IMPIANTO DI COGENERAZIONE ALIMENTATO A BIOMASSE VEGETALI SOLIDE S. Agata di Puglia (FG) PROPONENTE/PROMOTER IL PRESIDENTE VIA ZUCCHERIFICIO, 10 - 48213 - MEZZANO (RA) DOCUMENTAZIONE TECNICA AI FINI AUTORIZZATIVI UNITA' FUNZIONALE/FUNCTIONAL UNIT Documenti di processo RELAZIONE TECNICA GENERALE CONSULENZA/GENERAL CONTRACTOR IL PRESIDENTE VIALE COLOMBO, 13 - 71121 FOGGIA, ITALIA TEL. +39 0881 665635 FAX +39 0881 881672 e-mail: [email protected] www.unais.it CONSULENZA/SUBCONTRACTOR IL DIRETTORE GENERALE (Ing.Roberto Carpaneto) VIA SAN NAZARO, 19 - 16145 GENOVA, ITALIA TEL. +39 010 362 8148 FAX +39 010 362 1078 P. IVA 03476550102 e-mail [email protected] www.dappolonia.it DATE/DATA 20/06/2011 SCALA/SCALE N. INT/ INTERNAL N. TAV/PLATE N. 10 625 SAG 00 REV P 001 4 SH Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 - Giugno 2011 INDICE Pagina 1 2 3 4 PREMESSA – L’INIZIATIVA SITO 2.1 LA COLLOCAZIONE GEOGRAFICA 2.2 DATI CLIMATICI / AMBIENTALI 2.3 L’AREA DELL’INTERVENTO 2.4 PRINCIPALI INTERCONNESSIONI CONFIGURAZIONE D’IMPIANTO 3.1 GENERALITÀ 3.1.1 Il combustibile 3.1.2 L’impianto 3.2 CRITERI DI PROGETTAZIONE 3.2.1 Normativa di riferimento 3.3 MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO 3.3.1 Assetti operativi 3.3.2 Utenze termiche 3.3.3 Schemi di bilancio di processo 3.4 PRESTAZIONI 3.4.1 Prestazioni termodinamiche 3.4.2 Prestazioni complessive 3.4.3 Consumo ausiliari 3.4.4 Gli effluenti dell’impianto SISTEMI DI PROCESSO 4.1 PARCO COMBUSTIBILE 4.1.1 Ricevimento, pesatura, scarico ed immagazzinamento combustibile 4.1.2 Movimentazione paglia 4.1.3 Movimentazione cippato 4.2 CALDAIA 4.2.1 Osservazioni sul tipo di caldaia 4.2.2 Sistema di combustione 4.2.3 Camera di combustione 4.2.4 Sezione generazione vapore 4.2.5 Accessori di caldaia 4.3 LINEA ARIA E FUMI 4.3.1 Ventilatori 4.3.2 Preriscaldatore dell’aria comburente 4.3.3 Condotti aria e valvole di controllo 4.3.4 Condotti dei fumi 4.3.5 Trattamento fumi 4.4 TURBOGENERATORE A VAPORE 4.4.1 Generalità Agritre Relazione Tecnica Generale 1 3 3 4 4 4 5 5 5 7 8 8 14 14 15 15 16 16 16 17 17 18 18 19 19 19 20 21 22 23 24 26 28 28 29 29 29 29 35 35 Pag. i Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 5 6 7 8 9 4.4.2 Caratteristiche tecniche 36 4.4.3 Generatore elettrico 38 4.5 SISTEMA DI CONDENSAZIONE AD ARIA 38 4.6 CICLO TERMICO 39 4.6.1 Sistema vapore principale e by-pass turbina 39 4.6.2 Sistema condensato e acqua di alimento 40 4.7 SISTEMI AUSILIARI 40 4.7.1 Sistema in ciclo chiuso di raffreddamento degli ausiliari di Centrale 41 4.7.2 Sistema antincendio 41 4.7.3 Sistema aria compressa 43 4.7.4 Sistema acqua industriale e acqua servizi di centrale 43 4.7.5 Sistema acqua demineralizzata 44 4.7.6 Sistema di condizionamento chimico 45 4.7.7 Sistema di campionamento e analisi acqua/vapore 45 4.7.8 Sistema di ventilazione e condizionamento aria 45 4.7.9 Sistema combustibile ausiliario 47 4.7.10 Sistema raccolta condense 47 4.7.11 Sistema trattamento effluenti liquidi 47 4.7.12 Fluidi presenti nell’impianto 51 SISTEMA ELETTRICO 52 5.1 GENERALITA’ 52 5.2 TENSIONI DI IMPIANTO 52 5.3 ELENCO UTENZE ELETTRICHE 53 5.4 DISTRIBUZIONE DI MEDIA TENSIONE 53 5.5 SOTTOSTAZIONE ELETTRICA DI ALTA TENSIONE DI COLLEGAMENTO ALLA RETE NAZIONALE 54 5.6 DISTRIBUZIONE DI BASSA TENSIONE A 690VCA,400VCA E 230VCA. 55 5.7 GRUPPO ELETTROGENO DI EMERGENZA 55 SISTEMA AUTOMAZIONE 56 6.1 AUTOMAZIONE SCADA 56 SISTEMI DI MONITORAGGIO 57 7.1 CONTROLLO DELLE EMISSIONI 57 7.2 MONITORAGGIO IN CONTINUO AL CAMINO 58 7.3 DESCRIZIONE DEL SISTEMA 59 7.3.1 Controllo delle ricadute al suolo elle immissioni 60 7.3.2 Monitoraggio fluidi 60 7.3.3 Monitoraggio ceneri 61 SISTEMAZIONI IMPIANTISTICHE 61 OPERE CIVILI 62 9.1 GENERALITÀ 62 9.2 OPERE DA REALIZZARE 62 Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. ii Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 - Giugno 2011 RELAZIONE TECNICA GENERALE IMPIANTO DI COGENERAZIONE ALIMENTATO A BIOMASSE VEGETALI SOLIDE 1 PREMESSA – L’INIZIATIVA Lo sfruttamento a fini energetici delle biomasse può assumere un ruolo strategico, contribuendo ad uno sviluppo sostenibile ed equilibrato del territorio. Un impiego diffuso delle biomasse può comportare notevoli ricadute a livello economico, ambientale ed occupazionale, in quanto esse possono garantire: • la valorizzazione di residui agroindustriali; • nuove opportunità di sviluppo per zone marginali e/o riduzione di surplus agricoli con sostituzione di colture tradizionali con colture energetiche; • la possibilità di sviluppo di nuove iniziative industriali; • contributo nullo all’incremento del tasso di CO2 in atmosfera; • l’autonomia energetica locale di Aziende agricole o di lavorazioni del legno • l’incremento di risparmio energetico e di risorse ambientali con l’utilizzo del calore con la cogenerazione di vapore per processi industriali In tale ottica, la Campagna della Commissione europea per il decollo delle fonti energetiche rinnovabili (Take off Campaign) individua l’energia da biomasse come uno dei settorichiave per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Libro Bianco europeo. Nell’ottica della diversificazione delle fonti rinnovabili, inoltre, lo sfruttamento a fini energetici delle biomasse rappresenta, in particolare per l’Italia, un importante giacimento energetico potenziale, che potrebbe permettere di ridurre la vulnerabilità nell’approvvigionamento delle risorse energetiche e limitare l’importazione di energia elettrica. Si valuta, infatti, che la disponibilità di biomasse residuali (legno, residui agricoli e dell’industria agroalimentare, manutenzione verde urbano e dell’industria zootecnica), in Italia, corrisponde ad un ammontare di circa 66 milioni di t di sostanza secca l’anno equivalente a 27 Mtep. La biomassa è ampiamente disponibile ovunque e rappresenta una risorsa locale, pulita e rinnovabile. L’utilizzazione delle biomasse per fini energetici non contribuisce all’effetto serra, poiché la quantità di anidride carbonica rilasciata durante la decomposizione, sia che essa avvenga naturalmente, sia per effetto della conversione energetica, è equivalente a quella assorbita durante la crescita della biomassa stessa; non vi è, quindi, alcun contributo netto all’aumento del livello di CO2 nell’atmosfera. In tale ottica, quindi, aumentare la quota di energia prodotta mediante l’uso delle biomasse, piuttosto che con combustibili fossili, può contribuire alla riduzione della CO2 emessa in atmosfera. Scopo di questo documento è fornire la descrizione dell’impianto di trasformazione di energia della potenza elettrica nominale lorda di 25 MW, alimentato a biomassa vegetale solida, quali paglia di grano e cippato di potatura che si intende localizzare nel sito di Sant’Agata di Puglia (Foggia). Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 1 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 Tale iniziativa assicura al territorio un ciclo controllato della CO2, induce ad una implementazione delle tecniche gestionali e produttive esistenti mediante l’introduzione di metodologie ambientalmente compatibili in grado di assicurare la conservazione del territorio, del tessuto culturale esistente, del patrimonio forestale, assicura la prevenzione degli incendi e la continuità dei processi produttivi agro-silvicoli. Nell’ottica di incrementare l’indipendenza energetica nazionale, e nel contempo migliorare la situazione ambientale, l’impianto erogherà energia elettrica, da immettersi nella rete elettrica nazionale, e calore per utenze termiche. Un adeguato parco di stoccaggio delle biomasse, integrato con attrezzature per la movimentazione e la preparazione delle stesse, costituisce parte integrante dell’impianto. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 2 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 2 SITO 2.1 LA COLLOCAZIONE GEOGRAFICA Il progetto prevede che l’impianto sorga in un’area lontana all’incirca 12 km dal centro abitato di Sant’Agata di Puglia (FG), in località Viticone. L’area si presta particolarmente per questo tipo di insediamento industriale agro-energetico, sia per la prossimità ad arterie stradali (provinciali, regionali e statali), condizione in grado di alleggerire significativamente il traffico veicolare in entrata, sia per la vicinanza alla costruenda sotto-stazione elettrica ad alta tensione TERNA, nel territorio comunale di Deliceto, indispensabile per la connessione. L’area non è sottoposta a vincoli di nessun tipo. A circa 2,5 km, in territorio di Candela, si trova l’insediamento della centrale cogenerativa di Edison. + Sant’Agata di Puglia Sant’Agata di Puglia (Fg) Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 3 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 2.2 DATI CLIMATICI / AMBIENTALI I principali parametri ambientali del sito sono i seguenti: Parametro Coordinate Altitudine Sismicità Zona climatica Gradi giorni Temperatura massima Temperatura minima Temperatura media riferim. Umidità riferim. 2.3 Valore 41° 09’ 10” N 15° 22’ 51” E 794 m slm Zona 1 E 2.511 + 40 °C - 5 °C 15 °C 60 % L’AREA DELL’INTERVENTO L’area, di circa 5 ha, riportata nell’Allegato B è sta individuata per l’installazione dell’iniziativa Le strade ed i piazzali sono realizzati in funzione dei mezzi che li utilizzano e pertanto sono progettati per carichi stradali ed utilizzo continuo. 2.4 PRINCIPALI INTERCONNESSIONI Le principali interconnessioni dell’impianto sono le seguenti : Connessione stradale: necessaria per l’approvvigionamento del combustibile, il trasporto delle ceneri e di altri materiali (materiali di consumo e ricambistica). La rete viaria di collegamento all’area di centrale, attraverso la strada provinciale SP 119 è idonea a garantire l’approvvigionamento di combustibile, senza significativo aggravio della viabilità rispetto alle attuali condizioni. Connessione elettrica: L’energia elettrica prodotta viene trasportata a circa 10 km dall’impianto con cavo interrato a 30 kV alla sottostazione posta presso un’area individuata nel comune di Deliceto (FG) e quindi consegnata alla rete a 150 kV secondo le indicazioni ipotizzate nella STMG (Soluzione Tecnica Minima Garantita) emessa da TERNA. L’energia necessaria al lancio dell’impianto viene prelevata dalla stessa sottostazione. Connessione idrica: è prevista la connessione alla rete idrica dell’Acquedotto Pugliese Scarichi: non è al momento previsto l’allacciamento alla rete fognaria per lo scarico delle acque nere e delle acque reflue, in quanto la rete fognaria di Sant’Agata non raggiunge attualmente l’area del sito. Si provvederà a smaltire i reflui secondo quanto previsto dalla normativa. I punti di restituzione, saranno concordati come numero e localizzazione con l’Ente Provincia. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 4 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 Recupero termico: si prevede una possibile fornitura di calore rivolto al riscaldamento di serre che verranno individuate all’interno del territorio di Sant’Agata. Il punto di consegna per tale utilizzo, ai limiti del perimetro del sito, verrà concordato con il gestore dell’utenza medesimo. 3 CONFIGURAZIONE D’IMPIANTO 3.1 GENERALITÀ L’impianto consiste di una centrale termoelettrica cogenerativa a biomasse vegetali solide da 25 MWe (lordo – full electric), costituita principalmente da una caldaia alimentata a biomasse solide della potenza di 80,0 MWt e da un turbogruppo da 31,5 MVA. L’impianto ha le seguenti caratteristiche principali: • Combustibile: Biomasse vegetali solide; • Configurazione: produzione di energia elettrica e fornitura di calore (acqua calda) per riscaldamento;serre • Condensazione: con condensatore ad aria; • Abbattimento degli NOx nei fumi mediante sistema SNCR (Selective Non Catalitic Reduction), basato sull’iniezione di soluzione ureica in caldaia; • Neutralizzazione di eventuali gas acidi, mediante l’aggiunta di un reagente alcalino, come ad esempio la calce idrata - Ca(OH)2; • Abbattimento delle polveri mediante filtro a manica; • Composizione chimica dei fumi emessi con valori ammissibili corrispondenti a quelli stabiliti dalla normativa nazionale e regionale (R.R. 12/2008 che riprende i limiti del DLgs. 152/2006, Parte III dell'Allegato I alla parte V, D.L.gs 155/2010) 3.1.1 Il combustibile Si intende realizzare un impianto cogenerativo che utilizzi come combustibile la biomassa vegetale solida così come definita dal DLgs 152/2006 - lettere a), b), c), d), e) - § 1 – Sez. 4 - Parte II – All. X alla Parte Quinta e successive modifiche. L’impianto è conformato all’utilizzo prioritario di: • Materiale vegetale prodotto da trattamento esclusivamente meccanico di coltivazioni agricole (paglie di cereali e cippato di potature), • Materiale vegetale prodotto da coltivazioni dedicate, , previa verifica delle disponibilità con i produttori locali, • Materiale vegetale prodotto da interventi selvicolturali, da manutenzioni forestali e da potatura in genere. In particolare si utilizzeranno (condizioni di riferimento della presente progettazione): • Configurazione di design:(100%) paglia di cereali; Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 5 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • Configurazione nominale massima: (90%) paglia di cereali (10%) cippato di potatura. Per sviluppare il progetto concettuale della centrale si è preso in considerazione un combustibile di riferimento con le caratteristiche riportate nella Tabella 3.1.1.1. Tab. 3.1.1.1 Caratterizzazione della composizione chimica delle paglie provenienti da 12 differenti varietà (9 di frumento e 3 di orzo); per ciascuna variabile sono riportati il valore medio, quello minimo e massimo e la deviazione standard. Fonte: Allicaa et al., 2001. Per un tenore di umidità pari al 15%, al momento della raccolta e durante lo stoccaggio, il Potere Calorifico Inferiore (PCI) delle paglie è assunto pari a 14,6 GJ t-1, a sua volta corrispondente a 4,06 MWh t-1, ossia circa 0,35 tep t-1 (essendo il tep la “tonnellata equivalente di petrolio”). La caldaia assicurerà la produzione nominale alle condizioni specificate anche con combustibile avente un valore di PCI inferiore del 10% e con diverse miscele di biomasse vegetali solide e un consumo massimo teorico di cippato di potatura pari al 35% della potenzialità termica. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 6 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 3.1.2 L’impianto Lo schema generale di processo dell’impianto è sviluppato nell’ALLEGATO C. L’impianto è suddiviso nelle seguenti sezioni: • ricevimento, stoccaggio e movimentazione del combustibile; • caldaia a griglia mobile, economizzatore, evaporatore, surriscaldatore; • sistema di depurazione ed evacuazione fumi e sistemi ausiliari per il controllo delle emissioni; • turbogeneratore; • ciclo termico e sistema di condensazione ad aria; • sistema by-pass turbina; • sistema produzione acqua calda; • apparecchiature e strumentazioni elettriche: − sottostazione elettrica a 150 KV per il collegamento con la rete; − cavidotto a 30 kV per il collegamento tra il sito e la sottostazione; − sistema elettrico di distribuzione media e bassa tensione con relativi quadri e trasformatori elettrici; • sistemi di regolazione, supervisione e controllo; • sistemi ausiliari di centrale: − impianto di produzione e distribuzione acqua demineralizzata − impianti di iniezione additivi chimici e campionamento chimico acqua di caldaia − impianto i produzione e distribuzione aria compressa − impianto antincendio (rivelazione e spegnimento) • sistema di analisi fumi; • camino per lo scarico dei fumi di combustione; • impianto trattamento acque e rete di scarico acque reflue; • infrastrutture, opere civili, servizi generali d’impianto; Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 7 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 3.2 CRITERI DI PROGETTAZIONE L’impianto è stato progettato con lo scopo di ottenere un impianto efficiente, in grado di soddisfare i più stretti requisiti d’impatto ambientale e garantire un esercizio che pone sempre in primo piano la qualità dell’ambiente di lavoro e la sicurezza del personale coinvolto. Particolare cura è stata posta nella definizione della planimetria, alla ricerca di semplicità di movimento degli operatori per aree funzionali, che si ritiene premessa indispensabile per la sicurezza. Tutta la realizzazione sarà conforme alla normative, alle leggi vigenti ed alle indicazioni delle Autorità competenti per il rilascio delle autorizzazioni all’esercizio. Il progetto dell’impianto è conforme alle tecnologie che costituiscono l’attuale stato dell’arte in materia. L’impianto, incluse tutte le componenti e le attrezzature ausiliarie, è stato concepito e progettato in base ad elevati standard di qualità e sarà progettato in via esecutiva, realizzato e gestito in accordo ai medesimi standard di qualità. Le componenti dell’impianto sono progettate e disposte in modo tale che tutte le parti possano essere ispezionate, revisionate e sostituite in breve tempo, con uno sforzo minimo e in normali condizioni di lavoro. 3.2.1 Normativa di riferimento 3.2.1.1 Strutture DM 14/01/2008 Norme Tecniche per le Costruzioni OPCM 20/03/2003 n° 3274 Criteri generali e normative tecniche per costruzioni in zone sismiche and following modifications/integrations DPCM 21/10/2003 Disposizioni attuative della OPCM 3274 3.2.1.2 Impianti meccanici 3.2.1.2.1 Caldaia e contenitori in pressione D.M. 21/11/1972 Norme per la costruzione degli apparecchi in pressione D.M. 21/5/1974 Norme integrative del regolamento approvato con R.D. 15/5/1927, n° 824 e disposizioni per l'esonero da alcune verifiche e prove stabilite per gli apparecchi in pressione D.M. 1/12/1975 Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione D.Lgs. 25/2/2000, n° 93 in pressione Agritre Relazione Tecnica Generale Attuazione della direttiva CEE 97/23 in materia di attrezzature Pag. 8 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 ISPESL Raccolta R ISPESL Raccolta S ISPESL Raccolta E ISPESL Raccolta VSR ISPESL Raccolta M ASME sect I Power boilers ASME sect VIII Pressure vessels » 3.2.1.2.2 Materiali DIN Deutsches Institut fur Normung ASTM American Society for Testing and Materials UNI Ente Nazionale Unificazioni ISPESL Raccolta M 3.2.1.2.3 Pompe DIN Deutsches Institut fur Normung ASME American Society of Mechanical Engineers HI Hydraulic Institute 3.2.1.2.4 Scambiatori di calore TEMA Tubular Exchangers Manufacturers Association (class C) HEI Heat Exchangers Institute 3.2.1.2.5 Serbatoi AWWA D100 Steel tanks for water Storage 3.2.1.2.6 Valvole ANSI B 16.34 Steel butt-welding end valves NSIB 16.10 Face to face and end to end dimensions of ferrous valves MSS-SP 25 Standard marking systems for valves, fittings, flanges and unions MSS-SP 45 By-pass and drain connection standards Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 9 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 MSS-SP 72 Ball valves with flanged or buttwelding ends for general service MSS-SP 70 Cast iron gate valves flanged and threaded ends MSS-SP 71 Cast iron swing check valves, flanged and threaded ends MSS-SP 85 Cast iron globe and angle valves flanged and threaded ends MSS-SP 80 Bronze gate, globe, angle and check valves MSS- SP 84 Steel valves- socket welding and threaded ends MSS-SP 88 Diaphragm type valves AWWA C500 Gate valves for ordinary water works service 3.2.1.2.7 Valvole di sicurezza ISPESLRaccolta E 3.2.1.2.8 Piping ANSI B31.1 Power piping ANSI B31.2 Fuel gas piping ANSI B36.10 Welded and seamless wrought steel pipe ANSI B36.19 Stainless steel pipe ANSI B16.5 Steel pipe flanges and flanged fittings AWWA C207 Steel pipe flanges for waterworks service MSS-SP 44 Steel pipe line flanges ANSI B16.20 Ring-joint gaskets and grooves for steel pipe flanges ANSI B18.2.1 Square and ex bolts and screws ANSI B18.2.2 Square and ex nuts ANSI B1.1 Unified inch screw threads ANSI B2.1 Pipe threads ANSI B16.9 Factory-made wrought steel butt-welding fittings ANSI B16.11 Forged steel fittings socket welding and threaded ANSI B16.25 Butt-welding ends ANSI B16.28 Wrought steel butt welding short radius elbows and returns 3.2.1.2.9 Saldature e Prove non distruttive Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 10 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 ASME IX Welding and brazing qualification ANSI B31.1 Power piping ISPESL Raccolta S UNI 7278 Gradi di difettosità nelle saldature di testa UNI 7704 Modalità generali per il controllo magnetoscopico' UNI 7679 Modalità generali per il controllo con liquidi penetranti UNI 8956 Modalità generali per il controllo radiografico UNI 8387 Controllo manuale mediante ultrasuoni 3.2.1.2.10 Verniciature SIS 05 5900-1967 Svensk standard SSPC-SP3 Power tooling cleaning SSPC-SP6 Commercial blast cleaning SSPC-SP10 Near white blast cleaning UNI 5634-65P Colori distintivi delle tubazioni convoglianti fluidi liquidi o gassosi 3.2.1.2.11 Vibrazioni e Bilanciamenti VDI Verein Deutsche Ingenieur 3.2.1.3 Sistemi Elettrici 3.2.1.3.1 Progettazione di Sistemi CEI 11-1 Norme generali per gli impianti elettrici CEI 11-8 Norme per gli impianti di messa a terra CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V CEI EN 6007910/7914 di incendio Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione o 3.2.1.3.2 Cavi CEI 20-13 Cavi isolati con gomma EPR con grado di isolamento 4 CEI 20-20 450/750 V Cavi isolati con polivinicloruro con tensione nominale non superiore a Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 11 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 CEI 20-22 Prova dei cavi non propaganti l'incendio CEI 20-27 Sistema di designazione cavi per energia e segnalamento CEI 20-33 Giunzione e terminazioni per cavi di energia a tensione Uo/U non superiore a 600/1000 V in corrente alternata CEI 20-35 Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco CEI 20-36 Prove di resistenza al fuoco dei cavi elettrici CEI 20-37 Cavi elettrici: prove sui gas emessi durante la combustione CEI 20-38 Cavi isolati in gomma G7 non propaganti l'incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi a tensione nominale Uo/U non superiore a 600/1000 V (parte prima) 3.2.1.3.3 Compatibilità elettromagnetica (EMC) IEC 6100-4/255-6 Electromagnetìc compatibility (EMC) - Testing and measurements echnique EN 50081/50082 Compatibilità elettromagnetica - Norma generica sull'emissione/Norma generica sull'immunità 3.2.1.4 ISA Controllo & strumentazione Standard and practices for instrumentation ISA 51.1 Standard process instrumentation terminology' ISA Handbook of control valves ANSI B16.104 Control valves seat leakage ISO 5167 Measurement of fluid flow by means of orifice' ASME 19.5 Fluid meters IEC 144 Degree of protection of enclosures ISA RP 55.1 Hardware testing of digitai process computer IEC-751 Resistance Temperature Detectors EEC - 584 3.2.1.5 Thermocouples Prevenzione Incendi NFPA 850 Fire protection for fossil fuelled steam and combustion turbine electric generating plants Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 12 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 3.2.1.6 Sicurezza Legge 5/3/1990, n° 46 impianti Norme per la sicurezza e l'esecuzione a regola d'arte degli DPR 6/12/1991, n° 447 Regolamento di attuazione della legge 5/3/1990 n° 46 DPR 24/7/1996, n° 459 Regolamento per l'attuazione delle direttive CEE 89/392, 91/368, 93/44 e 93/68 concernenti il ravvicinamento delle Legislazioni degli Stati membri relative alle macchine D.Lgs. 9/12/1992, n° 475 Attuazione della direttiva CEE 89/686 del Consiglio 21/12/1989 in materia di ravvicinamento delle Legislazioni degli Stati membri relative a dispositivi di protezione personale D.Lgs. 9/4/08 n°81 'Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro 3.2.1.7 Emissioni in atmosfera D.M. 25/08/2000 Aggiornamento dei metodi di campionamento, analisi e valutazione degli inquinanti, ai sensi del DPR 24/05/88 Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n°152 – Norme in materia ambientale; D.M. 21/12/1995 Disciplina dei metodi di controllo delle emissioni in atmosfera degli impianti industriali. 3.2.1.8 Rumore D.Lgs. 9/4/08 n° 81 Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro DM 24/7/06 n° 182' Modifiche all'allegato I - Parte b, del DLGS 262 4 settembre 2002 relativo all'emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate al funzionamento all'esterno Legge 26/10/1995. n° 477 Attuazione della direttiva 2000/14/CE concernente l'emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all'aperto. DPCM 14/11/1997 ISO Attuazione della direttiva 2006/42/CE, relativa alle macchine e che modifica la direttiva 95/16/CE relativa agli ascensori D.Lgs 4/09/02 n° 262 Attuazione delle direttive CEE n° 80/1107, 82/605, 83/477, 86/188 e 88/642, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivantida esposizione a agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro D.Lgs 27/01/10 n° 17 Legge quadro sull'inquinamento acustico D.Lgs 15/8/1991, n° 277 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore 3.2.1.9 Performance Tests EN Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 13 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 DIN ASME PTC 3.3 MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO 3.3.1 Assetti operativi L’esercizio dell’impianto è previsto in modo continuativo, 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana, con le sole fermate previste per la manutenzione programmata. L’impianto può funzionare continuamente al carico massimo di progetto ed in modo completamente automatico, senza necessità di presidio al di fuori della Sala Controllo, salvo che per le operazioni di carico dei sili stoccaggio reagenti e di scarico e movimentazione dei prodotti di risulta delle depurazioni. Il funzionamento è controllato da un sistema di regolazioni tale che, in funzione di quanto impostato dall’operatore e di quanto rilevato dai trasduttori sul processo, opportuni segnali vengono inviati contemporaneamente alle regolazioni delle varie parti costituenti l’impianto, per l’adeguamento al carico richiesto e per il mantenimento dei parametri ottimali di funzionamento. L’impianto sarà realizzato e gestito in modo da garantire la massima disponibilità e sicurezza di esercizio. A tal fine sono stati adottati abbondanti margini di dimensionamento, opportune ridondanze e soluzioni tecniche atte ad evitare e prevenire ogni criticità di intervento di blocchi e protezioni. L’impianto è basato su un progetto intrinsecamente sicuro: in caso di malfunzionamenti operativi non ci saranno pericoli per gli operatori, la popolazione e per l’ambiente circostante. In condizioni di emergenza, sono state prese adeguate misure di protezione tali da portare l’impianto in condizioni operative sicure in modo automatico. In caso di avaria di unità operative ausiliarie, la loro sostituzione avverrà in tempi rapidi senza compromettere l’esercizio dell’impianto:in ogni caso l’impianto è dotato di una adeguata scorta di parti di ricambio. L’impianto può essere condotto per produrre solo energia elettrica (conduzione full electric) o per produrre energia elettrica ed energia termica (conduzione cogenerativa). Si identificano le due condizioni operative seguenti: • PCI paglia utilizzato nei calcoli (kcal/kg): 3487 kcal\kg • PCI cippato utilizzato nei calcoli (kcal/kg): 2940 kcal\kg Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 14 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 CONFIGURAZIONI D'IMPIANTO 1 CONFIGURAZIONE NOMINALE‐ 100% PAGLIA ‐ 0% CIPPATO Paglia Potenza termica equivalente Portata combustibile nominale MWth ton/h kg/sec % ton 80 19,7304273 5,48067425 100 157843,418 MWth ton/h kg/sec % ton 72 17,7573846 4,93260683 88,3560958 142059,077 Percentuale ponderale Consumo combustibile annuo 2 CONFIGURAZIONE SU BASE ANNUA‐ 90% PAGLIA ‐ 10% CIPPATO Paglia Potenza termica equivalente Portata combustibile nominale Percentuale ponderale Consumo combustibile annuo Cippato Potenza termica equivalente Portata combustibile nominale Consumo combustibile annuo Cippato Potenza termica equivalente Portata combustibile nominale Consumo combustibile annuo MWth ton/h kg/sec % ton TOTALI 0 80 0 19,7304273 0 5,48067425 0 100 0 157843,418 MWth ton/h kg/sec % ton TOTALI 8 80 2,340136054 20,0975206 0,650037793 5,58264462 11,64390423 100 18721,08844 160780,165 3.3.2 Utenze termiche L’impianto, in conduzione cogenerativa può mettere a disposizione vapore a 0,7 bar e 90 °C, per un massimo di 20 MWt. Tale energia è disponibile per: • Utenze interne al sito quali riscaldamento serbatoi, parti di impianto e locali presidiati per una potenza di circa 0,5 MWt. • Riscaldamento per serre ubicate entro Comune di Sant’Agata di Puglia, complessivamente per circa 19 MWt installati, considerando dispersioni per 0,5 MWt. L’impianto fornirà acqua calda a 35°C, con una temperatura di ritorno di 28°C. 3.3.3 Schemi di bilancio di processo Lo schema generale di processo dell’impianto è stato descritto al punto 3.1.2. Le Tabella 3.4.1.1 e 3.4.2.1 riportano i valori caratteristici di funzionamento dell’impianto. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 15 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 3.4 PRESTAZIONI 3.4.1 Prestazioni termodinamiche Le prestazioni termodinamiche principali dell’impianto nei vari assetti sono riportate in Tabella 3.4.1.1: Tabella 3.4.1.1 - Prestazioni termodinamiche Potenza termica lorda kW 80.000 paglia 3487 kCal/kg P.C.I. combustibile di riferimento cippato 2940kCal/kg Tipo di raffreddamento Aria a) Conduzione full electric Potenza erogata dal generatore elettrico kW 25.000 Ai morsetti TG Efficienza Lorda in assetto elettrico % 31,25 Consumo ausiliari:- Percentuale % ∼8 -Totale kW 2.000 Potenza netta kW 23.00 Efficienza netta in assetto elettrico % 28,7 b) Conduzione cogenerativa (massimo) Potenza termica disponibile kW Disponibili ∼ 20.000 Potenza netta in assetto cogenerativo kW ∼ 21.600 Efficienza elettrica netta in assetto cogenerativo % 31,0 Rendimento energetico netto % 52 3.4.2 Prestazioni complessive Sulla base delle prestazioni descritte nelle varie sezioni le prestazioni annuali risultano essere quelli riportati in Tabella 3.4.2.1. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 16 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 Tabella 3.4.2.1 - Prestazioni annuali dell’impianto Dati in Produzione / Consumo Note GWh/anno Relative a 5.000 h funzionamento full electric e a) Produzione elettrica (in rete) 198,80 3.000 h funzionamento cogenerativo max b) Produzione termica Relative a 3.000 h funzionamento cogenerativo 60,00 (alla flangia connessione TLR) max c) Consumo termico d) Resa specifica (kWhe/kWh combust.) 640,00 40,43 % (a+b)/c 3.4.3 Consumo ausiliari Si prevedono utenze continue per circa 2.000 kW ed utenze discontinue per 1.900 kW. All’avviamento ‘black start’ la rete dovrà fornire una potenza di circa 5 MWe. 3.4.4 Gli effluenti dell’impianto I principali effluenti di processo sono: • i fumi emessi al camino, circa 136.000 Nm3/h, con le caratteristiche evidenziate nella tabella 4.3.5.5.2.1 ; • i reflui provenienti dal trattamento acque dell’impianto, costituiti da: − acque meteoriche non contaminate o di 2a pioggia non trattate per troppo pieno; − acque meteoriche di prima pioggia; − acque industriali trattate, circa 34 m3/g, in condizioni nominali, in parte riutilizzate, in parte restituite alle acque superficiali; − acque assimilabili a scarichi domestici, circa 6,3 m3/g, trattate e rese alle acque superficiali; − oli recuperati, circa 500 l/anno, conferiti a impianto autorizzato per recupero; • i solidi, ceneri e polveri, provenienti dalla linea di combustione, di trattamento fumi ed acque dell’impianto costituite da (valori medi): − ceneri umide, circa 805 kg/h come residuo secco: utilizzabili anche per utilizzo agricolo; − ceneri leggere e polveri residue, circa 201 kg/h, di cui incombusti 16.3 kg/h; − resine esauste, circa 500 kg/anno; − fanghi; Tali residui sono conferititi, se non diversamente utilizzati, a discarica autorizzata. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 17 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 4 SISTEMI DI PROCESSO 4.1 PARCO COMBUSTIBILE La centrale è progettata per essere alimentata con biomasse vegetali aventi caratteristiche diverse: • paglia di cereali • cippato da potature Il Parco Combustibile è costituito da: • una postazione di ingresso con pesa • un’area esterna adibita allo stoccaggio di balle di paglia di circa 53.280 m3. • un’area esterna adibita allo stoccaggio del cippato di circa 2.500 m3. • mezzi per la movimentazione del materiale (scarrabili, pale, forchini e ragni) • un deposito, per alimentazione caldaia con paglia della dimensione lorda di circa 20.000 m3, della capacità di circa 1 giorno di funzionamento dell’impianto • un deposito, per alimentazione in caldaia del cippato della capacità di circa 1.400 m3, della capacità di circa 1 giorno di funzionamento dell’impianto • un sistema meccanico per l’alimentazione in continuo della caldaia con il combustibile tipo cippato a partire dal deposito di cui al punto precedente • un sistema meccanico (pinze) per l’alimentazione in continuo di una postazione di apertura delle balle di paglia Le principali caratteristiche del cippato che sono state assunte per la progettazione del sistema parco combustibile sono riportate in Tabella 4.1.1. Tabella 4.1.1 – Caratteristiche cippato 400 Densità apparente del cippato in mucchio kg/m3 Dimensioni nominali del cippato mm 100 x 50 x 10 Umidità media del cippato % 35 ÷ 45 Contenuto medio di ceneri % 3÷5 Potere Calorifico Inferiore medio del cippato kCal/kg 2940 Le principali caratteristiche della paglia che sono state assunte per la progettazione del sistema parco combustibile sono riportate in Tabella 4.1.2. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 18 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 Tabella 4.1.2 – Caratteristiche paglia di grano 145 Densità media della paglia in balle kg/m3 Dimensioni nominali delle balle mm 1200x2500x1000 Umidità media della paglia % 8 ÷ 15 Contenuto medio di ceneri % 5÷7 Potere Calorifico Inferiore medio della paglia kCal/kg 3487 Il combustibile, arriverà alla Centrale su camion e rimorchi agricoli. 4.1.1 Ricevimento, pesatura, scarico ed immagazzinamento combustibile Nell’area dell’impianto verrà organizzata l’area di ricevimento e pesatura e verranno predisposti i depositi all’aperto di cippato e per le balle di paglia, equipaggiati con gru e pale semoventi. Tutto il combustibile verrà dunque trasportato e stoccato nel deposito di movimentazione per l’alimentazione della caldaia. 4.1.2 Movimentazione paglia La paglia viene stoccata in un’area dell’edificio pari a 930 m2 circa, per un’altezza netta complessiva di 4 metri. Il sistema di caricamento dei nastri trasportatori che alimentano la caldaia avviene per mezzo di un carroponte che attraversa tutta la campata principale dell’edificio. 4.1.3 Movimentazione cippato Il deposito è costituito in senso longitudinale da quattro corsie, le cui dimensioni sono circa: 11 m di lunghezza, 4 m di larghezza ed altezza utile di stoccaggio pari a 8 m. Questo stoccaggio assume un significato rilevante nella gestione dell’impianto: una tale autonomia permette di gestire con una certa flessibilità il ricevimento della biomassa dall’esterno, con particolare riferimento alla programmazione delle manutenzioni e alla gestione di particolari emergenze. All’interno del deposito di cippato, l’accumulo della biomassa lungo tutta la lunghezza delle corsie viene ottenuta con un raschiatore (o rastrello) che con movimenti di traslazione orizzontale e verticale distribuisce la biomassa lungo la singola corsia. Questo stesso convogliatore permette anche lo scarico del cippato dal lato corto di ogni corsia, opposto a quello di alimentazione. Un sistema a fotocellule, nella parte finale delle corsie, verifica lo stato di riempimento ed influenza la logica di gestione delle fasi di carico e scarico del deposito. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 19 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 Lungo il fronte di scarico delle tre corsie, è presente un trasportatore a catena interrato che raccoglie tutto il cippato estratto dal deposito e lo convoglia ai nastri trasportatori che alimentano la caldaia. 4.2 CALDAIA L'impianto sarà progettato per avere le seguenti caratteristiche: • Bassi valori di emissione • Massima affidabilità • Lunghi periodi di esercizio prima di ogni fermata per manutenzione Grande flessibilità sull'uso di diversi tipi di combustibile La camera di combustione avrà tre diversi sistemi di combustione: • Griglia mobile per biomasse (Max.80 MW) • Bruciatori a metano- per start-up (2 x 15 MW) La potenzialità massima con combustibile solido sarà di 80 MW. La camera di combustione sarà alta e snella con una buona turbolenza ed un lungo tempo di permanenza. Il bruciatore a gas sarà ubicato lateralmente sulla parte bassa della camera e sarà usato solo durante il periodo di avviamento. Le ceneri carboniose incombuste saranno re-iniettate nella camera di combustione minimizzandone la quantità da smaltire e riducendo la presenza di articolato carbonioso incombusto ottenendo un miglioramento importante della qualità delle emissioni. Il sistema di alimentazione dei combustibili, sia paglia che cippato, è realizzato mediante trasporto meccanico. I vantaggi di un tale sistema di combustione sono i seguenti: • Elevati rapporti di turndown; • Flessibilità di combustibile; • Combustibile di supporto non necessario; • Basso eccesso di aria con alta efficienza e ridotta potenza del ventilatore aria comburente; • Basso valore di emissioni; • Massima affidabilità; Lunghi tempi di esercizio tra pulizie manuali della camera di combustione. Le principali caratteristiche tecniche della caldaia sono riportate nella Tabella 4.2.1. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 20 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 Tabella 4.2.1 - Caratteristiche tecniche della caldaia 80.000 Potenza termica nominale kWt Potenza scambiata lato fumi kWt 71.740 Configurazione A griglia mobile • Focolare Si • Preriscaldo aria No • Risurriscaldamento Si • Ricircolo fumi Griglia raffredd. ad aria • Tipo focolare Condizioni vapore in uscita kg/s 26,4 • Portata bar (a) 110 • Pressione °C 500,0 • Temperatura Condizioni fumi Nm3/h 136.000 ÷ 170.000 • Portata fumi °C ~ 155 • Temperatura uscita fumi °C 25 • Temperatura ingresso aria % 89,68 • Rendimento caldaia Ceneri kg/h 805 • Solide kg/h 201 • Volatili kg/h 1006 Totali Le caratteristiche del combustibile sono quelle riportate nella Sezione 3 - Tabella 3.1.1.1 4.2.1 Osservazioni sul tipo di caldaia La caldaia è a circolazione naturale ed utilizza un solo corpo cilindrico superiore. La progettazione della caldaia sarà realizzata per poter avere un'ottima circolazione naturale in tutte le situazioni di funzionamento. La caldaia sarà progettata con tre passaggi. Il primo passo è la camera di combustione. Il secondo passo è il surriscaldatore. Il terzo passo contiene i restanti fasci tubieri dell'economizzatore. I surriscaldatori sono progettati con uno spazio tra i tubi sufficiente ad evitare lo sporcamente del surriscaldatore. Nella scelta dei materiali per le tubazioni e collettori e nella determinazione della temperature di progetto sono prese in considerazione tutte le condizioni sulla superficie della tubazione. In tutti i casi la scelta dei materiali e i calcoli di spessore sono effettuati in considerazioni della più alta temperatura possibile compresi i margini di sicurezza in conformità ai requisiti di legge e gli standard applicabili. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 21 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 I collegamenti tra le superfici riscaldanti assicureranno una distribuzione del flusso sulle superfici stesse stabile e regolare in tutte le condizioni di esercizio. La camera di combustione può essere completamente ventilata e svuotata, cosa fondamentale durante i periodi di fermo e di start-up. 4.2.2 Sistema di combustione DATI TECNICI Alimentazione del combustibile Umidità del combustibile Calorie immesse (NCV) Temperatura dell'aria di combustione Portata aria di combustione Portata aria secondaria Ricircolazione fumi Portata fumi di combustione Efficienza della caldaia Tenore in ceneri - base asciutta (valore medio) Cenere sottogriglia circa kg/h % MW °C Nm3/h Nm3/h Nm3/h Nm3/h % % kg/h CARICO 19,7 32 80 25 150.000 70.000 45.000 136.000 ÷ 170.000 89,68 7,5 805 La combustione delle particelle più pesanti avverrà sulla griglia mobile, mentre le particelle più leggere bruceranno in sospensione. L’aria primaria immessa attraverso la griglia la raffredda e garantisce la combustione sulla griglia, l’aria secondaria immessa con eiettori in camera di combustione garantisce la turbolenza e la miscelazione dell’ossigeno e dei composti volatili. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 22 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 4.2.2.1 Caratteristiche principali della griglia mobile Tipologia N° griglie Larghezza di ciascuna griglia Lunghezza zona 1 Lunghezza zona 2 Lunghezza zona 3 Lunghezza zona 4 Area netta griglia Area lorda griglia Carico termico griglia Peso totale 4.2.2.2 Raffreddata ad aria 4 1800 mm 2264 mm 2264 mm 1698 mm 1320 mm 65 m2 80 m2 1000 kW/m2 60 t Bruciatore ausiliario Due bruciatori a gas naturale sono installato nella camera di combustione a circa 7-8 mt sopra la griglia. Esso è utilizzato prevalentemente in condizioni di avviamento Il bruciatore a gas è di tipo completamente automatizzato adatto al montaggio sulla parte laterale. II bruciatore sarà utilizzato negli start-up e come bruciatore ausiliario e di supporto. Il quadro di controllo sarà completamente cablato e collaudato all'origine. 4.2.2.3 Captazione ceneri pesanti Le ceneri pesanti provenienti dalla superfìcie della griglia mobile sono trasportate al limite frontale della griglia mobile dalla quale cadono all'interno di un sistema di scarico e movimentazione costituito da un trasportatore a catena. Tali ceneri vengono scaricate all'esterno e raccolte all'interno di tre container scarrabili. 4.2.3 Camera di combustione La camera di combustione sarà alta e stretta in modo da assicurare una buona turbolenza ed un lungo tempo di permanenza. Ciò è necessario per realizzare una buona combustione con valori bassi di emissione. Una camera di combustione alta e stretta assicurerà anche una efficiente circolazione naturale di acqua/vapore nelle pareti della membrane in tutte le possibili operazioni di carico e di combustione. La camera di combustione rettangolare è costituita da pareti a membrana raffreddate ad acqua. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 23 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 Dati tecnici Larghezza mm 6.120 Profondità mm 5.760 Altezza mm 23.000 m2 80 3 750 3 1000 Tempo di residenza sec 4 Area Griglia Volume m Carico termico kW/m Temperatura gas in uscita °C 907 4.2.4 Sezione generazione vapore 4.2.4.1 Secondo e terzo passo Il secondo e terzo passo dei fumi saranno organizzati a valle della camera di combustione. Il gas di combustione passa dalla camera di combustione nella parte superiore del secondo passo, successivamente verso il basso per il secondo passo, infine gira 180° e passa verso l'alto per il terzo passo. Quando il gas di combustione supera la parte inferiore del secondo passo, una grande parte delle particelle di carbonio incombusto presenti nel gas di combustione cadrà nella tramoggia posta nella parte inferiore. Le particelle separate saranno iniettate pneumaticamente nella camera di combustione sopra la superficie della griglia. Inoltre, similmente alla camera di combustione, i secondi e terzi passi sono progettati con pareti aventi tubazioni a membrana raffreddate ad acqua. Il surriscaldatore sarà installato nel secondo e terzo passo. I fumi fluiscono attraverso la camera di combustione, poi, attraverso il surriscaldatore a passo largo e verso l'alto attraverso i surriscaldatori nel terzo passo. Tale assetto del surriscaldatore è necessario per ottenere lunghi periodi di operatività senza férmi per la pulizia manuale dell'interno della caldaia. Le superfici di scambio del surriscaldatore saranno sovradimensionate in modo che la temperatura dello stesso possa essere garantita in un ampio range di carico e di qualità del combustibile. Il surriscaldatore nel secondo passo è del tipo "appeso" e sarà fatto di tubazioni flessibili assemblati in fasci verticali. Il surriscaldatore sarà realizzato tenendo conto delle ceneri basso-fondenti dei combustibili in oggetto. La logica è che il surriscaldatore possa operare con un alto grado di sporcamente senza essere pulito, per proteggere i tubi dalla corrosione. Il surriscaldatore nel terzo passo sarà fatto di tubazioni flessibili e fasci orizzontali per consentire il drenaggio prima e durante lo start-up. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 24 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 Tra ogni banco di surriscaldatori verrà creato uno spazio sufficientemente ampio da consentire ispezioni di ognuno di essi. Il passo dei tubi e la velocità del gas nelle superfici di scambio sono scelti per pulire efficacemente i fasci tubieri per mezzo di soffiatori installati nel terzo passo. Un maggior passo dei tubi sarà usata nei banchi inferiori di surriscaldatori per ridurre il rìschio di sporcamento. Sono previsti spruzzatori di attemperamento, come si può vedere dai dati tecnici, per controllare la temperature di uscita del vapore. La lunghezza delle tubazioni sarà sufficiente ad assicurare che le gocce d'acqua iniettate evaporino prima di raggiungere il surriscaldatore successivo. Le tubazioni del surriscaldatore saranno ancorate alle pareti membranatc per mezzo di piastre termoresistenti e sostegni per assicurare una corretta posizione dei tubi durante gli anni di esercizio dell'impianto. Le piastre saranno corte e saldate sui tubi del surriscaldatore e i sostegni saranno saldate alla parete membranata. Ciò assicurerà una bassa temperatura per le strutture di supporto, ridurrà, per quanto possibile, la corrosione e lo slugging. 4.2.4.2 Economizzatore L'economizzatore è realizzato con tubi alettati e sostenuto dal basso in un'unità separata. Il flusso d'acqua d'alimentazione attraversa l'economizzatore dal basso verso l'alto in controcorrente con i fumi. In questo modo tutto il vapore generato nell'economizzatore può passare facilmente nel corpo cilindrico superiore anche durante lo start-up o nel caso di significative variazioni di carico. Dal collettore di uscita l'acqua fluisce nel corpo cilindrico in cui è distribuita uniformemente per mezzo di un distributore interno. 4.2.4.3 Pareti evaporanti e corpo cilindrico L'acqua di caldaia passerà dal corpo cilindrico ai collettori di fondo caldaia per mezzo di discendenti estemi non riscaldati. Nel corpo cilindrico la miscela acqua/ vapore sarà separata per mezzo di piatti e cicloni organizzati ad hoc. L'acqua sarà restituita al sistema di circolazione mentre il vapore attraverserà dei demister posti nella parte superiore del tamburo. Dalla parte superiore del corpo cilindrico il vapore saturo passerà al surriscaldatore. Il corpo cilindrico sarà situato all'estremità superiore della caldaia e sarà dotato di passi d' uomo dotati di tutti gli opportuni componenti ed accessori necessari per garantire l'ispezionabilità e l'inserimento di strumenti di misura e controllo e separazione gas/liquido. 4.2.4.4 Tubazioni Tutti i collegamenti interni tra le singole parti della caldaia consisteranno di quanto segue: Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 25 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • tubazione dell'acqua dal degasatore al corpo cilindrico • tubazione del vapore dal corpo cilindrico alla valvola principale di shut-off • tutte le tubazioni discendenti e risalenti • tutte le tubazioni dei soffiatori • drenaggi e ventilazioni 4.2.4.5 Condotte dei fumi e tramogge Il condotto dei fumi tra la caldaia e l'economizzatore sarà realizzato in lamierino di acciaio con irrigidimenti. Il condotto verrà anche fornito di aperture e deviazioni per scopi di misura. L'espansione termica tra la caldaia e l'economizzatore sarà assorbita da un compensatore montato su condotto. La tramoggia sotto i preriscaldatori/economizzatore sarà fatta anch'essa di acciaio 6 mm ed irrigidimenti per assorbire il carico generato dalle variazioni di pressione del gas e il peso delle ceneri depositate. 4.2.4.6 Fasce di contenimento, porte di accesso Per proteggere tutte le pareti membranate dalle variazioni di pressione lato gas, fasce orizzontali di contenimento realizzate in acciaio saranno collocate all'esterno delle pareti membranate. La connessione tra le fasce e le parte della caldaia saranno flessibili per garantire la dilatazione della caldaia in tutte le direzioni, camera di combustione in tutte le direzioni. La caldaia sarà dotata porte di ispezioni ed accesso in tutte le sue parti. La camera di combustione sarà dotata di finestre per verifica della fiamma. 4.2.5 Accessori di caldaia 4.2.5.1 Soffiatori di fuliggine a vapore ed a getto d’acqua Per assicurare lunghi tempi operativi tra interventi successivi di pulitura manuale è previsto un efficiente sistema di soffiatura delle superfici di scambio termico con il mìnimo consumo di vapore. Soffiatori a vapore saranno installati sui passi del surriscaldatore e dell'economizzatore. I soffiatori saranno del tipo rotante o retraibile in funzione della reale temperatura. II sistema di soffiaggio comprende piping, raccorderìa controllo elettrico e quadro. Il soffiaggio è effettuato secondo un ciclo predefinito con tutti o alcuni soffiatori in rotazione automatica. Inoltre ogni singolo soffiatore può essere azionato manualmente. Soffiatori a getto d'acqua saranno installati nella camera di combustione e nel secondo passo. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 26 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 4.2.5.2 Sistemi di campionamento Per assicurare un'elevata affidabilità efficienza e protezione dalla corrosione deve essere monitorata la qualità dell'acqua e del vapore. Sono previsti campionamenti in punti selezionati, pressione e temperature saranno ridotte e le misure saranno effettuate sia in continuo che a spot per test di laboratorio. I campioni saranno prelevati nelle seguenti posizioni: • Acqua alimento (a valle delle pompe) • Corpo cilindrico/down-comers • Vapore saturo e surriscaldatore • Condense a valle delle pompe 4.2.5.3 Drenaggi e sfiati Si prevedono gli adeguati drenaggi e sfiati necessari per le parti in pressione della caldaia. 4.2.5.4 Serbatoio di blow-down Si prevede un serbatoio di blow down per la raccolta di: • blow-down di caldaia • acqua dai drenaggi vapore condensati • acqua dalla valvola di desalinizzazione • condense dal preriscaldamento 4.2.5.5 Valvole di sicurezza La caldaia è fornita con valvole di sicurezza e raccorderia progettate sulla base di pressione e temperatura di targa della caldaia. Le valvole di sicurezza sono fomite con un sistema di controllo pneumatico per assicurare apertura e chiusura in stretti intervallo di pressione. Trafilamenti indesiderati sono evitati poiché le valvole di sicurezza rimangono completamente chiuse fino al raggiungimento del set point di pressione. In questo modo l'usura dovuta a tra filamenti viene ridotta al minimo 4.2.5.6 Iniezione di soluzione urea (SNCR) Il sistema è composto dalle seguenti parti: Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 27 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • un serbatoio dell’urea in soluzione dimensionato per garantire l’esercizio dell’impianto al 100% del carico per almeno 15 gg., completo di tutti gli accessori del caso; • un sistema di circolazione della soluzione che includa 2 pompe al 100%, capace di trasferire la soluzione al sistema di misura e distribuzione; • un sistema di misura e distribuzione della soluzione ureica alle lance di iniezione. Il sistema sarà dimensionato in modo da consentire la miscelazione ottimale tra la soluzione di urea, l’acqua di diluizione e l’aria di atomizzazione. • lance di iniezione adatte a resistere alle alte temperature; • adeguato sistema di controllo. 4.2.5.7 Sistema di rimozione ceneri leggere I residui solidi della combustione da evacuare sono costituiti da: • ceneri leggere raccolte nella tramoggia di fondo del passaggio convettivo; • ceneri leggere raccolte nelle tramogge di scarico del filtro a maniche. Il sistema di raccolta e movimentazione è costituito da trasportatori meccanici che raccolgono le ceneri provenienti dalla parte convettiva e dal filtro a maniche e le inviano poi in un silo di stoccaggio a secco. Il sistema di evacuazione è dimensionato per raccogliere le ceneri leggere, trasportarle in maniera adeguatamente protetta per evitare pulviscolo nell’aria ed immagazzinarle in un silo. Il silo è dotato di: • filtro di sfiato; • sensore di livello a 3 posizioni; • sistema di estrazione residui sia a secco sia ad umido (umidificatore ceneri). 4.3 LINEA ARIA E FUMI 4.3.1 Ventilatori Un ventilatore alimenta l’aria di combustione alla caldaia. A valle del ventilatore un preriscaldatore a vapore riscalda l’aria prima che essa entri nel preriscaldatore. A valle dei preriscadatori dell'aria parte di essa è portata agli ugelli dell'aria secondaria per mezzo di un ventilatore; l’aria rimanente è portata alla griglia. La camera di combustione è tenuta in leggera depressione a 50-200 mm H20 per mezzo di un ventilatore munito di inverter, posto dopo il filtro a maniche. I ventilatori dell'aria comburente e dell'aria secondaria lavorano normalmente a carico parzializzato. Per ridurre il consumo di energia il ventilatore è provvisto di inverter, il ventilatore e il suo motore sono installati sullo stesso basamento. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 28 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 La camera di combustione è tenuta automaticamente in depressione 50-200 Pa per mezzo dell'esaustore di coda provvisto di inverter ubicato immediatamente prima della ciminiera. Viene installato un ventilatore per ricircolare parte dei fumi di combustione. I fumi sono estratti dal filtro a maniche, dopo il ventilatore e ricircolati nella camera di combustione. Anche questo ventilatore sarà controllato da inverter. 4.3.2 Preriscaldatore dell’aria comburente Per aumentare l'efficienza di caldaia è previsto un preriscaldatore dell'aria comburente. Il preriscaldatore è costituito a tre stadi ed utilizza vapore spillato dalla turbina. 4.3.3 Condotti aria e valvole di controllo L'aria di combustione è prelevata dalla sommità del locale caldaia in modo da garantire la ventilazione del locale e recuperare parte delle perdite dalla caldaia. Il condotto dell'aria primaria è collegato alla tramoggia sottostante la griglia. L'aria secondaria è divisa in due correnti una per la parete frontale della camera di combustione ed una per la parete opposta. I condotti sono provvisti di valvole di regolazione e di blocco per un funzionamento stabile. L'aria di trasporto della biomassa è fornita dal ventilatore ad ogni iniettore. I condotti a monte del preriscaldatore dell'aria sono equipaggiati di silenziatori. Le dilatazioni dei condotti sono assorbite da compensatori. 4.3.4 Condotti dei fumi Il condotto dei fumi collega l'economizzatore con il filtro a maniche, il filtro a maniche con il ventilatore e quindi con il camino. Il condotto è dotato di valvole di controllo e di blocco. Le dilatazioni termiche sono assorbite da compensatori; un silenziatore è ubicato a valle del ventilatore estrattore. Tutti i condotti sono provvisti di aperture per interventi ispettivi/manutentivi. 4.3.5 Trattamento fumi Il sistema di depurazione fumi è costituito dai seguenti componenti: • Reattore con iniezione di calce per la neutralizzazione dei fumi, • Filtri a manica, • Ventilatore estrattore, • Camino, Nei fumi in uscita dalla caldaia si inietta calce, che ne riduce l’eventuale alcalinità. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 29 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 I fumi attraversando poi il filtro a maniche sono depurati da tutte le polveri residue: tali polveri sono convogliate ad un silo di raccolta. Un ventilatore aspirante garantisce il flusso e la mandata al camino per lo scarico in atmosfera: tale ventilatore è adeguatamente dimensionato per garantire il tiraggio e la depressione della linea fumi e di conseguenza della camera di combustione. I dati fondamentali dei fumi sono mostrati nella Tabella 4.3.5.1 Tabella 4.3.5.1 Caratteristiche principali dei fumi in uscita caldaia Condizioni ingresso Flusso gas scarico Nm3/h 136.000 ÷ 170.000 Temperatura C° 170 Pressione bar 1,01 Carico polveri g/Nm3 2,2 4.3.5.1 Sezione di immissione additivi chimici L'impianto consiste di un silo una unità di estrazione ed un sistema di trasporto pneumatico e di iniezione. La quantità di calce idrata è controllata per mezzo dei segnali provenienti dal sistema di misura delle emissioni. La calce è iniettata nei fumi tra l'economizzatore ed il filtro a maniche per mezzo di una tramoggia di alimentazione equipaggiata con valvola rotativa di dosaggio in un reattore / ciclone avente la funzione di precipitare anche particelle di ceneri. Data la qualità del combustibile e l’efficienza del sistema di combustione, si ritiene di poter garantire la quasi totale assenza di microinquinanti, quali metalli pesanti o diossine. Ciononostante, sarà comunque previsto un sistema di dosaggio e addittivazione di carboni attivi, per il trattamento e l’assorbimento dell’eventuale presenza nei fumi di tali sostanze, tale da garantire valori al di sotto dei limiti normativi 4.3.5.2 Filtro a maniche L'impianto è provvisto di un filtro a maniche per la rimozione delle polveri. Il filtro è a sezione cilindrica verticale. Le maniche sono montate su gabbie individuali, ancorate in alto su un piatto orizzontale di acciaio che separa i fumi contenenti polveri dalla zona di gas puliti. I filmi polverosi fluiscono dalla caldaia nei compartimenti del filtro dove la velocità diminuisce a causa dell'elevato volume dei compartimenti. Le particelle più pesanti sedimentano nella tramoggia di fondo, mentre le particelle più fini passano nella zona di filtrazione e vengono depositate sulla superficie esterna delle maniche. Il gas pulito passa attraverso le maniche e successivamente al condotto di uscita. Le maniche sono contro lavate da aria compressa,attraverso getti di aria compressa generati da ugelli all'interno delle maniche. Questo provoca un'istantanea espansione della manica con conseguente scuotimento delle polveri fuori dal tessuto. La pulizia è effettuata in automatico con sequenze controllate, dai valori delle perdite di carico attraverso il filtro. Sonde di livello sono installate per monitorare eventuali blocchi della tramoggia. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 30 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 Ogni compartimento ha dei registri in ingresso e in uscita con tratti dotati di attuatori pneumatici che possono essere controllati dalia sala quadri. La testa del filtro è dotata di porte di accesso da cui sarà possibile l'accesso dal tetto dopo la rimozione dei pannelli di copertura. Le porte di ispezione lato gas pulito possono essere aperte allo scopo di sostituire le maniche durante le attività. Se una singola manica è danneggiata, essa può essere riparata. Dati tecnici Altezza Mm 10.000 Diametro Mm 5.600 Pressione differenziale Nom kPA 1,50 Max kPA 2,00 Area filtrante m2 2x2445 Velocità fumi attraverso l'area filtrante m/min <1 4.3.5.3 By-pass La temperatura dei fumi è sufficientemente elevata da evitare condense senza oltrepassare la massima temperatura ammessa dalle maniche. Per proteggere le maniche, il filtro è equipaggiato con un by-pass che entrerà in funzione in caso di alta temperatura fumi in ingresso rilevata da termostati. Il by-pass è inoltre un dispositivo di sicurezza e deve assicurare lo scarico dei fumi in caso di eccessiva pressione. 4.3.5.4 Camino e sistema di analisi Si prevede un camino autoportante in acciaio di altezza 55 m e diametro interno 2.600. mm composto da: • canna interna, • canna esterna autoportante, • isolamento termico nell’intercapedine, • sistema di ancoraggio, • piastre di fondazione, • segnalamento aereo,passerelle di servizio per analisi fumi, • porta di ispezione Sul camino sono predisposte le prese per le analisi manuali delle emissioni ed è inoltre installato un sistema continuo di emissioni descritto qui di seguito. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 31 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 4.3.5.4.1 Dati tecnici camino Altezza camino 55 m Diametro, esterno 2,8 m Diametro, interno 2,6 m Protezione interna SA mm 10 Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 32 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 4.3.5.4.2 Emissioni gassose Vengono di seguito riportati i riferimenti legislativi che regolamentano le emissioni dell’impianto ed i relativi dati di progetto. L'impianto è progettato per rispettare i limiti di emissione previsti dalla legge italiana ed in particolare dal D.L. n° 152/2006 “Norme in materia ambientale” che prevede, al punto 1.1 parte III dell’ALLEGATO I alla parte quinta, per impianti alimentati a biomasse con potenzialità termica nominale compresa fra 20 e 50 MWt, e conformi ai valori richiesti dal R.R. 12/2008 come riportatoin tabella: Tabella 4.3.5.4.2.1 Limiti per le emissioni gassose giornaliere Inquinante Dati stimati a monte del trattamento Valore medio stimato (mg/Nm³, secco, 11% O2) Emissioni garantite dell’impianto Valori richiesti dal R.R. 12/2008 Valore medio giornaliero (mg/Nm³, secco, 11% O2) (DLgs. 152/2006, Parte III dell'Allegato I alla parte V, impianti fino a 50 MW di potenza termica installata) (mg/Nm³, secco, 11% O2) Polveri 2200 10 30 Monossido di carbonio (CO) Carbonio organico totale (COT) 100 100 100 10 10 Ossidi di azoto (NO2) 400 200 200 Ammoniaca (NH3) Biossido di zolfo (SO2) Acido cloridrico (HCl) Acido fluoridrico (HF) Agritre Relazione Tecnica Generale 20 300 100 200 400 10 / 1 / Pag. 33 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 4.3.5.4.3 Dati tecnici del sistema di analisi Il sistema di analisi installato al camino prevede la misura e la registrazione in continuo dei seguenti parametri: • concentrazione di CO: strumento di misura ad infrarossi - campo di misura: 0 - 50 mg/m3 • concentrazione di NOx: strumento di misura ad infrarossi - campo di misura: 0 – 200 ppm • concentrazione di SOx: strumento di misura ad infrarossi • concentrazione di polveri totali: strumento di misura elettrodinamico - campo di misura: 0,01 - 1000 mg/m3 • concentrazione di TOC: strumento di misura di tipo FID (Flame Ignition Detector) campo di misura: 0 - 50 mg/m3 • concentrazione di HCI: strumento di misura ad infrarossi • tenore volumetrico di ossigeno: strumento di misura di tipo paramagnetico campo di misura: 0 - 25% • tenore di vapore acqueo: strumento di misura ad infrarossi • temperatura: sonda di temperatura • pressione: trasmettitore di pressione • portata nell'effluente gassoso: strumento di misura di tipo massico-termico-ponderale Tutti gli strumenti saranno alloggiati in un armadio in modo compatto e sicura. Tutti gli strumenti di analisi sono dotati delle funzioni: • segnale in uscita analogica 4-20 mA • auto-calibrazione programmabile • calibrazione programmabile E' previsto un sistema di campionamento, con tubazione opportunamente tracciata, previa filtrazione ed essiccamento. Il tutto è governato dal software di gestione del sistema di analisi, dedicato all'analisi delle emissioni gassose presenti nell'impianto che ha quindi la funzione di acquisire e calcolare i livelli emissivi degli effluenti gassosi conformemente a quanto previsto dal D.Lgs. 152/2006. La parte di acquisizione dati, alloggiato nell'armadio di analisi, provvede ad eseguire tutte le logiche di gestione della strumentazione di analisi oltre che ad acquisire e trasmettere all'Unità centrale di controllo i segnali analogici e i controlli digitali di stato necessari per effettuare il calcolo delle emissioni secondo normativa. Inoltre il sistema acquisisce una serie di segnali per la corretta gestione dello stato del sistema Per ogni analizzatore: • Stato analizzatore (In Servizio/In Anomalia) Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 34 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • Stato di calibrazione in corso (Zero/Span) • Per ogni segnale analogico acquisito: • Overflow/Underflow del segnale in ingresso • Fault del canale analogico Per il sistema di campionamento del gas: • Allarme temperatura sonda riscaldata • Allarme bassa pressione linea aria di essiccamento • Allarme presenza condensa I sistemi realizzati sono completamente autonomi e automatici e gestiscono completamente tutte le attività anche in modalità non presidiata, ovvero non è necessario l'intervento di alcun operatore per l'espletamento di tutte le attività di monitoraggio, memorizzazione, validazione dei dati, stampa ed esportazione delle informazioni verso altri sistemi. Le regole implementate seguono completamente, automaticamente ed esaustivamente tutto quanto stabilito e sancito nel D.Lgs. 152/2006. Le procedure si articolano su vari programmi, integrati e connessi tra loro, che gestiscono le varie attività di acquisizione e reportistica. II calcolo dei valori medi (semi-orario, orario, giornaliero ...) è effettuato e visualizzato in stretto tempo reale. Il conduttore dell'impianto controllato è quindi in grado di operare delle scelte "informate", prima che i valori medi raggiungano o superino i valori massimi assimilabili (limiti). La determinazione dello stato di normale funzionamento, ovvero il confronto con il livello di minimo tecnico, è realizzabile anche con funzionalità estremamente complesse; tale computo è eseguito in tempo reale garantendo l'esercente dell'esatto e puntuale rispetto di quanto concordato con le autorità di controllo circa l'esatta identificazione dello stato di esercizio dell'impianto. I calcoli per la formazione dei valori medi (semi-orari, orari, giornalieri, mensili e annuali ...) sono autonomi e automatici. Il sistema tiene memoria dei valori medi registrati per un periodo non inferiore a cinque anni. Sempre automaticamente il sistema provvede a eliminare le serie storiche obsolete. Vengono memorizzate le tracce (trend) di dettaglio delle grandezze maggiormente significative, sia come valori grezzi che normalizzati, con taglio di integrazione di un minuto, per un periodo opportunamente scelto (tipicamente 45 giorni). 4.4 TURBOGENERATORE A VAPORE 4.4.1 Generalità Il sistema della turbina a vapore ha le seguenti caratteristiche: • macchina veloce ad azione con connessione a generatore con ruota ad ingranaggi. La macchina é monocorpo e le sue prestazioni in termini di efficienza e di perdite allo scarico devono essere in accordo con quanto descritto al seguente paragrafo 4.4.2, Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 35 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • prelievo controllato per il degasatore a 3,5 bar (a), per preriscaldatore aria a 7,5 bar (a) e per il preriscaldo condense e a per la produzione di acqua calda a 0,7 bar (a) • valvole di ammissione con sistema di regolazione della pressione e prelievo a pressione controllata • riduttore di velocità, completo di giunto di accoppiamento all’alternatore, • funzionamento in “sliding pressure” con valore minimo di pressione, • Essa è dotata di sistemi ausiliari quali: - sistema di lubrificazione completo di pompe principali e di emergenza, refrigerante dell’olio, 2 filtri (ridondanza al 100%), serbatoio dell’olio, tubazioni di collegamento, valvole, sfiato olio con separazione olio/aria, ecc.; - viradore; - valvole di ammissione del vapore vivo ad alta pressione complete di accessori; - valvole di regolazione del vapore vivo complete di accessori; - filtri temporanei e permanenti sull’arrivo del vapore vivo; - sistema di regolazione di velocità di tipo elettro-idraulico; - sistema del vapore di tenuta completo di filtri, valvole e tubazioni; - dispositivo di scatto per sovra velocità, bassa pressione olio lubrificazione, alta pressione scarico turbina, spostamento assiale eccessivo dell’albero, blocco a distanza; - strumentazione per un esercizio sicuro ed affidabile dell’intero sistema incluso il sistema di rilevazione vibrazioni e temperature metallo dei cuscinetti; - tubazioni di collegamento; - controflange, bulloni, guarnizioni per le eventuali estremità flangiate - piastre di fondazione, spessori di livello e bulloni per il collegamento al basamento ed eventuali inserti necessari per la posa in opera e per l’allineamento; - quadro di controllo e regolazione turbina; - quadro misure e protezioni del generatore completo di sistema di sincronizzazione per gestione parallelo rete automatico/manuale ed eventuale esercizio in isola; - coibentazioni di tutte le superfici con temperatura superiore ai 70 °C. 4.4.2 Caratteristiche tecniche Il bilancio di massa ed energia è riportato negli ALLEGATI D ed E.. Le principali caratteristiche tecniche della turbina a vapore sono riportate nella tabella 4.4.2.1 Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 36 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 Tabella 4.4.2.1 - Caratteristiche della turbina a vapore Tipo macchina Assiale Estrazione Vapore n.3 controllati da 7,5-3,5-0,7 bar Dati termodinamici Generali Potenza meccanica kW 26.000 Potenza elettrica kW 25.000 Condizioni in ingresso Flusso kg/s 26,4 Pressione bar (g) 110 Temperatura °C 500 Entalpia kj/kg 3.365 Alimento dega (full electric) Flusso kg/s 2,1 Pressione bar (g) 3,5 Temperatura °C 138 Entalpia kj/kg 2.727 Condizioni in uscita (full electric) Flusso kg/s 21,2 Pressione bar (a) 0,14 Temperatura °C 52,5 Entalpia kJ/kg 2360 (per preriscaldo aria) Spillamento regolato (full electric) Flusso kg/s 2 Pressione bar(g) 7,5 Temperatura °C 210 Entalpia kJ/kg 2.834 Spillamento regolato (full electric) (per preriscaldo condense e produzione acqua calda) Flusso kg/s 10,57 Pressione bar(g) 0,7 Temperatura °C 90 Entalpia kJ/kg 2.527,9 Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 37 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 4.4.3 Generatore elettrico Il generatore elettrico è accoppiato alla turbina a vapore mediante riduttore ad ingranaggi; i sistemi ausiliari sono in larga misura comuni a quelli della turbina a vapore e descritti nella relativa sezione. Le principali caratteristiche tecniche del generatore elettrico sono riportate nella Tabella 4.4.3.1 Tabella 4.4.3.1 - Caratteristiche del generatore Potenza kVA 31.500 fattore di potenza 0.80 Numero di poli 4 Rendimento 100% % 97,50 Rendimento 80% % 96,50 Tensione kV 11,5 Velocità rpm 1.500 Tipo Sincrono Classe isolamento F Standard riferimento IEC Fluido di raffreddamento Aria Tipo raffreddamento Ciclo aperto Eccitazione Brushless La connessione tra la turbina e il generatore avviene attraverso un riduttore di giri, il cui rendimento è 0,99. 4.5 SISTEMA DI CONDENSAZIONE AD ARIA E’ previsto un sistema di condensazione del vapore proveniente dallo scarico della turbina a vapore o in condizioni di emergenza dal gruppo di valvole di by-pass della turbina stessa Il condensatore ad aria è la migliore soluzione per ridurre al minimo il consumo di acqua. Il condensatore è formato da varie sezioni, ciascuna con un ventilatore. I tubi radianti con alettatura in alluminio, saranno disposti a capanna. II condensatore sarà protetto contro il congelamento sino ad una temperatura di -10°C con il carico sempre al disopra del 45%, sarà ubicato su una struttura metallica che consenta una corretta circolazione dell'aria di raffreddamento. I ventilatori saranno controllati in velocità per ridurre al minimo i consumi interni di energia. Il sistema è costituito da: Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 38 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • Condensatore ad aria dimensionato in modo da garantire in tutte le condizioni ambientali la condensazione del vapore con una contropressione accettabile da parte della turbina a vapore. E’ inoltre progettato per condensare tutto il vapore prodotto in caldaia in caso di by-pass della turbina. • Serbatoio raccolta per gravità del condensato (pozzo caldo) • Impianto di estrazione in condensabili con pompa ad anello liquido ed eiettori (ibrido) • Tubazioni e valvole di collegamento • Strumentazione e controllo • Struttura di sostegno in acciaio completa di scale e passerelle per consentire l’esercizio e la normale manutenzione dell’impianto Le caratteristiche del condensatore sono mostrate in Tabella 4.5.1. Tabella 4.5.1 - Caratteristiche del condensatore ad aria (dati indicativi) Dati globali Esercizio Bypass Portata condense (full electric) kg/s 21,2 32,8 Temperature condense C° 52,5 133,5 Entalpie condense KJ/kg 2.360 2750 Potenza termica MWt ~30 ~81 4.6 CICLO TERMICO I sistemi del ciclo termico sono: • Sistema vapore principale e by-pass turbina, • Sistema condensato e acqua di alimento 4.6.1 Sistema vapore principale e by-pass turbina Il sistema comprende: • La tubazione di adduzione del vapore in alta pressione dalla caldaia alla turbina per l’alimentazione della stessa durante il normale funzionamento completa di valvole di regolazione, controllo ed intercettazione rapida, comandate dal sistema di automazione dell’impianto • Una linea di by-pass della turbina ,completa di valvola di riduzione della pressione e di attemperatore alimentato con l’acqua in mandata dalle pompe di alimento, per lo scarico al condensatore di tutto il vapore generato dalla caldaia in emergenza su chiusura della valvola di ammissione di turbina Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 39 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • Le tubazioni del vapore in bassa pressione che connettono lo spillamento della turbina alle utenze di centrale rappresentate essenzialmente dal degasatore, dagli eiettori del vuoto del condensatore, dalle tenute della turbina e dal sistema di termoventilazione della centrale • La strumentazione, le valvole di intercettazione, regolazione, sicurezza e non ritorno e quant’altro necessario per il corretto funzionamento del sistema. 4.6.2 Sistema condensato e acqua di alimento La funzione del sistema acqua alimento é quella di recuperare il condensato, reintegrarne le perdite con acqua demineralizzata, preriscaldarlo (utilizzando i fumi caldi di scarico dalla caldaia) degasarlo ed inviare quindi la portata di alimento richiesta alla caldaia a biomassa. Il sistema acqua alimento è costituito essenzialmente dai componenti descritti nel seguito. • Due elettropompe di estrazione del condensato, ciascuna dimensionata per il 100% della portata, per cui una è in servizio e la seconda di riserva, le quali aspirano dal pozzo caldo del condensatore ed erogano al degasatore; • Un degasatore che riceve l’acqua erogata dalle pompe di rilancio del condensato ed il vapore che arriva dallo spillamento turbina. Il degasatore è costituito essenzialmente da: − una torretta degasante in cui l’acqua entrante dall’alto ,finemente polverizzata a mezzo di ugelli spruzzatori,viene privata dei gas disciolti per mezzo del vapore entrante dal basso; − un serbatoio dell’acqua degasata; − sistema di regolazione della portata acqua alimento; − sistema di regolazione del vapore; − valvolame, strumentazione e tubazione inferiore per la distribuzione del vapore. • Due pompe di alimento della caldaia a biomassa, ciascuna dimensionata al 100% della portata richiesta dalla caldaia, che aspirano dalla cassa accumulo del degasatore ed erogano la portata richiesta al corpo cilindrico. Le pompe sono azionate da motori elettrici e dotate di valvole di intercettazione, filtro su aspirazione, valvole di ritegno sulla mandata e manometri. Una linea di ricircolo al degasatore assicura il corretto funzionamento al di sotto della portata minima della pompa. Il relativo schema di processo è riportato nell’ALLEGATO G. 4.7 SISTEMI AUSILIARI I sistemi ausiliari che completano l‘impianto sono di seguito sinteticamente descritti e ne vengono indicate le caratteristiche principali. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 40 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 4.7.1 Sistema in ciclo chiuso di raffreddamento degli ausiliari di Centrale Il sistema di raffreddamento eroga acqua ad una temperatura normalmente inferiore a 20 °C per il raffreddamento dell’olio di lubrificazione del turboalternatore, dell’aria in circuito chiuso dell’alternatore e per il raffreddamento di altri sistemi ausiliari di Centrale. Il sistema comprende: • Due pompe centrifughe orizzontali (ridondanza 100%) per la circolazione dell’acqua di raffreddamento; • Due aerotermi posizionati sulla copertura dell’edificio turbina • Tubazioni e valvole necessarie alla distribuzione dell’acqua di raffreddamento alle utenze. 4.7.2 Sistema antincendio La protezione antincendio della centrale è garantita da un sistema antincendio composto da impianti indipendenti: • impianto di rilevazione incendi; • impianto di spegnimento; • attrezzature portatili manuali; Compito dell’impianto di rilevazione è quello di controllare le condizioni di sicurezza dei vari locali attraverso il monitoraggio di temperatura e fumo tramite rilevatori collegati alla centralina allarmi sistemata nei pressi della Sala Controllo. Il sistema di rivelazione incendi sarà dotato di una centrale di Controllo e Segnalazione ubicata all’interno della Sala Controllo. Alla centrale di controllo e segnalazione faranno capo i rivelatori automatici, i punti di segnalazione manuale, la trasmissione a distanza dei segnali di allarme, l’attivazione degli impianti di spegnimento. L’impianto di spegnimento sarà costituito da un insieme di reti ed attrezzature e comprenderà: • Rete di distribuzione dell’acqua antincendio in pressione, a servizio dell’insieme; • Idranti soprassuolo DN 70 installati all’esterno degli edifici, della caldaia e relativi servizi, nonché del deposito biomassa all’aperto; • Idranti DN 45 installati all’interno delle aree di movimentazione biomassa, all’interno della Sala Ausiliari e nel locale turbina; • Impianti a diluvio installati nelle tre sezioni del deposito del combustibile e nella fossa del nastro di trasporto. • Impianto a diluvio installato sulla tramoggia di alimentazione della caldaia. • Impianto tipo Spray Water installato nel Locale Turbina. La rete, del tipo a maglie, sarà costituita da tre anelli: Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 41 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • 1 Anello a copertura della Centrale • 2 Anelli a copertura del parco di stoccaggio biomasse I tre anelli saranno dotati di opportune intercettazioni per migliorare la flessibilità di impiego e manutenzione. Le condizioni di pressione e portata, nonché la scorta di acqua, saranno garantite dalla rete acqua ad alta pressione dello Centrale. Saranno disponibili inoltre attrezzature portatili di varia tipologia per le azioni di intervento immediato da parte del personale e, in particolare: • Estintori a polvere nel locale turbina e in prossimità dei trasformatori • Estintori a CO2 portatili a servizio della Sala Controllo • Estintore carrellato a CO2 nella Sala Quadri Il progetto di dettaglio è sviluppato nella relazione del Progetto Prevenzione Incendi. Principali Riferimenti Normativi Norma UNI 9795: manuale d’incendio” “Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione Norma UNI EN 54: “Sistemi di rivelazione e di segnalazione manuale d’incendi” Norma UNI 10779: “Impianti di estinzione incendi: reti di idranti” Norma UNI 9489: “Impianti fissi di estinzione automatici a pioggia NPA 15: Water Spray Fixed Systems for Fire Protection NFPA 850 Electric Generating Plants UNI EN 12845 “Installazioni fisse antincendio - Sistemi automatici a sprinkler Progettazione, installazione e manutenzione”. Ciò premesso, con riferimento alla norma UNI EN 12845, sono stati assunti i seguenti dati di input: • deposito di paglia coperto, assimilato a deposito di categoria IV (legno in lana in balle) con altezza massima dell' impilamento pari a 4 m • deposito di cippato coperto, assimilato a deposito di categoria III (legno tagliato in cataste aerate) con altezza massima dell' impilamento pari a 7,2 m In entrambe i casi, dalla tabella di cui al prospetto 4 della norma per gli impianti sprinkler si ha: • Densità di scarica: 27,5 l/min mq • Area operativa: 300 mq da cui, per una durata di 90 min, si ottiene un volume utile di acqua di 742,5 mc, da reintegrare per un tempo massimo di 36 h. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 42 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 4.7.3 Sistema aria compressa Il sistema di produzione e distribuzione dell’aria compressa ha la funzione di produrre e distribuire aria compressa per gli strumenti ed i servizi della centrale. Il Sistema aria compressa è composto dai seguenti componenti principali: • 2 compressori (al 100%), di cui uno in riserva all’altro, completo di filtri sull’aspirazione e di postrefrigeranti; • Una coppia di essiccatori,di cui uno di riserva, ed una coppia di filtri, di cui uno di riserva. • Due serbatoi, uno per l’aria strumenti e valvole e l’altro utilizzato in emergenza. Uno stacco per alimentare la rete Aria Servizi è previsto all’uscita del compressore prima degli essiccatori. Il sistema è completato dalla rete di tubazioni che alimenta tutte le utenze distribuite entro il perimetro della Centrale con le valvole e gli strumenti necessari al suo corretto funzionamento. Le principali caratteristiche del sistema sono indicate in Tabella 4.7.3.1. Tabella 4.7.3.1 - Sistema aria compressa Aria compressa Generalità Numero unità 2 Ridondanza % 100 Capacità Nm3/hr 250,0 Tipo compressore Screw/Oilfree Press mandata bar 9 Stadi compressore 2 Deumidificatore Tipo Heatless Numero Unità 2 Capacità % 100 Prefiltro Duplex Postfiltro Duplex Serbatoio aria comp Numero unità 1 3 Capacità m 15 Aria strumenti Capacità serb accumulo m3 15 Numero unità 1 4.7.4 Sistema acqua industriale e acqua servizi di centrale L’alimentazione di acqua alla Centrale viene assicurata tramite collegamento alla rete del consorzio di bonifica e prevede uno stoccaggio di acqua industriale di 200 m 3. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 43 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 4.7.5 Sistema acqua demineralizzata La Centrale ha un consumo di acqua demineralizzata dovuto alla necessità di compensare le perdite del ciclo termico durante il normale funzionamento, rappresentate principalmente da: • reintegro del vapore utilizzato per soffiature della caldaia; • reintegro della portata di blowdown della caldaia; • reintegro prese campioni; • reintegro del vapore degli eiettori e delle tenute di turbina (solo parzialmente recuperati come condense); • perdite sporadiche di acqua o vapore, necessità di drenaggio di parti di impianto ed altri interventi che rappresentano ulteriori consumi di acqua; • reintegro circuito raffreddamento ausiliari. Il sistema consta di: • Filtri di alimentazione • Scambiatori cationici • Torre di decarbonatazione • Pompe di ripresa • Scambiatori anionici • Scambiatore a letto misto • Impianto di rigenerazione • Filtri di finitura Tabella 4.7.5.1 - Sistema acqua demi Parametro U.M. Valore Linee di produzione n 2 Serbatoio n 150 m3 Portata acqua prodotta m³/h 3 Pressione acqua in uscita barg 2 Conducibilità µS < 0,2 Silice mg/l < 0,02 Ferro mg/l < 0,02 Sodio + Potassio mg/l < 0,01 Rame mg/l < 0,003 Cloruri mg/l <0,01 pH (UNI EN 12952-12) > 9,2 Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 44 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 4.7.6 Sistema di condizionamento chimico Il sistema di condizionamento chimico ha lo scopo di preparare le soluzioni chimiche necessarie al controllo delle caratteristiche dell’acqua di alimento , iniettando nel corpo cilindrico della caldaia una soluzione di fosfato trisodico (o altro composto equivalente) per mantenere il pH entro i limiti richiesti ed iniettando all’aspirazione delle pompe di alimento di una soluzione amminica per il controllo della concentrazione di ossigeno disciolto. Il sistema è costituito essenzialmente da : • un serbatoio di preparazione della soluzione di fosfato trisodico alimentato con acqua demineralizzata e collegato alla aspirazione di una pompa dosatrice (previste due pompe al 100%) di tipo alternativo per l’invio della soluzione alla caldaia; • un serbatoio di preparazione della soluzione desossidante alimentato con acqua demineralizzata e collegato alla aspirazione di una pompa dosatrice (previste due pompe al 100%) di tipo alternativo per l’invio della soluzione all’aspirazione delle pompe di alimento. Durante il normale funzionamento della Centrale l’iniezione chimica viene attivata periodicamente dall’operatore sulla base delle indicazioni provenienti dal campionamento dell’acqua del ciclo. 4.7.7 Sistema di campionamento e analisi acqua/vapore Il sistema di campionamento ha la funzione di analizzare e misurare le caratteristiche chimiche e fisiche dei fluidi di processo in modo che queste caratteristiche siano entro parametri determinati per un funzionamento ottimale. Il banco di campionamento sarà costituito da un rack con struttura autoportante dimensionato per l’analisi sulle tre linee di campionamento di seguito definte: • Condensato(ossigeno, pH, conducibilità) • Vapore surriscaldato (pH, conducibilità) • Spurgo continuo di caldaia (pH, conducibilità) Per le linee calde,il campione sarà opportunamente raffreddato e depressurizzato il prelievo per il relativo utilizzo. 4.7.8 Sistema di ventilazione e condizionamento aria Il sistema di ventilazione e condizionamento dell'aria è costituito da sistemi indipendenti, ciascuno asservito ad un edificio, i quali assicurano in primo luogo il ricambio di aria necessario ad una confortevole permanenza del personale e rappresentato come minimo dai seguenti valori: • sala macchine Agritre Relazione Tecnica Generale Min. 1 volume ambiente all'ora Pag. 45 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • sala quadri Min. 1 volume ambiente all'ora • sala controllo Min. 1 volume ambiente all'ora • servizi igienici Min. 2 volumi ambiente all'orai 4.7.8.1 Sistema di termoventilazione Il sistema di termoventilazione provvede a ventilare la sala macchine e la sala quadri elettrici assicurando i ricambi necessari al mantenimento di temperature ambiente compatibili con la permanenza del personale di esercizioLa portata di ventilazione è dimensionata sulla base dei rilasci termici delle apparecchiature installate al suo interno ed è assicurata da ventilatori in numero ridondante onde poter far fronte ad un eventuale disservizio di una macchina. I limiti di temperatura che si mantengono nei vari edifici sono riportati qui di seguito: Condizioni estive (temperature massime): • sala macchine 42 °C • sala quadri 35 °C Condizioni invernali (temperature minime): • sala macchine 15 °C • sala quadri 15°C 4.7.8.2 Sistema di condizionamento La sala controllo, gli uffici ed i servizi verranno serviti da un sistema di condizionamento tramite fancoil, dimensionato per mantenere le seguenti condizioni di temperatura: Condizioni estive: • sala controllo 25 °C • uffici 25 °C • servizi 25 °C Condizioni invernali: • sala controllo 20 °C • servizi 20 °C L’acqua calda è ricavata da un distacco del sistema di produzione acqua calda e l’acqua refrigerata è prodotta da una unità refrigerante. L’aria trattata è costituita da una miscela di aria esterna e di aria di ricircolo, la cui immissione in ambiente e successiva ripresa sono effettuate mediante bocchette in lamiera zincata, corredati di diffusori e bocchette di aspirazione. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 46 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 Un apposito estrattore provvede alla ripresa ed espulsione dell’aria dai servizi igienici. 4.7.9 Sistema combustibile ausiliario Il sistema ausiliario, alimentato da metano o gasolio, è a servizio dello start up per l’avviamento da freddo e l’innesco della combustione delle biomasse; inoltre, è impiegato per il sistema di post combustione, tale da permettere un ulteriore diminuzione della concentrazione del CO nei fumi nel caso in cui si presentino rilevanti variazioni di umidità nel combustibile e mantenere costante l’ottimale temperatura in camera di combustione. 4.7.10 Sistema raccolta condense Il sistema provvede a raccogliere tutte le condense pulite recuperabili dal ciclo termico, per riutilizzarle come acqua di supplemento; le condense recuperabili possono venire principalmente da: • tenute manicotti della turbina a vapore • eiettori del vuoto del condensatore l sistema dovrà includere principalmente: • un serbatoio di raccolta delle condense • due pompe di circolazione al 100%, per il trasferimento delle condense al degasatore con una portata modulata automaticamente dal regolatore di livello dello stesso degasatore. 4.7.11 Sistema trattamento effluenti liquidi Tutti gli scarichi dovranno essere adeguatamente raccolti ed inviati all’impianto di trattamento acque della centrale. Le acque provenienti da processi industriali vengono raccolte da una rete realizzata con tubazioni in vetroresina o PEAD e convogliate all’impianto di trattamento acque della centrale. Il sistema trattamento acque è pertanto costituito da: • Serbatoio di accumulo e riserva per antincendio • Pompe e rete di distribuzione acqua industriale • Apparecchiatura di disoleazione • Vasca di raccolta acqua di prima pioggia • Vasca di neutralizzazione e relativi reagenti • Scarichi autorizzati di restituzione ad acque superficiali Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 47 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 I reflui vengono trattati in sequenza, dopo la disoleazione, con una neutralizzazione, la precipitazione dei sali disciolti ed una successiva decantazione degli stessi Da tale trattamento risulterà quindi reflui da restituire, secondo normativa, ad acque superficiali per circa 1 m3/h. La normativa di riferimento applicata è D.Lgs n.152/2006, art 101, 105 e 113 e relativo all. 5 alla parte III, in particolare tabella 1 e tabella 3. A chiarimento dello schema allegato si evidenzia che le tipologie di acque presenti nell’impianto sono le seguenti: Acque meteoriche da aree esterne all’area dell’impianto • Acque meteoriche da coperture • Acque meteoriche da aree di centrale • Acque di lavaggio aree di centrale • Acque di processo centrale − scarico continuo di caldaia − dreno del sistema di prelievo ed analisi campioni − rigenerazione resine impianto demi • Acque assimilabili ad uso domestico Di seguito sono evidenziate le modalità di gestione e di riutilizzo di tali acque. 4.7.11.1.1 Sistema Acque Meteoriche Le acque meteoriche di lavaggio aree di centrale, costituite dalle acque provenienti da strade, piazzali, aree impiantistiche scoperte (caldaia, linea fumi e camino, sottostazione) sono inviate alla ‘Vasca di 1a pioggia’, come pure le acque provenienti dalle aree di stoccaggio biomassa vegetale. La ‘vasca di 1a pioggia’ è dimensionata per ricevere i primi 5 mm di acqua precipitata sulla intera superficie impermeabile ed 1/3 dei primi 5 mm di acqua precipitata sulla superficie permeabile interna alla centrale. Il dimensionamento della vasca di 1° pioggia è dimensionata secondo i criteri sotto evidenziati: Superficie impermeabile (strade+piazzali+area caldaia/linea fumi) < 20.000 m2 Superfici permeabile < 8000 m2 Volume di acqua da trattare: (0,9 x 20.000 m2 + 0,3 x 8000 m2 ) x 0,005 = 102 m3 La vasca di prima pioggia, è poi costituita di due sezioni: la prima più propriamente di raccolta acque di 1a pioggia viene cautelativamente sovradimensionata a 110 m3, considerando anche la ricezione di acque di lavaggio di cui al punto successivo, mentre la seconda sezione per la gestione del bypass delle acque di seconda pioggia viene dimensionata a 40 m3. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 48 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 L’insieme della ‘Vasca di 1a pioggia’ è pertanto di 150 m3, e sarà realizzato in calcestruzzo armato, completamente interrato e dotato di pompe per lo svuotamento ed il convogliamento dell’acqua accumulata nella 1a sezione all’impianto di trattamento e separazione degli oli. Una volta riempita tale ‘Vasca di 1a pioggia’ (1a sezione), lo sfioro di acqua meteorica sarà restituito al corpo idrico adiacente, previo transito in pozzetto prelievo campioni . L’impianto di trattamento acque oleose di prima pioggia sarà di tipo statico con funzionamento a gravità costituito da n°2 sezioni in calcestruzzo armato monoblocco (vedi figura 1 - Schema esemplificativo - sezione): • la prima ha la funzione di sedimentatore; • la seconda ha funzione di disoleatore. Schema esemplificativo Impianto trattamento acque meteoriche – Sezione disoleatore L’impianto funziona per gravità, ossia garantisce la rimozione di oli, nafte, benzine raccolti dalla pioggia per effetto del dilavamento delle superfici, sfruttando semplicemente le differenze di peso specifico degli idrocarburi rispetto all’acqua. La quota di refluo di prima pioggia raggiunge la vasca di sedimentazione in calcestruzzo. Il condotto d’ingresso del sedimentatore è costruito in modo tale che l’intera superficie della vasca sia utilizzata senza che si formino correnti preferenziali. La conformazione dello scarico impedisce il trascinamento del flottato verso il separatore in caso di improvvisa alimentazione a portata massima. Nella vasca di sedimentazione avviene una prima decantazione delle sostanze pesanti e grossolane dalle acque di scarico contenenti residui minerali. Terminata la fase di sedimentazione delle sabbie, il refluo passa nel comparto di separazione - chiarificazione. Il condotto d’ingresso del separatore è dotato di una chiusura automatica azionata tramite apposito galleggiante che impedisce la fuoriuscita di refluo quando la quantità di idrocarburi accumulati raggiunge il livello di guardia. All’interno del separatore è collocato un particolare dispositivo di raccolta idrocarburi che ne rende possibile la rimozione senza residui acquosi. L’olio non emulsionato viene accumulato e stoccato in un opportuno setto collocato all’interno della vasca. Sempre nel separatore è installato un filtro a coalescenza avente il compito di trattenere eventuali residui oleosi non ancora separatisi dall’acqua. Un eventuale intasamento del filtro Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 49 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 può essere ovviato facilmente attraverso un altro dispositivo che ne assicura il controlavaggio e lo spurgo. Gli oli recuperati dal sistema di desoleazione vengono inviati ad un apposito serbatoio di raccolta olio, da cui vengono prelevati tramite autobotte per essere poi smaltiti a norma di legge. I fanghi raccolti dal fondo della vasca di desoleazione vengono prelevati tramite apposita autobotte per essere poi smaltiti a norma di legge. Con questo tipo di impianto di trattamento delle acqua oleose contaminate la quantità di idrocarburi inquinanti che può fuoriuscire dal separatore è non superiore alla concentrazione limite imposta dall’attuale Legislazione Italiana D.Lgs n°152/06. 4.7.11.1.2 Acque di lavaggio locali Premesso che nel caso di versamenti incidentali e cospicui di oli o altri fluidi, la loro rimozione sarà effettuata direttamente e tale raccolta sarà smaltita come rifiuto in quanto non gestibile nell’impianto di trattamento e recupero acque, le acque di lavaggio della centrale, ritenute potenzialmente contaminate da olio in quanto provenienti da dreni (es. locale turbina-generatore) vengono raccolte nella “Vasca di 1a pioggia” e gestite in modo analogo alle acque di cui al punto precedente. Le acque di lavaggio non sono dimensionanti, la ‘Vasca di 1a pioggia’ in quanto le relative quantità sono trascurabili (1-2 m3/g e con tempistiche programmate). 4.7.11.1.3 Acque di processo Si provvede in un sistema di trattamento e recupero che ne ripristini le condizioni iniziali per la relativa immissione in corpo idrico. Gli scarichi presenti in centrale sono costituiti da: • Spurghi continui caldaia (continuo: massimo 3% della portata di vapore all’avviamento, e circa 1% in esercizio); • Drenaggi linee vapore (solo all’avviamento); • Scarico acque di rigenerazione da impianto demineralizzazione; Durante i processi operativi a cui partecipa, l’acqua rimane sempre separata da altre sostanze chimiche ed è soggetta solo a fenomeni fisici quali l’evaporazione, che comportano una concentrazione dei sali solubili già presenti nell’acqua in entrata: tale concentrazione deve essere mantenuta entro limiti inferiori a 1000 μS/cm per essere riutilizzata. Solo limitate quantità di additivi sono utilizzate quali deossigenanti (quantità inferiori a 0,02 %). Tali prodotti, di largo e consolidato impiego industriale, la cui scelta è condizionata da prescrizioni vincolanti dei fornitori delle apparecchiature, sono forniti con allegate le relative schede di sicurezza, che ne garantiscono la non pericolosità, anche per la presenza massima negli scarichi di pochi p.p.m. Tutti gli scarichi sopra elencati delle acque reflue provenienti dai drenaggi e dagli scarichi industriali verranno raccolte da una rete realizzata con tubazioni in acciaio o vetroresina o PEAD e convogliate alla vasca di raccolta e successivamente alla vasca di neutralizzazione, in cui vengono trattate con acidi e basi. I fanghi raccolti dal fondo della vasca di neutralizzazione verranno prelevati tramite apposita autobotte per essere poi smaltiti a norma di legge. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 50 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 L’acqua trattata sarà in parte riutilizzata nei processi industriali, in parte restituita al corpo idrico adiacente, previo transito in pozzetto prelievo campioni. 4.7.11.1.4 Acque assimilabili a scarichi domestici Gli scarichi assimilabili a scarichi domestici sono convogliati ad una fossa IMHOFF se acque nere, previo transito attraverso un degrassatore se si tratta di acqua saponata. Le apparecchiature sono dimensionate per una presenza contemporanea di 18 abitanti equivalenti. Tabella 4.7.4.1 – Sintesi parametri bilancio acqua Adduzione idrica Da acquedotto pugliese Portata acqua usi Portata massima sanitari oraria Portata acqua usi Portata nominale sanitari giornaliera Reintegro Portata massima serbatoio acqua oraria industriale Reintegro Portata nominale serbatoio acqua giornaliera industriale Adduzione idrica giornaliera totale Criterio di dimensionamento 3 m /h 8 n°1 Doccia di emergenza e lavaocchi m3/gg 6,3 n°18 abitanti equivalenti 3 m /h 20,11 riempimento riserva antincendio (max 36 h) 3 m /gg 65 m3/gg 65 m3/gg 6,3 consumi per produzione acqua demi Scarichi acque nere Scarico nere acque Portata nominale giornaliera Raccolta acque bianche Scarico impianto Portata nominale demi oraria Scarico continuo Portata nominale caldaia oraria Scarichi Portata nominale utilizzazioni varie oraria Totale raccolta nominale acque bianche n°18 abitanti equivalenti m3/h 0,31 m3/h 1 m3/h 0,08 m3/h 1,39 Efficienza impianto demi Blow down caldaia Si prevede inoltre ti riutilizzare circa un 25% dell’acqua raccolta per fini industriali; lo scarico di acque bianche nominale, in assenza di evento meteorico sarà dunque circa pari a 1 m3/h, per una portata media giornaliera di circa 25 m3/gg. 4.7.12 Fluidi presenti nell’impianto Nell’impianto sono presenti i seguenti altri fluidi : • Metano: cabina gas da 1400 Nm3/h • Olio lubrificante: cassa olio turbina e relativo stoccaggio da 8000 l Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 51 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • Urea in soluzione : volume di stoccaggio 30 m3 • NaOH in soluzione: serbatoio di stoccaggio da 10 m3 • HCl in soluzione: serbatoio di stoccaggio da 10 m3 • Ca(OH)2 in soluzione acquosa serbatoio di stoccaggio da 80 m3 • Additivi per ciclo termico e trattamento acque (personalizzati sulle caratteristiche dell’acqua prelevata e delle indicazioni specialistiche dei fornitori della caldaia, della turbina e del condensatore). Tali prodotti saranno contenuti in serbatoi realizzati secondo normativa con adeguati sistemi di contenimento per evitare spandimenti in caso di perdite accidentali. 5 SISTEMA ELETTRICO 5.1 GENERALITA’ Gli impianti elettrici verranno realizzati in stretta osservanza delle normative CEI Italiane applicabili ed attualmente in vigore, con particolare riguardo alle norme CEI 64-8/ 1-2-3-45-6-e 7 ( Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e 1500V in corrente continua ), CEI 81-1 ( Protezione delle strutture contro i fulmini ) e CEI 99 ( Impianti elettrici di potenza con tensione nominale superiore ad 1KV in corrente alternata ). Per quanto concerne il collegamento in alta tensione ( 150KV ) alla rete nazionale verranno rispettate tutte le norme e prescrizioni Terna applicabili. La descrizione degli impianti è schematizzata nei due schemi unifilari generali allegati. Il sistema di distribuzione in bassa tensione sarà del tipo TN-S. 5.2 TENSIONI DI IMPIANTO I livelli di tensione di stabilimento saranno i seguenti: • Tensione di consegna a Terna : 150KV,trifase,50HZ , ottenuta mediante due trasformatori elevatori: il primo, posizionato all’inizio del cavidotto di circa 6 km di collegamento alla sottostazione TERNA , da 11/30KV,da 27MVA ; il secondo, ubicato in sottostazione TERNA, Candela 2, in località Piano D’Isca, da 30/150KV,25MVA. • Tensione di generazione con turbogeneratore e distribuzione MT interna : 11KV,trifase,50HZ • Tensione di distribuzione BT per utenze di elevata potenza unitaria , con azionamenti ad inverter : 690V,trifase,50HZ, ottenuta tramite due trasformatori riduttori 11/0,69KV, da 2 MVA cadauno, collegabili in parallelo. Detti trasformatori saranno costruiti in modo da minimizzare gli effetti delle armoniche generate dagli azionamenti a tiristori sulla rete. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 52 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • Tensione di distribuzione BT per utenze forza, piccola forza ed illuminazione : 400V230V,trifase + neutro, 50HZ , ottenuta tramite due trasformatori riduttori 11/0,4-0,23KV, trifase/trifase + neutro, da 2 MVA cadauno, collegabili in parallelo. La tensione di 230V sarà impiegata per alcune utenze minori di piccola taglia, per i circuiti di illuminazione ed i circuiti prese. • Tensioni 24V continua e 48V continua per i servizi di sicurezza di stabilimento e di centrale. • Tensione 110V alternata,50HZ, da UPS, per strumentazione e sistemi di controllo. 5.3 ELENCO UTENZE ELETTRICHE Le utenze elettriche sono indicate, ciascuna con la propria potenza nominale di primo dimensionamento , negli allegati schemi unifilari generali. La potenza totale installata in BT è di circa 5.900KW, con potenza complessiva assorbita in esercizio di circa 2.000KW ; con i dovuti margini di sicurezza sono stati quindi previsti , per le due tensioni di distribuzione BT, 690Vca e 400-230Vca, due coppie di trasformatori, tra loro identici e parallelabili, da 2MVA cadauno. 5.4 DISTRIBUZIONE DI MEDIA TENSIONE Il turbogeneratore, la cui potenza nominale è di 31,9MVA, produce energia alla tensione di 11KV,50HZ,trifase ; a questa stessa tensione è stata quindi prevista la distribuzione primaria in MT dello stabilimento ; verrà quindi fornito in opera un quadro generale MT 11KV, denominato QMT 01, di tipo blindato, modulare, composto , in linea di massima , dalle seguenti sezioni: • Scomparto di arrivo linea dal generatore, incorporante : − Interruttore MT di protezione del generatore; − Misure di energia in uscita dal generatore ( produzione lorda richiesta da UTIF ) − Gruppi di misura con riduttori di tensione e corrente, a monte ed a valle dell’interruttore, e − quanto necessario alla sincronizzazione del medesimo con la rete ed al suo parallelo con la − stessa. • N° 2 due scomparti identici, ciascuno equipaggiato con interruttore MT di idonee caratteristiche, riduttori di misura di tensione e corrente, circuiti di protezione e quant’altro necessario per la corretta protezione dei due trasformatori 11.000/690V,trifase,50HZ di alimentazione del quadro utenze a 690Vca. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 53 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • N° 2 due scomparti identici, ciascuno equipaggiato con interruttore MT di idonee caratteristiche, riduttori di misura di tensione e corrente, circuiti di protezione e quant’altro necessario per la corretta protezione dei due trasformatori 11.000/400230V,trifase,50HZ di alimentazione del quadro utenze a 400-230Vca. • N° 1 scomparto di alimentazione del primario del trasformatore elevatore 11/30KV,50HZ,trifase, da 27MVA; lo scomparto è equipaggiato con idoneo interruttore automatico MT, e dei riduttori di misura amperometrici e voltmetrici, e dei dispositivi e apparecchiature per il parallelo della rete con il quadro 11KV, al ripristino delle condizioni ( dopo un’anomalia della rete ) che permettono di passare dal funzionamento in isola dell’impianto al suo collegamento alla rete Terna. Tutti i componenti di misura e controllo saranno alimentati da una fonte di energia soccorsa da batterie a 48Vcc di adeguate caratteristiche. 5.5 SOTTOSTAZIONE ELETTRICA DI ALTA TENSIONE DI COLLEGAMENTO ALLA RETE NAZIONALE La sottostazione di alta tensione,ubicata nella sottostazione Candela 2 in località Piano D’Isca, sarà costituita da un trasformatore 30/150KV,trifase,50HZ,triangolo/stella , in olio , con raffreddamento ONAN, di potenza nominale di 25MVA; il trasformatore è completo di regolazione di tensione secondaria , azionata da idoneo motore elettrico. A monte e valle del trasformatore sono previsti gli opportuni scaricatori di sovratensione. A valle del trasformatore , in conformità delle prescrizioni Terna, sarà realizzato uno stallo completo, includente: • barre isolate in aria • interruttore tripolare tipo SF6 ( 152T2 ), completo dei sezionatori 189TB1 e 189TB2 a monte ed a valle. • riduttori di misura voltmetrici (TV) • riduttori di misura amperometrici (TA) • scaricatori di sovratensioni e filtri. Nel locale di misura verranno istallati i relé di protezione della linea HV sino alla stazione Terna di interconnessione; le misure fiscali dell’energia ceduta alla rete ; il gruppo 48Vcc di soccorso per gli ausiliari di sottostazione. Il collegamento alla rete Terna è definito nella STMG ( Specifica Tecnica Minima Generale ) emessa da Terna stessa. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 54 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 5.6 DISTRIBUZIONE DI BASSA TENSIONE A 690VCA,400VCA E 230VCA. La distribuzione alle utenze di bassa tensione ( 690Vca,400e 230Vca ) è realizzata a mezzo di opportuni quadri power center-motor control center (PMCC) dedicati ; si vedano i due schemi unifilari generali per la relativa composizione . Caratteristica comune a tutti i PMCC è quella di essere suddivisi in due barramenti, uniti da idoneo congiuntore sbarre, con distribuzione simmetrica delle utenze multiple sulle due sezioni; ciascun semibarramento riceve alimentazione da uno dei due trasformatori dedicati; in tal modo è garantita la massima flessibilità di funzionamento anche i occasione di potenziali guasti di una o più apparecchiature. 5.7 GRUPPO ELETTROGENO DI EMERGENZA E’ prevista la fornitura ed istallazione in opera di un gruppo elettrogeno di emergenza, di opportuna potenza ( stimata al momento in un massimo di 600KW ) , che produce energia alla tensione di 690Vca,trifase, 50HZ, ed è in grado di alimentare, tramite opportuno quadro di distribuzione ad esso dedicato , le seguenti utenze : • Sistema di raffreddamento in ciclo chiuso. • Pompe di lubrificazione della turbina • Viradore • Ventilatori di caldaia • Pompe antincendio • Illuminazione di emergenza • Carica batterie • Sistema UPS Vedasi la tav. 1 dello Schema generale unifilare per i dettagli degli intercollegamenti. Il gruppo , raffreddato ad aria, sarà contenuto in un container da 20” ( munito di radiatore ad una estremità ) e verrà alimentato da opportuna cassa di deposito combustibile della capacità di circa 3mc, sufficienti ad alimentare per circa 24 ore il gruppo alla piena potenza. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 55 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 6 SISTEMA AUTOMAZIONE 6.1 AUTOMAZIONE SCADA L’intero impianto di generazione sarà monitorato e controllato automaticamente da un sistema di controllo basato su PLC Siemens S7-400, in configurazione ridondata , e da due stazioni operative SCADA WinCC ( vedi schema di principio , Figura 6.1). E’ previsto l’utilizzo di punti di acquisizione e controllo remoti (RIO) collegati alle CPU mediante una linea Profibus ridondata mentre la comunicazione con eventuali dispositivi di campo avviene anch’essa mediante un’ulteriore linea Profibus. Le quantità stimata dei segnali di I/O è la seguente: • 1.280 Ingressi digitali • 416 Uscite digitali • 200 Ingressi analogici • 96 Uscite analogiche L’alimentazione delle CPU e dei RIO è fornita da due alimentatori 24Vdc , anch’essi fra loro ridondati. Per gli alimentatori 24Vdc sopra citati e per le due stazioni SCADA è prevista una alimentazione da linea privilegiata sotto UPS. I cicli e le sequenze di funzionamento dei diversi apparati e macchinari , i relativi comandi e tutte le funzioni di controllo e sicurezza saranno implementati nel sistema del PLC. In particolare il sistema di controllo svolgerà le funzioni di seguito elencate: • Acquisizione dati (misure, stati di funzionamento ed allarmi) relativi agli elementi impiantistici; • Generazione di comandi verso gli organi di attuazione, con modalità automatica o manuale, secondo la logica programmata. • Controllo dei valori acquisiti in riferimento ai valori limite configurati e generazione automatica delle segnalazioni per le misure “non validate” (allarmi software). • Elaborazione degli allarmi tecnici, suddivisi per livelli di priorità e classi di appartenenza. • Controllo della integrità e della funzionalità del sistema, con propria autodiagnostica. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 56 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 Figura 6.1 – Schema Automazione 7 SISTEMI DI MONITORAGGIO 7.1 CONTROLLO DELLE EMISSIONI E’ previsto un piano di campionamento delle emissioni al camino di HCl, CO, NO, NO2, SO2, H2O, CO2, O2 e polveri, nonché dei parametri termodinamici portata, temperatura e pressione atmosferica. Per quanto riguarda l’accessibilità alle prese di misura, saranno garantite le norme di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia di prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro. I referti analitici di cui al precedente punto saranno tenuti a disposizione degli organi di controllo competenti e, se richiesto, forniti in tempo reale agli Enti di Controllo. I sistemi di abbattimento a presidio delle emissioni saranno sottoposti a periodica manutenzione, al fine di garantire l’efficienza degli stessi, e prevenire danni ambientali. Relativamente agli accorgimenti progettuali e tecnologici per la riduzione e il controllo delle emissioni, verranno adottati i sistemi e le tecnologie più efficaci ed affidabili oggi disponibili , con i seguenti obiettivi primari: • controllo delle caratteristiche del combustibile perché rientri sempre nei limiti di legge e non contenga all’origine inquinanti in qualità e quantità superiori a quanto previsto dalla progettazione dell’impianto; • controllo della combustione e del suo completo svolgimento (minimizzazione delle emissioni di CO) anche al fine di sfruttare al massimo il contenuto energetico del combustibile; Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 57 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 controllo in continuo delle condizioni di combustione e delle condizioni di efficienza delle sezioni di abbattimento fumi sia in caldaia che al camino; questi controlli sono tra loro connessi, mediante apposito HW e SW di processo (supervisione dei parametri di funzionamento, gestione attiva di eventuali allarmi e sicurezze intrinseche) e realizzano il mantenimento delle condizioni ottimali di funzionamento di tutta la catena combustione; • campionamento e controllo delle ceneri; • elevata capacità di gestire i transitori senza produrre emissioni inquinanti indesiderate e, in ogni caso, di ridurre a tempi minimi le condizioni di transitorio e di emergenza. Va considerato che: • l’impianto ha caratteristiche di progetto note e consolidate e procedure di emergenza analoghe a quelle messe a punto in numerose applicazioni simili; • l’impianto in oggetto è di dimensioni sufficientemente piccole e di tecnologia e affidabilità tali da non presentare significativi problemi di avviamento, esercizio e manutenzione; • tutte le apparecchiature essenziali al corretto funzionamento sono coperte da scorta di stand-by o sono progettate a sezioni ridondanti ed hanno doppia alimentazione di energia; • l’intero sistema è coperto da SW e HW di controllo in grado di gestire diversi livelli di preallarme ed allarme e di attivare le procedure correttive prima che si vengano a creare situazioni che impongano la fermata; • l’impianto è sorvegliato a turni continui (24 ore su 24) da personale specializzato di conduzione e manutenzione; • il sistema di combustione è supervisionato 24 ore su 24, dal conduttore caldaista in turno. I dati specifici e le modalità operative dell’impianto di monitoraggio saranno rese disponibili dal fornitore del sistema emissioni al camino. Tali dati saranno congruenti con quanto previsto dal progetto tecnico già elaborato, ma saranno tipici della tecnologia del fornitore scelto. I dati di emissione previsti sono congruenti con la tecnologia esistente Premesso che le emissioni in atmosfera dovranno essere mantenute entro i limiti previsti, si possono assumere comunque le seguenti caratteristiche tipiche. 7.2 MONITORAGGIO IN CONTINUO AL CAMINO Il monitoraggio delle emissioni è basato sulla tecnica FTIR “Fourier Transformed Infrared”. Il camino di emissione sarà dotato di prese di misura posizionate in accordo con quanto specificatamente indicato dal metodo U.N.I.CHIM. e U.N.I. 10169. Per quanto riguarda l’accessibilità alle prese di misura, saranno garantite le norme di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia di prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro. Saranno effettuate misurazioni in continuo dei parametri sottoelencati: • Polveri totali; Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 58 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • Monossido di Carbonio (CO); • Ossigeno di riferimento; • Temperatura; • Portata volumetrica dell’effluente gassoso; • Ossidi di Azoto (NOx); • Sostanze organiche sotto forma di gas e vapori, espresse come Carbonio Organico Totale (COT) • Biossido di Zolfo (SO2). Il sistema di monitoraggio in continuo dovrà prevedere il controllo dei microinquinanti come IPA, metalli, composti inorganici del cloro espressi come acido cloridrico (HCl), composti inorganici del fluoro espressi come acido fluoridrico (HF), diossine e furani (PCDD + PCDF). La presentazione dei risultati ottenuti sarà conforme a quanto indicato al punto 7 del rapporto ISTISAN 91/41. I sistemi di abbattimento a presidio delle emissioni saranno sottoposti a periodica manutenzione, al fine di garantire l’efficienza degli stessi, e prevenire danni ambientali. In caso di guasto tale da non permettere il rispetto dei valori limite di emissione, o comunque da originare nuove emissioni, si provvederà al ripristino funzionale dell’impianto nel tempo più breve possibile e ad informare immediatamente, anche via fax, l’ASL che disporrà i provvedimenti necessari. Le attività di verifica/calibrazione del sistema di monitoraggio delle emissioni saranno eseguite semestralmente, ai sensi del DM 21/12/95, e riguarderanno: • la determinazione della linearità degli analizzatori di gas; • la determinazione dell’Indice di Accuratezza Relativa (IAR) degli analizzatori di gas; • la determinazione della curva di taratura dell’opacimetro (misura delle polveri). 7.3 DESCRIZIONE DEL SISTEMA • Le misure di concentrazione dei gas molecolari eteronucleari sono effettuate dallo strumento ad assorbimento Infrarosso a Trasformata di Fourier (FTIR) che garantisce: analisi simultanea dei gas in maniera omogenea e senza alterazione della loro composizione, elevata sensibilità, adattabilità a qualsiasi variazione dovuta al mutare delle condizioni del processo o alle richieste legislative. • La misura delle sostanze organiche sotto forma di gas e vapori è effettuata mediante il metodo a ionizzazione di fiamma (FID), • La misura della concentrazione di O2 è effettuata mediante metodo elettrochimico • La misura delle concentrazione di polveri è effettuata tramite metodo diffrattometrico, ovvero tramite la misura in-situ della diffrazione ottica. Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 59 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 • La misura della portata è effettuata con principio di misura basato sulla pressione differenziale rilevata dalla sonda inserita per tutto il diametro del camino, • la misura della temperatura e della pressione sono effettuate utilizzando misuratori locali. 7.3.1 Controllo delle ricadute al suolo elle immissioni E’ previsto un piano di monitoraggio della qualità dell’aria che prevede un controllo periodico sia interno all’area dell’impianto che all’esterno dello stesso su punti campione opportunamente identificati. Tale piano prevede inoltre l’installazione all’interno dell’area della centrale di un sistema di monitoraggio dei seguenti parametri meteorologici significativi: • velocità e direzione vento • radiazione solare • umidità • piovosità • temperatura. Si prevedono n° 3 punti di controllo/campionamento ambientale con misure da effettuare con mezzo mobile. La cadenza dei controlli nel periodo ante-operam è prevista quadrimestrale (totale di n° 9 set di analisi all’anno) da eseguirsi nell’anno immediatamente precedente l’inizio delle prove di avviamento dell’impianto. La cadenza dei controlli durante l’esercizio commerciale dell’impianto è prevista semestrale (n. 6 set di analisi/anno) nel primo anno, ed annuale in quelli successivi. In ogni campagna di misura con mezzo mobile verranno misurati: • sostanze acide aerodisperse (HCl, HF) • NO2, SO2, Polveri, CO, O2 in continuo • parametri meteo locali nei punti di misura. 7.3.2 Monitoraggio fluidi Sono previste derivazioni per prese di raccolta campioni sulle tubazioni e pozzetti per la raccolta campioni su collettori e scarichi, per permettere verifiche puntuali delle acque provenienti dalle varie tipologie di reflui presenti nell’impianto quali: • Scarichi a corpo idrico • Trattamento acque oleose • Drenaggi potenzialmente oleosi • Acque di lavaggio resine impianto demi • Blowdown caldaia • Sistema campionamento acque Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 60 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 Tali punti presa campioni saranno disponibili per verifiche Ente di controllo. 7.3.3 Monitoraggio ceneri Verranno opportunamente studiati ed inseriti dei punti di prelievo sia nel sistema di raccolta delle ceneri pesanti che delle ceneri leggere, al fine di effettuare periodiche analisi presso laboratori competenti. 8 SISTEMAZIONI IMPIANTISTICHE Il layout dell’impianto è stato definito tenendo in conto le seguenti necessità: • Accessibilità al sito • Zona di preparazione del combustibile decentrata rispetto alle restanti parti dell’impianto • Locali impianti che prevedano adeguati spazi per la manutenzione • Impianto configurato in modo tale da minimizzare l’impatto ambientale (in particolare l’impatto acustico) • La disposizione e forma degli edifici sia in grado di dare all’impianto un aspetto gradevole ed esteticamente accettabile • Percorsi di accesso per la gestione, la manutenzione, le ispezioni ed i controlli anche di personale di Enti esterni, che siano agevoli e segnalati • Sia verificata la rispondenza con i requisiti della normativa vigente (D.Lgs 81/2008) L’area individuata per la realizzazione dell’impianto ha una estensione di circa 5 ha. In tale area sono state localizzate le seguenti sezioni dell’impianto: • Edificio portineria, • Area tecnica per scarico e deposito biomasse ( paglia e cippato) • Edificio per preparazione e deposito paglia; • Edificio per preparazione e deposito cippato; • Area tecnica per caldaia, linea fumi e camino; • Edificio impianti (sala macchine e sistemi ausiliari di centrale); • Edifici ausiliari (impianto demi, locale pompe); • Edificio controllo (quadri elettrici, generatore ausiliario, magazzino, officina, sala controllo e uffici); • Edificio impianti di produzione acqua calda; • Aree tecniche per trattamento acque; In un’area dedicata nel comune di Deliceto è stata definita la collocazione • Area tecnica sottostazione per allacciamento alla linea a 150 kV Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 61 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 9 OPERE CIVILI 9.1 GENERALITÀ Le condizioni di riferimento del terreno sono evidenziate nella ‘Relazione geotecnica’ 9.2 OPERE DA REALIZZARE Le opere civili da realizzare per l’impianto consistono essenzialmente in: • Fabbricato scarico e stoccaggio biomassa; • Fondazioni caldaia, accessori caldaia e trattamento fumi; • Fondazioni camino; • Fabbricato controllo ed uffici: quadri elettrici • Fabbricato officina e magazzino • Fabbricato ausiliari di centrale (demi, compressori, locale pompe ed antincendio) • Fabbricato impianti (turbina, condensatore e sistemi di centrale) • Fabbricato impianti produzione acqua calda • Fondazioni apparecchiature sottostazione • Fondazioni apparecchiature e serbatoi • Vasche interrate • Cunicoli, fognature, linee interrate e raccolta acque meteoriche • Fabbricato portineria, mensa e spogliatoi • Cavidotto di collegamento • Strade, piazzali, cigli, cordoli, marciapiedi • Recinzione Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 62 Doc. No. SAG-00-P-001-4 Rev. 4 – Giugno 2011 ALLEGATI ALLEGATO A PROGRAMMA DI REALIZZAZIONE ALLEGATO B LAYOUT – Pianta, prospetti e sezioni ALLEGATO C SCHEMA DI PROCESSO GENERALE ALLEGATO D SCHEMA DI BILANCIO DI MASSA E DI ENERGIA - full electric ALLEGATO E SCHEMA DI BILANCIO DI MASSA E DI ENERGIA – cogenerativo ALLEGATO F P&ID SISTEMI DI PROCESSO - VAPORE ALLEGATO G P&ID SISTEMI DI PROCESSO - CONDENSATO ED ALIMENTO ALLEGATO H P&ID SISTEMI DI PROCESSO - RAFFREDDAMENTO AUSILIARI ALLEGATO I SCHEMA DI BILANCIO ACQUE ALLEGATO L P&ID PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE ACQUA DEMI ALLEGATO M P&ID SISTEMA ANTINCENDIO - SCHEMA GENERALE ALLEGATO N P&ID ACQUA INDUSTRIALE ALLEGATO O SCHEMA UNIFILARE ELETTRICO IMPIANTO ALLEGATO P SCHEMA UNIFILARE ELETTRICO AUSILIARI ALLEGATO Q SCHEMA UNIFILARE ELETTRICO SOTTOSTAZIONE Agritre Relazione Tecnica Generale Pag. 63