Il fenomeno delle stelle cadenti

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Stelle Cadenti
LE STELLE CADENTI
Oggi 10 agosto, si celebra San Lorenzo il cui nome evoca, nella memoria di tutti, il periodo delle
“Stelle cadenti”.
Meravigliosamente lo :
-descrive Dante Alighieri nel XV Canto del Paradiso : “Quali per li seren
tranquilli e puri discorre ad ora ad or subito foco….” ;
-presenta Pascoli nella sua struggente poesia dal titolo appunto 10 Agosto :
“San Lorenzo io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade ,
perché si gran fiamma nel concavo cielo sfavilla .....” ;
-ricorda Trilussa in La stella cadente : “Quanno me godo da la loggia miaquelle sere d’agosto tanto belle - ch’er celo troppo carico de stelle - se pija er
lusso de buttarle via - ad ognuna che casca penso spesso - a la speranza che se
porta appresso …”;
Esse non sono altro che la manifestazione visibile (e, se si vuole, un po’ pirotecnica) dell’incontro
annuale della terra con la scia di una Cometa, per essere precisi la Swift-Tuttle, che nel suo vagare
periodico nell’universo è transitata in prossimità del nostro pianeta nel 1992 e vi ritornerà vicina nel
2126.
Infatti, gli elementi che compongono la coda, attirati dalla Terra, per effetto dell’attrazione
gravitazionale (quella che attrae i corpi nello spazio), penetrano nell’atmosfera terrestre con una
velocità di circa 60 Km al secondo (144.000 chilometri all’ora) e a contatto con essa, per via
dell’enorme attrito, raggiungono temperature elevatissime (oltre 2.000°) per cui sublimano, cioè
passano dallo stato solido direttamente a quello di gas.
Quest’ultimo si ionizza e conseguentemente trasforma il passaggio in strisce luminescenti. Tali
strisce cominciano a rendersi visibili quando i frammenti arrivano a 110-120 Km di altezza per poi
spegnersi quando la quota è di circa 90 Km. Alcuni corpi, di dimensioni maggiori, però riescono a
penetrare nell’atmosfera e a cadere sulla terra ove sovente vengono ritrovati (le meteoriti).
Le stelle Cadenti si chiamano più propriamente PERSEIDI perché il punto da dove sembrano
venire si trova nella Costellazione di Perseo che, verso le ore 23, si trova in direzione Nord-Est.
(Per comprendere meglio dove, avendo un orologio con le ore 12 rivolte verso Nord, bisogna
guardare verso le ore 2).
Preme ricordare che, sebbene la tradizione e la poesia facciano risalire la serata delle Stelle cadenti
al 10 Agosto, in realtà e per altra ragione, il periodo in cui il fenomeno appare maggiormente
visibile è nella notte tra il 12 e 13 agosto, quando la sua intensità raggiunge il numero medio di
circa 70 “stelle che cadono” ogni ora.
La possibilità di vederle si protrarrà comunque almeno fino al 25 Agosto e quest’anno
l’osservazione dovrebbe essere favorita.
La notte del 10 agosto è da sempre tradizionalmente dedicata al martirio di San Lorenzo, avvenuto
il 10 agosto dell’anno 258 d.C. e le Stelle cadenti rappresentano le lacrime da lui versate mentre
veniva arso vivo sulla brace. Esse vagano tristemente nel firmamento e scendono sulla Terra
solo durante la commemorazione del Santo, creando un’atmosfera magica e suggestiva.
Altra leggenda vuole che le Stelle cadenti siano chiamate anche “Scintille di San Lorenzo” poiché
ricordano le faville che si libravano dalla graticola mentre il Martire veniva sacrificato. In realtà
San Lorenzo non morì carbonizzato, ma decapitato. Tuttavia nell’immaginario collettivo è rimasto
il pensiero delle faville.
Comunque le vogliamo chiamare: meteoriti, faville, ecc., il fenomeno è interessante e pieno di
suggestioni anche perché le Stelle cadenti, destano curiosità ed evocano fantasie. Perciò,
affidiamole i nostri desideri: è forse l’unica cosa che oggi non costa niente, ma almeno c’è la
speranza che vengano esauditi.
Pertanto, occhio al cielo e tanti auguri!
Elia RUBINO
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10 AGOSTO
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Tornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono...
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano invano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereno, infinito, immortale,
oh, d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male.
di Giovanni PASCOLI