GYNOGLOSSUM. 843 tobio (Figari!), presso Chiavari alla villa Torre

GYNOGLOSSUM.
843
tobio (Figari!), presso Chiavari alla villa Torre, a S. Stefano d'Aveto
(Bert.); in Toscana nelle alpi Apuane alle sorgenti del Frigido (Celi !)
e alla Turrite cava (Duthie !), nel Lucchese ai Bagni in Ricavani,
dove abbonda, e dietro Forci (Giannini! ecc.)- Fiorisce in marzo ed
aprile.
Distribuzione geografica. — Dalla Francia alla Crimea.
Descrizione. — Pianta perenne, alta 1 decimetro e mezzo
e più, di un verde-chiaro, fornita di un rizoma lungo, nericcio, che manda in giù molte fibre radicali, nericce, e degli stoloni giacenti per terra, spesso con radici e vestiti di foglie. Le foglie sono erbacee, le inferiori erette, con la lamina un po'pendente,
quasi cordato-ovate, acute o quasi acuminate, intere nei margini,
di un verde chiaro di sopra ed ivi con solchi che corrispondono ai
nervi di sotto, di un verde un po'più pallido di sotto ed ivi con un
nervo longitudinale rilevato da cui partono dei nervi laterali anche
rilevati, i quali si dirigono un po' curvi verso il margine e Y apice e
si uniscono tra loro ad arco poco lontano dal margine e fanno con
nervetti laterali una rete rilevata nella pagina inferiore della foglia:
sono pelosette in ambedue le facce, più nei nervi della faccia inferiore, e fornite di un picciolo quasi due volte più lungo della lamina,
scanalato nella pagina superiore, angolato-carenato nella inferiore,
un po' più largo verso la base ed ivi sfumato di rossiccio-pallido, verdognolo in alto, con qualche ciglio nei margini, segnatamente verso
la base dove le ciglia sono più lunghe e più fitte. Le foglie del fusto
sono una o due, alterne, eretto-patenti, più piccole delle inferiori,
con il picciolo più corto della lamina o quasi sessili, ovali-lanceolate
o quasi cordato-ovate, del resto simili alle inferiori. Il fusto è eretto,
poco più corto o poco più lungo delle foglie inferiori, angolato,
verdognolo, con qualche raro pelo. I fiori sono grandi per la pianta,
pochi, distribuiti in piccoli racemi terminali e ascellari, privi di
brattee. I pedicelli sono patenti o eretti, delicati, più lunghi dei
fiori, quasi cilindrici e come i peduncoli di un colore rossiccio e
pelosi, con i peli adattati ad essi e diretti in su : si allungano dopo
la fioritura e si curvano in giù. Il calice è verdognolo, sfumato di
rossiccio, peloso, con i peli adattati e diretti in su, quasi campanulato , diviso sino al quarto inferiore in cinque lacinie ovato-lanceolate, acute o quasi acuminate, un po' patule, che diventano un po'più
grandi nel frutto e lasciano allora vedere tre nervi, uno longitudinale e due laterali meno manifesti. La corolla è molto più grande
del calice, rotata; con il tubo cortissimo, cilindrico, bianchiccio alla