Seconda Università degli Studi di Napoli DiSTABiF Corso di Laurea in Scienze Biologiche Insegnamento di CHIMICA BIOLOGICA Antimo Di Maro Anno Accademico 2015-16 Lezione 1 La chimica della vita L’albero della Vita Da animali e vegetali…. Richieste di fonti di nutrimento + Energia C’è una cosa che poi spesso si dimentica….. Scala delle dimensioni di alcuni oggetti studiati dai biochimici e dai biologi Il potere risolutivo approssimativo dei diversi metodi di analisi delle strutture è indicato dalle frecce L’unità biologica fondamentale: la cellula Tutti gli esseri viventi sono formati da una cellela o da caratteristico numero di cellule. Tutte le cellule hanno all’incirca le stesse dimensioni. Da 0,5 micron a 100 micron Dipendenza del rapporto superficie/volume Se si suddivide un certo volume in elementi sempre più piccoli, il rapporto tra la superficie e il volume cambia drasticamente. La superficie aumenta mentre il volume rimane costante. La Cellula Procariotica Escherichia coli Eubatteri Gram negativi Gram positivi La Cellula Eucariotica Cellula Animale Cellula Vegetale Confronto tra alcune proprietà delle cellule procariotiche ed eucariotiche Cellule procariotiche Cellule eucariotiche Dimensioni 0,2-5 µm di diametro La maggior parte ha un diametro di 10-50 µm Compartimentazione interna No Si, con parecchi e diversi tipi di organuli Localizzazione del DNA Libero nel citoplasma come nucleoide Nel nucleo, condensato con proteine a formare cromosomi multipli Ploidia a Generalmente aploide Quasi sempre diploide e poliploide Meccanismo di replicazione Semplice divisione a seguito della replicazione Mitosi nelle cellule somatiche, meiosi nei gameti b Il termine ploidia si riferisce al numero di copie dell ’ informazione genetica contenute in ciascuna cellula. Le cellule aploidi ne hanno una copia, quelle diploidi due e quelle poliploidi più di due. a Durante la mitosi lo stato diploide viene mantenuto grazie alla duplicazione dei cromosomi. Ciò accade nella maggior parte delle cellule somatiche, cioè “del corpo”, di un organismo. Nelle cellule che producono gameti (spermatozoi o cellule uovo) avviene un processo un po’ differente denominato meiosi e conduce a uno stato aploide. b Teoria della simbiosi per alcuni organelli della cellula eucariotica L’organizzazione molecolare della cellula è gerarchica Ribosio Carbamilfosfato -chetoacidi Fosfopiruvato Ac. malico Lipidi Acidi grassi Glicerolo Acetato Malonato CO2 H2O N2 Noi di occuperemo del livello 2 e 1: Proteine Acidi nucleici amminoacidi dNTP e NTP (DNA e RNA) Lipidi Zuccheri Eterogenei Glucosio, fruttosio, etc Come sono comparse le molecole del livello 1? Considerando l’evoluzione della terra… 5 miliardi di anni Esperimento di Miller-Urey da atomi e molecole semplici a monomeri della vita Dopo il formarsi delle molecole alla base dei monomeri man mano si è evoluta la materia vivente con acidi nucleici, proteine, zuccheri complessi, e lipidi RNA -> Proteine ->DNA ELEMENTI PRESENTI NELLE MACROMOLECOLE H, C, N, O, P ed S rappresentano complessivamente oltre il 98% della massa di qualsiasi essere vivente H. Ossigeno :O . . . Carbonio .N . C. Sono i più piccoli atomi Formano, essendo i più piccoli, i legami covalenti più forti di qualunque altro elemento con le stesse valenze (la forza del legame è maggiore se minore è il raggio atomico). . . Azoto . : : Idrogeno C, N e O sono i soli elementi a formare forti legami multipli. Il requisito di stabilità viene così soddisfatto. Le dimensioni di alcuni atomi Elemento Raggio Covalente (nm) H F C N O Cl Si P S Br I 0.030 0.064 0.077 0.070 0.066 0.099 0.117 0.110 0.104 0.114 0.133 Raggio di Van der Waals (nm) 0.12 0.135 0.16 0.15 0.145 0.180 _ 0.19 0.185 0.195 0.215 “Raggio del gruppo metilico” 0.20 Spessore (1/2) delle molecole aromatiche 0.170 Ossigeno È un gas solubile in H2O, di più a basse temperature. È il secondo elemento più elettronegativo e quindi uno dei più avidi di elettroni dopo il fluoro. Di conseguenza è un accettore biologico di elettroni. Il trasferimento di elettroni da altre molecole all’ossigeno avviene con produzione di energia. Azoto Dopo l’ossigeno è l’elemento più elettronegativo presente nelle biomolecole. Presente nelle proteine, ne determina proprietà strutturali e funzionali Carbonio Può formare un numero enorme di molecole stabili con O, H e N. (Es.: Con O forma la CO2, un gas stabile, solubile in H2O e adatto a far circolare il C tra gli organismi). Presenta 4 elettroni di valenza ed ha la capacità di formare doppi (C=C) e tripli legami (C = C). È l’elemento più versatile nel formare legami. Silicio È tetravalente (come il Carbonio) È abbondante nella biosfera ma non negli organismi a causa del suo raggio atomico più lungo di quello del C. Tende quindi a formare legami più deboli. SiO2, al contrario di CO2, forma silicati insolubili o polimeri tridimensionali (silice) di biossido di silicio (quarzo) e tende quindi a sottrarsi alla circolazione in ambiente aerobico. Fosforo e Zolfo Ioni Monoatomici Elementi in tracce I legami fatti da P e S sono spesso instabili in H2O e per formarsi richiedono energia. La stessa energia viene rilasciata quando il legame viene idrolizzato. Di conseguenza P e S si trovano in molecole ricche di energia come l’ATP e l’Acetil‐CoA. Na+, K+, Ca++ ed Mg++ servono per l’equilibrio osmotico, per la formazione di gradiente ionico nella conduzione nervosa e nel trasporto attivo e nella neutralizzazione di cariche con macromolecole. Sembrano essere scelti per la capacità a svolgere un “certo” ruolo. Ad esempio il ruolo di trasportatori di elettroni svolto da Fe++ e Cu++. Gli organismi compiono processi vitali (lavoro biologico) operando in condizioni isotermiche ed isobare, prendendo energia da fonti esterne e trasformandola per vari scopi (sintesi di molecole, omeostasi, movimento, calore) I sistemi biologici sono sistemi aperti, perché c’è scambio di energia e materia con l’ esterno; in ogni caso i processi biologici devono obbedire alle leggi della termodinamica Prima legge: la quantità totale di energia nell’universo resta costante dopo ogni trasformazione chimica Seconda legge: i processi spontanei avvengono con aumento di entropia (disordine), da cui non si può più ottenere lavoro Dal momento che i processi biologici sono isotermici ed isobari, usano energia chimica, che nell’uomo derivati dall’assunzione di sostanze nutrienti Con la termodinamica delle reazioni si studiano le differenze di entalpia (H) e di entropia (S) tra prodotti e reagenti: - il H misura il calore scambiato durante la reazione; un valore negativo di H indica calore ceduto (H < 0 reazione esotermica, entalpicamente favorita) - il S misura invece il grado di disordine del sistema; un valore positivo di S indica un aumento di disordine (S > 0 reazione entropicamente favorita) A pressione e temperatura costanti, i due parametri (entalpico ed entropico) sono correlati alla differenza di energia libera di Gibbs (G) in un’equazione con cui si misura il lavoro compiuto durante la reazione sull’ambiente G = H – T•S reazione A + B --> C + D Dal valore di G si può stabilire la spontaneità della reazione G < 0 reaz. esoergonica (spontanea nel verso diretto) G = 0 reaz. all’equilibrio G > 0 reaz. endoergonica (avviene la reazione opposta) Metabolismo Produzione di energia Produzione di macromolecole da molecole elementari o monomeri Durante il catabolismo Se durante queste reazioni vi è un grosso quantitativo di energia oltre a calore si formano molecole altamente energetiche (ATP et al) Durante l’anabolismo + circa 30 kJoule/mol (oppure ‐7,3 kcal/mol) Da kcalorie a kJoule si passa moltiplicando per 4,1868