MARIA VINCENZA CAIRO POVERI PENSIERI E GRANDE AMORE Prefazione di Lara Pasquini Edizioni Helicon Nel sogno Nel sogno giuoca l’anima, la realtà: ombra irraggiungibile! La felicità rincorre un’ombra che compare e scompare, il vento non esiste. L’amore vero è aria di mattino, della primavera eterna. La neve su un colle lontano, che solo solo raggiunge il pensiero, quanto il sole ha sciolto la neve l’acqua scorre: il rumore ci addormenta in un sogno felice. -9- Quel viso si chiama Roma A lla mia nonna Una sera di fine Estate sono approdati nella mia casa era una sera di festa il viso del maestro rispecchia Roma i suoi occhi due fari di un grande porto la grandezza del suo cuore è Alessandria d’Egitto lei la regina di Sabba la Cherubina anch’ella regina tutta la luce dell’universo brilla tra le mie mure. Nonna ti ricordi di quando sono nato da quella sera ti ho amato era il nostro primo appuntamento il mio amore sempre aumenta da quando sono nato sento che anche tu mi hai amato. Anche se adesso la vita ti sembra dura non devi avere paura perché insieme a te io sarò. Gorka. - 10 - - 11 - Una stella che non tramonta Pomeriggio d’Aprile pensierosa parlavo all’aria gocce di cristallo cadevano posandosi su’ fiori musica di cielo di piante di foglie coro di fantasia tace allo spuntare d’una stella. Nella luce del giorno fulgida si ferma innanzi ai miei gradini, incerta timida scesi a salutarla modesto, umile, perfetto il suo apparire vidi gemme vere nel suo sorriso abbagliarono i miei occhi del creato del divino. a ogni sorriso quella luce radiosa ogni lacrima asciugherei con un bacio svanirebbe la diffidenza pure il peccato tutto il mondo vedrebbe apparire quella stella, rimanendone lusingato. Sotto i suoi raggi, la povertà diventa oro felice di avere avuto questo onore è rimasta tanta luce nel giardino della mia dimora la godo fino alla stagione del tramonto Tu Regina del cielo! Tu Regina delle stelle! Tu Fata del giorno! Proteggici divina MADONNA! Se potessi cambiare il mondo a ognuno darei una ricchezza libertà d’amare non sciocchezze di società inferiore di ogni donna farei la sua figura di ogni lingua la sua dolcezza ogni sentimento quella schiettezza. Ogni cuore la sua bontà non ci sarebbe più gente meschina - 12 - - 13 - D’Annuzio al battesimo dell’isola Padrino di un sogno senza tempo verità di passato amore di acqua amore di natura nel fiume scorreva un gran flusso d’acqua d’Estate si assecca: ma il verde ondeggia tra le due sponde. Ruscello: tu fantasia dell’onda tu Isola della mia infanzia sento ancora il rumore dell’acqua sento ancora le cicale che cantono. In un pezzetto del fiume: nell’acqua morta stavano i pesci con le rane amici di un tempo lontano. D’annunzio: battezzò nell’Arno l’Isola di Progne io nei sogni: invito D’annunzio ad essere padrino battezzare la mia Isola trastulli di bambini dove il mito sono discorsi di fanciulli. Gli uccelli cantano ancora: lì giocarono i miei figli godendo la purezza della natura concerti di rondini ninna nanna di alberi verdi cantilena dell’acqua castelli di pietra - 14 - viuzze di sabbia odore di ulice passeggiata mattutina. Il battello dove s’imbarcavano i miei bambini era una tinozza di gomma. Sogni senza tempo! Verità di ieri. Storia di domani Natura di cristalli: sogniamo? Festa di battesimo nell’aria pulita! Isola: tu mondo sulla terra! Tu acqua! Tu mamma! Tu vita! - 15 -