Progetto didattico “La città a piccoli passi”, as

COMUNE DI RIMINI
SCUOLA DELL’INFANZIA RONDINE
Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
COMUNE DI RIMINI
SCUOLA DELL’INFANZIA RONDINE
DOCUMENTARE…
Questa documentazione racconta le esperienze del progetto didattico proposte ai
bambini nell’anno scolastico 2014 e 15 e rappresenta:

Uno strumento importante di conferma per ogni bambino che si sente
valorizzato nel suo produrre in relazione al gruppo di cui fa parte, con
conseguente accrescimento delle qualità delle relazioni tra pari;

uno stimolo ulteriore per il genitore a interessarsi delle produzioni del figlio e a
capire il perché di certe esperienze e di certi percorsi didattici;

un importante sostegno per il consolidamento del collettivo insegnanti per
l’arricchimento e l’affinamento delle loro capacità professionali e uno stimolo
all’innovazione educativa e al miglioramento dell’offerta formativa.
MOTIVAZIONI
Questo progetto nasce dall'idea di vivere e guardare la nostra città in modo avventuroso,
investendola di curiosità, meraviglia, voglia di scoprire. Le vie del centro storico, i suo palazzi e i
monumenti, diventeranno il nostro terreno di ricerca e di scoperta.
Sarà offerta ai bambini la possibilità di esplorare la realtà che li circonda con occhi curiosi e attenti,
per dar loro la possibilità di acquisire, fin da piccoli, quello spirito di osservazione che costituirà lo
stimolo per ogni successiva conoscenza, per costruire insieme a loro una cultura di appartenenza,
partecipazione, conoscenza del proprio territorio.
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
“Le radici della nostra individualità sono profonde e ci sfuggono perché non ci appartengono, altri
le hanno coltivate per noi, a nostra insaputa. La cultura alla quale apparteniamo come ogni altra
cultura, si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui il comportamento più
adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere”. E. Giannini Bellotti.
Al progetto ha partecipato l’esperto esterno Giuseppe Pecci che ha realizzato insieme alle
insegnanti laboratori grafico pittorici, a piccolo gruppo in intersezione, per la realizzazione delle
macro strutture: ponte di Tiberio, faro e Arco d’Augusto. Le macro strutture non solo
rappresentano i monumenti principali della città, ma sono diventati strutture gioco utilizzate dai
bambini.
FINALITA’
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


Scoprire la realtà alla quale si è legati emotivamente.
Sapersi muovere con sicurezza nello spazio esterno all'ambiente scolastico.
Acquisire una conoscenza più approfondita e dettagliata dei “tesori” del proprio territorio.
Sviluppare la propria identità come “cittadini” e il senso di appartenenza ad una comunità.
CAMPI DI ESPERIENZA
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▪
▪
ll se' e l'altro.
il corpo e il movimento
I discorsi e le parole
La conoscenza del mondo
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
SEZIONE PICCOLI- AULA VERDE
▪ prendere coscienza della propria identità;
▪ acquisire fiducia nelle proprie capacità;
▪ scoprire e conoscere le regole di vita sociale;
▪ muoversi da soli o in gruppo, in modo spontaneo o guidato, nelle diverse esperienze
proposte;
▪ percepire sé stessi come parte di un gruppo, intuendo l'importanza di condotte corrette;
▪ acquisire la capacità di ascolto e comprendere semplici messaggi;
▪ verbalizzare vissuti ed esperienze;
▪ conoscere le bellezze naturali e artistiche;
▪ compiere semplici percorsi.
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SEZIONE MEDI – AULA ROSSA
▪ far emergere emozioni e vissuti legati al tema della città;
▪ favorire il senso civico e la cooperazione;
▪ riflettere sui luoghi di ieri e di oggi: “ogni cosa ha una storia”;
▪ esprimere semplici valutazioni personali su fatti, eventi ecc...;
▪ conversare e confrontare le proprie opinioni;
▪ ampliare il lessico;
▪ infondere il senso di cittadinanza.
SEZIONE GRANDI – AULA BLU
▪ scoprire una realtà alla quale si è legati emotivamente;
▪ accogliere le caratteristiche della cultura di appartenenza condividendole con il gruppo;
▪ rispettare e valorizzare il mondo circostante;
▪ sapersi muovere con sicurezza nello spazio esterno all’ambiente scolastico seguendo
comandi e indicazioni;
▪ orientarsi secondo punti di riferimento dati;
▪ descrivere le conoscenze acquisite con il proprio vissuto;
▪ osservare e descrivere verbalmente le informazioni acquisite;
▪ scoprire uno spazio più ampio e diverso dalla propria casa e dall’ambiente scolastico;
▪ acquisire una conoscenza più approfondita e dettagliata degli elementi dell’ambiente.
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Giuseppe porta dei semi ai bambini da piantare nell’orto. Ci racconta che nel suo negozio è
arrivato un piccione viaggiatore di nome
che vuole conoscere la nostra bella città e la
sua storia e chiede l’aiuto dei bambini.
I bambini preparano un grande cartellone con foglie, sassolini, bastoncini... raccolti nel giardino e
impastati con vari colori che poi hanno portato a Gastone per comunicargli che lo aiuteranno con
molto piacere.
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CONVERSAZIONE CON I BAMBINI PICCOLI – AULA VERDE
MAESTRA: Ieri a scuola è arrivato Giuseppe, il commesso di Ciro, con un carrettino. Ha portato una
piantina di insalatina, semini e una grande foto di un piccione.
EDOARDO: Che si chiama Gastone.
MAESTRA: Chi è Gastone?
MATTIA: E’ una coccinella
LUCIA: No, Gastone è un piccione.
MAESTRA: Cosa fa Gastone?
EDOARDO: Vola, Mangia…
VALENTINO: E si riposa…
MAESTRA: Cosa ha fatto Gastone?
VIOLA: E’ venuto a Rimini.
MATTIA: Dorme nella sua tana, sopra al prato. Dopo si risveglia e va a giocare con Ben e Holly.
VALENTINO: Che è un cartone.
MAESTRA: Giuseppe ha portato anche delle foto che abbiamo visto in salone della città di Rimini.
Abbiamo visto un castello, una fontana, un ponte..
LUCIA: Il ponte di Tiberio
MAESTRA: Conoscete il Ponte di Tiberio?
ARIANNA: Io lo conosco. E’ vecchissimo!
LUCIA: Il mio papà ci lavora al ponte di Tiberio.
MATTIA: Io ci sono passato dal ponte di Tiberio. E’ molto bello.
SERENA: Con mio babbo, mio fratello e la mia mamma ci sono passata. E’ un ponte molto
bellissimo. C’era una cacca e un bambino l’ha pestata.
ANDREA: Mi porta la nonna e mi piace.
VALENTINO: E un museo vecchio vecchio dove si sentiva la musica.
MAESTRA: Esatto. Il Teatro.
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Una musica impetuosa attrae i bambini nel salone dove una storia carica di emozioni li aspetta.
LA LEGGENDA DEL PONTE
C'era una volta un antico ponte al di là del mare.
Era un ponte molto prezioso perché alla fine del ponte era custodita l’Aurin la fiamma eterna del
bene che donava a tutti… gioia e felicità!
Tutti gli abitanti della terra accorrevano da ogni luogo e da ogni continente per vedere la fiamma
e godere della sua bellezza e della sua pace!
Un giorno però arrivò dalle profondità della terra una strega … il suo nome era Lucilla… Lucilla era
molto arrabbiata e faceva sempre molti dispetti…
adesso, voleva solo per sé la fiamma della felicità.. urlava, gridava batteva i piedi, così dalla paura
cacciò via tutti gli umani… lasciandoli nella tristezza e nella malinconia e fece scendere sul
ponte… una nebbia puzzolente e impenetrabile…più nessuno avrebbe trovato il ponte e la
fiamma della felicità fu nascosta!!!
Passarono più di 100 anni e Lucilla governava dal ponte su tutta la terra!!!
Un bel giorno però, fortunatamente, passò da quelle parti la fata Dorotea, una di quelle fate che
aveva creato la fiamma della felicità e l’aveva messa a disposizione di tutte le persone….
Vide quello che la strega Lucilla aveva fatto e decise di fare qualcosa e disse:
<<Brezza del mare
vienimi presto a trovare
Porta con te i venti dai 4 angoli della terra
Brezza del mare, la nebbia afferra!
Non farmi più aspettare
La strega Lucilla buona fai diventare!!!!!>>
Il vento soffiò, la nebbia scacciò e la strega buona diventò!!!!!
Ora il ponte è di nuovo di tutti … e tutte le persone possono andare a vedere la fiamma della
felicità…
Se anche tu vuoi andare
Il ponte devi oltrepassare
Ma sia ben chiarito… il ponte va costruito!!!!!!
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Tanto tempo fa, la città di Rimini era governata da un re molto buono.
Gli abitanti della città erano molto felici perché avevano un grande tesoro: CRISTALLI MAGICI!
Questi cristalli avevano il potere di donare a tutti, quello di cui aveva veramente bisogno: così il
popolo era sempre in pace e gentile con tutti. Questa storia, però, inizia con una porta chiusa…
PORTA DI FERRO, PORTA DI FUOCO, PORTA DI CHIODO, NON SCHERZO NEANCHE UN POCO.
PORTONE DI LEGNO, PORTONE DI SASSI, OVUNQUE MI GUARDI NON ENTRI E NON PASSI!!
La porta era stata chiusa dagli abitanti della città per paura:
una paura gigantesca
una paura appiccicosa
una paura assillante
più di una mosca noiosa!
Una paura che hanno proprio tutti, nessuno escluso, un brivido e una tremarella che si porta
dietro ognuno! Ce l’hanno i calciatori, i bagnini e gli avvocati, ce l’hanno i genitori, i bambini e i
fidanzati. Una paura nera, paura paurosa… Mi chiederete: MA CHE COS’E’ QUESTA COSA?”
Ebbene sì, cari bambini, il motivo di questa porta chiusa era proprio per lui…UN ORCO!!!
Un orco cattivo dagli occhi di brace, dai denti affilati e dalla bocca vorace.
Un orco verde. Grosso e nero, che abita nelle foreste e ti spaventa sul sentiero!
Se alla sera lo incontravi vicino al portone…
Un giorno l’orco… PORTO’ VIA I CRISTALLI MAGICI…..
E proprio per questo motivo, il portone fu chiuso e non venne più aperto, mai più, tant’è che si
persero persino le chiavi, e nessuno più le trovò. Un bel giorno il cuoco della città incominciò ad
urlare:
TUTTO, TUTTO, E’ FINITO TUTTO!!! NON ABBIAMO PIU’ NIENTE DA MANGIARE E NON
POSSIAMO PIU’ CHIEDERLO NEPPURE AI CRISTALLI MAGICI PERCHE’ L’ORCO LI HA RUBATI!!! E’
FINITO IL GRANO, E’ FINITA LA MARMELLATA, E’ FINITA L’ACQUA E ANCHE LA CIOCCOLATA!!!
Tutti in città cominciarono a cercare le chiavi del portone: qualcuno doveva pur uscire e
procurarsi qualcosa da mangiare, altrimenti prima o poi sarebbero morti di fame e sete!!!
Il fornaio trovò 5 chiavi…ma nessuna apriva il portone; la lavandaia ne trovò 10, ma neppure
quelle aprirono niente. Fu poi il turno del cappellaio e dello stagnino, del calzolaio e persino il re
le cercò ovunque… ma la chiave non si trovò. Ormai tutti erano rassegnati a morire di fame,
quando ad un tratto si sentì bussare alla porta...
“CHI E’?”, rispose il re tremante…
“SONO UN LUPO..HO TROVATO UNA CHIAVE MA CON LE MIE ZAMPE NON RIESCO AD
AFFERRARLA! ANCH’IO HO MOLTA FAME, SONO GIORNI E GIORNI CHE NON MANGIO. SE MI
PROMETTETE CHE MI SFAMERETE, CERCHERO’ DI AIUTARVI!”.
Valeva la pena rischiare, altrimenti di sicuro sarebbero tutti morti di fame!
Allora il lupo fece un grande balzo, il balzo più alto che fosse mai riuscito a fare e scavalcando le
mura, entrò in città. Tutti erano spaventatissimi, ci mancava anche un lupo in città! Il lupo con passo
calmo si avvicinò al re e disse: “LA CHIAVE E’ NELLA MIA BOCCA, PRENDILA PURE!!!”.
Il re fece un sospiro, chiuse gli occhi e, fidandosi, mise la mano dentro alla bocca del lupo e…
La chiave??? C’era!!!... E il lupo non lo aveva morso…! Era davvero buono!!!
Subito spalancarono la porta e andarono a cercare cibo e acqua in quantità. E…
Uccisero l’orco, ritrovarono i cristalli magici e quella porta non fu più chiusa!
Anzi, vennero gettati via i battenti perché la pace era tornata nella città!
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Ogni sezione costruisce, con materiali di recupero, tetrapack, colla, carta, sassolini e rametti, una
mangiatoia per Gastone e per tutti gli uccellini di passaggio per riposarsi e mangiare un po’.
Ogni mangiatoia è stata appesa fuori da ogni sezione.
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Le insegnanti a sorpresa trasformano la scuola ambientandola nel periodo romano. I nomi dei
bambini sono stati tradotti in latino. All’entrata di ogni aula sono state allestite due colonne che
sorreggono il nome dei giochi romani svolti all’interno:
Nell’aula blu: Ludus Castellarum (boowling), nell’aula verde: Claudum (Settima), nell’aula rossa:
Tactus Bellum (tiro alla fune) e nel salone: corda delle quadriglie. Tutti i bambini sono liberi di
ruotare nei vari giochi.
Anche il pranzo si trasforma: orzo, verdure crude miste, fornarina farcita con formaggio fresco,
biscottini glassati al miele, acqua e succo d’uva, tutto rigorosamente mangiato con le mani.
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Così, il faro che era stato sempre
tanto amato,
senza la luce, fu presto
dimenticato.
La baia divenne un posto triste e
solitario,
in quel luogo non c'era più niente
di straordinario.
Le barche non fecero più ritorno
C’era una volta, in un luogo non
era impossibile navigare quando
troppo lontano,
non era giorno!
una magnifica baia, riparo di ogni I fatti rimasero così per lunghi anni
gabbiano.
ormai del faro si erano dimenticati
In questa baia c'era un porto
tutti quanti
conosciuto
solo un tonno anziano ed un po'
dove le barche trovavano riposo e sordo
rifugio!
faceva ritorno al faro ogni giorno
Come la torre di un castello, da
lo osservava, lo guardava con
questa bianca scogliera,
occhio fisso
si innalzava un grande faro che
poi facendo un sospiro... e si
illuminava la notte anche più nera. rituffava nel suo abisso!
Ai suoi piedi le sirene intonavano Ma una notte, dai cieli, scivolò una
canzoni melodiose,
stellina cadente,
e le stelle dal cielo le ascoltavano dalla chioma dorata, lunga e
gioiose.
splendente.
Avvicinandosi a riva, tutti i pesci e La sua luce, forte e sfavillante,
le conchiglie
la rendeva lucente come un
salutavano il grande faro
diamante!
facendogli meraviglie!
La stellina volteggiò nell'aria
Portavano la magia di un sorriso
cercando le sue sorelle
ed un saluto,
ma era precipitata troppo in basso
perché il grande faro, da tutti, era dove non ci sono più stelle!
benvoluto!
dalla sua galassia era caduta,
La sua luce chiara e bella pareva
e la strada del ritorno era ormai
eterna
perduta!
era un portento la sua lanterna
Incominciò a gironzolare triste,
pareva che mai potesse finire
senza una meta,
dava a tutti un motivo per gioire! nei cieli azzurri del nostro pianeta,
Poi un giorno un acquazzone
e cercava disperata una stella con
portò ovunque una grande
cui giocare,
confusione
a cui voler bene... a cui poter
ed un fulmine ahimè, balenando
parlare
in gran fretta
poi all'improvviso sbucò in
ruppe al faro la sua bella lanterna lontananza,
e la lampada, così, ormai
un bianco gabbiano che volava
danneggiata
con eleganza.
da allora non fu, mai più da
Appena il pennuto la vide arrivare,
nessuno, riparata!
con grande curiosità l'andò a
salutare.
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E Mentre incominciarono a fare
conoscenza
la stellina raccontò al gabbiano la
sua triste esperienza
sembrava non ci fosse una
soluzione,
poi il gabbiano ebbe
un'intuizione...
<< Cara stellina sei fortunata
Io un'idea l'ho trovata:
Esiste una leggenda di cui ho
sentito parlare,
che racconta di stelle di cielo
diventate stelle di mare
Ma per diventare una stella
marina,
devi rinunciare alla tua luce
cristallina!>>
La stellina da queste parole fu
stordita,
le dispiaceva che la sua luce
sarebbe svanita,
ma la proposta del gabbiano era
molto sensata,
così decise che si sarebbe fidata.
Per diventare un abitante del
mare
bisognava il drago degli abissi
risvegliare
ma importante era stare attenti
il grande drago aveva lunghi denti
la stellina era sempre più dubbiosa
non sapeva se faceva una giusta
cosa
poi il gabbiano prese parola
e il grande drago invocò a squarcia
gola:
<<Sul fondo del mare, nel buio più
fitto,
c’è tutto incrostato, un drago che
sta zitto
Tra scheletri e teschi di un vecchio
equipaggio,
Per svegliare questo drago ci vuole
un gran coraggio!
Scuri abissi, venti feroci,
onde altissime, orride voci.
Venti eterni burrasche e tifoni
eccolo arrivare con ruggiti di leoni
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ciclone di mare uragano di
maestrale
se ti colpisce con la sua coda ti
farà molto male
Drago pauroso, mostro
tremendo
Svegliati veloce te lo sto
chiedendo
Squarcia il mare apri gli abissi
Risali in superficie tra flutti e
guizzi!!!>>.
<<chi è che mi ha
svegliato!!!???>>
chiese il drago assai arrabbiato
datemi subito una ragione
o mangerò qualcuno subito in un
boccone!!!>>.
la stellina con voce tremante
chiese aiuto al mostro gigante
e mentre il drago la stava per
esaudire
ecco arrivare il vecchio tonno e
dire:
<<Dolce stellina, per diventare una
stella del mare,
alla tua splendente luce dovrai
rinunciare.
Negli abissi un mondo nuovo
troverai,
ma sei sicura che non te ne
pentirai?»
la stellina fece come il tonno
aveva suggerito
e il drago l'esaudì e ne fu gradito.
Disse la stella al faro: <<Ti offro il
mio affetto e la mia luce
splendente,
se lo vuoi sostituirà la tua
lanterna immediatamente.»
il faro impolverato ma dal cuor
contento
La stellina rispose: «Il mio cuore è
si scrollò di dosso la polvere dal
pieno di tristezza.
Rinunciare alla mia luce il cuore mi tetto al basamento
e poi aggiunse: << Da anni non
spezza.
vedevo l'ora di riavere la mia luce,
Vorrei tanto avere un altro posto
e penso che sia il cielo che qui da
dove andare.»
disse il tonno: «Mia dolce stellina, me ti conduce.
Sono felice di accoglierti come
non disperare.» .
nuova lanterna,
Dietro questa baia esiste un
e sono certo che la nostra amicizia
posticino,
sarà eterna.»
dove andavo a nuotare fin da
Da quella notte nell’aria si udì
pesciolino.
nuovamente il canto delle sirene,
Ci vive un faro un po’ triste e
nel cielo le stelle sembravano
malandato,
danzare tanto era il bene .
che da molto tempo è stato
Arrivarono le barche, i pesci e tutti
dimenticato.
gli amici,
Grazie a te la sua sorte potrebbe
e vissero per sempre contenti e
cambiare,
e tu avresti un nuovo amico e una felici.
E voi adesso che non sapete cosa
casa dove stare.
Adesso chiedi al drago, sia chiaro, dire
di diventare la stella luminosa del tirate su le maniche perché c'è un
faro da costruire!!!!
vecchio faro!!!>>.
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
Gastone regala ai bambini tanti piccoli pinguini per Natale
ATTIVITA’ GIOCO- MOTORIA
Gioco motorio con le macro strutture costruite: SOTTO l’Arco d’Augusto, SOPRA il ponte di Tiberio
e DENTRO la galleria
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
DISEGNARE SULLA TERRACOTTA… I BAMBINI RAPPRESENTANO IL
PROPRIO VISO
COSTRUIAMO UN PICCOLO FARO come ricordo della bella giornata vissuta insieme.
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
COME GASTONE
LASCIAMO TRACCIA
DEL NOSTRO CAMMINO…
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LA STORIA DELLA CRESCITA DELLA PIANTINA
Ogni giorno, a turno, i bambini hanno il compito di darle acqua affinché possa crescere e diventare
grande.
DALLA STORIA “IL FAGIOLO MAGICO”…
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
MISURIAMO QUANTO CRESCE LA NOSTRA PIANTINA,
i bambini preparano una lunga striscia colorata dove
ogni colore occupa uno spazio di 3 cm.
Grazie a questa esperienza i bambini hanno scoperto
parole nuove. Sono stati creati grandi cartelloni con
tutte le nuove parole, scritte dalle insegnanti e
rappresentate graficamente dai bambini.
ATTIVITA’ GIOCO MOTORIA
Gioco motorio con le macro strutture costruite: SOTTO l’Arco d’Augusto, SOPRA il ponte di Tiberio
e DENTRO la galleria
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
COSTRUIAMO UN LIBRO … questa
esperienza nasce dalla curiosità dei
bambini sui diversi libri. Libri di carta, libri
di stoffa, libri di plastica, libri sensoriali…
I bambini inventano una storia e ognuno
costruisce il suo libro…
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
AL MUSEO DI RIMINI per vedere un video racconto animato con pupazzi di plastilina dedicato ai
2000 anni del Ponte di Tiberio.
Rielaborazione fantastica dell’antica leggenda della
costruzione del ponte romano “Belzè Bù e la leggenda
del ponte”.
COSTRUZIONE DELLA NOSTRA MAPPA
che accompagnerà i bambini per tutte le
esperienze. La mappa prenderà forma e sarà completata, utilizzando varie tecniche, in itinere con
le esperienze vissute.
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
DISEGNIAMO IL NOSTRO ARCO DI AUGUSTO
con la tecnica del chiaro-scuro.
USCITA AL MUSEO CON L’ATELIERISTA
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
IN RIVA AL MARE ad osservare, esplorare e raccogliere ciò che più interessa.
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
La festa finale come ogni anno coinvolge tutti i bambini e i loro genitori.
E’ stato chiesto alle famiglie e ai bambini di
fotografare un particolare della città scelto dal
bambino e di portare la fotografia a scuola per
creare un grande mandala.
Durante la festa i bambini hanno accompagnato
i propri genitori attraverso i vari ambienti creati
per questo giorno speciale, ripercorrendo così le
tappe salienti del progetto.
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Il progetto Atelab è stato realizzato alla scuola infanzia la Rondine con l’atelierista Maria Grazia
Ricci.
Il progetto Atelab ha la finalità di
approfondire alcune tematiche che
fanno riferimento ai percorsi
progettuali – didattici delle scuole.
Le esperienze che i bambini sperimentano nel contesto Atelab si realizzano attraverso percorsi di
ricerca – gioco all’interno di uno spazio messo a disposizione dalla scuola, dove l’atelierista ha cura
di allestire un contesto coinvolgente utilizzando strumenti e materiali idonei a provocare nei
bambini la curiosità di scoprire, ipotizzare,
inventare, emozionarsi.
L’ambito grafico- espressivo sarà per
questo anno scolastico la base di
sperimentazione per provocare nei bambini
la ricerca dell’espressione grafica per
arrivare al “disegno” come espressione
personale.
▪ Scoprire la città come fonte di
origine, cultura, identità.
▪ ricercare composizione grafiche con
la tecnica dell’incisione su creta e del mosaico per rappresentare ricordi, scoperte, ecc.
▪ Creare uno sfondo di un contesto narrativo utilizzando lavagna luminosa e vari materiali.
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Progetto didattico “La città a piccoli passi”, a.s. 2014-15
SEZIONE PICCOLI
INSEGNANTI
Carlini Cristina
Sancilio Sabina
Sirani Fornasini Rossella
OPERATRICE SCOLASTICA
Lizambri Fiorella
SEZIONE MEDI
INSEGNANTI
Donati Daniela
Paganelli Carla
OPERATRICE SCOLASTICA
Luzzitelli Gloria
SEZIONE GRANDI
INSEGNANTI
Diana Valeria
Innocenti Giorgia
Varriale Luciana
Zani Silvia
OPERATRICE SCOLASTICA
Magnani Augusta
COORDINATRICE PEDAGOGICA: Marica Fabbroni
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