Donato Bramante - diversamente social

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Donato Bramante Donato di Pascuccio di Antonio (1444 Fremignano – 1514 Roma) , Raffaello, Scuola di Atene, 1508, Stanze vaticane
Raffaello: scuola di Atene, stanze vaticane
La formazione n Lo studio dell’arte nell’ambiente ricco e colto di Urbino lo porta in contatto con autori quali, Luca Signorelli, Melozzo da Forlì, Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini. Notevole l’influenza di Piero della Francesca e dei fiamminghi.
La formazione Nel 1476 Bramante decide di spostarsi verso il settentrione. n Forti i debiti verso il Mantegna, Ercole de’ Roberti e Giovanni Bellini, incontrati forse a Mantova, Ferrara e Pesaro, anche se tali soggiorni non sono documentati
n 1477 è a Bergamo n n lavora come pittore, affrescando la facciata del Palazzo del Podestà, con soggetti di filosofi in inquadrature architettoniche, di cui restano pochi frammenti. 1478 E' probabile un suo primo soggiorno a Milano, forse inviato da Federico da Montefeltro per seguire i lavori nel suo palazzo a Porta Ticinese, ricevuto da poco in dono da Galeazzo Maria Sforza.
Dal 1481 è stabilmente a Milano:l’ Incisione Prevedari 24 Ottobre 1481, il primo documento che attesti la presenza di Bramante a Milano è il contratto per la stampa di un suo disegno commissionata, tramite il pittore Matteo de’ Fedeli all’incisore Bernardo Prevedari. (Milano, civica raccolta di stampe Bertarelli)
L’incontro tra Leonardo e Bramante n 1482 Da quest'anno è a Milano Leonardo, che si lega con grande amicizia a Bramante ed è presente con lui nei cantieri del Castello Sforzesco, di Santa Maria delle Grazie e a Vigevano. Bramante comincia ad essere citato nei documenti del cantiere di Santa Maria presso San Satiro, dove è presente per certo fino al 1491. Collaborano con lui Giovanni Antonio Amadeo, i fratelli Gabriele e Giovanni Battagio e lo scultore Agostino de' Fondulis.
1482­’86 Santa Maria presso san Satiro
Le vicende edilizie n n n n n n IX antico sacello di S. Satiro costruito dal vescovo Ansperto in età carolingia Il campanile; nella prima metà dell’XI secolo Ariberto da Intimiano riconsacra la torre campanaria a base quadrata, anch’essa eretta nel IX secolo; essa è da considersi interessante esempio protoromanico . 26 ­9­1477 "fu recato guasto da alcuni malfattori“ all’immagine miracolosa;il duca Gian Galeazzo Sforza fa erigere un edificio nuovo e degno, proprio per custodire quell'affresco oggetto di venerazione popolare. 1478 inizio dei lavori , forse impostando dapprima un oratorio di tipo solariano in coincidenza con la parte centrale dell'edificio attuale sotto la cupola. Dal 1482 troviamo documentato Donato Bramante, Agostino De Fondutis (o De Fondulis) incaricato dell'esecuzione di decorazioni in terracotta (1483), Giovanni Battagio pure per decorazioni (1487) e l'Amadeo (1486) per realizzare una facciata di marmi policromi (da sottoporre però all'approvazione di Bramante). La data della commissione dell'organo, 1490, può essere assunta come quella della conclusione dei lavori più importanti 1483 c. la Sagrestia ".
Il primo e secondo progetto Nella prima fase di costruzione l’architetto urbinate realizza un impianto rettangolare, con il lato maggiore sull’attuale via Falcone, forse su un edificio preesistente.In seguito si decise l’aggiunta del corpo delle tre navate, definendo così l’attuale pianta a Tau
I restauri n I restauri I restauri interni succedutisi sin dal ‘600, dovuti soprattutto all’instabilità del suolo e all’infiltrarsi dell’acqua nelle strutture portanti e nell’apparato decorativo, nonché a lesioni della cupola. Ai primi del ‘900 il complesso bramantesco appare ancora con pesanti lesioni strutturali; nel 1937 il Chierici consolida le strutture pericolanti in corrispondenza del coro bramantesco. Nel 1957 si opera nella sagrestia posando una nuova pavimentazione in marmo rosso. Dal 1983 sino ad oggi si sono succeduti lavori di restauro e consolidamento di tutto il complesso architettonico, che hanno interessato in particolare la decorazione pittorica e plastica dell’interno.
Bramante, pur rimanendo unico responsabile del progetto, affida poi il completamento della facciata all’architetto e scultore Amadeo, che realizza però solo il basamento ornato da tondi in marmo mentre il resto della facciata rimane incompiuta.
La sacrestia
Uomini d’ arme di casa Panigarola 1486­87
Uomini in arme di casa Panigarola Il palazzo era a quei tempi di Gaspare Visconti, poeta e consigliere del Moro:
Eraclito e Democrito Eraclito e Democrito erano collocati in una stanza attigua e possono essere visti come introduzione di un percorso a partire dai due filosofi: uno che piange e l'altro che ride alludono a diverse posizioni di fronte alle vicende umane
1487 tiburio del duomo
Cristo alla colonna Studi anatomici di Leonardo Nitidezza cromatico geometrica di Piero della Francesca Sensibilità lombarda per la resa naturale del paesaggio Prospettiva aerea di Leonardo sullo sfondo leonardesco, si nota un riferimento alla presa di Otranto da parte dei Turchi , Cristo è così simbolo della sofferenza della chiesa a causa degli infedeli 1490ca,tempera e olio su tav. 93x62, Milano, Pinacoteca di Brera
1492 piazza di Vigevano fatta costruire dal Moro come anticamera al castello, la torre completata dal Bramante secondo uno schema filaretiano a volumi scalati
Santa Maria delle Grazie n Non erano trascorsi neppure dieci anni dal completamento della chiesa solariana,
1492­97 Tribuna di santa Maria delle Grazie che Ludovico il Moro decise di attuare un radicale intervento architettonico con la precisa volontà di aderire alle nuove istanze dettate dall'Umanesimo e così il 29 marzo 1492 venne posta la prima pietra della nuova tribuna.
Le ambizioni del Moro erano di creare un tempio ­ mausoleo e quindi un grandioso edificio a se stante pur collegato al corpo delle navate
La tribuna n Il grandioso spazio della tribuna, reso ancora più dilatato in rapporto allo spazio esiguo delle navate, si presenta come un grande cubo delineato da quattro contrafforti che sostengono archi a tutto centro sui quali poggia la cupola. Un ruolo importantissimo è affidato all'apparato decorativo che ricopre completamente la struttura bramantesca: il leggero contrasto chiaroscurale ottenuto con la decorazione a graffito crea piacevoli vibrazioni cromatiche di notevole raffinatezza. La costruzione della tribuna impose la realizzazione di altre opere finalizzate all'adeguamento funzionale del complesso conventuale. Vennero infatti costruiti la nuova sagrestia e l'antistante chiostrino di forma quadrata, scandito da cinque intercolumni per lato con colonne corinzie e volte a crociera. Anche queste opere sono attribuite al Bramante
La tribuna
chiostrino di santa Maria delle Grazie Vennero infatti costruiti la nuova sagrestia e l'antistante chiostrino di forma quadrata, scandito da cinque intercolumni per lato con colonne corinzie e volte a crociera. Anche queste opere sono attribuite al Bramante
la canonica di sant’Ambrogio (1492)
1497 Santa Maria Nuova di Abbiategrasso
Bramante a Roma 1499
Chiostro di santa Maria della Pace 1500
Il tempietto di san Pietro in Montorio n n n n 1502 riceve dal re di Spagna la commissione 4.5m di diametro offre solo lo spazio all’officiante e ai suoi assistenti all’altare escludendo i fedeli, la comunità è all’esterno, lo spazio intorno è luogo di raccolta dei fedeli. Sintesi tra esperienza antica e cristiana
Il tempietto: esterno e disegni
il progetto della piazza ( da Sebastiano Serlio) S. Serlio,III Libro dell’architettura, Venezia 1540
La Roma di Giulio II 1504 Bramante viene nominato ispettore e ingegnere delle fabbriche pontificie
Raffaello,Ritratto di Giulio II, 1511­ 1512 Olio su tavola, 108 × 80,Londra National Gallery Il cortile del belvedere in alto la villa di Innocenzo VIII costruita 15 anni prima, in basso gli antichi palazzi vaticani. Il cortile inferiore era destinato a tornei e feste. Riferimenti alla villa di Tivoli e al santuario di Palestrina nel 1587­89 Domenico fontana costruisce la biblioteca vaticana
La scala elicoidale Nell’ala laterale scala elicoidale percorribile anche a cavallo..
La pianta a croce greca Edificio a croce greca, dominato dalla cupola; il gioco delle cupole minori e del giro di absidi è concluso da quattro torri angolari e compreso entro una muratura dalla quale sporgono solo le absidi maggiori
Templi Petri Instauratio Cristoforo Caradosso, Medaglia commemorativa della fondazione della Basilica, 1506, bronzo, d. 5,6 Parigi, Bibliotheque des Medailles
Palazzo Caprini Divenuto casa di Raffaello fu distrutto nel XVII sec.
Ninfeo di Gennazzano 1507­11 Nel borgo di Genazzano della famiglia Colonna. Inizialmente concepito come padiglione estivo, impostato sullo schema della basilica di Massenzio e dei frigidarium delle terme romane, si presenta come un piccolo complesso di ambienti dove era possibile passeggiare, incontrarsi, studiare, discutere. Il complesso fu concepito certamente come luogo di rappresentazione teatrali e di feste pubbliche.
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