INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA CHIMICA ORGANICA • le tecniche analitiche avevano mostrato che le sostanze definite organiche contenevano sempre carbonio (C) e idrogeno (H) e spesso ossigeno (O), azoto (N), fosforo (P), zolfo (S), alogeni (F, Cl, Br, I) ecc&; • si riteneva, tuttavia, che esse sottostessero a leggi diverse da quelle della chimica inorganica e, soprattutto, che fossero prodotte esclusivamente sotto l’influenza della cosiddetta forza vitale (vis vitalis) e non potessero essere preparate artificialmente. • ai primi dell’800 Il chimico svedese Jacob Berzelius (1779-1848) indicava le sostanze con il termine organico se ottenute dagli organismi viventi (animali e vegetali) ed inorganiche tutte le altre; • le sostanze chimiche erano pertanto distinte in due categorie fondamentali: - i composti inorganici; - i composti organici; basandosi solo sulla loro origine. • nel 1828 Friedrich Wöhler (1800-1882), nel tentativo di preparare il cianato di ammonio (NH4CNO) effettuò la prima sintesi artificiale di un composto considerato di esclusiva origine animale, l’urea (NH2CONH2): • fece cadere di fatto la distinzione fra le due classi che fu però mantenuta, pur perdendo il suo significato originale. COMPOSTI DEL CARBONIO INORGANICI GRUPPO CARBOSSILE - CHETONICO AMMIDE GRUPPO AMMINICO • CO • CO2 • la chimica organica, in realtà, veniva ad essere definita come la chimica dei composti del carbonio e tale definizione è tuttora in uso. (sia organico che inorganico) • H2CO3 da cui CO32carbonati (sia organico che inorganico) CHIMICA ORGANICA GRUPPO NUMERO ATOMICO MINERALOGIA MASSA ATOMICA ELETTRONEGATIVITA’ NUMERI OSSIDAZIONE CONFIGURAZIONE ELETTRONICA ISOTOPO: atomi di uno stesso elemento (stesso numero atomico = stesso numero di protoni) ma diverso numero di massa (diverso numero di neutroni). ISOTOPO RADIOATTIVO o RADIOISOTOPO o RADIONUCLIDE • possono essere usati come traccianti e per la radiodatazione. ELETTRONEGATIVITÁ • l’elettronegatività di un elemento misura la sua tendenza ad attrarre gli elettroni di legame da un altro elemento; • l’elettronegatività aumenta lungo un periodo, e diminuisce lungo un gruppo. 12C 13C 14C 98,89% 1,11% tracce radioattivo tempo dimezzamento = 5570 anni (la massa atomica del carbonio presente nelle tavole periodiche è una media ponderata dei vari isotopi). • i legami chimici possono essere: - legami intramolecolari; - legami intermolecolari; • “Perché si formano i legami chimici?” • gli atomi tendono spontaneamente a legarsi; • il legame chimico si forma perché l’energia complessiva del sistema molecola è inferiore a quella del sistema formato da atomi isolati (→ concetto di energia di legame); energia di legame: è la quantità di energia per mole necessaria a rompere un dato legame (allo stato gassoso) o anche l’energia sviluppata per mole quando si forma tale legame. lunghezza di legame: distanza tra i nuclei di due atomi coinvolti in un legame covalente (→ concetto di energia di legame). LEGAME SEMPLICE • condivisione di una coppia di elettroni • C-C 1 legame σ LEGAME DOPPIO • condivisione di due coppie di elettroni • C=C 1 legame σ e 1 legame π LEGAME TRIPLO • condivisione di tre coppie di elettroni • C≡C 1 legame σ e 2 legami π ISOMERI: si dicono isomeri due o più composti diversi, aventi la stessa composizione elementare, e quindi la stessa formula grezza, ma differente formula di struttura. • esempi in Scienze della Terra: - C grafite/diamante - CaCO3 calcite/aragonite - SiO2 quarzo/opale • Vi sono varie forme di isomeria: 1) ISOMERI COSTITUZIONALI a) isomeri di catena; b) isomeri di posizione; c) isomeri di funzione. 2) STEREOISOMERIA a) isomeri conformazionali; b) isomeri configurazionali; b’) isomeri geometrici; b”) isomeri ottici. * * * CARBONIO CHIRALE • a definire: - dimensioni, - forma e - orientamento di un dato orbitale concorrono 3 numeri quantici: 1) numero quantico principale n, 2) numero quantico secondario l; 3) numero quantico magnetico m. ORBITALE: regione dello spazio intorno al nucleo in cui è massima (almeno il 90%) la densità di probabilità di presenza dell’elettrone, in base all’energia che esso possiede. • La somma degli esponenti che compaiono nella configurazione elettronica deve corrispondere al numero Z; • esempi: Cl (Z = 17) 1s2 2s2 2p6 3s2 3p5 K (Z = 19) 1s2 2s2 2p6 3s2 3p6 4s1 ORBITALI sp ORBITALI sp3 ORBITALE IBRIDO • fermo restando la configurazione elettronica di tutti gli atomi nel loro stato fondamentale in taluni casi al momento di reagire la distribuzione elettronica a causa delle energie in gioco subisce delle alterazioni; • alcune coppie di elettroni si spaiano e gli elettroni componenti vanno a occupare da soli orbitali vacanti (vuoti) caratterizzati da energia di poco superiore; ORBITALI sp2 CH4 RISONANZA • intorno alla fine degli anni ’30 si scoprì che le proprietà di molte molecole e di alcuni ioni non si poteva spiegare in base alla configurazione di Lewis; • la struttura reale di alcune molecole è una forma intermedia (o mesomera) tra due o più strutture equivalenti (forme limite) che in essa coesistono e ad essa contribuiscono in ugual misura (ibrido di risonanza). BENZENE NOMENCLATURA IUPAC