De Lucia e Vecchietti: I biostimolanti e il loro metodo di applicazione sul Giglio L.A. Biostimolanti ed effetti della loro applicazione sulla qualità degli steli e sul sistema di crescita delle radici del Giglio L.A. B. De Lucia e L. Vecchietti (Departimento di Scienze Agroambientali e Territoriali, Università di Bari “Aldo Moro”) Sommario Lo scopo di questa ricerca è stato quello di valutare gli effetti di tre nuovi diversi biostimolanti agricoli, ottenuti da proteine idrolizzate provenienti da alghe (M.A.E.), epitelio animale (A.P.H.), ed erba medica (H.S.), messi a confronto con un trattamento di controllo (acqua distillata) su ciclo colturale, qualità degli steli e sistema di crescita delle radici, sulla varietà fuori suolo “Brindisi” L.A. I biostimolanti sono stati applicati otto volte sia in applicazione fogliare che radicale. I tre prodotti hanno ottenuto risultati simili tra loro e migliori rispetto all’acqua, e in particolare: il ciclo colturale si è concluso in anticipo, la pagina fogliare è risultata più grande e più verde, le gemme a fiore hanno sviluppato un diametro maggiore; l’apparato radicale mostrava un allungamento notevole. I valori del peso secco dello stelo e del tubero, infine, sono risultati maggiori rispetto a quelli del trattamento di controllo. I biostimolanti ottenuti da epitelio animale differivano, rispetto a quelli di origine vegetale e a base di alghe, in numero di gemme a fiore (stesso valore del controllo), peso fresco e secco delle foglie, e gemme e radici dello stelo (valori più alti rispetto al controllo). Per quanto riguarda la qualità dello stelo reciso, se da un lato l’applicazione radicale ha determinato l’aumento della lunghezza dello stelo, dall’altro il trattamento fogliare ha apportato un aumento del numero di gemme a fiore. Per quanto concerne i bulbi, invece, l’applicazione fogliare ha fatto crescere il valore più alto del peso fresco. In rapporto all’acqua, l’A.P.H. in applicazione fogliare ha anticipato entrambi i raccolti di nove giorni. Parole chiave: bulbi fiorali – agricoltura sostenibile – sostanze umiche – estratto di alghe marine – proteine animali idrolizzate – amminoacidi Introduzione Nella moderna floricultura l’introduzione di metodi innovativi è essenziale al fine di ottenere qualità e rese sufficienti e sostenibili. Una proposta efficace consiste nell’applicare alle colture i biostimolanti, o cosiddetti “promotori di crescita”, ovvero prodotti non-fertilizzanti e non-inquinanti, sostanze organiche naturali, prive di sostanze chimiche o di regolatori sintetici di crescita della pianta, in grado di migliorare metabolismo, crescita, salute, resa e qualità delle piante (BERLYN e SIVARAMAKRISHNAN 1996; ZHANG e SCHMIDT 1999). Il loro ruolo è anche quello di potenziare la capacità di assorbimento dei nutrienti forniti dal concime (FRANKENBERGER e ARSHAD 1995), modificando così la struttura della radice, incrementandone lo sviluppo e predisponendo la pianta a un maggiore assorbimento delle sostanze nutritive (ERTANI e al. 2009). Recentemente la letteratura internazionale ha presentato numerosi biostimolanti disponibili in commercio, che si dividono in tre macro-categorie: sostanze umiche (H.S.), ottenute da pareti cellulari lignificate (ad esempio la proteina dell’erba medica idrolizzata) e che agiscono come le citochinine e le auxine (O’DONNELL 1973; SANDERSON e JAMESON 1986); estratti di alghe marine (M.A.E.) (l’Aschophyllum nodosum L. è la più impiegata in agricoltura), contenenti componenti chimici che influenzano la crescita della pianta come le citochinine e le auxine (CROUCH e VAN STADEN 1993); e proteine animali idrolizzate (A.P.H.) presenti in HYDRO FERT S.r.l. Sede legale: Via A. Einstein, 21 – 76123 Andria (BT) Deposito e uffici: Via dei Fornai, 1 m/n – 76121 Barletta (BT) P. Iva: 05899220726 Tel./Fax: 0883-572414 E-mail: [email protected] Web: www.hydrofert.it 1 De Lucia e Vecchietti: I biostimolanti e il loro metodo di applicazione sul Giglio L.A. sostanze di origine animale come epitelio, peli o sangue, che danno origine a una serie di composti a base di azoto organico conosciuti come amminoacidi (monopeptidi) con diversi pesi molecolari (Polo e al. 2006). La ricerca sui biostimolanti è d’altronde fortemente orientata verso lo studio e la sperimentazione dell’efficacia e dell’efficienza di nuovi prodotti sulle caratteristiche bio-agronomiche delle specie coltivate. Nonostante siano stati pubblicati moltissimi scritti sull’impiego dei biostimolanti in frutticoltura e orticoltura, poche sono le pubblicazioni dedicate all’impiego di questi prodotti in floricoltura: VAN STADEN e al. (1994) e RUSSO et al. (1994) su calendula, VERNIERI e al. (2005) e VUJOŠEVIĆ (2007) su piante messe a dimora. Inoltre, non sono presenti ricerche sugli effetti dei bio-stimolanti sul Lilium. Esso appartiene a una delle sei più importanti specie di bulbi fiorali al mondo (DE HERTOGH e LE NARD 1993) ed è interessante per l’applicazione dei biostimolanti poiché ha due tipi di radice: radice dello stelo, che si sviluppa al di sopra del bulbo principale sullo stelo fiorale e radice basale, che si sviluppa dalla base del bulbo (radici a bulbo), ed è generalmente contrattile (WAISEL 1998). La coltivazione fuori suolo in serra per la produzione di gigli ha molti vantaggi rispetto alla produzione in suolo, tra i quali creare la struttura fisica ideale alla ritenzione idrica e all’aerazione, evitare l’insorgenza di malattie da impoverimento del terreno, e controllare meglio la nutrizione della pianta (DE LUCIA e al. 2003). Lo scopo di questa ricerca è stato di valutare, nella coltura fuori suolo del giglio L.A., gli effetti e le interazioni di tre nuovi diversi biostimolanti agricoli e il loro metodo di applicazione su ciclo colturale, qualità dello stelo e sviluppo dell’apparato radicale. Materiali e metodi impiegati Piante impiegate e applicazioni dei trattamenti Questo studio è stato condotto dal Dipartimento di Scienze Agroambientali e Territoriali dell’Università di Bari, in Italia meridionale (41°07’ N, 16°52’ E), durante il periodo autunno-invernale (da novembre 2009 a marzo 2010). I bulbi di Lilium “Brindisi” (L.A.: L. longiflorum × L. x. elegans), ibridizzati da Vletter & Den Ham Beheer nel 2000, di 18-20 cm di circonferenza, provenienti dall’Olanda, sono stati piantati il 20 novembre in coltivazione fuori suolo, in contenitori marroni in PVC (di 21 cm di diametro) riempiti con perlite, coltivati in serra a temperatura controllata (20° C/15° C giorno/notte, 60% di umidità relativa, fotoperiodo naturale) e fertirrigati da un sistema di micro-irrigazione contenente una soluzione nutriente corretta col metodo di Hoagland. Le piante sono state trattate a seconda delle condizioni microclimatiche e in base alla fase di crescita; l’EC e il pH della soluzione nutriente erano rispettivamente di 1.2 e 6.3 mS cm-1. Le piante sono state trattate in applicazione fogliare (F) e radicale nella perlite (D) con tre diversi tipi di nuovi biostimolanti in commercio: B1 (M.A.E. – Hydro Alga), B2 (A.P.H. – Hydro Gold Super) e B3 (H.S. – Vigor L Rapido), ciascuno messo a confronto con B0, un trattamento di controllo (acqua distillata); sono stati condotti otto trattamenti sperimentali. M.A.E. è composto al 30% da Aschophyllum nodosum (L.) estratto di aghe marine Le Jolis contenenti ormoni come le citochinine (56 ppm) e le auxine (456 ppm). A.P.H. contiene idrolizzati enzimatici derivanti da epitelio animale. Il prodotto è ottenuto dall’idrolisi enzimatica in condizioni alcaline dei globuli rossi dei bovini; ha un alto contenuto di amminoacidi L-α e amminoacidi liberi e un’alta concentrazione di azoto organico (Tabella 1). H.S. è ottenuto dall’idrolisi enzimatica dell’estratto proteico a base di amminoacidi e peptidi dell’erba medica (Medicago sativa L.). Esso contiene il 15% di C organico, il 4,5% di N organico, il 28% amminoacidi totali e il 3,5% di amminoacidi liberi. I sopracitati biostimolanti sono stati applicati otto volte (ogni settimana dalla comparsa delle prime dieci foglie alla differenziazione delle gemme a fiore, alla dose di 1,5 g L-1 in soluzione con acqua distillata, come suggerito dall’azienda che ha fornito i prodotti commerciali. F è stato applicato con un nebulizzatore manuale sulle foglie delle piante di HYDRO FERT S.r.l. Sede legale: Via A. Einstein, 21 – 76123 Andria (BT) Deposito e uffici: Via dei Fornai, 1 m/n – 76121 Barletta (BT) P. Iva: 05899220726 Tel./Fax: 0883-572414 E-mail: [email protected] Web: www.hydrofert.it 2 De Lucia e Vecchietti: I biostimolanti e il loro metodo di applicazione sul Giglio L.A. giglio fino a gocciolamento e D alla dose di 150 mL per vaso. Analisi della crescita delle piante All’apertura della prima gemma fiorale, le piante sono state raccolte. È stata calcolata la lunghezza del ciclo colturale (in qualità di numero di giorni trascorsi dall’impianto alla fioritura) e lo stelo reciso è stato separato dall’apparato radicale. L’analisi della crescita della pianta è stata effettuata utilizzando sia misurazioni bio-morfometriche, sia misurazioni del peso fresco e secco su organi epigei (stelo, foglie e gemme a fiore) e apparato radicale (bulbi, radici degli steli e radici dei bulbi). Il peso secco è stato misurato dopo averli messi ad asciugare in forno a 70° C per 72 ore; la superficie della foglia è stata misurata con un metro areale (Delta-T, dispositivo della Decagon, Pullmann, Washington, USA); l’indice SPAD è stato calcolato con lo SPAD Chlorophyll Meter (Minolta Camera Co., Lts, Osaka, Giappone). Tabella 1. Composizione delle proteine idrolizzate utilizzate nel trattamento sperimentale con A.P.H. (un campione analizzato). Tipo di amminoacido mg L-1 Tipo di amminoacido mg L-1 Amminoacidi totali Acido aspartico Acido glutammico Alanina Arginina Cisteina+cistina Fenilalanina Glisina Idrossiprolina Valina 56,30 3,37 5,42 5,94 2,90 0,08 1,13 13,00 5,89 1,27 Isoleucina Istidina Leucina Lisina Metionina Prolina Serina Tirosina Treonina Triptofano 0,82 3,62 1,90 1,66 0,45 7,37 0,71 0,46 0,43 0,02 Statistiche Il test sperimentale è stato condotto utilizzando quattro blocchi randomizzati; ciascuno di essi includeva otto trattamenti (quattro biostimolanti e due metodi applicativi). Ogni trattamento è consistito in 4 copie con 20 piante per ogni copia. I dati sono stati oggetto di analisi della varianza a due vie (ANOVA), al fine di studiare gli effetti di: biostimolanti (acqua, M.A.E., A.P.H., H.S.), metodo di applicazione (F e D) e loro interazione sul ciclo colturale, qualità dello stelo e crescita dell’apparato radicale. Le differenze statistiche tra i metodi sono state determinate dai test di Student-Neuman-Keuls (S.N.K.) al livello di significatività di P < 0,05. Risultati I risultati sperimentali ottenuti mostrano che i biostimolanti impiegati nel trattamento del giglio hanno mostrato effetti benefici su ciclo colturale, qualità dello stelo e crescita dell’apparato radicale. I gigli trattati con i biostimolanti hanno un ciclo colturale più breve, in media 4,5 giorni inferiore a quello delle piante trattate solo con acqua (Tabella 2). Si è inoltre riscontrata un’interazione HYDRO FERT S.r.l. Sede legale: Via A. Einstein, 21 – 76123 Andria (BT) Deposito e uffici: Via dei Fornai, 1 m/n – 76121 Barletta (BT) P. Iva: 05899220726 Tel./Fax: 0883-572414 E-mail: [email protected] Web: www.hydrofert.it 3 De Lucia e Vecchietti: I biostimolanti e il loro metodo di applicazione sul Giglio L.A. significativa tra impiego di biostimolanti e metodo di applicazione sul ciclo colturale. Le piante sottoposte ad applicazione fogliare sono fiorite prima di quelle trattate per via radicale (in media 78 contro 81 giorni). Il ciclo colturale più corto, in media di 77 giorni, è stato registrato quando l’A.P.H. in applicazione fogliare. L’A.P.H. nel nebulizzatore, messo a confronto con la nebulizzazione della sola acqua, ha anticipato il momento del raccolto di nove giorni (Fig. 1). La fioritura anticipata dei gigli trattati con biostimolanti fogliari potrebbe essere il risultato di uno sviluppo più veloce della pianta dovuto a un buon apparato radicale. L’altezza dello stelo è stata modificata significativamente solo dall’applicazione dei biostimolanti: gli steli di giglio più lunghi sono stati ottenuti con il trattamento radicale, ovvero 100,6 e 96,8 cm rispettivamente, con un aumento medio del 4% (Tabella 2). Il trattamento con biostimolanti 4 ha fatto registrare un aumento delle dimensioni della pagina fogliare, con una media del 26%, rispetto al trattamento effettuato con l’acqua. A.P.H. ha mostrato i valori più alti (fino ad ora), simili a quelli ottenuti con M.A.E. e H.S. Nessuna differenza è stata rilevata nel numero di foglie per stelo. Tutti i biostimolanti hanno ottenuto effetti positivi sull’indice SPAD: hanno mostrato di avere un significativo potere di accrescimento rispetto all’acqua, con un aumento in media del 7%. Il numero di boccioli per stelo è stato influenzato da entrambi i metodi sperimentali: A.P.H. ha fatto registrare valori alti, tanto quanto quelli ottenuti con l’acqua, mentre non si è registrata nessuna differenza significativa tra M.A.E. e H.S. Messa a confronto con l’applicazione radicale, l’applicazione fogliare ha notevolmente aumentato il numero di boccioli: 5,0 e 6,4 boccioli rispettivamente, con una crescita media del 28%; l’interazione B x A si è dimostrata significativa. Tabella 2. Effetti e metodo di applicazione dei biostimolanti su ciclo colturale, caratteristiche morfofisiologiche e peso fresco degli organi epigei e ipogei. Trattamenti Ciclo colturale (d) Altezza stelo (cm) Foglie (n) Pagina fogliare (cm2) Indice SPAD Boccioli (n) Diametro gemma (mm) Lunghezza A.R.a (cm) P.F.b stelo (g) P.F. foglie (g) P.F. gemme (g) P.F. bulbi (g) P.F. radici dei bulbi (g) P.F. radici degli steli (g) Rapportoc R/S 44,0 b 43,4 b 17,4 32,5 c 21,9 c 33,4 c 53,7 a 40,5 b 19,6 45,4 b 32,8 b 47,9 b 53,9 a 46,2 a 19,7 52,1 a 36,1 a 52,5 a 46,1 b 39,0 b 19,7 46,3 b 34,5 b 53,6 a Biostimolanti (B) Acqua 84,6 b 97,7 71,8 10,2 b 57,6 b 7,0 a 20,0 b 10,2 b M.A.E. 80,9 a 101,2 69,7 12,3 a 61,7 a 5,5 b 22,5 a 12,3 a A.P.H. 78,5 a 98,4 69,1 12,9 a 62,3 a 6,2 a 21,7 a 12,9 a H.S. 80,8 a 98,3 67,1 12,0 a 61,2 a 5,2 a 22,1 a 12,0 a 72,0 a 69,0 ab 68,0 ab 66,0 b 69,2 12,1 62,1 6,4 a 21,4 12,1 66,9 51,2 43,8 19,5 45,8 a 31,5 48,4 69,7 11,7 59,7 5,0 b 21,7 11,7 66,1 50,2 37,0 18,4 41,7 b 31,3 47,6 NS * NS NS ** NS * NS * * ** NS ** NS * NS * NS * NS NS NS ** * ** NS ** NS NS NS NS NS * NS NS NS NS NS NS * * NS Metodo di applicazione (A) Appl. 80,8 96,8 b foliare Radi100,6 81,6 cale a Significatività B * A NS BxA * A.R. = Apparato radicale. b P.F. = Peso fresco. c = Valori registrati escludendo il peso fresco dei bulbi. Livelli di significatività: NS = non significativo; * = P < 0,05; ** = P < 0,01; SNK a < 0,05. Metodi con le stesse lettere all’interno della stessa colonna non sono significativamente diversi (P < 0,05) secondo il test S.N.K. HYDRO FERT S.r.l. Sede legale: Via A. Einstein, 21 – 76123 Andria (BT) Deposito e uffici: Via dei Fornai, 1 m/n – 76121 Barletta (BT) P. Iva: 05899220726 Tel./Fax: 0883-572414 E-mail: [email protected] Web: www.hydrofert.it De Lucia e Vecchietti: I biostimolanti e il loro metodo di applicazione sul Giglio L.A. I valori più alti sui boccioli fiorali si sono registrati nelle piante trattate con biostimolanti, con una crescita media del 10% rispetto all’acqua. L’uso di biostimolanti ha profondamente influito sulla lunghezza delle radici, facendo registrare un aumento del 20%, rispetto all’acqua (Tabella 2). Alla fine del periodo sperimentale, le piante trattate con i biostimolanti hanno accumulato della biomassa fresca negli organi epigei e ipogei della pianta (Tabella 2). Per quanto concerne il peso fresco dello stelo i valori più alti sono stati registrati con l’acqua, M.A.E. e A.P.H., mentre tra l’acqua e H.S. si nota una differenza lievemente significativa. Il peso fresco delle foglie è stato influenzato dai biostimolanti: rispetto all’acqua e a H.S., M.A.E. e A.P.H. hanno mostrato un aumento significativo; in A.P.H. notiamo un aumentato del peso fresco della gemma, rispetto a M.A.E. e H.S. (un aumento medio del 13%). Rispetto alle altre sostanze e all’acqua, A.P.H. ha significativamente e fortemente migliorato il peso fresco sia delle radici a bulbo che delle radici a stelo. A.P.H. ha aumentato in media del 14% il peso fresco delle radici a bulbo e del 7% delle radici a stelo rispetto agli altri due biostimolanti e del 65% del peso fresco delle radici a stelo rispetto all’acqua. L’applicazione fogliare migliora significativamente il peso fresco delle radici a bulbo, se messo a confronto con l’applicazione radicale: 45,8 e 41,7 g rispettivamente, con un aumento medio del 10%. Il valore B x A è significativo. Il valore più alto sul rapporto tra massa fresca del germoglio e quella delle radici si è riscontrato nelle piante trattate con A.P.H. e H.S.; nessuna differenza è stata trovata con Fig. 1. Influenza dell’interazione tra biostimolanti e loro applicazione sul ciclo colturale. il metodo di applicazione dei biostimolanti (Tabella 2). L’impiego dei biostimolanti ha notevolmente influenzato il peso secco dello stelo, mostrando una crescita media del 20% rispetto all’acqua. M.A.E. e A.P.H. hanno ottenuto un effetto positivo sul peso secco delle foglie, se paragonate a H.S. e all’acqua (Tabella 3). Il peso secco dei boccioli fiorali è stato condizionato da entrambi i fattori sperimentali: A.P.H. si è rivelato il biostimolante più efficace nell’incrementare il peso secco del bocciolo fiorale (più 20% rispetto ad altri trattamenti). Il metodo di applicazione fogliare ha notevolmente aumentato il peso secco del bocciolo fiorale, rispetto al metodo di applicazione radicale: rispettivamente 5,0 g e 3,9 g, con una crescita media del 28%. Per quanto riguarda il peso secco dei bulbi, tutti i biostimolanti si sono rilevati più efficaci dell’acqua; A.P.H. ha ottenuto risultati positivi sul peso secco delle radici a bulbo, se paragonato agli altri biostimolanti e all’acqua (Tabella 3). HYDRO FERT S.r.l. Sede legale: Via A. Einstein, 21 – 76123 Andria (BT) Deposito e uffici: Via dei Fornai, 1 m/n – 76121 Barletta (BT) P. Iva: 05899220726 Tel./Fax: 0883-572414 E-mail: [email protected] Web: www.hydrofert.it 5 De Lucia e Vecchietti: I biostimolanti e il loro metodo di applicazione sul Giglio L.A. Tabella 3. Effetto dei biostimolanti e del loro metodo di applicazione sul peso secco degli organi epigei e ipogei. Radici a Radici a Rapporto Trattamenti Stelo Foglie Gemme Bulbo bulbo stelo A/Rc Biostimolanti (B) Acqua 8.21 b 5.45 b 4.37 b 2.26 b 2.28 d 1.31 c 0.26 c M.A.E. 9.43 a 6.96 a 4.55 b 2.84 a 4.09 b 2.62 b 0.41 b A.P.H. 9.72 a 6.92 a 5.27 a 2.96 a 5.73 a 3.61 a 0.56 a H.S. 9.26 a 5.94 b 4.39 b 2.92 a 3.70 c 2.44 b 0.41 b Metodo di applicazione (A) Foliare 9.31 Radicale 9.22 Significatività B A BXA * NS NS 6.67 6.59 5.01 a 3.92 b 2.79 2.64 4.01 a 3.65 b 2.44 2.43 * NS NS * * NS * NS NS * NS NS * NS NS * NS NS Livelli di significatività: NS = non significativo; * = P <0.05; ** = P < 0.01; SNK < 0.05. Valori con le stesse lettere all’interno di una colonna non sono significativamente diversi (P < 0.05) secondo il test S.N.K. Discussione I biostimolanti sono impiegati insieme ai trattamenti standard di fertilizzazione per migliorare l’efficacia dell’impiego di nutrienti o la qualità dei prodotti (HECKMAN 1994). I risultati riportati in questo studio indicano che i biostimolanti esaminati sono in grado di anticipare notevolmente il periodo di raccolta del giglio “Brindisi”, probabilmente favorendo la fioritura grazie all’irrobustimento della pianta nelle fasi di crescita e all’ottimo sviluppo dell’apparato radicale (Tabella 2). ABETS e YOUNG (1983) e STIRK e al. (2004) hanno dimostrato che il concentrato di alghe marine induce fioritura e allegagione precoci in alcune colture. I nostri risultati sono simili alle scoperte di VERNIERI e al. (2005), in Impatiens e Salvia e di MARFÀ e al. (2009) sulle fragole: l’applicazione di idrolizzati enzimatici da emoglobina animale (P.H.H.), nello specifico sangue suino, hanno avuto effetti positivi sull’anticipazione della maturazione. L’analisi sulla crescita in questa ricerca ha mostrato che i biostimolanti hanno significativamente aumentato la pagina fogliare del giglio “Brindisi”. In M.A.E. ciò è dovuto in parte all’effetto diretto dei biostimolanti contenenti betaine. BLUNDEN e al. (1997) e COSTA al. (2006) hanno dimostrato che l’applicazione esogena di questi composti ha un effetto simile a quello delle citochinine. FERRINI e NICESE (2002) hanno trovato nelle piantine di Quercus robour valori più alti sullo sviluppo della pagina fogliare e nel peso secco delle foglie nelle piante trattate rispetto al controllo. Nelle nostre condizioni sperimentali tutti i biostimolanti hanno ottenuto valori di SPAD più alti nelle foglie delle piante trattate a paragone con le piante trattate solo con acqua (Tabella 2). I nostri risultati concordano con quelli di BLUNDEN e al. (1997): l’applicazione a basso dosaggio di estratto di Ascophyllum nodosum è efficace sul fogliame di pomodoro, grano, orzo e mais. Questa crescita nel contenuto di clorofilla è stato il risultato della riduzione della degradazione della clorofilla, che potrebbe essere causata in parte dalle betaine nell’estratto di alghe marine (WHAPHAM e al. 1993). Negli stessi esperimenti sui prodotti biostimolanti a HYDRO FERT S.r.l. Sede legale: Via A. Einstein, 21 – 76123 Andria (BT) Deposito e uffici: Via dei Fornai, 1 m/n – 76121 Barletta (BT) P. Iva: 05899220726 Tel./Fax: 0883-572414 E-mail: [email protected] Web: www.hydrofert.it 6 De Lucia e Vecchietti: I biostimolanti e il loro metodo di applicazione sul Giglio L.A. base di amminoacidi a catene corte di peptidi, come l’A.P.H., è stato osservato un aumento del numero dei fiori (FILITI e al. 1986). Nel giglio “Brindisi”, la produzione, insieme al peso fresco degli organi epigei e ipogei, è aumentata con l’uso di A.P.H., rispetto ai trattamenti con acqua, M.A.E. e H.S.. Questi risultati concordano con quelli di MARFÀ e al. (2009) che hanno ottenuto risultati positivi sui valori del peso fresco delle piante di fragola. Nelle nostre ricerche sperimentali, l’evidente incremento dello stelo e del bulbo è stato rilevato in relazione al peso secco (Tabella 3), confermando l’efficacia dei biostimolanti, se comparati all’acqua. Considerando che alcuni ricercatori hanno dimostrato che i biostimolanti possono aumentare la crescita delle radici, i nostri risultati concordano con quelli di VAUGHAN (1974) che ha affermato che gli acidi umici possono migliorare soprattutto lo sviluppo delle radici attraverso l’allungamento delle cellule radicali. In conclusione, i tre nuovi biostimolanti hanno dato risultati simili tra loro e migliori rispetto al trattamento con acqua, per i seguenti parametri: il ciclo colturale è stato più breve, le foglie hanno sviluppato una pagina fogliare più sviluppata e sono risultate più verdi, i germogli fiorali hanno ottenuto un diametro maggiore; l’apparato radicale si è allungato notevolmente. I valori del peso secco di stelo e bulbo sono risultati più alti del controllo. Il biostimolante a base di epitelio animale (A.P.H.) differisce da quello vegetale (H.S.) e da quello a base di alghe (M.A.E.), nel numero di germogli fiorali (stessi valori del controllo), nel peso secco e fresco di foglie, germogli e radici dello stelo (valori più alti di quelli del controllo) (Tabella 2 e 3). Per quanto riguarda la qualità dello stelo reciso, se, da un lato, il metodo di applicazione radicale ha migliorato l’altezza dello stelo, dall’altro, l’applicazione fogliare ha aumentato il numero di steli e germogli fiorali. Per quanto concerne le radici dei bulbi, l’applicazione fogliare ha fatto registrare i valori di peso fresco più alto. L’A.P.H. in applicazione fogliare, se paragonato all’acqua, in entrambi i casi ha fatto anticipare la raccolta di nove giorni (Fig. 1). HYDRO FERT S.r.l. Sede legale: Via A. Einstein, 21 – 76123 Andria (BT) Deposito e uffici: Via dei Fornai, 1 m/n – 76121 Barletta (BT) P. Iva: 05899220726 Tel./Fax: 0883-572414 E-mail: [email protected] Web: www.hydrofert.it 7