UNAE Emilia - Romagna (già AIEER) Albo delle Imprese Installatrici Elettriche Qualificate dell’Emilia Romagna c/o ENEL S.p.A. - Via C. Darwin,4 40131 Bologna Tel. 051 6347139 - Fax 051 4233061 C.F. 92027230371 - P.I. 00870811205 www.unae.it - E mail: [email protected] CIRCOLARE n. 02/07 Bologna, 6 febbraio 2007 - Alle Imprese in indirizzo - Agli Aderenti ex Art.5 Statuto e p.c. - Ai Consiglieri dell’Albo - Ai Componenti del C.T.A. Loro Sedi Prot. GN/27/07 Oggetto: Norma CEI 64-8 – Variante V4 Il 1° Novembre 2006 è entrata in vigore la nuova variante V4 della norma CEI 64-8 che prosegue nella tendenza di includere nella parte 7 della norma tutte le tipologie di impianto con tensione fino a 1000 V. Premesso che a breve uscirà la variante V5 e che con l’occasione sarà edita una nuova edizione della norma CEI 64-8, nel seguito vengono illustrate le principali novità introdotte. La variante V4 comprende i seguenti argomenti: 1. Nuova Sezione 712: sistemi fotovoltaici solari di alimentazione; 2. Nuova Sezione 715: impianti di illuminazione a bassissima tensione; 3. Nuova Sezione 717: unità mobili trasportabili; 4. Modifica all’art. 751.04.2.7 della vigente norma CEI 64-8 relativo agli ambienti a maggior rischio in caso di incendio; 5. Alcune “errata corrige”. 1. SEZIONE 712 - SISTEMI FOTOVOLTAICI 1 La sezione 712 fornisce le essenziali prescrizioni impiantistiche relative agli impianti fotovoltaici in parallelo alla rete BT dei Distributori. Definizioni la norma fornisce le definizioni relative ai sistemi fotovoltaici il cui acronimo è PV. Nel seguito illustriamo le più significative: Cellula PV: è il dispositivo elementare che genera elettricità quando viene esposto al sole; Modulo PV: è il più piccolo insieme di cellule interconnesse e protetto contro gli agenti ambientali; Stringa PV: è un insieme di moduli PV collegati in serie per raggiungere la tensione di uscita richiesta; Pannello PV: insieme di moduli e di altri accessori collegati tra di loro elettricamente e meccanicamente; Generatore PV: insieme di pannelli PV, Convertitore PV (inverter): dispositivo che converte la tensione e la corrente continua in alternata. Protezione contro i contatti diretti e indiretti I componenti sul lato corrente continua (c.c.) devono essere considerati in tensione anche quando è staccata la sezione in corrente alternata (c.a.) in quanto è impossibile mettere fuori servizio il generatore fotovoltaico. I limiti di tensione di 120 V in c.c., per considerare un sistema in bassissima tensione SELV o PELV, sono riferiti alla tensione a vuoto in condizioni di prova normalizzate di un modulo, di una stringa, di un pannello o di un generatore PV (UOC STC). Sul lato c.c. dell’impianto la norma raccomanda di utilizzare componenti elettrici a doppio isolamento (classe II). Se l’inverter costruttivamente può iniettare verso terra una corrente continua, è necessario che l’interruttore differenziale sulla c.a. sia di tipo B. 1 Si ricorda che sull’argomento: • il CEI ha pubblicato anche la Guida CEI 82-25 “Guida alla realizzazione di sistemi di generazione fotovoltaica collegati alla rete elettrica di media e bassa tensione”; • UNAE Emilia Romagna ha in programma l’organizzazione di un corso di 14 ore in marzo-aprile 2007. Schema generale di installazione di un pannello fotovoltaico Il cavo di alimentazione PV, (cavo che collega i terminali c.a. dell’inverter con un circuito di distribuzione dell’impianto elettrico), deve essere collegato a monte del differenziale che va ad alimentare gli apparecchi utilizzatori. I cavi che collegano i vari componenti in c.c. devono essere scelti e installati in modo da rendere minimo il rischio di guasti a terra o di cortocircuiti, ad esempio utilizzando cavi unipolari provvisti di guaina; occorre inoltre considerare che le condutture vengono installate all’esterno e quindi devono essere idonee per sopportare le relative temperature, la radiazione solare, le intemperie, ecc. Protezione contro le sovracorrenti La protezione contro le sovracorrenti dei cavi lato c.c. può essere omessa purché la portata dei cavi sia almeno 1,25 volte la corrente di cortocircuito in condizioni di prova normalizzate (ISC STC). Sul lato c.a. il cavo di alimentazione PV (cavo che collega i terminali c.a. dell’inverter con un circuito di distribuzione dell’impianto elettrico), deve essere protetto contro i cortocircuiti con un dispositivo installato nel punto di connessione al circuito dell’impianto elettrico. Dispositivi di sezionamento Nella scelta e nella messa in opera di dispositivi di sezionamento, occorre considerare l’alimentazione pubblica del Distributore come sorgente e l’impianto PV come carico. Il convertitore PV deve essere sezionabile sia lato c.c. sia lato c.a. Tutte le scatole di giunzione (scatole dei pannelli e del generatore PV) devono essere provviste di un avviso per segnalare la presenza di tensione anche dopo aver sezionato il convertitore PV. Per ridurre al minimo le tensioni indotte da fulmini, la superficie di tutti gli anelli formati dalle condutture deve essere la più piccola possibile. Se si usano diodi di blocco, questi vanno collegati in serie con la stringa PV e il valore della loro tensione deve essere 2 volte il valore della tensione a vuoto della stringa PV (UOC STC). Gli eventuali collegamenti equipotenziali devono essere paralleli e vicini, per quanto possibile, ai cavi c.c. e c.a. ed ai loro accessori. 2 2 SEZIONE 715 – IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE A BASSISSIMA TENSIONE Le prescrizioni di questa sezione si applicano agli impianti di illuminazione a bassissima tensione alimentata ad una tensione nominale massima di 50 V in c.a. e 120 V in c.c. per i quali è obbligatorio applicare solo il sistema SELV (bassissima tensione di sicurezza). 2 Se si utilizzano conduttori nudi sospesi la tensione massima ammessa è 25 V in c.a. e 60 V in c.c. anche se i conduttori non sono accessibili. Trasformatori di sicurezza - I trasformatori di sicurezza che alimentano il sistema SELV possono essere magnetici o elettronici, ma debbono essere conformi alle relative norme di prodotto.3 - I trasformatori magnetici possono essere utilizzati in parallelo purché abbiano caratteristiche identiche e il collegamento di parallelo sia eseguito sia sul primario sia sul secondario, inoltre devono essere sezionabili da un unico dispositivo. - Il parallelo fra trasformatori elettronici non è ammesso. - I trasformatori magnetici devono essere a prova di cortocircuito e marcati con Figura 1 il simbolo di fig. 1. 4 Per la realizzazione degli impianti di illuminazione a bassissima tensione possono essere utilizzate i seguenti tipi di conduttore: - Cavi isolati in tubi o canali protettivi; - Cavi flessibili; - Cavi con guaina; - Conduttori nudi conformi alla norma CEI EN 60598-2-23 (vedi nota 2). Tali conduttori non possono essere posti direttamente su materiale combustibile. - Binari elettrificati. La sezione minima dei cavi è 1,5 mm2 per gli impianti non sospesi (ammessa anche di 1 mm2 in caso di cavi flessibili aventi una lunghezza massima di 3 m); per la posa sospesa la sezione minima ammessa è di 4 mm2 soprattutto per ragioni meccaniche. Nel caso di sistemi sospesi i conduttori di sostegno degli apparecchi di illuminazione, inclusi i supporti, devono essere continui ed in grado di sostenere cinque volte la massa degli apparecchi di illuminazione comprese le lampade (la massa dei singoli apparecchi non deve superare i 5 kg). Quanto sopra incide nel calcolo della sezione dei conduttori in quanto la sollecitazione dei conduttori non deve superare i 15 N/mm2 (circa 1,53 kg/ mm2). Se si utilizzano conduttori nudi, per prevenire un cortocircuito, almeno un conduttore e i suoi terminali devono essere isolati per la parte di circuito fra il trasformatore di sicurezza e il dispositivo di protezione (ciò non vale se il dispositivo di protezione è posto a monte del trasformatore). Nella scelta della sezione dei cavi occorre considerare anche la corrente di impiego, in funzione del numero di apparecchi di illuminazione e della potenza delle relative lampade, e della caduta di tensione che deve essere contenuta entro il 5% fra il trasformatore e l’apparecchio di illuminazione più lontano. 2 Se il costruttore fornisce un sistema completo di alimentatore, cavi, apparecchi di illuminazione con le istruzioni per il montaggio non si tratta più di un impianto ma è considerato un apparecchio e si applica la norma CEI EN 60598-2-23 (CEI 34-77) “Sistemi di illuminazione a bassissima tensione per lampade ad incandescenza”. 3 Per i trasformatori magnetici norma CEI EN 61558-2-6 (CEI 96-7); per i trasformatori elettronici norma CEI EN 61347-2-2 (CEI 34-93) per lampade ad incandescenza e CEI EN 61347-2-13 per i LED. 4 In alternativa la norma all’art. 715.482.5.2 ammette altri metodi più complessi fra cui l’interruzione automatica dell’alimentazione entro 0,3 s in caso di guasto che provochi un aumento di potenza maggiore di 60 W. 3 3 SEZIONE 717 – UNITA’ MOBILI O TRASPORTABILI Le prescrizioni di questa sezione si applicano agli impianti elettrici di unità mobili o trasportabili. Esempi di unità mobili sono i veicoli, sia trainanti che trainati con esclusione di caravan e camper; esempi di unità trasportabili sono i container. In genere queste unità sono utilizzate per telestrasmissioni, servizi medici, scopi pubblicitari, protezione contro gli incendi, officine, ecc. Sono esclusi i gruppi elettrogeni, le darsene e le imbarcazioni da diporto, i componenti elettrici dei veicoli elettrici. Data la particolarità dell’argomento, rimandiamo chi fosse interessato alla lettura della norma, rimanendo comunque a disposizione per eventuali chiarimenti in merito. 4 SEZIONE 751 – Ambienti a maggior rischio in caso di incendio Nell’art. 751.04.2.7 che fra l’altro impone nelle condutture di tipo C 5dei sistemi TT e TN una protezione costituita da un interruttore differenziale da 300 mA, è stato aggiunto un comma in cui si ammette, nel caso non sia possibile installare un differenziale da 300 mA anche ritardato (ad esempio per motivi di continuità di servizio), di ricorrere in alternativa ad un differenziale con Idn fino a 1 A ad intervento ritardato. Il titolo dell’art. 751.04.3 “Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di cui in 751.03” va sostituito con il seguente: “Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di cui in 751.03.02”. In pratica in precedenza sembrava obbligatorio l’utilizzo dei cavi LSOH (Basso Fumo Zero Alogeni) 6 in tutti gli ambienti a maggior rischio in caso di incendio, mentre con la correzione servono, correttamente, solo in quelli di tipo A, cioè dove il maggior rischio in caso di incendio è determinato dall’elevata densità di affollamento o dall’elevato tempo di sfollamento o per l’elevato danno ad animali o cose. Viene infine corretto un errore redazionale negli allegati A delle Sezioni 708 (Aree di campeggio) e 754 (Impianti elettrici in caravan e camper): in entrambi i casi nel secondo paragrafo, secondo alinea la sezione minima non è 25 mm2 ma 2,5 mm2. Con i migliori saluti. UNAE Emilia Romagna Il Presidente del CTA (dott. ing. Luciano Gaia) 5 Si ricorda che le condutture di tipo C sono le seguenti: Cavo multipolare con conduttore di protezione; cavi unipolari o multipolari senza conduttori di protezione posti in canalette metalliche con grado di protezione < IP4X; cavi unipolari o multipolari sprovvisti di conduttore di protezione contenuti in tubi o cabalette isolanti con grado di protezione = IP4X; binari elettrificati o condotti sbarre almeno IP4X. 6 Esempi di cavi LS0H sono: N07G9-K; FG7(O)M1 0,6/1 kV; FG10(O)M1 0,6/1 kV. 4