PAGINA 9 La tecnologia CAD-CAM al servizio della meccanica Lo sviluppo della grafica per favorire la progettazione. La fase embrionale del motore S i tratta di un acronimo anglosassone e sta ad indicare l’assistenza della progettazione computerizzata nella creazione, ad esempio (ed è il caso che interessa l’utente in questo momento), di motori meccanici. CAD, computer aided design, ovvero progettazione assistita da elaboratore, è una branchia dell’informatica volta all’utilizzo di software di grafica per giungere all’elaborazione di modelli, in questo caso 3D, di un manufatto. In meccanica, quindi, una sorta di piccolo motorino, sembra quasi un gioco dai puerili significati, ma in realtà rappresenta una conquista ineguagliabile nel campo della progettazione. La sigla CAD può avere anche un’altra interpretazione, ed è quella di Computer aided drafting. Quest’ultima è un’accezione che lega l’assistenza del del manufatto in se, e permette di arrivare ad una più raffinata prospettiva isometrica del pezzo meccanico, che è ancora in cui oggi giorno è possibile applicare questa tecnologia, di conseguenza si è andata formando un’estesa classificazio- computer all’ambito della progettazione mediante disegno tecnico, il drafting appunto; siamo quindi nell’universo della bidimensionalità. Il modello creato è modello del disegno che descrive il manufatto, non fase nascente . Proiezioni ortogonali od assonometrie che hanno la semplice funzione di favorire o, meglio, facilitare la successiva concreta realizzazione del motore. Diversificati e numerosi i campi d’utilizzo ne delle diverse categorie di CAD esistenti. Per esempio se i sistemi CAD orizzontali sono applicabili in egual modo, e con successo, a differenti contesti applicativi (si spazia aldilà della sola meccanica arrivando an- che alla progettazione architettonica), i sistemi CAD verticali presentano un dominio ristretto, ciò significa che se l’impostazione del programma è nello specifico orientata in ambito industriale, esso potrà esercitare unicamente in quell’ambito applicativo (tali sistemi sono definiti MCAD, Mechanical CAD). Nonostante la ristrettezza applicativa questi ultimi stanno riscontrando un successo decisamente maggiore negli ultimi anni, ma c’è chi come Dino Spatafora, direttore marketing di pogeSOFT, ne sottolinea i potenziali pericoli: “E’ vero, i CAD verticali sono molto diffusi e migliaia di software house puntano su questo tipo di prodotto; il rischio è quello di trovarsi con dei programmi che hanno caratteristiche specifi che, altamente specializzati, con costi proibitivi e che a volte rischiano di ingabbiare chi li utilizza in schemi precostituiti” In strettissima relazione con i software CAD si pongono i software CAM. Di facile intuizione (anche solo gli acronimi ce lo fanno intendere) è il legame: in questo caso ci si riferisce a Computer aided manufacturing, si va perciò oltre la progettazione per arrivare ad un abbozzo di fabbricazione, in quanto il sistema analizza il modello geometrico bi o tridimensionale e fornisce gli imput necessari per la realizzazione ad un utensile a controllo numerico computerizzato. Non c’è quindi CAM senza CAD, si tratta di due fasi della progettazione e della lavorazione meccanica che sono, nella maggioranza dei casi, l’una necessaria all’altra, proprio per questo ci sono molti programmi che integrano le due fasi e che permettono, quindi, sia di generare modelli geometrici che di fornire le istruzioni per la realizzazione. Un passaggio in meno che avvicina al traguardo del progresso.