Relazione tecnica generale descrittiva e specialistica sugli impianti Gli impianti previsti per l'intervento di pertinenza sono ovviamente progettati con il principale riguardo al rispetto globale delle prescrizioni normative vigenti (in modo da garantire la sicurezza delle persone e cose oltre che degli impianti medesimi), con una particolare attenzione a rispettare meticolosamente anche le specifiche richieste dal C.O.N.I. (ed in particolare dalle norme approvate dalla G.E. del CONI con deliberazione n.851 del 15 luglio 1999). Vengono considerati in questa sede gli aspetti generali mediante una descrizione delle scelte impiantistiche progettuali, che rimanda agli allegati ed alle tavole di disegno per maggiori ed ulteriori dettagli. Inoltre, prima di passare alla relazione vera e propria, occorre premettere che gli impianti sono stati previsti per possedere i requisiti di accessibilità e fruibilità da parte di tutti e quindi anche delle persone diversamente abili (atleti e non). Scendendo nello specifico, passiamo ad esaminare uno per uno i vari impianti che comporranno l'opera, suddividendo in paragrafi di competenza delle imprese che andranno ad operare, ovvero: - opere da elettricista; opere da idraulico; opere per impresa edile. Ndr: per ogni ulteriore specifica riferirsi agli allegati, al computo metrico ed alle tavole di disegno. OPERE DA ELETTRICISTA Lapot e nz ai ng i oc o,dovut as opr a t t ut t oa l l ar e a l i z z a z i onede l l ’ i mpi a nt odii l l umi na z i one della pista, rende necessario, come comuni c a t oda l l ’ e nt ef or ni t or edie ne r g i a ,l ’ a l l a c c i a me nt oa l l a rete elettrica mediante una fornitura in MEDIA TENSIONE; tale condizione obbliga a dedicare una parte della somma finanziata alla realizzazione di una CABINA di TRASFORMAZIONE MT/BT, che per ridurnel ’ i mpa t t oe s t e t i c o,ve r r àr e a l i z z a t a( ol t r ec hei nc onf or mi t àa l l enor medis e t t or e ,e d in primis la direttiva Enel DK5600) con rivestimento in pietra. La presenza della cabina introduce la necessità di realizzare un impianto con il sistema elettrico TN, che nella fattispecie sarà del tipo TN-S con impianto di terra unico per i lati media e bassa tensione; a tal proposito particolare attenzione dovrà essere posta alla realizzazione de l l ’ i mpi a nt odidi s pe r s i oneat e r r a ,pe rg a r a nt i r eiva l or idiRtr i c hi e sti. La notevole potenza in gioco, circa 250 kW di fornitura, è diretta conseguenza della scelta di installare un impianto luci decisamente ad alto livello, idoneo (coi previsti 500 lux medi) anche per gare/eventi di carattere internazionale. Per tale impianto sono previste 4 torri-faro di altezza fuori terra pari a 35 metri, ognuna provvista di 22 proiettori professionali per usi sportivi agli ioduri metallici da 2000 W cadauno, per un totale di 88 proiettori. Le 4 torri-faro, la cui altezza è stata calcolata per ottimizzare i flussi luminosi in conseguenza della possibilità di alloggiamento delle stesse torri (vincolata dal corpo spogliatoi), saranno alloggiate su plinti in CLS armato di dimensioni calcolate (ed indicate nella tavole delle strutture). N.B.: in allegato sono presenti un calcolo illuminotecnico ed una verifica di stabilità e resistenza al vento delle torri-faro; tali calcoli sono giocoforza collegati ad alcuni modelli commerciali (ivi indicati) di torri-faro e proiettori; tuttavia nello spirito della Legge sui lavori pubblici è evidente che non esiste obbligo da parte della ditta aggiudicataria di ricorrere per forza alla installazione di detti modelli in quanto anche altri componenti di marche e modelli differenti saranno accettati dalla direzione lavori, purchè preventivamente concordati e purchè almeno EQUIVALENTI dal punto di vista delle caratteristiche sia tecniche che dimensionali ed i l l umi not e c ni c he .I nt al ec as oèc omunqueov v i oc hev i e nec ompr e s ol ’ obbl i gope rl ’ i mpr e s a installatrice (senza maggiorazione alcuna di oneri) di fornire a proprio carico la nuova documentazione circa la verifica di stabilità e resistenza al vento delle torri, il calcolo e verifica dei plinti ed il calcolo illuminotecnico, oltre c hel ’ obbl i goadeseguire il l av or oape r f e t t ar e gol ad ’ ar t e con particolare attenzione alla messa in opera dei puntamenti/orientamenti degli 88 proiettori a ioduri metallici. Ladi s t r i buz i onede l l ’ i mpi a nt oèbe ne vi de nt ene g l is c he midipr og e t t o,doves ie vi nc el a suddivisione delle linee addotte alle 4 torri faro e la presenza dei quadri di torre per protezioni e sezionamenti locali; con tale schema di impianto risulterà agevole provvedere ad accensioni differenziate delle lampade, a seconda delle esigenze del momento (allenamenti, gare amatoriali, gare internazionali, etc.), con conseguente economia di esercizio. L’ i mpi a nt oèpr og e t t a t ope rg a r a nt i r ec ont i nui t àdis e r vi z i oa nc hei nc a s odia s s e nz ar e t e elettrica; infatti alla presenza di un GRUPPO ELETTROGENO DA 200 KVA, previsto in luogo i s ol a t oer i pa r a t oec a pa c edia l i me nt a r edas ol ot ut t ol ’ i mpi a nt ol uc ia l l ema s s i mec ondi z i oni ,vi e ne associata la presenza di numero 2 gruppi di continuità assoluta UPS (da 20kVA ciascuno) capaci di evitare lo spegnimento di quasi il 15% delle lampade e con autonomia sufficente a permettere in tutta tranquillità la riaccensione di lampade a scarica a seguito di intervento automatico del gruppo elettrogeno. Per quanto concerne gli impianti elettrici al servizio delle aree esterne e del corpo spogliatoi sono previsti impianti per luoghi classificati come ORDINARI, per i quali andrà rispettata principalmente, tra le altre, la norma CEI 64-8, e per i quali sarà comunque garantito un grado di protezione adatto ai vari ambienti. Ricordando che verrà installato tutto quanto indicato nel progetto (al quale si rimanda) e precisando che i criteri di progetto sono specificati oltre, vengono ora sommariamente elencate alcune specifiche di progetto: - ne ic a mpis onopr e vi s t ipoz z e t t ic ona l l ’ i nt e r nopr e se elettriche IP66 per eventuali servizi di gara (ad esempio lo starter, il fotofinish, cartelloni elettrici, etc.); -i nt ut t el ea r e ea lc hi us o( ba r ,s pog l i a t oi ,pa l e s t r a ,WCt r i bune ,e t c . )èpr e vi s t al ’ i l l umi na z i onedi sicurezza per mezzo di lampade autoalimentate con idonea autonomia e segnaletica (pittogrammi); - i cavi elettrici da utilizzare sono principalmente cavi multipolari del tipo FG7OR 0,6/1kV; soltanto ne ic i r c ui t is ot t ot r a c c i aa l l ’ i nt e r nodit uba z i onic or r ug a t eèpr e vi s t al apos s i bi l i t àdiricorrere a cordine unipolari N07V-K; in ogni caso dovrà essere garantito che: * sezione minima non inferiore a quella indicata nei calcoli; * colori secondo tabelle CEI-UNEL; * massimo numero di cavi-circuiti nello stesso condotto non superiore a quella dei calcoli; * profondità di posa negli scavi non inferiore a 50cm; * tubazioni e condotti (tubazioni, canalette, passerelle, cunicoli, etc.) che permettano sfilabilità dei cavi e non presentino al loro interno alcuna derivazione o giunzione, le quali dovranno eventualmente essere realizzate in apposite scatole/pozzetti. Si sottolinea inoltre come debbano essere rispettati gli obblighi di separazione di circuiti di diversa natura (segnali, energia), nonchè come sia ammesso collocare cavi a diversa tensione nella stessa tubazione soltanto qualora i cavi abbiano una tensione d'isolamento adatta per la più alta tensione di esercizio presente nei circuiti di quella tubazione (vale la norma CEI 64-8). - su ogni quadro elettrico previsto dovrà essere presente una targa con indicazione del costruttore, del tipo di quadro, della natura della corrente e della frequenza, della tensione nominale di funzionamento e del grado di pr ot e z i one( que s t ’ ul t i moda t opuòe s s e r eome s s ope rq ua dr ic ong r a donons upe r i or e ad IP2XC). Pe rc omodi t àde l l ’ i n s t a l l a t or es ir a mme nt aa n c hec omel eno r meCEI17-13 e 23-51 impongano, relativamente alle principali prove di verifica, la situazione di seguito descritta: Corrente nominale quadro superiore a 125A inferiore a 125A non super. a 32A(**) 23-51 Norma Tenuta al C.C. Sovratemperatura Resis. isolamento 17-13 richiesta(*) richiesta richiesta 23-51 non richiesta richiesta richiesta non richiesta non richiesta non richiesta (*) in tutti i casi la prova di tenuta al corto circuito non è richiesta se la corrente di corto massima è limitata ad un valore non superiore a 15kA. (**) solo nel caso di un quadro MONOFASE.Si rammenta inoltre come le prove e la conseguente scelta del quadro siano di competenza de l l ’ i ns t a l l a t or e ,i lqua l ede v epr ov v e de r eac e r t i f i c a r equa nt or e a l i z z a t o,me nt r ei lc a mpod’ a z i on ede lpr og e t t i s t aèl i mi t a t oaf or ni r el e indicazioni sufficienti (dispositivi di protezione e valori di tensioni e corrente) per la realizzazione dei quadri elettrici. - da notare che è prevista anche la presenza di un impianto di diffusione sonora professionale, del tipo a 0/100V, con fino a 22 diffusori a tromba lungo tutto il perimetro della struttura. Da notare che in mancanza di ulteriori fondi finanziati per alcune aree esterne (le strade dia c c e s s o)l ’ i l l umi na z i o neès ol opr e di s pos t a( t uba z i oniepoz z e t t i )e non sarà realizzata con il presente appalto. Per lo stesso motivo di disponibilità iniziale insufficiente non è considerato il ricorso alla produzione di energia FOTOVOLTAICA, ma la predisposizione di tubazioni al tetto (che per posizione, esposizione e spazio si presterebbe favorevolissimamente !) è comunque prevista e sarà quindi agevole provvedere in tal senso anche in un secondo momento. Le CONDIZIONI DI PROGETTO sono essenzialmente le seguenti: PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI la protezione contro i contatti diretti è affidata: - all`isolamento delle parti attive: installando parti elettriche attive ricoperte da isolanti in grado di reggere agli sforzi elettrici, meccanici e termici; no lacche, smalti, vernici e simili; - alla presenza di involucri o barriere: grado di protezione minimo IPxxB e sulle parti orizzontali IPxxD per tutte le parti elettriche (i quadri, le scatole di derivazione, le condutture, etc.); naturalmente gradi di protezione superiori dove specificato . - al distanziamento ed all`allontanamento: evitando la possibilità che parti a differente potenziale risultino simultaneamente accessibili; - alla presenza di interruttori differenziali ad alta sensibilità: essendo riconosciuta come misura aggiuntiva alla protezione da contatti diretti. PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI Nonostante si sia in presenza di sistema TN-S,v i s t oq ua nt oc o ns i de r a t oa l l ’ u l t i moc a pov e r s ode lpa r a g r a f o precedente, non c hév i s t al as c a r s ai n c i d e nz adic os t os ul l ’ i nt e r v e nt o,s ipr e v e dec omunquel ’ i ns t a l l a z i o nedi interruttori differenziali ad alta sensibilità che quindi renderanno, sul lato bassa tensione, facilmente attuabile la protezione contro i contatti indiretti. Per quanto concerne il lato media tensione, riferirsi allo schema di progetto. Di più il ricorso ad interruttori differenziali si giustifica anche con la presenza di gruppo elettrogeno, il quale potrebbe essere un elemento di criticità dal momento che la propria impedenza interna è maggiore di quella di unt r a s f or ma t o r eèc i òpot r e bber e nd e r ep r obl e ma t i c oi lr i s pe t t ode l l ar e l a z i oner e l a t i v aa l l ’ i mpe de nz aa l l ’ a n e l l o di guasto U0/Zs >= Ia. Da notare per il gruppo elettrogeno, che essendo un sistema TN-S, sarà necessario collegare la massa (carcassa) de lg r up poe l e t t r og e nos t e s s oa ln e ut r oe dut i l i z z a r e ,a l l ’ us c i t ade lg r uppo,unapr ot e z i onedi f f e r e nz i a l e ; in tal caso un eventuale guasto a terra sul gruppo elettrogeno oppure un guasto a massa su masse poste a monte del quadro generale impianti, non risulteranno pericolose per le persone. PROTEZIONE CONTRO IL SOVRACCARICO la protezione da sovraccarichi viene realizzata mediante l'osservanza di due condizioni - la scelta di dispositivi di protezione dotati di una corrente nominale di intervento "In" che risulti nello stesso tempo non inferiore alla corrente di impiego "Ib" dell'utilizzatore e non superiore alla portata "Iz" del conduttore Ib <= In <= Iz - l'utilizzo di dispositivi di protezione con taratura tale che la corrente di funzionamento "If" propria del dispositivo sia inferiore od uguale alla portata "Iz" della conduttura aumentata del 45% (1.45Iz); If <=1.45*Iz (questa prescrizione risulta comunque sicuramente verificata dall'utilizzo di dispositivi di protezione elettrici conformi alle Norme C.E.I. 23-3). I valori delle correnti nominali dei dispositivi di protezione che realizzano la protezione da sovraccarichi sono indicati negli schemi elettrici unifilari (cfr. disegni di progetto). PROTEZIONE CONTRO I CORTO CIRCUITI E POTERE DI INTERRUZIONE l ap r ot e z i on ec o nt r ol es o v r a c c o r r e n t id ic o r t oc i r c u i t ov i e nea s s i c u r a t ada l l ’ u t i l i z z odii n t e r r u t t o r ia ut oma t i c i magnetotermici per i quali valgono entrambe le due seguenti relazioni: PI >= Iccmax dove: - PI = potere di interruzione dei dispositivi (kA); - Iccmax = valore massimo della corrente di corto-c i r c u i t op r e s unt ope rl ’ i mpi a n t o ; (Per quanto riguarda la prima condizione si rimanda al paragrafo seguente). I^2*t <= (KS)^2 dove: - I^2*t = integrale diJ ou l e( A^ 2s )c her a pp r e s e nt al ac ur v ade l l ’ e ne r g i apa s s a n t ede l l os g a nc i a t or e ; - (KS)^2 = capacità di resistenza specifica passante per il cavo; Per quanto riguarda questa seconda condizione essa deve essere verificata per tutti i possibili valori di corrente di corto-circuito verificabile; dalla Iccmin (minima) alla Iccmax (massima). Tuttavia analizzando in dettaglio si osserva che: - la verifica per la corrente minima non è necessaria allorché gli sganciatori magnetici siano associati a sganciatori termici in grado di intervenire a seguito di sovracorrenti non eccessivamente alte; -l av e r i f i c ape ri lc a s ode l l ac o r r e n t ema s s i ma ,c hev ac omun quev e r i f i c a t ad ap a r t ede l l ’ i n s t a l l a t or epr i mad e l l a scelta dei dispositivi magnetotermici, si semplifica moltissimo esaminando le curve caratteristiche (I^2t) degli a ut oma t i c id e l l ep r i nc i pa l ic a s e ,s u l l equa l is ios s e r v ac omee s i s t a nos i t ua z i o ni“ ar i s c h i o ”s o l t a nt oi nc a s i sporadici (ad esempio per conduttori di sezione 1,5mmq posti a valle di automatici con corrente nominale di 16A, peraltro non previsti nello schema del progetto). potere di interruzione degli interruttori: il massimo valore di corrente di corto circuito indicato nei dati di progetto corrisponde al minimo valore di potere di interruzione (indicati con Icn per i modulari, Icu per gli scatolati) degli sganciatori magnetotermici utilizzati, almeno all ’ i n i z i ode l l ’ i mpi a nt o( in ogni caso il potere di interruzione minimo per ciascun interruttore di protezione è comunque indicato negli schemi di progetto e dimensionamento e come tale dovrà essere osservato). PROTEZIONE CONTRO GLI INCENDI Per tale protezione si adottano i seguenti criteri: - distanze sufficientemente elevate per componenti con temperature superficiali elevate; - schermi o contenitori per componenti che possono produrre archi o scintille; - uso di materiali idonei e certificati; (cfr. per le condutture norme specifiche c o nc a v i“ CEI20-22” ); PROTEZIONI CONTRO LE CADUTE DI TENSIONE il calcolo della caduta di tensione su ognuna delle linee è condotto a vantaggio della sicurezza supponendo un carico puramente resistivo per cui si assume un valore di cosfi pari ad 1 (uno). Si considerano accettabili le cadute di tensione percentuali, in condizioni ordinarie di funzionamento, non superiore a quelle richieste dalla normativa (4%). Naturalmente per linee derivate da circuiti a monte si ammette una caduta percentuale massima sui vari tratti tale che la caduta totale sia come detto inferiore al massimo consentito. PROTEZIONI CONTRO LE SOVRATENSIONI E’pr e v i s t al ap r e s e nz adis c a r i c a t o r id is ov r a t e ns i onec omes pe c i f i c a t on e l l os c h e mae l e t t r i c ouni f i l a r ea lq ua l e si rimanda. LUNGHEZZE DI LINEA la lunghezza di linea ipotizzata nel calcolo corrisponde al percorso delle condutture più sfavorevole, ovvero rappresenta un percorso maggiorato a favore della sicurezza; su tale lunghezza, in base alla sezione dei conduttori calcolata ed al dispositivo di protezione impiegato, la linea risulta adeguatamente protetta in caso di cortocircuito e dimensionata in modo che la caduta di tensione sia contenuta entro i margini tollerabili. Come già detto in precedenza, si ricorda che qualora la Ditta installatrice dovesse, per cause di forza maggiore, installare linee su lunghezze superiori essa avrà il compito di avvertire tempestivamente il Tecnico per predisporre le opportune varianti. SELETTIVITÀ: Sono applicati alcuni ovvi criteri di selettività verticale ed orizzontale; per gli impianti meno signficativi tali criteri applicati corrispondono ad un compromessot r al ’ e s i g e nz adif unz i on a me nt ode g l ii mpi a nt iel ’ e s i g e nz adi contenimento della spesa di impianto (ovviamente sempre nel rispetto dei criteri di sicurezza richiesti). Il progettista non risponde di eventuali variazioni o mancanze al rispetto del proge t t odapar t ede l l ’ i ns t al l at or e ,s e non nel caso in cui il progettista stesso sia stato nominato anche direttore dei lavori ed abbia provveduto a redigere un certificato di regolare esecuzione od un verbale di collaudo tecnico. OPERE DA IDRAULICO Preliminarmente ad ogni discorso va ricordato come la prima analisi progettuale sia stata improntata alla determinazione della tipologia di produzione di energia con eventuale ricorso alle energie da fonti rinnovabili. I nque s t ’ ot t i c a ,pe rl epa r t i c ol a r ic ondizioni di esposizione al vento, mare, sole e terreno, il sito in esame si è rivelato idoneo a varie tecnologie, ed in particolare al solare ed al geotermico. Purtroppo per i soliti problemi di disponibilità finanziarie limitate si sono dovute abbandonare alcune strade (che erano percorribili ed a lungo andare anche convenienti), ricorrendo a scelte che soddisfino almeno gli obblighi normativi; in questo senso non viene previsto il ricorso al g e ot e r mi c omavi e nei nve c epr e vi s t oi ls ol a r epe rl ’ a c quac a l da . Ciò premesso esaminiamo gli impianti previsti. IMPIANTO DI RISCALDAMENTO La tipologia degli impianti previsti è stata adattata alle diverse specificità delle varie aree ed ai probabili utilizzi. Per minimizzare i costi di gestione ed avere efficenza di impianti, si ricorrerà alla installazione di impianti in pompa di calore aria-aria, con più impianti piccoli in luogo di uno unico centralizzato, quale conseguenza delle tipologie di utilizzi molto discontinue e differenziate come sono quelle dei luoghi in esame. In particolare si ricorrerà alla installazione di impianti ad espansione diretta t i po“ dual-split” di marche e modelli di primaria casa, preventivamente concordate ed approvate dalla direzione lavori (e comunque unica casa per tutti gli impianti c os ìdar e nde r euni c al adi t t al ’ i nt e r f a c c i at r ai produttori delle macchine condizionatori e la ditta che sarà incaricata della manutenzione). La posa della unità esterne avverrà a tetto (in posizione riparata e poco visibile dietro i pannelli solari acqua calda di cui in seguito), mentre le unità interne a split verranno posate in alto sulle pareti dei vari ambienti. La distribuzione, che comprenderà ovviamente anche le linee elettriche e la raccolta delle condense sarà eseguita sottotraccia per mezzo di tubazioni in multistrato oppure rame. (Da notare, e ciò è valido anche per tutti gli altri impianti, che particolare attenzione dovrà essere posta negli attraversameni verticali delle tubazioni (tra tetto e locali sottostanti) per evitare problemi legatiadi nf i l t r az i onid’ ac qua,ne v ee dani mal i . ) Con questa tipologia di impianto, altamente flessibile, vengono garantite anche le possibilità dima gg i or ec ont r ol l ode l l ’ umi di t à ,nonc hèi lr a f f r e s c a me nt oe s t i vo. Solo per quanto riguarda il bar e la palestra, viste le potenze in gioco, è previsto di installare sistemi in pompa di calore idronica anzichè ad espansione diretta; nel bar e nella palestra i terminali scaldanti non saranno a split ma sranno rispettivamente fancoils a mobiletto e fancoils canalizzati con bocchette di mandata e ripresa orientabili. (Cfr. Disegni di progetto) Naturalmente al di là delle scelte impiantistiche uno dei criteri fondamentali per una buona efficienza energetica è data dalla coibentazione delle superficie opache e trasparenti in modo da limitare i carichi termici. A tale scopo,pe rt ut t ol ’ e di f i c i oc l i ma t i z z a t o,sarà rispettato quanto richiesto dalla Legge 10/91 e successivi decreti attuativi Dl 192 e Dl311. In allegato è presente anche un riassunto dei valori climatici ed ambientali previsti in ogni luogo. IMPIANTO DI PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA Per quanto riguarda la produzione di acqua calda è stata di importanza fondamentale la valutazione dei fabbisogni, rapportata non solo ai dettami normativi ma anche e soprattutto agli usi prevedibili degli spogliatoi; da ciò è emerso un notevole livello di fabbisogno (concentrato in pochi e distanti momenti di giornata) che sarà evaso per mezzo di un DOPPIO IMPIANTO distinto in due diverse zone di spogliatoi e bagni presenti. Ciascuno dei due impianti previsti (tra loro uguali per capacità e tipologia) sarà del tipo combinato, ovvero composto da campo solare di circa 20mq posto sopra il tetto del corpo spogliatoi con pannelli in batteria, ed integrazione a mezzo di generatore di calore a gas (del tipo in tecnologia a condensazione con potenza di progetto 55kW); l ’ a c c umul odia c quac a l das a r àr e a l i z z a t o,pe r ciascuno dei due impianti da un serbatoio di capacità 2000 litri. In totale saranno quindi presenti: - 2 caldaie a gas per potenzialità totale 110 kW (inferiore 115 !); - 2 serbatoi accumulo da 2000lt ciascuno per totale 4000lt; - 2 campi solare da 20mq per totale 40mq. - 2 scambiatori ed altri apparecchi descritti nel progetto. Per le due caldaie, che verranno alloggiate a l l ’ e s t e r noi na r e apr ot e t t a ,l ’ i ns t a l l a t or edovr à provvedere a realizzare a proprie spese anche le pratiche ISPESL, le quali saranno determinate (in termini di vaso di espansione chiuso e valvola di sicurezza) dal modello di caldaie installate (da concordare preventivamente con la direzione lavori). Per entrambe i sistemi di generazione, il campo solare previsto è tale da garantire una produzione superiore anche al minimo normativo richiesto (sia esso 30% o 50% delle leggi nazionale o regionale). A tale proposito è presente in allegato una stima dei quantitativi di produzione stimata dal campo solare, che per precisione e facilità di calcolo è stata applicata ad un modello commerciale ivi specificato. Naturalmente, ed in analogia con quanto detto a proposito delle torri-faro, va da sè che nello spirito della Legge sui lavori pubblici è evidente che non esiste obbligo da parte della ditta aggiudicataria di ricorrere per forza alla installazione di detti modelli in quanto anche altri componenti di marche e modelli differenti saranno accettati dalla direzione lavori, purchè preventivamente concordati e purchè almeno EQUIVALENTI dal punto di vista delle caratteristiche sia tecniche che dimensionali e prestazionali. In tale caso è comunque ovvio che viene compre s ol ’ obbl i gope rl ’ i mpr e s ai ns t al l at r i c e( s e nz amaggi or az i one alcuna di oneri) di e s e gui r ei ll a v or oape r f e t t ar e gol ad’ ar t ec onpar t i c ol ar eat t e nz i oneal l ame s s ai nope r ade i puntamenti/orientamenti dei pannelli solari. In ogni caso la produzione prevista per ciascuno dei due impianti è pari a circa 900lt sia in continuo che nei primi 10' con differenza di temperatura dell'acqua di ingresso dell'acquedotto ed acquadi s t r i bui t apa r ia l me noa25° .E’ovvi a me nt epr e vi s t aunaa de g ua t ar e t ediRICIRCOLO. Sicuramente dovrà essere valutata a cura del committente la possibilità di rientrare nel campo di applicazione di sovvenzioni od altri bandi esistenti per la produzione solare. In ogni caso l'acqua calda sarà distribuita nel rispetto dei requisiti richiesti dal CONI. A tale proposito, si sottolinea come una delle tavole grafiche (a cui si rimanda) sia stata dedicata a specificare quali sono i parametri e condizioni di progetto utilizzate, che come è possibile riscontrare osservando detta tavola, sono in alcuni casi superiori alle richieste. IMPIANTO IDROSANITARIO Dal punto di fornitura previsto al luogo indicato dal disegno, si dipartiranno 3 linee di adduzione acqua, dedicate rispettivamente a servizi di: - acqua sanitaria sia fredda che calda (attraverso il locale bollitori); - acqua irrigazione campo; - acqua antincendio. Per quanto riguarda la distribuzione acqua sanitaria si è pensato ad un impianto con distribuzione a dorsale sottotraccia e derivazioni ai vari spogliatoi/bagni, nonchè a lavabi esterni (idonei per l'abbeveramento degli atleti oltre che del prelavaggio di scarpe, indumenti od altre attrezzature sportive) ed a prelievi dia c quai dr i c af r e ddaa nc hea l l ’ i nt e r node l l az onac a mpo/ pi s t a , (internamente ad appositi pozzetti). Naturalmente saranno installati apparecchi sanitari di primaria casa con relativa rubinetteria, del tipo idoneo a spogliatoi sportivi ed in materiali e tipologie che tengano in considerazione la prevenzione degli infortuni (gli spogliatoi saranno utilizzati anche da bambini), criteri di igiene e facilità di pulizia da parte del manutentore oltre che criteri di accessibilità da parte dei diversamente abili; in particolare per quest'ultimo punto si ricorda che non solo saranno presenti alcuni bagni idonei ai portatori di handicap ma che anche alcune docce saranno realizzate con queste considerazioni. IMPIANTO IRRIGAZIONE AUTOMATICA DEL CAMPO Tale impianto è previsto del tipo fisso, interrato, con funzioni completamente automatiche controllate da un programmatore con sistema di comando elettrico a 24V. La rete sarà realizzata per mezzo di distribuzione in tubo Polietilene ad alta densità (PEHD) diametro 50mm nero conforme a UNI 10910 posato a profondità minima 50/60cm da cui si dipartono gli stacchi, in giunti snodati agli irrigatori previsti. Gli irrigatori previsti sono del tipo dinamico, così come descritti nel computo metrico e nei disegni di progetto. Essi saranno del tipo idoneo allo scopo, nei modelli che sono stati calcolati con gittate apposite in base alla geometria di installazione e con limitatori della settorialità di intervento. IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO Sulla base delle specifiche richieste di prevenzione degli incendi, si prevede la presenza di una rete antincendio sia interna agli spogliatoi che per le aree esterne; in particolare è prevista, a partire da apposita fornitura di acqua antincendio, una rete interrata in polietilene alta densità con tubazione di taglia 2" adducente a: - numero 2 naspi DN25 omologati (completi di cassette, rotolo, gomma, lancia, cartello segnaletico e quant'altro necessario) interni ai corridoi della zona spogliatoi (con relativa tubazione di stacco in derivazione dalla dorsale principale); - numero 2 idranti soprasuolo DN45 a colonnina, omologati (completi di rubinetto idrante e quant'altro necessario) per le aree esterne. Inoltre è prevista la presenza di un attacco di mandata UNI70 per vigili del fuoco (completo di cartello segnalatore) posta all'inizio dell'impianto antincendio. IMPIANTO ADDUZIONE GAS METANO Perl ’ a l i me nt a z i onede l l eduec a l da i eag a sa di bi t eapr oduz i onea c quac a l das a ni t a r i a ,ve r r à realizzato un impanto gas con modalità conformi alle norme tecniche di settore ed al DM 12 aprile 1996, così costituito: - rubinetto intercettazione generale e giunto a nt i vi br a nt et a g l i a2”a lpunt o dif or ni t ur a (contatore ITALGAS); - dorsale interrata in polietilene DN50 (UNI ISO 4437 serie S8 con spessore minimo 3mm) a partire dal punto di fornitura, fino al rubinetto generale nei pressi delle due caldaie gas; - giunzioni sulla dorsale realizzate mediante saldatura di testa per fusione a mezzo di elementi riscaldanti oppure mediante saldatura per elettrofusione oppure ancora mediante saldatura con appositi raccordi elettrosaldabili; - posa delle tubazioni di polietilene interrate ad una profondità minima di 60cm, con strato di sabbia lavata sopra e sotto per circa 10cm e con posa di nastro monitore; - 2 rubinetti con tubazioni rame 35x1,5mm per gli stacchi alle 2 caldaie; - giunzione miste, raccordo tra polietilene e rame, realizzate mediante raccordi speciali (giunti di transizione polietilene-rame idonei per saldatura o raccordi metallici filettati o saldati. Giunzioni interne a pozzetti (ovvero il polietilene non deve uscire dal terreno); Poichè le caldaie verranno installat ea l l ’ a pe r t o,ve ng onome nopa r e c c hi epr e s c r i z i onide l D.M. 12/4/96, fatto salvo che dovrà comunque essere verificato quanto segue: - c a l da i ec os t r ui t epe ri ns t a l l a z i onea l l ’ a pe r t o; - distanza delle caldaie di almeno 1mt da finestre del corpo spogliatoi; - interposizione di una lastra (insieme alla struttura presente) REI120 tra caldaie e fabbricato spogliatoi per la fascia di 0,5mt laterali e 1mt verticali prevista dal punto 2.1 del DM 12/4/96. L’ i mpi a nt oa ndr àpr e ve nt i va me nt epr ova t oa l l apr e s s i onemi ni madi1bar. Sonoi nc a r i c oa l l ’ i ns t a l l a t or el ec ompi l a z i onide imode l l idic ompe t e nz ape rl ’ a t t i va z i one de l l af or ni t ur ag a sdapa r t ede l l ’ e nt ee r og a t or e . OPERE (IMPIANTISTICHE) PER IMPRESA EDILE IMPIANTO SMALTIMENTO ACQUE BIANCHE METEORICHE Si prevede un impianto di raccolta acque piovane provenienti dalle superficie impermeabili, con il convogliamento dell'acqua raccolta fino allo scarico diretto in mare aperto a mezzo di tubazione DN fino a 400mm opportunamente posata. Di più si prevede la realizzazione di impianto di drenaggio del campo da calcio mediante tubazioni microforate. Tutta la rete, per i cui dettagli si rimanda alle tavole di progetto e computo metrico, verrà realizzata con tubazioni plastiche a diametro calcolato sulla base dell'intensità pluviometrica media nel corso degli anni, posata sotto il terreno nei punti indicati dalla planimetria. Le giunzioni saranno del tipo termosaldato per garantire una maggiore efficienza e sicureza dell'impianto. Naturalmente il sistema sarà efficiente laddove siano rispettate le pendenze minime delle tubazioni (indicate nei disegni) in coordinamento con la pendenza concentrica della pista ed eccentrica del campo interno (secondo la classica tipologia della forma cosiddetta "a schiena d'asino"). Come indicato nella planimetria, si prevedono alcuni pozzetti di ispezione. I ldi me ns i ona me nt opr e l i mi na r ede l l et uba z i oni ,r e a l i z z a t oc onl ef or mul edi“ Ga uc kl e r St r i c kl e r ” ,ès t a t oc ondot t oc onl es e g ue nt ii pot e s idipa r t e nz a : intensità pluviometrica (per determinazione delle portate in l/s): 0,041 l/s/m2 riempimento delle tubazioni: 60% velocità massima: 5 m/s pendenze: come da disegno allegato. Considerato lo scarico diretto nel mare non si ritiene necessario predisporre la realizzazione di una vasca di laminazione. In modo molto classico per le piste di atletica, sul bordo interno della medesima pista verrà posata una canalina per la raccolta delle aque, canalina che tipicamente ogni 10/15 metri verrà raccordata alla tubazione di raccolta sottostante. IMPIANTO SMALTIMENTO ACQUE NERE Tale impianto è ben evidente nelle tavole e computo di progetto; in questa sede si ricorda solo come la necessità di stazione di pompaggio derivi dalla richiesta di enti di realizzare dei bagni nella zona lato mare. ********************************************************* Superfluo sottolineare che tutti gli impianti tecnologici dovranno essere realizzati da parte di ditte specializzate in grado di rilasciare a fine lavori tutte le documentazioni e certificazioni del caso, ed in primis le dichiarazioni di conformità ai sensi della Legge 46/90. N.B.: nelle voci di computo sono già previsti gli oneri per parallelismi ed interferenze i ns i s t e nt ine gl is c avidar e al i z z ar e .E’dai nt e nde r s ic het ut t el el avor az i onidis c avoper poter essere eseguite in sicurezza, è bene che vengano operate soltanto dopo che sia stata pr e ve nt i vame nt ee f f e t t uat al ’ ope r a dis pos t ame nt o de lt ubo de l l ’ ac que dot t o de lRoj a (insistente sulla zona a circa due metri di profondità dal livello preesistente –come da sondaggio eseguito nei primi mesi del 2007). ********************************************************* Si ricorda che del progetto fanno parte: - allegati alla presente relazione; computo metrico (estimativo); 18 tavole di disegno seguenti: 1. tavola IMP_00 2. tavola IMP_01 3. tavola IMP_02 4. tavola MEC_01 5. tavola MEC_02 6. tavola MEC_03 7. tavola MEC_04 8. tavola MEC_05 9. tavola MEC_06 10. tavola ELE_01 11. tavola ELE_02 12. tavola ELE_03 13. tavola ELE_04 14. tavola ELE_05 15. tavola ELE_06 16. tavola ELE_07 17. tavola ELE_08 18. tavola ELE_09 scavi in trincea tavola generale impianti segnaletica di sicurezza smaltimento acque bianche meteoriche aqua antincendio, irrigazione, rete gas, smaltimento acque nere valori climatico-ambientali di progetto impianti drosanitari (esclusa produzione acqua calda) impianti di climatizzazione/riscaldamento impianti di produzione acqua calda (e impianto solare) schema generale impianti elettrici cabina elettrica MT/BT e schemi elettrici relativi schemi quadri elettrici generali illuminazione pista e impianti elettrici in esterno quadri luci pista e torri-faro impianti elettrici bar impianti elettrici palestra impianti elettrici spogliatoi e locali contigui impianti elettronici I tecnici progettisti degli impianti (Ing. A.Penna) (Ing. G.L. Moroni) Seguono allegati (*) pe rg l ia l l e g a t ic h ef a n n or i f e r i me n t oamode l l ic omme r c i a l i ,v a l equ a n t or i f e r i t on e l l epa gi n epr e c e de n t ic i r c al ’ a s s e n z a di obbligo della ditta aggiudicataria di ricorrere a detti materiali/componenti. - TORRI FARO PISTA ATLETICA SANREMO Verifica di autoprotezione contro i fulmini STRUTTURE METALLICHE DI NOTEVOLI DIMENSIONI (DPR 547/55, art. 39 e DPR 462/01 art. 2) Dati del progettista / installatore: Ragione sociale: Moroni Penna Ingegneri - Ing. Gian Luca Moroni Indirizzo: Via Pietro Agosti, 228 Città: Sanremo CAP: 18038 Provincia: IM Albo professionale: Ordine degli Ingegneri della Provincia di Imperia Numero di iscrizione all'albo: 509 Partita Iva: 01306730084 Codice Fiscale: MRNGLC66D24I138G Committente: Committente: Comune di Sanremo Descrizione struttura: Torri faro pista atletica Sanremo Indirizzo: Regione Piandipoma Comune: SAN REMO Provincia: IM Caratteristiche della struttura metallica e ambientali Lunghezza struttura (m): 6 Larghezza struttura (m): 3 Altezza struttura (m): 36 Tipo di suolo: erba (pro-sicurezza) Coefficiente di posizione: struttura isolata (Cd = 1) (pro-sicurezza) Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna (pro-sicurezza) (*) Numero di fulmini all'anno al kilometro quadrato Nt: 2,5 (comune di Sanremo) (*) E’p os s i bi l ei n di c a r e“ t e r r e n oe qu i p ot e nz i a l e ”q ua nd one ls uo l oèpr e s e n t eu nar e t eme t a l l i c a ,a de s e mpi or e t e elettrosaldata oppure i ferri del cemento armato, come sono quelli dei plinti. La presenza della equipotenzializzazione riduce il rischio relativo alla tensione di passo. Valori di rischio Componente di rischio relativa alle tensioni di contatto e di passo RA: 9,65E-06 Valore di rischio tollerato dalla norma RT: 1,00E-05 CONSIDERATO: (con riferimento alla fulminazione diretta della struttura metallica) - che la struttura metallica in questione non contiene materiali combustibili, né infiammabili e quindi la componente di rischio relativa ad incendi ed esplosioni è nulla (RB = 0); - che si assume un valore medio del danno per tensioni di contatto e di passo Lt pari a 0,01. SI ATTESTA: che la suddetta struttura metallica, posta all'aperto, non è di notevoli dimensioni, ai sensi del DPR 27-4-1955 n. 547, art. 39, e che non necessita quindi di collegamento a terra in modo da garantire la dispersione delle scariche atmosferiche. Conseguentemente non ricorre l'obbligo di omologazione, né di denuncia all'Asl/Arpa e all'Ispesl dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche (messa a terra) di cui al DPR 22-10-2001 n. 462, art. 2. Parimenti non sussiste l'obbligo per il datore di lavoro di far sottoporre a verifica periodica i dispositivi in questione da parte dell'Asl/Arpa o di un organismo abilitato, secondo l'art. 3 dello stesso decreto. Data 25/07/2007 Timbro e firma Cabina 1 1 2 2 22 22 MT/BT SCHEMA A BLOCCHI ELETTRICO Particolare Avanquadro Gruppo Da cabina Elettrogeno Particolare Locale tecnico elettrico Sinottico comando Luci Antincendio Diffusione sonora UPS Torre Faro 1 Utenze elettriche Torre Faro 4