funzionali per rendere il tutto montato, collaudato e
funzionante (Quadro Torri Faro)
A corpo
U.M. Quantità
n.
1
2.0 Q_GIP
Quadro Elettrico Generale Illuminazione Pubblica
2.1
QUADRO ELETTRICO MODULARE di distribuzione in
esecuzione da esterno, in vetroresina colore grigio RAL 7035
Dimensioni minime 1000x600x315
Tipo Bocchiotti - Serie VTR-6 od equivalente
Completo dei seguenti accessori:
- portella anteriore chiusa con doppia serrutura a chiave
- morsettiere di interconnessione
- pannelli frontali, supporti, guide, ancoraggi, bulloneria ed
accessori di montaggio necessari al completo cablaggio
n.
1
INTERRUTTORE NON AUTOMATICO MODULARE a sgancio
libero, in opera su quadro elettrico compresi i collegamenti
Tipo Merlin Gerin - Serie Multi 9 - IS od equivalente
- 4P x 40 A
n.
1
SEZIONATORE PORTAFUSIBILI modulare da quadro (fusibili
10,3 x 38) in opera su quadro elettrico, completo di fusibili, nei
tipi:
- tripolare+N - fusibili fino a 25 A
n.
1
SPIA DI SEGNALAZIONE presenza tensione trifase modulare
per installazione su quadro, in opera
- colore rosso/verde
n.
1
- curva di intervento magnetotermica di tipo C
- 2P x 20 A - sensibilità 300 mA - Selettivo
- 2P x 10 A - sensibilità 300 mA - Selettivo
n.
n.
3
2
INTERRUTTORE AUTOMATICO MODULARE
magnetotermico differenziale
- conforme alle norme CEI EN 60947-2
- potere di interruzione - Icu >= 10 kA
- curva di intervento magnetotermica di tipo C
- blocco differenziale in Classe AC
Tipo Merlin Gerin - Serie Multi 9 - C40N Vigi od equivalente
- 1P+N x 6 A - sensibilità 30 mA
n.
1
INTERRUTTORE FOTOELETTRICO CREPUSCOLARE in
opera compreso il collegamento fra sensore e regolatore
- tensione nominale 230 V
- elemenMto sensibile al Cds in custodia per esterno e staffa
di fissaggio a parete
- soglia di intervento regolabile tra 1-200 lux
- ritardo di intervento fino a 40 sec.
- N.1 contatto in scambio 10 A -230 V
Tipo Schneider - Serie Multi9 - IC200 od equivalente
n.
1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.5a
2.5b
2.6
2.7
INTERRUTTORE AUTOMATICO MODULARE
magnetotermico differenziale
- conforme alle norme CEI EN 60947-2
- potere di interruzione - Icu >= 10 kA
- blocco differenziale in Classe A - Tipo Selettivo
Tipo Merlin Gerin - Serie Multi9 - C60 N+Vigi C60 od
Prezzo
Unitario
Prezzo
Totale
Pag. 28
Computo Metrico
N.
2.8
2.9
2.10
2.11
2.12
2.13
2.14
Art.
Descrizione lavori
U.M. Quantità
OROLOGIO INTERRUTTORE MODULARE multicanale
giornaliero programmabile in opera su quadro elettrico
- tensione nominale 230 V
- pilotaggio al quarzo
- riserva di carica di almeno un anno
- display digitale
- N.1 canale programmabile
- N.1 contatto in scambio
- passaggio ora solare/legale automatico
Tipo Schneider - Serie Multi9 - IHP 15724 od equivalente
n.
1
CONTATTORE per telecomando di potenza, in opera su
quadro elettrico compresi collegamenti
- tensione bobina 230V
Tipo Merlin Gerin - CT od equivalente
- 4P - 4NA - corrente nominale In=25A
n.
1
CONTATTORE per telecomando di potenza, in opera su
quadro elettrico compresi collegamenti
- tensione bobina 230V
Tipo Merlin Gerin - CT od equivalente
- 1P - 1NA - corrente nominale In=25A
n.
1
CONTATTORE per telecomando di potenza, in opera su
quadro elettrico compresi collegamenti
- tensione bobina 230V
Tipo Merlin Gerin - CT od equivalente
- 2P - 2NA - corrente nominale In=25A
n.
1
DEVIATORE da quadro modulare con comando a leva , in
opera su quadro elettrico compresi i collegamenti
- N. 1 contatto commutazione
- Comando a leva - N. 3 posizioni (1-0-2)
n.
2
INTERRUTTORE SEZIONATORE MODULARE completo di
lampada di segnalazione, in opera su quadro elettrico
compresi i collegamenti
Tipo Merlin Gerin - Serie Multi 9 - IS od equivalente
- 4P x 40 A
n.
2
MATERIALI DI COMPLETAMENTO, compreso onere e
materiali per la formazione di canalizzazioni portacavi in
materiale plastico di sezione adeguata, accessori di montaggio
e prove funzionali per rendere il tutto montato, collaudato e
funzionante (Quadro Illuminazione Pubblica)
A corpo
n.
1
Totale Quadri Elettrici - Cap.1
Prezzo
Unitario
Prezzo
Totale
Pag. 29
Computo Metrico
Cap.2 - Alimentazione Torri Faro
N.
Art.
Descrizione lavori
U.M. Quantità
1.0 DE-TOF Distribuzione Elettrica per Torri Faro
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
1.7
1.8
MESSA A TERRA delle torri mediante imbullonatura di corda
di rame nudo fornita di capocorda
n.
4
CONDUTTORE DI TERRA in corda di rame nudo sezione 50
mmq, in opera interrato
m
24
DISPERSORE di terra a picchetto, lunghezza 2 m.
- in profilato di acciaio zincato 50x50x5 mm
n.
8
cad
cad
2
2
CHIUSINO quadrato in ghisa lamellare perlitica classe C250 a
norme UNI EN124
cad
- luce 550 x 550 mm, altezza 75 mm, peso 85 kg
2
POSA in opera di chiusini e di griglie in ghisa di qualunque
forma e dimensione su pozzetti o camerette
Compresi la formazione del piano di posa con idonea malta
anche apresa rapida, la posa del telaio e del relativo
coperchio, gli sbarramenti e la segnaletica.
cad
- completamento condutture
2
POZZETTO DI DERIVAZIONE ispezionabile in elementi
prefabbricati in conglomerato cementizio, dimensioni esterne
0,55x0,55 m ed interne 0,45x0,45 m completo di telaio e
chiusino in fusione di ghisa
- anello di fondo
- anello intermedio
CAVO MULTIPOLARE flessibile - Tipo FG7OR, tensione
nominale 0,6/1 kV, non propagante l'incendio a norma CEI 2022 II a contenuta emissione di gas corrosivi a norma CEI 2037 I, completo di accessori per il collegamento all'interno di
quadri o cassette
- corda flessibile in rame rosso ricotto
- isolamento in gomma HEPR ad alto modulo
- guaina in PVC speciale qualità RZ
Posato in cunicolo o su passerella portacavi in orizzontale o
verticale
- 4 x 10 mm² - linee per torri faro
- 4 x 25 mm² - alimentazione quadro generale torri
COMPENSO per esecuzione degli allacciamenti al quadro di
distribuzione ed alle morsettiere delle torri faro, assistenza al
collaudo funzionale e strumentale, compreso onere per
materiali di completamento ed accessori di montaggio
A corpo
Totale Alimentazione Torri Faro - Cap. 2
m
m
550
10
1
Prezzo
Unitario
Prezzo
Totale
Pag. 30
Computo Metrico
Cap.3 - Illuminazione Pubblica
N.
Codice
Descrizione lavori
U.M. Quantità
1.0 IE-IP
Impianti Elettrici per Illuminazione Pubblica
1.1
APPARECCHIO ILLUMINANTE 150W Stradale completo di
lampada a ioduri metallici con accenditore incorporato, in
opera su palo completo di testapalo.
Apparecchio costituito da un corpo realizzato in pressofusione
di alluminio verniciato
- munito di vetro di chiusura solidale alla cornice
- classe di isolamento II
- dotato di staffe con scala graduata per l'orientamento
sull'asse verticale bloccabili in posizione stabile
- dimensioni 352x427 mm D=380 mm
- colore grigio (15)
Tipo Iguzzini - 5619 MaxiWoody Wide-Flood
- corpo illuminante
- lampada 150W - ioduri metallici Osram HIE
n.
n.
11
11
APPARECCHIO ILLUMINANTE 150W a fascio diffuso
completo di lampada a ioduri metallici con accenditore
incorporato, in opera su palo completo di flangia di fissaggio.
Apparecchio costituito da un corpo realizzato in pressofusione
di alluminio verniciato
- munito di vetro di chiusura solidale alla cornice
- classe di isolamento II
- dotato di staffe con scala graduata per l'orientamento
sull'asse verticale bloccabili in posizione stabile
- dimensioni 352x427 mm D=380 mm
- colore grigio (15)
Tipo Iguzzini - 5618 MaxiWoody Wide-Flood
- corpo illuminante
- lampada 150W - ioduri metallici Osram HIE
- flangia a palo per doppio apparecchio
n.
n.
n.
10
10
10
APPARECCHIO ILLUMINANTE 250W a fascio diffuso
completo di lampada a ioduri metallici con accenditore
incorporato, in opera su palo completo di flangia di fissaggio.
Apparecchio costituito da un corpo realizzato in pressofusione
di alluminio verniciato
- munito di vetro di chiusura solidale alla cornice
- classe di isolamento II
- dotato di staffe con scala graduata per l'orientamento
sull'asse verticale bloccabili in posizione stabile
- dimensioni 521x534 mm D=484 mm
- colore grigio (15)
Tipo Iguzzini - 5669 MaxiWoody Flood
- corpo illuminante
- lampada 250W - ioduri metallici Osram HIE
- flangia a palo per doppio apparecchio
n.
n.
n.
2
2
2
APPARECCHIO ILLUMINANTE 400W a fascio stretto
completo di lampada a ioduri metallici con accenditore
incorporato, in opera su palo completo di flangia di fissaggio.
Apparecchio costituito da un corpo realizzato in pressofusione
di alluminio verniciato
- munito di vetro di chiusura solidale alla cornice
- classe di isolamento II
- dotato di staffe con scala graduata per l'orientamento
sull'asse verticale bloccabili in posizione stabile
- dimensioni 521x534 mm D=484 mm
- colore grigio (15)
Tipo Iguzzini - 5671 MaxiWoody Spot
- corpo illuminante
- lampada 400W
- flangia a palo per doppio apparecchio
n.
n.
n.
4
4
4
1.1a
1.1b
1.2
1.2a
1.2b
1.2c
1.3
1.3a
1.3b
1.3c
1.4
1.4a
1.4b
1.4c
Prezzo
Unitario
Totale
Pag. 31
Computo Metrico
N.
1.5
1.5a
1.5b
1.5c
1.6
1.6a
1.6b
1.7
1.7a
1.7b
1.7c
1.7d
1.8
1.9
1.10
1.11
Codice
Descrizione lavori
PALO in acciaio zincato a sezione conica lunghezza totale 7,8
m (7 m fuori terra), realizzato in un unico tubo saldato con
diametro alla base di 138 mm e diametro alla testa di 60 mm
- Trattamento di zincatura secondo le norme UNI EN 40-5 con
successivo trattamento di verniciatura in polveri acriliche.
- Dotato di asola per l'installazione di morsettiera per
l'allacciamento elettrico con idonea copertura in fusione di
alluminio.
- Colore grigio (15)
Tipo Iguzzini - 1281
- 1281 palo altezza 7 m fuori terra (7,8 m totali)
- 5985 braccio porta apparecchio
- 1862 morsettiera allacciamento
U.M. Quantità
n.
n.
n.
11
11
11
n.
n.
5
5
- Dotato di asola per l'installazione di morsettiera per
l'allacciamento elettrico con idonea copertura in fusione di
alluminio.
- Dotato di foratura a 5 diverse quote per il passaggio cavi e
fissaggio dei corpi illuminanti.
- Colore grigio (15)
Tipo Iguzzini - 1288
- 1288 palo altezza 9 m fuori terra (10 m totali)
- 1865 morsettiera allacciamento
- scatola per derivazione da palo
- 0246 chiave chiusura vano morsettiera
n.
n.
n.
n.
2
2
2
2
MESSA A TERRA delle torri mediante imbullonatura di corda
di rame nudo fornita di capocorda
n.
18
DISPERSORE di terra a picchetto, lunghezza 2 m.
- in profilato di acciaio zincato 50x50x5 mm
n.
18
MUFFOLA per installazione sotterranea entro pozzetto
rompitratta per derivazione bipolare isolata con miscela di
resina bicomponente e gel, in opera
- pali vialetti
n.
18
CARTELLO MONITORE metallico con dicitura istruzioni o
simboli inerenti gli impianti elettrici, nei tipi:
- Avvertenza di pericolo per tensione elettrica elevata
n.
18
PALO in acciaio zincato a sezione cilindrica lunghezza totale 8
m (7 m fuori terra), realizzato in un unico tubo a sezione
cilidrica con diametro 121 mm..
- Trattamento di zincatura secondo le norme UNI EN 40-5 con
successivo trattamento di verniciatura in polveri epossidiche.
- Dotato di asola per l'installazione di morsettiera per
l'allacciamento elettrico con idonea copertura in fusione di
alluminio.
- Dotato di foratura a 4 diverse quote per il passaggio cavi e
fissaggio dei corpi illuminanti.
- Colore grigio (15)
Tipo Iguzzini - 1287
- 1287 palo altezza 7 m fuori terra (8 m totali)
- 1863 morsettiera allacciamento
PALO in acciaio zincato a sezione cilindrica lunghezza totale
10 m (9 m fuori terra), realizzato in due parti di diverso
diametro, la prima parte di lunghezza 4,2 m e diametro 193
mm, la seconda parte di 5,8 m e diametro 121 mm..
- Trattamento di zincatura secondo le norme UNI EN 40-5 con
successivo trattamento di verniciatura in polveri epossidiche.
Prezzo
Unitario
Totale
Pag. 32
Computo Metrico
N.
1.12
Codice
Descrizione lavori
U.M. Quantità
CAVO UNIPOLARE rigido - Tipo RG7R, tensione nominale
0,6/1 kV, non propagante l'incendio a norma CEI 20-22 II a
contenuta emissione di gas corrosivi a norma CEI 20-37 I,
completo di accessori per il collegamento all'interno di quadri o
cassette di derivazione, compresa assistenza per il trasporto e
posa e quant'altro necessario a dare il lavoro finito, in opera:
- corda rigida in rame rosso ricotto
- isolamento in gomma HEPR ad alto modulo
- guaina in PVC speciale qualità RZ
Posato in cunicolo o su passerella portacavi in orizzontale o
verticale
- 1x10 mm² - linee dorsali di distribuzione principali
1.13
1.13a
CAVO MULTIPOLARE flessibile - Tipo FG7OR, tensione
nominale 0,6/1 kV, non propagante l'incendio a norma CEI 2022 II a contenuta emissione di gas corrosivi a norma CEI 2037I, completo di accessori per il collegamento all'interno di
quadri o cassette derivazione, compresa assistenza per il
trasporto e posa e quant'altro necessario a dare il lavoro finito,
in opera:
- corda flessibile in rame rosso ricotto
- isolamento in gomma HEPR ad alto modulo
- guaina in PVC speciale qualità RZ
Posato in cunicolo o su passerella portacavi in orizzontale o
verticale
- 2 x 2,5 mm² - derivazioni per alimentazione lampioni
1.13b
- 2 x 6 mm² - alimentazione luci palco
1.13c
- 4 x 16 mm² - alimentazione generale
1.14
1.15
1.16
1040
m
380
m
m
200
50
- Totale pali per illuminazione pubblica
n.
18
COMPENSO per montaggio corpi illuminanti e loro cablaggio
compresi gli oneri per materiali vari di completamento,
accessori di montaggio ed esecuzione di prove funzionali e
strumentali.
- Totale Corpi Illuminanti - illuminazione pubblica
n.
27
COMPENSO per posa in opera di palo di sostegno per
illuminazione pubblica mediante esecuzione delle seguenti
opere:
Dotazione di Protezione Anticorrosiva alla base di ciascun palo
mediante applicazione di guaina termorestringente senza
giunzione in poliolefina distribuita simmetricamente sopra e
sotto il piano di campagna del palo
Riempimento dell'intercapedine tra palo e plinto di fondazione
con sabbia vagliata, bagnata e superiormente sigillata con una
corona di 50 mm di malta di cemento lisciato esternamente.
COMPENSO per formazione di nicchia aperta in muratura
elevata su apposita fondazione in calcestruzzo per il
posizionamento di quadro elettrico da esterno, con le seguenti
caratteristiche:
- dimensioni interne nette 0,8 x 0,8 x 0,3 m
- muratura in mattoni pieni oppure mediante getto di
calcestruzzo in cassaforma
- muratura chiusa su tre lati senza copertura
- intonacata internamente, esternamente e lisciata a fratazzo
- formazione di condotto per raccordo tubazioni per passaggio
cavi
A corpo
Totale Illuminazione Pubblica - Cap. 3
1
Prezzo
Unitario
Totale
Pag. 33
Computo Metrico
Cap.4 - Opere Varie
N.
Art.
Descrizione lavori
U.M. Quantità
1.0 OV-COM Completamento Cavidoti e Plinti di Fondazione
1.1
1.2
1.2a
1.2b
1.3
1.4
1.4a
1.4b
1.5
1.5a
1.5b
1.6
1.6a
1.6b
1.7
NOLEGGIO ESCAVATORE oleodinamico di tipo gommato
munito di qualsiasi equipaggiamento di lavoro, compreso
autista, carburante e lubrificante.
- con potenza fino a 70 HP
ore
SCAVO con mezzo meccanico a sezione obbligata in terreni di
qualsiasi natura e consistenza, in presenza di reti di servizi,
eseguiti con mezzo meccanico e con interventi manuali,
comprese le opere provvisionali di protezione e segnalazione,
escluse le armature degli scavi.
- sezione dello scavo per condutture elettriche 0,4 x 0,6 m con
accatastamento delle terre lungo la sede dei lavori
90 x 0,4 x 0,6 m
m³
- sezione dello scavo per plinti di fondazione 1,0 x 1,0 x 1,0 m
con accatastamento delle terre presso la sede dei lavori
3 x 1,0 m³
m³
16,00
21,60
3,00
RINTERRO di scavi con materiale già depositato nell'ambito
del cantiere eseguito a strati non superiori a 50 cm, compresi il
trasporto, lo scarico, il costipamento, la rullatura, la bagnatura
m³
24,60
- Fondazioni armate in conglomerato cementizio (plinti, travi
rovescie,platee, ecc.) realizzate mediante getto manuale di
calcestruzzo confezionato in betoniera con inerti ad
assorbimento granulometrico adeguato alla particolare
destinazione del getto, , escluso ferri e casseri, resistenza:
- Rck = 25 N/mm²
n° 3 x m³ 0,64
m³
1,92
- Acciaio tondo i barre per cemento armato, in opera
compresa lavorazione, posa, sfrido, legature, di qualità:
- Fe B 44 K ad aderenza migliorata
n° 3 x kg 4,5
kg
13,50
CAVIDOTTO PLASTICO DA INTERRARE a norma CEI 23/29
con resistenza allo schiacciamento di 200 kg/dmq, in tubo
flessibile a doppio stratto, esterno corrugato, interno liscio,
posato su adeguato letto di sottofondo ed interrato alla
profondità minima di 0,5 m, comprese opere murarie di
assistenza, esclusi scavi e rinterri, in opera nelle dimensioni:
- diametro esterno 50 mm e diametro interno 40 mm
- diametro esterno 125 mm e diametro interno 98 mm
m
m
10
80
POZZETTO DI DERIVAZIONE ispezionabile in elementi
prefabbricati in conglomerato cementizio, dimensioni esterne
0,55x0,55 m ed interne 0,45x0,45 m completo di telaio e
chiusino in fusione di ghisa
- anello di fondo
- anello intermedio
n.
n.
3
3
CHIUSINO quadrato in ghisa lamellare perlitica classe C250 a
norme UNI EN124
- luce 550 x 550 mm, altezza 75 mm, peso 85 kg
n.
3
FONDAZIONE completa in calcestruzzo per palo ( altezza
fuori terra m. 7), dimensioni di circa 800x800x1000 mm con
foro centrale di 40 mm superiore al diametro massimo del
palo e foro trasversale diam. 100 mm per passaggio cavi.
Totale n.3
Prezzo
Unitario
Prezzo
Totale
Pag. 34
Computo Metrico
N.
1.8
Art.
Descrizione lavori
U.M. Quantità
POSA in opera di chiusini e di griglie in ghisa di qualunque
forma e dimensione su pozzetti o camerette
Compresi la formazione del piano di posa con idonea malta
anche apresa rapida, la posa del telaio e del relativo
coperchio, gli sbarramenti e la segnaletica.
n.
- pali vialetti
Totale Opere Varie - Cap. 4
3
Prezzo
Unitario
Prezzo
Totale
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