Aperture
Tipi edilizi in rapporto alle aree geografiche pugliesi.
139
Edifici “Murgia dei trulli”
Da “L’ARCHITETTURA TRADIZIONALE OSTUNESE” (E.Aurisicchio e G. Giglio)
DECT Tipo
finestra a edicola: tipo di finestra, detta anche "a tabernacolo", incorniciata da un
motivo a edicola.
finestra cieca: finestra simulata su una parete chiusa (vedi anche "facciata cieca").
Nella maggior parte dei casi la luce della finestra cieca viene rimarcata con una
cornice; in particolare, nel Barocco, viene simulata una finestra vera e propria
mediante pittura o con vetri a specchi.
fornice: apertura transitabile, di solito ad arco o a volta in edifici monumentali come gli
archi trionfali romani, le porte delle città, etc.
lunetta: superficie o specchio dell'arco tra il sesto e il piano di imposta, talvolta
decorato; per estensione, indica la porzione di un portale medievale situata al di
sopra del vano rettangolare di apertura che può recare decorazione plastica. Si
chiama "lunetta" anche un tipo di finestra di forma semicircolare, spesso
sovrapposta ad una finestra normale o ad una porta.
monofora: finestra a luce unica priva di suddivisioni.
polifora: apertura regolarmente ripartita da una serie continua di arcatelle poggianti su
colonnine o montanti. A seconda del numero delle aperture è detta "bifora",
"trifora", "quadrifora", "tetrafora", "pentafora", "esafora", etc. E' particolarmente
usata nel Romanico e nel Gotico.
portale: parte esterna di ingresso ad un edificio, caratterizzata da dimensioni e aspetto
monumentale.
portone: porta di dimensioni rilevanti, destinata a servire come entrata principale o per
l'ingresso di veicoli in un edificio: nei palazzi monumentali è un elemento
predominante dell'architettura della facciata.
sguancio o sguincio o strombatura o strombo: svasatura dell'imbotte di portali,
finestre, anche feritoie, la cui ampiezza è quindi aumentata verso l'esterno o
l'interno per garantire un maggior afflusso di luce, ma anche a scopo decorativo.
Può essere a sua volta modanata e arcuata (vedi portale ad anelli). Il termine
"sguincio" sta più propriamente ad indicare la svasatura interna del vano di una
finestra.
Portali rinascimentali del
Cinquecento
141
Finestre e loggia cinquecentesca
DECM Materiali
abete: genere di piante Pinacee, che comprende quaranta specie dell'Emisfero boreale.
Sono alberi a chioma conica, alti dai 30 ai 50 metri, con tronchi diritti a rami
opposti orizzontali, ricchi di resina e con foglie persistenti, lineari e appiattite,
disposte a spirale. Forniscono un legno impiegato specialmente per mobili,
serramenti, pali da costruzione e per l'estrazione di essenze resinose e cellulosa.
acero: genere di piante Aceracee, in gran parte arboree, con foglie opposte, per lo più
semplici e caduche, fiori a grappolo. Sono largamente diffuse nella flora
spontanea dell'Emisfero boreale, mentre risultano praticamente assenti in quello
australe; molte di queste specie rivestono un notevole interesse commerciale per il
legno che da esse si ricava, largamente impiegato in ebanisteria e nella
fabbricazione di mobili di pregio.
castagno: albero delle Fogacee, tipico della regione mediterranea, che può raggiungere
anche i 40 metri di altezza. Ha tronco diritto, spesso cavo alla base per carie (o
lupa), con corteccia prima liscia e col passare degli anni sempre più screpolata,
chioma slargata, foglie oblungo-lanceolate, dentate glabre, fiori maschili, raccolti
in lunghi amenti odorosi, e femminili, riuniti in un involucro di brattee saldate fra
loro a formare la "cupola" o "riccio" deiscente, che avvolge i frutti ad alchenio
(castagne) con pericarpo (buccia o scorza) coriaceo, di colore marrone, lucido
all'esterno, peloso di dentro, contenente il seme rivestito di una sottile pellicola
rossiccia, costituito dai due cotiledoni ricchi di amido, grassi e protidi. Di
particolare importanza il legno della pianta, utilizzato, per pali di viti e pertiche
(palina di castagno) quello degli individui giovani, per mobili, pavimentazioni di
stanze, doghe per botti, serramenti, etc. quello degli individui adulti, dal quale si
ricava inoltre il tannino.
cedro : albero conifero delle Pinacee, sempreverde con scorza bruna, foglie aghiformi,
strobili eretti, cono con squame persistenti, chioma larghissima e legno pregiato
(cedro del Libano).
ciliegio: albero delle Rosacee di probabile origine asiatica, alto 10-15 metri, con radici
fittonanti, tronco dritto a corteccia scura, liscia, con striature trasversali, foglie
ovali oblunghe acuminate e dentellate, pendule, fiori bianchi o rosei profumati in
ombrelle; il frutto è una drupa pendula di colore dal giallo-rosa al rosso scuro, a
polpa dolce o acidula, secondo le varietà in cui è coltivato. Il legno del ciliegio, di
colore dal giallo al rosso-bruno secondo le diverse specie, duro, compatto, è molto
ricercato per lavori di ebanisteria e per mobili.
compensato: materiale costituito da fogli di legno, ottenuti attraverso la "tranciatura" o
la "sfogliatura", incollati sotto pressione con le fibre disposte perpendicolarmente
in modo da ottenere un prodotto con buona resistenza in tutte le direzioni, in
quanto questo intreccio annulla quasi totalmente i movimenti di dilatazione e
ritiro.
douglas: albero delle Pinacee, alto anche più di 100 metri, detto anche "abete di
Douglasia" e "abete americano", con tronco cilindrico, corteccia liscia, prima
grigia, poi rossastra con spaccature, foglie persistenti per 6-8 anni, strobili ovali
allungati; produce legno per cellulosa o per opera.
faggio: nome delle piante ascritte al genere Fagus, particolarmente riferito in italiano
alla specie "Fagus silvatica", albero alto sino a 40 metri, con chioma conica od
ovale, corteccia grigio chiara con striature orizzontali, rami grossi eretti, talvolta
patenti, gemme allungate appuntite, distiche, scagliose foglie caduche, ovali, a
margini interni o poco dentati, fiori maschili in amenti giallastri, fiori femminili
con ovario tricarpellare, frutti ad alchemio. Pianta di notevole valore forestale, Ë
presente in Italia sulle Alpi fra i 1000 e i 1600 metri, e sugli Appennini sino quasi
a 2000 metri; viene utilizzata anche come pianta ornamentale per parchi; dal suo
legno, per distillazione, si estrae il creosoto; dai suoi frutti (foggine o foggiole),
macinati assieme con la buccia, o dai soli semi, si ricava per spremitura "l'olio di
faggio", di per sé commestibile ma usato quasi esclusivamente nella fabbricazione
di saponi, perché ricco di acido oleico, stearico e palmitico. Il legno che se ne
ricava, adatto per tornitura e falegnameria, è di largo impiego nell'industria del
legno curvato.
frassino: nome delle piante Oleacee, appartenenti al genere omonimo, particolarmente
riferito alle tre specie spontanee in Italia. Il frassino comune è un albero alto anche
più di 35 metri, con chioma poco ramosa quando cresce in associazione ad altre
piante della stessa o di altre specie, molto più densa e frondosa se cresce isolato e
con fusto diritto e cilindrico, senza impalcature di rami anche fino a 20 metri,
foglie grandi e decidue, composte di dieci-undici foglioline, lanceolate e
irregolarmente dentate, fiori in racemi ascellari, frutti a samara allungata. Le sue
foglie sono particolarmente gradite dal bestiame; dal tronco si ricava un legno a
grana compatta, leggero, solido, flessibile, usato in falegnameria.
larice: nome delle piante Pinacee appartenenti al genere omonimo, presente il Italia
sulle Alpi e sugli Appennini ad altezze tra i 1000 e i 2000 metri, che può
raggiungere i 40 metri di altezza e i 600 anni di età; fornisce un ottimo legno duro,
compatto, resinoso, resistente agli agenti atmosferici, all'umidità e ai tarli e perciò
143
utilizzato specialmente nella costruzione di serramenti, palificazioni o anche di
mobili.
masonite: nome commerciale di materiale da costruzione formato di un conglomerato
di trucioli, corteccia e cascame di segheria che, ridotto in poltiglia e
successivamente laminato in fogli, viene usato come isolante termico e acustico
per rivestimenti di soffitti e pareti.
noce: pianta delle Inglandacee originaria dell'Asia centro-occidentale e dell'Europa sudorientale, oggi cosmopolita nei paesi temperati. Albero alto fino a 15 metri ha
fusto diritto con corteccia liscia grigio-argentata, chioma ampia arrotondata, foglie
caduche, grandi, alterne, imparipennate, fiori maschili in amenti penduli verdi
brunastri, fiori femminili solitari o in gruppi di due-quattro all'estremità dei
rametti dell'anno, frutti a drupa con rivestimento esterno (mallo) di colore verde
chiaro quando sono immaturi, nerastro e caduco a maturità, che avvolge il
nocciolo bivalve contenente un seme commestibile. E' ampiamente coltivato in
diverse varietà per i frutti e per il legname pregiato. Il legno della pianta, venato,
compatto, duro, pesante ed elastico, facilmente attaccabile dai tarli, fu usato fin
dall'antichità per la sua bellezza nella costruzione di mobili e serramenti.
olivo: nome comune delle piante ascritte al genere Olea. Albero con tronco cilindrico,
bruno, screpolato, rami folti e obliqui, foglie lanceolate oblunghe o ellittiche,
argentee, persistenti, opposte, cariacee, arrotolate ai margini, fiori piccoli e
biancastri, in grappoli ascellari, e frutti a drupa oleifera, dai quali, per
frantumazione o spremitura, si ottiene "l'olio di oliva" e che vengono pure
consumati, debitamente conciati e conservati, nell'alimentazione umana. Molto
ricercato il suo legno, duro a grana, di colore da giallastro a brunastro,
perfettamente lavorabile e lucidabile.
olmo: grande albero delle Olmacee con foglie ovali e scure, piccoli fiori verdi e frutti a
samara. Fornisce un legno pregiato pesante, duro ed elastico, impiegato in
carpenteria per impiallacciature, in lavori di pavimentazione e di rivestimento.
panforte: prodotto che si ottiene da un sistema di lavorazione basato su principi
analoghi a quello della produzione del compensato; lo strato interno del pannello,
invece di essere costituito da un foglio sottile, risulta formato con listelli di legno
aventi, a seconda dei casi, uno spessore variabile da cm. 1 a 5. Per lo strato interno
si utilizzano anche i cascami di segheria, con l'avvertenza che nel collocarli vanno
disposti con le fibre contrastanti.
pero: genere di piante Rosacee, che comprende una trentina di specie. Hanno foglie
caduche, spesso spinose, alterne, fiori bianchi o rosei riuniti in corimbi terminali,
frutto a pano edule, detto "pera".
pino: genere di piante Conifere Pinacee, comprende più di cento specie delle regioni
fredde e temperate, quasi tutte dell'Emisfero boreale. Sono alberi o arbusti
sempreverdi, con chioma piramidale nelle piante giovani, globosa e compressa
nelle adulte, corteccia sottile più o meno rugosa, foglie di tre tipi: nelle piante
giovani, aghiformi, solitarie e fillotassi spiralata; in quelle adulte, aghiformi a
sezione tondeggiante o compressa, lunghe in mazzetti da due-tre-cinque a partire
da una guaina scagliosa e foglioline squamiformi nelle porzioni prossimali dei
rametti. Il legno che si trae dalla pianta, resinoso, durevole, compatto e resistente,
di colore giallo chiaro e dall'odore aromatico, è usato, a seconda della specie della
pianta fornitrice, per costruzioni di armature, in falegnameria, nelle costruzioni
navali e civili e anche in ebanisteria.
pioppo del Canada: coltivata estesamente in Europa e anche in Italia per i suoi ibridi
dal cui legno si ricava abbondante cellulosa.
pioppo: genere di piante dioiche, famiglia delle Salicee, comprende una trentina di
specie delle regioni temperate. Piante arboree alte fino a 30 metri con rami
cilindrici e poligonali, alcune scagliose, foglie alterne, picciolate, plurinervie,
spesso eteromorfe, fiori femminili e maschili in amenti penduli, frutti a capsula
con numerosi semi minuti provvisti di un ciuffo di peli alla base. Diverse specie
rivestono una notevole importanza per il legno che forniscono, leggero, tenero,
resistente all'asciutto ma poco durevole se sottoposto alle intemperie, usato
soprattutto per casse, truciolo per imballaggio e fiammiferi.
platano: albero delle Plantanacee con grandi foglie palmatolobate e infruttescenze
globose pendule avvolte da peluria. Sono piante ornamentali per eccellenza,
utilizzate soprattutto per alberare parchi, viali e lunghi, talvolta lunghissimi tratti
di strade.
quercia: genere di piante Fogacee, comprende un numero discusso di specie. Sono
alberi o arbusti con gemme invernali squamose, foglie picciolate semipersistenti,
ovali, oblunghe o lobate, con stipole caduche, fiori maschili in amenti, i femminili
in spighe, frutti del tipo "noce", detti "ghiande" di forma ovale con cupola formata
da scaglie sovrapposte.
rovere: sorta di quercia diffusa nell'Europa centro-occidentale, da noi presente sulle
Alpi e sugli Appennini spesso in associazione con il Faggio. E' un albero alto sino
a 50 metri, con chioma regolare omogenea, rami principali grossi, foglie lobate,
coriacee, con lungo picciolo e stipole caduche, fiori rossicci, i maschili in amenti, i
femminili in spighe, ghiande sessili o brevemente peduncolate, ascellari alle foglie
superiori, con cupola gialla o nocciola chiaro emisferica e scaglie embricate e
appressate. Fornisce un legno molto robusto.
tamburato: pannello formato da due fogli di compensato o di laminato plastico
applicato su uno strato interno di riempimento e di stazionamento, costituito da un
nido d'ape di carta o cartone, da materie plastiche espanse, da un leggero reticolato
di legno, usato specialmente per la produzione in serie di parti piane.
tiglio: genere di piante Togliacee, che comprende venticinque specie arboree, alte sino a
40 metri, comuni nei boschi misti di latifoglie delle regioni temperate e
subtropicali boreali; hanno foglie peduncolate, semplici, ovali, appuntite, dentate,
fiori in cime ascellari in cui il peduncolo è saldato a metà di una lunga brattea
appiattita, frutto a capsula globosa. Forniscono un legno bianco, molto richiesto
nell'industria del mobile per la sua facile lavorabilità e perché refrattario ai tarli; il
carbone che si ricava dal tiglio dei boschi cedui viene impiegato per preparare la
polvere pirica e i carboncini per disegno; la corteccia dei tronchi, sottoposta a
macerazione e poi tagliata a strisce, viene utilizzata come materiale da intreccio
per fare corde, panieri, tappeti.
GLOSSARIO
APERTURE_______________________________________________________________________
davanzale: lastra orizzontale che
sormonta il parapetto sulla soglia di
una finestra, di solito in pietra, che può
essere sorretta da mensole. Nel
davanzale esterno sono presenti una
scanalatura e/o un listello per impedire
145
all'acqua piovana di
penetrare
all'interno e un gocciolatoio per
tenerla lontana dal muro.
soglia: parte inferiore orizzontale del
vano di una porta, in legno o in pietra.
Unisce i due stipiti della porta.
soprapporta: pannello, al di sopra di
una porta di una stanza, generalmente
incorniciato in armonia con gli stipiti
della porta stessa in modo da formare
con esso una unità decorativa.
stipite o spalla : ciascuno dei due
piedritti verticali che limitano
lateralmente il vano di una porta o di
una finestra e sostengono l'architrave.
MATERIALI_____________________________________________________________________
acqua di imbibizione: acqua libera
contenuta nelle cavità cellulari del
legno.
acqua di saturazione: acqua assorbita
nelle pareti cellulari del legno.
aghifoglie: pianta arborea come il pino
e l'abete con foglie aghiformi
(contrapposta alle latifoglie).
alburno: legno tenero generato
centripetamente dal cambio dei fusti
delle dicotiledoni poliennali durante il
periodo annuale di ripresa delle attività
vitali; si accumula a cercine su quello
degli anni precedenti provocando
l'accrescimento in spessore dei
tronchi. Essendo la parte giovane e
fisiologicamente attiva del legno, con
funzioni di conduzione della linfa,
costituisce una zona meno compatta e
resistente
e
quindi
facilmente
putrescibile. E' anche la parte più
soggetta all'attacco degli insetti
xilofagi.
anello di incremento o annuale: strato
concentrico di legno corrispondente
allo strato di crescita che si forma
annualmente nel fusto di una pianta.
Vi si distingue una zona più chiara
detta
"legno
primaticcio"
(o
"primaverile") e una zona più scura
detta "legno tardivo" (o "autunnale").
Non è una regola generale che ogni
anello corrisponda ad un anno di età
della pianta perché, in caso di
prolungata siccità o lunghi periodi di
pioggia, possono formarsi dei "falsi
anelli".
angiosperme: sottodivisione di piante
Spermatofite, erbacee o legnose,
terrestri,
acquatiche
o
ipogee,
caratterizzata dall'avere gli ovuli
racchiusi nell'ovario, costituito da
foglie fertili arrotolate. Sono in
maggioranza autotrofe e dotate di
clorofilla, alcune sono parassita o
semiparassita, altre vivono in simbiosi
con batteri, funghi, alghe; alcune sono
carnivore. Si dividono in due classi: a)
dicotiledoni b) monocotiledoni.
asserello: legname tagliato, avente lo
spessore inferiore a cm. 3.
assero: trave minore collocato a breve
distanza l'uno dall'altro in modo da
sostenere il lamberciato o il tavolato
della copertura.
cambio: zona del fascio vascolare dei
fusti delle gimnosperme e delle
dicotiledoni, le cui cellule di natura
meristematica (cioè appartenenti ad un
tessuto
giovane,
non
ancora
differenziato, le cui cellule conservano
la proprietà di moltiplicarsi), per
successive segmentazioni tangenziali,
danno origine a tessuti legnosi
all'interno e al libro esternamente.
canale resinifero: in botanica, lo
spazio, per lo più cilindrico e
fusiforme, che si forma nello spessore
di un tessuto in seguito al reciproco
distacco di alcune cellule.
caolino: roccia sedimentaria composta
essenzialmente da caolinite utilizzata
nella levigatura del legno come
abrasivo.
cartella: foglio di legno massiccio
utilizzato per il rivestimento a
cartellatura, avente uno spessore di
mm. 5-10.
cellulosa: polisaccaride bianco, fibroso,
che compone la parete cellulare dei
vegetali e costituisce la sostanza di
sostegno delle piante, le cui molecole
sono costituite da un numero molto
elevato di molecole di glicosio
disposte in catena. Si ottiene
industrialmente
sottoponendo
a
trattamento meccanico e chimico il
legno di alcune piante (specialmente
pioppo, abeti e betulle) e anche alcuni
sottoprodotti agricoli; ha notevole
importanza nella fabbricazione della
carta, di fibre tessili, di materie
plastiche e di esplosivi.
coda di rondine: particolare tipo di
incastro nel quale un pezzo, avente
forma trapezoidale con la base
maggiore verso l'esterno, va ad
inserirsi in un corrispondente incavo
dell'altro pezzo.
colla: sostanza adesiva ottenuta
mediante
bollitura
di
cascami
provenienti dalla lavorazione di
prodotti animali o vegetali. Ha un
notevole potere vischioso. Viene
sciolta a bagnomaria con quantità
d'acqua fra il 70-80% del peso della
gelatina stessa. Tale colla, stesa calda
con il pennello sulle superfici da
incollare, raffreddandosi si consolida
con forte coesione. Oggi l'industria
moderna ha creato vari tipi di colle da
usarsi a freddo, fra le quali si
ricordano le colle a base di caseina, le
colle a base di caseina al caglio, le
colle a base di resine sintetiche.
collatura: operazione diretta ad ottenere
l'unione di due o più pezzi mediante
l'interposizione di un adesivo. Si usa
incollare i compensati su telai e in
curva per ottenere porte, testate di
letti, piani di tavolo, parti dei mobili o
serramenti, imposte interne, schienali,
etc.
conifere: classe di piante gimnosperme,
che comprende circa quattrocento
specie legnose, cosmopolite, suddivise
in sette famiglie e quarantotto generi,
abbondanti specialmente nelle regioni
temperate e fredde dell'Emisfero
boreale, scarsamente rappresentate in
Africa e nell'Emisfero australe. Di
notevole importanza dal punto di vista
botanico,
fitogeografico
ed
economico, ne fanno parte alberi
giganteschi come le sequoie e alberi
nani come il ginepro; hanno foglie
aghiformi o a squame, legno costituito
da tracheidi areolate avvolte da canali
resiniferi, fiori maschili in strobili o
amenti, fiori femminili solo in strobili,
che a maturazione lignificano dando
forma al cosiddetto "cono" o "pigna",
contenente numerosi semi.
corteccia: strato che nelle piante
arboree forma la parte protettiva
esterna del fusto e della radice, distinta
in "primaria" e "secondaria" : la prima
è costituita dai tessuti che stanno tra
l'epidermide e l'endodermide, la
seconda
dai
tessuti
(cribro,
parenchima, etc.) originati dal cambio
verso l'esterno dell'organo.
dente e mortisa: particolare tipo di
incastro nel quale un pezzo (dente),
avente forma di parallelepipedo, va ad
inserirsi in un corrispondente incavo
(mortisa) il quale non ha sbocco nello
spessore da cui é stato ricavato. E' un
tipo di unione non visibile dall'esterno
viene anche definito "a tenone e
mortasa".
dicotiledoni:
classe
di
piante
angiosperme aventi quasi sempre due
cotiledoni nel seme, un'apparato
radicale con radice primaria a fittone e
radici
secondarie
ramificate,
accrescimento
secondario
con
scomparsa del midollo, lignificazione
147
totale, fusti a tronco di cono (i fusti
giovani a struttura primaria eustelica),
foglie piccole, retinervie, penninervie
o palminervie, fiori tetrameri o
pentameri, meno comuni trimeri,
spesso con perianzio distinto in calice
o corolla. Comprendono la maggior
parte delle piante angiosperme (258
famiglie contro le quasi 50
appartenenti alle monocotiledoni cui si
contrappongono).
differenziato: detto di legno in cui la
differenza di colore fra il durame e
l'alburno è particolarmente accentuata.
durame o cuore: la parte centrale del
tronco degli alberi, più compatta, dura
e scura dell'alburno (che è la parte
esterna); è detta anche "cuore del
legno", sebbene non adempia più alla
funzione di trasporto delle sostanze
nutritive dalle radici alle foglie ma
esplichi solo quella di sostegno della
pianta; per la compattezza e
l'attitudine a conservarsi a lungo senza
alterarsi è la parte del legno che più e
meglio si presta alla lavorazione.
ebanisteria:
lavorazione
artistica
dell'ebano o di altri legni pregiati.
encausto: soluzione molto densa in
forma di pasta di cera in solventi
organici, usata per la lucidatura a cera
dei mobili.
essenza legnosa: nel linguaggio
forestale, qualsiasi specie di albero o
di arbusto o anche il legno che se ne
ricava. Secondo la normativa del
Congresso Nazionale "Legno nel
restauro e restauro del legno", tenutosi
a Firenze dal 30 novembre al 3
dicembre
1983,
promosso
e
organizzato dal Collegio Ingegneri
della Toscana, federato ANAI
(Associazione Nazionale Ingegneri ed
Architetti Italiani), d'intesa con la
Federlegno-Arredo, sarebbe meglio
non usare il termine "essenza"
(francesismo) ma il corrispettivo
termine italiano "specie legnosa ".
essiccazione: processo durante il quale
il legno, ridotto in tavole, viene
portato ad un tasso di umidità finale
equilibrato
con
le
condizioni
climatiche dell'ambiente in cui verrà
posto in opera, che si aggira su una
percentuale dell'8-12% nei legnami per
opere interne e del 13-18% nei
legnami
per
opere
esterne.
L'essiccazione
può
avvenire
naturalmente all'aria aperta in luoghi
riparati dal sole e dalle piogge o
artificialmente in celle nelle quali le
condizioni climatiche sono forzate.
fibra: in botanica, cellula allungata,
fusiforme, con parete notevolmente
ispessita; si presenta per lo più in
gruppi, detti "cordoni fibrosi", che
percorrono in direzione longitudinale
l'organo nel quale si trovano.
fusto: organo assile delle piante arboree
che si sviluppa in direzione opposta
alla radice e che porta i rami e le
foglie.
gimnosperme: sottodivisione del regno
vegetale, che comprende le piante
Fanerogame che, al contrario delle
angiosperme, hanno gli ovuli nudi,
cioè inseriti al margine o alla faccia
superiore del carpello disteso e aperto,
e quindi non nascosti nell'ovario.
gomma lacca: vedi lacca.
incastro: unione solida. Vano entro il
quale un pezzo, avente la stessa forma
dell'apertura, si può inserire e
rimanerne stretto. Vengono spesso
impiegati come unioni per attacchi
angolari di piani, pannelli, pezzi
singoli, etc.
indifferenziato: detto di legno in cui la
differenza di colore fra il durame e
l'alburno non è particolarmente
differenziata.
lacca: resina vegetale estratta da un
pianta orientale. E' molto pregiata sia
perché valorizza al massimo la gamma
cromatica delle essenze, sia per la sua
resistenza all'acqua, agli acidi, alle
basi e ai solventi organici. Colorata dà
origine alle famose "lacche cinesi" o
"giapponesi". E' utilizzata per la
verniciatura. Con il termine "lacche"
si designano anche certi smalti usati
per la laccatura.
latifoglie: in botanica, alberi con foglie
a lamina più o meno ampia
(contrapposto ad aghifoglie).
lavatura: lavaggio del legno in acqua
calda, prima della tinteggiatura, per
eliminare sostanze quali le resine, che
si
oppongono
ad
un
buon
assorbimento del colore, o il tannino,
che facilmente lo altera.
legno primaticcio: in botanica, è detto
del legno che si sviluppa dal cambio
all'inizio della stagione favorevole e,
secondo il clima, può formarsi fino
nell'estate avanzata. E' chiamato anche
"legno primaverile". Lo si distingue
per una zona più chiara vicino a una
più scura (legno autunnale o tardivo)
all'interno degli anelli d'incremento.
Nelle conifere si osserva un contrasto
più marcato, che nelle angiosperme è
meno evidente.
legno tardivo: legno, detto anche
"autunnale", che si forma al termine
del ciclo vegetativo; lo si distingue per
una zona più scura all'interno
dell'anello di incremento annuale.
libro: pellicola posta tra la corteccia e
l'alburno della pianta, costituita da
fibre di sostegno e vasi cribrosi che
portano la linfa discendente elaborata.
lignina: sostanza chimica complessa
presente nel legno, di cui costituisce
l'elemento più abbondante dopo la
cellulosa con la quale si trova
associata; estratta dal legno con vari
metodi viene usata nella fabbricazione
di laminati plastici e nell'industria
cartotecnica,
come
adesivo
e
combustibile.
lignocellulosa: qualsiasi composto o
associato costituito da cellulosa con
altre sostanze presenti nei vegetali.
linfa: in botanica, succo nutritivo delle
piante; si distingue in linfa "grezza" o
"ascendente", soluzione salina che,
assorbita dalle radici, sale per i vasi
legnosi fibro-vascolari alle foglie, e in
linfa "elaborata" o "discendente",
soluzione di sostanze organiche che,
dalle foglie, attraverso i vasi cribrosi,
raggiunge le varie parti della pianta.
massello o massiccio: qualsiasi tipo di
essenza usata singolarmente e non
associata a qualsiasi altro tipo di
legno.
midollo o connettivo centrale:
complesso di cellule parenchimatiche
che costituisce la parte centrale del
tronco, in cui si accumulano le
sostanze nutritive di riserva. Può
assumere forme diverse (rotondo,
stellato, etc.) e dimensioni varianti da
mm.1 a più di mm. 8. Data la diversa
costituzione chimica delle membrane
cellulari, la consistenza del midollo è
assai varia e generalmente costituisce
un punto di debolezza.
monocotiledoni: classe di piante
angiosperme aventi come caratteristica
un solo cotiledone nel seme. Sono
prevalentemente erbacee, con radici
avventizie poliarche senza struttura
secondaria, con tessuti di riserva in
bulbi e rizomi, fusti poco ramificati a
struttura primaria, con fasci fibrovascolari chiusi disposti in ordine
sparso,
foglie
parallelinervie
semipicciolate, fiori di solito con
periganio, formati da tepali ed i frutti a
drupa, o a bocca o a cariosside. Ne
fanno parte numerosissime piante di
notevole
interesse
agrario
od
ornamentale, suddivise in nove ordini
e numerose famiglie.
mordente: composto chimico capace di
fissare, sotto forma di sostanze
insolubili, i coloranti, specialmente su
fibra legnosa.
piallaccio: foglio sottile di legno, per lo
più pregiato, con spessore oscillante
fra i 3/10 e 1.5 millimetri, di recente
produzione, destinati al rivestimento
delle varie parti del mobile per dare
149
allo stesso una veste nobile, con
l'esclusione dei legni massicci. Si
ottiene attraverso lo sfogliamento del
tronco per mezzo di macchine munite
di lama.
piallatura: operazione attraverso la
quale la tavola stagionata viene
sgrossata ed assottigliata con la pialla.
pianta: ogni organismo vivente
vegetale, particolarmente ciascun
individuo
vegetale
superiore,
provvisto di radici, fusto, foglie e altri
organi.
radica: radice delle piante.
raggi midollare: nella struttura
primaria del fusto e della radice, le
strisce di tessuto parenchimatico,
ciascuna tra due fasce vascolari,
disposte radialmente e congiungenti il
midollo con il periciclo. Servono al
trasporto di alimenti attraverso gli
anelli annuali e ad accumulare nel
midollo sostanze di riserva per il
periodo
di
riposo
vegetativo
dell'albero;
durante
la
ripresa
vegetativa di primavera provvedono
all'arricchimento della linfa ascendente
nei vasi.
rastremazione:
la
graduale
diminuzione di diametro del tronco
dell'albero dalla sezione di base alla
sommità.
resina: prodotto naturale o sintetico
dotato di proprietà plastiche, che
costituisce uno dei gruppi di sostanze
naturali tra le più diffuse nel regno
vegetale.
Sono
trasparenti,
di
consistenza molle o pastosa, salvo
alcune di origine fossile, di varia
composizione chimica; trasudano e
scorgano naturalmente da diverse
piante. Hanno impieghi estremamente
vari.
sciavero: ciascuna delle due assi
estreme a sezione semicircolare che si
ottiene segando longitudinalmente un
tronco.
segagione: taglio o recisione del legno
mediante sega.
sfogliatura: tipo di taglio che viene
attuato con un coltello fisso contro il
quale il tronco viene costretto a
ruotare.
smalto: pigmento colorato disperso
uniformemente in una vernice. Gli
smalti sono anche denominati "pitture
a vernice" ed hanno un alto potere
ricoprente.
stagionatura: processo naturale di
maturazione completa del legno,
caratterizzato da un indurimento
(lignificazione) delle cellule le cui
membrane assumono una particolari
resistenza, che le rende atte a funzioni
meccaniche. Durante la stagionatura
avviene il processo di essiccazione.
taglio: operazione di suddivisione del
tronco in tavole, che si effettua tramite
la segagione del tronco nella sua
lunghezza. Esistono diversi tipi di
taglio; "tangenziale" agli anelli
annuali, o meglio parallelamente
all'asse del tronco stesso (le tavole
presentano venature dalla caratteristica
forma curva, più o meno accentuate a
seconda della conicità del fusto);
"radiale", in cui il tronco viene
preventivamente diviso in quattro parti
e tagliato in senso parallelo ai raggi
midollari (la superficie delle tavole
risulta disegnata a strisce con regolari
alternanze di tessuto diverso per
compattezza e colore, corrispondenti
agli anelli annuali).
tannino: nome di una classe di
composti contenuti in diverse piante,
con proprietà simili all'acido tanninico
e dotati di proprietà concianti per pelli
di animali.
tracciatura: operazione diretta a
segnare sulla superficie grezza o
semilavorata di un pezzo le linee di
intersezione tra la superficie attuale e
quella a lavorazione ultimata, nonché
il centro dei fori.
tronco: fusto legnoso delle piante
arboree.
vaporizzazione: tecnica di lavorazione
del legno che serve a rendere la tavola
più tenera e lavorabile. Consiste nel
disporre le tavole in apposite camere
in cui viene immessa una corrente di
vapore che attraversa tutta la massa
legnosa, contemporaneamente ad un
aumento di pressione.
vernice: sostanza o miscela di sostanze
costituita da oli siccativi, resine
naturali o sintetiche, derivati cellulosi
o bitumi, capace, qualora sia disposta
in strato sottile su di una superficie, di
essiccarsi dando origine ad una
pellicola o patina molto aderente e
resistente. Può essere filmogena e
trasparente oppure coprente (smalti).
TECNICHE DI LAVORAZIONE_________________________________________________________
calettato: tecnica di unione di due pezzi
con montaggio forzato consistente
nell'introdurre la sporgenza dell'uno
nell'incavo
dell'altro,
impiegata
ogniqualvolta occorre collegare delle
membrature o alle loro estremità o
nelle parti intermedie.
cartellato o placcatura : sistema
costruttivo intermedio fra quello
"massiccio"
(antico)
e
quello
"tamburato" e "impiallacciato" (in uso
attualmente). Consiste nel rivestire
tutte le parti strutturali del mobile non
con piallaccio ma con una cartella di
legno massiccio di mm. 5-10 di
spessore.
impiallacciato: tecnica di rivestimento
di tipo moderno per mobili o porte
realizzato attraverso l'uso di sottili
fogli di legno (generalmente essenze
pregiate), chiamati piallacci, per dare
una veste nobile alle essenze tenere.
pannellato: tecnica di lavorazione
eseguita con pannelli di legno, spesso
scolpiti, dipinti o intarsiati, per porte o
mobili. Questi pannelli si dicono
"mobili" quando vengono inseriti in un
telaio portante; "fissi" quando vengono
applicati sulla superficie di porte o
ante.
tinteggiato: tecnica di coloritura atta a
cambiare il cromatismo delle essenze
legnose. Può essere: a) "superficiale",
realizzata a mezzo di colori chimici,
minerali, vegetali e animali, solubili in
acqua o alcool, capaci di penetrare
nelle fibre (mordenti), stesi a pennello
sul legno; b) "in profondità": il legno
viene immerso per molti giorni in un
bagno colorante caldo. Per la
tinteggiatura sono da preferirsi quelle
essenze che possiedono fibra compatta
e omogenea nonché caratteristiche di
vena non molto dissimili da quelle dei
legni da imitare, perché le soluzioni
coloranti sono trasparenti.
TECNICHE DI FINITURA__________________________________________________________________
boiserie: denominazione francese delle
pannellature o rivestimenti in legno delle
pareti. In senso stretto il termine designa
le pannellature ornate a rilievo del XVII e
XVIII secolo.
intaglio: tecnica decorativa ad incisione
che permette di eseguire alto o basso
rilievo per mezzo di scalpelli o sgorbie su
superfici legnose.
intarsio: tecnica di decorazione eseguita
mediante l'inserimento ad incastro, in una
superficie lignea, di pezzetti di legno di
altro colore ed essenza chiamati "tessere",
per ottenere particolari effetti decorativi.
laccatura: tecnica impiegata per ricoprire
essenze legnose tenere (pioppo, abete),
trucciolare, a scopo decorativo. Consiste
151
nel trattare le superfici con uno strato di
gesso e quindi nel tinteggiarle.
levigatura: processo di finitura del legno
atto a eliminare le irregolarità per mezzo
di abrasivi quali il caolino o la carta
abrasiva, eseguito tra una stesura di
vernice e l'altra.
lucidatura:
operazione
di
finitura
attraverso la quale si conferisce alla
superficie
legnosa
una
maggior
lucentezza. Si stende una pasta "a
lucidare" con un tampone in gomma
piuma e quindi si spruzzano alcune gocce
di sostanza detersiva, passando con un
tampone di feltro fino all'essiccazione
totale.
verniciatura:
applicazione
su
una
superficie legnosa di una sostanza
(vernice) capace di dare origine ad una
pellicola o patina molto aderente,
resistente e generalmente brillante. Viene
stesa in due strati con pennello o
nebulizzatore.
CARATTERISTICHE FISICHE, CHIMICHE, MECCANICHE, ELETTRICHE
ED ORGANOLETTICHE
compressione: la diminuzione del
volume di un corpo mediante mezzi
meccanici.
contrazione o ritiro : il fenomeno
dovuto alla perdita d'acqua contenuta
nell'albero vivo, che avviene dopo
l'abbattimento
di
questo.
A
stagionatura avvenuta, il legno
continua a risentire delle normali
variazioni dell'umidità ambientale. I
mutamenti più evidenti sono a
carattere stagionale; in linea generale
le
essenze
dure
si
ritirano
maggiormente di quelle tenere. La
contrazione può essere: a) tangenziale,
tendente a raccorciare il perimetro
degli anelli. E' il tipo di ritiro
percentualmente maggiore; b) radiale,
tendente ad avvicinare gli anelli al
centro diminuendone lo spessore; c)
assiale,
tendente
a
diminuire
longitudinalmente gli elementi. E' un
tipo di ritiro generalmente modesto, al
punto da poter non essere considerato.
densità o peso specifico : il rapporto fra
la massa di un corpo ed il suo volume.
La densità relativa é il rapporto fra la
massa di un corpo e quella di un
uguale volume di acqua distillata a 4°
C. Per quanto riguarda il legno, il
concetto di peso specifico viene
integrato con la prescrizione che deve
essere calcolato ad un'umidità del
12%. Dal punto di vista pratico esso
varia a seconda delle specie legnose e,
per ogni specie, si possono registrare
dei valori i cui estremi possono essere
anche notevolmente lontani. Esso
varia quindi con la specie legnosa, con
la fittezza degli anelli, con il luogo
geografico di crescita della pianta e
con la posizione del fusto dalla quale è
stata prelevata la provetta campione.
dilatazione: in fisica, la variazione delle
dimensioni di un corpo derivante da
sollecitazioni
meccaniche,
dalla
temperatura o dall'umidità.
elasticità: vedi flessione.
eterogeneità: la presenza di elementi di
diversa natura o qualità nella
costituzione di un tutto.
fendibilità o fissilità o attitudine allo
spacco : la proprietà dei corpi
scindibili con un taglio e facili a
fendersi; riferita al legno, è una
proprietà particolare dalla quale
dipendono determinate lavorazioni.
L'attitudine allo spacco è molto
importante per la lavorazione di
doghe, remi, etc.
fibratura: la direzione secondo la quale
le fibre si susseguono.
flessibilità o pieghevolezza : la
proprietà di curvarsi o torcersi oltre il
limite di elasticità senza rompersi e
conservando la deformazione. In
riferimento al legno, questa proprietà
può essere accentuata sottoponendolo
a riscaldamento o a vaporizzazione.
flessione o elasticità : la resistenza che
si oppone ad una forza flettente e
facoltà di riprendere la forma primitiva
al cessare dell'azione deformante
perché non venga oltrepassato un
determinato limite detto "limite di
elasticità".
igroscopicità: vedi porosità.
marezzatura: l'aspetto del legno e del
marmo quando è caratterizzato da
strisce, linee e venature, di colore
diverso da quello di fondo, ad
andamento sinuoso come quello delle
onde del mare.
omogeneità: l'affinità o uniformità tra
elementi a se stanti o costituenti un
tutto. Riferita al legno, è la
caratteristica posseduta dall'essenze la
cui struttura é talmente densa da
eliminare qualsiasi differenza tra il
legno prodotto in primavera e quello
autunnale.
plasticità: in fisica, è la proprietà di un
solido
di
subire
deformazioni
permanenti di notevole ampiezza.
porosità: la presenza di piccoli spazi
vuoti nella massa di un corpo; in
metallurgia, difetto di fusione che si ha
quando il getto non è sufficientemente
compatto. In fisica ed in tecnologia, é
il rapporto, di solito espresso in
percentuale, tra il volume dei vuoti
esistenti in una determinata porzione
di un materiale ed il volume
complessivo.
pulimento: l'ottenimento di una
superficie convenientemente levigata o
lucida in rapporto alla lavorazione di
determinati materiali.
resistenza al taglio o durezza : la
proprietà di un corpo di resistere alla
scalfittura o alla lavorazione.
tessitura: la caratteristica macroscopica
dei tessuti. Con tale termine si
intendono dimensione e distribuzione
degli elementi costitutivi dei tessuti.
Riguarda la dimensione e la
distribuzione degli elementi cellulari
del legno.
torsione: la sollecitazione cui é
sottoposto un corpo allungato quando
una sua sezione viene fatta ruotare
rispetto ad un'altra; si dice anche
dell'effetto di tale sollecitazione.
trazione: qualsiasi forza che agisce su
un corpo tendendo ad allungarlo nella
sua stessa direzione.
venatura: trama, segno, riga, di colore
diverso da quello di fondo, su una
superficie o all'interno di un corpo
trasparente. Nei legni o nei marmi,
l'evidenza assunta, sulle superfici
lavorate, dalle fibre vegetali e,
rispettivamente, dalle stratificazioni
geologiche, che talvolta, per la
bellezza del colore e la regolarità del
disegno, conferisce pregio ai materiali
stessi.
DIFETTI E DEGRADO_________________________________________________
anobidi: famiglia dell'ordine dei
Coleotteri; sono fra i più comuni
insetti xilofagi, detti comunemente
"tarli".
arcuamento: deformazione connessa al
fenomeno della contrazione del legno,
che provoca la inflessione delle
estremità (testate) della tavola. E'
dovuta principalmente alla scarsa
stagionatura o al tipo di taglio (per
esempio, tangenziale).
canastro o legno rosso o legno di
compressione : difetto del legname
che si verifica nelle resinose nelle zone
del tronco meno protette contro
l'azione del vento o per le pressioni
dovute ad un eccesso di peso
(dell'albero o della neve). Consiste in
un eccessivo sviluppo della zona
tardiva di un gruppo di anelli,
limitatamente alla parte sottoposta allo
sforzo.
153
carie: alterazione di natura chimica che
causa la decomposizione dei tessuti
vegetali, provocata dall'azione di
parassiti fungini.
cipollatura: difetto dei legnami,
provocato da freddo o calore eccessivi,
forte vento o cattiva manutenzione,
che causa il distacco di due anelli
annuali consecutivi.
cretto o fenditura : tipo di fessurazione
in senso radiale, riscontrabile nei
tronchi degli alberi vecchi, sia da
abbattere che abbattuti. Può essere: a)
centrale (stellatura), dovuta al
prosciugamento del cuore che si
verifica in genere su alberi vecchi; b)
periferica, dovuta a forti sbalzi di
temperatura o allo squilibrio di
evaporazione tra la superficie e
l'interno del tronco.
cromogeno: detto di batteri (funghi) che
secernono una sostanza colorante
capace di tingere il substrato in cui
essi vivono, che non distruggono i
tessuti ma apportano al legno
colorazioni innaturali.
falcamento: deformazione connessa al
fenomeno della contrazione del legno,
che consiste nel rigonfiamento della
parte
centrale
della
tavola;
l'incurvamento graduale e progressivo
è dovuto alla presenza di forti tensioni
interne che possono provocare
l'apertura a "Y" dei segati.
fessurazione: fenomeno di distacco tra
le fibre di un tessuto legnoso,
decorrenti in direzione longitudinale,
di poca larghezza (mm. 2 o 3 al
massimo) e di modesta profondità. Si
verifica in seguito a forti e rapide
variazioni di umidità ambientale,
specie sulle testate delle tavole dove è
maggiore la permeabilità. Questo tipo
di degrado è strettamente connesso al
fenomeno della contrazione del legno.
foro di sfarfallamento: foro d'uscita
dell'insetto che, diventato perfetto al
termine del ciclo vitale di metamorfosi
della larva, fuoriesce all'esterno del
legno.
fungo: organismo vegetale eterotrofo,
saprofito o parassita, di aspetto assai
vario, ora grande (come i funghi
mangerecci), ora piccolo (come le
muffe), ora addirittura microscopico.
La sua comparsa nel legno e il suo
sviluppo sono dovuti a condizioni
ambientali di caldo umido (con
umidità variabile dal 20% al 25% o
più) e alla mancanza di aerazione. I
danni causati sono di due tipi: la carie
e l'alterazione cromatica.
imbarcamento: deformazione connessa
al fenomeno della contrazione del
legno,
che
provoca
il
suo
incurvamento. Le tavole si inflettono
sul lato più lontano dal midollo e
quindi più prossimo alla posizione
tangenziale. Si produce nel corso
dell'essiccazione delle tavole ricavate
con tagli tangenziali del tronco.
insetto
perforatore
del
legno:
parassita animale che attacca il tronco
dall'esterno; vi scava delle gallerie ma
non si nutre del legno e depone le
uova nelle fessure oppure in fori da lui
stessi preparati. Le larve quindi
nascono, si sviluppano e vivono
all'interno del
legno, poi
si
trasformano in insetti e fuoriescono
all'esterno.
insetto xilofago: parassita animale che
attacca
il
tronco
dall'esterno,
deponendo le uova nelle fessure
oppure in fori da lui stesso preparati.
Le larve quindi nascono, si sviluppano
e vivono all'interno del legno, traendo
da questo il loro alimento. Al termine
del loro ciclo vitale le larve si
trasformano in insetti e fuoriescono
all'esterno.
legno di tensione: difetto che si verifica
nelle resinose per le pressioni dovute
ad un eccesso di peso (dell'albero o
della neve) oppure per flessioni
provocate da forte vento. Consiste in
un eccessivo sviluppo della zona
tardiva di un gruppo di anelli,
limitatamente alla parte sottoposta allo
sforzo.
lunatura o doppio alburno : difetto del
tronco d'albero causato dal gelo che
colpisce le cellule della parte interna
dell'alburno, arrestandone lo sviluppo
e impedendone la trasformazione in
durame. Gli strati esterni invece,
rimasti vivi con il cambio, si
trasformano gradatamente in durame e
ricoprono la zona atrofizzata.
nodo: in botanica, porzione del fusto
delle piante sulla quale sono inserite
una o più foglie; è anche un difetto del
legname dovuto all'incorporamento nel
tessuto legnoso della generatrice di un
ramo che provoca la deviazione delle
fibre. Può essere: a) "fisso" o "vivo",
se proviene da rami vivi; b) "mobile" o
"morto", se deriva dal taglio o dalla
stroncatura di un ramo quando
l'operazione non venga fatta in modo
aderente
alla
corteccia.
La
conseguenza è la perdita del nodo per
necrosi o per distacco durante la
lavorazione.
parassita: qualsiasi organismo animale
(ad esempio, insetti xilofagi e insetti
perforatori del legno) o vegetale
(funghi) che viva a spese di un altro.
rigonfiamento: processo contrario a
quello della contrazione che si verifica
nel legno per assorbimento di umidità.
Si manifesta con deformazioni di
forma sferica.
stellatura: difetto del legname detto
comunemente "cretto centrale".
svergolamento: deformazione connessa
al fenomeno della contrazione del
legno per cui una tavola assume un
aspetto elicoidale e diventa quindi
totalmente inutilizzabile perdendo
completamente la planarità.
tarlatura: guasto prodotto nel legno dai
tarli.
tarlo: nome improprio che si dà alle
larva di insetti soggetti a metamorfosi,
dei Coleotteri in particolare (gli Anobi
sono la famiglia più diffusa), che si
nutrono della cellulosa del legno
scavando gallerie nel senso delle fibre
per un lungo periodo (tre anni circa) e
causando quindi notevoli danni alla
stabilità fisica della tavola.
ATTREZZI___________________________________________________________
accetta: piccola scure costituita da un
ferro trapezoidale affilato solo da una
parte e fornito dall'altra di un'occhiello
nel quale è inserito il manico.
allicciatore: strumento per mezzo del
quale é possibile dare ai denti della
sega
una
leggera
ripiegatura
alternativamente a destra e a sinistra in
modo da permettere a quest'ultima di
penetrare meglio nel legno.
cavicchio: specie di chiodo di legno a
sezione
rotonda,
quadrata
o
poligonale, avente funzione di
collegamento o rafforzamento del
collegamento stesso. Viene annoverato
fra i tipi di unione provvisoria.
cuneo: prisma a sezione triangolare, per
lo
più
isoscele,
generalmente
realizzato in legno, che svolge
indifferentemente la funzione di
irrobustimento o di collegamento.
forma: arnese che serve a conferire una
determinata
configurazione
alla
materia cui venga applicato o che esso
stesso accolga.
graffietto: attrezzo usato per la
tracciatura con punte in metallo.
lima o raspa : utensile usato per rifinire
le superfici lavorate in precedenza con
sega o scalpello. E' costituito da una
piccola sbarra di acciaio temperato
arrotata su un lato. Può avere sezione
piatta, tonda, semitonda, etc.
155
mazzuola: martello di legno a sezione
cilindrica
o
quadrata
usato
generalmente nella lavorazione a
scalpello.
pialla: utensile che ha la funzione di
asportare dalle superfici legnose
quantità più o meno considerevoli di
materiale. E' costituito da lame
taglienti (scalpelli) inserite in una
conveniente guida normalmente fatta
di legno durissimo. Può essere una
"pialla" propriamente detta, una
"sponderuola", un "incorsatoio". E'
annoverata fra gli strumenti che
producono trucioli.
raschietto o rasiera : lama d'acciaio
affilata da ambo le parti, che serve alla
rettifica delle superfici piallate.
scalpello: utensile d'acciaio per la
lavorazione di materiali vari mediante
intaglio o asportazione, costituito
essenzialmente da una barretta
tagliente ad una estremità e foggiata
dall'altra in modo da poter sfruttare
l'effetto di una forza per lo più
battente.
sega: attrezzo o macchina per tagliare il
legno facendovi penetrare, con moto
alternato, una lama dentata in acciaio.
La sega classica é costituita da una
lama dentata, tesa e montata su telaio
di legno. Le seghe possono essere: "a
mano libera" (saracco, gattuccio, sega
pettine), "a guida per cornici",
"circolari", "meccaniche".
sgorbia: scalpello con lama a doccia
usata per fare sgusci e intagli.
tampone: batuffolo di cotone o di lana,
avvolto in tela rada, con il quale si
stendono vernici a base di gomma
lacca. E' detto anche "piumaccio".
Da “L’ARCHITETTURA TRADIZIONALE OSTUNESE” (E.Aurisicchio e G. Giglio)