Labiatae o Lamiaceae
● Famiglia molto ricca in nettare e oli
essenziali.
Molte specie sono utilizzate in profumeria,
farmaceutica e come aromatizzanti per vini e
liquori e in cucina.
● Specie prevalentemente erbacee, talvolta
arbustive, annuali o perenni, generalmente
suffruticose (lignificate solo alla base)
● Il fusto e i rami hanno sezione quadrangolare,
caratteristica che le rende subito distinguibili
● Le foglie sono alterne o verticillate, spesso
ricoperte da peli secretori
...Labiatae
I fiori sono molto caratteristici, formati da un
tubo bilabiato (da cui il nome della famiglia)
con due petali saldati tra loro che formano il
labbro
superiore e tre che formano quello inferiore. A
volte sono riuniti in verticilli altri sono solitari
● Dal fiore fuoriescono 4 stami, due più
lunghi e due più corti, oppure tutti uguali, o
solo due in alcune specie.
● Il frutto è costituito da quattro acheni che si
liberano a maturità.
SALVIA SCLAREA
Salvia sclarea L.
Labiatae
Pianta erbacea, mediterranea,
appartenente
alla famiglia delle Labiate.
Altezza di 90-110 cm.
Foglie basali ampie, di forma
ovale-oblunga, di consistenza
rugosa e ricoperte di peli
Foglie cauline, dal 2° anno. Sullo
scapo fiorale, sono di dimensioni
più ridotte, e margine dentellato.
Radice è fittonante e legnosa.
Fusto, di sezione quadrangolare,
eretto, ingrossato, scanalato,
rivestito di peli crespi.
I fiori lilla sono riuniti in
un’infiorescenza.
Il suo impiego è principalmente legato all'industria dei
profumi. La droga vegetale è costituita dalle sommità fiorite
da cui, per distillazione, si ottiene l’olio essenziale, costituito
soprattutto da acetato di linalile (60-80%) e linalolo (20-25%).
Dal resto della pianta ed dai residui della distillazione, viene
estratta, per mezzo di solventi, la "concreta", un insieme di
grassi e cere da cui, una volta purificata, si estrae lo sclareolo
che si presenta in forma cristallizzata, di colore bianco e
viene utilizzato come fissatore dei profumi.
La droga costituita dalle sommità fiorite e dalle foglie,
possiede diverse proprietà in particolare stimola la
produzione di succhi digestivi e migliora l’appetito. E’ utile
contro la colite, gli spasmi e la flatulenza. Allevia i dolori
mestruali e regolarizza il ciclo. E’ utile anche nella
menopausa perché contiene delle sostanze simil ormonali.
In cosmetica è utilizzata sottoforma di infuso per donare
lucentezza ai capelli eliminando sia l’eccesso di sebo che
mitigando la secchezza.
SANTOREGGIA
Santureja hortensis L.
Labiatae
Pianta erbacea annuale,
spontanea nelle zone
mediterranee dell’Italia
settentrionale fino al centro
Italia e può raggiungere
un’altezza di 40 cm. Il fusto è
molto ramificato, pubescente
di colore rossastro. Le foglie
sono opposte a due a due,
intere, ricoperte nella pagina
inferiore da un’abbondante
peluria. I fiori sono biancorosati. Il frutto è formato da
quattro acheni.
Contiene borneolo, il nerolo, il geraniolo e l’eugenolo.
Antibatterico: l’olio essenziale ha proprietà antivirali e antibatteriche
e viene quindi consigliato in casi di raffreddori ed influenza.
Ipocolesterolemizzante: ha un buon contenuto di fibra alimentare,
il suo consumo riduce i livelli di colesterolo cattivo LDL nel sangue ed
aumenta il colesterolo buono HDL.
Astringente: la pianta ha un buon contenuto di tannini. Questi
composti hanno attività antinfiammatoria e proteggono l’organismo
dalle infezioni intestinali, polmonari e dalle infezioni ai reni.
Vermifuga: l’olio essenziale aggiunto al tè può essere utilizzato per
eliminare i vermi intestinali.
Antiossidante: i germogli e le foglie tenere della santoreggia hanno
un buon contenuto di antiossidanti la cui attività si rivela utile per
combattere gli effetti nocivi dei radicali liberi e per prevenire di
conseguenza molte patologie, dai tumori alle malattie cardiovascolari.
Espettorante: la pianta ha proprietà espettoranti, può quindi essere
utilizzata per sciogliere il muco ed il catarro e favorirne l’espulsione.
Antidolorifico e antinfiammatorio: grazie al contenuto di
carvacrolo le foglie di santoreggia strofinate sulle punture di api e
vespe leniscono il dolore e l’irritazione.
TIMO VOLGARE
Thymus vulgaris L.
Labiatae
E’ un arbusto alto 20-30 cm,
fittamente ramificato,
legnoso nella parte inferiore.
I rami sono biancastri per
l'abbondante tomentosità
Le foglie sono ellittiche,
romboidali
quelle vicine
all'infiorescenza, con il
margine ripiegato verso il
basso
Fiori di colore lilla chiaro
riuniti in verticilli.
Si utilizzano le sommità fiorite che vanno raccolte in
maggio-luglio, recidendo 5-10 cm al di sotto dei fiori
escludendo le parti legnose.
Contiene il 2,5% di olio essenziale, composto
principalmente
da timolo (30-70%) e carvacrolo. Contiene inoltre
tannini e flavonoidi che gli conferiscono un potere
antinfiammatorio. Viene utilizzato comunemente
per le infiammazioni delle vie aeree e la tosse
grassa
poiché è un ottimo espettorante.
Generalmente l'olio essenziale puro per uso interno
non va utilizzato sotto i 2 anni di età, in quanto può
creare broncospasmo. Viene anche definito Timo
Rosso.
TIMO SERPILLO
Thymus serpillum L.
Labiatae
Pianta perenne, bassa, con
rami
striscianti a sezione
quadrangolare e spesso
rossicci.
Le foglie sono opposte, vicine
tra loro nei rami sterili e
distanziate in quelli fertili.
Possono essere lineari, ovali o
subrotonde.
I fiori sono raggruppati in
pseudoverticilli di colore dal
rosa al porporino.
È conosciuto anche come TIMO
BIANCO
Contiene lo 0,1-0,6% di olio essenziale, composto
da
timolo, carvacrolo e linalolo. Contiene inoltre
tannini, flavonoidi e sostanze amare.
La sua attività è analoga a quella del timo volgare
ma
più blanda. Per la sua azione più dolce viene anche
chiamato“timo dei bambini”. Alcune gocce di olio
essenziale nell’umidificatore del calorifero aiutano il
bambino a respirare bene durante la notte. Per lo
stesso motivo può essere utilizzato anche miscelato
a olio di mandorle dolci nel dorso e sotto i piedini.
Usato anche come stomachico e carminativo ed
esternamente per impacchi contro dolori e
distorsioni.
MARRUBIO
Marrubium vulgare L.
Labiatae
Pianta erbacea perenne, alta
5060 cm con fusto a sezione
quadrangolare, biancastra
per
l'abbondante tomentosità.
Le foglie sono opposte, le
basali picciolate,
le superiori sessili, hanno la
superficie rugosa e biancastra
I fiori bianchi sono riuniti in
pseudoverticilli all'ascella
delle
foglie superiori.
Contiene l’1% di marrubiina,
una sostanza amara contenuta
nelle foglie con una potente
attività tonica e stimolante; olio
essenziale e alcaloidi; flavonoidi
tra cui apigenina e luteolina;
mucillagini.
Usato in caso di dispepsia,
inappetenza, insufficienza
epatica, febbre, infiammazioni
dell'apparato respiratorio,tosse
grassa.
A dosi elevate può causare
diarrea; esternamente
dermatite da
contatto.
N.B.
Non va assunto durante
l’allattamento poiché la
marrubiina passa inalterata nel
latte materno rendendolo
amaro.
Vino al marrubio
Ingredienti:
50 gr di fiori e foglie di marrubio
1 l di vino bianco dolce (Moscato)
Pestare in un mortaio i fiori e le foglie di
marrubio. Trasferire in un vaso a chiusura
ermetica a lasciare macerare nel vino al buio
per 14 giorni. Al termine del tempo indicato
filtrare, imbottigliare e lasciare riposare per
altre due settimane. Consumare un
bicchierino prima dei pasti come aperitivo o
dopo i pasti come digestivo.
MELISSA
Melissa officinalis L.
Labiatae
E’ una pianta erbacea perenne
alta 30-90 cm comunissima in
tutta l’area mediterranea e
montana.
Le foglie sono opposte, ovali,
picciolate, leggermente
pubescenti, profumate di
limone, caratteristica per cui
viene anche chiamata erba
limonina.
I fiori sono riuniti in
pseudoverticilli all'ascella delle
foglie, di colore giallognolo in
bocciolo e bianco-rosato in
piena fioritura.
Contiene abbondante olio
essenziale (0,2%) composto da
citronellale e citrale a e b, ac.
rosmarinico, caffeico, flavonoidi,
tannini e sostanze amare.
Viene utilizzata per i disturbi
gastrointestinali di origine
nervosa, insonnia, emicranie,
nevralgie, dolori mestruali,
disturbi digestivi, poiché agisce
rilassando la muscolatura liscia:
EFFETTO ANTISPASMODICO
N.B. Gli estratti di Melissa sono in
grado di antagonizzare gli effetti
dell'ormone stimolante la tiroide
(TSH) probabilmente attraverso
una
inibizione recettoriale per
competizione del legame del TSH
alle cellule tiroidee.
MARRUBIO FETIDO o
BALLOTTA
Ballota nigra L. o Ballota
foetida Lam.
Labiatae
Pianta erbacea perenne,
pelosa con fusti ramificati alti
anche un metro
Foglie inserite a due a due
sui nodi hanno apice acuto,
margine dentato e superficie
rugosa
Fiori bilabiati, rosa, riuniti
in verticilli all'ascella delle
foglie superiori. Cresce
comunemente nelle siepi, ai
margini delle strade e in genere
nei luoghi incolti.
Contiene olio essenziale di odore fetido, principi
amari,
acido gallico, sostanze pectiche.
Ha azione sedativa generale utile in caso di
insonnia ed eccitazione nervosa, isterismo, stati
ansiosi, disturbi della menopausa. Possiede anche la
capacità di stimolare la secrezione biliare (azione
coleretica).
N.B. L'uso di questa pianta è limitato dall'aroma
poco
gradevole. Gusto e odore dell'infuso possono essere
corretti con Anice, Tiglio e Camomilla