e la deportazione del popolo a Babilonia per la purificazione dei cuori attraverso l’esilio e la parola dei profeti 500 anni dopo il ritorno del «piccolo resto» e la ricostruzione del tempio di Gerusalemme 150 anni dopo le sofferenze dei martiri d’Israele sotto la dominazione ellenistica essendo i poveri del Signore nell’attesa in questi giorni che sono gli ultimi in cui si compirono i secoli della pazienza di Dio quando venne la pienezza dei tempi essendo Cesare Augusto imperatore di Roma Erode re di Giudea sotto il pontificato di Anna tutto l’universo essendo in pace nei giorni del grande censimento Preghiera vigiliare nella notte di Natale VERSO LA PIENEZZA DELL’AMORE GESU’ CRISTO, DIO ETERNO E FIGLIO DELL’ETERNO PADRE volle santificare il mondo con la sua misericordiosa venuta SI FECE UOMO essendo stato concepito DALLA POTENZA DELLO SPIRITO SANTO NACQUE DALLA VERGINE MARIA a Betlemme di Giuda, la città di David. E’ LA NATIVITA’ DEL NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO. Venite, adoriamo! Tutti: Oggi è nato il Cristo, oggi è apparso il Salvatore, oggi sulla terra cantano gli angeli, si rallegrano gli arcangeli, oggi esultano i giusti dicendo: Gloria a Dio nel più alto dei cieli, alleluia! Se la veglia è unita alla celebrazione eucaristica, il Sacerdote, che ha presieduto finora con i paramenti per la Messa, intona l’inno Gloria in excelsis, scopre il bambinello nel presepe e lo incensa. La Messa prosegue al solito con la recita della Colletta. Se dopo la veglia non segue immediatamente la celebrazione eucaristica il sacerdote ritorna in sacrestia per indossare gli abiti per la Messa. “CERCATORI DEL DONO D’AMORE NELLA NOTTE” INDICAZIONI LITURGICHE La preghiera vigiliare della solennità del Natale del Signore, per antica tradizione si svolge prima della “Messa della notte”. “L’uso di celebrare la veglia per dare inizio alla solennità del Natale del Signore dev’essere conservato e promosso secondo la tradizione propria di ciascuna Chiesa. Se non resta alcun intervallo di tempo fra la veglia e la messa, il vescovo e i presbiteri possono essere parati come per la messa; dopo il vangelo della veglia, oppure, se la veglia non è prolungata, dopo il responsorio, al posto del Te Deum si canta il Gloria a Dio e subito si proclama l’orazione colletta della messa, omettendo i riti iniziali”. (Caerimoniale episcoporum, 238). La veglia, per sua natura, è la celebrazione dell’Ufficio delle letture, tuttavia, può assumere un carattere diverso, purché esprima l’attesa vigilante del popolo per la nascita nel tempo del Verbo incarnato. Il presente schema di veglia, vissuto in tutte le sue parti, ha una durata di circa 30 minuti. AMBIENTAZIONE La chiesa è in penombra, illuminata dalle luci delle candele dell’altare e dalle luci del presepe. INTRODUZIONE Voce fuori campo: I Magi pellegrini nella notte rappresentano tutti i cercatori della verità, non solo chi crede e credendo ama l’invisibile Amato, attendendo nella speranza l’incontro della gloria futura, ma anche chi cerca non avendo il dono della fede. I Magi, pellegrini nella notte, venuti da lontano, in cammino verso la meta cui li guida la misteriosa stella, rappresentano questa che è la condizione umana nella sua struttura originaria di interrogazione e di ricerca sul mistero che tutti ci avvolge. Siamo tutti assetati di vita! L’uomo è un cercatore di senso, qualcuno che cerca la parola che riesca a vincere l’ultimo orizzonte della morte e dia valore alle opere e ai giorni: la condizione dell’essere umano è quella del pellegrino, cercatore della patria lontana, che permanentemente lo provoca, lo interroga, lo seduce. (cfr. CEI, Lettera ai cercatori di Dio) PRIMO MOMENTO PELLEGRINI NELLA NOTTE Mentre il celebrante fa il suo ingresso, un lettore (o tutta l’assemblea insieme) proclama le strofe dell’Inno, intervallato dal canone QUESTA NOTTE (o un altro conosciuto dalla comunità). cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena» (1Gv 1,3-4). [...] E se il modo di vivere dei cristiani sembra a volte stanco ed annoiato, testimoniate voi per primi il volto gioioso e felice della fede. Il Vangelo è la «buona novella» che Dio ci ama e che ognuno di noi è importante per Lui. Mostrate al mondo che è proprio così! (Dal messaggio di papa Benedetto XVI per la XXVII GMG ) DIALOGO ORANTE Cel: I magi vennero a Betlemme per cercarti Tutti: noi veniamo a te per lodarti. Cel: La stella guidò i magi alla grotta Tutti: noi desideriamo essere guidati dalla tua luce. Cel: I magi trovarono il Messia e sua Madre Tutti: noi vogliamo trovarti in mezzo ai nostri fratelli. Cel: I Magi si inchinarono e ti adorarono, Tutti: noi riconosciamo la tua volontà su di noi. Cel: I magi ti offrirono i loro doni, Tutti: noi ti offriamo le nostre vite. Cel: I magi si rallegrarono per il sorgere della stella, Tutti: noi esultiamo e cantiamo per la tua nascita. A questo punto viene intonata o recitata dal Celebrante o da un lettore la Kalenda di Natale, mentre si accendono tutte le luci della chiesa: ANNUNCIO DEL NATALE Da lunghi secoli dopo la creazione del mondo quando Dio all’inizio creò il cielo e la terra da lunghi secoli ancora dopo la disobbedienza del primo uomo e dopo la purificazione della terra con le acque del diluvio 1850 anni dopo la chiamata di Abramo e la sua partenza sorretto soltanto dalla fede senza alcun’altra umana sicurezza 1250 anni dopo la rivelazione del Nome adorabile a Mosè nel fuoco del roveto ardente dopo la redenzione del popolo strappato alla schiavitù d’Egitto e la sua liberazione attraverso le acque del mar Rosso e la sua lunga peregrinazione nel deserto nella grazia dell’alleanza 1000 anni dopo l’unzione del re David e la promessa del Messia 752 anni dopo la fondazione di Roma 587 anni dopo la caduta di Gerusalemme Due lettori si alternano nella lettura, mentre si canta ogni volta il rit: Maranathà, maranathà, vieni, vieni, Signore Gesù. Maranathà, maranathà, vieni, vieni, Signore Gesù. 1L:Lasciano case e beni e certezze, gente mai sazia dei loro possessi, gente più grande, delusa, inquieta: dalla Scrittura chiamati sapienti! Le notti che hanno vegliato da soli, scrutando il corso del tempo insondabile, seguendo astri, fissando gli abissi fino a bruciarsi gli occhi del cuore! rit: 2L:Naufraghi sempre in questo infinito,eppure sempre a tentare, a chiedere, dietro la stella che appare e dispare,lungo un cammino che è sempre imprevisto. Magi, voi siete i santi più nostri, i pellegrini del cielo, gli eletti, l’anima eterna dell’uomo che cerca, cui solo Iddio è luce e mistero. rit: ORAZIONE Dio della luce, guidando con una stella i magi a Betlemme, hai rivelato tuo Figlio alle genti: dirigi i nostri passi con la tua parola lampada che brilla in luogo oscuro, finché non spunti il Giorno e si levi nei cuori l’astro del mattino Gesù Cristo, nostro unico Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. LETTORE: La gioia è intimamente legata all’amore: sono due frutti inseparabili dello Spirito Santo (cfr Gal 5,23). L’amore produce gioia, e la gioia è una forma d’amore. La beata Madre Teresa di Calcutta, facendo eco alle parole di Gesù: «si è più beati nel dare che nel ricevere!» (At 20,35), diceva: «La gioia è una rete d’amore per catturare le anime. Dio ama chi dona con gioia. E chi dona con gioia dona di più». E il Servo di Dio Paolo VI scriveva: «In Dio stesso tutto è gioia poiché tutto è dono». [...] Per entrare nella gioia dell’amore, siamo chiamati anche ad essere generosi, a non accontentarci di dare il minimo, ma ad impegnarci a fondo nella vita, con un’attenzione particolare per i più bisognosi. Il mondo ha necessità di uomini e donne competenti e generosi, che si mettano al servizio del bene comune. [...] Vorrei esortarvi ad essere missionari della gioia. Non si può essere felici se gli altri non lo sono: la gioia quindi deve essere condivisa. Andate a raccontare la vostra gioia di aver trovato quel tesoro prezioso che è Gesù stesso. Non possiamo tenere per noi la gioia della fede: perché essa possa restare in noi, dobbiamo trasmetterla. San Giovanni afferma: «Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi... Queste Questa notte non è più notte davanti a Te. Il buio come luce risplende. Inno La notte è ormai avanzata il giorno si è fatto vicino noi attendiamo la beata speranza e la tua manifestazione gloriosa. Se tu strappassi i cieli e scendessi la terra esulterebbe davanti a te la sposa è ormai pronta ti attende con la lampada accesa. È tempo ormai di svegliarci dal sonno perché il regno di Dio è vicino il Signore sta alla porta e bussa ascoltiamo la sua voce e apriamogli. Sì, la tua venuta è vicina Sposo dolcissimo sempre atteso Giudice misericordioso sempre temuto Sole senza tramonto sempre invocato. Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!» Colui che ascolta dica: «Vieni!» vieni presto, stella radiosa del mattino Maranatha! Vieni, Signore Gesù! Amen. ORAZIONE O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità, perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Per il nostro Signore ... LETTORE: L’aspirazione alla gioia è impressa nell’intimo dell’essere umano. Al di là delle soddisfazioni immediate e passeggere, il nostro cuore cerca la gioia profonda, piena e duratura, che possa dare «sapore» all’esistenza. [...] E ogni giorno sono tante le gioie semplici che il Signore ci offre: la gioia di vivere, la gioia di fronte alla bellezza della natura, la gioia di un lavoro ben fatto, la gioia del servizio, la gioia dell’amore sincero e puro. E se guardiamo con at- tenzione, esistono tanti altri motivi di gioia: i bei momenti della vita familiare, l’amicizia condivisa, la scoperta delle proprie capacità personali e il raggiungimento di buoni risultati, l’apprezzamento da parte degli altri, la possibilità di esprimersi e di sentirsi capiti, la sensazione di essere utili al prossimo. [...] Ogni giorno, però, ci scontriamo anche con tante difficoltà e nel cuore vi sono preoccupazioni per il futuro, al punto che ci possiamo chiedere se la gioia piena e duratura alla quale aspiriamo non sia forse un’illusione e una fuga dalla realtà. [...] In realtà le gioie autentiche, quelle piccole del quotidiano o quelle grandi della vita, trovano tutte origine in Dio, anche se non appare a prima vista, perché Dio è comunione di amore eterno, è gioia infinita che non rimane chiusa in se stessa, ma si espande in quelli che Egli ama e che lo amano. Dio ci ha creati a sua immagine per amore e per riversare su noi questo suo amore, per colmarci della sua presenza e della sua grazia. Dio vuole renderci partecipi della sua gioia, divina ed eterna, facendoci scoprire che il valore e il senso profondo della nostra vita sta nell’essere accettato, accolto e amato da Lui, e non con un’accoglienza fragile come può essere quella umana, ma con un’accoglienza incondizionata come è quella divina: io sono voluto, ho un posto nel mondo e nella storia, sono amato personalmente da Dio. E se Dio mi accetta, mi ama e io ne divento sicuro, so in modo chiaro e certo che è bene che io ci sia, che esista. Questo amore infinito di Dio per ciascuno di noi si manifesta in modo pieno in Gesù Cristo. In Lui si trova la gioia che cerchiamo. (Dal messaggio di papa Benedetto XVI per la XXVII GMG) DIALOGO ORANTE Due lettori si alternano: 1L: Sono continuamente alla ricerca di ciò che può riempire la mia vita, ma non trovo che le illusioni di chi promette tutto sapendo di non poter mantenere nulla. 2L: Chi abita al riparo dell'Altissimo passerà la notte all'ombra dell'Onnipotente. Io dico al Signore: "Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio in cui confido". 1L: Sono alla ricerca di strade di coraggio per realizzare la tua pace, ma non trovo che buche piene di paura di perdere le proprie posizioni e i propri guadagni. 2L: Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge. Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue ali troverai rifugio; la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza. 1L: Sono alla ricerca di una luce che diriga finalmente il mio cammino, sono alla ricerca di un amore che dia dolce pienezza a tutti i miei piccoli amori che dilaniano il mio cuore, ma non trovo che surrogati che mi lasciano solo amaro. 2L: Egli per te darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie. Sulle mani essi ti porteranno, perché il tuo piede non inciampi nella pietra. "Lo libererò, perché a me si è legato, lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome. Viene eseguito un canto d’attesa tra quelli conosciuti dalla comunità o un sottofondo musicale per la meditazione personale. SECONDO MOMENTO AL VEDERE LA STELLA PROVARONO UNA GIOIA GRANDISSIMA Ascoltate la profezia del profeta Isaia (40, 1-5.9-11) "Consolate, consolate il mio popolo - dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati". Una voce grida: "Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato". Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: "Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri".