ALBERI
nel loro ambiente
II° incontro autunnale-2a
UTE aa 2014-2015 Bollate - Novate
Giovanni Regiroli - biologo
Sistematica botanica: la classificazione delle piante
Conifere
F a m i g l i a
Es. Pinaceae
Es. Rosaceae
Fagaceae
Arecaceae (Palme)
Desinenza latina
delle Famiglie: -ceae;
Italianizzata: -cee
Alla Famiglia appartengono più Generi (piante simili)
che a loro volta raggruppano più Specie (piante che
differiscono tra loro per piccoli particolari)
“Che cosa c'è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome
di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome,
serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo”
Romeo e Giulietta di W. Shakespeare, atto II, scena II
• Perché un nome scientifico per ciascun essere vivente?
– Per capire di cosa parliamo indipendentemente di
dove ci troviamo
– Ogni regione italiana e ogni nazione ha un nome
comune per ogni essere vivente, questo impedisce di
capire di quale essere vivente ci si riferisce al di fuori
del proprio territorio
La nomenclatura binomiale (o binomia): introdotta da
Linnaeus (Linneo) nel 18° secolo
• Un nome latino/latinizzato per indicare il genere: esempio
Quercus
• Un aggettivo latino/latinizzato per indicare come quella specie si
differenzia dalle altre Quercus: esempio ilex
• Specie: Quercus ilex (nome in corsivo e con iniziale del genere
maiuscola)
Seguita dall’abbreviazione del nome di chi
l’ha descritta per primo, es. L. per Linneo.
–
–
–
–
–
In italiano: Leccio;
in Francese: Chêne vert;
in tedesco: Steineiche;
in inglese: Holly Oak;
in spagnolo: Encina
Specie: raggruppa individui con gli stessi caratteri e
che incrociati tra di loro generano una progenie fertile
La classificazione si basa sulla struttura dei fiori
“petali-sepali; corolla; stami-pistilli; numero e posizione ovuli”
meno variabile (stabilità evolutiva) rispetto alle foglie
(adattamento all’ambiente in cui vivono)
Esempio acero pseudoplatano (a sinistra) e acero negundo. Pur
avendo foglie diverse, tutte le specie di aceri hanno i fiori con la
stessa struttura e generano frutti secchi (samare) simili
Altro esempio: famiglia Cactacee e famiglia Euforbiacee
Cactaceae
piante adattate agli ambienti aridi del continente americano
Euphorbiaceae
Alcune Euforbiacee, adattate agli
ambienti aridi del Vecchio Mondo
(ove non esistevano cactacee prima
della scoperta dell’America),
“assomigliano” alle cactacee ma li
distingue la diversa struttura del
fiore, struttura che è invece simile
in tutte le Euforbiacee, sia per le
piante desertiche (in alto a sinistra)
che per la Stella di Natale (qui
sopra)
Melo Malus domestica
Biancospino
Crataegus oxyacantha
Ultimo esempio:
famiglia
Pesco Prunus persica
Rosaceae
Fiore ermafrodita a
5 petali con
struttura simile in
tutte le specie
appartenenti alla
famiglia
Rosa canina
Rosa canina
Che cosa c’è in un nome? Significati dei nomi di alcune specie
• Prunus nome latino del
ciliegio; persica proveniente
dalla Persia
• Malus nome latino del melo;
domestica coltivato
• Rosa nome latino, di
probabile derivazione antica;
canina da Plinio che riportò la
guarigione dalla rabbia di un
legionario dopo aver bevuto
una pozione di tale rosa
• Crataegus nome greco del
biancospino; oxyacantha con
spine acute
• Robinia dedicato a Robin,
francese che introdusse la
robinia in Europa; pseudoacacia
falsa acacia
• Betula antico nome latin;o alba
bianca
• Acer dal latino “duro”;
pseudoplatanus falso platano
• Jacaranda nome latinizzato del
nome locale brasiliano;
acutifolia foglioline con apice
aguzzo
• Camelia dedicato al gesuita
Kamel, botanico; japonica dal
Giappone
• Phoenix nome greco della palma
da datteri biancospino;
dactylifera con l’infiorescenza a
forma di dita della mano
Gimnosperme (includono le Conifere): con seme nudo
Nei cerchi rossi: fossili viventi, cioè piante immutate da milioni e milioni di anni e
che sopravvivono in ambienti ristretti particolari dove non devono competere con
le piante più evolute
Welwitschia mirabilis pianta dioica
che vive solo in limitate zone
desertiche della Namibia. Ricava
l’acqua dalla rugiada che condensa di
notte sulle foglie. Crescita molto
lenta (la pianta a destra in basso ha
un’età stimata di 1500 anni). In alto a
destra i coni femminili: simili a quelli
delle Conifere
Cycadacee (Cycas) piante dioiche che
vegetano in piccole foreste in alcune aree
dell’emisfero Australe
Coltivate soprattutto in vaso quale piante ornamentali.
Qui sotto: i coni prodotti dalle piante femminili indicano
chiaramente la loro parentela con le Conifere
Cycas all’Orto Botanico di Padova
Foglia di Ginkgo fossile datata 200
milioni di anni
Ginkgo biloba
Albero creduto estinto e poi
ritrovato in un’area limitata
della Cina. Oggi viene molto
utilizzato nelle alberature
stradali e nei parchi urbani
in quanto ha un portamento
eretto, dei bei colori
autunnali, ed è resistente
all’inquinamento e alle
nostre condizioni climatiche.
Pianta dioica. In genere si
piantano solo alberi maschili
in quanto quelli femminili
producono falsi frutti che
emanano un cattivo odore
(di burro rancido)
Falsi frutti
Le Conifere
• Per definizione:
– ogni pino è un pino
• Corollario:
– ciò che non è un pino non va chiamato pino (ma abete,
picea, larice, cedro, cipresso, Thuja, Chamaecyparis…)
…da oggi in poi la vita non sarà più la stessa …non potrete più
dire “ho un pino”, “ho visto un pino”, “vorrei un pino”…a meno
che non sia un pino!
Da oggi direte “guarda che bell’abete rosso”, “desidero un
cedro atlantico”, “nel parco hanno piantato un cipresso”…
Le Conifere si dividono in più famiglie delle quali le più
interessanti sono le Pinacee e le Cupressacee
Famiglia Pinacee
piante monoiche: fiori maschili e femminili separati sulla
stessa pianta; foglie aghiformi;
coni (pigne) che portano i semi
• Genere Pinus Pini: fascetti di 2-3 (rari) -5 aghi,
secondo la specie
• Generi Abies e Picea Abeti (e Picee, anche se a
loro volts chiamate volgarmente Abeti): foglie
aghiformi inserite singolarmente
• Genere Larix Larice: fascetti di 20-40 aghi;
cadono in autunno (specie decidua)
• Genere Cedrus Cedri: fascetti di 20-40 aghi sui
rami laterali, aghi singoli sui rametti nuovi
I Pini italiani:
tutti con fascetti di 2 foglie, eccetto il cirmolo (P. cembra) con 5 foglie
Pini delle coste
Pinus pinea pino domestico,
pino da pinoli.
E’ il pino delle caratteristiche
pinete lungo le coste italiane
Tipico portamento ad
ombrello della chioma
E’ l’unico produttore dei
pinoli commerciali
Corteccia con
grandi placche
rossastre
Pinus pinaster pino marittimo
presente lungo le coste occidentali italiane
A differenza del pino domestico, non ha una chioma ad ombrello e
produce un cono molto allungato
Pini di montagna
Pinus sylvestris pino silvestre
E’ il tipico pino di montagna
Pinus nigra
pino nero, simile al pino
silvestre. Alpi orientali
Sotto: Pinus cembra
cirmolo
Pino d’alta montagna
Fascetti di 5 foglie
Pinus mughus (=P. montana)
Mugo, arbusto al limite della
vegetazione montana
Pinus mughus
(=P. montana) ssp
uncinata, pino
mugo a portamento
arboreo, non
arbustivo
Pigne compatte e di colore
violaceo, molto appetite
dagli scoiattoli
Pinus strobus pino strobo
N America – utilizzo
soprattutto forestale
Pini d’importazione
con fascetti di 5 foglie
e coni allungati
Pinus wallichiana
pino himalayano – specie
molto ornamentale
Aghi eretti
Coni fino a 30 cm, più
lunghi rispetto alla
strobo
Lunghi aghi penduli
Abies nordmannaia
abete del Caucaso
albero ornamentale
Superficie inferiore degli aghi con 2 strisce bianche
Abies alba abete bianco-Alpi e Appennini
Aghi singoli, appiattiti .
Coni eretti (non cadono)
Picea abies ( o P.
excelsa) picea,
abete rosso. E’
“l’albero di
Natale”.
Alpi (dove forma
Aghi singoli romboidali e appuntiti. Coni
vasti boschi
penduli che cadono a maturazione.
chiamati peccete)
Molto diffuso anche nei parchi urbani
Picea pungens
origine Colorado.
Colorazione azzurra, molto
bello quale albero solitario
2 specie introdotte a
scopo ornamentale
Picea omorika
origine Serbia
Larix decidua larice
zone fredde di montagna
deciduo (perde le foglie in
autunno)
Licheni che pendono dai rami di un
Fascetti con numerosi aghi larice. Non sono parassiti. Prediligono
che crescono sulle “cicatrici” il larice perché, perdendo le foglie, li
espone ad una maggiore luminosità
dell’anno precedente
Cedrus cedri: se ne conoscono 4 specie di cui 3
utilizzate per scopi ornamentali
Grandi alberi sempreverdi con gli aghi portati
singolarmente sui giovani rametti e riuniti in
fascetti di 20-40 sui corti rametti laterali.
Nota: i cedri agrumi appartengono al genere Citrus
Cedrus libani cedro del Libano-montagne del
Medio Oriente fogliame verde scuro
Portamento a palchi nei vecchi alberi
Cedrus deodara
deodara o cedro
dell’Himalaya
Fogliame più chiaro e
portamento più leggero
rispetto al cedro del
Libano
Aghi singoli sui nuovi rametti più lunghi rispetto agli altri cedri
Caratteristica dei giovani
deodara: l’apice è piegato
Varietà “pendula”
Cedrus atlantica “glauca” cedro atlantico
montagne dell’Atlante in Marocco
Facilmente riconoscibile dal colore in quanto
piantato praticamente solo nella sua varietà
“glauca”, cioè con fogliame verde-blu. Molto
diffuso in parchi e giardini quale esemplare
isolato per il suo colore che stacca dal verde
degli altri alberi
Anche di questa specie si
alleva la varietà “pendula”