18Aprile2017
«SymphonyinC»diBalanchine
UnararitàperRobertoBolle
L’étoile riporta alla Scala la coreografia creata nel 1947 e assente dal Piermarini dal 1987.
Completanoiltrittico«LaValse»diRaveleunanuovissima«Shéhérazade»
diValeriaCrippa
«Misonolasciatocondurredallamusicaperfaremergereiltemadellaviolenzasulledonnee
della volgarità dell’uomo che rinchiude vittime femminili per piegarle ai propri piaceri».
Evaporanoiprofumidell’haremda«Milleeunanotte»cheispiraronoilcompositoreNikolaj
Rimskij-Korsakovperlasua«Shéhérazade»nellanuovacoreografiacheEugenioSciglianoha
concepitooraperlaScalasullastessapartituraincuiFokininstillòinvece,nell’originaledel
1910, un’esotica sensualità modellata sulla spregiudicata Ida Rubinstein, emblema dell’Art
Déco ammirata da d’Annunzio e incline agli amori saffici, prima protagonista nel ruolo di
Zobeide. Nella «Shéhérazade» che esordirà nel nuovo trittico del Balletto della Scala, in
locandina da mercoledì 19 al 13 maggio, Scigliano prende le distanze dall’ingombrante
precedenteesceglie,piuttosto,diporrel’accentosullacondizionedelladonnainunastoriadi
soprusi e sottomissioni: «È qualcosa che, da calabrese, conosco bene, senza bisogno di
pensare alla cronaca recente — prosegue il coreografo cosentino, 49 anni, al suo debutto
scaligerodopocreazioniperl’AterballettoeilBallettodiRoma—.Hoscelto,perilruolodi
Zobeide,VirnaToppi,un’interpretedall’aspettoangelicato,macheèallostessotempoforte,
determinata».
Ilsensodioppressionesaràreso,nellescenediCarloCerri(autoreanchedelleluci),dauna
gabbia e da cromatismi primari, dominati dal rosso e dal nero: Gabriele Corrado sarà lo
Schiavod’Orointrodottonelserragliodelledonneperun’orgiaedicuisiinvaghisceZobeide,
la favorita del sultano Shahryar (Gioacchino Starace). Finale tragico con il massacro delle
odalischeeilsuicidiodellaprotagonista.
Dall’inferno della lussuria si passerà, quindi, alle olimpiche astrazioni architettoniche di
GeorgeBalanchinedicuiverràpresentata,incastonatacomeunagemmaalcentrodeltrittico,
«SymphonyinC»creatanel1947perilBalletdel’OpéradeParis(siintitolavainizialmente
«Palais de Cristal») sulla Sinfonia n. 1 in Do maggiore di Georges Bizet: il celebre titolo, che
manca dalla Scala dall’87, vedrà per la prima volta la star Roberto Bolle, in coppia con
NicolettaManni,allatestadiungruppodicinquantaballerini.Iltritticosicomponeinfinedi
un’altra creazione, «La Valse», che vede affiancati, nella veste di coreografi, i tre ballerini
scaligeriStefaniaBallone,MatteoGavazzieMarcoMessinaallavorosull’omonimamusicache
MauriceRavelcomposepensandoallaViennadeivalzerdiJohannStraussfiglio.Quellache,in
origine,sarebbedovutaessereunapartituraper«poemacoreografico»periBallettiRussidi
SergeiDiaghilev,furicusatadaquest’ultimochelagiudicò«nonballabile»eutilizzatasolonel
1929 dalla compagnia di Ida Rubinstein, la quale affidò la coreografia a Bronislava Nijinska.
Comediconoifrancesi,«toutsetient»,tuttoèconnessoinun’epoca,quelladeglianniVenti,
irrorata dal talento e dalla passione che, in questo caso, trasformò in metafora la danza
sull’abisso della Prima Guerra Mondiale. Sul podio, a illuminare il trittico, salirà la pregiata
bacchetta di Paavo Järvi, ambasciatore artistico della cultura estone e direttore stabile della
NHKSymphonyOrchestradiTokyodopoaverguidatol’OrchestredeParis.