Candele Shampoo Bagnoschiuma Saponi Oleati Pot

Dalla Natura...
Luci
Colori Profumi
In...
Candele
Shampoo
Bagnoschiuma
Saponi
Oleati
Pot-pourri
Istituto tecnico agrario
Anno scolastico 2002/2003
Via Carlo Marx,4 Noverasco di Opera (Milano)
Acque
Aromatiche
Si definiscono acque aromatiche o idrolati i prodotti di
distillazione di parti di piante allo stato fresco o secco,
sottoposte a distillazione in semplici apparecchi.
I vegetali che si utilizzano sono definiti comunemente
piante aromatiche, cioè piante che contengono in organi
secretori, localizzati nei fiori o nelle foglie o nei frutti,
oli essenziali. Essi sono miscele complesse di sostanze
organiche di costituzione chimica diversa, poco solubili
in acqua, volatili e quindi facilmente trascinabili dal
vapore nel corso della distillazione.
E’ agli oli essenziali che si deve il caratteristico odore
aromatico delle piante e, nel nostro caso, delle acque
distillate.
In esse l’ olio essenziale occupa la parte superiore che si
presenta incolore o leggermente giallognola o azzurra in
relazione al tipo di pianta utilizzata.
Il colore azzurro è apprezzabile nell’acqua di camomilla
per la presenza di camazulene, prodotto che si ottiene
nel
corso
della
distillazione
dalla
matricarina
e matricina, sostanze presenti nella camomilla fresca. 1.
Le acque aromatiche prodotte nel nostro laboratorio di
chimica non sono private dell’ olio essenziale che
rappresenta la parte più pregiata del prodotto; non
contengono conservanti e pertanto il loro uso è limitato
nel tempo. L’utilizzo delle acque distillate è per uso
esterno come tonici per viso.
Lavandula officinalis sp.
Summitates floreales
™Parti utilizzate: sommità fiorite
™Uso: tonico per viso.
Oltre al delicato e caratteristico profumo, l’acqua di
lavanda
svolge un’ azione antisettica, disinfettante su
pelli impure ed acneiche.
2.
Camomilla recutita e Anthemis nobilis
Inflorescentiae
™Parti utilizzate: i fiori
™Uso: tonico per viso e corpo
L’acqua
di
camomilla
svolge
un’azione
antinfiammatoria,
disarrossante, dermopurificante,
lenitiva; è l’ideale per il trattamento di pelli delicate,
sensibili, arrossate e per la cute infantile. Impacchi di
acqua di camomilla su occhi arrossati e stanchi, offrono
ottimi e benefici risultati.
Melissa officinalis
Folia
™Parti utilizzate: le foglie
™Uso: tonico per viso
Caratteristico profumo di limone, svolge
rinfrescante e disinfettante su pelli impure.
azione
3.
Rosa sp.
Petala
™Parti utilizzate: i petali
™Uso: tonico per il viso
Adatto ad ogni tipo di pelle, in particolare per pelli
secche e stanche. L’acqua di rose, piacevolmente
rinfrescante, ha un’azione purificante e leggermente
astringente sulla pelle.
4.
Le candele
Il termine candela deriva dal latino candere che significa
essere bianco, splendere.
Un po’ di storia…
Prima che l’elettricità diventasse la più diffusa e
importante fonte di energia, la luce sprigionata dal
fuoco e dalle candele era l’unica risorsa energetica
disponibile.
Nei tempi più antichi, lumicini, candele e lumi venivano
realizzati immergendo nel sego corde arrotolate a un
giunco. Il sego, però, come tutti i grassi animali, quando
bruciava, produceva notevoli quantità di acroleina con
un fumo nero, acre e un terribile odore.
Con l’avvento del cristianesimo e a partire dal II secolo
d.C. furono impiegate le candele realizzate con cera
d’api la cui combustione emanava un buon odore
aromatico.
La fabbricazione delle candele con cera d’api, troppo
costose per la gente comune, era realizzata per le chiese
e l’alta aristocrazia. Solo all’inizio del XIX secolo, la
rivoluzione
industriale
e
l’introduzione
della
raffinazione
dell’olio,
stabilì
lo
sviluppo
dell’illuminazione di tipo più economico e la creazione di
5.
candele inodore.
La nascita della stearina, un composto chimico
realizzato
originariamente
per
i
saponifici,
la
produzione di paraffina, ottenuta dalla raffinazione del
petrolio e successivamente,
la preparazione di cere
sintetiche, cambiarono il modo di realizzare le candele; i
prodotti ottenuti possiedono una fiamma stabile,
consumano in modo lento e costante, sono più resistenti e
non gocciolano se tenuti lontano da correnti d’aria.
6.
Ancora oggi, oltre all’uso, ormai diffuso, delle cere
sintetiche, le miscele di paraffina e di stearina sono
impiegate per realizzare le candele che da semplici
oggetti per illuminare la casa, sono diventate elementi
artistici e di arredamento e tutte le volte che vogliamo
creare un’atmosfera speciale, o per un momento di
silenziosa distensione, ci affidiamo alla calda, rilassante
e discreta luce di una candela.
Per realizzare una candela occorrono essenzialmente
alcuni prodotti indicati genericamente col nome
commerciale di cere e lo stoppino.
I prodotti indicati come cere sono:
™ La paraffina: dal punto di vista chimico è una
miscela di idrocarburi o di alcani (molecole costituite da
C e H) e deriva dalla distillazione dei petroli greggi; a
temperatura ambiente, poiché ha molecole con 20 o più
atomi di C, si presenta solida e cerosa. La paraffina è
venduta in scaglie o in
blocchi di colore bianco
traslucido. La paraffina non si mescola all’acqua ed ha
peso specifico minore di questa, è inodore ed insipida; la
temperatura di fusione varia tra i 500 e gli 800 C. Le
candele realizzate con il solo uso di paraffina si
presentano più trasparenti e lucide, sono più fragili, si
consumano rapidamente e la loro qualità è più scadente
rispetto alle candele realizzate con una miscela di “cere”
di diverso tipo.
™ La stearina: si tratta di un grasso o trigliceride
dell’acido stearico; è contenuta nel burro, nel sego, nello
strutto e nel lardo ed è ricavata facendo fondere e
7.
purificare il grasso degli animali macellati.
3C17H35COOH
acido stearico
O
||
CH2OC(CH2)16CH3
|
O
||
+
CH2OH-CHOH-CH2OH =
glicerina
CHOC(CH2)16CH3
|
O
||
CH2OC(CH2)16CH3
+ 3 H2O
Stearina o tristearato di glicerile
La stearina si presenta solida, di colore bianco opaco e
aggiunta alla paraffina rende la candela più solida, ne
riduce lo sgocciolamento e consente una fiamma più
duratura e costante.
™ Cere sintetiche: si tratta di una vasta gamma di
sostanze a diversa struttura molecolare, che possono
essere o totalmente sintetiche oppure preparate
modificando intermedi naturali. Sono diffuse le cere
della Hoechst, le cere polietileniche, quelle ammidiche e i
poliossimetileni, i cui prodotti commerciali, vengono
contraddistinti da una lettera e da un numero che
esprime il loro peso molecolare medio. Alcuni tipi di
queste cere sintetiche, possono essere mescolate alla
paraffina per migliorare la durezza e la resistenza delle
candele a temperature più elevate.
8.
™ Cera d’api: è la sostanza secreta da speciali
ghiandole addominali dell’Apis mellifera e da alcune
altre varietà di api che utilizzano il secreto per
costruire le celle dell’alveare. I favi, privi del miele,
vengono fusi per ebollizione con acqua, e la cera greggia
o vergine viene schiumata e purificata. Dal punto di
vista chimico è la vera cera rispetto alle altre sostanze
utilizzate per realizzare le candele. E’ costituita solo per
il 13% da idrocarburi e per il resto da esteri tra cui il
palmitato di miricile costituisce il 23% del totale; tra gli
acidi presenti, il principale è costituito dall’acido
cerotico.
C30H61-OH
Alcool miricilico
O
||
C15H31-C-OC30H61
+
C15H31-COOH
acido palmitico
+
=
H2O
Palmitato di miricile
La cera d’api si presenta solida, di colore giallo scuro o,
nel tipo industriale, può essere depurata fino a divenire
bianca. La sua temperatura di fusione è di 600- 650C. La
cera d’api emana un buon profumo quando brucia e
miscelata alla paraffina e alla stearina, produce candele
di bell’aspetto che bruciano lentamente con fiamma
molto stabile. E’ il caso dei ceri destinati ai culti religiosi.
™ Stoppino o lucignolo: è costituito da un insieme di
fili di cotone strettamente intrecciati e porta per
capillarità la cera fusa alla fiamma della candela.
La grossezza dello stoppino deve essere proporzionale al
diametro delle candele.
9.
In laboratorio abbiamo realizzato delle candele
adoperando miscele di paraffina e stearina, miscele di
paraffina, stearina e cera d’api e la sola cera d’api.
Le miscele sono state sciolte a bagnomaria, colorate o
lasciate
bianche
e
profumate
con
essenze.
Successivamente, sono state versate in vasi di
terracotta, in stampi plastificati e in forme create con
cartone ondulato o con fogli di carta da parati per
creare superfici esterne diverse.
Abbiamo cosi realizzato:
candele alla lavanda, alla menta e alla citronella in vasi di
terracotta che possono essere utilizzate come repellenti
d’insetti; candele bianche o colorate per uso decorativo e
candele galleggianti.
Nei vasetti di vetro, abbiamo realizzato delle candele
trasparenti, profumate al mughetto inserendo dei fiori o
delle foglie prelevati presso la nostra scuola.
10.
Ma che cos’è la cera?
Dal punto di vista chimico le cere vengono definite come
esteri solidi formati da un acido grasso e un alcool
entrambi a lunghe catene carboniose sature con elevato
peso molecolare. Il gruppo alcolico possiede un solo
gruppo –OH. Dalla reazione fra un acido carbossilico e
un alcool, si forma un estere la cui formula generale è:
O
O
||
||
’
R – C – O – H + H – O – R = R – C – O – R’ + H2O
R = gruppo alchilico
dell’acido grasso
R’ = gruppo alchilico
dell’alcool
Se l’acido grasso e l’alcool presentano un elevato numero
di C con legami saturi e l’alcool un solo gruppo – OH, si
hanno le cere. Esempio:
O
palmitato di cetile nello spermaceti
||
(cera nell’olio di capodoglio)
CH3(CH2)13CH2C –O(CH2)15CH3
Se l’acido grasso, saturo o insaturo, si lega alla glicerina
(che rappresenta l’alcool, ma con 3 gruppi-OH) otteniamo
degli esteri che vengono chiamati triesteri della
glicerina o trigliceridi, sostanze che correntemente
definiamo come grassi ed oli; è il caso della stearina che
non è una cera.
Le cere sono più friabili, più dure e meno untuose dei
grassi. Sono solide ed idrofobe, cioè non solubili in acqua.
Nelle cere le catene idrocarburiche sono più lunghe che
negli oli o nei grassi e ciò comporta un aumento del
punto di fusione e della durezza. Le cere sono molto
diffuse in natura e, secondo la loro origine, possono
11.
essere suddivise in cere vegetali, animali e minerali.
Cere vegetali
Tutte le parti esterne di una pianta possono essere fonte
di cera; la quantità di cera varia al variare della specie
e delle varie parti della stessa pianta.
Le cere esercitano sulla pianta un’azione protettiva di
tipo meccanico, contribuendo inoltre a mantenere
l’equilibrio idrico e ad impedire l’attacco da parte di
funghi e insetti.
¾ Carnauba: cera ottenuta dalle foglie della palma
carnauba, Copernicia prunifera, albero che cresce
soprattutto in Brasile. La cera di carnauba è impiegata
in prodotti lucidanti, nell’industria della carta e in
quella tessile, per materiale isolante, candele, saponi e in
genere per aumentare il punto di fusione di altre cere.
¾ Candelilla: cera ottenuta dalla Pedilantus pavonis,
pianta erbacea delle euforbiacee che cresce nelle zone
aride del Messico, del Texas e nell’Arizona. Le
applicazioni della cera candelilla sono simili a quella
della cera carnauba.
¾ Ouricoury: cera ottenuta dalle foglie della palma
Cocos coronata che cresce nel Brasile.
¾ Cera di sparto: ottenuta da una graminacea, Stipa
tenacissima L., e dallo sparto, Ligustrum spartum. E’ un
buon sostituto della cera carnauba.
¾ Cera di canna da zucchero: si ricava come
sottoprodotto nella produzione dello zucchero di canna
da zucchero, Saccharum officinarum. E’ cera di impiego
generale come sostituto della cera d’api e della
carnauba.
12.
Cere animali
¾ Cera d’api: vedi “candele”
¾ Spermaceti: viene ottenuto dall’olio di spermaceti che
si trova in speciali cavità della testa, lungo la spina
dorsale e in piccole sacche del capodoglio. L’olio viene
raffreddato e si separa una parte solida che è lo
spermaceti, miscela di esteri di acidi grassi con alcool
oleico ed altri alcoli superiori monovalenti.Lo spermaceti
è usato nell’industria dei lubrificanti.
¾ Cera di gommalacca: si ottiene da un insetto, il coccus
lacca Kerr.; è formata da alcool miricilico, da palmitati,
cerotati, oleati e miricilati. E’ usata nei materiali
isolanti e nei lucidanti.
¾ Cera cinese: è prodotta dalle larve di un insetto, il
coccus ceriferus Fabr. che depongono il prodotto sui
rami e sui tronchi del Ligustrum lucidum; è costituita
principalmente da cerotato di cerile ed impiegata per
candele e lucidanti.
¾ Lanolina: è il prodotto di raffinazione del grasso di
lana; è costituita per il 70% da esteri e per il resto da
altri componenti che la rendono particolarmente adatta
ad essere impiegata in campo cosmetico e farmaceutico.
Cere minerali
¾ Cera montana:viene estratta dalle ligniti provenienti
dall’ Europa centrale. La cera montana greggia è
costituita per il 60% da esteri e per il resto da acidi
liberi; viene usata per lucidanti, carta carbone, isolanti
13.
elettrici e per ricavare cere sintetiche.
L’ozocerite o ceresina che si ricava da giacimenti di
minerali fossili dell’Europa orientale e le paraffine non
sono considerate delle vere cere dal punto di vista
chimico in quanto sono una miscela di solo idrocarburi
ad alto peso molecolare.
14.
I Saponi
Il sapone è il risultato della miscelazione di acidi grassi
e di una sostanza alcalina. In particolare nella
realizzazione del sapone vengono usati grassi di origine
vegetale o animale che contengono una miscela di
trigliceridi e come sostanza alcalina l’idrossido di sodio o
di potassio. I grassi e l’idrossido di sodio formano il sale
dell’acido grasso chiamato sapone e la reazione è
chiamata saponificazione; insieme al sapone si forma
anche glicerina.
O
||
CH2-O-C-R
O
||
CH-O-C-R1
O
||
CH2-O-C-R2
Trigliceride
O
||
R- C-O- Na+
CH2 – OH
CH - OH
+ 3 NaOH
calore
O
+
||
R1- C-O- Na+
O
||
R2- C-O- Na+
CH2 - OH
Glicerina o glicerolo
Sale dell’acido grasso o sapone
Nel laboratorio di chimica abbiamo realizzato dei
saponi
naturali, così come si faceva un tempo
sfruttando la reazione descritta prima.
15.
Abbiamo scelto e miscelato con cura i prodotti necessari
prestando attenzione al loro dosaggio e alla temperatura
di saponificazione che sono il segreto per ottenere dei
buoni saponi.
Infine, particolare non trascurabile, l’aggiunta di oli
essenziali e di acque aromatiche, prodotte nel nostro
laboratorio, hanno conferito ai saponi una piacevole
fragranza.
SAPONE ALLA LAVANDA
INGREDIENTI: olio di cocco, olio di oliva, strutto,
idrossido di sodio
ACQUA AROMATICA: acqua distillata di fiori di
lavanda
OLIO ESSENZIALE : olio di lavanda
16.
SAPONE ALLA MELISSA
INGREDIENTI : olio di cocco, olio di mandorle dolci, olio
di oliva, idrossido di sodio
ACQUA AROMATICA : acqua distillata di melissa
OLIO ESSENZIALE : olio di melissa e di limone
SAPONE ALLA ROSA
INGREDIENTI : olio di cocco, olio di oliva, strutto, cera
d’api, olio di germe di grano, idrossido di sodio
ACQUA AROMATICA : acqua distillata di fiori di rosa
OLIO ESSENZIALE : olio di rosa
17.
SAPONI ALLA GLICERINA
La glicerina o glicerolo è un alcool trivalente (presenta
tre gruppi -OH) e la sua formula chimica è:
CH2OH-CHOH-CH2OH; è un liquido sciropposo, incolore,
solubile nell’acqua, di spiccato sapore dolce; bolle a 2900C
e fonde a 170C.
Se alla glicerina aggiungiamo del sapone liquido e degli
addensati, otteniamo un prodotto solido che può essere
utilizzato nella preparazione dei saponi.
In laboratorio, infatti, abbiamo utilizzato dei blocchi di
glicerina solida, incolore e trasparente che abbiamo
sciolto a bagnomaria.
Alla glicerina liquida, abbiamo aggiunto i nostri oli
essenziali e il colorante naturale. Il prodotto è stato poi
versato negli stampi e lasciato raffreddare.
Il risultato finale è stato quello di ottenere dei saponi
trasparenti o colorati con una delicata nota profumata.
18.
SAPONE ALLA LAVANDA
INGREDIENTI : glicerina, olio essenziale di lavanda,
colorante naturale blu, inserti di sapone solido.
SAPONE ALLA MENTA
INGREDIENTI: glicerina, olio essenziale alla menta,
colorante naturale verde, inserti di sapone solido.
SAPONE ALLA ROSA
INGREDIENTI: glicerina, olio di rosa,
naturale rosso, inserti di sapone solido.
colorante
SAPONI TRASPARENTI ALLA
MELISSA
INGREDIENTI: glicerina, olio essenziale di melissa,
inserti di sapone solido.
19.
SHAMPOO E
BAGNOSCHIUMA
Gli shampoo e i bagnoschiuma sono stati prodotti in
laboratorio utilizzando una tecnica semplice e di facile
esecuzione. Abbiamo usato una base liquida di sapone
neutro, priva di conservanti e coloranti, che è stata
miscelata a quantitativi ben precisi di acque
aromatiche.
Gli oli essenziali, aggiunti durante la
miscelazione, hanno conferito ai prodotti una piacevole
nota profumata e hanno caratterizzato i diversi tipi di
shampoo o di bagnoschiuma realizzati. Alla fine, ai
prodotti così preparati, è stato aggiunto un po’ di acido
ascorbico (vitamina C) che ha proprietà antiossidante.
20.
SHAMPOO ALLA MELISSA
INGREDIENTI :
Sapone liquido neutro
acqua aromatica di melissa
olio essenziale di melissa
olio essenziale di limone
acido ascorbico
SHAMPOO ALLA LAVANDA
INGREDIENTI :
sapone liquido neutro
acqua aromatica di lavanda
olio essenziale di lavanda
acido ascorbico
21.
BAGNOSCHIUMA ALLA
ROSA
INGREDIENTI :
base lavante neutra
acqua aromatica di rosa
olio di rosa
acido ascorbico
BAGNOSCHIUMA ALLA
LAVANDA
INGREDIENTI :
base lavante neutra
acqua aromatica di lavanda
olio essenziale di lavanda
olio essenziale di neroli
acido ascorbico
22.
I Pot-pourri
Il pot-pourri è una miscela di fiori secchi e altri
ingredienti che collocati in un recipiente decorativo o in
sacchetti, profumano l’aria di una stanza o i cassetti
della biancheria. In un pot-pourri ci sono quattro
elementi basilari:
fiori e foglie
erbe e spezie
fissativi
oli essenziali
Ci sono due sistemi per fare il pot-pourri:
™
il metodo secco e il metodo umido.
Con il primo metodo, oggi il più diffuso, si utilizza
materiale completamente essiccato; con il secondo, il più
antico, si utilizza materiale umido (da cui il nome potpourri, che significa “ vaso marcito “).
I nostri pot-pourri sono stati preparati con il metodo
secco. Gli ingredienti, specifici per ogni pot-pourri, sono
stati mescolati con cura e lasciati poi a riposo per un 23.
certo tempo al buio. Infine sono stati collocati in appositi
contenitori. I pot-pourri così preparati si conservano per
lungo tempo e possono essere rigenerati, quando il loro
profumo svanisce, aggiungendo alcune gocce di olio
essenziale specifico per il pot-pourri scelto.
POT-POURRI ALLA ROSA E ALLA MENTA
FIORI E FOGLIE : menta, petali di rosa, boccioli di rosa.
FISSATIVO : radice di giaggiolo.
OLIO ESSENZIALE : olio di rosa.
POT-POURRI AGRUMATO ALL’ARANCIO
FIORI E SPEZIE : lavanda, petali di rosa, melissa,
camomilla romana, cedronella, uva ursina, scorze di
arancio.
FISSATIVO: radice di giaggiolo.
OLIO ESSENZIALE : olio di arancio.
24.
Gli oleati
L’olio che risulta dalla macerazione o dalla digestione di
parti di piante, fiori o foglie, in un olio vegetale, si
chiama oleato. Al contrario, gli oleoliti sono dei
preparati in cui si mescolano gli oli essenziali
nei
diversi tipi di oli vegetali.
In laboratorio, avendo a disposizione fiori di lavanda e
foglie di melissa, abbiamo realizzato due oleati e un
oleolito alla rosa ed abbiamo utilizzato, come oli
vegetali, l’olio di mandorle dolci e l’olio di germe di
grano.
Oleato alla lavanda
Macerazione di fiori di lavanda in olio di mandorle
dolci con aggiunta di olio ess. di lavanda.
L’oleato è adatto per impacchi dei capelli grassi e per
detergere pelli impure.
25.
Oleato alla melissa e lavanda
Macerazione di foglie di melissa e di fiori di lavanda in
olio di germe di grano e di mandorle dolci con aggiunta
di olio ess. di melissa e di lavanda.
L’oleato è indicato per frizionare capelli e per detergere
pelli grasse.
oleolito alla rosa
Aggiunta di olio di rosa in olio di germe di grano.
E’ indicato come emolliente e detergente per pelli secche
e sensibili.
26.
Spero di avervi coinvolto, o quanto meno, incuriosito
abbastanza. Ringrazio gli alunni che hanno partecipato al
progetto “ Piante officinali “ per la disponibilità e per la
piacevole collaborazione data alla realizzazione dei prodotti;
ringrazio il Signor Angelo Santoro, ass. tecnico del lab. di
chimica, per il prezioso contributo offerto durante le diverse fasi
di preparazione dei prodotti ed i collaboratori scolastici per la
collaborazione data nel corso delle attività pomeridiane.
Bassi Paolo
Corsini Davide
Cavalieri Davide Molino Marianna
Colombo Yuri
Signoretto Martina
Terni Valentina
Bollani Stefano
Bruno Alessia
classe 1 A
Bortolin Elisa
Morandi Stefano
classe 2 A
Nigro Lucia
Scanu Erika
Archinti Morgana
Bonvini Chiara
De Vincenti Luca
Opizzi Andrea
Gugliotta Theo
Viviani Elisa
Zennaro Cristian
Biancini Sabrina
Magni Sarah
classe 2 B
classe 1 B
Benassi Erica
Cagna Simona
Firpo Irene
Guerini Elena
Presta Elisa
Soffientini Pamela
Vaccaio Giusy
Valsecchi Andrea
Berardinelli Ambra
Biancardi Daniele
Casanova Thomas
D’Augelli Elisa
Pinnelli Sabrina
Castiglia Sara
Di Cosmo Luigi
Roveda Alessio
classe 4 A
classe 3 A
Farina Rosanna
Ferrera Alba
Follini Luca
Mantegazza Diana
27.
classe 3 B
Caldognetto Dario
Caracciolo Marco
Floris Jacopo
Giacometti Nicolò
Pasti Marco
classe 4 B
La docente tecnico pratico del lab. di chimica
Prof. Rosa Dello Russo
28.
Il linguaggio dei fiori
Fiori e piante
Significato
Acetosella
Angelica
Asfodelo
affetto
ispirazione
rispetto
Campanula
Caprifoglio
costanza
generoso
Eliotropo
devozione
Gelsomino
Giglio bianco
Ibisco
Lillà
amabilità
purezza
delicata bellezza
giovanile innocenza
Magnolia
Margherita
Melissa
amore della natura
innocenza
29.
simpatia
Menta
Mimosa
Non ti scordar di me
Pervinca bianca
virtù
sensibilità
vero amore
piacevole ricordo
Pervinca azzurra
Rosa
Salvia
Speronella
antica amicizia
amore
stima
leggerezza
Violacciocca
Viola del pensiero
Violetta blu
bellezza durevole
pensando a te
fedeltà
30.
Portami il girasole ch’io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l’ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.
Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bianche trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.
Da Ossi di seppia di Eugenio Montale
I celesti giaggioli
sono i fiori più belli della terra,
vere orchidee dei poveri
che nemmeno li guardano
e servono soltanto con le foglie
alle verdi battaglie dei bambini;
con quel colore e quell’odore di cielo
mescolato al colore ed all’odore
del mare tra gli scogli,
con i bocciuoli chiusi nei cornetti
di carta velina come confetti,
e dentro i fiori spogli
quelle sottili lingue
d’un giallognolo ghiaccio peloso
per spazzolar le giubbe
verde smeraldo da postiglione
delle cetonie
e giacche di fustagno dei maggiolini.
Da I canti del puro folle – I fiori che amo – di Corrado Govoni
31.