NOTIZIARIO I C. D. “MARIA MONTESSORI” UBI CARIME: IL PRIVATO AL SERVIZIO DEL PUBBLICO Grazie alla donazione dell’Istituto di credito UBI Carime, nella persona del direttore della filiale presente nel nostro paese, dott. Tommaso Romito, il nostro Circolo è stato dotato anche di un televisore Led con relativo impianto audio e lettore DVD, arricchendo così la strumentazione dell’aula video. Numerosi i presenti, insegnanti, rappresentanti dei genitori, esponenti della Ubi Carime e della Giunta comunale, che hanno affollato l’aula durante la cerimonia di consegna ufficiale quando il direttore della banca ha “acceso” il televisore, dopo aver sottolineato che, in tempi di ristrettezze economiche, pur di offrire ai futuri cittadini un valido strumento didattico di cui il circolo deficiava, l’istituto ha preso a cuore la richiesta del Dirigente scolastico, accogliendo in pieno il principio della sussidiarietà tra gli enti, proprio in questo momento quando le banche sono viste come le principali artefici della crisi economica e finanziaria che sta attraversando il Paese. Sia il Dirigete, Prof. Leonardo Castellana, che l’assessore alla Pubblica istruzione, Sabino Iacoviello sono intervenuti per ringraziare l’istituto di credito, molto attento alle problematiche del paese. L’assessore ha poi sottolineato il fatto di come già in altri casi i limiti degli enti pubblici vengano superati grazie all’intervento del privato, come è avvenuto in questo e in altri casi. Tutti poi sono stai ospitati nel refettorio della scuola , allestito con cura e maestria dalla ditta Ferrara che generosamente ha offerto un buffet ricco di deliziosi cibi, dolci e salati, proprio accogliendo il principio della sussidiarietà. E’inoltre intervenuto il sindaco, Stefano Diperna, che ha aperto le “danze” ricordando a tutti quanto la giunta, pur in una situazione precaria di fondi sta cercando di fare, in particolar modo per la scuola in generale, proprio perché è l’istituzione che quotidianamente è preposta a formare le future generazioni. F.S. Ins. Isabella D’Amico Volume 4, numero 2 Novembre Notizie di rilievo: UBI CARIME: IL PRIVATO AL SERVIZIO DEL PUBBLICO LA POSIDONIA OCEANICA SPIEGATA NELLE SCUOLE COMMEMORAZIONE DEL 4 NOVEMBRE INIZIATIVE SCUOLA DELL’INFANZIA Sommario: UBI CARIME IL PRIVATO AL SERVIZIO DEL PUBBLICO 1 LA POSIDONIA OCEANICA SPIEGATA NELLE SCUOLE 234 LA FAVOLA DI POSIDONIA 45 PICCOLA PATRIA ATTIVA 6 COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI 6 PROGETTO ACCOGLIENZA 7- Pagina 2 NOTIZIARIO I C. D. “MARIA MONTESSORI” LA POSIDONIA OCEANICA SPEGATA NELLE SCUOLE Sensibilizzare i ragazzi alla conoscenza della Posidonia oceanica e all’importanza che essa riveste nell’ecosistema marino, nonché alle problematiche poste dai residui spiaggiati e alla possibilità di un loro riutilizzo: questo l’obiettivo delle attività di educazione ambientale che oggi sono state realizzate nell’ambito del progetto P.R.I.M.E. e hanno coinvolto il I Circolo Didattico Maria Montessori di Mola di Bari. Le molteplici risorse di questa pianta marina sono state illustrate ai ragazzi con l’intento di stimolare la conoscenza della Posidonia e della sua importanza per il mantenimento dell’equilibrio costiero, ma anche di far conoscere le possibilità di valorizzazione dei residui attraverso il loro utilizzo in agricoltura per la produzione di compost o nel vivaismo come substrato di coltivazione. Contemporaneamente è stata allestita una Mostra itinerante, che sarà ospitata dall’Istituto scolastico per circa una settimana, attraverso la quale far conoscere da vicino ai ragazzi la Posidonia nella sua veste di foglie, fibre ed egagropili, ovvero quegli agglomerati sferici che il mare crea con le fibre di Posidonia. La mostra ospita inoltre creazioni artistiche, piantine coltivate con il compost di Posidonia, oltre a brochure e gadget di progetto. Il Progetto Posidonia Residus Integrated Management for Ecosustainability (PRIME) è stato cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE + “Politica ambientale e governance ed è gestito da un gruppo di partenariato composto dal Comune di Mola di Bari, ECO-logica srl, ISPA-CNR, ASECO e Tecoma, con il contributo per le attività di educazione nelle scuole del Circolo Legambiente di Mola di Bari "I Capodieci, dalla campagna al mare". L’obiettivo ambizioso è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sulle problematiche connesse alla gestione dei residui di Posidonia spiaggiata, che da sempre crea enormi disagi per cittadini, bagnanti, gestori degli stabilimenti balneari e di conseguenza per i comuni, costretti a costose attività di pulizia e smaltimento. Il progetto PRIME continuerà i suoi interventi nelle scuole fino alla fine dell’anno, attraverso la realizzazione di interventi di educazione ambientale e l’allestimento della Mostra itinerante che sarà realizzata in ciascuno degli istituti scolastici che chiederanno di ospitarla. Altre scuole di Mola di Bari interessate dal progetto sono state le Scuole Secondarie di 1° Grado" Dante Alighieri” e “Luigi Tanzi" e il II° Circolo Didattico "S. Giuseppe". Attività di comunicazione ritenute fondamentali per il progetto, in considerazione della importanza che l’educazione scolastica riveste per la diffusione di conoscenze e pratiche rivolte alla tutela del territorio. Dott. Valentina Bove Volume 4, numero 2 Il 14 Novembre 2011 siamo andati, con la maestra Angela Santamaria nell’auditorium della nostra scuola. Appena siamo entrati, eccitati ci siamo seduti per ascoltare il professor Carlo, che ci ha mostrato e parlato della Posidonia, una pianta acquatica che si trova solo nel Mar Mediterraneo. In particolare, questa pianta cresce lungo la costa d’Italia, di Francia, della Turchia, di Cipro, dell’Africa settentrionale, dell’ Israele e della Grecia. Nello stretto di Gibilterra non si trovano Posidonie perché qui arrivano le correnti oceaniche. La Posidonia è formata dalle foglie, dal fusto o rizoma e dalle radici. Questa pianta ogni anno perde le sue foglie, parte delle quali adagiandosi sul fondale marino fanno crescere nuove piante mentre altre trasportate dalle onde e dal vento finiscono sulla spiaggia dove formano delle barriere, chiamate anche banquettes, che svolgono una funzione protettiva dei litorali sabbiosi. Il professore ci ha poi spiegato, che per conoscere l’età di una Posidonia bisogna contare le scaglie presenti sul suo fusto. Sui fondali crescono anche le così dette “ olive di mare”, che si pensa siano commestibili. La collaboratrice del professor Carlo ha inoltre aggiunto che non si conosce il sapore di questo frutto, poiché nessuno l’ha mai mangiato. Alcuni pesci depongono le loro uova in praterie sotterranee di Posidonia, proteggendole così dall’ attacco dei predatori. Il professore ci ha poi mostrato gli egagropili. I residui fogliari fibrosi che circondano il rizoma della Posidonia Oceanica, staccandosi dalla pianta si aggregano fra loro grazie alla forza delle onde e del vento, formando agglomerati di forma tondeggiante. - I vostri bisnonni andavano sulle spiagge a raccogliere le fibre, che usavano per preparare il concime da utilizzare in agricoltura - ha detto il professor Carlo. Nei mesi estivi si raccolgono le fibre di Posidonia, che si trovano lungo la costa. La raccolta non deve avvenire in modo meccanico, perché oltre a raccogliere le fibre, si raccoglierebbe la sabbia, rovinando così la spiaggia. Queste fibre sono poi mescolate ad altre piante vegetali, ottenendo così ottimi fertilizzanti per uso agricolo. Inoltre la raccolta e l’utilizzo della Posidonia come concime, evita di riempire ulteriormente le nostre discariche. Il professore ci ha mostrato una pelle di giraffa fatta di un tessuto giallo tappezzato di egagropili ed altre opere. Inoltre ha aggiunto Pagina 3 realizzate da un’artista calabrese. Poi il professore ci fatto toccare le fibre ricoperte dai molluschi degli egagropili che ci ha regalato per poterle analizzare a casa. Stanchi, ma felici siamo tornati in classe. All’uscita della scuola eravamo tutti ansiosi di raccontare ai nostri genitori l’esperienza vissuta e di mostrare i nostri egagropili. Marco, IV A “Montessori” Nella seconda ora del 14 novembre, con la nostra insegnante di scienze, Angela Santamaria, siamo andati nel refettorio per analizzare e studiare la “Posidonia”. Nel refettorio abbiamo incontrato uno studioso della flora marina, che ci ha appunto spiegato cos’è la Posidonia, una pianta marina che proviene dal mare Mediterraneo e che, con le mareggiate e il forte vento, si deposita sulle nostre spiagge. La Posidonia pertanto, crea ogni anno un disagio, per quanto riguarda la pulizia delle coste, soprattutto in prossimità dell’estate quando nelle località turistiche la gente va al mare e si ritrova a dover fare i conti con essa. Questo studioso quindi ci ha spiegato che Mola, il nostro paese purtroppo, soffre di tale problema e costa denaro al Comune dover affrontare spese di pulizia e smaltimento; prima addirittura, queste alghe marine venivano gettate nella discarica con il resto dei rifiuti solidi, mentre attualmente, grazie al progetto “P.R.I.M.E.” il Comune vuole sensibilizzare la popolazione al recupero e al compostaggio agronomico di tali residui. La Posidonia ha bisogno di essere smaltita in strutture specializzate poiché può servire in agricoltura ed essere usata come concime e anche utilizzata per allontanare la sabbia che erode le coste e le spiagge, infatti essa riduce il moto ondoso dell’acqua. Quando lo studioso ha finito la sua conferenza ci ha mostrato, fatto toccare e annusare l’ evoluzione della Posidonia e per finire ci ha regalato un pezzo dell’evoluta pianta che noi bambini abbiamo molto gradito . Tra di noi ci siamo scambiati i vari pezzi di Posidonia mentre il professore ci formulava delle domande su ciò che avevamo appena ascoltato. Per me è stata una bellissima esperienza, in questo modo ho potuto capire cosa è quell’alga che infastidisce, ogni qualvolta d’estate vado al mare e vedo arenata sulla spiaggia, senza saper invece quanto sia importante per noi. Victor , IV A “Montessori” NOTIZIARIO I C. D. “MARIA MONTESSORI” Pagina 4 Stamattina, nell’ora di matematica la maestra Angela ci ha annunciato che saremmo andati nel refettorio per una lezione sulla Posidonia, una pianta marina che vive esclusivamente nel Mare Mediterraneo. Eccitati ed euforici, ci siamo messi in fila in fretta, arrivati nel refettorio incuriositi ci siamo seduti, eravamo molto interessati ad ascoltare la lezione sulla vita di questa curiosa pianta. Infatti un esperto ci ha spiegato che la Posidonia è formata, come tutte le altre piante, da foglie, fusto e radici; inoltre ogni anno, in autunno, la Posidonia perde le sue foglie, ma quando la parte superiore delle foglie si stacca dal fusto una piccola parte di loro resta attaccata, grazie a questo fenomeno si possono contare gli anni della pianta. Quando le foglie si depositano sulla spiaggia col passare del tempo diventano fibre che poi rotolando tra sabbia e altre fibre diventano egagropoli. Dopo aver ascoltato la curiosa lezione abbiamo osservato alcuni oggetti interessanti ricavati dagli egagropoli e dalle fibre: c’era persino un vestito ricavato da tessuti ed egagro poli realizzato da un artista calabrese e fertilizzante, ricavato dalle fibre e rifiuti organici. Infine l’ esperto ci ha regalato alcune egagropoli come ricordo della lezione e noi, felici e soddisfatti, siamo tornati in classe allegramente. Miriam, IV A Montessori LA FAVOLA DI POSIDONIA C’era una volta, più di sessantamilioni di anni fa, Giove il re di tutti gli dei, che consegnò in custodia il mare a Poseidone. Il mare era troppo affollato e in quel tempo ci si viveva male a causa dei troppi predatori. I piccoli pesci non avevano vita facile, facevano fatica a rimanere in vita perché l’acqua non conteneva abbastanza ossigeno e non riuscivano a respirare. Poi ogni volta che si alzava il vento ed infuriava la tempesta persino i granchi e i paguri, che uscivano fuori dall’acqua per prendere una boccata d’aria, venivano travolti dalle gigantesche mareggiate che distruggevano le coste e le scogliere. Tutto era sommerso dal mare e la situazione era davvero insostenibile per i piccoli pescetti. Un giorno Poseidone, mentre dimorava nel suo profondo regno degli abissi, fu avvicinato dai suoi sudditi: vongole, aragoste, gamberetti, delfini, sogliole e da tutti gli abitanti dell’immenso mare, che gli chiesero di porre fine a tutta questa distruzione. Protestarono in modo energico ed efficace dinnanzi al loro dio. Chiedevano a gran voce un po’ di cibo, vivere la loro esistenza in pace e di comune accordo con gli altri abitanti del mare, riprodursi senza essere esposti ai predatori e, soprattutto, non perdere il loro bene più prezioso: il Mediterraneo, la loro casa! Il persistente lamento delle sirene e il malinconico racconto dei piccoli pescetti del Mediterraneo, che per la disperazione si erano spinti fin laggiù, nel profondo buio degli abissi, impietosirono Poseidone. Poseidone meditò a lungo prima di prendere una decisione. Pensava che fosse del tutto inutile salvare delfini, tonni, triglie, alici, calamari e pesci spada se questi poi morivano per la fame. Bisognava assolutamente fare qualcosa per rendere più vivibile il mondo marino. Chiese allora a sua figlia Posidonia, la più bella e generosa creatura di tutti gli oceani, di sacrificarsi per il bene di tutto il “Mare”. Posidonia figlia ubbidiente e giudiziosa accettò, sciolse i suoi lunghi verdi capelli e li distese lungo tutte le coste, circondò le isole e creò una barriera di protezione davanti agli arenili. Da quel momento in poi conchiglie, sardine, totani, astici ed altre piccole creature marine trovarono un confortevole nido dove riprodursi, un luogo appartato e sicuro dove allevare e far crescere i propri nascituri. I capelli della figlia di Poseidone si trasformarono in una pianta marina: la “Posidonia oceanica”. Tutti i pesci e i loro amici vissero felici e contenti, protetti dalla folta capigliatura di questa pianta marina. Per quello che aveva fatto Posidonia ricevette in regalo dal padre l’immortalità e continuò a vivere nel Mediterraneo fino ai giorni nostri. Le enormi distese dei suoi capelli formano ancora oggi una barriera subacquea che protegge le coste e porge riparo alle varie specie di pesci, molluschi, spugne, crostacei. Sono un buon riparo per ospitare giovani pesci ed un ottimo dispenser di cibo per l’ecosistema marino, un ambiente quindi, di grande valore per la salute generale degli organismi marini. Nonostante la sua immortalità oggi Posidonia vive sofferente a causa delle varie malattie che i cattivi “homini industrialis”, “pescatori frodus” e “fighetti navigator” le hanno trasmesso con l’inquinamento, con la pesca a strascico, con l’ancoraggio selvaggio delle barche; strappandole grandi quantità di foglie e fusti, creandole delle ferite che, con il passare del tempo, tendono ad allargarsi, minando la struttura stessa della sua esistenza. Per concludere anche la perfida strega “Caulerpa” (un’alga tropicale) che vuole a tutti costi sostituirsi a Posidonia (nel Mediterraneo), vuole impossessarsi della sua immortalità, tirandogli e strappandogli i bei lunghi capelli ogni qualvolta se ne presenti l’occasione. Ma senza i capelli di Posidonia la spiaggia si sente mancare e sviene continuamente. Senza di lei i piccoli pescetti non sanno più che pesci pigliare. Si è sparsa poi la notizia che un giorno di questi sarà organizzato un sit-in di protesta dei pescetti e degli Anno 1, Numero 1 Pagina 5 abitanti del Mediterraneo per protestare, come in passato in modo energico ed efficace, dinnanzi al loro dio Poseidone. Reiterano ciò che gli avevano richiesto tanto tempo fa e cioè: un po’ di cibo, vivere la loro esistenza in pace e di comune accordo con gli altri abitanti del mare e …della terra, riprodursi senza essere esposti ai predatori e, soprattutto, non perdere il loro bene più prezioso: la distesa dei lunghi capelli di Posidonia! Chissà se questa volta dio Poseidone avrà pietà per sua figlia? La salvezza del “mare nostrum” unitamente a quella di spiagge, coste, litorali, è legato indissolubilmente alla vita e alla salute delle grandi praterie di Posidonia oceanica. Proteggiamola! Roberto, IV B “De Filippo” Luca, IV B “De Filippo” PICCOLA PATRIA ATTIVA La classe 5aC del plesso De Filippo, il 4 novembre scorso, ha girato per le strade di Mola onorando i soldati caduti in guerra, per aria, per terra e per mare. Gli alunni sono partiti dalla loro scuola, hanno raggiunto i compagni dalla scuola Montessori, e, in fila per due, portando la bandiera del Circolo, con ordine, in silenzio, tenendo le giacche chiuse e le mani dietro la schiena in segno di rispetto e gratitudine per i Caduti, hanno raggiunto la Piazza XX Settembre .Lì, c’è stato l’alzabandiera al suono di una musica commovente: “Il Silenzio fuori ordinanza”. Due alunne della 5aC, Alessandra che ha portato la corona d’alloro, che poi è stata posizionata sulla facciata dell’ ex Comune a San Domenico e Clara, che ha portato la bandiera fino a piazza XX Settembre, ricorderanno per sempre questa emozionante esperienza. Mentre sfilavano, dietro la banda che intonava l’Inno di Mameli, tutti si fermavano e si facevano seri in viso, qualche anziano piangeva e qualcuno diceva loro:”Bravi, bravi!”. Sono andati in corteo al porto al largo della chiesa di Loreto, hanno ascoltato con attenzione una preghiera e in quel frattempo giungeva una barca che ha gettato una corona in mare. In classe hanno scoperto che era la Preghiera del Marinaio che è stata scritta nel 1901 da Antonio Fogazzaro. Attualmente viene letta in navigazione tutti i giorni prima dell’ alza bandiera e viene recitata anche alla conclusione delle funzioni religiose celebrate in suffragio dai marinai dei caduti. Il corteo ha raggiunto il cimitero per celebrare la S. Messa in suffragio dei caduti, ma i ragazzi della 5aC sono tornati a scuola per ubbidire al Preside. Un’altra curiosità, che è stata soddisfatta in classe riguarda una musica che la banda suonava: “Il Piave mormorava” .Il Piave è il fiume “che aiutò” gli italiani a vincere la guerra esondando, ecco perché “il Piave mormorava calmo e placido al passaggio”ed è in onore di questo evento che è stata scritta dal maestro Giovanni Gaeta questa canzone, diventando poi una delle più celebri canzoni patriottiche, usata come inno nazionale dal 1946 al 1947. Gli alunni della 5aC hanno compreso molto in quel giorno e ricorderanno per sempre la sua importanza perché partecipando alle solenni cerimonie che il Comune di Mola ha organizzato per i caduti in guerra si sono sentiti un poco più cittadini. RICORADARE E ONORARE LA MEMORIA DI QUANTI HANNO SACRIFICATO LA LORO VITA PER AMORE DELLA PATRIA E’ UN ATTO DOVUTO DI GRANDE CIVILTA’ ANCHE PERCHE’ COME QUALCUNO HA DETTO, I MARTIRI E GLI EROI MUOIONO SOLO SE VENGONO DIMENTICATI! Ins. Lucia Lorusso PARTECIPAZIONE ALLA CELEBRAZIONE DEL 4 NOVEMBRE Il 4 Novembre 2011, in classe la maestra ha fatto ascoltare la canzone del Piave scritta da Giovanni Gaeta nel 1918 che ha portato a scuola la mia compagna Caterina. Poi abbiamo recitato la preghiera e dopo aver fatto inglese per un’ora siamo usciti e andati con la classe 5^ C della scuola De Filippo vicino all’edicola della piazza XX Settembre dove ci siamo uniti con altre classi di altre scuole di Mola. Lì ci attendevano alcuni ufficiali dell’ aeronautica e della marina militare, dei carabinieri e della polizia municipale. Poi un vecchio marinaio, mentre un giovane della banda suonava con la tromba ”Il silenzio”, issava la bandiera dell’Italia e tutti gli altri la “rispettavano”. Dopo una compagna della nostra classe e un compagno della scuola “De Filippo” si sono posti davanti alle nostre classi per portare la bandiera della nostra scuola. In seguito, siamo andati in corteo al vecchio municipio di Mola mentre la banda ci accompagnava suonando l’Inno d’Italia e la canzone del Piave ascoltata in classe. Lì abbiamo osservato tre stele di marmo dove sono scritti i nomi di tutti i combattenti del nostro paese della 1^ e della 2^ guerra mondiale. Da lì siamo andati sul lungomare, sul piazzale di fronte alla chiesa della Madonna di Loreto dove un rappresentante della marina ha lanciato la corona in mare e nel momento in cui uno di loro ha detto “Corona in mare” c’è stato un solenne applauso. Successivamente siamo ritornati dal lungomare e di fronte al torrione abbiamo visto una lapide con il nome dei marinai che hanno combattuto e che sono morti in guerra. Infine, tornati in classe, abbiamo continuato le lezioni e suonata la campanella siamo usciti felici di aver trascorso una bella mattinata. Luigi, V B “Montessori” Pagina 7 NOTIZIARIO I C. D. “MARIA MONTESSORI” PROGETTO ACCOGLIENZA “BENVENUTI… SI PARTE!” Il 28 ottobre si è concluso il progetto Accoglienza “Benvenuti… si parte” che ha visto coinvolti i 4 plessi della Scuola dell’Infanzia. Il Progetto Accoglienza è una costante nel nostro settore scuola perché l’ingresso alla scuola dell’Infanzia costituisce l’inizio di un nuovo cammino, che vede il bambino il più delle volte alla sua prima esperienza nel sociale, in un nuovo ambiente e in relazione con persone che non appartengono al suo contesto familiare. E’ dunque necessario prevedere dei percorsi mirati e specifici che abbiano come obiettivi quelli di permettere una serena separazione dal contesto famigliare e un avvio del processo di socializzazione. Sia il progetto che la festa finale non hanno visto coinvolti solo i treenni ma anche i “grandi” (quattrenni e cinquenni) che hanno accolto e guidato i piccolini alla scoperta di questo nuovo mondo. In questo bimestre inoltre tutti i bambini hanno conosciuto il personaggio guida di questo anno scolastico, la nuvoletta Olga che viaggia attraverso i vari ambienti. Nel periodo dell’accoglienza la nuvoletta Olga si è soffermata ad osservare l’ambiente mare e tutti i suoi abitanti. Tutti questi obiettivi sono stati raggiunti mediante lettura di varie storie, realizzazione di cartelloni, giochi di gruppo, realizzazione di acquari. Pagina 8 NOTIZIARIO I C. D. “MARIA MONTESSORI” Durante la festa dell’accoglienza sono state riproposte tutte queste attività arricchendole con drammatizzazioni e consegna di ricordini della festa. Come ogni festa che si rispetti, il tutto si è concluso con una bella mangiata di torte, dolci e caramelle, preparati dai genitori, che richiamavano la nuvoletta Olga e l’ambiente marino. F.S. Ins. Giuditta Alfonsi Realizzato da I. D’A mico, in collaborazione co n G. Alfonsi, V. Bove, L – Lofano, L. Lorusso.