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Settembre - Ottobre - Novembre - Dicembre 2013
“Progetto Vita” “Progetto Casa Aperta”
per una migliore qualità della vita
POTER SCEGLIERE CON PIU’ SERENITA’
I
Simona Colombo
Coordinatrice
l dilemma tra scegliere di curare al domicilio i propri cari o affidarli alle cure di
operatori competenti di una Residenza del
territorio è un tema molto complesso. Il
domicilio, la propria casa e la storia di ognuno
di noi sono sicuramente punti di riferimento
che nessuno vorrebbe perdere ma, a volte, per poter
mantenere una vita di qualità,
in sicurezza e senza restare
imprigionati nei propri limiti,
conduce alla necessità di far
accogliere i propri familiari in
RSA…in quei momenti pare essere l’unica risposta immediata al bisogno di queste famiglie.
Si arriva però qui faticosamente e spesso “il
non saper dove sbattere la testa” velocizza questo passaggio per i non addetti ai lavori. I caregiver (chi presta le cure) in questo modo
non hanno il tempo di elaborare tale passaggio
doloroso e di conseguenza si creano sensi di
colpa difficili da gestire. Sentirsi invece “presi
per mano” o meglio presi in carico è sicuramente l’approccio necessario che una famiglia
ha bisogno per poter focalizzare e bilanciare i
propri limiti domiciliari ed affrontare con più
serenità questo transito emotivo necessario.
Ad oggi le recenti delibere regionali intendono facilitare la permanenza di persone anziane
al domicilio in modo sempre più concreto, posticipando di conseguenza l’ingresso nelle Residenze. Gli utenti e i caregiver potranno essere
sostenuti al domicilio e potranno conoscere
l’ambito delle strutture sociosanitarie in modo graduale
e, in alcuni casi, al bisogno.
Tale messaggio è ben riportato nel portale della Regione
Lombardia alla voce cittadinipersone famiglie-disabilità e
fragilità. La Giunta regionale ha approvato la
delibera 856 del 25 ottobre 2013 che stanzia
50 milioni di euro a sostegno delle famiglie e dei
sui componenti fragili. Si tratta di misure e delle
relative azioni da realizzare nella prima fase di
attuazione del fondo regionale per le famiglia
(delibera 116 del 14 maggio2013). Le persone
destinatarie delle azioni sono quelle che vivono
una condizione di fragilità determinata:
* da necessità di una soluzione abitativa con caratteristiche di protezione sociale e sociosanitaria *
da conseguenze di comportamenti di addiction, che
continua a pag 7
1
L’INSONNIA E L’ANZIANITA’
Dott.ssa Louisa Andreescu
Medico
L’
insonnia è un problema molto le molte patolosentito, capita spesso almeno gie che affliggouna volta ogni tanto a ognuno di no gli anziani, è
noi di soffrirne, le persone anzia- talvolta necesne soffrono di disturbi del sonno molto più saria l’assunzione di più farmaci che,
frequentemente rispetto a giovani e adulti. possono interferire con il normale ritL’insonnia nell’anziano è caratterizzata da mo sonno-veglia.
risvegli notturni e/o precoce risveglio mat- Infine, ma non cosa di poco conto, i disturbi
tutino. Le persone anziane si addormentano del sonno aumentano lo stato depressivo e
spesso con facilità, ma il loro sonno dura il calo dell’umore. Come risolvere il problepoco, inoltre il sonno leggero è facile a ter- ma? Recentemente su alcuni giornali di setminare bruscamente, anche con un minimo tore è stata pubblicata una ricerca danese
rumore. Il problema è quindi che con l’età che correla i disturbi del sonno alle disfunanche la qualità del sonno cambia e peggio- zioni visive. I dati mostrano una precisa rera, si assiste alla scomparsa del sonno pro- lazione inversa fra l’assorbimento della luce
fondo con un deterioramento complessivo blu e i disturbi del sonno, cioè tanta meno
della qualità del riposo. La risoluzione dei luce blu arriva alla retina, quanto più è proproblemi di insonnia è importante nell’an- babile soffrire di insonnia.
ziano perché questo disturbo ne peggiora La luce blu sembra responsabile di una sorta
il già compromesso rendimento psicofisico. di “regolazione del sonno” perché stimola il
Anche le cause dell’insonnia nell’anziano rilascio di melatonina, l’ormone che indica
sono molto diverse da quelle tipiche di altre all’organismo che è ora di mettersi a letto.
età, in sintesi; 3 sono le cause principali:
Tutta colpa del cristallino ?
La “perdita” della luce blu si ha infatti quan Abitudini scorrette: l’anziano ten- do il cristallino ingiallisce, questo processo
de a trascorrere molto tempo a letto, è correlato all’invecchiamento ma non prefa frequenti sonnellini diurni e pratica giudica in maniera evidente la visione, ma
poca attività fisica.
sembrerebbe direttamente associato allo
 Disturbi organici: problemi cardia- sviluppo dei problemi del sonno. Una cosa
ci, respiratori, gastroenterici, nonché che sappiamo da tempo è che negli anziani
alcune patologie tipiche dell’invecchia- operati di cataratta (in cui cioè il cristallimento (morbo di Parkinson e apnee no opacizzato viene sostituito con una nuonotturne) interrompono e disturbano va lente), i disturbi del sonno migliorano.
il sonno della persona anziana.
Aspettiamo che la ricerca riveli nuovi rimedi,
 Assunzione di farmaci: per curare per il momento auguriamo “sogni d’oro”.
2
UN NATALE PIENO DI LUCE
C
Monsignor Sergio Salvini
iao…Eccomi per augurarVi un Na- Ha scoperto che il suo posto era là, dove c’è
l’imperfezione, il limite, la miseria e il dolore”.
tale bello e pieno di luce.
Che cosa amerei per gli ospiti del- “E chi è quindi questa stella?”, volle sapere Dio.
le nostre case? Tanta speranza nel “E’ la stella verde, l’unica con questo colore, la
cuore, quella che Vi faccia un poco…sogna- stella della speranza”.
re. In cielo c’erano migliaia di stelle di tutti i Così quando ogni sera le stelle guardavano di
colori: bianche, argentate, dorate, rosse, blu sotto vedevano la terra meravigliosamente ile verdi. Un giorno andarono da Dio Padre e luminata, perché in ogni cuore si era accesa la
dissero: Desideriamo andare sulla terra e po- speranza.
Carissimi amici, prendete ora questa stella, la
ter vivere tra la gente.
“Così sia”, rispose Dio. “Io vi lascio così picco- stella verde, nel Vostro cuore. La stella della
le come siete, così che discretamente possia- speranza non lasciatela andare mai via.
Fate sì che non si spenga! State sicuri: lei brilte scendere sulla terra”.
E così, in quella notte, ci fu una meravigliosa lerà sul Vostro Natale e con il cuore illuminapioggia di stelle. Qualcuna si fermò sul cam- to contagerete tutte le persone che verranno
panile, qualcun’altra volò con le lucciole sopra a trovarVi per gli auguri.
i campi, qualcun’altra ancora si mescolò tra i Io personalmente, dall’altare della mia chiesa giocattoli dei bimbi, così che la terra era me- non ci sarà Messa natalizia che non pregherò
per ciascuno di Voi - sarete porzione prediletravigliosamente scintillante.
Con il passare del tempo però le stelle deci- ta del mio cuore.
sero di lasciare la gente sulla terra e di fare Tutto è nel nostro cuore, che può essere un
cuore di bambino o un vecchio cuore di chi
ritorno in cielo.
“Perché siete tornate indietro?” chiese loro pensa di conoscere e sapere tutto con la proDio. Signore, non potevamo stare sulla terra, pria esperienza.
dove c’è così tanta miseria, ingiustizia e vio- E’ stato detto: Inchinarsi dinanzi alla grandezza
lenza. “Sì”, disse Dio, “il vostro posto è qui in altrui non è, a rigore di termini, umiltà. E’ solcielo. La terra è il luogo delle illusioni, il cielo tanto lealtà, onestà, verità, “educazione dello
è invece il luogo dell’eternità e della vita senza spirito”. Che uno più piccolo renda omaggio
ad uno più grande, non è un fatto che testifine”.
Quando tutte le stelle furono tornate indie- moni di una eccezionale nobiltà d’animo. Ma
tro, Dio le contò e si accorse che ne man- che il più grande si pieghi “rispettosamente”
cava una. “Manca una di voi. Ha forse preso dinanzi al più piccolo, è un fatto che significa
la strada sbagliata?” Un angelo, che era nelle l’amore nella pienezza della sua libertà.”
vicinanze, disse: “No, Signore, una stella ha E’ questo il mio desiderio di bene perché questo Natale, sia “totalmente altro”.
deciso di rimanere tra la gente.
3
IL PRESEPE CI SPIEGA IL NATALE
I
Don Luciano
l presepe è nato dalla
mente di San Francesco D’Assisi. Egli, infatti, nel 1223 a Greccio (in provincia di Rieti
nel Lazio), circondato da
uno scenario naturale bellissimo, ha rappresentato
la nascita di Gesù con persone in carne
ed ossa e con animali veri. Da allora il
presepe si è diffuso in tutta Europa e poi in
tutto il mondo cristiano. Ma… il “vero” presepe risale a più di duemila anni fa, quando
Gesù, il Figlio di Dio, ha voluto nascere in
una semplicissima e povera grotta di pastori
a Betlemme, in una incantevole notte piena
di stelle. Per capire il significato del primo
presepe, quello di Gesù, Maria e Giuseppe,
devo leggere i Vangeli da San Luca e San Matteo, nei primi due capitoli, che vanno sotto
il nome di “Vangelo dell’infanzia”. La città
di Betlemme. Il suo nome significa “casa
del pane”. Se è ricordata questa città, non è
tanto per il fatto che per Maria e Giuseppe
è stata la meta del lungo viaggio per adempire al censimento indetto da Cesare Augusto, ma per ricordare che Gesù è il vero
Messia promesso, discendente del re Davide,
che era appunto di Betlemme. La grotta. Giuseppe era alla ricerca disperata di
un “albergo” dove far riposare Maria, che
era in attesa del Bambino promesso. Tutti
gli hanno rifiutato ospitalità. Perciò Gesù è
stato costretto a nascere in una grotta, che
era rifugio notturno dei pastori e delle loro
pecore. E in quella grotta, è stato adagiato
in una mangiatoia. Gli angeli. Sono i mes-
4
saggeri di Dio e sono sempre
presenti ad ogni evento straordinario, che rappresenta
l’intervento di Dio nella storia degli uomini. Gli angeli a
Betlemme hanno portato un
messaggio di gioia: “Vi annuncio una grande gioia…Gloria a
Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini
che egli ama”. I pastori. Non fermiamoci
alla poesia o al suono melodioso delle loro
zampogne. Il Vangelo vuole dirci di più. Ci
ricorda che i pastori, ritenuti allora gente
rozza e di poco conto, sono stati coloro ai
quali è stato indirizzato il primo annuncio
della nascita di Gesù. Sono stati coloro che
per primi hanno visto il Bambino e Maria sua
madre e Giuseppe.
I Magi. Sono arrivati a Betlemme da paesi
lontani, guidati dalla luce di una stella speciale. Hanno gioito, hanno adorato il Bambino, hanno offerto i loro doni: oro, incenso
e mirra. I Magi, sapienti dell’Oriente, hanno
rappresentato tutti i popoli davanti a Gesù.
Sono stati l’avanguardia di coloro che crederanno in Gesù, provenienti da ogni lingua,
popolo, cultura.
CONCLUDENDO. Nelle case si vedono tanti
presepi: alcuni semplici, altri molto elaborati;
alcuni addirittura con motorini che azionano
le luci, simulando l’alternarsi del giorno e della
notte; altri con marchingegni che permettono
di far scorrere vera acqua. La tradizione, poi,
mette nel presepe tanti altri personaggi che il
Vangelo non ricorda; ma forse la tradizione ha
ragione perché nel presepe, attorno a Gesù,
tutti sono chiamati: tutti gli uomini, le donne,
i ragazzi, che Dio ama.
NUOVE ATTIVITÀ IN PROGRAMMA
D
Andrea Giudici
Animatore
a Ottobre 2013 il programma
d’animazione si è rinnovato ospitando al suo interno, nuove attività e riproponendo alcune idee
sperimentate in passato e riviste alla luce dei
risultati ottenuti. In breve, alcune attività che
inizieranno sono le seguenti:
STANZA SENSORIALE
Durata: 1 ora
Controllo di luce, immagini in video (documentari di viaggi e natura) con sottofondo
musicale di musica sinfonica e classica. attivita’ per gli amanti dell’audiovideo e per gli
ospiti con un profilo cognitivo compromesso.
Quando ?: da ottobre 2013 ogni lunedì dalle
16.30 alle 17.30.
PALETTONI
12 giocatori
Durata: 1 ora circa
Nel periodo invernale il campo di gioco al
2°piano avrà anche la possibilità di assistere
alle partite ad un numero ristretto di persone.
Quando ?: da ottobre 2013 il venerdì dalle
16.30 alle 17.30 con cadenza quindicinale.
LA REDAZIONE DEL GIORNALINO:
L’APPROFONDIMENTO
Strumenti: cpu, proiettore e fotocopie
Durata: max 45 MIN
spiegazione di alcune tematiche a carattere
stagionale o incontri tematici (Es. gli anni in
musica). Quando ?: da ottobre 2013.
OGGI IL PROTAGONISTA SONO IO …
Strumenti: cpu e proiettore
Numero partecipanti: fino a 20
Durata: max 1 ora
Reperimento di info su luoghi e lavori di un
ospite da proiettare per far conoscere a tutti il percorso vita del protagonista magari
utilizzando anche la presenza dei parenti insieme all’ospite.
Quando ?: da dicembre 2013 un martedì al
mese.
BISTROT CASA FAMIGLIA
Durata: variabile
Incontro con gli ospiti attraverso la preparazione di piccoli stuzzichini, attività che unisce esclusività, colloquialità e gusto.
Strumenti: stuzzichini di cucina nazionale e
internazionale sullo stile Tapas, bistrot e gastro pub.
Quando ?: da novembre 2013 il primo martedì del mese.
5
L’AUTUNNO STAGIONE IDEALE IN … CUCINA
L’
La Redazione
..autunno sovente viene visto come una stagione di chiusura. Si torna dall’estate, si cambia il
vestiario, i campi non producono più i frutti tanto amati; in poche parole la natura sembra chiudersi in un velo di freddo. L’autunno però ha la grande capacità di donarci alcune prelibatezze,
a molti sconosciute. La redazione del giornalino e Laura, volontaria della Casa Famiglia si sono
impegnate nel redigere un menù tipicamente autunnale, provatelo e poi … diteci se vi è piaciuto!
PRIMO PIATTO: Risotto con verze e salsiccia (4p)
400 g di riso
130 g di verza
100 g di salsiccia
Mezzo litro di brodo vegetale
Una spruzzata di vino bianco
40 grammi di cipolla
3 cucchiai di Grana Padano
20 grammi burro
Un po’ di olio extravergine di oliva e sale
Lavate la verza e tagliatela a strisce. Spellate la salsiccia e sminuzzatela, mettetela in una pentola per la cottura del riso insieme alla verza e all’olio extravergine. Fate rosolare per due minuti.
Aggiungete la cipolla tritata, unite il riso, tostate il riso e aggiungete il vino fino a farlo evaporare
completamente. Versate il brodo bollente nella pentola, aggiungete il sale e proseguite la cottura per
circa 15/20 minuti. A conclusione aggiungete il burro e il formaggio, mantecate e servite.
SECONDO PIATTO: Spalla di maiale con pure’ di castagne (4/6p)
1500 g. di spalla di maiale
2 etti di pancetta affettata sottile
500 g di castagne (sbucciate, lessate e passate)
1 tazzina di cognac
rosmarino fresco 1 rametto
1 bicchiere di panna da cucina
1 bicchiere di latte
un po’ di burro e di cipolla
1 bicchiere d’olio d’oliva
sale fino e pepe nero
continua...
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Avvolgete nella pancetta la spalla, ponetela
in un tegame con olio, burro e cipolla tritata e
fate rosolare per circa 15 minuti a fuoco vivo.
Quando avrà preso un bel colore dorato, salate, pepate, bagnatela con la tazzina di cognac,
poi aggiungete un mestolo di acqua bollente o
brodo vegetale. Proseguite la cottura a tegame
coperto e fiamma bassa per circa un’ora, aggiungendo un altro po’ di brodo se il fondo dovesse asciugare troppo. Nel frattempo mettete
il passato di castagne in una casseruola con una
noce di burro, allungate con il mezzo bicchiere
di latte, salate e pepate; tenete la fiamma bassa e mentre la purea è sul fuoco sbattetela con
una frusta. Servite.
DOLCE: Mousse di castagne con cachi (6p)
400gr di castagne sottovuoto
2 fogli di colla di pesce Pane degli Angeli
300cc di latte
100gr ricotta
2 tazzine da caffè di zucchero a velo
2 cucchiaini di vaniglia liquida
2 cucchiai di RUM e 4 marron glacè piccoli
S
bollentare le castagne in acqua con
un po’ di sale grosso e 2 foglie di alloro per 5/10 minuti.
Scolare e passare
nel passaverdure con i marron glacè. Scolare il latte e aggiungere la colla di pesce dopo
averla lasciata in ammollo in acqua fredda per
10/15 minuti, aggiungere il rum lo zucchero e la
vaniglia. Stemperare il purè di castagne e aggiungere la ricotta amalgamata bene, metterla
negli stampi e lasciare in frigorifero, per farla
addensare. Schiacciare la polpa dei cachi con
una spruzzata di limone. Distribuire su un piatto i cachi rovesciare la mousse, mettere sopra la
mousse di marron glacè spezzettati e guarnire
il piatto con una spolverata di cacao amaro.
segue dalla prima pagina
determinano uno stato di dipendenza patologica
(persone affette da ludopatia)
* da danni fisici e psicologici prodotti da azioni di
maltrattamento, abuso e violenza (minori).
Sarà compito della Asl:
*effettuare la valutazione multidimensionale della
persona, che tiene conto dei contesti sociali di vita
(condizione familiare, abitativa e ambientale)
*redigere il Progetto Individuale di Assistenza che,
sulla base della valutazione, fissa gli obiettivi da
conseguire, delinea il percorso di sostegno e di assistenza, indica i possibili interventi da attivare, gli
attori coinvolti, le modalità e i tempi di verifica
*condividere il Progetto Individuale di Assistenza
con la persona e la sua famiglia
La persona/famiglia deve rivolgersi all’Asl, con
cui concorderà il Piano di assistenza individuale
e, sulla base di un elenco fornito dalla stessa
Asl, sceglierà il soggetto erogatore delle prestazioni.
L’allegato B della Delibera regionale 856/2013
riporta “il quadro delle misure e delle relative
azioni da realizzare in fase di prima attuazione
della DGR 116/2013 ed indica le azioni che ci
riguardano maggiormente da vicino quali:
RESIDENZIALITA’ LEGGERA: attuare interventi e
prestazioni sociosanitarie rivolte a persone ultrasettantacinquenni in condizioni di fragilità e che
necessitano di una soluzione abitativa singola o
comunitaria ma con caratteristiche di protezione
sociosanitaria;
RSA APERTA: presa in carico da parte della RSA
integrata della persona affetta da demenza/Alzheimer o patologie psico-geriatriche in una logica di
multi servizi.
Questa delibera a mio avviso trasmette una volontà di adattarsi al periodo storico in cui siamo e
mettere al centro la Famiglia e il valore di prossimità. Facendo molta attenzione a fornire interventi e
servizi appropriati.
7
UN POSTO DOVE IL
CUORE SI APRE
VOLONTARIATO A
COLPI D’ARTE ...
LOURDES 2013
I
Rita Miraggio
A.S.A.
l mio primo viaggio da sola, la mia prima
avventura fuori casa, non poteva che essere in un posto così...un posto dove il tuo
cuore si apre, la mente mette in funzione
tutti i suoi neuroni per percepire ogni secondo
della vita vissuta. Un posto che ti mette davanti la realtà della sofferenza nostra e altrui.
Il gruppo di viaggio è stato meraviglioso, tutti
uniti uno per l’altro.
Un ricordo che mi è rimasto nel cuore è quello di Giulio, un ospite che ho conosciuto direttamente in treno e che, apparentemente
indifferente, mi ha conservato gelosamente
la giacca che credevo di aver perduto. Il momento più emozionante? Sicuramente il bagno
nell’acqua benedetta e lo sfogo da parte di chi
pensi non abbia sensibilità. Sono rimasta molto
colpita anche dal rito inziale, dalle volontarie
che sono degli angeli messi al nostro servizio.
Le sere passate alla grotta per l’ultima messa, un momento in
solitudine dove ti
senti sola con Lei, la
signora di Lourdes
e parli con lei con il
cuore, le chiedi ciò
che desideri di più
al mondo.
Spero un giorno di
avere la possibilità
di ritornarci e di rivivere un’altra volta
quell’emozione che
solo lì puoi provare.
8
N
Laura Dameno
Volontaria
on è da molto tempo che sono
entrata a far parte di questo
meraviglioso gruppo, sono entrata a piccoli passi, ma la gratificazione che mi ha travolto è stata veramente
entusiasmante, questo mi ha fatto capire la
solidale partecipazione di altre persone che
svolgono volontariato in questa grande Famiglia. Nel mio piccolo ho dedicato una parte del tempo a mia disposizione creando un
gruppo di lavoro dedicato all’arte della pittura, che personalmente amo molto e forse
anche per questo sono riuscita a coinvolgere
alcune “ragazze” della Casa Famiglia a partecipare attivamente con molto interesse a
questa attività. A distanza di pochi mesi, i risultati ottenuti e l’accoglienza che mi hanno
riservato le mie allieve al rientro della vacanza, accogliendomi con immenso affetto, mi
ha spronato a continuare questa esperienza.
A questo punto mi sento di ringraziare chi mi
ha dato l’opportunità di fare questa splendida
esperienza.
Grazie, grazie ancora a tutti e a tutti gli Ospiti.
SCUOLA DELL’INFANZIA
“MARIA IMMOCOLATA”
La Redazione
U
n’ora di gioia e di calorosa partecipazione è stata quella trascorsa Martedì 10 Dicembre, che ha
visto l’incontro tra i bambini più
grandi della Scuola dell’Infanzia “Maria Immacolata” di Bussero e gli ospiti della Casa
Famiglia. I bambini, accompagnati dalle insegnanti, hanno simpaticamente allietato “i nonnini” (come li chiamano loro) con canti natalizi,
poesie e auguri. Con altrettanto entusiasmo
gli ospiti ci hanno ricambiato gli auguri, recitato poesie, cantato canzoni che loro stessi
ricordavano aver imparato da piccoli all’asilo.
Ogni bambino ha poi portato in dono un piccolo lavoretto realizzato a scuola ricevendo
in cambio caramelle e biglietti augurali realizzati dagli ospiti stessi con l’aiuto dei volontari. Un grazie alla Coordinatrice della Casa
Famiglia, agli Animatori, al Personale Medico
e Ausiliario per la cordiale accoglienza che
ci è stata riservata. Un grazie particolare ai
”nonnini” che speriamo di incontrare ancora
molto presto, perché i nonni non sono soltanto affettuosi e comprensivi, questo si sa..
sono soprattutto una fonte indispensabile
per la trasmissione di esperienze di vita, di
briciole di saggezza, elementi essenziali per
una crescita graduale ed equilibrata dei nostri bimbi.
Alcuni momenti con i bambini
della scuola “Maria Immacolata”
I NONNI .. SE NON CI FOSSERO
.. SI DOVREBBE INVENTARLI !!!!
9
LOUIS J. PASTEUR
L
Andrea Giudici
Animatore
ouis J. Pasteur nacque nel 1822. Divenuto professore di chimica all’Università di Strasburgo, nel 1854 iniziò
a dedicarsi agli studi sui microrganismi. È significativo rilevare che tutte le grandi
scoperte dello scienziato francese vengono
realizzate affrontando i problemi più gravi, a
metà dell’Ottocento, dell’agricoltura e dell’allevamento. Un termine di uso comune: “pastorizzato” è un chiaro riferimento al chimico
francese, infatti Pasteur, mosso da un impulso
patriottico, nel tentativo di rendere la birra
francese superiore per qualità a quella tedesca, studiò tutte le problematiche conservative della birra. Pasteur notò lo sviluppo di
piccoli funghi microscopici, i cui germi, contaminavano le materie prime utilizzate per la
fabbricazione. Così Pasteur, riconoscendo che
le cause dell’alterazione della birra erano le
stesse che per il vino, pensò che l’azione del
calore fosse il miglior mezzo di conservazione. Questa operazione porta oggi il nome di
“pastorizzazione”, e la birra “pastorizzata” è
tuttora utilizzata per l’eliminazione di alcuni
agenti patogeni. Fra tutte le ricerche fatte ce
n’era una che agli occhi di Pasteur dominava
tutte le altre: lo studio della rabbia. Quello
che si sapeva, era che la saliva degli animali
arrabbiati conteneva il virus rabbico, che il
male si trasmetteva attraverso i morsi e che
il periodo di incubazione poteva durare da
qualche giorno a parecchi mesi. La mattina
del 6 luglio del 1885 un bimbo di 9 anni, Joseph Meister, morso due giorni prima da un
cane rabbioso fece visita al famoso Pasteur.
Il bambino era giunto insieme alla madre dalla
10
lontana Alsazia attraverso un
viaggio lungo e difficoltoso, reso drammatico
anche dal fatto che la famiglia si era fortemente indebitata per permettersi il viaggio in treno. Alla vista delle 14 ferite inferte al bambino
(al viso) e pesando i pericoli quasi certi che
correva il bambino di morire di rabbia, si convinse di provare a strapparlo da quella morte
atroce attraverso una pratica che si scoprirà
poi mai provata su essere umano.
Al piccolo Joseph furono così fatte 13 iniezioni
in 10 giorni, ognuna più forte della precedente.
La tecnica sperimentale causò l’allontanamento di molti collaboratori di Pasteur i quali si
rifiutavano di proseguire in quella pratica tanto pericolosa quanto mai sperimentata. L’ultima iniezione fu fatta direttamente da Pasteur,
conteneva la forma più virulenta, in grado di
uccidere un animale in 7 giorni. Pasteur era
ormai solo, i suoi colleghi erano pronti a denunciarlo qualora la sperimentazione avesse
ucciso il bambino, il famoso chimico si giocava
tutta la sua credibilità in quel bambino. Il bambino sopravvisse, il trattamento antirabbico
funzionava se applicato in tempi rapidi.
Il 1º marzo 1886, Pasteur poteva affermare
davanti all’Accademia delle Scienze che, su 350
persone sottoposte al trattamento preventivo, c’era stata effettivamente una sola morte.
Il successo del metodo divenne di dominio
pubblico e in medicina il nome di Pasteur divenne un’icona, ci vorranno anni però per scoprire come Pasteur falsificò alcune sperimentazioni. Louis J. Pasteur morì il 28 settembre
1895, del piccolo Joseph non si hanno invece
notizie.
Notizie dal mondo della terza età e non solo
La mezza età? E’ solo una questione di testa
R
www.lastampa.it
ecenti studi hanno sostenuto
che l’ingresso nella “mezza età”
è determinato da una data, ossia il raggiungimento dei 53 anni.
Per cui, una volta che si è arrivati a questo traguardo, non c’è più nulla da fare:
siamo persone di “mezza età”, appunto.
Ma è davvero così? Il nostro destino è determinato da una data segnata sul calendario?
Secondo il dottor Paul Keenan, no. L’esperto, responsabile della comunicazione di una
società non-profit di mutuo soccorso, sostiene che l’essere o sentirsi “vecchi” è più
uno stato d’animo, che non una specifica
data. L’affermazione dell’esperto è supportata da un’indagine condotta dalla Benenden
Health e che ha visto il coinvolgimento di
oltre 2.000 adulti ambosessi. A mettere in
dubbio le recenti ricerche sull’età presunta
dell’ingresso nella terza età sono stati proprio i partecipanti al sondaggio, i quali hanno
risposto a domande sul proprio stile di vita
e su quello che faceva sentire loro di stare
invecchiando. In linea generale, ha spiegato
il dottor Keenan, le persone del 21° secolo
mostrano atteggiamenti diversi nei confronti di quella che è considerata la vecchiaia, rispetto a quelle di un tempo. Complici stili
di vita più sani e un’aspettativa di vita maggiore, le persone intervistate sentono che
la definizione di mezza età è poco chiara e
l’età anagrafica non influisce più di tanto nella
propria vita, poiché si tratta più che altro
di uno stato d’animo. Una cosa su cui quasi
tutti erano d’accordo (l’84%) è che se uno
pensa di essere vecchio, allora è probabile
che possa iniziare a sentirsi davvero vecchio.
Tra le condizioni più temute da tutti i partecipanti, legate all’avanzare dell’età, ci sono le
malattie e la perdita di memoria.
Ma ecco 12 tra i più significativi segni che
rivelano che si sta entrando nella mezza età,
stilati in base alle risposte dei partecipanti
all’indagine di Benenden Health.
1. Perdere il contatto con la tecnologia
2.Non avere idea di che cosa stiano parlando i “giovani”
3. Gemere quando ci si piega verso il basso
4. Parlare spesso di disturbi alle articolazioni
5. Odiare i bar e i locali rumorosi
6. Scegliere i vestiti e le scarpe per il comfort piuttosto che lo stile
7. Diventare maniaci del giardinaggio o per
l’alimentazione degli uccelli
8. Non sapere dove si sono messi gli occhiali/la borsa/le chiavi dell’auto eccetera
9. Lamentarsi che oggi in TV c’è solo spazzatura
10. Essere ossessionati dalla raccolta differenziata
11. Portare sempre con sé una confezione di
fazzoletti
12. Preferire una passeggiata la domenica
mattina che restare a letto fino a tardi.
11
Online sul sito www.grupposodalitas.it
SODALITAS
Società Cooperativa Sociale
ONLUS
Casa Famiglia per Anziani
“Dott. A. Barbolini”
Via Achille Grandi n. 8
20060 Bussero
Tel. 02-95330322 Fax. 02-95039670
[email protected]
Gèsù bambino stammi vicino stendi la mano
fa che sia sana proteggi sempre babbo e mammina. veglia dal cielo la mia casina fa che
sia dolce, tranquilla e buona dei miei capricci
dona perdono mattina e sera accogli tu la mia
preghiera bambin Gèsù.
“Preghiera di Natale di Esterina L.”
UNA DOLCE CANZONCINA POETICA
Esterina L.- Ospite della Casa Famiglia
C’è una bambina che spazza,
davanti alla sua porta.
La bimba è piccolina e la scopa è corta,
la neve è tanta, che copre la città,
raccoglierla mai alcun potrà,
tutta a chi mai arriverà,
arriveranno tutti se ognuno spazza un po’,
la bimba è piccolina e fa quello che può.
La neve alla campagna, chi mai la può levare se è
tanta come l’acqua in mezzo al mare.
Soltanto primavera verrà a spazzarla tutta con
una grande scopa, di sole e aria asciutta, queste
storielle al bimbo mammina cantò.
Egli fece un bel sorriso e poi si addormentò.
Buon Compleanno a
...
SETTEMBRE
Tresoldi Bianca 05.09.1928
Maiocchi Sergio 16.09.1940
Comegna Rosa 12.09.1929
Guidotti Giovanna 21.09.1922
Muraro Vally 29.09.1927
Spagnuolo Anna 26.09.1929
Alaimo Grazia 22.09.1942
Casiraghi Carlo 18.09.1951
Chionchio Elisabetta 15.09.1935
OTTOBRE
Gardi Giuseppe 14.10.1932
Linguiti Esterina 08.10.1919
Brambilla Enrichetta 20.10.1921
NOVEMBRE
Conti Emilia 29/11/1922
Fumagalli Angela 21/11/1923
Losito Rosa 04/11/1932
Sola Lina Rosanna 12/11/1925
DICEMBRE
Bensimon Arlette 28/12/1926
Bono Gaetana 20/12/1924
Capraro Giuseppe 16/12/1936
Delena Raffaella 15/12/1926
Mattavelli Teresa 07/12/1922
Ranzani Anna 21/12/1929
Ranzani Anna 21/12/1929
Per la realizzazione di «CASA, SORRISI E NOTIZIE» gli ospiti della Casa Famiglia,
la coordinatrice Simona Colombo, Monsignor S.Salvini, la Sig.ra Marinella Restelli, la Dott.ssa Louisa Andreescu, l’animatore Andrea Giudici, il parroco Don Luciano, l’Ospite Esterina
la volontaria Laura Dameno, l’ASA Rita Miraggio.
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