capitolo_01_ok:Layout 1 5-11-2008 11:56 Pagina 25 Aria buona dal mare viviDARIA Le alghe e le piante acquatiche producono la maggior parte dell’ossigeno presente nell’atmosfera Materiale occorrente SCHEDA INSEGNANTE Una bacinella profonda, un ciuffetto di Elodea canadensis (acquistabile in negozi per acquari), un imbuto (possibilmente di vetro), un provetta con l’imboccatura abbastanza grande da potervi inserire il gambo dell’imbuto, un orologio, una lampada da 100 watt e una presa elettrica (facoltative). Una soluzione preparata con qualche goccia di blu di bromotimolo (acquistabile in negozi per acquari anche con il nome di “indicatore di presenza di CO2”) in acqua, un pennarello indelebile, 5 provette contrassegnate con i numeri 1, 2, 3, 4, 5 (oppure 5 barattoli piccoli), alcune cannucce da bibita, un paio di contagocce, acqua minerale frizzante, succo di limone. Cosa fare Pensando all’importanza delle piante e alla loro presenza sul nostro pianeta, siamo portati a interessarci soprattutto di quelle che ricoprono il suolo di prati e boschi, piuttosto che alle alghe o alle altre piante acquatiche che popolano le acque dolci e salate. Eppure, a ben guardare, le alghe sono ampiamente utilizzate in molti campi, sotto forma di tisane depurative e creme cosmetiche, di additivi alimentari, di cibo per le persone (le alghe fritte, ad esempio) o di foraggio per animali. Si tratta di un gruppo molto vario per aspetto, dimensioni, e perfino colore. Accanto alle alghe rosse troviamo quelle azzurre e, soprattutto, quelle verdi, componenti fondamentali del fitoplancton (insieme di microrganismi vegetali trasportati dalle correnti marine) che è alla base delle catene alimentari acquatiche. Le alghe verdi, inoltre, hanno una storia evolutiva interessante, legata a quella delle alghe azzurre, le antichissime parenti che furono le prime ad intraprendere la “ via dell’ossigeno”, sfruttando l’energia luminosa della luce solare grazie al particolare pigmento presente nel loro organismo; esse realizzarono così, per la prima volta, la fotosintesi, producendo ossigeno e favorendo la sua utilizzazione scheda 6.1 OBIETTIVI nelle combustioni, respirazione compresa. al termine dell’attività Ancora oggi, del resto, i 4/5 deli bambini saranno l’attività fotosintetica sul nostro in grado di: pianeta e, quindi i 4/5 della produzione di ossigeno, sono affidati proprio alle alghe e alle altre • Capire che il punto piante acquatiche. essenziale della È certamente un dato che fa rifotosintesi consiste nella flettere: chi avrebbe mai detto collaborazione fra che le alghe, in particolare clorofilla e luce. quelle del fitoplancton marino, potessero superare nella capa• Verificare la produzione cità complessiva di assorbire anidi ossigeno da parte dride carbonica e produrre delle piante verdi. ossigeno, l’imponente massa della chioma degli alberi e la di• Comprendere che la stesa degli innumerevoli fili fotosintesi e respirazione d’erba di un prato? sono due processi Tra le piante acquatiche magdiversi. giormente attive nella produ• Realizzare che anche le zione di ossigeno spicca piante verdi, come tutti l’Elodea candensis, detta anche gli organismi viventi, “peste d’acqua” per la sua verespirano producendo locità di riproduzione, che vive anidride carbonica. nelle acque dolci. È possibile procurarsene alcuni esemplari presso i negozi che servono gli acquariofili. Versate acqua nella bacinella, mettete sul fondo del recipiente con l’imbuto rovesciato. un ciuffo di elodea con il gambo Riempite d’acqua la provetta e rivolto verso l’alto e copritelo capovolgetela sul gambo del- capitolo_01_ok:Layout 1 5-11-2008 11:56 Pagina 26 l’imbuto cercando di non lasciare entrare bollicine d’aria; se la manovra crea problemi inserite direttamente il ciuffo di elodea nella provetta piena d’acqua. Esponete ora il recipiente alla luce solare intensa oppure a una lampada da 100 watt. Prendete il tempo con l’orologio ogni 5 minuti, e osservate cosa succede nella parte alta della provetta. Quando ritenete che si sia formata una sufficiente quantità di ossigeno, chiedete ai bambini di commentare quanto hanno potuto osservare. Per “giocare” ancora con la fotosintesi e fare un'altra esperienza chiarificatrice bisogna conoscere il comportamento di una sostanza, il blu di bromotimolo, che è un indicatore, ovvero un composto capace di rivelare se una soluzione è acida oppure no, attraverso il suo cambiamento di colore. Il blu di bromotimolo è, infatti, giallo in ambiente acido, verde pallido in ambiente debolmente acido e blu (vira al blu, per dirla con i chimici) se l’ambiente va al di sopra del punto di neutralità. Nel nostro caso il blu di bromotimolo diventa giallo o verde pallido se è in presenza di anidride carbonica e blu se è in presenza di ossigeno. Prima di iniziare l’esperienza scrivete i numeri sulle provette e riempite la provetta n.1 di 15 ml di acqua con due gocce di indicatore poi tenetela da parte per utilizzare il liquido come colore di riferimento. Per dimostrare che il blu di bromotimolo vira al giallo in ambiente acido versate nella provetta n. 2,15 ml di acqua con qualche goccia di limone (sostanza notoriamente acida) e poi aggiungete due gocce di in- dicatore. Introducete nella provetta n.3 15 ml di acqua più due gocce di bromotimolo, poi soffiateci dentro con una cannuccia finché il colore non vira al verde pallido. Chiedete ai bambini: quale sostanza avete prodotto per provocare questo cambiamento di colore? Introducete ora nella provetta n.3 un rametto di elodea, esponetela alla luce solare o a quella di una lampadina dai 100 watt e osservatela ogni 10 minuti per circa tre quarti d’ora. Chiedete ai bambini se possono registrare, nel tempo, un cambiamento di colore. Se l’indicatore vira al blu, quale considerazione potete fare? Versate l’acqua frizzante nella provetta n. 4 e versateci due goccia di bromotimolo, vedrete l’indicatore virare immediatamente al giallo per la notevole presenza di CO 2 disciolta nell’acqua. Inserite un rametto di elodea nella provetta, esponetela ad una fonte di luce e controllate il colore del liquido dopo alcune ore. Quanto tempo è necessario perché l’indicatore viri al blu? Mettete ora nella provetta n.5 15 ml di acqua più due gocce di soluzione di blu di bromotimolo e un rametto di elodea e tenete la provetta al buio per mezz’ora. Trascorso il tempo, osservate il contenuto della provetta. Chiedete ai bambini: il colore della soluzione è cambiato? Se non è cambiato cosa se ne può dedurre? Evidentemente, la quantità di CO 2 prodotta dalla pianta durante le respirazione è molto bassa, e, comunque, assai minore di quella che un organismo animale (in questo caso quello di un bambino) e in grado di emettere respirando. Considerazioni finali Chiedete ai ragazzi di riflettere sulle attività svolte e ponete le seguenti domande: • Siete persuasi dell’importanza delle piante acquatiche nella produzione di “quel sovrappiù di ossigeno di cui vivono gli uomini e gli animali” (K. Lorenz)? • Oltre al processo di fotosintesi, le piante effettuano anche la respirazione, come ogni essere vivente? • La respirazione avviene solo quando la pianta si trova al buio? Se pensate che sia così provate a immaginare una pianta che “trattiene il respiro” per tutte le ore di luce, vi sembra plausibile? • Pensate che la “buona salute” di una comunità acquatica dipenda da un equilibrato rapporto fra piante verdi e animali? • Ritenete che la protezione delle piante e delle alghe sia importante per la conservazione degli ambienti acquatici? Nel periodo estivo si legge spesso sui giornali di una eccessiva “fioritura algale” che ha l’effetto di rendere scarsamente ossigenate le acque marine poco profonde. Come si concilia questa notizia, che ha una connotazione negativa, con l’attività “buona” di produzione di ossigeno delle alghe? Per dare una risposta è utile sapere che il fenomeno si verifica quando nelle acque marine arrivano troppi “nutrienti”, che provengono, ad esempio, dai campi concimati. L’abbondante nutrimento fa crescere il numero delle alghe che non riescono più ad essere tutte “mangiate” e riciclate dagli animali dalla catena alimentare: molte di esse, quindi, muoiono restando nell’acqua e vanno incontro a processi di decomposizione che sottraggono ossigeno all’ambiente e producono altre sostanze di rifiuto che si accumulano nell’acqua. • Pensate che sarebbe corretto dire che le alghe muoiono “di indigestione”? • Quale attività umane, oltre all’agricoltura, potrebbero contribuire all’inquinamento delle acque dolci e salate, mettendo a rischio la produzione del prezioso ossigeno?