C:\Documents and Settings\luca\Desktop\cover_relazione.dwg Model

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Relazione tecnica generale descrittiva e
specialistica sugli impianti
Gli impianti previsti per l'intervento di pertinenza sono ovviamente progettati con il
principale riguardo al rispetto globale delle prescrizioni normative vigenti (in modo da garantire la
sicurezza delle persone e cose oltre che degli impianti medesimi), con una particolare attenzione a
rispettare meticolosamente anche le specifiche richieste dal C.O.N.I. (ed in particolare dalle norme
approvate dalla G.E. del CONI con deliberazione n.851 del 15 luglio 1999).
Vengono considerati in questa sede gli aspetti generali mediante una descrizione delle
scelte impiantistiche progettuali, che rimanda agli allegati ed alle tavole di disegno per maggiori ed
ulteriori dettagli.
Inoltre, prima di passare alla relazione vera e propria, occorre premettere che gli
impianti sono stati previsti per possedere i requisiti di accessibilità e fruibilità da parte di tutti e
quindi anche delle persone diversamente abili (atleti e non).
Scendendo nello specifico, passiamo ad esaminare uno per uno i vari impianti che
comporranno l'opera, suddividendo in paragrafi di competenza delle imprese che andranno ad
operare, ovvero:
-
opere da elettricista;
opere da idraulico;
opere per impresa edile.
Ndr: per ogni ulteriore specifica riferirsi agli allegati, al computo metrico ed alle tavole di disegno.
OPERE DA ELETTRICISTA
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rete elettrica mediante una fornitura in MEDIA TENSIONE; tale condizione obbliga a dedicare una
parte della somma finanziata alla realizzazione di una CABINA di TRASFORMAZIONE MT/BT,
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in primis la direttiva Enel DK5600) con rivestimento in pietra.
La presenza della cabina introduce la necessità di realizzare un impianto con il sistema
elettrico TN, che nella fattispecie sarà del tipo TN-S con impianto di terra unico per i lati media e
bassa tensione; a tal proposito particolare attenzione dovrà essere posta alla realizzazione
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La notevole potenza in gioco, circa 250 kW di fornitura, è diretta conseguenza della scelta di
installare un impianto luci decisamente ad alto livello, idoneo (coi previsti 500 lux medi) anche per
gare/eventi di carattere internazionale.
Per tale impianto sono previste 4 torri-faro di altezza fuori terra pari a 35 metri, ognuna
provvista di 22 proiettori professionali per usi sportivi agli ioduri metallici da 2000 W cadauno, per
un totale di 88 proiettori. Le 4 torri-faro, la cui altezza è stata calcolata per ottimizzare i flussi
luminosi in conseguenza della possibilità di alloggiamento delle stesse torri (vincolata dal corpo
spogliatoi), saranno alloggiate su plinti in CLS armato di dimensioni calcolate (ed indicate nella
tavole delle strutture).
N.B.: in allegato sono presenti un calcolo illuminotecnico ed una verifica di stabilità e
resistenza al vento delle torri-faro; tali calcoli sono giocoforza collegati ad alcuni modelli
commerciali (ivi indicati) di torri-faro e proiettori; tuttavia nello spirito della Legge sui lavori
pubblici è evidente che non esiste obbligo da parte della ditta aggiudicataria di ricorrere per forza
alla installazione di detti modelli in quanto anche altri componenti di marche e modelli differenti
saranno accettati dalla direzione lavori, purchè preventivamente concordati e purchè almeno
EQUIVALENTI dal punto di vista delle caratteristiche sia tecniche che dimensionali ed
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installatrice (senza maggiorazione alcuna di oneri) di fornire a proprio carico la nuova
documentazione circa la verifica di stabilità e resistenza al vento delle torri, il calcolo e verifica dei
plinti ed il calcolo illuminotecnico, oltre c
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con particolare attenzione alla messa in opera dei puntamenti/orientamenti degli 88 proiettori a
ioduri metallici.
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suddivisione delle linee addotte alle 4 torri faro e la presenza dei quadri di torre per protezioni e
sezionamenti locali; con tale schema di impianto risulterà agevole provvedere ad accensioni
differenziate delle lampade, a seconda delle esigenze del momento (allenamenti, gare amatoriali,
gare internazionali, etc.), con conseguente economia di esercizio.
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elettrica; infatti alla presenza di un GRUPPO ELETTROGENO DA 200 KVA, previsto in luogo
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associata la presenza di numero 2 gruppi di continuità assoluta UPS (da 20kVA ciascuno) capaci di
evitare lo spegnimento di quasi il 15% delle lampade e con autonomia sufficente a permettere in
tutta tranquillità la riaccensione di lampade a scarica a seguito di intervento automatico del gruppo
elettrogeno.
Per quanto concerne gli impianti elettrici al servizio delle aree esterne e del corpo
spogliatoi sono previsti impianti per luoghi classificati come ORDINARI, per i quali andrà
rispettata principalmente, tra le altre, la norma CEI 64-8, e per i quali sarà comunque garantito un
grado di protezione adatto ai vari ambienti.
Ricordando che verrà installato tutto quanto indicato nel progetto (al quale si rimanda) e
precisando che i criteri di progetto sono specificati oltre, vengono ora sommariamente elencate
alcune specifiche di progetto:
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se elettriche IP66 per eventuali servizi di gara
(ad esempio lo starter, il fotofinish, cartelloni elettrici, etc.);
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sicurezza per mezzo di lampade autoalimentate con idonea autonomia e segnaletica (pittogrammi);
- i cavi elettrici da utilizzare sono principalmente cavi multipolari del tipo FG7OR 0,6/1kV; soltanto
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cordine unipolari N07V-K; in ogni caso dovrà essere garantito che:
* sezione minima non inferiore a quella indicata nei calcoli;
* colori secondo tabelle CEI-UNEL;
* massimo numero di cavi-circuiti nello stesso condotto non superiore a quella dei calcoli;
* profondità di posa negli scavi non inferiore a 50cm;
* tubazioni e condotti (tubazioni, canalette, passerelle, cunicoli, etc.) che permettano sfilabilità
dei cavi e non presentino al loro interno alcuna derivazione o giunzione, le quali dovranno eventualmente
essere realizzate in apposite scatole/pozzetti. Si sottolinea inoltre come debbano essere rispettati gli obblighi
di separazione di circuiti di diversa natura (segnali, energia), nonchè come sia ammesso collocare cavi a
diversa tensione nella stessa tubazione soltanto qualora i cavi abbiano una tensione d'isolamento adatta per la
più alta tensione di esercizio presente nei circuiti di quella tubazione (vale la norma CEI 64-8).
- su ogni quadro elettrico previsto dovrà essere presente una targa con indicazione del costruttore, del tipo di
quadro, della natura della corrente e della frequenza, della tensione nominale di funzionamento e del grado di
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relativamente alle principali prove di verifica, la situazione di seguito descritta:
Corrente nominale quadro
superiore a 125A
inferiore a 125A
non super. a 32A(**) 23-51
Norma Tenuta al C.C. Sovratemperatura
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23-51 non richiesta richiesta
richiesta
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(*) in tutti i casi la prova di tenuta al corto circuito non è richiesta se la corrente di corto massima è limitata ad un valore non superiore a
15kA.
(**) solo nel caso di un quadro MONOFASE.Si rammenta inoltre come le prove e la conseguente scelta del quadro siano di competenza
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indicazioni sufficienti (dispositivi di protezione e valori di tensioni e corrente) per la realizzazione dei quadri elettrici.
- da notare che è prevista anche la presenza di un impianto di diffusione sonora professionale, del
tipo a 0/100V, con fino a 22 diffusori a tromba lungo tutto il perimetro della struttura.
Da notare che in mancanza di ulteriori fondi finanziati per alcune aree esterne (le strade
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presente appalto.
Per lo stesso motivo di disponibilità iniziale insufficiente non è considerato il ricorso
alla produzione di energia FOTOVOLTAICA, ma la predisposizione di tubazioni al tetto (che per
posizione, esposizione e spazio si presterebbe favorevolissimamente !) è comunque prevista e sarà
quindi agevole provvedere in tal senso anche in un secondo momento.
Le CONDIZIONI
DI PROGETTO sono essenzialmente le seguenti:
PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI
la protezione contro i contatti diretti è affidata:
- all`isolamento delle parti attive: installando parti elettriche attive ricoperte da isolanti in grado di reggere agli
sforzi elettrici, meccanici e termici; no lacche, smalti, vernici e simili;
- alla presenza di involucri o barriere: grado di protezione minimo IPxxB e sulle parti orizzontali IPxxD per tutte
le parti elettriche (i quadri, le scatole di derivazione, le condutture, etc.); naturalmente gradi di protezione
superiori dove specificato .
- al distanziamento ed all`allontanamento: evitando la possibilità che parti a differente potenziale risultino
simultaneamente accessibili;
- alla presenza di interruttori differenziali ad alta sensibilità: essendo riconosciuta come misura aggiuntiva alla
protezione da contatti diretti.
PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI
Nonostante si sia in presenza di sistema TN-S,v
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interruttori differenziali ad alta sensibilità che quindi renderanno, sul lato bassa tensione, facilmente attuabile la
protezione contro i contatti indiretti. Per quanto concerne il lato media tensione, riferirsi allo schema di progetto.
Di più il ricorso ad interruttori differenziali si giustifica anche con la presenza di gruppo elettrogeno, il quale
potrebbe essere un elemento di criticità dal momento che la propria impedenza interna è maggiore di quella di
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Da notare per il gruppo elettrogeno, che essendo un sistema TN-S, sarà necessario collegare la massa (carcassa)
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caso un eventuale guasto a terra sul gruppo elettrogeno oppure un guasto a massa su masse poste a monte del
quadro generale impianti, non risulteranno pericolose per le persone.
PROTEZIONE CONTRO IL SOVRACCARICO
la protezione da sovraccarichi viene realizzata mediante l'osservanza di due condizioni
- la scelta di dispositivi di protezione dotati di una corrente nominale di intervento "In" che risulti nello stesso
tempo non inferiore alla corrente di impiego "Ib" dell'utilizzatore e non superiore alla portata "Iz" del conduttore
Ib <= In <= Iz
- l'utilizzo di dispositivi di protezione con taratura tale che la corrente di funzionamento "If" propria del
dispositivo sia inferiore od uguale alla portata "Iz" della conduttura aumentata del 45% (1.45Iz);
If <=1.45*Iz
(questa prescrizione risulta comunque sicuramente verificata dall'utilizzo di dispositivi di protezione elettrici
conformi alle Norme C.E.I. 23-3). I valori delle correnti nominali dei dispositivi di protezione che realizzano la
protezione da sovraccarichi sono indicati negli schemi elettrici unifilari (cfr. disegni di progetto).
PROTEZIONE CONTRO I CORTO CIRCUITI E POTERE DI INTERRUZIONE
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magnetotermici per i quali valgono entrambe le due seguenti relazioni:
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dove:
- PI = potere di interruzione dei dispositivi (kA);
- Iccmax = valore massimo della corrente di corto-c
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(Per quanto riguarda la prima condizione si rimanda al paragrafo seguente).
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- (KS)^2 = capacità di resistenza specifica passante per il cavo;
Per quanto riguarda questa seconda condizione essa deve essere verificata per tutti i possibili valori di corrente
di corto-circuito verificabile; dalla Iccmin (minima) alla Iccmax (massima). Tuttavia analizzando in dettaglio si
osserva che:
- la verifica per la corrente minima non è necessaria allorché gli sganciatori magnetici siano associati a
sganciatori termici in grado di intervenire a seguito di sovracorrenti non eccessivamente alte;
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sporadici (ad esempio per conduttori di sezione 1,5mmq posti a valle di automatici con corrente nominale di
16A, peraltro non previsti nello schema del progetto).
potere di interruzione degli interruttori: il massimo valore di corrente di corto circuito indicato nei dati
di progetto corrisponde al minimo valore di potere di interruzione (indicati con Icn per i modulari, Icu per gli
scatolati) degli sganciatori magnetotermici utilizzati, almeno all
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in ogni caso il potere di
interruzione minimo per ciascun interruttore di protezione è comunque indicato negli schemi di progetto e
dimensionamento e come tale dovrà essere osservato).
PROTEZIONE CONTRO GLI INCENDI
Per tale protezione si adottano i seguenti criteri:
- distanze sufficientemente elevate per componenti con temperature superficiali elevate;
- schermi o contenitori per componenti che possono produrre archi o scintille;
- uso di materiali idonei e certificati; (cfr. per le condutture norme specifiche c
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PROTEZIONI CONTRO LE CADUTE DI TENSIONE
il calcolo della caduta di tensione su ognuna delle linee è condotto a vantaggio della sicurezza supponendo un
carico puramente resistivo per cui si assume un valore di cosfi pari ad 1 (uno). Si considerano accettabili le
cadute di tensione percentuali, in condizioni ordinarie di funzionamento, non superiore a quelle richieste dalla
normativa (4%). Naturalmente per linee derivate da circuiti a monte si ammette una caduta percentuale massima
sui vari tratti tale che la caduta totale sia come detto inferiore al massimo consentito.
PROTEZIONI CONTRO LE SOVRATENSIONI
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LUNGHEZZE DI LINEA
la lunghezza di linea ipotizzata nel calcolo corrisponde al percorso delle condutture più sfavorevole, ovvero
rappresenta un percorso maggiorato a favore della sicurezza; su tale lunghezza, in base alla sezione dei
conduttori calcolata ed al dispositivo di protezione impiegato, la linea risulta adeguatamente protetta in caso di
cortocircuito e dimensionata in modo che la caduta di tensione sia contenuta entro i margini tollerabili.
Come già detto in precedenza, si ricorda che qualora la Ditta installatrice dovesse, per cause di forza maggiore,
installare linee su lunghezze superiori essa avrà il compito di avvertire tempestivamente il Tecnico per
predisporre le opportune varianti.
SELETTIVITÀ:
Sono applicati alcuni ovvi criteri di selettività verticale ed orizzontale; per gli impianti meno signficativi tali
criteri applicati corrispondono ad un compromessot
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contenimento della spesa di impianto (ovviamente sempre nel rispetto dei criteri di sicurezza richiesti).
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non nel caso in cui il progettista stesso sia stato nominato anche direttore dei lavori ed abbia provveduto a redigere
un certificato di regolare esecuzione od un verbale di collaudo tecnico.
OPERE DA IDRAULICO
Preliminarmente ad ogni discorso va ricordato come la prima analisi progettuale sia stata
improntata alla determinazione della tipologia di produzione di energia con eventuale ricorso alle
energie da fonti rinnovabili.
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sito in esame si è rivelato idoneo a varie tecnologie, ed in particolare al solare ed al geotermico.
Purtroppo per i soliti problemi di disponibilità finanziarie limitate si sono dovute abbandonare
alcune strade (che erano percorribili ed a lungo andare anche convenienti), ricorrendo a scelte che
soddisfino almeno gli obblighi normativi; in questo senso non viene previsto il ricorso al
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Ciò premesso esaminiamo gli impianti previsti.
IMPIANTO DI RISCALDAMENTO
La tipologia degli impianti previsti è stata adattata alle diverse specificità delle varie aree ed
ai probabili utilizzi.
Per minimizzare i costi di gestione ed avere efficenza di impianti, si ricorrerà alla
installazione di impianti in pompa di calore aria-aria, con più impianti piccoli in luogo di uno unico
centralizzato, quale conseguenza delle tipologie di utilizzi molto discontinue e differenziate come
sono quelle dei luoghi in esame.
In particolare si ricorrerà alla installazione di impianti ad espansione diretta t
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di marche e modelli di primaria casa, preventivamente concordate ed approvate dalla direzione
lavori (e comunque unica casa per tutti gli impianti c
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produttori delle macchine condizionatori e la ditta che sarà incaricata della manutenzione).
La posa della unità esterne avverrà a tetto (in posizione riparata e poco visibile dietro i
pannelli solari acqua calda di cui in seguito), mentre le unità interne a split verranno posate in alto
sulle pareti dei vari ambienti.
La distribuzione, che comprenderà ovviamente anche le linee elettriche e la raccolta delle
condense sarà eseguita sottotraccia per mezzo di tubazioni in multistrato oppure rame.
(Da notare, e ciò è valido anche per tutti gli altri impianti, che particolare attenzione dovrà
essere posta negli attraversameni verticali delle tubazioni (tra tetto e locali sottostanti) per evitare
problemi legatiadi
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Con questa tipologia di impianto, altamente flessibile, vengono garantite anche le possibilità
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Solo per quanto riguarda il bar e la palestra, viste le potenze in gioco, è previsto di installare
sistemi in pompa di calore idronica anzichè ad espansione diretta; nel bar e nella palestra i terminali
scaldanti non saranno a split ma sranno rispettivamente fancoils a mobiletto e fancoils canalizzati
con bocchette di mandata e ripresa orientabili. (Cfr. Disegni di progetto)
Naturalmente al di là delle scelte impiantistiche uno dei criteri fondamentali per una buona
efficienza energetica è data dalla coibentazione delle superficie opache e trasparenti in modo da
limitare i carichi termici. A tale scopo,pe
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richiesto dalla Legge 10/91 e successivi decreti attuativi Dl 192 e Dl311.
In allegato è presente anche un riassunto dei valori climatici ed ambientali previsti in ogni
luogo.
IMPIANTO DI PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA
Per quanto riguarda la produzione di acqua calda è stata di importanza fondamentale la
valutazione dei fabbisogni, rapportata non solo ai dettami normativi ma anche e soprattutto agli usi
prevedibili degli spogliatoi; da ciò è emerso un notevole livello di fabbisogno (concentrato in pochi
e distanti momenti di giornata) che sarà evaso per mezzo di un DOPPIO IMPIANTO distinto in due
diverse zone di spogliatoi e bagni presenti.
Ciascuno dei due impianti previsti (tra loro uguali per capacità e tipologia) sarà del tipo
combinato, ovvero composto da campo solare di circa 20mq posto sopra il tetto del corpo spogliatoi
con pannelli in batteria, ed integrazione a mezzo di generatore di calore a gas (del tipo in tecnologia
a condensazione con potenza di progetto 55kW); l
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ciascuno dei due impianti da un serbatoio di capacità 2000 litri.
In totale saranno quindi presenti:
- 2 caldaie a gas per potenzialità totale 110 kW (inferiore 115 !);
- 2 serbatoi accumulo da 2000lt ciascuno per totale 4000lt;
- 2 campi solare da 20mq per totale 40mq.
- 2 scambiatori ed altri apparecchi descritti nel progetto.
Per le due caldaie, che verranno alloggiate a
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provvedere a realizzare a proprie spese anche le pratiche ISPESL, le quali saranno determinate (in
termini di vaso di espansione chiuso e valvola di sicurezza) dal modello di caldaie installate (da
concordare preventivamente con la direzione lavori).
Per entrambe i sistemi di generazione, il campo solare previsto è tale da garantire una
produzione superiore anche al minimo normativo richiesto (sia esso 30% o 50% delle leggi
nazionale o regionale). A tale proposito è presente in allegato una stima dei quantitativi di
produzione stimata dal campo solare, che per precisione e facilità di calcolo è stata applicata ad un
modello commerciale ivi specificato. Naturalmente, ed in analogia con quanto detto a proposito
delle torri-faro, va da sè che
nello spirito della Legge sui lavori pubblici è evidente che non esiste obbligo da parte della
ditta aggiudicataria di ricorrere per forza alla installazione di detti modelli in quanto anche altri
componenti di marche e modelli differenti saranno accettati dalla direzione lavori, purchè
preventivamente concordati e purchè almeno EQUIVALENTI dal punto di vista delle
caratteristiche sia tecniche che dimensionali e prestazionali. In tale caso è comunque ovvio che
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puntamenti/orientamenti dei pannelli solari.
In ogni caso la produzione prevista per ciascuno dei due impianti è pari a circa 900lt sia in
continuo che nei primi 10' con differenza di temperatura dell'acqua di ingresso dell'acquedotto ed
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Sicuramente dovrà essere valutata a cura del committente la possibilità di rientrare nel campo di
applicazione di sovvenzioni od altri bandi esistenti per la produzione solare.
In ogni caso l'acqua calda sarà distribuita nel rispetto dei requisiti richiesti dal CONI. A
tale proposito, si sottolinea come una delle tavole grafiche (a cui si rimanda) sia stata dedicata a
specificare quali sono i parametri e condizioni di progetto utilizzate, che come è possibile
riscontrare osservando detta tavola, sono in alcuni casi superiori alle richieste.
IMPIANTO IDROSANITARIO
Dal punto di fornitura previsto al luogo indicato dal disegno, si dipartiranno 3 linee di
adduzione acqua, dedicate rispettivamente a servizi di:
- acqua sanitaria sia fredda che calda (attraverso il locale bollitori);
- acqua irrigazione campo;
- acqua antincendio.
Per quanto riguarda la distribuzione acqua sanitaria si è pensato ad un impianto con
distribuzione a dorsale sottotraccia e derivazioni ai vari spogliatoi/bagni, nonchè a lavabi esterni
(idonei per l'abbeveramento degli atleti oltre che del prelavaggio di scarpe, indumenti od altre
attrezzature sportive) ed a prelievi dia
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(internamente ad appositi pozzetti).
Naturalmente saranno installati apparecchi sanitari di primaria casa con relativa rubinetteria,
del tipo idoneo a spogliatoi sportivi ed in materiali e tipologie che tengano in considerazione la
prevenzione degli infortuni (gli spogliatoi saranno utilizzati anche da bambini), criteri di igiene e
facilità di pulizia da parte del manutentore oltre che criteri di accessibilità da parte dei diversamente
abili; in particolare per quest'ultimo punto si ricorda che non solo saranno presenti alcuni bagni
idonei ai portatori di handicap ma che anche alcune docce saranno realizzate con queste
considerazioni.
IMPIANTO IRRIGAZIONE AUTOMATICA DEL CAMPO
Tale impianto è previsto del tipo fisso, interrato, con funzioni completamente automatiche
controllate da un programmatore con sistema di comando elettrico a 24V.
La rete sarà realizzata per mezzo di distribuzione in tubo Polietilene ad alta densità (PEHD)
diametro 50mm nero conforme a UNI 10910 posato a profondità minima 50/60cm da cui si
dipartono gli stacchi, in giunti snodati agli irrigatori previsti.
Gli irrigatori previsti sono del tipo dinamico, così come descritti nel computo metrico e nei
disegni di progetto. Essi saranno del tipo idoneo allo scopo, nei modelli che sono stati calcolati con
gittate apposite in base alla geometria di installazione e con limitatori della settorialità di intervento.
IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO
Sulla base delle specifiche richieste di prevenzione degli incendi, si prevede la presenza di
una rete antincendio sia interna agli spogliatoi che per le aree esterne; in particolare è prevista, a
partire da apposita fornitura di acqua antincendio, una rete interrata in polietilene alta densità con
tubazione di taglia 2" adducente a:
- numero 2 naspi DN25 omologati (completi di cassette, rotolo, gomma, lancia, cartello segnaletico
e quant'altro necessario) interni ai corridoi della zona spogliatoi (con relativa tubazione di stacco in
derivazione dalla dorsale principale);
- numero 2 idranti soprasuolo DN45 a colonnina, omologati (completi di rubinetto idrante e
quant'altro necessario) per le aree esterne.
Inoltre è prevista la presenza di un attacco di mandata UNI70 per vigili del fuoco (completo
di cartello segnalatore) posta all'inizio dell'impianto antincendio.
IMPIANTO ADDUZIONE GAS METANO
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realizzato un impanto gas con modalità conformi alle norme tecniche di settore ed al DM 12 aprile
1996, così costituito:
- rubinetto intercettazione generale e giunto a
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- dorsale interrata in polietilene DN50 (UNI ISO 4437 serie S8 con spessore minimo 3mm) a
partire dal punto di fornitura, fino al rubinetto generale nei pressi delle due caldaie gas;
- giunzioni sulla dorsale realizzate mediante saldatura di testa per fusione a mezzo di elementi
riscaldanti oppure mediante saldatura per elettrofusione oppure ancora mediante saldatura
con appositi raccordi elettrosaldabili;
- posa delle tubazioni di polietilene interrate ad una profondità minima di 60cm, con strato di
sabbia lavata sopra e sotto per circa 10cm e con posa di nastro monitore;
- 2 rubinetti con tubazioni rame 35x1,5mm per gli stacchi alle 2 caldaie;
- giunzione miste, raccordo tra polietilene e rame, realizzate mediante raccordi speciali (giunti
di transizione polietilene-rame idonei per saldatura o raccordi metallici filettati o saldati.
Giunzioni interne a pozzetti (ovvero il polietilene non deve uscire dal terreno);
Poichè le caldaie verranno installat
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D.M. 12/4/96, fatto salvo che dovrà comunque essere verificato quanto segue:
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- distanza delle caldaie di almeno 1mt da finestre del corpo spogliatoi;
- interposizione di una lastra (insieme alla struttura presente) REI120 tra caldaie e fabbricato
spogliatoi per la fascia di 0,5mt laterali e 1mt verticali prevista dal punto 2.1 del DM
12/4/96.
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OPERE (IMPIANTISTICHE) PER IMPRESA EDILE
IMPIANTO SMALTIMENTO ACQUE BIANCHE METEORICHE
Si prevede un impianto di raccolta acque piovane provenienti dalle superficie impermeabili,
con il convogliamento dell'acqua raccolta fino allo scarico diretto in mare aperto a mezzo di
tubazione DN fino a 400mm opportunamente posata.
Di più si prevede la realizzazione di impianto di drenaggio del campo da calcio mediante
tubazioni microforate.
Tutta la rete, per i cui dettagli si rimanda alle tavole di progetto e computo metrico, verrà
realizzata con tubazioni plastiche a diametro calcolato sulla base dell'intensità pluviometrica media
nel corso degli anni, posata sotto il terreno nei punti indicati dalla planimetria.
Le giunzioni saranno del tipo termosaldato per garantire una maggiore efficienza e sicureza
dell'impianto.
Naturalmente il sistema sarà efficiente laddove siano rispettate le pendenze minime delle
tubazioni (indicate nei disegni) in coordinamento con la pendenza concentrica della pista ed
eccentrica del campo interno (secondo la classica tipologia della forma cosiddetta "a schiena
d'asino").
Come indicato nella planimetria, si prevedono alcuni pozzetti di ispezione.
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intensità pluviometrica (per determinazione delle portate in l/s): 0,041 l/s/m2
riempimento delle tubazioni: 60%
velocità massima: 5 m/s
pendenze: come da disegno allegato.
Considerato lo scarico diretto nel mare non si ritiene necessario predisporre la realizzazione
di una vasca di laminazione.
In modo molto classico per le piste di atletica, sul bordo interno della medesima pista verrà
posata una canalina per la raccolta delle aque, canalina che tipicamente ogni 10/15 metri verrà
raccordata alla tubazione di raccolta sottostante.
IMPIANTO SMALTIMENTO ACQUE NERE
Tale impianto è ben evidente nelle tavole e computo di progetto; in questa sede si ricorda
solo come la necessità di stazione di pompaggio derivi dalla richiesta di enti di realizzare dei bagni
nella zona lato mare.
*********************************************************
Superfluo sottolineare che tutti gli impianti tecnologici dovranno essere realizzati da parte di
ditte specializzate in grado di rilasciare a fine lavori tutte le documentazioni e certificazioni del
caso, ed in primis le dichiarazioni di conformità ai sensi della Legge 46/90.
N.B.: nelle voci di computo sono già previsti gli oneri per parallelismi ed interferenze
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essere eseguite in sicurezza, è bene che vengano operate soltanto dopo che sia stata
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(insistente sulla zona a circa due metri di profondità dal livello preesistente –come da
sondaggio eseguito nei primi mesi del 2007).
*********************************************************
Si ricorda che del progetto fanno parte:
-
allegati alla presente relazione;
computo metrico (estimativo);
18 tavole di disegno seguenti:
1. tavola IMP_00
2. tavola IMP_01
3. tavola IMP_02
4. tavola MEC_01
5. tavola MEC_02
6. tavola MEC_03
7. tavola MEC_04
8. tavola MEC_05
9. tavola MEC_06
10. tavola ELE_01
11. tavola ELE_02
12. tavola ELE_03
13. tavola ELE_04
14. tavola ELE_05
15. tavola ELE_06
16. tavola ELE_07
17. tavola ELE_08
18. tavola ELE_09
scavi in trincea
tavola generale impianti
segnaletica di sicurezza
smaltimento acque bianche meteoriche
aqua antincendio, irrigazione, rete gas, smaltimento acque nere
valori climatico-ambientali di progetto
impianti drosanitari (esclusa produzione acqua calda)
impianti di climatizzazione/riscaldamento
impianti di produzione acqua calda (e impianto solare)
schema generale impianti elettrici
cabina elettrica MT/BT e schemi elettrici relativi
schemi quadri elettrici generali
illuminazione pista e impianti elettrici in esterno
quadri luci pista e torri-faro
impianti elettrici bar
impianti elettrici palestra
impianti elettrici spogliatoi e locali contigui
impianti elettronici
I tecnici progettisti degli impianti
(Ing. A.Penna)
(Ing. G.L. Moroni)
Seguono allegati (*)
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di obbligo della ditta aggiudicataria di ricorrere a detti materiali/componenti.
- TORRI FARO PISTA ATLETICA SANREMO Verifica di autoprotezione contro i fulmini
STRUTTURE METALLICHE DI NOTEVOLI DIMENSIONI
(DPR 547/55, art. 39 e DPR 462/01 art. 2)
Dati del progettista / installatore:
Ragione sociale: Moroni Penna Ingegneri - Ing. Gian Luca Moroni
Indirizzo: Via Pietro Agosti, 228
Città: Sanremo
CAP: 18038
Provincia: IM
Albo professionale: Ordine degli Ingegneri della Provincia di Imperia
Numero di iscrizione all'albo: 509
Partita Iva: 01306730084
Codice Fiscale: MRNGLC66D24I138G
Committente:
Committente: Comune di Sanremo
Descrizione struttura: Torri faro pista atletica Sanremo
Indirizzo: Regione Piandipoma
Comune: SAN REMO
Provincia: IM
Caratteristiche della struttura metallica e ambientali
Lunghezza struttura (m): 6
Larghezza struttura (m): 3
Altezza struttura (m): 36
Tipo di suolo: erba (pro-sicurezza)
Coefficiente di posizione: struttura isolata (Cd = 1) (pro-sicurezza)
Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna (pro-sicurezza) (*)
Numero di fulmini all'anno al kilometro quadrato Nt: 2,5 (comune di Sanremo)
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elettrosaldata oppure i ferri del cemento armato, come sono quelli dei plinti. La presenza della
equipotenzializzazione riduce il rischio relativo alla tensione di passo.
Valori di rischio
Componente di rischio relativa alle tensioni di contatto e di passo RA: 9,65E-06
Valore di rischio tollerato dalla norma RT: 1,00E-05
CONSIDERATO:
(con riferimento alla fulminazione diretta della struttura metallica)
- che la struttura metallica in questione non contiene materiali combustibili, né infiammabili e quindi la
componente di rischio relativa ad incendi ed esplosioni è nulla (RB = 0);
- che si assume un valore medio del danno per tensioni di contatto e di passo Lt pari a 0,01.
SI ATTESTA:
che la suddetta struttura metallica, posta all'aperto, non è di notevoli dimensioni, ai sensi del DPR 27-4-1955
n. 547, art. 39, e che non necessita quindi di collegamento a terra in modo da garantire la dispersione delle
scariche atmosferiche. Conseguentemente non ricorre l'obbligo di omologazione, né di denuncia all'Asl/Arpa e
all'Ispesl dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche (messa a terra) di cui al DPR 22-10-2001
n. 462, art. 2. Parimenti non sussiste l'obbligo per il datore di lavoro di far sottoporre a verifica periodica i
dispositivi in questione da parte dell'Asl/Arpa o di un organismo abilitato, secondo l'art. 3 dello stesso decreto.
Data 25/07/2007
Timbro e firma
Cabina
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MT/BT
SCHEMA A BLOCCHI
ELETTRICO
Particolare
Avanquadro
Gruppo
Da cabina
Elettrogeno
Particolare
Locale tecnico elettrico
Sinottico
comando
Luci
Antincendio
Diffusione sonora
UPS
Torre
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Utenze elettriche
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