Software gvSIG Desktop – lezione 1 Caricare, visualizzare e consultare dati vettoriali 1) Costruire una vista sui dati geografici Una vista è l’area di lavoro per la gestione, visualizzazione, editing e analisi dei dati geografici. Per creare una nuova vista, occorre cliccare sull’icona omonima presente nella finestra del Gestore di progetto e poi sul pulsante “Nuovo”. Una vista appena creata presenta il nome di default “Senza titolo – 0”. Cliccando sul pulsante “Rinomina”, è possibile assegnarle un nome personalizzato in base alle particolari finalità dell’utente. Per definire il sistema di riferimento di coordinate (CRS), l’unità di misura e di mappa della vista e per personalizzare, infine, il colore di sfondo dell’area di lavoro occorre cliccare sul pulsante “Proprietà”. Per aprire una vista creata in precedenza, occorre selezionare il suo nome nel Gestore di progetto e cliccare sul pulsante “Apri”: comparirà una finestra contenente l’area di lavoro, la tabella dei contenuti (ToC) e il localizzatore. Inoltre, nella barra degli strumenti, saranno presenti il pulsante “Aggiungi layer” per caricare i dati geografici all’interno di una vista (in alternativa, è possibile accedere a tale funzionalità dal menù “Vista”“Aggiungi layer” oppure mediante la combinazione di tasti di scelta rapida Ctrl+O), oltre agli strumenti di navigazione, di interrogazione, di selezione, di ricerca, ecc. associati ai documenti di tipo vista. 2) Informazioni sui dati vettoriali gvSIG garantisce un accesso facile e standardizzato a basi di dati geografici provenienti da diverse sorgenti, sia locali che remote. Le primitive dei dati vettoriali possono essere punti, linee e poligoni. I formati vettoriali attualmente supportati in gvSIG sono SHP, DXF, DWG, DGN, KML e GML. Inoltre, gvSIG supporta diversi formati di geodatabase: PostGIS, MySQL, Oracle (SDO Geometry) ed ESRI ArcSDE. Per la loro gestione occorre utilizzare il “Gestore di connessione a geoDB”. Negli ultimi due casi, trattandosi di tecnologie proprietarie, occorre scaricare ed installare apposite librerie dai siti dei produttori. Per ulteriori istruzioni, si rimanda alla pagina http://www.gvsig.org/web/projects/gvsig-desktop/official/gvsig-1.9/previous-requirements . Infine, gvSIG permette di caricare dati vettoriali da Web Feature Service (WFS). Per la gestione delle proprietà topologiche dei layer vettoriali, occorre installare l’estensione Topology (non ancora stabile) al seguente indirizzo: http://www.gvsig.org/web/projects/gvsigdesktop/devel/topology . Per ogni tipologia e fonte di dato caricato nella vista, cliccando sul nome del layer con il tasto destro e accedendo alla voce “Proprietà”, sono disponibili informazioni descrittive del dato, dell’origine degli stessi, del sistema di riferimento, ecc. All’atto del caricamento di un qualsiasi layer, nella finestra di dialogo “Aggiungi layer” occorre assegnare manualmente il sistema di riferimento delle coordinate (CRS - Coordinate Reference System) del layer stesso. Attualmente gvSIG non riconosce automaticamente il file di proiezione .prj, tuttavia i layer vettoriali, a differenza dei layer raster, sono proiettati correttamente “on the fly”. Sono presenti i sistemi di riferimento di coordinate inclusi nei database EPSG, ESRI e IAU2000 ed è, inoltre, possibile definire dei CRS personalizzati. Essendo disponibili i CRS dell’EPSG, sono naturalmente supportati tutti i sistemi cartografici italiani (ad eccezione dei sistemi catastali che andrebbero personalizzati come in altri software geografici) e le trasformazioni tra essi. E’ prevista, inoltre, la possibilità di definire delle trasformazioni composte e l’utilizzo di grigliati in formato NTv2 (National Transformation version 2). GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 1 Figura 1 Scelta del sistema di coordinate per il layer o la vista 3) Caricare dati vettoriali Per aggiungere dati vettoriali ad una vista, occorre cliccare dal menù Vista sull’opzione “Aggiungi layer” oppure sul relativo pulsante presente nella barra degli strumenti: . Si aprirà una finestra che consentirà di aggiungere i layer da caricare, in funzione della tipologia di dato (Figura 2). Figura 2 Tipologia di layer caricabili nella vista Si riporta di seguito una breve descrizione delle tipologie di dato vettoriale caricabile e della modalità di caricamento, rimandando alla lezione sui layer raster per le altre voci di menù: 1. da “File” è possibile aggiungere layer salvati sul disco nei seguenti formati (driver): 2. da “GeoDB” è possibile aggiungere layer salvati nei formati di geodatabase disponibili. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 2 Per gestire le connessioni a disposizione, accedere al menù “Mostra” della barra del menù principale di gvSIG e scegliere l’opzione “Gestore di connessione a geo-DB”, come nella figura seguente. Si rende così attiva la finestra “Parametri di connessione” dove è possibile scegliere tra i driver disponibili ed impostare i parametri di connessione al database selezionato: nome della connessione, indirizzo del server che ospita il database, la porta del computer sulla quale è disponibile il servizio, il nome del database cui ci si vuole connettere, nome utente e password autorizzati alla connessione. Una volta introdotti tutti i parametri, cliccare su “Accetta”. Figura 3 Parametri di connessione ad un server geodatabase Alla stessa finestra si accede dal menù di caricamento di nuovi layer, scegliendo la voce GeoDB. Una volta impostati, i parametri di connessione restano memorizzati in gvSIG e nelle successive connessioni non sarà necessario inserirli nuovamente. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 3 3. da “WFS” Nell'elenco a discesa sono presenti i server WFS già utilizzati oppure è possibile aggiungere quello desiderato. Scegliere “Connettere” per avviare la connessione al server. Una volta stabilita la connessione, nella stessa finestra saranno riportati una breve descrizione del servizio e la versione di WFS utilizzata dal server. Cliccando sul pulsante “Successivo” si accede alla scheda informativa del servizio. La scheda successiva, “layers”, permette di selezionare il layer che si vuole caricare tra quelli offerti nel servizio. Scegliendo un layer, si attiva la scheda “Campi” con la lista degli attributi disponibili e cliccare sul nome dei campi per selezionare quelli di interesse. Nella successiva scheda “Opzioni” è riportato il sistema di riferimento di coordinate, non modificabile; tuttavia il layer viene riproiettato on the fly nel sistema di coordinate della vista in fase di caricamento in gvSIG. Nella scheda “Filtro” è possibile costruire un’espressione sugli attributi del layer e personalizzare i dati da visualizzare sulla mappa. Oppure è possibile personalizzare l’area da caricare sulla mappa, riportando le coordinate dei vertici nella scheda “Area”. Dopo aver configurato tali parametri, cliccare sul pulsante “Accetta” per caricare il layer WFS nella vista di gvSIG. Una volta caricato il layer WFS, è possibile accedere di nuovo alle schede descritte, cliccando sul layer nella ToC con il tasto destro del mouse e selezionando l'opzione “Proprietà WFS”. 4. da “Annotazione” In gvSIG è possibile salvare, e quindi richiamare, i file delle etichette riportate nei layer (annotazioni) salvati in formato shapefile indipendentemente dal tipo di formato del layer originale. Il layer delle annotazioni è composto dalle etichette del file e contiene i campi che si riferiscono al testo delle annotazioni (testo, font, colore, altezza e rotazione). Dalle proprietà del layer è possibile gestire la sovrapposizione, la localizzazione con o senza punto, ecc. 4) Vestire dati Facendo doppio clic sul nome del layer, oppure cliccando con il tasto destro del mouse sul layer e scegliendo “Proprietà” si apre la finestra per gestire le proprietà del layer: Figura 4 Esempio di simbologia a simbolo unico e opzioni del menù contestuale di un layer vettoriale GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 4 Figura 5 Finestra Proprietà del layer Il sottomenù “Generale” mostra le informazioni principali sul layer (sistema di riferimento, estensione spaziale del layer, tipologia di dato e la directory del file); permette di attivare un indice spaziale per rendere più veloce la visualizzazione del layer nella vista e da qui è possibile impostare una scala minima e massima di visualizzazione. Il sottomenù “Simbologia” permette di scegliere colori e simboli da applicare al layer per rappresentare gli oggetti sulla mappa. Il menù offre diverse possibilità di scelta della simbologia per personalizzare la mappa: attributi multipli, categorie, elementi e quantità. Categorie La simbologia (1) con i Valori unici (2) mostra gli elementi di un layer usando un simbolo per ogni valore unico presente nel campo degli attributi (3 - campo di classificazione), utilizzato per realizzare la legenda. Si possono aggiungere tutti i valori (4) o solo alcuni attributi dalla lista completa (scegliere “Aggiungi”). E’ possibile modificare i colori singolarmente o selezionare degli Schemi colori predefiniti (5 – schema colori). GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 5 Figura 6 Definizione di simbologia a valori unici Figura 7 Esempio di simbologia a valori unici La categoria con espressioni, permette di assegnare una simbologia ad alcuni oggetti scegliendoli con un filtro sui dati alfanumerici. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 6 Figura 8 Simbologia in base ad un’espressione Attributi multipli Con questa simbologia è possibile tematizzare i dati utilizzando due attributi: uno per il colore degli oggetti ed uno per la grandezza del simbolo su ciascuno di essi. Figura 9 Simbologia con attributi multipli: nell’esempio i Comuni sono tematizzati per colore in base all’attributo densità di abitanti per km quadrato (campo denskm2) e gli stessi sono rappresentati da punti a grandezza graduale in base all’attributo resideF (numero di residenti di sesso femminile). Elementi Il simbolo unico mostra tutti gli elementi di un layer usando lo stesso simbolo: dal sottomenù Simbologia (1), scegliere Elementi – Simbolo unico, cliccare su seleziona simbolo (2) ed una nuova GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 7 finestra si renderà attiva in cui scegliere il colore di riempimento (3), del bordo, lo spessore del bordo, ecc. Cliccare su Accetta per tornare al menù Proprietà del layer e quindi Applica. Figura 10 Simbolo unico Quantità Questo tipo di legenda rappresenta gli elementi di un layer usando una scala di colori, una scala di simboli a grandezza graduata o proporzionata, con una densità di punti. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 8 Figura 11 Rappresentazione di un campo numerico con una densità di punti: nell’esempio ogni punto rappresenta 200 residenti. Figura 12 Esempio di tematizzazione per intervalli naturali (Jenks) di un campo numerico Dopo aver scelto il campo di classificazione da tematizzare, si sceglie la tipologia di intervallo (di seguito dettagliati), il numero di intervalli, quindi con “Calcola intervalli”, vengono applicati i criteri e create le classi. GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 9 Intervalli uguali: scelto l’attributo numerico da tematizzare, il range di valori viene diviso in classi di medesima ampiezza (l’ampiezza delle classi sarà uguale al range dei dati diviso il numero delle classi). Intervalli naturali: il numero di intervalli viene specificato secondo l’algoritmo Jenk per minimizzare la somma della variazione interna a ciascuna classe. Intervalli quantili: il numero di intervalli viene specificato in modo da attribuire a ciascuna classe lo stesso numero di elementi, cioè in modo da suddividere l’insieme dei dati grafici in classi di pari cardinalità. Figura 13 Esempi di tematizzazione degli stessi dati per tipologia di intervalli Analogamente si procede con la tematizzazione per “Simboli graduati” e “Simboli proporzionali”. Il sottomenù “Etichettati” permette di personalizzare la mappa, aggiungendo le etichette agli elementi presenti. Selezionare abilitare l’etichettatura e scegliere il campo contenente il testo da mostrare sulla mappa, scegliendo anche la grandezza, il font, il colore e le dimensioni del carattere. Figura 14 Finestra di scelta delle etichette e delle proprietà di visualizzazione 5) Gestire la legenda Tutti i dati caricati nella Vista sono visibili nella parte centrale della finestra, nell’area mappa, mentre sulla sinistra della finestra si trova la “Table of Contents” (ToC) che mostra l’elenco dei layer della vista. I layer possono essere attivati (cliccando sul nome di ciascuno di essi), resi visibili GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 10 o meno (spuntando le caselle di controllo vicino al nome) o raggruppati (selezionando due o più layer e scegliendo l’opzione Raggruppa dal menù contestuale del layer). Il nome del layer attivo è evidenziato in grassetto nella ToC. È possibile accedere alle stesse funzioni dal menù Vista. Figura 15 Menù per la gestione dei layer della Vista 6) Organizzare la vista L’ordine di visualizzazione dei layer nella mappa segue quello della legenda, ossia il layer che si trova al primo posto della legenda è sopra gli altri anche nella mappa. Per modificare tale ordine, è possibile spostare i layer nella legenda, cliccandovi sopra e quindi trascinando nella posizione desiderata. Oppure cliccare con il tasto destro sul nome del layer e scegliere “Colloca davanti” per spostare il layer sopra tutti gli altri. Figura 16 I layer sono tutti visibili nella vista, mentre il layer “strade”(in grassetto) è l’unico attivo. Con l’opzione “Colloca davanti” il layer è portato sopra gli altri GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 11 7) Navigare sui dati Gli strumenti di navigazione della vista sono disponibili nella barra dei menù “Vista” “Navigazione” e nella barra degli strumenti. Figura 17 Strumenti di navigazione di gvSIG Tra le varie opzioni disponibili, “Zoom selezionato” elementi del layer precedentemente selezionati. consente di zoomare verso uno o più Dopo aver aggiunto i dati, è possibile personalizzare la vista, aggiungendo il “localizzatore” per visualizzare la posizione corrente nella mappa rispetto a quella generale di un layer scelto (dal menù Vista, scegliere “Configura localizzatore”). GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 12 Figura 18 Esempio di vista con localizzatore 8) Interrogare i dati Per visualizzare gli attributi associati agli oggetti della mappa, selezionare il pulsante e cliccare sull’oggetto di interesse. Le informazioni mostrate sono relative al layer attivo. In caso di più layer attivi, l’interrogazione restituisce informazioni sugli oggetti di essi. toolbar di interrogazione altre toolbar di interazione con i dati 9) Bibliografia Manuale utente (Italiano- Version 1 - Corrisponde alla versione 3 del manuale in spagnolo) Conselleria de Infraestructuras y Transporte, C/ Blasco Ibáñez Nº 50, 46010 VALENCIA Introduzione a gvSIG – Tutorial, Versione 1.9 e Sextante, R3GIS s.r.l., www.r3-gis.com Redatto da: Carla Ippoliti, [email protected] Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise "G.Caporale" Settore Epidemiologia, Innovazione, Formazione e Informazione Reparto Statistica e GIS Via Campo Boario, TERAMO www.izs.it GEOforUS – Geography & Technology Network – www.geoforus.it 13