Classe Dicotyledonae Ordine Leguminosae Famiglia Papilionaceae Tribù Vicieae Specie Cicer arietinum L Deriva dal latino cicer. È noto che il cognome di Cicerone discendeva da un suo antenato che aveva una caratteristica verruca a forma di cece sul naso. Il nome specifico arietinum si riferisce invece alla somiglianza che i semi hanno con il profilo della testa di un ariete. Pianta annuale a sviluppo rapido ed indeterminato. L’apparato radicale è profondo (oltre 1 m.), formato da una radice principale a sviluppo verticale con ramificazioni laterali. Steli: eretti o semiprostrati, di 40-60 cm., ramificati, pubescenti per la presenza di peli ghiandolari Fiori: papilionacei di colore biancastro. Foglie: opposte, composte da foglioline dentate. Frutto: legume con 1-2 semi. Semi: rotondeggianti, lisci o rugosi, giallastri Semina: febbraio-marzo Fioritura: giugno Raccolta: luglio-agosto Temperatura minima per la germinazione: 9-10°C, resistenza al freddo limitata. Il cece predilige terreni profondi (con buone riserve idriche importanti), leggeri e poco fertili (favorisce l’allegagione). Mal si adatta ai terreni calcarei (si ottiene cece di difficile cottura), eccessivamente argillosi e/o asfittici, salsi. Valori nutrizionali e composizione I ceci sono composti per il 10,6% da acqua, per il 19,3% da proteine, il 17,5% da fibre alimentari, il 2% da ceneri, il 6% da grassi e da carboidrati. I minerali presenti sono: potassio, calcio, fosforo e magnesio i più abbondanti seguiti da sodio, ferro, zinco, rame, manganese e selenio. Le vitamine: B1, B2, B3, B5, e B6, folati, vitamina C, K e J e la vitamina E. Discreta la presenza di aminoacidi tra cui i più abbondanti sono acido aspartico, acido glutammico, leucina, lisina, fenilalanina, arginina, serina, valina ed isoleucina. Ogni 100 grammi di ceci si ha un apporto calorico pari a 320 calorie. Polpettine di ceci Ingredienti: •per circa 15 polpettine: •100g di ceci secchi e ammollati per 8 ore in acqua con un po' di bicarbonato •Prezzemolo •1 cipollina fresca •Sale Frullate i ceci così ammorbiditi con qualche foglia di prezzemolo, la cipolla e ilsale, fino ad avere una purea liscia e compatta. Formate delle piccole uova e friggetele in olio di semi di arachide fino a quando avranno preso un bel colore dorato! Per una cottura più leggera, appiattite le palline leggermente e mettetele a cuocere per circa 15 minuti, giusto il tempo di dorarsi un po', su una teglia leggermente unta a 180° in forno caldo rigirandole almeno una volta Situazione della produzione nelle province piemontesi Anno 2014 Sono prese in esame le variabili “numero di aziende” e “superficie totale” per illustrare il modo in cui la coltura del legume sia distribuita tra le varie Province Classe Dicotyledonae Ordine Leguminosae Famiglia Papilionaceae Tribù Coronilleae Specie Arachis hypogaea L. L'Arachide è una pianta oleaginosa originaria del Brasile da cui si è diffusa negli altri continenti. In Italia la coltivazione ha avuto alterna fortuna dal 1870, anno in cui fu coltivata per la prima volta nei dintorni di Valenza (AL), senza mai assumere vaste proporzioni. Le aree interessate a questa coltura sono l'Asia e l'Africa; seguono a distanza le Americhe, l'Oceania e l'Europa (Grecia, Spagna e Italia - Veneto e Campania). Il genere Arachis comprende una quarantina di specie, ma solo l'A. hypogaea L. è coltivata. È una pianta cespitosa annuale, alta 40-60 cm, con radice fittonante breve con numerose radici laterali ricche di tubercoli; i fusti sono lunghi 60-80 cm, a portamento eretto, procombente o strisciante; le foglie sono alterne, paripennate, ovali. I fiori possono essere maschili, visibili e caduchi, oppure ermafroditi. Una volta avvenuta la fecondazione, il peduncolo fiorale si allunga e l'ovario si interra a una profondità di 5-15 cm., ove il legume si sviluppa e matura. Il frutto dell'arachide è costituito da un legume indeiscente, reticolato, tuberoso, oblungo, con alcune strozzature che racchiudono i semi di che sono in numero variabile da 1 a 4, con rare eccezioni 5. Necessita di una temperatura superiore a 16°C durante la germinazione, di 20°C in occasione della fioritura e di 18°C durante la maturazione. La semina avviene in aprile-maggio, impiegando seme sgusciato, a file distanti 60 cm e a 15 cm lungo la fila, disposti in solchi. Valori nutrizionali e composizione Le arachidi contengono una piccola percentuale di carboidrati e proteine ma abbondano in grassi, quindi non si possono considerare alimenti dietetici. Sono grassi “buoni” o essenziali: acidi grassi moninsaturi tra cui prevale l’acido oleico (omega 9) e polinsaturi tra cui l’acido linoleico (omega 6). Solo una piccola quantità di lipidi delle arachidi è rappresentata da grasi saturi: l’acido palmitico e stearico. Sono ricche di vitamina E, B e contengono una grande quantità di fibre e sali minerali: fosforo, potassio e magnesio. Discrete quantità di rame, ferro e zinco, il sodio è poco presente ma raggiunge valori molto alti nelle arachidi salate. Posseggono inoltre una buona quantità di amminoacidi essenziali come l’arginina e l’acido aspartico. FONTE: http://www.benessere360.com/arachidi.html Biscotti agli arachidi Ingredienti: •120 g di burro •300 g di farina di grano tenero •Mezza bustina di lievito per dolci •2 cucchiai di cacao amaro in polvere •100 g di arachidi tostate e sgusciate •150 g di zucchero •1 uovo di gallina •1 cucchiaio di rum Lavorare il burro a temperatura ambiente con una forchetta fino a ottenere una crema. Setacciare la farina insieme al lievito e al cacao. Tritare le arachidi. Mettere in una ciotola lo zucchero assieme al burro. Lavorarli con le fruste elettriche fino ad ottenere un composto chiaro ed omogeneo. Unire l'uovo e continuare a lavorare. Incorporare il rum. Unire la farina con il lievito e il cacao e continuare a lavorare. Ottenuto un impasto omogeneo unire le arachidi tritate mescolando con un cucchiaio di legno. Foderare una teglia con carta da forno, prelevare dall'impasto delle palline grandi come una noce, metterle sulla teglia e schiacciarle con i denti di una forchetta per appiattirle. Cuocere i biscotti nel forno preriscaldato a 160° C per 20 minuti. Classe Dicotyledonae Ordine Leguminosae Famiglia Papilionaceae Tribù Vicieae Specie Lens esculenta Moench. Le lenticchie sono il legume più antico coltivato dall’uomo: dalle testimonianze storiche si deduce che fossero coltivate già nel 7.000 a.C. in Asia, per diffondersi successivamente in tutto il bacino del Mediterraneo. Anche gli antichi greci e romani, apprezzavano le lenticchie per il loro sapore e per le proprietà terapeutiche. La loro coltivazione prende l'avvio nelle terre dell’antico Egitto diventando subito un alimento nutriente di piccole dimensioni ma di grande spessore nell’arte della nutrizione. La lenticchia è una pianta annuale, bassa (0,25-0,40 m di altezza), ramificata, gracile, semiprostrata. La radice è fittonante. Le foglie sono alterne, pennate, composte da 1 fino a 8 paia di foglioline, terminanti con un cirro semplice. I fiori sono piccoli, bianchi o con venature rosate o celeste pallido sullo stendardo, portati in numero da 1 a 4 su infiorescenze ascellari. La lenticchia è una pianta a sviluppo indeterminato e può presentare legumi quasi maturi sui nodi bassi e fiori su quelli più alti. I legumi sono appiattiti, complessi, bivalve e di solito contengono 1 o 2 semi rotondi, lenticolari, di diametro variabile da 2 a 8 mm. È una coltura diffusa nelle aree svantaggiate a clima temperato, semiarido dove, grazie alla brevità del ciclo biologico e al ciclo autunnoprimaverile, nonostante la siccità ricorrente riesce a dare produzioni soddisfacenti, anche se modeste. La semina della lenticchia in Italia si fa in novembre nelle zone basse, in marzo-aprile nelle zone di elevata altitudine; si devono fare file distanti l’una dall’altra 25/35 cm. Valori nutrizionali e composizione Grazie al loro basso costo e alla facile reperibilità, sono state definite “la bistecca dei poveri”: contengono infatti il 25% di proteine, oltre al 53% di carboidrati e, dal punto di vista nutrizionale, 100 grammi di lenticchie equivalgono a 215 grammi di carne. Le lenticchie sono molto nutrienti ed energetiche: 100 grammi di prodotto apportano infatti 291 kcal. Sono costituite da circa il 51% di carboidrati, 23% di proteine, 14% di fibre, 1% di grassi e dal restante 11% di acqua. Tra i componenti chimici di maggior rilievo: i soflavoni, potenti antiossidanti; la Tiamina, utile per favorire la memoria e la concentrazione; laVitamina PP (vitamina B3), importante per equilibrare il metabolismo energetico; sono digeribili con estrema facilità e contengono fibre che aiutano a regolarizzare le funzioni intestinali; sono benefiche per i diabetici (evitando che lo zucchero contenuto nel sangue salga troppo velocemente dopo un pasto), e ridurre i trigliceridi nel sangue (sono adatte a prevenire l’arteriosclerosi, sono indicate nell’abbassamento del colesterolo) ; le lenticchie contengono pochi grassi e di tipo insaturi. La loro forma ricorda quella delle monetine, ed è per questo che le credenze popolari le hanno sempre considerate portatrici di prosperità e buona sorte. Burger, con lenticchie e riso integrale Ingredienti (per 4 persone) •100 gr di riso integrale •100 gr di lenticchie •mezza cipolla dorata •70 gr di pan grattato •2 cucchiai di olio extra vergine di oliva •1 spicchio di aglio •qualche ciuffo di prezzemolo •mezzo cucchiaino di sale marino integrale fino Cuocere il riso mettendolo in una pentola con 3 parti di acqua rispetto al peso del riso e un pizzico di sale; dopo l’ebollizione tenere la fiamma bassa, coprire con il coperchio e quando l’acqua si sarà completamente asciugata, il riso sarà pronto. Nello stesso tempo cuocere anche le lenticchie, precedentemente ammollate per una notte; metterle poi crude in un soffritto di cipolla tritata e olio lasciandole a stufare appena coperte dall’acqua, aggiungendone altra se si dovesse assorbire prima della cottura. Lascia raffreddare il riso e le lenticchie e impastali insieme al pan grattato, all’aglio e al prezzemolo tritati, al sale. Formare dei burger e cuocerli in forno a 200° per circa 15 minuti, fino a doratura. Servire ben caldi, accompagnati da un’insalata e/o da salse. Situazione della produzione nelle province piemontesi Anno 2014 Sono prese in esame le variabili “numero di aziende” e “superficie totale” per illustrare il modo in cui la coltura del legume sia distribuita tra le varie Province Classe Dicotyledonae Ordine Leguminosae Famiglia Papilionaceae Tribù Vicieae Specie Lathyrus sativus L. La sua coltivazione nasce nell’Antico Egitto, quando veniva consumato in focacce, pani e semplici zuppe. Lathiros in greco, cicerula in latino, la cicerchia ha l’origine nel Medio Oriente. L'etimologia potrebbe farsi risalire al verbo greco thero – io scaldo ricollegandosi alle presunte proprietà afrodisiache attribuite questa pianta: a questo genere appartengono per alcuni 100 specie e per altre si arriva fino a 170 - 190. Le cicerchie erano molto diffuse in tutta l’area mediterranea, favorita dalla sua capacità di sopravvivere nelle condizioni ambientali più ostili. La cicerchia è una pianta erbacea annuale con portamento di tipo sub-eretto. Presenta steli sottili, ascendenti o decombenti, alati. Le foglie sono alterne, costituite da un picciolo alato portante un paio di foglioline ellittiche, oblunghe. I fiori, singoli, si ritrovano all’ascella delle foglie e presentano un lungo e sottile pedicello. Il frutto è un baccello oblungo sporgente sopra i semi, compresso lateralnte, con margine superiore a due ali, cuneato solo alla base, glabro, con 2-5 semi cuneiformi, di 4-7 mm di diametro, da grigi a marrone o marezzati. Il ciclo biologico dura intorno a 6 mesi. Ha fioritura e maturazione scalari. La semina avviene per lo più in autunno a file a 0,40-0,50 m, mentre la raccolta a fine luglio anche se il legume è disponibile tutto l’anno. Valori nutrizionali e composizione La composizione del seme di cicerchia presenta i seguenti intervalli di valori: - acqua 7,5-10% - carboidrati 48-55 % - proteine 26-30% - grassi 0,5-2,5% - fibra 4-7%. I semi di cicerchia presentano nella loro composizione chimica una serie di composti (tossici o antinutrizionali) che rendono i semi di questa specie sfavorevoli dal punto di vista alimentare: neurotossina (ODAP, acronimo di betaN-ossalil-L-alfa acido beta-diamminopropionico), presente in tutti gli organi della pianta e contenuta nei semi in misura variabile da 0,3 a oltre 1 mg per g, a seconda dei genotipi. Altri principi (fattori antinutrizionali) che abbassano il valore alimentare della cicerchia, alterando la funzionalità della digestione e riducendo la quota di sostanze assimilabili (specie le proteine), sono: • i tannini condensati, il cui contenuto è in genere correlato con la pigmentazione dei fiori e dei semi: i genotipi a fiore bianco e seme chiaro presentano i più bassi contenuti, fino alla totale assenza; • i composti responsabili di attività inibitrici della tripsina (TIA) e della chimotripsina (CIA), anch’essi presenti in quantità variabili correlate (positivamente) con quella dei tannini. Zuppa di cicerchie Ingredienti (per 6 persone) 80 gr di cicerchia (peso secco a persona) 4 fette di pancetta affumicata 1 hg di prosciutto in unico pezzo 1 salsiccia pomodorini pachino cotiche di maiale lessate e fatte a piccole strisce olio EVO, cipolla, aglio, sedano, peperoncino piccante 1 manciata di fagioli e 1 di ceci Si inizia facendo il soffritto con olio e odori sminuzzati più il peperoncino, aggiungere prima i pomodori tagliati a pezzetti, poi la pancetta, la salsiccia e il prosciutto tagliati a dadini. Lasciare rosolare il tutto poi aggiungere la crema di fagioli e ceci cotti in precedenza. Nel frattempo scaldare circa un quarto d’acqua con un po’ di sale ed aggiungerla alla zuppa insieme alla cicerchia lessata. L’acqua va aggiunta nella misura in cui rende la zuppa fluida ed evitare che asciughi troppo, quindi regolare la quantità. Lasciare insaporire qualche minuto e servire calda con delle fette di pane casareccio bruscato e profumato strofinandolo leggermente con uno spicchio d’aglio. Prima di servire irrorare con un filo d’olio EVO a crudo Classe Dicotyledonae Ordine Leguminosae Famiglia Papilionaceae Specie Tamarindus indica L. Si tratta di una pianta sempreverde che si adatta molto bene al clima dell' Africa tropicale, ma è oggetto di coltivazione anche in India ed in America. Questo gruppo botanico comprende specie tipiche delle zone tropicali, con fusti poco sviluppati, mentre i rami raggiungono anche i 25 metri di altezza. Le foglie sono alterne, paripennate, brevemente picciolate, lucide nella pagina superiore e pallide in quella inferiore. Le foglioline sono piccole, opposte, ravvicinate, oblunghe, ottuse e glabre. I fiori sono grandi, gialloverdastri, irregolari, riuniti in infiorescenze a racemo. Il frutto è un legume di colore nocciola, indeiscente, quasi cilindrico, lungo 10-15 cm, largo 2 cm. Il Tamarindus indica è una pianta originaria dell'India; alto fino a 30 metri, con diametro alla base che raggiunge gli 80 cm; presenta una chioma folta con numerose branche. Le foglioline, lunghe circa 2 cm, sono opposte, in numero di 10-12 paia, di colore verde-chiaro. I fiori, gradevolmente odorosi, sono di colore giallo paglierino variegato. I legumi hanno forma ricurva e sono indeiscenti. Valori nutrizionali per 100 gr di frutto di Tamarindo: Calorie 115 Umidit•• 28,2-52 g Proteine 3,10 g Grasso 0,1 g Fibre 5,6 g Carboidrati 67,4 g Zucchero invertito 30% fruttosio) (70% glucosio, 30-41 g Calcio 35-170 mg Fosforo 54-110 mg Ferro 1,3-10,9 mg Sodio 24 mg Potassio 375 mg Vitamina A 15 UI Tiamina 0,16 mg Riboflavina 0,07 mg Niacina 0,6-0,7 mg Acido Ascorbico 0,7-3,0 mg Acido tartarico 8-23,8 mg Principi attivi tipici - 16% di acidi organici (ac. tartarico, ac. malico, ac. citrico, ac. ossalico). - Zucchero invertito. - Pectine. Proprietà medicinali - Aromatizzante - Dissetante - Lassativo FONTE: http://www.seminiamoli.it/public/dettaglio.php?openMenu=8&id=42 Pollo al tamarindo Ingredienti: 4 cucchiai di concentrato di tamarindo 2 petti di pollo 180g di germogli di soia Cipolla basilico q.b. sale q.b. 240g di funghi 2 cucchiai di zucchero 2 spicchi di aglio 2 peperoncini pepe nero q.b. 4 cucchiai di olio di semi Tagliate a cubetti il pollo, cospargetelo con zucchero, sale e pepe. Versate l'olio in un wok e, quando sarà caldo, aggiungete i tocchetti di pollo. Fate cuocere per circa 2 minuti, fino a quando la carne sarà sigillata. Aggiungete quindi l'aglio e la cipolla tritati, e i funghi tagliati a fettine sottili. Mescolate con cura e lasciate cuocere per altri 3 minuti. Unite poi 4 cucchiai di acqua e il concentrato di tamarindo. Mescolate e portate a cottura. In ultimo aggiungete il basilico tritato, i germogli di soia e il peperoncino privato dei semi, della calotta e tritato. Aggiustate eventualmente di sale e servite. Famiglia Fabaceae Specie Ceratonia siliqua Il Carrubo e' una pianta originaria del bacino meridionale del Mediterraneo. Diffuso nell'Italia meridionale, specie in Sicilia e Sardegna. Gli esemplari più a nord si trovano sul promontorio dell'Argentario (Toscana). È un albero poco contorto, a chioma espansa, ramificato in alto che può raggiungere un'altezza di 10 m. Il fusto è vigoroso, con corteccia grigiastra-marrone, poco fessurata. Ha foglie composte, paripennate, con 2-5 paia di foglioline robuste, coriacee, ellittiche-obovate di colore verde scuro lucente superiormente, più chiare inferiormente, con margini interi. I fiori sono molto piccoli, verdastri, a corolla papilionacea; si formano su corti racemi lineari all'ascella delle foglie. I frutti sono dei grandi baccelli, detti "lomenti" lunghi 10–20 cm, spessi e cuoiosi, dapprima di colore verde pallido, marrone scuro a maturazione: presentano una superficie esterna molto dura, con polpa carnosa, pastosa e zuccherina che indurisce col disseccamento. I frutti contengono semi scuri, tondeggiati e appiattiti, assai duri, molto omogenei in peso, detti "carati" poiché venivano utilizzati in passato come misura dell'oro. La crescita del carrubo e' lenta, la sua longevità molto alta, fino a 500 anni. Valori nutrizionali e composizione La polpa di carruba ha un sapore dolciastro che ricorda vagamente quello del cioccolato. A differenza di quest'ultimo è molto meno calorica e più ricca di fibre, vitamine (riboflavina) e minerali (calcio, potassio, rame e manganese). L'assenza di sostanze psicoattive, come la caffeina e la teobromina, rende le carrube il sostituto ideale del cioccolato per chi soffre di allergie o ipersensibilità verso tali sostanze. L'elevato contenuto in fibre la rende un alimento particolarmente saziante, capace di coniugare sapore e benessere. Se mischiata con grassi saturi come quelli contenuti nel burro o negli oli tropicali la farina di carrube dà origine ad un prodotto ancor più simile per sapore e consistenza al cioccolato tradizionale. FONTE: http://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/carrube.html ENERGIA [100 grammi di carrube] 222 Kcal 929 Kjoule Carboidrati 89 g Grassi 1g Proteine 5g Fibre 40 g Ferro 3,7 mg Calcio 348 mg Potassio 827 mg Rame 0,6 mg Manganese 0,5 mg Riboflavina 0,5 mg Torta con Farina di Carrube e Pere Ingredienti: 240g di farina di bacelli di carrube 100g di zucchero di cocco intergale 60ml di olio extravergine di oliva 240ml di acqua 4g di bicarbonato di sodio puro settaciato 1/2 cucchiaio di lievito biologico 1 pera un pizzico di cannella 3 cucchiai di aceto di mele Fodera il fondo di una tortiera con la carta di forno. Taglia a spicchi la pera e distribuiscili sul fondo della tortiera. Mescola in una ciotola tutti gli ingredienti secchi. Unisci in un'altra ciotola, tutti gli ingredienti umidi. Mescola gli ingredienti secchi con quelli umidi e gira lentamente per amalgamare il tutto. Cuoci a 180°C per 40 mintui nel forno statistico. Servi la torta rovesciata. Regno Plantae Classe Magnoliopsida Ordine Fabales Famiglia Fabaceae Tribù Cassieae Genere Senna È un albero sempreverde che presenta medie dimensioni e cresce fino a 18 m di altezza, con un tronco fino a 30 cm di diametro. La corteccia è di colore grigio o marrone chiaro, le foglie sono verderossastro. Le zone tropicali di pianura con un clima monsonico sono particolarmente idonee al suo sviluppo. La Cassia Siamea è una leguminosa, e come avviene per molte leguminose, si nota la presenza sulle radici di un batterio,detto il Rhizobium leguminosarum, che riesce a fissare l'azoto atmosferico, migliorando così la fertilità Legumi a confronto I legumi del Piemonte Il Fagiolo di Saluggia Dop, prodotto a Saluggia ed alcuni comuni limitrofi in provincia di Vercelli. Il Pisello di Casalborgone (TO) Il Cece di Nucetto, le cui zone più votate sono Merella e comuni limitrofi (nell'alessandrino) e Nucetto e comuni limitrofi in Val Tanaro (CN). Il fagiolo Bianco di Bagnasco (CN). Il Fagiolo di Cuneo. Il fagiolo da granella in Piemonte • Fagiolo per produzione di granella secca – dati 2010 – 2.900 ettari con una produzione stimata in 62.000 q – P.L.V. stimata in 7.400.000 € • Fagiolo per produzione di granella da raccolta allo stadio ceroso - dati 2010 – 1.900 ettari con una produzione stimata di 155.000 q. – P.L.V. stimata in 15.000.000 € • Valore complessivo delle leguminose da granella per il Piemonte € 22.400.000 c.a • In provincia di Cuneo si concentra l’80% della produzione regionale “Il re del fagiolo” - Jordaens Jacob “Il mangia fagioli” - Vincenzo Campi Carlo Sovilla Giovanni Verga e il Verismo (Vizzini, 2 settembre 1840 – Catania, 27 gennaio 1922) Verga mostra un’attenzione particolare per l’ambiente rurale e il suo universo di valori, senza riprende i moduli linguistici e stilistici della narrazione popolare, riesce a trasfondere la sfera valoriale e l’andamento epico e leggendario all’interno della lingua italiana corrente. La sua scrittura vuole offrire del mondo arcaico siciliano un’immagine destinata a imprimersi nella memoria e lo fa calandosi nei suoi valori, nelle sue tradizioni, comprese quelle culinarie. Nella Sicilia post unitaria rappresentata nei romanzi e nelle novelle dello scrittore la penuria di cibo e la fame erano molto diffuse. I personaggi sono contadini e pescatori, che mangiano con misura e parsimonia e ogni atto del nutrirsi è connesso alla fatica fatta per procurarsi quel cibo, per pagarlo e consumarlo. Joachim Beuckelaer, nipote di Pieter Aertsen Si specializza nel dipingere scene che ritraggono personaggi e vita reale tratte dal quotidiana, pur mantenendo un significato morale ed etico. I suoi dipinti ritraggono cesti ricolmi di frutta e verdure, ciotole contenenti varietà di vegetali, tra i quali anche i legumi, che arrivano fino al bordo superiore del dipinto allo scopo di mostrare i sorprendenti risultati dei nuovi metodi agricoli che stavano permettendo di produrre oltre la stagionalità Curiosità Il “pisello del tropico”, o Caiano (Cajanus cajan), è importante nelle aree sottosviluppate in cui vi è penuria di alimenti ricchi di proteine, come l’India, dove spesso viene inserito in una zuppa di legumi e verdure; o l’Africa orientale e meridionale, i Caraibi e la Birmania. Contiene tra il 20 e il 22 per cento di proteine e nella maggior parte dei Paesi viene coltivato in modo estensivo. È stata scoperta una nuova varietà “Pushkal”, e pare che si tratti del legume ibrido più commerciabile al mondo, secondo il parere di un Istituto internazionale di ricerca dei raccolti per i tropici semi-aridi. Erbe e Spezie con i legumi - L'impiego di erbe e spezie per la cottura e per il condimento dei legumi permette di facilitarne la digestione. Le erbe e le spezie consigliate per favorire la digestione dei legumi sono infatti adatte ad evitare l'eccessiva presenza di gas, o a favorirne l'eliminazione, quando essa è causata da fastidiose fermentazioni intestinali. Modi di dire dialettali Liguria "Böggì i çeìxai". Bollire i ceci. (nel senso di essere turbato, inquieto) Sardegna "Est prus su cixiri che sa parada." Sono più i ceci che non i festeggiamenti ovvero è più il chiasso che il danno Calabria "Oji dici ciciri e domani dici favi." Oggi dice ceci e domani dice fave; Marche "Ègljitu a fa la terra pe li cici”. È andato a fare la terra per i ceci: ovvero è morto Come esempio di penitenza si usa dire: camminare sui ceci, o in ginocchio sui ceci. È una diceria popolare che indica qualcosa di scomodo, qualcosa di non gradito. Le nonne tramandano racconti in cui anni orsono i maestri alle scuole elementari per punizione mettevano gli alunni in ginocchio sui ceci, o fagioli. I legumi Sono semi di tanti formati crudi o cotti van mangiati. Sono molto nutrienti. Fanno bene alle ossa e ai denti I piselli Siamo verdi e piccolini Stiamo tutti ben vicini stretti stretti nel bacello ch’è di un verde così bello. Fagioli buoni e belli siamo buoni, siam frateli Bianchi e rosa nei baccelli e ci chiamiamo….piselli I fagioli son proprio belli; tutti bianchi o a puntini, Di Filippo Falsina son preziosi per i bambini: la loro polpa farinosa è nutriente e gustosa. Su pali s'attorcigliano le piante; le foglie a cuore sono tante; grappoli di fiorellini fanno che baccelli diventeranno. Bianchi, borlotti o cordoni, i fagioli son tutti buoni. di Carla Piccinini Grazie per l’attenzione! Dott ssa Silvia Sarzanini Dott ssa Rossana Macagno