Bollettino 357 del 18-02-2015

OSSERVATORIO ASTRONOMICO GALILEO
GALILEI
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BOLLETTINO N. 357
Mercoledì 18 febbraio 2015, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del terzo
mercoledì di ogni mese si parlerà su “Marte, dio della guerra. La ricerca della vita” a cura di
Silvano Minuto. Al termine, se il cielo sarà sereno, si potranno fare delle osservazioni al telescopio.
La Luna sarà di un giorno dopo prima del novilunio. Data la sua assenza si potranno vedere tanti
oggetti del cielo profondo quali la galassia di Andromeda e la nebulosa di Orione.
Giove sarà visibile tutta notte nel Cancro. Saturno sorgerà a tarda notte nello Scorpione mentre
Marte e Venere saranno visibili al tramonto nei Pesci bassi all’orizzonte ovest. Nettuno e Marte
saranno visibili in Acquario al tramonto; appariranno molto piccoli data fa grande distanza. Mercurio
sarà visibile all’alba nel Capricorno
RECENSIONI - INFANZIA
VINCENZO ZAPPALA’
IL GIOCO DELLE STELLE
Scienza e Tecnica 10.2012
Formato 15x23 cm – Pag. 120 - € 16
Lo scopo finale è quello di analizzare in dettaglio il diagramma di
Hertzsprung-Russell, uno dei capisaldi dell’astrofisica, forse proprio
l’inizio della moderna Scienza dell’Universo. Il libro è diviso in tre
parti: nella prima si descrive la formazione delle stelle seguendo i
processi fondamentali, legati essenzialmente a quattro grandezze
fisiche: massa, raggio, temperatura e luminosità: una continua
ricerca dell’equilibrio. Nella seconda, si spiega come queste
grandezze possono essere misurate dall’uomo. Nella terza, infine, si
analizza il diagramma, mostrando come esso altro non sia che un
geniale riassunto della vita di ogni astro. In particolare, si evidenzia
come lo stretto legame tra le quattro grandezze determini il “viaggio”
evolutivo dei singoli corpi celesti. Il diagramma HR acquista così una
visione ben più generale e dettagliata di quanto non appaia a prima
vista, comprendendo anche le fasi primigenie di proto-stella e di pre-sequenza.
Per cercare di essere rigorosi oltre che divulgativi, si introducono alcune formule essenziali, spiegate
però in modo da apparire semplici anche a chi ha una sacra avversione per la matematica. Anzi, la
speranza è di averla resa più simpatica e di aver dimostrato come la fisica abbia veramente bisogno
di un linguaggio tutto suo per essere apprezzata al meglio.
Come se non bastasse, si è anche cercato di dare una risposta alla domanda finora irrisolta legata al
Cosmo: “Perché?”. Una visione pseudo-filosofica, mista a una buona dose di ironia. Il succo finale,
però, è sicuramente più che comprensibile a chi ammira e rispetta profondamente la prodigiosa opera
della Natura. Anche perché, come ormai tutti sanno, anche noi siamo Universo…
Su tutto il libro, però, aleggia una visione molto personale dell’autore: le stelle stanno giocando. Per
capirle dobbiamo aver voglia di tornare un po’ bambini.
Un nuovo modo di spiegare l’astrofisica, come fosse un romanzo.
(a cura di Silvano Minuto)
MERIDIANE E QUADRANTI SOLARI
Continuiamo l’esame dell’orologio di Mellingen (Svizzera)
Figura n. 5: Mellingen – i cerchi interni del quadrante principale
indicanti i mesi, i segni zodiacali e i simboli degli oggetti celesti
indicanti i giorni (dall’alto e verso destra: Sole, Luna, Marte,
Mercurio, Giove, Venere, Sa-turno). Sono anche ben evidenti le
lancette dell’orologio.
Le quattro lancette avanzano con un movimento continuo ed hanno delle aste dorate.
Sopra al quadrante astronomico, se ne trova un altro, più piccolo (figura n. 6), diviso in quattro quarti e
munito di una sola lancetta che descrive un giro in un’ora. In una fessura rotonda del quadrante è
installato un globo lunare, mezzo nero e mezzo dorato, di circa 23 cm di diametro, che indica le fasi
della Luna.
A cura di Salvatore Trani
CONSIGLI PER L’OSSERVAZIONE
CANE MAGGIORE
Il Cane Maggiore è visibile nel cielo serale nei mesi
compresi fra dicembre e aprile, coincidenti nell'emisfero
boreale al periodo dell'inverno e della primavera; pur non
essendo una costellazione molto estesa (ricopre solo 380
gradi quadrati di volta celeste), la sua individuazione in
cielo è abbastanza semplice, grazie alla presenza della
brillante stella Sirio, che rappresenta il naso (o la bocca) del
cane. Per individuare Sirio, qualora la sua elevata
luminosità non fosse sufficiente, si può sfruttare un
asterismo molto noto e immediatamente riconoscibile: la
Cintura di Orione.
Prolungando verso sud-est la linea ideale che unisce le tre
stelle della cintura si incontra Sirio; la stella è inoltre
riconoscibile perché costituisce il vertice meridionale di un
altro grande asterismo, noto nell'emisfero boreale col nome
di Triangolo invernale, formato, oltre a Sirio, dalle brillanti
stelle Procione (α Canis Minoris) e Betelgeuse, la rossa
α Orionis. Il resto della costellazione si estende a sud di Sirio, seguendo parallelamente la linea della
Via Lattea australe, fino agli oltre 30° di declinazione sud. La parte meridionale della costellazione
contiene dei campi stellari particolarmente ricchi, ben visibili in parte anche ad occhio nudo.
La sua visibilità è certamente facilitata dalle regioni dell'emisfero australe, ma la sua relativa vicinanza
all'equatore celeste fa sì che questa costellazione sia ben osservabile con facilità anche dalle regioni
boreali, con la sola eccezione delle aree a ridosso e a nord del circolo polare artico; in particolare la
stella Sirio, trovandosi nella parte settentrionale della costellazione, è ben osservabile anche ben oltre
il circolo polare.
Alfa - Sirio – AR 06h 45m – D – 16° 43’ - mag. 1.5 e 8.5
E’ la stella più luminosa di tutto il cielo, escluso naturalmente il
Sole. Questo fatto non è dovuto alle caratteristiche fisiche
dell’astro ma alla sua distanza di soli 9 anni luce. In un piccolo
telescopio, la sua luce abbagliante appare di colore bianco-blu.
Sirio ha una compagna, Sirio B, di magnitudine 8.5. Per il
contrasto di luminosità tra le due stelle e la ridotta vicinanza,
Sirio B risulta molto difficile da osservare negli strumenti
amatoriali. In questo periodo la separazione sta aumentando e
nel 2025 sarà massima e si avranno quindi le migliori condizioni
di visibilità. Questa compagna ha circa la stessa massa della
principale ma risulta concentrata in un diametro piccolissimo; è il
prototipo delle classe denominate “nane bianche”.
Beta – Murzim - AR 06h 23m – D – 17° 57’ - Mag. 1.9 – sp B1
Il nome significa „colui che precede“: la sua apparizione preannuncia il sorgere di Sirio. Si trova a 500
anni luce di distanza e brilla 3200 volte più del Sole
Epsilon – Adhara - AR 06h 58m – D – 28° 58’ Sep. 7.5” - Mag. 1.5-7.4 – AP° 161
E’ una stella doppia . Il sistema si trova a poco più di 500 anni luce e la stella principale è una gigante
4000 volte più luminosa del Sole.
R Canis Majoris
AR 07h 19m – D - 16° 24’ – tipo Algol - Mag. 5.7-6.3 – periodo 1,35 gg
Stella variabile ad eclisse di tipo “Algol” che può essere seguita con un semplice binocolo. Si trova a
meno di un grado a SSE dell’ammasso aperto 2360.
Ngc 2204
AR 06h 16m – D – 18° 39’
Dimensioni 12’ m. 8.6 Ammasso aperto
Contiene 80 stelle e si trova a 6800 anni
luce di distanza. Assai difficoltoso da
osservare, presenta stelle di luminosità
anche superiore alla magnitudine 12.
Risulta molto più vecchio di M 41:l’età
delle sue componenti è stimata in 3
miliardi di anni.
NGC 2207 e IC 2163 - Galassie
AR 06h 16m – D. – 21° 22’
Mag. 11.6 – dim: 4.3x2.8’
Fra le galassie, spiccano le due
galassie interagenti NGC 2207 e
IC 2163, non tanto per la loro
luminosità, quanto per il fatto che
stanno subendo una reciproca
fusione, che potrebbe portare alla
nascita di una sola galassia
ellittica.
NGC 2217
Galassia barrata
AR 6h 21m – D – 27° 14’
Mag. 10.4 – Dim: 4.5x4.2’
Spirale barrata che dista 60 milioni di
anni luce. Si trova presso la stella ζ
NGC 2280
Galassia
AR 6h 44m – D – 27° 38’
Mag. 11.0 – Dim: 6.3x3.1
NGC 2280 è molo più
vicina di NGC 2217 (32
milioni di anni luce), nei
pressi di ε ed ha una
magnitudine pressoché
uguale alla precedente.
Nella costellazione, è presente la galassia satellite più vicina alla Via Lattea: la Galassia Nana Ellittica
del Cane Maggiore, distante 42.000 anni luce dalla nostra galassia, e membro anch'essa del Gruppo
Locale
Ngc 2287 – M 41
AR 06h 47m – D – 20° 44’
Dimensioni 38’ m. 4.5
Ammasso aperto
Abbastanza basso sull’orizzonte, può
essere individuato anche ad occhio
nudo, come una piccola macchia,
spostando lo sguardo 4° a sud di Sirio.
Le sue dimensioni, di 38’ primi,
riempiono il campo di un normale
strumento astronomico.
La visione complessiva migliore si ha
con uno strumento a largo campo che,
anche
con
obiettivi
di
piccole
dimensioni, permetterà di osservare 30
o 40 stelle; se ne conteranno molte di
più con un telescopio di maggior
diametro. Vicino al centro dell’ammasso
si trova una stella brillante di colore
rosso arancio.
La distanza di M 41 è valutata in 2500
anni luce e la sua età stimata in 100
milioni di anni.
Ngc 2360
AR 07h 18m – D – 15° 37’
Dimensioni 12’ m. 7.2
Ammasso aperto
E’ un ammasso aperto contenente
80 stelle a partire dalla 10^
magnitudine. Date le dimensioni
angolai di 12’ si può apprezzare
anche in un piccolo telescopio. Si
trova 3.2° ad est della stella
Gamma.
Ngc 2362
A.R. 07h 19m – D. - 24° 57’
Dimensioni 8’ – mag. 4.39 – Tipo Ammasso
Ammasso aperto posizionato intorno alla
stella di quarta mag. Tau CMa, che però non
si è certi appartenga al sistema. Sono
presenti una sessantina di astri giganti di
classe spettrale O e B molto giovani, di mag.
Tra 8 e 10.
DIARIO ASTRONOMICO
Presentazione nel bollettino n. 355 del 21.1.2015
Il nostro osservatore dispone di un cannocchiale con diametro di 54 mm e con oculare che permette
di ottenere 39 ingrandimenti circa.
Siamo nel 1906 quindi uno strumento non alla portata di tutti.
Le osservazioni riguardano Venere, Giove e Saturno. Venere anche di giorni. Quanto sono capaci di
fare altrettanto con i mezzi moderni?
Parte 3
Venere 1906. Osservata due volte dopo la fine del crepuscolo,
quando il suo fulgore la circondava di una vivissima irradiazione, e
in condizioni di osservazione assai scomode, Venere non aveva
mostrato alcuna fase sensibile.
Riosservata però in seguito di pieno giorno dal 24 Agosto (circa
15h) al 4 Settembre, nonostante le immagini spesso agitate, il
pianeta mostrò distintamente un piccolo disco giallastro, ben
visibile sebbene spiccasse sopra un fondo verdastro abbastanza
luminoso, di cui solo la metà o poco più era illuminata, si da
rendere l’aspetto della Luna al primo quarto.
Le osservazioni migliori furono quelle del 31 Agosto e del 1
Settembre, sebbene anche allora l’immagine non fosse
perfettamente nitida. Il 25 Agosto il pianeta fu potuto
finalmente rintracciare al binocolo. Il 29 era visibile anche ad
occhio nudo.
Saturno 1906. Nel periodo di osservazione dal 16 Luglio al 31
Dicembre presentava l’aspetto di un piccolo disco attraversato
da una lunga linea sottile.
(Cann. di 54mm, ingr. 39 circa).
Giove 1905 - 1906. (opposizione 24 Novembre).
Dall’agosto 1905 al febbraio 1906 furono fatte frequenti
osservazioni dei satelliti e dei loto rapidi spostamenti, notandone
le configurazioni rispettive.
Il 28 Gennaio circa 18h 45m fu osservata l’emersione di uno dei
satelliti dall’ombra di Giove, e l’8 Febbraio l’eclisse di un altro.
Quest’ultimo che era il più brillante di tutti, a 18h 20m
incominciò a diminuire di splendore divenendo il meno luminoso, e
cinque minuti dopo scomparve del tutto.
Sul disco fu notata una fascia come una sottile linea scura.
(Cann. di 54mm. oculare terrestre di circa 39 ingr.).
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TRIPLICE CONGIUNZIONE DELLE LUNE DI GIOVE
Astronomy Picture of The Day (APOD) è un archivio redatto a partire dal 1995 da Robert Nemiroff e
Jerry Bonnell. L’archivio APOD contiene la più grande raccolta di immagini astronomiche ed ognuna
di esse è corredata da una breve descrizione fatta da esperti.
Per visionare l’archivio basta digitare in internet la sigla “APOD” e di seguito l’indice
6 FEBBRAIO 2015
Triplice congiunzione delle lune di Giove
CERERE COME NON L’ABBIAMO MAI VISTO
La sonda della NASA Dawn, lanciata nel 2007 da Cape Canaveral, si sta avvicinando a Cerere. Il 5
febbraio si trovava a soli 145.000 km di distanza. Nella giornata del 4 di febbraio ha scattato una
nuova serie di spettacolari immagini.
Grazie alla sua posizione privilegiata, le immagini fornite dalla camera a bordo di Dawn a questa
distanza hanno una risoluzione pari a 14 km per pixel, un risultato senza precedenti per questo
oggetto celeste.
Anche lo strumento italiano VIR ha acquisito i primi dati spettrali in questa fase di avvicinamento a
Cerere, osservandone la superficie nei 864 canali spettrali dall’ultravioletto fino all’infrarosso. Sono
molte le sorprese che ci aspettiamo di avere da queste dettagliate osservazioni.
A meno di un mese dall’ingresso in orbita attorno a Cerere, previsto per il 6 marzo prossimo, la
missione Dawn non smette di stupirci, regalandoci scatti sempre più ravvicinati di questo intrigante
pianeta nano.
La missione Dawn, dedicata a Vesta e Cerere, è gestita dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) per conto
del Science Mission Directorate della NASA a Washington. Dawn è un progetto del Programma
Discovery, gestito dal Marshall Space Flight Center della NASA a Huntsville, in Alabama. L’Università
della California a Los Angeles (UCLA) è responsabile della supervisione scientifica della missione
Dawn. L’Orbital Sciences Corp. a Dulles, in Virginia, ha progettato e costruito il veicolo spaziale. Il
JPL è gestito, per conto della NASA, dal California Institute of Technology di Pasadena.
Le camere a bordo della sonda sono state realizzate dal Max Plank Insitute for Solar System
Research a Gottihgen, in Germania, con significativi contributi del l’Institute of Planetary Research del
German Aerospace Center (DLR) a Berlino, e in coordinazione con l’Institute of Computer and
Communication Network Engineering di Braunschweig.
Lo spettrometro ottico e infrarosso, realizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana e dall’Istituto Nazionale di
Astrofisica, costruito da Selex ES, viene gestito e fatto operare dall’Istituto di Astrofisica e
Planetologia Spaziali di Roma dell’INAF. Il rivelatore di raggi gamma e neutroni è stato costruito dal
Los Alamos National Laboratory in New Mexico, e viene gestito dal Planetary Science Institute a
Tucson, in Arizona.
GIACOMO FILIPPO MARALDI
Perinaldo, 1665 – Parigi, 1729
Nipote di Giovanni Domenico Cassini, ne divenne assistente
presso l'Osservatorio di Parigi. Si dedicò all'indagine di tutti gli
oggetti celesti. Particolare attenzione pose nell'accertare la
variabilità in splendore di alcune stelle.
Esaminando le eclissi solari, appurò che la corona luminosa
visibile attorno al corpo lunare scaturiva dal Sole. Scoprì le
calotte polari di Marte e nel 1719 concluse che non
coincidevano con i poli di rotazione del pianeta.
Confermò la scoperta della divisione dell'anello di Saturno
compiuta da Cassini.
Ha scoperto due comete, la C/1702 H1 e la C/1706 F1.
DAL CIELO TANTE BELLE FARFALLE
Vi sono testimonianze antichissime di osservazioni di macchie sul Sole, in documenti di civiltà
dell’estremo oriente, pare che la prima osservazione è attribuita a Teofrasto (371-288 a.C. ) greco,
filosofo e botanico, discepolo di Aristotele (384-322 a.C.).
Pericolosissimo guardare il Sole, sicuramente Teofrasto osservò ad occhio nudo all’alba od al
tramonto del Sole quando lo stesso di color giallo-arancio basso sull’orizzonte è innocuo in quanto
filtrato dallo spessore dell’atmosfera, oppure quando il Sole è sufficientemente filtrato dalla nebbia,
che ne rende possibile l’osservazione.
Nel 1610 Galileo Galilei (156-1642) costruì il cannocchiale, e già nel 1611, Galileo stesso, Johann
Fabricius (1587-1616) e Cristoph Scheiner (1575-1650), comunicarono indipendentemente la
scoperta delle macchie solari. Dati i tempi e le convinzioni dell’epoca sull’incorruttibilità dei corpi
celesti, Galileo aspettò a comunicarlo sino al 1612.
La presenza ed il numero delle macchie solari determina, per convenzione un ciclo, tale ciclo inizia
col minimo di macchie e termina all’inizio della fase di minimo successivo.
La durata di un ciclo è mediamente di circa 11 anni. Un fenomeno molto vistoso riguarda la
distribuzione delle macchie sul disco solare con il passare del tempo.
All’inizio di un ciclo le macchie o i gruppi di macchie compaiono a latitudini comprese tra i 30° ed i 40°
, sia nell’emisfero boreale che in quello australe poi, con il passare del tempo la formazione delle
macchie ha luogo a latitudini sempre più basse, verso l’equatore della nostra stella Sole.
Tutto quanto detto sopra è espresso in modo esauriente dal diagramma a “farfalla” di Maunder, ideato
nel 1904, dall’astronomo britannico Edward Maunder (1851-1928), si proprio quello del minimo di
Maunder, mancanza di macchie solari tra il 1645 ed il 1715, in tale diagramma i gruppi di macchie
vengono rappresentati in funzione del tempo e della latitudine.
In allegato i grafici di circa 130 anni di macchie, dal 1880 al 2010, in basso circa 12 cicli solari in
funzione del numero e del tempo, ed in alto ben 12 farfalle di Maunder, corrispondenti una a ciascun
ciclo solare, con le macchie in funzione della posizione in latitudine e del tempo.
E’ interessante osservare la corrispondenza dei minimi tra le farfalle ed i minimi nel diagramma in
basso dei numeri di macchie in funzione del calendario.
URANIO
LA COMETA C/2014 Q2 LOVEJOY
La cometa C/2014 Q2 LOVEJOY ripresa da Alessandro Segantin e Giuseppe Bianchi in osservatorio
la sera del 10 febbraio 2015 con Canon Eos 350D modificata Baader sul telescopio Meade 127ED
Guidata con camera Magzero sul telescopio principale
Somma di 6 pose da 4 minuti + 3 dark + 3 flat + 3 bias
Somma con Deep Sky Stacker ed elaborazione finale con Pixinsight + Photshop
Ulteriori elaborazioni eseguite da Oreste Lesca
FLY ME TO THE MOON
Il cratere Puiseux
Nella regione del Mare Humorum possiamo osservare il cratere "Puiseux", una formazione circolare
quasi fantasma di 26Km situata sul versante nord-est di DoppelMaggioer. I versanti sono poco
scoscesi, le pareti pochissimo elevate e inglobate a nord.
Il fondo è piatto e riempito con la lava del Mare Humorum. Al centro i resti di una montagna. La sua
formazione potrebbe risalire al periodo Imbriano (da -3.85 miliardi di anni a -3.2 miliardi di anni). Il
periodo migliore per la sua osservazione è 3 giorni dopo il primo quarto oppure 2 giorni dopo l'ultimo
quarto.
Alcuni dati:
•
Longitudine: 39.187° west
•
Latitudine: 27.818° south
•
Faccia: Nearside
•
Quadrante: sud-ovest
•
Area: Regione del Mare Humorum
Origine del nome:
•
Dettagli: Pierre Puiseux
•
Astronomo francese del 19° secolo nato in Francia
•
Nato a Parigi nel 1855
•
Morto a Frontenay nel 1928
•
Fatti notevoli: Selenografo, studi sui movimenti della Luna e degli asteroidi, determinazione
della costante dell'aberrazione. Coautore insieme a Loewy di un atlante fotografico della Luna
nel 1894 per il quale furono realizzati 6000 rilevamenti di posizione.
•
Autore del nome: Krieger / König (1912)
Nella foto una ripresa amatoriale del cratere"Puiseux" (in alto a destra) e un ritratto dell’epoca di Pierre
Puiseux. Lo strumento minimo per poter osservare questo cratere è un rifrattore da 80mm.
Davide Crespi
CONGIUNZIONE DI VENERE E MERCURIO
Immagini del Sole e di Giove riprese da Giuseppe Bianchi; il Sole è attraversato in questi giorni nel
suo emisfero sud da un super filamento della lunghezza di un milione di chilometri; sarebbe
interessante seguirlo con costanza perché potrebbe dare origine ad un potente CME e poterlo vedere
mentre si manifesta sarebbe davvero interessante. Le immagini di Giove sono state riprese il giorno
11/02/2015 con il Newton dell'osservatorio mentre c'era il transito di Io del quale si vede solo l'ombra,
ma vicino alla destra dell'ombra si dovrebbe vedere anche il satellite, il satellite che si vede alla
sinistra del pianeta è Europa. Le riprese sono tutte fatte con la ASI 120 MM, per il Sole con il Lunt 60
BF600 per con Giove Newton 400 F 5.5, barlow TS 2.5X.
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI
L’assemblea ordinaria dei soci da oltre 30 anni ha luogo in osservatorio nell’ultimo mercoledì del
mese di febbraio.
Anche quest’anno viene convocata mercoledì 25 febbraio 2015 in Suno presso l’osservatorio, alle
ore 20.30 in prima convocazione ed alle ore 21.30 in seconda convocazione, l’assemblea ordinaria
dei soci con il seguente ordine del giorno:
1. Relazione del presidente sulle attività svolte nel 2014 e programmi per il 2015
2. Approvazione del consuntivo delle operazioni di cassa
3. Quote sociali per il 2016
4. Rinnovo delle cariche sociali per il biennio 2015 – 2016
5. Varie ed eventuali
Suno, 18 gennaio 2015
Il presidente
Vittorio Sacco
OSSERVATORIO DI SUNO
Le coordinate dell’osservatorio sono:
45° 36’ 16” Nord
08° 34’ 25” Est
Hanno collaborato:
Silvano Minuto
Salvatore Trani
Davide Crespi
Giuseppe Bianchi
Alessandro Segantin
Oreste Lesca
Sandro Baroni
Vittorio Sacco