Trittico riuscito a metà

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Investire nella Qualità della vita
n n Teatro Direzione deludente di Nicoli per l’opera di Puccini in scena a Torre del Lago
Trittico riuscito a metà
Molto apprezzata invece la regia di Giaccheri per Madama Butterfly
di Giuseppe Pennisi
È
in corso sino al 31 agosto il 60simo Festival Puccini
a Torre del Lago. L’edizione si svolge a 90 anni dalla
morte del compositore e include nuovi allestimenti di
Madama Butterfly, Bohème e Turandot, nonché
per la prima volta in 40 anni una nuova produzione de Il Trittico,
tre atti unici raramente messi in scena perché richiedono oltre 30
solisti e un grande organico orchestrale. Delle quattro produzioni,
i nuovi allestimento di Madama Butterfly e de Il Trittico sono particolarmente
interessanti, anche perché il primo si vedrà
questo inverno in Spagna (e tornerà a Torre
del Lago per varie stagioni) e il secondo ha
in programma una tournée in Cina (dove
il Festival ha stretti rapporti con i teatri di
Pechino, Hong-Kong e Macao).
Madama Butterfly, in coproduzione con
l’opera di Bilbao, verrà probabilmente richiesta da altri teatri italiani e stranieri, al pari
dell’allestimento precedente (2005) che si è
visto in teatri europei, americani e asiatici,
oltre che più volte a Torre del Lafo. Renzo
Giacchieri (regia, scene e costumi) immerge la tragedia giapponese in un Giappone
inizio Novecento, dove solo pochi elementi
molto stilizzati e costumi eleganti creano
un’atmosfera da sogno. Bravo il giovane
concertatore Josè Miguel Perez Sierra, che
entra nelle raffinatezze della partitura: viene
utilizzata la versione di riferimento (quella
composta per Parigi nel 1906 dopo l’insuccesso alla Scala nel
1904 e l’accoglienza appena tiepida a Brescia). Nel cast di grande
esperienza (Micaela Carosi, Renata Lamanda e Giovanni Meoni
sono, rispettivamente Cio-Cio-San, Suzuki e Sharpless), spicca
Rame Lahaj, un tenore trentenne del Kosovo al debutto nella parte
di Pinkerton. È un tenore lirico che promette, con un registro più
impostato sul centro, di diventare un tenore pucciniano.
Il Trittico non è in scena nel Gran Teatro all’aperto (3.500
posti) ma nell’auditorium Caruso, una sala di 500 posti priva
delle caratteristiche acustiche per un lavoro del genere. La sala
non ha le caratteristiche acustiche per un lavoro che comporta
una partitura complessa per un vasto organico orchestrale e il
maestro concertatore, Bruno Nicoli (dello staff della Scala, dove
è assistente del direttore del coro), non
ha ridotto l’organico a dimensioni cameristiche. Il Trittico è un poema sinfonico
in tre movimenti; inizia con un agitato (il
grandguignolesco Tabarro), continua
con un largo (Suor Angelica) e si chiude
con uno scherzo (Gianni Schicchi). Il
Trittico comporta un maestro concertatore in grado di rivelare la raffinatezza di
un Puccini in una delle sue partiture più
moderne. Bruno Nicoli, non è stato all’altezza: solo in Gianni Schicchi ha tenuto
bene l’equilibrio tra buca a palcoscenico.
Nelle altre due opere gli impasti hanno
lasciato a desiderare, le voci sono state
spesso coperte e l’approccio alla direzione
è stato più da didatta che da interprete.
Oltre ad Alberto Mastromarino (il cantante
senior della partita), alcune giovani voci si
sono fatte notare come promesse di buone
carriere (in particolare, Mirko Matarazzo,
Laura Brioli, Francesca Cappelletti e Ugo
Tarquini). Occorre ricordare che in questi ultimi dieci anni solo
un’edizione prodotta nel 2009 da otto teatri è risultata pienamente
soddisfacente e anche la messa in scena de La Scala del 2008 ha
deluso molti spettatori e critici. (riproduzione riservata)
n n Libri Le Più Belle Storie Disney Rock raccoglie in un volume le avventure musicali
Topolino e Paperino si danno al rock
di Davide Fumagalli
I
l connubio tra Disney e
la musica risale alle origini della società fondata
da Walt, e trova ancora in
Fantasia uno dei punti più
alti, celebrato ancora oggi
come un’opera d’arte geniale.
I personaggi più amati dai
bambini di tutte le età, da
Pinocchio a Mary Poppins, da La Sirenetta e Il
re leone sino a Frozen, sono
stati accompagnati da colonne sonore e canzoni premiate, oltre che da un successo
mondiale, anche dall’Oscar.
Anche i protagonisti storici
dei fumetti non
hanno certo disdegnato le sette note, e sono
stati raccolti
nel libro Le Più
Belle Storie
Disney Rock
che vede Topolino, Paperino
e compagnia
alle prese con
avventure legato proprio al
tema della musica. Molti gli
artisti storici che si sono di-
vertiti a dar vita alle storie, da
Paolo Mottura con Topolino
e la canzone
fuori dal tempo e Paperino e il segreto del tenore
smemorato
a Massimo de
Vita con Paperinik contro
i re del rock,
Zio Paperone e il re del
Paper Rock e Topolino e il
mistero pop sino a Franco
Valussi con Topolino e l’ere-
dità di Mozart. Un volume
piacevole da sfogliare, che
riporta in vita in una forma
smagliante gli eroi di mille
avventure prima dell’avvento della computer graphic.
(riproduzione riservata)
Lampi
nel buio
Nell’opera
c’è sempre
troppo cantato
Claude Debussy
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