Celiachia: la nuova visibilità sociale di una malattia

Celiachia: la nuova visibilità
sociale di una malattia
di Costantino Cipolla
Università di Bologna
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Che cos’è la celiachia?
È una malattia e come tale è definita dalla
medicina in termini bio-organici. Tuttavia le
sue componenti sociali e individuali vanno
oltre il modello biomedico.
Per questa ragione è necessario un approccio
multidimensionale alla stessa.
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Definizione biomedica:
«Conosciuta anche come sprue celiaca o
enteropatia da glutine, è una malattia
dell’intestino tenue a patogenesi immunomediata, caratterizzata da una intolleranza
permanente alle frazioni proteiche di alcuni
cereali fra i quali certamente grano, segale, orzo,
kamut, farro (e, forse, dell’avena) che, in soggetti
geneticamente predisposti, causa un danno
mucoso» [Corposanto 2008: 31]
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Diffusione
• In passato: la celiachia era considerata un
disordine raro, a carico dell’età infantile e
caratteristico dei paesi europei.
• Oggi:
•
in Europa, Nord e Sud America e Australia,
la frequenza media è di circa l’1% della
popolazione generale.
•
E’ molto frequente anche nei Paesi non
europei e in via di sviluppo (Nord Africa,
Medio Oriente, India) [Corposanto 2011].
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La celiachia in una prospettiva
sociologica
• La celiachia ha forti ripercussioni a livello biooranigo, psichico e sociale.
• Per un inquadramento concettuale di queste
dimensioni, si può impiegare il Modello Esa:
1- disease come esiti diagnostico-tecnologici;
2- disease come attribuzione personale;
3- illness esperita;
4- semantica dell’illness;
5- immaginario di sickness o sickscape;
6- sickness istituzionale
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Dimensinioni bio-organiche
• disease come esiti diagnostico-tecnologici: «la
costruzione/registrazione tecnologica della
malattia: ovvero i risultati dovuti all’applicazione
delle strumentazioni scientifiche nella lettura del
corpo umano» [Cipolla, Maturo 2008: 223];
• disease come attribuzione personale: la
valutazione professionale del medico che
«coincide con l’insieme di preparazione
professionale, esperienza e capacità inferenziali
che, differente da medico a medico, fa sì che vi
siano opinioni scientifiche [stravagante ossimoro]
eterogenee e, in alcuni casi, contradditorie
laddove si tratti di sostenere diagnosi, prognosi
ed eziologie» [Ivi];
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Dimensioni sociali
• immaginario di sickness (sickscape):
«rappresentazioni sociali della malattia, ovvero le
concezioni di malattia (o evento giudicato patologico)
della popolazione o di uno specifico gruppo sociale
(subculture) e le rappresentazioni che i media, qui
genericamente intesi, danno di una specifica malattia
o evento costruito come patologico» [Cipolla, Maturo
2008: 223];
• sickness istituzionale: «l’ingresso nel sick role
parsonsiano con le conseguenti modifiche al ruolo
sociale del soggetto (assenza di lavoro, limitazione
delle attività quotidiane, legittimità nel passare molto
tempo in ambiente domestico)» [Ivi];
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Dimensioni individuali
• illness esperita: «ogni percezione di dolore,
sofferenza o ansia da parte del soggetto
indipendentemente dalla presenza o meno di
alterazioni organiche rilevabili attraverso
strumentazioni bio-mediche» [Cipolla, Maturo
2008: 223];
• semantica dell’illness: «il senso che una
persona dà alla propria condizione di
malattia» [Maturo 2007: 122];
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Celiachia come…
1- disease come attribuzione personale
perché riconosciuta e certificata dai
medici;
2- disease come esiti diagnosticotecnologici perché riconosciuta
attraverso l’uso della strumentazione
scientifica.
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Celiachia come…
3- Sickness istituzionale, a causa delle
limitazioni nelle attività quotidiane (p.es.
impossibilità a condividere pranzi collettivi…);
4- Sickscape: connessa alle rappresentazioni
sociali e/o a quelle fornite dai media.
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Celiachia come…
5- Illness esperita: in quanto causa di dolore,
sofferenza, giramenti di testa, nausea (ci sono
però dei casi completamente asintomatici);
6- Semantica dell’Illness: legata al senso che
ciascun celiaco dà alla propria condizione di
intollerante al glutine [Corposanto 2008].
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Bibliografia di riferimento
• Cipolla C., Maturo A. (2008), Il Modello Esa: una lettura sociopsico-biologica della malattia, , «Salute e Società», A.VII-3/2008.
• Corposanto C. (2008), Celiachia e capitale sociale. Uno sguardo
sociologico sulle intolleranze alimentari, «Salute e Società»,
A.VII-3/2008.
• Corposanto C. (a cura di) (2011), Celiachia, malattia sociale. Un
approccio multidisciplinare alle intolleranze alimentari,
FrancoAngeli, Milano.
• Maturo A. (2007), Sociologia della malattia, FrancoAngeli,
Milano.
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