IASMA Notizie Notiziario tecnico del Centro per l’Assistenza Tecnica della Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige FRUTTICOLTURA n. 18 giugno 2008 8 IASMA Notizie - n. 33 - Anno VII - Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Dir. editoriale: Giovanni Gius - Dir. responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Aut. Tribunale TN n. 1114 del 19.02.2002 IL DIRADAMENTO MANUALE, IL CONTROLLO DEL VIGORE ESTIVO, RISULTATI DELLE ANALISI FOGLIARI Il diradamento manuale L’allegagione nei frutteti si presenta variabile nelle diverse aree della provincia, soprattutto dove il ritorno a fiore si presentava irregolare. In generale dove le piante presentavano una fioritura normale l’allegagione è stata buona, e nonostante una cascola dei frutti consistente la carica in pianta deve essere ulteriormente regolata con il diradamento manuale. La cascola dei frutticini nel fondovalle è ormai conclusa, mentre in collina, forse anche per le temperature relativamente basse di questa primavera, deve ancora concludersi. Il diradamento manuale è un’operazione importante per regolare in maniera definitiva la carica dei frutti eliminando quelli presenti in quantità eccessiva e per migliorare la qualità del raccolto eliminando le mele piccole, deformate, danneggiate o posizionate nell’interno chioma. Anche nei frutteti già colpiti precocemente dalla grandine si devono mantenere le stesse indicazioni per il diradamento manuale evitando di lasciare i frutti più interni o piccoli solo perché non colpiti dalla grandine: frutti con poco colore o di pezzatura ridotta hanno un valore comunque inferiore ai frutti colorati e di pezzatura anche se presentano una leggera ammaccatura. Per avere un effetto positivo sulle varietà tendenti all’alternanza il diradamento manuale non dovrebbe essere un’ azione di diradamento quantitativo, ma solo una correzione qualitativa, richiedendo l’eliminazione di un ridotto numero di frutti; in ogni caso si deve effettuare al più presto, cominciando da Fuji, Red Delicious Spur, e Gala, per poi passare alle altre varietà. Negli impianti giovani sia per non innescare alternanza (Fuji), sia per favorire una crescita ottimale (Red Delicious Spur, Gala, Golden, ecc.) è importante regolare in maniera “matematica” la carica in pianta, rinunciando anche a qualche frutto al 2° e 3° anno, per avere maggiori garanzie di crescita, messa a fiore e produzioni regolari negli anni successivi. Per valutare con precisione l’entità del diradamento è utile contare le mele di alcune piante dopo aver eseguito quest’intervento; sugli impianti di 2 anni in particolare è comunque possibile regolare il numero di mele da lasciare per singolo ramo, sempre rispettando le indicazioni del numero di frutti per pianta. A titolo indicativo si riporta una tabella con il numero massimo di mele da lasciare in pianta; queste indicazioni sono valide per piante con un ottimale sviluppo vegetativo: varietà 2° anno 3° anno 4° anno Fuji - Red Del. Standard 25-30 45-50 55-65 Red delicious spur 15 25 30-35 Golden 30-35 50-55 65-75 Gala 20-25 (collina) 25-30 (fondovalle) 30-40 (collina) 45-50 (fondovalle) 50-60 (collina) 60-70 (fondovalle) I numeri riportati possono essere ridotti su piante con volume e accrescimento vegetativo più contenuto. 2 IASMA Notizie 18 giugno 2008 Il controllo del vigore vegetativo La crescita dei germogli nella primavera 2008 è in generale più accentuata rispetto allo scorso anno anche per le abbondanti piogge che hanno caratterizzato questa prima parte della stagione. In diversi frutteti, oltre ad osservare i germogli ancora in crescita, si nota una ripartenza delle lamburde in certi impianti di Fuji. Poiché in molti casi, in particolare nel fondovalle dove la crescita vegetativa è solitamente maggiore, è già stato eseguito il doppio intervento con Regalis, è possibile ricorrere ad un terzo intervento solo a dosi ridotte (50 g/hl), localizzando la distribuzione sulle cime, e solo quando anche nei due interventi iniziali siano state utilizzate dosi ridotte (50-60 g/hl); non superare comunque la dose massima consentita per ettaro di 2,5 kg/Ha l’anno. Gli interventi con Regalis vanno conclusi preferibilmente entro la fine di giugno per non avere interferenze negative sul ritorno a fiore. Per il contenimento del vigore estivo è comunque possibile ricorrere ad altri prodotti quali l’NAA, effettuando alcuni interventi a distanza di 15 giorni, alla dose di 15-20 ml/hl con prodotti al 7,5% o dosi equivalenti di altri formulati commerciali, evitando di intervenire nelle ore più calde della giornata ed aggiungendo un bagnante. Gli interventi possono essere effettuati dal momento in cui i frutti hanno superato i 30 mm di diametro. In questo modo si impedisce alle gemme miste di ripartire durante il periodo estivo, favorendo l’arresto della vegetazione. Le analisi fogliari Dalle analisi fogliari realizzate sui campioni raccolti alla fine di maggio si evidenziano livelli di azoto elevati nell’80% dei campioni, circa 10% sono a livelli normali e il restante 10% inferiore all’ottimale. Considerato anche la crescita consistente dei germogli si consiglia di evitare ulteriori somministrazioni azotate sia al terreno che per via fogliare. Il livello del fosforo è normale o superiore in molti frutteti della val di Non e della Valsugana, in alcune zone come Trento nord, val del Sarca circa il 30% dei frutteti ha valori inferiori all’ottimale e solo nella zona di Trento sud si osservano percentuali del 60% con valori inferiori all’ottimale; in ogni caso non intervenire in questo periodo, ma tenerne conto per la concimazione autunnale - primaverile. I livelli di potassio in molti frutteti sono leggermente inferiori all’ottimale, ma considerando che le condizioni favorevoli all’assorbimento di questo elemento si sono verificate successivamente al cam- pionamento, e che i livelli di calcio nelle foglie sono carenti nella maggior parte dei frutteti si sconsiglia di apportare potassio da ora in poi, in particolare nei frutteti con bassa carica produttiva, per non accentuare il problema della butteratura amara; al contrario, in particolare in queste condizioni, è possibile intensificare i trattamenti preventivi con prodotti a base di calcio quando i frutticini raggiungono diametri di circa 45 mm. Il livello del magnesio è su valori normali per la maggior parte dei frutteti, solo in alcune zone la percentuale di frutteti con dotazioni più basse arriva al 30%. Diversa è la situazione per il contenuto di manganese, che è inferiore al normale in una percentuale di frutteti variabile dal 50 al 70% nelle diverse zone. Considerando anche l’andamento stagionale che predispone alla filloptosi si raccomandano degli interventi fogliari con prodotti contenenti questo elemento. Situazione simile si osserva anche per il contenuto di ferro, che si presenta inferiore al normale in molti frutteti; in diverse situazioni si osservano foglie con clorosi ferrica legata al veloce e forte accrescimento dei germogli. Gli altri elementi sono presenti in dotazione normale per questo periodo. Per gestire al meglio la concimazione o per individuare qualche carenza non ancora manifesta è possibile eseguire l’analisi fogliare del proprio frutteto. Si ricorda che è possibile far eseguire l’analisi fogliare presso il laboratorio di analisi del Istituto Agrario di San Michele (FEM) al costo di circa 20 euro. Colpo di fuoco Durante i controlli eseguiti in questi giorni sono stati riscontrati i primi casi di colpo di fuoco su melo del 2008 in frutteti già colpiti nel 2007 in valle di Sole; in altre aree finora non si segnala la comparsa dei sintomi. Si invitano gli agricoltori ad eseguire controlli sulla vegetazione e nei casi sospetti si raccomanda la massima prudenza e l’immediata segnalazione ai tecnici di zona del Centro di Assistenza Tecnica o all’Ufficio Fitosanitario della Provincia di Trento (0461/495660). Nei frutteti colpiti lo scorso anno e in quelli ubicati in zone limitrofe eseguire i controlli con vegetazione asciutta e disinfettare scarpe e mani al momento di uscita dagli stessi. In questi appezzamenti eseguire il diradamento manuale solo con tempo buono e stabile in modo da permettere la cicatrizzazione delle ferite provocate, prima che si verifichi una pioggia o che venga eseguita un’irrigazione sovrachioma. Procedere allo strappo manuale di eventuali fiori presenti (fioriture tardive).