L’Orto Botanico e l’Erbario dell’Università di Ferrara come strumenti di Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESD) La presenza di aree verdi in città e il loro utilizzo da parte dei cittadini sono un giusto connubio tra territorio-società(cittadino)-salute e sostenibilità. Al di là del loro carattere istituzionale, lo stesso discorso può e deve essere fatto anche per gli Orti Botanici. Il risvolto sociale degli Orti Botanici è infatti notevole per la capacità di educare intrinseca alla loro natura: sono scrigni di biodiversità. Dietro allo stupore della bellezza, delicata e al contempo dirompente di un Orto Botanico, si cela una grande diversità biologica, le basi della vita così come noi oggi la conosciamo, in una parola la nostra ricchezza. Negli ultimi decenni la condivisione di processi di sviluppo sostenibile a livello economico, sociale, ambientale e istituzionale hanno permesso la rinascita degli Orti Botanici grazie alle loro strategie di tutela che permettono di condividere e attuare gli obiettivi di miglioramento di tutti gli aspetti della vita. Fin dalla loro nascita, gli Orti Botanici sono cresciuti assieme all’uomo modificando i loro obiettivi, da orti dei semplici a raccolte di piante esotiche, fino a divenire collezioni viventi di piante scientificamente documentate da programmi di ricerca. Oggi, per il loro inscindibile rapporto tra piante, uomo e vita, gli Orti Botanici entrano quindi a pieno titolo nel definire il benessere degli individui e del pianeta in particolare con la conservazione di specie rare e minacciate, studi scientifici e l’educazione allo sviluppo sostenibile (ESD). Ricordiamo che per Educazione allo Sviluppo Sostenibile in base alle definizioni del 2004 (UNESCO, IUCN e Commission on Education and Communication) non si intende la classica educazione ambientale, bensì di una nuova visione educativa che coinvolge individui e gruppi sociali, rappresenta l’insieme delle relazioni complesse e dinamiche tra l’ambiente naturale e la società umana. L’ESD vuole insegnare un cambiamento, far riflettere sul nostro attuale modo di vita in modo da lavorare e responsabilizzare per un futuro sostenibile. L’importanza dell’educazione come stimolo di cambiamento verso uno stile di vita sostenibile è stata messa in luce più volte dalle diverse Strategie di Conservazione presentate a partire dagli anni ‘90 quali Caring for the Earth: a strategy for sustainable living (1991), The Convention on Biological Diversity (2002). In particolare nel 2002 il Summit Mondiale di Johannesburg sullo Sviluppo Sostenibile ha enfatizzato l’importanza dell’educazione nel promuovere uno sviluppo sostenibile tanto che l’assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il periodo 2005-2014 come Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (DESS), coordinato dall’UNESCO. In questo contesto il legame degli Orti Botanici con la sostenibilità è stato declamato dalla BGCI (Botanic Garden International Conservation), rete internazionale per la conservazione degli Orti Botanici, in diversi programmi quali la Botanic Gardens Conservation Strategy (BGCS, 1989), The International Agenda for Botanic Gardens in Conservation (2000) in cui si sottolinea la necessità da parte degli Orti Botanici di promuovere un uso sostenibile della biodiversità e le linee guida per l’educazione sostenibile, Education for Sustainable Development: Guidelines for Action in Botanic Gardens (2006). Nell’ambito di questi principi, qui all’Orto Botanico di Ferrara da qualche anno stiamo lavorando per arricchire l’offerta educativa, valorizzare la conservazione della flora minacciata della provincia di Ferrara (in particolare del Parco Regionale del Delta del Po), migliorare/instaurare un più stretto legame con la cittadinanza e le realtà locali. Cosa offre l’Orto Botanico di Ferrara per l’ESD? - Si tratta di un Orto Botanico storico istituito ufficialmente nel 1771 ma con radici più antiche (fine ‘400) per lo stretto legame con l’università risalenti ai primi orti privati dei Semplici come quello di Antonio Musa Brasavola. Gli Orti Botanici storici offrono un 1 - - - legame tra passato e futuro e dimostrano come possano adattare i propri obiettivi nel nuovo scenario del XXI sec. Anche se l’Orto Botanico di Ferrara nel corso della sua esistenza ha conosciuto diverse eripezie che l’anno costretto a spostarsi in diverse sedi, spesso inadeguate, si tratta comunque di una istituzione stabile nel tempo che è stata in grado di dare continuità alla propria opera di conservazione. Lo dimostrano la presenza di due erbari storici (Campana e Felisi) di notevole importanza per la flora del ferrarese e di alcune piante sopravvissute al trasloco da Palazzo Paradiso come Cycas revoluta che ha più di 100 anni. Un sito web all’interno del portale del Dipartimento di Biologia ed Evoluzione. All’interno è possibile trovare diverse informazioni sulla storia, le collezioni, le iniziative e le novità L’Orto è membro della BGCI (Botanic Garden International Conservation) rete internazionale per la conservazione degli Orti Botanici È membro associato di KeyToNature, un metodo innovativo per la corretta identificazione degli organismi (nel nostro caso di specie vegetali) mediante l’impiego delle nuove tecnologie quali palmari e smartphone Sono state posizionate una centralina meteo Davis Vantage Pro II e una Webcam Mobotix. La stazione meteo permette di monitorare l’andamento dei principali parametri climatici (temperatura, precipitazioni, vento, umidità ecc.) utili per le ricerche scientifiche e rispetta pienamente le normative previste dalla World Meteorological Organization. La webcam visualizza in tempo reale un’area dell’Orto mostrando dove con l’alternarsi delle stagioni si monitorano le variazioni fenologiche della vegetazione. L’Orto è agibile per i disabili su sedia a rotelle in quanto i sentieri sono regolari e privi di asperità Viene offerta la possibilità di svolgere attività di educazione ambientale grazie ad una convenzione con l’Associazione DiDò che gestisce la didattica per le scuole di primo e secondo grado. È dotato di un erbario che custodisce exsiccata antichi e moderni che hanno ricevuto il codice di riconoscimento internazionale FER Per le sezioni dell’Orto dedicate alle piante acquatiche viene utilizzata acqua di falda Per il pubblico vengono organizzate diverse iniziative che permettono l’apertura dell’orto al di fuori dei orari classici quali la mostra annuale dei bonsai a settembre L’Orto partecipa all’iniziativa “La Notte dei Ricercatori” per avvicinare i cittadini alla ricerca scientifica e in particolare alla botanica È sede di mostre temporanee Collabora con le istituzioni locali quali il comune e la provincia (es. cura del giardino degli aranci del Castello di Ferrara) Alcune sezioni delle collezioni di piante dell’Orto riproducono le piante nel loro ambiente naturale (es. il giardino roccioso), altre comprendono piante spontanee della flora italiana ed è presente una sezione dedicata alla flora protetta minacciata della nostra provincia È disponibile un elenco aggiornato di tutte le piante coltivate in orto L’Orto cura l’Index Seminum per lo scambio dei semi che avviene con circa 200 partner operanti nei settori della ricerca, riproduzione, conservazione e istruzione Supporta la didattica universitaria Cambiamenti per il futuro per promuovere la conservazione e la sostenibilità Diversi sono gli ambiti in cui l’Orto Botanico di Ferrara nei prossimi anni dovrà investire per rientrare nell’ottica della sostenibilità con obiettivi a breve e medio(lungo) termine: - uso di energie alternative per ottenere una certa indipendenza di gestione e per la riduzione delle emissioni (es. pannelli solari) - proporre pratiche di giardinaggio/orticoltura sostenibili quali: 2 impiego di fertilizzanti eco-compatibili e ridurre al minimo l’impiego di fitofarmaci chimici sistema di irrigazione a goccia o comunque in grado di ridurre lo spreco di acqua aumentare la % di compost - Riciclo: riciclo di carta, plastica, vetro, cartucce stampanti (o comunque di tutti i rifiuti solidi non organici) con container per il riciclo dislocati all’interno dell’orto e da usarsi soprattutto in occasione di eventi pubblici utilizzo di carta riciclata sia per le pratiche d’ufficio sia per cataloghi, dépliant (la stessa brochure stampata dovrà comunque essere disponibile anche in formati scaricabili dalla rete) fotocopiatrici fronte/retro - Pulizie: preferire prodotti di pulizia (disinfettanti, detersivi ecc.) e per i servizi igienici (saponi, carta igienica) ecocompatibili e biodegradabili - Rapporto con il cittadino: apertura al pubblico conferenze a tema botanico ma non solo, mettere in risalto la stretta relazione tra tematiche quali la perdita di habitat, l’estinzione e il commercio di specie protette con i problemi inerenti la democrazia, la povertà, l’uguaglianza ecc. per una giusta educazione alla sostenibilità organizzazione di corsi per pratiche di vita ecocompatibili (gestione del giardino con la corretta scelta delle piante, la conoscenza delle piante invasive, la salute a tavola con le piante ecc) incoraggiare e supportare azioni sociali e di protezione ambientale impiego di volontari che vogliono passare le loro vacanze o dei periodi di stage per gli studi o semplicemente un modo diverso di vivere a contatto con la natura (quindi sia studenti, pensionati, e disabili) visite turistiche con guida nei giorni feriali Essere un punto di riferimento per istituzioni, scuole e associazioni - Per future ricostruzioni/ammodernamenti dovranno essere impiegati materiali ecocompatibili In sintesi la BGCI mediante l’ESD sottolinea l’importanza di una serie di cambiamenti per gli Orti Botanici: l’ESD deve essere una missione inclusa negli obiettivi dell’Orto Botanico per sottolinearne l’importanza alla comunità locale e può aprire nuove prospettive di finanziamenti (es. perché non approfittare del decennio DESS per proporre un progetto di EDS?) Gli educatori dovrebbero essere incoraggiati ad esplorare il loro valore personale e professionale da riflettere all’interno del programma educativo Giusta formazione professionale degli educatori Gli Orti devono sviluppare programmi a lungo termine in collaborazione con le scuole e/o associazioni o comunque aumentare il dialogo Incrementare l’impiego di tecnologie esistenti (es. sito web) e di nuove (es. social network) Potenziare il dialogo con i mass media locali e non (giornali, radio) per pubblicizzare le esperienze fatte in Orto (tutte azioni utili anche per sfatare preconcetti) Maggiore collaborazione tra gli Orti anche per una maggiore sinergia nella ricerca dei finanziamenti Scambi di competenze e/o personale tra Orti Botanici ad es, mediante stage 3 Bibliografia BGCS 1989. The Botanic Gardens Conservation Strategy. WWF, IUCN, Botanic Gardens Conservation Secretariat, Kew, England. Willison, J. 2006. Education for Sustainable Development: Guidelines for Action in Botanic Gardens, Botanic Gardens Conservation International, UK Wyse Jackson, P.S.and Sutherland, L.A. 2000. International Agenda for Botanic Gardens in Conservation. Botanic Gardens Conservation International, U.K. Sitografia http://www.bgci.org http://www.cbd.int/ http://www.esd-world-conference-2009.org/en/home.html http://www.iucn.org/ http://www.unescodess.it/ 4