LR 64/04 - Tutela e valorizzazione del patrimonio di razze e
varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale
SCHEDA TECNICA PER LA CONSERVAZIONE DI ACCESSIONI RACCOLTE
EX SITU PRESSO LE SEZIONI DELLA BANCA REGIONALE DEL
GERMOPLASMA
AGRUMI
(Decreto n. 117 del 2 aprile 2008)
Anno 2008
A cura della Commissione tecnico-scientifica delle Specie Legnose da Frutto della
LR 64/04
PREMESSA
Per la custodia di accessioni da parte dei soggetti pubblici o privati individuati dalla Regione
Toscana come curatori delle Sezioni della Banca Regionale del Germoplasma, per la gestione di
collezioni varietali ex situ, è richiesta la garanzia nell’osservanza dei seguenti obblighi:
A)
B)
C)
D)
Attenersi alla Scheda Tecnica in tutti i suoi punti, al fine di garantire la conservazione, la
caratterizzazione, la valutazione, e la duplicazione in altri siti della/e risorsa/e genetica/e.
Possedere un numero minimo di piante della medesima accessione uguale o superiore a 3
unità Per i piccoli frutti: es. lampone, il numero minimo di repliche sarà pari a 10). Per evitare
rischi di insuccesso per stanchezza del suolo o malattie da reimpianto è fatto divieto di
reimpiantare sul terreno lasciato libero dall’abbattimento e estirpazione di piante arboree.
Qualora le piante della medesima accessione abbiano un età superiore ai 20-30 anni dovrà
essere allevato un numero equivalente di piante giovani in soprannumero rispetto a quelle
indicate al punto B).
Garantire che il terreno ospite della collezione rimanga disponibile per un numero di anni
adeguato, e sicuramente tale da consentire, qualora necessario, di gestire il trasferimento
dell’intera collezione in altri idonei siti.
Esigenze ambientali
Nel caso in cui una Sezione sia incaricata dell’introduzione in conservazione di altre accessioni
iscritte al Repertorio Regionale dovrà essere preventivamente valutata la rispondenza delle
caratteristiche pedoclimatiche del sito rispetto a quelle idonee per l’accrescimento e la produzione
delle accessioni.
Ambiente climatico
Dovrà essere preventivamente valutata la rispondenza delle caratteristiche dell’ambiente climatico
del sito rispetto a quelle idonee per l’accrescimento e la produzione delle accessioni.
Propagazione
La Sezione della Banca Regionale del Germoplasma (Sezione) che intenda propagare le proprie
accessioni deve effettuare una attenta analisi visiva sullo stato fitosanitario del materiale di
propagazione. Qualora insorgessero dubbi sulla situazione sanitaria dell’accessione da propagare, la
Sezione è tenuto a riferire la situazione riscontrata alla Regione Toscana. In ogni caso per la vendita
di materiale di moltiplicazione o delle piantine, la Sezione deve essere in regola con le normative
vigenti in materia. Per il semplice scambio di materiale genetico autorizzato dalla Regione
Toscana, all’interno della Rete di conservazione e sicurezza allo scopo della conservazione
durevole della risorsa, è possibile solo se il materiale di moltiplicazione oggetto dello scambio
risulta regolare ai controlli fitosanitari che effettua il Servizio Fitosanitario regionale.
Requisiti qualitativi del materiale di propagazione in entrata: è fatto obbligo per la Sezione della
BRG (in riferimento alle leggi vigenti in materia di propagazione e trasferimento di materiale
vegetale) un’attenta analisi sullo stato del materiale vegetale che si appresta ad introdurre in
collezione. Per ogni nuova accessione introdotta è necessaria una valutazione dello stato sanitario
ricorrendo, se necessario e per le malattie virali più importanti alle analisi previste nel DM 20
Novembre 2006 (Norme tecniche per la produzione di materiali di moltiplicazione certificati)
.
Qualora si constatassero infezioni, la Sezione è tenuta a riferire alla Regione Toscana la situazione
riscontrata, per concordare le azioni da seguire.
Requisiti qualitativi del materiale di propagazione in uscita: è fatto obbligo per la Sezione della
BRG (in riferimento alle leggi vigenti in materia di propagazione e trasferimento di materiale
vegetale) un’attenta analisi sullo stato del materiale vegetale che si appresta a diffondere all’esterno,
ai fini della LR 64, dalla collezione. Il materiale vegetale in uscita deve essere obbligatoriamente
testato per le principali malattie virali e virus simili.
Qualora si constatassero infezioni, l’Ente è tenuto a riferire alla Regione Toscana la situazione
riscontrata, per concordare le azioni da seguire.
Portinnesti
Per la propagazione l’innesto dovrà essere effettuato su portinnesti franchi o su portinnesti clonali di
buona od elevata vigoria, che consentono una maggiore longevità delle piante e una maggiore
resistenza agli stress.
Forma di allevamento e sesto d’impianto
Per la messa a dimora di nuove accessioni o di altre piante di cui ai punti B) e C) si dovranno
utilizzare distanze di impianto idonee (non inferiori a 4 x 4 m). Le piante saranno allevate con
forme in volume (vaso, vaso ritardato, fuso, ecc.) preferibilmente a portamento libero per favorire
un maggior equilibrio vegeto-produttivo e la rapida messa a frutto delle piante, in ambienti climatici
che permettano l’allevamento in pieno campo. In zone a maggior rischio di gelate invernali
possono essere utilizzate anche forme appiattite che consentano forme di protezione dal freddo
intenso (cannicciati, teli di plastica, etc). Per gli agrumi ornamentali è consuetudine l’allevamento in
contenitore che consente un agevole spostamento in ricoveri idonei nei mesi invernali per
sopravvivere alle gelate.
Lavorazioni
Lavorazioni pre-impianto: nella progettazione del campo collezione la Sezione dovrà provvedere
all’allestimento delle sistemazioni idrauliche, al livellamento del terreno, ad uno scasso o alla
rippatura e alle lavorazioni superficiali.
Lavorazioni di allevamento: nei primi anni è prevista la lavorazioni del terreno in modo da evitare
competizioni con le specie erbacee presenti. Dal terzo anno è obbligatorio l’inerbimento almeno
dell’interfilare, ricorrendo a specie spontanee od a prati artificiali (miscugli di 4-5 specie: Lolium
perenne, Festuca ovina, Poa pratensis, Festuca rubra, Trifolium repens).
Qualora ciò non fosse possibile per problemi riconducibili a situazioni di carenza idrica, è
opportuno ricorrere a lavorazioni del terreno, da effettuarsi nel periodo pre-invernale o prima della
ripresa vegetativa.
Nelle piante allevate in contenitore non occorrono particolari lavorazioni, tratte che il periodico
rinvaso in contenitori di poco più ampi, con la conseguente aggiunta di terriccio ( generalmente
costituito da una mescolanza di torba, terra argillosa, pomice e stallatico).
Diserbo
Il controllo delle malerbe lungo il filare può essere effettuato mediante il diserbo chimico,
ricorrendo a prodotti non residuali, biodegradabili, preferibilmente nel periodo primaverile, oppure
mediante lavorazioni superficiali del terreno.
In zone con buona piovosità e possibilità di irrigazione, sarebbe opportuno ricorrere all’inerbimento
sull’interfila e al diserbo sulla fila.
Fertilizzazione
E’ obbligatorio da parte della Sezione di intraprendere una corretta fertilizzazione dopo aver
analizzato due importanti fattori: l’analisi del suolo (obbligatorio) e l’analisi fogliare (facoltativo).
Gli Enti dovranno formulare una piano di concimazioni pluriennale, prendendo in considerazione
gli apporti di macro- e micro-nutrienti. Deve essere garantito un buon accumulo di sostanza
organica nel terreno mediante l’uso di letame o idonea concimazione organica, inerbimento o
sovescio.
Potatura
Sono obbligatori a carico dell’Ente preposto interventi di potatura in allevamento e in produzione.
Potatura di allevamento: per costituire la forma d’allevamento voluta nei primi anni dall’impianto;
ciò prevede pochi tagli, prevalentemente in potatura verde, ma comporta piegature e legature dei
rami.
Potatura di produzione: deve garantire un corretto equilibrio vegeto-produttivo privilegiando
l’aspetto conservativo dell’accessione rispetto a quello produttivo. La potatura deve mantenere le
piante in buone condizioni vegetative e con un livello produttivo tale da mantenere inalterate le
caratteristiche pomologiche tipiche dell’accessione.
Anche per le piante di agrumi allevate in contenitore si possono prevedere una potatura di
allevamento, con accorciamento di rami ed eliminazione di succhioni, al fine di dare alla pianta una
forma definita (alberello, vasetto, spalliera) ed una potatura di mantenimento con la quale si tende a
conservare la forma definita ed a eliminare quella parte di vegetazione inutile o dannosa.
Potatura di ringiovanimento e di risanamento: sono consigliati tagli di ringiovanimento per
eliminare le formazione fruttifere senescenti e ottenere nuove formazioni fruttifere che sostituiranno
le branche invecchiate e che consentiranno di avere a disposizione rami utili per il prelievo di
marze/talee.
Su piante adulte o senescenti in conservazione la potatura ha lo scopo di eliminare le porzioni di
chioma con sintomi evidenti di attacchi crittogamici o parassitari (risanamento), di stimolare la
formazione di nuova vegetazione per l’ottenimento di nuove formazioni fruttifere e di gemme
idonee per l’innesto (ringiovanimento), di ridare alla pianta una struttura della chioma efficiente
(riforma) e di eliminare, in tutto o in parte, i succhioni presenti sul tronco e sulle branche principali.
Tutti i suddetti interventi, devono essere seguiti da trattamenti protettivi sui tagli effettuati
(mediante mastici, catrame o trattamenti a base di prodotti rameici) per evitare l’insorgenza di
infezioni fungine o batteriche.
Spollonatura: la presenza di eventuali polloni radicali deve essere controllata mediante interventi
annuali di asportazione manuale.
Impollinazione
Per accessioni autoincompatibili è obbligatoria la presenza, a non oltre 20 m dalle piante in
conservazione, di almeno una pianta ogni quattro da impollinare di idonea cultivar impollinatrice.
Dovrà inoltre essere garantita la presenza spontanea di entomofauna utile (pronubi) o la presenza di
Apis mellifera di allevamento durante la fioritura.
Diradamento dei frutti
In generale è’ consigliato per l’Ente il diradamento manuale dei frutti al fine di ottenere prodotti di
dimensioni consone ad una corretta valutazione pomologica. Il corretto diradamento si farà dopo la
cascola ed andrà ad interessare per prima i frutti malformati ed in seguito quelli con crescite stentate
o in soprannumero.
Irrigazione
Per piante adulte è fatto obbligo alla Sezione della BRG di essere dotata di disponibilità idrica per il
soccorso, in caso di bisogno, per l’accessione in custodia.
L’intervento diviene obbligatorio in tutti quei casi che possono determinare stress idrici prolungati
alle accessioni: insufficienti apporti pluviometrici, stagioni particolarmente calde, ecc.;
E’ vivamente consigliato, qualora ve ne fosse la possibilità, la messa in opera di impianti
microirrigui.
Per piante giovani o di nuovo impianto devono essere garantiti non meno di 2 interventi irrigui
mensili (30-50 L/pianta) nel periodo maggio-settembre qualora le precipitazioni fossero inferiori a
50 mm/mese.
Le piante allevate in contenitore presentano esigenze idriche elevate, per cui occorre un costante
controllo dell’umidità del terriccio e una osservazione attenta della vegetazione per stabilire in
momento di irrigare. Possibilmente l’apporto idrico non si deve esaurire in una sola volta,
frazionarsi in due-tre volte a distanza di pochi minuti per permettere la completata saturazione
idrica del terriccio.
Difesa
Nei limiti delle esigenze colturali è consigliabile seguire le norme espresse dai disciplinari di difesa
integrata ed i concetti di base della difesa biologica.
Raccolta dati
E’ richiesta la compilazione di una Scheda Descrittiva Semplificata (L.R. 64/04) in cui saranno
presi in esame i più comuni caratteri organografici, pomologici e le principali fasi fenologiche (vedi
schede descrittive semplificate della Regione Toscana).
Allegato 1
Commissione delle Specie Legnose da
Frutto
- L.R. 50/97 Scheda descrittiva semplificata degli
AGRUMI
nome e cognome del rilevatore:
periodo della rilevazione: dal
al
luogo della rilevazione (nome e cognome, indirizzo):
NOME
CULTIVAR
GENOTIPO
____________________
O
ETA’ PIANTE
_______________________
N° PIANTE INDIVIDUATE
________________
SPECIE
_______________________
LIMONE
ARANCIO AMARO ARANCIO DOLCE CEDRO LIMONE
CEDRATO
POMPELMO PUMMELO LIMETTA DOLCE LIMETTA ACIDA CHINOTTO
MANDARINO
BERGAMOTTO
ALTRO (specificare)
_______________________
CARATTERI OBBLIGATORI
1) PORTAMENTO
assurgente
espanso
pendulo
4)DIMENSIONE
FOGLIA
piccola
media
grande
2) VIGORIA
scarsa
media
elevata
3) PRESENZA DI SPINE
assente
scarsa
media
elevata
DELLA 5)DIVISIONE DELLA FOGLIA 6) COLORE DELLA LAMINA FOGLIARE'
semplice
verde chiaro
bifoliata
verde
trifoliata
verde scuro
pentafoliata
altro______
Segue scheda agrumi
7) ATTACCO DELLA FOGLIA 8) FORMA DELLA FOGLIA
9) ALETTA PEZIOLARE
(vedi figura)
sessile (peziolo assente)
brevipeziolata (più corto della lamina)
longipeziolata (più lungo della lamina)
(peziolo)
10) FIORITURA
rifiorente
non rifiorente
13) FORMA DEL FRUTTO
(vedi figura)
sferoidale
ellissoidale
piriforme
obliqua
oblata
ovoidale
(vedi figura)
ellittica
ovata
obovata
lanceolata
orbicolata
cordiforme
11) DISPOSIZIONE DEI FIORI 12) COLORE DEL FIORE
solitaria
bianco
infiorescenze
giallastro
giallo
porpora
altro_____
14) FORMA DELLA BASE
(vedi figura)
collare alto
convessa
piana o troncata
concava
depressa
collare alto e depresso
16) SUPERFICIE DEL FRUTTO 17) COLORE DELLA POLPA
liscia
bianco
rugosa
verde
papillata
giallo
costoluta
arancio
verrucosa
rosa
solcata
rosso chiaro
altro_______________
rosso aranciato
rosso
rosso violaceo
altro_______
19) NUMERO DEI SEGMENTI PER FRUTTO
inferiore a 5
da 5 a 9
da 10 a 14
da 15 a 18
maggiore di 18
Segue scheda agrumi
(vedi figura)
assente
cordiforme
deltata
obovata
20) COLORE DEL SUCCO
bianco
verde
giallo
arancio
rosa
rosso chiaro
rosso aranciato
rosso
rosso violaceo
altro______________
15)COLORE
DELL’EPICARPO
verde
verde-giallastro
giallo chiaro
giallo scuro
arancio chiaro
arancio
arancio intenso
giallo rosato
arancio rosato
rosso
rosso aranciato
altro_______
18)CARATTERI DELLA
POLPA
croccante
fibrosa
carnosa
soffice
intermedia
soda
21) CONTENUTO IN SUCCO
(in relazione al peso del frutto)
scarso
medio
elevato
22) NUMERO MEDIO DI SEMI
nessuno
da 1 a 4
da 5 a 9
da 10 a 19
da 20 a50
superiore a 50
23) GIUDIZIO QUALITATIVO 24) GIUDIZIO QUALITATIVO
OSSERVAZIONI
GENERALE
negativo
______________________
______________________
mediocre
buono
______________________
ottimo
______________________
CARATTERI FACOLTATIVI
25) DIAMETRO COROLLA DEL FIORE
piccolo
medio
grande
26) PEDUNCOLO DEL FIORE
28) QUANTITA’ DI POLLINE
assente
scarso
abbondante
29) PERSISTENZA
FOGLIA
sempreverde
decidua
31) MARGINE DELLA LAMINA FOGLIARE
intero
ondulato
32) PUBESCENZA DELLA 33) FORMA DELL’APICE DEL FRUTTO
FOGLIA
(vedi figura)
assente
umbonato
marcata su tutta la superficie
acuto
limitata al bordo della lamina
arrotondato
limitata al picciolo
appiattito
depresso
altro_________
34) AREOLA DEL FRUTTO
presente
assente
35) SPESSORE DEL
MESOCARPO
stretto
medio
largo
36) COLONNA CARPELLARE
rotonda
irregolare
solida
mediamente solida
morbida
37)CARATTERI DELLE
VESCICOLE
corte
di media lunghezza
lunghe
sottili
di medio spessore
spesse
38)GRADO
RIFRATTOMETRICO
(%)
___________________
39) FORMA DEL SEME
(vedi figura)
fusiforme
clavato
cuneiforme
ovoidale
semi-deltoide
sferoidale
semi-sferoidale
altro_________
assente
corto
medio
lungo
27) DIAMETRO CALICE DEL FIORE
piccolo
medio
grande
DELLA 30) VARIEGATURA DELLA FOGLIA
assente
presente
Segue scheda Agrumi
41) SUPERFICIE DEI SEMI
40 COLORE DEI SEMI
bianco
crema
giallastro
verde
beige
altro______________
liscia
rugosa
tomentosa
altro_______
42)COLORE DEI
COTILEDONI
bianco
crema
verde chiaro
verde biancastro
verde brillante
verde scuro
porpora
rosato
altro______________
44) SENSIBILITA' A
43) SENSIBILITA' A TRISTEZA
(CTV)
nulla
scarsa
media
elevata
EXOCORTITE (CEVd))
nulla
scarsa
media
elevata
45) SENSIBILITA' A
( ________________)
nulla
scarsa
media
elevata
FIGURE scheda Agrumi
7) Attacco della foglia
1. sessile (peziolo assente)
2. brevipeziolata
(più corto della lamina)
3. longipeziolata
(più lungo della lamina)
8) Forma della foglia
1. ellittica
2. ovata
3. obovata
4. lanceolata
5. orbicolata
6. cordiforme
9) Aletta peziolare
1. cordiforme
2. deltata
3. obovata
13) Forma del frutto
1. sferoidale
2. ellissoidale
3. piriforme
4. obliqua
5. oblata
6. ovoidale
14) Forma della base del
frutto
1. collare alto
2. convessa
3. piana o troncata
4. concava
5. depressa
6. collare alto e depresso
33) Forma dell’apice del
frutto
1. umbonato
2. acuto
3. arrotondato
4. appiattito
5. depresso
39) Forma del seme
1. fusiforme
2. clavato
3. cuneiforme
4. ovoidale
5. semi-deltoide
6. sferoidale
7. semi-sferoidale
Da: Descriptor for Citrus-IPGRI, 1999
ALLEGATO 2
SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA DEGLI AGRUMI (Citrus spp.)
PER LA CONSERVAZIONE EX SITU
Nome comune: Agrumi
Nome botanico: Citrus spp. (Famiglia Rutaceae, sottof. Hesperideae)
Notizie botaniche
Gli agrumi hanno origine dalla Cina, dall’India e dalle isole indonesiane e la loro diffusione risulta
essere antichissima. Le specie di agrumi sono numerosissime e per la facilità di ibridazione si sono
creati nel tempo genotipi con particolare attitudine ornamentale e più recentemente ibridi con
elevato valore commerciale. Il primo agrume introdotto in Europa fu il Cedro (Citrus medica L.)
all’epoca delle spedizioni in Oriente di Alessandro il Grande (IV secolo a.C.) che dalla Grecia fu
diffuso nell’Italia Meridionale nel III-II secolo a.C. L’Arancio amaro (C. aurantium L.) ed il limone
(C. limon Burm.) vennero introdotti probabilmente dagli Arabi intorno al X secolo, attraverso le
coste Africane, la Spagna del sud e la Sicilia. Il primo non ha valore alimentare, ma viene impiegato
come portinnesto , in profumeria e come pianta da ornamento in particolari forme caratteristiche.
Intorno al XII secolo venne introdotto dalla lontana Cina Meridionale anche il Pummelo (C. grandis
(L.) Osbeck), una delle specie più antiche di agrumi, attualmente pochissimo coltivato in Occidente.
La comparsa dell’Arancio dolce (C. sinensis L.) è dovuta alle importazioni dalle isole indonesiane
da parte dei Portoghesi, che tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, provvidero ad introdurlo in
Europa e nel Continente sud-americano. Più recenti appaiono le introduzioni del pompelmo (C.
paradisi L.) diffuso alla fine del 1700 nelle Antille, ma già conosciuto in Europa nel secolo
precedente, del Mandarino (C. deliciosa Ten..) e del Tangerino (C. reticolata Blanco). Tra gli
agrumi minori sono da ricordare il Bergamotto (C. bergamia Risso) usato in profumeria e il
Chinotto (C. myrtifolia Raf.). Altri agrumi minori sono le limette , conosciute già dal XII secolo e
differenziabili secondo succo acido e frutto piccolo [(C. aurantifolia (Christ.) Swing.)= Limoncello
di Napoli], succo acido e frutto grande (C. latifolia Tan.) e frutto medio e succo dolciastro [( C.
limotteides Tan.)=Lima di Palestina]. Nella categoria degli agrumi sono classificati anche generi
diversi da Citrus , quali ad esempio Fortunella spp. (genericamente denominati Kumquat),
Microcitrus spp., Severinia buxifolia (Poir.)Tan. e Poncirus trifoliata (L.) Raf., agrume deciduo e
spinoso, utilizzato come portinnesti. Il genere Citrus, a cui appartengono le specie coltivate più
importanti, comprende specie caratterizzate da alberi o arbusti sempreverdi, modestamente spinosi,
con foglie spesse, coriacee, glabre, con picciolo generalmente articolato. I fiori sono ascellari,
solitari o in grappolo, con cinque petali di colore variabile (da bianco a violetto) secondo la specie,
con stami numerosi. Il frutto è un esperidio globoso od oblungo, con buccia, comprendente
l’epicarpo ed il mesocarpo, di vario spessore e ricca di otricelli contenenti oli essenziali.
L’endocarpo è suddiviso in 8-12 logge e comprende una polpa costituita da peli ipertrofici ricchi di
succo, più o meno acido, e svariati semi poliembronici (tranne il pummelo)
Esigenze ambientali
Ambiente pedologico:
Profondità utile alle radici:
Gli agrumi richiedo uno spazio utile per le radicida 80 a 120 cm
Drenaggio:
Occorre un drenaggio accurato per evitare ristagni idrici
Tessitura:
Gli agrumi preferiscono una tessitura media, che consenta una buona circolazione di ossigeno ed
umidità
Reazione (pH):
Gli agrumi preferisco terreni con reazione tendente al neutro
Calcare attivo:
Occorrono contenuti di calcare attivo molto basso
Salinità:
Nei riguardi della salinità gli agrumi presentano sensibilità elevata per cedro e limone, meno
accentuata per arancio amaro, mandarino e arancio dolce
Ambiente climatico
Gli agrumi non sono da considerare nella nostra Regione una produzione strettamente commerciale
ma generalmente sono allevati come piante ornamentali. Per questa ragione già nel tardo medio-evo
la coltivazione delle diverse specie di agrumi non avveniva in pieno campo, ma in giardini (gli
Orti) e terrazze delle case nobiliari, in luoghi riparati ove fosse possibile proteggere le piante
specialmente dal freddo invernale, con l’ausilio di stuoie od altro tipo di coperture. Altra pratica da
osservare è l’impiego di adeguate protezioni contro i venti più intensi. In alcune zone della Toscana
la coltura degli agrumi in piccoli spazi (orti, cortiletti, etc.) era diffusa anche tra la popolazione
minuta , rappresentando talvolta anche una modesta fonte di reddito. Gli agrumi amano un clima
dolce, con temperature superiori a 0°. La resistenza al freddo varia con la specie, molto scarsa nel
cedro, nel limone e bergamotto, media per arancio dolce, pompelmo, arancio amaro e mandarino,
elevata per fortunella. Per evitare i rischi di freddi intensi, particolarmente dannosi alla ripresa
vegetativa primaverile, venne in uso in molte ville toscane di coltivare le piante più preziose in
“conche”, contenitori di terracotta di varie dimensioni, per le quali fosse agevole il ricovero durante
l’inverno in ambienti protetti, anche se non riscaldati. Tale tradizione si è mantenuta in Toscana
fino ai nostri tempi e presuppone l’acquisizione di tecniche particolari di coltivazioni, tali da
rendere l’agricoltore un giardiniere e viceversa.
Propagazione
La propagazione per innesto presuppone la conoscenza di tecniche elementari di innesto.
Generalmente essa avviene in vivaio e può essere effettuata su soggetti (portinnesti) preparati
direttamente in sede. Occorre mettere a dimora in primavera semi freschi (generalmente di arancio
amaro, in zone non soggette a tristeza) in substrato costantemente umido. Le piantine ottenute
vengono trapiantate in vasetti quando hanno raggiunto l’altezza di almeno 5-6 cm ed allevate per 23 anni fino a raggiungere un diametro al colletto di oltre 10 mm, che consentirà di effettuare
l’innesto.
Tipo di innesto
Epoca di esecuzione
Gemma dormiente
Gemma vegetante
Corona
Fine agosto-inizio settembre
Da aprile a maggio
Da aprile a maggio
Si adotta l’innesto a gemma per la propagazione in vivaio; quello a corona per eventuali reinnesti di
fallanze. Per la prima tecnica è necessario l’impiego di rami a sezione tondeggiante, privi di spine,
assicurandosi di aver tolto il legno sotto la gemma; per la seconda può essere utilizzato anche
materiale a sezione triangolare, come quello della parte apicale del ramo. L’esecuzione dell’innesto
ad altezza di 10-15 cm fornisce piante sicuramente più produttive, mentre innesti effettuati a 80-100
cm possono ridurre il rischio di attacchi di Phytophtora spp., ma rendono le pianti meno efficienti.
Occorre in ogni caso eseguire per tempo la rimozione della legatura e, negli innesti a gemma
vegetante, cimare oppure piegare vigorosamente il portinnesto, per favorire lo sviluppo del
germoglio. Altre tecniche di propagazione adottabili nella conservazione ex-situ possono essere
quelle di autoradicazione quali talea, propaggine e margotta e coltura in vitro di tessuti. La
propagazione per talea negli agrumi è fortemente condizionata dalla specie che intendiamo
riprodurre. Buona attitudine rizogena presentano limone, limetta e cedro, media attitudine arancio
dolce e amaro, pompelmo, citrange e poncirus, scarsissima in mandarino. Fermo restando che per la
propagazione per talea occorre una struttura adeguata (bancali di radicazione, impianti di
nebulizzazione, strutture di indurimento, etc), occorre utilizzare talee prelevate in periodo estivi da
rami sviluppati con la vegetazione primaverile, trattando il materiale alla base con auxine (IBA da
3000 a 8000 ppm ).
Portinnesti
Portinnesto
Vigoria
Affinità
innesto
Esigenze pedologiche e
caratteristiche
agronomiche
Resistenza avversità
Arancio amaro o Seme
melangolo ( Citrus da industria
aurantium L.)
o raccolta
propria
elevata
buona
Buon apparato radicale, si
adatta a diversi tipi di terreno,
compresi
quelli
alcalini.
Conferisce buon vigore ed
elevata produttività.
Poncirus trifoliata
media
molto
buona
Apparato
radicale
più
superficiale, molto sviluppato,
si adatta a terreni umidi, ma
non tollera terreni calcarei o
salati. Conferisce maggiore
colorazione ai frutti.
Resistente o tollerante alla
Phytophtorae
citrophtora
(gommosi
del
colletto),
a
exocortite ed altre virosi (
psorosi), ma molto sensibile a
“Tristeza” specialmente in innesti
con
arancio,
mandarino
e
pompelmo e sensibile al mal
secco (Phoma tracheiphila) ed ai
nematodi.
Maggiormente resistente a
“Tristezza”, tollerante al
nematode Tylenchus semipenetran
ed a psorosi, risulta invece
estremamente sensibile a
exocortite
generalmente
buona,
tranne che
con alcuni
limoni e
tangelo
Mediamente
tolleranti
a
terreni calcarei.
Citrange
“Troyer”
è
assurgente
e
vigoroso,
conferisce buona produttività
ed ottima qualità dei frutti.
Citrange “Carrizo” resiste
maggiomente ai nematodi.
Presentano ambedue maggiore
resistenza a “Tristeza”, ai
nematodi, alla gommosi del
colletto, alla psorosi ed altre
forme virali.
Suscettibili a exocortite.
generalmente
buona,
tranne che
con alcuni
aranci
dolci
Mediamente
tollerante
a
terreni asfittici, si adatta
meglio ai terreni calcarei.
Stimola la produttività (
specialmente in clementine)
ma produce frutti con
contenuti di qualità inferiore.
Tollerante a “Tristeza”ed
ad
exocortite, sensibile alla gommosi
del colletto, a psorosi ed altre
forme virali,
al nematode
Tylenchus semipenetrans.
Suscettibile
alle
basse
temperature.
Ibridi di
trifoliata
Origine
Seme e talea
Poncirus Citrange
media
P. trifoliata x
C. sinensis)
Limone
“Volkameriano”
Non definita,
probabilmente
da incrocio di
generi minori
di Citrus
medioelevata,
almeno nei
primi anni
Forma di allevamento
Per gli agrumi allevati in terra od in grandi contenitori fissi le forme più indicate sono a spalliera,
eventualmente appoggiate ad un sostegno rigido (come una parete), distribuendo la vegetazione
lungo una struttura portante quale un graticcio di plastica o bambù, una rete elettrosaldata da
edilizia oppure un reticolo di fili robusti fermati all’estremità di chiodi inseriti nel muro.
Nelle piante in vaso viene usata la tecnica della cerchiatura, cioè la predisposizione di una struttura
fissa consistente in sei-otto canne inserite intorno al bordo del vaso e collegate tra loro con due-tre
serie di cerchi orizzontali di filo di ferro, fino a raggiungere una altezza da terra da 150 a 200 cm a
in rapporto al diametro del vaso (40-80 cm). Le branchette dell’agrume saranno poi distribuite e
legate lungo l’armatura, eventualmente piegando verso il basso i rami più vigorosi per indurli alla
produzione.
.
Fertilizzazione
E’ obbligatorio da parte dell’Ente intraprendere una corretta fertilizzazione dopo aver analizzato
due importanti fattori: l’analisi del suolo (obbligatorio) e l’analisi delle foglie (facoltativo). Gli Enti
dovranno formulare un piano di concimazioni pluriennale, prendendo in considerazione gli apporti
di macro- e micro-nutrienti. Si riportano di seguito i valori comunemente consigliati per la specie:
Nell’allevamento in pieno campo l’azoto è uno degli elementi che viene asportato dal terreno in
quantità maggiore (circa 60kg/ha). Esperienze in ambienti mediterranei indicano che quantitativi da
300 a 800 grammi/albero/anni possono ritenersi sufficienti per piante in produzione su terreni di
buona struttura. Per il fosforo si ritiene che per reintegrare una quantità più limitata (20-30 kg/ha di
elemento asportato) sia sufficiente l’apporto di dosi da 100 a 120 kg/ha diP2O5, mentre per il
potassio, i cui livelli di asportazione annua variano intorno ai 30 kg/ha, sono sufficienti 500-1000
grammi/pianta/anno per reintegrare quanto asportato. Per questi due ultimi elementi eventuali
carenze si presentano molto raramente, ma essendo scarsamente mobili nel terreno, occorre portarli
a livelli normali prima dell’impianto. Un altro elemento di notevole importanza in agrumicoltura è
il calcio che svolge un ruolo importante di attività biologica, ma presenza molto raramente sintomi
di carenza in quanto è poco mobile all’interno delle piante. Carenze di ferro, con conseguente
clorosi ferrica, si possono presentare in maniera diversa tra gli agrumi; in particolare ne sono
colpiti maggiormente i limoni nei confronti dei pompelmi e degli aranci. La somministrazione di
ferro-chelati permette di ottenere risultati soddisfacenti nel reintegro dell’elemento. Altro
microelemento importante è lo zinco, della cui carenza sono maggiormente suscettibili gli aranci e
può essere facilmente reintegrato con irrorazioni di solfato di zinco.
Nell’allevamento degli agrumi in contenitore a scopi ornamentali viene invece privilegiato
l’utilizzazione di concimi organici, come letame, cornughia, lupino triturato, etc, integrato con
circa il 20% di concime chimico a lenta cessione (tipo osmocote), con apporti proporzionali alla
dimensione del contenitore.
Potatura
Potatura di allevamento: per costituire la forma d’allevamento voluta nei primi anni dall’impianto;
ciò prevede pochi tagli ma comporta piegature e legature dei rami. In portinnesti originati da seme,
es. melangolo, al momento dell’impianto la spuntatura del fittone induce una maggiore produzione
di radici laterali.
Potatura di produzione: negli agrumi la potatura si deve limitare generalmente all’asportazione dei
rametti che hanno già prodotto e per fornire spazio sufficiente alle branche e rami nell’interno della
chioma. In alcuni casi, come il pompelmo ed alcuni aranci dolci, la vegetazione tende a rivestire
anche la parte basale, è necessario provvedere ad uno energico sfoltimento per evitare problemi di
marcescenza al colletto. In altri casi, come il mandarino, la vegetazione apicale è molto sviluppata
per cui si richiede un energico diradamento dei rametti. Il periodo più adatto per effettuare la
potatura di produzione degli agrumi appare quello compreso fra fine primavera e inizio estate, nel
quale le piante hanno già sviluppato la vegetazione dell’anno. Operare in autunno od inverno può
portare l’emissione di nuovi rametti in periodi vicini al naturale abbassamento delle temperature.
Per il limone una rigorosa pulizia di rami compromessi dal mal secco, e loro successiva distruzione,
effettuata all’inizio dell’autunno, può prevenire lo sviluppo del patogeno, che coincide con il
periodo immediatamente successivo. Generalmente si può prevedere turni di potatura a scadenza
poliennale (due-tre anni); potature annuali possono invece attenuare il fenomeno di alternanza
produttiva in mandarino e specie affine.
Nell’allevamento in contenitore di piante ornamentali, si deve predisporre nei primi anni lo sviluppo
di 3-4 rami portanti che sorretti e guidati dai tutori, condizioneranno la pianta alla forma voluta. La
pratica di potatura si limiterà all’accorciamento dei rametti e all’eliminazione della vegetazione che
si rivolge verso l’interno. Ciò comporta un periodo infruttifero più lungo, poiché gli agrumi
fruttificano prevalentemente sugli apici vegetativi, ma dopo alcuni anni sarà possibile
l’eliminazione dei tutori, in quanto la pianta sarà in grado di mantenere la forma voluta. I tagli
cesori verranno allora limitati alla spuntatura di rametti sporgenti o seccati.
Potatura verde: da eseguirsi nel periodo estivo per eliminare succhioni e germogli in
soprannumero. E’ fatto obbligo l’utilizzo di materiali specifici dopo i principali tagli (mastici per
es.) a protezione della ferita, e la pulizia delle forbici con apposite soluzioni per evitare la
contaminazione e la diffusione delle malattie.
Impollinazione generalmente non si presentano negli agrumi problemi di autoincompatibilità
Irrigazione
Nell’allevamento in vaso per uso ornamentale è necessario effettuare un periodico controllo delle
necessità idriche, specialmente nel periodo invernale in cui le piante sono ricoverate in strutture
fisse e non ricevono quindi apporti idrici naturali.
Difesa
Difesa convenzionale
Gli agrumi non presentano eccessivi problemi riguardo la difesa fitosanitaria, in quanto, pur
essendo le avversità parassitarie e non parassitarie abbastanza numerose, nei loro confronti si
dispone di mezzi efficaci e di facile applicabilità, in diverse fasi fenologiche. Di seguito sono
riportati le azioni di difesa contro le principali avversità (importante è rispettare i tempi di carenza,
del prodotto utilizzato, prima di qualsiasi operazione).
I prodotti indicati per lo stesso gruppo di avversità sono alternativi fra loro.
Con ** sono indicati i prodotti ammessi alla difesa biologica
Tempi Indicazioni
di
carenza
Spennellature al
di Poltiglia bordolese (20%) 1000 ** 20
Fase
fenologica
Tipo di parassita
o malattia
Sintomatologia
e danni
Inizio riposo
invernale,
maturazione
frutti
Gommosi del
colletto
Emissioni
gomme
Ripresa
vegetativa
Mal secco
(Phoma
tracheiphila)
colletto
Disseccamento
progressivo
Metalax-M (2,5%) + Ossicloruro di
rame (40%)
100
30
Idrossido di rame (50%)
20
400 **
Cocciniglia rossa
Lanci di ausiliario Aphytis melinus
(10.000/ha)
Marciume
radicale
Metalaxil-M (43,8%) 1ml/litro
Gommosi del
colletto
Fioritura
Prodotto e dosi
(grammi o ml/hl)
Emissioni
gomme
di Poltiglia bordolese (20%) 1.500
Essudato
Malathion (40%)
200
gommoso,
necrosi
e
cascola fiori
Piena fioritura, Cocciniglia rossa
Lanci di ausiliario Aphytis melinus
allegagione
(20.00/ha)
Piretrine (4%)
70
Afidi
Sottrazione
(Verde,
linfa,
+ rotenone (6%)
250
bruno,cotonoso) deformazione e + olio raffinato
750
arresto
sviluppo
germogli
Allegagione
Cimicetta verde
Ragnetti rossi
Accrescimento Cotonello degli
frutti
agrumi
(cocciniglia
Aree bollose o
decolorazioni
sulle
foglie,
rugginosità sui
frutti
Sottrazione
linfa,
formazione di
Irrorazione del
terreno
Autorizzate
irrorazioni terreno
su arancio, limone,
mandarino
20
Spennellare al
colletto
Fiori in boccio con
20% di attacco
Dal
5%
di
germogli colpiti
per il primo, dal
25% per gli altri
Olio minerale (80%) 1.500 **
Abamectina (1,9%)
75 (1)
Fenbutatin ossido (48%) 100
Pirdaben (19,4)
50
(1)
consentito
limone arancio,
mandarino,
Olio minerale estivo (80%)
**
800-1000
eventualmente addizionato con
Immissione di
Cryptolaemus
Montrouzieri
farinosa)
melata
Cocciniglie
Sottrazione
linfa
Minatrice
serpentina
Deformazione
foglie
Accrescimento
frutti
Bufrozenin (40,5%)
75
di Olio minerale (80%) 1000 ** (1)
Imidacloprid (17,8%)
75
**
500-650/ha
(1) Utilizzare a
temperature
inferiori 30°C e
UR
superiore
30%
Mezzi di lotta integrata.
Interventi agronomici. Le piante in coltura devono essere allevate nelle migliori condizioni
agronomiche. Deve essere evitata la comparsa di ristagni di umidità e controllato l’impiego di
fertilizzanti ( specialmente azotati) per evitare eccessi di vegetazione. La presenza di parassiti deve
essere monitorata attraverso periodici campionamenti in campo, per stabilire il grado di
infestazione e l’epoca di trattamento più adatto. A tale scopo oltre al controllo visivo possono essere
impiegate trappole di vario tipo. Per le malattie di origine crittogamica occorre stabilire delle linee
di previsione, in relazioni alle condizioni ambientali che possono favorire la loro diffusione.
Per ogni forma di patogeno che si manifesti è necessario provvedere ad eliminare la possibilità di
riproduzione e diffusione. E’ molto importante in piante infette l’asportazione ed eliminazione di
tutto il materiale colpito (rami, frutti, etc) e la distruzione di altra flora nella quali il patogeno
possano trovare ricovero. In caso di eventi atmosferici (temporali, grandinate) che possano
provocare soluzioni di accesso per i patogeni (particolarmente per le crittogame) è necessario
provvedere alla disinfezione con prodotto rameici.
L’impiego di prodotti biologici e chimici per la lotta deve essere estremamente selettivo, utilizzando
principi attivi che non interferiscano nei confronti degli organismi utili. Nella lotta integrata del
pero occorre tenere presente che nella fase di allevamento, generalmente i primi tre anni, la difesa
deve essere rivolta principalmente verso quei parassiti, generalmente insetti ed anche alcune
crittogame, che con la loro attività possono compromettere l’armonioso sviluppo scheletrico della
piante. Nella fase successiva di produzione un giusto sviluppo vegetativo unito al controllo precoce
di queste patologie, consente di mantenere alto il livello di sicurezza privilegiando nella difesa quei
principi attivi che presentano bassa tossicità e residualità. Alcuni prodotti di sintesi possono essere
utilizzati con le limitazioni di impiego riportati nei singoli disciplinari; in particolare citiamo la
Scheda difesa della Regione Siciliana e della regione Calabria
Mezzi di lotta biologica
Condizioni principali sono quelli di impiegare per la riproduzione delle piante materiale sano,
esente dalle principali malattie della specie. Le piante devono essere messe a dimora nelle
condizioni ambientali e podologiche migliori , per combattere contro le avversità biotiche e
abiotiche. Nel particolare caso della difesa biologica è di particolare importanza valutare
l’indispensabilità dell’intervento con controlli visuali e d impiego di trappole a feromoni.
Il principio della lotta biologica è quello di eliminare prodotti di sintesi per la difesa delle piante o
per il diserbo, per favorire il risanamento del suolo. Un altro principio è quella di favorire i rapporti
di antagonismo naturali e solo nel caso di non attuazione di essi utilizzare sostanze di aiuto. Tali
antagonisti “utili” devono intervenire nello stesso periodo di attività del fitofago, agendo dei diversi
stadi del suo sviluppo e possedere elevata capacità aggressiva, adattandosi anche a basse densità di
preda e condizioni climatiche non favorevoli. Nel caso della mancanza o inefficienza di antagonisti
è consentito utilizzare sostanze di aiuto. Il principio della lotta biologica è quello di eliminare
prodotti di sintesi per la difesa delle piante o per il diserbo, per favorire il risanamento del suolo.
Sono quindi permessi prodotti come Polisolfuri di calcio e solfo, Olio minerale, Sali di rame
(idrossido, ossido rameoso, ossicloruro , solfato tribasico), Zolfo, Sapone molle (sali potassici di
acidi grassi). Come antiparassitari sono consentiti prodotti a base di Piretrine, Rotenone,
Azadiractina (da neem), Pinolene, Proteine idrolizzate e olio di soia come coadiuvante del
trattamenti rameici. Come nella lotta integrata è considerata essenziale per la lotta biologica la
rimozione di materiale infetto, specialmente per il materiale caduto al suolo sul quale molto spesso
il patogeno sverna. Occorre quindi provvedere attraverso ripetute fresature nel filare allo
sminuzzamento del materiale infetto (particolarmente fogliame) per favorire la loro decomposizione
biologica.
Criteri di intervento per le avversità degli Agrumi, con interventi di lotta integrata e biologica su
alcune delle principali avversità
Avversità
Cocciniglia
rossa
(Aonidiella
aurantii)
Interventi agronomici
Sostanze attive, Ausiliari e mezzi
biotecnici
Ridurre le potature, alleggerire la chioma, Lanci di Aphytis melinus, Encarsia
eliminare nidi di formiche. Concimazioni perniciosi et al. per 5-10 trattamenti
equilibrate
Olio minerale per infestazioni elevate
Cotonello degli Potature di alleggerimento
agrumi
eliminare nidi di formiche
(cocciniglia
farinosa)
(Planococcus
citri)
Ragnetti rossi
(Panynichus
citri
e
Tetranycus
urticale)
Minatrice
serpentina
(Phillocnistis
citrulla)
Mal secco
(Phoma
tracheiphila)
della
chioma, Lanci di Leptomastis dactilopii,
Cryptoleamus montrouzieri.
Olio minerale (1 kg/hl) con
temperature inferiori 32°C e U.R.
superiore al 30%.
Campionamento delle foglie per
determinare l’intervento.
Lanci
di
Stetorus
puntillum,
Typhodromus spp. et al.
Evitare eccessi di concimazioni azotate, favorire Campionamento
di foglie per
l’areazione della chioma . Su piante piccole determinare l’intervento. Avvalersi
protezione con reti o “Tessuto non tessuto”
degli
ausiliari
Pnigalio
spp.
Cirrospilus spp.
Impiegare piante esenti da infezione
Trattamenti con ossicloruro di rame in
Togliere i rametti infetti i periodo estivo e casi di pioggia o eventi meteorici
distruggerli
avversi.
Evitare danni all’apparato radicale