tema serra ter - "Francesco Saverio Nitti" di Potenza

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Il Consiglio Nazionale del Serra Italiano, per l’anno 2013/2014, ha bandito la decima edizione del
Concorso Scolastico Nazionale
finalizzato a promuovere la cultura cattolica e a evidenziare gli ideali dell’Associazione Serra Italia.
La partecipazione al Concorso prevedeva, la presentazione di lavori che illustrassero, con
originalità ed immediatezza, le riflessioni elaborate attraverso le azioni della scuola, per
attualizzare gli obiettivi e le finalità del Concorso. Antonella Di Nicola della classe IV C dell'ITE
"Nitti Falcone” ha affrontato il tema proposto con un elaborato scritto e ha ottenuto il Primo
Premio dall'associazione Serra International Italia 73° Distretto Club Potenza.
La famiglia è definita come cellula vivente, alla base della società,
capace di conferire vitalità e significato ad ogni suo componente in
ogni fase della vita.
Dalla provetta all’aborto, dal divorzio alle coppie gay, tutti dilemmi che pongono una
domanda cruciale: ma oggi cosa vuol dire “famiglia”? Riflettendo mi rendo conto che
si tratta di un concetto troppo grande e complesso; è come voler definire amore,
amicizia…
L’affetto, l’impegno e la forza di volontà danno vita ad un nucleo familiare e ciò
presume avere al proprio fianco persone speciali con le quali condividere la propria
vita e, quindi, gioia e dolori, non basta essere solo consanguinei! La famiglia è la
cellula fondamentale della società, in quanto ne genera i nuovi membri, forma la loro
personalità, trasmette i valori essenziali della convivenza civile, sociale e umana.
L’intera esistenza di un individuo è caratterizzata dalla struttura familiare, quella in
cui nasce, riceve i primi contatti con la realtà, i primi affetti, le esperienze che
condizioneranno, nel bene e nel male, le sue relazioni e scelte future. Rappresenta il
pilastro della propria vita, il nido dove trovare un rifugio sicuro e un porto dove
approdare, un punto fermo nel cuore di ognuno. Non potersi riferire ad un nucleo
familiare certamente rappresenta il vuoto, l’ignoto, il baratro…
Anche Papa Francesco intervenendo sul tema definisce la famiglia “il motore del
mondo e della storia”. La famiglia è un collegamento con il nostro passato e un ponte
verso il futuro: è custode delle tradizioni e culla delle novità, l’origine e la fonte della
nostra capacità di essere individui emotivamente equilibrati e responsabili.
Nella moderna civiltà industriale si è offuscata la consapevolezza del ruolo sociale
della famiglia perché troppi esempi sono andati persi, troppe situazioni appaiono
incerte e non rappresentano l’approdo sicuro, tranquillo e desiderato. Un tempo le
cose erano semplici: il padre era il capo della famiglia e doveva preoccuparsi di
mantenerla economicamente; la madre rimaneva in casa, ne aveva la cura e cresceva i
figli badando al loro sviluppo fisico e sociale. Spesso i genitori avevano l’aiuto e il
conforto di altri componenti familiari che, vivendo all’interno dello stesso nucleo,
contribuivano al benessere di tutti i membri, soprattutto i più piccoli.
Ora le cose sono più complesse. La donna ha cambiato il suo modo di vivere, ha
conquistato pieni diritti civili, politici e sociali. Si è detto basta ai matrimoni
organizzati e combinati dai genitori, al dover sopportare un marito violento, un errore
di gioventù o un giudizio. Così la donna, dopo l’amore, ha conquistato il divorzio e se
pure contrari per le sue conseguenze negative sui figli e l’eccesso che viene fatto di
esso, bisogna dire che neanche era giusto prima, quando nella famiglia tutto si
nascondeva, si sopportava e si tirava avanti. Celare sottomissione abusiva all’autorità
paterna, violenza sulle donne, occultazione dell’adulterio…
Oggi la famiglia ha cambiato aspetto e se ne contano vari tipi: coppie di fatto, famiglia
allargata, scombinata, violenta, famiglie sorte dalla fecondazione assistita o nella
omosessualità, ma restano pur sempre famiglie. Al giorno d’oggi è stato ormai
quasi superato il concetto di famiglia come coppia fondata sul matrimonio, poiché
l’unione di due persone non deve essere necessariamente sancita da un contratto
“scritto”, soprattutto se quest’ultimo viene visto solo come fonte di diritti. La famiglia
non è morta, ma è “un’altra cosa” rispetto al passato.
Non esistono, a mio parere, famiglie di serie “A” e di serie “B”. Oggi c’è chi continua
a concepire l’omosessualità come una malattia, una devianza che non deve essere
accettata, una minaccia all’ordinamento precostituito che non deve essere tollerata.
I pregiudizi e al paura non sono motivazioni sociali e nobili, nemmeno cristiane in
quanto incitano all’intolleranza e alla non accettazione dell’altro, di chi è diverso da noi.
Tuttavia, non voglio sottovalutare il peso che ha sui figli l’esplodere continuo
delle famiglie o il trauma che può loro dare nel sapersi adottati da genitori dello
stesso sesso. Il mondo, però, va avanti, le persone cambiano e anche la famiglia,
non ci possiamo fare nulla, se non prenderne atto e comportarci come esseri umani e
non come ottusi guardiani dell’ordine precostituito. Più che disgregarsi, la famiglia si è
trasformata, si è modificata sotto la spinta delle numerose esigenze del nostro tempo,
a volte reali altre volte indotte.
Non mi sento in grado di giudicare niente e nessuno, ma ritengo necessario il bisogno
di aiutare tutte queste famiglie a ritrovare la pace, che tutti desideriamo, attraverso
l’amore, la comprensione e la solidarietà. Non è il momento di giudicare ma di
contribuire ad un aiuto sostanziale da parte di tutti, Istituzioni comprese, in modo che
i figli possano crescere sostenuti da veri valori, cristiani e morali, avendo così
cercato , nel nostro piccolo, di riorganizzare la base della società moderna che è stata,
è e rimarrà sempre la famiglia.
Antonella Di Nicola
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