La medicina popolare nelle comunità ladine

La medicina popolare
nelle comunità ladine bellunesi.
di Marco Tarascio
I ladini: cenni di cultura e tradizione
La definizione di ladino è correntemente
attribuita alle parlate locali delle valli che
si sviluppano dal gruppo montuoso del
Sella: la Val Badia con l’attigua Val di Marebbe, la Val Gardena, l’alta Val Cordevole e la Val di Fassa. Il termine è utilizzabile anche per gli idiomi dell’Ampezzo,
dell’Agordino, del Cadore e del Comelico.
Queste lingue sono simili tra loro, ma
caratterizzate da pronunce e declinazioni
differenti.
Le differenze linguistiche che si possono
riscontrare fra queste parlate sono molteplici, ma quando si parla di “ladinità” si
deve certo pensare anche all’identità
culturale di una collettività che ha sempre
fatto valere il proprio diritto di svilupparsi
e di progredire senza mai - o quasi mai doversi alienare dal suo stesso patrimonio di valori, di folklore, di consuetudini, di
superstizioni e di esperienze.
In effetti le condizioni e le circostanze che
hanno fatto da sfondo all’evolversi di tali
comunità alpine fino alla vigilia del
secondo conflitto mondiale, presentano
differenze talora notevoli tra una vallata e
l’altra.
Un aspetto che invece accomuna le
popolazioni ladine è, ad esempio, il loro
modo di gestire il territorio.
Il dopoguerra portò radicali cambiamenti,
imponendo nuovi stili di vita che causarono il progressivo abbandono di costumi
culturali rimasti immutati, spesso, per secoli. C’è da tenere presente che ogni tipo
di contatto tra la popolazione ladina ed i
territori contigui si è intensificato maggiormente solo nell’ultimo secolo, in
quanto, anteriormente a questo periodo,
tali società sono state isolate o toccate
solo marginalmente dalle principali vie di
comunicazione.
Oggi si può chiaramente constatare il
fatto che l’antica economia montana di
tipo silvo-agro-pastorale è stata in gran
parte rimpiazzata dall’avvento dell’industria alberghiera, supportato da poderosi processi di sviluppo turistico. Questo
ha influito sugli elementi culturali tipici di
questi luoghi, apportando senza dubbio
una contaminazione culturale notevole
con un conseguente impoverimento del
patrimonio tradizionale.
Tra i diversi aspetti investiti da tale cambiamento rientra quindi inevitabilmente
anche quello riguardante i metodi di cura
tradizionali. Nelle vallate ladine, infatti, un
tempo, non si faceva praticamente mai
ricorso al medico ufficiale - se non in casi
gravissimi - dato che la struttura geografica del posto, assieme alla scarsità di
adeguati mezzi di trasporto, rendevano
molto complessi i contatti con le città a
valle. Da ciò si può capire come fosse
necessario sviluppare strategie curative
che aumentassero la qualità della vita,
basandosi su ciò che secoli di esperienze
avevano insegnato. Risulta dunque
chiaro il concetto che le metodologie terapeutiche tradizionali ladine affondassero le loro radici nelle principali
conoscenze di questi individui, la cui
identità culturale si rispecchiava essenzialmente nelle attività della pastorizia,
della lavorazione del legno, dell’orticoltura
e dell’agricoltura.
Territori presi in esame
Il territorio dell’Ampezzo, quello cadorino
e quello del Comelico fanno tutti e tre
parte della provincia di Belluno, la quale
conta 212.000 abitanti, di cui circa 65.000
vivono nelle tre zone citate (ovvero la
metà settentrionale della provincia). Di
questi 65.000 cittadini, oggi, circa 30.000
si considerano Ladini (Atti Conferenza
Internazionale 1996).
Nelle zone territoriali prese in esame
dobbiamo distinguere dal punto di vista
geografico cinque fasce di altimetria: le
vallate primarie (che presentano un paesaggio omogeneo dalla pianura fino ai
1000m), le vallate secondarie (villaggi e
territori coltivati a patate, cereali, foraggio
fino ai 1300m), le zone boschive (bosco
ceduo a cui segue bosco di conifere; oltre
i 1500m), i pascoli (con malghe, stalle e
fienili; oltre i 2000m) e, infine, le vette
rocciose (oltre i 2500m) (De Pilati et al.
1994).
Distribuzione delle fasce altimetriche nel territorio alpino.
Il Comelico
Il Comelico (1218m - 3092m s.l.m.) è
situato nella parte settentrionale della
provincia di Belluno, al centro della
vallata definita a nord dal gruppo
montuoso dolomitico del Popera e a sud
da quello dei Brentoni. Tutto il territorio si
sviluppa lungo i bacini del fiume Piave e
del torrente Padola. Il clima del Comelico
è caratterizzato da rigidi inverni e da
estati molto piovose.
Il tipo di territorio presente in queste zone
determina il particolare paesaggio
umanizzato (del tutto simile anche a
quello delle limitrofe zone alpine cadorine, con l’ubicazione dei centri abitati
dettata soprattutto dal fattore “soleggiamento”) ed anche la caratteristica
economia silvo -agro – pastorale.
I rimedi fitoterapici emersi
La ricerca che ha portato ad analizzare
questi territori ha permesso di individuare
un discreto numero di specie botaniche
connesse a rimedi terapeutici utilizzati per
decenni dalle popolazioni ladine. Le specie botaniche sotto riportate sono esposte
per ordine alfabetico, con il nome
scientifico seguito dal nome italiano, il
nome vernacolare, le parti di pianta impiegate, le modalità di preparazione ed
applicazione per i diversi usi terapeutici
(Com = Comelico; Cad = Cadore; Amp =
Ampezzo)
[1] Achillea millefolium L. sensu stricto / Asteraceae / Achillea o Millefoglio /
Stagnadeira (Com), Milefiòre (Amp), Stagnasàngo (Cad) / Infuso con i fiori e parte
del gambo: digestivo, antiinfiammatorio, favorente la circolazione, antitussivo, contro
nausea, vertigini ed insonnia (Com ); infuso digestivo e contro i problemi gastro
intestinali (Amp, Cad ); le foglie fresche applicate sulla ferita come vulnerarie (Com ,
Cad ); semicupi antiemorroidari (Com ); grappa digestiva (Cad ) .
[2] Alchemilla vulgaris L. sensu Sch. et K. / Rosaceae / Alchemilla / Framantèl (Amp),
Lumbréla (Com) / L’infuso delle sue parti aeree è usato come antiinfiammatorio,
antitussivo, diuretico, calmante, favorente la circolazione. Per gli stessi scopi se ne
fanno anche gli impacchi (Com , Cad , Amp ). Il fiore fresco (Com ) è applicato sulle
ferite per medicarle. L’infuso è anche usato come regolatore del ciclo mestruale
(Amp ).
[3] Allium sativum L. / Liliaceae / Aglio / Ai (Amp, Com, Cad) / Gli spicchi del bulbo
mangiati come tali (Com, Cad , Amp ) o semplicemente odorati (Cad , Amp ) sono
impiegati come antielmintici; gli spicchi tritati nell’alcol sono usati come gocce per
combattere l’insonnia (Cad ); il bulbo può essere anche strofinato sulle ferite come
antisettico (Com ); ingerito come normalizzante della pressione sanguigna (Com ,
Amp ) .
[4] Arnica montana L. / Asteraceae / Arnica / Margherì ta dhala (Cad) / Se ne fa una
tintura alcolica o la grappa da applicare sulle contusioni (Com , Cad , Amp ) .
[5] Berberis vulgaris L. / Berberidaceae / Crespino / Scarpìn (Com, Cad, Amp),
Venazza (Amp) / Le foglie fresche sono applicate sulle gengive sanguinanti (Cad );
con le bacche si fanno infusi o grappe emmenagoghi,antiemorragici e cardiotonici
(Com , Amp ) .
[6] Carlina acaulis L. / Asteraceae / Carlina / Pèta de prà (Com), Peta de carbon (Amp)
/ I fiori e la radice, ingeriti dopo averli puliti dalle brattee, hanno propietà diaforetiche
ed eupeptiche (Com , Amp); queste due ultme funzioni sono esplicate anche dal
decotto delle stesse parti di pianta (Com ) .
[7] Carum carvi L.- K. / Umbelliferae / Cumino / ciaré (Com), Ciariéi (Cad) / I semi
raccolti a maturità piena possono essere ingeriti come tali ed avere funzione
carminativa, antispasmodica e digestiva (Cad , Com ); anche la grappa degli stessi
semi ha propietà digestive (Cad. , Com ); sempre per gli stessi scopi è preparato il
decotto con i semi – un paio di grammi in una tazza di acqua da assumere dopo i
pasti - (Cad ); digestive e antispasmodiche sono anche la tintura alcolica – una
ventina di grammi di semi in circa 100 ml di alcol 60° a macero per 5 giorni: 20 40gtt.all’occorrenza - e la tintura vinosa – pochi grammi di semi in 100 ml di vino a
macero per 5 giorni: un bicchierino dopo i pasti - . (Cad ) .
[8] Cetraria islandica Acharius L./ Parmeliaceae / Lichene / Likìn (Com), Salata da
Casciòn (Amp), Lì ken o Lì chin (Cad) / L’infuso di tutta la pianta, bevuto con zucchero
o miele, ha un effetto bechico ed espettorante (Cad , Amp , Com ); lo stesso effetto è
ottenuto se faccio bollire il Lichene nel latte (Amp).
[9] Chelidonium majus L. / Papaveraceae / Celidonia / Zirgogna (Com), Làte de strì a
(Cad) / Il succo dei fiori è un rimedio per eliminare i porri (Com , Cad ); lo stesso
succo è anche considerato vulnerario, antisettico e antitetanico se posto sulle ferite
aperte (Com ); l’infuso del polline è bevuto come disinfiammante, calmante,
antiasmatico, favorente la circolazione, antispasmodico del tratto gastro-intestinale
(Com ) .
[10] Daucus carota L. sensu stricto / Umbelliferae / Carota / Caròta (Com) / Tagliata a
fette e applicata sulle ferite come vulneraria (Com ).
[11] Dryopteris filix- mas (L.) Schott / Aspidiaceae / Felce / Fèles (Amp), Fealas (Com) /
Le foglie fresche o essiccate sono messe nei materassi per combattere i reumatismi
(Amp ); le foglie si applicano anche topicamente per guarire contusioni e slogature
(Amp ); anche gli sfregamenti con la radice di questa pianta sono ritenuti utili contro i
reumatismi (Amp ); la Felce è conosciuta anche per le propietà antielmintiche; ma è
raramente impiegata in questo senso, data la sua tossicità (Com ).
[12] Equisetum arvense L. / Equisetaceae / Coda Cavallina / Kòda musìna (Com, Cad),
Coda muscina (Amp) / L’infuso delle sue foglie ha propietà diuretiche e purificanti
(Com , Cad ); lo stesso infuso è ritenuto stimolante della circolazione (Com , Cad ),
antiinfettivo (Amp , Com ), mineralizzante delle ossa, antitussivo, antidiarroico (Com
); l’infuso della stessa pianta è oltresì utilizzato per bloccare il sangue di naso (Cad ):
in quest’ultimo caso, una parte della preparazione deve essere bevuta,mentre con
l’altra parte si faranno degli impacchi al naso; le foglie essicate e polverizzate sono
applicate sulle ferite per farne uscire il pus e cicatrizzarle (Amp ); la Coda Cavallina si
ritrova anche in un «infuso nutriente» associata all’Ortica (Amp ) .
[13] Gentiana lutea L. / Gentianaceae / Genziana Maggiore / Anzeàna (Cad, Amp),
Aenzeàna (Amp), Anthiàna (Cad), Radìs Anthiàna (Com) / Dalla radice in infusione
si ottiene una bevanda eupeptica, digestiva (Com , Cad , Amp ), antipiretica (Com ,
Cad ). Le stesse propietà sono riconosciute anche alla grappa, al decotto,alla tintura
alcolica e alla tintura vinosa della stessa radice che, tra l’altro, può essere mangiata
fresca e spezzettata come digestivo (Amp ); contro la peste suina si prendeva un
pezzo di radice, che, scorticata, era posta all’interno della cartilagine auricolare del
maiale malato (Amp ) .
[14] Hypericum perforatum L. / Guttiferae / Iperico / Paricòn (Com) / I fiori lasciati in olio
d’oliva (Amp ) danno un unguento vulnerario, antireumatico, contro le contusioni e le
ustioni; alcuni ne preparano anche una bevanda mettendo in infusione o in
decozione gli stessi fiori ed ottenendo così un rimedio diuretico (Com ),
antiinfiammatorio e antidiarroico (Com ) .
[15] Juniperus communis L. / Cupressaceae / Ginepro / Zenoro o Bromboi (Amp),
Denèver o Dunégu (Com), Denévol (Cad) / L’infuso delle sue bacche è bevuto come
eupeptico,
digestivo,
antiasmatico,
antiacido,
antireumatico,
antigottoso,
antidiarroico, antidismenorroico, antiinfettivo intestinale (Com , Cad , Amp ); lo stesso
infuso è impiegato anche come disinfettante topico, tramite impacchi (Cad ); molto
diffusa è anche la grappa di queste bacche (Cad ) e la loro tintura vinosa - nel vino
bianco - (Cad ), entrambe febbrifughe, eupeptiche, diuretiche e antiacido.
[16] Larix decidua Miller (= Larix europaea DC.) / Pinaceae / Larice / Larià (Amp), Arié
(Com), Làres o Làris (Cad) / La resina di questo albero è applicata in impacchi o
direttamente su ferite infette,parti del corpo lese da schegge o affette da reumatismi
(Amp ); la stessa resina è uno degli ingredienti utili per fare un unguento indicato in
caso di schegge conficcate nella cute, ascessi e piaghe ( Cad , Amp ); anche la
corteccia del Larice trova degli impieghi medicamentosi: si usa fare dei suffumigi, in
caso di tosse, con l’acqua distillata calda in cui essa è stata fatta macerare (Com ).
[17] Leodonton montanus Lam. / Asteraceae / Tarassaco o Soffione o Dente di leone/
Radìciu (Com), Radì cio (Amp), Fiore de ciàn o Radì cio de ciampo (Cad) / Con le
radici e le foglie si fa un infuso efficace contro i problemi di fegato (Amp, Cad, Com),
antitussivo e diuretico (Com); sempre «depurative» del fegato sono le foglie
mangiate in insalata (Cad); il fiore è usato come vulnerario per applicazione diretta
sulle ferite (Com) e come ingrediente di uno sciroppo assunto in caso di raffreddore
(Com) .
[18] Malva sylvestris L. (incl. M. mauritiana L., M. ambigua Guss) / Malvaceae / Malva
Selvatica / Malva o Melva (in quasi tutte le valli ladine) / Con i fiori si fa l’infuso o il
decotto ad azione calmante (Cad, Amp), lassativa (Com, Cad), antiaritmica sul cuore
(Cad), broncodisinfiammante nelle bronchiti (Cad), disinfiammante delle vie urinarie
(Cad), diuretica (Com). Lo stesso infuso è anche utilizzato per fare dei semicupi per
l’igiene intima (Amp), per gargarismi in caso di mal di gola o stomatiti (Com, Cad ). Si
fanno poi con le foglie o i fiori di Malva degli impacchi da applicare topicamente sulle
vene varicose (Cad), sugli ascessi, sugli occhi infiammati e le infiammazioni in
generale (Com, Cad, Amp). C’è chi usa bere l’infuso suddetto per combattere
l’obesità (Cad). Altri associano alla Malva il Sambuco, il Prezzemolo e uno spicchio
d’Aglio per fare degli impiastri con queste piante pestate in caso di cancro in zone del
corpo visibili, oppure un infuso,sempre con questi 4 ingredienti, nel caso il cancro
interessi qualche organo interno - berne 1 litro al giorno (Cad).
[19] Matricaria chamomilla L. / Asteraceae / Camomilla / Canamilia (Cad, Com), Fiora
calamines (Amp) / Con i fiori si fa un infuso calmante-sedativo (Com, Cad, Amp); lo
stesso infuso è anche assunto in quanto digestivo (Com) o disinfiammante (Amp,
Com); si fanno poi gli impiastri con i fiori di camomilla, ritenuti disinfiammanti nei casi
di bronchiti o mal di denti (Com).
[20] Mentha L. sp.pl. / Labiatae / Menta / Puliò (Com), Diauloni (Amp), Ménta o Pugnòs
(Cad) / L’infuso delle sue foglie è bevuto come digestivo (Amp, Cad), rinfrescante,
eupeptico, carminativo, (Cad); l’infuso delle foglie fresche è assunto da alcuni per
combattere la tosse (Com); se l’infusione è invece fatta con le foglie secche risulta
diuretica e calmante (Com); la tintura alcolica e quella vinosa (Cad), nonché la
grappa (Com), presentano le stesse qualità terapeutiche dell’infuso (tranne l’azione
diuretica); contro il prurito e le infiammazioni cutanee si fanno degli impacchi con le
foglie fresche tritate e riscaldate (Cad); per contrastare l’alitosi si fanno sciacqui con
l’infuso sopra citato (Cad), il quale è utile per fare anche dei suffumigi contro la tosse
catarrosa (Cad).
[21] Pinus mugo Turra / Pinaceae / Pino Mugo / Baràncie (Amp), Baràncio (Cad),
Barànci (Com) / Con le gemme essiccate si prepara un infuso espettorante ed
antitussivo (Com); sempre con le gemme si prepara uno «sciroppo» espettorante,
mettendone una quindicina in un litro di grappa, aggiungendo 1/2 kg di zucchero e
lasciando il tutto esposto al sole per circa un mese (Cad); con la resina che trasuda
da questa Conifera si fanno dei cataplasmi da applicare sulle ferite e sulle contusioni
(Amp).
[22] Plantago lanceolata L. / Plantaginaceae / Piantaggine / Trapiantégn (Com), Piantéi
(Cad, Amp) / Le foglie fresche sono utilizzate direttamente o dopo essere state
pestate su piaghe e ferite come vulnerarie (Amp, Cad, Com); si applicano le stesse
foglie su punture d’insetti (Cad, Com); l’infuso delle foglie fresche è assunto come
catartico (Com); il decotto delle foglie si usa come espettorante (Cad).
[23] Plantago media L. / Plantaginaceae / Piantaggine media/ Piantéi (Cad, Amp),
Trapiantèn (Cad), Trapiantègn (Com) /Spesso utilizzata come la Piantaggine
lanceolata (Amp, Cad, Com).
[24] Pulmonaria officinalis L. (incl. P. maculosa Liebl.) / Boraginaceae / Polmonaria /
Erba di San Giovanni (Com) / Con le foglie fresche si prepara un decotto
espettorante, emolliente delle prime vie respiratorie, diaforetico (Com).
[25] Rosa canina L. sensu Bouleng (incl. Rosa stylosa Desv.) / Rosaceae / Rosa
selvatica / Il falso frutto è detto: Stropakù (Cad), Stropacùi (Com) / L’infuso di questi
falsi frutti è bevuto come antitussivo (Com); il loro decotto è invece assunto come
bevanda diuretica-vitaminizzante (Cad); anche la marmellata preparata con la drupa
a cui si sono tolti i semi è un alimento vitaminizzante (Cad ), così come l’infuso delle
drupe essiccate (Cad); le foglie in infusione hanno effetto astringente sull’intestino
(Cad).
[26] Rubus idaeus L. / Rosaceae / Lampone / Mùia (Cad, Com) / I frutti si lasciano in
acqua per circa 3 ore: passato questo tempo si beve come antitussivo (Com ); allo
stesso scopo si fa anche la grappa di questi frutti (Com); l’infuso delle foglie è
assunto in caso di diarrea perchè astringente (Cad); con lo stesso infuso si fanno dei
gargarismi per combattere il mal di gola (Cad) .
[27] Sambucus nigra L. / Caprifoliaceae / Sambuco Nero / Sambùgu (Com), Sambùgo
(Cad, Amp) / L’infuso dei fiori è espettorante, febbrifugo, antitussivo (Cad),
antinevralgico (Cad), diuretico e lassativo (Com, Cad), diaforetico (Com, Cad),
galattoforo (Com); lo stesso infuso è anche applicato tramite impacchi su foruncoli,
scottature, dermatiti in genere (Com, Cad, Amp); con i fiori di Sambuco nero si fa
anche una bevanda rinfrescante: ne metto 10 con mezzo limone e 4 cucchiai di
zucchero in 2 litri d’acqua per 4 giorni, poi filtro e diluisco a piacimento con altra
acqua (Amp); c’è chi a quest’ultima ricetta aggiunge anche aceto (Amp); sempre con
tali fiori, aggiungendo vino bianco, aceto e zucchero, si prepara uno sciroppo
espettorante (Cad); le bacche di questa pianta servono per fare una marmellata che
allevia il mal di gola (Amp), rafforza la vista (Amp), è lassativa, antinevralgica e
dimagrante (Cad).
[28] Solanum tuberosum L. / Solanaceae / Patata / Patata (Com, Cad), Parthòto o
Perthòto o Pierthòto (Cad) / Si applica tagliata a fette, fresca, sulla guancia in
corrispondenza del dente dolente (Cad); si mette la radice in acqua fredda come
antitussivo (Com) .
[29] Trifolium pratense L. / Leguminosae / Trifoglio dei prati / Trefòi o Turiéda (Com) /
L’infuso ottenuto con i fiori è usato come antiinfiammatorio delle vie aeree e
dell’intestino (Com).
[30] Urtica dioica L. / Urticaceae / Ortica Maggiore / Sbùlia (Com), Autrì a (Cad), Ortì a
(Amp) / L’infuso delle foglie fresche è diuretico, purificante dei reni (Com, Cad ,
Amp), alleviante i disturbi gastro-intestinali (Cad), ricostituente (Cad), bechico (Com);
la pianta intera in infusione è assunta come antipiretico (Com); le foglie fresche sono
vescicanti e impiegate contro la sciatica (Cad, Amp); alcuni considerano
l’applicazione delle foglie fresche sulle ferite un rimedio vulnerario (Com), altri le
applicano sugli occhi per contrastare i problemi di vista (Com ); il gambo e le foglie
essiccati fanno parte di un unguento vulnerario (Com); il succo delle foglie fresche e
la loro tintura alcolica (in alcool 20°) si preparano per i problemi gastro-intestinali
(Cad).
[31] Vaccinum myrtillus L. / Ericaceae / Mirtillo Nero / Giàni o Giàdni o ∫ andli (Com),
Giàsena (Cad), Giagenèi plur. o – al frutto – Giaghena (Amp) / L’infuso delle foglie è
assunto in caso di diarrea o di dolori intestinali in genere (Cad , Amp); lo stesso
infuso è consigliato anche ai diabetici (Cad); per rafforzare la vista è bevuto lo
sciroppo di bacche di Mirtillo (Cad); la polpa e il succo dei frutti sono applicati sulle
mucose infiammate per disinfiammarle (Cad); quest’ultima operazione può essere
fatta anche con la tintura alcolica di questa pianta, tramite pennellature (Cad); l’infuso
dei frutti è bevuto come antitussivo (Com), così come lo è la grappa (Com).
[32] Valeriana officinalis L. / Valerianaceae / Valeriana / Valeriana (in tutte le valli ladine,
tranne in Com, dove è anche detta «Erba gatta») / L’infuso delle foglie è assunto
come calmante (Com) .
[33] Verbascum phlomoides L. / Scrophulariaceae / Tasso Barbasso / Fior di violi
(Com), Scanferla (Amp) / L’infuso dei fiori essiccati è impiegato contro le bronchiti, i
mal di gola (Com); con le foglie essiccate si fa un decotto adoperato per farne degli
impacchi vulnerari (Com); in caso di sinusite alcuni annusano ancora una sorta di
tabacco fatto conqueste foglie e con l’Arnica (Amp) .
[34] Viola canina L. / Violaceae / Viola Selvatica / Viòles màtes (Com) / L’acqua in cui
sono stati messi a macerare i fiori e le foglie, si beve come antitussivo. Per lo stesso
scopo sono preparati anche l’infuso, la grappa, gli impacchi (Com)
Conclusioni
L'indagine etnofarmacobotanica condotta
nei territori del Comelico, del Cadore e
dell'Ampezzo ha evidenziato l’esistenza
di una cultura fitoterapica ancora
presente nel tessuto sociale ladino. E’
emerso inoltre che l’allestimento della
maggior
parte
dei
medicamenti
tradizionali era spesso compito proprio
delle donne.
Uno dei fattori che senz'altro ha determinato e caratterizzato la cultura ladina
di queste aree è quello geografico. La
perifericità è infatti un aspetto territoriale
di queste aree dolomitiche che ha
contribuito
a
renderle
difficilmente
penetrabili dalle alterazioni ed influssi di
altre culture ed ha portato nel tempo al
rafforzarsi degli usi e delle consuetudini.
Per lo stesso motivo, poi, l'assistenza sanitaria ufficiale, fino ai primi decenni del
'900, faticava ad insediarsi come
presenza capillare nel territorio e dunque
la
tradizione
fitoterapica
popolare
rappresentava quasi l'unica fonte di
rimedio. È questo forse l'elemento
centrale che ha contribuito a far sì che
questa cultura non subisse processi di
radicale
sovvertimento
(cominciato
comunque nel dopoguerra) che investì
invece altri tipi di tradizioni, ormai da
tempo
scomparse.
Molte
pratiche
fitoterapiche, convalidate dall’esperienza
delle comunità, sono state dunque
tramandate alle generazioni successive
tramite la testimonianza orale fino ai
giorni nostri.
Non trascurabili, a testimonianza di una
cultura del rimedio ancora coltivata, sono
le tipologie di preparazione individuate e i
numerosi effetti terapeutici per cui
vengono impiegate. Le preparazioni
particolari individuate della cultura ladina
potrebbero rappresentare infatti un indice
di come la cultura del rimedio popolare
sia ancora viva e dinamica. Fino a tutta la
prima metà del '900 il tessuto socioeconomico di queste aree era incentrato
quasi esclusivamente su una cultura
silvo-agro-pastorale, dove il bestiame e il
lavoro dei campi rappresentava l'unica
fonte di sopravvivenza. La cultura
fitoterapica incentrata su un tessuto
sociale di questo tipo è necessariamente
ricca di rimedi estemporanei quali
possono essere quelli ad uso vulnerario,
e di rimedi veterinari, per la salvaguardia
del bestiame, importante fonte di
ricchezza. Questo aspetto è facilmente
accomunabile ad altre culture che,
sebbene rimaste fino ad un recente
passato parzialmente isolate da influssi
esterni, sono state poi nel presente
inevitabilmente contaminate da culture
derivate ed imposte dai moderni mass
media. Perciò il patrimonio del rimedio
naturale, che trova nel tramandare
oralmente la propria sopravvivenza come
cultura, viene via via impoverito e
sostituito da rimedi tecnologici proposti
dai mezzi di comunicazione. La cultura
demoiatrica ladina del rimedio, infatti,
pare essere ormai patrimonio conoscitivo
quasi esclusivo della fascia sociale più
anziana, poiché i territori del Comelico,
dell'Ampezzo e del Cadore sono oggi
meta di un continuo flusso turistico anche
internazionale che contribuisce a ridurre i
margini di sopravvivenza della cultura
popolare.
Tratto dalla tesi di laurea:
“L’ETNOFARMACOLOGIA DELLE
COMUNITÀ LADINE BELLUNESI:
PASSATO E PRESENTE”