L`offerta di elettricità

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Liberalizzazione dei settori
elettrico e del gas
L’elettricità
Caratteristiche
1. Non è immagazzinabile
2. Deve essere fornita nel momento stesso in cui viene richiesta
Problemi
• vincoli che l’elettricità incontra nel suo trasporto dal luogo di
produzione al luogo in cui viene consumata
• occorre mantenere un continuo bilanciamento tra domanda e
offerta di energia elettrica
 l’offerta deve adattarsi continuamente alla domanda
 dato che produttori e consumatori sono collegati tra loro per il
tramite delle linee di trasporto, lo squilibrio che si determina in un
punto si ripercuote su tutta la rete e alcuni consumatori possono
rimanere senza elettricità
L’elettricità
• Il problema del continuo bilanciamento tra domanda e offerta è
complicato dal fatto che la domanda di energia elettrica è
caratterizzata da ampie fluttuazioni non sempre prevedibili
La domanda di elettricità
Caratteristiche
• La domanda di energia elettrica è una domanda derivata
 l’energia elettrica viene domandata in quanto destinata ad essere
convertita in qualche altra forma di energia (meccanica per far
funzionare i motori, radiante per illuminare le case, le strade ecc.)
 la domanda di energia elettrica dipende dalle caratteristiche del suo
utilizzo
• L’elasticità della domanda rispetto al prezzo è bassa
 basso grado di sostituibilità con altre fonti energetiche
• Le caratteristiche climatiche e la struttura produttiva di un paese
modellano la domanda di energia elettrica
• Ampie fluttuazioni nel tempo anche a parità di prezzo
L’offerta di elettricità
• L’energia elettrica che viene fornita all’utenza finale è il risultato di
quattro fasi:
1. Generazione
2. Trasmissione
3. Distribuzione
4. Vendita dell’elettricità
L’offerta di elettricità
1. La generazione
• primo passaggio nel processo, si parte dall’uso di una fonte
primaria e attraverso le centrali elettriche si produce energia
elettrica
• Gli impianti di generazione che utilizzano fonti diverse presentano
caratteristiche diverse
Costi fissi
 diversa struttura di costi
Costi variabili
L’offerta di elettricità
• Vi sono quindi impianti con alti costi fissi e bassi costi variabili e
viceversa
• Dato che, con riferimento all’intero settore, gli impianti devono
fornire l’energia elettrica al minor costo possibile
 vengono chiamati a produrre elettricità secondo un ordine
meritorio per cui funzionano prima gli impianti con costi fissi alti e
costi variabili bassi e successivamente quelli con costi variabili
progressivamente più elevati
L’offerta di elettricità
• Per coprire il carico di base (base load) verranno impiegati per primi
e per il maggior tempo possibile gli impianti con bassi costi variabili
e alti costi fissi (esempio: impianti nucleari)
• Gli impianti con costi variabili più elevati (gas) sono adatti a essere
impiegati per un breve utilizzo e permettono di coprire la domanda
quando ci sono punte elevate (peak load)
• Quando la domanda supera il carico di base ma non è ancora nel
peak load, entrano in funzione gli impianti che per le loro
caratteristiche di costo si collocano in posizione intermedia (sono
detti impianti di modulazione)
Funzioni di costo per impianti diversi
Ordine di merito
L’offerta di elettricità
2. La trasmissione
• è il trasporto di elettricità a mezzo di reti ad alta tensione dalle
centrali di produzione alle aree di consumo
• Sono quindi reti che rendono possibile l’interscambio di energia su
lunghissime dimensioni
Problemi legati alla trasmissione
a) il percorso effettivo che fa l’elettricità può non corrispondere a
quello contrattuale
 la possibilità che l’elettricità segua un percorso diverso da quello
previsto implica che quando un utente acquista energia da un
generatore, l’elettricità non è necessariamente quella prodotta per
lui dal generatore
L’offerta di elettricità
b) perdite di elettricità durante il trasporto dell’energia elettrica sulla
rete di trasmissione
• la trasmissione ad alta tensione su lunghe distanze trova proprio
giustificazione nella necessità di ridurre le perdite di trasmissione
c) l’elettricità deve essere mantenuta a livelli di tensione e frequenza
costanti attraverso il continuo equilibrio tra domanda e offerta
 i generatori che immettono elettricità nella rete devono
coordinarsi continuamente con il soggetto che gestisce la rete
perché quest’ultimo deve garantire la sicurezza nella fornitura
L’offerta di elettricità
 L’attività di trasmissione della rete è molto complessa perché non si
tratta solo di trasportare l’elettricità, ma l’operatore deve
mantenere continuamente l’equilibrio tra domanda e offerta
• Queste attività avvengono nell’esercizio della funzione denominata
dispacciamento
Dispacciamento
• È il motore del sistema elettrico nazionale (gestito da TERNA dopo
la liberalizzazione)
• Dispacciare l’energia elettrica significa coordinare la produzione
delle centrali in modo che sia garantito, 24 ore su 24 e 365 giorni
l’anno, l’equilibrio tra la domanda e l’offerta di elettricità
 inviare dei dispacci, cioè degli ordini alle centrali sparse in tutta
Italia perché producano l’esatta quantità di energia elettrica
richiesta dal Paese in quel momento
L’offerta di elettricità
• Il gestore della rete deve operare anche per evitare che ci siano
fenomeni di congestione
 Deve evitare che la domanda di energia superi l’offerta di trasporto
in ciascun punto della rete
 L’equilibrio tra domanda e offerta in ogni nodo della rete condiziona
l’equilibrio relativo a tutti gli altri nodi
L’offerta di elettricità
3. La distribuzione
• La trasmissione ad alta tensione richiede che l’energia elettrica
venga poi convertita a media e bassa tensione utilizzando impianti
di conversione, per consentirne l’utilizzo agli utenti finali
 È il trasporto dell’elettricità su linee a media e bassa tensione
• Trasmissione e distribuzione rappresentano l’intero sistema di
trasporto dell’elettricità
• Mentre la gestione della rete deve essere unitaria su tutto il
territorio, la gestione della rete di distribuzione può non esserlo
• Le reti di distribuzione si configurano come monopolio naturale che
può assumere carattere locale
L’offerta di elettricità
4. La vendita
• È l’ultima fase della funzione di offerta e può essere separata da
tutte le altre
• Un soggetto può stipulare un contratto con un generatore (vendita
all’ingrosso), pagare il prezzo di trasporto sulle reti di trasmissione
e distribuzione e rivendere poi l’elettricità all’utenza finale
 questa attività ha costi contenuti, ma anche margini di guadagno
contenuti
Servizio di pubblica utilità
La regolazione del servizio elettrico e del gas poggia su:
1. Energia: risorsa sociale
2. La domanda di energia è tendenzialmente rigida rispetto al prezzo
(es. energia consumata dalle imprese/uso di convertitori/beni
durevoli  D vincolata a quella fonte)
3. Il processo produttivo è caratterizzato da condizioni di monopolio
naturale
2. La rigidità della domanda di energia :
• determina uno svantaggio per l’utenza  va tutelata
• occorre garantire il servizio a tutti i cittadini a prezzi ragionevoli,
anche quando il costo dovrebbe essere elevato (sussidi incrociati)
Servizio di pubblica utilità
3. Il processo produttivo è caratterizzato da condizioni di monopolio
naturale:
• il trasporto di energia avviene attraverso reti fisse (infrastrutture
indispensabili)  è necessaria una forma di intervento pubblico
Storicamente, si è ricorso a due forme di intervento:
• Monopolio pubblico (soluzione europea): assegnazione dell’attività
ad un’impresa pubblica
• Monopolio privato regolamentato (soluzione nord-americana): lo
stato delega la gestione del servizio ma ne definisce le linee di
condotta
• Entrambe le soluzioni fissano ex ante garanzie di natura pubblica e
obbligatoria per tutelare il consumatore
Servizio di pubblica utilità
• In realtà, la liberalizzazione dei servizi pubblici consente la
protezione del consumatore  (si fissano comunque regole di
funzionamento del mercato) riduzione delle asimmetrie informative
attraverso garanzie di:
trasparenza;
esaustività;
correttezza dell’informazione
• così che i consumatori possono esercitare una libera scelta tra le
proposte dei diversi fornitori
• La tutela dei consumatori più deboli a livello di reddito è comunque
tutelata socialmente (tariffe sociali svincolate dalla responsabilità di
costo del consumatore e determinate dalla sua capacità
contributiva)
Dallo stato-produttore allo stato-regolatore
Lo stato-produttore perché:
1. Esistenza di monopolio naturale
 ma il monopolio naturale non investe tutte le fasi della filiera
energetica
Il sistema elettrico è caratterizzato da tre fasi:
• Produzione
• Trasmissione
• Distribuzione
• Vendita
Il monopolio naturale investe solo le fasi connesse al trasporto
 concorrenza possibile
Dallo stato-produttore allo stato-regolatore
Lo stato-produttore perché:
2. Fornitura di un servizio di pubblica utilità e obbligo di tale
fornitura per proteggere gli utenti da abusi di potere dell’impresa
privata
 con il tempo si è rivalutato il ruolo del mercato ben regolato; lo
stato comunque protegge i consumatori attraverso la definizione di
regole vincolanti per le imprese
Dallo stato-produttore allo stato-regolatore
• Il processo di liberalizzazione riguarda le attività di:
produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia
elettrica
• Dal 1962 (anno di nascita dell'Ente Nazionale per l'Energia Elettrica,
ENEL), tutte le attività legate alla produzione, al trasporto e alla vendita
di energia elettrica erano per legge riservate a Enel
• La liberalizzazione del Mercato elettrico è stata avviata in Italia con il
decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, noto come decreto Bersani
• Nel 1992 Enel è diventata Società per Azioni, primo passo verso la
privatizzazione
• Nel 1999 il decreto Bersani ha istituito un Mercato elettrico
organizzato (la Borsa elettrica), nel quale si contratta l'acquisto e la
vendita di energia elettrica (gestione affidata al GME)
Soggetti del sistema elettrico
• Il Ministero dello Sviluppo Economico: definisce gli indirizzi
strategici ed operativi per la sicurezza e l’economicità del sistema
elettrico nazionale
• L’Autorità per l’energia elettrica ed il gas: garantisce la promozione
della concorrenza e dell’efficienza nel settore, con funzioni di
regolazione e controllo
• Terna S.p.A.: gestisce in sicurezza la rete di trasmissione nazionale e
i flussi di energia elettrica
• Gestore dei Servizi Energetici (GSE): ritira e colloca sul mercato
elettrico l'energia prodotta dagli impianti incentivati
• L’Acquirente unico: ruolo di garante della fornitura di energia
elettrica alle famiglie e alle piccole imprese
• Gestore dei Mercati Energetici (GME): gestisce il mercato elettrico
Mercato liberalizzato
Le condizioni preliminari al funzionamento del mercato liberalizzato:
1. Possibilità di acquisire l’energia da parte degli utenti finali
direttamente dai produttori
2. Creazione di una rete di trasporto dell’energia indipendente dagli
operatori  gestita in modo neutrale
Obiettivo principale: creazione di benefici a favore dei consumatori
• La concorrenza determina maggiore efficienza e quindi costi di
produzione inferiori rispetto a quelli del monopolista (legale o
regolamentato)
Il disegno del settore liberalizzato
Elementi costitutivi del sistema liberalizzato:
1. Separazione verticale delle attività potenzialmente concorrenziali
da quelle di monopolio naturale
2. Indipendenza del soggetto operatore della rete di trasmissione
dagli operatori del sistema, per:
- assicurare libertà di accesso alla rete
- mantenere l’efficienza della rete di trasporto
3. Indipendenza di una borsa per lo scambio di energia per facilitare
le transazioni tra i produttori e i venditori e compratori all’ingrosso
4. Indipendenza dell’autorità di regolazione dagli interessi di tutti gli
operatori, al fine di:
- impedire l’esercizio di potere di mercato
- assicurare libertà di accesso alla rete
- fissare le tariffe che non compromettano la concorrenza
Obiettivi della regolazione
1. Protezione dei consumatori da forme di abuso derivante dalle
imprese private
2. Assicurare che le tariffe pagate dai consumatori siano giuste e
ragionevoli (attraverso la vigilanza della struttura tariffaria)
3. Tutelare le imprese da forme rovinose di concorrenza
4. Attuare politiche che favoriscono l’espansione di tecnologie
efficienti
5. Implementare politiche di conservazione dell’energia e di tutela
dell’ambiente
Obiettivi della regolazione
I risultati della regolazione della regolazione rientrano negli OBIETTIVI
GENERALI:
• Efficienza allocativa: le risorse sono allocate in modo da dare il
massimo beneficio alla collettività
• Efficienza produttiva: ogni impresa minimizza i costi di produzione
nella scelta ottimale della combinazione dei fattori produttivi
• L’obiettivo dell’impresa regolata è la massimizzazione del profitto
La teoria della regolazione tariffaria
L’impresa regolata deve definire una serie di decisioni riguardanti:
• investimenti di capitale, livelli di qualità del servizio, output
Il regolatore interviene su:
• prezzo, qualità del servizio
Problema principale: asimmetria informativa  il regolato può
impiegare le sue informazioni in modo strategico per incrementare i
profitti, a svantaggio dei consumatori
Soluzione: regolazione con incentivi, basata su obiettivi incentivanti,
su comparazione dei rendimenti, indicizzazione delle tariffe
• Il regolatore fa esplicito uso di ricompense e penalità e lascia quindi
spazio alle forze di mercato
Regolazione con incentivi
Sintesi della teoria della regolazione incentivante (Joskow):
1. Contratto tra regolatore e regolato in base al quale l’impresa
regolata fornisce il servizio ad un prezzo fisso stabilito ex ante
• Il prezzo non varia in funzione dei costi, ma solo per eventi esogeni
(es. tasso di inflazione)
• Il prezzo (price-cap) è relativamente alto per assicurare al regolato
la copertura dei costi (caratterizzati da as. inf. del regolatore), ma
tale da limitare l’estrazione del surplus dei consumatori
• Incentivo: il regolato rivendica a proprio favore il profitto derivante
dalla maggiore efficienza e riduzione del costo di produzione
Metodo del price cap
• Con il metodo del price cap il regolatore fissa un valore iniziale del
prezzo che viene aggiustato nel tempo per tenere conto
dell’inflazione e dell’incremento di produttività
• Il prezzo iniziale è fissato in base al metodo detto “regolazione del
costo del servizio”: il regolatore raccoglie informazioni sulle voci di
costo e ricavo attraverso il bilancio dell’impresa regolata
• Con il price cap si stabilisce un limite al prezzo del servizio, ma il
regolatore non è in grado di controllare direttamente i profitti e i
costi degli input
Metodo del price cap
• La formula del price cap che determina la variazione di prezzo tra
due periodi è:
Pt = Pt-1 (1-I-X)  Z
Pt è il prezzo al tempo t-esimo
Pt-1 è il prezzo al tempo immediatamente precedente
I è il tasso di inflazione che riflette la traslazione sul prezzo delle
variazioni nei prezzi degli input impiegati
X è il tasso di variazione della produttività che l’impresa deve
riconoscere all’utenza
Z è l’aggiustamento della variazione di prezzo per fattori speciali o
imprevedibili
Regolazione con incentivi
2. Meccanismo basato sulla regolazione delle voci del costo del
servizio:
• l’impresa regolata è autorizzata a coprire i costi di produzione
effettivamente sostenuti per fornire il servizio
• hp: sistema di revisione affidabile e accurato
• Il regolatore riconosce i costi effettivi e quindi non si manifesta
alcuna rendita a favore del regolato  si eliminano gli extra profitti
del regolato
• Il regolato non ha incentivi ad aumentare l’efficienza
Benefici metodo price cap
• Favorisce una maggiore riduzione del costo del servizio perché
l’impresa è incentivata a ridurre i costi in quanto ciò si traduce in un
maggior rendimento del capitale proprio, soprattutto quando:
a) il regolatore non conosce il vero costo del servizio
b) il regolatore non conosce la portata delle azioni intraprese per
ridurre i costi e tagliare le inefficienze
• Tende a far affermare una cultura gestionale più imprenditoriale e
meno burocratica
RISCHI:
• Eventuali effetti negativi sulla qualità del servizio dovuta alla
riduzione di costi più facilmente comprimibili, come i costi di
manutenzione
Il processo di regolazione è come un gioco ripetuto, per cui il
regolatore apprende informazioni dai soggetti regolati per il futuro
Il sistema elettrico nel contesto liberalizzato
La liberalizzazione del gas naturale
DOMANDA DI GAS
• Usi civili (usi domestici + riscaldamento)
• Usi industriali
• Usi termoelettrici (centrali ad alto rendimento in sostituzione di
derivati del petrolio)
• Domanda in costante crescita
La liberalizzazione del gas naturale
OFFERTA DI GAS NATURALE
• Si trova in giacimenti sotterranei, talvolta in combinazione con il
greggio
• Richiede costose infrastrutture per il trasporto: pipelines /catena
GNL
• Viene estratto e trasportato quando il mercato finale crea i
presupposti economico-finanziari
La filiera del gas naturale
• Produzione e/o Importazione
• Trasmissione in alta pressione (trasporto e dispacciamento)
• Stoccaggio (deposito in strutture del sottosuolo del gas naturale
prelevato dalla rete di trasporto nazionale e successivamente
reimmesso nella rete in funzione delle richieste del mercato)
• Vendita all’ingrosso
• Distribuzione
• Vendita al dettaglio
Filiera verticalmente integrata
• Sviluppo nell’epoca del boom economico con Impresa Pubblica
• Ulteriore espansione dopo shock petroliferi per politiche di
sostituzione
• Eni controlla:
- la produzione abbinata allo stoccaggio (tramite AGIP)
- l’importazione (monopolio di fatto)
- il trasporto internazionale e nazionale (monopolio naturale)
- vendita all’ingrosso (via SNAM)
- 30% della distribuzione (monopolio naturale) e vendita locale (via
Italgas)
Fasi potenzialmente monopolistiche
e fasi potenzialmente concorrenziali
• Trasmissione in alta e media
pressione (trasporto nelle
reti internazionali, nazionali
e regionali e
dispacciamento)
• Distribuzione locale in bassa
pressione
•
•
•
•
•
Produzione
Importazione
Stoccaggio
Vendita all’ingrosso
Vendita al dettaglio
La liberalizzazione in Europa: principi
• Unbundling (separazione
concorrenziali)
fra
attività
monopolistiche
e
• Third Party Access: accesso non discriminatorio dei terzi alle
essential facilities (infrastrutture essenziali non duplicabili) e alle
bottleneck facilities (infrastrutture essenziali duplicabili)
• Free Entry nelle attività concorrenziali
• Libera scelta del fornitore da parte dei clienti finali
Grado di implementazione dei principi
• Unbundling: contabile, societario, proprietario (solo UK e
Danimarca)
• TPA: riguarda sia le tariffe che le condizioni di accesso alla rete e
agli stoccaggi: regolato (Italia, Francia, UK) e negoziato (Germania)
• Libera scelta del fornitore: estesa a tutti i clienti entro il 2007 (in
Italia dal 2003), intanto distinzione tra clienti liberi e clienti vincolati
La liberalizzazione in Italia
• Fine anni ‘90: privatizzazione parziale di ENI, istituzione AEEG
• Dopo: Decreto 164/00 implementa dir. 98/30/CE
• Separazione societaria fra
1) trasporto (Snam Rete) e import/vendita (Eni Gas&Power)
2) trasporto e stoccaggio (Stogit)
3) Distribuzione e vendita dettaglio
• La distribuzione consiste nel trasporto del gas su reti locali a bassa
pressione, gestite in concessione
• L’Ente locale, titolare del servizio è tenuto ad affidarne la gestione
(per 12 anni) esclusivamente mediante gara, cui possono
partecipare solo società di capitali o cooperative
• Liberalizzazione completa della domanda (2003)
• Vendita = la fornitura e la consegna del gas ai clienti finali allacciati
alla rete
• Il venditore acquista all’ingrosso e rivende al cliente finale pagando
una tariffa di trasporto, fissata dall’Aeeg, che remunera il gestore
delle reti di trasporto per l’utilizzo della rete e delle infrastrutture
Stato della concorrenza nella vendita di gas in
Italia
• Tetti antitrust anche nella vendita (50%)
• Entrata con acquisizione asset nel downstream (anche Eni presente
con Italgas)
• Completa liberalizzazione nella vendita finale ma nessuna
concorrenza nei prezzi negli usi civili (competizione limitata anche
negli usi industriali). Unica eccezione recente ENEL…
• In Italia comunque concorrenza nei prezzi difficile a causa del fatto
che ENI rifornisce i suoi concorrenti
• Prezzi del gas fra i più elevati in Europa (fino a + 20%)
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