( (> Mi ha colpito di più che erano diventati amici per sempre (Valentinaj; A me è piaciuto quando il ragazzo era piccolo e che giocavano insieme, albero e bambino (Eddy); Mi è piaciuto quando stanno insieme alla, fine (Vadim); Di questa storia mi ha colpito quando albero e bambino giocavano insieme a nascondino (Erica); Mi è piaciuta questa storia perché l'albero da quanto voleva bene al bambino ha offerto tutte le mele, i rami, il suo tronco. E1 stato davvero commovente (Anna); In questa storia la cosa che mi ha colpito di più è quando l'albero, poverino, gli prestò le sue foglie, il suo tronco e le sue mele. L'albero è stato gentìllssimo per far felice solamente un ragazzo (Marika); Questa storia è molto triste perché all'albero non resta più niente. Per me l'albero e il bimbo sono come fratelli, perché da piccolo ritorna, da ragazzo anche, e anche da vecchio. Sono proprio amici fratelli (Lucia); M ha colpito maggiormente che l'albero donava tutto al ragazzo anche quando era vecchio e andava poche volte a trovarlo e dell'albero restava solo il suo vecchio ceppo. (Alessia) La cosa che mi ha colpito maggiormente è stata che l'albero desse tutte le sue cose pur di far contento il ragazzo ma ad un certo punto al ragazzo non era rimasto niente e all'albero il suo vecchio ejbasso ceppo che offri come posto su cui sedersi e riposare.(Barbara) Di questa storia mi ha colpito di più che l'albero amava il ragazzo e che gli dava tutto ciò che aveva; per questo era sempre felice. (Josef). Mi ha colpito che l'albero e il bambino sono diventati amici. (Davide) La cosa che mi ha colpito maggiormente è stato l'inizio perché è stato bello che il bambino andava a trovare l'albero arrampicandosi sul tronco e dondolandosi sui suoi rami. (Leonardo) Mi ha colpito tanto quando sìa il bambino che l'albero diventano vecchi (Edoardo) La parte che mi è piaciuta di più è stato quando il bambino si divertiva con l'albero a dondolarsi e ad arrampicarsi sul suo tronco. (Rebecca) ; ! ( = \- JC V # V)L«* ^J tf& "^ 1 Jr>7 UoV fi M ^1 ' ^^ [*>> (^r»ì? f> L wi XJO X. ^ mj » Àcr } \\ A (1 -1JJJX, -^ ui JUA ^ \^ 1 ^l// *XL FI \L ^£f^Gf JUO'VXC>^CflJl A i f -iVM ^va SJQ<y*vC\ *v V [ f ii' y <k^J^ AJ^i^ T^u\ JL • i /Y> rùr y vu Y ^ nfi *v& X vLVv\. y . M) fi , ' o JLÌAJC Krt VU 1 i X>Ak/ /AJC '*! Ci i ^__^ , ff Én^ IF»Ski L * ^ IH 1 3f|r\ r i? : N1 J?s S •xj .a v, ,. •- "^vC L'-t j X ^ •f i - È f *• UDITO Udito-corteccia-Anna Senti i miei battiti, sono caldi. Udito-albero- Barbara -•* -Sono molto felice di avere una nuova amico, com e ti chiami? -Io, nessun bambino mi ha dato un nome, me l'ho f >otresti dare te? — Udito-Alessia Dentro di me sono caldo, di sicuro tu diventerai amia migl iore amica. : Udito -Alberto La mia voce è così leggera che solo nella pace projx>nda mi puoi ascoltare. j' Udito- Eddy Quando passerete ancora? Ciao. — — _ — Udito tronco- Edoardo Senti qualcosa che si muove dentro di me? Sono molto felice. Udito-Josef Dentro di me ho come una palla di fuoco che sta pr<adendo energia per l' inverno. 1 1 1 _L . Udito - Lucia Ciao come stai, ho tanto freddo e con il tuo calore mi riscaldo. Udito -Erica ' Benvenuti ragazzi sono contento perché mi venite spesso a trovare e io non ho mai avuto dei ragazzi così gentili. Udito -Leonardo Sento che qualcuno mista accarezzando con la sua orecchia soffice e calda. U dito -Rebecca Io sono triste perché non ho amici con cui parlare dei miei segreti e alla notte ho tanto tanto fre Porta una parte di me al caldo. Udito - Marika Sono contenta che tu diventerai una amica preziosa: sai potremo giocare quando vorremo. Ciao vediamo la prossima volta, spero che ritorni. Udito - Rebecca Ciao nuova amica come stai? Quando ritornerai ? A me non piace il nome larice, me lo d; tu uno di nuovo? Udito alberi-Barbara. -Il mio colore in questa stagione è giallo, ricco e in fondo ai miei aghetti infreddoliti c'è un vere chiaro che non si distingue facilmente da tutto l'ago. Il mio tronco l'altra volta che sei venuta era caldo e invece, oggi, la temperatura è scesa e anch'ic sono infreddolito proprio come te. -accuu,juL ^ ' , '' : VISTA Vista- Marika II mio colore è giallo e tutti dicono che quando esce il sole le mie foglie sono come dei raggi e a molte persone viene caldo. La stagione più bella per me è l'autunno. Vista colore Anna II mio tronco è marrone - bianchine e le mie foglie sono gialle - marroni. Vista colori Valentina Io ho braccia e mani che sono dei rami. Ho colori gialli e arancioni, ho i rami lunghi e marroni. Vista forma Anna Le mie mani sono fredde e lisce. I miei rami sono come i lucenti raggi del sole. Quando la neve li colpirà saranno come dei teneri zampilli bianchi. Vista Davide Le mie foglie sono gialle e a forma di ago. Vista -Erica Io sono nella stessa posizione dell'altra volta, però ho la punta rotta. , 1 Bambino, guardami che colore ho, toglimi la corteccia e guardami attentamente. > Vista Alessia Sono alta come il cielo, i miei rami sono come un intreccio di fili. La mia forma è verticale e sono di color marrone. Vista Eddy Io muovendo i rami catturo i gas di scarico e li trasformo in ossigeno. Ciao nuovo amico. Vista Alberto Sono molto generoso, vedi quanti frutti offro alla vita. Sono un po' più piccolo degli altri miei amici, ho faticato a crescere, ma ho accettato di buon grado l'aiuto che loro hanno saputo darmi. Ora mi vedi completamente nudo ma ti assicuro che il vestito che ho avuto ritornerà . Sarà splendido, di uno splendore prezioso. Per ora ti offro il colore della terra, a cui appartengo. Ti offro lunghi capelli adornati di boccioli: vedi,ogni stagione ha la sua storia e io accetto con serenità l'ennesimo inverno...la vita è passaggio ciclo di vita che si ripete senza fine. Attendo con impazienza questo mio divenire. Vista Vadim Mi sto cambiando, per ricevere l'inverno. Vista Edoardo I miei rami si spostano per salutarti. Io sono felice di vederti. Vista Lucia >Ho tanti uccelli intorno; ho aghi gialli e verdi; ho la resina; su certi rami'ho tante pigne e su altri meno. Vista Vadim I miei lunghi capelli si scuotno alla brezza mattutina. Le mie pigne fanno da pidocchi. Vista Josef Vedi ragazzo, i miei rami che sono come barche? Potresti salirci sopra e dondolarti Vista Erica II mio colore è sempre lo stesso. '-—-- -. ^* i .i i > ti i i Kttttì i di un lungo vesto. Cosa nasconderò so«o al mio ves,i,o7 Una nuov, - vita? Tatto gemme Vadim Ho le gemme "fuori "dal ramo. |— Tatto gemme Rebecca La mia gemma fa nascere i miei lunghi capelli. I— Tatto foglie ( gemme) Josef . , . __ Le mie foglie sono secche, sto invecchiando: non preoccuparti ritornerò giovane. ! __ Tatto foglie ( gemme) Erica Questi sono i miei capelli. I Iu Tatto foglie ( gemme) Valentina Le mie foglie sono fredde, hanno una punta e sembrano aghi. Tatto gemme Eddy Sto facendo i miei nuovi capelliTatto corteccia Anna La mia corteccia è ruvida e delicata . Tatto corteccia Valentina La mia corteccia è ruvida, calda ed è un po' tagliata . Tatto corteccia Barbara La mia corteccia è ruvida, molto calda e si screpola facilmente. Tatto corteccia Davide La mia corteccia è dura e ruvida. Tatto corteccia Alberto E' una giornata molto fredda ma la mia pelle è calda e ti fa dimenticare che stiamo andando incontro al freddo inverno. E' dura la vita qui fuori, sotto al vento, alla pioggia, alla neve e al temporale. Ho la pelle di un vecchio con tante rughe: le avrò avute così da sempre? tatto - foglie Barbara Le mie foglie sono molto lisce e sono finissime, si staccano dal ramo con facilità. Accarezza le mie foglie sono molto morbide: non preoccuparti si frantumano facilmente. Le mie pigne hanno delle squame fini. . tatto - foglie Anna Ciao Anna sono io, il tuo amico Larice, volevo dirti il colore delle mie pigne: da una parte marrone andando più giù più chiaro. Le mie pigne non pungono e sono un po' ruvide. tatto - foglie Vadim Ho le foglie morbide. tatto - foglie Marika Cara Marika le mie foglie sono lisce, sottili e morbide. tatto - foglie Alessia Le mie foglie non sono ruvide e sono sottili: vedi questa,è la mia lunga chioma di capelli biondi. tatto - foglie Edoardo le mie foglie sono lisce e sono come una carezza. tatto - foglie Alberto I miei capelli sottili sono come i capelli di un neonato. Li sto perdendo tutti: ritornerò agli splendori del tempo passato? Tatto - corteccia Edoardo I rami si muovono, la corteccia ti sta accarezzando. I rami si sono spostati. Tatto -corteccia Josef Era caldo come se fosse felice. Si moreva un po' la corteccia. Dentro il tronco si scutéva qualcosa. 1 : ! | i ; ; i Tatto corteccia .-Josef Sono caldo e sono felice. Mi muovo un po' sotto la corteccia. Dentro, il mio tronco si sta scuotendo. Tatto-corteccia-Vadim Sono vecchio perché ho le "rughe". Tatto-frutti-Anna I miei frutti sono come delle piccole scaglie Tatto-frutti-Alessia Le mie pigne sono un po' morbide come una spugna da bagno. Tatto-frutti-Alberto L -1 miei petali sono morbidi al tocco ma se mi accarezzi in modo sbagliato ti faccio sentire la mia ; contrarietà. L j- Tatto-pigne-Edoardo Le mie pigne sono morbide, grandi e di tutte le dimensioni sul mio ramo. • Tatto-frutti-Vadim Ho frutti accoglienti per gli scoiattoli. Tatto -frutti- Rebecca Questo è il mio frutto: assaggialo pure. j Tatto-frutti-MarikaLe mie pigne sono ruvide e ali' interno ci sono dei semi e nei miei rami ci sono le gemme Tatto - frutti-Josef Le mie pigne non sono molto dure Tatto - corteccia-Ericalo ho un po' di muschio LeonardoSento che mi accarezzi con una mano leggera, sento che mi stai facendo i complimenti per la mia bella corteccia calda. Tatto-corteccia- Marika La mia corteccia è molto ruvida e calda. Tatto-corteccia-Rebecca Ciao come ti chiami?-Io Rebecca. Tatto - corteccia-Alessia Sono un po' dura e calda, mi rompo in mille pezzi. La linfa è ciò che tu senti muovere. Tatto rami -Barbara Ne ho molti. I miei rami sono come i raggi del sole, raggianti. Tatto rami-AlessiaI miei rami sono un po' ruvidi. Hai sentito la mia pelle rugosa?. Tatto rami -Alberto. -Le mie dita sono lisce ma allora non sono vecchio come sembro. Tatto rami -Vadim -Ho i rami "gocciolanti". Tatto rami -Josef -Ho i rami bagnati e sono felice perché che li farò nuovi. Tatto rami-Erica. -I miei rami sono molto sottili OLFATTO Olfatto- Leonardo Senti un po' di puzza; beh, è logico mi sto invecchiando perché è quasi inverno. Olfatto -Valentina Le mie foglie hanno odore di bruciato e le mie pigne sanno di nocciola. Ti piacciono le mie cose? Olfatto- frutti fiori-Anna II mio tronco saprà di resina , sì per me sanno di resina e anche i miei rami e frutti. I miei rami mi fanno tanto solletico. Olfatto-tutto-Vadim 10 ti do ossigeno "depurato", amico mio. Olfatto - Josef La mia corteccia risplende facendo profumo. Olfatto-Barbara 11 mio profumo è come se annusassi una fragola del bosco; la mia corteccia è ricoperta, se ne togli un po' la vedrai rossa come il colore della fragola. Olfatto -Erica Io non ho profumi. r 1 Olfatto-Lucia ? Il mio tronco sa di resina, e ha un buon profuno. Olfatto- tronco Edoardo Si sente l'odore della mia resina e del mio tronco, io sono felice. Olfatto-Alessia Sento un profumo: mi stai annusando. Anch'io profumo: la mia corteccia sa di resina. I I T~ JOgc r^i -Ui>JjUJì*C)u. Ui^ s ^- H——f ' jQ/yv\jkOx >a /X". 4 A. . • >2vA^ .. . '., :, r• LEGGI CON MOLTA ATTENZIONE IL:' SEGUENTE ili» t- M,,,^l •> BRANO, -« All'uscita del campo e delia foresta, che era autunnalmente spoglia e aperta alla vista, cresceva bella e solitària, unica, fra gli alberi, ad aver conservato il fogliame intatto, una rugginosa, fulva pianta di sorbo. Cresceva su un rialzo fangoso del terreno e protendeva verso l'alto, fino al cielo, nella plumbea oscurità delle intemperie che precede l'inverno, i piatti corimbi delle bacche indurite. Gli uccelli invernali dalle penne chiare come le aurore del gelo, fringuelli e cinciallegre, venivano a posarsi sul sorbo, beccavano lentamente, scegliendole, le bacche più grosse, e, sollevando i capini, allungando il collo, le inghiottivano faticosamente, Fra gli uccelli e l'albero s'era stabilita una sorta di viva,intimità. Come se il sorbo capisse e, dopo aver resistito a lungo, si arrendesse cedendo impietosito: - Che cosa posso fare con voi? Ma sì mangiatemi, mangiatemi pure. Nutritevi. E sorrideva. > Borìs Pasternak VOCABOLARIO; • • • • • rugginosa = color ruggine fulva = color giallo rossiccio plumbea = grigia come il piombo corimbi = tipica infiorescenza del sorbo intemperie = qualsiasi perturbazione atmosferica ~1 1 I -ORA-RISPONDI ~AL±B SEGUENTI DUTONDE:"" 1. Dove cresceva la pianta di sorbo? 2. Conferà ia pianta di sorbo? 3. La pianta di sorbo era diversa dalle altre? Perché? D era più piccola delle altre D era spoglia 0 aveva il fogliame intatto 4. Con quali parole l'autore descrive la pianta di sorbo? 5. Cosa protendeva verso il cielo? 6. Quali uccelli si posavano sul sorbo? 7. Gli uccelli sceglievano tra le bacche D le più piccole e dure E le più grosse G quelle cadute a! piedi del sorbo 8. Perché tra gli uccelli e i! sorbo si era stabilita "una sorta di' mite"? in in — Anche il «mio»albero da ragazzo era un larice L'aveva tatto piantare mio nonno per ricordare il xx secolo. Poi venne la Grande Guerra e nella ccr*'Q~~' ~-K—.-1 • trici di quando tra il 1916 e il 1918 si trovò tra ?una e l'ai" tra trincea del fronte. Le ferite delle pallottole e delle schegge erano allora attorno agli anni Trenta, incrostate di resina, e forse la biforcazione in alto era dovuta alla stroncatura inferta da una granata di passaggio. Ma il lance, oltre alle tormente e ai fulmini, sopporta anche la guerra. [ ' . » [ l ' ' ì l i Mi arrampicavo lassù, sul «mio» larice, tra gli aghi d'oro infiammati dal sole verso il tramonto. A volte mi sedevo a cavalcioni nella forcella della biforcazione e la resina mi impeciava la gambe nude e i calzoncini. Ma quando il sole incominciava a scendere dietro le Piccole Dolomiti mi alzavo da ramo in ramo come uno scoiattolo, fin dove la punta incominciava a dondolare sopra il vuoto e i rami flessibili e sottili riuscivano a sopportare il mio peso. Mi pareva, da lassù, di poter guardare più a lungo il sole che tramontava tra nuvole infuocate e di navigare con la fantasia verso avventure infinite. Era questo il momento in cui noi ragazzi, ognuno sul suo albero, restavamo silenziosi. Dalla lontana Siberia, dove cresce il Larix sibìrica, un viaggiatore ha raccontato che certe popolazioni primitive lo considerano albero cosmico lungo il quale scendono il Sole e la Luna sotto forma d'uccelli d'oro e d'argento. Lassù avevano anche un Bosco Sacro dove ai rami dei larici appendevano le più belle pellicce e ogni cacciatore vi deponeva una freccia. Ma i larici che personalmente ammiro e fors'anche venero, sono quelli che nascono e vivono sulle scaffe delle rocce che portano il tempo: sono li nei secoli a sfidare i fulmini e le bufere, sono contorti e con profonde cicatrici prodotte dalla caduta delle pietre, i rami spezzati, ma sempre, a ogni primavera quando il merlo dal collare ri-. torna a nidificare tra i mughi, si rivestono di luce verde e i loro fiori risvegliano gli amori degli urogalli. E all'autunno, quando la montagna ritorna silenziosa, illuminano d'oro le pareti. Pj) JV tìaJ: