2. Fondamenti di Elettrodica Interfaccia elettrificata (capitolo 6) come si forma punto di vista elettrico punto di vista strutturale adsorbimento ionico Elettrodica (capitolo7) introduzione cinetica di trasferimento elettronico la sovratensione di diffusione altri tipi di sovratensione (6.1) (6.3, 6.5) (6.6) (6.8) (7.1) (7.2, 7.3) (7.9) La maggior parte dei sistemi elettrochimici è progettato per fornire (sorgenti) o consumare (elettrolizzatori) energia, o meglio per TRASFORMARE l’energia. Per fare ciò abbiamo bisogno che l’elettrodo sia attraversato da una corrente (i.e. sia fuori equilibrio). Lo scopo fondamentale della cinetica elettrodica è capire come la corrente dipenda dal potenziale all’elettrodo (o viceversa). 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.1) Elettrodica: Introduzione Introduzione Un equilibrio dinamico La legge di Faraday in chiave cinetica: la velocità delle razione elettrochimiche Richiami di cinetica chimica 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.1.) Introduzione allo studio del trasferimento elettronico Soggetto del capitolo sarà COME il trasferimento elettronico avviene tra il conduttore elettronico (il metallo) e il conduttore ionico, ovvero la specie elettroattiva (pronta a ossidarsi o ridursi) in soluzione. Il campo elettrico all’interfaccia (interfase di 0.5 nm) è di circa 107V/cm. Questo campo è l’essenza e una delle principali caratteristiche dell’elettrochimica L’elettrochimica: trasformazioni chimiche ed elettriche L’elettrochimica è la trasformazione dell’energia elettrica in energia chimica (reazione chimica attraverso elettricità) o dell’energia chimica in energia elettrica (elettricità attraverso una reazione chimica). 3. Fondamenti di Elettrodica L’equilibrio dinamico Concentriamo la nostra attenzione alla SINGOLA interfaccia elettrodica. La nostra descrizione del doppio strato è stata tuttavia STATICA, mentre in realtà si instaura un EQUILIBRIO DINAMICO che nel caso specifico è MOLTO importante. Anche in condizioni di equilibrio (iest=0) ci sono particelle che reagiscono alla superficie, i cui flussi di carica sono bilanciati rispetto all’interfaccia. Esisteranno quindi delle correnti uguali e opposte nei due sensi (si annullano) che fluiscono all’interfaccia e che determinano importanti proprietà di equilibrio. Comunque queste correnti sono ≠ 0 (e misurabili sperimentalmente) 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.2.3 ultimi due paragrafi) Esempi di reazioni di trasferimento di carica Le reazioni di trasferimento di carica possono essere principalmente di due tipi. Entrambi prevedono il trasferimento elettronico da o verso l’elettrodo, ma in un caso si può avere anche trasferimento ionico. Reazioni di trasferimento elettronico puro. In questo caso la specie elettroattiva (ione) è in soluzione. In genere è all’OHP e riceve l’elettrone (reazione catodica) dall’elettrodo riducendosi o cede l’elettrone all’elettrodo (reazione anodica) ossidandosi. E’ il caso, per esempio, di Fe3+/Fe2+. Reazioni di trasferimento ionico. Lo ione in soluzione riceve l’elettrone (reazione catodica) dall’elettrodo riducendosi e si deposita all’elettrodo. Oppure un atomo metallico del conduttore elettronico si ossida e passa in soluzione lasciando l’elettrone all’elettrodo (reazione anodica). E’ il caso, per esempio, di Ag+/Ag. In ogni caso, la reazione catodica (riduzione) corrisponde a un flusso di elettroni dal metallo alla soluzione mentre la reazione anodica (ossidazione) corrisponde a un flusso di elettroni dalla soluzione al metallo. 3. Fondamenti di Elettrodica (Bard, 1.3.2) Un ponte tra la chimica e l’elettrochimica: la legge di Faraday in chiave cinetica Supponiamo che ad un interfaccia elettrodica avvenga una reazione elettrochimica. L’elettrodo è attraversato da una corrente i che dipende dalla stechiometria della reazione chimica secondo la legge di Faraday. Q(coulomb ) N(moli ) = Infatti la Faraday dice che: coulomb nF mol dQ coulomb La corrente che passa all’elettrodo (dovuta alla reazione) j(ampere ) = è la carica che attraversa l’interfaccia nel tempo: dt s j moli dN 1 dQ = = = La velocità della reazione sarà allora: velocità s dt nF dt nF Se consideriamo la densità di corrente possiamo esprimere la velocità per area unitaria di superficie elettrodica: j i moli velocità = = 2 s cm AnF nF Ci basta questa relazione per discutere la cinetica elettrodica? NO. Come la velocità dipende dal potenziale d’elettrodo? Come è influenzata dalla struttura del doppio strato? Può dipendere anche dal trasporto di materia in soluzione? Cosa succede se il prodotto è uno strato insolubile che cresce all’elettrodo? E se ci sono coinvolti processi chimici paralleli in soluzione? 3. Fondamenti di Elettrodica (Bard, 3.1.1) Richiami (?) di cinetica chimica: l’equilibrio dinamico Consideriamo una generica reazione che abbia molecolarità 1 nei due sensi: A k d → ← k B i Le velocità di reazione diretta e inversa dipendono dalle concentrazioni secondo: vd = kd[A] v i = k i [B] In questo caso le k hanno dimensione s-1 (molecolarità 1 = cinetica del primo ordine). La velocità di conversione netta è allora: v net = v d − v i ≡ k d [ A ] − k i [B] All’equilibrio la velocità netta è zero e si può ricavare la costante di equilibrio espressa in termini cinetici: k d [B] = = K eq ki [A] Qualsiasi teoria cinetica deve collassare in una relazione termodinamica quando si considera l’equilibrio. D’altro canto la TDM non fornisce alcuna indicazione riguardo al meccanismo che mantiene l’equilibrio (per esempio i valori di velocità diretta e inversa). Quando si studia la cinetica chimica questo aspetto è fondamentale soprattutto a livello teorico. In elettrochimica ha anche dei risvolti pratici importantissimi: per esempio determina il potenziale d’elettrodo (≈ lettura sperimentale) nel caso siano presenti più specie elettroattive all’interfaccia 3. Fondamenti di Elettrodica (Bard, 3.1.2 & 3.1.3) Richiami di cinetica chimica: l’equazione di Arrhenius e la sua rappresentazione La maggior parte delle costanti cinetiche ha una dipendenza Ea k = a exp sperimentale dalla temperatura che segue la legge di Arrhenius: − RT Il termine Ea (dimensioni di un’energia) esprime la probabilità di superare la barriera di attivazione usando l’energia termica del sistema RT. Il pre-esponenziale a (dimensioni di k, nel caso di ordine 1 è un tempo-1) indica con quale frequenza si tenta di superare la barriera stessa. La rappresentazione che si usa è: profilo di energia/coordinata di reazione 3. Fondamenti di Elettrodica (Bard, 3.1.2 & 3.1.3) Richiami di cinetica chimica: l’equazione di Arrhenius e lo stato attivato Il termine Ea è quindi la variazione di energia interna standard per andare dal minimo al massimo. Dato che le reazioni sono in ∆Eoa = ∆Hoa − ∆(PV ) ≈ ∆Hoa fasi liquide o condensate: Il termine a contiene un parte che dipende dalla forma del ∆Soa a = a' exp − sistema (ind. da T) e una che contiene la variazione dei gradi RT di libertà (=entropia): ∆Soa ∆Hoa ∆Goa Ea k = a exp − = a' exp − exp − RT = a' exp − RT RT RT Un esempio di calcolo di a’ in meccanica statistica mostra che per sistemi semplici: ( ∆Goa )r →p ( ∆Goa )p→r o ∆Greaz J kT K K a' ∝ h Js 3. Fondamenti di Elettrodica Verso la cinetica di trasferimento di carica… Supponiamo che la nostra reazione sia una reazione di trasferimento r k elettronico (avviene all’interfaccia), che la superficie dell’elettrodo sia Ox + ne → Re d s ← k unitaria e che il potenziale d’elettrodo NON abbia nessun effetto sulla cinetica di reazione: r − ( ∆Goa )red,chim −i v d = a' exp × [ Ox ] = RT nF Quindi se consideriamo SOLO un punto di vista chimico, a T=cost le correnti all’elettrodo sono date dalla espressione: r r − ( ∆Goa )red,chim i = nFa' exp × [Ox ] = nFk chim [Ox ] RT s s i = nFk chim [Re d] Dove [Ox] e [Red] sono le concentrazioni all’interfaccia Stiamo per entrare nel cuore della cinetica di trasferimento di carica (= come la corrente risulta influenzata dal potenziale)… 3. Fondamenti di Elettrodica Elettrodica: Cinetica di trasferimento elettronico Il ruolo del potenziale elettrico sull’equilibrio dinamico: la corrente di scambio L’elettrodo sotto squilibrio: la sovratensione L’elettrodo sotto squilibrio: le curve corrente/tensione L’equazione di Butler Volmer e la legge di Tafel La cinetica e l’equilibrio: la legge di Nernst Limiti e applicabilità della cinetica di trasferimento di carica Altri tipi di sovratensione Lo scopo fondamentale è avere in mano una teoria (o delle teorie) che sia in grado di riprodurre e quindi prevedere l’andamento sperimentale delle curve corrente/tensione sia per sistemi che forniscono energia (reazioni che decorrono spontaneamente) sia per eletrolizzatori (reazioni che decorrono in senso non spontaneo sotto l’azione di una sorgente.) 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.2) Il ruolo del potenziale L’energia di attivazione del sistema elettrochimico risente dell’influenzata non solo della parte chimica, ma anche di quella elettrica (i.e. del POTENZIALE). In che modo? Caso di potenziale anodico ∆φ>0 ∆φ r k → Ox + ne ← Re d s k β=0 L’energia di attivazione dipende LINEARMENTE dal potenziale! ∆Goa,red = ( ∆Goa )chim,red + βnF∆φ ∆Goa,ox = ( ∆Goa )chim,ox − (1 − β)nF∆φ β=1 dove 0<β<1. Quindi sommo al termine chimico una parte del termine elettrico. β (coefficiente di trasferimento) è un parametro adimensionale che mi dice che FRAZIONE del potenziale cambia veramente l’energia di attivazione. E’ un parametro che dipende dalla struttura dell’interfaccia e dalle superfici energetiche. β=0.5 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.2.1) L’equilibrio dinamico: la corrente di scambio Riconsideriamo la singola interfaccia Ox/Red dove ha luogo l’equilibrio dinamico r caratterizzato dalle due semireazioni: k → Ox + e← Re d s k r r − ( ∆Goa )red,chim βnF∆φ βnF∆φ i = nFa' exp exp − × [ Ox ] = nF k exp chim − RT × [Ox ] RT RT s s − ( ∆Goa )ox,chim (1 − β)nF∆φ (1 − β)nF∆φ i = nFa' exp exp × [Re d ] = nF k exp chim × [Re d] RT RT RT Il sistema è in equilibrio, quindi itot=0 r s itot = − i − i = 0 ( ) In questo specifico caso (equilibrio) ∆φ≅Erev (da qui in avanti, TUTTI I POTENZIALI sono riferiti a SHE), le correnti all’elettrodo sono uguali e prendono il nome di CORRENTE DI SCAMBIO: r s β nFErev (1 − β)nFErev i 0 = nFk chim exp − × [ Ox ] = nF k exp × [Re d] chim RT RT In caso di più specie elettroattive presenti all’elettrodo, se una coppia ha i0 molto più elevata delle altre dominerà l’equilibrio e il valore di potenziale letto sarà quello di quella coppia. Altrimenti si leggerà un valore di potenziale misto (come nel caso della corrosione) 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.2.2) L’elettrodo fuori dall’equilibrio: la sovratensione Immaginiamo ora di squilibrare le due correnti (può essere fatto in vari modi), cioè: r s itot ≠ 0 i≠i In qualsiasi modo squilibriamo l’elettrodo, il potenziale attuale sarà diverso da quello di equilibrio. Definiamo allora una nuova grandezza che è indice di quanto l’elettrodo sia lontano dall’equilibrio: la SOVRATENSIONE. η = E − Erev Il segno di η dipende allora se il nuovo valore di potenziale è maggiore o minore di Erev. La questione del segno (reazioni accoppiate con SHE): Cl2 + 2e → 2Cl− E°rev=1.39 V La reazione decorre spontaneamente in senso catodico (i<0). Per una determinata corrente (costante) si legge un valore di E, più basso di Erev. E E0 1.39 E η j Quando la reazione decorre spontaneamente gli elettroni vanno dal metallo alla soluzione La sovratensione catodica ha segno NEGATIVO e poiché la corrente è negativa per convenzione, la curva i/η ηè nel terzo quadrante 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.2.2) L’elettrodo fuori dall’equilibrio: la curva corrente/sovratensione La questione del segno (reazioni accoppiate con SHE): Li+ + e → Li E°rev=-3.04 V Li → Li+ + e La reazione decorre spontaneamente in senso anodico (i>0). Per una determinata corrente (costante) si legge un valore di E, più elevato di Erev. E E -3.04 η E0 j Tuttavia le reazioni possono essere invertite grazie all’uso di sorgenti esterne, per esempio posso generare Cl2 da una soluzione di Cl-. Si impone una tensione SUPERIORE a E0 (η>0), la corrente è anodica (i>0) e sono nel primo quadrante. Analogamente, posso depositare Li metallico da Li+ se impongo una tensione più bassa di E0 (η<0), la corrente è catodica (i<0) gli elettroni vanno dalla soluzione al metallo La sovratensione anodica ha segno positivo e poiché la corrente è positiva per convenzione, la curva i/η η è nel primo quadrante 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.2.3) La curva corrente/sovratensione svelata: l’equazione di Butler Volmer Ox + e r k → s ← Re d k quando i<0 (catodica) E<Erev (η η<0) quando i>0 (anodica) E>Erev (η η>0) L’equilibrio è dinamico, per avere una corrente netta una delle due correnti deve prevalere sull’altra: r r s s βnFE (1 − β)nFE i = nFk chim [Ox ] exp − i = nF k [Re d ] exp chim RT RT r s s r βnFE (1 − β)nFE itot = − i − i = − nFk chim [Ox ] exp − − nF k [Re d ] exp chim RT RT ( itot ) η = E − Erev E = η + Erev r s s r β nF(η + Erev ) (1 − β)nF( η + Erev ) = − i − i = − nFk chim [Ox ] exp − − nF k [Re d ] exp chim RT RT r s β nFErev (1 − β)nFErev i0 = nFk chim [Ox ] exp − = nF k [Re d ] exp chim RT RT r s β nFη (1 − β)nFη itot = − i − i = −i0 exp − − exp RT RT ( ) ( ) 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.2.3) La curva corrente/sovratensione svelata: l’equazione di Butler Volmer Ox + e r k → s ← Re d k quando i<0 (catodica) E<Erev (η η<0) quando i>0 (anodica) E>Erev (η η>0) L’equilibrio è dinamico, per avere una corrente netta una delle due correnti deve prevalere sull’altra: itot ( ) r s β nFη (1 − β)nFη = − i − i = −i0 exp − − exp RT RT Questa equazione esprime la corrente all’elettrodo (variabile dipendente) in funzione della sovratensione (variabile indipendente). Il termine di attivazione cinetica che (∆Ga,chim+βnFErev) regola l’equilibrio dinamico è contenuto in i0 e l’attivazione dalla sovratensione (scostamento dall’equilibrio) è esponenziale. L’equazione vale quando siamo in condizioni in cui il reattivo è SEMPRE disponibile all’elettrodo, cioè il controllo cinetico è determinato SOLO dalla velocità della reazione elettrochimica (cinetica di trasferimento di carica). La corrispondente sovratensione prende il nome di sovratensione di trasferimento di carica. 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.2.3.1 & 7.2.4) Il caso di basse sovratensioni Nel caso in cui η sia molto bassa (< 50 mV) itot ( ) r s (1 − β)nFη β nFη = − i − i = −i0 exp − − exp RT RT itot ( β nFη β nFη exp − = 1 − RT RT ) r sr s (1 − β)nFη i0nF β nFη = − i − i i − i = −i0 1 − −1− η = RT RT RT Cioè la corrente è lineare con la sovratensione. In questo caso si può calcolare: RT dη = = Rct (Ω) di η→0 i0nF La resistenza al trasferimento di carica definisce la polarizzabilità dell’interfaccia. Dato che la Rct dipende dalla corrente di scambio (più elevata è i0 e minore la resistenza) un valore di i0 elevato implica la non polarizzabilità dell’interfaccia. 3. Fondamenti di Elettrodica (C:6 p:6.3.3) Polarizzabilità dell’interfaccia Interfaccia idealmente non polarizzabile Capacità del doppio strato Interfaccia idealmente polarizzabile Capacità del doppio strato i0 elevata i0 piccola Resistenza al trasferimento di carica Resistenza al trasferimento di carica 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.2.3.2) Il caso di sovratensioni elevate Nel caso in cui η sia elevata, uno dei due termini nell’equazione di Butler Volmer è molto piccolo rispetto all’altro. r s (1 − β)nFη β nFη itot = − i − i = −i0 exp − − exp RT RT ( ) Quale? Dipende da che polarizzazione stiamo considerando. Nel caso η<0 (polarizzazione catodica) si ha β nFη (1 − β)nFη exp − >> exp RT RT r β Fη itot = − i = −i0 exp − RT Quindi la corrente aumenta esponenzialmente con la sovratensione. Passando ai logaritmi abbiamo un potente strumento per determinare sia la corrente di scambio sia il coefficiente di trasferimento. ln i = ln i0 − βF η RT 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.2.3.2) La legge di Tafel ln i = ln i0 − βF η RT Scambiando la variabile dipendente con quella indipendente: Curiosamente Tafel era già giunto a questo risultato 25 anni prima nella forma (a e b costanti sperimentali): η= RT RT ln− ln i βF βF η = a − b log(i) Il fatto che la teoria di Butler Volmer preveda la legge di Tafel come caso particolare è un indice della bontà della teoria. A) Tratto lineare (basse η + tratto intermedio) B) Tratto di validità della Tafel Estrapolando la curva per η→0 si ottiene i0. A RT si osservano spesso delle pendenze b=δη/δlog(i)=0.12 V che equivale a β=0.5. (In tali condizioni la pendenza vera sarebbe 0.116V.) Risultati sperimentali hanno mostrato che molto spesso β=0.5. Il risultato può apparire sorprendente, in quanto il “momento reattivo” tra elettrone e specie dovrebbe essere più vicino a OHP. Tuttavia β è un termine che dipende soprattutto dalle curve energia/coordinata di reazione, meglio rappresentato da un rapporto tra energie che tra distanze. 3. Fondamenti di Elettrodica (Bard, figura 3.4.3) Effetto del coefficiente di trasferimento sulle curve i/η Quando β≅0.5 le curve sono simmetriche rispetto all’origine. Cosa succede quando β≠0.5? Dato che β ha effetto sull’attivazione, un valore diverso da ½ deprime una reazione e ne esalta l’altra. Per come abbiamo costruito l’equazione, β→1 aumenta la corrente catodica e deprime quella anodica. 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.2.6) La cinetica dell’equilibrio: la legge di Nernst Abbiamo espresso la corrente di scambio come: r s βnFErev (1 − β)nFErev i 0 = nFk chim [Ox ] exp − = nF k [Re d ] exp chim RT RT Dove compaiono le concentrazioni delle specie reagenti e prodotti all’equilibrio e il potenziale reversibile dell’elettrodo. Passando ai logaritmi è facile dimostrare che: Erev r RT k RT [Ox ] RT RT [Ox ] = ln s + ln = ln(K ) + ln nF k nF [Re d] nF nF [Re d] 0 Erev = Erev + RT [Ox ] ln nF [Re d] Nella trattazione cinetica abbiamo quindi ritrovato un relazione termodinamica quando trattiamo il caso all’equilibrio. 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.3.1) Limiti della teoria Nella nostra teoria abbiamo trattato il doppio strato utilizzando il modello di Helmholtz: Ma abbiamo visto al capitolo precedente che il doppio strato deve essere modellizzato in modo più complicato. La presenza di una strutturazione del doppio strato IMPLICA che la concentrazione che abbiamo usato nella Butler Volmer NON può essere la concentrazione di bulk (lo è in prima approssimazione) ma deve tener conto della coda di potenziale che decade velocemente in soluzione. Cioè la differenza di potenziale OHP∆Sφ determina la concentrazione di bulk secondo la Boltzmann: zF( OHP∆Sφ) z+ z+ c OHP = c bulk exp − RT Questo aspetto modifica la corrente di scambio e il termine b della Tafel. 3. Fondamenti di Elettrodica (C:7 p:7.3.3) Applicabilità della teoria Quando è applicabile la teoria del trasferimento di carica. O meglio, quando la cinetica elettrodica è dominata dal trasferimento di carica? Quali altri processi possono influenzare la cinetica? Una curva η/log(i) in un campo di correnti più esteso (a η più elevate) mostra una forma che devia SEMPRE dalla Butler Volmer e presenta un asintoto verticale. Cosa sta succedendo? Ri-capovolgiamo la curva (invece di controllare la corrente controlliamo il potenziale) Finché siamo in Tafel possiamo aumentare la corrente esponenzialmente con il potenziale. A un certo punto la corrente comincia a crescere molto meno, fino a raggiungere un valore limite. Il problema è che la soluzione NON è più in grado di alimentare la concentrazione a OHP, la corrente cala fino al valore limite dove cOHP≈0, cioè il trasferimento di carica è così elevato che tutto quello che arriva a OHP reagisce immediatamente. Siamo in controllo diffusivo e la corrente dipende SOLO dalla velocità con cui la soluzione è in grado di alimentare l’elettrodo. La sovratensione ora prende il nome di sovratensione di diffusione. 3. Fondamenti di Elettrodica (Bard, fig. 3.4.1) Una curva reale i/η Curva corrente/sovratensione per la reazione Ox+e=Red β=0.5, il,c=-il,a e i0/il=0.2. 3. Fondamenti di Elettrodica Tipi di sovratensione Sovratensione di trasferimento di carica e sovratensione di diffusione sono due tipi di sovratensione che giocano un ruolo (da sole nel loro regime o assieme se il regime è misto) nel definire la cinetica d’elettrodo. Quali altri tipi di sovratensioni esistono? Una classificazione semplice: Sovratensione di trasferimento di carica, ηe (oggetto del presente capitolo) Sovratensione di diffusione, ηd (oggetto del prossimo capitolo) Sovratensione di reazione, ηr. La cinetica è dominata da una reazione chimica in fase omogenea o eterogenea che precede o segue il trasferimento di carica Sovratensione di caduta ohmica, ηΩ Termine SEMPRE presente e legato alla resistenza interna della cella. In genere è dominato dalla resistenza elettrica dell’elettrolita (le σ dei conduttori elettronici sono in genere >> σionica). Facilmente calcolabile a una data corrente i come Rpi se si riesce a misurare Rp. Normalmente tutte le sovratensioni, se presenti, rallentano la cinetica elettrodica, per cui: ηtot = ∑ηi i