Aperture Tipi edilizi in rapporto alle aree geografiche pugliesi. 139 Edifici “Murgia dei trulli” Da “L’ARCHITETTURA TRADIZIONALE OSTUNESE” (E.Aurisicchio e G. Giglio) DECT Tipo finestra a edicola: tipo di finestra, detta anche "a tabernacolo", incorniciata da un motivo a edicola. finestra cieca: finestra simulata su una parete chiusa (vedi anche "facciata cieca"). Nella maggior parte dei casi la luce della finestra cieca viene rimarcata con una cornice; in particolare, nel Barocco, viene simulata una finestra vera e propria mediante pittura o con vetri a specchi. fornice: apertura transitabile, di solito ad arco o a volta in edifici monumentali come gli archi trionfali romani, le porte delle città, etc. lunetta: superficie o specchio dell'arco tra il sesto e il piano di imposta, talvolta decorato; per estensione, indica la porzione di un portale medievale situata al di sopra del vano rettangolare di apertura che può recare decorazione plastica. Si chiama "lunetta" anche un tipo di finestra di forma semicircolare, spesso sovrapposta ad una finestra normale o ad una porta. monofora: finestra a luce unica priva di suddivisioni. polifora: apertura regolarmente ripartita da una serie continua di arcatelle poggianti su colonnine o montanti. A seconda del numero delle aperture è detta "bifora", "trifora", "quadrifora", "tetrafora", "pentafora", "esafora", etc. E' particolarmente usata nel Romanico e nel Gotico. portale: parte esterna di ingresso ad un edificio, caratterizzata da dimensioni e aspetto monumentale. portone: porta di dimensioni rilevanti, destinata a servire come entrata principale o per l'ingresso di veicoli in un edificio: nei palazzi monumentali è un elemento predominante dell'architettura della facciata. sguancio o sguincio o strombatura o strombo: svasatura dell'imbotte di portali, finestre, anche feritoie, la cui ampiezza è quindi aumentata verso l'esterno o l'interno per garantire un maggior afflusso di luce, ma anche a scopo decorativo. Può essere a sua volta modanata e arcuata (vedi portale ad anelli). Il termine "sguincio" sta più propriamente ad indicare la svasatura interna del vano di una finestra. Portali rinascimentali del Cinquecento 141 Finestre e loggia cinquecentesca DECM Materiali abete: genere di piante Pinacee, che comprende quaranta specie dell'Emisfero boreale. Sono alberi a chioma conica, alti dai 30 ai 50 metri, con tronchi diritti a rami opposti orizzontali, ricchi di resina e con foglie persistenti, lineari e appiattite, disposte a spirale. Forniscono un legno impiegato specialmente per mobili, serramenti, pali da costruzione e per l'estrazione di essenze resinose e cellulosa. acero: genere di piante Aceracee, in gran parte arboree, con foglie opposte, per lo più semplici e caduche, fiori a grappolo. Sono largamente diffuse nella flora spontanea dell'Emisfero boreale, mentre risultano praticamente assenti in quello australe; molte di queste specie rivestono un notevole interesse commerciale per il legno che da esse si ricava, largamente impiegato in ebanisteria e nella fabbricazione di mobili di pregio. castagno: albero delle Fogacee, tipico della regione mediterranea, che può raggiungere anche i 40 metri di altezza. Ha tronco diritto, spesso cavo alla base per carie (o lupa), con corteccia prima liscia e col passare degli anni sempre più screpolata, chioma slargata, foglie oblungo-lanceolate, dentate glabre, fiori maschili, raccolti in lunghi amenti odorosi, e femminili, riuniti in un involucro di brattee saldate fra loro a formare la "cupola" o "riccio" deiscente, che avvolge i frutti ad alchenio (castagne) con pericarpo (buccia o scorza) coriaceo, di colore marrone, lucido all'esterno, peloso di dentro, contenente il seme rivestito di una sottile pellicola rossiccia, costituito dai due cotiledoni ricchi di amido, grassi e protidi. Di particolare importanza il legno della pianta, utilizzato, per pali di viti e pertiche (palina di castagno) quello degli individui giovani, per mobili, pavimentazioni di stanze, doghe per botti, serramenti, etc. quello degli individui adulti, dal quale si ricava inoltre il tannino. cedro : albero conifero delle Pinacee, sempreverde con scorza bruna, foglie aghiformi, strobili eretti, cono con squame persistenti, chioma larghissima e legno pregiato (cedro del Libano). ciliegio: albero delle Rosacee di probabile origine asiatica, alto 10-15 metri, con radici fittonanti, tronco dritto a corteccia scura, liscia, con striature trasversali, foglie ovali oblunghe acuminate e dentellate, pendule, fiori bianchi o rosei profumati in ombrelle; il frutto è una drupa pendula di colore dal giallo-rosa al rosso scuro, a polpa dolce o acidula, secondo le varietà in cui è coltivato. Il legno del ciliegio, di colore dal giallo al rosso-bruno secondo le diverse specie, duro, compatto, è molto ricercato per lavori di ebanisteria e per mobili. compensato: materiale costituito da fogli di legno, ottenuti attraverso la "tranciatura" o la "sfogliatura", incollati sotto pressione con le fibre disposte perpendicolarmente in modo da ottenere un prodotto con buona resistenza in tutte le direzioni, in quanto questo intreccio annulla quasi totalmente i movimenti di dilatazione e ritiro. douglas: albero delle Pinacee, alto anche più di 100 metri, detto anche "abete di Douglasia" e "abete americano", con tronco cilindrico, corteccia liscia, prima grigia, poi rossastra con spaccature, foglie persistenti per 6-8 anni, strobili ovali allungati; produce legno per cellulosa o per opera. faggio: nome delle piante ascritte al genere Fagus, particolarmente riferito in italiano alla specie "Fagus silvatica", albero alto sino a 40 metri, con chioma conica od ovale, corteccia grigio chiara con striature orizzontali, rami grossi eretti, talvolta patenti, gemme allungate appuntite, distiche, scagliose foglie caduche, ovali, a margini interni o poco dentati, fiori maschili in amenti giallastri, fiori femminili con ovario tricarpellare, frutti ad alchemio. Pianta di notevole valore forestale, Ë presente in Italia sulle Alpi fra i 1000 e i 1600 metri, e sugli Appennini sino quasi a 2000 metri; viene utilizzata anche come pianta ornamentale per parchi; dal suo legno, per distillazione, si estrae il creosoto; dai suoi frutti (foggine o foggiole), macinati assieme con la buccia, o dai soli semi, si ricava per spremitura "l'olio di faggio", di per sé commestibile ma usato quasi esclusivamente nella fabbricazione di saponi, perché ricco di acido oleico, stearico e palmitico. Il legno che se ne ricava, adatto per tornitura e falegnameria, è di largo impiego nell'industria del legno curvato. frassino: nome delle piante Oleacee, appartenenti al genere omonimo, particolarmente riferito alle tre specie spontanee in Italia. Il frassino comune è un albero alto anche più di 35 metri, con chioma poco ramosa quando cresce in associazione ad altre piante della stessa o di altre specie, molto più densa e frondosa se cresce isolato e con fusto diritto e cilindrico, senza impalcature di rami anche fino a 20 metri, foglie grandi e decidue, composte di dieci-undici foglioline, lanceolate e irregolarmente dentate, fiori in racemi ascellari, frutti a samara allungata. Le sue foglie sono particolarmente gradite dal bestiame; dal tronco si ricava un legno a grana compatta, leggero, solido, flessibile, usato in falegnameria. larice: nome delle piante Pinacee appartenenti al genere omonimo, presente il Italia sulle Alpi e sugli Appennini ad altezze tra i 1000 e i 2000 metri, che può raggiungere i 40 metri di altezza e i 600 anni di età; fornisce un ottimo legno duro, compatto, resinoso, resistente agli agenti atmosferici, all'umidità e ai tarli e perciò 143 utilizzato specialmente nella costruzione di serramenti, palificazioni o anche di mobili. masonite: nome commerciale di materiale da costruzione formato di un conglomerato di trucioli, corteccia e cascame di segheria che, ridotto in poltiglia e successivamente laminato in fogli, viene usato come isolante termico e acustico per rivestimenti di soffitti e pareti. noce: pianta delle Inglandacee originaria dell'Asia centro-occidentale e dell'Europa sudorientale, oggi cosmopolita nei paesi temperati. Albero alto fino a 15 metri ha fusto diritto con corteccia liscia grigio-argentata, chioma ampia arrotondata, foglie caduche, grandi, alterne, imparipennate, fiori maschili in amenti penduli verdi brunastri, fiori femminili solitari o in gruppi di due-quattro all'estremità dei rametti dell'anno, frutti a drupa con rivestimento esterno (mallo) di colore verde chiaro quando sono immaturi, nerastro e caduco a maturità, che avvolge il nocciolo bivalve contenente un seme commestibile. E' ampiamente coltivato in diverse varietà per i frutti e per il legname pregiato. Il legno della pianta, venato, compatto, duro, pesante ed elastico, facilmente attaccabile dai tarli, fu usato fin dall'antichità per la sua bellezza nella costruzione di mobili e serramenti. olivo: nome comune delle piante ascritte al genere Olea. Albero con tronco cilindrico, bruno, screpolato, rami folti e obliqui, foglie lanceolate oblunghe o ellittiche, argentee, persistenti, opposte, cariacee, arrotolate ai margini, fiori piccoli e biancastri, in grappoli ascellari, e frutti a drupa oleifera, dai quali, per frantumazione o spremitura, si ottiene "l'olio di oliva" e che vengono pure consumati, debitamente conciati e conservati, nell'alimentazione umana. Molto ricercato il suo legno, duro a grana, di colore da giallastro a brunastro, perfettamente lavorabile e lucidabile. olmo: grande albero delle Olmacee con foglie ovali e scure, piccoli fiori verdi e frutti a samara. Fornisce un legno pregiato pesante, duro ed elastico, impiegato in carpenteria per impiallacciature, in lavori di pavimentazione e di rivestimento. panforte: prodotto che si ottiene da un sistema di lavorazione basato su principi analoghi a quello della produzione del compensato; lo strato interno del pannello, invece di essere costituito da un foglio sottile, risulta formato con listelli di legno aventi, a seconda dei casi, uno spessore variabile da cm. 1 a 5. Per lo strato interno si utilizzano anche i cascami di segheria, con l'avvertenza che nel collocarli vanno disposti con le fibre contrastanti. pero: genere di piante Rosacee, che comprende una trentina di specie. Hanno foglie caduche, spesso spinose, alterne, fiori bianchi o rosei riuniti in corimbi terminali, frutto a pano edule, detto "pera". pino: genere di piante Conifere Pinacee, comprende più di cento specie delle regioni fredde e temperate, quasi tutte dell'Emisfero boreale. Sono alberi o arbusti sempreverdi, con chioma piramidale nelle piante giovani, globosa e compressa nelle adulte, corteccia sottile più o meno rugosa, foglie di tre tipi: nelle piante giovani, aghiformi, solitarie e fillotassi spiralata; in quelle adulte, aghiformi a sezione tondeggiante o compressa, lunghe in mazzetti da due-tre-cinque a partire da una guaina scagliosa e foglioline squamiformi nelle porzioni prossimali dei rametti. Il legno che si trae dalla pianta, resinoso, durevole, compatto e resistente, di colore giallo chiaro e dall'odore aromatico, è usato, a seconda della specie della pianta fornitrice, per costruzioni di armature, in falegnameria, nelle costruzioni navali e civili e anche in ebanisteria. pioppo del Canada: coltivata estesamente in Europa e anche in Italia per i suoi ibridi dal cui legno si ricava abbondante cellulosa. pioppo: genere di piante dioiche, famiglia delle Salicee, comprende una trentina di specie delle regioni temperate. Piante arboree alte fino a 30 metri con rami cilindrici e poligonali, alcune scagliose, foglie alterne, picciolate, plurinervie, spesso eteromorfe, fiori femminili e maschili in amenti penduli, frutti a capsula con numerosi semi minuti provvisti di un ciuffo di peli alla base. Diverse specie rivestono una notevole importanza per il legno che forniscono, leggero, tenero, resistente all'asciutto ma poco durevole se sottoposto alle intemperie, usato soprattutto per casse, truciolo per imballaggio e fiammiferi. platano: albero delle Plantanacee con grandi foglie palmatolobate e infruttescenze globose pendule avvolte da peluria. Sono piante ornamentali per eccellenza, utilizzate soprattutto per alberare parchi, viali e lunghi, talvolta lunghissimi tratti di strade. quercia: genere di piante Fogacee, comprende un numero discusso di specie. Sono alberi o arbusti con gemme invernali squamose, foglie picciolate semipersistenti, ovali, oblunghe o lobate, con stipole caduche, fiori maschili in amenti, i femminili in spighe, frutti del tipo "noce", detti "ghiande" di forma ovale con cupola formata da scaglie sovrapposte. rovere: sorta di quercia diffusa nell'Europa centro-occidentale, da noi presente sulle Alpi e sugli Appennini spesso in associazione con il Faggio. E' un albero alto sino a 50 metri, con chioma regolare omogenea, rami principali grossi, foglie lobate, coriacee, con lungo picciolo e stipole caduche, fiori rossicci, i maschili in amenti, i femminili in spighe, ghiande sessili o brevemente peduncolate, ascellari alle foglie superiori, con cupola gialla o nocciola chiaro emisferica e scaglie embricate e appressate. Fornisce un legno molto robusto. tamburato: pannello formato da due fogli di compensato o di laminato plastico applicato su uno strato interno di riempimento e di stazionamento, costituito da un nido d'ape di carta o cartone, da materie plastiche espanse, da un leggero reticolato di legno, usato specialmente per la produzione in serie di parti piane. tiglio: genere di piante Togliacee, che comprende venticinque specie arboree, alte sino a 40 metri, comuni nei boschi misti di latifoglie delle regioni temperate e subtropicali boreali; hanno foglie peduncolate, semplici, ovali, appuntite, dentate, fiori in cime ascellari in cui il peduncolo è saldato a metà di una lunga brattea appiattita, frutto a capsula globosa. Forniscono un legno bianco, molto richiesto nell'industria del mobile per la sua facile lavorabilità e perché refrattario ai tarli; il carbone che si ricava dal tiglio dei boschi cedui viene impiegato per preparare la polvere pirica e i carboncini per disegno; la corteccia dei tronchi, sottoposta a macerazione e poi tagliata a strisce, viene utilizzata come materiale da intreccio per fare corde, panieri, tappeti. GLOSSARIO APERTURE_______________________________________________________________________ davanzale: lastra orizzontale che sormonta il parapetto sulla soglia di una finestra, di solito in pietra, che può essere sorretta da mensole. Nel davanzale esterno sono presenti una scanalatura e/o un listello per impedire 145 all'acqua piovana di penetrare all'interno e un gocciolatoio per tenerla lontana dal muro. soglia: parte inferiore orizzontale del vano di una porta, in legno o in pietra. Unisce i due stipiti della porta. soprapporta: pannello, al di sopra di una porta di una stanza, generalmente incorniciato in armonia con gli stipiti della porta stessa in modo da formare con esso una unità decorativa. stipite o spalla : ciascuno dei due piedritti verticali che limitano lateralmente il vano di una porta o di una finestra e sostengono l'architrave. MATERIALI_____________________________________________________________________ acqua di imbibizione: acqua libera contenuta nelle cavità cellulari del legno. acqua di saturazione: acqua assorbita nelle pareti cellulari del legno. aghifoglie: pianta arborea come il pino e l'abete con foglie aghiformi (contrapposta alle latifoglie). alburno: legno tenero generato centripetamente dal cambio dei fusti delle dicotiledoni poliennali durante il periodo annuale di ripresa delle attività vitali; si accumula a cercine su quello degli anni precedenti provocando l'accrescimento in spessore dei tronchi. Essendo la parte giovane e fisiologicamente attiva del legno, con funzioni di conduzione della linfa, costituisce una zona meno compatta e resistente e quindi facilmente putrescibile. E' anche la parte più soggetta all'attacco degli insetti xilofagi. anello di incremento o annuale: strato concentrico di legno corrispondente allo strato di crescita che si forma annualmente nel fusto di una pianta. Vi si distingue una zona più chiara detta "legno primaticcio" (o "primaverile") e una zona più scura detta "legno tardivo" (o "autunnale"). Non è una regola generale che ogni anello corrisponda ad un anno di età della pianta perché, in caso di prolungata siccità o lunghi periodi di pioggia, possono formarsi dei "falsi anelli". angiosperme: sottodivisione di piante Spermatofite, erbacee o legnose, terrestri, acquatiche o ipogee, caratterizzata dall'avere gli ovuli racchiusi nell'ovario, costituito da foglie fertili arrotolate. Sono in maggioranza autotrofe e dotate di clorofilla, alcune sono parassita o semiparassita, altre vivono in simbiosi con batteri, funghi, alghe; alcune sono carnivore. Si dividono in due classi: a) dicotiledoni b) monocotiledoni. asserello: legname tagliato, avente lo spessore inferiore a cm. 3. assero: trave minore collocato a breve distanza l'uno dall'altro in modo da sostenere il lamberciato o il tavolato della copertura. cambio: zona del fascio vascolare dei fusti delle gimnosperme e delle dicotiledoni, le cui cellule di natura meristematica (cioè appartenenti ad un tessuto giovane, non ancora differenziato, le cui cellule conservano la proprietà di moltiplicarsi), per successive segmentazioni tangenziali, danno origine a tessuti legnosi all'interno e al libro esternamente. canale resinifero: in botanica, lo spazio, per lo più cilindrico e fusiforme, che si forma nello spessore di un tessuto in seguito al reciproco distacco di alcune cellule. caolino: roccia sedimentaria composta essenzialmente da caolinite utilizzata nella levigatura del legno come abrasivo. cartella: foglio di legno massiccio utilizzato per il rivestimento a cartellatura, avente uno spessore di mm. 5-10. cellulosa: polisaccaride bianco, fibroso, che compone la parete cellulare dei vegetali e costituisce la sostanza di sostegno delle piante, le cui molecole sono costituite da un numero molto elevato di molecole di glicosio disposte in catena. Si ottiene industrialmente sottoponendo a trattamento meccanico e chimico il legno di alcune piante (specialmente pioppo, abeti e betulle) e anche alcuni sottoprodotti agricoli; ha notevole importanza nella fabbricazione della carta, di fibre tessili, di materie plastiche e di esplosivi. coda di rondine: particolare tipo di incastro nel quale un pezzo, avente forma trapezoidale con la base maggiore verso l'esterno, va ad inserirsi in un corrispondente incavo dell'altro pezzo. colla: sostanza adesiva ottenuta mediante bollitura di cascami provenienti dalla lavorazione di prodotti animali o vegetali. Ha un notevole potere vischioso. Viene sciolta a bagnomaria con quantità d'acqua fra il 70-80% del peso della gelatina stessa. Tale colla, stesa calda con il pennello sulle superfici da incollare, raffreddandosi si consolida con forte coesione. Oggi l'industria moderna ha creato vari tipi di colle da usarsi a freddo, fra le quali si ricordano le colle a base di caseina, le colle a base di caseina al caglio, le colle a base di resine sintetiche. collatura: operazione diretta ad ottenere l'unione di due o più pezzi mediante l'interposizione di un adesivo. Si usa incollare i compensati su telai e in curva per ottenere porte, testate di letti, piani di tavolo, parti dei mobili o serramenti, imposte interne, schienali, etc. conifere: classe di piante gimnosperme, che comprende circa quattrocento specie legnose, cosmopolite, suddivise in sette famiglie e quarantotto generi, abbondanti specialmente nelle regioni temperate e fredde dell'Emisfero boreale, scarsamente rappresentate in Africa e nell'Emisfero australe. Di notevole importanza dal punto di vista botanico, fitogeografico ed economico, ne fanno parte alberi giganteschi come le sequoie e alberi nani come il ginepro; hanno foglie aghiformi o a squame, legno costituito da tracheidi areolate avvolte da canali resiniferi, fiori maschili in strobili o amenti, fiori femminili solo in strobili, che a maturazione lignificano dando forma al cosiddetto "cono" o "pigna", contenente numerosi semi. corteccia: strato che nelle piante arboree forma la parte protettiva esterna del fusto e della radice, distinta in "primaria" e "secondaria" : la prima è costituita dai tessuti che stanno tra l'epidermide e l'endodermide, la seconda dai tessuti (cribro, parenchima, etc.) originati dal cambio verso l'esterno dell'organo. dente e mortisa: particolare tipo di incastro nel quale un pezzo (dente), avente forma di parallelepipedo, va ad inserirsi in un corrispondente incavo (mortisa) il quale non ha sbocco nello spessore da cui é stato ricavato. E' un tipo di unione non visibile dall'esterno viene anche definito "a tenone e mortasa". dicotiledoni: classe di piante angiosperme aventi quasi sempre due cotiledoni nel seme, un'apparato radicale con radice primaria a fittone e radici secondarie ramificate, accrescimento secondario con scomparsa del midollo, lignificazione 147 totale, fusti a tronco di cono (i fusti giovani a struttura primaria eustelica), foglie piccole, retinervie, penninervie o palminervie, fiori tetrameri o pentameri, meno comuni trimeri, spesso con perianzio distinto in calice o corolla. Comprendono la maggior parte delle piante angiosperme (258 famiglie contro le quasi 50 appartenenti alle monocotiledoni cui si contrappongono). differenziato: detto di legno in cui la differenza di colore fra il durame e l'alburno è particolarmente accentuata. durame o cuore: la parte centrale del tronco degli alberi, più compatta, dura e scura dell'alburno (che è la parte esterna); è detta anche "cuore del legno", sebbene non adempia più alla funzione di trasporto delle sostanze nutritive dalle radici alle foglie ma esplichi solo quella di sostegno della pianta; per la compattezza e l'attitudine a conservarsi a lungo senza alterarsi è la parte del legno che più e meglio si presta alla lavorazione. ebanisteria: lavorazione artistica dell'ebano o di altri legni pregiati. encausto: soluzione molto densa in forma di pasta di cera in solventi organici, usata per la lucidatura a cera dei mobili. essenza legnosa: nel linguaggio forestale, qualsiasi specie di albero o di arbusto o anche il legno che se ne ricava. Secondo la normativa del Congresso Nazionale "Legno nel restauro e restauro del legno", tenutosi a Firenze dal 30 novembre al 3 dicembre 1983, promosso e organizzato dal Collegio Ingegneri della Toscana, federato ANAI (Associazione Nazionale Ingegneri ed Architetti Italiani), d'intesa con la Federlegno-Arredo, sarebbe meglio non usare il termine "essenza" (francesismo) ma il corrispettivo termine italiano "specie legnosa ". essiccazione: processo durante il quale il legno, ridotto in tavole, viene portato ad un tasso di umidità finale equilibrato con le condizioni climatiche dell'ambiente in cui verrà posto in opera, che si aggira su una percentuale dell'8-12% nei legnami per opere interne e del 13-18% nei legnami per opere esterne. L'essiccazione può avvenire naturalmente all'aria aperta in luoghi riparati dal sole e dalle piogge o artificialmente in celle nelle quali le condizioni climatiche sono forzate. fibra: in botanica, cellula allungata, fusiforme, con parete notevolmente ispessita; si presenta per lo più in gruppi, detti "cordoni fibrosi", che percorrono in direzione longitudinale l'organo nel quale si trovano. fusto: organo assile delle piante arboree che si sviluppa in direzione opposta alla radice e che porta i rami e le foglie. gimnosperme: sottodivisione del regno vegetale, che comprende le piante Fanerogame che, al contrario delle angiosperme, hanno gli ovuli nudi, cioè inseriti al margine o alla faccia superiore del carpello disteso e aperto, e quindi non nascosti nell'ovario. gomma lacca: vedi lacca. incastro: unione solida. Vano entro il quale un pezzo, avente la stessa forma dell'apertura, si può inserire e rimanerne stretto. Vengono spesso impiegati come unioni per attacchi angolari di piani, pannelli, pezzi singoli, etc. indifferenziato: detto di legno in cui la differenza di colore fra il durame e l'alburno non è particolarmente differenziata. lacca: resina vegetale estratta da un pianta orientale. E' molto pregiata sia perché valorizza al massimo la gamma cromatica delle essenze, sia per la sua resistenza all'acqua, agli acidi, alle basi e ai solventi organici. Colorata dà origine alle famose "lacche cinesi" o "giapponesi". E' utilizzata per la verniciatura. Con il termine "lacche" si designano anche certi smalti usati per la laccatura. latifoglie: in botanica, alberi con foglie a lamina più o meno ampia (contrapposto ad aghifoglie). lavatura: lavaggio del legno in acqua calda, prima della tinteggiatura, per eliminare sostanze quali le resine, che si oppongono ad un buon assorbimento del colore, o il tannino, che facilmente lo altera. legno primaticcio: in botanica, è detto del legno che si sviluppa dal cambio all'inizio della stagione favorevole e, secondo il clima, può formarsi fino nell'estate avanzata. E' chiamato anche "legno primaverile". Lo si distingue per una zona più chiara vicino a una più scura (legno autunnale o tardivo) all'interno degli anelli d'incremento. Nelle conifere si osserva un contrasto più marcato, che nelle angiosperme è meno evidente. legno tardivo: legno, detto anche "autunnale", che si forma al termine del ciclo vegetativo; lo si distingue per una zona più scura all'interno dell'anello di incremento annuale. libro: pellicola posta tra la corteccia e l'alburno della pianta, costituita da fibre di sostegno e vasi cribrosi che portano la linfa discendente elaborata. lignina: sostanza chimica complessa presente nel legno, di cui costituisce l'elemento più abbondante dopo la cellulosa con la quale si trova associata; estratta dal legno con vari metodi viene usata nella fabbricazione di laminati plastici e nell'industria cartotecnica, come adesivo e combustibile. lignocellulosa: qualsiasi composto o associato costituito da cellulosa con altre sostanze presenti nei vegetali. linfa: in botanica, succo nutritivo delle piante; si distingue in linfa "grezza" o "ascendente", soluzione salina che, assorbita dalle radici, sale per i vasi legnosi fibro-vascolari alle foglie, e in linfa "elaborata" o "discendente", soluzione di sostanze organiche che, dalle foglie, attraverso i vasi cribrosi, raggiunge le varie parti della pianta. massello o massiccio: qualsiasi tipo di essenza usata singolarmente e non associata a qualsiasi altro tipo di legno. midollo o connettivo centrale: complesso di cellule parenchimatiche che costituisce la parte centrale del tronco, in cui si accumulano le sostanze nutritive di riserva. Può assumere forme diverse (rotondo, stellato, etc.) e dimensioni varianti da mm.1 a più di mm. 8. Data la diversa costituzione chimica delle membrane cellulari, la consistenza del midollo è assai varia e generalmente costituisce un punto di debolezza. monocotiledoni: classe di piante angiosperme aventi come caratteristica un solo cotiledone nel seme. Sono prevalentemente erbacee, con radici avventizie poliarche senza struttura secondaria, con tessuti di riserva in bulbi e rizomi, fusti poco ramificati a struttura primaria, con fasci fibrovascolari chiusi disposti in ordine sparso, foglie parallelinervie semipicciolate, fiori di solito con periganio, formati da tepali ed i frutti a drupa, o a bocca o a cariosside. Ne fanno parte numerosissime piante di notevole interesse agrario od ornamentale, suddivise in nove ordini e numerose famiglie. mordente: composto chimico capace di fissare, sotto forma di sostanze insolubili, i coloranti, specialmente su fibra legnosa. piallaccio: foglio sottile di legno, per lo più pregiato, con spessore oscillante fra i 3/10 e 1.5 millimetri, di recente produzione, destinati al rivestimento delle varie parti del mobile per dare 149 allo stesso una veste nobile, con l'esclusione dei legni massicci. Si ottiene attraverso lo sfogliamento del tronco per mezzo di macchine munite di lama. piallatura: operazione attraverso la quale la tavola stagionata viene sgrossata ed assottigliata con la pialla. pianta: ogni organismo vivente vegetale, particolarmente ciascun individuo vegetale superiore, provvisto di radici, fusto, foglie e altri organi. radica: radice delle piante. raggi midollare: nella struttura primaria del fusto e della radice, le strisce di tessuto parenchimatico, ciascuna tra due fasce vascolari, disposte radialmente e congiungenti il midollo con il periciclo. Servono al trasporto di alimenti attraverso gli anelli annuali e ad accumulare nel midollo sostanze di riserva per il periodo di riposo vegetativo dell'albero; durante la ripresa vegetativa di primavera provvedono all'arricchimento della linfa ascendente nei vasi. rastremazione: la graduale diminuzione di diametro del tronco dell'albero dalla sezione di base alla sommità. resina: prodotto naturale o sintetico dotato di proprietà plastiche, che costituisce uno dei gruppi di sostanze naturali tra le più diffuse nel regno vegetale. Sono trasparenti, di consistenza molle o pastosa, salvo alcune di origine fossile, di varia composizione chimica; trasudano e scorgano naturalmente da diverse piante. Hanno impieghi estremamente vari. sciavero: ciascuna delle due assi estreme a sezione semicircolare che si ottiene segando longitudinalmente un tronco. segagione: taglio o recisione del legno mediante sega. sfogliatura: tipo di taglio che viene attuato con un coltello fisso contro il quale il tronco viene costretto a ruotare. smalto: pigmento colorato disperso uniformemente in una vernice. Gli smalti sono anche denominati "pitture a vernice" ed hanno un alto potere ricoprente. stagionatura: processo naturale di maturazione completa del legno, caratterizzato da un indurimento (lignificazione) delle cellule le cui membrane assumono una particolari resistenza, che le rende atte a funzioni meccaniche. Durante la stagionatura avviene il processo di essiccazione. taglio: operazione di suddivisione del tronco in tavole, che si effettua tramite la segagione del tronco nella sua lunghezza. Esistono diversi tipi di taglio; "tangenziale" agli anelli annuali, o meglio parallelamente all'asse del tronco stesso (le tavole presentano venature dalla caratteristica forma curva, più o meno accentuate a seconda della conicità del fusto); "radiale", in cui il tronco viene preventivamente diviso in quattro parti e tagliato in senso parallelo ai raggi midollari (la superficie delle tavole risulta disegnata a strisce con regolari alternanze di tessuto diverso per compattezza e colore, corrispondenti agli anelli annuali). tannino: nome di una classe di composti contenuti in diverse piante, con proprietà simili all'acido tanninico e dotati di proprietà concianti per pelli di animali. tracciatura: operazione diretta a segnare sulla superficie grezza o semilavorata di un pezzo le linee di intersezione tra la superficie attuale e quella a lavorazione ultimata, nonché il centro dei fori. tronco: fusto legnoso delle piante arboree. vaporizzazione: tecnica di lavorazione del legno che serve a rendere la tavola più tenera e lavorabile. Consiste nel disporre le tavole in apposite camere in cui viene immessa una corrente di vapore che attraversa tutta la massa legnosa, contemporaneamente ad un aumento di pressione. vernice: sostanza o miscela di sostanze costituita da oli siccativi, resine naturali o sintetiche, derivati cellulosi o bitumi, capace, qualora sia disposta in strato sottile su di una superficie, di essiccarsi dando origine ad una pellicola o patina molto aderente e resistente. Può essere filmogena e trasparente oppure coprente (smalti). TECNICHE DI LAVORAZIONE_________________________________________________________ calettato: tecnica di unione di due pezzi con montaggio forzato consistente nell'introdurre la sporgenza dell'uno nell'incavo dell'altro, impiegata ogniqualvolta occorre collegare delle membrature o alle loro estremità o nelle parti intermedie. cartellato o placcatura : sistema costruttivo intermedio fra quello "massiccio" (antico) e quello "tamburato" e "impiallacciato" (in uso attualmente). Consiste nel rivestire tutte le parti strutturali del mobile non con piallaccio ma con una cartella di legno massiccio di mm. 5-10 di spessore. impiallacciato: tecnica di rivestimento di tipo moderno per mobili o porte realizzato attraverso l'uso di sottili fogli di legno (generalmente essenze pregiate), chiamati piallacci, per dare una veste nobile alle essenze tenere. pannellato: tecnica di lavorazione eseguita con pannelli di legno, spesso scolpiti, dipinti o intarsiati, per porte o mobili. Questi pannelli si dicono "mobili" quando vengono inseriti in un telaio portante; "fissi" quando vengono applicati sulla superficie di porte o ante. tinteggiato: tecnica di coloritura atta a cambiare il cromatismo delle essenze legnose. Può essere: a) "superficiale", realizzata a mezzo di colori chimici, minerali, vegetali e animali, solubili in acqua o alcool, capaci di penetrare nelle fibre (mordenti), stesi a pennello sul legno; b) "in profondità": il legno viene immerso per molti giorni in un bagno colorante caldo. Per la tinteggiatura sono da preferirsi quelle essenze che possiedono fibra compatta e omogenea nonché caratteristiche di vena non molto dissimili da quelle dei legni da imitare, perché le soluzioni coloranti sono trasparenti. TECNICHE DI FINITURA__________________________________________________________________ boiserie: denominazione francese delle pannellature o rivestimenti in legno delle pareti. In senso stretto il termine designa le pannellature ornate a rilievo del XVII e XVIII secolo. intaglio: tecnica decorativa ad incisione che permette di eseguire alto o basso rilievo per mezzo di scalpelli o sgorbie su superfici legnose. intarsio: tecnica di decorazione eseguita mediante l'inserimento ad incastro, in una superficie lignea, di pezzetti di legno di altro colore ed essenza chiamati "tessere", per ottenere particolari effetti decorativi. laccatura: tecnica impiegata per ricoprire essenze legnose tenere (pioppo, abete), trucciolare, a scopo decorativo. Consiste 151 nel trattare le superfici con uno strato di gesso e quindi nel tinteggiarle. levigatura: processo di finitura del legno atto a eliminare le irregolarità per mezzo di abrasivi quali il caolino o la carta abrasiva, eseguito tra una stesura di vernice e l'altra. lucidatura: operazione di finitura attraverso la quale si conferisce alla superficie legnosa una maggior lucentezza. Si stende una pasta "a lucidare" con un tampone in gomma piuma e quindi si spruzzano alcune gocce di sostanza detersiva, passando con un tampone di feltro fino all'essiccazione totale. verniciatura: applicazione su una superficie legnosa di una sostanza (vernice) capace di dare origine ad una pellicola o patina molto aderente, resistente e generalmente brillante. Viene stesa in due strati con pennello o nebulizzatore. CARATTERISTICHE FISICHE, CHIMICHE, MECCANICHE, ELETTRICHE ED ORGANOLETTICHE compressione: la diminuzione del volume di un corpo mediante mezzi meccanici. contrazione o ritiro : il fenomeno dovuto alla perdita d'acqua contenuta nell'albero vivo, che avviene dopo l'abbattimento di questo. A stagionatura avvenuta, il legno continua a risentire delle normali variazioni dell'umidità ambientale. I mutamenti più evidenti sono a carattere stagionale; in linea generale le essenze dure si ritirano maggiormente di quelle tenere. La contrazione può essere: a) tangenziale, tendente a raccorciare il perimetro degli anelli. E' il tipo di ritiro percentualmente maggiore; b) radiale, tendente ad avvicinare gli anelli al centro diminuendone lo spessore; c) assiale, tendente a diminuire longitudinalmente gli elementi. E' un tipo di ritiro generalmente modesto, al punto da poter non essere considerato. densità o peso specifico : il rapporto fra la massa di un corpo ed il suo volume. La densità relativa é il rapporto fra la massa di un corpo e quella di un uguale volume di acqua distillata a 4° C. Per quanto riguarda il legno, il concetto di peso specifico viene integrato con la prescrizione che deve essere calcolato ad un'umidità del 12%. Dal punto di vista pratico esso varia a seconda delle specie legnose e, per ogni specie, si possono registrare dei valori i cui estremi possono essere anche notevolmente lontani. Esso varia quindi con la specie legnosa, con la fittezza degli anelli, con il luogo geografico di crescita della pianta e con la posizione del fusto dalla quale è stata prelevata la provetta campione. dilatazione: in fisica, la variazione delle dimensioni di un corpo derivante da sollecitazioni meccaniche, dalla temperatura o dall'umidità. elasticità: vedi flessione. eterogeneità: la presenza di elementi di diversa natura o qualità nella costituzione di un tutto. fendibilità o fissilità o attitudine allo spacco : la proprietà dei corpi scindibili con un taglio e facili a fendersi; riferita al legno, è una proprietà particolare dalla quale dipendono determinate lavorazioni. L'attitudine allo spacco è molto importante per la lavorazione di doghe, remi, etc. fibratura: la direzione secondo la quale le fibre si susseguono. flessibilità o pieghevolezza : la proprietà di curvarsi o torcersi oltre il limite di elasticità senza rompersi e conservando la deformazione. In riferimento al legno, questa proprietà può essere accentuata sottoponendolo a riscaldamento o a vaporizzazione. flessione o elasticità : la resistenza che si oppone ad una forza flettente e facoltà di riprendere la forma primitiva al cessare dell'azione deformante perché non venga oltrepassato un determinato limite detto "limite di elasticità". igroscopicità: vedi porosità. marezzatura: l'aspetto del legno e del marmo quando è caratterizzato da strisce, linee e venature, di colore diverso da quello di fondo, ad andamento sinuoso come quello delle onde del mare. omogeneità: l'affinità o uniformità tra elementi a se stanti o costituenti un tutto. Riferita al legno, è la caratteristica posseduta dall'essenze la cui struttura é talmente densa da eliminare qualsiasi differenza tra il legno prodotto in primavera e quello autunnale. plasticità: in fisica, è la proprietà di un solido di subire deformazioni permanenti di notevole ampiezza. porosità: la presenza di piccoli spazi vuoti nella massa di un corpo; in metallurgia, difetto di fusione che si ha quando il getto non è sufficientemente compatto. In fisica ed in tecnologia, é il rapporto, di solito espresso in percentuale, tra il volume dei vuoti esistenti in una determinata porzione di un materiale ed il volume complessivo. pulimento: l'ottenimento di una superficie convenientemente levigata o lucida in rapporto alla lavorazione di determinati materiali. resistenza al taglio o durezza : la proprietà di un corpo di resistere alla scalfittura o alla lavorazione. tessitura: la caratteristica macroscopica dei tessuti. Con tale termine si intendono dimensione e distribuzione degli elementi costitutivi dei tessuti. Riguarda la dimensione e la distribuzione degli elementi cellulari del legno. torsione: la sollecitazione cui é sottoposto un corpo allungato quando una sua sezione viene fatta ruotare rispetto ad un'altra; si dice anche dell'effetto di tale sollecitazione. trazione: qualsiasi forza che agisce su un corpo tendendo ad allungarlo nella sua stessa direzione. venatura: trama, segno, riga, di colore diverso da quello di fondo, su una superficie o all'interno di un corpo trasparente. Nei legni o nei marmi, l'evidenza assunta, sulle superfici lavorate, dalle fibre vegetali e, rispettivamente, dalle stratificazioni geologiche, che talvolta, per la bellezza del colore e la regolarità del disegno, conferisce pregio ai materiali stessi. DIFETTI E DEGRADO_________________________________________________ anobidi: famiglia dell'ordine dei Coleotteri; sono fra i più comuni insetti xilofagi, detti comunemente "tarli". arcuamento: deformazione connessa al fenomeno della contrazione del legno, che provoca la inflessione delle estremità (testate) della tavola. E' dovuta principalmente alla scarsa stagionatura o al tipo di taglio (per esempio, tangenziale). canastro o legno rosso o legno di compressione : difetto del legname che si verifica nelle resinose nelle zone del tronco meno protette contro l'azione del vento o per le pressioni dovute ad un eccesso di peso (dell'albero o della neve). Consiste in un eccessivo sviluppo della zona tardiva di un gruppo di anelli, limitatamente alla parte sottoposta allo sforzo. 153 carie: alterazione di natura chimica che causa la decomposizione dei tessuti vegetali, provocata dall'azione di parassiti fungini. cipollatura: difetto dei legnami, provocato da freddo o calore eccessivi, forte vento o cattiva manutenzione, che causa il distacco di due anelli annuali consecutivi. cretto o fenditura : tipo di fessurazione in senso radiale, riscontrabile nei tronchi degli alberi vecchi, sia da abbattere che abbattuti. Può essere: a) centrale (stellatura), dovuta al prosciugamento del cuore che si verifica in genere su alberi vecchi; b) periferica, dovuta a forti sbalzi di temperatura o allo squilibrio di evaporazione tra la superficie e l'interno del tronco. cromogeno: detto di batteri (funghi) che secernono una sostanza colorante capace di tingere il substrato in cui essi vivono, che non distruggono i tessuti ma apportano al legno colorazioni innaturali. falcamento: deformazione connessa al fenomeno della contrazione del legno, che consiste nel rigonfiamento della parte centrale della tavola; l'incurvamento graduale e progressivo è dovuto alla presenza di forti tensioni interne che possono provocare l'apertura a "Y" dei segati. fessurazione: fenomeno di distacco tra le fibre di un tessuto legnoso, decorrenti in direzione longitudinale, di poca larghezza (mm. 2 o 3 al massimo) e di modesta profondità. Si verifica in seguito a forti e rapide variazioni di umidità ambientale, specie sulle testate delle tavole dove è maggiore la permeabilità. Questo tipo di degrado è strettamente connesso al fenomeno della contrazione del legno. foro di sfarfallamento: foro d'uscita dell'insetto che, diventato perfetto al termine del ciclo vitale di metamorfosi della larva, fuoriesce all'esterno del legno. fungo: organismo vegetale eterotrofo, saprofito o parassita, di aspetto assai vario, ora grande (come i funghi mangerecci), ora piccolo (come le muffe), ora addirittura microscopico. La sua comparsa nel legno e il suo sviluppo sono dovuti a condizioni ambientali di caldo umido (con umidità variabile dal 20% al 25% o più) e alla mancanza di aerazione. I danni causati sono di due tipi: la carie e l'alterazione cromatica. imbarcamento: deformazione connessa al fenomeno della contrazione del legno, che provoca il suo incurvamento. Le tavole si inflettono sul lato più lontano dal midollo e quindi più prossimo alla posizione tangenziale. Si produce nel corso dell'essiccazione delle tavole ricavate con tagli tangenziali del tronco. insetto perforatore del legno: parassita animale che attacca il tronco dall'esterno; vi scava delle gallerie ma non si nutre del legno e depone le uova nelle fessure oppure in fori da lui stessi preparati. Le larve quindi nascono, si sviluppano e vivono all'interno del legno, poi si trasformano in insetti e fuoriescono all'esterno. insetto xilofago: parassita animale che attacca il tronco dall'esterno, deponendo le uova nelle fessure oppure in fori da lui stesso preparati. Le larve quindi nascono, si sviluppano e vivono all'interno del legno, traendo da questo il loro alimento. Al termine del loro ciclo vitale le larve si trasformano in insetti e fuoriescono all'esterno. legno di tensione: difetto che si verifica nelle resinose per le pressioni dovute ad un eccesso di peso (dell'albero o della neve) oppure per flessioni provocate da forte vento. Consiste in un eccessivo sviluppo della zona tardiva di un gruppo di anelli, limitatamente alla parte sottoposta allo sforzo. lunatura o doppio alburno : difetto del tronco d'albero causato dal gelo che colpisce le cellule della parte interna dell'alburno, arrestandone lo sviluppo e impedendone la trasformazione in durame. Gli strati esterni invece, rimasti vivi con il cambio, si trasformano gradatamente in durame e ricoprono la zona atrofizzata. nodo: in botanica, porzione del fusto delle piante sulla quale sono inserite una o più foglie; è anche un difetto del legname dovuto all'incorporamento nel tessuto legnoso della generatrice di un ramo che provoca la deviazione delle fibre. Può essere: a) "fisso" o "vivo", se proviene da rami vivi; b) "mobile" o "morto", se deriva dal taglio o dalla stroncatura di un ramo quando l'operazione non venga fatta in modo aderente alla corteccia. La conseguenza è la perdita del nodo per necrosi o per distacco durante la lavorazione. parassita: qualsiasi organismo animale (ad esempio, insetti xilofagi e insetti perforatori del legno) o vegetale (funghi) che viva a spese di un altro. rigonfiamento: processo contrario a quello della contrazione che si verifica nel legno per assorbimento di umidità. Si manifesta con deformazioni di forma sferica. stellatura: difetto del legname detto comunemente "cretto centrale". svergolamento: deformazione connessa al fenomeno della contrazione del legno per cui una tavola assume un aspetto elicoidale e diventa quindi totalmente inutilizzabile perdendo completamente la planarità. tarlatura: guasto prodotto nel legno dai tarli. tarlo: nome improprio che si dà alle larva di insetti soggetti a metamorfosi, dei Coleotteri in particolare (gli Anobi sono la famiglia più diffusa), che si nutrono della cellulosa del legno scavando gallerie nel senso delle fibre per un lungo periodo (tre anni circa) e causando quindi notevoli danni alla stabilità fisica della tavola. ATTREZZI___________________________________________________________ accetta: piccola scure costituita da un ferro trapezoidale affilato solo da una parte e fornito dall'altra di un'occhiello nel quale è inserito il manico. allicciatore: strumento per mezzo del quale é possibile dare ai denti della sega una leggera ripiegatura alternativamente a destra e a sinistra in modo da permettere a quest'ultima di penetrare meglio nel legno. cavicchio: specie di chiodo di legno a sezione rotonda, quadrata o poligonale, avente funzione di collegamento o rafforzamento del collegamento stesso. Viene annoverato fra i tipi di unione provvisoria. cuneo: prisma a sezione triangolare, per lo più isoscele, generalmente realizzato in legno, che svolge indifferentemente la funzione di irrobustimento o di collegamento. forma: arnese che serve a conferire una determinata configurazione alla materia cui venga applicato o che esso stesso accolga. graffietto: attrezzo usato per la tracciatura con punte in metallo. lima o raspa : utensile usato per rifinire le superfici lavorate in precedenza con sega o scalpello. E' costituito da una piccola sbarra di acciaio temperato arrotata su un lato. Può avere sezione piatta, tonda, semitonda, etc. 155 mazzuola: martello di legno a sezione cilindrica o quadrata usato generalmente nella lavorazione a scalpello. pialla: utensile che ha la funzione di asportare dalle superfici legnose quantità più o meno considerevoli di materiale. E' costituito da lame taglienti (scalpelli) inserite in una conveniente guida normalmente fatta di legno durissimo. Può essere una "pialla" propriamente detta, una "sponderuola", un "incorsatoio". E' annoverata fra gli strumenti che producono trucioli. raschietto o rasiera : lama d'acciaio affilata da ambo le parti, che serve alla rettifica delle superfici piallate. scalpello: utensile d'acciaio per la lavorazione di materiali vari mediante intaglio o asportazione, costituito essenzialmente da una barretta tagliente ad una estremità e foggiata dall'altra in modo da poter sfruttare l'effetto di una forza per lo più battente. sega: attrezzo o macchina per tagliare il legno facendovi penetrare, con moto alternato, una lama dentata in acciaio. La sega classica é costituita da una lama dentata, tesa e montata su telaio di legno. Le seghe possono essere: "a mano libera" (saracco, gattuccio, sega pettine), "a guida per cornici", "circolari", "meccaniche". sgorbia: scalpello con lama a doccia usata per fare sgusci e intagli. tampone: batuffolo di cotone o di lana, avvolto in tela rada, con il quale si stendono vernici a base di gomma lacca. E' detto anche "piumaccio". Da “L’ARCHITETTURA TRADIZIONALE OSTUNESE” (E.Aurisicchio e G. Giglio)