Settembre - Ottobre - Novembre - Dicembre 2013 “Progetto Vita” “Progetto Casa Aperta” per una migliore qualità della vita POTER SCEGLIERE CON PIU’ SERENITA’ I Simona Colombo Coordinatrice l dilemma tra scegliere di curare al domicilio i propri cari o affidarli alle cure di operatori competenti di una Residenza del territorio è un tema molto complesso. Il domicilio, la propria casa e la storia di ognuno di noi sono sicuramente punti di riferimento che nessuno vorrebbe perdere ma, a volte, per poter mantenere una vita di qualità, in sicurezza e senza restare imprigionati nei propri limiti, conduce alla necessità di far accogliere i propri familiari in RSA…in quei momenti pare essere l’unica risposta immediata al bisogno di queste famiglie. Si arriva però qui faticosamente e spesso “il non saper dove sbattere la testa” velocizza questo passaggio per i non addetti ai lavori. I caregiver (chi presta le cure) in questo modo non hanno il tempo di elaborare tale passaggio doloroso e di conseguenza si creano sensi di colpa difficili da gestire. Sentirsi invece “presi per mano” o meglio presi in carico è sicuramente l’approccio necessario che una famiglia ha bisogno per poter focalizzare e bilanciare i propri limiti domiciliari ed affrontare con più serenità questo transito emotivo necessario. Ad oggi le recenti delibere regionali intendono facilitare la permanenza di persone anziane al domicilio in modo sempre più concreto, posticipando di conseguenza l’ingresso nelle Residenze. Gli utenti e i caregiver potranno essere sostenuti al domicilio e potranno conoscere l’ambito delle strutture sociosanitarie in modo graduale e, in alcuni casi, al bisogno. Tale messaggio è ben riportato nel portale della Regione Lombardia alla voce cittadinipersone famiglie-disabilità e fragilità. La Giunta regionale ha approvato la delibera 856 del 25 ottobre 2013 che stanzia 50 milioni di euro a sostegno delle famiglie e dei sui componenti fragili. Si tratta di misure e delle relative azioni da realizzare nella prima fase di attuazione del fondo regionale per le famiglia (delibera 116 del 14 maggio2013). Le persone destinatarie delle azioni sono quelle che vivono una condizione di fragilità determinata: * da necessità di una soluzione abitativa con caratteristiche di protezione sociale e sociosanitaria * da conseguenze di comportamenti di addiction, che continua a pag 7 1 L’INSONNIA E L’ANZIANITA’ Dott.ssa Louisa Andreescu Medico L’ insonnia è un problema molto le molte patolosentito, capita spesso almeno gie che affliggouna volta ogni tanto a ognuno di no gli anziani, è noi di soffrirne, le persone anzia- talvolta necesne soffrono di disturbi del sonno molto più saria l’assunzione di più farmaci che, frequentemente rispetto a giovani e adulti. possono interferire con il normale ritL’insonnia nell’anziano è caratterizzata da mo sonno-veglia. risvegli notturni e/o precoce risveglio mat- Infine, ma non cosa di poco conto, i disturbi tutino. Le persone anziane si addormentano del sonno aumentano lo stato depressivo e spesso con facilità, ma il loro sonno dura il calo dell’umore. Come risolvere il problepoco, inoltre il sonno leggero è facile a ter- ma? Recentemente su alcuni giornali di setminare bruscamente, anche con un minimo tore è stata pubblicata una ricerca danese rumore. Il problema è quindi che con l’età che correla i disturbi del sonno alle disfunanche la qualità del sonno cambia e peggio- zioni visive. I dati mostrano una precisa rera, si assiste alla scomparsa del sonno pro- lazione inversa fra l’assorbimento della luce fondo con un deterioramento complessivo blu e i disturbi del sonno, cioè tanta meno della qualità del riposo. La risoluzione dei luce blu arriva alla retina, quanto più è proproblemi di insonnia è importante nell’an- babile soffrire di insonnia. ziano perché questo disturbo ne peggiora La luce blu sembra responsabile di una sorta il già compromesso rendimento psicofisico. di “regolazione del sonno” perché stimola il Anche le cause dell’insonnia nell’anziano rilascio di melatonina, l’ormone che indica sono molto diverse da quelle tipiche di altre all’organismo che è ora di mettersi a letto. età, in sintesi; 3 sono le cause principali: Tutta colpa del cristallino ? La “perdita” della luce blu si ha infatti quan Abitudini scorrette: l’anziano ten- do il cristallino ingiallisce, questo processo de a trascorrere molto tempo a letto, è correlato all’invecchiamento ma non prefa frequenti sonnellini diurni e pratica giudica in maniera evidente la visione, ma poca attività fisica. sembrerebbe direttamente associato allo Disturbi organici: problemi cardia- sviluppo dei problemi del sonno. Una cosa ci, respiratori, gastroenterici, nonché che sappiamo da tempo è che negli anziani alcune patologie tipiche dell’invecchia- operati di cataratta (in cui cioè il cristallimento (morbo di Parkinson e apnee no opacizzato viene sostituito con una nuonotturne) interrompono e disturbano va lente), i disturbi del sonno migliorano. il sonno della persona anziana. Aspettiamo che la ricerca riveli nuovi rimedi, Assunzione di farmaci: per curare per il momento auguriamo “sogni d’oro”. 2 UN NATALE PIENO DI LUCE C Monsignor Sergio Salvini iao…Eccomi per augurarVi un Na- Ha scoperto che il suo posto era là, dove c’è l’imperfezione, il limite, la miseria e il dolore”. tale bello e pieno di luce. Che cosa amerei per gli ospiti del- “E chi è quindi questa stella?”, volle sapere Dio. le nostre case? Tanta speranza nel “E’ la stella verde, l’unica con questo colore, la cuore, quella che Vi faccia un poco…sogna- stella della speranza”. re. In cielo c’erano migliaia di stelle di tutti i Così quando ogni sera le stelle guardavano di colori: bianche, argentate, dorate, rosse, blu sotto vedevano la terra meravigliosamente ile verdi. Un giorno andarono da Dio Padre e luminata, perché in ogni cuore si era accesa la dissero: Desideriamo andare sulla terra e po- speranza. Carissimi amici, prendete ora questa stella, la ter vivere tra la gente. “Così sia”, rispose Dio. “Io vi lascio così picco- stella verde, nel Vostro cuore. La stella della le come siete, così che discretamente possia- speranza non lasciatela andare mai via. Fate sì che non si spenga! State sicuri: lei brilte scendere sulla terra”. E così, in quella notte, ci fu una meravigliosa lerà sul Vostro Natale e con il cuore illuminapioggia di stelle. Qualcuna si fermò sul cam- to contagerete tutte le persone che verranno panile, qualcun’altra volò con le lucciole sopra a trovarVi per gli auguri. i campi, qualcun’altra ancora si mescolò tra i Io personalmente, dall’altare della mia chiesa giocattoli dei bimbi, così che la terra era me- non ci sarà Messa natalizia che non pregherò per ciascuno di Voi - sarete porzione prediletravigliosamente scintillante. Con il passare del tempo però le stelle deci- ta del mio cuore. sero di lasciare la gente sulla terra e di fare Tutto è nel nostro cuore, che può essere un cuore di bambino o un vecchio cuore di chi ritorno in cielo. “Perché siete tornate indietro?” chiese loro pensa di conoscere e sapere tutto con la proDio. Signore, non potevamo stare sulla terra, pria esperienza. dove c’è così tanta miseria, ingiustizia e vio- E’ stato detto: Inchinarsi dinanzi alla grandezza lenza. “Sì”, disse Dio, “il vostro posto è qui in altrui non è, a rigore di termini, umiltà. E’ solcielo. La terra è il luogo delle illusioni, il cielo tanto lealtà, onestà, verità, “educazione dello è invece il luogo dell’eternità e della vita senza spirito”. Che uno più piccolo renda omaggio ad uno più grande, non è un fatto che testifine”. Quando tutte le stelle furono tornate indie- moni di una eccezionale nobiltà d’animo. Ma tro, Dio le contò e si accorse che ne man- che il più grande si pieghi “rispettosamente” cava una. “Manca una di voi. Ha forse preso dinanzi al più piccolo, è un fatto che significa la strada sbagliata?” Un angelo, che era nelle l’amore nella pienezza della sua libertà.” vicinanze, disse: “No, Signore, una stella ha E’ questo il mio desiderio di bene perché questo Natale, sia “totalmente altro”. deciso di rimanere tra la gente. 3 IL PRESEPE CI SPIEGA IL NATALE I Don Luciano l presepe è nato dalla mente di San Francesco D’Assisi. Egli, infatti, nel 1223 a Greccio (in provincia di Rieti nel Lazio), circondato da uno scenario naturale bellissimo, ha rappresentato la nascita di Gesù con persone in carne ed ossa e con animali veri. Da allora il presepe si è diffuso in tutta Europa e poi in tutto il mondo cristiano. Ma… il “vero” presepe risale a più di duemila anni fa, quando Gesù, il Figlio di Dio, ha voluto nascere in una semplicissima e povera grotta di pastori a Betlemme, in una incantevole notte piena di stelle. Per capire il significato del primo presepe, quello di Gesù, Maria e Giuseppe, devo leggere i Vangeli da San Luca e San Matteo, nei primi due capitoli, che vanno sotto il nome di “Vangelo dell’infanzia”. La città di Betlemme. Il suo nome significa “casa del pane”. Se è ricordata questa città, non è tanto per il fatto che per Maria e Giuseppe è stata la meta del lungo viaggio per adempire al censimento indetto da Cesare Augusto, ma per ricordare che Gesù è il vero Messia promesso, discendente del re Davide, che era appunto di Betlemme. La grotta. Giuseppe era alla ricerca disperata di un “albergo” dove far riposare Maria, che era in attesa del Bambino promesso. Tutti gli hanno rifiutato ospitalità. Perciò Gesù è stato costretto a nascere in una grotta, che era rifugio notturno dei pastori e delle loro pecore. E in quella grotta, è stato adagiato in una mangiatoia. Gli angeli. Sono i mes- 4 saggeri di Dio e sono sempre presenti ad ogni evento straordinario, che rappresenta l’intervento di Dio nella storia degli uomini. Gli angeli a Betlemme hanno portato un messaggio di gioia: “Vi annuncio una grande gioia…Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”. I pastori. Non fermiamoci alla poesia o al suono melodioso delle loro zampogne. Il Vangelo vuole dirci di più. Ci ricorda che i pastori, ritenuti allora gente rozza e di poco conto, sono stati coloro ai quali è stato indirizzato il primo annuncio della nascita di Gesù. Sono stati coloro che per primi hanno visto il Bambino e Maria sua madre e Giuseppe. I Magi. Sono arrivati a Betlemme da paesi lontani, guidati dalla luce di una stella speciale. Hanno gioito, hanno adorato il Bambino, hanno offerto i loro doni: oro, incenso e mirra. I Magi, sapienti dell’Oriente, hanno rappresentato tutti i popoli davanti a Gesù. Sono stati l’avanguardia di coloro che crederanno in Gesù, provenienti da ogni lingua, popolo, cultura. CONCLUDENDO. Nelle case si vedono tanti presepi: alcuni semplici, altri molto elaborati; alcuni addirittura con motorini che azionano le luci, simulando l’alternarsi del giorno e della notte; altri con marchingegni che permettono di far scorrere vera acqua. La tradizione, poi, mette nel presepe tanti altri personaggi che il Vangelo non ricorda; ma forse la tradizione ha ragione perché nel presepe, attorno a Gesù, tutti sono chiamati: tutti gli uomini, le donne, i ragazzi, che Dio ama. NUOVE ATTIVITÀ IN PROGRAMMA D Andrea Giudici Animatore a Ottobre 2013 il programma d’animazione si è rinnovato ospitando al suo interno, nuove attività e riproponendo alcune idee sperimentate in passato e riviste alla luce dei risultati ottenuti. In breve, alcune attività che inizieranno sono le seguenti: STANZA SENSORIALE Durata: 1 ora Controllo di luce, immagini in video (documentari di viaggi e natura) con sottofondo musicale di musica sinfonica e classica. attivita’ per gli amanti dell’audiovideo e per gli ospiti con un profilo cognitivo compromesso. Quando ?: da ottobre 2013 ogni lunedì dalle 16.30 alle 17.30. PALETTONI 12 giocatori Durata: 1 ora circa Nel periodo invernale il campo di gioco al 2°piano avrà anche la possibilità di assistere alle partite ad un numero ristretto di persone. Quando ?: da ottobre 2013 il venerdì dalle 16.30 alle 17.30 con cadenza quindicinale. LA REDAZIONE DEL GIORNALINO: L’APPROFONDIMENTO Strumenti: cpu, proiettore e fotocopie Durata: max 45 MIN spiegazione di alcune tematiche a carattere stagionale o incontri tematici (Es. gli anni in musica). Quando ?: da ottobre 2013. OGGI IL PROTAGONISTA SONO IO … Strumenti: cpu e proiettore Numero partecipanti: fino a 20 Durata: max 1 ora Reperimento di info su luoghi e lavori di un ospite da proiettare per far conoscere a tutti il percorso vita del protagonista magari utilizzando anche la presenza dei parenti insieme all’ospite. Quando ?: da dicembre 2013 un martedì al mese. BISTROT CASA FAMIGLIA Durata: variabile Incontro con gli ospiti attraverso la preparazione di piccoli stuzzichini, attività che unisce esclusività, colloquialità e gusto. Strumenti: stuzzichini di cucina nazionale e internazionale sullo stile Tapas, bistrot e gastro pub. Quando ?: da novembre 2013 il primo martedì del mese. 5 L’AUTUNNO STAGIONE IDEALE IN … CUCINA L’ La Redazione ..autunno sovente viene visto come una stagione di chiusura. Si torna dall’estate, si cambia il vestiario, i campi non producono più i frutti tanto amati; in poche parole la natura sembra chiudersi in un velo di freddo. L’autunno però ha la grande capacità di donarci alcune prelibatezze, a molti sconosciute. La redazione del giornalino e Laura, volontaria della Casa Famiglia si sono impegnate nel redigere un menù tipicamente autunnale, provatelo e poi … diteci se vi è piaciuto! PRIMO PIATTO: Risotto con verze e salsiccia (4p) 400 g di riso 130 g di verza 100 g di salsiccia Mezzo litro di brodo vegetale Una spruzzata di vino bianco 40 grammi di cipolla 3 cucchiai di Grana Padano 20 grammi burro Un po’ di olio extravergine di oliva e sale Lavate la verza e tagliatela a strisce. Spellate la salsiccia e sminuzzatela, mettetela in una pentola per la cottura del riso insieme alla verza e all’olio extravergine. Fate rosolare per due minuti. Aggiungete la cipolla tritata, unite il riso, tostate il riso e aggiungete il vino fino a farlo evaporare completamente. Versate il brodo bollente nella pentola, aggiungete il sale e proseguite la cottura per circa 15/20 minuti. A conclusione aggiungete il burro e il formaggio, mantecate e servite. SECONDO PIATTO: Spalla di maiale con pure’ di castagne (4/6p) 1500 g. di spalla di maiale 2 etti di pancetta affettata sottile 500 g di castagne (sbucciate, lessate e passate) 1 tazzina di cognac rosmarino fresco 1 rametto 1 bicchiere di panna da cucina 1 bicchiere di latte un po’ di burro e di cipolla 1 bicchiere d’olio d’oliva sale fino e pepe nero continua... 6 Avvolgete nella pancetta la spalla, ponetela in un tegame con olio, burro e cipolla tritata e fate rosolare per circa 15 minuti a fuoco vivo. Quando avrà preso un bel colore dorato, salate, pepate, bagnatela con la tazzina di cognac, poi aggiungete un mestolo di acqua bollente o brodo vegetale. Proseguite la cottura a tegame coperto e fiamma bassa per circa un’ora, aggiungendo un altro po’ di brodo se il fondo dovesse asciugare troppo. Nel frattempo mettete il passato di castagne in una casseruola con una noce di burro, allungate con il mezzo bicchiere di latte, salate e pepate; tenete la fiamma bassa e mentre la purea è sul fuoco sbattetela con una frusta. Servite. DOLCE: Mousse di castagne con cachi (6p) 400gr di castagne sottovuoto 2 fogli di colla di pesce Pane degli Angeli 300cc di latte 100gr ricotta 2 tazzine da caffè di zucchero a velo 2 cucchiaini di vaniglia liquida 2 cucchiai di RUM e 4 marron glacè piccoli S bollentare le castagne in acqua con un po’ di sale grosso e 2 foglie di alloro per 5/10 minuti. Scolare e passare nel passaverdure con i marron glacè. Scolare il latte e aggiungere la colla di pesce dopo averla lasciata in ammollo in acqua fredda per 10/15 minuti, aggiungere il rum lo zucchero e la vaniglia. Stemperare il purè di castagne e aggiungere la ricotta amalgamata bene, metterla negli stampi e lasciare in frigorifero, per farla addensare. Schiacciare la polpa dei cachi con una spruzzata di limone. Distribuire su un piatto i cachi rovesciare la mousse, mettere sopra la mousse di marron glacè spezzettati e guarnire il piatto con una spolverata di cacao amaro. segue dalla prima pagina determinano uno stato di dipendenza patologica (persone affette da ludopatia) * da danni fisici e psicologici prodotti da azioni di maltrattamento, abuso e violenza (minori). Sarà compito della Asl: *effettuare la valutazione multidimensionale della persona, che tiene conto dei contesti sociali di vita (condizione familiare, abitativa e ambientale) *redigere il Progetto Individuale di Assistenza che, sulla base della valutazione, fissa gli obiettivi da conseguire, delinea il percorso di sostegno e di assistenza, indica i possibili interventi da attivare, gli attori coinvolti, le modalità e i tempi di verifica *condividere il Progetto Individuale di Assistenza con la persona e la sua famiglia La persona/famiglia deve rivolgersi all’Asl, con cui concorderà il Piano di assistenza individuale e, sulla base di un elenco fornito dalla stessa Asl, sceglierà il soggetto erogatore delle prestazioni. L’allegato B della Delibera regionale 856/2013 riporta “il quadro delle misure e delle relative azioni da realizzare in fase di prima attuazione della DGR 116/2013 ed indica le azioni che ci riguardano maggiormente da vicino quali: RESIDENZIALITA’ LEGGERA: attuare interventi e prestazioni sociosanitarie rivolte a persone ultrasettantacinquenni in condizioni di fragilità e che necessitano di una soluzione abitativa singola o comunitaria ma con caratteristiche di protezione sociosanitaria; RSA APERTA: presa in carico da parte della RSA integrata della persona affetta da demenza/Alzheimer o patologie psico-geriatriche in una logica di multi servizi. Questa delibera a mio avviso trasmette una volontà di adattarsi al periodo storico in cui siamo e mettere al centro la Famiglia e il valore di prossimità. Facendo molta attenzione a fornire interventi e servizi appropriati. 7 UN POSTO DOVE IL CUORE SI APRE VOLONTARIATO A COLPI D’ARTE ... LOURDES 2013 I Rita Miraggio A.S.A. l mio primo viaggio da sola, la mia prima avventura fuori casa, non poteva che essere in un posto così...un posto dove il tuo cuore si apre, la mente mette in funzione tutti i suoi neuroni per percepire ogni secondo della vita vissuta. Un posto che ti mette davanti la realtà della sofferenza nostra e altrui. Il gruppo di viaggio è stato meraviglioso, tutti uniti uno per l’altro. Un ricordo che mi è rimasto nel cuore è quello di Giulio, un ospite che ho conosciuto direttamente in treno e che, apparentemente indifferente, mi ha conservato gelosamente la giacca che credevo di aver perduto. Il momento più emozionante? Sicuramente il bagno nell’acqua benedetta e lo sfogo da parte di chi pensi non abbia sensibilità. Sono rimasta molto colpita anche dal rito inziale, dalle volontarie che sono degli angeli messi al nostro servizio. Le sere passate alla grotta per l’ultima messa, un momento in solitudine dove ti senti sola con Lei, la signora di Lourdes e parli con lei con il cuore, le chiedi ciò che desideri di più al mondo. Spero un giorno di avere la possibilità di ritornarci e di rivivere un’altra volta quell’emozione che solo lì puoi provare. 8 N Laura Dameno Volontaria on è da molto tempo che sono entrata a far parte di questo meraviglioso gruppo, sono entrata a piccoli passi, ma la gratificazione che mi ha travolto è stata veramente entusiasmante, questo mi ha fatto capire la solidale partecipazione di altre persone che svolgono volontariato in questa grande Famiglia. Nel mio piccolo ho dedicato una parte del tempo a mia disposizione creando un gruppo di lavoro dedicato all’arte della pittura, che personalmente amo molto e forse anche per questo sono riuscita a coinvolgere alcune “ragazze” della Casa Famiglia a partecipare attivamente con molto interesse a questa attività. A distanza di pochi mesi, i risultati ottenuti e l’accoglienza che mi hanno riservato le mie allieve al rientro della vacanza, accogliendomi con immenso affetto, mi ha spronato a continuare questa esperienza. A questo punto mi sento di ringraziare chi mi ha dato l’opportunità di fare questa splendida esperienza. Grazie, grazie ancora a tutti e a tutti gli Ospiti. SCUOLA DELL’INFANZIA “MARIA IMMOCOLATA” La Redazione U n’ora di gioia e di calorosa partecipazione è stata quella trascorsa Martedì 10 Dicembre, che ha visto l’incontro tra i bambini più grandi della Scuola dell’Infanzia “Maria Immacolata” di Bussero e gli ospiti della Casa Famiglia. I bambini, accompagnati dalle insegnanti, hanno simpaticamente allietato “i nonnini” (come li chiamano loro) con canti natalizi, poesie e auguri. Con altrettanto entusiasmo gli ospiti ci hanno ricambiato gli auguri, recitato poesie, cantato canzoni che loro stessi ricordavano aver imparato da piccoli all’asilo. Ogni bambino ha poi portato in dono un piccolo lavoretto realizzato a scuola ricevendo in cambio caramelle e biglietti augurali realizzati dagli ospiti stessi con l’aiuto dei volontari. Un grazie alla Coordinatrice della Casa Famiglia, agli Animatori, al Personale Medico e Ausiliario per la cordiale accoglienza che ci è stata riservata. Un grazie particolare ai ”nonnini” che speriamo di incontrare ancora molto presto, perché i nonni non sono soltanto affettuosi e comprensivi, questo si sa.. sono soprattutto una fonte indispensabile per la trasmissione di esperienze di vita, di briciole di saggezza, elementi essenziali per una crescita graduale ed equilibrata dei nostri bimbi. Alcuni momenti con i bambini della scuola “Maria Immacolata” I NONNI .. SE NON CI FOSSERO .. SI DOVREBBE INVENTARLI !!!! 9 LOUIS J. PASTEUR L Andrea Giudici Animatore ouis J. Pasteur nacque nel 1822. Divenuto professore di chimica all’Università di Strasburgo, nel 1854 iniziò a dedicarsi agli studi sui microrganismi. È significativo rilevare che tutte le grandi scoperte dello scienziato francese vengono realizzate affrontando i problemi più gravi, a metà dell’Ottocento, dell’agricoltura e dell’allevamento. Un termine di uso comune: “pastorizzato” è un chiaro riferimento al chimico francese, infatti Pasteur, mosso da un impulso patriottico, nel tentativo di rendere la birra francese superiore per qualità a quella tedesca, studiò tutte le problematiche conservative della birra. Pasteur notò lo sviluppo di piccoli funghi microscopici, i cui germi, contaminavano le materie prime utilizzate per la fabbricazione. Così Pasteur, riconoscendo che le cause dell’alterazione della birra erano le stesse che per il vino, pensò che l’azione del calore fosse il miglior mezzo di conservazione. Questa operazione porta oggi il nome di “pastorizzazione”, e la birra “pastorizzata” è tuttora utilizzata per l’eliminazione di alcuni agenti patogeni. Fra tutte le ricerche fatte ce n’era una che agli occhi di Pasteur dominava tutte le altre: lo studio della rabbia. Quello che si sapeva, era che la saliva degli animali arrabbiati conteneva il virus rabbico, che il male si trasmetteva attraverso i morsi e che il periodo di incubazione poteva durare da qualche giorno a parecchi mesi. La mattina del 6 luglio del 1885 un bimbo di 9 anni, Joseph Meister, morso due giorni prima da un cane rabbioso fece visita al famoso Pasteur. Il bambino era giunto insieme alla madre dalla 10 lontana Alsazia attraverso un viaggio lungo e difficoltoso, reso drammatico anche dal fatto che la famiglia si era fortemente indebitata per permettersi il viaggio in treno. Alla vista delle 14 ferite inferte al bambino (al viso) e pesando i pericoli quasi certi che correva il bambino di morire di rabbia, si convinse di provare a strapparlo da quella morte atroce attraverso una pratica che si scoprirà poi mai provata su essere umano. Al piccolo Joseph furono così fatte 13 iniezioni in 10 giorni, ognuna più forte della precedente. La tecnica sperimentale causò l’allontanamento di molti collaboratori di Pasteur i quali si rifiutavano di proseguire in quella pratica tanto pericolosa quanto mai sperimentata. L’ultima iniezione fu fatta direttamente da Pasteur, conteneva la forma più virulenta, in grado di uccidere un animale in 7 giorni. Pasteur era ormai solo, i suoi colleghi erano pronti a denunciarlo qualora la sperimentazione avesse ucciso il bambino, il famoso chimico si giocava tutta la sua credibilità in quel bambino. Il bambino sopravvisse, il trattamento antirabbico funzionava se applicato in tempi rapidi. Il 1º marzo 1886, Pasteur poteva affermare davanti all’Accademia delle Scienze che, su 350 persone sottoposte al trattamento preventivo, c’era stata effettivamente una sola morte. Il successo del metodo divenne di dominio pubblico e in medicina il nome di Pasteur divenne un’icona, ci vorranno anni però per scoprire come Pasteur falsificò alcune sperimentazioni. Louis J. Pasteur morì il 28 settembre 1895, del piccolo Joseph non si hanno invece notizie. Notizie dal mondo della terza età e non solo La mezza età? E’ solo una questione di testa R www.lastampa.it ecenti studi hanno sostenuto che l’ingresso nella “mezza età” è determinato da una data, ossia il raggiungimento dei 53 anni. Per cui, una volta che si è arrivati a questo traguardo, non c’è più nulla da fare: siamo persone di “mezza età”, appunto. Ma è davvero così? Il nostro destino è determinato da una data segnata sul calendario? Secondo il dottor Paul Keenan, no. L’esperto, responsabile della comunicazione di una società non-profit di mutuo soccorso, sostiene che l’essere o sentirsi “vecchi” è più uno stato d’animo, che non una specifica data. L’affermazione dell’esperto è supportata da un’indagine condotta dalla Benenden Health e che ha visto il coinvolgimento di oltre 2.000 adulti ambosessi. A mettere in dubbio le recenti ricerche sull’età presunta dell’ingresso nella terza età sono stati proprio i partecipanti al sondaggio, i quali hanno risposto a domande sul proprio stile di vita e su quello che faceva sentire loro di stare invecchiando. In linea generale, ha spiegato il dottor Keenan, le persone del 21° secolo mostrano atteggiamenti diversi nei confronti di quella che è considerata la vecchiaia, rispetto a quelle di un tempo. Complici stili di vita più sani e un’aspettativa di vita maggiore, le persone intervistate sentono che la definizione di mezza età è poco chiara e l’età anagrafica non influisce più di tanto nella propria vita, poiché si tratta più che altro di uno stato d’animo. Una cosa su cui quasi tutti erano d’accordo (l’84%) è che se uno pensa di essere vecchio, allora è probabile che possa iniziare a sentirsi davvero vecchio. Tra le condizioni più temute da tutti i partecipanti, legate all’avanzare dell’età, ci sono le malattie e la perdita di memoria. Ma ecco 12 tra i più significativi segni che rivelano che si sta entrando nella mezza età, stilati in base alle risposte dei partecipanti all’indagine di Benenden Health. 1. Perdere il contatto con la tecnologia 2.Non avere idea di che cosa stiano parlando i “giovani” 3. Gemere quando ci si piega verso il basso 4. Parlare spesso di disturbi alle articolazioni 5. Odiare i bar e i locali rumorosi 6. Scegliere i vestiti e le scarpe per il comfort piuttosto che lo stile 7. Diventare maniaci del giardinaggio o per l’alimentazione degli uccelli 8. Non sapere dove si sono messi gli occhiali/la borsa/le chiavi dell’auto eccetera 9. Lamentarsi che oggi in TV c’è solo spazzatura 10. Essere ossessionati dalla raccolta differenziata 11. Portare sempre con sé una confezione di fazzoletti 12. Preferire una passeggiata la domenica mattina che restare a letto fino a tardi. 11 Online sul sito www.grupposodalitas.it SODALITAS Società Cooperativa Sociale ONLUS Casa Famiglia per Anziani “Dott. A. Barbolini” Via Achille Grandi n. 8 20060 Bussero Tel. 02-95330322 Fax. 02-95039670 [email protected] Gèsù bambino stammi vicino stendi la mano fa che sia sana proteggi sempre babbo e mammina. veglia dal cielo la mia casina fa che sia dolce, tranquilla e buona dei miei capricci dona perdono mattina e sera accogli tu la mia preghiera bambin Gèsù. “Preghiera di Natale di Esterina L.” UNA DOLCE CANZONCINA POETICA Esterina L.- Ospite della Casa Famiglia C’è una bambina che spazza, davanti alla sua porta. La bimba è piccolina e la scopa è corta, la neve è tanta, che copre la città, raccoglierla mai alcun potrà, tutta a chi mai arriverà, arriveranno tutti se ognuno spazza un po’, la bimba è piccolina e fa quello che può. La neve alla campagna, chi mai la può levare se è tanta come l’acqua in mezzo al mare. Soltanto primavera verrà a spazzarla tutta con una grande scopa, di sole e aria asciutta, queste storielle al bimbo mammina cantò. Egli fece un bel sorriso e poi si addormentò. Buon Compleanno a ... SETTEMBRE Tresoldi Bianca 05.09.1928 Maiocchi Sergio 16.09.1940 Comegna Rosa 12.09.1929 Guidotti Giovanna 21.09.1922 Muraro Vally 29.09.1927 Spagnuolo Anna 26.09.1929 Alaimo Grazia 22.09.1942 Casiraghi Carlo 18.09.1951 Chionchio Elisabetta 15.09.1935 OTTOBRE Gardi Giuseppe 14.10.1932 Linguiti Esterina 08.10.1919 Brambilla Enrichetta 20.10.1921 NOVEMBRE Conti Emilia 29/11/1922 Fumagalli Angela 21/11/1923 Losito Rosa 04/11/1932 Sola Lina Rosanna 12/11/1925 DICEMBRE Bensimon Arlette 28/12/1926 Bono Gaetana 20/12/1924 Capraro Giuseppe 16/12/1936 Delena Raffaella 15/12/1926 Mattavelli Teresa 07/12/1922 Ranzani Anna 21/12/1929 Ranzani Anna 21/12/1929 Per la realizzazione di «CASA, SORRISI E NOTIZIE» gli ospiti della Casa Famiglia, la coordinatrice Simona Colombo, Monsignor S.Salvini, la Sig.ra Marinella Restelli, la Dott.ssa Louisa Andreescu, l’animatore Andrea Giudici, il parroco Don Luciano, l’Ospite Esterina la volontaria Laura Dameno, l’ASA Rita Miraggio. 12