Il Personal Planetarium Celestron SKYSCOUT

Prove Strumenti
a cura di Piero Bianucci
Il Personal
Planetarium
Celestron
SKYSCOUT
C
he stella è? Quante volte vi
hanno fatto questa domanda! E quante volte ve la siete posta voi stessi, benché esperti
del cielo, quando a causa delle
nuvole o dell’inquinamento luminoso vi siete trovati senza punti di
riferimento?
Bene. Ora a darvi la risposta provvede lo SkyScout. Questo Personal Planetarium (già presentato
da Walter Ferreri nel numero di
novembre, dopo averlo visto alla
Photokina 2006 di Colonia) sa riconoscere tutte le stelle visibili a
occhio nudo, i pianeti e molti degli oggetti deboli più interessanti.
Si presenta come una scatoletta
rettangolare che pesa 510 g e misura 19x10x6 cm e sta in una borsa che potrebbe contenere un binocolo 8x40.
Il Personal
Planetarium
SkyScout della
Celestron,
uno strumento
che sa riconoscere
tutte le stelle visibili
a occhio nudo, i pianeti
e molti degli oggetti deboli
più interessanti.
di sicurezza oltre che per l’evidente
inutilità, è il Sole.
Un concentrato
di tecnologie avanzate
Lo SkyScout è l’ultima realizzazione della Celestron, che lo presenta come un “Planetario Personale”.
In realtà, è qualcosa di diverso e
di più sorprendente, perché il cielo di questo planetario è quello
vero. Negli Stati Uniti, lo SkyScout
circola dall’estate 2006; in Italia sta
per arrivare: la Auriga di Milano lo
distribuirà in questa primavera,
appena l’Unione Europea avrà finito i controlli previsti per i prodotti di importazione: la previsione è per il marzo 2007.
La fabbrica di telescopi di Torrance (California) arriva sul mercato
mondiale con un apparecchio unico, che grazie alla sua originalità
ha vinto il Premio per la Miglior
Innovazione al Consumer Electronics Show di Las Vegas.
La rivista Sky & Telescope, nel numero di gennaio 2007, non ha
avuto esitazioni nel metterlo in cima alla Top Ten delle ultime novità al servizio dell’astronomia.
SkyScout è un concentrato di tecnologie avanzate: un ricevitore
GPS gli fornisce l’ora e le coordinate del luogo di osservazione,
una bussola elettronica e alcuni
accelerometri a stato solido determinano la direzione di puntamento, dei LED posti nel tubo puntatore inquadrano l’oggetto individuato. A questo punto, un microcomputer - dopo essersi fatto una
mappa virtuale del cielo secondo
le indicazioni del GPS - identifica
l’oggetto e fornisce tutte le informazioni nella memoria del suo
database; se una parte di queste
informazioni è in forma audio (è il
Le meraviglie
di SkyScout
Sui due lati più corti sono incastonati due vetri tondi, uno più grande e uno più piccolo. Ma non sono lenti: infatti, SkyScout non è
dotato di un’ottica. Servono solo a
traguardare in cielo l’oggetto che
vi interessa. Provate a farlo: quando lo vedrete al centro del puntatore, premete un pulsante, e subito saprete quale stella o pianeta
avete inquadrato: il nome compare su un piccolo schermo a cristalli liquidi posto su un lato lungo
della scatoletta.
E non è finita: premendo un altro
pulsante per scorrere il menù, potrete conoscere i dati caratteristici
dell’oggetto che avete identificato,
e in alcuni casi, tramite un auricolare, una voce femminile ve ne
darà anche una descrizione, breve
ma più che sufficiente per una
prima informazione.
Si può anche fare il contrario: farvi guidare sulla posizione dell’oggetto che vi interessa. Il discorso
vale di notte come di giorno, per
oggetti sopra o sotto l’orizzonte, e
anche per la Luna, le costellazioni
e vari asterismi. L’unico oggetto
escluso, probabilmente per motivi
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caso di circa 200 oggetti particolarmente popolari), un lettore MP3
ve le legge.
Proviamo sul campo questo Personal Planetarium. L’uso è molto
semplice: le poche istruzioni necessarie si trovano sul lato inferiore della scatola di cartone plastificato in cui è imballato; ma un manuale più ampio si può scaricare
dal sito www.celestron.com.
Estratto l’apparecchio, si nota subito la solidità della costruzione,
concepita per resistere agli urti e
all’umidità. L’alimentazione è affidata a due batterie AA, mezza torcia, da infilare in tubetti protettivi
forniti con l’apparecchio per prevenire eventuali perdite corrosive.
Come si utilizza
Appena acceso, lo SkyScout incomincia ad acquisire i satelliti della
costellazione GPS, operazione che
richiede da uno a due minuti. Il ricevitore è molto sensibile e - a
meno che i satelliti siano disposti
in modo sfavorevole - di solito riesce a determinare la vostra posizione anche se vi trovate su un
balcone con alle spalle un muro
che copre mezzo cielo.
Una barra sul display si illumina
via via che i satelliti vengono acquisiti; il pulsante GPS permette di
vedere quanti sono e dove si trovano. Appena terminata questa
operazione, sul display appaiono
le coordinate del luogo in gradi e
primi.
A questo punto, non avete che da
premere la funzione Identify
(identificazione) e inquadrare
l’oggetto che vi interessa, tenendo
lo SkyScout a 20-30 cm dai vostri
occhi. Il campo del puntatore ab-
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braccia circa 3°. Quando l’oggetto
è al centro di due cerchi di riferimento illuminati da LED, premete
il target button, cioè il pulsante
che comanda l’identificazione. Vedrete lampeggiare per un attimo
altri piccoli LED, e sul display
comparirà il nome dell’oggetto e in subordine - di quelli presenti
nei dintorni. Tra stelle, pianeti, nebulose, asterismi ecc., gli oggetti
in memoria sono circa 6000.
Navigando con il tasto a quattro
direzioni, accederete alle informazioni che riguardano l’astro traguardato: i dati scientifici (se è
una stella: la costellazione, il numero di Bayer, la distanza, il numero nel catalogo SAO, gli elementi del Catalogo Hipparcos, il
tipo spettrale, la magnitudine, le
coordinare in Ascensione Retta e
Declinazione; inoltre, se si tratta di
una stella doppia, la separazione
tra le componenti).
Se è disponibile un’informazione
audio, vi sarà segnalata. Quella della Luna dura solo 36 s, quella di
Venere un minuto e 12 s; ma di solito la durata non va oltre il minuto.
Passando al tasto Locate, si trova
l’elenco di una ventina di oggetti
interessanti per il luogo la data e
l’ora in cui state osservando il cielo: stelle, pianeti, Luna, costellazioni, asterismi, oggetti del cielo
profondo.
Nella memoria di SkyScout troverete anche un’introduzione generale all’astronomia, un glossario
con una settantina di voci, le biografie di 16 scienziati importanti
nella storia dell’astronomia (Al Sufi, Aristarco, Tycho Brahe, Cannon, Copernico, Einstein, Galilei,
Herschel, Hubble, Jansky, Kepler,
Leavitt, Messier, Newton, Tolomeo, Shapley), informazioni su
una dozzina di missioni spaziali
(tra cui Envisat, Hubble Space Telescope e la Stazione Spaziale Internazionale), alcune tra le comete
più significative, mezza dozzina di
asteroidi di speciale interesse e
una decina di pianeti extrasolari.
Il patrimonio di informazioni si
1. Il “quadro comandi”
di SkyScout con il display
luminoso a cristalli liquidi
a sfondo rosso.
può accrescere inserendo in uno
slot la card SkyTour (venduta a
parte, offre una guida interattiva
all’esplorazione del cielo), mentre
una porta USB permette di effettuare il collegamento al computer,
per scaricare aggiornamenti dal
PC al database di SkyScout.
Non è, invece, utilizzabile in parallelo al telescopio come cercatore elettronico: infatti, il campo di
3° non consente di portare l’oggetto nel campo limitato dell’oculare.
Ma anche l’astrofilo esperto troverà applicazioni interessanti: SkyScout può servire, per esempio,
per localizzare il radiante di uno
sciame di meteore prima del tramonto del Sole, per cercare in
pieno giorno i pianeti più luminosi, per programmare in anticipo
una lista di oggetti per una serata
di osservazione.
E potrebbe ancora
migliorare
Un potente
strumento didattico
È evidente che SkyScout è uno
strumento didattico molto potente. Chi non conosce ancora il cielo e desidera scoprire le meraviglie del cosmo, grazie ad esso può
fare tutto da solo, usando la volta
celeste reale come il più straordinario dei planetari.
Quarant’anni fa i telescopi catadiottrici Celestron innescarono
una rapida crescita delle capacità
di osservazione degli appassionati
di astronomia. Più recentemente,
con l’applicazione del GPS ai suoi
telescopi, la Celestron ha reso accessibili migliaia di oggetti celesti
anche agli astrofili meno esperti.
Ora, con lo SkyScout potrebbe
moltiplicare il numero degli astrofili potenziali, reclutando nuove
leve soprattutto tra i più giovani,
che sono particolarmente attratti
dalle tecnologie. SkyScout, quindi,
non dovrebbe mancare nella dotazione delle scuole, dei circoli di
astrofili che fanno divulgazione,
negli Osservatori pubblici.
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2. Ecco come si punta
SkyScout in cielo
per traguardare l’oggetto
che si desidera riconoscere.
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E ora qualche avvertenza e qualche nota critica. SkyScout è molto
sensibile alle interferenze magnetiche. Basta poco perché sul display compaia una piccola calamita che vi avverte del disturbo. Di
solito, però, l’interferenza non è
tale da impedire il funzionamento,
e a volte basta spostarsi di pochi
metri per eliminarla.
Le batterie si consumano rapidamente, anche cercando di risparmiare sull’illuminazione del display e sul volume dell’audio. Forse è opportuno usare batterie ricaricabili ad alta capacità. Meglio
ancora sarebbe se la Celestron
provvedesse un ingresso per alimentare l’apparecchio con la batteria dell’automobile: è probabile
che chi va in giro alla ricerca di
luoghi bui si sposti con un mezzo
proprio.
Le informazioni sono fornite, ovviamente, in lingua inglese. Per la
maggior parte degli utenti questo
non è un problema, ma predisporre versioni in francese, spagnolo,
italiano e così via non sarebbe difficile e allargherebbe il numero
dei potenziali utilizzatori. Ai fini
della didattica, poi, sarebbe molto
utile aggiungere allo Skysensor un
puntatore a laser verde. Nelle serate dedicate alla divulgazione permetterebbe a un gruppo di persone di vedere immediatamente verso quale stella sta puntando l’utilizzatore dell’apparecchio.
Sono migliorie e integrazioni che
la Celestron potrà prendere in
considerazione per le prossime generazioni di un apparecchio che
comunque, già nella versione iniziale, ci è sembrato quasi magico.
Lo strumento è distribuito in Italia da Auriga Spa di Milano. Maggiori informazioni sul prodotto e
il prezzo si possono ottenere visitando il sito www.auriga.it/
skyscout/
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