…Al di fuori delle ansie e delle passioni umane, a causa del suo impegno divino viene rimproverato dai più come avesse perso la testa; ma essi non si accorgono che è posseduto da Dio… (Platone, Fedro, 249, c-d) La società per progredire ha bisogno di persone libere che pensano, che giudicano e che operano con scelte responsabili e con impegno assoluto, pronte a dare il loro contributo costruttivo. Banalità, indifferenza, individualismo. Le persone sono più inclini a sopportare i mali finché sono tollerabili. Diciamo che la mia ricerca può essere così a grandi linee riassunta. Il lavoro che vi propongo è un analisi del quotidiano filtrato attraverso una critica ironica, leggera ma spero accattivante. Il materiale è il legno, e cosa può essere più vivo del legno, dell’involucro che, prima della forma, ha contenuto un qualcosa, che ha viaggiato, girato città, paesi, prima di arrivare nelle nostre mani? Ecco la mia scelta è allora caduta sul legno delle cassette della frutta, buttate ai margini di una strada a fine mercato o accatastate le une sopra le altre come grandi torre sbilenche. Le figure sono marionette, burattini, sono cittadini che fanno parte di una comunità ormai trasformata, omologata. Uomini vittime ma allo stesso tempo colpevoli perché consapevoli di come sia difficile rinunciare al benessere., di come sia più semplice rimanere in una situazione di stasi piuttosto che uscire da una linea tracciata da qualcun altro. La figura è il pretesto, il colore e, in questo caso il materiale, sono il mezzo. Valeria Giordano Siamo Tutti burattini, 2009, legno, carta, cartone e stoffe, misure variabili