Attività del Progetto "Ecoinnovazione Sicilia" finanziato attraverso il MIUR in base a
quanto previsto dall'at.2, comma 44, Legge 23 dicembre 2009 (Legge Finanziaria 2010).
WP2 - Task3 – Responsabile scientifico: Sergio Cappucci.
Il Sottoprogetto GERIN
(Gestione Risorse Naturali)
BIOLOGIA
La Posidonia oceanica è una pianta superiore, monocotiledone, endemica del Mediterraneo.
Colonizza la zona litorale dell’ambiente marino formando vaste praterie che costituiscono gli
ecosistemi più produttivi della fascia costiera.
Il rizoma (radice) può accrescersi sia in senso orizzontale (rizoma plagiotropo) sia in senso
verticale (rizoma ortotropo); in tal modo la pianta può adattarsi alle diverse condizioni
ambientali adottando l’uno o l’altro dei sistemi di crescita.
Questo fenomeno determina un innalzamento del fondo marino (circa 1 m ogni secolo) che da
origine ad una tipica formazione a terrazzo chiamata con il termine francese “matte”.
Distribuzione della P. oceanica nell’AMP “Isole Egadi”
Posidonia oceanica
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Disegno schematico di una matte
CONSERVAZIONE
Il posidonieto è l’ecosistema più importante del Mediterraneo. E’ indicato come “habitat
prioritario” nella Direttiva “Habitat” (n. 92/43/CEE), che individua i Siti di Importanza
Comunitaria (SIC) da proteggere. Nell’Area Marina Protetta “Isole Egadi” è presente la
prateria di P. oceanica meglio conservata e più estesa del Mar Mediterraneo (6.233,49 ha).
IMPORTANZA DELLE PRATERIE DI POSIDONIA OCEANICA
stabilizzazione del fondo marino: attraverso lo sviluppo dell'apparato radicale e stolonifero.
riduzione dell’idrodinamica costiera: smorzamento da parte delle foglie di onde e correnti.
miglioramento della qualità delle acque: elevata produzione di O2 (1.200 cm3 per m2 /h).
fonte di cibo: diretta ed indiretta, per numerosi organismi e riferimento di una complessa rete trofica.
area di alimentazione e riproduzione: per numerose specie, anche di notevole importanza economica.
MINACCE PRINCIPALI
• inquinamento del mare:
necessita di acque molto pulite
• turismo non consapevole:
impatto delle ancore sulla prateria
• competizione per il substrato:
con Caulerpa prolifera e Caulerpa racemosa
LO SPIAGGIAMENTO
Durante la stagione invernale lungo i litorali si
possono osservare accumuli di foglie e rizomi
di P. oceanica, che talvolta formano grandi
depositi, anche persistenti, meglio noti come
banquettes.
Queste, costituiscono un habitat prioritario
da conservare e proteggere, e svolgono un
ruolo fondamentale nel proteggere le spiagge
dall’erosione.
I resti di P. oceanica sciolti possono, invece,
ridurre la fruibilità delle spiagge e per questo
essere oggetto di sperimentazioni legate al
loro spostamento.
LA SPERIMENTAZIONE
Nell’ambito del Progetto Ecoinnovazione Sicilia, condotto da ENEA in collaborazione con il Comune di Favignana e l’AMP
delle Isole Egadi, si è avviata una sperimentazione finalizzata a conservare le banquettes presenti sugli arenili,
ripristinare porzioni di prateria madre e rendere più fruibili ai turisti alcuni arenili dell’isola.
Queste le principali azioni svolte:
1. Spostamento degli accumuli da un punto all’altro della stessa spiaggia.
2. Raccolta degli accumuli sparsi ed immersione degli stessi con tecniche innovative (biostuoie).
3. Produzione di compost.