Nikon Coolpix P7000: compatta fuori, reflex dentro A cura di Ger a rdo Bo no m o Una compatta da tasca che nasconde il cuore di una reflex digitale con zoom 28-200mm, e di una videocamera stereo ad alta definizione HD PARTE 1 www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema introduzione: della scarsa profondità Il passato è padre del presente e nonno del futurodi campo in macro introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate LL’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, ’ottica innanzitutto Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Guardare e in fotografare “cose”critico, che siinimparano Quest’ultima particolaresono è un fattore quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Fusione livelli con adobe Photoshop™ Si definisce profondità di un campo zona attorno al pianoindietro di messadiatrent’anni fuoco che è considerabile I comandi della P7000, balzola avanti guardando di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ IlP7000: piano trattiamola a fuoco è infatti pure otticamente con i guanti!solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. La ghiera dei menu rapidi: come impostare la fotocamera senza perdere l’attimo L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. ND, ritratti e non solo: a tutta apertura anche in esterni Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard A tutta M: impostazioni manuali possibili di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, Nell’ultimo reparto Nikon Imaging ha venduto in Italia circa milione di macchine foin rapporto anno a unailgrandezza chiamata cerchio di diffusione, cheun rappresenta lo standard tografiche, un dato che ha dell’incredibile. Volumi di vendita vicini a quelli di prodotti elettrodi nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un nici di più ampia diffusione come ad esempio gli smartphone. Ma l’aspetto più interessante cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quantoè che di questo milione disia fotocamere, il 90% èluminoso rappresentato da ilcompatte, solo il 10% da reflex. piccolo” desideriamo un cerchietto perché nostro sistema percettivo Il dato farebbe quindi pensarecome alle Reflex Digitali come macchine dedicate all’uso prettaocchio/cervello lo riproduca un punto. mente professionale, di contro, alle compatte tecnologici al grande Fotografando una stella questa sarà riprodottacome comeoggetti un cerchio di luce destinati dall’obiettivo, che pubblico, a chi cioè fa uso della fotografia per conservare semplicemente i propri ricordi. interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di Scattare ricordare non peròcorrettamente un utilizzo banale dellaa fuoco. macchina fotografica. La fotografia luce e la siper considererà una èstella messa d’altronde nasce, e tuttora esiste, proprio perdil’esigenza assicurare al futuro ciòcerchietti che è acOgni soggetto è otticamente fatto da puntini luce, che di vengono riprodotti come caduto nel passato. luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono Succede inoltre che la maggior eparte dei professionisti ha innei tasca probabilmente troppo grandi si sovrappongono il soggetto appare confuso dettagli, fuori fuoco.una Coolpix della laserie Performance tirar fuori momentonitidezza giusto. Vuoi perché èche di uso In digitale messa a fuoco è da critica, causaall’estrema del sensore nonpiù haimla mediato, vuoi perché si presta alla fotografia meno “commerciale”, la compatta fa grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. spesso compagnia all’attrezzatura professionale composta da reflex e obiettivi intercambiabili. Tuttiiidiritti dirittisono sonoriservati. riservati. Tutti Nessunaparte partedidiquesta questapubblicazione pubblicazionepuò puòessere essereriprodotta riprodotta Nessuna senzal’autorizzazione l’autorizzazionescritta scrittadell’autore dell’autoreeedell’editore dell’editore(Nital (NitalS.p.A.) S.p.A.) senza con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomieemarchi marchicitati citatinel neltesto testosono sonogeneralmente generalmentedepositati depositatiooregistrati registrati Nomi dallerispettive rispettiveaziende. aziende. dalle Questodocumento documentoPDF PDFèèun unarticolo articolo(eXperience) (eXperience)della dellanewsletter newsletter Questo Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato di redazione Comitato redazione Un puntodi del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Marco Rovere Giuseppe Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a Maio, fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per Progettazione e impaginazione approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione e impaginazione LucaScarano, Scarano, Antonio Fenuta Melis reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Fenuta, Stefano Mancini perAdvision Advisionsrl srlVerona. Verona.www.ad-vision.it www.ad-vision.it per www.nital.it www.nital.it 322 www.nital.it Gli appassionati di fotografia, d’altro canto, sono alla continua ricerca di una compatta che li metta in condizioni di scattare sempre e comunque, a prescindere dalle situazioni. Le reflex sono oggi di ottima qualità e le differenze tra una reflex professionale e una amatoriale stanno in feature non sempre avvertibili nel risultato finale, quanto nella robustezza, nella durata dell’otturatore, nella resistenza all’umidità o alla pioggia vera e propria. Se quindi tra reflex e reflex ci sono delle differenze che si manifestano in termini operativi, la differenza tra una reflex e una compatta risulta estremamente più evidente soprattutto in condizioni disoggetto poca luce. Un punto del viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Se proviamo confrontare uno scatto eseguito con una reflex ammiraglia a pellicola messa a fuoco.aRiducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Percon un’immaginevedere ottenuta medianteGeometrie una compatta ammiraglia sempre a pellicola, non troviamo approfondire l’eXperience ottiche e profondità di campo nelle fotocamere grandidigitali differenze: il “sensore” reflex © Marcello Melis è lo stesso e se entrambe le ottiche sono di eccellente fattura, la differenza è la stessa che si osserva tra una reflex digitale entry-level e una professionale. 33 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni Le differenze esistenti tramolto una compatta una reflex invece abissali: questo dicerchietto, di dimensioni piccole. Il ediametro di digitale questo sono cerchio rappresenta “quanto pende dalla netta differenza grandezza luminoso dei sensoriperché utilizzati, dalla velocità e accuratezza piccolo” desideriamo sia undicerchietto il nostro sistema percettivo dell’autofocus, dallofatto che nelle compatte l’ottica, anche se dotata di zoom, è fissa, infine occhio/cervello riproduca come un punto. dal numero diuna accessori decisamente esiguo. come un cerchio di luce dall’obiettivo, che Fotografando stella questa sarà riprodotta Ma tanto per professionista l’appassionato, la ricerca della compatta perfettadiè interesserà unillimitato numeroquanto di pixel.per Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino un fatto La macchina idealemessa dovrebbe essere per tutti compatta - anche luce e laquotidiano. si considererà una stellafotografica correttamente a fuoco. se si soggetto sta pensando a una reflex - perché l’attimo fuggente non è solo fuggente, ma sfuggente. Ogni è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti Se la signora – la mamma di Forrest – eradisolita direa che “la vita è comesono una luminosi, tantoForrest più grandi quanto più lontaniGump dal piano messa fuoco. Se questi scatolagrandi di cioccolatini, non si saemai quello che ti capita”, in fotografia la fuori realtàfuoco. cela sempre troppo si sovrappongono il soggetto appare confuso nei dettagli, immagini e irripetibili si presentano senza preavviso. In digitale uniche la messa a fuoco èche critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la L’importanza delle fotocamere compatte è testimoniata dagli sforzi e dalla più ricerca che le cagrana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato limitato. se produttrici profondono alla progettazione del “modello perfetto”. Nikon hasono di recente Tutti i diritti riservati. presentato, nella sua ultima collezione di compatte Coolpix, la P7000. Nessuna parte diilquesta può essere riprodotta Come recita titolopubblicazione di questo eXperience: compatta fuori, reflex dentro. senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini introduzione: Il passato è padre del presente ile problema nonno deldella futuroscarsa profondità di campo in macro Nikon è innanzitutto un’azienda di progettazione e produzione ottica, poi fotografica. Macrofotografia, una dellecase specialità più affascinanti e complicate dellaseguito fotografia. Altre celebri e celebrate fotografiche, come Zeiss o Leica, hanno lo stesso iter: Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti a occhio nate come fabbriche specializzate in produzioni ottiche, hanno poi aggiuntoinvisibili alla produzione nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. anche le macchine fotografiche. Quest’ultima in particolare critico, in quanto la profondità di campo è estremamente La storia di Nikon ha inizioè un confattore la produlimitata, le per ridotte distanze di ripresa. zione di causa binocoli la Marina Nipponica. Si definisce profondità di campo la zonaleattorno al piano di messa a fuoco che è considerabile Un’azienda che ha come committente di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. forze armate, deve quindi rispettare stanIldard piano a fuocoe èrobustezza infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio di qualità ben al di soattribuisce unabase zona estesa prima eordopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta pra di quelliaalla della produzione “profondità di campo a fuoco”. dinaria. L’estensione di questaaggiungiamo zona dipende Se ciò non bastasse, cheda diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa apertura del diaframma. anche i esistemi di telemetria e puntamenLe matematiche permettono calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, to formule delle navi della Marina Nipponicadierain rapporto a una grandezza chiamata di diffusione, che rappresenta lo standard no di fabbricazione Nikon. Radar, GPScerchio e di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un satelliti ai tempi erano pura fantascienza. cerchietto, di era dimensioni molto di questo cerchio rappresenta La Nikon F3, flagship incontrastata di “quanto L’elettronica ancora di là dapiccole. venire, Illadiametro Nikon negli anni ‘80. piccolo” sia unattraverso cerchietto perché il nostro sistema percettivo precisionedesideriamo andava raggiunta la luminoso occhio/cervello lo riproduca comeconiugazione un punto. di entrambe. meccanica e l’ottica, oltre che dalla Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, Con un balzo in avanti, arriviamo agli anni ‘50 e alla nascita della Nikon F, la prima reflex che delinteresserà un limitato pixel. ilSotto unadicerta soglia la si vedrà comeil un puntino di la casa giapponese. A numero Nikon vadiquindi merito aver condizionato e rivisto modo di fotoluce e laesidiconsidererà una stella fotografiche. correttamente messa a fuoco. grafare fabbricare macchine Ogni soggetto otticamente fattodida puntini di luce, cheincontriamo vengono riprodotti come cerchietti Viaggiando in èavanti nel tempo ancora mezzo secolo la Coolpix 900, la comluminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi patta digitale che di nuovo rivoluzionò il modo di fotografare e di progettare fotocamere,sono quetroppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. sta volta digitali. In la messa a fuoco è critica, l’estrema nitidezza del sensore hamila Perdigitale l’estrema innovazione e per il costocausa – all’epoca le Coolpix costavano tra i che due non e i tre grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. lioni delle vecchie lire – i primi a fruirne furono proprio i professionisti, in grado di sobbarcarsi costi significativi, ma risparmiando al contempo decine di milioni. Le prime reflex digitali dell’epoca, piuttosto che i dorsi digitali, costavano come niente una cinquantina di milioni. Per diverso tempo Coolpix è stata la fotocamera digitale di Nikon, successivamente sempre più alla portata di tutti. Contemporaneamente cominciavano ad affacciarsi sul mercato le prime reflex a costi relativamente abbordabili. Con la D100 e la D70 Nikon inaugurò l’era delle reflex digitali per gli appassionati, con la D50 l’era delle reflex alla portata di tutti. Nikon ha continuato al contempo a sviluppare il sistema Coolpix, presentando nuovi modelli ogni anno e suddividendoli in tre grandi famiglie: S, L e P. S sta per Style, L per Life e P per Performance. Le Coolpix di fascia alta, le eredi della Coolpix 900 sono sempre state allocate Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di nella serie P. Oggi Nikon, l’apertura nella classe ha come sipunta di diamante la Coolpix P7000. messa a fuoco. Riducendo delP, diaframma migliora la sensazione di nitidezza. PerVediamola da vicino. approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 324 www.nital.it 35 www.nital.it www.nital.it introduzione: L’ottica innanzitutto il problema della scarsa profondità campola qualità Visto che nelle compatte l’ottica non è di intercambiabile, e la sua escursione focale (nel 99% dei casi si tratta di in macroil problemadell’obiettivo introduzione: della zoom) scarsasono profondità di campo in macro obiettivi determinanti sul fronte del campo di impiego della qualità delle immagini. La Coolpix P7000 monta uno Macrofotografia, unatecniche: dellee specialità piùultima affascinanti e complicate della L’evoluzione delle macrofotografia congrandangolare luce fotografia. laminare,può essere zoombasculaggio, la cui focale Affascinante perché permette di28-200mm ingrandire ef/2.8-5.6 vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio ulteriormente ridotta fino aa 21mm utilizzando il Converter opzionanudo; complicata per l’uso della luce e della messa fuoco. fusione dei livelli con il digitale da 0,75x. Quest’ultima in particolareleèWC-E75A un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Fusione livelli con adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di L’adattatore UR-E22 si assicura allacorrettamente messa a fuoco. luce e la si considererà una stella base soggetto dello zoom mediante l’attacco a puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti Ogni è otticamente fatto da baionetta: è la prima volta che Nikon luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono adotta questo tipo di attacco per gli troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. aggiuntivi ottici. InAll’UR-E22 digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la si fissa quindi il converter grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. grandangolare WC-E75A. Senza converter, la Coolpix P7000 dispone di unai focale grandangolare di 28mm e di Tutti diritti sono riservati. Nessuna di questa pubblicazione può essere un tele parte massimo di 200mm. Il 28mm è riprodotta senza l’autorizzazione dell’autoredi e dell’editore (Nital S.p.A.) indubbiamente unscritta grandangolo tutto con qualsiasi mezzose di riproduzione, meccanico o elettronico. rispetto, anche esistono compatte Nomi e marchi citati nel fino testo al sono generalmente depositati o registrati capaci di spingersi 24mm. dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato didel redazione Un punto soggetto riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Con il 28mm però nonviene si soffre delle aberrazioni tipiche dei grandangolari estremi. In sostanGiuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo delconsiderarsi diaframma siilmigliora la sensazione difra nitidezza. Per foza, lo zoom ottico 7x dellal’apertura P7000 può miglior compromesso escursione approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere cale e qualità costruttiva: progettare zoom più estesi (10x e oltre) e di piccole dimensioni, Progettazione e impaginazione reflex digitaliAntonio © Melis Luca Scarano, Fenuta, Stefanoi costi Mancini contenendo al Marcello tempo stesso di produzione, è un’impresa difficile da compiere. per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 326 www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo Uno scatto alla focale 28mm: in come rosso un punto. Inquadratura composta dallo stesso occhio/cervello lo riproduca è riquadrata l’area di campo alla puntoun di vista, madi alla focale 200mm: che Fotografando una stella questafocale sarà riprodotta come cerchio luce dall’obiettivo, 200mm. l’ingrandimento del soggetto, interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà comeinunripresa, puntino di assicura una ricchezza di dettagli non luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. ottenibile ritagliando, in post-produzione, la Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengonoporzione riprodotti come cerchietti corrispondente di immagine. luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la La luminosità di f/2.8 focaledi grandangolare grana della pellicola, quindialla il cerchio diffusione deve essere considerato più limitato. 28mm è il perfetto connubio per scattare anche in scarse condizioni di luce senza ricorrere al treppiedi, al flash e agli ISO alti; questo, unito allo stabilizzatore di immagini ottico, consente alla P7000 di scattare in luce ambiente in tutte le situazioni. E se poi la luce ambiente fosse davvero troppo scarsa, la Coolpix P7000 permette di arrivare fino alla sensibilità di 6.400 ISO con una riduzione del rumore “intelligente” che preserva la nitidezza. E quando occorre, c’è semprepunto la possibilità di utilizzare il treppiedi, magari unita- di luce se non giace sul piano di Un del soggetto viene riprodotto come un cerchietto menteaallo scatto a distanza mediante telecomando messa fuoco. Riducendo l’apertura del ildiaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per wireless ML-L3, chel’eXperience è lo stessoGeometrie ormai da quasi approfondire vedere ottichedieci e profondità di campo nelle fotocamere Il telecomando a distanza wireless anni, visto che stato presentato sul mercato insieme reflex digitali © èMarcello Melis Nikon ML-L3. alla reflex Nikon D70. 37 www.nital.it www.nital.it A corollario dell’ottica aggiungiamo la possibilità di arrivare a una minima distanza di messa a fuointroduzione: co di soli 2cm dalla lente frontale (modalità macro), un vantaggio tipico delle migliori compatte. si volesse fare altrettanto con una reflex, si dovrebbe acquistare un obiettivo macro. ilSeproblema della scarsa profondità dicostoso campo La possibilità poi di disporre di un converter grandangolare opzionale per scattare alla focain le dimacro 21mm, a ilcuiproblema però non della corrisponde converterditele, è giustificata introduzione: scarsaun profondità campo in macrodal fatto che in una compatta con ottica non intercambiabile è più necessario raggiungere focali grandangolari Macrofotografia, una delle più affascinanti complicate fotografia. piuttosto che tele.specialità Senza contare il macrofotografia fatto cheeun 200mm già un teleobiettivo di tutLestreme ’evoluzione delle tecniche: basculaggio, conèdella luce laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio to rispetto. nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelli con il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono Il telecomando ML-L3, compatibile con la Coolpix P7000, di scattare troppo grandi siwireless sovrappongono e il soggetto appare confuso neiconsente dettagli, fuori fuoco. e, soprattutto, di eseguire scatti senza toccare nitidezza il corpo macchina. Un plus Ina distanza digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema del sensore che che non ha la garantisce risultati perfetti con lunghi tempi di posa e con la fotocamera posizionata sul grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. treppiedi. Le impostazioni del comando a distanza Ml-L3 si selezionano attraverso il menu della P7000, in modo che questa scatti immediatamente oppure con un ritardo di 2 o 10 secondi. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard Uno scatto a distanza ravvicinata, Sopra, uno scatto alla minima distanza di messa di di un Indistanza sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un manitidezza non ancora allapunto. minima a fuoco (2cm). Riquadrato in rosso il particolare cerchietto, dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio per rappresenta di messa a di fuoco consentita. che andremo ad ingrandire valutare la“quanto qualità. piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perchédelle il nostro sistema percettivo Per avere un’idea dimensioni, la corona del occhio/cervello lo riproduca come un punto. tachimetro ha un diametro di 38mm. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. il particolare ingrandito: all’alta risoluzione si Ogni soggetto è otticamente fatto da puntiniEcco di luce, che vengono riprodotti come cerchietti accompagna buona profondità di campo. Con luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal pianouna di messa a fuoco. Se questi sono le appare compatte infatti,nei risultano a fuoco particolari troppo grandi si sovrappongono e il soggetto confuso dettagli, fuori ifuoco. posti sui diversi piani dell’oggetto In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensoretridimensionale. che non ha la Lo stesso risultato si ottiene difficilmente con grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. gli obiettivi appositamente realizzati per fare fotografia macro con le reflex digitali. Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 328 www.nital.it 39 www.nital.it www.nital.it Guardare e fotografare introduzione: “cose”della che siscarsa imparano ilsono problema profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e aperturadidel diaframma. Doppia possibilità inquadratura: Le formule matematiche di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, monitor LCD da 3 pollici e mirino galileiano con correzione diottrica La tecnica diTFT ripresa supermettono cavalletto in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo rappresenta Dopo l’ottica e ben prima della risoluzione in megapixel delcerchio sensore, la seconda“quanto cosa da piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema guardare in una compatta è il sistema o, eventualmente, i sistemi di inquadratura.percettivo La Coolpix occhio/cervello lo riproduca un punto. P7000 dispone innanzitutto di come un monitor LCD TFT da 3 pollici. Fotografando una stella questa sarà come undicerchio di lucetanto, dall’obiettivo, Ciò significa disporre di un display cheriprodotta ha una diagonale 7,5 cm, ampio se non diche più, interesserà limitato delle numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di dei monitorun a corredo reflex. luce e la si considererà una stellacon correttamente messa avviene a fuoco.appunto attraverso il monitor. La composizione dell’immagine, qualsiasi compatta, Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come delle cerchietti Il Live View di recente introdotto nelle reflex, da più di dieci anni è una prerogativa comluminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sonoil patte. Inquadrare attraverso un monitor è indubbiamente un modo diverso di osservare troppo grandi si sovrappongono e il soggetto apparee confuso dettagli, fuori invece, fuoco. inquasoggetto: in molti casi l’inquadratura risulta facile chiara. Inneialtre situazioni Indrare digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la attraverso il mirino ottico rimane la soluzione migliore. Bene, per molti utenti la compatgrana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. ta ideale dovrebbe offrire sia la possibilità di inquadrare attraverso il mirino, come si fa con le reflex, sia mediante il display elettronico. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) Un controluce impossibile inquadrato attraverso con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. il mirino ottico della P7000: i palloncini erano Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati ancorati a un paletto su un campo innevato e dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della assolato. newsletter Il forte riverbero e la semi-cecità causata dagli occhiali fotocromatici che in montagna Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. diventano più scuri di un paio di occhiali da saldatore, rendevano impossibile Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace la sulcomposizione piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere dell’immagine sul monitor LCD. Ottima, tra l’altro, messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per la tenuta dell’obiettivo: il controluce è appena approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione ammorbidito dai palloncini che eclissavano il sole. reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Oggi ci sono diverse compatte e mirrorless che integrano un mirino elettronico o permettointroduzione: no di montare sulla slitta del flash un mirino elettronico opzionale. mirini elettronici sonoscarsa di ottima profondità qualità e tutti permettono un’inquadratuilAlcuni problema della di campo ra TTL, quindi del reale campo inquadrato attraverso l’obiettivo, con la completa restiin macro tuzione anche della differente prospettiva con cui ciascun obiettivo risolve l’immagine. Nikon, per la Coolpix P7000, ha optato per l’integrazione di un mirino ottico con regolazione Macrofotografia, unaottico delle integrato, specialità pur più affascinanti e complicate della fotografia. diottrica. Un mirino non reflex, ha diversi vantaggi: non aumenta in nesAffascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei a occhio sun modo la volumetria e quindi la grandezza della fotocamera, nonsoggetti influisceinvisibili sul design e non nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. obbliga l’utente a una spesa aggiuntiva. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di Nel ripresa. mirino ottico, che dispone di una ghiera per la Si definisce profondità di campo la zona attornodiottrica, al piano di messa a fuoco che èinquadrata. considerabile regolazione rientra l’80% dell’area di nitidezza sufficiente per la visioneTraguardando umana che, attraverso come è noto, si “accontenta” facilmente. è sempre possibile osservare il LEDsolo dellauno corretta a fuoco AFnello e la spia di pronto Il piano a fuoco è infatti otticamente ed èmessa limitatissimo spazio. L’occhio Flash. attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. Il mirino rimane un modo differente di inquadrare in quelle situazioni in cui lafattori: luce ambiente è molto fortedistanza o c’è un di L’estensione di questa zona dipende da diversi lunghezza focale, fortissimo riverbero: mare, spiaggia o neve, non di meno ripresa e apertura del diaframma. quando si utilizzano occhiali da sole molto scuri. Nei casi, Le formule matematiche permettonocioè, di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in cui la visibilità del display risulti compromessa. in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo Ancora, un mirino ottico non ha alcun consumo di corrente e permette una visualizzazioocchio/cervello lo riproduca come un punto. ne dell’inquadratura diretta, senza quella sensazione di realtà differita e indiretta che si proFotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che va guardando in un mirino reflex, maggiormente acuita se il mirino è anche elettronico. interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di Non dimentichiamo che la forza di fotocamere blasonate come Leica è sempre stata – anluce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. che in alcuni modelli digitali – quella di adottare un mirino galileiano con telemetro incorpoOgni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti rato. Certamente un mirino galileiano, soprattutto in una compatta, restituisce una visione luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono decisamente miniaturizzata della realtà e non permette di verificare visivamente né la reale troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. prospettiva dell’inquadratura, né gli oggetti a fuoco e fuori fuoco, né la profondità di campo. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la Ma rimane indubbiamente una valida alternativa alla composizione e visualizzazione dell’imgrana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. magine attraverso il monitor. In ultimo, ma non per importanza, inquadrare e scattare attraverso il mirino permette di mantenere le braccia adese al corpo e quindi di impugnare e di mantenere in modo più stabile la fotocamera, evitando il rischio di trasmettere piccole vibrazioni. Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 10 www.nital.it 3 11 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro problema introduzione: dellamaggior scarsaparte profondità in perfetta: macro sopra, un L’inquadratura ail monitor è, nella dei casi,dilacampo soluzione panorama creato utilizzando la funzione Panorama Assistito della P7000. Senza un monitor Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate fotografia. Ladeguato ’evoluzione delle tecniche: basculaggio, macrofotografia condella luce laminare, sarebbe impossibile seguire la procedura di sovrapposizione parziale delle Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio esposizioni per comporre poi, in post-produzione, l’immagine panoramica definitiva. nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni questo punto sul monitor si apre “quanto la Per entraredinella funzionemolto Panorama cerchietto, dimensioni piccole. Il diametroAdi questo cerchio rappresenta selezione delle “Scene” ed è sufficiente Assistito, così come negli altri programmi piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo selezionare quella desiderata. di ripresa pre-impostati, basta ruotare la occhio/cervello lo riproduca ghiera principale su “Scene”. come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Derivato da alcune fotocamere Nikon reflex, nella P7000 è stata anche introdotta una sofistiintroduzione: cata livella a bolla elettronica in grado di tenere sotto controllo l’orizzonte, sia impugnando la in orizzontale, sia in verticale. ilmacchina problema della scarsa profondità di campo La livella a bolla funziona solo sull’asse orizzontale e non sull’eventuale basculaggio verso il in macro basso o verso l’alto. Una mancanza trascurabile visto che a contare maggiormente è il livel- lamento sul piano orizzontale. Questo controllo, unitamente al fatto che la macchina è in graMacrofotografia, una delle specialità piùmediante affascinanti e complicatecomando della fotografia. do di essere telecomandata a distanza l’intramontabile a distanza ML-L3, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei permette un utilizzo perfetto della fotocamera anche su treppiedi. soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Ecco come si presenta, sul campo, la livella a bolla integrata nella Coolpix P7000; quando Fotografando una estella questa sarà riprodotta comediventano un cerchio di laluce dall’obiettivo, che l’orizzonte virtuale la tacca triangolare di riferimento verdi, fotocamera è interesserà un in limitato numero pixel. Sottosia una soglia laposizionata si vedrà come un puntinosia di perfettamente bolla. La livella di è utilizzabile concerta la macchina in orizzontale, luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. in verticale. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende.della Coolpix P7000 sono stato, come è facile desumere dalle immagini, in Durante la prova Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter montagna: giornate di sole senza l’ombra di una nuvola. Ho dovuto quindi scegliere tra il comFeel Nikon, edita da Nital S.p.A. porre l’inquadratura dentro il monitor, subendo l’accecante riverbero della neve, e l’osserva- Comitato didel redazione re punto lo stesso indossando gliriprodotto occhiali da soleun fotocromatici a dirlo, presenza Un soggetto viene come cerchietto diche, luce manco se non giace sulinpiano di di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere grandi quantità di raggi UV, diventano neri come occhiali da saldatore. Né l’uno e né l’altro messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per caso mi hanno creato difficoltà aGeometrie comporreottiche l’inquadratura. approfondire l’eXperience e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione Ebbene, il mirino otticoMelis dellaMancini Coolpix ha rappresentato la soluzione del problema: ho poreflex digitali © Marcello Luca Scarano, Antonio Fenuta, Stefano tuto riporre gli occhiali “da saldatore” per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it e non soffrire del riverbero accecante del display. 3 2 12 www.nital.it Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis 3 13 www.nital.it www.nital.it introduzione: I comandi della p7000, un balzo avanti ilguardando problema indietro della scarsa profondità di campo di trent’anni in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. A confronto calotta e i comandi principali della P7000 e della Nikon F3. Le fotocamere digitali Tutti i diritti sonolariservati. offronoparte una diinfinità funzioni rispetto alle vecchie macchine analogiche. La Nikon P7000 si Nessuna questa di pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione e dell’editore (Nital S.p.A.) distingue per averscritta reso dell’autore accessibili diverse funzioni mediante ghiere e comandi posizionati sul con qualsiasi mezzo diLe riproduzione, meccanico o elettronico. corpo macchina. stesse sono comunque raggiungibili attraverso la navigazione dei menu. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Rimaniamo in casa Nikon e proviamo a ricordare una macchina, non a caso, come la F3. Neintroduzione: gli anni ‘80 era l’ammiraglia e il suo manuale di istruzioni, rigorosamente cartaceo, contava più di una settantina di pagine. Il manuale di istruzioni della Coolpix P7000 si compone ilpocoproblema della scarsa profondità di campo invece di 225 pagine. E non stiamo parlando di una reflex ammiraglia come la D3s, perché in in macro tal caso le pagine diventano addirittura 432. Non vi sembra incredibile? Siamo passati da una settantina di pagine a quasi cinquecento, Macrofotografia, una dellelaspecialità più affascinanti e complicate della fotografia. non perché sia cambiata dimensione del testo, ma perché è cambiata le tecnologia racAffascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei invisibili occhio chiusa nel corpo macchina. Voglio dire che oggi, le caratteristiche esoggetti le potenzialità di auna buonudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. na fotocamera sono pressoché infinite. Quest’ultima in particolare fattore critico, induequanto la profondità di campo è estremamente Però voglio anche dire cheèlaun voglia di studiarsi o trecento pagine di manuale spesso e volimitata, causa eleche ridotte di ripresa. lentieri manca non èdistanze detto che, dopo aver letto e mandato a memoria tutte queste pagine, Si definisce profondità di campo la zona attorno alnecessaria piano di messa a fuocosecondo che è considerabile l’utente si ricordi di quella o quell’altra procedura a scattare il momento. di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Appurato questo, torno a dire che i comandi della Nikon F3 si riducevano sostanzialmenIltepiano fuocoaèforma infattidiotticamente solo uno è limitatissimo nello spazio.e L’occhio a unaaghiera torretta attraverso cui ed si impostava il tempo di scatto, ad gli alattribuisce a unaposti zonanon estesa primamacchina e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta tri due comandi sul corpo ma sull’obiettivo, ossia la ghiera dei diafram“profondità di campo a fuoco”. mi e quella della messa a fuoco. Dopodiché sul corpo macchina c’era qualche altro “pulsanL’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di tino” ma di poco conto. C’erano al contempo cose stupefacenti come l’autoscatto che si atripresa e apertura diaframma. tivava premendo undel pulsante e non ruotando in senso antiorario una leva come per la magLe formule matematiche calcolare con precisione l’estensione dellaesposizione! zona nitida, gior parte delle macchinepermettono del tempo,di e una leva difficile da attivare, per la doppia in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard Per non parlare poi del microscopico pulsante che accendeva una fioca e microscopica lucina di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un che rischiarava l’altrettanto piccolo display LCD su cui appariva il tempo di scatto selezionato. cerchietto, di dimensioni molto piccole. Ilnecessari, diametro mettere di questo rappresenta “quanto Ma comunque, e tornando ai comandi a cerchio fuoco piuttosto che impostare piccolo” desideriamo siacose un cerchietto luminosocomandi perchénaturalmente il nostro sistema percettivo tempi e diaframmi erano fattibili e attraverso analogici nonché occhio/cervello lo riproduca come un punto. ergonomici e ben in vista. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. La ghiera di comando principale della Reflex Nikon F3... Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 14 www.nital.it 3 15 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Sopra la ghiera per l’accesso introduzione: rapido alle principali funzioni. Tutti i comandidi noncampo sono solo a portata il problema della scarsa profondità di mano, ma anche “a portata di guanto”. in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ ...e la ghieraprofondità di comandodiprincipale Si definisce campo ladella zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile P7000: l’unica voce che per ancora le accomuna di nitidezza sufficiente la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ l’impostazione priorità dei diaframmi, Ilè piano a fuocodella è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio quindi la “A” Aperture. attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di Nontecnica si può di dire lo stesso del digitale: parte dei comandi è celata in riposti e sfugLa ripresa a mano libera la maggior ripresa e aperturaComunque, del diaframma. genti sottomenu. va be’, schiacci qui, premi là, giri qui e alla fine l’impostazione Le formule permettono calcolare precisione della zona non nitida, salta fuori.matematiche Maripresa provatesu anche solo adipensare di con premere uno dil’estensione quei micro-pulsanti, diLa tecnica di cavalletto incorapporto a una di anche diffusione, che rappresenta lo guanti standard con un paio di grandezza muffole perchiamata impiegocerchio artico, ma con un semplice paio di imdi nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un bottiti. conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti La lontani ghiera per controllo della staratura luminosi, tanto più grandi quanto più dalilpiano di messa a fuoco.(compensazione) Se questi sono intenzionale dell’esposizione la ghierafuori di comando troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso neiedettagli, fuoco. principale. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce zonaaestesa prima e dopo Soprattutto questo piano una sufficiente detta Già, i guanti.a una Comodi, volte indispensabili. quando ci si trova nitidezza, in montagna e il “profondità di campo a fuoco”. termometro segna un bel –12 o, perché no, un bel –20 gradi centigradi sotto lo zero. L’estensione dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di La percezionedidelquesta freddozona è soggettiva. ripresa e apertura del diaframma. C’è chi non ha mai freddo, chi ha freddo ai piedi o alla testa o, ancora, alle mani. C’è chi senLe permettono di calcolare con allo precisione l’estensione zona nitida, te formule il disagiomatematiche del freddo già quando l’aria è prossima zero, chi quando ladella colonnina è prein rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo cipitata di diversi gradi sotto. Ma per certo ci sono temperature assolute dove tuttistandard sentono di nitidezza di un punto. In sostanza: punto luminoso sempre riprodotto un freddo alle mani, come alla testa o aiun piedi. Quindi scarpeviene e calze adatte, cappelli come e guanti. cerchietto, di avrete dimensioni molto piccole. questomicro-pulsante cerchio rappresenta “quanto Già, i guanti: sicuramente provatoIl adiametro premere di qualche della vostra macpiccolo” desideriamo siai un cerchietto perché il nostro sistema china digitale indossando guanti, giusto? luminoso Probabilmente, se avete avuto fortuna,percettivo avete preocchio/cervello lo riproduca come un punto. muto il pulsante a fianco di quello che avreste voluto premere o non siete riusciti a premere Fotografando unaEstella questa sarà comei guanti. un cerchio di luce dall’obiettivo, che nessun pulsante. che problema c’è?riprodotta Basta togliere interesserà un limitato di pixel. Sotto una certa la sicominciano vedrà comea un puntino di Vero, per i primi due onumero tre minuti la cosa è fattibile, poisoglia le mani congelarsi, la luce e la si considererà stella correttamente messa a fuoco.e alla fine rinunciate a selesensazione di freddo siuna trasforma in un dolore insopportabile Ogni soggetto otticamente fatto da puntini di luce, chea vengono riprodotti come cerchietti zionare quellaèfunzione o quell’altra, rinunciate anche fotografare e vi rimettete i guanti. luminosi, tanto più qui grandi quanto più lontani dal piano messa a fuoco. sono Non con la P7000: alcuni comandi fondamentali sonodiposti in bella vistaSe e alquesti di fuori dei troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. vari menu e sottomenu, su tre torrette girevoli che sporgono dalla fotocamera in modo più In digitale la messa a fuoco è di critica, l’estrema nitidezza del sensore che non ha la che sufficiente da permettere esserecausa manovrate e selezionate anche indossando i guanti. grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. D’accordo, qui non siamo in Siberia, e in molte zone d’Italia la temperatura non si avvicina allo zero in nessun periodo dell’anno; ma anche nei casi in cui non è necessario indossare i guanti, avere sottomano e sott’occhio alcune funzioni, ti mette nello spirito giusto per usarle e alla fine per migliorare la qualità degli scatti. P7000: trattiamola pure con i guanti Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 16 www.nital.it 3 17 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che Posa ottenuta focale 28mm,di8 pixel. secondi di esposizione e diaframma f/4.5, messa fuoco di interesserà uncon limitato numero Sotto una certa soglia la si vedrà come un apuntino manuale su unauna decina di correttamente centimetri per focheggiare il primo piano. Temperatura luce e la siregolata considererà stella messa a fuoco. ambiente circaè-18°C. Ogni soggetto otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la Il backstage dello scatto grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. precedente, per la serie: “Trattiamo la fotocamera con i guanti”. Non avevo con me un treppiedi, ma la neve era talmente farinosa che avrei potuto tranquillamente appoggiare la Coolpix sulla sua superficie senza il rischio di bagnarla. Volevo però scattare con la macchina rasoterra, anzi “rasoneve”, e non avrei comunque Comitato redazione neppure Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di potuto luce sefare nondiversamente giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere selaavessi avuto un treppiedi.Per E messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora sensazione di nitidezza. poi, di secampo dobbiamo trattarla con i approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità nelle fotocamere Progettazione e impaginazione guanti… reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Tre ghiere, dicevo, innanzitutto la ghiera dei Ma fin qui quasi nulla di nuovo, la “ghiera di introduzione: modi di scatto, per passare dalla modalità selezione modo” è presente sulla maggior alla priorità dei diaframmi, piutto- profondità parte delle fotocamere, sia reflex sia comilmanuale problema della scarsa di campo sto che dei tempi o ancora a una delle tre patte. La seconda ghiera, posizionata a dein macro impostazioni personalizzabili a piacere. stra sulla calotta della fotocamera è certa- mente più inconsueta quanto utile, permetMacrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate fotografia. l’espositendo di starare della intenzionalmente Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio zione da –3 a +3 stop, con incrementi di nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. terzi di stop. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto questo cerchio rappresenta E quando una staratura sia in +piccole. che in –Ilèdiametro in atto, undiLED di colore ambra si accende“quanto per indipiccolo” desideriamo sia unlacerchietto luminoso perché il nostro sistema carcelo. Sì, certo, nelle reflex segnalazione di staratura appare sul display postopercettivo sulla calotocchio/cervello lo riproduca come ta, quando disponibile, sul display LCDune punto. dentro il mirino, ma vi assicuro che quel LED ambra Fotografando una stella questa sarà di luce dall’obiettivo, che è molto più evidente di qualsiasi altro riprodotta sistema di come avviso un checerchio ho provato finora. Quindi, possiainteresserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come uncioè puntino di mo finalmente compensare l’esposizione velocemente e senza passare dal via, dai valuce e la esisottomenu. considererà una stella correttamente messa a fuoco. ri menu Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Una staratura intenzionale di +3 stop, ...e qui una staratura di –3 stop, con realizzabile attraverso passi di 1/3 di stop. regolazioni di 1/3 di stop per volta. Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 18 www.nital.it 3 19 www.nital.it www.nital.it Dal punto di vista pratico, posto che il sistema esposimetrico montato sulla P7000 è in grado introduzione: di garantire esposizioni perfette in ogni situazione, a volte, vuoi per una questione creativa, per cause di forzadella maggiore,scarsa la compensazione dell’esposizione indispensabile. ilvuoiproblema profondità didiventa campo È anche vero che la P7000 registra le immagini anche in formato RAW (chiamato NRW in macro da Nikon per distinguerlo NEF delle profondità reflex), più di precisamente nel formato NRW, acrointroduzione: il problemadal della scarsa campo in macro nimo di Nikon RAW. I file possono quindi essere post-prodotti usando il software Nikon Macrofotografia, delle specialità più affascinanti e complicate NX2.delle Siuna può starare in post-produzione fino al rangecon di della +/- 2fotografia. stop, ma, credeteLCapture ’evoluzione tecniche: basculaggio, macrofotografia luce laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti occhio mi, starare in post-produzione non è esattamente come compensare, anzi, invisibili tarare inaripresa. nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. E visto che fusione dei parliamo livelli condiilstarare, digitalediamo un’occhiata alla terza “torretta”, quella posizionata a Quest’ultima particolare è un fattore la critico, in quantoelaoperativamente profondità di campo sinistra dellaincalotta, indubbiamente più completa la piùè estremamente interessante. limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Fusione livelli con adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le con precisione l’estensione della zona nitida, QUAL/ISO/WB/BKT/MY/I. Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare in rapporto a una grandezza chiamata cerchio diffusione, cheUn rappresenta lo standard Madicos’è ‘sta storia? errore di stampa? Prodi nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un viamo a distanziare tra loro le varie sillabe: conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro questo rappresenta “quanto QUALdi- ISO - WBcerchio - BKT - MY - I. piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso il nostro sistema percettivo No, eh? perché Nebbia totale? occhio/cervello lo riproduca come un punto. QUAL, ISO, WB, BKT, MY e I sono le voci che Fotografando una stella questa sarà riprodotta come essere un cerchio di luce dall’obiettivo, che possono selezionate attraverso la ghieinteresserà un limitato numero di pixel. Sotto una sogliaposizionata la si vedrà acome un puntino di ra dicerta comando sinistra sulla parte luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. superiore della P7000. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare nei delle dettagli, fuori fuoco. QUAL èconfuso la qualità immagini, in termini di In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che nonsceglieha la risoluzione e di tipo di file. È possibile grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. re tra diverse risoluzioni in formato JPEG, compresa la registrazione simultanea di un’immaTutti i diritti sono riservati. gine JPEG e di una NRW. Ma anche solo JPEG Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta o solo NRW. senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) Un insieme di possibilità che fa fronte alle sicon qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. in cui è richiesta la massima qualità e a Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositatituazioni o registrati dalle rispettive aziende. quelle in cui le fotografie sono destinate alla difQuesto documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter fusione via Internet. Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Da non dimenticare che il formato NRW occupa più spazio sulle memory card rispetto al più Comitato di redazione Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di tradizionale JPEG. Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per La ghiera dei menu rapidi: come impostare la fotocamera senza perdere l’attimo approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. la ghiera suche QUAL si apre il Si definisce profondità di campo la zona attorno alImpostando piano di messa a fuoco è considerabile menu della Qualità Immagine. È sempre di nitidezza sufficiente per la visione umana che, raccomandabile come è noto, siscattare “accontenta” facilmente. in formato RAW/ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio NRW con salvataggio contemporaneo in attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo pianoJPEG unaper sufficiente nitidezza, detta formato una gestione più snella “profondità di campo a fuoco”. tanto delle immagini quanto dell’archivio. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti ISO è l’unità deldalsensore: Coolpix P7000Sehaquesti una sono gamluminosi, tanto di piùmisura grandi della quantosensibilità più lontani piano dilamessa a fuoco. ma ISO compresa tra 100 e 6400. Non manca l’impostazione ISO Auto che lascia altroppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. la macchina la scelta della sensibilità più opportuna in funzione della luce ambiente. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la È quindi possibile lasciare ISO su Auto e alla macchina la possibilità di decidere, ma ci sograna della pellicola, quindigli il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. no situazioni - quando la luce scarsa o la macchina è su un treppiedi - in cui è preferibile lavorare a bassi ISO e lunghi tempi di posa. Quindi la possibilità di variare manualmente gli ISO, ruotando semplicemente una ghiera, è un plus decisamente utile. Ricordo che, lavorando in NRW è possibile modificare in post-produzione tutti i parametri di ripresa, TRANNE appunto la sensibilità ISO e la riduzione NR “Noise Reduction”. Ecco perché è importante disporre degli ISO anche in modalità manuale. Ci sono altri parametri non modificabili in postproduzione, come il diaframma, il tempo di scatto, il punto di messa a fuoco e l’escursione dello zoom. Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 20 www.nital.it 3 21 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Già che ci siamo, vediamo come si comporta la P7000 alle varie sensibilità. Nella prova a seintroduzione: guire la riduzione Disturbo è impostata su OFF. il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto La Coolpixdesideriamo P7000 permette Selezionando esempio ISO Auto 400… piccolo” sia di unimpostare cerchietto luminoso perché il per nostro sistema percettivo la sensibilità da 100 fino a 6.400come ISO e un punto. occhio/cervello lo riproduca propone ancheuna automatismi suglisarà ISO molto Fotografando stella questa riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che performantiun in limitato fase di ripresa. interesserà numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesainprima Lo scatto di apartenza: indicato rosso eil dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta crop per i confronti successivi. “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti ISO. Se questi sono luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messaA a100 fuoco. troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è unda articolo ...è possibile decidere quale(eXperience) tempo della newsletter Qui è stato impostato come tempo Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. di scatto, selezionato dalla fotocamera, di posa minimo da cui si attiva in interverrà in automatico l’aumento degli automatico l’ISO, il tempo di scatto di Comitato redazione Un punto del soggetto riprodotto come un cerchietto se non giace sul piano di ISO, perdievitare che la viene fotocamera selezioni 1/125 di luce secondo. Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per un tempo di posa troppo lungo aumentando il rischio di mosso. approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini 200 IS0. sul piano di Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se A non giace messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 22 www.nital.it 3 23 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ 400 ISO. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa aAfuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. ISO. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchioAdi800 luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. 3200 che ISO.è considerabile Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa aAfuoco di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchioAdi6400 luceISO. dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Tutti soggetto gli scatti èsono stati eseguiti i NoisediReduction OFF. Lariprodotti Coolpix come si comporta più Ogni otticamente fattocon da puntini luce, che su vengono cerchietti che egregiamente a 1.600 ISO,più anche condal la funzione disattivata. Al Se di sopra luminosi, tanto piùfino grandi quanto lontani piano diNR messa a fuoco. questil’attivasono zione dell’NR troppo grandi èsiconsigliabile. sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. A 1600 ISO. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 24 www.nital.it WB è il bilanciamento del bianco, un parametro modificale in post-produzione se si scatta in RAW/NRW. In fase di inquadratura si può scegliere il WB AUTO oppure uno dei valori già impostati (luce naturale, ombra, luce artificiale, etc.). Sono poi disponibili tre misurazioni manuali da memorizzare separatamente e richiamare quando necessarie. Come ho già detto, anche WB può essere post-produUn punto del soggetto viene riprodotto come unilcerchietto di luce reinterpretato se non giace sulinpiano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. zione, ma unicamente quando si scatta Per in forapprofondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche profondità di campo matoe NRW. E non è dettonelle chefotocamere si scatti semreflex digitali © Marcello Melis pre in NRW o che si abbia il tempo di post-produrre. 3 25 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile Il definisce bilanciamento del bianco può essere su AUTO sumacrofotografia: uno deilasette di nitidezza sufficiente per visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Lsettato ’alternativa pero la Helicon Focus™ disponibili. Ilprogrammi piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di Una volta misurato il WB, questo rimane È anche impostare un WBcorrettamente messa luce e la possibile si considererà una stella a fuoco. memorizzato nella fotocamera e può essere personalizzato fotografando un cartoncino Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti richiamato, fino a quando una seconda grigio neutro o, se non disponibile, bianco, luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal misurazione piano di messa fuoco. Se questi sonoÈ vieneasovrascritta alla prima. ed è possibile memorizzare fino a tre troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli,fino fuori fuoco. possibile memorizzare a tre differenti differenti WB personalizzati. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza misurazioni del del WB.sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. di regolazione: tra 2.500 e È anche possibile la regolazione fine sulla attorno alGrandi Si definisce profondità di campo la zona piano dipossibilità messa a fuoco che è considerabile 10.000 Kelvin. scala dei gradi Kelvin. di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di BKT è il bracketing. Voglio nuovamente ribadire che se da un lato gli automatismi oggi di seluce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. rie sulle fotocamere, permettono di ottenere ottimi risultati nella maggior parte delle situazioOgni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti ni, dall’altro se ne verificano alcune in cui anche il migliore degli automatismi può rendere la luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono scena inquadrata in modo non adeguato. Anche quando ad esempio il contrasto della scena troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. non può essere racchiuso in unico scatto ma estendibile unendo in HDR diverse esposizioni In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la Bracketing. E ancora, che in fotografia a volte è necessario comporre le inquadrature in mograna della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. do più soggettivo. Nella Nikon Coolpix P7000 i bracketing a disposizione sono tre: Bracketing Tv: è possibile scattare da 3 a 5 immagini in sequenza durante le quali la fotocamera mantiene fissa l’apertura del diaframma variando il tempo di posa. In questo modo, si ottengono diverse esposizioni dello stesso soggetto, quindi alcune immagini più “aperte” altre più “chiuse”. A shooting ultimato, quando le fotografie saranno state scaricate sul computer si valuterà quella con l’esposizione più confacente. Oltre a poter impostare il numero di scatti, è possibile scegliere anche di quanto deve differenziarsi l’esposizione tra uno scatto e l’altro, regolando gli incrementi/decrementi da 0,3 fino a 1 stop. Il bracketing è ancheviene alla base di unacome particolare fotografia creativa, “High Dynamic Un punto del soggetto riprodotto un cerchietto di luce se non l’HDR giace sul piano di Range”: unendo insieme,l’apertura in post-produzione, immagini della stessa inquadratura messa a fuoco. Riducendo del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza.esposte Per con differentivedere gamme tonali, è possibile aumentare e migliorare leggibilità tanto nelle alte approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di la campo nelle fotocamere luci quanto ombre.Melis reflex digitalinelle © Marcello Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione Per Scarano, ciascun WB è anche apportare e Usando la ghiera principale si sposta il riferimento reflex digitaliAntonio © Marcello Melis Luca Fenuta,possibile Stefano Mancini memorizzare una regolazione fine. all’interno dell’area colore lungo i quattro assi per Advision srl Verona. www.ad-vision.it disponibili. www.nital.it 3 www.nital.it 2 www.nital.it 26 3 27 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa lecon ridotte distanze di ripresa. Fusione livelli adobe Photoshop™ Il definisce bracketing impostato su OFF. bracketing impostato Tv. Si profondità di campo la zona attorno alIlpiano di messa a fuoco sulla che èmodalità considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Qui si impostauna il numero scatti,sarà da unriprodotta come Qui siun imposta l’incremento/decremento di Fotografando stella di questa cerchio di luce dall’obiettivo, che minimo di 3un a un massimo di 5. di pixel. Sotto una certa esposizione scatto e l’altro, da un di interesserà limitato numero soglia tra la siuno vedrà come un puntino minimo di 0,3 fino a un massimo di 1 stop. luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo Ecco aperta in Nikon ViewNX2 una sequenza di immagini (le cinque immagini della stazione) occhio/cervello lo riproduca come un punto. ottenuta con iluna bracketing del tiposarà Tv impostato su come 5 fotogrammi. Fotografando stella questa riprodotta un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. E infine si imposta Questo documento PDFl’Intervallo. è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Qui sono state avvicinate porzioni contigue Bracketing Sv: la fotocamera mantiene fissi il di differenti esposizioni ottenute con il Tv tempo di posa e l’apertura del diaframma, vaBracketing: è più che evidente come la riando la sensibilità ISO. È un bracketing molto possibilità di ottenere differenti esposizioni differente rispetto a quello tradizionale, necesdelpunto medesimo soggetto, sia di grande utilità Un del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luceper se non giace sul piano di quando ragioni di scena inquadrata al fine adifuoco. scegliere lo scattol’apertura migliore.del diaframma sario messa Riducendo si migliora la sensazione di nitidezza. Per si desidera ottenere una sequenza con diverapprofondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere se esposizioni, ma senza che né il diaframma reflex digitali © Marcello Melis né il tempo di scatto vengano variati. per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 28 www.nital.it 3 29 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo pianoper di messa a fuocoTv, che è considerabile Qui si imposta il Bracketing di tipola Sv.zona attorno alCome il bracketing anche il bracketing Sv richiede che siano regolati il di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ numero di scatti, l’incremento e l’intervallo. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. Bracketing WB: la macchina effettua un unico scatto che viene poi “moltiplicato” fino al nuL’estensione questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di La tecnica di di ripresa a mano libera mero di fotogrammi selezionati, variando il bilanciamento del bianco in base all’intervallo staripresa e apertura del diaframma. bilito. Il BKT WB non funziona quando il formato di registrazione è l’NRW: in questo caso le Le formule matematiche di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, La tecnicapossono di ripresa supermettono cavalletto variazioni essere effettuate in post-produzione. in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Il Bracketing WB. Non è possibile associare Nel bracketing WB l’intervallo viene stabilito ed eseguire contemporaneamente due tra differenti valori di temperatura di colore Tutti i diritti sono riservati. differenti tipidi di bracketing. Nessuna parte questa pubblicazione può essere riprodotta e non più di esposizione. senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Controllo della distribuzione della luminosità nell’immagine: la “ghiera menu rapidi” su cui introduzione: mi sto soffermando permette l’accesso istantaneo a 6 funzioni. Una di queste è deputata al condella luminosità. della Visto che gli accessi disponibili sono “soltanto” se uno è stato dedicailtrollo problema scarsa profondità di6,campo to a questa funzione ci sarà pure una ragione: controllare la distribuzione delle alte e delle in macro basse luci in un’immagine è fondamentale per poter valutare la bontà dell’esposizione. Se è vero che anche l’esposizione si può post-produrre in RAW/NRW, è altrettanto vero che Macrofotografia, unaprossime delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. zone dell’immagine o sovrapponibili al bianco o al nero risulteranno completamenAffascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti occhio te prive di dettaglio. Questo dipende dalla gamma tonale del sensore, cioè invisibili dalla suaa capacinudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. tà di visualizzare contemporaneamente su un’immagine zone fortemente illuminate e zone Quest’ultima particolare èlaun fattoretonale critico,diin un quanto la profondità di campo molto scure.inNonostante gamma sensore sia molto estesa,èèestremamente indubbiamenlimitata, di ripresa. te menocausa estesalediridotte quelladistanze dell’occhio umano, “strumento” attraverso cui osserviamo la realtà. Si definisce campo la zona attorno al piano di messa che è considerabile Ciò significaprofondità che quellodi che fotografiamo non è esattamente quelloa fuoco che vediamo a occhio nudi nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” do. Ci sono situazioni in cui sarà necessario effettuare una scelta tra la leggibilitàfacilmente. dei dettagli Ilnelle piano a fuoco è infatti otticamente solodiuno ed poco è limitatissimo spazio. L’occhio zone fortemente illuminate, a scapito quelle illuminate enello viceversa. attribuisce a unagiunge zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Un primo aiuto dalla possibilità di visualizzare sul display della P7000 l’istogramma “profondità di campo a fuoco”. dell’inquadratura: è una rappresentazione matematica, in forma grafica, della gamma tonaL’estensione di questa dipende da diversi fattori: lunghezzaefocale, distanza di le dell’inquadratura che sizona sta per registrare sotto forma di immagine, che fornisce un priripresa e apertura diaframma. mo esame obiettivodel della scena. Le formule permettono di calcolare con precisione l’estensione della zonasinitida, Una volta matematiche scattata l’immagine, attraverso la funzione di controllo della luminosità, potrà in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta standard analizzare su nove punti di tonalità, dal bianco fino al nero, le parti dell’immagineloche rispondi nitidezza un punto. In tonalità, sostanza: puntoevidenziate luminoso viene sempre riprodotto come un dono a una di di queste nove sulundisplay in nero/bianco. cerchietto, di dimensioni molto la piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto Selezionando questa funzione gamma tonale apparirà automaticamente sul display subito piccolo” desideriamo sia un cerchietto perché il nostro sistema percettivo dopo lo scatto, in caso contrario la funzioneluminoso può essere richiamata premendo il pulsante deocchio/cervello lo riproducavisualizzabili come un punto. putato alle varie informazioni sul display. Fotografando unainsieme stella questa sarà riprodotta un cerchio di luce dall’obiettivo, che Questa funzione, alle altre esaminate finocome a questo momento, conferma il fatto che la interesserà limitato numero di pixel. Sotto certa soglia la si certo vedrà nelle comeprestazioni. un puntino di P7000 può un essere considerata compatta solouna negli ingombri, non luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Una volta attivato il comando, Una volta scattata la foto compare in sul display compare l’icona con il modalità play lo scatto a tutto formato. simbolo dell’istogramma. Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 30 www.nital.it 3 31 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: introduzione: Nd, ritratti e non solo: ila problema dellaanche scarsa tutta apertura inprofondità esterni di campo in macro Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ è stata selezionata gamma Successivamente compare la videata del attorno alQui Si definisce profondità di campo la zona piano di messa a fuocol’area che èdella considerabile tonale piùnoto, scura. Con la freccia gialla Controllo della distribuzione della luminosità di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Focus™ al centro dell’immagine è indicato è possibile fino Helicon Ilnell’immagine; piano a fuoco è infatti scegliere otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. ilL’occhio blinking nelle zone buie dietro la finestra a 9 differenti punti della gamma tonale attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio funzionamento, leggi che corrispondono alla gamma tonale e verificaredisull’immagine, in base al dell’ottica e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. selezionata. “blinking”, quali sono le aree corrispondenti. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. è l’ultima voce selezionabile nellacausa ghieral’estrema dei menunitidezza rapidi e permette di accedere InMy: digitale la messa a fuoco è critica, del sensore che non al haMy la Menu, un menu in cui tutte le funzioni che possono essere richiamate, sono state preventigrana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. vamente scelte dall’utente. Un modo immediato per accedere alle diverse funzioni – che in tutto assommano a diverse decine – saltando quelle che si usano meno. Le voci che possoTutti i diritti sono riservati. no essere richiamate in My Menu sono sei. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di vantaggi/svantaggi campo a fuoco”. che accomuna le fotocamere compatte è l’ampia profondiUno dei grandi L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori:e lunghezza focale,dell’obiettivo. distanza di tà di campo dovuta al rapporto tra la superficie del sensore la focale nominale ripresa e apertura del che diaframma. Il vantaggio sta nel fatto è possibile ottenere immagini con il soggetto perfettamente a fuoco Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione delladello zonasfondo. nitida, anche a distanza ravvicinata, e contemporaneamente una leggibilità molto elevata in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard Lo svantaggio sta nel fatto che in tutte le situazioni in cui si vorrebbe che il soggetto in primo piadi un punto. In sostanza: un punto luminoso sfuocato, viene sempre riprodotto come un no,nitidezza a fuoco edi nitido, si staccasse da uno sfondo volutamente questo stacco non sia così cerchietto, di dimensioni moltocon piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta evidente come invece accade le fotocamere reflex dotate di sensore DX o FX (Full“quanto Frame). piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello riproduca unattivabile punto. dal menu, che permette di aprire il diaframLa Coolpix P7000loincorpora uncome filtro ND Fotografando unaastella sarà riprodotta un cerchio di luce dall’obiettivo, che ma fino a 3 stop paritàquesta di illuminazione. Nikoncome nel manuale di istruzioni lo propone come interesserà un fotografare limitato numero pixel. Sottoilluminate, una certa soglia la essere si vedràusato comeinun puntino di un ausilio per scenedifortemente ma può modo voluto luce e la si considererà una quando stella correttamente messa fuoco. e creativo, anche e proprio l’illuminazione della ascena non avesse necessità di esseOgni soggettousando è otticamente puntini luce, che vengono riprodotti cerchietti re abbassata un filtrofatto ND,da proprio perdiaprire il diaframma in esterni,come fino ad arrivare luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono prossimi alla massima apertura. troppo sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. Perchégrandi il filtrosiND agisca sull’apertura del diaframma, è necessario impostare la macchina In digitale la messa a fuoco critica, causadil’estrema nitidezza del sensore che non ha la sulla priorità dei tempi, quindiè su S: il tempo scatto non verrà modificato mentre la fotocagrana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. mera aprirà di conseguenza il diaframma, fino a un massimo di 3 stop, in base all’illuminazione della scena e alla sensibilità che va necessariamente fissata sul minimo valore di 100 ISO. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) Nel Menu “My Menu” è possibile selezionare con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. volta in volta una delle 6 funzioni che sono Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositatidio registrati dalle rispettive aziende. state precedentemente memorizzate. Le Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter funzioni memorizzate in My menu possono Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. naturalmente essere cambiate a piacere. per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 32 www.nital.it 3 33 www.nital.it www.nital.it introduzione: A TUTTA M: impostazioni manuali possibili ilQualche problema riga più sopradella ho scrittoscarsa che il manua-profondità di campo le della Coolpix P7000 raggiunge le 225 pagiin macro introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro ne. Non è mia intenzione sostituirmi al più libretto di Macrofotografia, unatecniche: delle specialità affascinanti e complicate Listruzioni ’evoluzione delle basculaggio, condella luce fotografia. laminare, comunque raggiungibile ancheemacrofotografia in Affascinante perché permette di ingrandire vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio formato PDF attraverso ledella pagine Nikon nudo; complicata per luceWeb e della messa a fuoco. fusione dei livelli conl’uso il digitale di Supporto Europeo, né èè un questo locritico, scopo in diquanto la profondità di campo è estremamente Quest’ultima in particolare fattore questo eXperience. limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Fusione livelli con Photoshop™ Continuo conadobe ledimie impressioni d’uso al piano di messa a fuoco che è considerabile Si definiscequindi profondità campo la zona attorno rimandando alla lettura del manuale di istrudi nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ maasoprattutto all’utilizzo della macchina Ilzioni, piano fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio per poter avere quadro d’insieme completo delle centinaia funzioni disponibili. attribuisce unaunzona estesa primadell’ottica e dopo questo piano unadisufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, leggi postproduzione Merita comunque attenzione questo paragrafo,eintitolato A TUTTA M. “profondità di campo a fuoco”. La Coolpix P7000, infatti,zona pur disponendodadidiversi funzionifattori: utilizzabili in completo automatismo L’estensione questa lunghezza focale, distanza odiin La tecnica di di ripresa a manodidipende libera semi-automatismo, permette eseguire manualmente le principali regolazioni, quindi: ripresa e apertura del diaframma. Le matematiche di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, Laformule di ripresa supermettono cavalletto Iltecnica diaframma, su una ghieracerchio dedicatadi diffusione, che rappresenta lo standard in1.rapporto a una agendo grandezza chiamata di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. I riferimenti di diaframma minimo e massimo visualizzati sul display durante la Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta sua regolazione, variano in base alla focale senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) impostata. con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione reflex digitaliAntonio © Marcello Luca Scarano, Fenuta, Melis Stefano Mancini 2. Il tempo di posa, agendo su una differente ghiera dedicata, fino a 60 secondi di posa introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macro Macrofotografia, una delle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. IlIl piano è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio tempo adifuoco posa più lungo impostabile attribuisce a una estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta manualmente è di zona 60 secondi. “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questaintervenendo zona dipende daparte diversi fattori:e lunghezza focale, di 3. La messa di a fuoco, sulla superiore inferiore della ghieradistanza principale, ripresa e apertura del visualizzazione diaframma. a display della porzione ingrandita del soggetto che si con la contemporanea Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, intende focheggiare in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana dellainnanzitutto pellicola, quindi il cerchio di diffusione Sulla devedestra esserecompare considerato più della limitato. Si imposta attraverso il menu la scala messa MF (Messa a fuoco manuale) a fuoco. A seconda del suo colore, è possibile eseguire anche macrofotografie – limitatamente alle distanze che nella scala verticale vengono contrassegnate in verde -, a distanze sempre più ravvicinate. Questo dipende dal tipo di focale impostata sullo zoom. Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 34 www.nital.it 3 35 www.nital.it www.nital.it introduzione: il problema della scarsa profondità di campo in macroil problema della scarsa profondità di campo in macro introduzione: Macrofotografia, unatecniche: delle specialità più affascinanti e complicate L’evoluzione delle basculaggio, macrofotografia condella luce fotografia. laminare, Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti invisibili a occhio nudo; complicata della luce e della messa a fuoco. fusione dei livelliper conl’uso il digitale Quest’ultima in particolare è un fattore critico, in quanto la profondità di campo è estremamente limitata, ridotte distanze di ripresa. Fusionecausa livellilecon adobe Photoshop™ Si definisce profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. L’alternativa per la macrofotografia: Helicon Focus™ Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce una zona estesaleggi primadell’ottica e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta Principio diafunzionamento, e postproduzione “profondità di campo a fuoco”. L’estensione questa zona dipende La tecnica di di ripresa a mano libera da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le Laformule tecnicamatematiche di ripresa supermettono cavalletto di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard Osservando l’inquadratura monitor vede un riquadro centrale dove la scena di nitidezza di un punto. Inattraverso sostanza:ilun puntosiluminoso viene sempre riprodotto come un conclusioni ingrandita è di ausilio nella regolazione manuale della messa a fuoco (il riquadro in giallo NON cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto compare sul display durante la messa a fuoco). piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. 4. Lo zoom, dentro la gamma di focali che va da 28 a 200mm, secondo valori intermedi preintroduzione: stabiliti. Più precisamente, si può impostare la P7000 in modo che ad ogni incremento dello lo stesso si posizioni sui valori 28, 35, 50, 85, 105, 135 e 200. ilzoom, problema della scarsa profondità di campo Disattivando la funzione, l’utente è libero di fermarsi su qualsiasi focale. in macro Torniamo per un attimo alle impostazioni della già citata Nikon F3, dove ciascuna di queste regolazioni essenziali era affidata a una apposita ghiera di regolazione. Macrofotografia, unaindelle specialità più affascinanti e complicate della fotografia. Perché fotografare manuale e di conseguenza scegliere una fotocamera che lo permetta? Affascinante perché permette di ingrandire e vedere particolari dei soggetti rispetto invisibili agli a occhio Per due motivi. Il primo è puramente tecnico: poter decidere in autonomia autonudo; complicata per l’uso della luce e della messa a fuoco. matismi della fotocamera ha un suo valore. Gli automatismi delle fotocamere assolvono al loQuest’ultima in particolare è un fattoremostrando critico, in quanto la profondità di campo ro compito nel 90% delle situazioni, indecisione nel restante 10%.è estremamente limitata, causa le ridotte distanze di ripresa. Il secondo riguarda la libertà di scelta. Per poter dire cioè: «Questa foto l’ho fatta io, non la Si definiscefotografica». profondità di campo la zona attorno al piano di messa a fuoco che è considerabile macchina di nitidezza sufficiente per la visione umana che, come è noto, si “accontenta” facilmente. Il piano a fuoco è infatti otticamente solo uno ed è limitatissimo nello spazio. L’occhio attribuisce a una zona estesa prima e dopo questo piano una sufficiente nitidezza, detta “profondità di campo a fuoco”. L’estensione di questa zona dipende da diversi fattori: lunghezza focale, distanza di ripresa e apertura del diaframma. Le formule matematiche permettono di calcolare con precisione l’estensione della zona nitida, in rapporto a una grandezza chiamata cerchio di diffusione, che rappresenta lo standard di nitidezza di un punto. In sostanza: un punto luminoso viene sempre riprodotto come un cerchietto, di dimensioni molto piccole. Il diametro di questo cerchio rappresenta “quanto piccolo” desideriamo sia un cerchietto luminoso perché il nostro sistema percettivo occhio/cervello lo riproduca come un punto. Fotografando una stella questa sarà riprodotta come un cerchio di luce dall’obiettivo, che interesserà un limitato numero di pixel. Sotto una certa soglia la si vedrà come un puntino di luce e la si considererà una stella correttamente messa a fuoco. Ogni soggetto è otticamente fatto da puntini di luce, che vengono riprodotti come cerchietti luminosi, tanto più grandi quanto più lontani dal piano di messa a fuoco. Se questi sono troppo grandi si sovrappongono e il soggetto appare confuso nei dettagli, fuori fuoco. In digitale la messa a fuoco è critica, causa l’estrema nitidezza del sensore che non ha la grana della pellicola, quindi il cerchio di diffusione deve essere considerato più limitato. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore e dell’editore (Nital S.p.A.) con qualsiasi mezzo di riproduzione, meccanico o elettronico. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive aziende. Questo documento PDF è un articolo (eXperience) della newsletter Feel Nikon, edita da Nital S.p.A. Comitato redazione Un puntodidel soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di Giuseppe Maio, Michele Difrancesco, Marco Rovere messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere Progettazione evedere impaginazione Quando il soggetto inquadrato è a fuoco risulterà perfettamente leggibile anche la porzione reflex digitali © Marcello Melis Luca Scarano, Antonio Fenuta, Stefano Mancini ingrandita nel riquadro centrale. Un punto del soggetto viene riprodotto come un cerchietto di luce se non giace sul piano di messa a fuoco. Riducendo l’apertura del diaframma si migliora la sensazione di nitidezza. Per approfondire vedere l’eXperience Geometrie ottiche e profondità di campo nelle fotocamere reflex digitali © Marcello Melis per Advision srl Verona. www.ad-vision.it www.nital.it www.nital.it 3 2 36 www.nital.it 3 37 www.nital.it www.nital.it